TORINO - Il Santuario
no di Maria Ausiliatrice -
Snal9esgiiau--
gno del 1868, a Torino in regione Val-
docco, veniva consacrato il Santua-
rio di Maria Ausiliatrice. Il pomerig-
gio di quel giorno, Don Bosco era at-
torniato da un folto gruppo di perso-
ne che erano state invitate alla festa
ed avevano pranzato col Santo. Tutti
guardavano la grande costruzione,
che allora, non ancora circondata da-
gli attuali edifici, doveva apparire in
tutta la sua vasta proporzione. Don
Bosco a tutti coloro che si congratu-
lavano per quella realizzazione, non
si stancava di ripetere: «È Maria che
ha voluto questa chiesa, è Lei che se
l'è costruita, io non sono che un po-
vero strumento nelle sue mani>>.
Oggi il Santuario di Maria Ausilia-
trice, ampliato ed arricchito dalla de-
vozione e dalla riconoscenza dei de-
voti di tutto il mondo, è più che mai
la grande «casa della Madre», e da
ogni terra qui giungono per incon-
trare Lei ed il suo grande servo Don
Bosco.
A cento anni dalla santa morte del
Fondatore egli vive ancora sia nel
cuore dell'opera sua, qui a Valdocco,
sia in tutte le opere salesiane di ogni
continente, nessuna delle quali è sor-
ta senza una materna presenza di
Maria Ausiliatrice. E nell'anno cen-
tenario, le schiere dei giovani che qui
affluiranno potranno ancora cogliere
l'arcano mistero di un santo che fu
straordinario ministro e plenipoten-
ziario dell'amore materno e della te-
nerezza di Maria per loro.
CASTELNUOVO - Il Tempio di
Don Bosco - La borgata dei Becchi,
sopra Castelnuovo d'Asti, cento anni
fa era formata da una decina di case
sopra una collina coperta di vigneti.
La sua fama futura fu segnata quan-
do, il 16 agosto 1815, vi nacque Gio-
vanni Bosco, il futuro apostolo della
gioventù. Era nato nella cascina Bi-
glione, dove suo padre era mezzadro;
ma dall'età di due anni trascorse la
sua vita in quella che in tutto il mon-
do è chiamata «la Casetta di Don Bo-
sco». Qui ebbe il sogno profetico dei
nove anni; qui coltivò le sue grandi
aspirazioni; qui si prodigarono le
cure di mamma Margherita.
Dopo la morte di Don Bosco, avve-
nuta a Torino il 31 gennaio 1888, l'af-
flusso dei pellegrini spinse alla co-
struzione di un santuario dedicato a
Maria Ausiliatrice; fu inaugurato nel
1918, mentre cessava l'immane fla-
gello della guerra.
Ma dalla beatificazione (1929) e più
ancora dalla canonizzazione di Don
Bosco (1934), i pellegrini italiani ed
esteri assunsero vaste proporzioni
Così, durante il secondo conflitto
mondiale, i Salesiani concepirono il
voto di erigere sul Colle natio un
grandioso Tempio dedicato a san Gio-
vanni Bosco.
La prima pietra fu posata 1'11 giu-
gno 1961. Per un curioso gioco della
Provvidenza. il Tempio sorge proprio
sul luogo un tempo occupato dalla
cascina che gli ha dato i natali. È for-
mato di due chiese sovrapposte, con
una capienza di circa mille persone
ciascuna. La solenne consacrazione
avvenne per mano del card. Anasta-
sio Ballestrero il 1° maggio 1984.
Poco lontano dal Tempio è sorto il
nuovo edificio che ospita il Museo et-
nico missionario, mentre altri lavori
di notevole portata sono in cantiere.
TORINO - Cattedrale dt San Gio-
vanni Battista - Don Bosco non
svolse mai particolari funzioni in
questa chiesa, ma la amò e servi
come ogni buon prete ama la chiesa
del proprio vescovo, e non rifiutò
mai i suoi più umili e discreti servizi.
