Bollettino_Salesiano_194210


Bollettino_Salesiano_194210

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1.1 Page 1

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In OSAcquio alle dis-,,osh:lonl mlnL;terretl per la llmltnzlonc dello carta l'edlzloocltallann &ostltufsce le olcrc ctllzlonI estere.
SPBDT7.I0.'1: P. Cl'H LATir'A
Bollettino
no
Anno I.X\\'l • n. 10 • l'ubblica,:lnnc nrensilc
10 OTTOBRE .1942-XX
Spc,diz. in abhonnn1ento roslal" - Gruppo 3°

1.2 Page 2

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PERIODICO ME~-
SILE PER I COO•
PERATORI DELLE
OPERE E MlSSIONI
DI S. GlO. BOSCO
BOltE~r~rlNO
Sf\\lESJf\\NO
Anno LXVI - N. ro
OTTOBRE
1942-XX
111 ossequiò alle dirposi::ioni ,,,i11is/4riali per la limita:ion~ d~lla carta, J'edi::io11~ italiaua sMtì/llisct le altrt cdi::ioni esl~n·.
SOMMARIO: Giomnta Missionaria, - ln famiglia. Leltei-a di D. GiuUvo. - S. Gio,•anni Bosco e S. Giovanni Ballista
De La Salle. - Tesoro spirlluale.• Dalle nostre Missioni: I ndia, Birmania e Ci.no. - Necrologio.• Crociata missionaria.
Giornata :XCissionaria
Anche quest'anno 194-2, la terza dome-
nica cli Ottobre, sarà la Giornata Missio-
naria mondiale. Sulle macerie di un mondo
in preda ad una distruzione senza prece-
denti, sopra il fragore delle armi di mi-
lioni di combattenti, più forte dei gemiti
di tanti che soffrono si alzerà la voce della
Chiesa che inviterà i fedeli ad aiutare le
l\\'lissioni Cattoliche.
E sarà voce di attualità anche se trascen-
derò. le esigenze del clima di guerra. Perchè
se è vero che tutti i popoli oggi sentono
bisogno di pane e di benessere è anche
vero che sentono maggiore urgenza di tran-
quillità e di felicità: e non vi è tranquillità
felicità fuori di Dio e fuori della ReJj-
gione che Egli stesso venne ad insegnarci.
Questa è l'ora più propizia per parlare ai
popoli di Gesù Cristo e del Cielo che Egli
promette a chi lo segue, perchè mai come
oggi gli uomini han.no sofferto le torture
causate dall'allontanamento da Lui o dal-
l'ignoranza della sua dottrina.
I Cooperatori Salesiani, avvezzi a sentire
la voce della Chie~a come voce di Dio, pre-
steranno volentieri e generosamente l'opera
loro alla grande impresa che tanto sta a
cuore al Vicario di Gesù Cristo.
Il compito del popolo cristiano.
Il popolo cristiano ha un c6mpiro speci-
fico nei riguardi delle l\\lissioni.
I figli della Chiesa non sono semplici
spettatori e tanto meno estranei al dramma
che si sta svolgendo nel mondo iutiero,
nel quale è impegnata la sorte eterna di
quasi tre quarti dell'umanità: tocca ad
essi una parte molto importante, indisso-
lubilmente vincolata alla loro condizione di
cattolici.
La Comunione dei Santi, che noi siamo
soliti cd affermare ogni giorno quando di-
ciamo il Credo, non è un dogma circo-
scritto a delle utilità., ma è pure e soprn
tutto un dogma di responsabilità. Essa non
si limita a comunicare alle anime dei ,·i-
venti il frutto delle preghiere, e il merito
dei suffragi ai nostri defunti, come non si
limita a versare in ciascuno di noi, dive-
nuto membro del grande organismo di-
vino che è il Corpo .Mistico di Cristo, 1
tesori di mille e mille altri membri dello
stesso corpo e i meriti dei Santi. Con gli.
utili vi sono anche gli oneri, ed oneri su-
blimi: gli stessi oneri che il Divin Reden-
tore Gesù si addossò prima ùi trasmetterli
alla sua Chiesa.
L a Redenzione dell'umanità, attesa per
40 secoli e compiuta da N. S. Gesit Cri-
sto sul Golgota, perdura nella sua appli-
cazione sino ad oggi e continuerà sino alla
fine del mondo. E la missione di comuni-
carla alle anime è stata affidata alla Chiesa:
a tutta la Chiesa, e per tutti i tempi. ).la
la Chiesa non consta solo di \\"escovi e di
clero; il maggior contingente è dato dal
popolo cristiano. Pe~ciò non dobbiamo Jj_
1 45

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mitare agli Apostoli il precetto di Cristo:
Eu11te.1, docete <mmes gentes, nè possiamo
pensare che oggi esso sia riservato ai Pa-
stori e ai Sacerdoti. Il popolo cristiano ha
la sua parte, attiva, importante, basilare,
nella evangelizzazione del mondo, perchè
tocca a lui somministrare alla Chiesa tanti
mezzi indispensabili all'esecuzione del suo
mandato.
Tocca al popolo cristiano infatti offrire
alla Chiesa le persone che, educate ed at-
trezzate convenientemente, dovranno la-
vorare per la consenazionc del regno di
Dio tra i Cattolici e per la sua diffusione
tra i pagani. Se il nostro popolo lesina al
Santuario i suoi figlioli e le sue figliole,
o perchè rifugge dalla generosità delle nu-
mero&e famiglie di una volta, o perchè li
vizia collo spirito dell'odierno paganesimo,
dove troverà la Chiesa i sacerdoti, i reli-
giosi e le religiose di cui ha assoluto bi-
sogno per compiere la sua missione ? Gesù
vuole infatti che l'ctema salvezza giunga
alle anime attraverso l'apostolato degli uo-
;ni11i. La denatalità è uno dei più tremendi
castighi e delle più gravi sciagure che pos-
sano incogliere una nazione cristiana: men-
tre sottrae a Dio le creature che Egli ha
preordinaio da tutta l'eternità a formare la
sua gloria e la loro felicità, inconsapevol-
mente, ma fatalmente, sottrae alla Chiesa
i sacerdoti, ai propri figli i migliori educa-
tori, alle lvlissjoni i loro evangelizzatori.
Aiutare i Missionari.
Nei riguardi delle Missioni il popolo
cristiano ha pure il compito di aiutare i
Missionari con i suoi sacrifici e con le sue
offerte. Offerte e sacrifici, grandi o piccoli,
non importa. Quel che importa è che si
faccia qualche cosa, non una volta tanto,
ma pt:riodicamente, per sostenere metodi-
camente le opere iniziate. Tutti hanno il
compito di porgere la mano ai fratelli che
vivono in estrerna necessità, soprattutto
quando è in gioco la loro eterna salvezza;
cd è precetto del Signore quello di dare ai
poverelli ciò che sopravvanza: qttod su-
perest date eleemosynmn.
Stralciamo dalle Memorie di un nostro
Missionario una pag,na che racchiude un
- ---
programma di attività missionaria per
nostri Cooperatori.
<i Tornavo in Italia sul Conte Verde. Vi-
vevo di ricordi: ogni giorno sfilavano di-
nanzi alla mia mente innumerevoli popo-
lazioni immerse nella miseria, cd, uno a
·uno, i miei confratelli che si prodigano per
quei diseredati dalla fortuna. Ma purtroppo
la realtà che mi circondava era in contrasto
stridente con i miei pensieri: lusso e sper-
peri, che non trovo parole adeguate per
deplorare; sigari, bibite, divertimenti; ad
ogni ora, ritrovi al bar; ad ogni momento,
qualche cosa in bocca, anche senza neces-
sità. Come gli uomini, così purtroppo, e
ancor più, le signore. In esse un solo pen-
siero dominante: quello di di, ertirsi. Si
presentavano ca1·ichc di sete e di gioielli,
mutavano abbigliamento più volte al giorno
e passavano il loro tempo a sollazzarsi, a
fumare, a spendere in bazzecole e in lec-
cornie.
»Io pensavo agli 8e milioni di Indiani
che si accontentano di un piatto di riso al
giorno e non hanno che un lacero manto
per coprire le loro nudità; agli altri 70
milioni di affamati che non hanno neppure
quel piatto di riso. Pensavo ai Missionari
che si tolgono il pane dalla bocca per darlo
ai paria onde attirarli e convertirli; pen-
savo ai miei confratelli che stanno su sino
all'una e alle due del mattino dopo gior-
nate di improbo lavoro, per scrivere let-
tere ai benefattori onde avere di che vivere
essi e i cristiani, perchè senza quel sacri-
ficio di metà della notte avrebbero patito
la fame; pensavo ai missionari ammalati
di malaria che non hanno neppure il de-
naro per comperare il chinino... e, vedendo
quello sperpero, mi indignavo, mentre pure
sentivo un nodo alla gola.
r, Mi tornava insistente alla mente la pa-
rabola evangelica del ricco epulone con-
dannato all'inferno solo pcrchè non aveva
avuto compassione dell'affamato. E dovevo
sforzarmi di dimenticarla per pregare per
quei poveri milionari, passeggeri di prima
classe, che con incosciente leggerezza fa~
cevano getto dei capitali della vita, perchè
ignoravano le gioie intime di chi li impiega
per fare del bene al prossimo per amor di
Dio1>.

