Bollettino_Salesiano_193808


Bollettino_Salesiano_193808

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Anno LXII - Numero 8
,,..
AGOSTO 1938-XVI
SoedlL In abbonamento postale.
B0LLETTIN0.
SALESIAN0

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Don Bosco col giovll!le Bartolomeo Garelli nella Don Bòsco con Mamma Morgheri(a prende
sagrestia di S. Francesco d'Assisi in Torino possesso clello CllSa Pimirdi Torino - Valdocc:o,
1'8 dicembre 1842.
3 novembre 1846.
Qundri del CruDA nella nuo~-a u,gl't!Stia ddla b0$iliea diMarin A tuiliatriu.
Lo pala delf'allore di S. Pio V dipinta dal
piflore BARBERIS di Roma.
170
La polo dell'altare di S. Giuseppe Benedello
Cotlolengo dipinta dal piHore DALLE CESTe.

1.3 Page 3

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BOLLETTINO
SALESIANO
PERIODICO MENSILE PER I COOPERATORI DELLE OPERE E MISSTONl Dl
SAN GIOVANNI BOSCO
ANNO LXn _ NUMERO s
AGOSTO 1938-XVI
Spcdl?Joae. ID a.bbo.oamcnro po1hlc.
s t ra o r din a ria
per l'inaugurazione de/f'amp/iamenfo
della basilica di Maria Jiusiliafrice
-...-:i...-..-~•· e de/talfare di San Giovanni Bosco.
Il Rettor Maggiore ai Cooperatori
ed alle Cooperatrici Salesiane.
Benemeriti Cooperatori
e benemerite Cooperatrici,
nell'invillT'l'l0 quest'edfaione straordinaria del
Bollettino Salesiano dedicata alla descri::ione del
la·voro compiuto per l'ampliament.o e l'ahbelli-
111e11to della ba.s-,;lica di Maria Ausiliatn·re è per
l'erezione dell'altare di San Giovanni Bosco, con
la cronaca dei grandiosi festeggiamenti celebrati
per l'inaugura.zione, io sento il bisogno di dirvi
da queste stesse pagi11e la commossa parola della
mia gratitudine e di <J7tella di llttta la Famiglia
Salesiana. La magnificenza delle nuove costm-
::ioni, lo splendore dei marmi. la ricchezza delle
decorazioni finora 1tltimate, dÙono tutta la vostra
devozione a Don Bosco ed alla « sua IY.fadorma ,>
documentano pei secoli la generosa corrispondenz~
della vo.rtra carità. Altari e quadri, colonne e
leferte,. '?etrate e lampadari, particolari di mag-
gior nltevo trama11deraimo ai posteri i 110111i dei
si11goli sottoscritton·; ma 1iel mio c,uore son t11tti
i vostri 110111i, o be11emeriti Cooperatori e bene-
111~rite Cooperatrici, che in qualunque modo a
rmsura avete concorso a questo 11uJ111t111e11to di
gloria. Ed a tutti io lego la riconoscenza mia e
della _Famiglia Salesiana, come già fece S. Gio-
oa11r.t Bosco q1tando /11 consacrata la chiesa, ùn-
pegna11do Salesiani e Figlie di Mada Ausilia-
trice, colla gioventù alle nostre mre affidata, ad
innalzare quotidiane preghiere per ottenervi dal
Signore le gra...."7.e più copiose, le più elette bene-
dù:ioni. Voi continuate a sostenerci colla vostra
carità. Il lavoro compiuto non è che ,ma pari~ di
quello che abbiamo in progetto per dare alla basi-
fic_a quella comodità e quel decoro ahe esige la
pietà della cresce11te moltitudi11e dei devoti. Desi-
dèrere1111110 fì11ire pel 1941, centenario dell'ordi-
1ws::ione sa,cerdotale di S. Giovarmi Bosco e del-
l'inis::io dell'Opera salesiana col primo catcchiwl'J
a Bartolomeo Gare/ii. Contiamo mll'aùtfo di
Dio e mlla vostra cooperazione. llilaria SS. Ausi-
liatrice non si lascerà vincere in generosità. E
S. Giovanni Bosco, così sensibile alla beneficenza,
saprà attestarvi. la s11agratitudineper wi'opera che
tende alla maggior gloria di Dio ed al bene delle
anime, alla cristiana educazione della gioventù.
RùmovandO'v·i pertanto l'espressio11e della più
~iva ,iconoscen:::a per quanto avete fatto finora,
10 vi a11ticipo i più sentit; ringraziamenti anche
pel concorso che ci coutinuerete a prestare e,
benedicendbvi di gran cuore, vi prego credenni
obbl.mo servitore ùi G. C.
- - Sac. PIETRO RICALDONE, Rettor f.1aggiore.

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MONUMENTO DI GLORIA
Cosl apparve al genio degli artisti, al gusto
delle folle, alfocchio dei fanciulli, alla pietà
del pqpolo la romana magnificenza dell'am-
pliamento della basilica di Maria Ausiliatrice
col nuovo altare della Vergine e l'altare del
Santo, alla solenne inaugurazione. Era una
gioia, una soddisfazione in tutti, un senso
d'ineffabile contento che si traduceva nelle
più alte espressioni dei competenti, nelle più
ingenue esclamazioni della massa, attonita
allo spleodor dei marmi, all'armonia mirabile
delle costruzioni. « Son proprio contentai
- diceva, in piemontese, una modesta Coo-
peratrit:e - i miei soldi li hanno spesi bene! ».
"Che meraviglia! - soggiungeva un'altra -
ma se la merita quel povero Don Bosco!...
« È un Paradiso! » esclamavano molti. (e Roba
degna di Roma I » chi se n'intendeva...
Quanti avevaao le lagrime agli occhi! Quanti
sfogavano liberamente la loro emozione! Quanti
correvano a \\1ersare la loro elemosina coll'ansia
di poterne godere con qualche diritto, come
di cosa loro. Scene graziose! « Non so cosa
farei per questa bella chiesa - disse un gio-
vanotto, cogli occhi gonfi, vuotando il suo
povero borsellino - ma non ho chè questo l ».
I grandi benefattori che avevano concorso alle
sottoscrizioni indicavano lesene, colonne, ve-
trate, altari, lampadari cella più viva compia-
cenza. Rare volte forse una costruzione rac-
colse subito così unanimi COI\\Sensi. La fede
ha veramente ispirato l'arte neU'ampliame11to
di un tempio che è un miracolo della Prov-
videnza. Don Bosco l'aveva eretto come mo-
numento di divozione e di riconoscenza alla
Vergine Ausiliatrice; ed i suoi figli, i suoi Coo-
peratori, allievi ed ex-allievi, l'hanno elevato a
monumento di gloria a lui e alla sua Madonna.
Accingendoci a stenderne la descrizione,
nella cronaca delle grandi feste, la nostra
mente ricorre ai grandiosi djsegni del Santo,
che difficoltà ed incomprensioni non gli con-
sentirono di attuare nelle proporzioni sognate;
e ci pare che il progetto attuato cominci final-
mente a realizzare i suoi sogni lontani.
Dai sogni alla realtà.
Poichè Don Bosco lo sognò il suo tempio,
ampio e magnifico, quando ancora egli non
- - era padrone, in Torino, di un palmo di terra.
172
Due sogni successivi, uno del 1844, l'altro
del 1845 (1), gli~ne prospettarono lo sple11'dore
e la mole segnandogli tre tappe chiaramente
distinte: 1) dall'inaugurazione della prima cap-
pella nella tettoia Pinardi (1846); 2) dall'ere-
zione della chiesetta di S. Francesco di Sales
(1852); 3) dalla consacrazione del Santuario
di Maria Ausiliatrice (1868).
A quest'ultimo il Santo aveva cominciato a
pensare verso il r86o. Nel 1862 ne parlò e~pli-
citamente ai suoi più intimi; e nel 1863, riu-
scito ad acquistare il terreno necessario, ne
varò i1 progetto col gratuito affettuoso concorso
dell'ingegnere Antonio Spezia. Fatti subito gli
scavi, sul finir dell'aprile 1864, il Santo scese
a gettarvi la prima pietra e, terminata la fun-
zione, diede 11n acconto al capomastro Buzzetti,
rovesciandogli in mano tutto il suo borsellino:
40 centesimi! La solenne cerimonia della
posa della pietra angolare fu ritardata all'aprile
dell'anno seguente, 1865, e compiuta dal ve-
scovo di Susa Mons. Odone alla presenza di
S. A. R. il Principe Amedeo, Duca d'Aosta.
Tre anni ancora e la chiesa, coronata della
cupola, venne consacrata ed aperta al pub-
blico con feste indimenticabili, il 9 giugno
1868. Copriva un'area di 1200 mq. con una
lunghezza di 48 m. Un miracolo per quei tempi
e pel povero Don Bosco! Miracolo evidente,
come rilevò il Teol. Margotti conchiuùendo
un suo brindisi con queste parole: n Dicono
che Don Bosco fa dei miracoli, ed io non di-
scuto. Ma c'è un miracolo che io sfido chiun-
que a negare; ed è questa chiesa di Maria
Ausiliatrice, venuta su in tre anni e senza
mezzjf »
Eppure non era quella ch'egli aveva visto
nel sogno! Strettez.ze finanziarie e prudenza
dei con.fratelli avevano finito per ridurre il suo
progetto a proporzioni assai più modeste di
quelle ch'egli aveva sognato.
La Provvidenza legò ai suoi successori il
contributo necessario alla decorazione ed al-
l'ampliamento. Cominciò il Servo di Dio Don
Michele Rua nel 1890 a provvedere alla deco-
razione, ohe trionfò nella meravigliosa com-
posizione pittorica della cupola eseguita dal
Rollini ad encausto. L'abbellimento attuato
(t) L6MOYNR. - Vita di S. G. Bo,co. Nuova edizione
a cura cli D. A. Amadei. Vol. J, pag. ::57-258 e s,;gg.

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f,worl la divozione e il culto dell'Ausiliatrice,
che nel 1903 ottenne dalla Santa Sede il più
solenne apprezzamento col decret<> di incoro-
nazione dell'immagine taumaturga, e, tre anni
dopo, coll'elevazione del Santuario alla di-
J,lità di Basilica minore. Don Albera, al-
l'alba del suo rettorato, la vide erigere in
parrocchia. Nel 1918 poi ebhe la gioia di
celebrare il duplice Giubileo d'Oro della con-
sacrazione della basilica e della sua ordina-
zione sacerdotale, essendo stato elevato al sa-
cerdozio proprio nel 1868.
In quel 9 giugno 1918, prima della sua
Messa d'Oro~ il Card. Cagliero, per mandato di
Benedetto X\\', appose all'Immagine di :\\1aria
un aureo scettro donato dalla Principessa Isa-
bella y Camposagrado Czartoriski. Il culto
della Vergine Ausiliatrice assurse a propor.tioni
mondiali. Ed il tempio divenne insufficiente
a soddisfare la pietà dei fedeli e dei nostri
giovani. Don Rinaldi, ancora Prefetto gene-
mle, prese quindi a vagheggiare un progetto
di ampliamento; ed, appena eletto Rettor
Maggiore, ne affidò lo studio all'architetto
prof. Mario Ceradini, Presidente della R. Ac-
cademia di Belle Arti in Torino. Il problema
- nota Don Giraudi nel suo volume L'Ora-
f<>rio di Don Bosco - era grave e delicato.
Non si trattava solo di vedere quale fosse l'in-
grandimento consentito dal poco terreno an-
cora disponibile e da~li edifizi circostanti, ma
soprattutto di sLUdiare quale forma
CS$0 dO\\'CSSe e potesse assumere per
armonizzare artisticamente con la
chiesa esistente. La quale doveva
rimanere, particolarmente in tutta
la grande crociera interna, così conte
Don Bosco l'accenò dall'architetto
Spezia, ed assorbire il progenato
ampliamento come parte organica
cd integrante del ~antuario. li pro-
fessor comm. Ceradini lo risolse da
pari suo, raggiungendo il massimo
dello sviluppo possibile. )la stret-
tezze finanziari1: e difficoltà di vario
genere consigliarono propor-..1ioni più
modeste. Onde l'attuale Rettor :Vfag-
giore Don Ricaldone pregò l'Eco-
nomo Generale Don Giraud i a com-
piere col nostro architetto comm.
Giulio Yalotti un nuorn studio. Di-
wgnava (1) limitare l'ampliamento
alle parti allora laterali al presbiterio
ed al coro, seguendo questi criteri:
1) conservare, nella misura del pOSiibile,
la chiesa esistente così come Don Bosco la
fece;
2) ottenere che l'ampliamento fosse parte
organica ed integrante del Santuario,
3) rispettare tutte le costruzioni adia-
centi alla chiesa stc!>Sa;
4) mantenere l'ingresso attuale e l'asse
della via carraia che allora attraversa\\'a quasi
in linea retta tutto il vasto Istituto.
Con questi criteri fu condotto il nuovo studio
nell'anno della Canonizzazione di Don Bosco
ed ottenne l'approvazione. li Retror Ma~iore
ne informò i Cooperatori implorando il con-
corso di tutti all'ingente spesa. E trovò pronta,
generosa risposta al suo appello. Sicchè, nel
r935, potè ordinare la demolizione del coro
e delle piccole sagrestie che permisero la
costruzione delle due ampie sontuose cappelle
ai lati del nuovo maestoso presbiterio, cd una
artistica galleria di disimpegno e di passaggio
alla nuova sagrestia cd ai sei altari costruiti
dietro l'altar maggiore, collegata da due ampli
corridoi perimetra1i alle due nuove entr.ite
<lelb facciata.
Sulle due cappelle si paterono ricavare
anche due ampie tribune capaci di un cin-
quecento persone ciascuna.
Lasciamo la penna al nostro Don Caviglia
che ne ha tracciato una descrizione magistrale.
"'"li· ( 1) V. Sac. Dott. FPDHB G1RAUDr. - l.'Orn·
Iorio dr Don Bouo. S. E. J, Pag. 208 e,
L'economo Gonerllle do1t. O. Fedcl<! Gl.raudl
eoll'Archltello prof. eomm. Mario Ce.radlnl
e l'Arch. conun. Giulio Valolli, ul,.ilano.
-- 173

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La Basilica di Marià Ausiliatrice rinnovata ed
ampliata e l'altare monumentale di D. Boscoc,,
s IL Pll'.RCI-I 01 DON Bosco. - • Prova certamente
, un cattolico grande consolazione quando gli oc-
• corre vedere gran numero di fedeli radunati
~ nella Casa di Dio; ma è poi cagione di sensibile
orincrescimento, qualora i fedeli, accorrendo alle
sacre funzioni, dovessero esserne esclusi per man-
• canza di posto. Questo è appunto quello di cui
debbo io stesso essere dolente spettatore ,. Così
irradiò dal suo SantHario la sua gloria, e questa, in-
sieme col nome di Don Bosco, si è ormai estera nel
mondo.
CONCETTO 1! DIFFlCOLTÀ- - Ma i11 questi ultimi
decurmi, e dopo l'esaltazione di Lui alla gloria degli
mtari, le sue parole atJrebbero dllVuto ripetersi, ed
Egli ancora 11na volta, e in grado oh quanto maggiore!
La s alma del santo Don Bosco nella nuova, preziosa, artisUca urna.
scriveva Don Bosco r,ella prima circolare inpiata per
ttltla Italia nel t 864, quando si accingi-va a costruire
il Santturrio di l.lJaria Ausiliatrice. Ed Egli, che fin
dal '44, nelle ore più penose dei suoi esordi, aveva ve-
dr,to Sili Campo dei Sogni la ma Donnà Cel6ste
suscitargli dinnanzi un tempio grandioso dalla. cupola
torreggia.,te, mentre echeggiavano le fatidiche parole:
Hic domus mea, inde gloria mea, '1'1Jeva atteso
ve11t'aJmi, e poi i11comi11ci11tò l'edificio, e il 9 gillgt10
1868 lo vedeva co11sacroto alla gloria di Maria Ausi-
liatrice. Era parsa allora, e fa dOVf.Jero, ima temerità
consentita solo ai Sa11ti, e fa quel giqmo 1'11a grande
co11solazio11e per Lui. La Madonna di Don Bosco
(1) La l"T1Jlteria qui trattata comparve già in due articoli
dei nn. 128 e 13r, de L'Ots"'1/Qtore Romano, anno L'CXVIII
1938. Qui ritorn.~ con notevoli ritocchi dell'aurore don
Alberto Caviglia, sa)éijiano, giA doc~te d;° Arcllitettur_a
- 74 --- Religiosa nella R. Scuola $up. dì Architenura di Torino.
1
sarebbe stato t dolente spettatore~ del fatto 011de s'era
i11dotto a costruire la ma chiesa.
La Congregazione Salesiana, già durame il regime
del compiwzto Don Filippo Rbialdi, ve11rie malura:ndo
il proposito e lo studio di im ampliamenlo d1e, senza
alterare la fisio11omia della «Casa di }Maria• i•e-
dwa nel sogno, rispondesse ollt m,oi:e necessit'à nate
dal moltiplicato affiuire dei devoti e dei pellegri11i
per la dup{ice divo:::ione che ora i•i si co,rcentra: quella
di 11tlaria Ausiliatrice e querta di S. Gi<n•am,i Bosco,
che ivi riposa afl'òltare a Lui dedicato. Toccavo àlla
pietà ; all'ardimento di Don. Pietro Ricaldone l'onore
di compiere la gra11dJ1 ìrnpresa.
Arduo problema, resQ più difficile dç,lla i1o[omà
di non èscbuiere la preseru::a dei settecento giova,ri
ricoverati nel circostante Oratorio, Casa l\\1adre del-
l'Opera di Don Bosco, il qunle sognà la chiesa e la
volle sempre vibrante delle preghiere e dei ca,zti dei
giovm1etti suoi.

