Bollettino_Salesiano_195807


Bollettino_Salesiano_195807

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I HONGKONG - Ragazzi cinesi al lavoro sotto lo sguardo vigile e l'abile guido dei
IN COPERTINA loro insegnanti salesiani. Sono i priml non facili passi nel mondo tecnologico d'oggi.
Quid slr pietas, quaerss. Vacare conslderatloni
S. 8F.RNARDO, De con.\\iderat
ALRRECHT GIUSTINO
TEOLOGIA ED ASCETICA DELL'INCAR-
NAZIONE 1eco11do la ,ll)ttri11,1 di S. Tommaso
d'Aquino,
Voi. I. - L'uomo-Dio. Volume in-8 d1 pa-
ginè d:l4 .
. . . . . . . . L. 220
Voi. li. - Gesù Cristo. Volume in-8 di pa-
gine 224
. . . . . . L. 280
LA MADRE DI D10. Teologia ed ascetic() del
culto nwriano. Versione autorniza1a dnl tedesco
di una Clarissa del Monas1ero di Fiesole. Vo-
lume in-8 di r,ag. 182 • • • . • . L. 220
CARMAGNOL\\ ,AC, ALBINO
MEDITAZIONI Per Of(IIÌ gitir110 e per le pr,n-
c1{>oli /esre dell'rmt1n.
Vol. I. - Dall'Avvento alle Ro.!(azioni. Vo-
lume in-8 di pag. 5.'16 . . .
L. 1500
Voi 11. . DaJle Rogazioni all'Avvento. Vo-
l1m1e in-R di pag. 651
L. 1500
C1\\-STELLA~O N, M. 1 S. S .
MEDITAZIONI per 111110 l'anno. Due volumi
in-!l di pali.. , +14 . • • .
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COMPENDIO Dl TUTTA LA DOTTRINA
MISTICA DI S. GTOVANNl DELLA CRO-
CE. A cura di C. TI. Traduzione d:11 francese
del P. G. S. Nivoli, O. P. Volume m-8 <li
pag. 138 .
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DE LEJJEN l'. • BRUClillR G., ',. J.
LA VIA DELLA PACE INTERNA. 3• edì7,1one
irnlian,1. Versione di O. Gregari. Volume in-8
di pag. 337
. . . . . . . . . L. 800
DE MAUMJGNY P.
PRATICA DELL'ORAZIONE MENTALE.
Traduzione dal francese del P. G. D. Alberti,
D. M. C.
Trottato f. - Oraziooe ordinaria. Volume m-8
di pag. 222 . • • • • . . . . . . L. 260
Trottato IL - Ornzione straordinaria. Volume
m-8 di png. 178
. . . . . . L. 200
Dll?.A"II Ar.OSTINO
TESORI DI VITA SP1RITUALE es1ra1ti
dulie opere di S. Alberto ivlagno. Volume in-8
di pag. 172,
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L. 200
GARRICOO • l..i\\GRI\\NGE R. O. P.
IL SALVATORE E IL SUO AMORE
PER NOI. Traduzione autorizzata dal fran-
cese del P. G. S. Nivoli, O. P. Volume in-8
di pag. 412 . . . . • . .
I.,. 6oo
GORRl"IO ~IONS. OR, ACHll,LE
LA VITA lNTERIORE. Dortrit1(1, tnllì, co11-
si;:li. Volume in-8 d, pag. 486
L. 750
MARIA SANTISSlMA. :•vJadre d, Dm e Madre
nostra. Grandezze, privilegi, uffici. Note crit:iche
di feolo:zia. Volume m-8 di pag. rqo L. ,So
IIUCON P. E!JOAHDO, O. P.
LA SANTA EUCARISTIA. Traduzioi,e del
P. G. S. Nivoli $Ulla 7• edizione fnmrese. Volume
in-8 di pag. 270
L. 300
IL MISTERO DELLA REDENZIONE.
Traduziooe nuronzzata su Ilo 6• cd izione fran-
ce~e. A cur~ <lei P. G. S . Ni\\·Oli. Volume in-8
di pag. 192
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Jùl1ET P. I•. 0.
LA CONTEMPLAZIONE MTSTICA secondo
Sm, Tommaso d'llqriino. Trad111.io11e sullA nuova
edizione riveduu, " accrnsciuto a cura del
P. G. S. Nivoli. Volume in-R di pala(. 4Jz L. 450
LECr.IO f'. ~FRllM
L'ASCETICA DI S. BASILIO. Volume in-8
di ra~. 454
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NOBLE N. O.
L'AMICIZIA CON DIO. Tradu7,1one auto-
rizzata del P. G. 8. !\\ivuli sulla nuova ed,zjone
lranccse. Volume in-8 di pag. 328 . L. ;;50
UUURIGUEZ P. ALFONSO
ESERCIZIO DI PERFEZIONE E DI VIR-
CRISTIANE. !'.uova edizione riveduta e
ritoccato da alcuni Padri della Compagnia d1
Gesù.
Voi. I. ln-8 di pag. x11-8oz
Voi. 11. ln-8 d1 pag. 772
Voi. Il I. ln-8 di pag. 632
L. 1500
L. 1400
L. 1150
S E I Per ordinazioni rivolgersi alla
Corso Regina Margherita, 176 - Torino 714 - Cento Corrente Postale 2/171

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ORGANO DEI C OOPERATOJll . ALESIA N I
ANNO LXXXU , N . 7
TORI NO , l ' APRJl.E 1958
''L"'1-, clinanz1. aIPa 1a.,,,
Nel <·e11te11o r iu de l J>rim n ,,iafJfJi o di D o ti Hm•,<'O a Uo urn., il 1>11 rticolm·e d el
J>iP<IP ,l i P io JX ,<;11fla ,,;p a lltJ d el .~m,h> n rqu iida un .>iiyt1l/kofo p r ofomlo
[!]
N GIORNO dell'estate del 1210
Francesco <l'Assisi e i suoi frati
furono ricevuti in udie1na per
la prima volta dal Papa Inno-
cenzo lii. Francesco con tutta
semplic1tà, gli espose il suo
programma. Quando l'ebhc inteso, i.I Papa gli
disse:
<• Figlio mio carissimo, la vita che meni tu
e i tuoi frati mi sembra troppo rigida. Va' dunque,
figliuol mio, e chiedi a Dio <li rivelarti fino a
qual punto cib che tu desideri si accorda con
la sua volontà».
:--:c11a notte il Papa ebbe un sogno. Gli pareva
di trO\\ arsi nel palazzo Laterano, ritto a guar-
dare quella splendida chiesa lateranense madre
di tutte le chiese>). Ed ecco l'enorme costruzione
screpolarsi, i muri fcnùersi ~ la basilica mi-
nacciare rovina. Atterrito dii quello spetta-
colo, il Papa atleode\\'a un crollo imminente.
~on poteva nemmeno giungere le mani per
pregare.
i\\la nella piazza prospiciente la basilica ceco
f0praggiungere un uomo: piccolo, sparuto, ha
un volto scarno, un abilo <la contaùino, i piedi
scalzi e porta ai fianchi una corda. Quell'uomo,
dalle apparenze così meschine, se ne va difi-
lato al muro maestro della basilica e poggia la
sua spalla agli enormi massi, come per pumcllo.
ln quel momento la sua statura diventa improv-
visamente gigantesca e, mettendo le spalle sotto
la cornice del tetto, riesce a raddrizzare la chiesa
pericolante e renderla incrollabile.
Papa Innocenzo trasse allol'a un profondo so-
spiro di sollievo; guardò fissamente quel colosso
d'uomo che era ridi,•cntato di colpo un ommo
sc:1rno e ossuto. Lo riconobbe: era il povero,
piccolo frate Francesco cl'Assisi.
114 aprile 1858 le salve di artiglieria di Ca-
stel Saut'Angelo a Roma annunciavano l'au-
rora del giorno di Pasqua. Pio IX, in matti-
nata, scendeva nella basilica di S. Pietro in
sedia gestatoria e cantava la santa l\\Iessa. Poi
saliva alla loirgia per dare la ~ncdiziont Urb,
et Orbi, a Roma e al mondo.
Don Roseo, che per seguire meglio lo svolgersi
delle sacre funzio ni aveva ottenuto di fare da
caudatario al rardinal Marini, indossava una
veste paonazza; accompagnando il corteggio dei
Vescovi e dei Cardinali sall anche lui alla loggia.
Restò per qualche istante , icino al davanzale;
il Cardinal l\\larini gli sussurrò all'orecchio:
~ Guardate che spettacolo!~. Sotto nereggiava
una folla di 200.000 persone. 1 telli, le finestre,
i terrazzi erano gremiti di grappoli umani. I
battaglioni di fanteria pontifici.i e l'esercito fran-
cese montavano la guardia.
Don 13osco rimase talmente assorto da non
accorgersi che intanto gli era sopraggiunta aUe
spalle la sedia gestatoria; si trovò quindi impri-
gionato tra le ~t:rnghe senza possibilità di uscirne.
Si volse di fianco; in quell'istante la punta di
un piede ùcl Papa si posò sulla sua spalla.
Un immenso silenzio piombò sulla piazza
mentre il Papa recitava le preghiere di rito.
Piano piano Don Bosco si curvb e raccolse
alcuni petali di fiori sfogliati che infilò tra le
pagine di un libro come ricordo di quell'istante
solenne.
D ue giorni dopo Don llosco veniva ricevuto
per la terza volta in udienza privata dal Papa
Pio IX. Appena lo vide, il Papa con un viso face-
tamente scrio gli mosse questo finto rimprovero:
~ Dove vi siete andato a ficcare il giorno di
Pasqua al momento della benedizione papale?

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Ll, dinanzi al Papa! E tenendo la spalla sotto
il suo piede come se il Pontefice avesse bisogno
di essere sostenuto da Don Bosco! ».
«Santo Padre - si scusò Don Bosco - fui
colto alla sprovvista e Le domando perdono se
in qualche modo L'ho offeso>>.
<< E aggiungete ancora l'affronto col doman-
darmi se mi avete offeso ? ,>.
Solo allora Don Bosco si accorse che un in-
cantevole sorriso di compiacenr.a era apparso
sulle labbra dell'angelico Pio IX. Amorcvol-
ultimo personale messaggio di fedeltà al Papa.
Ripetè lentamente, quasi scandendo le parole:
« Dirai al Santo Padre ciò che finora fu te-
nuto come un segreto. La Congregazione e i
Salesiani hanno per scopo speciale di sostenere
l'autorità della Santa Sede, dovunque si tro-
vino, dovunque lavorino... ».
Il Successore di Don Bosco, il venerabile
Don Rua, nelle prima udicm:a che ebbe dal
Papa Leone XIH dopo la morte del Santo,
volle comunicare al Santo Padre l'estrema vo-
lontà di Don Bosco morente.
AUGURIO PASqlJALE
U11 signore distintissimo venue a domandare wt consiglio a
Don Bosco; il Santo gli suggeri a bruciapelo: - Vada a
far Pasqua.
Il signore era avanzato in età; a quella osservazioue rimasr
rm po' sco11volto. Tentò di ripre11dere il filo del discorso e di
sviare la conversazione .l'!I di un altro argomento, ma non Bo-
sco, con un tono insi:nuante di ·voce, gli ripetè - Tr"ada a
far Pasqua. - E subito una terza ùtsislenza, più impl,-,io.~a
ancora: - ·vada, vada a far Pasqua.
Il Papa si commosse e, nelle
sue parole di commento, accostò
la figura di Don Bosco a quella di
S. Francesco d'Assisi. Disse così:
<< Oh, si vede che il vòstro Don
Bosco era un sanlo simile in questo
a S. Francesco d'A$sisi, che quando
venne a morire raccomandò cal-
damente ai suoi religiosi di essere
sempre figli devoti e sostegno
della Chiesa e del suo Capo>>.
Il Santo accompagnò la sua raccomandazione co11 w,o sgnardo
per1etrante e col sorri.so, prozJocando uno sgelo spirituale ttel
cuore di que/1'anziano e distinto signore, che il giorno dopo
si accostò ai sacramenti con tutta la sua famiglia e ritrovò
la serenità e la. pace.
f.: certo che la grande pace del giorno di Pasqua inonderà
l'anima ,' chi, come suggeriva Dou Br,s, n, si confesserà e si
comunicherà, •nettend.osi, con la gra::Ja, " vibrare sulla stessa
hmghe-,.,a d 011d 1 de ruore di Dio.
Pio IX, in quella lontana Pa-
squa di cent'anni fa, sorri&e e
scherzò con Don Bosco per quella
punta del piede del Papa poggiata
sulla spalla di Don Bosco; ma
oggi quel particolare acquista un
valore simbolico, pieno e profon-
do: la Congregazione Salesiana è
mente ·1 !apa p..:;sò .
-r delle Costitu-
zioni clJia Congreg.v.ione ::,.,,.
che aveva
lette, esaminate e ...r.·1otate di proprio pugno.
uli 'acc,<>.t.-m
tr~ Francese, rl'Assisi, che
regge co , le sp. 1a basilica lateranense, e
Don Bo;,c-tJ, che sv_,t; ·1e r, piede del Papa, ha
un significato quai.-o mai opportu11, . 1\\Jon sono
coint·i~lenzc sol··nto c:i~••.1li; e:.. w: legame di
affimtà più profondo.
tutta votata e legata al Papa.
Molti anni dopo, in un'altra Pasqua ancora
più solenne, il aprile 1934, Pio XI procla-
mava al mondo la santità ufficiale di Don Roseo.
Era il riconoscimento migliore, la ricompensa
più grande alla fedeltà a Roma di quel sem-
plice prete di Torino che, calmo e tranquillo,
nella loggia di San Pietro aveva offerto la sua
spaila, e simbolicamente la sua vita e la sua
Congregazione, per reggere il piede del Papa.
Il Signors', <.:he ha trntti di sup~ ;ma eleganza,
ha voluto po· ,•e al ,ervizio della Chiesa due
vaste organir.zazic.ni religi" .,;;: una estesissima,
veneranda, ricca Ji glorie e di meriti, i France-
scani; l'altra, g:ovanissirna, esuberante, umile e
Ecco perchè l'Opera Salesiana, in linea con
le raccomandazioni più vive <li Don Bosco, è
sempre pronta a mettere a disposizione del Santo
Padre la sua preghiera, la sua azione, il suo sa-
crificio, soprattutto in momenti dolorosi, come
modesta. i Salesiar;. Le ha fatte sorgere in mo-
menti di particolare rninacc,a per la Chiesa e
ba vuluto, in una m~niera o nell'altra, indicare
la loro provvidenz-iale funzione di appoggio e
di sostegno dell'autorità del Santo Padre.
furono gli ultimi episodi di una volgare cam-
pagna anticlericale contro la gerarchia e il Papa.
È recente la gazzarra per la condanna del Ve-
scovo di Prato e la denigrazione di molta stampa
contro la persona del « dolce Cristo in terra>>.
Don Ilosco era morente, con gli occhi ormai
volti alla grande li.i.1eft d'ombra dell'eternità,
quando volle affidare a Mons. Cagliero il suo
Mai come oggi Don Bosco si sente orgoglioso
di offrire sua spalla, diventata così robusta, a
sostegno del Papa.

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UNA SPLENDIDA PORPORA E UN INSIGNE COOPERATORE
DOffi€DICO SV)ImP)I
A cinquant'anni
J.alla mot·te clcl Ca~d.
Dolllenico Svainpa
i Salesiani ricm·dano
rumn.i r a t i
ed esaltano -in lui
una figara nobilissim.a
pe.1· altezza cli niente
nobi1tà d'animo
pietà profonda
e uno clei Cooperatori
più insigni
Il]·S.
1to a Montegranaro (Macerata) il
11 giugno 1S51, entrò a dieci
anni ucl Seminario di Fermo, do·vc
ebbe la fortuna di conoscere per-
sonallnente Don Bosco. Fu scelto
anzi lui, qucl giorno (i8 feb-
braio r867) a esprilllere in poesia
l'omaggio e il plauso di tutti al grande apostolo,
che, ascoltata la bella e fluida an acreontica com-
posta dal giovane chiedco, posò e passò p iì.t volte
le sue dita tra lt chiome folte e ricciute del gio-
vanetto, r1uasi a })resentinie la graudezza. Quel
tocco di mano gl i accese nel cuore per sempre la
:fiamrna d'amore per Don Roseo e la sua opera,
come ne fu testimonianza la sua non lunga ma
luminosa esistenza.
ComJ)iuti gli studi liceali, venne inviato dal
Card. I)e Angelis al Pontificio Seminario P io, m-e
consegtù la laurea i11 diritto e in teologia, meri-
tando d'essere eletto membro dell'Accademia teo-
logica.
Di quegli anni Filippo Crispolti. che gli fu
amico e condiscepolo, scrisse più tanti nel volume
P orpore e Corone: «Domenico Svampa emergeva
per prontezbU e chLrezz~ ,:· iùel' per u l buon
senso che in ltù, benchè ve11 ,.!:.Ue Mar;;lle,
doveva dirsi ::-omano >>.
Tornato a Fermo : ~,..,, due anni in qttel
seminario e, subito dopo, nel 1882, J; er volere
di Leone :•. fll fu chiamato a Roma ad occupare
la cattedra (li ,~iì-itto c•v•l i 1tci PontiJicio c-emi-
nario dell'Apollm .re, rJJ.e tenne fino al 1.8~7, in
cui fu p rec0 iizato ve;;,;OY•J di Furl•. dù1tde, nel
maggio 1894, venne il~ie nito 11 ~ porpora -~
creato :\\rcivescovc ~i BologLct. J,a missione era
certamente ardua. Ma lo Sva,npa sen1ùtava il
cardinale sn misura per una cittfi comE:. Bologna:
,, In un ambiente difficilissimo, in cui fermtn-
tavano ancora i r: ·ori suscitati, durante il Ri-
sorgimento, da taluni cardinali più :i:clan ti che
pii, e dove l'anticlc,kalisw.o si alirnentavà e vi-
goreggia \\ra per tutta una tradizione letteraria cl1e
aveva nel veccl1io Carducci il suo rappresentante
più alto e nella libreria %anichclli il suo sacrario,
seppe condursi in modo da suscitare a proprio
favore una corrente ùi popolarità vasta e vivace,
che trascinava con sè auche gli avversari pii1 at-
taccati a pregiudi,,iali più severe.

1.6 Page 6

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La sua bontà, la sua pruùem:a, la sua bonomia (Pran4o di magro per il Cardinale), che illustra
,~onqui1;tarnno non soltanto i [requentatori dei eon documenti storici l'episodio piì1 clamoroso,
salotti e dei caffè liberali, ma quelli delle logge cl1c ebbe ima vivissima ripercussione mondiale,
1uasso11iche e dei convegni goliardici; perchè h1tti della vita del Card. Svaropa.
avevano SE'.ntito in lui una volontà operosa di
bene, p forte di ogni calcolo politico >>. Cosi
Giulio AJ1òreotti in un prezioso e preciso volu-
metto clal titolo quanto arguto altrettanto vero
GiàVescovo di Forlì aveva intrecciato cordiali
relazioni coi Salesiani di Faenza. • l do lori e
le gioie de1J'Js1.itn1.o Salesiano di
Faenza sono i dolori e le gioie di
Mons. Svampa *, dice,•a uno slogan
deJ tempo.
Divenuto Cardinale di Bologita
non mancò di far conoscere ancor
più la sua venerazione e a111mira-
zione per Don Bosco e i Salesiani.
Bra appena da due mesi sulla
catte<lrn di San Petronio, quaudo
lanciò l'idea cl'un Congresso in-
ternazionale~ ad alto livello ~. di-
remmo oggi, di Cooperatori e di
quanti - si leggeva nella Circ-o-
lare d'invito - << soltanto dal ri-
sveglio religioso si 1ipromettevano
pe.r la patria un avvenire lllÌ-
gliorc l>. Atto di fermezza e di co-
raggio, allora, se si pensa che poco
prima il prefetto clelht città, Bar-
(l~ono, contro il quale anche il
Carducci vibrò qualche strale aguz-
zo, aveva stroncato tlll congresso
cattolico. L'idea era nata allo
Svarnpa 1tcl 1894, quando, ospite
dell'Oratorio per il. grauùc Con-
gresso Eucaristico di Torino, aveva
li Rev.mo Rettor Maggiore Don Ziggloui
si congratula col cornm. prof. Doglio1U.
saputo del priluo raùnno di Diret-
tori Dioèesani ùei Cooperatori te-
nuto l'anno prima a Valsalice,
Onorificenza pontificia al prof. Dogliotti
presso la tomba di Don Bosco.
Preparato e organi:tzato minu-
Il San/o Padre ha conjeYilo la Commenda con placca dell'Ordine
di San Gregòrio J\\!Iag1w al prof. A. Mario Dogliotti, illustre clinico
e sde11ziato di f11ma mòndiale.
La co115egna dell'ambfta 1morificer1za è avvenuta nel corso di ima
commossa cerimonia che ha tl'01tto luogo nellt, Casfl !l{adre dei Sa-
lesim,i a Valdocco alla p,o?smw di ,,,,,n.erose aulol'ita ed estimntori
dell'illustre insiguito.
ll prof. Luigi Gedda, Presidente Generale dell'Azio11e Cattolica,
ha rivolto al prof. Doglio/ti calde parole di compim;ime1110, po-
11e11do i11 rilie'llo gli alti meriti da lui acquisì/i mm soltr,11/0 11el campo
scientifico 111a anche in quello uma11irario e sociale. L'oratore p,en-
deva quindi occasio11e pttr rfrordare l'inseg11ament.o costante e lu-
111i11oso del 801111110 Pontefice glo, iosame11te Yl:J?llfl1tle, in ordine ai
pr()blemi morali posti tiella mPdicina 111oderna. Lo .itesso prof. Gedda
si dicl,wrava iufi11e lawre delle insegne della Commewù,, e prtgava
il Rdtore Maggiore Don 7,iggiolli di fame la mnsegna al neo in-
siguilo. Il wccessore di Don Bosco si dichiarava ben lielo dell'onm·e
wuatogli, rrllese le beneme,.enze che il professor Dogliòtti si è ac-
quistato nei suoi rapporti con la Societa Salesiana.
Ri.croute le insegne del/'alta disti11zio11e, l'illustre clinico lori11Bfe
- che era a.:co111pagnat0 dalla l'ò/1.SOrte - esprimrva il suo commosso
ringmziamento ai {>reswti e 1·ivolge11a il pensiero devoto e yfrono-
scente al .S'anto Padre, il quale è g11ida sicura della morale profes-
sionale del merlfro riel m/Jmento difficile che l'arte sanitarù, stri tìt-
ziosamente, il Congresso di Bolo-
gna si. svolse solennissimo nella
chiesa del Corpus Domini, nei
giorni 23-2~ aprile 1895. Erano
presenti, fra im'immensa folla,
quattro Cardinali, ventiquattro tra
Arcivescovi e Vesçov1, duemila con-
i:.,rressisti convenuti da ogni parte
<l'Europa e fii1 dalle lontaJle Ame-
riche. Ai banchi della Stampa se-
devano i rappresentanti di 39 gior-
nali italiani e 21 stranieri.
Bologna sembra,·a rivivere per
la seconda volta, sul piano reli-
gioso, le giornate gloriose che, nel
giugno del 1888, vicleto i rappre-
sentanti dell'Europ:i. e dell'Ame-
rica raccolti per la celebrazione
dell'ottavo centenario del suo Stu-
dio glorioso.
li Congresso suggellato, il-z6 apri-
le, da un grandioso pellegrinaggio
di trentamila persone alla Ma-
troversando per la ma o,ga11izza;;:ù>11e ».
donna di San Luca, fu un trionfo.
Ma 1tessuno dei congressisti so.peva

