Bollettino_Salesiano_196708


Bollettino_Salesiano_196708

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Noi non. ci fermia mo ma.i;
v i è s empr e cosa. oh e in calza. cosa....
Dal momento che noi ci fermassimo,
la nostra. Opera
comi ncerebbe a deperire
DON B OSCO
Sped1zlono ,n abbonamento poswla Gruppo 2• - 2• qulndloino
A. XCI . N. 8 15 APRILE 1967. DIREZIONE GENERALE: TORINO 71 2. VIA MARIA AUS ILIATRICE, 32. TELEF. 48.29.24
DIALOGO AL VERTICE
Due importanti Convegni
U Condlio e. nel noslro particolare ambiente,
il Capitolo Generale uhimo, hanno dato la spi111a.
hanno Lracciato le direu rici di marcia.
·c-~una meraviglia allora se ogni organizzazionr
di apoi;tolato cerchi di •·ripensare -e ~tessa", di guar•
dar~i ad un nuovo ··sp<'rrh10··. e questo altraveri,o
congres1,i, inconlri di totuclio, ab~emblee.
Il vertice , uole incontrarsi con la base, sentirne le
istanze, utilizzarne le espe rienze, ÌllllOmma dialoga.re.
Qucslo cercheranno di farn i due Convegni Na:io-
riali prngrammati per 11ucs10 mese di aprili•.
Desidera provocare nei Cooperatori dei 650 Cen-
Ld una risposta piu pronta e piu generosa nll'iu-
viLo che il Concilio ha rivolto ai laici perché ven·
gano a occupare il posto al qualr /,anno diritto
e ch e debbono occupare.
Desidera indirellamente suscitare quell'aiu lo nel-
l'avvio e nel coordinamento del lavoro apo~tolico,
che consentirà ai sacerdoti delegati di rendersi
finalmente piu dis11011ibili per il lavoro indispe11sa-
bile di formazione spirituale che solo essi possono
svolgere e al quale i laici non possono rinu11ciare.
2' Convegno Nazionale Consiglieri lspettoriali
Da 20 zone d'Italia giungeranno ad ARICCIA
(Roma) i membri di altrcllanLi Consigli l spctto-
rinli, per un ConYegno impl·gnotivo e - re lo ou-
b'u.damo - fruttuoso, che avrà inizio il 21 aprill·
e lerrninerà il 23 segul!llltl con un ricevimento ol
J.'on.1 ificio Ateneo Salc~iano, in Roma.
Se ne sentiva da tempo la necessità.
Per questo si è data In Jnfil't'lima importanza nel
una preparazione remota che ha visto alcuni Con-
sigli .rinnovar si con elementi piti disponibili, altri
completar i nei settori elle erano privi cli qualche
elemento allivizzante, lulli infine approfondire la
conosov1iza della do! trina 1•011ciliare e dei docu-
men Li e puhhlicazioni riguardanti l'organiz1eazionc
dei Cooperatori e lo Rpirito che l'anima, cos1ituendo
cosi lm esempio oh e rlov:ra11no senz'altro imitare i
Consigli locali allorché ~a ra1111(1 chiamati n el prO$~imo
anno ~ociale a rinnovari,i e a rirlimensionar8i.
Ma a quali mete tende quei,Lo convegno?
Desidera dare alle lspmorie tl'l1alia Consigli pi,,
dui, piu stimolanli, piri cosciemi.
Convegno Nazionale Delegati lspettoriali
/!; il secondo granclc clialogo del nostro vertice.
Si terrà a PRASc.ATt (Roma) nei giorni 25 e 26
a prile.
Anà come temi di fondo quelli di una ma~giore
qualificazione degli iscritti, cli un " rihrncio ' dei
Cooperatori, nonché lo studio della Compagna
1967-68.
Temi dunque di grande impegno, ai quali corri-
,pondono molli problemi che l'espe.rienzn uon co-
mune dei sole.rli Delegati I spettoriali. unitamente
alla guida che i Superiorj Maggiori non manche-
ranno di offrirci. oi fa sperare possano essere av-
' iati a risoluzione.
Delegati. Direttori Oiocesaru e D ecurioni, Zela-
Lori e Consiglieri lo!'ali, anima dei Centri e perno
attorno cui ruol a ogni attività apoRLolica elci Coo-
peratori, si uniscano spiritualmente con la pre-
ghiera ai la, ori dei due importanti incontri. e fin
ù'ora vogliano disponi a tradurre in pratica quegli
orientamenti e quelle diretli"e che ne saranno la
pratica conseguenza.
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ACQUA
VIVA
L'anno della Fede
Paolo VI ha indeLLo l'Anno della Fede, una solenne celchra-
"ione commemorative del XIX Celllenario del martirio dei
Santi Pietro e Paolo, che avrà inizio il prossimo 29 gingno.
Dalla esortazione ponti6cia " Pet.nm, e1 Paulnm Apostolos"
stralciamo alcuni pensieri di meditazione, utili a disporre il
nostro un.imo a vivere lntcllSrunentc la centeno.rin ricorrenza.
