Bollettino_Salesiano_193811


Bollettino_Salesiano_193811

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Anno LXII • Numero 11
NOVEMBRE 1938- XVII
Spedi2. In abbonamento postalo.
ETTINO
SALESIANO

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PERIOOlCO MEN-
SILE P.ER 1 COO-
PERATORI DELLE
O PERE E MTSSIO.Nl
DI S. CIO. BOSCO
BOLLETTINO
SJ\\tESJ J\\N O
Anno LXH - N. , ,
NOVEMBRE
:r938 - XVII
Sµcdiz.1one m
abbooomento postille
SOMMARIO: Per la Beatificnzione di Madre Maria Mazzarello. - AJl',;,mbra del Santuario di Maria Ausiltatclce. -
Lettera dl Don Giulivo al giovani, - In famii:Ua: Italia, Argentina, Inghilterra. Venezuela. - Dalle n ostre M is-
sio ni: Equatore... G.ra.zie. • Necrologio.
Per la Beatificazione di Madre Maria Mazzarello.
PROGRAMMA DEI FESTEGGIAMENTI
ROMA
DOl\\1ENICA 20 NoVE:.VCBRE - Basilica Vaticana:
Al mattino verso le 8,30 inizio del rito so-
lenne della Beatificazione.
~el pomeriggio, ad ora che verrà tempesti-
vamente fissata, discesa del Santo Padre Pio XI
alla Basilica per venerare le Reliquie della nuova
Beata. Benedizione eucaristica pontificale.
l\\L\\RTEDl, MERCOLEDÌ, G 10\\iEDl 22-23-24 No-
VEl\\.l B"RE - Basilica del Sacro Cuore:
Primo Triduo solenne in onore della Beata.
L'ttmrio delle funzioni ,·errà comunicato da L'Ouer-
•·more Ra►1um~.
TORINO - Basilica di Maria Ausiliatrice:
T,jduo e Festa - 1-4 Dicembre.
G1ovrrol 10 D1CEMBRE
Ore 6,30 e 7,30: Messe per le Comunioni ge-
nerali celebrate da Ecc.mi Vescovi.
Ore ro: Messa solenne pontificata da S. E.
Rev.ma Mons. Lorenzo Delponte, Ve-
scovo di Acqui.
Ore 17: ' 'espri pontificali. - Discorso di S. E.
Rev.ma Mons. Vescovo di Acqui. -
Btnedizione eucaristica pontificale.
Ore 20: Rosario - Discorso di S. E. Rev.ma
Mons. Ferrando, Vescovo di Shillong.
- Benedizione eucaristica pontificale.
VENERnì: 2 DICEMBRE
Ore 6,30 e 7,30: Messe per le Comunioni ge-
nerali celebrate da Ecc.mi Vescavi.
Ore 10: Solenne Pontificale di S. Em. Rev.ma
il Sig. Card. Giovanni Battista Na-
salli Rocca, Arcivescovo di Bologna.
Ore 17: Vespri pontificali. - Discorso di S.
I:m. Rev.ma il Cardinale Arcivescovo
di Bologna. - Benedizione eucari-
stica pontificale.
Ore 20: Rosario. - Discorso d i S. E. Rev.m·1
Mons. Umbeno Rossi, Vescovo <li
Asti. - Benedizione eucaristica poo-
tific3.le.
SABATO 3 DrcEl\\lBRE
Ore 6,30 c 7,30: Messe per le Comunioni ge-
nerali celebrate da Ecc.mi Vescovi.
Ore ro: Solenne Pontificale di S. Em. Rev.ma
il Sig. Card. Adeodato Piazza, Pa-
triarca d i Venezia.
Ore 17: Vespri pontificali. - Discorso <li S.
Em. Rev.ma il Cardinale P atriarca
di Venezia. - Benedizione eucaristi.ca
pontificale.
Ore 20: Rosario. - Discorso di S. E. Rev.ma
M ons. Evasio Colli, Vcscovo diParma.
- Benedizione eucaristica pontificale.
D oME..._ICA 4 DICEMBRE
Ore 6,30: Messa celebrata dal Rev.mo Signor
D. Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore
della Società Salesiana.
Ore 7,30: Messa celebrata dall'Em.mo Cardi-
nale Patriarca di Venezia.
Ore 8,30: Messa celebrata da un Ecc.mo Ve-
scovo.
Ore 10: Solenne Pontificale di S. Eminenza
Rev.ma il Signor Card. J\\laurilio Fos-
sati, Arcivescovo di Torino, coll'ru;-
sisteuza degli altri Era.mi Cardinali
e di vari Ecc.mi Vescovi.
Ore 15: Rosario. - Discorso di S. E. Rev.ma
Mons. Cognata, Vescovo di Bava. -
Benedizione eucaristica pontificale.
Ore 16,30: Vespri pontificali. - Discorso di S.
Em. Rcv.ma il Cardinale Arcive-
scovo di Torino. - Benedizione euca-
- ristica pontificale.

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Ali'ombra del Santuario
di Maria Ausiliatrice.
JI mese di settembre ha segnato il ciclo
più intenso e più grandioso dei pellegrinaggi
alla basilica dcli'Ausiliatrice cd all'altare di
San Gio,·anni Bosco. 11 numero dei pellegrini
ha raggiunto cifre imponenti ed il loro fervore
manifestazioni commoventi.
Il giorno 1, ne abbiamo notato da Calliano
d'Asti, da .:\\Iondovl, da Pa,·ia, da :\\Iontà
d'Alba, da San Rocco ùi l\\fontà cl'.\\lba, da
Gattatico (Re~io Emilia), da Cafasse, tla
Cuorgnè Canavese...
Il 2: da Domo (Pavia) e da Fidenz:i. Questi
guidati dal direttore del nostro Orntorio, si
fermarono due giorni compiendo le loro de-
vozioni all'altare della .:\\fodonna ed a quello
del Santo.
-r Il da Lodi, da Dra, da Nevigliè, da Breme
(Pavia), da ~filano, da Santa l\\Iargherita Li-
gure, e 1 50 trn uomini e giovani del Patronato
8. \\'incenzo di Bergamo colla loro banda.
Ascoltarono la Messa all'altare dèl Santo e
s'accostarono alfa santa Comunione. Fecero
colazione e pran,:o al sacco, e, dopo la funzione
di chiusum, tennero un concerto nel cortile
centrale e in piaz1.a davanti al monumento d i
Don Bosco, ri~cuotendo calorosi applausi.
Il 5: pellegrini da Corsione d'Asti, da Agrate
Conturbia, da San Fiorano d.i Lodi, da Do-
vera (Cremona), da Caniglie (Asti). Visita di
un bel gruppo di Giovani Littoriali napole-
tani e di altre regioni alla spicciolata.
Il 6: da Murazzo (Cuneo), da Bologna e
da Dolo (Padova). Visita di un gruppo di in-
fermiere dell'Istituto Santa Corona di Pietra
Ligure.
U 7: pellegrini da Montemarzo d'Asti.
Le diocesi di Cuneo e di Fossano.
II giorno 8: 11olenne pellegrinaggio dioce-
sano delle Diocesi di Cuneo (250) e Fossano
(450), sotto la presidenza th S. E. i\\Ions. So-
racco, vescovo d1 Fossano e del Vicario gene-
rale di Cuneo, guidati dai Direttori diocesani
e dai Direttori dei nostri Isùtuù locali, Don
Cucchi e D. Facl. Giunti con treno speciale
e con torpedoni, i 700 pellegrini vennero ac-
colti in ba."ilica dal Rcttor .:\\laggiorc con
affettuose parole di ben-\\'enuto, ed ru;coltarono
la l\\,Iessa celebrata da S. E. ~1ons. Vescovo
ù.i Fossano il quale tenne anche una fervida
- - allocuzione. Chiuse il pellegrinaggio, nel po-
meriggio, la benedizione eucaristica impartita
dal Vicario generale di Cuneo. ,\\Itri pellegrini:
da Malta, da Castelnuovo Calcca, da '\\nti-
gnano, da Castellero, ùa :\\Ionale, da 1\\lonte-
chiaro d'Asti, da Busto Arsizio e 100 giovani
dell'Oratorio festivo di Borgo San Martino.
Il 9: ,·isita di un gruppo di Fratelli Maristi
dalla Francia.
li ro: pellegrini da Albano Vercellese, da
Montechiaro d'Asti...
Il pellegrinaggio Romano.
L'1 T settembre, giornata trionfale, aperta
dal pellegrinaggio romano.
Organizzato dai nostri Ex-allievi ed inco-
raggiato dall'Em.mo Cardinal Vicario, portò
a Torino con treno speciale 470 pellegrini da
Roma, da Orvieto e da altre città del La1.io,
sotto la presidenza dell'Ecc.mo nostro ~lons.
Salvatore Rotolo, ausiliare del Cardinale En-
rico Gasparri per la diocesi di Velletri, e la
guida dell'Ispettore D. :\\farcoaldi e del Pre-
sidente Internazionale degli Ex-allie,·i sale-
siani Gr. Uff. Anuro Poc:;io, coadiu\\'3ti dal-
l'infaticabile D on D e Bonis e da un comitato
di zelantissimi Ex-allievi. Raggiunto l'Oratorio
con apposito servizio tramv-iario, si ordinarono
nel cor tile centrale ed, inalberata la Croce, ..:n-
trarono solennemente in basilica, accolti dal
IV Successore di San Giovanni Bosco, 11
rev.mo sig. Don Ricaldone, con affenuosis-
sime parole di benYenuto. Ascolrnrono la
~1éssn celebrata da S. E. Mons. Rotolo all'al-
tare dell'Ausiliatrice e si accostarono rutti alla
santa Comunione, infer.-orati da una ,·ibrantc
allocur.ione del Vescovo s:ilesiano. Dopo co-
lazione, resero omaggio al Rettor l\\faggiore.
Il Presidente lntemaz1onalc ùeglì Ex-allievi
si rese interprete dei sentimenti dei pel1egrm1
e gli consegnò l'offerta raccolta pci lavori di
ampliamento. Il Rettor .l\\Iaggiorc ringraziò
commosso S. E. ì\\fons. Rotolo, gli Ex-allievi
ed i Cooperatori Romani e, rinnovando la be-
nedizione di 1\\Iaaia Ausiliatrice, formulò per
rutti i voti migliori. In giornata i pellegrini
visitarono il Conolengo , il santuario della
Consolata, la cappella della Sindone... L'in-
domani con un superbo servizio di torpedoni
si recarono a Cà.stelnuovo Don Bo--co. _..\\ccolti
cordialmente dal vicario Teol. Xizia, dal di-
rettore del nostro Collegio D. Stella, clai nostri
alunni e dalla popolazione, ascoltarono la
:\\lessa di :.\\fons. Rotolo nella ch1esa parroc-
chiale e s'accoswrono ancora in massa alla
santa Comunione, colla dolce cmm;ione dei
ricordi di Don llo,;co suscitati nel fervorino

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IL PELLEGRINAGGIO ROMANO - L'inizio del corteo.
...
La benedlzlon.e del Reuor Maggiore. dopo la funzione.
Davanti alla casella nalla di Don Bosco al Becchi.
-

