Bollettino_Salesiano_194011


Bollettino_Salesiano_194011

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1!.<llzlona r11lo11a aN:Onclo le preocrlz1oni minb;h.-..i.>ll.
o
NOVEl\\lllRI:: 1940-xi.: Sptdl:i. In abbonamento pOSlale Gl'uppo J

1.2 Page 2

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l'f,RIODICO ME!\\.
tilLE PER I C.OO•
l'HRATOJU OELLE
OPERE E ~IISSJO:-,il
DI s. c10. nosc:o
BOllET~flNO
SJ\\lESJ J\\1'1 O
Anno l xrv - :-:. 11
I" NOVEMBRE
1940 - XIX
SOMMARIO: t..a Comunione dcJ Sanai. - In ramJC-lla: t1alh1, Areenllna. - S. Giovanni BOliCO e la Compagnia di
Gesù. • Leuua di D. Clullvo al ,ilovaru. - Il pj)rsonalc detl'Or.uorlo Festivo (ro11tì111,n) Il « Catechismo Sale•
Blano Dalle noscre Mlulonl: Giappone, Conio Belga, Neqoloelo. • Crociai• missionarha
La Comunione dei Santi.
Uno dei dogmi più consolanti ddla nostra
Fede è senza dubbio quello della Comunione
dei Santi, che noi professiamo esplicitamente
nel Credo coUe parole: Credr, nella Co1111111io11e
dei santi. San Paolo lo i1Justrt1 molto bcnt: col
paragone del corpo e delle memhra: llulh
scrive nella sua lettera ai Romani, capo XJl,
versetto 5
z1111t111 corpus s1111111s in Christ11,
.•i11guli alltl'm altt·r alterius mrmhra: \\Iolt1
come siamo, noi formiamo un sol corpo in
Cristo, e, pei rapporti reciproci, siamo mem-
bri gli uni degli alcri ,. Bellissima imagine
di Uil:.I rea'tà ancor più splendida.
La sam,1 Chiesa cauolicu comprende in-
fatti non solo tutti i çristiani validamente bat-
•ezzati che le sono fedeli nel corso della vien
terrena, ma anche quelli cht· hanno g1ÌI rag-
giunto la patria hcata in Paradiso e quelli
che stanno ancora espiando la loro pena in
Puq~atono Per questo la si distingue in Chiesa
militante, Chiesa trionfante, e Chicsa pur-
gante. :\\la, grazie al ,·1ncolo dt:lla carità, cioè
dell'amor di Dio, e della comune vita sopran-
naturale, pur essendo tanti, 1101 fonmamo un
solo corpo, un corpo mistico ma reale, di cui
~ostro Signore Gesù Cristo è il capo 1: noi
siamo le membra. E, come nel corpo umano
OJ.:'ni membro gode della vitalità di tutto l'or-
ganL'Ullo e coopera, per parte sua, al benesscrn
<lei resto: così noi godiamo, ciascuno p1:r conto
nostro, del bene di tutto il corpo mistico, e
cooperiamo, ciascuno per conto nostro, al hene
di 1utti gli altri membri. Sicchè ogni atto buono
dc, singoli fedeli giova a tulta quanta la
Chiesa, ridonda a gloria da Dio e a beneficio
d1 tutti i cristtani, eccetto i ù:mnati.
Questa verità dovrebbe infcr\\"Orarci a molti-
plicare il più possibile le nostre open: buone,
pl·r concorn·re al bem~ comune di tutta la Chiesa,
che è la J!:lorìa di Dio e la partecipazione dei
fedeli alla vita cd alla folicatil di,·ina, come ar-
pa.re analizzando anche solo schemati<..imcnti·
i rapporti che corrono, per la comunione du
Santi, tn1 la Chiesa militante, la Chiesa pur-
gante e la Chiesa trionfante. Per questo su-
blime mistero: 1) tutti i mcmhri della Clùes.1
godono c.lella divina assistenza della SS. Tri-
nità e della persona di Cristo in particolare.
noochè degli in,.Jfahili doni di,ini c.11 gr.i.zu
e di gloria; 2) tutti i mcmhn della Chiesa a
loro volta offrono alla RS. Tr1111tà, cc.I alla pcr-
scma di Cristo in particolare, lodi, ringm-
ziamenti e pregluae: 3) i Santi e gli Ane:d
del Cidn mrerc,_•,hmo per I fedeli della terra
e per le :tnime del Purgatorio: 4) i fodd1 ddla
terra rimlgono preghiere ai Santi ed ae:li .\\n-
~eli dd Ciclo e fanno suffrn~i - olfrna d1
prcghiae, opere S(idd1$fattor11:, induJg,.nze -
per le anime del Purgatorio: 5) le anime del
Purgatorio pregano per i fodeli della terra.
Cosa trionfa nella Chiesa quella carità che è
vincolo ti, perfezione e che tende a suhlimar
tutti nella gloria con Dio per l'eternità. Sc
ne escludono ,·olontariamcntc soltanto I pec-
catori ostinati che vanno alla perdizione. Rin-
graziamo pcrtanto l<ldio di awrci forti cristiani
e procuriamo di essere tigli devoti tiella santa
Chiesa. ,\\namiamoci al massimo fcrvon. nel
rendere il culto do\\'uto a D10, a ~- 8. G,...,,ù
Cristo, alla Deata \\'ergine, a~li Angeli l'd ai
~anti; e siamo gcntrosi nd for suffragi pt·r
k aairn,.: del Pur~torio. Le ricordiamo in
modo particolare in questo m~·se <li no,cmbr,:
che si oprc colla fc!lta dc:1 Santi ,: continua
colla pietosa memoria <leì morti.
La Chiesa ci 111v1ta a prndigart: la nostra
carità a tutti i fedeli ùciuntt; ma se c1 sono
anime che in qut·sti tempi nu:rita.no più co-
piosi sulTragi sono le anime dea 1w~m cara
Caduti in guerra.
243

1.3 Page 3

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La risurrezione dei corpi.
ì\\Tcntrc nei cuon è un'anclito ùi pace e per
l'an:1 fOfl fremiti cJi victoria, attcstiarno la nostra
gratitudine a quanti per l'una e: per l'altra han
dato o danno la Yita. ~oi sappiamo, e cc lo ripete
la Chie"a nella \\fessa dei defunti, che la morte
non toglie ai fedeli la ,·ita; la 11111t.1 soltanto:
Tuis, nim jidclilms, Domi11,, t·1t<1 111ut<1tur 11011 tol-
lit11r. E ,-e ci raccapriccia lo scempio ùi tanti po-
nri corpi umani, straziati, dispersi, pul~crizzati
o volauli1,zat1 d.u moderni ordigni ùi distru-
zione, ravviviamo la nostra fede: anch'cs~i, no-
nostank le mille trasformazìoni ùella materia,
saranno un ~1urno risuscitati ùall'nnnipotcnza
del Crt·atorc in tutta la pcrfc•zionc della loro
costituzione o~.mica. a somiglianza del corpn
'.!lorioso ùi Cristo risorto, per qucll'eternicà
beata per cui vennero creati cd infonnati di
un'anima spirituale cd immortale. f' il ~r.m
mistero cnnfc.:rmato dalla rìvdaziont· Ùl Xostro
Signore che disse: lo so110 la 11s11rr,:J1r,11r e fa
t·it(I; riti crtdt• in 1111', <mrlu dupr1 1/JrJrte •i:ivrà,
t' dri t·h•r e crede i11 mr llfJ/1 111m·irtì III eftnw
(T'w,g. di S. G10,., XI. 25). l~ il ~ran mistero
:unpiamentc 1ll11,;trato d.all'.\\postnlo S. Paolo
nelle i-uc lettere e sintctiz;,.ato nella primii' ai
Corinti con queste testu.1li parole: Fratelli,
ceco io \\ i rivelo un mistero: ris()rgc.:rcmo n:-
ramence tutti, ma nori tulti sarcrnn cambiati.
1n un momento, in un batter d'occluo, al suono
dell'ultima tromba; poichè !\\uoncrà la trnmba
i:d i morti risusciteranno inwrrotti, e noi sa-
remo trai.formati. Poichè bisogna che questo
corpo rnrn1ttihilc rivesta l'incorntttih1lità, e eh<'
questo cm-po monale ri, csta l'immonalità. E
tJU3n<lo questo corpo mortale si sarà rivcsti-to
dell'immortalità, allora si a,·wrerà la parola
che e scritta: " La morte è stata assorhila
nella , 1lloria "». (1 Cm. X\\').
Sarì1 il trionfo completo di Cristo su tutti
~li uomini e su tulte le cose, ~ulle , icende del
tempo e pcrlin sulla mork, per l'eternità.
\\'cntà ben rnnsolantr! lddin, che nel piano
meravii.dio~o della crca7ione ha fuw nl'll'uomo
lo ~riritn e la materia e nc ha fatto l'anello di
congiunzione tr.i il mondo materiale t• il mondo
~pmtuak·, ci ha predestinati alla immortahtà
cd alla vita eterna in corpo l'U nnima. Sicchè
l'immort11litl1 dell'anima e la ri~urrvzionc dei
corpi e cena per tutti. \\'aricrù peri', lo stato,
la forma d1 , ita nell'etermtà, sn·nndochè mor-
n·mo cristianamcnk o nn: in Pr.tzia o in di-
'-J.!r.1zi.1 di Dio. Pcrchc il Signor._. ci la.~cia
l'uso rnmph:to della nostra libertà. Soccorren-
doci di tutte lc e-rai:ic d, <.·ui ahhiarno hiso-
gn'>, t·i lasci.i sempre arhttrt della sedia della
nostra fdirità od infclic.:1t.1 eterna.
Trt:mt·nda realtà che, mentre ci fa consci
della responsabilità che assumiamo colla no-
st r:i condotta di fronte al giudiiio divino e ci
fa comprendere la ncce,;,;it,1 del Purgatorio
pc:r purificarci di ogni neo di colpa e farci
dcl{ni della bc,nitudinc etcm,1, dt:vc ,>pronarci
ad esser larghi di suffragi per le po,·erc anime
che vi scontano la loro pena in attesa del Ciclo.
E dnc pur prt!Occuparci di , i, ere e morire in
grazia di Dio per sfuggire noi stcsc;i l'ctemacon-
dann.1 richiesca dal peccatu morrnlc, e ridurre al
minimo h, pena del Purgatorio richiesta ù.tl
peccato veniale dclìheraw e dalla commutaiio11e
della pena eterna dopo il perdono dei peccali
mortali.
L'atto di contrizione perfetta.
Per <Jllt-Sto, vorremmo r.1ccomandare, a con~
elusione dei salutari I i. hiami, l'abitudine di
far hene e sovente l'r1tto ,li rn11l1i:::io11e perfetta.
L'atto di mntrizionc, o d1 dolore perfetto,
è un gran s<•greto di fronte alle sorprese delh
morte: poichè, quando dovessimo morire scnia
poS$ihilità di confessarci, supplisce alla stess,1
t.·onlc.-ssinnc. E pcrchè sia rerf..:uo basta che
il motivo del nostro dolore sia unicamente
lJUdlo di aver offeso la bontà e l'amore infi-
nito <li Dio che: è ~iunto lino ,tlla pa.s<iÌOne
e morte di ~ostro Signor Ge:;u Cristo. È
ciò cht: noi esprimiamo colle prime parole
dcli'rllto d1 dolore dd piccolo Catechismo:
1/ir, Dir,, mi pento co11 111/10 il mo,t dei mir•i
pra(l/1 e li odifl e dttl'rto comt' 'iff1•w della t·o-
;tra 111u1"St,ì i11/ì11ita, caew11e dr/la morte dt"l ,·o-
>lru di,:i11 Figliuolo Ce.ri~.
,\\la la ~ua essenza :.ta ndla disposizione del
cuore, !\\i_g:hè, quand'anche non potessimo pro-
nunc1.1rc questa formula, basta un palpito
:;incero del nostro cuore eh~· si penta dei p~·c-
cati perch(> sono offcs:'l di Diu, hontà e miseri-
cordia e amore infinito, per dare ,1I nostro do-
lore la perfezione richiesta. Giova fare que-
st'ano, il piu ferrnrnsamentc possibile, ogni
st•ra prima d'andare a nposo, in tutti i pericoli,
<:d OJ:niquah-olta ci capit,1 di commettere un
pccc:t111 mortale ~ non ahhiamo subito la co-
modità di confcssan:.i; perchi: st:hbcnc, in que-
st 'ul11mo caso, non sopr,1\\'venendo la morte, ci
re~t1 l'ohhligo di confcss,1rc<.!nc .11 più presto, ci
J1spn111amo almeno col cuort' alla misericordia
di, ina '-11:1 qùindi qut"l>lO il frutto pratico dd
ricordo dd Jogma dc.:l)a Cnmun:one dei Santi,
della k~ta di Ognissanti e del ;\\lese de, morti.
Cosi, nwntrt: tendiamo alla villoria che , aie il
s.1critici,, dei nostri so!<l,lli di terra, d1 aria e
di tnarc, t.·1 assicureremo nnche l.1 suprema
, ittoria suIla morte per !\\·terna fclic-it.à.

