Bollettino_Salesiano_197510


Bollettino_Salesiano_197510

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BOLLETTINO SALESIANO ORGANO DELLA FAMIGLIA SALESIANA
A . XCIX N. 10 M A GGIO 1976
Spediz. In abbon. post - Gruppo 2° (70) • 2• quindicina
Vogliamo portare I Cooperatori S alesiani a diventare collaboratori coscienti,
Integrai/, a fianco di noi, non sotto di noi: non solo, quindi, fedeli e docili esecutori,
ma capaci di responsabllltA apostoliche, pur s e mpre d'accordo e In sintonia col Sacerdote.
DON LUIOI RICCERI
«... SE NO, SI CORRE
ALLA ROVINA! )) (Don Bosco)
Amare la patria - Come 7
C'è al mondo una categoria di
persone (quante non è facile dirlo;
certamente moltissime), che credono
di risanare la società specialmente la-
mentandone le lacune e i disordini.
La senti sempre, questa gente, in un
continuo lugubre parlare che ti ac-
cora e ti rende triste. Mai una nota
di ottimismo, di fiducia; mai cronaca
bianca, anche se ve n'è tanta; sempre
quella nera.
Ma osserviamola alla prova dei
fatti: è gente che porta terra e pietre
per alzare un argine al male che
avanza? Si rimbocca le maniche e si
butta al lavoro? Tutt'altro. Anzi,
sfiduciata essa stessa, fa perdere quel
poco o tanto di fiducia che come
cristiani, cioè uomini della speranza,
abbiamo un po' tutti. È gente che
non costruisce, ma demolisce. E chi
non sa che il salice piangente è una
pianta che non frutto ? È meglio
accendere u11a candela che imprecare
contro l'oscurità! È una frase nota
ma poco attuata.
Il Cooperatore salesiano non deve
essere così. Deve cooperare a che la
società si risani e che la virtù trionfi
sul vizio. Ognuno al suo posto si
comporti con lealtà, con vero senso
civico, adempiendo tutto intero il
proprio dovere, professionale special-
mente; non si scenda mai .a compro-
messi, si rifiuti il guadagno facile e
disonesto, si rimproveri fermamente
chi, pagato con il danaro di tutti,
non rende poi a tutti il corrispettivo
lavoro. Questo è amare la patria
come si deve; e questo amore non
ha niente a che vedere con certi
nazionalismi fortunatamente fuori
moda.
È quanto anche i Vescovi italiani,
commemorando una data storica per
l'ltalia, raccomandavano ai cattolici
e agli uomini di buona volontà nei
giorni scorsi:
«... operare per la vera libertà, so-
stanziata dei valori di fraternità, di
giustizia sociale, di moralità privata
e pubblica e di rispetto assoluto di ogni
vita umana... »; << •• volersi impegnare,
giorno per giorno, fuggendo ogni asten-
sionismo, per scelte responsabili che si
misurino sui valori fondamentali del-
l'uomo e del bene comune, alla luce
del messaggio evangelico 1>.
Don Bosco: con che forza di per-
suasione reagiva contro i cristiani
capaci solo di lamentarsi ! Rileggiamo
due sue espressioni, attuali più di
ogni altra:
«Non basta gr1:dare che i tempi
sono cattivi, che i malvagi hanno ormai
messo la mano in tutto e menano
strage. A nulla giova il dedamare e
poi, come gente amante dei propri
co111(}di, o come scoraggiata e avvilita,
intanarsi nelle proprie case a guisa
di conigli impauriti... Fatti ci vogliono,
sacrifici e non cia11cie vane... ».
«Oggi oltre al pregare, che non
deve mancare mai, bisogna operare,
intensamente operare; se no, si corre
alla rovina 1> (Boll. Sai. lz~glio I88o).
In questo numero, tra l'altro:
Il Testo del MESSAGGIO al XVI Capitolo Generale delle FMA - Il programma definitivo dei « Campi
di lavoro e animazione cristiana - estate 1975 » dei GG. CC. - Un'esperienza formativa degna di
rilievo a Torino.
PA R T I C OL A RMEN TE I N DIC AT O PER I DIRIGENTI D EI CO OP ER A T O RI SA LE SIA NI 53

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GIOVANI COOPERATORI
CAMPI DI LAVORO E DI
ANIMAZIONE CRISTIANA
ESTATE 1975
Un'occasione per dimostrare che alle belle parole
corrispondono i fatti
1. Organizzati dal gruppo centrale:
MONTALTO DI RIONERO SANNITICO (Isernia)
- 3° anno - aperto a tutti.
