Bollettino_Salesiano_198617


Bollettino_Salesiano_198617

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ANNO 11 N. 17 2• QUINDICINA 15 NOVEMBRE 1988
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE GRUPPO 2° (70)
RIVISTA FONDATA
DA S. GIOVANNI BOSCO
NEL 1877
APPROVATOEPROMULGATO IL REGOLAMENTO DEI COOPERATORI SALESIANI
In data
9 maggio 1986
la Congregazione
per i Religiosi
e gli Istituti st:colari
ha approvato
il testo rinnovato
del <<Regolamento
di vita apostolica»
dei Cooperatori
Salesiani
Nella sua qualità
di moderatore
supremo
dell'Associazione,
don Egidio Viganò
Rettor Maggiore
della Congregazione
salesiana,
lo ha ufficialmente
promulgato
in data
24 maggio 1986.
1/97

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IL COOPERATORE SALESIANO
Come lo pensò Don Bosco ieri... e oggi dopo il Concilio!
«...La fede del cattolico di oggi è un «corag-
gio di amore» che sa affrontare le difficoltà di
una società imborghesita e secolarizzala. Il bat-
tesimo non è solo un'adesione personale e inte-
riore al messaggio di Cristo, ma è anche un im-
pegno apostolico.
L'Apostolicam Actuositatem prendendo atto
che nella situazione culturale di oggi la dimen-
sione sociale è la misura dei propri grandi pro-
blemi dell'umanità, chiede ai laici di sapersi or-
ganizzare apostolicamente in associazioni che
sappiano conservare i valori autentici della fede
cristiana e infondere ai loro membri il coraggio
di essere molti e di avere insieme le stesse con-
vinzioni e gli stessi ideali.
Don Bosco, constatando i tempi difficili, ve-
dendo che i buoni erano dispersi, quasi paurosi,
incapaci di organizzarsi per fare il bene, ha vo-
luto lanciare con l'approvazione del Papa Pio IX
la Pia Unione dei Cooperatori Salesiani, che è
un'Associazione di Laici pienamente convinti
dell'importanza di essere «testimoni» insieme, e
di lavorare insieme per il maggior bene della so-
cietà e del la Chiesa.
Caratteristiche che ha dato Don Bosco
a questa Associazione
La prima caratteristica su cui insisteYa Don
Bosco era questa: colui che entra in questa As-
sociazione senta la gioia di essere cattolico, ab-
bia la convinzione che è bello, che è una grazia
di Dio e che è una realtà che non si deve na-
scondere. Un cattolico che porta alla società non
lotte, non divisioni, ma promuove tutto ciò che
aiuta a superare le ingiustizie e le povertà che
esistono.
La seconda caratteristica è data dalla finalità
tipica della Famiglia Salesiana: la preoccupazio-
ne della gioventù popolare e bisognosa, che era
tanta allora come oggi. Servire la gioventù, edu-
care, fare del bene, evangelizzare la gioventù po-
polare. E insieme a questo, difendere e promuo-
vere la religiosità del popolo. Don Bosco lavo-
rava per un popolo credente e per una gioventù
educata.
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Una terza cosa voleva Don Bosco da questi
cattolici associati: una interiorità, ossia una ma-
niera di pensare Dio, di parlare a Dio, di ascol-
tare la parola di Dio, insomma una maniera di
pregare che si traducesse in operosità. Don
Bosco voleva che questa Associazione fosse for-
mata da cattolici instancabili nel tradurre la loro
interiorità in operosità di bene.
Questa Associazione esiste ancora, è cresciu-
ta e c'è in tutti i continenti. Don Bosco scrisse
per loro un «progetto di vita» che dopo il Vati-
cano Il, come per tutti gli Istituti religiosi, è stato
rivisto, ed il 9 maggio, a 110 anni di distanza da
quando il Papa Pio IX approvò il primo progetto
di Don Bosco, la Sede Apostolica ha rinnovato
l' approvazione.
E siccome il Rettor Maggiore, successore di
Don Bosco, è il moderatore supremo dell'Asso-
ciazione, lo promulga oggi festa di Maria Ausilia-
trice e consegna alcune copie del nuovo Rego-
lamento ai rappresentanti di tutti i Cooperatori
del mondo.
È certamente un modo per onorare Maria Au-
si liatrice facendo ciò che Don Bosco con tutta la
sua intelligenza e santità e con tanta pazienza
realizzò...» .
(Dalla Omelia di Don Egidio Viganò - Promulgazione
del «Nuovo Regolamento di Vita Apostolica»

1.3 Page 3

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<<Quel
24 maggio
1986!...>)
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Volontariato - Testimonianze-----------------------
Un'estate a lvato
Questa estate, insieme ad altre
quattro ragazze del Testaccio, ho
passato quaranta giorni nella mis-
sione diIVATO, nel Madagascar.
Il Bollettino si è già «occupato»
di questo Centro, dove i Salesiani
dell'lspettoria Romana ospitano
120 ragazzi da 8 a 18 anni, i casi
più disperati che vengono lo-
ro presentati da una persona di
fiducia.
Qui i ragazzi ricevono cibo, ve-
stiti: andando a scuola, imparano
a leggere e scrivere (la maggior
parte della popolazione è analfa-
beta) e nel «laboratorio» di fale-
gnameria apprendono un mestiere
che, una volta usciti dal Centro,
dovrebbe permettere loro di so-
pravvivere.
Tutti gli abitanti di Clairvaux,
dai più piccoli ai grandi, sanno di
vivere del loro lavoro e anche nel
fervore della scuola e di altre at-
tività, impiegano il loro tempo
«libero» in servizi utili alla vita
del Centro. Cosi si cerca di fornire
loro i mezzi per assicurarsi, con le
loro forze, la sopravvivenza.
Il nostro lavoro è stato vario:
da «lavori forzati» di scarico, tra-
sporto, sistemazione del materiale
contenuto in 5 containers inviati
dall'Italia, ad opere di pittura, di
cucina. Qualcuna ha realizzato
cuscini di busaka (paglia ed erba
secca) che i ragazzi utilizzeranno
per la prima volta.
Certo, il numero limitato di po-
sti disponibili rende gravosa la
cernita delle situazioni più infeli-
ci, tra tante miserie.
I quaranta giorni sono volati: è
bello cominciare un nuovo giorno
sapendo di poter utilizzare le tue
TUTTI ASSIEME APPASSIONATAMENTE!
(Giovanna. Annamaria, Roberta, Jean-Baptiste, Hervé, Gianna. Emile, Ri-
chard. Roger, Loredana. Felix, Don Claudio).
Le prime fatiche di Ercole!
4/100

