Bollettino_Salesiano_199311


Bollettino_Salesiano_199311

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OLTRE I NASCONDIGLI
DI MODA
di don Egidio Viganò
L a poesia dei Salmi è
affascinante. Le pu-
pille di Dio - di cui
parla il Salmo 10 - sono
assai più penetranti di
quelle dell'aquila o, me-
glio ancora, molto più pre-
cise delle sofisticate tecno-
logie degli aerei-spia. Scru-
tano ogni uomo e ne regi-
strano dettagliatamente la
realtà: manifestano in pie-
nezza la verità. .. mentre
invitano a mettersi umil-
mente a tono con essa.
Risultano ingannevoli i
"nascondigli di moda" in-
ventati per depistare dal
vero: alla visione di quelle
pupille non si occulta
nulla.
Oggi sono apparsi alcu-
ni "nascondigli" che fan-
no chiasso. Ve ne nomino
tre: il "suicidio", l' "avvi-
so di garanzia'' e una certa
"opinione pubblica" .
O Il suicidio : è una deviazione
radicale. Il Catechismo della Chiesa
cattolica afferma che «il suicidio
contraddice la naturale inclinazione
dell'essere umano a conservare e a
perpetuare la propria vita. Esso è
gravemente contrario al giusto
amore di sé. Al tempo stesso è
un'offesa all'amore del prossimo ...
ed è contrario all'amore del Dio vi-
vente. Gravi disturbi psichici, l'an-
goscia o il timore grave della prova
possono attenuare la responsabili-
tà» della persona, ma non cambia-
no la sua natura di tragedia sbaglia-
ta . Non serve a nascondere proprio
nulla alle pupille del Signore; con-
veniva, invece, fare con Lui un pat-
to di collaborazione .
Un altro rifugio, in un certo
2 · NOVEMBRE 1993
La copertina di un settimanale
economico che riassume i drammi
socio-politici e personali
del nostro tempo.
senso contrario all'anteriore, è
quello dell'avviso di garanzia; i
mezzi di comunicazione sociale ne
hanno, in qualche modo, sfigurato
la funzione; dovrebbe incamminare
alla ricerca della verità, ma più d'u-
na volta serve a ben altro. Anche
qui le pupille di Dio non giudicano
secondo le apparenze, ma con giu-
stizia e diritto. Speriamo di accor-
gercene a tempo e di vedere con più
oggettività le responsabilità delle
persone. Evitiamo di fare di questi
"avvisi" il metro sociale
della verità.
Un altro sotterfugio
di comodo è la cosiddetta
opinione pubblica: essa fa
accettare di più la maggio-
ranza che la verità, la ra-
zionalizzazione
detta
"scientifica" che la co-
scienza, l'esibizione per-
missiva di tanti idoli del-
1' effimero che la luce del
Vangelo. Quanta menzo-
gna e deviazione nelle su-
perficialità del vivere quo-
tidiano! Sembrerebbe che
l'attuale novità della con-
vivenza umana fosse capa-
ce di fabbricare un bene di-
verso, seppellendo tante
categorie di male apparen-
temente inventate da cultu-
re ormai obsolete. Ci si
trova sotto un fitto sistema
nuvoloso che vorrebbe im-
pedire la penetrazione del-
le pupille di Dio sulla con-
dotta umana.
Ma il cuore di ognuno si ribella.
Riemerge sempre la coscienza più in
dell'opinione pubblica, più a fon-
do degli avvisi di garanzia e con più
vita della morte del suicida.
L'antico "Dio mi vede" rimane
scolpito in ogni coscienza. Si sta fa-
cendo di tutto per coprirlo e cancel-
larlo. Ma, lo si voglia o no, ogni uo-
mo è fatto a immagine di Dio e riac-
quista tutta la sua bellezza solo
quando si lascia scrutare e illumina-
re dalle amorevoli, penetranti e be-
nefiche pupille di Dio : esse vedono
tutto, ma anche perdonano e riabili-
tano. Il segreto sta, non nel rifu-
giarsi in nascondigli, ma nel colla-
borare: la verità sempre ci farà li-
b~!

1.3 Page 3

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~ il
Quindicinale di
informazione e cultura
religiosa edito
dalla Congregazione
Salesiana di
San Giovanni Bosco
DIRETTORE RESPONSABILE
UMBERTO DE VANNA
Redazione: Margherita Dal Lago - Giancarlo
De Nicolò - Eugenio Fizzotti - Francesco Motto
Collaboratori: Teresio Bosco - Ernesto Gattoni -
Giuseppina Cudemo - Graziella Curti - Serge
Duhayon - Bruno Ferrero - Sergio Giordani -
Margherita Maderni - Antonio Mélida -
Jean-François Meurs - Pietro Moschetto - Angelo
Montonati - Gaetano Nanetti - Angelo Paoluzi -
Alessandro Risso - Silvano Stracca
Fotoreporter: Cipriano De Marie - Franco Marzi
- Carla Morselli - Guerrino Pera - Pietro
Scalabrino
Progetto grafico e impaginazione:
Utticio Grafico SEI
Archivio: Guido Cantoni (Roma)
Diffusione: Arnaldo Montecchio (Torino)
Spedizione: SEI p.a. - Torino
Fotocomposizione, Stampa: ILTE - Torino
Registrazione: Tribunale di Torino n. 403
del 16.2.1949
IL BOLLETTINO SALESIANO SI PUBBLICA
• Il primo di ogni mese (undici numeri,
eccetto agosto) per tutti.
Il 15 del mese per i Cooperatori Salesiani.
Collaborazione: La Direzione invita a mandare
notizie e foto riguardanti la Famiglia Salesiana e
s'impegna a pubblicarle relativamente alle
esigenze redazional i. Testi e materiali inviati
non vengono restituiti.
Edizione di metà mese. A cura dell'Ufficio
Nazionale Cooperatori (Pasquale Massaro) - Via
Marsala 42 - 00185 Roma - Tel. (06) 44.60.945.
IL BOLLETTINO SALESIANO NEL MONDO
Il BS esce nel mondo in oltre 40 edizioni
nazionali e 19 lingue diverse (tiratura annua
oltre 1O milioni di copie) in : Antille (a Santo
Domingo) - Argentina - Australia - Austria -
Belgio (in fiammingo) - Boemia - Bolivia -
Brasile - Canada - Centro America (in
Guatemala) - Cile - Cina (a Hong Kong) -
Colombia - Croazia - Ecuador - Filippine -
Francia - Germania - Giappone - India (in
inglese , malayalam , tamil e telugù) - Irlanda -
Gran Bretagna - Italia - Korea del Sud -
Lituania (edito a Roma) - Malta - Messico -
Olanda - Paraguay - Perù - Polonia -
Portogallo - Slovacchia - Slovenia - Spagna -
Stati Uniti - Thailandia - Ungheria - Uruguay -
Venezuela - Zaire.
DIFFUSIONE
Il BS è dono-omaggio di Don Bosco a chi lo
richiede .
Copie arretrate o di propaganda: a richiesta,
nei limiti del possibile.
Cambio indirizzo: comu nicare anche l'indirizzo
vecchio.
INDIRIZZO
Via della Pisana 1111
Casella post. 18333
00163 Roma
Tel. 06/65.92.915
Fax 06/65.92.929
Conto corr. post.
n. 46.20.02 intestato a
Direzione Generale Opere
Don Bosco, Roma.
1 Novembre 1993 Anno 117 Numero 16
1994
ANNO INTERNAZIONALE
DELLA FAMIGLIA
Lettera aperta agli sposi e ai genitori, ai fidanzati,
ma anche agli operatori sociali e ai catechisti, ai
religiosi e alle religiose, ai sacerdoti,
che consacrano la Vita per santificare il mondo.
Carissimi,
il CALENDARIO 1994 del Bollettino Salesiano
vuole essere un quotidiano messaggio sul signi-
ficato e il valore della famiglia. Dove e come
scoprire l'annuncio evangelico di questa realtà,
giustamente chiamata "la prima struttura fon-
damentale per una ecologia umana"?
O Innanzitutto, scorrendo, giorno dopo gior-
no, i nomi dei santi che riempiono il calendario
della Chiesa. I santi saranno anche molto diffe-
renti tra loro; presentano, però, un dato condi-
viso da tutti: l'essere vissuti in una famiglia che
li ha condotti a rispondere ai doni di Dio. La fa-
miglia cristiana ha il non piccolo compito di
aiutare a scoprire la vocazione di ciascun figlio.
O È allegato, poi, al calendario, il testo della
«CARTA DEI DIRITTI DELLA FAMIGLIA»,
pubblicata dalla Santa Sede nel 1983.
Conoscerla e farla conoscere, diffonderla tra le
famiglie amiche e vicine, è compiere un piccolo
gesto come quello di deporre un seme nella ter-
ra, destinato a germogliare con tanti frutti.
O Perché non iniziare, infine, una catena di
solidarietà tra le famiglie di uno stesso con-
dominio? «Contro la cosiddetta cultura della
morte, la famiglia costituisce la sede della cultu-
ra della vita»: lo ha detto e scritto il papa Gio-
vanni Paolo Il.
Sii promotore dell'iniziativa, caro lettore del
BS. Considerati il primo anello che ricerca tanti
altri anelli per sentirsi in molti e più forti. Può
essere un modo semplice per dare forza, signifi-
cato e splendore all'anello che porti al dito e ti
richiama l'impegno alla fedeltà, all'amore e alla
solidarietà.
Sac. Antonio Martinelli
Consigliere Generale
per la Famiglia Salesiana
e per la Comunicazione Sociale
In copertina, il dottor Andrew Simone,
fondatore deJla «Canadian Food for Children», con l'inseparabile Bibbia.
NOVEMBRE 1993 - 3