1.7 Page 7

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che era stnto predetto da Don Bosro stesso che,
<.lopo il !,0:,10 sull'ayvenirc della Società Sale•
siana, avuto nella notte tra il ro e l' r I set•
lembre r88 r, scrisse, a com111c11lo e ad auspicio:
~ Circa il J 89.5 gr«n trionfo,►•
Don Rua, sempre così mjsuralo nelle sue e.~prcs-
sioni. lo dcfini meraviglioso e imponente •. ag-
~i,mgenclo d1e sL-gna,·a 1111a <.ldle pagine pii1
belle negli annali della Società •· La Civ1ltti Ct1l•
loltra scrisse che era stato uno splendido sagi.:-io
di operosità rl'ligiosa, d'ordine t' di magnifi.ccm:a
Hd campo cattolico ►>. T_,a parte maggiore tli mc-
rilo a11d.:wn proprio al Card. S\\'nmpa che co111c
disse uelln prima tornata il Pr..~ìdente ùd to-
mitato - • si degnò non purr di accettare L-i
presidenza onoraria, ma lo onor.i e lo favorì di
tutta la sua prt>lè1:io11e, profuse per esso tulle le
sue sollec-itmliui, non risp,1rt11iò i:iacrifici, seppe
trasfour1ere in lutli la sua alliviltt, la sua nbne-
ga.zione, il suo slancio, il suo zelo sapiente e il-
luminato •·
Mail ~on~rc&.'O r:tg:!?'im1se w1 oùiettivo ancora
pii, \\·asto cli qm:llo prefisso: LlOll :,olo la c011oscc111.a
più larga th•llo spirito, delle fon11e, delle opere
della Sociciil 8alcsia.na, ma come fn ben sin-
ttt.izzato
i, 1(1, suh•ezza soci/I/è pl'r meun tlt!lla
n•ltf!/011,• ,, t/1>/la Cl11esa ,,. I.a nota sociale, infatti.
era risonata d 1iara, ardita, sit•nra nelle diSl•u,;-
sioni dell'as.-;emblea. facendo 1..>t.-0 ad un &-nti-
mento allora diffuso nell'aria e partecipato da
molti spiriti nobili. tra cui il Card. Svampn,
come si può rilevare dn test.i111onianze dclk1
stampa e della politica. I.o stesso Crispi, d1e
negli rumi duri dell'ei;ilio torù1ese 0011 manco
di spcri111cntare la gcncrosiLà di Don Bosco,
aveva clctlo nel famoso disl·orso di ~npoli <lei
settc111bre 189..r ~ La socìctr\\ Lraversa 11n mo-
mento dolornsa1uente critico. Oggi più d1c mai
sentiamo la necessità che le due società. la dvile
e la relì~iosa, proceda110 d'accordo per rkom111rre
le -plebi traviate sulla da tlella i;ustizia ùel-
1'arnorc ~-
N 011 possiamo noa aggiungere che da quello
storico Ccmgrcsso uavq11c, e fn la figlia piì1 bella
e glori.oso. ancora og)!i intatta di giovint-r.zu, la
Casa di Bologna, la Casi ùcl mirncolo , l"orue
la chiamo, col suo istinto di n~ritù e di poesia,
il pop.,lo. I•~ il miral'olo, forse, ancora rlura.
La diicsc e la voUe il Card. ~va1upa, ùnpegmmdo
in wrn pro111essa solèlutc lo slt1sso non l<.ua. rt
22 fcbhmio r 897 si p:isc la prima pietru. Nc.:1
discorso il Cardinale disse t·o11 iutujto profctko.
L 'Istituto ~alesiano sarà una gloria cli Bologna.
l1l1 riful,liO dd figli ciel popolo, il palladio di sal-
vezza tldla generaziontc- crescente ,.
Si lanciò 11u appello ai dtladirti e ai tliC>ccsaui
J,a città rispose unanime. , In tale cin;osta11za
- scrive.: lo 11toàco ulfidnk· 1lc.:lla Congregaziosw
si toccò quasi con mano dtc il popolo bologucsc.:
era lutlo, i;i può di.re, l'OOJ>t:ratore salesiano,.
Dotta c grassa Bologna. ma anche gc.-nC!fo:,3.
Tanl'-: , t!ro clle il 30 maAAio 1 s99 si t•ompl la
solciuie iuau~razionc 1k·ll'lstituto. , TI qua.li, -
asseri il nmouico Fro111'CStn Lnnzo·ii - f11 LtllO
(to11tin110 " />li/,/. 126)
IL GRANDE PELLEGRINAGGIO
DEl COOPERATORI
a Jl,ou l
l!I
Possiamo dare la grande e bella notizia che il pellegrinaggio
sarà presieduto dal Rev.mo R.ettor Maggiore. Egli con la
sua presenza vuole rendere omaggio alla Vergine e in pari
tempo dare un segno di paterno affetto ai Cooperatori cli
Italia e del mondo intero.
L'afflusso delle iscrizioni ha superato ogni previsione. Con
viva pena si sono dovute rifiutare centinaia di domande
perchè in soprannumero. Motivo di più percbè i fortunati
che vi parteciperanno s'unpegnino a rapprese ntare degna-
mente tutti gli altri.
Graziosa l'idea dei Cooperatori di Caseria, che vollero
offrire il grande cero che arderà davanti alla Grotta durante
il nostro pellegrinaggio: sarà l'espressione della fede e
amore anche cli quelli che non potranno pellegrinare
a Lourdes; per questi in ogni Centro cli Cooperatori nei
giorni del pellegrinaggio si organizzerà una funzione che
servirà a rendere più stretti i vincoli spirituali tra chi va e
chi resta, dando a tutti la possibilità di partecipare ai fruiti
del pellegrinaggio.
C om'è nolo, l'appuntamento per i Cooperatori d'Italia è a
Torino, ove li atlencliamo per il 26 aprile per prendere in-
sieme il via alla volta di Lourdes. Prepariamo i cuo.ri a
questo eccezionale ossequio alla Vergine Immacolaia.
*******~*
,.1 e111v, ,t,,11· C'fficio Cl'11f1V1l e
Cm,11<>1V1to1·i si .,;la 1u·e1m-
1·a111tr1 l't1rtistico gnuule
st emfol'flo 1lellci Pia llnio-
*************
'°''" 111~,
soni immyur"IIJ a
ù1111·1f<•s,
L<, ,llmlo,mu vorrà ;,..,J>irore
qualt-lie fJPneroso Coo1wrt1-
to1•e Il ( 'Of>/)Cl'(l,trif-1, O q1ml-
cl11• Oen#J·1•0 della Pi<i I l11il>11tl
afl aiuttu·e <i ,·ll/H'il'<l la
SJ)f'/;(I°!
lmliriz-uirf' fofferta rtll'l't-
li.-.io C1'11h•ale Cou1wralori.
1•in /lliirù,, Jlusiliall-fre, 32,
se1·1,c1ulm1i 1ll!l c. c. JJ. 2- l:J55
e sped/kando l'himn111c1tle
lo S<'O/W dell"ojfert"·
125

1.8 Page 8

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VERSO LA GLORIFICAZIONE DEL VEN. D ON MJCHELE RUA
Ll giorno 6 aprile richiama al pen.siero la
santa, nobilissima figura del Servo di Dio Don
Rua, primo Successore di S. Gù1vanni Bosco.
la causa di Beatificazione, com'è nolo, procede
egregia.men/e e tutti g li amici dell'Opera Salesiana
auspicano una wlltcita conclusione.
li compianto Don Ceria, nell'ullimo capitolo della
vita di Don Rua 1wtava: << Sulla tomba di Don
Rua sia scritto che egli attende l'ora di Dio•> ed
aggiungeva: <i È nel c11ore di tutti che quest'ora
suonerà infalltmtemente, ma è anche nel comune
desiderio che 110n tardi molto a scoccare >1.
Ricorre anche il centenario del jJrimo viaggio
di Don Bosco a Roma. Quando ancora il Santo
faceva i preparativi, Lralfandosi di dargli un se-
gretario, la scella non fu difficile. Segretario, ac-
compagnatore di Don Bosco, nOIL poteva essere
altri che il chierico Rua, che doveva sempre fare
a metà con lui: da giovanetto, quarrdo Don Bosco,
con gesto sin1bolico, tagliava a metà la mano di
Don Rua, fino alle ultime ore del Santa, quando,
alzando il braccio paralizzalo del morenle e pro-
mmciando le parole, divideva l'ultima patema
benedizione sui prese11ti e sui lontmn:.
A Roma Don Rua fece a metà con Don Bosco,
durante il soggiorno romano, allorchè il Santa fu
invitato da Pio TX alfa funzione della Domenica
delle Palme nel/a Basilica Vaticana. Il chierico
Rtul ebbe il suo bravo bi.glietto e con Do11 Bosco
prese posto nel/a tribuna dei Diplomatici, sfila11do
poi insù,me con lui dm;anli a/1'angelico Pontefice
a ricevere la palma. È giusto pertanto che Dou
Rua faccia pure a metà con Don Bosco, nella
gl-0ria del Bernini e divida co11 il lvfaestro il
trionfo della santità.
*
Si direbbe però che Don Rua 110 11 ci pensi tanto
ad affrettare quel giomo. Don Bosco m-'eva detto
che, se Don Rua avesse voluto, a:vrebbe potuto
fare miracoli. Se fosse lecita una piacevolezza ver-
rebbe da pensare che in cielo Don Rua preghi
il Sign1Jre a non esaud-ire troppo presto c-0loro i
quali chiedono strepitosi mira.coli per sua inter-
cessione, accontentaudosi di grazie segnalate; e ciò
perch.è til solo mo Maestro sia rivolta la venerazione
e il culto dei f edelì.
liti.a che Do11 Rua abbia lutti i meriti per es-
sere elevato agli onori degli altai·i, lo lumno af-
fermato voci autorevolissime. Pochi giorni dopo
la .~ua morte, lVfons. Salotti, poi Cardinale, uri-
veva: << Se un giorno la Provvidenza disporrà
che alla causa dì Don Bosco tenga dietro quelfa
di Don Rua, gl'i:nnumerevoli testimoni che sfile-
ranno davanti al tribunale ecclesiastico, nel ram-
mentare gli eroismi dell'uomo che abbiamo per-
duto, dovranno corifessare che l'uno fu degno del-
IL CardàzaLe l)OMENICO SVAMPA
(Collf;,,,,azioue dli pag. 125)
dei prum, se non il primo aspetto delle eme
pastorali nell'Arcivescovo, cosi come l'annessa
chiesa del Sacro Cuore sarà la più cara impresa
deJ suo episcopato '' ~-
Per quci,1:a, come già per Ja Casa, donò con
incsauribllc generosità, percl1è - dicevano ar-
gutamcr1tc i bolognesi - il Cardinale «trattava
i solùi come fossero ghiaia ~! La volle ad auspicio
del 1111ovo secolo, che s'apriva cori tanto bagliore
d'idee nrnane in fronte, a testimonianza <l'àmore
.i.I Sacro Cuore, «aflinc-hè - disse nella posa.
de!la prima pietra, il q gi11gno I gor - nel mondo
della tecnica e della sciem.a, tra i figli del popolo
educati clai Salesiani alla virtì1 e al lavoro, -pc-
11-elri lo spirito di Gesù ,1. ~ L ' lstitnto Salesiano
e il tempio <lei Sacro Cuore - agghu1se - tta-
lizzano nel mio pensiero un passo aYanzato uel
progresso del ùcnc: sono quasi il segnale di ima
nuova alleanza tra il ciclo e la terra n ella cliocesi
bologuese ~- Qnc;,1:a seconùa iride di pace non la
,-,jde curvarsi sul cielo di Bologna. Gli ma11cò il
tempo. l\\Ia dallo i,1:orico rialto della Mon.tag1io la,
mentre salivano i muri possenti del tempio, nel-
l'opera lenta e ardua di erezione. atuava soffer-
marsi a riguardarla, come tma bella, padfica for-
tezza di Dio nel cuore dclla «fosca tuuita Bo-
logna &.
Gu nltinri annì furono lnnrinosi e meravigliosi
di apostolato svolto con genialità e modernità
di vedute.

1.9 Page 9

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l'altro, e ché j(Jrse sarehbe compito 11011 liroe de-
terminare a chi spelli il primato 11ell'eserd::io di
quelle emÙ/enti virttì cristiane, nelle quali entrambi
si distinsero da 11roi ».
*
Ora la sfilata dt'i tntimo11i è chiusa; essi ham10
parlato. La lettura delle loro deposizioni, rias-
SWLle nelle n46 pagine del Summarium, riempie
l'animo della pitì alta a111111irazio11e. [ 110 di tali
lesti, un vell!rano dell<l Congregazione, rhe per
ben 20 anni: avrva avvicinato il Servo di Dio,
fu l'ultimo trsti11umio 11el l'rocesso Ecde,·iastico,
del quale erano giudici, Ira gli altri, il Teo/. Gaido,
I>.
Pera
O.
P.
1
oltre
111
Cancelliere
'llons.
Batisl.
Egli nlen'sce: ~ lg11am com'ero della prassi del
Tribunale per le rnuse dei Seroi di Dio, anvo
preparato, per la prima seduta, il mio tliscorulfo,
desideroso di na(lart 11el modo miglir,re la grande
stmlità del Superfore, dt1 me tanto stimato e ve-
nerato. lV!a ave'vo appena inco111i11cia10, rhe J\\1/ons.
Cu.ncelliere cortese111c11te 111i interruppe: " Senta,
Reverendo, rlie /)011 Rua sia 1m santo 111• siamo
persuasi quanto lei. Non ci occor1·0110 d11111Jslra-
:::io11i, ella der:e semplicemente testù11011101·e su fatti,
i11confri, rpisodi da lei conosciuti, parole udite,
alti cli virtù: il giudizio poi spella ml altri".
" Nulla di meglio" risposi. Ritornai selli• volte a
deporre secondo le ùulica::io11i ricevute. Se11Li'lJo
esclamazioni cume queste: "C'è proprio in Don
Rua lo stile dei Santi... " Piacquero ili episodi
1 iguardan1i la sua perfetta osserv<TT/::a regolare, fa
fedeltà assoluta allo spirito di Don Bosco, che
rasentava, per cosl dire, Lo scrupolo~-
1r
Ejfellivameute DM Rua ebbe un co11cetto rosl
alto dell'osser·va11:::a religiosa, e fu ta11lo esige11te
nel richiederla, .m11pre e da tufli, che fu sopra11-
11omi11alo dallo stesso Don Bosco la Regola vi-
vente. ViPne in mente la dichiara:::ùme di Be11e-
detto XIV, il Papt1 che formulò le norme per la
canonizzazione dei Santi: i< li ma~ù,r miracnlo
che possa ft1rt 1111 Rtl(,:ioso è di oss1n•are perfet-
tamente le s"e regole e se v:i fossero le prove di
questa sua nssen.•auza, accompagnata dalle con-
venienti disposi::iolli i11t&me, lo si potrebbe cmw,iiz-
zare sm:::a rs,:,(erc altre prOfJe de/1(1 sua santità~.
Cosi si nprt-sse quel Pontefice, pcrchi! 01:eva pre-
sente la rf'lt>bre sentenza dP!la T1ita rrligio.w: qui
Regulac vivit, Dco vivit; chi vive iu conformità
alla regola, viive pPr Dio.
*
D011 R110 dl'Stat•a i11 tutti coloro che lo ttt!vici11a-
va110 se11ti111n1ti di rispeNo profondo. Sa11 Pio X,
parlando di Don Rua, uscì a tlin: « Tutte le
volte che io lo vedevo, mi pareva che si potesse
melterlo vivo sulf'allare ». il Card. Rirhelmy, flr-
ci·vescni•o di 'Jì1ri110, parlm1do co11 il C'w1. Imberti
poi Arci1•escm•o di Vercelli, rosi si f.rprrsse: s Io
sono i•ecchio e mm lo vedrò, ma lei rhe è gio-
va11e, ·vedrà /)011 Rua sugli altari•· 1 queste care
lestimrmia11ze v·a ag,giunta quella di O,m Basco,
il quale aveva tanta stima di Do11 Rua e usava
tali es-prtssioni che 11011 potranno mai essere su-
perate da nessu11 elogio. Il giorno 3 lll{lffltio 1867
parlamlo co11 1111,0 dei suoi chierici, disse: «l\\lio
caro, se Dio mi dicesse: prepùrati, 1)011 Bosco,
che devi morire e sceglierti 1111 .<i'urcessore e chiedi
per lui tutto quanto credi 11ecessario al suo ufficio
che ;o te lo darò, io ti assicuro cht 11011 saprei
che cosa domandare al Si'g11ore che già Don Rua
11011. abbia •·
Preghiamo quilldi i 11ostri Cooperatori e Coo-
peratrici a volersi unire a noi ru•l solfecit.are il
gra11 r:iomo della sua Beatifica;sio11e.
Xel conclave riunitosi alla morte di I,eone XIlI.
nel 1903, il Cartl. S,·a111pa era additato come w10
dei papabili. Qualcuno a,·c,·a ,".isto nel CO).'llomc
la traduzione rli IK/11.~ 1mle11s, aU.rihuit.o set"Omlo
la pseudo-profezia di :Malachia, al Papa che do-
veva succedere a L<.:oue Xlll. Ma <:gli sorrideva
dell'auspicio. 1,;rn gi:ì insicUato dn rurn parnlisi
facdale riapparso malnu,1(uratamente proprio nei
giorni del co11clan. che v ide salire sul soglio di
Pietro m1 :;aut.o· l'io X.
1,a malattia pro~rt:<li lentamente, huplacahil
mtute. ;\\fa L>gli uon rallentò mai, fino all'ultimo.
il ritmo del suo la,·oro. r. 'ultima he;,111.'<liziom: la
volle risen·ata ai figli tli Don Bosco, in tut'om
tragica per la So<'il!tò. Sall~iana, che ne ttsci Ìll·
co11.tami11ata e rì11salùata.
Ai familiari rncl·olti rntomo al suo letto <lisse
testualmente: • 1llit11tlo parole di conforto al ru.ici
tlilettis.~inli e ora tanto perseguitati Salesiani•·
Era il 10 agosto r9D7. La notizia rlello morte
del Card. S,•a111p;t corse il montlo, come qualche-
:umo prima. il suo uome. quando nel magJ..•io 190-1-.
Bologna, per la prima volta dopo il 1870, ,-:ide
il suo Arcivest·m·o uscire ue!Jo ~p1cnclore della
porpora c L'Oll lutti gli onori miliu1ri. inl'ontro
al re rl'ltalia. tra due ali di folla L'o1un1ossa e
plaudente. Episodio, fJUesto, cli porto.ta e di ri-
sonanza mo1l(lialc e fatto nuovo nc•llfl storia dello
monarchia itrufrma., dopo l'c11t.rat.n in Roma.
Don Rua. :uutuuzianùone In morte. ~crisse eh.e
il Card Svampa era stato • l'ammiratore più
profornlo rli Dou Bosro e w10 dei pii1 caldi pa-
troni rlt•ll'opcrn sua•·
QuQStl,; parole ,li allo elo1-.rio scolph,cono lunù
nosanlCJLlC le st.raordinarie benemt.'rcnze del grn.11d<!
Porporato verso la Fam!p:lia. salesiana che, a
c.i11.quant'arml tl{ùla morte, ricorda cd e-salta con
commossa venerazione l'insigne Cooperatore.
127

1.10 Page 10

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ESERCIZI SPIRITUALI
Diamo l'elenco dei corsi di Esercizi Spirituali organizzati in Italia per i Cooperatori e le Cooperatrici.
Per informazioni e iscrizioni rivolgersi al Delegato ispcttoriale, oppure al D elegato o alla
Delegata Cooperatorì della Casa salesiana o delleFiglie di M. A. più vicina
per COOPERATORI
PIEMONTE
Coazze di Giaveno - Santuario N. S. di Lourdes:
dal 30 m:iggio al 2 giugno.
Orta (Novara) - Villa Pia: dal 20 al :.14 agosto.
LOMBARDIA
Triuggio (Milano) Casa S. Cuore: dal 24 al 27 aprile.
Caravate (Varese) PP. Passionisti: dal r6·al 20 luglio.
Caravate (Varese) PP. Passionisti: dal 6 al 10 agosto.
VENETO
Venezia . Istituto G. Cini: dal 16 al 20 agosto.
LIGURIA
Varazze - lsttruto Salesiano: dal 21 al 24 settembre.
EMILIA
Bologna - Madonna di S. J.uca:
Per Cooperatori anziani: dal 30 agosto al 3 settembre.
Per Cooperatori giovani: dal 6 a l 10 settembre.
Per Cooperatori: dall', 1 al 15 settembre.
Rimini - Villa Verde, Viale Amerigo Vespucci: dal
,., al s ottobre.
TOSCANA
Strada Casentino (Arezzo) - Aspirantato Salesiano:
dal 6 si 9 agosto.
LAZIO
Casperia (Rieti) - Benedettine Oblate: dal ,o agosto
~1 4 settembre.
CAMPANIA
Napoli - Via Nuova del Campo:
Per Cooperatori giovani: dall' 1 al 5 agosto.
Per Cooperatori sposati: dal JO al q agosto.
PUGLIE
Cisternino (Brindisi) - presso i Salesiani: dal 27 al
3 1 agos to.
C&.ABRIA
Soverato (Catanzaro) - presso i Salesiani: dal :24 al
28 agosto.
SICILIA
Zafferana Etnea (Cat~nia): dal 14 al 18 maggio.
Il Pa1><J. dice così.: Il Nostro venerato Predecessore stimava gli Esercizi e li lodava a tal
punto, e Noi stessi siamo cosl persuasi della loro straordi11arù1 efficacia, che 11011 sapremmo rac-
comandare abbastanza un'opera tanto proficua. Ad imitazione di Nostro Signore, che si ritirava
nel deserto o sulle montagne per pregare, lutli i santi e i cristiani ferventi hanno attinto dal rac-
coglimento e dall'orazione 1111 fume e una forza sovmm.mw., specialmente quando si dedicavano,
sotto la guida di esperti uomini spù-ituali, alla meditazione delle grandi verità rivelate da Dio.
per COOPERATRICI
PIBMONTE
Santuario di Oropa: dal 19 al 23 luglio.
Casale Corte Cerro (Novara) - Getzeman i: dal 20
al 24 agosto.
Nina Monf. (Asti): <lall', 1 al 15 agosto.
Tortona (Alessandria) - Istituto S. Giuseppe: dal
10 al 14 agosto.
Giaveno (Torino) - Pensionato M. A.: dal 20 al 24
agosto.
Brosso Canavese: dal 2 al 6 settembre.
Roccavione (Cuneo): dal 4 a11'8 settembre.
LOMBARDIA
Triuggio (Milano) - Casa M. Ausiliatrice: dal 24 al
28 giugno.
S. Am.brogio di Varese - Casa M. Ausiliatrice: dal
19 al 23 agosto.
Triuggio (Milano) - Casa M. Aus iliatrice: dal 14 al
1 8 sette mbre.
VENETO
Ccsuna - Villa Tebor: dal al s luglio.
LIGURlA
lmperia-Oneglia - Villa Ranixe: dal 29 agosto al
settembre.
Genova-Quarto dei Mille - Villa Cenacolo: dal
0
,
al
.5
settembre.
Rapallo (Genova) - Cl'lsa Aux ilium: dall'8 al 12 s et-
tembre.
EMILIA
Castelnuovo Fogliani (Piaccnza): dal1'8 al 12 set-
tembre.
Rimini - Viale Tripoli: dal 24 al 28 settembre.
TOSCANA
Calci (Pisa) - Casa S. Cuore: dal ;i3 al 27 luglio
MARCHE
Loreto: dal 26 al 30 agosto.
LAZIO
Palestrina (Roma) - Casa Immacolata: per Cooperatrici
signorine: dal :i1 al 25 agosto.
Grottaferrata (Roma) - Presso le Figlie del S. Cuore:
dal 26 al 30 agosto.
CAMPANIA
Napoli-Capano per signore: dal 6 al 10 agosto.
Napoli-Capano per signorine: dal r7 a l 2 1 agosto.
PUGLIE
Martina Franca (Taranto) - Presso Figlie M. A.:
dal al 5 settembre.
CALABRIA
Soverato (Carnnzaro) - Presso Figlie M. ' dal 28
agosto a I 2 settembre.
S]CILJA
Palermo - In ottobre per Cooperatrici della Sicilia occ.
Zafferana Etnea (Catania): dal 3 1 maggio al + giugno.
Zatferana Etnea (Catania): dal 4 a11'8 gi11gno.
Erice (Trapani): dall', r al 15 giugno.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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,~
~TORI
(~
~~o~~-<> ---------------------------
Fn 7)m·te <1el. pn>rJ l'am;m.n di
L<,,-i,01·0 pe1· il 1958 mwhe l.<1
1·i1n-esa dei com;er1ni <li Sct-
cenloti e <I.i Dec (tr-ioni. Se-
m w mlo Il• ,lirefti,-e <le7 sa11to
Foml«,fon:.. i s uoi .Su.cccsso1·i
h<1,mw se,npn~ arJ-pl'ezz«to
rn.oltissiuw l<t,collabm·azioiie
<lei 8a<'etdoti secol.<n·i; e
questi nlla loro 1•oltu up-
1n·ezzm1.Q e de.,;iden,.no l'o-
p ei·a <lei Coo7J<r1·atm·i .,;11lc-
sia11i. d,c Don Roseo lui
i·ol11to fo.,;se)'() a ,lispo.<;iz ione
dei IO'l'O Bc<·.111i Vcs,·,rni e
R ev.mi l'ar1·oci. È appunto
7Jc•r wia sem.711·e più stl'etla
ùitesn e wu, JJhì futtiva col-
ll1-bo1·az io11e che si t eng()nO
C,lWSti con vegni ,ti Dfre ttm·i
1>io,·es1ini, Decu1·io11,i e Sn-
cenloti Coope l'atori. I pi-im.i
cli <'1ti <liam.o 1·el<& i ione si
sono svolti in tu& clinu, lii
gmmle c01·di.a/.ità e j'anii-
littl'if,ì.
Convegni di Decurioni salesiani
a l,,AT4NIA
ta li J'ebhrai.u a Cat,ania no!J ' [sfit-111,<1 1;11lof<iano di virL Cifali si tonne
mL importan.t,e convegno di l)aQor<lot,i Dnc11rioni e Parroci. Vi par-
tec;paroùo Saèerdoti doll'.A rch.id.ioc(,si ,li t'at,mia o !lolle Diocei,i
,li Aoi:rea,le, Caltagi:rono r, Nico.;ia.
NHila chiesa cloll'fal,i1;uto parlò il Rov.ruu Jspetto1·e sàlesiauo Don
B artolomeo To rnò.
11 Mnvrgno Ri svolse nel f,Mtro dell 'fat if,uto .;o(1./1 l'i,s-porta, ,1ruida
ùel vct;orano Don. Fa,'tnlo, il qnaJ.o riootrlè> lo granò,i ho11cmorenze
ilei clero nollo svilupJIO 1le11'0J)()ra il.i Don llo~co i11 8:ciJia - t re
fiorent.i ispotiorio, una, (lei Salesiani e iluo (lollo F ig lio çli Maria
Awsilial;rice 0011 1111 (lOrup!e~110 di hflJI cllnto hLiLnt,i - e noi ca mpo
specific:o della coopcrnzioufl salesiarnt..
1 temi mosRi all'oriliae dùl f\\'Ìorno - Tl Oo1ir1~ratore sci/esùi110 11cl
conce/lo (7-i Don l:Josco - li l:far:Brdole Onoverntore - 11 8nrerrlote
Der·1iri1.1n1• - ftu·ono illw, Lrfl.Li brillantemente da Don Candirlo
Ra.va!:li, DirettMo dell' fatituto Teologii:o di l\\fo;,!ilÌIU~, (la Mon$. Gin-
sevpe 'l'on-.:i e dal 1<,tlesi:wo Don AntouiJi.J Rast\\.
Ai RR. co11ve111tt.i portaronl) il Sttluto dei lùr(i Eoc.mi Vc•K<Wvi,
impediti cli interve niro por.,on11luH•11:e. i Rov.mi Mons. Sigismondo
Yitalo, l\\fou.s. C'a,rrntuo G r0sti e J\\!loa1:1. Nicola Ciancio, Di rt>tl,ori
DioceRani di Nicosia, di Aciroalo, o di l'at;ania.
L'IRpottvre Don Tomè, oh.e presierfotto il couvegno, diede inlieres-
sant,i informa~ioni sull'opera sàle$iana in Sic;ilia e a,%,ritrnse che è
in progrnmma lo 1;vilu11po l[(\\L!e Rcrnole prnfes11iona.li nell'Isola.
Direttori diocesani:, D ecurioni c. Sacerdoti Coo_pc.ratori, convenu li il S marzo a BRESClA.
Al centro Sua Eèeellenza Monsignor Guglielmo Bosetti, il Rev.mo Don Luigi rucceri e l"Ispcttore Doo Cesare Aracrl.