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Oggi, è vero, non si naviga più per
piacere; ma quanto si spreca ancora in
divertimenti e spassi e capricci e frivo-
lezze che contrastano crudelmente cogli
eroici sacrifici dei missionari e di quelli
che compiono i nostri cari soldati sui di-
versi fronti I
C'è quindi ancor tanto margine anche
per prodigare alle Pontificie Opere Mis-
sionarie quei mezzi di cui hanno bisogno
per estendere il Regno di Dio.
Compito dei Cooperatori.
I genitori cristiani poi, che sanno usare
con discrezione dei beni del1a Provvi-
denza, possono aiutare efficacemente le
Missioni parlando ai loro figliuoli e alle
loro figliuole della vita di sacrificio dei
nostri Missionari, dei bisogni materiali
di tanti popoli che vivono nella miseria,
dello stato lagrime,~ole di milioni di
anime che brancolano nelle tenebre, vi-
cine all'abisso. Nella prossimità della
Giornata Missionaria e nel corso del-
l'anno suggeriscano loro di fare sponta-
neamente qualche piccola privazione com-
patibile con le esigenze della salute, della
onesta allegria e delle abitudini sociali:
qualche confetto di meno, un giorno senza
fumare, una rappresentazione cinemato-
grafica tralasciata, un passatempo sacri-
ficato, e tante piccole astensioni getteranno
delle monete nel salvadanaio delle Missioni,
e, quel che più vale, fonneranno il cuore
dei figliuoli allo spirito cristiano di carità
pei bisognosi.
Tutti poi aiutino ed invitino anche co-
noscenti ed amici ad aiutare i l\\lissionari
con la preghiera, con f'obolo, con qualche
sacrificio: sentiranno il nobile orgoglio di
partecipare alla loro vita sacrificata; le
gioie intime che accompagnano ogni opera
di carità tempereranno le lacrime di que-
sta valle di pianto, e diverranno creditori
presso la banca della Divina Provvidenza
nella quale il Redentore avvalla tutto ciò
che per amor suo abbiamo fatto o dato al
prossimo, e ai cui sportelli un semplice
bicchier d'acqua offerto per amor di Dio
all'assetato costituisce un credito a inef-
fabili godimenti eterni.
IST!TlJTI PER LA FORMAZIONE DEI MISSIONARI SALESIANI
Istituti per Allievi Aspiranti Salesiani
al Sacerdozio (Corso ginnasiale):
I STITUTO lVfISSIONAR!O << MONS. VERSI-
GLIA 1>, Bagnolo Piemonte (Cmzeo).
I STITUTO MISSIONARIO (< CARD. CAGLlE-
RO », Ivrea (Aostc1).
I STITUTO l\\11ss10NAruo «S. Pro V », Pe-
nango J\\II011/errato (Asti).
I sT1TuTo M1ssro'.'!A.RIO «DoN Bosco)>,
Gaeta (Littoria).
ISTITUTO 1\\1:ISSJONA.RIO << LU1SA PRO-
VERA )>, Mirabello J\\tf.onferrato (Alessandria).
IsnruTo M1ss10NAR10 ~ Do:-. Bosco »
Novi Ligure (Alessandria).
Istituti per Salesiani Coadiutori:
I STITUTO SALF.SIANO « BERNARDI SEME-
R!AI), Colle Sa11 Gio1;amti Bosco - Castel-
1mo1}0 Don Bosco (Asti), per allievi: Ti-
pografi Compositori - Tipografi Impres-
sori - Litografi - Legatori - Doratori, e
relative specializzazioni.
Annesse, scuole di meccanica, falegna-
meria, sartoria, calzoleria e Scuola pra-
tica di Agricoltura.
I STITUTO P ROl'ESSlONALE <l CONTI REBAU-
DENCO >>, Piazza Conti R.ebaudengo, 22, To-
rino. Per Aspiranti Artigiani: Meccanici,
Falegnami, Sarti, Calzolai.
ScuoLA AGRICOLA MrssrONARIA, Bivio
di Cumiana, Torino. Per Aspiranti Agri-
coltor1: Scuola di AYviamento tipo A-
grario.
I STITUTO l\\,l1SSJONARIO ~ SAN PIETRO~.
J\\'/(mtalenghe (Aosta). Per Aspiranti Ca-
techisti.
-

1.5 Page 5

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IN
FAMIGLIA
zione; all'Istituto Conti Rebaudengo, ov'egli
risiede; a San S:tlvatore 1\\1onferrato ove fu
ordinato sacerdote; a Brusasco, ove esercitò
il primo suo ministero sacerdotale ed in altri
paesi. Il P arroco di Brusasco si fece anzi pro-
motore di una borsa missionaria che perpetui
il ricordo giubilare. Le difficoltà di comuni-
cazioni non ci permettono di ricevere corri-
spondenza, ma sappiamo che tanti altri cuori
si stringono attorno a lui in questa circostanza
anche dagli Stati Uniti ov'egli iniziò l'Opera
Salesiana nel r898, e dal Vicariato d i Kim-
bcrlcy, in Australia, che egli resse con tanto
zelo dopo la sua consacrazione episcopale.
Felicitandoci pertanto con S. E. gli rinnoviamo
da queste colonne gli auguri di un ancor lungo
fecondo apostolato.
Fiume - Pel Centenario dell'Opera
Salesiana.
F I u me Chiesa di Maria Ausiliatrlce.
L'allare di San Giovanni Bosco.
Torino - Il Giubileo di S. E. Mon-
signor Coppo.
Il 7 agosto u. s. S. E. Mons. Ernesto Coppo,
nell'intimità della famiglia, celebrò il suo Giu-
bileo d'Oro Sacerdotale cd il ventennio di
Consacrazione Episcopale. Nell'assenza degli
alunni interni, si strinsero attorno al pio
Vescovo missionario Superiori e giovani del-
l'Oratorio festivo insieme ai devoti di Maria
Ausiliatrice, nella nostra Basilica, pregando e
formulando i più fervidi voti.
Le care date vennero pure ricordate con
solenni funzioni a Rosignano Monferrat o, suo
paese natale, ove autorità e popolo concorsero
- - ad una imponente manifestazione di venera-
Fiume ba dedicato alla commemorazione
del Centenario dell'Opera Salesiana la consa-
crazione della chiesa parrocchiale di Maria
Ausiliatrice con un ciclo di devote celebrazioni.
Compi il sacro rito S. E. Mons. Vescovo
di Fiume il sabato 6 giugno, e celebrò, dopo
la consacrazione, l'Arcivescovo Salesiano S. E.
Mons. Felice Guerra. L'indomani il sacro
tempio vide accorrere una folla di giov:\\ni
alla Mcs~a celebrata dall' [spettare che, prima
della Comunione, rivolse loro affettuose pa-
role circostanza.
Seguì quindi il solenne Pontificale durante
il qu.'l.!e i combattenti del 26° Fanteria si uni-
rono ai nostri giovani nell'esecuzione della
Messa Pontificale prima del Perosi. Nel Po-
meriggio si snodò la grandiosa processione che
partì dal Convento delle Benedettine e trasportò
la statua della Madonna alla chiesaParrocchiale.
Precedeva la statua, attorniato dalla gioventù,
dal clero, dal Seminario e dai Canonici, S. E.
Mons. Guerra.
Gremito il gran cortile dell'Oratorio, l'Ar-
civescovo Salesiano disse ispirate· parole in-
neggianti alla Vergine, con ardore e slancio
giovanile, poi impani alla folla la Benedizione
solenne col SS. Sacramento.
Terminate le sacre funzioni, lo stesso Arci-
vescovo presiedette l'inaugurazione della Mo-
stra Missionaria e della Pesca di beneficenza.
A sera, nel teatro gremitissimo, alla presenza
di S. E. Mons. Guerra, dell'Ispettore e di
distinte personalità, il direttore dell'Istituto
Pon Carnclutti illustrò la vita di Don Bosco
con interessanti proiezioni luminose.

