Bollettino_Salesiano_194904


Bollettino_Salesiano_194904

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Bollettino Salesiano
PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI SAN GIOVANNI BOSCO
r1rn LE CA~P SALHRIANE, I DlRETTORJ DIOCBSANJ E T ])F,CURIONI
DIREZ IO NE GENERALE: TORINO (1oql VIA COTTOLENGO, S1 TELEFONO ll•ll7
SOMMARIO: Vocu,,fonl Pe_, la Crocbu,i Cale•
ch~llca: Per l'lml)OIICazione e lo 1vot1fme.n10 di
un Congresso Cac«hlstlco • Ptt l'apo5cola10: I
dlrlccl dell'o~o Omagd pen-enull alla DI•
rcrlone: A c,olloqulo con I Pan-ocf,
VOCAZIONI
" Non vi dovrebbe essere sacerdote. il quale non
procurasse di secondare. a costo eziandio di sacrifizi.
lo spirito di vocazione in altri, per lasciarli suoi eredi
e successori nel ministero di salvare le anime...
" Procurate col consiglio che vi dò di accrescere
meriti del vostro sacerdotale ministero. La gloria
della Chiesa è gloria noslra: la salute delle anime e
il nostro mteresse. Tutlo il bene che faranno gli altri
per nostro impulso. accrescerà lo splendore della gloria
nostra m Paradiso".
(DON ROSCO acl ex allievi sacerdoti nel 1886).
Anno LXXIII
15 FEBBRAIO 1949
Numero 4

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PER LA CROCIATA CATECHISTICA
Per l'impostazione e lo svolgimento
di un Congresso C atechistico.
Di fronte al crescente inthesse che suscitano
i Congressi Catechistici ed all'estendersi di tali
mahifestazioni in varie Diocesi, Foranìe e Par-
rocchie, da molte parti ci si chiedono consigli sul
modo di disporre e organizzare un Congresso
Catechistico o una Tre-Giorni.
È ovvio che l'iniziativa parte o vien posta sotto
il patronato dell'Ordinario locale e delle altre
competenti autorità ecclesiastiche. Qui, se mai
altrove, è il caso di ripetere nihil sine Episcopo. È
infatti argomento di troppa importanza perchè il
Vescovo non ne debba essere particolarmente in-
teressato. Anche in caso di Congressi interparroc-
chiali o interforaniali la promozione viene oppor-
tunamente riservata al Vescovo o per lo meno
posta sotto la sua diretta vigilanza.
Il Vescovo generalmente devolve la procedura
tecnico-organizzativa allo specifico organo locale
che sarà, a volta a volta, l'Ufficio Catechistico
Diocesano, o il Vicario Foraneo o il Parroco o
altra Organizzazione adatta all'uopo.
Questi organi, a loro volta, curano la più pra-
tica aderenza ai bisogni locali e ai problemi che
rispondono alle esigenze dell'ambiente. Quindi si
preoccuperanno di trovare persone adatte a pre-
siedere le varie sezioni, i comitati direttivi e in-
formativi, o, quanto meno, quei quattro o cinque
individui su cui si possa sicuramente contare per
una buona efficenza di orario e di servizi. Non si
dirà mai abbastanza della necessità di organizzare
pa,rtitamente, scendendo ai particolari apparente-
mente anche più insignificanti, come: la distribu-
zione dei cartelli-orario ben visibile nei punti di
convegno; un servi:no iuformazioni per chi vien
da lontano, un pronto-soccorso, ecc.
La scelta dei «relatori • è uno dei compiti più
importanti del Centro Organizzativo. Per allestire
una « Mostra» conviene prendere a tempo oppor-
tuno gli accordi con l'ente che dovrà assumerne
l'impegno, perchè l'improvvisazione, anche io
questo campo, equivale al fallimento. Oggetto di
accuratissimo studio è la propaganda del mate-
riale e il lancio delle ~ idee-luce che si vogliono
far durare come frutto del Congresso
Un senso molto pratico deve gwdare nella
scelta dei locali opportunamente collegati e facil-
mente accessibili alla maggioranza dei convenuti:
chiese, sale, ecc. Nonchè nel fissare l'orario-pro-
gramma e nel mobilitare i mezzi più moderni d1
lancio: pubblicità giornalistica, affissioni murali,
radiodiffusione, ecc. Nè si può prescindere dallo
studio di un opportuno e tempestivo finanzi.a-
mento anche se minimizzato.
