Bollettino_Salesiano_193812


Bollettino_Salesiano_193812

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Anno LXII - rlumero 12
B
1° DICEMBRE 1938-XVII
Spedlz. In abbonamento postale,
LETTINO
...
ALESIANO

1.2 Page 2

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rER!ODICO MEN,
SILE PER I COO-
PEMTORI DELLE!
OPERE E MISSJO:s'l
DI S. GIO. BOSCO
BOllE~fTlf\\10
SJ\\!ESIJ\\NO
Anno LX.li - :-I. 12
DICEMBRE
1938 - XVII
Spediziono in
nbbonamento 'po,uilc
SOMMARIO: Nella Gloria. - l lavori nel Santuario. All'ombra del Sanruarlo dl Maria Ausiliatrice. • In fn.
miglia: Italia • Omaggi a S. Giovanni Bosco • Lltuanh>. • Croci:11:1 mlssionaria. Dalle nostro Missioni: Krlsnhagar
Equatore, lndl:l, Giappone, Argentina. . Lettera di Don Glutivo ai giovani. • Grazie. - NeLTologio. - Indice,
n~tta 61oria
A quattro mmi appe11a dalla canoniz-
za-::io11e del Santo fondatore, anche l'umile
giovinetta di Ji1ornese sedia da Don Bosco
a fondamento delf'lsliluto delle Figli.e di
Maria Ausiliatrice, come prima Superiora,
sale gli altari aureolata di gloria! E lo
stesso Papa Pio X f, che proclamò Santo
il Fondatore, esalta la Confondatrice
alla b1•ati.ficazio11e. La Famiglia Salesiana
esulta di gioia, venerando, co[fa Chiesa,
la nuova Beata Jlrladre J\\lan'a Domenica
Maz:::arello: un fiore dei campi, sboc-
ciato a Momese, nella diocesi di Acqui,
il 9 maggio 1837, all'ombra di wi tem-
pietto dedicato a Maria Ausiliatrice, e
trapia11tato in Cielo, dalla Casa genera-
li-da di Niz:::a Monferrato, il 1+ maggio
del r88r. Quarm1ta.quattro anni di vita
le sono bastati per raggiungere lP vette
della cristiana perfe::;ione, e nove anni
di governo per dare all'lstifTtto delle Fi-
glie di Mario Ausiliatrice la potenza di
espamione che lo dilato, sotto il suo sguardo,
in 26 Case, con 139 Suore professe e
50 Novizie. C1fre moltiplicate, al giorno della
suo Beatificazùme, ili 785 Case, con 8191 Suore
e 760 Novi:::ie sparse in 43 Na..,--ì.oni d'Europa,
America, Asia ed Afn'ca. Sublime «poesia dei
numeri» come la chiama il Santo Padre! La
quale però 11011 è che il palpito della virtù segreta
dell'Istituto !ie,Jitata dallo spirito del Santo
Fondatore, dall'mniltà e dal talento di governo
della Beata Confo1Jdatrice.
Non potendo ancor dare la cronaca delle grandi
feste, perchè il Bollettino esce proprio nei giorni
in cui si celebrano, noi ci raccogliamo a contem-
plare la luce di questo nuovo a.rtro librato nel
cielo della Chiesa ed invitiamo i nostri Coope-
ratori e le nostre Cooperatrici a ri11gra..,--'iare il
Signore di questa nuova gloria e a propiziarsi
la novella Beala.
A'{)'l)alori essa, colla s11a valida intercessione, an-
che (fervidi auguri di btton Natale e di buon Anno
che il Rettor Maggiore invia con profonda gra-
titudine ai Cooperatori ed alle Cl)opr:ratn"ci, a
11.ome di t11tti i Salesialli, dellP Figlie di J\\1aria
At1siliatrice e ddla gioventù alle 1010 cure affi-
data.
- 289

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I LAVORI NEL SANTUARIO
In questi mesi si è ultimato l'atrio laterale
d'ingresso alla basilica claJ lato dell'altare del
Sacro Cuore, che darà anche accesso al nuovo
battistero. Si sono riprc-"i i lavori di rivesti-
mento dietro l'altar maggiore e si sono prose-
guiti quelli in corso nella cripta.
\\·er.so la metà di dic:!mbre, dopo le feste
per la beatificazione <li Madre Maria Mazza-
rel!o, si avvieranno in pieno i lavori ùi restau_ro
e di abbellimento della parte antica <lei SruJ-
tuario nella navata centrale. C-0nfidiamo nel-
l'assistenza e nell'aiuto <lei nostri cari Coope-
ratori e delle nostre buone Cooperatrici. E,
ricordando le sottoscrizioni non ancora esau-
rite, ne indichiamo già qualcuna tlelle nuove.
3. Can. P rof. Don Giuseppe Castelli (Ber-
gamo).
4. Paracchinì Giuseppe (Bellùitrago Novarm).
5. Gambirano :viaria (Ponte S. Pietro dJ
Bèrgamo).
6. Boffano :Vlarianna (Cumo).
7. Bordoni Nina e sorella ~Iaria (Laccliia-
rello).
8. Vanoli Francesco (Santhià).
9. Ruffino G. Battista (Torin()).
1 0 . lvlaria Teresa e Vittoria Camerana m
ricordo dei loro cari (Tori110).
11. N... (Santhià).
SOTTOSCRIZIONI COMPLETATE
NUOVE SOTTOSCRIZIONI
Pei 2 grandi lampadari con 17 globi lu-
minosi (L. 2300 caduno):
I. Carolina Caguoni (Lodi) - Angelina del
Carlo (Porcari) - N . N . Per le anime del
Purgatorio - Serravalle Giaromo fu Giuseppe
(Caramagna).
2. Società Industriale G rafica « Fedetto e
C.,, (Torino) - N. N. (Dovadola) - Agnifili
Elia (Aquila) - Sorelle M ilano (Torì110) -
T. G. D. (Torino).
33 grandi colonne e lesene da L. 12.000
caduna nella p:irle antica della Basilica.
10 altorilievi in marmo bianco con putti
cantori da L. 2 000 caduno.
Le offerte, colle indicazioni ben chiare, si
indirizzino al R,ttor Maggiore dL'lla Societcì
Sale<ianti, Via Cottolengo 32 - ToRI"NO 109.
Pei 3 grandi lampadari con 13 globi lu-
minosi (L. 2 000 caduno):
r. Maria l\\.fadtlalena Bisol (Pordmone).
2. Giovanni Bosì (San Bernardino di Ra-
vuma) - Sac. Ubaldo Grossi (Pi:::::::iglwttone)
- Antonio Dodi (Trieste) - Tortarolo Luigia
(Finale Ligure-).
3. O. .M. O. (Rondùsone) - N. ?\\. (Ge11ot·a)
- Alfonso e Annina ]\\[osca G. - N. N .
Per le II lampade votive p er ennemente
ardenti ai lati dell'alta.re di Maria Au-
si l ia t r i c e:
J. Signora Mosconi Maria (Bergamo).
2. Sorelle Barbara e Maestra Luigina Guer-
-rerio (Caravaggio).
TESORO SPIRITUALE
I Cooperatori che, CQ11/r-na,ti e co,,111.nicat1 1 \\'1s1tano
uno ducsa o pubbliCtL ettppo.<llt1 (i Religiosi e le Rel1~1o•e,
I• loro cappella privnm) e quivi .pregano ~ecnndo l'i,.-
u,nzionc: dcl Sommo Pnnt~fice possono acquistare:
L'INDULGE:--/Z,\\ PLE:-rARIA
, ) Nel ~•orno in cu, dlmno il nome alla Pia Unutfle dei
Cooperatori.
2) :'-;cl gio,no in cµi per In prima ,·olta s1 cnnsacrono al
Sacro Cuore di G<>sù.
3) Tutte le volte che per otto g1omi continui attendono
ndi Esercizi spirituali.
4) / u 11rtirolo di moru 5L;t c.onft!s"'ati e cnmunicatì1 () nl-
meno contriti, mvocheranno divntamcntc il Santis-
simo :-.;omc di Gesù, collo bocCA, se potrnnno, od
nlmeno col cuore.
Ocs1 MllSI!:
1) In un ~iorno del mese u loro scelta.
2) Il i;,•iorno in cui fanno l'Escrri:,c> di B1w,ia lllorte.
3) 11 J;?forno in cu, part~cipnno alla Co,,j~re,1:;:a 11w<Jile
salesùma.
XBt. MES1l nl D1Clll\\lBRR ANCHE:
T) LI giorno 8: lmmacohttH Concezione.
2) Il ~iorno 25: Santo ::slarale di N. S. Gesù Cristo.

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Ali'ombra del Santuario
di Maria Ausiliatrice.
Il ritorno degli alunni studenti e l'arrivo
dei nuovi, studenti ed artigiani - che anche
quest'anno raggiungono complessivamente i
700 - ha riportato la Casa-madre a tutto il
fervore della sua vita di pietà, di studio, di
lavoro, di attività salesiana. Col benvenuto ai
giovani ed al nuovo direttore della Casa capi-
tolare Don Ruben Uguccioni, si è dato l'ad-
tlio all'antico direttore Don Felice Mussa che,
terminato il sessenio canonico, é passato alla
direzione del nostro studentato teologico di
Chiet;i. Il giomo 2, pellegrinarono a Maria
Ausiliatrice i giovani del nostro Oratorio fe-
stivo della Crocerta coi Padri di famiglia e
le Dame Patronesse. li giorno 4, con un affet-
tuoso sermoncino alla << buona notte », ha preso
commiato S. E. Monsignor D'Aquino per rì-
torn:ire alla sua Archidiocesi in Cuyabà (Bra-
sile). 11 7, visita di S. E. Mons. Jelmini, ve-
s-.:ovo di Lugano. Il 9 mattina, affluirono al
nostro teatro le Dirigenti delle associazioni
femminili di Azione Cattolica pel convegno
annuale, chiuso dalla benedizione di S. Em.
il Cardinale Arcivescovo 1\\laurilio Fossati.
L'addio ai Missionari.
\\'eramente quest'anno si è dato a scaglioni,
perchl: la maggior parte sono partiti a gruppi
prima di ottobre per le varie residenze. Una
s~ssantina tuttavia, con quasi altrettante Figlie
d i Maria Ausiliatrice, lo poterono ricevere so-
lennemente alla funzione tradizionaie che si
tenne, come al solito, in Basilica, la seconda
domen:ca del mese. Al mattino celebrò la
l\\Iessa della Comunione generale il Rettor
Maggiore, sig. Don Ricaldone. Cantò quella-
solenne l'Ispettore delle nostre Case in Cina,
Don Braga. Nel pomeriggio, stipato il vasto
tempio di fedeli, fin sulle tribune, dopo il
c:mto del lvlag11ificat, sall il pergamo Mons.
Cimatti, Pref. Ap. di Miyazaki (Giappone) pel
discorso ufficiale, che fu una commossa rievo-
cazione della nobiltà e degli eroismi dell'apo-
stolato missionario, un inno dì ringraziamento
a Dio ed alle anime buone dei Cooperatori pei
successi ottenuti, un'appassionata invocazione
cl.i preghiere e di aiuti per gli innumerevoli
bisogni di tutte le nostre missioni.
Terminato il discorso, il clero accompagnò
all'altare processionalmente l'Em.mo Cardi-
nale Arcivescovo Maurilio Fossati che impani
dapprima la benedizione eucaristica e poi com-
pì il sacro rito della benedizione ed imposi-
zione dei Crocifissi ai partenti, chiudendo la
suggestiva funzione con paterne parole di
plauso e di incoraggiamento ai valorosi apostoli
della civiltà e della fede di Cristo. I missio-
nari sfilarono subito all'abbraccio del Rettor
Maggiore e dei Superiori del Capitolo che, di-
sposti in presbiterio con S. E. Mons. Coppo, eb-
bero per ciascuno affettuose parole di commia-
to. A sera i partenti furono festeggiati anche in
teatro durante la proiezione d'un film religioso.
Visite e pellegrinaggi.
Il giorno 3, un devoto pellegrinaggio di Ir-
landesi, diretti a Roma.
Il gi.orno 13, ospitò all'Oratorio S. E. Mon-
signor Petrone, vescovo di Venosa che si trat-
tenne a celebrare all'altare della Madonna ed
a quello del Santo. Il giorno 16, cominciarono
le sacre Quarantore predicate dal can. Camino.
I l giorno 16, una quarantina di pellegrini
da Masone (Genova).
Il 17, inaugurazione dell'anno scolastico
per le scuole elementari della parrocchià di
Maria Ausiliatrice. La folla dei bimbi gremì
la chiesa. Guidati <lai loro insegnanti, con
labari e gagliardetti, assistettero alta santa
Messa e, dopo una appropriata allocuzione del
Parroco, ricevettero la benedizione eucaristica.
li 18, un pellegrinaggio da Dosso (Ferrara).
Il 22, a sera, gran concorso di associazioni
cattoliche cittadine alla conferenza missionaria
indetta dalla Giunta Diocesana e tenuta nel
teatro dell'Oratorio festivo da P. Valle O. F. l\\l.
Il 23, g iornata missionaria, cantò la Messa
Pro Fidei propagatione un nostro missionario;
tenne il discorso sulle missioni ed i.mpartl la
benedizione eucaristica l'Ispettore delle nostre
Case del Siam Don Giovanni Casetta. L'Azione
Cattolica parrocchiale ed oratoriana si mobili-
tarono alla questua con ammirabile slancio. La
giornata si chiuse nel teatro dell'Oratorio fe-
stivo, affollatissimo, colla recita del dramma
missionario « Nell'India misteriosa » che gio-
vani e bimbi interpretarono con grazia e
profondo sentimen to.
Il 25, rapida visita del Vescovo di Viterbo.
Il 27, pellegrinaggio del Seminario di Fos-
sano guidato da S. E. Mons. Soracco che ce-
lebrò pei chierici all'altare del Santo e distribuì
la santa Comunione, implorando su professori
ed alunni l'assistenza di Maria Ausiliatrice e
di S. Gio. Bosco pel nuovo anno scolastico.
li 28, pellegrinaggio dei giovani di Azione
Cattolica della parrocchia del S. Cuore di Ma-
ria. Celebrò all'altare del Santo il T eo!. Peyron.
Chiuse il mese la festa di Cristo Re, cele-
- brata con tutta la solennità liturgica.
-

1.5 Page 5

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IN FAMIGLIA
Mlrabello Monferrato. li Rettor Mu,uflore con Mom.
VNCovo acc<11to all,a l)Orlll d"lla chl<'u po.rroccb-'ale.
ITALIA - Mirabello Monferrato. Inau-
gurazione dell'Istituto Missionario "Lui-
sa Provera".
Il utomo dei Salesiani nl primo l.stit-uto aperto
da Don Bosco fuori Torino ha ,..,-gnnto unu bella
JXti:inn nelln storin del ridente paese monferrino che
s1 i:loria d'a,er .Ltto i m11:1li al IV SucC<''"Ore d I
Santo, siJC. D. Pietro Rt<;.tldonc
Cli antichi lo,·tili, ampliuti ed nrrcduti coi cri-
teri più moderni dnlln munificen7,a dd Comm. ln1t,
An1,1clo Pro\\'aa, chi.' ha ,·oluto fame un monumenlO
di pietà fìHale alla memorit1 delln mamma Donna
Lul'a, brilla\\'ano m una fo;.ra J.i bandiere 1dcolo11
e di ori:finmme che scmbr.l\\anO proclnmare la gioia
di tutto il Comune. Fu infoui un nobilè gesto dd
Pvucstà Comm. \\ln~S<>brio la reslitnzionc dell'edi-
ficio, Jnà adanato a srde del \\Junicipio e delleScu,>lc
comunnli, a, figli d1 Don Bosco. F; felice interpreto
ziune dei sentimenti della popolnzione e, possiamo
dire, di 1u1111 la ùu,c;rsi, che S. E. "\\lons. \\'csco,·o
d, Cnsale volle ufficinlm1·nte esprimere conce-
dendo ai 8nldiani l'uftìci,ttura della chiesa dd-
l'Arciconfratemita d, S. Sebast1nno \\'tCtna al Col•
lcgio. Il Pnese venne:: prepuroto ~p,r,tunlmt.'nte alh,
festa dclJ'innugurazione da un triduo prcuicmo dal
zelantissimo Prcvo,h> e dal Direttore ddl'l~rituto
Torino. • L "ulllmo gruppo d1>I m t.slonul sale3.1:a.nl, pr-escntl :tlla fun%Jonc d'addio,
nella B:aalllc:a di Maria Ausiliatrice, U 9 0 11obrc u. s.
-

1.6 Page 6

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LA BEATA MARIA DOMENICA MAZZARELLO
Confondaulce e prima Superiora Generale dell'Istlt1110 d el lo Figlie di Maria Ausiliatrice
fondalo da S. Giovanni Bosco.
(Tela del Prof. CRt0A per l'arazzo esposto alla Loggia delle Be11cdh:ioni alla Jacriata
della Basilica di S. Pietro in Roma, il giorno della Beatificazione, 20 novembre u. s.).
-
2 93
-