1.6 Page 6

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Sa Jsoma g g i o re - Una ricca cap-
pella, nella chiesa di S. Vitale, dedi-
cata a S. Giovanni Bosco.
Nel nuovo tempio parrocchiale di S. Vitale
a Salsomaggiore e stato eretto un ricco altare
dedicato a San Giovanni Bosco. L'intera cap-
pella è dono delle sorelle J\\nna e Maria Zan-
carini, zelanti e munifiche Cooperatrici sale-
siane, le quali - devotissime del Santo -
hanno voluto che un altare della nuova chresa
sorta nel grande e rinomato centro di cure
salsojodiche fosse dedicato al Protettore della
gioventù. Le stesse sorelle hanno fatto dipin-
gere il quadro che sovrasta l'altare dal pittore
torinese Angelo Enrie. l\\'eJl'ampia e ispirata
tela si vede Don Bosco in intera figura. Cli
si stringoneo attorno due fanciulli, uno dei
quali lo fissa quasi a coglierne dal labbro la
pai·ola benedicente, l'altro gli bacia con ve-
nerazione la mano. Sullo sfo-ndo del quadro si
prospetta il Santuario di Maria Ausiliatrice.
La riuscita cappella è meta di numerosi fe-
deli, che ne ammirano il gusto sobrio dell'in-
sieme e il senso di mistico raccoglimento che
ispira.
Mons. Arciprete nel benedire il nuovo
quadro, con opportunissimo pensiero. auspi•
cava prossimo il giorno nel quale S. Giovanni
Bosco abbia ad ottenere alla popolazione la
grande grazia dell'Oratorio maschile e femmi-
nile. A questo santo e u:g1mte scopo furono
appunto devolute le preghiere e le offerte di
ç1..cl giorno.
SPAGNA - B are e 11 o n a - Il Cen-
tenario dell'Opera Salesiana.
La città di Barcellona, che tra i suoi fasti
ricorda sempre la visita di Don Bosco nell::i
primavera del 1886, si è unita cordialrncnre
a.i Salesiani per celebrare in modo solenne e
pratico il primo Centenario del l'Opera Sale-
sian , con un ciclo di manifestazioni che durò
da.I :ro al 4 giugno u. s. Autorità, Coopera-
tori, Ex-allievi e popolo gareggiarono nel ren-
dere omaggio al Santo dei giovani e testimo-
niare la più cald,t simpatia all'Opera sua. Per
attirare la benedizione del Signore sullo svol-
gimento del programma e per ringraziarlo
delle grazie concesse nel secolo decorso, tutti
i Collegi salesiani e quelli delle Fi:rlie di
Maria AusiLlatrice premisero un triduo di
preghiere e di speciali funzioni
F I umo Interno della chiesa parrocchlàle di Maria Ausiliatrice

1.7 Page 7

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10 Giugno - L'OMAGGIO DELLA crrrÀ. -
Aperse il cido, l'omaggio ufficiale della città,
con una solenne commemorazione civile nel
grande e aristocratico salone del Palazzo della
Musica, sul cui scenario campeggiava la fi-
gura di San Giovanni Bosco sopra artistico
picdestallc,.
~e<levano alla presidenza gli Ecc.mi Ve-
scovi di Barcellona e Pamplona, il Governa-
tore Civile, il Capo Provinciale della Falange,
il Can. Dott. Vil!arrubias, gli Ispettori Sa-
lesiani di Madrid e Barcellona e i Superiori
degli Ordini e Congregazioni Religiose della
città.
Dopo hrevi parok d'introduzione del Diret-
tore delle Mstrc Scuole ili Sarrià, pronunciò
il primo discorso l'Ecc.mo Albò, Presidente
del Tribunale per i minorenni, - uno dei po-
chi superstiti che conobbero personalmente
Don Bosco - il quale fece un'interessantis-
sima analisi della santità, con applicazioni
concrete alla ,~ita del nostro Santo e con pra-
tiche deduzioni p er l'educazione ed il mi-
glioramento della gioventù.
Lo seguì il Rev. Dott. Tusquets, popolaris-
simo apostolo dèll'inscgnamento catechistico,
che prospettò Don Bosco come pedagogista
rilevando l'effetto magico Jel suo sistema,
sorriso dalia costante paterna amabifaà del
su<) tratto.
Prese quindi la parola il Presidente. Dioce-
sano dell'Azione Cattolica signor l\\,lanich, il
quale, ricordando la visita di Don Bosco a
Barcellona, paragonò l'Associazione Cattolica
che allora lo onorò col dono del :Monte Tihi-
dabo alla attuale Azione Cattolica, sempre a
fianco dei Salesiani per appoggiare tutte le
loro iniziative. Si indugiò eloquentemente a
dimostrare che lo spirito di San Giovanni
Bosl.'O deve essere il vero spirito animatore
dell'Azione Cattolica, la quale deve conside-
rarlo come suo natumle Patro110.
Chiuse la serata ml magnifico discorso del-
l'Ecc.mo Vescovo di Barcellona, salutato dal
pubblico che gremiva la sala con una calorosa
ovazione. Rin~rmciò le Autorità e.la cittadinanza
di. Barcellona pi,;!" la riconoscenza che dimo-
strano a San Giovanni Bosco e ai suoi Figli,
rilevando quanto debbono Barcellona e tutta
la Spagna all'opera educativa cieli'Apostolo
della Gioventù, soffermandosi a studiare l'ef-
ficacia del Sistema Preventivo che solo è pos-
sibile sulla base della frequenza dei Sacra-
menti e di una formazione cristiana completa.
J,a gran massa corale << Orfoon dc ~ans » di-
retta dal 1\\1. Perez Moya allieti, gli intervalli
con prt>~iatissimi canti polifonici, e &li allievi
-
del Liceo Salesiano di Matarò rappresentarono
un bozzetto drammatico allusivo al Centenario
dell'Opera Salesiana che riscosse fervidi ap-
plausi.
I I Giugno - I NAUGURAZIONE DEI "NUOVT LA-
BORATORl E DEI.LA l\\llosnv\\ PROFESSTONAL.F.. -
Giornata indimenticabile! Al mattino fu una
vera gara ili dimostrazioni di pietà fra gli
allievi delle diverse Case Salesiane convenuti
a Barcellona. Celebrò la Messa della Comu-
nione Generale l'Ecc.mo Mons. Solà, vescovo
titolare di Colof6n, e tenne Pontificale l'Ecc.mo
Mons. Vescovo di Lerida, con assistcn7..a del
Vescovo salesiano di Pamplona. Si distinsero
nell'esecuzione dei canti liturgie.i le due \\< Scho-
lae Cantorwn >) di Sarrià e di Sa11 Vicens dels
Hons; nel servizio ddl'altare, il piccolo clero
di Sarrià e gli allievi filosofi dello Studentato
Salesiano di Gerona.
Ma la cerimonia più attesa ebbe luogo nel
pomeriggio coll'inaugurazione dei nuovi gran-
diosi locali del Collegio di Sarrià di 3000 mq
di superficie, destinati ai due laboratori del-
l'arte del forro e del legno: imponcnte padi-
glione, costruito sulle rovine dei laboratori
fatti saltare <lai rossi al momento dell'entrata
in città delle vittoriose truppe di Franco.
Impartl la benedizione rituale lo stesso Nun-
zio Apostolico, S. E. Mons. Cieognani, che,
attorniato dalle autorità e dai superiori fu
accolto nel nuovo immenso padiglione, gre-
mito di pubblico, da vibranti acclamazioni,
mentre i 1 500 allievi salesiani al suono deIla
banda, intonavano l'inno a San Giovanni Ro-
seo, la cui statua dominava ual podio. Sul
palco d'onore circondavano il Nunzio Apo-
stolico: il Capitano Gunerale della Regione,
il Vescovo di Barcellona, il Preside della Pro-
vincia, il Vescovo di Lerida, il Rettore della
R. Università che rapprcscnLava il l\\1inistro
dell'Educazione Nazionale impedito all'ul-
timo momento, il Comandante della lVIarina.,
il Prefetto della città, il Vescovo salesiano di
Pamplona, il Sindaco della città, l'Abba.te be-
nedettino ili Montserrat, il Console Genera.le
d'Italia e l'Ispettore Salesiano.
Compiuto il sacro rito, prese la parola
l'Ispettore Sak-siano Don Massana, per rin-
graziare le autorità, la cui ambita presenza.
dava all'omaggio carattere quasi nazionale.
Ricordò il soggiorno del Santo a Ilarcellona e
cene sue parole prof.:tiche, pronunciate nello
stesso luogo dove sorsero le nuove scuole pro-
fessionali, di cui illustrò il programma e lo
scopo, rivolgendo un particolare ringrazia-
mento al Ministro dell'Educazione Nazionale