Quanto ai << mezzi di la11do >> rileviamo il valore
contingente: è chiaro che altri sono i mezzi da
usarsi in città in occasione di grandi Congressi
catechistici, altri quelli di piccoli centri; tra popo-
lazioni rurali, piccole borgate, paesi montani, ecc.
e Tuttavia certo che, pur dovendosi ovviamente
far uso di mezzi reclamistici diversi (dal campa-
nello di richiamo agitato da un ragazzo che corre
le strade del paese, all'autofurgoncino pavesato di
scritte policrome con radioditfusore installato),
una réclame va fatta e fatta bene.
Premesse queste ovvie osservazioni d'indole ge-
nerale, e trovati i relatori - di fiducia, d'espe-
rienza, competenti, serii, specializzati per cate-
gorie, accetti al clero e al popolo, di zelo e dottrina
provata, -si impostano le giornate su uno schema
generico che potrebbe essere il seguente:
Cerimonia di apertura
Opportuna funzione religiosa (Vem Creato,,
funzione eucaristica, ecc.) da tenersi la sera imme-
diatamente precedente i tre o più giorni o addirit-
tura al mattino stesso della prima giornata (Messa
della Comunione, prelatizia, con canti, speciali
preghiere, ecc.).
Meglio, per la dovuta serietà e tonalità religiosa
alle giornate, iniziare ogru giornata con analoga
funzione e far precedere le relazioni e conferen;,;c
da una t medita-::io11e ~ a tema catechistico al mat•
tino. Durante il giorno, ad ore comode per ttttti
i partecipanti, si distribuiscono poi:
r0 Relazioni .tpecifiche per categorie: (Clero,
Religiosi e Religiose, Insegnanti di scuole Ele-
mentari, Medie, Superiori, Associazioni parroc-
chiali e di Azione Cattolica, ccc.).
Discussioni. che dovranno tener dietro alle
relazioru.
30 EspfJsizio~ di materiate catechutico, con
libertà di accesso in varie ore.
La Giornata del Clero.
Cominciamo d:tlla «Giomata del Clero».
La data e l'orario van fissa.ti in giorno ed ore
comode a tutti ~li interessati
Si cerchi di avvisare tempestivamente il clero,
invitando anche i religiosi in cura d'anime. Un
intervento numeroso sarà un ottimo coefficeme
per il successo. P resieda possibilmente l'autorità

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..:cclcsiastica. Il relatore va scelto tra le persom:
più autorevoli e competenti. Il tema deve inte-
ressare realmente i pastori d'anime, toccando ar-
gomenti e indirizzi pratici, concretamente rea-
lizzabili e rispondenti il più possibile ai bisogni
locali. Si tocchino tasti da impegnare parroci e
catechisti m proficue discussioni.
f n fine si riepiloghi e si dichiarino gli impegni
che si assumono formulando un o. d. g.
Prospettiamo l'Ordine del Giorno del Co11gnsso
Catechistico di Pisa: 30, rx-2, X, 1948:
Considerando che l'istruzione religiosa ai fan-
ciulli e al popolo è il primo e più grave dovere di
ogni sacerdote, chiudendo il presente convegno,
ci impegn:uno:
a istituire e a far funzionare in modo ve-
ramente efficente la scuola della Dottrina Cri-
stiana;
ad attrezzare in ogni parrocchia la scuola
di catechismo in forma di vera scuola;
a curare la formazione dei catechisti me-
diante corsi parrocchiali con relativo esame presso
l'Ufficio Catechistico Diocesano;
+0 ad attendere all'istruzione del popolo, ol•
trechè col catechismo agli adulti in ogni giorno dì
festa, con prediche e conferenze di carattere ca-
u:chi.stico anche durante le Messe in certi periodi
dell'anno e mediante la diffusione della buona
stampa;
a provvedere il materiale per l'attrezzatura
catechistica presso l'Ufficio Catechistico Diocesnno.
