Bollettino_Salesiano_198510


Bollettino_Salesiano_198510

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-------------------- ·
3 NOTE SPIRITUALI
doi'\\ Vlgtnò eJ parla
25 COMUNICAZIONI SOCIALI
Le rtidlo dal cuore umor.o. L'aniOOk>di Piorda.nto
Giordano fa Il punto sulfo radio prlv.ito, •t.pazlo•
privlleglal o di IMI0 mondo gkwanile • noti
6 BREVISSIME
8 INCHIESTA es
Giovani: 1• dlfflçll9 rlçe,ça det nuovi v•tori, S.
conclude In una prospettiva di speranza l'inchie•
,u1 sul giovani.
13 VITA! .LESIANA
Un paoso Ira mlnrl• dittatura tporanu. La
prese-nza saJ&sìana tn un paMO-eontradcrrt1otio cc--
me Ha.tu.
17 VITA ECCL!àSIALE
SpectaJe LOre10. ti 8$ di qu95,10 mese dGdlca ouo
pagino al Convegno ecckl$taf&d i Lott(O con lnt•r•
vl~e al suol prot-agonfstl e imp,o-ae,lonl del
panec;pano.
lo çopert.l.n.a:
HahJ:
un pa05:o fra mlffllit
dìllatura e spMa.nttt.
(Servizio" P"11•13)
1 GIUGNO 1985
ANNO 109
NUMERO 10
28 COMUNICAZIONI SOCIALI
I maaa-medta • Ja promoziono del glovgnl. Il
rntsslgglo del Pjpe per te: Gk>tn.ara Moodlale det•
le Camunlcazloni Sodali. Ouall prOYOCazloni p8f
,., f3rr11gl1a SatesrMa?
32 STORIA SALESIANA
A propolito di uleslanl a moVimento cottone.o,
Il p,oressor Piouo Bonomatl lntClfYlooo $U un ar·
gorne.nto dì piene a'nualdtt per chl vuol rlf1ettotè
sul passa10 oet nM)\\ltmo11I0 caliollco o satoslano,
34 STORIA SALESIANA
FrH(alt: a,lu lanl e uton& cattolica. Un lf!f\\UUI•
vo di rlooGl!uzione.. s:tOiìca Jn una piccola Oio-
e. .J
RU8RICHE
sc,~et.èci. 4 · Le létlt'lttl di N IOO Oarraco, 7 - I r»--
S!tl santi, 37 - I nostri morti, 38 .. Solldarimà1 39.
Il. BOU.ETTINO SALESIANO
RJvl1ll fMdtt.t, di aan Gfov■nnt Botco
Ml 1877
OwncSc:1na» d1 lflfOtmazk)ne e cuttura
'911~ edito d.aJla Cong(6Q4Zlone
SaJist• n.,, di S•n Giovanni: Boseo.
INDI RIZZO
Via dolla ~a.tllll 111' Ct.Mtll posi. 9092
• 001113 Roml-Al.lfollo Tet. 06189.31.3A t .
Conto corr. pott, n. '6.20.Q2 lnt89!aio s
Oérttlont Generale apo,o Don 80$00,
Ron,,
DIRETTORE RESPONSABILE
GIUSEPPE COSTA
Aeda:rlone: Gkll'8.na A.cx:o,no,o - Maroo
Pc)ttgfoa.nni • Eupenio Anottl , G&et3no Na·
netti • Ang- , PaoliJZi - Cosimo Serneraro..
,.,.hlvio: Guido C"'"°"I
OittW:lon.: Atnaldo Montoceh.40
fol~tWono. lmpe,glnuiorM • •lam-
pi: Offic1M" Grafiche SEI Torino
Reoi.trlllone: Tribunll.lo cH 'forino n, 403
dtl 10-.z.194g
IL BOI.LETTINO $ALESIANO SI PUBJIUCl>.
• 11 prlmo df ogni "'... (un<flol nufflGfl.
....UO - o) por 11 Fam1QIII saiftiana.
Il 1S del mese P9f I Cooper&1ori Sàle-
slooi,
a e Cd~nct: La Oifuione mv~ a (Tlaft-
nodzi. e foto rig11ardsnff u, F,mfQll:r
Sal.n'Aana, e a' lmpog.no t p,ubblleatte SGCOn•
CIO Il toro tnteresso gMOl'ale e la disponìbifi.
1A o1 ,pozJo.
Edlzk>rle dJ m•lt me••· A cura deN'lltflclo
NazlonM Cooootat0f1 (AHano. Alnaldln:t) -
4V9l.tSOM,aetasa,la 42 • 0018$ Roma iol (06)
IL BOLLETTINO SALESlAHO NEI. MONDO
U 8S 9KO ntl mondo In '4t edqk)nt oaz;kln.e,,
Il o 20 llngu. dlvoM (là,atura ar,nua otuo 1O
mltìonl d1copie) i,r, Andfl• (a santo Oomfn.
go} Argentfn. - Au.atrlllta - Auttrll - S.1-
glo (,n flammlngO) 80Jlvla BIQJle - C•·
nedl Cfntro Amtrlea (& S4n SAtv&dCW}
Cile • 8S e.Inne (a Hono Kong) • Colombia
Ecuador Flllpptfta • F'rtflefi • Oll'Nf\\lt
Olappoo• • G,,-.n 8r•1'9n1 - Indi• 01'! In•
;!eso, mal«yaJam, l1111)11 • l~ l • 1'1>"""
ttaai. J4.»001Javl1 On orciaio , ro eloveoo)
kOfe:a Olf Sud . BS Lhuano (edfto a Ro-
ma) - Nafta • MauJco - Olanda - P•ni~u•y
PtrO Polonia - Portogallo - Spagna -
SUIU Unflf Sudafrtoa Thatlandla Uru-
guty - V.nH\\11111 4 Zelrò
OIFFUS10NE
Il 8S • dono-oma;-110 di Don &o.co oJ
componend ,, F'1Ng11a SaioalMa. agili M"lltCi
e &CMStonl10l1 dOflo &UO Oj)Gro.
Coloa,pane. 1ar1r-etnltoeelo
di PfOP'Qtndl:
POl$1biio.
a
rkhle-
C.mbiO dJ Indirizzo. comlJ/\\lcato anche rin-
Oirttlo v.cchfo.

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- - - - - - -# -
LA SOLIDARIETÀ
«Bea1i gli affamati»! (Mt S. 6).
Ques1a Beatitudine ci rammeinora l'aclln-enie la pa-
rabola del rìc-co epulone e del povero l..aW1ro: l'umìl•
sprqvvlslQ di \\'h·eri, il quale nella .sua in.diaenu sente
<dame e ..1, dtlla giuslilia».
L"«affamato». infaitl ~. (lui. il povero che desidera
(più ardentemente (!egli altri) Il compimento del pian<>
di Dio nella eondoua degli uomini.
La «gius1ìzio,>, dì cuì parlo Matteo, ~ appunto Il
comportomonm personale e sociale in (cd,lul al pro-
geuo del Crc,,1ore. Lo «Legge», i «Profeti» (Le 16,
29) e ancor più il «Vnnsclo» insegnano 11 fàrc la vo-
lont~ di Dìo e ad amare ìl pros~imo, in tal forma che
la rcua condotti, di ognuno divenga fonte di giusilda
nella convlvcnia e nell'qro del beni.
n ,csa.zio);. cosi tipic:imrntc rappre.sentato dal ricco
epulone, è io piona dissonarua con questo oble1ùvo
perché vive immerso nelle concupiscenza del lusso.
GesCl, al contrario. si c.ongrawla con 11 miSt(o che, àl·
tanaglinto dnlla fame e dnlla sete, assurge a dcsid1mlre
wdcmemente la giu.stitia.
O~i auistiamo a un va•to process"o di socialiua•
%ione della vita umana. 8isogncrn favorire, nella spi-
ritualit.à sugg_erita da qucs-1n fl.eatitudine. In dimc-nsio•
ne. soc.fa1e come componente indispensabile di una
buona condoua. In taJ s.c.nso convern) t'Oncer11ro.re
1·auen1.lonedei gìoveni sui valori dclln «Solidarietà».
La solidarie,~. ìnfalli. è In coscicn,.a della proprio
pancdpazione J1tlv$ al vincoli che si hanno con ili al-
tri. Incita a condividerne vantaggi, svan1aggl e rc-
spotunbili1~. Mohlplka la (or,.o di comunione, f>
convergere senrimcmi i! idee, in.seg;n3 feaJl.à, cr~ am•
bicnLI Favorevoli agli Ideali comuni, facilirn nei singoli
la retiirndine dei loro comportomenti, discerne le
priorità da promuo\\lCR insieme, infonde fiducia. in•
venia ini:ciath·e ••imola Ueo!'1liilio, Alcuni vincoli di
solidarietà soraooo i.n noi per nascita (essere uomini.
avere una Jl'lttla), altri derivano daila speciale voca-
zione di ciascuno (conrcssione di fede, stato ecclesia-
le), altri da un.a scelta personnJe (associazioni di di\\'er•
so tipo, gruppi con svariate finalità).
Una •piri1unli1à evangelica dov-rcbbc 12per svilup-
pare adq:uatamcute gues:ti vi.ncoJi. In una situazione
di ill$iu.stit.ia soc:ialc con tante sperequazioni e di plu•
ralismo ideologico eh• conduce spesio al relntiviimo e
a privilegiorc la modo invece delle verità rondnnLi, è
oggi più indi>pt'JlSabil• che mai cos1ruirc ambien1i di
consensot di mutuo appoggio, di co.scientizzazione. di
io,cmiva, dl proVceml2.iooe, di rinwione e di corog-
siosa collabora:,ione; insomma. urac favorire con li
Vangelo ua clima di unione nel bene e nel.la ricerco
operante della aJu,tlt.ia.
1 glovanhentono una lncllnat.ione congenita veno
le 1~•117-" d,lla ~Jldariea; In dcsldmno anc~ per
sentirsi protagonisti n,Hn loro maturar..ione individua.
lci r comunitaria,
Satà opportuno coJ1ivare in essi:
- il senso d'appanenenw come auegginmemo di
lealtà ai valori scx:iali dello loro villi,
- e la volontà d'impegno nei compiti di eorrnpon-
sabìlità.
Così desidereranno più efficacemente la giustizia.
Don Egidio Viganò

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E noi pendalar/7
Da molto tempo si sente parlare di •U~
rimi.., •emarginalt•, •drv8:raJ.. e vis di
SégUilO.
lo voglio souonneare la pr88enUJ nel
nostro territorio di une travagliallsalma
càtegoria, cr, cui torse le Chiesa non
pa/J8' I lavoratoti pendolari Anni fa Il
Coolere della Sere parlova di abitanti
dl Oeseniano del Garda che 6l eltano
olle~ pe, levora,e poì a MRano. lo non
so se cl sla ancora queste siluaxlone,
so cho anoh'fo sono pendolmo con
meno strads.
Il lavoratoro pendolare è soggetto a
llllri I guai cha possono sorgere nel
lr88po<tl pubblici. ritardi, bloocl11 dol
ltatrrco. gelo degli scambi del lronl, di•
sorganlx-lone dol lraspo,11.
In UfJlcfo o dovo si lrova può ossore
appeno tonerata la sua presenza a
possono voni,o ..coccolali• quolll che
abilono nel pr88Si dol po$l0 dr lovo,o.
Il pendolare pone a suo canco spesso
pasti non troppo economici •• non ha
monsa a si sento djre: dovresti abitare
qutl Fraso feclle a dirsi a parole Ho
scntto -uomenle quello chu nolo e
penso. Apprezzo la Vostra pubblica·
zìone a-he conUnuo a ncevere. Osse-
qui v,v,sslml
Una cooper•tlv11
p•r Il Teno Mondo
S ~ una coopomtlva di lavoro, r;o-
slttllltasl 3 anni f-o._, chklmnra. Kwa•
Kusaldia cha In lingua swahili slgnlll•
ca· <1pcJ ojutarCI•.
l1I coopemtrva si propone di svols;_ient
senza ffne dJ lucro qualsiasi attività
per la p1omozlone e l'aUU8ZIOno di 1nl•
zistìve a fav01e dei paesi in via di svf.
luppc. nonché per la prM1oz10na
umanae sociale d, chfunquo si 1,ovt ln
uno staio di bisogno " di emntgll\\B•
zione
Al fine di una maggjont conoscenu
delle finalità della slessa v, alloghiamo
IO StalUIO
Auuslmenta al n09Uo intorno vengono
Svoli& Ire atllvltà,
e) raccolta e commercio di material•di
recupero
b) (1Struuu,112•>ne di un cascinale per
una futura comunità.
Nello stalUlo é contempleto anche
l'lm!")'tazlone e Il commercio di pro-
cfolll den'artlgianato (qualslaSl tipo)
del pa881 in via di avlluppo per favorire
un meicato di vendila agli s1essl
Nel 1985 vorremmo prendere In cohsl·
ceratlone tale alllvllà,
Per potor valutare Il possibile sviluppo
in termini di mercato (es. qualìul e
quantìia di morce dlsponlbffe, dove e a
thl vend01Ja, occ.) per lare uno studio
più approfond1toe per una riusoiia del-
l'lnlzlahva stessa, vi chiediamo gen1,l-
menta di meue,cl In contane con que~
te cooperalìVe, gruppi, missioni rnue
rei 18<.:o mondo allo scopo di svllup-
paro un°(11livi1à arllglanele di s-ussi-
stonrn o di 5vfluppc.
Fiduciosi ìn I.ma 'l'OSt-ta collaborazione
e in aHosa di vostre comunica:t10fli a
r,-guardovi auguriamo un anno di pace
• glolli
··"°"• nm,.i, n,.,•1..~kQXIO A•., 11..1
.,-11M ,._" :'/4"/J48~-,CI
C/ scrlvono
le Clauatrall di Rovigo
Siamo una plcc()la comunità conterl\\-
i:ia11va che ~ngraz,a per la generosità
o::>n cui da ttleuni annl inviale Il Bollet•
uno Saleslaoo
Esso vie,,. 1euo4l! 119' 1une. nam,1e li
Bollemno seguiamo ,1 IIOSlro apestOI•·
IO o vf dAeiamo che li l>éM Cile ,.,. è
L)n{o a gm,,o.
1'104 usleunamo I.i nowa preghiere,
aNl,iché il Signore benedica a faccia
fru111f,eore le vcstre fatiche. perché VI
doni nu"'nrose vocazioni o PQS$;ate
poru,ro li mo$$agg10 della s.,IVexu, fi-
no ai conf1nt de:t mondo, come VOl$Va
Don Bosco.
Cl pcmrH!lliafflD di f.ar <lonoscero IO
s:opo dOlln nosmi vocazione dl dona~·
ziono a Dio nella preghlem e nel na-
s::ondlmcn10 .porche il Signor• mandi
nlla Sua Ct,Jmm _numerosi s sa.n,l SO·
andati•. Con l'offerta dalla nos1m vtto.
vogliamo assero accanto spiritual•
me"te ed 0.gnl sacerdote. per sosta-
natio nelle dfffic:allà splrilllllll " """''Il,
senza conoscerlo ed essere conosciu•
le ptlrch<\\ Gfl!dlamò nella comunione
de, santi. Chiediamo ancho a voi un fl•
cordo di preghiera per noi IUlto perché
possiamo rispondere semp,e elramo-
re di Dio. Uniti In comunione di pre•
ghiere. cordialmente saluliamo.
U10,'llll ~i mlrW~dllMSS Tr. ..
F\\11.rmlitS~I ~
OWindo III re</112/{)(le 11iu1'{J01'0 lettere
come q<J1'Sla - /IIHlO molli/Monaste.11
di clausura che ricevono P Bo/ferrino
Sal8Slano - ci si senle quasisclleva1I
da un •poso•. Qui, Infatti, alla n·v,sta
giungono molle rlahlaste di preghiem,
Come ottemp,trarla? Sfamo noi, caro
sorellb, a dirvi grazie pr,rchs ci nchli,,
e mate-e """ p,trdere di v1S1B cho Dio
essenzle/e e perc/16 gra.de ancho allo
vosrra preghiera la n=a spr,rlJflZJJ
non viene meno.
Un mese In Afrlc•
sono un exalllevo dell'Istituto sa1ts1a•
no d1 Ca$arte, D• •Una $peranu J>Qr
l'EtiOplt>• del e.s . gennaio es: •A Ma•
l\\lllé $Ono accrunpate da ouan1a a
con1omi1a persone. Ogni giO«to alme-
no venti <I• queste muoiono Cadono
non per guena o per maiauùi ne per Il
na1ura1e ordine delle cooe: muo1ono
per lame•
Ho 1euo e nletto" non so quante voN•.
Ho eeccato di co.plre. ma f\\On va sono
ri11SC1to; r,o cercelo un nbbonc 01 ,a.
glone, l 'embnono di una qualslaSt
:;pJegazt0ne o oon no ho ltOvata... Non
è poss,brle capire, spiegarsi la morte
f)(!r fruno dovan~ ad un piallo sempro
pieno e senza alcuna rmica.
Scrivo per sapa1c c:<>m<! lare pm rag•
QIUngere la mis5iOll8 salesiano. d1 Ma~
kalo o di Dllln dovo voglio -vivere da
uomo. 11 mio prossjmo mese d'ago9lo.
Vorrei rl!ISl!le uno dei giovani della
..Spoctizìone BijOSto 85 con i SaJ&9ia•
nl•, anch'k> .per dare una mano- o
.pe, guslJ!re la gioia del meglio date
chù ,icevero• Voglio scoprire anch'io
-la v,gna del Vangelo. la ,erra dal po-
ve,1, degli 11tn111I di coloro c1u, muoio-
no di taroo, di sete. di malaria, di lifo,
di lebbra•. la 18118 etlOl>icadiMakalée
di oma cosi come la doRnisceGaboar•
di Rossano
Sono m·edlco vagi/o •ndan, In
8nuf/o
Sono un medico chirurgo di 32 anni e
da sei anni prauco l'anivilà odontora•
Irica come libero professionista; fn••
quento anche un RepartoOspedalrero
dove e,seguo le piccola chirurgia ora•
le Leggevo nelle Vostra rivista che in
una Vostra comunità In Bra!IJe. 300
Km a noru di Recife, sulla costa a1lan•
tiea, necessilJ!te di ocullstl e dentisti.
Forse perché ancora avverto una cer•
la s!ancheuadella prolesslone libera.
forse perché-cerco anco,a spunri e &1-
gnifica1ì pur au1enllci di vila, la cosa ml
lntecessa.
Abbiamo provvisto B mtTllt1tv1 in con.
tatto con gli lnfarossntl. In ogni caso.
9r1Uio/

1.5 Page 5

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I G11.GNO J_AM S
ITALIA
cerdina Hrla ~ l:L prov~ clic la
n~trA vocatione si situa ntl
PAtt: ~ ftsua I Catu1nisse11n
' Anno Lntcrnatiom1le
della c;ovcntù hu
U visto fiorire
numer~ iniziative un po'
dappc:rtuuo nella Famiglia
Sales:inna. Proprio oci giorni
scorsi. a finna di Salvo
Liotta ci è giunta la cronaca
della F'os,a dd Gioveni
orpnitt&Ut ~ CaJrnni$.,çcn a Il
14 aprile 198$. Eccola:
•Il <i<lo oopeno dcl 14
nptile sorprende i gruppi
sate,iani ,aggiungere:, da
ocni par(e dclla Sicilia, U
luoao deU'hworuto:
Càhani~ctto.
Ed ha ini1Ju la mn.rcia, un.:a
mania di p:i«, di fcna, dJ
gioia e d'irnp<gtto. Il colpo
4'<>tthio è <uperbo: Il
serptnlC dd giO\\!AOJ siciliani
Silenzio pe-r esprimere. ad loc-onlro cc>J'I I rxmmiri del
alto. voce, 11 desiderio di
M l.nion1rl di Torino
pace, per .souolincare Kni:~
P'1fOI<lo spcslot< d<I
COll«tto. per diR ROU
i ridare. Una marcia nel
I I 17 mano I9S5
l'bptttoria salesfan11.
s:ubafpjna di Torino ha
cuore di un;1 temi offc,s;i da orgt\\lli7JAto la giornata.
violenze ìnurmm~. I gio,1an1 MiUiOnflria SaJesfnna. Con
di (Utt.a la Sicilia, d rca
6~Uisila ~t).Sibilità per
S.000, wncludow il loro l'occlU.iòne sono ua.tJ in1,1iu1.1i
cammino nella Ca.tt('dnsle • ValdQC«) I ramlllari dei
do.,,'c il sile:nzj'o ~ lraduce jJl missionari ~ iesituti di
c.&nto e preahiail. Le parole qutlJ'Ispettori.a.
dell'iipcltor• doa Ullo
L'ineoruro hn ce,rta.men1e
Montanti pr<"«dono q~1dle1 s.uscitato net c.uore dei
di padre Dachelct,
nuniUati ,~ gioia e l'or&oaJio
protagòniSta di ~otit di
di $CtUltsi èollabomtori e
perdono, di am«c e di
pimccir>l dell'apos.toltUO dei
ritorno .ti Padre da parte dd figli o frruclll.
cuore della chlcsa
ravorendont- la crescita e la
dlffuilonc».
Nel ralJcgrard con i n«>-
Ga.rdin:tli proponiamo ai
leuorl trt brrvl profili in
:m~.sa di poterli ospilarc pjù
ompiamcme sulla nmtra.
riviSUL
Card, Alfon,, M. Soi<kler
Nato iJ 23 agosto 1910 a
Ncunkirchen
(Nicd.erOs1errcich, Djocesi di
Vienna) da Michele e Tcrt'Sa
Schechncr, è entrato a t I
onni nel oolltgiò '"11esiano di
Wien lU (Has:cnmilJlergaSSI:
J I).
A conclus:ionc del novizìmo
a Ensdorf (Gormanla),
cm1.11c i primi \\'Oli reJigio~i
ncl.la Coi,grt"gazio11c
Salesiana in dsua IS agQSto
1928, Trl'lteOrre un Bl\\l'IO t1
5i stende per le \\'ic della città icrroristi degli aiuti di
4.Vn colotJ, $trlscioni , ca.ncllì «piombo~.
e moviroenri ooreograflcL Da La cclcbtatione èuèMi.s1tea è
Palermo, glovi:ani
mo111èn10 Atteso e ecn1r,aJC!
~bandimuricl llg.itano le
aCcilnto aHe decine di
lettett della parola pace
nell'Cula. dn Nolo suore e
r-a,g.11.zc thnbolizzano i oolori
dcHa speranza con quc-lli
~'-eerdOli $.Aleiia11i, la fi&urà
di mons.. Oar!iè, vcsc()VO
dtlla citlà, t il <tg,,O
co.ncteto dt'.ll'union~ della
dcU'orcobalcno e
Chi~ in ruttc leiuè
tutt':morno Caltanissetl:t.
(Ol'l'IJ)OllCOli. E da1 cuore dd
e1cgamc e pigr:, nella
Vcst0vo 3iungor.o -pa.còle al
maufn11 d1 festa, osser"3
g(ovan.i, alla loro ldentit~ e
6tupita nei suoi ah:rvani. nclJe td loro c»tagglo. «Domani
1ue coppie.. nella sua gente il
s:Uenlioso ilVilDUrc dèi
giovani deU3 m:Uçia.
I Neflafoto:
lmm.agtnl dolt.e:
manlfo-mitone di
Caltè.niSUlta
33rò ciO che co.suut~o ogat»
dfct Ul'kl ! lriScfO:'IC t mons.
G-tir$1a s, rivolge a.Ua socitta
di domani ptr ntndnrlt.,
mt&JIO per ritordarle.
Nella fotò;
Grupp,o rlcordo
gene raie dt l
partoclpe,ntl
rimptg,no gra\\'Om e
lrlmolantc di o&&i.
LQ ~parso llfOuire
Tre nuovi car~inali
MU'l.slituto 11-mon1e della
N cluà t la pace dJv.cnta vera
(C$1.\\ fau 3. d i suoni e di gesti.
I ragaul di Palermo 5UI
t.:U'11dìc:111.o _gcneraJe-
del 24 Of"il• l98S
(;lòviiHftl PAoJo Il
Heteoenbera b. Tncr
(1928-1929) • poì p3$!a P,r D
ll(oclnio protiw a Witn,
prima nel pensionato ~ r
<1udend ( 1929-1930) po, ,n
que.Uo per wti&i~ni
{1930- 1931). Anoora çomc
lirocin.iLOlO tras«>rrt dllC.
anni a f'ulpme, oon eJj
upi111n1i e gli llt1igi,1ni. In
palco oon la loro musicn
ha. wmunica10 I nomi di 28
rendono forte il mom"nto di nuovi curdlruill. Tre dl CSl.i
comunione: si ctnta insieme. s,ono salcsianl e precf.same01e
il yivt. insieme, !.Ì lotta
mon~ianot Alfons sdckler,
insieme,
mon&ig.1lQI' RosaJio Jose
Le parole dl DonSarn Velia CastillDLara e monsignor
- missionario i1
OQando Brovo. Prestotando
Madagascar- panano le la notitìa un settimanale.
.nmosfcre matgasçie, Mari:l cauollco ltoJlano ha w.rltno
Conceit3 Pirrincicli - già di ~riscossa sa.lesian.111. il
volonmria - fra il pubblico reuor Magajore don Egidio
ricorda Trctcw e i ~'Unti detla Viganò. più gmplicementr
comunità eh.o. vir.ne dulle
ho dichiarato che tda
FiliJ>pinc rcm.h,1111;) più
circos1anu che v«lc tre
piccolo il mondo.
sulesfanJ allo. diinai.à

