Bollettino_Salesiano_194812


Bollettino_Salesiano_194812

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BOLLETTINO ANNO LXXII
NUMERO 12
SALESIANO
PERIODICO QUCNDlCINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI S. GIO. BOSCO
PER LE CASE SALESlANE, I DIRETTORI DIOCESANI E I DECURIONI
Direzione Generale Torino (100) . Via Cottolen,io, 12 Telefono 22• 1 1 ,
15 GIUGNO 1948
Pellegrinaggi L uomo d, fede (con•
llnua.z,one) • Apostolalo delle figlie
d, Maria Ausiliatrice. In Inghilterra,
in Brasile Omaggi pervenuti
Gli organizzatori di pellegrinaggi al Santuario-Basilica di Maric1
Ausiliatrice sono pregati di scrive~e per tempo al Rettore della
Basilica di Maria Ausiliatrice - Via Cottolengo, 32 - Torino (109)
specificando il giorno e l'ora dell'arrivo ed indicando le pratiche d,
pietà che intendono svolgere.
Per la celebrazione delle Ss. Messe sono sempre a disposizione van
altari della Basilica, la Cappella delle Reliquie e, ordinariamente
la Cappella Pinardi e la Cappella delle Camerette ili Don Bosco.
Per l'Altare Maggiore e per quello di San Giovanni Bosco oc-
corre scrivere per tempo, essendovi ogni giorno Messe ad intenzione
fissa. Si farà però di tutto per favorire i Pellegrini.
Si raccomanda la puntualità all'orario fìs!';ato, non potendo ga-
rantire variazioni.
Arrivando alla Basilica gli organizzatori potranno chiedere sen-
z'altro del Rettore, che riceverà il pellegrinaggio alla porta della
Basilica e lo introdurrà fino ali 'altare della Madonna. Lo stesso
Rettore, o chi per esso, darà le opportune indicazioni per le visite
alle Camerette di Don Bosco, Cappella Pinardi, ecc. e congeder~ i
pellegrini con la Benedizione di Maria Ausiliatrice.

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L'UOMO DI FEDE
(Co,tti111111::io11e p11g. 99).
Il nostro Santo, levato sulle ali ddla fede,
non cercava altro nella vita se non la Gloria
di Dw e salute delle anime...
Una lezione salutare doveva -finire di stac-
carlo da sè e dalle mire terrene. Andava a re-
citare il panegirico di S. Benigno io un paese
dcll'astigiano. Aveva preparato w1 sermone coi
fiocchi per far onore al Santo, ma un poco
anche a sè. Faceva la s~rnda a cavallo. A mezzo
cammino la bestia spaventata si diede a una
corsa pazza attraverso campi e prati, finchc
lo buttò c-.ipovolto sopra un mucchio di pietre
spaccate. Portato privo di sensi in una casa
vicina e curato, si riebbe, ma se la legò al dito.
Dopo questo avviso, scrisse nelle Memorie,
Ilo fatto forma risoluzione di voler per l'avve-
nire preparare i miei discorsi per la maggior
gloria di Dio c non per comparire dotto e let-
terato». La gloria di Dio e, ciò che torna al
medesimo, il bene delle anime gli stavano già
a cuore; ma da quel giorno vi si abbandonò
Sl'nza riserva, nulla scorgendo di più nobile
nè di più giusto per un ministro del Signore.
Prima di mettere mano a un'impresa qual-
siasi, divenne sua costante abitudine osservare
se ridondasse a maggior gloria di Dio e a van-
taggio delle anime e, avutane la morale cer-
tezza, riteneva che l'idea gli venisse dall'al o,
cosa del mondo valeva più ad arrestarlo.
Altri intorno a lui potevano bene sbigottirsi
nel timore che dovessero mancare i mezzi. -
Uomini materiali I diceva in simili casi. Non
è molto più creare l'ide-4 che dare i mezzi per
attuarla? - Non pochi stupirono al vederlo
intraprendere la costruzione della chiesa di
l\\1aria Ausiliatrice, sapendosi che non aveva
fondi e che non c'era da sperar molto per tali
opere in quei tempi. - Non è questo uno sfi-
dare la Provvidenza ? - gli andavano dicendo.
Ma la sua risposta era sempre quella.
