Bollettino_Salesiano_195711


Bollettino_Salesiano_195711

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1.2 Page 2

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Due OJJerP li tifi np.Ji studenti
..
in J>roci1110 d, a.ffi·onrare g li e~c1111 i
MIANO VINCENZO
Dizionario Filosofico
L. 2500
J.n pr111op,1le <<1T<1/trrullrfl J, ,z11rsto d1:.rwm,ru, J,lwoj,cn r lu fnnw
,ulne1t:a m pr1r1dpi r nllc datlrÙle ,ft-1/a fi/asafin cristiuna r tomi.la
w/ttJ ,1111•<111 mpett11 1'.\\$l1 t1<rnh-1 ,111d1e 1111 rr1111/)tflJ (or11111ti ,,, di rhin•
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tl'llllt'., ,t1,zt1 d'n/tru p11rl,, lrt1t·t~1U'r 111111 lu (rd,/ra s/or I r, ~ "1èlll.l
fll1'<1r,1 farr1f1rt1re /11 t.n·it,l wu lr li prt-c.vuceUr.
*
ENRICO M. rusco
SCRITTORI E IDEE
0JZlONARIO CRITICO DELLA LETTERJHURA ITALIANA
Pa~. oZo. rilCJ!ato in rcllc. 1itoh <!' frc-~• in oro, tor111a10 I~ ,25
L. 6000
I~ 1m lihrn di ra/mla e s1c1ll'a cons11ltaziorn.
da non ccm[ondersi con I re/;errori e i mcn11w.li
SBI 1wr <1rdi1w::.fo,11
ri,mlgnHi "'r,,
CORSO REGINA MARGHERITA 176
TORINO (712) c. c. p. 2tl71

1.3 Page 3

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ORGANO DEI COOPERATORI SALESIANI
ANNO LXXXI · N. U
J• GIOONO l957
p ~ .lk c.Jwa lfd/t 1ltll,(Ji,a
6 giugno 1857.
All'Oratorio ,1ccadcva un fano mc111<irahile:
Don Felice Rcviglio, compiuti , suoi studi.
veniva elevato olla d,~nità sacerdotale. Eni il
primo saccrclott! ùato da Don Bosco allo Chi<::-a.
L'indomani, tra un giovanile stuolo tripudiante,
Don Reviglio celcbrarn la prima i\\k:;sa, assi-
stito dal Santo c fosu:g~iato a mensa e in cortile
con musiche e poesie. li novello Levita era desti-
nato a compiere un grande bene nella archi-
diocesi di Torino (Mem. Biog,·., V, 6.p,1).
Che cosa avrà provam Don Bosco in quc!la
lieta circostanza ?
,\\ slemo possiamo 1mmagmarlo. tic ,·o~liamo
cercare un termine <li confronto, potremmo forse
trovarlo nel giorno in cui gli fu dato di maugu
rare al culto il primo edificio s.acro, la prima
chiesetta.
Se la gi0ta d1 ral g iorno fu grande per il nos1 ro
caro Padre, non meno grande ru la sua consola-
zione quando vide il primo allievo salire l'altare.
E se ne comprende il perchè. Dare una caS;J
a Dio è certo opera meritoria ed csscn::ialc;
ma dare un Sacerdote alla Chiesa non lo c meno,
anzi di più Per quanto infatLi il sacro edificio
possa essere importante e sontuoso, rimai rà
freddo e disabitato finchè non ,·i entrerà il
:-,acerdote a portarvi Dio. Il Sacerdote è il con-
tinuatore di coloro a cui Gesù disse: <1 Come
il Padre mandi, me, cosl io mando voi. A co-
loro a cui rimetterete i peccati saranno rimessi;
a coloro a cui li riterrete, saranno ritenuti 11
San Gio\\'anni Bosco fu senza dubbio un au-
dace costrutt0rc di chiese, ma fu anche un
alacre forgiatore <li Saccrdotj. E lo fu in grande
stile, lo fu a dispetto dei tempi e dei gover·
nanti. Non per nulla il Comm. .\\lorena, commis-
sario rcgjo per la liquidazione del p.itrimonio
ecclesiastico, dichiarò a Don Dalmazzo: <• i\\Tcn-
tre 001 cerchiamo di distare, dc, rclig10s1 e im-
pedire lt· vocazinni ecclesiastiche, Don Bosco
con nna costanza degna di mil{lior causa, ci fab-
brica i preti :i n1porc sotto il naso! "·
Con una costanza degna di m1~lior causa.
d isse il Commendatore! me,itabik che al di
qua e al di là <li una trincea ~• combatt1 per
due cause opposte. Ancora oggi è cosi: 9uella
u-incc:t esiste tuttora; e 1a lnua c:ontinua. Di
si comhattc per conlrastan.' l'avan:rnta della
Chiesa e per disfarsi dei preti: di qua si lotta
per l'edilìcazione della Chiesa per la ricerca
delle , ucazinni
~oi oggi stiamo snlle pos1z1on1 che ieri ndero
Don 'Bosco gagliardo combattenLc d1 prima linea;
e dobhiamo ispi.rarci a quell'inesausto ardore
che gli feci· moltiplicare le industrie, per mol-
tiplicare gli operai nella vigna dd Signore. Di-
nanzi a una diligente sLatistica clw elencava
piu di due mila sacerdoti, passati a srudiare
nelle sue case cd entrati poi nclh.: vari, d ioces.i,
,J Sanlo esclamò: <• Sono conumto ! ~-
Salesiani, Figlie di !\\!aria t\\usiliatrice, Coope-
ratori e Cooperat rici, per vivere veramente lo
spirito ddla nostra Famiglia religiosa, dohbiamo
assicurare al nostro cuore la contentezza pro-
vata dal Padre, per aver prncurato abbondanti
vocazioni alla Chie~a
Il 1>egyio·1· cl'imine
Il pnmo dO\\'Cre, il mmimo l. quello J1 non rare
opcra ùi distruzione, ostacolando le vocazioni.
t unpn.-ss1onante il l-'3SO ùi quella povera
nobildonna la 9ualc, alla previsione di Don Bosco
che il fi1tlio sarebbe diventalo sacerdote, replicò
con vivezza: <• Preferisco vederlo morto I,>. Ed
era una persona di fede, o credeva di esserlo.
In realt11 non era se non la vittima del più cieco
20]

1.4 Page 4

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egoismo. Il giovanetto cadde infermo irrepara-
bilmente e, nel volgere di pochi giorni, morL
Dio ha di queste rivincite.
Qu_esto fatto, per quanto impressionante, non
e ancora il più doloroso. Più doloroso e più
e disastroso il caso di quelle anime anelanti,
nelle quali la divina chiamata aveva destato
un'eco imperiosa e trascinante, ma che fecero
spirituale naufragio per l'astuta opposizione dei
parenti. Di.o avviava quelle anime su un sentiero
di luce: furono deviate sui viottoli tortuosi del
O uando un figlio abbandona genitori
per obbedire allo. vocazione,
Gesù prende il suo posto nella famiglia .
DON BOSCO (Mem. B,ogr., IX, 70,)
v111LO. Avrebbero dovuto diventare seminatori
di bene: talvolta divennero operatori di iniquità.
Dobbiamo dare ragione allo scrittore argen-
tino Ugo Wast. « Se si pensa a tutto ciò che può
succedere, quando fallisce una vocazione sa-
ce1·<lotale, uno comprende tome il peggior cri-
e mine che si può commettere .impedire o di-
sammare una vocazione».
U1, ffl'U,tHle tesm·o alla Chiesa
Non ostacolare le vocazioni è il programma
minimo. Ma per chi vive dello spirito salesiano
non può b2stare: hisogna mirare al programma
massimo.
Occorre rendersi conto che per la religione
cristiana la questione delle vocaz.ioni è que-
stione di vita o di morte. I Cooperatori wno
di.ffusi ovunque, nelle grandi cìttà e nei piccoli
centri. La loro vita çristiana gravita attorno alla
parrocchia, d<>ve il Sacerdote è dispensatore
dei misteri di Dio.
Che cosa avverrebbe il giorno in cui la loro
parrocchia rimanesse senza Sacerdote? È una
domanda, tJuesta, che di solito nessuno si fa,
quasi che la successione di un parroco a un altro
sia un'operazione automatica. Ma non è così;
tanto è vero che ormai non sono più tanto rare
le parrocchie senza sacerdote e sono molte
quelle _in rui il vecchio parroco è rimasto solo;
mentre qualche decennio fa il medesimo parroco,
non ancora vecchio, aveva l'aiuto di uno o due
,•iceparroci.
TJ Cooperatore salesiano deve sentire l'assillo
di questa situazione; la deve sentire come la sentì
Don Bosco, per prendere spinta a cercare il
202
rimedio. <• Ricordiamoci, diceva egli, che noi
regaliamo un grande tesoro alla Chiesa, quando
noi procuriamo una buona vocazione)) (lllfem.
Biogr., VII, 262). E nel regolamento per i Coope-
ratori, notata la penuria di vocazioni, esortava
tutti a prendersi cura speciale di coloro che per
bontà dessero indizio di essere chiamati da Dio
al suo servizio, <• indirizzandoli . a quelle scuole,
a quei collegi o a quei piccoli seminari, in cui
possono essere coltivati e diretti a questo fine >>.
Ed è di lui ormai cadente l'esortazione, anzi la
consegna fatta a un intrepido m1ss1onario:
« Studia, fa' progetti, non badare ,L spese, pur-
chè ottenga qualche sacerdote alla Congrega-
zione o alla Chiesa•> (.Uem. Biogr., XVI], lii8).
Il P<iJm ce lo ripete
Se c'c Uno, nel cui cuore si ripercuote viva-
mente l'ansia di Gesì1 per la scarsezza degli
operai di fronte all'abbondanza della messe, è
il Santo Padre. Ed è proprio Lui che recente-
mente in una Enciclica all'Episcopato del mondo
intero ha messo l'accento sulla urgenza cli fa-
vorire in tutti i modi la cura delle vocazioni.
All'uopo Pio XII insiste suUa necessità di svi-
L a Madonna benedice le famiglie che
dànno le fig1ie a questa Congregazione.
DON BOSCO
parlando alle Figlie di Maria Aus1Jiatrlce
(Mem. Biog-r., X, 651)
luppare tra i fedeli << una condizione di spmto
e un'apertura d'anima che li rendano più sensibili
alle preoccupazioni universali della Chiesa e più
atti a intendere l'antica chianiata del Signore,
che risuona di età i-n età: " Lasàa il tuo paese,
la tua famiglia e fa casa di tuo padre e 'l)ti' nel
paese che io Li mostrerò ". Una generazione Jor-
mala a questi ideali veramente cattolici.... darà
alla Chiesa gli apostoli di wi essa ha biso/{110
per annunciar/' il Vangelo a lutti i popofi. Questo
soffio missionario, inollre, ,mimando l'insieme delle
diocesi sarrì un pegno di rinnovamento spirituale.
U11a comunità cristiana che dona i suoi figli e
le sue .fì~!ie alla Chiesa 11011 può morÌ'Ye 11.
Così il Papa.
Dunque perchè la Chiesa non muoia, svilup-
piamo in noi un'apertura d'anima che ci renda
sensibili a questa necessità; e sull'esempio di
Don Bosco non badiamo a sacrifici pur di re-
galare alla Chiesa il grande tesoro di qualche
vocazione.
,-----

1.5 Page 5

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Nel centenario della nascita del "Papa ili Don Rn1co"
li grido cou cui le folle s,ùtttarouo Pio Xl
nei giorni della glorificazione del 11os-tro l,atlro o
Fouùalore: - Vivi~ il Pcvpa d·i Drnt Bosco - è
Ol'mai consacrato a1lo, storia. Per. sempre i due
nomi rimarJ'anno uuiti nella riconoscenza e nena
benedi1.ione della li'amiglia l:;alesiana.
11 31 ma_ggio scorso si compivano cent'anni
dalia, nascita deU'iucomvarabile Poutefwe, il cui
noine e le cui opere couf..iJHLfR\\o a riempire clella
loro grandezza il nostro seoolo. Fu. Lanto il ftù-
gore di C',ni seppe far risplendere la Sede dj Pirtro
che il su.o immediato 8uc.cessore, il Santo Padre
Pio XII, affermò di lui: «l'io XI è uno di quegli
Uemini che fa PrnvvidMza dona al mondo sol-
t,an Lo a volgere di secoli,>.
A ravviva.re la cara memoria del gmude Pon-
tefice. in (tuesto glorioso centmHtdo, è vcuuLo •>P·
portuno il bel volume clell'EccellenLissimo Mons.
Carlo Confalorneri, Segretario della Sacri.i, Con-
gregazi01.1~ dai Seminaci e delle Università clegli
Studi: P io X l v isto d <i vicino. L'Ill.mo Pre.sul.e,
elle ebl,e l'invidial)ile sorte di esi;ergli Segre-
ta.rio particolare negli anni del pontificato, ne
rivela al mondo la gigantesca stat,ura apirjtuale.
1': un volume ohe non si 1egp;e senza pwfonda
edificazione e commozione. Si rimane stupiti di-
11anz1 a tanta grandezza. Se prima lo eapevamo
scalatore delle irrunacolate vef;te alpine e poi della
più alta vetta del mondo - ht Cattedra ili Pie-
tro - ora lo sappiamo anche scalatore della,
vetta non mPno gloriosa élolla santiUt. Ora com-
prenrliamo da qnale cnorf' e da 11uale auima
uscissero q11ei ca,polavori di lliscors i con cui ha
esalLato il nostro Santo Fondatore. San Dome-
nico ::iavio e 8auta Jlaria J\\iazzarnllo. La «11ob1lo
precis ioue» 1tel <lovere é,he Pio XI eRaltò ili Do-
menico Sado. fu per lui regola, di vita: quel << vern,
pro11rio e gra 11tlo marHrio,>. l[LLél «lavorn colos-
sali'» <'he esa.ltò in Don TIO$C-O. fu il suo quoti-
rlia;no martirio. il i-110 lavoro; JJPl'~itH > 11utll'umillà
cho esaltò in Santa i\\Iaria J\\IazzarnUo fu òa lui
cost,antemente pra,L;rata fra gli i-plendori riel pon.
r.i:fìeato romano; quella conl.itma lllliOne con Dio
<,'he Mil.feriva uoslro Padre 11t1a (< calrua sov:rirna,
dominatrice», fu a11che la sua. Suo infine il cuore
gra.udo come il mare, ~uUo Leso alfa salve)lza delle
:mitne, chò illuminò di più vivi ba,~liori di carità
il suo tramon~o, quando in un gesto eroico di
amore ofTrl l;i, a,1a vita per fa pace dol mondo.
Con quanta commozione leggiamo lo c.spres-
sioni che $ép;uono!
<• Approvò con viva, sodilisfazione. dopo averne
più volte commentato il testo, l'Introito della
Messa di Sau G-iovanui .Bo~co: Dr.dit ill'i Deus
sa.pie-ntiam, et p1'1tlle1tliMn multa.in nimis el !alil·u-
dinem, cor,UR. rziuisi arer1m1~ ljuae Ml ùn litore
maris. il ritrntto dell'irnt'ico re S:ùomouc :i,i)pli-
cato aJ grande Flanlo moderno. l,~ conosre11za
pcrsouo.lo a,vnta di Don Bosco ~li faoen1, troYa,re
bene. appropriata quella Ùll•crizioue, e la s ua
vooo si :fleUeva di commozione allorchè. cele-
brando, la rcciL,wa aell'a,1111uale ricorre1tza lit1u-
gica. Essa vale esattamente oomc rit,raUo (ti
l'io Xl».
Ecco il perchè cli cinella profonda << amicizia
sacerdoLale i cho logò fm ,ìal loro p1itno incout-ro
Don Bos00 o Pio Xl. 1 sanii si compre11do110.
Don lfo,5co " Pio XT ,;i compnwwn nou Rolt·aut,o
PIO XI n ella maestà d e l O pap ale ammanto".
203

1.6 Page 6

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a Valrlon•o, qmmdo l'u110 elci rl1rn aRh'i RI ilVfl tra-
ruonta11do e l'altro infaiava l:i, snà, a,sci:-sa lumi-
no$a. rna anelw trua1H1n ~•ìnro11t.l'a;ronu ~111 colle
Va!,ica.110. l'nno sul soglio puntiiìéio, l'altTo uella
µ:lo ria del Bernini. Pio XI di ~UJ:11 i ~e ue inten-
iÌeva. per-chè no conosceva. per esperi11117,a perso-
nale il t1LLOl,icliano er<>is1111.1 <li 1•irL1).
)la. uscolt,iamo anc-ora l' l~<'CC1l1!'ntis~i1110, 1•.he
~ini ct,iY.za iu magislr:il i pcn 11ellate la, Rpirituale
liµ-ura del grau<le Po11f;efice. ~ Un nomo che, in
ogni istante, sa c1are. la, dovuta preminenzit a.Ila
vita iu(rriore; che alle mille oose intento, le più
di,;_µarnte, èomo rniig!'~'a l'alt.i,;simo ministero, ri-
posa,v:1 pur sempre tranquillo onu la 11rn11l,e 1·ac-
1;ol1 a in T)io, Lni e le Sue cose meditando, a Lui
couvog-liando 1-nt le le c.,f;(•riori atLivilh, Mme
ucqna <li rusce.lli al fiume, al mare; UDa consue-
f,udiue eosi COlllWLura.1.a, co11 1a 1ireg.l.tiera, ila. i,;,~pCI'
ri\\•1wa.re ancLe c1ugli aqrnmen1.i pi/1 profani il ri -
posto l'icliiam,) di Dio. e rncl'oµ;lierp l'immon;aa,
variE'1it della ,·Teazione in quoll;1, sulilime unità
che è canto peren11e <li gloria, al Crf'at ore; wHl, vita
rli perfetta e oostaule UJ1ione con Dio. per fare
scrnpre Ìil Lui e con Lui e ogni co~1t pl.'r Lui:
inlo111,io110 o azio11e protese alla gloria Soa e a.I
L1ion fo 1lel Suo R egno, in m1a fia.rn11Ht di ca,rità,
che, q11a11t·o meno si palesava fuori. lo co11su-
m:iv1t 1leu!ro. e lo trnsfonna,va in nna vita, clH~
alla fìne non aNeva più nulla di um:1110. wa era
a_11 riflesso (lel ùiviuo.
Così Pio Xl potè fare qmillo che tc<:.e, COSJ
po! è pa.rlm·p ('o nw parlò: azione elle fl uiRce d:11
pensiero, dallo spirito; sl)lendore cl.te muove dai
profondi rerf'8si dell'anima~. Un ~ quoti<l.iauo
ma.rtirio Pio Xl attuò m,tn muno, sempre amnen-
tauclo la 11wrliucazioue, c1uella interiore e quella
e':lteriore. Frnl!aliLà nel vii to, ùista<:co dai pa-
re111i, m,,di1 n,:1,io11i e 8ilcnzi, climiu::izioue c1el su-
ver perfluo... J:\\ tutto rin1111ziò,
essern f!Ì.lllik a
Gi>si1, che, spoglio di t11t,to, diede se stesso
pl'I' 11oj,
,, Avrva fui to sua. la nota massim::1 benerlct-
tiua.: or,,, et labòm..
» Lerteralmc11fe dicono dne cose distinte e ancltt•
cliver~r. .Ma come già, non le opponeva rra lor()
P,an "Bennòet.to. co,J Pio Xl ~piegava l'hfl i clne
termi ni. (I (•on8egneulemcmt-e le cl 110 operazioni. si
comLJCnrtl'avano e completa vano a. viceuda. Ora re
è il nohilissimo lavoro d,•.llo spirito che s'immerge
1lin·ttameule ili Dio; lc1borare, quaudo lo si farcia
con spi:dl,o di k<le, è elevare l'a,f,tivilà. rna.inrnle
o iulellettua lo che sia. a dÌj.(nità di µregbiora e in
prngluerù l rnsformuJ'la.
» C'osl Pio XT era uomo di Dio, tutto ili L>locco,
sia pl'egando c:.l.te bvon1nclo. E. perchè consi\\lr-
rava. la pietà. cornplcLa clerlizione fìfoùe a Dio,
glj veniva nii.t.urak ili çousacrare a Dio tntto l'P
stesso. con tutto k, ca1Jacit:\\ fisiche e sµiritnaJi .
»l'a1,sava egli cfal lavoro alla preghiera con
OYvia 11a.t.1u·alc-zza,, com<' per innes1o anmtmtt,ico.
.An!lunllo o lornimdo dulie 1Hiici1ze puhl>licho, av-
veniva raramente e.be pa,rJa.;se. l'ifa, se osse.rvavi
a1,ìr.n1;amen1e l'impercetti'bile movimento delle
lahln·a, appeu:1 appena, schiuse, vi veò<}vi errare
t.tu-it.a 1't p1·egh:iPra,: 11oltituto ttnalclie ~illaha, clrn
impensatnment e ~li w,eì talvoHa. liirHV'<t tra i re.
spil'i, potè 1n1 lrRil re :Jllche ai Jl1f)IH) atlenti quel
suo con(,inno conrnuirare <lell/J Kpirito con Dio,,.
Qne.<:l,r e a.lh·e heLli~sime coRe ci rivela l'Rceel-
le.nì,is~imo Autore ili , ...io X .I t•isto lln 1)il'i110.
SarcbhAro hastale vcr 1111a. <·anonizza,:1,ione pop<>•
lare ~e fossero av1·en11 t;c i:1.ei prirni tem'fli della
Chiesa e se fos~ero ,;(.a.u, eonoscinte da.i fedeli.
'l'rai;pare ùa q11<'~tr poche eitl,1,7,ioni la profontfo
a.tlinitii ~piri1.uale l'he vi è tra le òne grnucl_i aninw
di San (;iov1u111i Bc>sco e di Pio XL Traspatf' di
'Jui come abbia.no 1>otuto fiori.re sullo labbra tlel
gnmde Pa,pa espre88ioui per Don Bo~co che ora
il :4no Eccclleutis~irno Biografo ripel,c. (]_nasi :illa
lettera,, [lèr lui.
Dalle alLezze dc ll:i, sua vita, s-pirituàlè J)TOviene
a11('ora quel gesto più che pn.1,emo cou citi vòlle.
nella persona elci 8er\\'o di Dio Oon Filippo .Ri-
ual(Li, far<'i tlono dell'l1ìrl11/fJl111z11 rM T,al'llro.
La l+'amiglia 8alesiana, sempré 111emore e grnta
per la pa(,ema he11evolc11za e gl'i11uumAreYoli be-
nefici rirevnti dall'immortale Pontefice. form1ù11
voti e prt'p;l:t.ier<:i percl,?> nrl giorno Jddie vogli::
cingere la. sua fronte cli <lU(lll::t coronù di cui
Egli cin~e fl'OH1e del 11ostn; Padre e .b'oudalorr.
ESERCIZI SPIRITUALI
dt/'fltmeo ((o(llì Esercizi Snirltoali ormmizw.li jr, Itu/1'11 per i Coo11rrolor,
e le <)(,operr1,l'rici p1il,hlfor,,fo 1tèl ,utnie'l'o prl'Cedenlc aaniunr1iatno i. sr1.1ue1Ui:
P1')R COOPERATORI:
Orta (Nova.rn) Villa Pia, dalla sera 15 giugno al mattino 19.
Moutcfiolo-Asp1•a Sahina (Rieti) pre.•so le Oblate llcne-
deLtine. dal 31 agosto al 4 sette!'.Jlbre.
PER COOPERA'rRlOI:
Casate C orte Ccr,·o (Novam) Getse11ia.11.i, dalla ~era <lel
24 agosto al ma.LI ino clel 28.
Grottaierrata (Roma) IsL. Fig-lie S. Cuore, tlal 27 al 31 agosLo.
Per Informazioni, iscrizioni, ecc. I Cooperatori e le Coo~era1ric1 potranno
rlvo'gorsi alla Casa Salesiana o delle Figlie di Maria Ansi ia1rice piu v:cina
" La parte io1ul,1-
1nm1tnl<· d e lle pra-
1.i clt_c cli [li1>f.à, quella
<>hc in certo m orlo
lntt<' le abb1·acc.fa,
«!ousistc in im•t• oguj
aiu:10 gli :Esex·cizi S[li-
ritua.li , 1: O!Jlli llJt'SC
l'Esc1•cizio 1IPll:1 buo-
na n101·tc " ·
SAN (1 tOV ANNl llQS<.;(I

1.7 Page 7

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H11rt111w111e 1t\\· vierw di :1><,-.ister<" a .,pt•ila,·oli ,li
fl"d•· ,. di çl{wr1ziono <·orni• quc-Jlo che ahhiaru \\ i.sto
a \\":ildo<·t·tl uei giorni i11 e11Ì furono no,.! ri o" pit,i
g-1·11diti,.,_irni i 16110 g,lova11olti pelieg-ri11i pro1 o-
11it:111 i dalla Pmuda. 11:11 BPll,(iu. tfalLt Sdz:wrn C'
1htll' \\fril',1 ~orù. Ernrw \\t•n111i per rernlt>rl' pitì
,aIda la lon, arui!-izia roll T>ornt·nirc, 'ioa vio t'
hu11110 ,lato pron• clo1pwnli e c-ommo\\·r11ti c·lll' al
loro 11111i1•0 1)11111i11i,1m \\'ogliono yer;\\ltll'llfl• llll
c:ruu lwnr.
•\\pp<·ll!I ~i tlllli H \\iuld111·(•II I:, ma.ff;ua (lt>I 111ar-
trd i di l'asq11a,. vo.l lnro riK,-i"(c•re aJl:1 H. 11!·,."a 1·u-
l<·hml11 i11 suo onure dal H(•v.mo l'l'eJp(,lo l,1•111'-
raln 1>011 Fr,lri!!;ulli. Bi,.o!.(llllVa hCnlirli a pn•c:nrc,
Do1111•ni1·n S:nin ,. a .::111tarc> RII<' lr.Hli! Tulla lit
f3n,.ilka dhr,wa dei l'unii e rlcllc prr).(hi,·n• fi.,IJ,1
111:1,-~a. mc>nTTc dnlr,ilt11n• •• d11JJ'on·hr,-t rn ri...prm-
dl•,•:mo i <'Ori dei J'i1·t·oli I't1111uri in hianra 1univa,
<'-l'l'lllldo nu',1tmusfern, t·11,Jcl11 cli forvon' 1• ili f1•d0.
Al V1111gclu l'ls11et,t ure salt,si:1110 ùi l'ari):(i 1)011 1,o
Boull·h i1tl,·qm•lò la ~mm. I ,•111 thù1i;010. i propo•
sili di r.ut,1i. \\.Ila Comuui1111B i t{ÌfJvaui pc>ll<'l!rini
aHbit1p:1r01w lt• lrl' balaustre•. 11w1d,rt· 1m c·aulo lit,11-
11ie,o dill'onclcwa. ll<'i c1wri soa, it,:ì, o paoe.
l'~('ili di 1·ltirsn, <'Ì:l~t·11110 l'hh,, 1111a paia,•no!tt'llu
pl'r la ..nlnziorw. proprio 1·1>1uP llomertico l'sa\\'io.
e 1wgli ,ft,-..si c•ort ili. \\I a Du1111•11iro per t·ompa-
nat it·o a\\·t•vn 'illlo l'apprlito. 11wntrP i 1>uoi am-
mir.itnri r11ro110 hmtant1•11h• M•n·iti.
Quindi 1·0111iuriaro110 le \\ ie1it1, all'Oralorrn. al
Cotloh•111-(o. 1dl:i t'it-tà .
.Nel p,11111·ri1,;•.60 ebbero l'o11orn di e~seri; rif'n-
n1li d:11 :-\\i 11d:1(•() à l'a.lazzo \\'l:1cl:1111a. Jl Vllt,IO
s;1lorie do,•p ~i è fntla l'Hnlia lor><t· 11011 an•\\·a 111:11
a1•,·olto !anta l{iu,1mri1. Erano a1·1·1mlpà$.!ali clai
dnl' lsp!'tluri snlt·siani rii ~•n,11.,iu Don .\\.miell1
e Don L!, lfould1 P cl.li IMu I>in·t tori. 1··rra110
anislw il l'r1.>fol(o Ue11i>r11J.. ,, il t ' ow,i!!liere Oc-nl•-
ra,11' ch•ll(' St·uulc• Profe~:-io1111li 1>011 A111 ou.io l '11,11-
clel:i. l)111wrln •·nl il Si11d1H'o. 11,c(·ompa,!!mtto da
T>al 22 al 26 aprile milleseicento glo,•ani Ftancesi, Sviuerl, lklg,, Nor daCricam pcllcllrlnavano
al luoghi santificati da $. Domenico Sovlo, N<>lla foto: la Pia7.za Moria Ausiliatrice al loro arrivo.

