Bollettino_Salesiano_193712


Bollettino_Salesiano_193712

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ANNO LXI - NUMERO 12
1° Dicembre
1937 XVI
SPEDIZIONE IN ABBO·
N AMENTO POSTALE

1.2 Page 2

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BOLLETTINO PERIODICO MEN-
Anno LXI N. 12
STLE PER l COO-
DICEMBRE
S A L E S I A N O PERATORI DELLE
OPERE E MlSSIONI
1937 - XVI
Spedizione in
DI S. 010 BOSCO
abbonamento postule
SOMMARIO: l \\ buon ingegno della carl tà. - Sotto la cupol a dell'Ausill a trice. • In famiglia: Italia, Francia. • Let-
tera d i D. Giulivo.• Dalle nostre Mis•ioni: Mat o Grosso, Cina, Assam. • Grazie. • Necrologio. - Indice dell'annaUI 1937.
Il buon ingegno della cart.ta' .
Cosl S. E. l\\loM.
Costantini ha intito-
lato il messaggio tra-
smesso a tutto il mon-
do cattolico per la
" Giornata m1s,1ona-
ria 11 dello scorso ot-
tobre. E il titolo, mu-
tuato da S. Paolo, svi-
luppato nel testo con
pratiche e commo-
venti indicazioni, val-
se a. richiamare le a-
nime ad innumerevoli
industrie a \\·antag~io
dell'apostolato missio-
nario, rivelando an-
cora una volta le pre-
ziose risorse della ca-
rità quando è serrita
da un buon ingegno.
Si può dire infatti che
l'ingegno si aguzza
spontanerunente e ge-
nerosamente a ser,izio
della carità, quando
esso stesso non si ri-
bella all'influsso natu-
rale della bontà. Men-
tre gli uomini non
rendono generalmente
tutto quello che po-
trebbero, nel campo
sociale soprattutto,
quando, soffocando gli
istinti naturali della
bontà, non impegnano
sufficientemente il lo-
ro ingegno allo svi-
luppo della carità nel-
l'amore del prossimo.
TI che viene dal fatto
Betlemme.• La campana d~lla chicsasa-
lcsiana annunrla il Natal e salutando, a t-
l'oriuonte, la Bllillca della Natività.
IL SAC. PIETRO RICALDON E
quorl o succeesore di S o n G iovon ni B osco,
I SALESIANI. LE FIGLIE DI MARIA AUSILIA-
TRICE E GIOVENTÙ TUTTA ALLE LORO
CURE AFFIDATA PRESENTANO Al BENEME-
RITI COOPERATORI E ALLE BENEMERITE
COOPERATRICI I PIÙ FERVIDI AUGURI DI
BUON NATALE E DI BUO N ANNO
INVOCANDO SU TUlTI LE PIÙ
ELETTE BENEDIZIONI
che, per lo più, non
si valutano adeguata-
mente gli "infiniti te-
sori di bontà che Dio
ha profuso anche .nel
cuore apparentemente
più gretto cli questo
mondo.
L'uomo - scrive il
P. Faber nelle sue
,, Conferenze spiritua-
li , - hasoprott1Ltfo u11
potl're al quale 11011 si
bada abbastanza: ilpo-
tere di diffondere del
bene, o almeno di dùui-
1mire notevolmenle il
cumulo di dolori, ta,nJ-0
da rendere il mo11do
affatto dit•f'rso da qriel-
lo che è: e questo P<>-
tere è la bontj\\. Come
la nostra condotta re-
ciproca è la s01gente
più feconda delle 11ostre
pene più amare, cosl
dobbiam dire che, se
11oi a•;.:essimo per regola
di condulla la bontà,
il mondo presente sa-
rebbe quasi. interamente
sco11volto. Noi siamo,
per lo più, disgra::iati,
perchè il mondo è sen~a
cuore e senza pietà; ma
il mondo è quello che
è, unicamente perchè
dtfl'tla la bontà nelle
um"tà che lo compo11-
gorw, cioè in ciascun{)
dt 11oi 1>.
- - Molto pratica è la
265

1.3 Page 3

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definizione ch'egli dà della bontà, in due
tempi.
« La bo11tà consiste - egli dice anzitutto -
nel versare noi stessi negli altri, nel mettere gli
altri al nostro posto e nel trattarli come vorremmo
essere trattati noi stessi 11. E cita, a proposite>,
l'esempio divino della creazione: «La crea-
zione fu utlq bontà divina. Di là ·deriva, come
da ima sorge11;te, ogni bontà creata, con le me
injlllenze, con le me dolcezze, con tutti i suoi
sviltippi
reali
o
1
posszbili.
Ecco
una
genealogia
assai onorfflole... ~.
Inoltre - egli soggiunge - la bontà è la
virtù che ci fa accorrft"e al soccorso dei nostri
siinili che si· trova,w 11el bisogno, seco11do le 1wstre
forze>•. Altro esempio divino: la Provvidenza,
ch'egli chiama l'()j>era degli attributi divini verso
le creature.•« L'onnipotenza - son sue parole
- attende continuamente a riparare le no-
stre debolezze; la giustizia, a correggere i nostri
erron·; la misericordia, a c<msolare i c11ori che
n(lÌ. ab.biamo spezz«to; la verità npara conti-
1mamente Le conseguenze della nostra f alsi,tà, e La
scienza infinita trae partito dalla nostra ig,w-
ra11za come da fln profondo calcolo. In una pa-
rola, si potrebbe definire la Pr()'i}'i]idenza: l'aiuto
costante che le perfezioni divine portano alle
1wstre imperfezioni; e la bontà è la nostra ma-
niera di imitare questa azione divina ».
L'illustre autQre dedica delle bellissime pa-
gine ad illustrare l'armonia che corre fra la
bontà e la Grazia e le meraviglie che ne sgor-
gano. Analizza poi il tema, trattando della bontà
nei pensieri, dclJa bontà nelle parole e della
bontà nelle azioni, e finisce con una appassio-
nata esortazione alla maggior valutazione ed
educazione di questo prezioso tesoro che deve
servire nobilmente alla vita.
Noi ci limitiamo ad indicarne gli effetti
principali ch'egli commenta in tanti capito-
letti: « La bontà addolcisce la vita, ristabilisce
l'equilibrio tra il bene ed il male, compie un'o-
pera redentrice, migliora il carattere, distmgge il
peccato, incoraggia al bene, contrasta l'egoismo,
sviluppa l'wniltà, porta ad tm smzo e giusto
ottimismo nelle cose e coruluce alla santità ap-
pena venga sopra1111at1'rali.zzata ». Egli insiste
giustamente sulla sovrannaturalizzazione della
bontà, perchè, quando essa rimane allo stato
di natura, s'isterilisce inevitabilmente: "Dove
essa è 1umirale bisog11a quindi soprmmatttra-
Hzzarla;... dove n01i c'è neppure allo stato natfl-
rale bisogna inf011derla sopram1aturalmeute l>. È
quello che si trascura abitualmente di fare.
11 La bontà, come grazia - deplora lo stesso
autore - 11c11 è certamente abbastanza colti-
vata, mentre invece si coltivano troppo esclusi-
vamente le parti della vita spirituale che ci pie-
gano SII di noi stessi per raccoglierci, per studiare
il nostro i,ite,iore e per custodirlo. Se nella di-
uozione vi è u,ia specie di egoismo spirit11ale
più deplorevole che co11da,mabile, io non vorrei
pe11sare - egli dice - che sia 1m male senza
rimedio; e certame11le si potrà riuscire ad otte-
Mre che la cura di se stesse 1wn 1zoccifl ptmto
ad wia bontà squisita: 11011 si richiede che wz
po' di sforzo e di vigilarLZa ».
In realtà, quando ci proviamo ad esercitare
la bontà, noi la troviamo più facile di quanto
prevedevamo. E ne proviamo wia dolcezza
di soddisfazione che ci compenc;a largamente
del piccolo sforz(} con cui la paghiamo. Noi
sentiamo tutta la verità del paragone con cui
il P. Faber chiude la sua conferenza: e< L'erba
dei campi vale p-iù dei cedri del Libano; nutrisce
di più, e l'occhio riposa di più Sili tappeto smal-
tato di margheritine e profwn.ato di timo, il
quale fa la terra dolce, bella ed accrglicnte come
-un nido. La bontà è il prato del mondo spirituale
dove le pecorelle di Gesù Cristo pascolano tran-
quillamente sotto lo sguardo del bucn Pastore» ( e).
Cosi egli richiama la nostra vita alla f ua
più alta missione che è quella: n di andare
dOVtmque essa può arri-i..'are, per riconquistare alla
w, beatitudine divina il dominio di questo mondo di-
sgra:riato. Essa dev'euere sacrifi:::rio di noi
medesimi alla felicità della vita divi11a, per
mezzo del meraviglioso apostolato della bontà ».
Alla vigilia delle feste natalizie, che fanno
tanto sentire il bisogno e la gioia della bontà;
in anni tanto tristi di egoismi e di individua-
lismi che agghiacciano i cuori, quando non
travolgono paei1i e, nazioni in vortici di oùio
e di sangue, mettiamo tutta la nostra bontà
nell'ingegno a servizio della carità e procu-
riamoci l'ineffabile conforto di far del bene.
« Occasioni non 11e mancano - diceva S.
Giovanni Bosco ai Cooperatori di Borgo San
Martino, il luglio 1880. - Si pw dare 1m
buon consiglio ad tm fanciullo o ad una ragazza
per i11dirù:zarli alla virtù e allontanarli dal
i'izio; si pu/J suggerire qualche buon mezzo ai
genitori, perchè allevi110 cristianamente i loro
(1) Vedi: P. FADllR, Co11ferenze spi"riluali. Versione
del Salesiano Sac. G. Albera - S. E. I., L. 6.
Ricordiamo anche le nitre opere del P. Fsber in vendita
pre,,so la Socieh) Editrice Internazionale e cioè: Il Crea-
tore e lo creatura. Traduzione di D. G. Favini, L. 6.
Il progrwo dell'a11ima mila «·ita $fiiritua/e. Trndwdone
di D. G. Albera, L. 6. - Co11feren::e spirituali Trnùuzione
cli D. G. Albera, L. 6. - Tullo per Gesù. Traduzione
<li D. G. Albera, L. 6.
IN CORSO DI STAMPA:
ll piede della Croce. Traduzione di O. E. Pilla, L. u ..
II Pruiosa J411.ll""· Traduzione di D. E. l'illa, L. 10.
::.:::
::.:::

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figliuoli, li ma11di110 alla chiesa o, dovendoli
collocare allo studio o al lavoro, scelgano buoni
collegi, mae.•tri virtuosi, onesti padroni; si può
prestare aiuto nel fare il catecllismo in parroc-
chia; si può regalare, imprestare, diffondere u,1
buon libro, 1m foglio cattolico o let•ame di uw:::zo
11110 cattivo; si può concorrere ad eseguire un
lavoro, provvedere 1t11 abito, ce,·care un posto,
pagare la peusùmc per far ritirare 1111 giovinetto
od 1ma fanciul/a prrcJera od abbandonata; si può
risparmiare una spesa, mettere ùt serbo una
moneta per dare una limosina, pro11mo:vere
un'opera che sia per tornare di gloria a Dio,
di onore alla Chiesa, di V{l11faggio alle a11i111e;
si puo per lo meno esortare altri a farla.
» Occasioni di fare del bene e di impedfre del
male 110n ne mancano mai. Non ci 111a11chi il
h11011 '()o/ere, 11011 ci 111a11clii il coraggio, 1io11 ci
manchi l'amor di Dio e del prouimo; e 11oi senza
quasi accorgerci, da padn· e da madri, da maestri
e do maestre, da sacerdoti e da laici, da , icchi
e da poveri, saremo veramente Cooperatori e
Cooperatrici, impediremo del gran 11Mle, faremo
del gran bene
Parigi. L-, clùesa declicala a S. G:ovannJ Bosco. -
L3 fUMlonc inaugurale. L'Ero.mo Arcivescovo Cardi-
nal Verdler rivolge dal pulpito una paleraa aJlocu•
zione al fedeU
-
::::.:::

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SOTTO LA CUPOLA
DELL'AUSILIATRICE
Il mese del Rosario s'è iniziato con partico-
lare fervore, rispondendo alle esortazioni
dell'Enciclica del Santo Padre.
Già abbiam detto della funzione di addio
ai missi~nari che si svolse il giorno 3. Ma
non abbiamo accennato alla vjsita di un pel-
legrino di eccezione:
IJ Vicario Apostolico dell'Alaska.
Il Vescovo di quella zona polare artica
S. E. Mons. Giuseppe Crimont, della Com~
pagnia di Gesù, giunse quella stessa mattina
al Santuario per celebrare la santa Messa al-
l'altare di S. Giovanni Bosco. Fu accolto dal
Rettor Maggiore e, dopo la celebrazione del
santo Sacrificio, passò con lui a visitare tutto
l'Oratorio. Firmando l'albo dei visitatori indicò
la ragione della sua visita con queste 'parole:
((Pour dire merci a St-Jean Bosco, et lui rappeler
11otre enLreuue à Lille, France, et le prier de
domter la santé au St-Père et à deu:;.· autres:
per ringraziare S. Giovanni "Bosco e ricordar-
gli il colJcquio avuto con lui a Lilla, Francia;
e pregarlo a donare la salute al Santo Padre
e ad altri due».
Infatti egli ebbe la fortuna di incontrare
Don :Bosco a Lilla, mentre questi tornava
dal trionfo di Parigi, nel 1883. Sua EccelJenza
era allora semplice suddiacono, nella Com-
pagnia di Gesù. Assistette il Santo all'altare
due volte, il 6 maggio nella cappella delle
Da~e della Retraite, dinanzi ad un pubblico
cosi numeroso che per andare dalla sacrestia
all'altare ci volle un buon quarto d'ora. «Clte
JHessa! - ricordava ancora. - Era la Messa
di tm santo: la sua faccia risplendeva di luce
soprmmaturale ». Un'altra volta lo assistette
nella chiesa dell'Adorazione, ove si adora con-
tinuamente esposto il SS. Sacramento. Folla
altrettanto numerosa, devozione ed entusiasmo
indescrivibili. Tenendo dietro al Santo, dopo
la Messa, il giovane suddiacono ebbe final-
mente agio di parlargli in sacrestia. Aveva da
chiedergli un consiglio di capitale importanza:
«Ho poca salute - disse - e vorrei avere
tanta forza che mi ba, ta.;se per poter essere
mandato alle Mìssioni. La mia aspirazione è
di diventar missionario ».
n Figlio mio - gli _rispose amorevolmente
Don Bosco - questa grazia la riceverete.
Ogni giorno, nel ringraziamento dopo la
Messa, io pregherò per questo scopo 1>.
:::::: 268 ::::::
Cosa mirabile! Il figlio di Sant'Ignazio,
che da tempo andava inutilmente in cerca di
salute, ricuperò cosi presto e cosi bene Je sue
forze, che·di Il a poco fu inviato come inse-
egna1,natnenonelapcporlelesgsoio
di Saint
passò a
SSaairnvtaisJ laé l iLeire g ii 'l
grande scol~sticato francese della Compa~ia,
per. pros~guue gli studi e prepararsi al sacer-
dozio. S1 parlava molto in quegli anni delJe
Missioni gesfilticbe alle Montagne Rocciose
e al futuro levita sembrava di sentire inter~
~amentc una voce che gli indicasse là, sotto
d fr~ddo polo, il campo del suo apostolato.
Divenuto sacerdote, ricevette l'obbedienza
per_ le_ Missioni dell'India; ma nel 1894 i Su-
penon lo trasferirono nell'Alaska dove nel
1916 fu nominato Vicario Apostoli~o (1).
Funzioni e pellegrinaggi.
Nel 1:1omeriggio dello stesso giorno 3 ot-
tobre, c1 fece una rapida visita il Vescovo di
Cajazzo, S. E. Mons. Nicola Di Girolamo.
Tra il 6 sera e il 13, due tridui tradizionali
disposero religiosamente artigiani e studenti
aJ nuovo anno scolastico-professionale, ral-
legrato quasi ogni domenica da un programma
di rappresentazioni offerte da diverse filo-
drammatiche con ottime jnterpretazioni.
U giorno 12, arrivò un bel gruppo di pellegrini
da S. Benedetto Po, col loro Arciprete, che
celebrò, l'indomani, all'altare di Don Bosco.
Il giorno 14, il sig. Don Ziggiotti, nella cap-
pelletta delle èarnere di Don Bo-::co, impose
la talare ad alcuni chierici ed il Crocifisso ad
un _gruppo di altri missionari che partirono
subito. Nel pomeriggio, visita dei Semina-
risti di Fossano e di una cinquantina di pel-
legriru Inglesi. li giorno 16, la Scuola Elemen-
tare Edmondo De Amicis condusse io basilica
rutti gli alunni per consacrare l'inizio dell'anno
scol~ti~o con una funzione religiosa. Il 17,
commciarono le Sacre Quarantore predicate
con tanta unzione ed efficacia dal can. comm.
Vittorio Ari.sic, nostro carissimo ex-allievo.
Lo stesso giorno i Poligrafici torinesi conven-
nero nella cappella Pioardi per iniziare san-
tamente la loro festa sociale. Verso le 11
arrivarono da Bandito i novizi del venerand~
Don Orione, che passarono poi all'Istituto
Rebaudengo. Nel pomeriggio, visita di S. E.
Mons. O'Sevrins, vescovo di Ronchi (Indie
Inglesi). Il 21, celebrò all'altare dell'Ausiliatrice
S. E. Mons. Melanson, arcivescovo di Moncton
(Canadà). Gran fervore alla « Giornata rrus-
sionaria ~ ed alla festa di Cristo Re.
(:r) MeTTWrie Biografiche. Voi. XVI, pag. 272.