1.7 Page 7

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Missionario destinato aUo formazione del personale
salesiano per le nostre Case del vicino Oriente.
Comunioni generali e solenni funzioni infervo-
rarono la mattina del 23 ottobre, 75° anniversa-
rio della apertura fotta do Don Bosco nel 1~63.
Nelle prime ore nel pomeriggio cominciò il con-
corso dai paesi vicini: nllievi cd cx-aUicvi s11lesiuni
da tutto il J\\1onfcrrato.
Autorità e irernrchic mos.<;ero incontro nJ Rcttor
:.\\Tne.giore oltre i confini del Comune e con lui rag-
iriunscro San Sah'lltorc :\\1onferrato ove si trovava
S. E. l\\ Tons. Vescovo di Casale in visita p:u,torale.
A Snn Snlv:1tore si formò un superbo corteo di
macchine che accnmnngnò il Vescovo cd il Rcttor
l\\le,;;_l{io~e J l\\.lirabcUo. Col Vicario gencmle l\\lon-
si,mor Odont e col Podestà comm. Massobrio erano
tutti i nostri Superiori del Capitolo, \\'tiri Parroci
Jt'!Ja diocesi, Direttori di Istituti salesiani e di~tinte
pcrsonalit/1. La folla del popoJ,,, colle rappresentanze
<lei paesi vicini e delle vicine Case Salesiane c_dclle
Figlie di ~la,ia Ai1siliacrice, au,.mdeva col clero e
c,,J Prevosto teol. Don Biagio De Andrea, sul sa-
grato deUa chiesa parrocchiale. Salutato dalla banda
del nostro Tstimto missionario cli Cumiana e poi
dai cantori della parroechia coll'Ecce SQcerdos, S. E.
1\\Jons. Albino Pella fece l'ingresso nel tempio avendo
a fianco il sig. Don Ricnldonc, e dal presbiterio
ascoltò il fen-ido discorso dc.I Prevosto che con
commossa alata parola diede il benvenuto ai Figli
Ji Don Bosco. Chiusa la funzione colla trina euca-
ristica benediidone, S. E. raggiunse processional-
mente il Colleirio per dare ai locali la benedizione
riruaJe. L'Istituto offrivn uno spettacolo imponente.
La folla gremiva il cortile nrtorno a un grazioso mo-
numento di J'v[aria Ausiliatrice. Giunto da Alessan-
dria S. E. il Prefetto, accompagnato dal rappresen-
t,tnte del Federale, dal Teo. Gen: Conte di San
1larzano Presidente della Cassa di Risparmio di
Alessandria, dal Gen. Rosso, Podestà di Alessandria,
dal Comm. Aloatti, Questore di Alessandria, dalla
Baronessa Fassini, Fiduciaria Provincialc del Fascio
Femminile, Mons. Vescovo procedette al sacro rito
che commentò con brevi parole di auspicio. Due
giovinetti rappresentanti del]'Istituto missionario e
dell'Oratorio festivo s'avanzarono quindi a ringra-
ziure il Successore di Don Bosco del ritorno dei
Salesiani a MirabcJlo, facendo omaggio a S. E. ed
alle autorità. Allo voce dei piccoli sei;ul la robusta
parola del Pod<..>s1à che tessè la storia della rifiori-
tura della Ca$a. Quindi, il sig. Don Ric-.Jldone. Il
Rettor Maggjore, profondamente commosso del-
l'omaggio che il paese intese fare particolarmente
nlla sua persona coll'offerta del rinnovato Istituto,
sciolse dapprima un inno di ~razie a Dio; poi,
rinnovato l'ossequio alle Autorità, rivolse un af.
fetnioso ringraziamento al munifico benefattore
Comm. lnR. Pro,-era, a S. E. Mons. Vescovo,
nl Prc,•osto cd al Podestà, al Comm. Sartorio che
offerse graruir.amente il completo impianto dei
sen·izi termici cd igienici ed a quanti avevano
cfficnccment~ cooperato pcrchè si realizzasse il suo
sogno ed il voto dei suoi cuncittadini. l,'(rimo sorse
S. E. il Prefetto della Provincia, il quale in una
felice improvvisazione esaltò l'opera dei rruss1ooari
che con la luce del Vangelo portano nelle lontane
contrade con l'ardore degli apostoli e dei martiri
la civiltà cristiana ed itn.liano.
l\\lcnrre la handa coronaw l'entusiasmo della folla,
le autorità intrapresero la visita dei locali. A nott<!
una 1,?raziosa illuminazione riflettè ancora In gioia
dd paese, fiere, di vedere l'Istituto riprendere la
sua storia gloriosa.
Montalenghe. - Inaugurazione dell'Ora-
torio festivo .
A 1\\1onta!enghe, ove la compianta Contes~a Gro-
mis ha donato alla Societ.\\ fialesiona l'antico castello,
il nostro Rettor Maggiore hn fatto sor~re un ma-
gnifico oratorio per la gioventù del paese e lo innu-
j;'Ul'Ò personalment~ fl 9 ottobre u. se. con solenne
cerimonia. La vi!!Ìlia, henedisse la cappello e un:i
graziosa statua di Maria SS. Ausiliatrice posta o
tuteL1 e presidio <legli Aspiranti Catechisti, eh~,
accanto all'Oratorio, hanno la loro Casa di fom1n-
zione. l i giorno della festa assistette coi .'u,oeriori
del Capitolo alla Messa solenne cantata dal Parroco
nella chiesa parro1:chiak ed al panegirico di S. Gio-
vanni Bosco. Presenti, il Podestà cd il Segrctado
politico, con fedeli e rappresentamr,e dei nostri Isti-
tuti di Foglizzo e di lvr~a.
Pittoresca la benedizione dell'Oratorio, nel po-
meriggio. In de,•ota processione, animata dallq
bando del nostro Ora,orio di Foglizzo, autoriti',,
popolo e giovani si portarono dalla parrocchia a l-
l'Oratorio. Il Rettor Maggiore benerlisse i locali;
quindi la folla si raccolse in cappella ove, es?-
guito il Magnificat da un gruppo di Chierici cantori
del nostro Studentmo filosofico di Foglizzo, lo stesio
sig. Don Ricaldone presentò alla popolazione l'c-
pera provvidenziale di S. Giovanni Bosco illustranC:o
Jo scopo e l'eccellenza dell'Oratorio salesiano. Chiusa
la funzione colla benèdizione eucaristi,;.:i, il Rettor
1\\laggiore passò nel salone teatro ove Parroco e g:o-
vani lo ringra:l;iarono del gran dono fatto al paese
ed i nostri Aspiranti missionari di Ivrea interpre-
tarono un dramma moderno di grande eff.:ttll.
L'Oratorio cominciò subito a funzionare rnlle-
grando i fanciull i di Montalenghe ed aprendo il
cuore dei genitori alle migliori spernnz-~.
Pecetto Torinese.
Il centenario della
prima predica di Don Bosco.
La domenica z ottobre. Pecetro Torinese ha ri-
eordnto solennemente il centenario ddla prima pre-
dica che S. Giovanni Bosco, ancora chiaico, im-
pro"visò per la festa del Rosario c838 nelln chieso
parrocchia!.: per cavar d'impaccio il parroco rima~to
all'ultimo momento senza predicator~. La popoll-
zione, tllnto devota del Santo, ri$pose con enmsin-
smo ull"appello del Prevosto, reol. cnn. Don Am-
brorpo Bruncro che, per l'occasione, invitò ancl:c-
tutti i nostri 00\\·izi dell'Istituto del Sacro Cuor"
di Villa ;\\foglia. Tenne il discorso commemorali\\o
iJ nostro Don Corrado Casalcgno. J novizi svolse10
un ottimo programma di musica liturgica.
2 94

1.8 Page 8

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Omaggi a S. Giovanni Bosco.
Arcevia. - La Collel:(iuto di S. Medardo ,;'affollò
di pop<>lo per un 'intera settimana alla predicazione di
P. NAzareno Caruso, S. ]. iJ quale preparò le anime
ad una festa trionfate, aperta dallo Comunione ge-
nerale e chiusa da un'imponente processione che
coronò le sacre funzioni celebrate da 1\\<Ions. Fede-
rico Gianfranceschi. La scuola di canto esegul ot-
tima musica del M0 Perosi.
Bertinoro. - Promossa dalto zelo del Rettore can.
Viroli, fa celebrazione del 50° della morte del Santo
nel Seminario di Bertinoro che l'enera Don Bosco
con vivissima d.:vozione, fu infervorata dalla prc-
smzo e dalla parola di S. E. Mons. Gnrdini, vescovo
diocesano, che predicò il triduo di preparazione e
p1esiedette tutte le funzioni. Una suJ{gestiva fhc-
colata colta reliquia del Santo ed interessanti confe-
renze a proiezioni tenute dal nostro Mons. Cimarti
sul Giappone e le Opere missionarie i;alesiane co-
ronarono la festa
Capranica. - A Capranica p1edioò il triduo per
le feste comm~morative del cinquantenario del tran-
sito di S. Giov. Bosco, S. E. Mons. Rotolo. Tenne
pontificale il Vescovo dioct.'sano S. E. l\\Ions. Olivnres
Fu un nuovo trionfo <li Don Bosco specialmente
alle Comunioni generali ed ali 'imponente proces-
sione di chiusa, onornta dalln presenza dei due
Ecc.mi Pr~uli salesiani, fra l'entusiasmo dei Coo-
peratori ed ex-allievi ed il fervore di luna la popo-
lazione. Il Comitato provdde anche alla deco:a:tione
della chiesa, alla muska ed all'illuminazione con
sfarzo grandioso.
Cherasco. Le fosre patronali che la parrocchia
<11 $. l\\fanino ccl~bra annualmente in onore di Maria
.\\usiliatrice e di H. Giov. Bosco, quest'anno furono
onorate dalla presenza ili S. E. l\\lòns. Ferrando,
Vescovo di Shillonl( (Assam) che predicò il triduo
e tenne solenne pontificale alla presenza dei Priori,
autorità e gr,rarchie. A sera S. E. itlustrò le nostre
Missioni dcll'Assnm con una interessantissima con-
ferenza e proiezioni luminose, La popolazione colse
l'occasione per dare una bella dimostrazione di
aff~tto allo zc:lante Arciprete Don Culorio il quale
celebrn1•u il suo giubileo <l'argento sac;:,rdornle.
Anima del Comitato, il Comm. Gino Bemocco il
quale in agosto aveva già diretto i tradizìonali festeg-
giAmemi ad onore di M.arfa Ausiliatrjce e di S. Giov.
Bosco anche a Rivnlta Torinese con pieno successo.
Novi Ligure. Lo zelante prevosto di S. Pietro,
Don Traverso, aiutato dal Comfrato dell'Unione San
Giov. Bosco, ebl?e la gioia di aprire al culto del nostro
Santo, nel cinquantcnnrio del suo glorioso transito,
una graziosa chiesa, progettata per la Canoniz7.a-
zione e portata ornai a compimento. All'innuzura-
zione, il 29 maggio u. s. intervenne S. E. Mons.
Rolla, V<?Scovo di Fo1 li, ohe amministrò la Cresima,
presiedette l'accademia nell'ampio cortile di Loreto,
celebrò la Messa della Comunione geneLale ed as-
sistette pontificalmente alla Messa giubilare d 'ar-
gento cantatn dal Prevosto. La popolazione era
stata preptlrnta da una fervida missione predicata
dal P. Dismn, Passionista, che portò tutti ai santi
Sncra.mcnti. Dopo i Vespti e il pnnegitico del Santo,
una imponente proces.~ione onorata dalla prt!Senza
delle autorità e gerarchie, portò la statua del Santo
alta nuova chiesa ove l\\rlons. Vescovo impartl la
benedizione eucaristica. La sera delta vigilia e quella
della festa, il rione apparve splendidamente illumi-
nato e ta banda de.J Dopolavoro tenne concerto.
S. Felice sul Panaro. - L'impulso impresso dol
V<!ncrando arciprete can. Paltrinieri alla p,im~ festa
di Don Bosc.-o persevern da anni nella parrocchia di
San Felice sul Panaro e trionfa nella festa dEi gio-
vani al Santo dei Giovani • che quest'anno as'lurse
a solennità anche maggiore per ricordare il 50° della
morte di Don Bosco. TI triduo predicato d,1 Don
l\\foretti preparò giovani e popofo ad unii Comu-
nione veramente genernle. Per la festa intervenne
il nostro Mons. Cimntti che chiuse le funzioni,
l'imponente conv;:gno dei giovani e ta proCeS$ione
trionfale, con una conferenza missionaria sul Giap-
pone. A notte, illuminazione generale e concerto
della banda loca.le.
LITUANIA - Viténai. - Dedicazione di
una cappella a S. Giovanni Bosco.
La Linmnia ha celebrato il cinquantenario della
mo;te di Don Bosco dedicando al Santo una gra-
ziosa cappella erertn col concorso dei Cooperatori
sale,,i11ni, che sono o!tre 22.000, nel nostro Istituto
di Vitcén~i. Venne inau1;.•1..1rata con solenni t<lrimonie,
la domenica 7 agosto u. se., dallo stesso ~unzio
Apostolico dei Pacsi Baltici S. E. Mons. Arata.
Fedeli dd dintorni e numerosi Cooperatori anche
CM lontano accorsero a tlividere In gioia dei Sale-
siani. Accolto " festa dai superiori e dai:ili alurini
sotto archi <li trionfo, fra C/IJlti ed applausi, il rap-
pre,;entante del Papa cclebrò la ]\\,fossa della Comu-
nione generale nelJ 'antica cappella; poi, verso le I o,
bcmedisse la nuova, che s1 greml subito per ta !\\,lessa
cantata. Numerosi pellegrini erano ancora digiuni
per r-icevere la snnta Comunione. Un giovane sa-
cerdote del seminario di Kaunas téssè il panegirico
del Santo, la cui statuii troneggi-n,-a sull'altar mag-
giore in un nimbo di luci.
r fedeli giunri ùi lontano consumarono quindj al-
l'.1perto il loro prunzo nl sacco e s'indugiarono nel-
l'lstitum tutta la giornata, succedendosi in capJ,ella
a pregare ed a cantare con ammirabile devozione.
A sera, dopo il canto dei Vespri e la ha.edizione
eucaristica impartita pontificalmente dal Xunzio
Apostolico, quando la folla si di.s1>erse per tornate
alle proprie case, S. E. Mons. Arata rivolse ancoro
la sua paterna parola ai Salesiani e ai giovani aspi-
ranti salesiani incoraggiandoli a perseverare nello
spirito di S. Giovanni Bosco cd a pregare e lavora1e
perchè la Lituania cresca fedele alle sue avite tra-
dizioni di pietà cristiana e di profondo attaccamento
alla Santa Sede. La cara funzione si chiuse colle
acclamazioni: Pio XI vlta, vita, vita I che il Nun-
zio Apostolico raccolse per trasmettere al Pupa
di Don Bosco ».
- - 295

1.9 Page 9

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Crociata missionaria
Borse complete.
Bor~R \\TARI\\ SS. AU:ìl 1, IATRICH e S . GIO\\ \\:-J'.',l
BOSCO (7•) u cura di Totfolrtti l:.lu,a in Crunpcdclli.
Borse da completare.
IJnr... PACrl'I./ TO.\\IASO, a clini di Gan.Jnlfi Elena
'<J. Pac,1111 Somm,1 prtt.: 10.000 - "-uu,o ver-
,.mcmo, 1000 - Tut. 1 . 12.000.
Bu"'' PEnUS.'ìlA 00.'I. l,U/Cl - Sommo prec.:
H6;,xo - .\\mab,J,o ,, ncini, s - Offerte rn~colte
111 \\'Urie ~•n>>sumze, 73,25 - Tot. I 454.1,35.
bor.. PIO Xl (3•) Somma prcc.: 3H ..\\J nnorc
Jr) Beato Odorico, 1 ~oo - In mcmorin d1 13<:ne-
Jcuo XV 370-Hu,.11éhdh Lu,~rn, 1_5 - 'J'o1. I,. u39.
811r,.1 RIC n11o~a=: DO:\\ PJET1U) (,i•) - Sue. G. l'.,
330 - In rwmorill di \\lbarello Don Domenico, 149+
- An<hìcc , lìo3,30 Tot. L 21>27,30.
Hor1<11 ROSI'\\' I TURCO S.-1I'0D1 d, C11Julm,,,,,. Don
fJnsro, 11 curu dtl S:tc. \\nzini ,\\hbondio - Somma
prcc.: 7620 Conr,..... Felicita !'ichiari, 150 - Ida
is - c;hi1dionc,
1-:u11,·nia Ro-1a~no, 70 - P. Ozino
liguri~. 50 - Sora \\mnni,ma, 8o - Piccoli fiMcrti,
ISO - lùl L. 81-45.
li1J1M1 RUA DON MIC'I/ELE (3•) - Sonun,1 prcc.:
11120 R,n·ardo O<m•rJ, ,o - F111niglh l\\la111:ioni,
100 - l arala \\\\'olknii:h 1000 Tot. L. 12330.
Borsa SBARDELLA FIUPPO, a cun1 cli Clarn Sb:ir-
Jdla - 1• \\'vrs•mNHO I.. 10.000.
Do...,. S.·1CIW CUORB l)f GESU', C0?\\1~11)0 r.,J
VOJ (3•) Somma prc,, · 747, - :\\loizo Franccsc:i.
100 - :\\lo1one ,iolctta, 6o - \\lur~-ar,, m memoria
do Don l'rnccnza. 100 - Tot. I,. 7731.
T.lor$3 S. FR.4SCESCO DI SALES (2") - Sonmu
prec.: 116H - :\\J37.z1a G,ovnnni, 10 - Gu,Jo Lnm,,
100 - Tol. L. 974•1·
Bo,"" S. GIUD.4 T,JIJDh:0 - !-innuru, prcc.: t,793 -
Il Filnu.:o. 400 - 1·rnbcno C...i.iuo, 100 - :\\lanu-
s - corda F:1n, 111, s - 111cc CBrtlla,
Tn1. I.. 7303.
Bnr.sn S. GIUSEPPE (3'') - S11n,n1n prcc,: 1;07<1 -
<.:erutti Giu~eppo, ro - D<1cm Pilinin, ~s - Tut.
L. 17107.
Bo= S.•H'/0 DO\\lf:.,·1co (.J•) - <.;omma prcc•.
8(122,30 - Gay Giacomn, 10 - In mtmnna Ji B,ni
\\'itmrio, 100 - BorJi1:her~, 1020 - lluon Sarunn•
umo, 1670 - 1'ot. I,. 114 n,zo.
Ilo"° S. '/"FUES.11 DF.I. BA.\\lll/SO GESl ' (11•)-
Somma rrec.• 7+7S,6o - Pctrobo11i :\\111.Zza Frnncuco,
~o - Tot L. 74115,60.
U!,rsn UB.·11,Dl DO.\\ P,/Qf,0- l-iomma pri·c.: 1552,z,60
Ruccoltc o cura d, Pozzi F ran,.,,,.co, 200 - F:,;-allic-
"" R. limH·l"'!1tà d, T c>11110, , 525,~o - Tot I.. 17247,bO.
Borse che attendono di essere completate.
;,,;'~i Don l.011:i 1rl, ljOOO - :\\ardi Oan \\ cmcrin, 2671.io
Xw..,o Don ::-.turco ,,...,. 5023 - Oli,cro Don f"t •
liduno, !105 - Pt111dlA Don Gnwanni. 61121,50 -
Patr1Jcinio S. Gìusl.'ppc (2•), 3517 - Pa,·i11, 195+,30
Pcrnr.Ji Ca,·. LuJl!i, Cnpiumn dcJ?li ,\\lpmi, 108o
- Pcra.Jl1)11o '.\\foria, IQliSS - Piccoli .\\mtd di Ovn
Bosco, :936 - Pi,, X (~•), 1441 - P1scc11a Dnn
Luit:?i (2•). 1138(1,l}O - Plaun11a Àncon1110, l\\o54 -
Principes.11 Clonldc (:i•J, 8695 - Principi d i r•,cmonce,
1590 - P1·Jro Chu,c?. (Puebla \\lc,;soco,) 6675 - R,•.
~na del Sogno. 6300 - R<"ginn ili ::-.lnnd•" 1 (Z"I,
3675:;o - Rocca l)on L ui~. a t:lira JcUn L.t$3 d1
-\\lnssio, 10.000 - S,1cri Cuori di G,..,ù r dì \\fariA,
53S - Sucrn F11m, ~h,1, 76.;9 S. l:11.,rt· do Gtsù
e O<ln n ,,.co, 1035 - Sagliccti -\\ngélo, Gio,·anni,
Giu,eppc, 15600 - S1111onc Can. l'rof. \\llchdc, 1000
- Salrnco, a cura dei Coope,acori S:iJ,,..iani, 13-421,6o.
1sa,,11e).
296
Montalenghe. Il nuovo Ora1orlo sate1lano benedello dal Rc:ttor M.,.giore
-