1.6 Page 6

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6 1 Gl1iGf-.Q ,IWS
qu~to -periodo (Il U agosto
1932) crncue In prof~tione
pcrpttuo a Uurgh:ltL~
((~tmanin.).
Complutl I prlml due annl df
teoJog_la a lk.nedUubeuern
(Germania). pa.Mtt n~ll'anno
I93S a Torino-Crocelt.3: e nel
1936 a Rnrn•-S"" Callbt<>.
Ordinato <.acerdore nella
Batillco romana. d1 Son
Giovanni in Laterano Il 27
m.ano 1937. prende a.
frequtnla.rc l'Università
L:ueranense. abimndo presso
la comunità di Roma,San
T:ircl.111to_
Dopo e.s~ersi laureato ntJ
l.940 in utroqut Jure► pas~
come docente di Dirino
Canonk-0 aJ Pontificio
/\\1eneo Sale.s.iano (approvato
ll 3 m:,uio 194Ò), primo
nèll8 sedo di Torino e poi in
queUa di Roma.
Dal 1953 ol 1958 è Decano
dcUa Facoltà di DirlllQ
Canonico e dal 1958 oJ I~
è R<1tor Ma1nillco del
rontìficio A1eneo Sat~iano
(nelle doc si:di di Torino t tli
Romn rmo al 1965 e
dell'unìc.1. DUO\\'a .sede
,omana dal 1965 oJ 1966),
Al mmino del periodo di
rettorato. è nominato
Pn:sidc del Ponlificlo
rstlmto d,i Alta Larioi{l.
annes.so al PomiOcio Atcnè<>
Salesìono di R.omt1. t;iriea
-che ricopre nno al 1968.
Ripreso l'in.segnarncn10
ordinario. \\'iene nqmin~co da
Pt1-olo VI il 25 m11rlo del
1971 P rcfruo dcli•
Bìbli(>ttca Apostolica
Vu1 icuoa.
l'S scuembrc 1983 Giova.noi
Puolo Il lo noinJna Pro--
llibliQtccario dl S.R.C. • io
è011~Qcra pcrson.lllm.eme
Vcsoovo nella Cappella
Sb1i.n1L Il 1,. novembre dello
S-tcsso anno. elevandolo, in
qualità d i ArciVC$COVO, .&Jla
sede cho1ore di Bolsena. Il 7
lutllo 1984 ~ nomlna10 Pro-
Archlvlsia di s. R.C.
<.:ud. Rosalio Jo~ ùsfJllo
I.art
Nalo--a. San Ca.simlfo
(provincia di A rasua,
Diocesi dJ Maracay.
Venc:zue.Ja) 114 scuernbrc
1922 da Rosalio c
Ciua.Jklminn. L'1.ra, i: c:ntruto
ad ,collegio salesiano di
Valcncia ne-I t 9l4-.
Conclusi ali s1udi umnnistlcl,
hil iniziato Il novizio10 a
Vsaqu·én U6 gcnoa.io 194 l
ed ha emesso i -,rimi voLi
rcl~osi il 18 gennaio 1942.
E.messa la professione
pon,crna li JS genn.ùo 1945,
hi ini:.ri,uo ali ,:tudi di
teoloaia a Mosque:n1
(Colombio). conclusi con
l'ordinazioac sacerdoude,
llVVCOU[Q. a Oi.racas il 4
scuembre l949.
Dopo ovcr 1.I11scono un lltlno
nel coUcsio s.aJesiaao di Lo.s
·rcqu-cs C'OmC' consialiere
Crutp-,rro, Vescovo dì
scolastico. è stato invia10 a
Torino--Cnxe1t;a per
1 rujillo In Venezuela. La
consaeratione hn luogo 11
fl"f(lucnttlrc: la ftatohà cU
ùrac.a.s. U 24 matt,Blo ddfo
Diritto Ca.nonko presso Il $t~ o.nno.
Pontificio A1cneo Salcsfapo. Due anni dopo, 1111
< Suo d0«-ntc stato Il Prof.
AJfons M. StidJcr.
rtbhtai() 1975, Pilolo VI lo
ciii.ama in haUo Jn quaJitA di
< nominat1) iincli'qlì
Ca.rdù1aJe da Oio,·ano.i
Paolo Il,
Co~dusi gb ><udi nel 1953.
$ég;tetario della Pontificia
CQmmls.slonc pct la rcvls.Jonc
del Codke di Dlritro
Ci.nonieo.
ritnlrilto in Vcnm1cfa. cd ha Il 26 maggio 1982, n
inl'ic.&nato p:r un anno allo
1tudtntato liloso(ko di
conC'lu.dQr1,c dct la.yoro di
ttVislone del nuovo Cod.icc,
C8nicai•Altamira.
Ntl 1954 è >tato 1;hiamato
Giovnnni Pa.olo 11
promuove AtciVC$CO\\.'O ~ lo
aJl'i11.scgnamcn10 ndl:&.
nomlna. Pto-Prcsldentc dello
fil.'Ohà di Oiriuo Cam.mico
del Po11tifidò Ateneo
Commissione Pontifida per
l'inttirprt>wJone amentieo
Salesiano. prima nc:lla $<dc
di TOriuo (~al 1954 al 1957)
dt"I Codkc dJ Diritto
Cnnonko.
e- Poi in qm·lla di Ro1na (dal
1957 I 196S).
Cud. l\\l'igutl Obl ndo Bn h O
Il dtotro i11 V<JJci.uc.:l:s nrl NdlO U 2 febbraio 192.6 a LD
1966 t im.mcdiattntentc
LibertAd (Chontalcs,
.)CgllitO d.àll'èld.iOm: a
Pr'14turA di Juigal!IJI,
flpcllOf< di Caraco, (I~). ,uftrogllllea di M!loaguo. ln
M3 l'~nrh) $t8ucntc vitne
chian,ato a r&r parce dt-1
Niearagun.) dn Antonio e
Nicotina Ora.:vo, ~ tntraro a
('.'on~lsBo Su~<riòre dcli• 16 onni nel coll,gio solc<lono
Cong.regationt Sak-siana. in di Granàda (Ni~ta.,gu11).
qutdi11t di CoMigliere
Complt.uuo ncu"lcutum
(;,ener8:le p<;l" l'Atgcntina, il degli srudl um.anistlcl, ha
Paraguay, rurusuay, r1
intrapreso 1A vita salesiana
Solivi,. nCile è il Perù:
entrando ìl 30 gennnio 1949
tiene la CAric. fino el 1971, nel no"·izituo di Ayagunla
ann.o del C1pj1010 Gcntralt (El Snlvador} e
Sptdlilc. dunu\\fC Il (luale concludendolo Il 31 gennaio
viene tltuo Con1-iglitrt per 19-'0 con fa prii;na
la P1U1ora1t Qlo,;anile.
profe~ione te.JJgiosii_
li 26 mar>-0 1973 Pnolo VI Dal J~lO ol 1952 f«<tuenta
lo nomina Vescovo chola.rc San Stt.l\\•ador i corsi di
di Prècau..sa t- Co:u.1ìutore filosofia e dol 1~53 al 1955
ron diritto dl su~done di compie iJ tirotinio pnrico
Mons. José Lcon R.ojàs
neUn casa di Grruiada
(Nloarngua),
Dopc, aver em~ la.
pmf,·Mione ix:rpc.•1ua il 29
onobrc J9$5, lniùa il oor&e>
tcsoh1rc <li Mudi 1colugki a
(tuatcmalo, tt\\•e11do negli
ultirnl due anni lr~l gli
inscg:na,lfi 1•auu-alc
Arclvc~covo di San
Salvadot. MllO,S. Rh·cra
Oam.~.
Con<:lust gli s11.1di e l'ioevutu
I'ordi11a1jo11e \\l!Ct'rdo1.t1Jc nd
Am i311a (ìuatcrn:i.la il IO
agoMo 19Sff. \\'fene invl.ato
ntll'aspìrnmalo e OQVi:r.iato
di A)'agunlo (BI Solvodm).
Per l prfo1i onni $VOige il
compito di Ml'U,lgllcre.
k.'<>lo~dco e il 23 gennaio dèl
l%2 ricevo h&11omlm1. di
direuore del.la comunità.
L..anno 4'ie_g1tenu; gli asptrami
\\'engono trasferiti o. Pl:rnes
de R,nderos ,cl eglJ Il 1<guc.
sempre come direttore. lino
n quando. il 1S ge:nnato
J968, riW\\IC 1a nomjna. a
Vesçovo titol.lrt dì Puzìa di
Bizaccni.\\ e ausiliare Mons.
Oct1J•io Jo~ Calderon y
Padilla, Vcst0vo di
Mat.galpo (l'lìcoraaua).
La çonsa,c:raiione h.t luò;o a
Mai•galpo U31 marzo del
l~.
Il 16 rcbbralo 1970 viene
tras-ferito eoo il titoJo di
Ard,·C':..CO\\'O .illa. sede
mtlropolitana di Managu~
(Nic-3111:gua).
GERMAN I A . . . , . , . . _

1.7 Page 7

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- - - - - - -- - - - - -sB-
I GIIA'.,:f\\lO l llilS • 7
a lettera di Nino Barroco
,- );
__,,,.
I NèHa foto:
o ,uppo dJ portecfpantl
al Convt,gno
&lov1mlfi halt:ml n•ll•
CiffmM1Ia Fedtra.le..
L.'inoonrro si è tenuto a
Stommeln. presso Colo11ia.
nel «Collegio Papa
GiO\\'fl_Dni XXJJI». ,\\d
organrtiar'O le due giornate
di dib111tilò o scambio (IJ
cspcricn-zc sono s.1uti i
salesia,nì, Il loro «ntro ~ a
Colonia, nella «Co(Jlunità)>
della Wt.'is!icnbtJrgstr, 14.
una çaJ;Q. •pc:rt.a a 1uui, ma
fn particolare. ai giovani 00
ni 1(1ro problcrni, E i
problemi tra I glovani
crcsduti all'~l'-"l'O non
mancano: orientarsi ntlJ;,
wdctà 1cdc:sca è ditOdlc e i
ra,gwi sono si,esso
souoposii a, ,cnsloni
lactra111i, tra la ramig.lia
:.itaccàrtt ul proprio
11mb!tn1e e ai \\'nJOd della
1~n.1 d'origine e il m(>rtdn
c.lreo1rnmc. con~umifìrn e ln
~ante mo\\llnn:.n,o. I
glovo.nl vcnu1i a Scornn1cln,
oltre un ce-rulnnlo, fanno
parte di g1uppi chi, '-"tedono
nell'amldzla e r)tlla
comunità. Stare: ins:ieme-
alwtt ad affrouuare I
problemi indh•ldua1i. o
rono.s«Nti e q_uinlll ud
orientars1 nella vltu e nel!e
sc;iehe tU 1uId I giorni.
Nei piccoli cenni Il
fenomeno~ qua.si
sconosc:iu10, nella. zona di
Wllsb;aden~Fruncorone si s.a
che la droga circola
pa.r«c.hio :mcht: tra l i;iov.anl
Italiani. Il problema. si è
deuo. è- I.a prevenzionti. M.i
pc.-r po1er raajonare di
prcvenuone bis.ogn2 .supere
che c01'è la droaa e quali
sono ì mo1lvl eh: (>òrltlf'l~
.alba IOS$.kodipcrdc11tu JJ
4..-om-pito di llluslt:ll'c quettn
prtlbh:mfldi:a è t~ccctl,1,) a.sii
lnvir11t1 llulloui: irta gli ahl'i
don Sergio l'ighl dtll•
«Comunhà dei ~lovaob, di
Verona t U prof. F11u1t..-o
Primi, del 1cOruppo Abete,,
di Torino. $1 ~ ml0$So
l"a,ccemo sulla solhddlne.
una delle c-Ju~ t he J>uò
spingere un $iov1ne dalla
perwnalh:à ciebole :a. cercare
un «appo».gio,) in sruppi'
tm1trgim1ti e ad ...nsertrsi
andlc a prezzo et"! consumo
t dtlb $<:htavhù deJJ.a droa:1.
«Che toto f:u-c allora df
contrèlo nel proprio
ambie.mc ~r aiutare e
pre..,(uirt il tomumo della
droga?». L'ultjl'Ja p:1.nc
deU'incomro è s1uca di!<.ikata
a questa domanda. I a,rupp1
si sono riuniti ed hanno
«r,ato di formuli:tn idee e
propo>t<. Qual I •••<o il
ribult~to? li gruppQ di
54;,lingcn ha wuolìnt;:1to 13
necci~ità d<-Jl'imp,e&no
inJi\\!iduate: q,YVicina.rt dli C
wJo e aiutarlo a eombattc,re
la 110•~ è già un nodo di
r,,e-. enltc. la drQ,a. h:t (;lcuo
il i,orravO\\.-e dd g.rup90. E
con i ra~ cbc ~no _già
vi1lh11c dcli• drO!:I.? l)uc
lap-idMic proposirloni del
gruppo di Orfe-11,ach
indk.'tnO una via <U
<1peraMa! ~ difficile. rn• non
1mpo,ssibik tvVidnarc un
drogato, m1' «in ~mlcitia e
$.inccrit.•1 .si con<a.t.tifl8 ànehe
J:a $tJa tidudR. t ragaUI ~i
sono IMdati (ltrncl~ì
appuntamc-ruo ad Eiscn per
il 9 giugno pr0$.sin10, per jl
1cn.o n1ectin.t inttrrc,lio11àlc
d~i aruppi 11,iolfanili ilaUani
m Ccrmaoia C'he ti ~ tenuto
a 8-mn il 9 giugpo scorso.
RIAPPROPRIARCI
DELLA NOSTRA VITA
4.'1 $iamo im;ontnul.
Er"vumo davvero umti. È bello essere lOS.LCJOe, voler~·
scrt ioricmc. volere inticmt.
ln.siomc .:on Lui. Insieme con l fnucUI, dtntto la Chiesa
ton gJ_i 1.11limlsopr;u1uuo. lns.icme 11Ua rtccrca di quelli eh~
non a sono.
l.Jna <'tpcricnu di preghict11, di riOessionc.
.Abbiam~ bi~s;no fermucl. Ecco, 3$C01tan. racw-
ghn-t 1t rag1om della nostu vha. le doma.odepH'a profonde-
di noi littsfi. Furc tenda.
Corriànto tutto il giorno. Ass:tliti, sospimr da mille cose
d~ fare.- d~ mili.e p~occupazioni. 1n un mondo 1ro1>1)0 l?fC·
1mrQitoopd01,mru,1m1oa1n0..di mcu~. di violenze, uo1>po htvaso.
Ftrrnarci. Ptr camminare dentro di noi". pc:1 scavare a
folld<> dcn1ro le: do111andc. dcrnro $li aoioJi piùine:splon;-
ti, dcn1ro le luci, il buio. la paura. fa. speranza.
Ri.l\\ppropri~rd deU1 nosua vii.a, rare memoria d~I per-
ché, del fint per il quale ci sfamo.
Chi )(11'10? ~ stata l.t dom~da del nostro incomro.
NOil basta sapere C'bC' ci .sono. Debbo sapere -se primB
d~ll11 mia \\+(x.'t c't'r~ già Q uakuno. Se prima di mene.re
piede $.ullà terrà. Quakuno \\'Ì aveva Jas.cl.uo le sue
1mprç,ntc.
Che fal!flio1 Non ba$la ~are. Otl;:bo sovcre chi deb-bo
a!l1.art. Pere!~ !Utt1 di~no di amilr1%li, UJiornaJ~. la ,efe•
\\t1S1one. la J>oboea. Ma 10 dèbbo S3JX.'Te ~Quakuno mi ba
run.a10 J)tf' primo, it ha r:.ano ,,m progetto di amore s;u di
me.
00\\.e vedo? Non \\)a)U\\ vivere, ~gli altri wnomorti. se
11nch'lo morirò. Oèbbo sapete.dov'è Ja fermata defh:liri\\•.&,
dov•i 11arriv9. ~hc po~a fim1lmenté ricoprinn• di felkitU.
ln1errogar$l t- dtW\\·ero l'atto fo11.da men1::dr. dnunm;iù-
oo. dcli.a n<:Ktra vita.
e Cer(o, d sono canrt tispos.tt, ,ame prop0$h:.
Rtspo:s~è' ~ p.ropo~tc \\l'&lide. J)C'rò riwoJtc e proposte
partWr. E I uotno, invee~ ha bbog110 di ri$pOstc plcnariCt,
lOta.lL Ha blM>gno di ri,pc:»:tc ;upc.rioti alle S\\lC- stesse
domande ..
e•~ Qualcuno - e«O 1a domanda - ç'è un• l'orolo.
una Persona., che possa sah,"armi dalla l')aunt, dal pe«ato.
dn.lht mont1
Un nome, un vollo, un cuort. Eccio, Cristo.
Oualeuno eh~ oonosce Dio dircuam<:ntt. M':nza if trami•
re deli:t'l leue, dètlA cullura, ~cl lèUlpo.
g, pcrclò, Qualcuna che conosce l'uomo nd suo miw:-
ro. nella $\\Ht ge:nenuìonc. ntlla sua in\\loc.&1.ione più
profonda.
Fermarsi. A,couatt. Varè òdòrt,,ione, ,nls.tèfo contcm•
pi.azione. Stirbarc-. contt. Maria, quc:;10 t'ni&ct~ro •~nd
C U O t el t ,
Non si \\i\\•t. non si loua, non dama, '\\C non ~I t proron•
damm1c- j'X"ruoM.

1.8 Page 8

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_ INCHIESTA BS,_ _ _ _ _ __ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ __
1985 anno internazionale
dei giovani
G 10VANI: ..____~
LA DIFFICILE RICERCA
DEI NUOVI VALORI
Si allarga la <<domanda
religiosa» fro le nuove
generazioni. Appannato,
invece, l'ideale europeo.
Bisogno di scelte
di vita globali.
lnterpella1 i sul loro rap-
porm con la re1igione, SO ,giovani
europei $U cemo si .$ODO deui << rcli--
giosi». Il 35 per cento ha invece di•
chiarato di non essere «persona reli•
giosa». ment,c 119 percen1O si ade•
finito apertamente aioo. (li rima•
nemc 7 per cento non ha saputo o
voh1to dare una risposta). Questi i
ritultati di una tndagine condona
dalla Comunità «ooomiea euro-
pea, dircua, nel suo complesso, ad
approfondire la conoscenza della
condizione 1io\\1anile nei Paesi
membri della CEll. Sono risultati
tbc abbisognano, prima di essere
assonli. di on abbo1.20 di analisi,
quel 1an1Q che è indispensabilé per
collocarli nella giusta luce e coglier•
ne la vera pOrtata.
Prcndi(tmO il dato pil1 rilevante,
quel SO per cento di giovani çhe ~i
dice- <<religioso'>>, e che si impone
s<nia dubbio per la sua ampiena
quantitativa. A questo riguardo va
tuttavia precisato che la domanda
rivolta agli interpellali ave••a una
premessa, cosi fonnuiata: « A prc-
s-indere dal fatto di essere pra1iean-
1e, ti definisci ccc.». Ciò sta a $igni•
r.care che quel 50 per cento di gio-
vani <.< reli,gio:si»• include sia coloro
che praticano una religione. cioè ne
ranno propria la dottrina e ne •i•o•
no consapevolmente i prinèipi nel
privato ohre elle nelle pubbliche a1-
1~1a1loni, sia coloro che, pur ln-
s:iando lpnzìo, nella loro esistenza,
alla dimensione del m1$,ccndcme,
tunavia non appartengono a nessu-
na <(chiesa». Ci Lro"Yiamo pertanto
nell'impossibilità di scindere U dato
globale. Nondimeno, la soa ampitt•
za ci dice che, quale che $ia la per-
cen1ualc dei non pratkanrl, sono
senza dubbio molti, nei Paesi del..
l'Europa occidentale, i giovani in
un modo o uell'alltO interessati al
valore <ttclig.io~1e».
D'alua pane nou si sbaglia di
certo dicendo che anche coloro clic,
nella massa, non p0ssono definirsi
«fedeli» di questa o quella confes-
sione religiosa. rivelano. per U (auo
,tesso di definirsi «religiosi>•. di tro•
varsi in ttn atteggiamento di ricerca~
magari di attesa del segno capace di
favorire l'accog.lienza di quel dono
che è ln fede. Essere «religioso» per
un giovane in Europa cquiva.h: a
dirsi <<cristiano». anche ~e per que·
sto giovane l'adesìone al erlsclancsl•
mo è più una risposta al valori etici
evJdcnziatl dal Vangelo, che •i con-
icnuti della fede cri$tiana. La «do-
manda dJ rcligiont'» di questi giova~
ni - diffusa oggi più di quanto non
IQ fosse in passato, quando l'ondata
di piena dèlla seeolarluazlone scm•
brava non incontrare ostacoli - ha
semmai bisogno di essere asseeoo•
da(a e coltivata. Come'! Cenamente
coli l'affcrmnrsl di e5perien1.c •il•
tcnticamentc cristiane. con la testi-
monianza della verita· resa a tutti i
livdli da ehi ha fatto propria. ncUa
dimensione ecclesiale, la predicazio-
ne evangelica e dimoStra nei fatti di
avere cosi appagata la sua sete di,;.
ta, di giustizia, di pace.
E che cosa dire. poi, di quel 35
per cento c.hc $'i dichiara «-non reu..

1.9 Page 9

▲back to top
- - - - - - - - - -# -
SI CONCLUDE
l!INCHIESTA
Con Questa puntata. la nona. ~
conclude la nMtra inchiesta 5W gio-
vani doll'Europ11 occldontale. Ne
abbiamo ihlziato le: pubblioillone
no!l'ouobn) del 19~ e la pottlamo -a
t•rmh,• con li nu~,o di gii>9no. a
metà dunque delrAnno intatnatìq--
nale Q61la glovertlU L·tnehtes.t• vo-
ieva appunto esse-,o Il çontribu10
clol oosiro giornale _aJ Ptf"09U•men-
to detle final,tà proprio dell'U\\IZN\\tlve
Jl(Otn0$$8 dallo Nlllonl Unito, Coo·
t6buto di conosoonu dol ..mondO
giovaflito•. dQClo tondonzo che lo
~rco,fono., de:11e SJ)6ranza che vi
aJtìorano, dello dotuslon'i ch9 to sol--
cano, dttllt ttl&M che 10 effollano-
Como organo di 1:uampa non pol8--
vamo che fare quMto. Piu1Josto,
non siamo sicuri di avere r&CçO!to
tutU ~r as-petti di quel èomp~-.o.
varlogato. controdditto,lo. uuvolta
fnattonabllo •n,ondo g~•nJle•, Ot-
clamo., più sempllcemcnt&. Cl'lo cl
siamo sfor.z.a:1I di darno una visione
comptesslve. SègnaJandone le luci
ma anche lo ombro, senza induJg►
re $\\lii& (esp(Jl'ltat>ilrtè c:l•gli edulti,
'"9 tenia sot\\ilicere quelJè dei g;o,.
va,,I
La c»nQiCIWllA di ogni proble.ma-
tlca è la premessa lnd.tspensabl:11>-
Ptr avvia«, I& sot.u2:i0nL Mtt di per
M. owlamen1e1 18 c:;onoaoenza non
bit.la I problemi vanno r'i&Olti 1'181
concreto, n61 tani. E: guosco 6 com-
pio di ooloto cho, prol)OSII al ~ne
pubbl;c;:o, 90flO consapevoli dOtl'lm•
portanza che la q ~ o - o le
qu<1•~nl - piovani!• ÒVMte al Rnl
delle ®S-1ru:1one di Uf\\O $0Cl0f;i pi.:,
_gùsta, più pacìr.c,. piel $01idèJ&. un
comptto arduo, bt9Dgn:a r1conoscor.
~ Irto di dlfflcoflà. cf\\e può spave:n.-
1ero MCho l pii.I coraggklsi. Ma cne
VI aHrontt1lo oon de1ermlne~.
Non ba!ietll certo un anr,o. fOffle
non na bas1oranno neppuro due, o
l<t. M• da un qualeno momento bt-
&og~(è put cominoiAre. SI è co-
l'l'ii'lel8.IO? In qu&sU pclmi sai mc!Sf
deU'Anno lntètnalio.nalo dot giovani
sìè coltQ qua~ q1,1aJche timtdo Sé-
griale· prowedlmend In Italia o In
Frençla per atfronlatt Il ? ' ~
pante problema de.Ila cflsocx:upaz~
1 lllUCWO ~ 9
ne giovanile, aluOYG pet atOl~re I.a
pi&g& cJeHa drogt, per de~llare la
viotenz.a, per migJio,are ta quali1é:
<IOIIO •tudlo Ma tl•mo - al primi
passi, Sarà bene dì~ al~e çhial'tt"'
nwn~e: l'Anno intemaZJOOal• d&lla
glovontù p,asser6 Invano Mi cl -Si Il·
,nltorà a tlpetero stencameote oho
-1gk)Vanl sono la speranza del ru1u-
ro•. Vora noUar.ua essenza, qu~ta
tcase rimarrà wota retorica., so non
$I prcwedorà a r1vostlr1a o con abl11
di buona fattute e $Olld$ s1offa~
Le nos1ra inchlastà;, pur tra inn.
gabtll bicunt1 ai • tforl:atf (li M
denzMlre aspenl concre.11. sfa di ll8·
tura spfntuale cti• rn.a:t@113te. ! t.lJ
questi che bisogne inckfere. çon la
volonti diJ-lutere iglovani e supera•
re kl loro attua.il crltflooh-6 Chi si
metterà ,u qU;OSta str~ PI.IÒ 8$$8:-
re- corto di a'lère af SUO flanOO rlnl&-
ra Famiglia satnt•ri.a. oon le sue
enétgie, le~• Mrunure, il suo en1.u•
siasmo. E.qt.lesto perché. PQr I saJe-
Silni, ogni anno, dal 9iomo Jn cUi
•••to ck;)n ao,ço &ec:olSQ ,t1ccanto a sé Il
primo rt1gano, stmpr•
un
enno della gloven,ù.
gioso•, ma si astiene dal fare 0$]lli-
dta professione di atei.smo? È. sicu-
rameme la pane doJ mondo giova-
nile che si dimostra più incisa dal-
l'inquietudine della nostra ep«a. È
forse puduta alla capacità della fe-
de di euert proposta convincente
per i giovani? Sela domanda di reli-
gione non viene intesa restrittiva-
mente come palese c~erciz.io di una
~ratica di fede, ma si allarga fino a
comprendere la disponibilità ad ac-
cogliere valori che sono propri del.la
religione percht c~primono altrel•
tanto ragioni di vita, allora bisognn
e conc.fudere che no, quella parte del
mondo giovanUe non cosi lontana
come potrebbe sembrare.
Un dato concrdo intèrvitnc a di-
most{arlo: il 65 percento dei giova-
ni europei affcnna che fra i <<beni»
per i quali vale la pena di affrontare
de.i rischJ e sopPQrtarc deJ $aetHici,
al primo posto c'è la pace, ~eguit-a
dalla libertà dell'individuo e dai di-
ra ri1ti dell'uomo. Non sono forso
questi i valori cui spesso rifcri~
mento Giovanni Paolo Il nej suoi
frequenti discorsi-ai giovani'/ Non li
invita forse a contribuire alla co-
struzioue di u1Ja soeietl\\ nuova, nel-
la quale «la vita dell'uomo ~i• ri-
SJ)Cltata», ~il pubblico denaro ven-
ga ,levolu10 non più per gli anna-
mcnti ma per il progrèsso dei citta-
dini», «il pluralismo delle jdec e
delle conct>zioni sia realmente am-
messo e rispell8l0>>, << la violenza sia
bandita». «la di&nllà umAnn $ia ri-
spettata,>? S un contributo che di-
venta plù facile, quasi namrale, se
da10 alla luce dell'adesione totale
all'annuncio di Crisro. vero rauore
di libcraz.i:one deWuomo, ma che
non perde slancio se dmo in ogni ca-
so con purezza d'Unenti, perché av-
vicina comunque al Salvatore. E il
do110 della ftde può giungere nelle
fonne più imprevedibili.
La domanda di religione che sale
dalle nuove gcuoruioui. quelle che
hanno accantonato il djsorienta-
meuto di quakbe anno fa., deve
quindi .sscrc Intesa in senso :un~io.
Ciò noo significo conrrarrc gli spazi
della fede vl~uco senza rrattura fra
credenza e prntic3 religiosa. Anzi,
questa condii.ione di fe<le ha guada-
gnato terreno perrUlo nella sua
esprtssiont Pi~ alta, quella che si
conc"Ceùzta ncUa vqcazione saccr•
dotale, religiosa, missionaria. Negli
ultlmissimi anni sembra infatti av-
viata verso un lento ma graduale su-
peramento la crisi vocaxiona.lc, che
ave,,. toccruo nel 1979 li suo mo-
mento più acuto.

