Bollettino_Salesiano_193711


Bollettino_Salesiano_193711

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1.1 Page 1

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ANNO LXI - NUMERO Il
N ovembre
1937 XVI
SPEDIZIONE IN ABBO-
NAMEN T O POSTAL E

1.2 Page 2

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BOLLETTINO PERIODICO MEN-
Anno LXI - :-J. ,,
SILE PER I COO-
NOVE MBRE
S A L E S I A N O PERATORT DELLE
OPERE E MJSSIONI
19 37 - X Vl
Spedizione in
DI S. GIO 0OSCO
nbbonamento poatale
SOMMARIO: r favori di ampliamento della baslllca dl Maria Ausiliatrice. • Sotto la cupola dell'Auslll:lLrice. -
Ricorriamo a t,1ada. • ln famiglia: lrnlfa, Perù, Spagn:i, San Salvador, Nicaragu:i. Guatemala. • Lenora di Don
Giulivo -ai giovani. - Tesoro Spirituale. - Dalle nostre Missioni: Rio Negro (Brasile). Giappone. - Gra7..ie attribuile
all'intercessione dj l\\.1aria SS. AusitiaLrice e di San Giovanni Bosco... Necrologio.
I lavori di ampliamento
della basilica di Maria Ausiliatrice
Da alcuni mesi non abbiamo più dato par-
ticolari sullo svolgimento ùei lavori di amplia-
mento della basilica di Maria Ausiliatrice. Ci
siamo limitati a dire che procedevano alacre-
mente, documentandone la mole con fotografie
dell'esterno. Ora però vogliamo soddisfare la
legittima attesa dei nostri benemeriti Coope-
ratori e delle nostre benemerite Cooperatrici
che li seguono con tanto affetto e li sostengono
con tanta generosità.
All'esterno si ha omai l'impressione del pro-
getto quasi ultimato. La cupola minore, rive-
stita di lamine ùi rame stagnato e sormontata
dalla corona di rame dorato, riflette, a1 sole,
sprazzi di luce argentea e bagliori <l'oro. Son
500 metri quadrati di rame, che rivelano l'am-
piezza della cupola e l'ingente spesa. La nuova
costruzione è tutta w1 candore di marmi, di
pietre, di graniti e di travertino, mentre
--- l'intonaco esterno della parte antica cede ra-

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pidamente al nuovo rivestimento che intona
uniforme le linee e le pareti perimetrali. Cor-
nicioni e balau~trate in pietra conferiscono
maestosamente alla decorazione.
Nell'interno è già uno spettacolo! Colonne
e lesene, colla varietà dei marmi, dànno un
aspetto sontuoso alla galleria che coue attorno
al presbiterio ed alle cappélle laterali. Cap-
pelle e sagrestia presentano ornai finito il riccP
soffitto a cassettoni, ornato di pregevoli stucchi.
Bellissimi ed armonici, quattro dei sei altari
minori, disposti nella galleria trasversale, non
attendono che le tele dei Santi cui verranno
ùedicati. I marmi si impongono per la tra-
sparenza, la tonalità e le venature di ottimo
gusto. A buon punto è la costruzione del-
l'altar maggiore e la varietà dei marmi già
disposti lascia intuire l'effetto della mirabile
policromia. Vi figurerà un prezioso marmo
piemontese, già scelto per le quattro grandi
colonne dell'alta1e a Don Bosco: un diaspro
rosso delle cave di Garessio, di meravigliosa
tinta e macch.iatura, e di potente formazione.
L'altare raggiungerà l'altezza di 18 meu·i e
verrà arricchito di elementi decorativi fonnati
specialmente da bronzi dorati e da onici. Gran
lavoro ferve contemporaneamente nella navata
di destra ove sono già state praticate le due
porte che permetteranno ai fedeli di accedere
all'urna dietro l'altare monumentale per vene-
rare dappresso la salma gloriosa di S. Gio-
vanni Bosco. Sono giunti in gran parte i
marmi e si è iniziata la costruzione dell'altare.
Le opere di consolidamento alla parte primi-
tiva del santuario sono quasi ultimate. L'antica
cupola va acquistando nel tamburo esterno
una nuova ùecorazione, con ritocchi e ri-
vestimenti in pietra bianca artificiale. Inter-
namente poi rifulge in tutta la freschezza delle
tinte la vasta composizione figurativa del Rol-
li11i, che dal r891 ai nostri giorni aveva- subito
l'influenza di cause esterne e pareva deterio-
rata. Sotto la direzione del pittore comm. Cus-
setti di Torino ha ripreso tutto il colore, la
vivacità e la freschezza primitiva. C-0ntinua il
corso di esecuzione di lavori secondari: im-
pianti di riscaldamento, decorazioni, vetrate
artistiche, ecc...
Urge quindi più che mai l'affettuosa assi-
stenza dei nostri Cooperatori e delle nostre
Cooperatrici perchè non ci manchino i mezzi
fìnan:r,iari indispensabili. Noi sentiamo il con-
forto della loro solidarietà in quest'opera mo-
numentale e non cessiamo di pregare il Signore
tanto per le anime generose che concorrono
per le spese maggiori, come per gli umili e
per i poveri che si tolgono il pane di bocca per
::::::
::::::
mandarci la lira mensile o le modeste offerte
che riescono a realizzare con ammirabile abne-
gazione. Maria SS. Ausiliatrice e S. Giovanni
Bosco sapranno bene apprezzare i singoli sa-
crifici e farsi potenti intercessori presso Dio
per il bene delle anime loro e per la prospe-
rità dei loro interessi.
Cogliamo tuttavia l'occasione per richiamare
l'attenzione alla vastità delle spese generali e
ricordare che mancano ancora 16 delle grandi
lesene e colonne marmoree da t2.ooo lire
l'una. Appena assicurati i preventivi di altre
opere particolari ne segnaleremo il prezzo al-
i'iniziativa di coloro che potessero sostenere
qualche spesa maggiore e volessero eternare il
ricordo di famiglia o di persone care nella
basilica ampliata. Intanto rinnoviamo a tutti
di gran cuore le più vive grazie assicurando
anche particolari suffragi pei cari defunti in
questo mese dei Morti.
SOTTO LA CUPOLA
DELL'AUSILIATRICE
Settembre h:i riportato un'onda di vita tanto
cara nell'Oratorio col ritorno degli alunni arti-
giani dalle vacanze e l'inizio del nuovo anno
professionale. Gli studenti tardarono invece
fino ai primi di ottobre. Anche il santuario ne
ha guadagnato coll'edificazione dei pellegrini
che affluirono ininteuottamente e raggiunsero
cifre imponenti nei giomi di domenica in cui,
approfittando dei treni popolari, tanti Coopera-
tori ed atnici dell'Opera salesiana santificarono
l'onesto svago colla visita alla basilica di Maria
Ausiliatrice, all'urna ed alle camerette del
Santo, assistendo alla santa Messa e accostan-
dosi ai santi Sacramenti. Tra i pellegrinaggi
in comitiva ricordiamo quelli di Angera, di
Varese, di Volpedo, di Magenta, di Spino
d'Adda, di Alba, di Crema, di San Salvatore,
di Pont'Oglio, di Villa Romano, di Valeggia,
di Bagnaria, di Biella, di Lodi, di Villa Cortese,
di Treviglio, di Pavia, di Valganna ecc.; quello
dei dirigenti dell'A. C. della parrocchia del
Laterano di Milano e quello dei novizi dei
Fratelli Maristi di S. Maurizio.
Dall'estero: un pellegrinaggio di fedeli della
parrocchia di Sant'Anna in Parigi; un altro
d-i uomini e giovani cattolici del Nord della
Francia; un altro ùi studenti della Lorena;
un gruppo di Jocistes della parrocchia di
St-Georges de la Villette di Parigi; 25 stu-
dentesse Jécistes pure di Parigi condotte dalle
Figlie di Maria Ausiliatrice; il Rettore del

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gnin Seminario di l\\leau.x con seminaristi; un
gruppo di Cooperatori di M alta ed un altro
del Canton Ticino; infine, il più numeroso,
150 Compagnons et Compagnes de St-Fran-
çois de Sales ancora dalla Francia.
Funzione d'addio ai nostri Missionari.
Come abbiamo accennato nel Bollt1ti110 pre-
cedente:, ,·ari gruppi della spedizione missio-
naria di quest'anno hanno don1to partire nei
mc;;i di agosto e di settembre. Sicchè, alla
funzione di addio, la prima domenica di otto-
bre, assistettero appena un terzo, una quaran-
tina. Anche le Figlie di Maria Ausiliatrice pre-
M.:nti erano una mcnlesta rappresentanza delle
missionarie partite in quest'anno Celebrò la
messa della Comunione gene-raie il sig. Don
Ricaldone e compi la solenne funzione Sua
Em. Rev.ma il Card. Arei,·. 1\\Iaurilio Fossati,
il quale, benedetti cd imposti i Crocifissi ai
panenti,. li encomiò e confortò con paterne
esortazioni all'arduo apostolato. Tenne il di-
scorso di circostanza il nostro Don Leone
Li\\·iabclla della missione salesiana del Giap-
pone.
Il primo Parroco di Maria Ausiliatrice
in Roma elevato all'Episcopato.
Il 6 ottobre giunse la fausta noùzia che il
Samo Padre aveva nominato alla chiesa tito-
lare vescovile di Nazianzo il rev.mo Don
Salvatore Rotolo, deputandolo Ausiliare di
S. Em. Rcv.ma il Cardinale Enr ico Gasparri,
Vescovo suburbicario di Velletri.
La nonzia suscitò gr:m<lc entusiasmo nei con-
fratelli e nei gim-ani perchè il nuovo \\"escorn
salesiano fu Direttore della Casa-~1adre dal
1927 al 1930, dopo a,·er diretto l'Istituto Sacro
Cuore in Roma. Lasciò poi l'Oratorio, per
asslimerc la direzione dell'Istituto P io Xl in
Roma e l'annessa parrocchia <li :\\1aria Ausi-
liatrice. La bontà del cu<Jre, la finezza del
tratto, lo spirito squisitamente salesiano di-
stinsero ovunque il suo apostolato e gli catti-
varono la :.tima e l'affetto di tutti.
L'accompagni il Signore nella nuova altis-
sima mis'lionc e, come gli ha dato la gioia di
veder crescere sotto i suoi occhi il tempio
monumentale di ::\\1aria Ausiliatrice in Roma,
cosl gli conceda di innalzare tante anime al-
l'amore di Dio.
Tor ino. L'Em.mo Cardinal Fossatl impone U Croc:Uh.o al Missionari p artcn ll. !Futo Ottolm11hi).
24-3

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Ricorriamo a Maria
LETTERA ENCICLICA DEL SANTO PADRE PIO XI SUL SANTO ROSARIO
Era già stampato il nostro Bollet(i110 cli otto-
bre quando il Santo Padre Pio XI, in data 29
settembre u. s., indirizzava al mondo cattolico
una Lettera Enciclica sul Santo Rosatio invi-
tando il popolo cristiano a ricorrere con tutto
il fervore della pia pratica all'intercessione di
Maria per ottenere dal Signore la cessazione
degli orrendi mali che affliggono in questi
tempi la povera umanità. E poichè la gravezza
della situazione perdura e noi viviamo della
tradizione di S. Giovanni Bosco che consigliava
la recita quotidiana del Santo Rosario come
arma potentissima contro i nemici spirituali e
temporali d'ogni ora, pensiamo di far cosa
grata ai nostri Cooperatori riportandone al-
meno i brani più salienti.
Nella nuova Enciclica, premesso quanto
egli ha più volte affermato - e di recente
ripetuto nella lettera enciclica « Divini Redcm-
proris 11 - 11 che ai mali sempre più gravi del
nostro tempo 11011 si p!1.Ò dare ness-1111 rimedio
se 11011 col ritorno a Nostro Signor Gesù Cristo
e ai sitoi santiss-imi precetti», il Papa richiama
anzitutto l'esperiew..a dei secoli che videro
sempre « co11giunto con tutti i fasti del nome
cristia,io il potentissimo patroci11io della Vergine
Madre di Dio. E mai fu i11darno atteso il sito
potentissimo aiuto da coloro che La implorarono
con pia e fiducwsa preghiera)). Quindi s'indugia
sulla titanica veemenza dei mali presenti:
"Ma a11che ai nostn' giorni - son sue parole
- non minori pericoli che 11el passato sO'iJrastano
alla società religiosa e civile. D1fatti, paichè da
molti si disprezza e ripu.dit1 completamente la
suprema ed eterna autorità di Dio, che comanda
e vieta, ne viene di conseguenza che ne è debi-
litata la coscienza del d(J'{Jere cristiano, che si
illanguidisce 11egli animi la fede o si s-peg11e del
tutto, cl1e poi si s,,nUJ'l)o110 e rovinano le basi
stesse dell'umano consorzio.
Gli errori della nostra età: com unismo ,
neopaganesimo e " s enza-Dio ".
» Da una parte, cosl, si vedono cittadini intenti
in mia lotta atroce tra loro, perchè gli ,mi. sono
forniti di immense ricchezze e gli altn' im1ece
devono guadagnare il pane per sè ed i loro cari
con il duro lavoro quotidiano. Anz i, in alcune
regioni, come tutti sanno, il male è arn·vato a tal
pu11to che si è vol11to distmggere persino il diritto
privato di proprietà, per mettere in com1me ogni
cosa. D'altra parte, poi, non manccwo uomini
che dichiarano di onorare ed esaltare soprattutto
la potestà dello Stato e vanno dicendo che bisogna
assicurare con ogni mezzo l'ordine civile e rin-
forzare l'arttorità e pretendono che così si possano
totalmente res-pingere le esec,abili teorie det co-
munisti; però, disprezzando il lume della sapim:::a
ervangelica, si sforzano di far risorgere gli errori
dei pagani cd il loro tenore di vita.
» A ciò s-i aggiunga la scaltra e fw1estissù11a
setta di quelli che, negatori e odiatori di Dio, si
dichiarano nemici dell'Eterno; si insinuano per
ogni dove; scredùww e stmppmw dagli ,mimi
01:11i credenza religiosa; conculcano ùìfine ogni
diritto divino ed umano. E mentre gettano lo
scherno sulla speranz tl dei beni rrlesti, incitano gli
uomini a conseguire co11 mezz i anche illrciti una
felicità terrestre affatto mew::wgnera e li spi11go110
pertanto con audada temeraria al diuolvimenlo
dell'ordine sociale s11scita11do discordie, ribellioni
e perfi11-0 la conjlagra::rio11e della guerra civile.
Àncora di salvezza:
la confidenza in Maria SS.
n Tuttavia - conforta il S. Padre - be11chè
mali così grandi e mnnerosi incombano e ne siano
da temere altri ancora maggiori per l'avvenire,
non bisogna perdersi d'animo 11è lasct'are illan-
guidire la fiduciosa speranza che poggia 1111ica-
me11te in Dio. Egli che ha fatto sanabili i popoli
e le Nazioni, (Sap. I, 14), senza dubbio 11011 la-
scerà perire coloro che ha redenti col suo prezioso
sangue, 11è abbandonerà la sua Chiesa.
)) 11'/a piuttosto, come abl,iamo ricordato in prin-
cipio, interponiamo presso Dio la media,.,"Ìo11e della
Beata Vergine a Lui accettùsima, po-ichè, per
usare le parole di S. Bemardo " cosl è volo,1tti
sua (di Dio) il quale ha voluto che noi avessimo
tutto per mezzo di Maria » (Serm. in Nat. V.).
Ricorda quindi il Vicario di Cristo l'eccel-
lenza del Santo Rosario, delle preghiere che lo
compongono, delle meditazioni che offre;
confuta lo scetticismo degli spiriti orgogliosi
che lasciano la pia pratica alle ùonne e ai
fanciulli, mentre ha sempre formato la gioia
dei santi e dei grandi; ed esorta tutti i fedeli a
recitarlo ~ con cresamte devozione, tanto nelle
chiese che flelle case privale ».
:::::: 2 44