U movente di una fede viva, illuminata e
costante produceva in lui tre effetti. Gli dava
forza a tollerare stenti, fatiche, disdette e per-
secuzioni che avrebbero, come si esprime il
Cagliero nei Processi, schiacciato chiunque si
fosse lasciato guidare da motivi umani. Inoltre
lo manteneva in un'abituale calma e serenità.
- Se Dio permette queste prove, diceva, è
segno che ne vuol cavare gran bene. Andiamo
avanti con coraggio e pazienza, confidando in
Lui. - Certuni de' suoi avrebbero voluto
qualche volta, come i fi~li di Zcbedeo, invocare
il fuoco dal cielo; ma egli sorridendo ne smor-
zava le collere dicendo: - Eh! voi siete an-
cora ragazzi. Bisogna lasciar tutto nelle mani
del Signore. Egli saprà disperdere i cattivi di-
segni. Piuttosto preghiamo e non terniamo. -
Altre volte osservava: - Quanto più mancano
gli appoggi umani, tanto più Dio vi mette del
suo. L'ho già sperimentato. - Oppure: - In
mezw alle prove più gravi ci vuole maggior
fede in Dio. - Usciva anche in invocazioni:
- L'opera è vostra, o Signore, voi la soster-
rete. Se l'opera è mia, sono contento che cada.
- Infine con l'animo così disposto le occupa-
zioni materiali e le preoccupazioni finanziarie
sembrava che gli tornassero soavi e si vedeva
che non lo raffreddavano punto nell'esercizio
della sua unione con Dio.
Questo abbandono in Dio non escludeva le
industrie personali. Era sua massima che anche
la Provvidenza vuol essere aiutata dai nostri
sforzi; onde nel cominciamento delle sue opere
prevedeva già sempre di dover darsi attorno.
- Non bisogna aspettare l'aiuto della divina
Provvidenza stando neghittosi, soleva dire. Il
Signore si muove in soccorso, quando vede i
nostri sforzi generosi per amor suo.
E circa le cose fatte che cosa gli suggeriva
la fede? Abbiamo su di questo una bella le-
zione· data durante la grave malattia del 1872
al coadiutore che lo assisteva. La lezione nun
era per lui o almeno non per lui solo. Giova
riportarla. Quando principiava a riaversi, il
rifluire della salute lo rendeva espansivo più
dell'ordinario, come avviene, generalmente nei
convalescenti. Dopo aver faceziato sul cambia-
mento che subiva della pelle, continuò: «Ve-
dremo se questa nuova pelle sarà più forte e
più capace dell'altra a resistere alle bufere e
alle tempeste. Ho fiducia però che Dio la ren-
derà abbastanza resistente per l'opera sua, a
sua maggior gloria. Pers11àditi, mio caro, tutte
le nostre facoltà e il nostro ingegno, Lutti 1
nostri lavo(i, le nostre pene, le nostre umr
li,1zioni, bisogna che abbiano di mira solamente
la gloria di Dio. Se noi fatichiamo per il nostro
onore, non valgono nulla i nostri pensieri, 1
nostri trovati, le nostre invenzioni, le nostre
opere. Guai a chi lavora aspettando le lodi del
monJo 1 Il mondo è un cattivo pagatore, paga
sempre con l'ingratitudine... Chi è Don Bosco?
