Bollettino_Salesiano_194809


Bollettino_Salesiano_194809

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LETTI
10 MAOGIO 1948
Anno LXXO • N. 9
PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI S. GIO. BOSCO
AL l' DEL MESE, Pili COOPERATORI E LI! COOPERATR I CI SALESIANE
AL lS DEL MESE, PEI DIRETTORI DIOCE:,,\\Nl E PEI DECURIONI
Oire:.lone Gene rat e • Torino (1091 - Via Co11olen110, 3:a - Tc.ieron J:a-117
24 Maggio
Festa di Maria
SS. Ausiliatrice
Invochiamola con fervore
sotto questo titolo che
ricorda la sua missione
materna in difesa della
Cristianità) della Chiesa,
del Papa.
'-UXIUUM CHRISTIANORUM,
ORA PRO NOBIS
,
'VI rlrnanp allamente radJcato nell 'animo 11 pensiero che la reth:-ione ru in ognJ tempo rlputata Il
f0Slè900 dell' umana llOC.ielà e delle (aml11ie, e eh" dove non vi ~ rethitonc. non vi ~ che lmmol'lll.ll:\\ e
dlwrdlne; che perciò noi dobbiamo adoperan:1 per p romuoverla, amarla e riu'la amare anche dal nostri
•lmJU e c unn:larcf cautamente, da quelll che non Ili onortno o la dJsprczz::mo
S. CIO\\'AN:-11 BOSCO (ndla ronclu1i0ne dell• ,ua Stana d'Italia).

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Mese di Maria SS.ma Ausilia{rice
li 2.3 oprile è cominc1olo 11 mese di Morto Aus1liolrice nello Bosiltca di Torino.
Diamo l'orario delle funzioni:
GIORNI ff.RIALl Messe Ano alle ore 10
Ore 6.30: Messa - Predica - Benedizione Eucar1-.hca.
'
Oratore DolL D. Corrado Casalegno, Salesiano.
Ore 7,30: Messa per la sezione Sfudenli
Ore 17; Conio d'una lode - Predica - Benedizione F.ucaristic11.
Oratore: Con. Dofl. Adolfo Barberis, della Catledrole di Torino.
1
Ore 21.1.S: Rosario - Predica - Benedizione Euccmshca.
'
Orafore: Mons. 0otl. Ugo Masotli, di Udine.
GIORNI FESTIVI \\\\esse lìno a mezzogiorno.
Ore 6.30 e 7.30: Messe per le due sezioni ,\\rbgiani e Sludenti.
Ore 9.30: Messo solenne.
Ore 15: Vespri - Predica del Cnn. Barberis - Benedizione solenne.
Ore 16.30: Vespri - Predica di Mons. Masoll1 Benedizione solenne.
9 Maggio
festa anticipata della BEATA MARIA DOMENICA MAZZARELLO
Ore 9,30: Donliflcole di S. E. Mons. Lucato. Salesiano
I
15 Maggio Comincia la noven11· Orario come nel mese.
17 Maggio
Anniversario ddl'lncoro11az1one - Ore 9.30: Messa solenne
2.3 Maggio
Ore 7.30: Mes~a celebrala da un Ecc.mo Vescovo.
,
Ore 16.30: Primi Vespri Ponlilìcali - Predica - Trina Bened11.1one Eucar.
Il Santuario rimane aperto per la VEGLIA SANIA.
Ore 22: Solenne Ora d, adorazione - Visita agli ollari - Supplica.
2f Maggio
Ore 0.30: Prima Messa all'allare dell'Ausilialrice. cui segumrnno Messe
ai vari altari fino a mezzogiorno.
... Ore 6.30: Messa celebrala dal Rcv.mo Don Pietro Ricaldone. Rellor
Maggiore della Società Salesiana
Ore 7.30: Messa di un Ecc.mo Vescovo.
Ore 10: Solenne Ponfifìcale dell'fm.mo Card. Maurilio fossati, I
Arcivescovo di Torino - Omelia.
Ore 15 e 16: funzioni speciali pei pellegrini.
Ore 18· Vespri Ponlificali - Processione ~ Benedizione Eucaris lica
INDULGl:NZA PLENARIA " TOT/ES OUOTJES .. - CJ,; visite il Sentuon·o nel giorno 2-f può
1tcqui1l11re l'ladulge_nu plenar/11 11d ogni vlslla, purcM s/11 conle,salo e comnnlcalo e reci(i e/meno sci
Peter, Ave, Gloria aecondo l'infcnr.ioac del Santo Padre.

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BOLLETTINO SALESIANO
ANNO LXXII
N UMER O 9
'---- - - - -- - - - - - - 1° M AG G IO I 94 8 _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ __ _ _,
...
L'Aiufo dei Cristiani,,
ll 9 giugno p. v. ricorre l'ottantesimo anniversario della consacrazione del Sa11tuario di Maria
Ausliatrice,' eretto in Torino da S. Giovanni Bosco ed elevato da S. S. Pio X al grado di Basi-
lica minore, il 13 luglio 191 r.
Il Sa11tuario di Va/docco è ad un tempo l'espressione della devozione e della gratitudine di Don
Bosco verso la celeste Ausiliatrice di tutte le sue opere e 1111 pegno della bontà materna di Ma-
ria SS. verso i suoi devoti.
Esso rappresenta anzitu.tto il grande «grazie >> di Don Bosco a Maria, come scrisse egli stesso
11e/ documento sigillato nella pietra angolare, che /11 benedetta il r7 aprik 1865: <t Motivo di que-
sta costruzione è la mancanza di Chiesa fra i fedeli di Va/docco e per dare un pubblico atte-
stato di gratitudine alla gran Madre di Dio pei grandi benefizi rice~ti e per quelli che in
rru1ggior copia si attendono da questa celeste Benefattrice •>.
Il sant11ario di Valdocco è altresi il grande dono, il miracolo dell'Ausiliatrice, la sintesi e l'ini-
zio di altri maggiori doni, di favori senza 1mmero.
D. Bosco era ben comC'io della quasi nullità dei suoi fondi; ma se umanamente tentava un'opera
quasi irrealizzabile, sapeva di poter contare sulla potenza della celeste Ausiliatrice. Ella voleva l'edi-
ficio e glielo aveva ripetutamente sig11ifzcato in meravigliose visioni; ella avrebbe provveduto i mezzi.
A costmzione ultimata D. Bosco poteva scrivere: «I mezzi con t;µÌ doveva condursi avanti l' im-
prt!sa sz abbandonarono intieranumte alla protezione di Colei che la Chiesa chiamò costa11teinr11le
Virga potens, Vergine potente... Potrebbesi asserire che ogni angolo, ogni mattone di questo
sacro edifizio ricorda un beneficio, una grazia ottenuta da questa augusta Regina del ciclo... Così
noi abbiamo condotto a tem1ine questo per noi maestoso edifizio con un dùpe11dio sorprendente, senza
che alc11110 abbia mai fatto questua di sorta. Chi lo crederebbe? Un sesto delle spese fu coperto c011
obla::io11i fatte da persone divote; il rimanente furono tutte oblazioni fatte per grnzie ricevute•>.
L'alto sig11ìficato della consacrazi<me del Santuario di Maria Ausiliatrice è fatto rilevare anche
dal Papa Pi.o IX, il quale in un venerato doctmumto indirizzato a D. Bosco, in data 23 sette111-
b1e r868, tra le altre cose, scrive: «Noi siamo di avviso che 11011 avvenne senza 1m divùzo con-
siglio la consacrazione di detta chiesa; che cioè mentre si rinnovò dagli empi terribile guerra con-
tro la Chiesa Cattolica, si celebrasse con nuovi 0110ri la celeste Patrana col titolo di Aiuto dei Cri-
stiani. Di fatto Nai, sotto la Sila protezione, nutriamo fiducia che, protetti dalla dii.lino Provvi-
denza, saremo liberati dai mali SO'Urastantì, e che i11calumi rillsciremo dai nostri nemici».
Alla sa/enne co11sacrazia11e del nuovo tempio, S. Giovanni Bosco premise una. convenie11te prepa-
razìo11e dottri11ale. A tale scopo diede alle stampe 1111 volumetta dal titolo: Meraviglie della Ma-
dre di Dio, invocata sotto il titolo di Maria Ausiliatrice, che ,,scì nello stes-so 011110 nr/ 111m1ero
di maggio delle (< Letture Cattoliche ». In esso egli espose ca11 luminosa clii.arezza e con soda dot-
trina il significato e le prove del titolo: Maria Auxilium Christianorum.
Anche per solennizzare l'ottantesimo anniversario della consacrazione della Basilica di Maria
Ausiliatrice ci pare mizitutto convenie1tte richiamare ai 11ostri Cooperatori il senso e l'attualità del
glorioso titola, con cui fovochiamo Maria SS. come aiuto del popolo cristian-0.
Nel suo senso preciso il titolo Maria Auxilium Christianorum pone in luce l'aiuto e la prote-
zi011e che Maria SS. esercita sulla Chiesa Cattolica, ossia sulla collettività del popolo crùtiana,
che, al comanda del "si,o Capo visibile, il Papa, è impegnato i11 ardua lotta contro le potenze del
male, coalizzate a sua rwina.

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Due città, afferma S. Agostit1.o, stanno iti ogni tempo di fro11te, in stato di guerra: la ciUà
di Dio, simbolo della Chit:.,a Cattolica, contro la città di Satana, la quale simboleggia ntJ/1 solo
gli assalti isolati, diretti contro la Chiesa, ma sopra/lutto il blocro, ossia la coa/izio11e delle for~c
anticmtiarll!. 111 questo duri/o colossale, _11,Jaria SS. si manifesta la sorrorritrice della città di Dio
r /a debellatrice ddla città di Sata11a. A btw,i diritto quindi Ella è sabttata Ausiliatrice della Chiesa,
11ssia dei Cristiani considerati come corpo sociale; poid1è il trionfo che la Chiesa riporla st1gl1 at-
tacchi dei suoi mortoli nemici, è dovuto a J\\laria.
Si pub quindi affermare che il titolo '.\\faria Auxilium Christianorum esprime /'aspetto pub-
blico e più apparisccnte della media:iione di Maria SS. •verso l'umanità.
Come .l/adrt di Dio, Jlaria ~ i,i urto modo Aiuto di Dio stesso 11e/la lucama:::1011e del l'erba;
romc .11adre del Redentore e per merito della sua opcm correde-11trice, A1aria è <liuto dt•II'11111a11ità
bisognosa di redem:ione; Ella è pure aiuto dei si11goli i,1dit•idui, poichè è Madre spirituale d, tutlJ
gli uomini e mediatrice di ogni gra::ia.
li titolo Auxilium Christianorum si dirtingue perù da lutti glt altri possrd11ti da il/uria, pcrchi
rilei•ll ,ma speciale forma di 111ediazio11e, 1<1 più caratteristica, la pi,i. grandiosa, la p11ì potente:
quella che Maria esercita in farnre di tutta la Chiesa Cattolica e del suo capo visibile il Papa,
in momenti di particolare difficoltà e di emergcnZll, quando più accaniti sono gli sforzi dei
nemici che mirano a distruggerla e ad avere ragione del suo Capo, il romano Pontefice
Qzmto è provato dai fatti storici che /1011110 dato origine a ude titolo e dal culto liturgico d1
c111 ti titolo è oggetto.
Infatti il titolo Maria Auxilium Christinnorum si diffuse spede dopo la villoria de, Cristia11i
sui Turchi, {l'i)Vem,ta ,u•llf' acqut di L,panto, il 7 ottobre I Si1, prima domniica di ottobre, sotto
il po11tijicato di S. Pw V, che a•veva invitato tulli i cristia11i a ricomre tl !Yfaria SS.
Dr,po [a seco11da g,mzde 1:èttoria dri Cristiani sui Turchi, a Titmna, nel 1683, ottenuta par1-
,mnti con la msibile prote:::irme di Maria SS., la devo::ione verso /'Auxilium Chrisùanorum au-
mmiù e sorse in Ger111a11ia, a ll<,naco di Baviera, la prima assoria;;ione in suo 011ort.
Fu poi Pio I'li che ist1tr1ì la festa in 011orr di Maria Ausiliatrice, in spccinh• seguo di rico-
11osce11:::a a il/aria SS., pr il cui malemo intervento Egli era stato Liberato dalla pngio11ia di
Napolume Bonaparte ed at•roa, tra l'esulta11:::a di tutto l'orbe caflolico, fatto ril1Jmo a Roma, il
gù,mo 24 maggio 1814.
•\\ cm è diffic,lr riravare da questi accenni storici rhe ,I titolo di Ausibatrice dt.'I Cristim,i
mdica precisume11te /'muto che la B. Vergine rivolge al/a Chiesa Cattolica e al Papa 11ei momrnti
d, emerge11::a, q11a11do maggiori sono i pMiro/, e le i11szdie.
La liturgia dtl/a fdta ù1 onore di Maria Ausiliatrice, fissata e approvata da Pio V Il, awo-
/ora h nostre affermazioni sul smso di tal.e titolo.
\\'ella ,.,fessa è freq11mte il ricordo dell'aiuto di .Uaria verso la Chiesa, ossia verso la compa-
~ e sixiall dà popol, cristiani.
•Ve/la C1Jllett11 si prega. O11•1ipotente, misericordioso lddìo, che hai i11 modo mirabile riposto
11t!la f'ergme 1l,/aria il paemze 11111tJJ per la difesa <lei popolo crisunno... •·
E nel/'orazio11e segreta, dopo l'offertorio: oSignore, 11ell'ojfrirti La vittima propi::iatri'cr, ti chie-
dwmo il trionfo della religione cristiana; e affinrhè questo sacrificio N giun, ci soccorra l'aiuto
della Vergine Maria, per 111e::zo del quale si ottenne tale vittoria t.
L'ora:rw11e dopo la Com1111io11e aggi1111ge: «Signore, assist, i popoli, che a contatto del rorp,,
e del sangue tuo si rì11vigori.tco110. L'aì1'to della tua santissima Aladre li scampi da ogni lll(l/e e
pericolo e li protq:ga nel be11 /art •·
Anche negli inm liturgici de/La festa è sempre messo i11 (!1)Ìde11.:::a il carattere sociale dell'aiuto
di ,ltlana, 11ei monumfl di moggwr pericolo.
A mgim,e quindi S. Giovanni Bosco affnma che il titolo !Viaria Auxilium Christianorum
r<1ppresento in si11tesi tutta la stona dJ,1/a Chu-sa, poicl1è espritTU· l'aiuto tk/la Vergine in fat.t1>re
d1 Ifa Chiesa e del suo Capo. li quadro dt Alaria A11siliatr1ce che il pittore Lore11zo11e dipinse
dutro indicazione di D. Bosco, e l'espressione vit·a del medesmzo pe11sin-o: .llaria è raffiguratll in
mr::zo agli Apostoh, come amto cioè della Chit'Sa, la quale è rapprrse11tnta dagli Apostoli che ne
s,mo il fondamento {Eph., 2, 20).
E S. Giot•am1i Bosro acce111w a questa 111iss,a11e suo11daria scrivmdo: /Ilaria è anche omio
dn si11goli cristiani in tutti i momrnti e pericoli della vita; questo titolo sintetizza 111)11 so/tJ la
storia dr/la Chiesa, ma m suond.o luogo anelli! la vita di ogm cnsti0110.
Porta poi fJ<Uie pr<lVI!, tolte dalla S. Scrittura, dagli scritti dei Padri e Dottori de/l{I Chits(l,

