Bollettino_Salesiano_196904


Bollettino_Salesiano_196904

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Noi n on ci f ermiamo m ai;
vi è sempre cosa c h e incalza c osa••.
D al momento che noi c l f ermas simo.
l a nostra Opera comincer ebbe a deperire
DON BOSC O
BOLLETTINO
SALESIANO
Spedizione In abbonamento postale - Gruppo 2• - 2• quindicina
EDIZIONE PER I DIRIGENTI
A. XCIII. N. 4 • 15 FEBBRA IO 1969. DIREZION E G ENERALE : 10100 T ORI NO, V IA MARIA AUSILIATRI C E, 32. T ELEFO NO 48 .29.24
FEBBRAIO:
verificare il programma
e' segno di maturità
e indice di serietà
Il mese di febbraio si pone a
metà dell'anno sociale, almeno per
quella parte di esso che vede i
Centri impegnati in un lavoro con-
tinuativo.
È giusto allora fare una verifica
che sia anche bilancio del passato
e programma per i pochi mesi del-
l'anno che restano.
Un Consiglio che si rispetti (lo-
cale o ispettoriale che sìa) esami-
nerà il programma elaborato nel-
l'ottobre scorso, valuterà quanto
di esso è stato portato a termine e
con quali risultati; se vi sono state
lacune e quali le cause; infine darà
uno sguardo a quanto resta da
fare, aggiornando, se necessario, il
programma stesso alla luce di nuovi
elementi indicatori.
Senza questa revisione si corre
il rischio di andare avanti "alla
buona". E chi non sa che l'espres-
sione "andare avanti alla buona"
indica in sostanza faciloneria, im-
provvisazione, superficialità, e quin-
di concludere poco o nulla?
Un caldo appello, allora, ai De-
legati e ai Consiglieri: dedichino
una intera riunione di Consiglio a
questo importante lavoro di veri-
fica, da farsi con coraggio e senza
mezzi termini. Ne avranno un van-
taggio considerevole.
A questo scopo sarà utile che
qui ricordiamo i punti programma-
tici che nel Bollettino Dirigenti di
settembre venivano indicati con
l'espressione: 11 Le nostre scelte 11.
Tema di studio e iniziative
connesse: Mistero Euca ristico
Si tratta organicamente questo
tema nelle conferenze mensili e an-
nuali? La celebrazione eucaristica
del ritiro mensile è diventata vera-
mente l'anima della nostra comu-
nità salesiana? C'è impegno da
parte dei Cooperatori perchè il te-
ma sia ben conosciuto, anche fuori
del loro ambiente? Liturgia parroc-
chiale, preparazione alla prima Co-
munione, Comunione dei malati:
queste e simili altre iniziative ven-
gono animate e sostenute dai Coo-
peratori?
Cooperatori
al servizio della gioventù
Se questo apostolato deve es-
sere prevalente nei Cooperatori,
pena il non essere realmente sale-
siani, cosa si è fatto nel Centro a
questo fine?
Cooperatori giovani
Centri e gruppi giovanili: si sta
facendo un passo avanti? Si ha il
coraggio di " romperla" con metodi
inattuali che impediscono l'afflusso
nel Centro di vocazioni giovanili?
Promozione e difesa
della famiglia
È la salvezza della gioventù,
compito specifico dei Cooperatori,
che li deve spronare a lavorare in
questo settore. Il Centro è stato
sensibiliz.zato e impegnato in que-
sto settore?
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IL CONSIGLIO NAZIONALE Mentre ai Delegati lspettoriali
e Consiglieri nazionali
saranno inviati gli Atti completi
dell'importante Riunione,
IN RIUNIONE PLENARIA qui se ne offre una sintesi
per doverosa informazione
ai Delegati e Consiglieri locali.
Sede della riunione fu la Casa
Dlvin Maestro di Ariccia (Roma). I
lavori si svolsero dal 28 al 30 di-
cembre scorso.
Parteciparono i seguenti Consi-
glieri:
Coralli (Giunta), Denti (Emilia),
D'Agostino, Dambra, Di Tommaso,
Giannantonio, Lazzara, Parisella (La-
zio), l\\Iontano, Romano, Ruspa (Su-
balpina-Centrale), Tam.burrini, Ta-
rabocchia (Veneta-l\\1ogliano), Tosti
(Adriatica).
Erano stati i.nvitati a.oche i Dele-
gati Tspettoriali. Si sentiva infatti il
bisogno della loro presenza, sia per
integrare il lavoro dei Consiglieri, sia
per favorire quella necessaria reci-
proca conoscenza che fino allora man-
cava.
Parteciparono:
Don Dusato (Ispettoria Veneta-
Verona), Don Ferri (Adriatica),
Don Coin (Calabria), Don J\\laxia
(Sardegna), Don Bassi (Toscana),
Don Biffis (Kovarese), Don Broggiato
(Campania), Don Dal Maso (Veneta-
MogJi:rno). Delle Delegate Ispetto-
riali furono presenti Sr. Rosetta Tosi
(Ispcttoria Lombarda) e Sr. Filomena
Griffi (Ispettoria Campana).
