Bollettino_Salesiano_197802


Bollettino_Salesiano_197802

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es1ano Bollettino
RIVISTA DELLA FAMIGLIA SALESIANA FONDATA DA DON BOSCO NEL 1877
ANNO 1D2 N . 2
SPEOIZ. IN ABBONAMENTO POSTALE GRUPPO 2 ° 1701 - z• QUINDICI NA • 15 GENNAIO 1978
. . . f4r:e vive e ,enerose al servi:io delta CJ,,iesa
in spirìtc di a11te1ttiea testi>ttoi'iian:« eristil11ta.
'Pa4l4 \\ti, 3 ltO'ltttt/,re 1976
DON EGIDIO VIGANO'
Settimo successore di Don Bosco
« Padre e centro di unità della Famiglia Salesiana»
Nativo di Sondrio, 57 anni. A 76
anni la prima professione religiosa.
Nel 1939 parte per il Cile. E' ordinato
sacerdote nel 1947. Laureatosi in
teologia. la insegna per 20 anni. Di-
rettore per sei, perito conciliare del-
l'Episcopato cileno, esperto in teolo-
gia alla Conferenza episcopale di
Mede/fin, ispettore per tre anni, quin-
di nel 1971 membro del Consiglio
Superiore Salesiano incaricato per la
formazione.
*
Vi ringrazio degli auguri. Ho tanta speranza nel movimento del
Cooperatori, per I quali ho lavorato in America Latina dove sono
vissuto per lunghi anni.
Sono ancora stordito per la nomina dell'altro giorno e sommerso
dal CG21 . Ho però chiarissima coscienza che l'animazione dei Coo-
peratori è uno dei fronti strategici da irrobustire nella Famiglia Sale-
siana. Il rinnovamento, come ci ha detto Il Vat. Il, comporta sempre
anche un ritorno alle origini; ebbene: tornando alle nostre origini
troviamo Don Bosco che prima ancora di lavorare con del salesiani o
con delle Figlie di Maria Ausiliatrice già lavorava In qualche modo
con dei Cooperatori (come ha ricordato poco fa il vostro rappresen-
tante, Prof. Giannantonio).
Noi che slamo già membri attivi nella Famiglia Salesiana dob-
biamo aver migliore vista e saper scoprire Il bene che esiste attorno a
noi, le persone generose e disponibili, e ce ne sono tante: a partire dal
nostri familiari, dai vicini, dai compagni di scuola, dai colleghi di
lavoro, ecc... quanta gente buona! Ecco un ricco filone della miniera
dei Cooperatori. Dobbiamo perfezionare la capacità di estrarre buon
materiale da questa miniera, come faceva D. Bosco: aiutarci tra tutti
quelli di buona volontà a far crescere il bene ed annunciare il Vangelo
soprattutto ai giovani.
Un Cooperatore del Cile, un Ingegnere, con la sua signora mi
scriveva ieri: «Esserci impegnati tra I Cooperatori ha cambiato total-
mente il senso della nostra vita: ora ci sentiamo felici». Proprio a
Santiago, in una piccola aula, alcuni anni fa, un salesiano ha l)ro-
nunciato quella frase che poi è stata assunta dal CGS: « Voi Coope-
ratori cl aiutate ad essere veramente noi» cioè ci spronate ad essere
autentici Salesiani; e noi aiutiamo voi: ecco la forza della comunione.
Se realizziamo Insieme, con generosità e lealtà tale comunione,
la Famiglia Salesiana avrà un grande futu'°.
r ur ~ C'è più futuro che passato per I Cooperatori! 100 anni di storia e
secoli di futuro!
_~
l
Grazie, auguri!
~ }-,
Parole pronunciate dal nuovo Rettor Maggior; ,n'r,,s;osta alle
espressioni di augurio formulate dalla Giunta del Consiglio Nazionale
italiano il 21 novembre scorso.
PARTICOLARMENTE IN DICATO PER I DIRIGENTI DEI COOPE RA TORI SALESIA NI

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NOI
E LUI
Grazie - Auguri
Un momento storico per la nostra Associazione: Don Luigi Rlccerl
promulga Il Nuovo Regolamento del Cooperatori (14 aprile 1974).