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dal vescovo celebrante. Dopo Messa, passarono
al Collegio ove superiori e giovani aspiranli
missionari fecero loro fosta e servirono in
abbondanza dell'uva squisita. Al gentile in-
dirizzo di un alunno risposero Mons. Rotolo
ed il Gr. Uff. Arturo Poesio. Da Castelnuovo
salirono ai Becchi, indugiandosi commossi
alla casetta natia del Santo; poi, per Superga,
tornarono a Torino pel pranzo ed un bel giro
turistico. A sera, si raccolsero nella chiesa di
San Giovanni Evangelista ad ascoltare un
elevato discorso del nostro Don Caviglia cd
a ricevere l'eucaristica benedizione impartita
pontificalmente da S. E. Mons. Rotolo. Viag-
giando poi tutta la notte, giunsero a Roma
l'indomani mattina e conclusero il pellegri-
naggio con un'ultima funzione nella nostra ba-
silìca del Sacro Cuore.
Oltre 4000 pellegrini da Asti.
Erano appena sfollati dalla basilica. di Maria
Ausiliatrice, i pellegrini Romani, che, la stessa
domenica J 1 settembre, tre treni speciali e
parecchi torpedoni recarono a Valdocco oltre
4000 pellegrini della diocesi di Asti, coll'Ecc.mo
Vescovo Diocesano Mons. Umberto Rossi. Gui-
dati dal Direltore diocesano dei Cooperatori,
can. prof. Don Bianco, dal M 0 Don Nebbia,
dai Parroci e dai dirigenti cieli'Azione Catto-
lica, coadiuvati dal nostro D. Alfredo Marcoz,
i pellegrini 'si adunarono in piazza Maria
Ausiliatrice ed, inalberata la Croce, entrarono
in basilica, al canto delle Litanie lauretane,
accolti con festa d'organo e di campane. Mentre
Mons. Vescovo prendeva posto in presbiterio
e Mons. Stella passava in sagrestia ad assumere
i paramenti per la Messa, sali in pulpito il
Rettor Maggiore per dire rutta la gioia del suo
cuore di fronte al grandioso tributo di venera-
zione che i conterranei del Santo offrivano
con quel pellegrinaggio alla Vergine Ausilia-
trice ed a Don Bosco. Al Vangelo, interrotte
le preghiere ed i canti liturgici, prese la parola
il Vescovo per infervorare i suoi diocesani alla
Comunione generale sotto lo sguardo dell'Au-
siliatrice. Per la Comunione coadiuvarono
Mons. Vescovo vari sacerdoti. Dalla chiesa i
peUegrini passarono al salone-teatro per la
commemorazione ufficiale del 50<> del transito
di S. Giovanni Bosco tenuta da11'avv. Dino
Andreis di Cuneo. Presiedette il Rettor Mag-
giore col Vescovo di Asti e con Mons. Rotolo.
li devoto pellegrinaggio si chiuse nel pome-
riggio con un fervoroso discorso di Mons. Ve-
scovo, il quale, ricordata la guarigione otte-
nuta, bambino, per intercessione di Maria
-
Ausiliatrice, esaltò la figura di Don Bosco e
il prodigio dell'Opera sua, e chiuse invitando
i pellegrini alla rinnovazione dei voti batte-
simali come atto di riparazione per le be-
stemmie lanciate in quel giorno a Londra dal
Congresso dei 11 senza Dio n. I fedeli risposero
in coro alle formule recitate dal Vescovo, il
quale, sceso dal pulpito, impartl pontifical-
mente l'eucaristica benedizione.
Pellegrinaggio diocesano di Vercelli.
Mentre i pellegrini di Asti si raccoglievano
in teatro e quelli di Roma si preparavano a
raggiungere gli alberghi, entrarono in basilica
processionalmente un seicento pellegrini della
Archidiocesi di Vercelli per ascoltare la Messa
celebrata all'altare cieli'Ausiliatrice da Mons.
Aragnetti, Vicario generale, il quale tenne pure
un fervido discorso. Diede loro il benvenuto
il rettore della basilica, Don Giacomo l\\1el-
lica. Anche i pellegrini Vercellesi chiusero il
pellegrinaggio con la benedizione eucaristica,
nelle prime ore del pomeriggio.
Pellegrinaggi minori aflluirono, lo stesso
giorno, da Rccco, da Savona, da Casale Mon-
ferrato, da Lodi e da Serravalle Sesia.
L'arrivo di Sua Eminenza il Cardinale
Arcivescovo di Bologna e del Pelle-
grinaggio Bolognese.
11 giorno 12: pellegrini da Fossano e da
Montaldo di Mondovì.
A sera, giunse da Bologna Sua Eminenza
Rev.ma il Sig. Card. Giovanni Battista Nasalli
Rocca, Arcivescovo di Bologna ed il pellegri-
naggio Bolognese, guidato dal Can. Cavina,
col direttore del nostro Istituto Don Parazzini.
Fatta una visita alla basilica e ricevuta la be-
nedizione eucaristica, i pellegrini si portarono
subito agli alberghi prenotati. Sua Emine112a
rimase con noi a trascorrere una serata sale-
siana. Lo abbiamo visto con emozione recitare
con noi le preghiere della sera nella cappella
di S. Francesco ed ascoltare il sermoncino
della " buona notte » che volle dare il Rettor
Maggiore per ringraziare Sua Eminenza e
ricordare l'affetto di Bologna pèr l'Opera Sale-
siana. Al termine del suo dire, il sig. D. Rical-
done invitò il Cardinale a darci la benedizione
e Sua Eminenza accondiscese, ricordando con
piacere d'essere Cooperatore salesiano fin dal
1884 e dicendosi ben lieto di quell'intima
serata salesiana.
L'indomani Sua Eminenza celebrò all'al-
tare del Santo e distribuì ai pellegrini la santa

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Comunione infervorandoli con un paterno,
elevato discorso di esaltazion e delle virtù e
della missione di Don Bosco. ;posò quindj
col Rettor Maggiore per un gruppo fotografico
e in mattinata parti per Genova, mentre i pel-
legrini concludevano il loro programma.
ll pellegrinaggio di Verona.
Quasi contemporaneamente al Carrunale
Arcivescovo di Bologna, la stessa sera del
giorno 12, arrivò all'Oratorio S. E. il Vescovo
di Verona Mons. Gerolamo Cardinale, prece-
dendo di qualche minuto i torpedoni che re-
carono agli alberghl un centinaio dei suoi dio-
cesani. I pellegrini V~ronesi raggiunsero la
basilica l'indomani mattina ed ascoltarono
la santa Messa celebrata da Mon signor Ve-
scovo all'altare dell'Ausiliatrice. Prima della
Comunione S. E. rivolse loro un toccante fer-
Yorino esortandoli alla confidenza nell'inter-
cessione di Maria SS. Nel pomereggio visita-
rono anche la casetta natia di Don Bosco aj
Becchi ed, il giorno seguente, tornarono a Yal-
docco per ascoltare la Messa di Mons. Vescovo
all'altare del Santo. Ricevettero ancora la Co-
munione dalle sue mani, nuovamente infer-
vorati da una affettuosa allocuzione rievocante
la figura e la missione di $. Giovanni Bosco.
Pellegrinaggi minori, lo stesso giorno 13, da
Vanzaghello e da Perno d'Alba.
Il q., un numeroso pellegrinaggio francese,
diretto a Roma: 450 soci della Confederazione
Operai Cristiani, guidati dal Can. Joly, ascol-
tarono devotamenle la santa lv1essa, si acco-
starono alla santa Comunione, e, visit..1.ta la
Casa-Madre, proseguirono per Roma. AILri
pellegrini da Dorgo San Dalmazzo, da Recetto
(Novara), da Mombello (Varese). Nel pome-
riggio, visita delle LL. EE. Rev.me. L'Arci-
vescovo di Vercelli, Mons. Montanelli, il Ve-
scovo di Casale Monf. Mons. Pella, e il Vescovo
di Pinerolo Mons. Binaschi che, l'indomani,
celebrò all'altare del Santo.
TI 15, pellegrini da P ieve di Cento (Bologna),
da Villafranca Sabauda e da Pietra Ligure.
Il 16, un pellegrinaggio da Piacenza. Il 17, da
Maroggia (Svizzera) col nostro direttore Don
Redaelli che, l'indomani, celebrò all'altare del
Santo.
Pellegrinaggio diocesano di Tivoli.
La domenica 18, con treno speciale arriva-
rono 600 pellegrini da Tivoli col Vescovo dio-
cesano S. E. Mons. Della Vedova. Salutati,
all'ingresso della basilica, dal rettore Don
Mellica, ascoltar ono la Messa celebrata da
Mons. Vescovo all'altare dell'Ausiliatrice e
s'accostarono in massa alla santa Comunione.
Poi guidati dall'organizzatore Can. Delmirani,
che tenne infra missam un approp riato fervo-
r ino, visitarono il Cottolengo, la Sindone,
Su perga... e, a sera, si raccolsero nel santuar,o
della Consolata per la funzione di chiusura
e La benedizione eucaristica impartita da Mons.
Vescovo. L 'indomani S. E. celebrò d i buon'ora
all'altare del qanto, qwndi ripartl coj pelle-
grini per Genova e Roma.
Pellegrinaggio diocesano di Grosseto.
Il 19, a notte, giunsero pure con treno spe-
ciale circa 1200 pellegrini della diocesi di Gros-
seto con S. E. Mons. Galeazzi, vescovo dioce-
sano, dignità del Clero e il direttore <lei nostro
Istituto D . Gallia. Scesi alla basilica, il mattino
seguente, provvidero subito alle sante con-
fessioni. Alle7,30,mentre Mons. Vescovo acce-
deva all'altare di Maria Ausiliatrice, sali sul
pulpito il Rettor Maggiore a dare il benvenuto
e la be11edizione della Madonna. Al Vangelo
S. E. tenne un vibrante discorso infervoran~
doli alla Comunione generale che richiese l'aiuto
di parecchi sacerdoti. P rima della benedizione
Io zelantissimo Pastore prese ancora la parolu
per compiacersi della pietà dei suoi ruocesani
e ricordare le particolari intenzioni del pelle-
grinaggio. Preso il gruppo fotografico, i pelle-
grini · seguirono il programma visitando il
Cottolengo, la Consolata, la cappella della
Sindone, Superga... e, L'indomani, si recarnno
al santuario di Oropa a rendere un altro
omaggio alla Vergine Santa.
Lo stesso giorno, altri pellegrini da Monto-
dine (Crema) e da Triuggio (Milano).
L'arrivo di S. E. Monsignor Selva, del
Nunzio Apostolico di Olanda e di
S. E. Mons. Colli.
La sera dello stesso giorno 18, con S. E.
l'Arcivescovo Mons. D'Aquino, il treno di
Roma ci portò anche S. E. Mons. Giuseppe
Selva, già Ispettore delle nostre Case e Missioni
del Nord del Brasile, ed il 24 aprile u. s. con-
sacrato in Recife Vescovo titolare di Metre,
Prelato di Registro di Araguaya. Accolto a
festa dai superiori e confratelli S. E. si trat-
tenne un paio di giorni celebrando all'altare
della Madonna cd a quello di S. Giovanni
Bosco, ed assistette alla ricognizione della
salma della Ven. Madre Mazzarcllo. Raggiunse
- - quindi il paese natio ov'era atteso dai parenti

1.7 Page 7

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I pellegrlnl di Bologna a1torno all'Em.mo Cardlnale Arcivescovo ed al Renor Mlll(lliorc.
-
270
- s. e. L'imponente pelle&nna11gto della O,ocesi di Ast . con
Rcv.ma Mons. Ro,;sJ.

1.8 Page 8

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e dai compaesani e, trascorso un breve sog-
giorno fra i suoi cari, ritornò fra noi per pre-
pararsi a raggiungere la sua nuov.a sede nelle
vaste missioni del Matto Grosso (Brasile),
cui aveva già fatto una rapida visita prima di
venire in Italia suscitando tanto entu5iasmo e
tante speranze. Il 19, a sera, ci onorò cli w1-i.
graditissima visita il Nur,zio Apostolico di
Olanda S. E. Mons. Paolo Giobbe il quale si
trattenne pure un paio di giorni per poter ce-
lebrare all'altare della Madonna ed a quello
di S. Giovanni Bosco. Un quinto Vescovo fu
graditissimo ospite, il giorno 20: S. E. Mons.
Colli, di Panna, il quale celebrò all'altare
deU' Ausiliatrice.
La ricognizione della salma della
Ven . Maria Domenica Mazzarello.
La mattina del 19 settembre, in forma asso-
lutamente privata, l'Em.mo Card. Arcivescovo
di Tori.no Maurilio Fossati, aUa presenza delle
LL. EE. Rev.me Mons. D'Aquino Correa, ar-
civescovo di Cuyabà e Mons. Selva, Prelato
di Registro d'Araguaya, del Rettor Maggiore
e dei membri del Capitolo Superiore, del
Consiglio Generalizio delle Figlie di Maria
Ausiliatrice, del nostro Procuratore generale
Don Tomasetti, Postulatore della Causa,
degli Officiali di Curia, dei medici giurati dott.
cav. Pier Luigi Pcynetti e dott. cav. Eugenio
Rocca e di altri pochi privilegiati, procedette
alla i;-icognizione canonica dei t~esti mortali
della salma della Venerabile Maria Mazzarello.
Diresse la cerimonia il Cancelliere arcivesco-
vile Can. Pio Battist.
S. E. Mons. Gluseppe Selva.
Tolca dal loculo provvisoriamente praticato
in una parete della cappella delle Reliqu:e
sotto la basilica di Maria Ausiliatrice, la cassa,
sorretta da quattro Superiore del Consiglio
generalizio, venne portata processionalmente
nella sala Card. Cagliero per le verifiche
La rlcognlzlone della salma di Madre Mau:arello.
- li trasporto delle Rellqulc dal locu lo alla sala Card. Caglle.ro e viceversa.
-