Periodo: 19 luglio-16 agosto.
Disponibilità : I 5 elementi.
Attività: animazione cristiana e servi.zio sociale - co-
lonia per 50 bambini - ripetizioni.
GALLICIANO (Reggio Calabria) - anno - aperto
a tutti.
Periodo: 2-31 agosto.
Disponibilità: 10 elementi.
Attività: doposcuola - servizio sociale - colonia - ca-
techesi.
LONGANO (Isernia) - anno - aperto a tutti.
Periodo: 22 luglio - 18 agosto.
Attività: animazione cristiana e servizio sociale - co-
lonia per 50 bambini - catechesi nel centro e nelle
frazioni di Castelpizzuto e di Trigncte.
Disponibilità: 18 elementi.
2. Organizzati regionalmente :
GRESSONEY (Aosta) - 6° anno.
Organizzato dai gg.cc. del Piemonte e ad essi riservato.
Periodo: 24 luglio - 9 agosto (1° turno)
25 agosto - 8 settembre (2° turno).
Attività: assistenza estiva a tempo pieno a 70 ragazzi
bisognosi.
CODIGORO (Ferrara) - anno.
Organizzato dai gg.cc. della Lombardia e aperto anche
ad altri.
I ragaul di Palma di Montechiaro, attendono i campisti.
-r
Periodo : 27 luglio - 17 agosto.
Disponibilità: 15 campisti.
Attività: colonia - incontri con la popolazione - anima-
zione cristiana.
PALMA DI MONTECHIARO (Agrigento)- anno.
Organizzato dai gg.cc. della Sicilia e aperto ad altri.
Periodo: 1-31 agosto.
Disponibilità : 20 partecipanti.
Attività: animazione sociale e cristiana nel quartiete di
Pietrecadute - doposcuola - colonia.
BIANCAVILLA (Catania) - anno.
Organizzato dai gg.cc. della Sicilia e ad essi riservato.
Periodo: 7-31 luglio.
Attività: servizio di animazione cristiana tra i ragazzi
e gli adulti di una zona a prevalenti necessità di ca-
techesi e pedagogiche.
... Intanto bisogna anche pensare a finanziarsi (nella foto: un
campo-appoggio a Portici- Napoli),
ARCINAZZO (Frosinone) - 4° anno.
Organizzato dai gg.cc. del Lazio e ad essi riservato.
Periodo: 15-30 luglio.
Attività: colonia in favore di 30 bambini poveri di al-
cune parrocchie romane.
Anche quest'anno si ripete l'esperienza di Palermo-
S. Chiara (animazione cristiana tra ragazzi bisognosi).
Sono graditi gg.cc. che vogliono dare una mano, pur
non essendo questo un campo propriamente di Coope-
ratori.
_1° campo: 1-17 luglio; campo: 4-31 agosto.
In autunno : Campo vendemmia in una zona dei
Castelli Romani. Il ricavato sarà devoluto per la << Mi-
crorealizzazio11e 1> propostaci da Lillina in favore degli
Shuar dell'Ecuador. Esperienza di lavoro manuale, di
vita povera e comunitaria. Disponibilità: 30 partecipanti;
durata: 10-15 giorni. (La data sarà definita. Prenotarsi
a gg.cc. Viale dei Salesiani, 9 - Roma
Tel. (06) 74.6o.433).
Per tutti i campi:
Iscrizione presso il proprio ufficio ispettoriale,
usando l'apposito modulo.
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MESSAGGIO DEI
COOPERATORI SALESIANI
AL XVI CAPITOLO GENERALE
DELLE FIGLIE
DI MARIA AUSILIATRICE
Domenice 27 aprile se., una delegazione della Giunta del Consiglto nazionale ita-
liano ha consegnato un , messaggio II al Capitolo Gene,ale delle FMA, nella per-
sona della Madie Ersilia Canta.
Erano p,esenti anche Madre L. Galletti, Don G. Raineri, Don M. Cogliandro e
Sr. M . Rampini.
Carissime Sorelle,
Figlie di Maria Ausiliatrice,
Noi Cooperatori Salesiani v, in-
viamo un cordiale, fervoroso saluto,
e gli auguri più vivi per un efficace
proseguimento dei lavori del XVI
Capitolo Generale.
