Bollettino_Salesiano_195705


Bollettino_Salesiano_195705

1 Pages 1-10

▲back to top

1.1 Page 1

▲back to top
IL SANTO PADRE, dome-
nica 27gennaio, ncevendo
il Rev.mo Rettor Maggiore
Don RENATO ZIGGIOTTI
si è vivamente compia-
ciuto delle attività edu-
cative e missionarie della
Farn1glia Salesiana e ne
ha di gran cuore bene-
detto tutti i componenti
ANNO LXXXI - N , 5 • l" lltARZO 1957

1.2 Page 2

▲back to top
r manuali di divozione
BOSCO (SA'-1) GIOVA~:--11
[L GIOVANE PROVVEDUTO PPT la prtttica
dei mm dover, reli!fiosi. Ì'uova edizione. Volume
mscahilu di pag. 53f\\.
Legarn in tela, fogh rossi
T,e~to in tela, fogli oro
L. 500
L. Koo
BOSCO (SANI GT0VA'.'J1'1
LA FIGLIA CRISTIANA ~ROVVEDUTA
per /(1 prarira de, rnoi dm•eri e degli tsfrci:::i di
rri.,tiam, pietà. :-iuovt1 edizione. Volume ta•
,cabile di pa~. ,98
Legato in carta nera uso pelle, f'ogl1 n.>ss1 L. 500
LcgAto ,n re.la, fogli oro
L. Roo
Legalo in pelle, fogli oro
L. 2000
r<osço (SAN) mOVANKI
LA. CHIAVE DEL PARADISO E LE MAS-
SIME ETERNE i11 maun al c,1ttnlico chP prntica
, ,/,,veri del b11ort cristiano. Volume tascabile di
p,,g. 356
Legato ,n tela, togli ros.~,
L. -fOO
Lc,iato m teh1, fogli oro
L. 700
Legato in pelle. fogli oro
L. zooo
C,\\LVl SAC, GIOVANNI l1ATTISTA
IL LIBRO DELLA GRANDE PROMESSA.
l?iffessiom, uffi-:,;i, /\\fessa, />r~ghine 111 ,more ,le/
S. C11nre di Ges1ì e i11 mod" /l(lr/icn/(11P per 'I
pnm1, ~•c11etrlì riel mese. Volume tascabile d1
P>lg 2-fil
L. 120
CAR()'.'oolTI ABi\\TF.: P.MAi'.:UHLE
IL LIBRO DEL CRT~TIANO (Pre,ih.111111,,
eo11 lei lw~tlfl della Clii~ta). Volumetto tascabile
d1 pa,:t. Soo. Prcfa7,1nne ,li S. Ecc. Mons, Ferdi-
din,,odo Rodolfi, Vescovo di Viccn?.a. ;?0 edizione.
I,ceato m tela, fogli ross,
J,.,gato in tela, fogli oro ,
Leiiuto m pelle. fogli r,ro
L. l>oo
L. 750
L. ZOl.lO
CU;\\I.AN PEIITll,E A.
LE PREGHIERE DEl BAMBINI. Volume
tascabile di pag. 174,
Legaro in tela, colori a,;sort1u
L. zoo
Legato in pelle, fogli oro
L. 1000
FELICI SAC. ICJL!O
MANUALE EUCARISTICO. PrPgl/1ere e pra-
tiche in onore del SS. Sncrame11ro secondo la
lit11r~ia. Volume rnscabile di pa~. 2:;o I.. 220
FRA'ICE,';("O (SA'I) DI SAI.E:'S
GUIDA. DEL SACERDOTE. Pagine sceltt: e,
tradotte dal Sac. Dott. D. Novas10. \\ ·otume
in-tfì ùi pag. 192. Lee:atura in tel.1. fogli rossi
L. ,Ilo
LIBRETTO DI PREGHIERE PEI GIO-
VANI DEGLI ORATORI E DEI CIRCOLI.
Volumetto ta.scabile dì pag. , 52. Copertim'I m
cartone e dorso 111 rela . . . . . L. 110
MANUALE DELLE ANIME VITTIME
DEL SACRO CUORE DI GESÙ. 75" 1111-
1;/iaio. Ì\\uova «l1z1onc completa111cmte rifortll.
Vnlumettu tastabdt· <li pag.. iSO,
Legaw in tela, fogli rossi
L. iOO
Legato in tela. fogli oro .
L. lOOO
Leeato m pelle nera. fogli rossi
L. zooo
MESSALE ROMANO FESTIVO. resto la
tino con la trntluzione italiana del Sac. Fran-
cesco Arist. formato tascabile. stan1pa s u carrn
avoriata a due colon e riquadn1tun1 ro~,;a.
l'a_g. 756. 2• ed1z1one.
Lègaco m tela, foglì rossi
I,. Xoo
I,cgm.o in tela, fogli rossi lucidi
I.. 850
Let:aco tn 1ela, logli oro
L. 900
Legato m pelle, fogli oro
L. 1,00
MESSALE ROMANO COMPLETO ITA-
LIANO-QUOTIOIANO. Traduzione clel Sac.
Frnncesco Arìs,, Salesiano, con l'aggiunrn dei
Vospn di rutte le d11111e11id1e e fe.-ie rii precetto
Edizione tascabile, carta india, legatL1ra tela,
fogl, rossi, stampa leggibilissima . . L. 1000
Rll P. GIQVAN'.'Jt
IL LIBRO DI PIETÀ DELLA SPOSA
CRISTIANA. Volumerro rnscabilr di par. :ioo.
Carta avonata, riquadratura rossa. Tel~. foel,
ro,;si
L. llOo
Carta avoriaca, riqundrn1ura oro. Telà, togl
oro .
L. 800
Pelle, Cogli oro
1.. 2000
J)e·t· m•dinazi<>ni
i·ivotye,.si allo
SOCIETÀ EDITRICE INTERNAZIONALE
Corso Regina. Margherita., 176 - Tol"in.o 712 - c. c. p. 2/171
rer te spese
di spe.dfaione
aggiuntere
ai pre1.2I ~--•~nati
Il IO'n

1.3 Page 3

▲back to top
OR GANO DEI COOPERATORI SALESIANI
ANNO LXX XI · N. S
10 MAR ZO 1957
A. CENT'ANNI
la morte è sempn• rloloros:t: ha in s~ un non so che cli t1>tro che a,l solo 11ensai•,•i provoca
un senso amaro <li rivolta.
.Eù t\\ giusto sia c1osì.
Queel,a violl~nt~~ fraLtura, del composto umri,no, che ne tlissolve la parLc matel'ialt> o rèlega
lo spirito nfll regno ùt•l mist,Hro, ci apparo come w1 castigo p:1lll'oso rJrn incomlw su
oiasouno di noi, il quale, rinnsi infoliee condannato, è tt'utnto di imprecare contro l'ineso-
rabile sentenza...
Eppul'e ci sono delle morti luminose r,ome il sole: chi Yi assiste non sa, se -pfa.ngPTP o allie-
tarsi, ehi le commcmorn vi t:J·ovft .solo motivo di gioia e <li fasta .
Una <li qut•sLe è la, mortl-l ù.el piccolo Simto Domenico Savio, ili cui :riconl', il ceutenario
il 9 marzo <:01T<'nte.
È vero: si t,r:iLta, del trnmnnto di nn adolescente, o questo ci sembra del LuLto anor-
male. La morte ò.i un vecchio non suscita, reazion:i profonde, è ormu,i soont-ab1,. Ma, un
iriova11è no, è nn'rùba t:110 sor.~c. ha, dinanzi \\m avvenire. sogmito felice, ha il rliritto di
'nvi•ro qutlla vita cosi impensata.nrnnf,c rf'cis:1.
Ncssuua cli queste considerazioni wmtne })er ln mort.fl del nosh·o Rn,ntino. Sfa,rernmo quasi
pPr dire che a,norm1,le sarebbe stato se avesi,e oontinmtto a v ivere.
Fo1·Rechè egli temeva la m01·te o ccrc:tvit di allontarunla eomo un'ombra flml•sta? 'l'uL-
L'alln:o. P ossill,mo d.iro d1e la, sua brove vita
si era svolta, ulb lnl'f' 1iel111, ll1Ul'l<~. L a Ima
* BASILICA DI MARIA AUSU"IATRICE TORINO
cmrsa inces$ante nella, vin, del bene avt'va
nno sp1·011e inesorabile: i• Bisogna ch0 faccia,
Celebrazioni In onore di 8. Domenico Savio
nel 1• Centenario della morte
nresto - e.gli ripeteva - altrimenti mi
manM il Lempo! >>.
* 7•8· 9 m arzo
ore 8,30
7-10 marzo 1957
TRIDUO SOLENNI;:
S, Messa per la Giov entù Salesiana.
ore 17
* J.O mar..o
Predicn d i D<Jn Gu ido Favini e
llCJ1cdizioue Eucaristica.
ore ro
Messà Pontificale e Ornclia di
S. E. Mons . G. Angri.san i, Vescovo
d, Casale Monfomno.
ore 15,30
Solenne Prc;,cess,one con l' Urna
del Santo. Al ritorno: discorso c:li
S. E. Mo11s . An!(Tisnnì e Uen••
d i:dont! Eucarist icà in1partita da
s. Em. ti card. M aurlUo Fossati.
La '~boia Cantorum ' dell'Oralorro ese11uirà scelto pru1ramm, musicale
Qul'Slo 11ic1colo Santo, olle 110n ebbe 11estìnna
dtitle paur(l prop1-Je dei fanciulli: (11011 la
pama di cammina.re, da solo pe1· strade de-
SHrte, non h~ paurn, di andare da, solo ili
1:1t,a,n.:e buie di ~t>ra, nou la -pa,u.ra rlel c10J1\\1·a
qual piccolo infermieTe, non la. THL!ll'a cli af-
frontare due com1mgni decisi alla vendrtt.a.),
4.uesto piccolo Santo, cJ1e ebbe l'unica paum
c:he <li soHto i fanciulli non ham10, - la paura,
del -pe<'t'a1;o, - uou tl'llletlc nepJHU'f' la morLt•,
clw rlel peccato è puugolo e mereedc.
Nessun mgazzo di 15 anni ha guardaLo m
UI

1.4 Page 4

▲back to top
faccia alfa morte con volto cosi lielo quanto
Domenico.
Elgli ne parla in tono familiare. Nell'ull.imo
Esercizio della Buon.a Morte. fatt,) ,t Va,J-
docco, egli va dicenrlo chi' il primo a, morirci
sarà lui. AJ dottore cl1e gli annunziai un mi-
glioramenLo, risponde che ò ~iunto il gra,n
momento... Gli estremi Sttcramenti gli sono
po1'tati pernh.è lui che li domanrl~L. Come
sarà lui a chil'detf\\ che gli venga.no lotLe le
preghiere per ben morire.
È tutto un pianto atto1no al suo letto: Punico
lieto, in gioiosa attesa, è lui, soltanto lui.
Qui tutto ci ;1;-p1>are capovolto nello svol.gm•si
umano rlolle cose; qui la mol'te non è caRLigo,
ma frS1t,a
Como si s11iega tutto questo, Non bisogM
1funentìc:ue elio Domenico è un esule, e,
come talo, vive di appassionata nostalgia.
Quel concflntrarsi in una pnil!lliem che lo
inmtfaa all'esta,si., qulllle dislnrz.ioni che lo
portano in un paese lontano che sta in alto
in alto, quella, continua tensione d'animo
ùicono rtbbastanza che Domenico è già citta-
dino del cielo e al cielo inc:essantemento
}lSpii-a.
);oi possiamo domandare di che mn,lattia sia
morto Domeuico e nessuno sapl'~L dirùi quale.
Ncpplll'e i me1Lici, elle con lui procedettero
tastoni, o sbaglial'ono.
Fu forse lenta consnnzione! Non p,tl'c. O
debolezza,, fruLto di ccceMsiva mortiJi.c,tzione!
No: Don Bosco Yigilam1, por
hnperlire gli eecessi. Op-
pure el\\tttuÌillcntu per studio
c>cl esagera.fa applicazione
mentale J D:1, escludere.
ITa inùo\\'inato il dottor Val-
lalll'i elle, clopo una viRit.a }Ul-
1•ma,la., rlfrev;1. a, Don Bosco:
- ('lrn perht, cli giovinetto!
- Qual &., cbfose il l::lanto,
l'origine dr1 malt· che gli fa
<1iminuirn lr forze tli giorno
in giorno!
- La sua gracile 1;om1,lm,-
aioue, la flogniz.ione p1·e0oce.
lu continua teusione dello
spirito sono Mmti lime c11t,
gli rodono ins11u1,1ibilme11Le le
[orze vitnli.
- tiua.lù rimedio l)Otrebbo
giovargli meglio'/
- TI 1-i.m1,t1io migliore sa-
rebbe di luseiarlo andarn in
paradiso, l)er cui mi pare
assai prepamto.
Prima parte della lettera con la qual" il padrll di S. Domenico Savio (Carlo
Savjo) .annunziava a Don Bosco la morte del suo '" flgliuolino Domenico ,..
Quel merlico criAtiauo avev~i
rli:~gnostion,to bene. 'f,woò al
Sa,,;io qm·llo che a.vvfon~ a,i
Si sarebbe tenta.ti lii 1:lùàlUàJ.fa incoscienza,
se l'int,eressato non mostr.1sso anche i,roppa
fanciulli-prodigio, cui un'ani-
ma LJ:uppo viva consuma il corpo. .Sel caso
nostro è la vjvpzza di un'anima clrn lia fa no-
1Joseicnz,1 ùi quello che di<:~ o tli quello che stalgia tle-l paradiso. Una nostal/...ritL ctlie como
fa, o uon disponesse pa~:ole t' cosc nel modo tutte le allre eS}mriscc'il tisico e le forze.
più asse.u.naLo, bt•Llo e attraente.
Egli, di!;e il nostro Don Ci1.vitdia. è un an!!e1o
Del resto i> giusMicat,a quest'aria ùi paradiso s1:>aes~ito, eh.e anela e tmvag-liH pm· 1•itorrnt1·e
che cu·conda il letto tlel morente. Si può a Dio. È seml}re il c1ipio tlis.~olt•i - bramo
ben dire che tutta fa sua viLa sia stata
(come dovrebbe esRere J>er tutti i mortali)
11.llil, pruparaziour a11a mortA1 anzi una se-
rena aspaLLazione della morte.
la, libc1·ai1ione - di 8. Paolo o ùei Sant..i.
E quando s11l lett.o cli morte .~ffreUa col dc-
sidm'io il grande mom1•uto~ mrn vh;ionP e11le-
atiale gli viene a <-onfort,a:rc gli 11\\hmi istanti,

1.5 Page 5

▲back to top
Come preso da forza arcana, Domenico si
solleva sul letto verso un p1111to che i suoi
occhi vedono luminoso e bollo, o non po-
tendo t.rattenere la piena, che gli investe l'a-
nima,, con voce chiara, esclama:
- Che bf'lla cosft io vedo!...
Poi, con volto ridente, lusoia questo brutto
mondo: l'angelo. dopo quindici :mru d't-1silio,
ha spiccato il volo verso la Patria...
Cosi San Domenico ;:,avio, moclello dei nost,rj
liglilloli in vita, lo è anche nell'angelica
morte.
Don Bosco, che Lan1,o volte parlò di morte
ai suoi ligli e a,nnnnziò loro di volta in volta
<:bi sarebbe mort,o all"Omtorio, a.veva faUo
di questo frequente ricordo quasi un cànone
del suo metoùo e1lucri,tivo.
E Domenico, ùbe di questo metodo cli ecln-
ca,zione è il frutto più bello, ha dimostrato
anche morendo, di avere appreso podcLta-
mente la lezione del santo 1\\faustro.
In q1wsl,o enntenario, vresentandone ai gio-
vani il gioioso trapasso, faremo rniscere nel
loro :-.t,nimo quasi un senso di santa invidi:~
che li faccia esclamare:
- Potessi ant1h1io mciriTe con tk~ntn gioia,
quanta ne provò, allii, moTte, f-an Domenico
Savio!
Sarebbe il più dt1gno coronamtiuto 1~ quanto
un giorno il pic·<:olo Sa11to confid.:-~v::i, a.cl tlll
amico: (i .Noi qui all'Oratorio, col fuJ.{giro il
JH1c1:ato, facdamo consistere la, santità nel
vivere alle~ra.ment.e... ,,.
R a ragione si potrebbe a,g1-,riuugM0:
- ... e nelFa,Uegramonte morire!
Batale al Ol11b Domenico Savio Mlyanki (Giappone)
(s1,pra) U Sindaco di Mlyazakl (pagano) spegne lontano l'ultima
candela della 1orta di Natale.
(sottn) La "gara dei fagiuoli ••: bisogna prenderli con gli stecchi da
un piauo e metterli in una tazza. A sini,;tra: Il Sindaco (e.be se•
rletàl) • In mezzo: il capo dellil P. T. A. (assoclaz. del parenti) •
a destra: il cappresencanle dei raga=i.
« A N11t.ilo cl111111c ha1t,1slmi »? SI
puc) inuuoi,:h1n1·e con q1111lc infima
so1llli~f:t1iunc il Kal~~iauo l{i111111011~s11
cond. l{nwnhe h11 d11to q111•st11 110-
lizla. Sono i primi frutti Ulllturll.ti
noi suo l'lub Dom,mit-o Su, io, nu·us-
M(,.•lll.zionP cli 1111,:,uwtli, l111ievl !lelLI
N<·uoln ~11Jesiu11a di Jlliyuz11kl. e.be
hilltno ~N•lto Slill ])01ttt"n1co Snvfo
come modello.•• e i.:li rnnno onore.
Uno dei tìn11ue !O<"tun,1ti, (Ynghi
'l'u~hilrnr.11) serilendo In ~ue im11rOR-
sio11i ~111 hatt~sinto riN>.-uto, co110I11-
,1civa: « ~011 dimeulirhcm, mal h,
pun,zz,< dell'rulima e l'Intima gioia
di quel momunto. Cl 11ro11Wtlo for-
nllllllonW di sl'Ol"Zllrmi tutfa In ,•ila
1101· c1mscrv11rc 1111estl 11.'SOri ». '.'ìou
~ombra di sentirci rec·o ,tol JlfOJIO·
sito « 111 morte mu 111111 pcc1•atl »
doJ plooolo grund~ !!1u1toT
Qnesto ori~-i1111'0 ('luh, it1i7.J.1to ,llw
anni fil. hn gli! in1arl~rntto le sint-
11util• di woll~ 11~r«onç e p1•rf;o1111IUù.
As~ish1tloro nlla ~les~n di '.'iutlllo o
1'1111r.i0111• drl b11tt11simo, o 1101 111.lu
« !est.. » del t'lnlJ molti nmiol e
pllteut.l, tutti Pllll'lllli, ul<·unl clot
quali vanno orientondosi lOtSO Il
1:QHoliceJ!imo. li prlot•i1111 '1',1kllll111lir1,
qnest'uouo, 1111 Inviato in dono du
1'oky<> 1 1llù wod~1·11i r~shmi 1,er
ormuo l'aOJoro di Natnlo, o il sin-
d.tloo (non c·ri;itinuo) di l\\Uya1.aki,
per In secomLi yolbl bu , oluto lo-
ste!,~iare il Nnllll~ inslem11 c·on i
birlohini del ('lub Do,nenico Sa\\'io.
83

