Bollettino_Salesiano_195909


Bollettino_Salesiano_195909

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!~E~IINO
• N. 9 • 10 MAGGIO 1959

1.2 Page 2

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TEMPIO DI
SAN GIOVANNI uosco
IN ROMA
Particolare detIl llhlllelesli'idnenlalfzaa.
talJJco e
sdeio m.e La m.a1glore. alto
soprà la cupo
8 montanti
JS con
.
ci.rc:a smtl .al l>ordi del lucecnano.
dLio"POcostituiscono (i,aeedtiorsnoottoa)
de sfera,
.
una gran fa5cla con p12n~
cui corr~ unae quanro angeli
e rlnghiera,;,etrl, d .alle sag~m.e
dJ oltn 3 ili, che pogg,9'.'o
snell~ e ae teste dl cherubini
un piede su con UD3 mano
e sorreggono
u1ia corona
ta in alto
JIOUeva
d21la croce.
$0tmOOta12

1.3 Page 3

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,,.J
Il Tempio dedicato in Roma a San Giovanni Bosco è ormai u,a stupenda realtà.
Nei primi giorni di maggio - è risaputo con solennitò dj I tti e con splendore
di manifestazioni, esso viene consacrato e aperto al culto .
Abbiam potuto godere la visione della monumentale costruzione, moderna e
luminosa, eppure licca di classica, vorremmo dire romana dignità, da un lembo
della campagna romana non ancora carpita dal cemento e dal! 'asfalto. Abbiamo
potuto ammirarla in un vespero d'oro, come inquadrata attraverso le arcate
d'un vetusto acquedotto romano, mentre rombavano possenti dei quadrimorori
levatisi dal vicino aeroporto dell'Urbe. Quale visione! quana pensieri. Cento
anni fa il povero ed umile prete torinese, Don Bosco, percorreva quest'agro
romano in diligenza ed entrava nella Città Eterna, portandovi il suo grande
« sogno » da confidare al Padre di turti i fedeli e Padre suo dilettissimo, Pio IX;
sogno incredibile, da sgomentare e sconvolgere - in quei tempi fortunosi - i
<< benpensanti »: opere giovanili, organizzaziom di stampa, scuole per appren-
disti, chieseI una nuova Congregazione...
A ce.neo anni di distanza quei «sogni>> si dimostrano una potente divina realtà.
E U Tempio, ardito e grandioso, ne è come una prima sintesi ed una divma san-
zione. Jl povero prete che Pio IX con l'intuito del Supremo Pastore e del Santo
aveva subito compreso mettendolo sotto il suo parronato, da allora snoda sotto
gli occhì stupiti e quasi increduli dei suoi contemporanei, il film dei suoi sogni
tradotti puntualmente in realtà con un crescendo umanamente inspiegabile.
Riesce a portare le 1,ue tende a Roma, vi eleva, a costo di inauditi sacrifici, ma
lieto di far cosa gradita al Sommo Pontefice, la Ba.silica del Sacro Cuore al Ca6tro
Pretorio. Con quell'opera egli quasi corona il suo apostolato terreno; ma la
sua è opera di Dio; così, lui morto, i « sogni» conrinuano a trasformarsi più
largamente in potente e feconda realtà, e Don Bosco si fa sempre più presenrè
nella Città Eterna, a cui egli aveva sempre guardato come il navigante a! faro.
E venne il aprile 1934, la Pasqua di Don Bosco, come ebbe a definirla il
grande Pio XI, quella giornara radiosa ed osannante in cui Roma diede all'umile
rrète il SùO trionfo nel maggior lt:mpio della cristianità, in quella piazza di San
Pietro - pare incredibile - divenuta in quella occasione angusta per le folle
cosmopolire convenute ad acclamarlo.
1 r.o

1.4 Page 4

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Quel trionfo fu una nuova divina spinta
all'opera salesiana. La Congregazione pren-
de ormai un ritmo di sviluppo più dina-
mico, si moltiplicano le vocazioni e le fon-
dazioni, Roma vede sorgere opere sempre
più importanti, sempre aperte ai figli del
popolo e del lavoro, alla povera gente.
Ed oggi, nel cammino che non si arresterà,
una nuova luminosa tappa: il complesso
del Quartiere Appio, col ·r empio dt"Cii-
caco a Don Bosco, che si inaugura nel 25°
dd trionfo della Pasqua romana, nel cen
tenario della Congregazione e della _prima
visita di Don Bosco a Roma, al Santo
Padre.
Quale ricchezza di significati prende al-
lora il ritorno di Don Bosco col suo corpo
nel Tempio che Roma gli ha dedicato, e
l'affettuoso omaggio che viene a tributargli
Giovanni XXIII! Ma il dolce Pontefice,
che ricorda con renerezza gli anni della
sua infanzia e dell'adolescema il1uminat1
dal Santo della gioia e della giovinezza,
non porterà solo il suo affettuoso omaggio,
ma anche quello della Chiesa, di cui Don
Bosco fu fedele sen itore, ed oseremmo
dire del suo grande predecessore Pio IX,
c-he fu quasi il confondatore della Con-
gregazione Salesiana, e di !?io XI, che go•
deva di sentirsi chiamare « il Papa di Don
Bosco».
Ma c'è un altro « motivo » in questo
trionfo romano di Don Bosco. Il Tempio
col complesso di opere ed ucatìve ed assi-
stenziali che lo affiancano è dovuto alla
cristiana generosità, aperta e lungimirante,
di alcuni Cooperatori Salesiani di Roma.
Questi insigni benefattori hanno compreso
l'alta funzione sociale e morale, oltrechè
religiosa, che svolge un'opera di tal fatta
in una città che cresce e si sviluppa verti-
ginosamente, hanno capito che per risol-
vere in profondità i problemi sociali non
bastano i grandi edifici, le ampie pia2,ze,
le aiuole fiorite e le piscine: ancor oggi,
come nel lontano medioevo il centro ir-
radiante di vera pace sociale, di serenità
familiare, di costruttivo lavoro e di au-
tentico benessere è la Chiesa.
Per questo i benefattori han voluto far
t70 sorgere il Tempio e le opere annesse nel
nuovo Quartiere Apr io, e per questo essi
vi han chiamato Don Bosco, di cui ben
sanno la peculiare vocazione per le peri-
ferie delle metropoli, ad irradiare luce fe-
conda a migliaia di anime, arricchendo
quella cintura salesiana, che ormai ab-
braccia con la carità semplice e gioiosa
di Don Bosco tanta parte della periferia
romana.
Ma c1 sembra che un'altra parola venga,
eduicante e potente, dal monumentale
tempio: una parola che e un impegno. Si
è detto più volte che il Tempio è un mo-
numento, il che vuol dire un ricordo, un
monito
E ci pare che Don Bosco, ritornato a
Roma col suo fragile corpo, che gli fu
strumento generoso e docile di tanto bene,
voglia Lipetere - dalla sua urna, dal suo
Tempio - ai sum Cooperatori, che non a
caso han voluto far comc:dere il loro Con-
vegno Nazionale con queste radiose gior-
nate: « Cari Cooperatori e benefattori, con
la vostra carità abbiamo cooperaro con
la gra;òia di Dio, ad asciugare molte la-
crime e a salvare molte anime. Con la
vostra carità abbiamo tolto dall'abban-
dono migliaia di ragazzi e mediante una
buona educazione, con lo studio e con
l'apprendimento di un1arte, li abbiamo
fatti buoni cristiani e savi cittadini... Con
la vostra carità abbiamo innalzato molte
cappelle e chiese, nelle q uali per secoli e
secoli, sino alla fi.ne del mondo, si can-
teranno ogni giorno le lodi di Dio e della
Beata Vergine, e si salveranno moltissime
anime... ».
A tutti che ci sentiamo suoi .figli ripete il
caro Padre: « Il Tempio di Roma è una
tappa, non una meta. Non possiamo ar-
restarci: dal momento che n01 c1 fermas~
simo, la nostra opera comincerebbe a de-
perire>}.
Ed a rutti che guardiamo a Don Bosco
quale guida e Maestro egli innalza il suo
grido di pacifica conquista, quel morro
che fu suo e che si legge sul portale del
nuovo tempio: Da mihi animas. Avanti a
conquistare anime con la carità di Cristo,
per la Chiesa, per il bene, il v.ero bene
dell'umanità.

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di! ~em;1 io di
SAN GIOVANNI BOS<CO
lll onza
fL l'lÙ ORA.NUF TEMPIO OEDICATO A OON BOSC'.O - LA SECO~'UA ('Ui'Ol.A, PER GrtA.,'DEZZA.,
DOPO QUELLA DJ S. PIETRO · VI Il, YNO LA\\'OUAl'O 41 AB1'1 "TI TP..A I l'IÙ NOTI R,
J, ITALlA: SOUL'l'O IU, PIIJ'J'()ltt, <,'ESfil..LA'l'Ont - fiAI\\NO PRESTATO LA LORO OPERA
l·'OltJ:'l'l'l'UR.E CIRCA GO lH'rT'E - LA COS'l'JtUZIONE DEU,A CHlESA è: DUR.A'L'A S'EI ANNI
L GRANDE PADllE, che si recò a Roma per la prima volta povero e scouosciuto,
accompagnato da un chierico••\\!ichele Rua. nel 1858, i figli, in segno di amf'lre e
riconoscenza, esaLtamente cento anni dopo, hanno 1uteso i.un.alzare questo
mo1rn:ueJ1Lo d1 arte e di fede, che nella s1ia parte. edilizia si può ritenere finito proprio
nel 1958. Ed egli, che fu l'ultima volta a Roma ne1 1887 per l'inaugurazione
della basilica del S. Cuore, da lui costruita pei incarico di vone X ru quasi a
conclusione di tutta la sua prodigiosa attività I! dei numerosi e importanti rap-
porti con l'Urbe e col Papa, oggi ritorna con la venerala spoglia a prendere
possesso della sua chiesa, eh.e canterà nei secoli le sue glorie.
Cento anni fa umile e confuso, ma col cuore lraboccantc di filiale amore per il
Vicario <li Cristo, del quale fu sempre strenuo difensore, si prostrava davanti a
Pio IX, che diede arditezza ai suoi disegni; oggi un succcs:.ore di Pio IX, che per
una felice coincidenza porta lo stesso suo nome, Giovanni XXIII, si prostra da-
vanti a Lui, nella sua chiesa.
p e1' il l)Opolo
St:ram:dina.rio e rapido lo sviluppo edilizio di lfoma in questo dopoguerra. Una
delle direttrici di maggiore espansione è se.ùza dubbio quella che corre lungo la
via Tuscolana e costituisce, tra il Quaélra.ro e C1necittà, il Suburbio Tuscolano.
Proprio in questa zona, sulla sinistra della storica strada che porta a lfrascati, e
parallelamente a questa, si apre il « Viale San Giovanni Bosco », che, partendo da
Piazza dei Consoli, porta alla grande pialla, pure dedicata al Santo. Dopo lo piazza
la via, passando a fuwco dell'istituto Don Bosco, continua con la denominazione
d1 « Viale dei Salesiani».
La facciata dcii tempio è io asse perfetto con il viale S. G. Bosco. Solenne la lon-
tana visione del nuovo Tempio monumentale inquadrato qa le due file dei palazzi
policromL
I Salesiani, precisamente per venire incontro alle nuove esigenze dell'Urbe, con
l'mtervento muuifìco di amici e henefattori che, intuendo l'importante sviluppo 1? 1

1.6 Page 6

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della zoua, donarono suolo e cbiesa, hanno
voluto realizzare, come in altri popolati
quartieri, due opere rispondenti ai bisogni
del posto: un Istituto femminile delle Figlfo
M0.1ia Ausiliatrice con asilo, scuole ele-
.:Uenta1 i, scuole medie, laboralorio e oraIorio.
e Wl Istituto maschile con attività analoghe,
oltre la Parrocchia, che conta già più di ven-
timila anime.
Gli n1•lefì-ci della chiesa Jf--
Progettista dell.a chiesa è l"A.rcbitetto Gae-
tano Haptsardi, che vin.se, nella seconda gara,
iJ Concor~o Nazionale handito dai Sale&iani
atLravi:,rSO la Pontificia Com.missione di Arte
Sacra. a cui parteciparono 102 concorrenti
tra i più illustri architenì italiani.
Direttore dei lavori il Dott. Ing. 'l'it.o
Bruner con la direzione arùstica dello stesso
Rapisar1Ji.
I calcoli delle ardite strutture u1 cemenlo
armato sono dei valorosi professfonisti Jng.
Arngo Carè e Giorgio Chmnelli. Costruttori
l"Impr<'sa Tngg. Provera e Carrassi.
La piana, sulla quale prospetta la cbiei>a,
in seguito a uua felicr proposta d11Ila stessa
Comruiss1011e Centrale di Arte Sacra al Sin-
daco di ltoma, è stata progettata dallo stesso
A1·chitet to Ilapisardi. T,e sue dimensioni
sono n1. 125 per 195: l'aJtwzza dei fabbricati,
per 111111 1,peciale deroga al regolamento edi-
lizio, è d1 m. 29.50: i prospetti degli edifici
sono a portico e<l hanno comune J"elernento
a:rchitcttonico dominante.
L:m·chitettura esterna
La chiesa è a pianta renangolare larga
m. 45, profonda m. 78. L'U1sierue esterno del
Tempio può distinguersi in due parti, l'una
basamentale dell'altezza dj circa m.. 20, !"altra
.6..uale di circa m. 47, comprendente il tamburo
in duplice ordine circolare di pilastri, la cupola
e i terminali rnetallici.
Precede l'ingresso principale della chiesa
un ampio portico, cui si accede a mezzo di
comodo piano inclinato.
Il prospetto è sudcliviso da lesene in sene
campate. di cui tre, aJ centro, forqte. Lo
scomparto centrale è sormontato da un
t 72 grande altorilievo di Arturo Dazzi di
ro. 4-,50 x 6 in marmo cli Cai-rara, che si
presenta come un'enorme roccia marmorea.
d.a cui l'aiasta ba ricavato la pod.ero5a e ar-
monica composizione raffigurante l'apoteosi
di S. Giovanni Bosco. J\\"ei sei scomparti la-
terali dominano le sta~u, di due Arcangeli:
Gabriele e Michele; di due Pontefici: Pio D,,
che approvò la Somuà SaleSiana. e P10 XJ,
che proclamò santo })on Bosco; di due Santi:
S. Francesco di Sales, Protei Lore dei Salesiani,
S. Giuseppe Cafasso, grande amico e bene
fattore di Don Bosco.
La zona finale, che fn anche da coperrura
della cbiP.sa, è costitwta da due tamburi.
uno del diametro esterno di circa 4-0 ruetn
e l'altro di m. 18.40: tutti e due sormontati
da cu1>olc quasi sferiche. Completano la parte
.finale. sul prospetto posteriore, due oarn pa-
nili a giorno dell'altez1;a di circa m. 38, rrei
quali le blrutture venicali, i ripiani, le sca-
lette dalle scintillanu nughieTe, i finali a
vele fanno un buon gioco architettonico.
Il campanile di destra ospita un concerto
di nove camparle. del peso complessivo di
circa 9 tonnellate. che, uionate elettrica-
mente sia 11 tastiera che a distesa, spandono
un suono squillante e armonioso.
Le parti esterne sono tutte in trav~rtino,
la copcrl ura delle cupole e dei oampanili è
in lamiera di alluminio o&sidato in un grade-
vo1e to110 di colore quasi plumbeo.
I terminali delle cupole e dei campanili
hanno le parti costruttive in ferro, quelJe
decoraùvc in bronzo.
Le cupole sono forate al centro. Il foro
della cupola grande ha un dìamcti:o di m. 8,50
e quello della piccola di m. 4, e sono coperti a
cristallo. Sopra la grande b'innalza il fastigio
metallico. di circa III. 15 con 8 montanti
leggermente a piramide. disposti ai bordi
circolari del lucernario. Lo costituiscono una
grande sfora, attorno -a C\\1Ì corre una fa1.1cia
con pia110 e ringhiera, quattro angeli cli oltre
3 metri, di Alessandro MonLeleone, daJle
s~omc snelle e agili, che poggiano un piede
su teste di cherubini sistemati sull'emisfero
superiore e sorreggono ('on una mauo sol-
levata in alto una corona sormontata dalla
croce.
J.,e stn1tlu re metalliche e le scuJture op-
portu.nawcnte armo:r).izzate nelle loro linee
formano una piramide aerea, che conferisce
una caratteristica nuo,·a o tutta l'imponente
mole.
Analogo finale s'innalza sulla cupola minore.

1.7 Page 7

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Veglia Santa nella notte della vigilia. Messe dalle ore 0.30 alle 12.
Ol'e 10. Solenne Pontificale celebralo da Sua Em. Rev.ma il
sig. Card. Maurilio Fossati, Arcivescovo di Torino.
m·e 15 e 16,80. Solenni funzioni - Predica - Benedizione.
o,·e 18,30. Vespri Pontificali - PROCESSIONE - Benedizione.
<>l'e 21,30. Funzione di chiusura. Ilhm11na;tjon e e concerto.
ltum~n,t>a 31 ma"glo: ore 16,3():
Co1lfme11za, ai Cooperatori Salesiani - CONSACRAZIONE
della Famiglia Salesiana. al Cuore Immacolato di Maria.
l..,a, ca,ratte,•if;tica
Su apposite 01embratun: portate dalle travi
architettura inte·ma
principali si innalzano poi i pilastri df'i log-
~iati, che in duplice ordine. pro11picìenti uno
La chieba. all'mu•mo. olue ad ubbidire a ll'internQ e l'altro all'esterno, co~t1tuis<'.ono
alle comuni esigen;i;c liturgiche, pre~enta tma ti tamburo della cupola dal diametro in-
partjcolare caratteristica: un ampio transetto terno di m. 33, a paTIÌre dalle strutture pen•
ni lati del pi:esbiterio, che può daT posto a metrali.
categoTie di5tinte di fodeli con la stessa vi• Il l oggiaLo in.ferio1·c di rn. 10,50 di altezza
slbaità cL·lh navata principale.
è chiuso dall'esterno da ampie , etrate e con
Il trans.:tto è dimtizzato in parte nella sua i suoi pilastri disposti in linea circolare del
altezza da due grandi tribunr, di ou.i u.nn, rliameLro di rn. 31 viene a prospeLta:rsi,
quella di sinistra, per l'Qrg:UlO e la ca.o.Loria. come si è detto, versu l 'interno drlla chiesa:
Sull'asse di questo transetto, !lei punto i.n e mentre dà carattere ascensionale e insieme
cui paSs'.'I l'asse longitudinale delb chie.,a, di vasto respiro al vano, su coi inisi5te la
vi è l'altare maggic,re. Al di qua dd presbi- cupola. crea un caratteristico ritmo archi-
terio Lut la la superficie è suddivisa i.n tre tettonico d1 effetto sorprt'cndcnte.
navale, quella centrale, molto grande ri- Il loggiato superiore di m. 6,65, che lascia
spet.to alle due laterali, è di m. 29, le laterali all'esterno una fitta pilastratu.ra circolare, a
tli m. 2,75. Le tre navate sono costituite da intervalli dimezzati. rispctlo a quello infe-
una serie di 12 pila11tri, che dànno luogo ad riore, è chiuso all'interno da corrispondenti
altrettall to cappelle.
finestre. li" quali determinano come una Co•
Come sopra accennalo, la cop<,rlura della rona ad elementi verticali, one fa da appoggio
chiesa è principalmente costituita dalla grandt alla calotta oemisferica e richiama il motivo
cupola. Nella costruzione delle chiese a cupola infeI"iorc della fai,cia rotonda risultante dalla
11n problema molto nnportan-i:e è staro sempre sez.ione del solaio a ~balzo, sormontato da
qùello di coordinare armonicamente il pns• una ring hiera. puTe a elementi verticali.
saggio da una fora1a quadrangolare a quel la quale pa1:apetto al pruno logg.ia·to.
circolare. TI progettista ha pensato, con una L'effetto ei,tetico di questa grande cupola
certa arditez-z-a, nou e&t;endovi e1>empi nel paE- nascente da un piano e cla un vuoto a pianta
sato, 5pecie di grande impor-tanza, di sostitui i-e rettangolare, atteso con trepidazione, è ri-
arconi e pennacchi co11 travi disposti, nel sultato del tutto soddisfacente. Un esempio
vano della chiesa, nei Sl"nsi ortogC1naJe e dia- nuovo e originale nella storia dell'aro}11tettw:a.
gonale, tla costituire tutri insieme un enorme In misura ridotta ma in forma a.ualoga s1
cassone dello spessore di oltre 3 metri, con può dire la stessa cosa della cupola minore.
apertura circolare al centro.
che si iunnlza sul presbiterio.
t 7:1

