Bollettino_Salesiano_197610


Bollettino_Salesiano_197610

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BOLLETTINO SALESIANO RIVISTA DELLA FAMIGLIA SALESIANA
ANNO 100 N.10 15 MAGGIO 1978
Spedlz. In abb. post. · Gruppo 2° (70) • 2• quindicina
... Rendere i Cooperatori sempre più coscienti della loro identità:
- che cosa Don Bosco ha voluto che essi fossero ;
- che cosa la Chiesa vuole c he essi siano;
- a quali impegni sono invitati. .. (\\\\ ,\\
~.
,
~ , , ''l~Clvl.,-"
CENTENARIO
'ASSOCIAZIONE
COOPERATORI
0 i O REGOLAMENTO
LlljRTA'
STAMPA
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DA ROMA UN INVITO
A SCENDERE IN PIAZZA
A~O:
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f;fL110W.,
- MCif.TE.~\\
La manifestazione antiabortista
e di solidarietà verso il Vicario
di Cristo svoltasi a Roma il
13 aprile per iniziativa dei Coope-
ratori, ha riscosso ammirazione I
e gradimento.
PARTICOLARMENTE INDICATO PER I DIRIGENTI DEI COOPERATORI SALESIANI
1
133)

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IN MARGINE
ALLA STRENNA Don Adolfo L'Arco
Don Rlccerl ha riscoperto e rilanciato Il Cooperatore
Salesiano. Noi dobbiamo essergli entusiasticamente grati.
Il Cooperatore è salesiano a tempo libero (1J e co-
mandato a casa, ma è figlio di Don Bosco non meno di
noi che viviamo in comunltiJ. In un'epoca In cui. grazie
a Dio. si vanno annullando le caste e riscoprendo I
carismi, sarebbe rinnegare lo spirito del Fondatore Il
voler distinguere I figli di Don Bosco in serie A ed in
serie 8. DI serie B sarebbero ovviamente I Cooperatori.
Il parametro della spiritualità salesiana è dato dalla
capacità di portare I giovani a Gesù e dalla carità di
portare Gesù al giovani. Il Salesiano è // cristiano che
vive Il Vangelo In chiave di letizia e che della sua vita
ha fatto un dono al giovani poveri, emarginati e indifesi.
Dunque se un padre di famiglia ha a cuore la salvezza
della gioventù e ad essa si consacra più di me. vive
anche meglio di me lo spirito salesiano.
Questa origina//tiJ di Don Bosco per I suoi tempi,
che vedevano sotto tutela il laicato cattolico. era
rivoluzionarla, ma oggi che Il Concllìo ha dato il giusto
posto al laico, la conquista del Santo ci appare evidente.
Certo, se /'intuizione anticipatrice di Don Bosco fosse
stata attuata per tempo, oggi il riarmo morale per la sa/.
vezza della gioventù avrebbe eserciti operanti in tutti I
settori ed In ogni nazione.
E' Ingenuo pensare che il problema della gioventù
possa essere risolto da alcune migliaia di religiosi!
Oggi. tra tanti terremoti di valori, è entrata in crisi
anche l'educazione di massa. Si. è vero che i mezzi di
comunicazione di massa dovrebbero educare. ma essi
Invece massificano.
L'ambiente privilegiato di formazione ora è dato da
piccole comunità di base ove facilmente circolano le idee
e le amfcfzle in un dialogo serrato a cui ognuno può pren•
dere parte attiva.
Grazie a Dio I'• lo ha perduto li primato e si affer·
ma sempre più Il noi •. ma un noi agile, affiatato.
dinamico. Quando Il noi diventa grosso. si ammala
di elefantiasi e non agisce più.
In parole semplici: devono essere In numero /imitato
le persone che formano le comunità perchè queste diven•
tino comunione di spiriti. di menti e di cuori. tutti pro•
tesi nello stesso Idea/e; la Formazione cristiana e l'azione
apostolica. Don Bosco direbbe: simul nitentes.
