Bollettino_Salesiano_194810


Bollettino_Salesiano_194810

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f OLLETTINO ANNO LXXII
N U M e R O TO
SALESIANO
PERJODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONJ DI S. GIO. BOSCO
PE R LE CASE SALESIANE, I DIRETTORI D I OCESANI E I DECUR I ONI
D 1r e1: l o n e Ge'llerale Tori no (100) • Y l a Cottolen:io , 32 • Tc, l c,fono ll3• t t7
15 MAGGIO 1948
Pellcgrino11111 • A, b;:m,merlll Oor•t•
tori D1oco,1n1, Decurioni :cl•torl
d<'-1 Cooperatori Satulanl • L'uomo
d, lede • Adunanze e Confetcru:c,
Bando di un concorso • Omagg1.
.
Pellegrinaggi
Gli organizzatori di pellegrinaggi al Santuario-Basilica cli l\\Iari"a
Ausiliatrice sono pregati cli scriYeme per tempo al Rettore della
Basilica di Maria Ausiliatrice - Via Cottolengo, 32 - Torino (109)
specificando il giorno e l'ora dell'arrivo ed indicando le pratiche cli
pietà che intendono svolgere
Per la celebrazione delle Ss ~lesse sono sempre a disposizi911e yari
altari della Basilica, la Cappella delle Reliquie e, ordinariamente,
la Cappella Pinardi e la Cappella delle Camerette di Don Bosco.
Per l'Altare Maggiore e per quello di San Giovanni Bosco oc-
corre scnvere per tempo, essendovi og111 giorno 1Iesse ad intenzione
fissa. Si farà pere) di tutto per favorire i Pellegrini.
Si raccomanda la puntualità all'orario fissato, non potendo ga-
rantire variazioni.
Arrivando alla Basilica gli organizzatori potranno chiedere sen-
z'altro dcl Rettore. che riceverà il pellegrinaggio alla porta della
Basilica e lo introdurrà fino all'altare della )Iadonna. Lo stesso
Rettore, o chi per esso, darà le opportn nc indicazioni per le visite
alle Camerette di Don Bosco, Cappella Pinardi. ecc. e congederà i
pellegrini con la Benedizione di ~!aria Ausiliatrice.

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Omrz10NF CE">:EkALE
C'OOPFRATORI SALESLANI
\\ ia Cottnlenqo, 32
TomNo
Torino, 24 aprile 1948.
AI BENEMERITI DIRETTORI DIOCESANI, DECURIONI,
ZELATORI DEI COOPERATORI SALESIANI
Rcv.mo Sii:,iore,
All'aprirsi del mese di /j,faria Ausiliatrice il Successore di S. Giovanni Bosco ha sempre rac-
comandato ai Cooperatori Salesiani e ai loro dirigenti di volere raccogliersi con particolare fede e
jen1ore attomo ai suoi altari.
L'esortazione del nostro venerato Rettor Maggiore ,çempre 'l.'iva e opportuna lo è più che mai
in questi tempi in cui sono in gioco gli interessi della Chiesa.
Le arigini, la storia del culto dell'Ausiliatrice ci dicono che in periodi di crisi, di pericoli, di
gravi difficoltà la salvezza ai popoli cristiani è ve,mta da 1\\faria: ...Vcnit adiutrix pia Virgo, coelo
lapsa sereno.
Ricordando Lepanto, Vie1111a, Pio VII, docili ai paterni inviti di S. S. Pio XII e del nostro
Superiore Generale dou Pietro RicaldonP, collo spirito, col rnore di S. G. Bosco, invochiamo l'aiuto
della nostra celeste Patrona e potremo deporre ai suoi piedi corone, ilmalzare inni di altre sante, pa-
cifiche vittorie.
Riportiamo dalle t1urme direttive:
e Si raccomanda ai Decurioni di promuovere il culto di Yl.aria Ausiliatrice:
a) celebrandone la festa;
b) curando la pia pratica del 24 di ogni mese;
e} erigendo l'Associazione dei Devoti di l\\Iaria Ausiliatrice.
» Dove non è possibile disporre di un altare proprio, se ne esponga l'immagine nel (?iomo delle
funzio11i.
» Dove 11011 si può celebrare la festa con predicazione, si inviti l'Oratore dei 111ese mariallo a
parlare di Maria Ausiliatrice».
Il Successore di S. G. Bosco, a nome della Società Salesiana invoca la particolare protezione
della nostra l'vladanna su voi e sui benemeriti Cooperatori al vostro zelo affidati.
Dcv.mi in C.].
Sac. PIETRO BERRUTl, Prefetto Generale.