TORINO - Chiesa di San France-
sco d'Assisi - Secondo antiche tra-
dizioni raccolte dagli storici torinesi,
l'attuale chiesa di S. Francesco sorge
sul luogo di una precedente chiesetta
di S. Vittore.
I frati Conventuali rimasero in
questa residenza torinese fino alla ri-
voluzione francese, ed abbandonaro-
no definiq.vamente il luogo soltanto
nel 1808. E in quest'anno che l'Arci-
vescovo di Torino mons. Della Torre
nominava rettore di quella chiesa il
teologo Luigi Gualla. Nasceva così,
prima in forma nascosta, e poi dal
1814 in forma riconosciuta, l'opera
del Convitto Ecclesiastico. Qui lavo-
rò e spese le sue migliori energie S.
Giuseppe Cafasso.
Qui per tre anni fu prima alunno e
poi ripetitore il giovane sacerdote
Giovanni Bosco. In questa chiesa di
S. Francesco, all'altare dell'Angelo
Custode, assistito da Don Cafasso,
Don Bosco celebrava la sua prima
messa in giorno 6 giugno 1841.
CHIERI •
Maria della
Collegiata di
Scala - Chieri
eSlaanstea-
conda patria giovanile di S. Giovanni
Bosco: qui egli trascorse gli anni del-
la sua preparazione al sacerdozio, dal
1830 al 1841. Cuore di questa industre
cittadina è il suo bellissimo Duomo,
da sempre dedicato alla Madonna, e
dopo il voto fatto durante la peste del
1630, santuario della Madonna delle
Grazie. Qui Giovanni Bosco studen-
te, secondo quanto dicono le Memo-
rie Biografiche del Santo, si recava
regolarmente due volte al giorno per
la S. Messa e la visita quotidiana alla
sua celeste Madre e Maestra.
ROMA • LA Basilica Salesiana
del Sacro Cuore - Il terreno sul
quale sorge l'attuale Basilica del Sa-
cro Cuore al Castro Pretorio in Roma
fu comperato dal Papa Pio IX nel di-
cembre del 1870.
Il 26 agosto 1879 fu benedetta e col-
locata la prima pietra del nuovo tE!ID-
pio. Il 5 aprile del 1880 Leone XIIl
chiedeva a Don Bosco di accettare
l'onerosa impresa della costruzione
di quella chiesa, ed il Santo accettò.
Egli stava già costruendo la chiesa di
S. Giovanni Evangelista a Torino,
quella di Maria Ausiliatrice a Val-
lecrosia.
L'inaugurazione del tempio fu fatta
il 14 maggio 1887. Don Bosco celebrò
la messa una sola volta nel tempio: il
lunedì 16 maggio, all'altare della Au-
siliatrice. E durante quella messa il
Santo pianse molte volte. Per lui la
Madonna non era in mezzo al grande
quadro dell'altare, ma era li accanto,
come l'aveva vista nel sogno dei nove
anni. Solo che allora Maria gli ave-
va detto: «Non temere, a suo tempo
tutto comprenderai», mentre ora gli
sussurava: «Vedi, ora tutto hai com-
preso!».
Accanto al tempio sorse la grande
casa dei ragazzi e giovani del vasto
quartiere.
PANAMÀ - n Tempio dt Don "Bo-
sco - Unica chiesa fuori d'Italia in
cui sarà possibile partecipare al dono
dell'Indulgenza giubilare, è quella
dedicata a S. Giovanni Bosco nella
città di Panama.
Il privilegio è stato concesso dal
Papa per la devozione del tutto
straordinaria di quel popolo verso
il Santo.
L'anniversario della morte (31 gen-
naio) è considerato giorno festivo an-
che agli effetti civili e la processione
che si svolge in tale giorno raduna ol-
tre centomila fedeli.
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