L' Ausiliatrice vi dia fiducia e ge-
nerosità nel seguire gli impulsi dello
Spirito, chiarezza di mete e di orien-
tamenti, capacità di ricerca e di
rinnovamento, con quella serenità
e umile semplicità cui alludeva il
Signore Gesù dicendo: cc Ti ringTa-
zio, Padre, di avere rivela to queste
cose ai piccoli e di averla nascoste
ai sapienti ».
Non ci sentiamo estranei a questo
Capitolo; esso ci interessa da vicino.
Come componenti dell'unica Fa-
miglia fondata da Don Bosco per
ispirazione del!'Ausiliatrice, parteci-
piamo vivamente .ii vo1nri problemi
e alle vostre speranze, perché sono
problemi e speranze di tutta la Fa-
miglia salesiana. Non si tratta,
quindi, unicamente di una cortese e
doverosa attenzione, ma di un mes-
saggio che riveste un particolare
significato e vuol essere un contri-
buto, ancorché modesto, ai lavori
delle Ca pitolari.
Anzitutto vorremmo esprimere a
voi e perciò all'intero Istituto, la
più sincera e fraterna gratitudine
per il generoso lavoro che svolgete
a favore della nostra Associazione
in numerosi Centri di non poche
lspettorie. La collaborazione fattiva
di tante Delegate impegnate con
noi in molte Iniziative spirituali e
apostoliche, cl testi monia quanto
esse siano disponibili nell'aiutarci
a realizzare la nostra vocazione s a-
lesiana per il bene della gioventù,
secondo lo spirito di Don Bosco.
Sappiamo che le Superiore del Con-
siglio Generale, nella persona di
madre Letizia Galletti, e tante I spet-
trici animano ques ta dinamica apo-
s tolica: a tutte giunga il nostro
sentito ringraziamento.
In modo particolare vi esprimiamo
la nostra riconoscenza per l'ampio
e intelligente apporto che avete
dato, a tutti I livelli, nel lungo e deli-
cato la voro di elaborazione del Nuovo
Regolamento dei Cooperatori. Come
dice il Rettor Maggiore nella pre-
sentazione, questo testo costitu-
zionale cc sintonlue l'adeguamento
al Concilio e ai segni dei tempi con
la fedeltà alla mens e allo sphlto
che hanno animato Don Bosco nel
fondare i Cooperatori Salesiani».
In esso noi abbiamo cercato di de-
finire la nostra identità salesiana
in rapporto agli altri gruppi i quali,
in forza di una specifica vocazione,
fanno parte dell'unica Famiglia
creata da Don Bosco. Tra questi
in prima fila, assieme ai Salesiani,
noi riconosciamo voi, Figlie di
Maria Ausiliatrice. Siamo profonda-
mente convinti che la testimonianza
di salesiane -consacrate-apostole ci
arricchisce molto, e nutriamo ferma
fiduciache anchela nostra vocazione
di e< salesiani che vivono nel mondo»
può offrire qualcosa di originale
alla stessa vita delle Figlie di Maria
Ausiliatrice.
Con voi ci sentiamo corresponsa-
bili della comune missione giovanile
e popolare. Il Nuovo Regolamento
esp..ime questa nostra convinzione:
cc Intendiamo collaborare fraterna-
mente con tutti i gruppi che for-
mano con noi la Famiglia salesiana.
Assieme a loro promovlamo ciò
che favorisce la conoscenza e l'in-
formazione reciproca, il vicendevole
aiuto spirituale e formativo, la so-
lidarietà e la maggiore efficacia
apostolica. Per raggiungere queste
mete ci dichiariamo disponibili a
partecipare, ai diversi livelli e nelle
forme più opportune, a strutture
di intercomunicazione, d i collabora-
zione e di cogestione create di co-
mune intesa tra i Responsabili dei
vari gruppi della Famiglia salesiana»
(art. 12). Questa è la proposta che
fraternamente vi facciamo.
Gradiremmo conoscere il vostro
pensiero su due argomenti:
• Chi siamo per voi, noi Cooperatori
Salesiani?
Che cosa attendete da noi 7
Siamo Intimamente convinti che
un'adeguata risposta, mentre stimo-
lerà lo sviluppo de-li'Associazione,
costituirà anche un valido contributo
al rinnovamento e alla fedeltà del-
l'Istituto delle FMA perchè tocca
la vostra Identità vocazionale sale-
siana e, quindi, il tema centrale di
questo Capitolo Generale: la for-
mazione.