La loro presenza si rivelò quanto
mai utile per la riuscita dei lavori;
mentre tutti si dichiararono a loro
volta riconoscenti ai Consiglieri per
aver vissuto giorni significati,·i e così
ricchi di esemplare spiritualità.
Il Direttore generale don Luigi
Fiora, l'Ispettore don Cesare Aracri,
il Delegato nazionale don Buttarelli,
don Agosti.no Archenti, capo Ufficio
Centrale, con la loro presenza e i
loro interventi diedero un decisivo
contributo al buon esito dell'incontro.
(Il Consigliere Superiore don Gio-
vannini non aveva potuto raggiungere
la sede dj Ariccia per una causa del
tuuo eccezionale a Roma: la neve!).
Il clima di vera famiglia che subito
si creò tra i partecipanti, la litu.rgia
del periodo natalizio (la domenica 29
fu dedicata al tema della pace), e la
presenza.nella stessa sede del Consiglio
Superiore dell'Istituto Secolare Vo-
lontarie Don Bosco, fecero da vistosa
cornice aJla Riunione plenaria.
Quale lo scopo
della riunione 7
a) Fare una valutazione del lavoro
svolto dal Consiglio Kazionale e ri-
cercare nuove vie per raggiungere i
suoi scopi.
b) Approfondire alcune idee-madri
che si stanno facendo strada nella
Chiesa e nell'Associazione.
Ed ecco, in rapida sintesi, come si
cercò di raggiungere il traguardo.
Una .relazione del Segreta.rio
Giannantonio, che mise in evidenza
il non poco lavoro svolto e prospettò
anche le carenze, le difficoltà e i li-
miti della G iunta Esecutiva, offrl la
base per la richiesta vaJutazione, che
alla luce dei nume.rosi interventi, si
può così esprimere:
Il Consiglio Nazionale, ora in fase
sperimentale e provvisorio nella sua
forma costitutiva, è un organo sen-
z'altro opportuno e utilissimo. Deve
acquistare, con il procedere del tempo,
la sua vera fisionomia: cioè servizio
e mezzo di collegamento tra i Consigli
Ispettoriali tra loro e con l'Ufficio
Nazionale, senza diventare per questo
una struttura che ingabbi e si so-
vrapponga ai Consigli Ispettoriali, o
un Consiglio accademico che lasci il
tempo che trova, pe.rchè formato
da persone "rappresentative" e nul-
l'altro.
l\\,lanca ancora la necessaria sensi-
bilità della "periferia" nei riguardi
del C.N.C. (si spiega: è un organo
in vita da neppure due anni, che sta
cercando la sua strada); occorre
quindi che il Consigliere che rappre-
senta la regione (molte non lo hanno
ancorn nominato), si faccia porta-
voce in sede ispcLtoriale e sia ponte
con la giunta esecutiva. Questa a sua
volta, specialmente con l'offerta di
''servizi" utili ai vari settori di apo-
stolato, farà sl che il suo lavoro sia
gradito e ricercato.
Verso la fine dell'anno sociale, (esat-
tamente nella seconda riunione ple-
naria fissata per i giorni 25-26 aprile)
si farà una nuova approfondita va-
lutazione sul C.N.C., dandone rela-
zione ai Superiori verso i quali si
compirà l'atto riguardoso e doveroso
delle dimissioni dell'intero C. ·.c.:
(sarà allora scaduto il biennio speri-
mentale). Dopo di che si dovrebbe
rilanciare, tenendo conto delle indi-
cazioni offerte dalla relazione, il Con-
siglio Nazionale, per il quale sarà
necessario preparare uno statuto, sia
pure modesto e a titolo ancora speri-
mentale.
L'attenzione fu poi spostata su
alcuni pri.nclpi e idee che dovranno
gradatamente essere assimilate, a li-
In questo numero : Relazione della Riunione plenaria del Consiglio Nazionale. - '7erra Nuova", un movimento per
la formazione dei giovani Cooperatori al Laicato missionario e al Servizio sociale.
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vello locale, dai Centri. In questa
fase dei lavori hanno portato un buon
contributo alcuni amici invitati allo
scopo.
A) "Responsabilità e responsa-
bilizzazione dei laici nella Chiesa,
come individui e come associati", fu il
tema che maggiormente incise sul con-
vegno; lo svolse, con la competenza
che gli è propria, mons. Dino Sca-
bini, Delegato CEI alla Consulta Ge-
nerale all'Apostolato dei Laici. l nu-
merosi interventi dei presenti mostra-
rono subito il grande interesse per il
tema sul piano dei principi.
Si è quindi cercato di portare il
discorso al1'i.J1terno della nostra Asso-
ciazione. Si seguì una preziosa traccia
preparata da Di Tommaso.
Premessa
(! Il Superiore della Congregnione
Salesiana è anche il Superiore di
questa Associazione» (Regolamento,
TU, 3).
Non abbiamo un ruolo direttivo;
però, inseriti nella stessa famiglia, di-
ventiamo corresponsabili delle sorti
della famiglia.