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energie al servizio degli altri, so-
prattutto di questi nostri fratelli
talmente presi nell'assicurarsi la
sopravvivenza, il pugno di riso ne-
gato, da ignorare le gioie dell'es-
sere uomo.
Abbiamo stretto amicizia con i
ragazzi rimasti al Centro: in que-
sto periodo, chi ha famiglia (!)
torna a casa per un breve periodo,
ma spesso qualcuno rientra al
Centro perché i parenti lo obbli-
Gli 1.n.etancabill all'«OPERA•I
o ti offriva con gli occhi uno
spettacolo di disperazione, di vuo-
to, strappandoti un pezzo di
cuore e provocando una rabbia
impotente.
I Salesiani di I vato si adopera-
vano coraggiosamente per rendere
questi giovani capaci di soprav-
vivere e per ridare loro la gioia di
vivere.
Recentemente è stato acquista-
to un terreno per 200 milioni, sul
quale verrà costruito un oratorio
Don Bosco, proprio come lo vo-
leva il nostro Fondatore: non solo
ricreativo, ma con vari laboratori
ed i mezzi per assicurare lavoro
artigianale a ragazzi e ragazze.
L'acquisto è riuscito grazie alla
delicatezza di Don Claudio, il Di-
rettore del Centro, nel trattare
questioni delicate e ad una
«mano» vigile e pronta a prendere
in braccio quanti Le si affidano.
Ora, a noi contribuire alla rea-
lizzazione di questo stupendo pro-
getto, assicurando i metri quadra-
ti per l'oratorio di Ivato!
Ho lasciato Clairvaux solo «ma-
terialmente» con qualcosa di
grande e meraviglioso nel cuore e
con la convinzione che il vero
amore non conosce confini e che
l'essere figli dello stesso Padre ri-
chiede la condivisione anche oltre
lo spazio. E questo mi ha aiutato
a consolidare la mia vocazione di
Cooperatrice a gustare la bellezza
e la ricchezza di essere stata chia-
mata dal Signore a vivere il pro-
getto di santità di Don Bosco, in-
sieme a tanti fratelli e sorelle del-
la Famiglia Salesiana.
Tzara fo Adriamanitra... per
dirla con Don Claudio.
Gianna Zappi
gano a chiedere l'elemosina. e, se
non si presta a questo servizio,
non gli danno da mangiare.
Acquisite una ventina di parole
malgasce, e soprattutto grazie alla
loro vivacità, riuscivamo a co-
municare e suonavamo, canta-
vamo e giocavamo insieme.
Ogni sera, quando loro, instan-
cabili lavoratori, e noi, instanca-
bili un po' meno, avevamo «adem-
piuto» i nostri compiti, ci ritro-
vavamo nella chiesetta e compo-
nevamo un classico quadro di al-
legria salesiana.
Penso che saremmo piaciuti a
Don Bosco!!
Le parole non rendono le sen-
sazioni stupende che ho provato
nel giocare e pregare insieme, in-
contrando il Signore in loro ed in
ogni bimbo che tendeva la mano
NATALE
1986
Auguri di pace
di gioia
di crescita
nella fetk
e
ne/J'amore
al prossimo!
5/101

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TRELE
UN'ESPERIENZA CHE HA DATO
FORZA E IMPULSO
AL MOVIMENTO MISSIONARIO LAICO
NELLA FAMIGLIA SALESIANA.
••• un addio?
La panoramica fotografica è un segno di vitalità e di
crescita.
Nel prossimo numero riporteremo le conclusioni sulla
lunga riflessione fatta dai CC sulla missione di Trelew.
Eapoalzlone lavorl manuall.
6/102
Lavori manuall.