1.4 Page 4

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IN FAMIGLIA
Il Museo Biblico del Pontificio Ateneo
Salesiano.
.\\hhiamo prcscnlalu nd numero preceùcntc
il noslro Ateneo Pontiftcìo. Diciamo ora qual-
che cosa ai nostri CoopcrJtori <lei pn·zios1s-
simo lluseo Bihlu·o re.1l1zzato dal no~lro vc-
ncnuo Rett•>r ;\\laJ?~Ìorc colla c;1rJttcnstica
sua genialità e tenacia di volontà c<l affidato
alla direzione dd paziente raccoglitore, il no-
stro confratdlo Libanese J>. Giorem Scialhuh.
Fu inaugurato .11la fìnt <lcll'anno scolastico
1938-39, alla presenza dt Sua fan. il Cardin:tl
\\'inccnzn La Puma, Protdtorc dt·lla Soc1etù
Salc~iana e tlell' Is tituto ddle Fil!hc ùi :\\Ltria
.\\us ilia tricc; ma continuò 1<l arrìcc hir.-i di ma-
tt•1 iak• archcul11gico fino ad acl111istare un
aspclln nuovo e quasi completo.
L'ampio salone è intani pieno :teppo d1
oir~cu I accurnt mente ordinati ndk sini:ok
,•ctrinc e c'è solo da dolersi che k condizioni
attuali e la tirannia dello :;pazio nnn pcnnct-
t.inu per ora uno sviluppo ulteriore Per ap-
prezzarlo adt·guatamt•nH:, il ,1s1tat,1re deve
naruralmente 1cncr prt·sentc lo Sl'opo per cm
fu idc:1to cd allestito. l i Ri.:ltor l\\fa~giore in-
tese arricchire il Pontiticio \\ tc:neo Sak-siano
ù1 un sussidio didattKn di pnm'urdine, p1:r
lo stutho della ~ac:ra i--c:rrttura.
Scopo quindi c,mincntcmente pratico, che
pcrò non impedì la prclcr1:n:ta del materiale
archeologico aulcntico, lJllan<lo lo si )'lCllt' ot-
tt:m·rc, sulle riproduzioni.
Gli usi e I costumi c.ldlo rcrrn Santa, siu
41nc1 lt·rnpi che precedcncro la \\'enuta del 1ks-
sia, d1c al tempo ùella venuta del Sah·aton:,
sono per distanze d1 luo~o e d1 scc11l1, e per la
divcr~tlÌI dell'indole di quella stirpe, così lon-
tani d,1i nostri, che la Snl·ra Scrittura rim ne
molti.- \\'ohe, a causa dei ~rticolari, poco m-
telli~ib1h.:. Occorre qumdi uno studio supple-
mcntnrc ncll'cseircsi del sacro testo. Questo
st1td1n lo si puil çertaml·ntc condurre su au-
tori e su lihri che ogJ!iJi non mancano; ma
una raccolta .1hbondantc di mat~nalc archc-
olo_E:ico , aie mollo piu di una semplice de-
scrizione, non l>Cmpre chiara, o di una ripm-
<lur.ionc a stampa.
\\llestito quine.li per far amare 1tli studi i;:i.
cri e in particolan· la Storia Sacra, il ì\\lusco,
anche in ordine alla diù,lltica catechistica, si
prl-s1:nta oggi t·omc uno dei pochi del qcnerc
dw t·~istono in Italia.
,\\nchc in questo il no.:.tro Rt:ttor :\\ laqgicm:
ha voluto seguire l'esempio del nostro t;amo
fondatore Don BQ.Sco, eh-.:. quando compose
il testo divulgat1~irno della Storia S,1cra, , i
ag~iunsc l'appendice del <lizionarictto <lt·i vo-
caboli che riguardano la gl·ugrafìa della Terra
Santa e 1tli utlìei e i riu rclieiosi <lei popolo
elt:tl<> .
l numerosi visitatori della l\\Tustra Catc-
chistic.t. inaueurat.l nel mul!~io ultimo scorso
nell'l,-,tituto Interna7.ionalc L). Bosco. sede
del nostro .\\tcnen Pomilìcm per le F:1rnltà di
Teologia e di Diritto Canonico, poterono vi-
sitare anche il :\\l usco, e rimasero stupiti fin
dalle pr1mc Vl'tnn1:, nelle quali in ordine cro-
nologico sono d1spnstl' fotr1gr.1lic, OJ?\\ll'lll, mo-
nete ccc nomi11a11 net ::ìa1111 \\ a11gcli, in modu
<la pokr rit·ostru1rl atm1nrso quella doc·umcn-
taziom· hllta la \\'ita puhhhc.1 di Gesu, \\ ·or-
rcrnmn uffrir, ai nol>tri CooptralOn una ùc-
scr1zu1111; partic·olareggiata; m,i dohhiamo li-
m11arc·1 ad un cenno som1m1rio.
\\ a sl·gnalat 1 .mzuuuo unJ racco lt,1 complet.1
th .:.1h1..i pales11nc;si inh.:res.,anli!>Sima fll'r gli
studiosi delle ci\\'ilù prci:-toriclw
Ln ricco reparto è dcdirnto alla nv1ltà ha-
hìlonl·sc. ntitJ, :;11mera, con So tavolcllc cu-
nt·ifom11, c1lin,lri i:cc.
Interessantissima la rncc,,lt,1 dt vn~i dt ter-
racotta (c,tlici, tani:, lm/h.d, 11nfurc) dell'epoca
dei hrom:n. del ferro, l'CC
Ben pre~ental,1 la fauna l" la flui a hahilo-
11c;;c 1. palcslints, , eh strnmcnu 11111s1calt
menzio11.11i nella S. Scrittur,1; una lwlla rac-
colta d1 ,dri fcn ci dai colori iridescenti, ed
un grande as.-,nrtinwnto di lampade l"Jnanee.
ebree, cristiane.
La u:n,1.a <lei putriarcht Abramo, Isacco,
Giacohhc, ricostruita fcùclmentc, tras.p11rta
mùictro a quei secoli remota lanto in anutcs1
colìa ci, ilta moderna, e rinc·a colla semplicita
dei coswm1, pro!ipellive pi,1m· e ripnsami.
Il s1clo, il denaro <li Ci11d.1, l'oholo della
vedo\\'a rievoca1111 nei , i.,1taturi ricordi quanto
mai sal11t,1n, mcntn• richi,unano all:i hcnefi-
cenza, .illu fedeltà, cd alla retta inttm:ionc.
Lc fìlattl'rte e la m~suru spronano .111'os-
scr\\'3nza della lcgL:l' di Oin in sptrito e n-rità.
i\\umcros, c1meh, amuleti, cornusuhi. spec-
chi !:'.CC. eompleuno il quadro dell;i Yita d'al-
lora.
La J11cumentnz1one palcncratìca ha un \\'a-
lore straordinario: ci son due rotoli dd Pen-
tateuco scritti a mano su pdlc, che rirnnn-
tano a ç1rca 5 Sl'Coli e mezzo :uldieuo. E poi
il Pentateuco samaritano, m.inoscritlo; la ri-
produzione foto~rafica del Codice Sinaitico;
la Pl,~Cittn, parte rnanoscnu.i e pane ~tam-

1.5 Page 5

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paw; le bihhie, ebraica, armena, araba, abis-
~ina, col 1ulm11d gerosolimitano; e <lue corani
m:moscritt, di sene secoli fa.
La \\ i!:ita Jet so=o sal·crdotc trasporta
quasi instin1ivamente, col pl·nsicro, alla festa
ddl'cspi.1zionc e si vedono ricostruiu I riti e
ie cerimonie \\"Cncrandc dell'antico patto. Pc-
nt:trJndo nl'i cortili dd tempio, sulla fedele
rirostruiione, par di sentire il poderoso coro
<lei c.intnri, il chiassoso vociferare <lei sacri-
ficatori cd il "iavai dei leviti.
f: curÌMO e quanto mai csprcssi,•o ~•atteg-
giamento e lo sguardo del fariseo che fiero e
pieno di mill:mtcria squadra i 1,acn libri.
Attirano ancora in particolare l'attenzione:
due ossuari, Jd tempo dei \\laccahci; due fomi
e<l un molino; varie collam• di pietre incise,
-<ratutttc, frecce, aghi, spilli di hronzo. uno
séenro in pietra, un franum nto d1 diadema,
crogiuoli, pesi, t:d un mosaico con i~crizionc
in fcnit·io, pro\\"~·nien1e Ja Sm·da, montagna
dei Dru~i; un trofeo di ahni l'd \\IOa granata
in maiolica durissima dcstinnt:1 al fuoco greco.
E.;atui è la riproduzione del talc.:mo autentico
G..:ro~olim1tano che si tro\\'a a Sam'Anna dei
Padri Bianchi. e quella d'una t.-asa di :--:azarerh
presa dallo stesso museo. Ci son dei mano-
scritti chraici non antichi, ma prq~cvoli per
l'elc,::;1nza della calligrafia e ùclla p,·rgamena;
,·,1ri vasi e anfore di Cipro, cd un vasellame
di prcg-io dell'epoca araha nn111istato dagli
mwi fatti nel palazzo di I larun-El-Raschid
a Racca.
kcurntissimi plasuc1 riproducono la ciuà
Santa anti<:a, la f'ia Crucis, il mosaico di
:\\l:ldaha e soprattutto il l>l'polcm di :--osrro
Signore ,..crnn<lo la scuola l\\'lkscn e france-e.
Questi sonn ,;cz1onati e moc;trJno chiaramente
come doVl·vn muoversi la grossa pietra rotonda
che chiudeva il sepolcro, mentre interna-
mente hisciano vedere il loculo in cui ,·enne
deposto il corpo di )l;ostro Signore.
l ·nrr piccola testa in terra cotta del vitello di
lktcl, e diversi: forme di mcensieri traspor-
tano ai luoghi alti della Palcstin.t, dove gl'Israc-
liti olfrhano sacrifizi, nonostante i riperuti
richiami e le minacc<.' <lei Profeti.
li umo poi è docum1:ntato çon un pa~o
hiblico in italiano e in latino.
Sicchi: i vi.;icatori che hanno un po' di fami-
liaritJ con lo studio della Stona Sacra si sen-
tono ambientare; ed i semplici fi:deli che frc.:-
<1111•nt,ù11) li: spiegazioni dèl Santo \\'angelo e la
scuola eh Religione s1 danno maggior ragione
delle fil{ure, delle parabole e dl'I simboli del
sacro testo. Gli studiosi n:nuralmt:nte si tro-
,·ano di fronte ad un Ycm lcsoro di singolare
r:irità e valore.
1 nostri Cappellani m ilitari.
hn tlall'iniiio della guerra, i nostri C'onfra-
tclli richiumati sono corsi volcnllcn sui diversi
fronti di Europa a prestare il sacro ministero
alli: 1ruppc.: nei reggimrnti, rwgli ospedali e sui
trcm attre;,.;,.ati. E tulll hanno incontrato Jc più
:itfcttuo~ acco~lienze Ù.11?li uffkiah e tra i sol-
dati. Dalle lettm:chc in\\'Ìano al Rcttor "\\laegiorc
rilcv1,11no le grandi consolaziom che provano
nel prodigare il ministero sacl·rdm.alc in mezzo
ad anime che sentono profonù.1111t•11tc la gr.a1-ia
di Dio e danno magnifico !'.penacolo, nel com-
pimento Jt•I dovere, ùi uno spirito sopranna-
tur.tlc e di un fervore ù, pÌl:l.ì c.:nstiana che li
:mhlÌma.
Attualmente, nella sola nostra Italia. pre:;tano
sen i1.io come Cappellani militari hen 38 Sa-
lcsiam. In CirenatQ poi sono impi:gnati tum 1
no,nri Parroci e Confratelli di Dcma, Ileda,
Littoria, Battisti, Circne, Luigi di Savoia,
Barcellon11 (1\\lo..,,ina). • I glo,anJ dcll'Oralorio con la toro frequ~n~:1 c:antano Il mlellorc, rtt1tt1 :1 Don Bo,;c,o,

1.6 Page 6

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ARGENTINA - Comodoro Rivadavia - Inaugurazione delle nuove Scuole Professionali Salesiane.
2 +7