1.7 Page 7

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lf
I.a c.appt:lla e l'altare di S. Giovanni Bosco.
- 175

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Cvdlnall e V~o..-1 conucn.olf recano alla basilica lo ttllq1de del Martiri d eslin..1:e al nuovi :aJlllrt.
L'ART.B. Tutto questo, ttJ altro a11rora, itrteres-
sava gli i,,geg,reri. Per esempio, la stessa consistewra
stnlllurolo della prima poderosa mosto, co,rrposta di
materiale rìsparmurtit,YJ e fo11data su d'un /er,e,u,
rrodoton f al/au e mal.sieuro al bùog,10. Ma interes-
sava unrhe rarte. Un Suntuano di ulthrità mo,idiak
non può restare ndla t'UttJ duadorr,a dri suoi primi
tempi, e Qffffllno :ra di qua/j ,.~,ùficen:,e si siano 'l'e-
slili tiri suoli i centri ddla putà t:rùtuma. PensitmUJ
a Loreto sl1Jrira, e a Pompei moderna,. Don Bosco,
al ttm,po tufi, m·t1t1a fatto mu:lu: troppo a tirar su la
chiesa, e solo Ire an11i dopo la stta morte le n diede uT1a
decormriuttr, 11 il Rollini dipitul' ltJ cupola. Quuta
,.a,, rimarrà, perrlii'; wte lnuma; il usto, pu la ma li-
mitata mrdi0t'T1ta, nspande piil al dnidmo dt:l
popolo d,11 ,ruote la sua .,lfndonna rq:almmte parat:am
sjcut spon5am ornatam \\IÌro suo. l'erdt~ il popolo
(dico tli gra11di e di picco/1) ruok cosi le 111e ltfadmme:
e se l'aru ,,on a penta a non ci arrit-•a, ptmsa esso a
coprirle r/'(Jri , di gt:mme, a contornarle di ornamenti
e di frt'lfi, rlte, arte o non arte, /ataa110 comparire
la sua• dì,-os:io11e. E qrmndo l'arte lo socro"e, allora i
co11ter1to.
L'AlTI AZIOSF.. - 11 lm:oro; al prestrtte compiulD
nelle ,u, parti nst:nziali; e fa Basifi,a prm ir1cormn-
riare la sua nta nullt'a. Vi si è comeM•ata nell'aspetto
e ntlfn forma la Chiesa come Don Bosco l'atv:fla co--
strulla; t' gli mnpliamenti non sono suptT/eto::::iom
for::at,, ma pnrlt orgonica e inlrttmnte dd Santuario
stesso: la/Ilo che, e non era dat'f'l'TO ,osa piana, si
so11 rnprttnu tulle lt rostruzio11i odiormt, alla chiesa
stMso e l'aue medHsimu delle com1111iraz1om: la pre-
- - se11tin:ia11r jrm1tn/e è selnprt q11rl/a dt-gli ultimi anni
di Don Bosco, e sarà an:::i rirondotta, migliorandone
i materiali, alla sua gmui:,rità palladiana.
Demolite t, 1agrestie e il coro, crt:sci14ti, nel 1869-70,
mila sclwna primitivo, e aputa l'abs,dt, li sono co-
'"'°'"' llruilt due ,:rute cappe/k di 210 mq. e/il' si affacciano
con ampli cv/o,mati sui. fianchJ dd
presbituio,
umo/Irato di un intercob.mmo td ampliato in un qua-
drato di circa 16 metri: le dJJt! rappdfe sono ,:tf)aratt!
pu me:::o di t:olon"e binat• di t•f!'Tde d'lssoire dalla
gal/erra di din'n1pegno, ,mrn!ammu ,ostrutta, dus si
llli::ìa da lato della fauiaJa, e, correndo tutto il fianco
della Basilica, porta alla num1a sQRrr.stia t agli uffia,
t ,_.oltanda dietro l'oltare magl(ÙJTt>, luogo ad una
comoda 1erie di piccoli altari. Le due grondi cappelle
sono illuminati' dall'esterno per mt=o di otto ampie
Ntrate dipinte, sui cartoni di ,",/nrio Barberis, ,on
uniro di1,g,w ti recami ciascuna fa figura intera à'utt
campione della rito Salesiana: don R1m, la .\\,faz:a-
relfo, mons. Vern"glia, il C::artorisk:,.·, il Caglioo, il
Beltrami, il S=io, r7 Carm:ario. La grande mgrestia
~ U"tdata artisticamente e romodomenlt! a nuooo,
e decorata dal Crida co11 episodi drlfn tita d; Do11
Bouo. Sopra ltt due nua,.16 rappellr destinate ad acco-
glittre rispettivon1mte gli artigit1ni e gli studenti della
Casa, d,u t•aste tribune, prospi'ttonti ~d presbiterio,
s,,,,o disposte per arcrescere il ,rum,ro dri fedeli pre-
srnti a/h Jun:iiani nelle maggiori svltn,ùtd.
Sul presbiterio, wrmnoso, e arioro, percllè ri sfoga
daJ lati per gli agili colonnati od ard1ìtrm:, e per le
tribu11e, 1i innal:.ra una suo11da cupola, decorata
all'inumo con l:turdti a fondo d'oro, tt traforata da
sedici orrlii a nt:rate dipirite curi fy,'lmi d'a11geli dal
prof. J\\lar10 BarbtlT'is; al centro risplendono le parole
di Maria nella Visione di Do,, Bosco.

1.9 Page 9

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GENIALIT,\\ E DECORO- - Chi osserva la pianta e i
disegni odia Basilica cosi condotta a co111pimento, vi
riconosce la geniulità dello soh1.3ioni pratiche, e pu.ò
arg11ire senza pi1ì che essa deve ai•cr dato 0!(11i pii)
bella occasione ai partiti arcln"tetto11ici e artistici. Ed
è t•eramente cosl.
L'anima, e/re dirò monumentale, di Don Fedele
Giraudi, Ero11011w G,merale della Congregazione
S alesiana, ha trovato nella perizia e nell'arte del-
l'arcl1. comm, Giulio Valo/ti, salesiano, l'interp,·ete
1mani111e e siiggftstivo: e dall'frpira;ione di entrambi
si è prodotto u11 monumento nuoi•o, che risponde ai
pilÌ i11timi desideri del Santo Fo11dalore, e pel quale
11011 s'è i•òluto porre limiti alla fidm:ia, h1tta di Don
Bosco, nella Provviden::a.
Perchè le masse costruttive (e ce tt'è di ml01JI' quanto
- 11 trasporto proce,,sionaJe delle Reliquie ai nuovi altari.
Mons. Rotolo apre il corteo del Vescovi. • /11 alto: I Cardlnall H1ond e Fossati.
1 77
-

1.10 Page 10

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1..'Archescovo uJealano Mons. Guerra luc:ia la savesua pe] s,rlmo Poa1ificale nella llaslllca amplla1a.
111 rr110 dtlle anticl1t) non rompaiona u non ve1tite
dd/11 più n"'1,le maltna, Al di jUDri I il lrm.•uti110:
all'interna l la ricd1tz:ia dei marmi più fini e pi,ì n·a-
riali. Diau11110'C'e qualitd 11e ricorrono md solo appa-
rato dtll',ùtore mtlf{ll1ore e drll'iea11a. Le gallerie, k
pqrte, le coppelle, dal pauimento alle corm·a, son,:,
vestite di 1t11a ricca t lemprrntr, polirromia lapidM.
dur,e rntra, srcondo ,I caso, il /01.'0ro di commeuo o la
'l1gomatura rlassìca, t ,u,11 rimane alt1111a superficie
o::riosn. Q11arm,tot10 rolo,me di ••erde d'I ssoire rolle
tr11benzio111 i11 giallo rosa dtl Garda e i capitelli di
l ollttuw, so1tengorro le cappelle e le gallerie, e le
balaustre dorate delle logge sono fra11me:z:mte dai pi-
la1tri11i delle tre arcali!, illegf./iadriti dai putti rol>lne-
1d1i del brm:o prof. Nori di T,m,,o: gli altari wno
a/Jrettanli $/udi di arte mamwrana. Il pavimmto
del prt1sbittrio ~ un ,,ero.. arru:::o marmoreo, con lo
stemma saluiano al u11tro; l'ardtitravt dei due co-
lo,moti è un ,ntanio di marmi fini allen111ti con 16
11ted0(:lioni a teste d, Santi ,n bron:;so.
PROV\\'IDENZA. - E il f><iP<>lo, bisogna t•ederlo, si
aggiro m,mn'rato pe, romodi rpa:zi, e: misura i passi
sui marmi, o tocca li! pareti e le eolo1111e I!, do,,,. può,
tutto, quasi per o.ssicururti d,e 110n c'è finte. No: non
ce t1'l: la Madon11a e Don Basto, o tutt'e due, han
mandato tutto fJUt'( d,e occorrer;a pe:rrl,è tutto fon•
dt'gno dt!lla Caso di 1Wnria.
E manduar1110 ancora. Tra 110n molto, subiu,!
sarti ripruo il rìvulimmto i11 marmi fini del rimammu
interno della Basilica: i pilastri piani o comme1so
policronw, le colonnz i11 marmo di Sivia scana/01• e
rudentate in d1~ro; i capiul/i passeranno dal com-
poqito al corinzio; le campatt dol/e f.•oltt a rosO//Ì,
le trnbta.::io1ri riltltJOII! robriamente cqn wccln' d'oro
btU,no; le porti piane o sperdu e mezze rinttra11zt
ce111111ote. E snrà rifatro il povi111e11to. Ci<J che ora si i
limitato alla usto dd/a crociera i, allo Coppdla del
-
trmuello, doo'I l'altare di do11 Bosro, sarò esteso a
tutta la nar,e, eu,1 un'ej/e:tto di decoro solntnl' t! signorile:.
PRR 1, 'te·ONA,
1'\\10 il Sa11tuurio, rom'il ovt•io,
tsiste per la dit.•o::rione a .'\\lana ,lus,liatrice, e da~
per L'altare dt1V't l'icona, d1t qu, i /'<1/tore maggiore:.
Q11i com·t''lfe lo sg,wrdo de, det•ori, e q111 dot•l"l•a
l!ssere ro11ce11tra10 massi111ame11111 lo studio d, 1m ar-
tuta, per cirro,ulare l'immQRine t'merota di 1111 ap-
parato duorativo che adempia alla 1olem1itti e alla
dit1ozio11e. Qui l'arclùtetW 1-'alotti ha ragionato ro11
more di Jrglio dt!f•oro e m11 mente di studioso.
L'ardtiuuo potet·o obbrdire alla 11aturalc tmJ=ion~
di da ci, ron lo spazio a "'" dispcsiziom:, "" rom-
i,, plesso 1110,rum,mllllt, cui l'ico110 sarebbe stato ac-
colta come btu,11 rompkmtlllo: altri m,rrbbe sacrifi-
calo l'altare: e il ruta ,,/fu spiuo srrnografieo drl-
/'icorro. Il Valotti ha 1a/mto e voluto distì1111uert.
L'ALTARE. - lma,ito l'altare è staccato do/la pa-
rtii! di fondo, e sta da s~: è "" altare da gra11de chi~sll
t da grondi fun:tioni. Su rinque grlldini di verde d'ls-
soire, la mt!nsa, col palio/lo ornalo dal bassortli('fi) 111
bronzo drlla Coena Domini, oj/rt1 w1 partito di spudu
d'alabastro orientale cot1 verde ontira: il dossale a due
gradini èfonnato da uno/ascia di riquadri con ~u?' tor
dici tot1di a teste d'migeli in bottinno, e sporge loJ.eral-
mmte in due n=ole sorreU,e da colo1111e abbi11ate a ba-
laustro. Domi11a il diaspro di Garessio. Il Ciborio, di
itmplici u11ee con tmrpano frutigiato con lue11ine i,i p,~
trt dure, o steli: biottclù su lapislaz:.n;li, Ji i11serisu irt
,ma sopratlt1tJazio11e alta due volte il dt,ssale, tu/la mi
fronte a11teriore u11 oltorilttt'O i,, brtm:o dorato prett11tll
il Crocifitso tra Ct!n'i simbolici ed emblemi t!tttarfrtic,,
ìr,quatlrato m uno ronifr~ d'intarsi jloreal, o pfttrd
dure su fondo bianco con mcdoglionrini di bron::.o do-
rato, di splendido tflcJto. Sopra rodt!Slo blocro ctn-
trale, rnt/enuti da me11solr faterai, del mede.simri
d,aspro d,I soprudouale, due angdi i11 11,or1110 bia,u-o,

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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alquanto arretrati, sostengono 1,na corona regale, for-
mando il trono del Santissimo.
L'APPARATO ICONICO. - Per individuare l'ico11a,
ch'è centro del Santuario, senza slegarla dal complesso
circostante, il Val<>tti ha immaginato, piuttostochè
un'architettura lineare, una decorazione architet-
to11ica ispi_rata a temi del rinascimMto, como11i al
carattere del nuovo presbiterio: lfmto più che, non
essendo qrusto absidato, ma a fondo piano, l'opera
dot•eva aderire alla ruperficie.
L'impressione del pros-pttto è pri11cipalme11tt quella
del colore, d14 si direbbe t1mb"a11te, se non fosse vo-
luto per ragioni duorative. Da ,mo zoaolo pi.ano in
bruno di S. Benedetto, quasi nascosto dal dossale del-
l'altar11, salgono ai dtu lati dt1lI'icona du4 /esent di
nuw metri d'alttzza, che sorreggono tma trabea,.-ione
con timpano. L'icona vi sta indusa in un riquadro
centinato che sovrasta a t11tto il prospetto dell'altare
ed ho al disotl() umi loggetta ciua a intarsi dimamu
dit•ersi. Diciamo subito: l'icona, com'è ora inquadrata,
tdm fa?ri, e solo adesso, ntlla sua principalita. Essa
~ che d!Jmina tutto.
La ricchezza è nellt ltsme, dovt tre nicchie per
paru, ad arco ribassmo e conchiglia Urminale, pre-
s1mta110 ,,,, fondo di vvde damascato (lo si cred"ebbe
un c,rti,uiggio) co11ton1ato da marmo di Garessio
cot1 la conrhigl,'a rn giallo Siena, e ogmma è dtstÙlnta
td accogliere 1111 angelo volto o1 rell/ro e recante ,ma
foce simbolico: le mensole rispettive hanno van·o di-
segno, e la pi,i bassa sovrasta ad 1111 pa1111ello ron stemma
" Plastri o svolazzo. Una f/)tJrÌtJ di capitello piano
fogliato, ili marmo di Siena, didde la seconda dalla
terza nicchia, la 1/uale mette capo ad una leggera
trobem:ioPle s11 mi poggia l'ard1itrOf!tJ. fl medesimo
ordine di 11icchie e sta/lte si ripete mi fianchi delle due
lesene, avendo Wlttl la costruzione ,m aggetto eguale
a/In larghezza di queste. Nel triangolo del timpano
è stato rirollocato l'antico moraico del Reffo raffrgu-
rante l'Eterno Padre, e cosi nei. triangoli dell'arco
1co11ito du, puttiru " mosaico.
li timpa110, irr marmo di Garessio, reco sup11rior-
m~nu una decorazione di fregi di rosa del Garda che
fi11isco110 al u11tro in una grmule roggero di bronzo
col 111011ogro111111a 1Waria110.
li fo11do clella parete circosta11te ha "" proprio di-
ug110 molto sobrio con aggelli leggeri: due tratti di
comic11 riprendono la 111otlo11atura de/ tomicione ricor-
rorte: sollo s, diugmwo du.e arcature con lurrette a
bassorilievo, e 1111 fondo trottalo a tramen110 con ri-
q,.adri di commesso in onire di Drorrero, e h,tto scende
a' tratto di balaustra cieca t:on1i1111011te le ba/a11stratt1
delle logge.
IL POPOLO È CONTENTO. - La linea architetto-
" ·ca del contorno iconico è, ad1mqr,e, molto semplice,
e se a prima tdsta quasi l't1ffetto del lm•orò da orafo
se 1ltore (come furono del resto molte opue del quat-
tnc11n-ro), ciò dtriva per 11110 parte dalla ricca poli-
cromia dei marmi e/re vi sfoggiano ima pre::iosità da
•·~$/e regale (e il Salmo 44 dice: Astitit regina in
ves1iru deaurato, circumdata varietare): pu altra
rarre dall'espresso proposito dell'artista, che qui /,a
i•a/1110, come s'è d~llo, #arearsi dal comtur~ conutt.o
delf'arcln'tellura unitnria di 1111 altare ironico, che
poi la devozio11e dei popoli m;rebbe, 11011 se112a disor-
dine, coperto di chissà q,40[j ornamenti, com·è avt.rt-
nuto sempr11 nti Samuari.
All'occhio dei devoti il presbi'.ttrio t11U1'1/0, vùto dall11
crociera della Basilica, appare vermrumte, q,uz/11 dev'11s-
stre il Santuario 11el Santuario, e il petlSiero si rac-
coglie tutto nella venerazione della R,:gi,ra, in cui è
riposto l'Aiuto dei Cristiani. E il popolo, che vede la
sua J\\.-1adom,a ornata, come una Regina, di tma gtmmea
ricrl1e::za adunata a decoro, il popolo adtsso dice:
Cosl t•a bene! Ed è conttnto.
DoN Bosco F.St.rLT/1. - E ne sarà t:011te11to Don
Boico Che questo potesse essere il suo sogno (quando
sogno ooglia ancht dire desiderio arde11ltl ed assiduo)
lo sentiamo ora tutti, e lo ha compreso il suo mcces-
sore, do1t Pietro R,'caldo11e, ed ha11no cercato di ef-
fett11arlo i s1u,i collaboratori, Do11 Bosco vi trOtJa final-
mentt avoerata la parola di Maria: Hic gloria mea:
qui è la mia gloria. E dal prossim o altare, dov'Egli
riposa, ne esultano lt me Reliquie.
L'altare di San Giovanni Bosco.
L'ISP IRIIZIONE. - Perchè tra le santt nuovt im-
prese compiute, c'è pure l'Altare <li Don Bosco. Due
compiti, d,,e d01.•eri, /'u 11 doll'altro indivisi e ùurin-
dibili, come i 110,m· di Maria A11siliatrire e di Don
Bosco, si presentat.'ano, ,miti in 1111 solo concetto, ali<;
pfota filiale e alla coscienza storica del mondo sale-
siano: celebrare il Cinquantenario del T ransito del
Santo appagando il suo Sogno di dl!flor:ione a Mana
td eri'gerrdo a Lr.i un monumento, che fosse degno dtlla
sua grandezza e segno alla divozione die si ha nel
mondo per L ui. E il mormmento è sorto sul luogo stesso
dove la Madonna gli m•eva mostrato il Tempio suo, e
donde con quella di Maria si è irradiata la gloria di
Don Bosoo. Nella chiesa sua.
Mo11umenJo a D. Bosco e segno alla divozio11e
vtrso il Sm,to s'è ,.,o/uto i:he fosse l'Altare, e il duplire
intento è stato soccorso da una duplice ispiraziont. Norr
si p dire altrimenti, quando si porla di coloro che
hanrro m;11to parte 11e/la conceziom, idMle e 11i!lla. in-
tupretazio11e artistica. 1)011 Fedele Giraudi, con alto
umo di grandezza, i:011 pidà p rofonda di Figlio, t:011
sapiente comprensione dell'anima popolare, de.fini subito
la conct::ione del mormmento grandioso t1 pio.
L'ARTE- - L'artista architetto, comm. Mario Ce-
radini, già Pre.<idente della R. Accademia Alberfitta e
della R. Scuola di Architettura di Torino, lta saputo
rivro"e u tt'ora di quti tempi i11 mi la parola dell'arte
sacra era: Vox Domini in magnificentia. Senza sco-
starsi dal. carattere stilistico del i.empio, egli ha creato
tm uemplare artistico che per unitàdi concetto, eleganza
di linet, equi1ibrio di masse. sapitnza di partiti, ri-
chiama le tradizioni più ,robi/i del maturo rinascimento;
mentr~ la gra11dio$ifa impo11mte rhe non ingombra,
ma s'inquadra nello spazio del grande tranutto, e lo
sqtu.sito senso cromah·co 11el/a distn"bu:zione dtlla ricca
materia, induce in citi contempla quel se11so di rif!ert11i.:rn
e di sertmtd cl,~ si prova davanti all'arte degna di Dio.
- Opus vere Romaoum bisogna dirlo, e clii è avt•ezzo
ad auvirit1are in Roma quelle sontuose composizioni di
1 79

