Bollettino_Salesiano_193612


Bollettino_Salesiano_193612

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ANNO LX - NUMERO 12
1° Dicembre
1936 xv
5PEOIZIONE IN o\\890
NA.MENTO POSTo\\LE

1.2 Page 2

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BOLLETTINO PERIODICO MEN-
Anno LX - N. 12
SILE PER I COO-
DICEMBRE
S A L E S I A N O PERATORI DELLE
OP!::RE E MISSIONI
1936 - xv
Spedizionc in
DI S. GIO. BOSCO
abbonsmenro postale
SOMMARIO: L'eloquenza d'una statistica.• Sotto la cupola dell'Ausiliatrice•• Il Giubileo di diamante dell'O_perà
salesiana In Argentina. - In famigJla: Italia • Però, • DaJle nostre MJsslonl: Matto Gro,;so (Bl'asJJe) • San-
g,-adouro (Matto Grosso). - Grazie attribuite all'lntet'CCSSione di M. A. o dJ S. Glo. Bosco. • Lettera di Don
Giulivo ai giovani. • Nccrologlo, • Indice generale dell'annata 1936,
L'eloquenza d'una statistica.
Abbiamo sott'occhio la statistica degli alunni camente, con spirito salesiano, al mm1stero
dei nostri otto Istituti missionari - _Bagnolo, pastorale dei propri Parroci, soprattutto in
Castelnuovo D. Bosco, Cumiana, Gaeta, Ivrea, quest'anno in cui 1n Chiesa raccomanda con
Morialdo-Bccchi, Penango, Torino cc Conti particolare ù1sisten.za la vita -parrocchiale.
Rebaudengo » - distinti per provincia e dio- La nostra statistica rientra in quella con-
cesi; ed amiamo chiudere l'anno col segnalare statazione generale del cammino fatto dall'A-
ai nostri Cooperatori il largo contributo ap- zione Cattolica in questi tre ultimi lustri,
portato dall'Azione Cattolica. Nell'anno sco- cui il Santo Padre accennava parlando agli
lastico decorso, 1935-36, l'Azione Cattolica ci Assistenti Ecclesiastici il 24 luglio u. se.:
ha regalato ben 355 dei suoi giovani migliori, « Cammino magnifico da togliere ogni possibi'-
provenienti rispettivamente dalle seguenti dio- lità di degnamente ringraziare la divina bontà e
cesi: ./11ila110 42, Ton·no 41, Ivrea 39, Vicenza 36, tale da dO'Ver dire che ogni previsione umana,fatta
PadO'IJa 29, Asti 27, Casale 27, Alba 19, Con- con gli e!eme11ti che so110 a nostra disposizione, è
cordia 19, Brescia 15, Sa/uzzo 14, Treviso 14, stata superata dal progresso fatto da Il'Azione
Vercelli 13, Como 12, Udine II, Gaeta 10, Cattolica, dal suo sviluppo, anzitutto nella san-
1vfo11dooì 9, Bergamo 8...
tificazione del/e singole anime dei suoi iscn'tti "
t cosa assai consolante! E, ndlo stesso tempo, poi nell'immenso frutto di apostolato, di parola
una prova molto eloquente della sodezza ed parlata, scritta, stampata, con 1111a vera ric-
efficacia della formazione cristiana che si chezza di produzione e una varietà che costit1ii-
nelle file dell'Azione Cattolica, secondo le di- sco110 un dono preziosissi'mo di az'ione e di vita n.
rettive del Santo Padre. I parroci, gli assistenti CoU'injzio del nuovo anno orientiamo dun-
ecclesiastici, i dirigenti, che lavorano con pu- que sempre meglio anche noi la vita ali'A-
rezza d'intenzione e con tanto spirito di sacri- zione Cattolica secondo le direttive del Papa,
ficio per la cura cli quella che il Papa considera il quale osservava nella stessa occasione che:
come la pupi'lla degli occhi suoi, si possono ral-
«È proprio nella sostanza vera dell'azione la
legrare: frutti così preziosi pagano abbondan- vita, la vita soprannaturale, vissuta da ciascun
temente le fatiche dell'apostolato.
apostol.o prima, e poi trapiantata negli altri,
r~-~:,;~~!o!,R~-~!~;~?o~;7 I genitori poi devono sentirsi incoraggiati ad
iscrivere per tempo i
propri figli alle associa-
zioni di Azione Cattolica
pn.'mo prodotto e vera espressione del!' azione che
si identifica colla carità.
E che cosa sarebbe la vita
senza l'azione e l' azio11e
che dànno tanto affida-
senza la vita? L'azi.one
mento.Tutti infine, spe-
cialmente i nostri Coo-
pera.tori, hanno a trarre
nuovo conforto per col-
i Salesiani e le Figlie di Maria Ausilia-
frice colla gioventù ulle loro cure affidata
presenlano ai benemerifi Cooperafori e
in/atti e la 'l.'ita spiri-
tuale vanno di pari pas-
so, riuscendo tanto più
efficaci, e preziose in quel-
laborare generosamente alle benemerite Cooperalrici i più fervidi /'opera di carità che gua-
colla Gerarchia nel-
l'Azione Cattolica: più
L ~:(~~:~~ù -- direttamente e prati-
auguri di Buon Nafale e Capodanno in- dagna i cuori e che trova
le vie del cuore all'in-
:o~:~:;:
~~e~~:::e.di:~o:~ •• telligenza •>.
2 73

1.3 Page 3

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SOTTO LA CUPOLA rutti i giorni del mese. specialmente nei giorni
piò belli. L' Istituto missioaario Conti Re-
DELL. AUSILIATRICE hau<lengo e l'Istituto Savio Domenico • per
orfani, di Sassi, diedero al loro _pellegrina~o
carattere di propauzione per l'inizio del nuovo
Ai primi di ottobre anche gli studenti tor-
narono dalle vacnnze e, coi nuovi, aHollarono
la loro sezione o.Jlietando 1'01"3.torio con ottime
disposizioni.
Il giorno 2 giunse da Lione il compranto
Cardinale .\\rciv~covo Luigi :\\laurin, che
celebrò, l'indomani, all'altare del Santo, e vi-
sitò i la,·ori d1 arnpliamenco del Santuario, ac-
anno i;cohstico coo de\\-ote funzioni. Panico-
lare solennità alle fc.-.tc del S. Rosario, Jcll.i
Mah:rnità di Maria e di Cristo Re. Sol.èn-
nissime le SS. Qu.àrnntore predicate cfficacc-
menle da Don Luzi. Co! triduo tradizionale
studenti ed anigiani hanno ripreso tutto il
fen ore del nuovo anno scolastico-profes11io-
nale.
compagnato dal signor Don Ricaldone e dai
Superiori. Il giorno 41 convennero all'Oratorio
i Poligrafici della città di Torino pt:r iniziare la
Arrivi e partenze.
loro festa sociale, ascoltando la santa Messa ce- [l 24 seuembre fece ritorno a Torino il sig.
lebrata dal 1;1g. Don Fa.'iCÌC nella cappella delle D Tirone, Direttore Spirituale Generale della
Reliquie. Dopo l\\Iessa visitarono la nostra ti- Società Salesiana. il ,i novc:mbre, il :;ig. Don
pografia e quella della S.E.l. li giorno &, una Scrié, Consigliere Generale, ed il 5 il sig.
breve visita cti S. E. Mons. Ferdinando Taddei, Don Berruti, Prefetto Generale, che hanno
vescovo di Sacarcginho nel Brasile. fl giorno compiuto la visita delle Case e Missioni di
12, al mattrno, convegno dei chierichetti dea'Ar- America. Il 28 ottobre, partì invece il sig.
chidiocesi partecipanti alla gara annuale di Don Candel~ Direttore Generale delle Scuole
cerimonie che si SYolse nella cappcfla di San Profes:.ionali ed .Agrie-0Ic, per la \\'-isita dclle
Francesco, dopo la Messa ascoltata nel San- Case d'Oriente. ~elio stesso mese salparono
nrario; nel pomeriAAio, con~C!gnO degli Aspi- 77 Salesiani diretti al Portogallo, alla Palestina.,
ranti di Azione Cattolica per un trattenimento all'Egitto, alle Repubbliche di Haiti e di Cuba,
missionario. Attivissima la "Giornata mis- alte missioni del Mimo Grosso. dell'Equatore,
sionaria» preparata nel teatro dclr'Omtorio del Cile, dena Colombia, del Perù, dcli' i ndia,
Festivo per le Associazioni diocl.!l>ane da una def13 Cina, del Siam e del Giappone
bella conferenza di P. Enrico Gano. [I 23, Contemporaneamente partirono anche una
,~isita di S. E. l\\lons. Costantini, vescovo di ,.enantina di Figlie di l\\Iaria Ausiliatrice, che
La Spezia, che celebrò all'altare dell'Ausilia- completarono la spedizjonc missionaria di set-
trice.
tembre raggiungendo il centinaio_
Kumerosj pcnegrini alla spicciolata, quasi TI 31 ottobre giunse, graclitis.'illllo, il Th:le-
gato- Apostolico deUc
Isole Filippine, S. E.
l\\Tons. Guglielmo Piani.
salesiano, che celebrò,
il giorno dei Santi, al-
l'a[tare di ~laria Ausi-
liatrice e si trattenne
con noi alcuni giorni.
S. E.• prima Isputore
delle nostre Case <lei
1\\I~sico, parfò ai gio-
vani nel grande salone-
tealro delle condiz.ioru
religiose di quella Re-
pubbHca e del fervore
spirituale delle isole
Filippine che si prepa-
rano al prossimo Con-
,._.l>co S• .E.. 11.ff.ma M-. Ouclielme Piaal. D e ~
alle r ~
-
274 - In mtxzQ an. a:ruppo di flall d•ttaJlanl a Chlpilo (Messico).
g~ Eucaristico In-
ternazionale.

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TORINO,. BASILICA DI MARIA AUSILIATRICE
L ' armatura della calotta lnte.<na della cupola del presbitero.
OCCORRONO ALTRE 12 LESENE.
Lo sviluppo del disegno di ampliamento importa altre x2 lesene di marmo dello stesso prezzo
delle altre già sottoscritte: L. 6.000 caduna. Riapriamo quindi la sottoscrizione, con.fidando nella
gene{Osità dei nostri cari Cooperatori. Indirizzare l'offerta di sottoscrizione al Rettor Maggiore.
Il proecesso del lavori nel mese di ottobre.
- - 275

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Lo stesso giorno dei Santi, gli ex-allievi
co=emorarono i gloriosi compagni caduti
nella grande guerra e nell'A. O. 1. con una
devota funzione di suffragio in Basilica ed una
solenne cerimonia patriottica nel salone-teatro.
P. Robotti, dei Predicatori, rievocò la nobile
eroica figura di Padre Reginaldo Giuliani,
medag-lia d'oro.
S. E. MONS. EMANUEL
Vescov o di CastellallllJlal"e di Stabia.
Gratissima è giunta alla Casa-madre la no-
tizia del trasferimento di S. E. Mons. Federico
Emanuel alla chiesa Cattedrale di Castellamare
di Stabia ove abbiamo un fiorentissimo colle-
gio. Consacrato nell'anno della Beatificazione
di Don Bosco e deputato Ausiliare dell'Ero.mo
Card. Sbarretti nelle Diocesi di Sabina e Pog-
gio Mirtato, Mons. Emanuel crebbe giovinetto
all'Oratorio di Torino godendo le predilezioni
del Santo fondatore e, fatto salesiano e sacer-
dote, resse importanti Istituti con finissimo
tatto. Ora egli porta alla nuova Diocesi tutto
il fervore della su!! anima salesiana, e la Dio-
cesi, apprezzando il dono del Santo Padre, si
prepara ad accoglierlo con grandi feste.
Noi l'accompagniamo affettuosamente colle
nostre preghiere e coi migliori auguri.
- --- Ad multos annosi
I lavori di ampliamento:
la cupola del presbiterio.
Ritmo accelerato, tutto il mese di ottobre,
in vista specialmente della cruda stagione. Ul-
timate le superfici inclinate del tetto, si videro
balzare in poèhi giorni i solidi pilastri che
reggeranno la cupola del presbiterio di cui
anticipiamo una rapida descrizione.
Costituita internamente in cemento armato,
la cupola propriamente detta consisterà in
una calotta semisferica esterna, che si appog-
gerà ad un traliccio semisferico interno, con-
centrico ad essa. Entrambe queste strutture
insisteranno inoltre su un comune anello d'im-
posta.
La calotta esterna sarà costituita da una so-
letta dello spessore di 8 cm. annata secondo i
paralleli e i meridiani. Essa presenterà una
zona intermedia, con aperture in vetro ce-
mento, in corrispondenza di vetrate istoriate che
verranno collocate nella cupola interna. Que-
sta verrà costituita da un traliccio semisferico,
formato da 16 nervature meridiane e due ner-
vature parallele, oltre l'anello d'imposta e
quello di chiave. Le aree a forma di quadrilateri
sferici, tra esse racchiuse, verranno in parte
riempite per essere utilizzate a motivi decora- -
tivi, pàrte rimarranno vuote per accogliere
le vetrate istoriate.
Per provvedere alla manutenzione di queste
preziose vetrate, è già stata praticata, tra le due
calotte, un'intercapedine. La calotta esterna
s'appoggerà quindi a quella interna non se-
condo lince estese, ma soltanto per punti:
per questo si sono creaci dei pilastrini radiali di
sezione 30 X 30 cm. _nei punti d'incontro tra
le nervature della cupola interna. La cupola
esterna si appoggerà agevolmente su di essi.
L'anello d'imposta delle due cupole è so-
stenuto da 16 pilastri già visibili i quali costi-
tuiscono nel loro insieme il tamburo cilindrico.
Essi poggiano su una trave a pianta circolare
che è inserita in una grande trave a pianta
quadrata, a sua volta sostenuta nei venici da
quattro piloni della sezione di 1,25 X 1,25 m.
La struttura resistente, dalle fondazioni alle
due cupole, ha comportato l'impiego di 500 mc.
d i conglomerato e 480 quintali di ferro.
~ Chi non ha ancor mandato la sua
offerta, la mandi al più presto al
Rettor M aggiore. - E aperta la sotto-
scrizione pei mattoni: ogni mattone L. 1.