La Giornata dei Maestri elementari.
A nessuno sfugge l'influenza che gli msegnanb
delle scuole elementari e medie possono esercit1re
nc, riguardi del catechismo e dell'istruzione reh-
g,osa in genere, per la popolazione scolastica. Per•
suaderlì d'un'opera di collaborazione più intensa
col Parroco sara fare attivamente il vero bene
Jclic anime. Perciò in una ordinata • Tre ,:,ornt
o in un Congresso Catechistico, non deve mancare
il relatore l:. la giornata per loro.
ll relatore sia persona competente di problemi
didattici e tecnici e sviluppi concetti atti a de-
stare vivo interesse negli insegnanti, facendo loN
!lenttre l'importan7n1 e la dignità del loro com-
pito allorche insegnano il catechismo e la religmnc.
I concetti conclusivi li togliamo ancora dall'o.
d. g. citato:
1 \\,Jaestn approvati s'impegnano a lare
le due lezioni di catechismo nei giorni stabiliti
dall'orario in accordo coi sacerdoti incaricati di
l'.Ompletare l'insegnamento relis;oso della scuola
elementare;
z0 procureranno che tutti gli allievi stano
muniti dd testo prescritto;
3° ogni maestro ~arà fornito della guida di-
dattica.
La Giornata delle Religiose.
Molta parte dell'insegnamento catechistico par-
rocchiale - soprattutto per quello che riguarda
le bambine - è affidata generalmente a delle
Religiose, perciò non sarà mai abbastanza incul-
cata una maggiore valutazione e un conveniente
aggiornamento metodologico e didattico delle
stesse Religiose. In generale, e.'\\Se rispondono con-
cordemente all'invito di partecipare a tali convegni;
perciò converrà presentare loro relatori sodi, pra-
tici, esaurienti, impegnando il lodevole zelo delle
suore in più sicure ed efficaci conquiste catechi-
stiche.
Anche qui a suggello ecco un tipico o. d. g.:
Considerando un grande onore ed un preciso
do\\•ere, di fronte alla gravità del problema reli-
gioso, il portare la loro valida collaborazione, in
stretta unione col clero '-CCOlare, all'organizza-
zione e all'insegnamento del Catechismo nelle
scuole parrocchiali cd elementari, si stabilisce che:
, 0 le Suore particolarmente si facciano uno
stretto impegno di partecipare al corso per la
formazione di catechiste ottenendone il relativo
diploma;
.2° tutte coloro che possono disporre del
tempo necessario si prestino volentieri a fute il
catechismo nelle scuole parrocchiali;
le Case religiose, che hanno disponibilità
di locali, li mettano a disposizione della par-
rocchia per la scuola di catechismo.
L'Amone Calloltca è una provvidenza e \\'a va-
lonzzata al sommo nei tempi artuali. Sarà quindi
bene, o nella giornata dei Maestri, o in quella
delle Religiose o in una giornata a parte, inte-
ressare i membri di A. C. prospettando loro il
problema catechistico in tutti i suoi molteplici
aspetti, avvertendone la molteplice risonanza so-
ciale.
La relazione (o parte di essa) potra essere te-
nuta anche da laici di sicura dottrina e di retto
zelo. Anche qui riportiamo un conclusivo o. d. g.:
Ritenendo che1 l'Azione C'nttolica è una vera
partecipazione dei laici ali' \\.postolato Gerarchico
della Chiesa, i membri di essa si faranno un pre-
ciso dovere di collahorare con il proprio parroco
all'istruzione religiosa dei fanciulli e del popolo,
e pertanto:
parteciper:tnno esemplarmente al cate-
chismo parrocchiale per gli adulti e sì presteranno
anche con sacrificio come patroni zelatori e cate-
chisti alla dottrina parrocchiale per i bambini;
z0 organizzeranno subito un comitato per
l'attrenatura delle scuole di catechismo e per i
sussidi didattici necessari alla scuola mf'desima:
aiuteranno moralmente e materialmente
coloro che si offriranno per diventare maestri dì
catechismo;
4° cureranno l'1struztone religi05;3 net popolo

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mediante conferenze, riunioni, diffusione di buona
stampa, ecc.