1.10 Page 10

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- 97 Mlrabello Monferrato. li gaio aspe110 del1'lstllu10 - Le Autorità cooveoute alla inaugurazione - La foUa.
2

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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DALLE NOSTRE MISSIONJ
KRISNHAGAR
Desolante inondazione del Gange nella
Missione salesiana.
Rev.mo sig. Don Ricaldone,
ancora una volta il Signore ci ha voluto
provare con una inondazione senza precedenti,
che ha desolato tutta la Diocesi di Krishnagar
nel Bengala.
Venuto in Italia pel Capitolo Generale mi
ero messo a girare per raccogliere soccorsi per
la Missione, quando, una dopo l'altra, mi
giunsero Le lettere dei nostri poveri missionari
che mi descrivono Lo stato miserando delle
popolazioni bengalesi.
« Le ho arumnziato p1:r telegramma - scrive
Don Righetto, vicario generale - l'in9ndazione
di questi giorni nel nostro povero Bengala.
Ora, dopo aver visitato alcuni dei paesi inon-
dati, mi accingo a darle notizie più dettagliate.
Da molti e molti anni non si era visto un egual
disastro che trascina seco fame, epidemie e
miseria crescente di giorno in giorno. Tutti
i nostri cristiani, assieme ai pagani, vennero
gettati nudi ed affamati su un rialzo di terreno
senza la più piccola speranza di un po' di
raccolto, privi di una casa chissà per quanto
tempo ancora. Sono passato colla barca su
paesi di cui non esiste più alcuna traccia, su
ponti coperti da due o tre metri di acqua, su
strade distrutte dalla corrente che inesorabil-
mente ha asportato ogni cosa. Quanta deso-
- - lazione! llitto sulla barca ho visto il panorama
s~iante: non più le campagne fiorenti e bion-
deggianti di riso, l'unico cibo di questi poveri
popoli, ma un'immensa distesa di acqua in-
terrotta qua e là da ciuffi cli alberi galleggianti.
Intanto la fame spinge queste povere popo-
lazioni a correre in barca da un luogo all'altro
in cerca di qualsiasi cosa per sfamarsi. La
nostra barca è assediata da una turba di gente
che non gusta cibo da giorni e giorni interi.
Straziano l'anima i piccoli bimbi dagli occhi
incavati dalla fame e col terrore in vallo! ,,.
Don Lazzaro, il missionario del distretto di
Shimulia, l'apostolo degli intoccabili, di fronte
al crescere dell'acqua ha organizzato l'esoùo
dal villaggio.
Ecco come egli mi descrive il doloroso av-
venimento:
«In Shimulia quando, nei primi giorni, co-
minciò a penetrare l'acqua sembrò una festa
perchè essa trasportava una infinità di pescio-
lini cbe i ragazzi s'affrettavano a -raccogliere
in cestelli e in piccole reti improvvisate. lVla
quando l'acqua, aumentando vertiginosamente,
invase i cortiletti delle case, coperse i viottoli
e le strade che conducevano alla residenza
della missione, allora un generale sgomento
invase tutti e tutti pensarono a fuggire.
Riunite le poche masserizie e lasciati gli
oggetti di qualche valore nella nostra residenza,
fortunatamente costruita in luogo alto e in
muratura, iniziarono l'esodo. Uomini, donne
e bambini, tutti con qualche fagotto, tirandosi
dietro buoi e capre, ritrosi a seguirli, si dires-
sero verso Beniali, il villaggio cristiano più
vicino e più elevato degli altri.
Due giorni dopo, ShimuLia e Kamarpara
erano completamente deserte. l\\rlisi in salvo le

2.2 Page 12

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suore, le orfanelle, le vedove e i bimbi della
S. Infanzia mandandoli a Jessore in una casa
caritatevolmente offerta da un buon signore
di quella città. I cristiani con delle zattere im-
provvisate con tronchi di banane, non cessano
di venire in chiesa ad effondere con lacrime
e lunghe preghiere la loro afflizione in que-
st'ora dolorosa. l\\ila l'acqua non si contentò
di penetrare nel villaggio: cominciò a dissol-
vere i muri delle case fatte di fango. Corrose
cosi le basi, i muri perdettero il sostegno e
l'una dopo l'altra le case cominciarono a di-
sfarsi provocando lugubri tonfi impressionanti
nel silenzio della notte!
Io corro in barca da un luogo ad un altro
per confortare, animare, raccogliere e dare
qualche manata di riso a tanti poveri affamati.
Povera gente esposta alle piogge abbondanti
di questi mesi, prive di un tetto in mezzo a
tanto disagio I Non hanno però perduto la spe-
ranza e pregano aspettando che l'acqua si ri-
tiri o si abbassi per poter correre a ricostruire
le loro capanne sempre vicino alla chiesa, vi-
cino al missionario, vicino al tabernacolo che
sembra cosi triste in questi giorni!».
«Caro Monsignore, mi scrive Don Luigi
Ribalclone, quanto sentiamo la sua lontananza
in un'ora cosi triste) Ci consoli e ci aiuti con
la carità dei nostri cari Cooperatori. Lo stato
delle popolazioni è desolante. Tomi presto a
condividere con noi il nostro dolore ed a lenire
tante pene dei suoi figli ».
Amato Padre, trasmetto a lei l'eco di tante
angosce, ed alla carità dei Cooperatori racco-
mando tante povere creature cosi gravemente
provate.
Suo afI.mo in G. C.
:Mons. VINCENZO Scunruu,
A mm. Apost. di Krislmagar.
7 ottobre 1938.
EQUATORE
Escursione apostolica.
Amatissimo Padre,
come le avevo promesso, le invio ora la
descrizione dell'escursione apostolìca fatta al
Yapl ove esiste una tribù piuttosto numerosa.
L'avevamo attraversata altre volte questa re-
gione, ma a scopo scientifico di esplorazione,
accompagnati da autorità civili o militari, o
da lavoratori bianchi, addetti all'apertura di
nuovi sentieri; il che non aveva mai permesso
al m1ss1onario di pren<lere contatto con tutti
i kivari della tribù, pcrchè la presenza delle
autorità, che il kivaro teme, e dei lavoratori,
ch'egli disprezza, era un ostacolo a guadagnarsi
la confidenza necessaria alla persuasione.
Questa volta abbiamo cercato di dare all'escur-
sione un carattere puramente missionario. A
compagni di viaggio abbiamo scelto tre kiva-
retti, ex-allievi, giovani, ma forti e capaci di
sostenere il lungo e difficile viaggio, con un
carico di 30 kilogrammi ciascuno. Di più,
buoni cristiani, di pietà soda, senza rispetto
umano, e molto affezionati al missionario,
pronti a sostenerlo, a difenderlo e ad aiutarlo
nell'opera difficile della catechizzazione, come
ottimi catechisti.
IN CAMMINO. - Fatti i preparativi più
indispensabili, riducendo tutto ai minimi ter-
mini, date le difficoltà di trasporto, mettemmo
l'escursione sotto la protezione della buona
Mamma Maria Ausiliatrice e partimmo verso
oriente, il 12 gennaio. 11 viaggio di andata non
fu senza difficoltà e pericoli. Arrivati la prima
sera a Chinimbi (piccola succursale di Mcndez)
sopra il fiume Upano, ci t rovammo nella inl-
possibilità di passare, perchè i kivari della
parte opposta avevano ritirate e nascoste tutte
le zattere, per timore del passaggio di soldati
che li forzavano al trasporto di merci. Ci
cavò d'impaccio il kivaretto Santiago del
Chinimbi, già cristiano, il quale, contento di
poter rendere un servizio al missionario, ci
guidò a un luogo più basso del fiume, dove
sapeva che c'era nna zattera nascosta nel bosco.
Così potemmo raggiungere l'altra sponda.
Una pioggia continua e fredda ci accompagnò
poi nella traversata della cordigliera del Cu-
tucù (2000 m.).
Non mancò l'incontro di serpentelli vele-
nosi, che avrebbero potuto minacciare grave-
mente la nostra escursione; l'Ausiliatrice ci
protesse dalle loro insidie. Verso sera, dòpo
un dieci ore di viaggio a piedi, dovemmo
costruirci un piccolo rifugio con foglie di
palme per passare la notte, improvvisare un
po' di cucina, e dormire sull'umida terra, ri-
coperta di frasche.
NELLA CAPANNA DEL CAPO. - Im-
piegammo cinque giorni di viaggio per arrivare
alla capanna del Cagnéras, capo della tribù,
il quale, rico11oscendomi per le escursioni an-
teriori, ci accolse con gran piacere. Offerse
ai miei kivaretti una buona quantità di ciccia,
come è loro costume; poi incominciò la con-
versazione ufficiale, nella quale il kivaretto
- maggiore spiegò il motivo della visita del
2 99

2.3 Page 13

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L'lnondazione del Kru;nhagar: L'acqua al livello della nostra chJesa - Le suore in cerca dl un dfuglo - Mis-
sionari 3 cavallo e i.n 2.nHer-a accorrono a salvare le popolazioni • Si taglia H r-iso sott'acqua per aver da man•
giare - L'acqua nei villaggi - n missionario in una ramliJla cattolica.
- 300

2.4 Page 14

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missionario, facendogli capire ch'egli si era
assoggettato a quel viaggio, con tanti sacrifici
e spese non indifferenti, unicamente perchè
voleva molto bene ai kivari del Yapi, voleva
visitarli tutti, far loro qualche regalo e curare
le loro malattie. Al termine della conversa-
zione, l'animo del capo era guadagnato alla
nostra causa; infatti si offrì subito volontaria-
mente ad accompagnarci, nei giorni seguenti,
alle varie capanne della sua tribù. L'imlomani
lo riserbammo al riposo, per rifarci delle forze
perdute, per curarci delle piccole ferite ripor-
tale nel viaggio, e per preparare le altre escur-
sioni, facendo centro la casa del Cagnéras,
che si trova nel centro della tribù.
Sull'imbrunire, li radunai attorno a me per
un po' di catechismo e li congedai annunziando
che avrei celebrato tutti i giorni la santa .Messa
durante la quale avrebbero dovuto fare silenzio
assoluto.
!,A SANTA MESSA NELLA FORESTA.
- La mattina seguente, al primo canto del
gallo, la voce baritonale del Cagnér-as diede
la sveglia: << sci11diartamm, sci11diartam111: sve-
gliatevi, svegliatevi I: il Missionario dirà la
l\\1essa e voi tutti farete silenzio )). In un mo-
mento balzarono dal letto, si lavarono la bocca
e non la faccia, come è loro costume, e colla
stessa acqua si spruzzarono le mani, che poi
asciugarono nei capelli. Fatta così la pulizia,
corsero attorno aU'altare pieni di curiosità.
La loro ammirazione non tardò a estenùersi
ai kivaretti cristiani, che, inginocchiati a terra,
con grande divozione assistevano e servivano
la santa Messa. Qualche ragazzetto, per spi-
rito di imitazione, si inginocchi6 vieino ad
essi. Il silenzio fu completo. Solo al momento
deUa Comunione, mentre comunicavo i ki-
varetti, una donna non si potè più contenere
ed esclamò: << uarimbiéit? »: che cosa è? Ma
subito il Cagnéras la richiamò all'ordine con
un: tacamdt: fa silenzio! Terminata la 1\\-1.essa
fu un fuoco di fila di domande per aver spiega-
zione di tutto. Il kivaretto maggiore parlò
allora loro della Messa, della Comunione, e
della preghiera, facendo una buona lezione di
catechismo.
IN GIRO PER LE KIVARIE. - Il mat-
tino seguente, partimmo alla volta del fiume
Vambiza, con la nostra guida fedele, il Cagné-
ras, per visitare le varie capanne. Il Cagnéras
mi precedeva con tante attenzioni e delicatezze
da far proprio stupire in un selvaggio. Strappato
un ramo, dava colpi a destra e a sinistra del
sentiero, per scuotere la rugiada della notte;
appena c'era un passaggio difficile, si fermava
e mi dava la mano; se c'era un ruscello o un
pantano da attraversare, mi carica\\·a sulle
spalle; se c'era un fiume impetùoso, mi offrirn
il suo braccio forte e sicuro; quando incon-
trava qualche frutto della foresta, me lo of-
friva con gioia; arrivando ad una casa kivara,
Il Cagn6ras,
Pe6Ca abbondante.
301

2.5 Page 15

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andava subito in cerca di un sedile, lo spolve-
rava e me lo offriva; era cosa che commoveva!
Tmte le kivaric erano st.itc da lui preavvi-
sate, perciò mi aspettavano e ci ricevevano con
piacere. Si intrattenevano volentieri ad ascol-
tare la buona parola, pieni di gioia quando si
offriva un dono qual$iasi, un ago, W'IO spec-
chio, ecc. Approfittai di quelle visite per
riempire un modulo di statistica di tutta la
tribù che diede i seguenti risultati: 22 capanne
con un complesso di 181 abitanti; 30 matri-
moni monogami su 3.f.; e di 87 morti appena
3 assassinati.
Quando partivamo da una capanna, quasi
tutti ci seguivano, ingrossando cosi sempre
più la comitiva. Verso mezzogiorno, entrammo
nella casa del Yacuma, dove pochi giorni
prima era entrato un ministro protestante per
far propaganda. li buon kivaro ci raccontò
che ,,o(eva far loro il catechismo; ma essi lo
s,·ergognarono dicendogli che non poteva es-
sere un prete, perchè non portava la veste
ed aveva moglie. Perciò egli, arrabbiatosi, il
giorno seguente, riprese la via del ritorno.
Anche il povero selvaggio intuisce prontamente
la verità.
IL LAGO DEL TERRJBiLE PANGIII. -
Vicino a questa casa, mi dissero, c'era un
lago, dove vrveva un terribile ptl11glzi. Il pcfnghi
dell'acqua, differente da quello di terra, che
è un grosso serpente, una specie anaconùa,
è per i kivari un drago11e mitologico, che non
han mai visto, ma che tutti temono, perchè
pensano che sia il divoratore di tutti quelli
che si perdono nei fiumi o nei laghi. ì\\Ianife-
stato il desiderio di vedere quel lago, ignoto
alla geografia dell'Equatore, si offrirono vo-
lentieri ad accompagnarmi. Eravamo quasi
vicino, quando io viùi una grossa gazza e Li
invitai a tirare un colpo. .'.\\la essi mi. risposero
che non si poteva più tirare, perchè il pa11ghi
sarebbe andato sulle furie. La vista del lago
fu uno spettacolo incantevole: uno specchio
di acqua, ili più di un kilometro di diametro
circondato da migliaia <li palme e ad ovest da
piccole colline, dalle quali sgorgano le sorgenti.
Ad est è completamente aperto, e un fiumi-
cello ne riceve l'acqua che sovrabbonda. Nel-
l'acqua guizzavano numerosi e grossi pesci, e
varie lontre, o lupi di acqua, solcavano la su-
perfice. li luogo, centrale, salubre e fertile,
non potrebbe essere migliore per una futura
stazione missionaria. ·
Stavo fotografando quelle bellezze naturali,
quando il Cagnéras, che, silenzioso mi si era
- - avvicinato, pensando ch'io g_uardassì nella
302
macchina per scoprire il panglzi, nù chiese
Sottovoce: 11 L'hai visto? » "No"· « Non c'è
il panghi? ,, (< Ko, non c'è niente; vedi anche
tu ••· Si avvicinò, guardò nel vetro smerigliato,
nel quale si riflettevano tutte le palme della
foresta riflesse nel profondo del lago, mos;:e
la macchina a destra e a sinistra, fissò di nuovo
gli occhi scrutatori e rimase in silenzio. ~ Eb-
bene c'è il pa11ghi? - gli chiesi - L'hai
,·isto ? 1< Kon vedo niente 1» rispose. ~ Vedi
dunque - conclusi - che avevo ragione io
di dire che non c'era niente, che vi spaventate
senza motivo ? ,,. Ma egli non si persua• e.
Chiamò gli altri kivari, c-he tenevano µerlìr:o
il respiro; li fece guardar tutti nella macchina
e concluse dicendo: " li Padre non l'ha visto,
io non l'ho visto, voi pure non l'avete visto:
dunque non ci deve essere ». La sentenza fu
definitiva. Contenti tutti, ci rimettemmo ii1
viaggio per visitare ancora poche capanne e
ritornare verso sera alla casa del Cagnéras.
T' ERS0 IL Y API SUPERIORE. - Ri-
preso il viaggio, l'indomani visitammo le k·-
varie del Yapi superiore. Ci sorprese subito
una forte pioggia, che q_uasi ci consigliarn a
tornare indietro; ma il Cagnéras, ricordandoci
che ci si aspettaYa, che i kivari erano an-
<lati a caccia e a pesca per offrire qualche
cosa al Missionario, ci decise a proseguire.
A un certo punto, vedendomi fare un mov:-
mento rapido, perchè mi era passato vicino un
grosso serpente, mi confortò prontamente:
« Non temere, Padre: non è velenoso ». « Come
puoi saperlo - gli chiesi - se non l'hai visto ? 11.
u Tutti quelli che fuggono l'uomo - rispose -
non son<> velenosi; solo quelli che hanno il
veleno per difendersi non si muovono"· Non
so quanto di verità ci sia in questa asserziom:.
Poco dopo, staccò una foglia da una pianta
rampicante e mc la presentò dicendomi:
« Guardala bene!». La guardai e vidi impressi
chiaramente su di essa i colori e i disegni del
serpente macangi, il più velenoso. <1 Bene!
e - soggiunse - questa foglia per noi il con-
traveleno più potente contro le morsicature
dei serpenti n.
Non potei a meno di ammirare la sapiente
e provvida natura, che sa offrire anche ai
poveri selvaggi i rimedi per tanti mali. In tutte
le kivarie fummo accolti con grandissime
attenzioni. Verso sera ritornammo alla casa
del Cagné.ras, e la trovammo piena di kivari:
erano quelli visitati il giorno antecedente, i
quali eran venuti a restituire la visita. ~e
approfittammo per un'altra lezione di cate-
chismo. La stessa scena si ripetè nei giorni