~ Vogliamo portare i Cooperatori a
livello di collaboratori, a fianco a noi,
non sotto a noi; a fianco a noi (che è
cosa molto diversa) non solo quindi
fedeli e docili esecutori, ma capaci di
iniziative, di responsabilità apostoli-
che, pur sempre in accordo e in sin-
tonia col sacerdote 1> ( don Ricceri).
Necessità di sensibilizzare ancora di
più i Cooperatori e i sacerdoti stessi
a questa nuova prospettiva, a qualsiasi
livello (nazionale1 ispettoriale, locale).
Come? Io quali forme?
a) Corresponsabilità dez Cooperatori
sul piano dirigenziale.
fo ge11erale: instaurare e, talvolta,
provocare un dialogo aperto e co-
struttivo con i Superiori, secondo
quanto suggerisce il Concilio (LG, 37).
per informarli sull'andamento della
Associazione, per scambiare suggeri-
menti, consigli, ecc.
3. Collaborazione alle due edizioni
del Bollettino Salesiano.
4. Quale parte potranno avere 1
Cooperatori nell'aggiornamento del
Regolamento?
5. Direzione della "Scuola di for-
mazione ali'Apostolato" ?
b) Correspousabilità dei Coopera-
tori ml piano programmatico.
Tenuta presente "l'mdole secolare"
propria e peculiare dei laici (LG, 31),
non si ritiene indispensabile, anzi m-
sostituibile, l'apporto dei Coopera-
tori nella formulazione del programma
annuale?
e) Corresponsabilità dei Cooperatori
sul pia110 esecutivo.
Su questo piano l'ambito operativo
dei Cooperatori diventa più ampio.
Ai vari problemi posti non si do-
veva dare una risposta decisiva (né
era di competenza del C.N.C.); co-
munque la parola presa da molti portò
un contributo non lieve.
Tutti in conclusione avvertirono
che, se non è breve il cammino che
alcune idee debbono fare nell'Asso-
ciàzione, tuttavia occorre sollecitarne
la maturazione e l'assimilazione. E
l'invito fatto ai Cooperatori di dare
il loro apporto con pareri e suggeri-
menti, in vista del prossimo Capitolo
Generale speciale dei Salesiani, dovrà
essere un'ottima occasione da valo-
rizzare.
B) "Servizio della gioventù,
compito specifico dei Coopera-
tori".
Introdusse il tema, poi approfon-
dito, la sig.na A. Coralli. Se ne tirò
una conclusione: non si deve perdere
di vista il principio che l'apostolato
giovanile è il compito prevalente dei
Cooperatori.
Per questo fu poi trattato l'argo-
mento affine:
C) "Problemi della famig lia:
risolverli vuol dire aiutare i gio-
vani".
Il tema era stato affidato all'ing.
Luigi Zaffi, presidente del Fronte
della Famiglia, il quale, dopo una
ampia disamina della situazione fami-
liare in Italia, si disse convinto che
i Cooperatori possono portare un
contributo eccezionale in questo set-
tore.
A conclusione del lavoro intenso
delle due giornate furono fissati al-
cuni punti di lavoro e di impegno,
nella certezza che sarebbero stati
svolti nell'arco di tempo che precede
la prossima riunione di aprile.
Ariccia (Roma).
I Consiglieri Nazionali dei Cooperatori
a convegno.
ln particolare:
r. Assunzione di corresponsabilità:
a) nella scelta dei membri dei Con-
sigli (con semplice parere dei Consi-
glieri esistenti ? Con votazione della
''base" ?) ;
b) nell'accettazione di nuovi Coo-
peratori. Come?
2 . Stabilire dei contatti periodici
con i Superiori (Ispettore, Direttore),

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TERRA << VI PRESENTIAMO NUOVA>>
Il Movimento
« TERRA NUOVA»
Nasce come espressione tl' una sensibiHtà giovanile
nuova, spontaneamente aperta ai valori della soli-
darietà umana e cri tiana.
i propone dj contribuire a una presenza rcspol)•
sabile nel mondo contempor:meo, offrendo ai giov1111i
un'adeguata i11Jorma.zione e Jormario,1e, in vista d'un
impegno concreto ili cooperarione, d'iriterscambio e
assistenm, realizzalo spontaneamente ,la Gruppi Clr
munitari di amicizia e di ~e rvizio, operanti in forme
autonome, o nel quadro d'iniziativa a liveJlo politico,
o stabilmente inserito nell'a7Jone evangelizzatrice
Jella Chiesa.
t <tnincli:
R ealtà giovanile: sono i {,riovani che sollecitano
l'azione, decidono ~ scelte O(le.rative, )e esoguono, no
verificano la concreta efficacia.
La collaborazione degli adulti intl'gra - dove
necessario - le risori;e dei gio, ani, rispettandone l'au·
tonomia e lo stile.
Fatto sporllrmco: il l\\'lovioaento è !\\orto e I!~ sviluppa
per libera i11iziativa dei b'Tuppi locali: ucs1<ù.na sovra•
truttura s'interpone fra i giovani e la loro azione,
nè alcuna rigida prassi m· limita l'originalità creativà
nella ricerca di nuovi obietth i e metodi.
