Bollettino_Salesiano_195706


Bollettino_Salesiano_195706

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Noi non ci fermiamo mai ;
vi è sempre cosa che incalza cosa...
Dal momento
che noi ci fermassimo,
la nostra Opera comincerebbe
a deperire
DON BOSCO, il 31 maggio 1875
ANNO LXXXI. N, 6 15 MARZO 1957 PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI S. G. BOSCO
DIREZIONE GENERALE: TORINO 712 • VIA MA.ltIA AUSILIATRICE 32 TELEF.22-117
··Per lare il bene ci vuole un po' di coraggio·~
Era Ulla delle massime di Don Bosco.
1·et-tive già. date (cfr. specialmente Bòll. Dirigenti
Quando si pensa che fin dal 1847, vale a dire un aprile 1956, pagina 153 - giugno 1956, pa,-
aunò dopo il s\\io arrivo a Valdocco, il Santo ebbe gina 233).
il c·oraggio d'introdurre là. pratica degli Esercizi Col mese ili marzo deve già essere -ultimata l'or-
8pirituali i;ra i monelli (le.U'Oratorio festivo; ganizzazione sia per la scelta del luogo e dei pre-
quando si pensa che due anni dopo attuò l'arditu dicatori, come _per la definizione della ret.ta.
idea di procurare. la, grazia degli Esercizi a tutti Anche la propaganda tra i Cooperatori e le Coo-
i giovani che freqiumtavano i suoi tre Oratori, _pera.trici dev'essere già in pieno sviluppo: essa
e~tendoodo l'im•ito a t.utta la gioventit di To- sarà ta.nto più efficace quanto meglio :funzionc-
rino. ci si convince facilmente che Don BoR(',O nel 1·aW10 gl'incontri mensili e qum1to più sarà ca-
fare il bene non ebbe solo coraggio, ma santo pilla.re.
arùimento e fortezza eroica.
Bisognerà plll'e àver lavornto per provvedere in
E noi s-uoi figli non \\Togliamo 0/;ilere da meno, so- forma concreta a.I finanziamento degli Esercizi
pmttufrto quando si tratta cli un mezzo di salvezza secondo i suggo-riment:i dati 11el Convegno di set-
di prim'ordine, come sono gli Esercizi Spirituali, tembre.
voluti dal Padre anche per i nostri Cooperatori.
n l:>ilancio confortante dell'anno scorso, che ha
Dove occorra. l'organizzazione sia fatta previa
intesa LTa Delegati e Delegate.
~oguato un pro,greasi.vo sviluppo dell'iniziaUva, È sapiente far tesoro dell'esperienza degli anni
dice che risponde a una
scorsi al :fine cli elimi-
esigenza dei nostri Coo-
J>eratori, conferma la lun-
p;imirnnte intuir.ione di
Don Bosco che li ha vo-
h1ti e premia i sacrifici
IMPEGNO MENSILE
Organizzulone tempestiva e eompleta degli
nare o prevedere incon-
venienti.
.Ricordiamo che perchè il
Bolletti1io del l O maggio
possa pubblicare l'elenco
cloi Dirigenti e dei g1me-
rosi che hanno collaho-
raLO.
Ma è anche un invito a
pedeziouare, estendere o
Esercizi Spirituali
completo, è asso.lutamen-
tc nec.easario che i da-
Li pervengano all'Ufficio
Centrale entro il 31 cor-
rente mese.
moltiplicare questi provvjdenziali 1·iposi dell'a- Ma la prima sollecitudine di ogni organizzatore
nima, dei quali i nosL,i migliori Cooperat ori sen- dev'essere la pn1gbie:ra. Memori che nel lavoro
i.uno a.I vivo la necessità.
per le anime l'orazione è chiave del successo,
Cù-ca l'orirani:i:zazione non stiamo a ripetere mobilitiamo t.ante anime buone a pregare percbè
quanto si è pubblicato negli anni precedenti; ri- questa nostra laboriosa iniziativa porti agli or-
cclliamiamo !iemplicemente alcuni punti da tenersi ganizzatori e agli. eaercitancli la più ricca effusione
ben presenti, mentre invitiamo a rileggere le di- di gru.zia.
IIJ

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il lff,04U,0-
ISPUNTI
PER LA
di cartapesta iCONFERENZA MENSILE
A cam.evale carri e codazzi relati·vi
fan pompa cli mostri bizzarri e spa-
ventosi a vedersi. Ma tutti sanno che
sotto quei terrificanti involucri di car-
tapesta ci sono cor_piccioli di ragazzi che sbir-
ciano divertiti da una ra,o;trelliera di finte zanne.
Oggi come oggi solo i bambini al di sotlo dei
cinque anni possono spaventarsi di quei mostri
cli cartapesta, strillare e darsela a gambe. Se nn
malcapitato dall'età del giudizio in su ne sbi-
gottisse, dh•errebbe lo zimbello di tutti i passanti.
Don Bosco colpi dunque nel segno quando de-
fini «mostro di cartapesta ~ il rùpetto uma.no.