1.8 Page 8

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U SJr_dt.co di Torino Avv. Peyron riceve s-olenne~
mente a Palazzo Madama i pellegrini d'olttal-pe.
nnio perisoDalitit, i 1600 ragazzi lo a,ccolRero con
un <'anto an,!:(tuale e un potente tl'iplire lnfn·à,,
Quinili 1m r:Lgazzo gli offrì ma,zzo t.li rose
rosse, a simboleggiare l'amore della gioveutù di
~'n1llcia. Sviz¼crn, Belgio " Africa :Nord per
l'Ha,lia, n per Torino, che ham10 ùato al mon<lo
Don no~co ,, DometJ.ico Saviu. l'oi l'Ispettore
Don T,e BoDleh esprOtiS!l ]a socldis:faz:iouc ,lei pel-
legrini nell'es~ere accoHi da 1m 8inùaeo eosì
degno rli rappre,:;entarc la. r,itt11 di Don Bosco e
i1el Cottoleugc). L ' a,vv. Peyron rispose brillanto-
tlll\\11 Le. r::illeg-ra.ndosi coD loro ,·he avessero coni -
preso L11l,h1, la grm1dezza di San Domeuico Savio,
la cui ~loria ò la ,gloria, di un sjstema educativo
che va conrp1i~taJ1do il mondo. Le parole del
Sinda<'o li1rono ripei:ut1.1rne11te inleIToUe da ap-
plausi, cl1e dissero quan1'o bene rillpecchiassero
le profontlo convinzioni dei pellegrini. Poi an<:ora,
1111 canto in onol'e di Dome,nico Savio o il lieto
St~iamare dei ragazzi pei· le vie flella città.
Un pellegrinaggio vero e proprio
[] giorno clopo etcoli pellegrini ai luoghi con-
saC'rati dalle virtù di San Domenico Savio: Ca-
i,telnìH>\\' O, Monclon.io, J\\lorialdo, Becchi. Pelle-
grinag;g-io, non gifa turist,ica. InfaLti la Guida
iunmoniv,1: ~ Tu non sei 'ven-uto C</me turista, ma
come JJellegrino. Un pellegrino lta sernpre g·naìoosa
<la ,•hiedNe... Chiedi a Donumico Sa1·io tli /arl'i
omnpr,wdeu che co.ç'è la santità,... Oome egU ha
faJt,i 111n· e.s8m·e se1,1,vre pie1wmente d'accordo ccl
Signore... &.
Partiti ila 'l'ori110 su trenta pullman e accolti
festosamente ila,I 8indaco e da tutta la popola-
zione di Ca1:1t1>luuovo, cominciarono a _porconere
a picrli col rosario e In pfocola guida in mano i
tre <' liilom1,tri che li s<'paravano dn 1\\fonòonio.
Snl percorso erano sta li posti dei pn.li con cartelli
il1v-itanti a Ila meditazione e alla preghiera,. Per
ogni sta7.ioue la guicla riportava, ìlll:l, breve me-
dit;n,zior1e sn fatti e detti di San Domenico Sa,vio.
206
(',iunti alla ~far.ione, si leggeva,
se~niva nn breve ~ilenzic,, poi
una, decina di rosiLI:io, ml ca.m;o,
quindi riprPudeval'allegro clLiac-
cberlo fu10 all'a ltra Lr~ppa.
.A. :Monùon.io fluono visitate
con intéresse e amore la <'ase(ta.
dove il Santo mmì cent'alllli fa,
la chiesa. parrocchiale e il cimi-
tero, dove riposaro110 per ta,nti
anni le spoglie del Ragazzo
santo. In t,n[ Li r lire i 1110,ghi
furono celebrat;e sante l\\fessecon
molte Comunioni. lntan!,o erR;
giunto il mezzogiomo. La, lunga
paR6eg~iata, il sol11 e l'aria p1i-
mç1verile avevano procuralo a,i
ragazzi 1m appelito forini<1ahile,
~i<'cl1è mai pranzo parve loro
più gusto~o di 11nello c-0ns1mrnto
<prnl giorno al sa.eco. 8111 ta,p -
peto verde clei prati m essi ,t loro
dispoHiziono. Al contemplare q nella. variopinta
moJtHurline arfa.giata sul.l'etba a gruppi. 1·011i1111,
spontaneo pensaJ·e alle aiuole umam1 formate dulfo
bul>è ~farnate da C-1-c$1'1 sull<' ('OUine palestinesi.
Alle 14,:l0 il pellcgriJ1aggio è ripreso cou mota,
Notialùo, se~Lendo la strada che più 11olte fu
percorsa. dru piccolo Domenico. Anche qui grandi
ca11,olli co11 scrit,(CI rievocanti epi.,odi dcll' c(lifi-
canl,e vita del Giovanetto. Anche in <1uo::;lo pel-
legrinaggio ponwriçlia.110 per ~t,rade, c-ampe1-1tri,
mec1itazione e canti sacri. Poi u .Mo:r:ia.ldo la visita
alla casa, al1itata da, Domenico circa nove :11mi e
alla chiesa, della sua prima Comunione e ÙPI ce-
lebre grande proposito La nw·rte, ,na non per·ca,til
Ci pare che il Provvide11tis11imo lddfo
abbia voluto presentnrlo come l'ideale
lnmino110 di quel retto si.sterna di
educo:rione della giovenllì, T1el quale
il Fonda.tor<' dell<, So<'ieuì Salesi<ma
f u così e n1i11Pnte.
S. S. PlO XJl nella Lcllcra per il
eent~o11rio 1l1•lfa morte di S, Do1uenieo :O:mdo.
Dopo una giornat,a '1i CC/$ intensa. spiritll11ilità,
rm po' cli 1·iorcaziC1ne era.. ne1•ei,::1aria, ed a.11ch11
questa, era in progmmma: al Colle Don Bosco
si svolsero gare svortive con i::li allievi ùell'Jsi,i-
tuLo <li adi g1·uJiche; e l'ing. Daubret. pre,;identf',
dclJa. Colonia li'rancese a 'l'ori.uo, ebbe il piaceri'
di conseguaTc la co-pptL dei vincitoci ai giovani
pellegciui. Questi p er'<Ì. con ~e,;lo fraterno e ca-
v:iJlel'esco la offrirono ai gioralori italiani.
Alla va:rtita segul uno spetta,colo di varietà,
con canti folcloristici e scene drammatiche snJlti,
viLa, del Santo, rese più suggestive dall'osrmità.
che fu 11oi interrotta. ilai lampi e guizzi spetta-
r

1.9 Page 9

▲back to top
cola,ri dei tuocbi artificiali. A
quesLi ùivcrt,imenti poterono às-
si,;lere auclu:> numerosi coutadirù
di Monrlonio, ai quali i pello-
grini, con pensiero gent:ile, aNc-
vauo offerto un servizio di
ptùlman.
Tornarono a '1'01·jJ10 vcnm la
mezzanol Le, stanchi ma felici.
L'ora della fraternità
li programma del terzo giorno
richiam/J i pellegrini 11110va-
meJ.1te all'Oratorio.
Nella mat·tinata, ùa vanti al-
l'allarn cli 1-\\au Uornenieo Sa.vio.
si ebl.><1 l 'iueoui,ro elci gio1>aui
fr:.mccsi e italiani a,ppart.cnonl,i
alle Compagnie lleli~iose. Un
MONDONlO (Asti/ A cent'anni dl distanza, rag,zzi di tulio il mondo
s'incontrano nell'um.ile stanzetta dove Domenico Savio santamente morJ.
giovnnc dcll'Orntorio con1<eJ?;nò
a un ~ocio franoe~e la 1,anùiera delht Fcdera:1,ione mim.e "' nunwri di arte va.ria, ùestauùo scoppi
I.uterna,zionale Wovmùle Salesiana.. e pochi istauti d.'ila.rità ed. applausi.
ùo110 un grnp110 cli rag:'tzzi s 1·izzeri e frMtesi pro-
.A :,era, la Basilica ili Maria Ausilial,riee ace.obe
iltmciav,wo per la prirut\\ volttt ht 1;1olenne pro- i peUegriui per il s,tluLo il'adilio. Doµo le µre,.
i:ucssa dei soci delle 0ou1pu.gnie Rel.46ose.
ghiere ùclla ~era e la benrrlizione e1wariRtica.,
Il ><i~. Dou Candela, <'he aUoruiato dai cluc l'lsµeltore salesiano ili T'n,rigi Don Le .BoulclJ
TRpott,,1·i salesiani della Pranci:1 pl'e~icd,wa, la lesso il Uilep;ramma invia t,o dal ::lu.uto l'aclre ai
cerimonia, ri,olse aj convennti p,irolc di compia- p11llegrini e rivoL':le a t,111,ti i present.i il fa-milfarc
cimenM e di :rngurio.
tlig(•,orso delln « huoua uot.le * Sftlo~iano, a.ccre-
l\\el pomerig-p;io si i:i-volise l'a.tte,;a manife~ta.zione ,;ceudo la ('ollUDoz;ionl'.l tlel dist.acco. La Ila.silica
alleirra e fraterna di Lutti i giovani. Cou i Supe- era L,1Ua trna. fest,a di luci, o i _piccoli pellegriui,
riori ér:Ul() prese11l,i circa t.rom ila veri;one. La, ijehbena stanchi (l.opo l,1·0 giorni d.i movimento.
handa ùell'O.ra,!,orio, la piccoh), or1•lie1;tra dei la inouùurono rlollll loro vo(li tlevote. rillJlova.udo
Chierici di Lione e i Ptteri 01111tol'e~ ili Perpigna;n il granr1o affol,l.o per il loro a.rn:ico saut,o, il cui
e.«eguirono il progra.mma musicale. e a1cuni grnjlpi fascino li a;veya radunati da tutto lo regioni
1-,ri0YllJlili francf'~i si avvincenùarono ,·on pa.nto- ùella Francia.
TORLNO • VALDOCCO - ll cortlle « S. Domenico Savio» tt"as-Corniarn in un immenso salon~ per
l'« Ora della fraternità» in onore deì giovani pellegrini. In primo pian.o la banda della Casa Madre.
207

1.10 Page 10

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PORDENONE (UdtneJ
Un
laborator:io per arredi sacri e
per poveri
I .1: Cooperatncr Sal~1an1: dr
Pnnltmone hanno celchniro i 25
ann, di fondazione del Comitato
Dame Patronesse, che scttimunal-
mllntll luvorano nel /,11/wmtorio
ddlc Fi11lic di M. A. u conft·zio-
narc indumenti per i poveri della
cmii ,• nrredi sacri per In chiesa
del Don flosco • e per le due
parrocchie cinadine In mk occa-
s,one \\'Cnnero distnhu111 1 diplomi
di Cooperarrice a 11-1 siw,ore. Oimi
m1•se nel pomeni?irio del 23 h3nno
In loro conforcnzo lhen,ile cd il
'1iorno <lupo alle ort• ,, a~s iRtono
olla santa Messa.
*
N APOLI-VOMERO
Corso
per Coope ratrici Catcchjs-1e
·\\Ilo scopo di u,·cre una quadrn-
rura did;1ttit"o•dottrinalc le Conp1·•
rntrici chc- ~i preparano nll:i divina
mrssion,. dd l'mscgnorncnrn cnte-
chislico han no frequ,•nu110 111, corso
di Jeiioni tenute da uomini q1rnli-
fic,11i nt-lle varie $Cicn1,c ~;ìcrc. fl
corso, che ebbe inizio l'1 1 marno
e gj chiuse 11 31 maiuno, compren-
de\\'ll ., lezioni di do.l!rm1, 7 d, mo-
rnle, ~ Ji ~toria eccleRiastica, 1 di
cn1cche1ic,1, 1 di sociolol{i:t, con la
prolu~ione, un tota!.. di 20 lt·zinni
con dotR nredcterm inutu in ogni
••
1unedl e venerdì, esclusi quelli un
pcdili da ricorrenze speci11li. Cli
aritnrncntì trarrati scelti 1m i
più \\"ituli i.uscmlrono nelle Coo-
pcmmcì non solo intcrcs!-<:, ma
entu,;insmo e 1{101a.
CHARLEROI (Belgio) - I Coo-
peratori n ella città del carbono
Si è tcnut1t recentl'lllCrlte la
prima nunione di Cooperatori nl'I
pnese nero, dove non c1 sono an-
cora cahc ,mles1ane. Vi h~nno par
tec,pato 125 persone, trii cui due
d1:pulltlÌ ex ministri, ingegneri.
industriali, ecc. Fu un suCcl•s~n
1nsp,muo. C h~rleroi è sulln linen
Licgi-'fourn:ii ed è umi regione
molto ind.i~criale. Vi mancn un
istituto salesiano, consiùer11to ne-
cessario e utteso da ccntinurn e
centmnin dì persone, pronte ad np-
pogir1arè m runì i modi la mi-tra
fonùo?.ionc. I Coopernton oono
l',1nima del movimento.
*
Mll.,ANO - Sono maturati i
frulli del Laboratorio Coopera-
trici
Le Cooperatnc1 del Labnratono
sorto preiw, il Cenrro hpcttoriale
salc5iM10, per la festa di Oon Bo-
sco ofTr1rono II S. F,. Mons. Mon
1ini cinque rammenti sncri com-
Un conperatore ~;11esiano tra i ner! dPl Camerun
Il nnttro Don Lthnt11, minrmm,io m·l Cungo Hl'l,:11 ri scrive:
, Menrre mi trovavo o \\'uoundè
nel Camerun francese per rrcn-
der<' purte al recente Con J!resso
lntcrnnzionale Cauolico, obbi la
~rnditn visi1a di un giovane came-
runc~, Si chianm Giov11nm Bo-
sco Onana c appartiene alla J\\lis-
tione d1 ,\\kono, a una cmquan-
tinn d1 chilomerri dnlln \\lis~iom:
d1 vivolyé, dove 10 nlloggin\\'O.
Quale non fu la mia sorrre!lfl nel
sentire che era cooporot<>re sule-
siann' E!!li mi mostrò il suo di-
plomn di cooperatore rodatto in
linQ'uJ 1tal1ana il 4 settemhn· 1952.
l.'nvu-a <lttemuo per mlt"<IZO di
Don Am1elh. Aveva anche nd por-
tafol!ho un'1mm~IIle d1 :\\I Au-
•ilrn1ricc, di cui è de1101ìssìmo.
Av1:ndo ~aputo che a quel C'on
gresso 11vrehhe preso parw un
autentico salcsmno (non ne nvl'vn
IDJli visto neSSltnO !) egh UVCVII pt,r-
corso il !unQ'o viaggio ili 50 km,
per incontrnrlo e dirgli la RU:1
gioia nel vccforc pttr la prima , olt,,
un fo.!lìo d1 S. Giovanni Hosco.
È dnvvero sorprendentl' tnwurc
un cooperatore salesiano tnl I n.iri
dd Camerun, mentre non vi è
nci-~una c..sn salesiana in tutta
l'Africa Occidentale ed Eq11,110-
rialc Frnncesc. Amando molt,, Dnn
Bosco, suo santo Patrono, c (lllind i
la Congn•&'>1zionc S;alcsiamt, ,·i:li
sr ù1cern .. orfano" perchè non c1
sono Sule,-mni nel suo pue•c. E
m1 prejlav11 d'msisterc pn·-.so I Su-
periori mt1Rf-11ori perchè mandino i
'ialesinnì nd Camerun
2011
pleu pc·r le chiese povere de l]'Ar- ,
chidioce,;i dì :l.lilooo.
Ancht: ali' lspcnorc Salesiano, rn
occasic,m• ddln sua fe,;rn, potcrono
offrire cinque parom=ti completi
per le cu,e s:ilcs,anc povere. I:
nella ricorrl:117.-0 della S. Pn~qun
complcmrtinn l'impe~mo annuali:
offrenJm1c cinqut: 11nche al Hev.mo
Rettor :vtr•t{l!HIH' pt:r le chiese J)O·
ven: delle J\\li••inni. S0110 co~I
quindici r.aromenti per la cclcbm-
ziont: Jdla :-.. 1\\lcssa, che le fer-
venti Cunpcru1ric1 milanesi offrono
a Dio nella persona de, loro n·-
nerau Sup.,riori, quale frutto dclln
loro s,1crilica111 ,. ii-enerosa auivirà
Valido oiuto <lÌ Pc,rrori
ln quel ,k•lizioso centro ,1.-lla
, ~ivien1 dei Fiorì ,1 che è Armn
di Taggia ( Imperia) alla primn
Confernnza ;mnuulc fu prcsrntc
anche il l'urroco, Rev.mo 1\\lons.
G. Gu1m. 11 quale. al termine t!dl,1
conforcnzu, volle prendere la rn
rol:t ri;r d1chmmrc il ~uo amori! a
Don Bo,co e hl 8U;1 soddisfoi:iom:
n<'ll'esst!re confero- nto Decurion,•
dei Coop,•r:1tnri. • Ques:111 co111pitu
- $Olt1li,111~,· 111'i111peg1111 " ve-
g11iri•i u,11 ""'lfl!ior i11teresse e ro11
spirit11 111/10 mlesimw, ma me11/ri• d
assicuro citi' urd1m di 11011 111a11ct1rf
al miu ,lo,•rr, di ,1ggreg1111, ,1/111
Terzn Fa1111~li" di 0011 Roseo, de-
1iderr, rhe •·oi mi a111ti11te nf'i bi.wg,ti
,pirit11ali dd/a Parrocd1ie1, che ,,,
se.~nnlen'J 1111:ll i,umzt,•i me,11i/i t 11
CI/Ì 1>11i prrstorr/1• il (,'()Siro llflfllJKfilfJ
cercm,,/n /11 mllfll·ora3io11e di /111/ì
A commento di queste p:milc
smmo lict, d1 poter portare la p111
alra confrrmu .11 desiderio di l\\lon,;
Guim, c1111n,l11 la definizione cht·
Pio X I eh s. m . dava dei Conpt,ra
ton sale"nn, nello ~torico Decreti,
de 1111,, per la t1111onìzza7,ionc d1
Don Bos-,n. I Cooperatori ~ono
, 111w ,,,111111r di /fdrh, i11 mm.,i11111
p11r1t lufri. d11 1111imn1i rloll<i s/1irit11
della S11ri1'1,ì Soh•.rimtn e al /)fin ,li
esst1 f>rt111/Ì ad llf!JII opera di brm
hmmo pr, i,ropo di pqrlarc, nd/,·
~-arit- cirra1tm1::r, t•a/ùli, ,1illto m
Pnrrori, m 1·,·,rm·i t allo flf!Ht1
c;-omn,n Prmt('/it-r

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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IL NOME DI
DOMENICO SAVIO
HA
L<~ r,ara fir1ura del H1igazzo &r111lo,
l"hr clopo fo 1·1~1t1JIIÌ-Z$nzion6 va, 1·011q1d-
stmulo il m011do 1'011 la s,ia so1,rir/en/r,
srwlilà, nerle ce/rln·azio11 i del 111·i-mr, 1·e11-
le11ario rlella morii' è staia 11uovmnenle
esaltatn sollo Of/ll'i 1'iefo. (]all' T/a./ia, alle
più lont1111e te-rre. 0011 / esteggiwrnenti e
N>l1/.flllfl!Wrazioni non orrli'IIM'i, nll/1te-
11foo 8a1}io è davvero la «1wwva f 11/yiil't.
gminl/1, drno de11M roorte dei yiot1oni
1·incitori del sel"olo il1:e1.ro il n, islico
1lg11el/() (PLO XIT). cl,e, «i,ia&e 11,i !JiO-
,,,anelti. i quali vedo no i-n T,,d •1rn,
myazzo pr()prio /'Ome /1>m >► (BE:-1 R-
ùl\\T'l'O XV); rna anche i grcmdi -
r1e11itori. l.'duf'litoti, er·l'/1'Sfo8/1iei gurir-
danl/ con si111z,atia a questo ~aro Na-
gozzo, mo1fo/.lo ami yiove11tiì, JJe)' rui
~ 111 011do •1n,ig!iore ~-
l)iciamo om qu,ofrosa <li- <{lta11to .si è
fatto 1w1· la cdebrazione del ce11te11atio.
N()no //()/ i:::ìe frnrr11nentcwie e inomn-
pll'k ,-7,r ,/iì,11110 1iM·1ì ·11,11'irlea dell'e11-
/!usi11,1,.,nr, c/,c vo. suscita,11do nel m1111d11
il 1!i1ì yiornne dei Sa nti.
(dall'alto)
BRUXELLES~ BELGIO
700
"
Puert
cantores
1
',
apparténcnrJ
a
rs Corali,
festeggiano il Joro .Patrono S. Domenièo Savio nella Collegiale di S. Gudula..
MANDALUYONG-FILIPPINE Inaugurazione del nuovo Oratorio e del
monumento a S. Domenico Savio.
NlZZA MARE• FRANCIA - S. E. Mons. Felice Verdel benedice 13 nuova
statua di S. Domenico SavJo.
]h Snnlo P a,frc, come abbiamo
pnhhlic;ito. si è- cle,~nato 1l'inairir.zm·e
aJ Hettor 1\\faggiore una vene,rnt::i lct-
tlira., nella q nale i;m-na a ma.gn ifiC':i,re
Domenico Savio c,ome «ideale lnmi-
llllSO ~ ti.ella, gioveu~ù. .La Hall.io Va-
l ic.a na nella rubrica «S i1,uair.ioni e
<'ommf\\n l i 11. il 7 wnrzo, riovocò h\\
fig11ra del santo A<lole.~cente. Alfa
lladio lla lia.u:, fu commemorato il
9 uwrzo dal l\\Tiu.istro ili Gmzin, e
Giustizia.. Le Poste Valica.ne hanno
emos~o UJla i:;erie di fraucobolli com-

