Bollettino_Salesiano_197710


Bollettino_Salesiano_197710

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1.1 Page 1

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BOLLETTINO SALESIANO
RIVISTA DELLA FAMIGLIA SALESIANA
ANNO 101. N. t0-1z.t4 ■AGGIO'•CIUGNO-lUGLIO 1171
Sped!Z. in abb. po•t. Gruppo 2° (70I - 2' quindocina
... Rendere i Cooperatori sempre piu coscienti d ella loro identità:
- che cosa Don Bosco ha voluto che essi fossero;
- che cosa la Chiesa vuole che essi siano;
~ r - a quali impegni sono invitati. . . (\\ ,\\
. I;';;;:,
''l"'-CU,Z..."
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UN BISOGNO E UNA POSSIBILITA' DI CAMBIARE E DI
RINNOVARSI NELLA FEDELTA', PER RECEPIRE LE ISTANZE
DEL CONGRESSO MONDIALE, SONO EMERSI DAL Xlii CON-
SIGLIO NAZIONALE, CHE AFFIDA ORA LE CONCLUSIONI Al
CONSIGLI ISPETTORIALI E LOCALI.
IN QUESTO NUMERO, TRA L'ALTAO:
Il programma 1977/ 78. Interventi di Don Raineri e Don Cogliandro. Il
prossimo rinnovo degli incarichi (elezioni). Un invito ai Giovani Cooperatori.
(Il presente è un numero dei Dirigenti <t da conservare ». è uno strumento operativo importante).
PARTICOLARMENTE INDICATO PER I DIRIGENTI DEI COOPERATORI SALESIANI

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VI INFORMIAMO SUI
NAZIONALE (Roma,
LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO NAZIONALE
E QUESTA RIUNIONE
« La riunione annuale del Consiglio Nazionale è un
« momento » essenziale nella vita dell'Associazione; da
esso dipende in gran parte l'impostazione di tutto un
anno sociale e ne condiziona la riuscita. Non può
essere quindi « improvvisato » e tanto meno « diserta-
to ». Dovere di ogni Consigliere nazionale è non solo
partecipare, ma sentirsi coinvolto in prima persona nei
lavori della riunione; egli è la voce della sua regione, ne
porta il pensiero, le istanze, le decisioni; verrà quindi
scrupolosamente documentato, preparato, aperto e
disponibile.
·
Questo Xlll° Consiglio Nazionale si colloca a metà
strada tra l'avvenuto Congresso Mondiale del Centena-
rio Cooperatori e il prossimo Capitolo Generale Sdb;
non può quindi non ricollegarsi a questi due grossi
avvenimenti nei suoi lavori. La Giunta infatti, nel pro-
porre l'ordine del giorno ha ritenuto opportuno rifarsi
alle conclusioni del Congresso per calarle nella nostra
realtà italiana e sperimentarle ed attuarle subito. E' la
migliore risposta al Congresso e la migliore prepara-
zione spirituale al Capitolo Generale, i cui lavori inte-
ressano tutta la Famiglia Salesiana e in particolare noi
Cooperatori, perché dovrà essere approvato il nostro
Nuovo Regolamento».
(Giuseppe Giannantonio, se9ret. coord. naz.)
UN ORDINE DEL GIORNO
VARIO E « GIOVANE »
23 aprile:
ore 17: incontro di preghiera
ore 18: inizio lavori
- saluto e presentazione dell'O.d.G.
- «' Il Congresso Mondiale, nelle sue conclusioni,
coinvolge in prima persona il Consigliere Nazionale»
(Sarcheletti) - Riflessione-verifica sui risultati del
Congresso. (Segue conversazione - discussione).
« Buona Notte » del Ret1or Maggiore.
24 aprile:
ore 8: Messa concelebrata (presiede Don Raineri)
ore 9,30: Uno sguardo sull'attuale realtà della Associa-
zione in Italia (Giannantonio).
- Presentazione e discussione sulla «' Bozza di
programma» per l'anno 1977-78.
ore 15,30-16: in Cappella: Adorazione Eucaristica per-
sonale;
ore 16, 15: si riprende la discussione sulla «' Bozza di
Programma ».
25 aprile:
ore 7,30: Messa concelebrata (presiede l'ispettore Don
Martinelli);
ore 9: Elezione dei quattro rappresentanti alla Consulta
Mondiale Provvisoria;
In vista del Capitolo Generate SdB. (Giannantonio);
Comunicazioni varie;
La parola ai Superiori;
Conclusione del Segretario nazionale.
IL CLIMA DI QUESTO CONSIGLIO
« E' stato uno dei più costruttivi e sereni consigli a
cui ho partecipato ». Cosi ne parla Don Martinelli,
l'ispettore che rappresenta al Consiglio la Conferenza
degli ispettori d'Italia, la Cisi.
Possiamo aggiungere che ad arricchire questa
riunione sono stati anche due elementi: lo spazio dato
alla preghiera e il senso di amicizia che regnò tra noi.
Lacune? Almeno due: titubanza e mancanza di corag-
gio nella scelta di alcune iniziative, audaci sì, ma
veramente salesiane e non utopistiche, eccentriche; e
poi l'assenza inspiegabile dei consiglieri di alcune re-
gioni, assenza che si protrae ormai da troppo tempo.
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VI PARTECIPARONO
Membri di diritto: Beretta (Lombardia) - Binotti,
Turello (lsp. subalpina) - Bortolotto, Cerruti (Veneto-
S. Marco) - Casanova, Comoli (lsp. novarese) -
Mancini (Toscana) - Porta, Sarcheletti (Veneto-S.
Zeno) - Rigon (Emilia) - Scafati (Lazio) - Tei (lsp.
Adriatica) - Giannantonio, Albert (Giunta esecutiva).
- Delegati ispettoriali: Suor A. Anzani, Sr. V. Carrai,
Sr. Pellizzari, Don G. Basso, Don N. Fallica, Don I.
Spera, Don T. Strappazzon. Inoltre: Suor M. Rampini,
Don A. Buttarelli, e Dç,n A. Martinelli, ispettore, per la
Cisi.
Come osservatori parteciparono ai lavori: Sr. A.
Crescenzi, Sr. M. Conti, Sr. M. Giannantoni, Don T.

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LAVORI DEL CONSIGLIO
Casa generalizia, 23/25 aprile
Faoro, Monti (Lazio), Cattaneo (Lombardia), Caruso
(Sicilia), Denti (Emilia), M. P. Falcucci (lsp. Adriatica).
Non erano rappresentate le regioni Calabria, lsp.
Centrale, Liguria, Puglia.
Una presenza gradita e utile fu quella di alcuni
salesiani (Don G. Vecchi del Consiglio superiore, Don
G. Aubry, sig . Zanella) e di alcuni cooperatori (Enzo
Manna, Sandro Pistola) che intervennero nei momenti
nei quali si discutevano punti del programma nei quali
erano particolarmente esperti.
Dei nostri Superiori furono sempre presenti ai lavori
Don Giovanni Raineri e Don Mario Cogliandro. Il Aettor
Maggiore tu con noi per breve tempo, una « buona
notte». in compenso ricca di contenuti e molto vivace.
DAL VERBALE LE COSE PRINCIPALI
« La Liturgia della Parola, celebrata da poco, ci
apre ad affrontare i lavori con serenità e luce interiore.
Si esamina l'Ordine del giorno e lo si accetta dopo aver
deciso di far studiare e poi presentare al prossimo
Consiglio nazionale una proposta di ristrutturazione
del Consiglio nazionale.
1) Per non essere... farisei, volendo imporre agli
altri pesi che non portiamo neppure noi, Sarcheletti
tenta con abilità di aiutarci a scoprire come il Con-
gresso Mondiale coinvolge in prima persona e prima di
altri i Consiglieri nazionali. Ma, forse per colpa nostra,
non fa centro e la discussione che segue alla sua
esposizione elude l'argomento.
Provvidenzialmente il Rettor Maggiore svolge Il
tema nella ~ Buona notte », con parole lucide e incisive
(nessuno glielo aveva chiesto...}. Vantaggi: chiarezza,
autorevolezza. brevità.
Andiamo a riposare con nella mente le immagini del
Congresso mondiale. Il documentario proiettatoci in
anteprima, ci fa rivivere momenti entusiasmanti.
2) Ombre e luci sull'andamento della nostra Asso-
ciazione ce la fa conoscere il Segretario nazionale.
3) L'esame della ~ bozza di programma» per
l'anno sociale prossimo ha richiesto un tempo propor-
zionato all'importanza dell'argomento. Ne è venuto
fuori un programma che sa di nuovo ed è coraggioso.
Per questo piacerà (vedere a parte}.
4) Il nostro contributo alla formazione della Con-
sulta Mondiale provvisoria si è concretizzato con la
segnalazione di quattro elementi che hanno riscosso,
nella consultazione di base, il maggior numero di
preferenze. e cioè: Albert (16), Giannantonio (15), Tei
(15), Sarcheletti (11 ).
5) Non ci sfugge l'importanza del prossimo Capi-
tolo Generale dei Salesiani. un fatto di famiglla e
come tale deve essere vissuto anche da noi. Bisognerà
pensare a come contribuire, per quanto ci compete,
alla sua riuscita. Ce ne parla a lungo e con particolare
calore Giannantonio, che, come Segretario nazionale,
ne sente più di ognuno l'importanza.
6) Autonomia in tutti i sensi; giustissimo, ma anche
In quello finanziario, è stato riaffermato.
7) Un ventaglio di brevi interventi. mentre la riu-
nione volge al termine.
Dori Aubry cl aggiorna su « Cooperatori di Dio». la
fatica che sta sostenendo per darci il nuovo Manuale di
preghiera;
Don Cogllandro ci fa anticipazioni assai interes-
santi sul « Dlret1orio per la formazione >. che esperi-
menteremo per un certo tempo.
Sandro Pistola ci informa nei dettagli sulla bella
iniziativa e Vacanze familiari » per cooperatori:
Angelo Tel sollecita una nostra forte presenza al
Congresso nazionale eucaristico di Pescara;
Ernesto Zanella, coadiutore salesiano, ci informa
sull'andamento delle iscrizioni degli ultimi tempi, e ci
esorta a curare l'aspetto burocratico dell'Associazione
(un ringraziamento per la sua opera tanto preziosa gli è
stato espresso con un meritato applauso);
Enzo Manno ci parla della e Microrealizzazione-
due.> che intendiamo realizzare a Trelew, Argentina, e
attorno a cui ruoterà il discorso di impegno missionario
della nostra Associazione.
Ma questo discorso deve essere « autonomo »:
deve cioè riguardare opere e progetti dell'Associazio~
ne, sia pure In collaborazione coll'intera Famiglia
Salesiana
8) La conclusione vera e propria è affidata a Don
Raineri. Le sue non sono parole di convenienza, ma
sono sostanza.
Ci richiama alle istanze principali del Congresso
mondiale, ai punti salienti che egli stesso in quella
circostanza tanto ci raccomandò. Vale la pena rileg-
gere quanto disse per intero (vedere a parte).
il sacrificato è l'ispettore Don Martinelli: il tempo,
nei convegni, è sempre tiranno. Ma la sua testimo-
nianza è durata quanto il consiglio stesso: interventi
sereni, calibrati bene, lucidi; coraggio nelle prese di
posizione; una omelia che partiva dal cuore. Sentiamo
il bisogno di ringraziarlo.
E ringraziamo anche Giorgio (Viva i giovani!...) che
ha moderato saggiamente" (e, infine, la segretaria,
Elena. sempre esplosiva e ricca di entusiasmo).
3/ 27