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Luigi Razza, Apollonià, Berta, Tobruk, Bar- !onne ad esaltare la nuova Opera Salesiana
dia, col Yicario Apostolico di Derna S. E. che deve la sua realizzazione all'aiuto dei Coo-
\\ lons. Lucato.
peratori e specialmente dcli'Amminislrazionc
Li raccomandiamo in modo particolare, in- Autonoma Argentina denominata ) acimit-11-
sieme a tutti gli altri Salesiani e FigLe di tns Petroliferos Fiscales. È una gloria dei no-
l\\laria Ausiliatrice che si trovano in zone di stri missionari l'aver preparato l'ambienti! e
guerra o di operazioni, alle preghiere dei no- il personale direttivo per un'opera di previ-
stri Cooperatori pcrchè possano compiere la denza sociale e patriottica cbe va tutta a be-
loro missione di assistenza spirituale con tutto naficio dei figli delle migliaia di operai impie-
lo spirito di S. Giovanni Bosco per il bene gati nelle miniere petrolifere dì quella isolata
delle anime di tanti figliuoli doppiamcnre cari. e lontana regione. I braccianti e gli opl'rai
vedono orm:ii assicurato l'avvenire delle. loro
Sasso di Bordighera - La protezione di famiglie e dei loro !igliuoh. E si tratta di una
S. Giovanni Bosco.
popolazione non indifferente, occupata nello
sfruttamento di un bacino petrolifero che pl'T
In occasione del suo giul>ilco d'oro sacer- un pendio di oltre 500.000 kmq , dai piedi <ldle
dotale i parrocchiani hanno donato al Par- Cordigliere all'Oceano Atlantico, da nord a sut.l,
roco Don R:isso Felice, per la chic.-.a, una ha già in efficienza più di 2000 pozzi. li ren-
statua <li San Giovanni Bost'fJ che il festeg- dimento giornaliero di oro nem non arriva
giato benedisse il 2 giugno u. s. e la ancora ai 4000 metri cubi al giorno; ma e rego-
popolazione portl, in processione per le vie lare, e promette immensamente per l'avvt!nirc.
1h:I paese. lnlervenue numerosa folla anche L'industria ha una fucina elettril·a di 25.000
dni paesi vicini, il Podestà cd il St.-grctario kw. che fornisce luce cd energia a tuue le
Politico di Bordighera e numeroso clero. Il oflì.cine cd è servita da una llotta cli oltre
Parroco Ahhate di Bordighera, in due fervidi 133,000 tonn. pd trasporti di mar<:, oltre ad
discorsi, esalti> la grande -rigura di Don Rm~co innumerevoli veicoli motorizzati pei t rasp<Jli
e la popolazione, che ha una venerazione cn- di terra. La distribuzione del gas naturale e
tusia::ita pd Santo, d1 concerto col, Parroco, dell'energia elettrica si fa 111 una estensione
stabilì ili celebrarne tutti gli anni la fe!-ta. li con!<iùcrevole ed ininterrotta t·voluzionc.
Santo non tardi, a far sentire la sua prote- D1 fronte a tali proporzioni era quanto mai
zione. Scoppiata la guerra e venuto l'ordine prudente l'organizzazione dì un Ì!<tituto tec-
J.i evacUJtZione, il paese fu ahbandonato. J\\la 1ùco per preparnre glì operai specializzati. ,
per poco, perche, dopo circa dieci giorni, Le aspirv.iont dei Salesiani della prima
wtti tornarono sani e salvi, trovando le case missione aperta dal nostro Santo J•ondatore,
mtattc e senza alcun danno alle campagne. sono oe~i una bella realtà.
Subito pensarono a San Giovanni Bosco ed
La Scuo!a svolge ampiamente i programmi
1mmediatamente, coll'incoraggiamento del \\ e- ùclle nostre Scuole professionali, sia per l'in-
scovo diocesano S. E. Mons. Rousset, orga- segnamento teorico, come per l'esercìzm pra-
nizzarono fcn·ide funzioni di rinu;raziamento. tico. Jngcgneri specializzati formano coi Sa-
ARGENTINA - Comodoro Rivadavia -
Inaugurazione ·delle nuove Scuole Pro-
fessionali al Collegio « Dean Fu.nes )>.
lesiani le- commissioni di esame. I 120 alunni
esterni cl.li 1+ ai 16 anni, che frequentano
attualmente il primo e secondo Corso, sono
a<\\Sai bene animati. Pietà, studio e lavoro, al-
il·gria e serena disciplina lasciane> nei Yisita-
11 17 maggio u. s. il nostro venerato vc:;covo tori le migliori .impressioni.
di \\"ic<lma di Patagonia S. E. \\lons. Nicola Alla cerimonia di inaugurazione, pr.:scnti,
Esandi ha benedetto solennemente le nuove colle Autorità e personalità, la Presidente <lei
Scuole professionali salesiane del Collegio ComitaLo delle Cooperatrici per la Patagonia,
,, Dcan Funes ,1, sorte su uno c;pazio di 2+50 Donna Elisabetta Casares di Nevarcs, c.: l'il-
metri quadrati ad ospitare le modernissime lustre membro della prima Corte d' '\\ssisi tle
ol11c.inc per allievi modellatori, fonditori Lii La Plata, Dott. Raul I. Ferrando, parlarono
ferro, hronzo e acciaio, meccanici, aggiusta- il rev.mo sig. D. Pcùemonte e l' lng. Juan
tori, fahbri ferrai, elettrotecnici, falegnami, ecc. A. Rolando. Facevano gli onori di casa l'Ispet-
I.'impianto. una volta completato, potrà ri- tore D. Revncri e il Direttore D. Cencio.
,~.ill·g-giare colle scuole similari mt!glio organiz- impartita la· benedizione, S. E. :\\1ons. Esandi
zate dell'America.
si felicitò cogli artefici della nuova opera è<l
I ~iomàJi locali hanno dedicato ampie co- csonò i giovani a crescere degni ùi tante cure.
248

1.8 Page 8

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SAN GIOVANNI BOSCO
E LA
COMPAGNIA DI GESU'
li quarto ct•nlcnario della Compagnia di
Gesù, istituita da Paolo J11 il 2j settemhrc
1540, attira su di essa l'attenzione generale.
Durante lungo spazio di tempo quanti sanu
religiosi, quanti eroici missionari, . quanti uo-
mini dotti in o~ni ramo di sdcnu1, usciti dal
suo seno, edilìcnrono, santificarono, ammae-
:<trarono 1I mondo! Quante lotte sostennero,
qu:mto sangue versarono i suoi figli m tulle
le parti dd ~lobo per dilatare e difendere 1I
Regno <li Dio Still.1 terra l l\\Ja il cantare qui
sue glorie sarehbt:: un portare acqua al mart.:;
noi amiamo piunosm dire qualche cosa dei
sentimtnti che nutriva il nostro Padre San
Giornnru Bosco per la gramlt: famigli,1 di
S. T~nazio.
Don Bosco imparò a conoscere i Gesuiti
allicrn di ginnasio a Ch.ie n ..\\vc.:ndo nd 18,12
fondata fra i suoi condiscepola la Soc1et,i del-
/'.11/t'~ria, solc,-;t condurre I :;oci ai loro CillC•
chi ~mi doml!nicali, dei quali riporto impemuro
il ricordo: infatti nel 1855, S('m c.:ndo cene suc
llemfJrie, ramml·ncava: e, Tutt1; lc feste an-
davamo alla chìcsa di S. \\nton10, duw i
PP. Gesuiti focl•,·ano uno srupt'ndo catcchi-
!>ffiO, m cui racconta,'311St parecchi e:;enipi così
hcn scelti da ricordarsene p1.·r llllta la vita"·
f.i a\\'vicinò poi personalmente nel 18~(,,
chierico del prnno anno di lilowfia. Jn q11cl-
l'ci;u1te la minaccia del colcrn :1n-,a obhlil!ato
i Padri dd Collc~io di Torino a condurre 1
com ìtwn alla nlla di :.\\lontaldo, ùovc, hiso-
~nando un ripnitore di greco, chiamarono
pcr consiglio dd Beato Cafassn il chierico
Bosco. Questi incontrò ivi un P. Bini, valtc<ntc
grcw:1sta, del quale si guadagnò la hene,·ole1w..1,
p~tittando lar,.{amente della sua dottri11a. La-
!'ci,1to dopo tr\\.' mesi quel soggiorno, conun110
per quattro anni a corrisponcfore con lui, spr-
dendo$!li Ol{ni sellimana qualche composizi(lnc
i:rcca o versione di Omero, d1 Pindaro e d';il-
tri autori, che 1.~h puntualm1.·ntc • correi!•
l{c,~J e ri.manua\\'J con osserva7ioni :'\\el St"·
minano di Chieri esiste una letteni del P. Dassi,
lll•ttore, il c1u:ilc attestava c.lclla sua lzo11Pstr1tr
morum, f>Ìt late III Dr11111 et Sacr(//m·111t,r11m frt-
quentill.
:'\\cl 18+5 pubblicò la sua SlfJnt1 {;'ulnwslicc,
nella quale, pur con la brevità , olutn dal pic-
colo compendio, parla con lode della Compa-
11:nia, narnintlo della :.ua fondazione e della sua
soppre--sione. '.'-cll'cdì1.ionc poi dt'I 18+8 tocci,
anche <lctrespuJs1onc dal Piemonte: ma lo fece
con la prudenza con~iglhta dal momento, fa-
cendo suo (!\\ingoiare cit.izione) un i;cvem ciu-
dizio del Gioberti dal Gesuita '1111d1•mo sul
modo inde~no c<>n cu I Iurono allorn i mttari
i Padri.
li suo costante pcns1cro traspare ancora da
tre circostan1.c penose per la Compagnia. Anzi-
tutto nell'accennata l'Spulsi1me dal Piemonte,
egli si adoperi) quanto pote per aiutarli. Poco
poteva allora: ma dimostril il suo buon rnlcrc
speciàhnentc con offrire aJ alcuni sct?rcto ri-
( l~to ncll Oratorio e col proncd1:rc altri <l'abiti
seco\\arcsch1, affinchL trun:sriu non IL)sst·m
riconosci11tt e malrrwnati nell'uscire Ja Torino.
La seconda rnlm fu nel 1880. Don BoSl.'O,
quando l'l';l irnmmt'lltl.' ti proccll:t rnntro i
l'a<lrj in Francia, scri~sL' al Prc:po:;tw Cene-
raie P. Bcch, dicendogli che nd comune
<listurhn gli offri, a le nostre cas,..· Ie.I, Francia)
in tutto quello che l'a\\e&,cro pot•1lo !letvirc •·
Sono sue parole in una lettera del 11 ,tprilc-,
con cui avvertiva ddb cosa il Direttore del
Patronagt di ;\\(arsigli.1. Il ,cno.:rando (,cnc.--
rale gli ave,·a già nspnsto il 5 da Fic,:;olc,,
dove risicdevn il Co11s1glìo Gcrn:ralìzio, rin-
grazian<lolo della 1, gencrnsa, 5ponta11c,1 L' il-
limitata ufforta •· Finalmellll' nel 18~, . tlm·cn-
do~i tcnerc dai Gesuiti l.1 Congrcgazionc Ge-
nerale per dare un succ'-·ssore al ,!,:funto
P. Bcck, t·d L'Ssendu corsa voce cht.· P'-'r la
tristi.da dcì tempi si trnva~cro in qualche im-
haraz:,m circa il luc>!(O dove radunarla, Don
Bosco diede ordin1; di star pronti nel nobile
colleg111 <I, \\"alsalice prcs.•:o Torino pt·r l\\:ven-
tualità d1 Jovcrlo mettere a loro ùispo,-izione
in tale congiuntura.
Particolari relazioni egli coltivò con vari