Il XXI Capitolo Generale Salesiano ci ha regalato, il 15
dicembre scorso, il nuovo Rettor Maggiore nella perso-
na di Don Egidio Viganò. Noi Cooperatori, che stiamo
seguendo con affettuosa attesa i lavori capitolari, non
possiamo non gioire profondamente e non provare una
viva soddisfazione per un tale evento. A questi senti-
menti si aggiunge subito la forte convinzione che Don
Viganò, con le sue doti di sereno ottimismo, di apertura
al dialogo e di fiducia nei collaboratori, sarà una guida
sicura per tutta la Famiglia Salesiana.
In questi tempi difficili e di crisi lacerante essere il VII
Successore di Don Bosco vuol dire caricarsi di enormi
responsabilità, che richiedono forte coraggio, ma so-
prattutto fede incrollabile e certezza in un avvenire mi-
gliore.
E noi Cooperatori siamo pronti, con la nostra rinno-
vata coscienza di figli primogeniti di D. Bosco, a soste-
nere il suo lavoro, convinti che la Fam;--.1;a Salesiana
tutta, e in essa /'Associazione, dovrà fiorire sempre più
per il bene della Chiesa e del mondo intero. Noi salutia-
mo in Don Viganò il nostro Padre e Superiore; a lui
riconfermiamo la nostra fedeltà, protesa ad una sempre
migliore realizzazione del progetto di Don Bosco, ed
offriamo, entusiasti, la più ampia disponibilità a che
l'impegno per un vero rinnovamento si irrobustisca e si
qualifichi al servizio della gioventù.
E mentre auguriamo al nuovo Rettor Maggiore fe-
condità apostolica, esprimiamo al carissimo Don Luigi
Ricceri tutta la nostra riconoscenza e il nostro filiale
affetto, perennemente grati dell'immenso lavoro fatto
per i Cooperatori.
Se oggi siamo una felice realtà, se ci sentiamo più
salesiani, se siamo maturati e responsabilizzati lo dob-
biamo a lui, che ha avuto fiducia in noi e ci ha sempre
sostenuti.
Grazie D. Ricceri, auguri D. Viganò!
Giuseppe Giannantonio
Segretario Nazionale
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Avviò un serio studio sulla iden-
tità del Cooperatore, rilanciò con
coraggio la nostra associazione,
animò i Centri con geniali iniziative.
Nella storia dei Cooperatori il suo
nome sarà presente come pochi
altri.
«Quanto a me, porgo anzitutto a ciascuno Il mio cor-
dialissimo fraterno saluto, specie a quanti soffrono fisi-
camente o moralmente, e a quanti sono contro la loro
-.olontà impediti di partecipare pienamente alla vita e
alla missione della Congregazione. E vi prego di avere
un ricordo per quanto possibile non passeggero presso
il Signore, perché voglia coprire con la sua infinita mi-
sericordia le deficienze, inadempienze e inadeguatezze
del periodo del mio non breve mandato.
In pari tempo desidero esprimere qui, con profonda
sincerità, il mio sentito rammarico per i torti che in
qualsiasi modo, anche fuori delle mie intenzioni, abbia
potuto recare a qualcuno durante l'esercizio di questo
mio mandato.
E Il buon Dio mi consenta, finché Egli vorrà, di ren-
detmi nei limiti delle mie possibilità ancora utile alla
Congregazione, anzitutto con la preghiera, con la pra-
tica amorosa delle Costituzioni e col servizio anche
modesto che potrò renderle.
Maria Ausiliatrice benedica tutti, non solo noi Sale-
siani ma le Figlie di Maria Ausiliatrice, i Cooperatori, e
quanti dalle Volontarie di Don Bosco agli Exallievi si
sentono parte viva della nostra bella e grande Fami-
glia... ».
(da Atti del Consiglio Superiore Salesiano n 288).