1.8 Page 8

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Tutte le supei:fici interne della chiesa, ec-
ceLLo i soffitti e le cupole che dovranno es-
se.re a suo tempo decorati con dipinti e mo-
saici, sono rivestite a grandi lastre di marmi
pregiati, i qttali aggiungono alla solennità
della linea, splendore e nol1iltà di colori.
n presbiterio
e l'altare 1naggiore
L'altare maggiore ha il fronte rettangolare
di m. 87 iu rosa aurora del Portogallo, nella
cui parte superiore è scolpita una fascia de-
corativa con foglie e chei:uhini dello scu.ltore
Venturin.i. Contro di esso si staglia in basso
il paliotto di lapislazzoli d'un bell'azzurro
oltumare (circa cinque metri quadrati) con
una croce di quarzo rosa, e al centro in. alto
fa riscontro l'intenso violetto arabescato del-
l'ametista che riveste il complesso architet-
tonico a t1lementi verticali del tabernacolo
di circa quattro metd quadrati.
Il bassorilievo della portièina, raffigurante
la resurrezione, e il Crocefisso sovrastante,
tntt.o in argento fuso, dello scultore Pericle
Fazzini, spiccano sullo sfondo viola dell'ame-
tista. Dello stesso autore sono gli angeli ri-
verenti ai due lati t:ra le lesene del taberna-
colo, il complesso scnltoreo al disopra, che
costituisce il tronetto per l'esposizione, e i
candelieri, tutto in bronzo vibrato di vari toni
di colori, da qualche brillio di oro all'ottone,
al rossiccio, al grez.zo scuro della fusione.
L'insieme scnltoreo del tronetto è costituito
di angeli, che fanno con le agili sagome dei
co,:pi, co11 le caratteristiche apexture di ali e
con le deganti linee dei panneggi, sullo sfondo
di una raggiera originale, da comice, corona
e ,Piediijtallo all'Ostensorio.
La snellezza ~ mobilità di quesl'qpera fa
volutan~ente contrasto, come un ricco e la-
vorato gioiello, sulla solenuità delle grandi
linee, date da tutta la parete retrostante,
che si allarga in un perfetto rigore arclùtet-
tonico, fino al fascione circolare della cupola
minore, lungo il quale brillano in rilievo a
forma cli corona su tutto il préshiter~o, le
lettere richiamanti. l'introit.o della :M.essa di
Giovanni Bosco: DEDIT ILLI D.EUS PRO·
DENTIA!\\i ET SAPIENTJ.AM '.MULTAM NIMIS ET
LATITUDTNEM CORDIS QUASI A.RENAM Q1JAE
EST IB LITORE MA.RIS.
Questa preziosa parete costituisce un ori-
171. ginale scenario di fondo di circa 220 metri
quadraLi., che richiama l'attem:ione del viSl·
tatol'e da qualsiasi punto della Chiesa, co:n
il mosaico centrale a forte tinta rossa in
un piano incassato tra due gigantesche quinte
di marmo bianco di 9arrai:a, ricamato di
sculture in altorilievo.
Il mosaico (oltre 100 metri quadrati con
circa 15 milioni di tesserine) è opera del pit-
tore Giovanni B:i-ancaccio, eseguita. dal mo-
saicista ~ranco D'Orso: raffigura la gloria di
Don Bosco, in paramenti sacerdotali, sollevato
da un gruppo di angeli. In alto tra angeli,
che prendono forma e figura dal rosso brillante
del fondo, è accennata, come una visione,
in atteggiamentò di materna protezione, la
Madonna, ispiratrice di tutta l'opera del
Santo. A.i lati della figura donùnante di Don
Bosco (5 metti) estatico e sorridente, distri•
buiti in 4 gruppi con an.nonichç vibrazioni di
colori, i personaggi più rappresentativi delle
sue opere. Il Venerabile Don Michele Rua
e i servi di Dio Dòn Andrea Beltrami e il
principe polacco Don Augusto C.zm·toryski,
primi frutti di santità della Congregazione
SaJesiana; S. Domenico Sa-vio con alti; due
giovani, rappresentanti il campo principale
dell'apostolato di Don Bosco. Le ~1issioni
d'Occidente sono rappresentate dal Card.i.nale
Giovarmi Cagliero, primo apostolo della Pa-
tagonia, tra due patagoni e i1 servo di Dio
Zeffirino Namuncurà, primo frutto di san-
tità delle missioni; Mons. Versiglia e Don
Caravario, martiri salesiani in Cina, con un
cinesino, ricordano le Missioni d'Oriente,
mentre una Figlia di Maria Ansqiatrice, che
ha davanti la giovanetta Laura Vicwia, rap-
presenta la seconda famiglia fondata da Don
Bosco. In basso, in uno sfondo rosso più
intenso, si vedono, tra due angeli in ginocchio,
attraversati da una fascia azzurra, le linee del
tempio di Maria Ausiliat-rice di Torino, la culla
divinamente indicata, ove nacqu.e, si affermò
e. s'irradiò n,el mondo l'opera di Don Ilo~co.
Le tappe principali della vita e del fecondo
dinamismo di Don Bosco sono indicate nelle
fasce marmoree, che a guisa di grandiose
quinte delimitano ai due lati il mosaico.
Sono due enormi fasce a bassorilievi marmorei,
divise sitru:oetricaro.ente in. quattro paunelli
ciascuna, da strisce orizzontali, su cui è
scolpita una scritta, che fa da didascalia a
quanto è rappresentato nel pannello relativo.
Son,o ottQ bassorilievi marmorei qi 14 metri
quadi:ati ciascuno, opera di quattro illustri
scultori.

1.9 Page 9

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Il pnmo a sinistra, partendo dal basso. dcllo
scultore Alessandro }Ionteleone, eon la scritta:
1824: A NOVE A.NNI TL MISTERIOSO SOGNO
DIVlNATORtt. L'Autore è riuscito con un
albero fantastico a raroi grossi e aggrovì-
gliati, di cui alcun.i si trasfonn·ano in lupi,
da una parte, e le serene figure di due ra-
gazzi amichevolmente affiancati dall'altra, a
rendere efficacemente i vari momenti del
sogno, che è focalizzato nelle tre _figure ce1l-
trali: la maestosa: :figura di Gesù e l'attoggia-
mei1to amoroso e materno della Madonna,
curva ~ piccolo GiovaillUllo quasi sbigottito.
Con i due angeli a destra, che comincia110 da
dell'attivitiì dì Do.n. Bosco. Il primo, la dimou1
stabile dell'Oratorio, a cui l'Apostolo arrivò
dopo taute peripe7..ie, tra i lien giochi dei
giovani. Episodio che la scntla sintetizza così:
A.Lt' UMILE CULLA SALESIANA. CON LA. SOLA
ll1AllRE ACCANTO. L'altro, la fondazione della
Congregazione Salesiana, manifestata attra•
verso una riuscita cornposi:zione di giovani
che attendono allo studio e alle vane arti
negli istituti di Don Bosco, ove, a dir della
didascalia, souo STUDIO E LAVORO PA.LF.S rrt.A
VIVA Dl CIOVANJ SCHIERE.
TI sesto, il settimo e l'ottavo. che faono
rìapettiv11menle riscontro al terzo, secondo ò
il nostro
CONVEGNO
NAZIONALB
l\\1cutre u scja,no con q u esto nun.1e1·0 del Bollettino, a TI01nn
s i svol{JOU0 lr ~1rantliose cel••l,raz.io ni pl.'r la Con.sacra :1.io11c
«l'I Te,npio a un G i oYanni Bosco, con l a 1>arlecipauom• ,l i
u nn iolta rapp,·.e<.ent anza di Coopt'rato1•i e Cooperatrici (!OJ1-
' '<'nu ti da lultu ll alia e t•~tecohi n Convegno. L a mauilt..,tll-
.r.ionc l'oinana dc.-lla Tcr7..a. J•':nu iuu a d i Don nosco si p 1•~11n-
11 ur1t'ia i mpo!lcnte e t utto ia s p r 1·a.t•e ch e s,w:'i i-ieca d i rrnU i
nou solo per la nu\\ssa dei r::u-h•ei panti, m a pt"r i utti i n:1cn\\l>r-i
dt Ila Pia T.;niont•, , el p1·ossiJtlO uu,ne.ro ne d1u•euu, r elazion e.
quel momento a costruire case, l'Autore lll
voluto significare che da cl'iel sogno la Prov•
videnza decretò il mirabile 11viluppo dell'opora,
che il Santo avrebbe fondata.
Il secondo ì: ael1o scultore Luigi Venturini,
con la scritta: GIOCOLIERE E APOSTOLO SllL
COLLE NA1'JO. & un bassorilievo ricco d1
chiaroscuri intelligentemente d istribuitì, da
fare di tutta la scultura 1m piacevole :ricamo
decorativo. Da una parte Giovannino Bosoo
è scolpito nell'atto di camminare su una corda
tra l'ammirazione dei compagni e della
mamma, dall'altra mentre spiega. il cate-
chismo a uu gruppo di ragazzi.
Il terzo, dello scultore Francesco NagJJi,
fissa con essenziali elementi compositivi bene
armonfa:iati la prima Messa del Santo, pre-
sente la mamma, e l'incontro con Bartolomeo
Garelli, il primo delle miglia.ta di giovani
che popoleranno i suoi Oratori. Sotto si legge:
1841: LA PIUMA MESSA: E L'INCONTRO PBOV·
VrDENZTALl:..
Il quarto e poi il qu.into analogo del lato
sinistro, sono dello scultore Ludovico Con-
sorti, il quale con chiarezz:i di linee e di
composi.zioue ha reso due fatti importanti
primo, sono degli stessi A11tori di questi e
hanno una perfetta rispondeuza di stil1: t' di
concezione.
Sotto il sesto. che vuol ricordare la fonda-
~one del'a Congregazione femminile, si legge:
DA FICLll-' DELL'™1il.A.COLATA A SUORE DEL·
L'AUSILIATR.ICE, Da uo lato Don Pestarino, cl-u
presenta a Don Bosoo le giovani figlie dell'lm-
macolata. mentre la Mazzarello, che sar:i
poi la prima Superiora e confondatrice, umil•
mente si fa inruetro; dall'altro la conbegna
delle Regole e la nomina deUa prima Superiora.
.PIONl€lU DI FEDE E CIVIL'rÀ NF.LLE SOC-NATE
TERRE LONTANE, si legge sotto il settimo bas-
sorilievo, che presenta le Missioni salesiau..,.
L'ultimo bassorilievo ci prc~enta la morte
di Don Bosco, come quella di un gran pa-
tti.arca: fanno bella corona in alto un gruppo
di angell. che sostengono un drappo contro
cui si adagia la testa del grande sco,n-
pa:rso. Sotto si legge: lL TllAlllONTO DEL 1'.AORJ;:
lIBtlCCTO Dl LUCE AI l'lGLI.
Il delicato e chiaro color Tosa dell'alt81'c
è inquadrato tra il rosso OSCUIO dei due pi-
hstrini dì granito di Solhei:ga, 61li quali due
grupp1 di angeli. rrt broni;o. dalle movenze 1 75

1.10 Page 10

▲back to top
degant1, dello scultore Francesco 1lessill'l,
sorreggono due lampade rosse cilindriche.
La balaustra recinge •u tre lati tl p1 cshi-
terio largo Ul. 17 e profondo m. 15. 11 laro
frontale ad andatura circolare con lo stesso
centro della cupola, è a otLo pannelli in un
bel broccatello a mas~elli; in ogni riquaclro
.i è uoa pregiata composizione decorativa
con angeli e simboli dell'Eucaristia. in bronzo.
dello scultore luigi ,,.munni; gli altn due Inti
sono L11tti in pila&trini di broccatello e rac-
cordati co11 quattro massicci pilastri della
stessa alti-1.za ai quattro angoli. I due ante-
riori faranno da piedi6tallo a due gruppi di
angeli poi tareliquie. Ogni lato della ha-
laustra è interrotto a metà da un gc·nialc
cancelletlo in bronzo dello stesso scuhorc,
formato da due angeli che sosteugo,10 lo
stemma snle~itrno.
Le cappelle lungo le navate Laterali, deli-
mitate da profonde lcaenc, corrispondenti ai
pilastri, hanno tutte la medesima soluzione
architettonica. Gli altari sono dieci. Tutti
sono in rosi;c, Morlena del Portogallo con i
paliotti, 2 di rosso Garessio, 2 di rosllo di
Francia antico. 2 di onice tarcarugato, 2 di
diaspro di Sicilia. e 2 di breccia violetta.
La tela di circa 26 metri quadrati dii,iuta
a olio è incassata nel rivcHimento di marmo
e comprende tutta la s,1perficie lihera da
lesena a lesena escludendo ogni vernice o
frefi!:iO. Tn alto, parallelanien1.e al dipinto,
sorge un l,assorilievo di marm.11 bianro di
Carrara di m. 5,05 per 2,26 con una figura-
7.ione che ha rapport o col dipinto stesso.
In una visione d'insieme. si vengono CobÌ a
cost.ituire d uc ricche grandiose fasce pit-
tqriche correnti s ulle d11e pareti marmoree
laterali lrn l'analoga fascia scultorea in alto
e la successione ritmica in basso degli altari
policromi. scandita dalil" lesene aggettanti
in corrii;pondenza dei pilastri.
A norma delle lesene risultario sei cappelle
da una parli! e siii dall'alt.ra, interrotte a
metà da due altissime vetrate ad arco, il
cui asse è sull'asse trasversale della chiesa.
Nella prima cappella a destra entrando,
senza altare, campeggia sul fondo di .marmo
chiaro di Siena, un gran.de crocifisso di Lronzo
di Venan20 Crocetti, il quale ha saputo unire
alla preziosità scultorea una linea austera e
solenne, da cui emana una profonda espres-
sione di dolore divinamente sopportato e vinto.
In alto 11 bassorilievo di Michele Gucrrisi,
176 con G-esii t:ra'lportato nel sepolcro. lavoro di
impcccalnle composi.ztone dasl>ichegglautc, rna
che 11011 manca di certo "-Ìlltetismo n,oden10.
La prima cappella a ~in.istra ospita ,J
hattJstero, di concezione veramente origlllale.
Esso sorge sul solito piano l'ialzato di macchia
vecchia come un grosso stelo f si apre a coppa
in l.lll unico blocco serni~fcrico di granito di
Solberga.
Dal centro della superficie rotonda del gra-
nito, le c,d t.re cavità souo coperte da la-
mine mel alliche facilmente scorrevoli, sorge
una pi.rawide di ouonc 111so scanalato con
quallro angioletti alla lHISf' e Ullò sulla cusride
e con oppoTtuni fregi sulle porticinP. Questa
è bellamente inquadrala tra due ang,.li. che
rivelano purezza di linee e signorilità di stile.
Sono di E.milio Greco, del quale è pur<: il
bassorilievo marmoreo iu alto.
Due belle acquasantiere a fungo di granito
di Solherga con sculture decorative di Renato
Rosatelli sono situate dinanzi ai primi pi-
las1:ri in corrispondenza dei vam. del Bat-
tistero e del Crocefisso.
G l i altari mino1·i ,
l e pale e l e sculture «
Le cappelle propriame11tc dette coli altari,
secondo l'architettura sopra descritta, sono
dieci: cinque da un lato e cinq"Ue d'1.ll'ahro.
Venendo dal Presbiterio, clal lato del Von-
gelo. !lono coe.ì dist:ribujti.
1 - '.\\ ta1•i a Aw;ilialric c>. 'l'eia di Git,herto
Ceraccbini. ricca di colori e di figure organi-
camente cost ruite e legate i.ntomo alla Ver•
gine, la <'ui immagine è conservata nella foggia
tradizionale. C'è tutto il mondo salesiano e
della prima tradizione nel quadro: in bas~o un
originale coro di ragazzi, e-be canta le glorie
della Vergine mentre qualcuno offre Jìo.n e
gigli; ai lati in moto ascensionale altri gio-
vani, sotto la guida di Don Bosco, che ha
vicino Do.111enfoo Savio, issano due stendardi,
simboli de-Ile Compagnie Religiose. Nella 61a
superiore delle- figure si di~tinguono S. Filippo
Neri, San Francesco di Sales. Don Rinaldi
e, solenne, il Pontefice Pio VTI, i&titutore
deUa Iesla di Maria Ausiliatrice; S. Pietro No-
lasco, S. Maria Mazzarello e altre figure di
Suore e Missionari.
2 - '-. \\1aria D om enic a '.\\Iazzarello.
TI quadro del pittore Paolo Giovanni Crida

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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~.....i.a-
L
I
"~-'r~..":'.\\.,
~ I'~. ...... -r-.
-
,
"'
, ,:
--
- ~QUA, ,
DUB F:ILE om PALA,ZZI ,POLICROMI DEL •VIALE «sAN· m o v ~ BOSCO»
-
.,...
--
-
1

2.2 Page 12

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2.3 Page 13

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hL (if,.n11tiglia Saleuana
SI CONSti.CRA AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA
La domenica 31 maggio, festa di Maria SS. Regina, tutta la Fa.miglia Salesiana si consa-
crerà al Cuore Im.macolato di Maria. Con questo atto solenne il Successore di ùon Bosco
si propone:
_
e di ricoJ1oscere la regale autorità della Vergine SS. sull'Opera Salesiana, che è Sua;
e di ren dere pubbliche grazie a Colei che Don Bosco considerò sempre Madre,
Maestra, « Fondau·ice-» della sua opera;
e di ripararele offese recate alla Madre di Dio con le bestemmie e il malcoshune;
e di supplicare l'Ausiliatrice a continuare a rutta La Famiglia Salesiana il Suo
potente regale aiuto e la Sua maten1a assistenza per una crescen.ée efficacia
nel suo molteplice apostolato per il trionfo del regno di Dio neUe anime.
Salesiani, Cooperatori, Aliievi, Ex allievi e Fedeli a noi affidati sono invitati a premet-
tere una degna preparazione al grande atto che avrà luogo il 3.r maggio corrente in tutte
le chiese salesiane, mentre nella B-asilica di Valdocco il nostro venerato Rettor Maggiore
Don Renato Z.iggiotti, circondato dai Rev.mi Membri del Capitolo Superiore della Con-
gregazione, p1·ocederà alla solenne consacrazione di tutta la Famiglia Sale.siana al Cuore
fmmacolato e Dolcissimo di Maria.
rende cun scioltezza e prec)Slòne di dis.eg.110 suo inconfondihile stile in una composizione
un'ordinala e leggibile disposizione di inte- iliagonale. La Santa protende le braccia tra Io
ressanti episodi relativi alla vita della Santa,
la quale appare in un alone di luce al centro,
s-0rretta da angeli.
3 - S . FranC<,"SCO di S~tles. È opera dj
Baccio Maria Bacci. In essa il Santo do-
mina irradiato da un alone di luce, tra l'an-
gelo della preghiera e quello dell'eloquenza.
sbigottimento e l'estasi d'aro.ore verso Gesù.
2 - !-. Domenieo Savio. Il pittoTc Mario
Caffaro Rore, che attraverso uno studio ac-
curato sugli elementi racçolti da Don .Bosco
e giunti fino a noi, ha potuto ricostruirn la
figura del piccolo Santo, dandoci un'immagine
t ipo, diventata ormai universale e tanto cara
4 - S. Anna. Pala caratteristica del pit- ai giovani, presenta gli episodi salienti della
tore Lorenzo Gigotti. S. Anna, seduta con l a vita del Santo, distribuiti in una ben conca-
Madonna giovinetta in primo piano, è incor- tenata successione intorno a un ampio cer-
niciata da un ovale costituito con le forme chio luminoso, dal qualt: balza la .figura di
affusolate di quattro angeli e dalle loro ali S. Domenico Savio. Lavoro chia.ro nella
che all'esterno desç:rivono forti archi a colo- concezione e preciso nel di1>eguo e nel sof-
razione quasi rosso-viola.
Ì..i$o realismo coloristico.
5 - S. Angelo Custode. È una conce-
zione del Pittore~ Marcello A venali. L'Angelo
dai lineamenti forti e dai grandi occhi a man-
dorla richiama le forme stilizzat e hizantjne.
Intoi;no è drammaticamente rappresentata
l'azione benefica dell'Angelo Custode in una
sequela di vicende della vita dell'uomo, dalla
nascita al Giudizio.
Dal lato dell'Epistola le cappelle si sus-
seguono nel seguente ordine.
3 - S. Giuseppe operaio. L'esecuzione
cli questo soggetto è stata affidata a En:rilio
Notte.
TI gru.ppo della Sacra Famiglia al lavoro,
compositivamente serrato dal centro a destra
con la figura a carattere romano e quasi
pensosa di S. Giuseppe, è bilanciato a s.i-
:nistra da due giovani apprnndisti in atteg-
giamento river ente in primo piano e da
un'efficace disposizione ascensionale, che s.i
1 - S. Cuore •di Gesù. Il dipinto è di
Primo Conti, cbe presenta l'appaTizione di
G-esù a S. Margherita Ma-ria .AJacoque con il
intravede dal vano di una porta, di manovali
int enti a un pesante lavoro di costruzione.
Tn alto un coro di angeli corona il quadro. 179

2.4 Page 14

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4 - S. Ca:rJo Bot•:romeo. É opera di
Inoltre le cupole, le cappelle, i bassurilievi
Silvio Consador-i.
sono illuminati con proiezioni luminose.
Nella luce di una grande fòrnice, eh.e si La chiesa è anche fornita di un modernis-
apre in un'architettm:a massiccia de] Lazza- simo impianto s(moro, che permette l'audi-
xetto di Milano, si staglia la figura di San zione da qualsiasi punto di essa.
Carlo, ritratta di profilo in atto di ammi-
Sulla cantoria di sinistra si erge monumen-
nistrare i] Sacramento de11a Cresima a un tale l'organo con le sue 5400 canne, disposte
appestato, tra la folJa riverente e implorante in vari piani, da creare un ritmo arch.itet-
dei malati e il corteo orante processional- tonico confacente alla chiesa. È opera della
mente. Vivezza di colori, chiarezza di di- Ditta Giovanni 1'amburin.i di Crema. Si com-
segno, forza di espressione sono i pregi facil- pone di 80 registri e di 3 tastiere.
mente rilevabili da questo quadro.
I confessionali, come le bussole dell'in-
5 - S. Pio X, eh.e la Congregazione sale-
siana si onora di annoverare tra i suoi Coo-
peratoTÌ. Un giovane e moderno artista,
gresso e i mohili della sagrestia, sono stati
eseguiti COP grande perizia dalla Scuola sale•
siana del legno dell'Istituto Pio XI di Roma.
Augusto Ranocchi, si è cimentato con questo
non facile soggetto. Le sapienti disposizioni
per la musica sacra, l'istruzione ca·techisti.ca
Il portico e la cripta.
e la prima comunione ai bambini, la grande
e.ocicJ.,ica antimodernistica. i sinistri bagliori
della 11rima guerra mondiale: tutto è reso con
una non comune trasparenza èli colori accostati
o sovrapposti a macchie quasi geometriche.
I dieci altari sono in:\\preziositi di magnifici
candelieri in hrOJJZO fuso, rigorosamente into-
nati all'architettura, dello scultore Alcide Ticò.
Le stazioni della Via Crucis in altorilievi
di bronzo, dalle dimensioni di m. 1,24 per
1,15, So.no disposte sui 12 pilastri laterali e
i due frontali. Sono opera intcressarite dal
lato artistico e concettuale dello scultore
Venanzo Crocetti.
La parete di fondo si presenta architetto-
nicamente mossa per i cinq:u.e var.Li degli
ingressi e i relativi finestroni; per le grandi
bussole, i cui cristalli superiori recano inciso
lo stemma salesiano; per i due eleganti bal-
concini m:armorei, c,he sormontano le bussole
c i cui parnpetti sono arricchiti di due angeli
in bronzo, fine lavoro de,llo scult ore Engenio
De Courten; per i due gruppi di ronfessionali
ai lati delle bussole, sormontati rispettiva-
mente- da quattro gruppi in bronzo con angeli
e croce, creazione elegante dello stesso De
Com:ten.
L'illumina:ei.one è stata curata con un im-
pianto centralfazato di primo ordine. Le navate
sono illUIIll4ate con 32 grandi lampadari vera-
mente originali in vetro-oro di Murano, ese-
guiti a mano con un'arte degna della migliore
tradizione di qiiella città, dalla Ditta AVEM.
Nell'interno del portico, sulla parete verso
la chiesa, si apron.o cinque grandi ingressi,
con porte in fusto di ferro coperte in lamine
di ottone, girevoli col minimo sforzo su car-
dini eon cuscinetti a sfere.
La porta centrale è alta circa 10 metri.
Sulla piattabanda cl,i questa è scolpito il
motto di Don Bosco: D.A MIRI ANIMAS CETEBA
TOLLE• .Solo questa porta è decorata con i
sunholi degli Evangelisti, con fasce e con
preziosi pannel,li in. bronzo, sC(ilpiti finemente
e magistralmente proporzionati da Federico
Papi. Rappresentano quattro momenti della
vita di Don Bosco in Roma, spiegati con
queste didar,ca,li:e:
PIO IX BEN'EDICls L'AXU>lTO PENSJERO DEL
SANTO - LEONE XCTl GLl AFFIDA L'EREZIONE
DI UN TEMPIO - SAGG10 D 'APOSTOL!TO
GtoV.AN'ILE IN ROM.A - co:r,n,10sSA VISIONE
D'UN QlU:l'I" SOGNO A.VVERATO.
Le altre quattl'o porte sono fregiate di
scritte ricavate dalla Sacra Scrittura; così
purè i portali.
D pavimento della chiesa è a 1,60 dal piano
stradale, giacchè per tutta la sua superficie
nel piano sottostante è stata creata una
cripta dalle ampìe vetrate, che affacciano
sulle fi.ar1.cate in due grandi iutercapedini
m'1]).ite di muraglioni di contenimento rive-
stiti di t ravertino e sormontati da pilastl'ini
con ringhiere metalliche.
un- Per la costruzione della chiesa si -sono
Due grandi fascioni, pure in vetro-oro, con piegati <;irca sei anni, hanno prestato la
rosoni diffondono in varie gradazioni luce in loro opera e le forniture circa 60 ditte,. vi
1 00 tutta la zona del presbiterio.
hanno lavorato 41 artisti.