1.6 Page 6

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Tanto più quest'anno.
«E tanto più q,1.est'anno - insiste paterna-
mente - s,: deve far ciò afft11cl1è i nemici del nome
divwo, cioè quanti sono insorti a rinnegare e' a
vilipendere l'eterno Iddio, a tendere insidie alla
fede cattolica e alla libertà dovuta alla Chiesa,
a ribellarsi f1.11almente con sforzi insani contro i
diritti divini e umani, per mandare in ro'lJi11a e
perdizùme l'1Hnano con,rorzio, mediante l'efficace
rirorso alla Vergine Madre di Dio, siano final-
mente piegati e indotti a pe11ite11za e ritomino
sttl retto sentiero affidandosi alla tutela e prote-
zione di Maria.
n La Vergine _Santa, che un giorno fugò vit-
lon·osa dai paesi cristiani la terribile setta degli
albigeri, ora da 11oi supplichevolme11te itwocata
storni i 11u<YVi errori, quelli special111.e11te del co-
mwzirmo i quali fanno pensare, per molti motivi
e per molti misfatti, a quelli a11ticlzi.
»E come nei tempi delle Crociate per tutta
l'Europa si elevava un'u11ic.a voce dai pupo/i,
1111'11nica mpplica; così oggi in tutto il mondo,
11elle città e nei paesi anche più piccoli, uniti
d'miimo e di forze co11 filiale e éostante·insistenza
si cerchi di ottenere dalla Gran Jl,ladre Dio
che siano sconfitti i nemici della civiltà cristiana
t'd wnana e di far così risplendere agli ttomùri
stanchi e sm«rriti la ?'era jJace. Se Lutti cos) fa-
ranno con le dovute dispos,·,~ioni, congrande fiducia
t' con fe11;oro,ra pietà è proprio da spl!rare che,
come per il passato, cosi ai nostri giorni la Beata
T'ergine impetrerà dal suo Divin Figlio che
i flutti delle attuali tempeste siano cn11te1mtì e
sedati e rhe ww brillmlte vittoria coroni questa
nobile gara dei cristiani in preghiera 11.
Strumento di elevazione.
Ma il Santo Padre non si preoccupa solo
della sconfitta di tanti nemici; egli anela alla
elevazione delle anime nelle pratiche della virtù
cristiana, e perciò prosegue:
u Il santo Rosarw, inoltre, non soltanto serve
sommamente a vincere i nemici di Dio e della
Relì.girme, ma è pllre uno stimolo e 1mo sprone
alla pratica delle i•irteva11gelid1e eh'esso insùma
e nutre negli animi nostri.
» Nutre anzitutto la fede cattolica, la quale
rifil)risce appunto co11 l'opportuna meditar:ione
<ki san-i mistrri ed eleva le menti elle verità
riv_•elateci da Dio. Ed ognuno pui> comprendere
quanto sia salt,tare, specialmente ai nostri tempi
in cui talvolta, perfino tra i fedeli, s'ha tm cerio
fastidio delle cose dello spirito e quasi a noia la
dottrina cristiana.
11 Ra'iJ'/)ii•a poi la speranza dei beni immortali,
me11tre il tn·o11fo di Gesù Cristo e della Sua
Madre, da noi meditato nell'ultima parte del
Rosario, ci mostra il cielo aperto e ci invita alla
conquista della patria eterna, Così, mentre 11el
C/Jore dei mortali è penetrata ima brama sfrenata
delle cose della terra ed ogn.or più arde11temente
gli uontini agog11à110 le ricchezze caduche ed i pia-
ceri effimeri, ttttti sentono un utile n'cltiamo ai te-
sori celesti"duve ladro non entrane tignola può ro-
dere" (MATr. XII, 33) e aibeniche mai pen·ranno.
,, E la carità, che si è illa11guidita e raffred-
data in 1110/ti, come si riaccenderà a ricambio
d'amore, nel!'animo ai coloro i quali richiamirio
con cuore piangente le torture e la morte del
nostro Redentore e le afjlizioni della ma Afadre
Addolorata! D a quest(I carittì. verso Dio poi
non p1u'J non scaturire un più intenso amore ikl
prossimo, sol che si fermi il pensiero sulle fatiche
e sui dolori che il Signor Nostro patì per tutti
reintegrare nella perdi.da eredità di figli di Dio.
Preghiere per tutti.
«Vi stia a more a.dunque - conclude il Papa,
~ivolto ai Vescovi di tutto il mondo - Venerabili
Fratelli, chequesta pratica tanto fruttuosa siase,,,-
pre piti diffusa, sia da llltti altamente stimata ed
aumenti la comune pietà. Per opera vostra, e per
quella dei Sacerdoti che vi aiutano nella e11ra
delle anime, siano pratfrate e ripetute ai /ed.e/i di
ogni classe sociale le sue lodi e i moi vantaggi.
Da essa i giooa11i attingano nuove energie con
cui d()mare gli insorgenti stimoli del male e co11-
seroare intatto ed intemerato il candore dell'a-
nimo; in essa pure i vecchi ritro·vùw, nelle lor
trepide amie, riposo, solliroo, pace. A quelli poi
che si dudicmw ali'Azione CattoHca sia sprone
che li spinga ad una più alacre opera di apostolato;
ed a lutti quelli che in ogni maniera soffrono,
particolannente ai 111orenti, porti conforto ed
aumenti la speran-;:a della felicità eterna.
11 E i padri e le madri di fa.miglia, in partico-
lare, anche in questo sian di esempio ai Loro _figli;
specialmente qrtando al tramonto del g iomo, si
raccolgono dopo le fatiche della giomata Ira le
pareti domestiche recitando, loro per primi, a
ginoc.rhia piegate dinanzi all'immagine della
Vergine, il santo R osario, insieme fondendo la
voce, la fede, il sentimento. Usanza questa bel-
lissima e salutare, da cui certo non può non deri-
vare al consorzio domestico serena tranquillittì
ed abbo11da11za di doni ce/e.ti... ».
Ascoltiamo la parola del Santo Padre e pro-
poniamoci di seguire il suo esempio. Com'egli
recita devotamente ogni giorno il santo Rosa-
rio, così noi recitiamolo quest'anno tutti i
g iorni secondo le sue auguste intenzioni che
mirano alla pace del m;ndo ed al trionfo del-
l'amore d i Cristo.
2 45 :::::

1.7 Page 7

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Rué.Dos Aires. • S. B. Luig i Fedenonl al Collegio Salcsln.no Pio IX.
IN FAMIGLIA
ITALIA - Convegni di D ecurioni Sale-
siani.
Altri cinque convegni si tennero nrll'lspcttoria
"-o"nrese, coll'intervento dell'ispettore, don Antonio
Maniero.
11 primo ebbe luogo nell'lsututo Sal~-siano di
Alessandria, il 3 , mal!gio, onorato doIla presenza
del Vescovo di Tortonn, S. E. l\\lon.~. Egisto l\\lel-
chiod. S. E. Mons. Nicolao l\\lilone, Vescovo di
Alessandria, in pellrgrinoggio a Lourdes. era rnp-
p,es~ntnto dal Vìcnrio Generale, :'Ifong Giacomo
llagl iard,.
Dìede il benvenuto ai gTaditi ospiti il direttore
dcll"lstituto, don !=;al\\'llt1co :'.\\laitno-
1-urono relau,ri mons. Carlo Sassi, din:nore dio-
cesano dei Cooperotori di Alessandriu, mons. Giu-
seppe Rngni, parroco d1 S. Alessandro, e ti decurione
di Arqu,1ta Scrivia, arciprete don Giuseppe Roln.n-
din1>
.Fu srabihto di prumum ere, per le f~ te del '38,
du~ pellegrina~i al snntuario di \\"nldoeco: uno
della diocesi dì Alessundria e un altro di Tortona.
Mons. l\\lelch,ori, coll'eloquem~'I e~lda e appas-
sionata che sgorga dnl cuore, rnccom~ndò come il
mii:ilior omalt'gio n S. Giovanni Bosco l'impianto
e lo sviluppo degli oratori festivi.
Il secondo conn,gno si terme, il 3 gm,uno, nd.l'lsti-
1u10 S. Lorenzo da Novara.
Ai com•enuti rivolse parole di o~scquio e di gra.
titudine snlesm.na 11 direttore dell'hmuro, don ~a-
111h: Bottino. Il rt-lt'ulatore presentò il no,·cllo di-
retture diocesano, mons Vito Cornoli, arciprete
dc:-lln cattedrale.
Riferirono su l'ordine del giorno 11 rcv. P. Gio-
vnnni Balduzzi, superiore degli Oblati dcll'lmmnco-
lnta di \\ i~Yano, direttore diocesano; don Silvio
Beltrami del Scgrctannto miss,on.mo di Ko,·ara; e
il c11v. don Giuseppe Cannneo, prevosto, decurione,
di Omelie.no Ticino.
Don Beltrami, riferendo i risultati di un'accurata
indagine fatta m diocesi di Novara, comunicò che
il culto di S. G. Bosco è già stabibto in più di 200
parrocchie.
Un terzo convegno si tenne, il 16 s:iaul,fno, nl'll'O-
rntorio S. Cuore di Gesù al Valentino da Casale
Monferrato, pr1?sent1 S. E. lVlonR. Albino Pclln
e 11 Vicario Generale, mons. Lorenzo Oddo.ne.
Il direttore don Giuseppe Raveui, pori:icndo ros-
scquio al \\~escorn e ai rnppresentanu Jdla dioce,,i,
ric~ocò la figura del compianto don Bianco.
rurono relatori il c.m. cav. don LuiR• \\Iìllmo,
direttore dioce!mtlo; don Francesco Oddone pre-
vosto di Conzano e l'arciprete di Popolo, don Luigi
Spritlno.
$. E. mons. Pella benedicendo e incora11i::-in.ndo
246

1.8 Page 8

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le deliberazioni prese, rilevò i vincoli particolari
che legano a S. G. Bosco il Monferrato, campo delle
sue escursioni, terra di suoi insigni amici, come
Mons. Ferrè, e patria di due suoi successori.
Il quarto convegno si tenne nell'Oratorio Salesiano
del Belvedere a Vercelli, il 23 giugno,Iesta del Beato
Giuseppt.' Cafasso. Don Fasulo, additando nel Beato
il m,idello dei Cooperatori salesiani, ne trasse gli
auspici per il buon esito del convegno al quale portò
l'incoraggiamento della presenza e della parola
l'Ecc.mo Arcivescovo, Mons. Giacomo l\\lontancl.Li.
Illustrarono l'ordine del giorno, giungendo a
proposte pratiche, il direttore diocesano, Mons.
Riccardo Orsenigo; il prevosto, decurione di Santià,
can. Albino Cavnllino; e il can. Gennaro Gennarino,
parroco di Masserano.
L'ispettore, don Maniero, rilevando le belle
affettuose parole prnnunziate dall'Arcivescovo, clùuse
il convegno promettendo, a nome dei confratèlli,
di volere continuare a lavorore secondo gli esempi
e lo ~pirito di S. G. DosC<> e chiedendo la coopera-
zione nel lavoro salesiano.
Un quinto convegno si tenni:, il 12 luglio, nell '1-
stituto S. Cassiano di Biella. - Vi pntteciparono
il Vescovo, S. E. Mons. Carlo Rossi e il sig. don
Gio1gio Serié in ruppresentan7,a del R<0ttor Muggiore.
Invitato dal regolatore prese la parola il direttore
dell'Istituto, don Vitlorio Cavasin, il quale salutò
gli ospiti e fece il resoconto del convegno prece-
dente. Seguirono le relaz:oni su l'orcline del
giorno fatte dal rettore del Semina..io, prof. wol
don Augusto Viotto cx-allievo salesiano; dal teol.
don Giovanni Arduino, prevosto di Vemato, e dal
Vicari.o Generale, Mons. Giuseppe Botta, il quale
ricordò i rapporti del biellese con don Bosco e i
pellegrinaggi da questi fotti al sttntuano di Oropa
per chiedere lumi alla Vergine prima d'iniziare im-
portanti imprese.
Il convegno fu chiuso dall'attraente, autorevole
parola di don Serié e di S.. E. Mons. Rossi.
Oltre ai cinque convegni dell'Ispettorin Nova-
rese, due altri convegni furono tenuti nell'Jspettoria
Lombarda-emiliana: a Feuara, nel Collegio S. Ca, lo,
il 14 giugno; e a Brescia, il 30 giugno, nell'Oratorio
Salesiano.
A Ferrara presiedette l'Arcivescovo, S. E, Mons.
Ruggero Bovetli.
Pronunziarono parole di saluto e di rmgraz1a-
mento il direttore del Collegio, prof. don Secondo
Rastello, il quale comunicò l'adesione del Vescovo
di Comacchio, e il direttore diocesano dei Coopera-
tori, Mons. Giovanni Valeriani. Fecero un interes-
sante resoconto delle attività svolte a Ferrara dagli
ex-allievi ìl presidente dott. FrMcesco l\\,forsiani,
e delle dome patronesse la contessa Maria Forlani
Aventi.
L'ordine del giorno fu illustrato da <lo-n :Michele
Gregorio, da don Martino Cristofori, e da don Fasulo.
Chiuse l'Arcivescovo esortando ad onorare in
S. G. Bosco il precursore dell'Azione cattolica, ri-
chiamando, raccomandando, benedicendo le pro-
poste fatte: e le: tlelibera7Joni prese.
Rondn (Spagna). - Altri Salesiani hanno sostituito I confratelli massacrati dal comunisti
ed banno riaperto il collegio al superstiti 6gJ_i del popolo.
::::::::
2 47
::::::::