1.6 Page 6

▲back to top
~et
.1/i/;icmln seg11if(I. alfra-
11er-~o li N òt iz.iRrin delle
Figlie di hlario, Ausilia -
trice. yli sviluppi de/la,
J e l uce
lVtnu
011m,7mg11q, Oalech i11tira
s1,0/tn,s·i lo -~1•or,;o <ltl no in
omaggio nìla strenna del
nostro venemto Re/lor
,1[11ggi11rc e ahl>imun risto
aprirBi al 11Q1<tro ,~g11arrfo
(li/li 111/t!JII ifi1·a 11is-ione di alf.ivilà e i-ll'izlaU 1•e nal'ie. r.o·1·1J11ale da -~1,l'(;es,d fosiu -
* yltier-i e laforo brillanti.
(/ui ri limdtimno II cogliere akuni degU aspetti
ed e1li~o11i rl-i q11e~to a/JOslolalo che è, diciam-o così, boschiauo al ce11l<> 11er cento.
Alle periferie delle grandi città
Lo giovent1ì povera e spirilmtlmeute abl,anrlo-
nat·.it, la predilel La, di Don Bosco. è il campo pre-
r.-l'i Io <lell'a,t,tivi.til e-al ccltistica delle s1:i.e .I<'iglie.
E voichè q11e..~tr1 iriol'enlù abbonda, nelle periforie
delle wandi cith\\. ec:co il moltiplicnrsi delle Cll -
teehesi popolu ri uou snlo -per i fauci111li, 111;1 an('he
1>er gli aù,ùl,i. ('Oll frn.tti ablioud.auti ùi batte-
!'lìrni, 1uime c01u1mioni e regolarizzn,ziono di ma-
trimoni r.risfouii.
Dn:ri sove11te gl'ini;r,i, gn1,vi le rLifticoltà. rna
immancahili le cousola,ldoni. Cosi avvenut' alle•
Suore tli Snnfiago d c la;, \\'f>!Ja'" (Antille),
che i.Diziarono una cornggiosa catechesi in una
wna, periferica, info»tata ùa un'invadente p1·opa-
g-1mùa prol,eslantr e spiritistica, facilit.ara dillle
condizioni di miRcria e di a libaudono del popolo.
f,e prime volLc le SuoTe venivano accolte al g-ridu
cli « diavoli ». ma a poco a poco @i aYv-icirntrono
i 1~icr<1li, poi r<tlg'ui:ronu gli acl1tlti e si rnN•oh;ero
i primi frntti: 83 ba.Ltclilllli rrn piccoli e adulti
o 37 m,1,trimoni.
Diversa per ambiente la, Oateche~i so~tennta
dalla Ca~(l, di Pah·•·stm (~lati Uniti) nel sob-
borgo 'l'otowa h'a, le fam4!lie degli italiani, e
quello nella piccola citt:\\ rli Ruskin nella Ji'loTi«n.
rimasta per tanti anni senza sacerdote; ma uou
infrriore, neU'lllla e aolLlHm, il beue compiuto
anche tra ii;li aùulli.
Anche le Figlie rii :llaria A.1IBiliattice di Ilnanht
nnl Pc,rù svolgono una fervida attività catechi-
sl,ioa iu rne7.7.Cl a fun<"inlli poverissimi, <·111• nr-
corl'ono a ceut i11ai11 e ascoltano tou rispl't I() ];1
parola di Dio, purt,a,ndola poi alle loro fau1ig'lit·.
rn bambino ùumnt,0 le lezioni, a,lzan,losi in piedi.
rlireva: « !-inora. sono conlento, perchè i miei /!;è-
nitori bnn110 i:(ià imp.u·Mo il Pater Noste1· e l'.frr
lluria; co~i t11t1t;> le sere. pt;mn, d'audill'e- a letto.
JlTeI(hliuuo iusieme ~-
luve!le a Loiuita (California) le <::uore. non
potendo aHin1re pPr1:1011;1Jmente a !WJti pov1•ri
f:11wi11lli, cenarono ]luotrn C-001wralri1·i. le prepa-
rnro11(1 con 1111:1 serie di lezio11i di dottrina e
metodologia ra,terchL"ftica r lE,' avviarono alla 1•a-
tecbcili popolare in vari punti della parrocC'hin.
otteueu.to l'w,o di autorimesse, pqrlienl i e si,a,nze
prinlte. ('ooì si tim,cì a tlàr vii a a be.n 22 cl:ii::i,j
<li catecl.iisruo.
Benefiche ripercussioni
I fn1( t,i di queilte catechesi 11011 si fermano
ai figli_ ma lianoo la loro bAnefka ripercussione
r;u geiùloti e p:uenl i; ed è inndculallifo il bt.11e
che ,si ,a coru1iieuùu 1Hllle fan1iglie cou la rego-
larizznzione di rnutrimoni, b:.tttesirui o primll
comnnioni di piccoLi e di adulti.
Dove è pos,,il1i.Le si fa ratel'-l.1i.smo a,11('.h!I all11
mamme, come avyieue nei cortili di ùue g-randi
Labbric.he della JJE'riferin di San Paol o (IlrnRile),
ùove le :{uoro ogni domenica ma.t.tino e pomerigi:{io
trovano ad attemlerle oHro 500 trn frnwi1111i r
fanciulle, tl ogni meise itucht' le mamrn(' ,1~i;islono
~tù una. conferenza tnt;ta per loro.
8pc.•so l'overn catechistica eiltenclo i suoi rf-
fetti sui genitori anrhe non cattolici. mt,diante le
g:Lre, alle quali ovunque parlecipmw in l,.TIHil
numero e col più vivo intereRi:E'. ('o,-i. per citnre
m1 eRempio, a Ilio Do Sul (Tira;::ile) il liahho
di m111, protestante s'imJJegnò tanto. dn stuclinre
tntto il C11tet'lui;mo in~ierue con la prop1fa fi-
gliuola, snrrifknndo allo scopo O!sui orn libera.
E quale non fu la sua gioia il gioruu ùeUa
gacn1 neU'as~islere al trionfo della ti!dia. procla-
ruatn 11 Regina• o nel sent.irsi iuvi1 are ad andare
egli stesi.o atl Ul\\'OT0narla! IL bel rp,adro dpl
S. Cnore, ricevu.to come premio d~lla fìgliunln.
Ìlli<iE'.me e.on 1111a riceu coroua clm:at:i, d<'l rosario_
lo volle collo,'are ~uhito al poslo d\\more in è,asa.
rno~t-rundo 1·lte. attrnvE'ri,o lo i;tudio ùel CatC1-
clùsJJ10, la veri Iii l'a ttolica. aveva, isih pTeso pos-
8esso della sua anima.
Talvolta in qutl!lte µ:are l'at.l;ività catechistica
delle Figlie rli M. 1-\\. 1.ta riport,:no 1111 vero trionfo.
comE' a i\\h1dra;;; (India). <love nclln Gara. C~t-E'-
cl..tis1 i<•ii DioCE'i';llla, inù<'ttn frn IP ~cnol<' cal Io
liche, le 19 ahllln0 della S1•110ln :'>nperiore dt>lle

1.7 Page 7

▲back to top
Figlio cli M. .A. furono tntte pTemiate. 16 col
a primo premfo e col secondo. Una di loro,
uu'orfnnn. [u proclamatn vincitriC'e fra tutte le
t!OllC01Teuti della Diocrsi. mentl·e due alunne
hindtt ottennero rispettivament,o il secondo e il
iorzo posto nella, gradua.toria generale.
Le più valide ausiliarie delle Suore
Preziosa pure la ben organ.izzak't, collabora,.
zio11e catechlstica delle ex :;i,llieve e alli.P,e dei
t·orsi ~uperiori. t:mto ù1 Europa oome in Àlllerica
e nelle :'l'fis!1'ioni.
Per esempio. a Lione (Prancia) le aluune dei
Cor8i Superiod deU'fostitut Jlionnal Ména-ger,
l11111no orgau.izzato e ;;ost<1ngo110 oon grande pro-
fit t,o spirituale aucbe proprio, orntori e catechiRmi
setlimauali in 17 Parrocchie della città.
~eli'J,\\,;sam le Figlie tli l\\faria, di i\\l:nvlni, hen
prepArate da a.pposit,e istruzioui, si sono spcC1ia-
lizzate nel ~ Ooterlùsmo spicciolo•>. realizznmlolo
molto beno con aecostamenti individuali.
Ma il l.'!t~O pi11 clamornlSO è quello di Saula
(:1•11~ (Cile). Qui le Figlie di }i. A. educano utLtt
l)ellH ruassn di alwmè, quasi tnt,,e figlie dei pa-
droni o degli amministratori dei cosiddet.t'i j1w-
do.~. e che portano lli\\lkt t'ltmpn~ua una parti-
c-ola.re impro11ta di ,;emplicità.
Opport,unn,mente formale e guiùale :i 11uesto
spirito d'11po~tolato. sep_pero dar provu a~I loro
1,!'Jo nella conversione d'nn intero paeso 11011
molto IC111tnno da, S,1.t1ta Crm1. Il popolo. rima,..,(,o
ifa, ùuui :senza sacerdote I' nel più r,11m1llet.o ab-
ha1Hlouo religioso, adesc.~ t.o da promesse d'aiuLi.
avent fluito per lasciarsi guarl:i.gnare in massa dall,t
8etta pro1 astante dei çanulo~.
}[flHRe al corrente di tale stai.o <li cose, Lf' a,hume
rlei ror~i superiori, accese di zelo, si proposero
ili voler riconq11ist11re alla, Chiesa, quello po,·ere
anime,. E à q 11est o fine, L-ntte le domeniche. per
rluc nmii ,·on,:et·ul ivi. 11c(io111pn.gnatf' òa una snora.
si rOf•,wauo ,ml lu(.1go purtmulo t•on Sfl una st.iilut
di Maria Am;ilia trice. Quindi in vitavano la p:eu l,e
a recitare con Loro il santo Rosario e aò ac·com-
pa,g-nare [ITOce~siou_.ilnie11t,e la 11;,clouna per le
vie !lei rnesino. Da l'rinc•ipio non nwcol!,e.ro l'he
1lillìdenza e freddezza, ma poi a poeo a pol'o
Maria Ansilia trire si fece strada. o premiò il loTo
11elo e la loro costan¼ìt, t,a.nt,o <'lle oggi nel paese
è rimasto uu solo proteslaut<',
Catechismo nelle carceri
Non mancaJlO neppure cora.g!l,"iose e profiC'ue
miR~ioni catechistiche nelle carceri e pe1·fino nelle
rnserme, come a Clmll'lrnapa (F.I 8alvador), nel
quart iern militare di S. Anna, a 3n0 soldat,i, 110n
JH'lCl.li <lei quali furono pr('parati dalle suore alla
primn, conffl.,~iuue o conm1ùoue.
A proposito di ca,rreri. e11ro dò rhe serivo da
l\\lo~n (l-l1.tulo Domingo) SrCarolinaPeriui v. M.a.
!i Al pomeriggio dc·1 S1:1,bato, accompagnata da
una lluorut siguora, vado u. .!'are il caleC'hislllo ai
ca,rcerati: sono quaranta, talora cinqmLnta e pili
uomini e 1?iov11,notti. l'he ascolta.no docili come
lmmhini. La ptima volt11, lo <·m1fei:1E10, prnvn.i U11
senao di tiluore f' ai ripugnanza: ma 1:>0i, veilendo
quei poveri reclusi così rispettosi e u,Llonti, s111)er111
o~ni apprensione. beu coute.nta di poter far loro
llll 1>0' di hene. t>'it11:ominda redtuntlo iusiellle
il F!anto Roi:ario: poi lt1ggfamo e 1·!mrrD1mtiamo
brevemente il Vangelo ,iena clomt'oni11a, quindi.
dopo il oauto di una lodo, si tiene la brevo istru-
zione <'a L\\•chlc;lica.. AI lennin~, la l)(luelìoa ::1ii:,.,1ow
offro li'OlllJll'C qu11l<:Lle col'a: bìscot li. carn111ellc.
e all,ro; e tuu l'a,crixederci più cordiale, Ut,~ciaruo
i nostri umi<·i contenti e desiderosi elte gi1111~11
presto il :;al>at-o :,>egu-entr».
Un'apostola di otto anni
La l\\Iaclonnn henedirfl l'fl]iostolulo r,atec:hi$1ko
1lelle S11(' Figlie. rnolt.ipl ir1u11lolle le pùMihilit,\\.
g-li 11i11ti. i ~t11,cc"<8i. 'l'a.lvolt,a, apre lorn nn()vi
r,ampi dJ lavoro s;nrvendo;;i di mnz;-,i mnanarncute
ina,<1()~.,rn t.i.
f.: i1 Nt,;o di ,·ui p:nfa :-\\nor Can11c>,n P,whec.o.
clie sci-ive da Cmnpo r:rand(• i\\lato C,ro~~o -
llmsile):
,, Alla clomeni<:a. con l'aiuto di qnà,lch(' 1t:;p1
rantf.', ci rtl<·hi11mo alla cliii·sa d!'i Sa.le~iani pe1
fare il cntechi.~mo r~d rucuui Gi:i ppouesi delLt vi-
cina colonia, dedita alle ri~aie e ai frutteti di un
estosissiruo terreno. Como ineominciò'! li'n unn
aa Giappoue;;iua di ol\\o anni avYirinarl·i, chk-
dcudo dte la prep:u•àssimc, aJ B:i.tif'Rìmo. 'N"atnral
mente (•i rrcanuuo a visitare la mamwa per a1·entl'
il permes,;o. c:IH' rilasciò senza difficoltà. La. bimba
intanto si free ;i,postola. e in rneuo rii un mesi,
iufervon> del !\\llè\\ s1-esRo cleRiti.erio ~ett-a fratellini<·
diecii C'0rupagni, rlai 3 fii i.i anni. Il l1el gruppeti,o
fu lndele ali.a preparazione eatt'r,histira,, r, lo, do-
rneniea 25 settembrn. ceJe.l,ra1Hlo$i in panoc·chia
la fosta di f>. n. 1311~1:o, 17 Giappone~i \\'ennern
rigenerati nell'acqua del llat !,esimo. Ora i più
g-ramlicelli si vanno preparando per ricevere In
prima Comunio11e e la Cre.sima; e ahbiamo fì<lucia
<;he. per la via ,1,pC'rl,11 òalla pkcola ;1-p,1sl,olu..
moli i alt,•i Mli.i colouia pos~ano entrat·,, uell'ovil€-'
di G:!lliù Cri;;(,o ».
C}uesfl' not,izie frarnme,,tctrie non ~011,<> che alou,nt•
scfoli/le <ltlln hm' divi,w fatta. /Jrill<ire u tan/e
11,11 i111,c clalw zelo t•alecli islfro delle .Figlie di alforio
A 11,siliatrice; il pi-il e il meglio ,Lella loro 071ero
,;,a,·rìfiocita e diuturna form" w1a di quelle 7myine
tle(/'np1>s/.olato 1•a/10Tfro che 110/1 sar1wno mai s1·1-itlt·
cla 1)1'1/;I/O' WIIG//(1.
85

1.8 Page 8

▲back to top
I
~V)ILIOO
__ f Cl{[Sto I{€
Nella diocesi di San Vicente, Rep. di El Salvador, Centro Ame-
rica, fiorisce dal 1950 la società dei Cavalieri di Cristo Re.
I campagnuoli vivevano praticamente lontani dalla Chiesa e dal
e loro parroco. L'Associazione si proposta di portarli a prendere
parte attiva alla vita della Chiesa. L 'elemento rurale vi è accolto
in qualunque condizione si trovi, col fine di procurargli un mi-
glioramento religioso, culturale e sociale per mc-,1zo di una lotta
senza tregua contro la criminalità, il vizio e il materialismo ateo.
Per appartenere ali'Associaziorn: basta quindi essere di huona
volontà e aver compiuto i 18 anni.
La Società, ideata e fondata da Sua Ecc. Mons. Arnoldo Apa-
ricio y Quimanilla, Vescovo salesiano di San Vicente, dovette
louare contro gravi difficoltà, ma grazie all'ruuto del ciclo e al te-
nace sforzo del Vescovo, il clero 1.:omprese ben presto la necessità
di organizzare i campagnnoli, che costituiscono la grandr maggio-
ranza dei fedeli, e in questi sci ,mni di vita l'Associazione ha rag-
giunto i 15.000 iscritti, sparsi in tutte le parrocchie <lellit diocesi
Direttore generale della Società è il Vescovo, alla cui d1penùenza
si trova un consiglio diocesano di tre sacerdoti, una giw1ta dio-
cesana di 3 cavalieri di Cristo Re, una direzione onoraria dio-
cesana e le giunte parrocchiali.
La Società comprende: le se-::.ùmi, composte di 10 cavalieri, con
un capo eletto eia loro; le centurie, formate da ro sezioni, k quali
eleggono il centurione tra i capi delle decurie; le /egio11i, composte
di 10 centurie, il cui capo, eletto tra i cenrurioni, è il Gran Cavfl-
licrc.
La giunta parrocchiale è costituita dal parroco, che ne è il diret-
tore, dal segretario e dal tesoriere.
Per il -finanziamento ùclla Società ogni cavaliere porta una pic-
cola quota, che serve per beneficenza, mutuo soccorso tra i soCJ
e per iI hollettino della società.
L'Associazione, in seno alla qtià.le è proibita ogni di~cussione poli-
tica, ha già realizzato una sostanziale riforma a bene della Chiesa
e della Patria. K e sono un indice le molte strade sistemate con
ennisiasmo dai cavalieri per facilitare l'arrivo del parroco anche
ai luoghi più remoti della parrocchia, e le cappelle costruite nei
piccoli centri che ne erano sprovvisti.
Nel campo agricolo il progresso fu pure notevole; i parroci m-
,;tano gery.tc specializzata ne11'agrico1tura perche dia al lavora-
tore un'istnizione che tenda a una coltivazione sempre più ra-
zionale e quindi ad un maggior rendimento della terra.
La quarta domenica di ogni mese c'è in ogni parrocchia la riu-
nione <lei Cavalieri di Cristo Re, ed ogni anno ha luogo la riu-
nione diocesana di tutti i membri dell'Associazione presieduta
1 Una geniale opera sociale
1 I lavoratori dei campi
I\\ arruolati
al servizio della Chiesa
della Patria
Ie della Società
I da un Vescovo salesiano
I
I
dal Vcscovo. La festa di ·Cristo
e Re la festa sociale, preceduta
spesso da un corso <li esercizi
spirituali, ai quali partecipano
fino a mille e più cavalieri.
Essendo uno dei fini dell'As-
sociazione la lotta contro la
corruzione e il vizio, i Cava-
lieri di Cristo Re hanno ~volto
una campagna moralizzatrice e
antialcoolica, che fece dimi-
nuire notevolmente il Dl.lmero
1.legli omicidi, causati dall'u.-
briachC'1.za, viz10 assai frequente.
In molti paesi chiuse la
vendita òella chicha. Fu cosi
grande il frutto ottenuto dai
Cavalieri di Cristo Re in que-
sto campo da meritarsi anche
gli elogi delle autorità di pub-
blica sicurezza. Altro mezzo per
diminuire la criminalità fu la
proibizione delle armi da taglio.
Siccome poiil fondamento della
e società cristiana la famiglia,
i Cavalieri di Cristo Re lot-
tano per la rinnovazione della
famiglia per mezzo del ma-
trimonio cristiano. Ogni anno
riescono a regolarizzare da 500
a 600 matrimoni.
Altra attività <legna di lode è
la catechesi. Hanno organiz-
zato dappertutto centri di ca-
techismo, dove si riesce a dare
l'istrw.ione necessaria a molti
fanciulli che prima crescevano
nella pii1 deplorevole ignoranza
religiosa. È ammirevole l'im-