Interessati in tal modo i settori nevralgici, da
cui dipende un'efficiente organismo catechistico,
si potrà concludere con una giornata plenaria,
conclusiva, a carattere prevalentemente popolare,
per es., mediante l'intervento plebiscitario di fan-
ciulli e giovani delle organizzazioni parrocchiali
e di quelli che non ne fanno regolarmente parte.
Ottimo, a tal uopo, far coincidere il giorno finale
con una domenica. Nel pomeriggio, o alla sera,
conviene sempre un'adunanza pei genitori.
Opportuno, conchiudere il tutto con una signi-
ficativa accademia, con proiezione di un film adatto,
con uno spettacolo teatrale popolare a sfondo reli-
gioso morale, presentato in un'atmosfera di calda
letizia festiva, in un locale accogliente e ben pre-
parato. Durante tale manifestazione non manchi
la viva parola di qualche avvincente e convin-
cente oratore. La conclusione darà credito ai
Convegni se fatta dal Vescovo diocesano o dal
più autorevole esponente del Clero.
Il tutto può essere seguito da una solenne
funzione liturgica di ringraziamento, se non
si crede addirittura più opportuno che la sola
funzione di chiesa chiuda il convegno. Questo può
essere addirittura preferibile là dove al convegno
stesso si sia data un'impronta prevalentemente
religiosa, quasi come una «missione».
Mezzi per accompagnare e diffondere la noti:::ia
del Convegno: usare della locale stampa quoti-
diana; annunziarlo per radio - ove sia possi-
bile - ; attirare la popolazione e persuaderla con
una ben architettata << mostra ,1 (esposizione dt
materiale e di realizzazioni nel campo catechi-
stico). La Mostra completa il successo del con-
vegno catechistico, sensibilizzando l'interesse del
pubblico anche profano.
Ci torneranno graditi suggerimenti e proposte
dei nostri Direttori diocesarri e Decurioni.
Per l'apostolato
I DIRITTI DELL'OPERAIO
Anno fortunoso, il 1848 in tutta l'Europa.
La rivoluzione scoppiata a Parigi nel febbraio da
quell'anno aveva condotto alle barricate, al trionfo dei
ribelli e alla deposizione dal trono del re Luigi FiJjppo.
Ma i repubblicani, padroni della metropoli francese,
non sapevano ancora dare un governo alla Francia; e
intanto le agitazioni operaie giungevano al colmo.
po,chè la crisi era sociale piuttosto che costituzionale.
Il popolo parigino ribolliva tutto, chiedendo a gran
voce pane e lavoro e un più umano trattamento: poco
gli importava il resto.
Fu appunto in questo periodo (settembre 1848) che
a Neuilly, un sobborgo cli Parigi, si tenne un comizio
veramente storico. Una folla enorme di operai si accal-
cava nella vasta sola: gli animi erano ancora scom·olti
dalle emoz1on1 della lotta civile combattutasi nelle vie
della capitale e dal sangue sparso a torrenti. Vari oratori
nvoluz1onari si erano sforzati di placare gli spiriti an-
cora accesi, e di ricondurli alla calma ed al rn1?;ionamento,
ma ,nvano; le loro voci erano state soffocate da!lli
sghignazzi e dalle imprecazioni dell'uclitario inclignato.
J\\,la che volevano dunque r
Fu allora che chiese di dire una sua parola un vecchio
operaio, da tutti stimato nel sobborgo, certo Giacomo
Bruker. Un grande silenzio si fece quando egli prese
o parlare.