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L'aOra della merenda».
SI benedice Il cibo ringraziando Il Signore cantando.
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VACANZE SULLA NEVE
PER FAMIGLIE
7-14 febbraio 1986
L. 220.000
(dal pranzo del 7
alla colazione del 14)
INFORMAZIONI:
Ufficio nazionale
Tel. (06) 495.0185
Lunedì-mercoledì-venerdì
(Ore 9.00-13.00)
8/ 104
I programmi
di sviluppo
L'organismo
Scopi ~ finar.~
il VIS(= VOLONTARIATO INTERNAZIONALE PER LO
SVIWPPO) è una A=laz,one senza fini di lucro con sede
cenirale a Torino • Piazza Comi d, Rebaudengo, 22, Ha
sedi operatìve in quasi tulle le Regìcnl hallane.
•l'A5soc1az,one VIS ~ un organM10 Qon governau\\'O
di volonta11ato che li prefigge d1 promuovere ed OJgantZ•
zare. iniZlauve ed au,v,t,\\ dt caratte,e formalTVO, educato•
vo. mformawo. tecniro e professialale nel quadro d,
ptogramm1 di sviluppo umano. culturale, soc~econo-
mico. sia In ltaha che all'etero.
In modo pan1cola~ s, impegna m attlVl!b dest1natc a,
giov.,n, che intendonosvolgere un la-.oro 1ecn1co, prof~
sionale e di promoZ1one umana ne, Paesi ,n v,a di svilup-
po, in collaborazione con le forze sociali locali
A questo scopo organiua corsi di p"parazione e forma•
zione per volontari, studia programmi di intervento, In n•
sposta alle rìchl~e , alle esigenze del paesi des11natarl,
cura l'invio dei volontati e li .miste nel loro lavoro mdeth
paesi•. (Ml. l dN/o SraruroJ
Principi i<piratori
al'A5sociulone si kplra ai prrncipr crisuan, e Si ~ al
servizio d1 tulli coloro che, con v.,\\ide motivazioni ed ani·
tudini, li propongooo d, svolgere una delle attlvltb (1nd•·
cate dallo Sta1u10), llCCettando pienamente lo spinto e le
llnalità dell'M~cìazlone.
Si Ispira pure al princlpl della ,Carta Jniversale del Serv,-
210 Volontario». {art. 3 dello StalùtoJ
Il VIS è una pr~nla nuova che viene ad aggiungerli
alle numer<M organizzazioni d1 volontaria\\o fedelate nel•
la FOCSIV con cul Intende collaboraie.
Fa cresce~ q~I cpopolo del voloniariatoo, come lo ha
defìnrto ,I Pr~ie della R'J)Ubbhca Cossiga, che si
muove in !taira e nel mondo con lamas,a, coraggio, ~
nerolit.\\ e ~hdarietà ,n alUlo a chi ha b1!09no.
Il VIS. nella Cooperazione allo sviluppo, ag,sc~ secon•
do lo spimo e 11 metodo tipici di Don Bosco.
Attività del VIS
•l'Assoclaz,OM (auua) servw di formazione e mform<I'
llQne inerenti alla promonone del volonianato. alla coo-
perillKlllt!1mernazionale, alla ~b1iizzazlone su, p<oblc-
mi del Paesi in via di sviluppo, curando pubbllCallOn1 d1
librr, arutoh, aud,ov,siv,, 0<ganllzatldo convegni, seml-
nan d1 Yud,o e confere~.
Tali servfz, potranno_, real1ttati .1nche m collabora•
iione con ~Itri Enti e Organismi che peneguano final1tb
analoghe a quelle dell'Associazione• (art. 6 dello Sraruro/
Attualmente l'att,v,tà del VIS~ rlVOlta ,oprattullo alla
~alizzaz,one d1 progetti 1n Brasile, Euop,a. 11:enya, Nige-
ria, ner sen01r tecni«>p<O~IOflllle. san•tb. agro1ecnìca,
cooperauve rurah e di artig1ana10. animazione !oOciale
Appoggia iniziat,ve In Bohv,a, Cam~run, Madagascar e
lalre.
Tutti i programmi hanno cara11erls1ìche fondamental-
mente comuni: prepara,e penonale omologo autoctono
a cu, affidare la cont1nua1lon~ delle au1vltb promosse dai
volontari al termine d~ loro lnter~n10,
I settori dJ internnto
I settori di intervento d~ smgol, progettr ~no van e
abbracc,ano camp, d,vers,, qual,;
- costruzione (acquedottt, scuole, ospedali dispensar,,
ecc.)
- cor51 di alfabe1,zzaz,one per rag112zl fn età scolare e
per adulti
- r.anitb
- agricoltura
- amgìanato
- costttWJOne d, cooperative (ogrtcole. di consumo. d,
~.ecc.)
- t11Se9namen10 tecnico-prof~•onale
- scuole d1 economia domestica e ~,cultura
Criteri per la valutazione, l'eccettazione e l'Hecuzio-
ne dei programmi dl Intervento
,Per la valutazione, l'accetwlone e l'esecuzione del
programmi dr intervento ner Paesi In via d1 sviluppo. l'As-
soc1a1ìone adotta soprattuttO I ~uent1 criteri:
a) Cnrerio della p.mecipaz,oM
l'Assooazront-si 1m~afftnchf ciascun programma d1
tntervento sia prepara10 d'lnlr\\4 con le Ione sociah ed
~u•to coo la collabOfaz,one della pol)Olazione locale.
Prepara moltrr per~nale omologc, autoctonoad assu~
re In proprio la ~uone del programmi nessi.
b) Cmer10 de/I.i uriflt~ p,om01,onale.
L'Assoc1az1one non considera pernnen1i , programmi che
non siano destmatl, in lorma diretta ed Immediata, allo
sviluppo della popolazione locale o In cui prevalgano fin!
d1 lucro o mteressl individuali o d1 gruppi privilegla11
e) Crueno della roordi/l<lllOfle
l'As.~ione intende Innestare le proprie a11rv1~ ,n ar-
monia con , piani ~nerah di promozlOne umana redaiti
d,)gh fnll d1 svduppo localtt. (m. 4 del/o Statu1o}
I PROGETTl
Attualmente il VIS sta realizzando o preparando pro-
grammi di sviluppo nel ~uen11 Paes"
Centri sp«laliuatl di soitegno <Hlle attività del VIS
con sede in Torino Piaw, Conti a, Reba~ngo, 22
Ct'llrro di Psiro/ogl<I (COSPES = Centro per l'Or1en1amen10
Scolastico Ptofewonale e Sociale), per la selerioor,
l'orienwnen10 e 14 pr~@ll()(M! de, volontari
Cl'lltro ci forrnatlOlle P r o ~ (CNOS-FAP): per l'un•
mediata preparazione profmionale dei \\'Olont.art
Centro per I.i ComuniC<IZIO~ Sociale (Radio Proposta e pe-
riodico VIS): per 1·,nrorm,ulone e la cosciemfm,zione sul
problemi dei Pffil In v,a di !viluppo.
AFRICA
Etiopia-OiDa: cenuod1 form.,z1one professionale permec•
canic,, tecnici motorrst,, ope,atorr agr,coJ1 e carpemer1a.
Etiopia Ziway: scuola marerna, scuole elementare, COBi
professionali dr taglio e CUCllO, Kuola agro-industriale.
Kenya-Gacoka: alfSi d1 alfabeunaz,one per adulb, sc.uo-
la materna, dispensario, c,ntro p,ofesionale per confc-
z,on1str, 11quahf,ca.z,one professionat,. preparazione ,g,e-
nrco-r.anuaria d1 prever1Z1ont, centro di coordinamento ,
di servizio per ,1 collocamento a lavoro delle giovani gi~
qualificate.

