Bollettino_Salesiano_195512


Bollettino_Salesiano_195512

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A. LXXIX N, 12
15 muGNO l9SS
Bollettino Salesianol·
PERIODICO QUIN.OlClNAL,E DELLE OPF.RS E MISSIONI DI SAN GCOVANNI BOSCO
DIREZIONE GENERALE· TORINO (709> · VIA MARIA AUSIUATRCCB. 32 . TELEPONO ZZ.-117
la <Qon/-1!.Ultz.a 1111!.ttf.ilE
Tn~ontro fuori chiesa
IL bene è di natura sua comunicativo.
Gli Apostoli e i discepoli, ritornati dalla
loro missione, andavano a gara nel raccon-
tare quello che a,·evano visto, detto, ope-
rato. Con tutta semplicità raccontavano al
\\laestro anche i miracoli fatti nel suo nome.
Gesù li lasciava dire e probabilmente li
incoraggiava a narrare quei primi fatti di
cronaca del Regno di Dio: (1 f'idemit opf'ra
vestra bona, et ftlorificent Patrem v•estrum qui
ù1 coe/is est ,i.
Anche i pnmi salesiani non avrebbero mai
finito di raccontare le meraviglie degl'inizi
delle nostre opere nei vari centri d'Italia
e nei luoghi di .\\{issione. [] Bo/1ettiJ1.o ne
è il testimonio più autentico.
Questa è l'ora dei Cooperatori Salesiani.
Se ci devono essere delle meraviglie nel
mondo salesiano, ci saranno soprattutto nel
campo de, Cooperatori, e sarà appunto at-
traverso lo sviluppo gigantesco della ter7.a
famiglia salesiana che si avvererà la profezia
di Don Bosco sulla diffusione dello spirito
salesiano nel mondo.
I.a rinnovata organizzazione <lella Pia
U nionc dei Cooperatori io Italia nelle ro
lspettorie salesiane e nelle 13 Ispeltorie delle
Tig1ie di ì\\!aria AusiliaLr1ce ha già portato
frutLi abbondanti risvegliando energie c;o-
p1te e collaudando iniziati\\'e geniali. I De-
legati e le:: Delegate della Pia Unione in soli
r s mesi di lavoro si sono già resi conto della
\\'astità del campo e della ricchev-,a che rac-
chiude.
Impegno del mese
Dall'elenco pubblicato nel "Bollettino" del 15 maggio, ed in
quello del giugno, appaiono ormai imminenti i primi corsi di
,.
T
I rev.mi Direttori Diocesani e Decurioni, Delegati e Delegate, Ze-
latori e Zelatrici sanno dove indirizzare i Cooperatori e le Coopera-
trici che desiderano approfittare di questa grande grazia di Dio.
Una buona parola può decidere un'anima. Pensiamo al bene che
ne può venire. Mentre i Delegati Ispettoriali si impegnano a curarne
lo svolgimento e la riuscita in tutti i particolari, gli altri dirigenti ze-
lino con tutti i mezzi la partecipazione e promuovano io ogni Centro
speciali preghiere per ottenere le benedizioni del Signore.
!)1

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Ma il segreto della cooperazione sta so-
prattutto nell'intesa reciproca fra Dirigenti e
Cooperatori. La coscienza del proprio lavoro
non si acquista che con una visione chiara
dei fini da conseguire e dei mezzi da impie-
gare. Per questo è necessario che una volta
al mese, generalmente il giorno 24, gli Ze-
latori e le Zelatrici e gli altri elementi più
attivi che intervengono alla conferenza del-
1'Esercizio ùella Iluona ).forte realizzino un
,·ero e proprio scambio d'idee sul lavoro
fatto e sulle mete da raggiungere. Questo
incontro fra Delegato o Delegata della Pia
Unione e i Cooperatori e le Cooperatrici non
può avve1ùre che fuori chiesa, in una sala
adatta pe, tale raduno. Per risparmio di
tempo è meglio fissare in precedenza l'ordine
del giorno e imi tare ,1 prendere la parola
sugli argomenti proposti. Non c'è nulla che
impegni maggiormente all'azione che la di-
retta partecipazione dei soci alla formula-
zione del programma. Don Bosco era maestro
impareggiabile anche in questo: non impo-
neva mai una nuova iniziativa senza averla
sottoposta all'approvazione dei suoi figli, anche
giovanissimi, a volte ancora semplici chierici.
