Bollettino_Salesiano_195810


Bollettino_Salesiano_195810

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Noi non ci fermiamo mai;
vi è sempre cosa che incalza cosa...
Dal momento
che noi ci fermassimo,
la nostra Opera comincerebbe
a deperire
DON B03CJ
li MAGGIO 19i8 ANNO LXXXII . N. 10
EDIZIONE PER I DIRIGENTI DEI COOPERATOlU SALESIANI
DI.&EZIONE GENERALE: TOB.INO 714 , VIA. MARIA AUSILIATRICE 3 2 · TELEF. 22-117
Per l'unità di spirito tra i Cooperatori
Nel numero precedente abbiamo offerto ai
nostri Dirigenti un ampio schema per la seconda
Conferenza annuale ai Cooperatori. La scelta
del tema, cosl caro ad ogni cuore salesiano, è
stata suggerita dalla ricorrenza centenaria del
primo incontro di Don Bosco col Papa e dalla
recente empia campagna contro il Santo Padre
e la sacra gerarchia. Ai Delegati ispettoriali ne
abbiamo inviato un numero adeguato di copie
da mettere a disposizione dei conferenzieri, che
troveranno così assai facilitato il proprio compito.
Quanto sia opportuno il tema e consono allo
s_pfrito della Pia Unione appare anche dal pre-
zioso autografo di San Pio X, che pubblichiamo
in questo stesso numero. 1n esso il Santo Ponte-
fice ricorda ai Dirigenti della Pia Unione riuniti
a convegno a Torino, che uno dei fini primari
dei Cooperatori salesiani è quello di <i adoperani...
a coltivare e diffondere l'obbedienza, l'amore e la
de-oozi.one alla Chiesa e al Papa>>.
È necessario organizzare la 2a Conferenza anche
là dove la prima ha avuto buon successo. La
prima infatti mira principalmente a far conoscere
la Pia Unione e ad illustrare la campagna annuale,
che quest'anno è la Crociata del Rosario; la se-
conda invece si propone soprattutto la forma-
:.rione personale dei Cooperatori, scopo fondamen-
tale della Pia Unione secondo il pensiero di
Dop Bosco, «che diede sempre il primo posto
alla formazione soprannaturale del Cooperatore)).
E quest'anno l'argomento scelto tocca un punto
vitale per lo spirito cattolico del Cooperatore
salesiano: l'amore al Papa e alla Chiesa.
Parlando della 2 3 Conferenza annuale non sarà
superfluo ricordare che non è il panegirico cli
Maria Ausiliatrice, nè un fervorino da tenersi ai
devoti che accorrono alla festa della Madonna
di Don Bosco, nè una predica che debba neces-
sariamente farsi in chiesa, ma una co11fere11za,
che è preferibile tenere ai Cooperatori in un
salone per darle un tono di famiglia e rendere
possibile un maggior scambio cli idee. Tanto
meglio poi se la Conferen~a si tiene in un clima
di letizia salesiana con musiche, canti, scene sacre
dei giovanetti dell'istituto annesso, come si suole
fare in molti centri.
Ci si lamenta talvolta che la vita dei Coopera-
tori manchi di coesione. Bisognerebbe dunque
preoccuparsi che almeno intervengano alle due
Conferenze annuali prescritte dal Regolamento.
Esse sono davvero la sorgente dello spirito reli-
gioso e dell'unione concorde di tutti i membri.
<i Un grande mezzo - ha scritto Don Ceria -
per conservare l'unità di spirito tra i Coopera-
tori sono le due conferenze, che il Regolamento
prescrive doversi tenere ogni anno poco prima
o poco dopo le feste di S. Francesco cli Sales e
di Maria Ausiliatrice 1>.
Ogni Centro s'impegni davanti altAusiliatrice di orga-
impeano mensile nizzare la 2° Conferenza annuale.
La data può essere rimandata ad epoca propizia, ma
la Conferenza non manchi in nessun Centro.
lQ1

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DIRETTORI DIOCESANI E DECURIONI ne/ pensiero di Don Bosco
Il 12-13 settembre del 1893 si tenne nel C6llegio Sale-
siano di Valsalice, in Torino, il primo Congresso dei
Direttori Diocesani della Pio Unione, che assunse il ti-
tolo solenne di Capitolo Generale dei Direttori Dio-
cesani della Pia Unione. Lo presiedette il rnccessore di
S. G. Bosco, Don Michele Rua. Vi pa1teciparo110 i
Direttori di 28 Diocesi, di cui alcuni, come Do11 Pasqunle
1Worganti di j\\!Jilo.,w e Mons,. Pelli.zzari di Treviso, fu-
•·o,w presto elevati all'Episcapat,i. Pe1· la dfocesi di Tor-
tv,zn era delegato il chierico Luigi Orione, salito a ri-
nomanza mondiale ed a fama di santità per le rne vi'rtu
eroiche.
Il programma portava: lo studio del Regolamento dei
Direttori Diocesani; le m,rme per l'elezi<me dei Decu-
rioni e definizione del loro campo di azione; la forma-
zione di Comitati e sotto-Comitati salesiani; le nqrme
per l'iscrizione dei Cooperato1·i, per le Conferenze sa-
lesiane e per l'apostolato.
Questo veniva fissato: nel promutruere opere di reli-
gione, calechismi, oratori festivi; nella cura delle voca-
zioni e della d~ffusione della biwna stampa; nella cura
della gioventù pericolante.