2.5 Page 15

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L 5 SETTEMBR~ 1958 l'Episcopato Po- Vergine dt Jazlowiec, promulgato proprio il
lacco, riunito presso il Santuario Ma- 24 maggio 1939, giorno della festa di Maria
' riano di Czestochowa, sotto la presi- Ausiliatnce. In questo documento leggiamo che
denza dell'F.m.mo Cardinale Primate Stefano tutta la l'oloma venera con vera pietà la Beatis-
Wyszynski, dmgeva a Pio Xli una fervid1 sima \\ ergine come sua potente Aus1liatnce t.
supplica per ottenae l'esten:.1one della festa Anche nella Enciclica Summi Pontificatus,
da Maria Ausiliatrice a tutta la Polonia.
pubblicata quando la Polonia era oppressa dalle
li Pastore Angelico gradiva tale omaggio e forze nemiche, il Supremo Pastore afferma elle
il 3 ottobre 1958, a pochi giorni dalla sua tale diletta :\\!azione <, at•ende fiduciosa nella po-
santa morte, rispondeva con un rebgramma tente i.nterccssione di Mari~, Auxilium Cliris(ia-
diretto al Cardinali: Wyszynski, io cua esor- nonm1, l'ora una nsur•ez1one corrispondente
tava gli eroici cattolici <li Polonia a «confidare ai princìp1 delb giust.12.1a e dell'l. vera pace ~.
nell'aiuto delhl loro Celeste Reg1!1U.
E nell'Enciclica l\\lysttn Corp.>ris Chnsti
Sua Santità Giovanni XXIII poi esaudiva la Pio XII dichiara in modo perentorio che Maria
richiesta dell'Episcopato Polacco col decreto del Ausiliatnce è s>-ata sempre potente d,fesl!. della
4 dicembre 1958,
da noi pubbLcato
1,el numero d1 mar-
zo. In esso viene
estesa a tuttala Po-
lonia la festa di Ma-
ria Ausiliatrice.
Così la potente
Regina delle Vittorie veglia ora co:i nuovo Chiesa ~ del Vicano di Cristo sulla terra.
titolo e pubblico riconoscimen\\o sui confini Non fa dunque meraviglia che, consacrando
dcll'Euro_pa Cattolica per difenderli contro gli il mondo ali' Immacolato Cuore di Mana, il
:issalti dell'ateismo e per preparare, secondo Pastore Angelico abbia pregato così: «Regina
le promesse di Fatima, nuovi trionfi del suo del Santissimo Rosario, Ausilio dei Cristiani,
Cuore materno a saivezza di tanti popoli rifugio del genere umano, vincitrice da tutte
perseguitati
le battaglie da Dio, supplici ci prostriamo al
vostro trono, sicuri di impetrare miserioordi1
È la dolce speranza che domma la lettera e di ricevere grazie ed opportuno aiuto e di-
dei Vescovi della Polonia a Pio Xll.
fesa nelle presenti calamità •·
Il documento ricorda anzilUllO che il Papa Infine l'Epist0la Pontificia del settèm-
Pio VII, liberato dalla prigionia napoleonica bre 1951, Cum iam lustn, diretta all'Episcopato
e restituito alla Sede Romana, dimostrò la sua Polacco, ricoglie gli esempi dei secoli passati e
riconoscenia per la mirabile pro:ezione di dei tempi presenti e inculca insistentemente
Maria, istituendo la festa di Maria Ausilia- l'efficacia dell'aiuto di Maria Ausiliatrice, in
mce, da celebrarsi il 24 maggio ogni anno tutto il decorso della stona del popolo polacco.
nelle d1oces1 dello stato Pontificio. G E poichè
la Chiesa C!l,ttolaca in Polonia nei nostri tempi A queste considerazioni, ispirate dal mo-
scrivono i Vescovi - ha avuto una gra;,ìa mento presente, i Vescovi della Polonia ag-
analoga dalla sua Regina e ha potuto vedere giungono profonde ragioni dottrinali.
la sua Guida spirituale (il Card,ruùe Wys- La lotta rra il bene e il male, cominciata.
zynsk1) liberato dalla prigionia e restituito alla all'inizio della storia umana, è sempre in atto.
sua Sede prim3ziale, la sempre fedele Polonia, Perciò Maria, unica a Gesò, continua a schiac-
per manifestare la sua pere1U1e gratitudine a ciare la testa del serpente infernale, che attenta
Maria, sull'esempio del Papa, chiede la isti- ai valori dello spirito e della grazia.
tuzione della festa di Maria Ausiliatrice anche Quanto più si approfondisce la dottrina del
nelle sue diocesi •·
Corpo Mistico di Cristo, tanto più, fra i
• Ci sia lecito nominare un documento da privilegi d, Maria, si rileva la sua missione
massimo valore essi continuano - che la speciale di Ausiliatrice della Chiesa. Perciò
Santità Vostra, appena assunta al Supremo l'Enciclica di Pio XII sulla Chiesa, Corpo
Pontificato, trasmise alla Polonia, il Breve Mistico di Cristo, avendo luminosamente pro-
cioè della Coronazione dell'Immag,ne di Maria posto e sviluppato l'insegnamento di San Paolo 1 8 1

2.6 Page 16

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su tale argomento, ha pure fatto giungere il
tempo conveniente per esaltare il singolare
patrocinio di Maria Vergine verso la Chiesa
e il Sommo Pontefice, quale Ausiliatrice dei
Cristiani. Pare che questa conclusione sfa in-
sinuata dalla Stessa Enciclica, in cui si legge':
«Quando Cristo vede m pedco)o la sua in-
temerata Sposa, ossia la Chiesa, la salva dalle
onde della tempesta, sia per se stesso, sia per
mezzo dei suoi angeli, si11c per mezzo di Colei
che invochiamo come l'Aiuto dei Cri:stiani,
sia pure per mezzo degli altri celesti patroni l >>.
«Piacque pure alla divina Provvidenza
- proseguono i Presuli Polacchi - suscitare
San Giovanni Bosco quale apost0lo della di-
vozione verso Maria Ausiliatrice, e di auten-
ticarne la missione con strepitosi miracoli.
Ogni pietra della Basilica di Maria Ausilia-
trice in Torino, da lui còstruita come centro
mondiale di tale culto mariano, è ,estimonianza
delle grazie e dei miracoli, ottenuti da Maria,
invocata in moc;Jo speciale sotto questo titolo.
Se poi pensiamo alle migliaia di immagini di
Maria Ausiliatrice, sparse nell'ultimo secolo
su tutto il globo, moltissime delle quali son
gloriose per l'incoronazione Pontificia e il
nimbo dei prodigi, riesce facile scorgere il
dito di Dio, e l'evidente patrocinio di Maria
Santissima, Ausilio dei Cristiani~-
Supplicando il Papa di estendere la festa
di Maria Ausiliatrice alla Polonia, gli ilh1stri
P-ostulatori. sono convinti di non chiedere un
favore insolito.
(< Già in Thailandia essi scrivono in
segno di riconoscenza per i benefici ricevuti
da Maria Ausiliatrice nel tempo della perse-
cuzione, ·è stato promesso con voto di cele-
brare il 24 maggio la festa dell'Ausiliatrice dei
Cristiani. Questa festa è pure celebrata solen-
nemente nelle Isole Filippine, in 1ndia, in
Messico, in Equatore, in Colombia; l'Australia
onora l'Ausiliatrice come sua Patrona. Se a
tali nazioni si aggiungono quelle, in cui la
festa non si celebra ancora, ma i cui Vescovi,
tra i quali anche undici Vescavi polacchi,
chiesero alla Santa Sede l'istituzione della festa
di Maria Ausiliatrice per tutta Chiesa, è
chiaro che la maggior parte dei Vescovi di
tutto l'Orbe Cattolico ha dimostrato il suo
amore alla Vergine Ausiliatrice>>.
I Vescovi della Polonia sono quindi persuasi
che, quando detta festa sarà estesa alla loro
Patria, sarà assicurato il trionfo del Regno di
Dio contro le potenze ostili cne lo insidiano.
Tutti i d1voti di Maria Ausiliatrice uniscano
le loro preghiere per afrrettare l'ora del trionfo
della pace e dell'unità della Chiesa, di cui il
prossimo Concilio Ecumenico, annunciato da
Sua Santità Giovanni XXIII, ravviva la spe-
ranza, rendendo più attuale il suppli<rn ricorso
alla Vincitrice di tutte le battaglie di Dio.
182
TORINQ LA STORICA C.fUESA DI SAN FRANCESCO Dl SALES - Mentre in Roma si preparano solenni feste
per la consacrazione e l 'lnaugd:razione del .grandioso tempio dedicato a Don Bosco1 ci è cilro ricordare
la prima chieseha che il Santo co~trusse l.n Torino all'inizio del suo apostolato e volle dedicare a S . Francese() di Sales.
U .1° aprile~ 25° anniversirio de!la canon~-ez~iope di Don Bo5co, furono inaugurati i rest:aur~ dell'interno, che saranno
completati con pirture che. ricorderanno personaggi e avvenimenti dei primi tempi eroici della Società Sale3iana.

2.7 Page 17

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I
LA PAGINA DEI .COOPERATORI
Corsi di Esercizi Spirituali per l'anno 1959
PER COOPERATORl_
PIEMONTE
Coazze di Gia ven o (Torino) - Santuario N. 8.
dì Lourdes: dal 27 al 30 giugno.
Orta (Novara) - Villa Pia: dall'8 al 12 agos to.
Ca s ale Co11e Cerro (Novara) - Getsemani:
dal 30 aprile al 3 maJ;(gio
LOMBARDIA
Gazzada (Varese): d al 27 al 30 giugno.
Caravate (Varese); dal 5 al 9 agosto.
VENETO .
Venezia - Isola S. Giorgio . Istituto Salesiano:
dal 1 s al 19 agosto.
Monteorto n e (Padova) - Villa Mamma Mar-
gherita: dal 27 al 31 dicembre.
LIGURIA
Vara zze - Salesiani: dal 24 al -z7 settembre
EMILiA
B"ologna - Santuario Madonna di S. _:_uca;
dal ; all' 8 settem bre.
Per Còoperatod .anziani: dal 31 agosto al 3 set-
tembre .
Per Cooperatori giovani: dal 1 2 al 15 setternbre.
Rimini - Villa Verde, Viale Amerigo Vespucci:
d al 30 setéembre a l 4 ottobre.
TOSCANA
P.ietrasanta (Lucca) Istituto S, Domenico
Savio: dàl s al)'8 agosto.
LAZIO
Montefi.olo C asperia (Rieti); dal 29 agosto al
2 settembre.
C A M PA N I A '
Castellainmare di Stabia • Istituto Salesiano:
dal 16 al 2 0 agosto.
PUGLIE
Cisternino (Brindm) - lstituto Salesiano: dal
z6 a l 30 a:gosto
SlCIUA
Zaffe rana (Catania): dal 27 giugno al r" lugLo,
Erice (Trapani): dal' 22. a l 26 luglio.
Per informazioni e iscnzioni rivolgersi al Delegmo
della locale Casa Salesianà o alla Delegata d_el
focale lst,tuto de/te Figlie di Ma,-ia Ausiliatrice,
PER COOPERATRTO/
PIEMONTE
Santuario di Oropa: dal 21 al 25 luglio.
Brosso Canavese - Villa Sacro Cuore: dal
30 agosto aI 3 settembre.
·
Roccavione (Cuneo) - VillaAux.ilium: 8-12 sen.
Giaven o (Torino) - Istituto Maria Ausiliatrice:
c"al I s al 1 9 settem bre.
Ca sale Corte Cerro - G etsemani: 19- 22 sett.
LOMBARDIA
S. Ambrog;o Olona (Varese) • Casa Maria
Ausiliatrice: dal 27 al 31 agosto.
Triuggio (Milano) - Casa Maria Auruliarrice:
dal 1 5 al 1 g settembre::.
P a vla - • Città Giardino t : 20-24 settembre.
VENETO
Cesuna (Vicenza) - Villa Tabot - Figlie d,
M . A.: dal 9 al 13 luglio.
Monteortone (Padova) - Villa Mamma Mar-
gherita: dal 31 dicembTe 1 ()5() al 4 gennaio Lg6o.
LIGURIA
Rapallo (Genova) - <::~sa ,Auxilium: 8-12 sect.
Arenzano (Genova) - lstit. P ietrine: 2.:;-2gsett
EMILIA
Bologna - IVIRdo ona di S . Luca: 16- r 9 luglio.
Castel Fogliani (Piacenza): 8- 12 settembre.
TOSCANA
Calci (Pi.i:a) - Oasi Sacro Cuor~: ~-12 agosro.
MARCHE
Loreto - lstit. Suo.re Polacche: dal 2:6 al 30 agosto.
Loreto - [stituto Suore Polaccht:: 20-24 set!..
LAZIO
Fiuggi (Fr òsinone) - Casa S . Ct:<>ré: 18- 22 agosto.
Fiuggi (F rosinoue) • Casa del Sacro Cuore:
èal 3 al 7 settem bre (per Coop. ~iovani).
SARDEGNA
Cagliari - Istituto Cristo Re: 22-20 settem bre.
CAMPANIA
S. Agnello (Nap oli): dal 25 al 29 giugno.
Napoli- Capano: 31. luglio -4 agosto: per Ze latrici.
Napoli-Capano: d al 9 al 13 agosto.
PUGLIE
Martina Franca (Taranto): dal 4 all'8 agcisto.
SICD..IA
Palermo - C!I~• .Bianca Milana: 7-J 1 luglio.
Zafferana Etnea (Catania): datl'11 al 15 lu1;lio.
Zàfferana Etnea (Catania): dal 18 al 21 luglio. L83

2.8 Page 18

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Convegni di direttori diocesani, d e curioni e parroci
A Cat ani a i;l t~nne il 28 genn.r io tn prepa-
razione alla fusta cl! Don Bosco, con notevole
conc.-or110 di Eccles1ar,t.1c1. Vi partec1plU'ono gli
Eco.mi Arcivescovi ~lons. GU1do Bentivoglio
o Mons. Angelo Fico.rra., il Vescovo d1 Aci-
reale S. R 1/lons S11l-v11tore Russo, il Vescovo
Awiilia,re di Velletri S. E. 1/lons. Primo Gasbarri,
rapT)rosentanti dell'Arcludiocesi di Calan,a,
delle Diocesi d, Actrenle, di Caltagirone e di
Nicosia. Lnviarono calrle adesiom i Vescovi di
Caltagirone e N1cos1a. Presidente dttl convegno
lu l'Tspettore salesiano Dou Bartolomeo Tomè;
r61lolo.tore l'wiatlca.bile Don Fa.su.lo.
Prece lente il convegno una dotto. e pia
meditazione eucadsficii.'faUa da. Mona. 1.i'icana.
Gli interessanti nrgomenlt messi all'ordine del
giorno: Sa.t. Giovanni Bosco ed il Popa; San Gio-
va.11 ni Bosco e l'Euc:aril;titi, furono svolti dal ì'e-
,;oovo di Acirea1e e dall'Arcivescovo di Catania.
li convegno fu coronato dalla parola di
Mons. Gasbarri e dell'Ispettore s;ùesiano, e dalla
benedizione impartita dagli Ecc.mi Presu.lt.
A Milano ebbe luogo il 9 man,0, festa di
S. Domenico Sa,.-io, e Cu presieduto da S. E
Mons. Giuseppe Schiavim. L'Em.mo Cardinale
A rdvescovo G. B. Montini volle ei;;sere spiri-
tualmEinte presente cou un paterno messaggio.
Intervennero i Mons. del Dnoroo Giuseppe
Cereda e Federico Mandelli, Mons. Giovanni
Battista Galimberti di Bm,to Arsizio, Mons.
Francesco Ros.s1 di Varese, Mons. Luigi Pa.-
riani dello, clinica , Columbus o, ~1ons. Cirillo
:M:onzani di Sa•n Cristoforo, Mons. Piero Ba
raggia d1 Campione d'rta1ia, il rev. Pa,dl'e
Giuseppe Maitri del Seminario rli Veuegono,
un eletto stuolo di Prevosti della città di :M_ì.
lano, i Direttori diocesani di Como, Mantova,
Pavia, noncl1è benemeriti decurioni delle Dio-
~ d1 Lodi e Pia<:enza.
Dopo il benvenuto dell'lspettoro salesiano
Don Cesltre Ara.cri, il Direttore Generale dai
Cooperatori Rev.mo Don Ltùgi Ricceri porse
il saluto del Rettor Maggiore, e sottolineò il
c>oncetto di Don Bosco circa. la. missione • cat-
tolica ,. vale a dire univers11Je cla lui affidata
ai Cooperatori salesiani a ser\\'izto della Chiesa
Quindi non Favini svolse il tema ufficiale
sulla col laborAzione dei lait'ì all'apostolato
secondo lo i.pirit.o di Don Bosco.
Chil.Ule l'111contro S. E. Mons. Sc.hiavini,
ringrazia.nùo la Famiglia Salesiana per il 6UO
contributo ùi vocai.i'>ni eccle.«HJ..Stiche all Ar-
chidioc.e,1 e invitando tuth a lavorare nel
proprio ministero con lo spirito ùr S. Giovanni
Bosco.
Convegni di Ze latori e Zelatrici salesiane
~ f'llc Tre , ·ene:iie si timnero tre riusciti
conveg~i regionali· a 'l'renù;; per gli ZPlntori
e I<' Zelatrici dei centri del Trentir,o Alt-o \\.dige
e Verona; a Udine r,er quelli del li'ri ili Venezia
Giulia e Triel\\t&; A, .lltontqortone (Pa<.lova.) per
ceuti-i della Venezia Eitganea.
I l64
N'e ll'l s pettoria 1,o ,nbarclo-E.m.ili.ana fu
rono tenuti con successo quattro convegni La
domenica, 15 febbraio s1 svQlse quello di 1:Jre8cia,
a cui parteciparono 32 Zelatori e Zelatrici pro-
venienti dai vari centri del bresciano. TI 22
febbraio, a Varese, presso l'Orfanotrofio delle
1"ij2'lie di Maria AuRiliat-rice, si raclwiarono a
convegno 40 Zelatori e Zelatrici appa.rtenenti
a.i centri di tutta la zona. E il 22 ma1·zo ebbe
luogo il terzo con,egno zonale presso I Sale-
siani di .Milan.o. Il qo.arto com·eguo della
vasta Tspettoria fu tenuto a Reggio lùnilia
por gli Zelatori e le Ze!a.trici di tutta. la Regione
Emiliana
"'1ell'ls pe llo1·ia Am·inti<'a si svolsero tre
conYegni: il I O marzo a Rim111i si raccoglievano
gli Zelatori e le Zelatrici ùelln Romagna. in
numero di 25: 1'8, a Naoerata, gb Zelatori delle
Maruhe in numero di 48; il 15 o, Ptirugi() conveni.
vano i 55 rappresenta.nti dei cenLri cleU'Urnbria..
l Delegati Ts"[lettoriali della Pio. Unione e
quanti hanno collaborato con loro all'orga..
n.i.zzaz.ione di <;_nesti convegni ue sono ri.Olru;ti
edificati e<l ent,usirum sia per l'affiatamento
dm c,0nvenut1, SJa. per la chiitrezza delle idee e
la seriet,lt. con cui gli Zelatori si souo messi al
la:voro. Le discu.ssion i animate e gl 'interes-
r,anti soarnbi di i.dee sui problemi vitali della
Terza Famiglia Salesiana sono serviti non
poco a, illuminare, dilucidare o chiarire con-
cetti e compiti e ad accrescere l'entusiasmo
per la loro preziosa missione, dando fondata
speranza che gli Zelatori e le Zelatrici cost,i -
tn.iscano realmente la «spina dorsale~ della
Pia, Unione dei Cooperatori.