2.2 Page 12

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a BRESCIA
81 svol~e il 5 mar:m u. s. pre~so l'()ratol't() sa-
lesiano soUv la pre;,in01w,a di :-,. E.. 1\\fo1rn. 011-
g liolino Bosetti. Voscovo AusHiRrO, dol Rov.ruo
Don Lu.igi Riocori, Con~igliero Gemmalo d('i 1'oo-
peratori, e c1oJ Rov .1110 Don Cosaro Arnt}ri, fspet-
t()re s:t!Minno dolla, l.omlJardia etl Emilia.
Do1)0 la prosenLaziono (li alctuù dùcumC'nt:i.ri
o cinegiornali salesiani, aptì l'ailunaJ1,za q Delo-
ga,to i1;pett•!l'ia.le Do11 Ro,loHo Vig11ato, eh<' !liNLt>
il lienv~11uto ai ~J'lulitissin1i os1,iti. TI signor lslHlt-
tore rir1.i;traziò R. E. J\\fonis. Hm,oui pol' In, rna j)ar-
tecipazione a,J COll V{\\/1,'llO O 1])11,IHlò 11n POll\\'iero
devoto al vonerat,o Angolo dc,lla Dior,esi 8. -1!:.
1\\1ons. G.ia.ci11to ' l're1lici.
Quindi il tiegretario ;,!Oliera.le Dou P,)vii1i trattò
il tema della colfahorazìoi1e 1loi l,1,ici :ill'a,pn~to-
lato, seoondo lo s1)irito di Oun Bo8CO e pro~onl.ò
nn qua<.Lro iI1Lora1:,saJ1te <ltll'<1rigi11e, dÒl lo ;;vi-
luppo e (lc,Jl'attivi doi còoperatori, in p 1:1,Cci;la
arlcrenza 11.gJi tu·geHti hi,~ogn i chilln ll<>~Lrn ;;ociefa\\.
Acoonnò prn·e all'opera svolta d.,1 1 Santo H fa.
vorn tloì giovani apprendisti, per lii•qnale il ~oumio
PonteJi'lé l'ha proclama.tu loro Patrono.
Il Superiore Dou Rioceri coonli11ò s~)pie11te-
111ente e in forum, pnttica, il eo,npfosso di q_iuu.1to
P.ra stato v,\\gliato e tlfa(,usso.
L'Eco. l\\fon•. no~etti chitu;e rin1-•Tazimulo, in-
(\\òmggiantlo o sprm1ando a :wiluppm:e l'opera dei
CooperatoTi salo~iani dovo già csi;;;te e :t istituirla
dov<' ancora non ci fo~se.
l..1'intcra assomhlea a,pprovò quindi l' invio del
,;eguont,o telegramma:
Mottll. B'io·rda/li - Vcsc<:>uo Prato - Dinltori dio-
(·esani - DeC'lu'i.owi - ~•ucercloti Cooptr1dori safo8iu;11/i
riuniti co·11vegno iufordincesa,no eorul.foùion-0 dolore
cl 1ireghiere pltt1idendo intrevùlo zelo pns/orct7c.
ad ACQUI
Si tenne il 4 febbraio presl:!o l'l,;tituto S. ~pi-
rito clel.ln 1!,iglie ùi Maria, À-wuliàtl:ict>. 11 Diret-
tore Dioces,Ul.o tlei Cooperatori Mu11s. Giov(I.JJJJ.i
Galliano uomunfoò il paterno èouq)iallimento di
S. JJ:..Mous. Vescovo. ,;i rallegrò llou g l'ù1te.rve-
a lLti per lo zi>lo COH c,lli avf)vano lavorato ,t m·-
ganizz,tre i t'ooperatori nei loro centri e omwluse
ROUolillean<lo la nec!'s~ità di ohimiro seropre µiiL
il Concetto <li l'ooperatore i;m,leRiano. autorf'vol-
UH\\JLte tispresRQ dal .~,mt,o Fon<lai,orc ([Uàntlo af-
fermò che il loro voro ~oopo «ò qt1ollo di 11ortare
aiuto alla Ulliosa, ai Ve8CO vi, ai Pa;rroni .:ott()
l'alta direr.ionc dei 8alesia.i1i nello opere <li l)ene-
f-i<;enzrt, como catechisuù, erluc<1iiouo cli fa1Loiulli
e simili,.
Qnindi non F:wini. prn111o;;so (}ho la Dio1;e$i
tli Acqni ha 1111 centro di Coope'l'aiori cho ò t r a
i più fi<,rcnti, ,;volse il tema I de<ilt di Dfln Bv.~<'o
nell'i.11ilui,·e //1 Pili lJ•11io11e dei Goop1milori. TI
Ranto vii i«> la ne11essitìi <1.i mollilitare i.I l~fo11,to
c.1,ttolico per \\a, dilesa tlei ilfritti <li Dio e del la
Chi esa, grn vt:m1onte nrilla<)Chtti. allora <ht,i $ettin·i
dolJ'OUocento o oggi da neruioi non meno peri-
colosi. La l'ia liniQue clei f'onpertlLoti co11$orva
qnindi tutta la sua attualità.. Ne t"umo tcstimo-
nia.uia i Sao.:ertloti Deomioni elle se ne ~ervono
per incrementare le varie attivitù, rnligioso. ca-
ritative e so(iiuJi delle loro 1>a,1Toudù<1. L,i TÌlLnione
si chinse con 1111 c(n·dia.le ~<)amhio di ideo -"U tomi
nrgtwizzativi o i,ulla. Cl'ocfata 1lel ll<,sario, l1an-
ilib da,l Rct.tor ~faggioro come s-crenna ili guo-
1:1t'a,1mo \\:Cntenario di L1Jnr<l0$.
L11 m(1,1ica.11zn di spazio ci 11/>bNga 11 r-i111m1rlare
le -rduzioni. dell''ilwo1tt1·0 di Ha,·c1ui.l e di f1.l/ri
c01weg11i.
PALERMO - l ..tituto Dm, Hosro - Quest'anno la prima Conferenza annuale al Cooperatori si è chiusa con la suggestiva
cerimonia della bt",nedi:done delle bandiere dei sette Centri Cooperatori salesiani deUa ciltà. Le sorreggon() le gentili madrine.
mo

2.3 Page 13

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ORl11lJNTl !AtE!l4NtJ
31 GENNAIO 1958 Sotto (J_ttes/11 titolo 11orremmw Ti/101·/a.re le relazioni cfrltq feNle
di t:J. Gi<)l'Mt-111i 73osco i·ho si so•,1,0 c:debrrtle ocw11que. r'o·rre,nmo
rrlme110. 11e1· drbilo di ricoMS<)e11.za. pnrlare di quelle orgrrnizzale rlui iwsll'i Goopm·11l-ori. 11w ormai il
Bollettino è fos·n/Jìcicn/e n co11/c11cre l~ crontwlw sn/esia·,w, e deve 1·i111u11zùirui, a x,w malgrado.
Tni gli OT!JWIIÌZza.tori /igurtmo Be11. Direi/ori Dioresnni e Dem1rio111i, zelanti Parroci, Zelatori, Ze/a/,rici erl
111H:lte mnili Ooopertllori e Ooopernt1·fr.i: a l·tllli il ·11ostro fJrozù• e l'imgurio delle p11.ler1111 he11e1/izim&i di
Don Bosco.
Deqna di rilimJO 7.a, nota r;imwn ile (!he lici 1,aratterizzalo if!W,<i tulle le /es/e. In afoU'n i ce11/Jri le soola-rcschc
n/, r•f/lnplellJ si i·e,•r1J1'0ll<J 11,{jh·inl111<111/e. 111iirl11/~ rial corpo r/Qgli i11St{J'll(!/lti. wl IPH'o/lnre l<i S. ,lfessa e 11
ri<Jeve·1·e i Ss. 8flt1•0:mc11ti; a/11·0/'e lei festa di D11n Bosr·o è di·venlala « la fP-sla i/ell<i giu1•entù » von tu//o
uu /ll'O,ql"(WM1u.1- <li pre1lita~io/li, juN-zioni e dfrerli111,enli Jlrl!!Jttrati 11er loro.
i1.11rfle l'Asso611zio11e Italio,11/'li .Mne~lri Oatlolici e il llfo1• i 111,e11!0 Jfne,;f•ri di Jzio11e Oallolit·11, lurn1111 orga-
niz.iato nei lol'o ce-ntri r.elebrazfolli in onore r{,:/ santo Patrono t< 1;ot1/cre11":e ,i ,,a,ralltJ1·e J)P-1l1igogif!O.
Diamo ri.l111e110 f/J11ui·11.icri.zio11e sclto,11,a/it-11 rli flU-101e iniaialire parlicolari.
Ad /\\ gl'iJJC11 lo elJbo lnogo la 1~1~a c1ello, prima piet.ra, del nuovo~ ~ta1lio D1111 Bo~<,o ,i. l\\"el.la, città cli
:\\linco (('itt:uùa.) tul1'e lt> aul,oriM, civili o relip:ioso lia,11110 a~~istito all'iuau1rm·azione rfolla nuova :tTti.-
$tica sta.1.ua ra.11iirnnmte ::;, Giovanni Bo.~co e f:\\. Dorneuico Savio, P al.la 0(\\111 mern11ra,zion<' civile uel
SanLo fa,tta dal 'sindaco nella <iitt,rì. iwv. Modesl:o Sardo, flX allfovo e Coo11eratoro. A (;cl:1 (t:al-
Lan.i~sotta) fu 1rnrtato i1t prO(l<'R~i011e il nuovo sim11.la0ro <li D<)u l30>'<l0 o ciJ:ca 1.0.l!OO fotloli 11e
ha1lHO a.~coltato il pa.ueµirico, A Can1pogalliauo (},1oden,l) llll.a nuova ,scu oht i1ttil,0Jata a S. Gio-
Vù.nui .Bo~.eo fn inauh111.rat,1 t1all'.Arcive-covo ùi Mo(lei~a. Bo,,wo \\'altnn·a!Jlia (Va.rei;o) Lra la, vin,
partecipazione di autorità o popola~ione, fo solC'nn.eioeuto imrngura1a mia l,11lla ~tatuà o coniernuit;o
il voto dei 51 ~()l1lati partiti J)o1· il fronte o lttLLi ritor1làti dopo n1rnì di 11rigioJ1ia o cli 0ampi ùi
conMnLra111ento. A Piev<, Ccsato l'Arcivllseovo di Ravelllla ha. inaugnrnto il nuovo «Asilo Ran Gio-
va,w,i Bosco1. A Ga1L'l1·al c (Var<'>~fl) nella, ha.~ilica di ::ìilllta 1\\I,u-ia, Ai,~nuta. gremita (1'il1~eg11m1t,i.
almuli, autorit:\\_, ,lrflniLori, si è i,volta la solenne, bene<lizione della nuova statua del S,u1tc,, g-eJ1e-
roso dono di 1111:1 Coopf\\r::ttri.ce. A lJéll1uw. a \\'iU.orio \\'('m•lo, ,Hl Est<', a Ilieli, a Cru.nogli
si approfittò llella festa di Don Bosco pe1· inan.µ:urare il nuovo t'cntcro di Uooperntori s:~lesi,,ni.
A Ca s lf>J1a7.zo Bonnich1 (Alessanthia) tu
heuedHtt.a, fa statua di Don Bosco, che così
è eutn\\to ùove i l:'ott.à>Ti clel 1882 ttYevanc,
~<;ritto: t No, noi Don BotiCO non lo avremo
mai!*. A Casl<'lh•tt.o i\\lolhta il triduo e la
Apertura del centenario di liourcles
fe.ita furnJ10 cr,ronati con la benedizione ùol
nuovo marmorno altare, ùoi10 dei Frate.Ui
A TORTNO E A ROMA
TI.tea di Stefano, a ricol'clo del fra,tello Al-
li giorno 11 febbraio, a Tol'ino i l Centro d<llle
f:reùo disperso ili Russia. A CJuuuc.Jc o (Gmt-
Opero ii\\ale~iaue .ha, visto !mcceder~i nella Basilit>a
temal:'L) l'entrnta (lella statua di S. Uiovanni
di Maria Ausiliatrice va.rie funzioni celobrative
Bosco fu m1 trionfo. QLwsi tatta hl città
del cei1to11ario delle .A.pparizio1Li cli L01u1les. Nelle
ora a riceverla., La ha.ncfa reggimentale di
prime orn '1'.ll mattino echt1g:giò devoto il Rosa~·io
Coh/l,n ùfode il bonvcuuto, Erano pre,~eùtì le
nwclitato dai seLtecenLo giovani 1lell'Oratoli(),
L$oc,i,uioni religiose OOJl Lutti i Santi clolle
a, oui sogni. la <}erimouia indetta dalla Fodera--
chiese e clelle Con.l'ratoTnit,e, ohe per J'occ,,sione
zione Ita.liana Re-ligiose (F. J. R.) oon ~a;nta Me,;sa
e,n~uo clif;leosi dalle loro nicchie corno 1'){11' fa.re
e mi'Aiita,zione. Intanto Mll:t ohfosa clella Ua~a
fo;;tosa a-Ocoglionza fil nuovo Rauto. A -:\\lach'id
Madre delle Figlie di Maria AusiliittricE> :.veva
(Spagnn) ])OT iJ1i.zia,t.iva del Sillclac,ito ~,:i,zionale
iuizio la ~ Corte a, :Maria» COH la rncita del 8. Ho-
ùello Spet,tacolo, in .festeggiato S. GioY:utni
aario, t,Jie du1·ò inintenott,i pe1· Ltttta la. giornata
Bosco, Patrono della Cinenrntografia :-\\pa,gnola,
t,enteuaria.
nella chiesa della Vergine della Paloma. con
Alle 10,30, per iniziativa clell'Aeòadelllia Ma-
una lfossa a oui a.ssistottéro Humflrosis;;imi ar-
ria.ua SaJesiMa, il R-ev.mo Retto!' Ma,ggio:re cau-
tisti, prorlnttori ed espositori ci.nemato,t,mtfici
con il oavo nationalo c1el Siuùacat,o o il Diret-
tava la Mess,l S<>len11é e la Scuola tlel Pouti.ficio
Ateueo i:l:1lesi:u1o eseguiva la, J1essa XXI di Pa-
tore Gener alci d•)lla Cinematogràfia o ùol Teatro.
g<,lla ,i 3 voci. .AJtra bella iniziativa dell'Accademia
1 31

2.4 Page 14

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Ma.ria11a tu la solenne tornata accatlemiea., ÌJ.1 1;1li
fii presentata una i11teressa.ntissima e dotta rio-
voc;azione storioa ÌJ1 lre l,empi Lo11.r,1es com-e
,eg,w ,li co11tradrlù!ione.
~Hl vo1T1erig-gio ~i onor,) aJ1C<na ripetuta.mento
la ;'iiru101111a nella Ba«iJica, nei cort.ili e 1ml grande
to,~Lro. Noi Santm11·io allo ore L7 la rnassa dei
giovani o uu!llero>-i foileli :iscoltarouo il discorso
cornmernorativo doUo ila Don Boeme ricevettero
la l\\()ncrlizione Euca.l'ÌRtica; alle 19 S. E. )fons.
Arduino celebrò la l\\frs,._a, V('8perth1a, mont,re,
fattosi buio, n (Ji corti Ii si snodava Ja. fiaccolata
1;,rn l,i qn:,i,Je i giova,ni clell'Onitorio chinrle-
vano la Peregri-1wlio Mal'iae nelle loro scuole o
la])01·a,1;ori, portando in trionfo la stat110tta del-
l'I 1uma(iolata cou enLusiasmo I\\ fervore oommo-
vnnti.
La bella giornata Ri cl1inse mii grande te,ttro
Coll ima serat;,1 lhil,1'iHJl'1, oTgruùzzata per ·i r1ax-
roc<lllia.11i (~ ver i hvorn lori. Dopo un infuocato
di,;cm·so tli Do11 Favi11 i. fu n-citat,i 1111 bozzt'tto
lii Don Uguccioni e prn~ontat(I il fi.lm Lo1ird.e.~.
paese tlell'anùna, documenta.rio ùel J)ellegri.uag-
gio I<'iat.
A. Ho nH\\, preRenti oltre 800 Cooperatori e Coo-
perntriei flollo 14 Unioni romane, i;enne il soleJ111e
,fo;corso il Proc11nitore Generale Rev.mo Don
Luigi Castano.
1:01110 pu11to di incontro fu. scelto il nuovo
~:rm1tle Tsti.tnto tlelle .J,ìglie di Mariit .A.usilia1;ri.co
a Ciucci ttit, che i Coopera.tori anMra, 11011 co110-
so-eva..no. I grnzio~i canti giova.nlli o w1 d(1Ct1-
1UAJ1 tario sn Lourdes conclusero la prim:t parto
dell'incontro nel nuovo teatro.
La, sl\\Conda parte si SVO-IBC 11ellit bella chiesa
di )fa.ria A1rniliatdce dell<> stesRO Istituto con la
re,cita ~olonu.ll ùel S. Rosario (11d ogni mistero ~i
enunciava una delfo cil1que intelllrioni pro11oste<lal
RoHor J\\fag,g;ioro sul Bollettino) e con la l1eue--
djziono impi~rtita rlall'Ellt:.1LW Mons. Luigi Fogar,
nof<t,ro hr.nomerito Cooper:i.tore.
IN ONORE DI SAN DOMENICO SAVIO
A chiusura del'anno centenario della morte del Ragazzo santo, il Consiglio Amministrativo di
C 1uDAD TRU)ILLO, capitale della Rep. Dominicana, hn dato il 11ome di « Via Domenico Savio>) ad
un'importante arteria del <• Rione Maria Ausiliatrice 1>.
La cerimonia si svo/.se nella l'iazza Maria Ausiliatrice, alla quale converge la via scelta, e vi assi·
stettero tuffe le scuole sfatali della zona, oltre
5000 fanciulli e fanciulle. Un lungo corteo par11
dai cortili della nostra Scuola professionale e
si diresse alla piazza al suono delle ba.nde di
Polizia, dei Vigili del fuoco e della Parrocchia
Sacro Cuore. Là, alla presenza delle autorità
nazionali ed ecclesiastiche, il rappresentante del
Consiglio dichiarò ufficialmente battezzata la
nuova via e il rev.mo Ispettore salesiano Don Con·
z6/ez del Pino ringraziò le autorità e mise in
risalto l'alto valore educativo dell'alto.
*
Gli am1c1 dell'Opera Salesiana di PALMAllcS
(Costa Rica) organizzarono una simpatica manife·
stazione di fede per la traslazione di una nuova
statua di S. Domenico Savio dal centro della città
alla cappella del/'aspirantato salesiano di Za·
ragoza. Una grandiosa sfilata di carri scortò iJ
santo Protettore della gioventù Centroamericana
{i110 al suo nuovo altare. Ognuno di questi carri
portava un quadro di S. Domenico Savio e bam-
bini e bimbe vestiti nelle più svariate fogge fa-
cevano scorta d'onore al Ragazzo Santo.
OLCENENGO (Vercelli) • S. E. Mons. Francesco lmberti,
dopo avér bcnetlclto il nuovo monumento a S. Domenico
Savjo, aJ qua:c è dedicato l'Oratorio, invita la gioventù
a seguirne i mirabili esempi.
*
S. Ecc. Mons. Dovide Marlanayagam, Vescovo
di V1;1.L01te ([ndia) durante uno speciale solenne
rito nella cattedrale, presenti un migliaio di gio-
vani, ha dichiarato S. Maria Coretti e S. Do-
menico Savio Patroni della gioventù della sua
Diocesi. In un fervido discorso, nel quale esalto
le virtù dei due giovani Santi, esortò i giovani
a comminare nella via luminosa della sanfità
da essi segnata.
132

2.5 Page 15

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IL NU0\\70 « RAINERU'.\\lf >>
inaU!flll'::tto a Bob.ano alla J.ll'CSl•1tza dd
Pah·iarca di Vcnezia
Presouti Sua Bm.za il ( 'ardinalo Ronca.lii, Pa-
tri:m.ia ili YeJ.L()zia, l'.Al'ci,;esoovo cli T:rento, il
()orumissa.rio dei Governo por la rng-ione Trnuti110-
Alt<,1 Aùige, il Prefetto Qeuerale dei Salesiani,
autoriLà e JJa,rlamenLari di Tronto e Bolzano, ?i
1,tato :iJ.Laugu,·aLo a J3olz[l,110 il risosto i~tituLo
q Rainenw1 », il più model'IIO o vasto collegio alto-
attii:;illo, che è sl,ato affi<fato ai S,1le;;i:rni.
Sorto come i,~t,it11ziono bc,nofica uu secolo fa,
per iui.ziatin,, cli tul irrup110 !li cati:olici, ;;o~te-
uut:i uw1·,1.lrnente o mn.t.~rialmento da.I G<>vorua-
toJ'e ilei J ,omha.rdo Vonct,o, l'A_r,~idtrnit .R.aineri
d'Au~tria,, il «Ra.iu('111m ,i veml<• qua&i totalmente
tli.,;!,m!,1o dn ra;n1 o 1m hombardamento :tMllo clel
l!J?+, ·1.'i11 tirale efliffoio, costruito ,rnU'armi del
ve,,cliio fahhTiM,to, ù0n 1111a spr,sn fii ùiTca 2()0 rni-
lioui. ospita iu nn arul>ientf razionaJe Nl acco-
glie11te oltre JliO r::tga;,izi drlie Ftmole rnetlie.
Congressi Internazionali Cattolici
di Vita Rurale
8 i sono colohrat i. ri al LH5L a oggi. quattro C'on-
ATCssi Inter.nazionali ( '>tJtolfoi di Vita Rnr:116: il
primo uel Iuglio 19;, I a Ca.~tel n andolt:o; i.l se-
con(lo in Manir.a!o,; (l'olombia). gennaio J!l53; il
terzo in I'auamà, gennaio I!>55. l'11llimo in Snn-
tiago del Cile.
li t;ema go11oralo dì q,wsti i11<io1Hri iJ1ter11azio-
nali è <• L'11omo della torra».
Nel <1(111.grn,;so rli dan.Liago•si è Rl,1uiiato «L'uomo
tlelhL tflrn1 noll'America LatùH1 ,>, dedfoa.nrlo par-
Licolare attenzione all'aRpotLo <loletorio clell'al-
coolismo nelle carnpn,gno.
li problema 1lol1a vita rm·ale flL L1·atta.to t;()n
orig:irntlit:\\ e LUfLeRtrin dal Vc~,;ovo 1<alcsiano cli
San Vicento (F.I SaJ.v:.uior), S. E. Uons. P. Arnoldo
Apàricio, nnto per la diffusa OTganizz11.zivnt-1 dei
<•l'avalieri ili C'i-ii-10 Ro,, della quale ahl>iamo
p,l,rlato i11 all:ro unmor(,,
FIRENZE - Uno scorcio clellc nuove Scuote professionali salesiane,
s. 'E. Morn,. D(.l UornJirjJmo, Vi-
cario Apost,oli110 di KataJiga. coli
solcrut,, rito ha, oousacrato 1;.
grarnl o mwva càJJJ)elhì dd ('ol-
legio ~alflsiano t\\. .Francesco <l i
Sii.le,~ di .h:li,;;;1,bethvilie. 1 g iorrmli
locali l'ha.mm detta « 1u1a, J11unt-
,~iglù1, <lello ,;tile moderno>►, L'al-
t.are rnnggio1·r, ,;irconclatu da u11
Sètnicornhio ,Li 110loun1\\ richiama
la ~oleunc ;somplicit:ì. dei uapola..
vori a n1.ichi. Arti~tfolle vetrnt1i
iWJlre:r,io"iRco110 la. ohiesa <J ren-
dono tiHl\\"l!;O$tiva, Ì.lt una festa !li
0olori e di lnoe. t;orue ~i C<)llviow;i
a, tul 1>aeso Ili ~ole. l 'o(l!ii 1;iol'ni
_prima lo si;(l,;so Nlous. De Hcmp-
ti.nne avo va l,ai,t<'zzato, pre,,,tm(,i i(J
,nasi;,ime a,uLorit:ì 0011 S. }: . Mon~.
Van Heu,;don s. o.)!., Lrt1 n1wv o
can,v:rne, cl()no ,Logli es a,lliovi.
lFRANCIA.
Val,bt'• Picn:c nella Ca.-.a ili
Don Bosco
L'apostolo noi senzatetto in
Francia., l'nl>bé P ,ierre, da uu a.11110
a questa parlo ha. pre,;.o coutatto
con le Opere di Don BM(;0: co-
lmiìn estive, campi ùegli Amici
di D1,111enico Savio e, ultiO.H•-