2.2 Page 12

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Una delle nuove cappelle la-
terali con prospettiva dell'al!ar
maggiore.
- 180
Porla d'ingresso allo scurolo
I dell'altare di San Giovanni
Bosco, con medaglione e
stemma di 5. S. Papa Dio IX.

2.3 Page 13

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Due dei nuovi altari erelti nella
galleria veduli dalla cappella
lalerale corrispondente.
Porta d'uscila dallo scurolo del..
l'allare di San Giovanni Bo-
sco, col medaglione e lo stem-
ma di S. S. Papa Pio XI.
---

2.4 Page 14

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manni e bronzi e pietre pre::riose e ÌT1tarsi e mosaici,
qualifuron<1 creat~ per la munifiun:a papale (pensiamo
alla Cap,ulla Borgh.-sr in S .•\\!aria Jrlaggiore), vede
qui rit:n•ere la Ramam'tà glorificatrici! ddla Chiesa
e dl!i S/111ti.
LA COSCEZIO!'-'E. - L'alt.are ùi Don Bollco, ,X,m(J
sarà dria1t1ato, ha, secotufo si l detlo, una duplice de-
stina..-ionr: qud/a propria di ogni a/tari! ico11ieo dare
si celebra la gloria dd Santo, ti q1uilla di esporre alla
t:enatuionr da /rdrli l'Urna r1J11fromte lt Reliquie
di Esso. I-:Ju perai, arclriJett.aJo ,,. modo da inquadrare
ndla paru. supniore la pala dtl Santo in ,tloria, e,
sotto l'irona, e prospt:ttiramt111lt· poco sopra l'altar_e
e le sut proprie membrature, u11 ampio /or,Jo apt:rto,
nel quale l rollocata l'Urna di rrfrtallo, t·ìsibi/e anche
a dùtamra, Ma tutto il a,rpo dr/l'alt.are ,011 la so-
praeler;amone del postergale, t ic{>araJ.o dalla pante
della C"pprlla medim,te u110 sr,,r()/1) a doppia ntpola,
I'una, aprrta i11 altv, rn marmi prc;losi t1,brrmzi, l'altra,
stn:rmtante, in 1110,aico di cobt1lto tJ stelle e fiammi!
d'oro.
J PARTICOI..ARI. Por1re lir1ee, 0 ls ro11mete illu-
strazior1i a stampa, non basta110 a dar I'1dt1a dei n·c-
dn" partirolari studiati con anima d'art1su, e rora.ti
ron amorosa dilil(t11t:a dolle maatran:e.
li basomnito i! doto da una 1/lOCcollllura rhr, n.oc-
candosi con sobrit1 SU/:OmJI da una fascia di ,,erdt1 d'Is-
soire, si acrnitua in sprechi a/tani di rosso di l\\'unudia
I! onice Ulftiro, listali di nero, inconricioJ, di bron.:o
t alunianll le siglt di Don Bosro (j. S. B.) in ,,,,,da-
gliom radi"att. All'alte=a di questo basamento ri-
spondo110 intiemt1 la l(radùwla ddl'altare i11 giallo
dì Siena ad intarsi di nao, e il corpo ddl'a/Jare #esso,
col dado tJ mcnsolr ,·&tirali intaniate di marmi fini,
ti pannelli in onfre raia con riporti e memb ature di.
lm:,m:o dorato.
Sopra la zoccolataro poggiano i piedulalli ddlt1
colonne e lesene: il giallo di Siena inqumlra spealri
di onice finissima con cornici a rienlran:e di bronzo
sagomo/e. Un /astio d'alloro in bronzo forma pure il
toro della modanntur<1 di base. E coi pied,walli si
penliene al marg,ne superiore del loculo. Q11attro
colotme corin..--ie i,, diaspro rosso di Garemo, dW! in
fronte , diu laterali, con risprttlt•c lesene, sornono m
plinti di ,,,mie inquadrato di brom:o e con basi a foglie
di lauro t capitelli di bronzo. S1, di esse f>Ol:gia la
trabw:ione in giallo d1 Siena a speu}u d'onice sui
piani, con timpa110 centrale ed al, mlh colonrre la-
terali: ttrl fregio di mea:::o, a cartdla, sta irrillo in
caratteri ro-mani di bro11.:ro dorato: Sancto Johanni
Bosco dicatum, t il timpano sper-::oto porta Ira due
angiol, il1tra11de clipeo a rartocn r Jrstorri ro11 lo stemma
sa/mano. I.'alu::::a drll'i,uùmr utfUD8/itJ ,/ earni-
r-ione dr/fa Basilica.
li partito archiutto,rico itrrhiwlt tra lrsme di-
gradanti dalle colonne antaiori l'arco />01:J(Ìanle su
piedn'tti trabcat, di marmo rerdt, onde si fo,.,,,a il
ram/)0 per l'ampia irtma del Grida, che domina tutta
la fro11tr, e rappresnlla ìl Sa11to In gloria gl'fm/ftsso
sulle mibi sostem,tt Ja poc/,i angioletti.
Dallo mensa ddl'"1ltare si elt!f•a un tJito gradino,
- - la cui fronte è tulta 11110 pre:;:iositiJ di piccole lesene ti
riquadri d'011ici ti mdlarlriti Legate i,, bron.to, altu-
nantì con nicchietu d, p,t:tre arimtali amttncnti le
mnnette finemente asellate dd/11 quattro Virtù:
spicca nd n~::o, con ricchezza di lapislazzuli e pie-
tre dure, il Tabernacolo ctmtrale colla cimasa e la
porticina i11 n1asm J'argt11Jo cestllato.
L'mtsA DF.U...e RH. IQUIJL - Il loeulo, c/111 si apre
n,pcriormrn111 a filo dt'Jla fronte ico11ica., è il t.•c<J
tesoro sacro di questo altare. Il pQrtito costruttitJo a
mensole piatte e riquadro ricorrenti' di brun::o, rac-
chiude una ruvità terminata ai dur. rapi in niulziclte
fineme11tt: lat'Orate 1ull'alabastro II t'Oltina di rristallo
supnionncntr illuminata. 1A due fronti sono rhiuse
da robwti cristalli ornali d'uttfl ricca fra11,:ù1 di
lronzo dorato.
L'Urna, dis1!1(114ta squisitamente dal prof. Giulio
Cmant1V(J d,1/a R. Au,ulemia ,1/btrt,na di Tori110,
ed essguita dai Fratelli Clriampo, pllre di Torino, è
d'1111a sapir11lf e nuooa ulca:::wne, per !ti quale, um:'al-
cun interrompimento, la salma del Santo, t·tstita dei
su,,; parammti, è t.·isibile da ogni parti'. Due pareti di
cristallo d'un sol pcz::o, a pianta dirsoulak lrgger-
mellle saliente nJ me:::o, 10110 t1111utt insieme ai ,:er-
lid da un'of>t/Ta in argtnto, dalla quale partono suJu-
normente le glzicre d1e soppor.taM il copercl,io pure
in rrista/lo d'un sol pe:izu a t.'Olla allungata, duorato
tulla facclu i11tenta d'rJt:a rolombn. raJ[gianll' 1rr1 su!le
,. dtuubilli: il Wtto lm:orato in 11rgent.o, rome la
ghura e i puttini e/te omano le basi e incoro,wno
il me:::zo del/~ due frot1ti. La base o larghe sagome dtl-
I'Urna è 111 mtft,oJlo cesellato e fort.enumte ar!(r11talo.
Lo scuno1.o. - Lo srurolo, dispom, tra il postf'T-
gale dd.l'altare e la paretti della Cappella, è sormon-
tato da ,ma mf)Oletta c/littica a spuchi d'o11ia 011-
tiro, a-perla supcriormc11Le, sopra la qULtk t'i11n1rt•a
altra rupolf'tt11 a mosairo, co11 bl'llissi1110 rffetto
spa:,,ial.i.Jà. Q,u tutto eospira a cl.art• w, s1111so di rac-
colta amrt111trm:ioiw prr la prr.gltitra più intima e
eo,rfidente, rome se SI pori, a tJl pt1r r,, col Snnto
clie si ha di11nan::ri e prossimo alla t·ista. S, rntra
per dll4 porte marmpree o doppia inquadratura e
riec/11· cm,ulli di bro11zo, aperte tra le spnlle del-
rAltare e In pareu, e rispandenti agli acussi
dr/ gra11dl! rorridoio rstlltl() cos} da pcrmrttrrc ai
ditJoti di circolare per lo sairolo ,enza i11crm1rarsi
coi fedeli che assistono alle funzioni. L'arrl1itrat1e
tklle due inq11adrature esttrne i 1or111ontalo do sopra-
rimase c/zc porta110, ÌII rird:e cormci a pietra jir.e e
collana di b, 011::0 dorato, i 11u-Jcwlio11i coi ritmtti di
Pro TX Il Pio Xl, ri.1pmu,,n111c11te Jastìgiwi dagli
stt1111mi dd d11t Po111rjici operati i11 pietre d11re di
Firenze, e Cm'tmati dalla twra col/, s,mbo/ic/i, d11m:i.
LA CAPl'l'.U..\\. - Il pre<'1itf'Tiu de.strnnto o/l'altnre
~ pat,•foumtnto a 111ar111i pa!it:ro111i di sobrio disegr.o,
e t:hwso da 111111 balaztstmta a pimrtn 111ish"li11ra. ro11
1tipiti e balmutrirri ùz marmi 111tarn·a1i c011 r,porti
111 brotJZo di stile ricco t rana/I, di bro11::o dri fra-
telli Lomaz..i di l\\Jilano.
T1ttto codesfr> mo1111m,·11to lrm.·a m11 dtg11n ude Ira
lo splendore tk, 11JOT11u· e tiella dccora::Jione dc/l'm11p1a
marstosa rappella cht formo il brarrin drrtro d('[ tra11-
setto: d<Yli<l lt n:trate co11dvtte sui ,arto11i del Crida,

2.5 Page 15

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Ps1•guite dal l'izzoli di Turino, ritessono la,.storia e
la gloria di Don Bosco 11ei tre momenti capitali della
rivel.azione, della c01isacrazio11e dell'Opera, della
glorUicazio11e. I11 alto, nella lunetta, è il primo sogno
dei nove anni, in cui Gli è seK71ata la sua missione di
Apostolo della gioventù: nel finestrone di sinistra, rim-
petto al -,itratlo e stemma di Pio IX, è figi.rato que-
sto Pontefìc.e in att.o di sancire, co11seg11a11dogliele, le
Regole della sua Congregazione: a destra, i11 presem:a
del ritrtJUo e stemma ruo, è Pio XI, il Papa di Don
Bosco, che nella Basilica Vatica11a ne proclama la
Canoni~zazioue.
Vi ~ ne/la storia di ogni grande lstitu:n.cme della
Chiesa 1111 giorno in cui si è voluto consarrare alle
spoglie del Santo che ne fil l'AutQre w1 momunenta
cllj ne dicesse la grandezza e vi co11rentras1e la dfro-
zio,ie del mondo. Pensiamo a S. Fra11c:esco, n S. Do-
111e11ico, a S. Ignazio, a San Paòlo de/là Croce. Pt.,.
Do11 Bosco, che rimane pur sempre nell'anima popolnre
col mo srmpliu nome, il giorno della gloria mom,men-
talt è t•etmlo al compierri del. primo cfoqua11re1111io
del suo passaggio alla gloria del Cielo. E grazie al-
i'arte italiana e alla divozione dei figli di Don Bosco,
il momm1ento sauo, ch'è ,.,, altare, è riuscito tale da
potiti' dire la parola che passa nei secoli.
Al.B'ERTO CAVlCLJA.
+- S. Em. Il Card. Hlond benedice la folla accorsa
•1 Pon11Rcale.
li Card. IDond al trono duranlc il Ponlificale dell'n giugno.
-
-

2.6 Page 16

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L' l·N AUGURA ZIO NE
Era .fissata pel 9 giugno, settantesimo an-
niversario della consecrazione della chiesa, e
nono della traslazione della salma gloriosa
di San Giovanni Bosco. Il Bolletti,zo l'aveva
annunziato per tempo, ed i giornali italiani
ed esteri l'avevano ripetuto a più riprese.
Tuttavia non mancarono fedeli e pellegrini
che s'illusero di poter vedere i lavori qualche
giorno prima e che affluirono alla basilica,
nella settimana precedente, sperando di for-
zare le consegne. Ma, dovettero acconten-
tarsi di spiare dagli steccati, donde si intra-
vedevano parzialmente le colonne e le lesene
maggiori, mentre il nuovo altare di Maria
Ausiliatrice e l'altare monumentale del Santo
eran celati da ampi velari, che consentivano
appena qualche parziale visione laterale.
La traslazione della salma del Santo
dall'antica alla n11ova urna.
li 7, mattino, si chiuse il tempio alle ore 9.
Un cartello apposto alle pone d'ingresso av-
vertiva che non si sarebbe riaperto che l'in-
domani alle 4,30. Si doveva provvedere alla
traslazione della salma del Santo dall'antica
alla nuova urna. l lavori di apprestamento im-
pegnarono la ditta Chiampo ed operai specializ-
zati, sotto la direzione dell'Economo Generale,
rutto il giorno. Alle 18, giunse l'Em.mo Car-
dinale Arcivescovo Maurilio Fossati col Can-
celliere Can. Battist ed il segretario Teol. Ba-
rale. Nella basilica l'attendevano: il Rettor
Maggiore col suo Capitolo; gli Ecc.mi Mons.
Dueiias, vescovo di S. Miguel (San Salvador)
e Mons. Ferrando, vescovo salesiano di Shil-
Jong (Assam), cui si aggiunse più tardi l'arci-
vescovo salesiano Mons. Guerra; il Consiglio
generalizio delle Figlie di Maria Ausiliatrice;
Ispettori e delegati al Capitolo generale; Don
Elia Baldassarre, il dott. cav. Pier Luigi Pey-
netti e il cav. Boggio; pochi altri confratelli
ed il personale tecnico indispensabile.
Verificati i sigilli dell'antica urna, Sua Emi-
nenza ne autorizzò la rottura e l'apertura dei
cristalli, e, tolto in mano il teschio del Santo
- che, staccato dal busto, era stato riposto
delicatamente fra i cuscini, sotto la maschera
del volto - si degnò di fame la ricognizione.
Rotti i sigilli, sciolti i nastri e le pezzuole
che l'avvolgevano, il teschio apparve in per-
fetto stato di mummificazione, molto ben con-
n servato. Cardinale si inginocchiò e recitò
--
cogli astanti tre Pater, Ave Gloria; poi tutti
sfilarono a venerarlo. Sua Eminenza lo av-
volse quindi in nuove pezzuole di seta, ed,
apposto ai nastri il suo sigillo, lo collocò ne'-
l'apertura praticata fra i cuscini del nu0Y0
lettuccio rivestito di raso bianco con ricami
in oro. Presiedette infine al trasporto sul
nuovo lettuccio di velluto-seta antico, artisti-
camente ricamato in oro e argento, ed al col-
locamento nella nuova urna che chiuse e si-
gillò personalmente.
L'arrivo del Cardinal Hlond.
Mentre in basilica si compiva la traslazione
della sai.ma del Santo, arrivò all'Oratorio il
nostro Cardinale, Primate di Polonia, Em.mo
Augusto Hlond. Il Rettor Maggiore uscì ad
incontrarlo nel cortile centrale ov'erano già
schierati i giovani studenti ed artigiani cci
superiori, pel r icevimento. Salutato da una
marcia trionfale della banda e da vivissimi
applausi, Sua Eminenza sostò brevemente
innanzi al monumento di D on Bosco ad ascol-
tare l'indirizzo di un alunno cui rispose colla
sua benedizione; poi sali col Rettor Maggiore
al suo appartamento. Prima che si chiudesse
la nuova urna, era in basilica ad adorare il
SS. Sacramento, a far omaggio a Maria Ausi-
liatrice ed a venerare da vicino la salma del
Santo. A tarda sera arrivò anche S. E. Mons.
Ernanuel, Vescovo di Castellammare di Stabia.
L'ostensione delle Reliquie.
L'indomani, la basilica venne pwitualmente
aperta alle 4,30; ma richiusa alle 9, per per-
mettere agli operai di ultimare i lavori, di
abbattere ponti e steccati, di sgombrarla dei
materialj da costruzione e di ripulirla comple-
tamente. Muratori e carpentieri insieme ai
nostri fabbr i elettromeccanici e falegnami del-
l'Oratorio e dell'Istituto Rebaudcndo n'eb-
bero fino a tarda notte. Il colJocamento delJa
nuova urna, che pesa circa cinque quintali,
sull'altare, richiese parecchie ore.
In mattinata giunse un altro dei vescovi
salesiani consecranti, S. E. Mons. Olivares,
di Nepi e Sutri. L'ausiliare di Velletri, S.
E. Mons. Rotolo giunse invece nel tardo po-
meriggio, mentre il Cardinale Arcivescovo
di Torino stava esponendo sull'altar maggiore
della chiesetta di San Francesco di Sales le