1.9 Page 9

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Il cortvegno di Brescia si tenne in occasione della
posa della prima pietra del nuovo tempio votivo di
S. Paolo che s1 vuole i!UllÙZaR, com11 omaggio dei
Cooperatori sale111ani a S. G. Bosco, nel Cinquan-
knario ddla sua morte.
Lo presiedctto:ro gh Ecc.mi Vescovi Mons. Gia-
cmtu Tredici di Rr11scià e Mons. Domenico Menna
di Mantova, coi di1c1tori diocesani Mons. Ernesto
Pasmi, l\\lon$. Augu.~to Annibalclti e l'ispettore,
don Lui,1t1 Colomho.
Dopo il snluro, rivolto a, Vcsco,·i e ni convcn':lti,
e.lai di.rettore dcU 'Or.itorio Salesianu, don Agusono
Desirello, il regolatort: avviò la di,cw.,iunc su l'or-
Jme del 1nomo. Parlnrono applauditi il rcv. parroco
di San Gerv11sio in :\\fanto,·11 che, su propostn di
l\\,fons.Annibuletti, fu acclamato dall'assemhlea con-
direttore dioce~antl, e P Rinaldo Giulinni, del co-
mitnt<l dea Tempi votivi di Brescia.
Presero in fine la parola l'ispettore salesiano e il
\\'e!'covo di Bre!ICia
L'ispettore, don Colombo, rievocò le nlte fi1tUCe
dei compianti :\\ton~. Ca21.,t:ia e :\\-fon.'!, Bongiorni ed
espresse i sensi della più viva riconoscen?.11 s.'llesiana
ai presenti, particolunnente agli Ecc.mi Vl'SCOVl ~
al munifico benefattore gr uff. Francesco Folonan.
'\\lons. Tredici ringra7iò i figi! dì S. G. Bosco
non solo per quello che si proponituno di fure, ma
per quello che hanno fatto trosform.tndo moralmente
e rclilriosarnente un nuovo, importante quartiere
della periferia.
La benedizione impanna dai due Ecc.mi Ve,;covi
coronò il riuscito convegno.
Bosco di Nanto (Vicenza).
Bo5co di Nanto ha ottenuto dal Signore, per in-
tc~sione del nostro Santo, una grazia stmordi-
nurm. Cinquantadue dei suoi fii;:ti son partiti per
l'Africa Orientale, e cinquanmdue son tornati ,ani
e salvi dalla guerra. Le mamme, incoro~giatc dal
parroco D . Francesco Tussarnlo, li avevnno affidaci
alla protezione di Don Bosco, promettendo unn
gnmùc festa, a grazia rice~um. E la festa fu celehruta
proprio wlennemente il 29 a(to~co u. s. dopo un tra•
duo predac.ito dal nostro D For..'.Stan, coli.a bent!di-
zione d1 una statua del Santo re~laca dai reduci, de-
vote funzioni ed umi ampcm,•nte processione, aUicllltn
dll.11.a celebre banda dei PP. Benedettini di Pra111iu.
Oni il in progeno anche una cappella ad onore del
Santo,
Pieve di Revigozzo (Pjacenza).
Da un modesto quadro e,posco dall'Arciprete,
don Giu«eppe Poliedri, ex-.Lllievo dell'Oratorio di
1\\mno, an un cantucca<l del111 chiesa parrocchiale
nel 1930, Don Bosco ha oggi l'omal!:gio d i un11 bell11
cappelln e di un mllgnafico altare consucn1to 1'11
mai;:1tio u. s do S. E. Monq, Ersilio l\\!Icnzuni. ve-
scovo di Piacenza. Il fervore delhl popolazione e dei
fodcli di Yol ~ure, fa,·oriti in questi anni da tante
gm7.Ìe, ha compiuu, l'opera, costruendo dapprim,l
la cappdln, poi l'altare di marmo, infine ncquiswndo
una dew,a smtua del S.tnto.
l..,1 festa fu preparatn Jn un triduo predicato dnl
P. Haffuele O . F . M., ed ottrasse divori da rutta
Val Nure alle solenni funzioni, alla comuniont' ge-
nerale cd alla grandiosa processione presieduta
dallo sc.:sso Ecc.mo Veicovo diocesano.
Settefrati. - La statua di Don Bosco sull e
balze della Rocca di Canneto.
I nostri aspiranti missioruiri di Gaaa che tm-
scorronn Je vacanze nella valle del sa.nrunno di
Canneto, hanno fatto q uest'an no una bella sorpresa al
popolo di Settefrati. Lun,:io la strada, e precisamcnt~
alla• Rocca• (alt. 15oom.), honno inaugurato u nngra-
x.iou statua di D on Bosco raffigurante il Santo col
giovane alunno prediletto, il ,·en. Domenico Savio.
Vemi montanari, dalle spalle solide e dal cuore ar-
dente l'han portata lassù. E quando apparve, aU'inau-
gurnzione, accarezzata dal tricolore e inondat.:1 di
luce, fu u n subisso di opplousi. La benedisse il di-
rettore Don Giacomo Vacca, alla presenZll delle
autorità politiche e civili, fra il canto degli in ni della
Patria e delle lodi del Santo, esaltando in un fen.;do
dl5Corso la figura del gmnde Apostolo della gioventù.
Sotto la statua venne inci!<a un'in'\\'ocazìonc: Dun
Bouo, bc,lédici il vimuù111te. E i pa~ti mccohiono
ona m un segno d1 croce la benedizione del Santo
c he addita la via del Cielo
S.mefra.tl. . Il monwnen lD a S. Giovan11i BOliCO
er~to dll1 nostri asplnmU mlssloruu-1 d i 03Caa.
:::::::
:::::::
PERU' . Luna. - Omaggio al Minis tro
d 'Italia.
l.,n !l'ruppo di alunni del nostro collelrio di Piura,
che nel mese di luglio vi~itarono la città di Lima,
prima da ripartire per il loro Collegio. offersero un

1.10 Page 10

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Lima (Perù). - Il Mfoistro d'Italia riceve l'omaggio del nostro collegJo dJ Plura.
Piura (Perù). - Gli alunnl dcll' blituto Salesiano.
-
249
:::::::.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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riuscitissimo trattenimento drammatico in omaggio
al R. Ministro d'ftalia, S. E. Giuseppe Talamo
Atenolfi, marchese di Castelnuovo.
All'inizio della recita un alunno declamò una
bclla poesia in italiano, ed un altro alunno espresse,
pure in lingua itahana, lutta la gratitudine sua e dei
suoi compagni per la degnazione di S. E. che li
onorava della sua ambita presenza, insieme alla
R,entilc consone, Nobildonna Maria Atenolfi, mar-
chesa dì Castelnuovo Offerto all'ecc.ma signora
marchesa un bellissimo mazzo di rose, iniziarono le
rappTesentaz:ione che riscosse i più cordiali applausi.
Puno. - Esposizione agricola.
La nostra scuola agricola di Puno, sostenuta dal
Governo Nazionale e diretta dai nostri confratelli,
anche quest'anno volle p,lrteeipare all'Esposi7.ione
che si tenne in Lima, ed ebbe la soddisfazione di me-
ritare il Diploma di 1• Classe con mecL1glia d'oro
pe[ contiw.w ul efficace co11tributo al progresso dell'agri-
roltura e allevame11to del bestiame del Diparti11umto
"i e Industria Nazional1J, e sptcial111e111e per la solida
ed11cazùme paliiott,ca çhe si imparte agli alu11ni
raaza indigena.
Agli alunni ed a1 nostn sacrificati confratelli, che
lavorano indefessamente ad un'altezza di 4.000 me-
tri, le nostre cordiali felicitazioni
SPAGNA - Ronda.
li fervore riprende con un ritmo mcniviglioso nelle
regioni della Spagna liberata dal terrore del comu-
nismo e ricongiunte alla Madre-Patria. Anche dalle
nostre povere case saccheggiate e ancor grondanti
del sangue dei confratelli uccisi ci giungono notizie
consolanti di ripresa di pietà e di apostolato. Solen-
nissima fra le altre è riuscita la festa di Maria Ausi-
liatrice nella città di Ronda dove i comunisti massa-
crarono ben sette dei no~1:ri confrntelli. Appena
riscanata, altri confratelli presero il posto dei caduti
e la gioventù superstite accorse numerosa al collegio
che rapidamente &i riattò alla meglio per continuare
la sua missione. Le funzioni si svolsero nel tempio
di Santa Maria l\\ilaggiore, OJl'gi, dopo la macabra
riduzione del clero, parrocchia salesiana.
Una novena ben predicata suscitò nel popolo tanto
entusiàSmo che, alla vigilia della festa, la gran chiesa
non riusciva a contener la folla, che s'accalcava at-
1omo alla nuova statua di Maria Ausiliatrice, sosti-
tuitn all'antica profanata dngli empi, grazie alla ge-
nerosità della signora Maria Silcs, che volle cosi
perpetuare ì1 ricordo del defunto suo padre, murtire
della religione e della patria. Colla statua vennero
benedetti anche i nuovi stendardi di Maria Ausi-
liatrice e di S. Giovanni Bosco. li 24, fu festa cit-
tadina. Chiese e cappelle, assiepate di fedeli che
s'accostavano con immenso divo:tione ai santi Sa-
aamenti. In Santa l\\1--ia Maggiore, cinque sacer-
doti, dalle sei alle undici del mattino, non bastarono
per le confessioni delle folla tra cui erano tutti gli
ex-allievi e molti Cooperatori. Alle 11 sall l'altare il
nostro confratello D. Manuel Martin, sfuggito per
miracolo alla strage. Indescrivibile l'entusiasmo della
processione serale! Ex-allievi, Cooperatori e fedeli
si disputavano il trasporto della statua che per-
corse le vie principali fra un delirio di acclamazioni
e di invocazioni. Era quasi mezzanotte quando
rientTò nel tempio. Il direttore del collegio, al colmo
dello emozione, rivolse all'immensa folla una fervida
allocuzione e, ricevuro il consenso pubblico di tutto
il popolo, proclamò Mario Ausiliatrice patrona di
Ronda e di tutta lo regione montana. Fu un momento
indimenticabile I 1n un sol palpito di fede e di amore,
colle lagrime agli occhi, il popolo recitò a gran ,·oce
In formola di consacrazione alla Madonna di Don
Bosco.
Benedica il Signore In pietà dei buoni, e, per in-
tercessione della Vergine, abbrevi i giorni della
prova e ridoni al più presto la pace e la vita all'intera
Nazione
SAN SALVADOR - Santa Tecla. - Con-
gresso Mariano.
In occasione; della festa di Maria Ausiliatrice si
tenne a Santa Tecla un riuscitissimo Congresso
mariano che fu una vera affermazione della devo-
zione alla Madonna di Don 89:,co. Mentre si suc-
cedevano le sessioni delle tre giornate con un cre-
scendo di entusiasmo, di iniziative e di praticità
di proposte, era tutto un fen·ore di pietà eucaristica
che attraeva giovani e uomini, personalit/J e popolo
alla sacra Mensa.
Dalla capitale, dai paesi e dalle valli viciniori nu-
mcros.i pellegrinai:igi riversarono al nostro santuario
migliaio di fedeli
NICARAGU A - Granada.
Congresso
Centroamericano Ex-allievi.
La nostra Casa di Granada ba commernornto
il 25° della sua fondazione con un Congn.•sso centro•
americano di ex-allievi, che superò ogni aspettativa.
Vi partecipò tutta la Repubblica, dalle principali
autorità civili ed ecclesiastiche, agli umili agricoltori.
Il Congresso si propose tre fini speciali. Anzitutto
l'organi:w.azione delle Associazioni degli ex-allievi;
poi la celebrazione solenne della festa del Papa e
della giomam euc:>ristica. Per questo si scelsero i
giorni precedenti la festa di S. Pietro: 26,27,28 giugno.
Fu tanto cordiale la fusione degli ex-allievi del
Nicaragun coi de.legnti delle Repubbliche del Pa-
namà, Costarica, IJondwaq e San Salvador da pre-
ludere ad una intensa uttiv di apostolato che sarà
indubbiamente feconda di bene. Le tre i;tiotnate
precedenti la festa del Papa furono tre grandi gior-
nate eucaristiche, in cui tre mila giovani prima,
dut< mila Cooperatrici ed ex-nllieve degli istituti di
MarinAusiliatrice poi, e iofinè due mila cinquecento
ex-allievi e Cooperatori, offrirono pel Vicario di
Cdsto il più fervido omaggio di preghiere e di co-
munioni generali.
Imponentissimo il corteo di chiusura che, bene-
detto dall'Ecc. Vescovo locale, parti dalla pinz7.a
della Cattedrale e r~giunse il collegio salesiano in
un tripudio di fede e di amore, in un palpito solo di
devozione al Papa della pace, degli operai, dcll'A-
ziane Cattolica e di Don Bosco

