Bollettino_Salesiano_196809


Bollettino_Salesiano_196809

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1.1 Page 1

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I
I
I
ORGANO DEI
ANNO XCII
Spedtz. 1n 1bb0n.
pCosONt&.OlPt, E- RGAr1uTpOpM oR2IAGS- AIGLIqO1E1iSnd1IoA$a16N11o11I

1.2 Page 2

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A gloria di Dio, a onore di Maria Ausiliatrice
Educhiamo all'uso della televisione
Un viaggio di lavoro del Rettor Maggiore in India
Una realizzazione pilota: il Campo << Laura Vicuna »
Diciassettemila inquilini nella casa salesiana di Go Vap (Vietnam)
Sono il primo allievo di Don Bosco nel Vietnam che diventa
sacerdote salesiano
Maria Ausiliatrice nella Cina
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PER~ NA
ssIlicmmobohonaluoimndneeanlltzasaloetohsdacooMricanisorieadrAiemullaesinlBitaoatsridiclieecl,opccuuhlòetoeDsasoenMreBaruoina-
Ausiliatrice nella storia della Chiesa contemporanea.
AaAdgIfddmilleaoaopulaR'llrtpanslaoti'eo,aieoo.linnrndagoLoeseadtplergs,iaioacuusMsarecantqnlaoedrtuudrcsggiiamooogrdduugnieiorenpdherr1apoICec1lscodallul'diaoaaelodcronreiSoroudinreapeteStloaioaLovùal,p,useulvrelrinpemgoeshsninifonaiceualieRcnmniroetìlteiarc,taloeitcstaèoveeeFhlaarsu.aaiicgttv.nononaTalnaienpenuelSsoolzi'soaluaiddutmcfmeoiaocpcalmaor1azaMos1sBcizrsgtcfrc,oeeeoolilivrnnarrdnaieoaao----.
di Don Bosco.
\\ I'\\ l,.\\\\ ,. , t "\\ I\\., l

1.3 Page 3

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A
GLORIA
DI
DIO
AD
ONORE
DI
MARIA
AUSILIATRICE
Il 9 giugno prossimo
si compiranno cento anni
dalla consacrazione della Basilica
di Maria Ausiliatrice
costruita da Don Bosco nel 1868.
Queste pagine
che rievocano la storica data
mirano a disporre gli spiriti
dei divoti di Maria Ausiliatrice
sparsi nel mondo
a cantare l'inno
della loro riconoscenza
alla Vergine
che in questi cento anni
ha profuso con materna prodigalità
grazie e prodigi
su quanti hanno avuto fede
nella sua bontà e potenza
meritando di vedere
- conforme alla parola di Don Bosco -
« che cosa son i miracoli ».
Martedì 9 giugno 1868: una data memoranda nella
vita di Don Bosco e nella storia della sua opera mondiale.
Il tempio, preannunciato da celesti anticipazioni,
costruito fra stenti indicibili e straordinari prodigi,
finalmente veniva consacrato ''a gloria di Dio e ad 011ore
di Maria Ausiliatrice".
La cupola maestosa, degna corona al sacro edificio,
si librava nel cielo, facendosi piedestallo alla statua
dorata della Vergine, dalla cui bocca erano uscite le
parole profetiche: «Qui la mia casa, di qui la mia gloria •>.
E questo tempio, oggetto di trepide speranze per i
buoni e di critiche schernitrici da parte dei malevoli,
si ergeva a consacrare la piana di Valdocco, un tempo
acquitrino melmoso e luogo di fama equivoca, e ad
annunziare al mondo di allora, sconvolto da guerre e
fiere persecuzioni alla Chiesa, che Maria era ancora, e
sarà p er i secoli, i'AIUTO DEI CRISTIANI.
Le forze avverse avevano voluto cancellare quest~
titolo, che segna per loro umilianti sconfitte. Ma Don Bo-
sco non aveva defiettuto. Sul frontone della nuova
chiesa campeggiava a caratteri cubitali il titolo incri-
minato: «AUXILIUM CHRISTIANORUM *• nel quale si as-
sommano tutte le vittorie ottenute da Maria nel lungo
giro di diciannove secoli di cristianesi_mo.

1.4 Page 4

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Di meraviglia
in meraviglia
Chi fu presente ai so-
lennissimi festeggiamenti
per la consacrazione della
nuova chiesa, svoltisi du-
rante otto giorni, dovette
passare di meraviglia in
meraviglia.
li tempio, anzitutto, anirò la sua attenzione. Nel suo
armonico elevarsi ,·crso il cielo su quella piana un tempo
disabitata, esso attestava la fede immensa di Don Bosco,
il quale nella sua estrema povertà, aveva voluto dare a
J\\'Iaria una prova, duratura nei secoli, della sua ardente
devozione.
E dentro, attorno a quel tempio, nei cortili del-
l'Oratorio, e per le strade una folla strabocchevole, che
impediva il passaggio alle numerose carrozze dei si-
gnori che si portavano a Valdocco.
Si sarebbe detto che tutta Torino si era riversata colà.
Ma non erano solo torinesi quelle migliaia di persone.
\\\\lolti venivano da paesi del Piemonte, anche remoti,
parecchi dalla Lombardia e dalla Liguria, mentre nobili
illustri e distinti signori giungevano da molte città ita-
liane, desiderosi di riverire Don Bosco e presenziare a
quell'evento straordinario.
Nè era soltanto presenza di devozione, o, per alcuni,
di curiosità. La gratitudine spingeva a Valdocco i molti
graziati e miracolati da Maria, mentre altrettanti e più
erano coloro che attendevano grazie e miracoli. E la loro
speranza non andava delusa: la benedizione della Ma-
donna data da Don Bosco, parve avere in quei giorni un
potere taumaturgico più sensibile e accentuato del solito.
Papa Pio IX aveva voluto essere presente alle cele-
brazioni inviando un preziosissimo cero, a lui regalato
dalla Basilica lateranense, e concedendo l'indulgenza
plenaria per chi, alle solite condizioni, visitasse la chiesa.
La prcse02a di dieci vescovi, che si alternarono nelle
varie funzioni negli otto giorni, accrebbe solennità alle
feste.
Il rito più solenne e commovente fu la consacrazione
del tempio, fatta dall'arcivescovo di Torino, mons. Ric-
cardi. Parte dellè cerimonie, stabilite dal rituale, furono
eseguite la sera del lunedì 8 giugno: e non mancò 11
solito uragano, che più volte fece la sua comparsa nella
vita di Don Bosco, allorchè il maligno riceveva dal Santo
una particolare sconfitta. La notte dall'otto al nove fu
passata in veglia di preghiere e canti sacri. Al mattino,
molto per tempo, l'arcivescovo riprese le misteriose
cerimonie con cui la Chiesa cattolica consacra gli edifici
del culto. Durarono cinque ore, fino alle dieci e mezzo,
.quando le porte furono spalancate e una fiumana di
popolo poté assistere alla prima messa celebrata dal
Pastore della diocesi.
Dopo di lui, con gioia immensa del cuore e vivissima
gratitudine a Maria, celebrò Don Bosco.
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1.5 Page 5

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Non ti pare di
essere In paradiso?
Quaranta capi di
famiglia a Valdocco
Alla funzione serale la
folla presente fu incalco-
labile. Due, anzi, le mol-
titudini. L'una che sti-
pava la chiesa all'interno,
e quella ancor maggiore
che si accalcava "di fuori
nella vana impresa di poter entrare. I vespri solenni
avevano preparato l'animo dei fedeli presenti; ma quando
venne intonata la grandiosa antifona Sancta Maria,
succurre miseris, musicata da don Cagliero, la folla si
senti elettrizzata.
Tre cori poderosi la reggevano in modo perfetto.
Centocinquanta tenori e bassi nella navata presso l'al-
tare di San Giuseppe; duecento soprani e contralti, in
alto, sotto la cupola; iJ terzo composto di altri cento
tenori e bassi collocati sull'orchestra. I tre cori, collegati
da un congegno elettrico, mantenevano la sincronia ai
comandi del maestro.
Scrive il biografo, presente all'esecuzione:
«Nel momento che tutti i cori si riunirono a fare una
sola armonia, si provò una specie d'incantesimo. Le voci
si collegavano insieme, e l'eco Je rimandava per tutte le
direzioni in modo che l'uditore si sentiva come immerso
in un mare di voci, senza che potesse discernere come
e donde venissero >>.
L'anima romantica e sensibile dell'Ottocento era
pronta e aperta a gustare quel prodigio di cori in rapida
rincorsa, interrotti di tratto in tratto da un'argentea
cascata di bianchi gorgheggi, recanti dall'alto della
cupola ai fedeli estasiati il sorriso della Vergine, mentre
la fusione finale delle voci segnava la risposta che la
terra inviava alla sua celeste Regina.
E le esclamazioni, che si udivano qua e là, indicavano
come tutti si sentissero soggiogati da così alta maestria.
«Pare di essere in San Pietro>>, si diceva: oppure:
«Solo in paradiso si può cantare cosi •>. Don Bosco stesso
non potè trattenere l'intensa commozione. E lui, che mai
in chiesa, durante la preghiera, si permetteva di dire una
parola, rivolse gli occhi umidi di pianto a un canonico
suo amico, e a bassa voce gli disse: <• Caro Anfossi.,
twn . ti pare di essere in para.(Ji:so? ».
E nuovo rapimento produsse il Tantum ergo, anch'esso
del Cagliero. Mons. Gastaldi, vescovo di SaJuzzo, più
facile all'emozione, manifestava il suo entusiasmo con
ampi gesti delle braccia, mentre mons. Galletti, vescovo
di Alba, calmo e immobile, ripeteva tratto tratto: «Pa-
radiso, paradiso I ».
All'uscita dalla chiesa si presentò all'ammirazione dei
fedeli la cupo.la illuminata da centinaia di fiammelle
a gas, mentre luminose apparivano pure le dodici stelle
che cingevano il capo alla Vergine.
Tutta Torino parlava
del grande evento.
La vastità del tempio, la
fastosità delle cerimonie, la
grandiosità della musica
avevano colpito i fedeli, i
quali, tornati alle loro case,
riferivano le meraviglie vedute e udite.
Ma Don Bosco aveva l'arte della santa pubblicità.
Non aveva voluto che la festa si esaurisse in una sola
giornata, sia pur grandiosa. Durante l'ottavario si molti-
plicarono le funzioni, per dare a tanta altra gente la
possibilità di vedere, ammirare e, soprattutto, pregare.
Non a torto quei giorni furono definiti un trionfo della
Chiesa cattolica, tanto più notevole nel clima arroven-
tato del tempo nel quale il vilipendio ai sacerdoti e
alle cose sacre veniva predicato come un dovere del
buon cittadino e del vero patriota.
Le moltitudini, specie nei ,due giorni festivi entro
l'ottavario, continuarono a riversarsi in Valdocco, a
dimostrare quanto vivo fosse ancora nei cuori l'amore
a Maria. Anche l'afflusso di sacerdoti fu imponente:
a sinistra: La cupola maggiora de/la
Basilica: la gloria dell'Ausiliatrice
In Cielo e l'Opera di Don Bosco
in terra.
a dtJstrs: Don Bosco nella nicchia
Intorno al quadro di Maria Ausi-
liatrice. in atto di offrire alla Vergine
la Basilica costruita in suo onore.
3

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negli otto giorni messe in continuazione furono cele~
brate agli altari laterali, dalle quattro alle undici del
mattino.
E l'Ausiliatrice continuava a donare grazie e prodigi
straordinari, mentre coloro che già li avevano ricevuti,
spinti dalla gratitudine, andavano a gara a raccontare
pubblicamente i miracoli di Maria.
Un racconto, fra tutti, fece grande impressione.
Mornese Monferrato aveva inviato una delegazione
di quaranta capi di famiglia, guidati dal parroco e dal
sindaco: e sarebbero venuti tutti i paesani se non ci
fosse stata l'urgenza dei lavori agricoli. Venivano a
ringraziare la Madonna per una serie di favori elargiti
a privati e all'intera comunità morncsina. Si trattava di
miracoli autentici. Come quando la grandine si era
abbattuta con violenza eccezionale sull'intero territario
del comune. Tutti nelle case invocavano l'aiuto di
Maria Ausiliatrice, mentre certi forestieri si beffavano
di quelJa fede, dicendo: « Andate, andate da :\\Ilaria
Ausiliatrice che vi restituirà quanto la grandine vi ha
portato via... •· :.\\la, cessato il temporale, la gente stu-
pita ammirò un prodigio mai visto. li terreno coperto
di grossi chicchi di grandine appariva bianco come
dopo una nevicata, ma neppure il minimo danno era
stato prodotto ai grappoli dell'uva e alle piante di gran-
turco... Gli stessi momesini pensavano di sognare e
a stento credevano ai loro occhi.
Al racconto di questo e di altri miracoli strepitosi,
la gente rimaneva con l'impressione che Maria Ausilia-
trice avesse aperto i tesori celesti, per riversarti sui devoti
che l'invocavano. Da questo senso dt:l divino proveniva
pure quella calma e quell'ordine mirabile, che fra de-
cine di migliaia di persone regnarono continui, avvol-
gendo Valdocco in un alone di pace celeste.
Don Bosco, i ragazzi dei suoi istituti li aveva voluti
tutti a Torino. Uniti fraternamente, con quelli dell'Ora-
torio, i ragazzi di Lanzo e quelli di Mirabella. Mille-
duecento, avanguardia gloriosa delle folle di giovani che
nel passar degli anni si sarebbero rifugiati sotto il manto
dell'Ausiliatrice. Perché il centenario che ora celebriamo
"cdc quel migliaio di ragazzi, moltiplicato in molte
centinaia di migliaia di adolescenti e ragazze di tutti i
continenti, attestare uno dei più grandi prodigi dell'Au-
siliatrice a favore dei suoi figli più bisognosi e più cari:
il sorgere vertiginoso di case e opere di Don Bosco,
tutte impegnate nell'educazione della gioventù maschile
e femminile.
Di qui la mia gloria,, aveva annunciato la Vergine.
Ed ecco, da quel tempio, partire ogni anno schiere com-
patte di Teligiosi e di suore a diffondere nel mondo il
Regno di Dio. Ecco la devozione all'Ausiliatrice spargersi
per il mondo e la fiducia nel suo aiuto crescere fra il po-
polo cristiano. Perché quando si dice e AIUTO DEI CRJ-
STIA.'•l'I non si annunzia soltanto una gloriosa prerogativa
di Maria; ma è un nuovo impulso a collocarsi sotto così
potente patrocinio, che urge nei cuori dei fedeli.
Una data
misteriosa
Chiesa fabbricata
dai poveri per i poveri
Così aveva definito il
nuovo tempio un giornale
cattolico di allora. Di fatto,
più che le offerte vistose,
che pur non mancarono,
furono i soldini sudati della
povera gente che portarono
a compimento la fabbrica maestosa. E quasi sempre
erano testimonianza di riconoscenza per grazie ricevute.
E fatta per i poveri. I ragazzi di Don Bosco, autentici
figli del popolo, rappresentavano l'esercito immenso
di ragazzi obbligati a passare la vita fra le strette delle
4 necessità quotidiane.
Comincia ora il secondo
secolo delle glorie dell'Ausi-
liatrice.
Due erano le date glo-
riose che Don Bosco avrebbe
voluto scolpire nella nuova
chiesa, perchè segno non
dubbio della straordinaria potenza di lei: il 1571, vit-
toria di Lepanto e declino della potenza ottomana. E
un'altra, da lui non svelata, che dovrà in questo secolo
segnare un nuovo strepitoso trionfo dcli'Ausiliatrice.
È difficile prevedere quale essa sarà.
Ma quest'ansia di pace che a tutti strugge il cuore,
anche quando essa sembra irraggiungibile; questo ane-
lito che sempre piu largo investe le coscienze cristiane e
le rimorde per la loro triste divisione, non ci spingono
forse ad anticipare quel giorno in cui ambedue - la
pace e l'unità dei cristiani - troveranno compimento
nei disegni di Dio?
Quella data segnerà uno dei più alti trionfi di Maria,
Aiuto dei Cristiani.
Ancora una volta la Chiesa potrà cantare nel giubilo:
Per tuo mezzo, o Maria, è giunto a noi il sospirato soccorso
dal cielo! ».

1.7 Page 7

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TV
Se i genitori non si vogliono assumere oggi la re-
sponsabilità di dosare, controllare, disciplinare l'uso
del video, domani potranno essere chiamati in causa
dai loro stessi figli
N e hanno parlato i giornali come
di un caso tipico, anche se per
il momento piuttosto raro. In una
base aerea americana, fuori degli
Stati Uniti, in breve tempo trenta
bambini han dovuto essere ricoverati
in ospedale perchè completamente
spossati. I medici non seppero, al-
l'inizio, diagnosticare il malessere.
Co~versando con gli interessati, in
seguito si è potuto giungere alla causa
del dissesto psichico: tutti quei ra-
gazzi, nell'età dai tre ai dodici anni,
trascorrevano ogni sera dalle 3 alle
6 ore dinanzi allo schermo televi-
sivo. Il rimedio per quella malattia
naturalmente fu presto trovato; e
solo i genitori che con il tempo
dimenticarono il consiglio dei me-
dici, ebbero a pentirsi di non aver
limitato al massimo quel diverti-
mento ai loro figli.
Viviamo in una società dominata
dallo spettacolo. È quasi un'onda
che ci sommerge quella che ci viene
proposta, quando non siamo al la-
voro. Oggi non è più come un tempo,
quando il termine "ricreazione" si-
gnificava rinnovamento di forze fi-
siche e morali, riposo insomma. At-
tualmente il cosiddetto tempo li-
bero - e quasi quasi l'orgaaizza-
zione del tempo libero pone più
problemi che non quella del lavoro -
diventa soprattutto ricerca di svago.
li bisogno di divertimento, che di
per sè è indice di equilibrio somatico
e psichico, ha p rovocato la creazione
di tutta un'industria con le specialità
le più svariate: salutari o nefaste, o
per lo meno deludenti. Di qui la
valutazione, la gloria fatua ma bril-
lantemente ricompensata, di tutti
coloro che sono incaricati di diver-
tirci.
Il mondo
arriva
in casa
Lo spettacolo ormai a portata di
tutti, anche delle più modeste fa-
miglie, è rappresentato da quel vetro
magico che si colloca nel vano più
bello, più frequentato della casa: il
televisore. Per molti nuclei fami-
liari esso è diventato il nume tute-
lare delle mura domestiche; la sua 5