2.9 Page 19

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DON ANDREA B ELTRAMI verso la gloria degli altm:i
Riportiamo da L'Osservatore Romarw:
Questa mattina 10 marzo 1959 nel Palazzo delle Congreg~oni a San Callisto,
alla presenza di Sua Eminenza il signor Cardinale Benedetto Aloisi Mosella, Ve-
scovo di Palesttin.a, Pori.ente o Relatore della Causa del Servo di D'io Andrea, Bel-
trmni, sacerdote Salesiano, si è adunata lo S. Congrega,:done dei Riti Anteprepara-
toria, nella quale i Rev.mi Prelati Officiali ed i Rev.mi CoJ1sultori teologi hanno
discusso sulla eroicità delle virtù del predetto Servo di Dìo.
La notizia tornerà particolarmente gradita a quanti apprezzano questa sublime figura di
Sacerdote Salesiano, che fece della sua breve vita una co)'.).tinua immolazione generosan,ente
offerta al Signore per la salvezza d~lle anime e per la fecondità dell'Ope:ra Salesiana. « La mis-
sione che Dio mi affida - soleva ripetere - è di pregare e di so{trire. Io sono contento e felice
e faccio sempre festa. morire, nè guarire; ma vivere per soffrire. Il patire è un dono prezioso
del Signore, anzichè una disgrazia ». E al ~ermine dei suoi giorni diceva: « La vittima è pros-
sima ad essere immolata e debbo 11empre più purificarla per renderla meno indegna della
divina Maestà». Mori il 30 dicembre 1897, a 27 anni di età.
LA BENEDIZrONE PROFETICA DI UN SANTO
Al nuovo Cardinale S. Em. Andrea J ullien, Decano nel Tr.ihunale della S. Ro-
mana Rota, il 18 diècmhre scorso, dinanzi a un'eletta assemblea fu solennetnrnte
consegnato il Cappello cardinall.zio alla Procurtt di S. Sulpizio a Roma. Nel fine
e commosso iliscor-So di ringraziamento S. Em. rievocò anche questo gentile :ri-
éordo: « La porpora non si trovava nella mia culla, quantunque qualche mio pa•
rente ahhia indossato la toga rossa della magistratura; in.a nella culla io fui bene-
detto da Dou Bosco - il futuro San Giovanni Bosco - di passaggio a Lione.
Alla benedizione egli aggiunse q:ueste parole: "Ecco .il piccolo Prel,ato della fa.
miglia;,_ Con la nomina di Auditore di .Rota, la predizione aveva avuto il suo
compimento; ma la bontà del Santo Padre G-iovanni XXIII l'ha completata coll
la eleva:2ione alla dignità di Cardinale della Santa Chiesa Romana ».
Anche ai Salesiani del Sacro Cuore ricordò il grazioso episodio concludendo: « Ecco perchè
da lunga data io sento di appartenere alla Famiglia di Don Bosco. Ebbene, carissimi,
questa sera, desidero ardentemente trasfondere in voi, in ciascuno ili voi, la benedizione
di Don Bosco, quella stessa che nella vita è· s1:ata sempre per me di grande contorto». t 35

2.10 Page 20

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ROMA - U Consi,iUo [spettorlale dcJ Coopera1orl hl> or pnin.a10 per le 15 Unioni dJ Roma una vand.ìosa
Giornalll M.lssionaria Salasiana, eh• fu pr.,.ieduu, <Lillo s tes•o Eca.mo Mons. P ietro Slgismondl, Segre cario
dellu S. Congteg'azJonc di « Propa11and ~ Fide». Tenne una interessante co11{erenza Oon Antonio Colbacchin1,
veter:l.no delle Missioni dei Mato Grouo. Vf panecipò uffi<"f•laumte l'Ambasciata Brasiliana preS<o la S. Sede.
Organùntrici della Giornata le 7..eial.ici che allestir'ono ant"he un bel B:mco di 84nelicenza pro Missioni
©ue 1t1Looi ({}t?.~t!ooi SaltJS.ia11i
Sua Sa.ntiti\\ Giov!l!lui XXIII ha eletto
Ve.~covo di }'uno nel Perù il nostro Sa<'erdole
Don Giulio (ionzale.~, Dirett-0re del collegio
Don Bosco del !.'alla.o.
S ua EcéCJll'nza l\\lfooi;;.Giulio f ; onz al<'!'.
è· nato a Ilnanuco il 15 luglio 1923. Conobbe
Don BoReo nltraverso l'opera delle li'iglie
1'1aria A1Uili11trice che lan,rano nelJa sua città
c. r,egucn<lo l'esempio della. sorella ilivcnut,a
l!'iglia ili M. A , imitato o siH~ volta tlal fratello
}farro. si consacrò a Dio nella SoCJetà SaleSJ.ana.
1-'u inviato a eompieTe gli studi teologici nel
Ponhlicio Ateneo Sale&w,no di Tonno, do,,e si
laureò in Sa.era, 'l'eologia nel 1954.. Dne ~J.1ni
prima era- staio ordinato sacerdoit1 nella Basi
lica di Mana .Ausilia! rice. Tornalo .in patria,
brillò per zelo e prudenza, sicchè, {iovanissimo,
è ijtal,o ai..~unt() alla dignità epiS<.,oµa.le.
La, Diocesi di Pnno, sull'altipiano accanto
al leggendario Lago Titicaca - è forse la dio-
ces, più alta del mondo (m. 38!i0) 1 salesiani
n lavorano dal 1927 ed oggi sono lieti di avere
a l'ast,ore della Diocesi un Figlio di Don Bosco.
Un altro Ves(•,ovo salesi1H10 si è degnato
di eleggere Sua Santità, nella persona. de!
Re".mo Don F'ron<"e\\l<'O Lehaan, deputandolo
VicaTiO Apostolico di Sakanin nel Congo Belga.
I siwi vent'anni ùi vita missionaria e i se.i
anni <li governo come Ispettore nel Belgio
J'a-vevano preparato a.ila dignità episcopale.
E la domenica 14 marzo fu solennemente
intronizzato nella chiesa della Missione, sua
CattedrA:le, tra un'enor1ne folla festante dì
EUiopei e Airicani.
* .E. :\\.Ioni-. Fra:n<'escu Lehae n è oato
a Neerpelt ('Belgio) il 17 geuoa10 1908. Compì i
suoi stndi nell'Ist.itirto Don Bosco di l l'ochte1.
Nel 19:JO fu mandato a Roma per gli studi sa-
_cerdota.li all'Unfrer!lità Gregoriana. Fu ordinato
sacerdote: il 30 luglio 1933. Dal 1946 iii 195~
fu lt;pettore delle, Opere salesiane Ilei Belgio
e del Congo. Qui rimase come Delegato
Ispettonale e Direttore a Elisabetl1ville fino
al moment-0 della sua nomina episcopale.
11:ous. Francesco Lehaen è d 74° Yesco,o s;i,.
lesiano.
A i rwi;el/i Pa~tnri Jp / °"licitazioni. !{li n11J.!,1tri e h pre[!hiere ,Jplln F'1m i~lio .S"/p~inna
180

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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0
VJET NAM - Sua 6mlntnza. Il CardinJlle Al•&ianian, dopo aver ,·!situo l'opera sale-
slana della oapllJllc Sai11on, lascia la cappell;i Ira le accl>ma~ionl llliuli del presenti.
COMMEMORAZIONE Dl S. E. MONS. LUIGI OLIVARE '.
N'el ciclo dei festeggiamenti giubilari delln
Parrocchia di Santa Maria Liberatrice ul Te
1,tacrio in Roma h:i an1to particolaro ri~i.lto
la solenne commemorazione di Mons. Luigi
Olivares, Vescovo di Sutl'i o .Nopi e già pa~-
rot•o al Testaccio.
Il Rev.mo Don Lui~i Cas.tano, nostro Pro-
curatore Generale, lumegl!iò con parola chiara
o convincente la figura del sant-0 VEY!covo, cli
cni è stata introdotta la causa di beatilkaz1one.
Mons. Olivares ha IBsri/1.Lo a1 Testaccia \\\\Il
ricordo indelebile cli 11miltà,, di bontà, di l1woro
,ipo~tolico illuminato e re1:10 recona.o Jalla, sua
pietà. e santì:tà. Ne~bllllO quindi si mera,·igliò
quando il Papa Benedet,to XV lo preconizzò
Vesco'"o di Sutri e '1-'epi Come da Parroco,
cosi da Vescovo: nulla mutò nella sua vita
intima, se non l 'abito Carll,tteristica 111, sua
11rnì ltà: la, nomina a Vesrovo i suoi fa.miliari
l'appresero da ~ltri. La lettera di felicita.
.z1oni del -Papa Pio X rT per il XXV di epi-
scopato, sconosciuta. anche al suo segretnrio
Don Riva, fu :rinvenuta dopo b morte del
Vesco\\0, chiusa in un eassei.to.
f/oratore terminò il !>UO dire leggendo e
commentando alcuni brani di un diario infimo
di Mons, Olivares. 1n q\\telle frasi, in quei pro-
po~iti risaltava la. figure di questo Ve11covo,
proclamato santo all'unanimil~\\ dai Tes-r.aecini
prirna, tlai s.noi rlioce.'13,ni poi. 1 quali vollero
ed ott.ennero 1·l1e le spoglie del loro Pastorn
ripos:lll.~ero nelln Cattedrale di Nepi.
Chinse l'Nlificant.e ma,nifestiftzione S. E. Mons.
Giuseppe Gori, S\\lccei-sore cli Mons. Olivares.
IN ONORE DI S. DOMENICO SAVIO
Giungono inleressanli relazioni di feste
celebr11/e in onore del S11nto dei giovani
ed è per noi un11 pena dover rinunziare a
pubblicarle, perchè sarebbero una prova
eloquente dell'esleodersi conlinuo della
devozione 111 S11nto Ragazzo, che va
d venlando sempre più popolare. Sono
parrocchie, ,stiluti, seminari, scuole sia·
tali a lui rnlito/8te che g8reggiano nel-
l'onorarlo e nel proporre la sua santità,
mirabilmente imitabile, alla gioventù di
ogni celo e condizione. La seguente
affermazione di un Fralel/o delle Scuole
Crisli8ne dell'Auslrali8 sinletizza bene
quanlo ci scrivono da molte p8rli, 11 Sono
entusiasta del club e Domenico Savio,.
ed ho cominciato a formarne uno ne11a
mia scuola, l'influsso che San Domenico
Savio ha sopra i ragazzi che ne coltivano
18 divozione è veramenle miracoloso".

3.2 Page 22

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La Scuole, mngisvole « Mo,in Ausi-
/iotrict >> d, CATANJA zkevetLe
nello scor!l-0 marzo I• •ingolare
visita di uno ddeganone pusiana,
compone di ìspcncri didatI n, diret-
Lori e proCe,sori. Gli illu•lri ospiti,
per 'tutto w, pomeriggio ~ 111 matti•
nata ~guc.nte s1intrauennc:ro con
viva •oddi&razione nd bCguire i bim-
bi _al lavoro, nell'a.aistore al tirocinio
delle alunnt della Sniola magiEtrale,
nell'esaminare i progrommi e vedeze
1 locali e tutta l'attrezzatur• scola•
stica Prima di allo.nlllnnr~i, vollero
~crivere e dire le loro &,aÙÌle impres-
sioni. l.ino d1ue fra l'altro: « Per voi,
~todenti. questa scuola è rni!!liore
delle altre, pèrchè vi è una sper=
diviQa, 11.U'anima religio!fl eh~ la
vivifica-,,,
A PADOVA. il 17 uuu:io, il Sale-
siano Don Giuseppe 8usato tenne
al Gruppo Univezsìtario F.:.: allievi
faìesialli uno brillante cunfcren2a
IIUJla figura del no•lro Servo di Dio
Zeffirino Namuncurà. [ goliw-cli ac-
corsero nuAJ numerosi e seguirono
ron vivo intere•se non •olo la ri-
rostru2ione dei dati storici ed etno-
srafici dell'llillbiente in cui crebbe
il gio,,ane araueano, ma soprattutto
l'espoilicione degli aspetll luminosi
•n• della
figura. cristianamente
eroica. e dell'atLuale bili,ai.ione dei
procesoi cono.ruci per 111 ~ua hea1.i-
6cnzione.
188
A MARTAl'IO (Lecce) S. E. Mons-
), rancesco Cnl1tbria. Arcivescovo di
Otra:nto, liu benedeuo la nuova
sl.àtna di Dou Bosco. Si può dire
=a esagerazione che i Mntanesi,
=grazie al fuoco cli entuaia,mo ac-
dal Rev. Oe.to loc~le. dai
Cooperatori ed Ex_ allievi, hanno
Lrihutato o Don l3osco onori trion-
fali. Mons. Vescovo, dopo ovetlo
pToposto come modello ai genitori
e agli educatori e come patrono
ddla gioveuti) di Marùno, &i di-
cliiarò « tronquilliu-ato » nei ri-
jZ'uardi della c:ittà, provl'io per la
presenza Ili Don Bosco.
Ad A2ZA",0 DECIM O (lìcline}
,ulla VU1. che passa acr.anto alla
loro scuola_, rntilolata al Patrono
degli appttndisti S. Gio'Yanni Rooco,
gli allievi umrotori del Centro
proi'essfon&Jc dell'INAPLI ha.n.uo
co•tn1ito llll piccolo mouuxnento a
Don Bo~. nel quale il S1toto è
raffigurato 111 un pregevole ,dtori-
lievo .in rame &bal1'ato, eseguito dal
110Lo scultoze Pierino Sam da Tiezzo.
L'Opera Salesiana di .\\.'\\1)R I.A
(B•nì ha fellltKgialo i SUOI pruni
25 anni cli vita con l'inaugurazione
di _nuove opere che hanno reso
ancora più accoglie.nte l'Oratorio.
lntervenn.,, con le autorità, S. K il
Vescovo Mon Bmstia. Al en. Jan-
nuu.i e agli 11n. Moro e Carcatura
va il merito principale drgli •vi-
luppi dell'Opero.
Alla pTei;ent.a di S. E. Mon . Ve-
•tovo dcli.a 11iocm di Noto, di
S. E. PuJvirentr, vice presidente
nazionale degli Ex allievi 11olesiani
e di altre autorità e pe,..m10liH1, è
nato inaugur.,to un monumento a
Don Bosco r.rlrex 0ralOnc, di
MODlCA BASSA (Ragusa). La
manifostaziono offri lo spuuto a
illustri o,utori per sottolineare la
sorprendente attt1alità d~ll'opera,
dello spinto e dei metodi di &p05to-
loto del Santo.
l',clla Casa i.~ttoriale dei S1tlcsianl
n BARIA BLANCA. hanno avuw
lu<,go alcune wanifestaziour di fa.
l!liglia per onorare i quattro lspet-
t.ori della Patagonia viventi che
per un cinquu.ntennio, dal 1907
1957, govtrnarano l'I,petloria,
che fu pure la prrme. Missione gnle-
siana. Per pto'YVideuziule r.oinci-
denza tutti celebrano noeze sa-
cerdotali. E•s1 ~on;;,. S. E Mons.
Carlo Pcn;,., Ve, covo cli Cc,modoro
R1vodavia, nou,e à"a,:ge.nto; Don
Luij,;i PedcmonLe, nozze di dja-
mante; Don Gaudenzio Mauachino,
nozze 11·0ro; Don fTancesro Pi-
cahea, nm-z, d'oro; a.d ~6Si t.i unì
non Die&o Grammatica, ADt"ÌCu
u,iS!lonario, noue d'oro..
lo località Bt,CHARDO, ccnLro di
uon vasta zona agricola, la festa
di Maria Ausiliatrice. Palrona del-
1'Agro Argentino, h.a avuto una
uota tipicamente agcicol". L'or-
gllJll:i:~a:rione deUa festa fu opera
dei Cooperatori sale~iani, pC1icl1è non
esiste sul posto alcuna eahs ij&le•
111nna. L'J ntendente M11nicrpale
c:ompl la ttrimonia di offrire e im-
pone 11ll nuovo seemo alla ,tatna
dt111'Ausiliaweti. La sera, dopo la
Me•sa vel!pert.inu, sfù~ l'onginale
processione., nello quale li CRrro
della Vergine era preceduto da un
centinaio fra tzattori e ma«bioe
agricole motorizzate.
Per onorare la inemoriu del Giglio
della Pau,.gonia, Zeffirino Na1n11n
curll, di cui è in corso il pnx:ei;so
<li beatilicazionr, si i o.rg1mizuta
nel Collegio snlrnano di Jt ~IN DE
LO!S ANDES uno missioni; ohe
porlo il nome di colui che lii Apera
di venerare come primo Sonio
argentino. Que,ta Missione è co-
stituita da on @TDPP" di mis!lo-
ouri che percorrcmo la raona cordi-
glìerana del Neuquen coJJ il pro-
poaito di s~abilire un centro cu-
tech1stico io ogni villaggio. Oltre
il lavoro ,, irimalc. s'aggiunge
l'aiuto materialr che i rru,,1innari
d6nno alle flllD.iglie hi.sognoae, pro-
curando loro nbitazioni degne,
nlimenti, abiti, tnt>dicinali e lnvor.:r
per i disoccupati
Le Figlie di M Ausiliatrfre <li
SANGRADOURO (Mato Croaso)
vollero rendere omaggù, 11U'luuuo-
col11ta dando mizio, nel !nlO anno
centenario, al priruo internato pct
iodictce Chovnotcs. Jndescrivihile
la gioia clé.ll1orosa delle riecole
ospiti qnando ai l'idero padrone
un piano e di un bicchiue d'al-
luminio e, ancor più, di un leLùno
tùtto per loro. 8 non meno felici
ti mosmu:ono i genitori., 11llu visto
di tante fortuna toccata &!le loro
bambine.
Domenico Savio ba già ricevuto
pii> di una provo di amore J.,u•Ar-
chidiocesi di SAN PAOLO. 'Dopo
i trionfi del '5•1, dopo la scelta del
suo nome a pao-ouo de.Ila gioventù
« pauh&t.ana » e l'erezione di llna
nuova pan-oochia in eu.o onore,
l'Ero.mo Cimi. Mota ha voluto il
nome di S. Domenico Savio inci,o