1.9 Page 9

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canoniche ed il prelevamento delle reliquie
da offrire al Santo Padre ed alle chiese. Il
cranio e le ossa principali, ricomposte dai
medici giurati, furono quindi collocate in
un'altra cassetta e riportate nel loculo in at-
tesa del giorno della beatificazione in cui
verranno esposte alla venerazione dei fedeli.
Abbiamo dato in prima pagina il programma
dei festeggiamenti. Possiamo pure annunziare
che saran pronte per aUora le biografie 1,fficiali
deUa futura Beata: la grande biografia scritta dal
sac. dott. EuGENTO CERlA; il profil.o biografico
del sac. dott. AL11ERTO CAVTGLJA e la biografia
popolare scritta dal sac. Gurno FAVINl. - Edi-
zioni della S. E. L
Altri pellegrinaggi.
Riprendendo la cronaca dei pellegrinaggi ne
troviamo segnati: il 21, da Genova; il 22, da
Caccivio (Como) e da Pavia.
Nel tardo pomeriggio giunse pure S. E.
Rev.ma Mons. Egidio Lari che si trattenne a
celebrare all'altare della Madonna ed a quello
del Santo.
Il 23, pellegrini, alla spicciolata, da diverse
parti. Il 24, da Balema (Canton Ticino).
Il 25: folla di visitatori, coi treni popolari.
Alle 8 giunsero i pellegrinaggi di Pinerolo e
di Varazze. 1 pellegrini di Pinerolo ascoltarono
la Messa all'altare del Santo celebrata dal Di-
rettore diocesano dei Cooperatori Mons. Ba-
ronetto. Quelli di Varazze, in numero di se:-
ccnto, ebbero la !\\lessa all'altare dell'Ausilia-
trice. Celebrò il direttore del nostro Istituto
D. Treggia e quasi tutti s'accostarono ai santi
Sacramenti.
Mezz'ora dopo giunsero i pellegrini di Al~
benga guidati da Mons. Secondo, Arciprete
della Cattedrale, che celebrò all'altare del Santo.
Alle 9,30 entrarono in basilica i pellegrini
di Genova-Sampierdarena col nostro Prevosto
Don Raschio, il direttore D. Ragghiante e
Mons. Sanguinetti che celebrò la Messa al-
l'altare del Santo e rivolse loro una fervida
allocuzione. In giornata scesero ancora al san-
tuario un ottocento Dopolavoristi di Somma
Lombardo. Pellegrinaggi minori da Como,
Senape, Palazzolo sull'Oglio...
Il pellegrinaggio diocesano di Sulm.ona.
In serata arrivarono 250 pellegrini dalla dio-
cesi di Sulmona col Vescovo diocesano S. E.
Mons. Luciano Marcante. Convennero alla
basilica di Maria Ausiliatrice l'indomani ed
ascoltarono la Messa celebrata da Mons. Ve-
scovo all'altare del Santo, accostandosi devota-
mente alla santa Comunione. Compirono
quindi le visite alla Casa-madre, al Cotto-
lengo, al santuario della Consolata, alla cap-
pella della Sindone ed a Superga; il 27, di
buon mattino, partirono per Milano.
Altri pellegrini: il 26, da Lodi; il 27, da
Viareggio; il 28, da Verona.
Il 27, una rapida visita di S. E. Mons.
Salvucci, Vescovo di Molfetta, Giovinazzo e
Terlizzi.
Lettera di D. Giulivo ai giovani.
- - S. E. Mons. Paolo Giobbe col slg, D. Serle,
272
Carissimi,
,alirò gli altari, il zo di questo mese, la co,rfondatrice
e prima Superio1 a generale dell'Istituto delle F,glie di
il,Jaria Ausiliatrice: Madre Maria Domenica Ma::-
zarello, ai"eolata della gloria dei beati. Tra le carat-
teristiche della sua vita giOflanilè ce ne sono due che
vi posso11O suggerire una santa emulazione. Umile in
flllto, Maria ci teneva a primeggiare 11ello studio del
Catechi.rmo e nel lavoro. Non voglio ch11 i ragazzi
mi bag11i110 il naso!• dice-r.•a a scuola di Religio11e. E
i contadini assunti dal padre a lavorare nt!lla sua
vigna e nei srwi campi sudtrva110 a tenerle dietro e
prooavmw vt!rgogna di non rimdre a superarla.
Er:co due primati di, farebbero onore a11rhe a voi tutti:
primato nello studio, specia/me11te della Religione, e
pn·mato nel /(lt}Oro. Coraggio! E sarete s:imri di pre-
pC1rt1TtJi tmo splendido a:uvenire che non avrà tramo/Ilo
nella tomba. Vi t1ssista la prossima Beata e vi sproni il
sunto Don Bosco che W!lla Religione llll educato gene-
ra:ùmi. intere di onorati professionisti, di illustri ma-
gistrati, di ottimi operai...
Vostro aff.1110
DON GitJLIVO.

1.10 Page 10

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Castellrunmare d i S ta b ia. 1 bimbi dell'Oratorio Don Bosco" attor no al Vescovo M ons. Em2nucl.
IN FAMIGLIA
ITALIA - Castellammare di Stabia.
A ricordare il 50° anniversario del transito di
S. Giovanni Bosco, S. E. il Vescovo Mons. Fede-
rico Emanuel, salesiano, ha dotato la città di Castel-
lammare dell'opera più cara aJ cuore del Santo: l'O-
ratorio festivo. A questo scopo ha adattato i locali
dell'antico Seminai io, costruendo nel giardino
un'ampia palestra capace di accogliere un duemila
persone. All'opera provvidenziale hanno contribuito
anche i cittadini e, con l'autorizza7,ìonc del Mini-
stero della Marina, la Direzione del R. Cantiere
Navale. Autorità e popolo hanno potuto ammirare
l'efficienza della istituzione nel corso dei ft..-steggia-
me.nti onorari anche della presenza delle LL. EE.
Mons. Angelo Bartolomasi, Arcivescovo Castrense,
Mons. Camerlengo, Vescovo di Nola e Mons. Teu-
tonico Vescovo di Aversa. L'Oratorio è frequentato
normalmente da circa 400 fanciulli ed è intitolato
a Suo Giovanni Bosco.
ARGENTINA - Rosario. - La Messa men-
sile per gl'Italiani.
In occasione del 50° della morte del nostro santo
Fondatore, i Salesiani di Rosario banno lanciato
l'idea di uno speciale funzione mensile per la Co!-
lettività italiana, da celebrarsi regolarmente, la quarta
domenica di ogni mese, nella cripta del nostro mo-
numentale tempio di M .ruia Ausiliatrice, L'idea ri-
scosse l'entusiasmo degli Italiani residenti in quella
fiorente zona agricola e la cordiale adesione de.Ile
autorità consolari e delle gerarcrue che s'impegna-
rono ad intervenire con grande edificazione di tutti.
La funzione comprende la J\\,Te$Sa e la spiegazione
del santo Vangelo; preghiere e canti in lingua ita-
liana la rendono quanto mai cara ai nostri conna-
zionali. S'iniziò la tradizione proprio il 3 1 gennaio
u. s. fosta del Santo. L'.Ecc.mo Vescovo diocesano
Mons. Antonio Caggiano celebrò la santa Messa e
distribul la Comun.ione. Il nostro D. Massa fece il
panegirico del Santo. Al posto d'onore era il R. Con-
sole Comm. Lorenzo Nicolai colla famiglia, il Segre-
tario di Zona, il Capo di Polizia in rappresentanza
del Governacore, l'l ntendente e il Segretario di
Finanza, ecc.
Attorno all'altare, bandiere e gagliardetti delle
associazionj.
Mons. Vescovo intervenne anche alla funzione
del mese seguente pel canto del Te Deum, nell'an-
niversario della Conciliazione. 11 27 marzo, dopo
la Messa, i nostri connazionali, convenuti in mun'!TO
straordinario, passarono in un salone del collegio
per consegnare al Direttore D. Fanzolato, che do-
veva accompagnare in Italia l' Ispettore D. Cabrini
al Capitolo generale, la bella somma di L. 1000 da
rimette.re al Rettor Maggiore per l'ampliamento
de!Ja basilica di Maria Ausiliatrice. L'offerta gli
venne p1esentata con nobili parole del presidente
della eDante Alighieri ••ed egli s'impegnò a celebrare
per gli offerenti una Messa all'altare del Samo.
- Commoventissirna la funzione di aprile che died ~
2 73

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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Shrl1tley (I ngh ilterra). La nuova chiesa dedicato a S. Giovanni Bosco.
ampia comodità n turti di soddisfare al precetto
pasquale. Ci auguriamo di cuore che la bella inizia-
tiva trovi larga imitu.ione.
INGHILTERRA - Cinquant'anni di at-
tività salesiana. Le mirabili vie della
Provvidenza.
Tra le consolazioni che il Cielo riserbava al suo
servo fedele S. Giovanni Busco durante la sua uJ.
timà malarria, pochi giorni prima della sua mo, te,
due spiccano con speciale importanza: l'annunzio
che alcuni suoi figli avevano messo piede nell'Equa-
rorc e che altri avevano iniziato l'Opero salesiana
a Londrn.. E due delle sue ultime benedizioni fu.
rono precisamenrc per queste d ue fond11zioni:
Benedico Quito! benedico Londra! •·
11 gran Patria,ca - il cui cuore era capace di
abbraccià.-e tutto il mondo - prima di morire vide
cosi realizzato uno dei suoi più ardenti desideri:
la fondazione di una casa salesiana anche nella me-
tropoli della wande naz.ione europea. Da molti
anni i suoi occhi erano fissi all' Inghilterra, per la
quale nutriva una speciale affez one lasciatagli in
e,edità dal piissimo suo alunno il Ven. Domenico
Savio, il quale lo aveva incat icato di portare al Santo
Padre Pio IX un celeste messaggio: • avere il Signore
disegni di misericordia sulla nnzione lnglesc •· Nei
suoi soggiorni a Roma il Snnlo a,eva avuto contatto
con distinti ecclesiastici Inglesi ed Trlandesi: ad al-
cuni giovani di queste due nazioni a\\'eva anzi rivolto
l'invito di farsi ~alesiani colla speranza di p1epararli
per le missioni <' per le sue furure fondazioni in
-lnghilrerra.
274
-
Ad incoraggiarlo nel s uo divisamento di mandare
i Salesiani in l.n.ghilterra contribuirono le frequenti
visite di illustri cattolici Inglesi che egli riceveva
all'Oratorio con ogni segno di onore e rispetto, e le
'visite dei novelli Sacerdoti inglesi ordiJ111ti in Roma
che, prima di iniziare il loro apostolato in patria,
passavano a Torino a domandare la benedizione del
Santo. l\\1'a Don Bosco, come era suo costume in
simili casi, prima di agire attese un segno dall'alto:
e questo venne quando Leone XIII espresse un
formale desiderio che egli mandasse i suoi Salesiani
a Londra.
A LoNDM, - I primi prescelti partirono nel no-
vembre del 1887. Non mancarono le difficolrll, special-
men te quella della povertà dei mezzi. Due stanze prese
in affitto e una piccola chiesa in ferro-legno, che du-
rante la settimana doveva anche servire da scuola, fu.
rono il ptimo campo di lavoro dei Salesiani. Tanto
squallore fece pe.csin temere al Vescovo locale del suc-
cesso dell'ope1a: egli non poteva capire come Don
Dosco si az;,.ard3$$e ad una fondazione con tanta po-
vertà di mezzi. Ma il Santo, una volto presa una ri-
soluzione, era inamovibile; d 'altra parte il Papa
oveva parlato, e l'opera do,eVII riuscire. La divo-
zione al Sacro Cuore di Gesù che animò e sorresse
lo zelo apostolico del Santo durante gli ultimi anni
di sua vita (si pensi agli enormi sacrifizi a cui si
sot Lopose per erigere la Chiesa del Sacro Cuore in
Roma) lo indusse a consacrare al Sacro Cuore la
suo primn fomfazionc inglese. Quei<ta divozione
dòvc"-a t'SSere uno stimolo efficace ai suoi Salesiani
per accingersi a lnvorare con fede e 1.elo in quella
terra in cui - a detta del Cardinale Manning -
solt3nto metodi pastorali improntati a grande ca-