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IL GIUBILEO DI DIAMANTE
DELL' OPERA SALESIANA IN ARGENTINA
Con feste indimenticabili ed indescrivibile
entusiasmo l'Opera Salesiana in Argentina ba
celebrato il suo Giubileo di diamante richia-
mando autorità e popolo al lontano novembre
1875, quando S. Giovanni Bosco inviava da
Torino i suoi primi figli sotto la guida del fu-
turo Cardinal Cagliero, e prospettando attra-
verso ad eloquenti commemorazioni, presie-
dute dallo stesso Presidente della Repubblica
Gen. Justo, la rapida affermazione e l'ammira-
bile incremento, fino all'odierno sviluppo:
quattro Ispettorie Salesiane con 77 Case, e la
Missione della Pampa con 11 Residenze; due
Ispettorie delle Figlie cli Maria Ausiliatrice
con 34 Istituti.
L a commemorazione u:ffic~e al Teatro
Colo n alla presenza de1 Presidente
della Repubblica.
TI programma delle celebrazioni, ritardate al
luglio u. s. per l'attesa presenza del Prefett0
Generale della Società Salesiana, rappresentante
il Rettor Maggiore, e di altri due Superiori del
Capitolo, si iniziò colla commemorazione uf-
ficiale nel Teatro Col6n la sera del giorno 7.
All'ora stabilita, il primo Teatro della Capitale
era letteralmente gremito di. autorità e per-
sonalità, cooperatori, ex-allievi ed amici dell'O-
pera Salesiana. L'Inno Nazionale salutò l'in-
gresso del Presidente della Repubblica, Ge-
neral Agostino P. Justo e della gentile sua Si-
gnora, scortati dal battaglione degli Esplo-
ratori « Don Bosco u del nostro Collegio ed
Oratorio S. Francesco di Sales di Buenos
Aires. Facevano corona al Capo dello Stato
le LL. EE. Rev.me il Nunzio Apostolico
Mons. Filippo Cortesi, l'Arcivescovo di Salta,
Mons. Roberto J. Tavella, salesiano, il Vescovo
ausiliare dell'archidiocesi di Buenos Aires,
Mons. Fortunato J. Devoto, il Vescovo di
Santiago dell'Estero, Mons. Audino Rodri-
guez y Olmos, il Vescovo di Viedma, Mons.
Nicola Esandi, salesiano, Mons. Michele de
Andrea, Vescovo titolare di Temno e, tra le
personalità civili, il Rettore della Università
di Buenos Aires, dottor Vincenzo C. Gallo.
L'Ispettore Don Reyneri accompagnava il
rev.mo signor Don Pietro Berruti, Prefetto
Generale della Società Salesiana, rappresentante
il Rettor Maggiore, ed i due Capitolari, il signor
Don Tirone, Direttore Spirituale Generale,
ed il signor Don Serié, Consigliere Generale.
Offerto dai nostri Esploratori un superbo
mazzo di orchidee all'Ecc.ma Signora del Pre-
sidente, S. E. Mons. Audino Rodriguez y 01-
mos, vescovo di Santiago e il Rettore Magnifico
dell'Università, dott. Vincenzo Gallo, si succe-
dettero a cantare le glorie dell'Opera di Do.n
Bosco in Argentina, esaltando le Missioni della
Patagonia ed il sistema educativo del Santo.
I nostri alunni e le alunne delle Figlie di Maria
Ausiliatrice allietarono quindi l'eletto uditorio
con canti, declamazioni e quadri allegorici di
magnifico effetto. Diamo la traduzione del
discorso di S. E. Mons. Audino che è la sin-
tesi più completa dell'attività salesiana nei
60 anni trascorsi.
ll discorso dt Mons. Audino.
L'Opera s,•iluppata dai figli di Don Bosco nella
Repubblica Argentina -egli disse - durante i 60 anni
trascorsi dall'arrivo dei primi Salesiani, se la voles-
simo abbracciarein tutta la sua magnifica ampiezz,1, in
tutta la sua meravigliosa grandiosità, non si potrebbe
contenertl nei limiti di questo mio discorso, come
non si protrebbe ade,:iuacamente dimostrare dalle
manifestazioni, pur tanto splendide e straordin:u ie,
indette in que.<ati giorni. È un'epopea: ci vorrebbe
un poeta per cantarla; e un giorno, questo poeta.
certamente, si riveleràI
Quest'epopea racchiude la gloria delle più inclite
gesta; perchè, per la sua realizzazione, ci volle
Ili virile possanUt delle più ardue imprese, con-
giunta a un sublime ideale di redenzione preso
nel più profondo dei cuori, alimentato e infiammato
da un amore cosi forte, che non vi fu viole02a di
tempeste capace di sradicarlo. Anzi, le radici s'affon-
darono sempre più nel cuore di questi eroi da le~-
genda.
TL CAM.PO DI AZIONE
11 loro principale campo di lavoro fu il Sud Ar-
gentino, ed è necessario anzitutto conoscei·e lo sce-
nario su cui l'azione si svolse.
Rifacciamoci a sesMnt'anni addietro. È Bahia
Bianca l'ultimo baluardo della ci\\'iltà, che la preveR-
genza di Juan Manuel de Rosas fondò per contrap-
porre alla barbarie indomita. La sua p<>pola;,;ione
conta poco più di mille abitanti. Oltre Bahia, si
protende il deserto fosco e misterioso: immense
- - estensioni di sabbie mobili, che il pampero solleva
2 77

1.7 Page 7

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in vortici turbinosi. Piì'l oltre, una selva impenet18-
bile di lussureggiante vegetazione, irta di spine,
acute e laceranti come artigli. Deserto uniforme e
monotono, nella cui immensità il piede umano s'af-
fatica e si perde e il cuore resta oppresso dalla scon-
finata solitudine. A distanze enormi, ecco apparire
st11gni di acqua sporca e pozzanghere, ecco fauni che,
straripando, vengono assorbiti dall'arsura della
sabbia, resa calcinosa dai raggi infocati del imle.
E cosl per un'estensione di più di quattrocento
leghe.
Verso la cordigliera il paesaggio cambia repenti-
namente d'aspetto, trasformandosi in un meravi-
glioso incantevole quadro. Laghi div:ini, in cui sem-
brano compendiarsi tutte le bellezze, si susseguono,
gli uni aj:!li altri, con doviziosa profusione, per leghe
e leghe, fra giaggioli e araucarie, in mezzo a boschi
stupendi, circondati da strettissimi passaggi e gole,
da vulcani che illuminano come torcie gigantesche
S. E. Mons. Audino Rodrlguez mentre
pronuncia U dl,;corso commemorativo.
l'oscurità delle loro notti, e da montagne con le cime
ricoperte di neve, dalle falde meravigliosamente
variopinte dalla policromia di tutti i fiori.
Questo il quadro. La solitudine sconfinata del de-
serto e il silenzio secolare dei suoi laghi misteriosi
son turbati, cosi, soltanto dallo stridulo acuto grido
del selvaggio, che ha piantato il suo miserabile
baraccamento lontano dal consorzio civile. Non co-
nosce altra legge che la guerra e la rapina. Molte
volte ha invaso i villaggi dei cristiani seminando lo
spavento, la desolazione, la morte. Molte sono le
tribì'l, e vivono perennemente in lotta le une contro
le altre. In una cosa sola vanno d'accordo; nell'odio
alla civiltà e, sopraLtutto, ncll'odio aJ cristiano.
I banditori del Vangelo molte volte han cercato
di ammansire la loro ferocia, ma tutti gU sforzi
riuscirono inutili. Ancor non è spento il ricordo
orribile delle barbare cruddd! di cui furon vittime i
mjssionari Gesuiti, che dal Cile eran giunti fino a
J\\ahuel-Huapi. I selvaggi, penetrando fulminea-
mente nella Cappella provviso.ria, decapitarono spie-
tatamente sacerdoti e fedeli, donne e bambini, e
arrossarono del sangue delle loro vittime tutto il
pavimento e persino l'altare ove si stava celebrando
- - l'incruento Sacrificio.
TL SOGNO DI DON BOSCO
Ecco il territorio scelto da Don Bosco.
In un sogno misterioso egli aveva oontemplato,
in tutti i suoi dettagli, que1la immensa distesa di
terra cosi bisognosa della luce del Vangelo. Aveva
notato le ricchezze del suo sottosuolo: il petrolio, la
cui esistenza venne accertata poi cinquant'anni dopo,
e i ricchi minerali contenuti nelle viscere delle sue
montagne: scoperta - questa - che la Provvidenza
riserba alle generazioni future. Vide stendersi le
linee ferroviarie fino allo Stretto di l\\llagellano e,
lungh'esse, opulente città, piene di vita intensa, con
la Croce redentrice eretta sempre sulle torri dei loro
templi e sugl'innumeri Collegi, fondati dallo zelo
dei suoi figli, e brulicanti di gioventì'l irrequieta.
LE PRIME FONDAZIONI
Inviò quindi colà i suoi figli, i suoi figli migliori, i
prediletti del suo cuore. Nell'anno 1879 i Salesiani
fondavano il loro primo Collegio in Carmen de
Patagones, essendo a capo della Missione quell'il-
lustre personaggio che divenne poi Cardinale, don
Giovanni Cagliero, senza nessuna preoccupazione
della scarsezza dei mezzi, senz'alcun timore dell'in-
dio crudele e sanguinario, senza spaventarsi della
immensa distanza che li separava dai centri civiliz-
zati nè della mancanza di comunicazioni e di strade,
avendo dinanzi a sè il deserto cupo e inospitale,
insensibili al pericolo degli avversi elementi della
natura e all'affanno dell'incerto domani.
La prima fondazione si consolidò molto bene in
pochi mesi, e l'anno successivo si staccava in Viedma
un altro gruppo di eroici Missionari, costituendo
questa Residenza nel centro delle Missioni patago-
niche. Cominciarono quindi a espandersi per tutte
le direzioni e con passo sicuro giunsero, a poco a
poco, sino alle falde delle Ande in Chos l\\lialal e
Junin; sino all'estremo sud del continente in Chu-
but, Santa Cruz e Puerto Gallego&; sino al Capo
Penas della Tierra del Fuego; costeggiarono il Rio
Colorado e il Rio Negro con le loro Missioru in
Fortin Mercedes, Corone! Pringles, Conesa e Choele
Choel e penetrarono nelle immense pianure della
Pampa da Bahia Blanca, fondando le loro Missioni
in Generai Acha, Santa Rosa de Toay e Victorica •·
L'OPElùl DEI COLLEGf
Collegi e Missioni. Gli Ateniesi ritenevano che le
loro istituzioni dovessero esser governate do persone
anziane, perchè la piena virilità porta con maggior
ponderatezza e prudenza. Gli Spartani, invece, eran
convinti che la patria dovesse attender la sua salvezza
dalla gioventù, la qua.le è sinonimo di entusiasmo,
calore e forza, ed è appunto le forza che brandisce
le armi e soggioga i popoli. Gesù fondò decisnmente
il suo regno sopra i fanciulli. Inf:\\tti egli ammoni-
sce: «Se non vi farete piccoli come fanciulli, non
entrerete nel mio regno •· Fra Gesù e i fanciulli
non esiste separazione nè distarum. Essi compren-
dono e accettano la sua Dottrina, pura e sublime,
senza difficoltà, senza sforzo. Le tempeste della vita

1.8 Page 8

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ancòra non han corrugata la loro terlla fronte, nè iJ
fuoco delle passioni brutali ha ancòra offuscato il
loro candore. «Ti ringrazio, o Signore, cli aver
occulcato queste cose agli uomini sapienti e prudenti,
e di averle invece ri\\'elate ai fanciulli ~. Per questo
appunto il Collegio è l'opera più importante di re-
denzione.
Ma i Collegi salesiani significano, oltre a questo,
riabilitazione del lavoro, significano coltura artistica,
significano patriottismo.
a) Riabilitazione del lavoro. Infatti, disseminando
per il vasto territorio della Patagonia i loro Collegi di
Arti e Mestieri. i Salesiani bnn doto modo all'indio
meravigliose sue istituzioni e e celebrare le sue glorie.
E sopra le antenne dei loro Collegi sventolò per 111
prima volta l'amata Bandiern, che accolse tra le
sue pieghe l'indio cliseredoto con struggimento di
giubilo e con amore cli madre. E le loro bande lan-
ciarono al cielo, a salutare il sole, la musica vibrante
dell'inno della Patria, che ruppe il silenzio mille-
nario dell'immenso deserto e che le stesse Ande, da
lontano, ascoltarono commosse. Tutta la gente indi-
gena avrebbe cessalo di essere feroce e omfoida, se
l'opera dei Salesiani non fosse stata intralciate
dalle ingiustizie e dalle crudeltà di altri, che ,•enaero
in abito di persone civilizzate ad ini?annarla.
Buenos Aires. L'arrivo dell'Em..mo Cardinal San11aao L. Copello per la furu:ione dell'incoronazione.
di conoscere le proprie attitudini e di provvedere
onoratamente al proprio avvenire. Essi porlllrono
all'indio le prime tipografie e gli insegnarono, in-
sieme col mesliere, anche il modo di comunicare agli
alni i propri pensieri. Piantarono le prime Colonie
agricole, fondando stabilimenti ag. ari e organiz-
zando alle"amenti di bestiame, che diedero uno stra-
ordinario impulso al progresso della regione.
b) Significano coltura artistica. Lo attestàno le loro
pro<luzioni drammatiche, i loro cori, le loro bande.
I ragazzi indigeni, che si credettero un tempo inca-
paci di elevarsi fino alla bellezza ideale, son riusciti
a conseguire e ad assimilare a perfezione tutto
quanto c'è di delicato e di complesso nell'arte.
Quesra stessa città di Buenos Aires ebbe occasione
di applaudire e di ammirare le manifestazioni arti-
stiche date dagli abbronzati figli del deserto.
() E significano patriottismo. Insegnarono all'in-
cLio ad amare la Patria comune, ad osser,•are le
L'OPERA DELLE MISSIONI.
Collegi e .Missioni. Le Missioni sono la realizza-
zione del precetto del Divino Maestro: «Andate e
ammaestrate tutte le genti... fino agli ultimi confini
della terra •· E, letteralmente fino agli ultimi confini
della terra, si spinsero i Missionari salesiani. Ma,
eh.i conosce tutto questo vnsto territorio ? - avran
potuto pensare i primi Missionari. - Vi son forse dei
sentieri praticabili? Non è, inoltre, da tutti risaputo
che chi si avventura nelle immense solitudini del
deserto sterminato, muore di fame e di sete? E i
fiumi opulenti, e le gole impralicabili, e gli elementi
della natura spaventosamente avversi? E poi, anche
\\'Olendo fare astrazione da tutto questo, è mai possi-
bile affrontare il furore dell'indio e l'odio che questi
nutre contro il cristiano, per attendere paziente-
mente il momento propizio e indurlo a deporre i
suoi istinti sanguinari ?
- - 279

