Bollettino_Salesiano_199907


Bollettino_Salesiano_199907

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LA GRANDE VIGILIA
di Juan E. Vecchi
VERSO IL GIUBILEO:
••EREDITERANNO
LA TERRA''
Regno di Dio! Alcuni potrebbero pensare che si tratti
di un'espressione simbolica, senza riferimento al quotidiano;
che influisce nei buoni sentimenti e nel comportamento
"religioso", ma non ha peso nella costruzione del mondo,
né trasforma le condizioni in cui si vive. Ciò apparterrebbe invece
al potere, al denaro, alle conoscenze scientifiche,
alle organizzazioni. Insomma "dei cieli" viene preso proprio
nel senso in cui non lo intendeva Gesù, perché, secondo Lui,
il Regno è in questo mondo, sebbene non solo.
Certo non è un territorio fisico, ma una "rete" formata da tutti
coloro che desiderano alcuni beni, cercano di realizzarli
e sperano da Dio il loro compimento completo.
C hi faccia
parte di
questo Regno
e quali siano
i beni che lo
caratterizza-
no è detto
nel discor-
so più fa-
moso di Ge-
: quello della montagna.
Nelle Beatitudini dopo aver presen-
tato alcune "categorie" di persone
egli ripete : "di essi è il Regno dei
cieli " o, direttamente, "saranno chia-
mati figli di Dio". Sono "i poveri di
spirito" cioè coloro che non si sento-
no soddisfatti con i beni materiali e
quindi non li accumulano ; desidera-
no altri beni, in particolare la cono-
scenza e l'amore di Dio . Perciò non
si attaccano al possesso di nulla,
ma mettono tutto a disposizione dei
fratelli.
cere, non cedono all'inganno e met-
tono a fondamento del lavoro e dei
rapporti la sincerità e l'onestà. Sono
i misericordiosi , cioè coloro che sen-
tono compassione di fronte alle mi-
serie altrui e si danno da fare per al-
leviarle con spirito generoso . Sono
coloro che si battono serenamente
per la giustizia anche a costo di per-
secuzioni e cattive interpretazioni e
restituiscono bene per male : sono i
pazienti che perseverano nelle ope-
re e imprese di bene anche di fronte
alle difficoltà.
O Sono gli uomini e le donne "pa-
cifici": quelli che non si lasciano
dominare dall'odio, e non cedono al-
l'istinto di eccessiva difesa di fronte
alle offese, si dedicano invece a co-
struire rapporti di accettazione e ac-
coglienza, favoriscono la concordia
e si fanno mediatori di riconciliazio-
ne. Sono i puri o retti di cuore che
superano l'egoismo del proprio pia-
wGu o -AGosr o 1999 BS

1.3 Page 3

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Così i figli a cui il Padre ha da-
to in eredità il Regno , estendono
lo spazio in cui sono in vigore le sue
leggi e si gode dei suoi beni: la spe-
ranza, la pace, la misericordia, la
giustizia, la rettitudine, l'accoglienza
di Dio , l'amore. Tutto ciò è mescola-
to con l'opposto, coabita, gomito a
gomito, con la violenza, la prepoten-
za, il disinteresse, il disprezzo della
persona. Eppure non si confonde con
tutto questo, non viene sommerso o
neutralizzato dalla presenza del ma-
le: ne è più forte . Nemmeno viene
separato o diviso in briciole dalla
presenza capillare del male. Ha una
sua unione misteriosa. Crea uno
spazio umano visibile nel quale si
partecipa perché instaura nuovi rap-
porti sociali e propone traguardi an -
che temporali. Ci si può abitare. Il
Padre vi dimora come nella sua ca-
sa. Noi possiamo vedere persino il
suo volto paterno riflesso nella real -
tà dei beni del Regno .
Chi può dire che queste cate-
gorie non esistano oggi o che
non abbiano influsso sulla sorte del
mondo? E quanto i beni del Regno
sarebbero più estesi se molti altri
lavorassero con la medesima de-
terminazione?
Il Regno è la sintesi di tutti i beni
che hanno la loro origine in Dio e ci
arrivano attraverso il suo amore. È
quello c~e può fare vivibile questo
mondo. E dono e compito, eredità e
terreno di lavoro di coloro che si
sentono figli di Dio. Convoca quanta
buona volontà è diffusa sulla terra.
Si estende dunque oltre i confini vi -
sibili della chiesa che è però il suo
segno e strumento principale.
Uno degli interrogativi che po-
ne questo fine secolo ai credenti
è: per quale ragione molti di coloro
che volevano costruire una società
più giusta hanno visto nel riferimen -
to a Dio un "oppio" per coloro che
dovevano riscattarsi , una "difesa"
ad oltranza dell'ordine sociale che si
era consolidato? Ripensare la realtà
storica del Regno come missione
dei figli di Dio può aiutare a trovare
delle risposte.
I Scutari, salesiani e profughi
kossovari " .. .si dedicano
a costruire rapporti
di accettazione e accoglienza".
Luglio-agosto 1999
Anno CXX III
Numero 7
In copert ina:
Clown per amore.
li sorriso è la mig lior 1erapia
che si conosca,
nelle ore buie della vita
può fa r !ornare il so le.
IL BOLLETTINO SALESIANO
Mensile di informazione
e cultura religiosa edito
dalla Congregazione Salesiana
di San Giovanni Bosco
DIRETTORE :
G IANCARLO MAN IER I
Redazione: Maria Antonia Chinello -
Nadia Ciambrignoni - Giancarlo De Nicolò -
Franco Lever - Francesco Motto - Vito Orlando
12 SOCIETÀ
Il vecchietto dove lo metto.. .
14 EDUCAZIONE
Una banca educativa
18 ON UNE
Abbandonati ...
20 CHIESA
1800 Don Bosco, 1900 Padre Pio
23 INSERTO
San Lorenzo al Ve rano
28 COPERTINA
Clown per amore
38 MISSIONI
Danzare la vita
di SILVANO STRACCA
di GIOVANNI ERIMAN
di GIOVANNI RUSSO
di GIANCARLO MANIERI
di NATALE MAFFIOLI
di GRAZIELLA CURTI
di ANGELO BOTTA
RUBRICHE
2 // llettor Maggiore - 4 li 1111 1110 giova11i - 6 Lettere - 8 In Italia & 11e/ mo11tlo - 11 Osservatorio
- 16 Box - 17 Zoom - 22 Lei/era ai gio ,,a11i - 27 li doctor J. - 31 Scheda 4 - 32 Libri - 34 Come
D011 Bosco - 36 Carta di Co1111111io11e - 37 I 110.1/ri morti - 40 C11lt11ra sa /esia11a - 42 / 11ostri Sa11ti
- -B Ca/e11dario Gi11bileo - 47 In primo pia110
Collaboratori: Teresia Bosco - Angelo Botta -
Severino Cagnin - Ernesto Gattoni -
Giuseppina Cudemo - Graziella Curti - Bruno Ferrere -
Sergio Giordani - Bruna Grassini - Natale Maffioli -
Jean-François Meurs - Giuseppe Morante -
Marianna Pacucci - Fabio Sandroni -
Arnaldo Scaglioni - Serdu - Silvano Stracca
Fotoreporter: Cipriano De Marie - Franco Marzi -
Carla Morselli - Guerrino Pera - Pielro Scalabrino
Progetto grafico e impaginazione:
Pier Bertene
Diffu sione: Giuseppe Corò (Roma)
IL BOLLETTINO SALESIANO NEL MONDO
Il BS esce nel mondo in oltre 45 edizioni nazionali e
19 lingue diverse (tiratura annua oltre 10 milioni di copie)
in: Antille (a Santo Domingo) - Argentina - Auslralia -
Austria - Belgio (in fiammingo) - Boemia - Bolivia -
Brasile - Canada - Centro America (in Gualemala) - Cile -
Cina (a Hong Kong) - Colombia - Croazia Ecuador·
Filippine - Francia - Germania - Giappone - India
(in inglese, malayalam, tamil e telugù) - Irlanda - Gran
Bretagna - Italia - Korea del Sud - Lituania - Malta -
Messico - Olanda - Paraguay - Perù - Polonia -
Portogallo - Slovacchia - Slovenia - Spagna - Sri Lanka -
Stati Uniti - Thailandia - Ungheria - Uruguay -
Venezuela - Zaire.
Edizione Cooperatori. A cura dell'Utticio Nazionale
(Mariano Girardi) Via Marsala 42 - 00185 Roma -
Tel. (06) 44.60.945.
Registrazione: Tribunale di Torino n. 403 del 16.2.1949
Direttore Responsabile: Antonio Martinelli
Fotocomposizione: EDIBIT - Torino
Stampa: MEDIAGRAF s.p.a. - Padova
Don Bosco in the W orld
È possibile leggere in anticipo
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Opere Don Bosco, Roma.
/JS LUGLIO-AGOSTO 1999

1.4 Page 4

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IL PUNTO GIOVANI
di Carlo Di Cieco
FOLLIA EREDITARIA
Guerra nei Balcani. Quando tutto lasciava presagire
una tranquilla attesa del Duemila, liscia e sqontata come
un fiume prossimo ormai al mare, i grandi def mondo hanno
pensato bene di condire l'ultima Pasqua con orribili massacri.
N el "pasticciaccio" sconsiderato
della gara di muscoli,
sono rimbalzate immagini tragiche da
ogni fronte . Il giornale della S. Sede,
uno dei meno soggetti ai dominanti
toni della propaganda guerresca
o patriottica che hanno avvilito gran
parte dei mass media, in uno dei tanti
appelli alla pace , ha scritto
di "cupo tramonto del secolo" che
non aveva imparato la lezione di ben
due guerre mondiali e di centinaia
di conflitti sanguinosi sul territorio
dei cinque continenti .
Tra le immagini , con le quali anche
questa guerra è stata combattuta,
prevalenti sono state quelle
dei giovani: bambini, ragazze ,
adolescenti morti ammazzati
o tra i profughi condannati
a inutili sofferenze.
Comunque vittime innocenti .
E giovani in divisa, armati
nei contrapposti schieramenti ,
portatori di micidiali ordigni di morte
e distruzione . Sotto il comando
di adulti sperimentati nell'arte
della guerra, arringati dal politico
di turno contro l'avversario diventato
improvvisamente il peggiore nemico.
E poi , un 'altra immagine di giovani:
i volontari accorsi generosamente
a prestare aiuto alle popolazioni
più bisognose e colpite . Tante storie ,
tanto cuore dove, in un angolino ,
ciascuno ha dovuto congelare il
desiderio di vivere un 'altra esperienza
senza tante lacrime e sangue.
La guerra è stato l'ultimo regalo
tragico , la beffa crudele di fine
secolo , quasi che le occasioni
di soffrire che già la vita quotidiana
porta con sé, non fossero sufficienti .
L'ultima amara lezione di vita lasciata
da una generazione di governanti
che poteva e doveva essere migliore.
La credibilità di maestri di vita
e guide sagge che un giovane
ha diritto di vedere negli adulti ,
specialmente se con incarichi pubblici
di responsabilità e governo,
ha subito un altro duro colpo .
Davanti alle coscienze della gente
LUGLIO-AGOSTO 1999 BS
si sono fabbricate centinaia di
motivazioni (di rado serie, il più delle
volte purament~ pro~agar,idistiche)
per giustificare e spiegare i giochi
di guerra_, Una folle catena ereditaria
di generazione in generazione
fihe! sElmbr,a non spezzarsi mai .
!I famoso cerinò acceso che ci
si passa di mano in mano sperando,
vanamente, di non bruciarsi le dita.
~
La pace invece è doverosa
e possibile. tlna semplice· verità
troppo facilmente dimenticata
o volutam_ente ignorata.
Per fortuna lo h'a ripetuto alto e forte ,
anche nel conflitto dei Balcani,
almeno i\\ f>apa che c;,on i giovani
ha sentito il qisogno di ir;itrecciafe
un dialogo speciale, guardando
·n prospettiva la creazione
tli una società altra, nella quale
i valori dominanti rimangano, - senza
cacciarli nel dimenticatoio o ridurli
a sogni impossibili - , quelli
sperimentati nell'età piw generosa
e disponibile della vita: la giovinezza.
O Non basterà un Giubileo a risarcire
il male di una.guerra, di questa
guerra. E le scuse di coloro
che l'hanno _preparata e cercata
come irr,eparabile, non saranno
mai abbastanza. Altro che eroismo
e medaglie e l'armamentario
ideologico di ogni colore che cerca
di dare dignità alla suprema insania
della violenza umana.
Si può solo accettare che la guerra
sia parte della fragilità umana
e quindi un male di cui liberarsi,
convertendosi. Tutto il resto
appartiene alla sapienza umana che,
nella migliore tradizione cristiana,
l'apostolo Paolo contrappone
alla follia della Croce. Che non
significa gettare la croce sugli altri.
O Dop0 l'ennesima guerra,
bisogna ricostruire una credibilità
educativa davanti agli occhi
~elle nuove generazioni.
E anche per gli educatori
di professione non sarà semplice.
Specialmente parlando alle vittime.
o

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1.6 Page 6

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Non ci è stato possibile pub-
blicare tutte le lettere perve-
nute in redazione. Ce ne
scusiamo. Provvederemo a
suo tempo alla pubblicazio-
ne o alla risposta personale.
IL COLPO DI FULMINE.
Caro Direttore, non so se mi
risponderete e non so manco
se faccio bene a scrivervi , ma
siccome sono abbastan za di-
sperato, mi faccio coraggio. Il
problema è questo, sono attrat-
to irresistibilmente da una ra-
gazza, l'ho vista una volta ma
l' amo da pazzo. È il classico
"colpo di fulmine" che fa na-
scere un amore grandissimo
che ti toglie la vita se non lo
assecondi [.. .] Non puoi farci
niente [... ] Quando sei cattu-
rato dall 'amore questo coman-
da e tu devi obbedire [... ].
(senza firma)
Caro sconosciuto amico , pro-
vo a ragionare un po' , anche
se in questo campo i ragiona-
menti servono a ben poco .
L' attrazione iniziale non può
essere chiamata amore... è
solo il segno di un amore
possibile.L' amore va costrui-
to lentamente: è troppo gran-
de , complesso e totalizzante
per ridursi a un "colpo di ful-
mine". Il colpo di fu lmine av-
viene solo nei film . lo sono
convinto che non esista mai
un amore "costruito", ma sem-
pre "da costruire", mai un
amore "completo", ma sem-
pre "da completare", mai un
amore "raggiunto" ma sem-
pre da raggiungere. Di più ,
sono anche convinto che non
esista un amore pacifico, ma
sempre da conquistare a prez-
zo di sforzi e sacrifici, un pez-
zettino alla volta, ogni gior-
no, anzi ogni ora, ogni minu-
to , per tutta la vita . L' amore
insomma è una "tensione ver-
so", mai un possesso acquisi-
to , è un equilibrio instabile
sempre da controllare perché
non scivoli sul piano delle
emozioni, soggette a cambia-
re direzione... secondo il vento!
Dunque non perdere la testa ,
non ti conviene proprio. L' uo-
mo è cmpo, ragione, emozio-
ni e spirito: non deve trasfor-
marsi né in un fas cio di istin-
ti, né in un angelo , in un
astratto intellettuale. E non è
vero che non ci si può far nien-
te, è come dire che in certe
circostanze l'uomo non è pùì
lui: diventa o animale o ange-
lo o non so cos'altro e non può
farci nulla . L'uomo è sempre
in grado di cambiare...
ISLAM E TOLLERANZA.
[... ] l'Europa da tempo, pur
con le sue ombre, si è portata
appresso le luci del Secolo dei
Lumi e con esse LIBERTÉ,
EGALITÉ, FRATERNITÉ
[... ] Quest'Europa si trova
oggi a confinare... con un
mondo (Islam) che, come ha
scritto Vittorio Mathieu, "non
ha la cultura romanistica del
diritto internazionale e della
reciprocità, anzi, ha una fede
opposta. Ha assorbito tutte le
civiltà del Mediterraneo, sal-
vo la romana. Quindi solo i
fatti sono significativi (come
al tempo delle caverne), an-
che come misfatti. E se qual-
cuno ci rimette la pelle, non si
tratta di una 'giusta ritorsio-
ne': si tratta della volontà di
Allah di mandarlo all 'altro
mondo"[ .. .].
Federico , Milano
La libertà religiosa nei paesi
islamici non esiste. È un dato
incontrovertibile. E su questo
siamo d' accordo. Che la reli-
gione islamica sia nella sua
essenza tollerante, è altret-
tanto vero, a meno che "Al-
lah il Misericordioso , il Cle-
mente" sia uno sbaglio di tra-
duzione(!). Gli uomini che la
applicano sono a volte santi,
a volte un po' bestie, a volte
bestie del tutto... Questo pur-
troppo capita non solo agli
islamici, ma anche , mi duole
il cuore ammetterlo , ai catto-
lici, come certamente a lei
non sfugge... Che poi l'Occi-
dente abbia assimilato la fa-
mosa triade della Rivoluzione
Francese (Liberté ecc.), ma-
gari/asse vero!
Ho letto con una certa curio-
sità il resto della sua lunghis-
sima lettera . Mi tro vo quasi
cl' accordo con l'analisi stori-
ca generale seppure non con i
vocaboli usati, e faccio due
considerazioni, una di carat-
tere storico, l'altra teologico.
J. Purtroppo kalashnikov e
bazooka sono - come lei dice
- regali del "petro/consumi-
smo" e "narco/consumismo"
occidentali. .. Di queste sven-
ture insomma siamo respon-
sabili anche noi, eccome! I
"patron" di questi bei regali
non sono quasi mai i musul-
mani (nei paesi islamici chi
spaccia o usa droga rischia
la pena di morte) . 2. L'Islam
possiede una sua teologia e
università prestigiose , in cui
si insegna l'unicità di Dio, la
sua Clemenza, la fratellanza
e l' elemosina - senza aver as-
sorbito la ri voluzione france-
se. Per quanto riguarda la
.!ihad, che non significa guer-
ra santa ma "sforzarsi di cam-
minare sulla via di Dio", se-
condo autorevoli interpreta-
zioni è sufficiente che uno
stato organizzi bene il pro-
prio esercito come difesa del
territorio islamico perché sia
assolto il dovere della .!ihacl.
Badi che l'interpretazione è
di alcune scuole teologiche
musulmane, non mia. La leg-
ge islamica proibisce l' ucci-
sione di donne , fan ciulli, vec-
chi, monaci e in genere iner-
mi. Proibisce inoltre di di-
struggere i beni del nemico e
di rovinarne le case... Il sufi-
smo pone l'accento sulla guer-
ra interiore non su quella ma-
teriale .. . Questo non vuol di-
re che nel!' islam non esistano
criminali... Questo genere cli
virus purtroppo alligna do-
vunque, come lei ben sa.
TOH CHI SI RIVEDE, LO
YETI! Caro Direttore, ho let-
to su una rivi sta scientifica
del famoso yeti del Tibet, as-
somiglia tanto all'uomo che
potrebbe essere un nostro an-
tenato, anzi il vero anello tra
noie .. .
Aldo, Padova
Senti, caro Aldo, la rivista che
hai letto deve essere scientifi-
ca come quelle sugli Ufo o sul-
{' Atlantide... Comunque, ta-
gliamo corto: ti metto una foto
del famoso Yeti, fotogrC1fa.to
nel Tibet da Messner stesso, il
grande alpinista che scrive di
averlo incontrato. Se quello
assomiglia. anche lontanamen-
te a un uo,no, beh, significa
che io sono una carrozzella.!
SOPHIANALISI? COS ' È?
Caro Direttore, mia figlia mi
sembra diventata matta. Ogni
giorno viene a casa con qual-
cosa di nuovo . Da qualche
settimana parla di "sofianali-
si", come della panacea per
risolvere tutti i suoi problemi ,
ritrovare la serenità, la pace
dei sensi, ecc. E dice che le
la possibilità di dialogare,
di capire gli altri , di smussare
le spigolosità della vita, di vi-
vere in pace con se stessa e il
mondo, di gustare l'ebrezza
della vita. Lo vuol proprio sa-
pere? "Questa sofianalisi fun-
zionerà con gli altri, le ho
detto, con i familiari non fun-
ziona proprio per niente". Da
allora non ha parlato più. Da
quando si parla di questa stra-
na cosa a casa non funziona
più niente e le cagnare sono
aumentate, per buona pace
delle sue convinzioni. E lei
non solo non è migliorata, ma
si è fatta più brusca, non ci
ascolta più, non vuol ragiona-
re con noi . Che stranezze!
Comunque mi dia un parere:
cosa è mai questa roba?
Piero, Firenze
Caro signore, la "Sophiana.li-
si" (credo si scriva così ma
non è importante), è una meto-
dolo gia che vuole fa.re l' ana-
lisi della saggezza delle per-
sone, come la psicanalisi fa
l'analisi della psiche, dei sen-
timenti, delle emozioni ecc. Al-
meno questa è la convinzione
dei terapisti della sophianalisi.
Ma sa, sono un po' ignorante
al riguardo. Le dirò l' im-
WGLIO-AGOSTO 1999 BS

1.7 Page 7

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C A . ' r / o N~
pressione ricavata dalle poche
cose che ho letto in proposito.
Mi sa tanto che la disciplina in
questione non raccoglierà va-
stissimi consensi, perché di
saggezza ne gira sempre meno
(o sbaglio?). .. Manca la ma-
teria prima, quindi non so se
si possa analizzare quello che
APPELLI
Raccolgo per le m1ss10ni
francobo lli usati italiani ed
esteri anche comuni; carto-
line illustrate nuove o scrit-
te, italiane o estere, anche
di argomento religioso; san-
tini e immaginette antiche
e moderne, colorate o in
bianco e nero; schede te-
lefoniche esaurite italiane
o internazionali; calenda-
rietti tascabili vecchi e
nuovi; statuine di santi, an-
geli e madonne, ecc. Spe-
dite a Rosario Amendola,
Piazza Del Popolo, 1 -
87031 Aiello Calabro (CS).
I
non c'è! Questa particolare te-
rapia serve, se non mi ingan-
no, per tentare di risolvere i
problemi che turbano le perso-
ne, come l'ansia, la paura, la
depressione, le tante fobie che
costellano la psiche, la confu-
sione che ognuno sente dentro
di sé ed esplode nei rapporti
con gli altri. Insomma lepre-
tese sono alte, i risultati non
so. A considerare l'effetto che
fa su sua figlia le perplessità
aumentano. Personalmente
continuo ad essere convinto
che la terapia che suggeriva
Don Bosco sia migliore. Egli
si serviva della religione, uno
dei tre pilastri del suo sistema
e andava fino infondo: diceva
di praticare confessione e co-
munione, perché queste erano
le medicine migliori per una
vita di qualità .. . Migliaia di
giovani hanno ritrovato la
pace dei sensi e del cervello
con questo sistema. Con la
sophianalisi, ripeto, non so.
Dio. Non ti accorgi che I' uo-
mo è alla ricerca di Qualcuno
in ogni istante della sua vita e
se non s'inginocchia di fronte
a Dio lo fa di fronte ai piccoli
dèi che si costruisce con le
sue stesse mani? Non vedi
che si è sempre alla ricerca
di modelli? Non hai mai par-
tecipato , giovane come sei, ai
megaraduni popolati di tuoi
coetanei che stravedono per
l'idolo di turno e sarebbero
pronti a dare la vita per lui ?
E urlano e sbraitano come in-
vasati? Non t'accorgi che il
più grande sforzo cieli' uomo è
quello di trovarsi un Dio a
suo uso e consumo? Non t' ac-
corgi che la nostra cultura
man mano che polverizza ido-
li li rimpiazza sempre inva-
riabilmente con altri?... Dio
inquieta l'uomo molto più di
quanto pensi. .. e l'uomo ha
bisogno di Dio più del pane.
Il giorno in cui non saprai
più a che santo votarti... ti si
affaccerà il problema e so-
prattutto la necessità di avere
Qualcuno su. cui appoggiare
le tue certezze. .. o incertezze.
Bene: sfi·utta quel giorno. ..
VACCINO CONTRO LA
GRAVIDANZA. Signor Di-
rettore, ho sentito di un vacci-
no contro la gravidanza, ora
siccome mia figlia, 13 anni e
mezzo, è rimasta inc inta[ ... ].
Anna Maria , Roma
Mi piacerebbe tanto che
pubblicaste un annuncio di
ricerca di nuovi amici che
abbiano valori profondi,
radicati nella fede cristia-
na... al Politecnico di To-
rino che sto per finire, ho
pochi amici e per di più
atei. Sono Massa Carmi-
ne, Via Ju varra, 48 -
10042 Nichelino (TO).
Vorrei creare una piccola
biblioteca per i miei com-
pagni in seminario: libri,
riviste vecchie, sport, ro-
manzi, spiritualità, vite di
santi ... Deda Aleksander,
Seminario Interdiocesano
Albanese, Scutari (Shko-
der) - Albania.
IL SENSO DI DIO. Signor
Direttore, io non sono affatto
sicuro di ave re dentro il senso
di Dio, insomma di essere un
credente. I dubbi mi rodono
dalla mattina alla sera. Non
mi pare di avere bisogno di
Dio, anzi al contrario ho la
sensazione che sia inutile e
sono portato a pensare che
tutti siano così, ma dicano di-
versamente per convenienza.
Giovanni, Napoli
Caro Giovanni, no, non tutti
sono come dici ... Questo mon-
do è bello perché è vario . Ti
invito a riflettere con un po'
di calma. Ce l'abbiamo con-
naturato dentro il senso di
Basta cosl, signora , ce n'è a
sufficienza, per cui taglio il re-
sto della sua lettera. Un vac-
cino contro la gravidanza ? Si-
gnora , a quel che ne so, i vac-
cini si somministrano contro
le malattie. Ora mi scombus-
sola un po' questa scoperta
(!) - se è vera - perché, vede ,
non credevo che essere incin-
te fosse una malattia, quanto
piuttosto una responsabilità ,
una delle phì grandi e gravi
responsabilità di una donna.
Il rimedio agli "errori" delle
tredicenni non è un vaccino ,
mi fa senso pe,jino parlarne,
ma un lento , paziente , meto-
dico , sofferto, continuato , in-
sistente, comprensivo , since-
ro , dialogo educativo .
OGNI MESE
CON
DON BOSCO
ACASA TUA
Il Bollettino
Salesiano viene
inviato gratuitamente
a chi ne fa richiesta.
Dal 1877 è un dono
di Don Bosco a chi
segue con simpatia
il lavoro salesiano tra
i giovani e le missioni.
Diffondetelo tra i
parenti e gli ami-
ci. Comunicate
subito il cambio
di indirizzo.
Per la vostra corris po n-
denza:
IL BOLLETTINO
SALESIANO
Casell a post. 18333
00163 ROMA Bravetta
fax 06/656.12.556
E-mail: biesse@sdb.org
BS LUGLIO-AGOSTO 1999