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AVOI IL PROGRAMMA trm -78
Un programma « nuovo,, e coraggioso
li Co11sigflu Na:.ionale è lieto di presentare ai Centri il programma che:
terrà impegnala l'Associa:.ione dal settembre prossimo. Esso è staro discusso,
formulato e appro1·mo con il contributo di quasi ILWi i Consigli ispetloriali, di
cui si sono faf/1 portavoce i Com,glieri 110:.ionali nella receflfe riunione di fine
aprile. Un augurio lo accompagna: possa trovare gradimenlo e sopralfullo
auua:.ione.
FORMAZIONE
Tema di studio - Per la prima volta non si
assegna ai Cenlri un tema specific? da approfondire.
Sarà invece. questo. un anno ~• «assestan:ient~ >>.
durante il quale ogni Centro. a nalizza la sua suuai10-
ne. farà una scelta e dedicherà il tempo delle Confe-
renze mensili per soddisfare panicolari esigenze.
come:
- approfondire le Conclusioni del Congresso
Mo ndiale
- completare lo studio dei volumi << Vangelo e
sviluppo ►>
••
- analizzare le Conclus1oru del Convegno lla-
liano su (< evangelizzazione e promozione >)
- proseguire nello studio del Nuovo Regolamen-
to ...
Tema delle due Confer-enze Annuali - L'ufficio
nazionale - per questa volta - ne proporrà due.
fornendo la relativa traccia come nel passato. Non
avranno carattere di obbligatorietà. ma di proposta.
(In ogni regione si potrebbe cominciare per
quest'anno con 3/4 gruppi, non di più. e solo dove vi
è necessità e lo si ritiene opportuno. Necessitano però
I) l'esame della situazione. da farsi con il Consiglio
ispettoriale cc.. 2) l'incarico da affidarsi a delegati
ex-novo. che sarebbero poi seguiti nel lavoro dal
rispeuivo delegato ispettoriale).
Cooperatori missionari - Portare a buona matu-
razione il piccolo seme gettato nel terreno di Trelew
(Argentina), sensibilizzando gruppi e singoli. - Quin-
di: suscitare nuovi partenti e prepararli conveniente-
mente: fin an1iare la costruzione del Centro Comuni-
tario.
Articolo 10.S del nuovo regolamento - o ..•dare
vita a nuove opere e as.sumerle in proprio... >) -
Approfondire. dibattere e fare i primi passi dove le
circostanze lo consentono.
Letture Cattoliche Nuova Serie - Prosegue
l'iniziativa e se ne tenta una più ampia diffusione con
il metodo della capillarità.
Scuola per dirigenti - ~ C:en_tri ne han~o assolut~
bisogno: scarseggiano cons1ghen e delegali preparali
a svolgere convenientemente il l?ro r_u~Jo..
La Scuola si potrà svolgere a1 van livelli anche con
piccoli gruppi. L'ufficio nazionale ha avuto !11andato
di elaborare un << piano di lavoro». attuabile senza
molti sforzi. e di produrre i relativi sussidi (dispense e
simili...).
Congres~o - (Il Congresso è l'insieme del Consi-
glio nazionale e dei Consigti ispettoriali). - li rin-
novo dei Consigli ispcttoriali previsto per il seuembre
I977, fa sentire la neces.-;ità di indire il Congresso che
vuole essere un contributo al buon funzionamento dei
medesimi Consigli. - Grottaferrata. 29 ottobre 1977
(ore 17) 30-3 1- 1° novembre (ore 14). - Tema: << li
nostro servizio come testimonianza ai Centri >>.
VITA DELL'ASSOCIAZIONE
Iniziamo a costruire i <1 Gruppi Nuovi >> - Si traua
di suscitare. li dove abbiamo Centri <<stanchi>> e
irrecuperabili. gruppi dì Cooperatori di elà 30145
anni (fascia carente dell'Associazione). che segua no
un itinerario ben preciso di formazione. partendo da
zero. Ciò è essenziale perché le Conclusioni del
Congresso non restino lettera morta ma siano recepi-
te.
Una metodologia indovinata e prudente e la
gradualità nelfanuarc l'iniziativa. renderanno il
«gruppo nuovo>) gradito ai Cooperatori anziani.
l'Associazione più credibile ai Salesiani e alle FMA. e
forniranno energie fresche per attuare la missione
salesiana.
'1128
Cooperatori Sacerdoti - Ogni regione si impegna
a riprendere quest'anno il discon,o almeno con
qualche sia pur modesto gruppo di !>acerdoti o
seminaristi diocesani. - L'ufficio nade preparerà
apposito sussidio.
Elezione dei consigli locali e ispettoriali - Da
effettuarsi secondo le norme previste entro settembre
'77. - Ogni regione si impegna a valorizzare questa
occasione di rinnovamento. con coraggio, per un
migLiore servizio dei Consigli ai Centri.
Campi di lavo ro e di animazione c ristiana nella
formula nuova per GG. CC.
N.B. - I si11goli punti del programma e I modi di applicazione
saranno il/ustratl ampiameflle 11ei prossimi numeri.