1.6 Page 6

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Sottoscrizione
d elle colonne e d elle
le s ene magg1or1
12. 000 lire caduna.
La sottoscri:::ione delle colo1111e e delle lese11e
maggiori dt•f Santuario ha gid raggiunto 11110
cifra ro11sofante: 19 sr, 34-.
Co11 munifici ht111/utton vi figurano afliN!I
cx-allievi e Cooperatori salesiani d1 ogni parte
del mondo che si sono associali in nobile gara
per mrttrn imieml' la somma rid,iesta e per-
petuare nel sm1~uorio di Muri<> Ausilialrict il
nome dell'Istituto /uro caro.
1Ue11tre ne diamo l'elenco, rmgra:::iamo l uUi e
singoli dtil più prof()11do del cuore ossic11ra11do
perer111e Jen.·tJroso ricordo all'altare thlla Ma-
do1111a e di S. Cùroa1111i Bosco. I ntanto ricor-
ditmw che ne restano a,,cora 1 5 <la sottoscrivere
e ci rart'CJ111a11dia1110 caldam<'l/le alla generosità
dei nostri Cooperatori per coprire la spesa andtl'
delle rimammti.
t. Bogotà - Colombia. - Allievi e Coope-
ratori Snlesinni.
2. 0.Jkla11d - California. - Parrocch ia San
Giuseppe
3. Palermo. - Gli allievi di Sampolo.
4. Rio de Janeiro. - Missione del R io Negro.
5. Londra - Battersea. - L' Opera salesiana.
6. Lima - Perù. - Allievi e Cooperatori
Salesiani.
7. Torino. - N. N.
8. Roma. - l ng. G. Guerni Baldelli.
9. In memoria di Giacomo Bosso.
10. Root - Svizzero. - Anna Scblapfcr
n. Brtlemme. Cooperatori e Coopemcrici
dell'Ispettoria orientale.
12. 8 tlrmme. - .\\ llie,·i ed cx-allievi dcl-
i'Ispettoria orientale.
13. Cordoba - Argentina. - L'Opera salesiana.
I.}. C1111r,,:,1è. - Allì1:vi, cx-allic, i, Cooperatori.
15. Torino. - Paolo e ~b rianna Dovo.
16. .lfr,11tt'flideo - Uruguay. - Gli ex-allie,,i
cli Don Dosco Santo.
17. T'i;:twmo. Famiglia :\\lninardi.
18. l',grvano. - Famiglia ;\\lainardi.
19. Rù, Coflegos - Argentina S. Cruz.
Colegio N. S. dc Luj:-ln.
S. E. Mons. Crlmon1. v- . .ve dell' Al:t.l<a
~ • R cmor M uttlo tt
IN FAMIGLIA
1TALIA - Lombriasco. - Il Principe di
Piemonte alla Scuola Agraria Sales.iana.
11 18 ottobre u. s.. S. A. R. Umberto cli Savoia
Principe di Piemonte onorava la noscra Scuola
Agraria di Lambn asco d'un11 runhita vi~it.t che s,
pro1rnsse per q uasi tre quarti d 'oro in un'atm osfera
di nfforcuosa dcvo:r,ione e di fon-i.do entusiasmo.
Erano ad attendere Sua Altcna il Scli(rClilrio del
Capitolo Superiure &ig. Don Puddu, l'Ispettore.'
dott Don Roberto Fanrua, ,I Direttore dell'Istituto
Don l'cllegrino, il Podestà, ìl Parroco, 11 Segretario
PoJjt,co. autorir.ò acolastichc: e rappresemanz.c delle
a""OOi1moni, scuole elemcnbri cd asilo luaili, etl
un11 folla di popolo che, atteso il Pnncipc all'in-
gresso, si riven1ò poscia nel cortile centrale. Gli
alunni schierati coi loro professori lo $aiutarono
con vibranti acc:lumazioni, mentre la banda Jcll'l -
stituto Agrario Salesiano di Cumiorut •uon11,'ll la
Marc,a Reale e Gao,-inezzn. Dall'alto della grnd •
nata dello storicu castello, Sua ·\\ ltc:Ua a.,coltò quincli
il canto d, «Aquile di Roma• del Blanc, una calda
improv,·isazione del sig. Don Puddu chl· gli pre-
sentò l'oma,i:g'IO del Rcttor i\\lni:cion: e dei Supe-
riori. ed il nobile indiriv.o di un o.1unno che espresse
tutt11 la gratJtudine e la dc,·oz1onc dc, compagni,
giu~tamen.te ficrì di inaugurare il nuo\\'o anno sco-
lnst.ico sotto sl aulfl.lsti au~pici. U n ultro alunno
offort1c a Sua Altezza un ll.:I mazzo ùi fiori Poichè
1 giovani ebbero C:\\tltato • Piemonte Cllrn da Vitale,
Umberto di Savoia cominciò la ,·isitn olla Scuola,
indugiandosi dappnm.a colle ruppresentun?e delle
scuole elementari e dell'asilo del paese. nulle aule
a pmntcrreno, S. A R. pa.•sò ai pollai ,·d alle coni-
ghert' • tipo • cht' la Scuola ha fatto sorJ(erè nel pc-
rioJo sanzionistico allo ~copo di offrire al mercato
polli e conii1l1 ,icclti ed ubbondantt, e per insegnare
- prnticamente ngh nllievi e nlle massaie rurali delle
269

1.7 Page 7

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Da l'alto w IH1uo Arrivo di S. A. I\\. - A 11nvuw, i l cor11Je, - In vl6113 al pod er e.
::::::::
270
::::::::
pro, incie d1 Cuneo e di
Torino, che corsero numl!-
ro•e a vis:1arli, k !!nlDÙÌ
risorse economiche di al-
le, ,\\m=ò forti con criteri
pratici e rnzion;1li.
Huccess1vumcnte, l'Au-
l!U~to Principe ,·olle sof-
fennaTSi ad osscr,·,1re le
varie opere di Bonifica ln-
1qrn1le attuare dalla Scuola
Sales:ana e rifcren11si ,llla
Bonifica Agraria idniulica
dei terreni e quello ùei fab-
briCllti ruraLi.
Visitò in fim: gh ~p:11.iosi
edifici destinati 0111: altre
aule scolastiche, i A"Ubinttt1
,cientifici, dormitori e re-
fi,tton, nonchè le sale del
, étus10 cnstdlo, ost.1ndo
brevemente in prt>J!hl«!rn
nella cappella atlanut:1 ncl-
l'unticu sala d'armi. Espns-
~I: riperutrunente ìl Suo nilo
compiacimento, specie per
l'indirizzo k0rico-p1a1ico
dato all'insegnamento ,!elle
J1sciphne agrari", ù mo-
,trandosi partieolarmtnte
sensibile all'opera alacre e
non sempre fadle eh<- i
fi1tli cli Don llo~co svol-
Jl0no nel campo tlcll'agr -
coltura, fonte e ba,e di 01tni
sana autarchia, ed elogian-
do largamente 11 sisrem1
t ducari\\'O sale~iono.
Pnmn di nccom arn ·si.
S. A R. si degnò dì ~rnd re
d u" tortorcllc che nconla-
, ano ancora la cununi1:2n-
11one di Don Bo~c<1, e due
r11rral(lllli di Au~rralta. o-
m,1iu,o della ~ola allli
Augusti Principmi :"\\larin
Pia e \\'ittorio Emanude.
Congedandosi, rinnovò
superiori l'espressione
dd Suo au.1tusto nffetto
per la famiglin ll:lh:i-i,1nn
bencnu.1turando allu for-
mazione dei 1 50 giovani
che frequentano I corsi di
A"vinmento Professionale e
della scuola TecniC1.1 t\\1frn-
rio, noncbè dell' IMituto
Tecnico Agrario, iniziato
qucst 'anno.
La Scuola Agra.mi Sale-
.. nna, ricono~ciutu <l11trOn.
:\\linisrero dell'Educai,one
N1t2.(lfl.8le e i cui ei,ami,

1.8 Page 8

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S. A. R. il Principe
di Piemonte Um-
berto di Savola all3
nostra Scuola Agri-
cola dJ Lombrl:.sco.
Vcduteparziall del•
l'ls1ituto - Istan•
lanea durante l'o•
maggio ali'Augusto
Principe.
----

1.9 Page 9

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sostenuti nlla presen'W di unn R. C<1mmi,,~ion" hanno
valore leg11\\e, comprende infatti il seguente ordi-
namento di atudi:
s' Elm1l.'11tnrr (Corso Preparatorio);
An·iam, 1110 Profesrìonale Agrario (Con::o triennale);
Scuola Tu11ira Agraria (Corso biennale);
Co,so l,tituto Tennco Agrario.
- MirabeUo Monferrato.
ritorna.
Don Bosco
L'inno storico dello beatifi~ione ha cantnto
la più dolce e concreta realizzazione di un lungo
bOgno, la domenica 19 settembre u. s., a :\\tirnbello
1\\lonfemito. Pcrchè il Santo Don Bosco è tornato
davvero, doro 67 anni, nella persona del auo IV Suc-
cessore, 11 sig. Don Ricafdone - mimbdlese -
a riprendere p0$$~"$0 del primo Istituto d:t lui aperto
fuori Tnrino, nel 1863. L'affetto del Podestà e la
genuosità dell'ing. comm. Provern ollictnrono il
paese di tanta soddisfa,:1one. Ed 1I Prevosto hn reso
anche più Càro l'omaggio preparando In popohtzione
portan /011ta110, co11 la b1cc del Va11gdo, l'amore a
qHtsta diletta Italia.
Comunicò quindi al Podestà l'augusto compiaci-
mento del Santo Padre che, per le sue benemeren1.c,
lo creava Cclmmcndntore dell'Ordine di S. Sih-c-
~rro, e consegnò a S. E. il Prefetto le msegne del-
l'alta onorificc-nza perchè si compin~se di imporle
al neo-Commendatore La folla proruppe in un
npplau~ scrosciante.
Reso om,UfltiO al monumento ni Cuduti, autorità
e popolo pas;,uono alla inauqurazionc del ma~ni-
fico locnlc delle Scuole Comumtll che venne bene-
detto dnl Rettor Maggiore. Chiuse la cerimonia
S. E. il Prefetto con parole di alto compiadmcnto,
esaltando l'opera e la ÌÌl(Ura di Don Bosco Santo.
LII giornata, cnsl ricca di cmmdoni, venne coronati
da un grandioso concerto doto dalla uio,'lllle banda
degli Arnnguardi,;ti dell:i città di Casale, sotto la
dirt.:1.ione ùd m• Caro::.so, e culminò con un gran•
dio~o '\\IWltncolo pirotecnico.
- Roma.
Tre Em.mi Principi di
Santa Chiesa alla consacrazione episco-
pale del primo Parroco d_i Maria Au-
siliatrice.
LII con.~acrazione, episcopale da S. E. Mons. Ro-
tolo, 11 3 1 ot·obre u. s., nel tempio di Maria Au-
siliatrice, ha suscitato un -.·ero pld,iscito di entu-
siastiche manifestazioni d 'affcuo nl no,·ello Vescovo
S'nlesiano, 11 quale volle antici11uta In fesrn dei po-
veri, con gcner1:ise elargizioni di pacchi di viveri
nlle fiuniglic bisognose della parrocchia.
La chiavo ahnbolicn ofTerrn dal Comune
nl Rettor Moii,ilon,.
Nella sugi,cestiva solennità ùcl rito s~ sentiva In
commossa esultanza dei confrntella, 1:iovnni, parroc-
chiani, amac, cd ammirntor1 del nuo\\'0 Presule,
con apposito triduo ad una vera featn con comunione che oeirli anni del ~uo min1s1cro sucerdotnle ha
generale e ~olenni funzioni. Il ricc,-imcnto del Rct- sapu10 cauivarsi il cuore Ji tutti. Compi la fun-
ror ::\\loggiorc si s,·olse nel pomen,:gjo, CQrdiale e :i:iom: l'Emmo signor Cardin111e Enrico Gasparri,
solenne. Autorità e popolo lo nccolscro sul piazzale Vescovod Vel'etri. ConC(')naacrnnti, le LL. EE. R.me
della chu~~n e ve lo accompairnarnno per ricevere l'Arcl\\·esco\\'o salesiRno :'\\ions. Guerra e il Segre-
anzitutto da lui hl benedizione eucaristica. Da Ca.- tario del Vicariato Mons. Pascucci. Da apposici
sale era mu:rvcnuto nnche il Vicurio gencrnle l\\1ons. coreni nss:stev.tno anche gli Em.mi Signori Car-
Odùone. Dopo lo funzione, sulla stessa piazza, let- dinali Francesco Marchetti Sclv~ginn,, Vicar:o d1
teralmente gremita, segul l'attesa cerimonia cui Suo Santità, e Cam l'.o Caccia Domin'om, Col nostro
,·ollero pnrtcc1pnrc S. E. il Prefetto della Provincia Rettor l\\.lnwore si~. Don Ricaldon<', erano van
di Alcs,nndria, il Federale, il Comnndanrc del Ispettori cd il D irettore de'l'Oratorio di Torino,
Corpn d'Armata, aucorita pronnc,ali e personalità. pre1aai e personalità del clero e del laicato, ed una
Cm vibrnntc eloquenza il Podc,a\\ Tt•n. Ccli. Mario folla di fcdc?i che gremiva lo chiesa. Festeggiati:.-
l\\loSS<Jhrio cclrbrò la grandezza dell'ora che il po- simo, 1uuo 11 ~omo, all'l,;tituto Pio X l, Sua Ec-
polo mimbellesc viveva in comunione di affetti cellcn7,11 tenne il primo pontificn'e, l'indomani,
,,.
e di iriuHt0 orgoglio, esortandolo a vol1rcrc sempre giorno dei Sami, nella Ba~1hc:1 del Sacro Cuore.
pensiero cd opero alla maggiore gt11ndcz7,;1 dell'Ita- A m ero novembre si congedò quindi dalJn sua par-
lia impcriok•. Esaltò commosso il felice ritorno dd rocchia per ragg-iun!?ere lo d;ocesi di Velletri, ove
Salesiani nella ca,;a che vide e conobbe la prodi- la sua nomina a vescovo nusihnre ha incontrato
i:i:osn amvità del Saoto dclln giovcmù e consegnò i Jliù corti.ali consensi.
al Succ~son• una sambohcn chinw. prezioso ed
a.rti~ttco h1voro di orefice:na. li sig, Don Ricaldone
nngt11ziò commo•-;o pcl dono 1tcnialc: che non era
solamcnt.: simbolo, ma pegno e capnrru del lavoro
che i S.ilc~inni UHebhcro ripn.-sn o tare pel bene del
FRANCIA - Parigi. - Inaugurazione di
un tempio monumentale a San Gio-
vanni Bosco.
paese, dello Patria e della Chiesn, pi:rrhi - eiili disse
Nd sobborgo popolare di Chnronnc, che contu
- dalla risorta rasa salesiana parrir,w110 gli operai 75.000 nnime, noo tutte bnttez1.nre, a due passi
de/In mistirn t•ignn, gli l!.f.•a11gefì~::atr1ri rhe dot,ra11110 dnl!n Bnstiglia, In domenica 10 ottobre, Parigi ha
:::::::
:::::::