Riteniamo di fare cosa consona al Nostro mini-
stero apostolico esor1a11do voi tutti, Venerabili Fra-
telli, a promuovere, spiritualmente a Noi 1initi, cia-
scuno nella propria diocesi, una devota celebrazione
della memorfo, diciannove volte centenaria, del mar-
tirio, consumato in Roma, tanto dell'Apostolo Pietro
scelto da Cristo a fondamento della wa Chiesa, e
primo vescovo di que~t'alma Città, qua,nto dell'Apo-
stolo Paolo, dottore delle genti, maestro e amico della
prima comunità cristiana in Roma.
I,i che cosa consiste praticamente il Nostro invito?
Come insieme celebreremo il significativo mmi-
versario?
È costume di questa Sede Apostolica, quando in-
tende rendere sol.enne e universale qualche singolare
ricorrenza, elargire qualche beneficio spirituale (e non
Ci rifiutiamo dal fa,rfo ar&che in que5ta occasione);
ma q1iesta volta, piu che donare, Ci piace domanda.re;
pi(i che offrire, vogliamo chiedere. E la Nostra do-
manda è semplice e grande: Noi vi preghiamo tutti
e singoli, Fratelli e Figli Nostri, di voler celebrare
la memoria dei Santi Apostoli Pietro e PMlo, testi-
moni con ICI parola e col sa11gue della fecle di Cristo.
co11 una autentica e sincera professione della mede-
sima fede, quale la Chiesa da loro fondata e illustrnta
ha raccolto gelosame11te e au~orevolmen-te fonnulata.
Uria profes$iOne di fede vogliamo a J)io offrire, al
cospetto dei beati Apostoli, individuale e collettiva,
libera e cosciente, interiore ed esteriore, wnile e franca.
Vogliamo che questa, professione salga dall'intimo
di ogni cuore fedele e risuo11i identica e amorosa in
tutta la. Chiesa.
• Ci piacerà sapere che il "Credo" è stato reciia10
espressamente, ad onore dei Santi Pietro e Paolo, i11
ogni Cattedrcrle, presenti il Vescovo, il Pre1;bilerio,
gli Alunni dei Seminari, i Laici cattolici militanti
per il Reg110 di Cristo, i Religiosi e le Religiose, e
quanto piu numerosa possibile la santa assemblea
dei, Fedeli. Analogamente faccia ogni Parrocchia per
la propria comunità. E parimente ogni C<1Sn, reli-
giosa. Cosi suggeriamo che tale professione di fedr
sia, i,i 1m giorno stabilito, emes.sa in ogni singolo
ca-sa ove dimori ima famiglia cristiana, in ogni asso-
ciazione cattolica, i,i ogni scrwfo cattolica, in ogni
ospedale cattolico e Ì1l ogni luogo di culto, i11 ogni
ambiente e in ogni riunione, ove la voce della fede
possa esprimere e rinfrancare l'adesione sincera alla
rommre vocazione cristiana.
Sa,tlilà 1aletia1ta
DOROTEA CHOPITEA ved. SERRA
Coope ratrice Salesiana
La Serva di Dio Donna Dorotea Chopitea nacque
a Santiago del Cile il 5 giugno 1816. Trasferitasi
poco dopo con la famiglia nella Spagna e sLabili-
tasi a Barcellona, vi rimase fino alla morte. Es-
sendo i genitori di agiata condizione e di sentimenti
profondamente cristiani, educarono i 18 figli come
si addieeva alla Loro condizione. Fin dall'infanzia
Dorotea si mostrò docile, ubbidiente, pia, rispet•
tosa, compassionevole verso i poveri.
A 16 anni contrasse matrimonio con Giuseppe
Serra, ricco commerciante cQn cui trascorse 50 anni
di vita cristiana fatta di pace, concordia e amore.
Dal suo matrimonio ebbe sei figlie che amò tene-
ramente e formò sul suo stampo. Ogni giorno ascol-
tava la S. Messa e riceveva devotamente la S. Co-
munione, visitava Gesu in Sacramento e recitava
il S. Rosario in famiglia.
Ma dove piu si distinse la Serva di Dio fu nella
carità verso il prossimo: non badava a spese e
sacrifici pur di promuovere e fomentare in ogni
forma le opere di misericordia, assecondata in
tutto dalla cristiana pietà del marito. Fondò opere
pie, collegi, asili, ospeflali, Laboratori, case di rifugio
per fanciulle pericolanti... e eoni rihu{ al sostenimento
di mohi altri istituti di carità.
Promise inoltre a Dio di dedicare al bene dei
poveri tutto il suo tempo e il lavoro: essi dovevano
essere il pruno pensiero, dopo i doveri della famiglia
e del suo stato. E tenne fede alla parola data:
visitò e soccorse bamJ)in:i, vedove, vecchi, disoc-
cupati e ammalati, compiendo verso gl'infermi e
bisognosi i piu umili servizi.
