Bollettino_Salesiano_196011


Bollettino_Salesiano_196011

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---------~ IJ! IIl
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11111111

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\\X!\\"O LS'\\Xn · ~l!JIERO 11 TORINO, a• Gll't.:'.\\'41 1960
Il Santo che
ca Don Bosco
Nel centenario della morte
di San Giuseppe Ca.fasso
1860 · 23 giugno - 1960
Ila distanza di n<'p-
f~ fl lj
pure ~n
tenano
anno dalcen-
della morte
del Santo Curato d'Ars, gloria
insigne del sacerdozio catto-
lico, ecco la fa usta ricorrern:a
cente'l.aria del pio transito di
San Giuseppe Cafasso, che
giustamente fu chinmato <' la
perla del Clero italiano 1).
Di questo esimio plasma-
tore di anime sacerdotali esaltò
i meriti papa Pio Xll, nel
1947, in occasione della sua
santificazione. << Niuno forse
più di lui - disse il Papa -
ha scolpito nel Clero piemou-
tese dei secoli XIX e XX la
sua impronta: egli lo ha sot-
tratto al clima disseccante e
sterilizzante del giansenismo
e del rigorismo, lo ha preser-
vato dal pericolo di profanarsi
e di sommergersi nella secola-
rìzzaz-ione e nel laicismo. Al-
l'infh1sso del suo spirito illu-
minato dall'alto, alla guida
della sua mano sicura, quanti
ministri del Santu\\.U'iO deb-
bono la loro fermezz~ nel sen-
iire cum Ecclesia, la santità della
loro vita sacerdotale, laindefet-
tibile fedeltà ai molteplici ob-
blighi della loro vocazione! ,1.
Le parole del Papa mettouo
in rilievo con esattezza il bene
incalcolabile che il Santo Ca-
fasso fece al Clero del Pie-
monte e di riverbero a quello
dell'Italia intera.
l\\'Ia non si fermi> qui l'atti-
vità di guell'uomo dalle ap-
parenze insignificanti, vissuto
appena cinquant'anni.
La mole immensa del suo
lavoro apostolico la troviamo
sintetizzata nell'epigrafe det-
tata da Don Bosco stesso, il
giorno che in Valdocco fece
celebrare un solenne ufficio
funebre a suffragio del Ca-
fasso defunto. In essa lo
chiama modello di vita sacer-
dotale, maestro per eccellenza
del Clero, padre dei poveri,
consigliere di!i dubbiosi, conso-
latore degli infermi. co11farto
degli agonizzanh·, so!li:cvo dei
carcerati, salute dei coml,m11ati
al patibolo, amico di tutti,
grande benefattore dell'w11m1ità.
Sembrano le esagerazioni
laudatorie, solite ad usarsi con
i defunti, ed invece non rap-
presentano che gli scarni ti-
toli di altrettanti capi dell.i
vita gloriosa di questo insigne
Servo del Signore, poichè
Don Bosco conosceva a fondo
il Santo Cafasso, e quanto af-
fermava di lui corrispondeva
ad wùntima convinzione.
Ora, le relazioni tra i.I Ca-
fasso e il nostro Padre furono
tanto intime e di tale impor-
tanza, che nC>n tornerà discaro
ai nostri Cooperatori che ci
soffermiamo a sottolineare, ~ia
pure con rapidi cenni, quale
sentita comunanza e conso-
nanza di pensieri, di affetti,
di zelo apostolico e di aspira-
zioni celesti ci sia starn in
ambedue, e quanto Don Bo-
sco, della sua formazione sa-
cerdotale e dello svolgimento
della sua missione, sia debi-
m,, tore a San Giuseppe Cafasso.
E sia questo il tenue
affettuoso omaggio di ricono-
scenza che la triplice Famiglia
Salesiana intesse a Colui, che
del suo Fondatore fo per
tanti anni maestro, guida e
sostegno.
:.?:!t

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Maestro impareggiabile
li Cafasso e Don Bosco
sono concittadini, nativi am-
bedue <li Castelnuovo ù'Asti
e quasi coetanei, essendo l'uno
nato nel ,RII e l'altro nel
181 e;. 11a le note vicende fa-
miiiàri. che intralciarono il
corso degli studi a GiO\\·:mni
Bosco, fecero sì che il C'afasso
lo precedesse di otto anni ncllu
via e.Id saccrùo;r,io.
D011 Bosco stesso ci narra
il suo primo incontro con lui
j!Ìà chierico e gli aurei inse-
gnamenti che 11e appresl·.
Quella prima fugace cono-
scemm, che doveva scg1wrc
un'orma profonda nel tcncrn
animo <li Giovanni, col \\'Ol-
~erc del h:mpo sarebbe di,·e-
nuta consuetudine n\\E·rcnle
e .iffettuosa, soprattutto per
il fatto chl' Don C'afos.c;o fu
di Don Bosco il maestro dlmo
e santo.
Il nostro Padre nel tempo
che passù al Convitto Ecdc-
sìastieo. l" anche in si.-guito.
bevve avidamente gli inse1,?na-
mcnti che il Cafasso gli im-
partiva dalla cattedra, nd mi-
nis.Lcro dcl1;1 confessione e pi(,
ancora con l'esemplare ~.in-
tità della vita quotidiana.
l;;. Chi può dire quanto di
questo , mat·stro del hcn vi-
vere e moùi.:llo del hen mo-
rire 1, come Don llosco lo
chiamerà sia passato nel-
!'animo d, tanto discepolo:
Gim anni Bosco fu buon gio-
vane. ottimo ,;crninarista. ar-
rivò al sacerdozio con un,1
pn:parazronc irwidiabilc sotto
ognì aspetto, ma chi nt: plasmè1
l'animo sacerdotale e vi \\crst>
a torrenti dottrina e santità IÌI
certamente il Santo Cafosso.
Espt!!to e santo il maestro,
attento e rnliti,·o il discepolo,
proteso h11 stesso vcr~o le
vette della santi là.
Cosiccht•, pt.•r ben compren-
dere Don !fosco bisogna ri-
farsi al ;\\laestro.
• Don ('afasso - scrin: il
nostro Don \\'alcntini fu
:!:.!:! buon seminatori:: e Don llobt.:O
il terreno eccellente in cui ht
semente fruttb il cento per
uno. San Giuseppe Cafasso
nene vie della Provvidenza
deve essere considerato il c;1-
nale attra\\'erso il quale lo spi-
.rito di San Francesco di Salt•s
e la morale di Sant'Alfonso
passarono in San Giovanni
Bosco~. ~ l 'manamente par-
lando, i;emm San Giust:ppe
Cafasso noi non avremmo
an.tto San Giovanni Bosco
e probabilmente neppure
anemmo .wuto la Congrega-
zione salc."iana 11.
Affermazioni questi.' cui
aYeva sotrnscritto in anticipo
lo Stl'SSO Don nasco. lJIIHlltll)
scrive\\'a: ~ Se ho fatto qualche
cosa <li bene lo debbo a 4u1..-,;to
dc:gno ecclesiastico, nelle cui
mani deposi ogni delibera-
zione, ogni studio, ogni azione
dell.1 mia vita,,.
);J,. Solo Dio 4uintli cono!'.cc
quanto di bene il discepolo
ritrasse dal J11;1estro. rn;1 a pa-
r.ts!onarnc il' Yite anche :;ol-
tanto <:On il debole no~tro
rueuo umnno, ci si accorg-.:
come esso sia immenso. Gi:ì
il bio)!rafo di Don Bosco affer-
mava: t Gran numero di detci.
fatti, metodi ed espedienti del
Cafai-so furono riprodotti tan-
tissime volte da Don Boi-co ,,.
Dtfatti la teologia di Don Bo-
e sco quella <lei Cafasso; il
modo di predicare fatto di
st:mplicirà, di fiducia, di s,1-
cramcmi e di noviss.irni è lo
stt!SSo; identico il modo di
confessare, tutto benignità e
comprensione; identica la tk-
vozione al1:1 ;\\ladonna, che i
rigoristi chìn.mavano esagcmta
cd è invece l'unica ,giusta; la
medesima passione per I'Eu-
carestia; il medesimo zelo per
le animi: dei fedeli e ùe~li in-
fedeli (i\\ lissioni estere); lo
stesso amore ,1I lavoro che fa-
ceva dire a Don Cafasso <• mi
dìvcrtirì, in paradiso~ e .,
Don 80:;co: in paradiso mi
riposerò ; uguale lo sfor1,u
continuo di morrific-Jzionc e
tendenza alla santità: identico
finalmente: l'attaccamento alla
Chiesa (• alla Santa Clùesa
Romana affido le mie ceneri ,,
scriverà il Cafasso nel suo te-
stamento) come identica fu
la dcvozìone filiale al Papa e
al \\'cscovo diocesano Fran-
soni, la quale atl ambedue
fruttò inique perquisizioni
da partt· delle autorità del
Regno di Sardegna, divenute
tristamcntc famose per l'osll-
nara persecuzione ai sacerdoti
fedeli a Roma, e per quella
che il Cafasso defini,a la
rabbiosa lame o dei beni ec-
clesiastici.
Consigliere illuminato
San Giuseppe Cafas!lo oltre
al merito incomparabile di
avere scolpito la santit.:1 <li
Don Bosco, ha pure quello
di esser(?li stato per oltre \\'cn-
t'anni guida e sostegno. Aven-
do conosciuto per illustrazione
celeste la missione che Jddio
affida\\'a al suo prediletto di-
scepolo, p;li fu accanto ad il-
luminarlo e sorreggerlo.
Se Don Bosco avrà dubbi
sulla ~lHl vocazione, sarà
Don Cufasso a dissiparli; Sl.l-
·vorrà farsi francescano, satà
Don Cafasso a distoglierlo; se
per dcsidcrio di ,·ira pcrft•tta
si orienterà ,·erso gli Oblati
di i\\laria, a rattcnerlo da tJud
passo sarà un «no! ~, formo
e reciso, di Don Cafasso.
Don Bosco è incerto se pre-
star fede ai sogni che tratto
tratto gli ri\\'elano l'av\\1c11irc?
Don C'afosso gli leverà ogni
scrupolo, col dirgli di dare
importanza a tali illustrazioni
u1 quanto egli le riteneva di
vantaggio alle anime.
);J,. Sarà ancora Don Cafasso
che incorag~erà Don Bosco .,
prendersi cura dei giovanetti,
« opera - scriverà egli - di
grande glori.i di Dio, quale è
il radunare nei giorni festivi
una quarltit.1 di ragazzi ab-
bandonati onde istruirli e te-
nerli lonl,lllÌ dai pericoli •·
Quando p;li zelanti metti-
male sempre armati di ba-
stone d.1 cacciare. fra le ruote

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del bene altrui - quasi ogni diceva: <1 Voi, Don Ilosco, non
giorno facevano presenti al siete un galantuomo. I galan-
Cafasso i guai grossi che ne tuomini mantengono la pa-
sarebbero nati, se Don Bosco rola data: voi invece tutti i
non fosse stato un prete con mesi promettete di pag;ire e
la testa a posto, il Santo ripe- intanto chi paga sono io. Caro
teva invariabilmente una frase mio, pensate a mettere a posto
divenuta famosa: <t Lasciatelo la coscienza... ! 1>. E gli por-
fare ! lasciatelo fare I ». E una geva la somma richiesta.
volta diede la spiega7,ione di
Non si è lontani dal vero
questo suo ritornello: <• Don affermando che parecchie de-
Bosco ha dei doni straordina- cine di milioni di lire del va-
ri; sembri a voi quello
che si vuole, egli opera
per impulso supcnore:
aiutiamolo•>.
Da ultimo, fu an-
TORINO
eaneU• dell'erl1••••
manumento aJ
•saa1, degli impiccali·
cora Don Cafasso a presso 11
consigliare a Don Bosco 'Rondò della hm·
la fondazione di una In hldom.
Cor1grcgaz1one religio-
sa. è la scelta di San
Francesco di Sales a pa-
trono della medcsima.
Chi paga sono io!
Kè si fermò soltanto
ai con$i_gli. Don Cafasse
fu pure un insigne be-
nefattore di Don Bosco.
Prestò il suo aiuto a
Giovannino ti n da quan-
do questi frequentava la
scuola a Chieri; glielo
continuò quando entrb
in seminario, allorche
passò al Convitto, quan-
do diede inizio all'opera
degli Oratori, e poi ininterr0L-
tamcnte iìno a dopo la morte,
avendogli lasciato per testa-
mento una parte dei suoi beni.
Somme ingenti passav:mo
di continuo dalle sue mani a
quelle del «Capo dei biri-
chini>>, sempre povero e bi-
sognoso. Sovente Don Bosco
a fine mese, non avendo un
soldo per tacitare il panet-
tiere, portava la nora a
Don Caf~so e intanto gli
prometteva che il mese se-
guente si sarebbe ingegnato a
pagare lui stesso. :\\la al ter-
nùne del nuovo mese, trovan-
dosi ancora in secca, ritornava
fiducioso da Don Cafasso e
gli presentava un'altra nota
da pagare. 11 Santo allora,
tra il burbero e ii faceto, gli
1ore attuale furono date dal
Cafusso a sostegno delle opere
di Don Bosco. Più che giusti-
ficata quindi la gratitudine
che, anche per questo motivo,
il Fondatoredei Salesiani por-
tava a questo suo primo e
principale benefattore.
Guardate quanto lo amava I
Riconoscenza manifestata
dapprima con l'affetto, la ve-
nerazione, la p reghiera, e poi,
morto Don Cafasso, con la
1;salta;1,ione conLi.nua delle sue
eccelse virtù. Si sarebbe detto
che a Don Bosco paresse im-
possibile far senza di questo
insigne paJre dell'anima sua.
l\\la quando cent'anni or sono
- il 23 giugn(> 1860 - l'a-
nima grande di Don Cafasso
volò al premio delle molte
sue virtù ed eroiche fatiche,
Don Bosco ne provò tale
schianto che lo pianse, quasi
bambino rimasto improvvi-
samente orfano. E di nuovo
pianse e com.mosse tutti al
pianto nei discorsi tenuti du-
rante l'ufficio funchre cele-
brato a Valdocco con i suoi
gioYinetti, e nell'aJtro, solen-
nissimo, cli trigesima
che ebbe luogo nella
chiesa di S. Francesco
d'Assisi, stipata da una
folla di fedeli e da oltre
trecento sacerdoti. Di
lui si pote ripetere in
quel1a circostanzala fra-
se del Vangelo: «Guar-
date quanto lo amava!,•.
Ne gli parve di poter
rispondere all'impellen-
lt: sentimento di grati-
tudine che gli urgeva il
peno, se non diffon-
dendo la fama di san-
tità di Don Cafasso, già
da lui pubblicamente
esaltata nelle due ora-
zioni funebri. l i che fece
dandole tosto alle stam-
pe e ripromettendosi di
scrivere una biografia,
che sarebbe riuscita un;i
veridica, affettuosa es:11-
tazione dell'indimemi-
cabi le padre e maestro.
l\\la la cosa non gli riuscì.
Quello stesso individ110 che::
gli ave::va impedito ili essere
presente alla morte di Don Ca-
fasso, piu tardi, con l'astuzia,
gli sotLrasse i documenti e
le lettere che dovevano ser-
vire per qucsr'opera...
Intanto gli anni passavano.
Ad uno ad uno andavano
scomparendo i testimoni della
santità di Don Cafasso e ri-
schiava di svanire il suo stesso
ricordo. Don Bosco era lui
pure alla fine. Provvidenza
,·olle che venisse a visitarlo il
canonico Giuseppe Allamano,
nipote del Cafasso e fondatore
dell'Istituto delle Missioni
della Consolata. A lui DonBo-
sco raccomandò cald.unente
di farsi promotore della rnL- :.?:!:l

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rnlta di testirnonìam:c e do-
cumentazioni tra i superstiti
che avevano conosciuto il de-
funto suo zio. Fortunatnmente
il consiglio di Don Bosco fu
attuato; quel degnissimo sa-
cerdote potè radunare mate-
riale abhondante per una bella
biografia e per l'a\\V10 della
Causa <li hcatifìcazionc.
E cosi, ::1e Don Cafasso rag-
giunse la gloria degli altari, lo
si devi: anche a Don Bosco.
• L,1 nconoscemrn del Padre
è passata in ereditò ai tigli.
li cardinale Cagliero al
processo per la beatìficario_nc
del Cafa.<:so afferma, a: • :--01
amiamo e; Ycncriamo il nostro
caro p.1dre e fondatore Don
Bosco, ma non amiam,1 meno
iJ sa1:enlo1c Giuscrrc Cafasso
che di Don Bosco fu maestro,
.:onsiglte rc r- gu1d.1 •·
Oirni membro della tn-
plicc famiglia 8alcs1ana, in
qualunque punto della terr~
!'i trO\\ i, lii OYe l'Opera d1
Don Bosco dispiega le S\\IC
tende. ama. celebra t!d esalta
San Giuseppe Cafassn.
E questa glorin, unita a
quello che gli tributa ht
(:hicsa \\·enerandolo quale
Santo, è la risposta data da
Dio all'umile invoc:1zione del
suo gran Servo, il quale nel
suo testamento spirituale sup-
plicava: «Ti prego, o Signore,
di far perire la mia memoria
sulla terra, sicchè mai pu1
alcuno ahb1a a pen~arc a me"·
:••: .::.. ··:•.. ::..;·.::::.··:..··...:.l:
e un ver,-antc montano che sYa-
riati 1• aYvcrsi e,1•ntì hanno rid<ltto a una
pareti, rjarsa dalla canicola o rivc·stirf' di
aJJ,erì 1111a vallata rhe un'allir'liÌllllc ha ca111-
hiato i11 Slfllallida brugbina è- semprt'
un·opt:ra di c·oraggio: oltre tutto ,i tratta di affrontare_ 1111
laYoro i rui ri,-ultati maturano a lu11~a scadr11za. ,ra pnma
ancora ciii' opera di roraggio, \\' q111•blio1.1e dj iull·lligenzà, iL1
11uauto proprio l'intt·llig1·nza Ì> llhinmata a capirP ~•urgenza
tld prohl1•111a c a st111li:He la ternic•a miglion• pr•r n~olvr.rlo.
Ilu ral{Ìone chi fo osscn·ar,· dw la campagna dcll,•
, ocazwui Ì' l.l.Da l"ampagna cli rimho.:1d1inwnlo. pn lu
rui att11a.r.1om• lrn,0~1111. aJnw110 in parti·. i,piran,i alla
lt·(•Jlira cl1•l rimJJO~c·hi111C•uto.
IJal pi111lo di viAh1 d11l dero 1'1 lnli~ (ci astc•uiamu da_l
parlar!• rii altri' .llazioni) ,la 100 aruu a rr111•~tu parlr r
romc una terra di,boscata: on· piì1. o, e m,·110. ,,-1 1870
nelJa 110,.tra Patria ru11 25 miliou.i ,li abitanti , i erano
110 mila sac·ordoti in cura d'ani.Jm•: oggi ve m· :;uno 58 mila.
mentre• lu popnlazio111• r clivr11tn1 a 1p1a~i il ~oppio. D1U1qu~-
11ulla di esao-rrato. -,, ,la 11uesto p1111to di ,.,,..ta tlt'nom1-
11ian10 l'Italia una ll'rr:1 ùi,;bo~rata. Dinauzi a tali nu-
meri i-orgt· un prohJrma dtc Ya affr'.,ulalo ~:ou i111:•Tiigeuza
,. coraggio: il 1·oraggio ì· nen•,-~ano plT 111gag~iar1·. unu
hattarrlia r.hc rjsd1i:t ili esscrr p,•nluta; ma prrnHl e Ul'•
t·essaria l'iutrJJigemm per intuir1· i 1wricoli cli fJUt'Sl11
situa.r.iunc c per capir<> in terrui.n.i di concrell•zza rlic un~
tatt.inr ile, e pur 1•s,l'rt· .;cgurt1t. ~,· ,,.j ':-lwl,· ."Pt·rarr d1
con<lnrn· quc~la hat taglia con pros11t·ttl\\'c di ,-ucce&;o.
SPrrP t• vh ai
T; <>,;1wri,·11za inbcgua d,c ~ illusori~ l'id.ca _di a~pettan•
rl1t> la natura pro,, e<la da ~e a riv,,._L~rc di p1a~tt: Jr z~m·
Ji1,h0i<c·a1<·: occorre iuvl'ce mtcn rmre con 111d11stnos,·
i.niziatiw, trapiantandovi <lelh· p!ontioellc ~i h,!ona qua-
lità. udul ti' alle parti('oluri 1:ontmg,·n~c cl1111al 1rlw dt•llc
n-gio:ti i11tf11.r,~:-;:--:att·.

1.7 Page 7

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Ma il trapianto ha le sue esigenze.
In generale il trapianlo è c.strcmam,•ntc·
complicato o addirittura impo~sihilt'. St' la
pianta è adnlLa: riesce imeee più facil<". sca
fatto con un giovani• arboscello. Per questo
si ricorre alle serre ai Yivai: ivi è ronsentito
turart su larga scala la nasrita e la crescita
di
nuovi
·vi r"ulti.
('
con
la. possibilità. d1
scie-
zi1mar1· prima. per trapiautaro po.t.
Usanùo il paragone per quello che può
servire, è lccilo affcrman clic i scr.n.iuari
rrli istilu1.i per aspiranti al sacerdozio altro
~011 souo d1t: lt· sf!rn· e i vivai inùisp<'nsahili
,,Ilo sviluppo delle vocazioni. In essi ha lnogo
la <'IITll o> la sl'JPzioue <l,•i virgulti. Ùl'stinati
in foturo a rimboscare il tent'no della Chiesa
,. arricchirlo di alberi ombrosi P fruttiferi.
ilisogna partire dai teneri ,irgulti.
La vocazior1c- tardiva di colui che 110n o'.'
pitr ra~az;,o, pur uon es~cndo un caso spo·
radko. è· 1u•1 ò un fatto talment<' raro da
do\\f•rlo considcaran• insufficiente dsp(·tto alla
llt-C('ssità ,·lw il greggi• l.ta cli pa.~tmi.
Dunque non basta aspettare rbe qualcuno
c1·csca e da decida di abl.iracciare lu voca-
zione sacerdotale o religio~a: ma bisogna cr,•arc
l,· pri·rrws$~. pen\\hè il grnnc della vocazit111e
possa svilupparsi in <1ua11ti più è possiJ,il1•.
Qu!'sto appuuto i' lo S<'Opo chi' si pt>t:srguc-
in qrn·gli appositi istituti rhe si chiamano
semi.nari Il case di fonnazione.
-> •r,Ìon c inizia le
Parngouaudo a serre e- vi-vai k casc di
aspiranti al sacerdozio, 11011 ;ri fa un para•
gonc sliracchiato: parlar<' cli serre e '\\ ivai,
infatti, è parlare Ji J>iairticl"llP sele:,;ionatt';
parlare ili aspiranti al ~acerdozio è parlare
tli o-iov:rni scrlti. " scelti gia cla piccoli.
Pnntl1è la vita sacerdotale o religiosa non
è una vita ordinru-ia e il sacerdotl' è desti-
nato a qualcosa di spiritualmente alto e mo-
ralmentl' difficile: sotto ogni pmito di vista.
Ora buon senso vuole clii: per ogni prodotto
~i scelga il matt:riale adatto: LlOfl si costruiser
m1 aereo supersonico cou materiale scadeu~
o comum· (noli resisterebbe al suo volo):
t' ncppurr si forma un sacerdote co1: un gio-
vane moralmente scadente (1\\011 res1stcrebbE>
ai suoj obhlighi). Giovani scelti, dunquc-.
E da lrnon l'eppo fammarr. In questo _camp~
piì1 c1.,• altrove, non rc-sta chr accrccli1 are il
principio nL,mciato un giorno da lahbr.a d.ivi~ì\\":
«L'allwro cattivo uon può dan• buow frnttn>.
(;-ià iì1 fase- cli selezione iniziale, duntfttt. rl'•
~tan.o esclusi colmo clic, non appnrtrngouo a
famiglie moralmente ,. fìsicaml·nt\\· S~llll'.
Quando invct,c la famiglia i'- sana (r. tanto
più s,· la figlivlaJ.Jza ì· nu111r.rosa); quan?o
i genitori. cresciuti 1•ssi ucal timor di Dio,
ra.:.R"" , lJ (India ~ud) La nuova l!-'ande casa d1 fonn!l-
1or 5aJesbin
et•rdotaJe p,t"r nova:i e- studenti d1 FUo-
solll. ~ una realtu, benedetta dJ
D,o e ,tar:U ~o n

1.8 Page 8

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in quristo 11anto timore ,·ducano i figli, al-
lora trn questi vi è fondata speranza di
Iro,Tarp rhi po,:;sa c~sen· avYiatu a una casa
di aspiranti al sacerdu~,io.
Centri di formazione
Ouandv avviene la scelta?
-ti l<'rminc- delle classi clrmentati. quando
cioi- in fatto di indole e di apertura mentale il
ragazzc1 ha potuto fonurc quako11a di più rlu:
una smnplic,~ avvisaglia, viene scelto e avviato
a un vivaio di voca,r,iuni ~acrrdota.li I' religiose.
Dopo Il' 3 classi della scuola rnt'tlia. sia il
ragazzo che i suoi sul'eriori ptissl'ggono de-
uwnti sufficit,n:ti per una nuova e pntclcntl'
t<t·lczione. Alcuni si alloulanano da sì,. alLri
, <'ngono consigliati a cmnhiarc rotta: ·1c file
si assottigliano. Coloro che rimangono e du•
Ìlltraprendono il ginnasio, pos11ono <>~sere
f'ÌÙ o mèno mun1>rosi ri1>petto a q11an1 i ini-
7.ianmo lo studio del latino. ma sono già
ragazzi foudamentalml'nte oricut.aLi vers~1 1111
idra],, prrriso: il sacerdozio.
Dopo il giunasio andranno al novizialo
(rhe clura 1111 anno); r dopo il uovi:1,iato in-
LraprenderarHHJ 1m qua<lriennio ,li sLndi Ji-
1·,•tùi f filosofici. lnfinc un 1y11adrie11nio di
t,·ologia li porterà alla grande 111ct a.
ln prinripfo auhiamo d""tto clir la rampagna
clrlle vocazioni -va alfron tala con coraggin.
perchi' tra l'aJav richit•<lt: dd sacrifiti. i cui
risultati non sono in,mt"diati. Dopo il fìu qui
dt·llt>, l'idt•a ai Ca dtiara pn ogni lrttor.-:
ognuno , cd.. che occoue un Illlllimo di una
q_uincucina di anni. a partire dalla fiuP drlle
S('llole elementari.
Ma l'idea va completata: i risultati, oltrl' a
non cssert' immediati, non sono neppure
abbondanti. E se ciò suona sorpre~a, pcrrhi:
contraHa con uu tksic;lerio istintivi,. la sor-
presa è soltanto iui:1,ialc: scompare subito,
non appe11a si pensi chi' il huon risultato di
una vocazione è la somma di tre fattori
indisp,rnsahili, che ùeblJono incontrarsi t•.
per dir così, sommarsi: ocèo-rre che si trovi
un soggPtto idoneo per ~alutc, hontà P in-
telligen:,-,a; occorre poi d1c egli se la senta di
•·011sac1·arsi a Dio; ocrorre infìn,· chi' i g<'-
uitori gli<'lo permettano.
A ben JHlll~arci. ognuno di qt1csti tre fa1-
tori. and1l' preso scparataml'nte. non ra11-
pn:s1·nta un qualcosa di facile: orbene. la
somma di trP cose clifficili non sarà rnai un
risultato farile a ollcncrsi. Di cp1i la !'('ar-
sezza dei risultati.
« Non badare a spese »
I nostri Cooperatori sono mohilitati per
un'imprl'sa in1·crta e difficile. ma rssenzialc.
Lungi da 11ssi l'atteggiamento rinunciatario
cLi clù dinawli alle difficoltà si lascia <'a(l,•i·t·
le hraccia. L'atteggiamento da 11rendere è
Lutt'altro. Pd è ispirato a crucstu c·onrf'tto:
~e• le difficoltà souo gcancl:i. grande dcv'es-
:<ere l'impegno di og11nuo nc·U-affrontan: i
~acrifici necessari; e tutli ùcblwuu com.:orrerP.
ROMA· CONVEGNO DI DECURIONI E SACElì DOTI EX ALLIEVI DEL LAZIO
Fu onorato chilla presenia <leU ' Em.mo nostro
Protellore, Cardinfll<' Aloisi Mase!Ju e si svol~e
presso 11 nuovo Tempio di San Giovanni Bosco.
\\'i presero parte le LL. EE. Mons. Luigi Fogar,
Mons. Raffaele Macario, Mons. Luittì Lannatti,
affezionati Cooperatori, e circa ses~anta Sacenlori,
tra cui il rev.mo 1\\Ioas. Alfredo l\\1aria Cav,igna.