2.2 Page 12

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GUATEMALA. - Benedizione della nuova
chiesa salesiana.
Terminata la festa del Papa a Granada, l'Ispettore
D. Tantarclini, che aveva presieduto le varie manife-
stazioni, parti per Guatemala a benedire la nuova
chiesa salesiana. Una chiesa di 52 metri per u,
frutto cli enormi sacrifici dei nostri confratclli e dei
Cooperatori. Fu una gronde consolazione la parte-
cipazione dclla cittadina.nza. Folle di persone di quel
rione completamente operaio in cui pullulano a doz-
zine Le chiese e i _ritrovi protestanti riempirono più
volte la nuova chie511 per assistere alla santa Messa
e ricevere la santa Comunione. Presiedettero La
sacra funzione l'Ecc.mo Nunzio Apostolico Mons.
Levarne, l'Ecc. Arcivescovo, S. E. il Ministro d'Ita-
lia, autorità e person.-ùitò di ogni ceto.
Lettera di Don Giulivo ai giovani.
Carissimi,
dal 10 al 15 di questo mese si re/ebra a Tripoli il
cl,,, Xli Congresso Eucaristico Nazio11alr. È la prima
1:0/ta si sceglie ,ma città delle r,o.rtre Colonie pel
trionfo del Sig11ore. Gli altri 11 Congressi Eucarfrtid
Nrmionali si temu,ro: a Napoli, 1891; a Toritto, 1894;
11 l\\tlila110, r895; ad On·ieto, 1896; a T1e11ezia, 1897;
a Bergamo, r920: a Geno,,a, 1923; a Palermo, 1924;
a Bologna, 1927; o Loreto, 1932; a Tt>ramo, 1935.
E, per essrre il primo che- si cel~bra Ìt1 t erra coloniale,
asmme anche il carattera di I Congresso Eucaristico
/11tercolor1iale, percl1~ vi portedpa110 ufficialmente,
oltrt In Libia, la Cirmaira t tutlt le nitre Colnnie
della Il'ladre-Pntria, da R(}(}i all'Africa Orientale.
Hanno nssicurnto il loro intl'rt1tmto Em.11u Cardinali,
&e.mi Arcivescot•i e Vescwi, Principi Sabaudi, 1'ap-
presmtanti del Gw"110 Nazionale, perso11alità del
Clero e del la1wto. e ,mmcrosi pellegrini che, favoriri
dt1lle strnordi11arie Jacilitazi.oni di t•inggio p~r terra,
per nri(I t per mare, godra11no lo spettucolo d, w1
1rio11Jo t•era111e11/e imperiale di Gesù Sacrame11tato.
Paichè, il Cmrgres.10 si proporra rre wibi1issimi sropi:
tmo religioso, uno patriottico, uno umtmitario. R eli-
gioso a11zit1L/tn: ed è quello di rendere a Gesù Sacra-
mentato 1111 omaggio pubblico e sole11ne di adorazione,
di rico11osce-11:za, di amore per r11tti i be11efici che lui
largito al mondo coll'opera della Redenzione. Pa-
triottico: e sarà il piri solenne Te Dcum de/l'Italia
Imperiale per la prodigiosa conqmsta dell'Impero.
Umanitario: e sarà m,a <1,•era crociata d, preghiere a
favore della Spagna e dei Paesi perseguitati per otte-
nere dal Sig11ore l'arresto della barbarie bols(euica, il
trionfo della pare e la salt•ezza della rivìltà cristiana.
Voi compre,1dete q1Ji111ii la straordinaria importanza
el,e assume questo Xll Congresso Eucarinicu Nazio-
nale sotto il sole di Tripoli. Pregate, perta11to, perchè
esso riesca in tutto il suo programma e, coll'incremento
della fede cattolica 11d 11ostro Impero di pace, se~11i
mtche l'alba del trionfo di Cristo ml sara11is1110 euro-
peo. Urlitevi ;,, ispirito a tutti i Co11gressisb ed offrite
qualche Co11mnione per lo caum sai/la.
Vostro aff.mo Don Gruwvo.
TESORO SPIRITUALE
Coope.rat0ri che confe.s.sati e com11nicati, visiteranno
una chiesa o pubblica cappella (i Religiosi e le Religiose,
la Joro cappcUa prh·ata) e quh,~ pregheranno secondo
l'intenzione del Sommo Pontefice possono acquismre
L'INDULGENZA PLENARIA
i) Nel giorno in c:ui daranno il nome aU'U11ions dei
Coopsratori
2) Nel giorno in cui per la primn volta si consacreranno
al Sacro Cuor~ di Gcsu.
3) Tutte le volte che per otto giorni continui attende-
ranno ngli Esercizi spirituali.
4) lt1 articolo di morti! se, confe&..<;ati e comunicnti, o al-
meno cortt:riti, invocheranno ruvotamenle il Santi$slmo
Nome di Gesù, coUn boccn, se potranno, od almeno
col cuore.
Ogni Mne:
r) In un giorno del mese a loro sco,lta.
2) li giorno in cui fanno l'E,erci.r::io di Buona Morie.
3) Il giorno in cui partecipano alll\\ Con{t!Tttt::a 1111msile
sale.sin,u,1.
N~I mese di 11ot•~mbre and1e:
i) 11 giorno 21 : Presentm<ione di Maria SS.m~
2) Il giorno 22: S. Cecilia.
Numerose Indulgenze p:117.iaU, elencate nel Regoln-
mento. - Invece poi delle indulgenze dei LuoghiS'IJlti, eo:c..
i Cooperatori 02ni volta che rcci11:rannu con cuore
contrito 6 Pa~r, Ave e Clnrin secondo l'inteniionc del
Sommo Pontefice, cioè per la pace delle anime, per In
neccssarÙl libertà della Chic.sa, per lu ,•era concordia e
prosperità dd popoli, possono lucrare l'im/11/flen:ra par-
:,iale di I e anni. E unn volta ;,J tnl!So, anche I'i11d11/Jlen::ia
plMnria, alle solite condi:r.ioni deUa confessione, comu-
nione e visita, purchè abbiano recitato og,u giorno i pre-
d<ctti 6 Pater Ave e Gloria secondo l'intenzione dd Sommo
Pontefice. (Act.a Ap. Scdis, 1-v1-1933).
ND - Per goder~ pt,rò di rnli Jmtori spiritllLlii, debbo11n
recitare ogni giorno 1111 Pater, A\\'c e Gloria. sutmdo lt1
mente del Sommo Pa11refiu, roll'agghmta dl'll'im•oca:rione,
Sonctc Francisce Salcsi, ora pro nobis.
Molte altre pretiose llld11lflen:;,e si ponono lt«'l'ar~ toties
quoties da chi visilr, ([<l(llc/re cappe{/a o , hiesa salesia11a.
Quindi si co11siglio110 i Coc1peratori a visitare con frequenza
la loro p<1rrocchi<1, m·e 11<m esisrasse alcuna d,i,,sa o rnp-
pel/a St1lesim1a, o la propria rapp~fla se t'Ìt'onn in comw11·1i;1,
mettendo sempre l'i1rrM~io11e di lucrare lune le i11dulgm:e
c-0tu~ss1: alle chieu sale1ianc, di cui essi posfo-no in tal
modo godere a trnore rle/f"iudulto po11tificio.
INDULGENZA DEL LAVORO SANTIFICATO
Il S. Padre Pio Xl. nell'udienza accordato al Rcttor
M,iggiore Don Filippo Rinateli, il 6 giul!"no 192:,,, conce-
deva beniguame,1te questo smgolurissimo fovorc:
OgnJ qual volta I Salesiani, le Suore Figlie cU Maria
Aus.iUa.lrJco, J loro allievi, ex-al.lievit Cooperatori d'am-
bo I sessi, uniranno al lavoro, (qualunque esso sia)
qualche divota invocazione, anche brevissima. lucre-
ranno l'« Indulgenza cU 400 _giorni e l'Indulgenza ple-
naria una volw al giorno, appllcablle alle anime del
purgatorio».
L 'invocazione accennntn può essere anche solo men-
tale. (Cfr. Resp. S. P,~1iunzierifl, 7 dicembre , 933).
Per lucrare l'indulgenzn plenaria è neces.serio ossenta.re
le solite condizioru della confe.qsionc, della comunfone
e della visita a una chiesa od oratorio pubblico, pregando
secondo l'intenzione del Sommo Pontefice. (Cfr. Lett~ra
del C<1rd. Per,ileri:,iere l',taggiore aJ Rcttor Mai:11iore cui
Salesiani, 28 febbraio 1933).
Chi desidera lucrarla ogni giorno deve confessarsi
almeno quando occorra, mettersi in grll.7.ia di Dio, çomu-
nicarsi <1unsi tutti i giorni (cioè aùneno cinque volle la
settimana) e fure la visita rutti i giorni.
Se ad uno stesso giorno sono assegnate diverse indul-
gen7,c che richiedono la visita a una c.hiL-sa e preghiere.
occorre ripeterle tante volte quante sono le indulgen7,e
concesse. (ùn. 935).
-
251
::::::

2.3 Page 13

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<.:acitoe)rlnha. Istituto Professionale.
RIO NEGRO (Brasile)
Rose e spine.
DALLE NOSl
Veneratissimo Padre,
So di far cosa grata al suo cuore, dandole
varie notizie, alcune consolanti, altre dolorose,
che permetteranno a.i nostri Cooperatori di
seguire lo svolgersi ùell'Opera Salesiana in
queste lontane regioni delle Amazzoni.
È un piccolo mazzo di modesti fiori del no-
stro lavoro, cui s'intrecciano anche spine do-
lorose e pungenti.
E, prima di tutto, ecco le consolazioni, colle
quali il Signore, sempre buono, conforta il
nostro cammino nelle selve secolari, pei numi
impetuosi.
Il r5 febbraio scorso si inaugurava nel Rio
Madeira a Porto Velho, la prima Scuola Nor-
Cacboejrinha (Rio Negro -Brasile).
male, che il Governo ha pareggiato per l'in-
terno dello Stato. Diretta dalle benemerite
Figlie di Maria Ausiliatrice con oltre 250 gio-
Cacboeì.rinba. - Le Prime Comunioni dJ quest'anno. - fau areté. - 11 banchetto della :

2.4 Page 14

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Tre l~antancc dolio vario ~ttionl di nlunnc.
rRE MISSIONI
Protutto del nuovo Istituto Profcs,iJonale
vanette e con un moderno Giardino d'Tnfanzin
dall'alto della collina di Porto Velho troneggia
ora in un grande edificio dalle lince eleganti,
lungo 45 metri, a tre piani, in cemento ar-
mato. Rappresenta il frutto di ardue fatiche
di un no$tro valente missionario, che ne ideò
il disegno e lo realizzb con perse,·cranza eroica.
Da questa Scuola Normale aspettiamo i
migliori frulti: le povere figliuole, che dai lon-
tani fiumi vi arri\\'eranno oi;ni anno, saranno
le future maestre, che con ~oda base ili pietà
e <li dottrina cristiana saranno anche uno dei
più validi sostegni della nostra fatica missio-
naria...
\\"ada anche dal Bollattùw il più sentito rin-
graziamento al Governo delle Amazzoni ed
al suo Capo Dottor Alvaro Maia, che vollero
darci questa pubblica prova di stima e di fiducia
nella serietà dei nostri studi.
Nella città di Manaos, sulla sponda destra
del Rio Negro, hawi un immenso rione di
circa 18.000 abitanti, chiamato Cachoc1rinh.1.
li popolo era abbandonato, senza preti, senza
,aelffcttione: pnsenti 23 Capi tribù. - Caehoe:lrlnha.. - L'edlllc,io <1.ttuale dell'lslltuto Professionale.
:::::: 2 53 ::::::

2.5 Page 15

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chiesa; la gioventù cresceva nel vizio e nell'i-
gnoranza; al centro vi era appena una povera
cappelletta, quasi sempre chiusa, chiamata-mi
scusi la parola - coppella del povero dia'Uolo.
Immagini, veneratissimo Padre, quante mi-
serie I
Ebbene, ne_l 1934, in occasione delle solenni
feste a D. Bosco Santo, si apriva a Cachoei-
rinha una modesta ma decente cappella. E,
il r5 marzo u. s. si inaugurò, presenti tutte le
autorità dello Stato, l'istituto professionale fem-
minile « Santa Teresina del Bambino Gesù i,,
che in pochi mesi di vita ha già raccolto oltre
300 giovanette, cui le Figlie di Maria Ausi-
liatrice impartono l'insegnamento professio:1ale
e domestico per preparare le future madri di
famiglia alla vita cristiana ed al compimento
dei loro doveri.
Anche qui il Governo ci ha promesso il pa-
reggio. Noi frattanto, preparata la prima casa,
speriamo di far sorgere tra breve i nuovi pa-
diglioni della scuola, coronandone l'opera col
santuario dedicato alla Patrona delle Mis-
sioni.
Comitati di buone signore, Governo ed
amici stan cercando i mezzi necessari per
quest'opera preservatrice di tanta gioventù.
Cosl alla scuola normale di Porto Velho si al-
laccierà l'istituto professionale, in un bel con-
nubio di pietà, di studio e di lavoro.
Abbiamo ora in mano 11.000 lire e ce ne
mancano 500.000: modesto preventivo di un'o-
opera, che si farà grande col tempo e colla
grazia di Dio.
Chi sa che tra i nostri buoni Cooperatori,
cui la Provvidenza Divina h.1 concesso tesori di
carità e di sostanze, ve ne sia qualcuno che ci
porti aiuto per realizzare presto l'ardua im-
presa...
Mi è caro ricordarle qui la commovente
solennità della prima Comunione di 54- gio-
vanette nella festa di Maria Ausiliatrice. Mi
scrive quella direttrice: Non può immagi-
narsi, Monsignore, come sia stato commovente
quest'3:tto di pietà: bisognava vedere il fervore
di queste care figliuole I Una, abbracciandomi,
mi confidava commossa: « è la prima volta che
assisto alla Santa l\\1essa. Che momento di
paradiso per me!». Un'altra, piangendo, diceva
ad una Suora: «povera me! i miei genitori
non .hanno fede, nè pietà: ma lavorerò tanto,
tanto, finchè porterò tutta la mia famiglia con
me».
Nel giorno di Natale mi trovava nella nostra
pitt lontana Missione di Jauaretè. In quella
-notte sacra, la bella missione, costrutta a ca-
2 54 ::::::
valiere della grande cascata mormoreggiante,
al chiaro della l una, sembrava una soave vi-
sione! Mille tuca.n()s presenti, oltre 300 Co-
IDWlioni dei figli della selva. Le voci potenti
dei giovani, cantando la :Messa solenne, si
elevavano argentine nei cieli, nel silenzio della
selva vicina, sposandosi al suono della cascata
scrosciante.
Alla mattina seguente, un altro bello spet-
tacolo: si celebrava con un modesto banchetto
la pacificazione dei tuchauas, capi di ventitrè
tribù, varie delle quali erano state fino allora
in aspra lotta, macchiata di tradimenti e di
sangue. Si diedero la mano commossi, pro-
mettendo pace e tranquillità. Cosi sia, coll'aiuto
di D io! Ne abbiamo ricordato il fatto, che ri-
marrà storico per la missione, con una foto-
grafia, che ora le mando e che riuscì somma-
mente gradita allo stesso presidente della
Rfpubblica, quando gliela presentai, narran-
dogli l'avvenimento nell'udienza che mi con-
cesse il 19 maggio u. s.
Il 23 maggio, ricevette l'ordine del diaco-
nato il nostro primo alunno del Rio Negro,
Severo de Mello, che dal 1923 viene prepa-
randosi alla sua formazione sacerdotale. Tra
qualche mese egli sarà ordinato sacerdote,
aprendo così la strada luminosa di altre voca-
zioni sacerdotali dei fi'gli di queste sèlve. Dio
voglia che col succedersi del tempo altri sa-
cerdoti indigeni, conoscendo meglio di noi
l'anima dei loro conterranei, poss.ano evange-
lizzare i loro fratelli delle Amazzoni.
Ed ora veniamo alle dolenti note, purtroppo
necessarie anch'esse, per ricordarci il miscens
gaudia fietibus.
Il 1-5 novembre, nella nostra missione di
San Gabriele, scompariva, travolto dalle acque
del Rio ! egro, uno dei nostri missionari, il
chierico Eugenio Cortassa. Accompagnava a
passeggio alcw1i dei nostri giovani; ci fu ri-
portato morto. L'abbiamo sepolto nel piccolo
cimitero del villaggio, accante alle altre cinque
tombe dei nostri c.-aduti, pregando pace
all'anima bella, che sognava i frutti di un lungo
apostolato, che Dio volle invece interrotto col
premio del paradiso.
Il 3 gennaio tornavo dalla nostra missione di
Taracuà tremando di febbre ternana, che mi
sorprese nel viaggio.
1c V.enga subito, Monsignore, a dar l'Estrema
Unzione alla direttrice ohe muore"· Accorsi
al letto della buona Suora, che difatto moriva,
vittima di un'angina difterica.
Stroizata la voce pel grave malore, giaceva
nel suo povero letto, muta da sei giorni. Con
uno sforno supremo, all'ultima ora di vita,