2.6 Page 16

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seguenti. Ogni sera un buon numero di uditori. fatta con canne o lunghi giunchi, con pareti
Durante l'istruzione religiosa non mancarono laterali che dispongono sopra una piccola ar-
espressioni, che rivelavano come la parola di matura, in una piccola cascata d'acqua. Quando
Dio facesse impressione sui loro cuori. Per tutto fu pronto, il capo diede principio alla
esempio, mentre parlavo loro dell'inferno, il pesca, suonando un comQ. Appena immerse le
Cagnéras, con un brivido e con un lunga radici nell'acqua, ecco alla superficie numerosi
sospiro, come sotto una forte e improvvisa pesci, che agitandosi come ubbriachi ve1mero
impressione, esclamò: « N1111a tzuméigné-iti: trascinati dalla corrente. Le squadre li accolsero
questo è spaventoso!». In altra occasione: con un gridio, gettandosi in acqua per inseguire
" Padre - disse - .se tu stessi qui, anch'io quelli semivivi con coltelJacci e bastoni. In
sarei buono». Una sera, dopo il catechismo poche ore la pesca fruttò 1.m 10 quintali di
avendo alcuni kivari forestieri dette parole un pesci meravigliosi. Contenti pel buon esito,
po' libere, il Cagnéras li richiamò all'ordine, vollero manifestare ancora una volta il loro
ricordando loro ciò che aveva detto il missio- affetto al missionario, facendo a gara nel rega-
nario. Altre escursioni facemmo alle kivarie largli i pesci migliori.
del basso Yapi, ricevuti sempre cordialmente.
Nel ritorno da una di queste, incontrai varie UN FIORE DELLA SELVA. - A\\"evamo
sorgenti di acqua minerale, che coll'odore che ornai trascorso Io giorni fra loro, e, fatti i pre-
mandavano a distanza, rivelavano certamente parativi, ci disponemmo al ritorno. Alla vigilia
la presenza, nel sottosuolo, di zolfo, di solfato della partenza, la casa del Cagnéras si riempi
di rame e forse cli qualche altro metallo. Ne di kivari, venuti per l'ultimo saluto. Era com-
presi una bottiglia, che mandai al laboratorio movente e consolante sentire da quei selvaggi
chimico di Quito, per l'esame. Quante.ricchezze qu<>ste espressioni: «Padre, ritorna presto! ».
ancora sepolte in queste foreste inesplorate! u Pcrchè te ne vai tanto presto? ». " Perchè
Una sera venne a)Ja casa ùel Cagnéras una non ti fermi qui con noi? » « Noi pure ti da-
famiglia intera con una bimba gravemente in- remo i nostri bambini perchè tu li faccia buoni
..
ferma, domandando medicine e il battesimo. e li istruisca, come questi ,> e accennavano ai
« Perchè volete che la battezzi? >> - chiesi. - tre cristiani 1>. ~ Se tu Li fermassi, noi ti faremmo
Perchè, se morisse, non Yogliamo che vada a l'orto e la casa; vieni, vieni presto!». Fra
soffrire » mi risposero piangendo. Ancl1e in tanta commozione, si avanzò verso di me un
quei luoghi remoti si comprende già la neces- kivaretto di un IO anni, dicendo: "Padre,
sità del Battesimo, che domandano con insi- quando vai a l\\Tendez? 11 u Domani, bimbo l>.
stenza.
"Vengo anch'io con te"· "Davvero? E chi
LA PESCA Dl ADDIO. - Avvicinandosi
l'ora della partenza, organizzarono una grande
pesca nel fiume Y api per offrirei i viveri ne-
cessari pe1· il ritorno. Avendo man.ifestato il
desiderio di p:1rteciparvi anch'io, di buon
mattino discesi con loro aJ fiume. Quivi era.no
già radunati circa un centinaio di kivari, parte
intenti a fare ceste per la raccolta del pesce,
parte a pestare r.1dici di barbasco. Il barbasco
e una pianticella che coltivano negli orti rer
ti ha detto di venire? 11. 1, Il mio cuore! ,1.
11 lVIa i tuoi genitori saran contenti?» u Sì,
eccoli qui 11. E me li presentò. Ci vidi la prov-
videnza di Maria Ausiliatrice. Il bimbo, fatto
cristiano, potrà diventare il granellino di se-
napa, capace di raccogliere sotto i suoi rami
tutta quella tribù. Lo accolsi quindi ben vo-
lentieri. Egli si trova tuttora nella missione,
contento ed allegro; il giorno di Pasqua rice-
vette il santo battesimo.
la pesca, perchè le sue radici contengono un IL RITORNO. - Le prime due giornate
narcotico tanto potente da avvelenare o ub- di ritorno furono giornate campali: I r ore di
briacare il pesce anche in una grande quantità viaggio, ogni giorno, sotto una fredda pioggia,
di acqua. Temùnata l'operazione, un capo senza potere usufrufre nè di impermeabili,
diede gli ordini tassativi a ciascuno: una parte, di ombrelli, inutili o impossibili per questi
caricate in tante ceste le radici pestate, disce- sentieri.
sero al fiume; altri, seguendo il corso del fiume, Al terminar del secondo giorno, caddi gra-
si divisero in piccoli scaglioni, ogni duecento vemente ammalato: mi sorprese una febbre
metri, per la raccolta del pesce. A circa tre violenta con forti dolori di capo, perdetti l'ap-
kilometri, il fiume venne chiuso completa- petito e le poche forze rimastemi dopo r7
mente da una trentina di harbacoe destinate a giorni di continuo movimento e disagi. Il tro-
raccogliere tutti i pesci che sfuggono alle varie varmi ancora a 25 kilometri da Chinimbl e a
squadre. La barbacoa è una specie di stuoia,
- 50 da Mendez, in mezzo ad alte montagne,

2.7 Page 17

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Madras. - S. _E, l'A(civcscovo Mons. Matnias, dopo In Messa giubilare.
solo coi nue1 giovani kivari, in un piccolo
rifugio, esposto al freddo e alla umidità di quelle
giornate piovose, era cosa da perdermi d'animo.
Tuttavia, rassegnato a coronare l'escursione
anche col sacrificio della vita, confìcJando
nella nostra Ausiliatrice, il mattino seguente,
nonostante l'alta febbre, mi rimisi in cammino,
su per un'erta montagna di nuovo sotto la
fredda pioggia. Raccolte le poche energie, fra
stenti e cadute, potei tirarmi fin sulla cima.
Ma verso le t 1 del mattino, incontralo un
piccolo rifugio, una capannuccia di foglie di
palma, dovetti sospendere il viaggio perchè
la febbre era salita a 40°. I miei kivaretti, mi
curarono come tanti fratelli: accesero subito
il fuoco, mi prepararono una bibita ben calda,
-
Madras. • La nuova tipografia eretta da Mons. Mathfas

2.8 Page 18

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- M,,dras. IJ Congresso Eucaristico Nazionale. Il parco coll'altare 01onu.men1a1e.
Vescovi e Prelati Intervenuti Lo sfilamento della processione.
-

2.9 Page 19

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mi offrirono le loro coperte. Passai il resto di umanistici, i seminaristi erano costretti a re-
quella giornata senza darmi conto di ciò che carsi in altre scuole fuori diocesi per proseguire
avveniva vicino a mc. Solo verso mezzanotte gli studi di filosofia e di teologia. Il nuovo
distinsi i kivarctti, accoccolati attorno al fuoco. Pastore comprese il disagio degli studenti
Al mattino, diminuita un po' la febbre, ed ed in un anno provvide l'Archidiocesi del
essendo il sentiero tutto in discesa, ripresi il migliore edilìcio che p~ssano ,·antare i Semi-
viaggio e giunsi verso le due del pomeriggio nari dell'India. La sua mole spicca a 20 chilo-
a Chinimbl. Quivi accorsero subito i confra- metri in una verde spianata di Poonarnallce
telli di Mendez, che mi condussero il medico ricca di alberi giganteschi. L'ampiezza e l'ar-
della guarnigione militare, il quale rimase redamento delle aule, degli studi e dei dor-
cinque giorni al mio fianco, prestandomi tutte mitori, l'impianto elettrico con centrale propria,
le cure possibili. Grazie alla Madonna Ausi- gli ÌJ)lpianti igienici, ed i locali sussidiari
liatrice, alle cure del medico e alle attenzioni offrono le più moderne comodità agli studenti
dei cari confratelli, in 14 giorni fui in grado che già in buon numero godono il beneficio
di ritornare a Mendez per la convalescenza. della provvida costruzione.
Amatissimo Padre, son già passati tre mesi Grandi fatiche costarono anche a .l\\Ions.
e mi sento di nuovo in possesso delle mie forze Arcivescovo i lavori intrapresi per l'amplia-
fisiche e desideroso di lanciarmi ad altre escur- mento del grande collegio Santa Maria, che
sioni.
tiene alto il prestigio della Chiesa Cattolica
Mi benedica e mi creda suo aff.mo in C. J. nel campo dell'educazione giovanile. Ma anche
llfendez, 20 luglio 1938.
in questo ha trionfato il suo zelo e il suo senso
pratico.
Sac. GmNASSl G10VAN~1
Altra opera importantissima di Mons. Ma-
Aliss. Safesitmo.
thias fu l'aggiornamento e l'incremento della
buona stampa. Inaugurata una nuova moder-
nissima stamperia cattolica, S. E. rimodernò
INDIA
il settimanale cattolico, (e New Leader »; fondò
una rivista mensile cc The Clergy monthly ,1
Fervore d'opere.
per tenere al corrente il clero di tutto quanto
può interessare il ministero pastorale e gli
Amatissimo Padre,
studi sacri; organizzò la diffusione di libri di
cultura e di apologetica, con ottimo successo.
volevo attendere la cronaca della benedi- Ma il suo genio organizzatore ebbe risonanze
zione della nuova falegnameria inaugurata mondiali nell'indimenticabile Congresso Eu-
dal nostro Arcivescovo Mons. Mathias 1'8 caristico Nazionale, tenuto a Madras alla fine
settembre scorso nella casa di Vellore; ma il dell'anno scorso. Fu infatti il suo tatto, il suo
mio silenzio è stato cosl lungo e le notizie lavoro indefesso, la sua abilità personale cbe
accumulate sono così care che bo pensatò di fuse cattolici e non cattolici in quel trionfo
incominciare a dargliene qualcuna delle più 'di fede e di pietà eucaristica. Mai fino allora
importanti.
l'India s'era trovata così compatta e concorde
Le è già giunta l'eco delle feste -che tutta in un omaggio di fede a Gesù Eucaristico. l
l'Archidiocesi di Madras ha tributato in questi quattro milioni di Cattolici indiani ebbero la
giorni a S. E. Mons. Mathias in occasione del gioia di sentire la voce diretta del Santo Padre
suo giubileo d'argento sacerdotale. Il nostro che, non pago d'essersi fatto rappresentare
zelantissimo Arcivescovo s'è cattivato in tre dal suo Legato speciale, S. E. Mons. Leone
anni la stima e l'affetto universale con quel- Kierkels, Delegato Apostolico nelle Indie, si
l'attività prodigiosa che aveva già illustrato la degnò di dirigere ai fedeli un paterno radio-
diocesi di Shillong e con opere monumentali messaggio e di impartire l'apostolica benedi-
che perpetuano il suo ricordo nella storia zione. Il Congresso ha segnato nella storia della
della chiesa di Madras. La prima è quella del Chiesa Cattolica in India una gran pietra mi-
grandioso Seminario di Poonamallee pel clero liare. Tutta la stampa ne ha parlato. L'Osser-
indigeno, che in un anno portò a compimento. vatore Romano del 23 gennaio di quest'anno
Sino al 1936 i nativi aspiranti al sacerdozio vi ba dedicato pagine intere documentando
studiavano il latino in ristrettissimi locali di la cronaca con bellissime fotografie. Noi non
una zona di Madras considerata nelle stati- dimenticheremo mai il fervore di quelle m.ol-
stiche come la pii1 densa di popolazione fra titudini di cristiani, accorsi da ogni parte
- --- tutte le altre del mondo. Compiuti gli studi
dell'India, che fecero esclamare al luogote-

2.10 Page 20

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nente di Gandhi, l'attuale Primo l\\linistro:
« l\\Iatlras è diventata cristiana». Non dimen-
ticheremo mai il fastoso ricevimento <lei Le-
gato Pontificio, l'imponenza delle sessioni e
funzioni religiose alla presenza di una cin-
quantina di \\'Oscovi rappresentanti la gerarchia
dcli') ndia nel suo anno eiuhilarc; i solenni
pontificali celebrati in tutte le chiese di :\\ladras,
alcuni nclh fal\\tosità dei riti oricntali tanto in
uso nel Sud India, e sopratlutto la processione
intcrminahile, devota e o~annantc, che portò
in trionfo, nel monumentale ostensorio $Or-
r.:tto dal Le)!ato del Papa sul ricchissimo carro,
1'0,-tia santa cli pace e d'amore. Dall'alto
funzionario dell'Impero Britannico all'ultimo
fuori casta II del ~orth A.rcut, migliaia e mi-
gliaia di cristiani di ogni sfcrn soci:1lc, di questa
~an<lc penisola indiana, incc<le\\'ano net più
~rnriati abhigbamcnti, raccolti e devoti per le
spaziose vie parnte a festa, trn la rispettosa
ammir:iziunu di oltre centomila lntli e l\\lao-
mettanì Visione incantevole! Frutto d'una
intensa preparazione che comprese nel suo
prol,!r.imm.1 anche la riuscitissima settima11a
sudale, organi7.zata dallo stesso Arcivescovo
alla metà <li onobre dello stesso anno l93i·
Era la primi.I ùcl genere m queste parti. Com-
pre.,o <lell'ìmport.anza dell'orn presente nella
Yita del!'1ndia, che si trova ad uno S\\'Olto deci-
sivo, facun<lo eco aU'invito dell'E nciclica del
Banto Padre sul comunismo ateo, l\\ Ions. l\\1a-
thia~ l.1.nCi<> un fervido appello .1 quanti si
interessa, ano del problema, senza lfo,tinzione
di fede. Aperse egli stesso la settimana con
un discorro inaugurale prospettando la solu-
zione cristiana del problema sociale, e presie-
dette k .111mrnte sessioni in cui parl:.m>no ben
noti sociolog1, tra il più vivo interessamento
<ldl'eletto u numeroso pubblico.
::\\Ierm ighoso sviluppo ha pruso subito
l'.-\\zionc Cattolica fondata cd or~aniz;:ata da
~lon.,;. ;\\ l:.lthins con uno slancio incomparabile.
E gloria ancora dell'Arcivescovo è l'erezione
<li una grande scuola per l'insegnamento se-
condario, la 11 St. Gabriel's Jligh Sch1>0I » in
un moderno grandioso edificio eh<: accoglie
giornalmente più ui trecento giovani nativi,
sotto lo s1,runrdo di Don Bosco che sorride
dal monumento in bronzo, copi:1 cli quello del
Cellini, nel vnsto corttle. Tante particolari be-
nemerenze ag,:tiumc al prestigio personale ed
allo zelo del :;uo ministero gli :;uscirò nel
luglio scorso un vero spontaneo plebiscito
ili vencr.iziQne pel s~ giubileo <l'argento sa-
cerdotale. Le feste s1 protrassero dal 20 al
24 luglio u. s. con solenni pontificali m Cat-
tedrale, pnmzo ufficiale e rice, imcnto di onore,
funzioni speciali per la Comunità Indiana-
Tamil, pei fanciulli ecc.
Si chiusero col pranzo dei poveri servito
dai soci delle Conferenze ùi S. Vincenzo, ed
una grande accademia all'aperto alla pre.-.enza
di migliaia <lì persone.
l fedeli often.ero all'Arei, csco,·o anche una
horsa <li 5.555 rupie per aiutarlo a sostenere
le molteplici opere ili carità organizzate
Ringraziamo il Signore dt tanto successo,
ed augurando a Monsignore lunghi anni di
vita c di attività apostolica, preghiamo lei,
ainatis.,;imo Padre, a benedirci cd a continuarci
la sua affettuosa paterna predilezione.
15 agosto 1928.
Affino in G. C.
Don Euoro Ct'< \\TO, bpettort>.
GIAPPONE
Glorie mariane.
Rl'f•ere11dissÌl1w sig. D. R1coldJJ11e,
mentre la grande Famiglia Salesiana è tutta
in festa per l'ampliamento e l'abbellimento
della Basilica di Maria Ausiliatrice in Torino,
anche i suoi lontani figli <lei Ciappone, se-
guendo la sua parola d'ordine, .iccreseono 11
loro zelo per aumentare il numero dei devoti
di :\\laria Ausiliatrice e <lei Cooperatori Sale-
siani. ~elle \\'arie resiJ.enzc della :\\Iissione,
nelle nostre use di Tokyo, fu un fervore d'a-
nime per realizzare praticamente qu\\..-sto do-
vere con manifost.azioni religiose che qua e
ebbero speciali spunti degni di nota. La di-
vozione alla l\\!adonna, fin dai primi tempi
della propag,izione della Fede in Giappone
per opero di San FranCe$CO Zaverio e dei suoi
confratelli, fu rndicata profondamente nel-
l'anima cli quei primi cn;;tiani. L'anima ar-
dente dell'Apostolo ne a,·c,·a gettato le ba~i
coll'msegnamento della Salutazione angelica
(si chiama anche ora così) e colla recita del
Rosario; e la devozione cosi vissma servì più
tardi a determinare con chiuny;:za (insieme ai
distintivi c.1ratteristici del Cattolicesimo, quali
il celibato ecclesiastico e la tlevozionc al Papa,
legittimo rappresentante di'\\. S. Gesù Cristo)
la t=era di di,ainzione <lei sacerdote cattolico
ùal pastore protestante di fronte ai discendenti
dei cristiani delle persecuzioni. S\\·olta con fede;
e con amore da ogni l\\Iiss1onario cattolico in
Giappone, la tenera divozione a l\\laria ebb_
- in questi u ltimi anni nUO\\O impulso non solo