1.8 Page 8

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per l'appoggio morale prestato con tanta com- La dimostrazione si rinnovò altissima qutindo
prensione e generosità.
accennò a parlare l'Ecc.mo ~unzio Apostolico,
Salutato con una salve di applausi, sorse il quale, rifacendosi ai ricordi della sua prima
quindi e parlare il Prefetto della Città che è visita alla Casa quando, di passaggio, !.ì,Ostò :i.
pure Capo Pro,,inciale della Falange, il quale Barcellona, disse tutta la sua ammirazione e
particolarmente lieto della presenza del R. Con- la sua gioia per l'Opera di Don Bosco, di
sole d' ltalia, Patria di San Giovanni Bosco, cui fece una splendida esaltazione, auspican-
volle limitare il suo dire a precisare il se11ti- dole sempre più glorioso feconc.lo avvenire.
me11to della 11uova Spag11a di fronte all'Opera Cessati gli applausi che coronarono il discorso
di S. GiQ'l.10m1i Bosco. «Prima dell'epoca del del Nunzio, l'assemblea ascoltò con fierezza
grande capitalismo, dell'industrialismo - disse il seguente telegramma del Ministro dell'Edu-
- la solidarietà tra tutte le classi sociali era cazione Nazionale, Ecc.za Giuseppe Ibanez
nella nostra Patria un fatto positivo. I gremi Martin: Giuliano Nlassana, frpettore Provin-
cd altre simili orgaw,7..azioni <lclla città e ciale Salesiani. La prego esprimere mia f er-
della campagna, univano con stretti vincoli vorosa adesione feste Centenarie Salesia11e, unm-
tutti gli spagnuoli; e gli operai non conosce- domi di tutto citare omaggio San Gùn1a11111 Bo-
vano miseria, abbandono. Ma venne sco, eccelso oriefllatore gioventù modamt. laA-
il regime liberale e con esso l'incameramento NEZ M-ARTIN.
dei beni della Chiesa e delle Associazioni e, L'ecc.mo Nunzio Apostolico, seguito da
conseguente.mente, la distruzione della nostra tutte le autorità, passb quindi ad inagurarc
economia, ma soprattutto la disgregazione e I'Esp~i-;rione Salesiana artisticamente disposta
l'abbandono a se stessa della gran massa ope- all'intorno dello stesso grandioso salone.
raia, che, perduta la fede in Dio e nella Pa- L'Esposizione comprendeva tre reparti ben di-
tri1 alla predicazione delle teorie marxiste, stinti- Insegnamento Professionale - La-
cessè> di essere spagnuola e cattolica. La nuova vori scolastici - Saggi di Catechismo e di
Spagna ha capilo cl1e se è di somma impor- cultura religiosa.
tanza formare legioni di operai specializzati, Gran meraviglia per tutti il constatare come
molto pifa importante è restituire a questi in soli tre a1mi si sia potuto riùare alle Scuole
operai la loro Fede io Dio e nella Patria. Es- Professionali tanta attiYità e perfezione di la-
sendo queijta la nostra doLLrinn, potete ben voro, mentre durava ancora cMl vivo il ri-
immaginare quanta sia la nostra simpatia verso cordo dello stato di distruzione e di abban-
l'Opera di San Giovanni Roseo, figura prov- dono in cui erano rimasti quei laboratori dopo
videnz-iale della storia pedagogica del secolo la tempesta rossa. Nei numerosi lavori esposti
XIX. San Giovanni Bosco fu l'uomo illumi- dalle diverse sezioni dell'arte del legM, del
nato da Dio, che, presentendo i bisogni dei ferro, del libro e dell'abbigliamento, furono
tempi, comprese il problema dell'educazione molto apprezzate l'esattezza e la precisione
morale e professionale della gioventù operaia, dell'esecuzione, l'arte e l'eleganza della pre-
e fece sorgere i suoi meravigliosi Oratori Fe- sentazione, lo svolgimento metodico del pro-
stivi e la sue Scuole Professionali. Capì il gramma professionale.
Santo che bisogna formare operai bene istruiti
e specializ1.ati, ma capì anche che bisogna in-
[2 Giugno - LA CIOllNATA DEL TmIDABO. -
fondere nel loro cuore una fede cristiana viva Non poteva mancare i11 un omaggio a San Gio-
e vivificante per dar loro la forza di compiere vanni Bosco. Como si sa, durante il suo sog-
i doveri e cli sopportare le pene e i dolori della giorno a Barcellona, due anni prima di morire,
vita. Per quanto diflicili i tempi che corrono, il Santo aveva ricevuto in dono la cima dol
se gli uomini, anzichè levare i pugni minac- monte Tibidabo che egli accettò, profetiz-
..
ciosi, sapranno innalzare gli occhi pieni di zando che un giorno vi si sarebbe innalzato
fede al Cielo non sarà più possibile la distru- un grandioso tempio al Cuore Sacratissimo di
zione della Società. Per ciò dobbiamo ammi- Gesù. La grandiosa cripta era già del tutto
rare l'Opera Salesiana e procurare che le sue terminata e il Tempio superiore quasi alla
Scuole prosperino e si propaghino nel miglior copertura, quando si scatenò la terribile bu-
modo possibile; e a questo scopo domandiamo fera che tutto profanò e distrusse nel modo
la benedizione e l'aiuto di San Giovanni Bo- più satanico. Rimase però in piedi la solida
sco 11. Il pubblico interruppe più volte l'ora- costruzione, e dopo tre anni di costosissimi
tore con calorosi applausi che si convertirono lavori, con la coopcraz-ione di tante anime buone
alla fine in una vera dimostrazione di entusia- che vedevano in quel Tempio un simbolo di
stica adesione.
espiazione e di riparazione a Gesù-Cristo Re,

1.9 Page 9

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SPAGNA ....,.. CELEBRAZIONE D
FARCELLONA S
pronuncia il discorsi
nedizione del nuovo
Scuole Prolcssionaf;
La posa ddla prim~
torio Festivo nel rib
lJ cortile del Collegic
pudiglione
f
S. E. Mons. Olae.che:
tra dell'Oratorio dcli
• LA processione cuca:
sfilata delle alunne e
sili:nrice - fl Vescov
tissimo Sacramènto.
La tolla convenuta n
le Scuole Protessiorn
--

1.10 Page 10

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EL CENTENARIO SALESIANO
. E. il NullZ10 Apostolico
) inou~urale dopo In be-
p:1d1glione delle nost1
~
\\Pietra del nuovo Ora-
.~ della T orras'J.
,fi Barcellona col nuovo
~
a 'benedice la pmna p,c-
'la Torrasa.
mstica ai T,b,dobo: La
dl:lle Fil,\\lie di Mnria Au-
"0 di Barcellona col San-
1el nuovo padiglione del-
ali per la inauiturazione
1 53

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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lo si i: potuto rcsutwre all'antico splendore.
L'inaugurazione dei restauri e la riapertura
ufficiale al culto fu quindi una delle parti del
programma più desiderate. Per voluta coinci-
den1,a, era la festa del Sacro Cuore di Gesù..
Migliaia e migliaia di persone salirono in
quel giorno al sacro monte. Le sante Messe
si succedetterç> ininterrottamente fin dalle
prime ore del mattino. Alle 8,30 celebrò per
la Comunione Generale l'Abate benedettino
di Montserrat Rev.mo P. Marcet.
Alle 10 tenne solenne pontificale l'Ecc.mo
Mons. Nunzio Apostolico, alla presenza degli
Ecc.mi Vescovi" di Pamplona e cli Lerida, del
Rettore della Regia Università che rappresen-
tava pure S. E. il Ministro dell'Educazione
Nazionale, e molte altre personalità.
Nel pomeriggio, dopo una solenne funzione
eucaristica con predica del Rev.mo Don Al-
rantara, Ispettore Salesiano di Madrid, la
folla si ordinò per la devoti....sima processione
eucaristica che si snodò lungo gli incantevoli
viali e giardini che attorniano il Tempio. Ol-
tre a tutto l'elemento salesiano e delle Figlie
di ·Maria Ausiliatrice, prese parte al religioso
corteo il numeroso pubblico accorso alle sacre
funzioni. Precedevano il baldacchino gli Ecc.mi
Vescovi di Lerida e di Pamplona; il Rantissimo
era portato dell'Ecc.mo Vescovo di Barcel-
lona, Mons. Diw, Gùmira. Dietro al baldac-
chino seguiva la presidenza uffici.i.le dei fe-
steggi.amenti composta dal Prefetto della Città
e da due rappresentanti del Sindaco e deJ
Preside della Provincia. Giunto al poggiuolo
che domina tutta Barcellona il Vescovo Ce-
1.:hrante impartì la Benedizione Eucaristica
dall'alto della montagna alla grandiosa città
sottostante, che seguiva alla radio lo svolgersi
della funzione, mentre la banda eseguiva l'inno
nazionale. La commovente cerimonia chiuse
cosi degnamente la gloriosa giornata.
13 Giugno - OMAGGIO DELLE FtCI.tE or MA-
RIA Aus1L1ATRICB E QronNATA DE1.r.'ORATonro
FESTIVO. - Il mattino del 13 giugno fu ri-
servato all'omaggia delle Figlie di Maria Au-
siliatrice al loro Padre e Fondatore San Gio-
vanni Bosco. Il bel Santuario di Maria Ausi-
liatrice di Sarrià si affollò di suore e di allieve
dei diversi collegi della Città e dintorni per
assistere al solenne Pontificale celebrato dal
Vescovo Sall-siano di Pamplona S. E. Mons.
Marcellino Olaechea. Lo splendore delle sa-
cre cerimonie e la perfezione dei canti litur-
gici lasciarono in tutti la più dolce impressione.
Ma ciò che rese veramente memoranda la
giornata fo la posa della prima pietra dell'edi-
-
ficio pcl nuovo Oratorio Festivo e Scuole po-
polari, nel popolarissimo rione della Torrasa,
già roccaforte del comunismo anarchico, che
la nuova Spagna vuol redimere per mezzo
dell'istruzione religiosa e della giustizia so-
ciale.
All'ora stabilita sui terreni donati al benefico
scopo dalla famiglia Estapé, una grande molti-
tudine di popolo attorniò le autorità del rione
intervenute al completo. Compi la cerimonia
il nostro Ecc.mo Mons. Olaechea, Vescovo di
Pamplona, che giunse accompagnato dal Pre-
fetto della Città e Capo della Falange, sig.
Correa. Impartita la benedizione, gettarono
sulla pietra la simbolica calce il Vescovo, il
Prefetto della città, il Sindaco e il Parroco lo-
cale. Prese quindi la parola S. E. Mons. Olae-
chea, il quale disse che avrebbe desiderato
di avere 25 anni di meno e buona salute per
rimanere in mezzo a quei figli del popolo,
tra i più bisognosi. oVe lo dico - spiegò -
non perchè non sappia che il vostro degnis-
simo parroco lavora già con tanlo zelo in
mczw a voi, ma per farvi capire l'affetto con
cui vi contemplo e la gioia con cui bo accet-
tato l'invito del vostro V~scovo di rappresen-
tarlo in questa cerimonia, la più simpatica
di quante si sono celebrate in queste feste cen-
tenarie.
Voi siete ciò che erano i miei genitori,
dei semplici operai, e perciò i preferiti da
nostro Signor Gesù Cristo. Per questo sono
cosi contento di trovarmi in mezzo a voi».
Rilevò con piacere e fece ri:,altare la presenza
del Pretetto della città e Capo della Falange,
come prova e come pegno dell'interessamento
che le nuove autorità prendono a tutto ciò
che può contribuire alla redenzione ed al mi-
glioramento della classe operaia.
Le affonuose parole ed il paterno sorriso
del vescovo salesiano guadagnarono il cuore
di quella moltitudine che non finiva di mani-
festargli il proprio entusiasmo.
Parlò, in fine, S. E. il Prefetto, il quale,
rivolgendosi al popolo che acclamava la Spa-
gna ed il Caudillo, disse: *Sapete con quale
affetto vi ho sempre guardato, anzitutto pel
dovere che ho di curarmi di voi come cnttolico
e di prodigare le mie cure più agli umili che
ai potenti; in secondo luogo perchè siete in
un rione che bisogna salvare e riconquistare.
Se nel luglio del 1936 misi le mie povere forze
al servizio della Spagna, tanto più lo dobbiamo
fare adesso; giacchè abbiamo conttatto l'ob-
bligo sacrosanto di redimere i vostri cuori dal
marxismo per offrirli a Dio e alla Spagna.
Bisogna liberarvi anzi tutto dalla miseria, e