1.9 Page 9

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Gli Apostoli di Dio non seguirono mai i consigli
dell'umana prudenza. A cavallo, esplorando a poco
a poco la regione, patendo la fame e la sete, solcando
fiumi e scalando montagne, affrontando le più dure
privazioni, essi portarono la luce del Vangelo in
tutta la Patagonia. Parecchie volte Mons. Cagliero
percocse tutta la Patagonia fino a .MagaJlanes. 11
Padre M"lanesio, sempre a cavallo, attraversò ven-
tisette volte le pericolose vette andine e, in diciotto
anni di apostolato, percorse 65.270 chilometri. II
Padre Pedemonte fa testimonianza, nella sua rela-
zione all'Arcivescovado di Buenos Aires, che in un
solo anno furono percorse 4000 leghe. E cosl in
sel{uito. Non c 'è ostacolo, in tutto l'orbe terracqueo,
capace di arrestare lo z-elo degli Apostoli del Signore.
E l'indio ? Egli comprctie assai bene, vinta In seh-aggia
diffidenza del suo istinto prim.itivo, lo spirito di sa-
ci:ificio dei suoi civilizzatori, e amò sinceramente il
Missionario. • Padre degli indi • essi stessi chiamarono
con effusione e tenerezza, il Padre Milanesio. E
ancor oggi, nelle veglie familiari, i nonnì cadenti,
con voce tremula, raccontano ai loro nipoti, colmi
di riconoscenza, con quanto amore quell'uomo
bianco aiutò i figli del deserto nelle loro necessità
e li soccorse nelle loro miserie, con quanto disinte-
resse ne asciugò le lagcime e li difese contro la ti-
rannla dello sfruttatore o del capotribù ingiusto...
Le 1\\1issioni salesiane furono e sono redenzione
spirituale. Fecero, degli indi, uomini morigerati e
onorati. In meZ7,<> a quella razza, ch e Darwin
giudicò lJI più abbietta del mondo, sorsero anime
incantevoli, spiriti sublimi, gigli fragranti di vergi-
nità, nei cui petti d ivampò la fiamma del perfetto
amore. Come quella Maria Luisa Ona, che volle
•:ecarsi fino a Torino per ringraziare, a viva voce, Don
Bosco di aver dato alla sua tribù i più bei doni del
Cielo per mezzo dei suoi figli. E il santo Fondatore
si intenerl fino al pìanto. Come quella Maria Pa-
cifica, che a sette anni implorava piangendo di essere
ammessa allil Prima Comunione, e quando le an-
nunciarono che avrebbe ricevuto ;1 suo Dio, il suo
giubilo fu cosi grande che, nel bacio divino della
sua Prima Comunione, consegnò l'angelica sua anima
all'r.mato Dene, come la fiammella di un cero che,
levar,dosi in alto verso il cielo, lascia nell'ombra il
cere stesso da cui ha vita. Come quel Raimondo
Diaz, che fu singolarmente amato dalla sua trjbù
per l'ottimo carattere e per lo spiccatissimo ingegno,
e al quale la stessa Madre di Dio apparve per dfrgli
che voleva celebrare in sua compagnia nel Cielo
la Festa della Immacolllta Concezione. E come il
medes.imo Namuncun\\, Signore della P.mn-pa, che dal
suo esilio della Cordigliera, all'età di 86 anni, mandò
in cerca di Mons. Cagliero, e aLtorniato dalla sua
famiglia e da rutta la sua trjbù, come Clodoveo, re
dei Franchi, chiese per tutti la grazia del Battesimo,
perchè voleva morire contento. Oh, come dev'essere
stato gradito a Dio questo episodio, se inculcò nel
cuore di uno dei figli del famoso cacico la vocazi<;me
sacerdotale I
Le Missioni salesiane furono redenzione, ma fu-
rono anche beneficenza, progresso e scienza.
- - Che furon beneficenza, son Il a dimostrarlo gli
Ospedali di Viedma, Rawson e Barìloehe, il primo
dei qUàli ebbe a Direttore il Padre Evasio Garrone,
medico eccezionale, cuor d'oro e mente elevata.
Furono progresso. Il telegrafo pose in comuni-
cazione col resto del Paese le remote regioni pata-
goniche; la luce elettrica illuminò i suoi nascenti
villaggi, e le filande provvidero di vestiti i figli del
dcse to. Si aprirono strade in tutte le direzioni, e
le navi solcarono q uei fiumi che l'indimenticabile
M nns. Fognano aveva esplo('tlto.
La bassa valle del Rio Negro è un giardino in fiore.
?vla colà, commisti al limo della terra feconda, vi
son pur cosparsi a profusione i sudori e le lagrime
del Padre Stefenelli. ])a esperto naluralistll, egli ri-
conobbe subjto le risorse di quella terra; ma era
necessario i:rr:ìgarla convenientemente. Lavorando
insieme con i suoi ricoverati, tracciò un piccolo
canale, che risultò insufficiente, cagionando la per-
ditll dei raccolti con il conseguente avvilimento dei
coloni. Acquistò allora, con grandi economie e
sacrifici, un motore per far azionare una pOIJJpa n
forza centrifuga, capace di produrre la elevazione
di 300.000 litri d'acqua all'ora. Ma siccome non
aveva mezzi per trasportare il macchinario da Pat:1-
gones fino alla Colonia Generai Roca, si mise perso-
nalmen te a dirigere il trasporto; ed ecco l'insigne
naturalista adattare la sua macchina, aggiogare tte
paia di buoi e viaggiare, cosi, lungo il deserto per
più di on mese, seduto al timone del carro, fino o
coprire le 120 leghe che separavano le due località.
E fu in questo modo che la Colonia ebbe acqua in
abbondaiua e venne trasformata in un vero giardino.
Le Missioni salesiane diedero grande incremento
anche alla scien7.a, e in sommo grado. La terra scono-
sciuta potè venir apprezzata in tatti i suoi aspetti
solo per il lavoro e l'intraprendenza degli insigni
pionieri che realizzarono cotanta impresa. Fu resa
nota lJI sua geografia dai confini fino allora non
ancor definiti. Venne cosl conosciuta la sua geologia
e la sua paleontologia. Venne profondamente stu-
diata la sua meteorologia. Destò grande ammirazione
la sua fauna e In sui, flora. Le tribù col loro linguaggio
e le loro caratteristiche locali vennero sapientemente
illustrate fo libri interessantissimi.
U mondo conobbe la Patagonia dopo la pubblìca-
zione dell'opera del Padre Carbajal, intitolata ap-
punto La Patagonia e compendiata in quattro splen-
didi volumi. Nel libro Por el Alto Neut/flm dello
stesso autore, il lettore assiste sbigottito all'odissea
di quest'uomo di ferro che percorse tutta la regione,
superando altitudini di 2.000 metri, fino a raggiun-
gere il culmine del Picco Domuyo a 4.299 metri sul
livello del mare.
Senza sentieri, senza rifugi, senz'aiuro d'altri
uomini, 1n mezzo al terri:ficante silenzio degli abissi,
esplorò il Padre De Agostini la Tìerra del Fuego,
supernndo spaventosi precipizi e scalando impres-
sionanti pareti di granito, aiutato salo dalla sua stra-
ordinaria abilità e sangue freddo. Egli scoperse due
profondi crepaccì per dove, spaccate le rupi nel
corso dei secoli, ora il mare si addentra nel continente.
E sopra il Picco pìù alto dell'inaccessibile Monte
Olivia, ebbe il vanto di potere inalberare la ban-

1.10 Page 10

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diera azzurra e hianca. Il suo magnifico libro
I miei viaggi della Tera del Fuoco, in cui fotografie
nitidissime pongono in luce le grandiose orride bel-
lezze di quella regione, è stato tradotto in tedesco,
in inglese, in magiaro e in italiano.
La Lingua, i costumi e le tradizioni degli indi She/k-
1,am son trattati assai bene nell'apprezzatissimo libro
del Padre Beauvoir Gli Shelknam. E La etnografia e
il folklore dei Fueghini, sono stati sapientemente
esposti nell'opera del Padre Cojazzi Gli Indi del-
l'Arcipelago Fueghino.
Rari, eccezionali, esotici, unici al mondo, sono i
Musei di Punta Arenas e di Fortin Mercedes, che
contengono la Mineralogia, la Fauna e la Flora della
Patagonfa.
Ma l'attività scientifica salesiana di maggior rilievo
è forse la rete di Osservatorii meteorologici, sparsi
in tutta lll Patagonia. Il Comitato Internazionale
di Meteorologia Polare aveva riconosciuto l'impor-
tanza di collocare Stazioni meteorologiche nella
regione più australe del glòbo, come consigliava il
suo illustre Presidente Padre Denza nel CongrCl>so
Meteorologico di Venezia del 1881. Attenendosi
quindi a queste direttive, i Salesiani impiantarono
i loio Osservatorii meteorologici in questa regione,
quando tal genere di opere era appena conosciuto, e
riuscirono - come afferma.va lo stesso Padre Denza
- a far annoverare uno di questi, quello di Punta
Arenas, tra i più importanti del globo.
Il numero degli allievi nel corrente anno è salito
a 24.855 giovani, e a 16.059 fanciulle. Pensate quale
ricche2ZB di bene e di virtù apporteranno tutti
quCl>ti giovani e tutte queste ragazze nella società
argentina, in tutti i ceti sociali, nella famiglia, nella
classe operaia, nelle classi dirigenti, nelle scuole,
nell'esercito, nelle istituzioni cattoliche. È il lievito
del Vangelo che trasforma tutta la massa.
E perchè il bene della scienza e quello della fede
non soffrano scamb:evole danno, la Società Sale-
siana ha incorporato nell'Insegnamento governativo
dieci dei suoi Collegi, con valenti Professori diplo-
mati, scelti era distinti Sacerdoti salesiani, che banno
approfondito lo studio delle scienze umane e delle
scienze divine dell'umiltà e della modestia, e hanno
conseguito onorificenze e lauree segnalandosi splen-
didamente nelle giostre universitarie.
LE FIGLIE Dl MARlA AUSILIATRICE
Tutto questo è indubbiamente prodigioso. Ln
storia di ciascuna missione, di ciascun collegio, di
ciascuno di questi eroici operai evangelici, è veramente
straordinaria. Ma, quando si scriverà il poema di
questa epica conquista, il canto più delicato e più
soave, sarà quello che celebrerà le gesta delle Figlie
di Maria Ausiliatrice.
Esse seguirono le orme insanguinate del Missio-
nario; penetrarono, come lui, nel cuore del deserto
e fondarono i loro Collegi, sostenendoli in mezzo a
privazioni, a rn_iserie e a inauditi sacrifici con Jn co-
stanza e l'amabilità c;lel loro cuore squisito. E alle
fanciulle indigene fu dato di godere le dolcezze della
loro materna bontà, di impara.re a leviir verso il
cielo gli occhi supplichevoli e di dedicare tutta la
loro attiviti al lavoro che nobilita. So.rsero cosl anime
belle e incantevoli, come le Agnesi e le Cecilie delle
Catacombe, come gli angeli della Giudea che il
Maestro accarezzò con le sue mani divine.
L'APOSTOLATO NELLE ALTRE PARTJ DEL
PAESE
L'apostolato salesiano non si è limitato, come ben
sapete, alla sola Patagonia. Abbraccia rutto il Paese.
Ma quest'apostolato è sufficientemente da voi cono-
sciuto. Occorre tuttavia ricordarlo, almeno in una
rassegna sintetica.
Dopo sessa.nt'anni, la Repubblica Argentina anno-
vera, nel proprio territorio, 11 1 Collegi salesiani, di
cui 77 per giovani, diretti da Sacerdoti, e 34 per
fanciulle, diretti dalle Figlie di Maria Ausiliatrice.
11 Rettore Magnifico dell'Un iversilà di Buenos Aires
Avv. GaJlo, inizia il suo discorso net teatro "Colombo".
Questo sjstema di penetrazione della verità e
del bene, venne esercitato, inoltre, dai libri e dalle
riviste nei Circoli e nelle Associazioni di vario genere,
dove non può giungere l'influsso della scuola. Tutte le
sue Tipografie, da sessant'anni a quCl>ta parte, sen7..a
fermarsi un sul giorno, e sotto l'attenzione vigile dei
suoi instancabili operai, van disseminando la ve-
rità in libri innumerevoli, in molteplici riviste, e in
una nube, o meglio in una pioggia benefica di opu-
scoli e foglietti volanti.
Infine, dove non arriva nè scuola stampa,
arrivano gli Oratorii festivi. «Assediate le città con
Oratorii festivi •• aveva consigliato Don Bosco. E
cinte cosl le città come da un nastro candido, venne
di molto rialzato il livello morale di parecchi rioni
periferici cittadini; e quelle mani, che prima brandi-
vano armi omicide in disprezzo ad ogni autorità
e disciplina, furono indotte a impugnare il ramoscello
d'olìvo, simbolo della pace, e la torcia incandescente,
simbolo del progresso.
-
-