1.9 Page 9

▲back to top
VANNUARIO SALESIANO DON BOSCO NEL MONDO
Dell'elegante e originale volume hanno parlato numerosi giornali e agenzie. Tra gli altri, l'ANSA.,
la SIS. L'Osservatore Romano, Il Giornale d'Italia, Il Popolo, Il Quotidiano, li Resto del Carlino,
La Sicilia, Il Popolo Nuovo. Riportiamo quanto si leggeva nell'Osservatore Romano del 28-29 gennaio scorso:
A titolo di gradevole introduzione, dovendo pur qualche cosa alla pregevole silloge salesiana che si
intitola Don Bosco nel mondo, ci venne a tutta prima il desiderio di parlare di quella bella immagine
del Santo posta sulla copertina del volume. Tanto, nel suo arguto sorridere, attraente e tonificante essa
ci apparve. Ma a parlarne come si deve, ecco, voltando pagina, venirci incontro, ed è stato davvero
toccante l'incontro, nientemeno che Paal Claudel. Claudel che non è soltanto quel _grandissimo poeta
che tutti sanno, il maggiore forse dì tutta la cristianità di questi ultimi tempi, ma un grande cristiano
altresì, pienamente qualificato dunque a parlare di un santo come Don Bosco: «Don Bosco! bastava
guardarlo I Anche nelle immagini non ci si sazia di mirarlo. Egli ha Hn asp.etto simpatico, come si dice.
Non c'era bisogno di inventar la confess[one con un volto come il suo I Essa diventa necessaria. Sl,
un vero bisogno I Guardandolo nasce subito il bisogno di dirgli tutto, di confidarsi con lui.._•.
li Don Bosco di Claudel, è il Don Bosco di tutti. Ne ri-
masero edifìcat1 tanti uomini insigni (anche Ca"our, anche
Crispi. A dire ora 1, Don Bosco nel mondo• non vi è certo
da rimanere .sorpresi, tutto apparendo sotto il segno della
pegno con il quale gli stessi
cavalieri cercano di ìstrmrst
simpatia, per i suoi, per la sua opeYa. Volete sapere perchè
S. Francesco di Sales è lui il patrono? Perche, ci vien fatto
sempre piLt nella fo<lc senza
badare a sacrifici.
I ca1·alieri svolgono pure la
campagna contro l'analfabeti-
smo, creando nei piccoli centri
delle scuotette dove s'inse-
gnano i primi dementi. Anchc
di leggere a pagina 12: « Don Bosco volle porre la sua
Congregazione· sotto la protezione di un Santo che è trd i
più completi e i piì1 simpatici al mondo •.
Ci è riusdto così molto gradito di percorrere, ed ora di far
rilevare a qualche lettore, un volume che si inizia sotto
questo segno di cordialità (attenti alla etimologia!) che dal
Capo della famiglia salesiana irradia nei successori, ai coo-
peratori d'ogni genere e a h,tti coloro che hanno avuto a
iJ periodico della Società, che
cuore questa forma di apostolato. A constatare la diffusione
ha già una ùratura di 12.000
copie, contribuisce a questa
campagna contro l'ignoranza.
Altre open,: sociali dovute ai
Cavalieri di Cristo Re sono le
dl tanto pntente organizzazione ci vien fatto di dire con
Mons. Fulton Sheen, sì essa ricorda la moltiplicazione dei
pani e dei pesci: appare come un miracolo dovuto • a un
particolare afflato dello Spirito Santo e all'intercessione di
Don Bosco t.
cooperative, le casse di rispar-
mio, gli aiuti mutui, le colonie,
la distribuzione gratuita di me-
dicine di prima necessità.
Le proporzioni di questo arti-
Il volume pertanto ci dà ampi ragguagli su tutto, e ol-
trechè intrattenerci ancora una volta sui personaggi più in-
signi di questa esemplare «Società o e sulle più note sue
istituzioni onde ci appare tanto benemerita nell'ambito delle
buone opere, C-i prospétta dinanzi l'immenso panorama del-
l'eredità di Don Bosco nel mondo: e cioè da quelle poche
colo non ci permettono di scen-
centinaia di religiosi e qualche decina di case degli inizi, al
dere a particolari sul meravi-
miracolo attuale dei cinque continenti << constellati o da
gli<>so sviluppo di questa As-
sociazione, che sta· risolvendo
il grave problema deUa lonta-
nanza dell'elemento uomini dal-
la vita cristiana. I Cavalieri di
Cristo Re hanno dimostrato che,
se interessati, gli uomini pren-
dono parte viva alle attività cat-
toliche e sociali promosse dalla
Chiesa.
scuole, laboratori, oratori festivi e quotidiani, ospizi, collegi,
asili, opere di assistenza, chiese, parrocchie, scuole agricole,
missioni validissime in cinque continenti. Meraviglioso com
plesso di florenti attività che lo zelo del Agli e dellè fi-g-lie di
San Giovanni Bosco, affiancati da migliaia di cooperatori e
cooperatrici, ha reso fecondo nei secoli.
Sarit bene sulle nozioni e sulle illustrdZioni di questo pre·
:?ioso libro - edito con ogni cura dalla direzione << Opere
Don Bosco• Torino, corredato da grafici e da un atlantino
geografìco in appendice CM segna i luoghi di maggior af-
fermazione dell'ideale salesfano - rivedere tutto il mondo
I parroci se ne rallegrano e
sorto dal gran cuore del Santo della gioventù.
collaborano efficacemente col
Vescovo, mentre la Società dei
Cavalieri di Cristo Re comincia
a far sentire il suo benefico
infiUS$O non solo nella diocesi
ma anche in tutta laRepubblica.
* L'annuario DON BOSCO NEL MONDO, di 300 pa~inec, è,lrta uso
e (latinata, con oltre 20<0 illustrar.ioni ~ atlante sa!,•sinno a 6 cofori, una
picc(ila Entidopedia Salesiana che non può mancare nello Cl>Sà dei
Cooperatori e amici di Don Bosco che vo~liòno conMcerc bene la
~U1' Opera.
"i• Richiederlo alla! lihrerio Dotlri11a Cris1ia"a - Maria Ausilhn:rice 32,'.l'o-
R.INO - L. 1800. Sconto del 10% aJ Cooperatori salesiani.
87

1.10 Page 10

▲back to top
OTTAVIANO (Napoli)
Oltre le sbaue delle carceri
Le nostre Cooperatrici hanno vo-
1uto vivere il S. Natale appor-
tando la gioia anche là ove regna
il dolore, ossia nelle Carceri Man-
damentali di Ottav1a1lo. A tal fine
hanno apprestato <lei pacchi na-
tafoii, che sono stati distribuiti ai
detenut1, 1 qu,i Ii si sono accostati
ai santi !';acramcnti nel gromo di
Natale e si sono mostrati ricono-
scenti per la fraterna cordialità
delle Coopcrntricì di Don llosco.
È sempre vero che il bene vince
il male e tocca anche le iihre più
indurite del cuore umano.
0Jtre i pacchi, hanno fatto una
colletta ed hanno soddisfatto ad
una rilevante mulrn per la quale
una povèra vedova, madre di pa-
recchi figliuc,li, di cui uno parali-
tico, doveva scontare nelle prigioni
ancora In pcm di tre mesi, oltre
quelti l'(Ìà fatti. Diedero cosl alla
tanto pro\\'l\\ta famiglin la ghia dico-
minciarc insieme, pur fra gli stenti,
il nuovo anno.
TORINO - lstil1rtn A.g11elli
Iniziativa natalizia
Co gruppo di Cooperatrici del-
l'Agnelli, nell'intento di drrre im-
pulso al programma dctl,t Ilt10na
Stampa, ha org-anizzHto l'esposi-
/,wugunzzione dell'Asilo San Domenico Savio
a PATERNÒ ((atania)
La fiamma di ~pirito sateslonu che da anni divampa tra i Coo-
peratori di Paterno ha portato, tra le più recenti iniziative,
ali'erezione del'Asilo San Domenico Savio, dove vengono ac-
colti e assistiti, con due r-e/ezioni gratuite, un centinai() di bam·
l;ini e di bambine di una zona tra le più depresse della città.
Fabbricato su terreno offerto dai Cooperatori coniugi Ciancio-
Pulvirenti, è diretto dalle zelatrici sìg.ne Nilla e Nìnetta Castro.
L'Opera, per c111 la Pia Unione locale ha affrontato rilevanti
$pe$e, fu inaugurata il ZJ dicembre scorso dal Prevosto Mons.
A. Costa, Decurione dei Cooperatori. Il Delegato Jspettoriale
dei Cooperatori Don Rosà e quello locale Don Verde interpre-
tc1Ton() la riconuscenza delle autorità e del pof)olo per i generosi
e dinamici Cooperatori di Paterno.
88
zione e la vendita di libri e di pic-
coli presepi della SEI e della
S. Paolo. Tran:andosi del periodo
più propizio per i doni, l'iniziativa
bn ottenuto un esito soddisfacente:
molti volumi sono entrati nelle fa-
miglie della zona Mirafim:i; hanno
rallcgnito i piccoli ed udifìcato .[(li
adulti, ai quali venne offeno in
modo speciule j,[eridimw r 2.
U mC'desiino gruppo si proponc
ora di ccmtmuarc l'iniziativa della
« buona lettura ,, secondo lo spirito
Jel CoaperilttJrc sale~in110, e così
coadiuvare la Cbiesa nella forma·
zionce cri$ti,ma delle coscienze.
ALl TERME (J\\.le;;sma)
Di bene in meglio
L Coop~ratori <li Alì Terme m
r>rnvmc13 çlì '.le:;sma non hunn<>
rallentato nd lnro f,·rvorc. Hannc\\
ripreso le lezioni r.li catechi.~mo al-
tcrn,u1dole con lezioni di canto
lituri.1ico, Si radunano il giove<l1
sera nell'Istituto delle Figlie dt
1\\1:irin Ausiliatrice .i 1rnparnno a
cantare inni e mottet1!, popolari o
scelti. Cose semplici, t!evote e çi
buon gusto. Per il gmmo dt'lh1
Confercn7.a annuule prepararono
11 facile e suggestivo Coro della
Cm-i1d di n. Moretti.
Cntcchi~mo e canto lirurgico, c,1010
che <llviene a su,t volta i~truz1onc
religiosa e preparazione alle grandi
feste delht Chiesa. Cantare insienw
e cantare a Dio è la poesia ùelh
canti!, della fnndlan:&a, nello spi-
rito di Don l3o$co, che Yole, a il
bel canto m tutre le sue case per
n·ndcrl" gioconde e acc<lglienti.
Quei bravi Cooperatori. che sonp
and1e validi ausiliari del parroco,
hanno fornito un bL1on contingente
di ffuov1 ascrirri ali':\\z-101,~ CHt-
tolica. La sern Jell'Immacobrn, dei
61 nuovi tessermi +o erano Coo-
peratori e cooperatore il Prcsidcnt~.
Anch" le Cuuperatrici fanno In
loro parte. L'incipiente laborntono
va pri;ndendo sviluppa. Per il mo-
mt:nlo aggiustano la bianchcri,1
dcHn parrocchi:t, ma si propon-
J:?:ono unche di confezionare arredi
nuovi.
Tra leCooperacrici di ,'\\lì si contano
inolt:re v.:re apostole dt·lla SC<tuht
e <le.Ila parmcclua, zelamissimc
maestre di catechismo.
E intanto Cooperatori c.: Coopera-
trici si thtnno d'attorno p<'r pro-
curare un campo da gioco per i
rag11zz1 ,lell'oratorio.

2 Pages 11-20

▲back to top

2.1 Page 11

▲back to top
La prego di accenare il brilla~ue che n1.andl'), quale offerca
a Mari,_ Ausiliatrice, per chiedere a mezzo di Lei e di .mio
figlio che mando la pell~grinaggio, la gra~a della guari-
gione, se a Dio piacerà, o almeno una grande rassegn.a-
7jone e la peotezlone della Vergine SS.ma sopra mio tiglio.
EnMINIA T1ccò, Ronte,:nu
La Madre Ausiliatrice trnYa doppiamente pre-
zioso questo brillante. Qui 11011 si tratta del-
l'offerta di un oggetto, comprato appositamente
per farne U.1l doilo. è l'offerta ili tilla cosa che,
preziosa in se ste.5sa, lo divenne ancor più es-
sendo stata propria della donatrice per tanti
anni. U11 brillante è sempre un ricordo a cui
sono legati tanti affetti c tante memorie care
del passato.
Custodito _gelosamente per lungo tell\\]JO, ora è
stato do11ato alla Madonna: la Madre Celeste
esaudisca il desiderio ili chi ha fatto un'offerta
cosi rara.
Forse non tutti sono in grado di fare tali doni;
tutti però possono offrir~ qualcosa che eguaglia
e supera il valore di qualsivoglia brillante: i
propri figli. Fu già fiere-z;za di una madre pagana
qLJe.lla di additare 11ei figli le proprie gemme.
La fede non può che confermare questa veduta,
insegnando che ogi,i ani111a è impreziosita dalla
gra;da.
Mentre loùiamo la fede generosa della coopern-
trice sofferente, su cui invochiamo l'aiuto
Colei che è ~ salute deJrlì infermi ~. invitiamo
tutte le .mamme a consacrar,: a l',faria i loro veri
gioielli e a vigilare per preservarli da ogni peri-
colo.
Sono un cooperatore che ogni prlm-&
domenica de1 mese mi unisco con i
miei C:onfrateJli per l'Es~cizio della
Buona Morte.. Non ml convince però
troppa qut;,Sto modo di chiamare il
giorno del rillro men,;Jle.
Cnoperatorc G. Perrart .. Torino
Don Bosco era per sua natura assai concreto
nelle finalità e nei termini. Il giorno rli esame di
coscienza non lo volle chiamare « gionto di ri-
tiro», bensl ~ Esercizio di buona morte 1\\ perchè
egli voleva che i suoi figli e i suoi Cooperatori si
ponesst:to innanzi sul serio, molto snl scrio, la
tremenda realtà della morte. Non inten<leva solo
offrire loro un giorno di tranquillità spirituale,
addolcita e nutrita da sante riflessioni, ma anche
e soprattutto porli dinanzi alla morte. È una
efficace scuola la morte. Se la coscienza è imbro-
gliata essa suggerisce il ricòrùo tlel giudizio di
Dio, seYero e inappellabile, e indta al rimedio
della confessione; se l'ànhna è alllilta , la 111nrte
lt dice che le pene di quaggiù durano poco e sì
mutaao in merili per l'al cli là, se il cuore è troppo
attaccato alle creature, gli suggerisce la \\ irti,
del distacco e lo accende di vera carità pcrdtè
lo spmgc a disfarsi dl!l superfluo a vantaggio ùi
chi non ha. F<~ercizio di buona morte significa
dtmque, per Don Bosco, porre i snoi cari nella
condizione in cui von-ebberò trovarsi nell'ultimo
momento della ,>ita, e cioè in i:,>Tazia di Dio e
colmi di meriti. Per questo egli raccomanda che
in quel gionto si accostino con le dovute clispo•
sizioni ai Sacramenti della Confessione e della
Comunione e formulino prnpositi di dta migliore.
Anzi eg-li giunge ad assklu·are la sa 11"e1.u\\ eterna
a citi compie bene ogni mese questo esercizio.
Ho la gestione di un'edicola in un
paese e desidero dilfondére solo
stampa buon<1. Mi p~re però c;he
oggigiorno di &Lampa buona dli ven-
dere ce ne sia ben poca.. Vo~Ha ner
favore, scgoalannl quelle -pubblica-
zioni che pnsso mettere in vendi h1 senza
danno deU'an.J.ma mia e del prossimo.
( ln , 1,·e,1ditore r1,- K,ior11ah· e ri'i i1 ste
I 1,,rion1alai che si mettono una mano alla coscienza
come Lei sono ben pochi. Qnest.o riesce a pii',
grande ouOrt' di chi ùimostra tale doverosa sen-
sibilità morale, e noi siamo ben lieti di accon-
tentarla nclla stia giusta richiesta.
Anzitutto possiamo ùirc che pubblicazioui popo-
lari periodiche (giornali, riviste, albi, ecc.) tec-
nicamente beu fatte e moralmente sicure og-g-i
ve ne sono molte anche in Italia, per merito
cli valorose editrici cattoliche.
L'elenco completo, aggiornato ogni tre rne~i, lo
si può avere con l'abbonamento a l11dicatore della
stampa periodictr (via tlel Ranto, 5,3., Padoi,t1:
C. C. P. q-J6185 intestato a Presbylerium). È un
foglio trimestrale, il cui abbotm1ueuto annuale
co'sta solo L. roo. Lo segualiamo anche per tutte
le atlSodaz.ioni cattoliche, che potranno util-
mente tenerlo c.:spost.o nella loro sede.
Que.sto foglio contiene, oltre l'elenco delle pub-
blicazioni buon.e da diffondersi più largamente
che si può. anche q11.e1lo ù.i Lutte le alt.re princi•
pali pubblicazioni perioùiche stampate in Italia,
con accanto la quali-fica che merita1JO sotto il
lato morale e religioso. Il giomalaio cristiano
saprà cosi quali sono le pubblicazioni pessime da
escludersi assolutamente dalla sua edicola per 11011
cooperare ai peccati altrui; quali sono leg1,,rihili
da tutti; quali sono da vendersi solo a persone
mature e colte; quali sono indicate particolar-
mente per la gioventù o per l'infanzia.
Ai clienti che richit:desse:ro le pubblicazioni che
sono qualificate ,pes.çime, risponderà che egli 11011
si sente in coscienza di veudere riviste immorali.
1 gion1ali e le riviste meno buone si possono ven-
dere a coloro che si p,;-esume non ne avranno de.I
ma.le, specialmente se queste peisone avessero
clall'autoJit.à eccle,iastica il pennesso di le.!{g,erle
per giusti motivi. Non bisogna però metterle in
vista e fame propaganda.
8f)

2.2 Page 12

▲back to top
Accanto a Don Bosco nel giorno della sua festa
Il sal~'lia.Jlo ùon Auflray nell'introduzione iuta
vita ili S. Giova.uni liosoo dice: ~ Al ton1po del
&no maggior trionfo - tra il 1860 o il 1900 -
U razionalisino ricevett-, dal Cielo tre schla.ffi
l:lOlenni: il primo a Lo1ird.es, il secondo ad A.rs
e il terzo a Torino ,i.
L'annuale festa del nostro Santo, ohe vede
l'ontrn~iaRIDO di t.~nti l'(iova,ni. il ritorno <li nume-
rosi ex a,Uievi e la, pietà di moltJssimi fedeli, fa
pensare a quollo che la Provvidenza ha voluto
oper;i,re uolla terra benedetta di Valùocco che,
awauto all'Oper11, 01ìraoolo1:1a del Santo Cotto-
lengo, ospita la reggia, dell'Ausiliatrice e la sede
centrale delle Opere salesia,ne. L'annuale festa
di Don "Bosco è il cauto a quella ProvvideJ.LZ~.
divina <lhe confondo i Buperbi ed e~alta gli umili.
<ireando dal ;llltll.11. opere tlOlos,;n,Li che ùimostrano
all'evidenza l'intervflnto di Dio.
Nei giorni d<;lla novena al mattino il sa,lo!rian.o
ù.on Carlo Marol1isiò pres:flntò la vita di Don Bosco
1iome magnifica attuazione delle i, Opore di 1\\fi-
sm·icordia •>. Alla sera don Pietro Cicoaxelli pro-
curò ~li uditori un intimo ~oclimento i<pirituale
Lratt.oggiaudo le oàratt01•i~tfohe più salienti della
mo1'aviglit1Ra, figma do! Santo.
La dornonim1 27 fu la giornrita dei Cooperatori.
Alle tro pomeridiane il bello !'tuoi() di nitre mille
Cooperai,ori e Coop11ratrici fu a.cooHo nel teatro
dalla banda, mni,icalfl dei nostri giovani e poi
rallc;grato da numeri vari di canto e rooitazioni.
Seguì la profozione del docUD1entru:io ::1ulle 1ttti-
vit1\\ ostiye dei qale.1i11,ni e <lclle Ja'i.glie di Ma.ria
Ausili:itrir11: Raya~zi ai mmtti e al mare. .Al ter-
mine dello spc-tt::wolo pw:lò il Pnifetto Generale
Rev.mo don Albino l?edl'igotl,i. il (]Ullle dii,Mibuì
i diplomi di hont"lllerflnzti a.sscgnati <laJ Rettor
(sopra)
lJ Rev.mo Don Fedrigolli
consegna il diploma e la medaglia
di benemerenza
a Mamma ÌUnaldl,
nipote del Servo di UiQ
Don Filippo
e madro dJ ~:a 6111i,
di cui 6 donati
a Dio
Giornata del Cooperatori a Valdocco
(a d&tra)
Un momento della graziosa scena
nella quale le alunne
delle Figlie di M. A.,
in veste d'ar,gelI.
presentano I cilplnmldi banemereoza
ai genitori dei SaJesiani
e delle l'lglie dl M. Ausillatricc
90