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ALL'INSEGNA DELL'OTTIMISMO
E DELLA CONCRETEZZA
Don Gìovanm Rameri, Direttore generale dell'Associaz,one. concluse i lavori del
Consiglio nazionale.
Le sue parole furono particolarmente Interessanti e ricche di contenuti orientativi.
Rivedendo, dfetro nostra richiesta. gli appunti delle sue parole ha rtcostruito ìl testo nei
suoi punti essenzialt. assicurando cosi la fedeltà al suo pensiero. Siamo lieli d1 dare la
poss1b1fttà a tutti i dirigenti periferici di riflettere su questi ~ punti i,, raccomandando
loro una lettura attenta cui potrebbe seguire una rtfless1one in sede di Consiglio.
Ragioni di ottimismo
Questa riunione del Consiglio Nazio-
nale dei Cooperatori Salesiani d'Italia si
può chiudere all'insegna dell'ottimismo
che non é faciloneria. né ignoranza delle
difficoltà che si incontreranno per attuare
quanto si è deciso. ma è all'insegna della
concretezza.
1) Questa certezza viene dal fatto che
s1 è lavorato sulla linea del Concilio per
l'impegno e l'unione nella Chiesa di tutte
le forze del bene, ,dea ricorrente e carat•
terislica di don Bosco, una delle Idee su
cui è fondata la Famiglia Salesiana, nella
quale I Cooperatori sono una compo-
nente Istituzionale, e quindi Insostituibile
per la volontà del Fondatore.
2) Con Don Cogliandro io laccio ogni
giorno una costatazione che vi offro
come segno che non navighiamo nell'u-
topia. Il disegno di don Bosco era cosi
grandioso e avveniristico, che non fu
compreso allora, e St andò quasi velando
in seguito. Quando in clima conciliare,
nella ricerca dei valori autentici e pro-
londl della vocazione salesiana, si ri-
scoprì quel disegno e se ne constatò
l'attualrtà e lo si rinnovò rendendolo leg-
gibile nel nostro tempo, non mancarono
- e non mancano - quelli che conside-
rarono quel disegno utopistico. Nono-
stante tutto - con don Ricceri - ci sl
rimise In cammino; ed ecco che noi
constatiamo che ogni giorno quel di-
segno si va trasformando in realtà; al
grande mosaico s, vanno ogni giorno
aggiungendo in vane parti del mondo
nuove tessere.
3) L'ottimismo nasce anche da quanto
abbiamo vissuto qui in questi giorni: dal
valore delle testimonianze portate,
dall'Importanza degli orientamenti di-
scussi, dalle decisioni prese riguardo
all'attuazione del Congresso, ai e gruppi
nuovi • come metodo di rinnovamento
più sicuro della Associazione, da, contri-
buti al Capitolo Generale, e soprattutto
dalla promessa assunzione delle proprie
responsabilità da parte dei Consiglieri
Nazionali; sono tutte ragioni per un ragio-
nevole ottimismo e che dimostrano la
maturazione a cui sono arrivati Insieme al
Consiglìo Nazionale, I consigli lspettorìali
e locali.
4) Credo che uno del segni più evi-
denti di maturazione dei Cooperatori d'I-
talia sia il rinnovo, attraverso la Stampa
Popolare. delle antiche Letture Cattoliche
dì don Bosco in una ripresa che è in-
sieme fedeltà alla tradizione e dinamismo
ri nnovatore.
Alcuni orlentamenu
Credo Importante ribadire alcuni
e chiodi • per il rinnovamento dell'Asso-
ciazione.
1) Innanzitutto è necessario coltivare
il senso della e mondlalità > - parola
cara a don Ricceril - che indica In modo
significativo ciò che fece don Bosco. Per
ragioni storiche I Cooperatori Salesiani
d'Halia hanno una primogenitura che si
traduce nella responsabilità di essere,
con il loro dinamismo e la loro testimo-
nianza, un punto di riferimento per I loro
fratelli d i tutto il mondo. I primi Coopera-
tori missionari hanno seguito significati-
vamente le vie della prima spedizione di
don Bosco che ha reso e mondiale • la
Famiglia Salesiana; bisogna continuare
questo cammino, provocando una e on-
data di ritorno > anche per i Cooperatori,
come è avvenuto per I Salesiani e le
Figlie di Maria Ausiliatrice.
2) Mentre tra I Cooperatori va cre-
scendo la coscienza della loro specificità
vocazionale e. quindi, della loro giusta
autonomia, non si deve dimenticare che
deve crescere la ricchezza del loro ap-
porto alla Famiglia Salesiana cui appar-
tengono. S1 deve coltivare questo senso
di appartenenza tenendo conto degli ori-
ginali tegami che, per volontà di don
Bosco. ess, hanno anzitutto con gli altri
rami fondati da lui. SI tratta di legami
originali, che entrano nei valori vocazio-
nali dei Cooperatori, dei Salesiani. delle
Figlied1 MA.
E' per questo che secondo il Capitolo
Generale XX non devono esistere comu-
nità salesiane senza Cooperatori, ma non
devono nemmeno esserci Cooperatori
anche isolati, senza un legame con una
comunità salesiana. C'è ancora del cam-
mino da tare perché anche nei Salesiani
e nelle Figlie di M. A. si incarni questa
convinzione: ma è un cammino da per-
correre tenendo presente che gli scambi
non sono fatti solo di richieste, ma anche
di offerte di collaborazione. E' un'unione
vitate in cui ognuno, offrendo agli altri.
arricchisce anche se stesso.
3) Sono lieto che parlando dell'attua-
ztone del Congresso e dando spazio e
tempo ai Consigli lspettorlalì per questo,
si sia ribadito il quadruplice impegno che
indicai concludendo la mia relazione: I
Cooperatori Sacerdoti, I Giovani Coope-
ratori che con la ricca esperienza nata
proprio In Italia presentano anche
qualche problema, i Cooperatori operai e
I Cooperatori Missionari. Ognuna di
queste categorie ha buonitltoli per essere
considerata come campo caratteristico
della missione salesiana e voi lo sapete.
Ecco. brevemente. alcune idee.
4) I Cooperatori Sacerdoti volle don
Bosco e storicamente furono presenti fin
dall'inizio, anzi, per un periodo di tempo
notevole furono loro I responsabili del
Cooperatori nelle diocesi, tanto che al
tempo di don Rua (anno 1892) fu fatto a
Valsalice un e Capitolo dei Direttori Dio-
cesani dei Cooperatori Salesiani > - per
la Diocesi di Tortona venne il e chierico
Luigi Orione! • - . Ultimamente si sono
quasi persi di vista, Impoverendo l'Asso-
ciazione, che, a Immagine della Congre-
gazione, deve riunire lalcl e sacerdoti. n
Nuovo Regolamento ne parta all'articolo
12.
Oggi si vanno moltiplicando movimenti
spirituali di Sacerdoti, e quando ne ab-
biamo radunati alcuni, cl hanno chiesto
di aiutarli a vivere nella spiritualità di don
Bosco.
Molti sacerdoti diocesani condividono
0991 te preoccupaz,om missionarie di
S/ 29

1.6 Page 6

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don Bosco per la gioventù che ha in sè la
speranza della Chiesa e della Società e
che oggi ha assunto anche In ogni
campo sociale e politico una rilevanza
fino a ieri ignota, - segno anche questo
dell'antivedere di Don Bosco? - che la
rende protagonista, sovente strumentaliz-
zata, nella costruzione del mondo.
Inoltre molti sacerdoti condividono le
preoccupazioni specie per i ceti operai,
per le classi più umili. che hanno
anch'essi acquistato la coscienza della
loro forza organizzata e strumentalizzata
per la costruzione di una società senza
Vangelo, mentre Gesù nella sinagoga di
Nazareth aveva annunciato il suo Van-
gelo appunto ai poveri.
5) Siamo cosi arrivati agli operai.
Cade qui l'opportunità di sottolineare che
non si tratta solo di avere degli operai tra
I Cooperatori ma che i Cooperatori, per
mezzo del Cooperatori operai, impostino
una azione apostolica verso questi prota-
gonisti della storia dei nostri giorni, per
fedeltà alla missione salesiana e per ve-
nire incontro ad uno dei desideri della
Chiesa (Cfr. Esortazione apost. di Paolo
VI su l'impegno di annunciare il Vangelo,
57). Insomma, i Cooperatori operai sa-
ranno fermento di evangelizzazione e
promozione degli altri operai, come i
Giovani Cooperatori lo saranno per i loro
coetanei (EN 72).
6) Del Giovani Cooperatori si sono
dette molte cose assai importanti. C"è la
necessità di integrarli In una Associa-
zione unica, e insieme, dare loro per
questo spazio necessario e la sufficiente
responsabilizzazione che, mentre li met-
tono a loro agio, li fanno crescere, arric-
chendo l'Associazione, di cui assicurano
l'awenire.
Il progetto di ~ gruppi nuovi» si deve
attuare tenendo presenti te esigenze dei
Giovani Cooperatori.
7) Anche dei Cooperatori Missionari
si sono dette cose Importanti. Don Vecchi
ci ha dato le notizie del due di Trelew e la
testimonianza della validità dell'esperi-
mento e della fraternità della Famiglia
Salesiana di Bahia Bianca verso di essi:
lo ringraziamo. Anche questo « fiore ,
del centenario delle missioni, dono di
rinnovamento dato dal Signore all'Asso-
ciazione, deve essere sentito come un
fatto di Chiesa e di quella comunità ec-
clesiale che è la Famiglia Salesiana, con
opportune intese con le FMA e gli SDB;
si arricchirà così di nuovi fermenti la
storia missionaria salesiana.
8) Quest'anno è Il centenario delle
Parrocchie salesiane, awenimento che
interessa anche I Cooperatori. Per me è
un'occasione per ricordare che la Con-
sulta mondiale delle Parrocchie Sale-
siane ha scritto a chiare lettere che non
deve esistere parrocchia affidata ai figli
di don Bosco In cui non fiorisca la Fami-
glia Salesiana ed « in primis ,, quindi, I
Cooperatori. Anche I partecipanti al
corso di formazione permanente - a
livello europeo - dei parroci sono giunti
alle medesime conclusioni. Con questo
fatto si è messo In moto un processo che,
spero, risponda ad alcuni interrogativi
che si sono affacciati anche durante le
nostre riunioni.
9) Quest'anno è anche il centenario
del Bollettino Salesiano. ed io so che I
Cooperatori avranno a cuore la diffusione
- e perché no? - la collaborazione a
questo strumento di costruzione della
Famiglia Salesiana.
Il legame tra Bollettino Salesiano e
Cooperatori era, per don Bosco, vitale.
10) Del Capitolo Generale XXI vi ha
parlato con tanta passione il Segretario
Coordinatore nazionale, Prof. Giannanto-
nio; io penso che ha detto cose interes-
santissime e condlvfse, per la cui attua-
zione occorre Il vostro Impegno e a cui,
assicuro, per quanto spetta a me, la
collaborazione attiva e responsabile.
E' evidente, per tornare ad un pensiero
già espresso, che proprio qui è necessa-
rio mettersi di fronte al Capitolo Generale
XXl0 del_la Congregazione, con l'atteggia-
mento di chi, per avere diritto di udienza
nelle richieste, offre anche qualche cosa;
Insomma, considerare dawero Il Capitolo
come un awenimento di Famiglia Sale-
siana.
QUESTO EPARLARE CHIARO------.
Una BUONA NOTTE da non dimenticare
<< Voi, Consiglieri nazionali, avete, ovviamente, maggiore
responsabilità di altri, dovete essere pungolo e traino per gli
altri. Cioè: pungolanti, trainanti, forze che tirano...
Dovete trasmettere una testimonianza che viene dall'avere
in voi qualche cosa di particolare, e cioè un forte senso di Dio,
un grande contatto con Lui...
Voi non siete gente che sta 'sul' carro per farsi portare; non
state sul piedestallo; voi siete alle stanghe! A voi Don Bosco ha
detto più che ad altri: venite alle stanghe! E chi è alle stanghe,
tira!... » (23 aprile 1977).
6 30