2.7 Page 17

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Reliquie che si sarebbero dovute collocare
l'indomani nei diversi altari, e precisamente:
le Reliquie dei Santi Maurizio e Secondo,
martiri, destinate all'altare di Maria Am.i-
liatrice (1); quelle di S. Giovanni Battista (2)
e di Santa Vitteria per l'altare di S. Giovanni
Bosco; quelle di S. Fedele da Sigmaringa e
di Santa G.iulia per l'altare di S. Pio V; quelle
di S. Solutore e di Santa Urbana per l'altare
di S. Pietro; quelle di S. Avventore e Santa
Colomba per l'altare dei Santi Martiri; quelle
di S. Desiderio e di Santa Emerenziana per
l'altare dell'Angelo Custode; quelle di S. Fe-
lice e di Santa Giustina per l'altare di S. Giu-
seppe Benedetto Cottolengo; quelle di S.
Longino e di Santa Reparata per l'altare del
Crocifisso. Assistito dalle LL. EE. Mons.
Guerra, Mons. Olivares, Mons. Coppo, Mons.
Ferrando e Mons. Rotolo, Sua Eminenza il
Cardinal Fossati verificò tutte- le teche e vi
appose il suo sigillo. 1 Vescovi consacranti fir-
(1) Le stesse Reliquie deposte nel primitivo altare della
Madooon il 9 giugno 1868 dall'Arcivescovo Mons. Rie-
cardi di Nrtro.
(2) Donam al Santo Don Bosco nel suo giorno ono-
masti,-,, dal Card. Alimondn qWlndo questi di\\·cnne Ar-
civescovo di Torino.
marono quindi le pergamene destinate a1 ri-
spettivi altari ed il Cardinale fece la solenne
ostensione collocando le Reliquie, in artistici
reliquari, sull'altar maggiore tutto addobbato
in rosso per la circostanza. Vescovi e sacer-
doti cominciarono subito l'ufficiatura pre-
scritta dal rituale.
La prima visione.
Privilegiati alla prima visione dell'amplià-
mento furono i Salesiani e gli alunni deUa
Casa-madre i quali convennero in basilica
coi giovani dell'Oratorio festivo per le ora-
zioni della sera. Uno spettacolo incantevole!
La chiesa era tutto uno sfavilUo di luci. I
nuovi lampadari illuminavano navate, altari
e gallerie, e i marmi brillavano nella loro po-
licromia con effetti suggestivi. Le cupole sem-
bravano inondate di raggi di sole, alla luce
diffusa da lampade nascoste. Il Rettor Maggiore
prese posto in presbiterio, circondato dai
Vescovi, dai Superiori e dagli Ispettori. Re-
citate le orazioni, prese la parola e, rifacenùo
la storia dell'Opera salesiana, rievocò le grazie
largite da Dio per intercessione della Vergine
Ausiliatrice · al santo Don Bosco ed alle sue
- 185 L'aJ1ar m:igglore fotografato durante il Pon1lficalc del Card. Hlond. Al momeoto dell'Elevazione.
-

2.8 Page 18

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Folle di pellcarlnl nccorsl per la resta ricevono li bcn,•cnuto dal .Re11or Ma1t11lorc.
-
186 - Nel cortile centrale la folla si assiepa al p1W1a111lo del Vc~covl che •'ovviano a l Pontlflcalc.

2.9 Page 19

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Spo1t3coll dJ rolla, IJ giorno
della festa: net cortile centrate
all'uscita del Cardlnall e del
Vesco·vi; in basilica; in piazza
Maria Ausiliatrlco
---

2.10 Page 20

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istituzioni; invitò salesiani e giovani a pro- sionale delle Reliquie dalla chiesetta di San
mettere generosa corrispondenza alla bontà del Francesco di Sales alla basilica, passando pcl
Signore cd indefettibile fedeltà allo spirito del cortile centrale e la porta maggiore. Cardi-
Fondatore; li impegnò a pregare pci Coope- nali e Vescovi incedevano in piviale e mitra
ratori e benefattori che banno permes.'\\O tanta reggendo ciascuno in ricco reliquiario le reli-
magnificenza, ed imparrl a tutti la benedi- quie destinate al rispettivo altare.
zione di Maria Ausiliatrice. Salesiani e gio,--ani Terminata la consecrazione, Cardinali e
sfilarono quindi all'altare del Santo, a venerare Vescovi celebrarono agli stessi altari il primo
la salma da vicino, indugiandosi nel superbo santo Sacrificio. Solo Mons. Guerra attese fino
scurolo che è un trionfo d'arte e che costi- alle to per cantare la Messa solenne pontificale
tuisce con tutto l'altare il capolavoro del prof. all'altare dell'Ausiliatrice. In vece <Jua all'altare
comm. Mario Cemdini. Sfollata la chiesa, di S. Pietro celebrò un sacerdote salesiano.
cerimonieà e s:igrcstani terminarono i pre- Dopo l'Em.mo Cardinal Hlond, all'altare di
parativi per la solenne consacrazione dei nuovi D. Bosco celebrò il Rcttor Maggiore. Al solenne
altari e pel ponuficnlc dell'indomani.
pontificale, oltre i Vescovi sale.~ianì, assistet-
tero anche l'Ecc.mo Arcivescovo ì\\fons. Fe-
derico Lunardi, Nunzio Apostolico in Bolivia,
Consacrazione dei nuovi altari e S. E. Mons. Duei'las. La scuola di canto
e triduo solenne. dell'Oratorio esegul la ,l!essa XIX in onore
di S. Gioommi Bosco, l'Ecce SacertÙJs e l'ln-
L'alba del giorno 9 vide una folla di fedeli clùuwit Salomon gemm del M 0 Don Pagella.
riversarsi nel tempio, appena aperte le porte. Alla folla che greml il santuario durante le sacre
Distribuiti gli alu.nni studenti cd artigiani funzioni seguì un pellegrinaggio inhterrotto
nelle nuove cappelle laterali, alle 6 precise di torinesi e di forestieri, che si protrasse fino
fecero ingresso l'Ero.mo Cardinale e i Vescovi a notte, riversando in basilica masse di fedeli
salesiani che presero posto ciascuno al proprio e di devoti, schiere di giovinezze frementi
altare da consacrare: Sua Eminenza il Car- di entusiasmo e di ammirazione. Notammo: l'I-
dinale H1ond, Primate di Polonia, in trono, stituto Missionario Salesiano o: Mon~. Ve:-
all'altare di S. Giovanni Bosco; S. E. l'Arci- siglia e D. Caravario >l di Bagnolo Piemonte;
vescovo Mons. Guerra nella cripta di S. Pie- l'Istituto salesiano di Casale l\\lonferralo; t n
tro; S. E. Mons. Ferrando all'altare del Cro- bel gruppo di Cooperatori Belgi condotti dal
cefisso; S. E. ì\\lons. Emanuel all'altare di nostro Ispettore D. ~1oermans. Il programma
S. Giuseppe Benedetto Cottolengo; S. E. Mons. del triduo sì svolse fra m1 crescendo di fer-
Rotolo all'altare dei Santi Martiri; S. E. vore ed imponenti manifestazioni di fede.
Mons. Coppo all'altare di S. Pio V; S. E. Nel pomeriggio, discorso di S. E. Mons. Ro-
Mons. Olivares all'altare dell'Angelo Custode. tolo e benedizione eucaristica impartita pon-
L'altare del Beato Cafasso verrà consecrato alla tificalmente da S. E. Mons. Guerra. Assi-
sua canonizzazione. Gli altari si presentavano stettero le LL. EE. Mons. Coppo, l\\Ions.
com;,letamente finiti: il Crocifisso dominava da Ferrando, 1\\Ions. Duei'las.
uno sfondo di mosaico d'oro; le pale del Cotto- A sera, discorso di S. E. Mons. Emanuel
lengo e del Cafasso, dipinte daJ pittore Dalle e benedizione eucaristica impartita pontifi-
Ceste; quella dell'Angelo Custode, dal profes- calmente da S. E. Mons. Rotolo. Tempio e
sore Galizzi; qucUa di San Pio V, dal professore pi:LZza gremiti fino a tarda notte. La sfarzosa
~fario Barberis; quella dei Santi J\\1aniri, illuminazione della facciata, delle cupole e
ancora qual era al suo antico altare. Clero e dei campanili attrasse una marea di gente
cantori formati dai nostri studenti di teologia al santuario, mentre la banda dell'Oratorio,
dello Studentato Internazionale « Don Bosco • teneva concerto sul piazzale.
guidati da Don Vismara e da Don Schlapfer
accolsero alla porta centrale l'Arcivescovo cli
Torino, Em.mo Fossati, il quale raggiunse La giornata di omaggio delle Figlie di
processionalmente l'altar maggiore e, salito
al trono, cominciò coll'Ero.mo H1ond e cogli
a_ltri Vescovi il sacro rito. La funzione si svolse
Maria Ausiliatrice, delle loro allieve
ed ex-allieve.
sincronicamente colla massima pompa li- Il giorno 10, alle 4,30 numerosi fedeli già
turgica, in canto gregoriano, diretta da Don attendevano l'apertura della chiesa. A tutti
Grosso. Tutti gli altari vennero consacrati in gli altari cominciarono subito le sante Messe
- - forma fusa. Suggestivo il trasporto proces-
188
che, all'altar maggiore ed a quello <lei Santo,

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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U Card. Fossati fa l'ingresso in basilica pel solenne Pontificale
il 1:i giugno, giorno della festa.
li Card. Hlond, in porpora, durante il Pontificale del Card. Fossatl, aJ centro del magol6co mosaico
del pavimento del presbiterio.
--

3.2 Page 22

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si protrassero fino a mezzogiorno. Artigiani e
studenti parteciparono alla funzione delle 6,
ascoltando la Messa di S. E. Mons. Emanuel
ed un appropriato discorso di S. E. Mons.
Coppo. Lo stesso Mons. Emanucl impani
la benedizione eucaristica. La gioma~ era
particolarmente destinata all'omaggio delle
Figlie dj Maria Ausiliatrice, delle loro allieve
ed ex-allieve. Quindi, alle 7,30, le cappelle
laterali all'altar maggiore, le tribune e parte
della navata furono a loro disposizione. Ce-
lebrò la Messa della Comunione generale
8. E. Mons. Rotolo. Alle 10 tenne solenne
pontificale S. E. Mons. Olivares, con assi-
stenza delle LL. EE. Mons. Rotolo e Mons.
Sosa. Il vescovo pontificante venne salutato
dal Saurdos et Ponti/ex del Concina a 3 voci.
Segui la Missa Pap~ Marulli del Palestrina,
ridotta a 4 voci pari dal M.o Pagella, colle parti
variabili in gregoriano.
Il coro di 200 voci, preparato da Don Grosso,
era fonnato: dalla Scuola Cccìliana dell'Ora-
torio Ma.ria Ausiliatrice; da Suore della Casa
«Maria Ausiliatrice• e di quella «M. Mazza-
rello » di Borgo S. Paolo; da Novizie di Ca-
sanova, Pessione e Nizza l\\'lonferrato; e da
un gruppo di educande di Ni1.za Monferrato.
Ben affiatate anche le risposte in gregoriano,
eseguite da un altro coro, formato dalle alunne
della Scuola « M. Ausiliatrice » e dell'Istituto
Barolo.
Alla Messa assistettero la Madre Generale
e tutto il Consiglio Generali?.io; le Suore delle
diverse Case di Torino con le loro allieve in
ruvisa (Istituto Magistrale 1\\1. Ausiliatrice 11
Scuola Magistrale. Scuola Artigiana e Scuola
dj Magistero Professionale della donna «M.
Mazzarello », ecc.); varie rappresentanze di
ex-allieve; Suore e Novizie dj Casanova e di
Pessionc; Suore e Aspiranli Missionarie di
Arignano; Suore e Postulanti di Chieri; Suore
ed Educande di Nizza Monferrato, ecc. ;
rappresentanze di Istituti religiosi femminili
della città: Suore Giuseppine e loro allieve;
Suore di Sant'Anna ed educande; Suore del
Conolengo; Figlie della Carità di S. Vincenzo;
Suore della Carità (bigie); Missionarie della
Consolata; Suore Minime del Suffragio; Suore
Orsoline; Suore della Sacra Famiglia; Suore
di Carità di S. Maria; Figlie della Carità di
Montanaro; Suore del Santo Natale; Suore
Filippine (Spagnuole); Istituto delle Ro-
sine, ecc.
Alla funzione del pomeriggio, lo stesso coro
dj 200 voci esegul il Magnificat jn falsobor-
done Tono VIII, l'Exultate Deo e il Tantum
- - ergo del Pagella.
Alle 17 tenne il discorso S. E. Mons. Fer-
rando ed impartl la benedizione S. E. Mons.
Sosa, vescovo di Cumanà (Venezuela). A sera,
discorso di S. E. Mons. RotoJo e benedizione
eucaristica impartita pontificalmente <la S. E.
Mons. Ferrando. IUuminazione della basilica,
come la sera precedente, e concerto della
banda del nostro Oratorio Michele Rua
Torin.o-Monterosa. Il santuario rimase apeno
fino alle 24,30, sempre affollato di fedeli che,
fatta la visita al SS. Sacramento, venerata la
Madonna e S. Giovanni Bosco, s'indugiavano
ammirati a contemplare i lavori compiuti.
La vigilia.
Il giorno J 1, l'afflusso dei pellegrini crebbe a
dismisura. Dalle 4,30, sante Messe fino a mez-
zogiorno. Comunioni, quasi ininterrottamente,
all'altar maggiore ed all'altare di S. Giuseppe.
Alle 6, celebrb per la sezione artigiani S. E.
Mons. Coppo che, dopo un toccante fervorino
di S. E. Mons. Ferrando, imparti la trina
eucaristica benedizione. Per la sezione stu-
denti celebrb S. E. Mons. Ferrando. Alle
8.30 salì l'altare di S. Giovanni Bosco il Rettor
Maggiore, il quale celebrò per le Dame Pa-
tronesse del Comitato Centrale. Colla Presi-
dente, marchesa Carmen Compans di Brichan-
teau, erano quasi tutte le Dame che concor-
sero pel prezioso tabernacolo in onice, adorno
di lapislazzoli e malachiti antiche; s'accosta-
rono alla santa Comunione e, dopo un affet-
tuoso fervorino dello stesso signor Don Rical-
done, ricevettero dal IV successore <li S. Gio-
vanni Bosco anche la benedizione di Mano
Ausiliatrice.
Alle 10, solenrussimo Pontificale di Sua Emi-
nenza il nostro Cardinale Augusto IDond,
Primate di Polonia. Preceduto dalle LL. EE.
Mons. Guerra, Mons. Coppo, e Mons. Ro-
tolo, tra due fitte aie di clero, Sua Eminenza
fece l'ingresso in porpora, assistito daj cano-
nici l\\lorino, Gameri e Casa.lis.
Salutato dall'Ecu Sacerdos di D. Antolisei,
Sua Eminenza sall in trono ed, assunti i sacri
paramenti, durante il canto di «Terza n,
iniziò la celebrazione della Messa votiva so-
lenne di Ma.ria Ausiliatrice in ringraziamento
dei benefici ottenuti dal Signore nei 70 anni
dalla consecr-.izione del sacro tempio. Tra gli
Istituti partecipò al completo il nostro Isti-
tuto Missionario • Conti Rebaudengo • coi
chierici studenti di filosofia che prestarono il
servizio all'altare, e la massa dei cantori che,
c.liretti dall'autore, eseguirono la l'ltessa per