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IN ITALIA&NEL MONDO
TORINO, ITALIA
LA LETTERA
PIÙ FAMOSA
DI DON BOSCO
LA HABANA, CUBA
FIORITURA
DI GRUPPI
DELLA FAMIGLIA
SALESIANA
A Cuba i gruppi della Fami-
g lia Sales iana co ntinuano a
nascere e a crescere rigog lio-
s i. Una realtà sempre più viva
che si alimenta de ll o spirito cli
Don Bosco. I g iovani isolani
sono generosi e cercano sboc-
chi impegnati. Non pochi chie-
dono cli rim anere con Don Bo-
sco come reli g ios i consacrati.
Il solo gruppo de i cooperatori
conta più cli cento aspiranti e
sono già 64 quelli che hanno
pronunciato la loro promessa.
Dopo la riv o lu z io ne operata
eia Fiele! Castro il num ero de i
salesiani e de ll e Figl ie cli Ma-
ri a Aus ili atri ce si è ridotto
drasticamente: g li uni sono
passati da più cli cento a 21
sparsi in c inque o pe re, le a ltre
eia duecento c irca a 2 1 pure in
5 opere. Ma il sog no conti -
nu a, e sales iani e suore pensa-
no che è scoccata l'ora della
"risali ta".
50 preziose paginette, cli c ui
c irca la metà cli commento del
curatore, compongono questo
capo lavoro cli pedagog ia pre-
ventiv a che fu la lettera cli
Don Bosco , sc ritta ai suoi fi-
g li da Roma ne l 1884 e rim a-
sta uno dei punti esse nziali cli
riferim ento de ll 'azione edu-
cativa salesiana ne l mondo. In
questo Anno del Padre Gian-
ni Ghi g lione ha vo lu to ril an-
ciare la le ttera, non senza
averla dotata cli un comm ento
che la fa ancor più am are e ne
coglie le ragioni profonde che
hanno spinto Don Bosco a
TOKYO, GIAPPONE
AKABANE,
FINE DELLA CORSA
[I Yicles Japan (Associaz ione
cli volontari ato intern az iona le
dell e suore salesiane) è pre-
sente ne l te rritorio g iapponese
in cinque ce ntri , Tokyo, Aka-
~ane, Chofu , Osaka e Beppu.
E un a proposta vasta che va
dal volontariato all ' este ro con
scopi cli ami c iz ia co n i bambi -
ni filippini fin o al vo lontaria-
to in loco: trascorrere, ad e -
sempio, il pe ri odo estivo con
scrive rla e soprattutto esalta-
no la sua profonda paternità
che s i concreta in " un amore
positi vo, che punta in alto".
Non si può leggere d ' un fiato,
è troppo importante .
i piccoli acco lti ne ll 'o pera so-
ciale di Oita. La sede è in un
semplice app artame nto presso
la staz ione fe rrovi ari a cli Aka-
bane: un a furba co llocazione
che pe rm ette cli esse re al cro-
cevia cli uno dei luoghi mag -
giormente frequentati dalla
gente.
La sede può così essere anche
un centro cli accog lie nza per
chi ha bi sog no cli a iuto, cli
informazioni , cli di a logo edu-
cativo e formativo, o sempli-
cemente pe r c hi no n sa dove
anelare e cosa fa re ... Numero-
si g iovani e no n solo g iovani
ne approfittano.
DAR-ES-SALAAM,
TANZANIA
LA CITTÀ
DELLA SPERANZA
I progetti per completare " La
città dell a speranza" cli D ar-
es-Salaam, dove le Fig lie cli
Ma ri a A us iIiatri ce sono pre-
senti dal l 991, pre ndono cor-
po poco a poco.
Ol tre a ll a Scuola Tecnica per
le ragazze, la sc uol a e le me n-
tare (informale per ora!) per
bambini e bambine, l' Oratorio
centro giovani le a llarga l' of-
fe rta cli attività e cli iniziative.
Ma i sogni non s i fe rm ano : in
cantiere c i sono una bibliote -
ca popo lare g iovanil e e la
cooperati va artig ianal e fe m-
minile. La piccola comunità,
formata eia tre suore, è affian-
cata eia giovani volontari e
dagli animatori locali che s i
sta nno formando alla sc uola
d i Don Bosco e de i suoi fi g li
e fi glie.
WGLIO-AGOSTO 1999 BS

1.9 Page 9

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CATANIA, ITALIA
VERSO UNA NUOVA
CITTADINANZA
Al l ' I stituto Maria Ausi li atri ce
di Catania si è reali zzato I'an-
no scorso un incontro " im-
pen sabile", come l ' ha defini-
to la M inistra del le Pari Op-
portunità Anna Finocchi aro,
che ha anim ato il dibattito sul
tema " Donne, un nuovo pro-
getto cu ltura le". Alla giovane
platea, gli studenti del Liceo
Scientifico e psicopedagogi-
co, la Ministra ha ri cordato
l ' importanza di superare le a-
spirazioni cul tura li diverse e
di trovare nell e differenze di
vita il simbolo della ricchez-
za. L'onorevole ha sottolin ea-
to in parti col are l ' ingiusta
cond izione per cui la donna
che vuo le afferm arsi profes-
sionalmente è spesso costret-
ta a rinunci are all a maternità
ed ha con forza denunciato il
tn stI ssImo fenomeno dell a
prostitu zione in fanti le affer-
mando che inconcepibile
che la modernità produca
schiavitù! " . È da augurarsi
che ini ziative di questo gene-
re continu ino a fiorire nelle
nostre scuole .. . Le tematiche
purtroppo, come in questo
caso, rim angono terrib ilmen-
te attuali anche dopo un an-
no ... e chi ssà per quanto tem-
po ancora.
DINGLI, MALTA
ALL'AVANGUARDIA
DELL'EDU CAZ IONE
I sa les iani di Malta sono da
sempre all ' avanguardia del-
l 'ed ucazione col loro stile par-
ticolare, il preventi vo. Ne ll 'ar-
cipe lago ess i operano in cin -
que diverse presenze, mentre
le FMA sono presenti nel! ' i-
so la cli Gozo. Co lti vano gran-
di progetti a favore de lla gio-
ventù e vog liono essere un
centro di anim azione sempre
più qualifica to e attrezzato.
Ora stanno rea li zzando presso
il Savio Coll ege di Dingli un
progetto di grande respiro che
prende le mosse dallo sport
ed ucativo per arri vare ali 'a ni-
ma del ragazzo. Ta le proget-
to, sponsorizzato da l governo,
ha come patroni add irittura il
primo mini stro in cari ca e il
capo dell 'oppos izione!
È bell o vedere che in fatto cli
ed ucaz ione govern o e oppos i-
zione sono d ' accordo ! Ne ll a
foto una de ll e attiv ità sporti ve
più sim patiche e popo lari ciel
Savio College il bikeathl on,
che fa parte de l progetto in
qu est i o ne.
MEN06
I grandi sconvolgimenti della Rivoluzione Francese
(l'invasione di Roma , la prigionia di Pio VI...)
imped irono la celebrazione del Giubileo del 1800.
Ma Leone Xli volle rinnovare la consuetudine
indicendo il Giubileo nel 1825, nonostante
il parere contrario di molte Cancellerie europee
e della stessa Segreteria di Stato. La cosiddetta
"Battaglia del Giubileo" la vinse il Papa.
IL GIUBILEO ... "VOLUTO"
FATTI MEMORABILI :
1799 Papa Pio VI muore in esi li o in Francia.
1800 Si è nel pi eno dell a Rivoluzion e Francese . Il
nuovo papa vien e eletto a Venezia.
1809 Pio VII viene imp rig ionato (per 5 anni ) da
Napo le on e .
1823 ... Vie ne eletto il cardinale Ann ibal e dell a
Genga col nome di Leone Xli.
Nel 1824 papa Leone, che volle fortissimamente il
Giubileo , aprì la Porta Santa e iniziò le ce lebrazioni,
benché il clim a politico e sociale non fosse dei migliori ,
tra rivoluzioni liberali e cospiraz ioni ... Le società segre-
te, soprattutto i carbonari, prol iferavano ovunque: nella
stessa Roma ci furono processi e condanne. Comunque
il Giubileo partì , con un certo disappunto di molti, preoc-
cupati della possibi lità che alcu ni rivoltosi potessero ap-
profittare ed entrare pi ù facilmente a Rom a mescolan-
dosi ai pelleg rin i. Il D'Azeglio scri sse , con una certa iro-
nia, che Roma veniva "trasformata per 12 mesi in un
gran stabili mento di esercizi spirituali ".
Non molte ovviamente, dato il clima che si respira-
va , furo no le ristrutturazion i dei palazzi e monumenti e
gli interve nti su strade, ponti, fog natu re, ecc. che solita-
mente accompag navano l'indizione del Giubileo, per
preparare ai pell egrini un a deg na accoglienza. E ben-
ché le fronti ere fossero sorveg liati ssime, tuttavia il numero
dei pellegrini arrivò , secondo tutte le cronache, ad alm e-
no 500.000 unità. Il che costituì, fu ori di ogni dubbio, un
grande successo.
Anche stavolta non mancarono personaggi illustri
che venn ero nella città di Pietro per le loro devozioni
giubilari , come la reg ina Maria Teresa di Sardegna, il
duca di Lucca , il re Francesco I di Napoli con la regina
Maria Isabella , la principessa Maria Cristina di Savoia.
IJS LUGLIO-AGOSTO 1999

1.10 Page 10

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l00annifa
Il BS del luglio 1899 dà conto delle feste celebrate
per la consacrazione della basilica del Sacro Cuore
a Roma, avvenuta nel giugno dello stesso anno.
Non ci è possibile riportare per intero la dettagliata
relazione. Ne offriamo qualche sprazzo.
E il quadro che pubblica lo stesso BS.
..
SANTA MARIA
DELL'OCAMO,
VENEZUELA
UN GRADITISSIMO
DONO
U signor Paolo Secco, nipote
del grande missionario degli
Yanomami don Cocco, ha do-
nato un bassorilievo con il ri-
tratto del famoso zio nel vil-
laggio dove per la prima volta
egli incontrò gli Yanomami
nell ' ormai lontano 1957. L ' o-
pera è stata collocata a metà
dell 'alto piedistallo a pirami-
de tronca che sorregge la sta-
tua di Maria Ausiliatrice. Il
gradimento deg li anziani del
villaggio è stato sommo: essi
ricordavano bene la bontà, il
coraggio, la dedizione, del lo-
ro missionario.
I servizi di cui godono ora gli
indios nel villaggio di S.
Maria dell'Ocamo (la chiesa,
la scuola bilingue - spagnolo
e yanomami - il dispensario,
il medico, l'infermiere ... ) si
devono al grande zelo e impe-
gno sociale dell ' indimentica-
bile padre Cocco. Ora la sua
faccia buona incorniciata dal-
la gran barba veglierà il vi l-
laggio dei suoi più amici e
figli spirituali.
Le feste cominciarono giovedì 8 giugno ... coi pnm1
vespri solenni, accompagnati da scelta musica dei mi-
gliori maestri romani, eseguita dai salesiani e loro alun-
ni. Pontificò S.E. Rev .ma Mons. Girolamo Thomé da
Silva, Primate del Brasile; fece il discorso il R.P. Gio-
vanni Lo Iacono ... predicatore del mese di giugno, e S.
Em.za Rev.ma il Card. L.M. Parocchi , vicario di S. San-
tità, impartì la benedizione con Venerabile.
Venerdì 9, festa del Sacro Cuore... L 'E.mo Card. Luigi
Macchi distribuì per oltre un'ora la S. Comunione ai fe-
deli. La Messa solenne fu pontificata da S.E.R.ma Mons.
Pietro Raffaele Gonzalez, Arcivescovo di Quito, e si ese-
guì la Messa VI di Mozart. ..
La vasta chiesa era piena zeppa e la gente vedevasi fin
sopra gli altari. Era davvero cosa consolante vedere tante
persone, di ogni sesso, età e classe sociale, accorrere a
prostrarsi innanzi all'altare del Sacro Cuore nella chiesa
che D. Bosco ha innalzato come monumento della devo-
zione di tutto il mondo cattolico al medesimo Cuore SS.
di Gesù.
Domenica 11 ... attorno alle 5,30... al suono maestoso
dell 'organo i più che 50 Vescovi Americani pigliarono
posto in appositi banchi ornati di panno verde nel presbi-
terio ... Fra loro D. Michele Rua... quindi ... il simpatico
vescovo di S. Carlo di Ancud nel Chilì... saliva il Perga-
mo e ... in elegante latino parlò con maestà e calore dei
benefizi che provengono dalla devozione . .. al Cuore di
Gesù. Il discorso durò 40 minuti, lasciando in tutti la più
salutare impressione.
MANAZARY,
MADAGASCAR
L'ORATORIO
DELLA BROUSSE
È un oratorio nuovo, di cui
abbiamo già parl ato sul BS
(Cfr BS giugno, pag. ~7), sper-
duto nella brousse. E aperto
ogni giorno per tutti: ragazzi,
ragazze, giovani, cattolici, pro-
testanti e non cristiani.
Tutti i giorni, ma soprattutto
la domenica, i nuovi campi di
volley, basket e minibasket,
calcio e hand-ball si riempio-
no di giovani; c posto anche
per i genitori , per le famig lie
che vogliono godere un po-
meriggio insieme. Tanti di lo-
ro arrivano da lontano, qual-
cuno percorre anche un 'ora di
strada a piedi.
Il progetto dell 'oratorio è sta-
to atteso a lungo. Era necessa-
rio che la stagione della piog-
gia passasse per ricominciare
i lavori di sterro, di allesti-
mento dei campi da gioco, del-
le piccole tribune.
Qualcuno ha anche obie~tato
che è un oratorio di lusso e che
in piena brousse con i soldi
utilizzati per le costruzioni si
sarebbe potuto dar da mangia-
re alla gente per molti giorni .. .
Ma le suore ci hanno pensato
bene : il gioco è educazione.
LUGLIO-A GOSTO 1999 BS

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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OSSERVATORIO
Adriano Gelmini
La margherita è uno
dei fiori più antichi e
ghiera. Arrivata all 'ultimo ,
raccomandati a Dio, come
conosciuti. Proviene dal
fanno i contadini per invo-
Tibet. Nell 'antica lingua ti-
care il ritorno del sole do-
betana il suo nome vuol
po il solstizio d'inverno .
dire tanto "capanna" quan-
Conserva i petali che hai
to "vita che rifiorisce" ed
sfogliato per donarli al tuo
anche "perla". Il fiore ricor-
consorte quando lo vedrai
da la forma delle loro ca-
tornare a te sano e salvo .
panne circolari, viste dal -
Saranno questi petali a
l'alto : il tetto centrale fatto
testimoniare la tua fedeltà
di paglia gialla e il contor-
e il tuo amore : diventeran-
no di pietre bianche , ben
no il simbolo dell'amore che
disposte tutt 'intorno . "Pic-
ti lega a lui".
cole economiche perle I
Il re, liberato e tornato in
Costellazioni fiorite che
Francia , volle aggiungere
mai tramontano " (Shelley) .
sullo stendardo del casato
Spunta ai primi caldi , e ci
tre margherite d'argento . È
accompagna tutto l'anno la
forse l'unico stemma aral-
sua curiosa testolina rivolta
dico con un fiore così poco
verso il sole che ... ne ri -
guerriero. Quando Marghe-
specchia l'immagine!
rita morì nel 1295 sulla
sua tomba crebbero stu-
Il fiore è composto da
pende pratoline ...
una infiorescenza, a ca-
polino . Ha tanti fiori ligu -
Anche Margherita Gautler
lati , bianchi , talora screziati
sfogliava questo flore:
di rosso , disposti a raggie-
"M'ama non m'ama... ".
ra esternamente che incor-
niciano un disco di fiorellini
tubulosi giallo oro. Questi
non sono disposti a caso ,
ma distribuiti secondo un
M'AMA
NON M'AMA
L'ultimo petalo le confer-
mò l'amore dell'amato...
La margherita si addice
a Maria, ne incarna la se-
sapiente ordine a spirale
incrociata che permette di
LA MARGHERITINA O PRATOLINA
rena riservatezza, la natu-
rale modestia, la generosa
sfruttare al massimo il po-
co spazio disponibile . È un
O BELLI$ PERENNI$.
obbedienza. Il suo orienta-
mento naturale verso il so-
fiore solare, allegro, di buon augurio , docile, sempre le è quello di Maria verso il Figlio. La stessa corona
rivolto al sole . Simbolo di semplicità, modestia , di petali bianchi intorno al piccolo sole centrale
freschezza. Il bianco dei petali disposti a raggiera , sembra voler proteggere , abbracciare, nascondere,
sembra voler proteggere il piccolo sole del suo disco adorare il suo prezioso bocciolo divino. Se il fiore è
centrale.
simbolo di amore infinito e di amore fedele merita
proprio di essere messo nelle mani della Vergine
Quando il sole si nasconde col brutto tempo o Fedele.
con la notte , il fiore si chiude, come se non avesse
più motivazioni per restare desto e aperto . Molte
narrazioni e leggende lo riguardano. C'è una santa
Margherita martire , fatta decapitare dall'imperatore
Diocleziano perché cristiana. Sarebbe morta con
una margherita in mano che un giovane, commosso,
le aveva offerto mentre passava per andare al
martirio. A Margherita di Provenza viene attribuita
l'usanza di sfogliare in senso profetico la margherita.
Desiderava sapere se il marito, il re Luigi IX, fatto
prigioniero dai saraceni nella sfortunata crociata del
1248, fosse ancora vivo e se sarebbe tornato. Suo
fratello , Giovanni Berlinghieri , le donò una marghe-
rita : "Sfogliala petalo dopo petalo , come fanno i
contadini in Provenza. A ogni petalo recita una pre-
ns LUGLIO-AGOSTO 1999

2.2 Page 12

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soc,E1À
Estate: una meritata vacanza per molta gente, un vero rischio
IL VECCHIETTO
DOVE
LO METTO...
di Silvano Stracca
Ricordate l'episodio con Alberto Sordi
del film "I mostri"? L'attore interpreta
il ruolo di un agiato professionista
che girovaga in auto per Roma
con l'anziana madre. Meta finale
un ospizio, dove il figlio scarica
la dolce vecchina che la moglie non
vuole più in casa. E Sordi,
allontanandosi, quasi a tranquillizzare
la mamma e soprattutto la propria
coscienza, urla al personale:
"Trattatela come una regina!".
U no spaccato amaro di vita
contemporanea. Una scena
che, più o meno similmente,
si ripete in tante famiglie alle soglie
dell'estate. Quando l' anziano che
non si sa a chi lasciare, diventa l'o-
stacolo all'agognata vacanza al ma-
re o ad un affascinante viaggio al-
l'estero. Problema che trova infine
cinica soluzione con l'abbandono
dell'anziano in solitudine o con il
suo ricovero in qualche desolato
istituto.
LUGLIO-AGOSTO 1999 BS
IL PAESE DEI NONNI
L'Italia sta diventando un paese di
nonni. Vantiamo infatti l'invidiabile
primato di "nazione più vecchia del
mondo". Ormai gli "over 65" sfio-
rano il 20% della popolazione, men-
tre i giovani con meno di 14 anni
sono calati dal 15,5% del 1990 al
13,9% del '97. E, secondo gli esper-
ti, nel 2020 la "speranza di vita"
raggiungerà la soglia dei 76,5 anni
per i maschi e 80,4 per le donne.
Il fenomeno dell'invecchiamento
non riguarda solo l'Italia. Nel mon-
do vi sono oggi 580 milioni di per-
sone con un'età superiore ai 60 an-
ni. Nel 2020 le stime dell'Organiz-
zazione mondiale della Sanità pre-
vedono una crescita complessiva
delle "pantere grigie" - chissà se è
meglio dire "bianche!" - fino a un
miliardo. Molti pensano che il feno-
meno riguardi solo i paesi occiden-
tali, ma non è vero. Su 580 milioni
di "young old", giovani anziani, co-