Dopo la morte del marilo avvenuta nel 1882,
inten_silìcò ancora di piu la sua mirabile carità
verso i poveri, e favori in modo s peciale, appena
le conobbe, le opere salesiane maschili e fen.un.i.n:ili.
S. Giovanni Bosco, volendone premiare la completa
<ledizione e l 'affetto veramente materno, la rice-
veue personalmente fra le Cooperatrici salesiane
e la chiamò col dolce nome di "Mamma dei Sale-
iian:i di Spagna".
Un ultimo dato. Nel 1886 Donna Dorotea aveva
consegnato alle figlie la parte di eredilà che loro
Rpcltava, riservandosi 70.000 pesetas per quanto
potesse occorrerle negli ultimi anui. Ma un giorno,
avendo saputo che mancavano proprio 70.000 pe-
setas per la fondazione di un collegio di Maria Ausi-
liatrice, esclamò con viva commozione: "Dio mi
vuole veramente povera: lo sarò!" e consegnò im•
mediatamente la somma senza alcun rimpiant·o.
La Serva di Dio mori a Barcellona il 1° aprile
1891, a quasi 75 anni ùi età. La sua Causa di Beati-
ficazione ha fatto rapidi progressi e si s pera che
presto la Chiesa possa riconoscerne l'eroicità delle
virtu e proclamarla "Venerabile".
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Date e iniziative da ricordare
Approfondiamo la spiritualità salesiana. I Dele-
gati e i Consiglieri per la formazione spirituale
facciano in modo che gli Esercizi spirituali chiusi
che avranno luogo dal prossimo giugno, siano un
mezzo per approfondire di piu la conoscenza della
spirit1talitd salesiana. Avvertano di ciò anche i
predicatori dei corsi affinché la loro predicazione
sia intonata a questo tema; facciano leggere la
biografia di S. Francesco di Sales, e ne cliffondano
]e opere. Sarà questo un omagg,io al santo Patrono
e Titolare nella ricorrenza centenaria.
Pellegrinaggio Nazionale a Fatima. È giunto
ai Delegati ispettoriali i1 materiale ili propaganda
riguardante il Pellegrinaggio Na.:rionale a Jl'atima,
e sono già aperte le iscrizioni. Occorrerà ora diffondere
l'iniziativa. Tutle le regioni dovrebbero essere ben
rappresentate, perché l'omaggio alla Vergine sia iD
un certo senso completo. L'itinerario ben studiato, le
numerose mete religiose e salesiane che si tocche-
ranno, la quota veramente modica, sono altrettanti
motivi per una buona presenza dei Cooperatori alle
celebrazioni per il Cinquantenario delle apparizioni. Si
leggano bene le norme relative e si collabori alla
buona riuscita del pellegrinaggio.
Giornata mondiale dei mezzi di comunicazione
sociale. È prossima la Giornata mondiale dei
mezzi di comunicazione sociale. I Centri colla-
borino per l a riuscita delle iniziative che le Dio-
cesi stanno prendendo per il 7 maggio prossimo.
Anche la stampa può offrire un buon sussidio.
È bene far conoscere, attraverso la stampa, l e inizia-
tive attuate dai Centri. È un "canale" che va utilizzato
perché Diocesi, regioni, opere in genere conoscano
quanto viene operato dai laici della Terza Famiglia
Salesiana. L' "Eco della Stampa", con la raccolta di
articoli della voce "Cooperatori", mostra che finora
Lombardia, Veneto e Sicilia hanno discrela presenza,
mentre sono quasi o del tutto assenti le altre regioni.
Visitare sul posto del loro lavoro quei Missionari di cui
tante volte avete letto le eroiche gesta di carità cristiana 7
A questa domanda alcuni cooperatori ci hanno risposto
di si con vero entusiasmo.
E cosi è stata lanciata per il prossimo novembre
l'iniziativa
VIAGGIO APOSTOLICO
NELLE MISSIONI SALESIANE
DELL'INDIA
Non si andrà presso i Missionari per far del turismo,
per appagare una curiosità fuor di luogo.
Si andrà per ..ricevere·· da chi ha da darci nulla di ma-
teriale, ma molto per le nostre anime.
Si andrà per gettare un ponte tra noi e alcune tra le piu
autentiche Missioni Salesiane dell'India.
*
Mentre precisiamo che daremo prossimamente il pro-
gramma dettagliato del viaggio, invitiamo i Cooperatori e
i simpatizzanti ai quali l'iniziativa può interessare (parti-
colarmente gli insegnanti, i medici, i giovani che deside-
rano impegnarsi in apostolato...) a mettersi in contatto
con gli organizzatori, scrivendo al seguente indirizzo:
Cooperatori Salesiani - Ufficio Nazionale
Viale dei Salesiani, 9 - ROMA
•••••••••••••••••••••••
Dono delle case di formazione al Rettor Mag-
giore. I Delegati Ispettoriali ricordino di sollecitare
l 'invio all'Ufficio Nazionale, entxo il 10 maggio, del
dono delle case cli formazione (salesiane e delle
F.M.A.) al Rettor Maggiore, consistente nelle Re-
lazioni documentate delle Giornate di Studio svolte
dalle medesime sul tema Cooperator.i.