Sac. ANTONIO FASULO, Segretario P. U. dei C. S.
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L'UOMO DI FEDE
111 qutsti mo111e11ti i11 cui e tanto T1ecrrsario
lo spirito di fedt• pa chi cousacra la ·cita alla
snlt-r::::ll dellt ,mìmr, stm/c,,11110 questo capitolo
'"'' volume di D. Ceria: Don Boscr, con Dio.
( F,di~0111• Colle D. Busco Asti).
Ogni cristiano è tale per la fede, di cui il bat-
tesimo è la porta, ed è la fede il fondamemo
della vita soprannaturale e il vincolo che
unisce l'animn a Dio; la qual fede viene intc•
Rrata dalla spernnza e ù.illa carità. Ma altro è
i•sscre credente, altro e.<\\Sere uomo di fede.
li credente pratica più o meno la sua fede,
mentre l'uomo di fede vi\\'e della fede e la vive
a segno tfa raggiungere una profonda c continua
unione con Dio. Tale ru Don Bosco..
Fra i testi chiamati a deporre nei processi,
quelli che vissero più lungamente vicino a
Don Bosco, si direbhe che fanno a gara per
esaltarne la fede. Le loro deposizioni si pos-
sono condensare io questa formola: le verità
della fede il nostro Santo fu avido di cono-
sccrh:, fermo nel crederle, fervente nel pro-
fcssarle, zd.111Le nell'inculcarle, forte nel di.
frnderle. Degna di attenzione spccia11. è la t~
stimonianza, con cui Don Rua incominciò La
sua deposizione. Esordi in qucsti krmini:
Fu uomo di fede. Istruito da bambino nelle
pnncipnli verità della nostra santa rcli~ionc
dull'ottima sua madre, ne divenne famelico ,.
L'ulLima espressione è non mcno ,·era che
hclla; non solo però nella puerizia la mamma
01ml di fede l'anima del figlio, ma anche dopo,
nei momenti più solenni della vita, riYersò
nel cuore di lui la piena della fede che traboc-
c.,va dal suo. Ecco pcrchè Don Bosco serbò
quasi un culto alla memoria della vir1uosa ge-
nitrice. Fino agli estremi suoi giorni scrisse e
parlò di lei con una tenerezza che commuove.
Ndle sue parole vibrava un sentimento di viva
gratitudine a Dio per avergli dato un:i madre
tanto pia; gli pane scmpr~ questo un scgoa-
latis3imo favore del Ciclo.
U1sogna tutrnvia nggiungtrc che, se la madre
interveniva nelle occasioni più importanti della
SUJ vita, questi suoi interventi erano prevenuti
da potente lavorio della grazia divin:l, la quale
dal fondo della fede ~li faceva trarre atli e
propositi generosi. Mamma l\\laq~hcrita pre-
parò il suo GioYanni alla prima comunione,
conducendolo ella stessa ai piedi del conf1:ssore;
rru, egli, non pago ancom, volle tornare n con•
lc.<;.'l3rsi altre due volte, tanto era alto il con•
cclto eh.e già ,1llora la fede gl'ispirava di si
augusto sacramento (1 ). Nell'affare della voca-
zione la madre gli dichiari, n1:llamcnte: - In
queste cose io non c'entro, pcrchc Dio è prima
di tutto. Non pensare n mc. Io snno povera;
ma se tu, prete, diventerai ricco, non verrò
a farli una sola visita. - Ma il figlio era già
cosi persuaso d1 non dover ;IBcoltarc nella ,•oca-
zionc la voce della carne e del san~c. che stava
da tempo in cima a' suoi pensieri una sol.i
preoccupazione, quella di hcn conoscere e di
fedelmente seguire la chiJrnatn del Si~nort..
infatti, prima ancora di parlarne con la madre,
aod.àva facendo tutte le diligenze possihili per
venirne a capo. Ent rato poi nel serninurio, 1·1
portò un'idea cosl eccelsa <lei sacerdozio, a l.111
aspira\\'a, che per prepararvisi degnaml·ntc si
diede a una vita di perfrzionc non solo prali-
canùo i consigli evangelici, ma consacrandosi
perfino con voto perpetuo (2). Ordinato prck,
la m:i.dre gli tenne un sublime discorso: - Se,
prete, dici la t\\kssa; da qui avanti sei dunque
più vicino a Gesù Cru;to. Ricordati però eh,•
cominciare a di.r Messa vuol dire cominciare n
patire. Da qui innanzi pensa solamcme alla
salute delle anime e non prenderti nessun pcn•
siero di mc. - Anche su di questo il figlio
aveva già format..: le sue buone ri~olu1.iom, tr~
le altre, quella di patire, fare. umilia111i in
tutto e sempre, quando si trattas.'!c cL ;;al-
vare anime •· li l!'l.lO spirito si mo1·eva duo•
que in una piena almosfern soprannaturale
di fede.