I cuori e le intel/igeme hanno capacità limitate. sicchè
// fiere cum flentfbus et gaudere cum gaudentlbus di
S. Paolo si può vivere solo In cerchie piuttosto ristrette
di persone. Prima un solo salesiano poteva Interessarsi
anche di 5-00 giovani ne/l'Oratorio. oggi questo è impos•
siblle: perciò più di prima sono necessari molti salesiani.
Ma se mancano i salesiani a tempo pieno, perchè .non
utilizzare I salesiani a tempo libero? Ed I Cooperatori
2 sono appunto i salesiani a tempo libero.
1341
Don Rlccerl nella sua strenna accorata ha adoperato
li vocabolo al giorni nostri assai espressivo: corresponsa-
bilità. In questa parola fortunata è incluso il verbo
respondeo. Per rispondere bisogna essere Interrogati.
perciò la corresponsabilità suppone Il dialogo. Senza dia-
logo non si possono nè promuovere animare
i Cooperatori.
Ormai è tramontata l'epoca in cui /'apostolo incedeva,
portando In tasca le ricette per ogni malanno e impartiva
ordini ricevuti direttamente dallo Spirito Santo. Nella
nostra epoca si moltiplicano I problemi e diminuiscono
le soluzioni/ Non è sicuro che lo Spirito Santo //lumini
me, ma è di fede che dove due o più persone sono radu-
nate dalla carità. ivi opera lo Spirito Santo.
Ormai è acquisito che lo Spirito Santo si rivela soprat-
tutto nelle comunità carismatiche. Ouando l'assemblea di
amici. uniti dall'amore per Gesù e dagli stessi Intenti
apostolici. si lascia investire e permeare da/l'azione dello
Spirito Santo. si ha la comunità carismatica
E' Lui, lo Spirito Santo, che crea e ricrea Il carisma
di Don Bosco. li salesiano non è colui che vive nelle
case salesiane, ma colui che svuotato del/'• io• si lascia
riempire dallo Spirito Santo del carisma di Don Bosco
e si consacra alla promozione spirituale e temporale dei
giovani privi di beni economici. di cultura e di amore.
Il salesiano a tempo pieno non deve sentirsi
migliore nè superiore del salesiano a tempo libero: nella
comunrtà del Cooperatori deve sentirsi soltanto anima-
tore e non deve risparmiarsi In nulla aflinchè essa diventi
comunione carismatica che attualizzi e vlsua/iul il carisma
di Don Bosco.
L'io deve cedere Il posto al noi ed il noi
deve lasciarsi guidare dallo Spirito Santo che opera
nella carità e nella preghiera
Solo allora saremo capaci di catechlnare I giovani.
(Dal Notiziario dell'lspett. Meridionale - Dicembre '75)
(1) Owlaman1• Don L·Arc:o non lnlonde dire cht Il Cooperatore
deve fare Il S..lulano - cloé fare apostolato tra I giovani - . quando
ha un PO' di temPO libero, Il che aarebbe un'usu,dlta. FoMie vuol
significare cho a dlllerenu del Salesiano religioso, Il C. Il costrello
1 conclllare l'apostolato con 111,1 Impegni, quall I■ f1mlgli1, la
professione... (n.d.r.) .

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CONGRESSI ISPETTORIALI E ZONALI
IN PREPARAZIONE
AL CONGRESSO MONDIALE
VITA
DELL'ASSOCIAZIONE
COSI' SI SONO SVOLTl
ISPETTORIA ADRIATICA · Convegni zonali:
per le Marche a Loreto (7 marzo); per la Ro-
magna a Forll (14 marzo); per l'Abruzzo a Or-
tona (24 marzo); per l'Umbria a Perugia ( 14 apri-
le). Congresso ispett. a LORETO il 23 maggio.