1.10 Page 10

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inaugurato uoa chiesa monumentale ad onore cL
San GiO\\"anni Dosco. i:: sorta in cinque anni, in stile
ori!(inalc, lince modernissime, su cnteri pratici,
piena di luce, d'aria, dt colon, ricca di marmi, di
mosruci, di •rlcndide vetrate istoriate. L'allar m:lg-
giore, in onice monolit,co, so~ticne un cmcilìsso
monumentale in un mosa,co <l'oro nito s11tte metri.
Mosaici cù affreschi ùtcorano le par~ti lungo le
quali si alhncano altri otto altari in marmi lilll, g,aUo
di Siena, b1g10, ded:c:m rispettivamente nl Sacro
Cuore, a :',lana Ausiliatrice, S. Giw,cppl', 5. Gio-
,,anni Do~co, S. Francesco d1 Sales, S. D1on1it1, .Santa
Geno,dfo, S. Vincenzo de' Paoli, le cui gcslll sono
celebrate da artistiche vNrntc sormonmn11 11li altari.
Alla ,·etrat.i ccnt-:1lc d<"I core), ov'!! r1trnun la glo-
ria di Don Dosco, fanno comna setk affreschi: due
lalerali rapprcsentann le due d.i\\ozioni predilette
dal 8anto alla SS. Eucarisna ed alla ~ladonna, colle
scene e\\'nnl(diclte ddl'IStitui.ione del SS. Sacra-
mento e del le Nozze d1 C(ln11; e cinque ,n ulto coi mi-
steri glurio~i del Rosario. I misteri gaudio~, e dolo-
rosi ..un rnratu in altreltanti affreschi lunlt'O le pareti
laterah. Richiamano pa111colare anenzrnne due rele
mppr..-.entan11 111 :\\ladonno allo scuola d1 Sant'Annn
e S. Gio,,anni Bosco alla scuola di sua mctdre.
Il camp,milc ha ventotto t.'tlmpant:, dt cui le prin-
cipali furnno bl\\ttez7.otc col nom.) di Snntu Moria,
ad onore di l\\laria Ausahatrice; Sam'Annn, per ri-
cordare eh~ il santuario è sorto sul terreno dell'Ora-
torio intitolato a Sam'Anna: 8am'Enr1co, per ricor- S. E. Rev.ma Mom. Salvatore Rotolo, vesço,o titohv.:
dare il fondalore dell'Orntorio, l'abate Planchat, di Nadaruo Ausiliare dl S. Em. li Card . E. Gasparrl
martiriz,ato dni ~munnrd1; San Francesco d'As-
per In diocesi di Vèltctrl
sisi, pel desiderio di due donatori
S. F.. Moru.. «01010 coi:11 .Em.mJ Gasparrl, MarcbetlJ SelvagglaoJ, Coçcln Dominlool, col Rw1or Magaloroi
e I Vescovi consacranti, dopo la solenne fwuionc.
2 73

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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Mhura m. 44,80 di lunghezza per 22,60 di lar-
gheZ?,a e 24, 35 di altezza: tutta in cemento armato.
La costruzione comprende, oltre al santuario pro-
priamente detto, dedicato a San Giovnnni Bosco
una vasta chiesa sottostante dedicata a Sant'Anna'.
patrona dell'Oratorio. In essa si conserva ancora il
confessionale in cui fu arrestnto l'abate Planchat,
fondatore dell'opera pià tardi assunta e sviluppata
dai Salesiani. ti pio sacerdote, apostolo del quar-
tiere, pur essendo prevenuto che i comunardi lo
avrebbero arresrato, non volle rinunziare al suo
ministero, e fu preso mentre confessava, trascinato
fra insulti e percosse allA P refettura, quindi fuci-
lato con altri sacerdoti ostaggi il 26 magl(io t 871.
Quattro vetrate istoriate riproducono l'abate in
atto di far la carità a un povero, attorniato da un
gruppo di fanciulli, arrestato al confessionale, fu-
cilato dai comunardi. Sei altre vetrate sono mvece
dedicate ad alcuni episodi della vita del ven. Do-
menico Savio: la sua estasi eucaristica nel coro della
cappella di San Francesco di Sales in Torino; il
suo apostolato per la distruzione dei libri cattivi;
il suo affidamento a Don Bosco colle storiche parole:
• Voglio fanni santo 1; la predizione della convt>r-
sione dell'Inghilterra; un colloquio con Don Bosco
che gli addita Maria Ausiliatrice; la sua apparizione
al Santo dopo la morte, io una visione di gloria
ce.leste. Sarà la chiesa dei gim•ani oratoriani, mentre
il santuario servirà più particolarmente ai devoti
ed ai parrocchiani.
Architetto, M. Rotter. Il concorso dei piccoli e
dei grandi, le offerte del popolo mendicate dal no-
stro D. Simeoni hanno permesso di condurrt> innanzi
i lavori e dànno speranza di saldare i debiti rima~ti.
I.a benedizione rituale fu impartita dallo stesso
Em.no Cardinal Arcivescovo di Parigi Giovanni
Verdier, alla presenza di autorità e personalità di-
stinte e di una gran folla di popolo e di giovani.
Rappresenta,,a il Rettor Maggiore il sig. Don Scriè
del Capitolo Superiore. Compiuto il sacro rito,
Sua Eminen1,a ascoltb dal trono l'allocuzione del
nostro Don Simeoni che, con commosse parole,
ringraziò l'Arcivescovo, iJ rappresentànte del Rct-
tor Maggiore e quanti avevano cooperato all'erezione
del tempio. In seguito iJ sig. Don Serié lesse un
messaggio del sig. Don Ricaldone; e infine prese
la parola lo stesso Em.no Cardinal Verdier, il quale,
,m compiaciutosi pe.r la magnificenz.e della chiesa, cli!ise:
Questo sm,tuario di-verrà be11 presto centro di pel-
legri11aggi pel popolo parigino e per la Francio intera.
Ringraziato a sua volta Don Simeoni dello zelo
esplicato nella fervida "igili;, consègnò il tempio ai
fedeli della parrocchia dicendo: Omai, qwma chùsa
~ t,ostra. Voi l'amerete e ne 011drete fieri. Posso sem-
pre gremirsi come oggi di /Meli devoti, pos.to esser
per tutti l'asilo dtlfa felicità e dello pace! Tosto D. Si-
meoni sall l'altare per la celebrazione della prima
Messa ed i piccoli cantori della Croix de Bois ese-
guirono egregiamente brani scelti di Palestrina,
Moissenet, Indy, Vittoria, Maudui.
Nel pomeriggio, la chiesa si greml cli nuovo per
la funzione di ringrazinmcnto. Il Nunzio Apostolico
S. E. Mons. Valeri pontificò i Vespri ed impartì la
benedizione eucaristica. li nostro Don Auffray
:::::::
2 74
:::::::
cantò dal pergamo la grandezza e la gloria di S. Gicc-
vanni Bosco • runico degli opera.i •·
Cosi, nel gran qunrtiere operaio di Charonmi,
Don BoscQ, il vero, il santo runico dclla classe ope-
raia, è ritornato nella gloria di un nuovo trionfo che
fece ricordare lo storico trionfo del 1883, quando
Parigi fu bouleversée dal fascino dell'umile prete
piemontese. t ritornato per non partirsi più e per-
petuare neUa capitale, che fu tanto generosa con lui
e _colle opere sue, la sua missione di pace, di amore,
d, elevazione dej?li umili, di santificazione di tutti.
Le"ttera di Don Giulivo ai giovani.
Carissimi,
permet/tJtcmi chtt n11che quest'anno, nel mese ili dicem-
bre, io botta la grn11 cassa per i,witaroi tutti ad abbo-
t1ani alle Letture Cattoliche. So benissim<1 che voi
siete giil abbonati n ta11te belle riviste illustrati! (1 );
ma qui si tratta di libri, 11011 di riviste. Gra::;iosi vo-
/u111elli compilati da t•nlentì scriuori w temi 'Cari, del
massimo interesse, in una li11gt,a p!ira e smagliante
che basterebbe do sola a forvi prendere dieci di c:0111-
po11i111ento. Ogni volwnetto è 1111 piccolo gioiello. denso
di istruzione, e t1illo edificazione. Che dire poi degli
omeni racconti che si o/ternano ai volumetti di cul-
lllm, sol!tN011do lo spirito a quote deliziose? A fi11
d'm1110 eccovi inoltre tutto giocondo il Galantuomo:
m1 o/11101wrc:o che non ho l'1ig11.ole pe-r giovialità e
per utilità. Pensate i11/i11e rhe s-i tratta della pubbli-
co:::io1111 pudiletta Jrmdata da S. Gùn:anni Bosco nel
1853, <he co11ti111w da otta11taqttattro amzi.
È diffirile dire tutto il bme che ho fatto m (JUesto
tempo. U11 Vescovo missionario, S. E. Mons. Calza,
delle Missioni Estere di Parma, Vìcario apostolico di
Chrngrhow (Cina) mi dic11t1a q,,alche 011110 fa che rgli
doveva la sua vocazione sacerdotale e missionaria
alle • Letture Cattoliche•· Ed 1,n emigrato italim,o
residente a Nuova York ri'muroava l'o,mo scorso il
sflo obbo11a111e11to dichiara11do che le Letture Cat-
toliche• lo avevano Slllvato nientemeno che dall'e-
resia. Du11q,,e le Letture Cattoliche contim,ano an-
coro lo missione affidata dal Santo Don Bosco: orùm-
ta110 olla dta e solvm,o dni traviamenti.
Sua Embum;:a il Card. Sa[olli 11el discorso tenuto
agli ex-allit!Vi saluio,u ali'Esposizio118 l11ter1wzio11ale
della Stampa Cattolica il 2 1 febbraio u. s. ha detto
testualmmte: Le • Letture Cattoliche • attese con
tanta impazienza dal pubblico, per la varietà della
materia, per la sodezza e facilità degli argomenti, per
ln spigliatezza della forma, rimangono tome il tipo
della leneratura educativa popolare •·
Che roso volete di pitì per dar loro la preferenza?
La S. E. I. ltt offre quest'am10 i,z una 1lUOtla elegante
edizione, di più ampio formato, copertina a colori,
senza ,mmentar11t il prezzo nepp11.re d'un centesimo:
proprio solo per omore a DonBo,co. Abbonatevi odu11-
q,,e in mosso e fate contento il Galantuomo che d
Poi, it1 fondo, il vostro sempre aff.mo
DoN Grur.rvo.
(1) Non dim~ticate GIOVENTU' JIIISSIONARIA
che costn appena L. 6.20 all"anno.