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Il Bollettino Salesiano esce
dalla tipografia dieci giorni prima
del nuovo mese e viene spedito
con sollecitudine. Sappiamo pur-
troppo di notevoli ritardi e di co-
pie che vanno smarrite.
Ogni mese le poste ci restitui-
scono alcune centinaia di copie
che non sono state recapitate ai
destinatari. Questo causa avolte
l'interruzione dell'abbonamento,
nonostante la nostra buona vo-
lontà.
Se qualcuno si vedesse inter-
rompere l'arrivo della rivista per
due numeri consecutivi, sarà suf-
ficiente che ce lo faccia sapere e
rimetteremo immediatamente in
corso l'abbonamento.
Chi fosse a conoscenza di co-
pie che vanno smarrite oche non
sono desiderate; di doppioni; di
lettori che hanno cambiato indi-
rizzo oche sono deceduti, ci aiuti
arisparmiare ece lo faccia sape-
re. Ci rimandi per favore l'eti-
chetta accompagnata dalla ne-
cessaria segnalazione.
Il Bollettino Salesiana viene
inviato gratuitamente a chi
ne fa richiesta. Dal 18n è
un dono di Don Bosco a chi
segue con simpatia il lavoro
salesiano tra i giovani. Dii-
fondetelo tra i parenti e gli
amici. Comunicate subito il
cambio di indirizzo (man-
dando sempre la vecchia eti-
chetta).
Scrivete a:
Il Bollettino Salesiano
Diffusione
Casella Postale 18333
00163 ROMA
4 · NOVEMBRE 1993
SCONFIGGERE LA DRO-
GA. «Una riflessione in me-
rito all'articolo del mese di
giugno: Sconfiggere la dro-
ga e il malessere. A parte in
dettaglio il discorso sui c.on-
tenuti, non sarebbe auspica-
bile una buona volta che sul
tema droga e prevenzione, il
BS sposasse la posizione dei
salesiani, senza andare a
prestito di altre posizioni? A
volte pare che il BS abbia
paura di esporsi a sostenere
il nostro gruppo. In temi di
natura educativa non pos-
siamo più rimanere neutrali.
Tanto più che si era sotto il
referendum».
Don Domenico Ricca,
Collegamento nazionale
disagio ed emarginazione,
Torino
ESTATE RAGAZZI. «I
nostri animatori hanno re-
galato un mese delle loro va-
canze per aiutare i ragazzi.
E il tempo è volato, tra ma-
re, pineta, giochi, canti, at-
tività manuali, tornei .. . Le
avventure di Pinocchio sono
state il tema di fondo che ha
dato l'occasione di divertire
e di far riflettere. Questa
esperienza carica di valori
non sarà dimenticata e ri-
marrà nel cuore di tanti ra-
gazzi. Ladispoli è una citta-
dina in forte espansione de-
mografica e il problema dei
giovani si fa sempre più for-
te e preoccupante. La nostra
presenza vuole essere una ri-
·sposta, ispirata al carisma
di Don Bosco e in sintonia
con la Chiesa locale».
Giuseppina Turconi Cerza
e suor Novella
CHIEDO LA PIOGGIA.
«Dobbiamo a Dio la nostra
esistenza. E gli chiedo acqua
per la terra, prima che sia
troppo tardi. Pregate voi
preti per questo. Non pensa-
te soltanto a contare i soldi
delle collette delle messe o
ad andare in gita di qua e di
là. Pregate. Se arriverà la
pioggia, farò anch'io la mia
offerta».
Lettera firmata
L'aiuto di Dio non si com-
pra. E il prete non ha il po-
tere di far cadere la pioggia.
Pubblichiamo tuttavia la
sua lettera, per far conosce-
re almeno in parte i suoi giu-
dizi severissimi e "gratuiti"
sui preti.
SOLO AL MONDO. «Ho
31 anni e su lle spalle sei anni
di carcere da scontare. Per
ora sono qui da un anno e
mezzo. A causa della mia
detenzione si sono verificati
dei gravi problemi familiari
tali da avere in pratica inter-
rotto il rapporto con mia
moglie e il mio bambino di
sette anni. Vi lascio immagi-
nare con quale angoscia vi-
va questa mia condizione.
In pratica sono solo al mon-
cooperatori dell'Italia e
Medio Oriente hanno tenu-
to il loro congresso regiona-
le il 4-8 settembre presso la
Villa Tuscolana di Frascati
(Roma). La relazione cen-
trale è stata affidata al noto
sociologo Franco Garelli ,
dell'Università di Torino,
che ha svolto il tema: «Nuo-
ve povertà e nuove solida-
rietà: società plurietnica e
cultura dell 'accoglienza».
In questa occasione il dott.
Nino Sammartano è stato
eletto rappresentante dei
cooperatori della regione
alla consulta mondiale . Nel
prossimo numero i nostri
servizi sull'awenimento.
do. La voglia di riscattarmi
verso la società è tanta, so-
prattutto la voglia di voler
riacquistare l'affetto dei
miei congiunti. Questa vo-
glia, insieme alla preghiera,
è ciò che mi aiuta a soppor-
tare questo drammatico mo-
mento. Ho un buon com-
portamento in carcere, e
questo può dare spazio alla
possibilità che riesca a usci-
re prima della fine della pe-
na. Avrò così la possibilità
di riunire la mia famiglia,
ma la condizione basilare
sarà di poter avere un lavo-
ro fisso . Mi rendo conto che
non è di facile riuscita ciò
che mi prefiggo. E mi rendo
conto che, data la mia posi-
zione, nessuno mi offrirà di-
sponibilità a scatola chiusa.
Vi chiedo di farvi portavoce
di queste mie preghiere, nel-
la speranza che qualche sin-
gola persona o ente mi dia
una mano. Sarò ben conten-
to di ricevere lettere da chi
come me soffre questa soli-
tudine. Essendo tuttora il
mio nucleo familiare resi-
dente a Milano, spero che se
qualcuno vorrà ascoltarmi e
aiutarmi, abiti a Milano o in
zone limitrofe».
Luciano Tucci
Via Camporgnago, 40
20090 Opera (Milano)
IL RICORDO DI TRECA-
STAGNI. «L'arrivo del BS
è per me una boccata d'aria
fresca. È da tanto tempo
che volevo dirvelo . Ciò che
scrivete m i piace: le notizie,
le cronache, le lettere dei let-
tori, la vostra storia, il mo-
do sciolto con cui scrivete.
Sono una exallieva FMA di
Trecastagni e porto nel cuo-
re il ricordo sereno di quegli
anni. Ritornando là, ho vi-
sto che la chiesa è in corso di
restauri. Spero di rivederla
presto più bella di prima» .
Mirella Torrisi,
Acireale (CT)

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ROMA
UN PRETE A
«DOMENICA IN»
Dopo le interviste televisive ai
divi del rock di don Pierino
Gelmini, anche don Mazzi si
misura con il piccolo schermo
e partecipa a «Domenica In»,
dove ha uno spazio tutto suo
dedicato ai giovani . Animato-
re del gruppo Exodus, che
conta ben 25 comunità in Ita-
lia per il ricupero dei tossico-
dipendenti, don Antonio
Mazzi ha 64 anni ed è nato a
Verona. Qualche mese fa gli è
stato chiesto: Qual è la peda-
gogia del Gruppo Exodus?
Ha risposto: «II riferimento è
dato dal metodo di Don Bo-
sco e da quello degli scouts.
Io sono prete di don Calabria,
ma ho studiato dai salesiani, e
sento il vecchio richiamo ora-
toriano. Le nostre "carova-
ne" rappresentano l'avventu-
ra, dove si dà molto spazio a
musica, teatro e lavoro arti-
gianale».
MOGLIANO VENETO
VACANZE
IN BOLIVIA
L'estate scorsa sono part1t1
per la Bolivia sette periti mec-
camc1 neodiplomati. Que-
st'anno un secondo gruppo è
partito per la stessa destina-
zione . Si tratta di altri sette
studenti dell' Astori che gui-
dati da due volontari adulti,
un tecnico polivalente e due
docenti della scuola, si sono
recati all'orfanotrofio Don
Bosco di Santa Cruz con un
preciso piano di interven-
to: continuare la sistemazio-
ne dell'edificio nell'impianto
elettrico e idraulico. E hanno
fatto oratorio e doposcuola ai
duecento ragazzi ospiti, che
nel corso dell'anno scolastico
sono stati "adottati a distan-
za" da molte famiglie degli
allievi di Mogliano .
evangelica tradizionale. Un
grande successo ha avuto il
recente «L'amore tra le rose»,
che presenta la storia d'amore
tra un soldato spagnolo e una
principessa azteca, con inter-
vento della Vergine di Guada-
lupe.
MESSINA
Don Antonio Mazzi.
«HO SCOPERTO
LA SICILIA!»
STATI UNITI
ISP ANO-AMERICANI
PER IL TEATRO
Fu il beato Michele Rua , che
si recò a Messina quattro vol-
te, a volere l'oratorio San
Luigi della città, inaugurato
nel 1893, cento anni fa. Tra le
date più tristi, il terremoto del
Don Jesse Montes ha fondato
a Watsonville una compagnia
teatrale composta esclusiva-
mente da attori ispano-
americani. Le rappresentazio-
ni in lingua inglese e spagno-
la, attingono sia al repertorio
classico che moderno. Losco-
po è la valorizzazione dei gio-
vani ispano-americani, che
non trovano facilmente spa-
zio come attori professionisti.
.La finalità è dunque profes-
sionale, ma anche quella di
mantenere viva la sensibilità
I
dMeelsl'sIsintiatu. tLoasc. hLiuesigai dopo
il terremoto del 1908.
I Santa Cruz. L'indispensabile «vagonetan, che gli amici
del «Gruppo Bolivia" dell'Astori hanno donato
all'Hogar Don Bosco.
I Watsonville (USA). Don
Felipe e la zia Rosario,
due protagonisti de
«L'amore tra le rosen .
1908, che mise in ginocchio la
popolazione: 80 mila vittime
dei 172 mila abitanti. Tra le
macerie rimasero sepolti an-
che nove salesiani e 42 ragaz-
zi. La ripresa fu difficile, e
l'oratorio fu fatto in baracche
di legno . La nuova sede, su
disegno del Valotti, fu inau-
gurata nel 1929, e da allora
ospitò moltitudini di giovani
dai vari quartieri. Nel 1916 e
nel 1923 il San Luigi fu visita-
to anche dal beato don Rinal-
di. Don Giuseppe Riggi scrive
che a Messina, dinanzi a tante
giovinezze incontrate al San
Luigi, don Rinaldi abbia
esclamato: «Ora ho scoperto
la Sicilia! La Sicilia che Don
Bosco aveva visto in uno dei
suoi sogni profetici . La Sicilia
che in una delle sue istituzioni
giovanili, il San Luigi di Mes-
sina, continua a essere ono-
rata» .
NOVEMBRE 1993 · 5

1.6 Page 6

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TESTIMONI La singolare famiglia del dottor Andrew Simone, fondatore della
UNA FAMIGLIA
PER I BAMBINI DEL MONDO
di Gianni Frigerio
Toronto (Canada). Il dottor
Andrew Simone in famiglia.
I Toronto (Canada). La signora
Joan Simone con Jeantil
e il piccolo Andrew.
Nelle grandi metropoli
si lotta per difendere
il proprio benessere. Ma
a Toront~ Joan e Andrew
Simone hanno scelto di
liberarsi delle cose inutili
per adottare tutti
i bambini del mondo.
6 - NOVEMBRE 1993
I I padre di Andrew Simone è nato
come lui a Toronto, ma è figlio di
immigrati siciliani. Laureatosi in
medicina nel 1963, Andrew, che og-
gi ha 55 anni, aprì qualche anno do-
po uno studio medico come derma-
tologo. Joan, la moglie, è di origine
inglese. Nei primi otto anni di ma-
trimonio, quando la famiglia non
poteva ancora contare sulle entrate
dello studio medico, nacquero i pri-
mi sei figli. Gli altri sei vennero do-
po, negli ultimi vent'anni. Una bella
nidiata, che divenne completa con
l'adozione della piccola Jeantil. Tre-
dici figli, che oggi hanno dai cinque
ai trent'anni. «Eppure», precisa An-
drew, «non tutto ci piaceva. Sentiva-
mo ancora, mia moglie e io, uno
strano vuoto».