1.10 Page 10

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lnncgabilnn:ntc, l'Europa occì-
dcntalc rima,1e ai margini dj una
crescita vocaiionalc che rivela inve-
e• forti capacità di recupero In
Asia, in America La1ina, in Africa.
Tuuavia. l*invrrsione di tendt'nUt è
in atto anthc tra i giovani europei.
lo halia, in particolare, si è re&istra-
to un aumento <tcgli alunni di teolo-
gia, i novizi, che llcll'Sl erano 459,
sono passati ncll'84 a 630, le novi>ie
nc/1'83 sono state 1.()66, in questi
ultimi anni si è a.uisdto a l promet•
tcntc affermarsi di una efficace p3•
storaJe vocai.ionalr nelle Chiese
particolari. nelle comunità parr«-
chiall, nei gruppì e nelle associazìo-
nl giovanili. Cli animatori della pa-
s(qrale vocazionale sono concord1
nel r~gisuare frn le nuove genera.
zic;mi una disponibilità, maggiore
che nel recente passato, a dl'dicnre
l'esistenza a valori definitivi. In•
so01111a, accaòto ad aucggiameuù
giovanili che sembrano privilegiare
l'nsgregazione disimpegnata. l'ab-
bandono dei grandi progetti di vi1a,
se ne riscontrano altri che manife-
smno l'in1en1-ione di rispondere olle
domande ~ul senso da da.cc aJl'esi-
stcnzn. di menc.rsi in condizione di
sc.rvlzio e di tc.s,imoniaou.
Se e·~ chi arrclru davan1i al «per
sempre», aua deftni1ivi1II di una
scelta, non manca chi mvccc e 111 -
vo1t0 proprio dall'impegno~ vivere
vn.lori definitivi, e vuole sottrarsi al-
lo rramme.nt.a.ric.tà impo~ta dalla so-
(ictà in cui \\liviamo, una sOcittà che
aliribuiscc beo scarso rilievo alla fe-
deltà coraggiosamente vissuta. Le
motivazioni che si colgono alla base
Giovani a Roma per Il
GJUblleo
(Lo foro di ~uos10 due pagine
sooo tratte da Unia tesla di
Spero..nta:. Ctltà Nuova ~
Ponlif,cio CQn&ìglio per I Laica,
Ro'"a, t98S, pp 17il)
dc.D'impegno assunto cori Keha li•
beia ma icrC\\'OCàbile, sono chiare e
11e1te. Se negli anni della contC$ltl•
1looe i giovani esprimevano, anche
~ in modo spesso cao1ico, li biso-
gno di tentare scelte radicali e quali•
ricami, oggi, ln un clima di cre.lìcen.
te demolivazione. emerge d biso•
gno, sorr1mo dalla trnsione della Ò·
cerca. di ideali non c:sposti al vento
m11te1·olc del momcnio. il bisogno
di prtnderc dccislolll anche defini1i-
ve. di fare scclte di vita globali. In
que1to quadro. è dl vimle imporran•
a creare: le condilioni occess:uic
pe1ehé i WovanJ avvl'rtaoo la ehia-
cnata Dio Q"ando ~ insçritta nei
loro c"orl. e vi sappiano rispondere
con tuno lo slnncio richiesto d:tllc
gr~mdi decisioni.
Ptr i giovani dell'Europa occi-
dentale. H prQgclfo di unificazione
del vt'Cchi() Continente bn rappre•
,cntalo negli anni passati un polo
imponamc dJ a"1·cgaliouc, un
ideale da coltivare e portare avantì
fino alla completa reàli1»z;ione. Si
trnuovn. nl 1crmine dcWennes-imn
devusrnnte 3uerru combatluta fra i
popoli europei., di riconrui~ il
Continente su basi <Onipletameote
1wove, di am.icizia, di solid.nriot.'l. di
Integrazione fra le culture. per rifa•
re dell'Europa un centro di civiltà
nd Tl'!Ondo. Oggi, qucll'ide<tl< risul•
m alquanto appannato. LQ sro10 di
cri~i in cui versa la Comunnà euro-
pea, le dia1tibe fra gli $1ati membri
su aspeUi mercantilistici che hanno
rinito per a,·err la meglio sul dihar-
tlto dcli• idee. il rallèntamento subi•
to dal processo di un.menzione, i
tentativi di assumere PQs[zionì do-
minanri o di auida, sono allrcuauti
n1orivi - mn non i soli - concor~
rcnti ad :illontanare i giovani -
.$Cnza peraltro la.~ìnrr immuni gli
adulti - dal «valore» Europa.
La naturale esuberanza dei giova-
ni fa loro dirnemlcare eh< l'6urop:i
comunitaria è una 1caltà. molto r~
ccnte. che le difficoltà da superare
sullli1ine:rn,rio dell'unificazione so-
no molte e hanno rodici profonde.
Es.si avrebbero voluto bruciare le
tappe, magari giunger~ di co~a alla
mèta dell'unità, e $OpraUullo veder
oJfermatl ton rorZll dal responsabili
politici dei Paesi membri quei valori
e1ici che s,anno alla bnse dell'ideale
eurqpeo. valori umnni, sodali, cn•
patì di dare un':inima al Contineme
bea aJ di sopra dei singoli egoismi,
di rilauciarc la .sua vocazione e il
c.uo ruolo storko. Oggi i giovani so•
no delusi. ~ stato loro chiesto se in
quakhe momemo pensano di essete
cinadini europei. Solo il IS per cen-
to ha rh.posto <<spessm,, il 34 per
cento ha ris:posto «qualche vohn».
il 44 per i:tnto «mab►• Ciò \\IUOI dire
che sono lontani i tempi in cui i ra-
gazzi si riunivano sulle >Pona~ del
Reno e gridavano ~< Europa!
Europa !».
Porc11.1jalmente., 1mtavia, l'Ideale
europeo ha ancora delle buone cane
da g.iocare per risollevare l'imercsse
e j'jmpegao dei giovani al di del
semplice csercitìo del voto al mo-
memo di cleascre /1 Parlamento eu-
ropeo. è qwinco risulta dalle rispO•
stc dei giovani alla domanda: «sei
favorevole o contrario agli sforzi
ratti ptr unificare li.Europa?),. Il 23
pt.r ce11to è dichiarato « molto fa-
vorevole>> e il 49 per ceoto «piutto-
sto favorevole». Solo Il 10 per C'CTIIO
sl t detto «piuuosto contrarlo». In•
somma, i gic,,vnni valurano comp1es•
sivamentc in p0sltivo il progetto di
unificazione europea, sarebbero nn-
cbe disponibili• impegnarsi per rea-
lìaarlo. ,010 che da parte dd aover•
nantl venissero segnali positivi. un
bdciolo di entusiasmo, la volontà
politica di andare concrelanH.·me

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

▲back to top
- - - - - - -sB-
avanri senza immiserire. l'ideale eu-
ropeo riducendolo a piccoli interessi
di botlega.
È pretesa eccessiva che i giovani
si 1•s<aldino» quando la <0n1ropar-
li1a loro offerta è data dolio «mara-
tone» sul preizi agricoli, sulla
quanliià di lntu, da immeflerc al
cçmsumo, sugli cuolitri di \\'ino ~se..
gnati a.i viticoltori dèi vari Paesi.
Saranno anche aspetti impOnruui,
perché coinvolgono I l)l)rtafogli de-
gli agritoltori, gli interessi economi-
ci dei singoli Paçsi. Ma accanto a
qucs1l a.4ip·eni dì vita comuniuirja, i
giovani vorrtchbcro almono veder
realiizati altri progetti. quelli c.h<'
più direttaml!nte incidono sul pro-
C<!l>'SO di unifica:tione, per al'freuare
i tempi In cui potremo vcrameme
dirci cluadlni europei e ci sentiremo
a casa nostra quale che sia il Paes~
In cui ci troviamo. Lo stesso Parla-
mento europeo, che pure rive.lite in
teoria un grande significmo politi•
co, è stato fonte di delu~ione. Dal-
l'elezione di un organo collocato al
di sopra degli Stati, ci si auendeva-
ao altri rbull8li, Invece, il Parla-
mento curo!X() è rimasto, agli occlli
del giovani, una SlfUttura priva di
capaci1à deeisionnlc, un foro dove,
di tanto in t:aato, e senza cbt maì
giunga notizia all"elettorato, si af-
frontano dibauili su que,to o quel
tema, magad imponanle. ma sem-
pre incapaci di incidere sul 1essu10
europeo per renderlo più compano
e rcalmcn1e unitario.
In tutto que.'ìito, i giovani non ve•
dono proarcS10 ma ~taticilà. non
mJgUoranien10 rt0i ,apporli rra I po-
POii membri della Comunità, ma
dissapori e liligì, non <incera amici-
1.io mn 1enu11ivi di egemonia. Non
scorgono aku.n SC-$.IJIO che lasci in-
uawcdcre la nakita di un gO\\'emo
euròpeo ritenuto indispensabile da
a ahoono U 40 per oomo dei giovani.
DI qui pro.11m1ivo a11011tanamcn-
to dellenuove generazioni dall'idea-
le europeo. N"on è difficllc, nl rl-
guDrdo, scorgere le precise re.!ipon-
sabl1ità degJi adulti, in pankolnrc
di coloro eh• comp0ugot10 la.classo
di governo. Si potrebbe di.re che,
ancora una volta, la politica ha raf•
lito uel suo approccio .:on 1giovani.
Essi $I sono alloncana1I dalla polill-
ca in sede nazionale, ma questo at•
tcggiamcnto ha fin/lo per ri (le11crsi
anche sul plano europeo. E se nei
5lngoll Pae$Ì qu~lo proce,so com•
porta gravi conseguenze nel rlcam•
bio gencrnziona\\e e, spesso, condu-
ce allo scadimemo dello politica da
servizio ad affare di ba.-.sa lega in
full.tion< del p(>tere, a livello euro-
peo ha rìs.coutri ancora più gravi
perché priva I gi<)vanl di un valore
intriosccamcntc dOlato di fortl e PO·
sitivc çapacilà di agg.r('gaiionc.
I gio\\•ani europei sono .stati s9n.
do1i :,nche sul loro sentimemo deJ.
l'Orgoglio nazionale, tioè .sul ~..:nso
della Patria inteso ovviamente non
in termini di deteriore nUiooali-
•mo. Ecco i dati doll'ìothicsta coo-
d.oun nel 10 Paesi della Cl>E. Il 26
per cento degli imerpellari sj è detto
orgogliolO di appon,nere nllo pro-
pria nazionalità (vale il dire di essere
italiano, inglese, francese ro:.); il 39
per ,-.inLo sì t deuo ,,abbastania or-
i:oalioso», il 17 «I\\On molto orgo-
gljoso» e il 9 ~<.per n.icntc orgoglio•
SI)», I llali rgççQlli sçg1Jijl~OQ una ~I,
tu.az.il)nc Pt""!ochc! uniformemente
diffusa nei vari Paesi. Es.fii si collo-
cano a un livello neuamènte inrerio•
re al livello di orgoglio nazionale re-
gistrato presso gli adulti, i quali di-
cono dì sentirsi motto orgoglìo$i
nella misura del 40 per cc1110. Ma
pare che in quçsto cempo non cl sia-
no molte no\\•it3 rìspeuo al passato.
.scarto fra giovani e adulti sem-
br:a tssere- influe1u-.a10 in misura [l..
lovante dall'eta. In altri termini, gli
adulti di oggi in aloventù nulrivaoo
un 1>iu modesto semlmcnto di orgo-

2.2 Page 12

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12 , G!I.JGNO J.w,'3
3lio nazionale, che si è andato rat-
fonando con il passare del tempo.
Un proces.~o. qucsio. che $i può ra•
gionevqlmeme ritenere produrrà gli
stes~i cfrcui sulle generazioni dei
ventenni di oggi.
Uno sguàrdo che abbracci com·-
plcssivamcnte la notlnl epoca ci di-
ce che oggi è difficile ìndividuarc
condizioni ,:mimali in grado di fa.
vorirc la crescita dei valori tra i aio~
vani. Viviamo. in una società in evo~
luziom:. percorsa da forti corttnti
di trasformnzion~. fonte di crisi rl-
correnli, dove i rapporii sociali ri-
sentono di drammatiche lncern1.io•
ni. Mmoni dl giovani, nei P:iesi svl~
Juppati, sono cresciuti nel clil'Ila del-
la rlvoluzionc rec:nologica, che, in
teoria, sembra aprire nuove e pro,.
mettenti prospttlivc, pO$Sibilltà di
lavori nuovi, rn~ per una più ap.
profond.ita conoscen1..a del mondo
auravet$O un maggjore scambio di
ln.formaz.ioni. Al tempo stc,MO, ve-
diamo~ in proticn, allargarsi la crisi
d'identità delle persone e dei gruppi
sociali, la crisi, soprauuuo, de1 sen-
so deUa vita.
Ai gìovanl sono stati offeni in
abbondanza bcnì mn1eriali (ovvia-
meme nei Paesi nd alto sviluppO in-
dustriale), spesso con la conscguen•
za di appannare i valori «scnz.iali,
quelli che stanno alla base delle scel-
te da cui dipende tutta la loro esì•
stcmza rutura. Non si deve credere
che Il béncssere materiale escluda in
radice la colciva1jone dei valori e il
loro afferm«r$i. La dicq1omia intc:r-
viene quando sj dilaga nell'eccesso.
Il consumismo sfrenato, quello che
pone in priruo piano l'egoistico sod-
disfacùncnto dei propri desideri,
questo t inc,,1abile e Innegabile
causa di deterioramento, fino ;it...
J'annullnm~mo, dti veri valori.
i;: facile, soprattutto per delle co-
scienze in formazione, precipitare
nel11anioscia, neU'opprossiooe. nel•
lo srruttameruo, nello paura per
l'avvenire. Molri giovani vivono og-
gi questa drammatica situazione.
mohi fra essi non sanno capire dove
sta andando il mondo e, di con.se-
guen1.a, loro stessi. Iocombe s-u que-
sti ragani il rischio dell'emar$ina•
,ione, spesso favorita da coloro che
propangono la vlà della fusa dalle
responsabilità o ìl rifiuto a pensare
alla vita di domani.
GlovanJ ln città
(Fo«> saverlo Stagnoù)
L'orir.roote è denso di nubi oscu-
re, e tuttavia è possibile scorgere ba-
gliori di luce. Ci sono segni promet•
tenti di un risveglio cti attco.zione
ve.rso i valori più autemici. La seosi-
bihtà ai valori è uno stato d'animo
spontaneo e naturale nel giovani.
Chi più di essi è spontaneament<
portato a collocarsi in un atteggia-
mento di rictrca e di scoperta, eh.i è
più disponibile ad agire nel sociale,
più sensibile ai richiami dell'amore,
della libertà, della glustitia, dell'a•
micizla, della verltò7 I giovani, que-
sti valori, Il portano in si!, sqnQ un
loro patrimonio, anche se Spesso
no:a riescono ad evidenziarli. C'è in
giro sete di valori. e anéhe grande
disportlbilità a recepirli. Occorre
dunque aiutare i giovani in questa
loro ricerca. Dare rlspos1n alle nuo-
ve generazioni che chiedono le ra-
gi<Jni del loro ~istcre, che si interro-
gano sutl11 via.che stanno percorren•
do: ecco il dovere ptiniario di tulli
coloro che vivono, a qualsiasi rito-
lo, in St(c!lo con1auo con I giovani.
Questi, a loro volta, non debbo-
no considerarsi esentati dall'nssu-
mere in prima persona le loro re-
sponsabilità, non debbono rimane-
rt' semplici spdtàlOri di ciò che ac-
cadefotomo ad essi. Debbono inve-
ce cooperare allo sforzo direuo o
definire un progetto di vira ancora-
to a.i valori di base, vnlc,ri penna.
nenti, cbe postulano U pdmaro e la
centralità della persona, oggi soffo-
cati da una società che tende a fare
dell'uomo un rueuo e non il t111e.
Giovanni Paolo Il ha in più di una
occasione indicato ai giovani un iti•
nerario di crescim e di maturazione,
inviuindoli a dare il loro contributo
alla realiuauonc di quella che il Pa-
pa ha def1tùto la più gronde avven-
tura spirituale cui una persona pub
nndarc incomro: costruire la vita
umana, come Individui e come so-
ci.età, nel rispetlo per la vc;>cnzione
dell'uomo. Il Papa ha ei.ona,o i
giovani a scoprire i valori che mo-
dellano la vita, a scoprire i popoli e
le nazioni ai quali lutti siamo legati
ìn spirito di solidarietà. a 1estimo-
11iare tuuo cli> che favorlscc la vita,
che rineue la dignità dell'uomo. che
costruisce il mondo nella pace e nel-
la giustizia.
Già oggi sono tanti i giovani che
sj i.mpeg_nano seriamente s-u questa
strada, per la -pace contro la vìolen-
za. per l'ambiente contro la droga,
per i fra,elli poveri contro In fame.
Sono glovani che sianao cortruendo
una nuova civiltà.
GluSèpJ>t Costo
Gu.ct.smo NaneUi

2.3 Page 13

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_ VITA SALESIANA- - -- - - - - - - -- - - - -s l l-
Haiti
UNPAESE FRA MISERIA
DITTATURA
E SPERANZE
Viaggio nel Paese che per primo
conquistò l'i11dipe11denza in
America Latina e che ora cerca un
modo per rimettersi in cammino.
• •• Una vol1a aUa scuimn-
na. 110 8oelng dell'Air Frnnçc decol-
lll dn Parigi e dopo uno scalo u:cni-
co alle Maniniche, se lo volete, vi
conduC<c a Por1-au-Princt. La R~
pubblica dì Haiti - poco più estesa
della Sicilia e coo quasi quattromi•
)ioni e mez20 di abitanri nC11rl al
60o/e, mulatti • bianchi per li rcs10
- può offrire quanto il più sofisti•
tato turismo coniumista può dare.:
spiau,e incouuuninatt, cucina
gusto, colori amrnaliaml, belJe don-
ne • perfino Sl>Cltacoll - quclU vu-
dù - al lìmhc dell'ignoto e del ma-
gico.
Epp,irc sol che si abbia l'avvcr-
1<n1,11 dl gu•rdnrsi auorno, cl $i ac-
corge che qui il Terzo Mondo ! an•
cora più tragico che altrove perché
I Por M ••tred4i,. ~ l qu.111.l•re
«Brookfln., di POl't au Prinoe
(Fc10 Archtv1o Stonco
SJll61lanoJ
pili crunu((a10 di colori e di reco-
rka.
Haiti !, si fa per dìrc, una repub-
blica prcsidcnti:ifc,
lo rcalr6 dal 22 luglio 1971 domi-
na Jcan-Oaudc l)uvaUer. Nt pare
c he un qualsiasi movimento politico
po,sa in qunkhe modo 5eai1., rlo dnl
momento che li Pac$e con circ3 400
mila profughi politici non ~ aura•
ver,ato da rortl tensioni lib<:rtarlc e
democratiche,
Aeropono e mercati, ospedali.
quando e se cl ,5ono, scuote. qui t\\lt-
lQ; targato Duv;,Uer, lui, la moglie,
il padre. la madre, il nonno. il Ci-
glio.
Sui Ouva.lier abbondano la reLori..
cn e In cortigianeria t', punrQppo
non ~oltaruo que,te. In perre110 re-
g:ilne poliziesco - con o senza ra
connivenza urliciale - prosperano
nuclei di sostenitori se.mpre Jo vena
di smargi84Satc e di violenze contro
Jl)i inermi aV\\·ers.,ri.
Nonostan1e poi alcune tcali1.za-
ziooi dj fncciat.a e le insegne cvoc.an•
ctiomseensuaziBonisitrtodt,
immagjni
Le Recir o
rrancesi
le rovi-
ne deipatauo di Paolina Bonaparte
oppure americane dal momento che
Mlami èa pochi minuti d'aereo, qul
i poveri, vale a dìrc la quasi totali1à
della popolazione, soffrono e mol!o
mentre pochi ricchi vivono al fresco
dei tondizionatori e con i figJi nei
più presdgiosi col/eges su11w1itcnsi.

2.4 Page 14

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14 1 OWNQ ,w,
,,Tullo QUC$IO Paese - mi ha di- rai)i, S\\ibilo doPo la Ci1é Simone
tbiarato w1 gio,1auc sacerdote di Ouvalit.r, all'cstrcmit3 ov~st della
Pe1lonvUle - è sole ma la genie vive cltià sorto un agglomerato umano
una miseria nera».
eh• ))Orta fra gli al1ri i nomi dJ
L1 c,pi1nle Port-nu-Prince ha un 8rooklyn e Boston. Lo chiamarono
suo fascino anchè' se i piccoli. colo.. cosi qualche,inno fa e fu la famasia
ratissimi e atrollathisimi pullmans dei poveri a dare non,i cli locali1à
che llt 1ra,PortM<> gli àbi1an1i ptr sognate e sperate. ma mai rnggiun-
s1rade ampie ma sootmesse, ù dan-- lt. Brookiyn, Boston, La Saline,
no la sensazione dell'cmergcn:r.il, Ruc Nguve, Cha11ccrer sono 1111 in•
appena ftnha o incominciata 11011 .sicmc di baracch4! sorte su wi lcrrc,.
lmpor1a, mR ma pur sempre reak no rimas10 acqui1rinoso so11.rn110
dalla presenza nelle vie del cemro di nd un mare che si riprende pcriodi-
mendicanti. vecchi f! raga1,1..i. uomi~ cnrneni, il mal 10IIQ. Qui almeno
ni t donne alla rictrc-.s dl aiuti e so- duecentomila persone - Pon-au•
s1egnì vari.
Prb1cc ne conta qua$i cinqueccnro-
Andando àlla China di San Giu- fnìla - si eùnt<ndono il me1ro qu.a
seppe - è diretta dai Salc.<iani - draio guauaudo nella sporcizie e
nei pressi deH'antico e veccb.io nier- nel tango e spesso alla disperala ri-
ca10 della Capitale, fra barboni, cerca di ~n po' d0 acqua per lavarsi I!
mendkanri e quasi moribondi per di-arsi.
fame, ricsc.e difficile perfino entrar- Anche qui c'e una presen1.i1 cri-
vi. Vi riesco passando dn una ponj~ 51fono: è quella di due ~u9rc dello
eU\\.3 laterale. «La pona c:cntraJe - carità che ,·i rc&gono c-<>n P.-siuto di
mi dice il sacreMano - non l'apria~ una fondazione h!dcka un ospedale
mo mai percM dirf1cilmeoie riusci- é011 Cinquecento posti-kllo ri,crvaù
remmo ad Impedire cbe la chiesa di- ~oliamo a quelli... che possono gua-
vcnd dormitorio per 1u11a la massa rite senta un proJunia10 sogg!Qrno.
di pqveretti cfle st.a?."ionn ruori~>.
«I! gli allri?", chiedo, •Nieme,
Cuardando poi 1ulla deftra dove ·aspetriam9 che m1,1()iono>>. è J'uni•
una suora francese di Madre TerC$a ca, addoloraia m• possìbile ri-
aiutata d:.t una consoreHa fodiana sposta.
somminis.tra medicine a p0veri C:)St,.. m1an10 è ~nche Possibile vcderè
rl umani che s'i accalcano pur non
avendo la for,:a dt fari<>, viene SPon•
rnneo pe~re al Vaogelo e alla pi-
scina di Siloe; anche questa vo)lo è
arrivato qualcuno a portore la r,.al- Ora di punta per Ut.ralflco a.I
veua. É se non ci fo.çS(ro state que-
centro di Port au PrlnCé
.ste suore-?
«Siamo qui Lutti i giorni - dice
la suora frane~ parlando con un
haliano appreso in sei m~i d.i sog-
giorno • Roma - dalle sc1te del
mattino alle cinque del pomeriggio
ininterro1rnmcnic. Abbiamo suddi-
viso i nostri '' cJic:nli'' in eruppi dì
dnquecenro che si alternano una
volta alla se11imana».
Quel giorno era il 1umo degli am•
malati di 'tbc, l'Indomani sarebbe
511uo q11cllo del bambini e cosi via.
Confesso che di fronie a quello
spettacolo non ho avuto il coroggfo
nemmeno di bere una bibita che pu..
re il caldo tropic.,Jc re,,Jamavo e che
ln ptc01ura di quelle suore vòlev3
offrirmi.
La !,ltSSa sens.aziOnl" è possibile
1rovatla, con più violenza, a La Sa•
iine proprio di fron,e al Mar dei Ca-
gruppi di raga7..z..ì e adulti, uomJni e
donne giungete al llmi1e della ci5$ll
pur di a.ssìcurarsi una doccia rinfrc•
scantc o un pò' d'acqua da bere uti•
liziando l'acqua raccol1a in
cisterne-d'auto i~scc a rno· ser•
batolo: s0110 quel rubioeuo t un ve-
ro e proprio caleidoscopio di s,raec,
colorui.
Proprio a questi ragazzi felici di
potersi sc.hl7.zare un PQ' d•ncqua ad.
dol'So è direìla una formidabile ini-
2ialiva di promozione umana: 135
piccole scuole per olll e 13 mila ra•
gaw.
«Bisogna au,aversare i senrierl e I
corrili di questi poveri qunnieri -
ha <trino giil nel 1979 l'arcivescovo
François Ligondc - e assistere in
una classe di queste piccole scuote.
per ,~mprendtre. I bambini sono
nvìdf di sapere, ma .sono p-0,•erì.
UtìU.tzare mcui poveri per «lucare
I povc'ri è l'unico solu,ionc,,.
Le 1<peti1os ècoles» - vengono
chiamate così - sono nate dalla
fantasia e dal cuore d~un salesiano
olandese; don Bohnèn.
Ancor't>ggi inraui adBahi non si
è riuscili aspe.uarc il circolo vi1.ioso
dell'aoalfabctlsmo: 1'850/o della po-
polazione ignora l'alf~bcto,
Sebbene la gente sia volitiva ed
ami il lavoro il Paese è probabil-
mente ìJ più povero di uma ,,Ame-
rica. Perché? «I', on problema di ri-
sorse e di volontà polilica», nffcr-
m• don. Bohncn.

2.5 Page 15

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sll- _ VITA SALESIANA_________________
Haiti
tGAD#O r$ 13
U N PAESE FRA MISERIA
DITTATURA
E SPERANZE
Viaggio nel Paese che per primo
conquistò l'indipendenza in
America Latino e che ora cerco un
modo per rimettersi in cammina
Una volta alla sctlima•
na un Bodng dcli'Alr France decol-
la da Parigi e dopo llllO scalo 1eeni-
co nlJe Maniniche, se lo volete, vi
conduce n Pon-au-Princc. LJI R.e-
pubbUca di Haltl - poto più estesa
della Sicilia r! con guasi qunuromi•
lloni e meuo di abiUlllti negri al
60"•• mulatti e bianchi per il resto
- può offrire quanto il più sofini•
caco turismo consumista può dare:
spingge incontaminate, cucinn di
gusto, colori ammalianti. belle don..
ne e pernno spetuicoli - quelli vu-
dù - al limite dell'ignoto• del ma•
gico.
Eppure .;ol che !i abbia l'&\\'•CT·
teuza dl guardarsi a110rno, cl ,;i ac-
CQf&c che qui il Teno MQodo è an-
cora più tragico che oltro,•e perch!
I p_, •• ••tred•• dol qu•rtrer•
•Brookfln,;, di Port,u J>rl~•
(Foto A~nl\\lto SlotlCO
Sa~et.ano}
più camuffato d1 colori e di reto-
rica.
Haili è, si fa per dire.. una repub•
blieo presidmziole.
In realtà dal 22 luglio 1971 domi•
na Jce.n-Claudc Duvallcr. pat<
che un qualsiasi movimento politico
poi.sa in qualche modo scalzarlo dal
memento cbc JI Pac,;e coo circa 400
mila profughi politici non è altra•
ve:muo da fon.i tensioni libe:naric e
d<mocraticbc.
AcropOrto e mercati, ospedali.
e 4uartdo ose cl sono, scuole, qui 1ut•
to 1arga1O Duvalicr, lui, la moglie,
il padre, la madre, il nonno, il fi.
glìo.
Sui Duvalier ttbbondaoo la retori•
ca e lo cortigianeria e, 1>urtroppo
oon so1ranro queste. ln perfeuo re~
sime poJiziesco - con o senza la
connivenzà utnci.àle - prosperano
nudcj di so.stcnitorì sempre in vena
d1 .smargiassau.• e d.i violenze. contro
ali i.ncm1i avvelfiJ'i,
Non~tantc poi olcuoe rcatlzza-
tlool di facciata e le Insegne cvoc..n-
ti sensazioni cd immagini francesi
come Le Bistrot, U Recif o le rovi..
oc del pàl.ìuo dl Paolina Booapanc
oppure americanr daJ mommto che.
Miami è a poclli minuti <racreo, qui
i poveri, vale a dlre la quasi totalità
della popola>.ione, soffrono e molto
mentre pochi ricchi vivono al fresco
dei condi:tion~tori e •on i ngli nei
più prestigiosi col/egcs $latunilcrui.

2.6 Page 16

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14 J(/W"-0 , .
«Tutto questo Paese - mi ha di•
chìarmo un: giovane saccrdot(' di
Pcrìonvlllc - è$Ole ·ma la gente vive
unn mìserio nera»,
La capi1ale Porr-au-Prlncc ha un
suo fascino anche ~ i pijccoli, colo-
ra1issimi e affollatissimi pullm:ms
che ne 1rasr>0rtaM gli abìtanti per
i;trade. ampié ma sconnesse, ti dan~
no la scnsaxione dell'emcrgenui.
appena nni,a o it'lcomlnciata non
imporra, mn resa pur sempre reale
d.aUa presenza nelle vie del centro di
mendicanti, vecchi e mgaui, uomj..
ni e donne alla ricerca di aiuti e so-
stegni vari.
Andando alla Chiesa di San Giu-
seppe - è direua dai Salesiani -
rra nel pressi dell'antico e vecchio mer-
ca10 della Caphale, bari/OIÙ,
mendicanri e quasi moribondi per
fame. riesce difficile perfino emrar-
vi. Vi riesco pau~mdo dn una porti•
cin.a latcraI,. <\\La porta centrale -
mi dioa iJ sacreMano - non l'apr'ia..
mo mai perché difficlhnente riu,d,
remmo ad Impedire che la chiesa di-
venti dormitorio per tuua la massa
di poveretti che oraziona fuori»,
Guardando poi 1uila destra dove
una suora francese di Madre Teres..i
aiutata da una consorella lndi~na
somministra medicine a poveri esse•
ri umani eh.e si accalcano pur non
avendo la forza di tarlo, viene sp011-
1aneo pensare ai Vangelo e alla pi-
scina di Siloe: anebo questa volta è
arrivato qualcuno a portare ln sal-
vezza. E $e non ci fo,:iero sratt que-
ste suore?
«Siamo qui 1uui i gjomi - dice
la suora fra11ccse parlando cou un
italiano appreso in scf mesi di sog-
giorno • Roma - dalle seue del
mnnino aHe cinque dc:1 pom<:rìgg.io
ininterrort.lmentc. Abb.iam.o suddi-
viso i nostri O cJic.ntP• in groppi di
cinqucctnto che si ahernnno una
volta alla se,tinia.na».
Quel giorno era Il turno degli am•
malati dl Tbe, l'Indomani sarebbe
stoto q11ello del bambini e cosi via.
Confc.<so che di fronte a quello
spettacolo non ho a,,uto Il coraggio
nemmeno di bete una bibita. che pu-
r, il caldo tropicale rcc_iamava e che
la premura di quclltt suore voleva
offrirmi.
La stessa ~t.nsazione è possìbile
trovarla, con piil vi<'.Mnza, a La Sa•
line proprio di fron1e al Mardei Ca-
raibi. Subi10 dopo In C1té Simone
D.uvatier, a.ll'estrcmi1à oves, della.
c-iHà è sono un agglomerato umnno
eh, ()Orta fra gli alui i nomi di
Brooklyn e Boston. Lo éhiamarono
co1l qualche anno fa ~ fu la fantMia
dei povcrl a dare nomi di IOC~iità
$Qgmue e spemte.. ma mai rass.iun-
tc. llrooklyn, 8o~1on, Ln Salinò,
Rue- Nguvc. Chancerey sono un in-
siemi! di baracche sorte su un terre-
no rimasto acqu.itrino.so &òllrJ.tta
ad un mare che si riprende periodi-
camcnre Il mal toho, Qui almeno
dueccmn1uila persone - Por1•au-
Prince ne conta quasi cinqucccnLO•
mila - si contendono il mc,ro qua-
dr•tO guazzando nella sporcizie e
11<1 fango e spesso alla disperata ri•
e<:-rca di un po· d'acqua per lavarsi e
dissetarsi.
Anche qui c'è uoa prcsen2a Cri-
sri•nn: ! quella di due suore della
carità <he vi reggono con l'aluro di
una fondazione rcdcsca un os~nlc
con cinquecento posti--lettc;, riservati
soltamo a queUì... che pos!'Ono gua-
rirt sonia u,1 prolungato so;g[omo.
•E sii ahri?», chiedo. «Niente,
ll$l'Cttlamo che muoiono». è l'uni-
c;a, addolorata ma 'possibile ri-
SpQSta.
Intanto è anohe possibile vedere
Ora di punta per nl,aft1co al
eentro di Poti •u Princ•
l -.!
gruppì di ragazzi e adulti, uomini e
donne giun&cre al linùte d<lla riua
pur di assicurarsi una doccia rlufre-
sc:nnte o un po• d'acqua da bere u1i..
lizzando l'acqua raccolla in
c:isteme..cf'amo 1$Satt a mo' di scr•
batojo; Solto quel rubinetto Cun ve.
ro e proprio caJeido~-copio di stracci
colorati .
Proprio a qucsrl ragazzi fcUci dJ
potersi sehluare 1m P<>' d' acqua ad-
dosso è diretta una formidabile ini-
ziativa di promozjone tunnnn: t3S
piccole scuole per oltre 13 mila ra-
gozzi.
<.,.Bisogna attravcrtare i sentieri e i
conHi di questi p0veri quartieri -
ha scriltO già nel 1979 l'arch•escovo
François i,ìgonde - e assistere la
una clas$C di queste piccole scuole,
per comprendere. I bambini 60110
avidi di sapere, ma sono povcrì.
Ulil.it.t.an: mez.z.i po\\.·eri per educare
i poveri. è l'unica soluzione».
L,e «perncs ècolcs» - vengono
cl\\ìamme cosi - .sono 11ate dalia
fanrtl$ia e dal cuore d'un salesiano
olandese: don Bohncn .
Ancor'oggi in farri nd Haiti non si
è riu.scìti a SJXZZMc H circolo vi:iioso
dell'analfabetismo: 1'85% della po-
polazione ignora l'alfabeto.
Seb~nc la scnrc sia voliliv• ed
a.mi Il lavoro li Paese è p1obabil·
mente il più pOVC!O dl IUll8 I'Ame-
rica. Pcrch<!? «è un problema di rj-
sor$e e di volonrn politica~>, affer-
ma don llohnen.