Entrando anche nei vostri Docu-
menti, questa risposta segnerebbe
un notevole passo avanti verso quella
più profonda comunione di s piriti
e di azione a cui ci chiama il nostro
Padre e Fondatore Don Bosco,
aprendo alla comune missione più
vasti orizzonti nella Chiesa di Dio.
Roma, dalla Casa generalizia SDB,
20 aprile 1974;
per l'Associazione
I COOPERATORI DELLA
CONSULTA MONDIALE
Giovanna Alben, Terni (Italia) Amadeo ClarA,
Barcelona (Spagna) • Agostino Leuara. Roma
(Italia) • Teresa Paolini. Roma (Italia) • Enìd
Roberls, Mndras (India) • Luigi Sarchalletti, Ve-
rona (ltalln) Bruno Teixelra. Llsbon (Porto•
gallo) - Benjamln Turiano, Makatl (Filippine)
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REGOLAMENTO DEGLI
ORGANI NAZIONALI DEI COOPERATORI
Testo adeg1u1to al Nu<JVo Regola-
me11to e approvato dal X Co,uiglio
11a:::ionale il 19 germaio 1975.
ORG.A.,,_"'-: f
r. Sono organi a Livello nazionale
dell'Associazione Cooperatori sale-
siani d'Italia:
a) il Consiglio nazionale
b) l'Assemblea nazionale
e) il Congresso nazionale.
NATURA
E CO:\\IPlTI
z. Il Co11.riglw 11azionale dei CCSS
è organo di coordinamento e di ser-
vizio e strumento per rendere i Coo-
peratori maggiormente corresponsa-
bili tra loro e con tutti i gruppi che
formano la Famiglia salesiana.
il CN mantiene i suoi rapporti
con la Congregazione salesiana attra-
verso la Conferenza degli Ispettori
salesiani d'Italia (CISI), rappresen-
56 tata dal suo Presidente.
3. l compiti del CN dei CCSS
sono:
a) la promozione ed il coordina-
mento delle iniziative apostoliche dcl-
i'Associazione;
b) l'inforinà.Zione e la formazione
salesiana dei membri, nonché lo
scambio di esperienze tra le varie
regioni;
e) il funzionamento organizzativo
deil'Associazione;
d) il mantenimento dei legami di
unione con la Congregazione sale-
siana e dei rapporti con gli altri gruppi
della Famiglia salesiana;
e) la rappresentanza, a livello na-
zionale, presso la Consulta generale
dell'apostolato dei laici e i rapporti
con le Federazioni Exallievi ed Ex-
allieve salesiani, con le commissioni
della Conferenza Episcopale I taliana
(CEI ) e con altri organismi nazionali
cd internazionali;
/) la formulazione del programma
annuale e la preparazione dei sussidi
formativi ed organizzativi;
g) l'organizzazione, a carattere na-
zionale, di iniziative particolari (cele-
brazioni, convegni e simili);
h) la collaborazione agli organi di
stampa salesiar1u e i rapporti con la
stampa e con gli altri strumenti della
comunicazione sociale in genere, e
cattolici in particolare;
i) delibera.re circa il finanziamento
dell'Associazione e l'amministrazione
dei suoi beni e approvarne il! norme
pratiche;
/) apportare modifiche al presente
regolamento.
.f. In seno al CN è istituita, ai
sensi dell'art. 26,5 del '.'il.R., la Giunta
esecutiva che ha 11 compito di attuare
le deliberazioni del Consiglio stesso.
5. L'Assemblea 1,azu,,ia/e ha scopi
consultivi, di studio e di orienta-
mento.
6. Il Congresso nazionale stabilisce
gli indirizzi generali dell'Associazione.
7. Il Consiglio nazionale è composto:
a) dal Segretario-coordinatore del
CN
b) dai Segretari-coordinatori dei
Consigli ispettoriali
e) dai rappresentanti eletti dei Con-
sigli ispettoriali, uno per ogni Con-
siglio («giovane >l se il Segretario-
coordinatore è un adulto)
d) dai componenti la Giunta ese-
cutiva
e) dal Delegato nazionale
/) dalla Fl\\lA Coordinatrice nazio-
nale
g) da quattro Delegati ispettoriali
h) da quattro Delegate ispettoriali
i) da un cooperatore sacerdote,
rappresentante il clero diocesano;
l) da una rappresentante dell'Isti-
tuto secolare e Volontarie di Don Bo-
sco• (VDB).