2.2 Page 12

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DALLE NOSTRE MISSIONI
MATO GROSSO (Brasile).
V en.mo Padre,
Abbiamo felicemente conchiuso una visita
alle colonie dei Bororos e pensiamo di farle
piacere dandogliene qualche notizia.
Partimmo il 18 giugno u. s. su di un auto-
carro carico di sale, accomodandoci alla meglio
e continuando a correre, sotto un cielo di
fuoco, fino a Sangradouro. La prima notte
la passammo nella sacrestia della vecchia chiesa
<li Chapada, un paesello quasi abbandonato;
la seconda a ciel sereno, sulle reti appese tra
due autocarri. Dopo un giorno di riposo a
Sangradou.ro, continuammo il viaggio, giun-
gendo con un'altra giornata di corsa a Merore,
e, dopo una nuova breve sosta, a Barreiro, dove
invece bisognò attendere per tre giorni, in
una casuccia disabitata, la barca che ci avrebbe
éondotte ad Araguayana.
Gfonta finalmente 13 barchetta, incomin-
ciammo la discesa del Garças prima e del Ara-
guaya poi. Si trascorse il giorno, sempre
batrute in pieno dal sole cocentissimo, tra
la lettura, il canto e la preghiera; con una
breve fermata a mezzogiorno, per far cuocere
il I iso e i fagioli, razionati con molta econo-
mia, perchè l'imprevista sosta dei tre giorni
a Barreiro ci ave\\'a diminuito le provviste.
Verso le sei del pomeriggio, si scese a
riva con le membra indolenzite dalla prolun-
gata e incomoda posizione, e, preparata un
po' di cena, recitammo le preghiere, sotto
le fronde degli alberi, al chiaro d'una ma-
gnifica luna piena, che ci risparmiò le po-
che candele rimasteci. Fino a mezzanotte si
dormì discretamente, ma poi il freddolino
umido, penetrando nella rete, ci tenne deste
fino all'alba, quando già bisognava alzarci
per preparare l'altarino portatile e ravvivare
il fuoco. Ascoltata la santa :Messa, fatta la
santa Comunione, e preso un po' di caffè, si
riordinarono le poche cose, riprendendo di
bel nuovo la navigazione.
Così per quattro giorni di discesa nell'an-
data, e poi per sette di salita nel ritorno. In
più luoghi, dove la corrente delle acque è
molto rapida, si dovette discendere e arram-
picarci per le rive fino a oltrepassare il punto
pericoloso, mentre i poveri barcaiuoli scesi
nel fiume, talora con l'acqua fino al collo,
spingevano o tiravano in salvo con delle corde
la piccola barchetta, continuandg poi a re-
mare faticosamente tutti inzuppati e goc-
ciolanti.
Corsa la voce, non si sa come, che passavano
il sacerdote e le suore, cominciò un sali scendi
di barchettine, portanti malati e bimbi da
battezzare. Le poche medicine della nostra
valigetta andarono a ruba, e in cambio ci ven-
nero offerte uova fresche e banane. Dal sa-
cerdote fu anche benedetto il matrimonio di
una neretta sedicenne, semplice e buona,
ma così poco istruita che ci volle assai per
farle comprendere, almeno un pochino, che
doveva riceYere un sacramento. Sono così
abbandonate quelle povere anime, eppure con-
servano, grazie a Dio, una fede semplice e viva!
Ad Araguayana ci confortò il bel nwnero
di alunne delle scuole, il fiorente Oratorio
festivo e la vera e sentita pietà delle fanciulle.
La no,tra casa, in parte restaurata, ma sempre
assai modesta e povera, ebbe, non molto dopo,
l'onore di ospitare per alcuni giorni la giovane
nipote dell'ex-Imperatrice del Brasile- Donna
!sabei - io visita a quelle regioni con il padre
- princip~ D. Pietro - e il fratello; gli illu-
stri ospiti lasciarono al popolo edificanti esempi
di bontà e di fede cristiana.
Giunte di nuovo a Barreiro ci attendeva,
per proseguire il viaggio di ritorno, un carro
ad alte ruote!, trainato da dieci coppie di buoi,
una specie di carro romano deU'èra precri-
stiana, sul quale, fra nuvole di polvere, per-
corremmo parecchie leghe fino a ~giungere
nuovamente il nostro camion.
A Merure la nuova Direttrice, medico-chi-
rurgo della zona, fu ricevuta in trionfo dai
bororos, certi che la sua arte non li lascerà
morire.
Il diuturno ed eroico lavoro delle suore,
alcune delle quali c-0ntano già quarant'anni
di missione, è coronato da frutti confortanti
di vita cristiana. Alla domenica, infatti, po-
temmo vedere con gioia intere famiglie bororo
accostarsi alla santa Comunione.
La colonia di Sangradouro, vicina alla straùa
carrozzabile, risente del contatto dei passeg-
geri - quasi tutti «garimpeiros » o cercaton
di diamanti - ciò che influisce assai sull'ec-
cessivo esodo dei bororos. Nella nostra casa
trovammo un discreto gruppetto di bororine
civilizzate e un altro maggiore a Lageado:
tutte mantenute dalla Provvidenza. In fiore
anche qui l'Oratorio festivo; e, dovunque, la-
voro sempre intenso e povertà e sacrificio che
lo rendono fecondo.
::::::. 275

2.3 Page 13

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A BE I T G E M AL (Palestina) fior
che custodisce la tomba del protoma,
cono In veduta generale <lelln S
basilica èedicata
ti,, Da 1111strn a dcs/TII, I trito in bns,o, Il Ma r I y r I u
prima dell'opera dJ rimboschimento U colle .al 19
,

2.4 Page 14

▲back to top
;ce la Scuola Agricola Salesiana sul colle
ire Santo Stefano. Le fotografie riprodu-
ùola e della cripta della costruenda
al Perdono cristiano.
a - La tomba e Jn navata di accesso • La Scuola - Il colle
,6 · L'altare maggiore della cripta - La nava1a centrale.
-
2 77
..:::::

2.5 Page 15

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Tutta la immensa zona, bagnata dal Garças
e dall'Araguaya e intersecata dai numerosis-
simi loro affiuenti, è abitata dalla popolazione
nomade dei « garimpeiros ~- Vivono, con le
numerose famiglie, in capanne di foglie, co-
struite sulle sponqe dei vari fiumi e torrenti,
e stanno quasi sempre immersi nell'acqua,
da cui estraggono la sabbia diamantifera, che
lavano poi in una baccinella di legno, ansiosi
di trovarvi depositata l'ambita pietra preziosa.
Quasi tutti sono poveri e coperti di m iseri
stracci, perchè non è cosa tanto facile trovare
diamanti di valore e far fortuna.
Per poter prendersi cura di essi, e special-
mente dei numerosi figli, sarebbe necessario
poterli seguire nelle loro continue peregri-
nazioni attraverso l'immenso Mato, che ben
a ragione si chiama Grosso.
Nel nostro rapido passaggio non potemmo
far altro che distribuire alcune medaglie di
Maria Ausiliatrice, pregando la nostra Celeste
Madre a benedire ed aiutare quella povera
gente, che, tutta presa dal sogno di ir.raggiun-
gibili ricchezze terrene, non pensa forse agli
eterni tesori del Cielo l
Suor CAROLINA MtOLETTl. F. llt/.. A.
CINA
Il ti fon e.
Amatissimo Padre,
I rev.mi Visitatori, che ci hanno fatto sentire
la sua presenza in mezzo a noi, in questi giorni
indimenticabili, non arriveranno tanto presto
a Torino, ed io non posso lasciare di scriverle
due righe sugli avvenimenti dei giorni passati.
[ giornali hanno parlato del terribile tifone
scatenatosi su Hong-Kong nella notte dal' t
al 2 settembre, che fu il più disastroso dopo
quello del 1905.
Tifone è w1a volgare parola cinese Tai.-
F1mg (grande vento} di cui però nessuno sa
farsene un'idea se non ci si è trovato in mezzo.
Noi qui siamo quasi abituati; giacchè
ogni anno, da giugno a settembre, almeno
una decina si susseguono e passano fortuna-
tamente senza lasciare grandi tracce; portano
anzi un po' di fresco e pioggia, in generale. Ma,
di tanto in tanto, come appunto quest'anno,
seminano strage e morte.
Stavamo per raccoglierci a recitare le ora-
zioni della sera il r<' settembre, allorchè mi
si presentò il papà di nostri alunni esterni
coi suoi tre figli e mi disse: - Padre, mi per-
metteresti cli rifugiarmi qw in collegio que-
sta notte, caso mai venisse il tifone ?
- Cosa mi dici mai ? - gli risposi - è im-
possibile che venga il tifone, questa notte;
non ci pensare neppure.. Abbiamo già il co-
lera da un mese in città, e la guerra in Cina,
non è tempo di tifoni I
- Tu sai che hanno già dato il segnale al
semaforo? Anch'io mi augùro che non venga.
Se venisse però, starei molto male, giacchè
la mia casa è malsicura e potremmo venir
tutti seppelliti; per questo mi son pem1esso
di venirti a chiedere rifugio, caso mai...
- Ma certamente! In caso di pericolo, la
casa è aperta a tutti. Spero tuttaYia che non
ci sarà bisogno.
Se ne andò contento, mentre io raccoman-
davo ai servi di chiudere bene porte e .finestre,
come si usa sempre fare in simili frangenti;
~enza però dare molto peso alla notizia, es-
sendo passati già altri quattro tifoni in due
mesi. Le segnalazioni non avevano del resto
indicato alcuna speciale gravità. Senonchè la
depressione atmosferica non lasciava dormire.
A mezzanotte, ecco i primi soffi di un
vento straordinario che fan fremere e sbattere
le finestre mal fissate e segnano l'inizio della
bufera. Salto giù dal letto e faccio un giro
per tutta la casa, incontrandomi con Bonini
che mi aveva preceduto nell'ispezione.
Si aggancia e spranga !laidamente ciò che è
più vulnerabile; faccio un giro nel camerone,
ove i giovani dormono saporitamente e rientro
in stanza, senza più riuscire a prender sonno.
Pian pianino le parole del buon vecchietto pre-
sero un senso di realtà spaventosa e mi misi
a pregare. Gradatamente, ma rapidamente,
il vento infuria, il rombo cupo delle onde
sbattute sul molo si ripercuote minacciante:
il t ifone avanza sempre più pauroso: bisogna
pensare al salvataggio. In pochi secondi tutta
la casa è in piedi: tutti impegnati ad assicurare
finestre, a sprangare porte, a pnntellare tra-
mezze. Qualche vetro cede; e, col vento impe-
tuoso, penetra anche l'acqua.
Al portone, una folla grida terrorizzata, e
si accorre ad aprire, mettendo la tipografia
a disposizione dei poveri vicini, Scappati su-
bito dalle case pericolanti.
Volan tegole, si schiantano alberi, cedono
pilastri, tettoie intiere vengono asportate in
un turbinio infernale, che agghiaccia anche i
più coragg1osi. Fortunatamente noi nella casa
nuova eravamo al sicuro; ma il fremere delle
porte e le scosse del fabbricato, che sembrava
sorpreso da un terremoto, ci fecero compren-
dere quanto avveniva al di fuori.
::::::::
<

2.6 Page 16

▲back to top
Un finestrone della camerata cedette e ci
volle la manovra di un'ora per chiudere con
assi; mentre gli alunni s'eran trasportati in
una sala presso la sacristia ove continuarono
il loro sonno a spizzico, sopra grandi tappeti.
Dalle tre alle quattro, parea il finimondo.
A poca distanza da noi scoppiò il fuoco in
un deposito di benzina e le fiamme, ad inter-
valli, si alzavano altissime, mentre i tizzoni
eran lanciati in ogni direzione. I vicini cer-
cavano scampo, ma la strada era invasa dalle
onde furenti, e più di 50 furono trasportati al
mare dalla corrente.
La tipografia si gremì di rifugiati: chi pian-
geva, chi sospirava, chi pregava. Tutti si
stringevano vicini; le mamme erano avvin-
ghiate dai figliolini terrorizzati.
Dopo le quattro, la furia dimimù, il vento
cominciò a calmarsi; e si scatenò invece un
diluvio di pioggia che, trovando canali e
condotti ingombri od ostruiti dalle foglie e
dai detriti del tifone, prese ad inondare ogni
ambiente, traboccando dappertutto. Non riu-
scimmo a salvare neppure la chiesa, al p rimo
piano, ove superò i 10 cm.
Celebrammo alla meglio la S. Messa e,
verso le sette, cominciammo a renderci conto
dei danni.
Delle piante, rimanevano solo i tronchi, e
non poche erano addirittura sradicate; due
degli antichi fabbricati furono scoperchiati.
Non poche :finestre infrante, porte sfondate,
una tramezza del refettorio abbattuta; camini
volati chissà dove; due armadii con stoviglie
completamente in frantumi; aulee muri esterni,
di fresco imbiancati per l'apertura delle scuole
che doveva avvenire precisamente quella mat-
tina, orrendamente imbrattati.
. Le persone, però, tutte sane e salve.
In città, si può dire, che non una casa ri-
mase illesa, neppur le più solide, le nuovis-
sime.
Ma il terrore fu sul mare. Una dìecina
di battelli affondati; una ventina, avariati,
gettati sulla costa o sugli scogli. Anche il
Conte Verde del Llyod Triestino fu imtestito
da uu altro vapore che gli ruppe l'ancora, fu
buttato sugli scogli, presso Shao Ki Wan e ce
ne volle a disincagliarlo. Passeggieri ed equi-
paggio eran già pronti per lanciarsi in mare,
credendosi perduti; ma furono salvi. Quaranta
imbarcazioni da pesca sono scomparse; piccoli
villaggi interamente distrutti. L'ultima stati-
stica segna 10.000 morti in città e dintorni
e sul mare!
Si dovette tramandare l'apertura delle scuole
e non siamo ancora riusciti a rimettere la casa
in ordine. Poveri noi, se non avessimo avuto
la nuova casa!
Pochi giorni dopo tornarono dal Giappone .
il sig. D. Berruti e il sig. D. Candela, che po-
terono ancora constatare i disastri del tifone.
La città fu presto zeppa di rifugiati, orfani
e danneggiati che bussano continuamente
alla porta; e dovremmo disporre di una Banca
per soccorrere almeno i più bisognosi.
Amato Padre, ci raccomandi alla carità
degli amici e Cooperatori e ci mandi la sua
benedizione.
Aff.mo figlio in C. J..
Sac. GrOVANNl GuARON;\\.
ASSAM (India).
Re lazione annuale
d eJJ'attività missionaria.
Amatissimo Padre,
Ecco in cifre il bene compiuto dai suoi figli
in Assam, dal luglio 1936 al luglio 1937:
Battesimi di adulti
» di infanti di infedeli .
» di infanti di cristiani
» in articulo mortis
3.705
1.5r8
1.238
602
Totale
7.063
Numerò cattolici
Numero catecumeni
Comunioni
Confessioni
Matrimoni i
Estreme Onzioni
Catechisti
53.890
2 57
2 99·935
135. I 30
71 5
210
45+
Il numero consolante degli adulti fa che
l'Assam sia annoverata fra le prime quattro
missioni dell'India, considerate come ceneri
principali di conversioni.
Il ringraziamento e la lode siano solo a
nostro Signore Gesù Cristo che ha benedetto
le fatiche dei Sacerdoti, Coadiutori e Suore.
L'Assam è un campo nuovo di conquista
per il Regno di Gesù Cristo. Non è la cristia-
nitàgià organizzata come nelle diocesi d'Europa:
l'avanzata dell'esercito pacifico di G. C. che
procede sempre più rapida lascia dietro a sè
un terreno dove tutto è da creare. Quelle mi-
gliaia di convertiti che ogni anno entrano nel
vero gregge, significano nuovo lavoro per i
Missionari già cosi pochi e stremati cli forze,
e nuove spese.
:::::::
-