2.2 Page 12

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voi vedete che lo stiamo facendo. Ma voi non drid, Don Filippo Alcantara, il quale ringra-
avete solo bisogno del pane materiale. Vi oc- ziò tutti de!L1. partecipazione data alle gran-
corre anche il pane spirituale: dovete imparare diose celebrazioni che la~ccranno un ricordo
ad essere cattolici e spagnuoli. E siccome lo indelebile in quanti vi hanno concorso e so-
Stato non può arrivare a tutto, dobbiamo es- prattutto feconderanno di frutti copiosi l'av-
sere molto grati ai benemeriti Salesiani che venire dell'Opera Salesiana nella Spagna.
vengono a voi per amor di Dio e col formo
proposito di fare dei vostri figli ferventi cat-
tolici e ottimi spagnuoli. Cosi la Spagna di Leffera di Don Giulivo ai giovani.
domani sarà una Patria di pace e di amore>>.
D sig. Correa fini con gli evviva al movi-
mento r.:stauratore, ripetuti con grande cntu-
Carissimi,
il 4 di questo mese rico"e la festa di S. Fran-·
siasino dalla moltitudine, che tributò alle au- cesco d'Assisi, celeste Pc,trono - co111e voi sa-
torità una cordialissima manifestazione.
pete - della Patria 11ostl'fJ. Se avete visitato
il suo sepolcro in questi ultimi tre anni, a qualun-
14 Giugno - GIORNATA DEGLI EX-ALLIEVI. - que ora, avrete osservato l'artistic11 lampada
A chiusura dei festeggiamenti ed a ricowo votiva che arde peret111emc11te a ft:stimoniare la
della visita fatta all'incipiente Casa di Sarrià divozione di Rnmu e di lulli i Comuni d'Italia.
dallo stesso San Giovanni Bosco, il q giugno Essa 'l'enne Ù!(alti o/ft'rlfl ufjìcialmente dal Go-
fu collocata un'artistica lapide commemorativa r1ematore di Roma, il I s ottobre del 1939, a nome
~mila facciata esterna dell'appartamentino da dì tutti i Comuni d'ltaÌi-1, con questa nobilissima
lui occupato. Appartamentino ultimamente con- invocazir:me:
I,
vertito in artistica Cappella-reliquiario in adem-
« Come per l'olio che il popolo di tutti i
pimento di un voto fatto al Santo durante i nostri Comuni offre a te, San Francesco, ce-
tristi anni della d,>minazion.: roi:sa. Presie- leste Pa1rono di qucst;t tua e nostra Italfa,
dette la cerimonia dello scoprimento S. E. questa lampada vive, splende e arde, cosi, per
..
1\\fon~. Vescovo di Tubuna,• accompagnato la tua protezione, viva sempre in noi l'immagine
t.la.l Presidente Nazionale degli ex-allievi sa- di Dio che è potl:-nza, splenda alla nostta mente
lesiani, sig. Garda Vinuesa. Tutti gli allievi, la luce di Cristo t·hc è Verità, arda il cuort:
i numerosissimi cx-alli<!Vi accorsi alla grandiosa nella fiamma del Divino Spirito che è Amore,
adunata e gran parte della popolazione di purificando gli affetti, moderando le idee, su-
Sarrià si schierarono sulla piazza di Artòs, blimando le opere e il genio della nostra ci-
sottostante all'appartamentino. Dopo il canto viltà, aflìnchè i cittadini della nazione italiana
di un inno composto per la circostanza, il affrontino per anwrc k fatiche, i dolori, i
Presidente <lclla Associazione cx-:tllicvi di sacrifici che portano con i doveri. della
Sarrià, i:ig. Manuel Perez, spiegò il sij,rnificato famiglia e della Patria e tutto il no~tro popolo
della cerimonia, e subito dopo il Presidente si ckvi e sia grande vivendo nella giustizia ~-
Nazionale scoperse Ja lapide cbe fu salutata con
entusiastiche acclamazioni a 8. Giovanni Bosco.
}Jliei cari: prrgate il gr,m Santo ad avvalo-
Quindi i convenuti passarono nel locale rare questi fervidi voti, prrc/1è possù11110 t'ster
dei nuovi laboratori per l'ultima mrulifesta-
zionc che fu un solenne omagr;io degli ex-al-
lievi a San Giovanni Bosco. Parlarono il Pre-
sidente della Unione locale e il Presidente
Nazionale, il quale lesse alla fine un telegramma
di adesione e di devoto omaggio di tutta l'as-
semblea al nostro Reltor ::'v1aggiore.
Chiuse la indimenticabile giornata l'elo-
degni di quella vittoria e di qurllt1 pace che
imploriamo in questo mese del Rosario con par-
ticolare fervore interponendo l'i11terressio11e della
Rl'gi11a dt:lle vittorie, la Vergine SLJnfa. E cor-
rispo11dne con specutfe m1pegnn a quella edu-
cazione cristiana che cerca appunto di wilup-
pflre nei vostri cuori gli i11eslimabili tesori della
Fede e della Gra~ifl di Dio.
quente parola dcli' Ispettore Salesiano di Ma-
vostro aff.1110 DoN G1m.1vo.
RACCOMANDIAMO cb1damenle Al NOSTRI COOPERi\\TORI di INDICi\\RCI con sollecitudine
le VARIAZIONI DI INDIRIZZO. .- In varie citlà d'Italia si sta procedendo
a mule.menti di denominazione ed anche di numerazione di vie, di corsi e di piazz:e. Ritardarne o tra-
scurarne la segnalazione vuol dire esporre le cop'.e del Bo 11 e ti ì no a disguidi e:i a sprechi tanfo p!ù
incresciosi in questi tempi di tanta scarsità e di tanto costo della car ia. Il metodo più pratico è quelJo
di rinv are la fascetta, segnando distintamente le variazioni da fare.
-