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f:: un povero figlio di contadini, che la miseri-
cordia di Dio elevò al grado di sacerdote
senza :tlcun f>llO merito. :\\Ia osscr,·a quanto è
~rnnde la bontà <lei Signore! Egli si servi di
un semplice prett: per fare cose ammirabili in
questo mondo; e tutto si fece e s1 farà in
avvenire a maggior gloria di Dio e della sua
Chies;i! -
La sua fede si rivelava al sommo nel cercare
la salute delle :inime. Chiunque gli venisse di-
nanzi, la sua mente lo faceva pensare subito
all'anima di lui e al modo di giovargli per
l'eternità. Due considerazioni soprannalUrali
gl'inspiravano qut-sto zelo: il pericolo dell'al-
trui eterna dannazione e tutto quanto aveva
fatto e patito il divin Redentore per la salute
delle anime. Tremava quindi per la sorte che
poteva toccare a chi non si curasse dei propri
destini dopo la morte, e si sentiva acceso da
forte brama di guadagnar tutti a Gesù Cristo;
nel che dava prova cli un coraggio e di unn for-
tezza scm•.J limiti: coraggio nel vincere ogni
nspttto umano, fortezza nel sopporwre disagi,
s:tcrifici, umiliazioni per sl caritatevole e nobile
scopo. Compr~ del suo potere sacerdotale di
rimettere i peccati, invitava tulli al salutare
lavacro della confessione. Finchè gli fu possi-
bile, si aggirava per Torino in cerca di anime,
entrando in pubblici esercizi, come osterie,
caffè, botteghe di barbieri e con la scusa di
una consumazione, di un acquisto o di un ser-
vi:i:io, attaccava abilmente t.-onversazione con
a\\·ventori e principali, trovando la via per
giungere allo scopo da lui inteso. Più tardi
non si lasciava sfuggire occasione di toccare
il medesimo tasto negli incontri, nei viaggi o
nelle udien;,,e, nel che non faceva distinzione
di persone. Il Signore, è vero, glr aveva donato
un'efficacia di parola più unica che rarn; ma
ciò non toglieva che in molte circostanze il
~uo linguaggio sonasse ostico sulle prime o
che si richiedesse da parte sua un tal quale
ardimento per entrare in ccn.i discorsi con
gi:ntc altolocata o con uomini colti o con
miscredenti. La sua fede però gli comunic:iva
una sicurezza e una disinvoltura, a cui era dif-
ficile resistere. Non a torto fu detto un gr·rn
pt•sc:1tore di anime ( r).
Qui specialml·nte mirava con unn sentcn1,a,
che gli piaceva ripetere parlando a ecclesiastici:
• Chiunque avvicini un sacerdote, deve npor-
tame sempre qualche verità che gli rechi van-
ta~o all'anima• (2). Al qual proposito ag-
{tJ Sotto questo htolP ,I salesiano Don Terrone ha
pubblicato un i:iro,so ~-olume di aneddoti, orJin~ti se-
condo un certn <lìscgno. (L. I. C. E. - Torino\\
p.) Mtm. B,t>Kr.. voi. VI. ,,ai:. 181
n8
giungl!rò una not1z1a venuta fuori durante ~
Processo Apostolico (1). Pio IX aveva di•
spensato Don Bosco dalla recit,1 dell'ufficio; nt
recilava però abitualmente qualche parte. Or-
ht·nc egli in compenso promise di non far au11
nè di pronunciar parola eh.e non avessi: in
mira la gloria d1 Dio. Avevano evidcntcmcmc
questo scopo anche i frequenti richi.im, ad
aggiustare le partite ddla coscienza.
Della sua fortezza a tollerare incomodi e
sofferenze d'ogni sorta nell'esercitare il mini-
stero del perdono, Jbbiamo già detto quant(•
basta al nostro intento. Persone a lui mnho
affe-~ionate. vedendo che Ì'età e la salute e-i-
~evano riguudi, avn·bhero voluto che si mode-
rasse nel lavoro del confessionale e si eone,~
desse un po' di rt'spiro. È nota la sua rispo~t· ·
- Bisogna dire al demonio che cessi d'mg.11!•
narc tanti poveri giovani e di attirare tanti n!-
l'infemo; allor:i cel!Serò anch'io dal sacrifi-
carmi per loro.
Detto di questi due punti fondamentali, dirò
brevemente di tre altre cose, che ci aiuteranno
a misurare la grnndczza della fede in Don Bosco.
La prima riguarcb il tanto che fece e patl rer
difendere la fede contro gli allentati ddl'cre,1.1.
Nel 1851, promulgate le leggi sulla libcrra
dei culti e della stampa, i protestanti si butta-
rono a una propaganda spietata nelle contmdc
piemontesi, erigendo financo un tempio tn
Torino. I cattolici, avvezzi al rc.-g1mc prece•
dente, non erano preparati a sostenere la lotta.
Don Bosco si levò sentinella vigile in difes:i
della fede. Per preservare dalle insidie gl'ìn-
cauti, lanciava nel pubblico foglìeLLi vobn11,
fondò un periodico intitolato l'Amico <hl/agi'>-
vn,tù, scriveva e faceva scrivere opuscoli che
veniva divulgando con lt Letture Cattolid1t,
mserl pure nel Giovane Prm>Veduto un trnttc-
rello sui Fo11damentt della fede. Oggi questa
inserzione pare un fuor d'opera; ma aveva h
soa ragion d'essere allora. Ricoverava intanto
nell'Oratono quanti piu fanciulli poteva, strap-
pati a.i lacci dei protestanti. Tenev:i colloqui e
sosteneva dispute con caporioni e ministri delle
sette, incantandoli sovente con In sua mirabile
calma e impressionandoli con la luminosa chi:1-
rez:-~1 delle sue dimostrazioni. L3 carità non
mai scompa~ata dalle sue parole ne ~oggiotò
parecchi, i quali nbiur:irono i loro errori A
molti inviava soccorsi pecuniari, affinche,
stretti dal bisogno, non si lasciassero comprnre
d:ii nemici della fede. Metteva inoltre sul-
l'avviso parroci e prelati. denunciando subdole
mene di t•retici
1C11n1inu11).