Servi:io rorn1mit11rio: è la cara-Ueril!tica più acccn·
toata del Movimento.
Operiamo bolo in iquipe: perchè in gruppo si matur11
l'es perienza e si ravvh-a l'impegno; perchè il lavoro
in comuue è più :incisivo e organico; fll'rt'hè il mondu
ha bisogno dj scoprire i valori cristiani della "Comunità".
Insieme ci si prepara, in1<ierue si lavora, wiemc si
verificano le inlenzioni, le diagnosi, i giudizi. i prqgeHi,
i metoili e gli strumenli di esecuzione. Col dialogo,
la collaborazione e l'amicizia, ogni Gruppo comunitario
è aperto agli altci gruppi e ambienti, in patria e al•
l'estero: famiglie, associazioni e movimenti giovanili,
città, chiese locali, ecc.
Collabora:io11e e inlerscambio: il servizio del l\\'lovi•
mento è solo episodicamente "assistenza ai bisognosi":
a tutela della dignità delle persone e dci rispettivi
ambienti, esso tende, normalmente, a instaurare con
gli intercsbati rappor1 i di corresponsabilhà: sollcci·
tondone, nelJa misura poSFibile, l'attiva partecipa•
12 zione ai programmi loro destinati, e favorendo la
progressiva evoluzione del medesimo serVIZ10 in au,o•
,ioml! iniziative locali e in forme di reciproche presta•
:do,ii fra gruppi e ambienti di iliverse regioni e nazioni.
Contrilmlo oll'u,amo jnll!f!,rale: ÌLl vista della "crescita
plenaria" della persona umana (Pop. Progr.), jJ Volou•
tario ed il Laico Missionario dànno il loro contributo
sia per libc.ra.rc 1'uomo dal bisogno e dall'ignoranza,
sia r}er proporgli i valori superiori dello spirito: nuche
ijC impegnati ri~~llivomente in uu servizio con p.revn·
lente 6nalità '·socjale" o "missionaria", entrambi in·
tendono otrrire, con diverse accentuazio.n.i, sia mezzi
di vita (oasa, scuula. la, oro, ecc.), sin motivi profondi
ili vita (fiducia nell'uomo, solidarietà, Vangelo).
Contrswzione costruttiva: l'azione del Volontario e
clel Laico !\\li,-sionario è inmeme_ risoluta .reazione e
positi, o apporto: perchì" l'uomo cr ;;,cn, essi
- re pingono i Dll)tldli dcl giova e-oggetto inerte,
manipolato dalle strutture, e assumono l'in.iziativa, con
senso di responsabilità;
- reRJliogono l'egoismo giovanile e -adulto, e pagouo
ùi persona. offrendo il sarrifu:io del loro la, oro, del loro
danaro, 1lcll'incom1>rcn,-ione altrui, delle difficoltà di
rein:;erinumto della patria;
- res pingono l'immobilismo sociale o religioso, e pro•
muovono, col pen.onale impegno, iniz.iutive di ri11no•
vamento.
J\\latttra::ione personale: , ivere l'esperienza del Ser•
vizio Sociale e ~fis1,;ionario è allargare i propri ori:r.zonli
oltre l'utilf> quotidian,1; à conoscere dal vivo la sol'•
ferenza umana; è sviluppare il senso di solidarietà
correspon.<.ahilc: è sintonizzare la coscienza sulle nt•
tese degli uomini: ì: mettere in crisi le false sicurezze
e i pregimli:ti razziali, nazionalistici e ili casta; ò ahi•
litarsi alla convivenza e alla collaborazione comuni•
taria; è riempire di conLcnuti vitali la propria fedll.
T1>snmonio11:a missionaria mediome il servi=io: la
Verilà 1,i rivela agli uomini di oggi soprattutto col
linguaggio della coerenza concreta: si crede non a chi
parla della verità, ma a chi )a rende creilibile con la
propria vita di credente. Perciò il contributo di ani-
mazione criistiana da parte del Volontario e del Laico
Mi.,,iona.rio, anche se assume spesso la forma della
parola, nel dialogo e nella proposta del Vangelo, si
esprime tuttavia di preferenza in opere di verità: la
testimonianza coruunilaria cli giovani che credo110 nella
fraternità fra gli uomini; la loro reale partecipazione
ai destini dei fratern; la traduzione concreta degli
ideali cristiani di pace, di libertà, giustizia.

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MOVIMENTO GIOVANILE D'IMPEGNO SOCIALE
E DI TESTIMONIANZA CRISTIANA
a disposizione dei giovani Cooperatori che desiderano offrirsi
per un Servizio Sociale o div enire Laici Missionari
Chi opera. in « TERRA NUOVA»
l. I Volontari: sono i E,riovani e le ragazze che in-
tendono svolgere, in palria o all'estero, una o più
attività di Servizio Sociale, con spirito cristiano, ma
senza direlta responsabilità di evaugeli:r.zazione.