2.6 Page 16

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pronunciò con voce distinta, la sua ultima pa-
rola 11 Gesù! i>. In '-fUel giorno se ne comme-
morava il Santissimo Nome!
L'abbiamo portata anch'essa, tra lacrime e
preghiere, vicino ai nostri cari defunti, ri~
cordando i quindici anni d'apostolato svoltt
come direttrice, con tanto vantaggio per le
giovanette.
Era diplomata in farmacia e odontologia e
fungeva da medico in tutta la" regione. Anche
per questo motivo la sua dipartita ha lasciato
un vuoto ben grande nella nostra missione...
Il 19 gennaio, festa di S. Francesco di Sales,
moriva a Belém del Parà il nostro valente
missionario D. Giovanni Nicoletti, direttore
!I della M issìone di Porto Velho. Stremato di
forze, a nulla valsero le cure dei medici,
cambiamento di clima, l'affetto dei confratelh.
Egli moriva dopo nove anni di estenuante
fatica, portando quasi a compimento l'opera di
Porto VeJho, la chiesa, l'ospedale, due granùi
collegi.
Di lui scriveva uno dei giornali di Belém:
« Padre Nicoletti, che ieri han sepellito nel
cimitero della città, al suono delle campane e
tra il pianto dei presenti, fu uno dei pi1ì puri
eroi cli questa grande opera civilizzatrice, che
i Salesiani stanno svolgendo nelle Amazzoni...
o Infelicemente il clima, le veglie, le malattie,
la lunga fatica gli bruciarono la salute di ferro,
senza frattanto togliergli quel fiore dolcezza
grave e triste, che fu la dote della sua persona
ed il segreto della sua irresistibile attrattiva 1>.
Finirò la lunga serie con una notizia d'altra
natura.
Coll'aiuto ùi runici ed autorità, si è finalmente
ottenuto il servizio aereo settimanale da Rio
de Janeiro a Porto Velho. TI viaggio, che con-
sumava prima più di un mese, tra pericolo~e
cascate, passando lunghe notti nella selva vi-
cina, possiamo farlo ora anche noi, dati i grandi
ribassi concessi, in trentadue ore di viaggio
effettivo. Sorvolando undici Stati del Brasile,
librandoci a volo sulle foreste e sui fiumi, la
cui rotta De Pincdo pel primo tagliava nei
cieli, si percorrono 4.500 chilometri, riposan-
dosi alla notte a Recife e Manaos. Si parte
da Rio al venerdì mattina ed alle prime ore
del lunedl si scorge nell'orizzonte la croce
della nostra chiesa di Porto Velho.
Voglia benedirmi, amato Padre, assieme a
tutti i nostri missionari, mentre con venera-
zione filiale mi professo
dcv.mo m C. Jesll
Mons. Pl!,""fRO MASSA.
Nakatsu (Giappone) . . I piccoli aspiranti
GIAPPONE
Attività di apostolato in diversi campi.
Rev.11w e amat.mo Sig. Don R.icaldo11e,
Al chiuden;i del bel mese consacrato alla
nostra dolcissima Madre in cui, anche in
omaggio alle sue ardenti raccomandazioni, si
è cercato di propagare in varie forme la devo-
zione alla Madonna fra queste popolazioni,
voglio segnalarle nuove forme di attività apo-
stolica a cui si dedicano da tempo con grande
spirito di sacrificio i nostri missionari, impie-
gando così tutti i mezzi che possiamo avere
a disposizione per far conoscere il Signore.
Fra le prime l'attività della propaganda
stampa. In un paese che, come il Giappone,
è alla testa anche in questa manifestazione
di progresso, per noi Salesiani, che abbiamo
per regola di esplicare questa forma di propa-
ganda, non è possibile non <ledicaTVici tempo
e forze e denaro. I nostri Cooperatori già co-
noscono quanto a tutt',>ggi i Salesiani hanno
potuto compiere in questo campo. La Scuola
tipografica Don Bosco di Tokio ne è la pit1
forte estrinsecazione. La pubblicazione per-
riodica del Bollettùio Salesiaru, in Giapponese
::::::: 2 55 :::::::

2.7 Page 17

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e delle Letture Cattoliche (tipo Don Bosco),
che col prossimo giugno compiono il loro
sesto anno di esistenza, ha prodotto e produce
certo del gran bene. La tipografia poi stampa
libri e riviste anche per conto di altri, allar-
gando così la sfera d'azione di bene un po'
dappertutto. Al lavoro di formazione degli
opuscoletti delle Lettu1'e Cattoliche non sono
estranei anche i nostri missionari, e special-
mente don Margiaria, don Marega, don Cavoli
hanno dato preziosi contributi con pubbli-
cazioni che, non solo servirono per la Collana
delle Letture Cattoliche, ma, incontrato il
pubblico favore, si ristamparono a migliaia,
moltiplicant.lo cosl il buon seme. E al lavoro
di collaborazione vengono preparandosi i
nostri cari chierici, che già prestano utilis-
simi servizi di traduzione. Trasportatasi la
stamperia Don Bosco a Tokio, non si è
voluto che la nostra Prefettura Apostolica
rimanesse priva di cosi potente mezzo di
buona propaganda; ed ecco che all'Ospizio
di Miyazaki si iajzia la modesta tipografia
« S. :Maria ». Due stanzette racchiudono il
materiale indispensabile - una macchina
pedalina compie il lavoro - e già pregiate
pubblicazioni vanno espandendosi. A molti
dei lettori del Bollettino sarà certo giunto tra
mano il periodico Voci lontane, che porta ai
benefattori dell'Ospizio la parola riconoscente e
la domanda ardente di soccorso per quest'opera
di carità.
Esce poi mensilmente in diecimila copie
l'Ai ni ikim (Vivere nella carità), che porta ai
pagani la bqona parola.
Si pubblica pure il settimanale Kàtei no
te11shi (Angelo delle famiglie}, specie a utilità
dei cristiani sparsi per la Missione, che così
possono alla domenica leggere la spiegazione
del Vangelo, del Catechlsmo e le notizie più
importanti della Missione. Edite dalla « S. Ma-
ria » sono pure in via di formazione una serie
di pubblicazioni destinate a spargere la parola
della carità fra i poveri pagani, e anche il
Mlyazak.l (Giappone). • L'alza bandien
Fanfara e sport nelle nostre MisslonJ in Giappone.
::::::

2.8 Page 18

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,
Mlyazakl (Giappone).• Le autorità intervenute all'inaugurazione della bandiera
periodichino Charitar, organo di unione fra le
opere di carità esistenti i.n Giappone, spero
che potrh essere realtà in occasione del Cente-
nario della santificazione di S. Vincenzo de'
Paoli. Propulsore di questo movimento è il no-
stro don Cavoli, coadiuvato dal personale della
sua casa, che si sforza a tutt'uomo di svolgere
il programma propostosi: di propagare cioè
la religione attraverso alle opere della carità.
Il nostro don Marega poi, nella zona di
Oita, viene affermandosi con studi preziosi e
sul Buddismo e su ricerche di resti dell'epoca
di S. FranceJco Saverio, che già hanno dato
buon materiale ai giornali che si interessano
assai di questo movimento di studi religiosi.
Si spera prossima la pubhlicaziooe della sua
traduzione in italiano del Kojiki, il Libro più
antico dì storia giapponese. Mettendo poi a
sen-izio del clivin culto le preziose risorse dei
suoi studi artistici, ha adornato la chiesa di
Oita di un magnifico altare ad ornamentazioni
e sculture di schietta ispirazione giapponese,
e assai apprezzate dagli intelligenti in materia.
Ecco come è descritto dall'autore: « L'altare
è fatto di cipresso giapponese laccato in nero.
Le lesene laterali, le mensoline per i candelieri,
la cornice che racchiude la gran croce, sono
decorate con rivestiture di legno scolpite alla
giapponese e dorate ad encausto. Tra le 4
colonn.ine che sostengono la mensa, vi è
un grande bassorilievo in legno, pure dorato,
di un metro di altezza per due di larghezza,
rappresentante la partenza del Savecio da Oita.
Nel primo piano spicca una galea portoghese,
accanto ad una giunca. Sulla riva, tra i pini
stilizzati alla maniera giapponese, vi è scolpito
il Saverio, accompagnato da Femandez 1"1.
Pinto, il famoso viaggiatore, corsaro e am-
basciatore, che lasciò scritto nelle sue memorie
episodi fin troppo dettagliati sulla permanenza
del Saverio in Oita. Accanlo ai due vi è il
dqjmio Otomo Sorin, colui che mandò la
prima ambasciata giapponese fino a Roma.
In secondo piano si vede il castello turrito del
dajrnio, e più in là l'antica missione dei PP.
Gesuiti, la chiesa, l'ospedale e la scuola su-
periore (una specie di Università). Oita può
vantàre di aver avuto il primo ospedale e la
prima Università del Giappone. Le due lesene
lati dell'altare rappre-,;entano S. Giorgio,
vestito alla giapponese, che combatte il clas-
sico dragone giapponese. La lesena di destra
porta scolpito il monte Fugi, sormontato dalla
---- Vergine col Bambino. Tanto la Madonna come
2 57

2.9 Page 19

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Nakatsu (Giappone). • Mons. Cimatti benedice le fondamenta deUa nuova cbJcsa salcshma
il S. Giorgio sono contornati da nubi che sem-
brano girigogoli: le nubi buddiste. Le decora-
zioni delle due mensole dei candelieri, sono
prese da motivi classici di buon augurio: il
pino, il bambù e il prugno».
Nella vicina Beppu, don Cecchetti e don
Arri si vengono specializzando nella cura re-
ligiosa degli ammalati in quella città ove a
migliaia accorrono gli infermi. U bravo don
.A.rri soprattutto ha consacrato la sua vita e le
forze che gli restano ai suoi cari tubercolotici.
E molti di loro lo aiutano, come possono, in
lavori di traduzione, di composizione, ecc.,
per le nostre riviste e pubblicazioni varie.
NuoYo apostolato per noi, che nelle sue mani-
festazioni iniziali è promesssa di un bene im-
menso futuro.
Come le avevo annunciato, un gruppo di
signore cattoliche, che intendono consacrare
tutta la vita a Dio nell'apostolato degli infermi
di petto, con sacrifici inauditi era riusc_ìto a
costruire a Beppu un magnifico ospedale per
una cinquantina di ammalti, da poco inaugu-
rato. Già una decina di ricoverati lo abitavano
quando un incendio in breve ba distrutto
tutto. Ringraziando il Signore, per l'eroica
abnegazione delle infermiere, tutti i cari in-
-fermi si poterono mettere in salvo. Ora, con
::::::
non meno eroica pazienza, si ricomincia, e
già è in costruzione una casa provvisoria per
ricoverare i dicci ammalati, in attesa che l.1
Provvidenza invii i mezzi per il nuovo ospedale.
Oltre le varie manifestazioni musicali (fra
cui recenti del nostro don Margiaria con gli
artisti cli canto più reputati in Giappone) e
uscita cli questi giorni una modesta puhbli-
cazione del sottoscritto, contributo alla flora
della provincia cli Miyazak.i. Con le accennate
e consimili pubblicazioni, anche in campi che
non siano direttamente quelli dell'apostolato
missionario propriamente detto, si cerca di
lavorare per la gloria di Dio e per la salute
delle ani.mc, seg~1endo le direttive del grande
Pontefice delle Missioni, il quale desidera che
i Missionari si occupino in terra di missione
anche di quanto può far valorizzare 1a religione •
di fronte agli occhi di chi non ne conosce ap-
pieno le feconde risorse.
Amato Padre, noi vorremmo averne a mi-
gliaia di queste iniziative, che tanto awmcono
questo gran popolo: moltiplicando i legami,
saranno più facili le sante prede, che a milioni
vorremmo offrire al Signore... Permetta che
concluda questa mia con l'invitare lei e i
nostri cari benefattori a ringraziare con noi
il Signore del segnalato dono che ci ha fatto