ISPETTORIA CENTRALE · Congresso ispett. a
TORINO il 2 giugno.
EMILIA . Convegni zonali : a Par ma (24 apri-
le); a Bologna (8 maggio); a Reggio Emi lia
(15 maggio). Congresso ispett. a BOLOGNA (27
maggio) .
LIGURIA · Congresso ispett. a LA SPEZIA-San
Paolo (16 maggio) .
CAMPANIA-MOLISE · Congresso ispett. a PA-
COGNANO (25 aprile) .
PUGLIE-LUCANIA · Congresso ispett. a BARI
(9 maggio) .
ISPETTORIA NOVARESE · Congresso ispett. a
CASALE MONFERRATO ( 16 magg io).
LAZIO• Congresso ispett. a ROMA (4 aprile).
SARDEGNA · C-ongresso ispett. a CAGLIARI
(25 aprile) .
ISPETTORIA SICULA· Congresso ispett.: Zona
Ovest a PALERMO (25 aprile); Zona Est a CA-
TAN IA (23 maggio) .
ISPETTORIA SUBALPINA · Congresso ispett.
a TORINO (23 maggio).
ISPETTORIA VENETA SAN MARCO · Congres-
so ispett. ~ CISON DI VALMARINO (2 e 21
marzo) .
SARDEGNA. - Nuovo Segretario ispettoriale Coor-
dinatore è l'insegnante Carlo Lecca del Centro di
Monserrato, eletto nell'Assemblea svolta nei mesi
scorsi a Macomer. Con questa elezione, e soprattut-
to con la Celebrazione del Congresso dei Centri del-
l'isola, sembra che si stia operando finalmente un
rilancio dell'Associazione nella zona.
Il Congresso si è svolto a Cagliari il 25 aprile u.s.
con una presenza di circa 150 partecipant,i dei Cen-
tri di Cagliari, Lanusei, Santulussurgiu, Arborea, Gu-
spini, Terralba, Sanlurl, Monserrato, ed ha ,posto le
basi di un impegno serio a livello di centro. Si e
riaffermata la necess,ità di operare allo scoperto:
1) per attuare cose più giuste (a questo aiutò una
indovinata conferenza dell'ing. Silvio Milia); 2) per
difendere i diritti della Chiesa (al riguardo si ascol-
tò una forte e chiara parola di Don A . Buttarel li) ;
3) per esperimentare coraggiosamente il Nuovo Re-
golamento.
LOMBARDIA. - A causa della precaria salute,
Suor Claudina Cardani, dell'lspettoria M. Immacola-
ta (FMA) ha passato le consegne di Delegata ispet-
toriale a Suor Maria Anzani. Da queste pagine è do-
veroso rivolgere un riconoscente grazie a chi per
tanto tempo, con costanza, pazienza e competenza,
portò avanti l'idea e l'opera dei CC., e dare il ben-
venuto alla nuova Delegata ispettoriale, da cui l'As-
sociazione ·ha diritto di attendersi uguale dedizione
e amore.
NOTE DI SEGRETERIA
- CONSIGLIO NAZIONALE STRAORDINARIO. - Se
ne conferma la data (dalle 16 del 29 maggio alle
19 del successivo 30) e la sede (Roma, Piazza
dell'Ateneo Salesiano, 1 Tel. 884.641 - dalla sta-
zione autobus 36 - Quota L. 8.000) .
Gli Interessati diano conferma della loro parte-
cipazione. anche telefonicamente, all'ufficio nazio-
nale. li Consiglio è aperto a tutti i Consiglieri
ispettoriali, i quali faranno opera utilissima par-
t ecipando sia pure come osservatori. I rappre-
sentant i GG. CC. sono pregati di giungere
fin dalle ore 9 del mattino del 29, al fine di stu-
diare l'impostazione del loro prossimo Convegno
Europeo.