2.6 Page 16

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mente, i giova,ni dol peusiouato salesiano ùi Pa-
1·1gi, che accoglio giovanotti appI1>nclisti tlei più
rlispara.ti rnc~'tieri. Di questa casa l'a-bbé Pierre
ha volut,o stndiai-o il tuuzionamenLo, poichò ha
in progl'amm;1 <li fomla,re un foJJl!r ili giovani a
Neuilly-Plaisenco, che sarh uJla clelle suo primo
fondazioni di que~to genere, li .l'atll-<' parlò fa.
milia.rmente ai gio,7 a11i per olt1·e LUI 'ora, laRoi:u1-
<luli entusiaRt:i. E.isi gli pr<Hnu;ero di pa-rtecipare
ge.nerosamente al • lltirvizio sociafo * della sua co-
mu,1itìt,, aml11,1.ulo il ~a.ba,to pomerigl-(iu o la tlo-
rucnica a lavvrare per la c0Rtru:.iio11c ili qmllcho
nuovo alloggio. 1,arncch.i si offer,,i.ro a.n<:Lle per
audarn a inqtutdrare, à, suo Lom110, i 1,,>invaui cli
Neuilly. appena sa,rà aperto il nuovo foyer . .b\\ilice
coUal)oTazione nolJa carità, ili cui deve goclero
Dou no,co, oh o fu pm·e pnilro dei souza,tetto.
gliosa pianta dollo spiril,o apostolico <li Snn Gio-
va,nnj l3osco >).
TI 2li dicembre a Tok.n>, la TV Nazionale do-
d.iéÒ trenta mi1111ti (tlallè 12,30 a,lle 13) ::i.I NataJe.
Erano stl,ti iuvitati quattro stranieri a presen-
tare il «N atalè tleJ prop1·i-0 paestP>. L'A.ns ~raliano
pa1'lò dfll .Nat11Je cl'es.tate. la sigHora ITnghcToso
pre~entò i dolci ili .NataJe, la Tcd1.~$oa, t,ec Rt~ntirc
ca.nzoni nata,Jizie, tl l'Haliano pre$flllil ~ ataJ.o
d'inverno, con la iwve, il pre,;epio " un racconto
natalizio, illustrato cou s'il'IM!ttes mobili preparato
dalla, TV ste~$,\\.
A.ti asimlvere questo ultimo numero. oho fu il
più hwgo, fu chiamato il uo~tro Dou Litigi 1lel
CuJ, d.irettorn deJl'.Edifrice Don Burno. il qnalo
approfittò della 1nagnifit,b ocoa.,,it•m· poi· ,;piegarci
il vero significato dol Natale crisLiit110.
X~'\\:0 della Congret,aziom'
cc C:ari1a!-. JJ
_\\ l\\'Liva.zald con l'intervcul,o di
S. E . ÙonR. li'ukaori e dello a11.
torità cittacli110. ò stut;o cck
bra,to il 2ii0 di fonrfazione t'lol
l'Mpizio ~ r:iai:di.oo tlell.1 i''a,.
rità i, la prima upera ,-o<>iale
smt,a 11ellfL provilll}ia cli Mi_ra,-
zalù 110r impulso cli J\\iou~. Ci-
111atti, allora, Supe riorn dell n
.Missione afft<l.ata ai Salesiani.
L 'opera, bcu vii:,La fin clnl-
1'.i.n.i.zfo e sostenuta dalle irnto-
r.ità, Ri sviluppò rapi<laanont<•
aet.1oglicndo un numero scmprH
rnag~>iore <li v e,cehi prima è tli
bimbi poi (al presente sono i:J1
tutto 280) e divenne la culla
TOKYO (Gia,ppone)
ll Rettor Maggiore visita la casa madre della CongreJ!az'ione (< Caritas->>. A sinistra del
Rettor Maggiore. Don Cavoli; a destr-a fa Supe.do.:a _generaJe e la Direttrice della casa.
della Congtegazione fodigena,
della Ca1·ità. l<u lo $tOFSO Mons. Vimatti ohe
J.>(ff fLssicura.rn la <;ontiJ1uazione e Jo sviluppo
dell' opel'a, Ìll om,t_ggi<> allH ilirettive di Pio X T,
pensò cli fondare una oomm,ità tli Suore ùioco-
~ KONGKONG
~iuie, e ne ftffidò l'inonr:co a Don Antonio Cavoli,
il quale vi prncligè> tuL-to il suo zelo missionario
Le Figlie di Maxia .A.usiliatrico espulse dalla
o le sue migliori energie.
Cina comllllista, si rìfugianmo in HougkuD~
Benedetta da. Dio o da.i i-;uperiori, pm- in mezzo pa,~~andovi mei:,i e sètfunane tra. i più du.ri sleuti.
a clifficoltà, e i,acrifici, la. ntLOv11, Cong:regaziono Ma da Ianti s::wrifid fiorì la l>ella, l'a.\\<a, fapetto -
si è sviluppata in modo c;ons-0htnte. .A venti a.un.i riale, che pnò dirsi u.u miracoJu 1lella I,rovvideuza,
dalla fOJtditzione, cont,11, oggi 13 case (Il in Giap- <ion asilo e t cuofa frequeutat:i da circa 600 aluJlJ.le,
pone e 2 in Corea) sparse in 5 diotesi, con 104 Oratorio festivo con più d.i 80() iu maggioranza
suore 1uofc.sse e 44 nvvizie.
paga.ne, e .fiorenti oatrclte;;i agli adulti, uonchè
lJ Venerato nostro Retl,01· Maggiore, ùurnnte assistouz:l, alle giovasD..i. operaie della Legatoria Sa-
la sua 1·ecenté visita ai S(tlesfani iu Gfappono, lesiami o Scuola !lo,al() :f:rnq11Cntata da oltre 300
si interessò anche della Congregazione CaritM!, e rngazzc. Vi ò pu:i:o a1111r.,%0 i1 Noviziato o l'.Aspi-
visitandone la casa di Tokyo, gr,,di il commosso ra.ntato oou tma. q11ù1dioina di aspintJ'l.ti.
omaggio cli 1·iconoE.conza tributa.togli dalle suoro
Ancora, ili TTongkong le Figlie di Maria Ausi-
e hcneclisse ~ a 1luc mani>>, come i;i espreslie egli liatrice hanno un'altrn Casa; quella ili Diamond
stesso, la Congregazione, compiaeendosi cl.i ohia- JliU, dove h:~nno tm attiviS11imo centro ili :1po-
mada ~ un llnovo pollone slioèciato dalla rigo- stolato parrocch.ia.le, oltre la Scuola e l' Oi:ator.i().
134

2.7 Page 17

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Qni u<1l Natale ~corso si eb1>ero 13 battesimi
frutto tlel loro zelo, mentre hanno in prcpara-
llionfl uu aJtro bel gruppo di catecumeni. S. E.
:Mons. L . .Bianchi P.T."M.E., Ve~covo ili lfongkong,
f'sprt>;.sse iJ suo alto compiacimento dicendo tilla
M.ad:re Carofuta, Visita! r1co: «Oh, qu11nto bene
fam10 le .ltiglie di Maria Am,iliatrfo(,! Ne siamo
alt:unelìte ammu·~.ti e confortati>>.
Anche a. l\\hu-:io in una i111ova, Ca,~a tlo,ruta alla
gr.nero,;il,iì <lei signor Lobo. le Suoro <li Don .So,;co
la-vornno a l>eneticio di centinaia cli himl>i e fan-
ciulle ncll'A~ilo, 11elle Scuole olomontnsi, all'Ora-
torio, o raecolgo110 es_prei>sioni tli v ivo compia-
oinwnto dall'P:c,c:.mo Vescovo. il qm,i,lo si augtU·a
ili vedere sorgern preiltO in oittà nn',lJtra Ca.iA.
delle Figlie di l\\farfa Au.siliat.rlco.
L:l n1edaglia <l'Ol'O della cilt:Ì di Hru·eeJJona
aUa Cc,.ugt•egazione Salesiana
La città ùi Barcellona, onora Lntti gli an.n1 1
suoi figli 11iì1 illu~tri 11ella lettenitnra, nell'1ute,
uell,t ~ciewm con la mNfaglia, d'oro della città.
Otto furono le medaglie 0011oesse quest'anno:
sette a 1>erno1rnggi ilhu>tri e l'ot;tav,t (1U1ica ad
una i,;lit11zione) alla L'ougreiraziolle Sa.lesiuJla. li
Simlaco t1ella città, nel discon;o iJlustra,tivo clisse
tra, l'altro: « La città lui vvluto onora:re la ('011-
gregil,ziouo ::-\\alesiaJta, que~tl'I J:<titttziolle UJlOOr
giovano. rua che gi,1 forma una delle piit g-randi
milizie 1klln I 'Jiie~a, gra11de J)flr il numern clei suoi
ftgli. 11m, più gn1J1d.e per il wado ili santità. Il mo
Fo11dat,vre. il pa,ùre ùrlhl. dolcf\\zza D<m HoEoo.
visit.ò questa <>itt.\\ e vi la;;oiò l'impronta della ;ma
ia:anti tfi., profrti?..zaudo il grnnùe Tewpio del Saorò
Cuore snlla, cima, doJ Tihida.bo. che O/:igi ò mia
realtà. Nel 1884 fomlò li' ~,rnolr PrnfosRionali di
Sa.rrià e pii\\ ta,rdi le Scuole JJOpolari di via Ro-
ca,[ort,. Di gnmclo ab11egazioue e <li <iopiosi frutti
è stat.a l'opera di queAta ( 'ougregazione, special-
mente nella, formazione prof<:.qRionale dei nostri
gio,~ani operai, cl10 hanno ricevuto nelle sue anlo
lttce ai 101·0 spiriti, foTl,ezl'ia di -volontà o mia.
tecnica porietta. La città di Barcellona vuole cl1e
il passaggio rlel gramle 8a11to e Profot,a r, l'opora
della sua Congregazione a favore J.ella oitt,ì. siano
perpetuati 0011 la sua m,1..sf\\ima tleoorazione. Cosi
ci sembra el1c Don Bo~co resti anoor J}iù legato
alla nostra Barcollona, chr <live11t.i t1J1cor più
nostro>>.
011er:tio, dietro i11viro ilo! GovmJ10 R1n1,gHolo, vi-
,;itò 1e grnndio;;o Università del lavoro. sorte in
11ue~ti ultimi anni a Madri1L, Gijon, Cordoha, Za-
morn, Siviglli1. o Ta.rragon:l.. Tre di q1wi;to -
?\\ia,ùrid, ZainoTa e Riviglili - ~llll<> tota.Jmon te
o ili pm·te alridato ai Halel'iaui.
In 11uèlla (li Siviglia, n(ltevole 1>er grandiosità
e. orgauil'iz11,11iono, la ()olllmi~sione it,aliturn, fu 1·i-
cov11t11, il.al Vicorntiore tfoll'Uuivt>rs<ità.. il sale-
~i,uLO Don Michele Rod.rigirnz, e da.I ( 'ollegio dei
Pmfosso1·i, q llasi tutti sa.le~iani, o vii;iti', i 1Jiuc111e
('olle_gi (li citi conRta. già l'Ulli-versit,\\, con i di-
ver.-;i impianti e lahorni,ori.
R:Hlm1aU!li poi tutti nella ~a.la dei profoR80ri,
il Vice.reltorc mostTè, a.gli illustri visitatori le
varie pianLo o gr~lfoi. spi0g:mdo il fw.LZÌOllt1.0lento
di tutti gli itnl)ia.nti ,1 il 11ro~,i·a1Jl.(nll ili ~tuùi e ili
osercitazioui oho ioi Hvolge nei diversi gr:i,di o
;;puciaJiLà. ospo~iziouo segu.it:i, con granùtt iute-
ros~e 1h1i visit.ttori.
Il prof. \\'.avalli. i11geg11ern i~pettore del lavoro
nel l\\liuistoro italiano ùell'Industifa, proclamò
che ]a. Spagna si t;rova in p1.iwa l.iJ,ea 11ella, solu-
zione ili 11110 dei iirohlelll.Ì più a.~silla.nti del mondo
del làvoro, quale è quollo ùell:1 tonuazionc pro-
Iessioualc; od elogiò Ccl.lorosamente il livello di
dignità che si crm<mdo al lavoro titl al Jav,m,toro,
come tlimost.ra anche il fatto elio que,;Lo Contro
!;i chiama «U1.1i vor$it,\\ ».
TI pro:f. No~ougo, PreRidenLo dell'Unione Cat-
t.olica Ttalùtua IW1eg11auti l\\fedj, "" a,Jlievo sak-
~iano, elevò llli inno alla, Congrcga;,,iono di
San Giovamri Bos<lll, "pioniere rlelh for111azio111~
1,rofef<,~ion:ilr, dei L(i_ovani operai".
Crescenl.c intt•ressP rwr la iot·u,azioue in-
tc•gn1k dd fliovanf' open,io
Nella seconfut motà !follo soor;;o gennaio, una
Couunissione di 15 profossori o tecnici del Mini-
storo della Pubhlica Istnur,iono e delle 01·ganiz1.a-
zioui governative del Lavoro o dei Sirnì.a.cati ita,.
!ioni, per fo roentar o lo scambio cli iniziat;vo so-
pratt.tttto nel campo della formazione del giovano
VICTORTAS (l'ilipp.inc) - L'Ispettore !ià.lesiano Doo Acqui-
st.apace noo fa a tempo a scendere dalla macchina, che è
subilo assediato dai 600 ragazzi allegri cd espansivi che
frequentano queUe Scuole profe~sionali.

2.8 Page 18

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IT \\1,1 \\
1,a « Nin·o dol ricordo fratPrno » è
11011 inlzlathn. sort:, n l!IU,A.!S'O nella
prhunvrra del 11loli o si propone di
inYin.ro libri ngli llalinni sparsi per
il mo,ulo: souo centomiln T<•lumi
SI' cdiU ola Milano o 11,ffidati, In fran-
chigia diplomatiM, a nni cbo li
hnnno disfrihnlti In 60 t'aesi. 11 l\\li-
nistro tlegll Esteri l'ell,1 bll olt01·to
il Ubi·o centomila o uno, clu1 inizia
nua nuova serie. lllons• .Monti11i hu
inriaìlO una « Viti, di S. Gi(lrnrmi
Uosco II tli Don ('~rin con q1rnsl.,1 de-
dica: « All"emigrnto Italiano affi,whè
ncllo spitifo di S. Giovanni 11-0~l'O
SU}JJ)hl 8Jlllll0 18 PMria tli ()rigino O
la L'11tria del snu l11voro, l'lta.lia o
h1 Chi~S!l Il.
\\ ll(ìEN'l'I~/\\
Sale~, i:rni di ('OR DOilA h1lnno
,1n1t11 la tellce idea tli pro11111overe
in quell,l cithi o 1Uult11·11i 111 « l 'est11
1lrll'Agricollore », o somiglianza delln
« Pcst,l del Colono» che tl11. mani i
S11lcsi11.ni !'elebrnno con fl'ntto in ,11-
(·uue eit1s. La S. lllessa r.on co111odità
di uecos larsi ni Sncrru11 cnt.1, la be-
nedizione ilei t·nmpi ,: 11,•gli slru-
mertti •li 1,11,oro, la distril)uzioue ,1d
ogni fnmiglir. di un quad!'o di Jlnrht
Ausili11trlcc. « l'ntrona 1lclrA',1'ro A1·-
gcnthto >i, il h1Ho in un tlima ,u
ollegrin e rmtc rnità, rese.ro beU:1 e
carn agli ogl'icoltori la giornnfa.
A S. ,JOAÙ Ul•:I, l?F.Y liorisce il
gruppo 1foi « l'irN)li Cunlori di 11011
UòS('O Il. E~si non ~0110 SOlllÌJlllristi
ni\\ (,ollogiali, 1113 rng,1zzl d:11 s ci ai
r1unttordici anni che lre11u1•11t:1110
l'Orntorio safosiano e sj 1lislingnt1no
d:1gli nitri per il filHo cli~ non hannu
,wco1111111gn,n11cnlo di ,•oci ,·iriti, e
sono gli uniti del Hrnsilc che ese-
guiscono c,u,ti a r11111.H1·0 voci blan-
t:hr. Essi h,u1110 gill n.l loro nt1h·o
,,,uie eslb izionl nelle citb\\ dj Hio 1•
di i'iitcroi. Ulti111:111uJ11t(l hRIIIII) eRO•
guito 1111 111i11l11.1111itu 11rogrnm111a alla
Badio N11ziomtlo e alla « lf.ndio
Journnl » del llrn~ile.
l..a Rev. Madre Carolina Novasconi neUa sua recente visita alle opere delle
Figlie di M. A. in Giappone, potè ammirare il loro progresso. CosJ a
Tokyo i vecchi capannoni di legno furono sostituiti da impoocnlj costru-
7joni che ospitano scuole per 1542 a!unne. ditlle elementari alle superiori.
Alcune per Uequentarle percorrono due ore di treno al giorno. A la:o si
'->la costruendo il primo santuario dedicaco a Maria Ausiliatrice nella ca.
piL1le. Nella fo10 Madre Carolina con la presidenza delle ex allieve.
136
COl.0'\\IUI \\
Ai S11lrs i11ni del 11ollegio Leone XIIl
dJ BOf.01'À è 11Jnd,11Jt lu l.rn smlssJoue
di vnri prmrrammi religios i •lelle Radio
locn.li. Ora snlesiun,~, tul.tA lr. do-
111l'tlicllc: « Voce de la Viclor ».
dulie ore 8,30 ollle 9 - Allw spi•
rif nnle: )1(:tlitnziou,~, tut.li i gionù
:ilio (\\ dol ruotlino: « Emisora Sur
Amc1·ic,i" - Spiega1,ione del S. \\',u1-
irelo. h1f.t.e le 1lomeni,·h1,. ,111~ 10.30:
(. fa11 i~orn Sur A.nlt'rieo ». - Pro-
grauu11,, J►Cr gli 1•x ollleri saJij~i,wi:
h1tte le domeniohe da.Il•• O alle Il.lo.
H Ernisoru. Nur,rni Grauuda >->.
I GEH!\\1ANIA
li Cn 11Hlli1•rc Adennuer hàt olftll'to
111 (io,•llfno Italiano 100 po~I r►~r
giovani 1'11e voglio1to conwlere la
lol'O i~lruzlouo 11rofesslonale 11resso
le indush'ie ted!'schu. Veuti1prnttro
,li essi, s (·elli tln lulle le l'('l!;ioni
d'H:iliu. furono nllhlntl dnlla HPp11l1-
hli<:,, lt>tl1'rnle al « S11 lcsi,u1111n ,, <li
ll'IONAt'O, thm, Hngrmo messi in
l!Tndo di 1•urli11·e cm·rentr111e11h, U
1,,,Josco e lnir.fali nl l,noro !ll'O[l's-
slo111tle.
J;\\;UIA
A M,1r~i~u CJlltl~l"anno l'urou() oltro
20() i fedeli che ret•(•rn gli ESElt()l:tl
Sf' fRl'r UALI ,·hitisi. S. 15. llfous.
Ferrand(), In 1·ist.n. tll'I e1ml.enario
ili l.0111,ll•s, Insci!) 101'1) l'Olllll rit·OrllO
lo .rccitit 11notidluua del H 1►~11rit) ili
fomiglin. l.ti Esercizi l'ur1111,1 1n1ro
tenui.i nei cenl,ri di Uali;rn!l:. di
,Jo1ml e di NongrnJ1. Sono inr,11-
colubili i frutti dì ,•it,1 rris li,mn
rnccoll.i con 1111 es(11 piu 1n·ntic,i.
I I TIIAfl,,\\~UJA
J,n C:1~,1 S. IJ11me11lt-o Sal'iO tli
nA.KGl{òK ncllù s ua molteplit·c nt-
til'il;à (ohicsa pubblica, or,atol'io. pen-
sionnto, npo~tolato dol mare cr.c.)
1·uccoglie l1uoni lmtti ,u1!'hc neJl",1~-
si~te n zu ai c,1rcerati. l i I• 11◄11 emh,·o
s,•orso l)on l'lli,uia h1tH01,z,11·u nello
pril;'ioni di Baui;- I{hwnn duo d1'1c-
1tnti. l ,11 C:isa 111·01·ved11 I,, M,,.~su e
il 1·a1c!'l1ism11 in •1ur~11• c,arc t•ri ogni
l.i giorni. Oltre 111 gruppo tlt•i cri•
stiani vi sonu dotlil'i catet:nllll'lli t'lw
frn qunlchc 111es11 pot,r1111110 riclwcrr
il b,11.t~siJuo; ull.ri 11l11c i hanno inc o-
mint'iu1o ,1 studiare il c11!ed1is1110.
11 i.:ioruo tldh, lò.•111 !li S. Viornuni
llosco, 31 2:e.1111:iio. si il inili:ita "
:BA...~1mOH '" pnhhlir11zit)1le. dcl
Jloll••tuuo Salc~iuno in liu1rnu 'l'hai,
1le,tinu(o ,, c1ucU11 Nn~ioue rho 1·0111-
1,rcmlo 18 r entri tli apos t1,lnto iu cui
i 0gli oi 11011 lloseo hnm·,mo. C'on
qne,,l,a SOILO no ltl Mlizlonl 1lcl Bo)h,t-
lillo Snlesiano n1•l mondo.

2.9 Page 19

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Ho sentito parlare e ho letto di Decurioni e Zelatori sa-
lesiani. Sono ancb'cs,;i Coop.-nuorf l
I.. BA,-.fl - l'inumu,
I Decurfrmi e gli Zelatori snlc:-iani, o rueglio i
Dec11rio111 r gli /.datori dc/1(1 l 'iu Unione. dei Coo-
peratori s11fosiru11 sono a nch'essi COQJ)Cratori, :m'l.i
sono Coopcrnlori qualificati.
I De.::urioni sono i d1ngc11t1 <l'-:i cçnfr1 d1 C1111pe-
1•a/01·ì che fm11.iona.no rlu11e 11011 e, su110 Ct1sr <<1·
les1a11,·. &mo ~ent<ralmcnte parroci o ze.lnnti sa-
cerdoti che ai loro impègui orrlinari aggiungono
auche la curn spiritnale clei l'.noperatol'i e delle
C<>openit.rici dove wanctmo l Sàksiruti. lluro110
istituiti da Don Roseo stesso, il quale diede loro
prime nomfe or~a.uizzativ<~ e-on apposito opn
scoletto stamp:ito 1anno , ss.i, 1 Decurioni cu
rana l'iscri:idonl', la fonnazio11c, l'apostolato cld
Coopera.tori e clt>lle Coopcrntrid !lella loro C'ir-
coscriziou c, sernndo le prescdzio1Li del H.e)!oltt-
meuto d.ell;t l'ia l "uione e lv 11orme delln Dire-
:tiòne Ct!ncmtle.
r.Ii Zelat1111 e le Zelalr1c1 sono Cooperatori e Coo-
peratrid l'ht' si prest:uLO acl aiutare i dirii,:cmli
(clck,gati, clirettori dioccsuui. decuriorLi). Jll'll'at-
lnazion,e Ù(;'I pro.i::ramma Ili lavoro aflìdnto ni
centri org-~11izzati. Possono essere ilicaricali <k-lla
cortispomlenzu, dPlla propitgnnda, dclla org:u1iz-
zazione, della rliffusionc della buona ~1:arnpa, <ld
sostegno ddle vo<:a.zioni, di pnrticolari attivit..-i
as:,'istenziali, delle pratiche rdigiose ordiuarit• e
straordinarie, dc:i lahoratori, dei catechismi, ch•llc
missioni, ecc. Sono anime generose elle si 1nettono
a ùisposiziolle ilei cLirige11ti c.: dedicano ai v;tri
compiti tutto il tempo loro clis)-)Onibile.
I Salesiani s'inj!nndi.scono s.e.mpr-c e
inaugurano conùnu-amen,e nuovi ls1l•
lutL Ma dove prendono tanti soJdJ ? e
dove trovano rnnti pretl e capi c.l'~rce l
M. R. C,mperatricc di G~11ooa
ù vero: i Salt!llia.ui s'ingrandiscono sempre e nel
solo 1957 aprirono più di jo istituti..:\\Jtn:ttanto
le Figlie di Maria Ausiliatrice. l~ pii1 che naturale
la domanda: dontle i mezzi per tante. opere?
Sostanzialmente la risposta è g i:\\ contenuta nel
Rrillellhw Sulesiri110. B r1l dicembre la cronaca
cldl'iuaugurazione del grandioso istituto clonato
alla Congrcguzione dal ruarcht::Se Cerini, in me-
mo:ia 1l('(l'i11uslre gcnitril·e Ì•: ùell'aprilc 1115; la
relazione riguardant<c la Fondazione Ha1wo di
:N'apoli. f~ 1lclla scorsa priman·ra la noLizia rhe
al Ret1 or Maggiore nel :'\\lessico si fece proposta
di pi1ì l'IIL' 100 fonduzio11i , nk, me con g li C'<Jìfid
già pronli.
Così è, pi1'1 o me.no. ,1ov11m1ue. purchè i t-\\alc-
siani vadirno a svol~en: il loro apostolato. si ra
tro,·are loro lutto pronto. I.a spi~mdouc.- ade-
guata Ili tutto cicì e 1111a sola la Pron 1<1e1w1,
avend.o n,~segn ato alla Famiglia Bnlcsinna 1111'.l
ben dclcrnli1iata missioue, s u~dta i11ccssnn t~•1111•11le
color o c-he le preparinn il l'nmpo cli la\\'oro.
Certo, erigere c consegnare ai Sale!.iani istituti
aneli(' j.!ran<liosi. non l• tnllo. .tnzi, piit i:li isti-
tuti so110 1-,rrru1diosi, più si fa acuto il prohlcm1a
del personale necessario, eioè sacenloti e capi
d.'artl". i\\la la Provvid(>w1,a nou fa le L'()Sc a mctit.
Difatti pcr mezzo di 1111a ~ehiera ian t1111en·vole
cli beJtt'fttttori fa giu11gere :wn za sosta ço11trih11ti
cli o~ni i-:cn.ere, grnurli e piec·oli.
È tosi rhc la Co11grcgaziouc Salesiana puo tar
fronte alle :.pese stuza fuw. che si n.•ndouo ne-
cessarie p!·r nllevare e pn-p.trarc le h•iov;mi le,·e,
dest inate a combattere sotto il laharo 1lì non
Bosco le hn Wt~lie dell'apostolato ìn ogni pHrLe
riel 11101111n
Conosco da anni la novena a Mari;. Au.
sHiatrice condgll.ata da Don Bosco. Tun o
mi pare bclto, 1rnnno il n. 1, che (rovo
- mi si perdoni Il termine - ve.mulo..
La Madonna hu 1;,roprio bisogno ,td nn~lrr►
denaro per fare lo gr.u.ie?
F.. '\\I AH10 l"rn • /lr//..,.,,
.:--on (> In ;\\lndonna che ha bisogno di d1•11arn,
ma sono le OJ>L susl'ital(' tl.t !,ci a vantag);!ìo
d ella 1-{iovcntù povera. l>m1 Bosco solcva ripe,
1.ere l'lw Mnrin Ausilfatrlee t-ra lt1 sun ,, qnt··
stuaJtlc •: l•:lla vedeva che il Sanlo aveva bisogno
di molti mezzi per l'e<lu,·mdone di lauti giovani
JJm:eri e )!lieli procurarn opera.udo pro, i sul
suo pai,,;aK_~io.
Del resto 1)011 Bosco qua udo raccomanda, u la
novena a Mnria Ausilialrke, soleva mettere l'ae-
cento sulla fe<le, couòizio11e indispens..1.hile per
essere t!sttu<liti.
Quanto all'offerta dice,·a ebiara.meute dw cle,·e
essere proporzionata alli: possibilità del snpph-
cantt!: :.i d1il!t.le a Dio ~'. nlla \\ 'erg.i.ne liii alto di
ge!lerosit:'t c<l è logico picg:,uli a i nostri <lesi
deri con un al.Lo <li generoslt': <• clat';' v i san\\
dato•>.
E,'Ìde11le111ente quando si trnLta cli persone prive
di mez,1i, l'offerta 11011 è necessaria. 1,o ha af-
fennato pit1 \\'olte Don Bosco. Così ad llll '-rio,·ane
che gli faceva osseryare dw non a,·rdibc potuto
fare akmui oblazion e, rispo.se «Tu farai obla-
zione di preghiere, alfu1d1è b1 RS. Vergine ispiri
qualche suo clivoto a fare olllazioni d i altro ge-
nere; e per gratitudine alla tua ct!lcstc bene-
fattrice racconterai la grazia ricevuta •·