1.7 Page 7

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VOCAZIONI
Non possiamo farne a meno
Omelia della ,. Giornata defle Voca zioni , tenuta da Don G. Rameri (3° domenica
dopo Pasqua. 24 aprile 1977. al Consiglio Nazionale Cooperatori Salesiani d 'Italia).
Il brano evangelico di questa domenica fa un magnifico quadro
dell'inserimento della grazia nelle realtà terrene, con Cristo che aiuta i
pescatori, li rifocilla e poi, ottenuta da Pietro una confessione di
amore, lo chiama, - ed in lui chiama i suoi compagni - alla sequela.
1) Uno degli scopi 1sl1tuz1onali della famiglia Salesiana, dato da
don Bosco nel Regolamento anche ai Cooperatori, sono proprio le
vocazioni.
E', come sempre, un incontro felice di don Bosco - anche qui
anticipatore! - con lo spirito ecclesiale di sempre, ma particolarmente
del nostro tempo.
2) Oggi il concetto d1 vocazione s, é molto allargato; Il Concilio
Valicano 11• ci ha abituato a considerare la universale vocazione alla
santità e all'impegno anche dei laici, specialmente poi nelle mie
situazioni di vita di ognuno,in cui si realiua il disegno di Dio.
E' uno sviluppo del pensiero di san Paolo che inviava i suoi saluti ai
Romani,« cristiani per vocazione li (Rom. 1,7).
E' la fedeltà di ciascuno alla sua vocazione che assicura l'armonia e
il dinamismo del Corpo mistico, cioè della Chiesa.
E' la fedeltà alla propria vocazione di ogni membro dei vari gTllppi
della nostra Famiglia che ne assicura l'armonia, il dinamismo, il fervore
apostolico.
Per questo doo Ricceri raccomandava alla Famiglia Salesiana
Spagnola che ognuno si facesse apostolo per le vocazioni non solo del
suo gruppo, ma di ogni gruppo.
3) Ma oggi, pur non ignorando questo aspetto che interessa ocni
vocazione, siamo chiamati a porre attenzione specialmente a due tipi di
vocazioni: sacerdo/a/1 e religiose, ambedue necessarie.
a tutta la Chiesa;
alla nostra Famiglia.
Questi due tipi di vocazioni oggi sono in crisi, sono • nell'occhio del
ciclone » perché la secolariuazione ha portato a una tale valutazione di
alcuni valori umani per cui sacerdoti e religiosi devono affrontare una
crisi di identità, sconosciuta quando il « sacro » aveva ancora valore
preminente, perché a loro si chiedono:
- la rinuncia da una professione no,male che fa dell'uomo un
costruttore delle realtà terrestri;
- la rifuncia ad una famiglia che ne realiua le profonde
aspirazioni e lo situa nella società e nella Chiesa;
- la rinuncia ad un certo tipo di impegno politico che fa la storia.
5) Eppure sono ancora necessarie, perché senza di esse
a) non c'é Chiesa. Infatti:
« I religiosi appartengono fermamente alla vita della Chiesa , ,
quindi, senza di essi la chiesa è anemica e non reatina il disegno di
Cristo e i laici impegnati nella animazione delle realtà terrene non
hanno la testimonianza che tali realtà non possono essere animate e
offerte a Dio senza lo spirito dei consigli evangelici • (LG 31) e
mancherebbe alla chiesa la espressione più alta del e profetismo 11.
I sacerdoti rendono presente il sacerdozio ministeriale di Cristo,
sacerdote, pastore, maestro:
« Il sacerdote è colui che dal di dentro del popolo di Dio lo aiuta
- col suo magistero ad essere profeta;
- col suo ministero ad essere sacerdote;
- con il suo servizio ad essere comunità fraterna •·
Cambia lo strie, ma resta il comp,to
Verrebbe da dire che cosi rappresenta più evidentemente Cristo,
fattosi
veramente uomo,
veramente servitore,
veramente fratello•· (Mons. Bettazzi, su Avvenire del 23 aprile
1977, p. 5).
b) Non c'è Famiglia Salesiana, perché centro di stabilità e di
unione di essa, don Bosco ha voluto i relieiosi sacerdoti e laici SDB e
FMA; i CC stess-i chiesero questo con insistenza.
6) Cosa fare ?
a) c'è prima di tutto la preghie1a: «pregale li, come dice Gesù:
- ringraziare il Signore di avere dato tali vocazioni alla sua
Chiesa e di averle messe in una situazione di servizio per tutti noi.
chiedere la perseveranza dei sacerdoti e religiosi,
- chiedere per loro coerenza corauiosa e leggibile oggi,
- chiedere che non manchino alla sua Chiesa e a noi buone e
numerose vocazioni.
b) c'è anche l'azione:
la coerenza di ognuno è sostegno degli altri,
la valutazione giusta del disegno di Dio,
il sostegno fraterno the ridà entusiasmo,
l'assunzione dei propri ruoli per una e liberazione I dei
sacerdoti e religiosi dalle supplenze che li condizionano o li rendono
insufficienti!
Una testimonianza: Mara de Ponzellini, a Rosario di Santa Fe.
In una riunione di Cooperatori disse:
« Noi vediamo sovente con grande pena i Salesiani (e le FMA)
stanchi, sfiduciati di fronte al molto lavoro: dica loro che abbiano
fiducia perché ora ad aiutarli e sosttnerli ti siamo pure noi! 1.
Era il modo di esprimere in tl!rmini comprensibili un lato della
corresponsabilità vocazionale della Famiglìa Salesiana.
7/31