2.7 Page 17

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NuQ'/lo lavoro: perchè i cristiani novelli
sono come i fìgliuolini della famiglia che hanno
bisogno cli cure speciali per non ricadere nel-
I'apostasia.
NuO'lJe spese: per costruire cappelle, resi-
denze, scuole, dispensari.
e Ora un fatto che il numero dei .Missionari
non aumenta ogni anno in proporzione alle
necessità della nuova espansione; il cespite poi
delle entrate rimane stazionario, se non dimi-
nuisce per l'acuirsi della crisi. La prudenza
umana suggerisce di fermare il lavoro di espan-
sione; ma la parola di Gesù è: n anda(e »; e non
possiamo chiudere la porta a migliaia di anime
che vengono spontaneamente.
e di preci: i missionari lottano con eroismo e
con mezzi al tutto sproporzionati alla santa
impresa, ma di sicura riuscita.
Non lasciamoli soli, diamo l'obolo, l'offerta
della preghiera e dell'aiuto finanziario e coope-
riamo a trasformare l'Assam in un giardino di
Gesù Cristo.
Il lavoro dell'anno passato mirò soprattutto
a consolid.ire nella fede i cari neofiti. I mezzi
adoprati furono:
a) Formazione dei Catechisti.
b) Stampa di libri cli preghiere e catechismi.
e) Sviluppo dell'Azione Cattolica.
d) Opere sociali.
Dato l'esiguo numero degli operai evangelici,
Shlllong. • La scuola superiore e l'orfnnoLtvflo fenuniniJe.
Quei popoli aborigeni che popolano le col-
t:ne dell'Assarn e la vallata del Bramaputra,
non hanrn> casta, sono animisti, gel1te semplice
e pacifica. I tempi mutano: l'Assam si sveglia
ad una nuova vita! O essi sono rigenerati a
Cristo, o sono assorbiti da1J'Indujsmo o dal
.Maomettismo.
Se è vero che, ncll'Assam, l'Induismo si
gloria di aver assimilato 100.000 aborigeni nel
corso di pochi anni, -quale responsabilità per
noi!
Con una campagna a fondo e uno sforzo
energico in pochi anni s.i potrebbe nell'Assam
rinnovare i miracoli del Chota Nagpur e del-
l'Uganda con decine di migliaia di conversioni.
Noi diciamo queste cose pcrche l'Assam
- - :ibbisogna di una crociata intensa di soccorsi
280
la necessità dei catechisti è una questione vitale.
In ogni distretto i catechisti, preferibilmente
reclutati fra elementi usciti dalle nostre scuole,
partecipano a corsi menr,ili d'i~truzione ed
esercizi spirituali.
Il numero dei catechisti raggiunge la bella
cifra di 454- Per il loro mantenimento si cerca
sempre più d'inculcare nei cristiani il senti-
mento ed il dovere di sovvenire alle necessità
della chiesa contribuendo secondo le forze.
Nei villaggi ove il denaro è scarso, la buona
massaia che \\'a al mucchio di riso per prendere
la quantità giornaliera, ne mette <la parte un
pugno per la chiesa; altri dànno frutta, uova
e l'obolo della vedova. È ancora troppo poco
quello che si raccoglie e siamo ben lungi dal-
l'avere raggiunto il risultato dei protestanti

2.8 Page 18

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economicamente pii1 forti; ma se si vuol pro- Altre opere soci.ùi sono le Banche del Riso,
gredire e fondare nuove comunità è neCCSl;ario Società cooperative.
continuare nell'organizzazione del contributo Quando il raccolto va male per troppa piog-
Jei cristiani verso In loro chic~a.
gia, o siccità, i poveri cristiani per vivere non
Si potrebbero ricordare episodi di generosità, hanno altro che gettan>i nella rete degli u:;urai
atti di sacrificio che dimostrano come il senti- che imprestano denaro a interessi esorbitanti
mento cristiano ha gettato profonde radici in Quante famiglie sono ro\\"inate e dbpcr, e
molti cuori.
pcrchè hanno questa catena ai piedi! Abbiamo
Pcrchè una comunità viva, deve avere i libri incominciato la B:utca del Riso per aiutare i
di preghiere, catechismi, ecc. Vi è una grande cristiani durante il tempo della semina, a com-
richiesta del libro delle preghiere. Quelli che perare il bestiame; anche qui si:imo all'inizso,
li:lnno a stento leggere si fanno maestri agli ma i vantaggi sono già notevoli.
altri; col libro s'imparano i canti, le preghiere; Opera sociale i.;ono pure le scuole per l'edu-
il libro diventa il vademec11111 del cristiano a cazione primaria, le due bene attrezzate scuole
casa cd in chiesa.
di Shillong e di Gauhati, la scuola agricola di
Quest'anno pubblicammo o ristam11ammo Raliang, le varie scuole di tessitura e cucito
libri in Iuiasi, l lindù, Garo, Boro e Assame~e. delle suore...
L, caratteristi(.'ll deU'Assam di avere tante L'istruzione superiore ba ricevuto novello
lingue, è la nostra Pentecoste nel lodare e in- impulso con l'aggiungere il ramo delle Scienze
vocare il buon Dio; ma la pubblicazione di alla scuola di St. Anthony in Shillong, dotnn-
nuo\\'i libri domanda altri sacrifici finanziari, dola di un gabiRetto di :fisica e di chimica.
..
do\\'endosi escludere ogni idea di guadagno. Il Con l'apertura d'una scuola superiore per ra-
libro delle preghiere Khasi, per esempio, consta gazze, pure a Shillong, in un nuovo e bel
di 500 pagine e fu stampato in 5.000 esemplari. fabbricato per opera delle Suore di Notre
L'Azione Cattolica che chiama a raccolta, Dame des Missions.
sotto la bandiera dcl Papa, i più volonterosi, Altre opere importanti dell'anno passato
,.
forma l'esercito ausiliare del :\\Iissionano affine sono:
di prescr\\'arc lo spirito cristiano in meiw ad
1) Il compimento della chiesa e residenza
un mondo ancor,1 pagano, sradicare ctisordini, missionaria in Tura, fra le tribù Caro.
dare il buon esempio. Una delle piaghe più
z) L'acquisto di una casa per le Figlie
dannose fra i la\\'oratori dei giardini <li thé è di ì\\laria Ausiliatrice in Tezpur (Catecume-
l'ubriacatura: i membri dell'Azione Cattolica nato femminile e santa infanzia).
si astengono completamente da bevande alcoo-
3) La compera di un nuovo terreno e
liche.
Ca.'la in Dibrugarh.
L'opera sociale che mira al benessere mate- Tutte queste opere furono imposte dall'e-
riale e sociale del cristiano deve andare di pari spansione dcl lavoro missionario.
passo con quella spirituale.
I lavori per la ricostruzione della cattedrale
I poveri sono evangelizzati, gli ultimi sono distrutta continuano lentamente: si spera di
i primi, ma la religione di Cristo ccn,-a di sol- benedire la cripta nel mese di novembre.
levarli anche materialmente.
Ancora il Vescovo è senza casa ed abita due
- Curate gl'infenni •• disse Gesù. L'Assam stanzette provvisorie. È risorta invece la bella
è una zona malarica e lo sappiamo ben noi casa di formazione salesiana in Shillong.
che quasi tutti abbiamo prc.-.so il germe malefico Quel che a noi preme di più è l'opera di pro-
non ostante le misure profilattiche. Che dire paganda missionaria, per non arrivare in ri-
di tanta povera gente che ha il sangue saturo tardo in terreni molto promettenti, come aç-
di germi, che si nutre male, vive in po\\ere cennavo in principio di questa lettera. Le suore
capanne?... '\\clic città e centri pii, importanti missionarie sono desiderate come la manna dal
vi sono ospedali, dispensari; anche la missione Ciclo in tre importanti centri, per l'educazione
cattolica il contributo per alleviare tante delle ragaz7,e: abbiamo già trovato il personale
miserie! Lo dicono le nostre suore che nei vil- mn ci mancano i mezzi per costruire la casa.
laggi sono aspettate come l'Angelo della pisci- A Barpet.a, nella Vallata del Bramaputra, la
na di Gerusalemme; parlano i dispensari di residenza missionaria costruita in legno fu
Jowai, di Ralìang, assediati continuamente da spazzata via da un ciclone e i nostri missionari,
gente che domanda medicine e chinino. Le senza casa, alloggiano in Gauhati, fuori del
suore lavorano negli ospedali di Dibrugarh, loro distretto...
e Gauhati; quando potremo avere almeno un In quest'anno e specialmente nell'anno 1938
ospedale moderno canolico?
così caro e solenne per la Famiglia Salc.<iiana,
::::::::

2.9 Page 19

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Assam. • L'arrivo del Vescovo in un vHlag,::io.
intensificheremo tra i cristiani la pietà Euca-
ristica e la de,·ozione a Maria Ausiliatrice; e
confidiamo che si opereranno quei miracoli
che San Giovanni Bosco prometteva a chi
propagava queste due divozioni.
Ope~e necessarie e in programma per
il 1938:
1) Ricostruzione della stazione di Barpeta
distrutta dall'irrcendio, ove i missionari atten-
dono a 6.000 cattolici.
2) Seconda parrocchia in Shillong accantc
alla chiesa del Sacro Cuore. Shillong, la capitale
del\\'Assam, comincia a subire gli effetti del-
l'urbanesimo. Urge provvedere meglio ai cri-
stiani, se no nell'emigrazione di gente d'ogni
paese vcrrgono assorbiti, dispersi o distrutti. Le
Figlie di M. Ausiliatrice vi apriranno una casa.
3) La casa di Johrat per dividere Dibru-
garh che ha 18.000 cattolici. È il centro della
vallata, quartiere generale dei Battisti, posto
a\\'anzato pèr il lavoro fra i Nagas, splendida
tribù da guadagruire a Gesù.
+) Le suore sono richieste a Tara (Garo)
ove quella tribù manca di suore che educhino
le ragazze.
Ma.ria Ausiliatrice ci aiuti! Lei ci benedica
tutti, amato Padre, e tni creda il suo
obbl.mo figlio in G. C.
ffi STEFA.,.'-0 FERRANDO
VescO'IJo di Shillong.
Assam. Una processione.
::::::

2.10 Page 20

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GRAZIE
notte del I J dello stc~o mese fu dal ùottore che la
curavu e da un professore prim11rio dell'ospedale d1
attribuite all'intercess ione di
MARIA SANTISSIMA AUSILIATRICE
di San Giovanni Bosco
S. Gio\\'nnni giudicata in fin di vihl. L'ammnlrnu
avevu l(IÒ ricevuto il Santo Vu111c,1 e l'Estrema
Unzione e presentava tutti i "intomi di una pros-
sima fine. Scraziau dal dolore I suoi cari ed io re-
e di altri Servi di Dio.
Rarroma,u/im110 t•ira111a1u ai gra.11111, 11ti ,asi di
g,urr1.f!,011c, di Iprrìficare scmprtl bwr In nolortia e
ft, rircn1u111::t pi,) impnrtanti, e di u~111,re rhinrmne11U
la propri<1 firma.
Non si p111i/1/irt1n<1 ÌT1/cgral111<11tr le ula::ioni di
gra::ir tworw11c o firmate colle semplici inì:::inli.
citammo le preghiere degli llJ!'<•nizz.inti in attesa
del 1r11p11o;so. A"endo però tanto fede in Oio, io le
poqj sotto il guanciale un'immni:ime di J\\lnria AU11i•
Jiacrice cd una reliquia di S, Gio\\'anni Bosco. Eb-
':1 bene, per tutta una no,eoo l'nmmalata lottò trii
morte e In vita, infine superò Jn fase pericolo;;a ed 1I
male si risolse nel modo più favorevole. Ora è! rÌ!lta-
b1lit11 ed ha ripreso il suo to~uro. Rinqra,.io :i\\laria
Ausiliatrice e S. Giovanni e ricono.~centissima adem-
Ba,e,lin: rm'r.,pru,::,ìone. - lo sotto~critco sono pio la promessa fotta di puhblicare la grnzia.
"enuto ouu, 11prc>:5itnmente da V,·rona al Santuario
C/11,-ri, :.t? ~gosro 1937
F,..,,..,_o ThRESA.
di '.\\larin Ausil atnce, per rjn~raziare Don Bosco
e !'\\1arin Ausil'.1tricc che ebbi amhedue ad in\\'ocare
la "igiLa e.I, una gravissima operazione chirurgica,
la cui riuscitn crm messa in duhbio dullo stessn chi-
rnrgo operante.
L 'csil<l fu tùnto fel:ce che guarii rap:damentc e
perfettamente. Ed io l'attribuisco allo prodigiosa
intercessione lii S. Gio,.inni Bo~co e tl1 J\\Lnria
Ausifolttice. Con profonda riconoscenza
Torino, 24 agD'<to 1937.
lng. dort '.\\IARIO MAR<:OLLI.
St:11:::a 1111 rimedio. - Un no,tro cx-alunno di nome
Antonio J\\ lur~n (Sardo) ll\\'Cndo acqu,stnto un ter-
reno nei pr-.-s,,i di Po.xoreo avc,11 111 ~uoi servigi dn
\\'ari anni un giovanotto di numo Odorico, il quale
fu soprcso du una malottlll sconosciuta.
Date le difficoltà di comunio.1zione non fu pos-
sibile avere runedi; perciò il ,-ucJc.l,mo Antonio
:\\lurgia ricorse con fede al nostro S. Gio"anni Bosco,
faccnc.lo insieme all'ammalato unn no\\·ena per otte-
nere In s,nz1a, promtttl"lldone pubblicazione ed
un'offertll per le i.\\[issioni. Lu urnzin non cardò :i
Sa/1•0 pu mirarolo. - La sera del () novembre 1936 ventre: 11 lfio\\'ane guarl pcrfc1t.1mcn1c. Ora per
'..
,·erso le ore 21, in luogo molto illuminato e fre- me21,0 mio, compiono la promellSll folta.
quentuto, ma in quel momento dc~crto, fui assalito
Po:>.:oreo (Mato Grosso-Brasile), 15 luglio 1937.
violt:ntem<.·nt.: dtt due sconosciuti i qunli, senza far
paroln, ~i misero a picchiarmi scnricondomi sul capo
Sac. Gt0VANN t B. CREMA
1Hissio11ario Salesia110
botte d,1 orbo.
Oi.im colpo produceva una lnr~ ferita con grave
perd tn d1 '-.lnAUC, percllè gli ill'-Slllitor1 lc!OC\\'Ono in
mano un ordaflOO che io non so descrivere.
Per difendermi alzai le mani, mii un colpo audace
m1 ruppe uni, falange del dito m11molo destro.
SC()molrn c turbato mi misi a gridnn: 11iuto e nQn
ce'òsat lino a <.1unndo glj aggressori, sorpresi dalla
mia re;;istcnz;i fisica, si dil<'guarona frn le tenebre.
Non soprogg;unsc alcun soccorso, e c.loveni recarmi
da ~oh) nlln pi(1 1,,icina ambulania, da"e ricevetti le
prim · cure d'urgcnz:i; poi venni trn:.ponnto all'o-
spedale e mi fermai più giorni per curare le varie
ferite prodnucmi nd cuoio capelluto.
Dopo molti m~i dnl fatto succclts<>, ora mi trovo
perfeuamcnt.: 11uari10 e godo ottima ,alutc, :\\la ri-
conoscn d'aver scnmpnto la morte per In protezione
di $an Gio,11nni Dose.o, di cui tengo sempre una
prez,osn rtliquia con me. Il medico curnnte mi disse
più che fortunato, perchè, secondo In sua dichiara-
zione, un solo colpo del genere sarebbe bastato per
ucc:d~e una persona.
Sin dunque rini,uziaco il buon D10 e !-an Gio\\'anni
Bosco.
San Frar1(isro Cali/. (Stati Uniti), 22-7-937.
\\'rTO Pfll.l',;ISClOLA.
Era guJ spnrr,oto. - .Kel mese di aprile una per-
sona a me caro., d 'anni 19, f-u colpito. dn reumatismo
C'11 sogno ttrnno. - Consult11ti i Superiori mi de-
cido a for memoria d1 qunnto seicue. A fine di feb-
brai<> c..1., ;ippcna arri,:ato 1111;1 nU0\\'a destinazione.
a Cho~-\\Ialai - ~euquen - in 5egu1ro a un lavoro
d1 fnt.ca e nd una abbondante e prolungata trlll>pi-
razionc, ,n luogo umido, mi scnt11 uno strano ma-
lessere generale che mi obblittò al lettQ. La seconda
none mi sni;:liai di sopra~snlto collu sensazione di
soffocare. Mi assali tosto il pen.Ai1.•ro di una polmo-
nite in piena regola. La rcspira1,ione mi si face\\'ll
anche più c.lifficile per un dolore non mai provato
a sinistro del ,·entre. Levru la mente al Cielo, im·o-
cando Suor '\\I. J\\lazzarello a CUKtodia del polmone
destro, e Pier Giorgio Frassau a custodia del sini-
stro... In quonro al dolore acuto che senÙ\\'o alla
sinistro del ventre, lo affidai a Don Bosco. Com-
piuto quest'atto d1 fede e di spernn1.n mi addor-
mentili.
La muttina seguente rima!li lietamente sorpreso
Jj sentir In i:iola ed il peno completamente liberi
dall'opprc~sionc; e in verità non soffrii nessuno
conseguenza o m olestia ulteriore. ln\\'CCC quel do-
lore al ventre si faceva ancorn ,;i,ntire. Dovetti chia-
mare un medico che forse facen1 il suo noviziato
e qlléf,U, scnzn individuare lo Cl\\usa del dolore, mi
diede \\':tri rimedi che furono tutu mutili. Frattanto
fccj un sogno strano.
Mi pnrcMI di trovarmi disteso per wrrn pensando
articolare acuto complicato con endocardite; e la
- - al mio male. D'improvviso mi appare D . Bosco