1.9 Page 9

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In questo campo Don Bosco ha fatto
scuola. impartendo roi fatti dellr solenni le-
:,;ioni. Lt> niHìroltà fi.nan7iarie uon Lo arro-
stavano: i risultati, per quanto piccoli, per
lui nano sufficienti a giustiiìrare nn. grande
dispendio di energie e di mezzi. « Se uno
riesce Lu.on prete, diceva, dohuiamo cssrre
paghi dei nostri sacrifici. Uno che p<'rS{'Vcra
,. rimane in Congregazione, ci ripagherà lui
JWr molti». E a Don Lasagna. ispl"llorc
mi5sionario in .America. __scriveva: « Sluilia,
fa' progetti. non badare a spese. T"Ir di as-
sicurare un $accrdolt· alla Chiesa ».
Ed è appunto la solh·citudine cli assfrurare
sarerdoti alla Chiesa che ha spinto le Su-
pr-eme Autorità Ecclesiastiche a creare con
ingf'1Jti spese quei grandi ,. moderni vivai di
, oca1,io11i ~acrrdotali clu• sono i &>minari
Jlegfouali f' Interregionali; cout<' pure gli
Ecc.mi Vt'scovi a ()Oltnziare i Semiuari Dio-
CPsani e TnterdioC't'~aui.
Anche la Famiglia Sali,siana ha dato
vita ad un'intera Ispettoria, costitlLita da
case cli formazioni', nelle quali , i sono
atlualmeulc quasi 1000 aspiranti al sacer-
dozio circa 600 aspiranti coadiutori: è
l'Ispettoria Centrale, che ha pOJJOlaLo di
SalC:'siaui le incipienti opere ddl'Amt:1-ica e
dell'A!>ia.
Ogu1111a dtlle altri' hpettorie. poi. laa dr-
stinato alcune case alla formazion,: n('i futuri
..alcsiaui. l'ì"on si è hadato I' non ai hada a
spese e sacrifici, per1•hè è queatione di vita
o di morte.
Quale il compito dei Cooperatori t" Amici
dell'Opera Salesiana?
Jo Am:itutto pregare per le vocazion.ì: l>
i) mezzo dei mezzi. è il sostegno e- il segreto
dell'efficacia di lui lr· lo> altn· ini7jativc-.
lndfoidztarle, roltil'arle. indirizzarle ai
$f'minari e alle ca11e di formazi1>ne. La vocazione
vieni' da Dio. rna è spesso 11al'CO$La in qud 1iu•
stero iuso,1dabiJe clar è l'anima. Tocca a noi far
luce" gui<lare le aninil" alla s(;oprrta cl.i qursto
tesorn. Don Bosco sc>leva dire che su cinqur
ragazzi due> hau:no un gernH" di vocaziot1c.
Aiutarle. Spesso Dio cl1iama al suo
servizio i più poveri: così i ricdii p06~0nu
Condividerne i meriti aiutandoli fìna.112:iaria-
mente. Tale aiuto può andare dalla adozione
di un futuro sacerdote ad un minimo della
retta mensile o giornaliera: dal vestire 110
seminarista o aspiranlc povero a prov-, e-
dcrlo cli libri o di cancelleria.
Portando il uostro conLributo alla Campa-
gna deflp Voca:ioni noi asscco11dia1110 una
<lc·lle più fervide aspirazioni di Don Bosco
e pr<,1ln11ghiamo nd tempo l'apostolato rom-
piulo dal no~Lro santo F())adatotf' pl"t dare
alfa ChiNHl hwmi te numerosi sa11erdoti. Mlllli
nostri Cooperatori e C(1operatrici banno già
compreso> la sov-raua b(,llezza, l'rrc,•Uf'n-:a
(' l'urgenza dello zrlr, per le vocazioni ,. si
adopf'Tano a favorire in tutti i modi i :;iovaui
elae dànno st>gno di vocazione ecdcsiastica
r o religiosa. assecondando così op,·ra della
Grazia, che va scegliendo ,. preparando i
fiori più. l1clli pt·r i giardini <lt-lla Chic~a.
Dopo una breve e u1tima fun-
zione religiosa, nella quale S. E.
Mons. rogar invito i convenuti
a ricopiare lo zelo di Don !.!osco
nell'educazione della gioventù,
opera divenuui ogga d'in,ostitt11-
bìle urgenza. aYeva mizio il
convegno, aperto dal signor
lspettore Don Fiora, s1:guim
cfal nostro Don Pi: tiu Brocardo
con la commemorazic,ne di :;an
Giuseppe Cafasso. Al venera11do
comm. Arn,ro Poes10, 1-"'à allievo
della Casa Madre dj Torino, vi-
veme Don Bosco, seguirono, quasi
a con(erma deHa perenne vii..dità
dell'Opera salesiana, i canto q.
branti di giovinezza degli 11.llievi
delle Scuole a11nesse ali'Tsticuto.
L'hiusc fa prima parte del
convegno tiua En1inenza, con
parole da puterna èompiacem:a e
ccm la lenun1 di un applaudi1i~-
$iano telegramma del S:onm Padre
Nella seconda pane del con-
vegno il l.)degato bpeuonale
Don Buttarel li diresse lina con-
n,rsazionc pratic~ sulla Pia Unjone
dd Cooperatori e sulla funzione
del Sacerdote Coopennore e De~'U-
rìone, ,tllu ,,-ialc i presenti porta-
rono il frutto delle lorn esperienze.
La !(ÌOl'llill:a, chiusasi con la vi-
sita al grande complt>ssa salesiano
Ji Ponte 1\\1.ammolo, lasciò in rutti
rnnta gioia e fu un;rnime il propo-
sito di rirrm arsi l'Hnno prossirno.
BOLOGNA
GIORNATA DELLE VOCAZIONI
::s;e1 nostro Sanruano del Sacro
Cuore lu domenica 2.7 marzo
scorso i Conpcratori salesiani ùei
centri di ~oloi,ma e dintorni hanno
celebrato una Oiomat,~ di s111dio,
p,edic11ziune, pregl,ie,-a e o_/]ertepro
t•()rns:imu ;·acerdotali e reli!fiose.
A rune le sante l\\'lesse il De-
leg,tto Regionale Oon Ceresa
pres<c"nrò il problema delle vo-
cazioni. Nel pomerigg-io il Ret-
tore del Semmat,o :Vlons. Al-
fonso ;v1el10111 tenne nel teatro
una conferenza sullo stato delle
,·ocazioni nell'Archjdiocesi di llo-
lo1,1na, seguiLà d~ una fu,1,:ione
religiosa nella quale lo stesso
:.\\lonsil{llOre parlò ar ragazzi e alle
fanciulle ùegli On1tori ~u qui'sto
impanante problema,
Coronò la giornata 1'effic.ice
parola di S. E. Mons. Gilberto
Baroni, Vescovo Ausilisre, the
volle celebr-are la santa l'vlesso
vei,pertinà e tenere 1'orneliu $UI
lamento Gesù: La mtis,.;e è
molta, ma cJ?li operni sono pochi"·
TI suo dire, st1:aordinar1amic,11te ef-
ficace, fu ascoltato dall'11ssemblea
ton impressionante :ucenzione.
Le 7-clatric, nel coTSo <lelhi
Jtiornata svolsero un 1nc~nso
lavoro e seppero fare unn larf;(ll
<liffusi(lnc ùei libretti che Id.
Elle Di Ci di Torino ha receu-
temente edito sulle voca7,ioni.
2:!7

1.10 Page 10

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Perchè le vacanze siano
VENDEMMIA DI GIOIA
V• vacanze· s<'olasticht umi volta si chia-
mava110 outrmnali. pc-rcltè in realtà si fa-
crvauo in a1rtunno, al t1·mpo tlella vendemmia.
Ora non si sa come c'hiamarJc pcrchè co-
mi1wi11no -in primav<'ra inoltrata (fine maggio).
rontinuauo per tutta l'estat~ e si conclu-
,lono aurora in aul uuuo.
Si potrd,lw pf'nsare rhc per i ragazzi s:ia
11na vera l~11N1agna l'avPr c1uatlrn Dlf'si filali
di vacanze. Jnverf' può ,:i;sCr<' 11u:;t disgrazia.
Le va<·anzP troppo Jnu.ghc sovente spcugu11(1
l'incanto più hello che hrilla m'gli occhi dei
ragazzi: la gioia. E la Ytira gioia i• frutto
df'l (lovf'rr compiuto. della pact· jntima rlrlla
t'O$cicnza. È u1 fJUf'St() !i<'nso clw D011 Roseo
è il Sani o d<'lla gioia e cl,e il più gioioso dt-i
~uoi alnu11i è· div1•uuln il più santo dei gio-
, ani: Dorncuico J=,11vio.
E che pensava Don llosco d.-JI,, YacamicY
PcnsaYa J>ropric) che so11u lo spt:gtLil oio Ùf'llil
gioia, a meno clie siano sapfon I,·mente n'·
gc>laLe. Difatti. ffUalldo le vacanzP dura, ano
tl111, uwsi u culminavano nella v«-ndrmmia.
,·gli nou dubitò di elcfinirll' « la v1'ndemmia
del diavole>». E quanti sacrilìri s'imposr per
trattcnt>re ron la maggior parte elci suoi
ragazzi auehc nel periodo delle Yacauzt'!
Quaulc indnsLric· pc·r comburnn· pa~s1·gg"ia1.e
di :settimane artrav!'rso i pacsiJJi del .Mem-
tì:rrn I o!
li: sf, vivesse oggi che dirchhc?
Oh. Don Bosco non pe·r<len•l1h" tcmpn a
fare delle requisitorie e> ùellP statistiche cow-
paraLc, rua si porrd1he suhito all'opera per
fondart" colonie ,·stive, potenziarle, molti-
plicarle. Suo progrilrnma minimo: ad ogni
casa saJ,,siana almeno una colonia ci,tiva ai
monti o al mare>.
1\\fa ù appunto riò che sta11110 facendo i su<,i
figli. Ci sono anz.i del11• case salesiane d1P 11011
si accontentano di una sola colonia, rua ne
apro110 ogni au110 duc• o più.
Ed ai Cooperatori co~a tlirehhfl Don Bosro
oggi? Cooperate II Jo11dare. o po1e11ziur<>, 11
moftipfimre le 1·11/onie <>~rin>: è una ùeUe
opere più urgenti per la salvrzza della gio-
veniù neUe condizioni presenti. Falevi araldi
convinti ildle vacarLZt>: trascorse in amhienLi
moralmentP sani, ossìa della vendl'mm.ia
dc>lla gioia, pt'r asbicurare i frn tti della edu-
cazione crisLiana alle nuove generazioni.
Purtroppo lt· coloni•· 1,,;1iv1· asSi$tite da enli
rdigiosi sono aucora poto 11u111rroR" riRf"'tto
alla \\ alanga di giov(•rtlù clw ,,j rivrr$a a]
mare e ai monti. TI vero Cooperatore e la
?:elaùt<' Coc•puraLrice aalcbiana dovranno far
opera di per~11asione Jlr(1!:!SO i genitori 1wr lu
s1'clla di 1111a 1·olunia 1'111· dia maggior a.fii.
dam1•11to posi;ihilt> ili assistenza morale· ,.
rPligio8a.
A ~olle l'llllÌco critc1·io di scelta i, quello
,·conomico: per rispa:anian· qualch1' migliaio
di lire si passa sopra ad altrP garn1rnir di
nrdinr supnion-.
Jnoltrc gli Educalori sono cl'at'cordo nel
val u Lare di più le <:olnni\\, montane in çonfronto
a r1ucll1· marine.
Per la formazioue del caratltTP, 11er l'rser-
cizin della volontà. la montagna r-sigu da l
ginva1w piì'.l spirito cli sacrificio. darHlùgli
però un con-ispettivo di maggiori soddisfa-
zioni. Dove perciò non Ùllervcnga i.I ,·om,iglio
del medico che prescriva il soggiorno a l mare.
si t·aldcggi la colonia alpin.a.
l Coopcralori che siano in hrraclo ili aiutare
;.111ch<· malcrialrucutc i giovani più pov1·ri ,.
dar lont la gioia di vacanze serene. lo fac-
ciano volentie,;. e si ac1p.1isterannu le ~impa-
tic indìsn1ssl' di D011 Bosco. ebe era tutto
cuori' per i gi,1va11pl ti hisognol'i.
È bene adrularc ànclie alla gen:<'rosa aL-
Lruziouc dci C<wperaLod un particolare tipo
di rolonie d,tivc.
Ju ogni J~p1~tturia salesiana ci sono alornnn
due coloni<· estivP che sono .i complt:to 1:aric11
dei figli di Don llosco: quelle tlei giovani
aspiranti al sacerdo:,;io e ,ùla , ita religiosa.
Rimandarli in famiglia sarchhe un: compro-
mettere la loro voca:r.ioue. e allora. dopo
una brevi' l'osta presso i loro parenti. vengono
raduuati nelle colu11ie montane. Don Bosco
non 1n'Tebhe fatto diversamonle, e si sarel,l)e
fidato della ProYvidenza, rivolge11ùosi so-
prallutto ai $noi Cooperatori. Len felice di
slerldc:;rc la ma11n pPr un'opera rosì santa.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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2.2 Page 12

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2.3 Page 13

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il viaggio
01 non z1HM 11
l\\Pl Ultmero di maggio abbiamo annunziato il
nuovo viaggio del S11!'Cf'Ssore di Don Bosco nrllc
Americl,e, indicandone le principali tappe attra-
verso le sei Repuhhliche dell'America Latina nou
ancora visitati'. 01'a siamo lieti di portare a cono-
scenza dei nostri lettori la relazione che da Pm1ta
A..rena1,, la città più australe dcl mondo, il nostro vene-
rato R!'ttor Maggiore ha voluto inviare ai Coopera-
toi-i S;ùesiani. Tn essa potranno apprcudnt· direttameult'
da Lui. in rapida sintesi. le notizie più irrl eres~anti della prima parte del suo nuovo pel-
legt:inaggio attraverso le Opere di Don Bosco che costellano le Nazioni Amerkmn·.
lJrr quesre terre australi. nelle qu(lli 70 unrii
or SOltQ e11traro110 i primi T/OStri sacerdoti, è
che orn sono popolate di case salesiane e di
l'ittà industriose, penso che t•i ,çarà gradito
1,rn ricordo e un augurio per la festa di 1Uaria
4n.5iliatrice, anche se 11i giungerà più tardi.
Sto completando la 1,isita, a.lle nostre Case
d. -tmerica. rhe incomùiciai. come s11pete, nel
1955 e che Voi a,,ete se11uito ron tan-to interesse
.~ul Bollettino Safosiano.
Approfittai dell11 facilitazioni di un viaggio
aereo circolare per i11coraggiare i progressi no-
ce1,olissimi compiuti in questo breue inter,•allo
di tempo dai Salesiani i/egli Stati Unili all'Est
e all'011est. Una bellissima costrutio11e 111101,a
per il Nol>iziato con oltre 60 novizi. a Newton,
aprì il mio cuore a speranze a·un a1>!'enire ri-
goglioso; mentre anche le Figlie di i\\1aria Ausi-
liatrice mi presenta,rono 1ui<t nrwva residen;m
ampio e conforttwole per le loro giovani reclute.
A Ramsey una riuniQne di .~oci cle:i Club Do-
menico Savio mi persuase che il nostro San•
tino sta conquistando il cuore dei maestri e
aT/ievi ile/le scuole parrocchiali dell'int,era Na--
zione. percM• mi parlarono di oltre mezzo mi-
lione di ragazzi e di migliaia di scuole che
l'hanno scelto a protettor~ e modello, t·o11 1m
femore degno dei cattolici 11ordamerica11i. In
tal mocll) si 11e(le che la Provvidenza si serve
di u11 ragazzr, per diffondere in quPlla immen.m
e ricchissima Nazione li.i conosce11:a di Don
Bosto e dell'opera salesiana.
La massima sorpresa però l'ebbi a Los Ari-
geles. quando potei visitare le due grnndi
~ruole superi11ri. che Sua Eminenza il Cardi-
P<111ta Areiws (Cile) uprr
nale Arci1•escovo .Mc lntyre ha cQstruito affi·
dato ai Salesiani rec,mtemente. In tfll9 ~
rioni [>ÌÙ popr,losi " tentrnli dell'immeild' me-
1rop11li (Los Angrles su/ ParUico gar a ppr
importanz!i con la stessa NP1u YorJ; s Aùrrn•
tico) Egli .fece costruire u11 mn<lemissimn edi-
ficio per «Jligl1 Schonl ». rlie equi,•ale al nostro
Liceo, e che potrà accogliere un migliaio di
11llie1•i rtllflllit-i. Orn raggiungono già i cinq1,e-
re11to e alternano sapientemente la scuola con
le prime 11ozir,ni di 111eccaT1ica, ebanisteria "
tipo!{rafia.
In altro amplissimo terre110 1•itli completata
e frequentatissima 1in'altra scuola per la pre-
prrrazione dei tecnici <li mecconica. elettro-
tecnica, elettroniw, tipografia e metallurgia.
con laboratori così pPrfetta.mente attrezzati da
formare la meraviglia dei competenti ill(lu-
striali. i quali. <lirhiararono tLpertamen/e la
loro sorpresa nel constata-re la diligente, ,~eria
e perfetUI preparazione teorica e pratica degli
allievi, gio1'ani s11tto i ·rent'arini. E acca11to
ai laborau,ri le scuole, i cortili. i campi di
giuoco, l'abiwrione dei :;Qlesillni, lo, chiesa ,,
unu sede speciale per un gmppo di giovani
volonterosi. che si pr!!paran11 a divenire esperti
eclucnt11ri e maestri di lai•oro. come salesitmi
coadiutori. Sua Emillenzu .5tt1ssa, volle t'enire N
far onore al Suct·essore di Don Bosco e in11itò
pure 1m bel gmppo cli signori su,oi amfri e
collaborat-ori nel piano 1le/l'eil11cazio11e s11ciale.
che lo pone in primis.sima fila tra le alte per-
sonalità rwzionali.
Bo l'impressiorifJ che ben pochi nr,stri bene-
fàtton· al,biano superato finora, il Cardirwl Arei-

2.4 Page 14

▲back to top
PUNTA ARENAS (Clic) • Collrllio Don 13o$èo. Il Rcllor
Mo1111lor~ offre una mcdaali~I ta ad un:. alllcvn delle
t ·11111e di M. A. eh~ 11ll h,1 rlvollo un grazlosu ,111uu,.
re.,roro ,li Los Anp:elt•s n11ll11 gen,.rosità r. b,·nr-
rnlrn:o t uso la m1s1rn Fumil!,lia. A Lui 1·mln
il na,tro ringru::i11mr111tl e fo .più ferr•·nlr. prr-
_l!l1in11. prrrhi> p1>ssn 1111,wre il .<uo r•asto pro-
gramma ,li operf P"' l'n/uca:don<' ,1,,/ltr gio-
rl'n/ù: Jinor,, Egli. 11i111undo i suoi .,1,rl'rclnti
1• i .J1•1/rli rn11olici, p1111\\ rostrnirl' oltr11 200 sr,111/i>
p11rrocl'hiuli e 1" rrostrr due. rhl' snrro il ,-,w
~u11111 orJ[<>.e.lir,. i Ji11ri più b,11/i sbouillti ,lui s111>
:,,ft, 1111.,111r11le.
JJ11 I.o., A11e,elP.< 11 Hm·tw., Aire.< il mio rille-
µi11 1'11/11' 1wa ;ola 110.,ttr ,li mP;;z"ora II C:imì 1/,,/
\\,/r.,.,fru. 1'1ai mi surri aspettalo Il/I i11rnntrn
ras; uff!'ttuoso e 111111 _fi,1/a 1•1,p i111,as1• lr w,/1• P
il piu::::ale prospicienll' 1'11eroportr1. Vrwelli .far
on11re II tanw rortl'sill. ri<JWndere al fom .,ufo111.
11unwre l'omaggi.o ,l',w nwrme Fomhn·ro
(r11ppl'llo mes:-ir1mo). distribuirt aulogr11fi. mt·
dne/i,.. l,,.,u,dizioni.
· I 81teno.ç -lirr.~ , '11rrirò not1e1emp11 I' ,i
ripariì al mat1i1w s1·g11Pnte. perdrè ,·i farò
111111 .,osUl di q1w/chl' ~forno a co11rlw,ion<' ,f.-1
pir(I, prima riel ritor1111 in Italia. Jlì rallristli
1111.,ni lu notidu rh1• llll1• prime ore dl'i 111,1tl1•-
simo l{ior110 era morto 11no dei miei pih rnri
S11pniori ,lei primi 111111i di rito salrsimw.
/)1111 Guuden::io ,\\lt11wrhino. i,,ì benemerita
l.,,,t11ort ,Mia Putug.011Ìtl, del Ci/,.. dr/ Pnì1
e 1/1'/la Colombiu per 111•11 :12 anni. Potei 1lart1
1111·11,."1/u:iom• ul lumufo. poi la sw1 1•t>11ernt11
sulma f" trnsp11rLnt11 u Fortin ,\\lac1•cl1•s. i11
1'11111,u.oniu. dorP IJ1111 H1111111•hino 111•111·<1 111-
1 orato pi1ì " lmip,fl. l''''f'llrtmtfo fo ,·iu al r11ltu
1/1•/ ,'!l'Tl'O 1/i Dio /Pj}in1111 1\\r1nw11rnrrì.
L0 <1erl'o ci tra.sporlÒ, di lnflpa m tappa.
nellP. ra.~t- 1/tlfo ro11tu Pat111(011ir11. ,la Bohio
Bianca a 1'rrlru· e Comod,;m Ritwlat·ia: da
Puerto nc.~r111/o. S1111 Julia11. Sun111 Cru::. Rio
C11lle,-o~. Rio Grande. fino II l ,/11111in. re~trema
rittadino dellu TPrrn di>/ F11Mo. Ultima Tuie
Salesiana. ,\\fi Jnmai un f!,Ì11rno II d11.e in
cìnscurr11 di 'Jlll'.~11' ri,se. asi.npnrnndo In gioia dei
t'nnj'rntrlli r,I nllirri che 1fr11n11 ltmtunissimi
tlal rl'nlrt>. 11 untinniu e migli11in di chilo-
metri gli uni ,fo!(ii t,ltrL Offll[mli in un laroro
ap11.,wlfr11 rn,111 ,. ,iijjicile.
Le rlistn11:r. s" non si perrnrrmM in aerl'o.
""igonu y.itirno/r I' giornali• d'111110. fl nostro
J'esroi-o S. K \\font1. Pere;. rie/lo l"'' /11 Dio-
cesi ,li Conuultiro Rir-,11/111·iti. /111 terminato
qra iJ µiro r/1•/lr .sue pnrroffltiP. dopo due unni
di qun.~i rn,,tinur perl'grin11:i,111i. Tali p11r-
rorchi1• irr.f1111i .,ono .<parsP m 1111 territorio di
100.tl/JIJcl,i/,,m('lri qua,lmti. più 1·11,tu ,/l'lrltnliu
intie-ra: nmrr11 da/I'Atlantirn a/11' AmlP. abbrac-
riano 1111 p.ruppo renirnlt> .m/111 fll.<ltt. ni,ll"
,·ittadirir "'f'mnn11111inarr. ,. poi si ullargano
111!ll'im111,•r,.w1 pi11r111ra r,111 gruppi di 1·1•1110. milfP
anime al 11111s.,i1110, tlisfornt1• 11 di.,1,111:e i•arie,
11nrhP ,Ji 5()0 I' più cfiifom,•tri. li purror11 ,, i
,-iceparrod. f/11111' il I ·rsroro. ,lrl,IHmo ogni
1111110 rorrrr" e f Prmrllsi ili q11r11le borgatt> iso-
ltite. per 1111rtor11 un po· di r·ita rrì~Jiana.
batrr:z11r,. rurtfl's.,urP. cefrbr11re la ."'Ì. \\/,.ssn.
.,ant(finm• Jr 1111ioni matrinwniuli f' fare 1m
po· di rn1crl,i.q11111.
Q11PS/tl;. lu prr11rc11pazione mnµl{Ìtlrf' per i sa-
cenloti 111/1fr11i. e/Il' .~nno tutti I' .rnfo .~u/t>,<iani: in
,·,m due .~11/1• 1lfocr,i. ,lii l'iedma n 11.,h,mill..,1Jprt1
una .,upcrjit'ir tli •11w.,i qu1111rn r·altr l'Italia.
,o/o n11•:UJ 111i/ior11' di flbitanti. rtlt('t:Ìtmt('ere il
più .,pe.-so pu~,ibif,. qul'.;/r lmrµ11lt. preparar,.
in ria,,rr111a nlmcnn 11m1 rupprl/11..,11,l,ilire un
turno rf'go/1,rr tli 1·isitf'. ajjmrl,,', ;;li abitanti
non si rnj/rf1/tli,rn nrllo, Jetle ,. pr11.~i,w nl prt1-
hl11ma drl/a lnro eterna sufop=•t.11.
I11 questi ultimi anni il pri,blrm11 ;. dfoentM11
più. ur!(l'lllt• r11n I,, .~copma di i111111ml'rrrnli sor-
f!enti tli ricrhr::e minerarie: f"trofio. gas mt>•
/ano. €'arl11me. .J,·rru. caolino. L"immigra=io11e
aperain ,, irrrluslriale porta n1w1'Ì abitami tli
ngni ,w:illnc r relif,ionl!, r/rl! .,i 1JdJ('n~ano
attnrn11 ai poz:.i e alle miniin•. 1·rea11do la ,ie-
C'Pssiuì per il wt·l'rrloCP di ,wn e.~srre w;sente
per trnppo fPmpo. anzi di jis.rnr,· in Ol{lli rentro
la propria 1li111nr11.
Ecco pcrr/11\\ l'appella del Sr,mma Po11tejire
dìrentu nccornt11 ,.,J i11sistt•11te: 1·orn:ioni di
s11cerdoti. ,li lmri I' di suore. rnrn:::.ioni missia-
111,rie di uuime f{Ptll'rost> che mrr,1110 in 1u11u
r ImPricu I' .,,wcialmente in 11111•.~t•· 111wre zorre
di conquista iml11.,1ri11le l"d 11,u;rfr.,f(I, prr ma11-
trner1• la .fi•1le in coloro cl,!' mi,wrcia,111 <li in-
selt-a1frhir,. l'''' 1'11.,sPn:;11 tli rl,i pl'lr.,i alla lorr1