Copia di stampati all'Ufficio Nazionale. I
Consiglieri Segretari dei Centri faranno bene a
inviare sempre all'Ufficio Nazionale copia di i,tam-
pati relativi a iniziative promosse dal loro centro,
per conoscenza e perché vengano utilfazate per la
rubrica "Notiziario" di questo Bollettino.
Rivendite della rivista " Duemila" . .Ai Centri
che desiderano iniziare una rivendita "Duemila"
verrà concesso lo sconto del 25% (cioè ogni
copia verrà addebitata a L. 90 anziché a L. 120),
e il pagam,ento trimestrale posticipato. È una bella
occasione questa per sostenere la b ella .rivista che
da poco è nata, e dare una sana lettura ai nostri
ragazzi, specialmente nella prossima stagione estiva.
Da11'11 al 28 luglio: Pellegrinaggio Nazionale al
Santuario di Fatima (Portogallo).
Sono aperte le iscrizioni presso i Delegati.
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Per una animazione cristiana della società seguiamo
lo spirito ed il metodo del dialogo voluto dal Concilio
Congresso mondiale
e inchiesta
SPUNTI PER LA CONFERENZA MENSILE
Come già annuncia-=o, interrompiamo per que-
sto mese la serie dei temi riguardanti la campagna
annuale, per dare alla conferenza mensile una im-
postazio-ne particolare, sempre però in linea con il
tema generale.
Facendo come qui viene suggerito, la conferenza
avrà un tono di vero dialogo, utile al conferenziere
e ai presenti, i quali dovranno essere allori e non
muti spettatori.
La confere,iza potrà avere due pa,rti.
Nella prima parte (la piu breve) il conferenziere
parlerà del Terzo Corigresso mondiale dei Laici,
che si terrà a Roma nel prossimo ottobre, sul
tema "Il popolo di Dio nel cammino dell'umanità".
Poiché l'avvenimento ci riguarda molto da vicino,
sia perché saremo rappresentati anche noi Coo-
peratori, e soprattutto perché interessa tutto il
laicato impegnato nell'apostolato, i! necessario che
ogni Cooperatore ne sia bene informato, per cui
possiamo sperare che in 1iessun centro se ne omct-
terLÌ la trattazione.
Per alcuni spunti sull'argomento, si veda il Bol•
lettino del mese di aprile.
L'importante è che si possa ricavare almeno
questa idea pratica da quanto dirà il conferenziere:
pur nello spirito particolare che ci anima, noi
Cooperatori facciamo parte di un grande popolo
di battezzati, molti dei quali impegnati in un'opera
di presenza e di lestimonianza per evangelizzare
il mondo nel quale siamo immersi. Dobbiamo ave·re
un senso comunitario nell'apostolalo, perché cosi
ci ha voluto il Fondatore (si legga bene il Regola-
mento!), perché cosi ci vuole la Chiesa. Apostolato
ad ampio respiro. sentendoci Chiesa.
Nella seconda parte inizia il vero dialogo. Si
dovranno discutere (potrebbe dirigere la discus•
sione un Consigliere ben preparato, assistito ma-
gari dal sacerdote) i risultati dell'lncl1iesta fatta
recentemente dai Centri, sul tema: I laici in Italia
e l'appello del Concilio.
U D elegato prepari bene questa discussione, che
ha non piccola importanza, perché anzitutto infor-
merà il gruppo delle varie risposte date, e poi perché
si creerà un'occa~one per delucidare e completare
- se occorre - le risposte stesse, cosicch é ognuno
uscirà <lalla riunione arricchito d:i idee. Per questo
è evidente che il Delegato Jeggerà prima le risposte,
ne sceglierà alcune piu interessallti c originali e
da esse partirà per la discussione.
Nei Cenl-ri che non hanno partecipato all'lnchie•
sta, sarà bene avviare la discussione ponendo, se-
duta stante, alcune domande del nolo questionar:o
e suscitare risposte corali.
Un esempio da imitare
DA COLLABORATORI
A COOPERATORI
È quello che ci viene da Bologna, ove il Dire~ore e il Parroco
della casa "Opere sociali Don Bosco" hanno avviato l'esperimento
di impostare l'apostolato parrocchiale sulla base della cooperazione
salesiana. Ai loro piu validi collaboratori (catechisti, assistenti,
dirigenti di organizzazioni apostoliche e ricreative...) hanno tatto
presentare l'ideale del Cooperatore salesiano dal Delegato ispet-
toriale don Ceresa. invitandoli a inserirsi ufficialmente tra i Coope-
ratori, dopo un'adeguata preparazione. Questo inizio sarà certamente
seguito da uno sviluppo ulteriore, fino alla costituzione di un Centro
vero e proprio.