3.3 Page 23

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su di una delle 61 nuove campane
della sua cattedrale. L11 eampana
n. 44 porta il suo nome e quella
n- 56 è dedicata a San Giova-uni
Bosco.
~ ~~ ~
La prima e uruca Casa delle Figlie di
Maria Ausilii,trice di POINTE
VE-R'l'E ha dato, tra gli altri fratti,
quello di vocazioni si numerose che
si è imposta la neces$ità di cost-roire
lln nuovo bre.cc\\o di fabbriça per
annçttervi an A$pirantato. L'ecc.
Vescov() Diocesano lo benedisse
l i~ f~~~~$~~
I Sal,,siani dell'unfoa casa di
BERLINO EST com1m.icano che
hanno avuto il eonfotto di celebrare
il 250 dell'Opera con l'intervento
di Sua .Em. il Card. Dopfuer,
Vescovo di Berlino, che cantò uoa
solenne Messa Pontificale e allietb
i cuori di tutù con una bella omelia
su Don Bosco, es,,mpio di vera aJ.
legria . Sua Enrinem;a iii (erm?i in
casa fino R sera e si congedò di-
chiarando di aver vissuto una de-
liziosa giornata salesiana.
lesiano indigeno del 1934 il fio,
rente aspirantàto con numerose
vocazioni~ ,ginnasio, collegio uni•
versitario per interni ed esterni,
pattocchìa. cinque Oratori festivì
di oggi, guanto eanmrino! Ma ciò
çbe forma veramente il s\\lo vaJltO
è il numero di vocazioni che si
sonò maturate in que-sta Casa:
l 26 sacerdoti, 36 coadiutori, 170
chierici sulla via del sacerdozio e
220 giovani eh~ vi aspirano. Nel
1%2 fu aperto anche 1'01:fanouofio
Domei.ico Savio, con esternato,
scµole eler.nenta.ri e medie, che tanto
bene fa alla gioventù bisognosa e
chiamando la nuova casa « un mi-
racolo della Provvidenza òttenul<I,
come ai tempi di S. Giovanni Bo$CO
~ ~ ~A
che perciò attira le simpatie delle
autoritìi governative e dei pagani.
e di S. Maria Mazzarello, dalla La « Salesian Prcss » di TOKYO
preghiera e fiducia in Dio ».
~ ~,l#a ~
Dav anù a una folla ronsidere-.,ole,
S. E. Mons. Mazzieri, Vicario Apo-
stolico di ~dola. ba (lrdinato sacer-
dow Leone Mwansa, ougi.:nario del
Vicariato Apostolico di Sakania. È
questo il sccònd-0 fiore che i $ale-
si11ni raccoJgono dal loro ò,u-o la-
voro nella tena del Congo. Tutti
gli ·abitanti del luogo e- numerosi
Rodesiaoi assist.n-tero commossi
alla toccant~ cerimonia.
ha. pnbhlicato la produzione dci
primì due volumetti òi una Enci-
e,lopedia cattolica Je sai$, je cr-ois,
che e-0nsterà di 150 volumetti.
L'iniziativa in<!Ontra la simpatia
del puh):,lico studioso. I Padri Ge-
suiti e Sa~erdoti del <;).e,o dfocesano
:incoraggiano i Salesi11ni alla ma.-
gni!ìea impres1'. Dell'Enciclopedia
sono già 'Pronti i volumetti che
asciTannq nell'.anno 1959. l,a « Sale-
sian J',;ess » sta pure stampando i
Salmi in lingua giapponese, tradotti
òa Don Barbaro.
Il Governo Giapponese ha decre-
Lo Stuaenuito '1eo1ogico 1nterna-
zionalè Salesiano di Melchet Court,
che ha $tudeati di 19 uazloni, è
$Lato presantato sullo schermo àells
televisione di SOUTHAMPTON,
alla quale per 11na settimana parlò
ogni sera il ~alesiano Don Magnirc
e gli studenti teologi eseguirono, tra
l'altro, .brani di canto gTegoriano.
~ ~~ ~
li Delegato Apostolico .Mons. •Sensi
ha richiesto la collaborazione delle
Figlie di Mazia Ausiliatrice " fa.
tato uno speciale diploma ili bene- vore dei rifugiati polacchi, per
merenza agli -st:ra:nieri che da oltre svolgé.Te, tra la gioventù for.nrninile,
20 anru lavo,:ano nelle opere So- co'.o identità di spirit.o e di metodo.
fl t,,linisrro dell'Agricoltura volle
inaugmare personalmepte il nnovo
reparto de!la Scuola Agta:r:ia di
YANUNCAY. « Mi sento orgo•
glioso - disse tra l'altro - di
aver vissuto anch'io la ~ena e
costruttiva vita di ~ collegio sa-
lesiano... Questa grande opera,
veramepte benemerita per il pro-
gresso narionale nel settore agro-
l'ecuario, mwta tutto l'appoggio
del èoverno )>. E la~ciò, qua1e
taogibile pro"n dellu s11a stima,
una cospicua offerta.
ciali del Giappone. In .occasione
delle riunioni internarionali per le
Opere Sociali a TOKYO, il giorno
4 dicembrn, anche i nostri Mons. Ci-
matti e Don Ca"oli e le Fighe di
'Maria Ausiliatrice Suor Begliatti e
Suor Santina Grossi han.no a"11to
questo diploma e sono stati rice-
vuti dall'lniperato1e, Di 56 che
l'hanno ricevuto, 46 erano cattolici.
Nell'anno scolastico decorso gli al-
l'ope(a che svolgono i Salesiaa.i
nel cam'{'o maschile, Le due Suore
polacche inviare -allo seopo dal-
l'Europa, si fermarono a GIAFFA,
presso l'ospedale franc.ese, e inizia.
r1>no la low mhsiol\\e con l'assi-
stenza e l'istruzione religiosa alle
fanciulle connazionali. Soa Bènli•
tudine il Pa lrìarea cli Gerusalemme
ha incnrag-giato con la ,ma benedi·
zione un'opera che sta molto a
cuore al Saulo Padre per l'.assi-
stenza di questi fedeli tanto ;nfe•
lfoi e bisognosi.
L'Istitut.o magistrale « Maria Au-
siliatrice>) di QUITO, retto dalle
Eigtie di Maria Au1<iliat.riçe, è una
fuein.S di inseg;nan.ù cauoli<ilie che,
quale milizia kggera, ogni anno si
lanciano all'insegnamento e aJl'a_po
stola to, coscienti della 1oro m,s-
SÌQne. Nell'anno scolairt.ico decorso
il benemerito Istitutu ha dato un·
lievi del Collegio salesiano St. Louis
di UOl\\G KONG erano 15S2. i.n
mgggioranza pagani. Hanno ci-
ce,mto il battesimo: 'I insegnanti,
182 allievi, 3 ex allievi e 2 do-
mestici. 'r11tti contribuirono alla.
c,ostruzione di un'artistìca Grotta
di Lourdes illauga,ata co'n solenni
festeggiamenti.
::,, .I!,, Jl'lon~.
Abascal y
Salmeron, Vescovo Ausiliare di
FUEI\\LA, ha benedetto il nuovo
fabbricato della Scuola << Trinidad
Sanchez Santo• », che accoglie 800
gio-.,ani per le scuole primarie e
secon.darie. Gral) paTte di questi
contingente di 38 nuove Maestre,
giovani, figli del popolo, ricevono
provenienti da quasi tutte le parti
della Nazione, formate nell'a.m-
,a- bie;nte familiare salesiano di alle-
gria, vivendo la pe<lagogia
pient e di San Giovanni .Bosco.
La Casa saJesiana di TIRUPAT-
TUll festeggia i 25 IUlllÌ òi fon-
dazione. Dal primo aspiraote sa•
l'insegnamento gratuito. La scuola,
che è stata aperta nel J939, b.!l
potuto realizzare il nuovo moderno
ampliamento grazie alla gen,:1;1>sità
dei CQope.ratoci.
189

3.4 Page 24

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del Centro Addestramenro Pretto,
presente il Direttore &111 Pozza,
Cooperatore. e Ri i nltn Dingenti.
A Barbano (Vicenza) alla gio-
ventu o peraJ.S maschile fu tt<nu ta
ur.a serie d1 conferenze • Pèr un
costume cristiano del Ja,·oro ••
con la conclusione iòU , Don .Bo-
sco Patrono dej?h Apprendisti .
A Schio (Vicenza) ,I Direnore
dell'Oratorio tenne sul tema tre
conferenze d1 preparazione con
la pro1e1.1 e, ogni sera, dJ un
documen ri~ sull • c,iolé pro-
fc siona · àlesia , g I In festa
er o
·te (Pa-
furono mvnati gh allievi
Scuola cli Avviamenco e
della Scuola Tecnica con i loro
Dingenci e Professori
Conli1mìa,no la schematica retaz1one delle celobrazwni m onore
di Don Bosco l 1atrono degli Appre11disti,
Giornata riusc1tiS$im11 fu quella
organizzata a Borgom a ne~o (No-
\\'ara) 11 14 marzo \\J s V1 par-
ceciparono con cntusmsmo circa
500 apprendisti, con 1 dirigenti
e datori d, lavoro delle nspeni,·e
dme, che s1 dissero onorati cli
rrnvarst con i propri apprçn-
disri a festcgg iAri, non llosco.
L a conferenzn tenuta dall'avv.
Dino A ndreis la sera p rcc«dente
servi a creare il clima caldo ilei!~
iriorn<1ra.
li mamno dr aabnto. cenninara
r.:na partita dt calcio contesa tra
gli apprendisti d1 due dme, 1I
Delegato lspcmmale Don Lu-
pano riYo!se loro un saluto nel
cortile. Qu,nd, B Rev. Prevosto
Don G,anm Cavigioli celeb rò
la S. Messa con fervide parole
d'incita m ento a lavorare nello
spirito clel sunto Patrono. Com-
pletò I~ frstosa mnttinnta la proie-
z10ne d, documentari salesiani
A Villa Estense (Padova) il sa-
lesiano Don Eugenio Giovannini
renne la comniemornzione di Don
Bosco Patrono degli Apprendisti
davanti a 200 alliev, della Scuola
Professionalt ,n preparazione, che
sarà in titolata a Don Bosco.
A Vit1 o d o Veneto (Treviso) I~
teste fu preparata dal Coopc•
ratore Don Domenico Tomè, As-
sistènu: diocesano èelle A C.L.l..
con h1 S. Messa ce!ebnna dal
nuo,•o ''escovo S. Ecc. Mons.
Albino 1.uciani, che parl6 a,
:;oo giovi,m convenuti da lutto
11 mandamento.
A Belluno l'Assistente Diocc
sano delle A.C.L.T. con I Dì-
rettori delle Scuole Professionali
della cmà organizzarono la fesm
d1 Don Bosco, P atrono degli
Apprl'nd1stt, m unione con 1 111
gazz1 dei labor-aron Edile cd
Elettrauto de!l'isntuto Agosti
A Verona nella sede del-
1'1.l\\ .l.A.S.A. il Cappellàno Don
Cavalieri b®edisse il quadro di
Don Bo$co fra gli Appnmdi$t1.
A Padova, a Conegliano (Tre-
viso) e u Valdagno (Vicenza) il
D elef!&to Jspettonale. dei Coo-
peratori Don Clemente) parlò
su questo tema aJle allieve della
Scuola d1 Lavoro.
A C orne d o (Vicenza) il mede-
simo illustrò l'argomento succes
~ivnmcote aUa giovenrù operaia
femmmile, maschile e a quella
A U dine, olrre I cerimonia re-
hg1osa nella cappella ddl'Isti-
cuto, si tenne anche un'·1~~cmblea
nel teatru con 1.onfçn,nza su
Don Bosco e gli Apprendisti e
I~ proiLzione di ducumentnr1 sa-
lcsiam sulle fcuolt: professionali.
A l'sernia il Snnto Patrono lu
fcs1egg1ato, dalle apprendiste lu
m2ttina del 31 gennaio e dagli
11pprendisu h, domenica 1° feb-
braio, in Cattedl'llle
A Catania il prof Dal'oh, ex
allievo t vicesinùaco d1 Mes-
sina, illustrò In fig urn di San
Giovanni Ilosco Patrono degli
Apprendisti nt:l salone teatro
ddl'isnruco :\\1nnu Aus1l1ernce
A San Gregorio di Catania il
nuovo tìtolo di Patrono degli
Apprendisti •, fu degnamente illu-
strato dall'on. dott. Nicola Cavai
l2ro
A Ca.niaro Inferiore (Mess1nA)
nelle solen ni telehrmdoni orga-
nizzate in onore di Don Bosco, il
Rev. Decurione Parroco Don Gio-
,·arin1 Maiorana volle iosse datò
pnrt,colare rùmlto ul nuovo 111010
di Patrono degl Apprendisti
A Tei:zigno (Napoli) S E.
Mons. Bmn1, \\·escovo d1 Nola,
nella festa di Don Bosco, ha esal-
tam il Santo mettendone in ful-
gida luce le benemerenze nel
campo del lavoro.
A Legnago (Verona) fu orga-
ruzzata da Don Soave Walter,
Cooperatore, Assistente delle
A.CL.I. la Cmmata dell'Ap-
r,rendista con 300 111gazZJ. Nel
teatro parlarono 1 dzngenu Aclisn
I 00 concluse 1on. 01110 Limoni.
* R1usc,1e mamJesta11:,om III onort cl Don Bosco, Pat,ono d~g/1 ap-
11,mdisti, si sono pure sva!te a Fidenza (Parma), a C o llesa lvetti (Li-
vorno), a Melissano (Lecce}, a Coilig oro (Ferrara), t mo/ re o
Caiello, Oggiooa, Arnate, Samma.r.ite, Luino,• Bizzoz.ero e Jerago,
/11111 111 rr<n:illc,a d1 Vart1u

3.5 Page 25

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I
J
ilff C) 111 ,l
/P a regione è estet>issima: 742.34-7 chilo-
/s metri quadrati e 476.526 al,itauti. La
zona è stepposa con arhui,ti e pocliissima
erba. Soffia i1 vellto forte dpj sud che porta
il freddo polare e spana tutto quelJ'immell60
territorio. Jn alcune zone i fo1mi souo cana-
lizzati, comi' può essere il Rio Negro, il
Clmhut, il Colorado. Uu pioniere di questa
opera di irrigazione fu il missionario salcsiar10
Don Alessandro Stefenelli. che portò la prima
macchina di irrigaziono,, per un tragitto di
800 chilometri, fo1 nell'interno: ci impiegò
un tnèse pci- lTasportarla dal porto di sbarco
alla sede definitiva. Meritò mollo in quest'o-
pera di irrigazione l'ingegnere italiano Ci•
polletti che irrigò l'alta vane del Rio Negro.
Una diga sul Rio Ne,tquén hll Ì.llcanalato
le acque che hrigano una valle di 150 km.
parallela al Rio Negro. Li è w1 angolo di
terra promessa; quella zona è abitata da
italiani e spagnoli e produce vini e frutta,
soprattutto mele cli esportazione. Nel resto
della Patagonia si contano circa 20 milioni di
pecore. La lana è pregiatissima. I greggi vi-
vono nelle estanci~, che sono tra di loro
dista11tissime. Seminale a e.normi distanze,
sono poche d.ccine di stazioni missionarie.
Da una ventina di anni la Patagonia è tor-
nata alla ribalta. Y cnnero scoperte ricchezze
nel sottosuolo: i sondaggi rivelarono un mare
cli petrolio in falde, come u11"irnmcnsa su-
pcrfi.cie di oro nero fluido sotto ù.Da leggera
crosta di terra. inoltre i giacimenti carbo111-
feri del Rio Turhfo, i maleri!tli ferrosi al
50 per cento nelle montagne della Sierra
Grande, le p<,>ssihilità idriche che nella Pa-
tagonia costituiscouo il 65 per cento dell'e-
nergia elettrica argentina, fanno della Pa-
tagonia la riserva ddla Nazione.
La Cordigliera delle .Ande è una illcante·
vole zona turistica. Con le foreste di pb:ù, con
1 vulcani e i ghiacciai ha una varietà enorme.
L'at1.r<:zZ.aLura alberghiera è ottima: a Bari-
loche a 800 metri sul mare sorge un grande
parco nazionale. In mezzo a foreste e a pinc~e
intrjcatissime, di un verde smeraldo, si in•
nalza il Tronador, nn ghiacciaio, che, quando
il sofo lo scalda, rimbomba e tuona nei bur-
roni e nei suoi crepacci. La natura è sei•
vaggia, con uno stile da inizio di creazione.
Le vette delle montagne sorpassano di poco i
quattromila metri; il versante Argentino della
Cordigliera è arido, nrn più a sud nelle valli è
coperto da un ricchissimo manLello di vege-
tazione. Le piogge 11cl sud sono copiose e
quindi le boscaglie e le pinete vi prosperano. 191

3.6 Page 26

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I primi abitanti della Patagonia fmono
Questi poveri Indi che sono in via cli estin-
gli Indi che dopo di essersi arresi alla carità zione fann.o pena. Sono anime belle. La
di Don J:,filanesio, uno dei primi missionari Vergine Santa li protegge e li ama; ed essi la
salesiani, con in testa il lo:ro ca.cico M:am1el ricambiano con un amore tenero e filiale.
Nannmcurà, si ritirarono nelle vallate. si
dettero all'agricoltura e alla pa~torizia. Oggi
vivono in specie di riserve, dove la legge
proibisce che i coloni bianchi importino li-
quori, che altrimenti decimerebbero quella
popolazione fragilissima e sensibile alle ma-
lattie. Per la cura di quelle anime sono stati
fondati centri a Chosmalal, Zapala, Junìn
de los Andes, Bariloehe, Esquel, Trelen e
Lago Argentino. I missionari ogni tanto
fanno -uoa vi~ita; un parroco volante visita
le varie trihù. E ogni tribù ha la sua cap-
pellina e la sua scuola elementare col
maestro.
Gli indi conservano la loro lingua; ma
hanno. imparato rudimenti di spagnolo; le
lo:ro traùizioni sono ancora in uso. Conser-
vano due feste tradizionali: il Camarujo e
il villatun, in cui sacrificano gli animali e
mangiano le carni per allontanare lo spirito
cattivo o gunlicho. Si abbandonano anr,he a
orge e risse, in <:.ui ci lasciano sempre quat-
tro o cinque morti. Gli Indi in totale sono
50.000 su per giù; i missionari li curano con
particola1·e amore clifondcndoli il più possibile
dai- b;icilli patogeni fisici e' spirituali ·del con-
tatto coi bianchi.
Il cacico Annibale, fratello di Zeffirino Na-
muucurà. è il più evo1utò della sua ti:ibù: sa
leggere e scrivere, possiede un'automobile,
p<rrta l'orologio al polso, nel suo uffi.cio ha
la macchina da i;crivere. Ma la sua gente è
piuttosto pigra e apatica.
Gli fncli hanno una passione: i cavalli.
J k r~ ella Patagonia vivono anche colonie
· '( di europei, in maggioranza Spagnoli e
Italiani.
'
Nel 1934 fu istituita la prima Diocesi pa•
tagonica a Viedma e il primo vescovo fu il .;a-
lesiano M.on~. Esàndi, che era un discendente
di Baschi. Ogni panoéchia è vasta come il
Piemonte. I missionari escono per tre o
quattro mesi in visjta di missione; evange•
lizzano la zona. In alcune parti arrivano
solo rarissimamente. Don Olivares gira con
una tenda da circo; la sera dà spettacolo
e fa "dialogo con gli uomini. Sfrutta i mezzi
moderni di propaganda e tiene una specie
di esercizi spirituàli. Dura11te l'inondazione
si prodigò nell'assistenza agli alluvionati e
rimase bloccato nel fiume col camioncino:
quelli della vallata lo aiutarono.
Nel 1957 fu istituita la seconda diocesi a
Comodoro Rivadavia. Il vescovo è monsignor
Carlo Mariano Pérez; non ha episcopio
cattedxale; però ba già messo la prima pietra
della erigenda Cattedrale in onore di S. Gio-
vanni Bosc.o. Con:todorq Ri:vadavia è il centro
della zona petrolifera~ cinquant'anni fa con-
tava solo 300 abitanti. Oggi conta 60.000
anime affidate ai salesiani.
La Diocesi dj Viedma ha cinque parrocchie
con clero diocesano, le altre trenta hanno
sacerdoti salesiani.
Le case di formazione souo a Fortin Mer-
Mangiano carne cli cavallo, allevano cavalli cedes, dove c'è· 1'aspira:ntato e un santuario
e cavalcano meravigliosamente.
con la tomba di Zeffirino Namuncurà; e a
La famiglia non è solida; è piuttosto disù.-
nite. L'ali=entaz:ione è povera. À Esquel mi
capitò di vedere un piccolino, un certo Juan-
Vicdma, dove c'è il noviziato e lo studentato
filosoiìco.
Anche in Patagonia ci &ono i11filtrazi.oni
cito, che viveva in una tana. Lo trovai pan- protestantiche. (;li ex-pastori protestanti della
cia a terra con una tazza di cioccolata a Cina e dell'India sono affluiti a Buenos Aires.
lato. Gli chi1IBi:
I missionari protestanti hanno già stabilito
- Perchè ti rotoli cosi a terra?
sette seJ[l.Ìnari per la formazione dei pasLori;
Mi rispose:
girano fra la gente offrendo dollàri e larte
- Mi duole il pancino.
condensato.
- Perch.è ti fa male? - domandai an- Le Figlie di Maria Ausiliatrice in Patagonia
cora.
sono .o.um.erose quanto i Salesiaui, e curane
Ho hevuto molte tazze.
la giovenLù femminile. Un bellissimo giglio
Di .che cosa?
cresciuto nelle aiuole delle Fi.glie di Maria
Di cioccolata: è l'unica cosa c'..ie riesco Ausiliatrice è Laura Vicuii.a, morta a Jmrin
192 a mangiare nella settimana.
de Los Andes.

3.7 Page 27

▲back to top
ti) ando uno sgmudo sommario a questa
Jsl immensa regione, si ri=ane colpiti nel
vedere come i sogni profetici di Don Bosco
si sono avverati.
Il primo lo ebbe nel 1873 e lo narrò egli
stesso a Pio IX nel 1876, un anno dopo la
partenza dei primi missionari salesiani pet·
l'Amer.ica. In esso gli fu svelato il primo
cai:µpo di missione affidato ai Salesiani con
La nota visione dei selvaggi cbe uccidono
barbaramente le varie schiere dei missionari
che si avanzano, mentre ac,colgono a festa
un drappello di altti Jnissionari che si avvi-
cinano con volto ilare, preceduti da una
schiera di giovinetti. Davanti a questi, che
Don Bosco rico.nosce per suoi Salesiani, i
barbari abbassano le armi, depongono la loro
ferocia e li accolgono con ogni cortesia, ascol-
tandone la voce e unendosi al loro canto e
alla loro preghiera.
Don Bosco sognò la Patagonia una .se.-
conda volta nel 1883. Ne parlò egli stesso
il 4 settembre di quell'anno .ii membri del
Capitolo Generale.
Questo secondo sogno è una drammatica
rappresentarione allegorica sull'avvenire delle
Missioni Salesiane in tutta l'America del
Sud: avvenire di una grandiosità epica.
ln questo secondo sogno vide con impres-
sionan·t.e chiarezza le ricchezze allora del
tutto. ignorat.e del sottosuolo patagonico.
« Io vedevo· - narrava il Sant o - nelle
viscere delle montagne e nelle proionde la-
tebre delle pianure. Avevo sott'occhio le
ricchez.ze incomparabili di questi paesi éhe
un giorno verranno scoperte. Vedevo miniere
JJumerose di metalli preziosi, cave inesauri-
bili di carbon fossile, depositi di petrolio
così abbondanti quali mai finora si trovarono
in altri luoghi. Ma ciò non era tutto. Tra il
150 e il 200 grado vi ern un seno assai lugo
e assai lungo che partiva da un punto ove
forrnavasi un lago. Allora una voce disse ripe-
tutamente: « Quando si verranno a scavare
le miniere nascoste in mezzo a questi monti,
appari:i:à qui la terra promessa fluente latte e
miele. Sarà una ricchezza inconcepibile »,
In una conversazione successiva Don Le-
moyne raccolse dalìe labbra di Don Bosco
queste parole, c!Le conf.ermano e precisano la
p1·ofezia: « Quando si conosceranno le im-
mense ricchezze che fanno preziosa la Pa-
tagonia. questo territorio avrà UJJO sviluppo
di commercio straordinario. Nelle gole dei
monti stan nascoste preziose mini.ere; nella
catena delle Ande, fra il grado 10° e il 20°
vi sono miniere di piombo; di OTO e di co~e
ancora più prezios.e dell'oro ».
Ma i ricchissimi minerali del sottosuolo
previsti da Don Bosco valgono pochissimo
in confronto agli splendori delle anime, so-
prattutto giovanili, che hanno già maturato
due ma,gm.fìci gigli: Zeffi.rinò Na1;nuncurà e
Laura Vicufia.
SAC. )TALO MAJITIN
is.petlore sal~iqno
Un allievo di eccezione alla .scuola «Piccolo Fiore »
La scuola I Piccolo Fiore• delle Figlie di M. Ausiliatrice di ùnphal ~Manipur - India)
si onora di contare fra i suoi numerosi alunni anche Sua Altezza il Maragià del Ma-
nip\\ll'. Quçsti non è che un fanciullo di sette anni, ma è ve,nerat0 dai suoi sudditi hindù
come una divinità, tanto che, al suo passaggio, tutti devono pl'ostrarsi con la faccia l!
terra. Vive in un lussuoso palazzo, circondato dal fasto orientale e servito su piatti d'oro.
Fu la Maharani - o Regina Madre - che, rompendo le antiche tradizioni, chiese alle
Figlié di M. Ausiliatrice dell'incipiente scuola di mandare ogni gfo,no una maestra ll
palazzo, per assicurare un'educaz10ne moderna al proprio figliuolo,
Questi, un giorno, dopo la consueta ora di lezione, voile accompagnare la maestra di
ritorno aUa scuola. andò scortato solennement.e c;laila propria guardia armata: ma
appena giunto, viseo il giocondo movimento dei fanciulli in ricreazione, non potè trat-
tenersi dal correre anche lui a giocare co.:i loro. Ne r~ast tanto soddisfatto che disse:
, lo voglio venire a scuQla qui ogni giorno! J,
Nessuno os'ò opporsi al suo reg~le volere e da allora il pìccolo Maragià è diventato un
assiduo alunno della: scuola , Piceolo Fiore •·
193