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presenza è considerata un segno di
benessere raggiunto, un motivo di
prestigio per i parenti e gli amici;
la sua mancanza quasi una tara ata-
,ica, un "vizio" da eliminare al più
presto.
In pochi decenni la televisione, di
per buona come tutte le invenzioni
messe a disposizione deJJ'uomo, è di-
\\'entata il più diffuso mezzo di in-
formazione, formazione e diverti-
mento, influendo in modo particolare
sulle abitudini familiari. Per la prima
volta nella storia dell'umanità, il
mondo, nelle sue diverse forme di
espressione, ha trovato diretto ac-
cesso nella sfera più intima della
famiglia: la vita degli adulti con i
problemi più sconcertanti ad essa
connaturati, tramite il video, giunge
a tutti, anche ai ragazzi, anche ai
bambini; in quanto, teoricamente,
anche i più piccoli possono assistere
a ogni programma televisivo.
Si ripete, con senso di legittimo
orgoglio, che con la n· • il mondo
arriva in famiglia•; ma bisognerebbe
subito aggiungere che la famiglia si
trova esposta in tal modo al pericolo
di non essere più famiglia, perchè
sommersa dalle parole e dalle imma-
gini che provengono dallo strumento
tanto ricercato.
Spetta ai genitori trovare un posto
aùauo al televisore, nell'appartamen-
to; ma esso 11011 detJe div.:enlare il
ce11tro della vita dei singoli, attorno
a cui tutto rotea e secondo il quale
s i deve regolare il comportamento
<li ognuno. Questo, soprattutto quan-
do vi sono bambini, ragazzi, adole-
scenti. Sia detto senza tentenna-
menti: per motivi pedagogici, psico-
logici, medici, sarebbe un delitto
esporre i11discriminatamente giovani
al fascino del televisore.
Dosare,
controllare,
disciplinare
L'influsso della T\\" è innegabile
sulla nostra vita quotidiana. Alcune
cifre. Mentre in Germania, per e-
sempio, ogni sera circa settantamila
tedeschi si trovano a teatro, all'opera,
ai concerti; e, più o meno, un mi-
lione di cittadini della Bundesre-
publik, si godono uno dei cinque-
cento films proiettati in oltre cin-
quemila sale del Paese, i programmi
televisivi "risucchiano" tra le mura
domestiche dai quindici ai venti mi-
lioni di persone.
La potenza deJJa televisione si
proietta gigantesca in particolari tra-
smissioni: si pensi alle serate con
programmi gialli, a suspmse; alle
manifestazioni sportive, tipo giochi
olimpici invernali di Grenoble, ai
campionati mondiali di calcio...
La tecnica dei satelliti, oggi an-
cora agli inizi, ci porterà fra non
molto in casa una gamma di pro-
grammi da farci rimanere con il
fiato sospeso. Fra dieci anni, e forse
meno, basterà premere un pulsante
e comparirà sui nostri schermi ciò
T- -- -
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T------~·
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LETTURE DRAMMA~ICHE·
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- - -=- -
-
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♦-.
CINESCHEDARIO
E la rivista del Centro Salesiano dello Spettacolo e conserva - nella
nuova serie - la testata fondata da S. G. Bosco nel 1885.
É il servizio e collegamento dei Cineclubs giovanili salesiani e di tutti 1
gruppi di cultura cinematografica aderentL
É una pubbllcazione mensile di 12 numeri annui, spedita agli abbonati
entro i primi 15 giorni di ogni mese.
E una serie di fascicoli di oltre 40 pagine caduno, contenenti un aggior-
nato e per quanto possibile anticipato cìneschedario tn grado di soddi-
sfare le esigenze di qualsiasi programmuione.
E un servizio articolato in tra sezioni di fondo: a) Cinecatalogo di pro-
grammazione con indicazione d1 t1toh e brevi informazioni sui singoli film;
b) Cineschedar,o di informazione con un quadro critico-valutativo sul
migliori fìlm; c) Cinedibattito di documentazione con ampio svolgimento
di materia riguardante film o temi particolari.
GII abbonamenti vanno effattua1.I alla Direzione LO ClnHchedario, Via Maria
Ausillatrlce, 32 10100 Torino (CC poatale n. 2 (29939).
6
che la TV mette in onda per i ri-
spettivi popoli in Giappone, nel Ma-
rocco, in Russia o ne!Ja Spagna. Non
sono fantasie. Si legga il volume li
11ostro mondo nel z985, edito da Ro-
bert Jung con la collaborazione di
centinaia di scienziati delle cinque
parti del mondo. In quest'opera si
afferma tra l'altro:• Se l'uomo d'oggi
non si sforza di tenere in mano la
potenza della televisione com'è ora
e come sarà nel prossimo futuro, le
gigantesche possibilità che essa offre
si tramuteranno in un pericolo per
l'esistenza umana».
È per questo che l'educazione alla
televisione deve cominciare in ogni
casa, anche in vista del futuro. I ra-
gazzi, infatti, che crescono oggi nella
famiglia saranno i telespettatori del
domani.
Per quanto possano essere stu-
pende le possibilità della TV come
mezzo di informazione, formazione
e divertimento, il tutto diventa critico
se ne viene permesso un uso disordi-
nato, in modo particolare per i giovani.
In una nazione come la Germania
dove il controllo in famiglia è più
accentuato che in Italia, secondo una
recente statistica, circa 400.000 ra-
gazzi tra i 3 e i 14 anni hanno assi-
stito, la sera alle nove, a un giallo
destinato agli adulti.
E da noi che cosa capita, quando
si sa che nella maggior parte delle
famiglie si lasciano i figli incontrol-
lati dinanzi al televisore, anche in
ore molto avanzate della sera ?
Bambini
stanchi,
-
nervosi,
distratti
Uno dei comma fondamentali per
il retto uso del televisore è questo:
saper scegliere il programma adatto,
nella colluvie di quelli proposti. Chi
non fa la sua scelta ha già perso la
battaglia: non vive più ma viene
trascinato a vivere come vuole la
TV. 11 telespettatore che tutto desi-
dera assorbire: ciò che è importante
e meno, elevato e banale, commovente
e senza senso, vive in una dissocia-
zione di spirito che, alla lunga, lo
rende insensibile e incapace di rea-
gire: vede tutto, ma non elabora
secondo le sue possibilità culturali
e morali.

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che ha suscitato entusiasmo e che tornerà
assai gradita agli innumerevoli divoti e amici
di San Domenico Savio: sta per realizzarsi
l'aspirazione e il voto di molti di essi, i quali
da tempo attendono che il piccolo g rande
Santo abbia, nella Basilica di Maria Ausilia-
trice, un altare d egno dell'affettuosa venera-
zione di cui lo circondano masse di giovani
in tutte le Nazioni.
In occasione del centenario della Basilica,
verranno pellegrini a Valdocco moltissimi ge-
nitori, giovani, ragazzi e bambini..Sarà per loro
una felice occasione di rendere omaggio al
Santo, lasciando la loro offerta << pro eri-
gendo altare a San Domenico Savio».
Il tema << Ragazzi e televisione >>
è uno dei problemi pedagogici più
dibattuti ai nostri giorni. Da un
rapporto dell'UNESCO veniamo a
sapere che negli Stati Uniti riman-
gono ogni giorno dinanzi al televi-
sore acceso, in media 45 minuti
bambini di appena tre anni. Per i
ragazzi dai cinque ai sei anni, il
tempo è già di due ore. Simili dati
vengono riferiti dall'Inghilterra e
dal Giappone.
Da uno studio di tre autori ameri-
cani dal titolo La TV nella vita dei
nostri ragazzi risulta che nel mondo,
in generale: a tre anni, un bambino
su tre è spettatore televisivo; a
cinque anni, quattro su cinque; e
all'età di andare a scuola, nove su
dieci.
Nei primi anni delle elementari, i
ragazzi stanno, in media, almeno
due ore al giorno dinanzi al video.
Abbiamo statistiche esatte in pro-
posito dalla Gran Bretagna e dalla
Germania, dove già nei Kindergarten
le vigilatrici notano come al lunedì
i bambini siano più stanchi, nervosi,
distratti del solito perchè alla dome-
nica i genitori li hanno lasciati a
lungo ai programmi TV.
Secondo quanto scrive uno stu-
dioso, il professor Stuckrath, dopo
le ore 22, in Europa si troverebbero
dinanzi ai televisori accesi il 32%
dei ragazzi sugli undici anni, il 25%
dei dodicenni, il 40% dei tredicenni
e il 47% dei quattordicenni. ln
ltalia le statistiche danno press'a poco
le stesse cifre.
- ~~1 Per ~vitare
IL un pianto
lit\\ tardo
Q------ e sterile
Conseguenze? Pedagogisti, psico-
logi e medici all'unisono mettono in
guardia contro tali abusi per le con-
seguenze deleterie non solo per la
formazione morale e spirituale del
giovane, ma anche per i danni fi-
sici, quali: inappetenza, suscettibilità,
ipersensibilità, anormale facilità di
distrarsi, pericoli per la vista e per
il portamento in genere. Nei giovani
che troppo si soffermano ai pro-
grammi televisivi, pedagogisti e psi-
cologi riscontrano ancora oscillanti
prestazioni scolastiche, mancanza di
capacità di concentrazione e scarso
interesse per l' insegnamento. Non
ci si meraviglia quando si consideri
che il "consumo" medio di telev.i-
sione, nei ragazzi tra i 10 e 14 anni,
è di circa 20 ore la settimana e cor-
risponde al 75% del tempo trascorso
nelle aule di scuola.
Un serv1z10 informazioni del-
l'UNESCO parla già di « malattia
moderna dei ragazzi~. riferendosi al
tempo che essi passano davanti al
video. Sintomatico il fatto che i pe-
diatri della facoltà di medicina di
Berlino hanno voluto includere nel
programma di una erigenda clinica
un padiglione per <• bambini colpiti
dal male della TV>>.
«Se i genitori - afferma il diret-
tore della clinica pediatrica dell'uni-
versità di Vienna - non si vogliono
assumere oggi la responsabilità in
proposito, domani potranno essere
chiamati in causa dai loro stessi
figli 1>. Non mancano i neurologi che
parlano di traumi al sistema nervoso
e di scosse all'equilibrio psichico.
Sapiente, dunque, il richiamo del
Concilio: «Specialmente i più gio-
vani tra i recettori siano addestrati
a 1m uso misurato e disciplinato degli
strumenti di comunicazione sociale•>.
E più specificatamente il Concilio
dichiara: «È dovere dei genitori vi-
gilare con diligenza che non entrino
in casa spettacoli contrari alla fede e
ai buoni costumi>>.
Già Pio XII ricordava ai genitori
questo dovere, <c affinchè - diceva -
non abbiano a pia11gere quando 1zo11
saranno più. t11 tempo, sulle rovine
spirituali di innocenze perdute J►.
Si diceva all'inizio che il nostro
mondo è una «società dello spetta-
colo &. Certo la nostra civiltà è con-
trassegnata dal progresso sbalorditivo
della tecnica. Noi, anche senza vo-
lerlo, siamo diventati consumatori dei
prodotti del nostro ingegno. Non
può essere diversamente, e non ci
rimproveriamo di aver a disposizione
questi "mezzi", compresa la tele-
visione. Quello a cui dobbiamo ba-
dare è la disposizione di spirito con
la quale affrontiamo - ci pare pro-
prio il caso di usare questo termine -
i prodotti della tecnica.
Non per nulla Henri Bergson ha
parlato di "supplemento" di anima
che il nostro tempo reclamerebbe. 7

1.10 Page 10

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UN VIAGGIO 01 lAUORE
II successore di Don Bosco don Luigi Ricceri si è
recato nel continente asiatico, in India, per il primo
convegno continentale in programma per il 1968.
Questi grandi Convegni continentali (a Bangolore
per l'Oriente, a Como per l'Europa e altri Paesi, a Ca-
racas per l'America Latina) hanno uno scopo ben de-
terminato: a tre anni dal Capitolo Generale, si vuol
fare il punto su quanto di esso si è attuato, per com-
pletarne e perfezionarne la realizzazione in vista del
non lontano Capitolo Generale speciale. È necessario
vedere il lavoro fatto, le difficoltà incontrate e quali
nuovi piani formulare per utilizzare convenientemente
i prossimi tre anni e giungere al Capitolo Generale con
delle realizzazioni e speri.mentaziom concrete.
Tali convegni sono trasmissione di idee, orientamenti
pratici, vera animazione da parte dei Superiori, la cui
presenza è sempre un elemento dinamico.
Dopo un breve scalo ad Atene, il Rettor ,'1aggiore
giunge a Bombay. Un gruppo di salesiani in talare bianca
rende omaggio all'illustre visitatore a nome dei circa
900 salesiani di laggiù, operanti tra una popolazione di
mezzo miliardo, che dall'Himalaia al capo Camorin pre-
senta tutti gli aspetti, tutte le stature, tutte le pigmenta-
zioni, e che parla più di duecento lingue e dialetti differenti.
Il saluto ufficiale al Rettor Maggiore viene porto dai
a 3200 allievi della High Sclwol di Matunga, un quartiere
di Bombay, la scuola che nel dicembre del 1964 accolse
Paolo VI pellegrino alle porta dcli'Asia per il Congresso
Eucaristico internazionale. La corona di fiori con cui
don Ricceri viene inghirlandato secondo il rito tradi-
zionale (cerimonia che si ripeterà tante e tante volte
durante il suo soggiorno) rappresenta per il desiderato
ospite, il segno dell'affetto e dell'amicizia, mentre un
giovane ritma sulla tabla una meloclia del Paese.
Quanti altri giovani, dal sorriso aperto, dagli occhi
vivissimi incontreranno lo sguardo paterno del Suc-
cessore di Don Bosco durante la sua permanenza nella
loro terra I Confluiranno da diverse case e gli si strin-
geranno attorno soprattutto quando celebra la santa
!\\lessa e loro distribuisce la Comunione.
Naturalmente non mancano gli incontri, a Bornbay
e altrove, con i confratelli, ~ incontri bellissimi •>, afferma
don Ricceri, «soprattutto quello con i 120 missionari
dell'Assam ». Dopo una visita al cardinale Valeriano
Gracias, di nuovo in volo per Bangalore, nei cui din-
tomj sorge lo studentato teologico interispcttoriaJe, di
recente costruzione.
In questa accogliente e moderna casa salesiana ha
avuto luogo il convegno a cui si è accennato all'inizio
e a cui hanno preso parte alcuni superiori del Consiglio:
don Pianazzi, incaricato della Formazione Salesiana,
don Scrivo, della Pastorale Giovanile, don Tohill,
Consigliere per l'Estremo Oriente; con essi gli lspet-

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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DEL RETTOR MAGGIORE IN INDIA
L"orchestre del «Salesian College» di Sonada
(West Bengal) dà concerto in onore di don Ricceri,
che visibilmente se ne compiace.
Don Ricceri a colloquio col cardinale Glaclas,
arcivescovo di Bombay
Il Reuor Maggiore presiede !"assemblea di Bangelore,
a cui hanno preso parte i Vescovi
e gli Ispettori salesiani dell"Estremo Oriente
Il Successore di Don Bosco tra i poven
del famosi ..slums.. di Bombay

2.2 Page 12

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UN VIAGGIO DI LAVORO
DEL RETTOR MAGGIORE IN INDIA
tori d'Oriente: India, Thailandia, Cina, Giappone, Fi-
lippine, il delegato della Corea, e tutti i Vescovi sale-
siani di quelle terre: mons. Ferrando di Shillong,
mons. Morrow di K.rishnagar, mons. Carretto di Ratburi
(Thailandia), mons. Marengo di Tezpur, mons. Maria-
nayagam di Vellore, mons. D'Rosario di Dibrugarh.
Si è diffusamente trattato della vita religiosa, della
formazione, delle vocazioni, della pastorale giovanile
per cattolici e non cattolici, e soprattutto della promo-
zione degli autoctoni. Tale promozione è voluta dal
Concilio \\'aticano 11 e la sua importanza per la vita
e lo sviluppo della Chiesa locale è grandissima. Con
la conquista della libertà e con l'accentuarsi del nazio-
nalismo è cresciuta per la Chiesa l'urgenza di disporre
di forze non straniere ma locali. La Congregazione ci
pensa da molti anni e oggi sui salesiani operanti in
India pub già disporre del 70°., circa di indiani.
In questo studio per la promozione degli autoctoni
si e data particolare importanza alla pastorale dei gio-
vani, che formano la grande maggioranza della popo-
lazione indiana e che giocano una parte determinante
per l'avvenire dcli' lndia. Si è riconosciuta la perenne
,alidità degli Ora.tori e se n'è studiato l'incremento
anche come Centri Giovanili capaci di rispondere alle
esigenze dei giovani cli oggi. Si è rilevato che l'Oratorio
è mezzo efficacissimo per penetrare nel mondo pagano
e si è con\\'enuto di approfondire la formazione dei
giovani per preparare il futuro laicato cattolico, sco-
prendo e curando i leaders, i quali domani saranno
10 gli apostoli laici che occuperanno posti di responsa-
bilità. A questo lavoro collaborano gli insegnanti laici
che nelle nostre scuole dell'India sono molti e che
come attivi Cooperatori Salsiani, possono formare parte
integrante della comunità educativa.
In questa occasione si è inaugurato ufficialmente lo
Studentato, alla presenza dell'arcivescovo di Bangalore
monsignor Lourdusamy. •La nuova casa di forma-
zione, dedicata a Kristu Jyoti (Cristo luce, in sanscrito)
dopo il rito religioso ha avuto il '•bauesimo" locale con
canti in lingua Tamil, accompagnati da strumenti indiani.
Da Bangalore a !\\ladras: circa 300 chilometri sotto
un sole tropicale con visite ad alcune opere salesiane e
delle Figlie di :\\laria Ausiliatrice lungo il tragitto.
A Vellore mons. David l\\larianayaham attende il Suc-
cessore di Don Bosco con tutti i suoi numerosissimi
cristiani. Ormai le ghirlande di fiori offerte al Rettor
ì\\laggiore non si contano più. A Katpadi trova due opere
davvero imponenti: quella delle Figlie di Maria Ausi-
liatrice e l'altra dei Salesiani. Lungo il tragitto in-
contra gli allievi delJa Scuola Apostolica di Pannur
e quelli dell'Orfanotrofio di Sagayatottam, venuti a
~dere il sorriso del Padre per pochi minuti e a ricevere
la sua benedizione.
Un particolare saluto don Ricccri l'ha avuto a Poo-
namellce, presente l'arcivescovo di Madras, mons. Ra-
yappa. Qui i salesiani dirigono il Sacred Hearl Semi-
nar)', seminario intc::rdiocesano dove studiano chierici
di una ventina di c.liocl·Si dcll'lnc.lia. Al Rettor :\\laggiore,
secondo antichissim1,; usanze del luogo, Jopo la ghir-
landa di rose, ,·iene offerto un limone per simboleggiare