- Sento - egh russe - che vm vi lagnate. Ebbene,
anch'io ma la~o. E abbiamo ragione. È vero: l'operaio
non è trattato come s1 merita. Non gli vien resa grn-
stizia, lo si disprezza, e non si pensa che è lui che tanto
contribuisce a metter ms,eme quella ricch= d, cu•
il ricco gode. Che c'è infatti sulla terra che non esca
dalle man, d1 un opera.io r...
L'altro operaio
Brukei tu mterrono da una triplice salva dj applausi.
Ma egli, quasi senza addarsene. prosegua;
- Non mi applaudite cos, presto. Lasciaterru finire.
lo vi dico ora che sopra tutti gli operai v'è un operaio
che ha fatto tutti gli altri, tutti noi: e que.«t'operaio è
Dio. Noi non facciamo che imitarlo. Non è forse Lui
che ha foggiato la terra, Ct"eato il cielo, scolpito il corpo
umano, questo capolavoro incomparabile, questo es.sere
che pensa, che vuole, che lavorar Non è forse Lui che
ha fatto gli alberi e i fiOl'i, che ci ha dato l'aria che re-
spiriamo, il fuoco che ci illumina e ci riscalda 1...
L'uditorio, dapprima maravigliato e sconcertato, ern
~ili tutto preso dalle parole disadorne ma efficaci del-
l'oratore.
- E voi contadina - continuò Bruker - pretendete di
essere gli unici, i grandj lavoratori, perchè arate la terra,
seminate il grano e o suo tempo mietete? No, è Lui
il vero, il grande operaio che lungo tutto l'anno fa
splendere il sole o versa la pio.11:wa, che spande la ru-
giada del mattino e il caldo del mezzogiorno, che schiude
i fiori e matura la spica che va nutre. Ecco il vero Operaio.
Ora, voi vi lagnate della società, perchè non riconosce
le vostre fatiche, perchè sfrutta 1I vostro sudore e male
vi ricompensa: e avete ragione. Ma ditemi un po',
voi che dovete tutto n Dio, rendete n Lui quel po'
che vi domanda ? Se voi vi lamentate dei padronj, che
cosa non deve dire Egli di voi ?.••
Alto silenzio nella vasta sala: vivissima l'attenzione..
- Quest'operaio ,nfat1cahrle non lavora per vo,
giorno e notte? Non vi dà il pane, la «anità, la forza, la
vita? Ecco dunque un Operaio che lavora me.11:lio e più
di voi. E tµttavia quando la domenica (il giorno ch'Egli
si è riservato sopra sette g1orn1 della settimana) que-
st'Operaio vi chiede il suo salario che consiste nel-
l'astenervi dal lavoro, nel pregare una mezz'ora, vo,
Lo respi~ete, voi Gli negate la sua paga, voi Uli Jm•
date: • Indietro, non ti conosco; per te non ci sono che
i miei insulti e le mie bestemmie•· E voi, operai, osate
dire che siete maltrattati ? Ah, chi vi ha mai trattato
come voi trattate lddio ? I suo, diritti non sono sacn
almeno quanto i vostri I È fors~ Lui meno riss>enabile

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d, voi?... È vero, il salario che v1 ~ dovuto dai padroni
l un dchìto ~acrosanto, e voi siete d~i di ogni rispetto;
ma mcominc1ate vo, a trattar bene 11 buon Dio, il primo
degli operai, come vorreste esser trattati \\'OÌ, e allora
potrete con rutta iriust1zm levare la voce e 88rà O,o
stesso che sosterrà i vo,-t:ri reclami e benedirà le vostre
oneste rivend1cnzioni.
Brukcr :weva finito e sedcne.
La salo rmtronb di frenetici applausi. L'intero ud1-
l(!rio em ~roto conquistnto dalla rude parola d1 quel-
l'oratore m casacca da opermo, c-he ave\\'a difeso co-;I
bollantcmentc i <l1ritti del Primo e del migliore Operaio.