2.2 Page 12

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memora;Iivi clel 8:uit.o. I p rincip:1.li t]liol"icl iani,
quMi tutti i seHiman a li MLtol ir.i e u10Jt,e riviste
haimo pul)blieato va~ti servi't.Ì ddle fes(·e e lunghl
Mons. ~otoleM. Yc1wovo A1,1qiJa,re, ba foHte.,g-
gia!o Ran Domenil·o 1•.r111 inai1ife~t~zioni 'ol<>n ni e
frntt nose 1)er la giovcu\\.Ù cli tn~te k parrocdiie,
nrl,ll"oli.
In molte eit·L:\\ si 80no rinnovai e le grandiose
A Ll'Cé(', la \\'Ìl-hì tlei !lur. mirocoli della, cano-
uizza.-;iom'. fa t'esta 1'11 cclchrn ta nel ~mndio~o
cell'brnzioui a caral,(,ere rit,àdiuo che si era 110
s\\~olte per la. mu1011izza,zioue. CoR'Ì a Ca;;;crta,
dove si i:i n.vuto un pl'0gTam111a va.rio e ori,giuale,
<:olllprell(lente m.i.11ifost:1.zioni di carat.tere arli-
stieo, rl'Ligio~o e cnltnrn..le, tali da 11ii·igere sulla
tìgnra tlPl i-la.ii t,o l'at.teuiione rki 1tiova11i. <le1tLi
intrllett,11:di. dei religiosi o di
1,11t.ta la p<>p0h1zione. 'l'ra, gli
oratori. S. E. tlsc;;ix L. Sral-
farn, sottosegretario al lli-
nlstero ili Grnzia, e Ginstizia.
lfoèezfonalmeut,e granilios.i
fnrono i fesLP~!{iaméuti nello
ritt;\\ ili TÒl~nt ino. dove
per una settimana (,utt.i i
:-\\alesiani fu rono ruobilikiti
pè1' ill11~trarr. a~li f<tmlcnti
clell(' l'\\Ouole la simpatica
figura. del loro modello: e pN
un',tltra - 1n, «Settima.ml
ùell'Edm•a;r,ione cristiana. •>
- fu un gp_g-nir,;i cli confo-
re.nio e iniziative diret;1o a
in t;ere,l'\\nre tutta la citlà. che
p:1rtf'('ipb in mits:,a nlla gior-
n:1,ta trionfale riel 24 marzo.
I11ereiliJ1ile l'on1;11siaismo su.-
sc.itato dn ll'amabile ~a.ntino.
Lempii> clei 'l'ila\\ ùli e R. E . l\\lon$. 1l.i1ie~va bene-
disse nn nuovo grande quadro tlel Sm1to. A.
Ca;;;tclla n('hl ('l'aranto) per inizia ti va di S. J~.
lllo11s. l\\Jotolc.sct1 la cou1 memoraiione del ceni e- ,
1,urio cli f\\au Domenico ~avio fu promosRa vresso
(,ntte le Mnole rlelh Diocc~i, merliante la proie-
1.ione e comm<>nto della, fil-
mina, a colori 11elle sale di
~pettacolo delle va,rifl citt:i-
clinEl. À Tn1pa11i tr.nne la ~
commemorazione crmtenaria
l'On. ran11iz1,o, A~sessorn lllhL
Pubblica lstn1ziom}, pre~eul i
tutti.' le A111'.oritit. .A. Tl'ra-
mo, in ocwasione delh1 fosta
celelu·a ta in Catt.eùl'ale, ~i
tenne il Conve.:uo Dioce-~ano
degli ..Aspiran't i ili .A1.i011r
Cal tolica. Le cclohrazioni <li
S . Hon:'t cli Piav.- nu·ono
reso più solenni daJl'inter-
ven to cli d1rn Ecc.mi Vefi<:ovi.
A Ca va.rz«·re (Venezia) le
feele ùmtu·onù ben 1.liN·i
gioruj e il ll·i<luo J'u predi-
ea;Lo cfa,ll'Ere.mo Vesrovo ,li
Cbio,ggia, che hc111idisse mrnhe
la ist.::itna tlel R:i.nto.
'l'r:-1. gli orntori gli 011 . J cn·vo-
li110," Concetti, · ·corstinego o
S. F.. l'fl11. Ermi11i, ex mi-
nistro della, P. 1. e.cl Ah's-
;.;andria le f (>8\\.fl !>Ì Rvolsero
CASERTA S. E. Oscar L . Scalfaro, Sotto.se·
gretario al Ministero di Grazia e Giustizia,
tiene la solenne commen1orazione centenaria
San DQmenico Savio.
L a ,La,t,a ce11t,ena1'ia, fu
pure c<>lol1l"nt,.i con grnndio-
sit:\\ ili riti e concorso <li
n('J Duomo. do ve relel>ra.rouo
le vi rtù ik-1 t'\\nnto le LL. J.<:E. i ) 1 011,;. Ga.p10r e
Angri><ani. A T1·1•nto la con11nomornzio1,e rwn -
t<>nnria :i,9Run;.e c.[1,m,t-.t ere nlliriale per l,1 parteci-
6>invr,Ll1,tì a i\\lilano, Pa,lermo,
Catania . Pavia. Piaa, Cagliari, Como, ~ondTio,
Lugo, L'A.11uila . Ponl(l11,me, f;allipoli, Na,ve e
vicinr, parr·ol'Cllio d i Bo1°e.zzo, Gai110 e ( :or-
pnzionf' !li lull,r ]P A11torit;\\. A Ha , •cmrn lo tiuo; a :\\lont,oélille, Ros.Riglio110 :-\\1rpe1·io1·e, ScL io,
"t,e;:l'\\o E é-l•.mo Arrive~covo :\\lons. Ba lda.ssarri pre- Ga.lta. dl Vigonovo, Ca8H Caslalda,, lkllavist.a.
1licò il 1ridun e partecipò a Lut.te le runzioui, clrn S<ileuni e affnliate cli gioventù le fe~Le organizzate
furono tenute uPlla vasta bal'ilic,L di l-\\a.Jtta '.\\1llri:1 ila Don Fal:!UIO a Cn;nieatti. Cefalù, Lercara,
i11 Po:rt.o. A 1~,wll ~i tenn i; il ('o nveguu Tli,we. Al ia, Calllpohello ili Lirata, ecc.
sano negli .Asvirirnt.-i di Azionf\\ <'attolica u ;;i
Anche 1htll'cst·ero abbiamo ricentto -1.wt,izirt di
celo tmwouo I re giomi ,li foflte ('OH intervento •~
prcdic•a,;ioJJe di S. E. l\\lons. B,,biui e del Veti<'flV(J
J:e.Rt.e particolarmente gmurliose a 1'"izza l\\,hwe.
a :\\llalla, a, Bruxelk,.;, a 1"atal (BraRile-Riù
cli (' !'sena S. E. :Mons. <+ianfrauce~chi. F11 pnr;, firancle) . In queRt"iù lima cii lii. p<>r int,t>mssa.mt>nto
ronsa.era,Ln 1111 m-tistiro .Altan~ a, Don Bosco P
a,I ~1Lo cli~11ep<11o. Am.:l1 e ;i, Chiavm·i ~au DomPnico
<li :>.oh'1,uti Coopetalori salfl$iani. la rnrl io, i q110ti.
di;mi e gl'insl'gru1,nti si a.ccorthtrono nel mot.1-ere
Sa,vio elibe gli onori del culto uella rua.gnilica a rnoco lr virl ù ilt1l Savi<> e .uel (lare l 'UJ)JHWtlt ·
Ca,Lt1,<Lrale-Sa.nt11ariù di l'i. S. dell'Ort,o. Il Prov-
ve1lit1,re ap;li Stncli di Brinflisi coll a.pposit.:L
mP,nto a tu(,ta Ja gioventù s111la piaz,za centrale.
li radm10 fu spctt;a,èolal'e: tma verH m11.rca 1~i
cin·ola'l"C invita.va Lutti i l'l'esicLi e Dire.ttori ùi i:rioven(,ù mnlticolore. J'resenziorouo Jo massime
Scuole a, presentare ,1µ,·li scolari «la, sna vit.à 1·0- Aut,oriti\\. Reg11ì 1m iu t l'J'lnina bilr ro rt,eo giovanile,
slella t,a <li f11lg:icle gemme 1'-l)lenclenti di p 1uezza, cho sfilò per le vii' della cit.tl\\, osannanrlo a f;a,n Do-
cli pieti\\. d i ,;oaviUi. ili missione». De~n,1, di uotu. menico ~avio.
la. «Ca,mpa/.,'lUl. rlel cnrn.tt,ere~ che llreccde!.t,e lii
11olenu.issima, commemora,zio.ue cit.Ladi,111, o I:\\
In oo(·m,ioue <h-1 centf'nàrio .fiorii-ano ,'IJwb.e iui-
trio11fal"' prOC'f\\Rsi,me. L 'i11t!'rr1 Ai•c.b.id..ioce~i di ziative varie. come l'iuteressanle J~~posi1.ione di
Taranto con a. r,avo l'Ere.1110 .Arl'ivèH1'nv,1
1•ari9i ~ L a. 1ena, p,Lese di missione»; il lnn C'.io
J',ln11~. Tle1•llftl'!l i l',flfrare111t•11le coarlinvat,o d:i. :-:. E. ili 300 pnlloncini acro1<tat,ici a (".t1i era a,n<'orato

2.3 Page 13

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un meSl!aµ;gio cli San D omenico Sa,vfo ai r a.gazzi.
avvénuto t• Chim.•j, -presenLe R. E. Mons. Ilo~et,t.i,
a couclusiollé dei /!'ntndiosi fostel\\'l!'iamt>nti; la, be-
nedizione e l'illaugul'azioue dei loeali della 8euola
:\\larcrna, i11tiloli1L11 a San Domeuico SaYio a
Car-rli lo (Niqwli ): l'inn,ugurn~ i.oue del nuovo
d.stitu l·o D01i Rina lòi» a (:a.ri>ina (Pernam h twu-
Bra~ilt>). des.lirnt(.o alla fom1oziou e degli aspirant-i
saJe.siani deU'Ispertori:1, San L11igi Gol!za;ra,.
Due l~cc.u:ù Yesrovi R-paguoli - ~fonR. Giu-
Keppe l·hte110 .l\\loni-eal, A.t·ci \\"C!s(:ovo (]:i i',i viglia, e
Mous. ~larcell-ino ()laech eu. AJ·ciYe.➔covo di Vn-
lcncia - ÙtlllllO iu viato a l clero e ai It>rleli dt•lla
loro Arcù.idioc•,es i l'.m1111aJe. .Lellern Pastornle iUu-
o!tran<lo ma!);i'-ltra.lru('.Jti,e fa. \\"ii,a d el Raira.zzo
sa.nt,o.
.l\\la 1":i.ui.zfatìY11 pi1ì .frnt.luo!sa ci pa.Te quell.a del-
l'Arèi1·escovo di \\lalencia, cl.te yolle proclama.ra
sole1wement,c San Domeujco Savio :palron.o clella
giovcntt\\ delle Scuole 8oco11da..rie. La (lomeuiN1
;31 marzo la città ccll'lirù in forwa solemtissima
il ceutonario. ~ella storica _pia.zztt auListauLe i_1
gra11 Sa.nti1ario <Lella Patron[l, di Valei1c11t, si Ta·
d1maJ·ono tntte le 8cuole Secourfa.rie, pubblici.il:
a _private, 1u-esiedute daJ PnifoHo. du.J Siudaco.
(htl Rettore delrlJuiversit:\\ e dal Prei:<idont.e del-
l'Ario.ne Crtttolic::i. In U11 al1are prepa.rnto i;I].
l'e.~teruo deDo Ba,.ilica in onore di Domruico
»avio l'Arch·esuovu (•elebrò Ja .l\\fes1<a. durn.id,e la
quale il canonico Benavout, presentò il a,ant-o
giovane c1uale mo<follo alfa gioveuU1 lliOtif'.J'Jl:1
nel triplice ideale di purezza, lJietà e apo~-to-
l at.o. Termi n a.ti) la }lf"RSfh uno l'l ttdenLe di
liceo, a nome dei corupa.gni, iio,uanclù ;:il l 'a-
store della Diocesi di proclamnr(l Ran Dome.
nico S1wio celeste pat.I-ono dlii giovani st.uden li
,lelle Scuole Seconda rie. L ' A..rcjvesc'.ovo ri~pose
maui:festa,ndo la, sua gioia uell'accornlisceudere a
talo domaJ1ò.a e ringrazi<'> le autorik\\ e i giovani
por la s plt1n(l ida prova di feilc o Lli :-uuore en t u-
lliast,a al i:!anto tlei giovani.
Terl.llilllamo qaesta rnpitfa ra,,;scg11a con 1m
cenno nl movirncn Lo gio,·anile suscib1,fo daJ (;011 -
iena~·io in seno alle Omnpaynie ,·cli,yiose, che
vantano San DomeniPo 8ado fontfal.oro d.i mia
tli éSse.
Del Convegno Romauo per i p:io,·aui do! La.zio
e f'-ardegna p arliamo in al l-ra J)ll,gi.ua.
DalJa Lomkmlia o dall·Rmilin hernilaei11tpLe•
cento ;;oci déUe Compag1..1il-' salE1Ria 1w couvennr1·0
:1 Bolooua. Ascolt-a,tt, la i:ì. :\\[e,;sa nel no~tro
8:mt 11orio <h•l R. C'uor·e. sfilarono in corteo con
ha.nòicTe e veis~illi. adu!ta11dosi poi got.fo le im-
po11e.JJl,i vollc di Sa11 Petronio, ùove era.no C'o11ve-
J1ut.i. eo11 le a.utorit·-?i cittadine. alcuru parlameni, lri.
i <lirigPnti (liocesani dell' Azio11,~ CaUolfra. clero l'
fedeli. Era presen t.e 1mcl10 il nost.ro ]'refotto
Geuer,ùfl Rev.mo Dou Fe<l.rigot t;i. .Entusiastiehr
acthl1nar.ioni ,u,.colsero rt1.rrivo di Su.a Em. il
Cin<l. L,•rc1u-ù. Dopo il saluto dellf' Cç,mpagnie,
in1m·prnl,;:ilo òa.ll'cw,·. l3rnsa, il prof. Lnigi Vodcla.
Prt>Rident.e geuf\\l"a,Je c]('ll' Azione C,ti tolica tonne
m1 m,1,gistralc ,li.~corso, clel inemt.Lo, viva o palp.i-
taut,e. b luminosa -fì1,rttra tfol sa.nLo Giuvi net;(o.
()iti,Mno ,.uwora la 8 pa9 11a, dove Giovent1'1
8alesiaua,, ptir eelebr:u·e il ce11l;e11:cirio di f;au Do-
menico Sa,vio l..ta Leuulo a f--ivi~lia, il suo Con-
gresso nazionale, con rnpµr&-eiit-anzt> rln tutt-~. la
Spa~na.
Cc11/o anni /ti - 1857 - in 1in 1>ael!-i-111J ili ea-m.-
1wg11Q,. moriva 1)111/ero e ~<muosciu lo questo Rar,azzo
di 15 anni; OfJgi. 1lopo iin seeolo, 'il siw nome ri•
B1a,-rw i?1 lutto •il mondo, 01w1mlo e ,i,m,01·11lo Mme
wodello <' protetto-re ilei /Jiowini.
TOl,ENTINO - Piazza della Libertà gr~mila d i foll• mentr e l"On. Camillo Corsanego esalta la samità di Domenico Savio.
21J

2.4 Page 14

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-~grlialogo
còi~co[jìfertltori
Si suole. clirc che Maria AusiliaIrico è ta cc Madonna di
Oon Bo:icO ►). È q_uintli una devozione propria dei Sal~siani,
o è una devozione cattolica?
Un rot>f>eratore di Napoli
U se.as:> storico e liturgico rlel titolo JVJ11ria A uAli-
liuin Christianorum, 11aria Aiulo dei Cristiani,
:uette in e,ide_1za la celeste mediazione di .Maria
iu favore del poj)olo cristiano, ossia della Chiesa,
Corpo mistico di Gesù Cristo e del suo Augnsto
12apo visibile, il Papa. Conseguentemente l'Ausi-
liatrke assiste aiuta pure i singoli membri
del l'orpo Mistico ossia i singoli cristiani, in vita
e in morte, e le \\·arie organizzazioni cristiane, tra
c:ui la Congregazione Salesiana, da essa ispirata
e fondata per mez:r..o di Don Bosco.
Si tratta adm1que di 1m titolo esseuz.ialruent.e
cattolico e papale, e di una devozione <la prati-
carsi da ogni c1·istiano, che sente l.a sua solida-
rietà con la Chiesa e col Papa in questi tempi
di rinnovati pericoli e attacchi ostili conl-ro la
religione, non inferiori a quelli passati e superati
nel nome potente dcli'Ausiliatrice dei Cristiani,
a Lepanto e a ViClllla.
!,'Ausiliatrice vie.11e detta <• Madonna di Don
Bosco », perchè San Giovanni Bosco è stato l'apo-
stolo della de,ozione alla :\\fa.donna come Ausi-
liatrice della Chiesa e> del Papa, no11 certo per-
chè- tale devozione sia riservata ai Salesiani.
Non ò curiosità la mia, ma in1eres$:1mento
per questi Esseri d'eccezione b proùigiosa.
menfe esen1nlari che sono i Santi; vorrei
cioè sapere come mai m.olll. troppi .:li Essi,
tnuoiono giovani e anche giovanissimi. Veda
ad esempio Domenico Savio. Zefirino Na..
muncurà, Luigi Gonzaga, Piergiorgio Frassnti, ecc., éec. Eppoi
tinche tra i Santi adulti mollisslmi son quelli che muoiono lo
età ancora giovaoile o virile come S. Caterina da Siena, S~ Te-
resina, S, Francesco d'Assisi, ccc. C'è da concludere che la
santità sia una .méta cosi difficile, che. per raggiungerla, il
fisico ne rioi..anga sopraffatto o assai depauperato. E allora?
O esser santi e morir giovani, o vegetare nella più grassa me•
diocrità, o peggio nelln SQzzura_? Che non si possa conciliare,
spocle nei giovani, vita <e santa» e <<umana»? Avrei piacere
di un Suo gradito parere, distinto dallo pseudonimo:
1\\1,u,mui veneta
Si conforti, buona rnamma, IlOn è vero che sono
molti, anzi troppi i Sauti che muoiono gio\\'a,ni.
Se le facessi uu elenco dei Santi vecchi non la
finirei più. a comiuciare dagli Apostoli, di cui uuo,
S::tn Giovanni, dicono abbia raggim1to i cen-
t'anni. negli anacoreti e Santi contcu1platfr:i
molti llanno camminalo verso il secolo. I S::tnti
Pontefici, di cui ultimo l;'io X e presto Pio IX,
hanno superato l'otlantiua... E Dm1 Bosco e
21:.?
- aspiranti Santi - Don Rua e Don Rinalùi?
Ollre i setta11ta! B mi fermo a tempo.
Si capisce che ci sono ruiche dei Santi che muo-
iono giovai1i, perchè anche e soprattutto i gio-
vani hanno diritto di avere i loro patroni e i loro
esempi. I'nù anche darsi che talora l'illlpeto cli
am.or di Dio sia stato così ,·ivo iJt loro da coBsu-
mare anche le {orr.e del corpo.
Diremo che questo è u11 male? Ci sono tanti gio-
vani che invecchiano e a11d:1e nnwiono precùce-
me11te per il vizio; ci lamenteremo che ('1 siano
dei giovani che. non dico, ÙJVecc:niano, nm etor-
na.110 la loro fresca giovincz7,a ncll'antor di Dio?
lJerchè, buona wamma. chi oserù chiamare m01,te
quella dei Sa1tii e ùi çerti Santi giovani, e Yice-
versa chiamerà uita qudla che conducono certi
giovani e certi vecchi?
La Sacra Scrittura ci rlice « che l'età JJOl1 si co111-
pi1ta dagli anni •> e <li qualclte giova11e afferma
i< che fu tolto anzitempo per..:hè la malizia noli
lo rovinass,;: a e aggiunge d.1e ci sono «senes /atuos
et insensatos: vecchi sciocchi e fuor di seuno ,,.
F, ricordi anche quello che ha detto Ges1'1. «Io
sono la Vita •· Una Yita molto superiore a que.lla
rhe viviamo, materiale, sn qnei,'ttt terra: per sal-
vare questa vita spirituale, attinta in Gesì1, egli
ci consiglia di hullar \\'ia, se occorre, a11che la
vita materiale (MA'l"J\\, XVI, 25).
Come vede, ci sarebbe da scrivere un libro stù-
l"argomento e si finirebbe col concludere che la
morte anticipata di un i,riovane Santo, vale mi-
lioni di vite umane che in nicnle si distinguono
rlalla vita di un giumento.
8e è cosl, penso che aJtçhe lei si unirà con me a
dire: Benvenuta quella morte!
Sono coo_perncrlce dal 193~. Leggo con in-
teresse il " Bollcitino Salesiano ", che do•
cumeota con l'eloquenza dei fat-ti il continuo
avanzare. dello spirito di Don Bo~co nel
n1ondo. Vorrei diffondere questo nostro caro
periodico. Posso farlo proponendo a cotest:..,
Direzione alt.re persone a cui inviarlo? anche se eventual-
mente non potessero mandare offerte por le Opere sa-
lesiane?
M. BASTI ANl'H Pisa
Rispondiamo senz'altro di si, anzi ci ralle-
griamo co11 lei che dimostra tanto zelo per la
diffusione cle.llo spìrito tli Don Bosco 11cl mo11.ùo.
fl nostro ~anto Fo-1d.atore considerò sempre il
R olleltino come il miglior mezzo di propaganda.
Prectm;orc a11che in qt1esto, quando la stampa
cattolica era appena ai suoi inìzi, aveva intuito
che un b.1on periodico sarebbe stato 1m oltimo
banùitore dell'idea salesiana. AJ Servo cli Dio
Bartolo Longo, il creatore delle Opere di Pom1Jei,
che gli aveva chiesto con quale segreto avesse
conq1ùstalo il mondo, Don Bosco rispose che
il suo segreto era stato la rapida e vasta diffu-
sio1ie del Bollettino Solesicmo. 1,a volontà di Don
l{osco è dunque chiara: nna propaganda del
nostro BollettittO assennata, ma anche ispirata
ari m10 zelo ardente e generoso. Faranno quindi
cosa ottima quei Cooperatori e quelle Coopera-
trici elle, dopo averlo letto, lo passe.ra1mo ad
altri, invogliando cosi amici e conoscenti a chie-
derlo e a L~criversi tra i Coopera.tori salesiani.

2.5 Page 15

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« Colombia: quella delle alte
cime, quella delle intmense
pianure, delle ridenti vallate e
delle bén aerale spiagge; Co-
lombia, quella delle superbe
cordigliere, di fumanti vette, di
fiumi dalle acque abbondanti
quanto il mare, que lla del leg-
gendario " El Dorado ", quella
della vecchia cultura, quella
degli wnan.i.sti edins igni poeti )>.
Così Pio XII sulla nazione che
oggi ospita il nostro Rettor
Maggiore.
Colombia: palazzo di angolo
e omero d'America, com'è stata
battezzala per la sua privile-
giata posizione l'ra due oceani:
l'oceano Atlantico, che bagna
16oo km. di litorale, e l'oceano
Pacifico, che fa altrettanto per
la lung hezza di 1:500 km.; mo-
saico di climi della più sv:i-
rìal1il gainma; paese di b ella
tradizione culturale, fondamen-
to delle sue realizzazioni nel
campo de l progresso; terra di
ingenti risorse naturali: produt-
trice del buon caffè, seconda
per quanti dopo il Brasile;
_monopolizzatrice mondiale di
smeraldi; prima prnduttcice di
oro e terza di petrolio nel!'Ame-
rica Latina.
I Salesiani vi lavorano da più
di 60 anni. Grandi sono le pro-
spettive di Lavoro che si offrono
loro, perchè sebbene sia una
nazione eminentemente catto-
lica, tuttavia il numero insuf-
ficienle di p astori di anime ha
fatto sl che le convinzioni re-
ligiose soffrissero le naturali
conseguenze dello s viluppo in-
dustriale. Ecco p erchè il com-
pito della Congre!?"azione Sale-
siana, coi suoi oratori, scuole
professionali, collegi e scuole
agricole, riempie di speranza il
cuore coJombiano, fatto p er i
più nobili ideali.
I Salesiani b.tnno 33 case; le
Figlie di M. Ausiliatrice 45.
rt Rettor Maggio re, nel rice-
vere la massìma d ecorazione
nazionale, ha affermato che nel
suo viaggio in Colombia ha
potuto constatare quanto sia
m eritata la sua fama di nazione
cattolica per eccellenza.
L passaggio dd Rcuor .\\Iaggiorc dei Sabiani
e nella Colomhia stato un avvenimt:nto nazionale.
Giornali, riviste e radio ne hann() largamente
diffuso la notizia. Il Governo mise a sua dispo-
sizione un aereo e una macchina. U Presidente
della Repubblica volle conferire all'illustre ospite
la suprema onorificenza eolombia_7a.
Salutato dalla banda deU'aeroporto interna-
zionale di :\\laiquctia (Caracas), il signor Don Zig-
giotti spicca il ,·olo po.:r la Colombia cd cntra
in territorio colombiano a Cucuta. Qw:sta città,
che si onora di porgere il primo bem·tnuto al
Successore di Don Bosco, è sede di una nostra
scuola con 700 nl1111ni e di due istituti cklle
Figlie di ~lari a Ausiliatrice. La c hiesa, quasi
terminata, canterà le g lo rie dell'Ausiliatrict:, il
cui quauro ricopia foc.lclmcnte, anche nelle pro-
porzioni, quello e.Ii Torino. [I festoso rici:vimento
<lella gioventù <li Ctkuta gli fa pregustarè I tanti
incontri che avrìt con i figli delle numerose case
dcll'ispettm·ia Colomhiana. Sono presenti le
Autorità.
;IJ"d pomeriggio un volo rapido e st'rcno lo
porta suJla cordigliera andina e poi su ll'altipiano
di .Bogota a 2600 m., ricco di vegetazione e co-
stellato di rie.lenti villaggi e ciLtadinc. All'acro-
porto della capitale si rinnova la scena c.lelle
accoglienze pili solenni. Gli va incontro per
prima, a nome del Governo, la dolL Giuseppina
VaJencia de Uhach, Ministro della Pubblica
lstruzione. Un lungo corteo di auto lo a\\."eompagna
al grande collegio << Leone Xl Tf ,>, sede della
ispettoria Colombiana. Qui, mentre la radio
trasmette alla città notizie sul Rcttor :\\laggiore,
la famiglia salesiana gli offre un grandioso ri-
cevimento.
S ua Em. il Card. Cr.is-anto Luque lo accoglie
ilg iorno dopo con molta affabilità. Cosi l'A mhascia-
tore cJ' lralia e 8. E. il Nunzio Apostolico :V[on-
signor Berlc)li. t\\nzi, fcstegg'iandosi nella ~unzia-
tura l'anni,ersario c.lell'Jncoronazionc e.li Sua
Santità Pio X 11 , il Rcttor M aggior.: ha la so,ldisfa-
zione d'incontrarsi con le principali personalità
religiosi!, ci, ili, militari e c.liplomatichc della ca-
pitale. Passa la serata e parte del giorno seguente
tra i nostri studenti teologi di « El Porvenir »,
in amena posizione non lungi I.la Bogota. P oi
ritorn.:c1 alla capitale per essere ricevuto in uùienza
dal Presidente della R epubblica, il Gcn. Gu-
stavo Roja::1 Pinilla. L'illustre:: uomo ùi stato