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Kenya,Siakago: centro di sviluppo professionale (maen-
deleo) che comprende, corsi per confezioniste, aggiorna-
mento professionale. preparazione igienico sanitaria.
scuola materna, dispensano, corsi di alfabetizzazione.
Kenya•Thiba: progetto p1lota di sviluppo finalizzato alla
produzione di prodotti agro-ahmentari e costituzione d1
una cooperativa agrìcola.
Nigeria-Akure: Reprographic multimedia workshop, 11
progetto è finalizzato all'istruzione professionale del gio-
vani nel settore grafico e alla produzione di materiale di-
dauko per le scuole. centri cult~rali, ecc.
Nigeria-Onde: centro d1 formazione professionale per
agricoltura, meccanica, carpenteria, creazione di centri
agricolo attrezzati per l'aratura e l'irrigazione della lena,
allevamento del bestiame.
~
~I
La legislazione
sul Volontariato
Internazionale
C,ome
mettersi in contatto
con il VIS
AMERICA LATINA
Brasi~Arela Branca: centro di formazione professiona-
le per muratori, eleurlclsti. idraulici, meccanici, salda1ori,
sane; cooperativa di costruzione case; alfabetizzazione
per giovani e adulti, bonifica di zona allagata e lrrigallo-
ne della Serra do Mel; cooperativa di <rendeiras• (ricama-
trici e merlettale); risanamento igienico di parte della pe-
riferia.
Brasile-Matrlz de Caman,glbe: corsi di alfabeuzzazione
per giovani e adulti; piccoli corsi professionali; promozio-
ne di una cooperativa di pescatori.
I volontari
A norma dell'art 3 dello Statuto, Il VIS osi ispira pure
ai principi della "Carta Univmale del Servizio Vo-
lontario", che definisce I volonrari come "uomini e don-
ne che ~spe{\\dono Il loro abituale lavoro per mettere nel
quadro di uno sforzo comune le loro conoscenze e le loro
capacità a servizio di quelle popolaz,oni che abitano in re-
gioni bisognose di un aiuto economico e sociale. Nel loro
lavoro quotidiano, nel loro comportamento e nel recipro-
ci rapporti sono guidati dal principio di uguaglianza e dal
diritto che ciascun individuo ha alla propria dignità e al
rispetto"•· (an. 3 dello Staruro)
•l'As~ciazione è aperta anche al giovani che intendo•
no prestare Il servizio civile alternatwo al servizio militare
nei Paesi in via di sviluppo•. (an. 5 cJello 5tatuto)
A quanti sono interessati a realizzare un'esperienza di
volonrariato ln un programma di cooperazione con un
Paese in via di sviluppo Il VIS richiede:
- età: minimo 21 anni
- carauerìstiche perninali: sana costituzione f~ica; dispo-
nibilità a rinunciare al lucro personale; auitudine al lavo-
ro comunirario, carattere aperto ed equilibrato; adattabi-
li1/l a condizioni di vita e lavoro diverse da quelle conven-
zionali: rispetto delle culture diverse dalle proprie.
- qua/ifrca professionale; in base alle neces.sità richieste
dal programma di intervemo.
- Impegni: un congruo periodo di orientamento e sele-
zione; corso di formazione; contralto di lavoro pèr un pe-
riodo di almeno due anni.
Auualmente, il Volontariato Internazionale è regolato
dalla legge n. 38 del 9 febbraio 1979 •Cooperazione
dell'Italla con i Pa~i In via di svilupp0>.
Il titolo lii d1 tale legge riguarda <11 per~nale In servizio
dl volontariato civile,. l 'articolo 33 afferma:
•Sono considerati volontari in servizio civile i cittadini ita-
liani maggiorenni che, in possesso del e conoscenze tec-
niche e delle qualità personali necessarie per rispondere
alle esigenze dei Paesi interessali, nonché di adeguata
formazione e di idoneità psicofisica, pmcindendo dai fini
di lucro e nella ricerca prloriwia dei vabrl della solidarie•
e della cooperazione internazionale, assumono con-
trattualmente un impegno di lavoro nei Paesi In via di svi-
luppo della durata di almeno 2 anni per l'esercizio di at•
tività dirette alla realizzazione di programmi di coopera•
zione».
Il volonrario è o1Ssunro in base a un cornra«o che prevede:
- Il programma nel quale viene msemo;
- Il trauamento economico. In base alle condizioni di vi•
1a del pae,;e interessato, affinché non vi sia onere econo-
mico per il proprio mantenimento;
- trattamento previdenziale, assicura11vo e assistenziale
almeno per i casi di malattia. infortunio e mone. oltre a
indennizzi speciali in caso di lesione d?ll'integrità fisica,
subentrata durante il serv12io.
I vo/onrarl hanno diritto:
- al collocamento In aspettativa seruaas~ni, se dipen-
denti da enti pubblici o statali, senza preg1udiz,o per la
carriera o gli scatt1 nello stipendio;
- alla conservazione del posto, qualora beneficino del
rinvio militare;
- a un'indennità di reinserimento se prevista nel con-
tratto. (Cfr am. 34-36; 38)
Il volonrario di leva che abbia svolto per intero il con-
tratto vfene esonerato dal servizro mili1are. (Cfr an. 40ì
~--CERCHIO
Sede Centrale:
Tel. (011) 26.45.27
CCP 14941108
VIS
Piazza Conti di Rebaudengo, 22
10155 TORINO
Sedi operative - Gruppi di animazione e di appoggio
Amici del Camerun: Genova - livorno - Firenze· La Spezia -
Pisa - Savona.
Amici del Kenya: Alessandria - Nizza Monferrato (AT) ·
Novara Roma • Torino Vercelli.
Amici O.K. (; Amici Operazione Kenya): Torino.
Amici della Nigeria: Alessandria - Ancona - Asti - Biella -
Cuneo - Novara - Torino - Vercelli.
Amici del Madagascar. Cagliari - Catania - Conegliano V.
[TV) - Gorizia - Messina - Mogllano V. [TV) - Napoli - Pa-
dova - Palermo - Pordenone• Roma• Trieste - Udine• Ve-
nezia.
Amici del Nord-Est Brasiliano - Gruppo MCBSOro: Bardolino
(VR) - Belluno - Castermano (VR) - Garda (VR) - Lazise (VR)
- Padova - Rovereto (TN) - Verona.
Amici del Siderno (Et1op1a): Arese (MI) Bologna - Brescia -
Carpaneto (PC) - Chiari (BS) - Ferrara - MIiano - Morengo
(BG) - Ospitaletto (BS) Parma Pavia S. Donato MIiane-
se (Ml)• Sesto S. Giovanni (Ml) - Sondrio - Treviglio (BG)
Varese.
MARIANO_ _~
• Era l'8 dicembre del 1841, festa so-
lenne dell'Immacolata Concezione del-
l'Augusta Madre di Dio. D. Bosco senti-
va più vivo del solito nel cuore Il desi-
derio di formarsi una famiglia di giova-
netti fra i più bisognosi e più abbando-
nati. Ma una famlglia, perché sia bene
ordinata, educata e difesa. abbisogna di
un'amorosa madre. Or Mad~ pietosissi-
ma di questa Istituzione e loro Protettri-
ce potente esser doveva la gran Vergi-
ne Maria. Ed è appunto in un giorno sa-
cro alla sua più bella gloria che la Cele-
ste Regina volle che avesse Incomincia-
mento l'Oratorio •.
Formazione
Nell'ideale di volontariato proposto dal VIS. la forma-
zione ocrupa un posto fondamentale. t un momento lor•
te di verifica delle proprie motivazioni ed attitudini e di
preparazione per ogni rlpo di servizio.
•la preparazione tende a:
- conoscere adeguatamente la realtà mondiale del sot-
tosviluppo, studiandone cause e rimedi;
- approfondire le motivazioni, le caratteristiche e le fi.
nalltà del volonrariato;
- conoscere il paese di destinazione. sotto Ivari aspetti:
antropologico, culturale, religioso, socio-economico, fln-
guistic01. (an. 2 dello Staruro)
In te npou.
YclJincM.....,
la promeaa dt Oio
e li lpfflnZII dclfuomo.
Don Bosco si pose In
ginocchio e, prima di
cominciare Il catechismo,
Recitò un'Ave Maria...
Quell'Ave fu feconda di
grandi cose.
9/105