2.2 Page 12

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rità avrebbero potuto ricondurre a Dio tanti cuori
agghiacciati dalJa Rjform.a protestante.
Ma se gfj inizi furono djfficiJj, furono subito sen-
sibili i segni della Divina Provvidenza. Un giovane
sacerdote inglese - Francesco Bourne - che Don
Bosco aveva in~ntrato a Parigi nel Seminario di
S. Sulpizio, e più tardi accolto ed ospitato con
segni speciali di benevolenza a Torino - si offerse
ad aiutare col consiglio e coll'ope10 i Salesiani
nei primi mesi di lavoro, condividendo con loro
povertà e fatiche nello loro povera abitazione. Egli
doveva diventare più tardj il Cardinale Arcivescovo
di Westminster, il Pastore zelante che diffoiie in
m,zzo al suo popolo e al suo clero lo spirito di
San Francesco di Sales e ili Son Giovanni Bosco.
Non è fuori di luogo ricordare i nomi di quei
generosi la,oiatori della prima 01a. Erano quattro:
il sacerdote irlandese P. Mc Kierruin - cresciuto
o.Ila scuola di Don Bosco in Torino dove era venuto
giovanetto dall'Irlanda - e tanto caro 111 Santo <la
essere <la lui additato come modello dj irrnocenza
e pietà, un altro San Luigi Gonzaga; il sacerdote in-
glese Cnrlo l'vlncey - pure cresciuto alla scuola di
Don Bosco a Valdocco, dove era stato inviato da
Lady Herbert, ammitntrice del Santo e dell~ sue
Opere. Più tardi si unirono due Salesiani italiuni: il
snc. Francesco Bonavia, un ordito lavoratore delill
penna che in poco tempo iniziò la pubblicazione del
Bolle11i110 Snlesia,10 jnglese; ed il valoroso sac. Eu-
genio RabagUnti, uomo di instancabile attività, che
dove,a essere il braccio denro del Direttore e più
tardi spendere tutte le sue energie nella costi uzione
e nello sviluppo dell'Istituto.
Dopo dieci anni di Ìnvoro, la piccola cruesa di
legno-ferro cedette il luogo ad una magnifica chiesa
in onore del Sacro Cuore con annesse scuole pat-
rocchiàU. Per grazia singolare di San Giuseppe
s'eta potuto acquistare un tctreno con casa adiacente
e su di esso sorse l'attua.le Istituto, che oggi ha
scuole cattoliche pareggiate, frequcntnte da oltre
400 giovani del Sud di Londra.
indussero ad invit:-.ire i Salesiani a lavor:ire nella sua
Diocesi. Oggi fiorisce a Limerick una Colonia Ag, i-
cola con annessa sezione dl aspiranli missionari, ed
è in corso di eiezione una g,aziosa chiesn in onore
di Maria Ausiliatrice.
Gli ultimi dieci anni furono pdrtioolannente be-
nedetti da uno sviluppo meraviglioso di vocazioni
missionarie. Nel cuore dell'Inghilterra, a Shrigley,
o ricordo ddla Beatifioazione di Don Bosco, si poti
inaugurare un ampio Collegio Missionario, capace
di circa 150 studenti. I prinù giovaru che in quel-
l'anno accorsero all'appello sono già sul campo dd
luvoro nel Sud e nel No,d dell'India, nel Siam, in
Giappone e nel Sud America. Chi pensa :>l mante-
nimento di tutti questi aspmmti ? San Gio,·anni
Bosco ha suscitato una generosa emulazione tra i
Cooperotor i Salesiani dell'Inghilterra e in parti-
colare dell'Irlanda i quali, 0rgani7.7.ati in Gruppi,
detti Gruppj Apostolici di Maria Ausiliatrice (com-
posti oinscun gruppo dj 12 zelatori per ricortlarc i
1.z apostoli) raccolgono le necessarie offerte per 1
quattro anni di nspirandato
Manca,·a ancora in lnghiltcrl":l un'opera rer gli
orfani, i prediletti del Santo. Ed anche questa fu
iniziata nell'anno della sua Canoni?.7.azione con una
scuola agrariu ed una scuola profrssionnle a Ria sdon.
Lo fondazion.e ha portnto a 14 il numero degli lsti-
tuti Salesiani della lspettorin Anglo-Irlandese,.
I Salesiani sono oggi 298. Nelle case di fot ma-
?.ione si preparano ad ingrossai ne Je fila: 43 nscrittt
e 210 aspiranti.
LE OIRAMAZIONt. - l\\la prima ancora che l'opera
fos.~e consolidàta in Londra, essa a,·e\\-a già comin-
ciato le sue diramazioni. Nel 1896 alcuni S11lesiru,j
partivano da Londra per fondare nel Sud Africa un
Istituto di arti e m:,stieri che è l'unico del genere
nelln Città del Cnpo. Un anno dopo si fondnva lo casa
di noviziato a Burwash, più volte , isit-.ita e bene-
detta dal Servo di Dio Don Michele Rua, il quale,
in una memombilc circostanza, parlando ni primi
novizi, predisse un grande sviluppo delle vocazjoni
salesiane in Inghilterra ed in Irlanda. L'l predizione
cominciò ad awerarsi dopo In grande guerra, quando
fu necessario aprire una nuovo e più ampia casa ad
Oxford per accogliere il crescente numero di aspi-
ranti, di novizi e di studenti di filosofia.
Nel frattempo anche l'ltlanda ebbe la sua primo
fondazione salesiana, Il vescovo di Limerick avevn
conosciuto Don Bosco a Roma ed aveva dcsider:ito
da giovane di farsi salesiano; ma speciali circosmnze
non gli avevano consentito di attuare il suo deside, "'·
La venerazione e l'affetto che senth•a pel Santo lo
- li compianto Card. Bow-ne.
2 75
-

2.3 Page 13

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-
-
PELLEGRINI ALL'AUSILIA'IRICE \\La L'alto in lasso, da sinistra a desii
Fossano • da Tivoli • da Bergamo: concerto deUa banda da Sul.mo.

2.4 Page 14

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estra ): da Verooa - da \\ ·araz:ze - da Yercelli - da Grosseto - da Cuneo e
nona - dalla Francia: Confederazione operai cristiani: durante la colazione.
2 77

2.5 Page 15

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U Vescovo di Southark Mons. Amigo, che presie-
dette la festa giubilare in L::indra, conchiuse un elo-
quente di~corso co1Je parole del Salmista: r Qriesto fu
fatto dai Signore-questo è mirabile agli occhi nostri •·
Mi1abile il lavoro compiuto in cinquant'anni, mi-
rabile l'espansione; ma forse più mirabili ancora
le vie della Provvidenza che condl.1$$ero il Santo ed
i suoi figli a stabilirs.i in Inghilterra.
Le celebrazioni cinquantena, ie svoltesi con fer-
vore in tutte le nostre Case, furono coronnte il
24 luglio u. s colla inaugurazione del Tempio-
Santuario in onore di S. Giownni Bosco a Shrigley.
Fu una festa commovente, 1,r1andiosa. Più di 3.000
persone convennero da varie parti dell'lnghiltetro
e perfino dalla Scozia e dall'I rlanda. Vi partecipò
anche il Sindaco di Dublino in vest?ufficiale. Rap-
presentò il Rettore Maggiore S. E. l'A, civ&covo
salesiano l-"1ons. Guet-ra. La MesSl1 Pontificale venne
celebrata dal Vescovo Diocesano S. E. Mons. Mo-
rillrty, il quale portò pure la Reliquia del Santo
all'imponente proeessione svoltl!lli nel pomeriggio.
Disse le lodi del Santo l'Ispettore Don E. Tozzi.
S. Giovanni Bosco dal Colle di Shrigley vegli
sulla gioventù Inglese, cd unisco la sua intercessione
a quella dei santi martiri ingleai Card. Fisch-:r e
Tomaso Moro, affinchè questa grande Nazione ri-
torni un giorno tuttn alla Fede Càttolica R omana.
VENEZUELA - El Tocuyo. - Per Maria
Ausiliatrice e per il Sacro Cuore.
t appena un anno che le Figlie di Maria Au-
siliatrice si trovano a El Tocuyo e, desiderando dar
subito impulso alla devozione a .Maria Ausiliatrice,
si sono impegnate a celebrarne la festa con la mag-
gior solennità possibile.
Fntta precedere dal suo mese di preparai:ione,
cominciarono a disrin,ruc:re il 2+ mat:~io con Mcsqn
cantata dalle alunne della Scuola, nella cappella
dc.I Collegio, e accademia al pomeriggio, rimandando
la solennità esteriore alla domenica seguente, 29,
nella chièsa parrocchiale.
l Padri Cappuccini, che reggono la Parrocchia,
non avrebbero potuto fare di più. per ln riuscita.
Lo stesso Padre superiore volle collocare di sua mano
il quadro di Maria Ausiliatrice, dipjnto da una
Suora, SlLll'altare maggiore, ornandolo con gusto di
splendide luci elettriche e con gigli a p rofusione.
Alla MeS.sa delle sei, allietata da 75 prime Comu-
nione, assistettero tutte le associazioni della par-
rocchia; le nostre alunne cantarono scelti mottetti.
Finita la Messa, i neo-eomunicandi, scortati ognuno,
come si usa, da gruppi di bambini vestiti da
angeli, furono accompagnati processionalmente
all'Istituto, fra il canto di lodi sacre, il suono fe-
stoso delle campane e lo scoppio dei mortaretti.
Nel cortile addobbato erano disposte le tavole per
la colazione, tanto per i piccoli comunicandi come
per le fanciulle della scuola: 186 fra tutti. Un gruppd"
di alunne fecero gli onori di casa prestando il ser-
vizio con una disinvoltura che fece mera,,jgliare chi
le aveva conosciute, qualche m ese prima, tutte im-
pacciate. li ritorno alla chiesa per la Messa cantata
si svolse ancora processionalmente. Celebrò il Pa-
dre superiore, il quale tenne pure un fervoroso e
ispirato panegirico. Funzione dcwotissimn. Lo gente
n'usci conunoSlla ed entusiasta.
Al pomeriggio, nella cappella dell'Istituto, i neo-co-
municandi rinnowrono le promesse battesimali da-
vanti a Gesù Saci:amentllto e ricevettero la benedi-
zione eucaristica.
La festa di Maria Ausiliatrice pi:eparò quella del
Sacro Cuore celebrata il 3 giugno con Jn solenne
intronizzazione del Sacro Cuore nell'Istituto, e col-
l'iscrizione delle prime Guardie d'onore fra lcalunne
d~lla scuola
-
-Blaisdon (Ingbiltcua). - La fondazione p r ecente dcU'Opea salesiana.