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DON PAOLO NATALI, è il nuovo Superiore regionale
per l'Italia e Medio Oriente. La sua nomina è motivo di
particolare soddisfazione per i Cooperatori perché il
nuovo eletto, che per qualche tempo fu anche delegato
ispettoriale per i Cooperatori, ha approfondito I'« idea »
della Famiglia Salesiana, e del Cooperatore in partico-
lare, presentandola in numerosi convegni con riuscitis-
sime Conferenze.
« Ho seguito il nascére e il comporsi del/'« idea» della
Famiglia Salesiana e i tentativi a livello di studiosi, di
gruppi e di Congregazione, percogliere la ricchezza e la
singolarità della vocazione del Cooperatore. Conosco le
fatiche, le oscurità, le incertezze che durante l'ultimo
Capitolo Generale presero chi vi lavorò e chi, al riguar-
do, doveva convincersi del suo rimando al pensiero ge-
nuino di Don Bosco. Ma so anche le luci che qua e
sostenevano la fatica di questo cammino e le mete che
sipotevano intravedere colpresentimento e che davano
ragione dei rischi e delle scelte. I « Capitolari credette-
ro». (Don NataliI al Congresso ispett.le dei Cooperatori
Liguria-Toscana, 5.6.77).
A DON LUIGI FIORA che lascia il ruolo di Consigliere
Superiore, !'associazione esprime la sua sincera grati-
tudine per l'opera svolta, senza sosta e con profonda
fede salesiana, negli ultimi dodici anni a favore dei
Cooperatori nel quali ha-creduto profondamente e che
sempre ha sostenuto con entusiasmo, in ogni iniziativa
e in ogni momento associativo.
COSI' IL NUOVO CONSIGLIO
SUPERIORE SALESIANO:
VICARIO: Don Gaetano Scrivo
Consigliere per la Formazione: Don Giovenale Dho
Consigliere per la Pastorale Giovanile: Don Giovanni
vecchi
Consigliere per la Famiglia Sales.: Don Giovanni Raineri
Consigliere per le Missioni: Don Bernardo Tohill
Economo Generale: Don Ruggero Pilla
Consiglieri Regionali:
Italia e Medio Oriente: Don Paolo Natali
Europa Centro-Nord: Don Ruggero Van Severen
Regione Iberica: Don Giuseppe Rico
Reg. di lingua inglese: Don Giorgio Williams
Regione Asiatica: Don Tommaso Panakezham
Regione Atlantica: Don Walter Bini
Reg. Caribe-Pacifico: Don Sergio Cuevas.
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I COOPERATORI
SALESIANI
zione, e creò le condizioni per la rivitaliz-
zazione della nostra Associazione.
Carissimi Confratelli
il nostro più caldo e sincero « benvenuti a
Roma,, ed il nostro saluto ed abbraccio più
cordiale, come si conviene a membri della
stessa Famiglia.
Sappiamo che diversi Consigli Ispetto-
riali dei Cooperatori del nostro paese vi
hanno già inviato dei loro contributi di
studio e appelli, testimonianza della senti-
ta partecipazione dei nostri Centri al Capi-
tolo Generale, avvenimento che ci riguarda
molto da vicino.
Il Consiglio nazionale italiano desidera
anch'esso essere presente e farsi portavoce
dei Centri Cooperatori d'Italia. Ritiene in-
fatti che il suo contributo potrà riuscire
utile anche se non è l'espressione dei C.C.
di tutte le Nazioni. Ma ha un peso non
indifferente se si pensa che i due terzi circa
dei Centri dell'intera Associazione sono in
Italia, e che il frequente scambio di infor-
mazioni ha consentito di ragguagliarsi sui
problemi generali.
Il nostro pensiero va ancora aJ Capitolo
Generale Speciale che diede ai CC. la gioia
di essere riconosciuti ufficialmente a pieno
titolo della Famiglia Salesiana e oggetto
della cura preferenziale della Congrega-
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Vogliamo subito esprimere la nostra
profonda gratitudine al Rettor Maggiore,
nostro Superiore e Padre, per il duplice
recente dono che ci ha fatto: la convoca-
zione del nostro Congresso mondiale e del
Convegno Europeo dei Giovani CC. e per la
strenna 1976 che tanto ha contribuito a
farci conoscere: inoltre ai Superiori che
più ci hanno seguito da vicino in questi
anni e in special modo ai nostri Delegati.