Riportùimo dal Bollettino di ottobre del r893 /,e pa-
role d'apertura dette dal 'V(m. Don Rua.:
Monsignori reverendissimi, 8ig1UY1,i,
trattandosi di dar principio al primo Congresso
dei Direttori Diocesani dei nostri Cooperatori,
credo sia conveniente ch'io metta come una prima
l.>Me a lutto quello che v'è ùa dirsi e trattarsi
- e questo penso sn.rà di comune gradimento -
cioè che io faccia conoscere qual e.ra l'idea di
Don Bosco fatorno ai Decurioni Salesiani e ni
Direttori Diocesani dei nostri Cooperatori.
Don Bosco era cattolico fino al midollo, quindi
in tutte le sue opere cercav;i, Rornpre di sosLenere
l'autorità del Vicario di G. C. Se si osservano i
suoi scritti, i suoi libri, ben si vede che <la,pper-
tuL-to lavorava all'intento di raggrupparo i 115-
deli cr:iatiani intorno al Sommo Pontefice. Questi
infatti verso i -fedeli esercita l'autorità sua per
mezzo degli .Aroiv1Jscovi e VescoTi. E Don Bosco
bramava che i fedeli si tenessero sempre uniti
agli .Arcivescovi ed ai Vescovi. Ma i Vescovi
esercitano la loro nutorità por mezzo dei Parroci,
e Don Bosco raccomandava pure senza posa
l'unione con questi Su ciò regolò sempre il suo
modo di vivere, ed a questo nue specialmente
indil'izzava. l'Associazione dei Cooperatori Sa-
lesiani...
Sin da.i primi tempi dell'Oratorio Don Bosco
ebbe alcuni aiutanti, che crnno noti sotto il
nome di benefattori dell'Oratorio di S. Francesco
di Sales; ma. a misura che le sue opere si svilup-
parono, il Signore provvide gli aiutanti in mag-
gior quantità. E Don Bosco per 'lUesti signori
e signore, preti e secolari, che si adoperavano
con tanta bontà in favore delle sue opere, dei
moi orfani e dei suoi birichini, com'egli soleva
chiamare i suoi giovanetti, con.serva.va la pi1\\
viva ricono:ice~a. Li ringraziava come meglio
<QI
..
poteva con lettere ed auguri, con libri, oggett,i
ili d:ivozione e simiglianti doni. Ma non gli bastava
questo; desiderava fare qualche coaa (li più, e
pensò w rivolgersi a chi poteva 101·0 concedere
.favori di alLro ordine, al S. Pontefice Pio IX,
di sempre ca,ra memoria.. che amava tanto Don
Bosco. Lo pregò dapprima, che concedesse spe-
ciali indulgeuze a questo od a quel benefattore,
a questa od a quella benefattrice. E llen mi
ricordo io, che nel 1858 quando fui a Roma con
lui, gran parte delle sue occupazioni consistette
nel chiedere ili questi favori per i suoi benefattori;
e nel tornare a Torino andava lieti!lsimo di poter
loro comunicarli.
Cresceva intanto il numero delle opexe sue, e
Don Bosco pensò allora di collegare insieme
i benefattori per mezzo <li una Associazione.
allo scopo di ot,tenere favori spirituali da esten-
derai a tutti. Idoò quinw la Pia Uuion.e dei
Cooperatori SaJesia1ù, ne stose un apposito Re-
golamen-to, ohe poi presentò al Sommo Pontefice
Pio IX, il quale, enCQmiandolo con lminghiere
parole, espresse la sua piena soddisfazione per
aver escogitatò taJe istitùzione e per aver a, lu.i
pre:::entato C08Ì un bel modo di comunicare >l
molti fedeli i tavori spirituali di Santa C)liei,a.
l\\fa i Cooperatori Salesiani, moltiplicandosi in
mille paesi e città, avevano bisognò di chi li
ten&sse uniti; on.do poco dopo Don Bosco sia-
bili i Decurioni o i Direttori: quelli per ogni
gruppo considerevole di Cooperatori, vale a diro
uno per Parrocchia, o questi u:no per Diocesi.
Trattandosi J1erò della scelta dei Decurioni o
dei Direttori Diocesani, Don Bosco - il quale
nel dar vita alla istituzione dei Cooperatori, aveva
sempre vagheggiato di collegare insieme i fedeli
cristiani di ogni paese intòruo al Papa, della
ciUà e diocesi att.oruo al Vescovo, della parrocchia
intorno al Parroco e tutt,i insieme intorno a Gesù
Cris.Lo - nel formare il Regolamento combinò
le cose in modo che nella parrocchia Decurione
po11sibilmente fosl\\e il PltTI'oco, il qu:i,le avesse
cosi noi Coopera.tori degli aiutanti nelle opere
che ha. da compi.ere. Pei Direttori Diocesani il
desiderio di Dou Bosco sarebbe stato che t,a.li
fossero i veuera.ndi Vescovi stessi; ma, siccome
questi pe1· le loro molteplici e grav,i occupazioni
spesso non possono addossarFri questa carica,
egli nel .Regobment,o loro si rivolge perchè vo-
gliano designare chi meglio giudicano 11er Di-
rettori dei nostri Cooperatori, i quali saranno
come rappresentanti del Vescovo stesso in lai
mmo cli azione.
In quo$to modo, i Cooperatori salesiani for.
mano, secondo l'intenzione <li Don Bosco, come
una falange di persone che si uniscono ai sacri
Pastori e si schierano ai loro eonni nol campo
del bene, per sempre me~lio promuovere In
gloria di Dio e la salve7.ztt delle anime. (Boll. Sal.,
ottobre 1893, pagg. 187-88).