2.3 Page 13

▲back to top
Mnggloro ,ai gonitori ohe 1rnùno dato a Don Bosco
tro o più llgli.
Dalla festa intima. o farniliarn clel teatro -si
p~ò alla .Basilica per ascoltare la co11forN1zn di
don Ciccarelli., che rieortl<) a. t;i1tti il valore della
Terzft "Famiglia ili Don Bosco. i vanta_ggi spiri-
tuali e i doveri de~li iscritti. con opportuni ri-
fori-menti alla, strenna del :Rettor :,,1agil'ioro sul-
l'eclneazio11c ilei CaTatterf'.
1mparti 111, Bf'uedizione F.11earil!tica S. F.. Mons.
Arduino.
Ne~li ultimi giorni d&la uavoua e in qnello
d.elht fe~tn, i,i l'bl>e 1mu, temp1•1'atura 111.iLe elui
favori un l'ra.nllo n.ffiui-M <li fedeli. ~oprat tnUo
il 3l ~onnaio.
rgiovaui clell'On:tl,orio r,~v vivu.ronn l't•ntw,fainno
delle grarnli ~ol(1nnit,à, con i loro cmt1;i e r.ol d11-
voto servizio :l 11'.ùt.are.
La, l'llessa [lontificale fu cu.ntai:~ da 8. R. Mons.
Carfo AngolCt·i _. Voscovo Ausilitirn ili Tortona., u
la, i'frlu,111, ,·(1ntor11111 eseguì iscelh, c•,ompo~izioni tli
salosimu, fra c·ui la JJ11ovi~~ù1111 «1\\Li~Au hr(lvis
Maria Aux:iliuru Chri.sti.anorurn •> ifol M•> clon Lui~i
Lasaprn. che ,lit'osRc l'cs1'euzione. Relfowlo all'or
,!{ano il \\lo Rt'n:r.o Lamh<-rto. <1aleF1ia110.
A Bt1ra, clopo i VeE;pri pontifica.li, P.. E . .Mon~.
ADgoleri. pl'<'scnl.b !Jon BMoo come ~tq,ieo Lo
Eduo11tore, invitando i presenti c1J.e gremivano
il r.ompio, e sp11ci:~lmeufa• i genitoti, ad aver curil
non solo dei corpi, ma an11he ~ sopnittutto delle
anime dei figli.
Sua Etn. il Ca-rd. .Aroivei<covo l\\faurilio F'ostia,ti
volle essoro prosonto o imrnirtì 1a Bcme<iiziono
E uc,tristica.
Anl'hl' le canrnrette di Don Ho~co vi(fo1·0 1mn.
maggior frequ11uzu, ùi vi!littttori. 'l'ra gli altl'i,
1m folto gruppo di giovani dello nostre f'ompngnie
HO!'ltò 11, lu11go in ginoc11b.io attorno 1etr.o RU c.1ti
morì il f\\a11 to, a.scoltnwlo 1lalfo -pa.!('nu' l1iograliche
la na1•raz.ioiu, clogli ullimi giorni clolla vita di Don
llostJo e riviveudo la sfos;;a cou1u1ozione c,ho ril'TU]lÌ
l'animo n11i 1-,1"Ì.ov:tui <li ullora. Uno dei pro~<mti,
a nomo <loi 1,omp1ig11i. di~s_e a .Don Bo~co l'im-
pogno d'omore.<' fli fo1ltlltà :1p;li iuRegniunenl,i dH\\
il /!,'l'1tn,lo Padre e :HuoRtro, nttraver@ i suoi figli.
diffonde a.mmra ual 11,onilo dei giovimi.
li :{ gennaio svnl~•• con In (•.òu~uot.a ~011,111ti.l h
la. festa llfll noHtro Pntronu e Titolare i-;_ J<'rn,11-
ccsco di i-;o.les. Sua Ecc. :lfonb. Giu~f'1)JIO flarued,
Vescnvn tli f\\rn;a. 1wl1,hrì, il Po11tilicHle ,, prfl~entò
lit vita del 81111(,n YNirovo ùi Oiu0vrn in i)(,ll3,
!'lintei<i. iniì.orartdoh1 ili 1<1tpif'nti H npporLuno ap-
plicazioni.
LA VISITA DEL PREFETTO DI TORINO A VALDOCCO
Si è svolta il 18 gennaio 1n un'atmosfera d1 familiare cordialità.
S. E. Rodolfo Saporiti ha ricevuto l'omaggio dei salesiani e allievi
della Casa Madre, quindi ha visitato l'Opera, fermandosi con
particolare interesse ad ammirare I lavori eseguiti dagli alunni
delle Scuole Professionali
(,ud/e jl)to)
a sinistra: S. E. Sapo.riti,
accompagnalo dal Rettor Maggiore,
visita il laboratorio dei meccanici;
a des1ra: s'lnlratUene
con un giovane alunno
dell'arte del le~no.
91

2.4 Page 14

▲back to top
IN UDIENZA DAL VICARIO DI CRISTO
li 11os/ro 11e11.eraio Kettor .lfa(lf/iore, il 28 genl!aio 11. s., in,lmpre11dern il 111wi-o l'i1cq(lio nelle An1cri1·he.
dii, lui annw1,zia/o ai (.)l)Ojlcra/l)ri 111'l/1, le/tera ,li, OapfJtla11 no. Da Torino era partito ./1 24. ric1n·endo
/'11/Telluo~o Haluto rlc(la Oet$11 .llm/l'r e r/l'lltt /11mig/ia, s«U•Ruw-11 ,/ella c/tllr. A Romn, t1·aseorsP 11l-
1;111M giornate d'intensa allività. Hw·,:ol!!e a 1:011/ere,,rm i S1tl1•.~in11i ,. li! li'i_qlie di Jlrlrin .·l Msiliafrice.
Il 27 ge·11-1wio ,•rlebrò 71er yli anuwi nl e~ alìievi II alla se1·1t wnne la co11/ere,1za ni Ooop1!ratori 11e/lct
R,i,,i/ira del Sw·ro 011/lfe. Fr.te uisilct al/.'1onalissim/J r1f1Rlro Uanlinala Pro/1•llore Sua H,n. Hc·ne,lctlo
Aloisi Masella. L'Err1.mo Gord. Oaetano Oioog11a11.i, Prf'/ello della, S. Co11.11rey11zi111w dr.i Riti, si com•
71111/'l/'/Jll tli 1111ul11rlo et i·isilrire alla Pro1•um. l l llellor Jln.gyiorr pote inoltre visitnre ultrn 1·os7>fow; per-
so11a/ilÙ è(ic/csia-~tir.he Q !'it'ili e ,w1"fdn11rr i11sio11i /Jene/allori dèlfo 1ws1·1·r 011rt1J //i Rom/i.
Jfo /a, ron.s11/11.zio11e •piÌ(. ymn17r, /'011nre pi'ÌI 11mliito, fu ym~ill, JliÌI, de8i1/n1111,. l'ebbe /o, 1/1)11ic11fr,1. ii,
quando /lv ri1·c1•1Mo in pri111il1t 1117ie,1,m ,/lii Vimrio tli (h.1·h OriH/(1. T1 8M1l<1 Pwfre lo arrn/313 rrm u11n
pr1lernitrì e co11/ide11,za, che lo M1n11wssero. asoollò co,. vit>o in/Ne,1.se le no/i~ie della, n-0slm Famiglia,
volle conoscere l'i/i.ner/lrin ilei fwl1[JQ vinr1yio e, co111pirrce11dosi vi11ame11/e ,li q1utn/l) il Hel/01· ,11ri!J•
/Jiore _yli q,veva esposto, ri11,io1111 i S1ioi Jmli'mi voti, /Je·11etliren<10 ili qran l'W'll'Q hvtt-i e sinyoli i e/Jt11·
11onP,uli la gra11tle Fam.ir1lia di Don Bosoo.
La festa rii S. Giovanni Bosr.o
in llaticano
::-lrUa raeeolt,a cappella, "ale;:iaua ti staLn, 0110
rata. da Sua E1n. 'Rev.ma il si1.,"ILOr Carclinale
Nicola Crurnli. PenitC'nifore :'.l:tgll;iore e Pre~i-
<lonf.c Ù!llla l'outificia Co1nmi~!"iont' JHU" lu Sta.to
della. Città. del Vnticano. ll Dfrett,ori, 1l011 Za-
garia 11a c,sprni,so b .fervida gratit.mlinfl <foi oa-
L!ì.Siani per l'a,mabil~ atto ,li S111t l:111ineuza, l'i-
con!ermancfo i propm1it.i. di devota \\mlht horazjone
uel tlfllie.a,to tt□i<',ÌO nfl'ì<lllto a.i Fi_gLi di Dou Ho~11,,
nella S{sde ste&ia d<'I :-<ommo I'onreiille. Do_[lo
l'offerta, del santo S,icriftcio, l'Rm.mo T'rincipo
mauitesta:va, il ,mo 1;1.1111piacimo11t,1. frli11it1mdo~i
oon In, ~<:11ra <:omuuità ~alfl.,ian1H e iri110~gia.mlu a
Don Uo~co. ~ ,m~\\lit:1tol'e ili 11u'immon~a opern di
bono neUn Chiei;a ,li Dio 1,.
Successivn,ment(l nella Cliirsu del Gover1rntornt.o
S. Bei·. .Mom. Primo Principi, ::¼gret:u-io Ùt'lla
l"onti:ficia GoulIIri~::.ione por lo St11to della Ciità
del· \\7aticauo, celebrò la S. Mosso,, alfa. qnalo pm·-
teciparono tutti i dipt'ude11ti dello 'l'ipog1·ali0
vaticane. Al ,anJ{elo l'Ec<i.mo ArriYlli<c-ovo t.rat-
tf'gginva in 111111 rffic•,ace "iUt!)>-i la huuiuo~a figuTa
<li S. Giov1mni Bol!co.
92
I Maestri Cattolici in onore di Don Bosco
NALI'aula magna, del Poutilicio Ateneo Làto-
raneuse il 31 g(lUJ111io scorso fu soletuiemente
lebrata lii festa çli S . Giovamti Bosco. indetta nel
qni1rlro nelle attività per la campa,gna annuale
pro1110sM1 1la,]I'Aziono Cattolica It1tli,an~ Alll lt111H1;:
,, E1lucaziono cri,,tiima e scuola~ dalle rresiùeuze
nazional(l e diocesana clol .Movimento Maestri ili
;.\\.zione U,it,tulfoa in collaborazio11e cen le l'resi-
clrnzr, nazionale r ùioce~aua, dell'As~ociazio11e Tra,•
liana Mac~tri Cattolici.
Erano presenti l'Em.mo Cm:d. Ginseppe l'iz-
zardo, il Suttosrgretario al 1\\linistero d1,lla 1'. I.
on. .?Ilaria Jp,rvoliuo, il Pre;,identr generale (lel-
1'-\\zioue C'attoU<1:1 Jta.liana prof. Lui1,ri God1l.1,
l}OU l\\fon>1 C'anliui Vice .A,;sistonto gflncrnlo. gli
on.li Rosta, Carlo Bnzzi. Vjttoria Titomaulio.
Enwmiela Savio, Maria Pia Dal Cautou, il Di-
rrttol'e generale por l'fatru~iour, eleruflutare prof.
Fraiese, l'lsp!\\ttorn r,entrule Gahrielli del Cent1·0
Didattico Nazionalo por la !Scnola olemeutare,
il 111•of. 1\\lestiea. PruvYedil.oro 1;1,gli Stnrli di Roma.
e 11l(;i·o illustri pAr0 omilità.
Er:mo nurhC1 intr..rvenuto rappre.'<ontmir.o deno
Pre,udenze nazionali o 1liocesa11fl ,l11i vari nuui

2.5 Page 15

▲back to top
i.li A.. C.. clel Movimento ~faost1:i
ili A. C'. e tleU' AI.MC. ~ume-
ro,:a anc.hela famiglia Salesia,na
con a capo il Procnratore g!l-
nera,lo \\'lolla Congregazione.
Dopo la breve presenta-
zione ùel prof. Gioroelli. pre-
i,idente centrale del MMAC, hn
preso la pa,rola il prof. Kaz:a-
rono Pailellaro, Direttore Ge-
nerale clel Ministero della P. l.
La vi.in e l'oporu ed11oattva
del Ftanto hanuo trovato nel-
l'oratore una interpretazione
ver.i.mente originale e !!Oprat-
tutto p1m,ouale, frutto cli ima
consnetmline ili ramiorti con il
prmsieroe<iucativ o il.iD o n B o s c o .
TI reh1toro ha posto l'rw-
renl,o ,mila couq11ista più gran-
i1e rap:/.!iUnta, dal P.anto: l'aver
accettato e toccato il fondo
<li tuut povel'tà e~trerna, laJt1
Sua Em, il Signor Card, Giuseppe Pinardo, il Prof. Gedda, S. J;. Maria Jervo-
lino e altre illustri person-a1ilà assisto.no alla Conferen~ del -Prof. Padellaro.
<la conùizionargli rrll'a,pertnra
n.uuu1a verno tuUi. L'ol'atore
ha voluto Rcen<hlre ancora piu
a fondo demmzi:mclo il fatto
~igniflMtivo olle ha 1>ort:~t,o
I GIORNALISTI AL LORO PATRONO
Don Bosco a ùiveutnre edn-
ç:,torè: l'essere Egli rimasto • Nella riì;ornmza <lei.la fosta di B. FrauceRco di Sales i giornali1'Li
sempre fauciullo: con uno bella <I.i HO\\IA ha:nno assistito alla i:,. 1\\1rn,;sa, oolebrnta per loro ru~l.111
tleiiuizioue lu~ rd'l't11·mat,o: <qHIÒ Ba.-,ilh1a del Sa.ero CnoTC dal Rcv.mo non Luigi Ricr•.eri, ('onsigli-,re
essere p1.1dagogista solo chi ha
visRnto 11lla ~r:tnùe fanciul-
Genera.le J)!lr la f>ta111pa 8alesi,aua. U nostro don Sinii,tror() prllSl;lllti,
S. F'rance8CO di s,1le,; e Don Bol'\\CO modelli del giurni.ilista q,rn.lt}
lezza•>.
banditore clolla verità. À~><istoYano R. E. )1ons. Lucato, sale,;ì.auo, il
Il relatore !m dato una vi- F\\ot.to.,.egnitario alfa l'resicleuza del ( 'onl!'iglio on. Natlhli, l1on. I)!ino
siono atteuta e meditata clol Gfonla.ui, l'r11~iù1;mtf' ,lell'ÀK$fH'Ìàziom, 1tiormili~ti r-att,oliC'i il
~egrct,o ùella, pedagogia di 1lott. Longo. Vfoe l're~i<lentr dell'A~sociazi1me rom,uu, della, i;tatn])a,,
Don Bosco dntin«in<lola e, la. più. il prof. Arata, Dirnt.tor(I Generale 1lella RAI, e numerosi g iornalii-1i
1-aclicale r,odagogia del c;itboli- italia,ni ed ostori. ~og-uì nn cordiale ricevimento offerto dall'lspetto ro
cesimo •> percliò aUacc~,t1t >Jl- clon Fiora.
1'(w,enziale, percllè rifmta, l',tr,.
oessorio. La podago,sria cli ~au
Giovanni Bosco. h,iinJi.ne ailer-
matt~. uou può essere catalo-
gata si;;temata in formulo
perchè essa è soprattutto J)f;-
dagogia umana.
Gli a1,plansi ch0 hanno 1:,ot-
t'oli11eato la oonfenmz-11 lrnnno
trol"ato una pii\\ completa in-
terproLaziono nelle parole di
ringr:tziamento dell'ou. Maria
• Per iniziativa dei Salesiani anello i giornali"ti di NAl•OLI hanno
ripreso la bella e cata trailizioue della. fe,,tu, del loro Patrouo, aeoo-
glieuùo l'invito cli Sua Ero. il ('arù. Mimmi alla S. l\\le;,i;a Ml 29 gen-
l!aio. Erano presenti il seu. l'iilvio G-11.va, il gran u.ff. f\\ilvi11 B,;vi-
lacqua presidente della('. E . N.. il Direttore ùel giornale il Ma/lino
dot,t. Giovanni Ansaldo, o molti altri nomi illnRtri nel campo ci.cl
1tìurualismo. Sn.i, Eminemm colehrò a8sisi,ito cla. )[ons. Falanga. e
clall'Ispettore !la.lesia110 clon Pilotto. Q11indi volle sottolineare, i con\\-
11iti di alta respousaùilità ohe tocoauo 11, coloro che sono i Ion11n-
to1-i e gl'intorpreti cleU'opinione pubblica. Dopo la J\\lessa offri loro
1111 cordiale ticevimeùto uel ,::110 appa_rl;aU1out11 priv,ito.
Badaloni. rre~i<leute naziunal11
ùell'.AFsociazione l talin.na :\\fa.o-
stri Cattolici.
A commento della ~ignificativa manife~tazio11e. il piccolo Com 1lel C'entro di Eùuèazio1rn arti;,tiou
clel Provvf'ditQrato agli f%u<li tli Roma. direLLo dal M11esLro DouHmiuo 1~alzetti, hit esegiùto ll..lruni
canti, in aderenza con la eerimouia.
93

2.6 Page 16

▲back to top
I nostd ,upirantl deJJa Casa S. Tar•
clsio e I Salesiani addetti alle Cata-
combe di S. Calli!ito in ,ia Appia
Antica, non conconti di ricevere la
Benedizione del S. Padre quando
passa per andare o tornare da Ca-
stelgandolfo, desiderarono -esser11 ri-
cevuti 1n udienza. Il che avvenne
mercoledì 9 gennaio.
* Sua Santità, nel fare la lettura del
gruppi presenti all'udienza, dopo
quella del gruppo salesiano, si de-
gnò d'Intrattenersi In un breve e af-
fabile colloquio col Direttor e Don
Battezzati, rivolgendogli alcune do-
mande circa lo studio e la pietà
del nostri J¼plranll, che manifesta-
rono la loro ,iioi:l con frenetici ap--
plausl, ai grido più volle ripetuto
di .. Vh·a il Papa!".
* Gran merito cli tanto ono.ro va a
S. E. Mons. Callori, di Vii!fnale, che
regala ali•istituto frequenti suo visite,
q.uasi per restituire le mohe visite.
fatte da S. Giovanni Bosco alla sua
illustre Famiglia. che le Memorio
Bfot1·raftrlHJ. oqminano ben TQ7 volte!
CILE I Salesiani al Cour11·esso
di Educ.::izion1• Cau.olit•a
Nell'ullin10 Congresso iutlol lo claJJa Ct1nfede-
mzione I-11wranieril:t111a cli Erlu,·ctZione Culfoli('<1 i11
:'ìiintia.go del Cile, pre,~enU ti. E. il Ueuer~le
Ca,rlo fbn.uez del Ca,mpo, Pr(l1:1idenl,e del Cile,
81m Rm. il Carrl. Giu~oppe Maria Rodrignoz.
Lègato ò.i Sua Sautità a <fotto Congrefll50, l'Ec.:.mo
Nunz-io Apm,tolieo, n11merr,11i prelati, profei<sori
o rappre:;entanti delle op<'re educative prove-
nienti ùa tutta l'America Latina, il :;alf'.siano
Dun l'a.ulo Medellin tli Bogota (Colomhia), presi-
cfonte di detta Coniederazione, dieùe ampia re-
lazione delle attività e (:onqniste fatt.e nel r.;i,mpo
educativo cattolico. L'opera g-igaute.5ca ch<'l si va
realizzando nel !lettore ùell'edncazione cattolica
nelle repubbliche d'America per mezzo di qtrnsta
('onfede.ra.zione è apprezzata a altamente enco-
miata dalla. Santa, Sede e ùaJla Gerarchia Cat-
jolica.
Già vincitrice Ira lt' sqniub·e cleLia provincia,
si presentò al torneo di Oita. disputato fra le
clotlici ~qllfulre fffP111·esentaati le prcniuce del
Kyushu, e riu1wì a pi11zzarsi a1 terzo posto. Un
risult-ato mai ottemlto finora dalla i<quadra rnp-
prl'sentaute la provincia di Miyazaki.
Di J)i,ì, il c•apitano e pi:taher della uostra ilqaadra,
(il giovane Kwaharn. 17 auni) fu I.a. rivelazionc
del torneo, tanto che venne 1,.riuùicato il uùgliori,
giocatore del Kyushu, e pBr la sua. tecnica di
),a •· Uyu~1a " di l\\fi., azaki sui ufornali
In que~ti giorni. non solo i giornali di )liyu-
zaki, ma n.11<.>he quelli del Kyusl!u e il nazionale
À.~nhi, t1i sono int.ere;isMi della nost.no scuol;1 su-
periore • llyuga ~, celebmnùone il JueinghiNo ri-
su!Làt,o ottenuto con la squaòra di baseball, nel
grande torneo naziouale di aut.unnu.
!J4
ROMA . Al Teatro Sistina, duran1a la consegna della
"Befana" ai figli dei dJpendenli del Banco dl S. SpirUo.
In Que.11 'oacasione si fece larga dislrlbuzione del no5tro
almanacco " 11 Galantuomo ".