3.3 Page 23

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la cano11i::za:.io11e di Don Bosco cd il Tola
Pule/ira del nosLro Don Antolisei, coronando
la funzione coll'Exultate Deo del Viadana.
Il pomeriggio annunciò subito l'afflusso <H
imponenti folle di pellegrini, cc>ntrastato per
un paio d'ore da l'infuriare di un improvviso
\\'iolento ciclone che rovesciò un diluvio d'acqua
e bombe di grandine. Alle 17, il clero accom-
pagnò all'altare S. E. Mons. Rotolo pei primi
Yespri pontificali e la benedizione eucaristica.
Tenne il pergamo S. E. Mons. Oliva-
res intrauencndo i fedeli sul dovere e sui
caratteri della nostra divozione ali'Ausilia-
trice.
La scuola di canto dell'Oratorio, fusa con
quella dell'lsmuto Teologico Internazionale
e Don Bosco , , e5eguì le antifone in gregoriano,
i salmi in falsobordone, l'Ecce Socerdos, il
Jom sol rrcedit i'gneus e l'O Mario fJirgo potens
musicati dal nostro D. Pagella, il Mag,uficat
del nostro D. De Bonis, ed il Tantum ergo del
Card. Cagliero. La piissima preghiera O Ma-
ria, tJirgo poteris com.posta dal santo Don Bosco
nel 1885 cd affidata a musicare all'allora Mons.
Cagliero, che la rimise a Don Paitella nel 1918
per le feste cinquantenarie della basilica, su-
scitò un'onda di emozioni che si rinnovò
vivissima anche l'indomani, ad ogni esecu-
zione.
La veglia santa.
All'ultima funzione serale tenne il discorso
S. E. l'Arci,·csco,,o salesiano Mons. Guerra
che divise col Card. Cagliero parecchi anni
di ministero pastorale. Parlò dell'educazione
della gio\\"enlù secondo il sistema di Don Bosco
coll'aiuto detta divozione a Maria Ausilia-
trice. lmpartl la benedizione eucaristica il
Vescovo di VolLerra, S. E. Mons. Munerati,
salesiano, giunto poche ore prima dalla sua
diocesi. La funzione inaugurò la t•eglia santa
che si protrasse tutta la notte. Cessato in
piazza il concerto della banda dell'Oratorio,
nel mare di luce proiettato dall'iUuminazione
della facciata, delle due cupole e dei campa-
nili, in basilica cominciò l'Ora di adorazione
predicata da Don Calvi. Seguì quindi la bene-
dizione eucaristica, e canti e preghiere fino
alle 0,30, ora della prima '.\\lessa. In breve
quasi tutti gli altari furono occupati da sacer-
doti ansiosi di celebrare, e le balaustre si
affollarono di comunicandi che nella chie-
setta di San Francesco di Sales avevano tro-
vato copia di confessori e santificavano cosi
coll'atto più augusto la grande giornata. Alle
4,30, Messa cantata. Alle 6,30 sali l'altar mag-
giore il sig. Don Ricaldone a celebrare la
Messa della Comunione gc11ernle per la se-
zione arti2iani. Alle 7,30, Sua Eminenza il
Cardinale Augusto Hlond, per la sezione sttI-
denti. Alle 8,30, S. E. 1 1011s. Lu.nardi per
gli Ex-allievi che, convenuti a centinaia da
un capo all'altro d'Italia, entrarono in basi-
lica processionalmente, guidati cfal nuovo Pre-
sidente Internazionale Gr. UtI. Arturo P oesie>.
Aiutò a comunicarli S. E. Mons. Rotolo.
Gli altri Arcivescovi e Vescovi si distribuirono
all'altare del Santo, alla cappella di S. Fran-
cesco di Sales per L'Oratorio festivo, alle ca-
merette di Don Bosco. Alle 9, il signor Don
Giraudi organizzò la sfilata del pubblico allo
scurolo dell'altare del Santo per venerarne
da vicino la salma gloriosa. La sfilata durò
fino all'ora del pontificale e \\"enne ripresa
dopo mezzogiorno. I fortunati che poterono
passare a sfiorare colla mano o con oggetti re-
ligiosi la sacra urna, contemplandone faccia a
faccia la preziosa Reliquia, u;civano raggianti
di gioia ed attoniti di mera, igli.l, propagando
la loro ammirazione all'immensa folla che
gremiva chiesa e piazza, e brulicava per tuui
i cortili dell'Oratorio. li tempo, con sferzate
d'acqua ad intervalli, parve più volte compre-
mettere il successo della fosta; ma, grazie a
Dio, il programma potè svolgersi in tutti i
suoi particolari. Mezz'ora prima del gran
pontificale arrivarono dalle loro sedi gli Ecc.mi
Vescovi di Acqui, Alba, Aosta, Cuneo, Fos-
sano e Susa, i quali si unirono ai Vescovi sa-
lesiani, agli Ecc.mi ~fons. I...unardi e Mons.
Sosa ed, in piviale bianco e mitra, si schiera-
rono sotco la pensilina dal lato del cortile
centrale. Li raggiunse, in porpora, l'Ero.mo
Cardinal Hlond scortato dalla sua corte, e
quasi subito, l'Em.mo Cardinale Arcivescovo
di Torino Maurilio Fossati che nel frattempo
aveva assunto i sacri paramenti nella sagre-
stia. Ordinato, il magnifico coneo sfilò alla
basilica, fra due ali di popolo festante, ed entrò
nel tempio gremitissimo, salutalO dall'Ecce
Sacerdos del Pagella lanciato in mirabile ar-
monia dalle nostre scuole di canto dell'Ora-
torio e dell'Istituto Teologico Intemazionale.
Raggiunto il presbiterio, i due Arcivescovi
ed i tredici Vescovi si disposero in apposite
bancatc coperte di damasco; l'Em.mo Car-
dinal IIlond, 8$istito da due parroci salesiani,
Don Gallenca di :'.\\laria Ausiliatrice e D. Gre-
gorio di San Benedetto in Ferrara, sali al
trono preparato <lai lato dell'Epistola di fronte
a quello dell'Arcivescovo di Torino. L'Em.mo
Cardinal Fossati, assistito da Mons. Busca,
da Mons. Benna e dal Can. Bues, si portò
-

3.4 Page 24

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L'Apoteosi
Istantanee della so
A tÌl/istra, dtill'a/10 ;,. bauo:
del pr-ùno Oratorio Festivo, -
Educande e Figlie di Mar-la I
L'Emmo Card. Fossa111
--
La folla in piazza Maria Ausi:iatrice aJ

3.5 Page 25

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,1 Mariana.
solenne processione.
): Jstllull salesiani. • La fanfara
'• - A de.tra, dall'alto in basso:
a A usjJiatrice... Vescovi e clero.
lii, Arcivescovo dl Torino.
allluscHa della statua per la processione.
- 193

3.6 Page 26

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invece subito ai piedi dell'altare per dar prin-
L'apoteosi 1nariana.
cipio alla santa Messa. Lo stesso M.o Don Pa-
gella accompagnò all'organo la sua Messa XIX Dopo mezzogiorno, nonostante rovesci <li
in onore di S. Giova1111i Bosco. Esecuzione pioggia, associazioni, istituti e pellegrini che
impeccabile. I nostri altoparlanti la diffu- desideravano partecipare alla processione riem-
sero in piazza e nei cortili, ove ad un al- pirono i cortili, mentre un crescendo di folla
tare improvvisato si celebravano Messe lette di spettatori si pigiava nella piazza, nelle vie
per comodità dei fedeli che non potevano laterali e perfino nell'ampio Corso Regina
entrare nel tempio; l'E. I. A. R., con no- Margherita. La basilica, manco a dirlo, sempre
bilissimo gesto, la trasmise a tutte le sta- zeppa di fedeli, che, in attesa delle funzioni,
zioni.
pregavano e cantavano, mentre altri sfilavano
Al Vangelo, l'Em.mo Celebrante tenne dal all'urna <iel Santo a deporre un bacio, una
trono l'Omelia, perfettamente riflessa al mi- preghiera, e vari sacerdoti si succedevano sul
crofono e radiodiffusa. Rifacendosi al sacro pulpito a rivolgere qualche buona parola e ad
testo del giorno, festa della SS. Trinità, ed impartire la benedizione di Maria Ausilia-
alla missione degli Apostoli, il Cardinal Fos- trice. Alle 15, si svolse un.a prima funzione
sati esaltò la missione mondiale di S. Giovanni pei pellegrini che dovevano ripartire, con di-
Bosco e dei suoi Istituti, celebrando, coll'elo- scorso di S. E. Mons. Ferrando e benedizione
quenza dei successi, il trionfo dello spirito eucaristica impartita da S. E. Mons. Coppo.
e dell'impulso del Santo nei cinquant'anni Alle 16, una second:i funzione con discorso
trascorsi dalla sua morte, e le glorie de!!'Au- S. E. Mons. O!ivares e benedizione euca-
siliatrice nel settantennio dalla consecrazione ristica impartita da S. E. Mons. Rotolo.
del suo tempio. Chiuse la splendida Omelia Alle 17, cominciarono i Vespri solenni pon-
colla benedizione apostolica e la largizione tificati da S. E. Mons. Guerra. Ci si stava già
di duecento giorni, di indulgenza a tutti i quasi rassegnando a rinunziare alla proces-
(
presenti. Le scuole di canto, dirette dal M.o sioRe, quando all'improvviso cessò la pioggia
Scarzanella, ripeterono anche l'Inclinavit Sa- ed il vento spazzò la nuvolaglia diffondendo
lomon ge11ua. li sacro rito procedette in tutta uno squarcio di sereno che sembrava davvero
la magnificenza liturgica, ~ome una fun- un sorriso di cielo al trionfo Maria. Carabi-
zione dì Paradiso, e terminò verso me'LZO- nieri, militi e guardie di servizio sulla piazza
giomo.
s'affrettarono ad arginare la folla ai lati della
Calorose ovazioni salutarono Cardinali, Ar- via Cottolengo; ed i gruppi ordinati nel cor-
civescovi e Vescovi all'uscita dalla basilica. tile s'incolonnarono rapidamente. Scortata
dalle Guardie municipali, la processione venne
aperta dalle Figlie di Maria Ausiliatrice con
L'improvvisata del Ministro
una graziosa squadriglia di paggi in costume
e rappresentanze dì tutte le associazioni ed
Thaon Di Revel. istituzioni fiorenti all'ombra della loro Casa-
madre. Seguivano: l'Oratorio della Casa « Ma-
Era appena incominciato un po' di sfolla- ria Mazzarcllo n di Borgo S. Paolo; i collegi
mento del tempio, che entrò S. E. il,Ministro e convitti femminili della città e dei dintorni,
delle Finanze Conte Paolo Thaon di Revel le compagnie religiose femminili cittadine;
accompagnato dalla Contessa sua Signora. l'Istituto « Savio Domenico ,1 di Sassi; la pit-
Ascoltarono la santa Messa all'altare Don toresca teoria degli otto Oratori maschili sa-
Bosco; poi, guidati dall'Economo generale lesiani dì Torino; i nostri Istituti di Beneva-
Don Giraudì, compirono la visita all'urna ed gienna, di Ivrea, di Cumiana e di San Benigno
all'ampliamento, con visibile ~oddìsfazione. Canavese; una balda rappresentanza dei no-
Dalla basilica Sua Eccellenza passò al salone stri Liceisti di Alassio e gli alunni dei nostri
ove il nostro Rettor Maggiore si intratteneva Collegi 11 Card. Richelmy », « S. GioYanni Evan-
coi Cardinali, Vescovi, Superiori ed Ispettori. gelista ,1, « Conti Rebaudengo » dì Torino.
Uno scroscio di applausi gli disse tutta la gioia La Giunta Diocesana col suo labaro guidava
e la gratitudine dell'assemblea per la cara sor- le rappresentanze delle associazioni Azione
presa. Il sig. Don Ricaldone lo ringraziò pub- Cattolica colle rispettive Presidenze ed Assi-
blicamente e promise a Sua Eccellenza un stenti Ecclesiastici: la Gioventù Femminile
affettuoso ricordo per la sua famiglia e pel con 24 bandiere, le Donne cattoliche con 20,
suo altissimo ministero, all'altare della Vergine la Gioventù maschile con 22, gli Uomini cat-
- - e S. Giovanni Bosco.
194
tolici con 25. Seguiva la Casa-madre di To-

3.7 Page 27

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Congregazioni religiose, precedevano il Ret-
tor Maggiore coi Superiori del Capitolo. In-
cedevano quindi io mitra e piviale treclici
Ecc.mi Vescovi e due Arcivescovi: Mons. Ro-
tolo, titolare di Nazianzo e Ausiliare di Vel-
letri; Mons. Ferrando di Sbillong (Assam);
rino coi suoi 700 allievi tra artigiani e studenti Mons. Saracco, cli Fossano; Mons. Rosso, di
e la folta rappresentanza delle federazioni degli Cuneo; Mons. Imberti, cli Aosta; Mons.
ex-allievi col Presidente Internazionale Gr. uff. Grassi, di Alba; Mons. Ugliengo, di Susa;
Arturo Poesio. Quindi, il gruppo delle Madri Mons. Delponte, di Acqui; Mons. Sosa, di
Cristiane, delle Dame di l\\faria Ausiliatrice, S. Miguel (Venezuela); Mons. Emanuel, di
del Comitato Centrale Dame-Patronesse, delle Castellammare cli Stabia; Mons. Muncrati,
Figlie di Maria, delle rappresentanze delle di Volterra; Mons. Coppo, titolare di Paleo-
Comunità religiose femminili e delle Figlie poli; Mons. Olivares cli Nepi e Sutri; l'Arci-
di Maria Ausiliatrice colle l\\tladri del Consiglio vescovo Mons. Guerra, titolare di Verissa; il
Generalizio. Scaglionate tra i vari gruppi, ben Nunzio Apostolico in Bolivia Mons. Lunarcli.
dodici bande musicali accompagnavano gli La croce astile indicava il corteo cardina-
inni cantati dalla massa: la banda del nostro lizio. L'Em.mo Cardinale Arcivescovo di
Oratorio di Perosa Argentina; la fanfara ciel Torino, Maurilio Fossati, procedeva in por-
nostro Oratorio di Monterosa; la banda del
nostro Oratorio di Chieri; la fanfara del primo
Oratorio festivo di Valdocco; la banda della
parrocchia degli Angeli Custodi; le bande dei
pora, benedicendo, assistito da Mons. Busca,
da Mons. Benna, dal Can. Bues ed accom-
pagnato dal Gentiluomo N. U. Avv. Amedeo
Peyron e dal segretario Teo!. Barale. Il Car-
nostri Istituti: «Conti Rebaudendo », Cumiana,
S. Benigno Canavese; dei nostri Oratori di
Torino-Monterosa, Torino-Borgo S. Paolo,
Foglizzo Canavese; la banda della Casa-Madre.
dinale Hlorid aveva dovuto partire per Roma.
Dopo il Cardinale Arcivescovo veniva il carro
trionfale colla statua della Vergine Ausilia-
trice, in un profluvio di fiori, raggiante di luce,
Fiamme, stendardi e vessilli in numero stra-
ordinario. Le insegne basilicali, il tintinnabolo
e l'ombrellone, segnalavano la imponente teoria
del clero, aperta dal «Piccolo clero» degli alunni
interni dell'Oratorio e formata: dai nostri
scortata dai nostri Liceisti di Valsalice e dagli
Universitari di Azione Cattolica, guidati da
Don Cojazzi. Chiudeva una gran folla di
pellegrini e di fedeli.
All'apparire della statua eran scrosci cli ap-
chierici novizi di Monteoliveto (Pinerolo) plausi, eran grida cli evviva, ed una pioggia cli
e di Villa Meglia (Chieri); dei nostri studenti fiori. Lentamente, poichè le Guardie municipali
di Filosofia di Foglizzo e di Torino « Rebjlu- stentavano ad aprire il varco anche in Corso
dengo »; dai nostri studenti di Teologia di Regina Margherita, la processione percorse
Chieri e di Torino-Crocetta. Tra le file dei
chierici avanzavano gli stendardi di oltre 30
Nazioni in cui si spande l'Opera salesiana.
Ispettori e delegati al Capitolo generale con
la via Cottolengo, via Masserano, il Corso
Regina Margherita fino a Piazza Emanuele
Filiberto, e, passando davanti alla «Piccola
Casa della Divina Provvidenza» ed alle Opere
uno stuolo di sacerdoti salesiani, di rappre- della marchesa Barolo, per la via Cottolengo,
sentanze del Clero secolare, di Ordini e
- - rientrò in Piazza Maria Ausiliatrice accolta
195

3.8 Page 28

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La sol.,nne processione.
TJ"a le Ole del " piccolo clero" s'avan2"ano 1111 s1endardi delle varle Nazioni In cui fiorisce l'Opera salesiana.
-
-
La solenne processione. 1i1hull salesiani.