2.10 Page 20

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"ronfidate ogni cosa
in Gesù Sacramentato
e in Maria Ausiliatrice
e vedrele che cosa sono
i miracoli..."
DON BOSCO
ti primi missAonari sahsiani
I Chavantes sul piede di guerra
Ho eonservat,o w1 ricortlo asRai vivo dei primi
anni di vita mi1Wona1-i!t. Sorntavo con gli occl1i
le selve giga11tc;;che dovo !'\\i :tllllidiwano i teni-
bili Chavautes: !liM annidavano, l}erchè 110n ora.
possibile avviciua,rli.
Com.pariv'1llo a.U'imJJrovvi.,o a spacc:n-e il en1,nio
a qualoù.e noRtro bornro e poi. come altrettanti
folhLi. veniva.no cli nuovo risuochiaLi dalla ~elva.
Da anni uoi ~i aspdtava l'on1 del Signoro. Quando
si siu·ebl,ero poluti oouvertire'I
AM1iamo a,tto,;o pa.zicutemeuLe, corno la pTima-
vem che a,rpotta l'estate, percllò sa olle l'estate
non potr~1 non veui:re.
Vicino a.Ila, nostra coloni.a rni~sionari:.i. del fiacro
Cuore sori:,re una storica collina. Il suo uome è
Kafamò-ri. Col sostantivo Kairvrnò i Bororos chia-
m!IJlo nna trib1'i nemica; r-i vnol ùire piet:ra,
ru.onte. Per oui Kaiamò-ri indicherebbe «monti,
del nemico». L'unica tribù nemica in lotta <:ou
i Bororos è quolla dei Cllavantei;; souo loro i
Kaiamò, i nemici per eccellou:rn. li, atto.mo
a y_uel cocLIBzolo clto si leva da.Il() selve, che av-
vennero le più spiet,ate rappresaglie fra le due
tribù selvagge.
I Bororos vivovn.no con noi llella uostra colonia
del Sacro Cuore; la. vitn aveva il ,-uo ritmo re-
golaTe, tran11umo, come le a1H11rn di w1 6ullle che
si avvicina, a,Jla foci'. 1\\fa 1111 giorno rlel 1H06 1111
mnlo rit:ornò allit c.:olonia Mfu.ùtu e si ncca,i<oiò a
terra; por1m,va iufitta n1,l corpo la freocfa, dei
Chava11trs. li'11 mia prinrn a,vvi~aglfa.
Che c1ovess(1ro riacoeuder..i di nuo,•o lo lott.tJ
ma,saa.erruiti fra i 1ln11 r,01>oli?
I giorni rioorniueiurono a scorrere tranquilli.
Ma due &uri (lOJlO, due do11Ue 1,oro,o furono
orribilmente ruaciullate a tradimo11to dai ('ha-
vante~. Era la ripresa delle osf,ilità. l fatti cli
sangue si sus~eguirono paurosa,mon te, alte:ruati
co11 ra,zzie: ei rubarono gli uknsi li ag:ric.:oli,
i 1·ace0Hi di cereali, gli strumenti seienWici
deU'o1:1servatorio met.eol'ologico. I Bornros a og1ù
scorreria del nemico risp011dovm10 organizzando
nna J:l}Je!lizione J>UlLiLiva; era la guerra calda
cbo non accennava a fuùro.
§pes~e volt-e i nostri erano andati al monte
Kaiarnò-ri 11e:r pulire e sro:chiare le piantagioni .
Tutto 11roceòcva bene; nou c'era la be11ohò mi-
138
nima traccia i.li nemici. Verso la fino nei lavori
campegtri, al tempo <lelb mietitnm. a Don Col-
bacchi11i venue il desiderio di. roca,ni al Rio das.
Mor(;cs ver 1lll sopraluogù :ci.lla vecchia reHiùenza
abbandona.tu. Chiamò con fiè duo giovauotti ho-
rt)J'O, atlet,i<•i e robusti, pm-chò lo a\\:()om11agnas-
sorn. Ac:cct.tarono e i duo amici pa;rtirono per primi.
Don ( 'olba<l<lltini li a,vrol1lw :ragg'iunti vo<:O dopo
a navallo. l~ffeUivamente li rag-1:6rmse, m.a Ji
t;rovò ill c.:ontlizioni pfotos<'; ~tesi a terra, con h\\
testa i-paccata.
J l'ha.va,ntt~ in agguato U avfvaiw attesi e con
tlll lmlzo irnprovyiso erano piornlmti su cli lòro;
intorno e'f'r,rno 1;·rca quill(lfoi ramlelli ahbanao-
nati dai selvaggi.
.B,tlzal,o giù ,la cavallo, Dou L'olbacclùni doLt-0
l'assoluzione n nno che sembrava ,111eora vivo.
AJ.noro,mrnenk ricompo~e i cad,weri sfigurat,i, li
ripLÙÌ dal sa,ngue. U <lope:rse di fol-(lie, somma-
JJ1euLe IJ,tlclolora,Lo, Tiprese fa. vfa 1lel riLorno.
1 Bororos dolla 1;olo1ù,L a Lm rientro cosi ina-
spettato si nllanr1a;rono; less~.:ro del rnslo la me-
stizia sul volto del mi,~~io1tario e ,mhito la vooo
del massacro si diffus~ fulminea .fra l o capanne.
Si udirono grida a<::11te, strazianti. ilelle donno
ohe pia.ngevano. li villaggio fu ill subhuglio; gli
uomu1i staccarono dalle .pareti arco o frocee; in-
nervo~iti e irritati si portarono stil luogo <loll:ci
tragedia.
Quan(1o r iporLarOLto HJlà, colonia i rt,w cada-
veri avvolti in stuoie scoppiò il ilolol'e. r Sale-
siani 1.,i chiusero nelfa eapà11t\\a, e con le lagrime
a,gU. occhi a-ssistettoro allo $vol,g-t\\r si delle ,;oc,no
im1en)o, raccom:1wlaJ1d.11;;i nlla Jll:iclonm,, 1•erchè
le coi<e non si ag1Q"avassero. Poco mancò oho i
DorOl'OS l)nt1-a.%CTO la nolpa s1ri 1nissiouari e ue
iacessoro massacro.
I <Hlllaveri furono hw:,ti e legat,i l)Ollforme à.l
cosLumc bororo; venw 8era,, al carler clelle te-
nebre, furono 1mric,1,ti is1L di 1J11 cano 1,T:tin.nto (13,
alcuno paia di lmoi o ùopo la rnezr,a,n.otte fu.rom)
sevolti in un'ampia fo~~a del cimitero della. co-
lonia Sacro Cuore.
G1i aitiuli si calmarOJ\\O; ripresero i lavori agri-
ooli. Ai l ' hav::mtos yerò non dovette sfuggire il
modo cli ccnùpoda,r,si clei Bororos clw quella, volta
no11 li iJ1seguirouo, anzi 11epp11rc c i badarono: ciò
li fadm,se a riU\\anere ::mco,:;1, nella zona eirconvi-

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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cina in perlustrazione, sempre oon i nervi tesi,
prnnti, a un agguato. Del resto tr<)vavano nelle
piantagioni nna ricchezzil> di cillo; ma portav~mo
v ia, e doprcdiwano con moltlt prudenza, porcl11,
i Doro1·nR non rn ne accorgeFFero.
Un g iorno i Ch av1mtes ru.zziarouo nn g:ro~Rn
1·ac<;olto di gra,nt,11rco; i Bornros se ne avvidero
o orle(a,u.izzarono la TH,l)Jll"Oi!aglia. Studiar ono .iI sen-
tie1·0 b attuto clai C11avn,11tes; lo i.J.1fifaro110, inse-
gueùdo pru.(lenternenlo il nemico che prncelleva
u1 [ila inilii,na, om·vo ~otf.o il -peso (leile pallHOC<;hie
clte pnlduoevimo nn leggero iru:,;uio fa<;i]rnente
ricono.sci hile. Gli insegnilori i,i vortaro110 fino a
un tiro ili -freòOia dalla colonna ilei Uh,tvn,ntes
sen~a ehe i u.emici S(I ne avveclesse1·0. lJ pi1ì il.bile
arciera bororo :,;cvcoo r>er 1)rimo la frçcoia e la
i11Jìs.se nel corpo di 1m l~havanLc. Pu il Mgrnùe
ili tlll a terribile lo tta a <iolt,ello. Por i Chava.ntes
non oi f u rnarupo: g-rt.t at,o a te1•ra, il gr anttu'CO,
oon};n-ouo s.al vozza llOll 1111.i. fni;!a ò isordinata iu
mczzo alla, selvl\\, braC(:ati dai Bororoi; cli.e li iu-
oalziwnJ1o ti Li 1:nas.1:;a,<mwano. L'in~•li;!lù mento 1h1rò
fino al Rio cfas M.orteR; mentre gli nl~in1i ;lJlcorn
aUra,V'cr~nvano a uuoto iJ lhune, piombò su di
l oro l'nlLirrn:i. rnarioa, micidiale cli frecce.
DìloguaLo il Jtemfoo, i Bororos si Tiolliamarono
a wez:zo <li lisol1i. La. pri.J.ua, c()sa, appena riLrovnt,i
ills ir1nc, fn di ooutarsi: v'eraJJo tnU.i, nc,:~1mo
era, f"rito gnwo, m.:i molti fii trova.vano Rtrcmati.
Tunwi-ouo :i.I villaggio di Kain,m?H·i oon 1u1
htwpo dial,olico negli occhi; 11.lll si man~,nnoro
ditliclouti o clLinsi con il m.i~s.ivnario . ~on dissero
va.rola di quanto era s tteoesw: lavonu-11110 come
a,! solito a fu1ire la raccolta. Cerca vano di evitaro
il IIlissionaTio. pci·chè sapevano elle il mis$iO-
Jlàrio avcvll. ,;ompro parlato contro lo i;pù-i(,o d,
vcnclottit e riprovav1i q1tello nipprcRaglie<li Rà1:igue.
A ha,~sa voce {li1mùrrevau11 molt i~si nio fnl di loro.
Era chiaro 1:ho stavano preparando qualche a.lt-ra
possibile 1:1or1irosa.
1\\rmin::iti i lavori agricoli 1tl vi !foggio K:i.ia.mòri
l:IÌ trattò di !ru·e rimLh·o all::i. Colonia Ri,cro Cuorn.
A.Uora si vido la brut.ta Rcona che il ri.mor~() avt\\va
lo1·0 suggerito. No1< ,;o la ,;eutivm10 J)iù, uopo
quell'etJciclio, di ritornare a viverc nella <wiete
senma de lla 1:olonfa missionaria. P iangendo som-
rno;,~amento, quasi a rn 1usar,ii rli quauLo R1 i.wm,o
p er faa:c, depo,;itarono fnori <lolle loro ca.~otte nella,
colv11i:i quello cho 11or t,wa.110 sul1(1 spallo. [ mis-
»iouari cercarono di paJ·lare loro o di couforta,rU:
ma, fu tutto i.uutifo. R [oaricarono s1ùlo .spaJJo 'i
cesti <ion le lo.ro povere nrng,;orizio e l:lgo m·hrarono
In 1;olonii1..
Dove si sarebbero incamrnjn;'l.tif A fatica, i;i
venne a sapt:1re che si su:rchhero 1lireUi ~ulle
sponde clol ltio das G,uça..~, alfa cou_flucm;a rlel
t11ne11tc B itl'ig,t ,lao.
Li vedemmo armmpicare Rn por la ;;çaJlmta
rocciosa della coili.J.1a 11eila 1lire1.iona imlicata,
distante un:i trentina cli ohilom<~trj.
Cow,uJta,to t,clograftcaruont<i il Superioro rfolltL
llfissiono, c he eia [)(lii() ternp<, c i a,vova [aU.o l,\\
l:ma. priuut vi~iLn e a nco rn s i trovava a l'uiabà,
d<.lèidriw.rno (li 1rniroi ai Burnn>s nella loro 11,igra-
BRASILE - MATO GROSSO
Alcuni bororos fanno cscrci.azi.one di liro al ber~aglio con le frecce dinanzi al capanoono c he serve da cappella.
13tl

3.2 Page 22

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Cuadro del Sacro Cuore, restaurato dopa le profaoaz.ioni
dei Chavantes. A fare d.a cornice furono messi I randelli
usati da.i selvaggi; nonoslante tu tto, lo sguardo di Gesù ha
una luce. di perdono e di amore.
zioue, 1ier evilal·e il riS()i.tio lli 1lon t·icuporarli 11iù
clopo taa1te fatiol10. Quanùo Don Col.hacoliini li
ragginn~e nella 11uova ùimora, Ji Lrov() ph\\ va.l1.1ti.
qua~i 1·a,<R(ffOnat i ma decisi :l, JlOll 1'itomarn uella
vrc()}1ia $ecle. Allora oomu,nicò loro la clecisiono
cl.te il missio11a,rio non li avnibbe abbanilonati,
anzi. appagan(lo i loro desiùe.ri, a.vn\\bbe faUo 1111
rruovo ,-ucriiioio, m·igenilo una re~idenza nol luogo
ùa. loro 1uefer.ito. La fi.eciRione pi11.0(1ne e sccm1-
paJ.·ver·o le uHime cliflidcnze.
Si (lei-te subito mano a.i. lavori <li cost.ruzioue.
Contemporn,neaJneuto si rlisbosoò 1m1i v:isfa, esten-
sioni;) diiorè~ta e si. pr<>varò il to1TE1u() pèr le rnrnv(l
piantM?;ioni in una zona che si rivelèi fertilissima..
A ritu1O acc:elerato i Ja.vori aYanzaJ'C)lLO fiucl1ò uel
giro di poco tempo tutto fu pronto. Salesiani,
Fjglib di 11.a,ria Aasiliat.1ice o BoTorns ne presero
solennemeJ1te possesso. Tifola.1·0 della. missione
riJnaKe ~ompre lit ùolce \\'ergiJIO Jmmaùolata, la
c1Li statua,, J)ellogrina. dal Rio rfas Mortes pa,~sò
alle spoilde (lei .Rio clas Garça.s.
(hrnttro anni rlopo si foce 1m nuovo trasloco;
alfbaJ1ùona.1ttlo lu 1·e ~it1!\\11za àtil Tiarig:a, .Ja.o si
pas~ò a full(lare la Colonia di ]\\formi, clw rico vctto
u el 1934 il no1l\\e u.ffwiE~lb tli \\ 'olonia. 8acro ( 'twre.
}la i Chav,uttes rimanevano ancora inai'icrra-
hil.i; d1mtU1ciavaJ1O 1n loro !lOll timrn presAn1.a t:Oll
brevi o .fugaci worre1'ie. ln turn rli qnnste assa.lta-
roao la i-eside:mm c1tm pest,1·e clcl mo11te Kà,ia111ù-ri,
sfond:nouo la cappella (1 iJ1crncfolirono contro il
1Jel qutt(l.rv ùel Sacro CuQre, lr.orrn.udoJo c;ou pe-
santi colpi ili ranùello.
Pover,J Gesù! Roppoi:ta,ra e la.cova. auzi pre-
parava ,g-i,'i, i l rif,car.to di quei selvaggi.
È ùi })O(:h.i mesi la visit11 <kl Roi;1,or l\\fag/'(iow
nUa no~trn IllÌJ,sione; egli polò eR1,mr<' tt'sti11rnnio
dt>lla ric:orupensa di Ge,;1ì a q1111I loro brutale va,n -
da.lismo. I ( 'lrnvantes hanno rliRarma.t,o e ora Jra-
tcrnizzaJ10 0011 i vecchi n e {l)ic i. i Hnron>s. Attorno
al fuoco !lauz:nouo lo loro da.nze cnratteristichc.
mentre le fiamr.ue crepitavano.
,~onl,iwna )
Don ( ~ESAIIB À.LBli>ls'l'Tl
r11 issionwrio sale.;im,o
r~~iglìo d1 Maria Ausiliatrice, missionarie nel Ma to Grosso~ in viaggio apostolic-o.
uo

3.3 Page 23

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, Paclre. vorrei morire prima cli la.~eiaro l'Ora-
Gil)rno e notte, 1t<1i
mPHi cli seooo o lloi cinquc,
11111,,i cli piogl-(ia. lluarnlo
1:,olli:t il mon~one, a (;o:~
bi"ogu:i. nw1tc,re in JiJwa
t11Hn lo J)rnp1fo ri801·,o
p1,r poter h:ttlare allo
4!;.000 animo del nostro
di,-1.n,cto mi,-sionario.
c:cm ò 1111·11,rcl1iùi.uoiixi
s ulla oo~t:~ uctJit1en talo
<lcll:~ l'<•Hisola l ucliana. con nna ,-,qwrlici(l di
ollr<l 3400 chilometri quaclrati. La popolazione
s11porn il miliom• u rnezw tli ahitanl,i; i oattolioi
sono 111N10 di 111<'1,:'t. 1 Por!,og-heF<i vi 11nivarn110
1wl Ji;l8 o il viearò .Alb11qu1n·11ue la ,-1·1'lse a ba"o
del nuovo lmpero <l'Ori<'11tr. La ci11fl si (1•1·0
ma.gnific:1. Rfar:i.oxn,: (1g!l'i a11 oorn ò il pnnto ò'in-
cont rn frn <lue oLLlltu·c: l'oc1.;i1Leutalr <1 1'01·ie11tnlo.
'l'renl 'nnni clo110 :irrivava :1 (;oa ~:in FranceK110
Saverio, un 'anim:i t-.tupt>11cla111ente innamorata ili
Dio. Dalla 1,:i.,;e di {.;ua f'l,(li presi' lo "1:mcio p<•r
lo R110 puntuto ,li ova,ngeliz,rn%iionc, 110110 1.folucic, ho,
nel Giappone ,. 11110 :ùlt> porto clclla I 'ina. li ,mo
corpo i111,orrotto riposa qui n (-ioa. m·lla ha.«ilioa
elci R11011 Gr;,1'1, 11t>ll:L cittiL ve cohi:t.
Goa, oome ci II:\\, conta 700.000 a hi!auti: 111!'! :i.
80U0 crh,liani. ~li altri intlì1 o maomettani. Goa
l'unico f erri1orio ~ol (o domiuio (•nroJHm: ,•ive p1•rniÌ>
a cavali<•re di clno monùi. La
g<mto ,,,,sta all'm1c,i1lon(,ale. (: li
torio o la \\"i ta <:o~ì bell:l ili qni •• mi diceva con lo
Ja~rillHI a~li ooclLi un /.!:ovinetto che dovov,ì :tl-
lonLn11nrsi ,hl t:oa vernhò 1wo p:iclro ora MLll,tO
tra~fcll'i LO.
T ;o;ale;;;iani a.rriva.rouo in città JIN nna hrnve
tapp:i. c1opo il campo ili 1>1111el'nt r:11,u-nlo. pri111a
cli rirn(,i-aro 1wlla, lo.ro zotlit tli miK~ionl' in l 1111 ia;
o CJi l'illla.~ero <lofinitivtu11P11te.
Da q1talcho tt;111po :d)lJiamo 1•sl1•so il uoslro
apo~tolillO ai dintorni <klla nitt:'1. La no,-tm mi,;-
Riono ~alc·bÌéULIL di \\'alpoi o ~:i,t,arì 1;ompr1,1tde
tnt.l,o il òi,~tn,tt o tlcl Sat:irì 1,uu !l2 pncsi. L.~ /,!1mtc
ò in 11,a~sim:1 p.irto p:1/,!an:1. \\"pnti111ila hworano
nrll,, miniere di (<•rro ,. cli mang:u\\t'sf'. I mù1aturi
i;:0110 111,,•ni: ;.(llllclagmu10 circa 300 lin, al giorno:
Jl,l n.n/,!i:1110 qmdcho ~,1101li·lla ,li riso o foc.tt:1:1;1 1h
fr11m1•nto. Allit clomeni,m mi vio1w i11 ahtlo 1111
eo11frnlello ,-ac1•rtlute dd contro ili (~oa. )la l1u-
rnnl1• la ~et ti111all;1 ,;ono ,-ulo. col\\ I, •Cttoll• Plo-
mr.111,:iri da, mnncla.re fl,Vtmti. Oglli ,lo111cni1.;a.o'ò 1111
turno di ti'(• 11111~~e nn!lc• nli11il'n' o tre n1•II,, r••~i-
dcnzr; rli qu0:,lo ,-ci nw,-~o c1omunicali, ,prnt (rn ~ono
cel!'hratr all'nJwrto ~011 o ~l i ::ill,c;,ri, perrl1è, non
e,.i,.(,1\\ 11a-p1wlln. Ci sono ,loi ori~tia11i elio fanno
m,'ora e pii\\ tli o:trnmino 11cr vnuirn a "\\lo~~a; i
min:Ltori vi parl.c:ipauo in tuta. rlopo 11.11a ,-om-
maria µnlizia al viso. O1,(ni primo ,·1•nrrclì clt>I mrse
o'ò la ~le~!<a v«~pcrt in:t, gi1ì 1wllo gallcrio 1lrlla.
111iJti<•n1. I,'i,:; t,ruzionr•. cmt,r1\\l1ist,i1;a, e) fat;t.a iu liugm~
co11oa11i e lo 110,:;txe zrla11ti m::wstro va--~a110 tli
bara1·cm in baracca a i;.triiiro i ra11ciulli «' a prn-
ptu·arli ai ~:wti Sacr:1,mouti.
i.urelletluali, in g1•11Ne. ha1111 0
fatto i loro ,;tucli in Europa.
specialmùJ1te in (1rrmania 11 in
Inghill 11tTt\\. l..e ~()uole lllt•(lit•
,,u1>eriori e lo r1011ole ingle,;i
»ono al{grt,gato o 1li1wmknti
ùall'l"nivt>r8it:\\ di Bomha,y.
l..a. vitil. ci-iRt.ia.na rtella J)Opo-
laziono cattolica ò i.nteu,;a: ò
clifiu"a la reeili~ quolicliana
<1ol RcJ"ario Ùl fo,rniglia. La, tli-
vozio1to alla. Mudo111rn è cli 1111a
bpon f:mri ti'L !' vivrzza eh!' in-
ca11t:u10.
J nigazzj ili Co:t ~o.no aprrti,
Rllcgri, Kimplltici. tol loro in-
fiammato amoro nll'lmrnaco-
lata, i hirichLni tli Dun Bo-c-o
a Goa 1:ommuovono. Ce n'ì1 cli
q11olli 1:h(l Romigliano a. ])01111'.l-
nico Savio.
La chiesa del cencro-missione di VALPOl (Goa).
L'arcWicc1ura fonde Jnslcmo lo sUle coloniale portoghese con motivi romanlcl.

3.4 Page 24

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Ci è toccato per oinquo volte suhiro l'assalto ::wl'alte;1,za clellà belvi~, la tigre con un bn.lzo
di ha,udo t,orroristiche che prove1ùvano il.a, olt.r-1 !li tirò tla paroo lasc.iandom.i fila.re via tran-
uouJiue. Cinqno volte ci h:uwo at!:acca.to. Una quillo.
volta mi hanno lmrnia.to la. jeep, un'altra volta
Un'a.ltra volta fui attaccato da 1u1 bufalo; mi
mi hanno i;,pianato i mi~m. e una tena volta fece rotolare sotto la moto e cou 1wa cornata
hamlO n.~~altato la n,si.ùonza.
Oltre tntt.o, qnirnli. e'& anoho l'avventura di
mi htQerò la veRte ,ml JiallCf>. Q.m~lltlo uù rialzai
me lo v:icli sop.nt. Rfoordo che mi v1i1U1e natiuale
Ulia vita poricolos.i.
ri11ot01·e il go.5to ili l'nrn~: lo avv.ill~hiai ptW fo
Fosse solo quello! Rioordo una notte: la stmda
\\JOITla o COII llll gesto di~perato, l'>ll"CtlUHlllUlill-
ohe <lovcvo hattere con ]a. motocicl.,tta 11ar~v,t llomi ali:,, )fadom1a, tra,1<:i1mi JJI'IJ$SO m1 tor-
1111 fion1o uorvege,;e immerso noll'oscurità. A rcutollo vicino. .:Vli hnttai Ìll acc1ua e rip,lrai sotto
clriHa e a si1ù~trtt era la ginngla. AJl'improvviKo 1m pollto. La hestia mi aU,e,ie, ca.uuniu.a.utlo a
scon,i , come nell'ouchio di un televisore, uuit lungo, inforocita, ~u e gi1'1 pc,r I<-- as,;i 1lel ]•onte;
tua()chia (ihlazzàta: ern la t,ig:re . Ebhi un brivi(lo. anzi 1·i fu llll momento in imi 1ùis(' ùi allontrou1T,ti,
Nou so 0ome. dcoisi di avvent::irnù èo.llh"o; ma poi, dietro front. rièc(;omola davanti. Mi per-
1ni.si la 1mu·cia Lu -.:oooncla e accesi i fari ~.egnit?1 per rm 'ora e mezzo.
al mass.imo puntandoli sugli occhi balugi.uauti
('i fu mm notte Ìll oui mi trovai la ;,trada sbar-
della. tigre. Il motore rug-gì e q_uaJJ.d.o arrivai
rat,1. ila m1 gl"(>Sl'IO palo; frimai bnm,\\amentl:', :-(;('ili
e mi acoo1,si elle noIL era nn
pa.lo, ma. llll {jll(>Tme f!Ol'j>C'Jlt(I
pitone. T,o colpii oon il mio
vecchio fncile tli fa1,hrie,aziOHè
1917: quando lo scuoiai kCoporsi
1,he quell'animale 8i slava dige-
rendo due oan.i o una capra
intera.
Durante la celehrazionc di uua
!11eR;.a all'aJJerto iamtto mi Ml1nro,
un oolm1, mi. veiu10 a cadero
netto ~ull'aJtal'(' anotolautlosi
come nna ciarnbolla sulla to-
vaglia hian.ca e mettelldn in
mostra l'orrihile lingu,t seTp:,n-
tiua. Un'altra volL,t trova.i 1lli
cobra iufilato hcl bello soUo
[(, lenzuola dol mio letto.
::Sono lo sorprese ijpicciolo
clella noi;trn vita missiona ri1~.
ì\\la \\:outnn poco quando c'ò
Piantagione di cavoli: sono il reddito n,aggiore del .mJssionario per finanzia.re le <li mezzo la. i;alvezza di 45.000
17 scuole elementari della sua parrocch.ia.
anime.
ltt lttl!.,
V Lmun Khonl(tattglwt fu per
più di 40 anni il capo dei sacrifi-
catori della regione Khasi, detta
dei TVar (Assam-Tudia). Viveva di
quel lavoro e la gente lo chiamava
quasi tutti i ~iorni a sacrificare.
Or avvemie che si ammalò. 111
sei me.~i la malattia lo portò all'orlo
della tomba. Quattdo 11011 aueva
pirì s_t;eranza di guarire, 1111a 110/te
vide un personaggio dall'aspetto 110-
bile che gli parlò con tanta amore-
volezza così : Se credi in me,
sarai salvo e guarirai•· Va bene.
Io credo co11 tutlo il c110Te ·ri-
142
ipo,e Lm1111. Jlflorn il personaggio
riprese : « 1\\1 lo sai che i tuoi
.wcrifici ,ion valgo110 rmllti; se tll
credi in me, r,uwda a chiamare
colui che prega _
Co.cl il mt1tti110 seguente U Lnum
ma11dò a chiamare U Airit, il ca-
techista prolestante del posto. Q11egli
••e1me e pregò, ma U Lmrm non
guarl.
],a notte appresso U Lmrm vide
a11cora q11el personaggio dal/'aspetto
nobile, 17 quale gli parlò con la
stessa amoreuo/,ezza: Quello che
hai fatto chiamau 11011 è colui che
prega, quello ti porla per rma vù,
sbagliata. Cerca di n11ovo e tro-
verai•·
L'ammalato 11011 potè più chiu-
dere occhio e ci pemò tutta la notte
e si ricordò di aver incontrato un
cateclrista cattolico al villaggio di
Nonglhymmai-War, che si chia-
mava Patrizio. Lo fece chiamare e
gli disse: «Sia ch'io muoia o viva,
io credo con tutto il cuore nella tua
religione. E tu prega pe.r mfl.
E Pa:lrizio, che è 1111'n11ima tutta
del Signore, pregò per U Lmull.