1, S11mmori11m, pag. ~62 (reste Mon.,. Anfoss1/.

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Apostolato delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
In INGHILTERRA
Rccl'nti notizie dall'Tnghiltcrra ci parlano
ddl':1postoh1to indiviùunle compiuto nelle Case
<ldle FiS?lic di \\Iari:i Ausili1lrice.
~elb C-11sa di Famborouol, una m:imma
attratt:, dalla cantà delle S~on·. che la soc~
corsero e la confortarono in un momento di
doloroso ùnunm1 familiare, chil·sc d'essere
istruita ndla religione cattolica Ricevdlc il
hJttcsimo nella festa dell'lmm1colata dello
scorso anno insit•mc ai suoi due hamhini e
fece pure nello stesso giorno la prima Comu-
nione.
A {,nm/ra-Battersca una signorina olandese
figlia di un dottore, debitamente pn:paraw, ri:
cen'tte il hatt(.-simo e la prima Comunione
nella cappella della casa.
:\\. Dcn1nco11rt si ebbe il battesimo di una
bimba un~herese raccolta in quell'Orfanotrofio
A Clurlsey, frutto di lunga e pazienk ca-
rità, si ebbero il battesimo e la pnma Comu-
nione di due ragazzi: di una Casa di Cura, e
di una giov:tne sordomuta.
:\\. Cotclry-Oxford, il battesimo di un'altra
giovane protestante, guadagnai.a .1lla fede cat-
tolica a traverso la tanto fiorente Opera di quel
Club Giov:inile.
Questa bella iniziativa è di per sè tutta
uru fioritura di bene, e segna una vera con-
~uista nrll'ambiente, dove ha permesso, con
forme nuove, di attrarre la gioventù operaia,
impossibile ad essere raggiunta in altro modo.
.\\ffemli1tosi sempre più pcr il numero e
l'impegno delle partecipanti, il Club Serale è
divenuto og~etto di visite anche da parte delle
autorità cittadine, riscuotendo approvazioni e
promes.'>c d'aiuti.
e Ciò che colpisce di più i visitatori l'at•
mosfera di serena famigliarità che vi regna; la
spontanea affluenza delle giovani; il loro inte-
resse vi"o e cordiale; insomma la particolare
impronta che gli viene dallo spirito salcsi.ino.
Uno dei dirigenti dei Circoli Giovanili di
0'1'.ford, nel manifestare al riguardo tullii la
sua ammirazione, volle approfondire il motivo
di quella, per lui inspiegabile, riuscita. S'in-
teressò quindi molto nel sentir parlare del
nostro sistema cùucativo e soprattutto di
Don Bosco, l'apostolo della gioventù. Alla fine,
conquiso e stupito di non averne conosciuto
prima il nome (il signore è protestante) chiese
con entusiasmo: t l\\fa ditemi dove abita: vo-
glio anùarlo a trovare I... •·
Per non lasciarlo st•nza il frntto di quel de-
sidernto incontro, ~li venne"otferta la ,•it:t d1
Don Bosco: il SJnto penserà a farsi conoscere,
parlartdogli a tr.,verso i suoi esempi.
Un'altra visita ùcl genere portò a un inspe-
rato influsso di azione religmsa in analoghe
istituzioni giO\\'anili.