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dai documenti pontifici. L'argomento decisivo però lo pre11de dalla storia ecclesiastica, /a qtwle
mostra a/l'evidenza come 'Maria sia di fatto l'aiuto della Cristianità. Quindi dalle numerosissime
rela;;iolli di grazie ottenute nel Santuario di l',llaria Ausiliatrice rileva che ]Ilaria è anche aiuto
rki ringoli cristia11i, in ogni pericolò della vita.
Tuttavia se Maria è l' A1isiliatrice della Chiesa e del popolo cristia110 considerato collettivamente,
sotto il suo capo il Papa, lo è anche dei singoli cristiani; ad essi infatti Maria somministra la
forza per resistere agli assalti individuali che quotidia,wmente si rinnovano. Perciò il titolo Auxilium
Christianorum si può anche este11dere secondariamente ad affermare l'aiuto che la Vergine ai
singoli cri.stia11i.
·
La liturgul lo fa ben notare proseguendo, dopo di aver invocato l'aiuto di l',!Jaria in favore
della collettività dei popoli cristiani, co11 queste belle parole: ~ Concedici, o Signore, la capacità
di riportare, in morte, vittoria sull'infernale 11emicu, dopo di aver combattuto in vita, cosi vali-
damente presidiati da Maria».
Da quanto abbiamo accennato, appare che il titolo Maria Auxilium Chrìstianorum è di mas-
sima attualità specialmente in questo triste e tragico dopoguerra. Jl.1ai come oggi si è tramato ai
dmmi della Chiesa, del Papato e dei singoli cristiani.
Sia11w quindi nell'ora dell'Ausiliatrice, in cui si deve rivrlare come a Lepanto, come a Vie1111a,
come durante la prigionia di Pio Vli. il pote11te i11terve11to del/'Ausiliatrice in f nvore della Chiesa
e del suo Augusto Capo.
La det•ozione a Maria Au.wHatrice che S. Giov. Bosco propagò e additò come baluardo co11-
lro i uemici della Chiesa e del Papa sarà anche oggi garmLZia di sicura vittoria della Cltiesn e
del Papa, contro i nuovi e più feroci ostili assalti.
Invitiamo quindi lutti i 11ostri Cooperatori a ricorrere con fede all'Ausiliatrice e ci pennetttamo
pure di esprimere il voto che la festa liturgica di Maria Ausiliatrice fissata da Pio VII il giorno
24 maggio di ogni anno, venga dal S. P. Pio XII estesa a tutta la Chiesa cd inserita nel ca-
!t:ndario liturgico universale.
Maria SS. onorata ed invocata da tutta la crùtianiw. per mezzo di tale festa in onore del
suo titolo vittorioso, 11011 mancherà di dare auclze ai giomi nostri m1 segno della sua potenza e di
realizzare /,e speranze che tutti ; suoi figli ripongono i,z Lei
SPAGNA Madrid - La Duchessa di Montoro. figlia del Duca D'Alba. ha voluto alle sue nozze, celebrate nella
Cattedrale dJ SivigUa, una folta rappresentanza dei mille alunni delle nostre " Scuole Popolari" di Madrid, di cui
Il Maddna. I giovani stessi hanno scelto i loro rappresentanti che hanno goduto cosi uno splendido viaggio da
Madrid a Siviglia e sono stati ospiti della Duchessa, prediletti rra tutti gli lnvitatl.
Cosi lo spirito cri.stiano ama e benefica i flglJ del popolo.

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IL NOSTRO CARDINALE PROTETTORE
Il Santo Padre
Pio X Il ci ha consolati
d1•//a perdita del/' Em.1110
Card. Carlo St1loW, 110-
111i11atuk> nostro Protet-
ltm, "m biglietto della
Segreteria di Stato del
6 febbraio 11. s., Sua
Eminenza Rev..:rcndis-
~ima il Sig. Cardinale
Benedetto AJoisi Ma-
sella, del Titolo cL
S. Ma.ria in V:1llìcella.
La notizia ri ha re-
cato immensa E:ioia, per-
chè Sua Emmf/1::a porta
1111 gramù affrtlo alla
Fa111~i:lia Saluitwa e
segue da tanti mmi la
nostra i·ita e lo sviluppo
dr/l'Opera di Do11 Bo-
sco, d1'egli promosse e
ftworl in Pnrtogallo, nel
Cile e nel Brasile.
.\\'ato a P,111/ecort:o (Fm.inom:), 1/ 29 gi11-
g11u 18;9, ed ini::iati pi, studi ecclesiastici nel
Sr111i11ario di Ferl!lltino, li completò nel Collegio
Pio f,atùzo Americano, raggiungendo il Sacer-
dozio, il ge1111aio 19 . [.A11trtato Ìl1 Filosofia
e Teologia alla Pontificia Cnit:ersità Gregoriana,
ed in Diriftl:1 Ca11011ico a/l',Ipolli11are, seguì il
Carso di Diplomazia alla Pontificia Jlcrade-
mia Ecclesiastica. Prestò q11i11di i mo, serl-'igi
quale apprendista nella S. C:011greg,1zione degli
Affari &cll'simtici Straordi11ari fino al 11)08,
quando fu im;iato segretario di 211 classe alla
Nu11::iatura di Lisbona, che rrsst poi, come /nca-
ric(l/o d'.1.ffa,i, />('r tutto il pt-riodo della rit·olu-
::iom, jit10 al 1919. Promosso S1111z10 nel Cile,
ve1111t' preconizzato a[la Cl11àa titolare di Ce-
sarea Mar1l'it1wia, per quella i•olta elevata
a di}!11ità Arcit·escovile, e rirr'l.'ette la co11s(lcra-
zifl11c episcopale, il 21 dirembre, dalle mani
del Cardi1la[e Pietro Gasparri.
Nel 19z7 fu trasferito alla Nunziatura di
Rio Janeiro ed il Brasi.le godette della StUI pre-
ziosa opera per quasi un ,•r11tem1io. Lo i·,w re-
1,g,osa raggiunse 1111 ampio reiluppo e la nobile
Rl'pubhlica sirime saldi vi11roli con la S,mta
Sede. Il nome di Sua Eminenza è /ef!alo ai
fasti più gloriosi della
Chiesa Cattolica Bra-
siliti11a. L'Opera di Do11
Bosro de·re alla designa-
zione di Stta E111i11e11za
la devozione di vari
sum figli ali'Episcopato
ed alle me pat1•n,e cure
l'estmsione dell'aposto-
lato.
Il Santo Padre
P10 .YIJ coro11n tante
bmemerem;;e co11 la Sa-
cra Porpora crPm1dolo e
p11bb/ica11do/o Cardinalt
nrl Co11Cistoro del 18 feb-
/Jmio 1946. Sua E111ine11-
r:a è Pro-Prrfelfo di Ila
S. Congrtl(tl':::Ìtme det
Sacramenti rd appar-
tien, anche o/le Sarrr
Co11gregazio11i: Conci•
storia/e, RJ>ligiosi, Pro•
pagando Fide, Riti ed
Affari &tlesiostici Straordinari.
,lppe11a rrccvuta la 11otificazio11e della sua
110111i11a, il Rettor Jllaggiore gli ha 11111iliato
l'omaggio della esultanza, della ~ratit11di11e e
della fili.aie d11•or:io11e di tutta la Famiglia Sa-
lrriana, assicurandogli le più ferv.11d1 pregliwr
dr, Salesiani, delle Figlie di Maria A11.riliatritr,
llliil'Vi, Ex-allievi, Cooperatori e C'ooperatric1.
Sua Eminen::a ha Ti.sposto con 1111 affrttuoso tek-
gramma impar/n,do a tutti la sua b,11edizione:
«NOMINA P ROTETTOllll FAMIGLIA SAL.llSfANA
RICEVUTA DA ME GRANDI' f~ULTANZA. RINCRA·
ZIA:-m<) GE!'t'Tll,E TELECRAZ-1\\L\\ DENF.DICO DI
CUORE VOSTRA REVERENZA, BENEMPRJ'rl Frcu
SAN G rOVANNI Bosco CIII! CON LORO MOLTE·
PLICI OPP.RE 1:-1 TUTTO n MONDO RPNDO!SO
CHIBSA RIU:VA:"ITI SERVIGI t.
CARDINALE ALO!Sl MASELLA - P ROTl'.TTORH.
Ce lo comert:i a lrmgo il Signor" a bem
dr/la Chiesa, di tante pie istil.11::iom e della
11ostra Co11gregazio11e

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IN FAMIGLIA
SO'ITO LA CUPOLA DELL'AUSILIATRICE
Il ciclo Pasquale con le solenni funzioni e
la sacra preclicazione attirò molti fedeli alla
Basilica di Maria Ausiliatrice e la mitez7,a
delle giornate primaverili stimolò anche pa-
recchi pellegrinaggi.
Consolantissima l'affiuenza ai Santi Sacra-
menti. Dalle forze armate alle scolaresche ai
parrocchiani cd agli alunni interni ed esterni
dell'Oratorio, ai pellegrini, migliaia di fedeli
soddisfecero al precetto Pasquale.
Per le funzioni della Settim.'Ula Santa si suc-
cedettero i Superiori del Capitolo ed il Parroco.
Pcl giorno di Pasqua giW1Se da Roma
S. E. Mons. Rotolo che assistette pontifical-
mente alla JVlessa d'oro celebrata dal rev .mo
sig. Don Pietro Tirone, Direttore Spirituale di
tutta la Società Salesiana. Confratelli, Figlie
di Maria Ausiliatrice, rappresentanze di allievi,
cx alli1.:vi e Cooperatori si unirono alla Casa-
madre nel festeggiare il venerato Superiore
che per tutta la giornata fu oggetto di affet-
tuose dimostrazioni.
Il ro aprile Sua Eminenza il Carclinale Arci-
vescovo impartl la Sànta Cresima ai bimbi
della Parrocchia. Poi ritornò in basilica per
presiedere alla supplica indetta dall'Aposto-
lato della Preghiera. Vi assistette anche
S. E. Mons. Coppo. Migliaia di fedeli gremi-
rono il sacro tempio. Parlò ti rev.mo P. Na-
vone, S. J. Sua Eminenzi1 chiuse la funzione
con la benedizione Eucaristica.
La domenica n, si espose il SS. Sacramento
e tutto il popolo accorse alla Giornata Eucari-
stica Diocesana per ottenere la benedizione cli
Dio sulle sorti della Patria.
S. E. Mons. Rotolo, Vescovo di Alta-
mura ed Acquaviva delle Fonti.
Il Santo Padre ha nominato alle Prelature
nullills Altamura ed Acquaviva delle Fonti
ti nostro Ecc.mo Mons. Salvatore Rotolo, già
Ausiliare dell'Em.mo Card. Enrico Gasparri
per la Diocesi di Velletri ed attualmente Ve-
scovo titolare di Nazianzo.
All'Ecc.mo Presule che sofferse tutta la
furia della guerra correndo fra le popolazioni
terrorizzate ad organizzar soccorsi, a salvar
tanti condannati a morte, a confortar tutte
le vittime, mentre egli perdeva ogni cosa sotto
i bombardamenti, l'augurio fervido di un lungo
e fecondo apostolato fra le anime che la Chiesa
gli affida con la nuova giurisdizione.
E~li ha avuto anche quest'anno l'incarico
di presiedere una Missione della Pontificia
Commissione di Assistenza che si è recata
so~o le f~ste na~alizie, nei «Campi profughi
e internati stranieri~ per distribuire, a nome
del Santo Padre, 9000 pacchi dono.
La Missione ha visitato i campi di Fraschette
(Alatri), Bagnoli, Barletta, Trani, Alberobello
Farfa Sabina, Fermo, Jesi, Senigallia, Bolog~
e Reggio Emilia. A Lipari i pacchi sono stati
distribuiti da S. E. il Vescovo diocesano; agli
studenti universitari di Padova, dalla sezione
locale della P.C.A.; ai bambini stranieri di Ci-
necittà dal cappellano.
S. E. Mons. Rotolo, che ha portato a tutti
la Benedizione del Santo Padre, è stato accolto
con commoventi manifestazioni anche dagli
israeliti, dagli «ortodossi 1) e dai maomettani.
Tutti hanno espresso, con devoti indirizzi, la
loro gratitudine per il Papa e la fiducia che il
Sommo Pontefice continui a loro favore la
sollecitudine cosl paternamente dimostrat~.
Tor in o - Don Bosco al Riformatorio
"F. Aporti ".
Dacchè si è inaugurato l'Oratorio «E.
Agnelli », proprio di fronte all'antico correzio-
nale della «Generala », i nostri confrntelli hanno
avuto la gioia di prestare la loro assistenza spi-
rituale anche ai giovani raccolti in quel rifor-
matorio che, nel nome di F. Aporti, è diven-
tato una palestra di rieducazione. Il profitto
spirituale dei poveri giovani fu subito conso-
lante. Di anno in anno, grazie ai saggi criteri
della Direzione, dà anzi maggior affidamento di
riabilitazione alla vita. Per la festa <li S. Gio-
vanni Bosco, i 250 minorenni vennero prepa-
rati dal Direttore dell'Oratorio «Agnelli» con
un triduo di predicazione. L'Ispettore Don Rie-
ceri celebrò la S. Messa, distribuendo numerose
Comunioni e benedicendo un bel quadro del
Santo che donò al Riformatorio perchè la cara
immagine di D. Bosco ricordi sempre ai giovani
la scuola del grande educatore ed amico della
gioventù, che, un secolo fa, già prodigava ai
loro predecessori il suo apostolato sacerdotale.
A equi - Festa della Famiglia Salesiana.
Con gentil pensiero le Figlie cli Maria Ausi-
liatrice hanno voluto quest'anno celebrare con
cutta la famiglia dei Cooperatori e delle Coo-
peratrici salesiane la festa della Sacra Famiglia.
Per tre giorni il rev.mo P. Eusebio preparò le
giovani e le donne con opportune conferenze;
il rev .mo Can. Galliano, Direttore Diocesano,
con la sua suasiva parola, dispose gli uomini
che affluirono a centinaia tutte le sere-
85