2.3 Page 13

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per cani... e gli anziani...
me li chiamano, 355 vivono nei
paesi in via di sviluppo.
1 UNA SOCIETÀ PER TUTTI
"Un vecchio è sempre una cosa
odiosa", scriveva ne "I quarantano-
ve racconti" Ernest Hemingway. Da
allora il tempo sembra aver lavorato
alacremente per dimostrare il con-
trario. E si è realizzata una sorta di
"rivoluzione silenziosa" che va ben
oltre i dati demografici e pone pro-
blemi di ordine sociale, economico,
culturale, psicologico e spirituale.
Per questo l'ONU ha dichiarato il
1999 "Anno Internazionale dell 'An-
ziano", scegliendo come tema "Ver-
so una società per tutte le età". Una
società che, lungi dal mettere in ca-
ricatura gli anziani come infermi e
pensionati, li considera protagonisti
e beneficiari dello sviluppo. Una so-
cietà multigenerazionale, dunque,
impegnata nella creazione di condi-
zioni di vita più umane per la terza
età.
Gli "evergreen" possono dare an-
cora molto alla società, se le que-
stioni che li riguardano vengono af-
frontate con senso di responsabilità
da parte di tutti. Individui, famiglie,
associazioni, governi, organizzazio-
ni internazionali, la stessa Chiesa.
Solo così si potrà umanizzare il
ruolo degli "young old" in una so-
cietà in continuo e rapido mutamen-
to economico e culturale. E solo co-
sì si potranno intraprendere, in mo-
do organico, iniziative volte a inci-
dere sugli assetti socio-economico-
educativi per restituire fiducia e
speranza a chi è stato allontanato
dai circuiti della convivenza umana.
ANZIANI COME RISORSA
Ancor oggi, purtroppo, è molto
diffuso lo stereotipo della terza età
come fase di declino, in cui l' insuf-
ficienza umana e sociale è data per
scontata. Correggere l'attuale rappre-
sentazione negativa della vecchiaia
è quindi un impegno culturale ed
educativo che deve coinvolgere tut-
te le generazioni. Esiste una respon-
sabilità verso gli anziani che vanno
aiutati a comprendere il senso della
loro età, apprezzandone le risorse e
scoraggiando la tentazione del rifiu-
to dell' autoisolamento, della rasse-
g~azione a un sentimento di inuti-
lità, spesso anche della disperazione:
Il contributo di esperienza degli
anziani è quanto mai prezioso e do-
vrebbe essere sollecitato, valoriz-
zando quelli che potremmo definire
i "carismi" propri della vecchiaia.
Si pensi solo all'importanza della
"memoria storica" in una società in
cui le giovani generazioni vanno
perdendo sempre più il senso della
storia e con esso la propria identità.
E una società che ignori il passato,
rischia di ripeterne fatalmente gli
errori.
del reddito e delle risorse, impossi-
bilità di fruire di cure adeguate, al-
lontanamento più o meno progressi-
vo dal proprio ambiente sociale e
dalla famiglia, sono i fattori che
pongono molti anziani ai margini
della comunità e della vita civica.
La dimensione più drammatica di
quest'emarginazione è la mancanza
di rapporti umani, che fa conoscere
all'anziano la sofferenza, non solo
del distacco, ma dell'abbandono, del-
la solitudine, dell'isolamento. Gli an-
ziani, sperimentando l'impossibilità
di cambiare la propria situazione,
perché impossibilitati a partecipare
ai processi decisionali che li riguar-
dano, finiscono col perdere il senso
di appartenenza alla comunità.
È una situazione che interpella
davvero tutti ed è la società a dover
intervenire per assicurare un' effetti-
va tutela, anche giuridica, a quella
parte non minima di popolazione
che vive in stato di emergenza so-
cio-economico-culturale.
OCCHIO Al GIOVANI
CONTRO
L'EMARGINAZIONE
Un problema forse più degli altri
attenta alla dignità dell'anziano: l'e-
marginazione. Fenomeno che trova
fertile terreno in una società che,
puntando tutto sull'efficienza e sul~
l'immagine patinata, esclude chi
non ha più tali requisi~i. D~fici~nze
sociali, povertà, drastica nduz10ne
Soprattutto occorre educare i gio-
vani alla solidarietà intergenerazio-
nale in una società che vede dilaga-
re egoismo, materialismo, consumi-
smo. In questa società valori come
gratuità, dedizione, compagnia, ac-
coglienza, rispetto dei più deboli
rappresentano una sfida per chi p1;1n-
ta alla nascita di una nuova umanità.
E dunque, in primis, per i giovani. O
BS LUGLIO-AGOSTO 1999

2.4 Page 14

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Un libro da leggere e un'idea da attuare ... Nuove prospettive
UNABANCA
SPECIAL
di Giovanni Eriman
Sembra che la società
stia lentamente
polverizzando le risorse
di pazienza,
di accoglienza,
di comunione e sempre
più vada arroccandosi
in particolarismi deleteri
a una necessaria pacifica
convivenza tra popoli,
paesi, gruppi, famiglie,
persone diverse...
Inventare che cosa
per salvare il salvabile?
LUGLIO-AGOSTO 1999 IJS
L a crisi moderna dei punti di
riferimento fa sperimentare
sempre più massicciamente di-
sorientamento, solitudine e incertez-
za sui fini , ma anche - per contro -
una sa lutare fame di educazione. Ne
sentono l'esigenza genitori e inse-
gnanti, catechi sti e animatori, agen-
zie e istituzioni educative. Si sbatte
ogni giorno la testa contro sempre
nuovi ostaco li e ogni volta il di so-
rientamento aumenta. Solo g li imbe-
c illi o gli in sensibili , cultu ralmente
e spiritualmente rinsecchiti , non ve-
dono o si nascondono iI problema.
G li studiosi de lla materia, al con-
trario , preocc upati , si domand ano se
es ista un rimedio e lo cercano, come
si cercano gli anticorpi per debell are
una malatti a. Studi, congressi, sim-
posi, dibattiti ... La speranza è usci-
re dalle secche facendo anche pro-
poste innovative. Il capitolo di un
libro sull 'educazione, usc ito in li-
breri a da poco tempo, presenta al ri-
guardo qualche nov ità.
UNA ISTITUZIONE
CHE VIENE DA LONTANO
L' idea è suggerita dalle modalità
de l vivere contemporaneo. Oggi la
vita di ognuno passa e dipende in
mass im a parte da quei grandi depo-
siti che, da quando sono stati inven-
tati , hanno cam bi ato la vita de ll a
sc immi a-uomo, le banche, appunto.

2.5 Page 15

▲back to top
per l'educazione.
Parcellizzata, spezzettata in mille
diversi rivoli, la banca è la regina
incontrastata della vita: c'è la banca
dei preziosi, la banca dei depositi e
prestiti, la banca anagrafica, la ban-
ca del sangue, la banca dello sper-
ma, la banca dati, perfino il banco
dei pegni ... Facile l'intuizione: per-
ché no la banca educativa?
LA "B. E."
Forse un ' idea nuova, o forse nem-
meno tanto. Il nocciolo del proble-
ma comunque si riduce a poco: le
esperienze educative di una persona
- che sono tante - è un delitto but-
tarle o disperderle. Vanno tesauriz-
zate, salvate e possibilmente ali-
mentate da apporti diversi e magari
anche opposti, in modo che possano
essere rimesse in commercio accre-
sciute, arricchite, perfezionate. Una
banca educativa è costituita dagli
apporti di tutti, sia degli educatori
che degli stessi destinatari dell 'edu-
cazione. I quali , certamente, non
possono non avere qualcos~ da dire
riguardo ... alla loro pelle! E indub-
bio che non possano rimanere passi-
vi, ma che debbano diventare i part-
ner principali di un percorso che li
riguarda in prima persona, in cui
hanno il diritto/dovere di esprimere
bisogni e disponibilità e da cui pro-
babilmente potrà dipendere il resto
della loro vita.
IL FUNZIONAMENTO
DEL DEPOSITO
Come tutte le banche anche la
banca educativa deve accumulare
per reinvestire, deve accrescere il
potere d'acquisto e la disponibilità
sul mercato dei comportamenti e
delle relazioni sociali. Il deposito
dunque non potrà essere costituito
da materiali di scarto o deteriorati
ma da "pièce" che possano suppor-
tare e diffondere i valori genuini
dell 'educazione; da riflessioni serie
e motivate sull ' identità e sui modi
di percepire, costruire, investire su
di essa; dalla messa a fuoco dei bi-
sogni, soprattutto - è ovvio - quelli
formativi dai quali dipende la matu-
rità della persona.
MONITORAGGIO
PERMANENTE
Il deposito va poi inventariato e i
"beni" (educativi) depositati catalo-
gati: ri sorse umane, risorse istituzio-
nali, esperienze realizzate, ricerche,
invenzioni , attività tarate, attività
verificate ... Non solo. È utile anzi
indispensabile che siano depositate
anche le difficoltà incontrate, i falli-
menti cui si è incorsi, le interpellan-
ze, i dubbi, le contraddizioni emer-
genti ... L'obiettivo è un monitorag-
gio permanente del materiale per
avere a disposizione, pronto uso,
una borsa valori che indichi a geni-
tori ed educatori le priorità educati-
ve del momento rispetto alle tipolo-
gie di interventi più diffusamente
usate, il rapporto che lega i vari bi-
sogni (formativi), gli elementi utili
per una autovalutazione degli inter-
venti realizzati.
MERCATO DI SCAMBIO
La banca educativa può avere una
Piazza Affari: un luogo nel quale il
singolo operatore, le agenzie educa-
tive, come pure tutte le persone che
hanno in qualche modo a che fare
coi giovani (si pensi ai baristi, ai ge-
stori di sale-gioco, agli operatori tu-
ristici, ai professori, ai gestori di
night e discoteche) possono incon-
trarsi, "contrattare", accordarsi, pre-
levare o depositare. Se in Banca vai
a ritirare qualche capitale per risol-
vere un tuo problema, in questo
caso tu fai un debito ... che potrai
assolvere ritornando in banca il ri-
sultato di questo investimento, sia
esso positivo che negativo, perché
ambedue le cose costituiscono per
la banca un valore in più che può
essere commercializzato, e tu fai un
credito.
Un luogo insomma in cui i proble-
mi (come i debiti e i crediti) vengo-
no posti sul tavolo per rendersi con-
to della situazione e studiare even-
tuali rimedi e/o progettare rilanci,
inventare percorsi nuovi, creare ini-
ziative di sperimentazione e quant'al-
tro possa essere utile alle comunità
educanti e ai singoli operatori.
Questo interscambio continuo crea
la consapevolezza di essere "azioni-
sti" della banca, che così si sente
come propria, e dunque su di essa si
accresce la vigilanza e ci si respon-
sabilizza sulla gestione.
Non solo una gran bella idea,
tutto sommato, ma anche una gran-
de opportunità, una trovata geniale
che si deve a due studiosi appassio-
nati di educazione: Marianna Pa-
cucci e Vito Orlando che per l' Edi-
trice "Vivere in" di Roma hanno
pubblicato in giugno il volume "La
Pastorale Giovanile. Occasione per
una rinnovata progettualità nelle
chiese del sud". Il capitolo settimo
è interamente dedicato a quanto
siamo andati dicendo. Consigliamo
di leggerlo .
BS LUGLIO-AGOSTO 1999

2.6 Page 16

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BRE\\'ISSIME DAL MONDO
USA. Un articolo della ri vi- la", sia che frequ entino la
sta "Crisis" (gen. 99) a firma scuol a pubblica statale, sia
di B.V. Manno, analizzando che siano alunni de lle co-
la situazione generale deU.e siddette scuole private. Per
scuole, riferisce che quelle inciso va detto che la regio-
che ottengono i mig liori ri- ne conta circa 17.000 alunni
sultati in assoluto sono le che frequentano le scuole
scuole cattoliche. Inoltre una non statali.
grande percentuale di questi
alunni 1iescono a portare a DANIMARCA . Gli attivisti
compimento l'intero corso della organi zzazione "Pro
di studi intrapreso fin o alla Vita" hanno eretto, in un
maturità e una percentuale parco a est di Copenhagen ,
ancor più alta per quanto si un monumento per conune-
riferisce al corso universita- morare i 500 mila bambini
rio nell ' indirizzo prescelto. abortiti in 25 anni . La scrit-
ta recita: "A più di 500
VATICANO. Giovanni Pao- mila cittadini danesi cui è
lo II parla sempre più spes- stata rubata la vita".
so di " peccati sociali" che
sono tipici della nostra epo- SANTIAGO DE COMPO-
ca: quelli che generano vio- STELA. È in corso di svolgi-
lenza, rompono la pace tra mento il Giubileo composte-
le comunità, i popoli , le na- lano, chiamato anche Xaco-
zioni , feriscono la natura ... beo, che cade ogni volta che
E ne indica alcuni: il traffi- la festa di san Giacomo (25
co di stupefacenti , il rici- luglio) ricorre di domenica.
claggio di denaro sporco, il In questo secolo è stato cele-
traffico di aimi , la discrimi- brato per ben 14 volte. L'in-
nazione razziale, lo sfrutta- contro più significativo di
mento indiscriminato de lla questo evento è il grande ra-
natura, l'inquinamento . .. duno dei giovai1i in program-
ma dal 4 alJ '8 agosto. Com-
BOLOGNA. Il Consiglio re- postela deriva da "campus
gionale dell 'Emili a Roma- stellae", il campo de lJa stel-
gna, regione "ros a" per ec- la: secondo una trad izione
cellenza, ha votato a stra- una luce sopra,maturale in-
grande maggioran za (29 vo- dicò a un eremita il luogo del
ti favorevoli , 7 contrari e 6 sepolcro di san Giacomo, in
astensioni) una delibera che un cimitero cli epoca romai1a.
riconosce ai ragazzi in diffi- È usanza di po,tai·e a tem1ine
coltà economica e a quelli il pellegrinaggio percorrendo
più studiosi, un "buono scuo- a piedi gli ultimi 100 km .
SENIGALLIA, 1T ALIA
FIERA DI BAMBOLE
Fiori scono da ogni parte ini-
z iative solida li . L 'estate è
un 'occas ione per le fiere non
solo commerciali , ma anche
cli beneficenza. A Seni galli a,
ridente cittadina turi stica de l-
la marca anconetana, una as-
soc iazione di volontariato or-
gani zza da anni una manife-
stazione del tutto singolare:
"La f iera delle bambole". A
mi gli aia ve ngono messe in
palio. Arrivano dall a genero-
sità di gente sem plice che,
dopo aver convinto nipotini
e/o figlie a privarsene, le in-
v ia al comitato , così come so-
no, spog lie, spesso da agg iu-
·tare ... Un gruppo di signore
le lava, smacchi a, di sin fetta,
svecchia, ripri stina, poi le ri-
veste cli abiti nuo vi fiamman-
ti , fatti a mano da alcune si-
gnore, tra cui l'anz iana mam-
ma di un sales iano, vera arti -
sta de ll ' un c inetto. La manife-
stazione ha uno scopo preci-
so: il denaro ricavato dall ' ini -
ziati va va a una associazione
cli vo lontai·i che aiuta i malati
termin ali di cancro.
LUGLIO-AGOSTO 1999 IJS
SALERNO, 1T ALIA
NONSOLOSPORT
L 'Interclub Salerno è un cir-
co lo sporti vo da imitare! È
UNO TRA I POCHI IN ITA-
LIA - credi amo , e saremmo
fe lici di essere smentiti - che
ci tiene a qualificarsi come
ciJcolo cultu rale e non asso-
ciazione di fa n interisti. E
l' attività che propone ai soc i
g li rag ione. Quest'anno nel-
l'ambito de ll a festa della soli-
darietà orga ni zzata dag li exal-
lievi sales iani all ' interno de ll a
VI ed izione ciel " Premio Do-
menico Savio" l'Interclub è
stato premiato proprio per le
sue moltepli ci e qualifi cate at-
tività . Ne segnaliamo alcune:
l'adozione a di stanza cli una
bimba del III mondo (Kaisha-
naveni Kaka); g li incontri-di-
battito con suor Paola (l a fa-
mosa suora " te levis iva" lazia-
le); con il giudice antimafia
Antonino Caponnetto; con il
fa moso vignettista - tra l'al-
tro anche collaboratore del BS
- Paolo Del Vaglio; con lo
show man Paolo Bonolis, col
Vescovo di Pompei monsignor
Francesco Toppi... Quanto
basta per g iustifi care il titolo
che abb iamo dato all a notizia.

2.7 Page 17

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ARMENIA, COLOMBIA.
Proprio il giorno dell'arri-
vo dei salesiani all 'Ho-
gar Don Bosco di Arme-
nia, Colombia , scoppiò il
terribile terremoto (gen-
naio '99) . Da quel giorno
la casa cominciò a riem -
pirsi di orfani provenienti
da tutte le parti della zo-
na terremotata. Nella fo-
to si intravede il padre
Echardìa , direttore del
centro , con un gruppo di
ospiti.
AVIGLIANA, TORINO.
Un altro della incredibile
schiera di santi piemon-
tesi del XIX secolo, il vi -
ceparroco , don Luigi
Balbiano , contempora-
neo di san Giuseppe
Cafasso e di Don Bosco.
Ha studiato nello stesso
seminario a Chieri e ha
frequentato don Vittorio
Alasonatti , suo concitta-
dino. È stato il card . Ca-
gliero , che nel 1925 e-
sortò a iniziare l'iter per
la sua beatificazione.
ROSARNO , REGGIO
CALABRIA. Un cuore
che batteva per i giova-
ni , una vita spesa per il
prossimo, una intelligen-
za pronta a progettare
nuovi spazi pastorali e
'- inventare proposte edu-
cative coraggiose ... A
don Gregorio Varrà, sa-
lesiano , morto per arre-
sto cardiaco a soli 49
anni , il paese natale Ro-
sarno , ha voluto dedica-
re una via.
50 ANNI A PATERSON .
Alunni della "Don Bosco
Technical High School "
(Scuola professionale e
tecnica Don Bosco) di
Paterson nel New Jer-
sey , accompagnati al -
l'organo dal loro diretto-
re , animano la festa del-
le "nozze d'oro" dell'ope-
ra salesiana , che dal
1949 è presente nella
città statunitense con
una scuola di prestigio e
con varie cappellanie .
CORIGLIANO D'OTRAN-
TO . Teresa Mangia, 48
anni , cooperatrice sale-
siana , ricca di virtù ...
Non è un necrologio, ma
la presentazione di un
esempio da imitare .
Stroncata da un terribile
incidente stradale, vive
nelle persone cui la sua
morte ha ridato la vita .
Per suo espresso volere ,
ha donato reni fegato e
cuore. Un rene permet-
terà a Salvatore G. di
seguire la sua vocazione.
VITTORIO VENETO. Ol-
tre 150 studenti della 5°
elementare e delle me-
die per un giorno sono
diventati giornalisti. L'oc-
casione è stato l'incontro
con suor Manuela, capo-
servizio della rivista "Pri-
mavera". Intervistati , i ra-
gazzi hanno espresso le
iniziative e le scelte del
giornale che conside-
rano più interessanti: al
primo posto lo sport, poi
le rubriche di consigli , le
notizie e l'informazione.
BS LUGLIO-AGOSTO 1999

2.8 Page 18

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1./;1/E-
p
lf
di Giovanni Russo
Ogni estate all'approssimarsi della grande vacanza,
si pone a molte famiglie il grande interrogativo
degli animali domestici: dove lasciarli, cosa fare?
E ogni anno la soluzione che molti scelgono
è drastica: l'abbandono... A questa situazione
sempre più persone sembrano ribellarsi. Sta
crescendo una coscienza animalista: i difensori
degli animali sono sempre più numerosi. ~ . . •.,.--··.11,
Ormai si parla di "etica" per gli animali. \\ ~ , ) .-,,,
~~v r
La lettera di una giovane lettrice , riproponeva
qualche mese fa il dilemma che il sottoscritto ha
più volte affrontato : da un lato la decisa opposizione
all'uso indiscriminato degli animali come cavie negli
esperimenti non terapeutici , dall'altro l'importanza della
sperimentazione terapeutica per l'uomo. La lettrice si
domandava se era lecito il potere dell'uomo sull 'ani-
male con lo scopo di seNire l'umanità, riaffermando da
parte sua il rispetto incond izionato per ogni essere
vivente ...
LUGLIO-AGOSTO 1999 BS
UNO STATUTO ETICO PER GLI ANIMALI
Ho risposto di condividere pienamente il rispetto e l'at-
tenz ione per gli animali. Ho curato infatti un volume
che porta il titolo Bioetica animale (editrice Elle Di Ci)
che sponsorizza ampiamente l'idea di uno "statuto
etico" degli animali non umani. Ciò significa che gli
animali vanno rispettati "per se stessi" e non per "ciò
che rappresentano per noi", sono quindi fonte di "dirit-
ti" che non vengono concessi da noi , ma che proven-
gono dal valore intrinseco della natura dell'animale. La
storia dell 'umanità purtroppo è piena di violenza e di
rapporto dispotico nei confronti della natura e degli
animali , come anche nei confronti dei propri simili , cioè
gli esseri umani. Questo perché l'uomo vive nella
storia segnato dal peccato , cioè da una situazione di
"prova" e di "tentazione" di fare e di usare le cose e gli
altri esseri in forma egoistica, non rispettando il pro-
getto di amore che è inscritto in tutta la creazione.
GLI ANIMALI E LA BIBBIA
Secondo la Bibbia gli animali non umani sono "affidati
all'uomo" che come un pastore è chiamato a condurli
secondo il piano del Creatore . La Parola di Dio evi-
denzia quindi che l'uomo essendo creato ad immagine
di Dio è chiamato a comportarsi nei confronti delle
altre creature modellandosi sullo stile di Dio Creatore.
Perciò non è ammissibile una interpretazione dispotica
del rapporto uomo-animale , non è attribuibile al

2.9 Page 19

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messaggio biblico un "dom inio" sugl i animali inteso
come fare di queste creature ciò che si vuole. Anche il
Catechismo della Chiesa Cattolica afferma che l'uomo
è chiamato a curare gli animali e che contrario alla
dignità umana far soffrire inutilmente gli animali e
disporre indiscriminatamente della loro vita" (n . 2418a).
GLI ANIMALI E LA CHIESA
Ma lo stesso documento della Chiesa afferma (n . 342)
che il rapporto uomo-animale deve fondarsi su una
gerarchia di valori che dipende da una gerarchia delle
creature : "La gerarchia delle creature è espressa
dall'ordine dei 'sei giorni', che va dal meno perfetto al
più perfetto. Dio ama tutte le sue creature, si prende
cura di ognuna, perfino dei passeri. Tuttavia, Gesù
dice : 'Voi valete più di molti passeri ' (Le. 12,6-7) , o
ancora: 'Quanto è più prezioso un uomo di una
pecora' (Mt. 12,12)". Senz'altro "esiste una solidarietà
fra tutte le creature per il fatto che tutte hanno il mede-
simo Creatore e tutte sono ordinate alla sua gloria"
(n. 344) . Ma solo l'uomo è persona, il che non signi-
fica che tutti gli altri animali sono bestie nel senso che
non hanno un valore intrinseco. Un soggetto di diritti in
senso stretto , cioè di atteggiar11enti e comportamenti
"dovuti", è la persona umana. E vero che gl i animal i
come l'uomo sono "senzienti ", cioè capaci di "sentire"
e provare dolore e piacere, ma è anche vero che la
capacità di trasformare il dolore in sofferenza è tipica-
mente umano . Del resto non possiamo far derivare il
rispetto degli animali solo dal fatto che sono in grado
di provare dolore , perché si pensi che ne sarebbe
degli esseri umani non più capaci di provare dolore :
sarebbero, da considerarsi non più umani o non più
persone? E assurdo ! Dunque dicendo come Gesù che
c'è una gerarchia di valori tra gli animali e l'uomo, si
vuole affermare che nei confronti degli animali ci sono
certamente dei doveri , ma nei confronti dell 'uomo-
persona ci sono dei doveri più forti.
I DOVERI VERSO GLI ANIMALI
Pertanto , ci sono azioni moralmente obbliganti nei
confronti degli animali come: Non fare soffrire, o quan-
tomeno non fare soffrire inutilmente . Anche per
l'uomo, infatti ci sono situazioni in cui la sofferenza è
per vari motivi inevitabile . Non maltrattare, cioè non
infliggere violenza e non costringere gli animali a
vivere in condizioni di vita che non sono loro proprie.
Non utilizzare impropriamente, il che significa che la
sperimentazione animale limitata è necessaria, anche
se appunto non "sempre" necessaria. Non estinguere,
cioè rispettare la "diversità" animale ed evitare il danno
ecologico.
Sono invece opzioni preferenziali (ma non obbliganti
tutti) anche se indubbiamente costituiscono comporta-
menti di maggior rispetto per la vita dell'animale: Non
nutrirsene, vale a dire essere "vegetariani ". Non vestir-
sene, cioè non acquistare né indossare pellicce. Non
cacciarli, è un 'opzione preferenziale ma che comun -
que deve fare i conti con le specie protette e con il
non indulgere al puro gusto dell 'uccisione . Non ucci-
derli per spettacolo, vedi il caso dei tori uccisi nella
Corrida. Quest'ultimo comportamento tuttavia non do-
vrebbe considerarsi opzionale e non obbligante, per-
ché si tratta di una spettacolarità piuttosto discutibile.
Pertanto, bisognerebbe operare insieme per superare
tanto dispotismo ancora diffuso nei confronti degli
animali. Quanto all'esempio dell'esperimento descritto
nel nostro articolo di a ni m ali (scimmie) s ottopo s ti a
shock elettrici , è stato rip~rtat_o ~olo p~r <:11re chèe 91~
animali sono capaci di solldane_ta e qumd1 che a~
Su, do praticare s imili e s p e nme n t , .
BS LUGLIO-AGOSTO 1 999