2.7 Page 17

▲back to top
irresistibile effetto 11ol fancio della palla, in una
delle partite guadagnò 1m primato che superò
ùi molto il record nazionale, per la cat.egoria
stuùE»nti.
Questa notizia fu riportata, da tut.t.i i giornali
del Giappo11è, e le grandi squadre professionist,e
subito si sono faLte avanti ·per accaparrarsi il
giovane campio11e.
Chi conosce l'imporLa,117,a che si dà in Giappone
a qur-ste eorupet.izi.ooi spor1,ive delle .,<mole (e il
hnsehn1l è il principale gioco nazionale), può im-
maginar<' la l'entmù,'l,SIDO ohe si è sollentto in-
l,orno alla « IIyuga >> per questo successo iuaspet-
t,nto. Pel'fìno l1> massime autorità non possm10
rimanere indifferenti; si trìtt,ta rlell'onore di tutta
la provincia!
Sette nuovi ~m·et•doti a TOl{YO
Il 21 <licembre nella pro-cattedrale di Randa,,
per le mani ùi S. E. l'Ar<frve8covo di Tokyo,
furono ordinati ~ette novelli sacerdot.i sale.siam,
meutre trr chierfoi ricevevano il Suddiaconato e
dieci gli oniini minod. Anno cli ~azia,, il l 966,
per la, uost:rri hpeH,oria Giapponese. e 1rnC'lw per
il Clero Secolare rhe nella moocsima Rolenne or-
dirul,zione ha vednto con gioia aument:i,re lè suo
file di un buon numero di nuovi ordinali.
La ma.truna di nnn dei uosLli, la siguora, M1·.
Linden, andò in aerno dagli StaU Unit.i per a,s-
sistere all'o1·dinazione del tiglio. La pia, flÌ?,rnora,
zelantis,;ima cooperatrice, ha, douato tre figli alla
cougregazione salesiaJ.Ja, chi' le dove pure U11
buon numero <li altre vocazioni.
tJtlllHlil_
Don Bos<•o alla 1•.ulio olanth·'-<'
.La Radio Cattolica 01:mdei;e (K. R. O.) porta
nrlla siagionc invernale 1mn. rnbrica, -..,0111.rueutc
cora{.(giosa sott.o il titolo El •re11m:abis Jnciem,
/t'rrue. T,'infl11sso ùel <•a,ttòliceRinio 1>1tlla t'ltoria
viene lurneg~at.o in dorlici emissioni s<11,tirna-
f!:l.li, ciase,11111. àl'll:t d nr11 ta - <!ui R1 a la novit:i.
- di duo oro. MaJ'terlì, 18 <lirf'mhre. fu la volta
ili Torino, uom<' ci It;) tlt>lla hontiì. Il 1,;i.gnor
'I'om Bouws aveva trascorsi dieci /riorni a 'l'o-
rino per comporre Qllf\\~1a ra1lio:-:c·eua '1111 luol,{O:
nn 'ora tu <'ledir~11.a all"OlJf\\r,t del CoHolengo e
1m'a11,ra nll'opt•ra di Don Doll1;0. P,trlarnno, tra.
gli altri. -S. Rm. il Cardinal Fossati e il nostro
R11ù1or ]\\[ag.giorr, il ,111alo riccmli, la mm visito
o.Ilo case salesiano olando,;i nd HHi4 e lodcì al1.a-
ment,I" l'opera cfoi misF1io11:u-i 0111,ncll"!li. La magni-
fica iniziativa risf'.OSSt'I vivi consflnsi in tuttit la
sf:ampn, <:11.1,l;olirn.
~POlON14
llna tn·t•ziosissima visita
<'i: 11crivon~ ,la Vn1wwin. «A Kutno, il 14 no-
vernlire u. s., colebrnndosi nel uost.r(l Studentato
filo1:1oftco l'<>nom11Rtico tlel ,-ig. Ii,prtt,o:re Don Rta-
nislao Rokila, ahhiamo avuta l'ineffabile gioia
rlella v1'iita di Sua Em. il Card. Wysz.ynski,
Prima(;e di Polonia. Egli col suo Ausiliare, Mons.
Raraniak, Vf\\Hl\\ovo salesiano, dopo i tre, luntihi
L'im•orona.zione di Nosl,l'a Si!1nora di
l\\'lylapore. - La Cattt•drale di S. Tom-
n1aso a1•oslolo prodan1ala hasili('a
R.aramonle ~1ylapore fu te.;tiruo.ne di ta.nto
splendore, ent,usia.smo e devozione c1u11e ùo11ie-
nica, 23 dicembre u. s., quando i cattolici di )1adras
si rad1111Mono a migliaia per a.ss.i.stere alla inr,0-
ronazione dell'an!.ica statua rii Nostra. Signora
di :Mylapore da j)atLe <li S. E. -:VIo11s. l\\fo.tùias,
.Arcive,;covo di Madras-J\\fylapoTo, o a.lla e1eva-
zìone dl'.Jla cattedrale me.lropolila,na a Ra<!ilica
pontificia.
S. E. J\\fo111c1. }ln,t.lriae nel suo <faicorso ricordò
come l'incoronaz.ione e l'elevazione a\\'Vl'nivano
uel 350° anniverAa.rio ùella fondazione della Dio-
cesi di hlylapore ( I601\\), nel settantesimo della.
creazione della sede meiT011olitana <li Madras
(1886) e nel sessantesimo della c,onsallrazione
clella, CaUedrale tli San Tomma.Ro ( 18!HI).
Sua Eni. il Card. Wys:tynskl. Primate d1 Polonia, roentn,
torna alla sua sede, 1-Q una so~ta alla nostra Ca,,a dl
Kutno, benedke I Salesiani e la folla accorsa ad àccla-
rnare il Martire dl Cristo.
95

2.8 Page 18

▲back to top
anni ili p1·1t:io11 ia. torn,1va trioufanh• nella i<ua
"elle ruetro_polit11na. Onrante il viagp:io fecero
nna. breve iliven,(0110 e ci rega ll;lrono una lorn
µrezio,si~sima visiLa.
.\\ppeua 1,;i di.ll'1n;e la notizia. rhe il Ca.rd. "·.vs-
1,yn:<ld 1<arebl,o venuto da noi, il rloro e tnUa la
popola.zione 1lt1Ua cit,t.~ di Knt.no e dei dintorni
Ri riverMrono uelia oostrn. c:isa.
Passamlo iu mez:tò a.Ila i3,t,crmin<1,ta moltitu-
tlinP divisa i11 òne lunghe sp!!llir-rn. ::'\\na Em. lle-
«Da tutti i cenLl'i <li formazione profession::tl<',
- disse testnalmente. - lo Sta.to ha dn imparare
qnakosa, ma dai Sa.lf'siaui molico 11. (~ualche giorno
dopo. in mm riunione dei Diret.t,ori dei Centri
tl'istrnzioue pro-fessiouaJe cleUn città,, alla pre-
senza del Oovernato1·e Chile. volle nmnifestare
('Oll parole di grandr elog'io la p;raditisRima im-
pressione riportat.a dalla visita. a.Ile f:>cuole sale-
siatlr, fa<,eudo voti che sorgano nelliJ. 8pag11a
molte sm10le modella.te su qnelle ili Don Bosco.
S. E. Guello Zan1boni, Ambasciatoru d'Italia .PTCSSO la
TH.Al.LANDlA, 1D.anifcs1n la sun ammirazione per le rea-
lizzazioni morali e materiali operate nel nome d1 D . Bosco.
nedi1•eva. con pffm,ione di cuore i convenut.i. Il
,iguol' lspf't,ton' lo ,;alut.t, ,·on nn vi11ra:nh•1liscon;o.
La popoin:,,ion<'>., prnfondamPni e romrno!'.sa 11:1-
va II ti .ii d11e M,nfiri, piani.wva. Rua Erninenz,i
risposo con a.ft'ei t 110<:;o rarol<'I e c011 la Bene-
dizione Pa~ior,1lP.
Do110 n vcn, vi~il a Ia la no;:.t.t·a chi<>~a in !'O~tru-
zi/lne, il Cù,rdin(l.le e ~Jc111;:., Bnra.11iak Ki dcg-na-
vauo di {a(ra.<lirr 1111n modr•::;1:1 refczion<>., e quindi
riprenrlev,Hw la viu JH·r ht f.cd~ Prima1.iille.
"Anche lo Staio ha da iu1pa1·:u-l· ''!
11 rloj,I. Gugli('imo Rt·in:1, Direitoro Gent>rale
ÙI\\Ll'Ts1r111.ion<1 l'rofo~>'imwln :,;pagnola, ha vi.;,,i-
l11 lo t'l.'ce11lé01è11 le le ~\\'UOle l'rul'l',;biouali ~ale-
,;iauc di Barcellu11a-Snrrià. L'ilhtstre ,--isitatorP.
d1e [11 ricend o chti profe;,1:;ori e dai trecento a.pprl'n-
<li~t i a stton cli banda e di èàllti, vi.;,,iLò cou molto
iuterei:;se i laborlll<iri, :t.mmimndo i lavori de_g-li al-
lievi. \\ co11dw;io11c della ,ri;;ita, affermò cllèlo i--tato
~paguolu uou puLl'i\\. mai rmp;mziare ahba.s1 nn,1n,
la Cungregazfonr i--aleaiann per il !'.TIO spll'ndido
la,·oro ill I~vo1·ll ùetla. gioY<'nti't operaia Kpa:rnola.
!16
1/f}Jlf}!fDlfl
Ciiuhil.-.o d'arg.-.nto
delle Fi~tlie di Mal'ia Ausiliatrice
Sono vossciti 25 c1.nni rla<"chè il pl'imo gruppetto
di. st•i Figlie di ,liana À usilicilrice- sbùrmm sulle
spo11rle ,lel fi11me 1Veklo11g a lJang Nok Kl111.ek.
. tifo lo'l'o /es/e gi.11biluri 1•0/(iJ i11ten•1,uil-e 8. E.
il ;;·iy. (Juelfo Zmulmni, 7>rinw Awumwil(/ore tlrl-
l'ltalia 71re.~so /a. Tlwilmulia. Era. /a, t1rfo1a vi.~ita
che l'Ere.1110 A mlH1s1°intorc f11,•e11a, fine O[wl·e ,/i
Dnn I',0111·0. RiNwutu ne/lu 1•ici11a ~riwla 11tt1s1·hile
~ <'inrasil 1> dai 12,50 alliP'l'i, che 1•11T/rro eRure 11rimi,
t~ tllll'/Jli il /,r111•em1lr1, p11ssò s1tl,it11 ullo, Hwolo
/Nlll//,Ì1/ile «.Nai'Ìl'/ll ~- (l/J('()ti17,ay1wlo <la 8. B.
Mons. Piet.ro C'arrel/o, dal rr·r.1110 don El/or,• li'rì-
grrio, Ts1Jrttore, da llfa(]re J. 11tfJliietta Morella/o.
bpf.•lltil'e, e dai 81,periori riel 1•11R.egio e deUn s1,11nlo
.Em tpwhe pre-1,e11/e il sig. (,iorgin ..lr,·i11elli, inyr
g11er(J dei /nr,,ri. Qur1le 1li[frre11;u1 r/(11/a prima ~euo-
/ptfq di 33 /u111rliill-i e /,a,,,f;iur; di Bt111p<1t1!f, 1•/ic i
111ise'io1111ri sr1/vsi11ni ~ 11; Fig/i,, cli ,llaria Ausilia-
/rÌl'e rn·civi//o I /'t11>alo 25 rw II i Qt ~rnw! li !/T011.ello
di ,e11a}'a t'rrc di-ventato rea/111enle albero gigr1!1t/esm.
,S-1111, Eoc. Jlnn.~. C11rl'efto ln,nerlisse lii vappel/a
e vinse ·,·on due. bdle r·orone lii f ronli di Jlnria
" l -11.~iliafl'Ìl.!e e del Bambino (;e~ù 11,ello mwr•a stal11r,
1he cam•peggia s1111'altare ?llll{/giore. 'fessè gu,i11rii
1111 inno 17i rieon,0s,•e11.$a allti ~11a,/01ma. a nome
11Pne sue /irtlie. per Ili/le le OJ'ere c01n'11iaie 11el pri?no
TXYo t!e/ /or11 /1111Mo nello Tluiilandia. Te1·mi11ò
rinr1m::iimdt1 le 8u.orl! prr lii lor,i 1•ooµera;:,ione in-
t·ow/i;::io,wlo 111/a crisfiN nizzazione ,fo! t1frm•ici/,0.
I ,•ori IÌl'lla JleKRn solennr fu 1·1m,0 eugnil i tlu//a
:4rLoh ( 1anf.oru111 dr/I' htilulo 1/e,i Cirrl,i di Bangkok,
di)•rlto do.l/r F'iylie ,7i "Jfaria .il 11,~iliatriN. La felrltt
lernlinò <·011 1uw bi'lln a('('a(]emia i11. 011ore ileyU.
o.~11ili, no11,inalamente del/' li,'c,·.mo Ambasciatore
d'Italia, che si di-ssP al1nmi>11te ammi?'fl/Q 11011 /(111lo
1lf·Ue realizw.;;ir,>1i mall'l'iali, qucl'l1lo di qiiella mo-
rale di oltre 2000 allie1•i e a/liet•e, rfte ae<100110
soni e n1l~!Jri s11Ho l'egida r7i Don no.~1·,1.

2.9 Page 19

▲back to top
l'I',\\LI A
RO:\\JA 11 i, l!'Ìllt!.'THI o. s. Su11 S11n-
Utà Pio XII promulguva il nuovo
stnf,nto della l'ontittci11 A1·ende111i11
'l'rologh•a Rouurnu. dando \\ li.a e
torm,t nuorn ,li ~ecol11re Istituto.
'fra i:-li uspouonti qunlilii,nti della
~cfonz11 s11,·rn ~0110 stati elotti, olh'o
I Soci Onor>11°i, 40 Acc».dcmld: :!O 11or
Roma, IO p~r l'lhtlla ,, IO per ltl
1llfTe Nazioni. 'l'n, ;;oli 01◄•t1.i per
l'ltnli11 c•è il uostl'O don Domenico
Berlcllo.
ROMA - 1/Unionr F.ditori COlltolil'i
11,llurni bn bnudif,o per il Ul67 1111
l'romlo per un'oporn nnrrntlYn di
v"~to r1•s11iro. Il 11n1111io UE(;l
« AlllijSIUldro .\\11ut1.oni I) <1m\\ 11roch1-
UIU1 Cl ;\\ Rom,1 li :n ge11111LiO l!lò8.
re,tt, rii S. lliornuni llos<:o. 1'1Ltrono
,lei:li Editori.
f:EXOYA - li 1min11lo uclll\\ l'nr-
rocchh\\ di s,,11 Siro, 11rr luiziuth·n
do! nor.mo p11rro1•0 dt1n Fed~ri,•o
l'odP~M, fu commemoralo Il ce11te-
n11rlo ,lrll11 prlmn ~lesR11 telel►mtn
ila llon llo,1·0 ht Gv1101·,1.
rxurn;uo - l.'On. W11sepp1• La
l,ol!'i:-it1, l'rn~idoul,• d1,llil lh•giono Si-
dlh11111, IICCOl'.llplll!'IIUto dall'On. Ro-
sollllO PetroUn, l'll l!'rm1nlo, bai vl-
5ifHt.o l'Orfonotrofic, ~all'Hi:tno di
l'i:tZZll s. C:hii,ru, Jlll>Sllllrlo tl,1 un
luborntorlo all'lllh·o. lnforessnto o
spesso lietamente sorrreso di quunto
1·1•1leya Op!•l'ltri,i <otto i HIIOi O\\'!lhi,
I I A('STJUA
l,P l:'iglie di Mari,, AuNtliutrie~ in
Austria si sono prodlg,ll~ nel pn•-
slnre ninto ni (lrornghi trnghern~ì.
SI hn JlOtiziB éhe ,1 Slam~. « ('1Lqa
liaria AllSÌlialrll,i• ». UI' 1·cnnero ospi-
Ltli untt l'ln1111:1nt1111', intrrò famiglie
con bambini di tutto le etti; numfl-11
nell,1 C,~~11 lspettoriàlè furono ,wcolll
,,11 ri ~O b1u11blnl ,1111 lri> ,uuti io su;
e I1m1 decina, 111111nli posli c•rnt10
~isponihili, 11 hmi,IH1H'k, nella « (;:1.sa
Il Oli Bosco Il.
I BRASILE
CITIAll,\\ - S. .E. lllo11,. Orlnnclo
(.'1111ros. VescoYo snleslnno di l'o-
rumha dlll Hl4.l'\\. ,•, ,tnt.o eh:rnto allu
dignità arehc-~<·01 llt1 ,, prom,i~so alla
Se1le 1\\Ietropolit.m,1 di C'uiolb{1, ,pialo
snt1·os•ore doll'ilha,tro e eompl,rnfo
lllons. De .\\11uiun Corren.
8. PAOLO - l 'ltin111nwut,, lit « 1?1tdin
Recoril » ili S. Paolo, nel I entlci11-
<1nosi1110 llclln ~011 ron1l11zionc. pro-
llll)l'O>•t nello Stn,lio di P,11•11111uh1·1 uu
fooUVlll giOl'llllllo por tutti i 1•0Ullgi
dtllu dttà. Dei quntfTo primi premi
110,ti iu palio, il Lil-.M Sul~~h11111
S. t'uoro 1u1 ronqul~t.nvB ,lui, drl
piì1 ~ignllìe11thi.
[i"ctUATOUF:
C\\'.ENCA. - 11 uostro duu l''1•8pl,
'l't\\ter,1110 dolliL Jflsslono u·11 i Kh uri,
è stnto nominato Cnnonlco onormiu
dollu Cattedrale di CnOUllll. J,o sue
bt•uemoreru:11 rul~Nlon111·i1• fnnmo pur,•
rkono~dute dlii 1\\IunlclJilo. c.lrn lo Ila
nominuto « ll ijn pr~1'111.ro y l\\d<ofh Il
d~ C'uencn: fìglfo illustri> e udottil'o
di Cnenen ». A.llu ccrÌ.lllonia eru pro-
Sl'ltte il l'rcsidentc tlella .Repubbllm1.
I •'HAN( IA
l'A 1UG1 • Per ~tlilllllC(llotllre il t'"-ll•
timnrio •l<•lln morte cli 8. Domenico
S11,lo i S11l11~hrni hanno 1lrl'is1• 1111
grnndlo;,o 11uUègrÌllitt_,gio gic)vllllil1,
fr1tllcl'l!e ui lnoihi sact·i <li JJon
Iloseo o di Domuuico Sano. Anà
luogo dal !!~ al :!6 1111rill•.
I 1•rrATI u~rT•
Il 801:rM,11i1► N111.ionnlo '11isSlfJllllrio
IIOl!'li St.àli t'tlit.i 11:t inrlt.1to li <li•
le~iuno don A.11~0l0 (:. l.oui~. Pr,wn-
rntore dell(I )fissioni Solo~iune per
l'A111orir1t, u rur f/llrto ilei Vomitato
Nazlonnlo Dh·vw,·o, 1·he 1m•~i~fl1• 111
1110,~imento 111is~ioa111rio 11011' U. S. A.
I TIIAILANJHA
SAJlAJHJJ{)' - Il llt>Stl'O •lon ),lmOH•
gt'lli LUI l,tlltllll I) agli T111;-1•g-1u•ri 1lella
n,irmond l'o. h1 1•r111111~t;i di orl.:-1•ro
m1:1 J,"rott11 11 ll1t l\\ladonno di 1,011rdcs
110IL1 sedo dèU11 l'omrntg:uiit. Vinto
le primi) 1lifflc-0Ud, ccuu,orsern llltcl10
i IIIIIS81)1li U i prot<•stanU; llll'll
,iuuudo 1lll'i11m1gnrazio110 seutirono
p11rJ11re dollll M11don1111, )fu11111111 di
l•~SÌI, gli SIP~~i IDIIS$Olli U\\I\\TIZlll'OIIO
l'id,,a di far<• 1111 111oru1111e11fo :iru.,J111
H ùesì1 e ~·001••,gnarotto u so~t.t~•rt10
le sprso.
• Ali.a presenza dell'Em.mo sig. Card. Eugenio Tisserant, Se-
g1·-etano della S. Congregazione Orientale, è stato inaugurato
a CASTELGANDOLFO, nella villa estiva del Pontificio Collegio
$. G1osafat, l'Istituto Ucraino S. Giovanni Bosco, emigrato da
Loury (Francia). dove era stato fondato nel 195I per racco-
gliere i piccoli ucraini aspiranti al sacerdozio. Il direttore
Don Andrea Sapelak e gli altri salesiani, come i 24 alunni,
sono tutti di rito bizantino. L'inaugurazione è avvenuta con
una solenne liturgia celebrata da S. E. Mons. Buck.o, Arcivescovo
Visitatore Apostolico degli Ucraini.
(nella Jr,to) Sua EmlneDzn Il cardinale Tl..erant s'lnlrattleDa ,mahllme11ta con I giovani utraml.
97