1.8 Page 8

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C'È TROPPO POCO
SILENZIO
Don Mario Cogliandro introdusse all'adorazione eucaristica programmata nel
Consiglio nazionale con una riflessione originale e interessante.
« Propongo un ufficio pastorale del silenzio In ogni diocesi »
Ho letto questa originale proposta In un modestissimo
foglio informativo, a firma Il' fra· Umile di Maria », e vi ho
riflettuto a lungo.
Una delle ricchezze della nostra Associazione è l'enorme
potenziale di grazia che sovrabbonda In centìnaia e centinaia
di Cooperatori sparsi in ogni angolo del mondo salesiano. Ma
una delle povertà che gridhno urgenti S.O.S. in altrettanti
angoli dello stesso mondo salesiano è la carenza di formazio-
ne, la mancanza di vita esteriore, di silenzio, di preghiera.
Eppure questi non sono generi lusso.
Ogni comunità, centro, parrocchia dovrebbe affrontare
serie programmazioni in .Questo campo se non vuole girare a
vuoto e isterilirsi spiritualmente e apostolicamente.
Senza meditazione, preghiera, silenzio un cristiano è come
una lampada spenta o un polmone senza respiro!
Cl mancano i Santi
Se ci mancano i Santi - o anche solo I cristiani « convinti
e attivi »(NR, 1) - è perché c'è troppo poco silenzio. di quello
vero, ricco della presenza irradiante di Dio. E pastorale del
silenzio vuol dire offrire ad ogni anima l'opportunità di un
incontro personale. profondo, prolungato con Dio, al di fuori
dei pesanti condizionamenti della società dei rumori.
Il Vangelo è la presenza irrompente di Dio, un Invito a
incontrare Dio; e Dio non lo sì incontra che nella solitudine. La
vera solitudine non è l'assenza degli uomini, è la presenza di
Dio.
Esercizi, Incontro con Il Padre - Meglio se in piccoli gruppi. (Nella foto:
GG.CC. di Rovereto a Sasso di Nogaredo per gli Esercizi, nella scorsa
quaresima).
8/ 32
Il silenzio talvolta è tacere, sempre è ascoltare!
Un'assenza di rumore, priva della mia attenzione alla
Parola di Dio, non sarebbe più silenzio. Una giornata piena di
rumori e di voci può essere una giornata di silenzio se il
rumore diventa per me un'eco della presenza di Dio.
Quando parlo di me o di cose mie, esco dal silenzio;
quando esterno la parola di Dio, lascio Intatto Il silenzio.
Perché« la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio»...
« Cristo è tutto in tutti »... « Tutti voi siete uno in Cristo
Gesù » (S. Paolo).
Il dono di
Il silenzio dunque non è un'evasione, ma un raccogliere
noi stessi in Dio. Poi, dopo la contemplazione, avrà senso e
fecondità l'azione, la cooperazione. Non ci si può donare
quando si è dispersi; ed è Il silenzio che conduce al dono di sè.
A chi? Al fratelli. Dopo che ci si è donati a Lui e incontrati con
lui, nella preghiera autentica. «in dialogo semplice e cordiale
con Il Cristo vivo» (NR, 18), per formare una « comunità di
fede, di amore e di preghiera > (NR, 14).
E' Cristo ad Insegnarci che su una vita dì 33 anni vale la
pena di immergerne 30 nel silenzio; e di premettere ancora 40
giorni di solitudine alla vita apostolica. E' Don Bosco, Il
super-attivo che fu definito l'unione con Dio, « l'uomo di Dio
che vive come se vedesse l'invisibile» (NR, 18), Il forgiatore di
apostoli ai quali, nel Regolamento scritto 100 anni fa, prescrive
di « promuovere lo spirito di preghiera> (1). a consigliare ai
Cooperatori « esercizi spirituali e ritiri... confessione e comu-
nione frequente » (8/2). E' il Nuovo Regolamento che ne
riflette gli echi negli articoli 1,5,6,14,15, 18,20.
Il Cooperatore che non è convinto di queste verità solari.
non lascia spazi quotidiani al silenzio, alla riflessione, al
colloquio interiore, è come colui che vuole_ dei grapP.Oli da un
fusto senza radici , o pretende che una lampada si illumini
senza che sia collegata con la centrale elettrica.
Convivenza
Nel Direttorio per la Formazione dei Cooperatori (pubbli-
cato « ad experlmentum > prima in Spagna e ora in Italia)
questa si definisce « nucleo primario e centrale » e la si
finalizza « ad una progressiva identificazione con il Cristo ».
Nel discorso pronunciatoda Paolo VI il 20 aprile scorso -
è lo stesso Spirito che soffia, al vertice e alla base, nel
vice-Capo e nelle membra, - ho trovato concetti e parole
analoghe: « Sforzo progressivo di rinnovamento... L'uomo
Interiore che vive in noi è teso a rinnovarsi de die in diem... Dio
ha sovrapposto alla natura umana una sopra-natura, l'Imma-
gine nuova di un essere rigenerato ». E il Papa arriva ad
un'espressione sublime: « convivenza con Cristo >. Eco del
paolino « mihi vivere Christus est », e: per me vivere è Cristo >.

1.9 Page 9

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I SALESIANI
INVITATI
ALLA COERENZA
SPIRITUALMENTE
UNITI ALLE
VOLONTARIE
DON BOSCO
Quasi eco di quella presentata al Congresso mondiale di
Roma, anche Il Consiglio locale ha voluto Indirizzare la sua
mozione al Consiglio direttivo della Comunità Salesiana di
Verona.
« Il Consiglio locale CC.SS. di Verona nella sua riunione
del 15 dicembre 1976 ha formulato le seguenti richieste, con
preghiere di volerle prendere in considerazione con cortese
attenzione ed urgenza:
1) Venga assegnata ai Cooperatori una sede adatta
presso l'Istituto per le loro riunioni ed Incontri, nonchè per
raccogliere il laboratorio M. Margherita che ora trovasi ospi-
tato precariamente presso le Revv. Suore.
2) Ricordando le affermazioni del XX Capitolo G.S. « Voi
siete I nostri primi e necessari collaboratori, specificamente
diversi da altri collaboratorl laici » (pag. 496 del Doc. XX
C.G.S.); « Sarà nostra preoccupazione inserirvi più pienamen-
te, secondo le vostre possibilità e la vostra preparazione nelle
nostre opere educative » (pag. 500 o.e.); nonché la « Dichia-
razione» della C.I.S.I. del novembre 1974: « La presenza dei
Cooperatori nei nostri vari organismi è da incoraggiare e
realizzare fino a sentirne l 'esigenza per una naturale comple-
tezza missionaria », I CC.SS. veronesi chiedono di essere
gradualmente inseriti nelle Opere della Comunità salesiana
locale. In particolare chiedono di essere prioritariamente
interpellati, tramite il proprio Delegato e il proprio segretarlo,
quando devono essere reperiti Insegnanti ed assistenti per le
scuole salesiane.
Confidando nella comprensione dei Revv. Superiori, il
Consiglio ringrazia anticipatamente e porge I più fraterni
saluti ed auguri.
L'Istituto secolare delle V.D.B. si
prepara alacremente a celebrare la
prima Assemblea Generale che si
svolgerà a Roma dal 5 al 26 luglio
prossimo.
Per le finalità che questa si pro-
pone: revisione delle Costituzioni,
approfondimento di temi vitali, ele-
zione del nuovo Consiglio, l'Istituto
ha bisogno di preghiere e di solida-
rietà.
I Cooperatori Salesiani, che
hanno sempre guardato all'Istituto
come ad un ramo quasi gemello
dell'unica Famiglia Salesiana, e che
dalle V.D.B. hanno sempre ricevuto
la linfa di una generosa collaborazio-
ne, fanno voti per un proficuo lavoro
e assicurano la loro preghiera,
mentre riaffermano i sentimenti di
profonda stima e simpatia, conside-
rando le V.D.B. come sorelle perché
figlie del medesìmo Padre e coin-
volte nella medesima missione.
E' un traguardo al quale dobbiamo tendere, di giorno in
giorno, noi Formatori per primi e poi condurre i nostri Coope-
ratori attraverso una Impegnativa« pastorale del silenzio ».
Vogliamo esercitarci. subito, per alcuni istanti? Facciamo
silenzio dentro di noi perché lo Spirito fecondi quei semi di
contemplazione che possiamo scegliere tra Parole di Dio e
parole degli uomini.
Semi di contemolazlone
Per me ho scelto questi:
Ti si crede vivo e invece sei morto. Svegliati! (Apocalis-
se. 3)
Non è giusto che noi trascuriamo la parola di Dio per il servizio
delle mense. Cercate ann a cui affidare questo incarico. Noi,
invece, ci dedicheremo alla preghiera e la ministero della
parola (Atti. 6).
Com 'è bello respirare a pieni polmoni, essere tutto
ascolto della sua parola (Claudel).
Come la cerva anela ai corsi d'acqua, cosi l'anima mia anela a
te, o Dio... (Salmo 41).
Perché sali sul minareto? Il Signore non è sordo. Il
Signore che tu invochi cercalo nel tuo cuore: è che ti
parla (Kazir, poeta arabo).
Chi rimane in me e io in Lui, questi, porta molti frutti. Rimanete
nel mio amore. (Vangelo).
M.C.
9/ 33

1.10 Page 10

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COSE DA FARE
Per comodità dei Consigli locali e ispettoriali riassumiamo qui di seguito le
principali iniziative o scadenze che ci attendono, e che il recente Consiglio
nazionale ha avviato. Avere sempre dinanzi il quadro del da farsi, significa
non perderlo di vista e programmare a tempo.
DURANTE L'ESTATE L'APOSTOLATO « NON CHIUDE>>. Che anzi la
stagione delle ferie ci metterà alla prova. Forse sospenderemo il Ritiro
mensile ad agosto; ma perché sospenderlo anche in luglio e a settembre?
Attenzione a non rallentare la diffusione della Stampa Popolare.
ELEZIONI PER Il RINNOVO DEI CONSIGLI. Se ne parla diffusamente in
altra parte. Non attenderemo «ordini di scuderia », ma agiremo autonoma-
mente, sempre però nella linea del Nuovo Regolamento.
COOPERATORI MISSIONARI. Durante l'estate si offrirà l'occasione a
quanti lo desiderano, di approfondire il discorso di un impegno nel Terzo
Mondo; pertanto sensibilizziamo i nostri Centri, particolarmente i GG.CC..•
(Informazioni presso il Gruppo Centrale GG.CC.).
COSTITUZIONE DEI « GRUPPI NUOVI ». I Consigli ispèttoriali sono
invitati ad esaminare il problema, per individuare i Centri a fianco dei quali
si potrà far sorgere il «gruppo nuovo ». la realizzazione di questa
importante ma delicata iniziativa esige coraggio non disgiunto da equilibrio
e prudenza. Indispensabile che l'esame delle varie situazioni sia fatto
d'accordo e insieme con l'Ispettore o l'Ispettrice interessati.
MICROREALIZZAZIONE-DUE. Costruzione del Centro Comunitario a
Trelew (Argentina).
Durante l'estate che cosa possiamo fare e far fare?
La fantasia creativa e lo zelo missionario sapranno suggerirci il da farsi.
10 54
, Qu, 11 Signore continua a fare
mtracol, e tutto continua ad andare
bene. ben1ss1mo direi... I giorn, scorsi si
è iniziata la costruzione della nuova
casetta al Barr,o Nuerte, a fianco della
cappella.
la Marina ha messo a disposizione
due giovani d, leva per lavorare,; ti
mun,c1p10 ha offerto la sabbia necessa•
ria per la costruzione; sono già stati
trovati I blocchi che servono per la
costruzione.
Inoltre, sul piano spirituale Maria
continua a stare, a fianco, a suggerirci il
da farsì e a r,emp,rci di pace.
Che dobbiamo desiderare d, più'..
Domani è la festa del nostro Don
Bosco... Che gioia appartenere a questa
Famiglia! ...
Non abbiamo avuto un attimo di
pentimento per essere entrati nella
Fam,glla Salesiana; la sentiamo vera-
mente nostra e e, sentiamo pienamente
realizzati nel nostro ruolo di Salesiani
Coopera ton.
Sentiamo nel cuore di essere stata
sua volontà , quando abbiamo fatto
questa promessa di impegno e sent,amo
d, essere entrai, veramente nella cor•
rente cansmat,ca d1 Don Bosco Ce ne
rendiamo conto quando stiamo ,n mezzo
ai giovani... J.
(Bernardino e Romano
cb Trelew)