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ccCanadian Food for Children» ■ -----------------------
I Il dott. Andrew al lavoro
nei depositi della «Canadian Food
for Children».
Qualcosa per i poveri
Fu la partecipazione a un gruppo
di preghiera che li trasformò. Qui
pian piano sentirono di essere chia-
mati a fare qualcosa di speciale per
i poveri. «Cominciammo a conside-
rarci seryi dei poveri e a cambiare il
nostro stile di vita». Facendo eco-
nomia su tutto, e prendendo sempre
più radicalmente le distanze dal
consumismo, riuscirono ad acco-
gliere nella loro casa dei bambini in
affidamento . E in dieci anni ne
ospitarono ben 24.
Nel 1979 un sacerdote gesuita
propose ai coniugi Simone di colla-
borare all'opera di Madre Teresa.
Lo fecero con entusiasmo per un
paio di anni, anche con incarichi di
responsabilità. Poi la suora li invitò
a dare sviluppo alla loro attività e a
organizzare qualcosa di nuovo a fa-
vore dei più poveri.
La «Canadian Food
f or Children»
Nacque nel 1985 la Canadian
Food for Children ("Cibo canadese
per i bambini") che si propose di
dare sviluppo in proprio a ciò che i
coniugi Simone avevano già visto
fare in qualche misura tra i collabo-
ratori di Madre Teresa in Canada:
inviare direttamente prodotti ali-
mentari alle missioni cattoliche
sparse nel mondo, senza passare at-
traverso i governi locali . La Cana-
dian Food for Children estese col
tempo gli aiuti a 26 nazioni sparse
nei cinque continenti. «Abbiamo
spedito nel 1992 ben cinque milioni
di kg in viveri, raggiungendo con i
nostri aiuti il P erù, la Croazia, la
Liberia, l'Angola, l'Argentina, il
Brasile, le Filippine, la Polonia, il
Madagascar, l'Etiopia, lo Zambia,
il Kenya ... ».
Le sovvenzioni provengono inte-
ramente da libere donazioni di pri-
vati. Alla base dell'organizzazione
c' è la collaborazione di molti volon-
tari, lo zio Vincent, il cugino Lorie
e gli stessi figli di J oan e Andrew
che sono già in grado di farlo.
Sono tutti miei figli
«Qual è la motivazione profonda
che spinge la famiglia del dottor
Andrew e i suoi numerosi amici a
un impegno che non conosce so-
ste? », si domanda su Jesus Fernan-
da Di Monte, che come noi ha avu-
to l'opportunità di conversare con i
coniugi Simone. La risposta è venu-
ta dallo stesso Andrew: «Dieci anni
fa volevo abbandonare tutto . Joan
aspettava un bambino e io mi senti-
vo scoraggiato. Nella preghiera non
sentivo risposte. Uscendo dallo stu-
dio verso casa, però, a un tratto
pensai che ciò che più mi stava a
cuore era che tutti i miei figli avesse-
ro da mangiare. E allora capii: tutti
i bambini che mi riesce di raggiunge-
re sono miei figli. Questo è stato il
pensiero che mi aiutò ad andare
avanti».
«In famiglia non spendiamo più
di cento dollari all'anno», prosegue
il dottor Andrew. «Quello che ab-
biamo ce lo danno i nostri amici.
Quando nostro figlio più grande si
è sposato, abbiamo fatto un ricevi-
mento in casa. Gli ospiti hanno por-
tato tutto, dal cibo alle bevande.
Abbiamo speso praticamente cin-
que dollari per gli inviti in fotocopia
e niente più». Quanto alla sua nu-
merosa famiglia - tredici figli sono
tanti! - è circondata da ogni affet-
to, ma ognuno fa la sua parte: «I
nostri figli sono tutti dei grandi la-
voratori. Quelli che hanno frequen-
tato l'università se la sono pagata
lavorando . Vivendo in questo mo-
do , qualcuno ci disse che avrebbero
potuto avere problemi per il loro
avvenire. Ma essi sono orgogliosi di
noi e noi lo siamo di loro».
E conclude: «Del resto, conti-
nuiamo affidandoci a Dio e ai no-
stri amici. Li ringrazio tutti. È gra-
zie a loro che ci è permesso di aiuta-
re tanti poveri nel mondo».
Ha collaborato
Vicente Santilli
Il Calendario '94 fa blocco unico
con la rivista. Si consiglia
di utilizzarlo senza staccarlo.
NOVEMBRE 1993 - 7

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20 21 22 23 24 25 26
27 28

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(fil~~ ~é\\~®
(i~])®
Mer. 5 Mer. 12 Mer. 19 Gio. 27
« Dio ha voluto
che l'unione d'amore
fra marito e moglie
fosse l'origine
di nuove vite».
Giovanni Paolo Il.
Don Bosco in Etiopia.
domenica lunedì
martedì mercoledì giovedì venerdì
sabato
1
Maternità
di Maria SS.
2
Il dopo Natale
Ss. Basilio
e Gregorio vv.
9
Batt es im o
del Signore
3
S. Genoveffa
10
S. Aldo
4
S. Ermete
5
S. Edoardo
6
Epifania
del Signore
111213
S. Salvio m.
S. Arcadio m.
S. Ilario
S. Remigio
7
S. Rai mondo
di Penyafort
S. Luciano m.
(1° Venerdì)
14
S. Cristiana
8
S. Eraldo
15
s. Probo V.
16
( 2' tempo ordinario)
S. Marcello I p.
23
( 3 tempo ordinario)
S. Ildefonso v.
17
S. Antonio abate
·-~
24
S. Francesco
di Sales
18
S. Fazio
25
Conversione
di S. Pao lo
19
S. Mario
26
Ss. Timoteo
e Tito vv.
S. Paola
20
S. Fabiano m.
S. Sebastiano m.
27
S. Angela Merici
21
S. Agnese
28
S. Tommaso
d ' Aquin o
22
S. Vincenzo m.
B. Laura Vicufia
S. Gaudenzio
29
S. Costanzo v.
30 31
( 4 tempo ordinario)
S. Giacinta
S. Giov. Bosco
S. Ciro
S. Geminiano
)
ALENDARIO
rA LESIANO

1.10 Page 10

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YEAR
Farò il cammelliere
come mio padre
GENNAIO 1994
1
234 5 67 8
9 10 111213 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
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6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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çI ®). J, ©-
Gio. 3
Gio. 10
Ven. 18 Sab. 26
« Vostro figlio: carne
dalla vostra carne,
e osso dalle vostre ossa».
Giovanni Paolo Il.
domenica
6
( 5' tempo ordinario)
Ss. Paolo Miki
e compagni mm.
S: Dorotea m.
13
( 6' tempo ordinario)
B. Giordano
lunedì
martedì
1
B. Reginaldo
mercoledì
2
Presentazione
del Signore
S. Feliciano m.
7
S. Partenio v.
8
S. Girolamo Emiliani
S. Onorato v.
9
S. Rinaldo v.
S. Apollonia m.
giovedì
3
S. Biagio v.m.
S. Oscar v.
S. Adelino
venerdì
4
S. Gilberto
( 7° venerdì)
sabato
5
S. Agata m.
S. Alice
10
S. Scolastica
11
Madonna di Lourdes
12
S. Eulalia m.
B. Luigi Orione
14
Ss. Cirillo
e Metodio v.
S. Valentino
15
S. Faustino m.
16 17
Mercoledì
delle Ceneri
( digiuno e astinenza)
S. Teodoro m.
s. Alessio Falconieri
18
S. Costanza
19
S. Corrado
B. Alvaro
Roma. Don Bosco,
padre e maestro dei giovani.
Basilica di San Pietro
( Pietro Canonica).
I di Quaresi ma
S. Fortunato m.
S. Pier Damiani
27 28
Il di Quaresima
S. Romano
Cattedra di
S. Pietro ap.
S. Margherita
di Cortona
S. Policarpo v.m.
s. Edilberto
S. Gerlando v.
S. Nestore v.m.
S. Porfirio v.
ALENDAR/O
t4 LESIANO
- - - - ) ~ - -- - -

2.2 Page 12

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H
AL
JAH
Dal film Gesù di Nazareth
12345
12
6 7 8 9 10 11 12 · 3 4 5 6 7 8 9
13 14 15 16 17 18 19 10 11 12 13 14 15 16
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27 28
24 25 26 27 28 29 30

2.3 Page 13

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Q ®). 1'. ©.
Ven. 4
Sab. 12
Dom. 20 Dom. 27
«Sposi, amate i vostri figli
come Maria e Giuseppe
amarono, protessero
ed educarono Gesù».
Giovanni Paolo Il.
Nigeria. Santa Famiglia.
domenica lunedì
martedì
1
S. Albino v.
S. Davide v.
mercoledì
2
S. Prospero v.
giovedì
3
S. Marino m.
venerdì
4
S. Lucio I p.
S. Casi miro
(1° venerdì)
sabato
5
S. Adriano m.
6
lii di Quaresima
7
Ss. Perpetua
e Felicita mm.
S. Giocondo
8
S. Giovanni di Dio
9
S. Francesca Rom .
S. Candido m.
S. Ezio m.
10
S. Dionigi m.
11
S. Sofronio v.
S. Eulogio m.
12
S. Innocenzo I p.
B. Lu igi Orione
13
IV di Quaresima
14
S. Matilde
15
S. Zaccaria p.
16
S. Eriberto v.
17
S. Patrizio v.
18
S. Ciril lo di Gerus. v.
S. Salvatore
19
S. Giuseppe ,
sposo di Maria
20
V di Quaresima
21
S. Giustiniano v.
22
S. Benvenuto v.
23
S. Turibio v.
S. Ottone
24
S. Romolo m.
S. Caterina di Svezia
25
Annunciazione
del Signore
26
S. Emanuele m.
27
Domenica
delle Palme
28
S. Castore m.
29
s. Ludolfo V.
30
S. Regolo v.
31
Giovedì santo
,,_____ _ _ __
'DARIO
ALES/ANO

2.4 Page 14

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L YEAR
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TIONALES JAHR
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14
15
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4
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5
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20 21 22 23 2~ 18 19
27 28 29 30 31 25 26
Foto Franco Marzi

2.5 Page 15

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w é-I . ]} ®-
Dom. 3
Lun. 11
Mar. 19
Lun. 25
« La famiglia
è la prima
e fondamentale
comunità umana».
Giovanni Paolo Il.
Torino . La Pietà
~
(Centro Salesiano
di Documentazione Mariana).
domenica
j(
3
Domenica di Pasqua
lunedì
4
S. Isidoro v.
martedì
mercoledì
giovedì
venerdì
1
Venerdì santo
{ digiuno e astinenza)
sabato
2
Sabato santo
5
S. Didimo m.
S. Vincenzo Ferreri
6
S. Teodosia m.
7
S. Giovanni Batt.
de La Salle
S. Ermanno
8
S. Gualtiero
9
S. Maria di Cleola
10
Il di Pasqua
111213
S. Stanislao v.m.
S. Gemma Galgani
S. Zeno v.
S. Costantino v.
S. Martino I p.m.
S. Ermenegildo m.
14
S. Lamberto v.
S. Valeriano m.
15
B. Cesare de Bus
16
S. Bernardetta
S. Quintiliano m.
17
lii di Pasqua
18
S. Galdino v.
19
S. Emma
20
S. Flavio
S. Sara
21
S. Anselmo
d'Aosta v.
22
S. Caio p.
23
S. Giorgio m.
S. Adalberto v.m.
IV di Pasqua
S. Marco ev.
S. Erminio v.
S. Cleto p.
S. Marcellino p.
S. Zita
S. Artemio v. S. Caterina da Siena
S. Pietro Chanel m.
S. Pio V p.
S. Giuseppe
Gottolengo
DARIO
t4 LESIANO

2.6 Page 16

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Foto Cipriano De Marie
12
3456789
10 11 12 13 14 15 16
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2.7 Page 17

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Ci ~. J., ©-
Lun. 2 Mar. 10 Mer. 18 Mer. 25
« La maternità è
la vocazione della donna:
lo era ieri, lo è oggi,
lo sarà sempre».
Giovanni Paolo Il.
domenica
1
V di Pasqua
S. Giuseppe
Lavoratore
lunedì
2
S. Atanasio v.
B. Mafalda
martedì
3
Ss . Fi lippo
e Giacomo app.
S. Giovenale v.
mercoledì
4
s. Floriano m.
S. Silvano v.m.
giovedì
5
s. Gottardo v.
B. Nunzio
venerdì
6
S. Domenico Savio
( 1° venerdì )
sabato
7
S. Domiziano v.
8
VI di Pasqua
Madonna
di Pompei
9
s. Geronzio m.
10
s. Cataldo V.
S. Alfio m.
11
S. Antimo v.m .
12
Ss. Nereo
e Achille mm .
S. Pancrazio m.
13
S. Maria Domenica
Mazzarello
B. Imelda
14
S. Mattia ap.
15
Ascensione
del Signore
22
Pentecoste
S. Rita da Cascia
16
S. Ubaldo v.
23
S. Desiderio v.
17 18
S. Pasquale Baylon S. Leonardo Murialdo
S. Alessandra m.
~
S. Claudia m.
24 25
Maria Ausiliatrice
S. Gregorio VII p.
S. Zenobio v.
S. Maddalena Sofia
19
S. Teofi lo
26
S. Filippo Neri
20
S. Bernardino
da Siena
B. Orlando
27
S. Giulio m.
21
S. Teobaldo v.
28
S. Germano v.
~
Spagna. Maria Auxiliadora
di Triana (Sevilla).
SS. Trinità
S. Ferdinando
Visita di Maria SS.
S. Giovanna d'Arco S. Petroni lla m.
'DARIO
ALES/ANO