Era però sicuro che la proposta, liheramente
accettata, veniva eseguita non solo con fe-
delta estrema, ma con vero entusiasmo,
anche perchè aveva l'arte di attribuire ai
suoi collaboratori le realizzazioni più belle.
Il clima di famiglia voluto da Don Bosco
nel governo delle due Congregazioni religiose,
deve essere riprodotto anche nell'organi;,,..
zazione della terza famiglia, la quale per il
fatto d'essere più grande non dev'essere meno
famiglia. li miglior Delegato della Pia Unione
sarà perciò quello che megHo realizzerà questo
reciproco scambio di vedute e saprà, come
Don Bosco, dare l'impressione che tutte le
m1z1at1ve partano dai suoi collaboratori, che
non per nulla si chiamano «cooperatori~-
ALTRI CORSI DI
SERCIZI SPIRITUALI
ATI'e/euro già pubblicato nel Bollettino dèl
I 5 maggio ed in quello del r0 giugno,
siamo lieti di aggiungere i seg11enli altri corsi
di Esercizi Spirituali:
Etroubles (1\\osta) m. 1300 - dal z8 agosto al
settembre.
Roccavione (Cuneo) - Villa Auxilium: d~I 4
all'8 settembre.
' · Oggi, non &i può mantenere salda la fede
sen:;a un corso di Esercizi Spirituali ·•.
S. E. l\\Jons. G. B. l\\fo:-n-1Nl
Arcm. di Milaw
Una
lettera di
Don Bosco
Non pochi nspettabili Professori e Maestr, di scuola hanno più volle ma11i/estato
desiderio di fai-e alcuni giomi di Spiritaali Essr<izi, ma ciò 11011 potero110 eOell1tare
11 111oti1•0 del labnrioso e çontinuo loro uffizio d'ins1•g11a11ti. che lungo l'am10 li fienr: oc-
cupafl. F11 pr1t1mto giudicaiu <>PPo-rt~no di scegliere il tempo delle vacmue per svddi-
s/are a q11esto sentit-0 biso((nn coi. apposita 11H1la dr Spirit11ali Eserci~t 11e/ Collegio
Con11it1-0 dr Lanzo. Lo spazros11 edificio, la. sa/1dJnlcl del clima fr111110 spemre che
a tutti tomerà amena questa dimora. C<1mincera11110 al 7 e termi11cramu> rl r 2 .5ei-
tembre. C/11 vol11sse pre11denn parte ed approfittare della Ferrovrn J"vr1111J-C-1riJ m·rebbe
qualrhe age-r•olezza e la partenza sarebbe pet wnvo{{lio delle 8,30 matti,10 di quel f!1onio.
Coloro che desiderassero cornspondere a quest'invi/o sono pre11ati di trasmettere
l\\lorm, Cognom11 11 dimora con lettera al sottoscritto, a(finchè per tempo si possano dare
gli opporluni provvedmzenti.

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I
Le vacanze di fin d'mmo scolastico una volla
si chwma11a1w autunnali, perchè in realtà si fa-
cevaflo ifl autunno e precisamente ai tempo della
vendemmia.
Ora 11011 ~i sa più come chiamarle perchè comin-
ciano a prtmavera inollrata (jfoi! di maggio), con-
tù1uano per tutta l'estate e si co11cludo110 ancora
in a11t1111110 al tempo del(a vendemmia.
Si potrebbe pensare che p17 i ragazzi 1,10 una
vera cuccagna l'aver quattro mesi filati di vacanrre.
e Invece una disgrazia. Le vacanze troppo lunghe
spengono f'i11ca1110 più bello chf' brilla negli occhi
dei raga::zi: la gioia. E la 'l'era gioia è frutto dPI
dovere compiuto, della pace i11L1111a della coscie,n:a,
ossia è il canto di un'anima soddisfatta. È pro-
prio in questo senso che Don Bosco ì: il Santo
della gùJia e che il più gioioso dei suoi alu1111i è
dwenuto ·;1 più santo tif!1 giovam: Domenico Savio.