2.10 Page 20

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col regalarci due Sacerdoti novelli, i nostri
cari don Arri e don Felici, consacrati il 6 giugno
dal nostro gran benefattore S. E. Mgr Ilreton,
Vescovo di Fukuoka. Il valore immenso di
due Sacerdoti... e di due Sacerdoti missionari...
sono considerazioni che non si possono fare
che in ginocchio e spalancando il cuore, infuo-
cato d'amore, davanti a Gesù. La solennità del
rito, le manifestazioni cordiali ùei confratelli
e dei cristiani, la musica, i canti e una solenne
processione eucaristica, colleganti le due opere
principali della missione, il Seminario e l'Ospi-
zio, concretizzarono la data indimenticabile.
Intanto a Nakatsu si sono benedette le fon-
damenta della nuova chiesa. Il buon don
Dumeez sta appagando l'ardente desiderio di
anni e anni di lavoro: nella città che si adorna
di una quarantina di templi pagani, sorgerà
finalmente la pr ima chiesa cattolica, abita-
zione meno indegna di Gesù, essendo finora
stata una povera stanza. Il piccolo ,·ivaio di
vocazioni (quest'anno sono 21), che vi sorge
accanto, fiorirà certo ancor di più e, molti-
plicati i semi, sarà moltiplic:ato senza dubbio
anche il raccolto. Voglia affrettarlo con le
sue preghiere e con la sua benedizione.
Miya:raki, r5 giugno 1937.
aff.mo come figlio
Mons. Vr:'ICE-ìZO CrM,\\TTI
Pref. Ap. di l\\liya~aki.
OiLa, - L'altare io s tile 1:h1t,ponese.
STATO GENERALE DELLA MISSIONE
STAZIONI
o DISTRl:TTI
Nn:mcro
feddi
1936
Prov. di Nliyasaki:
J. Miyazaki
657
2. Miyak.onojo
86
3. Takanabe
137
4. T ano
140
lmmJ..
~rnli.
Bolh:'l·imi
Hon in 1rtiulo ] lo ar·
Comunioni
di mli!!!:__ 11,olo di
I Ad,lll I lnf1nll morti P11qmli DI dlmto~t
--
50 43 14 I[ 417 54.800
7 4 - 8 37 1.080
q. 5 4 6 JOO
700
13 - 9 I 107 5.595
.~1...trtmoni
Tra
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-----
I
26 48 690
9
9
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7 7 14-6
2
2 r67
PrO'lJ. di Oita:
Oita
136 14 JO 4 5 102 -2-.283 2
6. Beppu
102 25 16 30 II 70 ·12.200 -
7. Nak.atsu
88
--
lt (0 -
I
------ ---
-55- ·
5.270
-
Totale: 1.346 134 88 I 61 43 888 81.9~1- 5
Cresime 69.
l 4 14 146
- 26 21 130
I1
-
-13
-
95
--
2 75 II4 1455
- 2 59

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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GRAZIE
attribuite all'intercessione di
MARIA SANTISSIMA AUSILIATRICE
e di San Giovanni Bosco.
Rm:romotuliomo ,:it·cm,enu a, grozwt,, ""' rari d,
p1orif(ir,11L, di sperificau u:mpu bme la malollia e /e
rircostm1 ·e p,,, 1mpor1011/1, e d, sn(nare c/11ara,r1mte
la propna .fin110.
No11 si pubblica110 111/l'gralmmu le rtlmrim11 di
gro;;ie m/Qmme o firmate (fil/e iempliri i11i-::ioli.
Riprende lo 1•inbilità a,/ un 0<cltio ateo, - Il 7
dicembre u. s., a sera, d',mpro\\"\\iSO, notai al mio
oechio delltro un difetto d1 nsìbili.th, che mi pn:oc-
cupò non poco. La mattmn dell'Immacolata una metà
ddl'occhio aveva perdul:1 111 luce, e m11n mano, a
tutto il giorno 9, il difouo s'era esteso a tutto l'~
chio. Figurur5i la mia c,n.tcrnazionc, Ili depr~ione
morale nel vedermi tolto 111 mio lavoro. Mi feci su-
bito vii.itarc dallo special:s1a di Lecce comm. prof.
Pansini il quale dovette dolorosamente consllltnre
trattnrsi del distacco della rtlinn, per cui hisùgnava
tentare l'intervento chìrurg,co. in preda ~Ila dispe-
razione e allu sconfortn mi diressi alla R. Clinica
Oculistica dell'Univen<1til dr Bari, dove l'illustre
Direttore prof. Ermanno Fedcrici, dopo mmuta
ossen'llzinnc, volle tentare l'operazione nscn.1ndosi
In prognosi per lo stato f<M\\\\'c in cui ma trovn\\'O, Ed
alloro mi rivolsi al mio Snnw Don Boscu, nlln l\\fa.
donna, ali'intercessione di nitri Santi miei protet-
tori, perch;ì dal S. Cuore m1 1mpetm,,sero la graz:ia
desider.ita. 8(.'J:?ul l'os,,en:\\7-ÌOl\\e e fa preparazione, e
In sera dd ,z dicembre \\I. "· mi ,ottopo~i nll'ope-
razione
A prei;:hier.: si agg,unscro preghiere, tutte rivolte
con fiducia al mio Santo da me e da molti devoti
ed amici. Pochi minun prima dell'operllz1onc, per
fortuna111 "p1mzione, capith a ,·is,ranni il Dire1tore
dcll'h1itu10 Sn1<-s'ano d1 8:tri, il qunle \\'ed.endomi
in preda al dolore, \\'olle subito tomari- ndla sua
chiesa pc:r indire pubbliche ,,rcgbiere nl Snnto. Chi
aveva mondato in quel franQentc proprio u11 Sa/niano
a confor1am'\\Ì?. \\'nlonlu di Dio!... 1\\1, suuoposi
alla diffic1h!i81tna operazione strmgendo lrn le marn
la reliquia del mio Santo e: chiesi n Lui ~he be-
nedicesse l'operazione Fui pienamente esaudito.
L'opero7,Ìonc futrn dal vulc:ntls~imo prof. Fcd1:rici,
duratii un 'oro e mez.zo, riuscl a meruv111lia, per at-
testniionc sua e dei medici n.~sistenti. Ma l'l'ffeuo
era ancora riserYnto, il tempo dove,·a maturare il
risultato. Le rreghjere al mm Santo non diminui-
rono; nnz, sa accrebbe la fiducia nella speranza della
ll'Uarigi<>nc. Difatti il 2 gcnnilÌtl, dopo accurutu visita,
il professnre Fcdcrici cons1111b che l'operazione riu-
scitissima mi e,·e,-a ridnt,, In \\'istll nll'occhw perduto,
ed ora, wh·o piccoli difetti, che si corregger.inno col
tempo, dopo sette mesi [>0'<80 dirmi JlU:lri10.
Sia lode Al $. Cuore, a "aria Au~ilintrice e al
Santo mio. Continuerò a rropngnndarne In dc,·oz1one,
260 :::::.
nello mia chiesa d1 S. Teresa, la prima chiesa tl,,11,1
città che f,n introdrmo il culto a S. Giovanni Bosco
sin dulie foste della B<"tltificmiione.
A rmi:mziamcnto ho celebra10 l:1 festa nell'an-
ni ,·ersario de.Ila data della sua Canoniz:,..azione.
[,ecu, 19 febbraio 1937.
Mons. AN'l'ONIO AORlMI,
Dopa rrc m111i. Un mio nipote, sostegno dcli.i
familllia, fu colpito da un grJ,·e m,1lore, tanto che
i medici non mrdarono a dichiarare ,I caso veramente
disperato.
Jo mi rivolsi con fiducia 11 S. piownni Ilosco
prnmettcndo di pubblicare la grnzi,, sul Bol!et1i1111
Sofl'siano se avesse ottenuto la guarigione a questo
mm caro congiunto.
li nostro i:nindc Santo non lasciò deluse le mie
speranze.
0,:.rgi, alla distllnza da tre anm, con l'anima profon•
damcnte commvsM adempio In mia promessa, ric<1•
n<>~entc a S. Gio,'11.ruli Bosco della balute cosi pro-
ù1gio,;.'lmente ridonai.i e pcrfottamcnic consen':lta
al mio cnro nìpot.-.
Catm,ia, 5-8-1937
Suor 1>1·1.FlNA LAt:1>A~t, F. l\\1. A
Dm, Bosco 1111 rnlt•a da sici,ra mori,.. - In una
nottè dcll'estntc !ICOrs11 fui impro,·,•i,-nmente oolpitu
da un abbondante ,ormto di ~anscue c:ausntu ll,1
un'emo,ragia prodollas, allo stom:lco.
Fu tnlc e repentino 1\\·ccesso cJj !>.tnl{\\te da rim.~. -
n~·mc sfinito e privo quasi di scn,i Trasporhltt,
d'urgemm all'ospcdolc, ebbi le cure del caso e siccome
due rodioscop1e fattemi diedero, cuo\\à 1nspiegnhtlc,
t'1-ito ncg-Jtivo, fui rimandato a cà.s:I dopo una ,·entin.1
di sciomi cli de11.:n1.3
Tutto sembrava tcnninato e l'organismo ripren-
devo le sue forze; rno quale non fu In costernazione
dei congiunti e la meraviglia dei medici allorch~.
dopo !lOlo otto giorni, si 11petl': lo stei..~o fenomeno,
in modo più acuu, e impr"5Sion,1nt.- I I I caso que~ta
\\'Olca fu ritenuto disperato e tra 1'.1.hemat1va ddl.1
, it:1 e della morte mi ~i fece la trn.~fu~iunc del sanscuc.
lntruv\\'edendo prossinu1 Ja mia fìm·, dietro suit11erì-
mcnto cl 'un Slllesiano, ricorsi nllu 1ntércessionc di
Don Roseo. Feci novene su no\\'ene e Dio premiò
la nostra fode. Pcl p,urocinio di S. Gionumi Bosco,
nccuiihcmdo il ,·otll fono di ,·cnue personalmente
a rinl{nlzinre Don Bo~co nel Sanwarìo dcll'Au,ilia-
tricc m Torino, inopinatamente m1 ri<licde w v1t.1
Ora nd un anno di distanza ù11ll 'acc11tluto essendvrn!
C<>mpletnmente ris111bilito senz11 1tlcun interv..ntr>
ch1rur1t1co, mi sento in do,·cre di rendere pubbhc.1
lo i,raT-in.
St'rtu S. Gfot-at11u, 2 lue:lio 1937.
Acnn.u. FORSASARI
Jr, t!la d1 g11ori.g1011t. - l\\,lio fratollo, nel mese di
mag~10, s1 ammnlò gra,·cmente di sp.i.~mi dei vusi
cerehm spinali, con pericolo, nelle crisi, tli perdere
b vita. 11 23 mowtìo, le crisi si su~~e,:ruirono con
tanta r11pidità che il medico ci C<>m11e:l1ò di forgli
somministrare i S, Snc,amenti. Ntlln notte del 24