2.8 Page 18

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\\NTERNAilONALE JAHR
OER fAM\\L\\E
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2.9 Page 19

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La rilettura di questo documento rappresenterà per qualcuno una
piacevole scoperta. Per questo il ristamparlo integralmente alla vigilia
dell'Anno Internazionale della Famiglia ci sembra un dono prezioso. La
«Carta dei Diritti della Famiglia», che riportiamo integralmente, fu voluta
dai Vescovi riuniti per il Sinodo sulla Famiglia del 1980. Giovanni Paolo
II, accogliendo la richiesta impegnò la Santa Sede a preparare il
documento che fu pubblicato tre anni dopo .
Il documento non è un 'esposizione teologica dogmatica o morale sul
matrimonio e la famiglia, anche se riflette il pensiero della Chiesa in
materia. Ma presenta a cristiani o no, una formulazione dei diritti
fondamentali della famiglia come società naturale e universale.
La «Carta dei Diritti della Famiglia» è indirizzata anzitutto
ai governi e alle organizzazioni internazionali, ma anche
alle famiglie stesse, augurandosi che sappiano unirsi nella difesa
e nella promozione dei loro diritti.
Preambolo
Considerando che:
A. I diritti della persona, anche se
espressi come diritti dell'individuo,
hanno una fondamentale dimensione
sociale I che trova nella famiglia la sua
nativa e vitale espressione;
B. La famiglia è fondata sul matri-
monio, unione intima di vita nella
complementarità tra un uomo e una
donna, che si costituisce con il legame
indissolubile dd matrimonio libera-
mente contratto e pubblicamente
espresso, ed è aperta alla trasmissione
della vita;
C. Il matrimonio è l'istituzione na-
turale alla quale è affidata in maniera
esclusiva la missione di trasmettere la
vita;
D. La famiglia, società naturale,
esiste anteriormente allo Stato e a
qualsiasi altra comunità e possiede di-
ritti propri, che sono inalienabili;
E . La famiglia costituisce, più an-
cora di un mero nucleo giuridico, so-
ciale ed economico, una comunità di
amore e di solidarietà che è in modo
unico adatta ad insegnare e a trasmet-
tere valori culturali, etici, sociali, spi-
rituali e religiosi, essenziali per lo svi-
luppo e il benessere dei propri membri
e della società;
F. La famiglia è il luogo dove di-
verse generazioni si incontrano e si
aiutano vicendevolmente a crescere
nella sapienza umana e ad armonizza-
re i diritti degli individui con le altre
istanze della vita sociale;
G . La famiglia e la società, che so-
no mutuamente legate da vincoli vitali
ed organici, hanno una funzione com-
plementare nella difesa e nel progresso
del bene dell'umanità e di ogni per-
sona ;
H . L'esperienza di diverse culture
attraverso la storia ha mostrato come
sia necessario per la Società riconosce-
re e difendere l'istituzione familiare;

2.10 Page 20

▲back to top
I. La società, e in particolar modo
lo Stato e le Organizzazioni Interna-
zionali, devono proteggere la famiglia
con misure di carattere politico, eco-
nomico, sociale e giuridico, miranti a
consolidare l'unità e la stabilità della
famiglia in modo che essa possa eserci-
tare la sua specifica funzione;
J. i diritti, le fondamentali necessi-
tà, il benessere e i valori della fami-
glia, anche se vengono progressiva-
mente salvaguardati in alcuni casi, so-
no spesso ignorati e non raramente
mirati da leggi, istituzioni e program-
mi socio-economici;
K. Molte famiglie sono costrette a
vivere in situazioni di povertà che im-
pediscono loro di svolgere il proprio
ruolo con dignità;
L. La Chiesa Cattolica, consapevo-
le che il bene della persona, della so-
cietà e della Chiesa stessa passa attra-
verso la vita della famiglia, ha ritenuto
parte della sua missione proclamare a
tutti il disegno di Dio inscritto nella
natura umana circa il matrimonio e la
famiglia, promuovere queste due isti-
tuzioni e difenderle contro quanti le
attaccano;
M. Il Sinodo dei Vescovi, celebra-
to nel 1980, raccomandò esplicita-
mente che fosse redatta e fatta giunge-
re a tutti gli interessati una Carta dei
Diritti della Famiglia;
La Santa Sede, dopo aver consulta-
to le Conferenze Episcopali, presenta
ora questa Carta dei Diritti della Fami-
glia e fa appello a tutti gli Stati, alle
Organizzazioni Internazionali e a tut-
te le istituzioni e persone interessate,
perché rispettino questi diritti ed assi-
curino il loro effettivo riconoscimento
e la loro osservanza.
I dodici articoli della «Carta»
Articolo 1. Ogni persona ha diritto
alla libera scelta del proprio stato di vi-
ta, e perciò a sposarsi e formare una fa-
miglia oppure a restare celibe o nubile.
a) Ogni uomo e ogni donna, che ha
raggiunto l'età del matrimonio e ne ha
la necessaria capacità, ha il diritto di
sposarsi e di formare una famiglia sen-
za alcuna discriminazione; restrizioni
legali all'esercizio di questo diritto, sia
di carattere permanente che tempora-
neo, possono essere introdotte sola-
mente quando sono richieste da gravi
ed oggettive esigenze dello stesso isti-
tuto matrimoniale e della sua rilevan-
za sociale e pubblica; e devono, in
ogni caso, rispettare la dignità e i di-
ritti fondamentali della persona.
b) Coloro che desiderano sposarsi e
formare una famiglia hanno il diritto
di attendersi dalla società quelle con-
Un momento del «FAMILYFEST ' 93» al Palaeur di Roma . Il servizio fotografico di queste
pagine fa riferimento al multicongresso internazionale del giugno scorso e trasmesso
in mondovisione via satellite.
dizioni morali, educative, sociali ed
economiche che li mettano in grado di
esercitare il loro diritto a sposarsi in
piena maturità e responsabilità.
e) II valore istituzionale del matri-
monio deve essere sostenuto dalle
pubbliche autorità: la situazione delle
coppie non sposate non deve essere
messa sullo stesso piano del matrimo-
nio debitamente contratto.
Articolo 2. Il matrimonio non può
essere contratto se non mediante il li-
bero e pieno consenso degli sposi de-
bitamente espresso.
a) Tenendo nel dovuto rispetto il
ruolo tradizionale delle famiglie, in
certe culture, nel guidare la decisione
dei loro figli, ogni pressione che impe-
disca la scelta di una determinata per-
sona come coniuge deve essere evi-
tata.
b) I futuri sposi hanno il diritto alla
loro libertà religiosa. Perciò imporre
come previa condizione per il matri-
monio il diniego della fede o una pro-
fessione di fede che sia contraria alla
propria coscienza, costituisce una vio-
lazione di questo diritto.
e) Gli sposi, nella naturale comple-
mentarità che esiste tra uomo e don-
na, godono della stessa dignità e di
eguali diritti a riguardo del matri-
moruo.
Articolo 3. Gli sposi hanno l'inalie-
nabile diritto di costituire una fami-
glia e di decidere circa l'intervallo fra
le nascite e il numero dei figli da pro-
creare, tenendo pienamente in consi-
derazione i loro doveri verso se stessi,
verso i figli già nati, la famiglia e la so-
cietà, in una giusta gerarchia di valori
e in conformità all'ordine morale og-
gettivo che esclude il ricorso alla con-
traccezione, alla sterilizzazione e ali' a-
borto.
a) Le attività delle pubbliche auto-
rità e delle organizzazioni private, che
tentano in qualsiasi modo di limitare
la libertà delle coppie nel decidere dei
loro figli, costituiscono una grave of-
fesa contro la dignità umana e contro
la giustizia.
b) Nelle relazioni internazionali,
l'aiuto economico per Io sviluppo dei
popoli non deve essere condizionato
dall'accettazione di programmi di con-
traccezione, sterilizzazione o aborto.
e) La famiglia ha diritto ali' assi-
stenza da parte della società per quan-
to concerne i suoi compiti circa la pro-·
creazione e l'educazione dei figli. Le
coppie sposate, aventi una famiglia
numerosa, hanno diritto ad un ade-
guato aiuto e non devono essere sotto-
poste a discriminazione.
Articolo 4 . La vita umana deve es-
sere rispettata e protetta in modo as-
soluto dal momento del concepi-
mento.
a) L'aborto è una diretta violazione
del diritto fondamentale alla vita del-
!'essere umano.
b) II rispetto per la dignità dell'es-
sere umano esclude ogni manipolazio-
ne sperimentale o sfruttamento del-
!'embrione umano.
e) Tutti gli interventi sul patrimo-
nio genetico della persona umana, i
quali non mirino a correggere le ano-
malie, costituiscono una violazione
del diritto all'integrità fisica e contra-
stano il bene della famiglia.
d) I figli, sia prima che dopo la na-
scita, hanno diritto ad una speciale
protezione e assistenza, come l'hanno
pure le madri sia durante la gravidan-
za sia, per un ragionevole periodo, do-
po il parto.
e) Tutti i figli, sia nati nel matrimo-
nio che fuori di esso, godono dello
stesso diritto alla protezione sociale,