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Re~ina delle Vittorie SPVN1'lPERLA
CO'A1Jt'ERENZA MENSUE
l · - L'arma delle\\ vittorie - Delle 49
invuoazioni rivolte a Maria Santissima nelle Li-
tanie La=efane undici cominciano c011 il dolce
nome di madre (Mater OlirisU... Mater Salvatoris),
e dodici con quello melodico e potente ili Regina
(R-egina Angeloru/m.... Regina PaciK). Non c'{'
Tt.egina delle Vittorie, perchè l,ale titolo ò ben
rappresentato da quello di Regina sacro,tissim,i
Rosarii e non meno egregiamente dall'invoca,-
zione che precede i dodici appelli alla Regina
celeste: Ainilimn 011ristia-norum. Questi due
titoli ci ricordano infatti le più grandi vittorie
della cristianità e l'arma stessa di tali vittorie:
Lapanto, Vienna, il santo Rosario. La fo,~ta del
l3anto Rosario Mseguata per tutta la Chie,m ai
7 r1i ottobre ci richiama il 7 ottobre 1571
in cui l'Europa fu salva nelle acque cli Lepanto;
la festa del Santo Nome cli Ma.ria stabilita ai 12
di setteml>re perpetua l'altra data non meno
importante per tutto l'occidente cristiano del
12 settembre 1683, logata aJ.ln vittoria di Vienna.
Kolla capitale austriaoa ~i eresse il grande tempio
mariano della Regilla rlelle Vittorie sull'arteria
centrale dell'antica. città, ohe si chiama tuttora
«Strada clell'Ausiliatrice*·
Anche il nostro secolo attendo fiducioso l:t
nuova vittoci11 di :Maria sulle forze tenebrose del
mate1ialismo e dell'empietà, organizzata. E Mu-
tiamo che l'ora è tanto più vicina quanto più
l'orizzonte è oscuro o opprimente.
L'arma del popolo cristiano ò sempre q11ella
indicata dalla Regina delle Vittorie. a S. Dome•
nico, a $. Bernardetta, ai fanciulli di Fatima: la
corona del Rosario.
3. - Popoli salvati - La storia contem-
poranea ci offre ch1e altri esempi l uminosi della
potenza del santo Rosario.. Il Portogallo, cho
dal 1910 al 1926 ebbe a so.ITriro 16 rivoluzioni
e 52 crisi di governo, dilania.to por 16 anni daj
nemici della Chiesa, gode da 32 anni in q,m
della pace interna ed esterna più invidiata. TI
segreto di tanta. fortuna si può decifrare solo
col nome di Fatima. Ma le apparizioni della
Uadonna in terra lu&itana avvennero in seguito
ad una grande « Crociata del Rosario•>, alla quale
partecipò la maggior parte dello .famiglie clel
Portogallo da.I 1915 al 1917. I tre _pastorelli
_prescelti recitavano il santo Rosario nella loro
famiglia e durante la custodia dei greggi, no]
clima quindi della crociata nazionale in onore
di Maria.
Nel 1911 il Ca.po dei Libe1·i Pensatori Porto-
ghesi, .Alfonso Costa, iweva dichia.raito cho in
due genera,zioni il r,at.tolicesimo sarebbe stato
eliminato da.l suo paese. La risposta di Maria SS.
fu ohe in una sola generazione il cattolicesimo
trionfò in Portogallo più che in ogni altro paese.
1 cattolici una volta di più avevano indovinato
l'arma della vittoria e della loro rsalvezza.
Ancor più vicino a noi nel tempo e ne.llo spa1,in
abbiamo assistito nel 1055 alla iOSJ:>erata libr-
razione dell'Austria. dallo lruppe di 1)coupazio11e,
comprese quelle $ovietiehe. T più non sauno che
in .A.u.stria d-a tre A,nni si era promosRn a tal fine
la t Crociata del Santo Rosario~- Pit) òi mezzo
milione di .A.nstriarj (su i .000.000) :;i erano so-
lennemente impegnati a recitaro ogni giorno il
Rosario, o lra quMti lo ste1:;so PresiiJeut·e c1elh
Repubblica. E fu cosi che inaspettatamente lii
J1lagna Mater Àtt8ftria,e cliede In. s11a rio,posta.,
agendo sulle volontà umane in favore del s110
popolo.
3. - l:"opoli bene delli - l,a fedeltà !lJfa
recjta del santo RosMio nelle famiglie cristiano
oltre a salvare popoli e uazioni nelle vfoenào
più fortunose della storia, attira Lntte le bene-
dizioni su di essi. Due sono gli indici più sicm-i
nelle celesti benedizioni nei riguardi di un popolo:
le :famiglie numerose e l'abbondanza di voca-
zioni sacerdotali e religiose. È signi1ìcativo oht,
dalle statistiche l>asate .su questi due elemeuti
di benedizione emergono come 111:ime proprio
quelle nazioni in cui vige la bella tradizione del
santo Rosa;rio recitato in famiglia ogni sera:
l'Irlanda, il Canadà, la Spa.gna., il Portogallo,
l'Olanda,.