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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CONCLUSIONE
Signori! TI pToblema di questi giorni, grigi e ma-
ligni, che pur siamo costretti a vivere, non è più
che uno solo: far si che Titomi Cristo al cuore in-
fermo dell'umanità che si contorce in uno spasimo di
agonia, perchè sente la mancan7.a della vita divina,
per la quale fu creata, la vita divina che è Cristo.
Tutti hanno bisogno di té - scrisse Papini -
anche quelli che non lo sanno: anzi quelli che non lo
sanno, molto più di quelli che lo sanno. L'affamato
crede di cercare il pane, e ha fame di te; l'assetato
crede dì anelare l'acqua, e ha sete di te. L'amma-
lato si lusinga con l'ansia della salute, e il suo male
non è altro cbe la mancan7,a di te. Colui che cerca
la bellez:.:a nel mondo, cerca, senz'accoTgersene, te,
che sei la belle= intera e perfetta; colui, che nei
suoi pensieri persegue lo verità, desidera, senza vo-
lerlo, te, che sci l'unica verità degna d'esser cono-
sciuta; e colui che s'affanna in cerca della pace,
non cerca che te, la sola pace in cui possono ripa-
rare i cuori più irrequieti. Essi ti chiamano senza
saperlo, e il loro grido è indicibilmente più dolorante
del nostro ♦•
Ebbene, Cristo ritornerà, perchè E~li solo sa quanto
grande è la nostra desolaz.ione e la nostra nùseria ;
perchè è impossibile che si riso)~ in nulla tutta
questa 11pasmodica nostra ansietà; e perchè il nostro
wido e le nostre lagrime non è possibile che s'in-
frangano per sempre nel cielo come contro una
muraglia di piombo.
E ritornerà quando la santa carità di Don Bosco
invaderà, come irrompente cascata, j cuori di tutti
gl'insegnanti, di tutti i maestri, di tutti gli educatori;
quandQ tutti i fanciulli saran trasformati dallo
sguardo luminoso di Don Bosco. Ritornerà quando
tutti gli operai col braccio, con la mente e col cuore
forgeranno da se stessi, lavorando. l'ideale che additò
loro Don Bosco; quando tutti gli uomini vivranno
In vita di bontà, di giustizia e di fratellanza che Don
Dosco amò.
Afrettiamo intanto, col nostro sforzo, col nostro
proposito e con la nostra instancabile sollecitudine,
l'alba di questo giorno, del giorno che attendiamo,
del giorno di Cristo, del giorno della giustizia e
dell'amore.
Il Magnifico Rettore dell'Università, col
fascino irresistibile deUa più nobile eloquenza
ha esaltato il sistema educativo del Santo
Fondatore. Avremo forse occasione di dame
presto i tratti più salienti. Gli applausi scro-
sciavano quasi ad ogni peciodo, elevandosi
al colmo deU'entusiasmo quand'egli proclamò
solennemente che, negli anni del suo Ret-
torato, le lauree più belle furono riportate
dai figli di Don Bosco.
Un corteo di x5.ooo giovani.
L'indomani tutta la Capitale fu commossa
da uno spettacolo meraviglioso. Quindicimila
- - tra giovani e giovinette dei nostri Istituti e di
282
quelli delle Figlie di Maria Ausilfatrice sfila-
rono in superbo corteo, nel pomeriggio, per
le vie principali di Buenos Aires, al Palazzo del
Governo ed al Palazzo Arcivescovile, con mu-
siche e vessilli in un tripudio di giovinezza,
fra le entusiastiche acclamazioni della folla,
che riandava col pensiero al modesto per
quanto cordiale ingresso dei primi dieci Sale-
siani nel novembre del 1875. Al balcone del
Palazzo del Governo era il Presidente della
Repubblica, Gen. Justo colla sua signora Anna
Bema!; i Ministri della Giustizia e della Pub-
blica Istruzione e dell'Interno, j) Segretario
della Presidenza, il Decano navale, ed altri
alti funzionari dello Stato; gli Ecc.mi Mons.
Esandi, vescovo di Viedma col Vicario Gene-
rale Mons. Borgatti, e Mons. Serafini, ausiliare
dcli'Arcivescovo della Plata; il Governatore
del Chubut; il Rettore dell'Università di Bue-
nos Aires; il Senatore Santa Marina colla Si-
gnora ed il fior fiore della Dame dell'aristo-
crazia. Al nostro Prefetto Generale Don Ber-
ruti facevan corona il Direttore Spirituale Don
Tirone, il Consigliere Generale D. Serié, gli
Ispettori D. Reynerì, D. Manachino, D. Ali-
berti, D. Puertas, D. Picabea, D. VauJa,
D. Cabrini. Al Palazzo Arcivescovile assisteva
Sua Eminenza Reverendissima il signor Car-
dinale Luigi Copello, Arcivescovo di Buenos
Aires, con canonici, prelati ed ufficiali della
Curia.
Ci limitiamo ad indicare i gruppi che sfi-
larono nel corteo:
Collegio Pio IX di Arti e Mestieri; Esplora-
tori di Don Bosco Battaglione e Collegio San
Francesco di Sales; Battaglione 3° e Collegio
D. Bosco; Battaglione 4° e Collegio Santa Ca-
terina; .Battaglione e Collegio San Gio-
vanni Evangelista; Battaglione e Collegio
Leone XIII di Arti e Mestieri; Battaglione
e Collegio di Bemal; Battaglione 10° e Col-
legio de La Plata; Battaglione 13° e Collegio
San Isidoro; Battaglione e Collegio di Ro-
sario; Battaglione 19° e Collegio San Nicola;
Battaglione 14° e Collegio cli la Ensenada;
Battaglione 15° e Collegio Sant'Antonio; Bat-
taglione 21° di Mar del Plata; Battaglione 24°
di Lanus; Battaglione 27° di Bahfa Bianca;
.Battaglione 33° di Paran~ (Entre Rfos); Ramos
Mejfa; Salta; Cordoba; Tucuman; Viedrna
e Patagonia. Scuole Agricole Del Valle e La
Trinidad. Collegi di Maria Ausiliatrice: di
Almagro, Barracas, Boca, Caray 556, Soler
5942, AvellaneJa, Bcrnal, Ensenada, La Plata,
Moron e San Isidoro.
Chiudeva la colonna lo squadrone della
polizia a cavallo.

2.2 Page 12

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Un banchetto di 600 Ex-allievi.
A sera, nell'ampio « Salone bianco» del Club
Italiano, gli ex-allievi vollero offrire un ban-
chetto al rappresentante del Rettor Maggiore
ed ai Superiori, per aver agio di dire tutto il
loro affetto e la loro riconoscenza pei Salesiani
che curarono, nel nome e collo spirito di San
Giovanni Bosco, la loro giovinezza. Organiz-
zato con quell'abilità che è propria della se-
zione argentina, gli ex-allievi convennero dai
vari Centri della Repubblica in numero di
oltre seicento, intonando subito l'ambiente
ad una cordialità squisitamente salesiana.
L'Inno Nazionale e l'Inno di Don Bosco aper-
sero e chiusero l'agape fraterna. Il Presidente
del Segretariato Regionale, Giuseppe Fereccio,
e numerosi rappresentanti rlei vari u Centri
ex-allievi" elevarono quindi nobili discorsi di
omaggio, rievocando care figure di antichi
superiori ed esaltando soprattutto il mirabile
apostolato del Card. Cagliero, di Mons. Fa-
gnan~, ~ Mons. Costarnagna e di D. Vespi-
gnam. Risposero applauditissimi D. Serié, e
D. Berruti.
Triduo solenne ed incoronazione della
statua di Maria Ausiliatrice.
Ma le celebrazioni civili non furono che una
preparazione alle grandi feste religiose culmi-
nate colla solenne incoronazione della statua
di Maria SS. Ausiliatrice nel nostro Tempio
monumentale di San Carlo.
Dal 23 al 25 luglio predicò il triduo il rev.mo
Mons. Giuseppe Borgatti, vicario generale della
Diocesi di Viedrna, attirando ai santi Sacra-
menti folle straordinarie di allievi, ex-allievi e
cooperatori. Quindi, il giorno 26, il sig. Don
Berruti celebrò la Messa della Comunione
generale per gli alunni del Collegio Pio IX ed
il Nunzio Apostolico S. E. Mons. Cortesi,
per i ~o_opef'll,,tori, ex-allievi, e Associazioni par-
ro_cchiali. Alle 10,30, sali poi l'altare il sig. Don
Tirone, per la Messa di ringraziamento; e,
dop_o una fervida allocuzione del sig. Don
Sené, Sua Eminenza Reverendissima il Car-
dinale Arcivescovo e Primate Luigi M. Co-
peUo iniziò il sacro rito della solenne incoro-
nazione della statua della Madonna Ausilia-
trice, che si svolse magnifico fra uno splendore
di luci e profumi di fiori, al palpito ardente
d~ll~ fe~e ~ della pietà filiale di migliaia e mi-
glwa di arume. Facevano corona all'Eminentis-
l'imo Cardinale gli Ecc.mi Vescovi Mons. De-
voto, Mons. Esandi, Mons. Tibiletti e Monsi-
~or_ Serafini, coi Superiori suddetti, prelati,
dignità e personalità del clero e del laicato.
La scuola salesiana di Bemal eseguì magistral-
mente il seguente programma musicale: Bossi,
gran coro, per organo; LAMBRUSCHJNI, Tu es
sacerdos, a solo per tenore; PAGELLA, Virga Po-
tens, antifona a 4 voci miste; BACH, preludio
per organo; PAGELLA, Magnificat, a 4 voci
miste; Te Deum, more sixtino, di autore ano-
nimo; Duso1s, toccata per organo.
L'imponente cerimonia chiuse il ciclo dei
festeggiamenti lasciando nel cuore di tutti le
più care impressioni ed animando Salesiani,
Figlie di Maria Ausiliatrice·, Cooperatori ed
Exallievi a nuovo slancio di apostolato per la
cristiana educazione della gioventù, speranza
della Chiesa e della Patria, per Je fonune del
domani.
IN FAMIGLIA
ITALIA - LUZZOGNO. - Il primo pon-
tificale di S. E. Mons. De GiuJi ad onore
di San Giovanni Bosco.
S. E. Mons. Raffaele De GiuJi, vescovo di
Capaccio Vallo, appena consacrato nella sua
bella prepositurale di Domodossola, fu invitato
al paese natio di Luzzogno pel suo primo ponti-
ficale. E fu ad onore di S. Giovanni Bosco.
La popolazione venne preparata da un triduo
predicato da Don Nigra, ed offerse alJ'illustre
suo concittadino, ex-allievo salesiano, la grande
g~oia di una festa tutta improntata allo spirito
di Don Bosco, dalla comunione generale fino
alle cordiali manifestazioni di giubilo e di ve-
nerazione per l'alta dignità cui venne elevato
dalla fiducia del Santo Padre. Don Bosco
accompagni ed assista l'ottimo Pastore nella
sua diocesi e benedica largamente le sue fatiche
episcopali.
MONSAMPIETRO MORICO. - Il Po-
destà cav. uff. avv. Francesco Amici ha pro-
clamato S. Giovanni Bosco concittadino e pa-
trono del Comune, provvedendo una bella
statua del Santo ed una artistica cappellina
che perpetuino il fervore suscitato durante le
feste da lui promosse e preparate quest'anno
dal triduo predicato da D. Marinangeli.
NOVI UGURE. - Dal giorno della bea-
tificazione è tutto un fervore di devozione a
San Giovanni Bosco. Le feste annuali curate
affettuosamente dal Prevosto di ·S. Pietro Don
Traverso, hanno favorito l'entusiasmo degli
ex-allievi e della popolazione che sta costruendo
-
:::::::

2.3 Page 13

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GIUBILEO DI DIAMANTE
Ai marg111r: L'imponente corteo aperto dai Giovani Esploratori
"Don Bosco". - Jstantanee della sfilata cli x5.ooo giovani dei
- - nostri Collegi per le piazze e le vie principali di Buenos Aires.

2.4 Page 14

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DELL'OPERA SALESIANA
============IN ARGENTINA
Al centro: Il Presidente della Repubblica assiste dal balcone del
Palazzo del Governo. • S. Em. il Card. Copello incorona la statua
- - di Maria Aus. • D. Berruti e D. Tirone all'accademia d'omaggio.
285

2.5 Page 15

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una bella chiesa ad onore del Santo, mentre zioni cattoliche e di gran pubblico di fedeli,
si sistema la via a lui dedicata. Quest'anno la statua del Santo percorse in processione
decorò le funzioni S. E. Mons. Capettini. le vie della cittadina resa ancor più graziosa
dalla festa di drappi e di fiori che offrivano
PONTICELLI. - Il ,25 ottobre u. se. il finestre e poggiuoli.
Parroco ha benedetto l'Oratorio dedicato a
S. Giovanni Bosco, chiudendo nel modo più
proficuo le feste del Santo decorate dalla pre-
senza dell'Ispettore Salesiano di Napoli e
chiuse da un'ottima conferenza dell'avv. pro-
fessor Di Stefano sull'opera degli Oratori.
PERU' - LJM;.g_. - Ad onore del Nunzio
Apostolico.
Prima che S. E. Mons. Gaetano Cicognani
lasciasse la Nunziatura di Lima per quella di
Vienna, Salesiani ed alunni gli vollero tributare
SAN BENEDETTO PO. - Anche a San un affettuoso omaggio di venerazione e di grati-
Benedetto Po una pia persona ha regalato alla tudine pei benefizi ricevuti nel corso della sua
parrocchia una bella statua di Don Bosco ed missione diplomatica nella Repubblica Peruana.
il popolo ha tributato al Santo grandiosi fe- Accolto all'ingresso dell'Istituto dalla banda
steggiamenti resi più solenni dalla presenza di e dai Giòvani Esploratori, S. E. venne accompa-
S. Ecc. Mons. Bertazzoni, Vescovo di Po- gnato dal Direttore nel salone-teatro, ove i
tenza e Marsico Nuovo, già parroco della mille alunni gli offersero un riuscitissimo tratte-
città. Durante la Messa solenne, S. E., che ebbe nimento musico-letterario. L'Ispettore Don
la fortuna di conoscere il Santo negli ultimi Manachlno ringraziò il Nunzio Apostolico
anni della sua vita e fu alunno deU'oratorio di della patema benevolenza prodigata ai figli di
Valdocco, tenne per circa un'ora avvinta l'at- Don Bosco, ed all'omaggio dei Salesiani di
tenzione del pubblico che gremiva l'immensa Lima si associarono le rappresentanze del
basilica, rilevando le singolari virtù dell'uomo Collegio di Callao e della Casa di formazione
....
di Dio e tratteggiando con tocchi rapidi e di Magdalena del Mar. S. E. rispose con com-
magistrali le vaste opere di Don Bosco. Nel mosse parole di addio e di benedizione, assi-
romeriggio, coll'intervento di tutte le Associa- curando anche oltremare il suo paterno ricordo.
- Lima (Perù).• Durante l"accademia d'addlo al Nunzio Apo,;lolico Mons. Clcognan-1.