Intanto la Giunta Esecutiva sta elaborando i l
materiale chiesto (conclusioni dei precongressi e
proposte di emendamento al Nuovo Regolamen-
to). Eventuali ritardatari si affrettino a farlo per•
venire.
- Il CONFERENZA ANNUALE. - Si raccomanda
che sì tratti assolutamente Il tema assegnato
Cento anni fa il più bel dono di Don Bosco ai
Cooperatori: Il Regolamento»), e si approf itti del-
l'occasione per diffondere ancora li testo del Nuo-
vo Regolamento t ra quant i ancora non l'avessero.
3
(351

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Centenario delle Missioni
CONCORSO A PREMI
nelle Scuole Statali
UN APPELLO URGENTE
LEGGERE
SAPER LEGGERE
E FAR LEGGERE
Sono già pervenuti alla Cornmissione giudica-
trice i primi trecento elaborati e ciò fa prevedere
una buona futura partecipazione, se si pensa che
vi sono ancora quarantacinque giorni di tempo
utile (scadenza 30 giugno).
Un elogio ai CC. insegnanti che portano avanti
l'iniziativa. A loro specialmente dedichiamo i pri-
mi due elaborati giunti:
UNA POESIA ( M.R. · 1 Media · Sestino · Arezzo)
UN DISEGNO (L.M. - 2 Media C . Parma)
4
1361
Questi tre verbi sintetizzano bene il com-
portamento che deve avere il Cooperatore sale-
siano a riguardo di uno dei settori che Don Bosco
predilesse e volle dare a noi come settore di apo-
stolato.
Il primo si riferisce alle necessità che egli
curi la propria formazione e si mantenga aggior-
nato con la realtà in cui vive; il secondo dice
che non basta leggere comunque ma bisogna « sa-
per» leggere, cioè acquistare un modo critico
per giudicare la notizia, il fatto, il modo con cui
ci vengono presentati, per non essere vittime di
quel potere che si chiama manipolazione; il terzo
verbo indica l'apostolato della stampa onesta, pu-
lita e veritiera, che ogni cooperatore deve dif-
fondere da buon discepolo di Don Bosco.
• « Dimmi cosa leggi, e ti dirò come la pen-
si», è uno slogan antico ma sempre vero, anzi
oggi più che mai. Infatti: come io potrò pensare
e quindi agire da cattolico se non leggo libri di
cultura religiosa, se non conosco i principali do-
cumenti del Concilio, se non prendo visione della
Parola del Vicario di Cristo e dei Vescovi attra-
verso il quotidiano cattolico e il settimanale dio-
cesano?
Se acquisto, finanziandola, la cosiddetta stam-
pa « indipendente •, che poi tale non è, e leggen-
dola faccio m ie le idee di certi giornalisti male
informati, in mala fede, e per lo più anticlericali,
la mia condotta pratica sarà senz'altro in linea
col giornale letto. Ma se leggo il giornale cat-
tolico che mi orienta, non sarò un... disorientalo.
Se non oppongo « la buona stampa alla stam-
pa irreligiosa», come esorta a fare Don Bosco
(Regol. cc. 4, 3), e oggi questo può significare
passare casa per casa a offrire in vendita stam-
pa « ossigenata », fare alcune ore di volantinaggio,
offrire un sussidio catechistico ad una mamma
di borgata per aiutarla a far conoscere il Cristo
ai suoi figli ecc., se non faccio questo ed altro
ancora, che razza di cooperatore salesiano sono?
Diamoci da fare allora, convinti che boicottando
(= non acquistando) la stampa anticlericale e
immorale, si vince una grossa battaglia da cui
p dipendere l'esito dell'intera guerra attuale.
B. A.

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I COMUNICAZIONE SOCIALE E MASS-MEDIA
DUE CORSI organizzati dall'Ufficio nazionale Sa-
lesiano della Comunicazione sociale e offerti anche
ai Cooperatori. Un'occasione da va'lorizzare.