Venne il giorno, in cui era necessario che
scegliesse per quale via correre alla $alvez7.n
delle anime. Nessuna preoccupazione in lur
per tale scelta. La fede gl'insegnava che Il
volontà di Dio si manifesta per mezzo dei Su-
periori; a lui premi:va soprattutto di non mc1-
terci nulla di suo Suo Superiore er:1 il Santo
Don Cafasso. Quesli un bel giorno ~li dil-de or-
dine di andar a dirigere un osp~•d.alctto aperto
per fanciulle dalla Marchesa di B:.irolo ed a go-
vernare nello sririto un cduc.indato della mede-
sima signora. Ci poteva essere cosa più con-
traria alle sue aspir;1zioni? Non era stata sempre
sua ardente brama di occuparsi dei ~iov:ini?
Dei precedenti suoi primi quattro mesi di
sncerdozio, passati presso il proprio parroco a
Castelnuovo, scrisse più tardi: La mia delizia
l 1) Proc. dioc. Sumnr., pag. 6.. (teste Don Oarbrri1).
'2) Mnn Bic,l(T., voi Il, P•II· ~6

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era fan; il catechismo ai fanciulli, trattenermi
con loro, parlare con loro~. E ne era sempre
circondato. Doveva dunque mandare tutto a
monte? Non prese coMiglio da umana pru-
Jenza, ma unicamente dalla fede, la quale gli
magnificava il valore e il merito dell'obbe-
<l1enza. Obbedì senza far motto. Non poteva
certo supporre in quel momento, che proprio
per una via cosl impensata e cosi opposta a'
suoi iliscgni, la Provvidenza lo avviasse alla
mèta vagheggiata.
" Ll fedl\\ è quella che fa tutto », scrisse una
volta (1). Con tale convinzione in mente, non
credette mai di aver fede abbastanza. Una
volta raccomandò fìnanco ai giovani di pregare,
pcrchè il Signore gli concedesse «una fede
viva, quella fede che trasporta le montagne nel
luogo delle valli, e le valli nel luogo delle mon-
ti~ne ~ (2). Anzi talora nel corso delle sue im-
prese ed anche prossimo alla fine dc' suoi
giorni si accusò di fede mancante, esclamando
con le lacrime agli occhi: (< Quante cose cli
più avrebbe fatto il Signore, se Don Bosco
;ivesse avuto più fede I li (3).
Vero è che senza una gran fede non avrebbe
potuto fare il gran bene che fece. Su questo
tema ci sarebbe da scrivere per un bel pezzo I
Contentiamoci di fermare l'attenzione su pochi
punti. ben determinati e più comprensivi. Ag-
giungi.amo poche cose sopra un tema già toc-
L~1to nel capo settin_io. Gloria di Dio e salute
delle anime sono due espressioni, che s'in-
contra.no con frequenza nella letteratura sale-
siana. L'uso invalse a forza di udirle ripetere
da Don Bosco e quindi anche dal suo succes-
sore e continuatore Don Rua. (Co11ti1111a).
(1) Mcm. Biogr., vnl. X, pag. QO.
(2) Ivi, pag. 4~.
(3) L. c., ,•ol. VIII, pag. 977: voi. XVUI. pag. 587.
ADUNANZE E CONFERÈNZE
Un riuscito convegno di Cooperatori ebhe
luogo il 3 marzo a Canicatli, centro di spirito
di attività salesiana. Queste attività e le be-
nemerenze della città nel campo salesiano fu-
rono rilevate dal decurione are. dott. Vin-
cenzo Rastivo e dal Segretario della Pi.a Unione
don Antonio Fasulo che presiedette il con-
vegno: culto di Maria Ausiliatrice con altare
proprio e statua benedetta dal Rettor Mag-
giore don Filippo Rina.Idi nella chiesa madre;
culto di S. Giovanni Bosco con altare pro-
prio nella chiesa del Redentore; l'oratorio fe-
stivo Maria Ausiliatrice che ha dato numerose
vocazioni alla Società Salesiana; accoglienze
trionfali ai Ruccessori cli S. G. Ilos<.'O; riu-
scitissimi Convegni interdiocesani; feste im-
ponentissime in onore del beato e del santo
don Bosco... Da qu·cste consolanti promesse
i relatori trassero gli- auspici per la riprt>.Sa
del movimento salesiano rallentato negli anni
della guerra.