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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quasi sorridendo e, senza parlare, mi guarda e passa
al mio fianco sinistro, mentre, sotto il suo sguardo, si
andavano tracciando, sulln stessa parte del mio corpo,
quattro linee nere verticali uajte da quattro oblique.
Poi D. Bosco, s~mpre in silenzio, mi passa alla
destra e, nc<;oStando il piede destro quasi a toccrunù
il fianco con la punta, lo muove varie volte, avanti e
indietro ori1,7,0ntalmente, finchè scomparve. Non so
come e perchè; ma subito io interpretai segni e
gesti di D. Bosco nel senso che per guanre del mio
male fosse necessaria una operazione chirurgica
proprio al fumco destro. AUe quattro linee nere non
seppi che interpretazione dare per allo,n.
Ricoverato in un sanatorio di Bahia Bianca fui
cun1to di colocistite •, che momentaneamente mi
fece cessare il dolore al lato sinistro; quand'ecco co-
minciai a sentirne un altro nel fianco destro. I
medici non ci fecero CIUio. lo m'azzardai a dire che
per guarire avrei dovuto essere ope.raw; mn fui in-
vece consigliato a uscire dal sanatorio, essendo i
medici persuasi che non fosse necessaria l'opera loro.
Non persuaso, pregai i Superiori che mi facessero
accogliere nell'ospedale italiano di Buenos Aires. En-
trai febbricitante ed i medici dichinrarono iJ mio caso
di non tanto facile soluzione. li fegato era dilatato,
e non si trovava una spiegn;,;ione della febbre. ll
dolore al fianco si faceva sentire sempre più acuto.
I medici, dopo tante analisi, restavano dubbiosi,
ed il mio fisico deperivo spaventosamente. Allora,
io ripetei ai medici chu bisogna,·a oper2re; e, rim-
proverato per la mia insistcnw., nal'Tlli loro il sogno
fatto. E~si ci risero di gusto. Però, non sapendo che
fare, pochi giorni dopo mi annunciarono che avreb-
bero praticato un taglio sul ventre per espl,m1rc il
fC#;<lto; ne approfittai per ripeter loro che il male
maggiorè lo sentivo al fianco destro. Il chirurgo,
abilissimo, praticò il taglio sul ventre e cominciò ad
esplorare finchè trovò il male: un ascesso amebiano
all'ala destra del fegato. Dovette praticare un se-
condo taglio, proprio al posto indicatomi nel sogno
e, dopo una vero lotta fra la vita e le morte, vinse
per me la di-vina Provvidenza per intercessione cli
Maria Ausiliatrice e di D. Bosco. Dopo quattro mesi,
indicati dal:le qunttro lince nere sul fianco sinistro,
il nostro Santo dimostrò ancora una volta la sua
paterna protczjone ed assistenza verso questo povero
suo figlio, che anche nel Bolletti110 Snfesinno desidera
· testimoniare la sua gratitudine.
Buenos Aires, 1 luglio t937.
Sac. MARCELLO P. GARDIN, Solesia110.
Salvato dr, letale ù1ddmte. - Mio fratello Don
Giuseppe, parroco di Palo, il giorno 14 luglio c. a.,
stava leggendo tenendosi vicino al binario di corsa
della line-a Roma-Pisa. Il rapido passaggio del Di-
rettissimo ed i1 conseguente improv,-iso sposta-
mento d'aria lo sbatterono violentemente a terra.
Ne riportava, cosl, lo scorticamento del cuoio ca-
pelluto e la (ratturn del cranio con pericolosissima
commozione cerebrale. Trasportato d'urgen7.,a al-
l'ospedale di Cerveteri, ivi rimase degente per circa
venti giorni. A giudizio del medico curt1nte dott.
Giuseppe Piarul e della Superiora delle Suore di
detto ospedale, il caso ern disperato: tanto più che
:::::;
il paziente trascorse non pochi giom1 m continuo
delirio. Si ternl!"'ll che di,·entasse pazzo. Solo la
mia fede non rimase scossa, la mia grande fede nella
potenza d'intercessione del nostro D. Bosco Santo.
Pregai fervorosamente ed in breve il mio caro fra-
tello s.i è completamente ristabilito. Mentre invoco
un'altra segnalata grazia dal nuovo Taumaturgo,
ringrazio cordialmente e invio per lt.: Opere salesiane
l'offerta promessa. Jn fede, Jn sorella
Ladirpoli, ro settembre 1937-XV.
CASETTA V!!RONICA.
Parecchie grazie. - A cinque mesi la mia se..<na
bambina era colpita dJJ una specie di laringite, con
tosse abbaiante. Il dottore le praticò tee iniezioni
antidifteriche; ma a nulln valsero poichè non erano
dirette alla vera malattia. Per un mese la tosse au-
mentò e il respiro si fece cosi affannoso, che la bimba
minacciava di soffocare dn un momento all'altro: in
certi momenti diventava addirittura cianotica. La
visitò un laringoiatra, ma non · riscontrò nulla; la
radiografia rivelò un ingrossamento del timo: infatti
un pediatra la giudicò affetta da mors tymica, cioè
in pericolo continuo di morte istantanea.
Fiducioso mi rivolsi a l\\1:. SS. Ausiliatrice, a Don
Bosco e a Don Rua; portai la bambina davanti
all'altare del Santo, e, dietro mia preghiera, mi fu
gentilmente concesso di farle toccare l'urna. Dopo
ripetute novene, prodigandole le cure ordinate dal
medico di famiglia, in quindici giorni il pericolo
era quasi scomparso e la bimba si poteva conside-
rare in via di guarigione. Contemporaneamente mia
moglie si ammalava di bronchite e - sia per la
debolez;,;a, sia per il continuo pensiero della bam-
bina malata - non tiuscìva a riprendersi. Anch'ella
però mi guarl in breve e potè finalmente riprendere
le faccende di casa.
All'interce,;.sione di D . Bosco debbo nitre guari-
gioni im1>ortanti: quella cli mio babbo da grave
pleuro-polmonite, quella di una bambina da pol-
monite e della stessa bnmbina e di un'altra pure da
polmonite, l'anno seguente.
Riconoscente sento il dovere di rendere pubbliche
le grazie ricevute.
Rit•arolo Canavese, 30-Vlll-1937.
GrosEPPll NARF.TTO-
Be11edice r,11'operazio11e. - U 30 giugno p. p.,
l'unica nostra figlia ltala ricoverata d'urgen1.a all'o-
spedale maggiore della città, v,mÌ\\'11 operata, no-
nostante i 39 gradi di febbre che la bruèiava, per
appendicite acuta e peritonite perforata cnncrenosa.
L'inferma non cessava di gridare tutta la sua fidu-
cia in D. Bosco Sànto e - strano I - anche sorto
l'azione del cloroformio url3vn: , D. Bosco salvami,
guariscimi • con palese irritazione del chirurgo.
Due giorni dopo l'operazione, il perito che passò
a -visitarla fu talmente colpito di vederla in ,·ia di
rapida guarigione, che esclamò: o Ma qui c'è proprio
un miracolo I •· Rima.~e ben 35 gjorni in clinica ed
ora felice e contentn si unisce a noi pc.r dire com-
mossa tutto il suo grazie a D. Bosco Santo.
1llila110, 9-IX-37.
Coniugi BROGLIA SOAVll e S1LVJO.

3.2 Page 22

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Gt111,ito da congmion~ rcrcbrale. - Il 17 luglio
Da morte a vita. - Nel gennaio di quest'ano o
1936, mio padre era stato colpito improvvisamente appena gustate le gioie della mater.n.itll, fui dovuta
da grav1SSima congestione cerebrale e se ne aspet- operare per quattro doloro~i ascessi. ~embra,11
tavn entro poche ore 1n morte. Ebbi l'ispirazione di tutto finito quando mi si riprodussero I dolori e 1
metterRli sorto il capo una reliquia d1 S. Giovanni medici vedendo che la febbre si aocentua\\.-a, deci-
Bosco e di raccomandarlo al grande Snnto con viva sero di riaprirmi le ferite precedentemente chi11gc
fede, rromettendo lire Ct!nto m ~ o di riconoset!nza e mi estrassero un nitro ~osso ascesso. Nè la seconda
se gli uvcsse ottenuto la guarigione. Si notò subito operazione ,alse a mettermi in via di guarigione.
un miglioramento che continuò, fino a rapida com- Lo febbre ed i dolori pers1sumero. Un consulto
plctn ~arigion\\'· Compio verso il grnnde Santo il medico decise di operarmi per la terza \\'Olta. Fu
mio dovere e prci;:o a glona sua d, pubblicare la un'operaz1one profondissima che portò all'e~tro-
grn7,in.
1-ione di nitri due enormi Mce~~i. Per quanto ben
Brenta dtll'Abbà (Padova), 9-VITT-1937.
riuscitn, io mi aggnwoi seriamente e si temette dello
Don t;,1erR1·0 Z.w111tARO, Parroco.
mia ,ita. P,ireva ine,·itnnile In cancrena. Si radùop-
D&n Bosco n11 saf,,a il f ratdlo in m1 madenu d'm1to. piarono le cure, mn inutilmente. Allora le Suore mi
- Il 14 giugno di quest'anno, mio fmtcllo Benedetto, mondarono il mio confessore salesianu, il quale,
residente in "-ew Bedford (Stati uniti), conJuccva
la 1,ua automobile a bordo della quale l\\\\'e\\'a preso
posto anche un suo amico
Mentre corre,n ad unn discreta velocità, improv-
dopo avermi confes~oto e benedetta, mi diedc uno
reliquia dt S. Giov. Bosco, raccomandando a me
ed a mio marito di fare una novena di S. Comunioni
invoc,indo il gran Santo e i\\Turin Ausilintrice. L'i-
\\'isamcnte In macchina, Cll~endo la Strada bas1nara
per recente pioggia, slittava e shandav-.i spa\\éntosa-
mente, nndandu a cozzare contro un albero laterale.
Mio fratello però aveva con sè uno reliquia e l'irn-
magjne di S. Giovanni Bosco, che, invocato nel
frnnRentc, lo s:ih·ò insieme nJ compagno
La mucchina, nell'urto, fu tutta un rottame, tanto
che bisognò lnsciarla sul po,;to, perchè impossibile
n11.1ammo 8Ubito, uccompagmtti nelle preghiere
dalle Suore e dalle pnche persone che ci conoscevano
perchè cra,amo in Equ11tore da pochi mesi.
1'el pomeriggio stesso, il dottore notò con grande
mcravigliP la scomparsa spontanea di ogni pericolo
di cancrena. Le prC$1hiere continuarono con mai:irior
lede ed ,I miglioramento ~i andò 1Zradacamènte
accentuando fìnchè dopo alcun tempo potei uscire
t
ogni riparazione. Mio ft11tdlo ed il compagno ne
uscirono miracolosamemc sah·i, con l~gere scalfiture.
R11ma. t 5-lX-37.
Ao11LBllRTO CESOI.IXI, S<1fesù1110.
di clinica completamt•ntc FtUarita. Con profonda
riconoscenza.
QJ1ito (Et:Mbdor), I 5-8-1937•
RoSA Mono 01 Bo1:.:,i.
Guorigio11e do grave pftun·te con rompfico::iont. -
i\\li sono ammalt1to li z4 l{iugno 1937, con torti feb-
bri, Il Dottore mi riBcontrò una pleurite e proba-
bili indizi di tubercolos.i. l'assai una visjta a, raggj
e l'~me rivdò anch\\-,.M> i segni sos~tt1 della
tubercolosi. !\\I, ,·enne consigliato il ricovero m un
convuk'Scenziario monmno, almeno per qualche
mese. lo invece mj rivolsi con fede 11 !\\feria Ausilia-
mc1: e a Don Bosco, iniziando la no\\.cna, ncc:nstan-
domi u.lla S. Comunione e promectendo una modesta
offortn per le O,iere salc,ianc, a guaiigione ottenuta.
Cominciai subito a miqliorare. Altre quat1ro radio-
scopie diedero Sétnpre t.-SltO ~U\\'O,
O..Sl, sen:l.ll do,ermi n~~cntare du c:asa, dopo soli
3z giorni di cure, ho potuto ripundere il m,o lavoro
in fabbrica e tuttorn mi sento bene.
Adempio con rioon~cnza la mia promessa e
prego Maria Ausiliatrice e Don Bosco Santo ad
ottenermi una seconda grazia, la guorig1one e il felice
r,tomo di min moglie che tro\\'as1 da mesi malata
in un sanatorio di Torino. ln fede,
1-'ogfi:::::o, 11-X-37.
CORSO ANot:LO.
Grazie alfa A-fado11nn, a Do11 Bouo e offa Ven.
/IJadrc .\\Joz::ordlo. - Dopo mol11 anni di sofferenze
ricor,1 a :\\lana SS. Au~ili8trice e, per intercessione
anche di D. Dosco e dt l\\Iarin M,t1.zarcllo, ottenni
dt1l Signore un prodigioso miglioramento,
Riconoscente chiedo a.ltre pre$rhiCTc.
F,mtanmi-Gaio11e (Parma), 20-IX-T937.
ELEONORA RAVIINETTL
Per intercessione del Ven. Domenico
Savio;
E~·ita il Su11a1urio. -Ai primi di marzo sentendomi
~cnza forze, con poco appetito e con qualche linea
d, febbre, sebbene da mesi fossi già in cura per la
mia indebolita snlutE', mi recai da.I medico curnntc
per una viRita straordinaria.
Senz'altro fui sottoposto ai ramti e, con tn1a qor-
prcsa, m, sentii dire che la r-,1.diogrnfia rivelava farri
di infiltrazione polmonare destra al lobo supenore.
In bnse II questo esame, 11 dottore m'im·itò A sot-
topornu ad una curn sanaronale, disponendosi tn-
tanto per una ventina di giorni o famll delle inie-
zioni endovenose. Abbattuto e scomirgito, corsi
al Santuario di Mo.rin Au~iliatrice e, consigliato Ji
nporre completa fiducia nel Venenibilc Sa,·io Do-
menico, mi gctt,11 col cuore nngosciato presso la
sua tomha.
Subito nel mio cuore sort,.mtrò allo sfiducia il
coraimi<,, all'abbattimenco la fede vh·a nella poteow
della sua intercessione. li giorno stesso, iniziai unn
novena in suo onore con comunione quotidiana e
la continuai con fede, offrt•ndo a lui tutte le mie
pene monili e fisiche, le iniezioni dolorose, la nau,ea
del cibo e la febbre persistente. Al termine della no-
veru1, lo febbrt.: ern quasi scomparsa, l'appetito in
parte ritornato.
Continuai a pregare. E quando, z5 giorni dopo
circa, passai un'altra visito lll raggi, 11 radiologo con-
:::::::
::::::