2.6 Page 16

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..
DALLE
NOSTRE
-
MISSIONI
La p r ima Croce suJ Rio das Mor 1es.
MATTO GROSSO (Brasile).
Sulle tracce delle nostre vittime...
(Contmr,a,cione: .,,4; nwn= pr,c,dmte).
La comitiva si componeva, oltre ai tre Sa-
lesiani, dj altre tre persone per tutto il fab-
bisogno e di un indio Carajiis, antica cono-
scenza di D. Colbaccb.i.ni, che si offerse ad
accompagnare i missionari. Compagnia pre-
ziosissima questa dell'indio per la sagacia e
sensibilità straordinaria dei figli della selva, in
quello che è, si può clire, il loro regno.
Celebrata la santa Messa, fatto uno spuntino
e ripreso il viaggio, la navigazione scorse
tranquilla, allo spettacolo incantevole della ver-
gine natura tropicale. Verso mezzogiorno so-
starono in un tratto ombreggiato dalla foresta
riposando e sonnecéhiando in attesa della me-
ridiana refezione.
FUOCO NELLA SELVA.
Quand'ecco l'indio Carajàs scatta in piedi,
fiuta l'aria, guarda in giro, scruta l'oriz-
zonte e lo fissa immobile; quindi dà una
voce, ed indicando colla mano un punto
all'orizzonte, con parola quasi monosillabica:
1t Là... -dice - fuoco... selvaggi... Chavantes...
fumo... si, fuoco... i Chavantes sono là... ci
hanno visto». Tutti spingono lo sguardo verso
il punto indicato, e notano infatti distinta-
mente una leggera nube che, a guisa di co-
lonna si alzava al cielo... Era realmente fumo.
Q È il segnale, è il segnaleI - ripeteva a scatti
l'indio Caraji\\s - Essi ci hanno visto ed av-
visano i loro compagni che vi è pericolo »...
D. Colbacchini ricordò allora ciò che i vecchi
Bororos gli avevano pii) volte raccontato. Gli
pareva di sentire anche la cu pa voce del suo
amico indimenticabile il cacico Michele Uke-
wagi.iu: « Quando nel nostro territorio, uno di
noi scorge qualche cosa di anormale ne dà su-
bito avviso ai compagni ignari e sparsi, facendo
alzare al cielo una colonna di fumo, nell'ora
in cui il sole si trova proprio in mezzo. È
segnale di un pericolo, è l'ordine di riunirsi
tosto, la chiamata a raccolta... per comuni-
carsi gli eventi e decidere sul da farsi ,,. Usa-
vano veramente cosi: visto un pericolo, un
selvaggio si arrampicava fino alla sommità di
uno dei più alti BUiity, una palma che si
slancia al cielo per oltre 20 metri, portando
ritta in alto la sua venusta chioma (mauritia
vi.nifera). sulla cima, ammucchiava un gran
fascio di foglie secche della stessa palma, di
erbe, di rami e d'altro combustibile e vi ap-
piccava il fuoco. Subito si alzava al cielo la
bianca leggera colonna di fumo che diceva a
tutti il pericolo e invitava tutti all'adunata.
I nostri si guardarono in faccia senza dir
parola. Ma l'indio insisteva: 11 Ci hanno visti,
non c'è dubbio! Vedremo che cosa pensano.
- - Se oggi o domarli vedremo un altro segno di

2.7 Page 17

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fuoco, bisognerà stare in guardia: è segno di
guerra, cattivo segno ». Era la realtà. Non po-
tevano più illudersi: erano veramente entrati
nel territorio <lei terribili Chavantes. Questi
si erano accorti della loro presenza ed, avvi-
sandosi vicendevolmente, davano ai nostri il
segnale di sfida. dunque, a destra, a poca
distanza, era il nemico ch'essi cercavano tanto
ansiosamente cli farsi amico...
Fecero la frugale refezione, e poi ripresero
il viaggio. Ma il pensiero e l'occhio era
sempre là dove avevano visto innalzarsi al
cielo la bianca colonna <li fumo.
!augurato. Le più ardite congetture farebbero
derivare i Chavantes dalla tribù dei Cerentes,
che abitava il basso Rio Tocantins ed affluenti.
80 o 100 anni fa all'incircà la grande tribù
madre si sarebbe divisa in due parti. I più
non volendo o non potendo sottostare alle ves-
sazioni dei civilizzati, refrattari a qualunque
innovazione di vita e di costumi, cercarono ri-
fugio in altri lidi coll'emigrazione e andarono
vagando fino a che giunsero alle rive dell'Ara-
guaia. Ma non sentendosi ancora ben sicuri,
lo attraversarono e si internarono nella vasta
regione tra l'Araguaia e lo Xingù, stabilendo
Lo spìaz~o del ..barranco"
ove I Chavantcs lesero l'ag-
guato ai MissionarJ per ucci-
der!L
L'erta sponda per cui $ali-
rono l Missionari nella spe-
ranza di PoteJ;Si intendere e
convertlro I selva.1UJl.
IL REGNO DEl CIJAVANTES.
La tribù dei Chavantes domina nella più
assoluta indipendenza una superficie di òltre
100.000 chilometri quadrati: la grande meso-
potamia, compresa tra I'Araguaia a levante
e lo Xingù a ponente, attraversata nel mezzo
dal Rio das Mortes. Essi vivono nell'immensa
zona del tutto inesplorata, senza che alcuno
finora abbia mai potuto sa.pere chi essi siano
realmente e che cosa facciano. Ogni tentativo
di contatto fu inesorabilmente frustrato. Dei
pochi che li poterono avvicinare, non tornò
indietro nessuno: tutti lasciarono la vita sotto
le terribili clave dei barbari. È la tragedia che
mescolò di lagrime e tinse di sangue il fiume
- - di dolore e di morte che porta il nome ma-
la loro sede nell'immensa zona. II mistero che
li avvolge e che si estende a tutta la regione,
la fama d'una ferocia sanguinaria formò an-
che tra i Bororos ed i Carajàs come già tra i
civilizzati un largo tessuto di fantastiche imma-
ginazioni e stravaganti supposizioni. La loro
tattica è l'imboscata: attaccano a tradimento,
piombano sulle povere vittime, con formidabili
colpi di clava, ne fracassano il cranio, ne de-
nudano i corpi, lasciano per Jo più, sui cada-
veri i randelli usati e fuggono come fantasmi
scomparendo per l'oscuro dedalo della foresta.
Non si sa altro dei Chavantes che erano cosl
vicini ai nostri in quel momento. La naviga-
zione procedette senz'altre sorprese fino a sera.
A sera s'accamparono per prudenza sulla riva

2.8 Page 18

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destr"'3 del fiume. T selvaggi avean dato 1'al-
1arme alla sinistra; non era prudente scendere
sulla stessa sponda. I Chavantes per fortuna
non hanno canoe; il nuoto, oltre ad esser fa-
ticoso, di notte specialmente è assai pericoloso:
l'acqua del fiume offriva quindi un elemento
di sicurezza e di tranquillità.
DI NUOVO FUOCO: SEGNO DI OSTI-
LITÀ.
Intorno, nulla di anormale. 11 fumo era
scomparso, l'orizzonte era ben clùaro. Le loro
intenzioni si sarebbero capite all'indomani. La
notte infatti passò senza incidenti straordinari.
Non mancò la noia delle zanzare e il turno
di veglia forzata pei temibili cd implacabili
coccodrilli; i;na le ore di riposo in complesso
trascorsero abbastanza tranquille. Ripresa la
navigazione all'alba, fino alle dieci nessuna sor-
presa. Alle dicci un nuovo allarme. L'indio
Carajài , che stava al timone, indicava alla
sua destra un altro fuoco. Nel terso azzurro
del cielo, si delineava una nera colonna d.i
fumo, che si alzava lenta e, spinta dal vento,
dilatavasi, piegando verso ponente. Poco a
poco, il fuoco invase l'arida steppa e prese
proporzioni fantastiche, con nubi giganti, get-
tando fosche ombre sul fiume e sulla foresta.
All'ora della refezione meridiana, il fuoco
era a breve distanza dai nostri; verso sera,
sull'imbrunire e per tutta la notte le fiamme
continuarono a sprigioniarsi crepitando in se-
wio di aperta minaccia. I Chavantes non solo
non temevano più d'indicare la loro presenza;
ma sembravano disposti a qualcosa di grave.
Indubbiamente seguivano le mosse dei nostri
accompagnandoli nascosti tra il fitto fogliame
del bosco. Con quali intenzioni ? Sferrare ad-
dirittura un attacco o, piuttosto, sorprenderli
in un'imboscata? Tutto era possibile. Ma come
indovinare? Non c'era che accrescere la vigi-
lanza e la prudenza. I nostri si accamparono
pertanto in un'isoJa del Jiume. Dalle tenebre
oscure si distaccava nell'orizzonte il rosso cupo
del fuoco che ardeva nella foresta e nella steppa.
La notte tuttavia trascorse senza alcun inci-
dente. L'abbondante rngiada chiuse la via al
fuoco e lo soffocò. Al mattino il cielo era se-
reno e limpido che incantava. CoJJ'ansia di
giungere al luogo in cui vennero barbara-
mente trucidati D. Fuchs e D. Sacilotti, j
nostri ripresero decisamente il viaggio.
È tradizione che, circa cent'anni or sono, il
Cappuccino Padre Sigismondo di Taggia sia
stato il primo a tentare di evangelizzare le tribù
dei Chavantes, ma senza alcun successo. NelJ'ul-
timo tentativo spintosi dall'Ara.guaya fino al
Rio das Mortes, sfuggi al massacro per un puro
caso; ma parecchi dei suoi compa.&ni rimasero
vittime della ferocia degli indigeni.
Dopo di lui, nessuno aveva mai più tentato
d'avvicinare i selvaggi, finchè non si decisero
D. Fuchs e D. Sacillotti, che finirono come noi
sappiamo. wCome mai l'antico e più che secolare
contatto dei selvaggi coi civilizzati cristiani,
può aver gettato sì profonde radici di od.io
contro la nostra santa religione ed iJ suo au-
gusto Segno, da sentirlo ancor oggi? L'odio
verso il civilizzato è realmente nel sangue del
selvaggio, passa e si perpetua di generazione
in generazione; ma contro la nostra Religione
non si saprebbe spiegare senza ricorrere a qual-
che diabolica• suggestione,. Cosi pensavano i
nostri mentre proseguivano il viaggio acco-
shmdosi sempre più alla zona sospirata.
Navigarono quasi otto giorni sul Rio das
Mortes, e verso il tramonto del 9 agosto giun-
sero al luogo sospirato bagnato dal sangue dei
confratelli. A destra del fiume si alzava ritta
e nuda un'alta sponda; a sinistra invece si
stendeva una bianca spiaggia di finissima sab-
bia. Davanti al loro sguardo si apriva il luogo
ove i nostri 1\\1:issionari il novembre 1934,
scorti due selvaggi sulla riva, erano approdati.
Si vedeva l'erta sponda per la quale erano sa-
liti, e donde non erano più ritornati l Prepa-
rarono l'accampamento nella vasta spiaggia che
si spingeva libera quasi ad angolo acuto nella
curva del fiume, per essere più sicuri da qual-
siasi sorpresa. Ma i loro occhi, e più il loro
cuore erano al di là del fiume, al luogo ove i
cari Confratelli avevano generosamente of-
ferto a Dio il sacrificio della loro vita.
LA BARRE/RA. DO MARTYRJO ».
Il sole gettava alle loro spalle quasi oriz-
zontalmente sulla riva opposta i suoi raggi
vermigli, destando un quadro di sangue im-
pressionante. Sembrava che l'alta riva rigida
e nuda, sorge.qse dalle acque crune da un
bagno di sangue. Il fiume, la terra, le sabbie, il
verde stesso del bosco, tutto sembrava tinto
di rosso; tutto ricordava eh.e di sangue si tin-
sero, un giorno non lontano, quelle vergini
zolle, e pareva di udire una voce che ripetesse:
«Questo è il luogo del Martirio». L'impres-
sione fu tanta che spontaneamente suggeri il
pensforo di battezzare e tramandare alla storia
quel luogo col nome di «.Martirio ,,. Lo chia-
marono adunque « Barreira do Martyrio n,
giacchè in quel punto le rive del fiume si er-
gono oltre il punto massimo delle maggiori
piene, come in tutte le « barreiras ,,. Sebbene
- - prossimo il tramonto, i nosni vollero salire
2.89

2.9 Page 19

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Accampamento di fronlC' al "barranco" ove furono 1rucltla1I D. Fudls e D. Socllotra
subiio a baciare quella terra consacrata dal
sangue degli eroici confratelli, ed attraversa-
rono il fiume in una piccola canoa.
Metter piede sopra quella riva, toccare quella
terra fu un sol hrivido di commozione. Pareva
di vederli i due cari confratelli arrampicarsi
per la ripida ascesa coll'ansia nel cuore di
raggiungere e di abbracciare il fiero figlio della
foresta e dargli nel nome santo di Cristo il
bacio di pace... La triste scena si ricomponeva
spontaneamente davanti allo sguardo in tutti
i suoi partiçolari. Raggiunta l'allura sull'orlo
che cade qum,i a picco sulle acque del fiume,
trovarono una piccola e rozza croce: segnava
il luogo ove morirono ed ebbero la prima se-
poltura i due Missionari. Si inginocchiarono
su quella terra che aveva ricevute le stanche
e martoriate membra dei due apoijtoli e si rac-
cobero in preghiera. Nonostante la corro.<.ione
delle acque, che ave,·a fatto precipitare molta
terra nel fiume, si vedevano ancora ben chiare
e distinte le due superficiali escavazioni che
raccolsero in un primo tempo i corpi delle due
vittime. Di fronte a loro si ergeva la piccola
e rozza croce, più sotto il fiume maestoso, e, al-
l'estremo orizzonte, il sole coi suoi ultimi raggi.
•Conti1,11a).
Sangradouro. • Un 11ruppo di alunno lnu,rno delle Figlie di Mnrla Ausiliatrice. La DlretU-lco ru arrazlata da
- - Don Bosco nel 19a3. Alla sua s!nlsu-n la veturana tlelln Mlsslonc, Suor Tramonti, che vi l~vora do 41 anno.