Operano i.n "GRUPPI COMUNITARI di SERVIZIO
SOCIALE", organizzati dai responsabili locali o d:ù
Centro di Collegamento. Secondo le rispeLtive esigenze,
la personale collaborazione può rimanere del tutto
libera nei contenuti e nelle scadenze {quasi tutte le
attività in patria), od essere i:egolata mediante ac-
cordo formale (gran parte delle attività all'estero).
2. I Laici Missionari: sono i giovani e le ragazze
che si impegnano a svolgere compiti di evangelizzia-
zione diretta (normalmente accompagnati dall'eser-
cizio di attività professionali), in "terra di missione"
o in qualsiasi "Chiesa locale" di altra regione o nazione.
Operano in "GR UPPI COMUNITARI di L AICATO
MISSIONARIO", organizzati dai responsabili locali
o dal centro di Collegamento.
In seno al Movimento, il Laico l\\fissionario si diffe-
renzia dal Volontario, oltre che per l'attività di ordine
prevalentemente spirituale, per lo specifico "mandato"
che gli viene conferito, per la necessaria stabilità
dell'impegno (almeno due anni), per la specifica pre-
parazione (un anno), p er l a sede del servizio: nazione
o regione diversa dalla propria.
3. I Gmppi Locali: ciascun Volontario e Laico Mis-
sionario è normalmente l"' inviato" d'un gruppo gio-
vanile, e lo rappresenta nell'adempi-mento del proprio
compilo.
Il Gruppo Locale, oltre che promuovere le attività
sociali e missionarie indicate oltre, assicura la con-
tinuità ciel rapporto m ediante lo scam.bio sistematico
di notizie e l'aiuto spirituale e finanziario aI Volon·
tario e al Missionario Laico in servizio.
11. Gli Amici del Movimento: collaborare alla cre-
scita spiriloale e sociale del mondo è impegno vitale
TEMI DELLE CONFERENZE MENSILI
Febbraio: // sacrificio della Messa.
Marzo : Tutti i Centri, sospendendo di trattare il tema
annuale, svolgeranno per questa volta il tema: Le ra-
gioni umane, sociali. religiose della indissolubilità del
matrimonio.
Particolarmente indicati per trattare l'argomento sono i
laici qualificati. I Delegati ispettoriali invieranno la
traccia della conferenza agli interessati.
per molti; ma non a tutti è possibile operare mediante
una personale partecipazione diretta alle attività dei
Gruppi. Nel vasto arco delle iniziative "Terra Nuova",
è tuttavia possibile a l utti - adnlli, giovani e giova-
nissimi - offrire la propria efficace cooperazione, nelle
forme che le circostanze richiederanno. Fra le tante
possibili: sensibilizzazione dell'opinione puhhlica, con-
tributi economici, episodiche prestazioni professionali,
t estimonianza personale di solidarietà umana e carità
cristiana.
Le attività.
I Gmppi Locali promuovono alcune delle seguenti
attività (o altre affini): assistenza materiale, scolastica
e spirituale a poveri, orfani, ammalati, carcerati, emi·
gra-ti, senzatetto, vittime di calamità naturali; eser-
cizio gratuito o semigratuito di atLività professionali;
oratori volanli; cantieri weeh-end; lavori in cantieri,
officine, stabilimenti, campi di lavo1·0 per " microrea-
lizzazioni" (case, scuole, cappelle, ospedali, ecc.); ini-
zialive per assicurare lavoro durevole e c.ondizioni cli
sviluppo autonomo; relazioni umane e fornc d'inter-
scambio con l'ambiente; incontri e collaborazione con
altri gruppi locali, nazionali ed esleri (es: Gruppi
Comunitari di Servizio Sociale o di Laicato l'rlissio-
nario, ecc.); conferenze, proiezioni, dibattiti e biblio-
teche su problemi sociali e cli evangelizzazione; rac-
colta di fondi a sostegno della attività "Terra Nuova".
Il Centro di Collegamento coadiuva le spontanee e
libere iniziative locali, offrendo ai gruppi e ai singoli
giovani nn servizio cli orientamento, consulenza e
collaborazione pratica. Secondo le indicazioni e istanze
espresse dai cliversi settori operativi, il Centro Collega·
mento propone un proprio contributo d'impegno per
alcune delle seguenti attività: corsi formativi, stages
estivi e invernali, campi di lavoro in preparazione al
servizio all'estero, Gruppi Comunitari di Volontari,
Gruppi Comunitari di Laici Missionari, collegamento
d'iniziative locali autonome, forme di interscambio
con gruppi giovanili esteri, informazioni, sensibilizza-
zione dell'opinione puhbHca, pubblicazioni, intese orga•
nizzative con altri organismi di Servizio Sociale e Mis·
sionario.
I requisiti persona.li
P er tutti i Volo111a.ri (in patria o all'estero), e per
i Laici Nfissio11ari operanti in patria: variano secondo
le esigenze e le caratteristiche connesse con le singole
iniziative.