Rispettare gli uomini è una bella cosa, ma sa-
crificare alla loro bella faccia gli interessi di Dio
e delle anime per il solo timore di contraddire,
d'attirarsi un'occhiataccia o di suscitare llll ri-
solino di compatimento, è uua specie di... idolatria.
Difatti è preferire la creatura al Creatore, la con-
venienza sociale alla legge divina, lo spirito del
mondo allo Spirito di Verità.
E come gl'idoli hanno piedi e non camminano,
occhi e non vedono, orecchie e non odono, cosi
gli uomini malvagi che fan tanto soggezione
se affrontati tempestivamente, resterebbero di
sasso.
Una seconda sentenza di Don Bosco, non meno
espreS5iva della definizione suaccennata, melte il
suggello a quanto s'è detto: << Il coraggio dei
tristi è fatto dell'altrui paura ».
Domenico Savio prùna di essere di-
chiarato «santo» venne dichiarato
<< eroico uella virtù. », come tutti gli
altri santi. I/eroismo è condizione
essenziale per la santità, anche nei giovanissimi:
o il martirio o la lotta per la testimonianza di
Cristo nel mondo.
Il quindicenne che ci è proposto come modello
difermezza di carattere è proprio di questa tempra,
tanto che la più recente biografia del santino cli
Mondonio è intitolata: <• DOMENICO, l'eroe della
volontà ~- A guardarne l'angelico sembiante non
lo si direbbe, perchè siamo abituati a raffigurarci
la forza morale con le caratteristiche cli quella
fisica, invece di ricercare subito ~ la calma dei
forti», ossia la serenità .imperturbabile che è
-frutto dell'unione. eucaristica coa l'Onnipotente.
Ed il piccolo e gracile << Savietto » è llll vero mo-
dello di questa forza, soprattutto nei riguardi
del rispetto nmano. Sono uotissiuù gli episodi
riportati nel capitolo undicesimo della Biografia
scritta da Don Bosco, al quale rimandiamo perchè
lo dovremmo qui riportare per intero. Ma il piii
significativo mi pare quello riportato a metà del
capo dodicesimo, e.love Doi,uenico affronta lll1
« signore • che egli sorprende a sparlare della re-
ligione in mezzo a uu gruppo ili ragazzi. Con la
decisiot1e con cui si grida al ladro, si fa avanti
e grida: «Lasciamo solo quest'infelice: egli ti
vuole n1bare l'animai )>.
E Don Bosco ce ne descrive l'effetto immediato
con queste parole: d giovani, ubbiclienti alla voce
di un sì amabile e virtuoso compagno, tutti quanti
si allontanarono prontamente da quell'inviato del
demonio. Questi, vedutosi cosi da tulti abbando-
nato, se ne parti senza più lasciarsi vedere 11.
Potrà sembrare una contraddizione o
un paradosso, ma è cosi: spesso il
rispetto umano è frutto di snperbia,
o meglio è un brutto tiro del figlio
primogenito della su1Jerbia, che è l'amor proprio.
Per non sminuire nelL.'L dignità, per non compro-
mettersi, per non rischiare Wl impiccio, si finge
di non vedere o si fa l'orecchio da mercante. Nel
crocchio risuona una bestemmia che smorza tutto
il chiacchierio? Nessi.mò fiata. Eppure c'è li pre-
sente anche chi si sente salire una vampa di sdegno
dal cuore al volto. Intervenire sarebbe tanto do-
veroso e tanto facile; ma si preferisce il com-
promesso di tacere o di staccarsi lentamente dal
gruppo. L'amor proprio, che fa evitare Il.Ila presa
di _posizione, diviene cosi sordida viltà.
Se fossimo meno attaccati al proprio io e più
attaccati a Dio e al bene del prossimo, non si
farebbero tanti calcoli: è la superbia che ci ovatta
di prndenza davanti agli scandalosi di ogni ge-
nere, E tante volte non dà meno scandalo il
buono che non reagisce del malvagio che pecca.
Davanti al «mostro di cartapesta ~ troppi buoni
diventano «ridicoli». E allora è ancora il case
di chiama,rli btioni?

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Cooperatori eCatecltismo
Riportiamo ud edificazione ctl
esempio Hlcunl brani di unn
Circolare del rev.mo Can. Gal-
1.ano, Direttore Diocesano elci
Cooperatori di ACQUI ngli
Insegnanti e ni Genitori della
città.
, La Pia U11io11e dei Col>f,er11-
lori Salesi,m1 mcn/Ye vivamenlt·
ri1igrasia per la collaborazione
pnrslata ~id tl~coYso anno sc,if.,.
~fico 11/l'i1111ialiM iùlla Pre111fo-
e s,1>m1 Cc1lt'chistica, ben l1cfa
di poter comrmicare che anche
q1u,st'a11110 intende prentlnre gli
alunni migliori ogni clas~c
che si slono distinti nello sludlo
della Rellgione e nella buona
condoltn.