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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nella Prefettura apostolica di Miyazaki, ma
anche in tutto il Giappone, sotto il titolo di
l\\laria Ausiliatrice, di ~ladonna di Don Bosco.
Piace al buon popolo giapponese, forte e guer-
riero, l' immagine di Maria Ausiliatrice, ideata
da Don Bosco: in piedi, dominatrice sovrana,
regina degli Apostoli, in atto di presentare
Gesù, il suo Figliuolo benedetto. Amor di
i\\Iaùre tenerissima, che trova cosi bel riscontro
nell'affetto materno delle madri giapponesi,
adoratrici (non è c..>sagerato il termine) dei loro
figliuoli! ;\\ifaria potente dominatrice delle forze
sovv~rtitrici del mondo: programma di azione
del popolo giapponese.
Una recente manifestazione di devozione
alla Madonna nella nostra residenza di Beppu
merita di essere segnalata. La città di Beppu
è stazione balnearia e di cura idroterapica di
primaria importanza: 11'1cta dei gaudenti e dei
poveri ammabti del Giappone non solo, ma
dell'Oriente. O,i;ni forestiero che giunge in
Giappone non manca di far visita alla città della
salute. Quivi i Salesiani sYolgono un fecondo
apostolato di bene con la Parrocchi~. con
l'Oratorio festivo, con la Conferenza di San
Vincenzo, col Segretariato degli ammalati, e
con la diffusione della buona stampa. Fian-
cheggiano questo magnifico lavoro di carità
le zelanti Figlie di Maria Ausiliatrice, che
hanno un'opera magnifica per l'infanzia ab-
bandona.ta, il 11 Giardino dei gigli n, e quelle vere
apostole di carità dcl1'0$pedalc t1 Giardino dellà
luce » per i poveri tubercolosi. La festa di
Maria Ausiliatrice di quest'anno, svoltasi so-
lennemente nella Casa delle Suore, ebbe il
suo glorioso epilogo alla i\\Iissi<me in una so-
lenne processione, la prima fatta in città, con
la statua della Vergine a cui partecipò il locale
Oratorio festivo (tutto di pagani) e numeroso
popolo che greml il cortile della Missione.
La Vergine benedice questa zona spt:ciale che
ha tanto bisogno delle cure di una Mamma
buona Yerso tanti poveri ammalati che aspet-
tano sollievo ai loro dolori, conforto e pace
alle loro anime: l'Oratorio è fiorente; i cate-
cumeni aumentano; i nuovi convertiti lavo-
rano assai, come buon.i apostoli in aiuto al
Missionario. A Pasqua dell'anno scorso fu bat-
tezzato un cieco, assai noto in Beppu. Ebbene,
bisogna vedere con quale divozione recita il
santo Rosario, e con quanto maggior zelo va
alla ricerca delle anime: ha già trovato dieci
famiglie di ciechi e le viene guidando alla fede.
Parlava un giorno con trasporto ad u11 amico
della santa Comunione, della gioia, della fe-
licità che si prova nell'unirsi a Gesù. «Voglio
far anch'io la Comunione » gli disse l'amico
-
e pagano. « Eh! mio caro, non ti possibile se
non diventi, come me, cristiano!... ». E l'amico
iniziò lo studio della religione. Appresa la re-
cita del Rosario si fece dare dal l\\tissionar.io
una grossa corona più adatta alle sue mani di
cieco, e come franca professione di fede la
porta pubblicamente al collo. Sapendo poi che
il sottoscritto si diletta di studi naturalistici,
mi regalò un prezioso e curiosissimo esemplare
di serpente, dicendomi: «E pem,are che in
passato ho adorato queste sciocchezze!...
13ravo, Don Cimatti, lo metta in museo!».
Eleganti disposizioni della Provvidenza I Un
altro cieco tli Miyazaki diceva al Missionario
Don Tassinari: «Oh, quale conforto ~pirituale
ricevo dalla recita del Rosario I i\\li serve anche
di orologio... impiego un'ora precisa a dirlo
con calma intiero !... ,,. Fervore invidiabile!...
I frutti delle Conferenze cli San Yinccnzo
si molliplicano meravigliosamente: quante ani-
me avvicinano, quante ne conquistano quante
miserie sollevano I Una povera donna, ven-
ditrice di uova, si introdusse per il suo piccolo
commercio nelle case dei po\\'eri: già cinque
ne ha portati al battesimo... Mi scrive Don
Arri da Beppu: u Pochi giorni fa seppi che c'era
un'ammalata grave in una povera casa. Andai
per vedere se si poteva fare qualche cosa...
mi sban·arono tanto d'occhi... Vidi un canestro
di uova in un angolo. Ebbi un'idea. Domandai
se le vendevano, e mi dissero che per assistere
l'ammalata non avevano potuto andare a ven-
derle. Allora io dissi di portarle alla Missione,
ché ne avevo proprio di bisogno. Quei poveretti,
felici di aver ,•enduto le uova, non pensarono
più ad altro. Potei battezzare l'ammalata, che
morì il giorno dopo ,,.
Maria Ausiliatrice ci fa davvero da Madre!
Oh, ci aiuti a diffondere sempre più la sua
devozione; rinnovi tra di noi le grazie mate-
riai i e spirituali come ai tempi di Don Bosco,
e dal rinnovalo e riabbellito suo trono conceda
a tutti di poter salvare tante anime. Ad Iesmn
per Maria111 . È iJ caso dei nostri cari semina-
risti giapponesi di Miyazaki.
La devozione alla Madonna e lo sviluppo
della Compagnia del SS. Sacramento e del
piccolo clero han prodotto un fervore insolito
e f1uttuosissimo nei soci, con riflessi conso-
lanti sulla loro formazione e sull'andamento
generale del Seminario. La festa del Corpus
Domini. fu un trionfo: funzioni religiose, pro-
cessione col Santissimo, Congressino Eucari-
stico, riuscito oltre o!ini aspettativa, con di-
scorsi, intermezzi musicali, una disputa inte-
ressantissima sulla presenza reale di Gesù
nell'Eucaristia, e un bozzetto d'occasione.

3.2 Page 22

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- Beppu. - La fe&ca di Maria Auslliacrleo al noscro "Saiurl Algiéa"

3.3 Page 23

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Nelle Catacombe, nuova compos1z1one del no-
stro Don Tassinari. Due ore di trattenimento
serio, istruttivo ed interessante.
Gesù benedetto, per mezzo della sua Madre
santissima e di Don Bosco, conservi e fe-
condi i germi di questo apostolato.
Suo aff.mo nel Signore
luglio 1938
Mons. VTNCENZO CIMATII,
Prefetto Ap. di .Miya:::aki..
ARGENTINA
Un passo innanzi.
Rev.mo Sig. Don Ricaldone,
ho avuto la fortuna cli assistere alla benedi-
zione d'un ampio laboratodo destinato ai fab-
bri meccanici elettricisti ed ai falegnami della
scuola d'arti e mestieri della zona petrolifera
di Comodoro Rivadavia. Lo sforzo dei missio-
nari associato all'indirizzo sociale cristiano
dell'ente autonomo nazionale Y. P. F. promette
molto bene e fa sperare un rapido progresso
per gli operai e gli impiegati.
I giacimenti petroliferi del golfo San Giorgio
hanno un'estensione insospettata. Da quando
si fondò la Casa salesiana, 25 anni or sono, i
pozzi in produzione vennero letteralmente
centuplicati. Le condizioni miserande degli
operai del 1913 sono un sogno lontano. Oggi,
il lavoro bestiale, faticoso ed wniliante d'un
tempo è ridotto dalla tecnica a forma assai più
wnana e sopportabile. Le centrali di produ-
zione, grazie ad un ingegnoso giuoco di eccen-
trici, eliminano il bisogno di quello sforzo
umano che avviliva il bracciante addetto alla
estrazione del liquido bituminoso pullulante
a seicento, ottocento e più metri sotto il suolo.
I pozzi-sorgente di petrolio e gas qui sono
limitati; il ricco liquido viene estratto a forza
meccanica. Una imponente stazione genera-
trice di forza elettrica, mossa a gas naturale
scientificamente raccolto dai pozzi, distribuisce
l'energia d'alta tensione a tutta la zona per
parecchie decine di chilometri. Stazioni trasfor-
matrici riduco.no 1a tensione alle unità indu-
striali ed innocue occorrenti. Parecchi piroscafi
nazionali sono impiegati al trasporto del pe-
trolio ai porti di Buenos Aires, la Plata, Bah!a
Bianca, e fluviali sino a Santa Fe.
Delle.zone petrolifere argentine linora questa
di Comodoro Rivadavia è la più importante
- -- e di più apprezzabile rendimento.
Nello sfruuamento cli questa ricchezza na-
zionale guadagnano il pane quotidiano oltre
diecimila ua operai ed impiegati. La cittadina
conta oggi più di 20.000 abitanti di una qua-
rantina di nazionalità. Il problema più grave
è indubbiamente quello religioso-morale. Le
sette estremiste han tentato di impadronirsi
dell'ambiente; l'accortezza dei capi d'ammini-
strazione tolse ogni pretesto, correggendo me-
todi ed applicando criterii umani di cristiana
civiltà: equo salario familiare, abitazioni di-
gnitose per gli operai, assistenza degli amma-
lati, cura dei dopo-lavoro, e, pil'.1 di tutto,
l'educazione della figliolanza cui provvedono
scuole appropriate e ordinate ad una prepa-
razione sociale sulla base del Credo catto-
lico.
L'apertura della scuola d'arti e mestieri è
un altro passo in questo orientamento. I gio-
vani dai 14 ai 18 anni, finito il corso elemen-
tare, avviati aJla professione più rispondente
alle inclinazioni individuali, tolti dall'ozio e
dalle incertezze di un avvenire oscuro, allon-
tanati dal pantano in cui germoglia il virus
antisociale, saranno la più ambita· guarentigia
per l'avvenire della famiglia operaia di queste
terre patagoniche.
Impartl la benedizione rituale lo stesso
venerato Vescovo diocesano, Monsignor Ni-
cola Esandi, accompagnato dal suo Vicario
generale Monsignor Borgatti, e vi assistette
anche il Presidente nazionale degli ex-allievi
di Don Bosco in Argentina, Dottor Raul
Ignacio Ferrando colla degna sua consorte,
le nostre benemerite Patronesse e Cooperatrici
di Buenos Aires presiedute dalla gentile signora
Elisabetta Casares de Nevares e accompagnate
dalle coraggiose giovani del laboratorio per
le rcissioni e case salesiane della Patagonia.
Ad agevolare il viaggio da Buenos Aires la
Direzione dei giacimenti petroliferi mise gen-
tilmente a disposizione il migliore dei basti-
menti della propria flotta, il « 13 Dicembre »
di 14.000 tonnellate. Fu battezzato « 13 Di-
cembre» per ricordare la data della scoperta
del prezioso liquido nascosto sotto queste
terre inospitali che Darwin nel r840 definiva
terre di maledizione. Il nostro Santo Fonda-
tore invece, nel I885, prevedendo il meravi-
glioso sviluppo di tutta la Patagonia, prima
percorsa da tribù selvaggie che vi semina-
vano stragi, vi distinse molte case della no-
stra missione tutte collegate da lunghissime
strade percorse da veicoli curiosi, indescrivi-
bili ai suoi tempi, che sorvolavano i tetti di
case altissime.
La nostra casa cli Comodoro fu fondata

3.4 Page 24

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in quel r9r3, in ore calamitose e difficili, fra
tanta scarsezza di personale che si dovette ri-
correre a Maria Ausiliatrice e chiedere un mi-
racolo, perchè il personale era così malandato
in salute che a sentenza dei medici uno dei
tre scelti non si sarebbe sostenuto in vita più
di tre mesi. Don Augusto Crestanello, Don
Arsenio Guerra ed il bravo coad. Domenico
Zago, tutti e tre sofferenti, anzi il secondo al-
zatosi <la letto dopo gravi emorragie, coraggio-
samente accettarono l'invito di affrontare la
difficile fondazione, senza danaro e senza sa-
lute. I catechismi geltarono il seme meravi-
glioso che cambiò l'ambiente prima ostile e
pericoloso dl questa nascente città del petrolio.
Oggi un fiorente oratorio coi suoi Giornni
Esploratori ed un collegio con oltre trecento
ragazzi danno garanzia di vita cristiana. Le
benemerite Figlie di Maria Ausiliatrice cu-
rano gli ammalati dell'ospedale e guidano al
bene oltre quattrocento oratoriane. La vita
parrocchiale fiorisce mirabilmente sotto la
guida del venerando missionario D. Luigi
Marchiori.
Amato Padre, gradisca questi fiori campestri
e benedica il suo sempre aff.mo
Comodoro Rivadavia, 3-10-1938.
Don LUIGl PIIDEMONTE.
Lettera di Don Giulivo ai giovani.
Carissimi,
Il Santo Padre Pio XI, co11gtedand~si da Castd-
ga11doljo, ha rl!lJalato u11a t1w:ft1glia di S. Giova1111i
Bosco ai Reali Carabimeri ed ai lvfrtropolita11i che
at!et'a1IO prestfllo sl'roi:::io a/tomo al palaz:::o ponti-
ficio, arco,11pag11a11do il d0110 co11 qu,•ste ar,g,ute pa-
role: È anche questa medaglia adatta alle circo-
srnnze perchè, se pure non reca l'effigie di un mili-
tare, porta tuttavia quella di un vero soldato del
la,oro e del dovere, di uno che appunto per questo
è diventato Santo: Don Dosco, vale a dire quanto
c'è di più italiano e di più incomp;giante .... • S. Gio-
vanni Bosco ben può chiamarsi il soldato della carit.ò
e non solo in Italia ma solto lulti i cicli, pcrchè
dovunque i Salesiani ne portano il nome e lo spirito
facendo a tutti del bene• (22-26 ottobre u. se.).
Erco, miei cari, tre q,wlifi,che militari che fa11110
t'f!ra>nente invidia: soldato del 1:ivoro, soldato del
dovere, soldato della carità! Temj,ralet.•i ad,mque
volt11tit1ri allo spirito di S. Giovanni Bouo e con
queste qualifiche assicurer<ete alla Patria il pit't allo
prestigio, co,iforterete la Chi~a col più 110/>ile apo-
stol.aro.
;Ve t111dra11 fiere le vostrll famiglie, i vostri educatori
ed anche il vostro aff.11w
DoN Gn.n..rvo.
- 311 - Comodoro Rivndavln. - Veduta generale della zona petrolifera· in primo piano l'Istituto Salesiano e la parrocchia.

3.5 Page 25

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()rator, fiorv111i. - Pa lermo: 1300 or a toriani presenti a lla Cesia delle Prlm.e Comunioni.
G RAZ I E
attribuite all'intercessione di
MARIA SANTISSIMA AUSILli\\TRICE
e di S AN GJOVANNJ B osco
Rarcomandiamn ri'llonumte a, f?Ta::Jinfi, nei casi di
guarigio11e, di specificare sempr~ bene la 111alat1ia e
le rircostnnze più i111portm11i. e di seg11nre chiaramente
In propria firma.
No11 si pubb/i, mio i11tegralmente le relazio11i di
gra..--ie anonime o _firmate colle semplici i11izia/i.
Tua _figlia 11011 morrà. - l\\Jin figlia Oliva, il I Q
maggio, si ammalava di un ~onfiore alla ~ambR con
altissima febbre che la ridussero in condizioni dispe-
rate. Sei medici chiamati e consulto convennero nel
riscomrttre l'a\\-velcr\\amonro del sangue ed esclusero
ogni speranza di sah,ezza. Tral.'l)ortata tuttavia al-
l'ospedale, feci visitare la -figliola da un altro specia-
lista che ritenne invece trattnrsi di risipola, e co-
minciò un altro gene,e di cura. Mo il mole era tanto
avanzato e In figliuola cosi stremara di forze, che,
lungi dall'ottenere un miglioramento, le condizioni
~i complicarono e la malattia degenc1ò in piemla.
Chiamato un nitro specialista non potè fare altro
che constatare l'impossibilità dj arrestarne il decorso
e di allontanare il pericolo. Infatti, il 7 giugno, entrò
in agonia, ed io fui chiomata d'urgenza al suo ca-
pezzale. Il mio dolore era indicibile, ma, nonostante
la disperazione dei familiari, mi aggrappai con tutta
la f61zn dell'amore materno all'unica speranza che
mi rimanevo E mentre mio marito e mio figlio di-
scute"\\·0no del luogo della sepoltura, io presi a mol-
tiplicare preghiere e lagrime al trono d i Dio. Passai
anche lo notte in preghiera, suppJjcando Don Bosco
ad interporre In sua intercessjone. Verso le 12 dl!I
di seguente mi parve di sentire una voce che mi
- 3 12
dicesse oll'orecchio: • La tua preghiera è esaudita:
tua figlia non morrà I •· Rimasi cosl sorpresa che
comunicai la coS11 a mio marito. Questi volle tele-
fonare all'ospedale. Quale non fu lii no~tra gioia nel
sentire che veramente la nostra fi.l{liuola aveva 11po-
sato tutta la notte, che era CC$sata l:1 febbre, e che
non c'era più traccia del male I Quanti crono a co-
noscenza del suo stato rimasero meravigliati e ri-
conobbero con noi l'intervento divino nella subitanea
guarigione. Ms!Iltre tutta la mia famiglia ne dà grazie
a Dio, io invio un'offerta per le Opere snlesinne e
prego sia resa pubblica In l?l'nz.io ottenuta
Buffalo, (Stati Uniti), 17-v1-1938.
RINA BEI.LINA.
Gt,ansu la mamma. - L a sig. L inda Galli in
Brianti rende pubblicn la g_razia Jelln guari1,1ione
della mamma, Mn,ia Maini ved. CalH, che, colpitn
da append icite e peritonite, aggrn.,,ota da CQntinue
coliche, era ridotta agli estremi, senza speranza
umana e nell'impossibilità di un in ten•cnto chi-
rurgico, data l'estrema debolezza e l'avanzata età
(74 anni) d.-,U'inferma. Ispirata a ricorrere a S. Gio-
vanni Bosco, iniziò una novena colla sua famig-ha
e ben presto l'infenna prese a migliorare. Ora,
complctamenre ristabilita, attende ai suoi consueti
lavori. In fede
Parma, 19-rx-1938. li parroco di S. Benedetto
Sac. DOMIDIICO GRISEN1.'I, salesiano.
L'orizzonte s, rischiara. - Versavo nello più cupa
disperazione per non poter appianare una difficilis-
sima situazione. Nel mio dolore ricorsi a S. Gio-
vanni Bosco e, dopo lunghi mesi di attesa, l'oriz.
zonte si è rischiarato nel più impensato dei moùi
Ora attendo altre grazie con pi..,na fiducia nell'm-
tercess.ionc del nostro Santo. Manterrò ogni pro-
messa e forò conoscere sempre più Don Bosco e
l'Opera salesiana Con infinita riconoscenza
Loro Pireno, settembre 1938. ADA NATALI