2.5 Page 15

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Mons. Giuseppe Fagnano. missionario e pioniere sale-
siano. aposrolo della Terra del Fuoco, dove scopr1
l'im1>0rtante la~o ebe da lui prese nome (18H•1916),
PUNTA ARE!NAS (Cile) - Monumento eretto a Ferdi-
nando Ma.gella.n,o, il célebre sc.opritore dello stretto
omoojmo, nella città pi\\l meridionale del mondo, oggi
retta da un Vescovo Sal~iano e già teatro delle eroit:.,h~
gesw dei primi missionari di .Don Bosco.
anim.a. mentre essi cercano il pane. ricchezza.
il hPnl'sserP- matPriale.
Questo ;, staio l'assillo d1e punger<, l'<1nimo
mio nel cons1,,tarl' lo sforzo gin .(wtt, finora dai
_figli e dcrlle figlie di Don Bos('o in q1ieste terrl'
rm.<trali in q11es1i ultimi anni. da qucrnclo
terminò il dominio i11dist1irboro degli'. Tndi
Orra.s. Patagoni, Alatulu;"[fi 1·1111 l'arrivo ,li
1\\elons. Giuseppe Fuwiuno e dei /JTimi c,,loni::-
::atori P la pcrc~firnzionP ,lr.gl'indigPni con le
trnppe argentine.
Abbiamo fnlto moltissimo. 11111 molto re!;fa
da fare: an:.i forse ora si refllfo rwcessario
imo -~fono ancora maggiore. per conservare allcr
Chiesa Cf!llolica ((ILPste popolazfoni. preoccupate
dPIIP rfrchez.P ncllurnli e ifp/ pmgre.çso mate-
ria/e.
A conferma ufficiale ,li quanto fio scritto.
potrele rileggere sul Bolle1 tino di C1prile le
parole t'an le quali il Pre.sitle111e della Repub-
blica Argentina Doti. Arturo F'rondi::i con-
tluse un'interi'ssn.ntissima internista ronccssa ai
giornalisti al suo ritorno dal ,,foggio com-
pùtto iII que,qte terre, il 20 gennaio scors11.
Ho scritto questa mio dallo ciuù cli Prmtci
Aren(l,t, rhe ha Prl'tto nella sua piaz::a centrale
un monumento bellissimo nllo .~i:oprùorn dello
stretto di /Wugellano. li forte nai,igatore erge
la sua frnnte ardita al cielo. quasi sjidu,ndfl i
1•e11ti. in ima mano il rappt>llo e ,,,,/l'ultra
la tromba, col pfrde s11llll punto dell'all,rro
,qpezzato dalla tempesta; 11i dul' lati ,Jrlrnlto
piedesiallo due scritte e dlle fig11re sei·ert• di
Indi Fw1ghini e Puwgani. A pochi nutri,
accm1111 al Goremntonita, In Cmredrale e lt,
tomba <fi.l 1iostro J\\1011s. Fag11an11. l'eroico pio-
niere. l'ardito c011q11isttJlare di 1111ir,w.
Che onori' per noi ll$SQci11rci, nell'impresa
della el'angelizza:ion.i-. nl fon>m degli inm,-
merevoli santi missiònari di tutte le epoc/11'
e t•edere. a />ret•e disrnm:cr cli anni. i frutti
ropiosi mecolti e la mes.~e sempre più cibbon-
dante, rhe si pre.~ento oi l'Olenlerosi che l'Pr-
rallno u l'<)ntinu.arne le .eroiche gesta!
Laroriumo insieme al/"i•stcnsione dPl regno
di Gesù Cri$JQ: lt, pre.~hiera, lo zelo, l'11into
materiale, la ricerrll rli uomzioni. lritto ro11-
corre a ottP11ere dal Signore la realizza.zio,w
dei .mai miserirordiosi ,tisegni di salr•e::za.
Lu f ergi rie SS. 4 ttsiliatrice ri SQsteriga e
bn1edica in que.çtn sant<I imprestr.
Cm11inuc1tr wl n1·compagnarmi con la vostro
preghiera.

2.6 Page 16

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a
a commcrnorazionc del Centenario
della Società Salesiana ha assunto un
particolare significato nella città di
Gcno\\·a, dove è stata abbinata all'inaugurazione
ufficiale dell'Istituto E11gr11io e Pierino Prt>llo per
l'istruzione tecnico-professionale.
Nel pomeriggio dt sabato 2 aprile sulle al-
Lure cli Quarto, dove l'fstiluto s'innalza con
lo slancio della sua architettura, accorse un
folto stuolo di amici e cooperatori. L'ArciH:-
scovo d1 Genova, l'Eminentissimo Card. Giu-
seppe Sìri, donò alla cerimonia il fulgore della
porpora. S. E. ;\\lons. Federico Emanucl, Ye-
scovo Salesiano, cbe ebbe il privilegio di co-
noscere il nostro santo Fondatore, vi parte-
cipò quasi a stabilire il legame tra il passato
e il presente. Il Prefcno cli Genova, Dr. Luigi
Pianese, e l'On. Yittorio Pertm;io, ~indaco
della città, unitamente ai pili alti esponenti
degli organismi dello Stato, parteciparono a
quell'ora di gioia pt:r la Famiglia Salesiana
Da Torino imcn enne il Direttore Gene-
rale delle Scuole Professionnli Salesiane, Don
Ernesto Giovannini, a prcnùerc in con-
segna la nuova opera a nome del Rcttor
l\\laAAiOre.
In apert11 ra l' Ispcttore della Liguri,1 e To-
scana, Do11 Pietro Ciccarelli, ricordò che nelle
Costituzioni salesiane Don Bo,.;co afferma che
la fondazione di una uuo\\"a casa e • un pani-
colare farnrc della Di,ina Pron-i<lcnza •· Questo
è sempre vero; ma diventa ,·ero soprattutto
quando una casa sorge, come questa, per ini-
ziativa spontanea di un benefattore che l'ha
vol_uta col suo cuore, a sue spese.
E il comrn. Giuseppe Alberto Pretto, che,
unitamente alla diletta consorte, volle assicu-
rarsi una spirituale discendenza, dedicando la
fondazione al nome dei figli scomparsi.
L'Ispettore, quindi, elevava un rin~razia-
mento al Signore, che in cento anni ha mira-
colosamente moltiplicato per mille i pnmi
e venti salesiani. l'n altro miracolo di questa
aritmetica <livina il meraviglioso sviluppo
delle Figlie di :'Ilaria Ausiliatrice. Da-..-a anche
lettura di un telegramma di adesione del mi-
nistro :\\ledici e di un altro telegramma con
1I quale il S. Padre ha fatto 1,ti11ngerc il pal-
pito del suo gran cuore palcrno, benedicendo
<< cari allit:vi... zelanti sacerdoti s,\\lcsiam... mu-
nifico donatore e presenti lutti •>·
L'oratore ufficiale, avY. Giovanni :\\-laggio,
Cooperatore salesiano. esordi, a mettendo in ri-

2.7 Page 17

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salto la coincidenza di tre centenari: il cente-
nario della Provincia di Genova, il centenario
della Congregazione Salesiana e il centenario
dell'Unità d'Italia. Come Presidente della pro-
vincia di Genova si diceva lieto dell'incarico
di illustrare la portata storica di un organismo
religioso, che in cento anni di vita largo in-
flusso cli bene ha esercitato nella nostra Patria.
Don Bosco ha anticipato i tempi sul terreno
dei fatti; e tuttora, mentre in privato e in
pubblico si agitano i problemi della scuola e
del lavoro, i Salesiani continuano a dare la
soluzione di taH problemi con realizzazioni
sempre nuove, ma che per loro rispondono a
illla tradizione centenaria. Non si contano i
giovàni che hannò trovato un posto nella vita,
perchè prima hanno trovato un posto negli
Istituti di Don Bosco. E non sappiamo - ag-
giunse - che cosa sarebbe l'Italia, se il Santo
non avesse fatto quello che ha fatto: tantà e
la gioventù cresciuta alla. sua scuola.
Una parola di elogio rivolgeva quincli alle
Figlie J\\Jaria Ausiliatrice, che nel nome di
Don Bosco esercitano nel mondo una bont~
che è indice sicuro di quella maternità spiri-
tuale che è la più alta.
Prima che la manifestazione, allietata da
canti e suoni, avesse termine, uno dei primi
70 allievi dell'aecogliente istituto ringraziava
il donatore a nome dei compagni.
A coronamento di tutto, Sua Em. iJ Cac-
dinal Siri eompì il rito della benedizione degli
ampi e luminosi locali. Al comm. Pretto dove-
rosamente fu riserbato l'onore e la gioia di
procedere al taglio inaugurale del nastro.
Un nuovo anello si è così aggiunto alla salda
catena delle Scuole professionali salesiane; di
quelle scuole che con sorprendente antiveggenza
furono ideate non da un uomo ingolfato neLic pre-
occupazioni dell'industria e della mano d'opem,
non da un-0 statista teso a risolvere il problema
della disoccupazione operaia, ma da un sacer-
dote che, amando i giovani, mentre non lasciava
alcunchè di intentato per tenerli sul buon
sentiero, non perdeva di vista quanto poteva
concorrere alla sicup;zza del loro .wvenire.
Unn; PWWW1 inRÀi111 ~ UOf1 {U11
Nel 1920 a .Palmeiras. vi-
cino a Cuiahà, in terra di
Mato Grosso-Erasile, cadeYa
sotto il tiro dfl negro Tobias
Fcrnandes l'eroico missioua-
BARCELLONA (Spagna) - Il venera·
bile Don Rua nella Villa Marti Co•
dolar, seduto nella stessa posizione
ln cui era stato fotografato Don
Bosco. Dietro, ln piedi, Il Servo
<li Dlo Don Filippo Rinaldl.
rio Don Gi11seppf 'l'hàunub1~r.
Parliamo di lui pe1· clire dello
spirito profetico di Dou Rua.
li fatto è inedito.
Dopo la parlenza dèi primi
missionari salesiani (1875). il
Bollettino avf'va fatLo cono-
:;cere al mondo la Terra del
Fuoco. la pampa argentina.
i Fueghini.
Al pri11c1p10 del becolo
~uonò l'ora df"i Bo.-oros dd
~fato Grosso. T."lspcttori'
Don l\\lalan aveva piantato la
u:rissionr, vieiuo all'Araguaia
nel luogo denominato « 'l'a-
xo,; »: cli quclla prima !:lpe-
ruzionc, guidala dall'intre-
pido _Do,1 Balzola, l'11nico
glorioso $uperstitt> è il ron-

2.8 Page 18

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rratello coadiu1 ore Domenico
:\\'linguzzi. Occorreva perso-·
nale e Don Malari nel l 902
venne a cercarlo in Italia.
A Foglizzo (Torino) c'na al-
lora lo studrntato teulogico.
Dt•n Malan ,,arlò della nuova
missione dei Bororos e t<·r-
rninò, come i salmi. <'(111 il
(;lorin: cerco volo11lerosi che
vengano ad aiularl'Ì.
U chierico Thànuuber con
al Lri si oJfori,ero con entu-
sfa,;mo. Prima Ji pa-l'tÌrP ci
fa la Messa d'adJio celebrata
da D(ln Hna m•IL11 camewttr
ili Do11 Bosco. Alla fine il
Vf'tll'ral,il;, rivolse alcune pa-
role a tutti e concluse con
una parola ad ognuno in
particolai·e suJl'apostolato
l'lw li atttndrva. .Ma giunto
a T!.Lànnuber. Don R11a si
arn·stò. gli si contrassr il
volto. si free un'evidente
viol1•11za l"'r non parlarn r si
limitò a ,liJ"C: « Domani, do-
mani ». TI d.1.ierico non si
diede per vinto. L'indomaui
lii a trovarlo iu ufficio r
chiese anclH' per Sl' una pa-
rola. Don Rua, affiitto di
dover pa1·lan:0: <C Ehb<'ne, /!li
dissi>. tu p reparati al mar-
tirio!». T,a rivdazionl'. oon-
d1?· spaverlta:n· il l'bi1·ricu,
gli diede un coraggio scTcno e
('Olll]lOSto, l'OillC SJ• si prqia-
rassl' già al grande sacrificio.
Giu:uto a Cuiahà al prin-
(•ipio di,I I903. fu ahil,~ t"du-
.-a, ure. ùai1J.o ari<·h<' un in-
t1•llig,:-uu~ C1>11trihuto all;t me-
teorologia. Un decennio più
:.!36
tardi un altro saleaiauo. Don
Riccardo Rt>rnettt'r, svilup-
perà e porterà al suo fruitigio
c1uell'Osservatorio Don Bo-
sco di Cuiahà, che f' gloria
del Brasile e della Congre-
gazione Sale,;iana.
Ordiuato sacl'rdoLe, Don
Tl1à11nubcr. pochi anni dopo,
con grande meraviglia sua,
fu invitato (laJrlspettorl' a
viE<itarc i parenti in Er.uopa.
Che cos'rra avvt>nuto? A
\\Vurn1anusqu.ick, sua terra
natale, un ricco signore aveva
dr-positato alla banca 25.000
marchi per il prin10 eil la•
◄lino che v1·nissc· vnlinato
sacerdote. Don Malar, l"av<'va
~apulo e voli,· a11profìttarnr-.
tanto più cJJe le inripirnti
\\fo;i,ioni del Mato Grosso ne
avrva110 estremo bisogno.
Don Thànnulwr ritoTni) in
patTia. ricevrtte il premio e
passò a Torino.
Qui sorsero l'orli duhhi
SI' Titornarc in Brasilt> 11 no.
Forse per paura <lei marti-
rio? No, proprio pN il c·on-
trario. perchè nri ~ei anni
piuisati a C11ial1à tutto era
andato così brne. fra tanta
r.ornpreusionP e affotto cl1c,...
addio profozia di Do11 Rua!
Dovc>va esscn: allra la terra
del suo martirio'?
l Sup(,riori. 110n Rapendo
nulla di IJtlllsti duhhi, t<mnn·o
duro: ril•J1·nas~e al Bras1lc
cfove Dun 1\\lala.it lo attendeva.
Ritc1111ò iufatti al principia
d,,J 191 O " fu fatto Direttore
di Cornmhà. In quel st·s~crutio
conobLe (>re di aspra lotta
per causa della massoneria.
qua~i preparazione ad avve-
nimenti più tragici.
Kel 1920 Dou Tlaànnuhcr
fra Direttore a Palmeiras
v1c1.110 a Cuiahà, ai piedi
della serra orientale, sul cam-
mi110 du: pi>rLa dalla capi-
tale dello StaLo alle missioni.
Quella tasa con relativo wr-
rcno era uu. dono del Dr. An-
tonio Corréa da Costa, de-
~tinala ad aspirantato e no-
vizialo. Sor~cro pretesti per
11uesLior1i di limiti, ma i
nostri schivarono ogni lite
mostrando granò!' acquie-
scenza; sotto però c'era odio
Ycrso quaku:no. Vi furono
mandanti occulti a mandatari
apPrli: cruest.i erano g11iJa1 i
dal negro 'fol1ias Ft'rnaudes.
Una dorneni~,a. finita la
:\\>le~sa. un gruppo di armati
irrompi' nrlla rasa tlichia-
rando tutti prigionieri, men-
tre altri sono apposlati fuori
per impedire la fuga. I nostri
Prano Sf'i. rac(,olti e guardati
a , i!lta sotto una pianta del
cortile. Gli as~altanti rovi-
!!tarono in rasa ma sPnza
risultato: ,•creavano uno, ma
non lo trovarono.
L'aziònt' si protrai\\~" per
varie on·, nè mai si se-ppe
spicgan: tanta lt·ntczza e il
tragico epilùgo. Vl'rso le 4
del pomeriggio i nosui ri-
•·cvono ordine cl.i marciare:
per dove? Presentono la
S1Iagc. )larcia io testa Don
Thaunuhcr e, pochi passi die-
tro di lui, gli altri. Fuori di
casa un ePntinaio di metri,
lllla Scarica improvvisa afia
schiena abbatte sull'istante
Don Thànnubcr: è l'innoc1•ntc
che cade. senza wl gemito,
vittima del hrntafo Tobias.
Era la domenica 29 agosto
1920. Si reaJizzavano in quel
giorno l" paroJe. profeticbP
di Don Rna: « Tn prepàrati
al martirio! ».
MALTA - San Patrizio - 1lDelegato
dlli Cooperatori Don Farrugia iliu-
nra agli alunni de.Ue Scuole clt'3-
dine la Mos<ra delle Vocaziont.

2.9 Page 19

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Don Bosco
ha preceduto i suoi figli nella Scozia
r,·opera S.ilcsiana rrnlla ~Nlzi11. 110, per or,J.
una i.ola C-aHa, di retenle fonrlazione. 1'0:'{pizio
tli Al>enlottr con r·hiesa. 1mhh)ira: ma il nome
di Don Bos(•O vi ern giìt largamente t·ono~ciuto
e amalo. Questo ì, rlonrtrJ in grati part e .rl
grazioso santuariello tle<l1euto :L H. ( :. lloseo
(li (\\trtiu C¾rol1o ed al faHo rhe in St·ozia
t nttn il corpo ini-e~untP cattolieo J'a parte
tlell' A,-,;ol'iazioue <• :4. G. Bo~co » ilei "\\TneRt ri
Cattolici, con inno proprio in 011ore ùel Saulo.
La rcst a lit1u·gioa ili Don 80K('O i> t'ele brat n t'ou
sol<'-nnit/t in tulttl le ar<:l1idiot·esi o clioeeKi 1lclla
Scozi~ C'Oli la pl!X{lll'ipa;r,ione cli lllWllll'OKO pnh-
blico, specialmente tli inseznnnti e ili ~oventù.
Lo !l<'orso annn l'As>1ot·ia.ziona D(>ll Bos<·n
,lei .\\la.e.:lri C'nt tolid hn colehrato il vo11tiein-
q1te~imo di foncfa.zion;i <'Oli 11na ,;plen,lirlu
fm,,,ione nel sa11t nari o cli Don Tio~<'o. oIla p1·0-
i>enzt1 clf'lla Gerll r<•hia (· di gran nnmoro tli in.
seg-nanti (' allioYi. La S11r.na Dohm·t,v. zt>la.nto
Cooperai.rin•, vi clire,i$() il hen nolo 1< l'oro Don
BOSllO».
La prima c·hie8a parro<"<"hialo cli Sc·ozia a]led 11
nol 1059 in .NPw Kteqmsou, Ì' ~tala <le<lieata
al 8an10.
Souo bene orgauizza.li e~ attivi i C'ou peralori
Sal1-1,;i ahi. Es;:;ii. pur ron gr:rn1le >'aai(kin tli
tempo ver le dislu.uze, si rnd1wano rnuncroKi
1lle1L~iluw11 to At lOtl!U a<l lltl ,;(lt•(IJ'llot e i:.:,l<Mill.110
per In C'outerenza e l'Esercizio della Buona
Morte. LJ11 ht>l g111ppo ili f'oopen1tri,·i ~i r:u,.
colgono set tiiuanah11e11io nella Casa :::!nlesi:rna
per ai11tare i gion111i orfarù e pronilore C'ura
dei sac-ri lini. 1'1ol1o tli 0<1~e urcolgono 1·on ma-
terna. honI à i11 <ia"a loro, ùnnurt l.'l le vac·,urzf'I, i
giov,u1i tl elln ('asn Ralosia.na. orfani o poveri.
i-0110 I!! Rru·ie ilei gnq,po
«:\\ln.mma ~lrirgheritn,.
Alt re f'ooperal rit·i hu11no
fonclato nna ~perio cli
«LC'gione cl('lln mot'a-
lit;\\ •>. campii_gnn f'lw
i-volgono nti ri~peH ivi
nmbienti. :\\ ltrt> ancorn
làvora1w 1•ou gP11no~iL1ì
e 1,acritieio in va.rie
attivi t,,ì a ·h<mefil'iO <.leUa
gioveui ù, prP8l audosi
anùhe pt>r s(·.1wle ~f'.rali.
Campo cl i U,J->Oi>!I oln Lo
cli uwlti ('ooperalori ì·
la buona stampa. en
uot o ex -a.liievo e (•c1opt'•
rnt.orn. il 1lott. .Jol111
}farsh11II. ]ll'Off•~,;O)'O rii
1\\c•inologia alla Lonrl011
(l 11ivcr.;i t,·. <•onlimrn. a
dare nn a.pporto prezio;;o aJ ,, ('Athulit- '.\\.Jarriage
Advi"'m·.v Co1mril • (l'OnKiglio Din1t-livu per il
mafrimonio <'atlolico). facont.l.u onore uJ nome
saleRiano e alla t•au,;a <·a ti olit•11.
.Anche nel ,·ampo delle YOl'azicmi i :Salcsi1i11i
E' i loro ( 'ooperalori la\\'ornno t•(ln zelo. J,:t
t·,i...••a per a!l_Pjranli tli Sl1riglo.1 Park (l nghil-
fCITa) ne ha 110, i.lei cprnli 211 Rono della f-\\èozill.
La piC't·OhL Fa111iglill sa,lo~iana dt11la Scozi,1
in fatlo tli YOt•azion i b.-tttC\\ 1m rt•,;ord forsf\\
unieo nella Cougre1w1.iono R1ùesiaua, rplelln ili
una famiglia d1e 1111 t<ola, ha tlalo otto membri
a Don Bosco. uelle frle dei i\\ale;1ia11i e tlc11le1
.figlie <li Maria, A usil illtril'e. È la famiglia del
sig. U. J\\lcGuinuess di ) 'lilfon (({lui,;~ow).
ESERCIZI SPIRITUALI
Per comodità dei nnslri Cot>f)erattm ripetirmm l'dmco dei rl)rsi rhP si s,•olgermm1J ,,et correillc
giugn o e nel prossm10 l uglio, ri111un-1111do a q11olll1 /lamio a cuore il progre.w, dt>lla propria
nnimr, e I'ej}icacùt dtl loro apostn/ato, wldo invita
a parteciparvi.
Per cot!p er<1.trici
P er cooperatori
S. Ig11a2io sopra Lànzo (Torino): 16-19 giu;ino
Cruiale Corce Cerro (N,wara): 23-26 giug110
Gazzada (Varc.<e); 15-18 giu!(UO
Lecce -.Presso i Signori tiella M1ss1Une: 25-29 giugno
Caravate (Varese): 29 luglio , 0 ng<Jsto
Conegliano {Tre, iso): 22-26 gfagno
S. A,iinello (Napoli): z6-z<; 1.oiu1-(110
S, Paolo di Mar1l na Franca ('l'arnnl\\\\). 25-29 i::iugnu
Cesuna (Vicen1,a) • Villa Tabor: 13- I7 lu,:liu
Bologna S. Luc,i: 30 luglio-3 al'.(osro
M onteslcuro I \\nconn): 31 lu,tlio-4 ugosto
Nardò {Lecc~/ - ,\\Il e ·• Cenate": 27•3 1 lui::li<>
Gibi!manna LPalermo): 23-27 luirho
Za1Ieraru1 Etnea (Cat:lnrn): 29 luglio-2 ai;tosto