Espressi questi doverosi sentimenti,
dobbiamo subito manifestarvi la nostra
trepidante attesa per l'attenzione che ri-
serverete a noi ed ai nostri problemi du-
rante questo Capitolo che tratterà, tra l'al-
tro, di quella evangelizzazione, di cui an-
eli.e noi siamo operatori.
Il Congresso mondiale ci ha consen6to
di entrare nel vivo del tema «Evangelizza-
zione,, e si è concluso con l'approvazione
di serissimi impegni, dei quali vogliamo
sperare che anche voi siate rimasti soddi-
sfatti.
Nutriamo speranza che la verifica che i
Capitolari compiranno sulle Costituzioni
ravviverà anche l'attenzione sul documen-
to 18 degli Atti del XX CGS e sugli altri che
trattano di noi.

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D'ITALIA
ai Membri
del XXI Capitolo
Generale Salesiano
Davvero «un avvenire è nelle vostre
mani»: quello della Congregazione e del-
l'intera Famiglia che voi animate.
Oggi la Congregazione salesiana, sulla
scia del Sinodo dei Vescovi, è chiamata a
studiare Je forme più efficaci d ell'evange-
lizzazione nel proprio campo di missione.
Ci piace richiamarvi, in proposito, a ciò che
scrisse Don Bosco nell'«avvertenza» al
Regolamento dei Cooperatori del 1876:
«Appena s'incominciò l'Opera degli Ora-
tori nel 1841 tosto alcuni pii e zelanti sa-
cerdoti e laici vennero in aiuto a coltivare
la messe che fin d'allora si presentava co-
piosa nella classe de'giovanetti pericolan-
ti».
Perché la nostra missione oggi sia evan -
gelizzatrice in senso integrale è necessario
ritornare alle origini, all'idea primigenia, a
quell'«unione dei buoni» che fu una delle
idee-forza del nostro Fondatore, come
d'altronde i vostri predecessori del XX
CGS ci hanno dichiarato (cfr. ACGS, 729).
Guardiamo però la realtà d'oggi.
Interrogate quanti fra voi hanno aperte
le porte a noi CC. e vi diranno con i fatti che
Don Bosco aveva ragione; ma interrogate
anche quanti hanno trascurato le conclu-
sioni del CGS; vi diranno che la loro mis-
sione non è stata feconda e completa,
monca come fu di una componente essen-
ziale qual'è quella dei fratelli secolari e, nel
caso nostro, dei «salesiani esterni».
Nel recente nostro Congresso mondiale
abbiamo riaffermato che « la testimonian-
za e l'azione congiunta alla Famiglia sale-
siana possiede una potente carica evange-
lizzatrice» (cfr. Atti, pag. 188), e, immedia-
tamente dopo, al Convegno Europeo dei
GG. CC. abbiamo ribadito l'identità, in pri-
ma persona, di evangelizzatori (ib., pag.
228).
Può essere utile ricordare ancora che
cosa c'impone l'art. 7 del nostro N. Rego-·
lamento: « ...Impegnarsi come Cooperato-
re vuol dire rispondere alla vocazione sa-
lesiana. In base ad essa lo spirito di Dio,
che è amore, chiama il singolo cristiano,
laico o sacerdote, a realizzare se stesso oggi
secondo il progetto apostolico di Don Bo-
sco, in collaborazione con gli altri membri
della Famiglia Salesiana ».
Tutte queste stimolazioni minacciano di
naufragare, sia per i nostri limiti, sia perché i
Salesiani non si sono sempre impegnati a
« rivitalizzare la nostra Associazione». Ep-
pure avevano dichiarato di «essere desi-
derosi e pronti» a farlo (ACGS, 734).