2.10 Page 20

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Ct•UE.SA
Maggio 1999 prove di giubileo: la beatificazione del frate più
"NEL 1800 DON BOSCO
NEL 1900 PADRE PIOu
di Giancarlo Manieri
L'invasione è iniziata
alle primissime luci
dell'alba del 2 maggio.
I 2500 pullman carichi
di pellegrini hanno
accostato la città
da tutte le strade
consolari e non. Roma
ha retto il grande urto.
Buon segno. Le cifre
hanno impressionato
anche i più scettici.
Del resto si può dire che
Padre Pio durante tutta
la sua vita si sia quasi
divertito a impressionare
Z a ge n r e. . .
LUGLIO-AGOSTO 1999 BS
L' umile frate ha scomodato,
spesso anche scombussola-
to, un po' tutti: i grandi del
mondo e la borghesia, i contadini e i
professionisti, i professori universi-
tari e gli analfabeti, i credenti e gli
atei e ancora le soubrette, le donne
di strada, i barboni, gli artisti. E tutti
quelli che hanno avuto la fortuna di
incontrarlo vis-à-vis, non hanno po-
tuto più vivere come se quel] 'incon-
tro non fos se mai avvenuto.
Uno strano frate questo frate che
ha dato non poche grane ai custodi
dell'ortodossia della religione e alla
fine ha convinto anche i più restii
tra i restii , i monsignori e i prelati di
curia... Il cardinale Anastasio Bal-
lestrero a chi gli domandò del famo-
so frate cappuccino rispose: "Padre
Pio è uno di quegli uomini che il Si-
g nore m anda ogni secolo: nel 1800
Don Bosco, nel 1900 Padre Pio".
QUALCHE
UTILE PARAGONE
Don Bosco era al suo tramonto
quando Francesco Forgiane nasceva
nel lontano 1887. L'umile frate del-
1' oscuro borgo di Pietrelcina, era un
uomo dolce e burbero nello stesso
tempo, infinitamente paziente ma
anche decisamente sbrigativo, capa-
ce, come solo i santi sanno fare, di
accoglienza e fermezza. Un novizio
salesiano che con altri compagni era
andato ad assistere alla sua lunga
messa (immancabilmente due ore,
dalle cinque alle sette del mattino ...
curiosamente egli era nato alle cin-
que del mattino), appena terminata
la celebrazione, in sacrestia, con l'ir-
ruenza tipica dei giovani si precipita
abaciargli la mano. Bil padre bru-
sco: "Eh,; guag!iò, statti bbuono!".
Una cosa certamente avevann in

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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=amoso del secolo, Padre Pio.
comune Don Bosco e Padre Pio,
che è utile mettere in risalto: erano
tutti e due "tifosi" della confessio-
ne. Per Don Bosco il sacramento era
uno dei due pilastri (l'altro era la
comunione) che reggevano tutta l'e-
ducazione religiosa di un giovane.
Per Padre Pio era quasi l'unico mo-
do per avvicinarlo, una delle condi-
zioni per parlare con lui. Anche il
suo programma di vita può essere in
qualche modo accostato a quello di
Don Bosco, a riprova che la santità
ha necessariamente tanti punti in
comune. "Lavoro e preghiera", di-
ceva Don Bosco. "Preghiera e lavo-
ro", affermava Padre Pio. Come
Don Bosco il frate di Pietrelcina, fi-
glio di contadini, era un uomo coi
piedi per terra: quello che pensava
voleva realizzare e non era soddi-
sfatto finché l'opera non fosse giun-
ta a termine ...
A livello di accoglienza Don
Bosco dava l'impressione di essere
tutto per la gente, e che avesse tem-
po solo per essa; Padre Pio quella di
essere tutto per Dio, per cui l'uno
non faceva attendere, l'altro si face-
va attendere. Ma la "sorgente" dei
due comportamenti era unica, la Pa-
rola di Dio, vissuta secondo la pro-
pria scelta.
UN ANEDDOTO... VERO
Molti salesiani hanno da raccon-
tare meraviglie sul frate delle stim-
mate. Scegliamo la testimonianza di
uno di essi, per molti anni missiona-
rio in Giappone. Costui, in uno dei
rari ritorni in Italia, si mise in testa
di visitare il famoso cappuccino di
cui tutti parlavano e di confessarsi
da lui. Dopo un lungo esame di co-
scienza (sapeva bene che il padre in
questo campo non tollerava improv-
visazione) si presentò alla grata.
Aveva messo bene in fila tutto per
una accurata confessione genera-
le ... Tutto eccetto un'unica cosa.
Durante l'ultima guerra mondiale i
tedeschi avevano requisito la chiesa
e relativa sacrestia per trasformarle
in un grande magazzino di derrate
alimentari per la truppa. Da allora,
per tutto il tempo del conflitto, ai
salesiani non mancarono mai i vive-
ri... perché il furbastro aveva trova-
to il modo di rifornire clandestina-
mente la cambusa della comunità,
dopo aver praticato un foro nella
parete che divideva la sacrestia dal
collegio, arrivando proprio dietro
alla montagna di scatole, scatoloni,
pacchi, sacchi e sacchetti pieni di
ogni ben di Dio . .. Nessuno s'era
accorto di nulla, né confratelli né
guardie, le quali non notarono nem-
meno gli ammanchi, poiché la stan-
za era stracolma, fino al soffitto. A
dir la verità, durante l'esame di co-
scienza si era posto il problema:
glielo dico o no? Aveva deciso per
il no: in fin dei conti la cosa si con-
figurava come una "occulta com-
pensatio", una specie di risarcimen-
to, dal momento che gli occupanti
non avevano certo chiesto il per-
messo o stipulato un contratto d 'af-
fitto. E in secondo luogo non ruba-
va per rivendere ma si serviva per le
necessità della comunità, sottraendo
solo il necessario e niente di più.
Cominciò dunque la confessione,
precisa, meticolosa... Padre Pio zit-
to. Ascoltò fino alla fine, poi:
"Beh, haifinito?"
"Sì, padre è tutto!... "
"Ah, sì? Ma sei sicuro?"
"Certo, Padre. Non ricordo
nient' altro".
"Ma che ricordi!"
"Che cosa?"
"Il furto delle derrate alimentari
ai tedeschi, durante la guerra! Quel-
lo perché non lo confessi? Mica te li
davano loro gli scatoloni che sot-
traevi attraverso il buco che avevi
fatto ...". Meraviglia, confusione e
qualche balbettio di scusa:
"Veramente, Padre, pensavo che
quello...". Padre Pio non lo lasciò
finire:
"Guagliò, pensavi che prendere
senza permesso fosse permesso?" ...
cazione benedetta. Sono una trenti-
na i salesiani di San Giovanni Ro-
tondo, là dove essi non hanno mai
avuto un'opera. Che sia anche que-
sta un'opera di Padre Pio? Il primo
fu don Alessandro De Bonis che di-
venterà un musicista apprezzato non
solo all'interno della congregazione.
Alcuni episodi confermano la sua
ammirazione per il santo dei giova-
ni, di cui apprezzava la praticità
senza fronzoli, la concretezza conta-
dina, la furbizia campagnola... che
erano anche sue doti. Un gruppo di
giovani salesiani di San Giovanni
Rotondo che andarono a visitarlo lo
trovarono, non senza sorpresa, che
leggeva la vita di Don Bosco, da
pochi anni canonizzato.
Padre Pio, un frate che ha avuto
tanto "successo" tra la gente quanto
Don Bosco ne ebbe tra i giovani. La
folla iJTompeva come un fiume do-
ve il frate stigmatizzato celebrava
messa o impartiva la sua benedizio-
ne. Fu uno che non ebbe vita facile
con l'autorità ecclesiastica... ma
questo è quasi un "ritornello comu-
ne" per i santi, a riprova della infi-
1\\.,nita cautela con cui la Chiesa guar-
ESTIMATORE
da i fenomeni straordinari che si
manifestano tra i suoi figli, memore
DI DON BOSCO
del fatto che solo Cristo è il Figlio
di Dio, solo lui fa miracoli, solo lui
Un sacerdote salesiano che l'ha è il Maestro. La Chiesa non è incli-
conosciuto e frequentato, anzi l'ha ne al miracolismo, come alcuni pen-
avuto come confessore, assicura che sano: il sospetto è quasi normale
il Padre stimava Don Bosco, era quando un uomo è pericolosamente
contento quando qualche giovane
gli confidava di essere o di volersi
fare salesiano. Anzi incoraggiava
energicamente a seguire quella vo-
prossimo a Gesù Cristo, non per
partito preso, ma per raggiungere la
matematica certezza che "lì c'è il
dito di Dio!".
O
BS LUGLIO-AGOSTO 1999

3.2 Page 22

▲back to top
LETTERA Al GIOVANI
Carissima/o,
"Il mappamondo va tenu-
to con le due mani; non è
un pallone da prendere a
calci". La battuta va mes-
sa in bocca a un bambino
LUGLIO/AGOSTO 1999
Nei mesi delle vacanze per antonomasia
vogliamo andare controcorrente,
e proporre come modello ai giovani lettori
SAN BENEDETTO
un uomo il cui motto ha attraversato i secoli
del lo spirito di iniziativa,
di va lori cristiani che l'han-
no resa culla di civiltà.
Attraverso e con San Be-
nedetto l'Europa ha biso-
gno di ritrovarsi, riscopri-
di cinque anni. (I bamb ini
ne ll a sempl icità dei loro
come l'esempio più tipico della vita cristiana,
vissuta tra lavoro e preghiera,
re le sue origini, le rad ici
spirituali.
sfoghi hanno un'efficacia
I biografi salutano San
di li nguaggio che supera il
Benedetto come "u ltimo
momento del gioco e della
dei Romani", gli storici
provocazione). Teneva per
come il primo c ittadino
l'appunto al seno un map-
d'Europa. Nessuno può
pamondo più grande di lui.
toglierci la speranza.
Usciva da un grande su-
permercato dell'hinterland
milanese.
Le sue mani di latate a ca-
lice per stringere questo
grande pallone mi fanno
ricordare che a sollevare il
'
mondo sono il lavoro e la / / i :J¼
,%~ - pregh iera l'ora et lavora di
San Benedetto, la moneta
unica per dare d ignità
1/
all'uomo, testa e croce di una valuta che tiene insi e-
me popo li e nazion i diverse.
La riforma del calendario
lltu~ico ci ha spostato la
festa di San Benedetto
dal 21 ma r zo all'11 lu gli o,
ma non ha cancellato dal-
la memoria il proverbio :
"San Benedetto, la rondi-
ne sotto il tetto".
"Epifania,
tutte le
feste si
porta via, poi
arriva San Bene-
Questo XX secolo ha preso a calci il mondo, se
detto che ne riporta
stiamo a guardare i cicli di guerre, di morte, di vio-
un bel sacchetto".
lenza, d i fame, di ingiustizie attraverso cui siamo
L'Europa ha bisogno di pri-
passati. Lo stesso fine secolo è una "via cruc is"
mavera. L'Europa ha anco-
con innumerevoli stazioni di sangue, di crocifissioni:
ra tante feste da mettere in
Serajevo, Bukovar, Mogadiscio, Somalia, Ruanda ,
calendario.
Sudan, Algeria, Kossovo, Pristina, Kukes.
L'avvertimento è stato dato:
Ma queeto XX secolo è proprio coe) 17rutto1
Ha fatto e fa così tanta paura?
No n è il seco lo della rad io, della TV, del computer,
dell'informatica, di Marconi, di Einstein?
Ghandi, Martin Luther King, Papa Giovann i, Madre
Teresa di Calcutta, Schweitzer, Padre Pio sono cit-
il mappamondo va ten uto in
mano e non va preso a
ca lci. L'Europa del terzo
Millenn io è avvisata.
Ciao e a risentirci.
Carlo Terra neo
tad in i d i questo scorcio storico.
I diritti umani, le Nazioni Unite, la caduta dei muri,
formano la nuova ko iné, da cu i, ripartire.
L'Europa non è Peter Pan. E nata e
vuole crescere.
Si riconosce in San Benedetto, che
seppe unire il diritto e la dignità
de ll'uomo.
Con il euo famoeo motto ci ha la-
sciato "la regola aurea" ancora
ogg i fondamenta le per la persona e
la soc ietà minacciate dal prevalere
dell'avere sull'essere.
L'anima dell'Europa si rifà alla laboriosità,
ai sentimenti profondi della giustizia, della libertà,
LUGLIO-AGOSTO 1999 Il

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••••••••••••••••••••••
Il nostro itinerario giubilare ci porta ora in una
delle basiliche dedicate a un martire, quel diacono
Lorenzo che venne "arrostito" sulla graticola,
secondo la tradizione, il 1Oagosto del 258 d.C.
al campo Verano. Uno dei pochi martiri romani
riconosciuti ufficialmente come tali e quindi legati
a un culto. Di lui parlano papa Damaso,
la depositio martirum del 354, Ambrogio
di Milano, Prudenzio, Cipriano. A lui furono
dedicate addirittura due basiliche.
••••••••••••••••••••
JTJNfRARIO
VERSO···
LA BASILICA DOPPIA
di Natale Maffioli
A Roma le basiliche doppie non sono una rarità.
Il complesso di San Clemente, per esempio,
è il frutto della sovrapposizione di due basiliche (la prima del IV secolo,
la seconda del Xli) sopra un mitreo (un ambiente d'epoca romana dedicato
ai culti del dio Mitra); la stessa basilica di San Pietro in Vaticano
conserva sotto il pavimento dell'attuale i resti, in parte scavati, dell'antica.
San Lorenzo aJ Verano
col monumento del Galletti,
eretto nel 1865 a ricordo dei restauri.
•••••
••••••••••
• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • BS LUGLIO-AGOSTO 1999 • • •

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••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
martiri romani. Non solo, qual-
che anno dopo, lo stesso impera-
tore fece edificare una vera e pro-
pria basilica, chi amata basilica
maior (bas ilica maggiore).
Anche a quei tempi le frane
giocavano brutti scherzi, fatto sta
che, con l'a ndare del tempo, le
infiltrazion i delle acq ue crearo no
pericolose instabilità del terreno.
Ecco perché papa Pelagio Il (579-
590) fece costruire un a basilica
indipendente da quella anti ca.
Con l' impiego di gran quantità di
Il portico di accesso alla basilica duecentesca di papa Onorio lii come è oggi.
materiali lavorati, to lti dalle co-
stru zioni antiche fatiscenti, ed i-
Q uesta di San Lorenzo al
Campo Verano, è una ba-
si li ca doppia, nel senso
che ad una più antica costruz io-
ne se n'è aggi unta una seconda,
ma su l versante opposto e, addi-
rittura, di senso contrario, di mo-
do che della più antica si conser-
va il portico di accesso e la nava-
ta principale. Prima però di de-
le Mura, così che del le antic he
strutture rimane poca cosa. Que-
sta di San Lorenzo, invece, ha ri-
cevuto lo sfregio più inumano
durante il bombardamento del 19
luglio 1943. La ricostruzione suc-
cessiva ha restituito la bella chie-
sa nelle migliori condi zioni che si
potevano sperare.
ficò un magn ifi co compl esso a tre
navate divise da co lonne corinzie
sca nalate, con capitelli di bella
fattura, coll egate tra loro da un
arch itrave, costituito da elementi
in parte diversi tra loro, ma unifi-
cati dalla decorazione a racemi
vegetali e a girali di acanto; il
portico di facc iata dava sulla chi e-
sa co n due splendidi esemplari di
co lonne corinzie.
scrivere questa che è una delle IL DIACONO LORENZO
più venerande chiese di Roma è
L'INTERNO
••••••••••••••
opportuno premettere che an-
ch'essa non è sfuggita all a sorte
che pare accomunare quasi tutte
le antiche basiliche romane. Cer-
tamente i tempi avversi o le mu-
tate es igenze cu lturali hanno gio-
cato a sfavore della basilica Late-
ranense o di quella di San Pietro
al Vaticano o di San Paolo fuori
Le vicende della basilica co-
minciano dal sepo lcro del diaco-
no Lorenzo, che subì il martirio
sotto l'imperatore Valeriano nel
258 e fu sepo lto nell a catacomba
di Ciriaca. L'imperatore Costanti-
no fece abbelIire quel sepolcro,
lo isol ò trasformandolo in uno
dei più splendidi monumenti dei
Sopra le navate laterali il papa
fece ricavare un arioso matroneo,
con le co lonne di dimensioni mi-
nori di quelle sottostanti, esse pu -
re di ordi ne corinzio, ma collega-
te da archi. Sopra i I matroneo fu-
rono aperte quindici finestre per
dare alla navata una briosità e lu-
.Il nartece con gli affreschi duecenteschi
che illustrano varie storie.
Veduta delle due basiliche. Quella paleocristiana e quella
di Onorio lii. L'arco trionfale segna il punto di demarcazione.
• • LUGLIO-AGOSTO 1999 IJS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

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Particolare del mosaico e del ciborio.
Il colonnato della basilica pelagiana con sopra il bel matroneo.
minosltà solare. Il grande arco ghezza della basilica. Fu demoli-
trionfale che introduceva all'absi- ta l'abside della basilica pelagia-
de fu 'decorato con mosaico ope- na e si sviluppò un corpo di fab-
ra di abili artisti romani.
brica a tre navate che divenne il
La basilica era sorta fuori della vano principale della chiesa. L'an-
cinta delle mura Aureliane, espo-
sta al\\~ scorrerie dei barbari e di
predol'ili. Fu per questo che, un po-
co ali~ volta, le sorse attorno una
sorta di fortezza denominata Lau-
renziopoli (la città di Lorenzo); un
tico edificio di Pelagio fu soprae-
levato e trasformato nel presbite-
rio della nuova chiesa. Anche per
la basilica, che diciamo di Ono-
rio, furono impiegati elementi di
spoglio. Le monolitiche colonne
robusto campanile, e una torre di ioniche architravate, che formano
difesa 1sono, con il chiostro roma- le tre navate e il portico, forse
nico i ·resti , che ancor oggi si pos- provengono dall 'antica basilica co-
sono vedere, dell'antica custodia. stantiniana, la cosiddetta basilica
Durante il pontificato di papa maior. È di questa fase edificato-
Onorio lii (1216-1227) si realizzò ria (sec. Xlii) l'arredo cosmatesco
un pr~getto che raddoppiò la lun- che impreziosisce il portico, la
navata e il presbiterio.
Tomba del cardinale Fieschi, nipote
di Innocenzo IV, morto nel 1256.
IL PORTICO
La nostra visita inizia dal porti-
co, opera dei Vassalletto, una
delle più importanti famiglie di
marmorai romani: sulle colonne
ioniche strigilate (le scanalature
non sono disposte verticalmente,
ma si avvitano attorno al fusto) si
re Enrico Il. Sono opera del mae-
stro Fi Iippo e di suo figi io Paolo.
Sotto lo spiovente sono conservati
tre sarcofagi antichi: uno rinvenu-
to nel secolo scorso dall'archeo-
logo G. B. de Rossi, un secondo
con una singolare copertura a
tetto e un terzo, del secolo V d. C.
appoggia l'architrave, purtroppo (forse uti Iizzato come sepolcro
privata dal bombardamento della per papa Damaso Il), con scene
singolare decorazione a mosaici di amorini vendemmianti. Acco-
policromi . Le pareti interne sono stato alla facciata interna si trova
coperte da affreschi (purtroppo in la sepoltura del cardinale Gu-
gran parte deturpati) del secolo glielmo Fieschi: si tratta di un sar-
Xlii che narrano, con fresca scor- cofago del Il secolo d. C., con una
revolezza, le storie del santo tito- bella scena di rito nuziale, inseri-
lare Lorenzo, di santo Stefano, la to in una specie di edicola opera
La splendida decorazione del pavimento leggenda del l'altare privilegiato, dei cosmati (sec. Xlii) e ben rico-
corre per tutta la navata centrale.
del sacro cingolo e dell ' imperato- struita dopo il recente disastro.
• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • BS LUGLIO-AGOSTO 1999 • •

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le paraste arri cchite di mosa1c1 de ll a bas ili ca pe lag iana, cronolo-
policromi . Accanto all 'a mbone e- gicamente co llocabi le all a fin e
van gelico si eleva il ca ndelabro del VI seco lo, rappresenta Cristo
pasqu ale, tortil e, deco rato di mo- assiso su un globo azzurro, segno
sai ci a pasta vitrea. Le riqu ad ratu- de ll ' universo; con la destra bene-
re con marmi co lorati sono ripre- dice mentre la mano sini stra reg-
se dal pavimento, anche questo ge una croce asti le. All a sua de-
del seco lo Xlii, messo in opera stra san Pi etro, san Lorenzo e pa-
dai Cosmati, purtroppo in più pa Pelagio, che regge un modelli-
parti danneggiato dal bombarda- no dell a basilica; all a si ni stra san
mento del 1943.
Paolo, santo Stefano e sa nt' lppoli-
Il presbiterio è dominato dal ci- to, che offre al Cri sto la co rona
bori o marmoreo : quattro co lonne del martiri o. Al lati del presb iterio
sorreggono un dupli ce ordine di corrono due semp lici ba nchi mar-
co lon nine architravate che culmi - morei che termin ano con due
nano in un tetto ottagonale, sor- leoni di notevo le fattura.
montato da una minusco la lanter- Sotto il pavim ento del presbite-
La cattedrale epi scola,
di grande sontuosità, è del 1254.
na. La monumentale cattedra epi- rio (come dicevamo sopra ri cava-
scopa le, opera del 12 54, è posta to nell a più anti ca basi li ca pe la-
al fondo del presb iteri o, a chiu- giana) è scavata la cripta dove so-
GLI ALTRI ELEMENTI
dere il coro ria lzato; è contenuta no le tombe dei sa nt i Lorenzo,
tra due plutei, e qu attro co lonni - Stefano e Giustino. Nell 'a ntico nar-
Verso iI fondo della navata cen- ne tortili delim ita no qu esti ele- tece de lla bas ili ca pelagiana, nel
trale sono co ll ocati i due amboni menti marmorei dove la decora- seco lo scorso, è stata ricavata la
per la procl amaz ione del Vangelo zione cosmatesca diventa un trion- cappe ll a sepolcral e di papa Pio
e dell ' Epistol a: sono formati da fo di eleganza e di co lore. I cap i- IX, gra nde devoto del sa nto titola-
ampie lastre di marmo bianco te lIi corin zi dell a basi li ca pelagia- re de ll a bas ili ca .
con inserti geo metri ci di granito na aumentano la grandiosità di
rosso e di serpenti no verde; le questo insieme.
corni ci sono finemente sco lpite e Il mosaico de ll 'a rco tri onfa le PARTICOLARI
GLOSSARIO
Conversando di chiese e basiliche , sovente si è fatto riferimento ad un ordi-
ne o stile che era, di volta in volta, tuscanico (a) o ionico (b) oppure corin-
Le curios ità e le cose interes-
sa nti che si posson o incontrare
nell a visita all a ba sili ca sono tan -
te: i primi due capitelli corin zi
•••••
zio (c) o composito (d). Parlare di ordine significa fare riferimento ad una del presb iter io sono decorati co n
serie di elementi che concorrono a caratterizzare un edificio architettonica- trofei d'arm e e v ittorie alate. In
mente importante. Di certo tutti abbiamo notato che il capitello (la parte ter- fondo alla navata di sini stra c'è
minale di una colonna) è l'elemento più appariscente e caratterizzante di un l' ingresso all a cappe ll a dell a sa n-
ordine. Il capitello tuscanico è semplice, in genere senza alcuna decorazio- ta martire Ciri aca; nel be l pro-
ne ; più complesso è il capitello ionico: forse il più elegante tra gli ordini classi-
ci , è caratterizzato dalle due eleganti volute che abbracciano la parte supe-
riore della colonna, sempre finemente decorata. Il capitello corinzio è un
trionfo di verzura : idealmente è composto da foglie di acanto e di altri vege-
tali accartocciati ; il composito, invece, è il frutto della fusione del dorico con il
spetto (forse di Pi ero da Cortona)
sono in seriti i due monumenti fu-
nebri di Bernardo Guglielmi e di
Gero lamo Alendri; il monumento
del Gug lielmi (a destra) è opera
•••••
corinzio , usato in epoca imperiale, il primo esempio lo si trova nell'arco di dello scu ltore fiammin go France-
Tito a Roma. Nella Città Eterna si usava, anche se raramente, un ordine tipi- sco Dequesnoy. La sca la che por-
•••
co della Grecia classica : il dorico; vi appartengono le splendide colonne che
attualmente dividono le tre navate della chiesa di San Pietro in Vincoli.
Un ordine però non è dato unicamente dal capitello , i suoi elementi costitutivi
sono : colonna e trabeazione; la colonna, a sua volta, è composta da una
base (a volte molto elaborata) da un fusto (che può essere liscio o, in vario
ta all a ca ppell a e al le catacombe
di Santa Ciriaca è decorata a bas-
soriIiev i co n le an ime purganti . I
lavori risa lgono all a sistemazione
modo, scanalato) e dal capitello. La trabeazione che si appoggia al capitello
è formata da un architrave, da un fregio (che poteva essere decorato) e da
una cornice; quest'ultimo elemento sporge decisamente in fuori e, nell 'ordi-
ne corinzio , è sostenuto da mensole.
Il modo di costru ire dei romani prevedeva non solo l'utilizzo dei singoli ordin i,
de l 1677 . Sull'altare dell a cappel-
la di Santa Ciri aca è co ll ocata
una elega nte edi co la cosmatesca
del Xlii secolo che racchiude un
rilievo deg li ini zi de l 1500 con
••••••
ma anche la loro sovrapposizione, come per esempio nel Co/osseo: alla Gesù morto sorretto da Maria e
base è posto il tuscanico, sopra lo ionico , poi il corinzio e al termine il com- da San Giovanni; lo stemma sull a
posito. Quest'ultimo è formato da lesene, cioè da pilastri di poco spessore
appoggiati alla parete. Sempre nel Colosseo si nota una soluzione tipica del-
l'architettura classica romana : l'unione degli ordin i arch itettonici con l'arco.
base dell a corni ce è de ll a fami -
glia Farnese.
Natale Maffioli
• • LUGLIO-AGOSTO 1999 BS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