2.10 Page 20

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ORIZZONYJE
IN ONORE DI SAN GIOVANNI BOSCO
"llat 010 Li ma nuov:i Doce. i
~ua. Sanlit:ì (:iova1mi X..'.;:llI ro11 Brtll'<'
Apo~tolico del 12 frhùraio u. ~. tlichian1va
San Giovanni l3osco Patronn Pl'illC'ipale clella
nuova Diocesi di Comodoro Rin1d:nria nelb
Palagonin, N<ltevoJi nel Do,•un1ent.o le seguenti
afferma,zioui: • l '011osc:en1lo che 1p1osto ecce!Ro
Sn n (o, ixlfia,mma lo ,li ar<leu Ie if'lo apo~tolico.
:ivova im>iato i iluoi Mi11sioniu•i per ovanf("eliz-
¾a,re gli a hitanti p1·i111itivi di qnello r11gioui.
11lovancloli con abnegu)lioue e ~al'rifif>io ±ino ulla,
vera lilwrt.l"t, !lei fi)l'.li (li Dio; dm 11e.r q11e,:,to
motivo l:t llHHno~in cli quCll'\\to 1:,rran1{e Apo-
sf()ID iji Ira,(1 ll<"e 11e.Jla Tenerazione lli 11uei
popoli, ohe lo r('lf'hrano con .tuirno grn,to:
:Noi, mo!'i,;i dalla t•onnnzione ,·ùe, sot.lo il pn-
1rooinio cli 8im Oiova.uui Bosco. la. rhiesa
Ca.I loliea in (]Uclla Dioc·N;i i;à.rìt oglli giomn
più fioronto, ablliarno deciso di accogliern fa-
vorevolment.e (l di c·nore la ,lomanda a. Koi
rivolta•.
:-;egue la fotmoJa, di 1·ito co11 la q1mle il :-ian1o
l'adre prucfama, Don Rrn,ro Patrono Princi-
p;tli> di lut.La lo, Diocesi.
11 nostro venerato Rettor ..\\laggiore. uel
RIIO viaggio dal .Kuni A.merie;\\ .illu, 1\\m·:t ilei
Fuoco. il 3 aprile scorso. ha fatto 1111a sosla.-
n C'91norloro Ri vacla via, per vi,sitarvi la rati e-
,lralo in costruzione. la llrima del mon(lo
,Lf'flieata a, Sau Giovanni Bo~rò, e venerarvi la
st,at,uu henedel Iu J>er~onalmente rlal Pnpll,
TalP. i<tatua., d•>po 1111 ,daggio trionfa.le d~
Bueuo1:1 Aires a ('omodoro. con ùen 4(i ta,ppe,
Hl imo arrivo in t·ittiì, voru1c decorata dellfl
insegne del pìt,lroeinio di Don Bosco ,111i <·iHa-
d.illi e il Si1Hiaco lli>l)O~ili, nelle maui ,lì Don
Bosco la d1iavi doll:i. <·ifià, decretandogli gli
01101'i di Protett.or!' ùi l:omodoro Riv:iùaviu.
f: nei voi.i di t 11t ti rlte la Cat ledrale eh.e ..i ~1 a.
t·o~t.ruenùo poss11 lliventare un Yero 1ttom1-
U1euto di gr,1tilndinc ,folla Hepnbhlil'a arge11-
tina Il, Do11 Bosro, eh~• ha l'ivilitiat,o l:1 l\\1t.1-
gonia 13 ha clis~emim1to per tutta la. ~azione
istit11ti e11 1wat iYi e OTle'Te tli n,ligio11e e di
PÌVilfa.
Titolare di u1a Scr ol~
Con tlecl'eto cho accoA'lh~ i voti 0>1prc~si da I
Direttore didattico vrof. J>ieu-o Gnlgani, l1tll
corr,o in.~egna.ule tli li;;.-ruia e dallo Autorità
romuuali. la S1·1tola ~lementare ;;;ita in <·or",1
C:a,rihalùi è stata intitolala a. San Giovanni
Bosco. La dorna111la lia, ;:ivulo un ùuplicll
Rcopo: oaornre 1mo Ilei lJÌIÌ g1·andi educatori
moderni n rendere c,maggio al Vèi<rovo ili
l,;ernin, ~. E. )!Qus. (4io-vanai Lncato. Sole-
éimo. nel dec·eunio ,lei ;;uo i11grni<~o iu <( uella
Dioce,;i.
l\\lom1. Lucaf o. nel ringrazi::ll'e il Du·ett,OTI'
Dida1 tic·o, o.fiermava: « D'ol'11 iu poi il sorriso
paterno <ld gm11de Educa.tòre alegg11rà nelle
,iuJe ~colastiche di cote~ta ~cuola e lo spirito ùel
~,10 .~islema pl'eve11tivo informe1-~ l'insegnn -
meulo dei singoli insegnanti. È uno spirito
che a.rmor1izza i11 siritt'~i mira,bile c-ose in av-
parenza, antitetid1e, l'autorità, e la faniilia-
ritil. l'oriline e la spont,auei1:\\, la fnitlizìone
e la mo,lerniliì, ,\\.
I~ mefagra " t'ell'illusionismo ''
1,n :':01:iet i, Spu.gnola tli 11111$iOniJ;IllO, ••flle-
bra ndo a ,\\Jad1•id la, festa del suo ,:;anlo Pa-
trono t•(m l'inlerve11to di numerosi soti, diede
vif,a a<l una 11110\\'n, iniziativa, creando 11.1
,, '.\\.Jetfogli:i deJJ'll111~im1ismo ~. prNlliO annunJ,.,
1·lle si rilascerà nella feRta del Santo a fJUf'Jh
1iersona, the Ìll quahinqn<' luogo ti in qual-
~iMi Rfera ùi attivihì si di~tiup;ller:\\, nelrrn•er-
l'izio ,li giol'hi ,li illnkioni~mo.

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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" Via1e D"n Roseo"
!Ja citta di llonzon (Spagna) l1a, voluto ono-
ra)'e San Giova;nni Rosr,o deditantlo un bf'J
vialfl al suo nome. Il Sindaco. pre~ento il ron-
sìgtio muuiciJ)ale e numeroso popofo, rese
pubbliro fribu1o r1i ùevozione al Santo. rin-
graziò i Salesiani per il lavoro che comviono prr
la rormazionr tlei fut.uri clliigen1i e maei-tntnze
delle imp1•ese rlella citt /t e passò allo scopri-
rueulo tlella la.:tra, marrnore.1 c·on l'iscrizionr
e i1 h111<to di l)ou .Bosro. La Radio ùelh
,wuol:t lrasmi~e l,1, ,;olenne cerimonia.
Don Bosco onorato
crnr Patrono ciegP ~prrendic:+i
_-\\ BornornaneT•o (Novara,) 400 giova1ri ap-
l)ren,list,i e apprendiste sono accorsi nel col
!%rio Salesiano per onorare il loro P,1lrono. La
giornata, promosl'\\a, dalla loC'ale TTnione ,lei
Cooperatori SHlosia.ni, si è svoHa in un 11iaef\\-
vole iutreccio ili giochi e ili fllllzioni religiose,
che hanno lascia.i.o nei parte<'ipttnti le piÌI
belle impressioni. Furono anrhe i:reminl i J ll'lt
giovani e siguoriue che si Jit>,tiusero !Jer -"1 nclio
e profitto nei Vfll'i corsi. I ,liplomi o le moda.glie
iJ1 bronzo <·on l'effigie tli Doli Boi;t"o f11rouo
oliPrti dai Cooperatori.
La urima pietra di un nuovo temrio
.\\ San r,uis l•otosi (llfosi<i<'O) S. E. Molli.
L1ùgi ('alll'era. vesrovo cliocci<a,no, ha bene-
<letto la prima piel1·a del n11ovo grn,nrlP tempio
,•hfl si sta cogtrnendo noll'Ontlorio clolla Co-
lonia ~ Ceuleuaxio • in onore ili S,Hi Oio-
vamti Bosco. Cu'immen~a folla tli popolo
stipò 1'am1iio cortile. dove ,:;i svolse la, l'.eri-
monia. Rua b:c<·. il \\'eReovo <lif<se: • Abbiam,,
posto la prima piet.ra di quello che sa,rò il
r:randioso tompio <li Don UoR<·o. C'ome ha
r.onrpustuto il nostro cuore ~a.u Giovanni
RO.\\i\\'O Ji11 tla q tHrn<lo eravtt,mo 1-,"lùvane(,1 i: Rgli
è il pro1 etto1·r 1Hm solo dei giova11i, ma :tnche
clep:li operni e delle loro famiglie. Don Bo;,co
1·om11rencle innlto heu\\j t1111 i i pl'Oblemi rli é<•·
loro t•h;, si gnadagnmrn il p:nlfl col lavoro. Pel'
questo llllll.a molti Incline Ri as~iepa al,tornu
al ,-mo altarll~.
Nella paITot.clùa di S,w Benedetto a Pm•1lrn
la, fe.sta, precoclut11 da una « tre sere>> 8prria-
lizzata per apprendisti, servì a ('<>nnu<:erli
maggiorme11t(; a"'Iln ne<'e,~sità, di cm;totlire n
te:-oro della Fede. non J:l.scianclo,;i inflnrnzare
1lall'arnhien1e t·orro1to e ~('ettiro ùi {'Prle otlì•
eine. collaborando anzi c·on tulte le tor11e al
ritorno 11ello :<pirito ,·ri,~fiat1o 1,ra i hivorntori.
Locle,·olissima nJl/:he rini:i,iativa r1ri l'oope-
ratori clol C'enh-o di via C:oprrnil-o ,li Milano,
rhe inviturnno gli imprell(lilori e tl:Hot·i cli
la"oro 1Hl una conforenza, su <• Don Ros(•o "
la gioventù oper:1i!u, tenuta. !lai pl'of. ,\\rrigo
Lup11i. un esperto del mondo df'I luvoro.
Una risposta soddisfacente
Oratorio " San Giovarni Bosco"
ln oc·casione llell\\rnnuale fo~t,i ciel Sani,o
stato dato l'av-·io ullieiale alla, cost111zio11ù
tleli'Oralorio San Giovanni Bosco a Bt•eu~1111:c
(Vicenza). Fu tilla tlome11ica inclimen h1·a bile.
:-\\. 1t Mons. Carlo Zinato, Vescovo di Vic-euza.
,·elebrò la sa.aia, ;Hesaa,, .ilfa qnalc-. i11lerven-
nei·o iu ma$Ra i giovani tlel paose, benedisf<e
la prima pietra e pronunciò 1111 vibrante <li-
.~corso, richiaru:tll!lo l':tlleuzioue geuernJe 1<11lln
11eces$i ,teff Ora.torio per la proserv11zione
e l'educaziono religioKa, e morale clella giov<.'ntìL
1,'0ra1orio. clie ,ivrà per lito11ue e proiettore
Don Bosco. vuole essere un omag/;?io vor la
_\\lesi;a, ùi Di,unante dell'A r('ipwitr l\\lon,-1. P1·osdo-
cimi e si estenderà su cli mi fronte cli ce1Jtu-
dieci metri 1·ou ampie ;;ale, :111le p1w il rnt~-
chil'mc, e nnn grandioi,a, paleMrn.
Al f\\Onvegno r,>,gional(I p1iglie$O sull'im11iego
clel tempo libero. ~voltasi :l CnslcJlaua
G1•olll' (B}triJ il 22 marzo ,u:orso, l'on. l~er-
vone, rlopo aver rilevalo che nella vi,-ione gr>-
nerale 1lella vita <lell'uorno, il Crii;;liane.sirno
non p11ò i11Huenzare solo ]a, fatica,e il lavo)'(), ma
anche le ore lih.ere di ripo~o cli sva/!O, si µo-
11ova ùue doman(le: rome ,mrn,nno impiegatr
11ueste ore lihore~ Ed aucora. la società rimicirù,
a, 01·ea,re i mezzi a,11irtchè quMI e ore libeni
.::;erva,no a, eomplel,aJ·o J'edncn:-,iono civica,
morale e politiça del ciUadinof IJ1m Tisposta
Boùùisfaecnte. J.rn ileuo. a 11uesLe- ùomaJ1tlf\\ i•
possibile rica,va,rla soltanto rifacendosi a.i prin-
cipi 1leUa tloitrina <·ristiMaa, d1e nou è <·om<·
,ùcuni pensano ~ fo dottrina dei musi elmi.
<le,>tli uomini afflitti, c1ei peniienti >>. Basrerebbe
1icur1lare la, gioia cli un S. Filippo Keri e, in
1empi a noi più vicini. la, preo1·cnpazione tli nn
<;, Cìiov11nui no,wo ili hu· titie.;iif<tere h1 ::;:mtitil
P l'allegrin.

3.2 Page 22

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IRAN - U 2 aprile il nuovo u Don Bosco
Collogc " di Tehr an ebbe l'onore <li
una g_raditissi.ma visìra da pa.rte delle
LL, EE. Mons. Ugo Vettore Righi lnler-
nu.nzjo in Iran. e Mons. Domenico Enrici.
lnter nu~lo ln Giappone, di passaggio
nella Cap1tate Ir.inianà.
Al giovanissimo
modello
della gioventù
Dalle refo,zioni girmll' alla
redazio11e d,d nostro B ollett ino
sulle feste celebrate in 01wr11
,li San TJ<,menico Sn,•io ri-
sulta 11ll'e1ii,lr11za che il mo-
11ern o e gioMnissimo modeflo
della g,ioveutii continua le $ILI'
.~ame ,·onquistP, 111 molti rentri
la .•nw festa, lm preso l'aspetto
.~impatico di « Giornaw della
Giove111ù » con lo più svariate
inizilltfre relipo.so-ricreatfre;
in nitri sono .stati erett i in
suo onore 1wori altari 11
1i~p11s1i (llla renerazio11e nelfo
rhiese nuori quadri: in al-
cuni centri sto Ji,,e11/ando
tmrtiz.ionr l'limaggio rPS/J ir,
ma.,sa d11llr scolarèsche ul
Ra,e:azzo :ianto: in qualche
Seminario minr,r11. il 9 marzo,
festa di San Domenico Sa,,io.
.~i Ìl fatto l'acanza e orario
}'<•.stiro. onorandolo tra i ce-
lesti Protettori.
Il re111«nario salesicmo ha
ojfeno l'occasione ad alcuni
,;entri della Sicilin, ri1me
Plllemò, Riposto. Petra/i(,
S11wuw, di 11rguniz:mre una
rera e propria festa ciuadina
in onore del santo Fondatore
Dori Bo.~ro e di .'fon Domenico
Sa11io. Molti Parroci e SarPr-
d111i in r,iru 1l'anime gli consa-
crano rnn amore la giol'lmtìi loro
2'.0 a_ffidata.
L'amore all'Ausiliatrice non teme
concorrenza a Neviano degli Arduini
Questa parrocchia clell'Appenni110 p:nmense. a µn<'a rli -
fil,,uiia 1lnlla relel1re lOl·aliU1 tli C't111o~~a, è' Mh1ia deli11ira
1w·oasi salesiana.
t i11creclihilo qua.:nto ~in profc,ncla hl 1levozìo11!' tli t]n!'lla
buoufl. popola:r.iom; a ~foria ..\\.us;i]iatrieo e a Don BosC'o.
Lo z11l:1111 o .\\ rc-iprr. tP. Jl(lll T11 Ilio Fnlf\\1-1,:mi n('Ì la vrui ùi
ampliamo111o della vc<·<:bia rhiesa. pa.rnrc·hiale volle rlfrtli0are
a :\\lru.;,1 a\\u,;ilia,lrii•.e nna t·a.ppi;lla pre~f<o L\\ltarl' ~Jagi,riore.
Tanto il hol !'alone parrocchìalt>, qnan1 o il nuovo A,-ilo
ROilo clec.lira1 i all'.Aut1iliatrira.
Sèl momento più trr·pido at¼11'11.lt.im1t g tiernt. µa.i-ro1·0 e
parrond1fani, tro1·amlu~i t·oinvolU nel l,011flit t o, 11rost,rali
tlaYanti :ill'.AJtare <lell'Aui,ili:driee, foC'ero solmllle voto dw.
IR' ro~sero usciti iw·ol11U1i rial tt•rribi lv tlagello, ne a,vrehlwro
ee1lehr11lu sulenuemeule ogni nn1ao la l'l'~ln. Ln protezio1\\f'
uelhl 88. Ver1:,ri11e Iu evi<lentt": i:;nlle Jler11om, e ~1111'uhitn10.
E l'Osì ogui unno ~i ('C'\\<'l)!·n la fost 11 ùi l\\huia .AnRiliatrit•c,,
nelfa quale si tlìrnno <·onw,gno :1 "Neviano non ~ok, i par-
l'O<Thiaui, m(l a11èhe nnmt•rosi 11ellegriui dallfl panord1il'
vi<'ine. La !!era '1t>lla vigi lia si "notla pt1r le vfo c.loll11 p:1r-
ro1,<•hfo la lìac1•ola ta. Si ,m<"retlono poi le 6a(lre funzioni: 1·om-
mo1·ent i quelle dogli ammufati e degli innoceuli.
t lgni 24 de l mese ~i fa la corrunemorazione di :\\bria
~.\\nsiliatriee, mentre l'ttltimo del me><e v'irme ,lccli(•lllo ~
Don Bosco.
L 'eulusiasmo e la devoz1011r s'ill<·rcmentaronn pflr la
cons:u·razio.nt, ilei nnovo ttlt ,.re iu 111,u-mo, offerto dalla
popowione P c:onsuc·nuo ,lull'Arrive,sc·ovo di Parma 8. F..
Mon,,. Evàsio Colli.
J n ogni l'auiigli11 Ironeggia i1 quatlro di )luriu Au,iillarrie"
e«l in q11a~i tntle le fn1r.in11i dovi' 11u.~sò fa Vergiue ueJ sun
giro sono snrte 1levot0 edicole Mll la scrilla: « Qui so~1ù
l\\Jaria .\\usilia.trice T'(,llegrimi nelrumrn ì\\I:n-i,u10 195-h
Don Bosco ?> <·onoseiu1 is>1imo cla l Ltl la la popolazione:
i" nnrhe la Pia. Unione dei l' oo110raimi S11lesiani c•onta
molti~simi iscritti.
La ronsofazione pii1 gr ande p er il Rev. Arci1)rete ì• la
frequenza ai santi Sacramenti, per i qnali il <'nlt-o all'Ausì-
lfat-rico e a Dvn lfo:.rn >11:rve ili pole11tu tlok<" ric-l1ianw.

3.3 Page 23

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CASALE MONFERRATO - La salma di Don Bianco,
l'apostolo salesiano del Valentino, trasportata
nella cripta del •suo * Santuario
li 27 rn:ir1.o -ror"o. f111·ono 1m-.port:1ti 1liù
,•imHt•ro 1·1tta1l11,o nl sunt 11ario-f>:1rro,·1·hi.1 del
~- Cuori• di (.;(11'Ìl al \\'11.lontinl) i rvsti mnrliùi
ilrl 8:1li,"ttm1, Don Rr1uo11ogil1lo BiirnM. <"11e
.,11,,. l'onor!' il<•lla • ~i-poli ura prinl1•:.ri111a ,, r-1111-
•·•'"••ll <lai :Uini"toro dr•Il:1 ::innit;"1.
l,a 1·:u·a tì~11rn dell'apn,-h1lo infoti1•ahih• i'
ritornata, 1lopo 2:1 alLlli, nl !<llo c•ampu di 1:1"oro,
<love avova irra1li.1lo tanl:i ho111,\\ ., -<piriln •li
,111·rifil'io. l'lll'CO!to ne-11:i l'ript11 ,11-1 $.u1t11:1rio
i numi ,ll'i C;,td11fi d<>llu g1w1T11 I!I I;i- I~ ,. •·•m-
1rihniln 11ll'f'rl'zio111 e 1•0111pll'l:i11u•11to d(•I san-
11wrio 1lrl s. Cuore <li c;,,~ÌI. 1MHl>"nilolo un
1·1•ntro ,ti lede o cli amon• 1d ::i1w1·11 I uon• ,. .1l-
l'A11Hi lialril'e.
,\\u\\on1:1 reli1{Ìo,t•. 1·inli r. militari 1•011 il
,,,11. J)t,,-,111:1, 11111 Brn~a~,·a. 1'011 \\rmo,1110,
l'nn. 11:idim,. il n1,ppr11~1mln11tc• d1•l Hettor lllng.
1:iore. rP\\ m11 Don Ernl'-'fll t:io\\·:11111i11i. 1· i s1g:.r.
J,.,pt•ltori Don ~la111ern P l>nn .\\r:11'1;. ro11 gli
:111ti<·l1i ,·nllalmra(ori cli llo11 Bin1wo r 11111110
pu1mlo U('c·or~o da C'usale, ,lnl MonfotTato II chi
pac>,-1• 11:1110 f'osfigliole •I' \\sii. lia11110 a,·c•om-
pa~ato Um, Riar11·0 al ,-uo \\·at.•ntirw.
l)<opo il i,alnto clt•I t:1 v. Nov:illio e l'l'lngi•1
l1111Phr<> dr-I Hev. Uo11 l•'pnJirwmlo <':•~••lii.
:--. E. ~l011,-.•\\nluino, c·,·h•hrcì le· sul1•1111i e,r'lllll',
.-.,1,tatf' ,lui ('hieri1·i rkl ~emi11u 110 1\\faAA111ro•.
La ~al111:1 ripOf\\:I orn i11 1rn 1Hli1<liN1 ~.in•o.
l'ai:;o nr•I S,wrari,, rlei <':11l111i ,,cl ì m1•t11 ,li
1111111eru,-1 , i"ita•uri, d1e 1•1111 1111.iruo rituno.,.·1•111(•
,i Rvvi,•i111tno :il l'nclro hnono, cl111-'l10 ll_i::lio
tli [)ou 1311,wo.
C:011L.-ih11lo allu ....tan111a <"·nlloli<'a
J ,,rimi li ori ,·a Il 111iri iII P;trn It ni liirm.1 nt-,-i
Iurmio -.1a1upa11 clalla Pol11!lott11 \\ :11i,•:m:1. 111:1
:1111·\\ir op;gi lu pro,l11l1io1w libraria ,·uholil':i i11
rp1c,ll:1 li11i.r11u ì• mol!o lì1111tata.
I 'n rnnl rilmto uoi('voh• 111 <ttJl.';.lo ll!ll lori• l'ha
d.110 il Mi><Kionurio N1lc,sia110 Don Loone Barni
Ioni di J\\I11111lulay, il iputle lia (•J·eato nna rolla1111
J!l:'l rireu ,li 1lorlie1 \\"Clhuui. dw l'Olma i11 µart,• 111
lar1111a 1lt·ll11 ,tampu i·al lolu•n in Bir111ania.
l'rima i11 onli11l' di lem(JCJ, nel 111:rn usri la
vi hl olel ì-ig11ore iII flltignu I<' NI i1.im11•, rii•t·a di
illnslraz10111 o;eiruì la vita ,lella Uatlcmn:1
11dl'u11uo mari 1110 l!1.5t. l'n rui•tt• r,• in 11111110
111 wovam 11011 criHtiani un nrnnuulr cli huuna
I, I tura l'IIP iicrvis<l' nello t<l!•~~o l1·111po :rn,·lw
1wr la ,ww,la. pnhhll<'è, 111111 >-eno tli tn, vuln-
nwt Ii, /.,'l:l piìt voi(,, n~t,:u11pali.
Tn o,·rnKioue ,lei Conw·e.,,so T-:11<'a,ri~1iro di
U:rn,!!oon. nel rn;;t, nisrì 1111 volume ,11!1.1 !,::,I Fu-
t··1rRtia.
~,·Il.i t·olla1rn. 11giografit•1l han11u ,-:ià vi>1tu In.
hrn la vitn ili ~anl,J TeTPKll ,lei Bambino (1e~u e,
<Jllelle ,li ~:in G ll ,lp L1 S,tlle C" ,h s. Dm11..11i1•u
Stl\\ io. La v11a ,h flon lln,.,·o ì, in m111·1 l1111a.
!Jllimi in onli1w ,li (Nupu, 11111 pnmi pc•,· uu-
porta,nza furo110 1mhl,li1·a1i in• nilumi di
:i pofoge111•11 c•ri,11 tall:1.
E in -,,r1•1rnr11zi11no UD 111•1 vol11111c <li tltoria
d11ll:1 ('lril'<ll.
Allo rh-011 o i-,(•i11w1110 cld n1N•ili 111i1-,...,io-
11111•i dc•I \\ i(•.u-io .\\.po-.,tolit>o cli \\lenci••,.
L'F.qnaton• fu una dello i,rimc r• 1rnl>hlìd1t1
,m1l:m1c,ri,·1m1• ,,Jw ,-olf1wil11ro110 l:1, v,,nufn d1•i
Knh ,i1111i I.,· pratidui. 1·umiiwintert11l l-'re.si,11•1111·
<,11r••ia \\lorf'no. luruno 1•c.11h•n1111t1• ,lai 1·011-
~n•.-l'\\o tl,1I l'iS,i ci purt11,lo 1,.fi,·f'1Hf'llle a f!'r-
111inr rn•I I 887 ( '(Ili il ('OD I m I I O tnl il l're:-1i1!1,11 Ili
,l,•1111 H1•1mhhli,•:1, l'Art·1n1wo,() ili (l11itn "
llu11 Bo><1·0. lu nrtì1 cli 11111•,to trillato parh-
r111,o ola Torino allu, \\nlta ,h llnito i primi sa-
14'~inni il Il ,licornt,n, ol11l ISS7. l\\la il c·uorc• ol1•i
:--alt1,;ia111 h:illt•\\'n Jl"r l'tlrionte I·:1111,llnria1111.
I I ~ngno aJ"'"'"ll<'o ~, r11111pi,.1 •111un1lo la
1-ia II t a R<'dt\\ l'S ltilihrnio Is!l:l, ittlid11 l'/1 .ti l•'ic:li
<Il Don Hns1•0 il \\"il':11iato. 1•rNUt1 1·011 l>e1·r1•t11
Lt•,.(i,-1.ati,n ,lei ISSh: e,,,,o ha :lll tlllll kt111J. ,li
,-~r..n.<io1m. Quauolo 1 :-i:1l1•,-11111i 11" preA1~r,1 la
1·m11. era nhdato ,la 5ei111ilu Kiniri <' ,l:i 1111
""1!?110 nunwro ,h 1·olum. O"'°'l ,-i rt•hristm 1111
a1111w11f11 di Kh ·tri e olln ,·enlirmlu ,·ol1111i.
Allnnlrnm1le ,·ont:i 1111 1,nlaln ili 1rNlil'i r<1111,ii,
l'lw Vl\\111111 1'1111\\'tlf((•llolQ <JII( 11,, l"llj.(Ìlllli i11m-J1il i
,, , rrgini i11 1111m·1 ,•i,ul ri ,li 1·1\\·ihà l' oli pro
grt•-.,ci,.:,().
1"11 a,pp1111to in \\'Ìtila ,lpj grandi mrriri npn-
stoli,·i ,lei \\li,-t1it11111-Q tlul \\ ir:ui;1l11 t• cl<•l lorn
:--upenon• t·lre. iu nc1·a:s10111, ,lei I ('onl("n ,,..o
N11l\\itnu1.l1• 1lt,Ue \\li,-,,ioni t '11tt.oli<"l1e. <'-,oltosi
a l/111to 111·1 clil'mnhrn 1,eor.;o, ~- l'. ~lumi. \\1 -
frp,)o Br1111i••ra. \\ IIIIZÌO apo~lolii-11. l'(JIDIIIII•
1.:a, a ai ('on1;rre,..,,isti 1·he il S1111lo f'a,lre (,io.
\\'Ul l ll l X '-Hl ,;i nl'll Ul.l_ltll:110 ,li 1llllllllt:1l:t1
a:,.,i.1eute al ~o:rlin l'1111tiilf"10 l'J+:l'c·.mo Yi1•·1ri11
.\\l'<isto!i,·u ili \\le111ll'l. ~l011,, Uo111t1UÌNI I <lllllll,
,:;ul,•~iano. .:-.olla K1•~~10n1• ,h rhin"m·a p11i il
('11u~r1;1~,:n ti! 11 hill cli 1•011f.,rirti n l'\\. E. Me111><.
1'11min un'i11~i,m1· onorili<·t•nza per i ,-uo1 1111
n1111i ,li uhi mi,-.«ionari:t 11,,ll'Or1t>nlo e11nat11-
riu1111. Ln, 1·nn~eg11u, si fcl'O pre~(lllte o. R. il
Pn•-i1leutc• olrlla Ht·11nhhli1·a. nclhi pt-r~mlll ili
~- 1:. )ton,-. liÌ11hCpJ1e Pi11laJn. I oatliutnH•.
iu 1:1pprc•<1•HIM1za rii )lllu><. I'omiu, iu.for1110.