2.6 Page 16

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s'intrattiene per oltre mezz'ora col Rettor l'Ylag·
giore, interessandosi molto allo sviluppo del-
1'opera salesiana in Colombia.
Subito dopo gli 80 chierici dello studentato
filosofico, che sorge alla periferia della capitale,
i giovani del collegio annesso e i fedeli della
parrocchia del Bambino Gesù, affidata ai Sale-
siani, venerano Don Bosco nel suo Successore.
La bella chit:sa e le fiorenti opere sociali sono
frutto dello zelo ùel « Padre Juan !), figura ca-
ratteristica di salesiano, che tutti conoscono e
amano come l'amico dei poveri e il propagatore
della dil'ozione al Bambino Gesù. Le Figlie di
Maria Ausiliatrice hanno un collegio per l'edu-
cazione cristiana delle giovanette di umile condi-
zione. Salutate anche queste, prosegue pc;,
Mosquera, dove porta la gioia della sua pre-
SC'nza ai giol'ani dei due nostri aspirautati - uno
per chierici (270 ragazzi) e l'altro per coadiutori
(60 ragazzi) - e alle Suore ùei Sacri Cuori,
fondate dal compianto salesiano Don Variara,
apostolo dei lebbrosi t: figura eminente di santo
sacerdote. Esse hanno in citta il noviziato e
due istituti. La chiesa parrocchiale di Mosquera,
e costruita da un architetto salesiano, affidata
alle nostre cure.
La mattina Jel r6 marzo il sig. Don Ziggiotti
visita nella capitale l'opera del « Giovane Ope-
raio», che sorge nella :,,:ona più industriale di
Bogota, che lino a pochi anni fa era conosciuta
come un centro d'incWierenza religiosa. L'ora-
torio festivo e l'opera parrocchiale continuano a
risimarc quella zona spiritual mente depressa.
Completa l'opera una provvidenziale scuola pro•
fessionale gratuita per 400 ragazzi poveri e ab-
bandonati del luogo. Tra questi Don Ziggiotti
tTova un allievo tli origine italiana col nome
e co~nome del nostro santo: Domenico Savio!
Nella mattinata tlel 16 marzo il sig. Don Zig-
giotti riceve l'omaggio delle Figlie di l\\1.ari11 Au-
siliatrice e delle loro allieve nell'amplissimo
teatro dell'Istituto di Bogota, cuore e centro
dell'lspettoria. I numeri dell'accademia si suc-
cedono con arte, soffusa di grazia e buon gusto.
Di ritorno all'istituto <( Leone XTII >>, viene
circondato a mensa da una eletta schiera di au-
torità e di insigni cooperatori. Il Presidente de.Ila
Corte di Giustizia, a nome di tutti, porge un
vivo ringraziamento al Successore di Don Bosco
per il lavoro <lei Salesiani in terra colombian..1.
Tre fatti notevoli segna la data dc] 17 marzo;
la S. Messa del Rettor lVl'aggiorc con la parte-
cipazione delle associazioni cattoliche della ca-
pitale; la conferenza alle Direttrici delle Figlie
di Maria Ausiliatrice; una trasmissione radio ù1
ringraziamento a quanti hanno voluto onorar..:
la visita del Superiore dei 8alcsiani.
Nel giorno successivo scende alla nostra Scuola
Agricola « ValsaIice>> di Fusagasuga. Si trova a
circa 90 chilometri da Bogota e vi si giunge
per una delle Strade più pittoresche della Co-
lombia. Tutta la popolazione de] vicino villaggio
di Silvania accorre con fiori a onorare il vene-
rato Visitatore e a ringraziarlo dell'opera so-
ciale dei Figli di Don Bosco non solo a favore
dei cento giovani ùell'istituto, ma anche dei
contadini del luogo, che vanno a prendere le-
zioni di agricoltura e indi.rizzi per una miglior
produzioni:: dei terreni. Pronuncia il discorso
uffici.aie il Direttore della Divisione di Educa-
zione campestre, venuto espressamente dalla ca-
pitalci mentre il Presidente dell'Associazione di
Cultura e Lavoro decora il sig. Don Ziggiotti
con medaglia d'oro.
Tipica l'organizza;-;ione di questa scuola. Gli
allievi hanno ciascuno un appezzamento cli ter-
reno, che coltivano secondo i
loro gusti, diventando proprie-
tari dei prodotti.
Lw1go la via del ritorno, il
Rettor Maggiore si ferma nel-
l'istituto delle Figlie di Maria
Ausiliatrice di Soacha, ove ven-
gono educate 500 alunne in-
terne. Le più grandi apparten-
gono alla scuola magistrale, che
ogni anno offre alla Repubblic;1
ottime maestre, tecnicamente
ben preparate e spiritualmente
formate. Grandiosa l'accoglien-
za al Successore di Don Bosco,
con la partecipazione di auto-
rità e popolo.
Con ~ua .t:.mincn:ta 11 ::.ignor Cardinalt! Cdsanto Luque, Arcivescovo di Bogota
Quasi ultimata la visita agli
istituti della capitale e dintorni,
il sig. Don Ziggi<>tti si reca ora
alle varie case sparse nell'im-
menso territorio colombiano.
li 19 marzo e a Tunja, capi-

2.7 Page 17

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taledel DipartimentodiBoyoca.
Vi giunge in auto passando vi-
cino a ricche miniere di car
bone. Lungo il pertorso in•
contra il villaggio di Villapinzon,
dove lo zelantissimo Parroco
- nostro ex allievo - ha dato
un'improntaprofondamente cri-
stiana a tutta la popolazione e
ha fondato una casa perma-
nente di Esercizi Spirituali, di
cui ha affidato la cura alle Suore
dei Sacri Cuori. Vi si tengono
+o corsi di Esercizi all'anno
con 140 esercitanti ogni setti-
mana.
Il primo incontro con le au-
torità e i cooperatori avviene
presso il famoso ponte di Bo•
yaca, ove il Gen. llolivar il
7 agosto r8r9 concluse la lotta
per l'indipendenza. Anche il BOGOTA
Vescovo lVIons. Ocampo vuole Il sig. Don Ziggiott.i riceve l'omaggio delle Figlie di Maria Ausillatcice della capitale~
essere presente al ricevi111.ento
e il Segretario del Governo
- nostro ex allievo - legge un discorso di ben-
P arte in auto per Zapatoca il mattino
venuto e consegna il documento che dichiara il del 22 mar;,;o. Sono quasi dodici ore per
Rettor Maggiore ospite d'onore. Deposta una co- strade non asfaltate, ripide e non sempre
rona di fiori ai piedi del grandioso monumento ben transitabili. Giunto alla città di San Gil
del <• Libertador l> e passato lo storico ponticello, si ecco il Vicario Generale con sacerdoti e reli~
parte con lunga carovana di auto per raggiungere giosi, venire incontro al Rettor Maggiore per
il collegio salesiano di Ttmja. Questa città si
trova a 2800 metri sul mare. È sede di una
Università pedagogica e di vari istituti religiosi
invitarlo in Episcopio. li Vescovo è grande am-
miratore dell'opera nostra. Una delle sue par-
rocchie e dedicata a Maria Ausiliatrice. Altra
e civili, con una popolazione scolastica di oltre breve tappa si fa presso il parroco di Galfo
7000 allievi.
dove giunge l'alcalde rii Zapatoca a rile\\7 are
il nostro istituto accoglie circa 400 alunni. il Rettor 1Vl31:igiore. Un'altra ora cli alito ed
Kella serata confratelli, giovani e numerosa po- eccolo alla meta, accolto dalla popolazione e
polazione circondano il Rcrtor Maggiore con dalle scolaresche della città. Zapatoca è pw·e
tutte le Autorità del luogo per assistere ad una chiamata città levitica per aver dat0 un buon
bella accademia nel cortile interno. Il giorno numero di vocazioni al clero secolare e alle fa-
seguente il Rettore dcli' Università lo accompagna miglie re ligiose. Accanto alla vecchia sede del
a visitare l'Ateneo Pedagogico.
nostro collegio, sta sorgendo il nuovo fabbricato
Parte quindi in auto, seguito da tutti i gio- dalle linee eleganti e moderne.
vani del collegio, per raggiw1gere la città di
Da Zapatoca si scendt: a Bucaramanga in
Duitama, sede di una nuova opera salesiana, 12 minuti di aerotaxi. Per la strada carrozzabile
che ha solo qualche mese di ,1.ta ed è rigurgi- s'impiegherebbero circa sei ore. Soltnnc i.I ri-
tante di allievi. Grandiosa l'accoglienza nel pa- cevimento al Rettor Maggiore da parte delle
lazzo municipale. La piazza antistante è gremita autorità e della popolazione di questa elegante
di gioventi'.1 e popolazione. Rivolge la sua parola capitale ciel dipartirrlcnto cli Santander. Situata
il donatore dell'opera, parroco tiella cattedra,le, a poco più di 1000 rn. sul mare, ha un dima
3ac. dotL Quintero. È presente il Vescovo Mon- piuttosto caldo. Noi abbiamo qui una fiorente
signor 1'16rc;.z con tutte le autorità. L'Alcalde scuola professionale!, che nelle domeniche si tra-
conferisce al venerato Visitatore il diploma dj sforma in oratorio festi1 o con oltre 1500 ragazzi.
ospite i!IL1stre. Per festeggiare il grande av- La città, per mano delle autorità, offre al Rcttor
venimento, il Parroco offre tm pranzo nel Maggiore una targa ricordo in metallo prezioso.
suo vasto frutteto, ricco cli frutta tropicale ed
europea.
Il Rettor Maggiore si reca quindi alla industre
JI 25 marzo parte in auto per Guadalupe.
città di Sogamoso, dove i Figli di Don 13osco La strada si snoda lungo i fianchi dei monti,
sono attesissimi. Prima di raggiungere questo per sc..:mlcre fino a valle e risalire nuovamenle
centro, si passa per Tibasosa, ove convengono e arclitamente su schiene montagno$e, permet-
cinque comunità delle Suore dei SS. Cuori tendo la vista di panorami grandiosi ed estesi.
con le loro allieve per rendere om_1ggio al Suc- A Soccorro cessa l'asfalto e il transito si fa
cessore di Don Bosco.
sempre più dilticoltoso. Si giunge fi11almente a
215

2.8 Page 18

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mula. Anche in questo viaggio
le file dei cavalieri s'ingrossano
sempre più e diventano una
schiera imponente. Ben 22 archi
di trionfo si curvano sul cam-
mino. Al suo ingresso le note
festive della banda e lo scro-
sciare <lei fuochi d'artifìzio non
rnlgono a copi-ire le deliranti
grida di saluto e d'evviva con
cui l'intera popolazione, sparsa
in due ali ai lati della via prin-
cipale, saluta l'attesissimo Padre,
cominciando quel contatto di
anime e di cuori col Successore
tli Don Bosco, che dure1à attra-
ver<;o lo svolgimento di tutto
i.I programma.
Contrataci6n è una cittadina
completamente salesiana. L e
TUNJA - Dopo l'omaggio floreale al monumento BoUV.3.r,
Figlie di Maria Ausiliatrice
l'Eroe dell'indipendenza delle Repubbliche Bolivarianc.
hanno la cura dei due lazzaretti
maschile e femminile; i nostri
Guadalupe, ospiti delle F iglie cli Maria Ausilia- confratelli prestano l'assistenza spirituale agli
trice, che qui hanno un istituto per le figlie sane infermi e alla popolazione. Vi fioriscono 1111
dei lebbrosi. Graziosa l'accoglienza al Rettor oratorio festivo e varie opere sociali. .:\\,folti am-
J1aggiore da parte del la popolazione e delle mal: . vivono con le loro famiglie e tutti condu-
-ilunnc. Dopo pranzo il Rettor ::\\1aggiore e il cono una vita serena, pure in mezzo al dolore.
suo seguito vengono invitati a montare su ro- La fondazione di questa cittaòina risale all'in-
buste mule, che dovranno portarli a El Gua- faticabile apostolò dei lebbrosi Don Solcri, che
c amayo . Indossano grossi pantaloni cli cuoio, tutti ricordano con grande affetto e venerazione.
caschi e ruanas o pond1os, per difendersi dai Qui il Retto.r Maggiore passa due giorni pieni
rng:;:i ardenti del sole. Formatasi una carovana di dolci emozioni. In chiesa e durante l'acca-
<li una sessantina di cavalieri, si scende per una demia fa sentire la sua parola consolatrice, che
mulattiera rocciosa fino al fiume Su,lrez. Le
;:nule Jo passano a nuoto; i cavalieri lo var-
ravviva la fede negli ammalati e nei sani. Prima
cu lasciare questo luogo, egli vuole ascendere in
cano per un ponte sospeso e dondolante. Sa- pio pellegrinaggio al monte sovrastante la citta-
lutati coloro cJ1e li hanno scortati da Guadalupe dina, dove troneggia una grande statua dell'Au-
fino al fiume, risalgono la montagna, mentre siliatrice. Ai suoi piedi canta la S. Messa,
~ttorno ad essi si forma una nuova compagnia circondato da tutta la popolazione - sani e
di cavalieri del Guacamavo e dei paesetti vicini. ammalati - affratellati dai vincoli della fede
È una scena commovente il vedere quei buoni e partecipi della sua visibile commoz10nc.
contadini in ginocchio salutare e chiedere la
benedizione. La mèta è onnai vicina e le lì.Le
si vanno serraouo attorno al Rettor n1aggiore,
JI 30 mar7.o riparte per Bogota percor-
capo di questo pacifico esercito di cavalieri e rendo circa 300 chilometri t-li strade polverose.
popolani.
e fl Guacamayo un villaggio sorto per opera
Rompono la monotonia di questo viaggio una
fermata al Santuario Nazionale di N. S. del
ùei Figli di Don Bosco attorno al nostro collegio, Rosario, patrona del1a Colombia, nella cittadina
che ricovera 500 figli sani di lebbrosi. I piì1 di Chiquinquira e la visita alla casa <li cura e ri-
piccoli sono aflì<lati alle Figlie. di Maria Ausilia- poso delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Usaquén,
trice e i grandicelli si preparano alla vita con presso la capitale.
la scuola e il lavoro. Tutta Ja popolazione d;
1J 3I marzo è la giornata degli Ex allievi, che
queste montagne aspre cd impervie conosce e sono felici di raccogliersi a convegno attorno
ama i Salesiani e non c'è casetta o capanna al Rettor Maggioce.
che non abbia le immagini <li \\faria Ausiliatrice
Il r0 aprile parte per Zipaquira - a 50 chi.
e di Don Bosco.
lometri da Rogota - dove i Salesiani sono attesi
da lungo tempo. S. E . il Vescovo, Mons. Tullio
Bo'·ero, accompagna affabilmente il Rettor Mag-
D opo una sosta di due giorni, si parte per giore a visitare le celebri miniere di salgemma,
Contrataci6n. Seguendo ]a mulattiera si giunge tra le più vaste del mondo, che rinchiudono
ad una sella di montagna con un'edicola della nelle loro viscere un grandioso tempio - ]a
nostra Madonna. Poi si scende per cammino Cattedrale del sale - scolpito dai minat<)ri stessi
aspro e difficile; quindi si risale lentamente e con enormi colonne, curiose cappelle, strani ef-
si giunge alla cittadina dopo circa tre ore di fetti di luce artificiale: il tutto in salgemma.
:!16

2.9 Page 19

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Da quattrocento anni si estrae
il prezioso prodotto e le sue
riscrYe sembrano inesauribili.
Lung:0 la via del ritorno alla
capitale, il signor Dc,n Ziggiotti
riceve l'omaggio delle Figlie di
1'faria .\\usiliatrice ili Chia, ove
hanno la cura di un ~andc
collegio. Tutta la cittadina i:
presente.
AIle no,c <lel 2 aprile, YOla
alla lontana Barranquilla, sulle
cosrc atlantiche. È la krza città
per popolazione ed è in con-
tinuo sviluppo, favori10 dal
porto, dalle fiorenti industrie e
dall'aeroporto internazionale,
che lo mette in diretta comu-
nicazione con Je Rt•pu hhliche Jn vJa111!10 per EL GUACAMAYO, dove sono rlcovara<i 500 fi1!ll sani di lebbro,L
Amc1·ica11c e l'Europa. I Figli
di Don Roseo dirigono l' Isti-
tuto di San Rocco, frequentato da un mc1,zo
N cl pomcrig~io. dopo uri'orn e mczz-o di volo,
migliaio <li giO\\'ani, l'annessa scuola b'l'atuita per raggiunge Medellin, la seco, ia città della Re-
pm·eri e la bella chiesa parrocchiale con un 1
popola1,ione di 80.000 anime. r!anno pure .1
pubblica con oltre 500.000 abitanti. È tutta
circonùat..1 e.la monti e gode di 11n clima dolce
direzione del piccolo e grande Seminario dic,-
cesano. Le Figlie di ]Viaria Ausiliatrice hanno
c temperato. Vi fioriscono varie industrit; è sede
di quattro Università, frn cui una Ponlifìcia. 'foi
quattro fiorenti collegi in città cd uno nelle ;,bbiamo un hcl colh:gio con l'annessa chiesa
vicinanze. 11 Rettor ~laggiorP viene ricevuto al- parrocchiale del Suffragio, una scuola professio-
l'a~oporto da tutte le autorità e da gran nu- nale e una scuola cleq,entarc gratuita per fan-
mero ùi persone.
ciulli poveri. I.e Figlie di Mari.1 Ausiliatri,c
Anche le Figlie di Maria Ausiliatrice, radunate vantano ben sette istituti con unn popolazione
nel collegio " i\\faria ;\\ usiliatrice >>, possono go- scolastica di oltre 2000 giovanette.
ù~e della presenza del , c:nerato \\'isitatore.
N[c<lclHn ha la fama di c..-ssere la città più cat-
A Cartagen'l, molto solenne l'acw~licnza al tolica di tuua la nazione. Il Rettor '.\\laggiore ne
Rettor J\\fag-giore da parte di n1tti gli istil1Jti e ha un'idea ndl'amminm.: la fre4.u1:nz:1 giorna-
collegi, schierati lungo la via che porta al pa- liera dei fedeli alla nostra parrocchia, dove si
lazzo <ld governo. Salito sul bakonc con tutte distribuiscono mensilmente circa 80.000 C'o-
le autorità, il Rettor l\\laggiore rice\\e il ben · mun1on1.
venuto per bocca ddl'.\\rci-
vesco,·o :\\lons. L6pez l ' mai a.
e Di frontt• al Go,ernatoraw,
nella piazza sottost,rntc un
mare di tt:stc. Un picchetto ar-
ma,o presta ser\\"izio d'onore.
Carta~cna t: la piì1 antica
e storica città della Colombia.
Vanta rno~nrfiche chitse, tra
cui quella di San Pietro ( 'laver,
che conserva il corpo <lei grande
apostolo dei negri. Qui egli eser-
citò la sua b..:nefìca influenza
in favore dei poveri schia\\'l
importati dalle terre arricane.
L'opera salesiana di Cartagena
consiste in una scuola profes-
sionale assai apprezzata.•\\nche
le Figlie di ~faria Ausiliatrice
lavorano rnn frutto in w1
collegio per giovanette. La
S. Messa del Rettor Maggiore
viene celebrata nell'ampia cat-
tt.'.tlrale.
Il Reuor Maggiore p:issa il fiume Suarez per
rccarsi al IJaz.earcllo di CONTRATACION.
2 17

2.10 Page 20

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All'arrivo del Rettor Maggiore sono presenti
il Governatore e il Vescovo Ausiliare con altre
autorità. Un corteo di oltre 200 macchine parte
dall'aeroporto e, attraversando la città, giunge
al nostro collegio, dove circa 4000 giovani e
giovanette, nelle divise dei loro coUegi e con
due bande militari ricevono solennemente il Suc-
cessore di Don Bosco. Il giorno seguente visita
la nostra scuola professionale di Pedro Justo
Berrfo, che ha anche un dormitorio e scuola
gratuita per un centinaio di piccoli lustrascarpe.
Corona la giornata una riunione degli Ex al-
lievi, fieri di essere stati educati dai figli di
Don Bosco e ùi diffondere lo spirito del Santo
nei loro ambienti sociali.
La mattinata del 7 aprile è tu eta dedicata alle
Figlie di 1\\'Iaria Ausiliatrice. Il Rettor Maggiore
celebra nel loro noviziato di << Los Alpes >1 a
pochi chilometri da McdclHn, in ame □issima
posizione. Quivi si radunano tutte le Direttrici
tlell'Ispettoria per ascoltare la parola del Suc-
cessore tli Don Bosco. Poi si passa al loro istituto
principale della capitale antiochegna per il ri-
cevimento ufficiale, nel quale viene offerta al
sig. Don Ziggiotti una targa d'oro raffigurante la
Colomhia.
Verso mezzogiorno riparte in auto per La Ceja,
cittadina a 50 chilometri da Medellfn. La strada
è quanto mai pittoresca e offre la vìsionc di
superbi panornmi. Le Figlie di Maria Ausilia-
trice vi hanno quattro case e i Salesiani 1m
aspirantato ed il noviziato dcll'Isµettoria. Am-
bedue sono situati in ottima posizione. Vi si
respira un'aria balsamica e il clima è dolcissimo.
L'accoglienza tli La Ceja al Rettor Maggiore è
trionfale. Tutta la città è parata a festa; davanti
alla chiesa pan-occhiale il Sindaco ed il Par-
roco attorniano il Rettor Maggiore con le au-
torità e rappresentanze delle famiglie religiose.
Il sig. Don Zil(giottl benedice una lebbrosa, che ha offerto
tutte Je suo sofferenze e la sua vira st~ssa per la Congre•
gazione Salesiana e in particolare per il Rettor Maggiore..
;!18
A ricordo dell'avvenimento gli è donata una
chiave d'oro, per testimonia.re l'affetto incon-
clizionato di tutta la cittadinanza ai Figli di
Don Bosco.
Trascorsi due giorni sereni con i 48 novizi,
i r30 aspiranti e i confratelli della Ceja e visitato
il collegio e l'aspirantato delle Figlie di Maria
Ausiliatrice, il Rettor Maggiore lascia questa
oasi di pace.
L•11 aprile segna forse il più grande avveni -
mento di tutta la visita del Rettor :Maggiore io
Colombia: l'inaugurazione dell'Opera Salesiana
di S. E . N. D. A. S. (Segretariato Nazionale di
Assistenza Sociale) ed il conferimento al Suc-
cessore di Don Bosco della più alta decorazione
per cittadini non colombiani, la <, Gran Croce
dell'Ord ine di Boyad ». Alle ore 10,30 egli si
trova sul luogo dove sorge la grandiosa istitu-
~ione sociale affidata ai Figli di Don Bosco.
E una piccola città formata da vari padiglioni
con laboratori, aule scolastiche, magaziini, stadio,
salone di lettura, sa.le per conferenze, ristorante,
cappella e casa dei salesiani e professori. TI tutto
in mezzo a prati e giardini, con giochi d'ogni
e genere. L'opera stata edificata per venire in-
contro ai bisogni dei ragazzi poveri o abbando-
nati. Nei giorni festivi accorrono da tutte le
parti della capitale e con l'istruzione religiosa,
il gioco e altri passatempi, vi ricevono un'ab-
bond,mte refezione. Tutte le domeniche i ra-
gazzi dell'oratorio sono portati gratuitamente nei
pullman di serviziu pubblico.
TI Rcttor Maggiore, dopo aver ascoltato la
S. Messa celebrata dal sig. Ispettore, con la
partecipazione di migliaia di ragazzi e di larga
rappresentanza di popolo, visita i laboratori.
Alle doclici ecco arrivare il Presidente della Re-
pubblica con un seguito lli ministri, capi mili-
tari e autorità. Fa scorta d'onore un plotone di
guardie presidenziali. L'illustre p ersonaggio si
compiace di visitare i lahoratori e le scuole e
poi sale sul podio Llello stadio, insieme con la
nobile Consorte, la Figlia (Presidente delle opern
sociali << Senùas >l), il Rcttor Maggiore, il Vescovo
Ausiliare e altre personalità. Don Medell!n,
Direttore dell'Opera, presenta e commenta le
varie attività salesiane. Quindi il Presidente della
Repubblica prende la parola, illustrando le he-
nemerenze nostre e il desiderio del Governo di
cooperare efficacemente con la Chiesa per il bene
del popolo. Poi procede alla decorazione del
Rettor Maggiore. Don Ziggiotti risponde ringra-
ziando e assicurando che i Figli di Don Bosco
faranno ùcJ loro meglio per corrispondere alle
aspettative del Governo e del popolo rnlomhiano.
Mentre parla.no il Presidente e il Rettor Mag-
giore, è un susseguirsi di battimani, acclamazioni
e grida di gioia da parte dei mille e mille gio-
vani; sventolano le bandiere; la banda militare
decora con le sue note questa indimenticabile
mani.festazione.
Partito il Presidente, il Rettor ::\\'Iaggiore be-
nedice i vasti e numerosi locali della modernis-
sima e provvidenziale Opera.