Frutto pratico del convegno fu la delibera-
zione <li costru'ire nella chiesa madre una
grande cappella che possa ospitare coi\\ quella
del!'Ausiliatrice una nuova statua del suo
Apostolo e di promuovere una conferenza per
l'attuazione del progçtto e per le Missioni sa-
lesiane.
La confercn7,a fu tenuta nella chiesa madre
gremita di pubblico, la domenica ddle Palme.
Illustrando la Passione di Gesù., altre con-
ferenze a vantaggio delle missioni salesiane
tenne il ll0stro don Fasulo durante la quare-
sima: a Mila110 nei teatri degli Istituti Maria
Ausiliatrice e S. Ambrogio; a Roma nel teatro
dcll'Ospiz:io S. Cuore; a Mmina nei teatri
degli Istituti don Bosco e S. Luigi; ad Alì
Marina nell'Istituto Magistrale Maria Ausi-
liatrice; a Catania nel teatro dcli'Istituto S'c!n
Frnncescì'>; a 11/odica .Alta, a Pozzo/lo; a Pa-
lenno nei teatri degli Istituti Ranchibile,
S. Chiara e don Bosco e nella parrocchia dj
S. Luigi; nelle chiese-madri di Rava11usa e <li
Licata per iniziativa dei decurioni arciprete
Giuseppe Burgio e prevosto mons. Angelo
Carella; e Gel.a nell'ampio teatro Mastro-
slmone.
L'Arciprete di Gela, mons. Antonio Ll D.:-
stri, decurione, nel presentare l'Oratore si
fece outorcvole e appassionato interprete degli
ex allievi e di tutta la cittadinanza che ricorda
con ammirazione e riconoscenza la fervida,
provvido azione esplicata dai figli di S. G. Bo-
sco a Gela nell'Istituto Pignatelli e nella par-
rocchia di S. Giacomo e ne reclama e ne at-
tende il ritorno.
-
Bando di un Concorso.
Anche al nostro Istituto Teologico Interna-
zionale della Crocetta si è tenuta la comme-
morazione del cinquantenario della morte del
Servo di Dio Don Andrea Beltrami. Prc:pa-
rata da opportuni studi sulla spiritualità, spi-
rito di lavoro, di sacrificio e di apostolato del
Servo di Dio - svolti precedentemente nelle
Compagnie, - la giornata del 26 febbraio
u. s. riusci, grazie alla collaborazione di il-
lustri professori, una giornata veramente me-
moranda.
Al mattino I.a Messa solenne dello «Spirito
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S,,nto rantata J.11 Dirctton Prof Don \\li- tanti> ardo·e e t~nta ricchcz7.:l di , Ila s;,le-
chclangdo Favn, rucdc alh1 giornata - come stana, da c~st·re modello efficace a qunnti di
L a nel dcsi<luio <li tutti
J'1mproma di qucsl.l vita \\'Oglinno 1-~scre fr·ddi 111terprcti
preghiera per ottenere h1nt1 dal Ciclo sul nell'Jpostolato fecondo .
buon proce<limt•nto Jclla Causa
.\\ cura ùci chierici organizzatori della
\\ erso le 10, ndl':\\uh S;in Tommaso. 1.1m- splendida gt0mat.1, il copioso materiale ùi
pl·ggiata dulia radiosa fìf.;Ura del Scn o d1 Dio, conferenze, studi di alunni e Professori e
s1 ,,volse la solenne tornata mattutina. Lrano contributi ,··\\rii per la Causa, è stato raccolto
presenti il Fratello del Slrvo di Dio, lom- in un opuscolo commemorati, o
mend. Giovanni Beltrami, venuto apposita-
Una bella iniziativa rimase come suggello
Dll'nte da Omegna; il Rev.mo Don P1etro Ti- della celebrazione. Il Yicc Postulatore d..-lla
rone, in rnpprcsentan7.a del Rcv.mo Rettor Causa, Don Osenga, bandi un concorso a cui
l\\lagg1ore; l'Ispetton: Don Vincenzo Colom- il sig. Beltrnmi aggmnsc il premio di L 30.000
bara; e altri molti superiori e rnpprestntanti per il primo clas~1fìcato e L. 20.000 e 10 ooo
delle C:1se della città.