3.9 Page 29

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da un'immensa ovazione di migliaia e migliaia
di cuoci.
La magnifica apoteosi fu coronata dalla
beneqi?.ione eucaristica impartita, dall'altar
maggiore e dalla porta centrale del tempio,
da Sua Eminenza il Cardinale Arcivescovo
di Torino. Spettacolo indescrivibile! La ba-
silica illuminata diffondeva la sua luce a co-
lori fino all'estremo della città. Sulla vasta
piazza, nei cortili e per le vie adiacenti, l'im-
mensa folla, dopo aver cantato ad un sol coro
il Tamum ergo, armonizzata dagli altoparlanti,
si raccolse in profondo silenzio a ricevere
la benedizione di Gesù Sacramentato. Ripetè
quindi ad una voce il «Dio sia benedetto ».
e chiuse le pie invocazioni lanciando altissimo
al cielo u.n'ultimo grido di (( Viva Maria».
I pellegrini giunti coi treni popolari od obbli-
gati a ripartire in serata s'affrettarono allora
a raggiungere le stazioni; ma altra folla ac-
corsa d'ogni parte si sospingeva in basilica
a prenderne il posto, o sostava in piazza a
godersi l'illuminazione ed il concerto della
banda del nostro Oratorio di Borgo San Paolo.
Alle 21,30, fu necessario improvvisare un'ul-
tima funzione con predica e benedizione.
Quando si riusci a sfollare la chiesa, era centomila spettatori. L'Italia scrisse trecento-
prossima la mezzanotte.
mila. Il bilancio spirituale della basilica nel
I giornali diedero cifre approssimative: do- mese di giugno raggiunse quote consolanti:
dicimila persone in processione; più di due- Messe celebrate: 2800. Comunioni: 54.000.
Piazza Maria Ausiliatrice, al ritorno della processione.
- - 197

3.10 Page 30

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Splendori di Porpora, corona di Vescovi all'altare dell'Ausiliatrice, il giorno della festa:
L'Arciv. MoM. Cucrra, Mons. Sosa, Mons. Coppo, Molli. Emanucl, Mo= lmberll, Mons, Ro<~o, Mons. Rotolo.
- - 11 C:IU'd FusatJ al l:l'Ono dur:inte U canto d<>ll'.tnuJona "s..oc1a Mula ~uccun-o mberls" compoaua da s. Glo. B«.eo.

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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Il Card. Hlond, ln trono; Il Nunzio AJ)Ostollco In Bolivia: Mon. Ollvarez, Mons.
DclPonte, MoM. Muner:111, Mons. Ugllengo, '-1ons. Ferrando, Mons. Sor:acco.
Il Card. Fossati alla Comunione.
- - 199

4.2 Page 32

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ALTRE MANIFESTAZIONI
Il cic?o dei fe,teggiamenti non si chiu~c coll'a-
poteosi mariana dd 12, a aera; ma comprese altre
m2nifcst117.ioni d1 cui crediamo opportuno far su-
bito cenno. L'ind1muni p2n1e ancor giorno di fcst2.
Folle d1 pellegrini e di fedch si succedettero in
basiliCII dal mattino alla sera. Devotissime le fun-
z.ìoni spt.-cia.li pei pel1Cl(rin2~iri più numerosi.
stmlmentc le caratteristiche della ,ua santità cd
il segreto della fecondità del suo apostolati,.
Cororuita l'orazione con calorosi applau~1. s'iniziò
la di~1one e ne vennero ottime propo,tc. Don
l\\1ogha, parroco di Sparonc, fece voti prrchè la
festa del SAnto assurgn a vera ~olennità in tutte le
parrocchie infervorando la di,•07.1one a Don &,.co
come patrono della gioventù e modello del clero.
Il prof. Dun Bianco d1 Asti propose I'or.1{8n11.za-
Convegno generale dei Direttori dioce- :tione di pcllcgrinal!'lfi dioceuni nnnuali allu basilit-n
sani e Decurioni dei Cooperatori sa- d, Maria Ausiliatrice, spccmlmetc daUc diocesi
lesiani.
del Piffllontc. i\\1ona. Buse&Rlia. rctrorc del Santuario
di Oropa, colse l'occasione per raccomamlàre la
li 1(1orno 14 era fi-to pel Convegno generale cura dee! ricc,imenro dei pellejlrmi, come ,i suol
dei Dirctrori Diocesani e Decurioni dei Coope- fare ad Oropa: ingres~o,processionale, canto dell'Inno
ratori s.ilc..iani che ebbe spltnd1do succ·es~o. Un pi oprio. f unz.ìonc speciale. li Rettor Mnl{giore
dnqucecntu sacerdoti, accorsi da ogni parte d'lrali.a, npressc la aua Jrratitudine per le belle proposte e
ascoltarono la llllllta Messa cclcbrau all'•lt:llff del pc.1 buoni consigli, annunziando che il Capirolo Su-
Santo da SU2 Ec«llenza Monsil{llor Fc1rando, poi p,•riore sto,n !{iii studiandone l'attun1.ione.
!-(remarono il telltro dell'O1a.torio festi'"o per l'adu-
Mons. Davide Sunguineti d1 Genova, relatore
nanza indetta a cdcbrare il cinquantesimo del tran- dd secondo rema, tntt~111ò a grandi lmee. t-on cald.1
i;•to d1 :-- Gio\\"anm Bo~co e l'ampillllrlcnto della ammirnz1onc, l'ampiezza e I caruucri dcll'aposto•
i>asilica dt Mar111 Ausiliatrice. Presiedette il con- l1110 di Don Bosco. traendone pratici inscscnamenti
vegno Sua Eminenza Rev.ma il Cardinale Arc1- r<I ministero pastorale. Aperse la di~cuss1one Mons.
"escovo \\ifauriho Fossati, circondato dal Rettor Sa,si di Alessandria au.~ricando soprattutto l'incre-
J\\lagJtiore, dagh Ecc.mi Mons. Coppo, l\\lons. .Fer- mento degh Oratori e pr,-gando 11 ncnor l\\ta1t1tiore
rando e Mons. Rotolo, dai Superiori del Capitolo, a far redigere qualche volumetto che sena di pra-
I_n- dal Presidente l{enerale dei Cooperaton Conte Sen. uco indmao anche ai parroci e ,1ccparroc1, cd a
Eugenio Rcbaudengo e dal nuovo Presidente
dispor.re non solo che sorgo acconto ad oRni lsu-
ternaz1onnlc dc11li cx-alli:vi Gr Uff. Arturo Pocs10. ruto salca1ano l'Oratorio festh·o. come \\'Olcva Don
In tribuna erano le Madri del Con.,iglio (òmcralu10 B<..oo, ma che s1 o1Jlani7.7.i in modo da ser\\'1rc cume
delle Fi11lic di J\\tana Ausiliatrice con una eletta rap- d1 scuola da applicazione pratica pel clero m cura
presentanza di Cooperatori e Cooperatrici. Assi- d'anime. Il sig. Don R1C11ldone, lietissimo, nnnum:iò
stevano anche gli Ispettori e delegati al Capitolo la fresai pubblicazione di un \\Olume del nostro
Generale. Data lettura del verbale dell'adunanza [). Ugucciom. in cui aotto lo p1..:udonimo d1 Ne•
dello scor110 anno dal nostro O. Felice C;ine, il re- ruccini esrli descrive abilmente il funzionamento d1
BOlatore Don Fahulo 11,·obe il bcn•·~uto al Cardi:
nele, a, Vescovi, Superiori, O1renon e Decu11om
preslnll, precisando lo acopo tll'I convegno g<'neralc
un Oratorio nles,ano ( 1). Il ,·olum,• prelude ad una
1e11c che sarà pronta pel 1941.
Don Beltrami d1 No,-ar-a promosse un plllu!S<l ai
preparato da eltrc so conve11m r~ionah. Prese
quindi la parola il Re1tor M&11,g1orc per dir~ 1I suo
ringraziamento e quello di tutta la Fam1i;?lm sale-
siana a Sua Eminenza, cd ai singoli Direttori e
:'\\lissionari aalesiani. e tutta l'a,-cmblct I a""4>C1Ò
c-,rdialmente.
Terzo relatore fu Padre Balduzzi, dello D1rc-
7ionc dell'Ufficio Centrale dell'A;1ione C111tol1e11.
Decurioni. Compi1&cendosi del bene compiut<> nei Feli celebrò con uuporto 1I cmquantenano del tc:-
50 anni dalla morte del Santo, prospettò subito !e staml!"nto di Don Bosco ai Cooperatori, rin1tn1-
prossime mete per la cclebra11onc del cent~no 7,1ando i Sal=ani pcl contributo che ponano alla
deU'op<'ra di Don Bosco: il compl«amento dei rc- soluzione dei gra~, problemi rch1,1ioso-soc1ah del
rc.stauu e della decora,:ione dC"lla basilica; l'ere- nosrro secolo e prom<'ltCndo l'mdefembile n!!!ll-
:1ione, ni Becchi, presso la abetta natia di Don 11tcn2:a della falange dei Cooperatori. Alla d1~cu •
Bos,;o, di un srnn trmpio e di un orfanotrofio ,,onc Don Cattaneo, prevosto di Castcllc.110 T1cmo,
capace d1 ccnunalll d1 orfani; l'incremento e l'o1Ra- pro~se unB ancor più nmprn diffusione da 1mm_a1ti~i
nizzaw1nc r-az1on:1lc dcU'inscµnamcnlo catcch1- del sunto Don Bosco tru I fanciulli, Don Angr1s11m,
1tico in tutti gli Oratori fcsuvi !ICCOndo il modello
già in ~ 1a d1 anuu,one all'Oratorio di Valdocco.
li clero salutò con entusiasmo il m.agmfico pro-
gnimma: poi si raccolse ad ascoltnrc il primo re~a-
parroco di ~O!ltn Sumora delle Grazie ìn Torino,
domandò conto a D. r-a,ul<> di quJnto a1 r ~ fatto
per attuure i Yoti dell'ultimo con,•·el:11~• d'.innrare
e.o~ tutti i Parroci ad 11ssum~re I ufficio da D~cu•
to,e, J\\tun.s. Manz.ini, Vicario generale della dio-
cesi di Verona, il quale, con indfabile fuc1~0 di
eloquenza, trattò del 11opranni11urale nella , 1ta _e
(I) Gnu ro r-;uvcc-1"1. - L'Oratorio di Do,i Hosro
- - nelle c,p,·re d1 S. Gio\\'anni 8o1Ct>, rilevando magi-
200
S F.. L - lh 8.

4.3 Page 33

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r:oni nelle rispettive parrocchie e di aumentare il nu-
mero dei Cooperatori. U Can. Bessone, parroco della
Cattedrale di Cuneo, fece voti per la be:ltilìcazione
della ven. Madre Mazzarello. Don Cantone dj Mede
insistette sull'aumento dei Cooperatoci • essendo
omai venuto - egli disse - il tempo vaticinato
in cw il titolo di Cooperatore salesiano è sinonimo
di buon cristiano t. Mons. Canale di San Severo
augurò una maggior frequenza nelle adunanze dei
Cooperatori. 11 Rettor Maggiore ringraziò special-
mente Don Angiisani per aver richiamato tutti ad
un buon esame di coscienza; annunciò un notevole
aumento di Cooperatori, che in Italia passano ornai
.i duecentomila, e l'organizzazione dell'ufficio cen-
trale dal quale partirli l'invito ai parroci per assu-
mere lll direzione delle decurie nei singoli paesi.
Vomaggio delle Dame Patronesse.
Il 15 giugno, nel pomeriggio, convennero all'Ora-
torio le Dam.c Patronesse delle Opere e Missioni
Salesiane del Comitato Centrale per offrire al Ret-
tor Maggiore l'annuale omaggio di arredi e para~
menti sacri per Je nostre Missioni. Omaggio assai
piu ricco ed ablM>ndante di quello degli scorsi anni
che coronava il dono del preziosissimo tabernacolo
dell'altare di S. Giovanni Bosco, in onice, malachiti
e lapislazzuli antichi, offerto dallo stesso Comitato
Centrale. Il Rettor Maggiore le accolse in una sala
attigua a quella delle esposizioni, circondato da
S. E. Mons. Ferrando, dal Prefetto Gcne1ale D. Ber-
ruti e da una eletta rnppresentanza di lspcnori e
dcleg11ti del Capitolo generale, con Mons. Cimarti,
1
Sacerdoti che hanno conoscJuto S. Giovanni Bosco, attorno al Vescovi Mons. Coppo e Mons. Fe1Tando.
11 regolatore Don Fasulo dassunse le proposte
in un ordine del giorno che l'assemblea acclamò al-
l'wianim.ità e mandò un plauso ai superstiti che
conobbero S. Giovanni Bosco e eh.e, ad un suo in-
vito, si levarono in piedi. L'Ero.mo Cardinale Ar-
ch es::ovo chiu'IC allora l'adunanza compiacendosi
delle relazioni e delle propost~ ed invitando i sa-
cerdoti a passare ancor-.1 una volta con grande spi-
rito di fede all'urna di S. Giovanni Bosco per trame
ifpi azioni e propositi di pratica e generosa imita-
zione. Colla pastorale benedizione il convegno si
sciolse.
All'agape fraterna, Don Fà.sulo propose un devoto
telegramma di omaggio al Santo Padre ed iJ nuovo
Presidente Internazionale degli ex-allievi Gr. Uff.
Arturo Poesio portò il saluto e l'adesione di tutti
gli C"<-allievi, assicurando il Rettor ~faggiore della
più ardente e fervorosa cooperazione.
Prefetto Apostolico di Miyazaki (Giappone). Ac-
canto alla Presidente effettiva, Marchesa Carmen
Compans di 13ricbanteau, prese posto la Signora di
S. E. il Prefetto di Torino Donna Ines Barntono.
Detta la preghiera1 la segretaria Contessa Maria
Teresa Camerana si rese interprete dei sentime:iti
comuni con un devoto indirizzo rievocando le date
gloriose dei fasti salesiani, e presentò al Rettor :Mag-
giore i doni del Comitato, riassumendone le atti-
vità dei mesi decorsi, specificando le particolari
benemerenze ed assicurando i più generosi propo-
siti di fervida continuazione.
Il sig. Don Ricaldone lasciò la prima parola di
ringraziamento a S. E. Mons. Ferrando perchè
Le Dame Patronesse sentissero dalle labbra di un
vescovo missionario l'espressione più viva del'a
gratitudine di tutti i missionari e dei cristiani de.Ile
-- - lontane missioni. Mons. Ferrando parlò col cuore
201

4.4 Page 34

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La Presidenza d"1 Convegno generate dcJ Direttori Oloea;lanl e Decurioni del Cooperatori Sa !csh•m .
acccnnonclo a(l'li innumc:rc,·<>li bisogni dullc Mis-
sioni e c<>mpiacendosi pd huon gusto della coritti
dcllc Dnme che non mandano roba qunlsi11si, tante
volte deteriorata, ma mba nuo,·.i, bella e hcn con-
fc7.ionat.1, la quale contribuisce efficnccmente al
decoro del cuho del Signore. Al grazie dd Vescovo
il Rcttor :\\laggiore astl{iunsc qwndi il suo, panìco-
larmente ~rntiro. Commos&o dal contrihuto straor-
dinano offerto in quc~r•onno per In oclebrozione
del 50" delln morte di Don Bosco, egli ripetè il con-
fono che pro,,-ano i S,,lcsianì e le Fi11lie di Maria
.-\\us1lìocrice nel senun11 ,astenuti da tanta ;1ffct-
tuosa cnrità. Prospettò il programma di a1ione pel
1<>41 ed in,·itò le D11mc a pas,sare nella sala dclle
esposizioni II contemplare il frutto dalle loro offerte
e del loro lavoro. Tutto ern stato bC)n dispo~to in
prc:ccdenza. Su ampi tavoli ed alle pareti facevono
magnifica mostra: 106 pianete, T2 alrnri pornnili,
3 altari cappella, 6 bornc per l'arnministrru:ione de
Sacramenti, 8 cassette di pronto socorso, 4 arma-
dietti fonnaceudci, z pommenmli binnch1 compleu,
1 vinlaceo, , verde, z piviali, 4 pissidi, z c1>1ici, to-
v11~lic, nmitti, camici, punficutoi ed altra bumchcria
da a lhlrc.
Il XV Capitolo Generale.
Il 15 ~uirno, i Superion lasciarono la Ca,;.'l-modre
e, cogli l ~pettori e DeleJ!ati delle ~ hpe1mric: Sale-
siane costinute nei tre Con1iocnt1, si raccolsero nel-
-
202
-Superiori, bl)('Uorl e Oèleaul al XV Capitolo 0.,nrraJc della SoclNà Salesiana.