2.3 Page 13

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5. GIOVANNI BOSCO
E
5. GIOVANNI BATTISTA
DE LA SALLE
Jl santuflrio di 11/aria Ausiliatrice si v1e11e
continuammte arricchn,do di nuo'VÌ e pre::,iosi
ornamenti si da diventare sempre più deg110 della
Madre di Dio è del mo fedelissimo Servo. Si
tralla ora di una squisita opera d'arte: una bella
statua di S. Gioi•anni Battista de La Sedie, do-
i•uta allo scalpello de/li> .mtltore Ce!li11i e collo-
cata il 27 agosto 11el/a 11icchifl d,e si apre , ,d/a
parete dPStra dell'altare del nostro Santo. Le
fa,-à riscontro un'altra di S. Filippo Neri, l'a-
postolo della gioventù romana.
Qui più di 1111 lettore si do111andenì: Perchè
1111 Santo .france.re acranlo a Don Bosco e pcr-
d1è il La Sa/le?
Risponderemo alle due domande. Nel primo e
massimo tempio salP$ia110 11011 poteva ma11ct1re
chi rappresentasse la Francia, tanti furono i be-
nefii::i prodigati a D011 Bosco dalla generosità
dei cattolici francesi Correvano allora rela-
zioni poco a,;,ichevoli fra l'Italia e la sua vi-
cina; eppure dùw11zi tl Don Bosco tacevano i
risentimenti politici per dar luogo alla più vi1.'a
e schietta simpatia. La ,l'Ila jìt[ura si era tal111e11te
imposta al di delle Alpi, che per soccorreme le
opere non )'i badtwa a!lfl .ma 11azionalità; anzi
la sua stessa persoua sul suolo francese 'i.'f:-nii-11
falla •·f'g110 alla più ajfelluosa venerazione. Ogni
volta che ~gli si reca,:a in qualche cillà aelln
Fra11cia, cittadi11i di ogni condi-::sione lo circon-
dm•ano di '.ltl1:11zio11i delicate e gli attestavano
i !oro devoti senti111e11Li la,rgheggiw,do con lui
i11 generose offerte. Ne! r883 la sua visita a Pa-
rigi 1·i risolse i11 un trùmfo, la cuÌ eco si riper-
cosse dentro e fuori della grande capitale. S1f-
fatto tributo di omaggio reso allora a un semplice
prete italiano ebbe veramente del prodigioso. Giu-
stizia P gratitudine volevano du11q11e che nella
maggiore chiesa di Don Bosco e presso le sue ve-
nerate spoglie trovasse posto anche wi ricordo
111011ume11tale, atto a rammentare in perpetuo
tanta intimità di rapporti.
La scelta poi del Santo, destinalo a perpe-
tuare tale memoria, non poteva essere più oppor-
tuna sia per ragioni di ordine generale, sia per
motiv:i, diremo cosl, pers-011ali.
,dnzitutto, i11 tre cose i duf Stmti ebbero
- 156
Statua di San G. B. De La Salle
nella Basilica di Maria AusUlatrice. (Ctllin,).
punti di confatto. Il La Stille fu il primo a
istituire scuole professionali cattoliche, quelle
scuole a cui Don Bosco diede tanto sviluppo
1n più parti del mondo, adatta11dole (li/e es-i-
gmze dei nuovi tempi. Inoltre il Scmto francese
si segnalò, come Do12 Bosco, per la sua opero-
sissima carità a vantaggio dei pm•eri figli del
popolo. br/ine, al pari di Do11 Bosco, spese le
sue mig/ion· sollecitudini 11ell'apostolato cate-
chistico, al quale, 11011 meno di Don Bosco, volle
che din:[Iessero le loro sagge e premurose solle-
citudi11i i membri del proprio Istituto. Questi
tratti di somiglianza, che rm:vici11aro110 così
strettamente i due campioni della Chiesa, ba-
sterebb,,ro da soli a giustificare la preferenza
data al La Sa/le fra i numerosi Sa11ti f ra11cesi,
che si wrebbero potuti scegliere a rappresentare
la loro patria nella 111omm1entale cappella di
S. Gioi•am1i Bosco.
/Ila vi è di più ancora. Alf,, dette co11sidera-
zio11i accrescono valore anche certe predile-
:::ioni di Don Bosco. Il nostro Santo Fo11datort

2.4 Page 14

▲back to top
amò st:mpre di speciale amore i _figli del La Salle.
A Torino 11ellP loro scuole spiegò da principio il
suo zelo sacerdotale; là infatti si rPcava assi-
duamente ad esercitare il suo ministero, massime
per le confessiorri dei gim;anetti. E tale sua opt>ra
produceva cosi sal11tari effetti, ché gli allievi,
appena eqli arrivava, si affollavano intomo al
suo co11fessionale. Ha drll'incredibi!e un fatto
accad11tò in quei tempi. Dopo wt corso di eser-
,i~i spirituali i giovani volevano qumi tulli
confessarsi da lui; ma, saputo che egli si trO'Va:va
a Sassi sul colle di Superga perchè convakscente
da grave malattia, partirono in massa <i qut>lla
voi/a, 11e tmdanmo i11 cerca e, t rovatolo a tarda
ora, soddi~fecero al loro desiderio, dimentichi
financo del cibo. Si capisce /;erciò quanto i
J\\Jae,<tri ne apprezzassero la direzione spiri-
tuale per i loro a/mmi. E il Signore prnniè
quella santa operosità, facendogli incontrare fra
i giovanetti che frequentavano dette scuole, co-
/11i che era destù1at11 a essergli braccio tkstro
in ·vita ed a 1·acrog/ien,e la grande eredità d1,po
la morte, il fanciullo Nlich,•li110 Rua.
la cordialità delle rela::::ioni di Don Ro.1co con
i Fratelli delle Scuole Cristiane non traspare
anche dall'affett11osc1 dedica che egli volle fc1-
re della wa Storia Ecclesiastica al loro Vi-
sitatore ossia Provinciale nel Piemonte? Po-
tremmo pure oggiungerP che Don Bosco cerca'l!a
volet1Lien· e riceveva sempre cortesemente ospi-
talità nelle loro Case, come in quf'lle di Panna
e di 'Marsiglia, allorchè in queste città 11011 avei:a
ancora collegi propri.
Ma w1 fatto edificatzlissimo abbiamo risf'r-
bato qui per ultimo a dimostrare quanta fosse
la corrispondenza di affettuosi sensi nella fa-
miglia Lasalliana con il nostro Padre e Alaestro.
li fatto risale agli a1111i, in cui Don Bosco si
adoperava di mani e di piedi per condurre in-
nanzi La .fabbrica della chiesa, che stwa imzal-
zaudo a Roma in onore del Sacro Cuore di
Gestì. Per si onerosa impresa chiedeva li111osine,
si può di;re, a tutto il 111011do. Orbene in data
3 gemwio 1882 il Superiore Generale dei Fra-
telli delle Scuole Cristiane, Frate/ lrlide, di-
ramò da Parigi a' suoi religiosi una circol<ue,
in cui, esortatili a raddoppiare la pietà e la
. mortificazione dura11te i mesi della Santa ln-
f anzia, di S. Giuseppe, di Maria e del Sacro
Cuore, proponeva loro che, affi-11clJ.è preghiere,
privazioni e digiuni tornassero più accetti a
Dio, si consacrassero le risultanti economie pe-
cuniarie all'erez-i011e e decorazione della chiesa
del Sacro Cuore i11 Roma. U11 riguardo al tem-
pio che per voto nazionale si erigeva al medesimo
Sacro Cuore in Parigi, aveva sconsigliato dal fare
pubblico appello alla Francia. ~ J\\fo noi ere-
diamo, soggiungeva il Superiore, che il nostro
istituto, sparso in tutte le parti del 111011do P
specialmente consacrato al Sacro Cuore di Gesù,
debba fare per l'erigenda chiesa di Roma quello
clte ha già fatto in favore della chiesa di Mo11t-
11zartre, cioP, offrire a tal finP il frullo di priv;a-
zio11i impostesi dai 11ostri cari Fratelli in w10
o due refezioni alla settimana per tutto un anno
e raccogliere, specia/111e11te nei convitti, quello
che gli allievi vorranno risparmiare sui loro
mimni piaceri per destinar/o al medesimi)
scopo f...]. Tutte queste somme clze 11oi faremo
pervenire a Roma, patrocineranno presso l'ado-
rabile e misericordioso Cuore di Gesù gl'inte-
ressi dt>ll'i stitulo e ·quelli delle case oblatrici.
Evidentemente tali intercessioni sar011110 tanto
più efficaci, quanto più genei osi sacnfici i Fra-
telli si saranno imposti ~- Le somme così riunite
a Roma nelle mani del Procuratore Generale
dell'Istituto arrivarono alla cifra di ventimila
franchi, che dal successore del defunto Frate[
Irlide furono portati personalmente a Don Bo-
sco il 15 febbraio r885.
Dopo quanto abbiamo brevemente esposto, ci
smzbra che non sia fuori di proposito applicare
ai nostri due Santi il verso in cui l'Al~ghieri
dice di S. Domenico e di S. Francesco (r):
Degno è che, dov'è l'un, l'altro s'induca.
( 1) Par., Xli, J-l-
TESORO SPIRITUALE
I Cooperatori che, confessati e CQ1111111icati, visitano
una chiesa o pubblica cappella (i Religiosi e le Re-
ljgiose, la loro cappella privata) e quivi pregano se-
condo l'intenzione del Sommo Pontefice possono
acquistare:
L'INDULGENZA- PLENARJA
1) Nel giorno in cui <limno il nome alla Pia Unio11.-
dei Coo{>erMòri.
2) Nel gioi:no in cui per la prima volta si consacrano
;il Sacro Cuore di Gesù.
:;) Tutte le volte che per olto giorni continui at-
tendono agli Esercizi spirituali.
-1-) 111 {>111110 di morte se, confessaci e comunicati, o
almeno contriti, invocheranno divotamentc il
Santissimo Nome di Gesù, colla bocca. se po-
tranno, od almeno col cuore.
OGNI MESE:
1) In un giorno del mese a loro sceha.
2) lJ gromo in cui fanno I'Eserci..·•io della Buona morte.
3) fl giorno in cui partecipano alla Confereu::a men-
sile salesiana.
Nm. M.llSE DI 0T1'0BRE ANCHE:
li giorno 7 - Festa del SS. Rosario.
li giorno 10 - Divina Maternità di Maria SS.
Il j!iomo 16 - Purità cti Mar-ia SS.
- 1 57