Se peru,iamo che nolla sola città, di Montréal
(Canada) più di 134.000 .famiglie recitano ogni
sera il Rosario in casa, e facciamo anche fuga,.
cementa un parallelo con le nostre metropoli,
proviamo ;mbito un.i. stretta al cuore o ci spie-
A"hiamo la,nte cose... Le Iam.igUe cattoliche i'lel-
l'Irlanda e del Canada, vantano un:t media. da
sette ad otto .figli, speranza della Chiesa e della
Patria. Natlll'almente anche i vincoli d'affetto
elie cementano la concordia familiare Rono al-
meno sette ed otto volle più f.ol'Li ohe 1,resse>
quei nuclei .familim·i che s'ispira.no all'ogoisn10
e che ignorano b l~rovvidenza. I testi di geo-
grafia continnano a stampare che in Olanda la
maggior parte della _popolazione è protestante;
ma in realtà oggi come oggi i cattolici souo gi:1
n.rrivati ad ml numero almeno pari a r1uellu
ilei loro fn1 telli d:issitlo11Li e fra una genoi-azil)n{j
santnno certamente in muggiorauz:t. 'l1erii,o cli
questo capovolgimento della situazione in favore
ilella Chie!la è proprio la famiglia c:i.ttolica,
sempre più numerosa, di quella protestante. li
segreto di questa benNlizione celeste è nell'unione
cementata dalla preghiern in comune: il santo
Rosario rocita,to ogni sera. È sempro vero lo
~logan del Padre Peyton, l'apostolo della CTO•
<·iatn mondiale del Rosario: ~ La famiglia che
pre~a unita vive unita*·
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IL PROGRAMMA DELLA PIA UNIONE
IN UN AUTOGQAFO DI S AN PIO X
Offriamo ai nostri Dirigenti il prezioso autografo diretto da San Pio X al Retr.or Maggiore Don Paolo
Albera, l'n agosto r91z, per i Direttori della Pia Unione raccolti a Valsalice presso la tomba di
Don Bosco a concretare, nel-VI Congresso dei Direttori Diocesani e Decurioni, le norme per l'appli-
cazione del programma proposto dal secondo successore del Fondatore.
L'Augusto Pontefice- fatto Cooperatore da Don Bosco prima ancora che fosse elevato all'Episcopato
rifulge oggi nella gloria dei Santi canonizzati. E nella splendida pagina, di cui riprnduciamo l'auto-
grafo, sintetizza la .missione dei Cooperatori e delle Cooperatrici salesiane. offrendo la più autorevole
conferma agli impegni di santificazione e di apostolato prnposti dal santo Fondatore nel Regola-
mento della nostra Pia Unione.

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esempi
I LAICI NELLA CHIESA
Rl'l,AZI0:--18 DF.LLl! QUATTao CONVJill$AZIONI TRNUTB Al Coo-
P!IBATORI Ml,F.SIANI 01 MILANO IN l'Jnl13RAIO - MARZO 1958
Dalla fine febbraio alla fine mar-
7-!> 1958 l'Ufficio lspett0riale dei
Coopemrori di Milano ha organiz-
zaco un ciclo di quattro conferenze,
a cura del salesiano Don Aldo El-
lena, secondo le direttive impartite
dal Centro di Torino e allo scopo
di richiamar.., all'attenziooe dei oo-
srri Cooperatori :ilouni punti del
:?11 congresso mondiale dei laici,
svoltosi a Ron111 l'ottobre u. s.
Ai Cooperntori e Cooperatrici,
che parteciparono con una media
dì 60 presenze per ,·olla, si aggiun-
sero uomini di A. C della Par-
roccliia S . rll{OStino.
Tutti seguu·ono con evidente in-
teresse la trattnzione chiara, ampia
e sostanziosa, che alla fine cedeva
ogni ,·olla il po~to u un dialogo
efficaciRsirno fra l'uditorio e il con-
fo.re.nziere.
L'adunanza vcnivù uperta, gw-
ùnta e chiu•a opportunamente dal
Ddcgato lspettoriah: e dal Prevosto
di S. Ago,.tino, sempre prcst:nti.
L'ultima scm fu espresso unani-
memente il voto per J'istituzione
di un• ceru'lèOlo • nttrnverso il quale
si poRsa favorir<! l'incontro di volen-
terosi, allo scopo di approfondire
insieme argomenti di vita spirituale
e cristiana.
TEMA Gl!'-El!AJ..1,,
l LAICI NELLA CHIESA
Prima c01iversa::i:ia11e. Aspetti psi-
cologici e mecodologici del-
l'Apostolato del laici
li relatore precisa .l'opinione che
i laicisti hanno del • cattolico tra-
<lizio11ale • cui negano cssemial-
mente lo spinto di liberalità, d1
com:n:te--.&za, di bontà. La genesi
di ques{tl opinione va ricercata in
ottegf(iamenti unilaterali dei laicisti,
in alcune circostanze storiche e nel
trndimcnto, operato da molti cnt-
tolici, dello spirito evangelico. I
CAttolici hanno la responsabilità di
contribuire a moc.lificare questa opi-
nione, ridonando al mondo In te-
stimonianza della bontà. Il relatore
esemplifica questa testimonianzo
dellu bontà ri(acendosi a casi con-
creti, e ad alcune indicazioni tratte
dalla c1nernacografìa e dal romanzo
moderno.
Seca11da conversazione: Cristo Ri-
velatore del Padre, la Chiesa
Rivelatrice del Cristo
li relatore dopo avere trovato
una C'onferma al pensiero svilup-
pato nel precedente incontro in un
recen11: dù;corso di l\\lons. r.tontlm,
che definisce il , volto• del cntlO•
lico come il •volto• della carirà,
si proronc di sviluppa.re nelle pros-
sime due conversazioni l'esame di
un ùocumento fondamentale circo
l'apostolato dei laici: la lettern po-
storale dettata dal Card. F.mnm-
nuele Suha.rd nella quarcsimn del
1947.
Sun Eminenza, dopo uver rile-
vato il manifestarsi di un nuo\\'o
umanesimo tecnico e comunit.1rio,
si dt>mnndn· chi fornirà un'anim11
n que,,10 umanesimo mondiale, al
quale neanche eravamo prcpnmti 1
t) Non la Chiesa, dicono i non
cJ"edcnii: la Chiesa dcnunClll un
nt!tto rc,:irosso anche dove ~01,nw-
vive; est\\a non può offrire che In
prospettiva di un uni\\!crso statico
e teista ohe svirilizw l'uomo.