1.10 Page 10

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VITA ASSOCIAZIONE
TRENTO
U Centro Cu_lturale Cooperatori Sa-
lesiani di Trento, con inventiva e per-
fetta organizzazione, ha program-
mato una settimana nella « mistica
Umbria verde» per cogliere ricchezze
spirituali e culturali di questa Regione. ·
Nel programma sono stati inseriti
opportunamente temi di studio e di
aggiornamento, quali « la vocazione
e missione del laico nella Chiesa», il
piano pastorale della CEI « Comunio-
ne e Comunità missionaria», e non
poteva mancare... una adeguata pre-
sentazione del Nuovo Regolamento
dei Cooperatori.
All'animatore Don Emilio BO-
NOMI ed ai suoi dinamici collabora-
tori... complimenti e... auguri di un
proficuo nuovo anno associativo! Arcinazzo: Campus ronnatlvo GO.CC del Lazio.
Un particolare saluto ai CC della
Valle di Fiemme e Fassa in raduno a
Tesero per il 7 dicembre.
LAZIO
Tra le varie iniziative dei CC dell'e-
state, resta una felice realtà il «Cam-
pus GG. CC.• che si è tenuto ad Ar-
cinazzo dal 4 al 7 settembre. In due
anni è diventato un punto fenno del
rilancio dell'Associazione: un punto
di riferimento, di formazione ed una
continuazione del corsi formativi, che
si tengono durante l'anno.
U numero dei partecipanti (circa
50!) è indubbiamente significativo:
c'è interesse e cresce il senso di ap-
partenenza.
Tema dell'incontro: «Conosciamo
il Regolamento di via apostolica! ,. .
Ugruppo della Consulta giovani ha
curato non solo l'organizzazione, ma
Roma-Pisana: Cooperatori del Lazio nel giorno della consegna del Regolamento.
10/106

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2.1 Page 11

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anche l'arnmazione dei vari momenti
della giornata ed alcuni, cosa interes-
sante e riuscita, hanno svolto apprez•
zate lezioni su alcuni Articoli del Re-
golamento.
L'appuntamento al prossimo
anno, con argomento già scelto:
« Don Bosco, il nostro fondatore!».
Anche nel Lazio è partito il nuovo
anno associativo con la solenne con-
segna del e Regolamento di Via Apo-
stolica» a tutti i Cooperatori, da parte
dello stesso Rettor Maggiore.
È stata per tutti una giornata in•
dimenticabile quella del 12 ottobre!
Radunati nella casa generalizia di
panti, 18 adulti e 35 giovani, con
Don Ferdinando LAMPARELLI, De-
legato Regionale, e Sr. Maria DE
PALO, Delegata Ispettoriale.
Animatori: per gli adulti Don Pa·
squale MASSARO e per i giovani il
Chierico Don Antonio LOBEFALO,
ordinato Diacono a conclusione degli
Esercizi, domenica 24 agosto, dalle
mani del Vescovo di Castellaneta,
Mons. Martino SCARAFILE, ex Allie-
vo Salesiano.
Le novità del corso essenzialmen-
te due: la compresenza di adulti e
giovani che, pur nella condivisione
generale dell'organizzazione delle
Gli incontri sono stati destinati ad
adulti e giovani.
A vivificare queste occasioni di
studio le varie liturgie - Lodi, Ve-
spri, SS. Messe - animate con zelo
e vivacità dai giovani CC.
Particolarmente vivi, infine, i mo-
menti di fraternità: dalla prima sera
che ha visto la Celebrazione del
Nome, attraverso canti e giochi, per
rompere il ghiaccio dei primi approc-
ci e facilitare la conoscenza e l'instau-
razione di un rapporto di Salesiana
amicizia. Alla gioiosità delle serate
successive, esaltate soprattutto dal
canto, fino alla festosità della men-
sa comune, soprattutto quella del•
la domenica, culminata nell'affettuo-
so saluto.
TORINO-VALDOCCO
Santeramo (Bari): Veglia di preghiera per la consegna del R.V.A.
Roma-Pisana in gran numero hanno
ascoltato nella prima mattinata l'iti•
nerario formativo del nuovo anno
con la presentazione del relativo sus-
sidio, ed al pomeriggio, dopo la vi-
sione del diapomontaggio sulle atti-
vità svolte, è stata presentata ed illu-
strata la programmazione annuale.
Durante la concelebrazione, nel-
l'affidare il testo del RVA ai CC, Don
Viganò ha esortato tutti alla fedeltà
ed all'impegno concreto per il rilan·
cio dell'Associazione.
CC. POGLIA
EE.SS. a Santeramo
L'Istituto Salesiano di Santeramo
in Colle (BA) ha ospitato dal 21 al 24
agosto u.s. gli Esercizi Spirituali dei
Cooperatori di Puglia: 53 i parteci-
giornate, hanno avuto momenti for-
mativi distinti; ed una rinnovata for-
mula di animazione che ha visto, da
parte dei giovani, un intervento diret•
to, persino nella presentazione e di-
scussione delle tematiche prescelte
per la riflessione.
In particolare, mentre Don MAS·
SARO ha proposto agli adulti la re-
cente Lettera del Rettor Maggiore ai
Cooperatori, Don LOBEFALO e tre
giovani laici si sono avvicendati nella
trattazione dei temi e GIOIA, UBER-
TA E AMORE», presi dal Giubileo
dei GJovani.
Ulteriore argomento di riflessione
è stato il Nuovo Regolamento di Vita
Apostolica, attraverso le dispense re-
lative al Campus Formativo sul Re-
golamento tenuto ad Ariccia nello
scorso aprile, durante l'ultimo Con-
siglio Nazionale.
O 24 maggio, solennità dì Maria
Ausiliatrice, nell'ambiente suggestivo
e unico delle Camerette di Don Bo-
sco, il Rettor Maggiore Don Egidio
VIGANO accolse nella Famiglia Sa-
lesiana otto nuovi Cooperatori, che
pronunciarono la e Promessa» alla
sua presenza.
Per i nuovi Cooperatori è stato un
privilegio grande ed un avvenimento
indimenticabile, accolto come un
dono prezioso deUa Provvidenza.
A rendere particolare questo av-
venimenteo contribuì la coincidenza
di diversi avvenimenti importanti per
l'Associazione Cooperatori Salesiani:
- 24 maggio, festa di Maria Au-
siliatrice;
- giorno della Promulgazione
del Nuovo regolamento C.S.;
- camerette di Don Bosco;
- presenza del Rettor Maggiore.
Cqme D. Bosco accolse a Valdoc-
co Mamma Margherita, prima e me-
raviogliosa Cooperatrice, sostegno
del suo slancio apostolico, così Don
Viganò accolse tra i Cooperatori i ge-
nitori di due giovani Salesiani, che
con questo atto, intendono unirsi al
lavoro apostolico di D. Bosco con i
loro figli.
Caratteristica di tutto il gruppo di
questi Nuovi Cooperatori è quella di
essersi messi a servizio di Don Bo-
sco a Valdocco quasi a tempo pieno
lavorando con slancio e sacrificio
nella segreteria e nella spedizione
della Rivista e Maria Ausiliatrice" , nel•
la ristrutturazione degli impianti tele-
111107