2.3 Page 13

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alnlllfr•: In tutte le sue tappe Indiane Il Reno, Maggiore b stato accollo a festa anche dalle Figlie di Merla Ausiliatrice o dalle loro alunne. Ou, con un
gruppo di Suore di Bangalore I 180 aspirami di Lonavfa dagh occhi vivlaslml e dal sorriso apeno. furono l ehcl do powsl godere per un g,orno il Reno,
Magg,ora tutto per loro aotto: Madras • S. Giuseppe. «Lei à nostro MeharajaJ1. disse il coad,utOfo che fece da Interprete nella presentaziono daI
doni Una scena evangelica. I ragaul di Panur a di Sagayonam, ICC:OfSI al passaggio del Renor Maggiore, ., arrampic.ino sugli alberi per meglio vede,e
,I Succ8$S01e di Don Bosco Don RIcce11 111 , IE!bbrosi da don ManIov1ni. al Cenuo Sociale d, Vy1Saipadi (Madras) d••tr•: I quauro alhev, del
Bhutan venuti a Shillong P9f pona<11 Il •Iuta della IOfo pattia al RellOf Magg,ore ed e-segu,re una danu In suo onore.
da parte dei sudditi costanza e fedeltà; quindi è spruz-
zato con profumi invocando le benedizioni del cielo
sull'ospite. La cerimonia è proseguita con il rito della
lampada accesa che due seminaristi muovevano ritmi-
camente danzando. Poi don Ricceri ebbe la fronte
spalmata di una tinta ben visibile, in segno di gioia.
La rottura di una noce di ·cocco, per significare che il
gradito ospite si deve consumare per il Signore e per
il prossimo, poneva termine alla singolare manifesta-
zione di benvenuto.
A :.vladras, il Rettor ì\\[aggiore visita con incensa com-
mozione l'opera fondata da don Orfeo Mantovani, il
missionario spentosi l'anno scorso, consunto dalle fa-
tiche a pro dei '' rifiuti" della società di quella metro-
poli, che si affaccia sul golfo del Dengala. Bambini,
malati, minorati, lebbrosi, gente poverissima hanno
inteso esprimere, con il loro saluto al Superiore Gene-
rale, quanto dovevano a quel degno figlto di Dnn Bosco,
sulla cui tomba, come su quella ddl'arcivescO\\~o di
Madras monsignor i\\lathias, don Ricccri ha sostato a
lungo in devota preghi.era.
Dopo la visita ai salesiani delle diverse cnsc di l\\Cadras,
il Rettor Maggiore parte in volo per Calcutta, con tappe
a Gahuati e a Shillong. A Gahuati con i numerosi
e allievi accorsa una folla stragrande con tutte le autorità
civili, militari e scolastiche. Presta servizio la banda
del V Battaglione. 11 Rettor '.\\Iaggiorc passa in ri-
vista come nelle grandi parate - i vari gruppi.
Da Gahuati raggiunge Shillong, la capitale salesiana
dcli'Assam con ben otto istituzioni. È buio. Gli aspi- 11

2.4 Page 14

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UN VIAGGIO DI LAVORO
DEL RETTOR MAGGIORE IN INDIA
Don Riccerl con mons. Ferrando,
tra bambini Khasi
vestiti per la danza nazionale Khasi
Il Rettor Maggiore a Teheran (Iran)
ultima tappa del suo viaggio, entra subito nelle slmpetie
degli allievi del « Don Bosco College
ranti e novizi lo accolgono con fiaccole luminose. Tra
i numeri del ricevimento c'è una danza in costume
nazionale di quattro allievi bhutanesi della "Don Bosco
Technical School" di Phuntsholing (Bhutan). Il Ret-
tor Maggiore parla a 120 confratelli delle varie case e
alle Figlie di Maria Ausiliatrice, visita il cimitero cat-
tolico dove riposano numerosi salesiani che hanno
lavorato in quelle terre e, la domenica 3 marzo, celebra
nell'ampia cattedrale gremita di cristiani che pregano
e cantano. Mons. Ferrando tiene l'omelia.
In una residenza missionaria dei dintorni, a Nongpoh,
alcuni gruppi di cristiani delle tribù Khasi, Mikir e
Lalung offrono all'ospite una simpatica manifestazione
folcloristica.
A Calcutta il Rettor Maggiore vede in atto la visione
di Don Bosco del r886. Opere fiorenti di vita e di gioia,
gioventt'1, tanta gioventù, salesiani quasi tutti sotto i
cinquant'anni, della giovane Ispettoria di Calcutta,
che in qualche modo nasce a Bande], si sviluppa nelle
valli dell'Himalaia e passa come fiume benefico nelle
popolatissime e rigogliose istituzioni dei quattordici
centri.
e Il 6 marzo a New Delh.ì, ha un cordiale incontro
con l'Internunzio mons. Giuseppe Caprio e visita il
terreno dove si spera possa sorgere presto un grandioso
complesso professionale.
Ne! viaggio di ritorno don Ricceri fa sosta a Te-
heran. Qui i salesiani dirigono una Scuola con oltre
mille allievi, oggetto di stima e di viva ammirazione.
12 li Nunzio, mons. Salvatore Asta, 1o vuole a mensa
con le autorità religiose. In serata grandioso ricevi-
mento di oltre 200 invitati con tutte le autorità.
L'ultima tappa è in I sraele. Nella Basilica del Getse-
mani si svolge una concelebrazione con numerosi sa-
lesiani. Prima di lasciare i Luoghi Santi, celebra an-
cora nella Grotta della Natività a Betlemme, presenti
gli studenti di Cremisan.
Il Rettor Maggiore afferma che è stato colpito dallo
spirito di famiglia che regna tra i salesiani dell'India;
dai loro sacrifici e dalla loro generosità, specie dei mis-
sionari; dalla loro «vita eroica, per usare le sue parole,
che essi vivono senza accorgersene, come fosse cosa
del tutto naturale». «Questa è un'autentica ricchezza
della Congregazione ~. sottolinea il Rettor Maggiore,
che ha pure parole di devota stima per i confratelli
morti laggiù, sulle cui tombe ha pregato e a cui si de-
vono - sono ancora sue parole - «le gloriose pagine
dell'epopea salesiana, specie nell'Assam, che in 40
anni e poco più di lavoro, si è manifestata in una esplo-
sione di opere e di realizzazioni che ha del prodigioso>>,
Riassumendo le sue impressioni il Rettor Maggiore
diceva che l'aveva colpito in modo particolare la fiu-
mana degli uomini dell'India. L'India è soprattutto
popolazione, è anzitutto 1111 popolo di giovani. Per questi
giovani lavorano i figli di Don Bosco, per portare la
testimonianza del Dio vivente a tutto un mondo di
esseri umani che vivono tra le muraglie degli altipiani,
le catene di montagne e !'immensa fossa dell'Oceano
indiano.

2.5 Page 15

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UNA
REALIZZAZIONE
PILOTA
È il modernissimo e grandioso
campo sportivo che hanno realizzato
le Figlie di Maria Ausiliatrice presso Torino
dimostrando concretamente
'
che in ogni manifestazione giovanile
è possibile inserire, anche nello stile d'oggi,
la presenza cristiana.
A 20 chilometri da Torino sulla
linea Orbassano-Rivalta, dove
un paio d'anni fa si stendevano prati
incolti e depositi d'arbusti arruffati,
sorge oggi un moderno complesso
che presènta un volto caratteristica-
mente gaio e accogliente.
Il rossiccio dell'ammattonato sot-
tolinea maggiormente la sobrietà del-
l'architettura, che nelle giornate lim-
pide ha tinte ancor più squillanti
contro le creste immacolate delle
Alpi. È il campo sportivo «Laura
Vicuiia &.
L'opera per la vastità, il carat-
tere, il programma e le finalità, si
presenta come una realizzazione ve-
ramente prodigiosa.
Questo tipico campo sportivo è
sorto non solo con la collaborazione
di due Ispettorie piemontesi, ma
anche con il contributo della gioventù
femminile di tutto l'Istituto delle
Figlie di Maria Ausiliatrice, che ha
voluto erigere a Laura Vicufia, la 13

2.6 Page 16

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sopra: Veduta parziale delredillclo attiguo al Campo, che comprende sala da gloco, biblioteca,
aula catechìstlca, sala audizioni, aula di musica satlD: Le oratoriane, $u pattini a rotelle. prepa-
rano gare dì velocità su pista curva a desini: Con I campi di pallavolo e quelli di pallacaneStro
c1 sono anche due campi di tennis.
tredicenne studentessa cilena di cui
è introdotta la causa di beatificazione,
un monumento di ammirazione e di
affetto.
Il campo ricreativo-sportivo è fre-
quentato dalle oratoriane e dalle al-
lieve delle Figlie di Maria Ausilia-
trice di Torino e dintorni.
Ragazze di ogni età: schettini
sulle spalle, borsa a tracolla, capelli
al vento, scendono a precipizio dai
pullman che prestano servizio anche
nei giorni festivi. l battenti del can-
cello provvisorio ondeggiano cigo-
lando, quando gli dànno l'assalto.
Giostre, altalene, scivoli, sono im-
mediatamente gremiti.
Il recinto per lo schettinaggio for-
micola, le piste si animano di voci,
di timide corse e di voli sicuri, che
si intrecciano morbidi e lievi. Tram-
poli e pedalò sj azionano stendendo
scherzi d'ombre suJl'asfalto.
A un'adolescente che guida un
gruppo chiediamo:
- Perchè venite quj a divertirvi?
- Ma qui c'è tutto - esclama con-

2.7 Page 17

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vinta. - Guardino! - E ci indica
i tre campi di pallavolo, i due campi
di tennis, altri campi di pallacanestro.
- E questa - continua con ca-
lore - è la pista con sei batterie
per la corsa podistica: staffetta, re-
sistenza, 400 metri. Laggiù la pe-
dana per il salto in alto, in lungo
e il lancio del peso, disco e giavel-
lotto. E di sera è tutto illuminato.
Abbiamo anche l'impianto di alto-
parlanti tutto attorno. - E traccia
nell'aria un ampio gesto indicando
l'elisse marginale formato dai gio-
vani pioppi che circondano le scar-
pate.
Ci fermiamo a osservare: il campo
presenta realmente un panorama in-
teressante per la vastità, la ricchezza
dei giochi e l'armonia dell'insieme.
- Abbiamo anche gl'interni! -
dice la capogruppo, additandoci l'ala
dell'edificio attiguo ai campi-gioco.
Poi si congeda perchè le compagne,
impazienti, l'attendono.
Entriamo nelle sale da gioco. I
calcio-balilla sono presi d'assalto. Altri
gruppi fanno cerchio attorno a un'as-
sistente china sui giochi "tranquilli".
Al primo piano la biblioteca, l'aula
catechistica e la sala audizioni dove
un crocchio di giovanissime discu-
tono con l'esperta, una giovane suora,
sulla validità del contenuto degli ul,.
timi dischi della "canzonissima".
Nell'aula di musica una ventina di
bimbette sta imbastendo una mar-
cetta per orchestrina. Ecco la "mi-
crorchestra" ! Le chitarre, le fisar-
moniche e la batteria delle adole-
scenti attendono nell'atrio.
A pianterreno un andirivieni com-
posto non turba l'atmosfera silen-
ziosa della cappella. Essa dice la
presenza, Il tra quelle giovinezze,
del Dio vivente, da cui prende vita
tutta l'attività educativa.
La Direttrice dell'opera ci presenta
anche l'allenatrice per gli esercizi
ginnici più impegnativi di piscina.
Durante la settimana, diverse schie-
re giovanili si alternano sulle piste
e nelle palestre. Con la divisa gin-
nica blu-mare, quelle scattanti gio-
vinezze che invadono i campi da
gioco sembrano il dilagare delle vive
speranze del mondo di domani.
Per l'Istituto delle Figlie di Maria
Ausiliatrice, questa è una realizza-
zione "pilota": essa traduce in ter-
mini contemporanei il messaggio cri-
stiano, che riconosce anche nello
sport uno dei segni dei tempi.
Quest'opera è L'attuazione di un
desiderio della Chiesa: riproporre
alle giovani del nostro tempo, in ter-
mini nuovi, mete di conquista e di
ascesa; riscoprire, ordinare e usare
i valori positivi delJo sport per met-
terli al servizio della formazione
umana e cristiana; offrire validi mezzi
per un integrale sviluppo della per-
sona santificando le realtà terrene e
le attività umane.
Don Bosco ha insegnato ai suoi
ngli che è possibile inserire vital-
mente nel mondo giovanile, nello
stile d'oggi, la presenza cristiana. Do-
mani queste ragazze saranno donne
cristiane forti e volitive, quali la
Chiesa attende.

2.8 Page 18

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DICIASSETTEMILA
CASA SALESIANA
Speranza di pace sta trascorrendo per il mondo e
tutti anticipiamo con la preghiera il giorno in cui
la lunga attesa si farà realtà. Pensiamo al momento
in cui gli animi ritorneranno sereni e potrà essere
intrapresa la lunga e difficile opera di ricostruzione.
Noi abbiamo seguito gli avvenimenti del Vietnam
anche attraverso le comunicazioni dirette che ci
venivano dai nostri confratelli e dagli exallievi, at-
taccatissimi a Don Bosco e alla sua Opera.
Tra gli avvenimenti tragici della guerra sono fioriti
anche i motivi di consolazione. Riportiamo qui due
testimonianze. La prima è una lettera dell'Ispettore
del Vietnam, che parla della carità generosa dei
nostri confratelli della casa di Go Vap nel periodo
più doloroso dei recenti episodi bellici. L'altra è la
storia di una vocazione salesiana che abbiamo
colto -dalle labbra stesse di un Vietnamita, che è
stato ordinato sacerdote a Torino il 6 aprile scorso.
Sia questo come il simbolo delle forze nuove che
dovranno lavorare per la redenzione spirituale e la
ricostruzione materiale del martoriato popolo del
Vietnam.
«Nel ritorno, sono passato per il Vietnam (venerdì-
domenica), dove ho trovato tutti bene, grazie a Dio, e
dove mi sono entusiasmato fino all'esaltazione per la
carità, quasi incredibile, che i nostri confratelli hanno
praticato per tutto il periodo dei disordini, verso i poveri
rifugiati.
Le nostre case e quella delle Figlie di Maria Ausilia-
trice furono aperte ai fuggiaschi; ma fu soprattutto in
quella di Go Vap che dalla sera del 31 gennaio al 17 feb-
braio si riversb una vera fiumana di gente: oltre 17.000.
:Nessuna casa salesiana fu mai così gremita di inquilini!
Ogni angolo fu occupato, anche il refettorio dei ragazzi
(questi, tranne gli orfani, erano quasi tutti in famiglia
dall'alto In bauo: Raccolta di armi delle piìl svariate forme a
proveniente. esposte nel conile della nostra casa d, Go Vep
Salo da atudlo, camerate. reJettono, aule, laboraton, porticau e
cortili, tulio fu occupato dalle fam1gha dal nfugia1, Una dalle
chiese dlsttune: tmognl!fà con fede e coraggio ricominciare da capo

2.9 Page 19

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INQUILINI DELLA
DI GO VAP (Vietnam)
per festeggiare il nuovo anno lunare), il teatro, i la-
boratori, senza contare che molte famiglie si dovettero
accampare nei vasti cortili. Si dovette organizzare per-
fino un reparto "maternità", perchè in 14 giorni vi
furono 13 nascite (di cui nessun morto)...
A ogni famiglia era stato assegnato un piccolo spazio,
dove vivevano con tutto ciò che avevano potuto por-
tarsi dietro nel fuggi-fuggi, galline e maiali compresi.
Furono divisi in nove comunità, ciascuna formata da
vari gruppi di famiglie e presieduta da un salesiano
(prete, chierico o coadiutore) coadiuvato da 3-4 dei
nostri orfani, che non erano andati in famiglia, non
avendone alcuna... Questi giovani furono meravigliosi
in quel periodo, provvedendo a tutto, anche a racco-
gliere e bruciare l'immenso cumulo di immondizie che
si può facilmente immaginare.
Per i primi cinque giorni, non fu possibile ricevere
aiuti o soccorsi di nessun genere. Poi vennero la " Ca-
ritas Vietnam " e la " Menonite" e non mancò il neces-
sario a nessuno.
La polizia organizzò, negli stessi cortili, una specie
di mostra di armi comuniste. Ve n'erano di tutte le
provenienze: cinesi, russe, cecoslovacche. Particolar-
mente interessanti, furono gli "anti-tanks guns ", una
specie di piccolo fucile a rocket, così potente che, spa-
rato dalla distanza di 80-100 metri, squarcia la lamiera
del tanks e poi scoppia nell'interno, mettendo fuori
servizio uomini e carri.
Una nota tragica: tra gli stessi r ifugiati furono sco-
perti dei Vietcong: quattro, tra cui una giovane. Fra
essi, il più cinico era un ragazzotto sui 15-16 anni che
aveva, a sangue freddo, ucciso la moglie di un ufficiale
vietnamita con i suoi quattro bambini.
I confratelli, senza badare al loro pericolo personale,
essendo la casa situata nel centro di ben 17 obiettivi co-
munisti, si dedicarono con vera generosità e sacrificio
al servizio dei poveri e degli abbandonati. E mai furono
così felici e tanto uniti fra di loro.
Di modo che ripartii non solo rassicurato sulla loro
sorte, ma fiero di loro ~-
DON LUIGI MASSIMINO
dall'alto in basso: l'Arcivescovo di Saigon visita i rifugiati nella
nosua casa, passa di 1enda in tenda. incoraggia e benedice Me-
ditazione angosciosa davanti a questo semidistrutto meno di
dismnione e di rovina Viavai di genie che fugge e cerca un
rifugio sicuro, ma le nostra casa è sicura I Pure, essendo molli,
si sentono più sicuri: !"unione fa la forza.

2.10 Page 20

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SONO Il PRIMO ALLIEVO
DI DON BOSCO OH. VIHNAM
CHE DIVENTA
SACERDOTE SALESIANO
Il 6 aprile scorso nella Basilica di Maria Ausiliatrice sono
stati ordinati sacerdoti 24 diaconi dello Studentato Teo-
logico di Bollengo. Sezione staccata del Pontificio Ateneo
Salesiano di Roma. Di essi 14 sono italiani, uno inglese,
uno irlandese, uno nordamericano, due filippini, due cinesi,
uno vietnamita, due sudafricani. Qui il novello sacerdote
vietnamita racconta la sua storia, una storia piena di
ingenua semplicità.
A scoltate la storia di una voca-
zione che ha vissuto tanti anni
nel territorio del Vietnam, tormentato
dalla persecuzione e dalla guerra.
Sono nato al Nord Vietnam in
una città vicina ad Hanoi, in una
famiglia di contadini dove, per la
grazia di Dio, abbiamo avuto parecchi
martiri. Mi ricordo che molte volte
mia mamma mi diceva: «Qui, pro-
prio in questa stanza, c'era una volta
un luogo per nascondere il cadavere
dei miei parenti martiri •· La mia
vocazione è dovuta molto alla pietà
dei miei genitori, che mi hanno in-
segnato fin da piccolo come si com-
porta un cristiano.
Mia mamma non aveva altri figli
perchè, appena nati, i miei fratelli
morivano. Spesso ha raccontato che
allora lei andò al convento delle
Carmelitane per chiedere loro di pre-
gare per lei con l'intenzione che se
avesse avuto un figlio, l'avrehbe
consacrato al servizio di Dio. Quel
figlio è colui che sta raccontando
la sua vocazione.
Il primo impulso che mi ha spinto
a seguire Cristo fu l'atteggiamento
del piccolo clero e dei cantori che
indossavano delle vesti belle come
gli angeli. Da allora portavo in me
il desiderio di farmi sacerdote. Sono
entrato nel gruppo del piccolo clero
18 e in quello dei cantori.
Frequentai la scuola dei Fratelli
Cristiani dove seguivo il programma
francese per prepararmi a studiare
latino. In quel tempo per caso ho
trovato un libro sulla vita di Don
Bosco: leggendolo mi sentivo adatto
a quella vita. Ciò che mi ha colpito
molto è stato l'atteggiamento di Don
Bosco verso i giovani. Da molto
tempo anch'io avevo in mente l'idea
di aiutare i ragazzi a cantare, a gio-
care. Volevo diventare prete per fare
stare allegri i ragazzi. In quel tempo
avevo paura dei parroci perchè quan-
do noi ragazzi li salutavamo, essi
non rispondevano niente. Ogni volta
che apparivano, tutti i ragazzi scap-
pavano.
ln quel periodo mi capitarono due
fatti terribili. Voi sapete che alla fine
della seconda guerra mondiale bom-
bardavano i luoghi dove si nascon-
devano i Giapponesi. Un giorno mi-
tragliarono anche noi. Io andai a
nascondermi dietro una massa di
piante nel lago. Quella volta credevo
che fosse la fine della mia , ita, ma
per grazia di Dio sono stato salvo.
11 secondo fatto fu ancora più ter-
ribile: una notte i Vietmin hanno
invaso la nostra scuola dove erano
nascosti i _soldati di difesa. Essi en-
trarono nella nostra stanza e mitra-
gliarono sotto i letti. Per fortuna
che qualche minuto prima ero scap-
pato di lì. Saltai da molto in alto
sul giardino e andai a nascondermi
nel lago.
Quella notte i Vietmin hanno
preso con loro cinquanta alli.evi e
due sacerdoti, che dopo un anno
sono morti nella prigione. Una volta
di più la Madonna mi ha salvato.
Fortunatamente un giorno, un sa-
lesiano molto pio venne a parlare
dell'opera salesiana. L'atteggiamento
di quel prete mi ha attratto. Lui
sorrideva sempre e ci trattava molto
familiarmente. Alla fine egli ha re-
galato a ognuno di noi un'immagine
di Maria Ausiliatrice. Da quel mo-
mento desideravo di più di entrare
nella Congregazione salesiana.
Quando ho finito l'esame di ma-
turità, mi capitò l'occasione fortu-
nata di incontrare i salesiani di
Hanoi, che mi hanno accettato su-
bito come assistente degli orfani.
C'erano trecento orfani ma solo tre
salesiani. La vita in quel periodo era
molto dura per i salesiani, pcrchè i
\\ 'iermin attaccavano dappertutto. C hi
poteva aiutare i salesiani economica-
mente in quel periodo? Un giorno
i superiori, vedendo le difficoltà,
hanno deciso di trasferire l'orfano-
trofio al centro del Vietnam dove
c'erano molti boschi e dei monta-
nari. [o non ero abituato al clima
del centro e poi c'era la mancanza