3.8 Page 28

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DON BOSCO
T 'Opera di Don Bosco nelle Filippine fu
La prima in ordine di lernpo è quella di
L preparata a lunga scadenza dall'anima T-arlac. Un cappellano militare americauo
santa dell'Arcivescovo Mons. Guglie'mo ave·va fondato la scuoi.a per i ragazzi della
Piam, che fu non,inato Delegato Apostolico di cittadina; terminato il suo servIZJ.o, egli
c,udle L,ole nel 1922. Era suo segretano l'at- chiese che i Salesiam ai;!>umessero la scuola.
tuale Vei;covo d1 J\\.rishnagar, nel Bcng la, che MCoglic 280 allie,,i t•:,lerni in locali di
Mons. LouiG Laravoire Morrow, salesiano. fortlrna. Vi lavorano tre salesiani.
Mons. Piani rimase a Manila per 27 anni; du-
r mtc l'ultima guerra gli fu distrutto il palazzo A Sud di Tarlac, a metà st..rada per arri•
d ·lla Delegazione, clu, era anc.he diventato vare a Manila, si è aperta da poco la scuola
per sua volontà la sede di UD piccolo ora- di Son Fernando. ai margini de-Ila ci1.tà. Yi
torio festivo per i ragazzi dei dintorni. Egli è per ora un solo salc&iano. occupato a co-
ste9So andava in memo a loro per intratte- s-iruire i necessari edifici r.011 le elemo&inc
nerli e insegnar loro il catechismo, ~ntusiasti- che va raccogliendo.
ramente assecondato dal suo segretario, che
frattanto preparava qm,Ua lunga serie di
Jlll¾hlicazioni catechistiche che l'hanno reso
tanto benemerito e popolare. La fama della
hontà del Dclcgatu Apostolico delle 1"ilip-
pi11e si sparse rapidamente rendendolo og-
f!eLto di grande stima e veneraz1one presso
11 clero, le autorità e il popolo. Fll poi Dele-
gato Apostolico uel Messico, dove avt~va la-
voralo per molti aoni come i.ape! Iore sale-
siano. Morì due anni or sono. in tarda età.
SlHcilando universale compianto. Ma il ricordo
d1 Lui perdura COliÌ vivo nelle lsole Filippine
tla far dire a hlom;. N 1mzio che vi-ve di reddito
delle vinù di .Mons. Piani. E un Padrr be-
nedettino. che l'a-veva conosciuto bene, cliceva
11 chi scrive: « Se 1ion è 1.1-u san:lo .l\\fons. Piani,
non vi sono ~a1Hi sulla terra!».
Nei sohhorghi di Man.ila abbiamo due
opere. !Yfanda.lu,yong era l'antico seminario
dalle ciclopichè muraglie. L"Arcivcscovo ce
lo offerse prr sistemarvi una scuola profes-
siona1c, che gode già ottima riputazione cd
h'.l oltre un migliaio di allievi ei,temi. divisi
in tre laboratori. È interessan-ie il fatto che
gli allievi di questa come di altre scuole sale-
siane atudiano conteinporaneamcnu: i] pro•
gramma accademico e quello professionali',
con nor1 lieve sovraccarico di lavoro. Questa
scuola ebbe l'onore di una visita del Presi-
dente della Repubblica, rhc .manifestò la
sua piena soddisfazione, e gode l'amhita
_protezione e iJ paterno aiù10 ddl"Arcivesco,,o
di Manila, Mons. Rutino Santos. Un altro
illustre hencfatto:r.e della $C11ola è il Dott. Del-
gado, Ambasciatore delle Filippine presso
Fu Mons. Piani ch1: fece conoscere dap- la Santa Sede.
pertutto Don .Bo~co e la sua Madonna:
si direbhe che poi pensarono e~si a farsi
La seconda scuola vicino alla capitale è
strada. ì\\la ci pensò anche il suo successore, quella di Makati. in un sobborgo in fase di
S. E. Mons. Egidio Vagnozzi, ora Delegato J:apido sviluppo. È anch'essa una scuola pro-
Apos1.olico a Washinglo1,. Egh lavorò, sudò fessionale con più di 400 allievi. Come Man-
i• non si dette paèe fìnchè non 01 tenue dal daluyong, ha un oratorio trequentato da molti
Retto1 Maggiort' l'apertura di alcune case ragazzi dei poverissimi dintorni. Un bel
salesiane nelle I 1hppine. Fu prov,'1denzialc gruppo di Dame Patronesse affianca e:ffica-
I1 coincidenza di quelle fon.dazioni con l'eRpul- cemen1.e il lavoro dei salesiani: nci primi
&1one di molti salesiani dalla Cma: p11rccchi tempi, fu1 ono esse che prov,,•1dero ai figli
di essi si poterono così inviare allP Filippine dJ Don Bosco anche il pane quotidiano. Non
per dar principio all'opera di Don Bosco. In lontano dalla scuola funziona la parrocchia,
1 !)', sette anni vi sj fondarono sette case!
nel quartie1e pi1'1 povero 1~ a!.,handona-io. La

3.9 Page 29

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'$
ALTARE SAN
DOMENICO SAVIO
Il phrore Mari.o Caf•
faro Rore_ autore del•
l'immagine tipo del
bfano Sanro, dive-
nuta ormai untve..rsalc,
pres~11ta gli episodi s-11•
lienli della vita del
Sanco, <listrlbuiò In
unn ben cooc,atena(0
,succenione Intorno a
un ~mpio cerchio lu•
mlnoso, dal quale bal,:a
Ja 6gura dJ San Dome•
nico Savio.
1$ ALTARE SANTA
MARIAMAZZARELLO
D q=dro dc,I pi11ore
Paolo Giovanni Crida
rende con scloUezu e
pr.,c,lslone cll disegno
un'ordinata e leggibile
dlss>0sWonc di intere••
~•I episodi reI,.rlvl
all2 Yica della S..nta, la
qual" appare In un alo•
ne di luce 2I cenl(o,
sorretta da angeli.

3.10 Page 30

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ROMA - TEMPIO DI
SAN GIOVANNI BOSCO
lt mosaico cent.raJe, che
occupa oltre un.to metri
quadrati, è opera del pit-
tore Ciovanni --Urancaccio,
e•egùita dà! mosaicista
Franco D 't;rso e r'aflìguca
la gloria di Don Bosco,
sollevato da un grupPQ di
angeli. In alto tra angeli,
cbe prendon!) for.ma e fi.
_gu.ra dal rosso brillante
del fondo, e accennata,
come una visione, in at-
teggiamento dJ materna
protezioni, la MadoJ1Da-.
ispiratrice dl tutta l'opera
del Santo. Al lati della fl..
gura dominante di Don Bo-
sco estatico e sorridente,
dlstribuiti in gruppi con
anno_niche vibrazioni ·di co•
lori, l personag~i più rap-
presentativi dellesue opere.
Don Rua, Don Bellrami,
Don Czarto,-ysld,' primi
frutti dJ santità della Con-
eregazioneSalesiana; S. Do-
menico Savlo con altri due
gJovani. rappresentanti il
campo principale dell'apo-
stola10 di Don Bosco. Le
Missioni. sono rappresen--
tate dal Cardinal Cag(iero,
tra due patagonJ e Il servo
di Dio Zeffirino Nam.un-
c urà; da Mons. Versiglia e
Do.o CaravariÒ, martiri sa-
lesiani in Cina, con un ci-
nesino; mentre ur.a Figlia
di Maria Ausiliatrice, che
ba davanti la giovanetta:
Laura Vicufta, rappresenta
la seconda famiglia fondata
da Don Bosco. In basso si
vedono, tra due angeli in
ginocchio, le linee del
tempio di Maria Ausilia-
trice di Torino.
Slllla ~ciata del TeDIPi
domina IJ O'.ande
_altorilievo di Arturo i:>aa
du,~
poderosa cortlpÒS~
ha~to
l'~
dl San. GioYamlt :Bos®.

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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chiesa è indescrivibilmenLe povera:" pallido
simbolo dell'abbandono morale della popo•
h1'l.ione. Coll'assiduo lavoro e col catechismo
si 6pera di poter esP-e1e anche qui strumenti
dei miracoli dell'Ausiliatrice.
Nell'Isola di Cebu, una delle 7000 ch" for-
mano l'arcipelago filippino, sta approfon-
dendo le s1ic radici una piccola « ciu~ dei
ragan,i >> per la gioy1•111ù ahhandonaLa. 111
margini della città di Cehu.. Quando siano
in attivit;. i sognati laboratori, i nostri al-
lievi potranno imparart un mestiere che dia
loro modo di guadagnar&l 11 pane. A qualche
diE>lavza lavora attìvamenLe la parrocchia,
iilla quale si spera di poter annettere una
scuola per ragaz'l.i.
Nc.ll'i~ola accanto a Cehu. che B chiama
!\\'egrob. una Società che gestisce u.no zucche-
rificio f!,igante in mezzo a immense pianta•
gìoni canna da zucchero, ha fatto sorgrre
uua scuola professionale e l'ha affidata ai
Saleaiani. Se la scuola fu dapprima conosciul!I
per la fama della T"ic101ius Millmg Compcrny,
ora lo Zuccherificio ~i lagna dolcemente che
la 5Cuola vada oscura11do il suo nome! Ha
1200 ragazzi.. tra studenti e artjgiani, interni
ed esterni; oltre l'Oratorio festivo e un gruppo
di ottimi figliuoli che si preparano a « ijl ar~
sempre con Don BoE,co » per il Lene dl!i lorcJ
cuunazionali.
I novizi, che tler ora sono sene, e rapprc•
sentano le nostre speranze per l'avvenire,
~ono a Monr,inslupa, luogo a 30 km dalla
capitale e trii;temente famoso per le prigioni
statali che hanno ivi la loro Qede. l Sales=
hanno avuto in prestJ.to la villa di un signore
p1>r alcuni anni. È nel desiderio di tutti che
si possa presto trovare lll1 posto non lontano
da ::Vfanila dove raccogliere tutti i giovani.
che si preparanti alla vita snles1ana, sotto
gli occhi del « Visitatore » delle Filippine,
tennine che dice come anche questa p(lrzione
della vigna di Don Bosco s:i avvii a iliventa.re
provincia o, come 91 dice presso di noi, ispet-
toria.
Il governo ripone grande fiducia in Don
Bosco e nei suoi Figli pc.r: qttello sviluppo
1odustriale in c11i possono giocare una parte
importante i giovani, che alla scuola di Don
Bosco vengono formati all'ont!>tà. al lavoro
e alla disciplina. Non mancano anr.he nelle
Filippine le nui.llle generose che vogliono
cooperare con Don Bosco; nò le auicne ancor
più generose che sono disposte a rinunciare
a lullo per entrare nella sua Cnngrcgazionc;
sono infatti oltre u.na ve11tiJ1a i giovani che
hanno già indossato la diYisa salesiana e
molti altri sono disposti a boguìrli, materna-
mente guidati vigilati da Maria Ausiliatrice.
Manila, mari<> 1959
SAC. At,BfNO FEDRTGOT1'I
Prefe110 Gon,rolo
I
... ma c'era uno che non era contento
... T Xavaotes in genere si most.-ano rispettosi, i fanciulli anche docili, mentre gli adu lti
sono attaccatiss1m1 11lle loro prnricbe rèhg1osc che sembrano non essere altro che un culto
al demonio. Vengono benru in chiesa e pregano, ma soltanto perchè sanno di ricevere
la ra.zione d1 vitto, distribuita dal m1ss1ona.rio. Qualche tempo fa, anzi, non volevano
neppure lasciar venire 1 loro fanciulli a scuola, perchè dicevano che imparano a pre-
irare e che 11 loro spinto nori ne era contento e peroò non h avrebbe protetti.
Il giorno dell'Immacolata ci era,•amo rallegrati nel vederli tutti alla santa Messa e alla
benedizione. S1 uano poi trattenun n osservare una filmina sulla Madonna, a.qcoltan-
donc con molto interesse la spiegazione fatta dal missionario nella loro lingua
Ma all'indomani, eccoli internarsi nella foresta e abbandonarsi a una delle loro peggiori
orge selvagge, protratta per due giorni consecutivi. Quale il motivo?
Un fanciullo della scuola me lo confidò. lo spinto s1 era mostrato ass:ù irntato per la
partecipazione alla festa dell'lmmacolata, ed essi per placarlo gh avevano offeno subito
q1,:ella danza mdiavolata.
Povere anime so1to cosi dura sc:hìav1tù I Ma la Madonna non tarderà e trionfare sul
nemico infernalt se la preghiera di anime buone ne affreltert\\. la vittoria.
SUOR ANGE!..A NUCCI , I". M. A.
1117

4.2 Page 32

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qfi{JJy, if11WJU//
clRil' AUIILIATRltE~
M. A. li salv.,;i dal fuoco e dalle acque
Stavo compiendo in motoscafo un giro di
nùss,one. Oltre il motorista e il tuno11iere,
viaggiavano con me un giovanotto e due ra-
gazzi diretti aHa Missione. Il motoscafo ri-
morchlllva un battellone, che in questi viaggi
costituisce come la casa del missionario. Erano
le tre di none quando, nella confluenza deJ
Rio Branco col Rio Negro, il motoscafo
oscillò ed il lume a petrolio appeso ad un
chiodo cadde infrangendosi sopra il serbatoio
proprio nel momento in cui il motorista stava
facendo rifornimento d1 benzina. In un istante
il fuoco investì tinta l'imbarcazione. E fu
miracolo che tutti abbiano potuto fuggire sul
battellone e che il motorista sia nusc1to a
tagliare l~ corde chl' lo tenevano unito al
motoscafo. Un attimi) di ritardo sarebbe stato
fatale pcrchè il fuoco si era già appiccato al
battellone e a stento si potè spegnerlo TI
fiume in quel luogo e largo oltre tre chilo-
metri e noi navigavamo a varie centinaia di
metrì dalla riva. Quindi se il fuoco avesse in-
' estito anche il battellone e noi avessimo
dovuto gettarci in acqua, i ragazzi ed io ci
a1remmo rimessa la vita, non sapendo nuo-
tare. Lo spettacolo del motoscafo in fiamme
e i sinjstri bagliori della colonna d1 fuoco
che s1 levava verso il cielo nell'oscurità della
notte, era qualcosa d1 terrificante e- ci accrn-
sceva in cuore la riconoscenza alla Vergine
Ausiliatrice, alla quale recitammo commossi
il Santo Rosario, iiduciosi che avrebbe com-
pletata la grazia inviando in nostro soccorso un
tltro motoscafo.•I I che avvenne in tempo utile
per riponarci tutti sani e salvi .alla Missione.
1Jarcelo$ (Rio N egro-Bresil~)
SAC. PASQUA.LE. M. JALONGO
Quando giunge il chirurgo la trova guarita
Trovandomi in grave pencolo per la para-
lisi di tutta la regione addomina]P-, mi foci
visitare dal dott. Gianmattci, il quale espresse
l'opinione che forse un pronto intervento chi-
rurgico avrebbe potuto d1rmi qualche spe-
ran2a di salvezza. Piena di fiducia ml rivolsi
a Maria Ausiliatrice e pregaj il Direttore dei
mo Salesiani d1 impartirmene la Bened11.ione.
Appena rice,'Uta tale Benedizione, fu1 colta
da uno strano sopore, durante il quale la re-
gioue paralizzata riprese a funzionare normal-
mente. Quando giunse il chirurgo per l'ope-
razione, mi trovò completaniente sana. Tanto
il medico quanto i mte1 familiari attnbui'rono
la cosa ad un miracolo d1 Ma.ria Aus1hatrlce.
S4'1ta Anu (El Salvador)
LUZ DE MOLINA
Supera felicemente due interventi operatori
Rendo pubbliche grazie alla Vergine Au-
siliatrice e a Don Bosco che, invocati fidu-
ciosamente da me e dai miei cari, c1 hanno
conservato il nostro caro papà, il quale, ormai
in avanzata età, nel giro di soli due mesi
dovette subire un duplice serio intervento
operatorio. Eravamo senamente preoccupati,
data l'età dì 75 anni e i vari disturbi di alta
pressione, di nevrol\\i cardiaca e di circolazione:
è per qu:sto complesso di motivi, oltre che
per l'emorragia post-operatoria, che meniamo
si tratti di un'autentica grazi.a della nostra
cara Ausiliatrice e di Don Bosco. Egli gode
tuttora buona salute e si unisce à noi nel
ringraziare di cuore i nostri Santi Protettori.
Cha1illon (Aosn,J
SAC. A. ALOSSA S.D.8.
Cavallo imbizzarrito che si ferma davanti
ad un bimbo
Adempiamo il nostro voto di riconosce:i.za
a Mana Ausiliatrice e a San Giovanni Bosco,
che hanno ascoltato le suppliche che ogni
giorno eleviamo perchè salvino i cari nipotini
dai pericoli dell'anima e del corpo.
Un giorno il nostro nipotino Francesco di
anni due e mezzo giocava incustodito in mezzo
alla strada. Ad un tratto sopraggiunse a tutta
corsa un cavallo imbizzarrito. Quando la bestia
si trovò dinanzi il bambino, si fermò dt so-
prassalto, s1 rizzò sulle z:unpe postenon e,
girando rapidamente su s2 stessa, portò il
carretto sulla sinistra, schiva:id.n i) bambino
che era rimasto in mezzo alla strada a divertirsi
con sassolini. La gente che fu testimo11e del
fatto, vide unanime l'intervento divino e tucti
gridarono al miracolo
Rudia110 (Brescia)
FAMIGLIA HALDUSSJ