2) La Chie~u. dicono i cre-
denti: a) La Chiesa in quanto operi
una decisa rottura con i, mondo
moderno, affernmno i conservatori;
/1) la Chiesa in quanto sappia in-
carnarsi, adattarsi, affermano gli
incamazionisti. Tra queste due po-
sÌT,Ìoni estreme ai dispone la massa
dei c,edenti in un atteggiamento
di attesa.
Una risposta all'ioterrogativo: ir-
rigidirsi, adattarsi, atrendl!re? è da
ricercarsi, secondo il Suhard, nella
natura profonda della Chiesa.
E qui il rc:-latorc si richiama alla
coscienza che il Cristo ha cli realiz-
zare la volont/1 del Padre ed alla
missione che il Cristo ha affidato
alla Chiesa cli essere l'inc:amazìone
permanente del Ficilio di Dio.
Terz11. com·ersa:ri01te: La missione
della Chiesa
Il relator<-, 8Cmprc sulll\\ traccia
della pastomle del C11rd. Suhard,
approfondisce l'esame della natura
della Chiesa, considerata nel suo
aspetto trascendente, divino, e nel
~uo condi:1:ionamento temporale e
spaziale. li relatore in~istl! sul di-
venire unita.rio, oq,.,anico, ,ivo della
Chiesa. Essn rapprl.'sentn l'inva-
denza del divino nel temporale.
L'incarnazione della Chiesa ripete
l'incarnazione stnricn del Cristo,
con analoghi successi ed insuccessi.
Nell'interpretazione storica data al
divenire dclla Chic,;a, i mode.misti
rappresentano l'esnsper11zione del-
l'incamazionismo, gli integristi la
esasperazione del conservatorismo.
La visione cristinna autentica
della realti, Cltiesn è necessaria-
mente sintericn e promuove un
umanesimo commiauruto nl mondo
e ai disegni cli Dio.
In coerenza a quesltl visione sin-
tetica l'impegno dei cristiani sarii
guidato da due principi: primato
dello spi.rituale ed incarnazione nel
temporale.
01Jartu conr•ersm:ri1111l': I laici nella
- Chiesa
Il relatore nel precisare i limiti
e la natura della presenzn dei laici
nella Chiesa si rifà ,11 di~corso del
s. Padre dell'ottobre scorso al Se-
condo Congresso '.\\londiale per
l'Apostolato dei Laici.
Distinzione tra npostofaco gerar-
chico ed apoMolato laico. C0Tlaba-
razio11e del )aicalO, anzìchè pnrlt!-
c1J>a,.,--io11I! del loica10 all'apostolato
i;:e.rarchico. Precisazione del con-
cetto di Azione Ca n o lica, intesa
come unità federativo di tutti i mo-
vimenti organizzati , ufficialmente

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riconosciuti. Indicazioni del S. Pa-
dre per un apostolato condotto con
libertà, rc>spoMabilitii, maturità.
Precisazione di alcuni settori cl,
apostolato: parrocchie, mezzi au-
diovisivi, mondo del lavoro...
TI relatore si richiama alla Mis-
sione cittadina, svoltasi a Milano
nel novembre scorso, come ad una
applicazione intelligente di una
chiara prospettiva metodologica. La
responsabilità della continuità nel
tempo dei risultati positivi di quello
sforzo dipende in parte anche dai
laici.
Tn particolare, sono invitati al
compito i Cooperatori e le Coo-
peratrici salesiane, secondo il pro-
gramma dettato loro dal santo Fon-
datore Don Bosco.
Dio. Mezzi per mantenerlo: Fe-
deltà assoluta alla pratica del Re-
golamento della Pia Unione, con
immanCl\\bile partecipazione al Ri-
tiro mensile ogni 24 del mese.
Si sta svolgendo tra i piccoli
opera di apostolato capillare per
assicurare fa recita del S. Rosnrio
nelle singole famiglie. A fin d'anno
seguirà la premiazione dei più fe-
deli e zelanti, sostenuta dagli stessi
Cooperatori.
Carità industriosa delle Coope-
ratrici di Managua (Rep. Ni-
caragua)
Allo scopo di vedere presto rea-
lizzata la Scuola Professionale Sa-
lesiana in progetto nella città di
~ bt Qflesto mimero non parliamo del meraviglioso
Pellegrinaggio di Lourdes perchè tra pochi giorni
11scirà il Bollettino del I 0 giiigno con la parola del
Rettor Maggiore seguita da un'ampia cronaca illustrata
Lodevole spirito di intrapren-
dem;a di un Centro P. U.
A Tigliole d'Asti il Centro Coo-
peratori salesiani fiorisce soprar-
rutto per merito dello zelante De-
c11.rione Prevosto Don Michele Ra-
bino. Pubblichiamo, a edificazione
ed esempio, le iniziative in atto di
questo anno centenario.
1. 1l ritorno del S. Rosario
nelle famiglie nei mesi che ne of-
frono la possibilità e di almeno una
decina in comune in quelli di mag-
gior lavoro in campagna.
2. Massimo impegno nel so-
lennizzare tutte le Feste della l'v1a-
donna.
3. Pellegrinaggio collettivo ad
un Santunrio :Mariano e nutrita
rappresentanza a Lourdes.
4. Ben organizzata diffusione
di corone del S. Rosario. Tutti de-
vono avere la corona.