S0110 s1c11ro che a11cl,c q,u-
st·anno /nrsluamio il loro co,-
<lialt appoggio, percl,e W/11
siamo ro1111i11ti e/le I' .. isfruiio11e
calechislica è 1I /ondanunlo di
fui/a lei t•1lc1 cristiana ", e che
e il /al/ore p,i, i111parla11t<! 11ell,t
prima forma:,om murale del·
l'animo .,,ja1111le.
CJmdo quindi la loro se11ht11
colla/,ora.imw neth, prep11ra;;io11~
,i,., degli fllwwi, puchè qieestà iui
ri11.liv11 del/,, Pi11 Unia11t
Coopera/or, Salesiani dia frt11/1
di bçne.
Se 11011 ha11110 1111/la 111 ,011-
irarin, si ptltran110 Je11cn• lr 1110-
dali/,) dell'anno ,corsa:
Ogni I11seg11nute di 3a, 1•, 5•
elementare maschile e Cerumi
nile, dopo previo esame in
rlassc, potr,, Sèb'llalare nlla lli-
nittrice Didaltica tre dei suoi
migliorl nhtnni, meritevoli dl.'I
premi,;>. Verso i primi cli mag
gio l prcscclll sostc.rrauuo un
piccolo csomc sul p.rogr:unuHt
chell ~lacstro vorrà preSt:11tarc.
A suo tempo t·ermm10 ste1bil1tr
le modal1J1 per /"rswne, il giorno
della prod,1111,,.;ù;ms dci ,,111rr•
lori. tle/l11. pvemici2ione, uc.
Sr q11alche I 1tseg11a11fe 111•f'.~SI'
da SUJ;fft/lYC aflri parlicola>1 1111-
::111/we 11el c11111po colecl,ist,ro fu
l'w. U ,,."011e dri Coopcrato.-i S11
frsi,wi $Ut ì /;e11 lieta di 1/e11c
11 s110 fatfit,o co11tributo. pc,c!i,
<a chr, srcomlo JJon Bosco, 11110
degli apos/Q//(/i specifici del Cm,
penrtore Salc.1ia110 è l'apostoltito
catecltistico •·
NORME
PER L'ISCRIZIONE DEI COOPERATORJ
ALLA PIA UNIONE
Per comodità dei nostri zelanti Dirigenti pubblichiamo qui quanto
è necessario conoscere chiaramente per diffondere la Pia Unione
in modo conforme al Regolamento e alle direttive dei Superiori.
L A norma del Regolamento della Pia Unione, perchè una
persona possa venire iscritta si richiede che:
a) abbia compiuto i sedici anni di età ;
b) dia garanzia di v ita cristiana, godendo buona reputazione
morale e civile;
e) voglia cooperare secondo le proprie possibilità alla salvezza
delle anime nello spirito di Don Bosco.
2. La d omanda di iscrizione deve essere individuale e cosciente,
ossia:
a) non collettiva {classe, associazione, famiglia, fratelli, sorelle,
coniugi, ecc.): il Diploma di iscrizione viene rilasciato alle sin-
gole persone. Se in una famiglia più membri o anche tutti de-
siderassero essere Cooperatori (e ne avessero l'età e le doti)
devono essere iscritti singolarmente col proprio cognome e
nome. Unica eccezione è quella di una Famiglia religiosa: con
la domanda da parte del Superiore o della Superiora ottengono
l'iscrizione tutti i membri religiosi della comunità (non i loro
allievi o le persone di servizio);
b) chi fa domanda deve essere cosciente degli impegni che as-
sume e dei Vi1Dtaggi spirituali che la Pia Unione gli offre, ossia
deve conoscere il Regolamento dettato da S. Giovanni Bosco.
3. Un Cooperatore resta iscritto alla Pia Unione a tutti gli
effetti dal giorno in cui Il suo cognome e nome è registrato
nell'Archivio dell'Ufficio Centrale.
Tale data flgura sempre sul Diploma di iscrizione.
4. Tutte le domande di nuove iscri~ionl debbono essere Inol-
trate all'Ufficio Centrale solo per il tramite del Delegato lspet-
toriale e non mai direttamente o tramite altre persone. La
presentazione della domanda da parte dei singoli che deside-
rano l' iscrizione deve essere fatta ai propri Delegati Locali
o al Decurioni dei propri Centri.
I Decurioni, ·i Delegati Locali e le Delegate Locali nel tra-
smettere le domande o gli elenchi di domande ai rispettivi
Delegati lspettoriali si rendono garanti della loro accettabilità.
5. I nominativi e gli indirizzi dei nuovi iscritti siano sempre
redatti a macchina, In doppia copia.
Chi non usasse i moduli d' iscrizione edili dall'Ufficio Centrale
di Torino ricordi di indicare sempre se il nuovo Cooperatore
riceve già il Bollettino Salesiano (personalmente o in famiglia),
o se si debba inviarglielo. SJ tenga prese,,te che basta una sola
copia per ogni famiglia, anche se più membri sono Cooperatori.