1.8 Page 8

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Ll domi:nica 11 gennaio, si raccolse il frutto L'Oratorio, gli • scnuts • e le squadre sportive
con la Comunione generale. L'Ecc.mo Vci;covo, f i son port.,ti rapichimente alla fresca dficienz.i
Mons. Dell'Omo, che nel corso dell'anno pro- ccl i Salesiani godono la bt·nevolenza ed il
diga la sua pastorale benevolenza anche alle ex generoso aiuto di tutto il vicinato.
allieve con paterne allocuzioni, tenne solenne Dietro insistenza urgentissima dcll'Em.mo
Pontificale, e, nel pomeriggio, prima di im- Arcivescovo <li Adelaide (.\\ustralia meridio-
partire la Benedizione Eucaristica, coronò la nale), i nostri confratelli accettarono l'Orfano-
festa con efficacis..qime e pr-.niche esortazioni. trofio dì St. Jolm'r BfJ)lr' To,011, Adelaide,
A sern, la filodrammatica delle ex allieve. al- dove l'indimentic.1bile Don Giovanni Bilom
lietò Cooperatori e Cooperntrici con una riusci- trasformò quell'amhicnte in una casa sale-
tissima rappresentazione nel salone dcli' Asilo. siana modello. Fu una vera tragedia quando un
La fcst.i della Sacra Famiglia preparò la incidente automobilistico, il 31-v11-46, troncò
fo!'tta d1 Don Bosco che riuscì solennissima, la sua preziosa esistenza. Il Signore aveva con-
inforvor-J.ta dalla parola del Can. Galliano e siderata I,, sua opera finita e ben fatta e In
dalla presenza <li S. E. Mons. Vescovo.
chiamò alla ctemn ricompensa.
L',\\rCÌ\\'t.-SCO\\'O di Hobart, nella Tasmania,
P a Je r mo - Alla settimana missionaria. a, cva da tempo insistito per avere i Salesiani
Alle gn1ndiose l\\1m1ifostazioni Missionarie in- e finalmente nel Natale <lei 1946 ci potè affi-
dette dall'Em.mo Card. Arcivescovo, Ernesto dare la direzione dell'Orfanotrofio <li Bay's
Ruffini, partecipammo anche noi inviando da Town, Clenorchy. I Superiori hanM nomi-
Torino copioso materiale per l'Esposizione, ed nato Oirettorc il primo sat·erdote salesiano
il nostro Don Marcga, il quale, con interessan- australiano Don Giovanni Brennon.
tissimi: conferenzi:, tracciò la storia dei movi-
I no:c<trì cerc:wano pure un posto adatto per
mt•nti reli~iosi m Giappone, offrendo un bel la erezione di un ·\\.<;pirant.ito. La signora Luisa
s:iggio ddl:i compcknza acquistata con pro- J\\loroncy di Daldeyh, un sobborgo di ì\\lcl-
fondi studi sull,1 storia e sulla letteratura pro- boume, mise a disposizione la sua proprietà
fana e crn;tiana dei giapponesi. Le Figlie di <li 49 acri di terreno a Cruttcto con la casa. Si
;\\[aria Aus1ltamc1:. v1 hanno pure Ìn\\'iato co- t•n:fsero subito due bar-.icche militari - l'unica
pioso materiale e due suore che illustrarono cma che si potesse fare nclll· circostanze pre-
le condizioni delln donna in temi cli mi.s- senti - ed il ,0 aprile u. s. vi entrarono i
sinne e l'opera delle suore.
nostri primi Aspiranti da • H.upertswoo<l •· Il
,\\Jl'inaui,irazionc della \\lostm t, 11 30 dt- 18 m:iggio si fece l'inaugurazione ufficiale con
ccmbre u. s., il Cardinale era accompagmto gnn concorso di gente, e di autorità, sotto
dal Presidente ùella Regione on. Al1·ssi. cbl I.i Pn~s,ùcnza dcli' J\\rcivescovo, Mons. Mannix.
Prefetto Conte \\'ittorelli, ùal \\'cscovo Ausi- TI nuovo Collegio fu dedicato al suo nome in
liare, daglt onorevoli :\\Iattarella e \\ledi e s1·gno di r1c,,-onosccn1.a per l'imeresse e l'aiuto
dalle piì1 alte autorità civili e militari.
pratico che l'insigne Prelato ha sempre dato
nlle Opere Salesia.ne fio dal loro inizio in Au-
Incremento dell'Opera Salesiana in Au- stralia. La casa si t•h13ma • \\.rchbishop l\\lan-
stralia.
ntx :\\l 1ss1onary College - Dnkleigh, Vie
Mentre la guerra Lcstè trascorsa recava danni
Il direttore dcll:i nuova casa, Dcn Bortolo
incalcolabili alle case salesiane nell'Europa Fedrigotti ha già condotto a Torino i primi
centrale, m I talia cd in altn posti, l'Opera di 5 chierici australiani per i cor.:i teologici
Don Bosco ~i rinsaldava e prendeva espan-
L'Opera di Don Bosco ha messo stabili basi
sione nella lontana Australia.
m Australia. TutLc le case sentono il bi~ogno
L'unicn casa australiana lii Suubury au- di costruire nuovi edifici pcr accogliere piu
mentava il numero dei giovani ed aggiungeva alunni e :;volgere m pieno il loro programma.
il NO\\•iziato e lo Studentato filosofico alle
opere csi~trnti.
Colombia - Distrutto il Colleg io di Barran-
Nel , 941 si apnva il pruno Oratorio e pen-
... quilla. N essuna v ittima n el p er s onale.
smnato d1 Rru,=iclt, sobborgo di (\\lelboume,
Un cablogramma ùell'lspcuore Don Ber-
Don Busço Bay Club aod Hostel •· La pro- tola, giunto il 1 5 aprile, ci assicu rova che,
e prietà st:ita gcnemsamcnte messa a <lispo~i- durante i mc,ti comunisti, il personale è
7.t<)ne dei !Y.1lcsiani dalle sorelle Donclh nmasto incolume. Y1:nne però disttutto il
nnundt di Milano. In brl'VC le antiche abita- no-.uo Collegio dt Barranquilla che contava
zioni furono rimpiazzate da una fabbrica mo- 250 alunn i tra i corsi elementari e commer-
lkrna, a<l.Hta alla nostra mis.-.iont: educativa. ci;1li, e 300 oratoriani.
86

1.9 Page 9

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Dalle nostre Missioni sua morte si verificarono fatti straordinari te-
stimoniati anche dai pagani.
Gli alunni, di buona indole, sentirono su-
CINA
bito la casa salesiana come casa loro e quindi
si prestarono volentieri ad aiutare i confratelli
Inizi dell'Opera Salesiana a Pechino. nella pulizia, assestamento, riparazioni ecc.
La zona pare un villaggio di missione, pur
Pechino è veramente la « Roma dell'estremo essendo la periferia della grande città. L a voce
Oriente ». Vi affluiscono moltissimi religiosi dell 'inizio dell'Opera corse rapidamente anche
per ragioni di studio ed abbondano istituti di oltre il quartiere attirando visitatori d'ogni ceto
educazione. Tuttavia c'è ancora un campo e condizione. Fra questi, molli profughi dal
immenso per l'apostolato specificatamente sa- nord invaso e messo a ferro e fuoco dai co-
lesiano. E l'avvenire è promettente: i giovani munisti. Per vivere cd arredare e provvedere
corrispondono con un fervore che fa pensare · la residenza del necessario, il Direttore Don Ac-
ai primi tempi del cristianesimo. Fiorenti as- quistapace dovette bussare a molte porte.
sociazioni ne curano la formazione spirituale. Dapprima trovò diffidenze e difficoltà, per-
I Fratelli Maristi ~i sono specializzati nell'edu- che la fama dei numerosi collegi sparsi pel
cazione dei cori !:iovanili che rallegrano col mondo faceva credere che l'Opera di Don Bo-
canto tutte le ft:ste cristiane. Le vocazioni sco avesse grandi capitali a sua disposizione.
abbondano, e, mentre nella vicina Mongolia Ma, quando compresero che tutte le nostre
si rinnovano gli eroismi dei martiri delle case son sorte e sorgono con la carità pubblica
prime persecuzioni, la fede è sostenuta da pro- e che dappertutto si vive alla giornata coi soc-
digi che hanno del soprannaturale. TI popolo corsi della Provvidenza, perchè le pensioni che
pcchinesc è buono, intelligente e molto pa- si paga.no nei collegi più abbienti bastano a
ziente. Dalle lettere giunte nei mesi scorsi si coprire appena una minima parte dei debiti
capisce che i nostri si trovano in un ottimo am- degli oratori, degli ospizi, degli istituti di be-
hiente. Non sono ancora riusciti a prendere neficenza e delle case di formazione - per non
possesso di tutto lo stabile acquistato un anno parlare delle missioni - allora la beneficenza
fa, pcrchè gli inquilini, che da 25 mesi si sono dei buoni prese anche la strada della nuova
insediati senza pagare un soldo di affitto, non casa di Pechino. Il Direttore ricorda tra i
vogliono saperne di sgombrare, pur sapendo tanti il medico cinefe cattolico Sun, che nel-
che l'Opera salesiana è tutta a loro vantaggio. l'attesa aveva dato ospitalit.à ai nostri e che con-
Pcrb in maggio, un po' per l'autorevole inter- tinuò ad inviare, con oggetti di vestiario, ma-
vento del sindaco, un po' per l'impressione teriale per la lavanderia; l'Ambasciatore ita-
prodotta dalla morte improvvisa di due degli liano che ha mandato del mobilio, usato ma
inquilini più ostinati, i nostri riuscirono ad molto utile; il dott. Ca.puzzo che, oltre ai birilli,
avere a dispMizionc due casette. Il 24, regalò un bel cane eia guardia e si prestò per
Don Glustich celebrò la Messa nella casetta l'assistenza medica a confratelli e giovani; un
ùel guardiano. Ma, il 2 giugno, dedicato da altro dottore cinese che col regalo di una ca-
tutte le parrocchie della città alla celebrazione pretta ha fornito latte per la colazione, ed
della festa di Maria Ausiliatrice, i nostri po- ogni due giorni fa, anch'egli la sua visita.
terono occupare i locali sgombrati e comin- Ex allievi cantonesi studenti all'Università Cat-
ciare ad accogliere le domande che fioccavano tolica fanno funzionare l'Oratorio festivo do-
per la scuola di arti e mestieri. Nel mese del tato di un bel biliardo dal sig. Grosso. L'espe-
Sacro Cuore si fece libera una terza casetta rienza di Pechino ha suscitato molte richieste
che permise di portare il numero degli interni di altre fondazioni; ma, per mancanza di per-
a quindici: tutti poveri od appartenenti ad sonale, il direttore dovette finora limitarsi a
antiche famiglie cristiane impoverite dalle scor- mandare vite di Don Bosco perchè altri im-
n:rie rivoluzionarie. La cappellina, ancor senza parino a fare col sistema del Santo. Molti
il SS. Sacramento, prese presto a risuonare giovani chiedono di farsi salesiani. Natural-
delle voci atgentine che cantavano le nostre mente , si invitano a pregare e ad attendere.
lodi, inni alla Madonna ed a D. Bosco. Il dor- La cosa più attesa in Pechino è la scuola pro-
mitorio dovette servire anche da scuola e da professionale che si inizierà appena sarà pos-
refettorio... Quattro dei giovani accolti fra i sibile.
primi ebbero il babbo martirizzato perchè si Con l'aiut o d i altri benefattori, nel mese di
rifiutò di buttar via la medaglia che portava luglio il Direttore riusci a fai' sgombrare altre
al collo, anzi tirò fuori anche il rosario. Alla casette, offrendo agli inquilini forti somme di