2.2 Page 12

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Torino-Valdocco: Nuove «Promesse• nelle Camerette di Don Bosco.
fonici interni ed esterni di Valdocco, Si può quindi dire che voi siete i
nel servizio e nell'accoglienza dei vi• primi in una giornata in cui si rilancia
sitatori, dei pellegrini e dei gruppi ufficialmente e formalmente questa
giovanili, nel bar e nelle mense.
Con profonda commozione essi
hanno fatto la Promessa di « lavorare
per il Regno di Dio, nella Famiglia
Salesiana, a servizio dei giovani».
presenza e questo movimento di Ca-
rità Operosa tra gli ambienti della Fa-
miglia Salesiana; quindi vi faccio di
cuore le mie congratulazioni,..
Il Rettor Maggiore Don Egidio Vi-
ganò dopo avere accolto la loro pro-
Cooperatori
messa, rivolse a loro queste parole: al Meeting di Rimini
«Vi ringrazio di cuore. Ecco, voi
siete fortunati; infatti non credo che n Meeting di Rimini (con "Tam•
ci sia un altro gruppo di Cooperatori
in una situazione come la vostra: fe-
sta di Maria Ausiliatrice, nelle Came-
rette di Don Bosco, il giorno della
buri, bit, messaggi» è giunto que-
st'anno alla sua Settima edizione
concentrando la sua attenzione sul
tema della Comunicazione.
promulgazione del Nuovo Regola·
mento di Vita apostolica proprio dei
Cooperatori.
Quando nella Congregazione Va-
ticana per i Religiosi e gli Istituti Se-
colari nel dicastero corrispondente
abbiamo presentato il testo del Nuo-
vo Regolamento per farlo approvare,
il Padre Capuccino incaricato di que-
sto mi disse: «Guardi, io debbo la
pia vocazione alla simpatia che mia
mamma aveva verso Mamma Mar-
gherita, mamma di Don Bosco, e lei
deve permettermi di menzionare
Mamma Margherita nel Decreto di
approvazione». E così è stato. Il De•
creto di approvazione infatti dice che
«come Mamma Margherita, prima,
grande Cooperatrice dell'Oratorio
Attraverso il Meeting '86 gli orga•
nìzzatori hanno infatti voluto realiz·
zare un confronto sull'informazione,
sui mass-media e sulla comunicazio-
ne-dialogo tra le persone.
Scienziati, giornalisti, artisti, car-
dinali hanno portato le loro esperien-
ze alle migliaia di giovani accorsi da
ogni parte d'Italia. Decine di monitor
hanno ritrasmesso per le sale del
«Meeting» i momenti più salienti del-
la manifestazione riminese: molti~-
simi i ragazzi che hanno affollato le
sale dedicate alle mostre e quelle de-
dicate da « Cerved », e ltalcable» e
«Newlett Peckold »all'informatica.
Per coloro che volevano incontra-
re a Rimini una esperienza, l'obiettivo
è stato pienamente raggiunto. Le po-
di Don Bosco, i Cooperatori sia- lemiche da parte della cosiddetta
no generosi messaggeri di Carità · stampa «laica», come ogni anno,
Operativa" .
non sono mancate, ma bisogna ri-
12/ 108
conoscere che non traspare più nei
servizi giornalistici quel solito tono
denigratorio verso il movimento di
Don Giussani.
«Nessuno può negare, ha scritto
Testori su il «Sabato,. del 30-8-1986,
che Rimini, col suo meeting, dimo-
stri, oggi, una capacità quasi unica
nello scatenare attenzioni e reazioni,
e, naturalmente approvazioni.,..
Il Meeting '86 ha dimostrato an-
cora una volta che c'è una dignità
culturale della proposta cattolica. A
noi Cooperatori Salesiani, presenti uf-
ficialmente come Associazione della
Campania, l'incontro riminese di fine
estate ha portato le seguenti consi-
derazioni:
• l'essenzialità di vivere nelle varie
situazioni il senso della vita come
«feste•;
la necessità di comunicare coi
giovani del nostro tempo parlando il
loro «linguaggio totale», dal politico
allo sportivo;
• la constatazione che, oltre l'ef-
fimero e le mode giovanili, come • i
ragazzi dell'85» gonfiata ad arte dai
«media», c'è nel nostro Paese una
forte domanda di cultura che va sod-
disfatta.
Sapremo noi Cooperatori, da sem-
pre al servizio della gioventù, farci
sfuggire questo "segnale» importan-
te che ci viene da Rimini?
Non è pensabile oggi, in un con-
testo di trapasso culturale e di trasfor-
mazioni teologiche, che la nostra As-
sociazione trascuri l'inserimento fat-
tivo in questo delicato settore delle
Comunicazioni Sociali.
U «come» spetta ai Centri appro-
fondirlo e tradurlo nel concreto.
CC-Adriatica - Ussita
Fi, piacere constatare come in tutti
i GG.CC. ci sia il desiderio di vivere e
di approfondire la propria spiritualità,
così ben tracciata nel nuovo « Re-
golamento di vita apostolica,. pro-
mulgato dal Rettor Maggiore il 24
maggio 1986.
Oggetto di riflessione, di studio e
di preghiera è stato proprio questo
nuovo Regolamento, analizzato nei
suoi contenuti teologici e nella sua
spiritualità apostolica-salesiana.
Le giornate sono state così artico-
late: al mattino una nutrita meditazio-
ne-preghiera sull'identità e l'impegno
del Laico apostolo salesiano.