Provammo un'intensa g101a allorché
leggemmo quest'altra affermazione: «la
vostra formazione salesiana... costituirà la
nostra prima urgenza pastorale» (ib., 735)
e per questo ci assicuraste «salesiani sa-
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cerdoti, maestri di spirito e di dottrina,
completamente disponibili... » (ib., 735-).
Pari soddisfazione provammo nel leggere
che la Comunità sarebbe stata sincera-
mente interessata «a formare e vincolare i
Salesiani cooperatori, per assicurare più
efficacemente la salvezza della gioventù,
motivo essenziale della nostra presenza in
un determinato luogo» (ib., 736).
Le nostre attese, consentitecelo, non ra-
ramente sono state eluse. Epiure noi non
avevamo chiesto locali, denaro e simili,
mentre è notorio che non pochi salesiani si
dedicano con zelo a gruppi ecclesiali di al-
tra spiritualità all'insegna dello spontanei-
smo.
Provate ad immaginare: quanti giovani
potrebbero essere evangelizzati se noi ci
unissimo a voi e voi a noi. Invece, non ra-
ramente vediamo Salesiani stanchi, sfidu-
ciati, impossibilitati ad attuare la mole di
lavoro, che non si aprono al progetto ge-
niale di Don Bosco.
Giunga un grazie, per mezzo vostro, a
tutti i Confratelli che hanno svolto un'atti-
vità vocazionale per la nostra Associazio-
ne. Ma il nostro pensiero e la nostra ansia
va ai laici operatori di pastorale nelle vo-
stre opere, istituti, centri giovanili, parroc-
chie, missioni (insegnanti, catechisti, ani-
matori del tempo libero e gli stessi giovani
degli istituti, specialmente quelli a caratte-
re professionale, ecc.), ai quali non viene
ancora fatto l'«annuncio» e la proposta a
divenire Salesiano Cooperatore (ib., 744 c).
Perché i Cooperatori non sono « inseriti
sul serio, con tutte le conseguenze, nella
programmazione, realizzazione e valuta-
zione del piano pastorale della comunità
salesiana a cui appartengono» (ib., 744 b),
sei Capitolari del CGS lihanno riconosciuti
come «i primi, diretti, necessari collabora-
tori, specificamente diversi da altri colla-
boratori laici», e hanno coraggiosamente
affermato: <(senza colJaboratori... noi non
saremmo quello che Don Bosco ha pensa-
to e voluto che noi fossimo» (ib., 741)?
Non fu «UNA» nella mente e nel cuore di
Don Bosco la Famiglia Salesiana?
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Ci permettiamo ora di esprimere al-
cune raccomandazioni sulla materia delle
vostre Costituzioni e Regolamenti, sui
quali siete chiamati a pronunciarvi defini-
tivamente:
1) l'art. 5 delle vostre Costituzioni: per la
ricchezza dei contenuti, per la Fedeltà al
Fondatore che ideò un tipo di Famiglia-
Chiesa che trova riscontro nella visione
ecclesiologica del Vaticano II, per la ric-
chezza dei contenuti e perfino per la felice
enunciazione, sia conservato nel suo testo
attuale. (Conseguentemente resti inaltera-
to il corrispondente art. 30 dei Regola-
menti).
2) L'art. 39 delle Costituzioni parla di
«laici associati» al vostro lavoro e ne rico-
nosce il contributo originale. Riscontriamo
una lacuna che vi preghiamo di colmare:
non si parla minimamente di formazione
salesiana di detti laici, né di qualificazione
pedagogica e tanto meno di invito alla
scelta di Cooperatori Salesiani.
3) Richiamiamo, inoltre, la vostra at-
tenzione, sull'art. 141 delle Costituzioni. Il
Cooperatore è per definizione un educato-
re come anche il CGS ha riconosciuto, e
p~rtanto è soggetto e non oggetto di pa~
storale. Nell'articolo invece, i Cooperaton
sono affidati al Consigliere per la Pastorale
degli Adulti. Si continua così ad alimentare
l'equivoco che i Cooperatori sia aJla stessa
stregua di alcuni gruppi della Famiglia Sa-
lesiana che, di per sé e come tali, sono più
propriamente oggetto tli pastorale. .