3 Pages 21-30

▲back to top

3.1 Page 21

▲back to top
in vista del loro integrale sviluppo per-
sonale.
/) Gli orfani o i fanciulli privi del-
]'assistenza dei loro genitori o tutori
· devono ricevere particolare protezio-
ne da parte della società. Lo Stato, per
quanto riguarda l'affidamento o l'ado-
zione, deve provvedere una legislazio-
ne che faciliti le famiglie capaci di ac-
cogliere nelle loro case bambini che
hanno bisogno di una assistenza per-
manente o temporanea e che, in pari
tempo, rispetti ,i diritti naturali dei ge-
nitori.
g) I bambini che sono handicappati
hanno diritto di trovare nella casa e
nella scuola un ambiente adatto al loro
sviluppo umano .
Articolo 5. Avendo dato la vita ai
loro figli, i geni tori hanno l'originario,
primario ed inalienabile diritto di edu-
carli; essi devono perciò essere ricono-
sciuti come i primi e principali educa-
tori dei loro figli.
a) I genitori hanno il diritto di edu-
care i loro figli in conformità con le lo-
ro convinzioni morali e religiose, te-
nendo conto delle tradizioni culturali
della famiglia che favoriscano il bene
e la dignità del bambino; essi devono
inoltre ricevere dalla società l'aiuto e
l'assistenza necessari per svolgere con-
venientemente il loro ruolo educativo.
b) I genitori hanno il diritto di sce-
gliere liberamente scuole o altri mezzi
necessari per educare i loro figli in
conformità con le loro convinzio.ni. Le
pubbliche autorità devono far sl che
pubblici sussidi siano stanziati in ma-
niera che i genitori siano veramente li-
beri nell'esercitare questo diritto, sen-
za andare incontro ad oneri ingiusti.
Non si devono costringere i genitori a
sostenere, direttamente o indiretta-
mente, spese supplementari, che im-
pediscano o limitino ingiustamente
l'esercizio di questa libertà .
e) I genitori hanno il diritto di otte-
nere che i loro figli non siano costretti
a frequentare le scuole che non sono
in armonia con le loro proprie convin-
zioni morali e religiose. In particolare
l'educazione sessuale - che è un di-
ritto fondamentale dei genitori - de-
ve essere compiuta sotto la loro atten-
ta guida sia in casa sia nei centri edu-
cativi scelti e controllati da loro.
d) I diritti dei genitori sono violati
ogni qualvolta venga imposto dallo
Stato un sistema obbligatorio di edu-
cazione, da cui sia esclusa ogni forma-
zione religiosa.
e) Il diritto primario dei genitori ad
educare i propri figli deve essere soste-
nuto in tutte le forme di collaborazio-
ne tra genitori, insegnanti ed autorità
scolastiche, e particolarmente nelle
forme di partecipazione intese a dare
voce ai cittadini nel funzionamento
delle scuole e nella formulazione ed
applicazione delle politiche educative .
/) La famiglia ha il diritto di esigere
che i mezzi di comunicazione sociale
siano strumenti positivi per la costru-
zione di una società, che rafforzi i va-
lori fondamentali della famiglia . Nel
contempo la famiglia ha il diritto di
essere adeguatamente protetta, spe-
cialmente per quanto riguarda i suoi
membri più giovani, dagli effetti nega-
tivi e dagli abusi dei mass media .
Articolo 6. La famiglia ha il diritto di
esistere e di progredire come famiglia.
a) Le pubbliche autorità devono ri-
spettare e promuovere la dignità, la le-
gittima indipendenza, l'intimità, l'in-
tegrità e la stabilità di ogni famiglia.
b) Il divorzio intacca la stessa isti-
tuzione del matrimonio e della fami-
glia.
e) Il sistema della famiglia allarga-
ta, dove esiste, deve essere stimato ed
aiutato a compiere sempre meglio il
suo tradizionale ruolo di solidarietà e
di mutua assistenza, pur nel rispetto,
in pari tempo, dei diritti della famiglia
nucleare e della dignità personale di
ogni membro.
Articolo 7. Ogni famiglia ha il dirit-
to di vivere liberamente la propria vi-
ta religiosa domestica sotto la guida
dei genitori, cosl come ha il diritto di
professare pubblicamente e di diffon-
dere la fede, di prendere parte al culto
pubblico e a scegliere liberamente pro-
grammi di istruzione religiosa senza
patire discriminazione.
Articolo 8. La famiglia ha il diritto
di esercitare la sua funzione sociale e
politica nella costruzione della società.
· a) Le famiglie hanno il diritto di
formare associazioni con altre famiglie
ed istituzioni, per svolgere il ruolo
della famiglia in modo conveniente ed
effettivo, come pure per proteggere i
diritti, promuovere il bene, e rappre-
sentare gli interessi della famiglia.
b) Sul piano economico, sociale,
giuridico e culturale, deve essere rico-
nosciuto il legittimo ruolo delle fami-
glie e delle associazioni familiari nella
elaborazione e nell'attuazione dei pro-
grammi che interessano la vita della
famiglia.
Articolo 9. Le famiglie hanno il di-
ritto di poter fare assegnamento su
una adeguata politica familiare da par-
te delle pubbliche autorità nell'ambito
giuridico, economico, sociale e fiscale,
senza discriminazione di sorta.
a) Le famiglie hanno il diritto a
condizioni economiche che assicurino
loro un livello di vita adeguato alla lo-
ro dignità e pieno sviluppo. Non devo-
no essere impedite dall'acquistare e
conservare proprietà private che pos-
sano favorire una stabile vita familia-
i;e; le leggi concernenti l'eredità o la
trasmissione della proprietà devono ri-
spettare i bisogni e i diritti dei mem-
bri della famiglia.
b) Le famiglie hanno diritto a misure
nell'ambito sociale che tengano conto
dei loro bisogni, specialmente nel caso
di morte prematura di uno o di en-
trambi i genitori, di abbandono di uno
dei coniugi, di incidente, di malattia o
di invalidità, nel caso di disoccupazio-
ne, e ogni qual volta la famiglia abbia
da sostenere oneri straordinari a favo-
re dei suoi membri per ragioni di an-
zianità, di handicaps fisici o mentali o
dell'educazione dei figli.

3.2 Page 22

▲back to top
e) Gli anziani hanno il diritto di
trovare all'interno della propria fami-
glia o, quando ciò non sia possibile, in
adeguate istituzioni, un ambiente che
permetta loro di trascorrere la vec-
chiaia in serenità, esplicando quelle
attività che sono compatibili con la lo-
ro ·età e li mettano in grado di parteci-
pare alla vita sociale.
d) l diritti e la necessità della fami-
glia, e specialmente il valore della sua
unità, devono essere presi in conside-
razione nella politica e nella legislazio-
ne penale, in modo che il detenuto ri-
manga in contatto con la propria fami-
glia e questa sia adeguatamente soste-
nuta durante il periodo di detenzione .
Articolo 10 . Le famiglie hanno di-
ritto a un ordine sociale ed economico
in cui l'organizzazione del lavoro per-
metta ai membri di vivere insieme, e
non ostacoli l'unità, il benessere, la sa-
lute e la stabilità della famiglia, of-
frendo anche la possibilità di sana ri-
creazione.
a) La remunerazione del lavoro de-
ve essere sufficiente per fondare e
mantenere una famiglia con dignità,
sia mediante un conveniente salario,
chiamato «salario familiare», sia me-
diante altre misure sociali, quali gli as-
segni familiari o la remunerazione del
lavoro casalingo di uno dei genitori;
dovrebbe essere tale da non obbligare
le madri a lavorare fuori casa con de-
trimento della vita familiare e special-
mente dell'educazione dei figli .
b) Il lavoro in casa della madre de-
ve essere riconosciuto e rispettato per
il suo valore nei confronti della fa mi-
glia e della società.
Articolo 11. La famiglia ha il diritto
a una decente abitazione, adatta per la
vita della famiglia e proporzionata al
numero dei membri, in un ambiente
che provveda i servizi di base per la vi-
ta della famiglia e della comunità.
Articolo 12. Le famiglie dei mi-
granti hanno diritto alla medesima
protezione di quella concessa alle altre
famiglie .
a) Le famiglie degli immigrati han-
no diritto al rispetto per la propria cul-
tura e a ricevere sostegno ed assisten-
za per la loro integrazione nella comu-
nità alla quale recano il proprio contri-
buto.
b) l lavoratori emigranti hanno di-
ritto di vedere la propria famiglia uni-
ta il più presto possibile.
e) I rifugiati hanno diritto ali' assi-
stenza da parte delle autorità pubbli-
che e delle organizzazioni internazio-
nali onde facilitare la riunione delle lo-
ro famiglie .
Danilo e Anna Maria Zanzucchi,
responsabili del movimento Famiglie
Nuove al «Familyfest».
Fonti e riferimenti
Preambolo
A. Rerum novarum, 9; Ga11dium et spes, 24;
B. Pacem in terris, Parte I; Ga11di11m et spes, 48
e 50; Familiaris consortio, 19; Codex iuris canoni -
ci, 1056.
C. Ga11di11m et spes, 50; H11manae vitae, 12;
Fami/iaris consortio, 28 .
D . Ren,m novarum, 9 e 10; Familiaris consor•
tio, 45.
E. Fami/iaris consortio, 43.
F. Ga11di11m et spes, 52; Familiaris consortio,
21.
G. Gaudium et spes, 52; Familiaris consortio,
42 e 45.
I. Familiaris consortio, 45.
]. Familiaris consortio, 46.
K. Familiaris consortio, 6 e 77.
L. Fami/iaris consortio, 3 e 46.
M. Familiaris consortio, 46.
Articolo 1
Rerum novarum, 9; Pacem in terris, Parte I;
Ga11dium et spes, 26; Dichiarazione 11niversale dei
diritti 11mani, 16, 1.
a) Codex iuris canonici, 1058 e 1077; Dichiara-
ziot1e 11niversale, 16, 1.
b) Ga11di11m et spes, 52; Familiaris consortio,
81.
c) Gaudium et spes, 52; Familiaris consortio, 81
e 82.
Articolo 2
Gaudium et spes, 52; Codex i11ris canonici, 1057
§ l ; Dichiarazione 11niversale, 16, 2.
a) Gaudium et spes, 52.
b) Dignitatis humanae, 6 .
c) Gaudi11m et spes, 49; Familiaris consortio, 19
e 22; Codex iuris canonici, 1135; Dichiarazione
universale, 16, 1.
Articolo 3
Populorum progressio, 37; Gaudium et spes, 50
e 87; Humat1ae vitae, 10; Familiaris consortio, 30
e 46.
a) Fami/iaris consortio, 30.
b) Fami/iaris consortio, 30.
c) Ga11dium et spes, 50.
Articolo 4
Gaudimn et spes, 51; Familiaris consortio, 26.
a) Humanae vitae, 14; Sacra congregazione per
la do ttrina della fede, Dichiarazione sull'aborto
procurato, 18 novembte 1974; Familiaris consor-
tio, 30.
b) Papa Giovanni Paolo II, Indirizza alla pon-
tificia Accademia delle scienze, 23 ottobre 1982.
d) Dichiarazione universale, 25, 2; Dichiarazio-
ne sui diritti del fanciullo, Preambolo e 4.
e) Dichiarazione universale, 25, 2.
f) Familiaris consortio, 41.
g) Fami/iaris consortio, 17.
Articolo 5
Divini illius magistri, 27-34; Gravissimum edu-
cationis, 3; Familiaris consortio, 36; Codex iuris ca-
nonici, 793 e 1136.
a) Familiaris consortio, 46.
b) Gravissimum ed11cationis, 7; Dignitatis h11-
manae, 5; Papa Giovanni Paolo II, Libertà..religio-
sa e l'Atto finale di Helsinki {Lettera ai capi di sta-
to delle nazioni che hanno firmato l' Atto finale
di Helsinki), 46; Familiaris co11sortio, 40; Codex
iuris canonici, 797 .
e) Dignitatis humanae, 5; Familiaris consortio,
37 e 40 .
d) Dignitatis h111nanae, 5; Familiaris consortio,
40.
e) Familiaris consortio, 40; Codex iuris canoni•
ci, 796
f) Papa Paolo VI, Messaggio per la Terza Gior-
nata mondiale delle comunicazioni sociali, 1969;
Familiaris consortio, 76.
Articolo 6
Familiaris consortio, 46.
a) Rerum novarum; 10; Familiaris consortio,
46; Convenzione intemazionale sui diritti civili e
politici, 17.
b) Gaudi111n et spes, 48 e 50.
Articolo 7
Dignitatis humanae, 5; Libertà religiosa e l'Atto
finale di Helsinki, 46; Convenzione internazionale
sui diritti civili e politici, 18.
Articolo 8
Familiaris consortio, 44 e 48.
a) Apostolicam acttwsitatem, 11; Familiaris
consortio, 46 e 72 .
b) Familiaris consortio, 44 e 45.
Articolo 9
Laborem exercens, 10 e 19; Familiaris consortio,
45; Dichiarazione 1111iversale, 16, 3 e 22; Conven-
zione internazionale sui diritti economici, sociali e
culturali, 10, 1.
a) Mater et magistra, Parte II; Laborem exer-
cens, 10; Familiaris consortio, 45; Dichiarazione
universale, 22 e 25; Convenzione internazionale sui
diritti economici, sociali e culturali, 7, a, ii,
b) Familiaris consortio, 45 e 46; Dichiarazione
universale, 25, 1; Convenzione internazionale sui
diritti economici, sociali e wlturali, 9, 10,1 e 10,2.
c) Gaudium et spes, 52; Familiaris consortio, 27.
Articolo }O
Laborem exercens, 19; Familiaris consortio, 17;
Dichiarazione universale, 23 , 3.
a) Laborem exercens, 19; Familiaris consortio1
23 e 81.
b) Familiaris consortio, 23.
Articolo 11
Apostolicam actuositatem, 8; Familiaris consor-
tio, 81; Convenzione internazionale sui diritti eco·
nomici, sociali e culturali, 11 , 1.
Articolo 12
Familiaris consortio, 77; Carta sociale europea,
19 .