3.4 Page 24

▲back to top
Lu han.diera sale~iaua è •lata im-
piantata anche nella -terra bai;nata
dal mae.,L()$() fiume St-Luwrrn,·e
prei;so l'imlusLre tiltiì di M,mtreal.
ron l'apru:tu.ra di un uuovo ru,pi-
rnntnto per la formazione al so-
rerdozio di ~iòvani cauudesi a
BOlTCIIERVILI.E, Così sono sei
le fuu«lazioni salt,.,.,iane nelle varie
province del Canada. ~be a,,liicurano
1'1h-venire dell'01)era di Don Bosco
in quel va.r.;to Pat'~{•4
Il quotidiano cattolico « LA
(:HOIX » ili un articolo sulla
Chieea ,l~I silen~io alramhr11 del
Kreuiliuo. presenta In sit1iazione
delle diocesi di Boeotia-Moravia.
L'Proit·o arcives.covo di Praga.
Mons. Beran, e ~li IIItr,i sette ve-
S<"OYi c.h<· l1a.nno giuri~djzjone, sono
in r~~idcnza sorvegliaL&~ in prigione
o ai lavori rorzati. Ripreudendo la
notizie da altri giornali bene in-
formati, dice rhe rerentemente è
•tato visto il ve~covo di Litòrneri<;c.
Mvns. St,uano Trocbta, sale.iano.
operaio in un cantjcre di Javeri pub-
blici. )fons. 1·ror!1ta nel 1954 fa
1·0,ulnnnatr, " 25 anui di la-vorl f1)t·
zuti. F.gli sconta il dcliuo di aver
esercii ato deirnrunente il suo dovere
di Vescovo.
La parrocchia salesiana ili Gesù
Bambino in BOGOTÀ, che è la pii,
t!fande della capjtalt e di tatto la
Colombia, si è arricchha recente·
mente cli nn'a.ltra opera sociale. Il
24 febbraii> Sfòrso S. E. Mons. Emi-
lio De Brigard, Ve~covo ausiliare
di Bo.gotà, benedisse il nu1)vo fab-
brirnto delle Sq1ole gratnite ron
moderne p;randi aule per i ragazzi
della parrocchia. Il cornvles,o di
nperè sociali fi(lrite intorno alla
:!/4:! parrocchia fu iniziato 11,oJti ,1nnj
or sorto dall'indimenticabile Dou
Gioval'.Uli Del 11ir.zo, mori" d11c
anni fa, e continua ,empre N,n lo
•te:;"" rilm(l cli bene. Qui si edu-
cano nti~ljaiu di l,amhini~ c'è l'as~
sìstenza rue<li1·u con servizio di spe-
t·ialisti t l'un,;ionano luhor:ilori per
ra~~zze sotto la dir~zionc delle
suor~ dei 8S. Cuori, fond<tte dal
,alesianri F)nn Luigi Variare.
l salesiani sono entrati n.clla ::llis-
•ione del KASl~l'ìGA. Offerta loro
dallo zeJll ùisiuteressatu tlei PP. De•
netlettinl. è stai a alfidata a <1uat-
lro veterani della vita missìonaria.
Bell'e-sempi<> del luvoro disinteres·
salo tfoi utissionnri: Papo.tstolato
m.issiou.ario è. co1H(;' fu scriLL<>~
w,a gloriosa sconfitta: quando I~
rose v~nno be.nel si f<1 la consegna
ad ,iltri. Ieri i Ileaedettio.i, oggi i
Salesiani. domani il Cirro imli~eno:
mn la ChiCRa rim1U10!
L'illustre Darna Oonoa Te.resa
Lemus de Alvaro)'~, P,e..,idente delle
Cooperntriei salesiaue di SA '1'T'A
ANA, <: ,;tata proclamata « Cit1.a-
1lina d~ll'anno ». È questa la
,naggiorc ,lL~Liuzione che si concede
Ìll. Souta Ana alla per~ona rhe
ogni anno tie ne rende meritevole
per la dedizione in ra-.-ore del pros•
simo e p~r virtù t-iviche f: n1orulì.
Il ,1inistro deU'EducM.ione Nazio-
nafo ha upprovatn e riconosciuto
l'Istituto S\\\\periore Salesiano ,\\i
Filosofia e Pedagogia, che ha • d~
nella ,~uà di Ql'lTO. La ruolu-
zìone mini~teriàle (·he autorims
il fun.ziunan.1.ento <fj iJuei,;.lo Centro
di Culhua superiore ò un riconosci-
mento della serietà ilegli stuili
11clla i:a~a oli fvrmaziune salesiana.
olLrc che un pcez.ioso mezzo e
strumento d'i lavoro per i lliovani
l'igli di Don Bosl'o. che possont)
,•1,sl 11om;egnirc titoli cli studio.
Prepatata con un denso iJrQµam,na
di manilcstazioni rcligiosu-sociali. si
è evolta u BARlA DE CARAQuEZ
la C'-'rimonia <lelln po•a della prima
pietra di un nuovo I.empio 11 ,Iacia
•\\nsiliatrice. La presenza di di-
stinti' personalità diede .cilievo al-
l'avvi,oim~n1.o, d1e dimo,;-tra la
granda de,·ozioue del popolo di
l3nbia per Maria Ausiliatrice e J>er
~nn Giovanni Boòco.
L'« lnstitnt Nonna! Ménage,: » dellt·
Figlje di ~fariu A11siliatric1' a
LIONE per la preparazione delle
« HioniLric:i ». insegnanti eco-
nomia dome•tica, ebhe una delle
,ne aluune pnwluroata « Faw delw
l'nsa 1960 ». nel grande concor.su
nazional~ ùcll'in5egnnmento mli•
,u,ger. Prr ragginngere tal.- con-
qni,ta, rhe lu r~mle « campimie »
del genere in tutta la Frnntia, la
gio·vane dovette soltostnre a una
•erir di e,ami regionali ili elimi-
natoria, e infine Hlla decis-ivn prova
,lei <'Qncorso ua.6iQnale. in C\\lÌ r:iuscl
n snperaro le a Itre concorrenti nei
vuri saggi e nt-ll'ort~ rdurativà di
-intrllttenPre i hamhiui,
fl Direttore della Pubblica [i/tru·
zinne dell'Ovest Bengala, ha vi-
'l.\\tato uffìoialmente la Scuola « Don
Bos,·o» di KJUSIINAGAR. Pru:-
lando ai giovani. delìnì Don Booco
« Padre dei gi.ovàD..Ì di tntt!> il
mond(1 ». F. sog11iunse: « Si sa
,lnlla $Ila vita i:he 0011 Bosco è
nato in Jtaliu, rrul è nato p~r tatl'-!
le nazioni ciel mondo ». Lodt, il
lavo-ro dt!i ffiÌs:ilÌOnuri salesiani e
promise ogni ~ml appoggio.
Nel grosso eentro di CIIAPHA.
poslo mlla •trnda tl,e va do
K.rishnagar a \\11'1iapota e Ilunìl•
bondo. il 11iù. grande reni ro prO·
lestante della diocesi, S. E. .\\lons.
Morrow. Salesiano. ha h~nedetto
una nnova t·hiesa. La chle,;a e la
residenza m.i~~ionaria sono in ma~
guifka posizione su di nn va~tn
terreno~ dove troveranno posto
oumen1.-1e fa1ui~lie co.n,re.rtite nl
ea11olicesimo. l'\\nn o~tante le pe~'ll•
liar.i diffiroltù. negli ultimi rlue anni

3.5 Page 25

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•i ~hbero 200 conversioni r vi ~om,
hunne ,pernnze rhe in seguilo ah-
biano ad es-:-;crc orn·nrA pitt nume-
ro~e. Si è 1mre npurtn una c•asa
µer le ;;;uore.
U' Fi1die ili ~[. .\\11•ilintrirr hannn
uprrto tTlla 111111\\ tt ,•.,.;, a l>I .\\I
l>C"'l. pre•so <:alrutta. Il P:1rrnen
;. quanto rnnj lirto iru,..e•re final-
mentt• raiutct d,-11,· •uort ni-Jln -c;-na
parrf)C•1·l1ia. e nou mrnn flod,li1•lnllo
11~ è- l'Ecrellenti~•irno \\c•rnvo. L<t
11opolar.ione. JJ<li. ,in rnttolko che
lutlù, è rntu~ìul'òto nH vedert-• lrt
~Ut)la .già iu funiiunt. Contr-mptt·
runeamenle ~j f" up••rh1 uut.•hf"' rnro-
lorio fo~ti,·o per fou,-iull~ ~ fnn,·inlli
,·attolici e h.inilù. rhr ,·i .u•rtnTonn
\\Olontit""Ti. I eattoli,·i lrnnnu l'"a.p-
r•o:-Ìta i,truziou.- c:--41..,•lu"ti1·u: ~li
hirulii !>OTIO trnUrnntj n 11utk •·nu
lr7iond11c rii mornl~. che ,i sprro
11rt'1lnrillfl il trrrti11,1 p11r gt•t tnrvi
Cf1111h-hr srntt d1 vitn c•ri"'tiunn.
\\lln flt'Opo di rer l'OflO~l-'f'rt• lo !",11irj1u
,I, llon llo~o in ln,lia r p,r te•
ntn infornrntj d!'ll'optr'1 •Alt,iana
i ,nolti cu,,eratorl ... UtQwi. m OC"•
•·a~inne del priwu rcnlt'rt,trio tll'lL--t
Cnnp-ey;azìone :-alc.-iAnn, clnllr, sror•
..,. ftenn:.uo f"..!il'C 11 lloll,·tti,m ,'-,(1/e-
Jintto in lin!tua Tamil: t~:-~u t f-lam-
rrntn ne.Ila scutlln t111o~rulic" •u-
l,,,;inn11 di '\\1AnRi\\S. Ogf,li il B11/-
lrttin,, e."'<!t in :i:i l•:tlizmni
i,;inveni ,1,pira11t1 •nll'•iam lii
\\ ,·~n•lo (El :--uh·edur), noti nel
C..ntru \\mtri,·n peT la lol'<> brA·
vuru Out'4icnlr~ hauno t-~egnito
uri '1 ci,trn l\\t17,ionale di TEG l.J.
CJ GALJ>A (llondurns) un epplm,.
t.Jitn prnitr11mm11 m11><Ìrale, dopo il
111wlt. li loro rom11lP~S<I l:,a.11li,1i,·o
ve.n,nt• in,·ituto ad una ...eratn
,1·ouorr nd 11ala,_zo Pr""iden7.inlo.
dn,·r allu 1,re-~nv.u del Pn-,iclrnl<-
<kll11 Utpubbliea. RllODllilll• ,lai
,nni.iri ,li "tntn r dal forpn Di-
plnmotirn r I Aln>Qlar,. nonrbè ,ln
nnmftrO!-O ouhhlic-o. ~volse uno
~(.'(,Ilo pro~rotuma che ri.srosj,ie i piri
uhi rlofri,
La :-,çtmla "· Luiari ,li rtO:\\GKO"c~.
"T:,T POl'IIT bt1 rnggiuntn !11
helln ,·ifrn di 1575 nTii~vi. I Jtio,·aui
'IIITih h11oni -, ~tm]inno ,·olrntir,ri
la Rtligi1111~ C.111toli1·u. Multi rii ,·ssi
1·l1i1·1l1>1111 il llatta•slm" e la !1,·1111111
ho t,wruto 11ur~t~unuo il uumero
rnn~,io111 di 71111 r.nnolici. La µnmlr
1utij!1,1iur.w1:.t, finiti ;{li 4'"tutli, "i
fanoo ouort• ,, riu1an~onu lnwni
,-attoliri ntwhr lonr.J.ni da.Ila S,·uola,
l'"'"""''" .\\Il~
tll S. F. Mons. F.,uilio
Binnd1eri. \\ ,,.,.ovn tii Rin.uni. ,.
,lclle l.l,. l·,1-:. i ( llJlllnni Rr~~cnti
,!cli.a Rrrwhliliru di !'>an Marino.
t1 001, \\~ \\ fu l'""w la pruuu
pielra drll'~,i~t-odo Tempio in uru,r,•
,ii \\l:1ri,, \\u,ilintrire. ,·,,mp:1tTnt1w
di Uul("Jlll, ,·el6'te gnardinn.1 elci
rnn6ni drJla Repuhhlirn. TII tnl,,
orrntoion,• fu di\\;trih11ito nd ogni
fomi,rlio della nuo'-·u Purrm·r•hio 1111
l'fUAdrclln deU'Ausilintrì,•c. lJ1•11••
dttl t o 1.la lJrmai.imor \\ ~,·ovn
c~l.-hrun,Jo,, la fe-1~ et, '- C:. Hn.,.·o.
l',\\r,·hr•rovo-Ycsrnw, di I.! \\RI El
LOl'o, \\ con.,..crav11 t"ultnr~ 1lella
unova <.•hir~a nnnc•i...n nHu St n-
d1•11t11111 T4olo~ku !-nlt••ionu ,. vi
lenev:a il y,riruo pnnt1fi~nl,·. Lo
11uovu e•hiesa è ri1311lt.11tu 11nn mo-
f!UUira OJWrO ,tnrte e 11i tlr,r itll,,
munifi.-rnza ,l~i -i,:tnuri '\\lurl̕
t:mlolur. ai quali è in1i1ul.1to l'hr1-
tuto. flrrc-hè: clonnrouu 11 '-·a-10 t-'r~
rt'nn ..;.n tu1 ~r~c-~ a rwortlo tlrl111
11trntitnenz.a ili llun Bh•rn 1u-lL1
, ìlJt1 unnr.r~a.
~ua C.1tL il ( nrdinnh• l·11rnurHtn
Q11irol{8 ) 1,,dar10--. I\\ n·h CtW'-•vo rii
..,,untin~o <li Corupo...tt•lh1~ iu ...1c::nr: 1u--
nt•fotthrt-- drll"' oo-...trt- operr. h.1
hru,clrttn la nn•wa rlii,•-10 ,Id I 1,l-
l1·i:io "a.le-iann rii I, \\ ( ll HI \\ \\
l..a •·hic--a 1".. ampio r O\\lllfnihnt;
tlrrornlll ,•on f!tb-ln ,~ rwrl1rt1 .
liTf'iii<'lll a tludiri uri ii--1 irlu- ,·t•I ratr"
ln11,rnli e qnat Iro neli'nh,i<l,,. rl11•
rnpprn~e:tlfono i rni-Mh•ri f\\cl rol'wtlrio.
:\\dia c•iUà tli \\[ELO ,. •t1H,1 po-1;1
lu 11rirutt r,itlrn drl nuu, u Jit·co
..plrl"iauo, La ::-.ettimano ,li (.,...,,e;t!:.i1t-
1n.-nti preparatori ul 11utrn111• rit o
"i rnizii, con una st.•1·.i(• di 1rni.1ni~-
l"ii01ii radiofonidrn q11oti1liuno ti.al
1i1ol1, S,0,11i.rri ,lì -µforfr,: 11r('~1\\11tu-
~onr ,lrWopcra -,:.ll~~iu,w ru.-1 mnmlo
r n~ll'Un1~iay. lnnhr,· il re\\,ffill
l•1>1•uort' f>on Edoartln l'n, onetti
trnnc- uu l~u·Jo ,H "onfcn•utt1 a
f'-l111lt"nli lir,-hti 1-~ uni" rr,-itnri.
~ rna,"""irne auHttiL.à rurhno prt"-
M"Ufi alla t·crimunia. l.d Jtit·lra
londiJmenLale dr-I llllO\\'O lu-~11 ru
h<'n1•1l~tt• tla ~. h. il \\• r~••ovo
\\fono. Gin,rppo ~I. Cuvnll,·r,,.
V""dzlone ehiericalc di nosizl sale•
~fanl. In alcuni paesj di ollre c,c,rtlna
e: ancor~ pos..'i"ibile condurre ~it•
re111110.,; nelle ca,-e di furrna~lone.

3.6 Page 26

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petrolio
anime
ma Oio1·t'SÌ di Dihrngarh forma l"angolo
l';:;tri·rno ddl'Iudia 11ord-cst. E sul-
l'apicf' <li <rm·i;to augolo, rispt>ttiva-
lllf'lltc a 80 f' 70 km da Dihrugarh e a 40 km
fra di loro. ~ono situale lt ùue star1_._io.ui mis-
sionarif' di Dighoi e Doom Dooma.
Q11P~ti due> centri Larlllo u11"iniporta11,:a f'<l
1u1a faJlla assai SUJJcrion· a tprdla eJ,e loro
p11trf'Lhe vf'rnrc dalla vastità drlla s1qwr-
fìci,, o rlal nnmcro degli ahita11ti.
Dighoi ì- tullora la capitale pf'trolifcra
ddl'J udia: i suoi 900 pozzi rendono ancor
oggi 14 m.ila barili ,li pf'trolio al giorno. anch,~
se sono in procwsso di esauriml'nto. e la raffi-
n<·r:ia ì- di gran litnga insufficiente alla pro-
tlnzion<' dei nuovi pozzi scoprrti in questi
11l1imi anni 11Pllf' zo11r cli Naharkaliya e·
ì\\lorau. Si tlicr che uno solo dei poz.zi di
Naharkatiya liastercbbe a c.Lar lavoro alla
raffìncria di Digl,oi.
Sono att11alment1· in allP~timc·ut<> um1 roloA-
saJ,. raflìnnia nel llihar ed 1111'al Ira di piì1 mo-
dcstr proporzioni nri pr('8iji <li Ganliati ( i\\s~alll).
Solo cpiando le due raffi1wrie sara,1110 attiv<',
~arà pos;,ihili• s.frnttar~ i grandi giacimenti di
p,·trolio Ecoperti m·i ,lintorni di Dihrngarl,.
L'importanza la fama di Doom Dooma. IP
vengono invece dàl fatto che è senza duhl1i11
il più 1'ertilc ccutro di tè in t.utto il mondo.
Le maggiori ricrliezze dell'Assam e foriH'
di lu.lla l'luilia sono nascoste in questo lembo
{li 1erra assarnCSf' ,·ùe produce tè, petrolio,
carliuuc e legname prezioso. Però il prof:itt1>
chP ne virne alla gente del posto lJen poca
cos~ la l,euziua anzi costa più •pti cl1e iu
qualsiasi altra parti· dell'India.
l\\fa tutto ciò interessa il missionario sol-
tanto indirettamente. iu q-ua1llo oic1ì· <fUPsto
gtuerc di ricchezze ci pCrWE>tlrrebbe di rag-
giungere un maggior 11u.mero cl i anime, ognuna
ùdle quali vale il SauA"Uì' di 1111 Dio.
A poco più di 50 Km da Dihrugarh è il
nodo ferroviario di Makutn, Jli<wolo centro
prrvalcntemrntc cinese, con LLO.a s1"uola finan·
ziata dalla Cina Ros~a: ma la propaganda co•
mm1ista no11 è a.uc-ora riuscita a sm.urza n·
l'ammirazione e la simpatia che questa gcul•·
hrava t•d industr:iol'.la ha prr scuole eatto-
lichc. Vi è lW gruppetto di ~ovani cattolici clw
frcquculauo la uostra sc·uola « Don Bosco-Lil-
luah ». ddla l!uale fanno otLima pr<>paganda.
A Makuar la E<tracla si hìforca f' il ramo di
si11i;;tra, passa11do pt"r DoomDooma. si spingr
1wr altri 15 Km fino al !'onfìne delfAssam,
du· in questo srttore i'- ma.l'rato dal Brahma-
putra. La zona che dalla sponda scttPntrional,·
dd fiume si estende fino al Tibet ed alla Cirta
;. abitata da una varietà di u·ihù Mongt:ilt·.
rI territorio compreso fra il çonfìuc d(•l-
l'Assam (' la tanto discus~a « Mc~ialwu Lio,• »
,·ostituisce il cosiddetto ì\\EFA (Agenzia drlfo
Frontina nord-est) ammiui~lrato dirf'tta-
mcntc dal Governo Centra]., di Nu11va Delhi.
Fu appunto in 1p1c-sta località ehi' nel J8!)1
clul' sacerdoti dcllt· }:lis~io1ti Estere di Parigi.
,li ritorno dal Tih,•t. vennero trucirlati dal
c·apo di un villaggio Mismi, 1·he credeva così
ili rompicrc la vendetta giurala evrltro i
Tipo
indlanodel
Manipur
(Ass•m).
La grande
r-rcoccupa~
z!oneL..