4.3 Page 33

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tincJ Giovanna Fa.ticantr 1 lena - F~nin1 Leone .. I· er•
ra.ri1: Ore-ste Fjsauli ~11.Jls Caldartra - Focudi Ma.nctt:
Maria - Folli Burlga.na Adn1r..i - Forni Miria - France•
,chini Eeruto . Frarrilll S<uhna - Cado ·1 cu,e - Gallo
Carolina - G■ml>crucci Guido - Gudini Cia,elli Mari,
Garig]J.o Rita .. Garzano Gi1como G.azrlh Gemma
ottr.mae pe, l'murctsnon• di Maria Ausil,atr<t• di S. Gio- Gh.Jaffa Pa,u,,ultlc - Gi.an111n1 Enrichert1 - Oim1gnani V1r
vum,i Bos,;o, d, S. Maria Ma,r:20,etlo, di S. Domomcn
Savio " di a/t,r Sut11 di D,o - a/rom hanr.o anche ùroi4t.o
ip'ni& - Giovanninl Severin• Giuber11ta Maria - Gorriru
Cossa Rina .. Cussì A.nacl11 Grtnno Pietro - Gu-nsson
~une. - GuHC'10Ui Ang~i• J~comanm 1\\.11n• - fv•fd1
ojf,,u ,d d=osi ,e pu sante .l\\f,sre e!, nngro.iomP1to -
I ttgum.tt.
TomllO - 1-Anfredi Santo Laog,notti A M1ra - Lon10
lolanda - LoHcco Edvill~ Loi1:setto Id• - l.,.melli El•n•
- Maa-zo ~h.na Ma.raxu Zanone Domenica M•nn,
Abruzzo S•!vatoro • Acquose• John - Alcssf Cirino Frane• Corta • Mar!lli Ida - Ma11no Giuseppe Martelli EH.,
• Allmont.a A.mali• - Andro11ie0 A.reo• San1111a - Antico
Maria A.ntonictra - Antooucct Jna - Aragno Mina - Ar·
mato T.omma,1n• ... Bagnati Rt:nata ... Balbo Paolo BaJcet
betra - M1ttioH Franca • Mue.u Assunta - Miceli Severio
- Milani Vinorio - Moll N•ll• - Monduc:ci Evelirni .
Monagnit-r Flt<'i• • Moron, Oin~ Verri - Nardon' Ma-
Serafino - 1!aldu11r1 Colomba Vontunni - R1lutuni Rou rianna - No"<lli Angda - Onola Mu,o - Ortobon
• 81rbeTO Lina - Barbieri GHcomuia - Basso Gtor_gio e Door...a E:en:a .. Pace l\\i.iny Pagani Aleu■ ndra - Par:i.s.i!-u
Anunu - Be_rtolim Oomonioa - Bertolino M~rl• - Bct-
ttni Maxio - Biglieri E;va - 8isoglio famig!ja Boffa G,o
v1nn1 - Bologna Angiolina ... Dona.vita Carlo Bangio
,11nn, Lui~i Bonmn Teresa Rorelto .Enzo - Borla M._na
Nicolina Parodi Luciano • Parrinello Loonuda f•a•
tro-nc Mina. Pavone Vimen~o Spere.-nza - Pedr&ZZ.ini Pt·
tazzi M. Tart"u PeUanda Agnese - Ptnna CaJ·oz2i 1'r-
reaa - Perego Luigia - Pcrucca Aona - P..chini GiustPN
• Borcaini ~aria Boselri Lei • - Bnmdolini Matilde
.. Pi1cen2a Lucuana - P1onzo Ettore Pitrtlla Pi-a.ticò C ..
BrcJa Cado • Br1calli Mana Broglìa Angelo - BroveUr
Fl1m1m• - Brus11no Madcia:m• - CalOSl!O Don Michele
- C■mpora Lui1tina - Caprl Maria Cardonc prof Fra.n
tuina - Piu ConccttA - Pogae.u· Tosc,. PoJlicini Castan;i:a
• Potmti Alb,r,a - Pompeo L:nt • Poni Cnu:niga T.uiil1
. Pretti Ptim,Dt - Quatrli• Guglielmino Muit - Qu.ron'
00100 - Cares•n• Pia - Ca.rii Italia - Carpi Elena - Ca-r
ncvah Flora - Cnrretta Candida - Casablanca. Silvia •
Ca1Rrl EHsep Cau.tl Giuseppina Cassone C1i.iina - Cn-
Ardemag:n1 Anni R6..imond, Virn:e.nz·o R1~0 MaT,:.h,
rito - Ro1 aoro!le - Robaldo M•ria - Rocc■ro Anròni11
Ro&si F,stell• Sala Molf\\no Letizia - S•ndrl Adalgis; -
oca~nerl Mari■ . Cesu Antonia - Cerunt C1user,.pe fu Sanguinetti Olga Ssv1.r. Mtuie - Scavoneuo G1u~epJ.11n•
Mirco Chiovaro G,useppe • Ciboldi Lai■Re • Cigna
Serra Edelwow - Serra M•ri• - Sidonio Angelo - !ii •
11:1na - Cmi Giulia Cionin, Mnia - Coli! Me'=ia
Colombo Clara • Contini Man• - Conassa Rou Cortel-
ve.strini Ciovanna çed.. Sog1 ; - Simonint s~\\·aino - S,-
nts-i Lwg:i - Sincus2 'fcodou. V!ttorim • Spr-t:a5c-i:u i.,,.
Jin, M.i.na - Cremonesi Lina .. Crimi RosArlo • Cuce.o
Ati~ela - Cumrnorti Maria - Dacquino Vir,inia - Oadone
Ciu•CPl?• - D'l\\mbrosio Mauro • De!lapè Gruiella
Polla Volennna l'anny - Del Piccolo Santina • Dcvii
vu'na. - Stn1ngct Paolo - 1"amone Ple.-ino Tironi Vèrcel11
Tttl'ille. Toffa.nin l$1no Tor-risi Ag:au .. Trischctrn
don, Marco Troni Lino - Ture!Jo Gilbtrto Turinetto
Gioachino Valerio Mnrio l\\11Rela - v..1, Fnnea - VavulA
Malachi> • Di Stefano Mari■ Domando •Ort le - Oouto Maria Ro.. V=turs Carmela - Venturcllo Secondino
Melch1orrina Drogmm Euacn1a - Pacchinello Lucia •
Venu C1terrn1 in Mtrcuno Veurdi Saturno - Vij,I
- - - - - - - - - - - - - F1lzert1 Celen,na Fanchin, F Fanes Virailiu - Fan- Gurtierrer julia - Zotri Vmon11. • Zullana Annll.
------
dllttti euo11i ttieo«olee«ti
Maria Carla OsclJa (Mczzcntlc To-
nnll) adempic un vo,o in onore
di M. A. e S. G. B. per tre 11ruie
ricevute.
Giuseppe Bernabò (Luinò, Varese),
ottenuto lavor11 in modo impérato,
in,·,a offerta invocando le prote21one
d, S. G. B. sulla ditta sssuntrice.
Francesca Primato (Modica Ragus,i)
sl raccomandò M. A. e A D. F.
Rmaldi _p,,r diVCJ'$Ì disturbi d1 sa-
lute e ~i trovò guarita.
An8'!!1.a Picco (Cumiana-Torino) n-
c■duta nell'uiatica c(ln scomr,enso
cardiaco, fu ridotta agli estrerru e
p~rmasc in condizi-oni grtrvi,1simc
ben tre mesi. Nel frattempo i fa.
miliori invocavano con fiduc111 Jl,,L A
e i Sales1an1 moro in concetto di
sanùtà. Alla fine licbbero la m,mnu
frl1cem~nte gu.anta.
On-ole1ta Pennacino Cavallo (To-
iino) ringrazia S. G. B. e gli ,altri
Santi Salesiani per aver avuto un
figliuolo e quaranta giorno da una
pericolosa operuìooe.
Ro"a Fonraoa (Vclune sur Sambre-
8cl~io) ringraiie M. A. per prote-
zione sul be•tiame e altre 1trnzic in
f1!mi1:li"--
Lucla P¼vetta (S. Vito al 'T'aglia-
mento-l'dine espnme V1"8 nco-
no.-cc~ • M A. per il m11{hOra-
mento della mlinma inferma.
Csrlo Gallo (Mombercelli-Asti) invi,
offeru per gu11ri11ione ottenuta e fe-
lice sistemazione·di affari remporalL
Anna Bonibcio (Pavia) rnbalats
pet ere anni da un& persona, ot-
tenne una sistemazione invocando
M. A. e S. G. Roseo.
.Beatrice lvalcli Guelie.lmini (Pom•-
l_!l'o.ndt di 13annio-No\\'2ra) manda
offcrut per una nwu:1ta operaz,one
chrrur1t1cs che prc,entava difficoltà.
Ch. L.uciano Carrcro (fo,:h:m>-To
t1no) ringrazia M. A. e S. C. 8.
per averlo atutato a e.uperare esami
difficili.
Francesca Ca.rbonero (Monaglio-
Asu} manifesta la sua riconoscenza
• 1\\! A. e a S. G B per grn.1e
ricevete dal!~ tìglr•, da \\ln nipote
e dal fighuoh> che a,,eva perduto
la voce.
CiUMppina R.llilCt'I (Torino) ■lm­
buisce a M. A e a S. G. --S. l'e,·cr
superato un difficile mtervento chi-
rurgico, e invia offeru.
Roilna Ct'ottl (Tocino) ottenne da
S. G. B. pronta guarigione del
bimbo da scomturc di primo e ac•
condo l!T"do.
G!aruu Bondl (Cortemilia Cuneo}
s_ con \\Jna novet>a a G. B. Ol(CJ.\\DC
che il padre, ammn!ato di stomnco,
s, mc:uesse sulla via del mif!liora-
mcnto,
Suor Emm.l Guidòtro F. M. A.
(Mis.,one di Tapuruquara-Brasile}
cot ro.sar-io intiero recltato da Suore
e bambine ottcnnt che la cnsa
fosse preservata dal t1.fo serpsgg1antc
nclb località.
Giuseppina Vallora {Torino) Otlc•
nuta unn grazia import11nte per il
suo avvcni-rc, dimonra i.I suo grato
ammo e ne 1mplof"I un'altra.
Rag. Giuseppe B~rlllrini (E•mo
Lerìo-Como) rin.:rnz>n M. A. per
Ja vlsib11i~s.irna su-e protezione.
Rinn Mlrabelll (Cnnd1n Lom.-Pav1~)
con offerta dimostra la sua gnnin.r•
dine • S. G. li. per aver superato
tTe difficili operazioni in condiz,om
precarie.
Laur-3 Muraro (Mootecchia-Veronn)
raccomandò u M A e a S. n. $.
le figlie sotto gli esam, e ie cbb~
promo~""·
ùrb Valentino (Torino) guano. da
lunga ,nfcnnità ringrazia S. G. R.
e gli chiede conllnLIA assistenza,
EllsR MeagUa (Bosc<111cro-Torinù) at•
uibui•~c a M. A. l'aver ottenuto
l',mpieso desiderato.
TeresaSogno (Chivusll-Torino),rac
comand.tasi a 1\\1. A. e a S. G. B.,
ringruia per es~ere stata esaudlw.
Vlctmt.l Còrdova (1.os Angelc:~-
U S.A.) cittenne un favore da
M. A. e S. G. B e ne chiede altri.
Diac. w F. Made!, Sllles. (.Pinda-
monhangaba-Brasile) in,·od> M A.
l>cllcgrina per le Case Salesiane e
fu guarite;> da sintotni ulcera.
Fam Gcnco (Trapani) invia lo flUI
offerta a 1\\1. A, per avt:r otteru1to in
modo ~orprendente 11 cambio d, al•
foggio che era necessario.
Rosina Cas1elletti (Garbll/'lTiatc-Co
mo) ringrazia M. A. e S. G. B.
per numerosi favori ir,sperati onc•
nuu e chiede la !oro benediz101>e.
1 00

4.4 Page 34

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~{j)o::ie alhihuile a
SANTA MARIA MAZZARELLO
Guarisce proprio il giorno I<f
La sera del r8 agosto la mamma, come
sempre, recitava il S. Ros11Lio insieme con i
suoi cari, quando venne colpita da emiplegia
destra da trombosi cerebrale. Si chiamò d'ur-
genza l' -\\rciprete e il Dottore di famiglia. 11
primo le amministrò i santi Sacramenti e
l'Estrema Unzione; il secondo dichiarò ìl caso
grave. La cara mamma rimase per 26 giorni
i:i uno_ stato d'incoscienza: non apriva gli
occhi, non riconosceva nessuno dei suoi fa-
miliari. Chiamato un altro dottore, anche
questo dichiarò la stessa cosa e ambedue non
<:'illusero. J.,a situazione era grave. Ma la
nostra fede era vivissima. La signora Diret-
trice mi consig;liò di fare una novena a S. Maria
Mazzarello. AC,Cettai e feci inghiottire ?ll'am-
rrnlata una reliqu.ia çl.ella Santa con acqua deJ!a
l\\fadonna di Lourd~. Un giorno la mamma
proferì que~ta frase: <( Giorno 14, ore 8 1>. At-
tendevamo con ansia e trepidazione. «Sarà la
r:m,~trofe o la grazia sospirata? >l. N'ella notte
del 14 Mamma riposò fino alle 4 del mattino.
L'indomani, prima incominciò a vedern e ca-
pire, poi chiamò per nome i suoi cinque figli
e assicurò di aver visto delle Suore, Sta il
fatto che era guarita. Per tutta la famiglia:
Bella (Potenza) SUOR GIUSEPPINA TANARO,F.M.A.
Si temeva ormai prossima la sua fine
Il giorno ·6 ottobre fui colpito da un grave
male al cervello. Il dolore era così forte che
sovente rimanevo privo dei sensi e mi pareva
d'impazzire; i medici non davano più sperànza
di salvarmi. Temendo prossima la mia fine,
i miei cari mi fecero amministrare gli ultimi
Sacramenti. Nel frattempo una Figlia di Maria
Ausiliatrice mi fece dono di una reliquia di
Santa Maria 1\\IIazzarello e mi esortò a chie-
derle la guarigione. Con i miei cari iniziai una
novena di preghiere. Da quel giorno cominciai
a migliorare e in breve fui fuori di pericolo.
Priocco d'Alba (Cune,,)
PIERINO RORDONE
Riacquista l'uso dell'occhio
In piena salute e senza cause apparenti, m
pochi giorni persi l'uso d'un occhio. Dopo
consulti di valorosi clinici e delicatissimi esam1
di varie specialità, sì concluse Lrattarsi di <• uno
sconcertante caso di tipo funzionale•> senza
possibilità di stabilire una cura. Con i fami-
liari e persone care richiesi fiduciosa l'aiuto
di Santa Maria Mazzarello. Le nostre pre-
ghiere furono esaudite e ora gliene rendo pub-
blico ringraziamento.
Ton110
MARIA J'IA GUGLIELMINOTTI
Soffriva da quattro anni per un tumore
Una sigriora di nostra conoscenza sotfriva
da quattro arini per un tumore. Dopo essere
stata un anno sotto controllo, fu con.sigliat.a a
sottoporsi ad un intervento chirurgico eh!!
avrebbe deciso di vita o di morte.
Una Fjglia di Maria Ausiliatrice consigliò
l'ammalata di fare con fervore una novèna a
Santa Maria Mazzarello e le mandò la re-
liquia. La signora incominciò la nov.~na. Al
termine di questa il medico meravigliato, cpn-
statò che il tumore era scompars◊ senza ope-
razione.
La graziata, riconoscente, promette imperi-
tura gratitudine per segnalato favore.
S . Rosa de Osl>S (Colombia}'
SUOR ~MELO.A fl NEDA, F.M.A.
CeciliaSot1ocas• (Sormancr-Como) rende grazie a S . .1\\11. M.
per essere srata più volte esaudita nelle suppliche a lèi
rivoire.
Giovanna Biroli (Ton no) dichiara di aver ricevut0 dalla
Santa una grazia sorprendente, supenore ad ogni speranza.
Sae. Igino Libralato (Mogliano V.-Treviso), assalito da
acutissimi dolori pe.r disfunzione del rene sinistro, in-
vocò S. M. M. e fo. esaudito.
Lucia Novara '(Torino) è riconoscente a S. M. M . per
una grazia ricevuta,
Amelia Martignone (Asti) attribuisce a S. M. M. il fe-
lice esito ai una diffidte Operazione chirurgica e ne in-
voca la protezione su tutta la famiglill.
Jda Seiaccà (Genova) im;ia offerrs in ringraziamento per
la guarigione da una gcave infezione.

4.5 Page 35

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OON FILIPPO RINALOI
Salva da emorragia cerebrale
La nostra sorella l\\Iana, mentre s1 crova,,a
in ufficio, fu colpita da 1mprovv1so malore.
Trasportata al pronto soccorso, il medico non
riuscì a diagnosticare il misterioso male
Poichè continui e violenti d'>lori ò capo la
straziavano, fu ricoverata all'ospedale Maria
Vittoria, dove i1 prof. Cucco, fatta la dia-
gnosi, ci comunicò che l'ammalata era stata
colpita da emorragia cerebrale subaracoidea e
che, purtroppo, vi erano pochissime proba-
bilità di salvarla. A tale notma decidemmo di
chiedere la guarigione miracolosa aJ Servo d1
Dio Don Filippo Rìnaldi e ne inform'UTlmO
il fratello Don Mario, Ispettore delle opere
salesiane nel Siam. Mana Aus1hatrice e Don
Rinaldi gradirono le nostre preghiere e com-
pirono il m1racolo. Oggi la sorella ha ripreso
il suo lavoro. Profondamente commossi e ri-
conoscenti, ci firmiamo fratelli
MAlHO, ANGELO, GlUSEPPP. e MARIA ROZZl!DOU
Tonno
Don Rinaldi non c i ha delusi
Mio cognato Albmo Sacco di Dosoledo
(Belluno), in un paese del Trentino, dove si
era recato per lavoro, venne improvvisamente
lanciato al margine della strada da un inci
dente mococ1chsnco, riportando una frattura
cranica con commozione cerebrale. Fu medi-
cato sul posto, ma il medico giudicò inutile
i1 trasporto all'ospedale, perche la gravità era
tale da non dargli che pochi minuti di vita.
Nello stesso luogo del disastro ricevette l'Olio
Santo. 11 figlio presente nonostante rutti lo
dissuadessero, volle trasportare il moribondo
al più vicino ospedale, quello dt Cles (Trento).
Anche qui I medici trovarono il caso disperato;
si prodigarono tuttavia con ammirevole solle-
citudine senza nulla risparmiare di quanto la
scienza suggeriva. Pervenutami la triste no-
tizia, mettemmo tosto il caso nelle mani d1
Don Rinald1. L'ammalato lottò per 12 gtorn1
tra la vita e la morte, poi rìpreS'! conoscenza
e in breve tempo migliorò talmente da la-
!>CÌare l'ospedale. Le temute complicazioni non
sopraggiunsero· Don Rinald1 aveva fatto la
grazia completa..
SR. MARIA DE MARTIN, F.M.A ,
Guarita da s~nusite
Ero «postulante'> da appena due mesi
quando fu1 colta da un forte e continuo mal
di capo. TI professore eh.e m1 visitò disse che
si trattava d1 smusite frontale e mascellare
s1rustra e che era ombrata anche la parte
destra, dove ero g,.à stata operata. M.1 diede
subito una cura da fare e dopo otto giorni
ritornai, ma non mi trovò migliorata. La mia
A..s.sistente m, consigltò di fare subito una
novena al servo di Dio Don Rinaldi ins1eme
con le mie compagne. Dopo otto giorni, ri-
tornai dal professore, che mi trovò migliorata
Dopo un mese ritornai per la visìta di con-
trollo e il professore mi dichiarò perfettamente
guarita. Ora, alla distanza di quasi un anno,
non sen~o più nessun rliSturbo.
Battaglia Ttrm< (Padova) - Novii;i•to M. Ausiliatrice:
SUOR ANNAMARIA FACCTO
Allbe Lusso (Alb11) tende pubhlic• lu grazia ricevuui da
D. F. R. a cu, s, era rivolta ron nduci11 per ottenere 11
guarigione dellu ,o.rclls gruvemente inferma.
Elisa SavatareW (Pavia) ottenne per l'mter«ssione dt D. R.
la guerigione della n-.amma senanructtenne <Ili un male:
per cui i medtCJ avevano fano una prognosi infau~u.
Suor M. C. F M. A. (Rosario-Arg,muna) rende pubblica
la sua gretitudinc a D. F. R. per 11 valido aiuto concesso
all'lspet.toria in momenti di vera necessità e in pareochi
imerventi cbirur9ici difficili e preoccup•nn.
Famiglia Castelli (CasaJe Monforra10) ringrazia s<entita-
mente D F R. per le sua visibile protcione sul genitori
e invoca la ,ua continua assistema.
UnafiglladlM Ausilaatnce(Napoli}enconoscenteaD.f.R.
per ave-ria a1utata s tecmi.nare gli studi unJVers.1tan.
l\\,faria CamptL In CapodaeUo (Soleto-Lecce) ringr11.1a
D. F. R. per la iruuigìone cli ur, nipote da gravi~~imn
malattia che m1•e in seào prricolo la sua vÌta.
Carolina ManscUa ved. Vannu1elll (Genazzano-Roma)
,n,'la offerta pet la beatifica:uonc d, D. R., dal quale
onenne una grazia.
L. Bigaulle (Ycnaillcs-France) dichiara che ta numm,
doveva lare un viaggio abbastanu pencoloso per diverse
éircostJlnze; a~dò la cosa a D. H. è tuno riu•d bene. 201