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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degli alimenti che mi faceva male.
Pensavo che a casa tutto era pre-
Un SOS del presidente Exallievi Salesiani del Vietnam
parato per me, mentre io dovevo
lavorare come un operaio. Molte volte
mi sentivo scoraggiato, ma i superiori
mi hanno sempre fatto coraggio.
Le d ifficoltà però non diminui-
vano. 1 superiori perciò decisero di
trasportare i ragazzi a T hu Due,
dove un benefattore aveva rega-
lato un terreno pieno di sabbia e
senza un tetto. I ragaz.zi e io dove-
vamo scava.re la terra per cercare
Sem:a dubbio avete appreso la grande catastrofe piombata su tutta la
Repubblica del Vietnam all'inizio di questo mese di febbraio. Come pre-
sidente dell'Unione Exallievi in questo Paese, ho lanciato un appello a
tutti gli Exallievi del Vietnam, invitandoli ad aiutarsi a vicenda in questa
situazione di emergenza. E ora mi permetto di fare ricorso a tutti gli Exallievi
del mondo, perchè troppo grandi sono le rovine e le disgrazie causate dagli
attacchi dei comunisti in tutto il Vietnam libero: migliaia di case distrutte,
centinaia di migliaia di senzatetto. un aumento impressionante di orfani.
In questa grande sciagura comune la nostra comunità di Exallievi di Don
Bosco del Vietnam ha subito anch'essa gravi perdite: alcuni exallievi,
soldati e civìli, hanno perduto la vita, altri piangono la morte o soffrono
la passione di loro cari caduti o dispersi, altri sono rimasti senza casa.
l'acqua perchè con il clima di Sai-
gon di 30-35 gradi, senza l'acqua è
u n gran problema. Anche qui la
Col cuore in angoscia e le lacrime agli occhi, in questo momento dram-
matico del mio Paese, lancio un SOS agli Exallievi di Don Bosco del mondo
intero. Oltre le preghiere, noi abbiamo grande necessità di essere aiutati
vita era molto dura. Io dovevo la-
materialmente, per poter costruire un centro di una ventina di case in legno
vorare e insegnare ai ragazzi perchè
i salesiani erano pochi e non sape-
vano bene la lingua vietnamita. Un
compagno con me in quel tempo
ha deciso d i ritirarsi perchè la vita
per le famiglie dei nostri Exallievl che sono rimasti completamente senza
nulla. Sarà un'opera che farà brillare la solidarietà cristiana degli Exallievi
in faccia all'infelice popolo vietnamita...
Firmato: Joseph Chu• Van- Hau
Presidente degli Exallievi di Don Bosco nel Vietnam
era troppo dura. A dire la verità,
anch'io tante volte mi sentivo di-
sperato con quella vita, ma con
l'aiuto di Dio, ho superato tutto.
Sono stato a Hong Kong a fare
il noviziato e a perfezionare i miei
studi. Nel noviziato ho trovato non
poche difficoltà: la lingua cinese
nuova per me, i miei compagni tutti
cinesi e io solo vietnamita, non co-
noscevo nessun superiore... Tante
volte la nostalgia voleva farmi ri-
tornare al mio paese, ma la fiducia
filiale che avevo in Maria Ausilia-
trice e l'aiuto del maestro mi hanno
fatto superare la prova del noviziato.
Dopo ciò ritornai nel mjo paese
per fare il tirocinio. Non mi manca-
vano le difficoltà: dovevo lavorare da
matto e senza riposo. Con il clima
di Saigon mi sentivo stanco. Nono-
stante ciò giocavo con i ragazzi sotto
il sole ardente e a dire la verità,
allora mi sentivo felice pen:hè avevo
l'occasione di fare come Don Bosco.
Quattro anni fa ho ottenuto il
permesso dal governo rivoluzionario
e sono venuto a studiare in Italia.
Questo permesso è stato una grazia
di Maria Ausiliatrice perchè, come
tutLi i giovani della mia età, ero chia-
mato al servizio militare.
Da parte della mia ca'Sa, mia mam-
ma non mi ha mai scritto niente ri-
guardante la politica e gli avveni-
menti tristi in Vietnam perchè Lei
aveva paura di disturbare i miei studi.
Qui a Bollengo (Torino) ho passato
quasi quattro anni. Mi sono trovato
molto bene come nel mio paese.
Questi aspiranti e novizi salesiani del Vietnam
nccomune e a1fratella la gioia della propria consacrazione a Dio
e alle anime del loro tormentato Paese.
Tutti i superiori mi hanno aiutato
in ogni campo.
Riguardando il cammino che ho
passato, devo alzare la voce per lo-
dare il Signore che mi ha guidato
e condotto fino ad oggi. Sono il
primo allievo dei tialesiani del Viet-
nam che diventa sacerdote salesiano.
Quello scrittore dei primi secoli
che diceva che: « il sangue dei mar-
tiri è seme di cristiani•>, se venisse
oggi lo direbbe anche del Yietnam.
una guerra che non finisce mai
vuole rovinare la mia terra bagnata
<lai sangue di diecimila martiri.
Anche le vocazioni nel \\' ietnam
aumentano. Da noi c'è un prO\\·erbio
che dice: << la difficoltà crea gli eroi•>.
E ce n'è anche un altro: «la tribo-
lazione prova il cuore puro». Forse
è per questo che Cristo oggi è tanto
amato nel mio Vietnam.
19

3.2 Page 22

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CELEBRAZIONI CENTENARIE
DELLA BASILICA
DI MARIA AUSILIATRICE
"Tutto vi è grande, come l'ldea che la concepl
e la carità che la fabbrico"
(Un glorna/11 dt!ll'11poc• nt!lla cron•c• della conSdcrazion•).
Diamo a grandi linee l'orario delle funzioni che si svolgeranno nella
nostra Basilica in questi mesi del Centenario.
23 aprile: Apertura delle celebrazfoni centenarie
ore 18,30 Inaugurazione della "MoStra Salesiana".
24 aprile:
ore 18,30 Solenne concelebrazione del Rettor Maggiore con gh
Ispettori d'Europa, Stau Uniti, Australia, Medio Oriente.
Congo.
25 aprile: Pellegrinaggio dei Cooperatori Salesiani d'Italia.
ore 1O Santa Messa concelebrata dal Rettor Maggiore e dai
Delegati Cooperatori.
ore 16,30 Incontro al Colle Don Bosco.
Dal 23 aprile al 23 maggio, ogni giorno:
ore 17
ore 21
Funzione Mariana per la gioventù.
Predicazione per categorie: prima settimana per le donne
(P. Gandolfo S.I.); seconda settimana per i giovani (don
Peradotto e don T. Bosco), terza settimana per gli uomini
(P. Mariano della TV e prof. Albanese)
dal 15 e/ 23 m1gglo: solenne novena pr,edicata da Eec.mi Veecovl.
23 maggio: Pellegrinaggio degli Exallievi d'Italia.
23 maggio sera : Veglia Santa.
24 maggio: Solennità d1 Maria Ausiliatrice: da mezzanotte a ogni
ora concelebrazione con Omelia.
ore 9
Santa Messa per i Cooperatori e gli Exall1ev1.
ore 10 Pontificale solenne del Cardinale Arcivescovo di Torino.
ore 20 Vespri.
ore 20,30 Processione.
9 giugno: Anniversario della Consacrazione della Basilica:
ore 1O Solenne Pontificale.
ore 16,30 Commemorazione del Centenario.
Pellegrinaggio Nazionale Exallievi d'Italia
23 maggio:
ore 1O Santa Messa concelebrata dal Rettor Maggiore
e dai Delegati lspettoriali d'Italia.
ore 11 Visita per gruppi regionali alla Basilica, alla Mostra
del Centenario e ai luoghi salesiani.
ore 16,30 Al Colle Don Bosco: Visita alla casetta natia e
al tempio - Omaggio al Rev.mo don Ziggiotti.
notte dal 23 al 24: Partecipazione libera ella Veglia Santa.
24 maggio : Mattinata libera per partecipare alle funzioni
nella Basilica.
ore 20,30 Raduno nel cortile centrale per la Processione.
20
LA 1110"...IIA O"'' cu·-~ 'Afl'O
Occupa la vasta cripta della Basilica e si svolge
in 19 stands di grande interesse e di splendida
realizzazione.
La Mostra è divisa in tre parti: la prima parte
presenta nei suoi elementi essenziali la personalità
di Don Bosco e la sua vita; la seconda parte pre-
senta le creazioni d1 Don Bosco: i Salesiani, le
Figlie di Maria Ausiliatrice, i Cooperatori: la terza
parte. le famiglie di Don Bosco al servizio degli
uomini e dei giovani del nostro tempo e del mondo
avvenire.
Nel centenario di Maria Ausiliatrice la Mostra
mira a rievocare la missione che la Vergine Ausilia•
11ice indicò oltre un secolo fa a Don Bosco e
che ora continua nella sua Congregazione an-
dando incontro alle esigenze nuove del mondo
contemporaneo.
Essa è anche una testimonianza della larga e
valida collaborazione che Don Bosco e la sua
Congregazione hanno trovato nei Cooperatori,
Benefattori e Amici, per svolgere il loro apostolato
nella Chiesa. soprattutto per l'educazione cri-
stiana dei giovani.
! ' fl' !MERO l''IIICO SULL" BASILICA
Il Bollertino Salesiano pubblica un interessante
numero unico a 4 colori. di 64 pagine. dal titolo:
Un sogno che dura cento anni. Vi si rievoca la
storia della Basilica di Maria Ausiliatrice e la sua
influenza spirituale nel mondo. I pellegrini orga-
nizzati ne troveranno copia nella "Busta del Pelle•
grino": gli altri avranno la possibilità di acqui-
starlo al Santuario stesso o richiedendolo alla Di-
rezione del Bollettino Salesiano.

3.3 Page 23

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NEL MONDO SALESIANO
Prima pietra del nuovo Centro Giovanile di Ferrara
Il Rettor Maggiore don Luigi Ricceri negli "Ani del Con-
siglio Superiore" dello scorso dicembre scriveva: « In occa-
sione del Centenario della Basilica di Maria Ausiliatrice vorrei
vedere attuato un Centro Giovanile per ogni lspettoria. Si
tratta di un'opera la cui realizzazione è stata fervidamente
auspicata e richiesta dal Capitolo Generale XIX, quando ha
deliberato il rilancio dall'Oratorio come Centro Giovanile
capace di rispondere alle esigenze della gioventù di oggi
e alle attese che giustamente la Chiesa appunta sulla nostra
Congregazione».
l'lspettoria Lombardo-Emiliana è tra le prime a rispondere
all'i.nvito del Renor Maggiore. Il 25 febbraio scorso il Car-
dinale benedettino Benno Gut, Prefetto della Sacra Con-
gregazione dei Riti e Presidente del Consilium per la Li-
turgia, benediceva solennemente la prima pietra del "Centro
Giovanile Salesiano" di Ferrara.
La nuova costruzione comprenderà: il Centro Giovanile Sale-
siano "San Benedetto" per i giovani; il Centro Studi "Pom-
posia" per l'aggiornamento su problemi educativi, della cul-
tura e del dialogo; la Sede delle AWvità Parrocchiali e del-
l'Oratorio; il Pensionato Studenti "San Carlo".
La parte edilizia dell'intero Centro Salesiano si sviluppa su
3500 mq. per un complesso di 50.000 m• circa, in un'area
di 17.000 mq. e comprende la palestra "Don Gregorio" ,
l'Auditorium cine-teatro "Amalia Santini", la sala "Pom-
posia", la sala "B. Duo", sale di ritrovo, di convegno, di
svago, biblioteca, discoteca, mensa self-service e quanto
può riuscire utile a una vasta gamma di interessi giovanili,
educativi, culturali, artistici.
Il Centro Giovanile San Benedetto si propone di dare ai
giovani il senso dei valori: valori affettivi, culturali, fisici,
morali, sociali, religiosi; di favorire lo sviluppo fisico e un
giusto agonismo; di aprire a una maturazione artistica e del
senso critico; di preparare a una apertura sociale; di formare
alla libertà, al retto giudizio, al senso dell'iniziativa, della
responsabilità e di approfondire i valori morali, civili e reli-
giosi della vita.
Il Centro Studi "Pomposia" si propone di ripetere in chiave
attuale i compiti di servizio culturale che furono propri dei
Benedettini, alimentando gli interessi su una problematica
educativa, utilizzando allo scopo l'aiuto dell'Università Sale-
siana e dell'Istituto Superiore di Pedagogia di Roma e aprendo
un dialogo sereno sui problemi di cult ura e di vita. Particolare
spazio sarà riservato agli studi pomposiani.
La Sede delle Attività Parrocchiali ha scopi più immediata•
mente pastorali nell'ambito delle esigenze apostoliche.
21

3.4 Page 24

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Napoli Commemorazione del IV centenario della nascita di San Francesco di Sale$.
Solenni commemorazioni centenarie di San Francesco di Sales
A Roma il Pontificio Ateneo Salesiano ha ricordato il IV cen-
tenario della nascita di San Francesco di Sales con una
solenne commemorazione accademico-religiosa.
La mamna del 18 man:o il Cardinale Giuseppe 8eltram1
presiedene a una concelebrazione e tenne l'omeha in onore
del Santo nella chiesa maggiore dell'Ateneo. esaltando con
chiarezza e incisione l'importanza del ministero e dell'aposto-
lato sacerdotale, sulla scia del Saleslo e di San Giovanni
Bosco.
Nel pomeriggio nell'Aula Magna dell'Ateneo ebbe luogo la
commemorazione accademica. onorata dalla presenza dei
Cardinali Benedetto Atois1 Masella, Arcadio Larraona. Ga•
bnele Garrone. Giuseppe Beltrami e da altre illustri perso-
nalità.
Dopo un canto iniziale, eseguito dal coro degli studenti
della Facoltà di Teologia. tenne il discorso commemorativo
11 prof. Paolo Brezzi, ordinario di Storia nell'Università di
Roma.
Ambientata magistralmente la figura del Vescovo dr Ginevra
nelle condiz1on1 politico-rehg1ose del suo tempo e tra I per-
sonaggi contemporanei pii) significat ivi, il prof. Brezzi trat•
teggiò le linee fondamentali della spiritualità salesiana rile-
vandone l'incidenz.a nella vita e nella storia della Chiesa.
A Napoli, per iniziativa dei Cooperatori Salesiani e della
Federazione Nazionale degli Exallievi Don Bosco, in colla-
boraz.ione con l'Associazione Napoletana della Stampa,
nella sfan:osa cornice del Teatro di Corte della Reggia di
Napoli, si è tenuta fa solenne commemorazrone del IV cen-
tenario della nascita di San Francesco di Sales.
Con le più alte Autorità cittadine. erano presenti il Cardi-
nale Corrado Ursi. Arcivescovo d1 Napoli, il Ministro Gia-
cinto Bosco e mons. Salvatore Sorrentino. Amministratore
Apostolico di Pozzuoli.
Don Adolfo L'Arco lumeggiò la nobile figura di San Fran-
cesco di Sales e la sua molteplice opera di evangelizzatore.
di pastore e guida di tante an,me, dello scrittore di opere
divenute famose e di pIon1ere di nuovi metodi evangelici.
La Schola Cantorum dello Studentato Teologico Salesiano
d1 Salerno si esibi in sceltr ··canti spirituals".
Quito (Ecuador) Il Nunzio
Apostolico mons. Giovanni Fer-
rohno benedice e inaugura il
Centro Medico Psico-Peda-
gogico dell'Istituto Superiore
Salesiano e il Centro di Orien-
tamento Professionale e Voca-
zionale annesso al medesimo
22
Istituto Superiore.

3.5 Page 25

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Genova Nuova chiesa
a San Giuseppe Operaio
Presso l'Istituto Salesiano "Pretto" di Genova-
Quarto è sorta la chiesa da tempo auspicata, alla
cui costruzione hanno concorso in parte notevole
la signorina Gemma Boero e la "Fondazione
Pretto". L'ha aperta al culto con la consacrazione
dell'altare il cardinale Giuseppe Siri, Arcivescovo
di Genova. La chiesa. in stile moderno temperato,
è opera dell'architetto Verga e dell'ing. Savelli.
Caratteristici l'altare e la vistosa vetrata della
parete d'ingresso, raffigurante San Giuseppe Ope-
raio, opera del prof. Cuoghi di Genova.
La .uGiornata della
Fede a Macao"
È stata organizzata dal nostro " Yuet Wah College"
di Macao in ossequio al Santo Padre e per incre-
mentare la fede negli allievi cristiani, la più parte
neofiti. Col Vescovo diocesano mons. Paulo José
Tavares intervenne mons. Francesco Hsu, neo-
consacrato Ausiliare di Hongkong. L'anfiteatro ri
gurgitava di gioventù. Ai due Vescovi facevano
corona molti Sacerdoti. Religiosi e Religiose della
città. Il novello Vescovo mons. Hsu parlò della
Fede come dono di Dio e impegno dell'uomo,
Invitando i presenti a spingere lo sguardo sulla
grande Cina per rendersi conto di quanti milioni
di fratelli non sono favoriti di questo dono divino.
Scene allegoriche con canti, suoni e danze, rie-
vocarono la fede del padre dei credenti Abramo.
11 Colle Don Bosco
si aggiorna
Il Rettor Maggiore don Luigi Ricceri la domenica
17 marzo inaugurava al Colle Don Bosco il nuovo
salone per le riunioni scolastiche e per i pellegrini.
Il compiacimento del Rettor Maggiore s'innestò
sulla costatazione che chiesa e salone. preghiera
e divertimento non sono cosi antitetici come a
prima vista potrebbero apparire; anzi, si integrano
a vicenda, concorrendo a darci l'uomo perfetto,
che sa pregare Dio allegramente e divertirsi san-
tamente, rifiutando ogni compromesso con la co-
scìenza e la legge di Dio. La Scuola del Colle
Don Bosco, già cosi distinta per le sue attrezzature
e i suoi risultati. ora è anche all'avanguardia per
questo magnifico salone. Di esso beneficeranno
per primi i pellegrini che affluiranno al Colle in
occasione del centenario della consacrazione della
Basilica di Maria Ausiliatrice.