Fu la visita fatta - all'inizio deU'anno sco-
lastico - dallo stesso Ispettore Centrale dei
Circoli Giovanili ili 0'1'.ford, anche questi pro-
tcsta.ntc, che per la prima volta osscn ava da
vicino urù,pera sostenuta d.1 Religiose Viva-
menll: ammirato egli pure, non potè a meno di
esprim
la sua
ermeerial vsiguloia:co~mSpuioarceimento<lises~
insieme
- !ore;
hanno ceno un S(:greto per ben riuscire in
qucsl'op1:ra. t il piu bel Circolo che io abbia
mu veduto. No1 olfriamo divertimenti, attività
d'ogni genere: eppure non rim,ciamo ad at-
trarre: e interessare così la gioventù. l\\li svelino
il loro segreto •·
La domanda non differiva in da quella
rivolta un giorno allo stesso S Giovanni Bosco
chi Ministro Inglese in \\-isita all'Oratorio d1
Yaldocco; non dissimile perciò doveva essere la
risposta, riferita col rrcordo dell'antico episodio
e della conclusiva parola: ~ O religione o ba-
stone! >1
L'I~pettore ri maSc pensoso. e dichiarò in-
fine che era proprio vero.
si accontento di sole parole: alcune set-
timane dopo - nella Circolare mensile del
12 novembre u. s. - invitava i Capi dei van
Club Giovanili a form:ire un t Comitato d'azio-
ne rdigiosa, onde esaminare a fondo il pro-
blema della Religione nei Circoli Giovanili•·
E agt{iungeva d'cs.'«!re t lieto di udire in pro-
posito il pensiero dei Capi Circoli, che s'inte·
ressano di questo importante argomento e
sono volenterosi di aiutare nel proposto Co-
mitato».
ln BRASILE
La Casa delle Figlie di Mnria Ausiliatrice
di Ca111pos (l3rm,ilc), a traverso i nume::rosi Ora-
tori e Catechesi che sostiene in varie loc.thtà.
svolge un apostolato, o meglio una missione
cosi vasta e proficua che non è facile misu-
rarne la portata e l'estensione.
Ancora una voltn il segreto del sistem:t cdu-
catil'O di S. Giovanni Bosco s'afferma e s'im-
pone: voglia il no~tro Santo che possa essere
compreso e attuato nella sua vera luce.
Lo specchietto dell'attività del mese d1 no-
110

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\\'\\:mbrc u. s - I ultimo tlcll'anno scolaslico
nel 1uogo - se~na ben sci funzioni collettive
di prime Comunioni, celebrate succc~h ù-
mente dal 22 novembre all'8 dicembre u. s.
nei seguenti centri: alla 8cuola • l\\lelo •: al-
l'Officma e Queimados ,; alle Scuole Comunali
i, Viscondc i> e «S:ùdagmi ~: alla Scuola ~ Ruy
U.u-bosa •· e all'Officina • Barcelos i.
1n quest'ultimo popoloso centro operaio,
con l'Oratorio le Suore hanno potuto stabilire
nmo un movimento nuovo di vita cristiao t.
Preparato l'ambiente coi catechismi ai fan-
ciulli e agli adulti, e con la conseguente irra-
diazione nelle famiglie, si fece piì1 sentire nel
horgo la m,rncanza di una qualsiasi chiesa o
t·appclla. Nd mc8e cli oltobrc, quindi, indis-
sero tra le Oratoriane la Croci.lta del santo Ro-
snrio, per ottenere dalla SS. Vergine la grazia
ùa tutti desiderata.
E la grazia non mancò: poco tempo dopo
il padrone della fabbrica accondiscese a far
costruire la cappella, facendo iniziare subito i
lwori, onde poterla inaugurare per la festa
ùell'lmmacolata.
Ncll'nttesa, si ebbe un.1 prima fcsticciuola
per la bem.-dizionc della campana, che prima
ancor d'essere collocata al suo posto, suonò
og-ni giorno i toc,hi dcli'Angelus, con grande
conforto della popolazione. In precedenza .11la
frsta, si promosse poi un triduo predicato,
anche per un'immedi1.ta pn:parazione al sa-
cramento del matrimonio, per le non poche
f~miglie - pumoppo - non ancora consa-
crnte dalla benedizione divina.
Le funzioni si susseguirono per tre giorni:
nel primo, spiegazione degli oggetti di culto
e inaugurazione della cappella. Nel secondo,
hcnedizionc della l'i.a Cn1cis; nel terzo, prime
Comunioni di un centinaio di fanciulli, santa
\\lessa cantata, e processione per l'intronizza-
zione <lei S. Cuore nelle famiglie.
Qualche cifra può mostrare il larnro di pre-
p,,razionc catechistica: solo pci fanciulli del-
l'annessa Scuola, oltre -1,00, si richi.:se che
l'istruzione venisse impartita in due turni im-
mediatamente consecutivi. dalle 11 alle 12,30.