3.3 Page 23

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é-I ~ 1J © é-I
Mer. 1
Gio. 9
Gio. 16
Gio. 23
Gio. 30
« La vita
è il compimento
di un sogno di giovinezza.
Abbiate ciascuno
il vostro sogno
da portare
a meravigliosa realtà».
Giovanni Paolo Il.
N
"'
Don Bosco
patrono degli apprendisti.
domenica
5
Corpus Domini
lunedì
6
S. Norberto v.
S. Claudio v.
S. Paolina v.m.
martedì
7
s. Sabiniano m.
mercoledì
1
S. Giusti no m.
8
S. Medardo v.
B. Diana
giovedì
2
S. Erasmo v.m .
S. Blandina m.
9
S. Efrem
Ss. Primo
e Feliciano mm .
venerdì
3
Ss. Carlo Lwanga
e com pagni mm.
S. Clotilde
( 7° venerdì)
sabato
4
S. Quirino v.m.
10
S. Cuore di Gesù
11
S. Cuore
Imm acolato di Maria
S. Barnaba ap.
12 13 14
( 11 tempo ordinario) S. Antonio da Padova
S. Onofrio
S. Gaspare Bertoni
S. Eliseo profeta
15
S. Vito m.
S. Germana
16
S. Aureliano v.
S. Quirico m.
17
S. Antid io v.m.
S. Nicandro m.
18
S. Calogero
S. Marcelliano m.
19 20
( 12• tempo ordinario)
Ss. Gervasio
e Protasio mm .
S. Romualdo
Madonna Consolata
21 22 23
S. Luigi Gonzaga Ss. Giovanni Fisher v.
s. Rodolfo v. e Tommaso More mm .
S. Albano
S. Giuseppe
Cafasse
24
Natività
di Giovann i Battista
25
S. Guglielmo
S. Massimo v.
26
( 73' tempo ordinario)
S. Vigilie v.
27
S. Ciri llo
d'Alessandria v.
S. Arialdo m.
28
S. Ireneo v.m.
S. Marcella m.
S. Sereno m.
29
Ss. Pietro
e Paolo aposto li
30
S. Ladislao
VARIO
LESIANO

3.4 Page 24

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~ ERN
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5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30
123 4 5 6
7 8 9 10 111213
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31

3.5 Page 25

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~M®~a@
(w. 1'. ®- (i
Ven. 8 Sab. 16 Ven. 22 Sab. 30
« Tutti i membri
della famiglia devono
sentirsi accettati
e rispettati, perché
devono sentirsi amati».
Giovanni Paolo Il.
Torino. N.S. del Carmine
"'(11
(Centro Salesiano
di Documentazione Mariana) .
domenica lunedì
martedì mercoledì giovedì
3
( 14 tempo ordinario)
S. Tom maso ap.
s. Eliodoro V.
4
S. Eli sabetta
S. Ulderico
B. P. G. Frassati
5
s. Antonio Maria
Zaccaria
6
S. Maria
Goretti m.
7
S. Pompeo m.
venerdì
1
S. Oliviero
Plunkett v. m.
S. Teodorico
( I O venerdì)
8
S. Guido
di Acq ui V.
10
( 15 ' tempo ordinario)
Ss. Rufina
e Seconda mm.
11
S. Benedetto abate
S. Olga
12
S. Giovanni
Gualberto
13
S. Enri co
S. Cleli a Barbieri
14
S. Camilla
de Lellis
15
S. Bonaventura
sabato
2
S. Settimo m.
9
S. Veronica
Gi uliani
16
Mad onn a
del Carmelo
S. Elvira
17
( 16 ' tempo ordinario)
S. Marcellina
S. Donata m.
18
S. Federico v. m.
S. Rutilio v.
19
S. Divo
20
S. Aurelio v.
S. Elia profeta
21 22
S. Lorenzo
da Brindisi
S. Daniele profeta
S. Maria Madd ale na
S. Platone m.
23
S. Brigida
S. Olimpio m.
( 17' tempo ordinario)
S. Cristina m.
25
S. Giacomo ap.
S. Cristoforo m.
S. Valenti na m.
26
Ss. Gioacchino
e Ann a
27
S. Celesti no I p.
28
Ss. Nazario
e Celso mm .
29 30
S. Marta
S. Rufo m.
S. Pietro Crisologo v.
S. Abele
S. Donatella
( 18 11 tempo ordinario)
S. Ign azio di Lojola
S. Fabio m.
)
'DARIO
LESIANO

3.6 Page 26

▲back to top
~NT ·.RNA'TI L YEAR
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Foto Piero Scalabrino
3
12
456789
10 111213 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
~~ 25 26 27 28 29 30
SETTEMBRE 1994
4
5
6
7
1
8
23
9 10
11 1213 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30

3.7 Page 27

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ffe\\@®~71®
~. ]? ©- Ci
Dom. 7 Dom. 14 Dom. 21 · Lun. 29
« Rendete la vostra
famiglia un'oasi di pace
e di confidenza, pregate
per la vostra famiglia».
Giovanni Paolo Il.
..,
Ecuador. Assunta di Quito
.....
(Torino, Centro Salesiano
di Documentazione Mariana) .
domenica
lunedì
1
s. Alfonso M.
de' Liguori v.
7
( 79• tempo ordinario)
S. Gaetano
da Thiene
8
S. Domenico
di Guzman
martedì
2
S. Eusebio di
Vercelli v.
mercoledì
3
s. Aspreno v.
giovedì
4
S. Giovanni M.
Vianney
venerdì
5
Madonna della Neve
S. Sisto Il p.m.
( 7° venerdì)
sabato
6
Trasfigurazione
del Signore
9
S. Romano m.
10
S. Lorenzo m.
111213
S. Chiara d'Assisi
S. Ercolano v.
Ss. Ponziano p.
e Ippolito mm .
14
( 20 ' tempo ordinario)
S. Massimiliano m.
s. Alfredo V.
15
Assunzione
di Maria SS.
16
S. Rocco
17
S. Eutichiano m.
18
S. Agapito m.
S. Elen a
19
S. Mariano m.
20
S. Bernardo
di Chiaravalle
S. Filiberto
21 22
( 21° tempo ordinario)
S. Pio X p.
Maria SS. Regina
23
S. Rosa da Lima
28 29
( 22' tempo ordinario)
S. Agostino v.
S. Ermete m.
Martirio di
S. Giovanni Battista
S. Sabina m.
30
S. Felice m.
2~4
S. Bartolomeo ap.
il
31
S. Raimondo
Nonnato
25
S. Lodovico
S. Erminia
26
S. Alessandro m.
27
S. Monica
S. Cesario v.
B. Amedeo v.
A ENDAR/O
fA LESIANO
- - - -:l- - - - - -

3.8 Page 28

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Foto Franco Marzi
AGOSTO 1994
123456
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31
OTTOBRE 1994
1
2345678
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30 31

3.9 Page 29

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(w. ]) ©- é-I
Lun. 5
Lun. 12
Lun. 19
Mer. 28
« La famiglia è minacciata
dalle condizioni subumane
in cui si trovano molte
famiglie nelle periferie
delle grandi città».
Giovanni Paolo Il.
""''
Cile . Maria Auxiliadora
di La Florida (Santiago).
domenica lunedì
martedì
mercoledì giovedì
1
S. Egidio
S. Beatrice de Silva
venerdì
2
S. Antonino m.
( I O venerdì )
sabato
3
S. Gregorio I p.
4
( 23 ' tempo ordinario)
S. Rosalia
S. Ida
5
S. Urbano m.
6
S. Umberto
7
S. Grato v.
S. Regina m.
8
Natività
di Maria SS.
S. Pacom io M.
9
S. Gorgonio m.
10
S. Salvio m.
11
( 24 tempo ordinario)
S. Giacinto m.
1213 14
S. Giuliano m.
S. Giov. Crisostomo v.
S. Maurilio v.
S. Amato v.
Esa lt azione
della Croce
S. Cornelio p.m.
18
(25 ' tempo ordinario)
S. Eustorg io v.
19
S. Gennaro v.m.
20
S. Andrea Kim
e compagni mm .
S. Fausta m.
21
S. Matteo ap. ev.
S. Maura
15
Madonna
Addolorata
S. Nicomede m.
22
S. Maurizio m.
16 17
Ss. Cornelio p.
e Cipriano v. mm.
S. Eufemia
S. Emerenziana
S. Roberto Bellarmino
23
S. Lino p.m.
S. Tecla m.
244
S. Pacifico
S. Terenzio
25
(26 ' tempo ordinario)
S. Firmino v.m.
26 27 28
Ss. Cosma
e Damiano mm.
S. Nilo
S. Vincenzo de ' Paoli
S. Adolfo m.
S. Venceslao m.
S. Silvino v.
29
Ss. Michele,
Gabriele e Raffaele
S. Girolamo
S. Lauro
)- - - - -
ALENDAR/0
ALES/ANO

3.10 Page 30

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MILLE
T\\ONALES JAHR
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13
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14
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11
18
12
19
27 28 29 30 4 25 26

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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w. ]) ©- é"I
Mer. 5
Mar. 11
Mer. 19
Gio. 27
« La famiglia viene da Dio.
Lui ha benedetto
l'amore dell'uomo
e della donna
e lo ha reso fonte
di scambievole aiuto».
Giovanni Paolo Il.
Don Bosco tra i ragazzi d'Africa.
domenica lunedì
martedì mercoledì giovedì
venerdì
sabato
1
S. Teresa
di Gesù Bambino
2
( 27' tempo ordinario)
Ss. Angeli Custodi
3
S. Cand ida m.
4
S. Francesco d'Assisi
S. Petronio v.
5
s. Adalgiso V.
9
( 28" tempo ordinario)
S. Abramo patr.
10
S. Cassio m.
11
S. Placidia
12
S. Serafino
6
S. Bru no
78
Madonna del Rosario
S. Giustina m.
(I O venerdì)
S. Benedetta v.m.
S. Sergio m.
13
S. Marziale m.
14
S. Callisto I p.m.
15
S. Teresa d'Avila
S. Au relia
16 17 18
(29' tempo ordinario)
S. Edvige
S. Gerardo Maiella
S. Ignazio v.m .
S. Luca ev.
B. Contardo Ferrini S. Renato Goupil m.
19
S. Paolo
della Croce
20
S. M. Bertilla
21
S. Celina
S. Vendelino
22
S. Donato v.
23
( 30' tempo ordinario)
S. Graziano m.
S. Severino v.
2·4
S. Claudiano m.
B. Lui gi Guanella
30
( 31 ' tempo ordinario)
S. Marcello m.
B. Benvenuta
31
S. Quintino m.
25
S. Crispino m.
S. Daria m.
26
S. Demetrio m.
27
S. Fiorenzo m.
28
Ss. Simone
e Giuda Taddeo ap.
S. El io v.
S. Ferruccio
29
S. Ermelinda
B. Michele Ru a
ALENDARIO
ALES/ANO

4.2 Page 32

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Foto Archivio SDB
OTTOBRE 1994
1
2345678
9 101112131415
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30 31
123
4 5 6 7 8 9 10
11 1213 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31

4.3 Page 33

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cr: ®]). ]?. ©-
Gio. 3
Gio. 10
Ven. 18
Sab. 26
« Il posto e il compito
del padre nella famiglia
sono di importanza
insostituibile ».
Giovanni Paolo Il.
Faenza. Addolorata (terracotta
""''
del sec. XVII I. Torino, Centro Salesiano
di Documentazione Mariana).
domenica lunedì
6
( 32' tempo ordinario)
S. Melanio v.
7
S. Amarando m.
martedì
1
Tutti i Santi
mercoledì
2
Commem. Defunti
giovedì
3
S. Si lvia
venerdì
4
S. Carlo Borromeo v.
S. Vitale m.
( I O venerdì)
sabato
5
S. Teotimo m.
8
S. Goffredo v.
9
Dedicazione
Basilica Lateranense
S. Benigno v.
10
S. Leone I p.
S. Tiberio m.
S. Oreste m.
11
S. Martino
di Tours v.
12
S. Giosafat v.m.
S. Cristiano m.
13
( 33' tempo ordinario)
S. Brizio - S. Diego
Bb. Versiglia
e Caravario mm .
20
Cristo Re
14
S. lpazio v.m.
21
Presentazione
di Maria SS.
S. Mauro v.
15
s. Alberto V.
S. Leopoldo
16
S. Gertrude
S. Edmondo v.
S. Fidenzio v.
17
S. El isabetta
d'Ungheria
S. Ilda
18
S. Oddone
19
S. Fausto m.
22
S. Ceci lia m.
23 244
S. Clemente I p.m. Ss. Andrea Dung-Lac
S. Lucrezia m.
e compagni mm.
S. Flora m.
25
S. Mercurio m.
26
S. Leonardo
di Porto Maurizio
27
I di Avvento
28
S. Eliano m.
29
S. Saturnino v.
S. Filomeno m.
30
S. Andrea ap.
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ALENDARJO
ALES/ANO