2.10 Page 20

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SANGRADOURO (Matto Grosso)
Venticinquesimo della Missione delle
Figlie di Maria Ausiliatrice.
Venticinque anni! Presto detto; ma, quale
cumulo di sacrifizi, specialmente aglj inizi dj
una Missione! Sacrifizi nascosti nell'alta soli-
tudine delle foreste del Matto Grosso; sacri-
fizi umili noti solo al Signore. È bene tuttavia,
almeno ogni tanto, gettare su di essi qualche
sprazzo di luce, affinchè gli uomini ne diano
lode a Dio.
Il giomo dell'Assunta di venticinque anru
pronto rimedio per il corpo ammalato. Poi
le Suore presero a passare di casa in casa
Bororo, con la cassettina dei medicinalj, cu-
rando a domicilio corpi ed anime. La casa
benedetta risuona dei trilli delle piccole Bororo,
che ora fraternizzano con le piccole alunne
civilizzate; nella scuola le bimbette sono istruite
e imparano gli uffici della vita pratica.
I Bororo apprezzan l'opera delle "buone
Suore ,,, che fin dru primi tempi circondarono
di un'aureola di affettuosa venerazione. Scende
la sera e dalla Casa delle Suore si elevano le
voci argentine a salutare il giorno che muore
e a diffondere soave allegria nei cuori.
li'
Sanicradouro. • L'apostola to amb1>lante delle f"liclle d i Maria Ausiliatrice
or sono si iniziava questa Missione delle Figlie
di Maria Ausiliatrice di San Giovanni Bosco.
Di quel primo gruppo ricordiamo la Diret-
trice, Suor Rosa Kiste, accompagnata dall'Ispet-
trice, Suor Teresa Giussani, già chiamata al
premio celeste. Donna di raro talento seppe
impostare l'opera cosl bene, che si sviluppò
rapidamente a prò dei Bororo e dei civiliz-
zati. La Residenza delle Suore prese ad am-
pliarsi ed a migliorare fino a divenire una
vera oasi di carità cristiana nel gran deserto. Il
piccolo Bororo vi trovò tante buone mamme;
l'adulto la buona parola per lo spirito ed il
Il Sangradouro saluta il venticinquesimo che
se ne va, e augura ancora molti anni di frutti
copiosi e santi aJle buone Suore Figlie di
Maria Ausiliatrice.
Sangradouro, Festa dell'Assunta 1936.
Sac. CESARE ALBISE'ITt. Miss. Salesùmo.
"Gioventù Missionaria"
per iodico mensile i llustr ato. È la rivista ideale
p ei giovani c h e amano l e missio ni.
- Prez zo d 'abbona.m ento: L . 6,20.
-

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

▲back to top
GRAZIE
,:ic a Dio, ehbe un esito felicii;simo. U dottore Gae-
tano Dossena mi d.isse che potevo portare un bel
attrib uite all 'intercessione d1
MARIA SANTISSIMA AUSILIATRICE
e di San Giovanni Bosco.
quadretto ai miei intercCh,ori perchè era proprio
un miracolo ch'io fossi scampata alla morte.
iWontirorre, 3-X-1936.
In fede
SCALVIATI CATllRINA.
M,' mlv,1110 il bamhi110 tlo c11Tta morte. - li nostro
Raccomandiamo ,,i,·om,mte ai f,!f'alZioti. 11ri i:asi di
gmiril(io11e, di lf)rri/iror, St!?trpre be11r la molnllio t le
rircostan::::e più imporwnti, t di seg,rare cl,iornmcnte
la propria firma. N<m si pubblica110 intqrralmmte le
rtlt1~1uni d, graaie anb1111ne, o firmate colle rm,plici
i11i::iali.
Salvato da rt>rta ml11't,! - Em in niciclctro e
nv;;:vo appena inn:inta lu discesa di una strada ripida
~clciatn a ciottt1li quando i freni impruvvi~nmcnte
cessarono di fun,,ionare ed io feci una volaru d1 150
metri prima di poter sterzare ver,;o una casa. Mi
ft:rnui, trattenuto d,1 una mano mistt'rio.u, senza
aver riportato la minimo ferita e senza avt•r procurato
danno alcuno ai viandanli che in quell'oro focevano
la m,n stessa strada. Tutti quelli che nssisLettc,ro al
mio volo dissero che ~olo un miracolc> m'a,·cvn potuto
sa.I vare illeso I
Avevo con me un'immagine del S. Cuore di Gesù
che mi ottenne, per intercessione di Maria Aus. e di
S. Gio. Bo!tCO, la salvezza.
Casttllara110, to-lX-t936.
BERTOLANI ALFONSO.
Stefunino di anni 7 fu colpito il 16 agosto u. s. da
un impressionante mal dr capo con crisi di vomito do
impedirgli qualunque nutrizione. Pcrsistendc, d
male, con continuo ùeperuncnto del bimbo, fummo
costretti a chiamare il medico, il quale sosp,mando
la gra,,11/a non volle pronum:inrsi e chiamò un con•
sullo. tJ•c~ame del liquido encefalo rachidiano drede
appunto la temuta constu.ttti:conc; il caro nostro Ste•
fanino nel giudizio dei due dottori, era ormai spe-
dito: 11 morho inesonibilc, la menin~te, avrebhe
reciso quella tenera pianta, ~ioin della nostra ,-,111.
L'estrema deboleua del bimbo e la veemenu del
male anebbero spento quanto prima quel primo
fiore del nos-tro giardino. M,1 se sulla terra era pro-
nunzmta In sentenza dr morte, questa non era 11ncon1
pronunzialll in cielo. E se Iduio, che è tanto buono, 111,
fatta felcce una madre col darle una bella creuturn,
non è Il li per gettarla nella tristc,:za riprendendogliela.
Con quanta fiducia quindi io e mio marito abbiamo
incominciato subito una novena o l\\:laria Aus1l111-
trice e II Oon Bosco, il grande protettore della l!IC>•
vinena I Potevano essi rimanere indifferenti non
tanto nlle preghiere, quanto olle veementi lncrimt
C11arisct da un ,,.more urehrale. - Da un anno
&offrivo di emicronin acuta. Sottopostll o consulto
~i trovò la a1usn dd male in un twnore cercbnde
di un papà e di una rnammn? E bisogna dire, che
queste furono ben eloquenti, pcrchè il oiro un.l{iolctto
entrò subito in un sensibile mi~lioramento, tanto
già awn7..at0 che m1 procura\\Jll ripetute e dolorosis- che il medico per il primo ne fu grandemente stu•
sime crisi durante le quali rima.ne,·o pt'r più ore in p1to, e non potendo umanamente spiegare 11 fatto,
stato comatoso e allarmante. U prof. Balado di dovette nmmettere un intervento c:eleste. Ora il
Buenos Aires ebbe a dichiarare che sarei morta nostro caro Stefanino è ,n piena con~-alescenza e
qualora non fossi riuscita a superare un intervento pr<:,;.to ~an'I il vispo bambino dr prima. Ì dunque c:on
chirurgico.
particolrire riconoscem:a che inviamo la piccola ot-
Prima affiunre In mia vita ai dottori volli, uni- fer111 per !'erigendo santuario di Mario Ausiliatrice.
tnmente ai miei cari, invocare l'aiuto dc.-llo poten te
Breolrmgi (Mondavi) 8-IX-3g.
Ausiliatrice dei Cristìnni e del su.o feùel servo Don
Bosco Santo promettendo la pubblicazione della
grazia se l'operazione fosse riuscita bene.
Coniugi 8A.RTOLOM1!0 e l\\fARlA GntSE.111,
Solltnto intnt.•t11/o. - Il 15 ~euemb,e 1936 alle
Per ben quattro ore rimasi sul tavqlo operatorio e
sempre sveglio perchè le mie speciali condizioni
non permettevano lii narcosi. l\\Jj ,·enncro 11mmini-
strn1i i Santi Sacn1mcn1i e... dopo due ~oli giorni
2 d1 notte mi sorprese una vrolenta emorra~ia che
mi ridu•~e in fin di vit:1. L'inter\\"Cnto medico ritenne
il caso <lrsperaro e quos1 inevitabile un'operazione.
Mi rh·olsi allora a Son Giovanni Bosco pcrchè
il professore potè dlchinranni fuori pericolo, assi- interecdc.~se con Muria AuRihntrice presso il Signure
curando che ero 11C11mpata alla morte proprio per onde evitare l'operazione. Fui esaudito subito. Il
miracolo. Ora sono guarita e godo perfetta salute.
Ricorderò sempre la bontà dei m1e1 Intercessori.
Bello l'ista (R Argentina), 7-V-1936.
TABBIA Asca.A.
m.ìglioramento continuò, e, dopo soli 20 ~iorni,
potei recarmi in persona al santuano di Mana Au-
s1Jiatrice a nngraziare e porgere l'offerta prome.\\811
Torino, 5-X-1936.
Guarita da tumor~ maligno. - Il ::tJ scnembre
P1ou G1u::;l!PPE.
1935, assai sofferente, fui ricoverata d 'ur!fenza al-
Gt1<1rito da ascesso renale. - Un'infezione prodottu
l'ospedale di Brescia ove mi fu risconrn1to un ru- do calcolosi vescicale mi nvevn causato un ascesso
more maligno, e il mio staro generale tolse ni me- renale, In cui gravità si rru talmente occentuaro, un
dici ogni speranza di sah-anni. Che fare? Mi affidai far giudica.re dagli stessi medici imminente In set-
alla bontà materna di Maria Ausiliatrice e alla po- ticemi1.1.
tente intercessione d1 Don Bosco Santo e fidando
nello loro a.s,ìstenz.i, il 30 settembre, mi misi nelle
mani dei chirurghi che tentarono l'opernione. Gra-
- ---
Dopo l'intervento chirurs;ico per l'estrazione del
pus pa.rev11 inevitabile una seconda operazione per
l'asportazione del rene che era stato leso.