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IL DOCTOR J.
di Jean-François Meurs
BEATI I VINCENTI
« e aro doctor J. , come si può
ripetere "Beati i miti?". Og-
gi bisogna essere dei duri: o vinci o
crepi, perché non trovi nessuno
che ti faccia un favore . Un aereo si
schianta a terra? Si applaude: è
una manna per i giornalisti e so-
prattutto si fa posto ad altri. È pro-
prio così! Se il tuo collega muore,
sotto sotto sei più contento che
triste, perché puoi prendere il suo
posto. Da parte mia, sento che sto
diventando senza cuore. E i tuoi
migliori amici li perderai per una
storia di soldi.. . (Michele, 16 anni)
Caro Michele,
immagino che a 16 anni tu abbia
potuto sperimentare in prima perso-
na poche situazioni limite che fan -
no dubitare della possibilità di vive -
re i valori cristiani. Dietro il cinismo
delle tue espressioni mi sembra di
scorgere qualche punta di tristez-
za... Non sei il solo cui il Vangelo
appare un 'utopia, soprattutto quan-
do il mondo è descritto senza sfu-
mature , o tutto bianco o tutto nero .
La realtà invece è.. . "il grigio". Mat-
teo , 25 anni , giovane dirigente , mi
pone il medesimo problema, ma in
termini più equilibrati . Dice: "Ne/l'e-
ducazione cristiana classica, non si
insegna ai fanciulli a sviluppare le
loro idee e a prendere in mano la
propria vita. Ora rispettare se stessi
è farsi rispettare . lo credo che per
formare dei cristiani riusciti bisogna
farne persone competenti che ab-
biano fiducia in se stessi, possano
essere motori più che imitatori,
capaci di entusiasmo e convinzioni.
Costoro possono a loro volta aiuta-
re gli altri a sviluppare le loro
competenze.. .".
Tu sei nell 'età delle scelte . Essere
un vincitore o un perdente è una
scelta piuttosto dolorosa di cui
nessuno possiede la chiave, ma da
cui non si sfugge. I messaggi che
la società invia sono importanti ma
non tutti militano dalla parte giusta.
Numerosi film devono il loro suc-
cesso a eroi vincenti, che instau -
rano il loro dominio con gran fra-
casso e grand i sceneggiate. Ma
questa non è la realtà.
Altri cineasti scelgono al contrario
la strada della sensibilità e presen-
tano personaggi umanissimi in un
mondo infinitamente complesso .
Ma .. . valgono qualcosa per te e i
tuoi coetanei? Non so ma penso
che difficilmente ti identificheresti in
questi anti-eroi.
Genitori ed educatori si trova-
no di fronte a un dilemma : in un
tempo in cui si assiste a lotte sel -
vagge per un posto , per mante-
nerlo e avanzare di grado, occorre
educare al successo ad ogn i co -
sto? I datori di lavoro parlano di ri-
sultati , di efficienza, di iniziativa, di
audacia, di leader. La scuola ne
segue le orme, la sua parola d'or-
dine è "riuscita", e un 'altra tenden-
za vuole esaminare il comporta-
mento dei fanciulli delle materne
per individuare i più forti . Nessuno
pretende che per preparare gli ado-
lescenti a vivere in una società com -
petitiva, bisogna allevarli nella bam-
bagia e proibirgli ogni ambizione .
Siamo nel cuore dell'azione educa-
tiva che può riassumersi in questa
domanda : come abituare a trovare
in se stessi le risorse per far fronte
agli imprevisti e alle difficoltà?
Educarli ad aver
fiducia nelle proprie
possibilità non signi-
fica farne degli squali.
L'educazione è l'arte
di ben dosare gli sti -
moli necessari alla vi -
ta e riequilibrare quelli
che risultano ecces-
sivi. L'esigere troppo
da un ragazzino può
generare delle cata-
strofi , in particolare
quando lo si costringe a sforzi fuori
misura. Il pericolo allora è rifugiarsi
nel rifiuto anoressico , suicidare le
facoltà intellettive. Un altro pericolo
incombe su chi è stato educato al
successo : lo smacco destabilizza
completamente. I vincenti vanno in-
contro alla catastrofe se non hanno
coscienza di essere vulnerabili .
Ma torniamo al Vangelo . Il mes-
saggio è chiarissimo : Gesù è un
perdente, ed è a fianco dei perdenti
della storia. È la sua scelta e per
questo ha dato la sua vita. Ma ciò
non vuol dire che egli sia un debo-
le. Tutt'altro . Egli dà prova di gran-
de fermezza , si comporta come un
uomo battagliero che ha un suo
progetto e sviluppa una strategia
per portarlo a termine.
Quando Cristo ci dice: "Ama il
prossimo tuo come te stesso", è
un educatore. Il "te stesso", che noi
cristiani abbiamo la tendenza a
dimenticare, significa che dobbiamo
valorizzare le nostre risorse perso-
nali d'iniziativa, di libertà, di creati-
vità per affrontare un mondo diffi-
cile . Gesù non invita a rifiutare il
desiderio d'essere un vincitore, ma
a trasformarlo. Metti i tuoi talenti al
servizio dei tuoi amici e dei più po-
veri . L'appello alla conversione non
si esprime solamente in termini di
rinuncia , ma anche di combatti-
mento. Riuscita, efficienza, sono
vocaboli trappola. lo ti propongo
solidarietà e fecondità. Il Vangelo è
un appello alla resistenza, per u-
manizzare un mondo che funziona
con la logica del più forte. Tu puoi
remare nel senso della corrente, e
stare con coloro che s'illudono di
essere forti. Ma se vuoi essere un
vero vincitore, non devi rassegnarti
al male.
O
BS LUGLIO-AGOSTO 1999

3.8 Page 28

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Le tecniche pedagogiche si vanno sempre più affinando.
CLOWN
PER
AMORE
di Graziella Curti
Da qualche tempo tra
Francia e Brasile è nato
l!n nuovo collegamento.
E un filo agile, ma tenace:
quello della ludo-danza,
cioè di un'espressione
corporea al femminile
che una suora salesiana
ha inventato perché
le ragazze e le donne
riconquistino sicurezza
e creatività.
LUGLIO·AGOSTO 1999 BS
Z élia Patricio è una brasiliana,
suora, Figlia di Maria Ausi-
liatrice, nata nel nordest del
suo grande paese. Suo padre e sua
madre e anche i suoi nonni erano
gente di circo. Per far sorridere il
popolo che soffriva per la povertà e
la violenza dei latifondisti, raduna-
vano le comunità dei vari quartieri o
dei villaggi e davano spettacolo. Pa-
pà animava un teatro di marionette
e faceva il pagliaccio. La mamma
danzava. Anche la piccola Zélia, co-
mincia a ballare a soli tre anni. La
tradizione brasiliana, molto attenta
all 'accoglienza, prepara i più piccoli
a dare il benvenuto in casa attraver-
so la danza. La piccola cresce in
questo ambiente di naturalezza e di
espressività arricchendo la sua vita
di arte, musica, creativi tà. Quando
decide di dare una svolta alla sua
vita ritrova anche nell'ambiente sa-
lesiano uno stimolo per continuare
su questa linea.
L'INFANZIA NEGATA
È il 1986 e l 'ex piccola ballerina
freq uenta una facoltà artistica. La
preside non accetta di conferire di-
plomi senza un progetto attuato con

3.9 Page 29

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un tirocinio sul campo. Da tempo
Zéli a si va face ndo una domanda:
"L' infa nzia negata, cioè i bambini
emarginati , vi olati , esclusi possono
avere creati vità?". Non è un interro-
gativo di poco conto, perché proprio
dalla capac ità creativa può dipende-
re la riusc ita di un 'esistenza, me-
glio, la serenità di una vi ta, che in-
vece sembrerebbe costretta da gravi
condizionamenti ad annullarsi. Così
cerca 1'ambiente adatto per la ricer-
ca. Frequenta una scuola materna
dove vengono depos itati per lunghe
ore del giorno bambini figli di pro-
stitute, di ragazze madri, di genitori
alcolizzati : un 'infanzia triste, che
non viene per nulla aiutata a cresce-
re dalla struttu ra scolastica. Per fo r-
tuna, la dirigente è un a suora brasi-
liana ex-missionari a in Africa. In lei
Zélia trova un appoggio entusiasta
per il suo progetto.
Incomincia con l' intrattenersi con
i bambini a piccoli gruppi. Propone
giochi di relax , esercizi di concen-
trazione, ascolto di musica. Le rea-
zioni non si fan no attendere. I bimbi
si svegliano dall 'apatia e attendono
con gioia l'incontro seguente.
Mentre il tirocinio progredisce, si
notano così buoni risultati che si
vorrebbe trattenere la ricercatrice
per "rinnovare" la struttura. Zélia
però viene destinata ad un a scuola
nello stato di Mi nas Gerais dove
inizia, come attività extra scolastica,
gruppi di danza e musica, sempre
nel segno della scoperta di una crea-
tività, spesso latente, che deve esse-
re risvegliata.
COMUNICAZIONE E
COSCIENZA DEL CORPO
Accanto ali'attività artistica tra i
più poveri, continua lo studio per
approfondire la sua convinzione e
cioè che in tutte le persone, special-
mente le più ferite a livello psicolo-
gico, c qualcosa che può essere
espresso perché si attui la liberazione.
Questa idea è portata avanti nella
tesi di comunicazione sociale, che po-
ne termine alla frequenza al Centro
di Comunicazione Sociale (SEPAC)
nella città di Sao Paulo.
La verifica della tes i avv iene que-
sta volta in un gruppo di ragazze ri-
guardo alle quali l' autrice si chiede:
perché le adolescenti perdono la
spontaneità nell a relazione, spec ie
con i genitori ? Perché si innamora-
no precocemente? Il risultato più
immedi ato è una evidente matura-
zione affettiva. Le ragazze si dimo-
strano più aperte in famiglia, ma
anche più critiche nei confro nti dei
loro coetanei e meno di sponibili a
un innamoramento precoce. Appli-
cando la terapia della ludo-danza,
Zélia ri esce a suscitare interesse in
un 'età in cui si fan no sentire molto
COMUNICAZIONE
E COSCIENZA DEL CORPO
Tocchi per danzare la vita
(Comunicaçao e consciencia do
corpo - Toques para dançar a vida)
È l'opera di suor Zélia fatta insie-
me con Padre Tarcizo Gonçal-
ves Filho, tornato giovanissimo
alla casa del Padre .
L'edizione è stata realizzata dal-
le Paulinas di Sao Paulo e com-
porta un libro, un CD e una au-
diocasetta.
Il contenuto riflette sull'ansia e la
solitudine della gente nella corsa
al potere e mostra come, attra-
verso esercizi semplici : danze,
musica, gesti , si possa trovare
un equilibrio per vivere in modo
diverso .
la solitudine e il non senso. L'appar-
tenenza a un gruppo permette alle
adolescenti di sentirsi più sicure e
più protette a livello affetti vo.
TRE TAPPE A COLORI
Ora Zélia si trova ad Anapolis
dove insegna e anima una esperien-
za di ludo-danza per 200 ragazze di-
vise a gruppi di 20. Si tratta quasi
esclusivamente di bambine e adole-
scenti con problemi. Finalità: dare
IJS LUGLIO-AGOSTO 1999

3.10 Page 30

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Suor Zélia con Pierre Babin.
Un gruppo di ludo-danza animato da suor Zélia.
più consapevolezza all e dollJle in
modo che possano prendersi gli
spazi loro dovu ti in fa mig lia e ne lla
soc ietà e riescano a sottrarsi alla
viol enza del masch io o a tradizioni
oppressive antifemrninili. Il cammi-
no didattico di ludo-danza prevede
tre semestri di freq uenza. Nei primi
sei mesi prevalgono esercizi che mi-
rano a disinibire il corpo e a liberare
la creatività. La mu sica di sottofon-
LUGLIO-AGOSTO 1999 /JS
do è quella popolare, molto vicina
alla trad izione. Il colore scelto per i
simboli, la camicetta, il braccialetto
e altri accessori è l' arancio, la tinta
del creativo.
Nel secondo semestre si passa a
eserc izi di interiori zzazione che por-
tano alla scoperta dell'io original e.
U co lore dominante è l 'azzurro , che
richiama il cielo, l' utero, l'accoglien-
za. In questo periodo le ragazze de-
vono sentire di essere amate, come
vuole la pedagogia di Don Bosco.
Ne lla terza tappa il percorso porta a
scoprire la spiritualità del corpo e il
senso della vita. Cambia la musica
di sottofondo , che diventa più medi-
tativa; il colore è il violetto , aumen-
tano il sil enzio e la condivisione.
Al te1mine de l corso, un gruppo
di esperte seleziona le adolescenti
che a loro vo lta possono diventare
animatrici dello stesso progetto in
altre scuole, in centri giovanili, fa-
velas , ecc.
L'INCONTRO
CON PIERRE BABIN
Ne l settembre 1998, arriva in Bra-
sile da lla Francia Piene Babin che
da anni ha fo nd ato una scuola di co-
municazione a Lione, dove appro-
dano ricercatori da tutto il mondo.
Al seminario, tenuto a Sao Paulo
presso la SEPAC da questo esperto
famoso , partecipa anche Zélia, invi-
tata dalle responsabili del centro,
che già precedentemente l'avevano
chiamata a far parte della loro équi-
pe nei corsi estivi.
Al termine del seminario, sempre
dalle dirigenti della SEPAC, proprio
lei viene scelta per andare a Lione,
presso il centro di Babin, a frequen-
tare un corso di due mesi, portando
il contributo della sua ricerca, cioè
la specifica attenzione al tema "Co-
municazione e coscienza corporale".
Lo studioso la invita a imparare
bene la lingua francese per poterlo
aiutare con i gruppi internazionali
in alcuni corsi di comunicazione
pastorale.
Dopo aver letto il progetto di lu-
do-danza, Babin scrive: " . .. rendo
grazie a Dio per il vostro dono e per
questa grazia particolare di capire i
piccoli che è in voi. Un bellissimo
lavoro originale, personale, creati-
vo, poetico. Voi riuscirete a forma.re
attraverso l'esempio, il contatto per-
sonale, il servizio".
Zélia però ritornerà al suo Brasile
perché pensa di poter coniugare il
locale con l ' internazionalità; l ' atten-
zione alle microstorie con il contri-
buito di creatività a favore delle
dollJle in altre culture.
Graziella Curti

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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SCHEDA QUATTRO
Fabio Sandroni
P resentiamo la quarta
parte del rapido excur-
sus su alcune pellicole che
possono essere utilizzate
per una riflessione sul te-
ma dell'anno. Ribadiamo
che Il criterio seguito per la
selezione si basa sulla re-
peribilità e sulla necessità
di evitare pr0poste troppo
datate. ·
MARY POPPINS di Robert
Stevenson (64)
Fiabesca riflessione sul -
l'importanza del ruolo del
padre nella famiglia , so-
prattutto per la crescita dei
figli. Meno ingenuo di quan-
to possa apparire.
PER RAGAZZI
l 'ATTIMO FUGGENTE
FILM DRAMMATICI
CHE ORA È
di Peter Weir (89)
Un suggestivo film sull'e-
ducazione dei giovani , an -
di Ettore Scola (89)
novera tra le figure più ca-
L'incontro tra un padre
stranti quella di un padre-
sessantenne ed il figlio che
padrone di novella formu -
sta facendo il militare : nel-
la. Il tema , nel film , non è
l'arco di 24 ore un serrato
centrale e la figura paterna
confronto tra i due , all 'inse-
presentata è abbastanza
gna della difficile comuni -
stereotipata, ma non pote-
cazione .
va mancare in questo elen-
MUSIC BOX - PROVA
D'ACCUSA di Constantin
co per il forte impatto che
ha avuto .
Costa-Gavras (89)
Un giallo : l'indagine di una
giovane avvocatessa di
successo per difendere il
padre, presunto ex crimi -
nale di guerra. A metà tra
dramma giudiziario e melo-
dramma familiare .
L'OTTAVO GIORNO
di Jaco Van Dormael (96)
IMMAGINI
DI PADRI,
IMMAGINI
DEL PADRE
A TINTE FORTI
HE GOT GAME
di Spike Lee (98)
Un detenuto viene esso
in libfrtà vigilata per indur-
re il iglio , astro nasce te
del basket, ad iscriversi' al-
1'Un i ersità che ospita la
squadra del govern tore ; i
Un uomo d'affari , talmente
preso dal pro rio lavoro da
La paternità attraverso il Cinema:
rapporti tra i due non sono
semplici : l'uomo sta scon-
fare a pezzi gli affetti fami- relazioni umane come frammenti riflessi tando la condanna per l'o-
liari , incontra un mgazzo
down cl'ie lo gu ida alla
di un legame divino.
micidio, involontario aella
moglie .. Il p dre si gi ,ca
scoperta del senso delle cose, aiutandolo a recupe- la partita della vita col figlio , mentre questi dov~à
rare l'affetto delle figlie . Attraverso una commedia vedersela con "la scelta più importante", dribblando
dolce-amara traspaiono rifless ioni e scenari sociali le facili tentazioni del sesso, del potere, del denaro.
inquietanti.
Una pellicola drammatica e commovente dove il ba-
MV LIFE di Bruce Joel Rubin (93)
Un giovarn e uomo , prossimo a diventare padre , si
scopre malato terminale. La ~utura nuova vita gli darà
sket, lo sport, la fatica del giocatore sono risposte
concrete al disagio giovanile e al desiderio reale di
crescita umana e sociale.
forza per affrontare la terrioile prova, lasciando un
singolare testament0 spirituale. Piuttosto lacrimogeno.
PAPÀ È IN VIAGGIO D'AFFARI di Emir Kusturica (84)
Onirico viaggio nella Jugoslavia degli anni '50 attra-
verso lo sguardo fantasioso e sognante del piccolo
PER I PIÙ PICCINI, MA NON SOLO
Malik a cui si fa credere che il padre, inviato al confi-
no per la delazione di un'amante vendicativa, è tem-
BAMBI di David Hand (42}
poraneamente in viaggio d'affari. Così, mentre il bimbo
Il padr , che semora lontano dalla vita del figlio , è cresce e scopre un mondo meschino, prende corpo
sempre vicino a lui nei momenti più difficili, pronto a una figura paterna che non corrisponde all 'edificante
salvarlo.
modello in cui aveva sempre creduto. (Continua)
IJS LUGLIO-AGOSTO 1999

4.2 Page 32

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IL MESE IN LIBRERIA
Libri novità a cura di Giuseppe Morente
I__Ei,esio
Bosco
.
(..
"~'-
~
sDcOoN
I PENSIERI
DI DON BOSCO
di Teresio Bosco
LDC, Leumann(To) 1998
pp. 160
LA LEZIONE
DELL'ORATORIO
di Luigi Natoli Ferlazzo
lntilla Ed. Messina 1998
pp. 64
Questi due testi possono
aiutare coloro che voglio-
no avere una conoscenza
di Don Bosco tra riflessio-
ne storica (pensieri) e
prassi educativa (orato-
rio) . Perciò , una lettura
che vuole portare a fami-
liarizzare con un grande
personaggio che certa-
mente ha ancora un po-
tente influsso sulle politi-
che dell'educazione.
Mentre il primo testo con-
tiene 1500 suoi "pensie-
ri", che hanno accompa-
gnato la sua missione ; il
secondo raccoglie vari
scritti di un ammiratore
del santo dei giovani, ap-
parsi a partire dalla ricor-
renza del centenario della
sua morte (1988). Si trat-
ta di riflessioni quasi a
diario che ne raccontano
il messaggio.
g~ , ~ ~ VITA
~~MANZO
STORICHE
E SE DIVENTO GRANDE
Storia
del giovane Agostino
di Paola Mastrocola
SEI , Torino 1999
pp. 220
TESTIMONI D'AMORE
di Antonio D'Errico
LDC , Leumann (To} 1998
pp. 156
COSENTINO 1944
GIORNI DI LACRIME
E DI SANGUE
di Giovanni Bozzo
Genova, Cr.Es.P.I. 1998
pp . 168
Il libro racconta una storia
romanzata , liberamente i-
spirata a quella specie di
autobiografia che sono le
Confessioni di sant'Agosti -
no . Da ragazzo di campa-
gna, nel Nord-Africa del IV
secolo , Agostino vive la
sua giovinezza tra mille
dubbi , viaggi e peripe zie ,
con amici giusti e sbagliati ,
sognando di diventare qual-
cun o ... E ce la farà , un
giorno , arrivando nel cuore
dell 'Impero e imponendo
alla storia una sua origina-
le dimensione . Tra storia e
fantasia , tra documenti e
ricostruzioni , quasi se ne
trascrivono le Confessioni ,
senza tradirne lo spirito ,
ma indicandone il senso.
È una lettura affascinante
per adolescenti e giovani
che vogliano riflettere sulla
propria vita per "diventare
grandi .. .". Sant'Agostino ,
da grande , scrisse che a-
veva capito che c'era un
disegno su di lui , che egli
aveva cercato di reali zza-
re . Il messaggio non vale
per ogni uomo?
Si tratta di una moderna al-
legoria della vita umana.
Un viaggio -parabola che
racconta la storia di perso-
ne che hanno dentro di
le caratteristiche per offrire
un insegnamento che con -
tiene indicazioni per tutti.
La storia vissuta dai prota-
gonisti di questo romanzo
viene descritta come un
viaggio a tappe , alla sco -
perta di valori vissuti nella
gioia e nella sofferenza.
Il "viaggio ", allegoria della
vita , ha un metamessag -
gio : è il viaggio dell 'uomo
che si interroga - sulla fal -
sariga dell 'uomo biblico -
sul significato della sua vi-
ta, sull 'alleanza di amore e
di libertà tra Dio e l'uomo.
E si sa quanto oggi sia ur-
gente il recupero di questa
capacità di riflessione , per
imprimere un orientamento
a chi non ha più speranza
di futuro .
NON SI FA VENDITA PER
CORRI S PONDEN ZA. I libri
che ve ngono segnalati si pos-
sono acquistare presso le libre-
rie cattoliche o vanno richiesti
di rettamen te alle ris pettive
Editrici.
Non si tratta della dramma-
tica ricostruzione di un dia-
rio di guerra, della sem-
plice storia dei densi avve-
nimenti vissuti dai paesi del
Casentino nel 1944. Que-
sto è un libro-testimonian -
za, per non dimenticare! In
mezzo alla desolazione si
staglia la grandezza d'ani -
mo di un giovane prete ,
che in tempi di morte porta
speranza; in tempi di paura
porta coraggio ; in tempi di
terrore porta consolazione.
Sono pagine in cui si in -
trecciano storie di donazio-
ne e di guerra.
Il protagonista vive in prima
persona le vicende belliche,
disposto , in mezzo a tanta
barbarie, a esporre conti -
nuamente la vita a favore
dei propri compaesani .
L'amore per l'uomo lo porta
a fare della propria vita un
dono per gli altri. Non si
tratta tanto di un episodio di
vita dell 'autore del diario ,
ma della testimonianza di
un silenzioso ascolto della
voce di Dio, che lo porterà,
attraverso la sofferenze
della guerra, a fondare una
comunità di contemplativi .
LUGLIO-AGOSTO 1999 IJS