3.3 Page 23

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lrontando la rndio1rr11fia precedente, esclamò: • Ma-
J\\:ave Ida (Ila.ssano del Grappa) pel felice esiro
gnifico, più nulln! •·
di un atto operatorio seguito <lu guarigione pcrfrtta
I fatti di infihra:r.ione polmonar.i crnno romplcta-
CM'<IJ:lioto Bersono ,llorin (Terna,'lls.so) per l,1
mente scomparsi, e con mia .1m1nde $!loia ero pure guarisuonc della figlia Teresa che, operata alle anche,
scon1?iurata la necc:i;,it,ì del mto ricovero 1n un Sa- guarl perf.:1tAmentc.
nntono per sottoponni a cure dolorose e lun1?he,
Ptt,,am Adele (Camvain:in) per l'assistenr,a rice-
qUnnto mni pcno~e e problemntiche per un gio,'llne vuu1, in\\'ocnndo continuo prot<1zione.
diciottenne,
Al Yen. Savio Dumcnico la mia immensa grati-
tudine.
Eìdo11e Tl'ft$O (Crano:r.zo) pcl felice I iu,rno dd
nipote !\\Iorio uill combattente neU'A. O. l. Fu un'of-
fertn pel nuo,,o a.lrare ùi S. Gi<wanni Bosco.
Torino, 14-V-1937.
G1us1a:rr11 BoAso.
TJ1•nmto Rmn (Peros:1 Arf;!cntma) per guar11t10ne
da asma bronchiale.
R. T. (Salull'gio) per evitata opcm:r.ione e ric·on-
Ringraziano ancora della Joro interces- qui$t11ta ~alute.
sione Maria $$. Ausiliatrice e S. Gio-
vanni Bosco:
Barbieri Umberto, e.,;-a/l1et•o (S. Prospero di ì\\ Jo.
dcnn) pel felice csico opcrntorin di empicmn mctn-
pm,umonico del .fu:lio Cesare completamente ristll-
Marti11elli Do11 Gi1Yt·n11r,i, solesio110 (Este) per l'ot- bilito
tenuta quasi improvvisa ~uarigione della JtQ:mba
G. /\\[. pcrcbè, in momenti di gravi sofferenze
.:iinistra.
chbc a,;sistenzn e confono; attende la <o,pirata
Bndiali .Uaddale110 per la jtllnriitionc del fratello guari1tionc.
!'alcsiano Don Filippo dn gra\\'Ì$SUTU\\ malattia. Fa
,Httrtmau, Te,i. Col.Ilo ~medro per In n:uc.ta
anche unn generosa Qfferta..
del nono figlio.
D11lco111arn />11Sl(t1nlino, per In ~istl'mnzionc del
GrMrmia Palamidtse (Malnvicina di RO\\-crbclla)
forlio. Offre lo ~tapendio del primo mel!c,
per rnri favori ottenuti Fa nffenn per le 1\\1i!l..qiona
Famiglin di Ro11co Posq11.ale (Torin()) pel felice di Dnn 13o~co e invoca fiduciosa perfetta l!"Unri1t1one.
rimparrio del nir,ute dall'P- O. l
Cu11111rr1 Pngm,o (Vobbia) pl'r la gunrigaonc d, un,1
C11.tn,f,!llo l\\lr/1110 (All '.\\larmn) per l'ottenuta caro bambina.
11UJ1ri{?iooe da rebbri mali1me.
A•tt1(ia11n Tere$O (Alba) per una Sc-itnalati~,;m;i
Jlaiolo Gmseppr r Carme11, co11111g1 (Gattinara) graz;a nce\\'uts. Offre un brucc,nletto d'oro, amo-
per In guarigione dt:llu piccoln Piera colpita da bron- cundo ancora una grazia specn1le.
co-polmonite dopprn.
Cl, Vi11ce11zo Gr,a:::::o (l'ortid) per r:mm<!dinto
Gallo/li Elt·ira (Pu,•ia) per la riconqui~rnta salute. mi11liornm<:nto del bnbbu, colpito ad un uc.:hio d.11.
B. F. (SuntiuR'.o del Cale-America) per aver po- l'unghia di un mll'UZZQ e in pt.lricolo di un'infrzione
tuto ritrovure mba ch1: crede~.i perdut,1 per ~cmpre. che avrebbe obbligato all'csflàlione ddl'occhio ~,~.,_,.,_
X. X. per l'aiuto m un caso dispcmto, in\\'ocando
Burali110 Domt:nico, m,tisttl del J 10 .•JuJorrpt1rlo
protl.'zione sui lrotclli.
(Asmara) per l'~st.mu riC(:\\'Uta durante tutta
GhiJolì Gtf!el/n ('.\\lilano) perchè, colp,ra, 11 6 anni, la campa,:ina d'Etiopi11. lndu anche una l(Cneros.1
ùa fulmineo 11eiitonitc complicata con nitri molnnni, offcn.1
riebbe salute e , ll!"Orc.
A/orto .-lgllflna ved. C"111111ir1 per la grazia riccvum
U11imo11di l\\lnrw (Turrcsina) per l'ottenuto mi- in favore di un nipote stmlentc.
11li1m1men10 m ~nlute, invocando comrleta guari-
N N. (Roma) pel felice .:siti) degli esami di nhi-
i:ione.
litazionc mngistral..!, sostenuti ùnl fratello
Biar,co Jfort(l (l3,1rbarCJ-co d'Albo) J)Cr fa miraco-
A ,I .11. (Torino) rin11ruw1 l\\faria SS.mn ,\\u~i-
los.'\\ .in.iaril!ionc dd niponno Yincen7.o di 5 anni che, hatrice e San Gio'1inni Bo,co per fa sm20lure a•,1-
colpito da frhbre, dclirii, polmonite e infozione st~n1..i presWtai?li in modo insperato in occa.~.<>nl'
intestinale, .1n1arl al contatto di una n:liqum del no- della ,·endim di uno stabil~ che 1,er la su.1 speciale
stro Santo.
struttura presentava gr.iv, d1fficolL'l di ndatu1mento
P. E. (Torino) pd !dice esito dt esami del fiJ?lio. alle csigen?.e moderne.
G. M. (Torino) pcl l'itorno della 11nee in famiglia.
Ch. Guglielmo Buùmm,, snll!!litt0ò, StUdente di
Pi::;;;orno Cwnil/n (Capriata d'Orba) J)Cr grazia Teologia (Cordo,'R) per In td,ce riuscita dt unu
ricevuta. Fa un'offort.1 e promette tli nnno~.irla dillìc1lis:;im11 operazione ùi peritonite e ùt un'11hn1
., tutti gli anni.
di appendicite, complicate da alta febbre (40Q) e
T. Jl. C. (Torino) per l'assistt•n1.;1 e l'aiuto nce- da enorme tl1ffusiom, di pu~.
, uto in momenti di sconforto supremo,
Brasra Ermtnt,:ildo (Uw.to Arsizio) per In prote-
Cn/lrgari~ Gi110 (ì\\lcde) per aver avuta ~alva la zione del fidanzato durante L1 campllr?n:l d1 A O.
,·itn in incidente $traùn!c.
in cui comhattè più volte in prima. linea, :,fioruto
Folcia Bardtme T,udt1 (Ponte 1'izr,u) per l'ottenuta ÙI\\ tiinte pnllc nemiche.
i:uaril?ione da nefrite e per essere mamma felice
11</n Gi11uppi110 Lupi per hl gunrigionc dèl l11 suo
di una bella bo.mbma
bambin:1.
S. V. (SalugJ(iR) pn le grarie di cu, fu ricolmara
Rtlle::::o ,\\Jorglumttl (Torino) per guarigione da
una persona cam,sama Fa un'offcnù pcrehè si im- lacerazione rnuscolnre e spostamento di cinque nèn.•i,
ponga il nome d, l\\1oria Ausiliarricc a un 'ind.ietra. in segu110 o caduta
..
::::::
::::::

3.4 Page 24

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Ringraziano ancora: il Veo. Domenico Savio:
Gm::::o Antoma, Columby (Ohio) pcl ritorno tic-Ila
pace in famiglia, compromesso da mnh1t11e insinua-
ziom.
Dott. Sotta .llan"a, lmer di Primiero (Trento),
per la ricomposiiione un'ernia strouata.
.,./11111111t1::zo Cresce11::1n (Bari) - C,Utl'/ltl,,f(Ì As-
su11ta (:\\laceram) - Di ,\\li11lio Lui/lÌ (:-.:Spoli) -
Lt111z11111 Tw (Ron7~'lllo) - JlJid,rli G,w,-pJ,e (Quin-
,mno) - Polirri h'rmmmo (Firem:uola) - Quai \\fat•
tro (:\\o,ara) Serio Gior,:io (Taranto) - Ubal-
dtlli Frwrco (Cagli) - Ztmta Lelio (S. 7A!none JcJ;l'li
Enelini) - V11rra Fra11u«:o (Sorso) - Procarriui
.\\lar,a (Sanse,·~ro) - Sd1ini11à Raffadr, (Ragusa)
Su"r ,\\latfd,1lr11a Vi/fa (Aks,andri11) - Capr<l
J\\loria (Lu Monf) - D. B e fomif{Lia (Mihmo) -
.\\lary .\\!oroles (l labana) - Ltl,,(10 Garra/a (RO!;~ano
talabroJ.
Don Rua:
Li.sa .\\lana (Poirino) Rolla Giweppù,a (Genova)
- Pinto Giu,seppina (Salerno).
Don Beltrami·
Bwbrra Am•n::iata (Paternò) -
A::::nri (Horna).
S ur,r Raclrcle.
Donna Dorotea Cbopitea;
Spa,/011 ddali;r<a t-•ed Fictto (\\ enezia)
NECROLOGIO
Salesiani defunti:
GIOFFftEDO DO.\\' SPTRITO, sac. d;, \\!ontcro~o
(ìram, (C.:une") t 1\\ Cuneo ,I 1-X-1937 a 78 anni.
..\\1trn11n Jllllo fomu di Don 805rn, nel 18Ho lo prtl!Ò
di 3C«trnrlo rra 1•un, chierica e, avuta ri~posc11 favorevole,
l'onno ""11ucn1c l&i1C1a\\ il ,emin.uio di C.:unM pt:r la nn-
•lra Casa di S.an Jkni1mo. \\tac~tro domcntare dapprima,
poì sacerdote nd 188!1, plartl due anni dopo per le mì••
ainni dcli,, Pamg1111i,1 ove ,·on..acrò tu11a la aun \\'!ca, fino
ali ,·.,,du,1,a f:t« n<lo un 11ran bene.
.l/OLLOl D. GIOVA,\\X/, <tac. da lh1ddcrsficld-
\\'orkshir~ (lnghi!lerrn). 1 o BattCl"lon-L,indra (lniihil-
lt'rra) il 13-Vll-,937 ti 73 .inn, di et,\\
CRESSF.\\- D. C IOVAl\\NT, ..ac. da Londrn (ln11hil-
tt·rrn), t u Pamhorouqh I lnghilterrn) il 25-Vll-1937 n
òo anni di e1ll.
.\\l.4R1'/,\\EZ li. D. GJUSEPPE, "1lc. da Concerculn
(Cale), t II Talea (Cile) ,J 15-\\'IU-1937 a 511 •nn, di ero.
lUCJI/XO D Gl.4.Cl/\\,1'0, sac. da PeveraJ.rllo (C'u-
ntn), t • S. Crniorio di Catania il 1-X-1937 A 51 uuu
di ~••·
ZECC;I CAM/1.lO, eh. d1l Albareto (l'arma), t n
r•iossasço (Torino) il 7-VIll-1937 ~ 2-1 anni di età.
FILlPl'.-1 CLAUDIO, eh. da S. Stefano Bdbo (Cu-
t neo), 11 )\\;um~2u (Tokio-Giappont') il 15-Vlll-1937
• 2..; anni d, età.
Cooperatori defunti:
Prof GIOV.4.c\\Nl CATTA!<,EO t a l.ustnno (Sviz-
7cra), il 15 trltembrc p. p. a 116 anni, dopo uru, vita wna
d~..Si111 alle opere di bene e a11li escrc,~i di cna1i:uu pi~tà.
)';cl 1877 fu dal Governo del Canton Tkino incaricato
delle tratt11tive con Don Bosco per il poss.1111tio del Con-
, 1110 Cantonale d, :\\lendri~io ai S:ilcsiani. Conobbe in
tal modo di pèr,ona il oo,tro Santo e cnnobb<- ., praticò
il Servo di Dio I), l\\tichclc Rua. l't•r amheJue ebbt:-, fino
nll'ultirno istante ,li su;, viw, parucolarc c •enri/)••irn~
Jc.,ozionç. Gioi ,nfinitamrnte quando vide, nel rll:S.,,
coronale le ~ue ,pcrame con la ,,muta dei Salc,iruu nella
gj,, 1uu putrin. Fu pure 11pprca:1to e a111uto lruacl(namc nel•
l'htituto I .rtndri11nl di L u1111.no, quando rra div~ntato
l'Istituto Elvetico Salesiano. liomo di ,«1(11.la r.-mpra
anoca, fu Psiduo alla :\\laaa e alla Comunione quoti-
diano fin quancfo le forze 11laelo permisero. :-..cl gennnio
•conio nl'rvo ancor celebrato con i Sulesinni di Lu1111no
In festa di S. Gio,. ll0<sco.
ZORZJ ROSJNA t il 13 febbraio 1937 n Zìano o 56
nnni di cul.
:\\mmirutdce fervida e devota di D. Bo~c;o e ~tri,-:i.
Cooperatrice Salc•aana fu fdice 5oln qu..nJo potè, J'<"r
In :telo dd marito, Podcsù, ,·edere llistrm,m, in rnr,r
le Figlie di !\\Il, Au~iliBtricc
\\l.dRCO GERV;1SO.YI t a Der11amo ,I 17-X-11137
• 69 an111 Cristiano tunn d'un peuo, ndl'oncato commcr-
tio trovò le risnr••· per l'est!rci2.10 Jella b<:nefi«nz.1 .,
dtlla carit~. ~emprc primo in ogni opMu da hene, t~nto
nelle pubhh~hc .1.n,n,inistru1.1oni, come nell'.;\\z1one Cec-
t.,lic,a, era appn,nanssimo per la aua rettitudine e p,·r
In sua ded1rione. Aveva un affetto speciale rcr le mi•-
l'ionr e le fuvorh~a lorR"amcnt(.~.
Altri Cooperatori defunti:
\\irolch c.~sa \\JariA, Pa/, rmo - ,\\lbertl Cav. S11h·•-
1orc, :\\La ,arino (C'alt11ni~ct1a) - .\\rea Can \\'inc,•nio,
J\\.iJumi (Citltanis.ctm) • lkrtoni AMunzi111a, S. Sn.-r-
ri1111 .\\larrl,t (Moccratu) • llianciottn Coriru,a, Tori1111
B,1pt?io :\\1,ar)?herita, S. Gi,utn Con. (.\\osta) • &ffell, Giu-
s, prc, Ca,Mrato Corndlo ClkrRamo) • Bonu Ginet·ra,
1'11{crmo fior.re Cwrlo, Ganri,,. (Uergamo) • Brescia
Rnffodlo, Nnf:oli (.L,cccc) • Caddco Gius1•11pmn, 'frr-
m/&t (<.a1ihari) • Capone l'antalea. t,.·oroli (LeccC') •
Cirlino tt.tfaella, .Van,li (l..c,cce) - Canocc, l)ina, l:,/111~
- CJau.s~r Tomaso, Rom.allo (Trento) - Comerio \\110-
11in~, B1utn Arsi::ia (Vnresel - Cosma Rin11, Nornli (Lecce)
• Curto Antonio, N0t·oli (!Acce) • DcfloriJ,n \\faddalcn•.
Ziu110 (Tr<'nl<>) - Dc,..,ccha Rag. Achille, Torino Di
Sacfano Giuseppina, Trapnni Giocomuz,i Cl11bridc,
Zio110 (T rento) - Giordano .\\ntònìo, A1o11Jcforte Cilmto
(Salcmo) • Ginudinn !\\.lanunilla, Vitett:eo Gre,;o \\ n-
tonio, N()f;o/i (Lecce) • C'.rUadairno Giusepp,:, .\\'0t o/i
(Lecce) • lnv1dl11 Angiolina, Ntn:oli (Lecce) • l..,mdi
Pnolo, Lit•<1r110 - Luciano Marinnno, Pali::::i Jllari,,a
(Rcf,lqio Calabria) • l\\laccara10 Donato, l\\'r,t·oli (Lecce) •
l\\latncino Rosma, ,Yo..-oli (Lecce) • :\\lartiocllo Paolo,
Vi11/im10 d'risti (A.ti) • :\\tede P~olinu Vcd. Cav111lia,
Pmm,go (A•ti) • Meneghello l\\1eazw Tèreso, Malo (V1-
cem:a) - \\fidali Giacomo, Drnru:i (8..-rl'l!mo) • '.\\lilann
Cav. Ciu!k:pre, Cumag11n (.\\less.) - Moro Catr:rinJ,
Gcr111ag,1ano (Torino) - Negri Enorc, Vcronn :-:ob,hn
l mmacolawt, Pe1carn - Pa11liora Rodlllll, ,Ym·o/i (L ecc~)
• l'arte! Antonio, Ziano (Tttnto) • Pdlàn11ch Forc•ì<>
Giucinta, Sm:oli (Lecce) • P,-dronti Emilia, Fi,sro (Cre-
mona) Pezz~lr Giu•eppe fu Alessio, Lcffi! (Rcrganm) •
Petrarchi Lui11i, NO'IJoli (Leoct') - Piccinno J,ivin, lù,t•oli
(L~cce) • l'icciMo Cru-mdA, !lltn:oli (Lecce) • Piacenti
C..1. RoSlrUJ, Xiscrmi (Caltanissetta) • PrMtu Giuseppa,
Nr,1·oli (Lec~e) Rcmbado ..\\r11entinn, Rm1:i Pirtra (S~-
,·onn) - Ru11i.:iu Pi.-tre>, N~••oli (Lecce) • Su.lnmone 1:r11n-
c:~ico, B,11tt·!l,:Ìt1m11 (Cuneo). Sampò Paolo, Bmn·aginrrtn
(Cuneo) • Sa!>oi Ann;a, Tcmnr, S01rdino Co•imo, .\\'o-
n,/i (Lecce) • Sem11ricc lnc•, Tori110 Smcri11lio Ro•••
Tor1110 - So la Franccaco, C:,1r111agnola (Torino) • Tomn-
eini Tcrc~inn, Toritto• Tos01no Giu•cp(I<·, l\\·o,.,/i (Lecce)
• frcnti Gtov. Dattrsta, Ri, a (Trento) • Tucci Giov.
Battista, Tori110 U11hetti :\\falvina, Gt11ti11ara (Vercelli) •
Volente Annetta, Bu1ira (Treviso) • Ver11nnno Luiqì,
,\\1011<0/ù:ri (Torino) • Vom Ca1erina, Bosc<111a-o (Tunnn)
• Znni Ca(tcnna, Ziano (Trcnto) - Zuninn Don Paolo,
S. Lw:~aTO Reale (lmperiu).
:::::::.
-