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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Mcnlru Il Papa s'ìn1raulenu con i dirlgcntl c.lollo Compagn!u, la ,ilovenril salesiana , p~r lo man! tlcl s uo
Prcslde n1e, offre al Pontefice tutto Il s uo alfotto e, l'auacc:1mon10 npprcso alla scu ola di Don Bosco.
PER LE COMPAGNIE SALESIANE
Il O,mgreRHo Ispettoriflu> del/e C0111r1111111ir 1l<'I
l.11zit> e l:J1mlf1111<1 ebòe un cpilo~o rarl.in.,u il
ì a11rile cou l'indiineuticahile ll<lit-nza l'ou tiflc·io
TI Santo 1'1Ulrr si mostr?, visihìlmeule ,·om-
mosso ueU'iu<1011t-ro con i uo~l.ri giova,ni. llouclu\\
la Ra.siliNt cli Han PiPtro l'ol:!8<' colma come lll'llt•
:l'randi oc1·a~io11i, i nostri rnia,r;lli - oltre 1000
diedero un tono particolari' alln ruauif&tn1,iniw.
::lceudeutlo tra ,li loro. il P1lpn Cu udito riprtc•rl':
Clte opc,ra provvi1fonziale! ('he op1•r,, pruvvi1h•11
zia,lc! t, .l!'u Lieto di rirevc1•0 u1111 pNg;amcnn 1101111
qua.Le i 1tiovn.11i <lieevano tli volt'r tJITri rc il lnro
1·11ore rinnovato dalla grazio c!t;Ua ('om1111io1111:
IIJ:\\roltò N>II nLlenzione q 11n.11cl11 I' I~pettorp l>o11
Fiora ;?li ilisse c·hr volevano rtlJJJHl'-OUtare tut li i
ra~azzi ~all'~iani tlcl montlo; gr.1111 l' umaa!..rin 1lt•llr1
Vita, di Snu Domenico Savio. fat f,;1 ,b 1111 ex ~,wi l
1follr f'ompnirui(' ilel ('oli<' 01111 Bosco 1• rilul,(al:~
arti,;.licame11t1• 1·oi :iimhnli pontifìl'i dai sO('i clC'llt•
C'omp1tj.(J1ÌC1 dPI , Pi" Xl tli Roma; e Ili Ct\\11grut111ò
per In ,;.plt•111li<h Nlizi,mf'. IIÌl'il1Hlo ('he 1•.oisl v1umo
prosent11,to Il' hiop;rafie dl'i H1tnli.
Quando p;li f11 rivolta prcg-hiC1m ili pori a!'l'<i Irn
i giov:.Llli, a1•r,-.11ò isenz'nltro o si ndnttù l\\orrirlrnlo
all'a11,;.:1lt0 ch•i rngazzi. Lu cir('On<la,a110 il nn11lro
Procuratore t:enrrall' l>ou c•n~t:mo e l'avv. Br1111a.
Presi\\font.- lt1tt•rnazion,1lr <lelle rompngnir "nle-
liÌnne. Qni11di il :-lanto Pndre pil,rlò. Jlin,mo il
te~fo ile,llc• :,i1111 a.ugu:at.<• p:~rolo, t'O m e (li fu poa-
~ib ile sL1mo~r:.forlo mt>ntrn Sna :Santità <'OIL nf.
felto t>M<>rnn parlava n,lla rw~lm nrn::i_~:l l!'in•
vanilo.
Oupo ,n·1•r ,letto cl1P em impo~"ibil<' rivolgere
una pnroln ,-peciale ai RÌngnli 1,.rruppi, confinnò:
1• Jl.fa lll\\a ect•t1zione h1U;wia 1:i si::i. p!!!'ll\\t'R:'!O ili f.u·o VP<l1•111lo q u11sta g 1·1~11de, n111t11wOR11,,
magni.tic:~ aooolt,r1, ,li giovani cli rig-f'nLi o SO!:i 1lcllc (..'omrmgui<' S..i.ksh1,UO.
Uruppo n11n11•r0Aissimu 1• [<11-v1•11!,e di qm·llc1 r•ompa~uie fon(htte e i111iirato tla Don Hol-iro
<.lw Phlw1·0 come frutto miglior<' San Oomonico Savio, chi• Nni abbiamo avutn la forLnua ,Li
2W

3.2 Page 22

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l'lc•va,re n,gli onnri 1lP~li Albwi r, ,Li c:ui I oi c13lehrnl e il cent,enal'io dcll,1 111ort <l, mocfollo ~u-
hlime di ,ult>sione ul 1lo,·cre e di mm aspiuzione c·ustantu ~t,l cielo.
(,lucste Com11:4!'llil' sori t' ll11 secolo fa lii sono rtittn-;C" 111·onrillen1juJuw11h• o,,rnq1rn è trinnt 1l
l'o11era. salesi~lna ed llan110 nua pinte vi1all' per l'attua1.io111• del sistenm l)l'Ùn.~ogico sul1•sia110
in quanto sfrnUuno clirettamcnle le rtwr)!ie dei gio,•iuti per la lnro fomiazione e J>t•r J'apo-
Rtolalo.
Iuvnohlarno su di voi l'aiuto tlivi no1 fii ctù si,t p1,g110 h1 llost,ra S]H'cin.Ji1111itna, paterna ho-
nec1faio11e ».
Le parole <lei i-auto Patire fluono n(•Pulte da
wrn pnll•nte esplo>sinnc· ili irinùl, dw ,li~~t• la CÌ·
co110sf'l'UZa di tatti prr la pt1lerna f'<'c-t•zionr, ili
c•ui li :tni,~a Olltlrlll i.
Qaolche giomo dopo, J!en11ina espn•.~i<iono del
qso\\l'!t110 no~1tpin.c•i111111i11H del Sa11 i<J l':ulrn, ~ iuu-
g-ova al nostro Pt·rn·111·ut,ore C•euura lu 1111n Jet lcra
v~u· ili !'i. E. !lfolh:l, \\ ll~(•lo
Acq llil , w•lla 1p1:1le
si IP~1rt-:
i•: 11111·ora JHl'x1·11/1•. nello ~pirit<> di /,ua Son-
,,,1 W,1. lii molti/ i111• /rx/1r 1111' di,i !JÌlll'IIIH x111•1 ilrllt:
('111npa1111fr •"<1lori111ll' t/t:I l,azio. co111·,,1111/1 olla
,·1•,•p11ft, /JrliP11:11, d11m11/e fo 111111,/1•. m11 lo loro
l'S/JllllSii•u gnÌPZZII. Nfii hamio ~(l}Jl/lo ,,foq1um-
/1•1111•11 /e 1/irrwsttore 111 71fo1111 dei se 11M1111·11ti ond'l;
'"'" 1111/rita fo, luro pietà filiale rrri.m il J>ruirt·
t.:111111111('.
E tli /11/i 81mli1111·11ti 1 1/il{'lti figli1t11/i lw11,111 vo-
l11t,, rhr. 1t4?ll« n,r1,·rnle 11w11i paltr11e, n•11/11~8t il
prrzio.,o tl111•11menfo di ,11111 1wryomen<L alfcxla11/1'1
1'oUa/11 ,1,,1 /uro ri1ore, ri111wr11ft1 1hilla gm:itt ,L,,1/o
Oomtrnu•11r•.
r:. I11q11~/o T'ontefiee hn la11/11 11iì1 gradito l'i111•
'Jlf{JIIQ 1•//1• il ,leuo/o fl/'1</0 xìr,11ì/ìN1 ìn q'L/1111/0 fi:yli
i·i hn, Hl'11tilo l'eco 1w11 1ltii,l,w tlell'otJerla r,ilÌ da
1·1111i /111/it n Uesh Qr,i,~tn 111'1 11r(•(·eiie11/11 i111·011/m
c11l'llri~lir1, e di r11i l'altra e,/ }fo11 Vicario, 11,.//,1
U11AUi1'11 l'"liN111n. n1111 /'l'll ,·Jw 11,111 11ale1111t' /'IJ//1•/.
lirn ,·1111/rrn1a.
,.1,,, J,'1·"11n•,,,,i1111t' !le1 .sot'fcrn,, 1·1111111i<,eime11lt1
i
9io1•11,11i !,•.•1:<1•rn. a/lor« . 1ml r11llo di Sm1 81111/1/1),
il Su11 n1110 l'm;lore di:Kit/r-ro. r,rn, rin11m'Or1·. 1wr
'lilÌ/J me:zo, in;;ifme. ni 11fH1,qi tlel/11 81w 11il't! y1•111i-
I'"' ludi11r, 111r11/re dal l)fl/r,r~ ,/i 11!111i lume fìJyli i1t1•11<·r1,
RII /11/111 /1, Gim•e11/f1 So//->1i111111,
l'iute1·N•J1i.i11111'
,/i , 'a11 l>11111r.11iNJ Sa,·i,,. ,.,,,,;,,,,; fm•ori ,/i,,111i. i11
nu,ipfrÌll t/l'i 111u1li. t/1 1·11or1· ri1111111·0 a /111/i /' l110-
~1olit111 lfro..rlizio1u> •·
"\\
u •r cchia
d edicata a
S. Giovmwi Bosco
Uu111e11lr,t, :I l n1ur•1,o, •~ HOl'(;Al.'I
l'IHOZZ I (4 'n 1111111h11-,rn) il nostro
E('{·.11111 ) l 1111~. 1:1011rnnl l,11t'lllu 1·on-
'°''·r,n n ~ote-rultnwulr 1a 11110, u ,·bil'Z\\11
1mrnw,·hlnlr 1fo1lit-11tu II Snn nlo-
"'nnl Ho.-,·o.
11111
11111
Ln l0111!'" (0erla11oni11 ru seg,ulla dulln
p1,11uh11r.i11111\\ 1·0I 11111~sr1110 lutere,~r.
A.ll11 li11e l 1on~. \\'t,•t'o1·0 11arltì rin•
grnziundo ,111zit11Ho Ilio. ebtl i;:11
tut•\\a 1,roc orulo In iriofo di con'll.•
1•rur1• la uunnt 1•hl1•,u purr111•(•ltinlP
tledh-;1111 nl ~,.,, l>l1111l0 1'011rl:1lon•.
1/nindi ronli11111ì 11ln11d1•ndo tillo u•- Nuov,1 chlesJ parTacchla1c dedicau a San Gtov.-nm Bosco a kOC..
luntr Art i11n·lr llun Armrmdo {ia- CA l'll'l ROZZI (Campobas~o) e consacrata il 3 1 m.uno ultimo scor.o <I:,
lnnli, 11I hnon 110111110 11(•1111 parro<l• Sun Ecce.ll~n,:a Mon,ùgnor Giovanni l.ucato, Ve11covo di Isernia " Vunnfro
1'11111 o n11'111·1•bitutl11 IMgnril o ('op-
___________________.) 110l11.
lnOnc a1urn111.l1ì ••h,• In ,11le110~ i11,1111(11r111h11w ,,1rcl>hl\\ u1 vor111l11 Rtlfll'IUJ la :,-ra.11d11 1111l11 di Snn (liornnn.i H,i-,•o
lu-,c ~lala pronln 11 lribnhì nn dou•ro,11 omo~io dl rlro11ow•nt11 111 Go1rrn11 e II tnllP le ,\\ulorilA ,•hlll.
,,1,,. h11m10 11ffi1·11 r emr11lt• eonrurso nll',1th1111,1(1ne di qne.,ln 1·1•11lr11 di 1ifa cri~ti11 n11 t\\ 1111h1tli di , era t·hill,\\.
:!:W

3.3 Page 23

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ll 2,t ,nar.:o scorso il
Presi.dente del C01Mig/;c,
On. Segni e il Ministro
degli l11temi, On. 1fn 111•
brani, .facevano vi.sita allo
S1.11dent,itn Filosofico Sale-
siano S. Calli.~to di ROftfA.
inr.rallemmdosi o.ff'abilme11-
te co1i i Superiori e con i
Chirriri.
BIRMANIA
La « Buonn NoH.c » a 1ullo il rione
Dal ) 0 geunaio 1957, i Salosiaui dell:i. Lafon
11:fomorial School di nfanclalay ir1 Birma1lia hànno
i11 1Todotto l'uso della « B1loua Nol,le» non solo
a t,uLi;a, la parrocchia che rlirigono i11 CLltelfa
citt:\\, ma auche n, LLLW i non oai,l,olici del rione.
Per mez-zo di quall.ro alLoparln,nti installali $ulfa
cima del carupauilo della hella chiesa goUca, allé
otto pomeridianil il Òl'cve pnigra.mma, si svol~e
si1d·,e.rnaLico e invitante. Si <1omi11cfa con un:1
inb:oduzionc m11sicala per a,f;til-are l'atL<mzio110
ileUiL gento; segue l'annunzio dell'ora, rit,ra-
smesa:t da L011<lra. alle ono in l)Unto; poi vil',ll<'
un discors-eLto in l ingua hirmane;;e che LTa,l,ta
sempre cli argomenti morali. Ci si (;iene 1111 po'
sulle generali per influenzare ancihe i non c·at to-
lici.i. 11 brnve prol(mmma termina <:on nna pre-
g'h.iora,. L'iniziativa l1a incontrato la.rµ;he simpatie
i11 l,utto lo rlns.si !li peraone. iJLclus:L La 1•,la&se di-
rigenr-e. e sebbene appena iuizi,1La. si è già impogta
all'ammirazione ùel 1mhl,lico. Spe1·i:1mo !Jhe metta
un piccolo seme ili bonti\\ in LanLe anime.
Le Scuole P1·otessionaLi t• A91·i<:ole sall'-
s iane rieouosciule tlaUo S talo
Il 10 iobb·rnio scorso il Presidente rlolla Re-
pnhblica promull(ava uua le.ir~e. approvala da
amh(1rlne le Camere. che rico1wscie la va.lidili1 dei
til·oli 11he con.forisco110 tuUe le nodl,re ,,;c.uole Pro-
fe.;.;sioua.li e Agricole e le sonolo 'f ecniche delle
Fi~lie di Ma.ria .An:liliatrice. T uostri tiLoli ven-
gono cosi pareggiati a quelli dello Rtn(o e pei·-
met(.ono agli aliie\\'i di iscriversi alle Università
Tecniche Governal;ive e di oceupa.re iu qwi.lwJ -
que impresa., fahbrica, o azienda i pi1'1 aHi gra,(li,
a cui finora 1101L potcva,o.o ateedere per man -
canza di t,iLoli legali.
Il merito di qaesta vittoria. a.-;sai nollwo le in
nn paeiie ch e, beocl1è ricoLLosca piemt lihert.:\\ cl'in-
.segnarueuto. prnfess,1, da più di ottant' anni il
principio dello 8tato DocenLc, Yit al uostw con-
fn1tello Don Gltido Tento. che ha lavoralo per
più ùi quaHro aru.ti per ottenere q 11es(o grande
privilegio.
I ,.,
~ (Il)ill.A\\1[[IDI]filI
U n monuouml·o a Don Ton11uitso Pia e
una ol1iog1·aua a Hou .\\li<'hclc Ulloa nl'lla
l\\lissionc ,li Umòu
li 12 il i.cem bre 11. s.. giorno uel qml.le ]a. colonia,
di Lim{n1 celebrò il a11 11ivor~ario della su.a ere-
zione a Cantone. nella piazza. maggiore del paese
tra&formata nggi i.11 parco, si inangru·ò, per cont.o
della mm1icipulità e tli tutta la popola.zioue, un
.monumento a Don To1w.mt.s<> l-'la, fondatore di
Lim6u. Qttesto glorioso figlio cli Dou Bosco, morto
il 12 rlicem.hre l!J36, em, nat,o a VaJen.za (Spagua)
e dopo di aver pros1.at.o servizio tra le ti.le del-
re~erciio nella l'ampagn:1. òi Cuba, ritorn.ò più
farrli alla medesima isola in q11:-djtà di missio-
rnl,rio e di là pasRò i11 qn!'Rl.e Missioni, (love j'u
per clue volte cli.rettore dell'allora :Missione di
lndn.uza. l<'u prec:.is,uru~nte di che egli mosse
alla volta della, Yalle clell'Hun.iranza, gettando
le basi cli Lim6n, prevedendo col suo occhio
il](fag:t(,oTtl lo sYiluppo che era riserva,to tt questo
lno_go. 'F'n.cenclo opera rli pl'rn11a1,ione e .foruenclo
i mezzi maforiali, riuscì ad aU,irarc i coloni e

3.4 Page 24

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facilitò la vermane11za rle.finitiva. L';Lvvei.1.ire <101·-
l'is-pose in pieno ftUe sue previsioni. Lo veniamo
(·()nl!tàtando a soli veut,'anui clalla sua morte,.
La municipali{;\\ del Cant,one e la popolazione
tuUa ha ricouO!:;Ciuto a l>ùn Tommaso l' onore cli
aver fonclaLo (J_11Mt,a colonia e gli h a erntto un
,nnmunen!o, ul1e dirà alle p;euerazioni futme i
meril,i di quest.o Noico missionario e l'indefesso
la,voro, anl'he materiale, (lelle .l\\lissio1li sa.lesianc.
Alt:ro ahestato di riuouoS<:enza ai mi.ssiona.ri
~alesiani 1u lo scoprimenLo, nel saloue nelle riu-
nioni della mtulicipaliLà, cli mm oleografia, tli
Dou .l\\ifohclc Ulloa, sale~ia,no, in riconoscimen!.o
dei servizi pre,1tal.i al la eolonia. IufaUi. mediante
una gerie r1i saerifìci e pratkhe laborimie. era riu-
scito a ottenere diti governo fo, elevazione dcl-
l'a1Jora panocdlia ,,ivile ùi Liru6n a.]Ja, categoria
di Ca11 t,one.
L'espo!<fa;iouc : " La 'l'l't·t•;l , pacst• rii
1nissionc ·~ ::1 1•;u •ifJi
JJer l'.elebrn,·e il Gcu tenitrio della. mort.e tli
Sitn Domenico f;iwio, i giova.ni del « Hervizio
MisAio11:.irio » delh p,n'l'OCe,hia saJtlsittttll di Parij!i
h,111110 l'rnlizz:d --,, con il cuucursu f1t1lle Opere
l~ontificie l\\lfa;;ionarie, un'interessante esposizione
sull'evau~elizzazionè uofrersale: ~euiale ruau iera
di resteggiare il Rag,Lz-zo ~a11 to, clte desiùemvll, tli-
vent,are tni.ssiouario. Tema, clelresvosizioue: la
nostra vera parro<•tbia, è• il rno11do i.uter·o; il nos(,ro
PasLore ò il Papa,, «Panoco doll"univcrM•>. f't'W
ainta,re i visitatori a r,nt1·.'lre in questa 1it·ospe1.tiva.
di catt.olicit:\\, si ò partiti da elemt>nti di apnst.o-
lato lociale ben cvnosoiuti <làl puhblicio. l!ottoli-
o.eaudo la loro estea,<;10110 moJ1CliaJe. Cosi 1-CH
_Esploratori ti.ella pa.rrocdua _pre11ararouo U1J 1111 -
<ligHone sull'amiciz.ia soantistica senza J'ro11licre;
le j!iovani clelfa sezione ioci~1 a, pano('chiale <"VO·
narono i prohlemi della, !'Ìovcnt·ù opt>rain nel
mondo; i Fr11 telli delle ~ruote C'ri~tio1w presen-
tarono la loro mon<liale opera, edneal;iva; le
J<'r:\\llcesciane ?\\fo;siouarit> di .l\\lariit prepararouu Wl
repa.l'to suUa, loro opem soeiale i.u A~ia: i Halcsiani
o le .Figlie di .l\\.la.ria .A.usilia,Lriec 1110~!.rarouo le
loro realizz.azioni in favme della ((io1To11Lt1 nei
cinq11f: Continoul,i. Una «~ez.ioue artistica» rno-
stra,Ta, corno la Cliicsa sa a.ç•cogliere ogni forma
di cm.11nra 1>er farne nua lodt> a. Dio. Film mIB-
sionari furono proiettat,i dnrante l'&!posizione.
.l<'u i11aug11raLa il 9 ,uanm 11. s. in nome (lel
Cardina.le di Parigi, dal Vt>scovo ansiliarc. alla
pre!'te11r.a, òel Pn'si/lente .na.ziona.le ùell<' Opere
l'ontificie Missionarie, del PrE>sidente uazionàle
clella fianta Tnfanzia, di Don Garuier. salesiano,
Delegato uaziomtle della l'ropMtà,zione delhl, l•'e(le
ller i giovani, del F;indaco e clei .Ra11prese11la11li
della Stampa e dell'A. C.
T1 ~ f<t>rvi1.io l\\Ti~sio11ario dei n-iovaui della, Pro-
1Jag:a,zione clella Fede>> è afilda.to a tre Salesi;11ti,
i quali redigono la riYista, Conmiitre /es 1ltissio11,s,
che ,;i propone di .ivilupparn trn i g-iovani mia
mentalit.à pienamente caU.olica e a,poRtolica.
A VENDAS NOVAS si sta costruendo la 1irima chiesa
del PORTOGALLO ded.1c,Jtr, n ,"iq11 Uo11ie11ico Su·vio. Qui
l'Arcivescovo di Evora compie la cerimonia della posa
della prima piet ra.
.222
11 !-'aU I n a l'io di Lour•rlt"s a l'm•au 11Jm·-
:;\\1acJrus
Tl strnhw riu (led iC'nfo alla Y ergine òei l'i.renei
a Perambu r-nl ndrns ò 1111 <Jflntro di nIl,raz.ioue
mtlli:wa i)rn noto i.u tutta l'India cattolica. Le
fe.~te a,111111ali. <'-he si svolgouo sul programma il[
(1u1-1lle rli Lom·des (proce~,iioue mw; fla111l1rcrn:l'.
benerlizioue doi ma.Iati, pdlogrinaggi), attirano
mi~li,Lia di devoti. Qt1os!,'m,no vi padecipò il
d1-rimo .Pellcg-rinaggio N"azionale con olLre 8000
ff'tleli e 900 annnn ln1i, tutti m1irn111 i da Ull
anunirevolo spirito di confidenza e di rasseg-na-
zio1te. lntrrvenne alla celebmzione iJ Governa-
Loro di ,\\farlras con va.rie personalità non catto-
lirlic. Le aùi:1r,l'uze del stlù tua.rio. che ,u11:he nella,
linea esterna rie.orda quello cli Lo,u·dt'.'s ton lt1
sue illllll~nse 1·1ur1pate ynn~i hrMflifl. n.pr,r(;e atl
accogliiirn i pelle;.rrini. erano a1-t.ii;ticamenlo ad-
dol>hate r ili 11111 iuri.t,e cou !{nst.o.