2.5 Page 15

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DALLE NOSTRE MISSIONI
INDIA
Amatissimo Padre,
sappiamo che già per telegrafo le è giunta
l'eco tldlc nostre feste per l'inaugurazione
della nuova Scuola qui in Bombay. Tuttavia
sentiamo il bisogno d'informarla un po' più in
particolare perchè siamo certi che il suo cuore
paterno ne gioirà doppiamente.
Si iniziarono il 29 gennaio con la «Giornata
per i Fanciulli l>, che affluirono a frotte fin
dalle se.i del mattino. L'Arcivcscovo di Ma-
ùras S. E. Mons. Luigi Mathias celebrò la
8. Messa e parlò agli oltre settecento frugoli
del «Santo dei Fanciulli». Come lo ascolta-
vallO volentieri i nostri cari, buoni indiànetti!
E che commozione sentirli recitare all'uni -
sono le belle praghiere dell'opuscolo Alla
Messa con S. Giovanni Bosco appositamente
tradotto per l'occasione!
Nd salone tmsformato in chiesa, finita la
Messa, tutti salirono sull'ampia terrazza dove
li aspettava una buona colazione. Le assicuro
che ce ne vollero dei panini, delle banane e dei
biscotti per saziare quelle bocche!
Quando tutti furono satolli ridiscesero nuo-
vamente nel salone, ritornato sala da teatro,
ove gtLStarono qualche ora di gaia letizia sa-
lesiana. Poi se ne tornarono alle loro ca.'le,
alle loro scuole. Certo, Don Bosco li seguirà
benedicendoli dal Cielo.
Nel pomeriggio del 30 si celebrarono i primi
Vespri Pontificali nella nostra c;appella, seguiti
da una breve ma tanto suggestiva processione
colla statua e colla Reliquia di Don Bosco.
Erano tutti giovani ad esaltare il Santo dei
giovani ed a gridare piì1 col cuore che colle
labbra: <• Don Bosco, rimaiù tra i giovani an-
cor; t'i.nvocan frementi di gioia e d'amor!... ».
Alla solenne Accademia parteciparono an-
che i bravi semjnaristi di Bombay che vollero
cost rendere il loro omaggio al nostro Santo nel
glorioso Centenario dell'inizio dell'Opera sua.
Il 31, un po' prima delle sette, l' Arcive-
scovo di Bombay impartì la be11edi,done ri-
tuale alla nuova Scuola. Seguì la Messa della
Comunità celebrata dallo stesso Arcivescovo
con la Comunione di tutti i nostri allievi; e
questo fu certamente l'omaggio più caro al
cuore del nostro Padre in Paradiso. Nel suo
fervorino l'Arcivescovo esortò tutti ad imitare
Dòn Bosco nella confidenza nel Signore. Lesse
pure il telegramma di felicitazione inviato dal
Card. Maglione a nome del Santo Padre e
recante una speciale benedizione apostolica per
i Superiori, i giovani ed i benefattori tutti
della nuova opera.
Alle nove segul la l\\,fossa Pontificale cele-
brata dal nostro Ecc.mo Mons. Mathias Ar-
civescovo di Madras, con predica del Padre
Ilickey, Redentorista, il quale si diffuse a
spiegare come il segreto della straordinaria
santità di Don Bosco sia racchiuso nella sua
angelica purezza.
Tutti i sacerdoti secolari e regolari della
diocesi fecero corona ai due Arcivescovi an-
che per l'agape fraterna.
Nel pomerig-gio cominciarono ad arrivare
gli invitati per il rinfresco e per il tmtteni-
meuto: genitori e parenti dei nostri giovani,
amici e benefattori dell'Opera salesiana in
Bombay. Nel teatro avevamo· preparato più
di settecento sedie ed invece ci fu un pienone
tale che per il rinfresco non si seppe proprio
come fare e nel salone si dovettero pigiare
fino all'inverosimile. Non le dico della nostra
povera cappella che non si vide mai cosi sti-
pata. Per fortuna che la Benedizione Eucari-
stica di Gesù non conosce barriere di porte
e di muri ed arrivò a tutti, anche nei corridoi
e nel refettorio ove i nostri amici stavano in
ginocchio. Il tutto fu un gran successo e di-
mostrò ancora una volta quanto Don Bosco
sia conosciuto ed amato in India.
Verso le ore venti gli amici ci lasciarono con
cordiali strette di mano, colla loro offerta e
colle espressioni più lusinglùere per la riuscita
della festa e pel grandioso edificio di cui noo
finivano di ammirare la saggia disposizione
dei locali inondati d'aria e di luce da ogni
parte, nonchè le belle ed allo stesso tempo
semplici linee archittettonichc. Gli abitanti di
questo quartiere poi si mostrarono molto ri-
conoscenti per la costruzione di questa scuola
di cui sentivano veramente la necessità. lvla
più di tutti,. noi stessi sentivamo nel cuore
un bisogno grande di ringraziare il buon Dio
per averci dato i mezzi e le basi per estendere
l'opera nostra a beneficio di tanti poveri gio-
vanetti.
n giorno appresso, primo febbraio, dome-
nica, S. E. Mons. Mathias celebrò un solenne
Pontificale nella più grande chiesa di Bombay
tenendo un magnifico panegirico di Don Bo-

2.6 Page 16

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sco. Quante volte si fu tentati di battergli le sto, amatissimo Padre, che gli mandi una sua
mani!
speciale benedizione.
Al pranzo convennero di nuovo una ses- Però non dimentichi anche noi, suoi .figli
santina d'invitati: tutti runici e benefattori. lontani, e ci ottenga dalla Madonna la grazia
Fra gli altri ci fu anche il sindaco della città, dj poter continuare a lavorare con vero spi-
cattolico, e nostro instancabile Cooperatore. rho salesiano.
Verso sera, un altro rinfresco e un bel trat-
Suo aH.mo figlio in G. C.
tenimento per i nostri amici non-cattolici:
Parsi, Indù, Maomettani, e residenti del nostro
Sac. Uco TUENA.
quartiere. Cosl la scuola fece conoscere
anche fra i pagani acquistandosi altre molte
BIRMANIA e CINA
simpatie. Tutti gustarono il nostro tratteni-
mento e se ne partirono anch'essi col sorriso Mons. Giuseppe Kcrec, Amministratore
di Don Bosco nel cuore e coi più cordiali ral- Apostolico di Chaotung (Cina), in una lettera
legramenti.
da Kunming, in data 2 aprile u. s., dando no-
Le recherà c..-erto non poco gioia sapete che tizie al Rettor Maggiore della sua visita alle
il nostro Direttore prima della festa mandò nostre case e missioni della Birmania e de11'In-
programmi, inviti, bollettini per tutta l'In- dia, precisava: «Sono lieto dj potervi scrivere
dia e che dietro sua proposta in tutte le chiese al mio ritorno dalla visita alle nostre missioni
di Bomhav ed in moltissime chiese dell'India, in Birmania cd in India e di potervi dire che
il 31 genn"aio, si celebrò la Messa di Don Bo- trovai tutti i nostri Confratelli in buona salute
sco con funzioni speciali, discorsi sul nostro e occupatissimi nel loro apostolato cduc.itivo.
Santo e larga distribuzione di immagini e 1 nostri collegi sono pieni di alunni ed i Con-
preghiere.
fratelli sovraccarichi di lavoro missionario.
Prima di chiudere devo dirle, amato Padre, Grazie a Dio, essi possono continuare in re-
che dopo Dio, se questa scuola che ci per- lativa calma ed io spero che lo potranno anche
...
metterà di accogliere 300 interni e 600 esterni, nel futuro... Della nostra missione qui in
e che ci è costata 350.000 rupie, è ora un'opera. Kunming (Yunnan) ed in Chaotung posso
compiuta si deve in gran parte alla fede e allo pure ruuvi buone notizie. Si lavora molto e
zelo del nostro Direttore, Don Aurelio Ma- le nostre suore slovene fanno assai bene ncl-
schio, che fu l'anima di tutto. È quindi giu- l'ospcdalt: e nel Catecumenato di Chaotun~ »
- Bomba y - li nuo,·o collegio salesiano pron to per l 'inaugurazione.