E accanto, il catechismo inùi, iduale agli
n<lulti ; talora operai che, dopo aver ascoltato
l.1 spiegazione dei fanciulli, si prescma,·ano
ci.ponendo i loro errori di dottrine spiritiche o
protest.tnti per averne la necessaria luce
Le fabbriche, in generale, vedono con pia-
cere l'opera delle Suore e la facilitano of-
frendo l'auto, senza cui sarehbe impossibile
aucoden· a tanii centri così lontani dalla città.
1\\on manca pure l.t collahorazione di volente-
rose catechiste trovate in Casa t fuori: perfino
uno degli autisti, ammirato dall'intensa attiVltJ
ddlc Suore, condusse loro un giorno la propria
figliuola, perch/! le aiutasse ndl'insegn:uncnto
alle piccole.
Il fervore dell'apostolato catechistico per tnl
modo s1 propaga e si c.,-stendi· in un:1 rete sempre
più vasta, spingendo lontano i suoi fili di lu,e
e cli grazia per l'avvento del Regno di D10.
Omagal pervu,ud alla D ~
Libreria tklla Do/frina Cristiana Colle D. Bosco
(A.«ti) - l'ilJ Cottol~,;o, r~ . Torillll IOQ:
A. ~L ALEssr. - ESPERIENZE TRA GLI
OPFIUI
I,. 25•1
Rcl volume ùi cirNt duecento pagine, molto
prntko per avviare i sacerdoti all'e,;erci1.io dd
snc--ro ministero fra gli opl'l'lll Ohrt nllc esp< •
ric:nze personnli di un cnppdl.wo 11<-l lavoro per
I la presa di contatto e In predicazione in fabbril-n,
illustra l'organizzazione de11'0NA R?>fO e delle
Conferenze dl S. Vincenzo (r.t !(li operni pro
pone un buou metodo per l'ed1tcaLionll tlelll!
Jlll\\l!Se all'asslste.nza i1Ua Messa, offre rucuu1
-.chcnù dJ pn,dicazione ed ,,lcune rispo~le alle
più comuni obieziorù. n tullo, con criterio ag•
giornato alle esigenze tlci tt,mpi.
Sn, Dott. Do,mmco BRRTl('l"W. - IL .'i/Glvl-
FICATO E LE PROVF DFI Tfl()L(l
.J'r1AIUA A UXILIUM CHRISTI,·I.\\OfiU.11•
1,. w
Il volumetto tende fl lumeggu.re il carattere
e lo spirito dclln divozione I\\ Mo.ria SS. Ausi
Untrice come fu npproVlltn dAI Sommi Pontefici
e 1hfiusa da S. Giovanni Bo~co, pcrchè, mc-glio
compresa, veng:t con pnrticolure fervott colti-
,'Bt., in questi tempi d1 tante insidfo e di tanta
lotta contro la Chie~a ed il Vicario di Cri~to.
Convento-parrocclna d• S. Tomti,aso, Via Monte
di Pi&lt'I Torino:
P FRANCl!.SCO MACCONO O F. M - UN APO-
STOLO DI GESÙ CROCIFISSO r,. 150
Biografi.-i popolare del Servo di Dio Fr,t I.eo-
poldo llfaria Mu~so. l'agine commoventi in cui
la !llllltità e lo zelo dcll'anilllO semplice e pio
s1 rivelano in serafici trnsporti d' nmore a Gesu
Crocifisso che lr,i~fonnano Il modesto monfer-
rino, da giardiniere, cocchiere e cuoco, in un ani-
nmtore dcll'Azioùe Cattolica, in un fervente
Prnncescano. in un apostolo della chvoz1one a
Gesù Crocifisso e dc11n Dot lrina Cri!tìl\\lla.
L'umile frMiceUo del Convento di S. Tommnso
diventa l'anima di uno dei più fervidi ed atthi
movimenti dello spiritualità dei nostri tempi.
Un vero prodigio dell'amorP n <~ù Croclti"-.~
Puhhlica:l10nt auton:r.zata 1' ,. P. 80 A.. P B.
Con aps,rovn11ono Ecclt1.:1.Utica.
011 Cnal.dellaSoc1•L\\ Ed1tT. lntcrnuionalc - Dirc1t0tt re-1ponoab1lc: D. vlJlDO F A Vlì\\l, ••• Cotl<ll•na.-o, S.2 - Tonno (109).
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