1.10 Page 10

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danaro. Gli amici avevano consi~liato di ri-
correre all'autorità per imporre lo sfratto a
tcrm1ru di legge; ma i nostri prefcTirono sob-
barcarsi a privazioni e largheggiare nelle of-
ferte, per non 1nimicanii famiglie pagane che
sono ancora da evangelizzare.
Il 19 luglio, compat ve all'improvviso al-
l'Oratorio il Cardin,ilc Arcivescovo, Emincn-
t1ssimo Tien, il quale, s,1puto dì una recente
malattia del Direttore, voleva personalmente
vedere come stesse e corne andassero le cose.
Il Cardinale segue con grande affetto e con
paterna benevolenza l'opera iniz-iata: ha dato
ampie facollà anche per le cure parrocchiali.
Benedettini, Francescani, Missionari cli Parma
cd altri religiosi continuano pure ad aiutare
con cordiale fraternità. i\\nchc Don Glustich
ed il coad. Giovanni Yu sentirono gh effetti
dei disagi e degh strapazzi con qualche scossa
nella sa1ute. 1\\la i Padri Francescani li solle-
varono, assumendosi persino alcune classi di
Cutechi~mo.
Il 2i luglio il \\'cscovo <li Tsinin~. in l\\lon-
gofo, rinnovò l'invito per uno scuola proft·s-
sionalc cd una M:<..-ondaria nella sua <lloces1:
disposti i cattolici a pcnsal'c: all'acquisto del
terreno e altro ancora i\\la, purtroppo, non
lo ,;j pote soddisfare per mancanza assoluta di
pen1onalc. Con la liberazione d1 altre c.,scttc
nella proprietà acquistata, l'Orfanotrofio nei
mesi successivi potè far posto ad altri interro.
L'Oratorio raggiunse un consolante incremc:nto.
Estcrnj cd interni cattolici si prcpamrono con
molto fcrvorl' alla festa dell'Immacoh1ta. Quelli
ancora pagani ebbero un bcll'incoraggiamcnto
dal battesimo di uno studente univcrsit..1rio,
che avcv.i fallo il viaggio coi nostri un anno
prima; anzi sulla nav1;, la v1giJia dcli'Immaco-
lata tlel 1946, avtva declamato l'Ave Mari.i
in inglese, senza aver ancora alcuna intenzione
di farsi battezzare Minato da un male pc:rsi-
Sknte, aveva raggiunw Pechino non solo per
studiare, ma anche per curarsi. Gli amrrunistrò
il Battcsuno lo stesso Em.mo Card. Ticn, il
6 dicembre, nella nuova cappella adattat:1 ed
ornata dagli cx allievi e da.i nostri giovani.
Ass1stettuo alla funzione anch1.: alcuni suoi
compagni d'Univtrsità, protestanti e pagani. Il
Cardinale rivolse al ncohattezzato, ai compagni
cd agli e, allit:vi cht gremivano la cappella. pa-
terne parole d1 circostan1,.1. Lm A Kei, al colmo
della gioia, diceva: 1 Son venuto a Pechino
per curarmi. La malattia è come prima. Ep-
pure non· mi lamcmo cli questo male che mi
ha di1to occa.~1<>ne <li avvicinare e conoscere la
Rehgmne cattolica e m1 otUcne oggi la gmzia
del Battesimo•· L'indomani ricev<•tte la Prima
88
Comunione dalle mani del Padre Priore dei
Benedettini, che gli aveva fotto da Padrino al
Battesimo. Cantò la l\\lcssa solenne un nostro
cx allievo di Francia Padre Trappista. Parlando
bene il cinese, incoraggiò gli ex allievi di Cina
a vivere lo spirito degli cx allievi di Europa.
La sera, allievi ed cx allievi si unirono ai
Salesiani per cominci:ire la fosta dell'Immaco-
lata <.'On la tradizt0nale ac<..itlemia. La Supe-
riora dell'Ospedale S. Vincenzo imprestò unJ
devota statua della l'vladonna. Intervenne ancbc
il Padre cinese Fu Jcn, studente all'Univer-
sità. che improvvisò un magnifico discorso, il-
lustrnndo ai g1ovan1 la fonuna di vivere 11otto
il manto dcli' 1mmacoluta.
L'8 dicembre, alla ~lessa della <.-omun1ta, ti
Direttore ebbe la gioia di distribuire dicci
prime Comunioni. Canti, la \\lcss.1 il Priore dei
Padri Trappisli che hanno il convento poco
lontano. Egli rimase ammirato a sentir cantore
perfettamente Sig1111111 .1/ag,111111, Coro11a ,111,ea,
l\\larù:1 Au,:i/111111 Christirmomm dai giovani,
guidati dal ncobanczz.1to L1u A l\\.1e1, buon
musico, che sostituì Don Glustich, ammalnto
all'ospecl1le. Gli orfondli fc<..-ero festa anche
in refettorio, grnzie al cioccolalte procurato dal
Priore dei Bcneùettmi e al buon latte port.11.0
<lallo ste~o Priore dei Trappisti, che cosi
voile csprimt:n: la sua riconoscenza ptr il soc-
1.·orso prestato e.lai nostri io due c.:ircost,mzc ad
una ventina dei suoi rcl1gios1 sfuggili agli or-
rori dei comunisti: sedici dei loro confratell,
erano morti in prigione sotto le sevizie dei co-
munisti; un'altra ,·cntina Languivano ancora m
carcere. A pranzo, i figli del Capitano Riva
provvidero i dolci a mni i gmva111. Anche alla
funzione del pomeriggio fece servi;rio il ~ Pic-
colo Clero• con le vestine nuove fauc dalla
famiglia Sun. A sera, teatro: rappresentazione
ridouu di uMarco il pescatore•· Cadeva abbon-
dante la neve. Freddo: d.1 12 a 18, sono zero.
Col nuovo anno scolastico, cominciarono le
scuole: orario solo antimeridiano; nel pome-
riggio lavoro, in campagna, 111 cortile, 111 casa.
Allestito il laboratorio d~-1 falegnami, le sedie
sgangherale vennero rimesse ,1 nuovo; e<l, uno
dopo l'altro, comparvi:ro I primi banchi e
sgahdli tratti <lai legno acquistato con le ele-
mosine del Delegato Apostolico. In una sua
prima visita egli ,1veva esclamato: •Betlemme!
Betlemme 1~- Alla seconda vii;ita, viste latte
di conserva funzionar c1a scodclk, e la mmc..-strJ
e la polenta Ul{Uale per tutti, ragaizi e supe-
riori, raddoppiò I suoi soccorsi Così i nostri
poterono comprare piatti e scodelle, pagare
vari debiti e fare i banchi I sarti e i calzolai, a
dicembre del IQ47, erano una diccina..

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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INDIA
Al soffio dell'indipendenza.
Amatisrimo Padre,
ho il piacere di inviarle iJ resoconto del la-
voro nùssionario compiuto nel decorso anno
19.ifi-19+7 dai Missionari in As.'!am (India).
La mezzanotte del 14 agosto 1947, il suono
delle campane della città di Shillong e lo sparo
dc.i cannoni salutavano la nascita ddl'indipen-
dcnza dell'India. Era il giorno dell'Assunta cd
anche noi nelle Chiese nostre invocammo la
benedizione di Dio e la protezir;ne tlella Ver-
gine sopra questo immenso subcontinente di
+00.000.000 di abitanti. La bandiera indiana
sventolò su tutti gli edifici della Missione e
prendemmo p:1rte alla gioia universale. Gover-
1utore e 1\\1mistri nei ricevimenti ufficiali e
nelle fe~te di quei giorni mostrarono stima e
ri~ardo per la Missione cattolica. La pace
non fu mai disturbata in Assam. Uno dei com-
piti principali del Governo venne delineato
dalla parola ,, assimilazione >1, usata dal Primo
:\\Iinistro ad indicare il proposito di fondere in
uno coll'clcmentc> Ilindù tutte le tribù Ass:i-
m<:si, colli differenti per religione, lingua e co-
stumi. Sulle pendici dell'lmalaia, verso il
Tibet e la Cina, numerose tribù fino a ieri
erano tagliate completamente fuori dalla ci-
viltà. 11 Governo comincia ad aprire strade,
scuole, ospedaJi. Noi abbiamo offerto la nostra
collaborazione. [n questi giorni abbiamo avuto
dei colloqui importanti col Segretario del Go-
vernatore. L'opern missionaria dei Battisti
Americani in mezzo ai Nagas fu severamente
criticata perchè tenderebbe, secondo alcuni,
a distruggeie quello che c'è di bello e di buono
in queste tribù primitive. La civiltà non con-
siste nell'indossare un paio di pantaloni e
vedere tutte le co8e attraver~o le lenti europee.
In India sono 25.000.000 gli Aborigini. L'As-
sam sola ne conta piL1 di due milioni, differenti
di linh,ua, religione e co~tumi. Tali cifre met-
tono in luce l'importanza d i questo problema.
(1 Cristianesimo viene a perfezionare, non et
<listruggcrt: qudle qualità che facevano escla-
mare a Tertulliano cbe l'anima umana I: natu-
ralmcme cristiana! Purtroppo si è diffusa re-
centemente la teoria che chiamerei: q eresia
missionaria », e cioè che bisogna lasciare gli
Ahorigini nella loro semplicità e religione pri-
mitive. Fortunatamente l'opera nostra carto-
lica è veduta sotto differénte luce e speriamo
cht: la nostra offerta sia accettata. È un fatto
che i Missionari cattolici e protestanti hanno
svolto un'opera meravigliosa di civiltà e di re-
ligione fra gli Aborigini. Ora il Governo stesso
sembra voglia avoca re a sè questo lavoro, e la
parola «conversione~ non suona bene in certe
orecchie. Ma furono i Missionari i primi a
sacrificarsi interamente per il benessere di
queste tribù.
Il Cristianesimo fiorisce fra i K.hasi, Lushai,
Nagas, Boros. Queste tribù godranno una
certa autonomia entro l'Unione Indiana e perciò
tutto ci fa credere che potremo continuare il
lavoro missionario, e che l'opposizione sorda,
sistematica dei fratelli dissidenti verrà a per-
dere molto della sua asprezza. Ma è necessario
intc11$ificare le istil1.1zioni caritative e sociali.
li resoconto annuale segna in generale un sen-
sibile progresso come si può vedere dalle se-
guenti cifre: numero totale dei Battc!imi
5739, di cui: Battesimi di adulti 1757; Batt!.'-
simi cli bambini 3302; Battesimi in arliculo
mortis 680; Matrimoni 917; Comunioni 383
mila 349; numero dei cattolici 70.400.
Il numero totale dei cristiani è in diminu-
zione. Negli anni difficili della guerra, per
l'internamento di tanti Missionari, vi furono
delle perdite, disgregazioni, emigrazioni. Co-
munità incipienti hanno bisogno di essere so-
stenute, curate, perchè non ~i distrugge il
paganesimo in un giorno e troppe sono le ten-
tazioni. I battesimi di adulti potrebbero fi1cil-
mente triplicarsi; ma esitiamo ad aprire nuove
comunità perchè non possiamo mantenere i
catechisti. Gli aiuti dei ncstri benefattori di
Europa sono del tutto cessati; il Governo non
ci dà sussidi; soffriamo anche noi del disagio
comune a tutto il mondo.
Tuttavia duscimmo a costruire un c<lmcio
scolastico nel distretto di Dibruga,: ed a bene-
dire una chiesetta dedicata a Santa Teresina,
a Digboi, il centro petrolifero dell'Assam.
L'istituto di Gaultati apri il pensionato «Don
Bosco» per gli studenti dell'università. Sono
tutti Assumesi di alta casta. È un mezzo
per metterci a contatto con l'élite e far cadere
tante barriere e p1:cgiudizi. Siamo ancor poco
conosc:uti ! In Te:lpur abbiamo benedetta la
bella chiesa di S. Giovanni Bosco. La manife-
stazione di fede di quei giorni fa bene sperare
per l'avvenire. Sulle Khasi Hills, la generosità
di benefattori americam ci permise di erigere
due graziose cappelle. Altre cappelline in le~no
col tetto coperto ùi lamiere di zinco vengono
ogni anno costruite dai villaggi stessi. ln
Jowai le Figlie di Maria Ausiliatrice ingrandi-
rono l'opera con un nuovo edificio scolastico 1:
nuovi locali per scuole e laboratorio di tessi-
tura e c11cito.
89

2.2 Page 12

▲back to top
\\'enticinquc anni or sono i Salesiani arri-
varono in Assam guidati da l\\lons. l\\fathias,
l'attuale Arcivescovo di J\\Iadras. Un Padre
Gesuita, nella storia della missione del Bengala
occidentale, scriveva: • In questa aspra ed in-
grata missione dcli'Assam i Salel'iani trove-
ranno un campo che è aperto a tutte le forme
del più puro sacrificio e della più perfetta abne-
g.11ionc ,. Ma i Salesiani si portarono in Assam
plr obhedienza al Sommo Pontefice, fidenti in
Maria Ausiliatrice. L'Assam con le sue valli
e monti e popolazioni fu consacrata a l\\Iana
Ausiliatrice. La Madonna di Don Bosco ha be-
nedetto i sacrifici e l'abnegazione dei suoi figli.
Come omaggio di gratitudine e di amore, in
novembre abbiam<> benedetta la risorta Catte-
drale di Sbillong dedicata a Maria Ausiliatrice.
i:: un anistico e vasto tempio costruito negli
anni terribili della guerra quando il matcrialè
ed i m('zzi !lcarscggiavano. Queste difficoltà
sussistono ancora, anzi sembrano aumentare.
Perciò ì ~Tis.,ionari nelle tre nuove stazioni
~perte l':mno scorso vivono ancora in capanne
dì pa~li:1. i:: ardente- no-.tro d,:~ideno <li dare
presto una sistem.1z1ont: conveniente a questi
centri di irradiazione. Alcune tribù aborigeni
sul principio 11000 davvt•ro terreno aspro e in-
~rato. Riporto quello che scrive in questi
i::iorni un giornale ass11mest·, parlando dei
!\\Iikirs. La popolazione !\\likirs ammonta a
circa 180.000 ahit11n11 Non e esagerato l'af-
fermare che i l\\fiki~ sono mezzo nudi e mezzo
affamati. La gran maggioranza, per otto mesi
all'anno, vive di radici e tuberi che raccolgono
nella jungla. Le cause cli si spaventosa po-
vertil materiale e morale sono molte. l\\Tolti
:Vl1k1rs sono fumatori di oppio. li Governo ba
aperto· una campagna contro questo flagello
soctale che mma le energie vitali del corpo e
dell'anima, ma il contrabbando e le diflìcoltà
delle comunicazioni hanno molto frustrato gli
sforzi del Governo. I Mikirs perciò incorrono
m debiti e per comprare l'oppio devono ven-
den: i prodott.i agricoli a sfruttntori ».
Le scuole del distretto sono poche. D. Ma-
rengo è stato incaricato di studiare le poss1-
hilità dr aprire una stazione fra questa povera
tribù. Vi 11i è accinto con carità e sacri.l:ìzio, cd
è tuttora sempre in viaggio di esplorazione. Le
ml>ndazioni di quest'anno e la malaria banno
inceppato i suoi movimenti. l\\1a dal poco
esposto ella può indovinare l'entità e le diffi-
colta dell'opera. I nostri mezzi sono insigni-
ficanti; ma la carità di Cristo ci sospin~e
Pnma di terminare dl'sidero accennare ad
un successo che allieta il giubileo d'argento.
Le colline Lushai (Assam) sono abitate da una
popolazione aborigena onesta e fedele. I l\\Jc:-
todisti Gallesi vi contano circa 6o.ooo aderenn.
Per venti anni molti Lushai pagani si rivol-
sero al Vescovo di Shillong per avere un ~.1-
ccrdotc cattolico. :\\la, ahime I quella era terra
proibita per noi. Non ci scoraggiammo. Co-
minciammo ad accogliere i loro figli nelle
nostre Scuole di Shillong. Molti di essi rice-
vettero il Battesimo, e, ritornati al paese,
istruirono altri catecumeni. Facevano da si:
le adunanze domenicali e con canti e pr"ci,
pregavano 1I buon Dio a m.,ndare il sacerdote
cattolico. Nell'anno 1946, finalmente, il per-
messo fu strappato in modo meraviglioso. l\\la
fu l'inizio ùcll'uragano che si scatenò violento.
• L'Osservatore Romano raccontò tutta la
gloriosa lotta. La fede dei buoni giovani vinse.
li sacerdote cattnlico quando arrivò ad ,\\1al
la capitnlc delle colline Lushai, fu accolto in
trionfo <la quei hravi giovani e catl'cum1.;ni.
L'autorità civile del luogo aveva intimato al
sacerdote di n..-:;tarvi solo f-8 ore; ma i fcr•
venti neofiti dissero: «No, tu rimarrai*· E la
gsu«tizia trionfò. Ora le colline Lushai hanno
sacerdoti cattnlic1, app,1rtenenti alla congrega-
zione Americana della Santa Croce. 11 loro
Vescovo venne appositamente a Shillong n
ringraziarci ùicendo: Questo è il più bel
giorno della mia vita». Infatti le colline Lush,1i
sono veramente uno dei campi più promet-
tenti ùclle Missioni Indiane.
Il b1lanCJO spirituale ùella Missionl' è con-
fortante:
Cano!JCJ ;0.400; Sacerdoti (Rclig. esteri)
49; Sacerdoti indigeni 3; Suore estere 48;
Suore indigene 36; Catechisti 651; ::\\Iaestn,
l\\1acstrc 374; Chiese contenenti più di 400,
42; Stazioni mi:.sionaric con Rcsiden1.a 13;
Noviziati 2; Novizi 19; Scuole superiori
(Collegi) 4; Scuole per Catechisti 7; Stu•
denti (Collegi) 572; Scuole medie q,
Studenti 1254; Scuole elementari 259; Al•
lievi 6234; Dispensari 13; Consultazioni 15r
mila 974; Battesimi di adulti 1757; Battesimi
in orticulo mortis 680; Battesimi genitori cri-
stiani 3104; Battesimi genitori pagani 198;
Comunioni pasquali 30.118; Comunioni di de-
vozioni 383.349; Matrimoni 917; Catecumeni
2876.
Altre tribù ci aspettano ed inizieremo presto
il lavoro in simile maniera.
Benedica turti e specie il suo dev.mo in C. J.
S/111/ong, 1-x-1947.
+ s. FERRANDO
Vescovo di Shillon,:.
()O