1.9 Page 9

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Pa<lri residenti a Roma. Nel r867, pregatone
dai Superiori, parlò agli alunni del Collegio
Romano la domenica 13 gennaio. Due giorni
uopo, Don Francesia, che lo accompagna,·a,
scrisse al Cav. Oreglia di S. Rtefano: ,, Don
Bosco fece un li.voto e caro sermonci110. I
giovinetti non sapeYano più staccarsi da lui
Era suo confidente il P. De Lorenzi, che si
occupava molto della gioYentù romana e dif-
fondeva « le vite ùei tre santini>>, corn'egli
chiamarn le hiografit: dei tre alunni dell'Ora-
torio, il \\"en. Domenico Savio, 1\\lagonc e
Desucco, scritte da Don Bosco. Col medesimo
Padre sali il 24 al nobile collegio cli l\\lon-
dra~one. 11fumm? ricevuti come principi, ~criYe
Don Fnmc:csia a Don Rua, e per Don Bosco
furono tutti gli onori. \\"ollern quei buoni
Padri che Don Bosco indirizzasse a tutti i
giovani, diYisi in tre classi, qualche parola.
Come l'ascoltarono cm1 religione! Cogli occhi
mostTa,'ano la loro gratitudine e compiacenza ,i.
Tornò a :vlondragone il 21 gennaio 1869, vi
cclcbrb la :Messa e sedcttt alla mensa dei
Padri. Leggiamo in una lettera del 22 a Don
Lcmoyne, fìrmata ClOLilcle G. \\'.: ,, Cosa che
mi ha fatto molto piacere s1 è l'a, er dato
egli la Comunione al mio Pietro e la sua
benedizione
Era poi in i:pecialissimi rapporti con gli
scrittori della Cit·iltcì Cattolica. Il perinei ico
uel numero ciel z settembre 1905 parlava
,, dell'alta n·ncra:rione che Don Bosco» avcYa
ispirato a quei Padri " nelle relazioni assai
intime» a\\'ute con lui. Holeva confessarsi dal
P. \\"asco, prima che questi verùsse a Torino.
In Torino, vinco! i particolari lo legavano
ai Padri dimoranti ai Santi Martiri. Di tre
ci S."lranno sempre oltremodo cari i nomi,
perchè lo assistettero io delicati moml'nti.
Sono i PP. Franco Secondo, Rost:-igno e \\'asco,
che gli porsero prezioso aiuto il primo con la
sua stragrande autorità morale, il secondo con
la sua profonda scienza del Diritto Canonico c
il terzo nella stampa, poichè dirig.e,·a I'Em-
porio Popolnrt>.
Posti questi sentimenti, era naturale che e~li
all'uopo consigliasse volentieri certi gio,ani a
entrare nella Compagnia. I casi furono parec-
chi. Bello e significativo è cil1 che rifcnsce
di il P. Sc::iini, bergamasco, in una sua lt·t-
ccra del 4 marzo 181)1 da Lonello al nostro
Don Lcmoync·. Scrìvc: << La sera del giomo
3 Rennnio J 882, tro,,:mùomi a Torino diretto
a C:hicn per entrare nel :::--:oviziaLO della l.om-
pairma. di Gc,;ì1, chit•,;i cù ot1enni di poter
parlare a n. Uosco. :\\[i accolse con grande
bontà, cd avenùol!'li io dcno che stava per cn-
trare nel Noviziato della Compagnia di G<.>sii,
disse: - Oh! quanto ne iodo ! Quando sento
che alcuno entra nella Compagnia di Gesù,
ne provo tanto piacere comi: se entrasse fra
i miei Salesiani ,1.
E gran piacere proverebbe egli ora senza
dubbio, vedendo come nel nuo,·o clima d'It.a-
lin, dileguatesi le nnhi di un triste passato,
i Gesuiti sono circondati di stima e di venera-
zione presso ogni ordine di cittadini. Dati poi
questi precedenti, ben si comprende con quale
intima gioia i fi~li di Don llosco partecipino
nl gaudio della Compagnia nel suo ingre!;SO
al quinto secolo. Le rapide rievocazioni fatte
quj sopra val~ano ad attestare presso i Coo-
peratori Salesiani la ,·ivtna dei nostri iscnLi-
menti.
Leffera di Don Giulivo ai giovani.
Carissimi,
Guf!lil'lmo 1ltirconi, passeggiando, ww notte,
sul ponll- de/In na.-,,•p Carlo Alberto, .mila qualP
si tr0'1:m:a per compiere delle rsprrir11:::r di rt1dio-
trc1s1111'ssicme, Ili cospello del rie/o 111110 1rnp1111/1)
di stelle si n'l•olse al marchese Luigi Solari,
11.[!iciale di marina, .ili<> carissimo, frdeft! amico
e prezioso rolla/iol'{ltOre, ed uscì iu queste parole:
~ Che meraviglia! Di f ro111e a questo gmndioso -
sp1•tlacolo del!t1 natura mi mito più piccolo di
1111 elettrone. R pemare che la luce di quelle
lm1ttmissi111e stelle per·1.'ie11e a 11oi grazie ad 1111
ftmo111e110 di eletlT()l11ag1lf'tis1110 Jimilf' a quello
da 11oi utilizzato in modo assai rudimentale r-fUe
nostrP esperienze di radiotelegrafit,. R noi osiamo
inorgoglirci per a·oer ricn•11lc1 i segm1li di Pold/111
a Gi!,ìlterrn! ~- RimasP qualcht> ista11Lr in sì-
lem::io, poi, come rapito i11 Dio, conchiase: 1< I
fenomnii della natura dipendr,110 dll 1111e1 forza
rnperiore regolatricf' della 1.:ita del/'1111Ì1'Prso! lo
sono .~i11cera11w11te credP11fP ~-
Jliei cari: fatevi spiegare dai t·ostri profes-
son· che cos'i: 1111 elettrone; poi potrete misurare
/'11mi/tcì dl'I gr011 gmio di Jlarroni che, /1111gi
dt1/l'im,11pt>rhirP del!,· suP scoperte l'd im:ew:::ioni
- come lta11110 fatto altn scienziati i qunli nel-
l'orgoglio han perduta la ftde - srppe dame
gloria a quèl Dio r!te .~/il'le itl11111i1ul'rn ron tanta
luce P lo henedireva ro11 tanto .mccesso.
Anche 1mi, alla ripresa dei vostri studi, con-
sen•af<' lo .,pirita di umilttì che è proprio dei
JfN111di; i', progredendo nelle rrmquistfi' del/11
sr1e11::a, sappiatt· cssPr grati "I si:~11or1• dtr ,·i
consente di poter studiare e •ci ha dato ingegno
pu trame· pro.fitto.
/'ostro aff.mo Do~ G tt"l.l\\'O.

1.10 Page 10

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Il personale dell'Oratorio Festivo
( Dello circolare del Relfpr Meggiore).
Altre fonti.
il/a oltre ai Cooperatori e agli e.~-alliL'Vi noi
abhiamo altre fonti e assai copiose alle quali
,ittingl're in abbonda11zl1 i catechisti. Tm i gio-
•lJani dei nostri ginnasi e licei sbocciarono i11
passato e sbuccera11110 sempre i11 maggior copia
in a•r•1,·eni're ottimi catechisti. Ben istruiti e _t:ui-
doti, essi portera11110 ne/IP twle eatec/Jistiche l'ur-
dore delle lnro or1ìmr giovanili che, 11el/a
magnifica palestra, si andrt1m1tJ addestrando al-
l'tlpòsltJlttto. Ci c()llfflrta pensare che questa fu,
fin dagli inizi dell'Opera, una nostra bella tra-
dizùme. Leggiamo infatti nelle Memorie Bio-
grafiche come Don Bosco d11rm1lt: la settimana
<• andasse 11elk varie scu(Jle della CÌll(Ì a dare
lezw111 di Cntec/11.rmo. Orbene egli risolvette di
fcLre appello ad alrn11i più adulti fra quegli stu-
denti, pPrchè alla domenica e nelle altre sofe11-
11ità t·em"ssero alf'Orntorio ad aiutarlo 11ell'npera
di catechir:,-::are. Perciò manifestava la sua idea
ai Rettori e Presidi, pregandoli d'indicargli que-
gli alu1111i c/11' credet•a,io idonei a tale nobilis-
sima missione ».
Non solo, lllfl D011 Bosco slrsso lasriò scritto
nel R1•golamn1/o che «qualora il 11u111no dei
calecltisti sia inferiore a quello drllf' classi,, si
possono scegl1rre e formare dei cafrcl11sli anche
tra i gùn:aui più istruiti e più at/1.
Sorto poi l'Ospizio presso l'Oratorio, e,!(li 11011
l<rrdò a scegliere e preparare acc11rala111e11te Ira
Jf/é. a/111111i drgli 11/ti111i corsi degli ottimi wtechi-
.<fl. f:• t'et·o eh• Fftli pure m'rebbe desiderato clw <• i
catechisti, per q11a11to è pnssibilf', fossero prrti
,; chierici»; 111a, subito soggiume, l.t Pss1·11do ciò
impossibif,, 11rllt1 maggif)r parte dei casi, si scel-
gano uomini capaci, e se anche questi fa 11110 di-
f PtttJ, .ri preparino ca:echisti Ira i ~io·1.:a11i più
!(randice/li ~-
0/z, quanto bl'l1e mm seppero rompù,re i giovani
catechisti nei nostri Oratori! Ricordo commosso
olc1111i dei nostri baldi liuìsti clu•, 11011 paglri di
preparare diltgn,temente nel corso della setti-
mana le loro lr::rioni catechistiche, si prh•ava110
a 'l!oltr della /mila o di qualche confetto, anzi
im·it1ii-a110 i compagni di ménsa a fnre nlt ret-
la11to, pn d<1rli poi come premio ai più buoni
e studiosi della loro scuola. Questa forma:::irme
e111i11ente111e11lr attzi•a a/1'apostoluto catrchistico
merita dm·?.·ern pwticolare rilievo.
1\\'at11ral111ente simili iniziative t•am10 circon-
date e rnv•l!alorate da particolari ca1dele: 111a
se .wremo lutti inhma111n1te persuasi della 110-
bilttì di questa missione, lo zelo del henr ci ad-
destrn-à ad allirare, preparare e guidare ad
essa molte t111i11u• generose.
Una ormai lunga esperienza ci a11111111eslrn
che dm:e trovtremo i11 maggior copia i catecl,i-
sti-; sarà sempre tra I gio·11a11i più adulti dei
nostri Oratori, purcllè s1 sappia suscitare tra
loro sa11lo r11lusù1smo per l'apostolato.
E qui è opportuno fare un'altra co11sider11-
::::io11e. In tutte le nostre Case, sit, />1•r intem1
che per e.ftl>mi, sono assai fiorenti le C:ompagme
religiose e !t· Associa:::io11i di .-bio11e Cattolica.
Ora il Snlllo Padre Pio XI nel ..Motu proprio
del 1923, parlando de//'insèg1w111e11Lo catechi-
stico, rìv•olse proprw ad essr qutste accorate
parole: «Racc<J11u111dia1110 cald,mw11le a tutte le
.·hsocia:::io111 Catto/1d1r, maschili t fe11111cinili,
di coadiuvare il e/era in qurstu genere di 1111-
11istero, che ad O.fflli cuttolico deve apparire il
pili santo e piu esemp/(lre ,f. Il già citato De-
creto Provido sane consilio prescri~•r agli Ordi-
11ari di adoperarsi porri,} in 11iuto dei parrnci t't
siano idonei catechisti tkl/'11110 r dell'altro sesso,
i quali dovrat111(1 i11se_r:11ar1: la d111tri11a catechi-
stica nd/e smole parrocchia/i e p11bhlic/1e, n11-
cl1r nelle località pnì remllte dt,fltt pt1rrotchi11.
E inxiste appu11lo pen;hè tra i primi HIIJ:UIIO
scelti <1 quelli iscritti alll! Associ<J.zioni di _,-J:;io11r
Cattolica, le quali ha11110 già fatto molto in qu,...
sto rampo>>.
La Congregazione della Dottrina Cri-
s tiana.
Acce1111a11do altra 1:olta alla Cmnpagnia de-
gli Operai della Dottr111a cristitma, sorta in
Roma sotto il Pontificato di Pin Jf ( 1559-
1565) ed errlta poi 111 .lrriconfraternita dt1
Paolo T', ricordammo che, nella ,·lrcltidiorl"Si
di J lìla110 sotto l'impulso di Sm, Carln Borro-
ml'O. Pd in altrr Dwces,, la Co11_ffrrgr1::irme della
Dottriua cristiana compì e compie tullora 1111
apostolato veramr11te frco11do.
J/a a questo propo~·ittJ è bene rirordare che
il Codice di Diritto Canonico al para,rtmfo Il
del ca11one 71 r prescrive che gli Ordinari si
tuloperi110 perchè i11 OJ!ni parroccltiC1 sor_l(a la
Congrega~ione dellt, Do1tl'i11a cristuma >>.
Ed il carume 1333 aggi1mgl' che i purrou
nr/l'impartire /'istru:io11e religiosa potranno 'l!<1-
lersi drlla coopera::io11e di buoni luici, special-
111e11te di g1telli iscrifli nella Co11.r:rrga::ione della
Dottrina C'ristiaua. rircnsta11::è personali e locali

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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PARTICOLARI DEL MUSEO BIBLICO>
Tenda con scena ru vita patriarcale.
Uoo scorcio del Museo da un lato.
Ossuario del tempo dei Maccabei.
Due vasi dj Cipro del ( :
VI sec. e due gomor a.nu
lampade cananee e israd:h,
Il taleoto (riproduz, fc
PP. Bìnnch, di G~1le1
trovato a $da
tunl:ni

2.2 Page 12

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PONTIFICIO ATEN E O S A LESIANO
tee·; uno bizantino del
' i - Tazze, calici, vasi
e - Il sommo sacer dote -
pcle dall 'autentacu Jei
f mt) - Mosaico
scrit-
Donn2 di Betlemme, armi e casa.
Rotolo del Pentateuco ebraico m a no-
scritto del x400.
Vari Corani manoscritti di Medina.
2 53