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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RINNOVO DEI CONSIGLI
Le elezioni dei nuovi consiglieri sono
un'occasione buona per rinnovare e migliorare
l'andamento dell'associazione
• Il Consiglio Nazionale nella recente riunione (23125 aprile)
ha deciso, tra l'altro. di invitare i Centri e i Consigll lspettoriali
a procedere al rinnovo dei Consigli ai vari livelli, rinnovo che
- per molti casi - era stato rimandato in vista del Congresso
Mondiale. Pertanto ora si dà il via a questa Importante
operazione che riguarda:
a) tutti I Consigli locali e ispettorlali che hanno compiuto.
o compiranno entro settembre p v.. I tre anni d i servizio
nell'Associazione.
b) ma nulla 111eta che, qualora un Centro ntenga oppor-
tuno rinnovare g/1 incarichi anche se la scadenza del tre anni è
lontana, lo faccia In questo per,odo.
• E' importante agire con senso di responsabllltà. 11 pro-
gramma che cl attende nell'anno prossimo è audace e e nuo-
vo »: ha quindi bisogno di uomini nuovi. cioè più disponibili.
meglio formati, più generosi. Una scelta indovinata dei diri-
genti sarà una ricchezza per il Centro: ma un' eleZione ratta
all'Insegna della superficialità c1 darà uomini incapaci, invalidi
al lavoro. E il rinnovamento dell'Associazione, voluto dal
Congresso. sarà Insabbiato.
• I Consigli ispettoriali sono pregati pertanto di studiare per
tempo un piano di lavoro per Indire le elezioni, assistendo
Centro per Centro, misurando , tempi si da concludere
l'operazione entro il prossimo settembre. (E' un alibi bello e
buono quello di dire che... « ormai viene l 'estate ». come se
tutti i Cooperatori si prendessero le terie per tre mesi Interi).
• "liportiamo per utilità degli interessati i principali articoli
del Nuovo Regolamento t iguardantl I Consigli e le elezioni (m
neretto). con !'aggi unta di alcune chiarificazioni (In carattere
normale).
26. I Consigli
1) L'Associazione Cooperatori Salesiani è retta collegial-
mente al diversi livelli rispettivamente da un consiglio locale,
ispettoriale e nailonale.
2) I Consiglieri eletti durano in carica tre anni e possono
essere rieletti solta.nto per un secondo triennio consecutivo;
ogni Consiglio determina I compiti del stngoli Conslgllerl.
3) I principati compiti di ogni Consiglio al diversi llvelll
sono: promuovere e coordinare le iniziative apostoliche;
favorire l 'Informazione e la formazione dei membri; curare il
funzionamento dell' Auoclazlone; mantenere I legami di
unione con la Congregazione salesiana; promuovere i rap-
porti di comunione con gli altrl gruppi della Famiglia salesia-
na: provvedere al llnanziamenlo dell'Associazione, all'arnml-
nlstrazlone del suol beni e alle Iniziative di solidarietà;
ricevere le proposte e I ricorsi fatti da singoli o da Conslgll di
grado Inferiore, e deliberare in merito.
4) Per rendere la propria attività più spedita ed efficace,
ciascun Consiglio d'accordo c ol Delegato, elegge Il proprio
Segretarlo Coordinatore e gli affida alcuni compili, come per
es.: rappresentare I Cooperatori; tenet"e I rapporti con gll altri
gruppi della Famiglia salesiana; In caso di parità d i voti
decidere c on Il suo volo; deliberare in casi di urgenza e
renderne succ essivamente Informato Il Cons tgllo.
5) In seno al Consiglio che si riunisc e periodicamente,
può essere costituita una Giunta, di almeno tre membri, con
compiti esecutivi.
29. Cons1g1_11_oca_1_1_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ __
1. Il Consiglio locale è composto dal Segretarlo coordina-
tore, da almeno tre Conslgllert per I diversi settori di attività, e
d al Delegato o Delegata. (Sì esamini pnma quant, consiglieri
conviene eleggere; se sono sufficienti tre o è necessano
averne di più ; dipenderà da, settori aw1atì o che s, desidera
avviare).
2. I Conslgllerl sono eletti dai Cooperatori del Centro. (SI
faccia in modo che tuttl partecipino, anche se malati. o fuori
sede. Ogni Centro si dia le norme per fare le elezioni; ma deve
restare fermo il principio del sistema elettivo, con votazione
personale, co n lista aperta, e non per esempio per... acclama-
zione. - La lista comprenda un numero d i candìdali almeno
pari al doppio dei consiglìerl da eleggere. - Si faciliti mollo la
rotazione del Consiglieri, dando fiducia ad altri Cooperatori -
Ci si accerti che chi è proposto per la elezione. una volta
eletto. sia veramente disponibile).
30. Consiglio lapettoriale
1. Per coordinare le attività del Cenlri 11 costituisca un
Consiglio lspettorlale compotto dal Segretario Coordinatore,
da un numero conveniente di Cooperatori eletti dal Centri, dal
Delegato e dalla Delegata FMA e da alcuni Delegall e
Delegate locali; la rappresentanza del SDB e delle FMA, però,
non superi Il terzo dei membri del Consiglio. (Per il rinnovo
del Consiglio lspettoriale si può agire cosi: il Consiglio uscente
forma una lista di candid ati che ntiene idonei e la presenta ai
Centri in tempo utile, illustrando possibilmente la figura di ogni
candidato. A detta lista I Centri possono aggiung ere altri
nominativi se lo riterranno opportuno; q uindi designeranno un
loro rappresentante alla votazione che, di persona o per
corrispondenza, esprìmera il parere del suo Centro.
Le elezioni del Consigllo lspettonaJe debbono essere
convalidate dall' Ispettore).
Consiglio Na_z_lo_n_a_t_ e _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ __
Il Segretarlo Coordinatore lspettoriale è di dinno mtimoro
del Consiglio nazionale. Pertanto il Consiglio ispettoriale
eleggerà tra I suoi componenti un altro elemento che accredi-
terà aJ Consiglio nazionale. e che dovrà essere Giovane
Cooperatore. se 11 Segretario C. è adulto, o viceversa.
11/35