3.6 Page 26

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Anche nel Siam. - Un giovane recentemente
Da quell'istante, il male, che da tante notti mi
convertito dal buddismo, correttore di bozze nella tormentava, scomparve affatto.
nosrra stamperia Udom Pha11 - preziosa semente -
Passati ormai sci mesi, sento il dovere di rendere
in un momento d'incertezza sul lavoro, ebbe una pubblica la 1;razin.
mano malamente schiacciata dalla morsa di una pe-
dalina. Angosciati e temendo gravi complicazioni
Schio, 3 1-Lx-193$.
Don :.11c1ll!.1,E Rosso, Snlwm,o.
dalle ferite, lo trasportammo d'urgenza alla città,
supplicando nel frattempo Don Bosco a venire in
nostro aiuto. La sera dello st<!SSO giorno, con mern-
viglia di tutti, il ferito era già di ritomo in mezzo
a noi, con I.a dkhiaraz.ionc medica di scompar~o
pericolo d'infezione. Il dottore buddista, senti il
bisogno d'esclamare: • Thà Phra: mài Xùei, famh<1k •:
Se fddio non veniva in aiuto erano g1.1ai !
Riconoscenti rendiamo pubbliche g-razie nl Signore
e a San Giovanni Bosco.
Ba11g Noh Khuek (Sittm), settembre 1938.
G1wntn per minzcolo. - Colpita da in-avissima
polmonite, mi aggra,'Ili tanto che dalla mattina del
18 alla sera del 19 nrnggio 1937, il medico curante
ed un altro chiamato a consulto dichiararono che
non c'era pil'.1 nulla ùa sperare: non avrei paSS>)ta
la notte. Alle 10 di quelln stessa sera mi vennero
:imrninistrati .qli uhim i Sacramenti. Subito dopo,
dietro conRiglio dd parroco, mi si mise indosso unn
reliquia di S. Giovunni Bosco e in suo onore vud
conoscenti cominciarono una novena. lo promisi
di rendere 11ubblica la grazia, se il Signore, per in-
Sac. S11,vro DE MUNARI
tercessione del S:1Dto m i avesse ancora conservato
Dinttore dello Swdentuto Salesitmo.
all'aff<!tto dell/! m.ie tenere bambine e dei miei cari.
I dolori cessano all'ista11te. - Ai primi cli settembre
dello sco,so anno, fui sorpreso da forti dolori alle
dita del piede destro che in pochi l{iomi si diffosero
alla gamba, rendendomi molto fastidioso il cammi-
nare. Ricorsi al dotr. Alfani, Primario dell'Ospedale
l\\Tilitare S. Anna in Venezia, il quale disse che si
riattava di d<>lod artritici p1ogressivi, è mi ordinò
alcune iniezioni. Consigliato pure a mutar clima,
Al mattino sef(Uentc, con grande mera, ip;lia di
tulti, il medico potè constnrn1e che la c,i~i era su-
pernra. La malattia si risolse lentamente, ma fino
a completa guarigione. A distanz.n di 15 mesi, non
ne sento alcu na conseguenza e rendo pubbliche
grazie a S. GiovllDDi Bosco.
Valle S Floricwo, 8-v11-1938.
Dl.'lAl.ll AG:-.'ESE in D \\L .MORO.
, enni a Schio dove, continuAta la cura, stetti me-
Bronco-polmo11ite bilatera{~ diffusa. - Il 28 aprile
.Iliio per un paio di mesi. Verso Natale ritornò il u. s. il nostro l'\\ino, di tre anni, fu assalito improv-
-t
male. Rinnovai la cura, e il mi~lioramento prosegui ' isamcntc da forti febbri e il dottore dichiarò trat-
fino al mese di ma, Z(). Ma verso la fine del mese tarsi di bronco-polmonite diffusa bilaterale. Non
ecco ntomare il male, più forte di prima, tanto da ci lasciò speranza di salvezza. "Noi allora ponemmo
non permettermi riposo alcuno di nott<',
l'immngine dell'Ausiliutrice e una reliquia di San
Decisi allora di ricorrere a D. Bosco; ed una sern, Giovanni Bo~to sotto il guanciale del malato e man-
staccata la reliquia dn unn sua irnmagine, la fasciai dammo un'offerta a Torino per la celebrazione di
sopra lè dita che mi facevano più male. e mi misi una Messa all'altare pr ivilep;iato di Maria Ausilia-
con fiducia a letto.
trice. li giorno della settima, le condizioni del bimbo
Orato,i fiore11ti. - Prime Comuruoru al nostro OratoJ<i0 di Bari.
-

3.7 Page 27

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apparvero assolutamente disperate. li dottore cu-
rante disse: • Ci vorrebbe un miracolo! Dic.iotto
giorni durò la lonn tra la vita e la mori.e... poi im-
provvisamente la febbre scomparve e il caro Nino
si assopi Ern la salvezza! Ma, otto giorni dopo, im-
provvisa e violenta riapparve la febbre con pericolo
di pleurite. Angosciati ma fiduciosi inyocammo con
nuovo ardore l'aiuto dèi nostri inro:rcessori e il
17 giugno la febbre scomparve definitivamente. Ora
il nostro Nino sta bene. Con infinita riconosccnza
rendiamo pubblica la irrazia e mandiamo la nostra
offerta.
Nigone, 24-\\ n- 1938
BoM(II\\RDI PAOLO e RosA, coniugi.
Giumtn da grmn disturbi utidomù,ali. - Colla più
viva gioia mi son recata a Torino per ringraziare
Mario Ausiliut,icc, S. Giovanni Bosco e la Venerabile
Maria l\\1azzarello ù, avenni scampata dn cc, ca motte.
Da una quindicina d'anni soffrim di disturbi ad-
dominali Visite mediche e cure varie non valsero
a nulla Anzi n<'l gennaio del 1937, il male si agl(Tavò
tanto da costringermi a leuo: ero stata colpita dal
cosl detto 11usl!rerc Mi misi nclll! mani di San Gio-
vanni Bosco e lo pregai ad intercedere per me presso
il Signore interponendo anche l'intercessione di
Maria Au•iliat, ice e dc.Ila Vcn. MazzareUo. Mi recaj
quindi a Genova per una radioscopia, e, consi!!liata
a $0lt<>porm.i ad una 1riplice e grave operazione
chirurgica, fui ricove,ata alla Casa di cura annessa
all'Ospedale Galliera. Qui mi ,·isirò il profcssoie
Parodi che dichiarò necessario ed urgente l'atto
operatorio per <.<\\'ilare una cc,ta morte. !Vlt•ssa ogni
mia speran-~a in S. Giovanni Bosco mi assoggettai
allo primo non lieve operazione, e poi alla seconda
a%ai più delicata. Stetti in pericolo cli vita parecchi
giorni; poi mi rÌ$tabilii alquanto e sopport-ai bene
mche la terza opcrnzione , iacquistando in seguito
la primiera salute
Oltre alle valenti cure del prolessore, io attribujsco
il buon esito alla grazia di Dio invocata dai validi
Intercessori e ne rendo pubbliche grozie
Ge,wva-Nervi. 14-vm-1938.
In co11d1zw111 plet0se. - Da tempo ammalato di
diabete, mi sentivo già tanto debole da non poter
più attendere al mio uffic.io. Il 21 febbraio u se.
fui asso.lito da una forte febbre che in poclù giorni
mi ridusse in condizioni talmente gravi da dover
essere ricoverato d'urgenza all'ospedale cli lVlonfal-
cone. i medici mi riscontrarono unn alta glicemia,
glicosuria notevole ed acetonuria ed un focolaio cli
polmonite a sinistro. Avevo ormai pe.rso la coscienza,
le condizioni del cuore erano debolissime, il respiro
affannoso, la nutrizione scarsissima, tanto che i
medici, data la presenza del diabete, avevano for-
mulato una prognosi i:nfàusta.
Divenuto quasi un naufrago della vita, pieno dj
fede nell'aiuto di Dio, meditavo sul mistero deHa
vita e della monc, tra alcemative di timori e di
speranze.
Intanto i miej buoni parrocclùani, specialmente
quegli appartenenti all'Azione Cattolica, trepidando
- 314
per la mia salute, affidarono la mia guar1g1one a
Snn Gio. Bosco, ed io con voto mi obbligai con loro
a pellegrinare al suo altare in Torino ed a propa-
gare il suo culto in J\\,Ionfalcone. Le preghiere dei
buonj e l'opera di eccellenti sanitari mi ridiedero
la salute. In pochi giorni sj ver:i.fièò un migliora-
memo cosl evidente che parve un mfracolo. La
febbre scomparve; io riebbi la coscienza, pur non
serbando ricordo alcuno dello swto passato, la gli-
cemia ritornò quasi no.>rmale e il focolaio polmonare
si riisolse. Dopo una convalescenza di circa un mese
potei uscu-e guarito dall'ospedale col pieno possesso
delle mie foTZe fisiche, la mente luciùu, e la scom-
parsa dei miei malanni. Son già st:ito a Torino,
per ringraziare il Santo Don Bosco, portecipnndo
al pellegrinaggio f,iulano dei cooperatori salesiani
dal 30 agosto al 3 settembre u. s. li settemhre
ho celebratò la i\\Iessa di ringraziamento ali 'altare
del Santo. In segno dj riconoscenza e per adempiere
alla promessa di diffondere la sua devozione in J\\lon-
falcone, il giorno 9 ottobre ho celebrato una festa
solenne in suo onore con novena e predic11zione <li
un Salesiano di Pord..-none, ed ho fatto collocare
sull'altare nella cripta <lei Duomo una stalUa del
Santo acquistata a Torino. Ora rendo pubblica la
grazia anche per mezzo del 801/ettùro.
ll'1011Ja/co11.e, 23-x-i 938.
Mons. Dott. C1ovANNl MAZZI
A.rdprete.
Calcolosi rl!nalt. - Ero affe tto da calcolosi renale
e ne percepii i primi sintomi nel 193 1. Il 18 ago-
sto 1937, la radiografia accertò la presenza di un
calcolo nel rene sinistro. Ad intem1ittenze variabili,
e ad onta di innumerevoli cure di dottori e profes-
sori e di uno speciale regime di vita nel vitto, nel
moro, ogni mese provu\\•O dolori renali fortissimi,
della durata di due e più giorni che mi cagionavnno
nevrastenia, insonnia, inappelenza, perdita di m•'-
moria, esaurimento e tlcbilitozione dell'organismo
riducendomi il peso da una media dj 64 o SS chili.
lilli ero quasi deciso all'operazione ine,·itabile che
sarebbe suita più difficili! in età più avanzata, quando,
il 17 agosto 1938 trn terribili dolori prot:rattisi per
tre giorni, riuscii ad espellere spontaneamente il
calcolo. Ora sono completamente e perfettamente
guarito. Attribuisco la grazia ull'intercessione cli
Ma.ria SS. Ausilfatdce e di S. Gio. Bosco, ai quali
mi rivolsi con continue preghiere.
Pisn, 17-tx-1938.
Rosscrn OtuENsto.
brcolu:me. - li 7 agosto u. se. ritornando dalla
città dov'ero stato per esercitare il santo ministero,
mentre camminavo ada~io in un punto tortuoso ed
ombreggiato della mulattiera, fui gettnto violentt-
mcnte a terra. Mezzo stordito per il colpo, mi guar-
dai attorno e mi vidi fra le zampe d'un cavallo che
m'era saltato addosso alle spalle. Mi rialzò lo stesso
cavallerizzo, tutto mortificato di non aver potuto
frenare la bestia. Per grazia di Dio me la cavai
con qualche strappo al soprabito e aUa veste, con
lievi contusioni alla mano destra ed escoriazioni al
gomito. Quella mattina, appena uscito di casa, ero

3.8 Page 28

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tornato indietro per mettermi in tasca una reliquia
di S. Gio. Bosco, perchè mi scrunp:isse da ogni
pericolo. A lui quindi attribuisco l'avere evitato
n~lla caduta pegl!iori conseguenze.
Los Teques (Venezuela), 25-vm-1938.
Sac. G. B. POl\\.1-l'IGNOLl
f.1iss. Salesin110.
Un male misterioso. - La giovane diciannovenne
Fiori Ines cli Felice, di questa mili parrQccbia, da
diversi mesi era tormentata da un malore misterioso
che nessun medico riuscì a definire. Dagli ccce!l$Ì
sembrava si trattn~se di epilessia o di corea; ma in
rc:1ltà non era nè l'una nè l'altra. Tutte le cure
furono inefficaci; anzi il male aumentò in un modo
tanto impressionantto che anche i suoi genitori do-
""ttcro passare notti intiere senza chiudere occhio.
Pi(t volre fui chiamato pr,-·so l'informa per im-
partirle lu benedizione e pensai di consigliarla a
rivolgersi con fiducia :. S. Giovanni Bosco con una
fer,·ida nov.:na promettendo, a grazia ricevuta, di
pubblicarla nel Bollettino e di fore n.nche un'offerta
a favore delle 09ere Salesiane. Ebhcne, nel corso
delfa nov;!na il male è scomparso come per incanto
con grnndc &oddisfozionc e meraviglia di tutti. Da
a llora essa itode pcrfetm salute e calma. Con pro-
fonda gratitudine, la graziata adempie le sue pro-
mcssJ. In fede
Ripapenico di PQrtomaggiore, 10-x-1938.
Il Pnrroco
D. ArnLro BELTilAf',n.
Ei•ita w1'opera:::io11c. - Da Jw1g-o tempo soffrivo
di dolori addominali, che in principio del mese
m"'a·zo u. s. si acuirono fortemente a~sociandosi ad
al1ri disturbi di c-arnttere ~encrnle. !\\:li recai da uno
soeciali!lta per un minuzioso esame. L'esam.~ rru:-
c1;c<1 ril-,vò l\\sist<!nzn di una ciste, gilt di nllannanM
\\"Olume, che nel· termine massimo di due mesi uvreb-
h~ nsa ncccs•mria un'operazione di laparatomia.
'\\cl frattempo il profei;sorc mi J){l.'Scri.;,e alcune
m~dicine. Spaventata dalla prospettiva dcll'opera-
iione, io mi rivolii con fiducia a S. Giovanni Bosco,
che là\\ià in olrre occasioni ci aveva dimostrata la sua
bontà. A mc si unirono mio marito ed altre persone
amiche, e tutti insieme cominciao1mo una novena,
f,1ccndone seguire a ltre, con prol'Tlt'ssa di pubblie11rc
la grazia e inviare l'offerta per una vetrata a colori
da col!oCàrsi nella chiesa salesiana dl S. Al{ostino.
Trascorso poco più di un mese ritornai dal pro-
fessore, e qu::sti, con mcrnviglia, constatò che non
c'era più traccia di ciste.
Con infinita riconoscenza compio l'una e l'altra
promessa, fiduciosa che S. G. Bosco ci voglia con-
tinuare In sua protezione.
JI,"/a110, 2-:<-1938.
TERESA FRANOO"NE TuRCmNI.
Salva l'or,·1tio. - J\\lio fratello C<.-sa,e rischiava di
perdere la vista per wt grave accesso glaucornatoso bi-
laterole. Venne quindj sonoposto ad una difficile ope-
razione chc,a detta dj valenti specialisti, lasciava quasi
nessuna speranza di salvezza per l'occhio sinistro.
Lo raccomandammo fervorosamente all'interccss,one
di S. Giovanni Bosco e, dopo quattro mesi di cura,
egli ha potuto titomare alle sue occupazioni di
professore nell'orchestra sinfonica dell'E. [. A. R.,
sopportando benissimo un recente giro artistico,
per cui la sua guarigione si può ritenere ormai
completa. Il Santo ci ha voluto benignamente esau-
dire anche forse perchè io sono un affnionato ex
allievo dei Salesiani, che ho imp11rato ad amare
durante la mia permanenza nel collegio S. Filippo
Neri in Lanzo, ~otto la guida di quel grande ed
indimenticabile educatore che fu il prof. Don Giu-
seppe Puppo.
Coi miei rinnovati rin~raziamenti, le faccio te-
nere la somma promessa per le Opere salesiane.
TQYÌ1to, Z-Vl-T938.
Doti. CARLO :.\\lOLAI\\,
Per intercessione della Beata Mazza-
rello:
Aj primi cli agosto u. s., dopo aver passato alcun
tempo a Napoli con le Figlie di J'vlaria Ausiliatrìci-,
mi ero recata in famiglia per le n1canzc. Mi sentivo
piuttosto male, ma attribuivo tttlto alla stlmchczza.
La sera stessa però dov.:ttì mettermi a letto con
febbre altissima. TI medico, chiamato d'urgenza,
non si pronunziò subito, ma fece capire che si
trottava di un caso molto grave, che poi classificò
per tifo di nattua maligna.
Tra il dolore e la preoccupazione dei miei, io mi
mantt'Dni calma e mi rivolsi con fiducia a J\\faria SS.
Ausiliatrice e a S. Gio. Bosco che hanno sempre
protetto la mia famiglia.
Nei giorni seguenti però nndai sempre peggio-
rando: la' temperatura aumentò vertiginosamente e
si pronunziarono complicazioni bronco-polmonari,
sicchè il pericolo divenne sempre piìl scrio. Chia-
mato telegraficamente, accorse mio fzatello e ci con-
sigliò a concentrare tutt.: le nostre suppliche ,•erso
Madre l\\1aria l\\Iazzarello. Accondiscesi e incomin-
ciammo subito una novena.
fntanto ol tifo si aggiunse la bronchite e poi !a
polmonite, come si temeva. Con fiducia grande nti
momenti più cruciali del mnle non facevo che ripe-
tere: • l\\iladre Maz7.,arello ! :'.vt:idre l\\1nzzarello !
Facevo la C9munione tutti i giorni e pregavo, pre-
gavo... Promisi a Madre M:izz:trellù che sarei an-
data ti Roma per assistere alla solenne sua Be: t fi-
cazione, che avrei data me s-tcssa al suo fstituto, che
sarei andata nelle J\\lissioni estere se l'1>bbedienza
me lo avesse permesso...
La polmonite mi lasciò in modo inaspetrato. Un
po' più tardi anche la bronchite accennò ad andar-
sene. Ma sopraggiunsero sintomi non dubbi di me-
ningite. Raddoppiammo le preghiere, tutti i miei
si accostarono con me alla santa Comunione, le
Suore Salesiane di Martina Franca, di Napoli, i
Salesiani delle Case dove si trovavano tre miei fra-
telli si unirono a noi, e l\\liadre Mazzarello mi ot-
tenne la grazia.
Alla fine cli agosto il pericolo immediato era
scomparso. lo c<:>mincial a sentire un leggero mi-
gliorwnento. Attesi ancora lungamente nel let10 eh..:

3.9 Page 29

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la febbre sparisse del rutto e il
J7 settembre per la prima volta
mi a lzai.
Oggi, ancora convalescente,
sento il dovere di rendere pub-
blica la grazia adempiendo allo
prima pnrte delle mie promesse.
Corin (Catanzaro), 4-X-1938.
ROSETTA PuCL.lllSS.
Pelltl(Y'ini oll'Awiliat,-,',e: Scmlnaris11 di Fossano con Mons. Vcseovo • Devoti
da Recetto Novarese • da Genova Sampie,dare .na da Maroggla (Svlzzèra).••
-
Per intercessione del Ser-
vo di Dio Don Michele
Rua.
Mio babbo fu colpito da un
malessere che gli caitionava acuti
dolori e non gli lasciava requi~ nè
giorno nè nolte. Io provavo una
gran pena a vederlo tanto soffrire,
in età cosl avanzata. Mi ri,·olsi
con fiducia all'intercessione cli D.
Rua e il 15 magit:io incommci11i
con t.nio padre una novena in prt-•
parnzione alla festa di Maria Au-
siliatrice. Feci quindi inghiotti e
all'infermo una reliquia del Servo
di Dio, coronando la novena con
una bella Comunione.
Il 24 maggio mio padre era
perfettamente liberato dai suoi
acuti dolori.
Con riconoscenza
Grolle, 14-\\'J-1938.
PICCONE MARIA STF,.FANA
G11nrigio11e insperata. - La
bambina Anna Barello, di anni
10, giocando con dei vcui rotti,
si fece un profondo tn~lio al pu-
gnetto della ma.no destra. La gra-
ve ferita all'arteria e alle vene
circostanti le produsse una forre
emorragia, che però venne arre-
stala. Senonchè, dopo una ven-
tina di giorni, essa accusò un
male accentuato al braccio e il
dottore del paese constatò ttat-
tarsi di una gravissima infezione.
Trasportato d'ul'J.(Cnza ,iell'Ospe-
daJetlO dj $. Filomena di Torino,
il medico chirurgo constatò che
il male era molto avanzato e dif-
ficilmente guaribile. !'.ella µrima
none di ospedale la bambina
venne sorpreso da una nuova gra-
ve emorragia al braccio, che non
si riusci\\'a ad arre~tare. Si per-
dette quindi ogni speranza d1 sal-
\\'8.rla e la si vedeVll morire da un
momento all'ahro dissanguata.
L'infezione le producevi, anche
febbre allissima. In tale frangente,

3.10 Page 30

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si invitò la bambina a ricorrere
all'intercessione del Servo di Dio
Don Rua, dal qt1alc era già stata
in altra occasione graziata. Ed
essa fiduciosa, trangugiò spon-
taneamente due pe-zzeui di re-
liquia del Servo di Dio.
L'efficacia del!'intercessione di
Don Rua non tardò a far~i sen-
tire, poichi!, malgrado le previsioni
dei dOLtori curanti, la piccina
cominciò a miJ,tliorare e, dopo
st giorni, potè uscire dall'ospc-
dale, guarita.
Ne siano rese vivissime grazie
al Servo di Dio, per la cui cnusa
di beatificazione la mamma rico-
noscente invia;una tenue offertu.
Torre Bairo, 7-x-1938.
Farnicrlia BARI!LLo.
Ringr.niano ancora della lo ro
inte rcessione Maria SS. Ausi-
liatrice e S. Giovanni Bosco:
Ro11d1ail Paola (Chà1illon) per se-
gnalalissimc grazie ricevute.
Pate,110 E"lt:eeia nd. Sar:11 (C~ta-
nia) per grazia ricevuta.
,\\101,aco Addolorata (Lecce) per la
miracolosa l{Uorigiòne del nipote se-
minarista colpito da una fiera polmo-
nite.
F. F. per l'ottenuta RW1rigione di
una figlio,
Ci/ardi Antonio (l,omello) per l'ot-
tenuta guarigione: invoca contù1ua
protezione do SAn Gio,-uoni Bosco
Oualia Bon,a Moria (Torino) per
lo promozione di due figli.
R. P. e,:-nlliM'.IJ (Catania) per unn
st:gnalati~~intn gruzia ricevuta.
Tof(Tlt!ri Bt11r.Jrtto I! Già,mùw (Co-
reglio Antclmindlì) perchè il figlio
Umberto, ridotto in fin di , iui da
una bronco~polnlonite inrettrva com-
plicam con nefrite, poté riaL-quistare
la primiero salute.
Brnni Rosa (La Spezia) per scgna-
lntis.s1me grazie ricevute e in modo
particolare per t$sere sutt.a preservnt:;1
col marito e tre nipotint:, da certa
morte in un disastr0 automobilistico.
Kim Sua" Ttrtsn (Bang :--ok
Khucl< - Sllim) per l'ottenul:1 cnnver-
~ione " sistemazione di per~ona ca-
ra che da 10 anni più non acco-
st:1va ai SS. Sacramenti.
Falt!tti Piero pcrchè, A0ffcrcn1e per
male d, !(ola, riacquistò la pcimi<lra
salute.
.rllt!lli co11iugi (Vare~e) per la guu-
rigione del fi~lì" Renato, operato
di peritoniti!.
Orla11di lllnrù1 (Castel S. Oio-
wnni) p«chè una sun 6glia. colpita
e tormentata per ben 7 unru da una
forma di èCZèma alle mnni, gunrl per
inti,rc=ione del nosrro Santo.
Ftrreri lg11a,,io (Monreale) pt!rchè,
colpito da infezione intestinale, riac-
quistò la primicra salute.
- - ...da L ave n o Mombello - da Casale M onJ'. - d a Pinerol o - d a Canlglic d'Asri.

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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Toffa/ori Li<'ia (Monte Vnlpolic-elln) per In mirncolosn
gu,uìl(ione del piccolo Sergio L'Olpito da polmonite e
bronco-polmonite.
Rq,si Atti/u, e Rtg111a COOJUll'I (Rovarè) perchè il
6glio Benicio, quattrenne, colpito dn morbillo complicn-
tosi poi con bronchite apillarc, guarl prodigiosamente
in pochi ttiorni.
Del Sig,iort SCtJuino ,:ed. Comù,etLi (Caro.asco} per
l'ottenuta guarigione di un nipotino e per l'as~isten:ta
e i favori ricevuti in cir(:01çtan2c penose ddla .vita.
1ìmBri Assunto (Bareggio) J)èTthè, colpirn da gravis-
sima hronco p<ilmonite e spedita dai dottori, riacquistò
la primicra salute.
Ro11iro/i Auunta (Pavin) pel felice esitn di una opera-
zione ch1rur.1;1ca; per la gunricµone del consorte e per la
ricouquiStota salute di un bimbo.
Galdfrri Rl>uo - ex-allievo (Casandrino) perchè per-
sona cara di fart1iglin, colp11a 1mprovvìsnmente da atroci
dolori viscerali, ne fu liberata applicando alla parte soffe-
rente una re.liquin d, San Giovanni Bosco.
e;,,,, T'occaro"t Giordano
pel felice esito d, urn1 ope-
rnz,one chirut,t1ca; ha fatto Poffe'rta prom~SS'B. e invoca
continua nssist::en1...n.
M.,11,,:l1111i Li110 (Arsiero) per la speciale assistenza ed
a.iuto ricevuto dJ San Giovanni Bosco i.a un corso acce-
lerato di studi e pel felice esito deitli esnmi.
Vittorio Emmo (Pavia) per l'ottenuta guaagione di unn
nipotina colpita d11 paralisi infantile alle ~mbe.
Zorio Domr11ica (Torino) per u11a grnzin ricevuta; in-
vocando protezione.
Fa111i11lia Galloni (Voltri) per IJJ guaril!ione completa
del liglio Mario, colpJto da ft>bbri insidiose.
To~i Poroni Lù,o (Busto Ars,zio) perchè 11 fiitho Piero
poté superar<! difficili esami.
Bilo/li Elisa per l'•s~is1c,nza ed a,u10 ricevuto in una
penosa circostanza.
G11odagnini "'\\lodda/e,,a (Esme) per segna.latissime gra-
zie ricevute e per quelle ancora che spera r ict<vere.
Alorelli 1gi,w (Potenza Picena) perché, colpito dn tu-
more cerebrale e sonopoftO a difficile operM.ionc, ne
usc.l miracolosamente bt:ne rjacquitaando perfi:tta salute.
Ronclwil Nic11/ina (Chàtillon) perchè il ba.bbo, colpito
da grave malore, migliorò al contatto di una re.liqurn di
San Gio,-anni Bosco e in breve wrnpo si r(stàl>ill dd
tutto.
Borgato G11rrnflo eh. saluia110 (Colle Salvetti) pcrchè
in uno cadutn da un nlbero scampò da cena morte.
Vacc,lri Ricordo (Str11.mbi.i10 Romano) perchè, colpito
da pleu.nte sierosa s1ni~tra, dopo uno lunga deJ{enzn al-
l'osproale potè ritornare in famiglia pufourunentc gua-
rito e $Up<,rarc gli esami.
Castagno .'1-linttto Domenica (Bagnolo Piemonte) per-
chè, colpitn d.1 lesioni ni polmoni e ricoveran in un osp"•
dole, usc.l guarita dopo soli 40 giorni di cura.
R. C. - reduu d'Etiopia (Palestro) per segnnlati$$ime
grazie ricevute.
Crit•tllo Gi11seppt (Moncnlieri) per aYe.r cm:cnuto da
Son GioYanni Ilo~o un otùmo c,;iro dègli e.o.mi. L1wia
l'offerta promc.~sa.
lltrta/i Erto/, perchè la consone, colpita da bronco
polmonite doppia <! spedita dal dottore curante, impn>v-
Yisamente riacquistò l:i primiera snlute I
Bioo Arnolfo (.'.1ontiglio) per scnmpato pericolo di
grave C0!l6ég,Jc:n>.a d:t commo7.i<lne cereb1ale causata da
forte conrus.ione al capo riportata sul lavom.
Gtrli MaddaùmtJ (Racconigi) pcl buon esito degli
e.~ami.
Fr"ero Giuseppina (Cocconato) pel buon esito d'una
operazione •ubitu dalla sua figliola.
P. D. C. (Milano) per unu scgrutlntiuima grazia rice-
\\"Uta. invocando continua r,rotezlonc.
Ringraziano ancora:
LA BEATA MARTA MAZZARELLO:
Dtmiich,,/u Carlo /11 L ui1ti - salesiano (Torino) pel fe.
lice esito di opc_rn.done chirurgica. - Coppo Maria -
Tavella Weber l\\,!nrcella - Dezzani.
-
IL :VEN. DOMENICO SAVIO:
J3arrn Michele.
11. SllRVO 01 D 10 DON MICHELE RU.\\:
Albera J\\1urin per aver potuto evitare una 11rnve e deli-
cata operazione chirurgica.
ln fiduciosa attesa.
Racromn11dimno caldammte olle preghit!'re di 111/tl , 110.,tTi
Coop,ratori 1,, segu,mti persone r lt loro particolari i11-
lt!nzioni:
Archero Angiolino, Dass1gnano Berruto Rosa, Bettero
M:trin Luisa, Bodi Vincenza, Bodo Maria Antoni<i, Bon-
v10i Don Cesare, lfozzino Carolina, 13rnmardi ì\\larm,
Brnnhi Maddalena, Bruni Rosa, Cafiasso Agnese, Cupri
S<inuna, C.:~res~ Belia, Cucchi Don Giacomo. De Gio-
vannis Elsa, fnloci AIC11$:tndro, G-ado Vnndn, Ghmirdou1
Antonio. Ciobasso Lu;gi, 01 iffa Lina, lsola llt<lla, L~o-
$t~na Antoniot Lagu;ezì, Lare.nzato Gio-vnnna, .:\\L.1cc.iu
Pina, Manfredi Giacinm, Ma.ngini Andre.a, l\\Iaracci Ma-
riet ra, l\\fa7.zuc.helli Ro,a, Merlo Lucia, ;\\,fnngian1> Igino,
l\\Ionticonc, Onore Balla Mnrin, Osclla Carlo, Pcri1wiol1.1
Corinna, Perola Carolina1 Pesce Eugcnill, Pìceinini C.i-iu-
seppina, Picco Virginia. Po(!'rnrnte, Rnvasio :t\\ino, R.,;ato
Sih;o, R. P. ex-allievo, Santhià Lui(ll, Traverso, L'na
persona devom, Violetti ;\\farghcntrt, Viscni Clara, Vo-
gini Giuditta.
Aoime riconosce nti a Maria Ausiliatrice
e a San Giovanni Bosco.
Ci ho,mo srgnalnto grn::ria 011m111e ptr i,itereeuioflr di
JI.Ioria Au~itiotrice, o di S. G. JJosco # ,./c1111i l/(Jr.110
i,11•ioto off,,,.te J>l!r lt, rrltbrtJ:.io11e di Sa,11, ,1,/esse di rill-
,rra,:iomento, per le ,1Iisrio11i Sa/~1ùwe o per altrr optrt
di D. Bosro, i ug11.-n1i:
Accastello Ciornnni, Accommuzzo Salvina, Ac,co,-
nero, A. G. di Verolengo, .\\Ibera J\\1aria, Andnnn Cote·
rina, Arnaud, .<\\Jis,._uto Ro~si Maria, Aniletti J\\largherito.
Balocco Maddalena, Bi«bugallo Prospo;ro, 1:iarbens
Cav. l\\lichclc, Bar<linl 1'1Hria, l:lattù<ton Maria, Berga-
maschi l3atti•tinu, 13<:ria Franco, Benola Ada, Dcnoni
,vr., G,uMopr,c, Bilocd Eltsa. Binda Ernesta, Biondi Giuseppe:,
B.
Bt>J,'l(io, Bòitìno Giovunnì. Bolognesi ~azarcnn,
B<,ngi•>vanni Felice, Borl!Jlrello Candida, Bosio J\\Jaria,
Bouo Giuseppe, Do~solo Mttrin, Bottt1 Luisa, Bon'ni
Sirio, Bruneri Serafina, fluffa Amedea.
Canali G. :\\f., Cuna,-ese Marco, Capriogho Emonue'e,
C..romeilo Mnrghenta, Carlnnno Ant.!cln, Cervi Annn,
Cervio Bernardino, Cassina l\\1aria, Castellani Velia,
Cnstrucci Pierina. Cauorettl Biudiua, C1vrini Pio,
Chasseur Tsolina, Chiesa Paolina, Colliplino Giacinto,
Colmo Vittorio, Coltellacci G,useppe, Couiuf(I: Be1-
11ino, 8osio; Console Annica, Conte Gìusèppina, Cosrn
Benedetta, Crcstenzi Guido, C, istiuni Lydia.
Darò Carcrfrrn, Dn~sano l\\lariucda, Conciru, Ca-
milla, Della Cn Elcnu, Dclln Valle Tcrt:sa, Oelmonte,
Dolnzzi Ein.ilhi e fom., Don Emma, Dughern Moria.
famiglie: Adan1i, Fantino, Grigeri, Gennuro, l\\1ari-
tano; Farina Antonietro, Farina l>iet1•ò, l ~asani Dordonc
Me.ria, Ferro Mario, f.il1pponi Fmncesco Florinn1 eh.
Vittorio, Florio Ottavia, Forneris Cclestinn, Frnncese
L etizia, Frassa le, Frassy Vittorina, Fumel'o Anna Marrn.
Gallo Giuscpp<', Gamb• Terci;a cd Edda, Gandolfo
M:rncini Bice, Carrom, Arnaldo, Gnvarino Luisa, Genti-
lini Caldes Matilde, Gilru-di •.\\ntoni<>, G ili, Giolitti Cu-
terinn, Gironi Massimiliano, Greci ,\\Jessandro, Griotli
Caterina, Gubcrti Cl!rmtela.
Jannarci Gino, I. B. A. T,, 1$ola Annetta.
Lavelli Giovanna, Liruontaccru Mnria, Lionard Tl!-
rcsa, Lunldi Gìuseppina.
Maglione, Manconi Emmo, Manfrecu Vincenzina, l\\la-
rengo Rosa, Maru, Dino, J\\lorocco Luigia, Mart.inoni
Angelo, Masotti Vincenza, l\\fath1s finettn e Giovanni,
Mauri Luigia, Mnzzaro Filippo, Mellano Giacomo, Mcl-
Ioni P., Mclzon1 G,orgio, Menegazzi Gina, Merighi Gian-
nina, Meschini Lauro, Mecuca Am.ilcare, Micca l\\fa-