3.5 Page 25

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Rioor<lo la prima voUa che e11trtW1JllO a, Sata,rl; natoro fli corrnnto n la Sie/ <Ji Jrn fat,to i'I
le tlo1111e, cl1e onmo al pozzo ad attingere a<H[UH, trasµorto gratis. Gli 11inti vcng,mo: se.gno cho
sca1Jpm·ono i.norri<lite con i loro bambi.Jl.i, tth- il Signore ci vtrol beHO.
bau<lonan,1o anche lo bl'Occl10 di acqua. Nei vil-
Aspcttiam() 11ill,ri volontero~i <JJte e.i venga.no
laggi gli uomini si rn.<luna.vano rnimwciosi e rni
gna.nlava.no torvi. Mi avevano pro,;o per ttno
in itiu to, .A costoro v,rrroi fa1· giuu.gern le oom-
movcni.i l'la.rolo di un,1, l1ittel'a del caro 8anlo
si,regonc. Co minciai Ct\\) co1up1i::1ta1·e i 1·aga.zzi e
Fra.11ces<'o Saverio:
Ml c1mwo gli ammalati.
~ fo vi c1o quest-0 in(onn~ioni percbè ~appi.ate
Or:l qncl l;,1, bnona gente ò taui-o a:iiei1iorlata q1tanto c11w.•te te1Tt1 ahho11di1w i11 uou~olttzicJni
ohe molte volte m_i stendo i tappeti peY Lel'l'a. s11iriL1wli; Lult-i qnesti pericoli, abhrauciati volo11-
mi fa sedere o mi porta tla mangiare coi1 un taria,1nentc per il solo amore e :serviziv di Gestt,
amore sorvizievolo qualo non wrnno uommono i;;ono sorgenti cH gramle gioia ;;pirit.naJe. Queste
aJ 1iit\\ potente malraraja,
torre mi$~ic,n;uie vi ri~erva110 timta !(lt;izia c.htì
Nello ca-so al posto dei vecchi idoli ha.nno in- tU1 uorno ci può perderl' gli occhi dalle 1.a.grirno
tronizzato il Sacro Cuol'e e l'A.usiliatri<lo. l\\U feo0 cli co11sola,zione ohe vi .fa11110 sprelllere,.
impressiono 1m uomo oho, a mezzo ùel figlio, mi
È vero: qui a G-oa la gioia, ti <li zecca. ùivina.
ma1Hlò a chiam;:i.re d'm·gcnza. .Non l'avevo mai
incontrato, nò lui avo-va. i11contraio m o. DiRtava
la bellezza di cinque ore <li
st,ra,la,. Era :,nalato grave; volio
ricovero U hatto.~imo e subiLù
ciopo morì. i::\\eppi poi che in
oa,8a su;i,, be110J1è pagano. teneva
in onoTo 1ma sitaL11etLa della
M.a<lmma e l'<n·11ava <li liori (J
cli h1mpa,do.
P1'ima, cii noi in qnelht irnna
nessun missio1ui,rio a,veva voslo
]liOtle. ~ Lei il il prill1o cl1e ci
po.ria di GeRÙ ~, mi :ripeterono
~l)OSSO q Ut·i 111inatol'i.
Ora sono a,l'l'ivati 3,nche gli
IL>llia.ni, perohò b, E'i<it e la 8iet
fli To1·in.o e l'Ansaldo di Genova.
ohe hanno .i.J1 a;ppaJl,o lo mi-
niore, hanno .i.Jwiato un oontin-
gen t.e cli tecuici. Devo ringra -
ziare la l"ial che ha regalato
alla nostra missiono tuia ~ ca,m -
pagnola t e un motore elettrico; Ecco Il fiume che divide in due il vasto territorio della missione di Valpol (Goa). li (an•
l'.thwnldo oi ha offortc1 u11 aHcr- ciuJlo e.be è neUa barca era con il missioll3rio quando i terroristi gli brucjarono la jeep.
U Lmwz si sentì subito molto
meglio e al ma.tlùm seguente si
a/:::ava beli' e guarito. Da quel giomo
U l11mn ab/Ja11donò ro111pletmne1ile
e di tulio cuore il suo lavo,·o lu-
croso di sacrificatore co11 tulli i
riti ddla S1/fl religione J(hasi, per
ùtruirsi ne/In religione cattolica. Pa-
tri::rio dive1111e il suo amico più coro,
e tre mesi dopo la guarigione quasi
improvviso, U Lm,111 fu liceo/lo
nella Chiesa callolica dal nostro
D011 Vittorio M(ll1-ri, riCe1;endo il
11ome di Li11us.
Presentemente J,i,10 crede nel buon
Dio e lo 01110 tanto ed è uno dei
migliori cattolici anziani della no-
stm comunità di Nonghtieng nelle
Khasi Hil/s.
MISSIONARI: GRAN DOTTORI!
J Missionari Salesia11i 11e/ Ma-
nipur ([11dia) ,0110 ormai conside-
rati come , gr1111 do/lori ,. Es~i por-
Iano sempre n11a buona scorta d,
medici11ali e ue fanno forga dùLFi-
b11zio11c a quei pove"i indigeni che
11011 ,:etforro mai il doltore. Al loro
arrivo 11ei villa!<[(Ì si ripe/0110 le
sce11e evangeliche q11tmdo mulù-
tudo languentium facevll ressa at-
/QmO al Divin lvlaestro. Vere tm·be
di ammalati sono ad attendere il
missionario e non lo lasciano f1iù ù,
pace e vogliono la guarigione. Tutti
so11/)pe1·s11asic/,e lem11diti11edPI missùi-
nario so110 di ~{felto infallibile! !11
quest'apera di buon sar11arittmo si di-
sting,,e particolam,enle S. E. Molls.
Moumxo, che in.fatto di mal,rttie e di
medicine ha 1111'espain1za eccezio11a!e.
Dopo In santa i\\llessa, per ore ed ore
e,tli si prodiga a curare i prnJerelli che
fn11110 ressa attorno alla capanna-
episcopio. Per tu/li ha la medicina
appropriata, per lutti 1111 sorriso e
1111n buona parola. /,e Autorità J!o-
vernative ti.I ll1a11ipur, ricono.~centi
per quest'opera umm,itaria svolta dai
rnissioiui-ri, sommini.slrann hbera111e11-
te t11t1i i medicù,alì che desidera110
dicendo loro: Noi abbiamo la nu,s-
sima fiducia in voi. Siccome i nostri
dollori 11011 posso110 arrivare i11 q11ei
villaggi, st'.amo contenti che ri an-
dù,re almeno voi e porti.a.te 1111 po'
di sollievo a quei poveretti •·
l43

3.6 Page 26

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anni 35
sul Rio Negro
Don Gio1•1mm 11archesi ripre11de a -~l<>f/linre i
,uni ricordi d, 35 a1111i fa, quando nm, natwla
la po,·tò con si a fo11<lare la 111ro11a missione del
Rio Set:ro.
Il primo t(iorno della nostra vita sul Rio Negro
mi apparc 01,!1<! quasi leggei,nario. non Balzola
aveva p(lrtato i11 quell'avventura missi01w1·ia un
cuore che batteva al l'unisono COH qm, lh d i Gesù.
A1 mattino d svegliarono le gridn d ..gli indi
che si lavanmo rnmorosamcnte al fiume e sguaz-
zavano allt't!ri ndle pozze d'acqua. Rizzato l'aJ
tarino, celebrammo la sani.a :.'lf~-;a nel silenzio
della sei rn. Vi assistettero i sei\\'a~gi l'Oll in test.a
il buon imlio .Mil'llele..Mi ricordo <li 11vc•r nolalo
lo scroscio sonore, delle onde del fiume e il respirn
profondo della sdva; fuse i11sie111e, faccv;1110 l'ef-
fetto delle canne cli nu invisibile or,<nno.
E poi d mettemmo al lavoro, per attrezzare
e nmmol>iliare alla meno peggio la nostra ,·opanna.
Dopo un scnu11ario progetto, llon Balzola de-
cise cU di,·i<lerln iu quattrò stanzt>ltc e rli rica-
,a:rne al centro un piccolo corriòoio che servisse
1h sala da Yisita
t:ua fitta IIU\\'Ola cli moscerini, unplacnl;ili, ci
faceva la ronda tttlorno al viso e d ptmzccc-hiava
la pelle. Do11 ilÉ1lzola si mostra va inùifTerentc;
gli inst•t ti gli cade,-ano tnr~i,Ji di sangue dalla
facda e dn.lle mani e quando si "tace-avano gli
lasdav11110 la pelle butterata, roperta tutta di
maccbioliuc ros..,e. l>oveva :;ollrire. Mi disse sor-
riclendo clic non ci baòa,·a, mi fece coragi::io,
nssicurnudo111i che i moscerini a,,èbbero finito
presto di 111olt>s1.ar('i, appena avessimo disboscato
tutto il terreno di cinta a lla cnpanna.
Don Balzola, è ùmcgaùile, nveva la stoffa del
J!nln<le 111issionario: radicava e impiantava la
Chi1-sa iJ1 terre nuove. ~ella sua vita di lavoro,
il suo 111~lior riposo non ern altro che vivere
in pcrkolo cli morte per il sen·i7.io ùi Dio. E il
suo sguardo era sempre portato verso le anime.
Sogtul\\·a e sospirava le rutilno.:.
Al lcr.w !(iomo lavorammo oJJ'urreclamento
!ldla l'nppt>lla; preparan11110 :111che un piccolo
dborio. d1e rivestin1111<J i11lc1mnmentc di seta.
Al lllatLit10 Sef..ruent e, dopo la <'elcbrazioue òella
Mt.'l\\Sa, facemmo nn po' di a<loruzioue eucaristico.
Qui11ili, t·ou un alto solcum.:, t-01tsacrammo fa
nuo, a :'ili;;.-;ioue al Cuore Sa~·ratissi1110 di Gesù.
Compresi clw la 110stra solitu<lin... era finita. \\'i-
dno a noi lavora,a Gesù. <;li indi gireilava110
seri e silc11ziosL
non Bnlmla riunì lutto il suo p~sonale. llra-
vamo in tre: lw, Augusto Frnmarin e il sotto-
Ec('II 1111 m/>et.lt, della 1i11rt;1. 11ila
di sacd/icio che ni 111issin11ari tocca
comlrtrre wlle prime li11ee del jronte
di Dio.
Ho prciicnte, come fosse ieri,
le due volll" in cui l'aln della morte
mi ehbe a sfiomre.
Sono un missionario dell'Equa-
tore, della missione di Méndez.
l\\!li recavo tempo fa a Vaupi
per visitare e consolare un con-
fratello rim:1sto 1solnto per alcuni
mesi. li viuggio, 1ra andata e ri-
torno, durn sci J{Ìomi.
".\\lentre ru•nt mvo allo base, il
kh·aro che mi focern da gwda
nel cammino dellu foresta, incontrò
altri suoi ,unici kirnri. Una parola
tira l'ah ru, follo sta che, per non
nnnoiam,i, m1 prc~ò di proseguire
il viagirio; lui rn.i avrebbe rag-
giunto.
Andai nvnnti, in compagnia cli
un giovant: che m, fucev~ da scorta;
ero sicuro di non sbagliare perchè
mi 11'1\\CVO purallelo al gnimlc fì1 1me
Upuno, di cui udi vo lo scroscio
sordo e, talvolta, il frusciorc lon-
lUncl delle acque. Ci fu un J'>unto
in cui il sentiero si divide in tre
dcrczmni; infilai quelln eh~ rru
scmbruva la più sicum, pamllda
nl fiurnl.', e giunsi ,n unu k1\\'aria
nhbandonata; solitudine silen:,io.
Ci ridoi dispera1am1:ntc 'fossuno.
In fretto rifeci il cammillO pt·r-
co rso, ma imbrocca.i un sc·condo
sentiero che mi portò diritto sulle
sponde di ll1l tOrrcnLe m,ti visto
primo di allora. Dove ero ondnto
,1 ficcarmi? E jJ mio kiv~ro cli
i:uida > Ero solo con il ,1?iovnne.
:--un uvcvamo con noi nulla,
c1bn n~ coperte, ncmm.-no un
fiammifero. Tutto il nm,rro ba-
goi:lio i,ra sulle spalle dellu )fuida.
l ,11 noue nella foresta nrriva al-
l'impmvviso. Ci sdrAinmmo sotto
un albero, mentre cl fasciava il
buio, sollo quelle piant~ urcigne
e misteriose. Gli insetll ci t-0rtu-
rarono per cuna lu nc>tte. Ogni
tllnto un brivido mi riempiva di
terrore: la lil(rC. Sapevo che in
quello ort' norturnt: la tigre ~ira
in cerca di prcJa. F l'indomani ~
Rècirnmmo cl S. Rosario adagio
ada,l?io, dolcemente, come bambini
spauriti che ricorrono alla pro-
tezionè della m;imma. Al m:lttino
riprcn<lttmmo I.e strada. '.\\1a il
digiuno mi nvcwa slrl"m:tlo. Cum-
mina, commina. Ogni tanto ci si
rcrmaVll e s1 i,triduva, lanciando un
lungo e doloroso grido di richiamo.
Verso le dicci, sentii che le forze
mi ccdcvuno. !:>tll\\"O per crollare.
~ li sedet11 e d1ss1 al g10n,m: J1
continuare do solo e <li salvarsi.
A ,·occ nltu, rcc1lammo ancora
1',-lt,e \\lt1ri(I. Pm con uno sfor..:o
supremo i:.:1t11i un lungo grido,
come 11n'implornzione di aiuto.
Un attimo dopo, udii la risposta
di un kivaru. Mi pitrve di ripren-
dere collci,:amento con la vita.
Dopo un po' ce lo vedemmo arri-

3.7 Page 27

▲back to top
~crit1o. Fissò un ooncret o pmgromma cli esplora-
zione: s i tr attava cli avvicinare gli indi <li:spersi
nella selya vasi issima. Don Ha(,.,oln in q u c~to mel-
teva a profitto la sua lunga e.o;peritnza di \\"ita
con i Bororo.
:--el giro di 1111a settim:ma aprimmo una
struda che e.i collt>C(ava cou il villaggio indigeno.
Mkhele era l'uomo cl1e ci aiutava; fungeva d:1
iuterµrcte quando gruppi di imli curiosi venivano
ad osservarci e ;1 barattare qualche cosa con noi
in più ci insef{nava pazientemente la lingua del
luogo.
L'arri vo del 111issionario ::,e111hrava che avesse
mitigato le usanze pagane. Ma 11011 c'em da illu-
dersi. Ce ne acrorgenuno quru1do avemmo occa-
sione di notare una i.u_,;o!ita atti\\·it:ì nella maloca:
uomini e domw t:rano affaccendati a preparare
alcool di ca.una, torte di mall<lioca tostata e
grossi pali in,·nv:1ti che, rie,upiti, nascondevano
sotto iu1 tappeto cl! foglie di banana. rl g iorno
dopo ,•edemmo il fillllle hrulkar,• <li canoe, colme
di famiglie intere tli indi della sch-a. f,a 11111/,u·"
impro\\---nsamenlc divenne cl.'lmorosa c0111e in 1111
giorno rli sngrn. 1m vocio coutu1110, rotto <la ri-
sale sonore e dnllc musiche (lei loro stn11mmti
primitivi.
Vf'rso sera i selvag,_~ usc-irono dalle capanne
completamente tntuati, con sl'intilla.nti piume in
t<.'Sta, e orecchini, rnllari, denti di animali. scudo
e landa.
Da1w nascondiglio segreto di un vicino affiuente
del Rio Negro cavarono fnori un misterioso strn-
me11to: li giuru-pm /. Alle prime note del suo
tam-tam, le dom,e. 1:he hanno la proibizione di
vederlo, scomparvero nelle capanne t> !!li uomini
si accostarono a1 \\'illHJ!!!ÌO.
ltd ecco che all'ultimu rullo del ~111rnt,t,11 hrt
inizio la festa. IlffWI upari viene di nuovo occultato
e la gente comincin a rivolg<>rsi f1•~to~i compli-
menti;
Si offrono vicendevolmente torlt> e fo1·ac-.ce e
altri doni: e poi i1ù,iiano le sbornit>. Cli uomini
uhriad1i d:umo li via alla danza ritmata dai
loro strumenti. Poi si altemai10 nl:'lla <lanz.ft le
dorn1e, mentre gli 110111ù1i bevo110 e tracan nano
come spugne. .::-l°e,'5li inl\\?nnezzi esplodono urla e
risate fragorose. 1~ l'orgia, la tliaholica or,i;a.
l'\\otnte d1c queste orge erano allora assai fre-
quenti, tanto che lions. <~i.orda.no soleYa dire
che la vita degli indi sembro.va tutta un'org_iu
coutintui.
1)011 Balzola trepidava: tome ,mn:bhe stato
possibile strappare g_Jj incli da qttclla vita di pec--
cato? F.ia:li sognaYa s1.:111.a tregua la couquista delle
anime'; nveva sogni ta~liati sulla misura di Dio.
Ma ù1fnllihilmente sopra,TVe.uiva110 h· delusioni a
romp<.'re l'incante.~imo dei sogni.
l'ercì nd fondo elci suo cnorn ,•'era un a gioia
cl1e lo rianimava l'11llii11a parola (ne era co11-
d11tissimo) sarebbe slata detta da I >io.
(cu11t11w,t )
Don Gm, A..XNI ~L~CUF>SJ
1mssio11ario rnlesumo
,·are davanti; gli rncconrammo le
nostre peripezie; ci ofTrl un po'
di ) 'UCC.'l freddu, che a me p;1r,·c
p1i1 dolce dì uno squisitissimo
rosohn. l i kìvarctto mi spiegò che
~i trovava lì per caso, perchè
amluva a Càcci,1 di selvaggina. Lu
l\\ludonna, ne sono cc:rto, l'a-..•cva
JtUidato sulle nostre piste. li fan-
c,ullo ci accompni:tnò nella sua
kivnria, dove rummo ristorati e
accolti benevolmente. Poi ci ri-
condussl!ro al fiume Upano. Riuùii
lo scroscio d<:I fiume; mi pnrevn
di risentire una ,oce amica. Fra
mc tlice\\'o: • Gr:wìe, o soavissima
l\\1mnma celest<:1
*
La seconda avY<:'ntura fu ancoro
più sorprendente. i\\ li ero recato
a visitare la Cappclln dell'Acho,
costrni1a da poco. Avevamo pali•
N!IIO senza nessun incidente il fiume
P11u1c, nonostante: che fosse in
l<'tnPO di massim,1 pttma, e dopo tre
ore si era giunti 11ll0 meca. Trm,11
tutti I coloni che 011 nttcnde,ano.
P,1rl11i con loro e suggerii alcw1i
lavori da complcrnre nella cap-
pe.1111. A mezzodì mi vollero offrire
un pranzo. Verso In fine del de-
~inore, arrivarono dHlla sponda op-
posta ciel rio Upano, chiamata
Pntuca, Jue ~io,·,ini con un in\\"Ìto
urgcnt;, di andare a visit:trc una
malam J(r,l\\ c. l coloni volcv,ino
che non 1111 muovessi, pcrchè il
fiume era crcs~iuto e sarebbe
srato rischio~o tentare di pass11rlo.
Pensai che se ce l'avcvnno fotta
quei due gio,-anotti, era presu-
mibile che ct sarei riuscito unch'io;
e poi c'era di mezzo un'nn1mt1 da
confortaro.:. DiS8i addio ai miei cari
coloni e ~ccsi alla riva dd fiume.
Ci atlcnckvo una zartern. Pa la
verità, mi pnrve un po' fror.("tle
e piccola. Il fiume scrosci:wa con
un sorùo boaro di violenza. :\\ri
feci il scg110 della croce c mi
affidai a ll o l\\lndonna. Appeni, en-
trati sul filo della corrente, la
spinta fu tuie che la Zllltcrn si
c,1po\\'ols.: I' noi restammo tuffati
tn acqua. In quelristante pensai
che mt rl!stnvuno poch.issimt minuti
di vita. :\\1ìsurnt di colpo l'estrema
gravità ~kll:t si tuazione. Immedia-
tamente mi venne il pensiero <li
nggrappurmi alla 7-atte.ra cupovollll.
Er,wamo in quattro e rutti e quat-
tro ci trovammo afferrati a qudla
tavola di l'tlh e:i:~a. Rimontammo
sulla i.:a1tern. L'n remo cm .mdnto
perduto e In znttera, capovolta,
navigava con le punte nll'ingiù.
Uno dei qu.mrn vide t.he l'afTnn:
si rnce,•n serio; e1,1h s,tJ)e\\"a nuo-
tar<: l.'Ce,'(,llcntemcntc, ci disse adJiu,
si tuffò nelle onde e a largh,
br111:cmtc porti'> ulLt ri",1. ;-,./01
tre si unda,·a a lla der,v1.1, m bali>t
della Cilrrente. L'ond:1 ern impe-
tuosissima o ci uvrchbc trascinali
11 sfracellarci su unu pericolo-
sissimo cascata. Dissi ai miei amici.
• Qui non c'è che la :\\ladonnn
che ci possa snlvnre... DiciamtJ
1•..i~,e i'vforia ~- Enwamo app(-'na
arrivalÌ a metà preghièru c he: In
,rnttero, come fosse stotn improv-
, isumcnte sospìat:1 dil tinn mano
tn\\'Ìsibilc, s.i 1,,irò su se stessa.
usci d,ìlln Corrente e nnùò n in-
filar~i in una zonll d'ncque min•
quillc.
A me vènnèro le lag-rime o
pt:nS:lrc nll'ìnfinita ùclic,nczza dell:i
\\·ergine .\\usiliMrìcc. Si udirnno,
poco oltre, rumorc_i:1Zinre, con un
rombo sonoro, le 1errtbìli cascate
delln mone.
Qucsm è la nostr:1 umile e po-
\\'crn v1t,1 di mis~ionari. :.Vlolto
spesso Li trova, come San Paolo:
• in pericoli di naufrag-io, 1n pe-
ricoli delle bel\\'C... •. È n,ro però
che m111craamentc ci sorregge l'in-
vis1brlc pn·senza ddln \\"<1rgine.
Don L11ra1 BozzA
miHi111111rio salesiano
11.5
,----- -