2.2 Page 12

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ORGANIZZARE, PARTECIPARE...
NON E POI MOLTO
REALIZZARE È IL PIÙ
GG.CC. - GRUPPO CENTRALE
Roma, 22.4.1977
Al partecipanti al Convegno Europeo
del 2-5 novembre acorso
Caro amico,
un saluto cordiale e affettuoso. Rite-
niamo essere nostro dovere inviarti la
presente per Invitarti a compiere un gesto
che secondo noi è necessario. T1 chie-
diamo di leggere, con calma e attenzio-
ne. (Noi intendiamo così fare un servizio
al/'Associaz,one. essendo questo Il com-
pito primo del nostro gruppo).
L·organizzazione del Convegno a I/-
vello Europeo è stata una fatica bella e
buone, la tua partecipazione ti sarà co-
stata certamente qualche sacrlftcfo. Ma il
più non è organizzare né partecipare: è
s, invece reahuare.
delinea già allora lo scopo della
presente. richiamare tutti I partecipanti
ad una e verifica > circa l'attuazione o
meno, a sei mesi dal Convegno. della
Mozione finale.
Questo lavoro sei invitato a farfo a
livello personale e di gruppo, e può es-
sere facilitato: 1) interrogandoti seria-
mente sui singoli punti della Mozione: 2)
rispandendo con estrema sincerità: 3)
provvedendo conseguentemente.
Una buona rilettura del testo della
Mozione si rende necessana. Ma non
basta Bisognerà discuterne ,n gruppo i
contenuti, vedere se qualcosa è cam-
biato m meglio (in tal caso Il Convegno è
stato positivo), o tutto è rimasto tale e
quale ( - fallimento del Convegno).
preghiamo allora di smuovere le
acque, quelle tue e quelle del gruppo;
non diamoci pace finché non l'abbiamo
fatto: lo esige la lealfà verso l'Associa-
zione e verso la missione g1ovanlle cui cl
siamo votati. (Così hanno fatto, e diciamo
loro ,r bravi 11. i gruppi di Marano, Caser-
ta, Salerno. Vomero, Portici, Napoli che
si sono incontrati il 20 marzo a S. Agnello
per une revisione sulla realizzazione del
tema ,r Evangelizzazione e promozione
umana 11. Commentarono a discussero
anche la mozione del Convegno.)
Ora ti proponiamo dei punti (iniziative)
Inoltre e da suscitare e preparare
che potrebbero essere del buoni tests per nuove partenze. Altri due gg.cc. sono
misurare le tua sensibilità veroo g/1 lm• pronti e riceveranno Il Crocifi~o nella
pegni previsti nella Moz,one. A quali ade- funzione di addio della 107• SPedizione
flrai? La r1sposta sarà la misura della tua Missionaria Sales,ana, a Torino. il 2 Ot-
lealtà e del tuo coraggio.
tobre p. E tu che farai? (A Grottaferrata
1) CAMPI DI LAVORO E DI ANIMA-
ZIONE CRISTIANA Formula nuova:
facemmo delle promesse a Romano e
Bernardino!).
un·occasione unica per... sporcarsi. dare . 4) ALTAi IMPEGNI, a ltvello di Centro,
testimonianza e coinvolgersi m prima dt 1spettorla...
persona. Tu vi parteciperai? (Programma
su Presenza giovani).
Caro amico. quasra lettera è importan-
2) Iniziai/va STAMPA POPOLARE· La te, non perché scritta da noi, ma per li
conosci? Non puoi diventare veicolo della suo contenuto Non leggerla superficlal•
Parola d1 Dio, iniziando una rivendita? mente. Se ci risponderai dicendoci come
Questo t, aiuterebbe, tra l"altro, a rom- Intendi impegnarti, sarà per noi un pia-
pere Il ghiaccio e diventare più disinvolto. cere leggerti.
3) MICROREALIZZAZIONE-DUE: Co-
Un saluto ai tuoi e nostri amici GG.CC.
~ 'E-3 • cltt"--,..<"?;>-· struzione del Centro comunitario a Tre-
lew. Un 'estate senza sprechi, senza siga-
rette. senza dlvert.lmenti. Risultato coe-
i - renza con la scelta dei poveri e ricavato a
Trelew.
~,~~·t(c,

2.3 Page 13

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FAMIGLIA SALESIANA:
un progetto in fase
di realizzazione
Il No1i::.iario della lspeuoria Adrialica riferisce nel numero dell'aprile scorso, di due
avve11ime111i che porremmo definire a prima vis/O di cronaca inrema. Sono invece
occasione per un confronto sul come e sul quanro sia camminando l'idea della
Famiglia Salesiana nella 11os1ra regione o lspefloria. Vogliamo provare?
UN INCONTRO DELLA
FAMIGLIA SALESIANA
Il 26-27 Marzo si sono riunH1 a
Loreto. Casa M aris Stella. l'Ispettore. il
Vicario. 10 SDB. 9 FMA e 22 nostri
laici per
- 1•erificare che cosa si è realizzato
o no delle decisioni capuolari relative
alla Famiglia Salesiana e come supe-
rare le eventuali difficoltà:
- studiare assieme che cosa fare per
migliorare l'applica?ione di quelle de-
cisioni e con quali iniziative di carat-
tere prioritario.
Il tutto in vista del prossimo Capi-
tolo lspeuoriale dei SDB, onde offrire
loro direttamente materia di riflessione
relativamente alla Famiglia Salesiana.
A tutti i partecipanti era stata fatta
pervenire una pista di riflessione per-
chè giungessero preparati all'incontro.
Il Delegato lspeuoriale. sulla scorta
degli Alli del CGS. ricordava la sintesi
delle grandi idee rinnovatrici sulla Fa-
miglia Salesiana e gli impegni conse-
guenti.
E' seguita una riunione a Gruppi
regionali per la verifica locale. I risul-
tati sono poi stati comunicati nella
assemblea finale comunjtaria.
I. - Principali carenze:
- La Famiglia Salesiana c'è in em-
brione ma non si è sufficientemente
sviluppata soprattutto per carenza di
informazione e formazione a livello
locale.
- Si lavora a compartimenti stagno,
per cui non è vivo lo spirito di fraterni-
tà ed è piuttosto carente il rapporto di
collaborazione.
- Non è risolto il problema del
Delegato-formatore e di quanto deve
favorire la sua funzione.
2. - Suggerimenti in prospettiva:
- r sin~oli Grupp! della ~ami~lia
approfondiscano d1 p1u la loro 1den11tà.
- Dare anche una buona forma-
zione socio- politica, aperta ai problemi
attuali.
- Insistere su esperienze vive di
comunione e collaborazione.
- Ci sia localmente una riunione
mensile o trimestrale di tutte le compo-
nenti la Famiglia Salesiana per cono-
scersi. stimarsi. leggere assieme il
Nostro Regolamento.
- Ci sia almeno ogni trimestre un
incontro regionale per dirigenti e vo-
lenterosi per approfondire la forma-
zione e concordare la programmazio-
ne.
3. - Le richieste più urgenti per la
crescita della Fa.miglia Salesiana:
- Continuare la mentalizzazione
nei singoli gruppi.
- Programmazione di incontri co-
!Uunitar! a livello locale, regionale e
1spettonale, secondo un calendario
mensile, trimestrale e annuale.
- Puntare decisamente a due cose:
risolve re il problèma de I
Delegato-formatore;
costituire e far funzionare i validi
consigli locali.
I COOPERATORI AI MEMBRI DEL
CAPITOLO ISPETTORlALE
In occasione del Capitolo (spetto-
riale i Coopera.tori hanno fatto perve-
nire un 'messaggio' ai confratelli, per-
ché nella loro assise tenessero presenti i
loro problemi e prendessero delle ini-
ziative aue a rafforzare i rapporti reci-
proci.
Ecco, in particolare, quanto essi chie-
dono ai confratelli Salesiani:
I) Formazione dei CC.SS. e partico-
larmente dei Giovani CC.SS. alla vita
evangelica nei collegi, nelle scuole,
nelle P.G.S., negli Oratori.
2) Destinazione di Salesiani adatti a
tali compili quali delegati delle comu-
nità per i CC.SS.
3) Preparazione dei CC.SS. ai com-
piti d i evangelizzazione voluti per i
laici dal Concilio c dal Capitolo Gene-
rale Speciale.
4) Effettiva corresponsabilizzazione
dei CC.SS. nei servizi evangelizzatori
della missione salesiana.
Or~ a Capitolo terminato, i Coope-
ratori potranno sentirsi soddisfatti,
avendo i Salesiani accolto leueralmenle
la loro richiesTa.
(< Come cristiani convinti e attivi, vogliamo seg11ire 'Cristo l'uomo
perfetto'...
J valori che il Signore propone a tutti i cristiani nel discorso della
montagna ispirano la nostra vita >).
(dal Nuovo Regolamento)
L'ideale è arduo, ma è possibile raggiungerlo. Occorrono mezzi propor-
zionati. T ra questi senza dubbio il mezzo per eccelJenza sono gli ESERCIZI
SPlRITUALI, occasione e spazio per rientrare in sé. conoscere meglio il
C risto, entrnre di più nella intimità con il Padre.
Non priviamoci di questo mezzo essenziale di formazione; PROGRAM-
MIAMO PER LA PROSSIMA ESTATE GLI ESERCIZI SPIRITUALI.
l3 137