2.10 Page 20

▲back to top
dulie
MlSSlONl
Il potere delle tenebre
li miss·fona.rio /(on Anto11io Oolbacchi·n.i, ti mani1a da XatJ1111ti,1a, 1111 •villaggi-O
lu11r10 le sponde del, .Ri.o tl.as J,[ortes (Moto Grosso), w111 re.lazione itnpressio-
I. . . I11ante s1~L t,erl'wifo P riiab<>/.ico *potere rlPllc te11ebre * nelle tribì1 r1ei 11i-imit,i1ii
1a-pu-na-t--.a
La grande paura
Mi trov:wo t\\ulla riva del fiume, subito dopo il
t ram{)nto. (~.u.i il crl'pnscolo è breve, rapidiammo:
u11a pennellata d.i cbia:roscnri e imbito !<i levano
le granòi orullre della notte. Gli ullimi guizzi
di luce tremava.no iJl piccoli sciuLillii ~nlle onde.
Al là dol fìnme è uno schienale di all)eri p;ip;an-
i.escb.i: 111, sol va, l'immeusa 1:mlvi\\ 1Topicale.
All'iruprovviso udii grida confuse; ricouobhi
subito il timbro di quelle voci. Erano i Xam1ntes
rlae -fug,givauo dall'aldea vicin.a . Ma. percbè fug-
givanoY Dalla, sponda facevano cenni o chiede-
vano piroghe per attraversare il fiume.
Mettemmo in acqua una canoa. I selvaggi fe-
cero ressa llttomo a noi. Parlavano, gesticola-
vm,n. fili 11omini. innervosit,i, brandivano l'arco
La luce di Cristo comincia a r isplender e
anche a questo adolescente Xatl'aJlte.
e lo In.',<\\l'e I' stringevano sol.to l'ascella il rnndello
micidiale. 1 bamhiui piàngeva,no i, le mamme,
con gli ocelli dilatati tlallo l:lpnveulo, ir11tM•a.uo
di calma.re i picMli, car(;lzzandnli. C'era neU'ari11,
no'~oscia spa,·onl,oR:L l\\lr.\\t.endo insicIDfl lo loro
risposi f'. potei ricostruire la causa cli tutta q nella
loro a,J.):Ht1,zione.
11 villaggio. ror]1e ore prima. ero, ~tat.o a,ttl'.l.c-
éaLo di Rorpresa <la uomini ili tUJ all ro villaggio,
situato più a nord, in riva a. nn pit!,,olo ]li,1-(0.
Gli agsalitori eraJJu t:1l1tli re;ipinti a. colpi di Ireooia,
ma, nonostante h1tto, erano I.ornati ili .imovo
,ùl'assali,o rote1111do i loro lflrribili randelli. T,a
:m:ffa era sl.:tt,a violenta: due avvon;;ari emno
cadu ti col cnrnio spaccalo; trn a,l\\,ro, colpito da
una frnceia 1tlfa !!palla, nvl;'va alihaudow1t,o il
rat)dello ed em fug:gii,o. l'erRua,!'lì di non spun-
tarla, gli invasori si erano dilegnat,i nella selva.
Dei dìfem,ori, invece, un ralJ:azzo ern 11,iracolo-
samente sfuggito alla morte percbè iivrva. alzàl,o
un brnccio nel leul.aLivo cU parare llll tenibile
fendeu te; ma il braccio gli era rimasto orribil-
mente frant,umato.
F uggiti i nemici, i Xavautel'!, pni.,;i dalla pan.ra,
avevano de('i,:;o di abballdomtre il villaggio. To-
mevan0 l'immancabile rappTefi\\..'\\glia degli spiriti
malefici cbe gli assalitori, nella rabbia e nella
vergogna della disfatta. avrebbero scagliato c.ontro
di loro. l'eu$àvano perdò di Iug[,rire a di met,-
tere, ct>me l;l(ludo, il fh1me.
Tentai con 1>n.role perRuMive di ca!inaro la
loro eccitazione. Pro,,ai a convincerli II passar
lu notte li dove si trovavano. Ormai era h11io;
t'l~u·ebbe l:\\tato pel'icoloso poij~are il fiume in qn~lle
rondizioni. J,'urono parole inutili. Q11ella fo)]a
viveva sotto l'iucubo di un immenso Lerrore.
Visto cbo uoi si rnsisteva. alle loro richieste. al-
cuni giovauotLi, presi dal panico, si gettar0110
in i.1.cqna per pasaarc n 1111oto il fiume. Le flonne
98

3 Pages 21-30

▲back to top

3.1 Page 21

▲back to top
inii:iarono supplidw strnzinnti. m0Rt.ra11do,•i i loro
bimbi e suppli<•mulcwi di nver piotù.. Hi finl per
('edere e, un po' 1111:1 voltu, imbar('Uillmo t.11f,tn
il villag_~o. \\fo 11rp1111re t;ulla spon,la 01111m•l11
si tranquilliz1.11 rouo: ded,iero di :uldent rn r,-i urlia
selva in modo ila laacinre le nostrn <'UM com('
t1<'hermo rm loro l' il fìnme.
In !>Cguito iu•i~l••tti prrcliè ril,ornas.,wro al
loro villa!!gio. Non ri r11 vi'TSO. Con.lcs;1n v:1 no di
aver paura: t• la pnum li costriugeva 1t impian-
t,aro uu nuovo vill11K1-tio nel cuore della fon,aln.
F'u quello il tornpo in ctù uei poe,-hi t• 11p11rMi vil-
1,\\gg-i ùei X:1vnu to,- µus11ò t•omeu:n bagno ili <slUtg-ue;
1,;i verificarono ma,;~acri a tmòimento ili uomini,
donne e bambi11i c. 11tenninio di inkrn I:uuu?lie.
Perchè tanto lillllJ:tu,f
Cosa pensano dell'anima
La mia C!lpPrie11z:1. di 50 an.ui di upcmtol:110 111i
ba fatto tocrurc1 1•011 mn.no il terribile poi orti clollo
Hpirito ùe\\111 lu1wltn· stt quetiti poveri Hclvng~i.
no pa...~ato muli i n1111i t ru i Bornro tlriPutnli,
,.eJnt,-riti dcll'nlt npi:11111 c·eutraie dPI lh-11 ,il,,, rwllu
pa.rtr- orientalo ,lel \\l.11t1 (:ro,-so. Ho sl1uli.1tn i
loro u,-.i P c•o,.tumi. la loro orgnniu:aziuno ,od,tlt•.
lln fatto mia l11 lorn lh11-'l1a. lJ,UP"t i uomini, t'rt"-
,iciuti alron1ltm 1l,•IIP for,·s111 ver!!iui. s111111 tlntati
di una i11lwzi111H' ~11111gli11ufc; b::mun il 1ln110 di
Ulli\\ ÌITIWll.:!-,rÌllll,',Ìfllll' l1tH1·i110s.t Il cli 1111 1'111'0 ;,pirilo
ili OR~!'rvazio111'. Hl~I i11guu110 e cu110~1•n1111 n:z11ì
minimo "!!!tl'ttu di llora e di fanua: h:t11110 1111a
rit-dii~:simn nomr11,•l:itnr,1 per i ve!!etuli r i 111i-
m·r;1.li. Uo notato 1111a co,-11; IJUllD<lo ~i tratta di
formulare 1111 c'olwl't to 11slT:tt t o, riN>rronu a•·11111re
n !.,riri di ira,e. Xoi tlil'i:truo, per e~l'111pi11: • iu
bo sete•. F.~si dil'nno: • io de•i1lero a1·cp1:i •>. 1\\'oi
dicinmo: 1' noUr ~- Essi dicono: «lo coRe si fanno
nere~. Noi di<·imuu: ~ Ecoo lo. hH·e». r•:t1Hi di-
cono: ~ E,·uo l'Ì<'l d1e Il.i spr-4,'Ìmut dal fntJ(•o •· [,a
parola rn!Jhiu • i>, ,fa loro tra,lntt,u c•nn quc~la
palp1uth• P~pr1-~~ione: • La mia cariw trem11 •·
Que.-ta gt;nl<•. che rifugge dai pensit•ri a"tratti
e che 1...iru t nito 11 t•~pre.,..~ioni 1·nrporc·1• 11 wnteria-
lizzate, ril·o110~1•11 l'c;;islwu:a I.li una forza il
potere ì1 di dnr<i itl corpo 111 po~~ihilif:1 di ~entirr
e di agire: l'n nium. Credono rlJI' qne~tn forza
vita.lo, l'onimo., aMiandmicrò, compl1•tmneu le ,i
dollu.iliv:1111l,11to i l ('Orpo, solo 11mtn!ln •'"~" Rar:\\
com11letn111eul,t• lli~truUo. Di qui clerivnuo le
lnnglw, mactLLrc cc·rìmonic fwtrhri cl<>i lfororo
con lo qunli ac·n•lerano la decompn,;iziuu11 del
corpo. Lt' o~:-a del defimto v..ngonn 11ccumta-
mrut~ ripnlih• e rive.-tite ùi 111•11uc o piHDlt, dai
colori ~i:-argmnti: tntfo virn<' riuehiu!so in 11w1
cesta l'lt<' "i,rÌl cnlarn r lìssatn m•J fomln <li uuu
rititi-rno, a 111111, p1·0Jondit à di ah111•110 t rr. met.rr.
Solo nllom, allo 1:w1uk,re ùi tutte q1wll1• 1·nri111otùf>,
<'AAi c·retlouu .-110 l':mima, defìr1itivam,•11tr, 1ihe.r111a.
l'lllri a for pnrte ciel mondo degli i-pìnli.
I sclva~i p,-,r~uno ehe lP. 111111\\lf' (i:md pur
~JHt.ntle ,lni c•nrpi ,,,1 t>ntmtl' ucllu dimora de~Li
sprriti. 111111 l11st"i11t1 cli ,;r.ut in• ,1 tli pron1rt• gli
,-fp;,~i stimoli cli u11 IPmpo: pn<'ièt 1•tmtinnn:11rnò
ad avere fa111c· ,. ,-!'IO. frutltlo ,. ,·aldu. •\\ll'idf'a
ddl'imruorl alii Ìl rlPll 'a,nima as.,1win11n ,pwlln della
trHI lerialit ,\\. :--0110 ,•onwti d.H~ lt1 a 11i11111 clf'i 1k-
[unti va~hino i11Lonw al vi.11:t~µ;in i11 1·1•rca rll
cibi e di fr11t tn cli cui son !!hin1t1. P.-r sud,li-
iJan' toli tt,,~icleri i B~orn 1w11,mno l'he le
anime poAA11110 inva,,are al<'lllll' ~1n•1·w dì ncct•lli.
com,, gli ararns. i 11appa!!11lli, i tucani.<' ,.faman<i
in lnl 11101to a loro pia<:imculo. ~c• iunwP sono
J.(olo$!' di pe,wl', ""~i pent:a.no
,·ho poì\\11ano e11trar1• in ,wcelLi
a,Cll11.:l,tici, t·onw il '1'11 iuilì. lo
.Jaburù e altri pnlmipc•cli. Ecco
spiegato perd1l' i Bornrn nlle-
\\·,mo nelle• loro ,·,1pa1111e varie
"'Jl!'Cie di pappal!alli .- cli arara1>.
Se le auirne 111111 ricovono o
11011 t rov:wo 1•i;, c•lt11 loro 11,:;-
gru cla., tri irritano 1· t<i vr11'1icano.
llauuo 1m potc>1·,, di lluidità e
di osmo~i JIPI" cui possonu fil.
!rare nel curpn di per,;one o di
:tnimali o uei v..,.r,.tnli e TI.K'llfe
1lanni di o~ui sort 11.
(da m1,stra} Don. lnverni~I. don Sbardellouo, co~d. fc:rnantle.z, i ire snle<lanl eh.:,
con donColbaccbinl, comba11ono nella rrlnce;i della no,;rra Ml5sionc tra I Xa,-antc§.
Spiriti e stregoni
Pf'r il iwlva:,?(l'io. lit mori<' av-
TIPII!' p<>r r.;epara,i1i<nH" 1lc-ll'a11itua
dal col'pO, ruu Il 111111 t.epnr:J,zfone
1 ioleuta chP non Hll◄'f'N!t' mai per
cawm uah1rnli. San\\ ,wmpn·ope-
m ~ pote11,w ,;11111•ri11ri, l'azione
99

3.2 Page 22

▲back to top
ùi nr10 o più spiriti che intendono cau!';irfo come
Fn'a,ltra volta, dui·anto un'eclissi di luna quasi
piaco a loro. La morte. nel pensiero del :selvo~gio, totale. vi fu nell' tùtlea dei sehaggi un tenc,ro,
è il wale supremo; è l'opura cli 11110 spirito rnale-
fa·o clw intende cou ciò V{'.ndirnTs:i <li un mail'
una psicosi da, piuua collettiva. 8i pre<iipitarouo
ili mer.zo al granrle cortile. corli!ero a chiamare
riceYuto in vitn. I solva;ggi nutrono terrore per lo st,rcgon1> (o Bari) pernhè domandasse agli spi•
le animo dei trapassati. Tutto ciò che di anor- riti il motivo della loro 1;oliPra. Dopo le solit("
male accàdO nella ~elva o nella loro vita ,:,, per <·erimouie lo 8lrtigon<' el>he la ris11osta: Io spilito
i selvaggi, ope1·a ili spirili superiori e J>rovoca sarebbe venul,o :t ueeidcre due Bororo, percliò
in loro cmo st,u,!.o di ec•rit,a.zione e di rH1ttrn. l;n'e- ili nat<<•osr,o avevano mangialo frutla proibita.
clisso a1•l sole o della lnna,, una stella lilunte. i1 .Non disse il nome, ma cou la mano ossuta e tre-
rnmbo del tuono, lo schianto del fulmine r·J1e mul1t, allu1114anclo il 1Jraccio. p1mtò il dito verso
iuceuerisce iilhed s,e('()\\ari, sono fenomeni die le ca.p~tllllf.l ùovo lo spirito avrehhe falciato le ,;ne
sconvolgo110 e terroriu;ano il 1ìglio dellu selYa. vittime: una a oriente, l'alh·a a poueuie. Un sotlìo
1~gli pensa «:'he siauo sempre 111111 i<l)ia, 111111 segna- cli terrore pass<Ì :su hltt,i; nessuno tìatava. Con la
lnzione degli ;spiriti... Co;;a ann1111ci11,nof Che male t.ristflzz;i nel cuore rieuL,rMono in (1asu. Tre 111t>si
uoradrà! Quuli cliKg-ra.ziell:.Ù.llacchrno'1 ('hi morrì1L. tlopo. dne donne ,uuiclle tsi rern1·ouo in cere11 di
Clii gli può riKponrlere è lo Ml'ego1H' (Bari).
frutta llmio iI Rio dai, Jl,[ortes. Non l,ornarouo pii1.
Qui ent.rinmo nel campo della magia, che nou Fu organizzata nna spedizione di l'Ìcerr·a: al terzo
è solo stregoueriu o trucco me<liauieo e illusioni- giorno furo110 Lro,,ate mori P, m'c-ise (' erivell'tte di
stico, ma vea'a, e reale tomunfrilzione c·ou .~li colpi dai lerriùili Xa-vantM. impl~c·nbili ne,mic.i
i<piriU 11ltratetre11i. ('he si 01m11feRtano f1we11,lo dei 1fororo. Le c:ipatlne che qnrlle duo do11ue
c<mosrere le loro ,·olontà. le loro irnpoE<ir.ioui, i allita,ano er:rno esalLamonto gn()llc indicalo dD Ilo
loro castighi. Lo str~one, con grida e scong-iuri. stregonf', nella notte tlell'eclii:;sc lunil.re.
~•ntra in l,l.lll1, specie di tr1u11·e; lo spirit,(, lo invasa
Potrei citare altri fatti di rtti 3ui \\e.sliulono.
e p11rla, per su:\\ bocca.
l t;ehrag~i vivono in nn'atmosfera <l.i terrore.
~0110 stato tesLimoue !t fott;i rac·capricci.anli, d1 J:,:i;i;i souo matematicamente cerli dell'esisleuza
una realt.i\\, evicleutissima..
di spiriti superiori, da cui si sen l0110 controllati
Anni or sono, in una, notte limpiila. vunteJ;tµ:ia,ta e ùomin11,li. TuUo ciò che di male piomba. l'n <l.i
<lai fooclti delle stelle. alavo eo11 i Mlvaggi l'oll- loro è sc11l,en1:1to <b1<li spirit,i: di q11~sto non han
1ernpla.udo lo Rfarillio d<'gli astri. D'i:rnprovviRo dnbbi. Ciò éhe li prf'O<'rnpn è di phwarf' que.ste
un aerolito solc<Ì il cielo, in Iutta la sna lnng-hczzu, potenze e di a.ccaµarransene la, hr.11evolo11zn.
Jum.i11oso c·ome un proiel I ile l,racC1iant,c, o a11dù
a spegnersi a ponente. I selv11,gg-i fmouo l'Olti
da.I terrore e, raduna.li sulla. piazz11, tlel TI.!laJ!gio,
I segue Z• e 3• puntata
interrogarono lo strep:one pregu11dolo di scongiu-
rare lo spirit,c> per('hè i:iveJa.,,;;e il mot.ivo di quella
Riic,. AN1'(HIIO ('nr.BACCRl~ 5. H , H.
~ua mianifestazione. Lo ~tr~-
gone iniziò wl compli.-ato ceri-
moniale di alte grirla. iii s1m-
simi. ili contorcimenti. Poi dette
la rispo~la: quella, fiammata ili
luce indicava elle lo ~pirito. il
llope, era Rceso nel ral \\'illaggio
(e qui cl.u;se il nom~) ò.ei Bororo
e si era mangialo nno che era
cacico (e ,rnche q Lli dis~e il no-
me). ·n villa.p;gio indioa,to dallo
Rt.regone si trovava a una di-
stanza di oltre 200 cLilometri.
Non c'era nessuna po~sibilità
umaua di me-l,tersi ili ùOlllUil.Ì-
razione immediata .:on quel vil-
la.tgio. Otto giorni dopo arri-
vamno due selvaggi Bororo ù.ù
-villuggio, J}Ortando la notizia
della morte del cacico, avve-
nul,a e,;at.tam1~nte nel µ;iorno e
nrll'ora preciRa in cui ern s1 ata
vista la luce della mcteow.
L'Ispettore don Borra con i primi due xava.ntes- che glwtsero dà.I
Rio das Mortes a Campo Grande (Malo Grosso) nel novembre u. s.
100

3.3 Page 23

▲back to top
Polur, 31 dicembre 1956
L nost..a irev, Ispettrice di ri-
torno dall'Italia ci porti> la no-
ti:da che Lei, Mad.-e, concede
alle missionarie più an,:iane di
rimpatriare, ancJ)e solo per po,
c:hi mesi. Si, sarebbe una sod,
dlsfa,:lone natui::ale U rivedere
dopo tanti anni la patria, le
Supel'iore, I parenti, le tombe
amare del nostri Cari; ma se
dial Cielo rivedremo tutte queste
cose, percbè sprecarlo per
tanto tempo e tanto denaro?...
Oh, Madre, lo la rlngra:uo della
sua a,ontà; ma le chiedo la
grazia che- mJ lasci in India a
lavorare, flnchè il Signore ml
concede ancora salute e forza..
Tuttavia se lei crede bene che
rlmpatl'I, cc fiati», ubbidisco an-
che subito. È però cosi bello
lavorare In m~ a questa po-
Un solo desiderio:
lllOL1UC Ul lllIBSIOne
vera gente: lebbrosi, parla, figli
di nessuno! U .nost'l"O dispen-
sarlo è sempre affollato; ogni
giorno passeno ISO ammalati.
Quest'anno ho avuto la r.oddl·
sfa,:ione di bauc,:,:are 96 angio-
letti, ormai tutcl al sicuro in
Paradiso.
Sono sensa denti e sen,:a un
occhio; le -n1anl da qualche mese
non sono più tanto piagate,
sebbene ancora deJicate e prive
cU foMta... Ma sono sempre una
capretta buona solt;,nto a sai,
care da un villaggio all'altro,
per medicare, consolare, asciu-
gare lacrime e a1>rfre le porte
del Cielo ai morenti...
Difficoltà? Nessuna. Croci? Umi•
lfa>lionl? E chi ne è sen:oa? Lo
disse Gesù: cc Chi vuol venire
dietro di me prenda la sua croce
e mi segua». E cosi ho cercato
cU fare in questi 28 anni di Mis-
sione, e cerco di fare ogni giot'no•..
Ho avu10 un solo desiderio -ln
tutta la mia vita: morir,., mis-
sionaria In India; ed ora che
sono quasi alle porte, non mJ
prlvl, Madre, di tale giola.
SR. MARIA RA\\'ALWO, F. M. A.
*GIUBJL!EO DI DIAMANTE
Col 20 dicembre r956 scoccarono sessant'anni da quando il primo drap-
pello di Salesiani toccò la tm·a del Sud Africa.
Dice la cronaca che il 20 dicemhre r896 i Salesiani arrivarono a Città
del Capo. Appena la bella nave fu ormeggiata nel porto, Don Bermi,
impa'iifiente, si precipitò dall'imbarcadero e con la 1mmo toccò il suolo,
prendertda11e spiritualmente possesso iu nome di Do11 Bosco. Ripeteva
il gesto degli antichi conquistadores spagnoli, quaudo scopri'ZJano nuove
terre.
Disco verde
Nel r883 il Vicario ,'lpostolico del Distretl() Ovest del CapQ,
S. E. lllo11s. Giovanni Le()Jwrd, chùse a Don Bo.w:o I'niuto di alcuni
salesiani per la,vorare a Citi(} del Capo. Aveva alle sue dipende11ze solo
r3 sacerdoti secolari, 111s11fjicie11ti per un territorio troppo esteso. in-
caricò di condurre le trallative con Don Bosco il cavaliere O' Riley;
questo gentiluomo dove-va 'Venire in Italia per accompagnare a Roma z
suoi due figli, studenti presso il Col!egiu di Pro/>aganda Fide. Uno dei
due, Ber11ardo, divenne in seguito I'icario Aposlolico di Città del Capo
e fino alla morte, avvenuta nel luglio ultimo scor.m, si 11utntem1e af-
fezionato ammiratore e ami.ca de-i Salesirmi.
D011 Hosm avevtl già p1111talo gli ocelli mli'Africa. 111 1111a conversa-
zione si t-ra anche lasciato ~fuggiré il desiderio di piantare le sue t'stl-
tuzioni al Capo di Buona Speranza. Ai suoi figli, in una delle ul-
time raccoma11daz-ioni, /a,ciò questo impegno: << Spingete'Vi in Africa
a lutti i costi». !Ila varie cause lo costrinsero a declinare l'im,ito di
illons. Leonard.
Tredici anni dopo il vecchù1 vescovo tornò alla carica: pregò il conte
Jif'il111-ot di persuadere Do11 Rua. Si dei>e co11cludere che le trattative
ebbero successo perc!Jè Don Rua dette disco verde e lanciò fa prima
spedizione di pionieri.
Da notare che zm vecchio e 11,_ffezionato e:>: allievo deTl'Oratorio e di
Va/salice, 1'1ons. Pietro Strobino, l'icario Apostolico di Pori Eliza-
beth, aveva già diffuso il nome di Don Bosco in quelle /erre sudafri-
cane. i\\Ja il Signòre volle che morissé afcune s1:Jtimane prima che i
$a/esumi sbarcassero a Città del Capo.
Don Federico Ram.i fu da D011 Rua messo a capo del primo rfnippeflo.
A·l!eva Lre11tatrè anni; co11oscev111 a perfeziot1e la lingua inglese, perchè
veniva dall'ess&re catechista e 7/taestro di musico: a Battersea, vicwo a
L01ulra. /1.ccelth l'incarico; te1111e per /'occavio11e il discorso d'addio nella
basilica di il/aria A 11,si/iatrice a Torino, in 1Jcra.1i1Jht: drlla partniza di
cinquanta mùsio11arì salesiani, alla presen:::a del C«rdinale e di D011 Rua.
Lu cronaca dice che jit appunto Don Barni a preudere spirittJ.almente
posse.rso dr! Sud Af·ica.
Sviluppo
Que, primi· confratelli si trm•arono a dnver lottare con le strettezze
econ0111iche e con sQYe/fa p<n:ertà. La loro casella1 in via Buite11ka11t,
mm aveva mobili, non aVe'l.'a 11e111me110 una sedia. Ci fu un momento
in cui le difficoltà pan:ero sopraffare qud generosi. Il loro rntusiasmo
si spense. Don Barni propose per.fino di .fare ba.~agli e di rientrare in
Europa. Sembrav<Z clie il loro laVQfO fosse stai/e. Don Rua impedì
101