E che pensava Don Bosco delle vacanze?·
Pensava proprio che soT10 lo spegnitoio della
gioia, a meno che sw1w sapit>ntemente reg(/late.
Difatli, quando le ,mcw1ze erano ancora autun-
nali e duravano due mesi scarsi e culmi11a11ano
nella ve11dem111ù1, egli 11011 dubitò di definirle «la
'IJCT1d1t1111nw del dim,o!o H qua111i sacrifici s'im-
pose per poter trattenere con se la maggior parte
dei suoi ragazzi a.11che nel periodo delle vac,.mze!
Quante i11d11strie per combinare delle passl'ggiate
di seflima11e a pièdi a(lraverso i paesini del
~lo,,jerrato!
E se 'i1ivesse oggi che direbbe?
Oh, Don Bosco 11011 perderebbe tempo a }"re
delle requisilOrif' u dl'llf' statistiche crm,parate, ma
si porrebbe subito all'opera per fondare colonie
1·stive, potenziarle, moltiplicarle di anno 111 a11110.
Suo programma mi11i11m: ad ogni casa salesia11a
almenrJ una colonia estira ai m<mt1 <J al mare.
1\\la è appunto ciò che sta11110 Jacendo i suoi
figli! C'i sono anzi dellt- cast- salesiane che 11011 si
acco11te11la110 u11a solt1 colonia, ma 11e apru1to
ogni amw tlue o p111. 1ìpico l'esempw delf'btituto
di 1\\1/ila,w, eh.e drì vita a quattro colonie 1:stwe,
con sedi fisse ai mo11t1 e al mare, di tre ru.nu
ogmma.
Ed ai Cooperatori cosa direbbe Don Bosco oggt.'1
Cooperate a fondare, a potenziare, a rnoltipli-
care le colonie estive salesiane: ~ forse l'opera
più urgente pèr la salvezza della giavmtù nelle
coudizwm presenti. Fatevi araldi co11vi11ti delle va-
cam:e s~lesia11e, ossia della vendemmia de/I.a gioia,
per assLcurare l frulli della educazione cristitma
alle nuove gemrrazicmi. Siate solidali coi figli di
Do11 Bosco e cmi le Figlie di iviaria Iusiliatrice.
Purtroppo pern le colome estive amstile dai figli
di Don Bosco so110 ancora poco numerose rispPLlo
alla t1ala11ga di giavmtù che nelle vacanze si ri-
tiersa al mare e cii mnnti. Il ver,1 Cooperalore e
la zelante CoofJl'ratrice salesiana dovranno far
opera di persuasvme presso i genitori per la scelta
d, mw colo11ia rlze dia ma._s:gwr af]ida11w11tn pos-
sit,ile di assistenza morale e rf>h:,:iosa.
.1 volti• /'1111ico criterio di scelta è quello eco-
nomico: prr risparmiare mille lire (li mese .ri p<1ssa
sopra ad altre garanzie dz ordine superio e
.·110/tre gli Educa/ori so,w d'accordQ nel V(l/11tare
di più le colonie 111011/a11e in co11fro11to a quelle marine.
l 1er la Jorma:::ùme ilei carattere, per /"esercizio
della volontà, la mo11tag1w eS1ge dal giovane p,
spin"to tli sacrificio, dandogli pnò 1111 corrhpe!ti{'O
di maggù>ri soddisfu;;ioni. Dovr /)erriò 11011 i11ter-
v•r11ga direttamente il consiglio del 11wdico che per
alcune costituzioni fisirlte prescrive il soggwmo al
mare, si caldeggi la colu11ia alpina.
I Coopera/ari e le Cooperatn"ci che siano in
grt1d1> di aiutare aucht' materialmente i giorn11i pnì
pov(lri e dar loro la gioia di vacanze serene, lo
facciano '1,·qfe11tieri, e si acquùteranno le simpatie
ùult:vc11sse di Don Bosto, che era /111/0 cuorP per
qualsia,fi gioi·<l11e bisognoso.