6. Appena muore un Cooperatore o una Cooperatrice se ne
dia notizia all'Ufficio Centrale, che provvederà a farne inserire
il nome ne.I Necrologio del Bollettino Salesiano. Se poi il de-
funto o la defunta avessero meriti partieolarl, il Delegato o la
Delegata mandino con sollecitudine i cenni opportuni per il
necrologio.
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ESERCIZI SPIRITUALI CHIUSI
Perahè g{i Eserci-zi SpirUuali per Cooperatori e Oooper(),tria'i si svolgano
'in conformità con le nostre tradizioni, presentianio alamie norme pratwhe
T. INTRODUZIONE
* La sera dell'inizio, ad ora opportuna, quaJldo
tutti gli esercitandi abbiano avuto conveniente
sistemazione, si raduna.no in cappella. Fatta l'a-
rlorazione al SS. Sacramento, s'intom1 il Ve1,,i
Ci·eator, e il Jlredicatore tieue la predica d'intro-
duzione. La funzione !li cbiude co11 la .BenecU-
zione eucaristica e la recita dell'Angelus o Regi=
Ooe'li.
* Si pas~a quindi nella sa.la destinata a.Uc re-
fe.r.ionL Dru-ante fa cena, dopo la lettnra di q11al-
che versetto del S. Vangelo, si legge per tm po' di
tempo su libri accuratamente sceHi e salesiana-
mente edifica.nti. Così negli altri giorni. sia a
pranzo che a cena. Terminata la lettura. si
pennette uua moderata, couver!lazione.
* Ségue la r.ic1·eazione moderata elle ,;i suol
farn prima delle orazioni della sera. Qnesl,e ~i
reoitano in cappella e secondo l'uso delle Cll.lle
salesiane. Chi dirip;c gli Esercizi le conclude col
brevissimo sermoncino della • Buona Notte~.
Quindi ciascuno, in silenzio, si reca a ripos.o.
n. SVOLGnu..:NTO
Si consiglia il seguente orario di massima.
* Levata ad ora opportuna.
* In cappella: orn,zioni del maLLiuo, cauto 1lel
11eni Oreatm·, Meditazione, preghlern cli con~acra-
zione a J.faria Ausiliatrice, Santa Messa con assi-
stenza litmgica e comodità di accostal'si. I.I.i Santi
Sacramenti. Alla fine della Messa una breve let,.
tura spirituale.
* Colazione, seguita da tempo lihèro ili silenzio.
* Verso le 10: Lettura di un capo del Regolft-
mento della Pia Unione. lstn1zione, brevr rifles -
sione, canto di una lode. Poi rit,iro e riflessione
in camera.
DON BOSCO NEL MONDO l'annuario salesiano
Per i Dirigenti del,la nostra Terza Famiglia
è ·mia preziosa fonte di notizie
e di statistiche '«.tilissiine per confer1mze,
cniwersaziorvi,, eco.
il vademecum dei Dirigenti
*
P1td esse·re di grmule ai;uto a,gli Zelatori, alle Zelatrilli e mi 0001>1:)·aloi'i, in generale. << Esso infatti - cli-
remo co11, Sua liJni. Rev.nit~ ii Oa11·tl. Valerio Valeri, F'1·efetto della Oongrcga.zione c7ei Religiosi - con-
Iiene t1.ttt-i gli el.e'menti tit~li 71er approfondire la conoscen.m dell<t mim,bi,le attività svolla dal Santo dclln
ffÙJVllnt·h e, n7 f'011temvo. dischiude agU occhi clel leUore l'irmnenso panoramn di rigogliose O)J<'re e fondn -
:·ioni. f,he lct Gon.gregazio11e Sa,lcsiana e l'Istitiito delle Figlie di Jlari<t ,IusiU<ttri<>e han·110 1,71arso, è il
,-a.~o di dirlo, i1~ f;!J,U.o il ·nw111lo ».
* l Oiri~MU possono chlcderno eopie u.ttrunrso l'UJ.'FlCLO CENl'ltA.U: COO,l'RRA'l'OHI (·011 JJurticoli1ri focilitRzloui.
u6

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* Uu _po' prima di pni.nzo: Visit,a al SR . Sacra-
men,o, seguiLa dall'esamP di coscienza,, A11,geliis
o Regw1« Oocli.
Dopo pranzo: ricreazione moderata all'aperto.
Quindi rith·o e riposo in camera,.
* .Allo 16 eil'ca: in cappella por il canto del Vespro
della MadoUlla (se c·è l'uso) oppure per la recita
di llll'altrn breve prog]1iera, lettura di un ca,po
del Regolamento, Istruzione, breve riflessio11e,
ç•anto ù.i una lode.
* Ricreazio11e in silenzio.
* \\ 'crso le 18: recita del S. Rosario, canto dcl
Yei>i C'retitor, Meditazio11e, Beuedizione eucari-
st.ica. A11gelus o Regina, Ooeli.
no}lo la cena: ri1.:reazione mo<leri.l,a.
* Verso le 21: Orazioni della sera r hrevi pa.rolr
cli « Buona Notte». Poi, in silenzio, a riposo.