2.3 Page 13

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CULTO E GRAZIE DI MARIA AUSILIATRICE
SAN SEVERO - Festa di San Gio-
vanni Bosco.
I festeggiamenti fo onore di S. Giovanni
Bosco si iniziarono con la conferenza annuale
salesiana tenuta dal Direttore dell'Istituto il
28 gennaio, alla presenza di S. E. il Vescovo
J\\Ions. Francesco Orlando, che, alla fine, ag-
giun~e la sua alta parola di incitamento e
di compiacimento.
Durante ìl triduo predicato dal Direttore del-
l'Oratorio Festivo, una moltitudine di fedeli
affollò la Chiesa di S. Severino, ove era stata
processionalmente trasportata, dall'Istituto, la
statua di S. Giovanni Bosco. Commovente
l'omaggio dei giovani ed insegnanti della Scuola
media, di Avviamento, del Ginnasio, Liceo
classico, Liceo scientitico, I stituto magistrale,
Islituto awicolo; graziosissimo quello dei bam-
bini dell'Asilo infantile diretto dalle Figlie di
:\\Li.ria Ausiliatrice e quello degli alunni delle
Scuole elementari per il numero, le preghiere,
lt.- 11ffcrtc, le poesie recitate. Il primo febbraio,
giorno della festa, vi furono numerose co-
munioni alle varie messe lette. Alla Messa so-
lenne celebrata dall'Arciprete Raffaele Papa,
assistette pontificalmente S. E. Mons. Vescovo.
Le Oratoriane dclh: Figlie di Maria Ausilia-
trice eseguirono la Messa del Meluzzi. Nel po-
meriggio, «Benedizione di Maria Ausiliatrice•>
a un numero eccezionale di bambini, fra cui
i quattrocento e più oratoriani, 1.:he suscita-
rono l'amrniraz1one di tutti sfihndo allegri e
sereni per le vie della città. S. E. Mons. Ve-
scovo chiuse la festa con la benedizione euca-
ristica. Poi, tra fitte ali di popolo osannante, la
stalua cli S. G . Bosco venne riportata all'Isti-
tuto, dove tutti si prostrarono al bacio della
R•·lìquia.
TOLOSA (Francia)
Don Bosco.
Ad onore di
Anche nella nostra parrocchia di Saint Auhin,
la festa del Santo ba assunto quest'anno grande
solennità, cominciando dalla veglia notturna con
comunione generale degli uomini, alla proces-
sione alla cappella del Santo e consacrazione.
Pontificò la ìVIcssa cantata S. E. Mons. Garrone,
,\\,rivcscovo Coadiutore, il quale fece pure una
splendida Omelia. Il nostro D . Auffray, che
avi:va infervorato la veglia- con la sua incisiva
c-loquen1..a, tenne all'indomani una conferenza
.i 500 insegnanti sulla ~ Pedagogia <li Don
Bosco~- TI più gran cinema della città proiettò
11 hlm «Don Ilosco ,1 a migliaia di ragazzi.
"'l~~:::;~;;i~:d:1-.
MARIA AUSILIATRICE e di S. GIOV. BOSCO (
, : ,.......... ,........._,......,...,..-.,,-.,.,...-....,.-._..--.......-.....-....-....---..,.-.._.,,,,,-...~
Raet omandiamn t•it·nmnllt n, graziati, ""' casi di a ua,-1Rit111t.
di $/)~dficart .s~npre barr la malattia ,. lr drtoitt:m::e più iJ,,po,.
tam,, t di regru:.re ch1<1rttm.~nu la f)rnprin firma. Sarò bu,~. po-
t1111doltJ, aggiun.gtr~ un c.trtifitata medico.
.;V<m .,i p1J,blìcano int~P.ràlm,mia là rtla---ioni di Rr~,~ ono-
mme o firmate e.oli~ S€mplit:, intJ:ioli,
Miracolosamente sospesi sull'abisso!
Sul primissimo mattino del 16 agosto 1947 era-
vamo di ritorno dal soggiorno estivo dell'Istituto
Conti Rebaudengo (Torino) in Valtoumunche (Pe,-
rères). Dopo aver compiuto felicemente il primo
tragitto di circa 25 Km., giunti nelle immediate
vicinanze di Chatillon in una strettissimo e peri-
colosissima curva, l'autista non riusciva a for sterz.ire
debitamente la macchina che andava a finire contro
il parapetto della strada tra\\'olgendolo e oltrepas-
sandolo. In un miracoloso equilibrio la macchino
rimaneva sospesa con le due ruote anteriori sopra
un abisso a strapiombo di oltre 100 metri di pro-
fondità, in fondo al quale scorre tumultuoso il tor-
rente l\\.Tarmore fra rocce e macigni. Pochi centimetri
ancorn e saremmo precipitati nel banitro senz'alcuna
speranza di salvezza. Discesi con In massima pre-
cauzione, fummo assaliti da viYissima emozion e nl'I
,·edere cosi tangibile la protezione di Maria Ausi-
liatrice. Recitammo subito istintivamente un'Ave
Maria di ringraziamento tutti insieme.
La popolazione di Chatillon, d1e dol paese !\\Corge-
rn benissimo la posizione della macchina in quella
raccap,·ièciunte •iruazionc (a piano fortemente in-
clinato sullo strapiombo), accorse subito numero-
sissima per vedere quale disgrazia fosse succe&sa.
• Ma com'è possibile che si sia fe1mata in questa
posizione? • era la domanda che si facevano i più.
non credendo ai propri occhi.
Per noi la spiegazione ern chiarissll1la. Avevamo,
dur'Jnte il viaggio, ripetutamente invocato la nostra
celeste Patrona e Madre. l\\Iori» Ausiliatrice. Il gior-
no precedente ne avevamo celebrnto solennemente la
festa dcli'Assunzione e uno tlei sacerdoti eh'erano
con noi, proprio la sera immediatamente prima, dan-
do la buona notte i alla comunitil de, giovnni interni
e poi a quella dei giovani or.1to riani, aveva esaltato
la bontà materna di Maria SS.. esortando tutti ,
presenti a srringcrsi Stillo la sun prote;,;ione nei peri-
cola dell'anima e del corpo, e chiudeva l'esortazione
con un episodio cosi somigli9nte a qua.nto poche
ore dopo doveva avvenire, da sembra,e un prescn-
timcmo.
Con l'anima e il cuore pieni di riconoscente com-
mozione andammo a celebrare subito una Mt.-ssa
di ri111i1aziamento e a fare la S. Comunione nella
vicina chiesa parrocchiale.

2.4 Page 14

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Lo prote-.tione usate veMIO di noi div1miva un giorni avevo ricevuto il Cale11dar,o Salesiano: questo
tratto d1 mntema delicatezza verso la nostra '11:essa venivo appeso alla p,1rete a fianco deU'inferma. Fu
Con11reWt:tione, che proprio in quel giorno inizia\\'a in ,ruel triste momen10 che mi rivolsi a Don Bosco
a Tonno 11 $UO Capitolo Generale.
e i;tlì chiesi la tzrazin di ,iah-arrm la mamma e di irua-
L'inno del nostro nngraziamento sarà 111 nosu-a rirmi la sorella. Chiesi d'urgen:t.n il pBl'TOCO. Mia
vita intern che nuovamente consacriamo o te, Ma- mammn rinvenne in quell'istante, mn siccome si
dre nostm tenerissima, per sempre meglio cono- trovava ancora priva de' sensi, non potè ricevere
scerti, amarti, servini, e raccontare ai nostri fra- In S. Comuruone. Noi di familllin In ,·cgtiammo
telli la tua materna bontà.
ancora rutta la notte preaccupatissimi che dovesse
TorintJ, 30 • vm • 1947.
O. Lumi 8001.101.0, Sarerdote Sr1lrr1nno.
D. Srt!t'ASO SANNON, Sacerdote Sohiitmo.
TOHASSO GtACOMO, Coruliutore Sale.tiano.
C,uuumAS 1'v1ARJO, Coi1diu1ore Salr1ì111111.
QuARAl'o"TA S11.v10, Coadiutore Salesw110.
BACl':IO FULVIO, Cootlìutore Sol.esiu110
RAUL ROVERI.
spimre da un momento all'altro.
In quella sera incominciai una no'"ena a San
Giov. llosco. La cosa si mutò nella notte. Tutt'altro
che peggiorare! O1,1ni tnnto ci accnr11evumo che man
mnnn essn mii!liorava, e sul far del 1,domn 3 miJ!liorb
al pun10 che nel mattino ste.«SO ricuperò la parnl,1
ed i sen!li, e porè ricevere la Sanui Comunione. Oi:m
pericolo sulla mamma ern orma, !-Compal'1\\0. Rim.~-
ne\\"o nncora il doloroso pensiero ddln !!Orella rirn-
verarn nll'ospcdnle.
Una m.ano invisibile.
Finita la novena ricevevo dalla sort'llu una lettere,
ch11 rrn l'altro dicevo: , Non preoccupare, i più per
Spedisco un'offerta in rin~iamento dell'aiuto me: sono usciui 1cr1 -era d1111'ospcdale e sto mefllio.
conce,;.so da Maria Ausiliatrice e da San Giov. BoSC(}, I dottori mi dmern che stando all'ultima radiografia
ai quali hn raccomandato tutti i membn dellrt mia le cose sono migliorate di molto, e che più non
tamiglm. Mio figlio aveva avuto un paio di buoi in 01.:corre operazionc •·
imprestito per portare lej!nn dal monte ntln valle.
Anche questa 11mzrn ern fatta. Orn lu mamma è
Il sentiero passa"" sopra un orribile pH-cipizio. rornnro allo smto normale, e la snrdln, qui in ca.'13
Una di qudte volte j buoi, sul pericoloso pa.~ggio, con me, accudisce tranquillamente alle faccende
s'incapricc:ìnrono, la ruota U!ICl dalla e&T'fCJ!lliata e dome>1riche.
il carro si rovcscib nel precipizio. Buoi, carro e con- Tutti noi, con cuore riconoscente, 11dempiendo In
dottieri erano trascinati in hnsso a certa mnrte e promessa d'un'offerti1 per le Or,erc Snlèsiane, rin-
rovina, qunndo una mano im•isibile e po<lcro~11 diede J!miiamo I'Ausilia1rice e Don Bosco.
una forre ~pint.'l rirneuendo sul sentiero Ollni C(l!<IL
Giunse inllmto Rente e cosi rutto fu saho, in modo
Sa,dì,:lìa110, 31-l• 1<147. Prnu.A AGOSTD/O.
davvero prodigioso. lo e il proprietario dei buoi.
G. B. Volpini, riogrnz1amo pcrcib fervorosnmcn1r
la Madonrn1 e Don Ro~en.
Cn.im1ova, 23-11-1947.
BoRCJll ERN!llfro.
BI LLARlA - NON VI f.: PIO 'Vf!LLA DA
FrlRE DISSE fl. MF.DTCO. A g1111riginne com-
ptcm compiamo la promessa di puhb)icnre la f.lra;,;ia
ricevuta.
Due grazie abbinate.
Il nostro Ani:elo, di appena due anni e mezzo di
era, fu colpito da una bronchite, che in due giorni
Il 30 di(;(;mhre u. s. mi ero recato a Genova, al- si tramutb in bronco-polmonite doppm. Il m(.-dico
l'ospedale, per di~porrc intorno n un'opcrozionc che, curante, dr. Vito G'11assi, ordinò subito le medicine
dnUe radioirrafir i dottori ritenevano ne<:essnria su per il caso, compresa lu penicilliru1. Onl Q'10mo 19
m~'l sorell.1 residente in quella città. Le si do\\ eva al 23 i:cnnaio 1(48 il bambino rimase 1m1vc, e al 24,
infatti asponare il rene sinistro essendo nffeu;i de giorno consacrato o Marta S5. Ausiliatrice, verso le
calcoli rcnnli.
ore· 11 pcggiorb 1.1lmm1c che il medico scrollb lo
Disposte) quindi per il suo ricovero e raccomanda- testa e ad alcuni parenti disse che , non v1 era più
tole di pregare Maria Ausiliatrice ritornai nl paese, nulln dn fare• e che solo un miracolo poteva snlvnrln.
preoccupato sul come riferire n mia mudrc la irrave
Non ci perdemmo di coraL!gÌo: mettemmo tra le
notizia.
m11ninc ~carne una rcliquin del Santo Don Bosco
L'indomani a mezzanotte circa lllJ recn, in camera e pretr.1mmo. All'amm7llato fu amrmnistram l,t
da letto di mii\\ mamma per auirurarle il buon anno, S. Crc,11ma. Veno le 14 l'ammafaao d>hc un nùsilio-
quando mi nc:-corn che qul!llta, coha do una forte ramento fino alle ore f, del giorno 26 gennaio (giorno
..
crisi, non rispondeva più nlle mie domnnde, e sfor- in cui c;ompiva i 2 anni e mezzo).
zatamente halhcttavn nppcnn. 11 caso era ~rnvc, e
perdurb in quello stato 8ino nt iriorno 2 Vet"\\O le
ore 19 quimdo pcm,tiorb più fortemente. In paese
Dopo una notte relntivomentc colma l'ammalato
ebbe un ultimo e trcmenùo collasS4: gli ammi.ni-
strammo l'o:.sigeno (.:rn la quarta bombola), ma 1I
non ,., son dottori. e le strade erano impraticabili piccolo non clava p,u sc11n1 di vìm; chiu~ 11li occhietti
per far prc,,10 :i 11iungere ,n soccorso, A c-:1usa della e abb,1ndonò le =ne manine sul bianco lettino
nhhondont<! nevicata. li polso dell'inferma non si nmuncndo del tttltll incrlc. Fino alle ore li non diede
sentiva più cd ogni speranza crn ormai vana. In quei sei;,rni di \\ ita: met1e1runo il lettino in me1.zo nlla ca-
92