J:; bene additare anche alla l(f'llerosa atten::mne
dei Cooperatori e Jelle Cooperatrici u11 particolare
tipo di colrmÌi! l'Siive.
fu ogni lspettr,ria salesia11a ci sono almeno
due colonie estive che sono a completo mrico dei
figli di Don Bosco: quelle dei giovani ltspiranh
al ,vacerdrJ';!io e alla vita religinsa. Rim1mdarli
in fmniglit, sarebbe 1111 compromettere /11 loro for-
mazione e la lom stessa votaz11me, e allora, d11po
una brroe sosta di quiudici gwr,11 presso , loro
parenti, vengono radunati m!llt colo11ìe 111m11m1e
costituite f'Pr loro. Don B,,sco 11011 avr,,bbt· fatto
diversamente, e si ;arebhe fidato della Prm"l.1ide11za,
rivolgendosi soprattutto ai nostri a/timi ('oope-
ratori e a(le zelanti Cooperatrici, ben felict di
stmdere la mano per 1m'opi!ra cQSÌ sa11ta.

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L'incontro mensile fuori chiesa
Nou,
organizzai ive
Non è che uu'appendice ùeUa. hmzione ohe fil svolge in ohi1>sa. per favorire lo ~1•amliio di i,l..e.
ilare unm11ni<·•airio1ù r notizie ili fauniglia.
Tòma 1rntura.hnP11lt• l:orno,lo u,•lle Ca.fie salesiane e ot>gli Istituti c]plle Figlie rli :\\fari1i .A.11,.iJiatri11e.
)la u.1H1lie in altri ('entri, dovi, il Dceurione o qnah1he forvente ¼clatore può cli~pom• di 1111 11101{0
:i,:,,.JJ.{lienu•, nn u111011tro fuori chir;;a tonm carissimo a, tutti e ntili!'Simo prr l'atliatanwnlo e l'iute,,o
~11 prnpo~te pra.tiulw ili µitttà. <' di apo~tolH,W,
Tale ineout:I•o puc\\ sv-olge1•si cosi
AJJ'muiitt\\ dall:t t1hic,sa, f'oopera.Lori e ('001wmtrioi Vf•U!!;OllO invitati a pa,.,.are ili
11arla1.0rio o in altra ,>,a,Jn..
e (luivi 8i scamhiano i onuvenevoli. Se quak:lw wi<a. pn<Ì offrire mm I:tzz:1 di ,:.atrò
o 111utkosa pe1· sili1'1uuar!li, tcanto meglio.
(luiJHli il J1il'et.tor,1 dfllla <'i.sa. o il Delo/,\\'ato (nogl i TRtif nti ,follf' Fig:lìfl di :lbri a
,.\\11,-;ilia(,ri<·•!•, la DiretLri<.W o lo. Delegata) dàrulo 1wLizic <li f,1.migli,i snl movinwntu
e l '11t1 ivit.:\\ ,ii<•neru.le o i1SpetL01·ioJe o looale <le-Ha. <'ongrPJsa7.io,rn ., rlAlla. Pia I111io11,-.
~f'!:{m.tluuo le ope1·e b11oue 1·aC(Jom:tll(late dal Rol1llllo Pont.eliur•. •lnl Vl'~1·or11 dio-
cesano o dul Parroco del luogo, Ìll<-oraggiando i C'noperntori e le l'oup,,ra.Ll'im a so-
llteuerle RN•<mrlo lt• hm, po~Hihilità.
Rir.ordano (Iute e ft'ste dcorreuti 1101 mesP prnssuno; tlànno orari. t·omunicazioui
e programmi pn,:11{, 11os8tLDO 1>artelliJ1an·i e fa.rnt> propi~ganth\\.
Rr ll'ò quali·ù.P 01wra pani1;olare da iuculcarl:', I:~ funuu pre~t>uLe e stntliauo iwiiewe
l'attuazione pmlioa. ùel loro 1101worso.
Ai:1coltano propo~te e o...~,•1-vazioni, <' COlll\\Or<htnn i pia1d ,Li attivii:it.