4.5 Page 35

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l'Istituto Missionario • Conti Rebaudengo per i
santi spirituali Esercizi in preparazione al XV Capi-
tolo Generale, che s'aperse la sera del 23 seg. Primo
atto dell'assemblea fu la elezione dei membri del
Capitolo Superiore che assistono il Rettor Maizgiore
nel governo della Società. La sera del -24, venivano
rieletti; Don Pietro Berrnti a Prefetto generale; Don
Pietro Tirtme a Dircuorc Spirituale generale; Do11
Fedele Girmuli ad Economo generale; Don Renato
Ziggiotti a Di1ettore generale degli studi; Don A11-
to11io Ca11dela a Direttore generale delle Scuole Pro-
fcssionJ11i ed Agricole; Do11 Giorgio Serié a Consi-
gliere generale incaricato degli Oratori festivi e degli
ex-allievi. Segretario generale il Rettor Maggiore
ri:onfermò Don Pud,Ju Salt•atorc.
Dopo le elezioni, i membri del Capitolo Generale
proseguirono le adunanze fino al 7 luglio trattando
della formazione del personale, del funzionamento
e dell'attività dei .nostri Istituti secondo lo spirito
del santo Fondatore. Riservarono però tre )tiorni
alle ultime grandiose manifestaz·oni assegnate dal
programma dei festeggiamenti.
Com.memorazione del Card. Cagliero. -
Posa della prim.a pietra dell'Orfano-
trofio "Bernardi-Semeria " .
La mattina del 26 giugno, il Rettor Maggiore coi
Superiori del Capitolo, Ispettori e Delegati al Capi-
toJo Generale, raggiunse Ca,,~lnuovo Don Bosco, per
la commemorazione del centenario della nascita del
Card. Cagliero e la posa della prima pietra del
grandioso orfanotrofio che la rnuruficenza dcll'Avv.
Berna1di permetterà di innalz.are ai Becchi p.esso la
casetta natia del Santo, pel 1941, centenario del-
l'ordinazione sacerdotale e dell'inizio dell'opera di
D. Bosco. La comitiva sostò dapprima in paese,
nella Piazza Don Bosco, gremita di Castelnovesi e di
abitanti dei paesi vicini.
Ossequiato l'Em.mo Cardinale Arcivescovo di To-
rino, che aveva celebrato nella chiesa parrocchiale,
il Rettor Maggiore, fra gli applausi entusiastici della
folla, lo accompagnò al palco d'onore, ove lo circon-
darono Je autorità della Provincia e del Paese, il
Parroco, le rappresentanze del Clero dell'Archidio-
cesi ed i parenti del Cardinal Cagliero col nipote
Giovanni. La banda del nostro Istituto di Cumiana
prestò il servizio d'onore suonando gli inni della
Patria e quello di Don Boscq. Quindi il Podestà
di Castelnuovo, Gcom. Alessandro Barbero, porse il
saluto all'Ero.mo Arcivescovo, al Rettor Maggiore,
ed alle Autorità convenute, presentando, anche come
ex-allievo, il Presidente Internazionale degli cx-al-
lievi G1. Uff. Arturo Poesio che tenne la commemo-
razione ufficiale dell'intrepido missionario, del primo
Vescovo e Cardinale salesiano.
La calda smagliante parola del Presidente fu co-
ronata dal Rettor Maggiore che ringraziò l'Arcive-
scovo e le Autorità, e, come cittadino onorario cli
Castelnuovo, augurò alla popolazione la gloria di
molti altri figli degni di S. Gio. Bosco, del Beato
Cafosso, del Card. Cagliero e di tanti altri grandi
cui il Paese va giustamente fiero d'aver dato i natali.
Terminata cosi la commemorazione del Cardinale,
tutti mossero alla frazione Murinldo e salirono alla
casetta natia del Santo.
La collina dei Becchi s'era affollata di gente fin
dal primo mattiao e brulica,,a tutta, sotto i .raggi
del sole, quando apparvero l'Eminentissimo Car-
dinale Arcivescovo, il Rettor J\\;laggiore, Superiori
ed Autorità suJ palco eretto presso il piazzale di
sterro. La banda di Cumiana fuse gli applausi in
una marcia briosa, e gli alunni del nostro Istituto Mis-
sionario locale cantarono l'inno a Don Bosco. Quindi
prese la paroJa il Presidente Internazionale dei Coo-
peratori, Presidente anche dell'Istituto Salesiano per
le Missioni, Conte Sen. Eugenio Rebaudengo. n
progetto monumentale del ~dioso Istituto - che
associando al nome del munifico benefattore, l'av,.
Bernardi, quello del suo illustre nipote P. Semeria,
nccoglierà non meno di duecento orfani nttorno nl-
l'erigendo tempio di S. Giovanni Bosco, a cantare
le glorie del • Padre degli Orfani t nell'alba d'una
vita che la cariai cristiana permetterà loro di con-
durre a pieno meriggio - non poteva avere più
degna presentazione.
Al discorso del Sen. RebB11dengo segui In lettura
della pergamena che, finnata dal Cardinale, dal Ret-
tor Maggiore, dalle autorità e personalità presenti,
fu poi deposta, in un astuccio metallico, nel cavo della
pietra angolare:
IN NOMINE CHRISTI .llMEN
Nel giorno 26 <kl mcs" cli 1,>iugno, dell'anno dél Si-
gnore 1938 - XVT dell'Ern Fascistn - Il delrlmpcro
- essendo Po ntcfice di Santa Romana Chiesa Sua San-
tità Pio Xf; Sovrano d'l1alia Sua Mac.'ttl\\ Vittorio EmL-
nuele IJI - Re ed Tmperatore; Capo del Governo e Duee
del Fascismo S. E. il Cav. Benito Mt,sso.lini; Arcivescovo
di 'l'orino Su.a Eminenza il Cardinale Maurilio Fossati dl!J
Titolo di San Marcello; Prefetto per la Provincia di Asti
il Grande Ufficiale Nobile Dottor Giorgio .Boltrn.ffio; Po-
destà del Comune cli CRStelnuovo Don Bosco il signor
Geometra Alessandro Barbero; Rettor Maggiore dcllu
Pia Società Salesiana il Rcv.mo Don Pietro Ricaldone,
presenti con le autorità civili della Provincia ed Ecclesia-
~tic.he della Archidiocesi e con i membri del Comiglio
GeDCT11lizio Sale,Jiano, tutti i membri componenti il
XV Capitolo Generale Salesiano, in Cutelnuovo Don
llosco, nella Frazione MuriJlldo, presso l'umile casetta
dove nel s 181 nasceva San Gio-vunni Dosoo, il Cardinale
l\\1aurilio Fossati, con solenne pompa liturgica, pone,;,a
In pietra fondqmentalc di questo grandioso J.,tituto de$ti-
nato specialmente agli orfanelli ed eretto al titolo ed alla
memoria dell'Avv. Pietro Bcmardi. Diceva il discorso di
occasione il Senatore Conte Eugenio Rebaudengo, Pre-
sidente Generale dei Cooperatori Salesiani e dell'Istituto
Salesiano per le Mi,ssioni al qUAle ln generosità dell'avv.
Pietro Bemardi legava, morendo, i mezzi per !'erigendo
Orfanotrofio. L'Istituto SalèSiano per le Missioni, adem-
piendo la vQlontà dell'insigne Benef.attore dell'Opus Sale-
siana, d:eliberavu la fondazione dell'utituto Bemardi-Se-
merin Au questo colle, presso l'umile caS'a ruitia di Colui
che, orlano di padre in tenerissima età, e ramingo, da
giovanetto, di casolare in casolare ia cerca di lavoro e di
pane, fonn.ava alla scuola del dolore, della povertà, della
sofferenza, que.l S110 Gran C,wr« che dovo oUo Chiesa,
alla Patria, alla Società, il Padre <kg/i Orfani, San Gio-
vanni Bosco.
Impartita la benedizione di rito, il Cardinal Fossati
gettò sulla pietra la prima calce e poi, rivolto alla
-- --- folln, conchiu3c la cerimonia con paterno parole
203

4.6 Page 36

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LA COMMEMORAZIONE DEL CENTENARIO DELLA NASCITA
DEL CARDINAL CAGLIERO A CASTELNUOVO DON BOSCO
Il palco dette Autorità.
-
-Il Presidente lnternazlonnle deell ex-allievi salesiani pronuncia l'orazione ufficiale.
204

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La posa della prima pie-
tra dell'Orfanotrofio "Ber-
nardi-Semeria " presso 1a
casetta natia di San Gio-
vanni Bosco.
DDll'DIU> ;,, b,uso:
Sulla collina dei Becchi.
Il Cardinal Fossati benedice la
pietra fondamentale.
Il Conte Eugenio Rebaudengo
Senatore del Regno legge il
discorso ufficiale.
r
--- 205 ---

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traendo dall'umile blocco i migliori auspici del
ruturo, sorriso da tanta beneficenza e dalla sicura
assistenza del Santo.
Dopo colazione, i Superiori pellegrinarono a Mon-
donio alla casetta ove morl il venerabile Domenico
Savio, e, sostando per via ai collegi sparsj a Castel-
nuovo, ad Arignano ed a Chjeri, ritornarono a To-
rino a riprendere i lavori del Capitolo ~nernle.
La festa del Re ttor Maggiore.
La tradizionale manifestazione di omaggio al Suc-
cessore di Don Bosco nel suo giorno onomastico as-
sunse quest'anno lustro speciale per la presenza degli
Ispettori e delegati al XV Capitolo generale che
rappresentavano davvero tutto il mondo salesiano.
L'accademia della vigilia, z8 giugno, si svolse nel-
l'ampio cortile centrale, di fronte all'edificio che con-
s..:rva le storiche camerette del Santo, graziosamente
illuminato, a fianco della basilica di Malia Ausilia-
trice. Attorniavano il Rettor Maggiore sul palco
d'onore S. E. Mons. Coppo, il Presidente lntema-
zionaJe dei Cooperatori Conte Sen. Eugenio Rebau-
dengo, il Presidente Internazionale degli ex-allievi
Gr. Uff. Arturo Poesio, i Superiori del Capitolo col
Procuratore Generale Don Tomasetti, tutti i ..,S
[spettori. Nella platea costituita dal cortile, il Con-
siglio Generalizio delle Figlie di M,uia Ausiliatrice,
personalità del clero e del laicato, Cooperatori e
Cooperan·ici, colla massa dei nostri giovani, artigiani
e studènti, alunni dell'Istituto Rebaudengo, supe-
riori e rappresentanze degli altri nostri Istituti ed
Oratori cirtadìni. 11 programma fu aperto dalla
banda dell'Oratorio diretta dal M.o Scarzanella, cui
scgul subito l'Inno a Don Dosco del nostro D. Pa-
gella.
Un rapido <:enno alle innumerevoli adesioni, pre-
luse alla presenrazione dei doni.
Vivissimi applausi salutarono il nuovo volume di
D. Ccria: S. Gi01,•an11i Bosco nella vita t ntllt oper.:,
genialissima sintesi della vita, dello spirito e dell'apo-
stolato del Santo. Edizione di gran lus~o, capolavoro
della S. E. I.,con illustrazioni fuori resto, in tricromie
e quadricromie, del pittore Galizzi di Bergamo (1 ).
Gran gioia per i missionari, la ricca mostra di arredi
e paramenti sacri offerta dal Comitato centra.le delle
Dame-Patronesse, cui i soci delle Compagnie reli-
giose del nostro Istituto di Verona aggiunsero un
pre-zioso calice. Da un lato del paleo pendevano tre
tappeti in pura lana lavorata dagli alunni del nostro
lstiruto professionale-agricolo di Puno (Perù). Ma
il do.no dei doni campeggiava colla sua mole impo-
nente dal lato occidentale del cortile: l'ampliato
tempio di Maria Ausiliatrice, cui concorsero genero-
~mente Cooperatori e Cooperatrici, Salesiani e
Figlie di Maria Ausiliatrice, coi rispettivi alunni ed
ex-alunni. Nel p resentarlo, Don Favini ricordb non
solo i più insigni oblatori che parteciparono alle sot-
toscrizioni, già segnalate daJ Bolletti110, ma anche la
(1) Sac. EucBNJO CBRJ \\, San Giooo11ni Bosro ,ulla ,,ita
e.n,lle op~r~. ~~zione di gran. lusso. - ILiustrazioni del
- - pinore Ga!tzz1 d1 Bergamo. - S. E. I. - L. 120.
206.
folla dei più mod01;ti benefattori. Il re1-,,istro d e l nostro
D. Spriano segnava quel giorno oltr,c quarantami'.a
mattoni ed altri tredicimila quelJo della sagrestia,
per tacere di tutte le offerte anonime e spicciole
inviare in diversa misura ed in diversa forma alltl
Direzione generale delle Opere d1 Don Bosco. Tu-
minata la presentazione dei doni, s'avanzarono i
rappresentanti degli alunni della Casa-madre che
in un brioso dialogo, evocarono gli angioli del!~
principali zone di lavoro dei Figli di Don Bosco a
dir l'Ave Maria nelle varie Lingue. Segul il canto
dell'inno musicato dal compianto M.o Dogliani su
parole di D. Lemoyne, nel 1889, per la prima festa
onomastica dell'immediato successore di Don Bosco
il Servo di Dio D. Michele Rua. Poi parlb un dia-
cono dell'Istituto Teologico Internazionale Don
Ilosco a nome di tutti i compagni studmti di teo-
logia e specialmente dei prossimi ordinandi sace, -
doti. L'Ispettore dc Buenos Ayres D. Revneri si
rese interprete dei sentimenti dei membri d~I Capi-
tolo Generale. La sinfonia di Verdi nelJ'ope,a Oberto
apal la via a un musico di eccezione: a Mons. Vin-
cenzo Cimarti, Prefetto Apostolico di Miya.wki
(Giappone) che rappresenrb tutti i missionari sa-
lesian i, e, traendo i.spirazione dall'interpreta7-ione
giapponese del cognome del sig. Don Ricaldone,
protestò l'unanime proposito di seguire sempre fe-
delmente le direttive del Rettor Maggiore che,
come rappreit!lllO"le (Ri) di Don Dosco, è guida
(ca!) sicura nella 'IJia (do) fo,ulammta'e (ne) del-
l'apostolato salesiano.
A Mons. Cimatti seguirono g li Aspiranti mÌl!sio-
nari di Cumiana e dell'Istituto Rebaudengo. Dopo
il bmno dell'Oratorio La Crea..--ione di Haydn, ri-
p rese brillantemente l'omaggio oratorio il Presidente
Tnterna7.ionale degli ex-allievi Gr. Uff.Arturo Poesio
che disse l'affettuoso attaccamento degli ex-allievi e
dei Cooperatori e presentò al sjg. D. Ricaldone,
dono speciale degli ex-allievi, Ja Stella d'Oro al
merito rurale. Profonda emozione l'ultima ,·oce: la
voz de /a Erpaiia Salesiar,a p0rtata dal successo, e
del compianto Don Calasanz per Ja provincia di
Barcellona, D. Massana. Era la voce degli 80 morti
massacrati dai comurusti; la Yoce delle centinaia di
prigionieri, di torturati ancora viventi nella zona in-
fernale; la voce dei Confratelli, Figlie di Maria
Ausiliatrice e giovani in pieno fervore nella Spagna
liberata. Due cori ancora; poi si levò a ringraziare il
Rettor Maggiore, il quale, rallegrandosi della ri-
presa tradizione dei tempi di Don Bosco, quando se
ne celebrava l'accademia onomastica nello stesso
cortile, raccolse i voti e gli affetti di tutti e li trasferl
dalla sua persona a quella del Vicario di Cristo, invi-
tando tutti ad un solenne omaggio di preghiere e di
comunioni peJ Santo Padre Pio XI.
L 'indomani, il Rettor Maggiore celebrò la Mesrn
della Comunione generale in basilica, presenti stu-
denti ed artigiani. Cantò quella solenne il Prefetto
generale D. Pietro Berruti; i Vespri, il Direttore spi-
rituale generale D. Pietro Tirone. Dopo il panef'i-
rico di S. Pfotro detto dall'Ispettore del Mato-
Grosso D. Carletti, il sjg, Don Ricaldone impartl
la benedizione eucaristica. Terminate le funzioni, gli

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alunni della Casa-madre offersero ancorn al Rettor tempio wll'arrivo di milleduecento pellegrini da
1\\loggiore un riuscitissimo saggio ginnastico et gli Borgomanero (Novara), guidati dal direttore del-
alunni dell'Oratorio festivo un trnttcnimento nel l'Istituto salesiano D. Alessandra. Prima deUa 1\\IIcssa
salone-teatro colla recita di due bozzetti del nostro questi ebbero la gioia di ricevere il benvenuto e la
D. Uguccioni ed il canto de L'Orfanello del Cagliero benedizione del Rettor Maggiore a cui rim.ise,o J.,
per ricordare il centenario dello nascita dell'intrepido offorte raccolte durante il viaggio pei lavori della
missionario, del prJmO Vescovo e Cardinale salesiano. basilica. La funzione delle Ordinazioni durò fino
alle 10,20. All'imposizione delle mani parteciparono
La co.rona dei festeggiamenti. i Superiori maggiori e tutti gli Ispettori. All'uscita
dal tempio, i novelli sacerdoti furono oggetto di
I festeggiamenti ebbero degna corona, Ja dome- affettuose dimostrazioni da parte dei fedeli e degli
nica 3 luglio, oolla funzione delle sacre Ordinazioni, alunni.
nell'ampliata basilica di Maria Ausiliatrice, e la
posa della prima pietra di un nuovo grandioso Ora-
La posa della prima piet.ra
torio ed Istituto salesiano, all'estremo opposto della
città di Torino, quasi di fronte alla storica • Gene-
dell'Istituto " Edoardo Agnelli".
rala • ove il santo Don Bosco diede il primo saggio
Verso le 17, appositi servizi tramviari ed automo-
del suo prestigio di educatore cristiano tra i giovani bilistici trasportarono al Corso Stupinigi, non lungi
corrigendi, col fervoroso triduo di predicazione e la dalle gjganresche costruzioni della nuova Fiat, i
famosa passeggiata. Compi l'uno e l'altro rito nostri 700 alunni artigiani e studenti della Casa-madre
l'Em.mo Cardinal Arcivescovo Maurilio Fossati.
ed i nostri aspiranti missionari dell'Istituto I Conti
Rebaudengo t con tutti gli Ispettori e delegati al
Le Sacre Ordinazioni. Capitolo Generale. I giovani entrarono nell'ampio
spiazzo di terreno destinato alle costruzioni, al suono
Alle 6 del mattino, la basilica di Maria Ausilia- delle loro bande, che attirarono gli abitanti delle
tcice offriva uno spettacolo dei più suggestivi. Cin- case più vicine ed una frotta di fanciulli dalle case
quantasette diaooni, schierati in presbiterio, atten- popolari confinanti. All'ora fissata, convenJ)ero le
devano l'ordinazione sacerdotale; sessantatrè chie- autorità: il dott. Marconcini per S. E. il '.Prefetto;
rici, il suddiaconato. Tutti salesiani, appartenenti a l'ing. Fanci pel Federale; il Podestà gr. uff. dott. Gio-
, , nazioni diverse, studenti dei nostri Istituti Teo- vara; S. E. Ricci, primo CÀ>nsigliere di Corte d'Ap-
..
logici di Torino e di Chieri. Attorno agli Ordinandi pello; il col. Obici pel Comandante del Corpo d'Ar-
si pigiavano parenti ed amici ed una folla di divoti mata; il comm. Dompé per la Magistraturo.; il vice-
e di pellegrini, che, alle 9,30, greml letteralmente il Provveditore agli studi prof. Rocca; il ten. col. Bon-
Un'is1an1anca della solenne ordiruutìone sru:erdotale tenuta nell'ampJlata basltica di Marla Ausiliatrice
- Il 3 1.,.110 u, s. dal Card. Fossati. - L'unzione delle mani ai 57 novelli sacerdoti salesiani.
-