2.3 Page 13

▲back to top
potranno forse rrms~[!liare 11111la111e11ti o ag{!iw1te:
l'm:rre però dilww:.i le lù1t·I' p,ogr1111111wtid1e
sosta1i::i11li rmdrriì /mi facile a1foll""'" la re-
Jw:::1one ai si111:oli bisrJg11i.
.\\"ella Co11,r:rrf!t1':!Ìm1e dell,1 Duttrùw cristia11n
potremo inqu(l(/rarr, oltrr ,u mrmlm più ::riunti
dell'A:;;w11r Cattol,ra lt,cale, i CfKJf>l'rt1lon, gli
1•.Y-alfin.,i, f' 111<111 mtmo i catrdusti che twre11w
saputo j,11· sor,:t•re tr11 {!li al/in.'i slt'ss1 dri nostri
,tÌlmasi, lictt t omtori.
Lo ::elfi drgl, lsprttori e Dire/tori i11 .f:ntl'ralt
r qul'llo dri l'"rmci ,. dei DireJtc,ri dr.i:lt Ora-
fon Fe.tlÌi:i i11 p11rticolare saprwmo attmgere
l11rgar,1wf1• 111/1 fr111ti d1e ahhit1111f1 i11dirt1it' pl'r
111oltiplrcarr sunflre pirì i ,wsfn rotu/11.<ti, 1-(l-
lorfr::::andoli m111r t•rri « coop1,<1f1m di Dio ».
1'11tti pm, 111" .1·p1·citil111~11te I s11p1 n,111, ricor-
dino le pamlt' dr[ St111to Padrr Pm \\"f ,wl ì.\\fotu
proprio del 29 g111,:111, 1923: · Drs1Jerit1111<1 gr<m-
drmr11/r c/11 ne, xru11di rr11tri d,'f:li Istituti re-
ligiosi, rl,r si dt'dimnu al/'istrw:::im1r de/I.a gio-
t•entù, si upram1, SfJI/IJ la s11ri.·,.,:lia11:<1 r la d1-
1·r::io11e d1•i 1·tum•1, drlle scr1nlr pu 1111h scelto
1111111rro di gim1fl11i drll'u/1(1 t ,J,,l/'t1/tro snso,
1 quali, d"po 1111 regolare corso d, studi e supe-
rcllo ,m c1111i-r11in1te t'Stll/lt, ~swur, olle-11err i
diplomi di ahihtt1: 11J11t' di ùi.s,g11a111r11t11 111/u D 11t-
lmw cnstim1111 ,1/la Stona mrr,1 l'd 1•cch simti ct1 ·
Questo dNùlerfo del Sa,,to Padre, ml De-
crelr1 Provido ~am.- consiliu d1 Ila S. C. de,/
Crmcilin i11 data I J. gnmt1io HJ_ìO t'f'111't'u eh·-
t•ato a prncrt::::1011e.
Se co11 lrgitl1111t1 joddisfu:im,r la 1111stru So-
oetà puù g/r,rù1m· Ji Ut'l'/'I' prt/>t1mtn pressr,chè
dm:1111que 111111,rroii r ::, lun/1 caJultisti, iu qur-
st'ora grm.·r, m1:::icl1t pe11mr1• al .r:ui fa1ttn, urge
mflltipl,core e iulms~fican le ini:iuJii.·e pel
molto che ri11111111• da /11rt·.
Siccm,11• a/Jb1m111, molti Or11trJri 111111,-ssi alle
111Jstre purmcch11·, lw creduto b1'11t di pm.,pettar,
11110 sdumfl. d, Rrt?oh1111e11to p, r I" mstitu:::1n11e
r il f11w::imu1111r11fo di drtt,, sudali::io u cun-
.l?'•'.f?D1::io11r.
~('l!Ei\\lA DI HE(;OLA:\\IE'.\\TO l'ER LA
CO~GREGAZIONE DELLA DO'l'TIU~A
CIHSTL\\ '\\ r\\
t•a11i, <1,Etli adulti ddlr Jlcffrocrhù e dl'g!, 0,-,,tr,ri
jf.llÌ1•i.
Essei è aggregatt1 ipso jurc: alla ~ll'Ci(IJ11/ra-
le1nit11 della Dottrma Cristuwa ere/la in Roma
,ul/a chiesa di Santa l/arù, del Pia11fn.
01111111izzazione.
I. Appa/'te11go11n a/111 ('1Jll,f(rt'ga::w11r dr/la not-
tri,w Cristiana comr soci di di ritto (111/ i I rn-
/f'd1isti dtlla Parrocchu, 11 dell'Oratorio Fnt1t·11
pt1111Xd11alr o mterpurmcc/1111/c, e tutti i fm1-
riulli e le f a11cmlle d1t f rnf11r11/t1110 le scuo!t• di
rrligio11, it•1 stahi/it,•.
:?. 1·i 11pparteJJgo110 comr soci d1 ckzi1111c tulli
qul'll, rlt, mntribwsc11110 al!'i11srg,w111t11/o dr/ C"-
trrlm1110, 0Jjre11do '1/1111•t1fl ~•rnll cr11lrs11111 og11i
amw ,. coopert111dfl III qualsiasi modo, m11 la
prr,,tl11rra, cm, l'opaa, rol amsùtlio. con l't111to-
rit1ì r m11 l'esn11pio ad ollt'llere il fi11e eh,• lu .
('011.t:rt·gu•i""" si proponr.
Tu{ti i soci si i111p1,:m11w di as.<islat 11ri
1:im111 fotii:i alla .tpirgu::i1111t· del/a Dof/r11111 C11-
s/ta,11J 11111/11 parrocchia o nella cappe/111 d1•/l'Ow-
torm. Perù il primo rompo del loro apostolato
Ctlftdtisllm sarà st mprt• la propria- famiglia
.j., Direttore nato d,·lla l '011grega-:::ir,11,:, della
D11ttrim, Cristiana è il Parroco, se rssa è N'eff11
in 111111 l'urroccluu u i11 1111 Ora/rJrio tlu rcw d1-
p11ulmte; il D1reltor1, prr mandato del f'11r-
r(J('11 ffiC<ilr, se è trl'lhl 111 //Jt 11ostrn Ort1tmir>
Fesfit•IJ i11trrparrocd,inlr.
5.••.;,. L soci sono 11111/to 1111111erosi, il Dirrltore
t!e~gercì opportu11a111n1te 1111 Comiglio Diret-
t11·r1, du· sarà rustit111fo dt1 1111 i iu-d1ui/orr,
d11/ se/:rnurio, dal rmrit·,r e J,1 alr1111i crmsi~lù•ri,
scelti tr<1 , 1,ug/iori e pni -::elanti c11tedus1i.
6. Questo Co11s1glw D,rf'ffn•o ha il càmpitr,
d, cnad1m•are ej]icarr111r11te il Direffvr1• ml p//11-
nerr• il fine che la Cm~f!rrga:::irme si J,roprme.
Q11111d1·
.1) (llllfribuirti II prmm,M·err i11 t1f!111 mml"
la fr, q11e11:;a dei glm·,mi d11• ri srm tenuti t1llu
.tm11/a tli Catrd11s11111:
b) ocrorrr11do, n,:,/i ra, t1llr dipmde11:r dl'f
Parmrr, fl del Diretforl' dplf'Oratorw fesflf'II,
.rn/ liu1m f1111::io11a111r11to t!t//,, sr11ole, e pm1111m-
V'l'rtl Clii/ mr::::i opport1111i l'i11srg11ame11ffl d,I Ca-
llrlmm,, m1d1e 11r{/1· fm111g/ir.
Erezione e .~c-opo.
,Yrlla parrocchia •.......•......• •f.'ir11r crNla la
C1111.1:,reg11:::irme de{/a Dottrina Cri,çftmw sol/r, ,I
pt1tr1,c111fo di ...................
I son si pmpm~,:01111 di coop, rcirt· rOirart•1111•11/e
Ct>J/ la prrghil'l'a, um l'rsempio, roll'opel'u, per-
ché p"ssa t ·r11ll'e impartita sn11pre pili t'fficace-
mente l'islru::ionr rrlt/:iosu ai f,mri111/i, ai {!io-
Il Direttore::
a) o pn sè o per me::::o del riu-dirrtt,,re,
/1<1 11 cùmp,tcJ di 10n.·rgli11r1• p1•rr/1è f'i11segm1111N1/II
dt•l/n rrbgw11e sia i111part1to nrlle ,<i11gfJlr rlimi
frJI/ srnrlà e ne.I mod11 più rffica.re seco11do i pm-
gm111111i rtabilit,;
b) ltene periodica111t'Jlle fii caterl,isti 111111 s,•-
rir di lt•-::ìn11i d, wltum rt·lt~iostl, di f>'•da.f!or:ia

2.4 Page 14

▲back to top
r didattica. calt!chistica, scc()11do il pr()gramma
e) in caso di 11rces.filtì potranno avere cum
stabililo 111'!/a Diousi pl'r l'abilita-::ione a!l'i11se- del/I' Compagnir religiose du• i•errwmo foro af-
.[IJ10111ento del Catechismo Ile/le scuole e/ementun". fidate dtd Direttore.
8. TI segretario:
LI. I soci di elezione, detti anchp zelatori
a) ff'rNÌ i11 1111 registro spe.ciaft, l'elenco com- e zelatrici si adopri>ra1111r1 in modo particolare:
pleto di tulti i soci della Congregazione (i mem-
a) a pro11111m•1•rl' la fri•q11e11:ra dei familiari,
bri del Consif!lio Diretlii•o, i catechisti, 1gi11,Jo11i dei parenti e coluJscniti al C<1ted1i.w10;
e/te frequentano le scuole d, Cated1is1110); tf:rr<Ì
b) u prr>ncrnre il 11uessario arredamento per
pure il 1'11Jisfro dPi t·erbali dl'lle adun.011-::e; le t•arie classi cattchist,che;
h) coadi11i•eYfÌ in caso di nf'cessitù il Direttore
e) per il surresso dell'wmua/i• festa del Ca-
dell'Oratorio nel la1•01•0 d'isrrizio11e det gim•am', techismo.
,wlla tenuta dt•i registri delle presem:.e, della 12. .Ve/ giomo d( Ila festa del Catechismo
rrmdutta, del profitto; ,udl'in·l.'iure alle fmniglie i soci della Co11gregt1::ir)lle:
h- opport1111t' ro1111111ita~io11i.
a) si acrnstera,mo ai Sa11ti Sacra111e11ti dl'lla
9. li cassiere-:
a) rt1ccotlierii le offerte d1>i soci; !unì conto
dc/le entrate e delle uscite;
h) rendt1rtì conto del 111,n·ùnento di crwa nelle
udu,1m1-::e del Consiglio direltit•o della Con.r;re-
,[;a-::irmt'.
Pe11itl'nza e dell'Eucaristia, e prcghera,11111 per
un .wmpre piti fecondo ap11sto/<11u della C'tm![rt'-
ga-:::ìone stessa;
h) i11te11sijìc/1rrwmo /(I loro opera di aposlo-
!t1tn cutechistico f>resso amiri e cn11nsce11ti;
e) .fara11110 11n'ojferta per le opere caterhi-
,lfiche;
1o. I catechisti e i vice-catechisti:
d) i11terverra11110 al (re1tt,,ni111mtu o acca-
a) tengono le fr-:;ioni ai gi<n:a11i iscritti alle d,wit1 catechistica che si m:r<Ì cuNI di teriert
tcllole di catecl,is1110;
i,1 tale circoslan-::n.
j
h) li rmisumo duraute le rirreazirmi e le
13. O,r:11i anno 'Verrà Lf'/111/a una f1111-::io111
p111::::io11i reh;t:iose;
di sujfrt1gio prr tuffi i soci defunti.
(C'ont,nuu).
UN PREZIOSO CONTRIBUTO ALL'INSEGNAMENTO CATECHISTICO
il « Catechismo Salesiano J>.
Abbiamo se!(n.il:no l'nnno •corso la fdicice mi-
,dativa dell'rstiluto Teolo.r::ico Salesiano di Chieri
(Torino) :ill'avnnJ:!UHdin ncll:l Crociata cate-
chistica - indcttn ,lai Rc:ttor 7\\lng~iorc - eh" ha
compilato un'ampm illustrazione del Cnt..,chismo di
l'io X con <lctt:J, fatti <' sognt tratti <lallc Jfe1111Jrie
UioxrnJid,e <l, S. Giovanni Bosco.
Il suCCt'SSt) della pubblicaziom: non poteva essere
p ù luns,ngh,cro: in pochi mt-si. tut111 la pnma cd,-
~ione è stata esaurita. Ed in settembre " uscita la
St'Conda ed1z10ne, riveduta e compktaca, lll un bel
,nlumc <li circ.1 800 pa_gine, al mo<lico pre7,zo di
lire 15.
Siamo h<'ti di pc>tcdà prcs,·mare a 1u1t1 i nostr,
('c>0pcra1ori t·d slle nostre Coopcrn1rici che attl'n-
<lnno :ùi'iMew,amento della Religiunc, in famiglia,
nc11li oratori, nelle parrocchie e nelle $CUole. Il
vdutne mette a loro disposizione un copios1ss1mo
materiale, affatto onginale, di gr.md1ssimo interesse,
c\\e v,,r-rn non solo a far meglio comprendere l'altis-
s m,i' scicnza, ma a guada1-.ti1arc l'attenzione <lei fan-
c1t111i ,. dello fanciulle c<>n qud fusc,no suntamente
,uggCStl\\'O the è cur:1ttenstico agli episn<l, Joll.i vita
<li Don Bosco. Ow,i domanda ., 11sposta del Cate-
(hismo dì Pio X (citate lntcr:ihm:nte e pcr ordine)
,. Cor-redata d, un'oltlma scelta <li detti, d, fatt,, dt
"'~"1i dd 'iunto fatta con critaio prutico e molto
huon i:usto. Un minutissimo indice analitico pcr-
1nc1te d1 rintracciar<.' n1p1ù::uncnte qualsiasi argo-
mento; sicchè anche chi d1;hha pnrlare fuor della
scuole di Catechismo di qualunque ,crit11 ù, fede,
trova 111 un momento unn qunntitil dt episodi e
aneddoti che gli facilitano immensamente 11 còmpi10.
L'edizione è in elegante vestè upoi?rnficn e co-
moclissima.
Per ordinazione, ri, olgersi ali' l 1sTITllTO TEOLO•
GICO SAl.liSIA:SO - f'i,1 l'iltor111 E111am1ele ll, 80.
(Torrno)
C1mm1.
ilast.i im·iarcL. 15 per ogni copia c vocrri, spèdirn
immediatamente fmnco d, porto. Titolo del volume:
Il Catechismo di Pio X, illustrato con fatti, detti
e sogni di S. G iovann i Bo»co. Per brevit.il, si pui',
111<.licare semplicemente c,m Catechismo Salesiano
Cre<.lrnmo superflua og-ni raccomandazione, per-
chè la presentazione bnsta a fame rilevare il prcgio
(.;lero ed mse_Rn:mti d, Reltg-,one sono già stati CClS1
larghi di encomio da far andare a ruhn l'cù,zion,·
precedente. Sinmo cc:rt, che anche !;1 seconda non
tarderà ad esaurirsi ,·ù a richtt·dernc llltrc. Ci congra-
tuliamo im cce ,·ivam...111c coll'l,muto che ha re.so
questo prc;(ioso strnz10 a rut11 glt 111se1V1nnri di Rc-
li,:iinn..-.
2 55