St> c:\\pi!.a iu vL,iLa qtwklw Sn1mriore o Hupericm.t, Ispettore o lsp<'I Lrk1•. ~i (·uglit1
l'm1l,a~ione per pre;ie11tt\\rli ai l'oopemLori e alle t'ooperatrici. che cosi si ,wntonu rli
I.IUKil 0 Lll fa111igJia,,
Ln 111111, par.ola. ri.110011 tro fuori ollie:l.t 1• per l'int-e,ia c•,(11·,li.ile familiare ch•i :-alc,si1~ni r 1lPliP Pi~lio <li
\\foria A11,.ilialrict• ,•.011 i ( 'ooper1~[uri e le I 'ooperatrici Kulla orgru.ti.zzazioul' prntien tl<·II:\\ nuo1wm;1ione,
secoinlo i bisogni c1 IP oonvenien11e dei temµi t' dei luughi.
\\11t'he l' im,oal ro fuori ohie~a Lomerit tanto più 1rrnllilo ed l'tlk:w11 qunnto 11rnglio "ani ~tato preparato
da clii llr•,·e 11rri;ieclerlo.
~ta allo Zlllo rlPi Dl'lt•gati e rl!·lle Oelt>ii:ate, dei Deonrioni e rlrgli Zelittori «' '.l.elatricii n•u<IN·1· caro e
piarl'\\"olr <JU08to incl>Jltro nt<ill1"ifo, come, t11th1 le a ltri' pnitiohe.
,,Il., '-La ai l>ir.-t,t.uri 1·1I lJin•thfoi oomp1·1•udPrue la be1wfì1•.a. funzioni' r fan>rirlo ,:ordiulmeute.
Brc•viti1. c·onlialit:), ~e,i.-o pr;ni1111 e vi.,iout> awpht, cnLtoli,•.a. 1L,,i bi~u~ni 1[1·lla l ' l!ieM• li reu,lera.11110
allrnenti e fr-po11di cli bmw.

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s El M p I
l
S. I. il Vescovo di ACQ.UI distribuisce I diplomi agli Zelatori
e alle Zelatrici - S. I . l'On. Martino tiene la seconda conferenza
La novena e fc9t,1 ùì \\'fari,1
Ausiliutnce ad A,·quJ, svohest con
la consueta s,ilennitlt, hnnn11 riu-
nito ndl' htiruto :-,, Spinto, come
sn una l!'ranùe famiglia, c<>orcr.1-
1ori e cooperatrtct, 11en1111ri. a!-
lie\\ e, e~ allieve. l..11 dorncniu,
22 mAl?l(iO nel s,ilcmc, !(fc1111tu ùi
puhhlico, S. E. :\\toni. Dl'll'Om",
Pai;cure arn.ntissimo. u11nlln?.utvn
che ,I Direttore lJio.:l!SllnO .tc1
C0<111crnton, il r~ .mo Canonico
G1<w11n111 Galliano, era Atlltn 110-
mmato Arnprete della Cattcc.lrJl,•
Prolunl{uli e fcr"iù1 11ppl,111si ,tc-
cols,•rn t., llera nutiziu. <Juinùi
S. Ii. i\\lnn, Vescovo di,tnhU1\\'B
i diplonu ai 2b Zelatori <' all<' 3;:
Zefatnd i:llcstané. Presenta,., pnt
S. E. l'un :\\l11rtino, oratort• <lcllt1
SN'un,fo Cnnferen7.a ,mnu.,le li
brillanti: Oratore seppe, pta oltre
un'oru, inft."r~sarc, comm\\Jo,~ere,
far vihrare d'entusiasmo l'udtt•mo
illu.,tron,I" !fl'1ntel'\\enu dcli',\\u,i-
l1atm.: ndh1 storia e nell.1 ,. it., e
opera di Dnn Roseo.