3.8 Page 28

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Risana all'improvviso e perfettamente
U11 miracolo di Maria Ausiliatrice mi obbliga a scrivere. Il 28 settembre srorso, v:erso
le ore 13, mia moglie Amw Celeste ½ayd/11, era 11wre111e. Il doti. ,llarti110 T'aca, che
l'm•l"l'O cttrata durtmte la maltmia, disse che il cuore adet·ti e le fece l'ultima inie-
z1O11e. Tutti era11O usciti dalla stanza, ed io mi trm•ai solo attendendo l'ora fatale.
Allora ebbi un'idea: chiedae la guarigione a lvlaria Ausiliatrice con due promesse:
pubblicare la grazia e fare 1111a 11m:e11a nella cappella della Pietà, disla111e quattro
chilometri, andando e v.•e11endo a piedi. Esattamente mezz'ora dopo a-ver fatto la mia
preghiera e le mie promesse, mia moglie si afaa da letto e mi chiede da mangiare.
J.:accontentai come un automa che si mttO'l.'e sen-za darsi conto di ciò che fa, tanto ero
rimasto stordito. Chiamato il medico, co11fermr) che t'Tfl guarita, pur resln.11do assai
debole. Erano scomparsi infatti la febbre, lt, pnforazio11e dell'i11testi110, l'emorragia e
gli altri mali. li dottor Cm1i11a, che era stato rhiamato a consulto, giunse a miracolo
am•e,wto e appena entralo, esclamò: \\< È questa l'ammalala?!•·
A11cor oggi mia moglie gode di 1111a salute im•idiabile. l/ilio11i di grazie <I Jloria Au-
siliatrice!
C1HSTCWORO AYONA FFRNANDF.Z
Sindaco di i:l!munia de Sa11 J11a11 (Spagna)
Un grosso calcolo si e limina da poche
ore prima dell'operazione
Ai primi <leUo scorso marzo una dolorosa co-
lica renale mi annWlziava nel rene destro la
presenza <li un calcolo che aU'csamc radiografico
risultò di proporzioni assai rilevanti. Dopo al-
cune cure e qualche tempo <li tranquillità, una
nuora colica e un successivo esame rivelarono
che il calcolo si era portato in posizione tale
<la annullare la funzionalità <ld rene, per cui
si rendeva necessario un intervento. Ricoverato
all'ospedale, i ùouori notarono non senza me-
raviglia, date le dimensioni, che il calcolo era
avanzato ancora senza provocare coliche e che
il rene avc\\'a ripreso a funzionare. Per questo
fui dimesso con la prescrizione di altre cure.
Dopo un'improwisa e lunga colica nel di-
cembre scorso, ritornai all'esame radiografico e
si vide che il rt:ne era nuovamente hloccato e
la sua condi:-,iòne molto prcca1:ia, per cui l'i11-
ten·ento si rendeva urgente. La notte prece-
dentt: l'opernione non riui;cii a prender sonno.
Pregai a lungo la Yergine .\\usiliatrice e conclusi
con una speciale fervida preghiera a Don Bosco,
dopo la quale mi assopii. Ridestatomi ormai
all'alba, sentii il bisognCl di alzarmi e poco dopo
quell'enorme calcolo, che tanto mi aveva fatto
H6
soffrire, mi toglieva spontaneamente l'incomodo.
Nel reparto la v()çc corse in un attimo: infer-
mieri, personale e degenti gridarono al miracolo
per la grosseiza del calcolo c la tempcsti,·ità
nell'uscire: i dottori stessi non celarono la loro
meraviglia. Dopo un mese un esame di con-
trollo ha ri-vdato che il rene ha ripreso a fun-
~'.ionare « meglio dell'altro e non si direbbe ch1;
sia passato un calcolo )►.
Spero che la mia vita possa essere un perenne
grazie alla bont.à <li Don Bosco e della Vergine
Ausiliatrice.
S. Be11ig110 C'wwz•csc
Sac. G1ACOMO l\\lTonG/\\1\\7)0 salesiano
Una parrocchia liberata dal colera
Vari casi di colera , erificarisi nella parrocchia
salesiana di S . Francesco Saverio in i\\laclrm,
(India), p reoccuparono i parrocchiani, i quali
chiesero che la statua dcli'Ausiliatrice venisse
portata in proc1·ssioue per le str:ide d<"lla par-
rocchia, affinchè per sua intercessione cessasse
il tremendo flagello. 11 parroco, arntone il con-
senso del Vescovo Ausiliare cli l\\ladras-Myla-
porc, portò proc(!ssinnalmente h1 statua dell' Au-
siliatrice per le vie della parrocchia accompagnal,i

3.9 Page 29

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dall'entusiasmo e dalla fede commovente dei
cattolici e dei non-cattolici. E nella parrocchia
non si ebbe più neppure un caso di colera.
Sac. MANTOVANI ORFEO, panoco
L'intervento di Don Bosco fu evidente
Da anni la mia modesta azie11da a11dava male.
Per colmo di sventura, a venti metri di distanza,
si apd un'azienda dello stesso genere che mi
fece una concorrenza tale da portarmi fatalmente
alla rovina. Tentato <li disperazione, ·mi rivolsi
a S. Giovanni Bosco, promettendogli di tornare
a frequentare la chiesa (prima non ci andavo
più perchè non trovav~> il. ~empo)_ e di in_viare
il dieci per cento de&li uttlt per I restauri del
tempio di l'viaria Ausiliatrice. Oggi, nel fare il
mio primo versamento del dieci per cento, dopo
aver pagato i miei debiti, non trovo parole atte
a esprimere la mia riconoscenza e commozione
per il mrracoloso intervento di Don Bosco, che
ha fatto prosperare, con i miei affari materiali,
anche quelli spirituali.
La Habana (Cuba)
CARLO FERNÀNDEZ GoNz,\\u:z
Il potere di S. G. B. è veramente grande
li-riducibile e impenitente fumatore di una
media giornaliera di oltre 40 sigarette, una sera,
transitando in bicicletta con la sigaretta accesa
in mano davanti alla locale Basilica del Reden-
tore, retta dai Salesiani, spinto da una forza in-
teriore irresistibile, supplicai il Santo di farmi
smettere il vizio.
Rincasai tranquillamente e, dopo cena, come
al solito, accesi la sigaretta. Poco dopo .mi co-
ricai, non senza leggere il magnifico Bollettino
mensile che mi giunge punnialmente.
Ma la sorpresa l'ebbi il mattino successivo,
quando non sentii la solita impellente necessità
di fumare, nè successivamente avvertii la nausea
o i dish1rbi tipici di coloro che smettono di fu-
mare anche in forma graduale.
Ora attendo un'altra grazia per mio figlio
Antenore.
Appena possibile sciogliere'> il voto di visitare
la Casa :vladrc.
Bari, via Valdocco n. 22
ENZO e LINA CERVONE
Disoccupato che trova « un impiego ec-
cellente»
Ero rimasto senza lavoro, pcrchè licenziatO
dalla ditta nella quale lavoravo <la alcuni anni.
La disoccupazione aveva p(>rtato un grande
sconforto in me e nella mia famiglia, non apren-
dosi alcuna prospettiva di l:a\\·oro per il futuro.
Fu allora che mio zio coadiutore Salesiano ci
consigliò di raccomandarci a i\\'laria Au~iliatrice,
a Don Bosco e ai Servi di Dio Salesiani.
Pregammo con fede e, dopo soli tre mesi, la
Mad()nna mi fece ottenere un impiego eccellenle.
Riconoscenti, 1ingraziamo di cuore e inviamo
un'offerta per la formazione dei futuri missi011ari.
Coniugi IM'.ELDA - Pumo AG0STONI
23 ap,ile SOLENNE INIZIO DEL
MESE DI MARIA SS. AUSILIATRICE
Nella Basilica di Maria SS. Ausiliatrice in Torino, vi saranno
ogni gion10, Ire solem,i f1mzioni:
La prima alle 6,30:
S. Messa - breve predica di Don Luigi Zulian, Salesiano -
Benedizione eucaristica.
La seconda alle 1 7=
Canto di una lode sacra - predica di Don Carlo lVlarchisio,
Salesiano - Benedizione.
La terza alle 20,15:
Recita del S. Rosario predica <lei Rev.mo Padre Anmnio
Boffetti, Sacramentino - canto delle Litanie - B~nedizione.
Nelle Domeniche e Feste vi sarà la Messa solenne alle 9,30,
allietara dalle esecuzioni music~li delle Scuole di canto della
Basilica e degli Istituti Salesiani della città. Nel pomeriggio
le due funzioni solenni saranno alle 15 e alle 16,30.
* [n tutti i giorni feriali e festivi, alle ore 18,30 sarà celebrata
la Messa vespertina.
Do.Il<-' colonne (I.et " Bollet-
thw ·, ·voglimno po,·ye-re un
untici71uto e co,-diate ben-
ren11to lii PeUeg,r iJii che,
<la ,>gui p11.1·te ,VJta,lin e
,Tafi'Rstm·o, "flluini111w in
questo mnw -rn,<n·imw, ,i 1,e-
Henwe la 1Vl<ulomia <l'i /Jou
Roseo: fuuu((colnf<J,- Am~i-
li<1,tt-ice.
È un r,1·cimle. ,·on/01·to v,1,len~
fonte aninw riconoscenti, a,i
vitlfli <Tella i:e1·giue, mani-
fe.-;tm·e i.l L<>n) !fl'<tzie pe,• 'i
fat•o,·i ,,econltt,ti e ,·onsa-
cra·rsi., i11sie1»e con i lo1·0
ca·ri, alla ,Jolt-c pr·otezimw
del Ouore lmntaéol<1,to <li
lHtwia, ,<liuto <lei C1·istia11i.
147

3.10 Page 30

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Vl Uf\\kl~ tmt
ll S. DOMEN CO SAVfO
Lo salva Ja ile,: I:1orte
l\\Iio figlio Bruno di anni 13, colpito da tre-
mendi dolori al capo, fu ricoverato all'ospedale,
<love i medici lo dichiararono a/Tetto Ja un tu-
more al cervello in forma gravissima. Tcntarono
di operarlo, ma il fanciullo sempre sveniva e
i dottori dovevano interrompere. Furono ore
di angoscia, poichl- ogni ritardo sarebbe stato
fatale. ,\\llora con mia moglie e i miei parenti
m'inginocchiai per terra, piansi, prcgat e sup-
plicai S. Domenico !-,a,·io di salvarlo. Da quel
momento i dottori presero W1a decisione sicura,
lo operarono e ora è guarito. La grazia fu com-
pleta: un morto risuscitato. Grazie, H. Dome-
nico Savio!
Perrero Rodorel/o (Torino)
DF.SIDl'l\\ATO HR!lNSA
Lo scelgono come protettore delle colonie
estive
Anche qucsl'anno siamo liete d'inviart: l'of-
ferta promessa all'angelico Domenico Savio, ri-
conoscemi per a,·ere amabilmente assislito le
nostre Colonie, susseguitesi in diversi turni e
sempre preservate da malattie e <la incidenti,
nonostante la vivacità propria dei bambini. Prego
venga pubblicata la grazia ad onore del carn
Santo che, eletto protettore ddle nostre Co-
lonie, da lrC anni ci accorda la sua palese pro-
tezione.
Vigrwle Br,rbera (Alessandria)
Suor TuA RAVIOL.\\, F. M. A.
Aveva 11 marito ridotto agll estremi
Mio marito em stato colpito da u1)a emor-
ragia imesrinalc gravissima che l'aveva ridotto
ad u110 slato tnle di esaurimento che gli furono
amminislraci gli ultimi Sacramenti. Con le la-
crime agli occhi io supplicai il caro S. Dome-
nico Savio che me lo conservasse in vita. Ed
ecco che mio marito cominciò a migliorare ed
ora ho la g1nia di vederlo guarito. Chiedo me-
daglie e ricordini per propagare la <livo;r,ione di
questo amabi le Santino.
Agrigento
ANGELA ZUPPAROO CONTINO
148
D011. Ul!o Cttna (C11scnzal dichiam dw 111 oc,•asinne ddm
na~c1tn th.·I ..uo 1lu-..albin1, potè U>Cl~re con tua.no che S. D. S.
è , cnunentc il Sll.Dto ddlc m3mmc e delle culle.
Severina Costagli (Firenze) ott<!llnc du S. I>. S. la promo-
>innc del tì1din e nggiung~ che dn quundu tiene in oisa
l'~h111no ~Id 8111110 le pare di 11,·cr ritrn,·11to In pace.
Maria Bcn11:r.zl Del Piano (Tonno) dichìan, eh.e e lla rlrt•
scitn della " '" l"uh'ia, invocando S. D. 8., non' ebbe bl-
-.:ogno di nkuo iutcrv.ento chirurgico.
Adele Neri (S. l.tl?.wro di Sawno-llnlnun•) è rico11usccn-
1is,;1m11 ,1 S. D. S. per la sua , i,ibilc 1>rotc:?;1one ,u di un
fanciullo ch1Jt11ato ul saccrdo210.
Paola lbcchlnl (Creole di Saccnln111:o-l'adova) ebbe un
cndente an1to da S. D. S. in occasi110~ ddla oasc,ra della
:sua uhnn;;1 fo.tJia e pc:r- ricono:,,ceniu ,,cri\\ e i suoi ba.rubini
era 1:lo Am,c, d1 S. Domenico S,wio
P-Jola Scovas§I (;\\lt>mban.1z.zo-i\\sti) ,111rihuisèé a S. D. S.
un nolèvolc 1111gl ioramento della !U,JO snlute.
Ciu.~cnpe Canton i (:Vlonte,r11m,u10-llavcnn11) n·ndc grnzic
a S. D. S. che 1<1 guarl du ltn m:ilc 11llt1 gumbn sc,iza in-
tervento nuu.li~u.
L u cia l'avio e famiglia (Crivdle IJut1i11l1crtt-Asti) des1d<:rn
ringruziAf~ pubblicanu•nte S. O. S. JlCr k nunll'rose grnzu:
c·. onces-i-.c u le, e ai :;uoi e.ari.
Annamnrla Romcrsa in Avvlco ('l'urino) i, ~mta a S. D. S.
per la \\·i-,,ih1li!t"iÌm:t protezione accordata)<" in un momento
criuc.o.
Lina Colombo (Ui:rgamo) nngnLZtO S. I), ~- che ha pro-
tetto in 1nod1.l qua.si ~traordinur-to lo nnfldrn tidln nipotinn
l::.tnanudA e incorngg1a tuttc,1 1c nu1n•unc in tn,.p.ida anel;Jn
n m-.:1 Ll.!r;Ì ~Otto la sua pr.otr:-z.io11u.
Il Rev. M. Oupont (Vieux-Leuz~-Udiiio) dichiara ché il
bambino Rtnuto Moulan di 2 unn, di .;t,', 111 grevi condi-
zioni per bronro-pohuonitc::, guarl -.,ll'in\\'ocazione di Sun
Ll. Sa, io, fotta dal babbo, e:< 111111:vo ••k•iano.
Maria Oeb>tmardl (Torino) è ncont>,n·nt<' a S. O .S. per
unn ·,-(1{m1lut1•••'i1na ~zia riccvurn .
l,ulglna e Michele ;\\-lacarìo (TrnlArdlu-Torulol avenno
deno ~- l>orncn,co Savio a lnro proltttor.- con la prt>-
m~~ di nu.:llè.re il su<> n()n'Jt: nl -;c4..,~ndugc11itu e tuuo
riu.d h,n.:, nonostante k previsioni 11oco liete.
Fe liclro Alroldl (Onggio.Varese) rim.;razi~ S. D. S. per
l'evidente pr(llczionc sulla nasc1tll di Lrc nipottni e li rac•
co1nnn<ln, con i precedenti, allo protezione del caro Santo.
Augusro Zlnafo (Chiasso-C<>mo) cle~1Jcrn Ìijçriverc, il ,uo
hamhmu dl mesi 5 tra gli .\\m1<·i di Oomenico Savio•,
perchè ,l Snnto lo protesse fin dalla nn,cita.
!'viaria Colb«taldo (\\'enez1ol dichtnl'ì3 rhc P1cnnn Genrum
di Brcndultt, panlizzara nella pone dc:.tra, om,nne da
S. Ll. S. di riprertdere l'uso Jclla s.:arnba.
Anna Bonifacio (Pn,·ia) ebbe da S. O. S. I• s:1luu, suffident,:
per fnrc. un \\·i.1.cgiu necessario
Don Glovnnnl Maria Ma n telli (Udine) rinirr•7.Ìlt S. D. S.
per un Kc1,.n1alsto fa.vore.
;\\ll;,(U't.ina Bar:,lc (Pinerolo) è gmln a S. D. S. pc, In prote-
1.iunc nccordnta al suo bamhin<I l'icro cd è in attesa di
altre irra1.ic.

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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]aronoscenti aL 'ocncrooik
Don mICllELE RIDl
(hia:l'isce dopo un anno cli pa1·alisi
Già avanzata negli anni, fui colta da paralisi
a tutta la parte sinistra. Il medico mi dava per
spedita e i miei non avevano più speraflza di
guarigione. Passai quasi un anno immobiliz-
zata in letto. Un giorno ricordai di avere una
reliquia di Don Rua. Me la feci legare al braccio
infermo con grande fiducia e pregai. Subito
cominciò il miglioramento e con so1·presa <lel
medico c di tutto il paese, sono tornata alle
mie faccende di casa. Ren<lo grazie vivissime a
questo potente Servo di Dio e chiedo che sia
pubblicata la grazia.
Baragazza (Bologna) MATILDE FJOIUNI BALDI
Angela Rizzo (Rossiglione-Genova) pregando Don
Rua Ottenne una grazia che le stava molto a cuore
e invia un'offerta per la sua beatifica,:iooe.
Vittoria Lazzero (Torinc:,) trovandosi i suoi cari in
una difficile e dolorosa situazion e, si rivolse con fi-
c.lucia ai tre Sami Salesiani e al Ven. Don Rua e ot-
tenne lii grazia imp.lorata.
Giovanna Chiari e figlia Serafina (San T,eo-Pesaro)
ringra;-,iano il Vcn. Don .Michele Rua e il Servo di
Dio Don Filippo Rinaldi per segna late grazie rice-
vute, inviano offerta e continuano a invocarne la pro-
tezione.
Clelia Pavignano (Barazzetto-Biella) è riconosccme
a Don Rua per la guarigione del figlio Ezio da un
forte esaurimento.
Irene Daniele (JJorgaro Torinese) ringrazia Don Rua
per il bu on esito di una c.lifficile opera1.ione subita
dal figlio.
Claudia Bariatti (Torin o) attribu isce a Don Rua la
grazin di aver su perato una grave crisi di cuore.
Diego Pcluffo (Segno di Vado Ligure-Savona) invia
offerta per la beatificazione di Don Rua, che l' ha gua-
rito da infezioni intestinali, di cui soffriva da diversi
mesi.
Margherita Giovanini (Torino) ringrazia Don Rua
che l'ha esaudita e invia un'offerta alle '.\\<Iissioni.
Una Figlia di Maria Ausiliatrice (Altofonte-Palermo)
aveva subito un'operazione per iniezione suppurata.
Dopo due mesi la ferita non si era ancora chiusa.
11 dottore proponeva un secondo jmervento. l ,a suora
con tutte le consorelle si 6volsero al Vellerabile Con
Rua. Dopo una settimana il medico la dichiarava
completamente guarita.
Vittorina D e -Quarti (Tromello-Pavia) ringrazia jl
Ven. Don Rua per avere ottenuto una grazia tanto
des;derata e invia offerta per le opere di D on Bosco
attendendo altri aiuti.
Suor Anna M. Zanini, dìrettrice Collegio M. Ausi-
liatrice di Magdale.n,1 del Mar (Perù) il 6 ap rile del
11)57, anniversario della santa morte del Ven. Don
Rua , lo pregò con fervore perchè interponesse la sua
potente intercessione per rimuovere un ostacolo che,
sebbene esterno, poteva disturbare il buon andamento
della casa. Avendo ottenuto la grazia, sente il dovere
di pubblicarla.
Maria Giulia Pasteris (Torino) ottenne da M. A.,
S. G . B . e Don Mich ele Rua di guarire dalla frat-
tura del braccio destro all'età avanzata di 8.5 ann i,
perciò invia offerta per le opere salesiane.
Gigliola Padovani (Sanremo) è riconoscente a.I Ven.
Don Rua per segnalatissime .grazie ricevute e per la
continua protezione su lla sua famiglia.
l'ISTITUTO SALESIANO
per le Missioni
coo sede in TORll'/0
Ere110 in Ente Morale con Decreto 12 gennaio 1924, n. 22, pub legalmente ricevere
Lel(ati ed Eredita. Ad evitare possibili com•suu:ioni si consigliano le seguc.nti formule:
Sé i::rattasi d'un Legato: • ... lascio al!' ls1it11to Sale.iauo per le Nli,sio11i rou sede in 7'orùw
a titolo di Iogaro la somma di Lire... {oppure) l'ì.n1mohile sito in... •·
Se trattasi, invece, di nominare erede di ogni sostanza l'Istituto, la formulò potrebbe
esser quesu1: « •.. Annullo ogni mia prc.ccden1~ disposizione testamentaria, Nomino mio
erede universale l'istituto Salesiano per /e Missioni con sede in Torino. lasciando ad esso
quanto mi appartiene a qualsiasi titolo•·
(/uo,:o e data)
(firma per esteso)
l4tl

4.2 Page 32

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Per ir½rec§ione dd Scrvo di Dio
von IILll'PO RmlllDJ
L'indomani il professore la trova perfetta-
mente normale
:\\li trova,o in Casa di cura, per postumi di
una forma specifica, dapprima polmonare e poi
imcstinale, quando, per un'occlusione all'inte-
stino, n:nni trasportata d'urgemm all'Osped,tle
di Novara. mia città di residenza. Ern enorme-
mente gonfiata, lra dc>lori indicibili, pcr cui il
Primario, per Lentarc il tentabile, aveva deciso
di opcra.rmi.
Alla vigilia dcll'operazione, vennero a formi
visita due Suore salesiane, le quali mi porta-
rono uu'immaiinc con la reliquia del Sen·o di
Dt0 Don Filippo R111aldi, im;ta11<lom1 a pre-
gare e ad applicare la reliquia alht parte am-
malata.
Così feci. L'efTelto fu prodigioso. Dopo pa-
recchie notti insonni, quella notte, pcr la prima
volta, potei riposare e all'indomani, quando venne
il Professore per l'ultima visita prima dell'ope-
razione, mi tro,ò pcrfeLLamenre normale, per
cui mera,;gliato, sospese l'operazione e dopo
qualche giorno mi dimetteva dall'Ospedale.
Un'ex al/i(!'l)a sa/e;-ianu di Novara
Guarisce perseverando nella preghiera
Da due anni soffrivo disturbi allo stomaco.
Ricorsi ai medici, ma non ebbi alcun migliora-
mento. Rice,·endo mensilmente il Bolltllino Sa-
lesi<mo, lessi che nelle mie stesse condizioni uno
era ricorso all'intcrc1,.-ssione del Servo di Dio
Don Rinaldi. Dopo qualche mese di preghiera
om:nni, per la sua intercessione, perfetta gua-
rigione.
Elmas, Fr~. di Cagliari
LUIGI MA:s.--O.\\S
Vista que.ta relazione, si assicura della veridicità
della guarigione.
Il parroco Sac. FRAKC-hSCO PIRA$
Al di là delle medicine, la fede
Da anni seguo con amore 1a lettura del pre-
zioso Bollettino, che non tralascio di far leggere
e propagandare fra i miei amici e conoscenti.
~e posseggo parecchie annate che ho fatto rile-
gare e talvolta amo rileggerli e farli leggere ai
e miei figli. Con questa lettura si accresciuta
li>O
in mc la devozione alla Madonna, a S. Giovanni
Bosco e, da qualche anno, a Don Filippo Ri-
naldi, dal quale bo già ricevuto tante grazie. La
più n:ccnte è la guaril{ionc <li uno dei miei figli
di anni 14, tla anni ammalato e jn cura per una
disfunzione alla tiroide. \\·edendo che con le
mc<l11:mc non guariva. mi ~0110 deciso a fare una
novena a Don Rinaldi, novena che ho ripetuto
con f1:de parecchie ,oltc, finchè il ragauo di-
e venne 11ormalissimo e, mentre prima non uvcva
volontà per lo studio, ora molto volenteroso,
attento, studiosissimo. Rc.-stava un ,ronfiore strano
e doloroso sotto la nuca. Cna sera pregammo
molto Don Rinaldi, applicai al male la sua re-
liquia e il mattino dopo erano completamente
scomparsi il gonfiore, il dolore e il rossore. <.:on-
tinucrcmo m famiglia ln divo;,,ione a questo caro
SanLo.
Palem10
Gmsi;ppi; Ro1, Lmi1
Guarigione di un missionario
Ero affetto da enfisema polmonare che, ag-
gra,·arosi con bronchite, rni ponò sull'orlo della
tomba. Non ricevendo alcun Yantaggio dalle
medicine e dalle cure del medico e dei cnn-
fratclli, mi rivolsi fiducioso a Don Rinaldi, pro-
mettendo che avrei puhhlicato la grazia, pregalo
e lavorato per la sua glorificazione. Tn poco
tempo potei .riprendere le mie occupazioni gior-
nalicrc e tornare in piena salute.
Puerto Ayacucho (Yenewcln)
Don ALFREDO BoNV.IXCHJO, miss. sales.
Maria Mlr.tbclla (Colle d''"''-••Sìeno) è gn,m " O. F. lt.
pe-r un ,egnaluto fu,·ort: 011cn11to.
Cttlll• Falanga (Taomuna-:\\lc;;.~inn) ~ riconosccnu, per òur
gmz,c J, D. R., una di orJm, temporale e l'almo spiruuale.
/.!•~'"" F.. Prevlt.111 (S. ):A27,ar<>) 11vcndo bisoimo di """
ur11e11tc, la chiese a D. F. R. e la ottenm,. Ora l'ha .cdto
p~r s uo 1,rn1.-n:orc.
Ca1erlru1 Rinaldi Mori ringrnzin J). F. R. della 1>atcrnn pro-
iezione di cui le fu larg-o in 11u111ero,c circostan~c cdtich~.
Famiglia Fcrraris (Cerro Tu11aro-,\\s1i) è rictrno.ccntc .,
D. F. H. per g-razi,• ric~\\'llte.
Maria Gr.uia Colombo (Ca,atcn"vo) nngraz:in puhbhca-
menu:: 1). R. pt:r avei: porutv, medtante la sus interC'~.,mnc.
re41izurc la propria vocazione.
Suor Anna Rodigblero dtrcurìcc f l\\L A. (L rbir:inu,co) è
urato n D. R. per la semib,lc pròtcz.ione accordoto ol ft.t•
tel10, podrc di 5 figli, tamo mnlnndnto in salute.