2.6 Page 16

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DALLE NOSTRE MISSIONI
EQUATORE
Il cinquantenario dell'Opera Salesiana.
Rì!'ll.mo Signor Don Ricaldone,
Prima di darle qualche notizia delle feste ce-
lebrate pel giubileo d'oro dell'Opera salesiana
nell'Equatore, mi sembra conveniente ricor-
dare alcuni dati storici. Durante il suo prov-
v;do governo, il grande Presidente Gabriele
Carcia Moreno, tanto sollecito del progresso
morale e materiale della gioventù operaia del
suo paese, aveva avuto notizia che i Fratelli
delle Scuote Cristiane avevano fondato in New
York un'opera speciale per la cura della gio-
ventù operaia col titolo di «Protettorato Catto-
lico,,, e, desideroso di procurarne i preziosi be-
nefici anche all'Equatore, vi chiamò gli zelanti
religiosi a fondare una scuola di arti e mestieri,
ch'egli pose sotto la protezione del governo.
L'opera ben fondata, non tardò a dar frutti;
ma, scomparso Garcia Moreno, cominciò a
deperire e fini per cessare, lasciando solo l'e-
dificio in cattive condizioni, con le macchine e
gli utensili in progressivo deterioramento. Tra-
scorsero degli anni prima che si potesse prov-
vedere a!J'abbandono di tanta povera gioventù.
Finalmente, nel 1887, il Ministro Tovar,
Sottosegretario alla Pubblica Istruzione, che
aveva conosciuto l'opera di Don Bosco in
Cile, mentre là rappresentava il suo Governo,
ne parlò in privato ed in pubblico nelle sedute
delle due Camere, sollecitando iJ Governo
Equatoriano a valersi dell'opera del Santo per
risuscitare il «Protettorato Cattolico )l. L'idea
piacque al Presidente della Repubblica, Giu-
seppe M. Caamano, che si accordò coll'Arci-
vescovo Mons. Giuseppe Ordonez per man-
dare subito ad effetto il magnifico progetto.
Si servirono a tal fine, prima del Console
E<juatoriano a Parigi, sig. Ballén, che ne scrisse
a D. Bosco; poi, siccome la risposta avuta era
un poco evasiva e prendeva tempo, dello stesso
Arcivescovo che s'incaricò di trattarne per-
sonalmente con D. Bosco, andando a Roma
sul principio del 1887. Seguirono infatti varii
colloqui tra Don Bosco e l'Arcivescovo. Questi
ne interessò lo stesso Sommo Pontefice Le-
one XlTI. Discusso il progetto, il Santo, con
un documento che porta la sua firma, s'impegnò
a mandare i Salesiani quello stesso anno a
prendere la direzione del «Protettorato Catto-
lico ,1. Scelse infatti quattro sacerdoti, un chie-
rico e tre coadiutori, sotto la direzione di
D. Luigi Calcagno e fissò il 6 dicembre per
la funzione di addio nella chiesa di Maria
Ausiliatrice. Funzione commoventeI I partenti
si erano già radunati prima intorno a Don
Bosco nella sua cameretta per riceverne gli
ultimi ricordi. Ma il buon Padre, benchè
estenuato di forze, volle scendere nel santuario.
Entrò in presbiterio so~tenuto dai segretari.
Predicò Don Bonetti; ma, scrisse Don Vi-
glietti nel suo diario, «la più bella e più efficace
predica la fece il povero D. Bosco colla sua
presenza n. Aveva pure implorato una speciale
benedizione dal Santo Padre col seguente te-
legramma: << Prosternato spirito imploro bene-
dizione Santo Padre missionari salesiani desti-
nati Equatore u. I missionari partirono con
due lettere del Santo: una per il Presidente
della Repubblica, l'altra per l'Arcivescovo <li
Quito.
Dopo 53 giorni di viaggio, giunsero a Quito
il 28 gennaio 1888. D. Calcagno telegrafò su-
bito a D. Bosco: «Llegamos bien. Calcagno,
Presidente n. U Sanlo capl e benedisse. Fu
l'ultima benedizione ch'egli inviò ai suoi figli
al di là del mare. Tre giorni dopo, infatti, egli
volava dalla terra al Cielo.
In Quito i Salesiani furono subito oggetto
di grandi attenzioni da parte delle autorità e
del popolo, che li incoraggiarono al lavoro.
Però la casa, l'antico Protettorato, mancava
quasi di tutto; e fu giocoforza procurarsi prima
le cose piu indispensabili. Il 5 febbraio si co-
minciò coll'accogliere il primo ragazzo, Ro-
gelio Proaiìo; nei giorni seguenti altri sei.
Fattesi poi le riparazioni più urgenti tanto
all'edifizio quanto al mater iale dei laboratori,
si potè annunziare che il 19 aprile dello stesso
anno 1888 si sarebbe aperta la « Scuola di
arti e mestieri ». Non è possibile in questi
brevi cenni far la stocia dettagliata dei progressi
che la nuova scuola segnò rapidamente con
una buona organizzazione. Gli allievi aumen-
tarono di anno in anno. La Banda musicale
che prestava servizio pubblico nelle feste pa-
triottiche, le belle funzioni religiose, le recite
e le altre industrie del sistema salesiano, che
costituivano una assoluta novità per le scuole
e gli istituti privati dell'Equatore, le ~posizioni
didattiche e professionali con l:ivori fatti dai
- - giovani alla fine di ogni anno... ci cattiva-
2 79

2.7 Page 17

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Cuenca (Equatore). • 1 chierichetti attorno al Vicario Ap. Mons. Comln.
rono la stima universale. Il Governo era tanto
soddisfatto che il Presidente Caamaìio, al ter-
mine del suo periodo presidenziale, dichiarò
ufficialmente che considerava una delle sue
opere più belle l'aver chiamato i Salesiani a
ridar la vita al « Protettorato Cattolico >>. Era
opinione comune che l'Istituzione Salesiana
era chiamata a dare un nuovo aspetto ed im-
pulso alla educazione popolare, onde lo stesso
Governo volle che si istituisse w1a scuola si-
mile a quella di Quito anche in Riobamba ed
in Cuenca (r89r e 1893) e che ai Salesiani
fosse pure affidata la cura dei detenuti nel
Pan6ptico: cura che, non ostante tutte le diffi-
coltà dei tempi, prestiamo tuttora.
Il Presidente Flores, succeduto al Caamafio,
ci continuò la sua benevolenza. Anzi, aderendo
alla proposta del Rev.mo Don Giulio Mato-
veUe, ottenne che il Congresso supplicasse la
S. Sede a istituire 4 Vicariati nell'Oriente
Equatoriano e che quello difficilissimo di
Mcndez e Gualaquiza fosse affidato ai Sale-
siani. 11 relativo decreto della S. Sede porta
la data dell'8 febbraio 1892. Venne così aperta
la porta alle missioni salesiane fra i Jivaros
equatoriani, che rispondeva ai desideri ed ai
sogni di Don Bosco.
Il favore per la nostra Istituzione era all'a-
pogeo, quando cominciarono le dure prove...
Il 19 luglio del 1894 circolò un foglio, pro-
fusamente distribuito, firmato dai principali
membri della <( Società Artistica del Pichlncha n
nel quale si attaccavano aspramente i Sale-
siani del Protettorato, e, mettendo in giuoco
il sentimento nazionalista, si dipingevano come
intrusi, stranieri pericolosi e sfruttatori, che
toglievano il lavoro ed il pane agLi operai na-
zionali, ecc. ecc. Sorsero alla difesa i catto-
lici anche con magnifiche pubblicazioni; ma
il diluvio delle diffamazioni e delle calunnie
fece la sua strada, col favore di un nuovo mo-
v:mento politico che si andava formando nella
lotta tra il partito liberale ed il partito conser-
vatore dominante. L'anno 1895 trascorse nel-
l'ansia e fra crescenti timori di fronte ai tor-
bidi politici che aggravarono la situazione.
Messosi infine a capo del movimento liberale
il Geo. Eloy Alfaro, trionfò in due battaglie
contro i Conservatori ed entrò vittorioso in
Quito il settembre dello stesso anno. Nel]a
bufera delle passioni, anche noi, chiamati dalla
fiducia del Governo precedente, fummo tra-
volti dalla persecuzione ed espulsi dalla Re-
pubblica, con decreto governativo, nella notte
dal 23 al 24 agosto, per non destare difficoltà
da parte del popolo. La storia di questa espul-
sione, delle inaudite sofferenze dei Salesiani,
condotti attraverso ai monti per imbarcarli
nel mare del Nord, fu raccolta in un'ampia
documentazione di cui i nostri Cooperatori
280

2.8 Page 18

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avran letto il sunto nei volumetti delle Letture Congresso Eucaristico Diocesano che, affidato
Cattoliche scritti dal compianto D. Francesia. aUa protezione di San Giovanni Bosco, ha su-
La lotta non si limitò al «Protettorato >> di perato ogni umana aspettativa, soddisfacendo
Quito, ma si estese ancora all'Istituto di San- largamente le nobili aspirazioni delle anime.
golqui, nostra prima casa di formazione, a Noi non avremmo potuto celebrare più degna-
Cuenca e a Riobamba, dove però si potè an- mente il duplice cinquantenario. E ci sentiamo
cora salvare qualche cosa. Si minacciarono profondamente grati a S. E. Mons. Daniele
pure le Missioni di Gualaquiza. Gran parte Hennida, Vescovo diocesano ed a tutto il Clero, ·
del personale andò disperso. Ma parecchi pas- che ci offersero la gloria d'un trionfo eucari-
sarono al Perù in attesa della calma politica stico per festeggiare la cara coincidenza. :Mons.
per poter tornare e riprendere il lavoro da Vescovo indisse il Congresso con una magni-
capo nelle v;i.rie Case.
fica pastorale, esaltando la figura di Don Bosco
La persecuzione e la .nostra espulsione in- « Apostolo dell'Eucaristia>> e fissando la data
fatti, pur ritardando la diffusione dell'Opera dal 4 al r 2 maggio u. s. L a popolazione rispose
salesiana, non l'arrestarono. Cessata la bufera all'appello con mirabile entusiasmo. Non ci
settaria, riprese nelle località già menzionate fu gran tempo per la preparazione; non man-
e si estese coll'apertura delle Missioni di In- carono le difficoltà; ma la fede del popolo ed
danza nel 1914, di Aguacate nel 1921, di Macas il fervore del D irettore dei Cooperatori Sale-
nel 1924, di Lim6n nel 1928, di Sucua nel sian i, Dottor D on Emmanuele Serrano e dej
1931 ; colla fondazione della Casa·Centraie per nostri confratelli improvvisarono, in poche
le Missioni in Macas e della parrocchia del Pan settimane, un bel «campo eucaristico » pel
nel 1918, della casa per gli aspiranti in Quito, trionfo di Gesù. Le memorande giornate fu-
nel 1925, della Scuola Agricola in Cuenca, rono preparate da un triduo di predicazione
nel 1928, e, pure in Cuenca, dell'Istituto in tutte le chiese della città, seguito da un
Merchan nel 1936, della parrocchia di Roca- altro più solenne che doveva tenersi nel San-
fuerte nella Provincia di Manbi nel 1928 e tuario dì Maria Ausiliatrice e si dovette in-
dei due Collegi Cristoforo Colombo e Santiste- vece celebrare all'aperto nel « Campo Eucari-
van, in Guayaqu.il. Ora, non solo non ci manca stico l> per non p rivare la maggior parte delle
il favore dei buoni, ma si moltiplicano le in- 1 5.000 ani.me .accorse della parola di Dio pro-
sistenze per l'ap~rtura di nuove Case che la digata in forma apostolica, elegante e sug-
scarsezza di personale ci impedisce di acco- gestiva dal celebre P. Rarnòn Gavilanes, Pro-
gliere.
vinciale dei Mercedarii. I vibranti discorsi da
È veramente sensibile l'efficacia della pa- lui tenuti e gli altri principali atti del Congresso
terna benedizione impartì~ dal Santo Fonda- furono trasmessi per radio all'Equatore, ed a
tore ai primi salesiani dal suo letto di morte! tutto il Continente, da una potente stazione
Tutta la Repubblica si sente ormai legata radio, installata espressamente.
a Don Bosco da vincoli indissolubili. Ne ab- A « Campo eucaristico >> fu destinato il luogo
biamo avuto una prova nelle grandiose feste più adatto e più spazioso della città: l'ampio
giubilari celebrate in quest'anno per ricordare cortile aperto tra il CoHegio Salesiano «Cor-
la duplice coincidenza cinquantenaria del glo- nelio Merchan » e la Casa centrale delle Mis-
rioso transito del Santo e dell'inizio deJI'Opera sioni. Sotto i vasti portici che lo circondano
sua nell'Equatore.
s'innalzarono capaci gradinate che, distri-
Mi permetto di descriverle quelle di Cuenca. buendo ordinatamente la folla, gli diedero
perchè il Vescovo vi ha voluto dedicare il l'aspetto di un sacro anfiteatro. Una croce
primo Congresso Eucaristico Diocesano.
monumentale, di 25 metri di altezza, domi-
Cuenca è una bella città di aspetto coloniale nava dall'altare tutto lo spiazzo, facendone un
Adagiata neUa Cordigliera delle Ande, a immenso tempio. E fu questo tempio che
2580 metri di altezza, sembra un reliquiario offerse i più grandiosi spettacoli. Fedeli de-
delle virtù patriarcali del passato, tabernacolo voti lo gremirono a tutte le funzioni, rese più
dei più puri fervori eucaristici. Gode di un solenni dalla presenza dei Vescovi di Cuenca,
clima di perenne primavera, favorito da con- R1obamba, Ibarra, Guayaquil e del nostro
dizioni topografiche ed atmosferiche che fanno Vicario Apostolico di Mèndez e Gualaquiza.
della capitale dell'Azuay una città incantevole Il programma musicale ·venne affidato alla
per bellezze antiche e comodità moderne. Ma nostra scuola di canto formata dagli studenti
l'incanto della natura è nulla in confronto del di filosofia, dai novizi e da un scelto nu-
fervore spirituale deUa popolazione. Lo sen- mero di fanciulli; il servizio d'ordine, ai
timmo al vivo durante lo svolgimento del primo
- - nostri giovani Esploratori. Ben rappresentate