3.5 Page 25

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Indice generale dell'annata 1937
NOTJFICAZJONI E DOCUME:,,'TI
Per la beatificazione del Scn'O di Dio Don M. Rua .
JI Padre e i figh . • • . • .
Vivere in g-rv.ia di D10 . . . .
Una di'"ozionc di n1rUJ1lità . . • .
Alla scuoi• di San Ciovunni Bosco . • . . . .
l:.c nolltre Cnuse di BenLilicçionc e di Canonizzuione.
non Bosco. L'uomo - Lo spirito• L'open.
Ri<:<>rriamo a Moria . . . •
li buon mitegno delln carità .
PAC.
6
49
73
97
169
193
2.r7
244
:,65
COOPERAZI01'"E SALESIANA
Per la Conforenz.11 safosian.1 . . . . . . . . . . 3
Con\\·e3ni di Decurioni Sai., 103. 12..t.. 146, 1s:z. 1791 183, zz2., l:t,.6
ConftN!nze aa1eMiane . • • • . . , . 104. 185, 22:i.
PER L'Al\\,IPLJAJl,IE:-STO om. SA:,,"TUARIO DI M.\\RIA
SS. AUSILlAì'RICE E PF.R L'ALTARE A S. G. BOSCO
Dalla lettera del Rev.mo Sig. Don Pietro Ricaldonc ai Coo-
~ntori satesinni
......
S
Chi dal tetto scende . . .
.
. . ..
. . 25
Una nuov• l!"radi pietà figliale. . . . • . • . 6o
Notizie rigw1rdnnti i IDxori di nmpliamento, 31 60~ 61 1 73, 77,
'22-, JZJ, 147, 174. UQ, 2,jt.
Progetto del nuovo altare di 11,tJuia Ausiliatrice, 1o8, 109, n~
Sotroscrizfone per le colonna e le. lesene maggiori. . r71 269
L 'offcna dei figli dei lehbrosi .
213
SOTTO LA Clil'OLA DELL'AURILlATRICE
6, a6, $f, 76,100, 12.1, 14(), 173, lQ4. 221, 24-:! t, z68.
IN FA..\\UCLlA
1J Rcv,mo S1g. Don l'ieLr<> Ricnldooe ai Coopcr. Sai.. .
3
Cinquantenario dcli• fnnduione d,•lla cas:1 Ji Fe>~lizzo.
8
1J Giubileo d"oro dell"l•rimto di San Paolo (Ilrn,ilcJ . .
9
Ln scuol.a Giovanni Caglie:ro • ìn Roma . . . . . . 22
Le Scuole Prnfossionali aaleaiane alla l\\fostra nazionale
dell'Istruzione T~cnica . . . .
- . 27, :\\6
Nobile gesto di amor fnnerno • . • . • • . 53
Congresso di e~-alllevi salesiani all'Esposizione mondfalc
della Stampa Cattolica , . . . . . • . . • . 78
li nuo\\'0 Direttoregeneraledcglì8ludi e il nuovo Segreuuio
Gcntrnlc . . . . . .. . . . . . . . . 100
TI Ccntennno della nascita del Ser-.-o di Dio D. M. Ru, ,21, 145
li d1..-cennio dell"Opern Sol~•iOJU1 in Cccosln,·acchia • . • 1't5
li Giubileo d'oro delln Bosilicn del S. Cuore a Roma . . 1,z
L, festn onomostica del R~.mo Sìg. Don Pietro .R,calclooe r74
Jnaugura~ionc delle nuQ\\·< scuole profossionnli Do.a
Dosco • Genovn-Sompierda...-na • . . • . . . 176
I Salesiani alln Tipografia Vaticano , . .
c,;6
Verso la realtà d.ì un sogno. . . . . . . . . .
212
Ciubileo d'argento delle mi,sioni del Cong0 13èlga . • 230
li i>a.rroeo di \\l. Au,11. m Rumn cle,·•ta nll'Episcopoto 24J
Ilencdizinne di una nuo\\'n chies-n a Guutemalt1 .
2,5 r
DALLE NOS"ffiE CAST-;
Alessan<l.rin d'F.g1tto, .1:24 - Baun.i, 17 - Uelem Para, 31 .. Buenos
Airea (S. Carlo). 2:.4 C1Um. 224 - Coule :\\1onferr•to, 53
- Colle S..h·imi, 7 - Firenze, 197 - Fl'McAt:i, 29 - Crnnada,
250 - Lisbona, 128 - ~1o6cA, to - Kacal, 224 ... Puno, 250 -
Ronda, 247 - S. Paolo. 9 e 19S - Trapani,= - Varesc,82 -
Vienna, 8, 197 - Lombrinsco, 26Q • M!rahdlc Monferrato,
272 - Rom,. 27z • Pnr!Ri. 271.
NEGLI JSTlTUTI DELT,E FTCLffidi l\\T,AUSILIATRICE
Nozxe d'o.ro. K022e di dolore ~ di sansruc . . . . . , 57
Il Centenaria della ruscita della Yen. J\\ladre JI!. Mazzarcllo 101
Le Fi11Jic di i\\1. Ausiliatri® in G,appone . . . . . 1ti
Cammcmnrozion.e dclla Vcn. .M:idre !\\lo.ria l\\,fozzardlo in
~in.o l\\1onterrnto
17Q
11,USSIONI
I scmumnsu d1 Lugano per ÙI missione d, Shillong . . . 53
li Gìubill,o d'oro dcli• J!.Jissioni Sal-,;iune nelle tetre ma-
gcllnnichc . . . . . .
200
Pnrtenz-a d.1 missionari . .
. 221,243
A.rsam.: Notizie vnru." de.Un missione, 13, 83,
201i>, 232 - 13:.rpeta, 14 .. Chcrrnpoonjec,
105,
1s e
1301
SJ
163, 203,
- Oibna-
""1", 15 - Gauhnri, 4. - Jowai, 15 - Krillbnagar, 163 - Ra-
liang, 17 - Shillong. 15, 83,203,209 Tezpur, 14 - Tura,
17. 2.33 - Relazione annu_ale dell'attività misstonario, 279.
BT(1,;i~: J\\lnuo Grosso - Sulle tracce delle nostre vittime..•• 33,
so • Uo altro dclitto dc, Cru,.,,arues, 231 - Songrodouro, 19,
186 - Rio Ni:gro - Resoconto di Mons. P. l\\1",a, 252, 27;.
Cin11: Jù.lazione dcl Vicario Apost0lico S. E. Mons. C:uuu~i, S;
Hong Kong, 200 - J\\.1.acao. 30 • Sh:uighai, 127 - Il tifone. 273.
CmlllO Btlga: 228, 229, 230.
Equauwt: Tro i Xivari, 87 - Relazione del Vicario Apostolico
S. E. Mons. Comin, 110.
Gùippo11t: Reluioni del Vicario Apostolico S. Il:. Mons. Ci.
matti, 64,
135,256 -
134, r86, 255
l\\1iynzacki, 64,
- Dèp
135
pOui1tn1,3153, 62,52857•
:\\liyakonojo,
- Tokio. 135
e 255,
Paraguay: Ch.aco, 39.
Siam: Relazione d~I Prefetto Ap01<tolico Motu. Posottì, z.,6 -
Bang Kok Khuek, u3 - Hun Hin, 188 - Raj11burl, 43.
f'tntzu,/a: Alro Orinoco, 67.
OMAGGI A MARIA SS. AUSILIATRICE
Amelia, IQ7 - Curicnra, 67 • Mu~linin di Satdegna, 182 -
Roma (Pio Xl), 151) - Siam, 97 - Tonno-\\'aldocco, 1o8.
123, 195 Santa Tecla, 250 - Sclae13c:ù (A. O. I ), 7.
OJ\\L-\\GGI A DC>N BOSCO SA.'-TO
Alessandria d'Egino, 161 - Ilagnolo Piemonte, 104 - llclfortè
sul Cruenti, 28 - Bellinzono, 82 - Bologna, 198 - Borchghera,
237 - Bosco N,mo, 248 - Brescia, "--Ili - J3nnJioi, So- Ca-
salborgone, 28 - Este, 81 .. Firc·nze:, zS - Fra.acnti, 2.9 - Gia-
çcno, 182 - TY-a..iti, 82 - Iscmin, 197 - Livorno T., z9 - ~iace..
nuo, 178 - Milano. 198-Mondrngone, 81 - Mooca, 77 - Pieve
di Revigozzo, 248 - Pinerolo. 81 - Ronda, 250 - Settefrati,
24'1- Sicilia, 20 - Sokolov Podlnski, 11 - Termini [mercsc. 8,
- Tunisi, 82 - Venezia-Lido, 183 - Venosa, 82 - V•mna, r83
Vicmu, 52-.
EClh.i della fe$tn o Son Giovanni Dos,:o .
77
PER INTERCESSCO:\\'E 01 :vtARlA SS. AUSTLIA'C'RICE
E 01 SA"f GlOVA:-SNI BOSCO
•~o. 20,45.6<>.93, 1171
165,190,2~237.260,283.
PER lNTERCESSlONE DEL SERVO Dl DIO
DON MICHELE RU,\\
PER INTERCESSIONE DEL VEN.• DOMENICO SAVIO
70, u9, 258.
FIGtmE DEC::-.'E DI MEMORIA
Don llanolç,meo Fru;c1e
55
Padre Cio. Ban. Ribero
68
Don Enrico Pi.rali
90
Cuglielmo !\\forconi
235
LET'l•ERE 01 DO:'>! GIULIVO Al GIOVANI
24, 32, sS, 9:t, 104, r29, 167, 1Qr, :z.16, 2-4C. 251, 274.
CROClA'rA l\\USSLONARIA
..Borse migsionartc: paglrui 2• della cope:nìnn di tutti i numeri.
Casscna alta.re portatile: pagina 2• del numero dl novembre.
1n copertina.
TESORO SPIRITUALE
SALESIANI DEFUNTI
24, 47, 77., 95, T43, 16';. 191. 216, 240, 264, 287.
COOPERATORI DEFUNTI
24, 48, 72, I)~. 120. 143, 167. 102,216,240, 26.1, 287.
IN FIDUCIOSA Aì~rESA DI GRAZIE
In ,• pngma delln copertina di tutti i numeri.
BlBLIOGR.AFlA
In 4• po~ina. della cof)('trtina. di tulti i numcn.
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288
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Con permesso dell'Au1orltà Ecclesiastica. - Tip. S.E.I., Corso Regina Macgb., 176.
Direttore responsabile: D. GUTDO FAVINI, Via Cotrolengo. 32 Torino 109.