3.7 Page 27

▲back to top
hianchi per aver~li lasciato morire il figlio
nella pianura dell'As,;am. ove l'avevano por-
tato per istruirlo e farn!' 1111 iuterprl:'tc.
~elle nostre scuole di Doom Tit>orua r Di-
hrugarh stndiano alcuni ragazzetti Abm:.
primizif di uua delle tantè trihtt del NEFA,
ma la loro lt'rra t: pc1· ora inesorahilmentt'
chiusa al missionario. <>Ù i Regni del tempo
110n lasciano sperare "111' il divieto venga
tolto 1•rcsto. Nell'attesa che il campo già
frrtilizzalo dal tiangue dei due eroid missio-
nari r.i apra le porte. il lavoro si svc1lgl" in-
defesso I' fruttuoso sul suo limitare. Difatti.
incominciando dalla missione di TczpUI nella
lli.occsi di Sh.illong e' proseguendo con le
nostre nusEioni di North Lakuimµ=, Doom-
Dooma e Naharkatiya, le nostre cristianità
sono disseminate lungo tutta la linl"a d<'I
c·onfine del NE.FA.
La miR!lione di Doom Dooma. situata ai
piedi dellr montagnr del l'ic•fa, è la parroc-
c:hia più numerosa della Dioc1~si. Vi lavorano
ron suc:ccsso pari al loro zrlo sacrificato, Don
'ifandevHle r Don Borg;hi. cui Ì' affidata la
cura cli Lc11 diecimila cattolici raggruppati
in una Rettantiua di cristianità. Fino allo
i;corso ottohre q11rsti dil-cimila fodeli non
avevano ancora nna c-l,i1•sa al c:cntro. Oggi.
gra7,ic all'ardimento r(l all'opero$i là di Don
Maudcville. alla generosità dei suoi bene-
fattori Belgi ed al çont:rihuto dl"i nosl ri po-
veri neo!iti. la chiesa. capace di 111.ille per-
sone. è una cousolautc r,•altà. Ma è pur setnprr
troppo piccola nelle soleuuità. quando i fo-
,h-Jj accorrono anche dafie t:rìRtianità più
remote. È facile comprendere rhe cosa si-
gnifil·hi c1u1'st'a0lucnza per i due sact•rdoti
che devono ascoltare le confessioni di più
di 1lll migliaio di foddi. La nostra Luona
gente è convinta che non basta ascoltare la
S. .Messa, quelle poclrn voi~ che ne ha J"oc-
c·asionl', t,enza accostarsi ai Sacramenti. .\\1a
non sono li, lunghr ore ili confe~$inuale che
pi>sano al missionario, ma la vista di centi-
naia e centinaia eh<· auendono invano il loro
turno. Tutto deve svolgersi iu quelle deter-
minate ore per dar<' agio alla gente di tro-
van;i a casa entro la giornata.
scuola cli DoomDooma con più cli cento
int1}rni ed un numero iliscreto di esterni è-
nelle mani di alcuni giovani ex allievi della
nostra scuola di Dibrugarh, che fungono da
maestri e assistenti ~otto l'esperta ,. paziente
ùirczioru: di Don Mandeville e banno dato
alla scuola un tono perfottaml"nle Ralesiano.
La scuola richiede natUialmente la continua
presenza di uno dei due sacndoti, èos: rt'l,'
la cura dei diecimila fedeli è in realtà il
lavoro di un solo sacttrdot<:.
Tre brevi vi.site dd nùl'lsiortario. ntl cor,o
di 12 mesi. sono hr.n poea co• a per far
DOOM DOMA (lndla-Dlbrugarh) - La nuo,.,. chiesa,
capace dl mille persone. eretta per vèniro incontro .alle
esigenze delJa crescente popoJaz.ione c-'Mtotica.
fronte aWatmosfcra e ai perfroli dell"am-
Lic>ntP pagiuw.
Due volte all'a1u10 1w forte gcuppo di bimbi
dalle vaTir cristianità ve11gonu à tra~corrère
un mese al Centro per prepararsi alla Prima
Comunione. .Allo .stesso modo, prima di Na-
Lafo o di PaSq\\la. i giovani prossimi al ruatri-
mouio vi si preparano con un co1·so di istrn-
zioue religiosa dc:lla duTala di tre sc·ttÌnlane,
clu- trascorrono al Ccntro. TI r.orso si éon-
cludr con tre giorni di Esncizi Spirituali.
e la benedizione in rua;;sa dei matrim<mi. il
giorno dopo Natalr o Pasqua.
La lambretta di Don :Uorghi è, a parer ruio.
la più h<·111ime-rit a dc•lk miss.ioni di quante
ne siano ust'Ìlè ti.alla Ditra lunucenti. Ha a
suo credito più di trl'I a1rni di SPn i:,;i() ÌIILt'nsn
ed inappuntabil11 su ogni genrre di strade.
llisogna dlrr che partecipa della grazia dello
stato. concessa a chi la usa. Quando, più di
tre anni fa, Don .Borghi. incominciava il
suo lavoro udla missione di Doom Doonu!.
soffriva di ulcera aHo ~lomaco. Ora Lre anni
di strapazzi e facchinate lo hanno curalo.
E coi.ì dov1,va essen'. percl1è sono circa
settanta le cristianità, la cui assistenza ,·eli-
giosa dip1'.I1.d.c dalla salute di Don Borghi
,~ non meno dal huon funzionamento della ~na
Jarnh,·eLLa, la lp.talc ha più volte avuto l"onore
e l'ouere di portare anche il Vcscovo.
Ed ora torniamo alJ'altrn ra1110 della stracla
che da ì\\fakuu porta a Dighoi e, passando
µci: Margherita e Lido, raggiunge Lekltapani.
Vi qui inconrincia la famosa « Stilwcll Road »,
la stmda fatta costruire dal Generale Amc-
ric~ano Stilwdl per raggiungere la Cina al·
traverso il i\\EFA e I.,; .Bmnani.a.

3.8 Page 28

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Marghnita, Lido e Lekhapani (corruzioni'
quesl"ultimo di « Le Capanne») sQno nomi
che ingegne1·i italiani diedero a queste tre
località. <piando nel 1893-94 costruirono la
prima ferrovia dcll'Assam, per agevolare il
trasporto del carbcme, del e del 1>etrolio
fino al porto fluviale di Dibcugarh.
La stazione più importa11te, venne chiamata
Margherjta iu onore dell'allora Regina d'Italia.
Lido. per quanto ameno, deYc cc:rtameutl'
il suo nome più alla nostaJgia che alJ'iuventiva
dell'ingegnere proveruente dal Lido di Ve-
nezia. Il cam1l0 ove alloggiavano i lavora-
tori venne sen1plicemente chiamato « Le
Capanue ». ma il nome ha subito una meta-
morfosi così perffltta, che se non ci fosse
tramandato dalla storia. nessuno gli attri-
Luird,he un'origine straniera.
Digl,oi. una graziosa cittadina i cui ahi-
Ia1:tLi souu tutti impiegati nell"industria del-
l'olio n da qnesta dipendono. è il rentro più
cc,sinopolita delJ'Assam f' il gregge di quella
parrocchia .risenti· di questa caratteristica.
Per i11iziativa di 11u cattolico frauces,• gli
impiegati cattolici ottennero clic la Compag11la
cedf'sse ili affitto al Vescovo l'appei-.zamentn
su cui sorgono oggi la chiesa e la 1·asetta del
missionario. Da 11 anni. ciut• da quan<lo
venne crnt li\\ la parrocchia di Digboi. Do11
Fossati vi lavo-ra da solo. La Vi8ta del mas-
siccio preti· l'attolico che si arrampica rn
bicicletta su e giù per le collinette su cui
sargc la cittadina, è per gli abitanti di Digboi
altrettanto familiare qu.anto la vista delle
ci.miiùcrc della ra.ffineria, ed alLrettaitLo im-
pressionante per quelli che sanno che ha
sessant'anni suo11ati e le gambe artritiche.
Un giorno che dovette recarsi a Naharka-
tiya per fare il ritiro mensile insieme con i
due confratelli ili quella missione, non gli
fu )>Ollsibile combinare con nessun veicolo
della Compagnia per il ritorno. Don Fossati
nl)n si scompose: chiese una bicicletta e sotto
la sfei::za del sole tropicale pedalò i 40 e più Km
che lo separavano da Digboi affi.nchè i suoi
par.rocchiaw non fossero privati della Messa
il giorno dopo. primo venerdì clel mese.
La mmonica di DigLoi, intaccata dal tarlo
contro cui 0Pss1m rimedio è valso. è attuaJ-
menLe in extremis e Don Fossati prega chP
rimauga in piedi fino a tanto che sia ulti-
mata la nuova casa in cemento armato.
rPcPntemente iniziai-a. Il povero scrivente.
conscict di poter offri.re al buon Dv11 Fossati
ben poco all'infuori del suo incoraggiamento.
prega e fa voti che qualche gc11eroso htmefat-
Lore si faccia avanti ad aiutare il nostro
vi'lcrano ili Digboi a portar(' il pE'so cht
grava sulle sue spalle e a condividerne i meriti.
>B ORESTE ì\\IAREJ\\C.O
V,s(QVIJ di Dibmgarlr ( / nrlia- ,lssam)
Il villa io nella oresta
a fame fa uscire il lu.po dalla tana. clero locale. la prima casa delle Figlie di
dice U11 noto prnverbio. ìlla la fame Maria Ausiliatrico la Cougreg;izione delle
questa volta ha fatto u$cÙ'c i cristiani Suore Ausiliatrici.
dalla città di Bang Nol. Khtiek (Tailandia) per
l cristiani di Raug N11k Kh.uek coltivano
andar!' a im11ia1ttarsi in piena foresta. Siamo orti e piaulagioni dj l'occhi. tutti di pro-
riel decimo anoiversario di questo avveni- prietà della Chiesa, che li oLLe1111c sboscando
lll!!U t v, che .nella storia della Missione salesiana la foresta e scavando nunLCrosi ca11alj, Con
cli Taila.ndia ha avuto un'importanza notevoJ,, l'aumenlare dei cristiani. i terreni rimasero
e ancor più ne avrà negli anni avvenire. qttelli d'un tempo e non potevano pii'l ba-
Bang Nok Khuek è un grosso centro cri- stare alla cresciuta popolazioue cristiana, sic--
stiano situato aJ fondu dd Golfo del Siam. chè, da qualche anno il missionario del luog<>
sul fiume Mè Klong, a dur Qre di battclJo constatava un forte esoclo, s1wcie di giovani,
dal niarc. J suoi inizi risalgono al 1850. verso la capitale, dove s'immergevano in un
quando una famiglia di cinesi emigrata dalla mondo pagauo cou gi·avi rericoli per la loro
Cina ve1.1 UP a stabilirvisi in cerca di for- fede. Per qu.cslo il Vicario Apostolico S. E.
tuna. Oggi confa circa 4000 anime. Ì rp.u Mons. Pietro Carretto C' lo zelaulc parroco
thr u.cl 1927 si stabilirono i primi missionari Don P. Ielliei pensarono di procurare nuovi
~alesiani. giunti ru1ch'essi dalla Cina, faccu- terreni. ai lfl1.ali convogliare il soprappiù <lei
clonc il centro d,•lla uuova missione. Qui tu cristiani ili Bang Nok Khuck e di altre cri-
aperLa la prima casa di formazione salesiana. Htianità della Missione.
:Hl: lflli Vf>nllCl'O fon.dati il primo seminario w•r il
Dopo lungo cercare. trovarono nella Pe-

3.9 Page 29

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3.10 Page 30

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4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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nisola Sia111e1<e. al sud
ùel nostro rentro di
Rua Hiu, a 390 km. t.la
Bangkok, una vasta fo-
resta t' ferl'ro le praticl1c
presso il governo per
com pl'rarne 4000 rai
(1 rai = 1600 m~). Non
vi erano allora ni- strade
nè abitazioni, ma solo
foresta mistcrill~a e qual-
che volta terribile. tant"è
verQ che agli inizi la tigre
vi faceva fretp1cn Ii ap-
parizioni... ,1a era in
progetto il taglio di una
straùa nazionale '\\lère,o il
,;ud e poco lontano pa1,-
sava la linea ferroviaria
Bangkok-Sìngapore.
Nd 1950 "-i si instal-
lava la pri.n.rn famiglia
r.ri$1 ian:i con il m.issionari11 Don Baiuut Ii:
altre famiglie, altri eristiani s'ag!!i11usero 1m1n
mano ed il lavoro lli sboscameuto e di s frutta-
mento della fon·sta andò estendendo~i ~Pmprr
più. sotto la guida del Vescovo.
Oggi l)lll"i 4000 rai di fore,;ta sono stati tra-
sformati in ul,crtosi orti e piantagioni di cocchi
,. canna da zucchero, che danno gi11 il loro
p_rczioso frutto. li villaggio sorto dalla for~sta
s, estende lungo la nuova strada del su{l per
più di ,1 cLilometri e<l ;. ra('corùato con Hua
Hl11. a 130 km., da un servizio d'autohus.
Nel i:cutro di <f1-i-Ci terreni sorge ima clùe1wtta
in legno e uua scuola in cemento e mattoni
eùn 4,00 allievi crisli.a11i pagan.i. Siccome il
nuovo villaggio (;'ra st.aLo fondato lontano da
ogni centro commercialr, il tnissiouario i11ca-
ri_eato. dietro consiglio del suo Vescovo. peusò
dt fondare sul luogo una Cooperai iva ch.ia-
mata « Aiuto dcll" Agrkoltore >>, chi" ha per
scopo di raggrnpparn i prodotti locali JWI'
ltasportarli ai mercati e venderli cou più
comodità ù guadagno dei produttori e nello
slesso lempo fare acqtùsti all'ingrosso di
quanto è necessario alla colonia per porr.rlo
avere a minor prrzzo. Camion trattQre
pr<1curati dal missionario fadlitano il lavoro
della rolouia e della Cooperativa.
Il Villaggio conta ora :i60 fedeli ,. l'attnalP
missionario Don Crespi ha condiviso la sua
povera aliitazionc ron 10 orfanelli.
Tutto questo si è potuto realizzare con
l'aiuto finanziario della missioue e col lavOl'o
dei cristiani trasfcritisi nel Yillaggio « Stella
.\\laltutina » {Bang Seng !\\rum). Ogni fa-
miglia ricevette la sua porzione di tm.Tcuo
('d eu1 piccolo 11ecnlio con r-ui afl'routa:re le,
difficoltà degli inizi. Il seme gettato ha reso
il t·ruto per 11no. lJ Signore ha Lcncde.tto i
VILLAGGlO •• STELLA MATTU"l1.NA ••
(Tailandia)
[I duro lavoro di sboscan1eoto della foresta
sotto la guida. del missionario.
sudori cli quei po, cr.i cristiani. Essi però
non ha11no dimcntkato il loro supremo Be-
nefattore. Tutti gli anni. come già un tempo
il i1opolo giudaico. eclebrano solcnnemcnt1·
la festa delle primizie. Ognuno va a gara 1,er
ofl:rire a Dio i più bei frutti dt>l suo campo:
~ucculcuti ananas, dolci canne da Z\\lcchero,
noci di cocco, bauanf' di ogni qualità e tutta
una gamma di vcrclurt>. Don Crt>spi accetta
l'olfcrta ,lei cristiani, l'o[,r alla Vergine di
Fatima cui è- dedicata la chiesetta locale, e
poi tutto vienr messo all'asta e i cristiani
stessi si incaricano di comperare ad alto prc:r.v.o
lr loro offerte. .Per di più neSHlllU porta a
<·asa cruanto ha acqu.islato, ma lo la$eia a
beneficio d,·lla chiesa.
Sclll(.a <)~sere profeti si può prevl'der,· per
il Villaggio 1111 avvenire assicurato anche
~ollo l'aspetto turistico, poicnè il dima è
dolce. la posizione magnifica: a due chilometri
<·'è il marP ron una bella i:;piaggia, e a srttt'
chilometri alte montagnu cou ruscPllo ,. casca-
telle pittoresche. li luogo è o.ra servitG da due
importanti mezzi di comu11icazionl": la for-
rovia t, la ~trada flel Sud.
Le famiglie cristiane occupano attualra,•ntt.:
1·irca 15 km2 ili terreno. mentre i pagani
accorsi ne nccupano già 8. Ogni famiglia
•·olliva <lai I O ai 50 rai r tutli 11e <li.vengono
proprietari. missionario è amalo dai cristiani
,. stimato dalle autorità, che plaudono al-
l'opei·a altamente sociale del prete cattoli<:o.

4.2 Page 32

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a Missione salesiana cli Jauareté. nel
Rio Negro (Brasile) ha raggiunto un.a
tappa di notevole imp-0rtanza ne11a
sua opera civilizzan·ice: il campo aereo. A fan1e
J'inangurazionl' ufficiale giunse in volo l'ex
ministro de11'aeronautica Edoardo G-onrna. già
candidato alla presidenza della Repubblica,
pionicre dcli"aviazione brasiliana.. chi' ha a pl'rto
I..: ma~giori rotte aeree cli questo immeuso T'at'Se.
Accol Lo trionfalmente dai 360 allievi intl'rui
dei due sessi e da.i molti indi venuti per la
santa Pasqua. visitò tutta la J\\fissiollf' e fu
festeggiato con canti folkloristici. poesie. di-
scorsi in lingua nazionale e incligm1a. Al lcr-
rniue egli diresse la sua comn1ossa parola. che
il registratore raccolse fedelmente.
« Tutte 1..- voltr che noi della Forza Aerea
Brasiliana l'ntcinmo in contatto ron le xlis-
sio1.1i cattoliche dell'interno del Brasile. tro-
,iauw nuovi motivi di ammirazione e cli rfro-
nosren.za. Così è stato nei nostri viaggi lungo
i fiunù Toca11ti11s e A:caguaia.
)fa eravamo ben lontani dulrimmaginarr
che a migliaia di chilometri oltrr q11rllt• valli,
su1le spond!' di tJucsto fiume. avremmo trovato
questo rn011umP11to di civiltà. Cos:ì non fa 111r-
raviglia c-lw siano st.ate graditi1.,sime l,i impres-
sioni che· abl ►iamo avuto al nostro arrivo. Ar11-
tr11do rhe q1uisti co1u1azionali 11011 Sono sol-
lauto figli ili cp1Pste Sf'lvc. ma i>i seutonv già
figli di Dio e fi~Jj df'l Brasile. perchè i Pa<lri
Sal<~iani hanuo illuminato il loro «pirito con
la luce ddla fede r oggi il loro ,·1wre palpita di
amor<" per Dio e prr la graud,, Pai-ria.
Non dt•s.ta stupore quindi c-l1e la -vostra
opt•ra sia c•osì apprezzata da tutti. l:atth ità
che svolgete è una prova della capàrità rea-
lizzatrice dei Figli di Don Bosco.
RitQruauclo a Ufo de Janeiro. farò visita
a Mons. Ma$$a e gli dirò che è i11grancli1 a e di
molto la mia anuuirazionc per i Padri Sale-
siani. ln que~to is'lantc sento clie non è possi-
Lil,• esprinwrP. t·ou la mia 11ov-cra J>arola,
quanlo io. rome brasiliano e comt· cattolico,
,-i sono rieonoseent,•. "\\li rivolgo perciò alla
grande Ausiliatri<"e aegli aviatori. la Vergine
cli Loreto, perchti Ella implori (fai suo }l'iglio
divino le benedizioni più ahbondanti pt•r i
Salesiani e per crncst·opera d1e mira alla
maggior espansione del Regno di Cristo sulla
ten-a P alla vera grandezza dd Brasile ».
Gli ulfìciali che accompagnavano l'illustre
ospite rimasrro meravigliati per l'op1•.ra gigan-
tt-sca di quPsto campo aereo sulla frontiera,
c·o11dotta a termw1• clai l.Hi%iooari. roaùiuvati
cijcltt~ivamcnte da verso11al.c in<ligcuo e cuu
mezzi prirnilivi. data l'impossibilità di portare
macchine attravcfoo le pericolose cascalP.
TI campo aereo di Jauarnté è il più lontano
dalla capitale dello Stato di Manaus, a 1300 clti-
Jometri. E ~e la Misl!ionc è uno sprazzo di
luci' di civiltà in queste iuterminahili forPste
VPrgini, l'aereo ne è come il filo ronduttore
cl1e ci llllÌbCI' al mondo civilizzato.
Mi pare quasi un sogno pensando al lonta1w
noyPmhre <lei 1926 quando feci il mio viaggio
da Taracuìi a J auarcté in canoa a remo,
impiegandovi 5 giorni: viaggi.o che il nostro
Rcttor Maggiore nel 1957 fece iu 20 ore di
molosraf\\> e cl.te ora l'aereo fa in 20 nùnuti.
GraziP a Dio e alla \\ ergine Ausiliatrice,
del progn\\SS<• se u'è fatto e non .solo nei ,iaggi.
1n quel mio primo Yiag:1:-rio. celebravo ncll.t:
grandi maloehe. caRacce a11tigil'nich1." ,. im-
morali, eireo11dato da raga:,,zi nudi, e dietro
uomini e do1ml' pur essi quasi nnili e ac·co1·-
colati. che nt>ppure conosce.vano il stgno dellu
c,roc-t'. Adesso al posto df'lle granùi rnaloclae
~ono sorti piccoli villaggi con al c,,ntro la
cappdl.a. ove mattino e Sf''ra si radunan,,
grindi pf'r li' orazioni e il santo rosario. Un
solo dato: in questa nostra missione lo S(•or,;o
au110 si distribuirono .J.6.590 comunioni.
L'ex mm1stro <lcU'anouautica !1elì11ì la
1nissioot' salesiana un moumncnto; ma le fo11-
damtnLa sono i grandi sacrifizi dej 11ionini
del Rio Negro, i salesiani .Mons. Giordano t'
Don Balzola, i tprnli viaggiavano SPtti1hane
o mesi seduti sul duro banco della barca.
coperti di fogli<· di paL.m·. tra continui prri-
coli. T dm· eroi lia11uo St'Cninato e gli altri
missionari, sollo l'ahi),. e ùiuamica guida ,li
Mons. Ma8sa, hanno ('OltivaLo il campo. I'
il huon Uio lta ùato l'iucrf'lllCllto P lo
sviluppo.
La nostra nconosrenza. dopo Dio. va al
gcucroso e hcneroerito Governo brasilia,10 che
ci ha sempre aiutati. ha sostenuto le iugeuli
SJWSt del campo, e adl·sso ha posto a uosl ra
dis11osizioue mens.ilmcoLc un aereo.
Questa vi1 toria della nostra nùssione ha
ottenuto un altro cO"t·tLo: ha spinto i selvaggi
Macù, tribù ebc viw nel ceulro della seha,
semprf' refrattari. ad avvicinarsi alla mis-
sionf". La diflfroll à waggiorè per l'evagcliz-
zazione di questi indi ,. la loro lingua, 1:001-
pletamf'Utl' divt>rsa dalla tucaua, 11arlata t.•
compresa ùa tuttf' Jp altre tribù. ;\\la 1w il
buon Dio li lta t·hiamali. e.i darà a.uclw
mezzi per portadi a Lui.
bAC. ANTOI'flO GlACONE
mi~~$iOllorfo sal1•.sinnu

4.3 Page 33

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qo111, il/t1tUU(J ~ <. ,_:;: -.
dt!l,' AIIIILIATR~
Guarita « per grazia ,•enuta dall'alto>>
l\\lta mamma era affetta <la tumore maligno
alla lingua. Soffri\\a da due anni, due , olte
era stata sottoposta alla cura <lei radium e
ad altre applicazioni dolorosisS1.mc, ma il suo
peggior tormento era che non potern nt:
mang1an: ne d01 mire. Orrn.n non c'era più
nt:ssuna speran1,a. \\"cdendo la tmtrnma così
wtfcrcnce, pensa, di ri,·olgcrmi rnn grandc
fiducia a \\lana :\\nsiliatnce. Dopo tante pre-
ghiere e lacrime, alla radi<1grafia e alla visita
di controllo fu dichiarata guarita dal medico
che l'a-,.-e, a curata, il ql.ule soggiunse che non
fu per sua virtù, ma per grazia , cnuta dal-
l'alto. Come non pensare a lUl miracolo della
bonta di '\\Iana Ausiliatrice? :\\ Lei tutt.1 la
riconoscenza nostra e di quanti hanno rnn-
stntato il fatto straordinario.
&,iJ,, /..,or<JIO 1.Cren1on11)
ROS.\\l.HA TAl)IOl.l
P otenza deUa novena a M. Aus iliatrice
Era il 15 uprile, giorno Il\\ tu1 avevo 111eo-
mindaco la novena mensile in onore di l\\laria
Au~tliatncc, preparatoria alla commcmora,done
del 24. Stimolato d11 u.n.1 1111a figliuola, che è
Figlia di \\I. A., per la pruna ,olla l'avern
1m:om nciata, accompagnandola con l\\les.-<a e
Comun:<>ne. Ben presto cbh1 la prova dcl-
l'dfic:1cia della non:na. Proprio quel giorno,
mentre torn:no a casa <lai l.1voro in macchin:.,
gi1mto a l111 1ncrocio, avc\\'o fermato per svol-
tare. quando, prima ancora che· potessi ren-
dermi conto se la strada fosse libcr..1, fui in-
vestilo viokntemcntc da una macchina che
mt , enirn contro. l 'urto quasi c.1povolsc la
mia auto, che poi, presa per la maniglia dello
sportello di destra, fu trascinata in tre giri
cd chbe rotti gli "portelli e il motore. Intanto
l'altra automobile, scarnkata una parete alta
un metro, vi faceva una corsa di c1.rc-a 500
metri, e s1 arrt..-stava 1n posizione quasi \\ er-
ticalc, con le ruot · da, ant1 sulla strada, il
corpo della macchina sulla parete, le mote
pt)stcriori nel campo, oltre la strada. fanto
1 tre \\"1a~1a1ori di que:,,ta macchina quanto io
uscimmo illesi, scm~a una graffiatura. lo :iÌn-
,·cram(•nte attr1 bu isco questa grnzia a \\ laria
,\\us1hatncc e a Santa !\\)aria i\\lazzarello.
J.,menrk (lrl.indal
o'IIARA
Sarebbe inevitabilmente dovuta morire
~ Signora, la sua bimba i: morrn due rnlte "·
Questa fu la diagnosi <l1 c1rc-a zo mc<l1c1 dd-
l'o::.ped.llL Caldardlì <l1 '\\Jaµoli, a pro\\ a del
miracolo operato da l\\laria Ausiliatrice p(;r
la j!Uar1g1onc della m,a piccola fglia Bianca,
cht; ìncvnabiltm,ntc san:bbe do\\ uta morire di
ustìssia bronco-polmonare pt·r avcrt i11ge-
nto una fork do,.e d1 horotalco. Pl·r nove
\\'olte, in una sola notte, ripetei con mia so-
rella, Figlia di I\\laria Ausilialnc• . la llO\\'ena
dettata eia Don Bosco rer la sua pott,n·l· Au-
sil1atrire, 111terponcndo l'imc.rce:,;~ione do! Servo
dt 1)10 Don Ri11aldi, sicura che m1 anebhc
t'l>.mdita. I.:. non mi in~nnai. Proprio quando
ormai la scienza medie.i, esauriti tlTtll i :suoi
ritrovata, si dichiarava impotenlc, la potenza
di Dio 111tcrrcn11c c<>i suoi portenti. 1 ., mia
Bianca. già morente, si riprese e, dopo tre
giorni, fu dichiarata fuori d1 pericolo. Tra-
semlat1, tutti I familiari e amici, coi medici
d,•II'ospcdale, nrnnohhcro il pri\\'ilegio sin-
golare che la :Vladonna d1 Don Bosco ci aveva
elargito.
Grazit:, \\lana ,.\\usiliatrice ! Continua a ,;_
g1lare rnatt:rna l-111 miei due angioletti, Bianca
e Ausilia, che Ti ho consacrato cW primo
ist.inte della loro ,·ita_
01 ?:\\,[PIA L\\HRIA, nata PP.RROTT,\\
Guarito da agranulocitosi
L anno scorso mio manto venne colpito da
una gra,iss1ma m,t.latt1a chiamata (< agramùo-
citosì ~. acrompagn:lta da febbre alussirn.'l e
sotfort:nzc indescrivibili che lo costrinsero a
ktto per sc·i lunghi mes1. J meclici gli prndiga-
10no tulle le cure che la sdcnza ruo s.uggcrm.:,