Oma,::,rl pervenuti aUa Dlreslo~
LTBRlìR!A DELLA DOTTRl'\\JA CRJST!ANA
D1re,:io11e: Via Cottolcnito, 32 - T0RL'i0 (109),
A colloquio con I Parroci.
• La nMtrn generaz10ne C'Ce dalla J(Uerra con una
erande fame di catechismo. ~on s1 dice apertamente.
for~, onche dai nostri, mn è così; nessuno, del 're~to,
me11lio dt noi parroci, che ,iumo sempre sulla breccin,
lo "'' e se ne accorsre sempre di più, ogni giorno che
~ I •• ou~te parole di !\\,fon.,. France.'ICO Tbnolo
lndl'introduz,one at nuovi~~imo Col/oqmo con i P,1,.,,0:..
C',atc:chi~mo, Catechismo I • L. D. C. 1948) B\\'\\·•ano ad
un'acutll diromma delJ':uruale panorama parrocchiale
nelle condi7.ioni createsi nel dopo guerra e nel fermento
d1 indinzzi sociali e di lotte politiche che v1v1nmo.
I.o stu1c1 <li denutrizione rcliuio~a e morale - con-
tinua lo zelante pastore - ~ spr..ventoso, solo che ci
mtratteninmo un po', cuore n cuore, con un ~empiice
11111111-1.ino dei nostri territori parrocchiali, specie se
quesu sono diventati, un po' rum, come la ' banlicu '
d, Pan11i. lo non posso llUardare l!lì occhi dei piccol,
ten1.a ~•er preso da un sen"O di trepidazione e di s~-
mcnto •·
f:: quindi preciso l'imperativo dell'ora: • CatcchiAmo,
Catt:chis1110 I•·
Pio -.: 11 nel rad1omc.'<«OJZR10 al Coni:resso Catech1-
st·ro d1 Barcellona dic-hiarava: • Il mondo soffre di m3J1
,uaw,,.im1, però pochi di co,l l!'ravi conse1t1Jeoze come
1'1srnoranza reliitiosa in rotte le sue classi La societli
h.'I bisoi:no ur~ente di enerir1c1 rimedi, mo pochi C09i
uri:entemenre come la diffu!tione del Cateclusmo •·
t net d,scorso tenuto in ocCRs1one del XXV devt,
llommi d1 A. C., il ~aoto Padre r1chirunavn l'arteniionc
d1 rutti sopra la 'culrurn relii;i10!11\\ ', • Cultura reh1r1osa.
Profonda •olida cognizione delln Fede cattolica, delle
sue ver1ta, dei suo, lTU5ten, delle sue forze divine. Sì
~ coniata l'espressione ' nncmin della \\;ta reli~>io:;a '
usa •uona come un JtT•do d'nllnrme. Quell'anemia re-
hglOSII ,i deve far risalire, in primo luogo e in tulle le
cl1s•1. cosi dei dotti come dei lavoratori manuali, nllu
1pc~o qun'1 nssoluta 1gnorun1.a delle cose religiose.
IJu~tll 11rnomnza ho da essere combattuta. estirpato,
Vl/tt.t t.
C~I 11 Santo Padre.
Senza dubb,o attualmente Jr difficoltà sono notcvoh,
IOJ'r&ttutto ne, centn mdustriah7,7.11t1, nei rioni popolari
delle cuti, dovt' la eente \\'IVC ,n una spaventosa apaùa
delle cose reli11iose, pres:i do preoccupazioni d'ogn.,
genete.
Le cause sono molteplici. E Mon.•. Tbnolo dichiara,
Per rendersi conto delJe difficoh.i\\ che oggi incontra
l'apostolato ait«hist1co, bisolt?lll pensare che per circa
mezzo secolo due generazioni furono educate all'in-
differentismo religioso e al disprezzo della religione
stessa •· Vi ai 1111giunga la ncgli~en1.a dei genitori e le
troppe d1strnz1oni attuali, ed aVTemo il qundro completo.