2.3 Page 13

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Traendo spunto dai testi autore-
voli del Concilio e del Magistero del
Rettor maggiore, i due Delegati pre-
senti, Don Colucci e don Sorgetti, ne
hanno sottolineato i punti salienti, al-
ternandosi in modo complementare
e con tanta fraternità ed armonia; .il
tutto intramezzato da canti che, man
mano, potessero esprimere, a mod~
di commento o come preghiera, 1
sentìmenti evocati dalla riflessione.
La seconda parte della mattinata,
dopo una breve esposizi~ne fatta ~
turno dai GO.CC. di Temi su alcuni
punti del Regolamento di vita aposto-
lica, ci vedeva divisi in gruppi, per
approfondire in forma critica ed ana-
litica i singoli articoli. Poi pranzo ed
allegria.
Alle 16: Assemblea per ascoltare
la relazione dei gruppi e per uno
scambio di esperienze e di applica-
zione concreta dei contenuti alla vita
apostolica del pro~rio ~iente: P,re-
parazione della Liturgta Eucan~1ca
che nei testi scelti, nelle preghiere,
nei canti potesse esprimere il vissuto
di tutta la giornata. Ne sono uscite li·
turgie intensamente partecipate, an-
che perché celebrate all'aperto, n~I
silenzio profondo della notte, m
un'atmosfera di mistico raccoglimen•
to e di avvertita presenza dello Spirito.
Sono state giornate dense sotto
ogni aspetto: amicizia, cordialità,
gioia, fraternità, salesianità.
Zafferana (CT): Consegna del Regolamento.
ZAFFERANA (Catania)
Nell'oasi di silenzio e pace che è
l'albergo Emmaus di Zafferana (CT)
circa 130, tra cooperatori e simpatiz-
zanti provenienti dalle varie parti del-
la Sicilia, abbiamo partecipato all'an-
nuale corso di esercizi spirituali sul
tema « La vocazione del laico nella
Famiglia Salesiana».
Le due meditazioni quotidiane,
precedute dalla lettura di articoli del
« Regolamento di vita apostolica» at-
tinenti all'argomento della riflessione,
partendo da un efficace discorso sul-
la Chiesa, hanno man mano sottoli-
neato l'impegno grandissimo che il
cooperatore ha nella Chiesa e perciò
nella Famiglia Salesiana.
Momenti di preghiera in comune
sono stati la S. Messa quotidiana, l'a-
dorazione eucaristica, una Via Crucis
vivamente partecipata, con riflessioni
preparate da alcuni cooperatori.
Intensi di significato gli incontri-
« missionari».
cc. Maddaloni: Amicizia e· servizio!
li salesiano studente di teologia,
Paolo Terrana e la cooperatrice An-
gela Platanìa, di ritorno dalla missio-
ne salesiana del Madagascar dove,
insieme ad altri tre giovani volontari
hanno trascorso due mesi, ci hanno
portato la loro breve ma incisiva
esperienza.
O coadiutore missionario « malga-
scio» Paolo Sapienza, ha proiettato
intere~santi diapositive sulla prima
scuola professionale già avvi~a ~
i giovani del luogo e sulle vane ~-
vità che i missionari svolgono m
Madagascar.
O nuovo Ispettore, Don Lillo Mon-
tanti, che ha presieduto la celebrazio-
ne eucaristica dell'ultima sera, ha
consegnato solennemente il Rego-
lamento di vita apostolica ai coope-
ratori presenti, alcuni dei quali coo-
peratori già da molti anni, sottoli-
neandone il profondo significato per
la nostra Associazione.
13/109

2.4 Page 14

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Comunque il Regolamento ed il
tema proposto alla nostra riflessione
sono, per ciascuno di noi, un invito,
sempre più pressante, a vivere me-
glio la nostra vocazione.
TORINO
Campus formativo
GG.CC. «Centrale»
Come dice un famoso detto: «l'as-
sassino torna sempre sul luogo del
delitto», e così quest'anno sono tor-
nato a Wald per la riedizione del V
campo. Ona nota positiva è stata il ri-
trovare tanti amici/e reduci dal cam-
po dello scorso anno. Per l'analisi del
nostro tema abbiamo preso le mosse
dal Vaticano Il per far emergere i mo-
delli fondamentali di Chiesa: Chiesa-
comunione e Chiesa-servizio (Ruscall
Rusca!! n.d.r.). Lo studio sulla pasto-
rale della Chiesa latino-americana,
che si rifà alla teologia della liberazio-
ne, non ha mancato di suscitare vi•
vaci discussioni (Bangi! Bang). Gra-
zie alla clemenza del tempo, un'e-
scursione sopra la Cialvrina ha per-
messo di sopire gli animi e di offrire
una salutare pausa a tanti cervelli sol-
lecitati dello studio, dalle riflessioni e
dalle discussioni.
Ormai psichicamente e fisicamen-
te rigenerati, si è potuto affrontare il
documento e La Chiesa in Italia dopo
Loreto» sull'impegno per la riconci-
liazione. Lo sforzo sostenuto in mat-
tinata ha avvicinato pericolosamente
le «valvole» o, per i più moderni, i
«transistor» al loro punto di fusione,
tanto che si è dovuto intervenire allo
...ti
Lido di Don Bosco (CT): Convegno sul Volontariato e consegna del Regolamento
di V.A. al giovani cooperatori.
spegnimento di incipienti focolari
con abbondanti dosi d'acqua (leggi
gavettoni). Così, pur in mezzo a tante
disavventure (n.d.r.umide), siamo
giunti all'esame dell'ultimo docu•
mento: «Comunione e comunità
missionaria», meditando sul coinvol-
gimento di laici, gruppi, associazioni
e movimenti nella pastorale della
Chiesa particolare (diocesi), in uno
spirito di dialogo e di coUaborazione.
CISON DI VALMARINO (TV)
Primo incontro sacerdoti
« Amici Don Bosco»
L'lspettoria Salesiana San Marco,
in collaborazione con l'lspettoria di
Conegliano delle Figlie di Maria Au-
siliatrice, ha promosso in vista
dell'88 un incontro con Parroci amici
delle diocesi di Treviso e di Vittorio
Veneto: alcuni sono già Cooperatori1
altri lo diventeranno.
Ai partecipanti - una settantina
circa compresi alcuni laici della Fa•
miglia Salesiana e alcune Figlie di
Maria Ausiliatrice - è stata distribui-
ta una cartella con la Lettera di Don
Bosco dell'84 e la strenna dell'86
commentata dal Rettor Maggiore.
È intervenuto per primo il Vesco-
vo di Vittorio Veneto, Mons. Eugenio
Ravignani, introducendo il tema: «I
carismi nella Chiesa a servizio della
comunione•. È stato un discorso in
cui è stato sottolineato il genio pasto-
rale di Don Bosco come carisma
vivo e attuale anche nel contesto ec-
clesiale di oggi.
Clson di Valmarlno (TV): famiglia Salesiana «colonna e•.. sostegno» della Chiesa
Veneta.
La seconda relazione è stata te•
nuta da Don Gianni Filippin, dele•
gato della pastorale giovanile, che ha
riferito sul tema: «Ruolo e protago-
nismo dei giovani nella Chiesa». Lo
svolgimento del discorso ha tenuto
conto dell'esito della festa dei giovani
'86 a Villorba con la partecipazione
del Rettor Maggiore.
L'ultimo intervento è stato affidato
a Don Luigi Zuppini, Ispettore che ha
trattato il tema: «Verso 1'88 i salesia•
ni per un servizio sempre più ade-
guato alle Chiese locali per i giova-
ni». Il suo discorso ha illustrato le
principali proposte dei salesiani e del-
le Figlie di Maria Ausiliatrice del Tri-
14/110