2.7 Page 17

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- - - - - - - - - - -sB-
I Una plcool• scuola dl don
8oh.n•n
(Folo A«hlvlo S!orioo
Salesianò)
i:. per questo che il Salesiano ha
c.reruc, una vera e pcopriB (<COnfe~e..
razione .scol&Lk-a» che vede irnpc~
gna.tl oltre cinquece-nto maestri or•
saniua1ì ìn «una cooperaùl'a per
migliorare la sltuuione materiale,
pedaaoglu e cuhurale» delle s1cssc
scuole. Si traun in reahà di un siste~
ma pirnmid-41,lc avcncc nlln b:u.e.
spam: in 4 quartieri, 135 piccole
scuole che :svolgono auh,ità didatd..
che proprio netli stessi i»•<ri àm•
bienii In cui vivono l ragazzì. Da qui
si aocedt ad una delle quanro scuote
centrali co.struite: nei quartieri e
quindi ~ Jl0$$ibilc passare alfa scuo-
la profes$10nale per un corso
biennale.
CraLie <IIJ'aiuto di oraaniiulioui
nordamoricanc (Care, Food for 1hc
Poor) cd europee (Carha1 olandt$C
e Comunità Economica Europea) le
Kpclit~ èl:ol~n ,on la primo nlta-
tk:t.i.uuionc forniscono .anche un
pa.çto giornaliero.
Pensa.te; tuui i giorni 13 mila e
più boocho da sfamarò. Se un gior-
no qualcuno vorrà.scrlvcre o nJro••
re. la ~loria di questo pce.te vemuo o
Pon-nu-Princ:e dalln lonrnnn Olan-
da dO\\'C ìnsegm1va greco. -non fa1i--
chen\\ o <rovnre un titolo. Pocn\\
prenderlo a prestito ~ i americani
e di New York che sono soliti chia-
marlo 1(fa1bcr Beans». del rt;to
lo stesso salesiano olnn~cse quando
va in giro o mccogllcre aiuti è .ollro
dilo,nu1ioancdoaarnco: m«Se?a»p.et«eBcoohsnacnsìg- nlefkloa
rispgsra - 1n QlandC$C wot dire fa•
g1'0U>L «S1. implora don Bohnen,
ovunque pub dirlo. ragioli per i miei
rn11>Ui». Ma i miracoli di qurna
tf!rTS non fini$Con.o qui.
Vn sal10 a Croi~ desMissions, to-
calaà agrkola dtl rdro1erra della
JcJl,;lt,i , . , 15
upiulle. con~nte" di conoscert: une,
spa.cato di campagna haitiana. Qui
la vitu ~ w1 po' meno sorrwa anche
se I proprietari di piantagJont ba-
nane e caffè fanno ben JXX10 per
oon confondersi con i piil retrivi
reudnt.ari medìQevnli.
I SaJesianl vi Lcngono una p.1.rroc•
chi• co.o..edo centrale a J)(X1hi chilo-
metri dalla Gapilale lungo la strada
cbc 1>0na all'imcrno. Il territorio
rmrrocchiale si addentra verso i
l)tMdi -ampi co11lva1i a caffè e c,xJ
lu pns1orale d1 quosm parroçchio s1
nnico\\a per 111110 un vtHto 1crrhorio
dove iSalesi,uli hanno cos:1rui10 pit-
cole chiese, una scuoio. ed UJt gcosso
ambulatorio arridato àll< Suore del•
la Carità di .Ponorlco che dicono
d'essersi trO\\'Ate veramente bene
con lo spiri10 $,lllcsumo.
Onll'nltro parte della Cnpitale, n
nord verso fa P,anc più Wtn, c•c Pc.-
liònville: aoch~ qui, "cuoia e ru.tìvità
sodali con in più una chiesa. ln
splendido stile hair iano, dcd1cata o
Don !losco, «~nto mirncoloso»
quom"altri mal su qUl'<IC ,<J'lOOde del
Mar dci Caroibl
lln discorso 'a part~ meriterebbe..
LE MIE PASSEGGIATE - -
NEI QUARTIERI
DI PORT AU PRINCE
•E tJn"tl'tt certamen.te llilSQgnt
ouard8'e dove non rrten9lo I pfedj 11
dOv• non $\\>Ollare la letta
G1un,o ln t-lehf nel J9M, paaseg..
g41nòo In un Qt,Jf.rtJo,ro, rlc:ordo vtva.
momo d'esS8fa riffld$CO .$1Upllo a
sbaJordl10 da.I numero s:pavam0&0
di fnnclulll In que~•~•Jell'10 di
mltoriL AU'intzk> mi wgc>gna'iO a
pa$$ate il\\ Mèt:io '<Mo. Vergogna
•••~•7 E di 1M i!Hilà? ~Al>bl1 di non ~tr
lar
poi lo agu,,fdo d,
q""' IM<lulNI S;,lardo "'"""""'••
(l'JC'Onsat)4tvòlmente ~Htor•
Non pulJ lesclllrvi fnditterentl
No Il 10<0 sor~&0. mi=vrio di op-
p"""'1o ~miao e lfducloio. iru\\LO
omaro doflo<O l>OCl>I OMI dl \\'110
""'°"'• o dl una contidénia lnca1u11r1c.o
S I ~ gioia dl
Traboc-
can1e vitaf,1& -dl r.ncìullii dwt o.ano
C8/IWO, 111 .-.n10 C00110$lO QOn
re io.o •it•~• lii ..ta 1,e1i,
fot38 per d1ra a l'IOi di lm~rcJ 11
rendefla più bolla oerioro.
..P&([(é, lei hl r.trja trw,r·· Sl é
vero. a; pub avo<a !"aria trl1Co Hl12D
ne,mmenq f"lntlet$6M OQIÌ.lO. Non
e,,.,, c'/J et,& un bimbO eh• P(>SU dntac~
g•n1lh'l'ltnt• q!,1•1to. EUI poi
haMo m!\\$0 regio~ per aentrrsl tristi
epP<ire non lo sono. Da lo<O Ilo lm-
epvaimll11ojGl'IaJr=u1,0d. eAl ovor,nv1oooVOW!IO!I\\I"anndoi
~ l a t • IO mono a lo<O Dopo
lltm'Allnl 6 dlvonlAIO un mlo dlnrto
Mnlil vacoogna
$e quat<:,Jno, Cl>O non o lii qUO!lo
pe_rfl, iocontranqqffll di~ " Buon
gk)fno, bi'anc:o" pr9nto un alito lo
OOfJègge, 1\\lttl Jo QO(rt(»gef\\O <'•C.r>-
do· "Non e untilN"co, è Un~"'· è
~ padrel"
In quei CM() SUl>ltO, g.aJopp&nte
arriva un e-erto or;oglio c:he mr te»
c. tcecclate
O'aijra pano, non ot oono Olle I
,..,.,.ioni v;,;i.,. qu..ll qUAnlel1.
Vn t.aomo norm.1te non k> ta-..
dCM1 8oh"'1tn. K,111,T

2.8 Page 18

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16 , 04&0 tM$
ro C.O.H.AN. cooperativa mista la,cO"ctti la Chiesa haitiana ha dei
(hn:iriana-olandese) di assisrcnza e problemi che vanno dal puUuJare di
svilupP9 fondata da don QuirinlL, sene e movimenti ai problemi
Muth, l'Ecotc Nruionale de$ Art$ et sociali.
Metiers di Port-au-Prince, la Mai- sono sacerdoti che non ctle•
son Populaire d'Education di Cap- brano J'Euc.nreslia perché il loro ve..
Haitlen e la Comunità formatrice di sc<>vo ba pr~crino il 22 di ogni me•
Tborland.
se la pregltlera per Jan Claudc Du•
« La prcse.nia salesiana In Halrl "alicr, dittatore figl)o di un Duva-
- e.i ha dichiarato don Louis Kè- lier ancor più dittatore.
breau, delegato salesiano per quesw Ci sono credenti che non hanno
l'aesc da parto dcll' lspct1ore Sale- gnidito la nuovo sede della nunzia•
siano Samo Domingo al quale tura costruita eon marmi di Siena e
Haiti ~ annesso - • una prcseu.za · legno canadese su posizione it1ean-
"critica" , Siamo 26 salesiani, In tc\\lolc.
buona pane hairlani. sparsi In opere Ci sono ancora allrl c~c bene am-
tutte popolari ed aperte al non certo marticati col sistema dicono che è
facile conresto sociale della Nazio. possibile c:o.neiliare mtro. Le ,,oca-
ne. La gt.nle è .molto contenta dei zicni religiose poi anche se non
figli di Don Bosco perché \\'edC quel mancano, sono quasi tutte da verif1•
che essi fanno. Certo non mancano caie; in un ambiente di raie povertà
i problemi: le grandi opere carltati- non e forse lecito domandarsi se so•
11e avviate da valorosi salesiani, ad no di oomodo o amentlchc?
C$empio. hanno bl$0gno di conti- Se la visha del Papa avvenula il 9
nuità di per.sono.le e di :ùud e for.$C mar.o 1983 ha comportatO un po'
per Pintera Famiglia Salesiana di di problemi - laggiù ci si è lamen-
Haiti ci vorrvbbe un.a maggior con• tati che le eccessive misure di sic.u..
sapevoleua del ruolo ché ad C$Sa re2.ia hanno impedito un reale in-
può compercre in questo Paese». cootro con il popolo crisllano e le
Ma gli altri crisrianl che fanno? ,ue componenti più vivaci - tutta•
La popolazione è n maagioranza via essa ha contrlbuilo ad allargare
eauolica anche se dilagano lcttcral• la schiero di quanri In pc.osano come
mente sette e movimenti d'ogni sor• il Pa.pa che p[Qprio in quella circo-
ta. (tl.a Chiesa - ml dice un $acer..
dote - 'Vive questa situaz.ione e.on
una oerta divisìouc interna che si
ptolena nella sua stessa azione».
I Attomo all'acqua c.•• tempre
tanta gJo1a • •~ranu
{F010 Archivio storico
Salesiano)
e stan1,a ebbe n dire: « proprio ne-
cessario che le CO$e cnmbino»~
Certo ad RaiU i: possibile vedere
molli rrurti del Concilio. Qualche
escrnpio? Ecco. La litOrgia in lihgua
creoli,. Per vedere un popolo ptega-
re, canuuc e al tempo itesso da.n.za•
re bisogna proprio andare oelle
chiese di questo Paese.
In molti religiosi e religiose pre•
senti in B·aiti è nata una nuova c:o-
>cienzu dello sviluppo • della pro-
mozione umana: si è. c::apito che Que-
ste non possono sussistere sen.za
condivisione e «compagnia». Qui.
plil che ailrove foue il de110 cinese
d.i non dare un pesce al bisognoso
ma di insegnargli a pes,c.are uovn
applicazione e qui. più che altrove
Pe\\•angtlizzaz.ionc è coniugata con
l'impegno per la giusti.zia.
Secondo alcuni ad Haiti esiste-
rebbero anche scuole cattoliche
asettiche ed C$Clusive delle quali n
prima ·vina riesce difficile capirne il
seoso in una realtà tanto provOC'a.t0•
ria; anche se rosse vero è surficiente
tuttavia quC$tO per dare un giudizio
negativo su istimzJoni e persone
ehc. in ogni caso. a fatica pagano di
persona per le loro scelte educative?
«Primo Stata indipendente e libe•
ro deU'Amtric-J Latina, primo Sta•
to nero ad essersi àfrrsncato, Haiti
deve dare l'esempio dell'ideale della
llbcnà, dell'eguagJJaoia e della fra•
,cmità pr~learo d•l sul ~vi. Pionie•
ri dcl mondo libero. non sapremo
esse:rlo innanzituuo tra noin.
Bquesto l'inizio di un docwm:nto
dell'Episcopato hahiano emanato
verso Ja fine del 1983: in e.so intiro-
laio ,,Carta per la promol.ione uma•
na» vengono affennati i principali
diritti dell'uomo per i quali la Chie•
sa di Hairi ha deciso di battersi.
Dalle labbra un p0' sfiduciate di
un giovane haitiano ho sentilo éhe
«è dirrieile ra, pensare un popolo
che raggiunge 1111 tasso dell'80'io di
attalfabclismo: ci vuole necessaria-
mente qualcuno che parli e decida
per Wttin. Ebbene la risposta gliela
danno i suoi Messi vescovi: «Per noi
- dicono nel Documento - l'alfa-
betiizazione ~ la chiave di volta di
mtte le tesi comenmc in questa Car•
10». Che sia la volta buona? I:
quanto speriamo.
Giuseppe Costa

2.9 Page 19

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8n_ _ v,TA ECCLESIALE_ _ _ _ _ _ _ __ _ _ _ _ _
Il Convegno di LDreto
P ROFETI
OLTRE
LE
PAROLE
n li Papi d6 11UO coc,trfbvto
Convegno
I protagonisti e le idee di un
convegno che ha visto
partecipe l'intero chiesa
italiana. Cosa ne pensa chi
ci è stato. li coraggio di
guardare al .ft1turo.
La CbiC!a italiana è in
01tesa delle decisioni dcì vescovi che
dovranno indicare In che modo, e
amav,rso quali o,aanisml o s1ru-
men1i. l con1enu1i e le suggestioni
del Convegno di Loreto su «Ricon-
Ciliaiionc cri.uiano e comunità dt"g.li
uomini>t potranno c:ontfouart a
mamcnersi vivi e.d a stimolare l'uJ-
lcriorc ,.,,mmino della comunhà ec-
clesiale nel nostro paese.
L'lncon110 del 9-13 aprile t staio
un momen10 fone della storia della
Chie~a in ltalia, un momento carico
di cner,sic. di prospettive, di profe•
zia. Più che indugforc ~u nnali\\l del
pass3t0, e l:t.nto mtoo lrtufònnan,i
in sede di lagnanze o di recrimina•
doni, Il Convcano ha sapu10 rissare
lo sguardo i1' avanri. scosrnrc m.nti
veli cht appannavano l'oriz.tonte,
animani di fidudu e di coroggio.
Il secondo Convegno ecclesiale è
stato. in ogni sua fase. un modello
di s!ile rironcilinzione, tli dialogo
nella Chiesa e Lta la Chieia e il mon-
do. Scnµ bòmmuric condanne o ri-
n.111 globali, e $COZà neppure scm-
r,licisciche accettazioni di chi in~-
guc lo modn e In modcml1à, I due-
mila convcsnL<tl •i <ono po<li di
fronte alla socim il:ùiaoa ro111cm-
pomneu per individuare alcune li•
nec di forza d i ù11a rln11ova1a 1, prc-
sc~u. di Chiesa», Prcsel\\la che si
esprima in unn sempre più credibile
(Ocsrimonian1a di fede». in più
~troso e sentito «servizio alla cari-
cà», in più coragsioso affcnnv.ionc
di «speranza». ncll♦ammeue:rc la
con1plcssità dcll'aUuale società Po·
stlnC:lumialc ,; è rlco,10,c,uio the
css11 offre nmpio sparJo all'a111odc·
tt'l'.fl>inazione delle persone, ma che
corvcmporancamenic present• Il rl-
~io di privarle di nmlc lncidenu.
Dì qui l'<'sigenza di un'adèt!ua1a
rormazionc della coscienza del ere~
dcnie. che lo renda capace di trova-
re nuovi ambitj di comunhuuionc
nel pluralismo cuhuralc odierno. E
di qui la proposto p<:r la creazlone
di cen1ri dioccs~ni per In cultura.
Dello società del bcncssen: sono
SLarl denunciati i limiLi eosùtuitl dn.l
C<>nsumi;mo. dal materialismo, d11I
pragnattismo, ccc.. ma al ttmpo
Sl<$SO se n'è messo ln luce il caraue-
re posìcivo di moderno. organiua-
xìonc dtllo S1010, Il « Welfort Sia-

2.10 Page 20

▲back to top
,a ~••
te» che ridistribuisce le risorse se-
condo giustliip. ScJ1i~ nosialglc o
rimpianti per In «,oci•~ crisriRllu»
di 11n 1empo, sl ~ insl:!1i1osul dovere
di ror1uarc 1~ coscicn,a mo,alc del
cristiano alla du~ll.:e rtdcllà a l)lo e
ogll uomini.
Mentre si t domandata unn m:ig
giorc attenzione della Chir:s.a tiUJ
que~tionc femminile, circa il valore
della ..,,tu1 nou \\.i~, è limitati a npro..
po·rn lt ovvit condttnnr deU1abort0
eddJ~can.a.s.ia, Qutu~ro s-i
co.1e p1u11os10 le vie per
srao,nocoeemr-..
prendere anche al non crcdentl che
la vita è un dono. A mie proposito
si è chies10 nf crcdenii un maworc
impegno di partecipa~onc nci t.:on-
suhori pubblici e. contt'mporan~a•
mt:rilt. ~i l propc>sto di 11titu.irc .m:-1-
la Chil-sa ìiaUana un Ccn110 pcr I
pro~lemi della vl1a.
Quello delle •mediazloni educa1i-
ve» è appar10 ,pcuo, nel Conve-
gno. specialmcme nci lavori delle 26
commissioni, il pr()blema. cem:rntc
di un'epoca storica caratterizzata
d3 gr:.1ndi trasformazioni tccno1og_i•
che, dove risul1a ••mpre più probk·
maùca la comunk82lonc imcrptr-
sonale. e d.ove la ,nc111alìià e In cul-
lUm delle persone sono in larga mi-
<ura condiilonn1c d•i mass-media.
«Andiamo verso unn società dd..
la solitudine della persoM», è suuo
arre,ma10. Una soei•tà <«:be vede
l111C1'1«ani dh-c~i tne5saggi cultu•
,au, di•ersc, spinte ldcoloa/cbc. dl-
vcrsi centri di inter~,i e di potere»;
una socieHI <luve •Qno in crisi w-
111mu110 la famiglia e Ja scuola, le
quaJi non ri~conQ più a gnrantire
un., rum:ione aitijca c. $elettiva di
frvnl< ali~ mollcplicita dei me;sa~-
gi; una :,.ocletà che pC:rò avvertt in
modo atuto 11 bisogno dJ scoprire il
~coso dello ,11a e della siorfo.
I 'ambi10 dclln mc<lil1%ionc cd1,.
cath•a oggi non puQ più essere rìdol•
to ~oh.anro nlln scuota e alln rnini•
gha. La dtmcnsione t.:Omumtariu -
chil• cd a.,:lesfalt-drll'uomo • il
nuovo strulwrorti della ~eta c<i•
&-(JDQ un'opera più ampia ed ar1ico-
lata. O<.-.:orrc eloè dru vi1a .id un
movii-ni:oto p1opo<hivo di 1u1ta lo
a Il prof, Al~rto MontlOCK!e
comuni1à è«IC>iolc. che~, esprima
in una rinnovam tensione nrl 1ra-
$menere il meUoggio umano e eri•
btiano deità «verità sull'upmo» in
din1ogo con tutte le nhre c("lmponcn.
ti. culturali• soe,rui. della comunit~
de&li uomini.
Tuuo qut.io postula un roric im-
])e!!l>o all'lmcmo dolla comunilà ee-
clesiaic cd una capaci1~ dl ptcscn,a
dei cattolici nU'esterno. ovunque o
livello pqlirico .1i prog,:,tin() e ~i dc,
ttrminino le èondllioni di vitu per 1:a
famiglia e per i giovnni. In nbrc pa,
rote la 1<.mcdiazione cducativ3» in~
n,rpclla I~ comµniu\\ eeclc.lak per la
iorma>ionc degli educatori: tcnlt<l•
ri, dqccmf, animatori di gruppi e di
aggrcga,i()ni giovanili, op<raiori
dei mezzi dc.Ila còmunicnzion~ w-
cia.le.
Quan10 al aiov•ni. si è prc,o utlo
che la maegio111nL11 di quelli che si
sccostanQ oflll Chic>a sono quelli
che appartcn,01111 allt a»o<-io.,_loni
ed ai movirnenil. e che ~i 1rn11a per
lo più di s111den1i, Si nornno anche.
1:ùorn, fonnc di eompell•lone fra I
vari i;ruppi p,:r l'adesione dell'uno
o dell'altro g.io,·ane, mentre non ci
~i preoccupa abba,la/lta dei 1anll
l:,iovau.l. «.lontani». L'imp0rtan1r
comu.nquc, 1icll'o.vvkinarc i giOV3·
ni. 11011 è 1·ora"ninarli, "'" Il ror-
marll cultnrolmenie e , plrlrnnl-
mc-me.
Pras:sarui $.0110 JUUt' le ric.hiem: di
ripreOdtr< tUllò Il discorso <Lilla J>O-
lhica e 1'Qccup3,1,ione &iovaam; di
ai\\umcrc la qucslione dcUn parità
scolasltc:a ~onte banco d1 p,o..,•a del-
In maturit.tl dem(')C:nUicn del paese;
di promuovere uno poUtk,i rnmlll••
•1>= n:- che innuì§c:a ~ull'organit.7.t11ione
della ,oeie111, la.,iamlo
per i.,
fnmiglia: di pensare 1,d una r,oli1ka
della comu.nicaz:io1tc $Odalc a gn.~
,an,Ja <i,lla lihoru) di ciaSèuno e del
bc::oe comune, t n tutela, i1hitm~~ I.li
irn cffonh•o pluralismo, che nJtrl-
menti sarebbe nlol'1incato o o~~crvi-
to a logiche puramc:me c.ommcnriali
e pubblkhnrie.
Un altro ll'•nd< tema che hu •P·
pnssiona10 il Convegno di Lor<'IQ, ~
staio quello della riconciliazione
nella Chiesa allo luce dei HlPJJOILi,
Jpe"o problema1lcl, tra clero e lai-
cato (ci sono nncorn carente nell 'ac-
ceua,ione dell'ecclesiologi~ del Va-
liCllnO Il ,ul ruolo dci laici) e dollc

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

▲back to top
- - - - - - -s8-
censlonl (ro gruppi, movimenti. v.s-
wcla,loni laicali.
Al riguardo ci si è augurai! che,
come avviene a hvc.Ho diocesano
do•e cuue le 11S&regMJonl vengono
ammesse a far p.arlt dclle «coosuh~
dell'~J)O$IOln10 dd laitl><. anth< o
lh•cl!o nnionalc:'. lutti i ~ppi. mo-
,imtnt.i cd associazioni. rau, le ne-
cessarie verificlie. <rttrino a far par-
te dtl1:J {<Com;ult.a 1enetate».
Le 1c°'1lonl fra. sn1ppi. movlmtn-
ti ed associàzìom de,·ono risolversi
con l'inscrimcruo nd r~~mo della
UN PARROCO SALESIANO
l!HA VISTO COSÌ
m, r. Non toi)O e:htfl'• r&giQtl• CM
Lal1nal:là del convegno era quel,
MMO letto dOCklo,e di celebrare ~ la dt eobocara la chleu not cuoro
Convegnq • lweto Non..~....,. otlt. vìe~dt umane, t•n.u. u,pa.
1C la comoai1D dt!Ue SIMIIJNI per un rallo dalla scoria. 1...,,anoota da
..,.,...,,,omo di çoot """'" pa,w.
C.f)OZ>ONl.
lonferMlll che,~- cc,rono
Il 115chlo d1 dMdo<la dal n1JOY1 pro-
Vorref lrarra qu.alc:ho rifles.s'lono
anche dal lll090 Che Cl ha. ospitato
--lo,au,, sodo I.I ugno dalla san1a
C(I;$•, ~ f l l8 rnerno,1$ di ul'IA
amp8 patUJ c:tel m,stMi Mtla nosc,a
OUMIO qUMAO 18"1U800propono
olla meditazfone del t<e<leofe p~
aiutare a capfre Il actMO del Corwo--
dbolelmn i1rot~dn<oIIcoMn..u,.~.ntlalldnioMm.i,trCnNo1cdeeso--
S;Qtjo t.ula ricoocllloro wn St0$-
sa, con la su.a 10ent11A. péf' 6SSDt$ #-
cordla!lone del mondo cho corea
....o. ocmunqùé.. non.pub-flt6 a ffléf10
della - ~ CM Dio lo
OUIIII lo p,oepo,Wo por uno oo-
gno dona. Chrese itallana.
mwu:à parroçohia!t?
La s. casa. rleonosclu1a dalla 1rn, LA oonvwenza tmtoma di 1ut1e lo
dltlono come caso cfl Nazarath, e.I compcmorrtl eoolosiall •Jo•u1• In
rimanda da pre,ent• di un Dio ~hé q_uéi giOrnt coc, spomaneha o con,.
ama, facendool uomo con gtl uomi- v,nziono dMtne modoUo. esompls-
ni Un , , _ ..,...,, ~I" pcw•ro r• cH Uf\\8 hC(ln()U~ pos~lbUe
mure htnno ltieOOlto a custodito diivl,ere in ogr\\i ttSipOtlln2:a di ctò-
et..-ul"t che &'i .tOrllO a.peti• ~ • n • eui partecJpi"arno: vt,c»vi e. la►
n,onte a1t·a:s001to della YOioncA ~ d. la,ora1ofl e ,,omini dl cuhu,a. o..
Olo, Per~-ari• un a500lto libe•o ._ h· 19f'vetori d, altto "4Jf't!sti0nl di ~►
tlnoncia.l>Ue: come. chr-avrcbbe mat do, Oort1a)i:st.l..
pollJio assumo,sJ la mPOnsabiUt4 Un sKOOdo aspetto ~ dàfla.
di dìl'é •n0•. 41 t1nul\\Olaré' aJl'a(l"IOra fclttll ..seoM2lo,ie d1 un 1aJC010 rn,oa.
p- cil 0to che YOIOvà dilagare nel MM-
do Pfif li t.ntd.• di u,nl1
Qves!a casa ho viato Giuseppe e.
Mana CU'Stociltt, c;ontlffllP'lare. Ml'•
.;,o o protoggo<o Il m,,r11V11jliooo
oçaml,io Ira la
di Dio. lol·
to compo'jonte. bben> nella ospr•
&iOl'lt é e:apaCé ol lttttkfd, peneJ.rato
, p10>1omì per cog[,ero radici pro-
tOòdt di beM • di mala. di caducità
a di apera.nu
Una f,ctuc-la fondili. •liOl:"'3 ctie
tosr eamo In Qo,o o la ~ a da.I• rtmp,gno I\\SSU"10 di lare c:u11un,
l'uomo, U hanno abitato lo ~mpres
slonl, , giudl,l, lo $pe<MlO d4'1
PfOUagonlsti dtitla roctontlona dol
Ho g:ua,ctato questa casa e rho
visto oi'8dolna, Mmp!lo<I - ..
cosa dofla mlo lnfarwa. Una dolio
neQa Chfeea n ~ in c:ompetenz.a
Cf8SC.tuta. ltl m.(lfurtu, di d\\uath(O, ìn
u:mUe e teno,;t; par1eiolpaz}one alla
,ma délla •cittA•
L"'9nocanz.a o l'lncomflo,ema
non 9eM)nO J.s 14lde e non ranno
e1eiscera ta comu:nìt&.
tant~ umi!~ cas, GeMa POftra gente
Il coovegno di Loreto po, q~o
Ma a<mal 19oiaJa. ornata d'opore non e s1a10 91131110 e condotto da
d'ar1e m-onUlc:he. doflnlt!van,onto •P'O!a!IOl11'1<•. ""' da lulll.
sapar.ua. VOIOndOIA AMunclacé I
Uf\\ lerto aspetto Nac:o cli pr~
tutll1 l'abbl1mo nDGC®l'a; netl dffi. >PO«ve o di lmpogno. cl>e ~• pe,•
cMno di CitC~r1a Ck Cùll, I'abbfa- CO(SC tuno l'lncamro come letf•
- l o . n - mo di fauoin panoavuoJaia dè.l ,ue moti\\' ,ouoìlne:uo tonemori1e andle
dal Fapa è
ltTtnunda•
~ " not c:ucxe dl una vlt!lta l>iie di ogni OSl)I"""°"" Crliitlilllll
ba5'1tça çi hl lmped;to d• M!'ltn'd ctiu.rnatt1 a rare eh••ta, • rit$$$8re
un111, ispezzandod in molll grvppl la prop,,o un)Jà nollo Chi... tocola.
Noo è torso, In Pil'to, ombloma attorno al V - .
d♦lla cnlasa. quella ftttta di OtadOl'I
tl, in quo,to uttnpo? Occom• rito,.
na,e •!io sp11,to otSglnark) di qu-.11.a
casa.
don Vlnceru:o -Savlo
Pamx>dlla S Cuore eh UYOmO
....,..,.., .... 18
Chiesa locale• .aU«>mo ul \\'C.sccn•o ~-
gno di unict\\:, nc.ll'unionl!': con,•inta
con la Chiesa univer,sale, evi1ando
però di on,oaeneiztlln, piauamentc
nella 1)11$toraJc dlOCC$8nn o parroc-
chiale. le differenti realt~ aggrega•
dvc.
Nelrambilo d,lla riconciliaz.ionc
nella Chies.a non sono Statelgnorateo
shuatiotu <\\di (ronhera1o>, coroe
quelle del divorziati che hanoo &ubi-
10 li dlvor-Lio, del mccrdoli che vi-
vono ora csperfon1...e. laicali, dei preci
opeml. $i ~ mccomandaio di af.
rrontorlc cvuando di formula.r-e giu•
dix.i pesami o ~ola n~ruivi, :utentn-
dosi da aucsgiamcnli prh•i di ipe-
ran.za o di ri!ipctto per h.~ persont:,
ccrt<ll\\dO i,emprc il dialo90 per po-
l<r Individuare pumi comuni n<lla
ten~ionC' verso l'unità.
Diversi ,uggcrilllcntl rono stati
i~cli per lnm,mcmnrc il di-logo
e ecumenico. riconoscendo che lo
S<:andalo delle divisioni u,fe da
mettere ia fone ògg,i la ncssa comu•
nilà cristiana; come pure ptr stimo-
lare la niaj,i;iorc apcttura Clelia
Chic~ locale alla dtmeosione •mi\\·
sionada• <Ontto ogni 1enden1.a al
ripieg_amcnro e nWarroccarnenro di•
Cen~ivo.
L~impegno missionario è soUcci-
1ato anche. dnl1r dimensioni d~I mo..
dc.mo fc.oomcno migra.Iorio. m tur~
h! te rue forme: mobilità interna,
<lllii.r.uionc di cOnnallouah all't·
stero. immigraLione di colore o dal
1cn:o mondo. Una pastora!, Bl><"J\\U,
in pras.peu-iva missionarin, non può
non far1i cnrkn di que.11• ~hua,lonl
di emergenza. provocando scambi
fecondi fr• la tom~ni1à dei nomi
t.migrJti c. lt thiese loca.l~ in cuj \\'Ì•
vono; e aenndo. dov~ non esi1itano,
nelle dioce.l ltaliunt ,trullurc d1 ttC·
coalit,ua.
Concml clcnicncl sono stati for-
niti in ordine al «minisu.:ro di rieon·
cillnzlonc» di 11110 Chiesa t\\'8n&cU,-a
•Il• e rnlss.ionarin. In primo luogo. essa
dc,·• puntnrc (orm.,jone di e,.,.
1<:icn,• ndult~. o»in di persone cr.,.
paci di còll<gare In pmoln di Dio
con la vita, nt:llc diverst situat.ioni.
Io sll(;Ondo, deve pro.\\Stan, mn&alorc
aucozione alla «catC<'hC$Ì degli
adulll»,, as,sumcndola con,e ,muova
fronri«9» delln Chiesa ilalinnn.
Per q·uanto concerne il scn-irio
agli ultimi ,ono slnd Focalin,ii tn