2.5 Page 15

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GIAPPONE
ben presto, giungendo in pochi anni ad essere
il più apprezzato della c1u/1, per il metodo di
Un decennio di apostolato.
educazione. Qui l'oratorio ddle pagane fu su-
hito fiorente e vi si aggiunse il <k,poswolu
Rtt:ere11dissi1111J sig. Dun R1wldrme,
gratuito con lezioni giornaliere dì morflle.
Accanto a quesfopcm sorse nel 193+ la
nella certezz:1 di fare cm;a gradita al suo casa di Bentficen:::a per fanciulle cristiane e
cuore che ~gue con paterno pensiero anche pagane: essa ha già le sue cx-allieve che, dopo
que:m: sue lontane missionarie dd Giappone, avervi compiuto i loro studi, si fanno onore
abbiamo pensato di darle una hn:n: relazione nettli impieghi e continuano a vivere da buone
dd noi;lm primo decennio di lavoro in questo cristiane, nonche parecchie no\\'izic cd aspi-
Impero, ove il Signore ci ha chiamaic a por- r-,mti che, speriamo fond:uamemc, ci saranno
tare il nostro sassolino al grande edificio del- un giorno di buon aiuto.
l'apostolato missionario.
Intanto la bontà delle Superiore ci man-
li decennio ebbe varie toppe e segnò ad da,·a rinfrmii di personnlc: tre suore nel 1930
ognuna un periodo di umili e na11c11stc fonda- e altre due nel 1931, mentre la Provvidenza c1
menta, a cominciare dalla casctcn giapponese n:~l:wa, per la munificenza del sie;. D. Torn-
17 di '.\\Jivazaki '.\\lotomivachò, che accolse, la sera quist, la casa di Bcppu, posta in bella posi-
dd dicemhre 1929, le prime :-t.'i missiona- zione a mezza costa :-ulla monta~. con
rit· e le vide in svguiro alk pn:S\\' coll'alfabeto c~pres~o d1:Sidcrio che fo$.c;e J1:~tinat'a a Casa
e coi l·ar:ineri gtappom.'St, di cui si era for- d, fumw:::1011e del personale inJig,cno. Infattt
mata in refettorio una doppia bordura che si nel luglio 1931 vi trasportammo le prime asp1-
leggeva ogni mattina, come a~gi1.rnrn alla co- r,llHi, di C\\li si era andato formando un bd
la1.io11e Alla casetta sono legati i primi ri- gruppetto e che già si trova,·n allo stretto
cordi di missione l'ana cntrarn liberamente nella casetta di ).Iivaz.aki.
da tutte k parti, e la cappcll111a er,1 cosi pic- ~atur.ilmcnte l'..\\spirandato apri l,l via ul
cola e bassa che se ne tocca, a il soffitto, men- l\\"qri:1atr1, che venne canonicamente eretto
Ir.: l"altarc trahalJ;1ya
quando n s1 passarn
,iccanto. \\la ,·i rra la
hcncdìz1011c di Dio, c.
dopu appena duc mesi.
entrava la prima aspi-
rante or-.i s11or,1 pro-
fl-S.."a nwntre la Cba
si ril·mpiva di ,·irncc
!:{iovcntù: le cristianinc
per i rnil'rhismi quoti-
diani l' le pag,int·tk a
~mcare in un pnmo
Omtorm ,1 ore libere.
Dopo un anno, pre-
sa appena un'demcn-
tart· cono~ccnza della
difficile lingua e dei co-
stumi del paese, tanto
div(."rsi dai nostri, ~i
iniziò l'asill) Sttlfll d,1
Jlallùw che si affermò
Beppu. • Le bambine del "Saiurl Alffcn",
256

2.6 Page 16

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ciò a collocare la pri-
ma pietra della nuovi
costruzione, in cui si
trasporterà il già ben
avviato e fiorente Asi-
lo, attualmente ancora
nella Parrocchia sale-
siana, e che conta 180
nella stessa Casa <li Beppu 1iel 1933 e <la cui bimbi presemi ogni giomo, nonchè quelle al-
sono già uscite sette suore indigene, mentre tre opere sociali che la Provvidenza ci indi-
altre sci novi1.ie vi attendono allà loro forma- cherà più opportune negli attuali momenti,
zione.
unitamente alle npcrc femminili della stessa
Era cosi avviata un'opera molto importante Parrocchia salesiana. Un'altra opera pure
per il lavoro mi:>Sionario, e attorno ad essa si le sue belle speranze di sviluppo. cd è la
anda,·a intanto curando l'Oratorio festivo fem- 1ruola di lingua italiana, che la R. L Amba-
minile della missione, visitando malati nelle sciata promosse e ci atfaic'> e che sarà annessa
case c negli ospedali: visite sovente coronate per ora ai nuovi locali.
dalla gioia del S. Battesimo l\\lentre poi si
Dal fin qui detto risulta 11 seguente conso-
pensava per qual via inoltrarci per <lare ma11;- lantc prospetto:
gior numero di anime a Dio, ceco la Divina
Provvidcn1..a tenderci il file, della carità con-
d11cendo una himha <li dieci mesi, che fu la
1930 1934 1939
prima di una bella ~chicra di tanti e tanti al-
tri innocenti che popolarono l'Opera della
S. 1. e l'Orfanotrofio, che insieme formano
FO'.>[T)AZTONJ
0rER8
23
6 IO
il Sc1i11ri :lijien (aimila di piccoli gigli) om,ai
noto non solo nel Kiu-Shiu prcs..~o autorità
e popolo, ma anche nelle alte sfr-re della ca-
SlURE
:\\-()VIZI;,
6 I I 24
3 (i
pitale. ove è guardata enn simpatia e <la cui
ci viene ancht• ttualcht piccolò aiuto. Que-
st'opera, incomindata nell'umiltà e nel si-
BATTfé.:,1:\\11 a adulti imerni
5 12 22
s8
lcnz1CJ, pnro in cvangdica poverta, prese
subito grande snluppo, fomentando anche,
man mano che veniva conosciuta, maggior
interesse e stmpatia verso la religione catto-
. lica, che sa ispirnre questa carità; cnsicchè,
»
a bambini interni
a adulti esterni
a bambiru esterni
16 193
5 .-,.-,
5 17
dopo appena sci anni dal suo inizio, son già
pi(1 ili duecento henefì<..-ati, senza contare quel
po' di bene che si è potuto fare anche alle
' loro famiglie.
Bn1tHNI e 1J.\\111n1:-.r. prcs1..11u
nel Saiuri e nella c;i<;a d1 be-
neficenza
35 97
Potevamo ringr.uiare la Divina Provvidenza IJA~1a1:-.1 hcndicati (num. to·
e con Essa i nostri ottimi ecl affezionati bene-
fattori, e lo facemmo di cuore; ma non si
tale)
3 43 270
poteva ceno dir basta... Il Kiu-8hi11 è sempre
un'isola secondaria in Giappnne e noi mira-
,·arno alla capitale, come a quella che poteva
IlA:\\llH:'111 frequentanti gh a,;ili
(i:, 250
BA!\\tBJNr. venute agli oraton
X5 250 725
darci maggior rendimento di bene ed anche
<li vocazioni. Percio nel 1935, a costo di grandi
Eccole, Ycncrnto Padre, i nostri prrm1 Jicci
sacrifici e col materno aiuto delle Superiore, anni di lavoro missionario 1929-1939: lavoro
acquistammo un piccoln terreno in Tok')'t> che ebhe ed ha ancor.i ore penose e diflìcili,
:'\\likawajima, che però, per mancanza di mezzi, pesanti <li crucci, ma che ha pure le sue or,·
rimase abbandonato fino allo scorso aprile, belle di luce e di gioia accanto alle an11m: gio-
quando si pote ini7iarc la fondazione che vanili clu, il Signore ci affiJa; decennio eh hc-
tanto ci stava a cuore, pur rimanendo ancora nd1ci della Divina Provvi<lt·n.za che sola \\"Ollt
in locali d'affitto e provvisori. Finalmente lo esser~ la nostra Provvedilrice 1: confortarric.-
:-<..'Orso aprile, alla presenza dell'Ecc.mo R. Am- ell in cut continuiamo a porre tutta la nostra
basciatore Barone Giacinto r\\uriti, si comin- fiduoa, spccialmcnk ora che qui a lkppu
2 57

2.7 Page 17

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GTAPPONE - Eeppu - Un gruppo dèUa comunità e bimbi della Casa ''Maria 1\\1:azzarello".
M.iyazak.ì - Un gruppo dei bambini dell'Asilo "Stella del mattino".

2.8 Page 18

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essa esige un cieco e completo abbandono
nelle mani del buon Dio, per il grande stra-
CONGO BELGA
ordinario bisogno in cui ci troviamo. Tutta
la parte vecchia <lei fahbricato infatti è in se-
rio pericolo; un alto muro di sostegno già
In un trentennio cli apostolato.
stava ccderido in se~to ad infiltrazioni di
acqua, per cui, malgrado tutte le difficoltà La domenica selle aprile ebbe luogo alla
delle finanze e del materialt:, si dovette su- missione di La Kafubu la consacrazione epi-
bito pensare a far demolire per poi... rico- scopale di :'.\\lons. Giuseppe Sak che, come
struire... con quel che la. Provvidenza ci man- abbiamo annunziato, dopo esser stato per una
derà per mezzo dei nostri ottimi Cooperatori. quindicina di '<Inni Prefetto Apostolico del-
Chi vedesse ora questa casa avrebbe l'impres- l'Alto Luapufa, venne elevato alla dignità
sione che vi sia passata sopra una raffica di Ycscovile come Yicario ,\\postolico del di-
hombc. È invece una raffica delle in1placabili stretto di Sakania.
formiche bianche e di un'infiltrazione d'acqi1a Questa promozione, altamente meritata pa
che hanno lavorato na-
scostarpente e che per
poco non ci mandava-
no, noi e la casa, a roto-
lare giù per la china
della montagna. Si n-
costruiranno pezzo a
pezzo, man mano che
le possibilità verranno,
i locali più .importanti
e indispensabili per
sdoppiare il numero dei
bambini, che occupano
ora aule, dormitori e
corridoi dell'unico pez-
zo cli casa disponibile.
Intanto ella, venerato
Padre, ci raccomandi
colla sua efficace parola
al S. Cuore di Gesù
, · ed anche al cuore elci
buoni Cooperatori; noi
B<lppu - I più piccoli del "Saluri Aljlen".
qui faremo prc~are
per tutti le schiere dei nostri orfanelli cd or- l'opera svolta con intensa atti\\-ità civilizzatrice
fanelle che si van formando alla vera e wda e religiosa, fu accolta in tutto il Sakania con
vita cristiana; faremo implorare la Divina ri- grande esultanza. Lo rileviamo dall'articolo
compensa dalla fervente gioventù che si prepara del giornale che traduciamo:
a ponare il Regno di Maria Ausiliatrice -
· prelu<l10 dolcissimo del Regno di Dio - nel "Al servizio della causa più altruistica i: di-
promettente campo del Giappone: intercederà sinreressata ì\\Ions. Sak è una persona di con-
per tutti l'innumerevole :,;cbiera degli umili e siderevole azione, intraprendente e ottimista,
forti martiri che per l'avvenire di questo tenace e genialt.: organiziatore.
!legno nel loro grande paese hanno saputo dare " Aiutato da fedeli e devoti collaboratori, dei
la)\\·ita.
quali seppe incoraggian~ lo zelo apostolico
Ci benedica, vencratissin1o Padre, e ci creùa e lo spirito creatore, scrisse giorno per giorno,
sempre, quali godiamo essere
da 29 anni a questa parte, una delle più helle
pagine della storia del Sakania.
Sue umilissime e devotissime
,, Le sue continue realizzazioni, molto mo-
deste all'inizio, presero a poco a poco un'in1-
Figlie di 1Jaria Ausiliatrice del Giappone. portanza veramente notevole in confronto dei
Beppu, 2 luglio 19+0.
mezzi di cui disponeva, e l'Opera salesiana
può oggi avvalersi nel sud-e~t del 8akania di
2 59