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"UN MODO PRATICO PER GIOVARE AL BUON COSTUME..." (DON BOSCO)
l'apostolato in difesa della moralità
Perfino i pagani che, capovolgendo l'ordine rive-
latoci dalla Scrittura, avevano fatto Dio a immagine
e somiglianza dell'uomo, attribuendo alle loro divi-
nità tutte le nostre miserie, sentivano l'uxgenza
della difesa del costume morale.
Nessuno può pensare che oggi questo bisogno
sia meno sentito; oggi che il male tenta di frodare
la dogana del buon senso e di sottrarsi alle sanzioni
previste dalle leggi paludandosi con le spoglie tra-
fugate a valori ideali indiscutibilmente rispettabili.
Oggi è la libertà nelle sue varie espressioni (di
pensiero, di parola, di stampa, di informazione e...
andate dicendo) che si vuole copra e giustifichi le
piu gravi offese alla legge morale. E, con la libertà,
l'arte, la letteratura, la scienza sono chiamate in
causa, anche quando i pornografi delle varie specie
sono i primi ad essere convinti di non aver voluto
fare né dell'arte, né della scienza, ma semplicemente
di aver fatto il turpe mestiere di insozzare le anime,
perché è un mestiere... che rende.
1Vla... perché rende? È un quesito per rispondere
al quale bisognerebbe scoprire troppe responsabilità
cd incriminare troppa gente, che passa per onora-
bilissima.
Intanto ci sono quelli che fanno il doppio gioco:
che deplorano il male in astratto, per crearsi un
"alibi" morale, ma ne assecondano le concrete
manifestazioni; che esaltano la legge, ma strillano
se viene applicata; che invocano provvedimenti di
cui sono pronti a frustrare l'efficacia. Pensiamo a
certi giornali ("indipendenti" si chiamano e lo sono,
ma... dalla logica e dalla coerenza), i quali nell'arti-
colo di fondo e nel corsivo polemico hanno parole
fortissime e sacrosante contro l'erotismo dilagante,
ma dedicano colonne di piombo alle cronache piu
piccanti e reclamizzano nella pubblicità proprio ciò
che hanno deplorato.
E poi, e poi... c'è anche troppa gente - è questa
che ci interessa - che si dice cristiana, che si mera-
viglierebbe fortemente di non essere considerata
tale, che è forse in regola con tutti i crismi e tutte
le tessere, che arriva a deplorare sottovoce e priva-
tamente il disordine, ma non muove un dito per
.toglierlo, lasciando credere che certe manifestazioni
della piu sfacciata corruzione non offendono piu iJ
famoso "comune sentimento", che è il criterio fis-
sato dalla legge per giustificarne la repressione.
Ne segue che chi non fa nulla per combattere il
lisordine morale non è colpevole soltanto di inerzia
- ciò che è già un assurdo per il cristiano - ma è
orresponsabile del decadimento del costume.
Che 1m. "Cooperatore salesiano", ci.oè mzo elle, pur
vivendo nel mondo senza voti e senza clausure, deve
cercare la piew,zza della vita cristiana, possa intrup-
parsi fra gli "ignavi" che per paura di assumere
responsabilità e per amor di quieto vivere lasciano
che i propri simili s'imbraghi110 nel pùt volgare mate-
rialismo, sarebbe inco11cepibilc.
Vi sono già molti Cooperatori che, i'n cordia'lc col-
laborazione con i Segretariati Diocesani Moralità,
hanno assunto specifici e concreti impegni nella difesa
del costume morale. Ma vorremmo fossero moltissimi;
vorremmo fossero "tutti", perché soltanto una reazione
"corale" ha probabilità di raggittngere effetti positivi.
Recentemente il Segretariato Centrale Moralità
ha rivolto un appello perché alla Magistratura im-
pegnata nella lotta contro le pubblicazioni oscene
(e ci riferiamo a recentissimi provvedimenti, che
hanno avuto larga eco nel paese) venga concessa
da tutti gli onesti una pronta e cordiale collabo-
razione, non solo provocando con opportune de-
nunce gli ordini di sequestro, ma anche adoperan-
dosi in tutti i modi perché questi Ndini, una volta
emanati, abbiano ovunque esatta e rigorosa esecuzione.
Non è che un settore della difesa della moralità
ma è di grande importanza, per la malefica sugge-
stione che esercitano, specie sui giovani, le pubbli-
cazioni pornografiche.
E, d'altronde, è una forma di apostolato che non
presenta particolari difficoltà: basterebbe che in
ogni Parrocchia anche un solo Cooperatore salesiano
(ma molto meglio se piu di uno) seguisse quotidia-
namente la stampa cattolica, per informarsi degli
ordini di sequestro emanati dall'Autorità Giudiziaria
e facesse quotidianamente il giro delle edicole (e
delle librerie, se oggetto di sequestro è un libro),
per controlJare se eventualmente la pubblicazione
sequestrata è, invece, ancora in vendita.