3.5 Page 25

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l,11 "Casa Do11 uo...t•o" per u n i vt'r'!-lihwi
l)a al(•1111i au11i n1·1l11 1•ìtt/l di Frihur~o 1•><iRtr
m,a. • Cnsa Uon Bo,-,·o• J}('r .,Indenti 11nìvN,,1t:iri.
l.a, Cm:a., di n•c•e11t1• 1•ohtr11r.io11e, con cinqu11
pi:mi. contiene nn::i <'Ìnqwrntina <li <'llllll'rl', "l-'111·
pll<'i 1mt 1·nufn1•fi•vuli 1• 1·trnt0tle. l'rr il lll01111'll I o
L(li ~111<len Li 80llO t 7. Ln lingue 1Jarl.1tl(I in 1·111:'ll,
~0110 il t,ecl11sco, l'in~ll!iìll, l'iLaliano e il fru1w1•~<'.
l'n r,1vorirr i co11h1tti furono orwtnizzati c•or~i
ApP<'illli di tetl('~f•(I, inglosn (! itnli:1110. L'1•1n dt•;!lt
.dlit>vi ni rfai IS ai 2n :umi. li m,11!,gfor 1111111c•ro
clc•!{li stuclenH 1111h•1·~ìtari frequenta lu F1woltù
di .lledicina. c·ilu ~i trova a pod11 rni1111ti '111
cus:1 nosl ra.
(~li nllie,i 1·,1t tolic·ì ,l"hi,-10110 ogui Ullll,i iJIII llll:t
rrl'i111 drlle pr<•j.tl!Ìl'r11 ,.• pn 1·ol'chi, a.Ua so11t a. .'tlc•s.,,1.
q11:wt,m1r111e 1rn11 ohbli~n,torin, r si 11,c11of:ta110 nlla.
santa rom1111in11C'. La :;Pt~l. ]p prot!IJier•• si rN•:1,111n
i11 <·01111rnr; a l<•1111i 11011 r·,tttoli1·i vi llk~i,;t or,o ~11uu-
t.aneame11il,. l,11 clomo11illhe e ]e fr.,..to di prN•oLl,o.
i 24 (ltl nl(\\>'(•. i pri111i V('llf'l'ill, t,11(,(,i fl~,ì~t,<rno a llfl
,mntn l\\10""" u ulla Hrmodizioue l~111'ari,-tir.a. Si
c•ompie pur., ];1 pia prnt.i<'a <1eU' ~'.,;11n•i1.io df'Lla
Buona .\\lortt>. E,-i,-tono di fallo le ('ornpa!!nie
rt'l4,riose. In I ut h• 11111>,-te pratiei11• !!li 11ni,•r1-,:ilari
fauno 1111 l,fforlo 1111u11to rna1 mtrre,.._~antl' per
approfondire lu ,;pirit!l di Don Bo:-('O. \\lolti ,i
('On,.itlt>rano 1\\11 <l'ont veri ('oopern1ori ,;:ih-si:mi.
I nn,.,tri :1111.i1wi 1·i ~nivonn ~iii clal11• \\rnr•rit•hf'.
1\\aJL'IrnJià. rl:ill',\\l'rit·11.. E q1101li clw hanno rlurntn
cou(i.unnro i lnro !<l.ncli prt'RsO ,ll lre !lni\\l' l'Hilil,
svizi<'re ( Ha,..il1111. At•rna, Losa111t11) Vt'll~ono a
pw~ar<' i j!iUl'lli ùi , •111·:1111,;1 dn noi. p<•trhl• qui PsRi
ham10 ;w11to. la prim:1 wilta in E11rnpu. l'i111prf',;•
sioue ili lrm·ar,i i11 t·a~a loro. Que,;la , isita. 11 uoi
tau lo 1·ar:1. ti:°\\ l11r11 :11wl1c l:1 po,-,ihilit n ,li far!'
m1n hnoua ,•onfe,,ione. :-.i pub ill><òlllllll\\ ntfrr-
lllffl'f' ell<' la I '!I.Qfl Iloti Bos<·o pro,;pt-r:i 11011 ,olo
in i!C'll;\\() ~l'Ol!l~1 if'O, lUtl, anrl1C' <' ~tl]ll':lt l111,IC> in
St'llSO t·ri~( in110.
T<4H1 \\ - Nrl rr,•entf .. rmne,:;110
dfi l'rnte.~,ori di l'ilo,ullu 1h-i Srrni-
unri d'[t,tli11 ••• iudetlo dnlln IÌlltrfl
l'onl!'rei,:iizlonf ,l~i Se111innrl r dello
l'nirnr~ihì ,leirli Sh111l. t•I r11r11110 lru
I rl\\llllorl unche dlii' IIClf<ll'i 1•011fr:1-
Mli. l)on l,uiid Uoie:lloi\\,. n,•c·,11111
dt•lln Facollù di filo,olln 111'1 l'o11-
tlli1•lo Ate,wn Sulr•ltrou. 11nrl1ì tlPlln
Pormnz!o:ie, rP111oto. 11rfl1t:tru1-lone
111:"l!'lnrnutu e ~lrure1.in ,Il doltrlna
1"'1 proft>s~11r1• di nto,onu ..: Don
1'm111•0 Amerio. Litwro llo•·••nlt> di
,torin d~llu Olc,•-01111. trnfl,ì il feinu:
•• U1..lrihl1Xion1• ,1~11,1 •forln dcllo
fllo1,oll11: i.reltu. 1• lt•fl11r11 dt•I lesti
11111 frh•unio 1!1·•uh•-lllo,e1fko ".
A!;'J'I - .l:'ur co111n111111ornr1• Il ~Oli•
tc1n,1rlo ch•llu nrorltl 111 Son Uo111r-
11lc•o Sii\\ io, la Ntt1l ~ diol·~,i fil .\\,ti
stan no lnmtlzando 1111n 1'11h•,,,1-pur-
ro,•1•hiu in sno mrnrr. Il 2, nprilr
si è noltn ,ole111tP111P11tr In reri-
1111111iu tlrUa « 11rlmt1 plNra », prt'•
~rnU tuffo lt nnforlhl. c·hlll P re-
li~i~I'- l,1\\ numn 1•1t1r,n. rhe ~11r-
i:er1\\ ,1Jl1L porllrrht 1h•J111 l'lthl In
1111 111111rl.l~ro opi,rnio, ~nr1\\ In sHlo
110101·,•nto, ma rlspou.o,o dc•I lini,
subli1111' u. tui i d~~tl1111l11,
('.AS,\\ l, t: !IIONl11mR.A'ro - s. 1-:.
11011,. Il, .\\11~rl~:1ni ha lndlrluulo
al !Mlfll 1'111111u11li- Lt>llern Jllhlornlr
di llu11n,,h11n su )fommu '11Lr.:h11-
rlhì: « m~urdl di unu 11111dr1• ».
J..'lfh,,tr~ l'rc•,111~ 11rn,1'11l.a i.11 rir·c•l111
P , h 1,,i11lf' llllh'ille il IHCHl{•llo di
11 ll11n1u1 !111·1!1 » ,1 cc madre 11d111•n-
irit·1• ». 11r1•ilos11 cc eollnbor11trlc11 1lnl
l•'lelio S1111to » 11 « 11rnmm,1 ll••I
l'riluo Orniorlo di lloll lln,wn ».
L\\SAl,F. 'Ul:-ì ~'lmRA1'0
:'ì1•l!n
1•r•11111 rlrl !lnnl11nrio-p11rro1•,·hiA c!PI
S111•rt1 l'nnrl', lrns!ormata ili lì:lf'rnrio
tiri r11d111l. Il :11 m11r111 ~••or-o,
JJrPSIIII li s. 1(. ,, 011~• \\n~ris:111i ,, h•
Antorit,I ..i,lii r milituri di 'l'orl110
e ili Al.-.,~,111rtri11, pm· inl1.i,div11 1h11
Ilc•lturo sutp,1,11111 D011 Fìnrnd, •·u-1
sol<•11110 rito ,1 ~tntu ~rc1p1•rtu 111111
lup•dc•-rtrorcln del :!O C'u111wll:rni 111!-
litari 11i1•1111m(P,i cuduti 1wr t:1 l'nlrin
llPlln 1!111•rrn 111-lO-~t;;. Fra essi ;.I
routuno I Sal1•,l11ni.
llARI - In lll'l'llqio111• dc•llu ~lornata
dc•i ('001111rolctri 1•.t II miri dl'll'Op1•ru
S11lcsi111111, 1·011. Ttnffitrt1, l'io 1'1•trllll,
J'ri•~lcl,111!.-. d1•l Consl\\:lio tll St>1lo. hu
fpnuto 111111 1•unlc•r11117,,1 snl 11111111:
" Uon 1111~•·11 11 f'011em S111t,~i111111 111
lt,11111 1• 111,t 111ond11 ». l•:rn1111 prn-
M'nli 11• m,L-.i111e \\utorlhl dtt,uliue
P 1111 1•frlh1 pnhhllt•u.
I ,\\l. STICI ,\\.
l,,t Ho, . llla M,ulr1• l.htdn l,111·otti,
S11p111·iorn C:u11c•r11l1• 11t•ll11 f'lA'II(• c1i
Mu rfa A11sillutril•1•. hn 1·1111111l11t11 lii
""' \\1)(11'1 11111• Ot1t'l'I' dl'lt·t,t11uto.
nl(·-·otlif'l-ndtn-i lt• 1•iù •·011"'lolu11U im-
J1r1•,,lo,1i 11rr lo ,,l111pp11 rni:l!'lunlc,
1lull'h11rtlo,iu ~\\uslrhwn In p1w11 piil
di dur ;anni d,llla ,un err710111',
I I REl ,UIO
ll tttlXJ-:l,LllS 7011 11 t•1111rl ('1111-
torc~ » Il 10 llla 1'1.U Il••• r,•~tog~ill•
rm10 il loro l'u.trouo. ~1111 llo111011iro
~n, 111, n~lln rolleetuw di Snnt1\\ tJn-
cluln 111111 11re•N1Z1l 111 llon8. S1•lltll'll•
111u1•1•kPr-. ,·rsNI\\ o .\\11,lllurc• ,ti ~fo-
111111,. i• di llou,. l'i•r11dl11. l'ndr~
1-111111~1•. Ylrnrio At1n,t11IIN1 cli Ru,111-
dn. Lu ) Iessa fn rtuliodi!Tusa dnlln
X. I. R. del Il~lll'i◄•. I 7110 tt T•u~rl
('1111fort1~ » lljlJlllrft•l1t1111110 Il 1[1 ('o-
ritll.
I ,. I o 1. o LU n I A
l:A l .f - Il 30 llllll'tfl il \\'1•sl•OH>
,ulr,iuno s . E. ~l 1111,-, 411111!0 ('1tleedo
hn relcbrato ~ola•nur111rnt1• lo wo
11027.ì'- d'oro Sllt't'r<IHlll.li. Ortlin11t11 in
Jlouw, 1a, orò d11p11rlm11 111•1 rrne-
wrln. p,1ssato jHli In ('11loi11hl11 uri
rn:1:,, fu Oln•ttorr 1lt>I 1·11llo~io
Lenno XìIJ di Hoie:ot1L, 1'111 lii I~
\\'l'llllC eletto Vc~l'll\\'ò fil IJ11rn11-
q11ill11 e• •111indi tmslrrllo 111111 lllo(•~si
di ('111!.

3.6 Page 26

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" Confidate ogni cosa
in Gesù Sacramentalo
e in Maria Ausiliatrice,
e vedrete che cosa sono
i miracoli•.."
DON BOSCO
oi primi mis1ionarìslllesi1111i
Pionieri di Cristo
Chot.\\puJ,l'i è nna nuo,Ta stazione mfasiouaria sulla riV'a, nori1
clol 1mte,stoao Bra1n,1putra. Ria.mo iu Ulezzo a pià.Jlt.agioni ùi tè.
Io non mi st.,rnchC11'ei mai rli contemplarn la distesa onc1 ul a,tn, ilei
gianlini di cosi ben alline.ati e t enuti da sembrare LU\\ itnrnouso
tappeto verdo. QnosLi gia,nlini Rono la, g-loria e ht i:icchezza rlol-
1'1\\~sam. Koi ahhia mo molti <Jattolir,i fra i L:.iN01·atori <lei Lè,
Chotapukri velllle distacP,ata da Tczpur or ~ono 15 mesi e Llon
Jlosca:rdin fu incaricato di llprirn la, via o poi eol!trnirn. A.Jwli<l i
giardini ùi tè. co:ù l)elli. era.no prima 1111a g ilmgla infe~tata eia liern
Relvntfolrn e dalla 1uiciùiale iohbr0 11era. li'u il lavoro ù.nro dei
pionieri die operb poco per volt::i, la miial)ilo trasformazione. lu
t:liotapnl,ri a,vviene. ~ebbene in pro110rQion..i minimo, q,rnlcoHa, di
i,;iwilc•.
Ril'ordo la po,0 era cap:urna, il faugo. la giungl::i dei primi giorni:
il seu~o {li soli tndi1te e (Li abbaudono elio av,, otp:e, specie d.i nol,to.
A1wlH! don Bò~t»lr<li11 ,, sLal 1) no pionieri' di NMlro Si_gnorci. TI pos1,o
non Ki r i<:ouosce 11ii'l: una hella
ca~:i. sorgo nel mczl,O del v!lrùe
spia.r.Qo ornato di lìoTi. Vi è
una ca1)polla o ora si sta
costruenù o il (lorrnit.orio Jler
i fJO interoi. Ltt 1111 aW10. cen-
liuaia <li fanciwli e buU1hi110
furonll prevar:,t i p or la Prima
( 1cmnm'o1rn, tlcciue rli un ioni
rlH'OJlU reguhtrizzale o l ,cne-
dctte davaJJ.ti aJ1' 3ltare, e vi
~uno i ~cògni cl'w\\.i primavera
spiritnale.
Il ù.i,Lret.to di Tezpm: era
L1·oppo vasto o lo ccmmLità
potev~10 cssflrn vi:iitate ra-
ra1110H I o. L a mi.ssio11e sorge a
venti c,hl'omPtri dtùfo colline
prnhimala,vn.. Souo alture che
,enza, iuterntzione .:;'in 11ah1wo
di cateua iu ca Len a .fit10 a .rag-
giuJLgere le VlltLC dello nevi
l'erpetae nel regno doli' llima-
Ja,,va,. A.I li1nitaro <loll'ult.imo
g ia rdino cli 1è voi vi ~rov,ite
dn,v11-nt,i a qnolla baT!'iera d'una
torra iW1ota o potete incidere
i 11 un ceppo le parolll: F'im-i.s
/1w·1·1u1, fi.ue della terra civiliz-
zata, una s1,ecie di terra
nessuno fra l'l.J1dia. il 'l'il>et e la
Cina. l ' oll' avvento dell' fod.i-
peutleuza Indiana il Govoruo
contrale di Delhi deciso di io-
cluùere q11elle terr0 nolL:unmi-
ni~Lra-zione civile o creò 1rna
cirooscrfaione t.erritoriaJo dal
nomo «.Agenzia della Froutiora
N oi-d-Orientalo ;.
ASSAM -India - Un aeroplano sorvola le èolllnc Naga,
Uomini dell'età della pietra
La pacifica avanzata veUlle
così desctittu alla rad.io da un
l'Ilo II fllcial.e. «Snpponete il i
o.~i,,ere ll0 uomo molto vecchio
<1he vi ve in un villaggio STHlr-
1-· -

3.7 Page 27

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dnffl lll'll1111t.eruo cl,,lla frontiera
Nonl-Orioutale. fJur:i.nto la hu,.
go vo~Lra vita u1111 volta ~o to
aveto vetluto rpwluuno pro
vN1i1•1111• dal ruoHdo lonlauo 4'
1pw~t'11110 era 1ut 111llt1ialo alla
tosto cli un plotono cli soldau
1,1lJo v'inc11tev,uw (,;111to ,ipa
v,mto. J\\lai :weL1• ,,n\\nto nna
oittìL, o ,-iete outrati in unn
botH•~a. Ma.i avelo pn"o come
nw,lit1i11;.1, una pill11I,~ o com-
1im~1m. Nel vo~t rn lingiu1,giziu
11011 ui i<01lO pi.rolt> )1<'1' dP.110·
taro oiltà., lll.Ut'o, ,•a,m •· i\\ vrte
vi,1 o ,1110 c1uahilw aréoplano
..un•ulort> la réJ.,-imw t' lo ~cam-
bia~!1• pt-r tm i,,rro~•u ani male >'li
oui v ifl,!(g-iavaJJo gli 1lèi. T,a
v1,~t.rn vita uou i, pri,•n, cli fe
lioili~: IIH\\ iu g(•Ul'l'llh• vivet"
'-Utto l'i111>11ho ùolla loj?g-o della
~tu1gl11. Quarnlo 01ulute a oac-
ciu, 11011 pott1te lilrnr:1rvi (lai ti-
111or·o ol1e forse cli11·1mt'6 la vo-
i-trn n.'<seuza. il 1wmico attatJ-
uherù il villairgio e porterà. via
Ln tuoJ!liu con i bamhiru. D la-
\\'Oro èl gravoi,;o e d.uro o il eiho
ò appona Ali fficit'llte a tenervi
iu vitn.». 'raJo è la, vit,t di taut-~1
I)OV(lrtl trihù ohe vivono nella
Fru11ticm1 Nnrd-OricuwJe del-
l'A,;i,:im. La zo1111 ha una •11-
pCJrtit•io cli 100.llOO uhilometri
q1rn1lra,ti con 1111:1 ,,opolnz:iono
di H00.000 ahili111ti, tlivisi iu
t,nmta o quariuth~ t,rihtl diffe-
renti pl'r costumi u lini!ua. Pos-
,-Ìl\\1110 nfft,rmare chl• al<lunft di
<1ue8t1• l,rihù so1w ,q1pou.a uscite
dall'et,ì, tlnlla piet,l'!l,.
i\\la ogni anno l:i Oi\\'ilh\\ avanza.
Il comrito di r.h-ilizz,u·u quc.,;to
Iribil i• doscril t.o ila 11111~u·um.
oinlu , come i111prt",H f1ir11ucfa.
bile,,, poruhò ri11l1it11!0 un eR01·-
oito ili soicnzill ti. di n~pe1•t,i
di In mml ori ht'II wltl,·~tmri pl!t
costrui rr ,-,tra,le pr1•varare il
tern•no per la collivaziouc ra-
zio1111,lo. <:onih:itt, m ni:1.Jntt.ie,
g11:1,dag11a.r~i l'm1i1110 d111lo t,1· ih1'1
l'd Nlucitl'lo. inna.~t 11111lQ in 1111r~
pnrol.~ qnei:ti viru11lti selvag_L.ri
0111 fo.-ti sull'alhuro ri1'lln vit:\\
uo~frn, l:\\enza •li..1ruu:.:1•rli. Pur-
troppo uon vogfomu 1<r-n•ir~i
dell'o1ioru dei ~UM~iono.ri...
L'aeroplano deificato
lJ11 nosLro on LIolic10, UHt.!!!!inro rleU'!'~1•1·ciLo in!!leSe 11 clou o antro
pologo. r..co lnng-hi vfa,g!,!i fii P'<plomzicHw i11 1pu,sta turra rroihita.
lu un ,'illa:!!.r.iu vide lll'lla l'llpnnua <•1•n11:1h· 1111 O/!l!:l·Ltu ,li le,.."llo
,·he as,;0111i:.tlia\\"n in qualt'hu 1111uùera ntl un acroplnuu. L'inter-
pr(1tc ,,pieiò (•,liti nella ILl.tlll to <lei T(Mr.1, nrl.i~tn volovn Kignif-icare
nu ao1·11_plrt110. Q11e8ta Hra In rappr11sonl,u~in110 clel nuovo rlio (lhe
~i era nrnnifo~tr1,to ::id e~~i vulunùu ~opl'II il villaMi.o. Ci<) nvven.ne
1lnranto In 1.,'lwn·a qmuulo molti aeropl:rni aurnrioani volavano
,c,prn l'ilirualrt.1 a. Vi è clmu1tie rl'conclilo uoll'auimo di OJ.!ni uomo
l'anelito a l>io, il tlf'~iw-riu ,li oouo~uerlo o ,;c:rdrlo. Qu.,,,to l.uwno
fntto i iu~~i1111n1·i: lumno port:,to Dio 11 1pui~tn pov1m,. ~l'llLt·, hanno
prodiottto Dio con rum vit,11, cli sac riflciu o nbne1?a11i,t00 fuceudosi
t,ullo a tn!Li. dh•1mtarHlo loro l'nltolli. e allor11 que11ti poveNLti com
presero cht• hlilio era nmoro. 1• on·dellt•ro. 1111 E1ntraru110 m,I pos-
"(•;:.~o dello , orn \\-ita.
i\\lenh·o pln11cli111110 a q11011t.1 J..•randiosa impro1<t1 ili ..,,ivilt;à, e, rii pro-
,L(J.'<i~l!O da pnd,ti del OovtJrno fndiarw. 11011 clohhiamo dimenticare
qmillo tiho i pi,minri <li ( 'ri~Lo, c:on uwzii 111i1t.imi, ma t:011 le armi
ùl\\11'1UIWt't• o ,h,l saurifÌl>io f1•c(1ro in ruPr.1.0 nlle triliù A~><nml1,:;j_
Pochi giorni or sono mi trovavo llel cuol'I' clolle colline Khn.-i. in
1111 vill~/rio ,-itunto a 20011 uwt ri ,;uJ lin,llu cl,,J mare. l'r1•,-iedetti
atl un'ad1111n11r.a di pit'1 <li millc, catlolfri. Nou si può irnm11,~inure
il ferY01·(, n I'11ntn11imrn10 ùi q11oi neofiti. lo tlirn0Htral'ii111Li di aJ'.
fotto o lli 1.,"l'ill itmlino ò.i CJUPlln povern ,L(N\\l,n ve1-,,o i Padri cfollo loro
anime. lu qm,i po,ori vil111,!!gi, ri<mhi ~olo rii lmmbin.i oho umi vorreb
hc•ro inui la,c·ian· il P. ~[i~~io11:i1io. io mi ,,_entii r,(lt11tuo,,o fino
,tifo lacri1110 o compre..«i oh,•, 1lopo tutt.o, i mi,L(liori giudici dol la -
voro <li 1,aut,i 11rni od oroiuu cli Cl'i,;;to. or11Ho Iuro, 11uoi figliuoli f!TJÌ·
l'ituali. cho ttK~i a.vova110 ril(nnornti 1t una uuova vita.
Jf< fli'P.f'ANO Jtì.;RRANDO, Vescoro 11i Fl/iillrmg
In un vlllnfll(lo della tribù Apalam, (Fronth,rn Nord Orientale dol-
l'ASS/\\M) ~• fanno simili "crn'bnzie per ,;eaccluro gli spiriti m11Jl11ol.

3.8 Page 28

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il mio amico
l)n giorno rlcl ma-ggìo Hl:'\\2 il l)Osti110 mi re-
capiH> una let,tera oi un caro amico <·risi iano,
Lhuiel ,fakal. Enl miii, ~pccic rli U1essa1Qrin 11r-
ge11t-e. 1111 S.O.P.. lanciato a me stille antenue
del cuore:
<< l'adrn. da molt.i anni mi trovo qni uel Cacltar.
ma 11t•,•s11n saeerdote vieue :\\, Vh"it:irci. Qui ;;ù1 1uò
in molti ca,ttoliei del clist1·et.to di Jovai, ma &iarno
aoo Rparsi Hl u11'area ùi
kru. Nes:;.11110 1)c11sa a
noi. Vieni (,11 in aiuto e mandaci nn cat"f!ohisLa
1•,IH· ahhia ç11ra cli noi e ci 1rnidi nella vilri cri-
>-Li1tm1 ».
Risposi 1<uhito al mio amico J)l\\.uiel che, <'<>·
!lf'llÒO iJ UUlshar incluso nella prefettura a,po~to-
li("a di 11 r1tlo11g. alti tlàta ai padri 111issiouari ili
i-:,a.nta ('rot>C, io 11011 avevo ues.smi:;. g:itu·isdizione.
C:li spiegai miuuziosameHte c-ht> <·mm, vvle~~f'
<lire la parola, «1ti11r.i~<l.izioue». Contcrnpornw.1a-
111eute l{i.rai la lc,11,(ll'a ,li Dauiel al Pa<lrc Dutlo,;,
caJ1atle$e, fi<'t'Olnpagna,1tdolu con po('l1e riglio di
~piog:1-zioue. ;--ape>vo d,e il p,111 re Dudos rili\\ied1,v:h
n Hadarpm· e (•he Prn lui incaricut-o di prov-
l'Cflf'r<' ai t,l'i~liuui tle] C,rnl,ur. (.~ul'i c:ri~tfoni
S!>IIO ori11111li e imm.igrnli. .Akuni ,H1n.i fa, ver
osempio, ei f11 l'i.111mig-rnzioue rLi eit•ca 20.000
Kha~i. <li ('11i (iOO 1·..tL!.olic-i. li (,'uchar è 1111 gmmle
c'.i,,(relu,. 1'11!' IH•li!,i,·,uucute fa puri-e rkll'AKs,un,
111;1 (->(•1·le~itts1i1;:u11C'11 I1• è à,!!gre/!ato a.i clitif reUi tij
Lu~bai e di Tripura od è nt\\idato. tome pl'ef('(,f,urn
ap1)~tolica. ai padri di g;111~a Croce del Canarlll.
Nel Cachur ci sono ruoH.e piautagion.i di tè.
I Khasi vi immigrml/) M1110 l'Oltfra,tori: !li
d:\\nno a c:,oltirnre b1 piaJ1ta. del pan, u11 rn.m-
picant,e la ,~1.ti l'oglia . i.nsiem<' con la noce dél
bete!.. ;;erve ,I p reparare mm specie di chewing
nel gum indiano, cii cui i popoli Nord Tndia ;:;ono
gltiotti,;,simi. l pov11ri coltivatori vivono come
le scimmie; il ]Jitrngo1\\e non Ì\\ e8agernto. l:lo visto
le 1,ci1111nie ,:tri~cinre du lln rnmo all'M!To, passare
da albero ad aJJ1ero. con 1mJ1 agevolltcza ROrpnm-
dent,c•. Bcue: quegli 1;10mini si annmpicmio sngli
alt issin,i e snelli troncl1i rlrl hetc,l, ver ~tacC'are
,la.Ila cima i grappoli cl.ella noce; poi pi;;ll'a.uo la
punta. t1l1c è Jlc>s1<1wM corue nna be1,ulla, e pas~auo
a, nn anw, ,1llwro. Proprio romr le scimmie...
l\\·li sono chit>s(o ]_)Crehè ([uegl.i uomini al)hiwdo-
mwo le loro tt>ri·c naUve 11el dist.Tetto del S_yut.Mg,
che pure souo tnTe for!ili o rigogliose. n motivo è
<1uesto. li fì}·n1.en11: è, 1111a regioné ~elvosri,, infe-
stata d:t l>estie ferori. Chi, pcrù, fa più danui /J
1'1~lefante, iJ (JUtLlfJ di,1trnggc il loro mctnHo base,
c he è il riso. (.,)uando il riso ò pro11to -per la mie-
l il nni. nniv(rno 1•,ullle w1 /loyel/11111, Dei le torml\\
c1egli f'lefanti. t,-l:i uomini eer;:,ano rli a l!o1rn.1,11arli
aJzanilo dei gr,1,ud1 fuodti 11 sn$rila11do rumorj
iuclia,volat.i. Fino a, _poco tempo fa il gr,verno. d.i -
sa~t:rusamente. M'I\\Va proibito la, c;n(·('ia all'elefanL<'
con le zanne.
Così ~li uom.iu i. S])inH dnlla <lispe.razione, cli,.
ciclovauo tli emi.!!rare e fnr fortlllla altrove. Reco
percM il villaggio di B:it,:nY, che 1·,mtava 300
cap:111ne, oi·a ue conta a,ppena tma sessant ina,,
E di cattolici, elle prima era.no 80, orn uou (:e
11'è phì nessuno.
ASSAM-lndia ~ Missionari saleslanl che viaggiano su d1 un fiume incas3ato ìn .mezzo a una densa foresta.