2.9 Page 19

▲back to top
-
una relè ottimamtntè OrJtaniaata Ji p,·netra- struì un ponte m lc.1rno sul fiume, si aperse
zion,· interna, di scuole, di cappelle e di chiese. tra i cespugli una strada carroziabilc, si co-
» Era appena t rt1t1ascienne, quando arri,·ò a struì un canale per b conduttura dell'acqua,
Eli!lahcthwille il 10 no,·cmhrc 1911 accompa- si abbatterono piante: c nella radura fomwta
~nato lla D '-chillineer ,. D ~lariaKc ce>i s1 iniziò la costruzione degli ~tabili con mat-
coad111turi ~T.111s, Ferrans e Ycrbov,·11.
toni pro\\'Cnienll da Kimbcrlcy. Condotti quindi
» Suo primo scopo, fissalO anche dal l\\linistro ptù di cento capi di bestiame e.lai dintt>rnj. si
delle Colonie Rt·nkin, fu di creare nel Katanga passò alla piantagione di un ,asto ono pcr1larc
una sn10Ja profr,,sionalc per indigeni Clisa- fruua e lettomi in .1bbondanza agli indigeni
bethwillc. che a quei tempi era un piCl.'Olo che sommilvano già, lra i due ~essi, a ci1ca 200
centro sperduto nella regione <li ShinJaika, persone. Un anno dopo, oh rt· 500 si raggrup-
cominci.1va allora a intrnvvcdt·n· il l:iUO destino. pavano attorno alla vasta ch1t•,;a costnrim in
l1na ~ç.1r~ popolaiionc vi .1h1tava lll capanne mattoni col tetto in lamiera.
formate ,li fango l' lamiera, disseminala nella
~cl 1<)27 fu collocata la prima picm1 per. la
co~tniiionc di un \\·aste> edifi-
cio di circa 500 metri quadrati.
\\;cl 1925 :\\lons. Sak, no-
m111all> Prefetto Aposrnlko, s\\a-
bilì la sua residenza a La Ka-
fuh11.
n JJ numero dt•gli allievi con-
tinuava sempre ad auml'nlare:
nel 19_11 erano 284 e giù 1 80
cx-allievi lavora, ano nelle di-
\\ erse inùu$tm· e.li Elisabcth-
willc Da allora l'opera si s\\'i-
lupp<> con r11mo sempre cre-
scente sia in rnstit1t che .in
importanza. '\\è i Salcsi:tni si
lasciarono unicamente as,mrhirt-
da questa attività.
Nel 192+ avevano fondato
la m1:-sione di Kiniama. Dato
Conwcr.u:,onc di S. E. Mon, Salt
l'impulso, le opere si moltipli-
carono. Dopo la crea11one di
savana; ma a,·e,a dei bambini e desiderava La Kaf11IH1, fu la volta di Snk:inia nel H)25,
affidarli per l'istruzione ai Salt·siani. I> Sak di Kakvclo e Tshin~cnda nel 1<)27. dd lch-
accettò suhiw quc-.ta più urgente m1..,~inne e hrosario di ~hayc nel 1930, della missione d.1
si m1~l' ,li lavoro per la co~truzionc d1 un ru- ~lusosh! _?cl 19,,6 cd, in ultiino, udla mis-
dimentale locale indispensabile per l.1 scuola. sione dr rcra.
Il primo allievo arrh·ò il 12 fch1'rnio 1912.
~Ialgrado la scarsità di mezzi, nelle di,crse
li 20 m,tf!j!io ne t:onta,·a quauro; il numero residenze, l'.IISCcttibili Ct'rto di nuovi s\\ iluppi,
.1ndo lentamente aumcmando. secondo 11 con- ora i Salesiani hanno un centro hcn formato e
siderevole prowesso della ciuì1: 65 allievi nel delìnito.
HJ17; 126 nel 1q18; 105 nel HJJI; 200 qualche
huon costruttore. !\\fons. Sak si l: trasfor-
anno dopo. e piì1 <l1 350 oggi. Gradatamente. rnaw all'oc.:corrcn.r.a in inge~ncrc che ~ tutto
ttlle scuole primarie furono :IJ!giunu: quelle d1 411dlo che l'acqua, l'clcttridtà, le istallazioni
lettere latine e mmltrne. Il ciclo oggi è com- meccaniche possono dare, e risolutaml'ntC,
pleto.
aiutato d:1 oollahnratori competenti, a~scrYi
" :\\la i !-iak~i.1111 non .1,·e,~ano tlin11;111icmo la l'acqua :11 suoi fini.
mis~ione per la quale erano statt 111, 1;11i è pa- • La sua opera materiale e compl.::tata dall:i
rallelamente crearono e svilupparono a Eli- n·ccntc costruzione della bella chiesa di Sa-
sahcth\\\\ ilk una sc-uola pmfessionak· p,·r in- k,mia che fu consacrata il 1+ aprile. Della sua
di_gen1, che, il 15 giugno IIJ21, fu lr.tslt:rita • opera morale e religiosa fannn lede le c-onvcr-
sulla ri,;1 deslra tlcl fiume Kaluhu a una qiun- sioni dal pairancsimo di migliaia di anime del
dicina di km. dalla città. Tosto in quell'an~olo Yicariato. Dalle ultime cifrl' che possediamo,
della foresta l\\tllivilà divenne intens.1. Si cn- rd11~no 1q36, ,•ediamo che sopra una popo-

2.10 Page 20

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!azione di 87 nùla abitanli i cristiani sono 7.ZJO
L..-1 BR\\IW/7/0_\\E SOJ,HNA'R DELL I
e 16.z1, i catecumcmi; ;7 :.cuole rurali con .\\ c.01·.-1 ( 1/IFS.-l Di SAK, I \\ '/ 1/. - La
3.221 allie\\'i; più di 53 mila ammalati furono domenic.1 st.·gm·nrt.·. 1,i aprilt.-, il mimo \\"cscovo
curati ndlo stesso anno da~li otto Jispcnsari proccJcttt: alla benedizione ~oh.'!IIW della 0110\\·a
da liII fundatt.
chiesa tli Sakania dedicata a S. Teresa del
".'\\ q11csti consolanti ris11h:tt1 cli un cosi vasto Rambmo C:csù.
la\\'Oro apostolico hanno clncaccrnentc coopc-
l'na folla di indigeni si l'Ta ammussata al-
rato, e oggi gioiscono con il loro Capo, t11lll l'c11tr.ita della chiesa e sui gr:idini che con<lu-
1 8alcs1anì e le Figlie di :\\lana .\\usiliatncc c-hc cono al sa~rnto, dm·e cr.ino raggruppati, al
apportarono nelle varie impn.-sc un vahdo aimu. complc.:to, ami eli europei di :-;akania.
11 ,.\\Ile 9,30 precise arrÌ\\'Ìt il Capo della Pro-
f.F. CEIU.llONIE DHJ.LA COYSACR, I- vincia e toslt> si formò il curh:o Je1 fedeli e
Z/0,'\\E Dl ,lJOl\\S. S.JJ.... - Giorn.ita splt·11- ùcl clero, al quale faceva SCl:(UILO S. 1'.. ;\\lons.
diJa quella della consacrn:1.ionc. La missiont· si Sak, in cappa llllHtna, attornialo da S. E. ;\\,lons.
cr.1 ornata del suo ~ran pa\\'cse.
» Fin dal mauino il granJc e
regolare t..·onile della missione
cr.1 pit·no di ,·cicoli c prtsc:n-
ta, a una non comune ,1nima-
zionc. Una folla di amici e
ammi1·oiori dd nuovo \\ cscovo
era venuta ad a,ssisn:rc alla con-
sacrazione, che si svolse alla
prl-senza <lei S.g. \\laron, Capo
ddla Prnvmc1a e J1 altre numc-
roiw pcr;onalità. }.loltc cl·nti-
na1.1 di indigeni, dei quali
molu capi coi lor<> ornamenti, e
n11mcrns1 allievi delle missmni
salesiane vennero a rendere
om1,g~io al grande mig.~1onario.
» J..1 lunga cerimoni.l, che
JurÌ> ln: ore. com111c10 alle
nove coll'arrivo in prc>el·ssionc La Ka(ubu, Durante la con,,.cra,ionc q,ilicopalc di S. r.. Mons. Sak,
del \\ c,.,covo consacrame S E .
..c\\lons. 8tappers e del \\"cscovo assi'ltentc Ro), \\"icario \\postol1co d1 llani.:uclo l' \\fons.
S. E. \\lons. dc lkmptimnc accompagn:110 <l.1I l\\ lazzi<:ri, l'r..Jcno t\\postoli..:o di '\\aola.
numeroso clero partecipante alle funzion1.
La chie~a di Sakama è n:ramentc hella. e
8. E. ~lon~. Roy, \\'cscorn di Banguclo odia nono:;tantc la sl·mplicità dello sule è m;1t..-stosa
Rhodesia del nord, che Jo,·c,-a pure 3$:>i,-tcrc e imponcntc. Il suo campanilt· slanciato s'in-
a'l,1 consacrazione.•1vc\\-;1 dovuto interrompere tona perfcttamcntl· col n::.to dctre<lificio;
il suo viaggio per lo strJripamcnto dc:! fiume l'interno i: formato da una ml\\ .ita che misura
L11ap11la e dei suoi trihutari. La Bolla papale.: 12 m. d1 l.1r~hczzJ e 17 di allena, molt() hcn
,wcv:, prc,·isto il caso e Julorizzava la celc:hr:1- proporzional,1; 1'11ltarc, costruito 11d lnhQrn-
zione ddla cerimonia anche in sua asscnia.
tori dcll:1 i1tcssa missione c..li Sakania, i! una
• La consacrazione <li un \\~esco\\'o i: un.1 crn;a \\'era opera d'arte '\\cll'insicme risulta 1111 111onu-
,!so.ai rara nell'Africa. Fu quindi seguita con mcnto Jet qu:ik I Salesiani posS<ln11 andare tieri.
un'auen1.ionc tutta spc<:ialc.
li Dopo I.i hcnctlizìonc chhc lu,1gc1 In ì\\Il'S..'il
• La cerimonia, tutta piena ùi profondo senso pontificale. S. E. :\\lons. Ro,· l' :\\lons. J\\laz-
simholico, ebbe termine ml hacio di pan· dei zicri assistc.:vano dal coro, cltl' i.· .li va,-1c pro-
tre Vl·scovi che lasciarono proct..'SSionalmc.:nte la por.1:ioni e che :-1 presta ma[!nifit·anwnu· per
chil·~a 111entr,, 1\\fons. Sak hencdict:va l:t folln. le grandi l'1:ri111onie c..lcl c11ltu . N\\·lln tribuna
Alle 18, gli allievi della ~cuoia professionale t•rano radun.1t1 1 t·,mtori ddlc tli\\'.:rse missioni
oflersao :il nuovo Vt.-sc-on> un saggio ginna- 11-a.lesiane. cltl' l·,;c~uirono a pcrfczionl' la :\\lei;sa
sricn. I.a prccisionc dcJ!IÌ t·~rcizi in comune a quattro vnci miste del Potiron ..\\I \\"angelo
111 molto :tpplaudita così pure l'ar<litczza colb S. E. ;\\lon-:, !'-a~. indiriui, hrc \\ i parole prima
llll· fonnarnno le pirnmitli 111nane B.
3t.rli c·uropei. poi agli imli:,:rni. In lingua ki-
261

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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hcmba, disse loro che Li bella e nuova chiesa conoscimento di S S. Pio XIJ, il quale ha
era stata costruita per loro, e che dove,'"ll!lo cretto il loro territorio a Yicari:lto .\\postolico
accorrervi numerosi ricordando le parole del cd :iugurò a tutti i più lusinghieri successi
Divin :\\laestro "\\'cnite a me tutti, che siete nelle opere intr:ipresc, per un sempre più
oppressi dalle pene cd io vi consolerò". Diede grande avvenire della Colonia.
pure qualche consiglio sul modo di vivere , S. E. Mons. Sak, profondamente commosso,
cristianamente.
ringraziò il Capo della Provincia per aver
A mezzogiorno S. E_-i\\lons. Sak invitò _a prest!nziato alle cerimonie di quella indimen-
pranzo le pen;onalità presenti e diversi abi- tiC'Jbilc giornata e pér k amabili parole direttt
tanti di Sakama. Alla fine il Capo della Pro- si missionari per il loro lavoro e di simpatia
vincia prese la parola e disse tutta la sua am- per le opere salesiane in generale: "L'aiuto del
minl7ione per il magnifico edificio cretto, Governo di S. 1\\1. ci ha permesso di edificare
felicitò i Salesiani ed il loro Capo per le opere un \\'ero monumento. Ringrazio il Governo
<.-ompiute nella foresta del Katanga, uno dei di quest'aiuto, come ringrazio tutti quelli,
territori più difficili da dis.<;0darc; opere d1 cht· colla loro carità, hanno contribuito alla
fcdt· e di ci\\'iltà che hanno meritato l'alto ri- costruzione dell'cdificto, del quale siamo fieri.
Tra questi benefattori, e furono
molli, deYO particolarmente citare
L'Unione l\\lineraria che si offerse
a mettere un fine alle mie preoccu-
pazioni, saldando il deficit che la
costosa opera della nostra cara
chiesa avc\\·a prodotto. Cara non
p~rchè ha costato molte pt!ne e
sacrifici. ma perchc è l.1 n·alizza-
zionc di uno dei miei grandi sogni
missionari, e cara, pcrchè sarà un
richiamo a runa la popolazione
circostante onde c~a abbia a rifu-
giarsi sotto il vessillo <lì Colui che
e si sacrificato per il bene del
mondo intero".
.\\Ila ser.i, alle 16.30 la festa fu
rnllt.1tra1a ùa un sae~io sport1,·o
organinato dagli allte\\ 1della scuola
S. E. Mons. S"-'< in cortl'O l'<'T la conncrazfone della eh.ics.- dt Suk11nia. profcs,-ionale di La Kafubu 1 .