Pertanto b,~ogna correre ai ripari.
m., Lo zelo d'un pa,.rore, d'un aposrnlo ardente non di-
..,.rma:
m2igan1isce dom:inùando forza e vi11ore
nello fervente preghiere eucanstic:i, presso il Taber-
nacolo in cui dimora la Vita.
Ed eccn 11 lavoro da farsi, qunJe ci è suggt'rito dallo
zelante cstcchi~ta Mon,. Tònnlo, dopo luni:ihi anni di
esperienze e fuuche tn questo campo:
Co,;11ru1re dove ancora non vi f09se, il Soda-
lizio o Ctmgrt1ta:a:foM de/fa Dottrin11 Crinian.a, chia-
m.mdo a collaborare in questa s:int1n1ma opera del
catechismo chiedei e laici della parrocchia più deim1 e
più quotati (C:1n. 1333, parte f).
z° FondAre qcuole catechistiche parrocchiali, or-
l!llnizzandole e sostenendole come vue scuole.
3° Ca1t'chi~mo festivo al!li 11dulti nelle domeniche
e feste d, precetto, per ottemperare alle precise norme
della ChiCSll come vuole il Can. 1332.
Questo terzo punto pub = e 11 più difficile nel-
l'esecu1.ionc, I.lime le clifficoluì ~uacccnnnte e quelle di
indole ps1co)Oj!1C8 che rern~ono lontane le masse dal-
l'osservanza d, questo loro dovere. l\\la le istruzioni ema-
nnte dalla Conl!'Te~zione del Concilio nel Decreto
Prouido Smui, sug11cnscono sapientemente mezzi pra-
tici per superare mli difficoltà Tra gli nlt:ri: ConerCMi
catechistici, Corsi d1 reliJ?1one. Giomnta parrocchiale
della Dottnna Cristuma, ecc
U Centro Cat<:chi'ltìco di Tonno m que,t1 ult1m1 anni
s, è prei;tato ,n \\'Brie diocesi d'lt11lia od or1t11nizznre, diri-
f?ere e curare Giornate Carech1stiche, ConllfCSS1 e Mo~trc.
Dal 1946 nl dicembre 1948 i propa'11!ndisti del Centro
aitechistico salesiano, tennero in uno ses•nntina di to-
cnlità, diverse JZiornate pnrrocchrnh e: ioterforaniali:
dodici mostre e undici cont!'fessi, mlum de, quali as-
sursero a manifestazioni gr,i n liose, IMcmndo in tutti ,I
desiderio d1 uns più feconda ,m,virà carechistica.
Altri pratici SUJ.?l?Ctimenn i nottri Dircnori Dioce-
san, e Decurioni potranno trovare nel volume che se•
gnaliamo:
Mons. FtlANCllSCO T0"I0L0, COLLOQUIO COI PAR-
ROCJ, Catechismo, Catechismo.1 Biblioteca di Cnte•
ch~i n. 5. Libreria Dottrina Criqliann H)+8. Pai:. 68.
L. 120 -
Mons. C.\\RLO V1,s1:ZtA.'1t, L'/'\\JSEG.V.-1\\fE.VTO DEL-
L,4 RELIGIO.'VE IN IT.4Ll.·l. Officiale della Sacra
Congrc,r.mone del Concilio, Mon.,. Veneziani ha
raccolto in questo volume le le1151i ed I rcgotament1
v1gent1, od uso degli uffici catechist,c, diocesani.
Il valore del volume risulto do sè.
300 -
r-1on.~. FRMICESC0 T0N0LO, COA!F. SI Fil. UN C.:Rl-
STIANO. Grnziosa illustrazione del rito battesi-
male. l..'cd11.ione è un gioiellino.
150 -
l. l\\,lALoRATI, !,A MADRE. Per la divozione alla '\\fa.
donna. Collana • Lux •·
Pubbhc.u,c,n.. 111toriuata N• P. 8o A. P. B.
Con opprovllione &:cleaiaotica.
Ofl!c1n, Omfich, dellll So6etil Edl1r. ln1etnllionalt Direttore repomabile: O OUIDO FAVINL vLt C.11olcrn10, 3a • Torino (100).
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