2.5 Page 15

▲back to top
mera e si pensnvn l(Ìà alm cassa e al ,•estitino. Mn O on
Bosco esaudl le nostre accorate pref(hiere, e dalle
ore 8 in poi migliorò e oggi è fuori pericc,lo.
Rendendo pubblica In grazia, in\\'iamo un'offerta,
pregando Don HoSl:O che ci aiuti sempre
3-11-1948.
l coniulli \\'MISI G1so e l\\JORRI GIO\\''lSNA.
DUE U l\\flfE GRAZIATE. l\\J,m:oli <:att'rinn
aveva il suo pnmoi:cni111 affetto da parnhs, infnn-
tile. Il difetto r,mclotto A unn gamba, cn•scendo, ~i
fate"'ll più pronunci11to mnto che II undici unni il
camminnre divenne molto penoso e l'informitll molto
accentuata. Fu consil(liato un atto operntorio. An-
t!OSCtata, ,i rl\\ ol,e ■ Un \\'.,,gine Ausahatr,ce e a
San Gio,anni Bosco. Promise un'offerta se l'opc-
raiione fosse nuRcita Quando andò a paenderlo
all'ospedale il prnfei--.ore le disse che dcwe,:1 ~ture
col ges."O almeno C) me11i, ritornando a fnr~i•lo lc-
,-:1re e nmettt,re ogni 3 mesi. Con ~u,, l(ntnde me-
ravigLin, il prrJfcs~ori- dopo soli 3 mc.~i. r.ilil'lo lc•\\'Ò
completnmcntc gunrito.
Un'altra rnammn invin pure un'offcnu per Lml-
zia ricenm1. Lo ~un unica fielia, p~r uno ~tn1ppo
muscolare che le d.w~ atroci dolori, fu l(iudi~t.1
in condizioni 1m1vi e di difficile J?1,1Brig1onc. E'<"!l
la raccornandb con tanw fer\\'ore alla \\'cr11ine sani.I
Ausiliatrice: e a san Giovanni Bosco, e in poco
tempo miuliorò cosi che ora è in pcrfcttn l(Unri-
,:ione.
Gv110ACNtNt L ESA ved. F1:no1 tNt.
MONTrCELLO AMIATA
LI AVEVO
AFFTDATT ,ll,f.';IUSTLIATRJCE. Rendo v1vis-
s1mr gruae alla cam Ausiliatrice pt>r nvcrc protetti
1 miei tre fratelli che fin dal pnnc1p,o da quesni
l(Ul!ITll, pur ('$,,endo 1.,Yit\\ orfani della precedente,
•ono stati chinmnti all..- lll"llll, ed hanno fino all'ul-
t,mo combattuto e sofforto :Ma la Madonn•1 11 cu,
li nve,·o nffidnt,. ve1,1ha,·n su di loro.
n maggior<.' si era imbarcato <ln L,vomo per la
Corsìc:n. La notte 9tC~$R In nave fu affondntJI. 'oi,
per un mese vivemmo m un'ansia terribile; olln
fine ricevemmo una cartolina che diceva· • S(ino
salvo per marncolo: la ;\\Iadonna mt ha protetto•·
r. lo protesse fino a condurlo a casa tra t ~uo, cari.
Il secondo, dopo avere combattuto nell'Alb,t01a, fu
tra~portato in Ru11Sin. P.,s_sarono due anni scn1.:1 più
a,·cre noti1.1c. Dopo sofferenze indicibili arrivò 1m•
pro,,vi~amente nt,I novembre ultimo scorso. Fu n-
covenato all'Ospedale Milirore di Lucca per J;1rondc
es11urimt'nto, e, pnAsnti quattro mesi di dcl(cniu,
rwrè romarc con la Jil<'tta mogi ie che nvevn lascmto
dopo appena otto s:iaomo d1 matrimonio
Il ter7,o, dopo tante p,.mpczie. fu priqioni<'ro m
lnRhiltelTil e 1omò fra no, ne\\l'epnle i.con;o.
l':: dunque In no,tra c:orn Ausiliatrice che ha ilC-
coho la pr.,!l"hicm ddlc spose e dei loro bimb, in-
nocenti, dello &orclla e d'altre persone e.tre, eh.:
sempre ave,·nno prcJ;(nto per loro. A Lei tuttn lo
nostra v1viss1mn riconosccnw.
SANREMO
SON RITORNATI TUTTI.
Quattro miei fi1di tniscorsero quasi tuttn lo guerra
sotto le armi. le, li raccomandai a Don 8o~co facendo
voto di un'offertil e della pubblicnzione tlclln grazia,
se fossero pututi ritornare sani e S11lvi Ron ritornati
rutti. Io stesso fui portato in campo d1 concentnl-
mento. Chie!li la ctn1zia di non es~cre percosso.
l\\li furono infoni rispanruate le battiture.
Ringra7,io puhblicnmente Don Bo,oo dello sun
intercessione e m.1ndo l'offerta prome85.t.
Cn.UAHIO PI.ACIDO.
NIELLA HF:LRO - JL PERJCOT,O FU SU-
BITO SCONGflll?ATO Una mia parrocchiana
a,·evo il pn<lre da anni malfermo in Mlute. AtU?ra-
,-aro~i repentm ,mente, si trovava in serio pericolo
di ,·ita, per cui lu prudenza nottetempo nmmini-
strnre all'infermo qli ultimi sacramenti.
\\'1sro il caso JU1•v1ss1mo e perduto o,:rn1 sr,emn7,a
umana, CSha lo naecomnndò n D. Bo~co. Ed oh,
prodil"!io I QuaRi improvvisamente, il pericolo fu
sc:onl,liurnto e scomr:irvc· il caro nnnnalnto mii(liorb
sensibilmente e 11 mi1:diommento pcrduru.
Es~ nttribui~ce il fatto ad una vem grn7.ia di
D. Boli<;o San10.
Quanto scri'"o è la pura, semplice verìtu. In, io
l'offerta di quella fomiclia riconoscente per la A'1"8?.ia
ricc,·u1a.
D. CARLO ~1ARhl.t.0,
lrriprl'le
BRON1'E - I,11 FEBBRE Ml 1..-ISCl◊. Sof-
ferente già d11 tempo di mnl Ji cuu1c t oltrcmo.Jo
indeholitn Jopo Il' tehhri malariche c:bb1 un 11m1cco
cardiaco forti,~imo da ridurmi in fin <lì vitn e nel-
l'ottobre dello scon-o anno nu furono umministmti
pii ultimi Sacramenti, perchè In febbre si mantencYa
sempre aha e ti medico curante e lo sp~-ciali~ta uve-
vano perduta ~pernn?.a di salvarmi.
Trovundomi in nile stato, ebbi In fortuna dì ri-
cevere una "isita Jella SÌJ!.rn Direttrice del Co/:
legio, che incorog.itiò me e i miei cari u riporre la
nostra fiducia in Mnrin Ausiliatrice e in S. Giov.
Bosco, assicumndoci che essa. insieme nlle buone
Suore e bimbi, onebbe incominciata uno no,·ena
per ottenere 111 wn:r.aa.
Ricevut" l'imm.1~1nc di D. Bo~co con reli-
quia, me la strin~i ,ul cuore e prci,:ai con vivu fode.
Quasi subito comancmi a senurmi mel(lto, e con
molta mpadit¼ e come per incanto la fchbre mi
lasciò; il medico curante visitandomi 11ccurar,1mente
dopo alcuni giorni concluse: 1 Se non foasi stum io
il medico currmte direi che lei, sii(nom, non ha
mai bOlforto il mal da cuore •·
Oltremodo 1m1tJ e riconoscente rm!l"ruZJO ;\\'Iorio
Au,;. e D llo~co.
FIRENZE - UNA BUO.V.-1 ISP!JVIZIONE.
TI zs di settembre 1q43 ovvennc il primo homhar-
dnmento ncrco ~u Firenze ed unu bomhn bcoppib
a pochi metri di disUtn7AI dalla mia casll ln~c,andoc1
tuui mir,u:olosarncnte illesi. Essendo In min nbita-
93

2.6 Page 16

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21onc s1tuow vicino alla ferrovia rui presa da un
10ùescrìv1bile spavento, per cui insieme ai miei
famigliari decisi di &ollare, ma come e dove? La
cosa sì presenCAva assai difficile date le nostre con-
dizioni finanziarie mollo ridotte. li mìo pensiero
si rivolse alloro con fiducia a Maria SS. Ausiliatrice
e o San Gio,·anni Bosco, che nelle mie preqhiere
non mancavo mai dt invocare.
Il caro Ronto, auraver,;o circtKtnrv.e sempre n noi
tavorevoh. ci SUJ::!:!crl di rifuginrc1 presso alcuni lon-
t,tni part'ntÌ in un pa~ctto della Tosc.ma, do,e
fummo, m modo nssa1 palese, sempn! protetti dal
Snnto c:,,~endo tale 1ocalit11 prc,,;ervarn da boml,ar-
ùament1 e da altri orrori della l!ucrro. Siu rinura-
ililtu ;\\1nria 8S. Ausiliatrice e !ìnn G1on1nni Dosco
che: ci hanno pure const:rvato rnrti in buona salute.
\\LBI:RTl:-IA 01 ì\\l.\\TIH>.
CLANIANO - TRA LE RAFFJCHR DEI.T,A
cr •t'RRA i\\11 trov11vo Ja qualche •1omo, pronì-
,len1.ialmente ,lai miei ~enitori al '\\fontelln, p11rte
mte11rantc del settore d1 ~barco, quando ecco sor-
l(ell· un manmo tempestoso p,ù dt una burra.sca
occ,tnica. Attr11versuto il ciclo da intrecci spa\\'en-
mq tli p1cch1ct1antc fu0to m1un1diatore: da tonfi
orrendi di granate, preceduti dn fi.qchi luceranti;
J.1 aerei cupamentl rom mti e vomitanti ordiirni
massacratori cnsi da semhrnre un catastrofico li-
mmundo. Chi ci a,n·bbe ,-,alvau Ja Ltnta rragedia?...
[,'Ausiliatrice per mezzo dd suo Apostolo.
Corsi allora a portare l'idea, balenando, nelle
disngiutissime w<>tte, dt\\'enute d, punto m bianco
1bitazioni più ~icure ai poven•ni m pericolo di
morte.
E~posi ai martoriati, m brc, issinw smtesi, In
potenza rnumaturgicu di D. Bosco ,ti piedi della
Vequne sauw e eJ trono di Dio e lo indicai come
,campo aupremo per noi tutti. Che fare per esserne
deQni ?..• Sciouloerc un volo con~istente nella pro-
messa formale di comperare un ~imufacro del Santo
e festeg_lfiorlo annualmente con celebrazioni spe-
ciali, tra cui S. Comunione e confessione 11enerule
e processione.
L'ide-a fu unanimemente accolta.
L'ural!Dno stcmii.natore disseminò quel terreno
tragico di numerosissime vite umane, orrendamente
mutilote; ma non uno di quelJj che avevano fauo
il voto fu colpito.
Però dove più palese si mostrò il sei,rno dell'Alto,
tu nella nostra stessa abitn~ione.
Quesm faceva schcnno ad otto bauerie !lJDCn•
enne, donunando un'altura stralcgica. Per un mese
le bocche di fu<>CO genTU1niche ri,0 en111rono tonnel-
late di esplosivo senza colpirla. Ma arrivò l'ora del
portento. Un proiettile entrò nella piccola cucina, tut•
to rovinando, anche il focolnrc. presso cui due donne
suwano preparando la cena; esse aole non subirono
neppure una scalfitture. V'è di più; otto uommi
che sempr..- a quell'oro si ferma,•ano a confnhulare,
con il sottoscr,rto, che Ì\\Ì pa<t•:wa qualche mo-
mentt> lihero in preghic·rn e studio. poco prima ~e
ne andarono, moss, da un impulso misterioso, che
noi definiremo irrazia.
Innalzo pertJnto l'inno della riconoscenza ,11-
l'au~usta Regina e a Don Bosco, per una ,::nv.1a
così segnalata.
3-11-1946.
Teol. Uco Tt:RE.
SET'T'EFRATI - TIFO E FEllBRI~· MA/,.
TESE. Ammaluto di tifo mi volsi fiducioso a S.
Giov. Bosco Caduto in areve delirio, anche i miei
genitori si rivolsero a Don Bosco e qualche giorno
dopo incominciai a capire tutto ciò che mi diç,..
,·ano. :\\la la febbre perdurava, e il dottore, esam,-
nato il ~o,::ue, ml djchiarò affetto dJ febbre mal-
tese. Poi mi si r,1ralizzò In ~mha dèScrn, e, rhol-
torni nuovamente a D. Bosco, lui esnudito poìchc
dopo un mese mi J}Qtei alai~e da letto e cammi-
nare scnUI b:uHone.
Come da prumc:,,.,,J tatw ho inviato un mio pic-
colo obolo.
--
Chtlini Ubalda (Roma). - Dopo vnri disturbi
mi rh·ol~i ad un brn,·tssirno medico di Roma che
>1 mostrò iu;sai preoccupato e non escluse l'ìntcr•
venro chirur'-,ico. Qun~i di~pemto invocai Dnn 80-
,co I.' dopo la nm·en,1 lo , tesso medico riscontrò
una miracolosa R'lJ3rtl(IOnc J\\1.tndo, secondo pro-
mess.J, l'offerta.
.\\,forchetti Gi11seppi,1r1 (L,·i.ri:iuno). - 1\\-1i racco-
manda, con fede a !\\I.ma \\u~ihatr,ce t:d a S. G10
vanni Bosco perchè 11110 lìul,o potesse trovare un
impiClfll. Dopo un po' Ji tempo cd 1na,;pcttatnmentc
ottenni la urazia. Invio l'offc:rra promess.i invocando
nume gra1.ic sulln miii fami11lia.
Bcltt/1 Emilw 111 1"1ns1m (Pasauco). - Ricono-
scente a S Gio, anni Bosco per a,·erm1 01tenuto
dal buon 010 lu sospirat:8 wazin della completa
11W1tigione dai tanti mnlanni che mi tormentavano
e di avenn1 fatto super,cre felicemente l'opcn1zione,
alla quale data la mill avnn.:ata elil, si temeva a
fnnni ~ottoporrc, mando la mia offerta come rin-
graziamento e come prome.~;ia di non dimenticare
mai la wazia ricevuta conservando nel cuore una
grllilde devozione u S. Gio,'Rnni Bosco e allu Ver-
11me Ausiliatrice.
Cltiarrrto Maria Bigltmi (Costn di Rovigo). -
Da quasi tre anni non avevo notizie d.t rruo figlio
prigioniero in Rus9ia. La mio preoccupazione era
tale che non pote\\'o più aver pace nemmeno du-
rante lo notte. Come sempre in tutti i frangenti
difficili della mia ,,m, mi ri,olgevo quotid.innnmente
e con l(T'lln fiducia u M. RS. Ausiliutrice e a S. Gio-
vanni Bosco, nffinchè mediante il loro aiuto potessi
sostenere L, difficile prova con rassegnazione e po-
tesse mio figlio ritornare sano e salvo. Infine, il
31 marzo 19+6, ebbi 111 gioia di rinbbraccinrlo.
Con il cuore truhocamte d'infinit:1 riconoscenza
,erso il Signore, rendo IITRZÌC a ~foria Ausiliatncc
e a S. G. 0osco, che hanno interceduto per me.
94