3.6 Page 26

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La cortina di bambù è scesa a
troncare l'apostolato de, figli di
Don Bosco in Cina, e con esso
la diffusione del culto a Maria
Ausilia trice. Ciò che fu fatto a
Pechino non sembra avere ri-
scontro altrove nella storia della
devozione a Maria Ausiliatrice.
11 culto a Maria Ausiliatrice fu por-
tato in Cina da un martire; il servo
di Dio monsignor Luigi Versiglia.
Nel 1906 il venerabile don .Rua
eleggeva il giovane sacerdote don
Luigi Versiglia capo della prima
spedizione missionaria in Cina. Giun-
ti a '.\\ilacao, i salesiani prendevano
la direzione di un modesto orfano-
trofio, che divenne presto un centro
di devozione a Maria Ausiliatrice.
La festa del 24 maggio diventò po-
polare e la processione dall'interno
dell'Istituto usci per le vie cittadine,
rallegrata non solo dalle nostre bande
musicali, ma anche dalla banda della
Polizia, composta quasi nella sua
totalità di exallievi salesiani. La pro-
cessione ancor oggi si chiude con
due funzioni distinte, l'una in cinese
e l'altra in portoghese, per soddisfare
i due gruppi di fedeli.
Un calice intriso di sangue
Nel 1918 la Santa Sede affidava ai
salesiani la Missione di Slziu Chow.
li Rettor Maggiore don Paolo Al-
bera elesse don Versiglia superiore
della nuova missione e gli mandò
in dono il prezioso calice col quale
aveva celebrato la Messa nel 5oO
della consacrazione della Basilica di
l\\laria Ausiliatrice. Don Versiglia
accolse il dono con commozione.
Quel calice gli ricordò uno dei m1-

3.7 Page 27

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Don San10 Garolli, fondatore defl'Opot1 aefesiana a Shanghai, (al centro)
e 11 servo di D10 don Callisto Caravano, 1ruclda10 dai pirati bolscevlcl In odio ella tede.
Li circondano I primi orfanelli di Shanghal.
Il servo d, D10 mons. lu111i Vcrsiglla.
fondetor• dell'Opera salesiana nella Cina, martirina10
con don Caravario Il 25 febbraio 1930.
rabili sogni nel quale Don Bosco
aveva veduto un calice prezioso in-
triso del sangue dei suoi 6gli, e gli
fece pronunziare parole presaghe del
suo martirio. Nello stesso tempo
però quel calice che aveva raccolto le
preghiere e i frutti dei primi cin-
quant'anni di vita del Santuario di
Valdocco, era per lui un auspicio e
un presagio delle benedizioni della
Vergine sulla nuova missione.
Subito elesse Maria Ausiliatrice
patrona del Vicariato. A lei dedicò
la cappella della residenza, la sua
"cattedrale", cosl vasta che oel primo
pontificale, quando scese dal trono
per recarsi all' altare, gli bastò fare
un passo. Sull'altare collocò la bella
statua di Maria Ausiliatrice che le
universitarie di Torino avevano do-
nato a don Sante Garelli in par-
tenza per la Cina.
Mons. Versiglia sognava la costru-
zione di una bella cattedrale dedicata a
'.\\1aria Ausiliatrice, ma nè lui
i suoi successori mons. Canazei e
mons. Arduino poterono edificarla.
Intanto in ogni nuova cristianità
sorgeva una cappella, che diveniva
centro di culto a Maria, Aiuto dei
nuovi cristiani. Una soprattutto, quel-
la di Linchow, divenne un cenacolo
di pietà mariana. Allora nel cuore
ardente di don Giuseppe Cucchiara
sorse l'idea di sostituirla con un grande
tempio a Maria Ausiliatrice, che fosse
un centro di devozione e di pelle-
grinaggi per tutta la zona occiden-
tale del Vicariato.
Raccolti i fondi necessari, s'im-
provvisò architetto e capomastro e
costruì una bella chiesa in stile ci-
nese, con una maestosa facciata e
due alti campanili. Fu aperta al
culto nel 1936. Oggi la rivoluzione
comunista l'ha dissacrata e ridotta a
magazzino.
Il Santuar,o di Zo-Sé
A Shm,ghai, l'immensa metropoli
cinese, i salesiani entrarono nel 1924,
ma la divozione a Maria Ausiliatrice
li aveva preceduti di malti anni. Cen-
tro di questa devozione era il San-
tuario di Zo-Sè, celebre in tutta la
Cina. Nel 1863 su quella collina,
allora ricca di templi pagani, il padre
Gonoet, gesuita, aveva costruito una
casa di riposo per i missionari. L'anno
dopo vi edificò un tempietto con
una statua di Maria Ausiliatrice.
Negli anni 186g-70 la persecuzione
minacciava di estendersi anche a
Shanghai colpendo le numerose cri-
stianità fiorenti in città e in campagna.
Per scongiurare il pericolo il padre
Della Corte, superiore della mis-
sione, sall sulla collina di Zo-Sè e
davanti a Maria Ausiliatrice fece
voto di erigerle sul luogo una chiesa
se avesse difeso la missione. L'Ausi-
liatrice gradì il voto e la missione
fu salva. Tre anni dopo il tempio
promesso era un fatto compiuto e
presto diveniva meta di grandi pel-
legrinaggi.
Dopo il 1900 il crescente afflusso
dei pellegrini rese necessaria la co-
struzione di una chiesa più vasta. Il
magnifico nuovo tempio, capace di
oltre tremila persone, venne inaugu-
rato nel 1935. Sull'alto campanile do-
mina una statua in bronzo di Maria
Ausiliatrice, alta più di quattro metri,
che il 18 maggio 1948 veniva solen-
nemente incoronata dal primo car-
dinale cinese Tienchensin e dal Rap-
presentante del Papa mons. Rìberi.
L'opera salesiana a Shanghai, co-
minciata faticosamente nel 1924, ebbe
un grande sviluppo. Nella prima
casa, quella di Nontao, fu costruita
una vasta cappella dedicata a Maria
Ausiliatrice, che venne eretta in
parrocchia nel 1950. La chiesa so-
pravvisse a tutte le dolorose vicende,
non esclusi i bombardamenti, che
danneggiarono solo gli edifici annessi.
Anche l'opera di Chapei, a nord
di Shaoghai, fu dedicata a Maria Au-
siliatrice. Quest'opera avrebbe avuto
un grande avvenire se non l'avessero
paralizzata, assorbendola essi, i co-
munisti.
Incolume tra le bombe
Nella grande Hong Kong i sale-
siani oggi lavorano in otto case. Vi
entrarono nel 1927 e con essi entrò 25

3.8 Page 28

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A sinistra: Il Santuario ereuo a Maria Ausiliatrice dal Padri Gesuiti sulla collina Zo-Sé,
presso Shenghai. Sopra: Tiratorl di carrenìno c,neso, che hanno fatto voto dt pellegrma,e
ogni 24 dal mesa a Maria Ausiliatrice e di astenersi dal lavoro nei gioml fesc,vl. A destra ·
Il Santuerio di Maria Ausilietrice di Linchow, un tempo cenacolo di pietà mariana e ogg,
dissacrato e ridotto a magauino dal comunisti.
la divozione a Maria Ausiliatrice.
Centro speciale di questa divozione
è la chiesa a lei dedicata presso la
scuola Tang-King-Po di Kowloon,
assai frequentata. Vi è eretta I'As-
sociazione dei divoti di Maria Au-
siliatrice, il 24 di ogni mese è affol-
lato e vi si celebra solennemente la
festa del 2~ maggio. Queste pratiche
sono pure fiorenti nella parrocchia
salesiana di S. Antonio a Hong Kong-
West Point.
Anche altre comunità religiose e
scuole cattoliche hanno appreso dai
salesiani ad amare Maria Ausilia-
trice. 1n una scuola cattolica tenuta
da laici recentemente è stata intro-
nizzata una bella statua di Maria
Ausiliatrice. La Congregazione delle
Suore diocesane del Preziosissimo
Sangue ha fissato al 24 maggio la
data delle professioni religiose per
metterle sotto il patrocinio di Maria
Ausiliatrice. Persino tra i carcerati
Maria Ausiliatrice è onorata in una
graziosa cappella aperta per m1z1a-
tiva del salesiano che vi esercita
l'apostolato.
A Ktmming (un tempo Yunnanfu)
i salesiani entrarono nel 1934 e ne
fecero presto un altro centro di culto
all'Ausiliatrice. Anche i loro alunni
l'amavano moltissimo, e la Madonna
li protesse con bontà materna. Du-
rante la guerra la città e i dintorni
26 furono ripetutamente bombardati;
ma i salesiani e gli allievi furono
sempre incolumi. Tutti portavano
la medaglia di Maria Ausiliatrice e
a ogni fischiare di sirena con tre
Ave 1vfaria si mettevano sotto la sua
protezione, che alle volte fu eviden-
tissima. Un giovane che durante un
bombardamento si era portato im-
prudentemente all'aperto riparandosi
sotto alcuni alberi, vide piovere at-
torno a ben quindici bombe, al-
cune delle quali scoppiarono a solo
due o tre metri da Iui, e non ebbe
la minima scalfittura.
Anche sotto l'aspetto finanziario
toccarono con mano l'intervento della
Madonna. Animati dal visitatore
straordinario don Berruti ad avere
fede illimitata in Maria Ausiliatrice,
costruirono un nuovo grande edi-
ficio, contraendo un grosso debito.
Ebbene, con l'aiuto della Madonna,
nonostante gli anni difficilissimi della
guerra, il debito fu completamente
saldato. Non solo, ma confidando
nella loro Madre e Ausiliatrice, po-
terono inspiegabilmente vivere loro,
mantenere i loro allievi e pagare re-
golare stipendio ai maestri esterni.
Prima di lasciare Yunnanfu, cacciati
dai comunisti, i salesiani portarono
nella cattedrale la statua di Maria
Ausiliatrice, tanto venerata, perchè
rimanesse a confortare, in tempi cosl
difficili, quei buoni cristiani, tra
quali molti affezionati Cooperatori.
-1.: - ._.,.. -I ,
JJ D
La storia del culto di Maria Ausi-
liatrice a Pechino ha tutti i caratteri
dell'epopea.
I salesiani entrarono in Pechino nel
1946 realizzando una profezia di
Don Bosco. Quella fredda sera di
dicembre, mentre passeggiavano sotto
i portici della stazione in attesa che
l'ispettore don Braga comunicasse loro
dove avrebbero potuto alloggiare, il
direttore consacrò a Maria Ausilia-
trice la missione che li attendeva
a Pechino. Giunti nella stanzetta
che i Padri delle Missioni Estere di
Parma avevano fraternamente messo
a loro disposizione, inginocchiati sul
nudo pavimento, infervorati dall'i-
spettore, recitarono tre Ave A!aria
e si misero con filiale abbandono
nelle mani di Maria Ausiliatrice.
In attesa di poter entrare nella
casa loro promessa, si diedero a dif-
fondere la conoscenza e l'amore al-
l'Ausiliatrice. Ogni 24 del mese
ottennero di celebrare la santa l\\lessa
nella cattedrale. Prima della celebra-
zione un gruppo di universitari cat-
tolici distribuivano ai fedeli un'im-
magine di Maria Ausiliatrice, poi
si disponevano davanti all'altare, de-
stando l'ammirazione dei presenti.
Appena il sacerdote salesiano sa-
liva l'altare della Madonna, da tutta
la cattedrale si levava un movimento

3.9 Page 29

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e un fruscìo: erano i fedeli che si
movevano verso l'altare.
Dopo un anno, il 24 maggio del
1948, per la prima volta i salesiani
poterono celebrare la festa di Maria
Ausiliatrice in casa loro. :\\Ila il luogo
era fuori mano, in una minuscola
,;a all'estremo nord-est della città.
Come arrivarci? Un servizio di au-
tomezzi assicurò la riuscita della
festa, che prese proporzioni gran-
diose. Furono migliaia i cristiani che
vi parteciparono venendo dalle varie
parrocchie o dai campi di concen-
tramento.
Nei mesi seguenti la guerra ch;Je
investe io pieno la capitale. ì\\Ions.
Tchao S. 1., che funge da Ammi-
nistratore Apostolico di Pechino in
assenza del cardinale, decide di con-
sacrare l'archidiocesi a Maria Au-
siliatrice e di costruire un tempio
che sarà affidato ai salesiani. Per la
realizzazione di questo progetto in-
dice una novena in ogni parrocchia
in preparazione alla festa di Don
Bosco. Ogni giorno, prima della be-
nedizione, si reciteranno le litanie
con le invocazioni «Maria, Aiuto
dei Cristiani, prega per noi l), «Sa11
Giovanni Bosco, prega per noi~. ripe-
tute tre volte.
11 24 gennaio 1949 la cappella
dei salesiani è quasi deserta, perchè
i fedeli si sono stretti attorno al loro
vescovo nella cattedrale per ringra-
ziare Maria Ausiliatrice di aver ri-
sparmiato la sua città. Infatti proprio
il giorno prima il generale Fu Tso
Yi aveva dato l'ordine di salvare
le vite umane e di arrendersi. In
quella circostanza i] vescovo invitò
i fedeli a intensificare le preghiere a
Don Bosco, «cosi potente - disse
- sul cuore della Vergine Ausilia-
trice>>. Quindi a parecchie riprese
echeggiò nelle grandi navate della
chiesa l'invocazione «Chin Chino
Chih Yu, Wei Wo Tmg Ch'i: ivlaria,
AuxiJium Christianornm, ora pro
nobis •·
Da allora l'affluenza del 24 di
ogni mese alla cappella dei salesiani
aumenta sempre più. Il 24 maggio
dell'Anno Santo ( r950) ha luogo una
manifestazione senza precedenti. Le
Messe si susseguono nella cappella e
nei cortili dalle cinque all'una. Alla
:\\lessa cantata prendono parte sei
vescovi, un centinaio di sacerdoti,
il grande seminario aJ completo e
più di tremila pellegrini.
li 31 maggio, nella cattedrale, alla
chiusura del mese, assistono otto-
cento tra sacerdoti, religiosi e reli-
giose e più di diecimila cristiani.
Si pensi all'emozione di don Acquista-
pacc, l'apostolo delJ'Ausiliatrice a
Pechino, all'udire tutta quella folla
intercalare a ogm decina del Rosario
l'invocazione: ~ Maria, Aw:ilium Chri-
stia11orum, ora pro nobis o>.
U,. nr>llr>nrin nr,1,. r'; -""CC ,.;,.,.
li 195r è l'anno della persecuzione
ufficiale. La virulenza della stampa
contro il Papa e contro la Chiesa
si fa sempre più forte, mentre clero
e fedeli sono sottoposti giorno e notte
a pressioni d'ogni sorta: si vuole
strappare loro delle firme che giu-
stifichino la chiesa riformata e l'e-
spulsione dell' Internunzio. E i cat-
tolici da PechiM, da Tientsing, da
Tanghsan e da Paoting accorrono
sempre più numerosi a implorare da
Maria Ausiliatrice un aumento di
fede e la forza per tener testa alla
persecuzione. Vescovi e sacerdoti,
andando -alla capitale, non mancano
di celebrare all'altare di :Waria Au-
siliatrice.
Nell'agosto di quell'anno tutta una
diocesi, profuga a Pechino, si con-
sacra a :\\1aria Ausiliatrice. :\\folti di
questi rifugiati sono dei tiratori di
rickshaws (carrozzella carattenst1ca
Cil'\\ese). Dopo la loro consacra-
zione, decidono di non più tra-
sportare gente in giorno festivo. La
Provvidenza aiuterà la loro povertà.
Essi fanno pure il proposito di reci-
tare ogni giorno il Rosario in fa-
miglia. Dopo un mese si accorgono
che guadagnano di più in sei giorni
ora che prima in sette. Pieni di ri-
conoscenza, prome~tono di andare in
pellegrinaggio rutti i 2+ del mese:
è una fila caratteristica di rickshaws
ripuliti a nuovo e decorati di una
medaglia di Maria Ausiliatrice, che
si dispongono in ordine nel cortile
prospiciente la chiesa. Quella brava
gente intende glorificare Dio anche
con i loro mezzi di sostentamento.
È cosi che l'Ausiliatrice circola per
tutte le vie della città.
Non c'è categoria di cTistiani che
non faccia blocco con gli altri, pel-
legrinando ogni mese a l\\Iaria Au-
siliatrice. Gli universitari cattolici
danno l'esempio, le infermiere non
temono di fare un doppio servizio
notturno, e gli operai rubano ore aJ
sonno per compiere ogni mese il
loro pellegrinaggio mariano. Sono pel-
legrinaggi che certo piacciono a :Ma-
ria Ausiliatrice e a Don Bosco per
la loro nota essenzialmente eucari-
stica e papale. In città è risaputo
che devoto di Maria Ausiliatrice è
sinonimo di cristiano inflessibile da-
vanti alle minacce e alle seduzioni.
Il 22 dicembre 1952 un gruppo
di funzionari governativi con al-
cuni cristiani "progressisti" s'inse-
diano presso i salesiani. Due giorni
dopo, il 24, i fedeli arrivano in massa
più numerosi del solito, in segno
di tacita protesta. Qualche giorno ap-
presso giungono cinquecento univer-
sitari. Risultato delle pressioni co-
muniste: i pellegrini aumentano ogni
mese, parrocchie intere che si erano
lasciate ingannare e fuomare tor-
nano ai piedi della Madre celeste a
dire il loro pentimento e a chiedere
il coraggio di rimanere fedeli. Un
"figliuol prodigo" che aveva coo~
pcrato al movimento scismatico della
Chiesa indipendente, vuol cantare
una .Messa di ringraziamento all'al-
tare di l\\laria Ausiliatrice, e nel-
l'omelia confessa di essere stato« una
spada di dolore , per la .Madonna e
piange il suo peccato.
27