4.3 Page 33

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~ ~rL,~goRIA ~AGDOCl~scENZA
~ A ~~~EN' A
eoUCA
DELL
ooTTA
UNA VI I'
I CUCCIOLI
DI REGNO PAX
di Silvana Tamburini
I Libri delle stelle,
Cencio (Sa) 1999
pp. 142
Il significato allegorico di
questi racconti fondato
sulla celebrazione della
splendida utopia dell 'edu -
cazione" (come viene scrit-
to nella presentazione) , che
può trasformare la violenza
e la sete di potere dell 'uo-
mo in autent iche espe -
rienze di Amore. Si tratta di
una trascrizione fantastica
dell 'utopia profetica della
trasformazione del lupo in
agnello, che nel mondo dei
cucciol i feroci del Regno
Pa x, fa rivivere l'eterno
conflitto tra voglia di domi-
nio e spirito di amore , fra
sovranità come servizio e
potere come sopraffazione.
Anche in una bel la fiaba
come questa, si giunge al
momento della purificazio-
ne , passando da una ansia
di distruzione a un vivere
nella pace. Cioè, il protago-
nista potrà ri tornare a vive-
re coi suoi simili solo quan-
do avrà imparato a vivere
in pace , quando anche tra
di loro si vorranno bene ,
quando avranno imparato
a tendersi vicendevolmen-
te la mano con amore.
VÀ CON I TUOI ARTIGLI
Un'avventura
tra gli uomini-dinosauro
di Renato Clementi
SEI , Torino 1999
pp. 160
VA' CON
I TUOI ARTIGLI
Ancora una descrizione tra
fantasia ed interpretazione
della vita come allegoria
dell 'esistenza, soprattutto
adolescenziale , in vista di
un proprio futuro sognato e
sperato. Il libro racconta di
un viaggio , tra fantasia e
scienza, di tre dromosauri
attraverso gli ambienti sel-
vaggi dell'era del Cretaceo.
E simboleggia il viaggio
"umano" dei dubbi e delle
incertezze anche degli at-
tuali adolescenti , continua-
mente dibattuti tra la pro-
pria personalità in forma-
zione ed i modelli sociale e
parentali di riferimento .
Il protagon ista del viaggio
denso avvincente riuscirà
nel suo intento solo dopo
aver affrontato crudeli diffi-
coltà e pericoli imprevisti .
Ma dovrà scoprire a sue
spese che molte cose den-
tro di sé sono cambiate, e
con esse deve fare i conti
se vuol e ve ramente realiz-
zare la sua missione.
Non è sufficiente infatti il
tentativo di imitare i genito-
ri , deve trovare una propria
strada.
STORIA DI UN EROE
di Franz Amato
Lalli Editore,
Poggibonsi 1998
pp. 96
Questo semplice e piace-
vole libretto descrive la
metafora della vita alla lu-
ce di una certa categoria di
persone , in una sintesi ap-
parentemente semplice ma
profondamente drammati-
ca per la vita di tanti giova-
ni della nostra società .
Attraverso "la favola sulla
droga" descrive la metafo-
ra delle esperienze più pe-
santi della vita attuale. Una
favola dotta con i grandi si-
gnificati della vita nella sua
visione globale , che può
essere letta con diverse
modalità di interpretazione.
Si tratta dell'uomo che ap-
passisce sotto il peso del
dolore e del caos , lotta con-
tro ciò che vuole annien-
tarlo e renderlo schiavo, e
viene liberato infine dal-
l'intervento divino. É il dram-
ma umano , interpretato
simbolicamente da una ca-
rica di significato religioso,
densamente piena del fa-
scino della riuscita, poggia-
ta su una speranza final-
mente "liberante".
FRANZ AMATO
STORIA DI UN EROE
l.ALLI EDITORE
RACCONTI
PER UN SORRISO
di Emilia Andreotti
Editrice lecchese,
Lecco 1998
pp. 94.
Racconti
per un sorriso
INVITO ALLA GIOIA
Annunci di gioia
nella rivelazione
ebraico-cristiana
di Enzo Galizia
Tirrenia Stampatori ,
Torino 1998
pp. 126
Tra fantasia ed ironia, l'au-
trice del primo libretto si
propone di narrare l'ordina-
rietà della vita umana im-
pegnata nelle cose più di-
verse ; ma solo nel momen-
to in cui uno ne prende co-
scienza, le cose sembrano
assumere una loro consi -
stente corposità , per cui
possono essere sdramma-
tizzate anche le situazioni
più pesanti. Il secondo te-
sto parte dalla sapienza bi-
bIica , per dare lo stesso
significato, ma come fonte
della gioia che viene da
Dio . Dall 'insieme emerge
un "sapore biblico" della vi-
ta da cui traspare un atteg-
giamento fondamentalmen-
te ottimistico : più le cose
sono sempl ici , più sono
piacevoli.
BS LUGLIO-AGOSTO 1999

4.4 Page 34

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- COME DON BOSCO
l'educatore
di Bruno Ferrero
TUTTA COLPA
DEI VIDEOGIOCHI?
Se dei ragazzi lanciano sassi, di notte, sull'autostrada
bersagliando le auto o dei liceali fanno una strage insensata nella
loro scuola, molti esperti puntano il dito contro i videogiochi.
Che abbiano ragione?
O gni strumento di comunicazio-
ne che monopolizza la ribalta
e l'attenzione , suscita giudizi con-
trastanti, spesso opposti. Il più del-
le volte a livello puramente istintivo.
Il computer casalingo , con il suo
corteo di videogiochi , cd interattivi
e Internet non fa eccezione. Che il
computer sia un utile strumento di
lavoro non lo dubita più nessuno. I
videogiochi invece subiscono pro-
cessi continui , dalle nonne ai gior-
nali . In famiglia , è importante pas -
sare dalla demonizzazione dei vi-
deogiochi a un rapporto consape-
vole e responsabile .
Le accuse ai videogiochi sono
piuttosto serie.
I videogiochi promuovono l'isola-
mento e quindi l'egocentrismo del
giocatore. Con la fuga nel mondo
apparente e virtuale dello schermo,
il giocatore si sottrae al confronto
con i suoi simili.
I videogiochi di guerra, ampiamente
divulgati, trasmettono ai giovani la
gioia di compiere azioni di guerra. Il
giocatore va a caccia di uomini , nel
vero senso della parola, e viene
premiato se li uccide. Ciò porta ne-
cessariamente a rendere crudeli e
spietati i giocatori. La violenza ap-
pare il mezzo migliore per la solu-
zione dei problemi.
Con i videogiochi i ragazzi ottengo-
no un potere decisionale nella real -
tà fittizia , senza saper valutare le
conseguenze del loro agire e senza
assumersi le responsabilità .
I videogiochi sono killer del tempo.
Impediscono cioè lo sviluppo natu-
rale dei bambini e dei ragazzi , i
quali crescono in un mondo virtuale
invece che nella realtà . Sono una
vita di "seconda mano".
Poiché il giocatore in molti giochi
diventa padrone del bene e del
male, in lui si confondono i confini
etici e morali. La scarsa coscienza
dell'i llecito si dimostra anche nella
sfrenata pirateria delle copie.
Per molti ragazzi i videogiochi sono
una "via di fuga". C'è una giustifica-
zione: la mancanza di alternative .
Chi non trova nel mondo reale la
possibilità di formarsi attivamente,
si rivolge al mondo fittizio , virtuale.
Quali possibilità offre la città a un
ragazzo dai dodici ai sedici anni ,
che è già troppo grande per gioca-
re con le figurine dei calciatori?
Se i videogiochi avessero soltanto
effetti negativi , il futuro dei nostri
figli non sarebbe davvero piace -
vole, poiché ormai non è più possi-
bile fare a meno del computer e dei
giochi programmati per esso. Nes-
suno ogg i mette in discussione il
valore dei libri, solo perché si stam -
pa tanta letteratura spazzatura. Co-
me i libri , anche i videogiochi sono
un mezzo con il quale si può tra-
smettere sapere e divertimento: è
quello che , con una orribile parola,
viene chiamato edutainment (edu-
care attraverso il divertimento).
Nel videogioco si rispecchia non
solo il livello tecnologico della nostra
cultura, ma anche il mondo interio-
re dei giocatori , le paure, le nostal-
gie, i desideri , le sensazioni , i valo-
ri , le norme e gli orientamenti di vita.
I giocatori che devono destreg-
giarsi in mondi estranei mettono
alla prova le loro capacità . Ciò
che è loro vietato nella vita reale,
cioè esercitare potere e influenza,
sviluppare sensazioni di superiorità,
sperimentare tensioni e scongiurare
pericoli , lo ritrovano nella simula-
zione, poiché i contenuti di questi
giochi sono stati concepiti proprio
per queste esigenze e per queste
aspettative . Si spiega così il loro
enorme successo economico e la
loro ampia diffusione.
Sotto questo aspetto i videogio-
chi si rivelano positivi : aiutano i
ragazzi a coordinare tatto, vista e
udito , ad impossessarsi di nuove
sofisticate tecnologie , e anche a
imparare buone qualità come la
perfezione, l'affidabilità e il controllo
delle emozioni . In generale i video-
giochi confermano e rafforzano
quanto bambini e ragazzi hanno
già interiorizzato riguardo a concetti
sociali , valori, norme e aspettative
comportamentali. Le esigenze della

4.5 Page 35

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il genitore
di Marianna Pacucci
I FIGLI
••COMPUTERIZZATI''
società come il rendimento , la resi-
stenza allo stress, la calma, la ca-
pacità di reazione, la vocazione alla
carriera e l'atteggiamento concor-
renziale , vengono trasmesse trami-
te le dinamiche dei videogiochi.
Prima ci si lamentava perché i figli erano sempre giù in strada
a giocare a pallone piuttosto che in casa a fare i compiti.
Poi, complice l'avvento della società tecnologica,
è diventato di moda interrogarsi sul perché i ragazzi
trascorrono tante ore davanti alla TV.
Ora è di turno il computer: si moltiplicano le teorie sociologiche
e i dibattiti degli esperti per capire come mai c'è sempre qualcosa
che distrae i ragazzi dai loro doveri quotidiani.
La partecipazione comune dei
genitori e del bambino all'uso del
computer apre nuove vie per la co-
municazione genitori/figli e offre a
molte famiglie la possibilità di entra-
re nuovamente in un dialogo con la
generazione che sta crescendo .
Inoltre i genitori devono fare atten -
zione che i giovani nell 'uso ludico
dei videogiochi mantengano suffi-
cienti possibilità espressive per po-
ter manifestare la loro personalità e
le loro sensazioni, i desideri e i do-
lori individuali. Si deve impedire che
i bambini diventino un giocattolo in
balìa degli stimoli , delle sensazioni
e delle impressioni suscitate dalle
immagini sullo schermo.
I videogiochi non devono esau-
rire il tempo libero. Si deve otte-
nere che i ragazzi o i bambini li af-
fianchino ad altre esperienze serie
e alle richieste del mondo reale . Al-
lora il gioco non prenderà il soprav-
vento nella vita quotidiana e si im -
pedirà che i bambini fuggano dalle
loro responsabilità.
I genitori devono aiutare i figli a su-
perare, progressivamente, la posi-
zione egocentrica, orientata verso il
gioco nei confronti dei media e uti-
lizzare le possibilità di informa-
zione e di apprendimento offerte
dai giochi stessi per il processo di
formazione e maturazione . È qui
che si inserisce il fondamentale
aiuto della scuola. A scuola si deve
apprendere per la vita. Oggi, i gio-
chi elettronici fanno parte a tutti gli
effetti della cultura e della vita.
Da genitrice, mi dà un certo fa-
stidio che si pensi che le nuo-
ve generazioni siano sempre vitti-
me di macchinazioni diaboliche che
si consumano alle spalle di tutti noi ,
comuni mortali. In primo luogo si fa
torto ai giovani se li si ritiene così
stupidi da non saper valutare il pe-
so degli interessi e delle occupazio-
ni personali. Per noi adulti , poi ,
questo modo di ragionare è un ve-
ro è proprio autogol : siamo davvero
privi di capacità di analisi o aperta-
mente in malafede, se non sappia-
mo riconoscere che certi fenomeni
non sono la causa, ma l'effetto del-
la disattenzione educativa e affetti-
va che caratterizza molte famiglie .
L'indulgere davanti al compu-
ter mi fa pensare che questi figli,
ahimè, siano ormai costretti a in -
trappolarsi nella realtà virtuale dal
momento che non trovano in giro
persone che sappiano farli innamo-
rare della realtà reale; se fanno vi-
deogiochi noiosissimi , è perché non
trovano un modo più costruttivo per
mettere alla prova le energie di cui
dispongono; il navigare su Internet,
poi , è talvolta una sorta di S.O .S.
cibernetico per dichiarare, a qual-
cuno meno distratto dei familiari , un
sano bisogno di relazione amicale.
Piccola verifica della mia teo-
ria interpretativa: proponete a vo-
stro figlio un coetaneo in carne e
ossa con cui chiacchierare o gioca-
re ; o magari offritegli voi stessi per
realizzare insieme qualcosa di sim-
patico : vedrete che in poco tempo il
ragazzo guarirà dalla dipendenza
elettronica, perché ai suoi occhi
una compagnia reale vale sempre
cento volte le prestazioni del com-
puter più dotato.
Non riuscirete, invece, a dirot-
tare l'attenzione dei figli demoniz-
zando il PC . Queste manovre sono
da considerare pericolose e fuor-
ns LUGLIO-AGOSTO 1999

4.6 Page 36

▲back to top
CARTA DI COMUNIONE
di Piero Borelli
vianti , perché finiscono col creare ,
per il piacere della trasgressione
che colpisce quasi tutti i ragazzi ,
un 'overdose di videogiochi e
affini .
Piuttosto che chiedere una rinun-
cia forzata, vale la pena invece di
impegnarsi , come genitori , a sele-
zionare il tipo di giochi da mettere
a disposizione dei figli : aiutarli a
scoprire il gusto di percorsi lingui-
stici e logici può rappresentare un
importante diversivo rispetto all'in-
sistenza maniacale per guerre
stellari e affini ; così come inse-
gnare a usare il computer per fa-
re i compiti o Internet per le ricer-
che scolastiche , crea un approc-
cio qualitativamente diverso e tut-
to sommato molto produttivo .
Non dobbiamo dimenticare
che per le generazioni del 2000
familiarizzare con questo stru -
mento significa poter accedere al
mondo del lavoro e della cultura
con maggiore consapevolezza e
competenze e che in una 'società
della conoscenza' è imperdona-
bile non saper gestire neppure un
PC. Del resto in molte scuole
materne , ormai , si impara a leg-
gere e scrivere prima attraverso il
computer e poi usando i mezzi
più tradizionali d'apprendimento ;
la multimedialità rappresenta ,
anche per i più grandi , un anti-
doto al calo di motivazione che lo
studio registra perfino fra gli stu-
denti più dotati. Dunque, non mi
sento affatto di proclamare :
'Abbasso il computer!' . Piutto-
sto, mi sembra giusto consigliarne
ai figli un uso 'sapiente' nella
produzione di testi e disegni e
nella comunicazione di idee, per-
ché la velocità di queste macchi-
ne potrebbe annullare il piacere
dei momenti di riflessione , quan-
do entriamo in dialogo con la
nostra interiorità.
Per quanto riguarda i video-
games , c'è sempre , infine , una
carta di riserva : giocare insieme
ai figli. Ci apprezzeranno perch é,
invece di stare sempre a giudi -
carli , ci sforziamo di condividere
con loro un po ' di tempo ; e noi
adulti finalmente potremo cono -
scere il mondo nel quale i ragazzi
abitano con la testa e il cuore. O
LUGLIO-AGOSTO 1999 IJS
PROFETI
L'articolo 28 invita ad essere vigili
e attenti ai nuovi tempi apostolici:
una rievangelizzazione è sempre
più attuale e dunque necessaria; non ne
fa mistero il pontefice che anzi ha coniato
l'espressione "nuova evangelizzazione".
Articolo 28: "Un'attenta sensibili-
tà alle interpellanze della nuova
evangelizzazione".
Il carisma che Dio dona a Don
Bosco è, come spesso abbiamo ri-
petuto , l'attenzione d'amore prefe -
renziale ai giovani , in funzione della
loro salvezza. La Famiglia Salesia-
na non può non accoglierlo per far-
ne l'obiettivo della missione . In que-
sto tempo , dietro sollecitazione del
Papa , i religiosi e i laici salesiani
sono chiamati ad approfondire e
realizzare una pastorale che corag-
giosamente, dall'interno della con -
dizione giovanile sempre in evo-
luzione, incarni la speranza concre-
ta di un rinnovamento totale.
Le strutture, la genialità delle
proposte e lo stesso metodo
educativo non sono il fine ma gli
strum enti per raggiungere il cuore
dei giovani che variamente incon-
triamo . Don Bosco ci impegna a
un a missionarietà carica più di
amore che di idee . Infatti la parola
in voga in questo ultimo scorcio di
secolo è "nuova evangelizzazione",
cioè novità di immaginazione , di
metodi e di linguaggio per mettere
in dialogo le nuove generazioni tra
loro e con le vecchie generazioni e
proiettarle verso un futuro e un al-
trove che diano senso alla vita nella
sua globalità e alle azioni di singoli
e gruppi che così si trovano inserite
nel progetto generale di salvezza.
O Nuova evangelizzazione non
come tecnica , ma come necessità
imperiosa di parlare e agire nella
libertà dello Spirito, e di dire con la
vita l'Incarnazione. Siamo chiamati
ad essere profeti. A proclamare
che la salvezza è nelle cose sem-
plici , nella vita onesta e perfino nei
fallimenti. A rompere un isolamento
che impedisce di entrare in dialogo
col mondo.
O Siamo profeti quando * sappia-
mo leggere l'inedito nella storia, la
sua novità sempre invasiva; * quan-
do siamo attenti agli orientamenti
che la Chiesa riflette e indica per
inserirci nel mondo con un annun-
cio incisivo ; * quando coraggiosa-
mente osiamo far sintesi tra il cari-
sma specifico e la condivisione.
o

4.7 Page 37

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I NOSTRI MORTI
ZULIAN CUZ Giovanni, cooperatore ,
t Cavalese (TN) il 22/03/1999 a 84 anni.
Fu bidello della scuola d'arte di Pozza di
Fassa, sempre scrupoloso e generoso nel
suo lavoro. Ebbe sette figli che educò cri-
stianamente curando che fossero abituati
al rispetto di sé e degli altri , all'amore alla
chiesa e alla patria, alla dedizione alla fa-
miglia e ai suoi valori. Fu sempre disponibi-
le nell 'aiuto al prossimo. Cooperatore sale-
siano era assiduo con la moglie agli eserci-
zi spirituali proposti ai cooperatori dalle
Figlie di Maria Ausiliatrice. Più volte parte-
cipò a pellegrinaggi a Lourdes e Loreto .
Ottimo padre , attingeva dalla preghiera e
dalla santa messa quotidiana la forza e la
serenità per donarsi generosamente. Tutti
lo ricordano con affetto e ammirazione.
CRESPINA Raissa, cooperatrice ,
t Roma il 27/05/1998 a 75 anni.
Una donna "solare", serena, aperta, fidu-
ciosa in Dio e nella vita, posseduta da una
gran voglia di vivere e di fare del bene.
Sempre allegra, sempre pronta a u_na bat-
tuta , un incoraggiamento , un sorriso . Se
c'era lei si era sicuri di trascorrere delle ore
in sana allegria. Il Signore l'ha chiamata
quando ancora dava il suo contributo al
laboratorio Mamma Margherita presso le
FMA di San Saba.
OTTONE sac. Lino, salesiano
t Nazareth (Israele) il 11 /08/1998 a 84 anni.
Se n'è andato all'improvviso, senza avver-
tire nessuno. Sua patria di origine fu Monte
Valenza in provincia di Alessandria, suo
territorio di elezione fu il Medio Oriente ,
dove ha profuso le sue doti di apostolato e
di governo. Il tratto fine , delicato , l'attenzio-
ne premurosa, le doti di intelletto _e d1_sp1r1 -
to lo aiutarono a superare periodi d1fflc1l1 , a
educare con successo alunni appartenenti
a una trentina di nazionalità e di oltre venti
confessioni religiose. Nominato ispettore ,
moltiplicò la sua sollecitudine verso i con-
fratelli e le opere, ottenendo ri sultati im -
pensabili. Una fede forte e pi ena gli dona.-
va un ottimismo "incurabil e" e una capacita
invidiabile di penetrare nell 'intimo dell e
coscienze per dirigere gli smarriti , con sol a-
re gli afflitti , indicare la strada sicura a chi
vagava nell'incertezza... Era d1 ed1f1caz10-
ne a tutti. Un ebreo italiano che lo conobbe
ebbe ad esprimers i così: "Si chiamava Ot-
tone , ma era oro!"
PROIETTI Ada, cooperatrice,
t Rom a il 14/09/1998 a 81 anni.
Una donna piccola, anzi minuta... uno scric-
ciolo ma nello stesso tempo un serbatoio
infin{to di um anità, e un a profondi ssim a
spiritualità che l'hanno semp re sorretta e
proposta all 'attenzione degli altri , com e
esempio da imitare. Molto volitiva, s'impe-
gnava fino in fondo nel lavoro comune e 1n
quello apostolico. Sempre sorridente e
generosa, ha vissuto con mo_dest1 a ma con
il massimo di dedizione per il prossimo. C1
ha lasciati così come era vissuta, serena-
mente , in silenzio , quasi paurosa di dar
fastidio , in punta di piedi per non disturbare
nessuno. Ci mancherà non poco.
ZANETTINI sig. Mario, sale_siano
t Torino il 04/08/1998 a 84 anni.
Una morte annunciata, la sua, dopo l'ictu s
che nel '96 lo rese invalido , e tuttavia dolo-
rosa come ogni morte . Mario conobb e
Don Bosco e la su a opera attraverso il Bol-
lettino Salesiano. Ne fu catturato. Così ab-
bandonò l'intrapresa carri era militare per
correre dietro ai giovani con Don ~osco. _L1
servì ovunque l'obbedienza lo invio. Fu in-
segnante di educazione fisi ca, maestro
falegname , infermiere, assi stente d1 orato-
rio assi stente scout, provveditore... lavo-
ra~do con qu ell'impegno strao rdinario che
rivel ava per intero il suo cuore salesiano.
Puntuale devoto attento alle necessità dei
confrateli'i , finch é0 poté non smise di servire
il Signore nelle person e che gli ve nivano
affidate.
È bello tramontar~
d I mondo verso ~10
a affinch é in Lui
. ossa risorgere/
(S .sJ1gp11az1·o di Antiochia)
_,
.(·
-~
t~, -~~
CHIARPOTTO sac. Angelo, salesiano,
t Torino il 19/06/1998 a 86 anni.
Don Ang elo è stato chiam ato nell a festa
del Sacro Cuore, passando dal sonno alla
morte. Era un insegnante nato : per 28 anni
non lasciò la cattedra di italiano, latin o e
greco a Valsalice, guadagnandosi la stim a
di tutti. Ma il su o impegno nella scuola du-
quasi mezzo secolo e per molti alunni fu
"un punto fermo". Autorevol e senza essere
autoritario forte e mite nello stesso te mpo ,
intelligent~ e semplice 1 capa_ce di trasmet-
tere una forza di fed e 1ncred1b1le e meravi-
gliosa. È qu anto testimoni ano i suoi alunni ,
i quali più ch e professore lo co_ns1deravano
padre di quella numer_osa e originale fami-
glia ch e era la propri a cl asse_. E non di-
menticò mai di essere prima d1 tutto prete
e salesiano . Il ministero delle confessioni , i
corsi di esercizi spirituali tenuti in tutt a
Italia, l'assi stenza spiritual e alle_ F1g_l1e d1
Maria Ausiliatrice e alle Volontarie d1 Don
Bosco: quanto basta per fare di don An-
gelo un salesiano completo.
PER SOSTENERE
LE OPERE SALESIANE
A quanti hanno chiesto
info rmazioni , annunciamo che
LA DIREZIONE GENERALE
OPERE DON BOSCO con sede
in ROMA, riconosciuta
giuridicamente con D.P. del
2-9-1 971 n. 959, e L 'ISTITUTO
SALESIANO PER LE
MISSIONI con sede in TORINO,
ave nte personalità giuridica per
Decreto l 3- l-1924 n. 22, possono
legalmente ricevere Legati ed
Eredità.
Formule valide sono:
- se si tratta d 'un legato:
«. .. lascio alla Direzione Generale
Opere Don Bosco, con sede in
Roma (oppure ali '/stituto
Salesiano per le Missioni con
sede in Torino) a titolo di legato
la somma di lire ... , (oppure)
l 'immobile sito in ... per gli scopi
persegui ti dall 'Ente,
e particolarmente per l'esercizio
del culto, per la formazione del
Clero e dei Religiosi, per scopi
missionari e per l'educazione
cri sti ana.
- se si tratta invece di
nominare erede di ogni sostanza
l' uno o l'altro dei due Enti su
ind icat i:
«... amrnllo ogni mia
precedente disposizione
testamentari a. Nomino mio
erede universale la Direzione
Generale Opere Don Bosco con
sede in Roma (oppure l'Istituto
Salesiano per le Missioni con
sede in Torino) lasciando ad esso
quanto mi appartiene a qualsiasi
titolo, per gli scopi perseguiti
dall 'Ente, e particolarmente
per l'esercizio del culto, per la
formazione del Clero e dei
Religiosi, per scopi missionari
e per l'educazione cristiana.
(luogo e data)
(firma per disteso)
NB. li testamento deve essere scrit-
to per intero di mano propria
dal testatore.
BS LUGLIO-AGOSTO 1999