5. Assistem;a caritativa alle fa-
miglie più bisognose.
6. Impegno per sostenere le
opere di beneficenza: Parrpcchia,
Oratorio, Asilo.
7. Offerta del vino per la
S. l\\!Iessa e dei ceroni per la lam-
pada del SS. Sacramento, da farsi
io Occasione dell'onomastico del
sig. Prevosto.
8. Offerta di qualche oggetto
sacw per il culto, o paxamenti, .per
la Parrocchia e per le Missioni.
9. Collaborazione di alcune
Cooperatrici ai catechismi pa1.Toc-
chiali e assistenza ai bambini du-
rante le funzioni di chiesa.
10, fmpegno personale invio-
labile: Vivere sempre in grazia di
Managua, le Cooperatrici locali in
collaborazione con altri elementi
della buona società, si sono fatte
promotrici di un Grande F'estivaJ
di beneficenza. Per riuscire a inte-
ressare le persone delle varie na-
zionalità che si trovano in · città,
i padiglioni di vendita vennero di-
visi per nazionalità. Si formò cosl
la Colonia Araba, Tedesca, Cinese,
Spagnola, Francese, ftaliana, Giap-
pone$e e Nicaraguese. Una sfilata
allegorica nei diversi costumi in-
teressò tutta la città. Ogni Colonia
lavorò con impegno e buon gusto,
sicchè il ricavato superò ogni spe-
ranza.
Cooperatori salesiani
a MONTE BERICO
Il 25 aprile, festa di S. Marco.
patrono dell'Ispettoria, è stato ce-
lebrato il Pellegrinaggio Mariano
della Famiglia salesiana Triveneta
al Santuario di Monte Berico 9
Vicenza
l Cooperatori salesiani del Ve-
neto si sono impegnati con grande
entusiasmo per essere presenti nt-
livamente a questa prima loro ma-
nifestazione ufficiale.
Sono convenuti al concentra-
mento di Campo Marzio di Vi-
cenza, gruppi nutriti di Coopera-
tori e Cooperatrici di Trento, Ve-
rona, Este, Bevilacqua, San Donà,
Chioggia, Trieste e quelli guidati
dalle Figlie cli M. A. di Padova,
Lozzo, Lendinara e dai centri
molto lontani di Ziano di Fiem.me,
Vigo di Cadore, Vigonovo-. Un
folto gruppo di oltre 1500 incolon-
nati dietro la scritta, col distintivo,
e una diecina di nuove bandiere
dei Centri.
Sul Piazzale della Basilica hanno
assistito allo 1'. l\\1essa del Rettor
Maggiore, che ha parlato al Van-
gelo, presente una folla di circa
15.000 persone, con numerosi ap-
pelli al senso di devozione a D. Bo-
sco e di responsabilità cristiana
del Cooperatorè.
r Cooperatori cli BRA per le
vocazioni
Per iniziativa del Direttore Dio-
cesano dei Cooperatori salesiani,
canonicoSebastiano Marchisio,par-
roco dei Ss. Cosma e Damiano i11
Bm (Cuneo), ìl giorno r9 11111r,;o
u. s., festa di S. Giuseppe, si è
celebrata la Giornata della Voca-
zione, affidata ella predicazione del
salesiano Don Pietro Bettinzoli,
del Pontificio Ateneo Salesiano, e
allo zelo delle Figlie di Maria Au-
siliatrice per l'accademia e la pre-
cedente propaganda. La popola-
zione, e soprattutto i Cooperatori
e Cooperatrici salesiane, risposero
alle aspettative del Parroco, inter-
vennero numerosi alle sacre fun-
zioni e furono generosi nell'offrire
l'obolo per il Seminario Diocesano.
La giornata rientra ·nel novero delle
iniziative pr<>poste allo zelo <lei
Cooperatori nell'attività di questo
anno Mariano, secondo gli ardenti
voti del veneralo nostro Rettor
Maggiore.
La Messa del Coopet11tore
e del Devoto di Don Bosco
a SONDRIO
Moltissime sono state le iscri-
zioni alla Messa settimanale che si
celebra all'altare di S. Giovanni
Bosco nella artistica cappella, eretta
in suo onore, dall'indimenticabile
Don Baluzzo.
Tutti i Cooperatori hanno com-
preso quale grande beneficio spiri-
tuale è stato loro offerto con 18
iscrizione alla Messa. Ogni iscritto
infatti, fn dire una Messa tutti i
martedì, a Don Bosco secondo la
propria intenzione e si unisce spi-
ritualmente attorno al Santo a~-
sieme a lutti i Devoti di Don Bosco.
IJofferta per la iscrizione è sug- -
gerita in lire mille. Ogni iscrizione
è personale. Si possono iscriv.,re
anche defunti. La funzione si svolge
tutti i martedl con la partecipa-
zione di 1rn1'nerosi devoti e C\\10-
peratori. Oopo 111 santa Messa ha
luogo la benedizione con la re-
liquia, che si intende estesa a tutti
gli iscritti, anche as~cnti.
Sono giunte notizie cli molte
grazie ottenute per intercessione
del Santo.