3.2 Page 22

▲back to top
.20 1!ll.o.0.Jtr
punti: ere.are In ogni chie•n loc11le
un o.sserva1or10 permnncmc per se•
guire le dinamiche delln povorul. •
dcli'm1argina.z.ionc; .re.alizzwt una
DU0\\'-0 c<cultura della solidarieUh►
fra isthutìoni pubbliche e oraanisml
privati che opcraJ10 ocl soclalc; va-
rare la legge 1ull'asslsten2a che gin.
cc da dodid anni in Pntlamemo e
as.slcm~ srabilitt una normarivn più
11deguo1t'1 \\·crso gli imm1g,rau.
Il Convegno di Loreto ha ripra-
p0$!0 all'allcùtioùe nazionale «la
ques1ionc s;ntridìomllc» conu-o la
dlrfu,a 1endcnia ad accantonarla
souo la <pima delle dlfncoll& eco-
nomiche generall1.1,111e nnche al
nord. Il Convegno ha pure ribadito
13 validità drlla Ec-sdmonianza del
« ,•olontar1ato cristiano» con1e ser-
,.i?ìo proretioo che previene i biso-
gni, che Mn supplenza, che dcrc-
sp0usabilìaa chi deve norm~lmcntc
erovvcderc.
SI ~ pure parlaLO ~ Loreto del-
l'impegno dello ehies;l contro lo vio-
hmza organizzata. del fenomeno dei
rrrmristl pentili .e dissociari (che
sfocia ul una «intcrpcllun,.a ccc1e-
.sialr»), dclla \\ituaT.ione carecrnria
(«Qu11J1li affollano l< carceri oòn
possono essere sempliccmeme ri•
mossi dalla memoria della çhic.a »),
In un cammino dl Chiesa allema~
• solidale. al «vissu10» del paese. i
cri~tiani sono ch.i3mati a ripens.arc Il
loro lmpegn<> in termini di p•ncd-
pa.zione pO\\.cra, " d.isarm3~3» , che
muO\\'C da u11.3 nuova coscie:nm rto1i•
uca: una partccipilioue che nasce:
dall'amore e dall'interesse per la so-
RITROVARSI CHIESA
PER LE STRADE
DEL PAESE
voPno.r
cM PCK mosck:lro fa
ret1giòn andare ad o
in1orm►
n con~
_gno di CfedetJtl non • u(la novtt.t
lun·•tttO.
EpPV•• I• panac!pe,rone al Con-
t•-• al•-• ,egnooccfotl&la dt
,,..,,.,.t• '""V•dci ,n,novve,lgènnoedhi aduemila
tonto
Po_,.
• sompre Ul'NI 1Cem'le$$6 non fo,,.
s'altro po, I problofTII orgllrnZZaUYI
ché éHO p()n,4).
A sonilrt ga umo,J doi panoofpan--
tf di prOb(el'r!f 0t9anlzzauvi a lot'ttO
co ,- sono mu:. almono mota do1
e-tea ct~,o gk,cn•IÌ$ll ll«:todtf-1~
n non rienno po1~0 seguire, come
pl~ttmtnt• asu:urato.1 13"0-
ri usomòloati O molO COOveg"41tl
h~nno teuorotmonte fvtiçato per
,ago1unoe,an Pal.anetto &adedellft
assombfoe.
EppuréIl dl.spérs.otle che tMèb•
bo potut.O otSOfCI non c'b Itala o
meglio, qo1, 6 $tata an.null111a d•l-
l'lnu1toSH tolll!ISlll)O. dol panoo1-
pan1i vett0 1' Cotwegno
le !)Olermcho Ira Co"'11nione e U-
berezJone da un lato e tA.zlone C.t•
fOb dall'ahro. gfi l f t l ~ df Glu,.
IOpP!I uzzoli, Albono Mor!tloon,,,
Rocco ButtiGWCW,O, AUQI.KtO dCH No--
CO. Gtanrranco Mo<rw, Mario Agnos
èd tltti ~ n r l ora di una ciu110,a
Jotta '"PfOSOfl24• ora di una cullu,a
~Ila •~Ione•, 18 ltHN tel•
denza elettO<al• del 12 mo99k> a-,e-
'+'al'lV finito QOn Il crut• V'lt citrta
a.Una. Lonno a-v,obbo villo aiiac-
oabrighè dl i1.1rno?
•Lofoto non aarà un oomlz:io..,
"'"°· """° •~• aUieu(e.tt, montfgno, C&i»-
Ed Ub<lol\\ S.Vrera,lo l\\a
~hlBN ttail«rMS 'Mli e sentita
,-a Cot,vegr,o-t ~et• una CNO$a al•
tonte, tollerante. noi dia.logo. f1ator-
"•· Un~ ch~sa ~ di •aggtoga-.
ro11 genie auorno ad un atta.te $&.
voo d.l una Moll'IOl1a e caoaco di
•Unita• attorno ad tJ(l lavc!,o di uno
del 141\\ti bw dol COf1UO lillffW'I),
è stata quessa la P,itne a,tnct.
novlco. di Loreto; uno 11ile al Chiesa,
Il è dtlto dtl pet1e d• ctu8Jc\\mo, ~
biamo oosl'""108d ...,,pio Ilcart11-
n1Je Pappa.lardo. ,rc:N99COV'Odi Pa·
fermo. -a.nenoorc puu,n1omeora e
patomamem, ot,o I •luol• llçlijanl
prondésSMo Il plJllman, &pO:SSO in
rltimto, por Il rlontto In altKKgo op..-
puro l'e,dvéscoVb di Mllaf'IQ, Mat1i0
nl oonw,saro am4chevotmama con
11-.,iogo Ard~porN>VS.dil.o-
rotO,
Uomini donnt, lob. <etlOlooi
p,ed. <lei Nord e del Sud, qui, • u,.
,-to, st $OnO a:ent1U une sola çoee.
anche se COl'I tanti ratmontt e con
molte idee. Non é poco Questa
chiesache sul sagratoparta delta~
U J>fooloml dolio soololl o dleo di
VOIG( taro otOOfflpa()l'IIA all'UQmO
d•oggl pub 9uatdare.a1 futuro. Al<>-
t eto h• 1neomlncla10 , tarto
ciel~ civile: una partecipazione c.hc
non ~ volontà di appropriazione,
ma \\'Olont{t di condividere la storta
dell'uomo.
I l"liiliani hanno il diri!lo-dovcre
non dJ rivendicare un ruolo autono-
mo nella società <ivllc, ma d1 pan..
~ip:ue e condivh!erf H d~ino di
1u,ti1 fermamencc convi01i del bh.o•
gno di una rinnovntn fonn.11-zione ci•
vica, di un recupero dci valori co•
munitari contro spinte t' rischi di
frammentazione, di un ìmpeg.nO di
,crvi:tio che n= dalla é0sden2a e
dalla s10ria stessn dei cristiani. ln•
fa11i, ncmm terreno, nCS$un proòle•
mu, nessuna possibilità sociale e po•
liliea sono cslronci tt.l cri51inno e alla
nnu.,so $\\la coscienza èivilc.
Contro ogni tcmàzionc di
nel privato. contro ogni dìsaffctio•

3.3 Page 23

▲back to top
- - - - - - -sB-
ne dalla vita pubblica e soolale. con•
1ro 1unc le accentua.1.ioni della «cul-
1u,a dell'effimero», il CQnvegno ho
indicato alcuni (<grandi valori» per i
qu31i valr, In pena vivere cc.l impe-
gnarsi: la vi1a. la libertà. la giusti•
zìa, l'ciuagliaui..a, la pace, che~ono
Il\\ sé valori cristiani e per I quoli lo
chiesa è disposia a collaborare wn
ogni uomo di buona volontà.
Un 1>rogrnmma dì <(presenza nel
soçi.nle)> che, $~nz:i smen1ire le sue
radicì e motivuz,ioni rtlià-iOk. pro-
muova 1 beni dcHa società terrena;
un programma (be il cardinale SaJ•
va1ore Pappalardo, arclv~covo di
Palermo. ha così sln1e1lzza10 a Lo-
reto:
«Slomo per una cultura tll vita~
11011 di morte. e per quCSlO ci schje-
rcre,mo sempre dalla parte di eh.i af.
rtrma e dirend< i diritti della vita <
alla vita e certa dl ml&tiorarnc il li-
vello e il tono: la no$!fa scelta I:
sempre per l'uomo \\'h'eme cl1e pro-
prio In quanto tolc proclamn In glo-
ria di Dio.
Mon~gnor Rlboldl,
vesço\\to dl Acerra
sAusplcluijmo con 11111a la for,11
la _/J(l<'e, operando per cs,s& a tutti i
livellì, ccn:nndo di risrnhillrln dove
essa monca: nella eosdenia degli
uomini. nelle fttmiglic. nei gmµpi
sodali.. trn I~ nazioni. Riproviamo Il
ri<:0rso alle. unni. i:omc mc-.tzo per
mEntcn~rc o ri.stabiLirc la pace. tan~
10 più che Il mcrCl\\10 delle armi, co-
me quello della droga, è diveorn10
1111 fenomeno di crlmfnalilà 01gafliz·
tGWNC)•IM:', 21
zata ~ c-aus.a di tanw famt> nel
OlOUdO.
«È nel comcsto della pace che noi
P0$Siamo rehll~zort lo nowrale
osplroz.inne alla llhcrlà {J<!rsnna/c e
(.Qmuniraria, S<"condo la legge di
Dio. rettamente percepit-.s dalla Co•
scienza ed in~egmua dal magistero
della Chic>a. " anche secondo le
giuste !oggi che gli uominì oriauiz-
,.andosi si danno: // cristiano, sul..
I'insegnamemo di Cri$10 e degli
apottoli, ~ ri5f)l'lfOSO dtl/r leggi dr/-
lo Stato, se e ,n 1111anfo non con-
rraddìcono alle e.tigente dt!lla sua
fedeltà al Vuugelo,>.
c<Non minore vuole essere lo ufo
per lo gillstitlo, IGnlC VOIie v!olala e
in molli modi dell'operare umano. I
cristiani, èuhoti di un Dio gJus10,
devono praticare: questa vinù in-
naniiruuo nei tapponi c:on Lui $te5-
so, rendendo a Dio quel che C di
Dio, ma devono poi trasrrrirla an•
<ht nel rapporti reciproci t nella ge-
stione deall affari di cui si occu-
pano ►).
D ON CESARE NON HA DUBBI:
ccSE DON BOSCO
FOSSE VISSUTO OGGI...,,
Don ~are Bi~oJi, diret-
1ore dcll'istirnto di ca1echc1icn della
Pondfitia uniw;:nitA $8.lc:s:iana, ha ,·i&-5~1-
10 il Convc:ano Cc;:cJc:sialc do un «osser-
v~1orio prh·ilegiato», Il .stato inf~ui il
coordioatorc di uno dcl cinque ambiti
- csamrmemc il quarto, dttl t~nia
tccv3ngclizia7.ÌOneç cau~•ç:hcs;» - ìn cui
~i sono articohui i lav.orl degli ohrc due-
mila part«:lp::u'ltl all'incontro di Loz·cto.
In quc~J'inu:rviMa ci orrrc un'auu;u'cvo-
lc «chl~ve di 1<1wn1» dall'imemo del
Con"cgnc,,
O. Don Cua"• cht c:()StJ l srato per
lei l'appµn,amtnlo ài l,o"IOP E <."()Sa
l'ha colplla di più?
R. li Convegno è .suuo la dimosm1.-
✓J011c più bella della ~rtcepi.lo» del V"1-
dca110 li ncUà Chiesa italiano. Un $eme
condll.arc è m1uunuo. :anche i-e dobbia•
mo rifuggire dol trionfaJismo di C.(edere
che IUUO ii.\\ UQlO compiuto.
A Lorem ho visto una Chiesa \\'iv;1;,
una Chiesa che non s.i lament3 mii ra :s
tuui i tive:111, una Chiesa capate di CO·
munione - rispenos.il e libera - ;utor•
110 a.i propri veKOvi e sacerdoci, dove
c~no lo m31uriLà dc:i laici e la capa•
c:lù.di dia.Joaurc i:on lutti, nd ricòno~ci•
me.,10 di un. pluralis.mo reale m$ ~IIQ
lt$0 tfflll?(> con unu forte tCt'l~io11e in•
tera;a all'unità,
Mj ha colpito sop.rauuuo 11 livella
de-L'appro-xio çuhutal~. eh.ehi ,me111i-
10 11 diffuso luogo eotnune ,u.1ripçapa•
e-Ili dei cattolki di «fare cul1vra»: 13
profondità e ìnijmte la pat•l~ del di.-
battito $W tcmì di rondo <lçlla roçiçlà
complnsa in cui viv;amo. tJnl\\ .socle1à
CM Ct1:.,ta riron0tduta -come tale; e, di
,u. COIIR&Uenu. non )ltU,UCl\\l-11ttata
trucno fonne intcgrj$tiche di 1C1tura,
m.1 :u:wll:., nèJJà: aua complC;\\-~i1à. ann~
Lw:a1a e, al ltQlpO 4l(it0. COr@88lO~-
mcnte affrontata 11, un rentntlvo tera-
peuH~o non 101t~n10 di conshita.r~ quel
tbc vaeciòchc noh va, madi prt-ndtrr,e
atto per dire e rcaliw,c qua.toosa che
Porti vcnoncntt il itgno déll'l!vangtlo.
Il COQV'C31lQ h~ ri\\,adito, infln-c. la
vaJidi'.tà dd ptogcuo pa.uoMfc italfanq,
co~l wrnc $i è sviluppato a partirt d.aJ
Va1ic:11:no U, per 1nHi11rrc il Condii<> nd-
ls n:altA del nostro J)aese. Al U8\\Uttdo
tengo a :souotineare in inocto _panlcolart-
13 pa.rt~pa.7~onc, auc:nt3 e rfspettoui,
degti oltre dutccnto ,•~\\CQVi, i q\\u1;1i, con
umihà, ~mpHC;l1i\\ e: iaa;gc:zu:, sono s:1.a(i
r,er 1uno ti te1llj10 oor, noi, hanno parla.-
lo e di~usso liberamcntç nelle rommU!-
donT, ctmdlvi~ i n\\Qmtnt1 d1 pre3hltra
e di gioiosa rtatt:rnilA. Un segno. non
pJeet,lq, di rlcondli~one ttc.lcdalel
I). ('i ria.'iSum1,1 adtsso i «inc,di» dello
rironelllu:.it>ni emtr'$i dfll dil>auflo Jil;,t-
r<> e /runtQ di I .Qre10.
lt. Il problémo dtJJe i!OStddttte «d.ile
anlme» dt1 C!l1Uolkcdmo itttlia.no, o·uin
del due modi di Intendere Il rappono
chfesa-mon.do: ll ttmn~ stmpre deUcato
mn fon,damtnia.le, dtl rap.pono del Pa-
p:t con r vescovi oggi rn lta.ll.a; la que-
stioQt dtll'impeg.no sociale e politi~ da
comporre con l.t «s«ha. reliei_o.sa,1 fatta
dnll• ChJ<Sa italiana dopo Il Concilio; la
partedp:ttlone dei b,ici a.Ifa vttu deUa.
Chiesa; li rappono tra movimenti c. CO•
mu.nità locate.
Ancora - eciO mene in luClc una pre·
riosn. sensibilità del Con\\lcgno - ricor-
derò Ja siumzionedegU 11frrtgolari>t,
coloro cioè che hanno la.sciato ìl sa.-cer-
dozJ(l o la vira reli,i.053.. e dtJ divorziati
lisposati. che lntcndo110 prender p811c

3.4 Page 24

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22. · I G!LffNO IMS
in quakhc mcxlQ àlla vil.à della oomuni-
tA éccl~iaJe: e il fenomeno del «disscn-
son, qoanli· viVOdO qon dirticohà la
toto «apparumcnu » olla Chiesa e di cu~
non pc;,ssiaino dhntnli~-arcl, 1 lcotda.ndo
che lo stesso GJovonnl PaolQ 11 ha deuo
che lll po-11a !: 3i>CfUl per l'in.comro.
Da ultimo, ed è un 1>unto che cornc
retigfoso m1 sta bpecfalmen~e a cuore: il
problema. dei reli3iosl nello Chiesa ho•
li111u1. Forse, non è .sm10 ancora dato
sutnciemc spaT.io oJ loro ruolo, Blso-
a.ncrà chiarire meglJo che cosa do essi ci
si-aspetta e quali sono le e-ventuaU den-
clenzc di panecipazlooc, mo anche rfco-
noscere pjù esplichamente I reali valori
di cui sono pomuori nel cammìno della
Chiesa llaliana.
O. Torniamo ul {l('obltmti d.ellt «diu
onimt»: In c-hi coHSlSlt ,l(llverso liJ)o di
w1lut«Ut>lft del rupp()rlO trfl il cri$tiortQ
dii il St10 iu/Pf8'10 ,,t/1'1 socìttiJ?
R. C'è una tendenza oa.gi 11e1 canoU-
ces:imo haUnno a.d arrennare 1A propria
idemhò rdia;iosa collotandosi aU'inter•
no della società con segni. anche este•
rìorl. del_proprio «essere cristfani,.,. sen•
ia oppoui alla società in ttnnini di ao,.
ciata o agarcsiività. m0. neppure mi-
metizzandosi per p:iuro. quesrn 1enden-
z;a nastt da un'oa.gcuiva difficoltà di dl·
$-CemÌmemo oppure da un auqgiumen•
10 di difesa. pur Jciitdmo. di fTomc a.d
Ull.ll rcil.ltà che sembro. neprc dc1ermi•
nati valoci spirituali. non 1010 .suena•
mente c,.1ttolici.
Quesua «anima» si può sintedzzarc
neu·~pre$S1pne «:tultura della -prcsm•
u». th-c pona alla rkcrtadi fonne isti·
tu7.1onalidj prtsenza. o.nc:hc rilcv-1'.nti. in
IUllpòrto u cerii *uorì delta nos.rru -w-
dcti e
storico
aiuddiuann.oc.tr~,ooc1caaicdi~umt()o,
del dirrui
e accade,
che: io alcune aree laiche si iiut".nda
espdléfC dalln J>QlitiCù lùllO ciò chc~n di
cauollco, di rcligìoro, di 1t1orale, 1>er ri-
CCJ mtt un mùlirno C'Om\\Jn de,loaninnro•
te di t-onvivtn2.a. uhc si traduce in uno
rccipfOèll tollenum1 .sto.i.a J>C$lllf-'ii i
piedi.
Di fono. cib sig_naflca emarginare il
ctcdcme che, avendo unn Ione coscieu-
211 della propria fede; e spinto d'1U'a_ulo-
JOv:rs() i;Ji altri, fl\\lVCrtc un'e,iV.enia di
pl'u ttdpa..Jon11: olla virn s.ocl.alc <:tic non
può artes1a,.si di rro111e agli osrn.1.-.011,ca-
li, C che. desider"a p0fft al SCfVl7JO dello
soci!f.a ln quanto mie le rtccllezze dello
S\\10 fede neU'aJllbho della scuola. del
tempo libero, dello co.munkazionc. del-
la J)0lilica.
La scelta della «.presenza,. In qucsd
mminl pona p<rò oon sf Il rtschlo dJ Far
pas1o..re automatlc:ameme nella socict5
ruui;, ciò che C fnuto di una visione di
fede, quasi «codificando» in1m qundro
esumo 111 fede interiore. Mentre tr.:i
l"auo di fede e la storia .s;ono sempre
ineviuablli delle mediazioni, osslo l'ado-
ziorie dl alcuni cò1erl dì valutazione che
derivllflo do Dfo. ma che non $000 im•
modiatamemc dcduclbUI dalla Rivela•
zionc e che dom1111dano un'1menzione
piùvigUi: iLlle situali.ani reali, alle condi•
ziolli e alle possibili,~ dl u«<>a]icnzo do
p:a.ne dcll'uJtro.
O• .La seconda «Q11m1a» dtl callo/i•
cesl:no iraliano si identi/iw ìnf01li ,:011
la rosfdddro @cu/J11ra dello mtdl(ltfo•
nn...
R. 01 (rome ol rischio dJ foce dell•
fede un'ideologia. di misurarne i vnlorl
da.i risulta.tj a Uvello socio.le. o.hri cristia-
ni preferiscono rare l'opzione ronda--
mentale di accoalierc la fede nella sug,
autenùdià e di i.iverla, con spazi e tem•
pi adeguati, nell'intcriorilà dc-Ila perso-
oa e ddJa comunità ecdcd:a.lc.
Evidentcmcm1c, cs:ù non si cstnni1no
di fronte alJa 500.ttà ma iotcrvicnaono
in css4 11\\cndo rem1a.memc pre!icnti I"
divcrlità dell'ultro. la sua dianità di per•
sooa. •e sue q·ulllità cd i .suoi int~ndi-
wcnti çbe po»ooo divertifkani dai no-
stri oppure nscrC' simili. mo ri.spctto
quali non ,i deve 3.S~\\lmcn: un atteggia-
monto di SO!iJ)C'lto quanto di c;ollabont-
zionc. di dlalogo.
La «çq.ltura dclfo mcdiazionc)f c.spri-
mc la fede: ne.I SO<ia.lc, neUa. vita pubbli-
ca~ aurnvcrso una viaik attenzione alla
realti. analìu;a!'ldola. per quel che pre-
senta di ncgauvo o di positivo, facendo
opc:nt d.i$C:emilTicnto ~r cog,Licre c
vahmm: qui:l che e'(! di p()$it.ivo nell'al-
tro e per ctrcart di ca:nuninarc insitmc,
rilem:ndo che vi sjano ~i. germi di V('•
rità nell'a.ltro. anche se momentanea-
mente o dcfinitivamcmte non t;TCdtntc.
In s<»tmu, come già San Paòlo ver-
10 i propri uditori .ttt-niC$'i. si lr.llla àt•
ltàvcrSQ il dialogo cli andàrc incontro
;dl'tltrQ. àffinchl dia un nomepiù ~om•
plèto alla verità ebe jpA \\'i"e• all'tspè•
rient.a poiiri~ çoì aspira,
Ntuuralmtnto, àl'lcl\\t la -o<cuttura dC"l--
hl nìtdiaziOm:,., può pre:1~huc dti ri•
setti. La ((setlta tcligiosa~ può di\\·tnire
ru.1,a dal t'IH;tndo. ciliro. diasp>tn. Allctt•
aiamcnti non consoni {~d un pat-.se che $i
a11tt1dc, PtOl)rlo \\U) pi~1\\0 ttito, éhc
oijni cittadioo partecipi t si preoccupi
del bcn.t e.omuue. éhc ~,, incua &Il•
stanga~ come soleva affcm1atc Oà•
,peri, the t'tOrhc:l!lpp1 J)Crtihé h1 fug_fl ~-
rebbc contro la n,lssionè dcllti. Chitsa.
O. Il Convtgno di Loreto ha scgnaro
,m passo a,•antl ,·erso la n·conciliaiiont
,ltlfe due rtonim~,-?
ll. In lintJI scnt(Ole, IA Chi..a 11,11••
nQ t: wc.ifa uoiti' dt\\ Loreto aiuorno si
1><08CUO pt;>1oralc del1" Conrcrc11"1
episcopalt (he cor,ispondc aua ◄($Celta
,,ug1.,..,, Che P•olo VI C.hiesc alla Chie-
..$9 del ll()$ft0 patsc.
La «scelt• rtllgiC>lal!) ~ uata conrcr.
maua non In 1cn:nin1 di ru,sa o dl dc.re~
$p0n,abllb·.za:liont di fron1e alta SQè·lctà
t:lvilc. LA rkontil.hulonc ~ un dono di
Dio (:()ti grande:, co~l umanamente rile-
vante, che nOJi può e,.5ére dpona.t.0
cgolsdcometuc ~o!o atrlntcrno dell:i. co-
.munltA cristiana, ma deve M$C:re cstt..\\O
ad og1\\i uomo. ttedcn1e o no, per trova-
re po.ulbllirà dl unlm <dl pa« p<r rl t,e.
ne della n.nione iuillan:i..
Il doaimcnto dell• CEI del 1981. «I..O