per il secondo e terzo. Si tratta di uno studio
Don Ccria, biografo e compagno del Scn·o che metta in evidenza soprattutto la sulcsw-
Ji Dio, tenne la commemorazione ufficiale. 11ità di don Beltrami, ~viluppando il tem,1:
L1 volle intitolata: Quattro pensieri su DoTI Bl'l- li S1rv:o d1 Dio Don .lndrea Beltrami 11e/l11
tmmi, e nusci un ricco profilo biografico im- luce d, San Gim:am1i Bosco. Lo sruù10 dovrà
postato su quattro punti: il continuo pensiero presentarsi entro il 30 ottobre 1949; il lavoro
del sacerdozio, lo zelo di apostolato, la pro- primo classificato avrà pure l'onore ddla
fonda pietà e l'amore alla Congregazione, che stampa nella lingua italiana e della versione
furono quasi i c-.ir<lini della vita dì Don Andrea. in tutte le lingue parlate dalle nazioni nelle
Seguì la bellissima conferenza, una hcn quali si trovano i S.1lesiani a b\\'orarc. li con-
riuscita mdioscmn rievocunte alcuni punti della corso è esteso a tutta la grande famiglia sale-
v1tJ del Servo di Dio, intrecciata sul motirn siana: Salesiani, Fighe di :\\I. A., Ex-allievi,
gn:goriano: No.r autrm gloriari oport1 t i11 Cooperatori e Cooperatrici. Per informazionr
Cmce. R.1llegrarono questa prima parte della più dettagliate sulle modalità <lei concorso n-
giornata anche lo splendido inno del M0 Pa- rnlgcr:ii a Do11 G. Osenga, T'ia Cottole11go, 32 •
gella: Q11nle 'IJÌttima, composlO nel 1940 per Torino.
il Circolo Don Beltrami della Facoltà di filo-
"oha; e la cantata in onore di D,m Beltrami
ilei M0 C,arbellotto, a 3 voci con assolo.
'-d tardo pomeriggio s1 ebbe la seconda
Oma111 pervenuti alla Olrnlone
p,irte dcllu commemorazione, la quale fu ,mo- libreria della Dottrma Crutiano - Colla11t1 Fides:
rata dalla presenza di S. E<:c Re\\' ma :\\lon-
signor Ernesto Coppo, dai Supenorì e Chie-
rici della Facoltà di Filosofia e dell'Istituto
Superiore di Pcd:igogia del Rehaudengo, non-
n VAUsTr.-:o PAN7.~RA~A. -
SACRAJIENTO
DE!,L'AMORE
L. 250
Trottato popolare ed esnuriente del Sacra-
mento del :\\li1trimonio.
chè altri rappresentanti delle cas< vicnuori.
Parlò il Prof. Don \\ntomo Cojazzi del
Liceo dr \\'alsahce, che, con la sua· briosa e
urJ..l'\\lta parola. intrattenne l'uditorio con una
apprezzatissim.1 conferenza sul tema: L'll/>O-
T1111 Hzro Lu1•0. - I FONTJA.\\JF\\'TI DELLA
MOR.-lll'
L. 250
Bel volumetto in cui n1 c,pongono con di-
screzione e compc:tcnw l{li elementi nu1urali e
sopnmnatur;,i(j della s<:1enw dei cc-;;1um,.
sto/at1J S"lt siano della .1tampa vim1/o da Don
Bi/tram,.
Pwrno DRO<TARDO, - IL C.-JTTOT,ICESIJ\\10
Rfrfl!A.\\l JTO .ILLE FOSTT L. 100
Scelti cnntt poltfonict e pregevoli pezzi CSl'•
guiti magistralmente dalla orchestrina, allic-
wrono anche questa seconda part1- che si
chiuse con il bozzetto: Il Conquistatorr· di
Don R. l 11!uccioni.
L.1 giornata lasciò in tutti h: più care cmo-
zion1 e mostrò ancora una volta quanto sia
apprezzata l' nncrata questa dolce figura di
$:Jll·s1:1no sofferente, che pure raccoglie in
Chiure e conl'inccnli n•r>O~te ,!Ile obiezioni
che i prote,111nti itnliani hnnno nffostelloto per
leirittimare il loro distacco dalla Chiesa e con
cui tentano di disto11liere le anime semplici ed
ingenue.
Librtrrn Arritescoo,le - Corso Jfn/ftOIJt, 1 r •
Torino:
G. FA,.L-.t. - TRJDUO E PANF.GIRICO AD
O\\"ORE DI ç, GIUSEPPE CAFASSO.
Per la predicazione e anche come pia lettura.
Pubbhtaziunt 1uton12•1• Nn P, So A. I'. H.
Con t1pprovatsono Ecclceiaauca.
OIT. Craf dello Societo Editr. lnrcmaii0n11le. D1rr•10re r<1110001brle: D. GUITTO FAVrNt, v11 CottolCllllu, J• • Torlo~ (loq).
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