~Il. Lu qualche luogo c'ò l'uso lodevole di reci-
tare in serata il Rosa.rio commentando i misteri,
ovvero di commentare le st,az.ioni. dellii, Via, Cmeis .
* ~i può auche organizzare in ora opport,ma
qualche conferenza su a.rgornenti morali, a,scetici
o apologetici ùi pal'ticolare attualità, rna, in forma
tale che, a11ziohò distrarre, servano a favoriTe 111
1-illessi.oue e il raceoglimento.
* Non deve mai mancare uw1 eonfe1·enza ~ulla
Pia Unione dei Coo}leratori, nella qual.e si tratti
della sua organfazazioue e del suo programma
di la.voro.
Ogni parteci_pantf' agli Etiercizi noi p-Uò avere
privaJameul.e altro istruzioni e spiegazioni.
Hl. CONCLUSIONE
* Levata ad ora conveniente.
lu cappeTia,: Orazioni del mattù10. Veni Crea-
tor, l\\foditazione, S. l\\:fossa con la recita del S. Ro-
sario, Preghiere di prepa.razione e di ringrazia-
Ill.ento alla S. Comtmionf'.
* Dopo la colazione. ad ora opportuna,, in cap-
pella: Canto di Ulla lode, predica dei ·mcordi,
recita dei cinque Pater .J.ve Groria -per l'acquisto
delle Indulgenze, Te Deu-ni, Benedizione eucari-
st,iea. Quindi un Pater Ave Glor-ia per chi dirige
gli Esercizi e per i predicatori - un altro per
colui che sarà il ])rimo a morire - un terzo per
i parenU, l>enefattori o per la triplice Famiglia
Salesiana - una Snlve Regina alla Madonna per
Ja perseveranza nei buoni propositi - tre Req1tiwrn
per le anime del l)ID'gatorio - Ca.nto finale del
.Laiuwte Dominwn~ omnes g1mtts.
:\\B. Se vicino al luogo degli Esercizi c'è qualche
Santuario, si potrà fare U1l pio pellegrinaggio
tornando prima del pranzo :finale.
* Per ovvi motivi è sconsigliabile concludere
gli Eserofai con gite turistiche.
* Al pranzo finale si distrilmiscono le immagi.ni-
ri<'orùo e si libero slogo alla gioia sale~iana.
Pubblichiamo i·ò,1, piacere RivenditeJ/let:_idiano. 12
i~n et.eneo di ce11l.,ri
che ha.11,110 (Jià attuato l'ill,1Jito
dell'Ufficio Centrale
a ist·it11,ire
Rivendite di M. 12,
-rno71iUtando Z e.latori e Z elatric-i
e po1·tand<>1i su
questo p·ia110 di autentico
<1poslolato
è.ENTRI PRESSO u; FlGLIE DI :M. A.
Asti, Viii VmT01u1
lutr,ì
l\\Illano, Via nonresin
~apoli, Vi11 i\\lviuo
Novnra, Vin Romn.
Roma, Piazza M. A.
S. Sevoro
'l'ortonu
V11lle~rosla
lwviUn.mo anche r1li nllri, Oenlri a i11iilm·,: questi beg1i es(',m11i. .A. s1w
lempo $are.mo 1ieli cli sey-11alm·e •inizialit•e così apostolirl>e e salesia11r.
C.ENTRT PRESSO I SALJ;:Sl'.A.,"\\T
Amell>t
Bolmmn
Geno\\'1t•SUJ11pl01·d1uc1111
Lanuvio
J,a Spe~in Can,ìll1Uo
L111JJ.11,
Lecco
Napoli, l'anoechio so.losiu.nu
Nov,ua
Palermo, riazzn llou n osco
l'orto Cii it,Ll10Ya
Roma, S. f'uore
Roma, Pron~~f ino
Sayona
Vi~tri 1,11l )l n rn
117

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IISIIMPI tv!
..:..------------------------- - "~ )~ ----
MILANO - Sono maturati i
primi frutti del Laboratorio
delle Cooperatrici
Le Cooperatrici del Laboratorio
sorto presso il Centro lspettoriale
salesiano, per la festa di Don Bo-
sco hanno potuto offrire a S. E.
:Vlons. Montini cinque paramenti
sacri completi per le chiese po-
vere dell'Archidiocesi di Milano.
L'Ecc.mo Arcivescovo si è dichia-
rato veramente commosso» per
il filiale gesto di genornsità. Orn
quelle attive Cooperatrici si pro-
pongono di offrirne altri ci nqui.:
al Rev.mo Ispettore per le case
salesia,,e povere, e ancora altri
cinque al ,·cnerato Rertor Ma_g-
giore per le Missioni.. E tutto
q uesto per la prossima Pasqua I
CHARLEROI (Belgio) - I Coo•
peratori nella città del carbone
Citiamo da una corrisptmden:w
del Delegato locale: «Abbiamo te-
nuto la prima riunione di. Coope-
ratori nel paese nero, dove non
ci sono ancora èase salesiane.