3.5 Page 25

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- - - - - - -sB-
Chi~a i1aliana e le prospcutve. del ~t-
s0Jo1. è quello che p.iù cmbll'fllatlcamcnte
~prime l'anima della Chic.su italiunu
prima e dopo Loreto. Pi(1 \\.'hc essere
dallu p,3r1e dell'uno o l'ahro mov,imento
od l\\S.W<=Ìft7ionc cl1e più din..-ttamenle S-i
richitirm:mo aJh: «due animcit. la Chie.su
cerca una fu1iom: più alta. S«glicresi•
anificherebbc infatti s:paccar-e l'unicD1
Ciò non lo;lit che di (romc alle diver-
se asgrcprloni laicali la Chies:t possa
ritrovare ;tuunfmcnte una rispOndcn1.ft
m~piorc n.eU'una t::hi.' o<m nl:'ll'elL.rà. Lu
Chiesa però n(m sc<111\\unica clli ~no:a
divc,~n1cmc. Le «due anime» JX)trtm-
no e dovranno su.sSi,$1crc. E mt lc.,ru ci
$ilnì S(mpre un'in1cru1)c)uc_, unu itimo-
ltJ, uua diah:uica r~ìp1oca. 1./irnpor-
t(lnfc' ~ che nt$$unu di coluro che ph'1
fottcmèn1c 't'i\\'OJlO u n t.'CtlO 01 lc,uamcn-
10, pretenda dj monopoUu.are. la «cati.a
d'idc.ntltàM d~ crir;:tiano s.ou.mcndola
nll'aluo.
O. li dìscorw d•I Papa ~ stato ~rò
mrerpr~tuto c:om~ 1111 ~lt-1mmto di ,:on-
/Tluu all'i11ttmo dii progetto pa:dvrq/t
dtllu CE(.,.
R. Oli >Sfl<lll che Q!ovnnnl Paolo Il
ha sonollnearo, non .sono maJ stati dl-
~UC$i dall'eplwopmo. È indubbio lUl-
uwia che la stwtt. ampic1.111 deU•inttr-
vw10 dcl P4J:>8 deve pot1ore a l'ine11etc
su dl essl In 1notondìtà, nl di là dellt
stru.men101iu.a1Jonl che w,,o srnte rauc
del richiamo nll'impcs,lO ,iXl<Ùe e poll-
1ico d.au1 la coincidenza con le clczionl
nmmiu.i:smtùvt del 12 mn"io.
Il nucleq centrale del di.scorso é quel-
lo c-he il Papa cl1iam11 ripetuta.me.me c<la
cosclen1.a della vcrhA», cioè un proa-s~
so di verificazione - nella verità oggct•
dvn della rooc della Chiesa - su tutti .sJ:i
ambiti dello vita Interna della Chic.53 e
suU'impomo della pre.se-om ccclaiolc
nella vita soclak e polilic.a., dO\\'C sono
urgenti la PW1edpaz.ionc e l'ìmpe,_ano
dei crisdani. thiarm1Ua portare in modo
organico ,uu11 la riccheua dellB loro (e-~
dc a dires:.i dC'i valori dclii;!. vira e d.tllc
isti1uz.ioni ckmocrillJchc::.
Vi ~ un pauo dc:1 discono f.lol Pa)'-'
che- e,hiav~ dd suo JK"n$Ìc.ro: non dove
e$5cre sottaciuto il riJChio di una
o.espropriiWonc» c::ffctlh-a dì che ~
so.stanzi-aJmc:mc «udano $Otto l'c.pp,:l-
rt'nu di una \\Ca,ppropriuione• che m
rçaltà rc::$ta sohanto verbale, con la con·
KSUCntc ~;l.»imiJadon(~ al mondo in•
vece eh~ della sua crùtianiuaziont,
Il Papa chi3rrta UUU1 l.t Chic~ italia•
on, in parCitola~ i VC::$CUVÌ1 ad un'anali-
si pcmw-sa e ttpprofondita, Giovanni
Paolo U non ha gt"nerato conniui: St-
mai. quC"5ti possono ~.)~K .wr1i dit un
mdeterminato Hp0 di lcHura. chC" iu \\l'µO
Cvovcg.no e llàli.1 fAH~ del diseç>r50
del Papa da u,lun~ rr~l\\8,it.
f G.vaNO lf/85 23
&si sonQ in prima linea in qu~l.(I wntc-
~Ualhà lt-rritòriale di Sl'fvizio. Da Lore-
to~ ,•cuuto un ricon<l6cimt:nto. un do-
g.lc;, Jc1 lavoro dello. base. l.oteio ha pu-
re me~o in cvidc111..a e:he ognouo ha il
p1(fprio ruolo all'imc.rno delfa romuniu't
eectc.s:iute nt.lla 111oheplicltfl dei romp·lli
è dei è0rh11li.
Il Co1M~SJlO hll pol p~uuo prull<io-
la.r~ nm:ntiont al di~(...'<'Jl'SO _giovo.uilc fo-
co.11;;;,.ando ,cmi come il tappano fra le
gc-nenuionlt il clr-0010 ,•ltale della. uudf-
zfooe, fon:a e debolezz."l della rami&)Ja,
lo scuoln, l"educvJonc oi valori, l'es$C-rc
uomo e l'essere donna. violenm e dt--
\\'la1u.a. volontariato, cooperazlonc e
pace.
Don Bosco h.11 legato molto l'opera
de.Jla comunità ~leslana o quello che
chiamava il l~voro del ,·esco,•i. Certo,
Don C-osaro 81sGòOII
nel secolo $COrso non esistc\\'lit.DO le con-
fereritt ep.is:oopali. M.1 se don Bosco
fosse vissuto oa;gi, per iJ suo grande
!\\Ili il cammino della Chic!;! iialillll• < amore a lla Chiesa, avrebbe skuramemc
stuto riconosciuto valido dmlo iicsso posto i propriÌigll • le proprie opcr< al
Oiovanui P11olo U, che ba csprmamco• ,ervlz(o dell'lmera. co.munità ccclelia.l.e
1c s:ouolmcato e mos.trato df apprr:uarc ila.liani:l.
fa wmuniont dei nòstri vescovi col sue• Non -possiamo più procedere per con•
~norc ~i Pic-lro.
O. In rh~ modo la comunftò sales/a.
na ~ 4/1110 "provocata~ dot rttulliztl di
LortM?
to nostro, mll Oobbhuno partc:dp,;1r-c::-
diÙJ'intcrno, portando la nomu origi-
nalità e Ili tempo ,stcSM> operando per-
ché g.li alui rironoscano. promuovano,
rtspctdno e vgJorizzino ciò .;he possia-
R, Pcm.o :;.Uc [311lÌ'\\."1Ìmt. atti\\/ità dei mo offrire e donare spcdfiçamentc
no5:ri roopmnori nella Chic,-a italiana. sa.le-siano.
P ADRE SORGE:
«DUE TAPPE
DELLO STESSO
ITINERARIO,,
Nove annì; il te,npo tr~•
scorso dtt..l primo Con\\ieg.uo c<.-clcstaJe
lutliano. Nd 197610<-.:ò al dirtuort del•
la «Civiltà Cattolica», pad1c Bart.Olò-'
meo Sorçt. lÌr.tT(' le ç9ndu)jQ1\\i 1\\Cll'll\\.
scmbfc;s dj Roma su «Evang~Uu.Azionc
e promoiìone umanll11. r-ad,c Sorge ~
stafo direttacnt-nte-x,Ll\\volto a.nehc nclln
prcpuaziOnc e nello )\\:01$,imcnto de.l$t:-
wndo Con\\ltg_no ton'it: compontnte dd
Comita10 mu:.ion11le. ehc. ha accQ,mpa-
gu:11.0 Il cammino dcllA 01ic~a haJitll\\A
verso Loreto. lì, dunqut, ad un «testJ-
mon.c,,. c:;11 prill\\o piano cbt. cMedinmo
una~k:ttun,• di cIues10 cammh'IOA \\~n-
ti anni dttl Concilio VQdCMO U.
O. Comt slnteliae,~l)be le dlj/trtn~
~/rll Il Com-e,no d, Homo e qutllo dt
Lor,u,?
R. Sono chlllfOJ1lentc due ••PP'- di
uno stt5$0 11lnctario. Nci 1976 si 1mua-
"" di \\fflficare in .:.ht. m:lrur11 la ooscle-n-
za della Chlc.\\d rinno,11.t.1 da.l Condilo
ttll p,1.n:na nel popolo di Dì.o che ~ fo
lr4.lin. A Lortto si trauavo hwttt di in-
rerroga.rd su eome coitrolre una nuova
presenttdi comunione r.:ro di noi e con il
nonro paese.
Coscienza e presenzn... Due tappe non
d:i di'lidere, ma da sintetina.rt ~ome
due momc::nù che crescono auìeme- -
come nel passaggio dalP:idole;Sttnza. o.I-
la maturità - di un itinerario ecclesiltle
evidentemente a:uid.uo dallo Spidto.
Diversa èsumi l'impostazione dei due

3.6 Page 26

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CONVEGNO
ECCLESIALE
R C.,ONCILIAZIONE
CRISTIANA
ECOMUNITA
DEGLI UOMINI
LORETO
9/13 APRILE l98j
1 11 IGV0I0 della Pr&.Sldenza del
Convegno In un momento
pr~hlero
Convegni. OucUo del '76 è suno prepa•
nno dati.a b~ ccde-sialc - vcs1;:ovi. s.a•
~rdotì, rcligios:i, laìd - f'd è-5tato inte-
so come punto di anivo di un proçe550
cli maturuiooc del primo decennio
postconciliare. QuclJo di Loreto ( st-ato
preparato e _gc-stìto ioYccc dalla Confe-
renza cpbcopate e intno comC' pa.ssag•
gio.
una
una tappa
Chiua di
P"·3c--rrsto«iIp~azcioosntrcuiei.odni~,od-i
mu1lio11e.
Il çoinvolgimtnto vtro cprQprio delh•
ba$e oomìntja oca doPo Loreto. In ogni
caso. JQ gÌormttc dd Ctiu~•cgno hanno
roesso in luce una realtà maturadi Chic-..
sa die- h.a 50rpre.,:o 1,m po" tuui. P~r1ko•
l~men1e importamc rite.b&<> il rauo
che, per hl pJ'i,na volca, la conrere1w.à
epjscopa.lc abbia compiuto una lettoca
H•· tc"itu1oritu1a» de.I post-Coocilio In
lill. toglit:odo cosi una. delle cause delle
nOJlrt divi.si()ni.
O. // discorso del Pup,, I p,,rso P"'~
pr/111/eglure una certa ~chiuve df
fellura-,. ,.,
R . l.'i1Herven10 di (..iiOYà1lni Paolo Il
ha evidenziato ron molta chiar~ U
travt1glio esistente nella. comunìtA cri-
.stiz..na ìtalià.11à, l)n.a Jetl\\ita aocnt~ del
suo diKorso dimO}lr3 chC' t$SO non era
dnti:natoa blocQ!re 116 t\\ coodirionite Il
Co:wesno dl Loreto o Il ciltnnJìno d i
rinnovamtntQ dCllft Chiesa Italiano,
bcnsi :.t dillamicivarè' l'uno e l'allr"O.
()Qpu aver _pitso çonsapcvoteu.a ncl
primo dc«:!llliO pòSfCOllcilinreché ÌA CO•
Kimia di CJsere Chle:s11 oggi port• con
s6 _promozione dell'uomo, l'lmpt-ano
11oriço, al tGrrnine del $Ci:0odo d~nnlo
dal Vaticano Il il P$pa d chitunn n rea-
li-uarc .>mta pa.ura. tntA nuo,..o. prcstn:m
di Cb.ie&a nel socialc1 rtel ctilw.tn.lt e nel
_p0litito.
L'interrogfltivo cht resta aprno è
qu<IIQ d<I metodo: <0m< realizzar• in
un pa.c.sc seco1a.riuato e J:lico questa
J)i't$en1.a pubblica della oomunit.à ec.-.cle·
Sialt al ..$crvido dcUn nazi.onc, affinché
la O1icsa sta segno VWbile., efficace,
ctedibilt. di com.unione degli uomini rra
di .oro e con Dio?
La mia lmprwioncè che non bisogne
guardàrc A $Cheml che han.no fatto il lo•
ro tt.mJ)O, Il r:khtamo ad una magaiorc
pr~nu. non pub essere interpretalo 00·
mc un ritorno a_modelti ormai s·u~rad
di crb.tJanltà, m:t come un invito alla
n rccrc crt2tfvità, -a trovare nuovi modi di TI!.$·
lb:mre rappono fra e scoria. u·a
ChìMa e Stmo. ua religione e culmta,
O. li laicato l r1uindi un anelfo /!$$bn-
t lole di qutslo tipo di p,es,:nu,1
R. Solnuno laici malurl, che !ii DSSU·
mano rcsponsabilmcnu.-: il proprio ,uolo
dl m.:dlarlonc crt'llllva. J)OMono assicu•
rarcqucsus 1>rescnw nuovo. Un" Chiesa
«ekricslc» J\\(ln ha più futuro!
Di qui 1'imµ,on.:ut.-.a di uno sforzo
della Chiesa 1-,cr la ronna1.ionedcl laic.i•
ro. Es:so deve poter as_summi davvero le
proprit rc,t;JN)nsabilhà e nclta viu,. ecçk•
siolc- e nello 'Jiu:1 50clalc; e Ili tempo JI~·
su. In v<>tt, le istanze del laìcato devono
poter mivare ai venici deUa Chics:a, es•
sere a1COlta1c, e cosi incidere dlico.ce•
mouc ml cammino del popolo di Dio,
Un gesto significativo dopo Loreto
r.arebbc que!Jo dl da.re P(r conc:lun I~
uagiooc della «Consulta acqCBfc- del9
l'apostola,o del laich> (Vttcl\\ht onn11i
anche nel nomo!) e creare un nuovo or•
gQnismo, -apcno a tutte le com90nc1'Hi
del mondo cccksiaJe, che- sia luos.o di
lnconuo e di confronto c strumento pri•
\\Ji1ta;ia10 .sia dcUa partecipazione allt.. vi•
ta ime-rmt della Chiesa. $ia del dialogo
fra 111 Chi,C$a e iJ paese.
Sttvl-zlo o cura di
Sllvsno Stracca
Clwo:ppo CoSla
Psol2- Sitin&httO

3.7 Page 27

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_ COMUNICAZIONI SOCIALI,- - - - - - - - - - - -- # -
LERADIO
DAL CUORE UMANO
Quel birbone di Orson dando alla $!~• eminente il volto
Wellcs (regisrn-anore americano), piU modesto.• ma piit umano, del•
nel bel mezzo degli anni 30. giocò
un bruno scherzo agli ascoltatori di
New York nel corso di un suo pro-
gramma radiofonico. C-ou accenti
drammatici e <oocìtati si mise a de•
l'3JJJOlo della piatta. del ritrovo del
bar o dttl Cic;,olo, dove si Improvvi-
sa conversazione su tutLo. dové il
llngùaggio è quotidiano (e non da
0$l)Cl'li), dove il dlll)ogo è amicale e
scrivere la ctohutw Jn (lireua di una do\\'t si acquìsta ìncoruape\\•ole abi•
e Invasione dJ marziani al danni dello tudine a trasformare in «:pubblico>>
me,ropoli, I rodioascoha1ori, tonta.. e in «sociale,, anche ciò che più
ni dal ,ospett:tre lo. burla, si au.acca• «.privatb» (basti pensato alle emh-
rono al telefono e. in preda al pani- teotiche riempiono le ore di convcr-
co, mobilitarono esercito, poli.zia e .sazloni telefoniche tra condu11ori di
pompieri per contrastare l' tl&&U&lo progcamml e loro amici o parenti
degli cxira-tcrrcmi. L'episodio (che che si rincorrono reciprocamente
non è isolato nella st0rla della ra- via•Lelefono. amplificandosi sui ca•
dio!) riprova l'enorme potere di nali della radio). Tullo ciò ba ri•
suggestione che Il mezzo radìofòni-
ro possiede. Un potere che •P<>s!>O
sfugge all'attenzione dell'utente chò
si consegna incaoto nelle mani di.
chi gestisce il servttlo. Gli esperti
svolli '"'"""" che banno modifica-
to la fu1)none stessa della radio. Da
qui sono scaturhe preoccupazioni
educative e moraH, di\\'cnme più ur-
genti quando, SJ)Czzato il monòpO·
d<I senore affermano che, a diffe- lio RAI, le piccole cmhtcmli si sono
renza del consumatore di immagini.
il radioascolta1ore è maggionnentc
coinvolto nc-Ua comunicazione al-
traverso una impegnativa attività
psichica perso1,1ale. Noti. costretro a
vedere Usoggeuo che parla o l'am-
bietc dell'azione, l'utente radiofoni-
co sprigionn. l'alrività fanl8$tica con
associazioni di idee. con ri~onanze
emotive immaginarie, con interprè-
tniioni per$0nali che restituiscono,
in qualche modo. il gusto della par-
tocipazionc e d~I pro1aaonlsmo a
chi, Invece, i solo ,<terminale» di
una comunicazioneche~ comunque
imposta. Queste caroueristiche tipi•
che del «mezzo» non s<:,no soslan•
tia1mente cambintc neppure con la
prolifera:,.ioue delle radio libtre o
private. auch.e se è loro meri10 avere
rldouo I~ distanza tra chi cmeue
messaggi e chi ti consuma. La radio
«locale>> hl\\ (Qvorho un maggiore
senso di partecipazione t di «comu•
njone>>, sciogliendo il clima rar~rat•
10 di trasmissioni ;15e1ti<hC. distac-
cate dai problemi di vita locale,
Un fenomeno culturale
che interessa educatori e
non. ll panorama
dell'attività salesiana in
questo seriore. Necessità
di ctescita e
qualificazione.
I RADfO SPERANZA (Roma)
La·regia n. 3 dOV6 si
olfonu-ano reglstrazlon1.
eo1Jog11Mtntl o se.rvl.zi a
lunga dureta

3.8 Page 28

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2.$ I G.II.IGJ>'O IQSS
moltiplicate, l:mcìandosi, con ll1ti1
gli espedienti (spe$$o discu1ibili !),
alla caccia di una fetta di pubblico.
Secondo una reieentissima indagine
(fine '84), ogni S<ttimana, 15,6 mi•
lionl di radioascoltatorl si siu1oniz-
znno sulle «private». In grande pre-
valenza giqvani. Un daco di osser-
V:llione: la rodlo-dipe,zdenta dn cui
~ arrena soprattutto la fascia giova-
nile. Perfino il bisogno del «grup-
po» Lrova iJ iuo iupPorlo >Lrumen•
<o.le nell'autoradio o nel motorino
acx:cssorlato di transistor. Neppure
la partila. «vi~sutn» allo srndio. su-
scirn gusto .scnin In radiolinn all'o•
recchio. Si tratta dì una radio-
dipendenza che. hn scrucnn10 Pinte-
resse delle eon«ssionarie di pubbli•
cità e ha dt)tato prcOCC\\1paziotù pc-r
le Istituzioni educative. Le i:omuni-
cri.stinnet anche se in ritardo. noo
sono rimnscc lndi[fercnil fromc
nl problema.
t primi pronunc-iamcmi uffìciali
dt-1 Mag,ist~ro ccclesfale sono con-
traisegnati da apprensione per i
«pericoli>► c-hc la radio presenta con
il suo irrompere ira le pareti dome•
lttichcc per l'efficacia ln fun,ioncdl
propagando e di ideologia, Cosl,
con magaiorc 1emJ>C$tivlt• rhpeuo
al cinema, la Chiesa ha promosso
iniziative concrete come ((Radio Su-
1aten.ta» in ColoMbiu e «Radio Va•
tlcana►>, inaugurata dal Pontefice
Pio X"I acl 1931 con la collabor1!tiO•
ne 1ccnica dello s1esso Marconi.
Ma, In verità, !'intere.<~ dei ca1-
Lol.ic.i anche in questo se:uore dej
«mcdian non ha contraddetto l'abi--
tudine alla scelta del rimorchio. Il
momento di prova più provocatorio
è Stato proprio negli anni I975•76
con il bonm delle «1lrlva1e» e di cui
si ~ nixcnna10 in 1m prccé<lcntc
intervento.
Quando si trovano spind in f()n-
do all'angolo delle sacrestie, impos-
sibilitati a parlare, J cristiani (o me•
glio: alcuni vescovi e sàccrdo1ì} ri-
des1ano la propria cosc,enza agli
Impegni della vocazione in ordine
all'evangdì.zz.azione e alla cono-
scenza del vang._elo. Ci s:i accorge
che la radio non è solo c(un:. mo-
e da>>! Ma ormai Dio non parla più
per radio. Come da tempo uscito
dagli schc.·rmi e:in<:matogranci e sa-
rebbe diventato a11cora più lontano
da quelli televisivi,
Quasi lmprovvìsarucntc cl si ,co-
de conto che «è in causa la salvezza
ddl'uomm>. che r 1rolia non è più
cnuolica. ma che è ,erra di mi_ssionc.
che la fede si sta esaurendo in for•
111àlist.ichc pratiche tradizionali con-
sumate da un numero sempre pjù ri•
dono di<• fedeli» eche il uuuwro dei
«lontani>, (In maggiorania le nuo,·<:
,generazioni!) cresce a dismisura.
Ciò che allarma è l'impossibilità di
RADIO SPERAN %A (Rom•)
102,8 mHz
t..e: ....glt n. 2 da11" qu■J•
vengono meni ,n ontf3 t
programmi
raggiungèrli perché «non vengono
in c-hic>a». Bisogna <<andarch da lo-
ro! La radio ne offre ropportuni16.
NcWonda caotica delle miUt vod
che ribollono nell'etere si mescola-
no JJnche quelle dei credenti. SI 11101•
tiplicano le <<onde bianche►~. Salvo
rare eccezioni sono fneilmc-ntc rieo,.
noSçìbili per la scandente qualir:\\
le<:IÙca di trasmissione, per i ioni
melensi di monologhi «uo s1op»
I RADIO SPERANZA (Ro,,,,,)
Un mo men10 di trHm1ssloM
tu confro'1tl sportivi da.Uo
STUDIO I

3.9 Page 29

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- - - - - - -#--
IL PANORAMA DELLE ...__
«RADIO SALESIANE,,
IN ITALIA
RADIO ASTORI MOGLIAl-10
trMMéttedalte8 ano 23 (ptotong:an~
do allo 2) su FM 98.2 Mhz e 96.7
Mhl
sèdé: Via Marconi. 22 31021 Mo-
gtlano Venet~ (Trt:vijKi)
~ b l l ,. d. SOve,ino Cagnrn
{sdb)
te!. 041/45,27 88
e RADIO BELLUNO GIOVAN
- •: Piazza S. G10vann18osço, 18
32t00 Belluno
tllSfJ()M,tJbllo: d. VoJ&ntlno Co(Offi.l[l'l
(sdb)
1et 0436123,449 · 22A46
RADIO C1TTA0 ARESE (RCA)
ttasmana d.alkt s alle 22 (OOll&gata.
con Ra1lio A dioC<lsana) ~ FM
100.300 Mhz
p,eda: Via Cadud, 75 · 20020 Al'eso
(M;lano)
1esponSttoilf1~d Gaetano Gatt>us.
.. {«li>)
teL 02/93.80,042
RADIO DON BOSCO (RDB)
trasmcl1o dalle 9 alle 19 su FM 97.4
Mli<
::.VJdt1; V.lo Saloslani, 9 00176
Rom•
responsabi/.81 Mario 8.atdJ
l•I. 06/?4 BO 470 • 74.8,0,6«
RADIO FAMIGLIA
m,srnette "" FM 97.3 Mhz
sedtt. v!a Marsala. 42 •00185 Roma
,_,..,.bile: d. F11lppo Glua (Odb)
tel. o./49.53.257
RADIO NUOVA MACERATA
.-_ V,le don Bosco, 5S 62100
Ma.C(ra1a
- ,..,,.,.~. d . Piell0 Dll•tu ($db)
tel. 07331.,. ,87◄ <9.600
RADIO PROPOSTA
tra.smette cJane 7 alk! 24 $\\.I 88,750
Mnz " STEREO
sode. P.u~baudongo, 22 · 10155
Torino
rt1s1>on~o110: Oomonlco Rosso
(Sbdl
191. ÒI 112(),Sqi;7 20,51.;104
RADIO TIBURTINA
.attuilmonto non lrasmeho
$0®. Via Tibuttina. 988
Roma
tel 06/41..29..520
00156
RADIO SPERANZA
lra,s.metle dàJI<, 7,30 alle 20 SO FM
!02.8 M~t
slHIO· VIa Cocco Onu1 s1 00139
Roma
ret.t>MMbile: Fetnanoo MMCatuo-
cl (S<b)
lel. OS/81.90,994
t.rasuda.nd morali:,mo e pcs~imismo.
per palinsesti inzeppati di Mc"e,
rosari, lodi-vcspri..compictc t ~grc-
gorlano1~ com.e unico fenomeno
musicale rcJi~ioso. <<.pcmierini» spi•
rituali infnrcili di apologetica e di
rancido ascetisnlo fuori della s10-
ria... Uno spesso su-ru_o colloso df
noia che volenticd ci si strappa (li
dosso e.ambiando c:malc. Ma ini:7,ia-
tlvc piit lntcUigcnri hanno fotto
prendere coscienza di possibilità di·
verse. La r<!<poMabilità < il sen.~o
critico dj laici impegnati. la maturi-
cristiana di &io-.,anl 'Svolomart.»,
il coraggio profetiço di alc~nc chie-
se locali hat1JJO spinto a un giro di
boa, Si sono mQlllpll~tl Cor$1 per
operatori r,diofQnici.. .si sono 3perti
seuori .specifici nelle Unh•e-n:it~ cat-
toliche, $i sono (:reali «laboratori»
occas:innali o pcnnnncnri r,tr wicu•
rare «profcssioaal.Ìlà» agli operato-
ri rndiofonici. In pan-Jcol:ur il Con-
cilio e gli interventi CEI (i ves,,ovi
itaUanj) hanno molivà10 e .spimo
,u l'i~eJUlO IICJ ~ettote. lmpciu1O che
è di 1ulta le chiesa e 1uul I cristia-
ni. DI qull'insistcn1d1ivito alla pre-
sema qual/flcara, fnua di fatlcCI e
serietà profeuionnle di ,1ingolf di
gruppi, di sostegno cconomiço e
mota.le, di solleciLazione condnua
pér il mi&liorarnento qualitativò al
nne di rendere plu incisiva la pre•
senia eris1iana nel •~1110 sociale.
Morimenri, assocfa1ioni, gruppi. le
s1es,e congregaxioni e ordini religio-
si si sono furti cnrìco di infaìmive
per .u.~. icurarie presenza. Auualmtn•
te lt emillcnli cattoliche sono ,•aiu-
tate intorno alle mille unità, delle
t GtaHQ ,,s 27
quali meno di du«:1:otù :,j esprimo-
no con disc.rom dignità e, perlome-
no, fiiurano ne~li elenchi di asso-
ciazioni o com.orzi tcndemi a diren-
derne i dlrltli. a stimolare I• r,(i.
proc..11 collaborazione, a favorire lo
scambio del programmi.
Tra queste réaltà emergono I'A·
t.lAS (Antenne Libere Associate).
naia • Bol<1gòa nel 1976 con lo sco-
po cli tutelare e promuO\\fCfe le etnh-
tenti «istiaòe (attualmente si pre-
senta cò11\\c una emhft fantasma, so•
prattuuo neUa S\\la ortnniu.llione
ccmraJc), il CORAl.LO (tooperati-
va nma a Romn nel 1981con finali-
similari a quelle dell'ALIAS, a
cui è le,srua, e con il servizio pra.Lico
di produz.ioue-distrubuzione di pro•
grammi), la FATMO (agenzia di
Verona che produce e distribuisce
prog.raouni sul «1erzo mondo», ~cr•
vizi mi$$ionari o su personaggi co•
me Madre Teresa, P. Rutilio G.
Gard~. ccc.) e nitre anc-ora..
I rcç1:nti interventi n\\inis-tcriaU
circa l'emittenza priyarn banno pro--
vòeato anche tra le radio c•no)iche
scompiglio e preoccupa1.ione. È cer-
to, comunque, che verso il 1987 (an-
no dì ripulitura dcfinitivu ddl'etcrc)
tester.anno auivi quei centri radio~
fonici che sapranno qualifi<:are la
ragione della propria pres-O"nzat che
saranuo in grado <il garantire «pro-
fc~siona1itèn nel comemni e nelle
Qll81ità di ascolto, che non si limite-
ra.ono pili a chiudere mcss.ag{li in
bottiglie Ji:,.nciate \\n un mare in Lem ...
~m. ma che as.sic-urcranno prescn-
w di ,anim:Wonc• dèl 1crrl1orio
(coinvolgendo scuole, as1ociazionl,
enti. ecc. ..sun·~cmpio dl alcune ra•
dio che già pl'omuovono conccni,
reste 1>0polari, convegni, manifesta-
zioni culiurali, gi1e, concorsi. ag•
gregazloni gio,•anili. ccc.). Non ba-
sta, quindi. rovesciare de.nLro un
microfono tuntc sagge parole, rilan•
cfancloscle trà un rìsrrcuo gruppo di
amici conscn.tienli, pe,r[i:uamente
inutUc. Non ba&ta ocppme riempire
or, e ore con Messe e Vangeli. È
iroppo facile. Am:he la radio calllO·
liea ha 5<nso quando, come wccva
una vèeehia canzont. uua volta àb·
bassato il volume si scnu, il ba11ho
di un ®ore. Quandò, cìoè, si avver-
te che qualcosa oootinua a vivere.
Pl.erdRntc <;iordu.no