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Per i Laici Missionari operanti nll'estero: età nor-
male: 18-35 armi (eccezioni motivate: oltre i 35 anni);
co,,tituzione fisi(•a idoncu; $nn.ità psichica e morale;
sufficit•nle maturità umana, senso cli respon~u hilità;
capacità di amicizia, dialogo e lavoro comunitario;
spirito di serviz.io. Profc~~ione: per la,·ori grnerici:
s-tudenLi univer.,ituri, operai, agricoltori, diplomati; per
lavori qualificali: iosegna11ti, medici, iufermirri. geo-
m etri, cdiii, capoma~tri, pcriLi agrari, operai i<pecia-
lizzati, dirigenti cli comunità. dirigenti cli nzienda,
animatori ..oriali, a::,~btt>nti sociali, catrchisLi.
Tali requisiti devono risuh are già rsisten1.i sin dal-
l'inizio della fase di preparazfone. Quc~L'ultima curerà
la maturazfone delle ulteriori attitmlioi e cono~cenze
ricl1icbtc dall' impiego operifico; es.: ~tudio ckllc ~itua-
zioni e prospcl Iive socio-rul turali cl(•Jle regioni inte-
rcs~ate, studio della lingua locale, approfondimento
dei contenuti e delle modalità rlclla '·propo~La cri-
stiano" del Laico lli.sbionnrio.
La preparazione specifica
L'itloneità a fur parte dei Gruppi Comunituri in
azione (sia di Servizio Sociale che di LaicaIo Missio-
nario) i;i verifica e matura in genere - Jl<'l periodo
della preparazione. ed è valulata dai responsabili locali
e centrali dell'iniziativa.
Sono considcrnle non pt>rtincnli, o quindi inaccel-
taLili. le .ricbicslc che risultino is pira te da inl1)nzioui di
eva1<ione, di av, entura o di sistema1.io11e profo~~ionale.
La preparazio,ie dei YolonLari e elci Laici l\\f. hi attua
con contenuti o rue todi adeguati alle ris pelth e, future
res ponsabilità ed esigenze di lavoro e di teslirnonianza.
I giovani partecipano ai Corsi cli formazioni,, tages o
Campi di La,·oro organizzati a tal fine dal Centro di
Collegamento e dagli Orguuismi <'Ollegati, oppure ad
analoghe iniziative dJ altri l\\fovimt·rrti di Servizio So•
ciale o di Laicato M., qualificati e dis11osti ad accogliere
richieste che ri;,tÙLassero esuberanti rispetto alle nostre
possibilità organfazative.
In ogni caso, i Volonturi e i Laici Missionari contri-
buiscono, con personale apporto fìnaiu.iario, allo spese
cli \\ iaggio e di !>oggiorno.
In vista dcllr particolari esigcnzti formative dei fu.
turi Laici Missionari cfostinati a operare all'estero, il
Movimento " T. .•· -.i propone di reoliz:r.nrc - in una
ulteriore fase <li mnl urazionc organfazat i, a - arranto
ai normali Corai, Strtp,es, Cunr11i: 1m 1111110 complcssiro
rii preparw:ione. dibtribuilo uuche in pH1 perforli uon
conseculh i, vis»uto interam<·nte, o per alcuni me-i,
in cofllirttiità con flilri futuri Laici .\\lissio11ari, con im-
pegno sistematico di lavoro e di studio.
Gruppi comunitari
di Volontari e Laici Missionari
M embri: nei Gruppi operanti in patria, opera un numero
di giovan.i che , aria secondo le esigenze concrete del
serYizio: i Gruppi operanti aH'<'stero comitano normal-
me nli· di 10-20 Volontari o Laici Mi,;,.ionari e di 2 o
più elementi locali.
Compiti: in seno a ciascun Gruppo, il ~en izio si e,,prirne
in una pluralità di funzioni, ri,,petlivamente: direuive,
di animuzione s pirituale, lc«·niche, escc111.ive.
Le zone d'intervento
P er i Volontari: ambiente locale; regioni colpite cla
calamità naturali: regioni po, ere, nazionali od estere;
sedi d' ini7..iatin:· l'Oll finalità sociali (case per senzatetto.
ospedali, orfanotrofi. ecc.), in patria o all'estero.
Per i Laici i'1issio11ari: " ferra di mis,ione": '·Cl1iese
locali", nazionali o ei,tere.
Le informazioni
I Volontari, i Laici Mis,,ionari e gli \\miei del ,rovi-
ment o ..ono sii,tematicamcnte informati delle iniziative
"Terra Nuova", mediante comunicazioni porsol)ali o
pubblicate s11i perioclici deglJ organismi collegati.
A. V Al,ASTRO
N. B. - I Delegati Ispclloriali imrieranno, a richiesta.
il fasricolo " Term Nu~va" co11te11c11te anche fo sr/rede
rii adesione. - \\W prossimo 11muuo In prese11tazio11e
di proposte concrete per i nostri CP11tri giorc111ili.