Vi hanno partecipato 125 persone,
tra cui due deputati ex .ministri,
ingegneri, industriali, ecc. Fu un
successo insperato. Charleroi è
sulla linea Liegi-Tournai ed è
una regione molto industriale. Vi
manca un istituto salesiano, con-
sicletato necessario e atteso da
centinaia e centinaia di persone,
pronté ad appoggùlre .in tutti i
modi la nostra fondazjone. I Coo-
peratori sono l'anima del movi-
mento... ».
r i l , , a [,,Rtle_t:_a, dell'abate di Labante (Bologna)
Decurione dei Cooperatori
M . R. Sig. Rettor Maggiore dei Salesiani,
IL 29 gennaio u. s., favoriti da una bella giomata di sole e dalle strade li-
bere dalla neve, si sono radunati cmthe qllest'a,1110 numerosi i Cooperatori e
le Cooperatrici di Lalumte (Bologna), sotto la presidenza del sottoscritto, per
ascoltare il messaggio da Lei i11vi.ato ton la lettera di caporkimw.
Prima però ho creduto bene di dare loro qualche notizia circa la origine, lo
scopo e la spiritualità dei Cooperatori come li ha •;oluti Don Bose-0, facendo
loro 'IIOtarè come la cooperaziQ11e chiesta dàl Santo nòn si limiti all'offerta
o aiuto materiale, pur tanto necessario e pre:zioso per la diffusione del bene e
a sostegno deUe opere salesiane, ma anche e direi wpmttutto consista Ùt una
cooperazione a realizzare questo bene, prima in se stessi con una vita vera-
mente cristiana, e poi negli altri co/l'&tmirli e aiutarli a fuggire il male. Perrl1è
è vero che le Opere salesiane hanno bisogno di soldi, ma è più, vero che hanuo
bisogno della benedizione di Dio e del mo aiuto, senza del qullle anche i
soldi ottengono paco (nisi Dominus aedificaverit domum...); ma questa
benedizione e questo aiuto si ottengono con la prefjhie1·a, le buone azirmi e
con la vit:<1 di grazia, e questo è soprattutto quello che S. Giovam1i Bosco
chiede e i Cooperatori de,.•0110 fare...
Molto 1>pportu11a poi la stre1111a 19$ì• Se tutti quelli che sono cattolici (J'l)es-
sero quella fermezza di camttere che ha avuto S. Domenico Savio, le cose
rmr/rebbero tanto meglio, la Chiesa avrebbe meno difficoltà, la rcligio11e si.
diffonderebbe più rapidamente ed anche il Santo Padre sarebbe meno af-
flitto; invece quanti conigli e peggio ancora quanti falsi cristimti, che no11
~'Ogliono approjìttare della sicurissima gllida dataci da Gesù benedetto!
1 CoO'perat.nri sona tl1UJmati a dar prova delln loro ferme;;:za di carattere e
speriamo non falliscano.
Che S. Domenico Savio ottenga a tutti i cattolici pirì coerenza e più co-
rnggio per il cammino sulla via del bene.
Vo/enlieri accompagneremo ,: suoi p1·ossi11ù viaggi con le nostre preghiere.
intanto inviamo, tutti assieme, rm piccolo contributo anche di ordi"e mate-
riale, è una goccia d'acqua che porterà il mo frutto . Con ossequi
Labante, 8-n-1957
Dcv.mo Don NAT/\\1.8 PIAZZ-A
BETLEMME - La giornata dei
Cooperatori
La domenica 27 gennaio 1957,
festa anticipata di S. Ftancesco di
Sales, si tenne a Betlemme la
giornata dei Cooperatori Salesiani.
Nel pomeriggio, ebbe luogo nel
salone-teatro dell'Orfanotrofio Cat-
tolico l'annuale conferenza, tcnutn
dall'Archimandrita, Vicario patriar-
cale dei Greci Cattolici in Gerusa-
lemme, Mons. Giubr.iil Abi Saach1.
Tra le Autorità intervenute si
notarono in prima fila j\\ Gover-
natore della città, l'Ambasciatore
dj Spagna ad Amman S. E. David
Carrefio Gonzalcz Pumariega, jJ
Giudice supremo (Kadi) del Di-
stretto, il Comandante della Po-
lizia, il S indaco, e molte a ltre
-personalità tivili e religiose.
La rappresentazione di una le-
pida commedia e la proiezione <li
alcuni film gentilmente offerti dal-
!'Arnba&ciatore di Spagna, con-
clusero la serata con soddisfa~ione
generale.
TORINO · CROCETTA - Per
la formazione del Cooperatore
Riportiamo ria una Circolare del
Delegato locale (Juesto elenço, che
rivela l'inte11sa vitalità spirituale
di quel Centro:
1° - Confere11za ad ogni primo sa•
bato del mese, ore 1 6.
- Gicrnata Maria:na al :z+ di
ogni mese in onore cii Maria Au-
s il iatrice. La S. Messa delle ore 8
è per tutti i nostri Cooperatori,
vivi e defunti.