4.6 Page 36

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, nostri morti -
Salesiani defunti
Sac. Franee5CO Schmld, t • :Bencdik1h:uern (Gennonia)
a 83 nniu
Sac. Baldomero Vidal, t a Payuodù (Uruguay)• So llOOi.
Sac. GIU.fe:ppe Sa;ard, T a Faenza a 68 a.nru
Sac. Glor-gio H.asselbacb, t • Velbert (Germania) 1
61 anni
Sa c. A lfredo Ctomc.1, l • Civttavecchu .a 60 1nn1
COad. Vence~lao Mokr~ys:i:, 1 • Sokotow Pod\\oakf o
ss anni
Cooperatori defunti
t ~. E. MONS. ANGELO BARTOLOMASI , a l'ì•ntt-'ll
(Tonno) • 90 ann,.
fu nostro Cooperttore nel senso più fattivo cd cste~o
della parola. Fin da quando ""' profossore nel S=inado
tlj Chieri pre.sta.-a la sua opero • prodigava le ,uc bel
liss1me doti -nel nostro Oratorio S. Luii:i, sa ri/ic,ando
t. ore libere mill'insegn2mento del Corechismo e ndle
a\\ll\\'l1Ì1 àrammatichc, prepar11ndn reci·e e disc1,1;nando
sce1uo, come com,m,b • fare dopo dì lui il ,·01np1°n10
can. Tosco. Supphvo nell'Orntono Bila scarsità dJ r,er-
sonntc siùcsiano, lavorando come un salc,,iano.
Fano \\'esc-0vo Aus1herc del Card. llichelmy, poi Orcli-
'18rto L Mtrensc, \\"cscovo é.t Tri•~tc e d1 Pinerolo, con-
1muo a prodigare alla Con~egazion, la p,il ,,ff,·ttutl$11
bt"nc, olen7,,a1 sopratt1.1ttQ neiha org:o.niuazione ddl'hn-
ruto per Orfan, di Guerra a Monteoliveto, ch e era oggc ll0
delle S\\Je predilezioni. e nel d eonrare le nostre foste ed i
Convegni di De,;uw,ru e di Cooperatori.
Con 11 sua calda eloquenza cantò lè glorie di Don Bosco
r~,c neUc
della Be 1i6cozione e in quel,e della Cano 11?.·
%11Zione. Una delle lampade che uclon1> continuamente
nclls Basilica di Maria A,usiliatriec presso l'alar mag-
giore pone il suo nome, perchè Mon,. Banolnmnsi fu
uno dei primi a mandare l'ofuttu per questo omaggio
r,<"rperno alla V0r11ine Ausiliatric~. di cui tenne in nu
mcrcvnti paneginci • Torino e nd principali ccrttn sa-
l~iani d'Ttalia.
Quando gli s, pres1:nniva I'occa,none di es,iere uttle all1.
Famiglia SalèSi"no. IM coglieva con inou, qua,,~ fa.se un
favo,-e che il Rcttor Maggiore facevo • Loi o!l rendorli
modo d i dimostr~1 e il ,uo ~more o Don Bosc.o e iùl•
giavont~. che amò ~.:mpre cQn psrucolare predil~zmne.
Mons. Adoll"o Vlo, 1 ,, Cheta 8• ■nru.
L,, suinonhli del (ratio, la booti dell'animo. la aoda metà
ne fecc:ro un sace.rdtllt esempl•r-~ti:!limo. Lo %Cln per te
nrtim~ e Ja su2 a.riti\\ veno 1 po,•r:n lo nscio C'I.TO 11 tutri
F u t1nche a ttivi) Decurione dei Cooper-.tori , ch e 11tppe
assuitcre e gui~are con la parola, con l'opera e là ttnntiti
deJJ■ ,•iut.
Sa.e. Andrea Colomba Bos.co. Parroco di S. Ciu•eppe,
t • Can<ll•mmue dd Galfo (Tr•p1m).
Sare:1do1ie modello, consacrò i 53 anni del suo u:c:crd0%10
unt amente alla s:lon di Dio e aJ!a sah•cn-a delJe anirnc.
Pio, ,zelante Dec~1Qne Snlcsiino, introdusse nelJ■ s.u1 città
il C\\Jlll> di S. Giovannr Bosco e di S. Domenico Sav(o e
p101nossc -in loro ont>re metnorandi re~negg.ia:n\\cnti.
Antonino Rescihna t • S Agata d1 Militello {Me1a1na).
P■dtc esemplare., tempra d"instan~btle lavoratore uomo
di fed, e di pielll. profonda, collabototorc generoso m o,-n
op.eta d
bene
ricco
anza
di
ìniziara,·c
d 11postolato
1
fu
Lrl
1 onmt Co-opentor.:i e bencknori dc:U'Opet'B salesiana 10
q1.1el cc:ntto.
loc:aJe: Ass.
UFoumpiun1, t.du1nAo
de.i p lttivi 10c; fondatQr1 dtlJ•
C. Las-e.ia :uncero rin,piHntc, ti-■
s llh omici e prer.io&1 esempi di virtò ai figli. tult-i e.x 1llidvi.
Roso Ron%ana ••ed. Cllppe]lo, t ad Alba • 68 anni
Forrnata &.Ila scuohl del Servo di 010 CllO. Cbie,ia, del
Teol. Albenone e di Mons. Re. ebbe una dirittura nionlc
infia1ibilr cbe la. portò • v•vc.~ la vìt• crisoan■ aenia
compronH:;UI Fu ancb,. ottima ~Qpentrice sa.lesian.a
All'01ped11 l,e vo lle port.1.rt sol"J il MtMita!; dti Coapt'rtttc,ri'
e il Roaru·io. Mori itnngc..u.do nella mano le reliquie d 1
S Oomel)tco Sav,o e di Oou Rinaldi, felice d1 ave<e al
f.anc:o :I fialio Don Ca.ilo ,a..:e:rdore 1alel4ano
Franc:e!lc:a Gorldc; 1 a M•t:i (Tonno) a 91 anno
Donna r etta, vis.ae inte,, ■lmmue. la vira cristiana, .sopral•
rutto anraven.o la ao;ff("iren.za,, ìeliciaum1 di avere dato g
Don Boaeo i due figliuoli
Adata::lsa Borsoni, f ad An~on•.
C<>1111nuando ht bella tn1di,iDne della fUa J-aaualia, da
moli:· ~:tni .appartenente alla Pia Un.ione de1. Coop.enton,
fu coopcr-.uic.e zelante c. ge-nerOia, SOS1 o.n.e.ndo anche, ma-
t~Malmc.nte i S-a.Ies1a..ru della Parrocc.ha S Fam1gli1. sempre.
rna specialmente nel ptuodo crucial" dtlt'ultirna guorra1
quando più fo rte imJ'H"1versnva n() i bombat.damentj aoi-ei,
e poi ncll'immedi•tO dopoRuc.rrs Ve.r11 anjrna di Dio,
pio, cultatovole, laborio■iallima, lasdò larao rimpianto di at
Cadna Fiori, - a Nne (Brescia) 17 nni
Con• •c. o la sua :un11a vita all"assistenza delle iÌ0"9.01 a ella
i:,nrroccht.a. Fu z.e.latr1co deUe buona •tamP•~ Dire:ttuc•
d1 una b1bl1otcco, god<va nel duo rn lett11ra allo. rpove-ntu
libri un, e formativi,
A.ntorll t:r<a Collura. j n Palermo.
Ese.mpi&rmenre p!a1 lnboraosa e caritatevole, portò a quinti
pot~ ■ vvicinne un ra,urin di luce-, un palpito di fede, un
tornio di bontà Ku:riva nna par-ticolue divozionc pc,
M. Aur.,li.urice e per Santi 11lea11h1
Agosc,rio Vlano. t • C•1•b1 ancs (To rino) ~ T3•11 19511
Criat1ll'no èDemp lare, padre. affeu uo.so e 1avora.rore irultan.
cabile, fu nnche dcvotiASìmo di ivlar11 Ausiliatrice e di
Don nosco e ne prop.a1l> con ta. pr;_uohi e con te opere la
devoi,on~
Altri Cooperatori defunti
Abran C'1edna • llaln•s1 Maria • llalost ricri Msria Ot•
roncolH Angelo - B•11one Antonietta - Btttli,1 C.ndidu
.&oleato F:rida - Boli• Uli..e . J3on& Carmclln• . :Bouraeoio
Annetta . Cl$$lnÌ Vtn(UlZO - ceno: Gallottsnl Fausta
C},,arlo Regole, • Collun An1onietbl Cortese Tcobald~
. Cronra Vincemo • Dal Lago Emma • D1niele Leopoldo
Della Fern,na Mndd•leno • Delb !llomc• Lu,.gi • Do-
nini R•cl\\clc • Fabrii Anna - F a.itu; hnn1a in Sil.-i • Fer
latzo A\\'v. Fer dinando - Fern t.r.i D. G iovanni - Fe~ r•ri
Mar11' Aas■n n:o - Fe rrer() E rnesta. - F ilippi Eugenio • C~-
l11111i Tereu - Gallo Alb,n• . G a n!a.na D. Carmelo • Cia
nelli i\\n11do - Gualtletottl Morelli c..lTII Gueri:ni Ste•
f11.no • Jordan Muia •••d. Pollais Luchesclu P. Dome-
nico • :-.:andino Delfino • t.l.arcato Giovanni - Morcheu,
Matla Moglitt Lotco:t:o - Moro .\\n10n10 • Moron e Carlo
Ottohn, Cn.rlotta - Pa,-od, !:.doardo - Periti Ele.oa • Pc-
rucchini .Antonia - PHTi:u etti Oa:r:10 - Ptot6ttt Gemml ..
Ralboldi Ro,a - Rigolini An11elo - Rosei Angela vcd. T rucco
- Sa,ietto Seltnnia - !;,e,arin Isir.!oro ~ Sottanini M.u,i,
TibAldi Ermirua - Treviun Ci1>,·snni Ventimiglia P1••
t nn1 vtd. G1uffride - \\'i"he.ro Carolina - Viola A ng.clo
· Zen Giuseppe.
L'lSTITUTO SALESlANO Pl'lR LE MISSIONI
con sede rn TO RlJS O, eretto in "Ente Morale con
Decreto 12 genna10 1924, n. 22, può leiralmentc
rice,·crc ],eg,it1 ed Eredi1a. Ad cv,~re possibili
conte~tazioni si con,igliano le segucnt1 formule:
Se tnittasi d'un L ~gato: , ... lascio 11.ll'Jstituto Sa-
lesia110 per le Missìon, cari sede ,,, 1'ot/na a ù to lo·
di legato la somma dì L ire ... (oppure) l'immo•
bile. ~ito in.-•.
Se ~ms1. invece, da nominar-e crtde d, o_g-ru so-
stanza l'lstitmo. la formula potrebbe esser questa·
• Annullo ogni rnia precedente dtSpO$12.Ìone te
s1arnemaria. Nomino mio erede universale l'i sti-
tuto Sal1:si.a110 per la Missioni C(m S/ldt in Torino,
lasciando ad esso quanto mi appartiene a qua lsiasi
ticolo
(luogo ~ ,kta)
.firma per e.<Usa)

4.7 Page 37

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CROCIATA 7/fZ:/JliJHflf!d
TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000
Borse da completare
Borsa Rinaldl Don l'llippo, a cur" di N. N. (Svizzera)
- vers. 29.000.
Borsa Rua Doo M.icheie Venerabile, a cura d ì N . .N.
(Svizzera) - vers. 29.ooo.
Borsa Rinald.l Don Filippo, a cura di l'. C. Brun Adal-
gisa 5000 • Tot. 35.000.
Borsa Rossi Toffoloni Linda (13•), a cura dei figli Ùaètano,
Rina, Antonio e MHgherita Zanon(Vicenza) r• v, 20.000.
Borsa S Domenico Savio, a cura det conillgi Barbieri
(2•) - T-0t. 17.tao.
Borsa S. Giovanni Bosco, proteggi e difendi la nostra
famigTla, a cura cli Bl,,.tto Giuseppe - iu.ecb Sofia rooo;
Flora Quiro!o 1000 - Tot. 30.ooc,,
Borsa S. Cuore di Gesu, Madonna d.l Lourdes, S, G. Bosco
e S.Maria MazzareUo, a cuI"-a di Mecca Cristina - ·Tot. 20.000.
Borsa S. G . Bosco, concedi Quella erazia e proteggi.mi con i
cinque Hgli, a cura di Meregbetti J;;va - D . .Reano Mario-
Baio, Dora; per disposi:.. testamenzaria 30.000 - Tot.45 .ooo.
B<>rsa SS. Nome di Gesù, a cura di ChiTdO Francesco
{Enna) - Tot. 1.0.000.
Dufsa $3. Trinità, rare e.be cammini sempre alla vostta
présenza, a cura ài C. M. T. (Messina) - Tot. 40.000.
B<>rsa S. G. Bosco, per la pr~t,wione del figlio Giovan11i,
a cura di P~squ"le Raffoèlla (Reggio Calabria) - Fprnasir
Giovanna ro.ooo - Tot. 23.000.
·
Borsa S. Cuore, Muia Au~illatrice, Don 'Bosco, s. D. s.-vio
e Don Filippo Ri.naldi,proteggei• i p1ieiftgli, aura di Co-
lella Assunta (Napoli) - Tot. 30.000.
.!lorsa S. Giovanni Bosco, a ~ura di Marietta, Cechina,
Ezio - r• vers. 7750.
Borsa S. Cuore, Maria Ausiliatrice e S. G. Bosco, in rin-
grtUiamehCG e per otttnere_ protezùme, a çura di l\\i1eschieri
Gionrini ~ famiglia (J\\,foàena) - vers. :o.ooo.
Borsa. S. Oiovanni Bosco e S. D. Sa·vio, siate genuosi di
grazie per gl, offer~nti, a cura di Pia Lesmini /Svizzera) .
Neffat Elsa 2.000; Marcon Margherita ro.ooo - Tot. 2.2.741.
Borsa S. Domenico Savio, a cura' di Angela Olivero (To-
nno) - vers. 5000.
.Borsa S: Cuore di Gesù, Maria Ausiliatrice e S~ G. Bosco1
protegg:otemi, a cura di h-1s Anna (Frosinone) - Tot.. 30.000,,
Bo.rsa $. G. Bosco e S. D. Savio,1'n suffragio dei d4tmli della
fruniglia Filippeschi-Drmite (FirenM) - ve,s. 6000.
Borsa S Gioval)nl Bosco, 11. cura di C. l. (Torino) - Bice
Caretta B. wo. Tibaldi Aureli> 400: Garelli Don Gio-
,,anni 55->o; Carnielin.. Vecchio Musti 100; Anzucchi
Edoardo 5000 - Tot. 29.125.
Borsa S. Domenico Savio e tutti i Santi SalesianiJ a cun\\
di_ Augusto e Gi\\lseppim, 0rlsi.dini - Paolo Grassi 560;
LuCJa Pennelli 1000; Poggi Ma.ria iooo - 1 or. 22.560.
(continua)
Botse com,plete
Borsa Gesù mio, misericordia, ln $uf/ragio dei geniton' e
fratelli di "Vlaritl Cim,ettì Lu~cioli (Roma) - L. 50.000.
Borsa Maria Ausiliatrke, S . G. Bosco e S. D. Savio,
a çura di Ginetta Goclenzi (Sviz7,<:rs) - L. 50.000,
Borsa Maria Ausiliatrice, S. G . .Bosco e S. D. Savio
per P,-or.ezion~ delle 111JStre Jomiglit e ,n. su{frogifl di Bar'.
tolomeo Damante, a cura della lll<>glie Ernest~·(Caljfornia)
U.S.A. L. 49.2.00; N . .N. 800 - 'l.'01. 50.ooc,.
Borsa Maria Ausiliatdce, S. G. Bosco e S . Maria Muza-
rcllo, seco, do le ,menzioni di F racchia Assunta (Ales-
san.dria) - Casale Arciero 500 - To,. 52.500.
Borsa Spiccio dott.Ugo,Rita e famiglia (Genova)- L.50.000.
Borsa Rua .Do_n Micbele "'.enerabile, it, ,u.fftagio di Fa-
stto Bava E,mco, a cura d1 B.F.I. (Torino) - L. 50.000.
Borsa Dez:outtl Maria. in suffragio, ij cura di Giovanna,
Adele, Cesare, Giuseppe,Silvi.o Genetti(Torino) - L. 50.000.
Borsa Fregando Ma.ria Ausilialrice1 S. G. Eosco e Sa~ti
Salesiani, a cura di E. C. (Torino) - L. 50.000.
Borsa A2.2inl Don Tra.nquillo, ì,t sr,{Jragio, a cura àei
ng1i cli Vaglio-Ostina (Torino) - L. 50.000.
Borsa Ghlglleno proi. Tommaso, in w.ffragio e ricordo -
L. 50.000.
Borsa Maria SS. Ausiliatrice (1•), a cura di N. N. ex al-
lievo ài Borgo S. Martino (Alessandria) - L. 50.000.
Borsa Maria SS. Ausiliatdce (:i.•), a cura di N. N. ex al-
lievQ di Eorgo S. Martino - L. ~.ooc-.
"Borsa Don Bosco, p roteggici! e in -suffragio dei m,'~i cariJ
.a cura <li S. M. S . (Torino), L . so.ooo.
Borsa Canavesio Maria ved. Picco (Torino) - L. 50.000.
Borsa Do1ce Cuol'e di Maria e S. Giovanni Eosco, ~ate
la salvena delle nostre anime, a cura della fan'li!(lia C<:rri
" )... 53.,:,00.
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moglie e del tjglio (Fir enze) • L. 50,000,
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rui ,; affida l'auvenirr d•lla p,uala Ro,el/a, a cura dci
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Borsa Maria Ausiliatrice e S. G. Bosco, ottenttemi dal
S. Cuore di Gesù la guarigione, cura di J. M. B. (Astiì
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tenzioni dell1avu. Jvlarano GTis!ilvt>, ìpedal-me11te del de-
funto padre E11ri.co (Salerno) - L. 50.000.
Borsa Don Bosco e Do.a Rinaldl, proteggete sepipi;è
la mia famiglia, a èL1Ia di E. B..(Torino) - L. 50.0 00.
Borsa Sancte Coannes Bosco, ora p ro nobis., p.rote-ge- nos!.
a cura di Gaetano Seghetti (Tar.anro) • L. 50.ooc,.
l"orsaMaria Auslllatrice, vi r ingrazioI, a cura di Don Vasco
Quartieri (Mo,:lena) - L. 50.000.
Borsa Vergine Ausfiiatrice. proteggi i coniu fi T orterolo
Gio vanni e Nicoletta, nel 25° anno di -matrimonio (Sa-
~•ona) - L . 50.000.
Borsa Maria Ausiliatrice e S. Giovanni Eo,;:co, a cura di
.Acocella N icola fu Fietro Bisaccia (Avellino) - L. 50.000.
Borsa Maria Ausiliatrice e S. Giovanni Bosco, a cl.lra di
Acocella Nicola ed Angela Maria, in suffragio dei figli
Maria ~ Piètro Bisaccia (Avellino) - L. 50.000.
Eorsa Bog1ioni Rita di Montrlgiasco (Novara), in suf-
fragio riçardc - L. 50.000.
Borsa Beltram,i Don An~ea. protegl(i i m iei figli, a cura
della .M• M. S. (Varese) - L. 5ò.ooo.
Bo,sa Rinaldi Don Filippo, a cura. cli Mnsera G io'l'anni
(Tonno) - L. 50,000.
(amtinua)
BOLLETTlNO SALES IANO A:1torizz. deJ Trib:unale di Toz:ino in data JQ-2-1 Q49, n . 403. Con approvazione eccle&ia~tica.
t 0 ~Ji,GGLO fQ59 - A. L,.XXXJTI. ~ . 9 Drrett. resp.: Bac. Dott. PIETRO ZERBl.NO viaM. AusìHa1ricc"3.2., Tç,.rj.no (714)- 0ft'. Graf, SEJ

4.8 Page 38

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THIBAUT E CARDOLLE
II
CONOSCI CRISTO
VITA DELLA TUA ANIMA?
TRADUZIONE DAL FRANCES'E Dr GIUS'E:PPE LANZA
v o lum e in-16. p ag. 189, Jl re 950
'Tra tutti i nonu celebn per le loro opere di spiritualità, quali Don Mannion.
S;erti!Janges, Grandmaison, Plus, Guardini per parte sacerdotale e que1li dei
laici -P)oy, Psichari, Péguy, Légau, si sono inseriti altri scritton, come Thìbaut
e il canonico Cardolle.
Quesco volume raccoglie m sintesi l'opera mtgliore di Don l'vTarIIllOn ed è stato
curato proprjo da Tbibaut e Cardollc con la prospettiva di fornire ai giovani
i brani più belli del grande abate di Maredsous.
L'Opera di Don Marrnion è fondata tutta intera sul dogma e sulla teologia cat-
tolica; ne è una sintesi or:ganica e vivente.
Animato da questa intenzione, egli fa con tinuamente ricorso alla Sacra Scrit-
tura., o piuttosto è il Libro S!IIlto st"l!SO che diviene la sorgente da cuì sgorg,1
sviluppo armonioso e ta fruttuosa applicazione della dottrina.
Da ciò guel profumo di preghie.a che emana dai suoi libti.
Il Cardinale Mercier, che aveva scelto Don Mannion come suo confessore, di-
ceva: • Don Marmion fa toccare Dio ~.
Queste pagine in cui si manifesta particolarmente come un eminente direttore
spirituale cestiruiscono llnzitutto un tesoro dottrinale. Vi si ritrova, inokre,
un carlltiere profondamente spirituale che non si sme,itisce mai e che trae la
sua origine dall'abbondan7.a . del cuore e dalla ricca esperienza. Questa espe-
rienza congiunta alla carità-più comprensiva e a una straordinaria penetrazione
psicologica, gli fa trovare con molta facilità la via del cuore,
Pi quest'operà s, è potuto sc1ivere: «Don Maxmion eccelleva anche nell' arte
delicata della lettura spirituale. Siccome la sua dottrina era molto semplice
e molto profonda, la sua direzione dava all'anima conv~nzione, chiarezza e pace».
Questo libro conti~ne, fra l'altro, il cantico dell'amore. Forse sono le pagine
più convincenti di Don Marmion: quelle in cui si dice rivolto al giovane: t Ama
tuo fratello. Spargi àmore attorno a te». L'amore fraterno è il co;nandamento
nuovo. Sono parole di Cristo, riportate da San Giovanni; I Io vi un co-
mandamento nuovo: che vi amiate l'un l'altro, come io vi ho amaci ~-
Per ordinazioni rivolgersi alla SOCIETÀ EDITRICE I N TERNAZTON ALE
Corso Regina M argher ita, 176 - Torin o (?x4) - Conto c orren te p ostal e numero 2jr7r

4.9 Page 39

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(a fia,rco) La prima foto
nppresenl.l una famiglia
di Fuegbini çon D o n Beau-
volr, uno del primi Missio-
nari Inviali da Don Bosco.
Nella Hco.nda s i vedono i
grandi progresai tecnici e
agrari, !tulio dell'opera cl-
vlllzzatrico del Mi,sslònllri
Salesiani.
ISOLE FILI PP IN E
(sotto) Il PÌ'efetto Gene-
r.alo del :Salesiani, Rev.mo
Don Albino Fedrill'otti, tra
i giovani delle Scuole Pro-
fessionali di Victorlas.
S . E: Mons. Rufino Santoa
vildhl il laboratorio <lei
m!lCcanld • Vtcwtiaa.
PATAGONIA

4.10 Page 40

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un libro di costante interesse!
CARDINALE FERNANDO CENTO
IL PENSIERO EDUCATIVO DI DANTE
QUARTA EDIZIONE RIVEDUTA VOLUME JN, 8 DI PAGINE 110: URE 500
,,er ordi™1mm11
1'11:otgerh'i alte,
SEI
Intessuto di acute e profonde suggestioni ìl volume va oltre il valore di una
semplice monografia per diventare uòa chiave d'interpretazione, un nuovo
modo di vedere il grande poema dalllesco.
n Cento fa coincidere il concerto fondamentale della pcdago~a di D ante con
il concetto fondamentale del Vangelo: l'amore. Sta qui l'essenza del rapporto
educatore-eclùcando, hl t condizione basica•, la sostanza dell'educazione cristiana.
La pedagogia della Divina Commedia è la stessa pedagogia del Vangelo, posta
in versi dal massimo poeta cristiano.
L'opel"ll è ormai giunta alla sua 4• edizione i taliana. La ragione della sua for-
tuna sta nel suo ind,scutibile valore intrinseco e nell'ori~inalità di visuale se-
condo cui invita i lettori a studiare l'inesauribile poema dantesco.
SOCIETÀ EDITRICE INTERNAZIONALE
Torino 714 - Corso R egina. Margherita 176 - c. c. p. 2/171
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PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI SAN GIOVANNI BOSCO
Direzione: vha Merla Ausiliatrice, 32 - Torino - Telefono 22-117
Al del mese: per i Cooperelori e le Cooperatrici Seleslene
Al 15 del mese: per i Dirigenti delle Pie Unione
SI lnvle groluit.mente. Spedizione in abbonamento postole. Gruppo 2•
Facciamo noto ei benemeriti Cooperatori e alle benemerite Cooperatrici
che le Opere Selesiene hanno il Conio Corrente Postale con il numero 2-1355 (To rino)
sollo le denominazione: Direzione Generale Opere di Don Bosco - Torino 714
Ognuno può vaJeuen• con rbp1rmio di spesa, nefl'invi•re le propri• offerte,
ricorrendo all"ulflclo po,tole locale per II modulo re lativo
*IMPORTANTE - Per correzioni d'Indirizzo si prega d'inviare anche l'Indirizzo vecchio.
SI ringraziano I Slg. Agenti postali che respingono, con le noti11cazlonl d'uso, I Bollettini non recapitati.