3.10 Page 30

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_ COMUNICAZIONI SOCIALI,_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ __
Giornata mondiale
IMASS MEDIA
PER LA PROMOZIONE
CRISTIANA DEI GIOVANI
La celebrazione della
giornata mondiale. Il
messaggio del Papa.
Un impegno pedagogico
sempre più urgente.
A yent'an.ni dalliì cOn·
clu$iOae del Concilio Eèumenico
Valicano Il e in occasione dcli'An•
no lmemazlonale dei giovani pro-
clamaro per Il l9$S ~alle Nn>ioni
Unite. la Chic.sa si è fatta cnrico del
-compiro e dei doveri che le s(mo
propri nei confron1I dollc gencra,Jo-
ni di domani - le spcra.nze del terzo
millennio, come dice spesso Gio-
vanni Paolo Il - , sia wllecitando
l'mtcnzione ai problemi della gio-
ventù, sia riaffermando solenne•
m~nte la fiducia in t'SS3 rip0sra. In
ahrc11anli doeun1c111i il Papa ha in-
dicalo quali siano i valori s1.1 cui &i
cos1ruisee l'umana convivcnr.a, ci()è
la pace, la partecipnz.ione e la spe•
rnnza, la verilà e la libertà.
H La pace e i ,giovani camminano
assieme» 111ona infatti ii 1ema della
Giornata mondiale della pace elle si
~ celebrata il JO gennaio_. e aJJn qua-
le il 130ll<tlino Salesiano ha dedica-
to gran par1c del fascicolo di marzo;

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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- - - - - - -# -
«date conto della Spèranza cbc t in
•oi» esdama inoltre il Papa nel
messaggio «,d juvencs» lndiri·1.zato
loro in occasione del grande raduno
svoltosi a Roma alla Domerùe3 del•
te Palme e per soLLolinearc, appun-
to, il valon, dell'Anno interoationa•
le di cui si è parlato i si sarà liberi se
sar-a Stata ricercata la verità, dice in-
fine Giova,uli Paolo 11 nel doeu•
mento l)C( la XIX Gioma1a mon-
diale delle Comunicazioni sociali,
cndura il 19 maggi<>. Come si l'Om-
prcnde agevolmente. una sequenza
logica in quell'opera pedasoaiea cui
la Ch.icsa ooo rin\\ulèia e che nn1.i,
come svlluppo delle tematiche con-
CIIJ!lfl, tende a indicare come qsen•
7,iaU per la migliore t..rasmissioné del
proprio impegno e della propria
presenza nel mondo.
Il titolo della gion,ata dedicata ai
mass rnedia é « Le comuniearloni
soc-iaU per la promo~onc crisriana
delle &ìoventù»: come spesso è av-
venuco anche in passnto. in collega·
mento co.n u·na pubblica occa.tion~.
nel caso presente l'Anno internazio•
nale dell'ONU. Si traua di una lei-
tura cli<, o-viamente. va COll.$igllata
a tutti gli operatori della comunica-
tlone sociale; ma, per il lingunggio
accessibile e familiare. c-ui sono
estran.ce l'enfasi retorica e le formu•
le e9mplic.tte, il testo può tssen,
agevolmente abbordato da 1uuì e in
particolar,, da colorQ ai quali è di-
rello, igiovarù . Ad essi gli strumeJl-
ti della comunicationc socinle pos-
sono offrire -dice il Papa - «un
no,cvole C(lntributo per re.aJizzare,
mediante una .scelta libera e resp0n ..
sabile, la loro l"'rsonale vocationc
di-uomini e di eriniani. preparando-
si cosi a essere l costruttod ed i pro-
tagonisti della società di domani».
ll lill8UilSSÌQ direJ:tq gel messag•
gio pane dal «dirino all'informa•
zìone, che ogni uomo ha» e per l.l
quale. «13 comunicazione deve sem-
pre rispondere. oel Suo contenuto, a
verità, e, nel rispetto della giustizia
i: della carità, deve <$sere imes,a».
Pcccic:> «l'ioformazione non può re•
stare ìndiffercme a valori che tocca-
no in profondo l'esistenza umana,
quali il primato della vita fin dal
momento del suo concepimento. la
dimensione mora1c e spiriltutlc dellfl
pae,,, la gi.a1ù.ia... L'informazione
non può essere neutra.di fronte a s.i..
1uaziouì che, a livello nazionale e
imernat,iona1e, sconvolgono il tCS·
suto conntuivo della sooietà, corno
la guerra, la vìola1jont dei diritti
umonj, In Povertà, la vioJt:.nza, la
droga».
,,,oLa parola del Papa non ha biso-
di lntcrpretazionì quando pro-
scxue affermando che «la liber1à
sembra onere la grande sfida che la
comunicazione l!,ocia.Je- dovcà af-
fromarf!, per conquistarè spazi di
sufficiente àutonomia. dove e~
deve tuuora sottostare alle censure
di regimi 101all1arl o aUc lmposizio-
nì di potenti gruppi dl pressione cul-
turafi I economici, politici». Comf!
~datiori di comunione e di prog:rcs-
SO>> ~ «veicoli di formazione e di
progresso» quegli sirumenti <1devo-
no c.ontribuire al rionova.men10 del-
la S()(.'ietà, e, io parti~larc, allo svi-
luppo umano e morale dei giovani,
faecndo prendere loro coscienza de-
gli i11pegni storici che li atJendono
alla vigilia del terzo Milleru1io».
I mass media possono però anctte
ponue gravi minacce aUa soeiet~ e
in particolare ai suoi membri più
frugìll e indifesi: la cosiddel1a vi•
deodipcndenza, la forma,Jone di
u.oa «educazione unidirezionale>,
che \\altn i rapporti con i genitori,
doè un «fondamentale rapporto
dialogico, interpersonale•>, quando
subentra una «cul1ura del prowiso-
rio>,. una «culmrn massificante che
h1duce a rifuggite da seehe persona-
li Ispirate a libertà», a un «atteggia-
mento di passiva acceuaziono>> e (<Si
inaridisce nella a.ssucfazlone all'im•
mag.ine. cioè in una abjtudinc «.!hc
diveuta indolcoia e spegne slimoli e
desideri, impegnl e progelluali1à».
DI qui il richiamo alla responsa-
bilità deglì opera1ori della comuni•
eaz.looe$0Ciale, degli educatori e dei
_genitori. ai quali com~lc. nel ri•
spettivi Campi di impc&no, ~<una
profonda azione educativa, nella
rainiglla, nella scuola, nella parroc-
cllia, attraverso la ca1echesi, per
lstn1ire e guidnre i giovani a un uso
equUibrato e d.i.sdplinato dei ma.ss
media, illuminato dalla fede, sulle
cose viste. udite. lette». lnolue c'è
bisogno di una accurata è specifica
formazione teorica e pratica, di una
preS<:nza auiva e coerente d~i cri•
SLie,nj in Lutti i senori della comuni•
cazione sociale, di on impegno della
comunità cattolièa perché sia sem-
pre vigile quando si auemi al bene
moralè dei giovani, di una prescl\\tà
dcl messaggio evaQ&elìco nella sua
integralità.
Questo ~ il quadro generale dellè
rcsponsabilit.\\ all'interno del quale,

4.2 Page 32

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~v'.1
J~
lLUll J~l:p
VUOI
RICEVERE
dice Giovanni Paolo li, spetta al
gio~anJ costruire la società di doma-
ni. una.$ocic.tà in cui ~d'inrensificar-
si delle informazioni e dcJle comuni•
cazloni moltiplicherà le forme di vi-
tanssociarivn? e lo sviluppo recnolo-
~co abbauerà le barriere fra gli uo-
minJ e le n8L.ionh); da loro dipende-
«se la nuovaSQCietà sarà una sola
famiglia umana, dove uomini e po-
poli pouan-no vivere ìn più stretta
t'òllabòrazione e ,ricendevo1c iot.c-
grazione, o se invece ntll:i sode,à
rutura si acuiranno quei "-onnitti e
quelle divisioni che lactràno il mon-
dQeCi'Ol nPtacpmap0croanncclou»d.e con l'csona-
zionc pietrina di essere «pronti a ri-
spondere a chiunque vl domandi ra-
g:onc della spcran:za che è in voi»,
t.:hitdcmdo una ;aperta assunzione di
nsponsabilità per una ricerca di V)..
t,i:, <.(8 testnnoniare questa verilà
nella vos1r-a storia quotidiana, nelle
scelte dcclslve che dovrtte oompie-
rc:, per aiutare l'umnnhà a incam.mi-
iursi sul seniicrì della pace e della
giusti1.ia».
Con que.~to docume.nto, quindi,
si completa il triUieo dei messaggi
rlvobf alJa
cita eco di
gÌO\\•entù.1 con
quel Concilio
una impli-
n cui ulti-
mo mCS$.afiÌO~ venti anni fa, fu in·
dirl1,r.1to al giovani: <<Lollatt con-
t..ro ogni egoismo - diceva - . Ri-
riu1me di dar libero corso agli istinti
della viol<uza e dell'odio, che gene-
rano le guerre e il loro triste corteo
e di miserie. Siate geoerosi, puri, ri-
spetrosi, sioeçrl. costruite nell'en-
tusiasmo un mondo ml&liorc ùi
quello nmmlel». Strumenti per at-
tuare quel compilo iQno dati ap-
punto dai mass media i quali co-
munque - rkordava il Pomefic:e
t\\~I di~orso pronuncì::sto aJl'ini.tio
del glu&nO 1980 all'Untsco - «dt•
vono tener conto <lella cultura della
naziQnc e della 51.10 srotia..• , deJ bt-
ne dell'uomo, dello suo dlgnità.
Non po~$0no es.sere sottomessi ol
criterio deU'imeresse. drl scnsa1Jo-
oale < del successo in1,11ediato. ma.
cc.ncndo preseoLi le csig.cnze dcll'eti-
ça, devono se-rvire alla ~0.)lrutione
di una vha piil urnana».
IL BOLLETTINO
SALESIANO?
Dal lontano 1877
questa rivista viene
inviata gratuitamente
a chi ne fa richiesta.
Scrivi subito il tuo
indirizzo a:
Il Bollettino Salesiano
Dillusione
Casella Postale 9092
00163 ROMA

4.3 Page 33

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- - - - - - -#--
In ognuno dei me,;sllgii per la
Giornrua $i dipana un filo cltccollc•
ga le sollecitudini per i giovani, i
quali - prOélatml Paolo VI ntl
1967. irl c><:çaSIOllC dcU'indizionc
della Giornata st01;sa-sooo «chia-
mati a u.n ruolo primério nell'avva-
loramento di questi s1rumenti ai fini
della propria formazione e della
fratellanza e della p~<• fra gli uo,nJ-
ni•- E, nel 1970 (il titolo del mes-
sag;io era t<Comunicarioni sociali e
gioventù»), sempre pjlpa Montini
affermava: «Chi del resto non of-
fefra l'urgenia di utili,uure i mezzi
della comunicationc sociale e il loro
linguaggio cmo:t.ionalc, mtdiante il
suono, l'immagine, il co,Jorc e il mo--
vunento. per far.ene i moderni stru-
menti degli umani scambi capaci di
risPOndere alle attese della giovc0a-
tù? Quale lnat1dita PQ,;sibilità quc•
JtR profusi()nc di nutrimento, se è
sano. se l'orpnìsmo è prepara10 a
rii:eve.rlo, se può anche assimilarlo e
non tsseme intohicato!».
E Giovannj Paolo Il, in occasio-
n~ della tredict->inla Oìornata, con il
primo messaggio del ~uo pontifica-
to dedicato noi 1979 olla «tutela e
piomo1jone dell'infanzia in seno al..
11\\ famiglia. e alla ~octeti\\», Jcriveva
çomc fosse necessatio servìrc (da
fanciullezza valorizzando t.a vila e
scegliendo .. per" la vita a og1ù 11-
\\fcllo», e aiurarla ((presc-otando agli
oeehi e al cuore 1amo delicati e sen-
sibili dei piccoli ciò the aellll vita c'è
di più nobile cd allo,.. Mentre l'an-
no succcssjvo, nel documenLo lUI
«ruolo de-Ile comunicazioni sociali e
i doveri della famiglia». affermava
che quel me-ui «<l<:>111110 di interferi-
re nella vita della famiglia come l"'·
rfcolosl concorremi che oc i~idiano
k funzioni e ~i offrono invece come
occas;oni preziose di conrtouto ra-
gionato con lo realtà •· come utili
comPQntnli di quçl progressò di
graduale matu.raziooc umaoa, che
J'int(oduzione dei ragazzi ntlla ,1ita
sociale richiede».
Sono, queSti, ,rcuni dei possaggi
che collegano 13 ,ematica delle gior•
nate con li trepido interesse nei e.on•
fronti della gioventù, e in sen!o lato
con un implicito invito a rcallu.are
appunto ria i giovani le Indicazioni
del ConciUo, U cul vemennale verrh
ricordato quest'anno con l'As~m•
bica mnordinana del Sinodo dei
Ves<:ovi. Non uua commemorazio...
ne. ma un momento privHegiaLo di
comunione ccdesiate, per una veri•
Oca auom<> nl modo con il quale la
Chiesa l)OSSa fnvorire tra l'altro ut-
Jlimuno delle giOV3ni generazioni
l'uhtriore approfondimento e il cò-
stante in>erimento del Valicano Il
nella vita della comunità dei fedeli.
L'uso intelligente degli itrumenti
della comunicAi:io1re, «capaci - se•
condo l'affermaiione di Paolo VI
nell'-esonazionc apostolic2ì ·•Evan•
gelU Nun,iandi" - di estendere
qua.si all'infinito il campo di ascolto
della Parola di Dio», di «unire sii
uomini in una solidarietà 1empre
più urena>>, come è deico nel Oc,,
çreto concHiarc (dnttr Mirific:.rn, e
di l<raffor.1.are quella carità, che è
esprcssjone. e p.rt;>duurice a un tcm•
po di unione» (dall'ùstruziont l)a•
storale uCommunio Cl Progtes-
sìo»). jmpli-ca una <(COJlabora.iione
di tutti gli uomini di buona volon-
tà». afri11chè q11egll strumenti
{«contribuiscano sempre più all'at-
tu871onc della giluaizia, della pal:'e,
dello libertà e del progresso uma-
no» («Communio et ProgressiO>►).
È necessario, in ognl caso. g11ar•
darsi da un rischio: di ridurre, cioè,
la promozione cristiana deUa gio-
ventù n una logica di sviluppo eum-
centdca od occid~n1aliv..an1~; un er--
rorc che ~passo viene compiuto m-
ttavt:rso la vcrticì.uation.e dei criteri
della cultura. Non bisogna dimcoli•
care infani ehe due 1crz;i dei c.attoli--
ci, rispetto all'Occidente, sono in
diaspora e che la sola America Lati-
na oc conia la metà, Pertiò nei con-
fronti dì tutii Umcssasaio dovrà es-
sere filtrato non in modo burocrati-
co - ricorrente- ccnta1.ione centrali•
stica - . ma ponendo attenzione al..
le possibiliià di attuai.ione e di vei-
colamento, ina.scolto. per esempio,
delle esigenze del «nuovo ordine
mondiale dcll'infonuazi.one», tanto
giust11mcn1c ricl,jamato da Olovan-
u.ì Paolo 11 ne11'ulrima Giornata.
L'abuso propngandis1ico e la di-
storsione consum"1ka dei mass ine-
dia non de-vono far dime.nlìt.arc ìl
diriuo, appunto. a una g,uua infor-
mazione ohe nOrl si ideijlJflca, ov-
viainc,ue, con la violc'nz.a esercitata
dn11e grandi egemonie., classista o
capitaJisti.ca, che utilizzano Ja noli-
1.ia come forma di loua o pura mer-
ce da vendere, ,na fa tutt'uno e-On Il
rÌSpellO dell'i111criore dignità dcl-
l'uOII\\O, mai da vllipelldcrc, mal da
lngannnre. E da promuovere, que-
<to rispmo, qui e $In da oggi, nelle
speraw.c de) futuro deU'umn.nilà, i
giovani appunto.
Angelo Paoluzi

4.4 Page 34

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_ STORIA SALESIAN_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ __
A PROPOSITO
DI SALESIANI
E MOVIMENTO
CATTOLICO
La più recente storiografia
cattolica ha messo spesso in
evidenza l'attività di singoli
salesiani o comunque di
protagonisti del cattolicesimo
sociale legati alla Famiglia
Salesiana.
Ricostn;ime le vicende ed
interpretarle ci aiuta a capire
l'oggi L 'exallievo Pietro
Borzomatl docente di Storia
del Mezzogiorno all'Università
di Roma e affermato studioso
del Movimento Cattolico
propone mmerito una serie di
stimolanti interroga/ivi.
Una rkonruzione dei
rapporti, pìù o rncno intensi od a
volte lncslstcntì, tra congregazione
salesiana e movimentQ cnttolico,
non può t.saurir$i eon a,ccen11i e ri•
flc!iSioni fra .superiori maggiori e
presidenza nazionale del movimen•
to e, tantomeoo, rievocando alcuni
protagonisti maS&iorl del movlmcn-
to c,moliC() legati alla famiglia sale•
si.ana da vincoli df\\•ersl. Una riccraa
si rfano. in~ccc, dovrebbe ~sere
estesa alle dioce.'ii cd nUc parrocchie
per individuare l'opera intrapresa
nei diversi istituti allo scopo di pro•
muovete U movimento cauoUco o
per assicurare l'a,ssjs1.cnta rcligios.a
alle associationì del laicato cauoll-
co, non omeuen<lo dl Indicare la
consistenza, prcvalenu~me.nte neglì
anni trenta, dell'Az.ioneCattolica a
wi apparteuevano gti allievi dcli•
divéE6t lstltutioul salcsiauc, allor-
quando Pio Xl auspièò un Impegno
dei religiosi per questa associazione.
Ma. l'indagine potrebbe: essere
completa se la storiograria prestasse
attenzione, soprattuuo, al periodo
che va dal 1870 al 1919 ed a quelle
assocìazionl lalcall promosse dalle
nuove congregazioni reUg,o~e. elle
non aderirono ni movime01i nazio-
oali come. ad esempio la Sòcletà
della Gioventù Cattolica, ma che
ebb~ro una notevole pene-cra1;ionc
ed iociideitta in sia pure: piccole co~
Don Cario Marfa
s,mma
(1861·1910) 1o Il
ptimo dfrattofe
d•ll•C•u
Salesiana di
P•rma..- $1
lmpogn6
$0pfillt1UttO per
t1e1ovazfone
01Jltur1lo def
contadini
(N>Co Archivio
Slonco Salesf•oo)
munil.à. In -nlcrun-e regioni ìtaUauc,
panicolarmenre quelle meridionaH.
ques~i movimenti (senza comare le
congregazioni mariane, i terz'ordlni
ed alCUI1t attive c:onfratcrnhe) at-
rnarono impegni aposrolici e--Sociali
vigc>rosl. vigorosi se ~i 1en11ano bèn
presemi le assai depetitc condizioni
generali questi territori che indu-
cevano alla sfiduoia In ogni forma
di associazione considerata c<s1ru-
mcmo,1 dei potenti e la nacca pre-
senza nel Sud di movimenti come lt1
Oiovemù Cattolica, l'Opera dei
Congressi e l'Union• PòPolarc. ~hc,
peraltro, non ebbero alcun successo

4.5 Page 35

▲back to top
- - - - - - -# -
anche In mqlte parroçchle doll'lrnlin
ccntrofc.
4 Jloria di quc,~Li movimenti
~locali» (µromos.i dalle congrc\\13•
zioni o doi parroci) però pub essere
rk-ostrulta solo se si avranno inda&I•
nl profonde \\olle mohe CC>ngrcga-
r.ioni che fiorirono in hnl01 dopo
l' Unità (si veda n tal proposito il
«Oil'.ionnrio dogli i$tiruri di perr.-
-zionen. ed. Paoline) e che cbb<:ro
un ruolo rih:·,1antc nellt': Chiese loca..
Il. dove peraltro ~,ano stato pro-
mosse, per l'ancnzione che seppero
prestare a pankolari nccef,lhà, per-
.sino le più nasroste. del divcl'$11cr•
rhori. Si(foua ipor:esi di lavoro, pili
volle indicata con cs~mplific:a:rioni
cd indicazioni di fonti (si veda il
mio saggio • Per una storia delle
cot,vcgaiionl diOCC$.ine 11<1 Sud ucl
'900 e dei pii opetal catcchi11I rurall
di don Cac10no Mauro>,,. una con-
gregazione calabrese che ideaImenie
•i richialtlllva all'opera salesiana)
non ha avuLO queJl.a rispondenza I rn
gli studiosi, malgrado le adcsio,11 di
non pochi storici, più che mal con-
vinti dell'utilità di tali ricerche an-
che per la storia socfale del pae,e
dopo l'Unirò.
Stando cosi le cose:, è bene dìrc
subito, che sia.mo ancora ben lonta..-
ol (roaJ&rado I mollissimi studi sul
moVimemo ca1toHco, i saul e le
biografie r<da11c per Il «O\\tionario
Storico del 01ovimemo ca1 tolko in
-----·-_----_---_----·--_--_-_---- - ------·----·-- -v~...-,.,:·-=-~-==.:..:.....:..:..:.....~. -==-----=---
. - 1 - - .-•-- _ _ _ _ _ _ ,... _
-~·.----__-_-_'_-----_--_-------·- -__·--·------· - -- -· #--A-----~ ·- __.,_
·-- - -·--·-·- __ ·--·- ...,
___,..____,._
------- _ ....... .. .....
"',-.,..-.-...• ..............,.,.
....,.......,-.....,,_,_,,
-- · ~------ ... .---1·------- -i-"-(_;-·'.-..-.~·.--,-.-.....-:._ -.:;..-..-..-._ ..-.-.......--:,ec"=.:·.".;"=..:·-..:.:-=-_.-.--_.---.=--:._:=-.-:_:::-·:·:_.·.--"-=-~"-_:--
lla1ial>) da vnn rico51nr1jonc ampia
ed 11ttenta delle trascorse ,,iccndc di
muo il movime:rtro cattolico it-alia..
no, e). tt ,s,j vuoh:, dei movimenti
cauolìci, per e11isi corre U rischio dl
Ignorare tulla un'atione cbe Potr<b·
be aver eserci1-nto un'inOuenza n.o--
tevole neUa vita religi(lsa e sociale
locale e narJomde. L'iniziativa, per•
tanw, dei PP. Rogazìonisti di pro-
muovere. ìn omaagio al loro fonda•
tore il messinCSè canonic:o Aoolbak
Di Francia, uu 1S1ilu10 per la siorìn
dcli.e con&reaazloni religiose trn
'800 e '900, ~ quan10 mai opponu-
nn ed us.umc un significato per una
congrcgazion.c, quella appunto dei
Rogazioni!ti, che ebbe. ed ha. un~
autnz.ionc parlJeolariss.ima per le
v()(aZionl in ogui consreslll.iooc,
lstiluLo, seminario diocesano c. prt-
valen1cmen1e. per la vha con1em-
pl:11iva, I rnpporu del Oi FronciD
con Oon 1lo5eo. l'offerto del cano-
nico me$sincsc a don Bosco di wu•
mere la direzione dellesue opere•
rivalutaziont della pietà JX)P(llare
opçra1a dal Di Frauela, sono ir1 sln-
•s•- 1onia eon questa decisione rogazlo-
nism che ha, nncl1e, IQ scopo di
\\'Ol.:m.'" la «5COpena)) di ,,ma1rki»
nella.$torta di quali movimcau 13.1•
cali per l'oggi e per il domanl del
movimcnt<>.
Ma è utile a questo punto Indica-
re ~uakhc pista di ricerca su salesia-
ni e movimemo canolico; il ricordo,
t GRJGJ"'1 11& 33
Con i. oua capluaro
d"1u.s.lone noi çetl
popolari e non
li SoCletUno SeJnJano
1-u,to un 16d6fe ponavoce
doU'lmJM!gno aoclale
aale.s.lano. E~o 11
copc,rtln.a di un numero
del 1902 • la ptlm-. p;Jgfna
c1a, di una rubrica redltt•
p,rtlre 1899 da OOFl
8a11nt1 P6f la dlff\\.llilOM
d91 metodo .ot1rlano tra I
oontad:lnJ
nd escmplo, del vescovo salè$inno
Giuseppe Cognata in diocesi di Bo-
va induce ad aJcune comide.razioni:
Bava. piccola e poveril5lma Chie-
sa, non esiste il movimento cauol.i--
CO (1933) e nmuti ordine o congre-
aiuionc risponde afformarlvnmeme
agli ;1ppelli del presule per un servi-
zio ed unn presenza; la lontananza
dai grandi cemri cd il $Onosviluppo
e<:onomico. ;ocialc, religioso della
diocesi. i non pochi isolati paèsi per
mancanza di strade. inducono i su-
periori di queste ls1ilu2lonl ad op-
porre un rifiuto. Mons. Cosnat~
fonda cosi le Sal..iane Oblare dd
Sacro Cuort e con esse promuove.
associurjoni del laiclllO CBll0lico
dove, soprattutto, è di ratto impos•
sibilo i$tituice l' IUione cauoli<a.
Quc,,re asso,:ialloni, che cbb<lro
parte importante nella dlfflcìllsslrna
ope.ra apostolico del Cognai.-. e delle
Oblnr"- che soprawissero ol «mar-
tirio~> del vescovo, non meritano
l'an~zionr: degli studiosi del passa•
10 deil< e rdigioso d<I no,tro pae•
se? Non ebbero, rorso, un ruolo più
oneroso di alue, perahro sostenute
da presidei11_, nazionali che ebberQ,
gratie ai loro preJligios:i protagoni-
$lÌ1 i consct1$i cd il favore dcUc mag•
giori Istituzioni ecclesiali?
Souo qu<:Sti. come altri del resto
su altri aspt..'1Li, inccrro&ativi nn
troppo stimolanti cd u,m per una
relnrerpretnziooe deUa storia del
movimenro canolico In Italia, una
storia che non può i:s.çerc circoscrlt•
ta ai grandi protagonisti, ai grandi
movimen1i od a quelli <li •~alta» cui•
tura, per non correre li ri5cbio di ri-
cotdaro Il pa,sato dell'uomo e non
degli uomini.
Pietro 8onom11.ti

4.6 Page 36

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_ STORIA SALESIANA_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ __ _ __ _
U Olrd.
Glov,nnl
Ca9Uero
F RASCATI:
SALESIANI
E AZIONE
CATTOLICA
Una recente pubblicazione
di Valentino Marcon
mette in luce l'apporto di
alcuni salesiani allo
sviluppo de/1:4.zione
Cattolica in Diocesi di
Frascati. A firma dello
stesso Autore
pubblichiamo una sintesi.
Nella storia d•lla prc-
•tnza dcU•Azione Cattolica 110II~
diocosi 1uscolana, un ruolo di Jll̕
mi!.S:imo piano ebbero a svolgere al-
cun! sacerdoti salesiani, non solo
per il loro ~pecifico compito vqca-
z:ionnle di so.s,egno spirituale della
gioventù. ma anche sul pìano di u.na
autentica promozione del laicato as--
soàato nella diocesi d.i FrascatL
Uloro lavoro, anche se 11011 ,cm-
prc facile, fu ricompcn$$tO da note•
voli risultati che a dis1an1,a di lempo
po~siamo vnlurnrl: obicuivnmente
come significativi, proprio perch~ il
tempo ra riconoscere ciò che è vera--
mente duratulo da quanto inv,-ce è
caduco, anche se purtroppo Il meri-
to di molti pro1agonlsti ad essi viene
riconosciu10 solo quando è croppo
1~rdi (almeno per ques10 mQndo).
Ci è particolàrmtnte grato ricor•
dare, con alcuni brevi cenni, akune
di que,1c rlJlure di salesiani che de1-
tc1·0 un'impronta di forte spiri.tuali-
al laicato hn1iegnato nell'A.C..
perché fn ques10 laicato essi crede-
vano senu, rilcgno • scnu, fini di
~irumentaliu..azioni.
[.a Storia del Movimento cottoli-
co tuscofano (rirerendoci con mie.
termine a quel lakat.o associn.1.0 che
super. la diJ)<ndenza p:utiva dal
clero e le finalità nonché la «.cbiusu•
ra» delle pur benemerite Cooftatet•
nhe, per una vislo,,c più ampia della
dioc~anità) data già all'indomani
della im:ccia di Porta Pia: 1rn l'altro
una Federazione laziale dell• Socie-
Cattoliche aderenti all'Opera dei
Congressi, fu cosdtuita proprio in
Fras<:at, nel 1896.
I salesiani che - pur avendo già
da tempo acquf$ho la «Villa del du•
chi di Soro» , che poi a panirc dal
1900 osp.i1erà il Ginnasio-liceo da
essi r~tto - non entrano nella sccntl
dc.ll'asS:oc-iazionismo se. non nel
1912 allor<:M SO$tituiscono i padri
Teat..iuj nel p()Cò disrnntc Santuario
della Madonna di CaJ)()Croce. clan•
do CNJ$Ì vita anche ad un noreme
oratorio ~r i giovani egiovnnissimi
t.:he ancor oggi è ln attività.
Fu in qu~s,'ora10rio che i primi
«Circoli» .sdert'nlÌ aUa Oiuvcntù
Cattolica, e già costituilisi lo diocesi
fin dai primi anoi del se<:olo (tra cui
il famoso «Giovane L,azio») deeise-
ro di unir~i nel 1919 In Pcdcra1tone