4.2 Page 32

▲back to top
rianna, MiInno Annn Maria, Morelle, Francesca, Moretti
Oon Enrico, :\\-lori Angelina, Morigi,<ia Beatricè, Moro
Sandra, Musso !\\:oemi.
Natoli :\\Jollica umnelu, Nebbia Umbcno, Negroni
Anna, N. ~- di Balzola, Ferrarn, Firenze, Grenobl«,
'.\\lonte~rosso d'Asti, Strambino Romano, Torino e di
Trenso, r-..ovellone Carolina.
011\\•Ìeri 'Vlarin, Opezzo l\\lassimino, Orrego :\\1ru-ia,
O,etla (,iuseppe.
Palatini GiU$cppe, Palfori Alhin<L, l'à.s~cnni lm1a, Pa~-
'<elini :Vformccia, Putrucc:o Lucsu, Pavan Ga15cppe, Pt•-
IMsa BatLi~lll, Peri Michcl:tnl!cla, PiccincW Don Gio-
vanni, Picroni Giov<llnni, Pu Ph-a.no Carinn, Pocchcuino
Francc:,;ca, Poesio J\\lfarghcritn, Po11gio J\\nm1, Pogna t\\n-
toni~tltl, Polastri Luisilta, Portati l\\fonn, Pris!lrdlo Rosa,
l'rorerzi .~ni::clina, Putzu Deiaru, SpcrnnZ4.
(). L.
Rrumondo \\'incenzo, Rnmo11mno ì.'llnddnlcna, fwmp1
Frnncesro, Rn,·enna. R. C. d, Fossano, ReJV>lia uu-olinu,
Rc~alios,, ncrnond°ino C:atcnnu, R,mol<li Giuseppe,
!lizza ,\\Icaro Luigina, Rizzi Belli Anru,, R onco Anto-
nictt•, Rossi Laur-.1, Rornlo lln~1du, Ro,crc !\\!aria, Rug-
i;cn.
Sah'ai .-\\m,1lin, San1i11n11 Ettor<', Scinlln Lnurn, Rilva
Grato, Sordio:: Bhu1chi, C,\\\\'lllli, l~oss e ì\\1iglfa; Spìnclli
A~nt:sc, Srotorno Angda, Suino Anna.
Talucc1 Fcrnan<l,1, 'l'n-pparo Luii:;i, Tcstuzza Giusepp",
Tomassone Giovanni, Tnnon Dall'Ava Ctam, Tosi Lina,
Toso Secondo, Trifari Guglielmo.
Lnn mamma.
Vabri Giuseppina, Vnirano Rilll, Vech,i,s Antonierta,
Vcrce.si Stelln, Verpclli Eugenia, Vinco Carolina, V. T.
Zaruolo 1\\ler1u Gruzia, Zav,:tl3ro Luigina, Zoccare
l.uc,a , Zucc.1 Rina.
NECRO L OGIO
Sa l esi an i d e funti:
SA.VGUTXETTI GIOVA.VNI, coad. da Chio-
vari (Genova), t a \\'illa Col6n (Uruguay) il 15-vm-
1<)38 n 88 anni di età.
SA~l\\"CIIEZ PASQUALE MARCO, coad. da
t Od6n (Spagna), a Santander (Spagnu) il 10-Vl-
1938 a 77 anni di e~.
BUSS CARLO LUIGI, sac. da Londra (lnghil-
t t~rrn), a Paterson, N. Y. (S. U. A.) il 18-vm-1938
n 65 ~noi di em.
B,·lCCARO A]vTONIO, coad. da Lozzo Ate-
stino (Padova), t a Crernisu.n (Palestina) il 26-vm-
1938 :1 7z anni di età.
FUGIER D. CARLO, sac. da Dabrowa Gor-
nizca (Polonia), t a Santa Rosa (Pampa-Argentina)
il 27-\\ 1-193!! a 63 anni di età.
DE MARTIN! ANT0./1.70, coad. da Lugaggia
(Svizzera), t a Buenos Aires (R. Argentina) il L3-v111-
193S a 6r anni di età.
SCIIALLINGER GIUSEPPE, coad. da Holzen
rBavjera), t a Monaco (Bavjera} il 9-1.x-1938 a 53
anni di età.
'\\.1A1'JASEC GIUSEPPE, eh. da Lipa (Jugo-
slavia), t a Piossasco (Torino) il 15-Pi:-1938 n 25
anni di età.
GRA,tfION/ ENRICO, eh. da Vicchio (Fire=.c),
t nell'Ospedale di Sampierdareno il J-Lx-1938 a
22 anni di età.
VILLAFUERTE EMM.4NUELE, coad. da Ca-
magliey (Cubn), ·t a Guanabacoa (Cuba) il 30-vm-
1938 a r8 anni di età.
C oop e r a to ri d e funti:
Ca,. Don CRISTOFORO SALA t a Casale
Mourerrato il 10 ottobre u. s. u 72 anni di etio.
Accolto da Don Roseo nell'Oratorio di Tonno,
nel 1877, per gli ~tudi 1tinnasioli, ritornò presso il
Santo dicci nnni dopo, quando una mnlauia gli
ridusse talm1mt" l'udito da pregiudicare l'ordina-
zione sacerdotale nel seminario dioceMno. Prestò
quindi l'opera sua ai giovinetti dell'Oratorio nella
tipografia e nella cura delle compagnie religio.,,,.
~el 1894, ottenuta la dispensn dall 'h·reitolarità del-
l'udito, venne ordinato sacerdote e proposto come
capp~llano di corte a Roma o a Superga. Me egli
preferl rimanere all'Oratorio fino al 1900 quando
il suo Vescovo lo chiamò in diocesi affidandogli
wrie cattedre e la biblioteca del Seminario. All'ìn-
segnamento Don Sala unì un fervido zelo di apo-
stoh1to fra i poveri, i vecchi, i soldati cd i curcernti,
amato e bimedetto dn tanti bisognosi per cui egli
mendicava anche il pane e prodiga\\'a rutto il suo
cuore sacerdotale nel sacro ministero. Alla sua morte
fu un plebiscito di cordoglio.
t ERMINIA M/IZ7..t-l ORUBONI a Castelletto
di Abbiategrasso a 6( anni di età.
Fervente Cooperatrice, prodigò la sua cnrità ma-
tema specialmente alle nostre nuss1oni suscitando
preghiere e soccorsi m quanti avvicina.va.
Altri Cooperatori defunti:
Actis - Caporale Giuseppe, Rodallo (Aosra) - Albor-
ghcrti Elisa., Sctmzoroscwtc (Bcriz,,mo) - Aqwlina Albina,
Gromo (Bergamo) - Ardengo Ani:rela Ved. Fera, Tori110 -
Baroli Giuseppina, Gargallo (,Novara) - B()c~acci Tina,
Borgo S. Lqrcm;o (Firen7,e) - Boglia 13onnrdo Tercsn,
Settimo Rottaro (Aosu) - Burghinni D. Curzio, Osimo
(Ancona) - Cnbiati Mà<ldalenn, v.,J, RoLa, Torimo - Ca•
pelli Ma.ria, Moz:::olc11i (Bergumo) - C.1pitanin Carln.
Trct1i(!lfo (ll~ri::amo) - Ca\\'alli Anna vo-d. Vnlmaggi, 7',,_
ri110 - Cavnllo Cecilià, C11sta.g11ll/t Pitm. (Torino) - Cocc,n
Pasquale, Cog,ra110 l 'àra,w (J/oggin) - Crutzen Giusep-
pina, Srhio (Vicenza) - De Camldo Agaruccin. Sat·a (To-
rlll\\to) - FcrrnQ'Uti D. Emi.dio, Villnn(Jf,'i1 (Modena) -
FoJ:!lleni Vnldi Erminia, Coma/e (Bergamo) - Forncris
D. Giov. JJatrisra, Surie (Cuneo) - GionL1no Emilio,
Vesi"'e (Asti) - .Lapcruta Mons. Pasquale, Catertn (:--n-
poLi) - Lardinelli Antoninu, Osù/ltJ (Anconn) - Lus<:nti
Francesca, Occùniano (Aless.) • Mormozz1 Cesira, Borgq
S. Lore,uço (Firen;,;e) - Materas!ti Etvirfl, JJorgo S. Lo-
rt11zo (f-~U"enze) - Molinari Giuditta, Cafal::o (Bellunu) -
Niccolai Aqn.,.c, Borgo S. Lortnzo (Firenze) - O<liini
Gandelll Luigia, Boorio di Grvmo (l3ugamo) - Pampuro
Filippo, Casle/f,:rro (Al~s.) - P:wni Carlo, Locarno (Svi7~
zera) - Pini Tuni ldn, Borgo S. Loren:o (fo'irenzc) - S.1cchi
Cecilio, Ofginau (Comn) - Sala D. Cristoforo, Ca.sai,
(Ales~.) - Sangnletti Dc Peth/3 l\\Jaria• ~Jode,,a - Scnrronc
Carolina, Ronwglio (Alcss.) - Segata Nella, Tnmw -
Siroui Antonio, Vi/la,bane (Torino) - Spangaro Giaco-
mo. ,11or-smw al Tagl. (Ud,ne) - Tnvolnro Don Nupo-
lcone (S. Benedetto UUono) - Tinti Calzolai Cesamu,,
Bor/{a S. /,qr1•n:::o (Fjr.,nzc) • Tu_rclli Maria, S11/2a w
(Brescia) - Verga Domenica, A.mago (Como) - Zang,,
Teresa, Ca.:zani'gn (Bergamo) - Za.r<lo Callista, Crespm11,
del Groppa (Treviso).
-

4.3 Page 33

▲back to top
Indice generale dell'annata 1938
I1' FAl\\llGLI.\\
pa11.
Il l V Succe.sore di S. G. nosco ai Coopcrarorl
Salesiani . . . . . . . . . . . . . 1, 171
7 Gagliardetti regionali ai nos.tri giovnnl di ~ione
Cattohca
. . . . •. . . . . . .. 7
li sa.le&h1no Don. Giuseppe Selvsi eletto Ve!:!covo tito-
l"rt di lvletre e Prelato . . .
.
. . 26
lnaugurax.ionè del nuovo Oratorio l;-es,h•o di Salu~:2.0 28
SoI~nne commt.:!moraz-ionc dc1 centenario dello na-
c11a di D. Rua . . . .
28
La r~:-..u tli Snn G1ova.nni Dosco . . . . . . . 52
L'arrivo di S. E. Mons. Mnrcclhno Oloechea Vescovo
di Pamplona
.. .•. . .
76
La visita d'°ll'Ammiraglio Yamrimoto
77
Mag11ìo sa.losinno
..
....
<17
Commemoroi,ooe del Ven. Dome.nico Savio . . ,oo
La Stella tl1oro • nl mt!rito rurale conferitn al R.rno
Sig. D. P. Ricatdone . . . . .
,oo
U 25 dell'Onern Salesiani\\ in Cagliari . •
102
Poso dello prima pietra t.1"11• nuova chiua di S. Gi~
vnnni Dosco a Ye-rona
103
!=ieuanc'anni
... .....
1-:i 1
L• ,•isita di S. E. il PreJctto di Torino
123
La vi8ita di S. E. H.ossom . . . .
T47, 1 so
l-llltt t'st tlmm11 meo: mdr gfon'a mea . . . .
145
1l Santo Padre presiede lo di.scuuionc di una tesi in
S-acra Scrittura sostenuto du un .s"lesiono
l 53
J\\lonumcnto gloria
172
li XV Capitolo Ct.:ncrale
..
.
. . 202
Commemoraz-ic>nc di:I Card CngLiero e pos::1 delln
prim1t ~lètr• dcll' Orfanolrafio Hornnrd, Semerio 203
La festa del Rettor Maggiore . . . . . . . 206
La poso d ella pr,m.a pietra del!'l,titu.to Profes~ionale
Euoardtl Aijntlli , • • . • • . . . . . . 207
l\\'lons. Franceaco d'Aquino Corr~a al Consrre$so ln..
ternaz. deH' lstr1,1z. Pubblicn . . . . . . . 2-20
Pellegrini a Maria Au~llintrice, 53. 98, 12z, 149, 209. ziS,
241. 2.44, '252, 266, 376.
L'arrivo di S. E. Mum1. Giu••PI'~ Selva . .
260
Cinquant'ànni di nttivitù salt~i•nn in lnuhilterra
274
COOPERAZIONE SALESIANA
Convegni d1 Decurioni salesiani, S, 30. 107, zoo, 226.
L'omaggio d elle Dame Patrone:,tof!
z0, 201
Duplichiamo i Cooperatori . . .
li2.
Congresso salesiano d1 Czcstoc!10w:1
2149
PER L',\\MPLl ,\\MJ,:N'fO OEL !-.\\NTUARIO DI \\'T.
AUSILlATRICE J,: PF.R L'.\\LTARF. A S. C . UOSCO
25, 37, 49, 61, 73, 74, Q~. 122, 145. r74. 242, 246 • 290.
ALL'OMIJRA DEL SANTuARIO
DI l\\1.-\\.RlA AUSILIATRICE
6. 26, 50, 76, 100, 122. 1.~8. 21!1, 243, 2.M1 e 291.
PER lu\\ BEATA MARI\\ MAZZARELLO
Commcmor..ione dcllA Yen. Mario l\\1az7,0rello ad
Alassio .. . . . . . . . . . . . . . 8
La traslaz1one della salma della Ven. Maria Mazzàrcllo 54
La Ci,ngr,1111zlonc Generale per lo cauu di :\\laria
Muzarcllc, . . . . . • . . . . . . . 123
La l3valific.a~ionc. di 1\\-ludre J\\h.zzarèllo il ~o no•
,•emb..rc . . . . . . . . . . . . . . 217
J1 Decreto D~ T11to per la causa di beatificazione e
cnnonin02ione dello Ven. M, J\\,lo.zzarello . • , 245
Programma dei featcggiomenti p~r la b•atifìel\\1.ionc di
Madre :\\1. Mazzarello
265
La ricogni,ione dello salma della Ven, ?\\farla Dome-
nieà Ma:zzarello
271
Nello 11lorie
28<>
D,\\LLE NOSTRE CASE
Alessandria d' E,,.no. 56 - Buenos Aires {M.' Mioerìcordiae),
42 - ilogo1à, 248 - Calro, 262 - CallAo,127 - Cnmpinos,
r2s - Corucas, 224 - Catanin 103 - C,udod Trujllo, ,fJ
.. Colimn, 137 - Cuba, 126 Cuminna.1 JSI Oasz-awo, 1.~
. Dcusin, 107 - f,A Sollnc. 126 - Leuaden, n - Limn,
Q, 11 e 2.22 - Lomb-rittsco, 152. - MAgdnl,ma dt.1 l\\hr1
ros - 1\\les.s1co, 126 - l\\lprel:ia, 1.a7 - Fruga, 10 - Roma
(S. C,), 221 - Saint DIT.icr, n6 - Sm uidro, 124 - San
Po.olo del Bnasilè, 12.5 .. Taormina, 22.x - 1."'orino (ht.
Card. Richclmy), 150 - Trieste, 29 • ViUn Jpoiuc:n, 124.
Mirabello, 292 - Mont:,1len~hc, 294 - Pecetto Torinese, 201:
1\\USSIONI
Giubileo d'oro delle M1ssion1 salcsuino nt:Ilc Terre
i\\lugdlonic.he . . . . . . . . . . • • 58
Nove mesi in !;:,-tremo Oriente. Re.laz.ione del $ig.
D. Pietro Berruti
.. . ... ..
82
Roma cenu·o Pi vna miisionana noli'America La ..
tina
. . . . . . . . . . . . . . . ri.S
A&:Mm: l\\otizic v•rie dnlln missione, 135 - Dibrugnrh, 161
• Shillong, 38 - Tezpur, 6+
B,01i/,: '\\,(11tto Gro;so • Rentficonto di D. E. Carlcul,
230 - Rio M•dciru, 39 - Rio Ne11ro • Rèsoeonto d1 Mons.
l\\lassa., 131 e 257.
CiJ111: Linehow, 27, $1 .• 62 - Hong-Kong, 16 e 55 - Schiu-
chow, 34 - Shangha,, ,6.
Eqllatnre: ~aca11 1 So - Resoconto del Vie. Ap. ?\\lon~. Co-
1n:n, , 58 . Mendcz, 2.s-6 - Escuniona: apostolica, 299.
G111:ppon.l': Resoconti del Vie.. Ap. ]..fons-. CJmgtt1, 15. 35,
1 r3, 132 e 232 - Glorie m11.dnne, 307,
Si11m: Resoconto di l\\1ons. G. Pasotti, 110.
l'n,~:.wel,,: Oronico) 18.
Krisulwg,rr: De5olante inondazione dc.I Cungt: n(!Jln l\\,lis.sion\\t
Snh•f>inna, 2.98.
b,diù: Fen·ore d'ape.re, 306.
Argrn:ina: Un pasao innon~i. 310.
OMAGGf A MARIA SS. AUSILIATRICE
A~sam, 2.-54, - El Tocuyo, 278 • Linchow, 271 sr, 6~ - Pea..
gnota, 141 - Rimini, 247 - T orino-VaJdoccc,, 148 e r9a.
OMAGGI A DO~ nasco SA:-;JTO
Alessandria d'Egitto, So ... J\\naçapri, 8 - Andrio, 155
Ascona Anto, 79 - Oahia Bl•nca, to - Bangkok, 16~ -
Drindisi, 2.24 - Cagliari, 102 Cairo (Egitto), So - Calta•
girone. t SS - Conic~tt\\, t 02 - Cnste.llnmmnre d1 Staluu,
273 - Ci,.1crnino, 224 - Comacchio, 1s.s - Cuba, 8 t
Czcstochowa, 2.40 e 2.59 - Esre, J 24- - Fir~nz-e, 79 - Fo-
gli-z..zo Can:ivese. 15-6 . Forn. z8 - Geru.s31em me, 8 t -
Kamkonjl, 131 - Lecce, 79 • Lima, 105 - LURO dl Ro-
maRnn, 78 - Lumec.zznne S. Scbnstianot 2S - 1\\1es..~ico.
l2.6 e 133 - Milano, 224 - Osasco (llrasiJc), te6 Pe.rugin,
So - Peveragno, 246 - Pogs;tio Imperiale, 70 - Pordenone,
1 57 - Quargnento, 225 - Roccapalumba, 79 • Roma ($,
C. ), 78 • Rosario, 273 - "Riv:1rulo C:1na,·csc, 248 - Shdgl,-y,
274 - San Severo, 70 - Tuorminn, 79 - Tczpur, 64 - ''fo-
rino-Vn.ldocco, 12. e 179 - 1;'orre Annunzinta., 22.6 - Vel-
letri. 226 - Vcnczin. 80 - Vcronu, 103 - Viòa del Mar,
20 - Ar:evfa, 2.1)5 • Bcrtinovo , 2.05 -- Capronico. 2QS -
Chera'lllco, 295 - l\\ovi Ligure, 2.Q5 - Vuéa,u, 2Q5.
PER INTERCESSION'E DI MARJA SS. AUS!LlA-
'tRICF. E or SAN GJOVA'<NI 130SCO
20, 43, 68, <;o, r ,6, 139. r66, 236, 260, 2S4, J ,2.
PER lNTERCESSlO'<E DELLA I3EA"I'A MARIA
1\\IAZZAREl~LO
Q2, 263. 3 1; e png. 3• della copertina.
PE.R INTERCESSIONE OEL S.ERVO DI 010
DO'< MlCUELE RUA
QI, 02, 26~, 2$4, 287, 311, e pag, 3' delh\\ eoper1ina.
PER INTF:RCESSlO:--IE om, ,'EK. no:-.1. SAVIO
22, 47, 92-. uS, 1.p, 263 285, 287 e pag. 3• .Iolla copcr-
tinn.
FIGURE DEGNE DI l\\lEMORL<\\
Giuieppc 1.o-Pn-Hong
66
Eula~a Bosco . .
93
Don Sisto Colombo
93
Felice Mµsen1
11?
LETTERE DI DO'! GTULlVO Al GlOVANI
19, +t. 67, 81, 118, 143, 165, u7, 251, 272 <: 31 t.
CROCIATA MJSSIONARIA
Giorn::na missionnria
..... ...
250
Borse misslono.rie: png-in:i 2.• dell.a copertina.
TESORO SPIRITUALE
In copertina.
SALESIAN'l DEFUNTI
.,24, 48, , •• 93, 119, 144, ,68. 23Q, 263. 2S.7, 319.
COOPERATORI DEFUN1'1
24, 48, 72, 95, JJQ, J44, 168, 240, 264, 287 e 3,9.
11' FIDUCIOSA ATTESA DI GRAZIE
In 3• pagina della copertina.
BIBLIOGRAFIA
In 4• pagino d..Uo copertina.
320
Con permesso dell'Autorità Eeclesìa::tìca. - Tip. S.E.l., Corso Regina Margherita, 176
Direttore responsabile: D. G U l O O FA V I N 1, Via Cottole n go, 32 Torino io9.