*Due b is degni di lode a ISEO
In <>'-se,1u10 alk Ùbf'ChtZmni Jc:1
:-urcrwri ~i è tenuta puntualtm:ntc
~n• 1nc.~t:>, 1I l,!1omo 24 1 la riunione
mensile de, Cooperatori e ,, è cu-
min, iutn Il rare unchc UM fun1.ion-
Ctllll serale su,ss1diurì11 per t:oluro
che pt:r causa di la, oro non ,1n,s-
scro rotuto inten c:ni.re alla 11nm
(juc.-t.mno 1nnltre ,1 ~onu m1-
:i:iat1 i ..;~. F,c:cc1zi .i1wr1i •. Due
mute: una per le coopcrntr,c, e
c.lin1tc di :\\lana Au.· ,ltatrtcc, l'.,1-
tnl p~r 14lt cx allit'\\ 1 e: ,m,pc
rotori.
Riusci1i,sim.1 la pnrn.i: d1•cr.-111
la tccon<la.
f.,, for:11 irn .,i.,tibile
di UJ{lli l{l'IIC'I·•·
,li II/Ul.<tf>/11111 cristir111n
,. /u pi,,tii, ti, cu, lw cl,,11u
,,m l'tu>/u ,·f1e •· ,1 util,• tt 111110,
eri /,,. /u prome,,u
di li,, w/11 prf',enre ,.
rie/la futur11" ( I Tim. (.//)
J•Jn ::\\TI
nf f lmt111T,~torf s.,1, :ii:iAut Il 13-1x-1nr,~
Cooperatrici attive
,\\ MILANO, pi-.-.;sn l'btituto
•:\\la,-i,1 •\\u ili,ttoice• in ,i.1 13on-
vc~in dc !., l{I\\ :i, I., Pia l mnn,·
i, in con1in111> 11umcnro e rÌl'Cll <11
moh..phc1 .111nit:1. Citiamo le pnn-
cipah:
,1) \\'mll- .11 pm eri a J,,micilin,
con 11•~as1cnz.i sr1r11uale e 111otcr1alt
/,) Pn•~tu:1:ion'-~ pei- .l(li Orutnr1
dell,1 p,·tlft't 1,1: u~~i,tenza e i,tru
2inne c.1tcc.:his1i,'tl 1n t:01lahor.,z1ont~
con le :-,ì.uorc
.-) l.uhorutono m1il1nnJfÌ<>
~ni nwn:oh•Ji pom<'ri111.?10.
Lahn1 o1H 1111 per i po,·en,
il 14im·edl: e l'upcr.1 rrcJiklt,1 dnllc
nmmn11, <ldh, nlunnc.
,·) Larga campagna per iih
abbonam,·nu a .\\frnduwQ 12.
*
Messa V <'c,.......,....tina per Cooperatori
JGGIO En'IILIA
l't·r spcc1alc ~tnwrdinaria t·on-
cc$,ionc Ji :'.\\lon.~. \\'1c.irio Gcne-
1ale, I>,rettore della P,a t mone
Jci Cooperatori Salesi;1m, 11 2.J
.,prile si cclehrò per 1:a rrirn,
volta In S. J\\lt.':S~3 \\'c,,pcrtina nella
<'1tppl"llo delle Fiultc ùi ì\\l. A. per
nunnc i Cooperatori in ritiro mun-
silc.
Co·ne l!ià nel primo Com ciinu
annu3h: Jd 1.3 mar:z:o, i C,Mopcm-
ton e.li Regwo E. <lu:Jcro J>ro\\a <li
atuiccam«nto all'or<'rn S,ilt$1nr1.1
con unu partec1pn1.innt· complt:t.1,
cordìuk t·ntu~iai-ta. 1,., cappella.
il prt:>1hiterao, l'antichie<,1, 1;1 ,a-
crcstiil er11no gremiu tnnto Ja
rendere difficiltssima la cm:oÙI•
zionc f'<'T 111 :,, Comunione Un
-..1cerdo1<· H:t a di~po,i1.1nnt: per Il'
Confoss111nì.
\\lori,;. Vicario celebri> la Sunto
:\\les!<!I e: "'11lsc il lem11: /I
C,mptrntor,· st1/esi111w 11L/1'or11 p,~-
sn,u, La <-:tlda c u.nlr.ntc pa-
rola del dejfniss,mo l'tl'lttto fu
nccuhn con vi~1hile compia~mz.,
d,11J'attento u,ltturio. La lkm:<li,
zinne Eul,ari•tic:1 chiu.~e la curoi
dunion1.•.