4.8 Page 38

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Ruanda, dove la follia ha colpito duro... Ora è di nuovo tempo
DANZARE LA VITA Ci vogliono mesi
per costruire una casa,
anni per una chiesa ...
SUICAMPI
Poi in una notte tutto
di Angelo Botta va giù, perché la follia
umana non ha confini.
DELLA MORTE
Ci vogliono tempi
indefiniti per costruire
un 'amicizia, poi un
machete assassino affoga
tutto nel sangue...
Follia!
Nella chiesa dei salesiani
a Gatenga il totale
dei fedeli la domenica
si aggirava sulle 400
persone. Ora supera
il migliaio. Sarà che
il bisogno di Dio si fa
impellente quando la
sofferenza è più atroce?
G li scontri etnici del Ruanda
avevano scacciato i missio-
nari, sommerso tutsi e hutu
nella pazzia diabolica di un omici-
dio collettivo, raso al suolo quanto
si era costruito con sforzi enormi
durante decenni . Adesso si vedono
edifici nuovamente in piedi , quattro
missionari sono al lavoro, la chiesa
si riempie alla domenica, un totale
di 1500 ragazzi invade ogni giorno
aule e cortili: 600 nell 'oratorio quo-
tidiano, 300 nel gruppo "ragazzi del-
la strada", 172 nell 'as ilo degli orfa-
ni di guerra, tanti altri nel centro
sp01tivo. Una rete di associazioni -
il nocciolo duro è costitui to dag li
"operai della pace" - svolgono atti-
vità che raggiungono anche altre
p an-occ hi e.
PAZZIE
DI FINE MILLENNIO
Il rientro dei sales iani è passato
dai campi di rifugiati, dove sono
stati infe rmieri accanto ai "Medici
- Visita del Nunzio Apostolico in Ruanda alla Colonia "Villa Feliz". A destra il centro dei giovani a Gatenga.
LUGLIO-AGOSTO 1999 BS

4.9 Page 39

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di semina.
Il Ministro belga della Cooperazione, accompagnato dall'Ambasciatore
del Belgio e da altre autorità, visita l'opera Salesiana di Gatenga.
senza frontiere " per aiutare 200 mi-
la disperati superstiti di genocidi e
fughe: poche le cure mediche, gran-
de la disponibilità ad ascoltare. Poi
l'an-ivo a casa. Dove non hanno tro-
vato più né acqua né luce elettrica
né porte né tetti. Si sono aggiustati
presso amici o in alloggi di fortuna,
mentre ricostruivano con aiuti che
venivano da lontano: da organizza-
zioni umanitarie estere, dal Rettor
Maggiore dei salesiani a Roma, da
amici . . . Adesso i quattro - uno dal
Congo, due dal Belgio, uno dal Cile
- sono nuovamente insieme e hanno
ripreso il ritmo normale (quasi) di
vita.
UNA STORIA
DA DIMENTICARE
Si è trattato di uno dei più terribili
capitoli nella storia della civiltà
umana segnata da Caino. Chi non
ha sentito parlare, dal 1994 in poi,
della piccola e povera Ruanda, dei
tutsi e degli hutu, della orrenda
guerra civile? Erano molti i cristiani
ruandesi e anche tra loro, purtroppo,
c'è stato chi ha ucciso il fratello .
Ma non mancarono gli hutu che
hanno sacrificato la vita per salvare
dei tutsi e viceversa. Molti i martiri.
Una telefonata arriva in parroc-
chia, a Gisenyi. Una mamma vuol
sapere del marito: è uscito per anda-
re a messa, non ritorna ancora, sono
passate nove ore. "Non ne sappiamo
niente. Lei, signora, cosa fa?". "So-
no qui con i miei tre bambini. Ab-
biamo già perdonato. Stiamo pre-
gando, pronti anche noi ad andare in
paradiso". Quando dalla parrocchia
hanno ritelefonato, alcune ore più
tardi , a rispondere non c'era più
nessuno.
IL VIRUS DELLA FEROCIA
A Kigali si erano rifugiati in molti
nella grande sala dell ' istituto. Arri-
varono i soldati, fecero uscire 50
persone e le massacrarono così sen-
za un motivo. Poi andarono a conti-
nua.re il massacro dentro la sala.
A Musha il parroco vede Anasta-
sia, 20 anni, insegnante, vestita da
sposa. "Cosa capita?". "Mi sono fat-
ta bella per andare in paradiso". La
superiora di una comunità di suore è
hutu, le consorelle tutsi. Le dicono
di farsi da parte, ma non ne vuole
sapere: muoiono tutte insieme. Mo-
nica raccoglie i suoi cinque figlioli
attorno a sé e intona con loro: "Ro-
ho Yanye", il Magnificat. I soldati
incominciano da lei: le tagliano pri-
ma le mani, poi le braccia... Una
nazione grande come la Sicilia, con
6 milioni di abitanti... Più di un mi-
lione di persone è scomparso!
L'ORA DEL SEME
Adesso il ciclone infernale è pas-
sato e si ricomincia. Si parla di due
razze, con la loro porzione di buoni
e di cattivi. La Chiesa ha ripensato il
suo lavoro e getta nuovamente il
seme buono nei solchi aperti. Gaten-
ga è uno dei posti dove si semina
con abbondanza. Non che i cattolici
siano molto ben visti dal governo. I
vescovi hanno parlato forte e chiaro
e continuano a farlo seguendo il
Vangelo che non coincide con i pro-
grammi di chi usa il potere per i
propri interessi, dà rilievo alla diver-
sità etnica e fomenta l'odio razziale.
"Eppure sono quindici anni che
lavoro qui - osserva uno dei missio-
nari di Gatenga - e non ho mai visto
un problema se.rio tra i giovani hutu
e tutsi. Abbiamo collaboratori delle
due etnie che si donano con grande
entusiasmo, da cristiani autentici".
I salesiani sono convinti che la
gente ha bisogno di testimonianze
di vita. Sanno che la loro stessa pre-
senza, in un ambiente che continua
ad essere pericoloso, è parte dell'e-
vangelizzazione. Curano i più pove-
ri tra i poveri, si preoccupano di co-
loro che hanno perso tutto e tutti.
Vogliono esse.re fonte di speranza,
insegnare un mestiere, formare cri-
stiani e animatori di cristiani. Punta-
no soprattutto su giovani capaci di
farsi apostoli dei giovani. Per que-
sto rafforzano le associazioni, i cui
elementi più decisi appartengono al
gruppo degli "operai della pace".
Questi sono i primi collaboratori al-
1'interno della missione e fuori. Si
impegnano ad essere strumenti di
pace attraverso una testimonianza di
vita che si fonda sul perdono e la ri-
conciliazione.
D
BS LUGLIO-AGOSTO 1999

4.10 Page 40

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•••
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
A colloquio con il presidente dei CGS/Lazio per continuare
PAROLE D'ORDINE:
REWIONE
INTERPERSONALE
AUTENTICITA' ,
SERVIZIO di Nadia Ciambrignoni
bbiamo riassunto il centro del
intervento culturale -
Davide - in tre " pa-
per l' animazione:
INTERPERSONA-
ITÀ e SERVIZIO;
qu
ensiamo che un me-
di
'R ~ · rela-
7
we i anim azione
clie va eatro ragazzi al teatro di
tradizione, passando per le esperien-
ze più giovanili ed educative di
espress ione corporea e clownerie.
Poi sono attive sette sale cinemato-
grafiche e teatrali gestite in collabo-
razione con le comuni salesiane di
. riferimento, una radio regionale
"Radiomeridiano 12 - Circuito Mar-
Abbi.amo
i
n
c
o
·;
n.t.r
'
a. ..t
o
.
coni", con una redazione loca le an -
,,
che del C ircuito Marconi (una rete
di ventici nque radio cattoliche a dif~- ..
fusio
· le); c'è la ~c;ollal:JQra·- .;~
:
. o-io~~iI .l0 rJ·0mos.?- -~-
~ u l" ] f; .
,. 'S r
6tro ·•,..O;.·,·:t.r,rY1,io,~.?i,,p,,ld..lqi,'el·.,e.r,1,.1.~.al.·i,·.rc~.e..].o-:-·ps,:-...-,Y...,·
·"''v're:...v, a..-c:.en•
. .Si 7p.\\1it1:iale,.· , '.Ji
·c
'
pone
ali
s~de sodale l'as- -distribuiti sul territorio
S Lazio, con 200 tes-
.
.
serati nell ' ultimo anno, tre CGS lo- regionale, con altrz due
fi cali inseriti e coadiuvati dalla scuola nuovi che prenderanno
Salesiana ... Con questo patrimonio
di riferimento cerchiamo di contri-
presto orma a Latz·na
buire all a formazione integrale dei e a Roma.
giovan i secondo i tre criteri che ti
indicavo prima.
- RadioMeridiano 12. Fiore all'occhiello del CGS/Lazio.
LUGLIO-AGOSTO 1999 BS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

5 Pages 41-50

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5.1 Page 41

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•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
la rassegna di presenze qualificate nel sociale.
Quale significato avete dato negli
anni al vostro impegno nel volonta-
riato della comunicazione sociale?
Certo, parole come "impegno" e
"azione" sociale hanno nel tempo
radicalmente cambiato i loro riferi-
menti di senso .. . Negli anni '70 si-
gnificarono la scelta di un gruppo di
persone con cui lavorare, schieran-
dosi spesso anche politicamente; era
un modo per manifestare la protesta
giovanile, la ribellione, la rabbia
contro il mondo "borghese", che
escludeva i giovani dai processi de-
cisionali della società. Così cinema
e teatro diventavano espressioni
culturali " impegnate", veicoli di co-
municazione intrisi delle scelte di
campo di chi Ii aveva prodotti .. . La
stessa televisione era un servizio
pubblico legato alle politiche del
governo. Oggi, invece, televisione,
radio, cinema hanno una funzione
diversa, di disimpegno, divertimen-
to, di elusione del tempo di fronte
agli " impegni" e alle "azioni" del
tempo del lavoro e dello studio.
Perciò si è passati ad un impegno
inteso come disponibilità della pro-
pria persona per gli altri; e per
un'associazione di cultura mediale
come i CGS, che da poco hanno
compiuto i trent ' anni di attività,
"impegno" ed "azione" significano
principalmente "creazione di espe-
rienze di partecipazione comunitaria
ai processi di produzione, distribu-
zione e fruizione della cultura vei-
colata dai mezzi di comunicazione
di massa", come sostiene la nostra
Proposta Culturale.
Quali sono i vostri principali pro-
getti per il futuro ?
Vorremmo diventare un punto di
riferimento sul territorio nel campo
della Comunicazione Sociale con
tre progetti da avviare nell ' arco dei
prossimi due anni. Il primo riguarda
il Teatro ed è la realizzazione di una
Banca del teatro amatoriale, una
vera banca dati con tutte le infonna-
zioni sul settore inerenti la Regione
Lazio. L'obiettivo è quello di valo-
rizzare e promuovere l'espressione
teatrale e in particolare le attività di
taglio educativo presenti nel mondo
cattolico, salesiano e non, in conti-
nuità con lo stile di Don Bosco e del
Il CGS/Lazio si esibisce durante l'Assemblea Nazionale.
suo modo di rendere il teatro occa-
sione formativa: un patrimonio gio-
vanile creativo potrà essere messo a
disposizione del territorio.
Un secondo ambito d'azione è le-
gato al Giubileo e sarà gestito in
collaborazione col TGS Lazio (Tu-
rismo Giovanile Sociale, una delle
altre associazioni salesiane per il
tempo libero riconosciute nel civile
- NdR); offriremo, attraverso la co-
stituenda cooperativa TGS ViVi
(Vivendo Viaggiando), un program-
ma di animazione culturale ai grup-
pi in pellegrinaggio a Roma, con
mostre, spettacoli teatrali e cinema-
tografici, incontri con registi e atto-
ri, attività musicali ...
Nel prossimo autunno partirà an-
che il terzo progetto, collegato alla
Scuola Educatori dell 'Ispettoria Sa-
lesiana del Lazio, che preparerà i
nuovi educatori della comunicazio-
ne sociale e Ii abiliterà alla cateche-
si connessa all'uso dei mass media
e alle professioni del settore.
Si chiariscono bene le tre vostre
"parole d'ordine" relazione inter-
personale, autenticità e servizio...
Sì. Tra l 'altro gli anni '90 hanno
portato da un lato un grande svilup-
po del bisogno di "fare gruppo" e di
impegnarsi "a favore di", dall'altro
l 'esigenza di non sentirsi legati a
una bandiera, a una ideologia o a
una scelta di fede netta e definitiva.
E proprio in questo ambiente, se-
condo noi, che le sezioni regionali
CGS attive in Italia possono fornire
ai giovani strumenti critici e alterna-
tivi al sistema sociale dei media,
spesso troppo immerso nei mecca-
nismi supeificiali e contraddittori
del mercato. Un 'associazione nazio-
nale con 13 sezioni regionali e più
di 120 circoli distribuiti in tutta la
penisola, è una risorsa a disposizio-
ne dei laici e dei giovani che inten-
dono impegnarsi come comunità
posta al servizio delJ'umanità, Chie-
sa a servizio proiettata sul mondo.
• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • BS LUGLIO-AGOSTO 1999

5.2 Page 42

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I NOSTRI SANTI
a cura di Pasquale Liberatore postulatore generale
r ÈSTATA
CHIAMATA
MARGHERITA
r ERAIL31
GENNAIO
Nel periodo degli studi universi-
tari ho cominciato ad avere diffi-
coltà, fino a bloccarmi del tutto
durante la ste sura della tesi di
laurea. Mi sembrava un ostaco-
lo insormontabile. Ho trascorso
alcuni anni in tale situaz ione
con tutti i risvolti psicologici: mo-
menti depressivi e di paura per
il futuro. Però non ho mai ab-
bandonato la preghiera . Un
giorno, in modo del tutto casua-
le, cominciai a comporre la pri-
ma pagina. Era il 31 gennaio ,
festa di san Giovanni Bosco .
Da quel momento D. Bosco mi
ha sorretto in modo tale che io
non solo ho terminato il lavoro
ma ho avuto anche un esito non
sperato: 11 O con lode . Fino ad
oggi ho fatto parola di questo
fatto , solo con amici e cono-
scenti ma adesso ho capito che,
anche se costa, ho il dovere di
rendere pubblica testimonianza
affinché ch iunqu e attraversa
momenti di difficoltà sappia ri-
correre con fiducia a Dio .
E. B. , Asti
In qualità di exallieve delle FMA,
come già nostra madre e nostra
nonna, io e mia sorella ci siamo
sempre affidate ai Santi Sale-
siani in ogni momento di diffi-
coltà, sempre prontamente risol-
to. Incinta di due gemelle, rice-
vetti dalle suore due abitini di
san Domenico Savio ; la gravi-
danza fu serena e senza proble-
mi , così come la succe ssiva,
quando ho avuto un maschietto.
I miei tre bimbi stanno crescen-
do sani e buoni. Che Don Bosco
e San Domenico Savio li proteg-
gano sempre. Alla notizia della
gravidanza di mia sorella, le re-
galai subito uno dei miei abitini.
Ed ecco che dalle prime analisi
emerge una realtà preoccupan-
te a causa della rosolia. Le suo-
re consigliano di invocare con
fede anche Mamma Margheri-
ta. Così viene fatto. Mentre i
medici prospettano il rischio di
dovere interrompere la gravi-
danza per le conseguenze gra-
vissime che ci sarebbero state
sul nascituro , ecco che mia so -
rella decide di ripetere l'analisi:
la rosolia non risulta più. Le a-
nalisi vengono ripetute ma dan-
no sempre il medesimo risulta-
to. I problemi però non erano fi-
niti. Al sesto mese l'ecografia
sembra mostrare l'ingrossamen-
to di un ventricolo cerebrale nel
nascituro. E noi a pregare: ven-
Questo pieghevole
presenta per immagini la congregazione salesiana
nella sua espansione mondiale.
Può essere richiesto alla Direzione Generale,
casella postale 18333 - 00163 Roma.
Tel. 06.656.12.663 - Fax 06/656.12.556
e-mail : <jcoro@sdb.org
gono richiesti ulteriori esami.
Ancora una volta il loro esito è
negativo . Al termine della gravi-
danza mia sorella viene ricove-
rata per la rottura del sacco am-
niotico , e i medici decidono un
cesareo urgente: se non si fos-
se intervenuto la piccola avreb-
be potuto strozzarsi col cordo ne
ombelicale. Ad esso la bambina,
che è stata chiamata Margheri-
ta, come la mamma di Don Bo-
sco, ha già una settimana, è sa-
na e piena di vita.
quella di intervenire subito con
un taglio cesareo per permette-
re ad Elisa di continuare la sua
crescita nell a culla termica. Ci
siamo allora affid ati a san Do-
menico Savio con la preghiera
della novena e co n l'abitino. I
controlli effettuati successiva-
mente hanno rilevato un' inspie-
gabile ripresa della crescita.
Questo ha permesso di portare
a termine la gravidanza ed Elisa
è nata san issima con 2 .900
grammi di peso.
Famiglia Fontane/li, La Spezia
Cristina e Alberto Cavarsaschi
Vigevano (Pv)
HANNO SEGNALATO GRAZIE
Per intercessione
di Maria Ausiliatrice
M. Antonio - Palermo ; Beltritti
Giulia; Castelli Barrile Carla -
Messina; M. D. - Aosta ; S. A.
-Viagrande (C T); D. Ruggeri
Carlo - Trescore B. (BG).
Per intercessione
di Don Bosco
Longo Lucia - Ferrere (AT); A.
B. - Messina; Musurace Cecilia
- Rocce/la Ionica (RC); Vasapolli
Maria - S. Cataldo (CL) ; Pianta-
nida Lorenzo - Confienza (PV).
Per intercessione
di Maria Mazzarello
Aschero M. - Vernante (CN).
Per intercessione
di san Domenico Savio
Taricco Maria - Torino; Costanzo
Alessandra - Casale Monferrato
(AL) ; Piludu Loredana - Gruglia-
sco (TO) ; M. M. - Asti; Fre ni
Donatella - Olivadi (CZ); Salvà
Maria - Roma; Colombo Sonia e
Luigi - Alzate Brianza (CO) ; B.
G. -Aci (CT); Meraglia Maria Do-
lores - Mascali (CT) ; Gabriella -
Oristano; Conca Mara - Melzo
(Ml) ; Matijevic Luigi - Zagabria;
Mustila Teresa - Melbourne (Au-
stralia) ; Ovidano Mossano Vera -
Alessandria; Oberosler Rolando
- Udine; Mandello Ada - Reggio
Calabria.
Per intercessione di don Rua
Musumeci Maria - Catania; Pa-
ternò Castello Agata - Catania.
Per intercessione
del venerabile don Variara
Stefania - Brindisi.
Per intercessione
della venerabile E. Palomino
Laezza Elvira -Afragola (NA).
Per intercessione
di Mamma Margherita
F. B. - Acqui Terme (AL) ; C.
Piero - Dogliani (CN); Passare
Telese Chiara - Marana (N A);
Campurra Lucia - Cagliari; Mu-
ratori Alfonsina - Bologna.
LUGLIO-AGOSTO 1999 BS
r TREANNI DI
IMPLORAZIONE
r UNA RIPRESA
INSPIEGABILE
L'attesa della nostra piccola Eli-
sa non ha destato problemi sino
al settimo mese di gravidanza,
quando , durante un'ecografia di
control lo , è stato riscontrato un
forte rallentamento nella cresci-
ta del feto , dovuto a vari fattori i
qua li facevano temere che
avrebbe potuto veni re a manca-
re il nutrimento necessario per
lo sviluppo del feto : il suo peso ,
secondo i dati ecog rafici, era di
soli 1.300 grammi e la sua cre-
scita risultava disarmonica in
modo preoccupante. Secondo i
medici l'unica so luzione era
Abbiamo pregato con fiducia
san Domenico Savio per tre
anni e finalmente è arrivata
Francesca. Però il giorno suc-
cessivo alla nascita, la mamma
è stata ricove rata d'urgenza in
sala di rianimazione per gravis-
sime complicazioni sopraggiun-
te. Abbiamo conti nuato a prega-
re il caro Santo e dopo venti
giorni di fondate apprensioni , la
mamma ha potuto abbracciare
la sua bambina e con lei tornare
felice e guarita a casa.
Coniugi Camporase,
Piove di Sacco (Padova)
Per la pubblicazione non si
tiene conto delle lettere non
j i:rmate e senza recapito. Su
richiesta si potrà omettere
l'indicazione del nome.