2.7 Page 17

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NECROLOGIO
Salesiani defunti:
Ch. FIORA EMILIO, da Dormo (Bresciol, t
o l\\lilano 11 25-v1-t<)l2 u 22 onni.
Ch . P.IGG/01'TO A/,ESS✓i.,DRO, do Ycnezia,
t ad Este (P,1do,·a) 1l :.:5-\\"11-1942 n 31 anno.
Sar. COEU/() GI/JSHPPE, da Bru~a (Porto-
t $!&11n), a Estoril (Portoµ:allo) 11 27-~-19.p u 67 an,ni. Cooperatori defunti :
Fu il primo Portoghese a dure il 1101m alla So-
cit:'rii Salesiana e ,,, portò 1u1to il fen·o1e del suo
,p1r110 pio e docile che lo rcse ben presto alto
ella di1ezione dei nostri ls11tut1 d, Draga " d1 Li-
sbona. Rimnsto sulla breccia nnche allo scoppio
ddln rivolu;i;ionc dd 1910, cu~todl la Caso c:.crCJ•
tando 11 sacro ministero fino olle riapertura nel
192r, quand'cµ:li, ~tanco, cl1ÌL'SC dì poter d_ed1car~
tutti! le sue cure alla direzione spiri1uok dc.·1 no,;rr,
Jiiovnni e confrutdh. Fom1ò cosi tante anime nl(n
vita cri~tiana e ,nksiarut, lilscian<lo il più caro n-
corc.16 delle sue vinù.
S11r CJJIES. l DOJ!ES/CO, d:i Torino, t ivi
il to-\\"111-1942 n 35 unnt.
Un male ,n~idwsv ha strnncàtò anzi tempo la
vit11 e.I, questo huun confratello che si c.1..-dicava
con tanto zdo olla cur.i tic, 111ova111 nelle nostre
Scuole Profess1on~h
Cm,. Teo! f'ELICF ,ISS.lLTO, t .1 \\Iatt Tori-
ncst: !'11-\\"I u s. ad 81 ùnno.
AÙiern del Collegio di Lanzo aì tempi d1 Don Oo-
sco, ne serbò on10 ricordo per tutta lo vita Pre,o~to
di Mati per qunsi 50 nnni, profuse le sue cun· al
bene delle ~nimc. a sollievo dei poveri t: de, soft,~
r"ntt, d1ffondt:ndo con ,eclo anche la dl\\·oz1onl· n
;\\,faria Au.silrntrice ed 111 nostro Santo, .- presta.ne.lo
l.1 ~ua paterna assistemm con parucol.1rc sollccitt~-
<.lme alle loculi opere ddlè Figlie di ì\\.Isrin Aus1-
lmtrice.
AZZI.\\ 1 . IRSESIO, t n Cremona, ti 3,_,. u. t-.
n 73 nnm.
torno d1 fc<lc: e di profo11do spmto cn~tiano, de-
dicò tuttu la ~un ,•ita ol bene della fomiirlin, offrcnuo
al Signore ndl.: frn·oro. e Comunm1\\I unchc le '<lf•
h-rcnze ddla lungu malnurn eh.: lo preparò al prc-
11110 del Cu,lo.
Co11tl. Bl'SC.-l(;LT0.\\11~' CJIOV.-11\\NI, du Gm-
J;tlrn D1elles.e, t a Bot(otii (Ctllombia), 1l 30-1-t9.p
11 67 anm.
Altri Cooperatori defunti:
Condotto fonc,ullo a To11no, potè frequentare
l'Orotnrio fe,;tl\\·o quando ancora '"'·ern Don Bo-.co.
Accolto poi frn ~li alunni nrti~iani, seJ;Cul I.i "ocn-
zior,c nlla Società Salesiana e, 50tro lu i:uìda del
cnmp,~ntc> arch11c110 D . Erncs10 \\'csp:1,1nnm, fr<-
qucn1.1ndo l'Accndcnua Albcruna, s, ab1!11ò all'arte
chi: ,I\\ rcbbc ast,nrhito la suu atti\\ it,1 ed unpcgnato
il suo gemo m tante belle costruzioni m ltnlrn, m
E1Citto n soprollutto in Colombia, oni prOJ.!CllÙ i:
d,rc,;se la costru.t1nne d, 13 prund, chiese e numi,rose
cnppeUe. dJ I! sL·mmari e cast rdi11ios: lu...::i:mdll
tracce Jcl suo , ~lore 111 unu tre. n11no d, cattedrali e
chiL'lle pubhl1ch1: TI suo ca1>ol11voro ù il Snntuarin
l\\0"1onole dclln ì\\ladonna dd Carmine ntllo cap1-
t.;.1h:. l\\1cmbro tl..-llo Commis•ume arcivescovile J,
orte sucra, J:00<:'VJ un'autoritù mù,scw;,,a tra lllf.:el!Tl~n
c co~trunon e lama di rd11(1oso es11mpl11r.,, PIO,
zelante, laborioso in quanti lo conosc1•,·11no. Ero
infam un salesrnno modello, in tutto il senso della
purofo La sua morte suscito !urgo rirnp1,1ntn. Auto-
ntll e pu,;onal11.1 nccon.1:ro a rendere oma111110 alla
salmn, ed I g1omuli nt: cdcbrnrono I~ \\lrtu rth-
,.sriosc e le cmmcnll dot1 e qunliti"I art1st1ché. Anuna
prnfondomcntc i,u.:.1ristica, dopo 11ver trovnto lu sun
for;;o.a e la sua f.?lOÌll nello Sani.li Comunione quo-
11diona, ,olò 11! S111nore c~damandn: Com"è bello
monr sul..siano !
Ansald1 \\,!,mena, Bcmh,:hun (lmrcr,a) - Barbieri
Tcresn, Pinu11:a - Barb1snn Alessio, J,Jarustiru,
(V1ccm:o) - lllonc G1ocondn, S, Nla,·rel (Aosta) -
llcrna~coni Pietro, Rn11cnte (Svizzcni-T1cino) •
Bordello D Giuseppe, S. Bo1iv10 Cmin,·t1t (Tonno)
Brunetto G,ovanno T'1tl{11r (Tonno) - Cador,n
Pierina, Grnr,a ,\\1011/errllln (Asti) - Cah•i Antonia
Afnr1111n (Como) - CHnnli Lu,gio, ,Unrinno r:o-
lllf'IISf' (Como) • Capuano Nicola, C:m·a dei Tir-
rn11 (Salento) - Capussot11 G1useppt', Canl'l11um·o
Cnlua (Asti) • Carfagnn Prof. Lodo\\"Jco. Prn.trttn
(L11toria) - Carne\\·ale Sc,nncn France co, Gambo!,)
(P1wia) - CelaRco Gì1,_.nnnì, Ct11tmn1·t1 di Dtitm
(Pa~·ia) - Fcrruru Giuseppe, C~<11'-ol,me (No\\"ara)
Ferraci l\\lorcno C.s,o;a Moria, J,Jodtnfl - Ferrecch1
G,ncomo, .llpt (Panna) - Fogliani Cuauh l\\laddn-
lc:nn, ,'1odena - Fontana Viola ~l8ria, Tor,110 -
Fontanesi Nopoleonc, Crn([Ìt> (Snrnnu) - Gnffnnu
Zincui Giudina, Ma11tot•(l - Garell n Curio, Dest/1/fl
(\\ crcelh) - Gatti Vinorm. Tt1ri110 - Ccruf>St Edoardo,
Treppo Grami, (Udine) • Cherzi Lui~na. J/011::-~
(l\\1,lono) • Lunordi Suor Ida, Tormo - l\\litmnuz7.1
Curlotta, Firtuee - l\\l~lotti Bortolo, B 1t110 (Brcscinl
- l\\ledo l\\lutilde, Somra - Nicoli Borborn, Gn:::m-
11i,:a (Bcr~amn) - Pc11omn Emunio, Caspog,:i,,
1Sondrio) - Perozzini Ri1thetti Anuha, Arbi::n11n
(Veronn) - PcrC1?0 D. C1ustppe, Corullo Le«n
Comi. M,.JRHNCO GIOl'tlXNl, do O,-nda (Como) • Piegascsi kosina, Berl(amn - Poli :'\\foriu,
(Ak'Bs:mdrrn), t a Bolo,1rn11 il 6-v111-1942 o 65 anni. I"il/a del Come (Pado\\'n\\ - Pollt Cost01ttinn, Bl'/lww
Po la ma1111ìor parte della ~ua vita rd1,:10:;;i nel <Svizzera) - Stngnoli Santa, Bo;:o/mr, (Oresc1a1 -
nostro Istituto d, llolol{Tla. apprezzatissimo maestro T,1mbiono Elv,m, Dt.•m::mu, del Gnrtln (Bresc1,1) -
d'anc, <:dificando tuni colla auu bont~ di .mimo e Trottner l\\l nddnlerua, Vri:o di Foss,, (Tremo) •
_g,ovmhtò di caro11cre.
- - 160
Vnnoli Adele, Gov,rafe (\\'or~se).
<.:on P"mi= dell'Autorità l::c<k>1u11a•• Olf. G~liche ~.E.!·• Cono Rcgma ~•~111lu:n1a, 176
D1re11ore rHronub,le: D. G U I O O FA\\ I:-; I, \\ u Conolc"IIO, 3~ - ronno (tOQ)