3.10 Page 30

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Alle bestemmie dell'ateismo
risponde il canto della fede
li 24 maggio 1953, festa di Maria
Ausiliatrice e solennità di Pentecoste,
nonostante l'atmosfera di minacce
e di terrore che incombe, un quinto
dei venticinquemila cattolici di Pe-
chino accorre dai salesiani per la
Messa pontificale e duemila si co-
municano. Dalle 3,30 alle 12,30 si
celebrano Messe in continuazione
nella cappella, mentre nel cortile, ol-
tre il pontificale, se ne cantano altre
quattro. La cantoria dei nostri ra-
gazzi aveva imparato ben dodici
messe, tra cui una del Perosi. Parti-
colare interessante: durante il ponti-
ficale l'altoparlante di uno stabili-
mento vicino, per disturbare, in-
tonò a piena voce le lodi del comu-
nismo e dei suoi capi, mentre di
qui si cantava il Veni, sancte Spi-
ritus. Ali'Est rosseggiante - gri-
dava il disco - spunta il sole e in
Ciria è sorto il gran Capo». «Vieni, o
Spirito Santo, - cantavano i fe-
deli - e manda dal cielo un raggio
della tua lrtce •· E cosi di seguito:
alle bestemmie dell'ateismo rispon-
devano le strofe dellafede, dell'amore,
della preghiera cristiana.
L'Anno Mariano 1954 per i catto-
lici di Pechino fu fonte di grandi
consolazioni e causa di gravi soffe...
renze. L'enciclica Fulge,,s Corolla
con cui Pio Xll lo proclamava,
giunse in tempo e il 5 dicembre
1953 si riunirono le autorità ecclesia-
stiche, i superiori religiosi e i pochi
sacerdoti forestieri non ancora e-
spulsi. Si decise di inviare un in-
dirizzo di filiale attaccamento al
Papa e si respinse la proposta di
fissare la chiesa dell'Immacolata (il
più antico centro mariano di Pe-
chino) come meta ufficiale di pel-
legrinaggio, perchè il parroco era un
"riformato" filocomunista.
Questa decisione spiacque mol-
tissimo all'Ufficio dei Culti, che
minacciò pene severe alle autorità
ecclesiastiche ed espulse un gruppo
·di missionari europei.
Pochi giorni dopo i preti "progres-
sisti" decisero all'unanimità di sta-
bilire la Chiesa dell'Immacolata come
meta dei pellegrinaggi. Il primo fu
indetto per il primo sabato di gen-
naio. Circa duemila fedeli, ingan-
nati da false notizie, si recarono
28 a quella chiesa. Fu letta, mutilata,
l'Enciclica papale e fu dichiarato
che l'indulgenza del giubileo si sa-
rebbe potuta acquistare solo nelle
chiese "riformate".
Il 24 dello stesso mese i fedeli,
conosciuta la verità, incuranti delle
minacce e del freddo intenso (10
gradi sotto zero), in numero di più
di tremila stipano il piccolo santuario
dell'Ausiliatrice e i cortili della casa,
restando in preghiera dall'alba al
tramonto.
Affrontano i mitra
Due giorni dopo, il 26 gennaio,
un secondo gruppo di missionari
europei è espulso: tra essi, due sa-
lesiani. Il 3 marzo arresti in massa
dei sacerdoti cinesi fed.eli a Roma
e di cattolici inftuenti. Le chiese
"non progressiste" sono chiuse e
l'entrata è custodita da una sentinella
armata. I cristiani sono costretti a
udire la Messa nelle chiese progres-
siste.
Nella cittadella di Maria Ausilia-
trice• viene arrestato il direttore
don Paolo Fong, cinese. Due vo-
)t,ntà "popolari" si trovano di fronte:
quella dei poliziotti e quella degli
alunni. I fucili sono impotenti da-
vanti alla resistenza passiva dei ra-
gazzi, che si stringono attorno al loro
Padre presso il monumentino di
Maria Ausiliatrice. Dopo due ore
di discussioni inutili, la polizia fa
appello all'autorità del suo prigio-
niero e lo invita a ragionare quel suo
piccolo popolo. Solo quando il di-
rettore è riuscito a convincerli che
o bisogna sottomettersi alla volontà
di Dio, anche quando spreme la-
crime dal cuore •• quei cari ragazzi
gli chiedono l'ultima benedizione e
cedono piangendo.
Nel marzo 1954 si è in pieno pe-
riodo di terrore. Nonostante che la
casa di Don Bosco col Santuario
sia incamerata e occupata dalla po-
lizia, il giorno 24 i cristiani arrivano
.a gruppi compatti: è il giorno del
loro pellegrinaggio mensile. Riescono
a entrare nei cortili, ma sono fermati
da cordoni di poliziotti armati di
mitra, che impediscono l'ingresso al
santuario. Le loro suppliche sono
vane. Succede una scena commo-
vente: gli aJlievi, che hanno ottenuto
solo il permesso di fare la santa Comu-
nione, dalla chiesa pregano ad alta
voce, e i cnsttam, m ginocchio nei
cortili, sotto la minaccia dei fucili,
rispondono coraggiosamente. Poi la
folla si raccoglie davanti al monu-
mento della Vergine e recita il Ro-
sario, intramezzandolo con canti.
Alcuni altoparlanti con i loro urli
cercano di soffocare quelle voci. Fa-
tica sprecata. Dalla strada risponde
un coro più potente. Che è successo?
I pellegrini, arrivati più tardi e chiusi
fuori, onorano la Vergine col canto
preferito dai cristiani di Pechino.
È un adattamento cinese di «Regina
del Cielo » dcli'Antolisei:
« Sa11ta Maria, 1l1adre celeste,
Sei Vergine potente, Aiuto dei Cri-
stiani.
Noi ti supplichiamo di proteggere il
Papa,
Noi ti supplichiamo di proteggere la
sa11ta Chiesa cattolica,
Noi ti supplichiamo di proteggere i
Cristiani,
Noi ti supplichiamo di proteggere noi.
Santa Maria, abbi pietà di noi, Santa
J\\iJaria, salvaci!
.Noi, come un cuor solo, ci affidiamo
a te,
T 'invochiamo: Ausiliatrice dei Cri-
stiani, prega per noi,,.
Stupendo spettacolo di fede e di
coraggio, a cui fa riscontro l'eroismo
dei sacerdoti buttati in carcere come
criminali. Questi sacerdoti hanno
continuato le loro mene antirivo-
luzionarie •· Così il governo comu-
nista giustifica l'arresto in massa di
sacerdoti cinesi, avvenuto il 3 marzo
1954.
Ora si comprende perchè a Pe-
chino, come in tutti i paesi comu-
nisti, il partito abbia una gran paura
della divozione alla Madonna. Ecco
una dichiarazione di Giuseppe Revai,
capo propaganda del comitato cen-
trale ungherese, fatta in quell'anno
a un congresso di operai: «Se noi
permettiamo senza restrizioni 11è in-
gerenze, ai cattolici di realizzare il
kno programma di dioozi()m allo
Madom1a, il suo culto finirà col pre-
valere sul culto di Marx e di Lenin,
e la superstizio11e medioevale trio11-
f erà di 11uOtJO std!a mentalità della
giO'flentiì. Il rifiorire della fede du-
rante l'a11no 111aria110 sarebbe molto
più pericoloso per il partito che una
squadriglia di fortezze volanti man-
date dal mondo capitalista•·
Da rela~lonl di
don Ma rio Raui9a e di don Saverio F• I•

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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Investito e scaraventato lontano
Ritornavo dal lavoro con la mia
motoretta recitando preghiere alla
Madonna. Un minuto prima l'avevo
salutata passando davanti alla chie-
setta a Lei dedicata, che dà il nome
al paesino di frontiera. Nell'ampia
curva sopraggiungeva ad alta velo-
cità una 850 che mi investiva in
pieno sulla mia destra, sfasciando
il mio mezzo e scaraventandomi lon-
lontano. Incredibile: mi trovai sano
e solo con qualche scalfittura. I
viandanti, che erano accorsi in mio
ajuto credendomi morto, rimasero
sbalorditi nel vedermi incolume. La
Madonna mi fece anche da avvocata
nel processo che ne seguì, sfatando
l'ingiusta accusa che io fossi daUa
parte del torto. Ero già devoto di
Maria Ausiliatrice, ma ora sento ili
amarla di più, anche per manife-
starle la mia riconoscenza.
A.rosa (Cri1,11on1-Svizura)
UMBERTO PRIMO FORESE
opera,o emigrdnrt - C<>01>tr11ure sale.iano
Gli fa baciare la reliquia
di San G. Bosco
Mio fratello fu colpito da febbre
altissima. Il medko diagnosticò en-
fisema polmonare., bronchite dif-
fusa e nefrite. Si praticarono le
cure prescritte ma il male si com-
plicò e i dottori dichiararono che il
malato versava in gravi condizioni.
Gli fu quindi amministrato il santo
Viatico. Desolata ma fiduciosa, gli
feci baciare la reliquia di San Gio-
vanni Bosco e gliela misi sotto il
guanciale. Quella notte dormi. L'in-
domani mattina, dopo tre giorni
che non parlava, alla mia domanda
come stesse, rispose che aveva ri-
posato e che si sentiva bene. Adempio
la promessa di far pubblicare la
grazia: è per me un gradito dovere
di riconoscenza.
Monopoli (Dari)
MARIA STIFANO
Maria, Ausiliatrice di tutti
Il 24 maggio 1883 - festa del Corpus Domini e di Maria
Ausiliatrice - Don Bosco, parlando a Versailles (Parigi)
si espresse cosi:
«Godo di parlare a buoni cristiani in questo giorno, che è quello
della festa di Nostro Signore Gesù Cristo nell'Eucaristia e quello
ancora della festa di Maria Ausiliatrice, Regina del Cielo.
Maria, Ausiliatrice dei genitori I Maria, Ausiliatrice dei figli! Maria,
Ausiliatrice degli amici! Maria, Ausiliatrice degli accusati, Ausi-
liatrice degli afflitti, Ausiliatrice degli eretici, Ausiliatrice degli
scismatici, Ausiliatrice dei poveri peccatori, insomma Ausiliatrice
di tutti, perché questa buona Madre vuol tutti convertire.
Ma per essere a lei cari, bisogna onorarne il Figlio; vi indico ora
alcuni mezzi per farlo. Per essere a lei cari bisogna: accostarsi
con frequenza ai Sacramenti, ricevere il più sovente possibile
la santa Comunione e, non potendola ricevere, fare la comu-
nione spirituale; poi ascoltare la santa Messa, far visite a Gesù
Sacramentato, assistere alla Benedizione, compiere opere di ca-
rità in onore di Nostro Signore Gesù Cristo, perchè al Signore
piace che si pratichi la carità».
Con familiare semplicità e con i termini correnti a quel
tempo, Don Bosco ha espresso il carattere squisitamente
ecclesiale ed ecumenico della divozione alla Madonna.
Più giorni
tra la vita e la morte
Mia figlia, allieva delle Figlie di
Maria Ausiliatrice, mentre viaggiava
in bicicletta per commissioni, in
un passaggio a livello venne investita
frontalmente da una macchina. L'urto
fu così violento che, ricoverata al-
l'ospedale ili Asti, rimase più giorni
tra la vita e la morte, tenuta viva
con l'ossigeno. La Vergine Ausi-
liatrice, la cui immagine portava nel
piccolo portamonete che teneva stretto
in mano al momento dell'incidente,
la salvò impedendo che il colpo alla
testa Je fosse fatale. Si temeva anche
che rimanesse con una gamba più
corta per la rottura del femore,
invece è guarita bene sotto ogni
aspetto. Desidero venga celebrata
all'altare di Maria Ausiliatrice una
santa Messa di ringraziamento e di
propiziazione per tutta la famiglia.
Jl,1'onttgrosso-Vallumida (Asti)
CONCETTA PIA 29

4.2 Page 32

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I medici ne avevano dichiarata Cl HANNO PURE
prossima la fine
SEGNALATO GRAZIE
Mio padre era stato colpito da un
tremendo male che non perdona e i
medici ne avevano dichiarata la fine
molto prossima. Siccome mio figlio
Rodolfo da sei anni frequenta l'Isti-
tuto salesiano, io sono molto devota
di Maria Ausiliatrice e di Don Bosco.
Acalla Mantoncri Rosarfa • Africano Bruna
,\\ghcmo Gianni • Albarello Assunta • Albera Rosa
A1hry Emilia • Atl~anti Anna Mario - Allcnumd
Giovanna Angcl4!ri Emma - Ansaldj Lucio
ved. Avataneo - Apprato Assunta "" Aprea Pisanti
Ma.ria. Aramand Angelica • Arcidiacono rag.
Antonino • Aveni• don Ca!0t1ero • Bado Fn,ncelica
Baldi Coppo Maria• Balestra Rosa - Ban,to Silvina
• Barbero Giovanna - llarhieri Mercedes - Bar-
cellona Giovanna - Banoglio coniugi - Bamnbt
- Giambra Rosa - Gi1111di Stella - Giordano e
Maschio fam. - GiovÙ"lc oorelle - Giudic:e Lor=
- Ciugni Flota lride • Giuliani fam. - Godi M•ri•
- Gra"50 Tsidora • Graziano Angela - Herin fra-
telli • !ani E.lena - [n8u11Ha MAriu - lnu-opido
Ester - lnvcmri:i,i Maria - Joriot Perinotti Maria •
Italia Paola - La Barbero suor Tomssina - La
Mic.:I• Rlllvatore • Langagna Bona • Lnsagno Cem-
mn • Lnuuoni Guglielmo • Legn•m Eh•ini •
Lcnzi Picrin• • l..t,onelli Anna - Lcta ins. l'lo-
Perciò con fede ho invocato il loro
aiuto con la novena consigliata da
Lea - Bamglia Giru, - Bottaglia RosetrA - Batti-
stella l\\lbrio - Battocletti Rosina - Bazzica Vittoria
- Ded"8<lhl Mananna - Be!HnJ<ona Giuseppina -
sann - l...ivnti Catcnnà - Lo{ Fiorenzo - Lombardo
Grui11 - Long,nou1 Anna Maria - Lope:, Rocca
Lo Prc~ll Vittorio - Lorusso Giovanno - Lo Vec-
Don Bosco e ho offerto alla SS. Ver-
gine un monile d'oro a me tanto
caro, non avendo soldi da inviare
alle Opere Salesiane. Maria Ausi-
Benasso Luigi - Dcnazzo Maddalena • Benigno
R<ioa • B<:nso Domenica - Bergamino Luigia -
Bernini Anna Maria Angela - Bcrtolillll Giovanni
e Maddalena. - Bianchi Clerici Antonietta - Binnchi
Pevcrello Ilda - Bianchi Arnnlia - Bicutri Ada •
Bidone L-ydìa e Lina - Biella Giacomina - Uighini
c.hio Musti Cannelma - Luc.at Zìta - Lup.1ria Giu-
seppe e Maria - Malnati JJian~ - ManJro Mira -
Manica Di Martino Luigia - Manusardi Caterina
- Mnnzali Giovanna - Manzin1 L. - l\\.:lanmzano
Nina - Marchese Mario - Mari GiUS<:ppina -
M11rteUi Rosetta - Martin.i Maria - Masearo An-
liatrice ha ascoltato la mia preghiera
in quanto il babbo ha potuto tornare
a casa parzialmente guarito. Tutti,
compresi i medici curanti, hanno
dichiarato che solo un miracolo può
averlo riportato alla vita, date le
condizioni in cui si trovava. Rin-
grazio Maria Ausiliatrice e San Gio-
vanni Bosco e li prego che conti-
nuino a vegliare su tutta la mia fa-
miglia.
Vmuia
GABRIELLA LIBRA1..ESSO
« Lei può gridare forte
al miracolo »
Il mio primogenito ebbe un inci-
dente sul lavoro. I medici giudicarono
il suo stato gravissimo. Complicazio-
ni varie, sempre più gravi a causa del-
l'insufficienza renale, li avevano in-
dotti a dichiarare che non c'era
speranza cli salvarlo. Pensai allora di
affidarlo a Maria Ausiliatrice perchè
San - Binasco Be!.llonc Enrica ... Biondi Elena -
Bisch, F,lomeno Biondini Vitale Elena • J3o Giu-
liano - BogetJO Maria e Clotilde Dongioanni
Giuseppino - Bortani Margherita - Bottepl Lwgia
- Drambitla Giancarla - Brandoru, Giovanni -
Brcssan Silvio - Briglia V. - Brocci 011111 - Brum
Grande Concetta - Bruno Caterina - Drusa Lo-
rtnzQ - Bu!aJjno Gio,·an.ni - Burchr:n Rosaria -
Bustemo Giovanna - l3us,i Giuseppina • BUS$olino
Rcbaudengo Rosa - Caddeo Domenico - Cakagno
Maria - c.ldértlla Salvatore - Caliari Lidio -
Ca:ment Parodi Lina - Campanella Dorina - Ca•
ncs, El~n• - Cepella Maria - Copo:n:ella cav. An-
tonio • Cardinnlt, Giuscppin• • Cardane Teresa
Carona Silnna - Caretto Modesta - Carlini Lidia -
Carosio Elisa • Casnigo Martino - Cesoia Angela -
Castclnuo,·o Maria - Cut1fllione Alfon.,ioa -
Canelan Sante - Caud._ Vincen20 - Cangliani
Tcreaio • Cenoi Bianct1 - Cerato Giuseppe- -
~oni Renato - Cluappane Rosa • Chieri R. M. •
Chiodini Mario - Ci•botri Silvil1 • Cianciuo Lucia
- CiJrnn Lauro - Cilll Maria è Con~• - Circe,-
"'" Adriana - Cola Clelia - Colli Chiara Colombo
Adele - Colombo Angelo ved. Gatt9ni - Colombo
LIJÙ!i Alessandro- Corbellino Lui11i- Cqrdero Vin-
cen20 - Comogli• Giuseppe - CorQnin Anrui e
GioYanni - Corti Adal,iì•• - Corri l:lruna - Co-
stablOiO Agostina - Cottll. Antòruo - Covone Bro-
nicn Marinu - Curci Mnurizio - D'Adda Adelaide
- Doineoe liisacco Anna • Dal O,rtivo Bertilla -
Dalharua Annuru,iata - D'Amico Francnco
Oamilano M11rgherita - D'Anna Concetta • Dc
Ben~ctti -Anno - Dclfrnte Rosalindo - Dell'Alba
Silvio - De!prino Bauista - Oelprino Silvio -
Delzotto Clotilde - De Manin Tapnmin Roso -
D=ichcri Efisìa • Dcmol!i Maria - D<• Paola B11r-
ban, De RO<la Annm• - Dessi Remiglio - De
tonino Masola Lorenza • Ma1teoda Au(IUSio •
Mattlello )\\llarfa - Mattior,i SColatltica • Mauro
Ag~tina - Mazzocchi Elio - Melina Giov.anni •
Merli Alice • Mich Pierirui - Michelam Luigi
Minch,ni Eli5'lbetlll - MÙ"lncci Angtla - Mi.raglia
ltalo - Moggioli Anna e Romana - Monfenni I nn•
... Monrmi.urro Rosa.riff N«ina - Maraschi Vit-
torio - Mori Manco - Moro Adelaide ved. l'.'ìgroni
- Mureddu Cetcrina - Naldi Antillo - Natt• Fio-
n,llo • Naturali d"Orsi Liza - Navizzardi Mariuccia
- N,:cca Giacomo • Nicob Ros60 Reru:o - Nicola
Rosa - NobiH Marghcrira - Nol• Carla - No, elli
sr. Pierina - Novello coniugi • Nw Bruno - Oc-
chietti Teresa • Oddino Maria Gnwa Gabriella -
Oliva Luigia - Olivieri Giuseppina - Ongaro Lucill
- Orlando Mario - O,,torcro Pierangelo • Pogliu-
sott, Clemente - Panizza Graziella - Popaleo Uldtc-
rico - Pa.rdo Antonino - P,dZlcnza Delia - Pdl•nd,,
Albina - Peri Liana - Per-osino ùiuseppina -
Pern,chon Vittoria • Pettinclli Emilia - Pertiti
Giovan:n• • l'cv-eri Teret!a - Peni Rodolfo - P=ini
Coleotina - Pini ldilia • Pisani Pasqualina - Poggi
Ratto Maria - !'rimo Ida • Priolo Dotnenie2
Rainero Cado - Randa220 Oraria - f¼spmi Maria
- Rntto Giulia - Ra.vanese Tina - Razeto Lina -
Ra,,,0li Teresa - Rcbcno Anno l\\1arùt - Rel)oro
Maria Pia - .J'le1,,.ioli Antonia - Rq:ina Mm• -
Rendimi Angela - R~vJl Caterina - Réy Erminia
Ricciardolo MAddal<(llo e Niveo - Ritorno Do-
menica - Rigato Luigi • :Rigoni Candido - Rolfo
Giusèppinn - llo$a Costaru:a • Rossi Carando Piera
- Rossitto Erminia • &veda auor Teresa - Roz-
uno Emilia - Rubauo Tcreu - Sittattini Fnm-
cesca - Saa:hi lnet - Saglihcne O=I• • S..l Con-
cett11 • Sam,le Nioola - Santilli Anno Sassoro
Anna Maria - Sassi An~ela • S1vi011i Gi=tta -
Schirinxl Maria • Sciatca Zin11 Scorea F.ugenia
- S<'lva~gio Giuseppe - Siccard1 Marta - SimoncUi
da buona mamma lo curasse lci. Su-
bito cominciò a migliorare e presto
fu dichiarato fuori di pericolo. I
Vecchio fam. • Di M_arco Vincenzo - Di Mauro
Savol\\ll Anna - Dì Natale Rocca • Dini Dina -
Di Noto Ornzio • D'Jppohto Ercole • Direttrice
Asilo Mcms. Catiu-etla - Direttrice Aailo Regina
Barbara - Simonini Antpnia - Siral(USA ùlogu-a
- Sirngusa Scba$tiana - Sino Valerio Mari, -
Siviero SMtiao • Solamone Carmtln • Somaini
Felice • Soprana Alfredo - Spect:rua Genovcff11.
medici che l'avevano in cura, quando
videro il radicale cambiamento delle
di Asti - Oi•pensa Peri Maria Dogicr llosònin
Minnda - Dolso Luigia - Dona11gio 1-' rancesca •
D'Ooofrio Clotilde - D'Ureo Fortunata veci. Creve
• Spinola Lucia - Stella Colombo kosa - Stmmese-
De Caroli Ang101ino - Strrunondo Francesn -
Rtnttl Caterina - Taboa:runi Antonietta - Tallone
condizioni del figlio, mi dissero:
q Lei può gridare forte che è stato un
- Elia Maria Tcr..a - Fahrici Olimpia • F•ilhri
Senfioa • Fantino Lucia - Farina Armando -
Fave,o Antonio • Favero Gio.-..nnl • Favini Ciu•
Angela - Tamagn(lne fam. - TanCQni Carerìna
- Toti Maria - Tavazzi Marilena - Tcotori Ester
- Tcppari Teresa - rct?.o Rossi Anno Maria -
miracolo, perchè a noi la vita di
suo figlio era decisamente sfuggita >i.
UP!'<! e Vittoria - VeddJ Carla - Ferrando Angio-
lina .. Ferrari I. - Fem.trotti Giovanni - Fìqiaooni
Giuseppe .. Finnzzi rag, Dante - Fioretti Maria -
Tlrasso Anna - Toc.calino Piera Anna Torclla
Maria Lucia Toscano Luigi e Genoveffa • To-
t'(lano Luisa • Trenrin Marina - Treircl Maria -
Lieti e riconoscenti a Maria Ausilia-
trice, inviamo un'offerta per le Mis-
Fiorini Stanislao e Maria - Fionnontc Angela -
Fois M:tria ved. Congiu - Fomna suor Anruunaria
- Fn,ngia Antonia • Ftanza Criatimi • Fusillo
Tkeni Maria - Tripodi Vincen20 - Tropea An•
giolino - Trovato Concetto • Valle Franca • Vol-
lero Mario - Vaschetta Raimolldetti Frnncesca
sioni salesiane, nelle quali lavora
un altro nostro figliuolo.
Columlma11os (Spagna)
30
BONIFACJO RODRIGOEZ
Antonio - Fusini Bernardino • Gsiµiano Antonlen•
- Gaido Giuseppe - Galbiati Elve2ia • Calli MAd-
dalcna - Galli Olimpia - Galli Rizzi Rosimna -
Gamba Ma.ria - Gandolfo l nea - Oenunellaro
1\\11.aria - Gernero Maria - Ghidotti Carlo Ghi-
$0ni Rit• • Cìaccone Rita • Ciacoletto Desolina
- Vuoo Nelh - Velardita don Giu~pe • Verctlli
Ercolina Verce]lino Fiorenza - Villa Carie -
Villa farn. • Vitti Cit;t.:1dino Marta - Vitale fiun.
- Vit•le Pina • Vuillermoz Giulio - Zannlrù Andn,a
- Zarbo Nicolò - Zenone Giovanni - Zini Antonio
- Ziveri Slami Maria - Zocchco Assunta