4.4 Page 34

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Foto Piero Scalabrino
12345
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29 30 31

4.5 Page 35

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@). )}. ®. Q
Sab. 3
Ven. 9 Dom. 18 Dom. 25
«Gli sposi ·diventano
cooperatori di Dio
per il dono della vita
a una nuova
persona umana».
Giovanni Paolo Il.
"u',
Don Bosco di Betlemme.
domenica lunedì
martedì
mercoledì
giovedì
1
S. Eligio v.
venerdì
2
S. Bibiana m.
( 1° venerdì )
sabato
3
S. Francesco
Saverio
4
Il di Avvento
5
S. Dalmazio m.
B. Filippo Rin aldi
6
S. Nicola v.
7
S. Ambrogio v.
8
Immacolata
Concezione
di Maria SS.
9
S. Siro v.
10
Madonna di Loreto
S. Milziade p.
11
lii di Avvento
1213
Madonn a
di Guadalupe
S. Giustiniano m.
S. Lucia m.
14
S. Giovanni
della Croce
S. Venanzio v.
15
S. Celiano m.
16
S. Adelaide
S. Adone v.
17
S. Mainardo
18
IV di Avvento
19
S. Anastasio I p.
20
S. Zefirino p.
21
S. Tem istocle m.
22
S. Flaviano m.
23
S. Ivo
24
S. Adele
S. Irmina
25
Natale del Signore
26
S. Stefano m.
27
S. Giovanni ap. ev.
28
Ss. Innocenti mm .
29
S. Bonifacio m.
30
Santa Famiglia
S. Eugenio v.
S. Ruggero
31
S. Silvestro I p.
S. Colomba v.m.
ALENDAR/0
ALES/ANO
)- - - - -

4.6 Page 36

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LUIGI OUVARES Ha atteso otto anni per diventare salesiano. Parroco e poi
UNO SCHIAFFO
NON FERMO'
IL PARROCO
SANTO
di Francesco Motto
Luigi Olivares, vescovo
di Sutri e Nepi, morì
cinquant'anni fa
predicando ai giovani.
M aggio 1943: Mussolini è anco-
ra al potere in Italia, anche se
la sorte della guerra e la sua perso-
nale sembrano già segnate. Mons.
Olivares viene a Roma. Si ferma
ospite alla procura salesiana, in via
della Pigna. La sera del 4 maggio,
mentre in ginocchio su di una sedia
recitava le preghiere conclusive della
cena, manda due sospiri, che non
sfuggono all'occhio attento del con-
fratello Lamberto Lama.
- Eccellenza, che succede? Non
sta bene?
- No, non è niente. Solo un do-
lorino qui sul fianco destro. Ho
messo già più volte una borsa di ac-
qua calda, ma non accenna a dimi-
nuire.
- Ci voleva ben altro che una borsa
d'acqua calda. Caso mai, di ghiac-
cio, visto che si trattava dei primi sin-
tomi di appendicite. !;indomani par-
tiva per Pordenone per predicare gli
esercizi spirituali ai giovani del liceo
salesiano. Pochi giorni dopo era pe-
ritonite acuta. E a nulla approdaro-
no gli sforzi del personale sanitario
dell'ospedale di Pordenone.
36 - NOVEMBRE 1993
In seminario a dieci anni
Luigi Olivares era nato il 18 otto-
bre 1873 a Corbetta, amena località
fra Milano e Novara, ricca di cerea-
li, viti e gelsi, già capoluogo di una
storica contea. Luigi Angelo Dome-
nico Maria: tanti erano i nomi di
battesimo, ma lui preferiva il primo
e l'ultimo. Altri dieci fratelli sareb-
bero sopraggiunti dopo di lui: uno
si sarebbe fatto sacerdote missiona-
rio in Cina, una sorella suora canos-
siana.
Cresciuto in una famiglia di solidi
principi cristiani, a otto anni rice-
vette la cresima e a dieci fece la pri-
ma comunione. Subito dopo il par-
roco gli benedisse l'abito chiericale,
onde potesse entrare nel seminario
minore di Seveso . Durante il corso
di teologia al seminario maggiore di
Milano, poté godere dell'impareg-
giabile direzione spirituale di don
Pasquale Morganti, futuro vescovo
di Bobbio e arcivescovo di Raven-
na. Don Morganti era un innamora-
to di Don Bosco. Già allievo dell'O-
ratorio di Valdocco, affezionatissi-
Panorama di Nepi, con la
cattedrale e la torre della città.
mo alla congregazione, aveva susci-
tato a Milano dei «comitati promo-
tori delle opere di Don Bosco». Al-
l'arrivo dei primi salesiani a Milano
nel dicembre 1894, si fece accompa-
gnare dal chierico Olivares per
un'adunanza comune col sottoco-
mitato. Lo stesso Olivares presenziò
l'anno seguente alla posa della pri-
ma pietra del nuovo istituto di S.
Ambrogio.
Luigi fu ordinato sacerdote il 4
aprile 1895, sabato santo. Non ave-
va ancora 23 anni.

4.7 Page 37

▲back to top
ttS
- - - - - - - - - - vescovo, la sua gente vuole che sia riconosciuto santo.
Otto anni di attesa
Appena prete, don Luigi chiese al
suo arcivescovo di potersi fare sale-
siano. «No - fu la risposta del car-
dinal Ferrari - vada invece a Saron-
no. Là, come vicedirettore del colle-
gio arcivescovile, potrà educare
ugualmente dei giovani». Don Luigi
ubbidì: a Saronno avrebbe messo in
pratica i principi educativi di Don
Bosco che aveva studiato sui libri.
Passarono otto lunghi anni, ma il
desiderio di farsi salesiano non ven-
ne meno. Nel 1904 ripeté la doman-
da. Questa volta il cardinale accon-
sentì, e così nel tardo autunno don
Luigi, ormai trentunenne, entrava
nel noviziato salesiano di Foglizzo
Canavese, umile novizio alle dipen-
denze del maestro, quasi coetaneo,
I Sutri. Monsignor Luigi Maria
Olivares in un dipinto
del Caffaro-Rore.
t.1·
- ~ - - -l I"· ;1:
don Giovanni Zolin. Il sogno era di-
ventato realtà. Salesiano a tutti gli
effetti, era ora pronto a buttarsi a
capofitto nell'apostolato giovanile.
Invece, avendo in tasca la laurea in
teologia ottenuta nel seminario di
Torino, gli venne affidata la catte-
dra di teologia morale e sociologica
dell'incipiente studentato teologico
internazionale salesiano di Fogliz-
zo. Fra i chierici passò sei anni : pro-
fessore, confidente, confessore,
amico.
Quando ormai si sentiva al sicuro
da quegli impegni pastorali parroc-
chiali, propri di un sacerdote dioce-
sano, ecco che inaspettatamente
venne nominato primo parroco del-
la parrocchia-santuario di Santa
Maria Liberatrice al Testaccio di
Roma. Scherzi della provvidenza!
Un solenne ceffone
Il Testaccio non era certamente
un quartiere facile per un parroco .
Socialismo anticlericale, anarchia e
massoneria furoreggiavano; l'intol-
leranza religiosa era di casa. Tre soli
esempi: nel 1909 la processione del-
la Madonna venne presa a sassate;
l' anno seguente ci fu un'irruzione in
chiesa durante la predica. Sul mon-
te dei cocci - tale è il significato di
Testaccio - la croce di legno venne
infranta e ricoperta da una straccio
con la scritta «per vendetta».
Don Olivares non si perse d'ani-
mo, neppure quando in strada gli
venne assestato un solenne ceffone·
quanto alla croce di legno, la fec;
sostituire con una di ferro. Si con-
quistò la popolazione con sei anni
di lavoro, pazienza, intensa pre-
ghiera, amore verso tutti, special-
mente verso i giovani, le prime vitti-
me di una situazione sociale quanto
mai emarginata. Il 6 gennaio 1916
così poteva esprimersi nel presenta-
re al neo cardinale Giovanni Caglie-
ro 800 giovani della sua parrocchia:
«Eminenza, quando proprio un me-
se fa mi toccò l'onore di baciarvi il
sacro anello, dopo che il Vicario di
Cristo vi ebbe innalzato alla dignità
cardinalizia, voi mi ricordaste che al
Testaccio alcuni anni orsono dei
fanciulli avevano attentato all'inco-
lumità della vostra persona lancian-
dovi dei sassi. La Madre celeste, re-
gina del Testaccio, e il venerabile
Don Bosco dal cielo hanno coltiva-
to questo terreno: oggi 800 giovani
del Testaccio vi offrono non sassi,
ma fiori, fiori di riverenza, di affet-
to filiale».
Nominato Vescovo
Con simili frutti pastorali non
meraviglia dunque che a 43 anni,
nell'ottobre 1916 il papa Benedetto
XV lo promosse vescovo di Sutri e
Nepi, piccole ma antichissime dio-
cesi dell 'alto Lazio , già sede episco-
pale di san Pio V. Succedeva al ve-
scovo francescano tedesco, mons .
Giuseppe Bernardo Doebbing, che
aveva retto quelle due cattedrali riu-
nite per oltre quindici anni.
Si mise immediatamente al lavo-
ro. Celebrazioni, missioni , confes-
sioni, catechismi, scuole di religio-
ne, lavoro a tavolino, esercizi al cle-
ro , ai religiosi e al popolo riempiro-
no le sue giornate. Per cinque volte
fece la visita pastorale della diocesi.
Sostenne le numerose case religiose
della diocesi, promosse e portò a
termine i processi ordinari per la
beatificazione di due serve di Dio
diocesane, si interessò dei due semi-
nari diocesani - prima divisi e poi
riunificati per ordini superiori, ma
con acute sofferenze da parte sua -
incrementò l'azione cattolica e i vari
gruppi diocesani . Amico dei princi-
pi Odescalchi, Chigi, Ginori Conti,
non trascurò i poveri, gli sfollati e i
profughi della guerra, gli avieri del
vicino aeroporto di Vigna di Valle.
Poverissimo per sé, fu ricchissimo
per gli altri. Buono con tutti, seppe
anche farsi valere in tempo di vio-
lenze fasciste. Per l'incendio di un
circolo cattolico, chiese la ripara-
zione dei danni e il podestà dovette
cedere alle sue insistenze, per altro
giustificatissime.
Vero «moto perpetuo», come
venne definito, trovò tempo per la-
vorare anche fuori diocesi. Le mo-
deste dimensioni della sua diocesi
per altro glielo permettevano. Ve-
scovo-pastore, fu predicatore ricer-
cato da varie parti. Per quasi tre an-
ni fu pure amministratore apostoli-
co della diocesi di Civita Castellana,
Orte e Gallese.
Devo farmi santo
Il 24 maggio 1917 aveva scritto in
un suo diario: «Sono, per dono di
Dio, cristiano, sacerdote, salesiano,
vescovo: devo farmi santo». Ce la
mise tutta e ci riuscì, anche se è an-
cora presto per poterlo affermare
ufficialmente. Ma il processo di ca-
nonizzazione è arrivato a buon
punto ...
NOVEMBRE 1993 - 37