4.4 Page 34

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ma disperavano di sakarlo. In tanta angoscia,
unita a lui e alla mia cara famiglia, ci rivol-
gemmo con viva fede ali'Ausiliatrice dei Cri-
stiani, invocando la guarigione del nostro caro
malato. Ella benignamente esaudì le nostre
suppliche e ci restituì guarito il nostro caro.
Desideriamo pe11:anto sia resa pubblica la
nostra riconoscenza verso la Madonna Au-
siliatrice, alla quale nessuno ricorre invano.
CON1UG1 CO:,T.\\
dell'Jstituto San Domenico Savio injziarono
(On fervore una novena. Presto gli specialisti,
con loro stupore, trovarono che la bambina
era perfettamente sana e normale, senza al-
cuna traccia di malattia. J coniltgi, profonda-
mente riconoscenti alla Vergine Ausiliatrice,
ringraziano e mandano un'offerta.
llnmo-,1 /q.r,dr,011e Si\\C. ERNESTO CLA\\'EL, 3,\\.LESJ,\\NO
Guarita senza operazione
Desidero far palese la mia riconosçenza a
Nlaria Ausiliatrice e a Don Bosco per la grazia
di aver scansata una operazione al rene, che
a detta del mio medico e del Piim.ario del
Civico Ospedale, poteva aver conseguenze
gravissime. Conoscittta la gravità del mio
caso, mi sono ri,·olta a San Giovanni Ro~co
e a lVlaria Ausiliatrice, e dopo una novena,
fatta con tutta la fede c.he potevo avere, mi
sono recata da uno specialista per farmi ope-
rare, ma con grande meraviglia mi sono sen-
tito dire che l'operazio1te non era necessaria.
A distani,;a di un anno, mi trovo ancora ben'.:
e pvsso adempiere alle mie mansioni.
Sùnr,mw - h:tttuto MnrSaJ,Clnt
SUOR GEM?;IA
Trovammo la bambina perfettamente sana
Gli ottimi coniugi ing. Carlo Patrio.li e
consorte, avendo la figlioletta Lauretta gra-
vemente inferma di un male preoctupante e
misterioso, più che negli specialisti co:1fida-
rono in un miracolo di Maria Ausiliatrice.
Pieni di fiducia in Colei che tutto può, i co-
niugi, i familiari e alcuni aspiranti al sacerdozio
O!ll!'IIUU p~ f'ulli',.Cf'UÙ)nt ,li J,t,u111 4-lu11lfotr1u t Jl S. Gin-
t·r11111i Bnuo. ,I, S. ;Vlorfo /1.lozzordlc,, di .~. /)qm1•11ff()
Satiia t' d; a/111· S~rui di Dio - bltm1i llfrmM artfht ill-
t•iuto ojfrru ,·,/ tl~m<Hin~ p~r .rnnu J\\luse di dnprazia-
nuutn - i segue11ti;
Albcrt1ou Tc;mìni Elis:t - B~rbicn !\\hrc-edes - Darlutrn rrol
Antonio - Rdlirt}!cri \\'i talìna - Banazzi Adel~ - Ue.rtani
Enrichetta L1tH1 Herton Teresa - Rertin Rina - Bolla
Al ba - Bunainico Fran~csra - Ronanni T-"r:u,rc;...-.l·n - no1lannl1
\\1,?Bttl - Roninsegn-.i Gionmni - lJordoni \\rsenio e 'l'i-
hcrio - Ruttini ,·\\lfons1na ved. Sn roH:co - Bracchi C:11n1lln -
Bruno l\\'la..tKherit-. - llru::-tghini Lavlnlu Cag-nn Giut:iti'lp~.
CuJdn.rolà Gi\\llb - C.ttinvini (Juirt:'.Ì:'t <..;ant.t,·,1 i\\lur~lwrito
\\'Cd. C-opp:1 • çar,uto Gaetana - Casertano .Lucia - CJs,ta~
~nino Oomeaico Cc•le~1t::- Cornillo - C!ènti I .uC'rnnn -
Cocino Ls.ui:a - CorOtt·tti Attudu .. Cossllli Do-mcnt(:a ..
Cos:;rn .\\n1=tdin1 . Cosrn Giuseppt> - D'Aluss1rndro Tmnwt.o•
h(,-. - Daminno 'ft.restnn Darbt•r.a - l.)e Comelli Olga -
Dclluaj 1:::--am. - fh:loùi Tilde - Di Clt~trrn~t, T.1,1,'iil e Anna
_ Di Gin::i:~ppt- Gi\\J,.Seppe .. Donini .\\tl,.1 lhH'UW r'l).tcnni:.
F.1.PciuUo Dar, SQ.h111tore - F-erul.an,1 l\\l aria - lforoni
Hab()t lf Ermini,t - Frillet"io Rita - Fuma~lli Cir illo -
Galletti Ma.rin - Candolfo Homolu ~ Ùt1riglio l\\l:,1rghcnt" -
(.!hilar..dQ Anti'>nio - Go7.zol.o t'al'.'"meln - Crasso ,·\\i::ne:ie-
f.eury G ill'l:èpnc - Liri Suor Lui!!'in, - I\\laffè7.zini
.\\nn~ - ~brenghi Parc.11d Sor-in:1 - J\\Tann: :\\1ado - '\\Li
rQsso BtJs1>0 loia.•1..da - 1\\1.1rt11" 1\\1ari~ • Mauru Vn.,ccn-
:,,itlll ... I\\Jo.zi[n i 1\\lario - l\\ilazzucaro f~rn'linia - ~orelli
An~el-a - 1\\lo11zc:cl:o Ew1s.i•" - i\\lurctia. Amali'l - No~dli
Cart>1 - Pal ermo Umbi:r t() - Par ìani C9.rlC e l ,ufi,tia - Parr J
e Ròsso F11m. - Pasc-hett:1 ~urçllc .. Pit:s.quarclli Regina.
Pedretti Rosu Amabile - Peru.7.o ùius:-eppìna - r~~ce
t\\lnri:.1 - Ptitrosìni Don J.'rnnce.,;;co - Pizzo Salv~trice •
.Pi7.zocch~ro Bice Porcu Attgela - Port-0lnri l\\.111:ria Po..
s,:u !o Anita - Quey Leontina - tJuìnzato :Viaria .. Rastelh
Giu~epr• - RoJfu Oon Giovanni - Roliarda l\\lari8 Gr!l.zia -
Rosa Enzo .. 8anguinc-1ti Oll!a - Silicrtni ~hrion~dl\\ -
Soldà Aurora - Spail"ani Albina - ~polaor.e M.arfa - Ta.boni
E1·u nu - rrateo Frnnc~ca - Tomllt:t.si Rosita - Tondin1
Gemma ~ Travasi.no Rosanna - Tevtsi An,1,telo Vaccari
Carin1l - Vo:cchina Ci~eppc. • Vtrcctii Giu~cppina • V.i-
doletti ·ruUià - Vi~one ~-\\non - Virano 'f'cre8:1 • Zanchetw
Anitn.
"-teo ,o,el!. li
Oiuseppe Zandonal (Villa Laga-
rina-Trento) proft:i,--sg viva gratitu-
dine a M. A. per avere sc.nmparn il
figlio de certa ,non" ntl ca.so di
una prritonite perft,rab:I, t insiem~
viva fiducia che \\'Oglia ancQra gua-
rlfe h-1 spo~a.
Sorelle Succettl (Chiavt!llna-Sondr,o)
con viva fiducia invocarono J\\l. A.
per un1an1ica in con<llzioni disp.cn1tt.:
di S11lute. L'amn1~ta1a pçtè r.mettersi
p<·r un 'nperazion1: " fu s~lva.
Adriana Zaghis in Del Pane (Co-
n~~tumo-Treviso) ra,ccomandundosi
a ).1. A _, a S. G. U.• a S. .\\J. i\\ L
ottenne un felict: esito di n1otcrniti
<love i medici tlavano 11 caso ili-
sperato.
Ida Monguzzi (Riassono-;\\fi!lm<'>) co-
n1un1ca con giol:.i e riconoscenza
du~ wazie ,icevute da l\\ I. A.: la
gl.larigione eh una zia da un ma-
lann<~ di t ipo canc1;:,rosQ e la S!stc-
nmzione al lavoro insperatarnente
ottcnutu dn un fratello.
Maria &letto (Lctt\\Ìc-Turirw) è pure
pin,a di ,:raticudine a 1\\1. A. e a
S. G. ll. per due J:.<r8Zì~: un fra-
tello disoccupato trovò modo di si-
~c-emorsi, e un n1pok colto da ~rave
lmfudsmo guari m h revt: sen7.~ il
prospccrn.to intervento ch1rurgito.
Carmelina Bonura (!'v!cssina) col
fo:din riuwnZiti se1Hirn1nt:n ll' S. G. B
per esami feliçt>n,eme superati.
Anna RotabeJlo (Villa S. (;jpvonni-
H.,cg!.fio C:al.) uttribuis..:t:. allu bontà
di 1\\1. A. la sun promt1><ione negh
è$at'ni 1na'-{istrAli.
Santino e Giuseppina Dell'Era (P!e-
SlO-Cun10) con otfcrta irn'tano cingrn-
ziomenti a '\\1. A. pe,r ln guariginne
ddla figlia gtà u, condizioni dispt:ratt.
Maria Stocchero (.\\1uglìo di Sorrn-
Yicenz.a). contunka lu sua guarl-
t:1onc ottenuta in tre RWL'ni prc:
t!SnJo .S. G. Il., <la una profonda
morsìC"Rtut=a d1 cane rahbioso.

4.5 Page 35

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Piccolo ma potente in tercessore
La mia mpotina Cristiua, che.: ha ora due
anni, la scorsa estatt· soffrì dt gastroenterite e
di cistite. Ricoverala all'ospc.:dale, dopo pa-
recchi ~ami td anah~i. i medici decisero
l'a~portazione di un rene guasto. Date le sue
condizioni di salute e l'età, tale nouzm ci
addoloro profondameme pcrchè ben dtfficil-
mc.:ntc auebbe potuto superare 1'intcrv1:nto
chirurgico. Tn tanlll desolazione mì rivolsi
con fiducia ali' Aw,ihatrice, sicura che non
mi avrebbe negato la grazia l\\C l'avessi chiesta
per i meriti di S. Domenico Sa\\'iO. .Al ter-
mine della novena, i medici non ritennero
piì1 necessaria l'operazione. :-.e ringrazio di
cuore la cara Ausiliatrice e il piccolo ma
potente Imcrcessorc:.
:\\l,\\Rl A PErl'l(:JANJ
S. D. Savio compie prodigi anche in India
In questi giorni mt fu comunica.ta una grazia
singola.re di S. Domenico Sano, frutto della
dc\\'ozione al ragar..zo Santo, che va estenden-
dosi anche in lndia. Ecco la relazione:
« Sarà w1a Sflrpresa per lei questa rela;:itme di
1111 111irlllolu c,lpitalo 11ella mia ,•ifa. Diti HJ56
soffri'(,'O di calcoli. Em sotto la rura di "" rn-
lrn/e dottore. Non po/endo 11111;/iol'llre, Ire s/Je-
dalisti presero i11 esame il mù, caso e in bc1se
allr radiografie dic/11araro110 i,u•i•,tabile 1111 in-
ltrvmlo chirurgico. Dal/'8 111ar:,o sojJ, iilfJ do-
lori aCzttissimi con pi•rdita di Stl/1,fflle. D'11c('t)rdo
cn11 mia moglie, lo slt'sso giorno i1,co11w1cmmmo
1111a 1101:e,w a S. D11111miro Sa1,w. Il 17 m11r::o
1 dottori confrnnarom, la lll'l'f>ssilà dell'opuu-
i:,io11e. ,\\la il T<J 11wr::o, come dt sorpresa, fui
liberalo da, rn/rn/1. !Ja quel 11wme11to mi sntltl
pcrjrflamt11/t sano. lJurmrte lullo questo tempo
po,la'l-'O ro11 me l'imnmgme di S /)n111r111rt1 .",'m:io
w11 la promessa d1 distrih1111, graus Jm gli
amici ropie della t'ita di,/ .'•ia11/11 m brnga-
lne. La prrx11 di spl'rlirmi al più presto <ruesti
libri ed alnmr inmwg1111 di S /Jmne,1ico Stn:io,
sarò co111t11fo di pa.,t:arr l11/lc lr spesi• q,
~\\'1m?Yl Dtrllt1 1 nurrzo I Q6o
~Jo:RNARDO (;Ol\\lTES
S.1rc1 lieto cb.e s1 pubblicass,• questa grazia
sul 81Jl/el(i1w Sa/esumo, perchè i sum dcrnti
gìoiscano nel sapere che ìl Santo ha amici
ferventi anche nella grande India.
n.rsth11Qf!11r ( lnd,n)
no:-. l.l'IGI <ìORETfl
,nH'ffn,,ariu H1ltti1n1w
Suor \\'croniCll lkrtulcttl , P. M . A. ( Lu1.,'3.l,,'111&no d'..\\rrla-
Piot...cnza) c.:nmuruca l.t rarnJa i::u.1ru~inne di -.uu ~nrdla
JR ~rave rn·rironite, Llnru J'\\'('f indoi;~atn l'ub,uno di
S. D. .Si1v10.
Maria Mor~Uo In Moo dln rì\\ lnnt<helluna-Tre\\lSO), por-
Lindo l'abtltnu, mccomando a S. I) 11 hJ,lhuolo. che
nacque b4,.n1 1:- fu hath;lZAtn col rmm~ d, l)o1n•·ni,--o.
ZII., Chiesa (C'asanov, ,!, Cann~11nolu-Tt1r1nu) ~twri-
menlò la prllle>H>ne di S. D. S. in LII\\ i'OSO moli<> J 1flitile.
Maria Valle (Tunmc:m d1 l'urmaqnnlA•Tnnuu) fu \\l,ibil-
nlt'nt:e prote-na nella na..c uo. deU,. 1u1nt;,a fik!huol, _
1;l115eppinll ArpellJno 1Tunnu) c.-on,un"•' ~h< t'm1crc.,..
'!(10111.• dj S. D. S. ridonù n unn ~ort•lln ht 1l;n{11tc thc non
t(I c'rU Ottt--nlll;t l'Oll hll'?:?.i u mani.
Michele e Mariuccia Rolando SQluuo-Cunco), i:ra,.ic
atl'ab,rino < ~nr prt,;h,err d S. D s. <>tt<"llll<f<> un~
frh.-c na.sciui e.lei picculu Eliu \\lid,d,·
Adrwn o l'avlon l (l'crtOllcJ·Udinc), ,,.s1111dt:, dupprm,a
1111,lto scarsn ne1th studi, con In pr.-11h1cra a S. D. S. e
,·ctn la bu.onù , olonta r1u•,c1 promo!-'lft con la nwdu de!
-..4,.•rtc.
SllVilnà :Vlarche,-fn in L<"onetli (,\\m.lu•-ilari) ùo1>1o 4uin-
tlu:1 i{u)rni Ji tn.:p1d1l a1tt1~11. con 1':1h1tu10 a l cullo t.· prc•
1thior<l a S, D s.. poti• ubhracciaru I., "'" pi,·011),1 Rlls·
,c:lla tn ou1ou1 s;ihrte
Famiglia ~1Jrh.:tta tTonnn) rote- u~r..1tc; la mr,,~1111a
11nF1tcl1:1 cun I"' pn.-.ghun~ , S. D. S;ivtt,.
!:lan 1ina Forcclla Mo<lon~•I (Qumzann d'Oglt<>• lln·~~,a)
ti,rmentaro du un duloJ'c t1llA nuca l:ht· 1mped1vo il rnovi-
mçnto oucnnc ln guani:1onc n,·oh.:c.·n\\Sos1 a ~. I). S4\\;0.
Frana Lanza ran:umando a S, D. ~. 11 pn,pno fi1:IH1olo
t: lo t·bbc pn11110,-.o ncl,lh ....-.an1i !l.c.;ula,uc1.

4.6 Page 36

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DON FILIPPO RINALDI
L'ìntervento del Servo di Dio fu prodigioso
Lìna mia sorella, in seguito ad una caduta,
lamentava forti dolori all'arto destro. Soprag-
giunsero altre complicazioni, tra cui unu
scompenso cardiaco aggravato da un'asma
bronchiale cronica. Spedita dai medici, ri-
cevette gli ultimi Sacramenti. ~\\fa l'interces-
sione del Servò di Dio Don Rinaldi la salvò.
Rimaneva l'arto immobilizzato cou tutta la
gamba gonfia. r-urouo praticate le cure pre-
scritte, ma senza esito. J medici diagnostica-
rono trattarsi di flebite; anche questa volta
però l'intervento del Servo d1 Dlo fu pro-
digioso e il pericolo fu scongiurato.
,1T111,,, (Catnnia\\
AVV. AG.11.IP.l'INO TAMBUlUNO
La g razia che da anni sospiravano, giunse
La mia famiglia sì trovava in condizioni
assai critiche. Avevo fatto molte novene e pre-
gato molti Santi, ma senza ottenere nulla.
Trovandomi a letto ammalata, una mia co-
noscente m1 portò da leggere il Bollettmo
Sa!esia110. Lette le grazie di Don Rinaldi,
ebbi l'ispirazione di ritagliarne l'immagine e di
mett.:rla sono il cuscino di rnio marito e lo
raccomandai con molta fiducia alla sua pro-
tezione. )fon passò un giorno che la grazia,
che da anni sospiravamo, giunse. Come non
gridare al miracolo? Anch'io che da mesi
ero ammalata, mi ripresi bene in salute ed
e ora una nuova serenità s1 fatta in casa no-
stra. Ringr::izio Don Filippo Rinaldi di avermi
esaudita, benchè ne fossi immeritevole.
Rocai Pi.etra 1·11raJ/u (\\'<·rcdli) IOLA.i"'l"DA CATTANEO
Riacqu ista Ja fiduc ia e Ja salute
Lina domenica, mentre accompagnavo in
chiesa le bambine dell'Oratorio, improvvisa-
mente fui investita da una motocicletta ri-
portando gravi contttsioni, triplice fra~tura
alla mandibola inferiore, perdita di un occhio,
commozione cerebrale e forte emorragia. TI
c.aso fu considerato grave. Riacquistati i sensi,
i dottori si applicarono a ridurre le fratture;
per le particolari wndizioni del mio fisico
l'intervento assai doloroso fo dovuto ripetere
due volte, ma inutilmente. Ero estremamente
scoraggiata. In tale frangente le mie amate
Superiore e Consorelle mi convinsero a n-
volger mi fidenti! al Servo di Dio Don R1-
naldi. Mi fu applicata al capo una reliquia
e con tanta fiducia m i sottoposi ad tu1 terzo
intervento che, con meraviglia de_gli stessi
medici, riuscì ottimamente. Ora sto bene e
posso attendere al mio lavoro.
SUOR .M1IRTA VlSlNTJN, V.M.A.
Suor Concerlina Amore, F. M. A. {lVlcs,11)8) ,n uno. ca-
duta riportò una fratturo al m~llen!(}. 'iel pcricnln d ,
,1ncbìlo~i, la 6th1dos,1 pr-eg-hiera " IJ. F. R. le riù11n.ò
p,~nu ,alutc.
F. C. (Asti) ,n due ricorsi a D. F . R. fu sempre ~saud1t,1.
Sac. Silvio Sa ivadori. Salesiano ((_;<>rizia.J avendo una
sorèll.a t.:r.iven,cnle .amm.u lata <li fistola polmonari!, I.a
raccomanclò con turni par~n11 all',nrerccssione dl P.F.R.
Dopo l'inll!rvcntu i.:hiru~ioo, 4u•.uulo giù ]a pazicnk
J;emhrava p~rduca, si ticbhc e riacquistò la s-alure.
Maria Zorzi (~iano-Trcento\\ cnstattl pi\\.l vollt: l'antern:nlo
l:>enevolo ui D. F. R. e lo !iupplic• ancora dì una grazia.
L'ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONI
con sede in TORINO, <Tetto m Eutc Mornle oon
Decretò 1 2 gc:nnaw ll)24, n. 22. può leualmt::nte
ricevere ],el(a/1 ecl Ertdlfà. Ad evirnre possibili
contestazlonl s1 consigliano le sec1.,1enti for mule-:
5'"" trattqsi d'un l...t:gntn: ... )ascio ali' ls1it11to Sn-
ld.tiann f>t1r le .'Hisifom cofl sede 111 Torino u tuolo
di legato IR somma dl I11rc••. {oppure) l'lrnmo•
bile sito m ... .,_
Se tJ"nttas.i. invL.ct:-, <li nonunnrè en~dc cli o_gn1 'tO-
Sl8JJ.ZS l'Istituto, la forniu la puttebb• esser qucssa:
ti u,.-\\nnullo ogn i nua pn.'l.:l."dt"ntc-dJ~posjzion~ t,.:stu--
1utml.3rrn. Nomino mio ered~ un1n~rsak I' 1~11,ut()
8aksiano r,e.rle1H1srfom f't,,1 iede in Torino, bsci-a.ndo
ad es~,, qwuHu mi app::1rt11.1ne a qualsia!il ti tolo it.
\\__ _ _ _ __ _ _ ([uuglJ e dntn)
(firma pt!r (':r./1'SfJ)
_)