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SALESIANI
8. La Giunta esecutiva è composta
dal Segretario-coordinatore del CN,
dal Delegato na;,;ionale, dalla FMA
Coordinatrice nazionale e dai sei
membri incaricati di animare i se-
guenti settori:
I. Organì;,;zazione e amministra-
zione
II. Formazione spirituale e cultu-
rale
III. Apostolato verso la gioventù e
problemi della famiglia
IV. Settore giovanile
V. Strumenti della comunicazione
sociale
VI. Vocazioni e missioni.
9. L'Assemblea nazionale è com-
posta:
a) dal Segretario-coordinatore del
CN
b) dai Segretari-coordinatori dei
Consigli ispettoriali
e) dai rappresentanti eletti dai Con-
sigli ispettoriali (due per ogni con-
siglio);
d) dai componenti la Giunta ese-
cutiva
e) dal Delegato nazionale
/) dalla FMA Coordinatrice
g) da tutti i Delegati ispettorìali
h) da tutte le Delegate ispettoriali
i) da un cooperatore sacerdote, rap-
presentante il clero diocesano
l) da una rappresentante dell'Isti-
tuto VDB.
10. Il Congresso nazionale è com-
c:Ìposto:
dal Segretario-coordinatore del
b) dai Segretari-coordinatori dei
Consigli ispettoriali
e) da tutti i consiglieri ispettoriali
d) dai componenti la Giunta ese-
cutiva
e) dal Delegato nazionale
/) dalla FMA Coordinatrice
g) da tutti i Delegati ispettoriali
h) da tutte le Delegate ispettoriali
i) da tre cooperatori sacerdoti, rap-
presentanti il clero diocesano
/) da una rappresentante dell'Isti-
tuto VDB.
N0\\11:--.A
11. Il Segretario-coordinatore del
CN viene eletto - tra i propri
membri - dal Consiglio stesso.
12. I Segretari-coordinatori dei
Consigli ispettoriali sono membri di
diritto degli organi nazionali dell'As-
sociazione.
13. I rappresentanti del Consiglio
ispettoriale vengono eletti - tra i
propri membri - dal Consiglio stesso,
che successivamente li accredita presso
i relativi organi nazionali.
14. I membri della Giunta esecu-
tiva vengono eletti, d'accordo con
il Delegato nazionale, dal Consiglio
nazionale, che ne fissa il numero.
15. I rappresentanti dei Coopera-
tori sacerdoti sono nominati dalla
CISI , su proposta del Delegato na-
zionale, uditi i Vescovi competenti.
16. La rappresentante dell'Istituto
VDB è nominata ed accreditata dagli
organi competenti.
IH H.,\\TA
17. l membri laici del CN durano
in carica tre anni e possono essere
rieletti soltanto per un secondo trien-
nio consecutivo.
\\'ITA
E FU~ZIONA:\\Ih'.\\'TO
18. Il CN si riunisce in seduta
plenaria di norma una volta l'anno,
in data e con ordine del giorno
proposti dal Segretario-coordinatore
e approvati dal Consiglio nazionale
stesso.
19. Ogni componente il CN ha
diritto ad un voto.
20. Le deliberazioni del CN ven-
gono prese:
a maggioranza semplice dei pre-
senti aventi diritto per le questioni
\\ ordinarie;
\\ a maggioranza qualificata (75 % )
,dei preeenti aventi diritto per modi-
ficare il presente regolamento.
2 I. Il CN, per l'espletamento dei
propri compiti, può avvalersi del-
l'opera di elementi qualificati delle
Federazioni Exallievi ed Exallieve sa-
lesiani, della << Pastorale giovanile sa-
lesiana )), di organismi similari e di
altre persone, in qualità di esperti.
22. U CN si serve, come organo
di stampa, del Bollettino salesiano
edizione Dirigenti Cooperatori.
23. La Giunta esecutiva si riunisce
periodicamente su convocazione del
Segretario-coordinatore, d'intesa con
il Delegato nazionale.
24. La Giunta esecutiva per l'e-
spletamento dei propri compiti può
apportare modifiche non sostanziali,
ma necessarie per l'attuazione pra-
tica, alle deliberazioni del Consiglio
nazionale.
25 . La Giunta esecutiva può pren-
dere tutte le decisioni che ritiene
opportune per il suo perfetto funzio-
namento, purché non contrastino con
le decisioni del CN.
26. Al Segretario-coordinatore del
CN, oltre i compiti fissati dall'art. 26,4
del NR, spetta anche il compito di
coordinare - nell'ambito della Giun-
ta esecutiva - i settori di cui al-
l'art. 8.