3.9 Page 29

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Il mio lllnico Danie,I era appunto emigrato
Feci il viaMio attraverso la giu11gla d ove s i
quando senti parlare per la p1'irna, volta dclh. re- stav(I, coslnrnrnlo uoa nuova strada cl i l
ligione cattolica. Con la cmiosità di Zaccheo, r,h ilometri _per collegare Sl1illong con il C-achar.
andò subito a, trova,ro il cat,P,ohista c1el villaggio; Passai la prima notte in u11 villaggio cattolico,
prese accotcli con hti, allacciò m1 dfacreto dia- la, .qecomla 1101 cuore della for<.'-SLa, in una ca-
logo di consuH.azioue o poi, impetl1.0sameote, panna,, dove si montava la. guanlia contro
sot,to l'urgeuza della gra2fia divma,, parti dili- l'elefante, p~r<>hè era la stagiono del riso. .Al
lato per venirmi a t,rovare: 30 chilometri a. piedi, mattino pa;rtimmo per tempo. ma incappammo
att,raven;o gi1m41,fa e ti.umi, con. una pfoµ:~erelb nelle s:.iJJ.gui.snglte. ~copersi cou n:i.cC',apricdo rlrn
soUilc solltilc, che inumic1iva. le ossit e fauevu. lo sa.nguisu~l.te ati ,1ccavano sempre l'ultimo in
rabhTivi.dire.
roda; o siccome l'nUi.mo della conla.t,,1, ero io,
Feci anlJito amicizia con Dai,icl e volli ac- mi rassegnai àl peggio. A chi la tocca,. la tocca.
compagnarlo nel sno viaggio di ritorno. TI cielo
Attra,vo1·so In. R.eserveil li'ò1•e..~; (la zona di fo.
si era schiarito; ma quasi
rl'.sta risérvata,). lungu 20
subito riprese a piovere. Di
C"bilometri. arri vam1110 a.lle
nuovo quella i1u;ist.e11t.e piog-
piantagioni di tè. L'ammini-
gerellina ci accompagnò fino
stra torr ingle~e era assente;
ttl villa~io di Danirl.
ma i dipencleuti si fecero in
Lungo il ca mTilino Daniel
ituattTo per fa:rmi l)assaro
rui lerl'.lpc~Lò di dornandP.
uua not1;e ripo~:u1te. _\\I mat-
Rfoordo tho l'obiezione più
(,i110 l'am.mini;,(,ratore fu gen-
grossa cltt\\ ln i111111ieta,va ern
t.ilissimo; mi ofl'rl tm pas,;ag-
questa: al suo villaggio c'ern
gio fino al più vìciun gittrctino
mercato solr, alla domenica.
di tè, clo-ve mi a.spetta,,a la
Poteva nn 1·ristiauo veudere
jf-ep del Prefett,o apostolico.
e comperare di gion10 fe.
ohe ci Lr.\\,bl)Ortò [ìno a .Bn,-
st ivot L"avrebbe potuto fare
dm·pm·.
lui, Daitiel, una voHa bitt-
tezzatot
L'i11llo1muli /tiunsi rlal mio
vec<'l1io a1uico Da.uiel. Inutilr
Lo rassicurai dicendo che
ricordarfl l'a.cc:oglieuza eotu-
la Chiesa è una buona madre
~ia.•tic<1, le m11r1erose confes-
e, come l,nlc, <'omprende le
Bioni e comu 11ioni, hL pro
necessità rlei suoi fif{liuoli.
ce,,ssion(> enca,·ist,ica, la riu-
Esige ::iolo che si asre11g-auo
uioue SPral,•, i ca.uti che
dal lavoro e santificl1ino la
l'Untin11:1rono in q nel villag-
festa, co11 la pregbiera e i I
gio lmtta la nott<>.
soTvizio religioso nella cap-
11 giorno dopo detti addio
pella dl'J p,tl'se.
aµli Hmici u<Ju vivo ri11cresci-
P iove\\T11 ancora quando
incn t,o. ('i demmo apptllltll
a.rrivammo. Capii cl1e il mio
mento 11(1r 1ttt unovo conve-
a.mico Da11iel era della stoffa
cli Nutanael.e: io. d'altra par-
te, ero conlento _pcrcl1èavevo
ASSAM - l,.ungo le vie s'inconlrflno oon cghmi
di tè, Co.me da noi le venditrici di caldarroste.
guo a sca<len.za di nn anno.
P1>r il vi11,t('gio di ritorno
preferii la, J'orrovia. Se fossi
scoperlo 1uJa, splcnc1i<la veuii
ma.gneiica in uno roccia di })a,ganesimo. Battezzai
riMrn:it o !1 piNli, avnii l'Ì-
111lito i ha.Tl'iti degli elf'fnnt.i. il C"rPpiLio dei fuocbi
Daniel e L11Ua la sua fam iglia. Vi assicuro che e la urla per tr.nerli lontani; f' mi avrebbero
nel cuore di quell'uomo s_pumavu una gioia ,1,tl,e,;o al varco le tenihili sa,ng11isugl1e. :Non mi
in nocen t<',
1lispia<:e di ~iver seello un'altra srrndri,.
PaRsarouo g-li anni. Di lui mi ~n ngovano
Ed ora. u11 appello. No11 so come esprimere
sempre notizie Cùusol:tuti: era Lnono, fac1wa l'in<lig·euza mt\\l,1•1•ialH e >1pirituale tti f!nell,~ poveta
bene, era un ,ipostolo.
g:cnLe. Non ci sono pan,le suffcienii a darf' l'im-
~el 19fi4 Daoiel mi ta,~giunse con 1rn'alt;rn, sua prrsRi011e ,lella loro mi,,;Pria ali' 11oll.lo della. 11t,rad1~
lettera: mi invitava a. un convegno che &i Rarcbbe rnropeo. G li ~ies.si slu11l-S ili Lornlrn e cli New
tenuto tm i Khasi della cliaspora. Mi <lireva cli Orlea11.s, i zweblt>il clell'Anrlalusia. i villaggi della,
aver fondalo Wl nuovo villaggio e riunito una
q11inù icina tU famiglie; a loro spe;;e si erauo co-
Macedonia, e dell'Albania. 1o bid,-0nrilles di Ca-
i,n hlanca, ~ono mol lo l011t~,1rn, CO$a, iu confronto
stn1ita una grazio-sa ca,ppellina e volevano dn,ro alla, denut,rizione di milioni di famiglie india.ne.
uua gra111lc manifcst1u>:io11e di fede nella zoua. E questo Hono~ttmte i lo11evoliR1"irni sforzi <lel-
Gli rispo~i cho si' intenù.osse con il pad1·e Dnclos
di Bada1·p111·. !l parlre canadese rim:l,\\!11 1mtusiasta,
dell'iniziativa di Daniel e mi l'eee sa_pere çb_e
mi ,oleva come suo socio, pcreltè non em pra-
tico della lingua e non cono,;ceva il costume ili
quella geute. Fissa=o la daLa pel' la fesla di
l'at t;uale Coverno.
13110ni a.mini, ci voletl' aintai·l'I
n mio amico Dàuiel. dnllo selarnrrut biimco,
11t>n sta inerte. Egli è un esempio anche per
rn~. Nella, vita dnnl, dei coltiv:ltori del Cachar
è uu punto fÌll-"-O di lui·.c•.
Cristo Re.
227

3.10 Page 30

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Non le cure, ma la novena a M. A. l'ha guarita
Da 1+ anni soffrivo di epilessia; e da tutte le
cure tentate non avevo ottenuto giovamento. fl
male mi coglieva all'improvviso abbattendomi a
terra, con grave pericolo della vita. Perciò in casa
dovevo sempre essere sorvegliata e fuori accom
p,tgnata. La mamma, vedendomi in continuo
pericolo, mi affidò a Maria Ausiliatrice e a
S. G. Hosco. A novena seguì novena con fiducia
sempn~ maggiore. Ed ora posso dire, a gloria
cli Dio, ch e da tre anni sono guarita_
Cavrasto-Bleggio (Trento) ROSINA BRoCCHETTI
Seminarista guarito da ostiomlelito
Mio fìglio G iovanni. ~enùnarista, fu colpito da
o;tiomiclitc, conformata da quatlro radiografie.
Oopn due mesi di cure, visto che il rnale si pro-
lungava, facemmo voto a Don Ilosco di andare in
pellegrinaggio a 'l'orino e di offrire mensilmente
una modesta offo,·ta per le Opere salesiane.
Cominciammo pure la novena consigliata dal
Santo, sicuri che ci avrebbe ascoltati. Oggi
possiamo dire con grande consolaziorn; che il
figlio è guarito cd ha ripreso da un anno i suoi
stutli in seminario. Ria gloria a Dio e onore a
8. Giovanni Bosco.
Barbaiana di Lai11tl(e (M.ilano)
LUJGI V!ANF.Ll.O
Cooperatore salesiano
" Quest'occhio
doveva andare a finire nella boccetta "
f,a rottura di un fiasco mi aveva causato una
gravissima Ferita all'occhio sinistro. All'Ospedal,:
Oftalmico di Roma, dove fui ricoverato, il sani.
tario, prima di cominciare la cucitura, mi disst:
« Figliuolo caro, te lo sei massacrato bene que--
st'occhio: è difficile salvarlo, tuttavia tentiamo».
To mi affidai a Maria Ausiljatrice, a Don Bosc()
e a tutti i Santi Salesiani. Tre giorni dopo, mi
venne una forte emon agia allo stesso occhio, che
mi ridusse in condizioni pericolose. Rinnovai la
mia preghiera e si riuscì a salvarmi. Dopo qualche
giorno, lo stesso doltore che mi aveva operato
mi disse: << Puoi davvero accendere un cero; 4uc-
st'occhio doveva andare a finire nella boccetta».
Sicuro che M. Ausiliatrice, come mi ha as-
sistito finora mi aiuterà ancora fino a completa
guarigione, La ringra;r,io e La prego per quanti,
leggendv questa grazia, vorranno dire un'.-foe
per me.
Bracciano (Roma)
FLLLI'J>O P ozZL
li caso era grave
Mia sorella .Emilia ebbe, in questi gjorni pa,-
sati, i reni bloccati, mentre forti dolori non le.:
davano tregua. La pressione sangujgna cm
a z70, e il medico lasciava intendere che il
caso era grave, data anche l'età di 86 anni.
Come altre volte, mi raccomamlai a S. Giovann i
.Bosco promettendo una offerta. Dopo pochi
giorni, i reni cominciarono a fun;r,ionare rego-
larmente ed ora la :;orella è in ottima salute.
Attrihuisco questa grazia all' intercessione di
S. Giovanni Bosco, adempio la mia promessa
e desidero venga pubblicata sul Bollettino Sale-
s/ano.
Romagnese (Pavia) D. ALBERTO P1cc1U, Arciprete
Tocca con mano la potenza d'Intercessione
di M. A. e di S. G. Bosco
Ex allieva salesiana e devotissima di M. Au-
siliatr.ice e di Don Bosco, ho sempre sentita la
loro protezione speciale su di me e sulla mia
cara famiglia. 1\\fa in questi mesi si è manifestata
in modo prodigioso.
La mia figlia Angela stava appoggiata al can-
cello della casa, che si trova su cli u11a svolta
di via assai pericolosa. Ed ecco una macchina
giungere all'impazzata. L'autista prende la svolta
troppo larga e va a sbattt:re proprio contro la
casa, sbandando e serpeggiando. Io che dalla
via opposta assistetti alla scena breve ma ter-
roriz:t.ante, vitti palese nell'incolumità della figlia
l'intervento <li l\\11. Ausiliatrice e di Don Bosco,
da me invocati.
Lo scorso dicembre, nella casa dove è in1pie-
gato mio figlio, l' idraulico cl1e stava facendo
delle riparazioni, lasciò inavvertitamente aperta
la botola della cantina. Il mio giovanotto, attra-
versandn cli corsa il co1·tile e non accorgendosi
in tempo dell'apertura, vi cadde dentro rima-

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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nendo prodigiosamente in piedi senza riportare,
non dico rotture, ma nemmeno scalfitture.
Abbiamo avuto anche altre prove dell'effi-
cacia dell'aiuto di M. Ausiliatrice e dei Santi
Salesiani ed io mi sento orgogliosa di far parte,
come cx allieva e come cooperatrice, della grande
Famiglia Salesiana, ed ogni anno andando in
pellegrinaggio a Torino, respiro a pieni polmoni
ùi quell'aria profumata di santità e torno piì.1
temprata nella fede e più animata nel bene.
Cassano Magnago (Varese)•
MARIA J\\ilAccHI MAsCIIERONI
La grande fiducia le ottiene la grazia
Sciolgo l'inno della mia riconoscenza a ·Maria
Ausiliatrice e a S. Giovanni Bosco per la grande
grazia concessami nel far riconoscere l'innocenza
dei miei figli, accusati ingiustamente. Solo una
grande fede pub confortare w1 grande dolore;
ed io L'ho sperimentato in questi giorni tanto
dolorosi. Fu questa mia grande fiducia in Dio
che mi ottenne, per intercessione di Maria Au-
siliatrice e di S. Giovanni Tiosco, la tanto desi-
derata grazia. Perenne la mia riconoscenza.
Sav~(fnOne (Genova)
RosEITA GARJ\\VEN'ri\\
· Ci hanno segnalato grazie
vttnrntc pe, l'wterc~J;1,011.- di J.Harw AuJ1i1atr,c~ c.' di ~. Ow.
tJanm Bono. di S. Mari.o .1\\1azzarello, d, S. Dm;111m'co Stn.•io
e di altri Ser1..,•i di Dio - rllcuni Jwmw tmrhe int·iato t>ffertt
ed eleniosi11e per 1ante A/ esse di rJn,:o·,,zimruml,Q - ; u.guent1:
Acquistapae.e. Dante, Silvio e Tommaso (ì:1m. ~\\imo - Ale-
mnnno Lirtda - Angelino L. - Arnoud Virginia Ual<lizzone A
- Sr. Barbieri - Bargero Rosl1 Uarolo I\\11. - llenotto L.
8trtolino A. - Bianco J. - Bics1ro Barbero G. - Bigatti N.
lliscozzi Frnncoscil - Bojetti C. - Bojs Gio\\.·anno - Dono E. -
Bordoni 'L'. - Borgatelli S. - Bos{o R. - Bollm Orsola -
Brossa G. e D. - Bruno D. - Bui,ano T\\,1. - Ou:t:t.e.tto F r ido -
Cacchi GiseUn - CagS?ismi Balcs.1 l\\ntonietta - Calcagno Vito
- Coniug-i Can~veto - Cardinale Giuseppino - Carna"hj A.
- C:lsol:1ri Francesca - Chiesa_ G. - Cia.nfe1·onì S . ..: l\\ I. P. -
Cinppo M,iz1-utchi i,. - Coggiola G. - Coppano O . . Coca R.
.. Cord:ira V. - Cotto .F. - Curtet1i A. - Da.mosso C. - Das-
sano Coniugi - De Ambrotri<.t R. - Oc Ambrosis RoSilnna -
Dellnvalle C. - De i\\.19.ria J\\. .. Oe ~hgris Prof Anna -
Dc Vinceotis Giorgio - Di l\\'ho ld,t - Oini Be.rti .Maria J..1urn
- Dircuricc F. M. A .. Ui Silvestre ConiuKi - 01)$ÌU E. -
Enrien. C... F-averio G. - Fenocchìo M .• Forncro M. -
Fra.ne() A. - Frola O. - Gnìdimo t Scnrsj - Gall~tti .M, - Gal-
lone L. - Gamberroglio C. - Ga.mcrro G. - Garnero D. -
Ceddn R. - Gonova A. - Gonella 1'.1. - Coretti CQsta I,. -
G-rama1,tlia G. - Grandi M. - Criffone A - GrO$SO J. - Gu-
e-licln·H~.tto I. l.m.pallomene G. - T,omb:trdi L. - Lubiato
Angela • Luca Olanda - .l\\'Tainnrdi R. - .Nhun1 Cormnn -
l\\llalberto - i\\1.a.ncuso AmHunnria - l\\ l~niua C. - ~11nzon G.
- Harabini i\\merfga - l\\ll!lrs-i_gli,1 l'vtadd. - lvlnrtineng() 8.
Martino J\\,I, - M~serouo G. e V. - Massirnello L .• ;\\lccc,i A.
- 1'.loss ina Suor [!ice • Mina C. - Mondino r. \\li.mli Cri-
stjm, in Albo - Mortara M. - Nlusso (,fo .. Neuc.cionc Ma.rie
- l\\'ota.rio hl. - NoveJlo Coniltgi - :"Juccio Adele - Olcfat1
Carmela - Orlando Anna - Pnfretto R. - Pnl m inttri Vetrano
Snn n1t - Palomba Lucia - Perino 1\\r. - Perronn Pia - Pez-
7.tlnA G - Pic:coltJ Antonietta - Pio\\~nnQ l.,. Porta C. -
Prato S. - Prevosto F. Quol(lino P. e G. - Radfoa M. •
Rasimi G. - Rasrelllno E. - Rcgn h.lò F. Ricca L. - Ricca M-
- Roba L. - Robhiano Riri 1\\-hddalen.a - Roma.nini Fum, -
Ronco S. - Rossi lvJarti.no Rosa - Rosso G. - Sacchi ~- -
Salo Luigia - Sandri R. A. - Sanorelh ì\\,f,oria Sciuto An-
tonfa, - Sebasriani F. - Serrane Gortfono A. - Succamicle R.
'J'amietti l\\11. L. - Tartliti F.mifie 'J'arelln N. - Thea G.
- •rorano C . - Trem1caglia S . .. Ullio R. - Vacchino f.... -
\\raio Vittoria .. V;nn>ne Lovìsolo A. - ViJ,tna C. - Viotti
Piana P. Vfvan Ros-a Daniotti - Zanetro I'
Maria Teresa Arduino (Montafia d'Asti) avendo la figlia
ammalata, pregò ardentemente M. A. e S. G . B. e fu esaudita.
Margherita Tasca In Be ltrame (Rossàno Veneto) ricoveram
all'ospèdalc per nefrite con parto gemellare, si affidò a M. A.
e mtto andò bene con meraviglia generale. Volle quindi
che le bimbe si chiamassero Ausilia e Lorctil
Marina Brizzolana (Galbiaté-Como) in una $itu:izione di~-
ficile invocò :\\1. A. e $. G B. e la vide risolversi bene
Gina Milano (Silvano d'Orba-Ale.ssanclria) ottenne da M. A.
per intercessione <li D . F. R. che w1a nipote gunrisse ,qenza
operazione.
Giuseppe Mar tin, (Alba-Cuneo) rende grazie a S. G. B.
per averne otten\\1t<') aiuto e protezione in caso di malattia.
Vanna Ber goglio rrorino) dichiara c:-he in una circo:,:;tanz0
molto difficile :VL A. ha protetto in modo panicolare i suoi
b a m bi n i .
Catina De Ruschi (Leffe-Bergamo) manifesta la sua grati-
tudine a .\\1. A. e a S . G. B. per aver ottenuto ,grazie tant{>
de:;;idenne.
Orso la B etti nsoli (<.:omer o di èastro-·Brescia l invfa offert".il
per grnzia ricevuta a favore del marito~
Luigi Bertuola (Piomhioo Dese-l'adova) raccomandò a
M. A. e n S. G. B. il figlio che, investito da un.i moroci-
de-lla. avcv8 avut(? rotture e ferire pc.r le q1.10li i n1edic1
d ichiaravano necessari tre mesi di degenia all'<1speclale.
Invece usciw1 dopo ~oli 20 hriomi.
Be.nvc nu 10 Bava (Castel'Alfero-Asti) comunica pieno di ri-
conoscenza che M. A. gli ha concesso un segndatissimo
favore concernl•ntt! la s ua s.a lute.
Maria Patti (.-\\ rquara Scrivia-AlesSllndria) ringrazia S. G. B.
e il Servo di Dio D. F. R. per una g razia cltc le st1lva a c uore,
nianda offerta e invoca preghier~.
Maria Lulsa Schionatti (Milano) travagliata da insistenti
dolori. s i rivolse a M. A. e nt fu liberata, t!~perimentando
ancora una volta quanto sia buona la Madonna
Màcstra An na Vcr cesl (Cii Nnvn di Rovescala-l'avia) ringrazia
S. G·. B. per l'ru,s.islènza nccorcfatàle in una circostanza
decisiva dolla sua vita
Gaetano Pjraro fu Gregorio (Borgia-Catanzaro) dichiara che
S. G. B. gli guarl una nipote colpita da forti attacchi nervosi
che, a parere dei nuidici, oon nvrebbe potuto superare.
Aom1 Ga llino (Genova) ad onore di M. A. rende nOIO che
le ho guarito il marito da gTavc mulattia.
L u cia Mon1aner l (Asola-Siracusa) ringrazia M. A. e S. G. H.
d 'averle sistemato il figlio Giuseppe da tanto 1emp1> di-
soccupato
Giovan na Camerini Porzi (Faenza-Ravenna) e riconoscen-
tissim:i a M. A. e a S. G. B. per la prodigiosa guarigione
della sua piccola Maria Chiara.
Sr. Agnese Cap rìoglio F. M . A C()n la più viva ricoùu:iCCnza
rù1gra,ia S. G. B. che vollè esaudirla, ow:nendolc un ,:rande
favore n pro di una -,;ue -sorel li!.
Famiglia Ansaldi (Torino) è ricoooscente a M . A. e a S. G. B.
pt·r una segn:ilat1 gra~i~ e con fiducia ne attende 1.m'al r.ra.
Ma ria Vo, tero (Collegno-Torino) si reca con la ramiglia
in pclltb'Tinagg-io al Santuario per rir'lgTazi.are. i~d. ..\\ ùella
guarigione del marito da grave broncopolmonite
Rosa Ccrutti In Ch iaretta (Monealieri-Torino) rende pub-
hlica la grazin delln guarigione ciel marito cl.a grave e.m0t·
ragia causata da ulcera duodenale e cbe lo aveva ridotto
in fin di vita_
Francesca Colleiti (Piazza Am1erina-Enna) prcrca th pub-
blicare la jtTasia della guarigione del s.ig. Filippo Ranfaldi,
che stette 1 1 rn~si tra la vita e la inorte per miocardite.
Francesco Scelsi (Milano) ringrazia il buon Dio e M. A.
per le celesti benedizioni di cui l'hanno voluto ricolmare.
229

4.2 Page 32

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:eJtWtl~~
di S. DOMENICO SAVfO
LA MORTE, MA NON PECCATI
)f. S. Domenico Savio non sa resistere alle
preghiere degl'innocenti - Mio fratello Giu-
seppe, mentre attendeva alia rifinitura d'wui
finestra della chiesa di S. Gaetano a V icenza,
fu colto da improvviso malore e cadde sul pa-
vimento battendovi così violentemente la testa
da rimanere privo dei sensi. Trasportato al-
l'ospedale, potè riaversi dopo due ore, accusando
però un acutissimo <lolore alla testa. Nei tre
giorni successh·i non mancò di fare qualche mo-
1rimento che gli poteva essere mortale, come
si constatò poi mediante l'esame radiografìco, che
,;velò la commozione cerebrale con frattura
tlell'osso frontale. Immediatamente informato,
invitai a mettere la sua salvezza nelle mani di
S. Domenico Savio. Passati quindici giorni in
situazione preoccupante e senza poter chiudere
occhio, una sera, proprio mentre in casa la sposa
e i bambini pregavano più insistentemente il
piccolo Santo, ebbe netta l'impression e della
sua presenza a sollevarlo dalle sofferenze. E
difatti quella notte stessa co,m.inciò a prendere
sonno ; poi lentamente i dolori diminuirono fino
a guarigione completa.
lllessi11a
Sac. Im:-,o CAPlT.!\\='<IO, Salesiano
)f. Da un urto violento ferite insignificanti -
Una mia piccolanipote fu sa]va per l'evidente pro-
tezione di S. Domenico Savio. Cedo la pertna al
dott. Francesco Inturrisi per essere più esatta:
,, Certifico e dichiaro che la za domenica <li lu-
glio, la piccola Paola Battistutta ha sbattuto
cnn violenza contro la mia macchina. Si deve
s0lo ad un miracolo se le lesioni sono state
limitate ad una frattura della clavicola e a lievi
contusioni. All'urto è stata sbalzata di 8 metri
circa e la violenza tlel medesi1no ba fatto sban-
dare la macchina>}.
Io devo aggiungere che quello che fu chia-
mato da tutti un miracolo fu opera del suo pro-
tettore $. Domenico Savio, al quale la bambina
era stata tante volte raccomandata. A lui la
profonda riconoscenza di tutta la famiglia.
Beano (Udine)
Coop. MARCELLA U RUAN
Lina Papiri (Porlezza-Caserta) il giorno ~tesso in cui ri-
Ce\\0ette l'abitin() hencdctto ottenne una hel1n ~razia da
S. D. S. a favore del suo pic~ ino.
Giuseppina Palazzolo in Taomtina (B:tlestratc-Palcrmo) è
riconoscente n S. D. S. per la g-razia concessa nd una sue
figliuola in un caso che si presentava assa i difficile.
La Direttrice Istituto Maria Ausiliatrice (Luino-Varese)
i-cncle $.!razie a S. O. S. per la protezione avuta durante
l'anno scolr-stjco e in via offerta .
Maria Palumbo (l\\1ontagano-Campobasso) constatò la po-
t('nza d'intercessione di S. D. S. in t)Ccasionc.: di un'appen-
d ici te perforata con peritonite, che richiese due diOicili
interventi nello spazio di un mcsé.
Candida Trol, osktrica (Pieve d i Lh~nallongn-IlellUJ'I())
dichiara cli aver espe rimenrotn nell'esercizio della sua pro-
frssione ìl ,~alido aiuto d i S. D. Savio, specie n1vvivilado la
fede delle client i con l'uso tl<!.IJ'abitino.
Clementina Turi (A lber(lbello-.Hari) con l'animo esultante
dì gratitud ine r ingrazia S. D. S. per aver liberato una
pronipotlna dalle tristi conseguenze:' di due çadute.
Erina Morandinl ( Lovere-Bergamo) atteHa che la fotlia dal
g iorno in cui ind ossò l'ah itino di S. D. S. cominciò a sen-
tirsi meglio c. a suo tempo tutto procèd ettè bene.
Alice Benassi in Parmeggianl (Cavezzo- Mod ena) e Anna
Olivieri In VenlurclLi (S. Cesario su l Panaro-l\\lTodena) ren-
d ono pubbliche g-r:17,ie a S. D. S. che le aiutò nel loro caso
dichiaralo grave da professori Q!->tetriti.
Sesile Carena in Fornara: (IlnrQonianc.ro- Novara) non tro-
vava dove sistcniarsi a causa degli affit ti troppo elevati per
un o pcrnio. Pre!!<> inten"la mèr'ttc S. O. S . e potè p.rcsto
tt·ovarc una buona sisten1az1one e a prezzo modico.
France!jca Proven7.:mo (Canica ttl-Agr igt&ut()) scrive rsul-
t~ute cbe tla quando ha in casa J"ahitino d i S. D. S ., ha
un tesoro. Infatti p regando enn fc-dc il Sa11ro e servendosi
ddla rcJiqufa preziosa, ha ltià Qttenuto tre g-rnzie, una più
bella dell"altra, a favore tli un figlio. cli uoa figlia e della
nuora.
Maria Nardon ved. Ferulano (ltovereto-Trento) dichiara
che l'abitino del caro S. D. S. ha <Jttcnuto l'impossibile a
favore tiella figlia che, nonostante il ma l di cuore, è di-
ventata madre fel ke.
Marlà Dìalto (L'orino) rende pubbUcbe 11razic a S. D . S.
che l'ha aiutata 111 una difficile matern ità.
Na talina Capello dr-'Òitlera manifestare pllbblicamente la
~ua riconoscenza a S. D. S. per ~ r-:iz ia. ricevuta.
Antonia Rosalina Carneiro (Belo Horiz()nte-Ilrasile) nn-
g razia S. D. S, per la gra2ia concessa a sua figlia, di es-
ser~ d ivenuta madre felice.
Giuseppe Lovera in via o fferta ÌJ1 onore d, S. D. S. per
in:signe ,(!'raz.ia ricevuta.
Carla Gatto (Genova Pra) desid~ra aggiungere la i<ua te-
stimonianza sull'llfficacia drll'intercessione ùi S. O. S.,
ortenuta con lo preghiera, la fede e l'uso del suo prodigioso
abitino.
Florie Fernandez ( Bombay-lnclia) avendo il babbo trava-
gliato da tosse violenta e pericolosa c he non lo lasciava
vivere cli gjon \\() rìè di notte e non potendo procurarglJ
mèdicine, lo affidi, a S. D. S. t' t>t tunn c la gu,µ-ig ione
in una fMma c he ha del sorprèntlente