4.7 Page 37

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Salesiani defunti
S. E, MONS. ELVEZIO GOMES DE OLIVEIRA, \\rei•••·
-!,,,._, !-COvo '-li ~l.ariann1. (Ur;1,1Je}. • 1 8111nni di .-t;i. (l), 91udo
grnrr,J,, l-'1gl1ò ,Jr Dt•'1 l:l,,tct1 pnrlrrthlf.l n1 r p,o,
nlf111.tTo).
Sac. Pietro Mittumaye.r, t, aJ \\<1u Jc D,o, (C:U1omlua).
Sac. Anronlo Scaaao, 1 il Strn 1'1,·olu (.\\rueuttrMt
Sac. MJc:hele Purl ta. t n t;m,h:lo T .;ulim) 11 Xi anm.
Sac. Anlllo CristofoU. 1 ., <:oro,,.,,. (\\'cnuudal II JI> armi.
Sac. Paolo Zakrafe.w•ld, -t a C>eotocho"• (l'olon,a).
Sac. Samuele Gatbuse.ra, i a C:an,po Gr•nJs (Rn,il,).
Coad. Lulg-1 Gut.audl, t a Lrn.irc, (Cile) , Mo ann,.
Sac. Ga uden.z..io ManachJno, t n Rucnc:>!i .-\\ire• " 7-; anni.
li Of)mC" rii Don ~tianat'.bino c.· noliMir110 nc4Ji ,krnhLe-nti
~aJt:~11.ull, ,Jh. t:11lmcn1c jn qnclli d, ,-ane Rt"puhhlu~hc dd
SoJ \\mcr1ca che 1n chberp per J.: .anni hpvttor<'.
:--;.ato a S. :,;tlvestro C. (\\ .n'.'e!111 1~r1 1s>t1. -e comuauri i ,-uot
srud1 a "l"orino, •1 ufnu,. ali 1 I· 1,m,glia S"lc-.11nu, dove
occu1,i1 prc:Ho caru· h t di fiduc, 1 111..·lla: 1.::t,Qe ,11 ftirmnzion1.:
s-a1csi..P1l, Tra i chicrtn Htfldrui all.t •u~ pate111.J1. .iaai,;1ènz.:1
in r1uca"h ~""' c.1 fu .1nch1l' l°attu.1h• no:uro ,~ncn•to Rcttor
.\\h,u1l11rr.: ~t:l U>I 3. ~.•cirrdotr da tre ■nni. ro1r .attuolr~
i suot .._,ocni :nbSioni•n r-a"jun.r~nc;lo la Pa!as,t0111-.. Jova
d11c- .1ru11 Jopn \\ çJ\\J\\"IJ ,·lcrt,, 01n·ttorl· Jdln ca a Jt \\ i<'rlm.a.
L i ~u,1 h<1nt:\\ patt:irn. Li ,u11 pqtJ~•fl''a. Il tUQ , .1q11t.e.rc:
dfa.bilc t hon:'lrio tu r~1H!.ro prc~ro l'idolo d~i ~rnv11ni -e d 1
qudlc hur>ni: 11or,ulat1on1, 1..'hç :ttnmira.rono e Amoron(,
in lut un J~1rns~1mo ,onunuorure Jrllc ~n h h" •· -.1u1tt
)?e..i-U J~, r•nmi ll\\LHIOOUI !'julest..ani :'\\.C$1,UDQ il llh:r.-\\·ittliò
qnin•h •r: nt:l 1q,.:_.. , SuJtcrior1 I,, c:-leo1cro p tuccc-de-re a
Don 1•,·dt monte qu•h l,petton ilt'll.1 Pjtf.1n-c>nJ11. l1i fronte
ai 111..l!i\\11 "-'.lAT 1 or1v.onn •11 npo-stnluw che 1.tl1 ~1 1lpri\\'::mo.
lJt,n 1\\1 ,nurhinu 1u~ntl rnoJUpliùtt.., lt: o~ ruu• e ,-i fece ve-
r.ll'ncnh: tutto a tuth. (.'on,1intt1 può chi: l"•v\\·c,urc deUill
r-elu,.'lune an QUc"llt ,erre ~ar-ebt~ U:lto :a~~curato JmJ nu-
lltt"TO C' J.dla qu•htii Jc1,:h operai t'IT301-'d!t.r. ronu,c-rò 1I
r:1.e~ho ddtc :r.ue ener1.._C" al .redutumt'nto e atla torm:.7.i,,tlJ.:
dn luturt •pnsroh J,·lla. P:u..a,:tom14,, che G\\·c,'llno 11 lr,ro cen..a.
,·glo a Fnrun l\\rlert-.•dc~, prC-fl.O un d..:vc:>tu t" rinomuto
~u,1tuttrio t.11 1\\1arla \\uMiliatric.:.~. (Juitlc s:,1lrilo 1c»n:1ssr
an flUd \\'l\\'lio s-.al~-,.1uno lo pos111.1mo sap~rc Ja un testi•
111omo MUh>rnzatn, ,I rrrfeno gcncralt" dei Salt. uam Don
Piètro 8('rru11. che ,.,,iunJd Forhn ~krc~de!. ud mn.,urio
del I i;1. ftl•ri,·e,·a: Trorn ,,,. quato aua 1uio tp1ntu d1
{ttmie,J,,, t1l(r(ft'it:liosn r 11nt1 stima, 1i/fdfo c.· uttatrdm~utn
,u· S1,pr,rnrJ rlui ttrm H ,f)11ù ti, riJ,•r11rr pii'r krtwdr. P. lii cQ.9a
lici m 1r11c1.,,loi fOrf<l ,,, m,:i:i-<, ai ,lnrrtn, lw mt ma).!11ifiu1
1,11rtu,11in, hdlt' co1trul't1,,u, , wf'rut1r1•to ùn ''"" "''"'"''
tli 'JfÙ>t·1H11 ,npiran11 r ,hiuh·f. Cirt,, 20 41nm .fa. Vun .\\la-
,i,rclurr-, ,rhl-,t l'ubbid,rn:,, di alUNi/,r;, ,, 'i 01pi,,1111t t1u "
Jo'ltJ 1,,uj,,rm,ui in .:..i j11tcrdotJ, 10., rJ,101,, r or,., roo
,11-pir11111t. E prop,fo 1/ ,,,iran,lii drllu u:t.J/t1plua~11m, 110,1
dr//;, fht,,. o dtllt /1Clll"•'""• ma dr1th uor,nm prr lq ,.nnl(rr-
g,1~fone• .Am.m,i d," wltn. ,1.,./tr, s{)lrit1i u11w1frtt•r1/,. 1/1 fl!'IH•
plicitò f h1111tà 1ult'i.i,mu, 1/r/l~ .1111'(1"1.t,r~ tf'a.tfr,rnw.:ùmi ~
,,,,.p/,u,nrntl dtlla e«t.1 r ,ti 1,1.110 ''""'" rn,digu, ,tr//,, l1r,n·-
t::id",n,1 l
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Pn.ssO "un:c,sivamcnte " ùirig,·rt lr v.\\stc Urit-1turfo del
Perù e UuliviH (J1)J:;-1S), lf,~1 Cilt: (tc,iK-~o), de-llil l'olumb,u
~ 1Q.c.0-5(,). ~u,dtando o,•,mque krvon. di OfJt:rc; e m,o,·,:
eneri:ic tli l~ni.!. Qurl 11110 oaratt"rhttco onimumo. •1uclb
•ua ...:t"rcna (iduda. in Dlc,, da,·~n\\) 111 •110 woverno, piatt'rno
o ff'Tte, un• notJl d1 rondcnto e cojtrutrivo cnt11•1a~n\\o
1!.Aon.crah,1 t.l■I peo Jdl'hpt"ttorui, tornò diretturr .dlii
c-osit V1edma. dovl' ;"•eva l·ominl·1uM il ~u11 ur,0At<lh1tu
mi.,."9111n.lt1n Orm?J:i maturo d1 ,utni e d, c-11pcrienza. 1nn·bhe
f)<1tuto c
j,tazioru-,.
-ontinu
•e fli1,
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tnroe nII112n\\·'nCcHhC~r' "f:!piurdci7c1.a0ttou
to,•rdzi
m.\\turo
all
per
a
il
Con~re--
pre:n110.
Cooperatori defunti
Sac. Salvatore Rolllna, t in Co,11111.irat• I \\~,i~,·ttrol.
Saterdoh: zelante e Loope:r.ttn-rci anh•ti!'tnn Jclb l•t1ma u-r,,,
ndlJ •u.s lunl{a m1...-.1oni.· di JIU1.utro comumtle c.· dnc-Uore:
-.Jid.ut.1co. form~ iJnumt.:rt.0 \\-olt •ch1cu: ,h .:io\\·.an• 1111c riu
ulre \\'irtlJ rriniane r- \\i\\·iche, ndlo ,.pftno e e.:ol n,1·1otit) di
~an G1u\\'ann1 Bo.st..-u, lh nn ~,-;, ~1n,m1t,....,.1mo c J,·1 «1u~Jc
fc>llabm·ò i:tllR l11trodu~H1Hc ~fel C"Ulto J'l r,tu!Je cml Jc~tu
~olen-n»•1nt.1. "'ubito dup11 IJ canour,,):,17.1une.
kn, Dolt. lclnlo Coffarf, Prdet1<>, Cort•1J?liere di !'i1,11n.
Si ~pt:gUC!\\'U • ..-re.n:imcntt C'Oh\\C' UD i4flth:U patno1rc·.-. '"
,·,t• Roma. ndl.-1 hl'llll cd. «h 8ò anni. \\ ,·t\\;JII Jc1r.ato il suo noml·
a circa un •es,an1enruo ddla
ddla nosrr11 P,uui
pnrna .in •1u.1ht:i di Prrfcuo dt:llr rn, 1mponant1 enti
,t,lli•ne. qu,nJi con,e C-on•'t:ht.Tt' di ~turo, ~cnatnrc Jd
lleJ?no, \\1to Comm.)..f;san ,, In S ir:ilin, t ,ufine come pnano
Sca,crc1nrio Cirncrale dt'lb1 lt1•pubbJit.'l1 C": Scn.ntor~ eh thr1rw.
"\\Ile prechlr~ \\·irtù di uunw pohth:o ~ <li r,.èn'\\J')làrc p,ulr1 Jl
fnm1g.lia., 1-c-ppr cong1unw:c:re- un proronJQ ~ett.M> rtlu.:10-.0
e-d una praUL:.a nnn ost~nr■u. ma arC'rU~ d1,:n,to•;,, c o,-
~t:iintt·. ,Lella •u11 f~de. Di animo mite, 1chicno e:: 1cmphCC',
l.l!lciò onJnquc larl(a- trHcciia di Re p~r ti bt'nc 1>ro(u"o a
rw·n~ m1ini1 •nccil* tr:. uh u,nili e i flu\\Tri. \\ma\\'n <11 1rc-
c1uljis:.timo r1rnor~ S. Gjo,,urttu Uose,, ~ nppre2zu\\·1, l'opera
1,lt•i suoi fi1th, che in lui ,•rievano ,U rrn, A.rC' st1wpr~ l'u-
mico. il cnn,u.:hr-re. il «1•nrru-.o bf'n~fiutur.:. C:001,rr.-tor-c
"•tcsiano cc,n,•tnto e fe-n•c:-nl(", p2rttt1p.:u-a ,·olcntr.-r1 1Ue
maniten.u:10111 ddla YIU aalniana. ,\\ntora '1.Ul lctro J1 rnortr.
rcnsò ~,i t1Uot cari rlUtàrzi Jd • Horun Don R01iro • .-1
Pr,·ncs.tirto, .1 fuvore tkt qu11li presrb a ldmilian di voler
dt"\\·olvere 111 somma dw !'4i tn.rebl~c clovut:9 ~pcnil..:rt• per
m:1nifest.azion1 esrernc e.li c.·or<lostlfo. Il Sismore lo :11\\ d u,.\\
r1~r>rnpl•f'Hto d1 tutto. in,i12n,}c:,lo I CC>llhcrc i fruH1 cfrllie
1ut buonr open,·.
Anton.lo Vacchin.l, N :-Ost•i:= I\\ credi,) d 2.J•lll•l<)f>o.
P1.u1re- t~~ms,,.-r<'. dcdicì) 1rH<"r~unient(" la 1u11 ùut :aliti r.,rni,1:lin
r 11I lavoro, Aliti ~un mnrt1?1 11,t:rena e ..:ri1Hrnn o c.orn·,•rH 1i1utn
I., •ull nrn. litli fo ùi partnuf,.,rc cJnforto t·~1Mis-tcnz., Jt·I h~l,u
a.1,:l('rùotc •~Jit"■ i,mo. Don c:,,,von:ij.
Pieuo Baratti, a :-.,ardo ( Rnr,c,~)
Ili fa midi■ 11ro1onJ.amt:nh' l n~1i.1n0i ..- .1tlt.'7.ion■t.:a II Don
HoiCO e i,lh !1\\18 Oper-u r,rr nnttc~ fr•hhr.ione, n t1r nd
•11l'lfo ti1't10I tli Ilio e 111t1rì dt1po un \\:-otl vurn) ùurnLo no,·c
1lntti. l1'u ,.~111pr,, <'On t ~J1ltJ Ji 11\\·er tlatu ~ DoJJ Ba,,co 11110
c.lt•à ,,Jo1 truli 1 ti coadrntort.· H:.fd.a.t1,1uc, ;\\ttualou:nt1; nd...
I hul,, d~ .\\h<lt"1r.,
Marco e M.arla A.rsil, CC>111uq1. mun, pi:1mente a pochi
1,;1tJrni tir ,t,111ntd runt1 ,l:111 ahru u Pr11:nnnn di Ru.rui,:n.,
I li di"")
\\'ia.eero In lnro olu·e P lt Ull,lll"rnHrn \\'lfU nvlla pn1ticA PIH
..,rupolo'-• 1lt·H11 Fedr e: rtc:-1 culto ddJa nutu~rasa lumeH11.
Furono 1cl1d1,urm cli ,fi.re ~I Si..:nure, nL"lrh.ututu 1lt'l1!
1-'. '\\.t. -\\~ un• dc-Ile fis:lt•· :-;uor \\nua. R1à ,hs:cion.aru
ndl' \\tric, lrl '\\;ord.
Re.gjna Cl'ocetta ved, PcnatJ, ' • Trc·<dla (T\\t,tnn~).
V11J:i;e th (cd1,; ,1\\'11 e d, 1111;-h'~ profond1l, in ,·o~l~mtc: t-' 1ih111-
1iuP.A fetlcha .ti Juvcre, Jn piena dL·di;,innt alla ft1mi11Ji:1 l!'
in fn:nivo amorl· P,t'r tl prn1>t1mo. l).Ua f4':de rr.t:tsl! la rorx l
Ptt ....-ntitkarc: 11 ,--latore- Jdl:I rcrdit.t de, figli, e ndl;a ted~
cro,ò IA •or~c:nh" d.dtc- 11.1~ A'Ìo1c- plu pure per ti dnno Jj
qn tiJ;?-Lio ~llccr,fiur e ll'un., fi1tha Rtl1y:uu1a, ofTertil II O,o
nella FamiM"l111 dr S, <,,, llo-.co. di rui tu lt"mprc atfc1u1~
nL1.u1 Coupt!rntrìi:e
Luigia Ve,ro Scocco ved. lluoso, t a l'ro1.1.olo l\\'enr,i,.\\.
I.a .,\\lii ~c01110,u. 1 h11 ~lt111to , iv<> nmpianto p~rclw «'r.1
•t1m.at.a 4! he:n\\olurft d~ rutu r,er le auc ptcd.tre dou di
mente e d, '- uorc: Rima•ta n·do,, 10 an, or j!lo,·a.nc el,4
nella pnm,, •tucrra ntondu1tc. ai dedfrh fOn l~tle, ..,u:i,:t-Y-:tJ
r1 dt•di zion~ ,1ll'l•ducaz.iont: dei fit,tli. une, de, flUAIJ. l )t,n
/\\meho1 1:hhc l.1 »icia d1 \\'tdrrl! S.1lesi11no
Maria Vittoria. Marfnettl ved. Fogtlanl
\\'11t!ie per •I °'\\u;ux,rc. f('('e un:a mr,ne- s•nl• l.a ~ua rcp~•ntinJ.
acomr,usi. • 1r..- umi d1 dia..unxa d~l IDJlrUc,. ID,..i,. un \\"Uoto
incolma.Lill' 11c.1 .,uoi ba.rnbinJ. !\\bri.1 ,\\l1e1liaLric:r e 01.m HoKo.
dt cui cn, mc.ho devorJ, h tu1.~1Hre.nmnn
Maria Renna, t n Squin~:tno (Le(.n:).
Cnopera:tr11;c ,t.,I r11:28. prop-1:.:h ,i;empr~ ~~an J.:tando ztln l.t
efrvarion~· 111 ~tuia ..\\u111hatn~, a Oon U.01-co ~ ai S1nri
aalni:11ni. li S11tnt,r"C 1•h• chiamata a.I pr<"mio proprio nd
.1.:wrno di Snn l>un,c:nico S.:s,~an. di cui C'n. r.mnto d1.·,·u1a.
Altri C-0operatori defunti
\\ . qu uon-: J or••nr.<1 - ,\\i:nH t.wg1 .. ,.\\l1i1ni ~0:11.1 ... ~\\na..
"''' 1 ,.,.un1,w Becchino C'll'mt.!nlirt.a .. lti:1~ctti T11n -
n, Ho!itu·c·o l"olornhn - t'nr,tr-lHm c~w. di· -,nch.iS-4· - (•h11•r~1
( Ìltlo;epJk -
1'$t0i1:lini Emilio - l>uc~uu .\\.l.Mill v~J.
lkrtdti - (ìu,n h.- Carlo - 011,·uJulh Curula - Gu.1rn.:11
Don ~1h·10 .. M:mzone L.uc1.i ... ~tarLno l>on lq:n11uo
\\ta1ZPTI~ cav. J•,ttro • \\lcrf.1,110 :\\1•n• • t )b~rhoi:cr \\f\\n11 •
Orfii n:n1io Pulmu,~no r,unCett('O • t•c.u·~ C1e,o,1·n11nr1
\\••·•I. (.\\uondlu Picrom l>omcnù.:a • lt,hc-n G1ovnpo;• •
H11lilnl Oiulh1 n.udi P1.:uu - 'l'api·rnlori Tn-.:Sa UCJ,a.uni
- tn.o-::1ni LlllUlll - \\'11111 :\\t,Jrtil Zu1.-:1 Ann;i..

4.8 Page 38

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El CROQAIA t \\'--~
?11,111()11(1/l(/
TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000
Borse da completare
llorsa S. Vergine Ausiliatrice, S. G. Bosco e S. D. Savio,
('. 1;. r., a cura di Roella Agnese (Cuneo) - L. JJ.ooo.
Rorsa Savio Domenico Santo, 11 cura c!el Parroco Cocco
Franc:esco (Sassari) - C,isaki;no M.·U'1a 5000; D. Ma-
gnano Contcmo .zooc - Tot. +2.000.
Borsa S. G. Bosco. protellorc della gloventu, a curn
ùi i,. C. (Cunct.l) - Pastor< Raffaela 2000; Gina Dordi
1ooo - Tot. 8000.
Uorna S. PIO X, m suffrqgio di rrria moglie, a cura di !,fatta
Luigi (Cai.tliari) - Casalt, A. Lucia 500; fenili Antonio
,2.000 • T,,t. 48.750.
Borsa S. C. Bo~co, prqtt:Ju:1 la miti famiglia, a cura ùi
lllattn Giuseppe - L. 35.000.
Borsa S. Domenico Savio, a curu di Nlerialdo-Pesce
711addalena (Savona) - I,. 9000.
Oorsa Santi S..:alesinni, n. cura dl Benone Antomctta-
Coppo (Vercelli) - L. I ,.ooo.
Borsa S. Domenico Savio, u t-i.Jra d1 Cubeta Gius.eppe
(Messina) - L. 45.000.
Brorsn Sur~gno, in onore cli Don FUlppò Rinaldi, per
tnfaiotiva ciel Canonico D. D. B. (Mìhmo) - L. 30.000.
ll9r~• S. Fr:>nccsco d'Assisi, a cura l\\laddalena Ron-
ca~Ha (Torino) - J,. 15.006.
Bor.sa S. Cuore lll Gesù, Maria Ausiliatrice e S. G. Bosco,
w ringrazia111e11lo t ,ruffraglO mie,' defuntì e prn1t,:::io11t
olla mia famiglia, a cura di Laura De Ambro,ì (Vl\\rese)
- L. 20.000.
florsa S. Giovanni Bosco, a cura Bruzzona Giulia ~
Cusira (Alessandria) - L. 40.000.
UorSll s. G. Bosco, t,. g_. r.. a cura di Paola Mtlloni
(Como) - L. 20.000.
Borsa $. Domenico Savlo, p. g. r. t' da ric~·ere, a .cu,ra
di M. G. Giaccone (Palermo) - L. 15.000.
Tiorsa Sca.n:aneUa Enrico. nwestro salesiano, in suffragio
t' ncordo. a. cura del ma.estro Andreu Ft:rraris - Perc1
Frane:csco I z ..ooo - T'ol.. 32.000.
Borsa S. Domenico Savio, protl!ggi i gùwam che ti sr,no
,'ffida1i. a cura di C. G. (Torino) - L. ,+0.500.
Borsa Sacerdote missionario. a ètmt di J3occ1oli Maria
(Torino) - L. 10.000.
Borsa Santi Sale!liani, prtgatt per i m,i!i curi vid e d,j,11,t,,
a cura ùi Lina Pucci (Lucca) - L. 10.000.
Borsa S. Giovanni Bo§co. in memorin dei. genitnn del
Com111-. Luigi Amditi (Torino\\ - L. 20.000.
Jlorsa S. G. Bosco, esaudiscimi, a cura di l'. :.\\fonti (Mi-
lano) - L. 10.000.
llor,-a S, Cuor,: dl Gesù, profl'.ll/fl la miti Jm11ig/in, a c11ra
del dott• .Edoardo e Rina Valli (Pamittl - L. :,4.000.
flor~a S. Giovanni Bosco, a cura di L. P. (Torino\\ -
L. -..5.000.
Tiorsa SS. Nome di Gesù, a cura di Chirdo Francesco
(Er1na) - L. ,o.ooo.
Borsa S. G. lJosco_. per /a ctmt.1ttrs10ne dl mio man'to, a
cura di P. B. S. (Adrano-Catania) - L. zo.ooo.
Borsa S. Cuore cli Gesù, Maria Auslllatrice e S. G. Bo-
~eo. aiutate i ndei cari e t()ucedeJ.e la J!Tfl-,t1a sorp,rata.
a cura cli Elvira v1:d. F. (Tonno) vers. 10.000.
Um:sa S. Maria Ausiliatrice e S. G. Bosco, ;,mod,iamo
>11luto e lavoro, a èura di Gianna, Aldo Torr,ano (lVIi-
lano) - 1Q vcrs. 5000.
Borsa S. Giovanni Bosco e S. D. Savio, proteggete 11oslro
figli", a curadella famiglia F,•rraro (T()rino)- vers. io.ç,oo,
Borsa S. Antonio di J'adova. a cura del dott. Pan1n1
Carlo (Imperia) - L. 41.415.
Bol"la S. Vergine di Monte Berico (Vlccnza). a cura di
° Roberti Maria - 1 vers. L. 10.000.
Borsa SS. Maria A1JS!lià1rlcc, S. G. Bosco e Don Filippo
Rinaldi, in ringraz;a.mr11to t- .sFctmd,, lt intmztmn di R;ta
Uicuveri (Venezia) - L. 32.000.
Borsn S. Cuore, Maria Ausiliatrice e Don Bosco1 ;,, rin-
):.-'Tfl.;;;imntntn e pt!t ott~11ttr'l! prol't:sicme, a cura d_j Giusep-
r,ina Bonamore (:.\\1ilano) - , ,,ers. 10.000.
B◊rsa S. Francesco cli Sales (4•\\ Tac.e.a Pier Angdl'
ro.ooo - 1'òt. 10.850.
Tiorsa S. Giovanni Bosco, ammae.strnm, ed nssùtu,1,, o
curn di Sira Tabo.nclli (Roma) - L. 24.000.
Aot;sn S. Domenico &wio, f)rQte;;;gi Pier(> e i suoi rfTTt,
a ~ura d1 M. F.. (Cuneo) - L. 39.200.
Borsa S, G. B9sco e S. Domenico Savio, in s"JTragw d1!1
defunti della famiglia Filip{>e5chi- ll,roite (Fir~nze)
l,. 1f>,ooo.
Borsa Savio DomenJco Santo, pe,r bor.sa antlblasfemn,
• cura di G. B. ('T'orino) - L. 22.000.
Borsa S. Cuore dl Mar-ia. proteggi l'ltalia e la nùa fa-
miglia, a cura di Pestefanìs Francesco - :\\1ontaldo
(Cuneo) - L. 25.000.
florsa S. Cuore cli Gesù, Maria Ausllla1rlce e Don 13-0st'o,
a cura di A. M. Coop. Salesiana (Torino) - L. 10.000.
Borsa S. Domenico Savio, perd1è henedim e frrcrfo guti-
u, rin• mia rara 111am111a, a c11ra di Elis<1 Nfelloni (Como) -
L. :zo.ooo.
Uorsa SS. TrinJtà, Maria Ausiliatrice o S. G. Bosco, li
cura di Print'ipc Giovanna (Fogl(ia) - P,:llt-i;rino Raf-
faella to.ooo - L. +o.ooo.
Borsa Savio Domenico Santo, accordami sempre la ,ua
protezione, a cura di E. P. (Casnta) - Anna Clauscr
15.000 - L. 46.000.
T!(irsa S. Giovanni Bosco, a cura di N. :--:. 13im1ago (l\\-1i-
lann) - c\\nna Clauser 10.000 - L. 48,000.
Ilorsa S. Cu9re cli Gesù e S. Luigi, • cura della com.sa
Arnaldi H•lme Eleonora (Genova) - L. 40.000.
llorsa Slccarcli Sisto e Rooato, u cura di Mario Gm ('l'o-
rino) - [,. 30.000.
Tiorsa S. Giovanni Bosco, a cura di Ruschena Oanidc
e Virginrn (Alessandna) - L. 10.000.
Horsa S. Domenico Savio, a cura dc11e D,an1e Patroncs~--c
di Maria Ausiliatrice (Varese) - Corra<l, :\\1aria Casti-
nelli 4000 - L. 32.,oo.
Borsa S. G. Bosco, assistici, a cura dì Ada &rnnello-
Praccacreta (Campobasso) - L. 25.000.
Borsa S. Cuore dl Gesù e S. G. Bosco, a cura dd dott.
Pauiz1,i Carlo (lmp~ria) - L. ,+8.105.
Ilvrsa S. Cuore di Gesù, S. Cuore di llfarla e S. G. Ilo-
-SCO, ,'n ,s,rffrr1giu del marito ~ per rice-r~re u11a gra~1a,
a cura cl.i Costaotini Cecilia (Ascoli Piceno) - L. 15.000.
florsa S. Teresina del B. G. (Pampa} - Panizzi tloll.
Carlo 5000 - L. 11.703.
Borsa S. Rita da Cascia, a curn di Bàstaroli Costan,,a.
Maria Ferrnri ,•ed. Gemella 2.5.000 - I.. ~11.873.
Borsa S. Cuore dl Oesil o S. Cuore lntmacola10 di .ì\\fa-
ria, a c~,rn ùi N. N. (Snnru Lu.s~urgiu Cagliari) - Fa-
m(l(h11 1\\lndaJu 35 . 000 - 1.. 40.000.
(co,1:ì111u1)
,o AUTOJUZZAZTONE DEL TJUIW~ALT' or T ORl'.':'0 t~ OATA
f'"EBfSlif\\l() ICH{), NU1'r1FRO -}OJ - C.'ON Ai'f'RO\\',\\Zl()NF. tCC'L&.tAST!CA
OIIH::"l"rOH.E l\\~SPONSAlllLF.: SAC. Oc)TT. PIETRO Z.T·'.JUUNO, vn. 1.1.ARtA AUS1t.TATR1Cli 32. 'fOTUSO {71--1) - OFflCINE Ult '.\\PICHR SET

4.9 Page 39

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4.10 Page 40

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P. ROBERT CLAUDE S. J.
ATTUALITÀ O PIER GO~GIO FRASSATI
TRADUZIONE DI M. BELTRAMO CEPPI
Pagine 183, con illustrazion i, copertina plastificata
L. 600
per ord;nezioni
rivol~e,si s/lo
se. c1~r
EDITR,CE
TERMAZIO ._r
TORINO
CORSO REGINA MARGHERITA 176
c. c.P. 2/171
Lo scopo di questo libro, giunto in Francia alla 1er1..a edizione e tradotto in
spagnolo e inglese, non è quello dj realizzare un semplice pnnçgirico. Esso vuole
rievocare, in modo cordjale e attraverso mille fatti concreti, la luce morale d if-
fusa da Pier Giorgio Prassati, la cui vita rcnli7//.Ò In bellissima preghiera di Ca-
terina Mansfit-ld: , Gesù fammi simile u un cristallo, affinchè la tua lm:e brilli
nttraverso tìH! ».
Pier Giorgio Frassati trent'anni dopo la sua morte e nonostante gli scompigli
de.Ila guerra l' del dopoguerra è ancora sempre un ti:ascinntorc, vicino e nt-
tualc, per la gioventù della nostra inquit:1a e1>oca t1lomica.
BOLLETTINO SALESIANO
PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI SAN G IOVANNI BOSCO
Dlre:r:ione: via Maria Ausiliatrice, 32 • Torino - Telefono 22-117
Al l " del mese: per i Cooperatori e le Cooperatrici Slllesiane
Al l 5 del mese: per i Dirigenti della Pia Unione
Si invia gratuitamente. Spedizione in abbonamento postale. Gruppo 2•
*Facciamo noto ai benemeriti Cooperatori e alle be nemerite Cooperatrici
che le Opere Salesiane hanno il Conto Corrente Postale con il numero 2-1355 (Torino)
sollo 111 denominazione: Direzione Generale Opere di Don Bosco - Torino 714
Ognuno pu6 valersene c;.on rìiparmio dì .spese, nell'Inviare le proprie offerle,
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