- Esercizio della B11011a illforte
e commemor~ione di Don Bosco
l'ultimo giorno di ogni mese, ore 17.
4° - Da qualche tempo tutti i ve-
nerei.i sera alle ore 20,+s si tiene
una conversazione religiosa per in-
vogliare i Cooperatori alla lettura e
meditazione della Sacra Bibbia.
CATANIA - Cooperatori fra
gli zolfi
Riportiamo dal gù,maleuo " J\\1a-
ria Ausiliatrice nella luce della
carità " dtlle Figlie di M. A. di
Caurnia: 1 Il giorno dicembre
u. ~- sono stati inaugurati i nuovi

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Ringraziamo r Delegali e le Delegate che, rivelamlo uno
11pirito orgnidzzativo clcguo dì lode, hanno
~iii fatto per\\"cnire all'Ufficio Cenlrnle l'e--
leucu degli l!s.:rdzi chiusi organfar.all nella
loro lspettorin
Invitiamo Tutti gli alti-i a [or pervenire detto elenco
1·11/m i l 3 t 111111·:rv.
Avvisiamo che le comunicazioni che arrivassero dopo
tale tl;'nniuc, uou potramio compatire ncl-
l'dew.o genernle, che 11scirn nel Bollrtlinn
<li maggio
s1le il Delegato trnC<liÒ il pro-
i..rn1mmn nnnunle formativo del
Cooperatore. Poi nello c>1ppelln
<lclle Suore ùistribul 65 nuovi di-
plonu.
li Decurione Don Gerardo
Gnscone ~i congratulò con rutti
ùtl programma apostolico che si
proponevano di sviluppure in seno
nlla sua pnrroechia cù esortò n
pr<!gare dinonzi al Santissimo per
l'intenzione del Rettor Maggiore.
lJ ritiro si concluse con la bene-
dizione solenne, con unn cotwersa-
zione furnilinre e nn im1d1to rin-
fresco.
n1zionali loc>1li dd Consor,.io pt:r
i Magnzzini Generali dt•lln Si-
cilin - Gestione Zolfi, per mizrn-
tiva dell'imi.:gnere Ga.~p.1r~ '.\\lar-
rmez, Direttore dell'A11cmzia di
Cntania e nostro arti,·o Coopera-
tore-Zelatore.
La simpaticn cerimorua ha avuto
un particolare significato per la
Sunra Benedizione impartm1 dal
Rev.mo Salesinno Don Rlls1\\, De0
leg,ito Ispeuori.ile dei Cooperatori
'-;alcsiam.
Egli ha potuto constatare che, ìn
sclno al Consorzio per i ;\\[agazzini
Generali, il PcrRonalc il animnto da
un vivo amore per In fomiglia,
du una grande diligenza nel compi-
mento del lavoro e nella pratica
ùci doveri cristiani. A ciò è d1
J;{mnde aiuto In prescnzo fm gl'im-
piegstl di ulcuni Yecchi :muc1
ddla fomiglia salesiana e portico-
larmente la vii:ilnnza frntcmo del
Direttore Cav. lng. G. :\\fortipez,
che, CQme si è detto, !) un fer-
' ente Cooperatore-Zelatore e ha
s;\\puto portar.i nella sua Azienda
non soltanto lo spirito criscillnO
nia nnche quello squisitamente sa-
lesi,mo •·
GRAGNANO (Napoli) - Ze-
hltorl e Zelatrici in azione
A Gragnano gli Zelatori e i Coo-
peratori spendono le loro m1~l1ori
energie a fianco dci Parroci diri-
l(undo Assoctazioni di Az10ne Cm-
tolica e organiz.::mdo i ritirì di pe1·-
scvcran.za.
Alle Zelntr1c1 va attrlbu1to il
merito della riuscita di un corso
Esercizi Spirituali prcdic;1to alle
Cooperatrici dal giorno ro nl r4
<1ttobrc nell'Istituto delle Figlie
di l\\!aria Ausilintrice. La pnneci-
razione fu numerosissima e l'en-
tusiasmo fu mie che allo ebiusum
degli Esercizi un gruppo delle
più attive si presemnmllo alla
Rev.du Direttncc per essere co1-
J11boratrici <lclle suore nclJ'o_pern
apostolica che svolgono a Gra-
gnnno tra la gio,·entù femminile.
Tra le iniziative più belle vanno
ricordate l,1 Santa ;\\fossa della
giovane, alle ore 9 11clla cappella
delle Suore; la scuola di catechismo
domt>nicale alle Oratoriane; la
<celta ocularn di nuove Cooperatrici
e l'organizzazione dell'Associazione
ùellc Ex allieve.
TI giorno g dicembre fu giorno
di miro e nella confer.:nz.t men-
SAN SALVATORE MONFER-
RATO (Alessandria) - 57 nuove
iscrizioni alla P. U.