Movimento « Terra Nuova 11, Via Appia Amica 126 - 00179 Roma
LAICATO MISSIONARIO NELLA TERZA FAMIGLIA
«L'invito rivolto dal Concilio a
tutte le organizzazioni missionarie
e ripreso dal Capitolo Generale
XIX, le realizzazioni già compiute
da altre istituzioni e la richiesta
sempre insistente di aiuti da parte
delle nostre missioni col venire
meno delle vocazioni sacerdotali
e religiose, hanno indotto il Con-
siglio Superiore a considerare la
possibilità che anche la nostra Con-
gregazione si interessi dei laici da
14 inviare nei paesi di missione. L'ini-
ziativa è di vasto interesse e può
riguardare, con /'Ufficio Centrale
delle Missiom: la Pastorale Giova-
nile, i Cooperatori e gli Exa/lievi,
le Volontarie di Don Bosco.
Il Consiglio Superiore ha stu-
diato le finalità che tale iniziativa
deve proporsi, l'ambito e il modo
secondo i quali si debbono ricevere
gli elementi adatti, i metodi di pre-
parazione di coloro che saranno
scelti, le zone interessate, il finanzia -
mento. gli organi responsabili, ecc.
Anche in questo settore non si
sono prese disposizioni definitive,
ma dopo il primo studio del pro-
blema si sono incaricati alcuni con-
fratelli di approfondirlo, di indicare
delle norme pratiche per l'attua-
zione dell'importante iniziativa mis-
sionaria e di iniziare esperienze di
animazione e quindi di prepara-
zione di laici per le nostre opere
missionarie"·
(da A1ti del Consiglio Supe-
riore Salesiano. nov. 1968)

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VITA DELL'ASSOCIAZIONE
CAPITOLO GENERALE SPECIALE
I Consigli ispettoriali sono stati invitati a dare la collaborazione
più ampia possibile alla preparazione del Capitolo generale
speciale salesiano. Compito primo dei Consigli: sensibilizzare i
Consigli locali e i Cooperatori a questo eccezionale avveni-
mento, perchè diano meditati pareri e pratici suggerimenti su
alcuni temi di fondamentale importanza. È la prima vo lta che
la Terza Famiglia è messa nell' occasione di dare, in maniera
cosl ampia, il suo apporto per una vita sempre più rigogliosa
della Congregazione.
GIOVANI COOPERATORI
Torino. Una Consulta Giovanile alla quale hanno parteci-
pato oltre 30 giovani da vari centri, si è riunita a fine dicembre
scorso, per una giornata di studio. Scopo è stato quello di
preparare il Convegno Giovanile regionale a primavera, trat-
tando alcuni temi particolarmente utili: Problematica dei Cen-
tri Cooperatori e rilancio dell'Associazione: apporto dei giovani
nella Cooperazione salesiana; preparazione del Convegno Gio-
vanile a larga base. Salutiamo con gioia il sorgere di questi
Gruppi Giovanili in Piemonte e auguriamo loro ogni migliore
successo apostolico.
Napoli. Una interessante relazione: "I Giovani Coopera-
tori si incontrano 11. meriterebbe di essere riportata per intero...
Circa 60 giovani, provenienti da vari centri, si riunirono nei
giorni 27 e 28 dicembre a Pacognano, presenti l'Ispettore
don Aracri e il Delegato nazionale don Buttarelli. L'organiz-
zazione era stata affidata dal Delegato ispettoriale don Brog-
giato a una Consulta Giovanile, che scelse i temi di studio e
curò ogni elemento per il miglior risultato.
Tema di fondo: c1 Esigenza dei giovani nella luce della Euca-
ristia 11, che venne articolato in due tempi: ,, L'incontro con
Cristo 11 (don Palumbieri). «L'incontro con i fratelli 11 (don
Buttarelli).
Lo stampato che presentava il Convegno cosi inquadrava i
lavori «... nella prospettiva dei giovani di oggi, nel carisma
della Terza Famiglia Salesiana, con scambio di esperienze,
con preghiera liturgica e privata».
E veramente la preghiera liturgica e comunitaria diede il tono
al riuscitissimo convegno; mentre le «testimonianze aposto-
liche» Operazione Siberia» di Napoli, r1 Missione in Cala-
bria» di Salerno. 11 Azione Maestri11 di Torre Annunziata e
altre ancora). mostrarono quali ampie possibilità apostoliche
hanno oggi i giovani Cooperatori.
Conclusioni pratiche non mancarono:
Tutti i gruppi nominarono un rappresentante alla Consulta
Giovanile lspettoriale; e poi una proposta: « ... incontrarci più
spesso qui e ritrovarci poi in tanti, a Roma, per un Convegno
Nazionale Giovanile».
la proposta di Pacognano viene offerta allo studio e alla rea-
liuazione degli altri Centri Giovanili.
Palermo. Riprendiamo da «Voce Nostra»: « Operazione
carta straccia: sotto questa etichetta da oltre dieci giorni i gio-
vani Cooperatori di don M. Cogliandro lavorano per gli af-
famati del Biafra. Un'iniziativa che è un atto di amore... Quin-
dici ragaue e cinque ragazzi decidono di occupare in maniera
diversa i giorni di vacanza... ».