2.5 Page 15

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veneto presentate recentemente al
Cardinale Marco Cè, Presidente della
conferenza episcopale triveneta.
L'incontro è risultato promettente.
La risposta dei parroci e degli altri
amici invitati è stata piena di aspetta•
tiva. Anzi si sono già delineate al-
cune forme di collaborazione pasto-
rale sia nel campo della pastorale
giovanile sia nel campo della cate•
chesi degli adulti.
CATANIA
Il Movimento giovanile salesiano
di Sicilia ha organizzato a Catania,
dal 24 al 27 agosto, un Convegno su
« Volontariato Una risposta giova-
ne» al quale han partecipato oltre
450 giovani tra PGS, GG.CC., Ex-Al·
Centro Cooperatori Salesiani Confienza (Pavia): Promessa di 6 nuovi Cooperatori
(18-5-1986).
lievi/e. La sera del 26 l'Ispettore Don
Montanti e il Delegato generale Don
Cogliandro, nel corso di una com-
movente liturgia eucaristica... sotto le
stelle, in riva al mare, han consegna-
to solennemente a una c.inquantina
di giovani Cooperatori presenti e a
rappresentanti della Famiglia salesia-
na il Regolamento di Vita Apostolica.
Precedentemente c'erano state rela-
zioni, testimonianze, esperienze, re-
cital, gruppi ed assemblee, che ave-
vano offerto cibo sostanzioso, con-
dito però da una irrefrenabile allegria.
Bologna • Centro Sacro Cuore:
Laboratorio M.M. V
15/111

2.6 Page 16

▲back to top
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Spediz. in abbon. postale - Gruppo 2° (70) - 2• quindicina
BOLLETTINO SALESIANO
QulndlclnBIB di Informazione e di cultura re//g/osa
L'edizione di metà mne del es è pa111colannente de-
stinata al Cooperatori Saleslanl. Direzione e ammlnl•
1trazlone: Via della Pisana, 1111 C.P. 9092 - 00100
Roma Aurelio - Tel. 89.31.341.
Direttore responaablle: GIUSEPPE COSTA
Redattore: ALFANO ALFONSO Via Marsala, 42 •
00185 ROMA· Tel.: 495.01.85; 49.33.51.
e.e. Autorlzz. del Trtb. di Torino n. 403 del 1s febbraio 1949. -
Postale n. 2-1355 lnteslato a: Direzione Genenle Opere Don Bo-
eco · Torino. - C.C.P. 462002 Intestalo a Dir. Gen. Opere Don
llotlco Roma. - Per cambio d'Indirizzo Inviare anche l'Indirizzo
prececlenbt.
Seminario di studio
per cooperatori salesiani responsabili
nelle ispettorie delle «Missioni »
6-7-8 dicembre 1986
per un aervlzlo giovanile
di volontariato missionario
La dimensione missionaria è parte viva e irrinun-
ciabile di quel «cuore oratoriano » che palpita in
ogni membro della Famiglia salesiana.
SABATO
Ore 15,00
Ore 16,30
Ore 17,30
Ore 20,00
Ore 21,15
Arrivi e sistemazione
Saluti - Preghiera
Relazione: e Trelew: una esperienza as-
sociativa, apostolica, missionaria» (Pie-
rangelo Fabrini)
Discussione
Vespro - Buonanotte
Cena
«Esperienze In diapositive»
DOMENICA
Ore 8,00
Ore 9,00
Ore 11,45
Ore 12,15
Ore 13,00
Lodi - Colazione
Relazione: «La dimensione missionaria
del Cooperatore Salesiano alla luce del
Regolamento di Vita Apostolica»
Lavoro di gruppo
Intervallo
Assemblea
Pranzo
Ore 15,30
Ore 17,00
Ore 19,30
Ore 20,00
Ore 21 ,15
Comunicazione: Il «V.I.S. »(Enrico Sacchi)
Tavola rotonda
«Missionari con il cuore oratoriano»
Vespro - Buonanotte
Cena
« Esperienze in diapositive»
LUNEDl
Ore 8,00
Ore 9,00
Ore 12,00
Ore 13,00
Lodi - Colazione
Relazione: «Per una coscienza e un im-
pegno di animazione missionaria: itine-
rario formativo• (Don Alfonso Alfano)
Cerchio mariano
Santa Messa
Pranzo
Partenze
NOTE ORGANIZZATIVE
SEDE:
«Domus Aurea.
Via della Magliana, 1240
00050 Ponte Galerla (Roma)
Tel. 06/ 6470069
QUOTA di partecipaz.ione:
L. 65.000
PRENOTAZIONI:
presso l'Ufficio Nazionale
Tel. 06/ 4950185
Lunedl, mercoledl e venerdì, ore 9,00-13,00
entro e non oltre il 15 novembre
PER RAGGIUNGERE LA «DOMUS AUREA»:
Dalla llalone Termini: Metropolitana {Linea B) lino alla
Piramide, quindi linea Acotral (ogni ora), direzione Flu•
mlclno, fermata a richiesta prima di Ponte Galerla.
Da Piazza Venezia: 719 (lino a Rimessa Magnana) quin-
di 023 {circa ogni 40 minuti); fermata a richiesta «Pae-
setto della Madonna•.
Da Piazza lmalo: 248 o 905 lino a Malagrotta; poi 023
(direzione Magnana).
Con mezzi propri: dal Raccordo Anulare, uscita Via del-
la Magnana - Ponte Galerla (2 chllometrl dopo).
16/ 112