PRIMO CORSO:
« L'USO DEGLI AUDIOVISIVI NELLA SCUOL.A
E NELLA CATECHESI »
(Scopo: approfondire l'uso dell'immagine).
PROGRAMMA
I parte - Il linguaggio dell'immagine
- TEORIA DELLA COMUNICAZIONE.
- IL SEGNO: CONCETTO - DEFINIZIONE - TIPI DI
SEGNO.
- L'IMMAGINE FISSA (o STATIOA): FOTO - DIA-
POSITIVE.
- L'IMMAGINE IDEALMENTE DINAMICA: RACCON-
TO FOTOGRAFICO - FUMETTO - FOTOROMANZO.
- L'IMMAGINE DINAMICA: concetto, caratteristi-
che, TIPI: CINEMA TV.
- ALTRI TIPI DI IMMAGINE e loro possibilità di
impiego nella didattica e nella catechesi.
- STUDIO DEL FENOMENO di CONDIZIONAMENTI,
di MASSIFICAZIONE e di MANIPOLAZIONE ope-
rati dai MASS MEDIA e COME INTERVENIRE EDU-
CATAMENTE per NEUTRALIZZARU.
- GLI AUDIOVISIVI: le macchine e il loro specifi-
co linguaggio.
Il parte L'istruzione programmata secondo la stra-
tegia dell'algoritmo.
- CONCEZIONE CIBERNETICA DELLA COMUNICA-
Z.IONE.
- L'OBBIETTIVO: concetto.
- L'ORGANIGRAMMA LOGICO: concetto.
- L'ORGANIGRAMMA PSICOLOGICO.
- L'ORGANIGRAMMA PEDAGOGICO.
- L'ORGANIGRAMMA ESPRESSIVO (o SEMIOLOGI-
CO): concetto.
- Esemplificazione - esercitazione.
- L'ALGORITMO: concetto.
lii parte - La lezione audiovisiva
- Le 5 FORMULE DELLA LEZIONE AUDIOVISIVA
con esemplificazioni ed esercitazioni.
(in programma, inoltre, visite a studi TV) .
DATA: 11-25 luglio 1976 (dalle ore 17 dell'11 alle
ore 12 del 25).
LUOGO: SALESIANUM • - Via della Pisana, 1111
00163 ROMA· Tel. 647.0241.
- Ouota d'iscrizione: L. 20.000.
- Diaria giornaliera: L. 6.000 (totale L. 84.000).
- Iscrizione entro il 30 giugno.
SECONDO CORSO:
« SETTIMANA DI RIFLESSIONI, DI APPROFONDI-
MENTI E DI ESPERIENZE SULLA COMUNICAZIO-
NE SOCIALE E SUI MASS-MEDIA "
(Stampa, Cinema, TV, Radio, Teatro) .
(Scopo: approfondimento del fenomeno e della
problematica dei mass-media. nonché l'uso coscien-
te e responsabile dei mezzi di comunicazione socia-
le per un annuncio sempre fresco e vitale del Van-
gelo, per una catechesi essenziale ed incisiva, per
un dialogo educativo più efficace, per lo -sviluppo
del senso critico, sia estetico che morale).
PROGRAMMA
- SPUNTI DI TEOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE.
- IL LINGUAGGIO TOTAilE NELLA COMUNICAZIO-
NE SOCIALE.
- L'IMMAGINE come V1EICOLO di comunicazione
definizione.
- L'IMMAGINE TECNICA: concetto.
- PROBLEMI CREATI NELLA SOCIETA' CONTEMPO-
RANEA DAGLI STRUMENTI DELLA COMUNICA-
ZIONE SOCIALE E DAil LORO SPECIFICO LIN-
GUAGGIO.
- lt TEATAO EDUCATIVO OGGI.
- POSS,IBILITA' E NECESSITA' D'USO DEI MASS-
MEDIA E AUDIOVISIVI nella: scuola · catechesi
pastorale.