2.9 Page 19

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le nostre Missioni dai Kivaretti di Guala- porzioni maspeltate. Ma come descrivere la
quiza, che interpretarono con ammirabile mae- processione finale che mosse dall'« Alamecln "
stria la musica del Perosi, suscitanJ.o nel in un tripudio di gioia e d'amore?
pubblico le più dolci emozioni. Innumerevoli le Circa centomila persone n~sistettero alla
confessioni nel • Campo Eucaristico •, nel san- grandiosa sfilata, al trionfo eucaristico <lei
tuario di Maria Ausiliatrice e nelle parrocchie divino Prigioniero, che da qualche anno non
e chiese cittadine. Oltre centomila anime ten- poLeva uscire dol suo carcere di amore, dal suo
nero occupali in quei 1-'(iomi tutti i sacerdoti sacrnrio di co11fidenza, dal suo tabernacolo
della D1occsi. Di Comunioni ne abbiamo di benedizione! Dalla terrazza dell'lst1tutll
distribuuo oltre centocmquamamila: quaran- Cornelio .i\\1erchan » il .:--.unzio apostolico
tacinquemila !>Olo nel Campo Eucaristico ! levò l'ostensorio a benedire quel mare di folla
coll'Ostia santa I
E la folla, dopo aver offerto
l'omagi;io del cuore a Gesù Euca-
ristico volle ricamhiare 11 Xunz10
dell'onore recato al Congre$SO colfa
sua presenza, tributando al rapprc-
sentalllc del Papa due solenni ma-
nifosrnzioni in cui furono consacrate
dai più nobili propo~iti le conclu-
sioni delle varie sessioni sulla as<;i-
stenza alla santa .i\\le:;:;a, suUa Co-
munione frequente, sulla intensifi-
cazione della sacra predicazione e
l'insegnamento della ùottnna cat-
t0lica, su.lui cura delle vocazioni :;a-
cerdotali e la formazione del Clero.
li Nunzio benedisse il promettente
fervore incoraggiandolo colla sua
paterna autorevole parola.
l\\la io non po:iso finire senza
richiamare l'attenzione sui nostri
135 Gio\\·ani Esploratori che presta-
rono servizio d'onore per rutta la
durato ciel Congresso. E:;si si atti-
Cuoncn. - U Poorlfkalc del NUD%lo APo"lollco.
rarorw l'ammirazione cd il plauso
di tutti.
La pr,ma giornata del triduo fu particolar- L'ultimo giorno t.ld Congrcsi;o poi vollero
mente dedicata ai fanciulli: circa seimila rice- coronare il loro primo anno di fondazione c-0n
\\'Cttero ptr la prima volta il Pane degli Angeli! la benedizione <lell:1 bandiera del battaglione
Venti sacerdoti impiegarono più di un'ora a e di un gagliardetto che si degnò di impartire
comunicare la massa. Alla chiusura intervenne lo stesso Nunzio Apostolico dopo la Messa
l'Ecc.mo '\\unzio Apo;;tolico, l\\'lons. Efrem ponttficale, alla pn::;cnza Jcgli altri cinque
Forni, accolto con delirio di entusiasmo all'in- \\'escoYi Equatorìani.
gresso della città, ed accompagnato processio-
li rito religioso fu seguito dal giuramento
nalmente dal popolo al Campo Euc"ristico ~, degli Esploratori alla bandienl ll(lzionale e dal
ove l'attendevano i qi1inc.Jicimila Cnngrc.~sisti. canto <leU'Inno della Patria, mentre sfilavano
11 riccnrncnto fu degno del Rappresentante al bacio del vessillo. Con simpauco gesto i cn•i
del Papa. L'aria tutta risonava di evviva al giO\\·ani avevano spontaneamente sacrificato
Papa, al '\\unzio, al Congresso, a Don Bosco. per pJrecchi giorni le loro piccole ghiottonerie
Il 12 giugno, fu proprio l'apoteosi di Gesù per aver l'onore e.li prO\\"Vedere a proprie spese
Sacramentato I l\\lesse e Comunioni dalle le ostie necessarie alla Comunione di tante
quattro del mattino fino a mezzogiorno. Al migliaia di persone che si sarebbero acco-
solenne pontificale celebrato daJl'Ecc.mo Nun- state al Banchetto Eucaristico nei giorni del
zio Apostolico nel ~ Campo Eucaristico ta alla Con~resso. Un testunonio dei loro piccoli sa-
;\\lessa campale di mezzogiorno nell'~ Avenida cr,fici asserisce che molti di quei ragazzetti
-Solano» l'affluenza dei fedeli raggiunse pro-
(quasi tutti di condizione miserissima) non

2.10 Page 20

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Cuenca. li reparto "Croce Rossa" deJ nostri Giovani &--plorato.r-i.
solo rinunciarono a caramelle, gelati, dolci,
ma perfino al pane e al caffè e latte della cola-
zione. La Commissione organizzatrice del
Congresso, a conoscenza di questo bel gesto,
propose una medaglia d'oro al merito al Bat-
taglione « Esploratori D. Bosco " e la medaglia
venne apposta alla bandiera del Battaglione
dall'Avvocato Luigi Cordero Crespo Toral.
li giorno della chiusura, saltarono perfino il
pranzo per partecipare alla processione. Che
le pare, amato Padre? Giovani così buoni,
forti e generosi dànno le migliori garanzie del-
l'avvenire!
·
Li benedica in modo speciale insieme a noi
tutti; e mi creda suo aff.mo in C. J.
C11enca-E'q11atore, 16-v-1938.
Sac. PAOLO MoNTALDO, Salesiano.
Cuenca. - li ru>stro battaglione dl "Esploratori Don Bosco".
-
-

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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,,
G RAZ I E
a ttribuite all'intercessione dJ
MARIA S ANTISSIMA AU S ILIATRICE
e dJ SAN G1o v ANNT Bosco
Raccomandiamo vivamente ai grmsiali, nei casi di
guarigione, di specificare sempre bene la malattia e
le cirrostanze pir} importanti, e di segnare chiaramente
in propria firma.
No11 si pubblica110 Ìfllegralme11te le rela;::i<Jni di
grazie m1011ime o firmale colle semplici i11izin/i.
Guarigio11e da tifo e da po/111011ire. - Mio fratello
Lino, il 17 febbraio 1937, reduce da soli due giorni
dall'A. O: I., si mise a letto con febhrc altissima e
i due dottori chiamati a visitarlo, non potendone
conoscere 1a causa, di comune acco rdo ci consiglia-
rono di trasportarlo d'ur)?cn:m all'Ospedale Mauri-
ziano di Torino, ove, fatta l'analisi del sangue, fu
dichiarato affetto da tifo contratto in A. O. .I. A
complicare il male sopravvenne alcuni giorni dopo
la polmonite doppia; sicchè, nonostante le piu pre-
murose e amorevoli cure dei dottori, fu ridotto in
fin di vita.
In tanta angoscia mi rivolsi con tutta la mia fa.
miglia a S. Giovanni Bosco e in modo speciale alla
Vcn. Madre 1\\fazzarcllo supplicandoli ad ottenerci
dal Signore la tanto sospirata grazia. Passarono
una ve~tina di giorni tra la vita e la morte; final-
mente si notò un lieve miglioramento che continuò
fino a completa guarigione. Colla più viva gratitudine
R.eano, 8 agosto 1938.
'lÈSSORE EV!i.LTNA.
Due gra::it. - Nel mar7,0 dello scorso anno il
mio nipotino Donadio Roberto colpito da bronco-
polmonite doppia si tr<wava ormai agli estremi.
Svanite tutte le speranze umane Jo raccomandai
vivamente a S. Giovanni Bosco e contro ogni aspet-
tativa il bambino guarl e gode perfetta salute.
Io stessa, affetta da bronco-polmonite, da ulcera
gastrica e da laringite catarrale mi rivalsi fiduciosa
al Santo della gioventù, ottenendo pronta guà:ri-
gione. Riconoscente per le due grazie, invio una mo-
desta somma per le Opere salesiane.
Busca (Cuneo), 24 luglio 1938.
BAR!lARA PEROT'flNO ved. CliRUTTL
Guarito da gravissimo mtioni. - Il giorno 24 mag-
gio, festa di Maria Ausiliatrice, verso le ore 16,
fui scosso da alte grida di dolore provenienti dalla
cucina. Accorsi, ed, intuita con rapido sguardo una
grave disgrazia, invocai con viva fede l'aiuto di
Don Dosco. Il mio bambino di quattro anni e mezzo,
Giovannino Bosco, trascinando una sedia presso un
fornello dove stava bollendo una pentola di acqua
l'aveva urtata inavvertitamente e se l'era rovesciata
addosso, producendosi gravi ustioni alla faccia, a
tutta In schiena, al braccio sinistro, ad una gamba
- - e ad un piede. Portato subito all'ospedale, fu dicbia-
rato in graV1Ss1me condizioni con ben poche spe-
ranze di salvezza. Ravvivai la mia fede nella potenza
dell'intercessione di D . Bosco, deposi sotto il suo
capezzale una reliquia del Santo e, la stesso sera,
cominciai colla famiglia una n ovena, Lo venne a
visitare anche il Direttore del Patronato Salesiano
, Leone XIII che lo benedi$se e fece fare speciali
p reghiere dai piccoli che affollavano la cappella del
Patron,ato per la pia pratica del mese di maggio.
Il giorno seguente, festa dell'Ascensione, le
condizioni del piccino andarono peggiorando; ma,
la mattina del 2.9 maggio, il piecolo Giovanni fu
dichiarato fuori pericolo e nel breve tennine di
quindici giorni, contro ogni umana previsione, le
piaghe profonde e vastissime guarirono completa-
mente fra la meraviglia dei sanitari, delle suore e
degli infermieri.
Dopo soli 17 giorni di degenza, è ritomat1> sano
e salvo fra noi. Le profonde cicatrici stanno ad
attestare quanto grande sia la potenza dell'inter-
cessione del caro Padre Don Bosco. Con infinita
riconoscenza,
Venezia, 1s giugno 1938.
Salvo per miracolo. - Ustionato dal rovesciamento
d'una pentola d'acqua bollente, un mio nipotino
di due anni e sei ms:si fu ricoverato all'Ospedale
Maggiorn, con scottature di terzo grado. l niziam
la cura, eccolo sorpreso daUa bronchite, Dopo un
mese era tutto una crosta rib"llrgitantc di materia.
Svanita ogni speranza di guarigione, si decise di ri-
portarlo a èasa perchè alme no morisse nelle no~tre
braccia. Un professore speciali~ra per bambini,
chiamato a ~isitarlo, ci invitò a rassegnarci all'ine-
vitabile catastrofe: il piccino non avrcbbt, potuto
sopravvivere più di due ore. Jn tanta angoscia, il
mio pensiero corse a San Ciovanni Bosco e S'.lm:n
frapporre indugio m i recai nella Chiesa di San Se-
polcro, ove il quadro del Santo era tutto illuminato,
e incominciai a pregarlo ad intercedere daJ Si<.{nore
la guarigione se appena era a spernre che il mio
bambino non· sarebbe cresciuto un cattivo &of(gctto.
Perchì: piuttosto che aver in vita un figlio carti\\'O
preferivo vederlo morire innocente. Ero giorno di
sabato. Il lunedl seguente, il piccino, che fin dal
sabato puzzava già di cadaverino per le piaghe in
putrefazione, cominciò :i muoversi, indi a chjcdere
qualche cosa da mangiare. Fu l'inizio della grazia.
Lenta.men te si riprese e si ristabill pe1 fettamente.
lddio cc lo conservi semp1e buono. Con imperi-
tura rfoonoscenza
Milano, 1-ix-1938.
NARDOZZI G10VA.'fNI.
Per intercessione del Servo di Dio
Don M ichele Rua.
Salvata da morte. - Sorpresa da una indisposi-
z.Ìtlne, non ne feci gran caso pensando che fosse cosa
passeggera ; continuai le mie faccende domestiche
e, alla sera, prima di coricarmi, presi un calmnnte