27. L'Assemblea nazionale si riu-
nisce di norma una volta J'anno, non
necessariamente in concomitanza con
il CN.
28. Il Congresso Nazionale viene
convocato ordinariamente ogni tre
ann1.
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LE FIGLIE
DI M. AUSILIATRICE
SCOPRONO
IL SALESIANO
COOPERATORE
Un esperimento
da ripetere nelle
.ucase di formazione"
Nei giorni 19-20 febbraio se., presso l'Istituto Interna-
zionale «Sacro Cuore » di Torino si è tenuto un C01lvegrw
sul tema: I Cooperatori salesiani nel pensiero di Don
Bosco, voluto dalle Superiore e accolto con gioia dalle stu-
denti, quale occasione e mezzo per una loro completa for-
mazione salesùma.
Vi hanno partecipato tutte le FMA studenti presso la
P01lt. Facoltà di Scienze dell'Educazione delle FMA, pro-
venienti da 22 nazioni e rappresentanti ben 50 lspettoricS.
Le relazioni, presetltate da do11 Armando Buttarelli, de-
legato nazionale dei CC.SS, da Sr. Carla Sartorio, do-
ce11te di sociologia, e da Sr. Maria Rampini, incaricata dei
Centri cooperatori presso le FMA, sono state accolte in un
clima di cordiale fraternità tipicamente salesiana, espresso
anche dai. vivaci e opportuni interventi che si sorw avuti.
Particolarmente interessante e arricchfflte è stata la Ta-
vola rotonda condotta da alcuni cooperatori che lunino por-
tato le loro concrete esperienze di vita contribuendo non
poco a far luce sul problema del salesiano cooperatore.
Il Convegno ha visto aumentare l'interem1 man mano
che si sviluppava. Al termine di esso si potevano sentire
da più. di una bocca espressioni come queste: «Perché sole
ora e non prima?•>, «Adesso l'opera di Don Bosco 111.i ap-
pare veramente gigante e attuale >l, «Dopo aver conosciuta
questa originale dime,1sione secolare della nostra famiglia,
mi sento più felice detla mia vocazione ».
Attraverso un'intervista ad alcune giovani suore ci
giunge l'eco di queste giomate di studio.
58
Nella situa.¾ione di scristianizzazione in cui viviamo
oggi, i giovani se11tono sempre più pressante il bisogno di
valori che li orientino nella vita.
Lei pensa che nei diversi contesti sociali i laici pos-
sono essere di valido aiuto ai religiosi nella miSS1."011e
educativa?
(Sr. L., brasiliana) - Certamente. Anzi direi di più :
è compito specifico dei laici informare di spi.rito cristiano
l'ambiente in cui vivono con la testimonianza della vita
e della parola. Don Bosco ancora una volta ha precorso
i tempi, ha anticipato il Concilio Vaticano U. Quando
nel r&p fondò l'Oratorio, fondò pure i cooperatori sa-
lesiani perché condividessero la sua missione fra i gio-
vani nel campo del lavoro, dello studio...
I cooperatori salesiani? Si è sempre avuto il co11~etto
che il cooperatore fosse un benefattore delle opere salesiane.
(Sr. F., sp(!gnola) - Il cooperatore è molto più di un
benefattore. E un salesiano che ha ricevuto da Dio una
vocazione specifica: vive nella sua famiglia e si impegna
a realizzare la santità propria di ogni battezzato dedi-
candosi all'apostolato giovanile secondo lo spirito edu-
cativo di Don Bosco e, come Don Bosco, ha la pas-
sione delle anime.
Concretamente ìl cooperatore come allua il carisma di
Don Bosco?
(Sr. Ch., inglese) - 1 cooperato.i esercitano la loro
missione nelle circostanze più svariate di vita, a seconda
della loro posizione professionale e sociale. Operano,
ad esempio, nella famiglia, nelle fabbriche, negli uffici,
negli ospedali, nell'ambito di associazioni parrocchiali,
nelle scuole, che possono ess.i stessi gestire.
Si richiede allora che i cooperatori abbiano una parti-
colare competmza professionale?