In qut•,to pnmo ritiro mensile,
si JL-c1se J1 Ol):an17.7,are per il
24 ma1111i1> lit ltrta cìtrmlina ,1,
.'1<1ria d11si/111triri- rm1 so/e1111e pro,
rn.,umr nu/ttlflltJ.
l\\dl'lllli\\ ita per l'opera dei Coo-
pt1r,1tnr1 è il"-11 ~, miro l'appOl(f{i"
Ji ;\\loM, Vicmio, eJ è prezioso il
Lt,..,ro d, nrl:'aniE"t.a.iione JcUo :&e•
lanu-,.simo cooper.itore ml{. \\'olt.t,
come pure l'aiuto ddle fel'\\'cntt
.:elat n<ei p11n,,. ~hj;11i.
2]7

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La seconda conferenza a GENOVA
L:\\ seconda ~1ouf1•reJ11,:a àLWt111Le per i Coopera.-
tori ùell;J. gran,ll• (,eito17 a fu termta il 15 maggio
a ~a11111ic·nlaroun. 1nviti pf'rsouaJi, avvisi sui
l{Ìonrnli e mauifosti alle porle delle ehi<'~o ra,o-
l'1>l1:,ero pit\\ rii liOO <'oopera,tori. Ricevuti rl.t~I Di-
ret.tore. furono J!ILi\\lati dal Delegato lspt-Uoriale
nPll;t viAita 31l'Jstitul,o o ai Lahonitori, durante
la quale• molti manifestarono grnrule meraviglia
\\l i11 t11rrssf' por il nostro i;istl'llla e per la vit:i dei
noi1tri C'mulinLot·i i•api tl'urte.
Allr· lì,15 entrarono nella nuova. ohiusti di ~au
Giovanni Bosc,n. La S,•h,1/11 m11/rm1m es<n,'llÌ t1celti
pP?.zi ,:011 a Mli " c•.ori a quut tro voci. U l'k,1,0l0
e'!ero 11s1•i solenneme11te r•.0111!' nelle gl'alllli oo-
l'U>iioui accompugnn11do all'all,are il Vl'Lternntio
l\\lou:s. I~man,wl, droondato dai Superiori dfllh~
O.'l.RP e della p,u·ro(1ohia. l>avu.llti ad nu•11.~semble,a
oo~ì 1wlenne il Uell.iJ;ll,to ll!Jll-'ttoriale teuue la,
oonfl'renim illu~traudo il pen11iero ohe la Pia.
Unione i) I' A11sooiazione che raccoglie tutte le forze
~a.ne rli una parl'orohia. di nua. oitùt, di 1mà. zona
p1•r il trionfo del "R<·gno cli Dio rt!'lle anime, t:on
pn.rtioobrc• rig-utHclo 1llla giovp11fù.
La c·onfrronzn. prooedeHtem!'nte sohemata in
tm protrrommi110 p1·0:tfoo :;u rl!l).\\'aute fo,gliet to-
ricordo, ,•enne cliAtrih11it1~ n. I utti i prel!e11Li. Dopo
In couforrnz.~ ~- R. \\loa~. 1':w.aouel henediceva,
i cliplorn1 pr>r i nuovi I ooperatori; se~uiva la
lleuedizioni, E11c11ri>1Lica.
r Crmr1eratori von ivimo 1,oi n.ccum r111.J-.'11at ì nel
tt•:i.tro. llovP. <'Ta loro om•rlo 1U1 $imr,:~tioo
trat,tN1imonto, che Ja.-,c,iò Ì1I tutti le piil belle
Ìlll ))l'Ol:l!!iOlli.
Per meglio orga.n1zza.rc1
I Qualche dirigente
ci chiede quanto
tempo impiega l'Uffi-
cio centrale a dare
corso alle nuove iscri-
zioni ed alla spedizione
del Bollettino.