4.7 Page 37

▲back to top
- - - - - - -5'1-
diocesaoa1 su ioiziati\\~a del Circolo
«Domçojco SaviQ>) {eh~, (aeenre
capo all'ora1orì11 µlesiono crll stato
fondato in1orno ol 19 I3 cd «aggrc-
garn» all'A.C.• nel 1916),
Da allora lo stesso Santuario di
Capoc:rocc dive1\\nc la sede della Fe-
dcràL.ionc della Gioventù CM1olica
1u,colana nooché teatro di innumc-
rcvoll manll\\:stalloni dei giovani
cattolici anche o livello regionale.
Era naturale dunq,ui: \\.:ht i primi
A~sis,~n1i ecclesiastici della Gioven-
cuuolica rossero gli st~i salesla•
nl «direttori)) di Qu!!ll 'Onnotlo o
perlol!J«lo ì salesiani Insegnanti nel
vicino Istituto di Villa Sorn. Li d.
tiamo brtvcmeme: Don Ciuseppe
CaMngna (che fu il primo Assistènte
dloet$ano della G.C. dal 1919 al
1922). don Pitrolo (1923). don L<!·
ronzo Gaggino (1924-27), don Atti-
lio Lazzaroni (1928-J0), don V. Si-
nisu-.ro (ptr alcuni me,;i nel 1931),
don Paolo Barale (l932-3S), infine
don Angelo Malagoli (dal 1964 al
1966). Mn anche i «diocesani» che
si succedettero dal 1936 al '62. come
don L. Raua (1936-41), don C .
Buttar<'lli (1942-50). don O. Busco
(1951-62), pur noa essendo salcsi•-
oi. rurono comunque cx-allievi del
loro 1$tÌtlllOI
D<>n Paolo Borale
, ~ , - 35
Conv.gl'lO 1n:11u1le d~fl Examevl
di 'VIiia Sora a Frasc:atl
(t1 m•gglo 1924), Molli di usi
aderirono all'Adone C1n0Uca
(Foto Arçhl\\/10 StorfGo $altS1&no)
Sarebbe ccnamcntc interessante
ricordllme olue l nomi. an~hc l'im•
pegno e le attivìt~ ché Ciascuno svol-
se tra la jliovemù cattollea, ma lo
spuio non cc lo pcnneue, Ci limi•
tiaino alloro a due salesiani più em•
blcmaticl e significatìvi nella 5toria
dcli' A.C. diocesn.na econosdud an•
che fuori della d iocesi. Il primo è
quel Cardinale Giovanni Caglicro,
che è nolo per aver guidato, prima
d.i essere clévaLo aHa porpora, il pri ..
mo gruppo di missionari salcsi:mi in
Argentina nel 1875. Cngliero. o!Lrt
Rd ~ere stoto il primo salesiaao ad
e,;,erc elevato àlla dignità cardinali•
,ia, fu Vescovo di Frascaù dal 1920
al 1926 (anno in cui 1110,ì),
Se t<-;timouìari,e degne di fede ci
hanno confidato come non Cosse
circondato proprio da esperti «I
abili amministratori sul piano eco-
nl)lllico della diocesi . su quello pa•
Storale (che era ciò che più gLi lme-
ressava) fu «rtàtné:nt~ capace e lun-
gimjrantc. Fu lui [u[aal, che rom•
pendo og1li indll&io, dopo pochi
mesi di «rodaggio» dette il «via»
alla costituzione e al lavoro delln
primo Oiunta diocesana di Ai.ione
Canoliea in l'rascad il 15 luglio del
1924, con una Lettera pastorale in-
dirizzata a. tunl I.ì'rtsidenil deUe as-
sociazioni cattoliche della diocesi,
cii cui riponiamo un brano a s,moli•
nea,e la bcncvoleru:a di questo Ve•
scovo per I'A.C.
«Ci rcea grande conforto - scrl•
ve il Cardinale - il lavoro assiduo
che andate esplicando itclla nostra
dileua Diocesi a favore de()a gio-
ventù e del popolo. Lovoro che con
J'ainto e le benedizioni di Dio t l'os~
servani.n delle dirtuh•e pònlifidc ba
dato già frulli consolami. Noi che
niente vogliamo uascurarc perf.ìhè
tale ìwOM fiorisca sempre, abbia-
mo voluto che ancllc ln que<1a dio-
cesi sorgcs,1c la Giunta diocesana
dell'A1,ione Càttolica. che fosse
scmprt al nostro fianco, organizza.
tricc e moderatrice di tuuo il movi•
memo cauotic-0 diocesano». E a ca-
po ddla Giunta designò come presi-
dente una nota i'iiiurn di ea11ollco:
Nicola Santovtttl clle er~ SIBtO tra i
fonda1ori della 5ocietà Operaia di
Grouafemua e presidente di guella
prìma Federazione Laziale delle So-
cietà cauoliche operaie già eitall.1.
Da un
pus.siamo
a«dprutnnacipnca1u,radeplilùa
Chleia,
modesta
(da.I punto di vis1a dei <<titoli», ma
non ceno in quella dell'impegno e
delle capacità pa«orali): don Paolo
Barale-, che·è scnz>altro tra i più noti
MSistenli dioces:..'lni dello. Oiovcntù
Cattolica 111>.<:olana e che ccnamcn-

4.8 Page 38

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36 - t (l,Vaf,.'t) ~
Frescatl,
febbnalo 1924, Il
Cardinal•
Giovanni
C.gllero (DI
centro del
gruppo con Il
e,p~llo)po..
per Il gn,ppo
riçordo deg11
Aulsten11
Ecçl9alastiçi
do.11'.utone
cattollco
feMn\\lnlle diti
Lazio
(Fo,o
Archivio Statico
s,1n1Mo)
IO molli ricorderanno perché suoì
ex-nlllevì.
Ntno in pcovincia di Cuneo nel
1896, arrivò a Frascati noi gennaio
del 1928 come Insegnante di storia e
filosofia nel liceo-ginnasio di Villa
Sora nel quale restò fioo al 1947 e
dove fu anche a$sìstcnrc ccclesiasti-
co del circolo lnccrno di quel colle-
gio, Il ,,S. Carlo Borromeo», ove
ebbe modo di donare la sua forza
spirituale sostenendo nell'impegno
IFra.tealJ, 7 febbra&o 1930.
Ra.gazzl delle tcuol• cutodlno 1f
,~•no In cattedrale per un
omag9lo Uoreale a Don Bosco
(Folo AJà>lyjo Sto,;co S.IOs!aJ>o)
di rormazioue numerosi giovani
militami neWA.C. che pass.aròno
per le file di quel circolo cd aprcn•
do, in tacito accordo còl Direnorc
di Villa Sora tll quei tempi, le porte
dcll'lstiluto a vari convegni anche
nazionali pure nel momcmi più dif-
ficili e per!colosl nei rapponi col re-
gime fnscislo. Non per nicme nel
1931 , nel periodo piu 3ra,·c ua
Chiesa e regime, fu proprio il citco-
lo cS. Carlo» a ,.subire ua i primi iJ
scque~tro di ~uel materi~le d'archi•
vio e di .quei verbali cbe non era $òta-
t0 possibile occultare in tempo.
Oal 1932 al '35, don Barale fu
AMutente diocesano della GIAC,
nella quale vedeva Il rlfcrhnemo più
qualificato per la promo1lqne di un
laicato canolico preparmo e convin-
to della r••J>Onsabililà e del ruolo da
esercitare nella ChièSll e nella So-
ciel/1.
Collabora1òrc della l'UCI nuio-
nale cd amico fraterno dl Gonella e
Righetti, scrisse di1;ersi saggi ed nr-
ricoJi su «Azione Fuc:inn>> e «Gio-
ventù Hallca·» di quegli anni. L'im•
pronta lasciata daJ suo opcraro è
ancora impressa nella formuione
dmiamseomltiprcea1im10pUecgi npaotinInpipùri&mJaovmanaJ
nell'apostolato della diocesi.
CQn queste due figure, così bre-
vemente tratteggiate. ci è pa.rso im-
p0rtantc riassumere quella comp~
nenie del sacerdozio salesiano che
non si t Cemiata all'esercizio di un
minl~tcro che, p11r sc.:lto vocazio-
nalmcnte, si limitasse all'ambito in-
terno di un ordine. religioso quale è
qucUo di don Bosco, ma ha ~aputo
«adattare» lo spiri1o del FondaLOre
all'anuaiità <lti tempi, dando quello
spazio elle era 11ius1amcìue di com-
pe1en.ta del lalci ma aiutando co-
smmemerne quesd a reali1.zare e svi-
lup.narc quel protagoniimo non me-
diato, ma originai~ e Yocazionalc l·n
concreto e diretto rirerimento alla
pas10,alt della Chiesa l<><:•le.
Valentino Marcon

4.9 Page 39

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I NOSTRI
SANTI
CASO...
QUASI DISPERATO
a S G ~ Lontama:n10 .s,;
pero lo còol od ora. a dlfllan,a di
circa 4 mesa, na 18.ltO c;tiSCréll
E sprimo 10 mia vfvJsG1ma
_grllltlUChne • Marta AO$► IN'fl;RVEN TO
LETTRICI; AFFEZIONATA
ll01rice e è Suor lauoel>ia Plllo- CHIRURGICO EVITATO
l S m!no. p&'ch• ptr lei io,o ,nttt•
or\\O una vot1tt t1:ffi1J:i<,na-
cessione ottenni 081 Signor$
u11a grPi.a çh- mi stava t•nlO e
cuo,.,
La rJ14a ç3re, mamma dovvva.
!M.lblta un aJ111Qlkl 1n1orvon10:
-protesi totale al glnocoh10 do--
I y m ~ mi ,i.ieva parla•
to di un fl.o,oma U1erino: oro
dispenJte M1 "'40le,I con fèd• e
Maria AuS1lit111!<;41 pecet\\6 e:vfl.as-
se- l'lntorvonto chirutg,co 1nd••
sp,enYbi.le Potmt taoo solton-
18 tell!ice e fni è $SAIO lii·
segnato sir1 dà piceoll • s,,eg~
re Ore posso <{tro ..gr&zleMper-
e~ ho fillalmente çf,fV:lO çOA
sfg,n1rlc.h( oomun,lc4re con la Ma~
donna. Gf&Zit. Mwla P01 e-5SOf•
stto• erte tisultav-t'I •arlt0$ic0
con menlscopetta plù ilvenz.Ala
t~ UN. La prog,1 intensamente mi, s.t~ta "Vicina nél n'!M'lént1 tn
Ov&DdO ml recaidal mad1co por cui dm'9vo ra99/ungore.una.mo-
del 1810 uit♦rf'IO•
Sotftlva moho enon rtvsclva s
l'uhlmo con.110Jlo ml dii'8 Ghe 51 11 imPQJ\\-,nte e deie,1'nll'\\8ote
p01eva ev,tefe r ,n1éN.ento
d'ella rr,l.a VlLa. Graziaancofa por-
camminare p,of et1t I• neceul1•
&vtnni ~to La torz.e a a:upt1e1e
va una sedia e rotelle
Letler.t brmAt41 co-ttu diHlçOÌ1J\\ dA me c,ea1e.
P1U fattori, p«rtlçolermenle
rotb {76 i1!1nl) scontitgllavano
D. G Tonno
nnt(Jf'Vo:oto.
Men11e Si an4tvano perdendo
"109"'"' nollll fop«>sa deUa foc-
zé e dttle lacottà men1au
Entrambe lit VOIie Vé!"ne- dal
medici dJchf&HUO in 1mm1J\\&C1!é
penç~ di vi1a per eol pen,o
Nl"l'l'lflro di pot« attn'buite 1e
gusnglonf di mfO pac1,e ao un
mlmotoso lnterv•n1o OivitlO,
Oesldero penar,10 Icsrfmonl11•
re- quanto &OPfa • maggio, gk>
rto dc Ot0, délla Vétgine sa,11;,-
1,Jm,1 o cfl S. Glovunni Bosco.
E.mosto IJogtlOM
vro Slb/$na4 Torino
ORA LAVORA
1utta lo spetliUUo. l.a ml.a nducla
•umentava nella c>«enta intet•
éf;l$Slòn8 di MariJ AuaiUB!(:C8 O SPOSATA OA DIECI ANNI
d, suo; Eu.$$bl• Pt11l)!Tllno t !'On
tu, delU18
la cara mttrnf1\\8 aubl fellc.-
mentc nn1erven10 e dOpO bfeve
t.empo mcominc;lo.a carrm,loare
per cut pub MSMC plon..,mento
autosufficiente
lng,ailo v1vamon1e HO
R Ootrutnlco Sav!O pe, ta
e-ne grazia ,nl t\\aconcqsso o de-
sidero &:deml)iert aut Pt'Omet.\\8
fanB al San10 di rendere pob~i-
ca la m.a te~1moolania $postl•
S,. Mnrlo C,,z,11I/ • FMA 1a da cJ~ amlf e 1.1vendò avuto
N~ Monf~rato (A1) d\\le gravktanze in1errotte ormai
non ~,avo plu di avote ltOll
Ma lfo wml ra, una oarissfma
amica ml pè(lò déll'•AblUro di
San Dom~nioo Savfo• o di tamO'
TUTTO È STATO EVITATO marnme che nor poléndo ave,o
tigli " erano rlvohe ton ledo a
DOPO DIAGNOSI
CONTRASTANTI
D é$1(1Q(O SGQMIDtG duo ln •
torvcnll mfracolosl av•
venuti per ln1ereessrone df Ma•
ria S.S, AusiJloIrlce o di S. Gfc,.
1/1,t'll"II 8otCO
MlO padre. BogUone France-
sc;o, '2 •nni. devQtl$Slm() ct.»-
l'AusiGDlnc& • di $ . G. Booco,
oooperatore Stle:siano dii -s.em-
pré, lu colpito da Qftl\\ltl occJu-
lillooo tmestlm~.Je atJ.a noe ~
M lo r~o rf«>v• il eouem-
no $tl ♦$i 8t'!c> p•rch•
eMAlfif)vo. Finite le sc;uole lnco,
m,nc;i6 • cilitCJtt llVO!'O m$ &en-
za rieu1latl Eravemo dtsperau1
ma iocom~nclai a pregato Maria
Aualllnrnce e pmm1st CtHI avrot
fatfo pubbltCil/8 se f0$$0 rfu$çlto
a '10Yalo U.so~rAto lavoro. Qo.
po un anno nno1mentQ hOw> la-
voro. Ota 1411YOfB da più di un an,,
no, si 1rcwa booe t>d o s,imarc,
dai tu~ioc\\. Ring1WO M•'1fl
AtallJDlrfOQ dJ avermi Q:NudÌtG,
PteQO omettere Il rnro f'M)c'ne
Lortma Rrma,a
I nviorfflz5000 di un ff90,lll.t•
io tavore ricevuto per Inter•
cn~o di don Filippo RlnQJdl.
S.n Domenico Sevio. Richiesi
l1•Abit1no• e preg(ll 000 devo.oo-
pllOo-rchEebboelrioutm. teus
QCOm~$ìit&
fa è naia una
e,,,.,,,,~ . GII aYéVO ill1id.a!O Il bUO(I a$U(,
doU'opora-zlono 91Jo. CDIOJQIU1 bl-
latec-ata. s.iA perché rlnrerv•nto
chi,u,glco fosso deciso al mo-
beflinima bimba cui homem> li
nome al Mnria. oomonlc:n.
p,ur,q
/.!,/#fil)
mento 9ìll3IO 110 p,1,çhf nnie,,
vallo ua uft•op&uttione e l'altra
- Il plO1~00. Mt p,.-.
riacquistato la mlglto,e elfteien-
z~ visiva: ml sat('t>be dl:sP'aciv- PARTICOLARMENTI;
to non pc,1orJMO atutoto nono.ca• TRISTE
tocilost or.ttofiana. abbandoni•
R li lavoto di ClUdto 6- $létllCU8
nona ·1v111.1,a OGl"$0mdo,
Tuno questo mi è Sit.alo piena,
1ngnu.io pub-bho•mftn.ttt
Ma.rlè Au-slliatri,ce e san
monIe evhato. ho rlacqulst810 la G,ovaon, 8o3co pern.sermt s~
desldera11 elficl(;nra al punto tfl h vl,;lno e eiut81~ In un pef'l,odo
pore, lèg,gere ançho glt $Crltt1 in paftlçolarme-nte triste dofl~ mia
c,u,uen minuti • cuçire seni• vna. rfdandOml Giola e i:.otanrtà
<ktUco11A ancrie sul nttro.
ma $0Pf0.tìutto g.rande ,oda e
S, P!Mtll' Bovlo, FM/1 amicala con Dkl,
~UQS91JHll(J d'Arri,, /PC}
Ex•llfow 9' TOflno
meSè di setl&mbfé 84
Oopo dtagr,0$Jcont/'a$eam.fed
il«'iftrtam&nll clinici conrermato-
1'1. Ò0'\\1'8UU ess~e OpelQJO d'lil-
9&nia in <:ond1x.tQni dl ettrein3
debllftttilone e con 1tll1Stslmo ri-
tcflkJ a cavsa di un'!settemrw
cardtaca lntervern1ta nel f,a,-
lempo.
Fi3ceomancs.au) con ,ede nllft
or01ozione della Mac,oona. su-
pe16 l'opecè2~ne o dOpo Ut\\ ro-
buJYame.nte brOWI periodo di
OOl"lvtUHC-..U-1:t tìtvpetò la fone
rlpr-,ndendo te t-ua no,male al•
....llv11à lavorl\\hva (nonoitfU'IIQ
~).
Poco ternpo dòpo, ~ ..att«-
m~n10 1l 2CH2'-64 tu lm.provv,sa~
mento çotpito <la 9f8Ve, emorra--
gla oerObra.le. I medtel non pen.-
eavnno chD po1.osse su~rare lo
24 ore di vit.._
Nuovaml!nte to raccdman.-
d3mino c!Oc'I ti)(!• • Mana S~S. e
ANCHE QUESTA VOLTA
D evo ctlro gra.zte n Mn GJo-
vannl 8oscp e • Maria
Aos11Jat.nee, pètci'16 tompre so,
no staia aluia.10 r'ivob,ndoml a
loto con ,a"1• fiduèìa.. m.a Cn
special modo rn qU81lio periC>do.
d•ta li, $1\\uitzlone deJI• <1uale
non Veldevo una eolu:done chla-
rJ; hi~. pregando. ~nc1't
quesm. voluJ eono stata euu-
crrto
OHiCIOf'O ci'IO questo ffllO oro~
zio sia 1050 pubblioo sul Bofl•lti•
no anehé pa., 1nvogtfa.to a.lttl ad
aW-CQ 1an1a fklucJa In Marta San-
ti8.:Sfll"I• • "" GtCWArt"1 Bo!.co.
Maria Gonol/o
Diano d'Alba (Cllnoo)

4.10 Page 40

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38 ' I (MA'.lM) liii$$
I NOSTRI
MORTI
FERRA.RA a19, PtNUCCK>, coo~
ra,ort sa>eliano t Polonza
.é: ffl0f10 81.dla b19Cela•. •ttoocato
da Uf'!lnfano, l'fMll'l:rl a,a MCC>nl l!JUO
p,oso~1p,O()&IOt.M l)Of' i1 ea.mevaie
e~ del t8QB.Ui oQiov1nldòl ~ o
Irti GDW'anile 6 della nottra Pa/roc-
chia,
I'"',_ ..f..~ç;,1o,1lo)W 0olen9noc:,hceo-.~ , uomln,
8YUV:S SClPl,IIOffO'IPft dedfieltt Il mt-
-l!Yt. Il<.,,.,.. òf,o<MIJ<I..._<lll..
m• AftaccaJlssimo alla hll'niQliL gfc'IO•
,oeo net laYClto, emico del glCMLnl.
PAROOI •lt,r• A.NGEUCA.. ooopc,,.
mffce ed ex aflklva t AJrisett(lr{a •
75 anni
IMeg!Wlte di Scuall Media ~ ol·
1n, 40 anni, oon I• _,.. M;_'l'\\p1iòd tic-
~ n • ça di'f.O., i- .u11.
glfltlf'OS■
aJb lam' eIfe ed a1 glovf,nl cl)f '-' ti>
- befo a, lllwmina1a òallo &pl"ti\\o di
conlllgilte e po1 asato,~o eo lnu,.- 601 S Oip,ile 1845 oon1lnuo&o ltJa vltA
o,iamo, fino wmono , -
di Mai6clò per I lìgli Lwglnl e lJm.
Ul\\A'liia &empio.. oontrauegt\\lla be(1c, ln uncontinuoillVO<ocl•tWvllio
oa Ul\\a fedeltà • lul1a p!'()VA nei com,. • di p,.-gh••"• ae,mpre WIIO ~
pkNn1ò pr.clllQ del prop1o dov\\we <IMW8 A~riç. t11 di Ooo 13o«;o
0u9II> <l Doo-non
o., Cielo d bef'ledloa e cl PfCKtWa
che t.ce noUzla. ~ p , ~ ,uni
quoclòlano: ri•W~bloltt9 def PfOPllO
le'l'Of'O in 1119ù:o Il MolOI alli9Yt, E-gU •
mto a:smo,e un esempio lumrtle$0
di lede!tà da r,t01)1'14 ~ e eidu·
et,IWI ~
. ti rimaneva.
AIICHIEI.ETTO CARLOTTA ved4
RIZZANTE, coope,alrk• 1 MbtTe
(V•rnwt>
talulartriento ~U dala .sua I ~ Ootwwl. at protor,da lede e Ot ~
riOska• dalla preset1JA aitiri 111 nMtz- cristiana nemptan1
to a, ,ag,u:ti. Awv. VM ~ • SePP'J «tue-re I 31.M;)i ft$jA ,al vJori
Nntiblli1à pe, J oon1ntte!li aJTINlail. crist1,nl pf(toon l'~plootl&cQt'l ia
a c u i ~ gtOlfosatnoni.e pant
dtl ooctli$$1mc, t,mpo cht ~man.119 Oo,16 Q0!'ltiOlll'Oénto alC. Chln..
Oon
comln~• ptOt'tN il ,ua dltposldone dopo una ~ Uf\\ AJesfano. Ile Fi~dlMana Allo
Nf dono Ol 8', f\\l 91ltlbt.11 4a Wf'II 1a fnlanaa ctraalOt8 • dr ~n1,0 Slllalrice t 1 ~ agli altr1 cru.t IIQll
..,. ,.,,,1g;,. ...,..,..,. 1mmtnu t\\cchtua di afledl e 1B1pe- è. au110 uno dflOI atllm4U)lf J)l} enM Che f+CorO ltl~ SiQetta. l'OMl'l'IPIO dt
i gr&odiido60,ti e,i,oÌlleotpitOM~ dol 1 ~'11 ficroatìotle MO fil oi,M•
loru Wo(iote e fede p(Otoodo m.w~ ,io 04)1 ~ ricovtro Il\\ O&peeiale. O. La ptegh!&(alema ablw.ale ei aool
rii.I• W\\ une •ila. traootaa ri,011•amòl4o sorvendo DM Allgelo et11 ~ .,.. IUttgN codoqul con Oio r/lf condrvk»-
delll famiglia S..-slllll'IL
~ ur141 rulli di ,elln ~pi, un 1-'9' va, • valle, andw ~ I marilo no-
d la.scl3 ln ..-.dii• un ~ ln- mo IOt'ridtme d ~ tnCht o •Jll'IWnru,.
om:i• dlmenl)cablle d bontà. ·dl pSell • di sopran..mo con I olcc,oQ, J CAPoU! --cl)t~•-lxl<MU.
ootftt\\U c,lstie.no.
~ I• ..,.,.,_, tA!n, ffmprt In m.z.. ~ -Al• ffll
iAcfno •' pntpf;r(I
20 Il 00ltil•• ora COOYStaando con un lfll<iòrlòOif alla Mauonna • cor1 la
CAU.E'GHEA HC, ANG!LO, Mlii• 9NJ)Petto di ragau:1, «a s~nOO ptttghlera del Aosanoctle la era abt--
siano f TOl!Tleuo a 69 anni
anche ltM lt p,all011t. w,, tQl.'Mre. oon I tuat&, conCW$o ..,-ena~1e ~ Mlii
-.ti•~~- era nak> 1121 ~ 101s • .som.
va ci ScYtamonte (Bll, A questo pie,.
'°'° PM# Don MQ4M era rimasio
alfWOna10 per 11,n, la vita, M~ so
"'e'al dOvuto t1.eoce,1W ~ 1onore &r.l
1»f lt tnCWte del l»Cf(e A dèecl" 8MI
Infatti dov.tt• .,...,., accatto dai S •
lesfa,,i di Wt.tl'IQ, lB ' q1,1t1II m1tlurò
"°'" 1a sua YOCaZtone di dlYOAafe 6,!llcef•
--co,,g,-- con 1a proape11Wa Cli WKl:atG mihiQ.
natio. tmff)C:9 c,opo 5111 anni di pt~
;u;o«ie. &<i Etto ?ti' Il novlt141tO, a
Sl.ol •lunnl (tv<wa delt"e~
vt'I oooeeno v~atnente sa1eliflno,
non &re;l,l!'la, me d• amico, ctlPl'Clf:I <,ti'.
att1blhre con tuW 1,1n ,appono pet50-
n.ale, tton, COflob:,e re~ dof l)eMÌOo
r,a!'YMlrnO. ~«wJ notu11Nu1 lino
al momon~ Ollt a;,oritOYD{OinOIP&-
dale, fino a quat»O noti ne poi• pii)!
L.a mone gilll'.ae rapldamflntt: Il
me&& di nove"">ro in oopeda.le, di·
ce,nbto in e:onva:e&eenu; un bffllido
1.ontl\\M di 11pt'tnaete t atln',1.6 poi
1•atMoeo WOMmOo finai. cWm•S,
noi tullldlt I' ~
n\\O am&IA. l a ~ dt a\\181• una.
p,otet1t1c,e ln Patadito,
TIROHJ slg. •ADtllNO, e.a •lllHO •
coope,•t0te 1 2:Hl-1984
Il aig Atdu!no. n•lo•C , ~..
i.. (8G) n~11.1905, elll!M, de6
lirutuoo di hnlfl90 e intzIO Il
auo lilVOfodmaa:anlc:a c o n ~
auiomulonl, eppllcaua n.i 1ampo a,..
le mlcehinci 00ft l'tl\\llO 00! tigli. Nd
t 912venoeu•lil 1~eti'-lf(Oa
T--pet\\111-lilO-
jOfI'Cf é . Monleof1~ p e r ~ tOO-
logld eoncluti 29 gfugno t9'2 tor.
ROTA GIUSEPP,~A vecf, TltZANI.
COOpef~lrk:e t A l ~ O 88
Romà, fn una Wlltlla Ml p&timetrc,
~ nostra Ope,ra -re.na Gtum1...
con i . ~ • un r'9"0""""'r• ç,11 •l--
l'ordir,•~"" aac.rdola._, lavc,16
triqu.,irt79~ero In ~ d i &ooi,
- !n:nt~effl• """'9 op41r• • • 0opo a)CU,I( go,nl OI ttliWS$ff0, te tofO: Jamlglrt..
~ del Velt81.o. a S. Oonàcl-Pitlve, 00t\\rom1aoalfo~ dOl tamilre- mftmt aMa mogllo, dloòt una
Ptr 1t lftOl:lnlo I 8o11Ut'IO, a Wìne, e, d, CJeJ tlglioUmtitnoda1 V&NltUIÙ 11 ~ondo. lmponta crift.iao;a albi SUIL
V9Mtfa e, ir,llne. a Tolmfuo dal "7a d,l tr•t$ Don Vncenzo, muMadlii Ì I ~.. IIOP'ln\\llto ~ ulllml an•
lino a ffiOl'le
Sacnimen10 dltOf I n ~ a0di1~ ,w, non valueitt ma) le MoaM COI\\
=•nfont Ntl'cl Kft1't tlQtf dfll SU9 Cl.lfflCU•
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ZIONE GE.NEAAL.E OPeftE 00N 90$:CO con Ude In ROMA. ,foo.
nosc1uta glwridlcalMnlt! oon O.P, del ?-t.1971 n. ~9. O L'ISTITUTO
naa. SAt.ESIANO PER LE MISSIONI COI'! aeoe fn TORINO, awrrttt PW»O-
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BorM: Maria Auatllll rlee. Ool'I &o--
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