Si tratta di una "eventualità" niente affatto im-
probabile o per mancanza di sollecitudine (o di...
personale disponibile) da parte di chi deve eseguire
il sequestro o per sottrazione di copie da parte del
rivenditore o del distributore per venderle clandesti-
namente (delitto contemplato dall'art. 352 del Co-
dice penale) o addirittura perché la pubblicazione
incriminata è stata dolosamente distribuita dopo
l'ordine di sequestro e la visita della polizia.
Il nemico delle anime è inesauribile nelle sue
trovate; bisogna non dargli quartiere. Le anime
hanno il prezzo infinito della Redenzione.
Mon.s. F ERDINANDO PROSPERINI Cooperatore Salesiano
Consulente Ecclesiastico del Sagratatlato Centrala Moralit/J
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Riforma delle indulgenze
All'alba del corrente anno è comparso un un.por•
tante documento suJle indulgenze, la costituzione
apoBtolica "I11d11lgentia.rum doctrina" del 1° gennaio.
Per la parlo dottrinale, il documento non comiene
nulla di nuovo. "Nulla mula nel nwdo di intendere
e concepire le ind11lgenze in rapporto alle verità della
fede" (Paolo VI il 23 dicembre 1966).
Per la parte disciplinare, sono stale promulgate
venti nuove norme, che riformano in pa-rte quelle
vigenti .fu1ora, rendendole piu semplici e ragionevoli.
Esse andranno in vigore dopo tre mesi dalla data
che porta il fascicolo di "Acta Apostolicae Sedi.~"
che le J)uhblica. Ciò è conforme alla legge generale
(can. 9). Esse sono state pubblicate sul numero di
"Acia" de] 30 ~ennaio 1961; quindi rmdmnno in
mgore il 30 aprile p.v.
Le principali norme sono quelle che regolano il
nuovo concetto di iDdulgenza parziale, la limita•
zione delle indulgenze plenarie e le indulgenze
annesse agli oggetti religiosi.
L'indulgenza parziale d'ora in poi non avrà
piu la determinazione di giorni e anni, del1a quale i
fedeli non avevano idea chiara e su11a quale anche
i teologi disputavano. A chi, almeno contrito,
compie un'opera cui è annessa un'indulgenza par-
ziale, viene daJla Chiesa concessa altrettanta remis-
sione di peua temporale quanta egli già ne inerita
con il suo impegno personale. Questa è forse la
piu grande novità stabilita dalla nuova Costitu•
zione. Finora con la medesima indulgenza parziale
otteneva la stesi;;a remissione di pena tanto colui
che possedeva un alto grado di carità e vi poneva
il massimo fervore, come ch:i viveva nella tiepidezza
e operava cou. negligenza. La nuova norma è piu
giusta e sapiente. La ChiPsa vuole stimolare i suoi
figli e "spingerli a un maggior fervore cli carità"
(Paolo VI, discorso citato). Ogni opera buona che
facciamo, oltre che dare a Dio gloria e procurare
un merito per la vita eterna, ha un valore soddi-
sfattorio, cioè ha il potere di rimettere una data
quantità di pena temporanea meritata per i pec-
cati. Orbene, se a quell'opera buona è annessa una
indulgenza parziale, la Chiesa concede al fedele
che compie quell'opera altrellanta remissione di
pena. Quindi in pratica l'indulgenza parziale rad-
doppia l a remissione di pena che uno merita.
Questa dottrina è molto consolante per cbi è
fervoroso, perché egli con l'acquisto di indulgenze
parziali può anche raggiungere la remissione di
tutta la pena temporanea e con la soddisfazione
che sopravanza aumentare il tesoro della Chiesa
e suffragare le anime del purgatorio.
L'indulgenza plenaria si può lucrare una sok
volta al giorno; però "in articulo monis" nel me-
desimo giorno si può lucrare una seconda indulgenza
plenaria. La restrizione sull'acquisto delle indulgenze
plenarie può a prima vista dispiacere. Attualmente se
ne potevano lucrare con facilità diverse ogni giorno.
Ma la Chiesa ha creduto opportuno tornare un
po' alla prassi antica, limitando il loro acquisto,
affinché i fedeli vi pongano piu attenzione e fervore.
InoltTe, come dicemmo sopra, l'ind1ùgenza parziale
nella nuova forma può avere un valore molto ele-
vato, e molte indulgenze parziali lucrate con molto
fervore possono colmare l'apparente scompenso
portato dalla limiLazione delle indulgenze pleuarie.
Chi compie un atto di venerazione verso un
crocefisso o una croce o una corona o uno scapolare
o una meclaglia, che siano stati benedetti da qualsiasi
sacerdote, lucra un'indulgenza parziale. Si osservi:
a) Possono servire per le indulgenze solo i sud-
deui cinque oggetti; altri oggetti religiosi (per esem-
pio, mia statua, un quadro, un cerchiet lo per il
Rosario) non servono.
b) Se il Rituale contiene una formula speciale,
il sacerdote che benedice quell'oggetto deve usare
quella formula (con cotta, stola, acqua hcnedet ta):
diversamente basta un segno cli croce, al quale è
consigliabile unire le parole "In nomine Patris et
Filii et Spiritus Sancti".