3.2 Page 22

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NECROLOGIO
Salesiani defunti:
l>Al,J.'OSTl> D. l 'GO, sac. da ,•~rollll, t a Pis11 li
Zl-YII-H)..JO a 63 anni.
Escrcìti> dappr1nla il "uo apo!-lltolato nclh.· no~trc Ca...'"'
<li Francia, PaJè1rtin:1 eu Eirino: lo conclùusc ·nell'lspc1-
1ori• h11urc dc<li<;indQ,-j fv,o nll'ultimo all'inscJ{lldfficnt<>
cd. al socJ"o mìni"'ittr:ro, cou J.(rande y,i<·tù t.~ s:rurito l'Nt.le:siuno.
,\\'f('()LACT ROBEUT(), coa,L lla Caru,·ells (Spairna),
t a 13ucno, Aires il 3 ,-,··1<)40 a 12 ;1nm.
S\\1'\\'l:.\\'TEI<: STEF,·1 \\O ,;h. lr. da J....:.-11·~ \\Polon1a),
• Tnrinu il 14-v111-1<140 a 21 unni.
Cooperatori defunti:
CU,\\'TF:SS.J 4,\\GlOl,/S,'1 P]C/ll, t a 0rnttaferr.m,
il 2-\\ 111 u. ,. ad 80 onm.
V,ssc santamcot~ la sua lunl(ll ,:iiornata nella rneÙI e
ndl\\,'iierciziu dc-Ila c.a.r11:l, prrJdi~ntttln k ~tu• pre-dalezioni
all'Opcrit di S. Gl,wnnni J3os«> cui prof,-..savn partico-
lure v.:nera.z1one, 1,nprattunn negli anni rr:n,conioi nclln
sua ,·,ila <l1 \\'alSlllicc, 1ucsso l'hmuto Salesiano che ne
custodi,·a I~ salm.,.
Gaben.a Ann,1, Zinasro (l'o\\'ia) - Gd1-1lrn Cat~nno, Pr,ma-
dio (Sondrio) • Gari).1'lirr Euo;enio, Torino - C,d11s1 l1?nazio.
Sarmego (Viccnl<a) - Gi,1nn1 l\\lndd,tlcna, Vtm-:0111• (l\\'o-
vara) - Gotrondi llcnvenulJI, Capriolo {Brescia) - f.n,•i,,,
:O.larghenm Tucchino, Cos!J'llrlto rl'Or/,,1 (Alc~sandriu) -
Leone !\\lalldulenu, Pomi11na11u l '1/wpult) - Loran<li :'\\!uria,
Ro1·n-eto (Trento) • .\\lulùl?Oh Eu!ahu, Cn.<1n1111,ro (1\\lo-
dena) - l',lnnM l'Mquale, Vurri {'\\iuuro) • :Musi l\\forfA
Fo11tmr<lir, ( Bnt<>irn,,) - \\IH,wkni Giust'J'Pina, Tfil/t1
JJ'.-1,/da (Bcrg.rmo) - \\lulinaroli O. ('dc~tinn, Somr (Vr-
rnna) - ;\\(nlteni Adolfo Siro11, (Como} - Urlsndi D. G1.1-
vli1•1mo, /11011Jcsti111J /Modena) • Ossioprandu Pit'trr1, Ln'!-
11lrira1w lPum111) - Pa\\'C~io G.un11lero Tc:rt'>ò, Ct1111bim111)
(Torino) • l'dlegpno 1) Gin\\'ann,, Pei·troJ,'111, (<.:une<>/
- l'cnsalfim Lucia, Callnl,ca (l•orlt) - l'e~ron~ llenedetta
rastellcmt·ta /T11nuno) • f>llloni .\\nuoco, F/11111i111111al/11iun
(Cagliari) - f'kboni EliAn, .-Ub,·111w rRcr~nwl - R111onr
Tconilla Panni, Sorl>11no (Forlì). Romano Sou'uff. Ciro,
Cm,1t1 (1.inorin\\ - Ro•.r ;\\lar.:dltt, V,-roltngu (Tormo) •
Rosso Ter.-s:i, rrl'Jrrnt11w (Vercelli) - Suhva Antonl(),
Tori,u, - Sah·ador.: Anna, /lfo11ta (Cllnco) • Santi Dome-
nico, Srlrìlfmri,, ( lkn?~mo) Sittoni Llligi, l'i<Jro11u
(Tremo) • Tumm,1s1 C11rl1,. llouhrrtr (\\',cenza) - Trn-
,·cr~, Frnnr.csi·,,. Rr,mn - \\'t nturc!h Romilda, Rirr,i (;,,ln-
d r na) - \\'icro \\1nddnlcnn, famcma (\\'ic<-m11) - V,llanm·a
l\\.Tarin1 [.,uiaua (Vi'-·tni:1) - ~l--t.·ch1n1 :\\11ri,1, Tinn11) d,
Snn,, (Trenw).
TESORO SPIRITUALE
s. IC. C.H·. G!PSEPPE REGIS, j ad \\n<lnrnu 1I
.lo-,-, C)J'> 11 78 11nn1.
A,cip,ctc ..- \\'u;a.sio Foraneo dt .\\ndnrnn S. l.orcn,o,
,i prot.lt.uo cn11 1...:lu cd,fi,·:ulli.! e piel.i cscn,pLur il sal:"r,,
mini~trro per •8 anni. G1ornn1•s1mo st i,,riss(: ullu !•in
L1ninnc dd Co•,JlCnttori t.' pru1nost.t.- ton fenurc l:1 divo..
ziont: ., '\\.t.triu \\U,-.iliutrk,·.
[ Coopcraton c:hc. ronj,.'i$t1ll ,. fQ1111111,'ta1,. \\'?~llétm) unf\\
clueso o pubblk,i c,,1111cll.1 (1 Rdio;,us, e le Rth1t10,e, la
Jurt1 capp ll,1 f'rl\\1Ua) e- quivi pn.•1.'fln,, '-t·t:onùo \\'jnt<.:n...
.:iirtnt: del Rnn,n,o l"<•nt~fice po~~nnn ar.\\JUi~t11re;
Bf<8\\/)0f.A \\ ✓1 \\"\\,I \\L-IUJ..1, -t a Torinn il 24-
v111 u. "'· 8 ~ I kH1""·
Uonn• p;nfon<l-,m~ntl cn,trnnd chi><, l:1 gioi11 dcli.i ,.,.
ca:.1one di un !io;l,n 1111a So,·rctà Saksmna.
Altri Cooperatori defunti:
..\\lh~ (iiu.•cppinu, S. Rmm (lmpèna) - Allahinn ,1aro;he-
r1ta, Pina<>lo ('rorino) - A,·anz, Elisa, J'ori11n - Azz,n,
Emilia, .U1>11dòd 1/rel'I (Crmco) - ll:tllann D. :\\u(!ust<l,
/l1ttfo1 t1 - Bcrra Dorl1cnico, ():;,•J:,011 (.\\ost11) - Bnccolini
llort, '-icnla, Gu11/Jo Tadirto (l'crug,.1) - Boso Ettore,
Coxr,t Te.uno ('f,cnio) - 13unelli l lissc, Badi (Boloru1u)
- <.:ancdi Carmela, T'igevaru, (P1t\\'i») - Caprn D. Euo;t:nu,,
Fr1mi11do Pd (,\\lt"SSitndr1a) • D'Amico Giacinta, R<u,,a
Dc Carli Alt)cdco. C,al,ini (lld,n..-) - ]).:i :-.:atale, Pro-
la11riro (Are7.7.o) • Del Giudice Sabmu, , l11dria (Dnrr) •
Odri,·o F1111l111, S. J),,,,,imrn {.-\\~1i) - l)'J,;r rico Enrico,
S. Cibrqro d,! Sarmta (Bene,·cntn) - Dom Pasqua Pmsi-
rnn" (Drt!sciA) - Fu.ntin() GiovàJ\\Jll, Tori-110 - Fazio Gcro-
h1n11>, l 'ar,r::-:, (Sa\\·onJ) - Fc<lri~o111 .IlcnmrJo, 1àri11n
- Frrrara Scr,t.fin 1, Palermn Fernirì Gia~:omirut, Rit·a
S. Vr/11/, (Sv1zzcrn-Tic1no) - Franchino C:atcrrna. R11-
b1t1,1<1 (Torino\\ - Frwcni Giuscprmn. ;l,Jap,llo (Berl!'lmo)
1) '-ìt•l r;1t1rnn in cui d1Lnnn il nom~ .rii., Pia I "r1im1t1 ,,, (
Cooprratr,ri.
2) !\\cl g-Ìnmo in c:u1 per la rrin1a volt11 ,., c-on-.acran<
al Sacr,> Cuore. d1 Gc1-1u.
3) Tutte. le volte.• che- per ntto l!JOnli contrnu1 uttcndono
,11{li E,crciz, ,pirrruali.
4) lJt fm,UIJ di mtn'tr. 'St:, confe~c.:at1 e C'"lltUJHl'Oh, o almt•-
"" l'Ontrili. invt1chen11H1n di, nt.1n\\L't\\tl 11 Sa..nt1:i:iiino
,omc dr Cc....,ll, culla lm..::c.t, ...-... ru)trnnno, oc.I ulmn10
t...--ol cuore.
Ocs1 '\\1Ls1::
t) In un 1tiomo <lei 1111·st· I\\ loro ~cclt.r.
2) TI gmrno in cui fanno l'F~rrrizi11 di llmm11 1/hrt, .
3) Il 0nrnn in cui partecipano ,111.1 Ccwfrr,·11zu mrmil,
rale,ùmo.
:-.;l'.L ~1es1 m Novn1nllP "'"cm::
1) 11 1uorno :!t: Prc.i;.cnht1..10ne. ù1 \\l tr,;1 b ..tnt1:ss.11n.1
2) U l(iorno 22: S. C-,ciliQ,
Con permesso dell'Autorità Ecclesiaa1lca. - Tip. S. E. l ., Con;o Regina Mnritberlta, 176.
Dlrtttorc reo;ponsabilc: D. G U ID O FA V l N I, Via Co11otengo, 32 • Torino 109.

3.3 Page 23

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Crociata missionaria
Borse complete.
Dorsa GTOT'.1-\\.\\l.\\0 BOSCO a cura di \\!. C. O.,
Turino.
Borse da completare.
Hor,:i. .-4 '1/Gl/ETTI GIUSEl'J>E
Snmmn
prec.: Xoo ::'\\uo,u H·r,,mu:nto 500 Tor 1300,
Ilorsa .1. E. !i cu1a ùt "\\i '\\, f'1tnl1:curon< - Sc,minn
pr,•c.. 8000 D. l mlu rto Fm11zo:.Ì 2000 - Tor.
10.000
Dor,;.a A\\'l\\ll, DEI PUUG.l'.l'OJHO (:;•\\
~omnia prn.. U.t):?J,•>o Olm,1 Pm.1 ;oo
:K. N . 2 Pi ll.,n,,-·cllu Lui'<1:t 5 Albriz>:.'\\tt
Emil io 10 J:lnr1w2li \\'. e :\\I. 26 - Stalla l•,1•
mi!!hu 15 - 701. 13.oXt,<10.
D(')rsa li lll)J D L( J(;/
Somm:i prue.: 2950
- '\\. 1\\ 50 - '\\, ,. so Tot 3050.
Ilur,a UE.-1'1'.l 11 /R/,1 .11. 17.7..lRE'LLO. a curri
del S11c. Dntt C n. Caln ~ommil prue: 4150,50
- '.:\\.~ - (,·ori\\ 21,Qo - Prof Biuneù Gainal<li 50-
l ,tJil!ia Bcmo 2;; - Giusti Pietro 10 Arcsc
:\\fadù.,l..,w 25 - Tot. 7060,50.
P.ors.a BHLTRA ll/ D. -1 \\ 'DRF. I (4•) - Somma
rm·c.: 3880,20 - i\\ D l' I . ,o - 1'111. 3,110,20.
l3ursa lJER.JU..,' Tl D . PIFTRO a cur.1 <lei Comm.
Prnf Bcrnoccn Gino
Summ., pr-,c.: 8h8 r,85
\\!~rin Tcrl';a Jlcrruu 100 - T,11. 8781.l!5.
Uni .., fJJ.JSr.JJJ S.-11.I', IT()RJ:' Sommn prcc.:
z. 100
:\\T. Bianchi Cus11ln11c " G. Casalonc
500 - Id., Otton~ B1:1nch1 100 - Tnt. ~ -
B.,r;a Rl•. 1:-..DT.YO GJOl'.l\\Xl - S0111ma prcc..
36jo Cnn.in·,111 \\lana roo - Fam1~ha Tlaso
Blunùino 50 - Tor. ~Szo.
Borsa G(Jf,O.\\JBO D SISTO - :-;omma pn:c.:
7(,0
Poz~1 Frnnccsco TOO - Tot. 860.
Rursa r..-lL T..JJJ/ -l.\\'O ROS Irao, :i cura dt Santa
1'1colus1 So11rn1u prec... 1000
:'I:,1,wu ,·.,r-
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prcc.: 10.083,50 - Boc:h.i11e l'rann•s<.'O 20
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Pozzi Fl':tnc<:sco - :-jurnnu prcc 11906,~o --
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