3.4 Page 24

▲back to top
quella spede di <• D1mherque » spirituale e pregò Don Barni di avere
pa.~imza, ta111a pazienza, e di fidare nell'aiuto del Signore. Don Barni
ubbidì. Nla cerio ci dovette essere qualche cosa di veramente grave e
Festa dei fruiti
tribolante, se la signora Grath, una i•era mantma dei Salesia11i, che
a TRUNG SENG ARUN
ebbe modo di conoscere e constatare le strell.ezze e le tribolazioni di
quei tempi eroici, 11or1 poteva al ricordo, molti anni dopo, f-re11are le
lagrime. Furono sei mmi di durissima prova.
Per la prima volta nrlla nuovn,
residenza, di 'l'hUllg $eng Arun
.11a venne 11el r902 Don Enea T{)zzi. Sotto il S1to impul.so la Scuola
professionale ebbe 1m meraviglioso s,vi/uppo, tanto clte, per insufficienza
di locali, dovette essere tr~ferita iu via Somerset, dove anche oggi vanta
1l più fungo fabbricato della città. La scuola ha ormai conquistato m,a
solida riputazùme.
E ven11ero anche le prime migra...--iom.
Don 1'ozzi i1liz1:ò una nuova opera a Lansdow,w, nei dintorni di Città
del Capo. inizialmente fu una scuola agricof,i; ma poi, per l'improv-
(Thailandia) si celebrò la , Fe-
gt,a, delln i:icouòs/'.emrn,1> al Si-
gnore per i doui lar~iti que-
Kt'ànno.
Thung Sen~ Arun fino a cinque
1Lnui fa era forci,t.a ,ergine.
L'1urli111.ento. i sudori, la per-
1:,evernnza dei colo11i diretti ù.aJ
ruissiornuio la (,rasformarouo
viso estender~-; della città fino a quel quartiJ!'re periferico, fu trasfor- iu fertilissi111e pin.11tni:rioni di
mata i,, scuola elementare, ginnasio-liceo e collegio. Vi è annessa la
fioreme parrocrln'a di Maru.i Ausiliatrice.
Nel .19-1--9 I'opem salesiana varcò i confini rie/la. provincia e si spinse
nel Transvaal, nelle terre dei diamanli, a Daleside. Anche qui la so-
lita tecmca di ogni fo11dazio11e benedetta dal Signore: ù1izi jJoverissimi,
cocoo. ananas. ricino, f'CC. I'er
I.a f<'sl,a, deU'Ln1mat<1h11a Dou
Crespi e Dou Kraisi lanciarono
una propoilW.: « I ('rìsti.a.11i of-
friranno alla Madonna 1 frutti
della loro ric-0no,;ceuz11 per
ma ricchi di promesse.
Innk grazie e benoilizioni avu-
Ed ecco che nel r952 i Salesiam penetrano nella favolosa città del/'oro,
a _johan11esburg, e vi impiantano un convitto per giovani opemi e sla-
de:nti, i11titolato a «Federico Oza11am >>, dato che l'opera era stata
patroci11ata dalle C01~ferenze di Sa11 Vincenzo. Il convitto è una pic-
eola oasi di raccoglimento e di preghiera, in 1/U!'<:ZO alla febbre dell'oro,
e il vescovo diJohannesburg e il clero diocesano l'ha11110 scelto come luogo
di conveg,w per i loro ritiri mensili.
le ,>. La l}l'O[IOSl,a, Ìll<'Onlrè> l't•U-
1nsiasmo l{e11era.lc ,, ai 11iedi
1lella Vergine si itccurnn.lò ogni
hen di Dio: cocchi. annnns, pa-
tate dolci, pa-paie, pe-perouciui,
banane, umi.li fa1-.rioli e gros,;o
zn<'dte. Da. notaTO <'he il Siam
non couosce inverno e the la
Non basta. U11 a1uw dopo, nel r953, S. r,;. lVlo11s. Barneschi, O. S. M.,
vescovo di Swziltmd, supplicò i figli di Don Bosco a voler pre11dere
po,çs/1sso del collegio <1 Little Flower High Sclwol» (Scuolà superiore
Fiorellino), appena ultimato, 1lèlla ridente e graziosa cittadina di Bre-
mersdorp. Così altre centinaia di giovani mdafrica11i entrarono nella
zona educativa salesiana.
Feste del Giubileo
~g,gior pa.rl<' ilei p1.·odol.ti
viene per LuUo rallllo. Lo
sp(lttat-olu era intere.il'-a.ut,e: la
~Ta,douua orirn.ta non di fiori,
ma, di fru ILi!
A sera al missionario, sempre
assillato dt1i l1i$ogui Kuperiori
,ti mezzi. balenò un'idea:~ )fot-
Le celebrazioni commemorative dei sessant'anni di vita salesiana nel
S1id Africa ebbero il seguente svolgimento:
t,iamo qut'sti doni all'incanto
per oporc religiose». Successe
una gara di genero:,il,ù,: (< Quan•
li giorno 5 dicembre gli allievi della Scuola professionale di Città del
Capo offrirono un tratte11ime11to di omaggio alle autorità eccleS1·astiche,
ai cooperatori e agli amici dell'Opera salesiana. Mo11s. Gal-vi:111 vi-
cario generale del!'Archidiocesi, ili assen:;;a del!' Ardvescovo, ringrazù)
i Salesiani per l'opera che svolgono i71 città. Seguì la proiezione del
fim Don Bosco, che fu una gioia per gli occhi e per il cuore.
La domemà1 9 dicembre, S. E. il Delegato Apostolico del Sud Africa,
l'Ecc.mo lb-dve-scovo Celestino Damiano, volle presiedere nella no-
stra chiesa di Cillà del Capo alfa santa i'\\llessa solenne, ca11tata da
i\\,1ons. O' Rourke. L'Arcivescovo era tlssist 'to dai due Direttori sale-
siani, Don Giacomo Doyle di Città del Ca/ o e Don Michele Brem1an
to per questo coccoV » o Io do
t,anto.•. ~ «E io ta.uto... l>. )fa il
meglio venne dopo. Comprato
l'articolo, si prEl~euLavano al
missionario: ~ T'at.lrt',, l,i ofl'ro
,pie.sto in onore della Ma-
donna!... ».
Alla domanda: ~ Dobbiamo
1;unovure la fe.sta l'unno ven-
turo,» la ri8pm,ta ad alza,i,a éli
mano fu che molti le alzarono
tutte e dne. Perchè alla l\\fa-
di Lansdowne. Al Va11gelo predicò Mons. Galviu. Disse clze il pro-
e gresso dei figli di Don Bosco in Sud Africa d<nJuto tutto fllla loro
clonn.a quei coloni vogliono ve-
t'l;l,DleuLe bene.
fedeltà allo spinto del Fo11d11/ore. Sua Eccellenza il Delegato Apo-
stolico si disse lieto di trovarsi in mezzo ai Salesiani, che avroa cOTW-
sciuto tanto bene a Roma e altrove. Si augurò di veder esteso quanto prima a tutta la gioventù del
Sud Africa l'applicazione di mi sistema educativo tanto utile e !mono cnm'r q11ello di Don Bosco.
Sessant'mmi di 1tita sono, se11za dubbio, 1m meraviglioso trampolino di lancio per altre opere migliori.
Sac. D. J. nrr BURGH1 salesiano

3.5 Page 25

▲back to top
PROCESSlONE EUCARISTICA A SHILLONG-ASSAM (India) - Una parie dei 13.000 par1cc1panli in una sosia,
mentre S. E. Mons. Ferrando si appressa alPallarc- monumen--tale costruito dai gi:ovani dJ Azione Canolic.a
~omi di
L,n novembre scorso abbiamo battuto un
primato: la festa eucaristica superò in grandio-
sità tutti gli anni precedenti.
Sfilarono in processione più di 13.ooo per-
~onc. I giovani di Azione Cattolica si sono su-
perati: costruirono un magnifico altare monu-
mentale all'aperto e prepararono qua e là dei
bellissimi tappeti a vari colori, intessuti con
segatura colorata, un po' come fanno, se non
sbaglio, a Genzano con i fiori.
Sabato mattina, ro novembre, giunse a piedi
il pellegrinaggio di Maharam, guidato da Don
Attard. Avevano camminato dalle 3 del mat-
tino fino alle 8 percorrendo circa 20 chilometri.
Li accolse lo scampanìo sonoro delle nostre
campane. Giunsero pellegrini anche dalla dio-
cesi di Dibrugarh, capitanati da Don Dal Zovo,
e dalla pianura del Bramaputra, con Don Col-
zani e Don Zubizarreta. I vari gruppi cantavano
e pregavano nella loro lingua, per cui alla pro-
cessione c'era un colorito pentecostale. Tutti
però cantarono in latino il Tantum ergo e il
Saluta:ris hostia, a dimostrazione della nostra
cattolicità e unità.
L•aruma di tante feste è sempre S. E_ Mons.
Stefano Ferrapdo, che si prodiga e si dona
senza riserva.
/t!Lla a SHJLLONG
Il comitato organizzativo badò molto al pranzo,
soprattutto per i cattolici che venivano di lon-
tano. In ognuno dei + pasti mangiarono più di
2500 persone, con un totale di 9000 invitati.
La parabola evangelica del banchetto di nozze
e della co,ma magna non poteva avere miglior
commento. A provvedere a tutto fu la popola-
zione cattolica della città di Shillong.
Il pontificale fu uno speuacolo solenne. meri-
tevole di essere filmato e teletrasmesso.
Alla sera fu dato all'aperto il film: Il Re de,
re. Fu una giornata di sole, nonostante che si
fosse d'inverno, e ricca di consolazioni ine-
sprimibili.
Quel giorno il Signore ci volle premiare con
due visite graditissime.
La .prima fu quella di mister Norton, un rap-
presentante della ditribuzione degli aiuti ame-
ricani in India. È un cattolico tutto d'un pezzo,
generoso e simpaticissimo. Un nostro ragazzo,
ringraziandolo, lo pregò di portare in Ame-
rica la riconoscenza della popolazione per il
latte in polvere e l'olio di cui da anni ci rifor-
nisce gratuitamente. << Siamo poveri - disse il
fanciullo - ma le offriamo in camhio la nostra
preghiera». Mister Norton sorrise: <( Non è vero
che siete poveri •- rispose - siete ricchi di
103

3.6 Page 26

▲back to top
tanta fede•> (aveva assistito alla processione im-
ponente e ne era rimasto commosso).
Panecipò alla nostra festa e si fermò a pranzo
con noi il prof. dottor Mru·io Spà<loru, docente
di tisiologia e clinica delle malattie dell'ap-
parato n:spiratorio all'Università di Roma. Era
da poco giw1to in India, a capo di un gruppo
<li specialisti, inviato come T. B. Senior Adviser
dalla Organizzazione Mondiale della Sanità per
fondare un ospedale e un sanatorio governativo
a Nagpur.
La festa ru Sh.illong dette .il via a un'esplo-
sione cli altre foste in tutta la diocesi: son giorni
di lavoro che impegnano Sua Eccellenza. l\\'Ia
per il Santo Natale è solito ritornare in sede.
Il 26 dicembre è il suo onomastico e ì fedeli
di Sbillong lo fostcggiano, oltre che con la pre-
ghiera, anche con una grandiosa agape fraterna,
allestita nel rettangolo di calcio del nostro
- - - - St. A.11tho11y's College.
Tutta Shillong cattolica si riversa qui, in gruppi
di cento o duecento persone, portando l'occor-
rente per il pranzo. Il pranzo è costituito da curry
e riso, che viene cucinato dalle donne, e soprat-
tutto da carne di maiale. Mentre lo confezionano,
si svolgono vari giochi a premio, come l'albero
della cuccagna e il tiro alla fune. P<)i arrivano
i Re Magi a cavallo, riccamente bardati, tra la
gioia dei piccini: lanciano manciate di caramelle
e sharcano i loro doni davanti a un bel presepio
preparato dai soci di Azione Cattolica. Final-
mente scoccano le ore tre del pomeriggio. Gli
altoparlanti trasmettono la preghiera collettiva e
si dà inizio al lauto banchetto.
Che vi pare di tutto ciò? Monsignore è sempre
io testa e noi non possiamo tirarci indietro. U
segreto per riuscire è lo stesso di Don Bosco:
lavorare col Signore tutta la vita.
Don IVANO GJACOMELLO
I MISSIONARI DEL KRISHNAGAR
chiam,ati a collaborare col Governo
Il 2H l\\etteml>re n. s. i fiunù cllè nLLTaYèrsarto
la nostra diocesi, enonneme11te ing-ro~sati dalle
l"0nt,in11e piogge. inondarouo pae~i e campagne.
(;ili contavamo a dozzine le ca~e di8trutte dalla
pioggia, e orn si a.ggiuni:-eva, la, minaccia dei
flumi. Cli arl!ini di K.rii,huagar si ruppero il
:rn settemlire e le at"q ue in~•a,,ero ciLtà in di-
versi punti. lln intero qnartiere di cattoliei ri-
ma:,e sot1 'acqua. La geute evacuò in J)O(!Ue OJ'e,
mentre le acque cre1;cevauo fino ai tetti. 'l'roudu
di banani servirono <lit imuarc,tzioui. Il parroco
di Kri:shnal!,"ar. don Aldo Deearoli, sa,Jesiano, 1rns-
sava da una casa alr11ltra, o meglio da tm teLto
all' altro, s(-lnza pos,1. :-lteUe tre giorm continui
iu mezzo all'ai·qu11, ;s011z11 curRrsi ù.i eil10 o di ri-
po~o. Alt r-i confra(,elli t.~ ra,gazzi cleJlil ~cuoia.
Don Bo,;èo si prndil-(a,rono iu l,ut,ti i modi. trn
p:iovane fàJcgna,me laisoiò la vita llelle acque,
mentre nnotava Vf'rso una cnsa di Il in,111 per
ainta,rli. l\\lolte famiglie ca1 tolid1c si rifup;io,ro110
nel nost;i-o nuovo 1111lonc. ]_,e 8unr<• di l\\laria lm-
macolata si offer;,en1 per si;;t,em;ll'e j ,;iniistra~i. 1}]1e
fnrnno porta.ti q11i da lontani villaggi. nella, µiù
granòe miseria.
[I 24 ottobre il nostro don C:narneri e il ~e-
greuuio ùel Vescovo fw-ono chfamati a, Cal-
cutta, nel Palitzzo del Governo, d11l Primo
l\\Iìnistro del .Bengoli.1, dott. B. C. Roy. Alla pTe•
senza dei suoi l\\1ini,rtrj, tli ingegneri e alte pcrso-
ualità, egli lodò l'opera dei Missionari cli Don Bosco,
e.hè àveva conorsci11to a Shillong. Disse che erano
infaticabili nel loro lavoro e 1,empre animati <li
huona volo1.1tà, pet le opllte sodali. Ora diiamava
questi sLessi Padri [Jercllè lo à.iutassero nel SllO
gmnde piano di co~truire ~ villaggi-modello». per
smitituire quelli distrutti dllJJ'iuonda,zionc. TI suo
desiderio era cl.te alcun1 ùi noi face.sse.ro opera di
persuasio11e in mezzo itlla j.\\"e11l.e per convincerli
a cooperare in ILuesto piano. !!i a'<!segnò un'area,
in cui svolgere la nostra att,ivit~ insieme con gli
11fliciali ùel Governo. I1'u lietis~iwo di 1<aperc cltP
g-ià avevamo iniziato tale lavoro per la cost,ru-
ziune di nuovi vilhtggi. Volle cono~C'ere i p(l,rti-
colàri. Tnt le persoua,lità presenti non vi era
ueppure nn cattolico; però ~i vedeva iq1i loto
volt.i il sorriso di sirupittia e di ammirazione per
i ì\\lisliional'i ùi Don Bosco.
Il nostro aiut.o eoui;i:;te pul'e uella distribu-
zioue di Ltt te. riso, stoffa,, C(!(!. 81111, F.c.(:. il Ve-
scovo è l'AK(>nt.e ufficfa_le ùella Catholic Relief
i--ervic<is (NCW(') per tutta I' lndia Est. Questo
implica nùa, gfàndissi1rut, r41spo11sa,hilitit e una.
fatica .ienza posa. Ci meLt,e in co11la.tto coutimio
con qui<lki Vescovi, con Minh!t.ri e Autorità ci-
vilì, con molt,issi.me orgauizzazim1i. Da oltre E<ei
anni conti11ua questo lavoro e in questi ultimi
tempi 1.ta a11s11uto proporzioni improvist.e. In ,ma
sola ocua11ione, 041110 scorso giugno, U1l treno
com1.10.sto di 50 vagoui di Jirovvigioui partiva
da Calc:utln per lo Ktnto ili Ori1:,;,a in soccor.,;o
ùi iutere popolazioui . Alla cP,rimonia della pru·-
te111.a emno pre:;e1Hi :;i.nche il Ves,\\ovo col ,iuo
segretario o duo f;uore rli Maria, Ausilia.ti-ice. I
iittoLidia:ni di LuLt a l'Indio, riporl,arono l'evento
e riprnduRst1ro fotografie. È un lavoro cl1e ci òi),
J.(rnndo tioddisfazione-, Mchc se pieno di difficoltà,,
rerohè sa-ppial)Jo elle In via clireU;a a CrisLu ò
la carità.
Sa.e. Lmca GormTTI. mis~ionurio su,/e11iano
104