1J: prescritta una formula speciale per la bene-
(lizionc o imposizione degli scapolari. Un solo
segno di éroce è sufficiente per benedire diversi
oggetti. Per la medaglia sostitutiva degli scapolari
sono necessari tanti segni di croce quanti l!Ono gli
scapolari che sostituisce. Per benedire la corona
c1el Rosario il Rituale riporta due formule; per la
formula breve ("Ad laudem et glorinm Deiparae, etc.")
non occouono cotta, stola e acqua benedetta.
e) Un croci:6.sso benedetto da un sacerdote può
,ervire anche per aoquistru·e le indulgenze della
"Via Crucis" a chi fosse impedito di recarsi ove è
legittimamente eretta.
d) Per le ooroue sono soppresse le indulgenze dei
Domenicani, dei Crocigeri e cli S. Brigida.
e.) Scade l'elenco delle indulgenze apostoliche
che il Papa all'inizio del suo pontificato ha concesso
a chi possiede un oggetto benedetto da lui o da
chi ne ha la facoltà.
Aggiungiamo ancora che è stata soppressa l'indul-
genza dclJ'altare privilegiato; o meglio, la Chiesa
la estende a qua]sjasi l\\icssa, perché .in. ogni Messa
intende implorare dal Padre delle misericordie il
mai,simo suffragio per i suoi figli defunti.
Le indulgenze proprie delle chiese, delle famiglie
religiose e delle pie associazioni continuano a
valere anche dopo il 30 aprile; esse però dovranno
essere rivedute dalla S. Penitenzieria quanto prima.
Naturalmente nel frattempo a dette indulgenze
devono essere applicate le norme nuove. Quando
l'elenco delle indulgenze proprie dei Cooperatori
Salesiani sarà stato riveduto, sarà pubblicato su
questo Bollettino.
Don LUDOVICO TRIMELONI, salesi6nc
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NOTIZIARIO
Nel centenario
di S. Francesco di Sales
L'Ufficio Ispeuorin.lc CoopcraLori clet-
l'Tspcltoria Veneto-Est ha leucinto ai
Centri l'ini,iativn cli commemorare il
nostro Santo titolare mediante l'organiz-
zazione di pellegrin(lggi e atti dcvozi.on.ali
al Monastero della Visitazione di Tre-
viso (contrada CorLi), dove si conserva
la preziosa reliquia del cuo.re del nostro
Patrono.
Giornate di studio
sui Cooperatori
Una ben riuscita ·'Tribuno dei giovani"
si è svolta a Ilomn il 14 marzo l!Cor so.
Vi hanno partecipato elementi de.i Centri
giovanili della capitale i quali hanno
pces~utato o cliscusso esperienze di apo-
s tolnto giova,nile.
Exallievi Cooperatori
Ai membri delle presidenze clelle Unioni
E.xallievi della C ampania è giunto
nninviLo del delegato ispettorialc don An•
tonio Broggiato, a voler esaminare l'op-
portunità di entrare a far pa.rte della
Terza Fa.miglia, per arriochirsi spiritual-
mente e cos.l meglio guidare le Unioni.
Perché le iscrizioni avvengano dopo nnn
cosciente preparazione all'im,portante pas-
so, la lettera-invito precisa bene cosa
significa essere Cooperatore e quali im-
pegni ne deriYnno.
Sacerdoti Cooperatori
Due imporLanL:i e graditissimi con-
vegni cli Sacerdoti C.ooperatori si sono
svolti a R oma (presso il P.A.S.) il
9 marzo e a Gacl o (Latina) il 16 se•
guente, nll'insegnn del centenario di
S. Francesco di Sales. Al conve,,=o cli
Gaeta ha presenziato l'Arcivescovo mon-
signor Loren;,o Gargiulo, nostro Coope-
ratore e Exallievo. PresenLi, tra i due
convegni, oltre cento Sacerdoti.
Nello studentato teologico di M on le-
ort oue (Padova) e in quello filosofico
di Cison di Vnlm arino (Treviso) si
è svolta la prevista Giornata di stuclio
sulla Terza Famiglia Salesiana, rispet-
tivamente il 20 ed il 23 marzo scorso,
presenti il Delegato Nazionale, don But-
tarelli, e quello ispettoriale don Antonio
Dal Maso, nonché i cons'iglieri ispetto-
riali Cav. Gressani e Avv. Casonato.