4.3 Page 33

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Salesiani defunti
Sac. P ietro Gulllno, t a P1n~11•tn ,1 >4•lll- LQ57 n 82 ,nn,.
La.urc,i1.w8i n ,\\1i2t11·ri3 Q Pi'Sl,. dir,•1se Yarie nostre :-i,·tu.lt-
A~ranC', ri\\~•bndo <-lr,,L1 spiccate per questa sc-1en1." f\\·r-c1b
i1 t.om1>11nlo e çcncraro Don RicaJdone, nl·$CU 11nni cht" ru
Conau:hcrc c:enernle delle Scuole proft~1ons..li e- agrarie. lo
volle suo 11c~rct•nu. F. quando, l\\c.'I 192.7, fu otfertJI •• S.ale
t.iani l'oC'<',1"ione di ini,ziarc url• ..;._uol.i agraria a Sunbun in
Au-,;.traha, 1 Superiori inCàf1carono OCln GuJJino di purrnN:'
11 •trn ll-f!:fwric:n1;n nel nuo,·a bHtmn. ~...~h uhi.mi anni. ,li.
minut:nùo In sun :attiviù !,;C0]11.slk.1, crdJ.hc il suo apostoJ.Jto
'lcl con fct1•1c>n11 lc, fino t'I fon\\c tin c<mfcssore instanc,Jhilc e
assiti nnr,rt!~1.H tl" ner 1n Junu:1 UJH.'ricn.z.o e. rcr il •cn110
prntic1t1 tleH.J vita L'immohiJi10 e ,ofTcrenzo di 1ln onntt
complt•1nr0110 In corona dei SllOÌ 1l1t:"riri
Sac. Girolamo Gordinl, t Lima (Perù) • 85 onn,.
n ~un nomi." i.: legsto al Santu11rio PArrocchia di l\\lari■ Au-.1~
liatrh.t J1 Lima. dO~I!' restano tr~timon,an~-c Jun,.•oli drl •uu
i.do intcnw e ddr~more a \\-lltrw ..\\u;iliatrice. cbt- fu com.e
il mot1\\·o domlnantc della 5Ult vau U, lui come di Oon Uo"co
ii può dire- du• ~luriil .Au~il1:i1lr1c~ ne i,r,ira,·a lo zt·lo, ne mo-
\\1evn l'.uuvi111, ne guidava OitnI l"ill50. l..1 sua vita intt:rR fu
per :\\Ju, n• Auiuharrice, per f.1rh1 11mur~, per nbbell1r1H: 1I
SaltlU'1rio. E lo l\\l adonnrt ,•u lll1 d,1rgli unll. prova tAnKll•ili:
d1.,Hn 11u n c.omr,iacenz::1 m::n L1rrrn facendolo rornoJ·e per hcn
tre volte th1 mnrtl' :1 vita, ridonnndole, a lh: npl'rt:. ùul suo iclo.
La 2H1:1 ti,.rnru piena di tli1.,rnitò -c:nccrdnt a lt cònlinuffl n illu-
mirrnrc h.- umme per le quali fu puc:lrt' ~ pttstore zelant1M1m0
sac. Vin«nzo Schiralli, t Han:cllorut-Tibidabo
,.\\Il età Ji l)O .anni, de.i qu.1.h 66 J1 vica rdi,riosa e o.i d, sa..
cerdo,un, t morto al T'ihid•bn qu,:,AIO ucerdotr aalt'-linno,
o■po1cl.\\no. p2ruto per la ~p11rn~ all'tta di 22 anni. Sanrito
dt Ct.nacc ini7.lati\\'a-. cuore ••ccrJM.tl~ e anim.a di arhs.ta fu..
rono le dota che fecero di lui l'uomd attn a ini1.i1'r1,;, e d1rhierc
i grund10111 J.-,,nri dol Tempio ~nx1on1lc; Vot:ivo-.Esr,intorio
di Rp111.:thl ch.-clic.rnto 111 S. Cuore di Gc.111ù , ul monte "fih11.l.1ho
e prof<•lis1.111u llu Don Bosco VI lnvorò dal TQl O nl 1923 Nd
19 r 1 inoui,l'urnvn la bclli$sinrn crìnrn r omnn:ico-luzimtinn e
dswa il vin su lavori dell'imponente Templo superiort?. rti-
tornato\\'i rtrl rei +:. cià vecchio, ditd(' .tncorn un ,·al.ido 11.ìuto
con la auu t°'"llt.rienza prezioso ru~IIIJ costruzione del 1"1:rn11io
e nel mini8tt'ro delle confc»1oni, c<l ~hhe la ~oia d1 crh~•
bran:i lt tue nozze secerdutuli d'orn " di dhuna.1:uc.,.
Don ~eh1ulh fu .1nche anata d1 anirni:,. c.he $eppe pla.,mare
alla ,•it■ criM1;.ma con wi•dfic.sc-11 J'oi.ione. <'he H'II r,uuo
delle aue c:-~t<'ZtOMli doti pcnunuli. ma soprattutto tlc.lLi IH1A
fed•lt~ ~ I)on Bo•co e ol suo spirito. I Salesiani p1•n11ono
in luJ il aah:~iano modcllu, J11Jpo11olo in~rnncabile, 1◄ uomo
lutto di J.),u e delle anime.
Coad. Felldno Colombara, I u Lo Spezia a S() 011111.
8na il 1rnlt:.ornno più llnz.urno ilcll'lspeirorin Ligure.. l!bl>e lo
fortunl, ,li \\;~tlOt,Cc:rc: Don 1lo11co e c:li """ire cl.i lu1 l '11!tot!1curu..
4jnnc i:bt lo .~,·rcbbc sempre ,1\\ uln t1uuk carissimo 61,tliuulo.
E seppt" imit:i.re ,tcl Padrr lo spinto di 1:n.•oro. la 1'trrni1d,
l'ouuni•mo •· L., ~ermrt:à dt.:1 cunrc-.
Sac. Giovanni Gruber, -t Memm.naen (Gennania) a 69 •nm.
Cooperatori defunti
S. E. MONS. POMPEO GHEZZI, Arciv. 1ilùlare di Ouiluln
e gii'1 Vc..-teuvo d i San Scpoh:ro.
Si è spemci n F.rh.t tdla ve.nernn<lu éh\\ di Sri nnnì• .'.'lei vcnL'nnni
pàs!tuti :1 Trc1vlwlio Come can1·u-llnnn t,h•ll'Orntorio esr,licò unu
prez10R:\\ ~1t1,11h\\ "SOcial~. Fu trn i fonJ1.nori della Cns.."a Rurale,
Pre,idc 111\\' dello ~ocit:.cl J1 \\.lutuo Sf"1ccorso. for-d~torc Jclla
,cuolil fil.:rule e d~lla ,;;cuol11 autunnale. Qu.;1ndo fu dc.Ut Ve.
.srovo di San Sepolcro. , 1de dihn.-r,.1 1I ca.mpo diel suu telo
e ,•i la\\'orù 1ni.tanc3,bile. fino Alla pm lanla ve.c.c:hl.a.-i:t
Cooperatore •alniano. portb ntlla. -.u;e prcz:ios2 au.ivjL-1 lo •rn•
rito JrU\\\\po~rolo ddfa ~j(.)\\ entu c. ne emulò lo zelo m1r.,
pn•nrJl.!nlc t." Jinamko.
Mon5, Giuseppe caplaghl. Pr1.'V1J111to d1 G-1"1:rntc (Co oio).
J\\.1on1:1. <..:n1,ìng-hi ern pro~fli ll1o =all:1 cclcbrnziorrn. del gi 11 hilc(l
saccrdotnle t: al mezzo soeolt> cl i rr111Jenza in parrncc!hill,
Ave,•u a:odUIQ In pnrticolnre hcni.'VOknza di Pio Xl purchè
l'oJlota Mori:,. J\\ chille Ratti, pu·fctto 1lcll' Ambro.sinoa, villc~-
giov.n II ftr1,u11e r p:1ssa't".a lunwhc ure con ì1 prcw,atò atcom
pa$:1t1an•Ju.,,, a lua nello. quotidiana poM,c,1oci3ta al romito 11.,n-
llu1rio di San l\\ltanino. dal quali: !'i domina jn una \\;,~,nnr ~tu•
pc.nd• tutto d l:lu:o di Como. ~toni. Cap13.ghi -ave•ia n~Ju»tito
du.r:ante 11 lunga malaa:ia I• \\·tnc:-rnt.1 ml2.drc di l'io Xl. h.•
aveva 1n,minh11nno i Sacrau\\1.:.n1J è h.~ A\\'t.\\\\'• celebrato il Juner.t1c.
Era artth~ AffeiìQn :)to Cu<Jpc.ratorc ,u,h:~iono.
Glov. Bauùtil Altlnler, t 11 C"t1e!1llano Vc11 c1<> (Trev,so).
Da olcrc cinqunnt'onnf fervente Coorcrrttore, cd esemplart
pndre 1,.lj fumi,,c liA, \\'tRtte con cntusi8.!iimo In v-irn della sun Pnr•
rocchia ~ 11 rro,:rummu di COòpèrurnrc ••Ic:iiimo. Ancor~
nègli uh1mi Ml"1'1 ~lc114 sua vita ric.cirJovu con piac~re di t.."9•
"'l'fe stato .~,rht\\1 tToJ , Cooperatori pruprio nel giorno ddla
prima Cornuniune dèlla "-Utl figliuol:1 l...~a:.:~vo con ,'1,-0 int~-
resst": il &Jlrlttn/J S11l«'no11e1. segui,•• p1»0 pH8ò il fiorire delle
Opc.r-c di t>on R~co. ne godeva t' lr HJ1sh:nc,·a con la JHC•
i:hien, la ,mfft-rc:-n">'11 e l'obolo RCnt•row Hallo t9ultimo gc1uo
di questo , i.·nl•n,nc.lo Cooperatore, che volle :1hhr11tcia,e e rin•
J.7TilZÌQTC il StH.·L·rtlc.He che: l'e,·cva as.s.istito e r'll'i:Jlaruto aJla morte.
Fortunato Zandonadl, ·t S. ;\\lic)1ch• cli P1•ve ('rr.-·iso)
n 86 anni
Padre di dic«.'1 f1S:huul1, 11ndavn p;.trticolnrm~nlc t>r,toglios.o tli
-aver dono.to In mnJtR11.ltè u '\\l;l.ria A u-.ilintriN· l' n Don Bosco.
Amava la J.""aml1.11ru ~.th."!lti.ann come •u11 1wconJa fum1J{h11 c-
pc:r essa offri, .1 l,1 1tua quoridian~, rn·11htrra Era de'Olti.~im.<>
di :\\Lari.a Au1o1luurice, di S. Gio\\·Jinna lk,sco e di i\\l:1dtc ?\\,la~
zutUo. c.ht. chi.ima,·• i OCJ1'11ri S.snu • e ,n,·ncava con UUllD
fede. ottcntntfun(' g:n.iir- talora strnnrJioa.n"··
Dome.nico Baria, t Ad J\\rmft (lm11t:11:1l
F'u rn i 1,nm1 n dare la su.I\\ adesione ulla Prn t ·1lione, st1
mandtl una urn.rin npparu.·nere alfa ten:1 I .-miglia salesiana.
Nella primo Ctmrèrr,11ia annunle ov~VII dlJ'lrt.'l-l1W il suo vi,·o
dt.'Siclerio di l'8scrc 1/.~lntore ner çoll1thurn rr n formnre un
gruppo a llivn tro uH utln'Hni c.attolir.f
Maria Mandino ved. Dardanello, t ,1 >• 111-1 ,i57 a 1',;opoh .
D onata lu :oiUll fivl uol. alrlsti,uto ,h·II-.- Pi-,.lil• ùi !\\h.ria Au-
siliatrice, vir.~.,. ~t.:n..-re>.!lamente il lun110 .i:Qc-ritic10 di una soli-
tudine- •~c.1Juu1, c:arit"g di dolorosi ncord1 11 ~1unorc ,·olle
mostrnre la. mo.,e d1 lu:nc fiorii• dat ,uo 1:ecnSicici Ji'R"JX)ncndu
dle una folto m.t 1ol11ena ~io,·ant.:trr t'1tu·,,mpa-ena:ssc al•
l'estrema dirnou
Carmela Adamo ved. Carpinterf, .1 i\\h.-itirc r\\'cnc~ut).
Spm!~llà a Puchi110, ,wnl,r tiu.i 1n !\\UJ1 n t rivri ,. 11,rdlitH·nta nptra
di Coope.rnl I if'o, frH"'t•1~do51i prom<JI ,·ice• lt.-11,, fondazione di u r'I
Asi lo da officlnrc• itllc Piglle d i l\\lorw Au%1l1nt rice. Per r enJi7,...
zare quc~t'OJ:H.tr-.t nun a 1c.ò s quctllunrc , Il ~;urn ~n ca.c;;s 11t>J
continuò tu.I niurnrlil liO$tenendo la cu.1k.1 (li l>\\~S.icr.1 dei t"o-
mhato Patroni.!~.-.,· '-•·,cli uttim ì g1om1 IC' < tA ,li gr,mclc rtHl•
forto iJ pen"ic!'m e.ti t•,-,:-.nt ·nata Coc)JH·r..ttrh.4• tiinl-:,i:ma .iini,·a
Altri Cooperatori defu.ntl
Abl,nte Ter-e.,;.1 AcutiR T~r~a vc'"I S1u1t.1 - .\\mhnJs1 Fcn.ti•
nando - Anu,•kr1 O \\lfrcdo - U1.tl.:nt1111i l'licrro - Rcg-n,Ylio
Adele - Hor,•lli \\ r is:1idc - Buss.o Cnr,pt·llnrt> An1onietta -
CaIorio rrn,,c1.•"'-t'n Canepn A11rc11•u ( "11141,·Ilari Ermt!tt
Cavallo Avv. 'l"crc•lo Cordioli l)c l!Rtli"ì Rosa D e .\\urn
GaclanQ Dcmitrun1 O. Oi1H1• Bu1t1~rn - ~liA Teol. D Gu-
gli~lmo - F'-"rrnmc L1 Gio,-. 8:ttth,t.a - Fl'rron I\\lnrfa L~tiz,a
Fogolin Ot11oli nu Galeo.zzi Carlo - C:.ltillo l,uJovico - Gt-n-
nari Ferdrnando Cfjoh, Fran.cac:n C1iordctnC"n5!Q C.iusepr,t:'
- Gott;;arJi I- rmt.'nl·J?tldn - GuardAIM.l3M J..ah~ll.a - Lega Giu-
seppe: • Lc-~n:nzi <;111Acppç - Luinl L.uuHIA :\\las:rone -:\\J.1ri11
- i\\'bndrino (.".ut.:1111n \\l--ar-a:z:z:,.n1 C.:onc.1 m" • :\\lc,na:rdi Lo~
nn7.o - 7'.1òn>!•n1 C"'1tcrin.a - Orlando lh>•..i l-,••>•1uairdli )1.J.ru1
- Piazz~ Znrtl..u, )\\dc,lìa - Sargiotto J\\L,ri• Scattorelti Antonìo
- Vnutcrin 1-(ohcrfO Z.acc.<m "FauNt;, • Z:uiçanni .M.arìa.
L'iSTITUTO SALESIANO PER LE MISSlONl con
sede in TORINO, eretto m Ente :\\!orale con
Dttre10 , 2 i:ennaìo r91+, n. u, può lei?almente
ricevore ugati •d Ere,Ntd. Ad c,•itar.- po«i1bìli con-
,~u.zioni .1i con.siglfano ]e scjlucrut for1nule;
Se lrnt!a1'1 d'un l,egato: ..• lascm ull' l,tit11Lo Sa/,.
da110 r,tr lr Hi.uio11i con stdff m Toritto o titolo d ,
legato la •ornmn di Lire... (oppure) l'immobill'
sito in... ».
Se
tr1HttHH,
mvt,c:e
1
di
norninnre
c rNlc
d,
ogni
so-
stanza l'htituto, In formulo potrchbc, <·S!Ser quesm:
... ,\\nnullo 011ni mia precedente, d,,po,iz,ooc testa•
mentiiria. ,omino mio ~rcdc uni••c:r.~nle I'lstituJo
Salnin110 p~, I~ .\\linioni ro-n s~dt. i,1 Tori,co, lasciando
ad esso quonto m, appartiene • qual•ias, titolo •·
(/u()flo dato)
(ji r111a per ,steso)
23 1

4.4 Page 34

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CROCI
TOHLE MINIMO PER BORSA L. 50.000
Jrl/(}Jfti17{/
Borse da completat.·e
Borsa S, Domenico Savio, a curo dei fratelli <.:arlo e Luigi
lori<) (Carnpùhasso) - Tot. 21,600.
Borsa S. Giovanni Bosco, in me-monll dz Don Umberto Gar-
rone - ven. R 'T 2.5.000; fam. Garronc Massimo 5000
- Tot. 30.000
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i miei studi l! il 111io atJVe11ire, a cura di Giaretti Franca -
Tot. 40.000.
Borsa Savio Ida Tot. 45.700.
Borsa S. Giovanni Battista e Maria Ausiliatrice, a cura di
Ghisolfi Lucia Tot. -1-0,000.
Borsa SS. Cuor< di Gesù e Mari~, a cura d1 Lucchesirn Fer-
11anda (Ma$$a Carrara) 1tJ vcrs. 20.100: Ptdrazzini l .ina
1470 - ?'ol. a1.470.
Borsa SS. Cuori dl Gesù e Maria e Santi Salesiani, prat~g-
gete , miei figli, a cura ùi Clementina Giovannini, Coop. Sa-
lesiana (Lucc:::al · vers. 25.000.
Borsa Sàn Delfino, a cura di ::VI. 13. (Torino) - ven,. 20.000.
Bors:t SS. Cuori di Gesù e di Maria Ausiliatrice e Don Bosco,
proteggeteci, a cura Anna Tamhurrini ìns.. (Frosinone) -
IO Vtf:., I 0,000,
Bors~ S. G. Bosco Don Renato Zlggìòtti, a cura di Pe-
laia Giuseppe (Carnpohasso) • ,0 vers. 8000: Mnry Re
T~srn 1000 - T1Jr. 9000.
Borsa S. G. Bosco, benedite la mia tlgUuola, a cura do Chi-
rico Assuntà (Reggio Calabria) - Tot. 44.000
Borsa S. Giovanni Bosco, coocede1cmi Quella grazia (2•).
a cura di Bic~ flaron~ (~apoli) - 1<> vers. 34.500.
Borsa S. Giovanni Bosco e Don F. Rloaldi, a cura d1 An-
gela Strani • lapelli (Napoli) • vers. 13.000.
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viso) - Clara Coltro 1000 - Tot. 31.000.
Ilor1:-a S. Cuore di Gesù, Maria Ausiliatrice e Don Bosco,
concedetect grazie ~plr;lllali e temporali e la salute eterna,
a cura di S. L. (Carnnia) • Ruggeri Maria 10.000 - 7'ot. 45.404.
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affidali. a cura di C. G. (Torino) 5000 ; l\\•lino11i Gio-
vanna 1000: Lanza l\\l. 500 - Tot. 32,500.
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di Clori11dn !Unrti11i lnvcmizzi (Como) - 2'01. 12.000.
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a curo di .-\\ . F. VI. V. I.. (Faenza) Tot. 47.000
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But:dvim~ e per gr. r., a cura dtd fratello don. Viéd 8, C.
10.000; Tondi Salvatore 5000; Pistonj Franc(•sçn 3 000 ;
Foti D. 2000; Turco Lucia 1000: .Burgay Ore.sre I JOO;
Gesnini Ghisletta 700 • Tnt. 23.000.
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u,,,.,:a, a cura dcll'Arcip. Giusepp~ Torre P sorella (Pa-
lenno) - vers. 5000.
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G. E. (Liguria) - Tina Battaglia 25.000 - J.'ot. 40.000,
Borsa S. Cuore di Ge,glJ, Maria Ausiliatrice Addolorala e
S. G. Bosco, a cura di M. A. (Cosenza) 1'01. 40,000.
Borsa S. Domenico SavJo, proteggi PierQ e 1 suoi cari, a cura
di M. E. (Cuneo) 1• vers. 5000.
Borsa Vallino Sac. Prof. Giovanni, rn memonn e s1~ffr., n
cura del don. Piero Novero (Torino) - vers. 10.000.
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Cossolo Secondo in r1ngrazian"lento p. g. r., L. 50.000.
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de/llnti" per q11e/ln ~rrt~ia ,1 curn di Ida l'cllt'tti /A,.·oli) -
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delle figlie L, 50.000
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cenza)- flianè hi Cav Giustppe con l\\:Jnria e figli: Donna Pio•
nuccia Bianch; Baracco; Pelizzari Gatti; famiglie Busso;
Bianchi ..\\ndreoli: Patri ; Graziano; Re6>is Tot. 60.000.
Borsa Cavana Don Maggiorino. a cura di Merlin Francesco
(Torino) - Tot. 5,..250.
Borsa Salta Giorgio e Mariano. a cura di Luigi Saua (Ca-
gliari) • Tot. 52.000.
Borsa S. Cuore di GesU e Cuore Addolora10 e Jmmacolaco
di Maria, cura del sac. S. L. (Milano) - L. 50.000.
Bo rsa Bossi-Castagna Coniugi, in nrffr. Cl rirorrfo, a cura
della figlia Linda (:.\\1i lano) - L. 50.000.
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d~/1111/i, u cura del figLio Antonio Louo ('Taranto) - L. 50.000.
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secondo le irlletrziom di .'I. F. (Bènèvcnto) - L 50.000.
Borsa Croci-Bru:z.olo Fan1ig'lia - L. 50.000.
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Dott. Falco Pietro - L. 50.000.
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aiuto. a cura di N. :--. - L. 50.000.
Borsa Cènsonì Maria, <e<011do le iu1e,1zio111 dell'offereme -
L. 50.000
.Borsa Pa.vignano Giovanru. ,,, s11ffr. e 111emoria, a cura di
P. Anna - J,. 50.000.
Borsa Immacolata pro1cggici, a cura di H,mata e Paola Sola
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BOLLETTINO SALESIANO
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Auton~z;,z,one del fribunale d1 ·1onoo ,n dat~ 16-z... JQ44J - 11. 403. Con opprova.21one ecclestasnca
O1rett. resp.: ::iac. Don, PIETRO ZliROINO. v,a Mana Au!Sililttrfce. 1:z~ ÌQrmo 712 - Off. Gra6che SEI
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in m:1nicm inwrc~sautl', hnosa, dinamicu 1:d a11u,ilc
,1, Abhmcc1a tutte le natcne c ,:li r,•omc 11 Jirctrn :1t1ual11à n,l\\'a per la scuol.1
t per In vita dei !1'10vani: dalla didnlttcn nlln lcneruwm, dnll'arre alla scienza 01111
1cm1ca, ,fauli in· el!'lla ~"oli ,rortci a 4udli music.th, •falle co11<osc,•nze L!COL!mtichc
alla m~segn11 r»monuu1cu scrtimnnalc de!l'h avv,,nimcnti nel mondo
Si ~ voluto lnmuu,, con Gim,,111i u11 on,:,mo 11npnri.intt..,,,mo ~d 1111 \\'t'Kolo mdi-
spensah1le st,mJl.,n<lo nei _ o .., il desiderio del sapere. la funruu:1one indh-iduak,
inrdlenualc, morule ed a~evola co~l. ~•:n7al pericnh, J., loro wadu.il,• par1ccipu,1iooe
alla ,-ir.1.
Aiu1ateo1 a dtffoodcrlu: Giot1w11 è la nv1s111 che v1 accompagna sempre.
A tutti coloro che contribuiscono alla diffusivoe di e< GiOV2.11i n, la S.E.I.
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.BOLLETTINO SALESIANO
Periodico quindicinale delle Opel'8 e Missioni di Sa.n Giovanni Bosco
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* ° AL 1 DEL MESE: pe1· i Cooperatori e le Cooperatrici Salesiane
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SI IlfVll ORATDITAMJffl Spedizione in abbona.mento p ost&J.e ::s Gruppo 2°
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Volwne in--8, pagine 256 . . Lire 900
L'Autl·ice raccoghe, con senti.ntento d'ani1nii·azione
e di clevozione e con intelletto d'amore, notizie
sulla vita, la virtu. e, pm· senza vole,· anticipm·e
il gindizio clella Chiesa, -parecohi fatti st;raordi.nari
relativi al P11dre Pio o attribuiti alla sna ìnter-
cessione in favo1·e spi.rituale e matel'iu.le di que.-,
persone che 81 sono rivolle a lui
Il lib1·0 è pel'vaso da un calore tatto s p irituaJe, ed
è una testimonianza di quell'aspi,·azione al ijOpr11.n-
nat11rale che anima le lo lle o le attira d ove esso
si manitesta.
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