(Sr. K., giapponese) - Non necessariamente, tant'è
vero che possono entrare a far parte dei cooperatori
anche giovani dai 16 anni in su. E a questo proposito
vedo quanto mai urgente proporre alle nostre exaU.ieve
che vi fossero chiamate, l'ideale del cooperatore forman-
dole all'apostolato, perché un apostolato impegnato
com'è quello dei cooperatori, non si improvvisa, ma si
prepara attraverso un lento cammino in cui via via si
prende coscienza che appartenere alla Chiesa significa
operare all'estensione del Regno di Dio.
Può dirmi qualcosa del movimento exallieve? bz che
rapporto si pone con i cooperatori?
(Sr. W., cinese) - Risale a don Rinaldi e ha iniziato
la sua attività nel 1908. È un movimento, per cosi dire,
ecumenico, in quanto accoglie, senza distinzione di re-
ligione, tutte le giovani che hanno frequentato le nostre
case. Esso, attraverso un'educazione permanente, si pro-
pone un'azione di responsabilizzazione cristiana e so-
ciale in un clima di unione fraterna e di carità.
L'organizzazione del movimento exallieve e quella
dell'associazione dei cooperatori è molto diversa J>erché
diversa è la finalità per cui sono sorti. Ciò, tuttavia, non
esclude un rapporto di collaborazione - in ogni caso
sempre arricchente e costruttivo - , nell'ambito del la-
voro apostolico. E non sono rari i casi in cui un'exallieva,
aprendosi alla missione ecclesiale del carisma sale&iano,
chieda di entrare a far parte dei cooperatori.

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111 questa 110s/ra intervista è stato detto che i coopera-
tori sono salesiani laici che si consacrano al bene della gio-
ventù secondo lo spirito di Dott Bosco.
La Congregazione salesiana offre loro quegli aiuti spi-
rituali e quelle direttive che garantiscono l'integrità del si-
stema educativo di Don Bosco?
(Sr. J., colombiana) - Innanzi tutto bisogna dire che
i cooperatori fonnano con i Salesiani e le FMA la fa-
miglia salel·iatza. Sono parte di essa in senso pieno. La
famiglia salesiana senza i cooperator i sarebbe incompleta,
in quanto la componente laicale è la conditio sine qua 110n
perché il carisma di Don Bosco si attui in pienezza .
La Congregazione assicura a tutti i suoi membri una
formazione permanente; per quanto riguarda i coopera-
tori, questa trova il suo luogo p rivilegiato nei momenti
associativi - incontri di preghiera, revisioni di vita,
scambi di esperienze, giornate di studio, convegni... - ,
in cui vi è una messa in comune d i valori per alimentare
la propria vita spirit uale, conoscere le condizioni del
mondo e scoprire i mezzi adatti per realizzare la mis-
sione di Don B osco. Inoltre, attraverso i delegati - Sa-
lesiani e FMA - , la Congregazione potenzia l' opera dei
cooperator i, li orienta perché la loro attività apostolico-
educativa sia la t raduzione fedele della pedagogia di
Don Bosco e perché prendano coscienza della loro cor-
responsabilità nell'attuazione e nel completamento della
missione specifica della famiglia salesiana tra i giovani
particolarmente poveri e bisognosi.
Il cooperatore, dunque, è un vero salesiano nel mondo.
Finora, però, questo non era molto chiaro neppure per
le FMA.
(Sr. M ., italiana) - P ur non ignorando l'idea primi-
tiva e l'intuizione dei fondatori, il tempo e le circostanze
hanno indotto gli Istituti religiosi, quasi senza che se ne
rendessero conto, a un (<accomodamento». E cosi è av-
venuto anche per noi e per la Congregazione saJesiana.
Per questo e stato quanto mai opportu no l'invito del
Vaticano II a un ritorno alle fonti per riscoprire il ca-
risma originario. li ritorno alle fonti è sempre u n a fe-
nomeno rivoluzionario 1>, perché è un ritorno all'ideale
primitivo del fondatore che implica necessariamente una
visione nuova delle sovrastrutture che via via si sono
create. È un metterle in causa non perché prive di va-
lore, ma perché occorre relativizzarle se si vuole poten-
ziare e r iattualizzare il carisma del fondatore.
Così stiamo riscoprendo che, se nella nostra azione
apostoJica si prescindesse dalla componente secolare,
non si sarebbe fedeli al progetto di Don Bosco; lo stesso
nostro essere Salesiani sarebbe monco perché non riu-
sciremmo ad esaurire t utta la missione per cui egli ci
ha voluto nella Chiesa.
Anche se con modalità diverse, i tre gruppi della famiglia
salesiana - i Salesiani, le Figlie di 1Waria Ausiliatrice
e i Cooperatori - , lavorano nello stesso solco.