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••••••••
Dal Vaticano, 23 aprile 1999
111/ futuro del mondo e della Chiesa appartiene alle giovani generazioni...
Cristo attende i giovani. "
(Giovan ni Paolo Il, Tertio Millennio Adveniente, n. 58)
••••••••••••••••••
Cari giovani,
incontrare il Signore è lo scopo principale del Grande Giubileo e voi, nella fre-
schezza e nell'entusiasmo tipico della vostra giovinezza, sentite forte l'anelito al
Bene, al Vero e al Bello. Tutto questo lo potete ritrovare nel Vangelo, che alla vigilia
giubilare non può che essere, co me lo è da sempre, il fondamentale annuncio cri-
stiano.
Il Comitato Centrale del Grande Giu bileo ha sentito il dovere di utilizzare anche
l'Internet, e con il suo Sito ufficiale www.jubil2000.org, desidera veicolare l'annun-
cio giubilare, tutto incentrato sull a Perso na e sull'Opera di Gesù Cristo, unico Salva-
tore del mondo.
Nel Sito Internet www.jubil2000.org, del nostro Comitato Centrale, voi giovani
avete uno spazio tutto particolare, non solo perché siete i più numerosi navigatori
in Internet, ma perché questa comu nicazione moderna del Vangelo vi tocca in un
certo modo più da vicino che altri. La sens ibil ità vostra per la modernità vi favorisce
nell'uso di questo strume nto, che come sapete ha grandi potenzialità.
Il mio invito a voi tutti è di a iuta rci - a nche attraverso il contatto via Internet con
www.jubil2000.org - a diffondere l'annun c io più straordinario: Dio si è fatto Uomo,
nascendo 2000 a nni fa dalla Vergine Maria. La storia da quel Giorno ha preso una
svolta irreversibile. Il tempo lo si conta da Cristo!
Vi saluto tutti con affetto e vi a uguro una intensa preparazione
all'Evento giubilare, c he segni la vostra vita e la riempia della Bontà,
•••••
della Verità, e della Be llezza di Cristo.
Dio vi benedica!
>I< CRESCEN ZIO SEPE
Segretario Generale del Grande Giubileo del 2000
•••••••••••••••••••••
COMITATO CENTRALE
GRANDE GIUBILEO
CALENDARIO
••••
DELl!ANNO SANTO 2000
"Di fronte a Lui deve piegarsi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra e sottoterra,
••
ed ogni lingua proclami che Egli è il Signore.
Incontrando Cristo ogni uomo scopre il mistero della propria vita".
(Bolla di indizione di Giovanni Paolo Il)
DICEMBRE 1999
Au la "Paolo VI" rappresentaz ione de i canti
tradi zio na li de l Nata le
Apertura della Porta Santa
24 venerdì Vigili a de l Nata le de l Signore
Basilica di S. Pietro:
Basilica di S. Pietro: Messa della notte
Benedizione " Urbi et O rbi"
Apertura della Porta Santa
Terra Santa: Apertura del Giubileo
25 sabato So lennità de l Nata le de l Signore
Chiese loca li: Apertura del Giubileo
•••• ••
•••
••
••
Basiliche di S. Giovanni in
Maria Maggiore: S. Messa
•••••••••••••••••••
Laterano e S.
••••••••••••
31 venerdì
•••••••••
Basilica di S. Pietro: Veglia
il passaggio all'anno 2000
•••••••••••••••••••
di
BS
preghiera per
LUGLIO-AGOSTO 1999
•••••••••

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•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
GENNAIO 2000
9 giovedì
Basilica di 5. Paolo fuori le Mura:
Adorazione eucaristica
1 sabato
So lenn ità di Maria SS. Madre di Dio
1Ovenerdì Basilica di 5. Giovanni in Laterano:
Basilica di 5. Pietro: S. Messa
Via Crucis e celebrazione penitenziale
Maratona Internazionale "Millennium"
11 sabato GIUBILEO DEL ROTA RY CLUB
"Giornata Mondiale della Pace"
23 domenica dopo Natale
Basilica di 5. M aria M aggiore:
Recita del Rosario
Bas ilica di 5. Pietro: S. Messa
12 domenica 1a Domeni ca cli Quaresim a
GIU BILEO DEI BAMBINI
Basilica di 5. Giova nni in Laterano:
6 giovedì So len nità dell 'Ep ifa ni a del Signore
Rito dell'elezione o dell'iscrizione
Basi lica di 5. Pietro: S. Messa
del nome dei catecumeni
Ordinazioni episcopali
16 giovedì Basilica di 5. Paolo fuori le mura:
9 domenica Festa del Battesi mo del Signore: S. Messa
Adorazione eucaristica
Celebrazione del Sacramento
17 venerdì Basilica di 5. Giovann i in Laterano:
del Battesimo dei bambini
Via Crucis e celebrazione penitenziale
18 martedì Ini zio dell a Settimana di preghiera
18 sabato Basilica di 5. Maria Maggiore:
per l'U nità dei Cri stiani
Recita del Rosario
Basilica di 5. Paolo fuori le Mura:
19 domenica 23 Dom eni ca cl i Q uaresima
Apertura della Porta Santa
Basilica di 5. Giovanni in Laterano:
Celebrazione ecumenica
I scrutinio dei catecumeni
25 martedì Festa dell a Co nversione di San Paolo
20 lunedì Sol ennità di S. Giuseppe sposo
Basilica di 5. Paolo fuori le Mura:
dell a Beata Vergin e M aria
Celebrazione ecumenica a co nclu sione
GIUBILEO DEGLI ARTIGIANI
dell a Settim ana di preghi era per l' U ni 23 giovedì Basilica di 5. Paolo fuori le Mura :
dei Cristiani
Adorazione eucaristica
28 venerdì Memori a di S. Efrem
Basilica di 5. Cecilia in Trastevere:
24 venerdì Basilica di 5. Giovanni in Laterano:
Via Crucis e celebrazione penitenziale
Liturgia in rito siro-orientale
25 sabato So lennità dell'Annun ciazione del Signore
(Ca ldei e M alabares i)
Bas ilica dell'Annunciazione a Nazareth:
Celebraz ione liturgica in collega mento con
FEBBRAIO 2000
S. Mari a Maggiore e i prin cipali Santuari
M ari ani del mondo per sotto lin ea re
2 mercoledì Festa della Prese ntaz ione del Signore
la dignità dell a don na (Mulieris dignitatem)
Basilica di 5. Pietro: Liturgia della luce
26 domenica 3a Domeni ca di Q uares ima
e S. Messa
Basilica di 5. Giovanni in Laterano:
GIUBILEO DELLA VITA CONSACRATA
Il scrutinio dei catecumeni
9 mercoledì M emoria di S. M aron e
30 giovedì Bas ilica di 5. Paolo fuori le Mura:
Basilica di 5. Maria M agg iore: Liturgia
Adorazione eucaristica
in rito siro-antiocheno (Maroniti)
31 venerdì Bas ilica di 5. Giovanni in Laterano:
11 venerdì M emori a dell a Beata Vergine Maria di Lourdes
Via Crucis e celebrazione penitenziale
Basilica di 5. Pietro: S. Messa
Celebrazione del Sacramento
dell'Unzione degli infermi
APRILE 2000
GIUB IL EO DEGLI AMMA LATI
E DE GLI OPERATOR I SANITARI
12 sabato Ce lebrazion e del V anniversa ri o
dell 'enci cli ca "Evangelium Vitae"
18 venerdì M emoria del Beato Giova nni (B. Ange li co)
Bas ilica di 5. Maria sopra Minerva: S. Messa
GIUBILEO DEGLI ARTI STI
20 domenica GIU BILEO DEI DIACON I PERMANENTI
22 martedì Solennità dell a Catted ra di S. Pietro Aposto lo
Basilica di 5. Pietro: S. Messa
GIUB ILEO DELLA CURIA ROMANA
25-27 venerdì
domenica Convegno di studio sull'attuazione
del Concilio Ecumenico Vaticano Il
1 sabato
2 domenica
6 giovedì
7 venerdì
8 sabato
9 domenica
Basilica di 5. Maria Maggiore:
Recita del Rosario
4a Domeni ca di Qua res ima
Basilica di 5. Giovanni in Latera no:
lii scrutinio dei catecumeni
Basilica di 5. Paolo fuori le Mura:
Adorazione eucaristica
Basilica di 5. Giovanni in Laterano:
Via Crucis e celebrazione penitenziale
Basilica di 5. Maria Maggiore:
Recita del Rosario
53 Domeni ca cli Quares im a
Basilica di 5. Giovanni in Laterano:
Rito di consegna del, Simbolo e della
Preghiera del Signore ai catecumeni
MARZO 2000
13 giovedì Bas ilica di 5. Paolo fuori le Mura :
Adorazione eucaristica
4 sabato
GIUB ILEO DEI CAVALIERI DEL S. SEPOLCRO 14 venerdì Basilica di 5. Giovann i in Laterano:
5 domenica ga Domenica del tem po ordin ario
Via Crucis e celebrazione penitenziale
Basilica di 5. Pietro:
15 sabato Bas ilica di 5. Maria Maggiore:
Beatificazione/Canonizzazione
Recita del Rosario
8 mercoledì Ce neri: Processione penitenziale da ll a
16 domenica Domenica dell e Pa lme
Basilica di 5. Sabina al Circo M assimo
e dell a Pass ion e del Signore
S. Messa e imposizione delle ceneri
Piazza 5. Pietro: Commemorazione
Richiesta di perdono
dell'ingresso del Signore in Gerusalemme
LUGLIO-AGOSTO 1999 BS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • ,

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•••
18
20
21
••••••
martedì
giovedì
venerdì
••••••••••••••••••••••••••••••
Martedì Santo
Basiliche Maggiori: Celebrazione
comunitaria Sacramento della
Penitenza con assoluzione individuale
Giovedì Santo
Basilica di 5. Pietro: Messa Crismale
Basilica di S. Giovanni in Laterano:
Messa in Cena Domini
Basilica di S. Pietro: Celebrazione
••••••••••
8 giovedì
10 sabato
11 domenica
•••••••••••••••••••••••••••
Ore 18.00 Concerto dell a Fil armonica
di Vienna diretta dal M 0 Muti
(Ambasciata d'Austria)
Vigilia della Solennità di Pentecoste
Piazza S. Pietro:
Veglia solenne di Pentecoste
Solen nità di Pentecoste
Basilica di S. Pietro:
Giornata di preghiera per
•••••••••••
della Passione del Signore
la collaborazione fra le diverse Religioni
Colosseo: Via Crucis sorenne
18 domenica Solennità della SS. Trinità
23 domenica Domenica di Pasqua
Basilica di S. Giovanni in Latera no:
Risurrezione del Signore
Celebrazione d'apertura del
Basilica di S. Pietro: Veglia pasquale
Congresso Eucaristico Internazionale
nella notte santa: Lucernario, Liturgi a
22 giovedì Solennità del SS. Corpo e Sangue di Cristo
dell a Parola, Liturgia battesimale
Basilica di 5. Giovanni in Laterano:
(celebrazione dei Sacramenti
Processione eucaristica
dell'Iniziazione Cristiana degli Adulti)
25 domenica Chiusura del Congresso
Basilica di S. Pietro: Messa del giorno
Eucaristico Internazionale
Benedizione "Urbi et Orbi"
29 giovedì Solennità dei 55. Pietro e Pao lo Apostoli
30 domenica 2a Domenica di Pasqua
Basilica di S. Pietro:
Basilica di S. Pancrazio:
Imposizione dei Palli ai Metropoliti
Messa dei neo-battezzati adulti
MAGGIO 2000
LUGLIO 2000
1 lunedì
6 sabato
Memoria di S. Giuseppe lavoratore: S. Messa
GIUBILEO DEI LAVORATORI
Basilica di S. Maria Maggiore:
Recita del Rosario
1 sabato
2 domenica
GIUBILEO DELLA UNIO SANGUIS CHRISTI
13a Domenica del tempo ordinario
Messa stazionale del Giubileo
Pellegrinaggio Naziona le della Polonia
Pellegrinaggio Nazionale a Roma dell 'Uruguay 3-7 lunedì
7 domenica 3a Domeni ca di Pasq ua
Colosseo: Commemorazione ecumenica
per i "nuovi martiri"
13 sabato Basilica di S. M aria M aggiore:
Recita del Rosario
Piazza S. Pietro: Inizio Giro d'Italia
14 domenica 4 a Domenica di Pasqua
venerdì
Congresso Mondiale Medici Cattolici
9 domenica 14a Domenica del tempo ordi nario
Celebrazione giubilare nelle carceri
16 domenica 15a Domeni ca del tempo ordin ario
Messa stazionale del Giubileo
23 domenica 16a Domenica del tempo ord inario
Messa stazionale del Giubileo
•••
Basilica di S. Pietro:
29 sabato GIUBILEO CURSILLOS DE CRISTIANIDAD
Ordinazioni presbiterali
30 domenica 1 7a Domenica del tempo ord inari o
Giornata mondiale d i preghiera
Messa stazionale del Giubileo
per le vocazioni
18 giovedì 80° genetli aco del S. Padre
Piazza S. Pietro: S. Messa
AGOSTO 2000
GIUBI LEO DEL CLERO
5 sabato Vigilia della Festa della
Concerto della Filarmonica di Londra,
Trasfi gu razione del Signore
M 0 Gilbert Lev in e (Ca rd . Keeler)
Basilica di S. Maria Maggiore:
20 sabato GIUBILEO DEI CAVALIERI DEL LAVORO
Veglia di preghiera
Basilica di S. Maria Maggiore:
6 domenica Festa della Trasfi guraz ione del Signore
Recita del Rosario
21 domenica Pellegrinaggio Nazionale del Messico
Basilica di S. Paolo fuori le Mura:
Secondi Vespri
25 giovedì GIUBILEO DEGLI SCIENZIATI
14 lunedì Vigilia della Solennità dell 'Assunzione
26 venerdì Basilica di S. Maria degli Angeli: Liturgia
della Beata Vergine Maria
in rito alessandrino-etiopico
Basilica di 5. Maria Maggiore:
27 sabato
(Festa di Maria Patto della Misericordia)
Basilica di S. Maria Maggiore:
Rito dell'incenso della liturgia copta
15 martedì Solennità dell ' Assun zione
Recita del Rosario
della Beata Vergine Maria
28 domenica 6a Domenica di Pasqua: S. Messa
Apertura 15a Giornata Mondiale
GIUBILEO DELLA DIOCESI DI ROMA
della Gioventù
31 mercoledì Vigilia della Sol ennità
dell'Ascensione del Signore
20 domenica 20a Dom eni ca del tempo ordinario
Veglia di preghiera e Santa Messa
Basilica di S. Pietro:
Primi Vespri della Solennità
Conclusione cfella 15a Giornata Mondiale
della Gioventù
GIUGNO 2000
GIUBILEO DEI GIOVANI
27 domenica 2P Domen ica del tempo ordinario
1 giovedì Solennità dell'Ascensione del Signore
Messa stazionale del Giubileo
Basilica di 5. Pietro: S. Messa
2 venerdì GIUBILEO DEI M IGRANTI,
SETTEMBRE 2000
RIFUGIATI E PROFUGHI
4 domenica 7a Domeni ca di Pasqua: S. Messa
Giornata delle Comunicazioni Sociali
GIUBILEO DEI GIORNALISTI
3 domenica 22a Domeni ca del tempo ordinario
Basilica di S. Pietro:
Beatificazioni/Canonizzazioni
••••
· • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • BS LUGLIO-AGOSTO 1999

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5
8
••••••••
martedì
venerdì
•••••••••••••••••••••••••••••••
Pe ll egrin aggio de ll e fa mi gli e
de ll e Suo re d i M ad re Teresa
Festa dell a Nativ ità della Beata Vergine M ari a
Solenne celebrazione per ricordare
••••••••••••••••••••••••••
NOVEMBRE 2000
1 mercoledì So lennità di Tu tti i Sa nt
Basilica di S. Pietro:
i
••
••
•••
••••
la nascita della Madre del Signore
Beatificazioni e Canonizzazioni
in relazio ne all a nascita
2 giovedì Co mmemo raz io ne di tu tti i Fede li Defunt i
del Salvatore nostro Gesù Cri sto
4 sabato
Celebrazione in rito ambrosiano
•••••••••
1Odomenica 23a Do meni ca del tempo o rdin ari o
5 domenica 3P Domen ica del tem po ord inari o: S. Messa
Basilica di S. Pietro: S. Messa
GIU BILEO D EI RESPON SAB ILI D ELLA
G IU BILEO DEI DOCE NTI U NI V ERSITAR I
CO SA PU BB LI CA
14 giovedì Festa de ll ' Esa ltaz io ne de ll a Sa nta Croce
12 domenica 32a D omeni ca del tempo ordin ario: S. Messa
D alla Basilica di S. Croce in Gerusa lemme
all a Basilica di S. Giovanni in Laterano
Giornata di ringraziamento
per i doni del creato
Process ione staz ionale
Basilica di S. Giova nni in Laterano:
Vespri in Rito Armeno e Rito dell'Antasdan
GIU BILEO DEL M O N DO A G RICO LO
19 domenica 33a Do meni ca de l tem po ordin ari o
Basilica di S. Pietro: Santa Messa
15 venerdì Apertura del Congresso
Mariano-Mariologico Internazionale
GIU BILEO DEI MILITARI E DELLA PO LIZ IA
21 martedì Festa dell a Presentaz io ne
Co ncerto Un gherese
17 domenica 24a Do meni ca del tem po ordjnario
G IU BILEO DELLA TERZA ETA
24 domenica 25a Do meni ca de l tempo ord in ari o: S. Messa
Conclusione del Congresso
24 venerdì
de ll a Beata Verg in e M ari a
Basilica di S. Maria in Trastevere: Liturgia in
rito siro-antiocheno (S iri e M alankares i)
Apertura del Congresso Mondiale
dell'Apostolato dei Laici
••••••••••••
25 lunedì
Mariano-Mariologico Internazionale
Pe ll egrin agg io Naz io nale de ll a Sv izzera
OTTOBRE 2000
1 domenica
26a Domeni ca de l tempo ordinari o
Festa del Pokrov
(p rotez io ne de ll a Ma dre d i Di o)
Basilica di S. Maria sopra Minerva:
26 domenica So lenni di Nostro Si gnore GesL1 Cri sto Re
de ll ' Uni verso
Basilica di S. Pietro: S. Messa
Conclusione del Congresso Mondiale
dell'Apostolato dei Laici
DICEMBRE 2000
2 sabato
Vi gili a de ll a P D omeni ca d i Avvento
Basilica di S. Pietro:
Liturgia in rito bizantino
Primi Vespri della Domenica
3 martedì
7 sabato
Giornata per il dialogo ebrei-cristiani
M emm ia dell a Beata Vergin e M ari a
3 domenica P Do meni ca d i Avve nto
Basilica di S. Paolo fuori le Mura: S. Messa
del Rosari o
G IU BILEO DEI DI SAB ILI
Celebr.azione del Rosario
e p·rocessione aux flambeaux
7 giovedì
8 venerdì
G IU BILEO SER RA INTERNATI ONA L CLUB
Sol enni dell ' Imm aco lata Concez io ne
8 domenica 2r Domeni ca del tempo o rdin ari o
Basilica di S. Pietro: S. Messa
de ll a Beata Verg in e Maria
Basilica di S. Maria Maggiore: Inno Akathistos
14 sabato
G IU BILEO DEI V ESCOVI in occa sione
de ll a X Assem bl ea Generale
Ordin ari a de l Sin odo de i Vescov i
Atto di affidamento alla protezione
di Maria del nuovo millennio
10 domenica 2a Domeni ca d i Avvento
Basilica di S. Giovanni in Laterano: S. Messa
16 sabato Basilica di S. Maria Maggiore: Celebrazione
in rito mozarabico
17 domenica 3a Domeni ca d i Avvento
Basilica di S. Paolo fuori le mura: S. Messa
15 domenica lii Incontro Mondiale del Santo Padre
G IU BIL EO D EL M O N DO
con le Famiglie
D ELLO SPETTACO LO
13 venerdì G IU Bl~EO D EL SOVRA NO
24 domenica So lenni del N ata le de l Signore
O RD INE DI M A LTA
Bas ili ca d i S. Pietro: Messa della notte
15 domenica 23a D o meni ca de l tempo o rdin ari o
25 lunedì So lenni del Natale de l Signore
Piazza S. Pietro: S. Messa
Bas ili ca di S. Pi etro: Messa del giorno
Celebrazione del Sacramento del Matrimonio
Benedizione "Urbi et Orbi"
G IU BILEO DELL E FAMIGLI E
31 domenica Basilica di S. Pietro:
20-22 venerdì
domenica Congresso Missionario-Missiologico
Internazionale
21 sabato Basilica di S. Ma ria Maggiore:
Celebrazione del Rosario
22 domenica 29a D omeni ca del tempo o rdin ari o
Basilica di S. Pietro: S. Messa
Giornata missionaria mondiale
Concerto della Filarmoni ca di Brno (Ca rd. Vlk)
Veglia di preghiera per il passaggio
al nuovo millennio
GENNAIO 2001
1 lunedì
5 giovedì
So lennità di M aria SS. M adre di D io
Bas ilica di S. Pietro: S. Messa
Giornata Mondiale della Pace
Vi gilia della So lennità dell 'Epifa nia del Signore
Basiliche di S. Giovanni in Latera no,
..'
••••••••
28 sabato Basilica di S. Ma ria Maggiore:
S. Ma ria Maggiore e S. Paolo fuori le Mura:
Celebrazione del Rosario
S. Messa
29 domenica 30a Do meni ca de l tempo ord in ario
Chiusura della Porta Santa
Stadio Olimpico: S. Messa
Terra Sa nta: Chiusura del Giubileo
G IU BILEO DEG LI SPO RTIVI
Chiese loca li: Chiusura del Giubileo
31 martedì Vi gi li a dell a So lennità d i Tutti i Sa nt i
6 venerdì So lennità de ll 'Epi fa ni a del Signo re
Basilica di S. Pietro:
Basilica di S. Pietro:
Primi Vespri della Solennità
Chiusura della Porta Santa
LUGLIO-AGOSTO 1999 BS •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

5.7 Page 47

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Prof. Luigi E. Mattei
Insegnante dal '70 al '74 alla Scuola Grafica
Salesiana di Bologna, 4 ann i significativi
"tanto da lasciare una traccia indelebile
nella mia vita non solo professionale".
Oggi titolare di Cattedra di Discipline
Architettoniche e Geometriche.
Nel 2000 esporrà la ricostruzione scultorea
integrale del Corpo dell'Uomo della Sindone.
Presentiamo alcune istantanee dell 'opera
con didascalia.
Ho proceduto ri costruendo la fi gura attraverso
l'attento rife rimento de i dati , ne l pieno rispetto degli indici
anatomic i; la qua lità ottenuta ha reso l' imponenza
e la ieraticità del " più bello dei fi gli degli uomini" .
Il "vero Di o" non poteva che godere di una straordinaria
"v isib ili tà", test imoni ata dalle scritture.
La fo rza emanata dall ' imm ag ine contribui sce
a re nde re affasc inante il mi stero de ll ' Uomo Di o.
M i sono posto mi o malgrad o in un 'otti ca d i soggezione,
per l' imposs ibilità di sentirsi autore de l propri o autore.
Ecco la commovente interi orità, la misteriosa be llezza,
la mi stica serenità, la sublime fo rza morale, il sovrumano
fasc ino, la grande pace che tras mette l' uomo de ll a Sindone,
da l professo r Matte i coagulate ne lla creta ...
(Dott. Sebast iano Rodante, sindono/ogo).
BS LUGLIO-AGOSTO 1999

5.8 Page 48

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TAXE PERçUE
TASSA RISCOSSA
FIRENZE C.M.P.
NEL PROSSIMO NUMERO
LA POLVERE E LA SPERANZA
di Maria Antonia Chine/lo
Nei paesi vittima del l'uragano Mitch .
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LA GUERRA DIETRO L'ANGOLO
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La guerra del Kossovo ci interpella.
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INSERTO:
BASILICHE GIUBILARI .
.I I
di Natale Maffioli
Santo Stefano Rotondo.
L'ADOLESCENZA
HA ROTTO GLI ARGINI
di Vito Orlando
Il complesso "problema giovani".