Dopo una confcrerua base che ha poslo
i principi fondamentali riguardanti il
Cooperatore, i chierici si sono interes•
sali a un vero approfondimento del
tema, con numerosi e interes!uUtlÌ inter•
venti. DiviAi poi in q-unllro gruppi di
studio, hanno tenuto i loro ,~11rr11fou.rs.
dando cosi un contributo personale alla
buona riuscita della giornata. Vera.menle
competenLi s.i sono mostrati i due Coo-
peratori i quali hanno messo in evidenza
111 bellezza dell'ideale salesiano ,,;~suto
da chi. inserito nella vita sociale, si
sente '"ernmente membro della famiglia
di Don Bosco.
Ramo giovanile
Allo scopo dì sensihllizzare i Gruppi
giovanili (Cooperatori ed Exnllievi) l'Uf-
6cio lspcttoriale dellu Cam pania bn
lanciato una .lncMesta Lro i giovani di
ambo i se!!Si (18-25 anni) sul teilUI " li
!'tondo degli ndr1/ri e i gìoonni di 015.gi".
IJ Delegato Tspelloriale della Li g uriu
don Giovalllli Bocchi sta pumando alln
costitU'l.ÌOne di !lll Centro Giovanile
C11opcratori. per Or<l n carattere zonale,
con prospetLive di ramilìca,ione in centri
giovanili locali. servendosi cli elementi
quali6cati, segnalati cln confratelli sale-
siani ai quali ba chiesto collabotazione.
••••••• • • • • • • • •
Intitolazione degli edifici scolastici
Dare un nome ad una scuola, può essere un meuo utile per far conoscere personaggi che
si sono diS1inti per meriti e virtO, e porre dinanzi alla mente degli alunni esempi da Imitare.
Cl è stato chiesto quale sia la prassi da seguire In ceso che si volesse fa, inlitolare un edificio
al nome dei nostri santi (Don Bosco, Domenico Savio, ecc.). Il prof. Vincenzo Stabile
Dirauore didatrico e zelante Cooperatore salesiano cosi risponda,
Per procedere alla intitolazione degli edifici scolastici bisogna osservare
le norme contenute nella circola re ministeriale n. 4462148 del 25 giugno 1947.
Le proposte d'intitolazione degli edifici scolastici devono essere formulate
per nomi di persone illustri nella storia del pensiero, della letteratura, della
scienza, nel campo sociale, educativo e patriottico o anche per date memora-
bili nella storia nazionale.
Le intitolazioni devono essere deliberate dagli insegnanti In servizio nella
scuola elementare o media che sì vuole intitolare. sotto la presidenza del Di-
rettore didattico o del Preside.
Si procede alla formulazione e a lla presentazione di una terna di nomi di
personalità illustri, alle quali si vuol intitolare la scuola.
Il Direttore o il Preside invita, dopo aver costituito regolare seggio elet-
torale (Presidente il Direttore didattico, due scrutatori scelti tra gli insegnanti
e una segretaria). i signori Insegnanti a votare in perfetta libertà. garantendo
il segreto del voto. Si redige regolare verba le dello scrutinio che viene tra-
smesso al Provveditorato agli Studi con tutto il materiale dell'avvenuta votazione.
La deliberazione con i risultati della votazione deve essere trasmessa al
Provveditorato agli Studi, in duplice copia, all'ufficio competente (edilizia
scolastica).
Il Provveditorato agli Studi trasmette la deliberazione al Ministero della
Pubblìca Istruzione, corredandola del parere del Sindaco, del Prefetto e, suc-
cessivamente, del Consiglio Scolastico, aggiungendovi le proprie osservazioni.
Il Ministero della P. I., esaminata la pratica, formula il nulla osta alla emissione,
da parte del Provveditorato agli Studi, del decreto definitivo di intitolazione
dell'edificio scolastico.
In linea di massima il Ministero non ha mai negato il nulla osta a deli-
berazioni d' intito lazione d'edifici scolastici, specie quando si siano tenute ben
presenti le note contenute nella succitata circolare ministeriale.
••• • • • • • • • •
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Spedizione In abbonamento po-
stale Gruppo 2• 2• quindicina
NICOLAS DUNAS
CONOSCERE LA FEDE
Traduzione di Gennaro Auletta
Pagine 223 - L 1300
Collana SAGGI n. 3
La fede è mistero e virtù, volere e conoscenza,
conversione e contemplazione, obbedienza e Invito
alla felicità, esperienza e vocazione, giustificazione e
salvezza... Su ognuno di questi aspetti si sono scritti
volumi; e la Chiesa, nel suo patrimonio spirituale,
conserva per noi su ognuno di essi mirabili formule
oppure amorevoli norme vergate col sangue dei Santi.
li merito di questo libro non sta nell'aggiungere
trattati a quelli esistenti, ma nel riesaminare la pietra
preeziosa della fede nella sua unità e nel riscoprne
la compattezza interna del suo mistero.
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BOLLETTINO SALESIANO
I SI bbfli Il 1• del mese per i Cooperatori Salesiani
pu ca il 15del mese per i Dirigentidei Coopetatori
S 'invia gratuitamente ai Cooperatori, Benefattori
e Amici delle Opere Don Bosco
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