3.2 Page 22

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In me2zo alle sofferenze mi rivolsi fiducioso a
Maria SS. Ausiliatrice e a S. Giovanni Bosco, im-
plorando la loro protezi~ne per la guarigione. L'in-
vo<:azione mia e quella dei buoni che si interessa-
vano del mio caso fu esaudita: la lesione del rene
scomparve con sorpresa degli stessi medici, ed io,
dopo breve convalescenza, godo buona salute e
non avverto più neppure i disturbi vescicali, che
prima mi affliggevnno.
Co!J'animo pieno di riconoscenza verso la nostra
Madre Celeste e S. Giovanni Bosco pér la grazia
concessami, invio l'offerta promessa per l'amplia-
mento del Santuario di Maria Amiliatrice.
Milano, 24-X-1936-XIV.
GAETANO SBRMATTl!l.
Maria Atm'liatrice protegge i ruoi devoti. - Tante
volte abbiamo esperimentato i benefici effetti della
materna protezione di Maria SS. Ausiliatrice; ma
specialmente pochi giorni or sono, quando scampò
dalla morte una nostra oratoriana, un angioletto della
pia Unione delle Fi1?1ie di Maria.
Domenica 4 ottobre, solennità del S. Rosario, le
sue compagne di Congregazione, indossata la divisa,
s'avviavano alla chiesa per partecipare alla proces-
sione in onore della l\\tladonna; invece Fernanda,
una piccola sui 10 anni, con un pretesto qualunque,
riuscl a scappare in piazza.
Mentre attraversava la strada provinciale e cer-
cava un aa.scondiglio per non essere vista dalla di-
rettrice e dalle compagne, venne investita da un'au-
tomobile che la lanciò a circa 2, metri di altezza.
Poteva essere sfracellata I Invece non riportò che
piccole fratture e leggere contusioni. fo atttibuisco
la grazia aU'intercessione della Madonna che invocai
con gran fede mentr'ero spettatrice del fotto.
Riconoscente, con la piccolo e la famiglia, ringrazio
di cuore la nostre Mamma celeste, supplicandola di
continuarci la sua potente protezione.
Vig011ot10, 15-X-36.
Suor G1oorrrA SP0TT1.
Felice ritorno. - Nel gennaio del 1935 mio nipote
Luigi, tenente pilota aviatore, ex-allievo del Collegio
Manfredini di Este, fu mandato in A. O. per pre-
parare e partecipare alle azioni belliche. Faoevu
parte della «Disperata•• con quale pericolo è facile
immaginare. In tanta trepidazione, mi rivolsi a
Maria SS. ed a Don Bosco, mettendo il nostro caro
sotto la loro valida protezione, e promettendo tutta
la mia riconoscen7,a ed un'offerta, se mi avessero
ottenuto la grazia di restituircelo sano e snlvo.
Fummo esauditi I Compiuto rutto il suo dovere,
egli è tornato dopo due anni senza aver sofferto nulla.
Alla Vergine Santa e a Don Bosco, validi protet-
tori, la riconoscen2a mia e di tutta la mia famiglia.
Bagnoli di Sop~a (Padova).
ELISA CAPU"LZO.
Salva il nostro bambino. - TI nostro unico bimbo
Mulassano Lino di anni cinque, nel mese di giu-
gno 1935 si ammalò gravemente di polmonite con
setticemia. Costernati, passammo s giorni e 5 notti
nella più angosciosa trepidazione, quand'ecco per
colmo di sventura, manifestarsi anche un'apostema.
Lo si dovette portare d'uri:en7,a all'ospedale ove
venne operato. Grazie a Dio sopportò con forna
straordinaria la grave operazione e le dolorose me-
dicazioni, facendo stupire anche i1 professore cu-
rante.
In quei dolorosi giorni, mente i medici disperavano
persin di salvarlo, unn Cooperatrice salesiana ci
portò una reliquia di S. Giovanni Bosco esortan-
doci a raccomandare il nostro caro bamhino all'in-
tercessione del Santo. Cosi facemmo e, dopo aver
pregato tanto, potemmo constatare un leggero mi-
g)iQramento che prelLL,qe alla completa guarigione.
Riconoscenti, adempiamo il voto fatto, inviando
la nostra offerta per il nuovo altare di S. Giovanni
Bosco che preghiamo a voler sempre proteggere il
nostro caro bambino.
Saviglia110, giugno 1935.
Coniugi MUL.ASSANo.
Ringraziano ancora della loro interces-
sione Maria SS. Ausiliatrice e S. Gio-
vanni Bosco:
Gfiiràfi Frida (Cortina d'Ampezzo} per una inaspettato
~igione.
CooMralrià tnltt,iana (Torino) per l'ottenuro impief!o
del figlio, avvcnuro i1 31 gennaio, anniv"'1lllrio della morre
di San Giovanni lJQSco.
Cavalli Giuseppe (DcsetUano) per la gunri!,,'ÌOne da
grave infezione.
\\
Tmssardi Giot•anni (Bergamo} per una segnalatissima
!lrazia ricevuta.
Btrse:i,io Caterina ve.cl. (Pevera~o) per l'assistenza e il
conforto avuto in una pen1>$issima circostanza.
S. C. (Roma) pel felice esito di esami.
Ptti Maria per la gioia di p,.uer encora insegnare alle
sue scolare.
Iacono Gitiseppim1 F. ,1-1. A. (Catania) pel risrabilimenro
in ~alute del fratello e per evitata operazione cliirurgica.
Sandro e Lucio Wircnzc) per l'ottenuta 11"UArigio11c del
oonno e pcl felice esito dei loro srudi.
Ro,retti Ortmsio (Pontasserchio) per un grande favore
ricevuto.
Michilli Sac. Carlo (Chieti} per l'ottenuta guarigione
della mamma che scansb una polmonite.
N. N. pel ritorno della pace in una famiglia desolata.
Basso Cesare (Torino) per essere stato presen-ato dn
un attacco di peritooite.
F;ora E1,genio e Btmilde (Castell'Alfero) per la guari-
gione della figlia Elide.
Pricri Liheri11a (S. Giovanni in .Marignano) pel felice
esito degli esami finali dell'lstituto Magistrale Superiore.
Colli E/e,,a (Artogne) per e8$erc stat.~ preservata da
una grave opcrru&ione.
G. V. (Tonno) per la guarigione dèl figlio.
Valente Bencem,to (BcS'sica di Lona) per l'ottenuta
completa guaril(ione da ernia dopo la rena e,perazionc.
G. Curtino, per una grazi.a ricevuta, in attesa di l.ln'aJtra.
T. G. (Castellszzo Bormida} per la g-uari,:;ionc di uoa
fìgliuolctta colpita da uno sfogo incurabile.
A. B. (Frassincctol'o) per'I• protezione del figlio soldato.
evitnndogli pure un'operazione per c-iste.
Giromi>ti Giooa11ni Camilla coniugi (Vergano di Borgo-
mant:ro) per aver potuto salvare in tempo il piccolo Marino
caduto in una cistcrn:1 piena d'acqua.
Famiglia Triul:::i (Torino) pel felice esito di un concorso,
attendendo la graz.ia compltttn.
V~rdiglionl! Gi11seppe e fam, (Serra San Bruno) per la
guarigic,nc del genero Giofrè Francesco colpilo da pleurite
doppia.
/11arg/u,rila Ritano per un grnnde conforto avuto in
fam11~lin.
&/tramo AfJ<}llor1ia (Bosconero) per aver potuto ria-
cquistare la pnmiera sa.Iute
Di.:izia Amelia (Alassto) per l'ommuto miglioramento
in salute
- - 293

3.3 Page 23

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J'orloo. I bimbi dell'Istituto "Savio Domenico" dl Sassi, dopo Il peUeerlnaltl!io a Marta Ausilla1rl<:e.
Lettera di Don Giulivo ai giovanL
Carissimi,
pocl1e parole, questo mese, ma sul tema più
caro: l'abbonamento alle Letture Cattoliche.
Già sapete che nel mese di aprile u. s. hanno
.regnato una pietra miliare sul glnrioso cammino
cuif1tro110 aV'IJiale da Dmi Bosco Santo nel 1853.
Col nuovo a111w, grazie al concorso di val.enti
collaboratori, con una specialissima_benedizione
del Rettor Maggiore, IV Successore di Don Bo-
sco, il signor Don Ricaldone, svolgeranno un pro-
gramma ancor più interessante, della massima
attualità.
De'Oono quindi entrare in tutte le vostre f awi-
glie. All'opèra: fate propaganda a,iche tra i vo-
stri amici e c01wscenti per la più ampia diffu-
sione.
Inviate il prezzo di abbo11ame11to: L. 12,50
all'Ammjnistrazione LETTURE CATTOLI-
CHE S. E. I., Corso Regina Margherita, 176
TORINO 109.
E state allegri. Buon Natale e buon Amw dal
vostro aff.mo
DoN Gn:n.rvo.
- - --- 294
NECROLOGIO
S. Em. Rev.ma il sig. Card. LUIGI MAURIN
Arcivescovo cli Lione e Primate cli Francia.
È morto improv1,nsamente la 11otte del t 5-1.1 "· se.
dopo una giomata di i11tensa -attività pastorale. Avet1a
77 am1i di età. Co11sacrato 11el 1911 vescOfJO di Gretro-
ble, fu promosso a Lione nel 1916. Era il tipo del
"buon pastore/". Zel{11lti'ssi1110 del lume delle anime,
aveva cuore per tutti ed era amato da tutti. Pei Sale-
siani dell'Archidiocesi era 1111 vero padre. V emie appo-

3.4 Page 24

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ritanamu u Tarmo per le feste della cmro,riz::razrorre di Modrna ptt' coprire il posto cli, assistnne di OiJ>ica
Don Bosco ed a11cora ultimamente sostò alI'Oratorio
per Cl!febrart alfoltare do Santo il 3 ottdJre u. s.
Mediclt Generale della Regia Univerrità, nel r913 fu me-
dico primario dell'Ospedale Congref{aziooale e dumnte
la guerra disimpegnò alla. direzione dell'Ospeaa.le di iso-
Don Bosco gli affretti la gloria del Cielo.
l&mento •pp,,nu.ta e coraggi0<1a o ~ . c1H, ;gli valse bi
medaglia $l'oro al mcritq.
S ales iani d efunti:
t SA!•tNA Don EFISIO, ssc. da Cagliari, a Sahuan-
pur (India) ,I 1-Vll-1936 a 46 anni di etn.
Missionario nell'Ailsam, fu direttore dellaai,ui di Gau-
hnti e poi ._ Calcutta, finendo i suoi Jtiomi nel:l:n ,:ni.,;sione
di Krishmgar O\\."e iniziò con amore e successo, fra innu..
merevnli $acrifiri. l'orfanorrofio di Saharanpur, benedc:tto
da tutti.
BOWLER RAIMONDO, eh. da San Fnu=5co (Cali-
fornia), t a Holy Cr0>!$ ~ew Mcx.ico) il 2.-VIT-un6 o
26 8.1\\fli di età.
Co opera tori d e funti:
La Fa:migti.a sakt.i.aoa l'ebbe a.ffe-:uonatissimo e ~
too:c e l'lmtnro locale, più che ~ o , pawe.
ALESSIO PRETTO f a Santa Croce .&s$ano il
J J agosto u. s. a 64 anni di età.
Uomo di antica fed-,, di nobJ1i .-entimenri, di vita in-
'ffl'lerlitK, dal mitto gentire e dfgnitu&"O, dAlla ~ à
~rruosa, fu, con Don Rinaldr di s. m., fondato,-t, dd
Cfrco/o D. BMCO, di cui tenne la presidenZt> per parecchi
anni, assiduo sempre nel portare il nis~dio del ouo in-
terv.,nto, del suo coosiitlio, ctena sua p,rrola in Qllni m,m;:..
femraione di azione cnrto.lica,. specie salesiana.
Pocoprima de!la sua morte, quasi la pccYedesse, lascia.w
qu<:Sto scritto: Signor mw G.:sù Cci$tO, io depongo nel
voatro Cume Sacratissimn rune le m.ie tnisepe ed i miei
S. E. Rn!.tnal>t,,,,_,. GIOVANNI G ARJ G L I A NO,
Ve,,cl)Vo di flidla t il ro otto~ u. •· a 64 anni di ctò.
Vescovo a 39 ann,, reAse prima rarchidioccs.i dr Aquila
come Amministratore Apostol,co, quindi la dfoce,ri di
bisogni spirituali. M; abband<;>n0 cumplet.nmente alla
VostrA Santa Volontà credendo all'Amore. sperando nella
lliriscru;ordia e confidando o.el.Ja I'rnvvù:lenza del Yostro
Saccatissimo Cuore •·
Biella, profondendo, nei cin.qu.- lustri di fecondo episco-
pato, r,,mr, di sngge:na e dr prudemn, domin:i:ti da una
bontà paterna e da nustera semplicin\\ di vita. So!Tecito
della fommzione apiritua.le delcieco, dc!Fa-postolato mis-
sionario e dell'arwtnizzazione d.eO'uione ""-tlOtica ebbe
cure speciali pc,- la classe openia. Coopenito.-., llll1esiano
11uttiv11 per Don Bosco una rervida divozione " per le
opere ruistrc co~tamc, cordiale benevolen:ia.
GJO. BJJTTISTA CAPELLJNO t in C,cru,va_.Quint<>
il 9 settembre 11. s.
Turm la sua via, non fece che beneficare genttoSamerrte
e silenziosamente 1.- Opere S..?e.,iane. Basti dire che fondò
ben tnco Borre 11,fissio"ori" coi sooi rispanni. L"li:"-to cosl
atf'imperirurn gn.titudine dei fururi apos1oh che ~orge-
ranno dalla sua carirà. noi lo raccomandiamo panicolar-
uu:ote ai auffraga dei nQdri CQopera.ton c:ui lo additi.amo
Gr. Uff. AUGUSTO CffiTACl, Presidente Generale come nobilissimo esempio.
t
dell'Azione Cattolica ltalianat a Roma il J settembre u. •·
a 48 anni di eta.
Mm-rlieso 11,?Ef,tE COR.S1 BECC'ARM INCISA rii
SANTO STEFAN'Ot- il 27 ~e.m,mbre o.•·
Exallievo e primo Presidente delfUnione-dei Testttcio.
Patronessa del Comitato Cenun~ crebbe 1tUe nobiL
CTcbbe nello spirito di Don Bosco " q,rell>t fedeltà e& n- fradnroru di famiglia nelI'a-posto.l:uo édln ea.rmi gco.,...,sa,
iaccamento alla Se<a Apostolia che fecero di lui il Pre- coltivando una tenera devo:<ionc a Don Bosco Samo
sidente ideak cieli'Azione Cattolica: il Serw b11D1t.o e
Jt:d,ù della Chiesa e cWLi. Pnrill, nell'amionia d.ct1li af-
(eui più puri e d'llllo zelo gUIUOSO, prvdcl')te cd illumi-
ed on grande affetto alle Opere sales:iane.
ROSA PAPALE DISTEFANO t a Catania il 15
nato. Figlio del popolo, aml> la aua cla,i-, colla vcm. carità -agosto u. s.
di Cristo ~ s i pd birichini di Don Bosco nel
Fen~da cOGperatrice salesiana e gµnde Ulluùnuri.ce
fiorente Oratorio del popolo,<o quartiere di Roma, c.ol- di Don Bos<i:o e dclle. sue opere. le be.neicò stempre c,on
la:boratnre sollttito dci aalcsiaru.
cuore di ro,i.dre ed ebbe. ceru,rcuc matttne per tuc1e le
Il Cueolo di Sn.nts Maria Lib""1tric" fu il suo primo sventure. e pu tu~ le miserie.
campo di apooiolato, ove si dattinse presto per quella
Giovanissima ancora, trn le sollecitudini dtl.la. 01$3. e
JargbCZA di vedute, quella frrme:aa di volonri ual=a- de.LI.a = s a famiglia, 1épp,, c.onsw:rarc largu pane
irice, quel sano cquil.ìbrio interiore che SQ1l s.em.,.-e Slllte della sua auivit1i. e del i.uo a.pnstohrto a.i poverelli che
le sue dut, dominanti e eh«, illuminate da unu fede "iva alliL Jµce della fede. cigwu:db ed a.mli sempre come la 1ua
ed" una devozwne eontinua, lo resero gH>Vllllissimo uno seconda. famigua..
dei più •flpn:uati dirigenti. Per.,_ quindi gradino pe<
ii;radino cutta la via genrchia defl'AJ;;one Cmolica 6:no
alla PrcsiJtnza Generale.
·
S. E. rOn. Gr. Uff. Dott. ATTILTO Nob. FONTANA
t a Rq_ma il 14 giugno u. s. a 6o anni di età. Wtèraro,
politico, pubblicista, è tra le più fulii;id.e e care 5gw:e dei
nostri exallievi. Deputato e Sottosegretario di Stato servi
la Patria e Ch,es• coo ammirabile redeltù e dedìzione,
catti.va.néoai la &runa e la simpatia universale per fe oin-
golan ,-in:ù dell'animo, r.empntto alla scxmla di Doo
13osco, nel collegic:1 di Lanzo, dall'indimentu:abile ed a tu.i
carissimo pcofc:ssore Don Puppo. Due righe delle ultime
pagine del suo diario dicoM l'alt=. mggjunta nella, sua
spiriruale elevazione che curò con amort in rurti i giorni
dnlla sua vita, c.oordimuttlori sapientt,menlc a.tthrità e
studi, pn;ghic:,-a ed trpo!ftOlaro: • Siate sempre be:nccletto,
oh Signore, per ciò che mi avete furto soffri.re e per ciò
che mi fute gioire. E fate ~D'io sia o meglio diventi rutto
vostro lii,.
La Societa Salesiana era per lui una seconda fumiglia.
Altri Cooperatori defunti:
Allo.atti Sorelle. Cliuri (Torino) - Alvisin, Emidio,
SP'di-no (Rieti) - Arturo Pietro, Car1'1Dg1coJa (To.rinn)
Assalto Ttre..... Ve.d. Maffei, S. ~f"""izio Ca,uu:eu (To•
rino) - Bacci Olga, Montecastello (.l'iu) - B~no Mfill-
da.leno, Ran;,i P~ITa (Savona.) - 13ens; Tomtna(<o, Qua,-
g11en.to (Alessandria) - llil]a Giuseppina, S. Vì11.c1m1. EAo-
ata) • Bosco Lucia, To•ino - 13nrnetti Angcla, Cwrm -
Celli Francesco, S. Agata Feitria (Pesaro) - Ce.lana
Carlo, Omeg11a (Nov:ars) - Cerchio Tancredi, Torino -
Covntta D. Ca.rio, Din,qyain, (Campobuso) - Dabb<!Ilc
Giovanna, S. Vittona lYAlba (Curu,o) - Otghino :\\iar-
ghcrita, Torino • Dal Santo Angela, Ca/tremo (Vm:cnn.) -
Decio Augusto Colonn., Salu;:zo (Cuneo) - FaJ.ciolla Maria
BM,c,, Armio (Varese} - Fanon,. Giacomo, Tnn Yal-
ffiKIZ1IL1 (Trento}• Fnte Antonio, & Andr• Gn:t> (Son-
drio) - Giannantonio Antonieu■, Liifflm~,ro fCampob■aso)
- Go.clii Olimpia. PaTtarnaggiatre (Fttnra) - Gmziani
Cuoi.in■, Carig110lò. (Ravenna) - Gnisso Teresa, M.,.._
Conte prof. cau. LVJGJ TARA.BINI CASTELLANI
t a Modena il 4 ottobre u. a. a 61 ann.o età.
In Duomo, mentre pregava, fu !iOrpr~ i:mp:rovvisa-
taht,gJ,-, (Aos13) - 1->111io Maddaliena, Cllaio- f'Forino)
mo- Ma.corto Caurina, Yattlh - l'ac:chiani Bern,udo, .Bos.-
(Bergamo} - Pai=Io Doa. S«ond.o, T<tl'mtl -
mt!.nte da un malore che to trasse alla tomba mentre ve- Po,nru,ti D . .Fmncesco, Alh4110 S. .Alessandro (Beri;ianso) -
niva trnsportato alla aua abitazione.. Nobilissima figura Pizzotti Giudina, &,,do (Como} - QtJ&g""' Antonio, 1'o•
di cattolico, la.meato in. medicina all'Univeniità di Padova, ri,,o - Rovere Regina, Pescim:am111 (Udine) - Stocion
svolse dapprìm11 una mirabiT.i attività profesaio~ nella Giovanni, Co,~gjjam) (Tteviso) - Zappa Te.resa. M.ageia-
iltcssa Padova, a Fonzaso, o Verona e a Recoaro. Chiamato nico (Como).
- - 295