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- - ' Gli Ordir.andi pros:rati a l' altare di Maria Ausiliatrice d .ua:i·e il canto d e::e Li anie c!e.i Sao:i.
208

5 Pages 41-50

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figlio pcl Comando Carabinieri; l'ing. Bonicelli per <lerci conto di tutti gli intervenuti. In quel mare
la Provincia; il comm. Patti pel Questore; l'ing. Ber- di gente che affollò chiesa, corti.li e pia:;o;;,,a dalla
tolone direttore della Fiat Villar-Perosa. Col Rettor mattina alla sera, pochi capi di pellegrinaggio hanno
Maggiore eran tutti i Superfori del Capitolo e S. E. pensato o trovato modo di segnalare il proprio gruppo
l'Arcivescovo di Cuyabà (Mato-Grosso Brnsile) al salesiano incaricato; e noi ci dobbiamo limitare
Mons. Francesco de Aquino Correa, salesiano. L'ar- alle indicnz:oni avute.
rivo dcll'Em.mo Cardinale Arcivescovo fu salutato
Apriamo l'elenco col pellegrinaggio indiano: una
dalle bande e da calorosi applausi. Dopo il canto di eletta rappresentan23 dei cattolici di Bombay guidati
Giovinezza si levò subito il signor Don Ricaldone, dal P. Lctellier S. J. al Congresso Eucaristico di
il quale illustrò, in un elevato discorso, l'alto sCQpo Budapest, poi al tempio cli MBTia Ausiliatrice. Li
della duplice istiruzione offerta dal creatore della ricevette, la sera del 6 giugno, S. E. Mons. Fenando
Fiat l'on. sen. Giovanni Agnelli in memoria del figlio col nostro Ispettore di Madras D. Cinato e \\'ari
avv. Edoardo: un ampio Oratorio con pubblica chiesa confratelli missionari reduci da quelle missioni. L'in-
per la cristiana cduca1.ionc dei figli delle maestranze ·domani ascoltarono la Messa all'altare del Santo e s i
della Fiat, ed un mode, nissimo Istituto Interru1zio- trattennero anche per la consecrazione degli altari.
nale di Elettromeccanica per la forrruiziane dei tecnici
li giorno 9 giunse il pellegrinaggio dei nostri Coo-
1
salesiani di tutte le parti del mondo. Frequente- peratori del Belgio guidato dall'fspettore D. Moer-
mente interrotto da applausi, il Rettor Maggiore mans. A sera, S. E. l\\l[ons. Edwards, vescovo ca-
rievocò lo caro figuro del compianto avvocato ed strense della Rcp. del Cile. D ro, Oratorfone e Figlie
esaltò l'illuminata e generosa beneficenza del Sena- di Maria Aus. di Fontanile; l'r 1, un pellegrinaggio
tore, traendo dalla benedizione di Dio i migliori dall'Alta Savoia, guidato dal nostro D. Cartier, dj-
auspici pel successo dell'Opera. L'inno di Don Bosco rettore dell'Oratorio di Thonon; un altro da Mar-
preluse 111 sacrn rito. L'Economo generai.: dott don siglia ed uno da Nizza l\\iarittima col direttore dellA
Fedele Giraudi diede lettura della pergamena, che Casa salesiana D. Simeoni ed i Presidenti degli ex-
tutte le autorità pass.1rono a firmare:
fN NOMINE CHRJSTT - AMEN
allievi; uno da Lione coll'lspettore D. Bron; ed uno
da Romans (Frnncia). Educande e Figlie di lVIaria
Ausiliatrice da Mathi, da Casale Monferrato, da
Nel giorno 3 del mese di Luglio, deJl'nnno del Si!tJlore Bordighera...
1938-XVI dell'Era Fascista - II dell'Impero - essendo
Pontefice della Santa Romana Chiesa Sua Santitil Pio Xl;
Sovrano d'Ttalin SWt Maestà Vittorio Emanuele TTl cli
Savoia - Re ed Imperatore; Capo del Govento e
Duce del Fascimio Sua Eccellenza il Cav. Benito Mus-
solini: Arcivescovo di Torino Sua Emin~nui. il Cardinale
Maurilio FosS11ti dal titolo di San. Marce'fo; Prefetto per
la Provincia di Torino Sua Eccellenza il Cav. di Gntn
Croce Dottor Pietro Bararono: Podestà per la città di
Torio,, il I)ottor Cesare Giovani: Rettor Maggiore della
Pia Società Salcsiam il Rev.mo Signor Don Pietro Ri-
caldone: presenti, con le Autorità civili della Provincia
cd Ecclesiastiche dell'Archidiocesi e con i membri del
Consil!'lio Generalizio Salesiano, tutti gli Ispettori e De-
legati componenti il XV Capitolo Generale Salesiano, in
Torino, ,cul Corso Stupini,v, presso le nuove e gran.dioae
Officine F.I.A.T., il Cardinale Maurilio Fosi;ati, con so-
lenne pompa liturgica, poneva la pietra fondamentale del-
l'Is1itu10 lnternn:cion1le Edoardo Agnelli per le scuole
proFc$8ionali di elettromeccanica. Diceva il discorso di oc-
casione il Rcuor Maggiore della Società Salesiann illu-
Il 1Pomo della festa, le Ferroyje dello Stato alle-
sti1ono ben u treni popolari che riversarono a To-
rino alcune migliaia di pellegrini da: Ivrea, Vnrallo
Sesia, Novara, Vigevano, Chieri, Acqui, Cuneo, Mi-
lano, Varese, Genova, Borgotaro
Treni o,dinari porta,ono altre folle di pellegriru,
- i più guidati dai nostri Direttori e Parroci - da
Acqui (Alessandria), Ancona, Benevagienna (Cu-
neo), Boancina Lecco (Como), Carpeneto Piac. (Pia-
cenza), Catania, La Spezia, Roma, Livorno, Lumez-
zane S. Sebastiano (Brescia), Trento, Trieste, Ver-
tova (Bergamo), Castel Boglione (Asti), Ravenna,
Alessandria, Busto Arsizio, Pfacenza, Alassio (Sa-
vona), S. .M:ario (Vercelli), Genova Sampierdarena,
Napoli-Vomero, Robecchetto (1\\lilano). Dall'estero:
Francia: da Parigi, da Lione, da Tolosa, da Tolone,
8trarulo l'alto significaro dclln ceremonia, la munificenza
" la nobile parcma pietà dcll'On. Senatore Giov8Jlni
Agne!H che il nuovo Istituto volle cretto alla memoria
tld figlio Avv. Edoardo.
Deposta la pergamena in un astucc:o metallico, il
Cardinale Arcivescovo benedisse il blocco di granito
che scese lentamente nelle fondamenta. La ceri-
monia si concluse al canto degli inni patriottici, la-
sciando nel cuore cli tutti le più care speranze per
l'avvenire di quella zona citcadina che si può ben
chiamare la città del lavoro •·
da Marsiglia, da Nizza Mare, da Thonon; /11gln'l-
te"a: da Londra;Jugos[(lt)ia: da Lubiana; Svizzera:
da Lugano, tutto il nostro fstìtuto Elvetico al com-
pleto.
Le sole Fii;:lie di Mario Ausiliatrice ospitarono
oltre r300 tra giovinette, cooperatrici e suore da
Alba città, Alba Moretta, Agliano, Arignano, Ales-
sandria, Acqui, Bellano, Berceto, Bernate, Bor-
ghetto, Caresana, Castano, Castelnovetto, Chiari,
Castagnole, Caramagna, Carenno, Costanzana, Fali-
cetto, Giavcno, Garessio, Diano d'Alba, Chieri,
Fogli:;o;zo, lntra, Isola d'Asti, Grinza.ne, Lu Monfer-
Pellegrinaggi. rato, Mathi, Milano, Mirabello, Moncrivello, No-
vara, Novello, Nizza, Occimiano, Orio, Pontestura,
E noi chiudiamo queste pagine di cronaca con un Pessione, Rosignano,. $. Marzano, S. Ambrogio,
1apido cenno dei principali pellegrinaggi organizzati S. Salvatore, Serralunga, Tigliole, Tortona, Trino
nel ciclo dei festeggiamenti.
Vercellese, Ulzio, Vanùlo Sesia, Varai1ze, Villanov-.1.
Cenno tutt'altro che comple:o, perchè, special-
mente il giorno 12, non ci fu affatto possibile ren-
Altre migliaia ne condussero automobih ed auto-
- - bus. Da Roma col nostro Ispettore D. l\\larcoaldi,

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La festa onomastica del Rettor Maggiore.
-
Da l'alto ;,, baut>: le rappresentanze della triplice famlglià salesi<,n,i; U palco d'onore;
- 210
U saggio ginnastico degli alunni della Casa-madre.

5.3 Page 43

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La posa della prima pietra
t
dell'Istituto
" Edoardo Agnelli ,,
in Torino.
n palco delle Autorità. - La benedi-
zione impartita da Sua Em. il Card.
Fossati. - Durante il discorso del
Rettor Maggiore.
- - 2II

5.4 Page 44

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L'omacalo deUc, f'll(lle dl M.,.la Ausllhltrlce allia Madonna. Alunne dt,llc, scuole elcm,,,uarl e medJe.
un'clelta rappresentanza di ex-allievi guidati dal
Pres,drnte lntcmazionole. ti 14, tutto il nostro Isti-
tuti> di Chiari-San Bernardino. Il jliomo 16, un pelle-
Rrma1,,,gio da Legnano diretto dalle Fighe d1 Maria
AU11iliatricc, e rtli alunni del nosaro Tsriruto di Castel-
nuovo Don 0osco. Il 17, l'Tstitu10 salesu1110 di !\\lu-
roglf,n (Svizzero) cd 11ltri pellegrini da \\'llri paesi
del Canton Ticino. da \\'ìnchio d'Asai e da Ca-
nj?tlnno. Le Patronèsse dell'Oratorio d1 Tocino,
Borgo San Paolo inau11urarono In serie de11li omaggi
delle Patronesse di tutti Rii altri Oratori festivi della
città che si succedeuero nei giorrN seguenti La do-
menica ,9, un concorso strnord,nnno. Alle 8, due-
mila giovani dei nustri Oratori di Valdocco, San
Lu1i:.i. Yalsalicc, :\\1ontcrosa, l\\tartinetto. Crocetta
e Rebaudenlt(), alle 9, milleduecento pellegrini da
Milano: tutti 11li lllunni del nostro Istituto S. Ago-
stino col Direttore D. Rivolto, parrocchiani e gio-
rnni deU'Omtorio festn o col Pre,·osto D. Lajolo,
il quale, alle 9,30, cantò Messo ~olenne in ambro-
sinno oll'aJtare della l\\lodonna. Ln scuoio d1 C!lnto
dell'Istituto diretta dal l\\l.o Musso esegui la Messo
del O0fmini col Credo del De Bonis; In banda tenne
concerto in cortile. Coi milanesi, seicento pellejfrini
da No\\'ara guidati dal nostro cav. D. Biagio Anto-
niazzi cd un duecento da Varese. A tutti diede il
benvenuto lo stesso Rettor Muggiore, sig. D. R.ical-
done, il quale impartl nnche dal pulpito la benedi-
zione dello Madonna. Pcll~rmaggi minoci~ da C11lla-
rnre, do Legnano, da Nizza Monf., do Busc.'tte, da
Bibbiano (Reggio Emilia), da Paullo, da Como;
45 Dopolavoristi dell'Alfa Romeo da !\\,@ano; da
Trino Vercellei.e; da Perosa Argentina; da Scna110;
da Pomaro Monf.; da Balcma (Svizzera); cd i nostri
Novizi di Montodine. Il 20, pellegrini da Montofia;
Dame Patronesse da Cuneo col d.irettore D. Cucchi;
pellegrini da Buriasco, da Leynl, da Paderno, dal-
l'Istituto /,,f~nificaf di S. !\\lauro, dolio Brianza, ecc.
li 22, giunse l'Arcivescovo di Dacca (Bengaln) S.
E. :Mons. F. Crowley; pellegrini da Cressa, d11 Orna-
go, da Sassuolo, da Montaldo (Cuneo), da Scarnafigi,
da Someo (Canton Ticino), da Vallemaggia. Il 24.
--
212
-EduCllnde ed Oratoriane delle Flglle di Maria Auslliau-lec alla processione.

5.5 Page 45

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Il Nunzio APoStollco della
col R ettor Maggiore.
altri pellegrini da Busto Arsi,:io;
il 25, da Gordola (Canton Ticino).
U 26, giornata piena. Alle 8,
l'Oratorio di S. Paolo con 1200 tra
giovani e padri di famiglia con
banda e clero, a vessilli spiegati. Ce-
lebrò il Direttore parTOCO D. Vitale.
Alle 9,30, seicento biellesi della
nostra parrocchia di $. Cassiano col
parroco. Alle 1.0,15, imponentissi-
mo, il pellegrinaggio di Vigevano:
1500 pellegrini, con banda, guidati
dal clero, e capitanati dallo stesso
Ecc.mo Vescovo Diocesano Mons.
Bargiggia, il quale assistette alla
Messa celebrata doJ Vicario gene-
roJe, tenne l'Omelia e benedisse il
nuovo gagliardetto dell'Oratorio
femminile dell'Immacolata, pri-
nùgenio degli Oratori femminili
della diocesi.
A tutti i pellegi-ini rivolse una
parola di saluto ed impartl la be-
nedizione della Madonna un sa-
cerdote salesiano.
Pellegrini di V~gevano con S. E. Mons. Baripggla.
Pellegrinaggi minori da Pianczza, da Cassano
Magnago, da Gurone, da Bodio, da Cozzago Brab-
bia, da Melzo, da Genola, da Prato, da Bergamo, ecc.
Il 28, l'Orfanotrofio di Saluzzo
U 29, 200 pellegrini d f Varese col Direttore
del nostro Istitu to D. Oliva: 127 da GaUarnte; 1.40
convittrici dal Convitto Operaie di Legnano, diretto
dalle Figlie di Maria AusiJiatrice. Altri gruppi da
Bergamo, Genova, Senago, Cinid;.-e (Bergamo),
Pella (Novara).
n 30, un bel gruppo d.i Oratoriani e Dame Pa-
tronesse del no, tro Oratorio di Saluzzo, col Di-
rettore dei Cooperatori Can. 'Marino; giovani del-
l'Oratorio festivo di Alba: fedeli da diver,;e parti.
- pellegrini di Bornbay (India) con s. Ji. Mons. Fetrando.
213
-

5.6 Page 46

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"
La grande galleria dietro l'aJtar maggiore,
Tra la serie delle colonne, a destra, sorgono I nuovi altari dedicati al Crocifisso, all'Angelo
-
- Custode, al Santi Marlirl, a S. Giuseppe Benedetto Cottolengo, a S. P io V, al Beato Cafasso.
214

5.7 Page 47

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li pellegrinaggio del nOSIJ:'O Jstitu10 e delJa nostra Parrocchia S. Agostino dI Milano.
CONCLUSIONE
Abbiamo limitato la descrizioue delle fute alla
sobrietà Mi. umplici dati di cronaca. Ma le nume-
rose fotografie integrano la storia dando ai latori
un'idea più adeguata de:la grandiosità cui amnsero
e del fervore di cui palpitarono. Concludiamo con
un solenne ringrariamemo
a Dio che ci ha colmato di
benedi:i'orti. Ed estendiamo
il nostro pu?blico gra::ie
agli E1t1.mi Signori Cardi-
nali, agli Ecc.mi Vescot:i,
a!le Autorità ecclesiastiche,
citJili, politiche e miliuui
che le hanno decorate con
la loro partecipazione; a
qumiti concorsero colla loro
pietà e divozio1111 alla splen-
dida riuscita.
Di questa edizione
straordinaria abbiamo
tirato alcune migliaia di copie in più. che si
possono acquistare al prezzo di L. x la copia.
Chi ne desidaasse non ha che da saioere alla
Direzione Generale Opere Don Bosco, Via
Cottolengo, N. 32 Torino, x09, auticifxmdo
l'importo colle spese po-
stali.
Col prossimo numero di
settembre riprmderemo le
solite rubriche u11endo conto
a11che della corrispondenza
preud1mte.
Rimwviamo ai nostri
Cooperatori la preghiera
di. far larga propaganda
fra ami.ci e conoscenti per
la prosecuzione dei lavori
del Sm,tr,ario ed il soste-
gno delle Opere e J\\,fissio11i
Salesiane.
Salesiani cd alunni clenrom.eccanici della Casa Madre
cbe baru>o apprestato l'lm.pianto di illwn:lna>:ioru, e di
radiodiffusione.
Con permesso de/l'A111ori1a Ecelesi0$tu:a. Tip. S. E. I., Corso Regina 111argh,-rita, 176.
Dirm<rre responsabile: D. ~UIDO FAVINI, Via Gottolengo, 32 - Torino, 109.
- - 215

5.8 Page 48

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