3.2 Page 22

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sperando che tutto sarebbe passato. Ma non fu
così: la notte la passai febbricitante e, il mattino
seguente, mi fu giocoforZll tenere il letto. Mio marito
Grazie attribuite all'intercessione
del Ven. Domenico Savio.
chiamò tosto il medico dottor Luigi 'Tinoco Cabrai,
Facevo una delle mie solite volate in bicicletta,
Il quale disse subito che trattavas.i d'una grande quando inciampai in una pietra e ruzzolai a terra,
infezione.
riporrando un acuto dolore a un ginocchio. Fui
Mi furono prodigate le cure ncc~saric, ma, dopo prontamente soccorso e medicato, ma il male non
qualche giomo, vedendo che la febbre persiste,,a fece che aumentare. Il dottore fini per farmi traspor-
sempre dai 39 ai 40 gradi, per consiglio dello stesso tare all'ospedale ove un esame radioscopico rivelò
medico venni trasportata all'ospedale • S. Casa di una forte sinovite. L'indomani mi avrebbero do\\'\\1to
Mi~ericwdia nells medesima città. Qui si esauri- ingessare la gamba. Senonchè, venuta a trovarmi
rono tutti i rimedi che la scienza può suggerire in una mia zia mi applicò in segreto una cura originale:
questi casi; ma tutti invano. Il mio corpo fu ridono prese una reliquia del Ven. Domenico Savio e la
ad uno scheletro; la febbre mi consumava giorno fasciò sul ginocchio Illlllato dicendomi: • Senti,
per giorno, ed io mi sentii in fin di vita.
Franceschino, Dome,ùco Savio ti vuol bene; p, e-
l-" buona Suora infermiera mi preparò a ricevere
divotamentc i Santi Sacramcnri e, raccomandando
a Dio il mio marito e i miei due figli, mi dispose
anche ad una serena morte. Ma mio marito ero stra-
itiato dal dolore; non sa~va piil a che santo racco-
mandarsi. La Suora infermiera ne approfittò per
suggerirgli di prepararsi :i fare Ja prima Comu-
nione, che non aveva ancor fatta; cd egli, con
molta buona volontà, non solo rece la prima co-
munione, ma promise anche di mantenersi fer-
vente cattolico praticante, come, grivie a Dio, va
raccndo.
gaio di cuore e se domani non dovrai più essere
ingessato, dirai a n11ti che egli ti ha ottenuto la
guarigione f . Accettai con 1,rioia la proposta e, quel
g1orno, non avendo altro da fare, pregit1 molto.
Il mattino seguente, prima di lasciarmi ing!:SS~ rc
la gamba, i miei chiesern un secondo esame radio-
logico. Ed ecco i medici meravigliati n constatare
eh'ero bell'e guarito.
Con infinita riconoscenza io attribuisco fa grazia
ali'intercessione dell'angelico giovinetto.
NO'Qi Ligure, 8-rx-1938.
FRANCEsCO AJ..t CNANJ.
Pen;istcndo però sempre gravissimo il mio stato
Pim1a111c11te esaudita. - In un momento di grave
mio marito non sapeva rassegnarsi a perdermi e, scoraggiamento quando sembrava che la min fatica
quasi fuoà di s!': pel dolore, voleva condurmi in un dello sco1s0 anno scolastico andasse completamente
....
altro ospedale per tentare un'ultima prova. La Di- perduta di f1 onte a una serie di difficoltà, mi rivolsi
rettrice riusci a calmarlo alquanto dicendogli: Oggi fiduciosa al Venerabile Domenico Savio, perchè
è la vigilìà del centenario della.'nascita di Don unito al Santo suo Maestro, ispirasse me e guidas.~e
Rua; affidiàmo a lui la guarigione di sua moglie; i mie_i alunni.
son sicura che D. Rua non dirà di no, giacchè lei
La preghiera, ripetut11 ogni giorno insieme ai
ha adeàto a tutto quanto le abbiamo suggerito bimbi, dinanzi all';nunagine di Don Bosco e del
fare•·
Vene1abile fu pienamenle esaudirn. Rendendone
Il giorno stesso cominciammo a pregare con pubbliche grazie, sarei lieta di vedere pubblicata la
grande fervore. Mi fu dato un pez7,etto di reliquia mia relazione sul B&lll!ttit10 Salesia110 pe1 incitare
del Servo di Dio da trangugiare, e con quanta fede molti altri ins~naoti a porre le loro classi sotto la
la trangugiai solo D. Rua lo sa. Fatto si è che da protezione di San Giovanni Bosco e del Ven. Do-
quel momento la febbre, che da due mesi non mi menico Savio.
lasciava, discese quasi a temperatura normale.
Genova, 22-v11-1938.
R.-1.FFAELLA GAMARRA.
Continuai a migliorare sensibilmente e, dopo pochi
giorni, tra lo stupore del medico e di quanti cono-
scevano il mio stato, pote.i ritornare tra i miei cari
in completa convalescenza.
Sono già passati 12 mesi e mi sento più robusta
di prima.
Sfano rese gra1.ie a Dio e al suo fodel servo D. Rua
che confortarono mc colla salute del corpo, e mio
marito con quella dell'anima.
Riconoscentissima unisco una tenue offerta per
la sua Beatificazione,
I~'mnmalata: Ar.z!RA CAJXE CALIL.
]{ marito: ROOl'I ANTONIO CALIJ..
Attestato del medico curante: lr> sottoscritto affermo
rhe solo u,i Ì7l/eroe11/o sopronnaturnfe pot~ salvare da
morte urta la .signora Alzira Caixe.
ln fide:
il medito: Dott. Lumi T1:-:0<'0 CABRAL.
Ringraziano ancora della loro intercessione
Maria SS. Ausiliatrice e S. Giovanni Bosco:
Rovelli Elisabetta (Torino) per l'ottima riusci111 di una
difficile operazione chirurgica.
D. G. F. (Torre Mondovl) per una seg.nala1;1ssim 1
grazin ottenuta.
Demirholis Fra11cesca (Carmag.nola) perchè la sua nuora,
dopo me,µ Ji gravi sofferenze, po1è es•crc mamma di un
c;iro nngioleuo.
Sauarti .Mario e Di11a - coniugi (La Spezia), perchè
la piccola Maria Teresa potè evitnrc la perdita di un occhio.
Coopcratrire Sall!siana (Fano) per unn ~ei:nalnti>1simn
grazia spiriruale ottenuta u pèrsona cara.
Pi,zridcr Lilia (Tiarno di Ledro) per In prodigios~ gua-
' igione di>I nipotino Giorgio che, colpito do n efrite e
apcdito dai dottori curanti, riacqui.iò In primtcrn 1w1lutc
dopo due. anni dj lcno.
Prot•i>1i Melchiorre Nelly (Grignasco) per grazin rice-
vuta; invoca continu11 protezione.
G. Jl,f. A. (Como) perchè. colpirn d.1 otlte e da altri
disturbi, ottenne solleci1a guarigione.
IJ. M. G. - (Maroµ"lia) per la scomparsa di febhri
maliw,e che lo colpirono nel 1933.
- 2.85

3.3 Page 23

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•.
V:u-U :u;-pettl del pruno Congresso Eucaristico D iocesano dJ C u1>nca.
Ptdri Marcdla (Mori) pcrc.hè, colpita di notte da
emottisi e priva d'assistenza medica, potè, invocando il
nostro Sanro, fèrmare il sangue ai primì sbocchi.
Bobha Marghn-ita (Torino) per l'otttnuta guarigion e
del fratello.
Gemi!iJJi Calde, Matild.- pel felice ritorno in famiglia
del figlio combnnentc in A. O. I.
286
Rovelli Giuseppe, ex-alliet'O (Vigevano) per la ricuperata
•alute di una bimbo.
Saino A nrta (Torino) perchè la -figlia potè, evitando
un ime.evento chirurgico, essere mamma felice di un ~
grazioso bimbo.
Vasehnto Suondù,a (Torino) per la salute riacquistata
dopo s.-dici mesi di sofferenze.

3.4 Page 24

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M,~r/iiiri !,aura (O'allurate) per l'ottenuta gunnl(1one
delln figlia colpita da ioi,,rossnmento nl fcgnro e coogèStione
polmonure.
Caro/In ,,furia (Torino) per n~·cr potuto evitare In
meningite.
Drtrbmw Anlla per la i,.iarigiooc della mnmma colpita
do una fiero. polmonite e per quella del cognato nffouo
da pericQlosis$ima pleurite.
Baratta Suor Ortensia (Mcrcogliano) per lo felice ri-
solUZJone di una polmonite che a\\'eva cotp1to u.nn giovane
aspirante.
Cat:01r110 Carlo (Arona) per l'aiuto e i conforti ricevuti
in una grave necessità.
Sorelle Fabris Bal<li.ssera (Gemona) per segnalntù;sime
grazi~ ricevute.
Sig,1()ri110 Teresa (Verolengo) pru- la prodigio"" guari-
1,,jonc di uo suo bambino.
GalM11110 Càttriua (Sa,i11liono) per la scomparsa di
uno llebire alln gamba sini•tra; invoca conrinun prote-
zione.
Sthiaffi110 Lnigi (Camogli) per la continua protezione
su di lui e sui suoi cari, scampati finora da ogni pericolo.
P. 1'. (Rivalra Torinese) per l'otccnuco miglioramento
,n salute dopo anm di gravi sofferenze nllo s'tOmnco.
/.,.,,.,.,;,,,.; Ida (Ballabio S11periore) pcrchè il fo~lio
:\\Ikhele potè aver salva In vita in uno scontro automobi-
listico in cui se la cavò colln Crnttura di due costole.
C111ri11i 1-lmos di Gio. Snttittn (Udine) per aver potuto
risorgt:rl! '1 vit-.i no\\·c11n dono essere: Rtato colpito dil gravi.
lunghe e monali infermità che lo trassero all'o,)Q della
tomba, con una péritonite purulenta rih.!llè ad ogni cura.
Famiglia Cacm, Brr/orc//o (San Bcni!(TIO Cànav~c) per
grazie tice·vutc, in aut:s:a di un'alrra.
Tàrt11ri n,,,ina (Padova) per la promozione del figlio
a sonptencntc effenivo nt:11'Areonnutica.
F. O. (MendrLsio) per l'ottenuto mi1diornmento in sa-
lute di pusnna carn cui invoca completa guar,gione.
Berli Ciu.seppe ex-atlier,o (Varone) per l'otrenutu irua-
rigione della figlia colpita dn infezione e fe\\,bri seguite
da convulsioni.
Tartag/i110 L. (N(m1ra) per le segnalntis,ime grazie ri-
cevu te, in nt-tcsa di nltTe.
Da110Li Pien'ria (Fnm;arplo) per la miracolosa guari-
giouc del figlio Pier M.u-io.
Dc Giorgì T11ln11da-.(Frnscarolo) per la guarigione del
fratello colpito dn paratifo.
Pimi:::ola CQgO Mrn-iti (Centalupo) per aver avuta snl"11
lu vits durante un furioso incendio.
An1,,risà11i Caterina (New York) per 1,>razin ricevuta;
inv·oca continua protezione.
Pinuccio. CtJ.teri,,a. per j favori ricevuti; in attesa di
altri.
r·. .8. (Torino) per essere semp,e stnto esaudito nei
suoi desideri; irnploru pr~Jtezjone.
F. E. (llenevagienna) perchè, colpiu, dn grave malattia,
pote riàcquisturc soluti! perfetta.
Co11l11gi Vam,i (Torino) per la segnaletiss.ima graT.ia
ricevuca dal nostro Santo e dalla Ven. Madre. M. J\\Ja.z-
%arcllo.
N. N. (Fucine) per la miracolosa guarigione di tn.' per-
sone di famiglie colpite da febbri maluriche.
Totù,i Dommito (Grevo di Cedegolo) pcrchè In con-
sorte potè, per mezzo di riusaitù;si,nn op~razione chirur-
gica, essere mamma felice, di un bambino.
Gwm::i Virgima (Castelletto Ticino) per la straordinaria
guarigione del padre che, colpito dn carcinomn allo uo-
maco e spedito dw dottori... guarl compleramentc m 15
giorni.
Ferrcro Maddalena (Moncalicri-Torino) nell'ntresa di
ottenere la comple111 gunrig,one di un suo _figlio.
Crru,uo Catm11a (Rivarossa Canavese) per guarigione
da dolori di stomaco l!d altrn J(razia.
N. N. per gunri~one da forte febbre.
Bon,:,ma Eugenia per c,;-rntc dolorose conseguenze
d'una caduta n suo marito.
La .,,.amma d'w,o stutù11u w,iversitnrio pel buon esito
degli esami del lìi:lio.
Famig/ù, Perrero 1Ylerli110 pel miglioramento deUn
rnamme.
Rottini GittJef>pina per guarigione dcl.la frattura d'un
broccio.
13. E. (Torino), per lo scampo di uno sciagurn familiare.
Sano ~l1adtla/,.,,a (Trofarello -Torino) per la insperntn
guarigione d'una Direttrice delle Fi!die di l\\1. Ausiliatrice,
che tult'1>ra gode ottima 8lllutc, e di un'altra Suora grazie
anche all'intercessione del Ven. D1>m. Savio;
- per la guarigione d'una cara amica, che pou~ evitare
un intervento chirurgico;
- per In oantu morte suo padre e di SUB madre; per
la guarigione SUB da dolori artritici e per In raggiunlll si~te-
nuzione.
Ringraziano:
la Ve.n. M ;\\RrA MAZZARELLO:
N. N. per la guarigione di un bimbo dn postumi di
rosolia che faciwttno temere di perderlo.
iJ Vco. DOMENICO SAvro :
Chierici Emilio e ,,Iario Sirio, salesiani, ,,1alltodi11e
{Cremona), riconoscenti pcrchè il Ven. Domenico Savio.
invocato nt!lla dolorosa prova della malania del b11bbo.
aocora una volai ha mostrato il suo va.lido patrocinio a
conforto dei suoi devoti.
li S...-vo d i D io D on MICHELE RUA:
Sorelle Verr.el/011e (Torino) per una grazia segnalata,
in atte~a di nitre.
NECROLOG I O
Salesi ani defunti:
BACCARO ANTONIO, coad. da Loi:i:o Ate-
t srino (Padova), a Crcmisan (Palestina) iJ 26-Vlll-
1938 a 72 anni di età.
END.LICHER D. ENRICO, sac. da Schonwalde
t (Slesia), a Denediktbeuern (Germania) il 15-vu-
r938 a 35 anni di età.
MECIAR LADISLAO, coad. eia Reimsche.id
(Germunia), t a Svaty l'lenedik (Cecoslovacchia)
il 29-Ill-~938 a 26 aani di etlt.
FUCHTENSCHNIEDER GIUSEPPE, eh. eia
Avenwedde (Geimania), t a Fulpmes (Germania)
il 19-v1-1938 a 2r anni di et.i.
KASIK STANISLAO, eh. novizio da Zhor
(Cecoslovacchia), t a Svaty Bcnedick (Cecoslovac-
chia) il 4-rv-1938 a 18 anni di età.
Cooperatori d e funti:
S. Em. Rev .ma il Sig. Card. PATRIZIO GIU-
SEPPE HAYES Arcivescovo di Nuova York t il
4 settembre u. s. a 7x anno di età.
Orfano di ambo i genitori nei più teneri anni, fu
chiamato dal S ignore al sacerdo?.ÌO cd esah:aco alla
Sl!dc arcivcsco, ile di Nuova York, prima come au-
siliare, poi, nel 1919, come arcivescovo. Era cardi-
nale dal I924 ed i fedeli lo chiamavano il Cardinale
dtlle opere di carità. Innumerevoli infatti sono le
opere di c.'lrità da lui suscitate o sostenute per lenire
le piaghe della miseria umana e delle ingiustizie so-
cwli; questo suo apostolato brilla fra le più ful-
gide gemme del suo pastorale ministero. Ammira-
tore di Don Bosco e Cooperatore salesiano, prodigò
sempre la più larga benevolenza a tutte le nostre
- istituzioni benedicendo e presiedendo nell'archidio-