Veramente consolante è la par-
tecipazione dei Cooperatori e delle
Cooperatrici alla conferenza men-
~ile e a tutte le manifestazioni
della Pia Unione presso il No-
viziato ùoUc l~iglie di Maria Au-
siliatrice. SI! ne videro i frutti il
giorno della festa di Don Bosco,
quando un uditorio 6trllbocchevolc
assistette nel pubblico salone allo
splendido discorso dell'On. Scal-
fnro e si ebbero 57 nuove iscri-
zioni alla Pio Unione.
ROMA - Organizzazione esemplare
L'lspellore di Roma, St'gumdo ·1111a cam tradi.::rnme dei suoi predecessori, in
prossimità drl/r feste dei 11ostri santi Fo111JatQre e Titolare, ha diretto a tutti
i Cooperato,·i dell'Jspettoria ima Circolare nella q11ale presenta loro 1111 quadro
completo delle ,,uività rooltc 11ell'amw. l~ "" gesto emi11ememe,ue familiare,
che fa se11t1re ai figli qua11to u padre li ami e apprez:.i la Loro cwpem::;io11e.
rll termine di dnt,1 Circohtre trcn10 "" t!tmco che riportiamo quale esempio
di b1101111 ol'gn11ir:1m::ione.
RIIIRO MlNSILE per t'Eserciiio della Buona Morie, nei vari «nlri dei Coopenlori in Roma
Vin Marghem (F.::\\L<\\.)
Via della Lungur-.i (F.M.A.)
Cinccìrtù (F.!\\LA.)
Via Tuscohma (F.l\\I.A.)
Via Dalmazi..1 (F.::\\L<\\.)
Via Appia (F.:\\I.A.)
Borgo Ragazzi D. DMcn
Via del Mandrione
Tcst.1ccio
Montesacro
Istituto Pio Xl
Ci11ecitd (Bolc.qion·'
\\'i11 l\\Iarsala
pnmn domenie11 del mese
primu giovedì ùcl mese
primo g:iovecl\\ del mese
primo sabato del mese
s11conda domenica dd mc,,
terzo qnbato del mese
24 del mese
24 dd mese
2+ del mese
ultimo del m,:,,e
ulcimo del mc.qc
2+ del mese e ultima domenica
23 dtl me;;e (S. Messa al 24)

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- la traduzione italiana di un celebre libro f ra,icese
BERTHEM-BONTOUX
SANTA FRANCESCA ROMANA
e il suo tempo 1384-1440
Traduzione di Donna MARIA BENEDETTA RIVALDI Monaca
Oblata di S. Francesca Romana del Monastero di Tor de' Specchi
Volumr tn-8, pngg. /ili:! - L. :!i'>OI>
L'Em.mo Cardinale Alfredo Baudrillart, Accademico di Francia, scrive nella prefazione ali'edizione fran-
ce-se dell'opera:
<< ••• Una vita come quella di Santa Francesca Romana, al centro dl un·epoca profondamente turbala, sl
trasforma in un canto di gloria a onore della Chiesa Cattolica; in un atto di fe.çle nei riguardi di Colui
che ha pronunciato le parole fondamentali: "1'u sei Plct,ro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa",
Francesca ha creduto a questa parola; voi ci credete e nol ci crediamo. Possa il vostro (jbro contribuire
a radicare questa fede nell'animo dei cristiani, che troppo faeilmente si lasciano trascinare dalle circo-
stanze di un giorno. Riflettano un poco. Riusciranno a dconoscere il carattere di santità che la Chiesn
rivendica e l'azione permanente della Provvidenza che la conduce».
I
____________________ per ordinazioni SOCIETÀ EDITRICE INTERNAZIONALE
1·ivolge1·si alla Corso Regina Margherita, 176 - TORINO (712)
conto corrente postale 2/171
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BOLLETTINO SALESIANO
Torino (712) - Via Maria Ausiliatrice, 32 - Telefono 22-117
Spedizione la abbonamento postale - Gruppo
iniportante
Po:r correzioni d'indirizzo si
prega d'inviai-e sem.pre, in-
sieme al nuovo, col'Dpleto e
bene scritto, anche tl vecchio
mdiri=o
+: Si ringraziano i signori.
.llgenU postali che, rospin-
gono, con le notili.cad.onl di
uso, i Bollottini non rocapitaU
Facciamo noto ai benemeriti Cooperatori ohe le Ope1·e Salesiane hanno
il Conto Corrente Postale 2/1355 (Torino) sotto la denominazione:
Ognuno pnò valersene, con risparmio di spesa, nell'inviare le proprie
offerte, ricorrendo all'ufficio postale locale per il modtùo relativo
DIREZIONE OEnRALE
OPERI DI DOH. BOSCO
TORINO (712)
6U10BIZUZIONE D&L TBLBUIIALE DI 'f~JUNO UI Dilà 16-2-1949 • N. 403. OON !cPPROV!ZIONJll EOCLESIAS'l'.IOA
liJBll'ITOli1S Hiò8POll86BILl,l: SAO. DOTT, l'IEi'RO ZllRBINO, VU MARJA AUSILIATRIOlil, 32
* 'l'ORn<O (712)
OFFIOrl<E GRAi'10118 SEI