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NUOVI CENTRI
ISTANBUL
Per la prima volte in occasione
della fesm di S. Francesco di Sales
si sono radunati i Coopl.'TIItori e
le- Coope.catrici di hlllnbuL Pre-
siedene l'adunanza S. E. Rev.ma
:\\lons. Giacomo 'l'estn, Arcive-
scovo e Delegato Apostolico in
Turchia. Erano presenti il Vice
Console, noslro ex nllievo, varì
addetti al Consoli1to e all'Amba-
sciata d'Itrtlia, l'Amministratore
Apòstolico dei Greci Uniti, alcuni
Superioà e Superiore di comunità
rdigiose. ll Direttore Don Su-
riano presentò la Pia Unione nella
sua origine e nella sun essenza,
nei suoi fini e nei suoi ,·antaggi
Sua Eccelltmim il Dclcg,1to Apo-
stolico si d.,gnò di chiudere con
paterne rncnalrici purole. Prima di
sciogliere la seduta, si regolarizza-
rono e complctnrono le iscrizioni
CUNEO - Parrocchia « S. Gio-
\\'llnni Bosco»
Ci scrivorw:
Dopo quasi tre anni di intenso
ln,·oro nella nostra nuova Parroc-
chin ~ San Gio\\'unni Du~t:o • siamo
finnlmentc riusciti a imposlare le
nostre attività. Fin dull'inizio ci
siamo accorti che molti ci erano
attivamente l'icim. Già oggi si può
Jir.i che se non ci fossero stati
questi generosi collnhorntori, poco
Sfirebbe fatto.
È giunto il tempo perciò di di-
sciplinarli questi veri amici del-
l'Opera nostra e di di(llomnrli nel
nome di San Giovnnni Bosco. A
lJueste persone benemerite di ogni
ceco sociale, di CJW1i ccli (superiore
ni sedici anni), il Ucv.mo Ret-
tor l\\faggiore ha concc.;so, ùietro
nostra richfost11, il diplomn di
isl--rizione alla Pin Unione dei Coo-
peratori Salesiani.
I nuovi iscritti sono 90. Il di-
ploma fu consegnato la domenici
9 marzo, f<.-sto d1 S. Domenico
Savio, alle ore 17. L,1 consegna
, •enne solenncmcnto e spiritual-
mente pn,puram d., un triduo.
Molri altri c1111[l~r11cori sono io
forma;zionc. Per lo Ccsln di i\\laria
Ausiliatnce, spcriartto d1 diplo-
marli•.
CREMA (Cremona)
Il 5 fobbraio si tenni: la 1• Con-
ferenza Salesiana n Crema, dove
si può parlare di nuovo Centro
porchè da molu anni non di teneva
più. Presiedevo Mons. Angelo
Mudeo, Parroco dello Cattedrale,
Direttore Diocesano dei Coopem-
tori. Er:ino presenti rappresentanti
delln Pin Unione di Lodi, Costd-
lt:one l' Montodine. Parlò il De-
legato lspeuorÌJ\\le Don Vignoto
sul tema nsscgnato e delineando
la figum dd Cooperatore Salei;iano
per preparare gli animi o dar vita
al nuovo Centro. Di concreto si
stab1lirono l'Esercizio ddla Il l\\I.
l'ultimo giorno del mese, da te-
nerbi :i cura di Mons. J\\lndeo e
del Direttore dei Salesiani di Mon-
todine, e In Rivendita di ,Weri-
di11110 12, nccotlnta da Mons. l\\fodeo
per il negozio della Buona Stnmpn,
Si consolida il Centro Coop e-
ratori d i COLLESALVE'ITI (Li-
vorno)
Preparato con tatto e pazienza
dal Direttore Don lliigghianri e dol
suo 0..-IL•g,,no Don Bertelloui, coa-
d,uvnti dallo zelo delle Direttnc.:
dc,Uc Fii:ilie di :\\faria Ausiliatrice,
il 23 sera ci fu il prin.10 incon tro
di F.,- alli,·\\·i ed runici presso l'I-
stituto Salesiano, con lo scopo di
chi,1rirl! la differenza fru Ex nllicn
e Coopcrutori, e studiare il modo
di armnnizzare le due qualifiche
salesiane
Il D,·lcgnto Ispettoriale, già Di-
rettore n Collc.•,mlvetti, fu ascoltato
con tnteresse c. senza frapporre
indugi, i più vollero subito alla
gioia d i Ex all ievi unire il merito
,. ìl hworo di Cooperatori.
11 Parroco presente si con!{rutulò
questa nuo,·a energia che nd
nunu th Don Bosco ,·eniva im-
messa fra i vari (e non tutti fio-
renti) opMtolati della sua parroc-
chia. f: di Don Bosco infatti l'ar-
d1L11 :1ffem,nzionc seguente: L'O-
pt!ra dei Coopera1ori è falla p1•1
sc11oterc rù,i /a1,g11ore fa cui giaccfo111,
ta11t,ì cri!Jtia111 e diffondere I' energin
dellfl carità.
L'indomani, ad ora opportunu,
convenno.:ro pure a sentire il De-
legato Sah:sinno le Ex allit,ve ,
le persone affezionate .alle Opere
!::iail-s111ne. B ci fu eguale compren-
s10nc e suece,;so.
MILANO
Oratorio di via
Commenda
Un anno di intenso lnvoro hn
portato i suoi frutti e eh.e frutti I
Sono ormoi una settnntina che
hanno drito il nome alla Pia Unione
e tutti ummati da buona volontà
di dnnarsi nelle varie att1vitil d1
apostolato.
Sabato mru:zo, dopo la Con-
fc.,rcnzn di Don Vignato, furono
distribuiti I diplomi, quindJ fu
concretato il programma socrnl,·
per il 1958. In esso tutù i volon-
terosi troveranno campo per svol-
gere un proficuo .ipostolato di b<'n,·.
VI conrdgllamo questi libri
P!OVANELLI M,
La Signora dalle rose d'oro
Le apparizioni dello \\'ergine Imma-
colala sono il punto in cui ruu~ le
qwtlitit artil,tichc ddla nota scrittric,,
J\\!aricilla Pio"andli ai raccoli:ono e s,
tendono; l'animnzionc dei luoghi e dei
paesa~i di,·enta una <».IB ~ohi con
l'incalzare dei fatti e con la trepida-
zione dei personag11l.