I
Ri.~Jmmtia1'no: u.) prr (fl ;,u·rizfoui dli. <:orim 1m111vclial11, sirchi', an<'he
quando a{/llliR1·n110 in graI~ 11111n1·ro, e11.lm l<i 11rtlima1m 1·enqono regìstrnti,
11 11c·lie1lt1/e.
h) <i111tnlf> aliti 111>r!tli::io11c del Bolh·tlhto, R/l , mwv-i intfirini gi1uIqonfl mentre
r /11 R/lt!liizirmr ,. i11 ,•nr,w, t•Pnyano 1'1"11Z'a/lm agr1i11.,1J,i; i,e i11N·r1· /111ìta. ,Jp111r110
w olt1·111h·re ~/11'di<.Ì011e d,,1 111,•~e .~er,1w1I/f. 1,i,·,,l,1• pmlic·a111e11I~. e11/ra due mrsi
al 11w11si11w, rwc/111 la spi·dizione del BolJottiuo pntnde il tNW MrSIJ regolare.
~ Quando l'Ammi-
nistrazione del
Bollettino spedisce ai
Delegati stralci di co-
pertina di Bollettini
respinti al mittente, si
intende che la Dire-
zione li depenna o ohe
i postini non riescono
a rintracciare i desti-
natari?
Rispmulicuuo: s'i11t1,11de che , poRtini non 1·ù•11,•111w " ri11/rt1cc-iare i rlN1lina•
lori. q11i11rli i D1>/f•y11/i ~011,1 11rt>yuli di fnre gli a1wPr/,amr11ti e di e<1mu11.i-
mr11e l'P,'filc1 all',J m111in.Mrrtai-{)11e 1ld B11Jfotti110.
Per comunità e
pe rs ona livi
sono Diplomi distinti?
lri!>oJ}(1tulia.-mo: i Di11liimi oggi gr,110 uy,mli /ll'r 1,111,·, Cooperatori e Ooope•
rnlrù-i. I e ne sono de,: distrnti 1wlo per i Di.rettori Viucesuni, i Decurwnt,
yli Z1•/at,,1ri e k Zd"trif•i,

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BIBLIOTECA DEL 11 SALESIANU.:;.1
" S11 l1•si!Jnu111 ·· rivista trimestrale pe, ro/orr, rhe s, occ11pa110
rlt problnm teofot:ici, filosofie,, ;:111ri lm pedago_r:1ci
nello 5pinto di S. Gim·,111111 lfoiro
DO\\IF~H.:O Hf RTETTO
NOTE SULLA CAUSALITÀ SACRAMENTARIA
presso i teologi cattolici moderni
Pagg. 69 . . . . . . . . . . .
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LA RAGIONE VERSO LA FEDE
NELLA TEOLOGIA DI EMILIO BRUNNER
Saggio critico
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'\\/ \\Z \\RENO CA\\ifILLFRI
DE INEFFABILI ESSENTIA METAPHYSICA
LIBERTATIS
Pagg. 55
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GIORGIO C\\STELLl~O
LA STORICITÀ DEI CAPI 2-3 DEL GENESI
Pagg. 3,
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150
GTORGIO CASTELLINO
L'INERRANZA DELLA S. SCRITTURA
Pagg. 39
1l
E\\>! ILIO FOGJ.IASSO
TEOLOGIA MORALE E DIRITTO CANONICO
(Circa la rettificazione dei confini tra le due scienze-discipline)
Pagg. 36
. . . . . . . . . . . . . . . » 1 50
G. I.\\ORILLE
GRACE ET MOTION DIVINE
CHEZ S. THOMAS D,AQUIN
Pagg. 50
\\j
200
P .. 'lJ
· rirnlgcrsi alla Sede Centrale <lclb SOCIET.\\ EDI-
TRICE l_!l..:TER~AZIO~ALE - Corso Regina \\ Iargherita, 176 - To-
rino (72=i ). Conto Corrente Postale 2 171.
7V

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d irizzo si prega d1
mvurre sempre, 1n-
a1eme nl nu.ovo,
completo e ben
scntto, anche a
veccl io ,ruUrizzo,
Si ringraziano i
Signori Agenti
Postali che re-
spingono, con le
notificazioni di
uso, i Bolletlini
non recapitati.