A questo proposito non vedreste v01 be-
ne affidate la cura, l'animazione e il com-
pito di collegare i gruppi della Famiglia
Salesiana, e quindi i Cooperatori, ad un
membro del Consiglio Superiore Salesia-
no?
Per finire, vogliamo sottolineare che
quanto abbiamo espresso, magari con un
po' di vigore, è sintesi di ciò che è emers~
nella riunione del Consiglio nazionale dei

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Cooperatori d 'Italia ed è dettato soltanto
da un grande desiderio: quello di essere
come ci volle Don Bosco e come ci chiese il
CGS.
Nell'assicurarvi la nqstra più completa
disponibilità individuale ed associativa per
la realizzazione della comune missione e la
nostra fedeltà al carisma salesiano, ci di-
chiariamo, sin d'ora, aperti e pronti ad ac-
cettare le vostre deliberazioni.
Vj saremo vicini con la preghiera e l'af-
fetto fraterno, nell'augurio di un felice esi-
to dei lavori capitolari.
Vegliateci sempre bene come lo si vuole
a dei fratelli.
ELETTO IL NUOVO
SEGRETARIO
GENERALE
Salutiamo con gioia Luigi Sarcheletti, che è
stato eletto Segretario Generale dei Coopera-
tori. E' il primo laico ad avere quest'impor-
tante incarico a liveUo mondiale.
TI S~rNario Nazionufe Coordi11store
I S<j?rttari Coordinatori dei Consigli lspettoriali:
Aulrtaucn
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~ - ...... ~Cu~ ~e::.)_
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Puglia . . ;,w,. ~ak_ . . . .
Sardegna. ~
.11 ;1!}
Sicilia . -~~ ~
Subalpina . _4}/:?'• ~ . . . . .
Toscana -:-~ ~ ~ 1
~~ Venero (S. Marco). ~ - . . ;
~ Veneto (S. Zeno} .
;;....-.
1
t.-."""-.-f../-.....MWI---
Ror,u, }1 ottobre 1977
Siamo sicuri che assolverà al suo difficile
compito con generosità e competenza Chi
conosce le sue doti e le sue idee non può non
nutrire una grande fiducia nell'avvenire.
L'Associazione dei Cooperatori si è assicu-
rato con lui un servizio qualificato, che le
aprirà sempre più ampi orizzonti e le permet-
terà un cammino più sicuro e deciso. Auguri
vivissimi.
Giuseppe Giannantonio
Segretario Nazionale
ll novembre 1977
Carissimi,
grazie di cuore dei vostri fraterni auguri e del
vostro incoraggiamento; mi hanno fatto bene...:
la responsabilità che grava su tutta la Consulta
Mondiale è notevole e il lavoro che ci aspetta
veramente impegnativo.
La vostra preghiera e la vostra amicizia ci
saranno di valido aiuto. Ci faremo condurre per
mano dalla Madonna Ausiliatrice e da Don
Bosco, Padre della nostra Associazione.
Vostro aff.mo
LUIGI
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COLLANA MONDO NUOVO - Nuove LETTURE CATTOLICHE
E' uscito Il n. 11: EDUCARE: COME? ATTUALITA' DI UNA RISPOSTA, a
cura di Gianni Sangalli.
Se ne raccomanda la più ampia diffusione, per la conoscenza dei principi
educativi del grande Educatore, in occasione della festa di Don Bosco.
VACANZE FAMILIARI
FONTANAZZO (Trento) « Soggiorno Alpino Don Bosco», luglio 1978.
L'esperienza dell'estate scorsa sarà ripetuta anche quest'anno. Ce lo
consentono sia i risultati ottenuti, sia la generosità dell'lspettoria Adriatica
che metterà a nostra disposizione la bella Casa Alpina per il mese di luglio.
Invitiamo i Centri a far conoscere l'iniziativa dando la preferenza ai
Cooperatorì. Quest'anno infatti si vorrebbe migliorare il tipo di convivenza
con una più intensa presenza di Cooperatori.
(prossimamente il programma particolareggiato).
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