Cosa ritiene sia urgente fare perché la missione aposto-
lica dei cooperatori sia sempre più efficace?
(Sr. H. , messicana) - I nnanzi tutto una ben intesa e
fraterna collaborazione che instaura un continuo dialogo
e promuove lo spirito di unione.
Noi religiose dobbiamo dimostrare fattivamente stima
per l'opera dei cooperatori, dobbiamo i ncoraggiarli nelle
loro iniziative non sempre tanto facilmente attuabili date
le situazioni concrete; dovremmo saper vedere che il
loro lavoro è sostegno, aiuto e completamento delJa
nostra attività.
ANNO
CENTENARIO
MISSIONARIO
PROSSIME
INIZIATIVE
DEI COOPERATORI
Per un rilancio e un sano aggiornamento dei nu-
merosi e valorosi LABORATORI è in progetto un
importante incontro delle cooperatrici responsa-
bili di questa attività, che tanto bene ha fatto in
passato alle Missioni e ai poveri.
Data probabile: primi giorni del novembre pros-
simo.
Per ora soltanto un primo annuncio. Saranno in
seguito comunicati i particolari dell'interessante
programma che è in fase di elaborazione.
Nella solenne Messa che celebrerà a Torino il
card. Agnelo Rossi, prefetto della Congregazione
per l'evangelizzazione dei popoli, domenica 16 no-
vembre prossimo in occasione della commemora-
zione ufficiale del prim.o invio di Missionari sale-
siani, e che sarà teletrasmessa, i Cooperatori par-
teciperanno, in modo originale e sostanzioso, al-
i'« OFFERTORIO», quasi a sottolineare i cento
anni di generosità, mai venuta meno, verso i mis-
sionari. Ogni consiglio ispettoriale è invitato a cu-
rare la preparazione del proprio dono. Anche a
questo proposito saranno date indicazioni prossi-
mamente.
LA za CONFERENZA ANNUALE prevista per
questo mese ha come tema: « Missioni Salesiane,
cento anni di vita ». Essa ha lo scopo, tra l'altro1
di non farci giungere impreparati all'anno cente-
nario.
I Giovani Cooperatori promuoveranno delle
Giornate di studio sul tema: « Cooperatori Sale-
siani Missionari » (data probabile, 1-4 novembre
prossimo), per portare avanti il discorso di una
loro presenza nelle Missioni. Intanto stanno ope-
rando - con risultati finora soddisfacenti - per
_raccogliere i fondi per la « MICROREALIZZA-
ZIONE » che hanno accettato di attuare, cioè la
fondazione di un Centro di Formazione per futuri
leaders della gente Shuar, in Ecuador.
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Spediz. in abbon. po11ale Gruppo 2° (70) • 2• quindicina
BOLLETTINO SALESIANO
Oumd1cm11J1J d, 1n/ormaz,on11 li di cultura 11J/iglosa
S ' invia gratuitamente ai Cooperatori, Bene-
meriti e amici delle Opere di Don Bosco
Direzione e amministrazione: via Maria Au-
siliatrice, 32 10100 Torino - Tel. 48.29.24
Direttore responsabile: Teresio Bosco
Redattore: Armando Buttarelli
Autorlu. del Trib. di Torino n. 403 del 16 fe bbraio 1949
C. C. Postale n. 2-1355 hrtffta1o a : Direzione Generale
Opere Don Bosco - Torino
C.C.P. 1-5115 inteat . a Dir. Qen. Opere D. Bosco Roma
Per cambio d 'lndirl=o lnvlare anchel"indirizzoprecedente
l'India, campo fertile e promettente di vocazioni Sdlesidne consacrate preannuncia anche una fioritura di
vocazioni secolari.
Nella foto: L'attivo centro Cooperatori di Madras, composto di elementi prevalentemente giovanili.
NOVITÀ
È uscito in questi giorni l'atteso volume 11° di
Carlo De Ambrogio
EDUCHIAMO COME DON BOSCO
pp. 110 - L. 1000
A carattere divulgativo e pratico, presenta Il metodo educativo di Don Bosco applicato alle
varie situazioni dei ragazzi e dei preadolescenti di oggi, in uno stile agile, piacevole e di facile
comprensione.
( Richiederlo direttamente a: Ufficio isp. Cooperatori cc Subalpina,, - Via Maria Ausiliatrice, 32 -
10100 Torino).
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