4.3 Page 33

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Salva la vista alla mamma
Nel gennaio del 1964, ricevetti
con grande pena la notizia che la
mia amata mamma, residente in
Torino, a causa delle "cateratte"
agli occhi, doveva sottoporsi ad una
difficile operazione, senza la quale
non v'era speranza di miglioramento.
Pensai subito di affidarne l'esito aJla
nostra Santa Madre Mazzarello. In-
viai una reliquia della Santa, invi-
tando mamma e fratelli ad unirsi
in fiduciosa preghiera, mentre io
qui, nel lontano Uruguay, non ces-
savo di fare novene secondo questa
intenzione. I medici fissarono l'ope-
razione per il mese di agosto 1964.
Ma la sorpresa dello stesso medico
chirurgo, in una delle ultime visite
precedenti l'operazione, lo fece escla-
mare: «Ma lei, signora, non ha più
bisogno dell'operazione; è perfetta-
mente guarita». Unita ai miei fami-
liari rendo grazie a Santa Maria
Mazzarello.
Montt!Video (Uruguay)
SUOR MARGHERITA BALLA - F. M. A.
Era saltato giù
dall'automezzo in marcia
Il 14 maggio u.s., festa liturgica
di Santa Maria Mazzarello, condu-
cevo su di un camioncino cinque
ragazzi per una via centrale di Puerto
Natales (Cile). Il veicolo aveva una
copertura di ferro, offriva tutte le
garanzie di sicurezza e andava a
piccola velocità. Ma, ad un centinaio
di metri dal Collegio «Monsignor
Fagnano », dove ero diretto, uno
dei ragazzi, Luis Aquila di dieci
anni, avendo lasciato cadere fuori
il cappotto che teneva in mano,
saltò giù per raccoglierlo, senza
che io me ne accorgessi. Disgrazia-
tamente, perdette l'equilibrio e cadde
battendo la testa sul marciapiede e
rimanendo in gravissime condizioni.
Portato all'ospedale, gli furono pra-
ticate subito le cure del caso dal
prof. Alvaro Soto, che fece questa
diagnosi: «Trauma cranico, con serio
pericolo di commozione cerebrale t;.
Il caso era quasi disperato. Mi ricor-
dai allora di Santa Maria Mazza-
rello, la cui festa si stava celebrando
solennemente in quello stesso giorno
nel Collegio delle Figlie di Maria
Ausiliatrice. Raccomandammo a Lei
il ragazzo ferito, incominciando una
novena, con la promessa di far
pubblicare la grazia se si fosse sal-
vato. Alle preghiere dei salesiani e
allievi del Collegio <i Monsignor Fa-
gnano 11 si aggiunsero quelle delle
Figlie di Maria Ausiliatrice e delle
loro alunne. Proprio l'ultimo giorno
della novena, il ragazzo usciva dal-
l'ospedale e dopo un prudente riposo,
poteva riprendere la scuola. Pieno
di riconoscenza per cosl straordinario
favore, adempio la promessa di pub-
blicare la grazia.
1•uerto Nata/es (Cile}
EZIO l!RUNl!LLI RINALDI
Mia madre per un attacco di
trombo-flebite fu ricoverata d'ur-
genza in ospedale. Era già passato
un mese e non si notava il più lieve
miglioramento. La situazione, anzi,
andava peggiorando. Una notte, so-
gnai Santa Maria Mazzarello che
mi assicurò che mi avrebbe guarito
la mamma. Il che realmente avvenne.
La nostra riconoscenza a Lei e il
nostro grazie al Signore dureranno
tutta la vita perchè ci hanno resti-
tuita la mamma. Essa ora attende
nuovamente alle faccende di casa,
indaffarata come sempre.
San Giovanni. Rotondo (Foggia)
TERESA FINI
Guarigione
di una signora bramina
Un giovane bramino hindù, nostro
exallievo, aveva la sorella, madre
di famiglia, gravemente ammalata.
I dottori, di cui alcuni americani,
non avevano speranza alcuna ; la
povera signora peggiorava sempre
più. Un giorno iJ fratello venne a
invitarmi ad andare a visitare la
sorella ormai gravissima. Vi andai
portando la reliquia di Santa Maria
Mazzarello, che appesi al braccia-
letto dell'ammalata, dicendole che
tutte noi - una quarantina di suore
della comunità - avevamo fatto una
novena per lei. Ma pochi giorni
dopo, il fratello ritornò per dirci
che la sorella era in fin di vita e non
poteva ritenere più nemmeno i li-
quidi. Lo incoraggiai a credere che
Santa Maria Mazzarello avrebbe cer-
tamente guarito la cara ammalata in
vista dei suoi sei figlioletti. L'ot-
tavo giorno della novena venne a
dirmi che la sorella stava meglio.
Tornai anch'io a visitarla, e la trovai
mentre stava consumando un buon
pranzetto. Appena mi vide, fece
cenno alla reliquia che le pendeva
dal braccio, e mi disse: « Sono guarita
per Lei e la ptJrterò rempre co,i me i.
Il dottore, infatti, l'aveva assicurata
che la sua guarigione era un mira-
colo dovuto alle preghiere delle
Suore.
Katpadi (India Sud)
SUOR ELENA FERNANDES
Direttrice F. M. A.
Guarita da polinevrite acuta
Mamma di quattro bambini, un
anno fa dovetti essere ricoverata
all'ospedale con le gambe paraliz-
zate. I dottori dichiararono trattarsi
di polinevrite acuta, prevedendo mol-
to incerta la guarigione. Mi racco-
mandai allora piena di fiducia a
Santa Maria Mazzarello, di cui por-
tavo con me la reliquia. In pochi
giorni cominciai a muovermi e a
camminare con grande meraviglia
dei professori, delle suore e delle
infermiere dell'ospedale, che affer-
marono doversi attribuire la mia
guarigione a un vero miracolo.
Pralormo (Torino)
ASSUNTA Dll GRANDIS IN LISA 31

4.4 Page 34

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PREGHIAMO PER I NOSTRI MO,RTI
SALESIANI DEFUNTI
Don Gtovann.l l'ac:Ca1'o t • Torino, S, G,ov. Ev■ng. a 88 anno,
Don Faccaro p:usò qua.ti tutta la sua Ylt.A ,atui1n1 tra le- cafc di
V■lnlic.e e di S. Giovanni Evangelista, l11cbndo alle numerooi.tsime
generaztonì di allievi una memoria indimenticabile di 1morevolez;za
e di de:licatuu apiritu1lo. P_rofessore colto e preparato di materie
clauiehe, compl il suo dovere di inlea-nante come un minisruo i
e anche qua.ndo non pOl' pib attmdcre alla ,cuoia, continub a ri-ma-
nere fino ■11to ultimi ajom, della IU■ lunp vita un maeauo di spiri-
tualili limpida e aerena. p..,. qua.ai 40 anni fu 11sid110, dclic.■to e ri-
cercato duenorc di anime oe.lJ• chiesa di S. Giovann.i E\\1■n,reHs:ta. La
coauntc aentlleua e pazienza di queuo degno figlio di Don Bosco,
cifle...~•o dc.li■ sua anima ricca di vit"a interiore, Citeav1no attorno alla
sua peraon■ un clima di ottimismo e di fede. che contribui non poco
a far 1timare e ama.re 1■ Congrega..zione 1a.luja.1ia.
Don Qemcnte Luuiana 1 a Torino-Valulice a 8s anni.
Con don Fac.:aro e don Lu11iana 1compajono due det1h ultimi aale-
aiuri che a Valaalicc - la C... privileaj11a che ha otpitato per -40
anni I■ vrnent■ oalma d1 Don Bosco - formavano una famirha ideale,
nella quale dominavano le fieurc non dimcn1icate di don Cimatti e di
don Co)aui. Don Lu11i1n1, a Valu.Hce, per oltl'c ,io anni, rivelò a
1encr1Z1oni di giovani il volto de.I vero ealcaiano: ricco di umanità e
capace di ucrificare ae 1tes10 in 1emplicltA aublime perché la l(ioio.
dell'anima In Grazìa pou■ ruchìarare il mondo dei giovani. NcUa
acuol11 ntll• direzione, e soprattutto nell'Oratorio. ■ua pre:dHezioae:,
don Lu■a,ana con I• •i11norihti del p0namento e
luminava lo agun-do, paull apugcndo a-ioia e
il M>m10 che
testimoniando
nceanitli-
in Criato.
«;oad, Aparido Anconto t a Campo Crande (Bntile) a 90 anni.
Coacl. Lorcnso Melndl t a Burghauacn (Cermania) 8s anoi.
Coacl, TC&UIO Carlo Barbcl'o t a Bucnoa Aotca (Argcn1ina) • 81 an ni.
Coad. Pietro M.lde t • Junciro (Bruile) a 76 anni_
Coad. r. Kammettnder t a Bencdlktbeucm (Germani■) a 72 ■nru.
Don M.artino CauanJp t • Bucnot Aires (Argcn1in■) a 7 , anni.
Coad, Glovann.l PaaUollco t a Bucnoa A,rea (Arg<-n1,n1) a 69 anni.
COad, Nicola Donno t Ypac.aral (Paraguay) • 69 anni.
Coad. Lbardo Hcr.rc"° t • Vii.lena (Spa~na) a 69 anni.
Don Salvatore Trovato t Catania a 61 anni.
Don &oi,erto CUttlcr t a Puerro Cu■do (Paraguay) 60 anni.
Don GIUMppc Ferrando t • Montevideo (Urug,ay) a 58 anni.
Coad. Ptctro Aprik t • P,ouuco (Torino) 56 anni.
Don Std'ano Saldlvar t a Concepci6n (Paraguay) a ss anni.
Don CJaudlo Fontana t • Puerro M■dryn (Argentina) 51 anni.
Ch. Stefano Cukla t a Cordoba (Argentina) • n anni.
COOPERATORI DEFUNTI
In&, Comm. GJovannJ Tacd PorcdU 1 a Tolentino (M■ttrata).
Enllievo e Cooperatore ule1iano nel profondo dell'anima, l',na. Tacci
•pOI• ~ nato un innamorato di Don Botco. sotto il cui 1nflut10 ba vissuto
lino all'ultimo respiro. • Ho sognalo Don Bo,co! dine alla
nelle u ltime o.re della aua vita terrena. Sempre gen~ro,amcntc p re-
sente a oani iniiiativa apostolica a pro delle anime 1oprattutto giova-
nili, api.naeva ali educatori I t ·tudiarc tutte. Je vie per avviarle • una
vin. criStian.a. Cristiano iote:1r-.Je e coerente, ha fatto eaclam.are s qual-
cuno: e Fa piacere eue.re cri.tuani vivendo accanto a un c-rittiano come
J'ing. TaceiI,. Uomo ricco delle più belle doti umane, 1tim■10 come
intclliacnre ricostruttore di una :azienda rua al •uolo dalla guerra-.
amato dai 1uoi dipendenti, irradiava luce di esempio au quanti lo av-
vicinavano.
Enrico 8-t t a Tortona (Alessandria).
Chiu1e la 111■ giornata dopo quanro anni di malattia, aopporrata con
edificante e 1cre_na di1po1izione di 1p1rito, COD$0lato d■ll■ presenza
della fii!i• auor El1■, Fi11li• di Muta A111ìliarrice.
Pietro MeardJ t • 88 anni di età.
Attivo Cooperatore Hle1iano, padre di du.e Cooperacori e di tre Figlie
di Mario Ausiliatrice, ville d1 fede e di amore per Dio c per la fa.
miglia, a cui lascia mirabile esempio di virtb umane e c:riatiane.
Marcello Pacarmona t a Torino a 62 anni.
Cooperatore e benefattore deUe Opere di Don Bosco, viuc di fede e
di lavoro inatancabile per I• ,ua famiRlia, aemprc pronto • donani
a quan1i a lui ricorrevano. Era orgoglia&o di avere dato • D,o la figlia
suor Rita nell'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Battbta Dublanc t I lnogne (Ao■ta) 67 anni.
Fu prc.1ente in ogni ncce11itll della parrocchia. Animato da una grande
fede, 1oppor1b con apirito di vero arit1i1no le sofferenze liaiche e morali
che resero pre.zio,.a Ja IUI niatc-nza.
Alf.rcdo l\\occo t • Chìarl (Brescia).
Padre esemplare e aff'enuoao, profeasionitla integr.rrimo, acntiluomo
degno delta ~rima du, lo c:irwnd.■ va. Come Cooperatore, condivise
con la pia 1i1111on. le premu.roae _predilezioni verso i figli di Don Bosco,
cbo 11ra.nno )oro pere.nncmc.nte grati.
Sebastiano Marcon t ad Alpign.ano ('rotino) a 67 anni.
L a fede fu il aosre.gno della 1ua vita co1untcmen1e l1borio11. La squi-
&iu bonti di cuore lo fece 1mare da 11uanti lo conobbero.
Pi- llpctd t a Torino 92 anni.
JùaUievo do Valdocco de, tempi di Don Boaco, ai ricordava aaaai bene
dd Santo, dal quale ebbe un premio. l'u con i Salesiani in Palestina
per vari anni e rim■ae legato in amidzia èOn don Puddu. Amò inten-
same.ntc l\\1aril Ausiliatrice:, Don Boaco e le 1ue Opero.
Matteo Blnello t a Ca111gnito d'Alba (Cuneo) a 86 anni.
Era padre di sette li1Jll, che educò cristianamente. Ebbe 11 11ioia di
32 vedere una fialia conucrartl a Dio tra le Figlie di Maria Auailiatricc.
Uno Oambl t • Faenza.
CoopcratoTc cd u■tlievo fedele ■ali inacgn■menti di Don Bosco d rca
la frequente Confc.aaione e Comuruonc, tuc:ia ali■ Chiea■ due flali
Sacerdoti e • quanti lo conobbero la pi1a bella tc.1rimonilll1%a di vota
cri1ti1na vis:suta nello apirito ••le1i1no.
Davide BJncllo t • P riocca d'Alba (Cuneo) • 68 onni.
Attivo Cooperatore e padre esemplue di numerosa famiglia, che educb
nel 11nto timor di Dio e alla gcncrot.ità verao i biaoanooi.
Domcnlc:o Sofia t a Hamilron (Canadi) • 73 anni.
Ottimo aisti■no e padre, ha la■tiato a Grantnrto di Pado,•■ il ricordo dclh
aua laboriosi~ e del auo zelo al ■c.rvi%io della parroccbj1. Amò don Boaco e
ne promoa.sc, la deVOl[one in paeac.. Fu anche promotore di vocuioni.
Quando il Signore, tra i suoi numerooi liflli. acelae don Tiziano e S r. Pia
per la famiglia salesiana, ne giol grande.mente.
Maatra Rosa Rovetta t • Chiari (B~cacia) a 70 anni.
Fu per 40 anni inae.anante e.d cdua.trice illumin1t1, una vera macttr1
di bontà. Fu pure aostenitrice intraprmdente delle Opere Mi11io-
n■roe, delle Confc_rcrue di S. Vincenzo e dcli'A,:ione Cattolica. Dalla
fede viva e pratica attingen nrcnid pcrttnnc per d e per gli altri.
Fu Coopera1ricc auidua, affttionata imitatrice di Don Bosco educatore.
Orabona Maria Pia t ad Avern a 81. anni.
Nobile di ani.mo e di casato, modrc di 13 figli tutto viventi, seppe edu-
carli in modo ammirevole e avviarli tutti a una vita veramente cri1t.ian1.
l..a au.a fede rranitica ai comunicava a quan.ti l'avvieinavano. Pe:r le
sue ,irt1a fu ••mpre a mminta dalle atesae Coopc.ratrici del Centro.
Gioconda Gatto t ad Avera■ ♦9 anni.
Spirit0 sere.no e. anima profondam~nte buona, ,i pose a servizio della
Chieaa con lo apirito di Don B0100. Il su.o Parroco ebbe dire: • Ab-
billmo perd\\1-tO un validissimo aiuto sotto ogni upeuo l,
Maria c:artnela PaHlranJ, Zelatrice di Pavone del Mella (lJrcacla).
La tua vita ai avolse tra la chieaa e la cua, lo Pavone Mella t nel
p•c.ai vicini e-n tlivt:ntata. Zelatrice prima ancora di averne il diploma.
cu.__ mez%i, tavoro, tutto miae d11posiz.ione dei chierici a.aluiani.
,follati dallo Studentato di Nave, per i 2.7 mc-, ehe uucoraero • Pa-
•li• vone. E bi sua cau fu per 25 anni o.I centro di unione dei Cooperatori.
Quando poi i ulea,arti, ceduto l'Oratorio Parrocch,a, si ntinorono.
anche la signorina Maria lucib il paeae, continuando però la 1111 bc_nc-
ficenzn. A Diano d'Alba la sacrificata carità dello Figlie di Moria Auai-
Jiurice ne con(ortò la dolorosa preparazione alla morte di poliartrite.
Domenica Bened e tti veci. Ton.lii t a luogne (Aosta) a 8s ■nn,.
Mamma del Parroco, Decurione dei Coopttatori, ebbe per i a■lc.slani
che furono o.p,ti della parrocchia trattamenti piu che ma.temi. Quanti
ravvicinarono pote.rono costatare la finezza del 1uo spuilo e l'oth•
mlsmo del 1uo a:clo, che incon111iava, apingendo 1ulla via del bene.
Maddalena RONo t a Foglino (Torino) • 93 anni.
Donna di profonda pictll, dedicò tutta la sua vlu al scrvi,io dogli nitri.
Occupava il suo tempo libero lavorando per i uleaiani. Durante la
dolorou malattia che la inclùodlo • letto per ono onni, era felice quando
po1eva usiotere alla santa Mena, c<-h,br■ ta nella aua cameretta dal
njpole .sa1esiano.
Domaùca PaoU hl Piotaftlll t a Vìarago (Trento) • 78 anni.
Sposa e madre caemplm-e, v,uc nella povcrd e nel lavoro, donlo Jcnc-
roaamcnte al Sianore tre figli nella fami11li1 ute11■na, amb r111d con
cuore grande, aoffc.ne aempre col 1orriao sulle labbri.
Domitilla ChJavcrano vcd. Chlarpotto t Recetto {NO)• 79 a.nni.
Spcao i suoi .51 anni di vedovanza nel lavoro e in opere di be.ne, lie11
di aver dato a Don Bosco il li11lio don Angelo.
Giuseppina Pcdronl 1 • Varese.
Cooperattiec affexionatissimA, benediceva il Signore che aveva prc-
1celto i suoi antichi padroni. i •ignori ~'laroni. 11 e11cre i ,inndi be-
nefattori dell'Opera ,al..iana In Varese. Quando acntiva prc11•n i
aiO\\lani detPhtituto "Ma.roni"• diceva: Cbe cata fortunata t quurat
Prima vi pregavano •olo due o tre persone; ora aono centinaia •.
Glulla Almlnl do Abbiatcgrauo (Milano).
Mori nella casa delle Mamme dei Salesiani • Bra (Cune.o) a 87 anni.
Madre di dodici Agli e fervente cristiana, fu felice di darne uno a
Don Bosco e do lavonre per parecchi anni nel Noviziato aalea,ano
di VìUa Mogli■ prc.uo Chieri.
Vittoria laloftCO t a ltri (Latina) • 75 anni.
Donna umile, paticntc, laboriosa, devota. li Signore ne premiti I• fede con
la vocazione del figlio sacerdote mi111ionarìo aalc.1ìano don Puqualc.
ALTRI COOPERATORI DEFUNTI
,\\goatin<> Carme.I■ - Allievi L ina - Amaro Ciovanru - Andreoh ln,·er-
ruai Mtria - Arienti Valerio - Ballano G,ovanna - Biatta Carolina -
Binahinouo Rachele vcd. Gioroo - Bonalumi Rooa - Brughera Maria -
Buffi don Anaclo Buuo Pietro - Cambiano Giuseppe - Campedelli
Caterina vcd. Zortca - Chianmonto don Nunzio• Clcrici don Antonio ...
Colombo don Ciovanni - Condomi Te.resa - Crapio don Ci111eppe -
Cuccuini don !Jdebrando - D■mianl Luigia - De Anseli don Fc,rnando -
Del Bravo don Ci111eppe - Dondeynu; ina. O. Battiata - F■bria Mm--
11huita - Fanelli don LuìRi - Fehce Maria f'cnetti don Alcuandro -
Ferrucci don AnJ!elO - Focardi don Guido - Franciolini don Ci111eppe
Galletta L«,nucci1 • Gitno Gioconda • Gbcr■ rd, don Ariacidc • 0111Jti
don Pietro - Granchi Enrichetta - Crosso don Gtuaeppe - beli■ Ada-
mina - Leono1io Antelia • Magonio prof. don 1111110 - Marucco Primo -
Mazza comm. Angelo - Minoniio Frattini Mario - Mohnari Alberto -
Muratori don Alfonso - Nova Paolo - Olivari mona. Stefano - P■nichi
don CandJdo PellC![rini Lc.onc.1io Giovanna - Peno.li Tirso - Pilati
Ci■oomina vcd. Conoglio - Porta Maria - Rocco r"R, Alfredo Roo-
u1tini Giuaeppc RIUBO l',-lar,a ved. Nibah - Sale., don Gi111eppc •
San.clla don Ellidio - Sciuto Santoro Conc.elt■ - Scorciarini Coppola
Gina - Silva Lon110ru Anna - Smedile Fr■ ncc.1co - Sormanni Cc.1■re -
Toninclli Diletti ved, Zerncri - Torri11iani G,uaeppe - TraverM> Bu-
tolomco - Trcmonti Colombo Ch.dcppina - 'l'urèO Maddalena Van-
nozzi dr. Dino - Viviani dr. don Angelo - Zenoni Santin•.