- LA FAMIGLIA SALESIAN,A E GLI STRUMENTI DEl-
LA COMUNICAZIONE SOOIALE.
DATA: 12-19 Settembre 1976 (dalle ore 17,30 del
12 alle ore 12 del 19).
SEDE: UNIVIERSITA' SALESIANA · P. dell'Ateneo
Salesiano, 1 • 00139 ROMA . Tel. 884641.
- Quota d'iscrizione L. 15.000.
- Diaria giornaliera: L. 7.000 circa (totale l. 55.000) .
- Iscrizione entro il 31 agosto.
Per ambedue i corsi: Iscrizione e informazioni:
Ufficio Nazionale Comunicazione sooiale - Via della
Pisana, 1111 • 00163 ROMA - Tel. 64.70.241.
5
137)

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PROTAGONISTI DEL CENTENARIO DELLE MISSIONI
SAN
ARA
COA IUTORE SALESIANO
Uno fra i tanti
che hanno capito Don Bosco
• SanLi Mantarro è un coadiu-
tore salesiano, missionario nel-
1'1 ndia. E' un uomo coniato sullo
stampo di Don Bosco. Ancorato
in mo, s'impegna nel lavoro fino
al sacrificio con una versatilità
che stupisce. Lo chiamano il
muratore di Dio " perché tutte
le belJìssime chiese dell'India sa-
lesiana sono uscite dal suo cuo-
re di missionario più che dalle
sue mani incallite di lavoratore.
E così i collegi, e così gli ospe-
dali, e tante strade, tanti acque-
dotti e tanti ponti...
Santi ManLarro prima di esse-
re coadiutore faceva il contadi-
no. Fece anche il soldato e fu
spedito in Africa perché c'era la
Guerra Libica. Poi cominciò la
prima Guerra Mondiale e andò
a sprofondare i piedi sulle bian-
che distese delle nevi alpine. San•
ti Mantarro non si scoraggiò mai.
E mai lasciò di suonare Ja trom-
ba, cosa che rallegra moltissimo
giovani e vecchi.
Lui, « il muratore di Dio » è
- laggiù a Shillong - anche la
« mano soave di Dio» per i po-
veri e gli ammalati. Ed è « la vo-
ce e l'immagine paterna di Dio ,.
per migliaia di giovani oratoria-
ni, che sono la pupilla dei suoi
occhi. Mantarro, anche se ormai
non è più giovane, è un uomo
in gamba. I suoi ragazzi - un nu-
golo! - gli vogliono un bene
matto. Ha tanta e tanta bontà!
E poi conobbe, tanti anni fa, i
loro genitori quando i genHori
erano ancora bambini! E poi vi-
ve e respira per loro e i ragazzi
S? ne accorgono: i giochi, le re-
cite, le gare, le sfide e... il ca-
techismo non mancano mai. San-
ti Mantarro si preoccupa di tan-
te cose, ma non lascia mai il
catechismo: è il suo forte!
E così, nei quarantadue anni
di vita indiana s'è costituito in
un vero simbolo dell'autentico
missionario.
• Ci fa piacere il fatto di sco-
prire nei bonari atteggiamenti di
6 questo coadiutore gli stessi linca-
(381
menti di Don Bosco. Figlio del
popolo come lui, contadino co-
me lui, padre dei giovani e di-
fensore degli umili, ha la stessa
ampiezza di visione. Tutta la vi-
ta di Don Bosco, infatti, è intes-
suta di sogni. Qualcuno intentò
accomunare Don Bosco coi pazzi
per questo motivo. Così fecero
due solleciti canonici di Torino,
che poi finirono nel manicomio.
Ma la pazzia di Don Bosco e di
chi lo capisce è una sola; è quel-
la di cui parla San Paolo: amare
Dio facendo tutto il bene possi-
bile agli uomini. Gli uomini sono
figli di Dio. Sono, per questo,
« terra e ciclo ». Nessuno, se ci
vede chiaro, nega questa realtà.