3.5 Page 25

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ccsi i solenni festeggiamenti per la beatificazione
e canonizzazione del santo Fondatore. Patticolare
riconoscenza gli serbano tutti gli emigrati pei quali
ebbe le più sollecite cure. La sua memoria vive in
benedizione nella storia della Chiesa.
S. Em. Rev.ma i l Sig. Card. CAMILLO LAU-
·RENTI Prefetto della S. Congregazione dei Riti t
a Rom.1 il 6 settembre u. s. a 77 anni di età.
Pochi giorni di malattia fiaccarono la fibra del
pio, dotto e zclonte Cardinale che, fatto PrdeltO
ddla Sacra Congregazione dei Riti nel 1929, co-
ronava i preziosi servigi resi alla santa Chiesa nelle
Congregazioni di Propaganda Fide e dei Reli-
giosi, colla Cura delle cause cL beatificazione e cano-
nizzazione che costellarono di tante stelle il cielo
della Chiesa in questi anni di pontificato del Santo
Pndre Pio Xl. Xoi ricordiamo soprattutto con
imperitura gratitudine la causa del nostro santo
Fondutore, porrnta al trionfo cd illustrata dallu sua
squisita eloquenza; ed assicuriamo all'anima eletta
copiosi suff.-agi.
Cardinale dal 192,, apparteneva alle Sacre Con-
g,ega7.ioni: per Chiesa Orientale, dei Sacramenti,
d~i Religiosi, de , Propaganda Fide•• dei Riti, d~li
Affari Ecclesiastici Straordinari, dei 8emina1 i è delle
Università def:li Studi, ed alla Pontificio Commis-
sione per l'intcrptetazione del Co<lice cli Diritto
Canonico.
S. E. Mons. FRANCESCO AL:BERTI Arcive-
scovo di L"l Platn (Argentina) t il 27 giugno u. s. a
73 anni di età.
La Provvidenza l'avviò decenne, nel 1875, alla
scuola dei primi Salesiani inviati da.I Santo, quell'anno,
in Argentina ed ospitati da Mons. Federico Aneiros
alla chiesa degli imliani l\\loter Nlisericordiae in
Buenos Aires. E ne fece uno dei più aff.!Ziona1i cx-
allievi confortandolo collo sp,macolo del meravi-
glioso sviluppo dt tttlta l'Opera salesiana ch'egli
seguJ passo passo, favori e sostenne con cuore di
padre anche nelle ore di prova. Sacerdote, parroco,
,·escavo ed arcivescovo, ispirò il suo pastomle mi-
nistero allo spirito di Don Bosco suscitando fervori
di zelo e di pietà nel clero e nel popolo. Era il ri-
tralto del ~ buon Pastore •· Tutto preoccupato del
bene delle anime, prodiga, a al suo gregge le più
sollecite cure. Sensibilissimo alle miserie della \\ ita,
si toglieva il pane di bocca per soccorrere i bisognosi.
Cosl mori nello indigenza, lasciando, prezioso re-
taggio, i più nobili esempi d'una santn vita, con.~u-
mata nell'amor di Dio e nell'esercizio della carità
verso il pro~tmo che ne ei1altano la memoria Ira
le più grandi figure dell'Episcopatp Argentino.
C(l'I:. AUGUSTO ME'NGOZZI t a Rimini il
30 lu~lio u. s.
Cooperatore salesiano fin diti J 886, e devotissin10
del santo Fondatnre, serbò particolare aff-:zione
alle opere di Don Bosco in vite ed in morte. Beneficò
con ogni mezzo la nostra Casa di Rimini voluta ed
attuata dal suo maestro ed amico Mons. l\\laccolini
ed ispirò la sua nobile condotta cristiana allo spititò
del Santo, edificando tutti cogli esempi di una \\-Ìta
virtuosa e di una grande divozione a Maria Au~i-
liatrice ed al santo Don Bosco.
MARIA CORULll dì BREHM t n Terra di
Puglia il 21 muggio u. s. a 43 anni. Anirn."l squisita-
meme sensibile alla piett\\ ed alw carità cristiana,
rifulse delle virtù più elette, coltivando una tenera
divozione a Maria Ausiliatrice ed a S. Giovunni
Bosco, di cui prediligc,a le pro," ide isùtuzioni.
Can. LORENZO 111.ARCHESA ROSSI ·~ a
Ruata Chiusani il 13 settembre u. s.
R ettore del Seminaiio di Fossano, era w10 zelan-
tissimo sacerdote e bencm.:rito nostro Cooperalote.
ANTONIO CASALEt a St. Brooklyn (U. S. A. ),
il 4 settembre u. s. ad 81 anni di età.
Cooperatrice aff.::zionata, diffuse lnrgamente Ju
divozione a l'.L-lrio SS.ma Ausiliatrice ed a San
Giovanni Dosco. :\\lodello di madre cristiana rifulse
di preclari virtù.
P. LUIGI M. ZOJA Barnabita t a Genova il
l7 settembre u. s.
Conobbe personalmente S. Giovanni Bosco e ne
godette l'amicizia e le confidenze, che ricordava
con profonda emozione cd altissima vencrazmne.
J\\Iaturata la vocazione n cll'Ordim: dei Barnahiti,
svolse un fecondo ministero in ltulia ed all'estero,
apprezzatissimo direttore cli spirito e guida sicurn
delle anime anelanti alla perfezion;:. Aff~zionatn
Coopetatore favo, iva le Opere salesiane e le racco-
mandava alla ca,ità dei buoni.
Altri Cooperatori defunti:
Agosti J..<,onidn. Zoppola (Uù,if~) - ·Alibcrti Ottllvfo
Torino - Ava.ttninr, Cristino, ,lforozzo (Cuneo) - Barb,
March. Annina. Gubbio (Perui?ia) l:lar.ttetto Lu,gia, Ca.mL-
1111ovu D. Bosco (Asti) - Bellavistn Tecla, Gmma (Vurese)
- Berbenni Mario, Serina (Bergamo) - lle,srn Caro!inJ.l,
Diano D'All>a (Cuneo) • l.l-Onnccorso Prof. Rnlfoele, Cnl-
lagiroM (Cnrnni.i) - Busnelli Sil,·io, ;\\leda (,Miluno) -
Csllliga10 Velia, Loz~o Cadore (.Belluno) - Cena Giovanna,
Chivar10 (Torino)- Chillpr,e.ro Prof. Giov. Bnttistu, Cat•our
(Torino) - Chiupponcclli Maria, Prato Ottefola (Piacenza)
- Coosoliru D . Luigi, S. Jlartùu, C. 11. (Pcrui.io) - Di
Cllrlo Ca". Giovanni, Cmri110 (Frosinone) - Orocco Gio-
vanni, Roddlo (Cuneo) - Enrietti Teo!. Don Giuseppe,
Rit,arolo Can. (Torino) - Figliozzi Rosnrio, Brool,/y11,
A. Y. (U. S. A.) - Gunrnieri Eui::enio, Costeh·ade (Cre-
mona) - Gu11Zr.elli Francesco, Castig/io11, Di Gar/o'(nana,
(Lucca) Gubba l\\rlnria, Asti - Luçchcsi D. CQstantino,
Pcscin (Pis1oin) - l\\lnrclwsa Rossi Cnn. Lorenzo, Fos-
sano (Cuneo) - !\\forra Ca,.,rina veù. Succi, Li1ri110 (C..m-
pobusso) - Matriuzzì Dorotea, Gaiorill~ (Treviso) - Mon-
ddlini Pasqualina, P,irol>iago (.Milano) - l\\luzz~chi Dc-
snlina, Pellegrim, Pnrml'.l1U - Nicola V,nedlzo, l"illnfronro
Snbaurln (Torino) - Pession Delfina, Chnmbm·c (Aosu)
• l'icchiord Cnv. Gius<lppc, Sutri (Viterbo) - Ri-,cqrtll
l\\larin, Arma Po (Pa,;~) - Rin10lcli Antonietro, Gallori1te
(Vnresc) - Saluzzo Rosina, Afo,sondria - S~h·ngnini Cnv.
Giordnno, Bagnoli di Sopra (Padovn) - Savii,:lisno Emilia,
Diano d'.11/ba (Cuneo) - Secco C,ttcrinn Ved. Oselln,
Carmtl/{nolo (Torino) - Sermosi Mons. Geremìn. Cagli
(Pesaro) - Testa Ettore. lllo11tm1agno (A-•11) - Vela Rosa,
Orgùmo (Vicenza) - Vendrame Luigi, Colle Umberto (Trc.:-
viso) - Virano Antonio, .Nfonteu Ro"o (Cuneo) - Zavnt-
to.ro Benigno, Borgo S. Mor1i110 (Ales.andda) - Zttoob,
A1uonio, Ca,1elpla11io {Ancona) - Zucca Margherita,
Castella::::o Bormida (Alessandria).
--
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Con penne!iSo dell'Autorità Ecclesia!ltlca. - Tlp. S.E-1., Corso Regina Margllerlla, i 76.
Direttore responsabile: D G U 1 DO FA V IN I , Via Gottolengo, 3a - Torln.o io9