3.5 Page 25

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Indice generale dell'annata 1936
Come coopcraro .
Azione Salesiana .
50
108, 204
NOTTFICAZIONI E DOCUMENTI.
Don Bos<.o, unn grazia di Maria Ausiliatrice e le offerte
dei Cooperatori . . . . . . . . . . . 29
L'estensione della fesra di Don Bosco alla Chiesa Univer-
sale e l'in1Toduzione della Causa di Beatificazione e
Canonizzazione del suo primo successore il Servo di
Dio Don Michde Rua . . . . . . .
57
La e Storia d'[tnlÌJI • capolavoro di Don Bosco .
9r
La festA di San Giovanni Bosco fissata al 3 1 ,zennaio 129
L'ottantesimo compleanno di S. S. Papa J ,u Xl 153
Don Bosco fra gli insegnanti •
177
L'Encilica del Papa sul Cincmatrogrnfo .
206
L 'èloque_nza d'una 91atistica .
273
PER L'AMPLIAMENTO DEL SANTUARIO DI
MARTA SS. AUSILIATRICE E PER L'ALTARE
A S. G. BOSCO.
Dalla lettera del Rcv.mo Sig. Don Pietro Ricaldnne
Cooperatori Salesiani . · . . . _ . . .
3
Pltbiscito di amore alla Ver~n" Ausiliatrice. . 105
Un'altra iiara aperro alla carità dei nostri Cooperatori
e alla pietà filiale dei divoti di '.Viaria Santissima Au-
siliatrice • . . . . . . . • . . . 147, 16r
NOTIZlE RlGUARDAATI LO SVILUPPO DEI
LAVORI Dl A.1\\1.PLJA,\\.1ENTO.
Vedi pal{ine: 3, so, 73, 87, ros, 106, 139, 147, 159, 16r,
179, 181. 202, 212, 230, 236, 249, 256, 260, 261 e 276
IN FAMIGLIA
Il Re,•.mo Sia. Don Pietro Riçaldone ai CooperatQri
di San Giovanni Bosco . . . •
i
Kuovi Cardinali di Santa Romina Chiesa eletti. da
Pio Xl nel Concistoro del 16-Xll-1935 .
8
Mons. Stefano Ferrando, Vescovo di Shlllong .
t8
Mons. Vincenzo Scuduri, ammimstratore Apostolico di
Krishnngar . . • . .
18
Sulle orme del Padre. U Serva di Dio Don Rua 8r
li succesS-O di una iniZÌJlùva .
34
Mons. Enrico Mourao traslato alla Chiesa canedrale
di Cafelandia . . . . . . . , · · ,
44
La fe4ta del Rev.mlJ Sig. Don Pietro Ricaldone . 180
Sotto la Cupola dell'Ausiliatrice vedi pagine: 7, 40,63,
86, 107, 136, 157, 179, 202, 230, 255 e 274.
La C1Jnsaerazionè del Tempio di M. SS. Ausiliatrice
in Roma . . . , .
183
L' Udienza Pomificfa all'Istih.lto Pio XI di Roma . 187
Comunicazioni del Rev.mo Sig. Rettor Magbriore circa
la sih.luzione. dell'Opera Salesiana in Spagna . 201
La visita del Card. Boetto a Torino-Valdoe:co 251, 255
li Giubileo ùi diamante dell'Optra salesiana in Ar·
~cntina . . . . . . . . • . . . . . 277
Commom1Jrnzione del Prof. D. Ubaldi a Catania . 90
Prem:o del~, R. Accademia d'Italia alla spedi~one scie.n-
tifica di Don Oe<1gostini . . . . . . . 109
L'Esposi,Jone mondiale d~lla Stampa Cattolica no
Le Letture Ca tolìchc • . . .
t tr
Confisca di 1utte le Case salesiane do,I Messico . 166
11 discorso del Para ai profugru Spagnuoli . . . . 226
Un'anritnglia che sostiene unJl istituzione mondiale 242
Suffnlghiamo i nostri morti .
250
CROCIATA MISSIONARIA.
Borse Missionarie vedi pagina 2• della copertina <li
tu'tt:i i m~si.
MfSSTOXI.
Per le Missioni Salesiane
100, 105
Mjssioni e Missionari .
225
Partenze di Missionari
256
Argentina: Rawson, 44,
A$10m: Fra le tribù del Mongoldai, z, t - Cherrnpunjee,
143 • Oibrugarh, 144 • Gauhati, 1-1-3 • SluHong, l41·
142 - Tezpur, 144 Tura, 144-
Bratile: Matto Grosso - Sulle traccie doUc nostre vinime...,
259,287 - Jauareté, ~ 13 - Porro Vi,lho e Rio Negro •
Dopo vent'nnni di la,·oro sulle Sponde dell'Amanoni,
231 - Taracua, "4 - Sangradouro, 291.
Cina: Hong-Kong, , H) Lin Chow, 167 e 210 - Macau,
116- Namkim, 28 • Shanghai, 95 TSilk Tsi T'am, 118.
Equatori: Jndanza, 20 • Limon, 2.35 Macas, 95 e r91.
Giapp0t1e: La statistica può dirci qualche cosa..., 240 -
Relazione di Mons. Cimatti, 266 - Miyazaki, 11, 67 e
193 • Tokio, 15, 168, :l.16.
I11dio: Gli intoccabili - Che cosa avvertii? 73.
Paraguay: Puerto Napegue, 72.
Siam: Ilang nok-khuek, 19 • Ba,n Pong, 97 e 169.
TTmezuela: Alto Orinoco, 115.
PER [NTERCESSIONE or MARIA ss. AUSILIA-
TRICE E DI $A._"! GIOVANNI BOSCO.
Vedi (lRgine: 24, 31, 52, 74, 100, 123, 148, r73, 196, 221,
245, "-70 e 292.
PER INTERCESSIONE DEL Vl!:N. DOM. SAVJO.
Vedi pagine: 246 e 271.
FIGURE DEGNE DI MEMORIA.
Don Calogero Gusmano
,o
Comm. Pietro Bernardi
••19
DALLE NOSTRE CASE.
Aquila, 256 - Alicante, 45 - Barcellona (Spagna), 205 •
Bari, io9 - Borgo S. Lorenzo, 42 - Buenos Aire~
(S. Carlo), 181 • Buenos Aires (S. Caterina), 43 •
Castelnuovo D. Bosco, 202 • Cuenca, 23 - Foglizzo,
r6o • Hai,i, 163 • La Paz, 88 Lauradorp-Waubach,
90 - Lima, 46 e -181 • Madrid, 39 • Milano, 16o •
Mussolinia di Sardegna, 65 Olimpo, 90 - Quito
(D. Bosco), r8T - S. J1Jsé del Valle, 4S • Sanr'Agata
di Militello, 42 • Siviglia, 45 • Sondrio, 257 • Torino
(S. Pa.olo), 87 e 203 - Trento, 6.i. • Valparaiso, 81) -
Vieux Hé,,er!é, 88 • Lima, 286.
I\\'EGLT ISTITUTI DELLE FIGUE DI M. AUSIL.
I~a Causa di Beatificazione di Maria Mazzarello .
9
Posa della prima pietra dell'Istituto delle F. di l'vI. A. a
Manao• . . • . •
44
La Congregazione Generale per l'eroicità delle virtù di
Madre Mazzarello
107
Suor Rosalia Pestarino .
127
Pro<:lamazione delle virtù eroiche d ella Venerabile Ma-
rin Domenica Mazzarell<> .
130
LETTERE DI DON GlULIVO Al GIOVA.c~l.
Vedi pagine: 23, 49, 78, 94, 121, 145, 176, 200, 224,
247, 258 e 294.
OMAGGI A DON BOSCO SANTO.
IN FIDUCIOSA ATTESA DI GRAZIE.
Nuova chiesa ad onore di San Giovanni Bosco a Ma• Vedi 3• pagina della copertina di tutti i numeri.
naos (D1·asilt)
. . 27
Don Bosco /, nsccso . . . • . . 33, 68, 69
]', uovo altare dedicato al nostro Santo ui Cuba (Avana) 44
L'inauguraitione della statua w San Giovanni Uosco
nella Basilica d, S. Pietro . . . . • . . . 58
DQn Bosco all'Accademia delle Scienze di Torino 66
Scuola intitolata a San Giovonni Uosco a Vènezia . IOQ
SALESJANl DEFUNTI.
Vedi pagine: 32, 55, 79, 103, 127, 151, 176, r99, 224,
247, 272 e L94•
COOPERATORI DEFUNTI.
Vedi pagine: 32, 55, 79, ro-1-, 127, r51, 176, 199, 224,
248, 272 e 294 ., seg.
U1111 s1atUJ1 di S. Gio. Bosco a Toronto (Canadà) 109
Una via in111olata a San Giovanni Boseo nd l\\'rco . 204
Luzzogno - Monsampietro Mc,rico • Navi Ligu,e 285
S. Bèn•detto Po .
286
TESORO SPIRITUALE.
Indulgenza del Lavoro santificato: vedi pagina 1 deUa
copertina del numerò di gennaio. In seguito vedi
copertine.
COOPERAZIONE SALESIA!\\"A.
BIBLIOGRAFIA.
Per la Conferenza salesiana .
16 Da mihi auimru... 1l Cardinale Raffaele Merry del Val
-Associazfone dei divoti di Maria Ausiliatrice .
16
(Mon•. Pio Cenci)
78
Con permesso dell'Autorità Ecclesiastica. - Direttore responsabile: D. GUIDO FAVlNI
Torino • Tfpcgrafi11 della Società Editrice Internazionale, Corso Regina Margherita, x76.