4.8 Page 38

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Famiglia
Salesiana
di Bruno Ferrero
COLOMBIA. Le Figlie dei Sacri Cuori
hanno concluso il loro XI Capitolo Ge-
nerale con un pellegrinaggio ad Agua
De Dios, aprendo in questo modo il
centenario dell'arrivo in Colombia del
loro fondatore, il venerabile Luigi Va-
riara, grande missionario e figlio di Don
Bosco. Il Capitolo ha confermato nella
carica di superiora generale madre Ana
Teresa Higuera.
ROMA. Giovanni Paolo II ha nomina-
to tre nuovi vescovi salesiani: mons. Jo-
Pedro Pozzi, primo vescovo di Rio
Negro (Argentina); mons. Marcelo Me-
lani, vescovo coadiutore di Viedma (Ar-
gentina); mons . Pietro Gabrielli, vicario
apostolico di Méndez in Ecuador.
VENEZIA. A Pegolotte di Cona (VE)
ha avuto inizio ufficiale la «Fondazione
Mario Zanin». Sacerdote diocesano,
exallievo dell'istituto salesiano di Pe-
nango, don Zanin dal 1969 cominciò a
ospitare nella sua parrocchia alcuni stu-
denti del Terzo Mondo per farli laurea-
re in medicina . In 18 anni di attività ac-
colse circa cento studenti di varie parti
del mondo. Egli sosteneva ogni spesa,
con l'unica condizione che si impegnas-
sero nello studio e una volta laureati
tornassero al loro paese per essere di
aiuto alla loro gente. Dopo la sua mor-
te, avvenuta nel 1985, l'iniziativa fu as-
sunta da un gruppo di amici e soprattut-
to dalla sorella Romana, già collabora-
trice di don Mario sin dall'inizio.
TORINO. La parrocchia San Secondo
di Torino informa che «si intende ini-
ziare il processo informativo sulla vita,
virtù e santità di mons . Pinardi» . Mons .
Giovanni Battista Pinardi, parroco di
San Secondo e vescovo ausiliare della
diocesi di Torino, nacque nel 1880 a Ca-
stagnole Piemonte da una famiglia di
contadini. Prima di entrare nel semina-
rio di Chieri, studiò nel collegio salesia-
no di Borgo San Martino . In Torino fu
presidente della Società Buona Stampa
e diceva: «Si pensa come si legge. Oc-
corre opporre giornale a giornale con
tutti i mezzi che sono a disposizione».
38 - NOVEMBRE 1993
I RAGAZZI
COMPRENDONO
I bambini di fronte ai grandi
interrogativi della vita.
La comparsa in libreria di un libro
colorato e malinconico intitolato
«Tommaso e l'infinito», destinato ai
bambini dai nove anni in poi , che
racconta la favola della «buona mor-
te» , ha suscitato dibattiti e discus-
sioni sui giornali e sui teleschermi.
Don Bosco non aveva paura di
parlare della morte ai suoi giovani.
Nelle sue case aveva perfezionato
una pratica speciale, chiamata
«Esercizio della Buona Morte», che
consisteva in una confessione e in
una comunione da farsi all'inizio di
ogni mese, come se fossero state le
ultime della vita: un allenamento
della coscienza a vedere la vita dal
punto di vista della fine. Una pausa
mensile di responsabilizzazione nei
confronti di se stessi.
Solo la «morte finta». Il nostro
modo di vivere e pensare, oggi, rifiuta
la morte e spinge ciascuno di noi a
comportarci come se la morte non ci
fosse. Molti genitori, guidati dall'affet-
to e da quel buon senso che sembra
resistere anche ai più furibondi attac-
chi della dilagante insensatezza, tro-
vano nonostante tutto la strada giu-
sta per aiutare i figli quando la morte
si abbatte vicino a loro. Ma di certo
non sono sorretti dall'ambiente cir-
costante. «In una cultura dominata
dalla baldanza pseudo-giovanile»
scrive il professor Marcello Bernar-
di, «la morte non deve esserci. Per-
ciò non se ne deve parlare, non si
deve mostrarla e non si deve nean-
che accettarla. Ancor meno prepa-
rarcisi. L'unico tipo di morte consen-
tito è quello diffuso dai teleschermi.
Questa morte finta va benissimo.
Pare che un bambino americano ve-
da in televisione quaranta morti al
giorno ... ». Il professor Vittorino An-
dreoli afferma che l'ignoranza del
senso della morte è una delle carat-
teristiche più preoccupanti dei gio-
vani d'oggi. Ma perdere il senso del-
la morte è perdere il senso della
vita.
I bambini, a differenza degli adul-
ti, non nascondono la morte. Fanno
delle domande. È il silenzio degli
adulti che li angoscia.
Con qualcuno al fianco. Il primo
passo di una buona educazione
consiste proprio nell'abbattere la
paura che rende muti. Bisogna im-
parare a rispondere alle domande
dei bambini. Bisogna spiegare, non
spaventare. E non si deve trasfor-
mare il lutto in una specie di spetta-
colo o peggio in finzione. Una cosa
è certa: qualunque sia la loro età e
qualunque sia il motivo per cui lo si
deve fare, i piccoli comprendono l'e-
sperienza della morte solo con l'aiu-
to dell 'adulto. Un bambino è capace
di superare qualsiasi cosa, spesso
con le sue sole forze, ma in questo
caso no.
Inevitabilmente il parlare della
morte diventa un discorso, spesso
un dialogo, molto serio sulla respon-
sabilità della vita. I bambini com-
prendono molto più di quanto so-
spettiamo. Andrea, sette anni e
mezzo, davanti alla tomba del non-
no, spiega con molta serietà al pa-
pà: «Nonno non sta lì. Non fa niente
che il suo corpo va a finire in polve-
re, quel che conta è come ha amato
Gesù, Dio e gli altri».

4.9 Page 39

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Nome: suor Marcella Farina,
figlia di Maria Ausiliatrice.
Nata a: Buonalbergo (BN),
48 anni fa.
Attività: docente di Teologia fon-
damentale e sistematica presso la
Facoltà Auxilium di Roma.
Altre notizie utili: collabora con va-
rie riviste e istituzioni. Riflette in
particolare sulle dimensioni più
significative della teologia
al femminile.
Il prossimo Sinodo sulla vita con-
sacrata è una tappa importante del
cammino ecclesiale. Perché?
Per molteplici ragioni. Ogni Sino-
do è un'occasione di rinnovamen-
to. Il prossimo, considerando la
vita consacrata, può in modo più
esplicito richiamare l'attenzione
sulla vita come vocazione e sulla
bellezza di un'esistenza dedita a
Dio nel servizio generoso del pros-
simo.
La stampa si è accalorata qualche
tempo fa per alcune affermazioni
sulla vita religiosa femminile.
Qual è il suo punto di vista?
La vita religiosa femminile in Ita-
lia, soprattutto a partire dal Con-
cilio, sta percorrendo un fecondo
cammino di rinnovamento. Molti
ne sono i segni. Ne enumero qual-
cuno . Le religiose sono sempre più
consapevoli dell'urgenza di essere
una risposta profetica alle istanze,
domande, sofferenze e drammi del
nostro tempo. Desiderano offrire
questo contributo mediante una
vita spirituale più profonda e una
competenza professionale adegua-
ta. In particolare, vogliono essere
segno della Chiesa comunione e
sacramento della nuova umanità
coltivando un dialogo aperto e co-
struttivo sia all'interno delle co-
munità cristiane sia con quanti av-
vicinano. In alcune regioni la gen-
te le considera sorelle sollecite, ca-
paci di farsi carico delle loro diffi-
coltà e sofferenze.
Donna e Chiesa: un rapporto da
approfondire?
Senza dubbio, perché sia le donne
sia i membri della Chiesa sono
soggetti in cammino, conseguente-
mente devono ricomprendert- e rie-
sprimere continuamente il loro
rapporto. Al riguardo, mi pare
che le donne consacrate possano
svolgere un compito prezioso: ag-
ganciare il mondo femminile alla
Chiesa facendo cadere pregiudizi e
ideologie sul maschilismo eccle-
siale.
Tra teologia e cultura femminile
c'è un rapporto di dialogo?
Bisogna fare delle distinzioni. Esi-
stono varie proposte teologiche.
La teologia fedele alle indicazioni
del Concilio non può non instau-
rare un costruttivo dialogo con la
cultura fem minile , espressione di
quella umanità che Dio ha voluto
come unità di due: maschio e fem-
mina. D'altra parte, la Cùltura
femminile è una realtà in costru-
zione: sta evolvendo, acquistando
consistenza scientifica, eviden-
ziando valori; sta offrendo un ap-
porto significativo nella elabora-
zione di una cultura nuova.
Come direbbe in poche battute
quello che sogna per la Chiesa e la
società a riguardo di un nuovo
rapporto uomo-donna?
Il mio sogno segue le tracce del
Concilio: sogno una Chiesa sacra-
mento dell'umanità unita a Dio e
solidale con tutto l'universo, capa-
ce di far maturare anche nella so-
cietà un nuovo rapporto di reci-
procità fra uomini e donne. È
un'utopia, o, piuttosto, il già e
non ancora della Chiesa mistero di
comunione.
a
Focus ------.
«Quindici anni di carcere duro, sei
anni di lavori forzati in una comune ru-
rale, otto anni a scavare carbone in una
miniera.e poi, quando il fisico non reg-
geva più, dieci anni a insegnare a legge-
re e a scrivere ai suoi compagni minato-
ri. Don Paolo Fong, settantacinquenne
salesiano di Shanghai, ha coronato il
sogno di una vita interamente dedicata
alla testimonianza del Vangelo in Cina:
ha ricevuto l'abbraccio del Vicario di
Cristo.
Don Paolo ha saputo soltanto nel 1987
che alla Cattedra di Pietro era stato
eletto Giovanni Paolo Il. Del Concilio
ha sentito parlare nel 1991, quando gli
è stato concesso di lasciare il lavoro
coatto per recarsi a Hong Kong, dove
oggi dirige una casa di riposo per sale-
siani anziani . In un italiano perfetto ci
ha raccontato brevemente la sua storia.
L'italiano lo ha imparato di nascosto
«quasi quarant'anni fa», ha detto,
«nella nostra casa di Shanghai». Ordi-
nato sacerdote nel I951, fu incarcerato
a Pechino nel 1954 perché non volle ac-
cettare di sollevare i suoi giovani contro
la Chiesa di Roma . Fu accusato di esse-
re un nemico della rivoluzione e sotto-
posto al carcere duro. Ne uscì dopo
quindici anni, libero solo di vedere il so-
le, ma costretto ai lavori forzati. Solo
due anni fa ha riacquistato la sua com-
pleta libertà. Il suo primo desiderio è
stato quello di vedere il Papa, di rimet-
tere nelle sue mani la tenace testimo-
nianza di una dedizione che non si è pie-
gata a nulla. «Ma come me ce ne sono
tanti di sacerdoti nella nostra terra.
Tutti i miei compagni di prigionia, ap-
pena ho potuto comunicare loro questa
mia immensa gioia, con le lacrime agli
occhi mi hanno pregato di portare al
Papa la loro stessa testimonianza».
Don Paolo ha portato al Papa anche le
lacrime dei suoi confratelli cinesi. E
quando il Papa si è allontanato da lui,
ha preso a fissare la corona del Rosario
che il Santo Padre ha voluto donargli e
a un suo accompagnatore ha detto sot-
tovoce: «Il Signore ricompensa sempre
i suoi figli più fedeli» (Mario Ponzi).
NOVEMBRE 1993 - 39

4.10 Page 40

▲back to top
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TASSA RISCOSSA
TORINO C.M.P.
Rivista per la Famiglia Salesiana
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liane e straniere, che la esprimono.
Un vocabolario multilingue di base (italiano, inglese, francese, tedesco, spa-
gnolo). 6 appendici: funzione del vocabolario, storia della lingua italiana, forma-
zione del lessico, incertezze d'uso, motti latini , i nomi personali più frequenti.
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