3.2 Page 22

▲back to top
lo stesso infermo esternò iJ desiderio di ricevere la
S. Comunione.
Attese impaziente il sacerdote ed, appena ricc-
vutn la S. Comunione, non ebbe più crisi. To in•
vocai c:on tanto ardore la potente intcrccss1one di
Maria Auqjliatrice, di cui rico1Teva la fos111, unita-
mente a San Giovanni &,,,co ed 1111.1 Venerabile
Madre i\\l.uzareJlo promettendo di fare pubblicare
la gra✓.1.1 ~ul Bollet1it10 Salesi,mo. In riconosc1.'tl23
invio un hmccialctto d'oro cd orolo1?10 con due btil-
fanti, per mc c11ra memoria, riservnnJnmi Ji inviare
un'off~rro per l',1ltarc di S. Giovnnni Boi;eo a com-
pletll gunrigione. Raccomandandomi :1lll' lnro pre-
11hiere, ~ a 4ucllc: de, loro Cooperatori, uffincbè mio
fratello abbia a rimetter,;i al più pn-~10, abbi.ma
Cmm .'ltlontmotte, (Savona), 11ius.:no 1937.
T, 11,-11.1.A Ac111~0.
&nediec /'l)pua::iottt! e ll«duo /,, g,u1rÌ/!Ùlnt1. -
Mentre mi trovavo in convalescen:l'.à di una grave
maL1111:1, fui colpito da un'ortc1te ~pccificu al gi.
nocchio.
Ncccs•ih1va un auo operatorio e i profeMori cu-
ranti, date le mie speciali condizioni di snlutc. ave-
vano pronobtiCIJtO che avrei dovuto suire all'ospe-
dale e tenere 11 lrtto per almeno due mesi, salvo
complicMioni.
Prima di entrare m sala openllorui, m, racco-
manù.li con ferma fiducia a S. Giovanni Bosco.
L'opemt.ionc ebbe un ottimo t:11ito e, con j.?Tande
meraviglia di,,zh Messi medie.i, dopo wlo quattordici
itiorni d1 ùeuenz.a, potei tornare a rns11 perfettamente
e completnmcnte guarito. Riconoscl'nt,~simo
Torino, :l. lui;ilio 1937.
DA\\'l'RIO rag. OtJ!Go.
Gt.,m,n ,In r,olmo,u·,e. - 1\\1in fìRlill Bianca di
anni z:?, Ml gennaio u. s. venne eolpuu d,, una fiera,
w-a,;$sim.i p<1lmoni1c. U mnle .i llfZ~nl\\'ÌI tanto che,
in pochi giorni la ridusse a~li estremi senza speranza
alClmn ,li 111i.mscmne. Le vennero cosi ,1mministrati
J?II ultim i Snoramcnti e si aspettava, disfatti dal do-
lore, l'nr,1 d,•l supremo disrncco.
Mn l,1 hontò d1 J\\1aria Ausiliatrice e di Don Bosco
ai quali l',dlìd,1i !tn d.ill'ininu del mnlc, m1 la.sciava
m cuore la ccrtcz1.u che sarchbe R:Uilrita.
Per ben .20 l!iomi louò con un.1 tcmperaturn
,,1,,,. sempre
i 40"; ma il S1Wlore uccolse l'inter-
C<.>s~ionc dei nostri cari prote11ori " me la rtttitul
J;!U-arita, •enn complicazioni, nè n,idui di l<ClrUl, anzi
più vi;;p,1 e m .,,Iute di prima. Rict,noscentts-,ima
Ca$ornt,· Su11p,one, 15 giugno 1()37·
Tmll'.SA PASTOlll'l.1.1 in 81ooc.;uo
Crn::,r stg11alt1tc. - ~el fi:hhruio 1937 fui rico-
veram all'ospedale d1 Feltrc per C11....ere operaca di
appendicite. L'atto operatorio, che d,lpprima '<Cm·
bra,·a cnsà da nulla, s1 fece difficile do,·endosi aJliriun-
ircrc una st·cond.l operazione in &cguito ad un w-
morc int~-stinal:.
Il ea<;<, em 1ir11viss1mo, ma la SS. \\"erJ?me im,0-
1.:nta con reltcn.lte preghiere m1 ;tiutll a superllre In
grnv1tò del mah: e scongiurò In peritonite che il
professore temevo.
Ma una seconda prova volle darmi 11 huon Dio
per far vieppiù risaltare Jn bontà della Vergine Au-
siliatrice a mio rigua ;o. [n seguito all'operazione
subitn, una flebite accompagnnm da atroci dolo, i
mi tenne a letto per altri due mesi, dupo i quali a
&tento potevo reggermi con le st.lmpcllc. L'11 ma1?-
gio, dopo d'aver incessantcmt·nte invoçatll Ja SS.
VerJ(me, appena uscita di swnza e fatti pochi passi,
m1 sentii presa da una for-,a nuova e nello st5ço
istante mi posi a camminare senza stampelle. La
commo.1ionc e la gioia fece \\'crsare lngrime a mc e
allo Su010 che m'accompai;tmwa e chiedevo a mc
stcs!\\ll sc fosse sogno o re~lt:\\. Per la prùna voltn,
dopo tre mesi di malattia, scesi le ,cnle Sl!nw sostegno
e con meraviglia di tutti, tlopn nlcuni giorni, riprt's1
la t1euoh1.
Om <udJisfo alla mia prom..-s"3, pubbliCtlfldo la
grazia e faundo un'offerta .illa :'\\lissione del Siam
dove mio fratello lavora per eondurre le arume a Dio.
C11111p11 d'Alano (Belluno), 30 - 6 - 37
Sr. Au-:,;.<;ANDR.\\ Dll ì\\lUNARI.
Pr/Jdigiosa guarigiom,. - cm bl.\\tn colpita tla unu
lunpa e tcrr1b1le malattia, che ~-uri tutti i me-.Lzt
umani. Da tutti si preannunzÌ11\\'II poco lontana la
mia fine.
Mi ri\\'Ol-.i allora al Santo della g-iovcntù, D. 13&.;co,
perch.: coll'intercessione dell'Au.s,liatrice, \\'~le,;,;e
ad oHcncrmi la g uarigione. Ero madre di tre ancor
teneri b,tmhini e prossrm.t1 aJ nvcrne un quarto.
Pr,•g.1i e feci pregare t: In 1traztn venne. 11 quarto
bimbo m1cque, Sl\\00 e robusto; io riacquistai la mia
salutc e potei tornare alle mie ordinarie occupu-
t i:ioni. già passato più di un nnno e il migliora-
mento perdura. Riconosccnuss,mn a D. &sco, lo
prego a cumpletare la grazia oncnrntlomi di pot.er
crist·nn.ammtc educare i miei cari bambm1.
Sir/la Be/bo (Alba), 30 11iu1.rno 1937-XV.
BELTRAMI Pno,,rt111:-.A in Po:-."Z.10.
Gmmto da ma,ù,gitt ur1:bro-sp11111f~. - Un mio
cu1.dno, cx-ollievo snlesìano, nd 11cnm111, del 1936
vcn1v,1 colto da febbri ahis8imc con forti dolori Ji
capo In breve si sviluppo la mcnin1?1te cerebro-
~pinalc. Il c,a.~o era pietoso. I medici disperavano di
salvnrlo. Uunico confatto fu all,1r.1 la nostra fede.
Cnn umn fervore ci rivolgemmo alla infinita miseri-
eordin di Dio, interponendo l'interce,~ionc dell11
Di\\'ina ~ua ~1ndre e di S. Giornnni Bosco. Fa-
c:.:mmn parecchie no,·ene •· tridui, .1pphcando unn
reliquia Jd Santo sulla testa ùd mnlaro e finalmente,
dopo due lunghl mesi Ji soffcrcnzt•, mio cugino
pnrè dirsi guarito e ripn·nclere I suoi studi, senzu
rc~iJuo di nlcumt traccia del male
Colla più ,'iva rioonosccn~.a
Cnmpornlabro, 21-8-937-XV
SAl!rxA ScnRRoi-.~ di Gn;sEPPS.
Gmmlo bcn4. - Sento il dovere tli rinw.iziàre
l\\l.trfo SS. Aus1hatrice c S. Gio,·Jnni Bosco per un11
j?T'IIZia ""gnalata. Alla mrda ctù di 70 anni bo a,'Uto
In ,h3f;(r.1z:a di rot'n")crm1 un hrl\\cc10 per la sccondn
voltn. J,.1 guarig:onc s1 prospettava assai dLOicilc.
Mi con~igliorono ùi rivolgermi con fiduc'a a lVlarin
:::::::.
:::::::.

3.3 Page 23

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Ausiliatrice e n S. Giovanni Bosco ed ora mi trovo
µuaritu bene. Mando una piccola offerta in se~o
di riconoscenzn.
Rtt:alta d1 La ,llorra, 20 agosto 1937
T\\ROm RosA ved. Vnrrn.
111 fin di ,,,ta. - Verse, lu metà del m~e di lu-
glio u. s. fui colpita ù:l una forte emorroA'ia. Il pe-
ricolo $i m<htrò subito gruvé, anche perchè il medico
del paese era ossente e s1 dm·crtc chiamare d'ur~enza
il medico di un altro paese; 1I che portò un notevole
rimrdo et.I io rimasi quasi dissanguata e priva di
sensi. Giunto il doti. Terzi di Alzano Lomb11rdo1
tentò tutti i mezzi di cui la scienza mcdicu e lu sua
non comune praticità pote,-un disporre. l\\fa, ,·edcndo
che non baslllva a sah-anni, disse ni parenti che
due ore, fu sorpreso da un inatteso miglioramento.
Al mattino seguente mi dichiarò fuori pericolo Olòl-
g1uni:cndo queste parole: • Ringrazi pure la M.1-
donna. chè lei l'ha scampata bella •· Ora sto bene e
posso dire di L-,;llèrc guarita compkmmente. Con
la spernn7.a di poter presto venire o Torino o rin~ra-
ziarc I miei celesti pntroni nella loro ompliab1 Ba-
silica, prego intanto di voler pubblicare questn
grazia nel Bo/letlino Sa/esim,o. In fede
Villa ili Serio (Dergumo), 2.-4-8-1937.
RITA PAGLIA1lOI.I in Ro,-s1
U11a btlla gro::ia. - Facevo il noviziato tru le
Suore della Cnriùt, a 0orJ!!l.ro Torinese, quando fut
disturbata da dolori di testa cau~nti da un mnl
d 'orcccluo.
Oratori jiorl"nti: l'Ora1orlo D. Bosco dl Asti.
ormai il mio stato era gravissimo e che chiamassero
pure un tmci:rdote perchè rni nmministrnsse Jl'li ultimi
sacramenti.
A quet-to pumo io mi S\\'églìai come da un ,;unno
profondo, compresi le parole <lei dottore, e col
pensiero di do\\'cr lasciare i miei cinque bambini
orfani, nu rirnlsi con oducìn alla buona l\\.famma
Marin Au,ilintrice e a S. Giu,anni Bosco dicendo
loro di tutto cuore: • r-.lin <::1rn Mnmma celeste e Voi
caro S. Gio\\anni Bosco, Hdctc il mio &11110; se cre-
dete utile pel bene sptntuale dei miei bambini che
io vÌ\\111 01tenctemi la guarigione, eh~ io n-rrò a
Tonno nelln \\·ostra l3a.silica n ringraziarvi •· Perd~tti
tosto di nuovo i sensi. lo credevo di dormirt·, tnnto
che al dott<>rc che non sapeva più che fare per rm-
nimarmi, das,i: Ma mi lw;ci M11re in pace; io voglio
dormire •· EKli m1 nsposc: l..e1 crede d1 dormire,
ma inn-cc ,.1 PI mondo di lii... •-
Yennc intanto 1I sacerdote e mi confessai. Il dot-
- tore si nll11n1nnò momcnumcnmentc e, tornato dopo
I ~gg1 rivelarono la ma.~toidac. Fui opcrn1i1
all'ospedale Mauriziano il 29-Xll-u. s. e tutto andò
bene. l\\.Ja dopo un mese la ferit,1 era ancora aperta
ed 10 ero tutta affiitu, pcrchè il male i.i protrae\\'.& cd
il dottore a nessun costo ,-olc,'ll pcnncttcnni dt ri-
tornare al mio no, i~in10, temendo complic:1zion1.
Un rciomo mio zio, \\'enutom1 a trcwure, mi disse:
• Ti ho portato una reliquia di Do11 lln~co; comin-
ciamo una novena con fede e vcdrnt che Don Bosco
ti 01rcrrn dal Siimori: quoruo prima 1'1 guarigione •·
Jncominc'ammo qud lfÌOmo stesso, e da un !f,orno
all'altro il dottore. che non sapl·,11 nulla delle pre-
$!hiere che srnrnmo facendo, riscontru\\'n un mì-
gliornmento inspcn1to Alla fine d1dla novena, senza
che io l{h dicessi nulla m1 d,sse: Oru può ritornar-
sem• tranquillamente, pcrchi! ormm può dirsi t(u,1-
nta •· Sono passati più di sette 1m-j\\1 cd io commuo
a ,1.irc molto bene. HiconoscentiS11111u
Tormo, 25-TX-1937. GEM..,tA VAt.6:-.,r-'Unt,
dr/le S11ore drlla Carità.

3.4 Page 24

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Ringraziano ancora della loro interces-
sione Maria SS. Aus iliatrice e S. Gio-
vanni Bosco:
Po.::::, ,\\latJ<h (Casale Popolo) per 1B pcodi,riosa
ltUJlngìone d1 una persona carn colpita da pleurite.
Coni11~i Si/,/t11!lfÌ (Albn) pcrchè, in\\'O<.!tlto Don
Bosco, poterono finalm.,ntc tro,•are un mcJico che
comprese la malattia dd mArito e lo pc:,rtò :1 .IIUJ\\ri-
stione completa.
Zanrtmtti Co11uttina F. cli ,'1. .d. {Acircnlc) per
a,·er ottenuta la salute ncccssana per p1:n,everare
nella vm intrnpresa.
Dessi C,uta Elisabetta (Sili) per aver potuto allc-
,-are, fOl'le e ,ana, un.a beli., bambina,
Fra11u:rcl1i Silf'io (Prc!SSano d1 Lavis) pt:r la mll11•
cofosa 5tU&ri111nnc della m~mma.
Fami1•lia Guaita (Abbiatewasso} per la gm1n11:one
di un bimbo ù1 19 mesi, figli<> di loro conoscenti,
colpito da menengite cercbr<>-spinale e Jisperato
dai medici. Consi(lliam In nuvunn ed ci1pos1a la re-
liquia d1 S. Gio" Bosco, il bimbo gwrl in bre,·e
tempo e crc~ce sano e pro,pero,oo, senza difetti.
l"rdrini .\\fofalda (Lef,tt) perchè il m,•rito potè
essere p1c~cr..ato da 1trnv1 conseguenu in s~l,?Uico
ad un incidente stradale.
Gabrufr l'msaumtillì Sua11do, sale~1ano (AmcFa)
perchè por~ ~cguire In sua ,·ocazione, !!Upcrando
difficoltà d1 sulutu.
•llo.1rar,uci Pietro (Roma) perchè colpito da iue-
rizia maliwnn e sonopoi,m a grave operazione, ne
usci benissimo.
17. G. {Gorizia) per l(UìlrtJ<lonc da coll..-cistite ed
:1ppencticitc, dopo un'op('l'\\l.7.ionc compromessa da
compliavioni che l'nv,:\\'llllll ridono in fin d1 ,,ca
Gc11rn•tff Guido t Alfa (l..ntil!'nano di Ca cma) per
l'ottenum ,::,.iang,one di unn sorell:J irrnvemente
ustionata.
J\\!lara11;;a11a S. (Sovonn) per l'ottenuw migliora-
mento in ,;nlute del CO/!'noto colpito da paralisi.
Ro11dm10 \\lt/arùa (Castl'I S. P ietro :\\I ) pd rista-
bilimento in salute ddla mamma colpita da 1{111ve
malattia d1 cuore.
Cirafiri T111a (Villarosn di S,cilia) per evitato peri-
coln di morte della nipote e pcrchè il marito scampòa
gravi conS<.quenze d1 un investimento motoc1clistico.
CMtt"ilt1ri11 Luigi (Littoria) per onenum immediata
~ng.onc dopo aver i1111h1ottita l'immal(ine di San
Gio,-anni llo,co.
Bas10 Ersilia (Portici) per l'nssistenw e l'aiuto
avuto nelle prime gioie mllleme, funestale da com-
pl:cnzioni che portarono subito lo creaturinn ol cielo,
e per &\\:.'r !i.!lvato il manto dal peiicolo di una grave
infezione m ,;ci,1110 a puntura d'insetto.
Giauo11r .tl1111a ,\\'fati/Jr (Roburem) pcrchè una
persona Cllra, da molti 11nni lontana da.Ila Chiesa e
dui Sacrumt•nti, si r1conci11ò con D10, e per l'11SSi-
scenz11 otknuta in penose circostanze dclln vita.
Bottaro '1aria (Nizw Monfcrrnto) pel felice esito
cti una rruve 01>eraZionc clururgic;a.
Una mammu bielles,, per l'ottenut:1 guar1qione del
figlio che potè in seguito subire, con felici:;s,mo esito,
i suoi ci,-nmi.
Cùuiiri Achille (Lesegno) per In ricuperata salute,
dopo aver tlln to sofforto per un tumore a.I ventre.
Co11niii Dr. Titn (Roma) per unn wgnnla11ss1m,1
gr.i.ein neen.1ta.
()uar{lia Bosea Rc,r,uma {Torino-S. Vito) per ricon-
quistata sulute dopo !IOffcrenze ed operazioni suh1te
collll protezione tli Muria Aus. " del nostro Santo.
VorR11a110 Fra11r,•sra (Dronero) per !ltu?.ia ricevum.
Sp,dalieri Cionuo, s,ùesitmo (Cataniu) pcrchè 11
,no\\ime l..andoet Edoardo potè, dnpo tre anni di
penosa ;tttesa, seguire la sua vocazwoe.
Se11si,,i Aida (Roma) pcrchè il fratdlo Clodomm,,
di 33 11nn1, si decise n fnre la sua prima Comunione
e a ricevere la S. Cresima.
P,rra11 Teresa, F. di l\\,Iaria Au!l. (Torino) rcr
J'otrenuta guari~ione della 50rdl,1 che potè cosi
1:1'-«:re ammessa ulla professione relit~,osa tra le
Suore Francesca.m: Mi'l~io.nnrie.
Fm111i:lia Ba/orrn Oim:an11i (Fossano) per l'ottcnurn
guarigione dì una persona cnra dn ~rave infermitn.
Co:::,;o Paolo t P"/111a (Trapani) per l'ottenuto
guarigione del fiidio colpito da 1..,rnve forma di
eczema capillare.
C:r,lumbo Lmura n·d. Ripamm1ti (Villa Veotano) per
la riconquistata s:.lute dopo penose sofferenze.
StJ1mr::u11 i JITtlrin per a,·er potuto evitare unn
i:rmv.: e pericoloso operazione chiruruica
Zoppi Luigia (l\\ longnrdino) pi:! felice esito tir
~ dr stato subiti dal figlio.
N. :V. (Torino) per due scgnalariss1me grazie.
.CrniRhero Cltlin (Tolmezzo) per lo pnnicolM.:
protezione coll 'a~sistenzu p rodignm al fiirlio <luronh:
uno gmve e pericolosn operazione Sl't::uita eia gunri,
11"1one perfetta.
P"f!lit, Loren::o ( U,1rolo) pcl lt,:,·c m,l!'lioramento
ottenuto: imploca ltU•\\•0 11;'.une completa.
Jl,fasset Giuseppi110 (Bardone«hiu) per la gwm-
gione del nipotino colpito da m:llorc ad un occhio.
A. S. (Barcellon11 P. G.) per l'impicgo <lei marito.
R. G. (Brusson) per 11r11Zia ricevuta.
'4il!liat•(lcca Gùunmr, (:\\forano sul P<>) per una
scgna.l11tiss1ma griu,a 11cc~-uta nt"l mal!'J.{,0 u. s
,\\lil(lim•aua J!art1110 (S. Gi<>raio l\\lonf.) per mnl-
teplici 11cnzie ricevute. Implora cont1nu11 prote7-1onc.
A. S. per In i;uariq'one ottcnutu.
N. N. per l'ottimo impiego oncnut<>
J,ef)(lro .d11gl'la (lkssolo) per In st-gnnlatissimA
gru1-itl ricevuta.
V. O. pc! buon l"SIIO degli es.'UT\\l ddla figlia Pia
B(lima ~'Varia per l'ottt,nuta ininrig1ooc.
Po::::, Camilla (Sere~o) cnlpirn dn polmonite e
d11 dolori ad unu gamha guacl ~olo per l'intercel>Sionc
del noi;tro Santo.
I.inuma .lforia (f:~te) perchè colpita da unprovv,so
malore ne guarl appogg,ando alla parte sofferenti:
unu reliquia di Don Bt>sco.
Elt>ttra Bia11chi (Roma) perchè offetta du 18 anni
di hronchite cronic11 ed operarn u 74 anni per ern in
strozmtn e appendicite, ricuperò l'intera salute,
dc>po l'operazione durata 55 nùnutt, senza anestesia
di sorta, e riprese tutte le sue forze, mentre si te-
mc\\"ll do,'ìlsse socc:omt>ere e le erano già staTi a.mmi-
nistrari i Sami Sacramenti.
-