2.7 Page 17

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Gu.trini Nazarena rin~razia S. G. Bosco per-
ché ha proteno suo figlio durunte lo guerru, lo ha
fatto tornnre a casa sano e 8111vo e gli ba follo t ro•
,-are ub1to lavoro.
,lu11t'I,, R., E11ge;ria C. (Torino) - Sciogliamo
la rromt'SSa rana a :\\Caria Ausiliatrice che ca ha
sah-are ùai bombardamenti, facendoci trovare n
1empo a~ilo quasi sicuro.
Fu 11a1'u miracolosamente anche il nostro ollog-
i1io, bcnchè posto in locahrt'I pericolosa, e- mentre
appnrt11menti limitrofi anJ,1runo quasi di~trutti.
V. G. (Bormio). - Da 1cmpo mi tto,·avo ,otrc-
rcn1~ a nulla ,,dsero !ante cure e medicine, ma
~nsl mi .i:io,ò assai una no,cna fatta a Mari., Au-
siliatrice e a Do~ Bosco, dopo la quale riacqu isiai
ottima s.ilute.
G. G. (Aostt1). - Fra do circa un mese che
ncm an-vo più notizie di per6onn caro che si trnVU\\'ll
lon111n., ùnll'lrnJia e temevo una disgrazia. Fiduciosa
in Maria Ausiliatrice, che avevo imparato ad am ,re
ancora llÌovanissima, anrnvcrso il suo periodu.:o,
mrunum:1a1 un 1riduo in suo onore dopo aver ascol-
tati> l,1 S. ~1esM'. Nel medc~imo giorno con mia
grum.!e Mioiu ebbi le ntwse nurizie, che crono ottime.
Una G1mrdi (Vieenzu) La mia bambillll l\\1oriu
Grazia CS"Cndo nata prematura fu potuta ~h are
mcdi.ante l'interces,,ione di J\\I. Ausil. e S. G. 8o,.co,
di cw sono sempre stnm dcvobl.
801,rg PÙ!tru (Challant St, Ansc.lme) - In sc.ruito
a caduta riportai la rottum di un osso nel petto.
Con molnt fiducia iniziai unn novt..,,n n :Ma.rin Au~ilin-
tric.,, finito l.t quale mi sentii ùd tutto guarito. Invio
otfena e rin1trazio tanto la J\\lndonna di Don Bosco.
,1/g1U'U1 .'\\loro,,Ji (Dumenza) - Dovevo sottopormi
a un otto operamrio, e non nvevo il COTal!Jlio pcrchè
mì trovn~o i:tià malandata 1n snlutc. Mi rivolsi lidu-
c1os,1 n !\\lana Auailiatrice r S. G. Bosco. Tutto andò
brne, c<l io ebbi tanta forza e coraggio da mcrnvi-
gliare il dottore stesso. Mando piccola offerta, con In
promt«!lit ,li ricordarmi &empre: ùi questa cam Opero.
Lina Pùtt>t:hirri t Franta Bnmmi (Yarallo Pombia)
- lmi,1mo una offerta prom~a in onore di Maria
Aus,liatricc e di S. Giov. Bo~cu per grazia ricenita.
Un no,tro CllrO cugino, ricoverato nJJ'ospednle di
Novara, il giorno s gennnio ~cor,o subl una dillicile
operazione e, daco lo stato .ciii dc:bole del mnhuo, 1
medici dil!peravnno di sa!,.irlo. Noi in quei l!ÌOrni
di ■n!(o,cia, lo affidammo fiducioiù alla no.,tru cura
:\\lma \\us i, dopo i primi iriomi di prejlhicrc, il
mal.110 1:mnmc:iò a mii:tliorarc. Ora è fuori di pericolo.
Mi/ani D,m,mico (Colognolu ni Colli) - Molte
grazie ricevetti da San Giov. Bo~co, tra cui In J.,'UO·
ril(ione d'una mio figliuolA Jn polmonne, difterilè e
paruli..i, e il ritorno <l'un mio figlio prilrioruero m
,\\.fnca. Di tutto rini:raz10 11 j!nln Santo e m,1ndo
offerta per le Opere Salesiane.
Giuupflt Znrra (Valdotl,l\\'O - Lucca) - Ogni volw
che io e la mia famiglin ubbìa1no fatto pre~hiere n
· Maria Aus. e a Snn Giov. Bosco per ottenere grm'.ie
fummo ,emrr~ esauditi, Desidero rendere pubblica
questa didtiarazi<me.
Ringraziano ancora della lo ro intercessione
Maria SS. Ausiliatrice e S. Giovanni Bosco:
S. C. (Vcntimiulla) r!ngrn.1.ia Morio SS. AU1il11trice Don llo-
llCO Santo ~r lo se11nn_I;1tiuima grui, promc1tendo .r•m• rl-
conosceon..
'1a«t>rt Onanno (.\\vi,e) t monc>0<cnlia1m• all'A1u10 dd
Crilti•ni e al 1uo fedel Sevo San Giovanni Booco per la ,,..,.
c1::.h5suna prota1one ricen1ta durante il te-rn'hile uxtndio
scoppiato nel cuore c!,,U.. none d /IJ 11111no 1947 ru,llo •~._,
vicina 111.U. aue.
L,,,ano 1.wm t /mni.elio (\\'almn Pn) ,n riardo nn~nt•i• pU
essere l!!Umpato a certa morte durttntc 11 hnmll1lrdarncnlo arr,..,,
•u A.lc-.. nùrl• Il 11iorno ,o apnlo 1~-14.
Frrrorit Cfrlia p,er la grnzì1 rÌCt'\\'Utn.
Comu,, .<;nt,·i (C.almuranl')) r,rr la m1nc:olu11;.1 J.tUnrucmnt
della rticcol111, HOfl.tinna eh~ ~rD ttnl• t·olr,it■ dit lnoncn polnlQn1h.•.
Bt1Tatta ,\\1o~oJo (Acqui) ridol,. 1n t\\n di vita cau.. un•..m•
bronchi.-le 1aua comiociò a nuel1on1n dopo a\\·tt invocato
l'aiuto di \\.lana ~\\u~liatricc ~ di Don llotco Santo rin -,('l'Uito
nK\\IUt&&ò 11 pnm1cn1. Wute.
Fnrn AttM ,r,1rin (Solcro) ~r 111 •~11:nalatltilma ,tra1:11 ricc~
nua 1: in\\'c,ca continui prot~r,n~.
C. F, (llocchcn■ Tanaro) Per< M I~ •orclla, eh• cl>hc un
impro,"·isu un•cco di appendicite con minaccio di pcr1toni1c,
fu salvA 11~~11 ricorrere ad atto ort1:rn.torio.
A, -r. (Cunro) pula f{r.lJ<Ìa eone-, .a da Maria ,\\u•11!11ricc
a f"C'~Ot\\CI C■ r..
A..Jorno Morto (Santhià) r>tel f,hci.,Jmo Nito di eumi di
lice.n7a..,
Pih:,11 Clt<lf"'"Jt" per la ~n1tl1un1ma l!'n&Zll rice\\"\\lt■
Boo,,n, J,.,',m/10 l'\\U stnz'I■ ~ 11l«i11t.: •~\\itte-nza ritt,·uta
Dal/orta Corina (llOJl'llmo) ri1111ro 11 r,t'r ,pccs■I• -111<rn•
avut.D dunnlc un 1nrc~·cnto chin.u,t1cn rJ snv~a encorit finti
protie,;1nnc f\\tr e.b e aue cure.
CnnwRi 7.m•flttnro (G1.1biAno) per In J,Cruzu. ricevuu.
f'ìl/a Mnriu (~mu,co) per aver 01t,nu1a una 11r11ri1 por•
ticolnrc.
nnn110111 f.'m,·1,n (La,'l:S) pc.r 11 aranJc m11l11ornm1.:nto or.te-
nuto a.I ,,uo bra..-cio aoff.crenlc! per nevnt" c-ronia
Fa,,,,,.lra B,~:otto FrD.Mni:a CRoù) ptr IJ. granJc Mn7.ia r••
CC'\\.-ULI
V(ll/1110 .\\1aJdalhtt1 (Va..ru:z.c) con \\ 1v1~nu rtcnnOt1Crnra
rim.rn..z.11 per lo aesinalatì-sqim• Rt11j, ricr\\·uta..
J\\tanQ Pt,r,nn (~Jin1hello) p.r:r l'ottrnut■ RUarigione e 11woca
continui rrotMdcmr. su iuun la •u• fa,nuiliu.
f'mmflio Gn,~,i ('ri.mno) p~n:hl: 11\\1,,1:u"'-·iutn d■ pene- monili
e f.o.tto rfcONU • San Ciovanru Ho..co nc- ehbe confortu, In (lace-
e lo •kun,11:a dell'a\\,·eniret
B<rra't Sii, lo , Albu-tì,w. ,,,,.,u~• (P1nc:-rolo) Mn~2.-n,,
\\lari:&~..;••\\u ilhttric<" e ~an C,a,anru Jlolco pe-r 11 ~1Ja:naiont:
della p,cc:ol■ Corta d, , J rms, C'Olp,11 Ja hron,·h.,1r
At·on:art1 FJ>lftdo (CutdTOIIO) nnrr■••• fa ~ladonn■ \\u11i1hn..
tricr, per I.a 1lU1r1s:1one ottenuta dA un• \\.toltma rc,,lmon,,c.
Ft,rn, Rouna rranno) hJ in\\ lltill offtrta J'tr borsa m1uion11n»
per gn:t10 ri<•f'\\'Uta td I!' in t'ttlf'~-n Ji ritt-\\1:r..- .illra arni1J ~r unti
,r c.::un ammulJu•.
D• (\\.l!'IUM tl'Acqui) rscr la n,,rarnlc,•a ~tL1rillion• drll•
mamma a1>td1rn dai dQrtori: h~ imi111 rlllpicua Qffrrt■ e rlnno1'1
CQm..,...,. ri!n;dè' r,rc.il11, r-c Ji rin,1H1\\2.llllmento
f'rr•anv I•"'" (\\'illutcllone) rin,rru1a
e n<rnm-
rcnre pcl buon aito di ...mi del futlio.
B~Himm; .\\lana r,,c,r ~,t~ ,c.ua n,-lla ae-oru estate rrctc.n 110
dallo llr■n<linc.
Ralli \\lo,1/-rr,ta pttch~ ll'O\\'andtllll.l in una ~nosa CU''C'O'Af'911Ufl
on<'nnr J'ltt 1nh ft:t"••sione di San C"i10\\.'annJ Uosco <1u1nto d, •·
deBva e <lì pju l'inospcn:1ta J.ilstrmn..cinnt- t!l"lla figlia; implpr~
coniiou" 111iUMl7R pc-r tuttn fn f•mii;tha e la convcu1ono d,
Pf!rsone nra.
Famipliu .V. N. (AJm9c) promette Infinita ricoMaC:C"f\\1'::I n
Don Ro«o s~nto rd ftlicc Nito •\\uto 1n un.s causa p1uuOJ.to
lunu1 t 1mrlor;1 conflnu;a prc,terioM.
J.J1)<cllfDtw i•;uor,a (Tarino) r,trJa lt'gnal11issima a-raria •P•-
ritu■lc ot1e-nut1 t- cht" um11"1~ntc non potc\\.-a spuwn.
Sp,#u1 /.,,,,, re-, la ira2i1 ric-r\\-1.lt.a da ~n Giovanni lkMro "
ln\\'ocando la 1u1 protezion~.
J.'1ag-110m / 1ull, Jlaria ITormo) pt.:rch~ 1n momMIU d1 ama•u
e di trcpid11tione 1m,•ocando fiducioq Don Bo!i:eo Santo r-u pic-
namonlc ~•utlitR: sì affidn a1J1 r,rotf.zlont del Santo con tu111
I SUOI Cl]fl,
l\\lorrinm10 R1ttr (Torino) pcrdu· nuc.nnc una grande e ao,r,1-
nati~"im.1 ttni.i■ <la :\\torio SS••\\u•. puma a.ncor1 che fOSU"
s,,,,11, •~nn
in
ata0l,a,11n1o11,~rnron~nro)olpternr
rrlaI
I• mi
ra
ço
l
o
u
auan!lÌone
d,
uno
nipote tottopo1t1 1 s::ranss.ima o~ra.2.Jonc che cotn.l.Dèiò • nu-
~liou.re ti ceno a1orno di un.a rervnima I\\O\\ cn2. a San C10\\'anru
Bmco nono,1•nlt che ; douon ,·c111k.ro tolta Of(n1 ~Pt"ninu
di Jt"U•Mtrioncl
T)e Gmntfi Mnrro Trrtso (Tot.no) fkrchè il 11cncro Moreno
Giovanni a:ra\\·cmer1rc ferito M.Warl 11010 pc-r m1e:rccaaione ùl
Mario SS. t.<11. d, San Giovunni lluoco.
Gallo F,.J,nto pcrchè un:a nipotmo colpita da m•,to1d11~ I"
IOttOPDl!'t• ■J upe111xi('lne 1tu1ri J)('rt"cu1mcn1e pu la 1nte-11.u~
■.ione d1 Oon llolco S.:1nto e: de.I Vr~rab1I~ Domenico S11VK>.
95