Don Bosco ci vedeva chiaro e,
quando parlava del cielo, mai stac-
cava i piedi dalla terra. Mai per-
metteva però che si parlasse so-
lamente della terra senza parla-
re del cielo, come se Dio non
esistesse e non ci fosse l'anima da
salvare.
Su tutte le iniziative di Don
Bosco si vede risplendere questa
sapienza. La vita di quaggiù in-
teressa a Don Bosco in ognuno
dei suoi aspetti. Non dict> mai :
« Disprezziamo le cose della ter-
ra! " Anzi I La Storia, la Scienza,
l'Arte, la Letteratura, la stessa Po-
litica, il Progresso, il Lavoro. il
benessere e la gioia umana lo in-
teressano moltissimo. Don Bosco
pensa, progetta, costruisce, orga•
nizza ed ha iniziative originali ri-
guardanti il progresso, il lavoro,
il risparmio, il cooperativismo.
Mai però lascia di pensare a Dio
e di pregare, mai cade nella gros-
solana pretensione di escludere
Dio e la religione dalla cultura
umana. Don Bosco « sogna •· Ve-
de, in sogno, tante e tante cose.
Curiosamente. tutto quello che ve-
de si verifica a suo tempo. Ci so-
no sogni... scientifici. Per esem-
pio: sogna che sull'altipiano del
Goyaz, nell'incrocio del parallelo
numero tanto col meridiano nu-
mero tanto. sorgerà la « nuova »
capitale di quel meraviglioso pae-
se che si chiama Brasile. Oggi,
proprio in quel posto esatto, la
capitale c'è. Sogna che nella Pa-
tagonia, definita dal rinomatissi-
mo scienziato Darwin « terra ma-
ledetta», ci saranno grandi città;
e oggi nella Patagonia le città ci
sono. Dietro a Don Bosco, che è
« Santo», ma che pure è« uomo»
innamorato di tutte le cose belle
della terra, si schierano i Sale-
siani. Anche loro inondano la vi-
La con quei due fasci di luce:
l'amore al cielo e l'amore alla
terra».
«Salesiano» vuol dire amba-
sciatore di Dio, ma anche porta-
tore del progresso, del benessere,
del lavoro intelligente, gioioso,
costrutlivo. Sentite il nome di al-
cuni nostri missionari d'America:
Cagliero e Costamagna, i più gran-
di musici apparsi in Sudamerica
fino ai loro tempi; Fagnano e La-
sagna, iniziatori della viticultura,
zootecnia ovina, costruttori dei
primi ossen•atori Meteorologici;
Stefenelli, scopritore dei pozzi pe-
troliferi argentini. idraulico, inge-
gnere di fama mondiale; Tonelli,
biologo di rinomanza: è lo scien-
ziato che ha fatto lo studio più
accurato sui serpenti brasiliani;
Vespignani, uno degli architetti
più quotali nel Sudamerica; De
Agostini esploratore, scrittore,
scienziato; Colbacchini, Del Cur-
to, Pancheri, Milanesio: pionieri,
costruttori di strade, di acque-
dotti, di ponti, ospedali, musei,
studiosi di lingue indigene; Raba-
gliati, Crippa, Unia, Variara: i pri-
mi studiosi e organizzatori dei
lebbrosari.
Se ci rechiamo in Asia i nomi
abbondano ugualmente. Ricordate
Pasotti, Mcderlet, Mathias, Gua-
rona, Olive, Vendrame, Cimatti,
Orfeo Mantovani e tanti altri. An-
che i nostri Missionari del Medio
Oriente e i sacrificatissimi sale-
siani « africani ci fanno medi-
tare sulle sapienti strutture del
sistema missionario di Don Bo-
sco e sulla fedeltà mai smentita
dei Salesiani al Motto del Fon-
datore: « Lavoro e· Preghiera
Eccovi allora il più grande elo-
gio che si può fare del nostro
Santi Mantarro. Nella sua umil-
tà di uomo semplice, ma intelli-
gentissimo e, soprattutto, inna-
morato dell'Ideale Salesiano, que-
sto caro Coadiutore fu capace di
« capire Don Bosco».