2.4 Page 14

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STAMPA POPOLARE
nuova serie delle cc LETTURE CATTOLICHE,, formate da Don Bosco
SITUAZIONE AL MAGGIO
Opuscoli: sono gia usciti quattro numeri:
Aiutiamoli a crescere (T. Bosco)
Ma c'è poi questo Dio? (A. L'Arco)
Prevenire la droga (Gruppo Abele)
Maria: una donna d'eccezione (E. Ferrante)
(nei mesi prossimi: Bibbia; Cristianesimo e marxismo).
Posters: ne sono gia usciti quattro e sono in preparazione gli altri sei.
L'iniziativa sta suscitando interesse e il progressivo aumento di 'rivendi-
te' lo dimostra. Siamo passati infatti dalle 204 di fine febbraio alle attuali 324
a cui corrispondono 12.463 opuscoli contro i precedenti 9.115, e i 2.950
posters contro i precedenti 2.100. E ciò riferito ad ogni numero che viene
pubblicato. Per completare occorre dire che l'iniziativa ha dato occasione
all'Editrice di fare una tiratura ab bastanza superiore al nostro fabbisogno,
usufruendo dei normali canali di diffusione. (A proposito della ElleDiCI, è
doveroso riconoscere che ha tenuto fede in p ieno alle promesse fatte,
rendendosi disponibile e aperta alle nostre esigenze, e di questo dob biamo
darle atto).
Una lacuna ancora da colmare: le 'rivendite' sono limitate quasi
totalmente all'ambiente della nostra Associazione, cioè ancora l'iniziativa
non è penetrata negli ambienti extra. Eppure occorre aprirsi, farla conosce-
re, con metodicita e costanza. Anche per i posters si deve riconoscere che
non sempre sono convenientemente sfr uttati nel senso di valorizzarne
l'immagine e il messaggio, scegliendo ad esempio il luogo più idoneo perché
più in vista.
SITUAZIONE RIVENDITE AL 1° MAGGIO
= N.8. - Numero fuori parentesi = totale rivendite; primo numero in parentesJ - opuscoli; secondo
numero In parentesi posters.
S.D.B
Adriatica
Calabria
Campania-Mo!.
Centrale
Emma
Lazio
Liguria
Lombardia
Novarese
Puglie- L u c
Sardegna
Sicilia
Subalpina
Toscana
Veneto-S. M
Veneto-S.2 .
Varie
10(225/ 55)
3(80/ 15)
13 (460/ 237)
1 (200/16)
5 (110/ 30)
12 (5391145)
3 (40/ 15)
16 (405/130i
6(170/ 47
10(850/ 280
4 (550/ 50)
8 (635/ 215)
4 (95/ 20)
3 (215/ 125)
10 (150/60)
6(3201110)
3 (120130)
Totale 106 (6104 / 1590)
FM.A.
Alessandrina
Emilia
Liguria
Lombard,a-lmm.
Lombardia-$. Fam
Lombardia-$. Monte
Meridionale
Monferrina
Napole1ana
Novarese-
Piemontese
Romana-$. Agnese
Romana-S. Cecilta
Sici11a-M. Lettera
Sicllia-M. Morano
Sicilia-$. G,us,
Toscana
Veneto-AA. Custodi
Veneto-M. Regina
Vercellese
Totale
27 (4101115)
5 (145133)
4 (30/ 30)
8 (105/ 45)
16 (705175)
4 (700/ 60)
4 (150/ 15)
9 (200135)
8 (570/100)
40 (660/206)
8 (180/ 45)
12 (430/ 150)
· 5 (180/ 25)
10 (250148)
10 (542/ 100)
3(135/ 35)
5 (100/35)
6 (330/ 60)
7 (100/ 35)
16 (183/ 80)
215 (6359/1360)
Due rilievi sull'andamento: netta prevalenza delle rivendite nei Centri
presso le F.M.A.; e ugualmente nel Centro sud d'Italia rispetto al nord.
L 'ESTATE ORMAI VICINA, ANZICHE' TEMPO DI SOSTA, DOVRA' ESSERE
UN TEMPO NEL QUALE MISUREREMO IL NOSTRO CORAGGIO NEL
DIFFONDERE LA BUONA STAMPA. LE FERIE CONSENTONO DI CONO-
SCERE GENTE NUOVA, SFRUTTIA MO L'OCCASIONE PER OFFRIRE GLI
OPUSCOLI. E' UN SEME DI BONTA' E DI LUCE CHE PORTERA' I SUOI
FRUTTI.
14138
lo venderei I mobill della mia
Chiesa piuttosto che far morire un
giornale cattolico.
(San Pio X)
Il buon libro entra nelle case dove
non può entrare Il sacerdote, è
tollerato perfino dal cattivi. Pre-
sentandosi non arrossisce, tra-
scurato non si Inquieta, letto In-
segna la verità con calma, di-
sprezzato non si lamenta.
(Don Bosco)

2.5 Page 15

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I prossimi
CAMPI DI LAVORO E DI ANIMAZIONE CRISTIANA
nella formula nuova
Ecco il proiramma definito
MONTALTO DI RIONERO (Isernia) - 5° anno, aperto a
tutti, dal 20 luglio al 17 agosto. - Attività: animazione
cristiana e servizio sociale, colonia per 50 bambini,
ripetizioni (eventuale lavoro manuale) (1).
LONGANO (Isernia) - anno, aperto a tutti, dal 22
luglio al 18 agosto. - Attività: doposcuola, animazione
cristiana, servizio sociale, nel centro e nelle frazioni (1).
GALLICIANO' (Reggio Calabria) - 5° anno, aperto a tutti,
dal 1° al 31 agosto. - Attività: doposcuola, servizio
sociale, colonia, catechesi (1).
BIANCAVILLA (Catania) - 6° anno, periodo da stabilire.
Organizzato da GG.CC. di Sicilia e ad essi riservato. -
Attività: servizio di animazione cristiana tra i ragaui e
adulti.
CANNETO (Frosinone) - Periodo da stabilire. Organizzato
dai GG.CC. del Lazio e ad essi riservato. - Attività:
colonia per 50 bambini bisognosi, finanziata dall'Asso-
ciazione.
CODIGORO (Ferrara) - 4° anno, 31 luglio-21 agosto.
Organizzato dai GG.CC. della Lombardia e aperto a tutti.
- Attività: animazione dell'oratorio e lavoro manuale.
FRIULI: (località da definire) - dal 28 agosto al 12
settembre. Organizzato dai GG.CC. del Veneto-S. Marco
e aperto a tutti. Attività: aiuto nella ricostruzione e
animazione.
Sempre tantl ra-
gazzi nei nostri
Campi di Anlm.>-
itlone cristiana...
Avvertenza: /e domande siano inoltrate al rispettivo
Ufficio ispettoriale, con sollecitudine.
(1) Organizzati dall'Ufficio nazionale.
15139

2.6 Page 16

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Spedi?. In abbon. postale - Gruppo 2° (70) - 2a. quindicina
BOLLETTINO SALESIANO
Quindicina/e di informazione e di cultura rel/glosa
S'invia gratuitamente ai Cooperatori, Bene-
meriti e amici delle Opere di Don Bosco
Direzione e amministrazione: Via della Pi-
sana, 1111 - C.P. 9092 - 00100 Roma-Aurelio
Tel. 64.70.241
Direttore responsabile: Teresio Bosco
Redattore: Armando Buttarelli - Viale dei Sale-
siani, 9 - 00175 Roma - Tel. (06) N.80.433
Autorlzz. del Trib. di Torino n, 403 del 16 febbraio 1949
C. C. Postale n. 2-1355 intestato a: Direzione Generale
Opere Don Bosco . l'orino
C.C.P. 1-5115 Intesi. a Dir. Gen. Opere D. Bosco • Roma
Per cambio d'Indirizzo inviare anche l'Indirizzo precedente
16140
IL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE
Cosa è, cosa fa, come funziona.
Carlo Pini - 1977 - pp. 72 - M. 800.
Contenuto - Dopo il primo entusiasmo per la creazione di organismi di partecipazione
ecclesiale voluti dal Concilio, il fervore è andato diminuendo, tanto che moltissime
parrocchie mancano ancora dei « consigli pastorali » e in altre. pur essendo costituiti, non
sono funzionanti.
L'idea di « corresponsabilità» di tutti i fedeli alla vita della Chiesa non è ancora
penetrata in profondità e non trova quindi sbocchi operativì.
Eppure questa partecipazione è essenziale alla vocazione cristiana: il Vangelo non
delega, ma responsabilizza ciascuno.
Il volumetto si propone di coscientizzare Il popolo di Dio perché promuova strutture e
attività a servizio del bene comune.
Presenta informazioni e suggerimenti nati da un decennio di esperienze, prospettando
vie e modi nuovi per una diretta partecipazione dei cristiani alla vita della comunità. Molte
idee sono solo accennate, per lasciare spazio di ricerca e di approfondimento pastorale o di
gruppo a quanti sono impegnati in queste attività.
Destinatari - Queste note che interessano sacerdoti, religiosi e fedeli, rispondono alle
esigenze di informazione e documentazione, coscientizzazione e azione. per dare vita a
questi organismi vivi e vitali, voluti dalla Chiesa. Edizione ELLE DI Cl - Leumann (Torino).
CONGRESSO EUCARISTICO NAZIONALE
A PESCARA 11/18 settembre 1977
Un Congresso eucaristico è sempre un'occasione per rivivere il mistero eucaristico,
rafforzare la propria fede nel Cristo presente tra noi, accrescere l'amore verso il Pane di Vita
eterna.
Per questo l'Associazione, che ha ereditato da Don Bosco l'insegnamento di un amore
particolare verso l'Eucaristia, richiama con frequenza l'attenzione dei Centri sul prossimo
Congresso di Pescara, invitandoli a partecipare, se è possibile, anche di persona, ma
almeno spiritualmente.
Allo scopo i Consigli ispettoriali vogliano raccogliere le adesioni e le comunichino
all'Ufficio nazionale, tenendo presente che nella Giornata Conclusiva del 18 è previsto un
INCONTRO DI PREGHIERA per i Cooperatori presenti a Pescara, come già si fece a Pisa e a
Udine nei Congressi passati.
VACANZE FAMIGLIARI PER COOPERATORI
e Famiglie nelle Dolomiti - Luglio 1977
Soggiorno alpino Don Bosco - FONTANAZZO (Trento) - 1400 m.
Per informazioni, consultare il numero di marzo di questo Bollettino, - Adesioni: Ufficio
nazionale CC. - Viale dei Salesiani, 9 - 00175 ROMA (Tel. 06.74.80.433).