2.8 Page 18

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.~-t~~
NECROLOGIO
Salesiani defunti!
'
Stu. BELLJNGERI GJUUO, da S1nt'Aa,u r,.,..,11 (Ales-
t ..ndrì■), a 8ucnoo Auto (Ar,ientiru,) Il 1•-ix-1040 a 87 an111.
Accolto da O. Oosco ne!Jn Società Snlcsìann, porti oncoro
c:hitrìc:o PB' l'A11:cnt.ina t prestò poi il ministero e:tcerdotalc
per 4~ llDJU n•II• Cua di Rourio con quella fedélti olio •pirito
ale:11ano eh~ si Samo 111 avcn letto ,n fronte '" un ~
{1ffl(MO mentre faceva ancor■ i1 noviuaro.
St1r. BERGAMTNJ .4NGELO, do l'cecantinll (Verona). t •
Chìogl!tà (Venei11l il 1.4-111- 1048 a 84 anni.
.,m Paaò la sua vita ..lcsiana nrlla Spolll\\a Rnchb lo riv0lu~1one
k> CJl('\\;ll> con tanti
"'lilrimi duranrr ,t t~TTO.l'C f'Oq,(J.
.<iar. BRIATA F.RNESTO, da lklforti> (Alesoandrial. t a
I.inm.o
(P•rù) 11 16-xn-1047 77 annt.
Bosco l'nccolsc fenc1u1lo lltl'Orutor10
di
"l'orino.
Partito
clH,rico per l:1 Columbia vi lnscorK JO anni, inn11l.,.ando 111
bella chi..., dt Barnnqu1ll•; poi pasaò nel Perù olla di=ionc
dri vari i.stiruu aJe,;ìani. 1\\-olaoodovi un fttVuJo 1P05tolato.
Snr. GRONDON.JJ NICOLA, do G<nova, t •.. S•mp,erdo-
ronn (Ceno,·a) il 23-~11-1947 • 72 nnn,.
Vrnne ùn nQI ~ià sace:rdot~ e parti r,t'I lVlcs:s,co nvt truc.oul,
2s ■ nni ~lerwntlo ~li orrori della rivolur:iont fin., otln eacciata
ck1 rdiJlU)ll. Pu.-ò poi 11 \\tnn:uela d1r1,rtndo ancora va.ne ca1c
e parrocchie fint tornò 1n patria • chiude:re la sua vila.
Sar. C,1.VTJ.VT GIOCONDO, do S<-nrJleria CFircn,e). t •
La Serena (Cile) ti 2Q•Xl•t•l-!7 n 68 anni.
Snr. CON7'f CTUSlil'Pf:, do L<entini (Riracn..l, t • C1tanio
il ,.:.xu-1947 • 64 a-nn1
0111ma tempra salesiana, trateonc nel (errore dtl la\\·oro la
,u, llita, dtn~cntlo con zelo l'Orfanoln>fio Ji PaJ,rmc, e l'Or:,.
tono S. Luijli di l\\1cssim1,
Sue. PJLS. IGOSTTNO, do Opponitt (Ausrrio), t • Scham-
Oltm (Austria) 11 n-\\'11-1017 a 6o anni.
Sat. SANCIJf."Z CJPRT,INO. da o.;,fam1nc:a (Spo,rna). t •
Ma.Jrid 11 1S-~11-1047 a ◄0 anni.
Snr. GALI.F.,Vr"A PTT,T/lO, dn Fouhua Can•••- (Tnnno),
t • L'Aqullo Il 20-:rn-1'1<17 • ~R anni.
Coa,J, SOFIA .·ILESS/0, d• Cc,op,cua (Malta), t a Sli~m•
(Malta) il 17-11-10..s • H anni.
Comi. CF.Sl-.'VA At'Rf:l,JO, da Rncro San c..c,•no (Fot'II),
t • I ,e<> (Br..,.c1•) l'S-x11-1Q<17 • 32 •nnl,
Ch. BUG<Jf.'.·1 Il VGELO, da Favno CA11ri11cnto), t o P100-
aa11rn (Torino) ti , S•II• 10..R • 29 annJ.
Ch. STEPTOR DERRJCK, da Londra fim1h1hc:.rna). + 11
1'-11lt■-S:m Pacrnm il , '•\\.11•1046 1 .:6 inni
Cl,. GARC:JA GJUSb'PPR, dn O.orno (Spagrut), t u C..rn-
bnnch<I Alto (Sp•11na) il 3,1.,048 • 2~ onni.
Ch. LOPEZ CTPRL,1NO, da \\'illAr d• Samani<IIO ($po11n.a),
t a Mohnn.ndo IGuadalo1ar■) 1'8-Xll•IIU7 o 21 anw.
Cooperatori defunti:
n.Mons. GIUSEPPE Df.JIJ/./NO, t o ChlV11$$0, 11 ai-111 u a
,b anni Prt\\OSto t' \\ ,cario Foraneo di Chi\\.auo. ~ 1~
vu-1 fì11un del buon PastotC', pronto a dar la vita J)t'r le ~•J.e
p,rcorc.-lle, come: lo dtmCMtrò durante l'occu1xu:ionc naziata
Ot."1;Urionc dei Coor,eratori, d1votiW.mo d1 lVlaru1 Au1diatric~
t d1 R Giovanni Hosco, n~ vìvc.vu lo 1pirito nel aarro ministero
prod1111ndo ■Ila JlOPOluiont I u,sc,r, tiri ■uo ■po.rola.to. con
un'unica prcfcru,,.. r,,ei pc)\\lcri. ah affhn, 1 tr1bola11
Soc. ANTOl\\'IO CARRARO, t • 1'oale (\\'•ne>.io), ti 20-11 u.s.
1\\ITeztonato uallitvo, •crbb lo api.rito di Don llooco nel sacro
min11tero ecJ 1tut6 Opere::: Saleafonc:, d1fT()ndeodo c:on porti•
colare it.lo la dJ\\oa:ion<' • 1\\-lari■ J\\uisilisur,ce cd I S. G.Bosc.o.
BUFPA TERESA «ti. BARALE, t " lllbiana (ToriMl, 11
2.3-111 u• •.
M.adro etemplarc. educò cn1tti1munentc la •u• num-:rap
ramiah•. con l'esempio di una ,•ih& d1 lavoro e: di ucrifìi; 10 (cl
ebbe la consotnione di tfonue quattro fislhc al Silfl}Ofe, d, c;u,
due all' l•t1tuto delle Fialie d, '.\\Jona Ausiliatrice cd una alle
Mis,1onl dell'Equatore.
OSELl.A ADELE S11SSONE, t a Montaldo dl C;,rrina.
1I ·2.1-111 u. ,. 73 anni
,#'
Fen·en,~ coope.n.tricc, c.biu~ I• au.a vita dt pu~tà e d1 I■"''®
fn le più dure prcn·c, confottlta dal1'usISttN:a di u.n 61d10
sac..,dote e dalla voc. .ione dcli• pnmogeiula •ll'lstituJo delle
Figlie di Maria Au11Jintricc.
Altri Cooperatori defunti:
Alborottl Pietro, Fnmo.o (RovcnnA) - Alle11ronz• Ce•aro, 8,o-
"nln (Tarino) • A,nbroci Angdìru,, Prat11li, (llrc1eia) - A,.,lle
Egidio, 1'i,r,rn/r (Alcu•ndrial - llarho.a Eranc-a, S1rrr i (:\\let-
p,,,.,.,, undria) - llarln.mna Felic<,, Bollo,- (\\Jilaoo) - lluronero Tcrrsa,
Brnsst1un (CunèO) - R.-noldn Oroolm1,
d, Rwora ("forino!
• D,omino l,uigi, 8,11,n~ona (lhi>"<Cn-Tìc.) • Rinal(hl l'anlo.
Guan~a,, (Como) - Re1rm Antonio, .'/, Dond di Piot'f' (Vcne2i1)
• Boli• F.nrico, T""" d' /sr,/.a (B.-nzomo) - U...lo«n• Eua,nil.
Cai"" (llrc,,c,•) - Bruno \\R<>stin., IV,/Jand (Can.dìl - Campo-
resi l..ucrrz,a. v,~•hntt<> ,Forti) - Cardoleu, Caterina, l•trM
(Nov•,.l - Carità cov. Giusci>pc, Amd,a (Terni) - Cccat'<lh
M,.,;,.,. Flummio, Mnrrt,ca,i,/111 (Pin) - Cervini Matilde, 7M'ogq (Vartae)
• Chac6n Or VarJ!U,
C1m11ti Mana, /1/111,i(Froslnon<)
' * - Cinti Re!mo. A.tttrUu ("l',....rru) • C..olnnna l\\br,ca ·rc:reaa• .,J,.lio
<T•mil - Compuchth I) Olindo, ,,._., (Campol,aao) -
montt• M,nangela, T,u/n ç,,;uornl - Di M,na \\fono. l'telro,
Ottmoa (Can,ui,\\) • O,oh lmmllcolna, Co1(>(•1R•~ (Sondrio) ,
Oorninki Remo, Fn,tr ('r~rni) - l~nrko Giuseppina, Vir'I Crurinn}
- E.rcolanì l"crnuna, Jl,,,r/ia (TrrnJ) - Fac<ioli Oic,:o, S. /..a,-
,:a,o (B<>IOl1'rut) •
Furit \\lodL..ta,
Fardello
V,1/anm.n
l...eirè Giuseppino. l'~hcra (PaV1a
(Caahan) • Ferrati '\\luu., n-
dt St11ta (Trtnto) - Ftrr■ri Pìrtr<>, ,f/1,ur,,.o (V1c<:01'1) - Fenati&
Anne1ta1 Z,;,,rnos Avrtt (Argtnt11U1) • Fc:rn.111 Fa1clla1 Ch,rmeo
(C11n,-o) - l'or nar...., Domenicn, .<;, Vittoria ,/'>I/ha (Cuneo) •
Frane.nini Ennlni11, Pallanz.a (="1nvara) - Ci,ibhiano Ermrlind.1,
f'illn Con,oii, (Asti)- Gallo Danirlr, Andorno Miao (\\'cttcll,)-
Condolro A,l<>lfo, S. f,<1naro R. (lmpena) - Gu!andn Alr
1andnno, .'1,rabdlo (.\\lc.-1ndna) - (;a,-. Eh.., CoJqa (f'rtv110)
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>11ruu, llnlltnano (Lm,mo) - S<'Kn•fiori F<rd,nando, S,qu.,Ji,
(Udine) Slcm Riccardo, Summa I oml>ardo (\\'. r<•eJ - Subm1
Mons. AnRdo, Rumo - Tecduni C.rotino, lllbnt, (Alen•ndri■l
- l•rizzo Dt1menica, 1'nrino - Tun~IH D. G,uscppe.. iWantr/if>•
101/r (l'irtrit.d - Ton,ni \\1clanu,. flo/~1,ono (l'rcnto) 'l'rci.
F.J1x11do, Ou,ltuSJ,011 (!1.Inano) - Turchi Ro.1na, \\lira"''"' di
R1min, (Forti) - V■RU Rooa, Gor/tl .Umo,, (Varese) - Ven:ell,
Lu1gìa, Cmi,/m111w (A11h). Z•m•• Gtudo, Portnb,dlllll (Tr,-•,to)
- Zanfrnnceat:hi Urnhcno, Nrn•,io della Batt"ll(it, (Tre,•110) -
ZJJ1otto 1'1uria, Or11.imw (Vicenza) ... Zuc.c:h.i Maria. '1..u,hnn
(Pavia).
LETTURE
CATTOLICHE
lndirìnarc ah abbonamtnt1 (l1•li1, annuo L. f>oo; semestrale L . 300. ~tero, annuo L. 800·
"'m.strale L. 400) aU'Amminiatn%ÌOnc delle l.A1turt Cauh/o,·I,,: S. E I. - Cono Rc1,1ma Mar'.
11hcri11, 176 - Tor,no (100) - Conto Correnle Poaule 2-171.
"DON BOSCO" Mese di 1\\/n~io: D. G. M BZtACASA - S. Lucano, apostolo delle Dolomiti.
l'ubblicn1one auronttato r,;• P. 80 A r. B.
Con ■pprO\\..ZJOOC EcclctJllllta.
O!T, Graf. di,lln !Soc1ctll Ed1tr. lnternn"1onolc Dorcttoro responnb,le: D. GU I DO FAVINI, v,a Co11olt n110, 32 • Torino (IOQ).