Questo l'inizio di una relazione sull'interessante attività del
Centro Giovanile di Palermo; Centro vivo che sta ponendo le
basi per un buon lavoro di ringiovanimento tra i Cooperatori.
Particolare degno di rilievo: il Centro è formato da elementi
di varia provenienza e dà buone prospettive di riuscita. Dopo
un periodo di formazione e di... tirocinio pratico, i giovani tor-
neranno ad animare i Centri di provenienza, avviando la costi-
tuzione di altri Centri giovanili (negli incontri di Caltanissetta
e di Palermo, per Delegati e Consiglieri, un gruppo di studio
aveva approfondito appunto il tema «giovani)>).
Sardegna. Con un paziente e metodico lavoro, il Consiglio
lspettoriale, con il solerte Delegato don E- Maxia, ha da
tempo posto le basi per il sorgere di centri o gruppi giovanili
nell'isola. A Cagliari e a Lanusei questi sono già una realtà;
negli altri centri qualcosa si muove in questa ç!irezione. At-
tualmente è in fase di studio la realizzazione di un' estate par-
ticolarmente impegnata nel servizio sociale.
Lazio. I Centri Giovanili Cooperatori, che ormai hanno una
non breve esperienza al loro attivo, uniti tra loro attraverso una
Consulta lspettoriale e un foglio di collegamento, esprimono
il loro impegno apostolico di un doppio servizio: caritativo
(in case di cura per bambini malati), e di animazione cristiana
(catechesi a bambini di borgate e costituzione di cineclubs)
VI RICORDIAMO...
1• marzo: cento anni la veniva approvata la Congregazione
Salesiana. Ricordiamo la data ai nostri Cooperatori.
È uscito il fascicolo: Indicazioni per /'orientamento voca-
zionale nella famiglia (il secondo della serie; pagg. 32.
L. 100), da diffondersi largamente tra i genitori. Occasione
propizia, la conferenza mensile di marzo.
Quaresima: tempo propizio per Ritiri spirituali la cui pre-
parazione e riuscita è affidata ai Consiglieri e Zelatori per la
formazione spirituale.
Siamo nell'anno del « Mistero Eucaristico»: durante i Ritiri
la liturgia eucaristica sia al centro degli interessi e delle at-
tenzioni dei partecipanti.
Pellegrinaggio: « Pasqua a Gerusalemme 11: le iscrizioni siano
inviate al Delegato lspettoriale. Particolarmente invitati sono
i Consiglieri e gli Zelatori.
15

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Spedizione In abbonamento po,
stale • Gruppo 2• • P quindicina
PASQUA
Il
TERRA SANTA
VIA MARE
25 marzo - 1 3 aprile
Haifa - M. Carmelo - Nazareth -
Tabor • Cana - Cafarnao • Monte
delle Beatitudini - Gerusalemme •
Mar Morto • Betlemme.
Scali tecnici con visite a Efeso •
Cipro - Creta
Partenza da Napoli e Palermo.
Sbarco a Genova.
Quote (tutto compreso):
L 175.000 4.000 d'iscrizione.
L 195.000 + 4.000 d'iscrizione
VIA AEREA (aerei di linea)
30 marzo 7 aprile
Tel Aviv - Haifa • Carmelo Na-
zareth - Tabor Catarnao • Monte
delle Bea11tudini • Gerusalemme
16 Mar Mono • Betlemme.
e Partenze da Roma e Milano.
Classe Aerea Turistica.
Quote (lutto compreso) .
L 160.000 + 4.000 di iscrizione
(da Roma)
L 165.000 + 4.000 di iscrizione
(da Milano)
PER TUTTI DUE
GRUPPI
Passaporto individualo o alberghi di
1• categoria • Un accurato servizio di
assistenza religiosa sarà prestato da,
salesiani di Terra Santa - La quota
comprende Albergo, Trasporti, Tasse
d'imbarco e mance.
I due gruppi si incontreranno e tra-
scorreranno insieme l'intera Settimana
Santa.
Il num8lo limitato di posti disponlbi/1
cons1g/1a una sollecita isctizione. Ri•
volgersi al proprio Ufficio lspettoriale.
BOLLETTINO SALESIANO
SI pubblica:
ti 1• del mese pe, , Coop11r11tofl Salesl1n/
,/ 15 dlii meseper/DlrlgentldeiCoopor111orl
S'invia gratuitamente ai Coo-
peratori, Benefattori e Amici
delle Opere Don Bosco
Direzione e amministrazione:
Via M aria Ausiliatrice, 32
10100 Torino• Telef. 48.29.24
Direttore responsabile
Don Pietro Zerbino
Autorizzazione del Trib. di Torino
n. 403 del 16 febbraio 1949
Per Inviare offerte e ervlral del conto
corrente postala n. 2 -1355intestatoa :
Dire:ziona Generai•
Opere Don Bosco Torino
Per cambio d'lndiriuo Inviare anche
l'lndlrlr.r.o precedente
Officina Graflnh• SEI - Torlno