4.3 Page 33

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Salesiani defunti
Sac. Torquato T as.s.l t n Fircnz.c: 76 unna.
Fu parroco s-rìnHtlO ~ ~mato per piu d1 quaran,'alìrll l-i-
renz:e. Cn~b l;a l'11rrocchin della Sacra Famiulia ne.Ila :ii:ua 11tn1t-
1ur" materiale lut 1nfani .si dc,.:c la c.111.:s• dc.Ila Sa("tll Fa..
nuulia ma supunuuo odia fislonomim spirirunlc., ru<"cndn
dc.Jlu tiu.a pa.noccloa una Jdle mi~ltori d1 Firtntc. Fu ttllhÌCfl
"'Pf"CJ&2a1t1, ma ancha dC1ll11 mU11a ,., ,ie,r"\\·\\ per- innmh:are le
anime n Dio: ne sun<> ruo,..,a le 1tumc:-n11u: J\\1esse stamr,nre e
1 t1ovi pezzi d',ngQill o, L'ultima mdln11it, . soffe.nll ìn ittl\\oru.i->
11i lun-'io, fece m:,~hclormentc rispJt."ndt:rt.1 l'inl<'rit>rih\\ Jdht
•un \\'Ìl'tù
s ac. ErminJo Che.r t tul Alt-a. L:roc1a (Aru-.=ntin.11) u 73 onnt.
Sac. Giovanni Fu,dlnando Ku,ny t • Buen<>• Aires
(Araénrinal a 72. anni
Sac. Giuseppe: Kuk t a 1.uhi.atu (Iu,cuslavia) a '-..f. 1u1m
Coad. Fran<:e$CO Bianco LJ.avula t " Rurul_a (Sp11Mnnl ,1
80 unni.
Coa ll. Giovanni Llndner t u BurMh•u~••n • 67 anm.
Cooperatori defunti
s. E. Mo.ns. MidieJe On Prakbongchtt, \\,cario .-\\p d,
L'Ilare in Thail.:1ndia.
t..o <.:h,~a a1uohc1 e la Fam,~lin 1111Jc..uma 1n Thu1l111Jin
hnn,10 pcrdulo ir-1 lui uno Y-clontc Pn~t,ur~ e un ulfc:dou:110
CoUJ}erotore. Mon1:. M ichele On ru il primo seminurì~tt.1
·rtuii inviato nel I Q%7 u rompie.rc i ,uo1 $fUf.li al l'ontilic..•io
Colh:~iu di PrQpU~1rndrt Fide. in Ronu, don! c;onobbc •· lnoo~
r'oindò \\JÙ amare Don Bosco ç J:1 !lUa Op-.•ra. Dlvenut() n,j,Mo•
onrio. caldeJ?giò o,•unque 1i.t dc·•oz1onc- 1 S Gio'"~mn, Ho),.c1, e
n"' auuo la ~rlruo mo1,1n.ndasi tcrnpre, come D1rc-uurc tlel
Scn1i1rrnrio e cuou: Vc,covn, afft.•iuun:uo Cooper•torc •ate.
"-hmlJ; del qual ,nolo •i comp1aC't'\\.'1t dic~ndo!-1 • Sufo,-ianç,
fuori del c!Onvt-n1u •·
Mons. Luigi Emlltanl t a Lu110 I' li febhroiò • 74 11Mui.
Hth'~rdote piia~imo, tl\\.'OltH! un'allivìtil. nwl11.•plic.e e intttnn<.·a•
hilt', coprendo cariche di resportR11h1ltnl 4u3le: memhro di
,arie Commis.s,om ~vola:cnt1 bcn,•hch, Dttivilà r\\cl cam5Wl
n:hl.'iD!l-0, cl\\,•ilc e c•rit:11.ivfJ. Jle-ncmcre!nze puticolan,,unr
dCQUistb ne.n·opua dtllt I'neo::dnni JiJ(..,,1,,,,,1,- e nel fflUlihttlO
J:dh: cuf'lfO&$iOm. nc11'C"'e..rc1zio dlltl quulc nun conohht: r1pttr.Q
Al lunalo e fecondo AUtJ mlni~tc.ro c"'-li i,eppu Jare quçll'1mprf,nt.i,
Jt l'f.Crenn iziovioliuì. e.Ilo è- propria dello SJHrno di Don llo,ro.
Cnv. Off. Ce5al'C Ghlctti t " Tiielho il 1,-11-19;8 11 83 nnni .
Ne.i lunghi anni in c~u fu in:Sel{nanle t: dir~ttore diJauiro
aru,11) il segreto Ji•tl11 -.u,1. re.con.dia miHiune ~ducarricc raclln
fede \\'t~itula,. Le iruc- bL"ncm.!r~n?.c }(Cola•ttiche glì furono ri.
cuno"ciute con lu mc'1,udia dei lknt.•mc:nu ddla Scuulo. m,4
da sal(gio edu.catort.• ,1 cnmpiac.e,·a ._~,.ai s,u1 della ben,•, oh nu
filiale Ja cui lo allut11ronu le 1-:L'l1t'n~1oni dei s\\Jtu !IIIC01ari.
,:·u 1T1cor-:~ la fede che: lo sorr~15c quando la mone t:h rap,
11 orimogcniLo, ~oh.lNtc, n 22 anni. e Diu A;l1 chiese il 111ucd-
tlc111 rll r,rivMr~i m1ohe de-lPaltro unico 0M lio, Silvio, chinmarl..
,l nh ullu "·ita rclÌill<lSO nella Suc1t.1ti\\ Snlcsian:i.
Pk:u,o Catova t II Cn,,·ow- l'S-1-1 <JsR • So anai.
\\th-~JCHUlltJ a Don Uo,ico e allt" ~1,11,.: Op~rè, Ceci! ddfa •Ui'I
"'""' u11a m.J$5ion.c J, hl!nt" al p~imu. d, b\\·oro. di t.h.·J.ixione
11 suoi do\\·eri, e- M<>etcue di 2.,·er ~.aro Lnl hidio a Oio oclln
F amu:h.a iHile5lana
Baldassarre ChJsré I 11 , 7.11-19511 • 77 11nni
Podrc di nove foc11, eh cui due Racfrt.hH1 ,inlt:ltiani. da tla·cl n1,n1
utrt.'ndeva. la venuto. di non Giulio U.;11J,1 lontnmt /\\ u,lrnli11.
~u;mdo lo vide, ttir-larnò; Ora sono cor1lt'IUO d i -a.ndnrnltlH' •·
E fQ ,:un fu la mori,· dd giusto, d~n,, curunn di Un.Il \\ lt~ fntta
di fcd~ Ji g~ro:1hil •· di la\\·om.
Oav. VJuorio Valensa t Rapallo, • $7 anni.
.\\pportenc\\·a :alla 1c:hicm di coloro che conobbero Oun Uo,u,o
cd c-bhero la ve:ntur, d1 1;odere della aun -.•,.nc::nza educatr-1cc
Ooùev:i ~rande: ••lm■ 111 Ge.nova r in Jl11.pallo. don: trcò
l'L nionc degli ex utJu:\\'i e donò u.11« pnrrocchi:t un mcumi-
lku ~11.1 rc dedicnto " S, Giovanni Jlo,co.
F••anc:e5CO Vlettl t n Frassinell,, M!lnl. n sS anni.
Escms1l11re la,·oratur", un\\ olla force lihrn pu:mon&csc. un cuore
..:.-ni•toso e aperto ad OICJll (OrmA d, curH.1 Pa.rcnte t a.mi~•.u
di \\lons. E. Copl)O, Ja lw appr~t 1d 1mare e softcnf.'rc le
Opere •ale,iane. ,\\j Salesiani •ffiJI> l'cducv.,onc J,, f\\,li
t:d tbl,t: sempre: una Jtr.anJe dcvol.ioni: a S. Gio\\•anm lloloCO.
a cui do~ò una fhtli• nttl' lstirulO dr11~ FiJ,tfi4,• di 1\\1. A
GJncomo Stefa nl a Cinvcnnlc <li Scluo (Vicenia)
'1'11110 dcdiro nllo r11mh.tlin e alhl Chh:sn, vi~~c ncll"intcnis:\\
luhorio•ità dei cam r>1 lu a<m l)'rnnde foti, In Dio, Jieto di nvcri<li
ccn1;roi;nmome donato tlue 111,tli, Giovanni l' AlfonRO. --sut:cr-
doti ~~lc-11lnni. .,, unn t\\~H11 ~uor" nt;'ll' l~ti1uto dellu Picf.'olc
Suore dcli• S. Fa.mi~Ji.1, .,nchc $C t-r-agichè ,•ic,·,,tle bellirht-
f,dfro~ "tnppavnno ahn dul"
Fllomen.a Venturinl n . Ptlatl 1 a H•~noli di Sopr• r,.
dov11il a X3 :anoi.
:\\hmm,1 d1 1trandc: fedt:, tra,cone lo ~ua vin tn un continuo
sacrific1n p~r la f:uni~lia ,: 1--i !i.limò onora.la. J, concedere- un
fi"hr, ~. (~io,·-an.rù JiOM"O,
Edvige Contini Dotto, t..lonna di es1n1u: virtù cnRtrnnc.
v/s:sutn per lo famiJ;CliA ~ l'Apostolato. di"•Ji,• gtmerosam~n(c
!tlk \\1i1s-,i(lni l'unico rudlo e- moci otrrc-1ulu In 1w1 \\'h.- pur
i s.acert.lot-1 .:: per i miialon•n
Maria Be.cchio n. C..ave.ro t- 2 Caram,1.una P. a SI anni.
Rictn d1 feJc e- d1 ..sp1n1u tli >ICrtfioo, a rulli '1nna,·a un ~OrTL'9
e un aiut<>. I ,a sua ,·tv.a d...\\·n1aont:" a ~J11ru1 \\u~itiutric.e e 1
Don llc,""ro le m~ritnronn h: ${ioia di , t:tl1:fr un:. de11e tue
fo,liuolc rnirore n~ll"l•1111110 dtlle Fi~lie di J\\lor,n i\\usih•mce.
Contess o Barco V eglia di CilslelJetto t n S. Sslvotore
l\\lonf n QI anni.
Anui:.1 In pi-.•na il còmp.1&0 Ji Coo,,era1rfc:~ e Ul 1,:-urònc:s,.-.,, ~!cl
J'or-atorio Puri-ficata da IurHU\\ in(c.rmit.i 'li pèfl.'(i! seren"..
mcntt..:. cunfon;1ta da,i ~.. S:acr:unenti.
Giulia Casamattl vcd . Vin_p_piam t IJ1bh1unu (Rc,,g,o E.).
\\'iw-t una ,•itJt ,•erami-tth t·ri~tiann e nuta 1lçJ1t-a ~Jh& nu
nn.rtl"-:1 f1uruwlì:a, lit-lD. th a, cr tbua al '-iiunorc I• "ua 1\\lar•
ghetillJ rrn le Fig:-l1e d, -:\\l:irin Ausilia1r1cc.
"Frances co Casolati t u S. ~nlvotore I\\lft111f. n 86 nnn,.
J~ec-c 1uo il mono pre)liu"rit L' bvoro w Donò un ftgJ1u a.llu
C..°l>J1J,lr,•1t~rinnc. de..i \\ 1lit1111tQf1ort i.:;a\\·eri.aal 1• UO\\t llµ:liuolo. :1l--
l'):i,.&1tuto tellc Fù:H~ di "'"i.1 \\usilis:urwt.
Pornaro Maria In R uaro a Schio il f,.,.•~.
:\\J,iJrL' quatLro fhdi, ,-p\\'."c luUn I-a s:u.t , "-' ,..;e.r la fam1ulia.
s.e-mnrc l.avarnndo e ~offrendu. n,edc un hli(l1n Ali.a CQnJ.!~itil..
z.io11~ :-;uh.~11nn.t..
Maria Surdl nata Rognoni t in Ac""' ., hl, nnni.
Coo ,,c-rnt,·icu ~u.Jesjanu ~•C!mplurl! e 1tcrH.irtHH1, Z.cl:11ricc 111...
ci'n1 e n11clllge.nte, \\ 1s1-<t.• nrn totale deJi.uo n u u nu.mero~c
npcre Jf r-arirà. l\\lnHifc"ti• Il .f\\LIU grandL· ~rnorc .:i Uon Bosco
particolo1rntcntc come ~li.1.drin.a. delr'Or_alnn(), ~ fu sos-tl;"ni.
trice in•Jwnt' di quest op1:n hr:nrfic:.1 a fo,·1,rc ddla 'Oo\\·entil.
Altri Cooperatori defunti
Arlfttn P'ie1ra • B"rbrro l\\lllria . Barbc,.•\\11H1 l\\faria - Bt-ghi
u,.. I)_ I.uiui nctoui Etwrc - Bcri·a 'rcrcsu ~ Uorr:. Tom.rnn~11
Berli L mherrn - Biancu (;1tn-1HHH B1aw1n1 (i.,a\\l'onn1
Jcon1in Ton1m.J.SO . FU!tiO l>utto EmHi.a Bmrn Srrntina •
ll0f:èlti ('ll-rnente llonino Serafina - Rrcmhillu Cand1elc\\ -
J-Judtn.i dqtt. Paolo • Uurru•no .\\.nwclo (.";ilu:-.-n \\ $suuta •
Can.:aru.:ro Tcre:11 i1 - t:appellaaru Pitttt'O - <...1~cU1 \\Jdc - t:e::n-
ton%c !\\lJri~ ved . S,:nr-r-iil Cerctn rag~ Cìio, a,,.ni - Ci,·ari
G1uho .. ("omc.:rno Te.re:su. Corbdlù L1VM t•orde.ro :\\13rrn
Co.t1lcm1r~ Ciuc.ondu - Duon hati;i - Dc H.V:t-t\\ l\\lnrMhc:ritii
l)J O omcnico Anconio I )i(.l('li (;Tovnnn.a .. r>i l\\Turzo Ann~
I'vlariu n,nunJ Fdkc • J>olc1 Ade.le - OomAndh (;iusepr,e
Donini (·,u.,•nna 1\\lo.i$1CJ .. Fabbri Eslcr Fuz1 nani.: e
Fchrin T~rcsa . P-erncc1n ~luri:.1 Feclcric-l ... F'iaini .\\les.~-anùro
- .Plortlhl L,oo - F'1on,.u ~htriQ Cio,anna - f-~onnento Ar-
,:cntina (lra Giovanni • funuulli l>omc·nico - Gall~ui
.Stcfn.no - G2llo Xaule ~ G•lluccio =',{aria - C;amba fn11nC'-l!SCO
- c~rb11\\0 Aurora ,·ed ,\\n1U\\,Q - Ohe.dina T1.~n.·,.1 G.hignattl
M.u!;i Job J\\fario - Leonordi '.\\1a, ia ,•ed . l'aula - Liso Gin•
conto l.uz.i Li-na - Mncclnni Orrl1 Oilhno - l\\1nlncruh, An•
seimo .. \\1andola Sani lnR l\\lnrnno Giovann1 • \\1an.-hctti
Ad~tnidc - '\\1:irc.hkiu !\\lurln - l\\Wi Clu:i• - J\\ led~ Giu-
s.eppe . !\\[crio Uianc3 Gu"sco - I\\lijtnon:, S\\1h1Hore - ~lin.;,tr.t.1
H.occu ... f\\loncada Remi~u, vc,.·,I Puglui - \\.lont,urna Clotilde
~toru1mi C..:arlo - ,toro") ,h .\\nna - ;\\louuu (i.audcnzio •
~.acc1 Cìrn,e1>pc - Ome1tini l)omenJC'.2 Parìndlo ).otaria
P11truc1,,~ l'J'O:ipero - Pdlt:)trun Rina l'clh!Mt1cr J\\ul;'~lu -
llerazi.o H.osll - Ptf.'fl.!'q AnJrca - PcruC'on Uii.:,· - Pignoc.co
Antonio .. P1t,1oni Lt1il!i ... Pittnlis Giulia.11.l r1nnu Ciusta
Pvlnco dr. l..cvne - Pon,, l~nric1l Purtiululll i \\it.;.1y~iorirn.1 •
Puli:tFO cMv. Frnncesco U.10,ini Ilari A-lnrin .. Rart~ Sofia -
Rrge I\\:lvtèlUl Teresa Hu1uriardo Valc.ntinu H.tJnxi Ces.u.rt
- Ro'-'1 <.:d.:~tioa - Ro-....i (,crntilD0 ... St11H,1.rdli Au~llit0
Sardo J•"ranct!sa Sar1ori ,tana . ~camu:ui Lul.!i.i Cnu,
Seuc. .Pomcllt ..-\\.s-sunu • Shu1go ..1,I.aria - ~mAnu,uo Olga
Spenmo rrc-rna - Sp1nc.l.l1 <.:.umine - T.1mr•un1;. Oronzo •
Torchit, !\\•f.1rinnna - Tonhio Vinc.cnz.o \\'anoi,:Jiu Luil,:itt
Vc::ccbinli Pre-..·i:1ti l\\1arilt Vl.'nturini U. Romolu - Vcrzegnasa•
$cb;.11tiano Vincigu\\·.tro (..;iu~cppe - Zmcm\\è Lu igi • Zupl
Lorcn:,o.

4.4 Page 34

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CROC
TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000
7rlrl!rJ11t1f!(/
Borse da completare
Borsa Maria Ausiliatrice, secondo le inte.11~,-om' tU Mambel/i
l'bmziatina (ForB) - ven;. 14.000.
Uors..1 Maria Ausiliatrice, Don Bosco e Domenlco Savio,
teto11do le i11ten.zio11i di Ave.sa11i ,.1\\tluria (Verona) - Tot.
+5.000.
1lor.ia Maria Ausiliatrice (2•) co11cediri la salute e la so/11:zirme
de, prol,lemi familian, a cura di Pia e Giov. Battista Bra-
caglia (Frosinone) - L. 20.000.
Borsa Mamma Mar_ghCTita, a cura di Giuseppe Cubeta
(Messina) - Teresa Giclr!-(dti 500 - Tot. 45.500.
Donaa M=ia Ausiliatrice e S. Giovanni llosco, per il bene
d, 11111, i miei tari. a cura di Prassede Caravaggi (Pavia) -
Vèrs. 21;.000.
Borsa Maria Aus:ìllatricc e S. Giovanni Bosco, a cura di Car-
nevale Adelaide (Pavia) - 1·01. +;.ooo.
Borsa Mada Ausiliatrice e S. G. Bosco. aiutated in ogni
nos1ra ,recessitti. a curà di Amelia Gabbiani (Milano) -
Norina Cipollone 1000; Cladini B. 5000; C resta Fran-
t...c:Sl'.'O 2000; Cailigaro A polloni r 400; C1,lu□1bo Carlo 2000;
:-.fontt,nuzzo R osa 1500: Pnrdi Elda 2000 - Tot. 24.700.
Uorsa Maria Ausilìatrìcc, S. G. Bosco e S. Domenico Savio,
gunrilen e pregate per In ,a/ve:.:,t1 sP,:rituale di tulli, a cura
di Anna .\\1.arin Di (.;iclo (Pisa) - Tot. .;o.ooo.
DorSa Mari3 Auxi~ium C hrisLianorum, in suffr. dei ro-niug;
De1;rwrdi Carlo, Ginvario Vittoria e figli, euro del figlio
Carlo (Ale$sandria) - Tot. 25.000.
Borsa Mada Au$iliatrice. S. G. Oosco. Don G. Piacente.
po la pace. la .,alule e pr<1speri:tà della famiglia ,f,' Cl:tra
Hortin1,:, Coup. sal.,siana (:\\"apQli) - vcrs. 35.000.
Bo1 sa Maria Ausiliatrke, S. G. Bosco e S. Maria Maz:za.
1·ello, <eco11do le i11ten-,,io11i rii FracchitJ Ammla (Alessan-
dria) Tot. 30_000.
llorsa Maria Aus iliatrice, S. Giuseppe e S. G. Bosco, a
cura di Garclli Don Giovanni ( Pesaro) - Tor. 17.250.
Horsa MJran,onti Alfio e Cesare-, a cura Ji ìv1aconati Ivtaria
ved. l'vL (Milano) • •• vers. 25. 000.
Rorsa Maria Ausiliatrice, Regina delle Missioni, proteggi
.nes Nlor,1/i ,•ed. f'itrolti (Livorno) - Tot. 45.000_
·
Borsa Maria Ausiliatrice e S. G. Bosco, sempre u m~ pre~
<enti, ,, cura di J\\1iotto Oesolina (Novarn) - vers. 15.000.
Borsa Marchese Giulia, Leone e Roseua, a cura di Alessandro
" ,., ri$tina Marchese (Genova) - I,. 35.000.
Borsa M,acer Divinae Gratiae, Ausiliatrice e Don Filippo
Rlnaldi, n cura di C. E. (Alcs<llnd ria) - N. N. 2000: Cerri
Umbcrte> ~ooo; Bottari Silvia 3800; Vanoli Dedn 800;
sac. Aie '!'allondini 2000; Fam. Mazzci 1000 - Tot. 32.boo.
Borsa iHaria AusUiatrice, l'rotcg~i la nostra fan1iglia. ~
cura dei coniugi Manfredi (Cuneo) - vers. 10.000.
Borsa Maria Ausiliatrice e S. G. Bosco, proleggi e difendi
la mia fa1niglit1, a cura di lllatto Giuseppe e Blatto Clelia,
:"<. N. 5000 - Tot. 40._500.
Borsa Madonna di Lourdes, salvaci!, a cura del dott. Pa-
nizzi Carlo (1111p1;:na) - 10 v~rs. 20.000.
Borsa Maria Ausiliatrice e S. G- Bosco, i,, .mffr. della Il!fadre,
a cura di AntQnio Palumbo (PQtcnza) - Tot. 30.000.
Borsa Maria Ausiliatrice e S. Giovanni Bosco, per la co11timw
r,rote-zione, a cura di S. G. (Trapani) - 1• vero. 10.000.
Don;a Maria Ausiliatrice p. g. r. e ;,, si,ffra!!IO di Damde "
Domenica Scr1rp11lla, a cura della insegnante Scarpulla Mari11
Rosa (Caltanissetta) • •• vers. 44.500.
Borse complete
Borsa Maria Ausiliatrice, S. G. Bosco e Anime del Punta•
torio, pregate per- noi , a cura di Caterina Ric9lfi ( (tl\\pcria)
- I.. 5 1.400; Macclù Fdicina ved. !-kelsi 340c • 1'ot. 54.800
Borsa P. G. R. dall'Ausiliatrice, che saluo il ·nif>QIB ,idoUa
in fin di vita da 1m ù,vcstimenlo automobilùtiro. a cura di
Bestagno Angela (I mpcria) - L. 50.000.
Horsa Leone Caterina, a cu ra de l fkd1<') Giovanni L. 50.000.
Borsa Maria Ausiliau:ke e S. G. Bosco, a.i,istrtc la mia fa-
miglia, a CLJra di P. C. (Torino) - L. 50_000.
13on,a Boselll Carina, a cura del fratello Faustino - 1.. 50.000.
Borsa Maria Ausiliatrice e S. G. Bosco, ;,, mffragio del fra-
tello, a cura di Grnglia J\\'laria - L. 50.000.
Borsa 10 centenario della m<}rte di S. D. Savio, a cura di
Liduvina Ctacotto e in ~uffragio di Gia<:'otto fictr-o -
L. 50.000.
Dorsa centenario della Con1pagnia del SS. Sacramento,
a cura di Liduvina Gfacotto1 in suffragio di Gincotto Pietro
- L. 50.000.
Dorsa llrcscle Tito, a rnczzo di Don Aldo Marruccelli (Ca-
tanzaro) - L. 50.000.
Horsa Maria A usiliatrice e Domenico Savio, proteggeteci,
a cura di .B. A. M_ (Verona) - L. 50.000.
Borsa S. Cuore di Gesù, Maria AuslUatrlce e Don Bosco,
a cura di A. F. M- V. L. (Faenza) - L. 5 2.000.
fl(J115a Maria A,uslliatrlce, S. Giovanni Bosco e S. D. Savio,
,eco11do le in1e11:,;ioui di S. S. Pio Xll, cura d i Antonio
Donati (Forll) - L. 50.000.
Bonn Marta AusiUatrice e S. Giovanni Bosco, in J'uffragin
delle anime dei miei genùori, f ratelli, JOYella t mia_, a ctlra
di X- N . (Rai,:usa) - L. 50.000.
Borsa Versig)ia Mons. Luigi, alla. memoria del Veuovo mar-
1fre1 a cura di (}jno C iuriani ragioniere - L. 50.000.
Borsa Rua Don Michele, Venerabile, a cura di è. De 1'-ran-
ceschi-Ciani (Udine) - L. 55.000.
Borsa Siddu Giuseppe, a èura di Anna Maria Siddu {Ca-
gliari) - L. 50.000.
B<>rsn Cuore dJ Gesù, confido In voi, a cura di Lorandi
Giu lia (Trento) - I,_ 50.000.
Borsa Colleoni Ursina, ;,, suffragio1 n tu-ro della maclre
contess:, c\\'I. Ant. CoUeoni (Rom~) - L. 50.000_
Uorsa Plolanti Michelangelo In suffragio, a Cl.Ira della madre
(Roma) - 1,. 50.000.
Dorsa Ma.ria Ausiliatrice e S. G. .Bosco, per ·,m mi.~si.011ario
i11dige110 in rnffra[do dd padre Cesare e secondo le imenzioni
cli Ezio e C1,r<ldia Cattaneo - L. 50.000.
.Borsa Maccarrooe Nicolò e Vincenza Marraro. in sufjragia
dei gem'tori di Maccarrone Don Giuseppe nel XXV di Sacer-
dozio, a cura degli ex allievi di Sicilia - L. 50.000.
Borsa Anzini Don Abbondio ( I r") - J. G. 30.000 - 1'01.
5 0.2.50.
Bòrsa Balla Gabdele, a cura dei genitori L. 50.coo.
(conti11U<1)
BOLLETTINO SALESIANO
In Af'RlLE I 05~ - A. l~X'KXI 1. N. 7
Autoriz.z. deJ Tribunale- d.i Torino in data 16-2-1949, n. 403. - Con approva7.ic:me ec:Yttsfas.uca.
Dirctt. resp.: Sac. Dott. PJE.TRO ZERBINO, via M. Ausilia1rice .12 - 'T'ormo (714) - ()tr. Grnfichc SE.I
152

4.5 Page 35

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Hl'LLA I Al\\ ~HO M.
MEDlTAZIONT EVANGELICHE con prcl:1•
lÌone d , S. 1•:m. Carlo Dulmosio Minorctti.
Voi. I. ln-16 d1 pag. v111-386
\\'o!. Il. ln-16 d, paJ:?, l\\'•484
Voi. lii. ln-16 di p:ig. 4;6
L. 400
L. 500
L. soo
Voi IV 111-16 d1 pag. 456
[,. 440
jll'ri,~1ma, legatur.1 uso pergamcua. Pau. ,x1v-
.po . • . . . .
L. .J,00
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rivivere inquadrata nel mondo del suo tempo: fioritura d'arte e di
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tragedie; la vedranno muoversi fra crea1ure che come tu, sen1ono
l'imp<"gno s.evero della vita e la gioia della hdle1.z11 che Dio ha
data agli uomini per a,'Vicint1rli a sè
Dedo P1n,, scrittrice effiCllco:1 ed eleganre, hb -wputo ,nsomma, 1:n
rivivere nel suo ambiente nuturnJe il pittore tlcll'Umanes1mo t"r̕
st,ono ~llnr.o nulla conccdtlre 11lla fantasia. mo tutto cogliendo da,
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