Sac. Ettore Fracassi
MrSSlONARIO SALESIANO

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= AMICI
DI DOMENICO SAVIO
E' un movimento di animazione cristiana
che i cooperatori debbono sostenere
Il Movimento ADS accoglie ragazzi dagli 8 ai 16
anni, per il loro orientamento cristiano alla vita con
incontri personali, raduni periodici e campi estivi.
E' impegnato a suscitare nei ragazzi il valore del-
l'amicizia, il senso del dovere, a favorire la loro
esperienza cr•istiana in un confronto concreto con
i l ragazzo santo Domenico Savio, per guidarli a
Cristo.
La loro vita nel Movimento è animata dal motto:
• Servire il Signore e il prossimo. nella gioia!,; è
interessata ad attività, raduni, concorsi, gare e pre-
mi (locali, regionali e nazionali).
Presenta un ideale di ragazzo
E' il ragazzo santo Domenico Savio, allievo di
Don Bosco, morto a quasi 15 anni, che la Chiesa
ha esaltato tra i suoi santi, nel 1954.
Propone un codice di vita
I ragazzi ADS si sentono impegnati
- a servire il Signore e il .prossimo, nella gioia!
- a diventare disponibili: interessarsi e donarsi
per gli altri,
- a prestare attenzione ai pensieri e sentimen-
ti degli altri: per essere pronti e generosi a rico-
noscere le capacità e i meriti; e lenti a criticare...,
- ad essere cordiali: sanno che per avere ami-
ci bisogna essere amichevoli con gli altri,
- a sorridere, a chiamare gli altri col proprio
nome, incontrarli e salutarli, dialogare con loro...
Orienta al proprio avvenire
Il Movimento prende forza dal la gioventù che
cresce nella fede, vi dà significat o, ne incor aggia
l'orientamento, mettendo in luce e dando concretez-
za a t utto ciò che ha dl meglio... E' guida a·I do-
minio di sè, ad aprirsi agli altri, a conquistare un
carattere, a esercitare responsabilità, a diventare ani-
matori cristiani tra i ragazzi e poi tra gli adulti..., a
scoprire la propria vocazione...
E' animazione dei ragazzi fino alla loro adole-
scenza: in famiglia come a scuola; e nella comu-
nità cristiana: nelle celebrazioni e nei catechismi,
nei gruppi liturgici (ministranti, lettori, cantori),
missionari, sociali; e con una propria presenza nel-
l'apostolato degli adolescenti, in piccoli gruppi di
5-7 ragazzi diretti da uno di loro o in un Club di
20-30, guidato da un animatore adulto.
Si organizza nei Clubs ADS
Quando un Club ADS viene costituito su richie-
sta e iniziativa di un Animatore (che entra in col-
legamento e coordinamento con il Centro Nazionale)
potrà utilizzare i sussidi organizzativi e un dossier
con traccia di programma annuale - mese per me-
se - , sia per la formazione spirituale che per l'azio-
ne del Club, preparato dal Centro Nazionale.
In particolare: in questi sussidi vi sono indica-
zioni per le riunioni e per le attività del Olub : in
famiglia, a scuola, nei Gruppi, nei Clubs, ecc.
Comunque, si dà grande importanza alla sponta-
neità e creatività dei ragazzi dei Gruppi e di cia-
scun Club; e alle disponibilità locali.
L'indirizzo del Centro Nazionale ADS:
MOVIMENTO ADS . Via della Pisana, 1111
00163 ROMA . TEL. 647.0241
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