3.5 Page 25

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NECROLOGIO
Sa 1es i ani defu nti:
BARA D. GIUST:.'PPE, •ac. da 8(zerinka (Polonia).
t a Ostrzezow (Polonia) il 4-fV-1037 a 56 anni di età,
t PE,ROTTJ DOMENICO MICHELE, colld, da Spi-
netta (Cun•o), n Alt,, Graciu (Argentina) il 17-Vl-1 937
,1 58 anni di tla.
TANO D. FRANCESCO, sac. da Genova, t o San-
tiago (Cile) il 24-Vl-1937 n 67 anni di età.
TORRERO PJETRO, coad da Corneglia.no d'Alba
t (Cuneo), a Auenos Aire~ (Argentina) il 9-V□-1937 n
67 anni di età.
KUlmL GIOVANNI, eh. da Kobylin (Polonia), t a
Jaciazek (Polonia) il 10-VlI-1937 a 35 anni di c;tà.
T)JGLIAFERRJ ANDREA, coad. da Borgono"°
(Piacenzn), t n Pnv,a il ,4-VTT-1937 n 61 :mno di età.
MUSSO D. LUIGI, Sttc. da Rova~ndn (Vercelli), 6 a
Piossasco (Torino) il 21-VTl•trJ37 a 57 anni di età.
LUCCUTtTTA FRANCESCO, sudd. da Bruqino
(Trento). t n Ponte di Lcgnn (Brescia) il 21-VIII-tl)37 a
24 nruti cli età.
Altri Cooperatori defunti:
Aleandri Mons. Alarico, S. Angelo in Vado (Pesaro) -
Artesi Rag. Alfonso, Nisce,nj (Calronisscttu) - Ilanolin
Elisabetra, J\\1ozza110 (Ascoli) - Bcrgadano Massimo.
Cr,rneliano d'Alba (Cuneo) - Betmni.n Doo,enico, Nr,i,e11ta
BVeic/lb!lolti1(1Caun(Veoic)en-7,Go)ab- rUinoingLiou,i'1gliJ,1JGlioGrnioov(iBmenrig, a$m.o)St-efca~n-o
,zolari Adcle vcd. 1\\1RJ1u1ni, ,U01ifuth10 in S•rra ,1(az;rom'
(Mndenll) - Cuni Paolina ved. Benetti, Rm11a - Drocco
Giovanni, lwdelfo d'il/ba (Cuneo) - Flutccro Elillabetta,
Chiunsso (Torino) - Fracasso Caterina. Sarcgo (Vicenza)
• G::igliardone Emc«tn, Ca.rnlr ,',1011/Mrfl/O (.\\lc,;~andria)
- Gcn~hini Adele, .M01ttuolo111bo (Forll) - Geno\\'csio
Lucia, Cooour (Torino) • Ghitti Angcln, Adro (Brescia)
- lnl!'ittnoli An,:cln ved. Cnitii::noli, Varalfo Pombia (No-
,..,.ra) - Ln Calce prof. Orrcnsio, Ce/nit, (Palermo) - l\\lbr-
rocco prof. Angdo, Aku,,,o (Trapani) - Pt!7.zuoli Rosa,
Scrofiarw (Sienn) • Pro,'1l!e Albina ved. Bertola, Busco
(Cuneo) - Prover.n Carnlinn ved . B<1s,•lu, J,Jirabello Mon-
ferrato (Ales~andria) - Ricotti An11ela .drena Pr, (Pavia)
- Scapinardi Domenico. l'ù,ot•o (Torino) - s~nissin Bar-
tolomeo, Osasio (Torino) • Silvani Filomena, Pi1Ja11"::n -
Subri~i Vincenzo, Gioia d~i ,Warsi (Aquila) - Taglia-
sacchi Lucia, Griorite (Como) - Zanonl Esttrin,1, Goma
(Bcrl(amo) - Martelli Oemithdis Maria. Pi1111rz::-a (Torino).
PASQUALJ D. BUGENJO, sac-. clll Sirmione (Bre-
scia), t n Alessandria d'l!:g1tto il 7-IX-1937 a 46 anni di
ero.
Anime riconoscenti a M.aria Ausiliatrice
TEISSEDRB D. ED.110ND0, snc. d:, Scrvèrette
Lozère (Froncia), t a Aia Druham (Tunisia) il 1&-IX-1 937
o 51 anno di età.
KOCK D. E.R}\\,JANNO, s.sc. da Leschede (Germania),
t n Wiesbudèn (Germ:rnia) il q-Vl-1937 a 66 nnni di età.
e a San Giovanni Bosco:
C, han110 ugnnhcto grazie ottm11tc prr i11tercusio11e cli
1',Iario Ausiliatrice o di S. G. Bos,;o, e alnmi hanno
anch« i,milltr, offerte per In telebrciziw,. di Sante J\\lesu
di ri11gra::iam4!nto, ptr lt l'v1issioni Sale,hzne Q per ,1/trc
PA.Ul, D. GOFFREDO, soc. da Unterostendorf (Ger-
mania), t a Torino (Oratorio) il 30-Vf-1937 a 56 ann
Ji i,tà.
opcrt di D. Bosco, i seg11t1t1i:
Accnstello Barbara di Carignano, Acide Alfonso, .l\\i-
roltli Fclfcita di Orig11:io, Alagna Alma, Alberta=i, A. l\\'I.,
CASTOlDJ D. ANTONJO, sac. da San Jorge (R. Ar- Angelina, Rom3.na e Cicoins. As;snuto Giuseppe, A"tone
gentina). t n Cordoba-Coll. Pio X (Rcp. Argen tina) ì Rosina.
23-Vl-1937 • 29 anni d, ctit.
ll. A., Baima, Banoni D. l\\farcn di ForU, Barbero Gia-
como, Bartolini Luisa, Basile Adele di Licota, Basts•i
Cooperatori defun ti:
Giorginu, Ba-.zoli Marin di Rccoaro, B. E. di Fo~liw.o,
CONTESSA TERES..J 01,JVIERI DJ VHRNJER
nam SAlJ'V() t a Cavaglià Biellese il 26-IX u. se.
Anima elettu, alln nobilu\\ dei natali uni lo splcnJnrc
d'una feJ,c viva ed il fèrvore d'una e11rit:I operoso che rese
wnto caro. e preziosa. la sua c...o.ls-tcn.za. Faceva parte del
Comitato Cèntrale delle Dame Patr,1nesse <' prodigò alle
Opere salesiane gran parte del suo zelo. Al Conte Carlo
ed a tutti , fnmilia.r1 le nostre più senti te condoa:hanze.
Belln.rìanna Giacomina di Villurosa, Belli Andrea di Roma,
llergagnin 01,va, Bergnrnaschi Cino, J3ergesio Giovanni,
Ilertolotro, B. G .. B ison Elisa, Bisio lV!ichelungelo, Boc-
ca.latte Curmffl, Boiigetto Giuseppin~, Bolcredi Carolina
di Pa,•ia, Bonanni Domtnico di Baldon, Donctti Celeste
di l\\11'!lveno. Bordesc ;\\laria, Bordesc l\\faria ved. Rossot10,
Bordone Catcrirut, Bosco Luisa, Hosio Maria, Botto
Vinc<'.!nzo di Villamiroglio, Bottino Garbarino Angelica
di Alessandria. Braccale Matilde Bianca. Brn1·i Ersilia di
Nohil U<>mo GUSTAVO ALTINJ t a Roncofreddo
il 9 luglio u. se. n 93 anni di etil.
Cooperator,; fattivo della Soderà Salesiann fu caris-
simo a S. Gio. Bosco ed al Servo cli Dio Don Michele
Rua e promosse e sostenne la fond1tzione dell'opera no-
stra in LUllO- Tempra adamantina, cuorn generoso.
profondamente cattolico, fu l'apo~tolo d'ow,i open\\ buona,
offrendo l'esempio d'una vita cristiana fervorosamente
operog,.1, 1'lcll'~rci2io dcilc virtù pitJ e)ettc. Dicdt! ùue
fil!'.li al eh,ostro e due alla patria. Lu sua memoria vive in
benedizione.
<Àmm. PARDI ALREDO t .i Civìtaveccbia il 23
agosto u. s.
Ptlnsioruno delle ferro,•i~ ove ave,.,._ raggiunto il grado
di C.po Stnzione prìncipule, cm t:utto cuore pei Salesian
che in e•~• sun trovuronn ~cmpre una seconda famiglia.
Uomo di fede, divotissimo di Don Bosco, lascia, nel grande
rirnpi:1nto, gli esempi luminosi di unn vita adorna delle
virtù più belle.
RAINERJ GRAND!Llll t a Schilpario (Bergamo) i
Tavarndlc, Drctro Berton~ l\\laria, Brosio Amelia. Bruno
Nina, BuirnoM Savino, Bulfari Z1ta di Milano, Buraggi
Saccar di com.ssn Vittoria di Livorno T .• Butu lta Errninia
Geremia.
Cafello Matilde d, Modena, Campairnola Lena di Cn-
gliuri, Cancian Luigia di Campagna, Caunada l3artoli
Maria di ::-Japoli, Cantcle Maria, Capello Giacinta, Ca-
pello Matilde di '.\\fodeJla, Cnpp,mi Emma ùi Trecasali.
Carpanern, Carrelli l.,uigi d, Tarnnt<>, Carretta l\\lttrtina
di Vigurto, Cassone Adele Mnrio di Siracus11, Castelli
Gjova.nni, Cerutti :\\fariu di Borgomanero, Cervini prof.
Arcangela di Piacenza, C. F., C.tanesc Gino di Campo-
bello Liccata, Cattaneo Vittoria di Xapoli, Caudana
M.o Federico, Cavalieri Maria di Cnn.nara, Cavanna
Ravnno Maria di Roma, Cfoc:tt l\\largherrta YCd. Unia,
Ciotti Maria di Comeri(I, Cir~ola T. Ji MilaM, C. M.,
Colnnieri Gaetanina di Trivento, Ccllnmho Giulia di
Varese, Colzi Elda d , Prato, Coniul!i: Bcssoue, Ghietti,
Pernsso, Rasare e Vnnoli, Coretto G,ovanni, Coriasso
Giuseppina, Corretto Martina di Vil!atto, Cors,ni Co-
stante di Bovegno, Corsini Maria di Irma di Bovegno,
16-Vl-37, a 70 1mni.
Co•ta Dertoh•z7,i, Carc,lina di Brescìn, C~u Mnrgherì1a
Fervida cooperatrice e zelatrice d'ogni opera buona, di Pordenone, Coni Diomira di Cassano d'Adda. Cri-
nella sua parrocchia, si ricordò anche in moro: delle Opere scione Savarino, Giuseppina. di Ro$oltni, Crotti I\\ladda-
snle,;-ianc raccomandandole ca.ldam~le al fìgliQ diletto. lena d' Palosco, Cucco Adina di Mace.ruta.
(v. t'f)/)uti,,a).
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Con. permesso deU'AUJ.orltA EcclesJasUca. • Tip. S.E. l., CorSO"Regina Margb., 176.
Direttore responsabile: 1). GUIDO FAVINr, Via Cottolengo. 32 • Torino 100.