4.5 Page 35

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TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50,000
A vvertiamo che la pubbllculone di una Bors a Incompleta al effettua
quando Il v ersamento Iniziale raggiunge l a s om ma di L. 25,000, o vvero
qua ndo tale somma vie ne raggiunta con offe rte s uccessive
Non potendo fondare una Borsa, 11 pub conlrlbulre con qualsiasi somma
a completare Borse già fondata
CROCIATA
MISSIONARIA
Bors2: Maria Auslllatd ce, nel 1• Cenll't1ario della
sua Basilica in Torino, a cura dell'ing. Virtor
Ugo ~bgnani (P,:scia). L. 50.000.
Borsa Ma r ia Auslll3tric:<>, n,/ 1• C,•nfrntrrin
d<lla sua Basilia, in Torino, a cura di Gh.:ni
Angda (Concor.:uo - '.\\,l ilano). L. 50.000.
Borsa: Maria Ausilia trice, nd 1• untrnario dtl
mo Snntuarfo in Torino, cura ddln l)rnf.
M . Emilio Omni Dnrone (Roma). L. 50,000.
Borsa: Venerabile don Andrea 13cltrnml, a
cura della f111ni!l'lia Beltram;, (Omcgn11 - No-
vara). L. 50.000.
Borsa: Loi Francesco , Cooperatort 10/niano, in
su(JragiG e ricordo, cura della mo11lic Lc:na
(Torino). L. 150.000.
Borsa: Cuore Sacratlssimo d i Gesù e Cuore
Immacolato di Maria, p.g.r ., a c:un di C.P.L.
L. 50,000.
Borsa: San G iovanni Bosco, Sant i salesiani e
Santa R ita da Cascla, p.g.r., a cura di C.P.L.
L. 50.000.
Borsa: N. S. d i Lou rdes, in ricordo del mio
pell,flri11ag11io, implorando grazio por i miei
cari t per me, a cura ili Emma Uemnteis
(Ch'1till,m - AQsta). L. 50.000.
Bo""': Mli.ria Ausllhn rice, San G. Bosco e
Santi s:aJ"'llanl, a cura di \\'c:ruur, Teresa
(Rcin:10 f.milia). L. 50.000.
Bors:a: Maria Auslllarricc e San G. Bosco,
i11 s11ffrafi{J dti miri cari dt/u11ti, a cura di
E. Catsinclli (San Francisco - Californià).
L . 5:.700.
&rsa: Don Seri~, i11t1oca11do gro;;ie, a cura di
Ada SceJsj (Alcsnndria). L. 50.000.
Borsa: l\\rula Auslllatricc e Don Bosco,
proti,ggru le nostre fami.11lit, a cura di N. N.
(Valle d'J\\()•IJI). L. 50.000.
llotsa: Maria Ausllla trfoc e San O. Bosco,
p.g.r,, a cura ddlc sorelle Voga (lnvcruno -
Milano). L. 50.000.
Borsa: Mamme ll3nte, Sacerdoti santi, prego te
per noli a cura di N. N. (Cuneo), L . 50.000.
Borsa: Maria Ausill:,tr ice e Don llosco, i11
,uffragio dti 11tiel cmi1timi d,junu', o cura di
Anna Ferri (Mestre - Vene-zio). L. 50.000.
Borsa: M:iria Ausiliatrice e San G . B<aco,
esauditeml, a cura di Gianna Cerini véd. Bor-
roni (Castcllanu - Vartsé). L. 6o.ooo.
Borsa: San G. 13o,i<:o e ven . Don Mlchclc RWl,
in ,uffrngio Ji Filotto Cicchetti e a protr:,io11e
di Anna Maria Cieehtlli, a cura del prof.
Manfredo Gatta (Lanciano). L . .50.000.
&rsa: Sacro Cuore d i Gesù e Maria Ausilia-
trice, i,r s11{Jroqio dai miei cari defu11ti e a pro-
te.::io11e dei miti familiari, a cura di N. N.
(Pallanzeno). L. 50.000.
Borsa: M.'ll'lll Aw.llliltrlce, a cura della dcfunra
Carlevari Lodovica ved. Giacotto. L. 50.000.
&rsa: Do n BO$CO, a cura della defunta Cu-
levari Lodo,,ica ved. Giacono. L. 50.000.
Bor$3: Maria AusUJatrlcc e S an G . Bosco,
pn min• la loro prottnone, a cun dei coniugi
Billnchini (Alassio). L. 50.000.
Borsa: M a ria Ausiliatrice, in memoria e SII/·
J ragio dei coniugi Olimpia e Stco11dù10 Viglieno,
a cura della figlia Onorina (DicUa). L. 50.000.
Borsa: Don llo5co, a cura di N. N. (Torino).
L. 50.000.
Bo"'3: Ge,;ù Red.,olorc, a cura del doti.
Pietro Pcuone (Bari). I,. 400.000.
Borsa: Don Bosco e Do n Rua, • cura <li N. N.
(Saluzzo). L . 50.000.
Borsa: Dott. Ferdinando Mong c Rolf:irello,
i11 mtm1oria , a curn della moglie (Torino).
L. 50.000.
Borsa: Manassero Domenica, a cura de lla
aordla Manasser o Maria (Torino). L . 50.000.
Borsa: Maria Ausiliatrice, proteggete le Mà-
slon1 dell'India! a cura della Soc. An. T rasfor -
muioniTessili (Moncah·o - A.ti). L . 50.200.
Borsa: Maria Audlbtrlce, invocando pnghien,
a cura di S. T., L. 50.000.
Borsa: Maria Ausillatrlcc e SS. Provvidenza
d i Dio, in mffragio dti dr{rmti, a cura dj Spa-
dacini Angdina (Suno Vc,rbanìa - Novara).
L. 50.000.
Bona: Maria Ausllla trlcc, San G . Bosco e
San Domenico Savio , p.g.r. t implorando co11-
tirrua p rotezione sulla fif!lio, a cura di Lidm
Giuliani (Avellino). L. 50.000.
Borsn: Maria Ausiliatrice e Do.n Bosco,
in memoria dei figli Laura Maria e Pier F,liu
Pollastri, a cum della Mamma Pollastri Lui-
gina (Vercelli). L. 50.000.
Borsa: MariaAusil1111rlcc e San G. & sco, a cura
di P. M. R. (Vcntida). L. 50.000. <ooim,rv•I
&mi: Haec est Domus mea ; lode ì loria
mea, a ricordo dtl primo u11Unorio dtlla conia•
cr~ion1 ,ltlla Chitsa Jfaria Au\\Ì/111111 Cltri-
stianorum in rtndimnrto di ,rra::ie n Dio,
alla Vergint SS., a San G. Bosco t a, S':lnti
salesia11i; n fl~f]ragio dei miei defunti, a salf.Jt::::a
della mia famiglia, a cura di Letiz,n Lavagetto
( Pallonza - Novarn). L. 25.000.
o. .Borsa, Mnrlu AWliliBlrice e San
BoSQO,
i11uoc.ando gra~ia, n cura dj Maria Concetta
BeUoni (Nopoli)• .L. 30.000.
Borsa: Do n Pietro Piccablotto, a cuni di :--. N.
(Pado,,.). r,. 25.000.
Borsa: Mru-la Auslli:Hrlce e San G. Bosco, a
cura della famiglia :--avonc (Torino). L. 30.000.
Borsa, Don Rln aldl e Luigina Lanz:lo ~Un Fio-
rdh'no Bianco), a cura di G. G. ( ronno).
L . 25.000.
Borsa: Do n Samuele Vosll, a cura di Paolo
Bcuini (Torino). L . 28.500.
Borsa, Mons. Mariano Pale,mo, a cura del
Centro Coopc,ratori Salesiani <li l\\lal.-un
(Catania). L. 30, 500.
Borsa: Maria Au.slllurice e San G. Boaco,
a curn di Pogliano Giuseppe (Chieri - Torino).
L. 25.000.
Borsa: San G . Bosco, Papa G iovanni XXJII
e San Dom enico Savio, gunrite Ada, a curn
della famiglia De Guglielmi (Oneglin • lm•
peria). L. 40.000.
Borsa: Maria Au.slllatrlce e Don Bosco,
i,, .ruffraqio Jei gtnitori d4u11ti, a cura di Corso
Giovanni (;\\lan1glia - !-'rancia). L. 30.coo.
& rsa: San Domenico Savio, p rottggi i nostri
Sil"a"" ~ P,ppino, a cura dcl dott. Giovanni
Chianelli (:s;apoli). L. 30.:>00.
11<,rs:,: Maria AUlllllatrlcc e Don Bo6co,
invoca11do m1cora protenone e niuw, a cura di
Scarsi Paolo (Silvano d'Orba - Alessandrin).
L. 25.000.
Borsa: Maria Ausilia trice e San G . Bosco,
im·r><ando gra=tia, a cura di Comastri Emma
(Roma). L. 30.000.
Borsa: Maria Auslliatrlcc e San G . Bosco,
i,wo,:ando eontùma p rot,;;io11e, a cura dj Piano
Cecil io (l'orino). L. 25.000.
Borsa: Maria Ausllla Lrlcc e San G. Bosco,
benadittci, curo di Mnrinni l\\·t.ria (Seregno).
IJ. 26.000.
il<>rsa: San G. Bosco e San Domenico Savio,
1n ri11gra--iam e11to, a cum di formagoant.
Ter,sa (Vcrgnasco 13ielk"5c
Vercelli).
L. 25.000.
Borsa: Mar;a Awllllillrlcc, e San G. Bosco,
cura di l\\lìlano Tilde (l'aatunna - Ales-
iandria). L. 30.000.
Borsa: S.'tcro Cuore di Cesù, Maria Aus1Ua•
lrfoa a Don Bosco , p.g:r., n ~ura di N . N.
(Cuneo). L . 30.000.
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Spedlz. 1n abbon. pOttale GrupPo 2- - 1• quindicina
MARTIN UITHER KING
LA FORZA
DI AMARE
Hanno parlato d ilfusemon1a di
quesI0 libro I quoIldiel11 La Stam-
pa Gauatui del popolo -
L' Italia - La provlncla - Avanti
Messaggero veneto Il pie•
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Martin luther King è il " leader" dell'Associazione per il progresso della gente di colore.
Conseguite le lauree In teologia e filosofia, gli vienr affidato nel 1954 il ministero pa-
storale di una Comunità Battiste di Montgomery, nell'Alabama.
Allo scoppio dei primi incidenti fomentati dall'odio razzista, si erge a difensore dei di-
ritti civili della sua gente, ideando una Lega Cnstiane del Sud per la quale promuove
dimostrazioni pacifiche e pubblici convegni.
Nel 1956 organizza una protesta cont ro la segregazione negli autobus. Incarcerato con
un pretesto, si appella alla Corte Suprema, che dichiara contrarie alla Costituzione le
norme sulla segregazione negli autobus in Alabama.
Una vittoria parziale; quella completa significa riconoscimento dei diritti civili ai negri,
e nuove battaglie.
L'occasione la fornisce il giovane Meredith, uno studente negro che si vede rifiutare le
domanda di Iscrizione all'Università di Oxford, nel Mississipi.
Segue una strenua lotta legale, e Meredlth riesce a frequentare i corsi e a laurearsi.
M a le iniziative razziste si moltiplicano e ogni pretesto è buono per Imprigionare Luther
Klng. Kennedy, che già aveva confessato rischiosamente la sua simpatia per il pastore
negro, viene nella decisione di presentare al Congresso la legge sui diritti civili.
La sorte del progetto di legge è tutt' altro che sicura; per appoggiare la battaglia del Pre-
sidente, l uther King guida su Washington una marcia silenziosa di duecentocinquan-
tamìla negri.
Tre mesi dopo, il 23 novembre 1963. Kennedy viene ucciso a Dallas; la legge sui diritti
civili viene approvala dal Congresso nel gennaio del 1964.
" Debbo tutto a Kennedy" dichiara luther King nel ricevere, l'ottobre successivo, il Pre-
mio Nobel.
la sua battaglia, però non è finita. "Occorre abbattere le barriere Interne della mente e
dolio spirito. Ora come ora, cì troviamo gomito a gomito coi bianchi. ma separati per
quel che riguarda il cuore. Le leggi possono comandarci la tolleranza, non la fratellanza
umana. Ed è di questo che i negri hanno bisogno per risalire dall'abisso in cui si trovano" .
I sermoni raccolti in questo libro dallo stesso King sono intrisi di questa
passione umana e cristiana.
■■■
BOLLETTINO SALESIANO
Si pubb/lca:
Il 1• del mase per I Cooperatori Salesiani
il 15d• I meseper I DirigentideiCooperatori
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