Edizione in bruqsurn plasticat~, for-
mato 1-5 X 21; 8 illustrazioni a 4 CO·
lori; pnglne 140
. L, 600
P. MA.!OCçO LUICI
Santo lallilo
S.E.l. Payine 48o
L. ~500
è\\on □no d~i ,otiti Lnltl>lli di teologia
t della saotitil, 1n.4 uno 11udio dcli,, psi-
eologl,l della ~•ntiuì. un libro che
illumina è irtconi~gim, utilissimo ad
ot;ni categoria di couolici.
SAC. ClilSO MASPl!R, S. O. U.
Prontuario catechislico
Ptr le /e::i.otti ci, Rtlig10,1e nelle Smo!e
Srtperiuri. Elle Di Ci.
f; un libretto nato nella scuola e come
tale, pratico e di lcttur.i piacevole e
attrnèJlte. La forma dialogata fa rivi-
vere utilmente le convcrsaxioni e di-
scussioni tra profouorc e ullievi.
SAC. PROF PIETRO l'ASQUARIBU..O
Don Bosco a Napoli
Sr11o!u Salesiana nm-i.
Il titolo dice: troppo poco. Si tratta
infatti di H intcrc,..,nti articolc:tti
molti dei qlluli 1tià usciti su • La
C'ruce di Napoh :.... su &['!(omenti
salesiani o di ,muahtu, ma sempre
vini con oc:ch10 e cuore sale.siano.
r:. FOGLIASSO, S. O B.
Alex, 11 bambino che sorrise al dolore
.Edl2 Paolin~, ~loderui, 1957, pag. 23+
Non e di tutti i giorni iuconmm;i
.;on un bambinQ non ~ncun, &ettennc
che, desideroso dJ guarire ùu un'in•
ft m,ità che lo .rava11liu,•3 da cinquc
mesi cli età, chiedé di essere portnto
in pellcgrirutgi,rio a un aanniurio ma-
riano per implorar~ I~ 11ra:tiA, e invece,
giunto al luogo ~o•pinito, col sorriso
;;uJh, labbra si rifiut.1 di chiedere la
guang1one, pcrclt~ (risponde) La
:\\ladonna lo saI .
Per-~ever311du nell'eroica dc.ci.slone nei
re-stanti due anni e ,nez~o dl ,·ita,
mentre le sol1'cronze ~1 acub.cono, U
caro innocente - Alex Polctti (To-
rino, 1-v-1947 4-11-1956) le inlioto
con sempre nuo,•c mirnbili ~ptl'SSioni,
rivelatrici di uu pred,o a.,1senso a un
invito celesire di soffrir,: per il bene
altrui. Era quindi do\\'cl'O:lo raceog[i.,,..,
qu= ecca1onale ti:atimonianza alla
bon!À divina che ai più quo;;i si eclissa
quando \\'edono ,offrire l bambini. Alex
foce la sua Prima Comunione nello ca-
rucr1ertB di Don Bosco il 20 magi:io 1<;54.
PortlltO quindi nella Basilica di i\\Tnr io
Ausiliatrice, ed invltom nd ammirarne
l'effigie, esclamò: , Uclln1 BellnI Io
morirò e andrò u vederla 111 paradiso
e- e stare sempre con lei i.,

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un libro per l'uomo di cultn•·a
RENATO BOCCASSINO
ETNOLOGIA RBLIOIOSA 1
JNTRODUZIONE GENERAll
LE SCUOLE EVOLUZIONISTE E LE SCUOLE STORICHE
Voi. ln·8, pag. 353, con 141 lllustrazlonl a diagrammi dimostrativi L. 2000
L'Autore esamina. e critica le teorie sull'origine e lo
svolgimento della famiglia, della proprietà, dello Stato e
tratta con particola.re ampiezza le manifestazioni delle
religioni primitive. • La questione dei "popoli senza re
ligione", 1 animiamo, il culto dei defunti, il totemismo, la
nozione del Dio unico, la preghiera, il sacrifl.cio. il con•
<·etto del peccato e dell'espiazione sono svolti in vari ca-
pitoli, fondati sui documenti etnologici recenti e sicuri.
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sieme aJ nuovo, completo e
ben scrl110, af\\che il ,•ecchio
Indirizzo.
-1 Si ringraziano I signori
Agenti postali che re,,l)ingo-
no con le notificazioni d'uso,
i Uollettinl non recapitati.
Faccia.mo noto ai benemeriti Cooperatori che le OpereSalesiane hanno
il Conto Corrente Postale 2/1355 (Torino) sotto la denominazione:
Ognuno può valersene, con risparmio di spesa, nell'inviare le proprie
offerte. ricorrendo all'ufficio postale loca.te per ù modulo relativo
DIREZIOHf GENERALI
OPERE. DI DON BOSCO
TORINO (714>
A.UTORJZZA.ZION1l DEL TRIBUNA.l,la DI TORfNO 1)1 DATA 16·2-10~9 S ~03. CO)! il'P1tOV!1.IOlfE EOOLG$L\\><f10A
nlJl'Fl'l"TORP JtERPb"~\\DILF.: qAn. OOTT. flrE1'RO 1,1rn.Bf'lfl. VI\\ 'f>\\RIA .-\\. IESl[,l.\\'l'RHJl1. !J2 ~ TOJH~O ( 71..J.) 'r nPrlrf'\\'""F. OR\\PlCift! Q81