3.7 Page 27

▲back to top
fiori e frutti
birmani
INAUGURAZIONE
DEL NUOVO SALONE
A MANDALAY(Binnania)
(it1 àllb)
La dao,.a dei cavalieri
alrapertura del nuovo
salone.
(11 sù1is1ra)
Un po' di fiato anche
per i giovani suonatoriI
L)a nostra Scuola di Man-
~ dalay si è arricchita di una
nuova ala dr fabbricato. L'ha be-
nedetta il nostro amato Arcivescovo
S. E. lvlons. Falière. È lunga
60 mPtri, larga 1 7 e alta 1 J. C'è
posto pl!r circa 6,o ragazzi. Una
veranda hrnga 30 metri sen•1rà
per il periodo delle piogge. Al
e pia110 superiore un !!rande saloae
per manifestazfoni - varie. il
più gra11de s.alone di Mandalay
e contie11e circa 1400 sedie. II
glomo del'inaugurazione ci fu
un concerto di !Jala a pugamenfrl.
Il salone fu ammiratissimo e noi
abbiamo realizzato qualcosa per
cominciare. a estìnguere il debito,
che non è piccolo.
Ma il serv1z10 più prezi<w1 ce
lo fece nei giorni 21 e 24 novembre,
nei ,1uali tutti gl'istituti maschili
e femminili della città e delle
ciHà vicine si r<1ccolsero in cam
nostra per il Congresso delle vo-
cazioni e per ammiri:,re la Mostra
delle vocazioni. Il Congresso,
aperto Ja/1'Ecc.mo Arcivescovo,
fu u11a rivela=ilme 11er lutti e
DOII Bosco ne ebbe le più ampie
lodi.
Il a; si chiusero le celebrazioni
con /(1 festa di Maria Ausilia-
trice. Mai si era vi~ta alla
«I afon School tanta folla, che
crebbe ancora nel pomeriggio per
lo processione. Alla Messo ve
.,perfino s1 svolse una graziosa
manifestazione mariana. Cin-
quanta giovani vestiti coi colori
del Hm,ario mis,ionario si disµo-
sero tutl'intorno ali'altare reg-
gemlo una fiaccola dello stesso
c11lore. Quindi al microfono si
commentarono i misteri dolorosi
in relazione col sacri{iefo deJJa
Messa. Un gruppo di voci bian-
che c<mfavano il Pater e l'Ave
al microfono; rispo11deva a gran
coro la folla. Segui la benedi-
zione , 1/or,o la quale fa centinaia
di lettere scritte da tutia la Bir-
mania a Maria Ausiliatrice, sa·
lironn il rogo in olocausto alla
Vergine. lina bella serata dram-
matica mandò a casa la gente
ammirata e felice.
Paichè i/" Signore ci benedice,
sentiamo un immenso bisogno di
CSf/ansione, ma ci mancano le
brnccia. L vero che sono giù
sboccia-ti tra 11oi quattro {Ìori
pronti per il trapianto nelle
aiuole salesiane e ne atbiamo al-
tri ancora in boccio, ma noi
11orremmo poter subito dis11orrP
di molte bracda per fu messe
che è pronta.
li giorno della festa dj M. Au-
siliatrice Ì! f]orita per noi un' al
tra speranza. Venne a trovarmi
un caro signore birmane.le, che
ha già un figlio sulesfono, due
che aspirailO a diventurlo, e ollri
tre qui nella nostra swola che
aspettano impazie11ti di crescere
per andare ali'0$/Jirantato an-
ch'er,si. Il brav'uomo 1111 h<1 cow
fidato che due figlie, che f1ni -
sco110 le scuole medie presso le
Francescane di Maria, vogli1>nr1
a tutti i costi andare in l ndiu a
farsi Figlie di Maria Ausilia-
trice. Che sia il granello di se--
nana r1er le Figlie di Maria Au-
siliatrice in Birmania?...
Nor continuiamo a lavorare co11
entusiasmo e speriamo che Do·
menico Savio, che qui è ama-
tissimo, in 11uesto suo anno cen-
tenario ci prepari qualche bella
sorpresa.
Mc,ndafoy (Birmania), dic. 19i6
Sac. GUGLIELMO BALOCCO
106

3.8 Page 28

▲back to top
'I,- « L'unione fa la forza » anche nella pre-
ghiera - TI 15 novembre p. p. il nostro figlio
Ettore, di anni 16, fu colto da violenti dolori
all'addome. Il medico, chiamato di urgem:a,
disse che si trattava di un arresto di digestione
caw;ato da un colpo dj freddo e gli ordmò una
cura. Ma i dolori aumentarono a tal punto che,
nella notte, dovemmo trasportarlo all'ospedale.
Il dottore, dopo averlo visitato, dichiarò che si
trattava di appendicite trasformata in perito-
nite, e ordinò l'immediata operazione, lascian-
doci, per il ritardo, poca speranza di salvezza.
Allora lo affiJammo con tutto il fervore a S. Gio-
vanni .Bosco e gli applicammo una sua reliquia,
pregandolo a volerci salvare il nostro Ettore.
Con noi pregarono pure i Salesiani, dei quali
e alunno, le Figlie di 1vlaria Ausiliatrice e molte
persone che ci vogliono be11e. Tutti chiede-
vamo per il nostro caro il miracolo. Dopo
alcuni giorni di ansia indicibile, venne dichia-
rato fuori di pericolo. S. Gjovanni Bosco aveva
esaudito le nostre suppliche.
Novara
Coniugi MARWLO
'I,- Guarigione perfetta da meningite -
Il 9 settembre 1956 il mio bambino di 7 anni fu
colpito da meningite cerebro-spinale. li dottore
era molto preoccupato. Allora mi rivolsi con
fede a S. Giovanni Bosco incominciando una
novena, applicando la reliquia del Santo e pro-
mettendo di pubblicare la grazia. Il giorno dopo
il dottore notò un lieve miglioramento e disse:
<• Può ringraziare S. Giovanni Bosco! i>. Da al-
lora continuò a migliorare fino a guarigione
perfetta.
Pierra11era (Genova)
GlULTA MAZzoNr
'I,- Hanno trovato come risolvere i loro pro-
blemi - Sono debitrice a Maria Ausiliatrice
e a Don Bosco di vari favori e grazie ottenuti.
Più di una volta mi sono rivolta alla Vergine
Ausiliatrice mentre i mici nipoti correvano gravi
pericoli e furono sempre presernti. Inoltre ho
chiesto alla Madonna di Don Bosco la sollecita
soluzione di una causa che avrebbe potuto avere
conseguenze disastrose per mc. Il giorno stesso
in cui feci particolari preghiere ebbi l'annunzio
che la causa era risolta secondo i miei desideri.
S. Giovanni Bosco mi ha sempre concesso la
sua grande protezione per mc e per i miei cari
e in particolare per i miei nipoti, che hanno
trovato nel caro Santo il più efficace solutore
dei loro problemi familiari e sociali. Gli siamo
quindi tutti riconoscenti.
Napoli
ANNA DE' Rossi
)(,, Maria Ausiliatrice le ha salvate - La
Direttrice Suor Carmen Martinez e l'Economa
Suor Ernestina Davila viaggiavano in macehim1
da Barquisimeto a Caracas, quando, repentina-
mente le sorprende un brutto incontro con un
camion. L'autista, nell'affanno di evitare una
terribile catastrofe, non potendo dominare il
veicolo, andò a sbattere contro un grosso tronco
d'albero, lanciando le Suore a parecchi metri
di distanza, in una cunetta piena di fango.
È facile immaginare lo spavento e l'angoscia
del momento! Con l'aiuto di caritatevoli per-
sone accorse in loro soccorso riusciro,110 a met-
tersi in piedi, salve si, ma quasi impossibili-
tate a muoversi per il tremendo colpo e le am-
maccature riportate.
La nostra cara Madonna le ha salvate, non
solo da una morte disastrosa, ma anche da
possibili fatali conseguenze. Sja ringraziata!
Caracas (Venezuela)
Suor CLEMENTINA BONESCJU, Ispettrice
:ii,. Nel paese lo chiamano « il redivivo» -
Mi sento in ohbligo di ringraziare S. Giovanni
Bosco per avermi concesso la grazia <li far so-
pravvivere il mio unico bambino di anni 6,
caduto tra le stanghe ili un carretto trainato
da un cavallo.
Ritornato a casa dal lavoro e vistolo conciato
m modo <la far paura, avevo rimesso tutte le
speranze di salvezza in un miracolo che S. Gio-
vanni Bosco, del quale sono tanto devoto, mi
avrebbe potuto fare. Il medico, al solo vederlo,
aveva detto: È già un miracolo chi! sia ancor
VIVO ►>.
Oggi, a distanza di tre mesi dall'accaduto,
posso con gioia rivedere per casa il mio bam-
bino completamente guarito, mentre tutti nel
paese seguitano a chiamarlo «il redivivo>>.
Zagarow (Roma)
MARIO 80N1NI

3.9 Page 29

▲back to top
Altri cuori riconoscenti
Ro,;a Cortese (l'10.s,uc1>-Torino) rini,-nzm V1\\'dmcnte
S. G. B. per la guari11ione del suo p1ccolo l::nr1cn, culp,10
do grave malau,a, e rro,nenc di far celchra:re 011111 anno,
il 31 <:ennaio. uoa sanlll \\lessa in suo onore.
Agnese Arrobblo (T(lrinn) è, rìconosccntÌ$..sima a \\I. A. e
w, n S. G. TI. per aver ottenuto l'<'r loro inuercc..ionc la gun-
rì'i1one da rnal di J.?ol• ,·he la tormcnta,-a dn qunlchc anno.
Coniugi Poll:lno (Nim,~-Frnncia) dt!sidera.ao rinurnrjnrc
pubhli=ertre vr. A., S. G. B. e S. D. S. p~r p~rticu-
lori izruzie riècvutc.
Mlr:onda Mànfieri Cerrato (Asti) è rici,noscentc a M .\\. per
nv.:r ottenuto il suo aiuto in una ddic·,.1.tis~imo circo~rnnzu.
Tttesa Cerutti (Torino) dichiara che salo l'intervento ti,
S. G. B. le ..ah·ù 11 nipotino d1 soli due anni, colpii<> da
on ftlafe i:mpro\\"1i'l,0 e S"t"ru:otOso.
Michele e ALieie !livida rcnJonn le più vive Jmll<1c a 1\\1, A.
e a S. G. B. p.r un:i hdl,, l{raZÌJI ricevuta.
Caterina Giorla (Milano) desidera rtn1tnmare pubhliCll-
rncntt:: M. A. pe.r unn L!ntndt.· ,:-rn.zin ricevuta.
Caterina Mancini (Tnnu- Vercdli) è ~rata u S. C:, Il. 11cr
la 1-?u,1rli,imw ddh1 fi~lia.
G. Boffa coopcrutricr ed "" nHlcva (Dmno d'Alba-C'unco)
manda una ,1(4:llc.rosu. off,·rtu e nn lungo scntto trnhnccnntc
,li JevQz;onc e Jmhtuchnc per :\\1. ..\\. e , Santi .Salesiani,
che lt-. onennern un·aureu catt.'nu di m-azie di ordrne 1pi•
rituale (' kmpC1n1le.
Angiolina Pozzi Badai ( \\equi) ,nçia off<orta pt·r amtnr,· le
opere <l1 :II \\, <' d, S. <,. D., In CUI protezione fu 111\\0
1.~,nu e ouenuco ~ui n1rw11ni in 1.m-a situazione.'! purucolar-
mcnk perin1lc,s.:1,
Guglielmina Plc:clonc (!-òcua<li.,-AJc=n,Jria) colpito <la
forte t'Saunnwnto tH'rvo~c,, rncc:nm.andn u l\\1. A t• n1
S~nti ~lJlesia.rti L'Ù nrn, u 1-trazi!l ottenuta, icìogBl" jl suu \\'r1l1J.
Ida BietLtri (.\\lro111>1h•l I >nrn°T,mno) rUU!r"-'Lin ~ I. ,\\ . " 1
suoi protettori .S. C. B e S. Il. :i. per l'~soto felice di un'upe-
ra,,,m., e per l'impi,·i:o Jrlla fidia da u.nni <li"'><-rur,ata
Il•, O. V. Gallo, s.aJ~•lano (Hnrna) rende i,razic a S. G. Il. che
11l1 ha salvato ,I frardlo spa.:c,s.ro da, mcJ1c1.
O.,lfina Bal:udi e lll!lla (Staz?.ano--AlessanJrio) pcll,·i;rura-
ronn a :\\I. ,\\. e • S. G. U. per rinl!raziarh J, uria 11ro>1~
eh,· <otaYa loro molto n t.·unre.
MarJ:, e Rom Zancllo ('l'nnnll) sono riconoS<·cnt1 u \\I. ,\\.,
S. G. B. u n. F. R. p,•r 11rnz1c ricevute e inv111n11 l'uhnlo
promesso.
Lucia Longo (Ferrere I.l'Asti) in procinto Ji •uhirc un'opc-
n,z,one, s, rnccomar1<tb • !\\.1. A., " S. G. O. e • S. D. S.
c fu esaudita"
Tomaslna Bergamo e fomi1dia (llra-Cunco) rin1trazi,1no
.\\I. A. e S. G. 1:1. per r•nte grazie ric,·,ute.
Lucian:1 e Angelo Co•tanw (Casale '.\\lonf.l invinno otfcrlJ\\
in rrcon.oscen.%3 p1:r lo guArigione del Papà.
Marl(herita Canale (Cher0<co•Cunro) è riconn-.cc.-nt,· ,I :I.I. ,\\.
e .i S. G. B. per a\\·i:r '§ltpcrato felicemente tre op,·nszinnì
uuarendo d~ u.na pcrsje,t...,ntc sinusite.
Susanna ved. Vinai (Villan,ivu, Mondqvl-Cuneo) rl'ndc n11111 In
protezione di M. A., S. G. B. e !5. D. S. sul caro nipnhl.
Giuseppina Tuttobenc (Vnh.ruarnera-Enna) stava muli~~in10
con violenti attncchi cord1nci e i medici non pnh•\\fnno fnrt!
più nulla. Solo un momcolo - d1ch1.irn - m, pote sal-
\\'arc· cd ora .sto bene•·
Vho 1-àvre (Ao,r•l rmgr,tz,a S. G. B. per &t'eri-, •1111a10 a
Jup('Mlre un diflìcilc rsani~ aprcndodi le porte del S, mi-
na rio
:\\13rla BianehJ CARrui (Ponce d1 :--'.ava-<.:uneo) "' c,11 la
mtlmmio gnwe nll'o.pcdal\\!; i m•Jiri avè\\'an•1 <letto che Il
c1um ccrn dispcrntn. Con pieno fidut!ia la rnccom,u1dù a
S. G. H. pcrchè lo ottenesse <lit M. .\\. la 11uariginnc. Vu
c~auditn.
Maria Vacirca (Puv.zn ..\\mn·rrna•I· nna) ha fotto c:dehrnru
un,1 ,'Vft$S8 c.ant11til m nnorc J1 :;_ G B. per u,w J.!'rn:iia
liltrnordannna r1ceY\\ltil.
Pierina Vairoul (T:,lamona-Sondrio) nelle •U•· multeplici
m.al:1ttie, non tro\\'antlo rin,edi un1ani, truvu f'onfurtrJ e
aiLno invoçando S. \\,. R. e i Santi !4ulc:~i,mi.
runa Franco Ros,o (Strnppiana-V~rcdli) invia o!Tèrht per
gra2.ia nccVUln dn ~1. A per intCfl'Cti,.'IOfl\\.~ da s. e:;. Bosco.
Carerln:I Mil:ano (l'orno Canavese) dichiar.1 ~h,• Ja dt\\'=i
anni un male inRuanhtle la porti1,a ali~ Ji<ptraziune; ma
nvnh11•1 n,n fcJc, a :\\I•.\\. e a S, G. B., nggi può affu-
ma:rc di &\\t-r uvutn un 1,,,,q-ande miR.liorai1nrnto.
Conadina Se,-... ('l'orino) a.ffenna di o-,cre umpre etata
devota di .\\I. ,\\, e di S. G. B. e d, a,ernc Cliptrim~ntato
l'aù110 pou.·nh•
Anl!cla C3"'.lll Pllerl (l'iediluco-Temi) io prnfnnW>mcnte
riconoocantc 8 \\I. A. e • S. G. B. pc-r In l(\\lfl11~1unt <l, una
persomt t':11rn
Ci hanno segnalato grazie
otu11ute prr r,nu,rn1iouc..~ di J/1.uiu ..J11.u/1a1ru,~ r di S. Uio-
1:anni Barm, 1ft S. Maria ,\\/a-:::orrl/o, d, S, l).,,,,,,,;,n Sa,:io
e J; altri S,rT"t ,/i n;,, - ulr.mi lumm, o,ulit 11/f"''" ll{fUlt
ed elemQrint1 Pt r wn/c." Jle,fst di nnJlrU:ramr"fr, , 'ftJ!Uerrti:
Agli fì..• Ain1,1 ,\\.• Alh,mi _Maria . Allwr1<1 i': l'llm. Alo:
manllo - Al1h~rti I), - Ameno L. - Andrer;J,:ru 1... - .\\11foss1
Gross.i C.,.• i\\r.1irno C. - \\rrobbiu ·\\ \\ij?J 1h1-tl11iln .. .-\\u-
disio Oli\\'c.ru. U1uh1nu .\\~ • i~iurdi D. - U.111,1.:i:o T. 11:svtt P.
_ Hcncrh•tto ~t Urrg:t.<.b.no l\\larin - P11m Hrrtohno - Bcr-
tolucca l). Gino - ltc:uunc B. - Bionclu \\l. IUs:-ofll I{ -
llinello ;\\I . Ho1111io R - Iloll• M llonavcntura r. · llor-
done R - Hcmrho i\\1 llorgogno A. - ll<Hto T . lloiuno A
- llosso E, Coruu,:1 Hn.cch1 - Braida 1. Hrui• (i - llru:,i;a
Filippi e. • Hninel\\6,!0 E. - Bunio n. Uu!i!IOltno D - Huz:-
<clli G,' - C.:ontmo I,. - Carro ~lantttJI - Cuhon~ A, C11-
~ O • Curp11,,"ll.mo E. - C:is.e-tta R. - Canu:lh S - _~ordJe
Cavaj.tun ( tHA H l.'hiappo E. - Cunu I· Cor1one R.
Co01atru1,1nn <.: ,.J,,rnno - l}nhhon T). lloµlwn, \\ - L:hllle
Fratte A - ll•nn• l" D,· Grcgoti \\! D,·, leli r;, Oel-
1'.Acqua C'. ~ J)l•lt11,11Jtru P .... De l\\1untc P I >1• i\\lu:hcHrs ~I.
- O,c Sicf11r1i O J)oni V. - Duno e;, Fc1111 l\\·l;,nt!tta io
Tuveri - Ferr:trl H.• Frrrnri L. - Fcrrero H <.~in1iu~i Fi-
lippo. I iora \\1. FiMHlrt_• \\n.!cl:t . i•r.tncn I P. - rr.si.ìnc F.
- Gn.lliano C • Cianrm 1-t - tìhigo Hertul11 R nhmtto P
- G,.dc:tto I,, - <J,.1n4lttl O. - G,orio C. - C.u,rio (, - G1or-
J:ino L .• Giuilctro 1,.,. Giu!i-teltn R. , Goruno (ì. C!r.mdi F
Gnppa G. C. - (,rQJ.JO \\, - Cua~teUm. G1onanm• - Gmdotti
- n~n 1. - l.amhc111 ..,\\ ~ !... l.a..ncinr I... - J..an1:C!'U■ R. -
Lcjennc C•• 1.-coni \\I.arino_ - Lo Roteo Gac1.rno •. ~Lin-
CIOJ C. - \\fanc1n1 F. - l\\bnn.:r1 Ccr-r-.Uo ~I. \\11rch1s10 F..
Faro. '.\\hrcon•ro Fom. \\tasan1c ,\\hf•nese R. - \\-li-
n . . lano C ... i\\l111l'lf1 E. \\lonnco A. - .:\\lontani l\\l. • )luhts-
uno
:\\h,.•<> ;\\,. Omeitrui i\\!. - Paçd11no I!. · l'nd10110 A.
. Pr.u:ro H .. J14 11t1uc1·0 1\\.1. - Pef.11,·r:1 E. - J>c::nna:xio ?\\.-1. -
Pcrucca S ... Pczxin OHvtro - Po~hini A. Pnlhtnll l.. -
Ponti A. - l'oz1,j A, .. P.-,~io G. - Prc.,•011fo Li ... (Juntroc-
colo D. - Quiricv L.• Rnu,co A. l'l•vcurl I\\. - ltcu.k A.
. R1$'arelli ro~. Aldo - Rivn G. - Coui1u11 R<>•n - Ronetti
. Sacco V, - C:nn1ulfÌ .Sondri - San11alh .\\, - !;;;onta M Sa-
racco A .. Scmc,nn \\ ... Sereno R. - StrrA P. - Serr.t ,\\...
Solaroli F.. - S<>n.,o C. - TamboreUi R . Tard111 J\\lonu F•
- Tolctti E•• Tum.1uone G. - Tosc.ano T. e G. • ·roseo A.
- Tricerri G10\\"■nn• - \\~olantc A... , ..ah-nu t'onc~tt• - Va-
rcno Franoca-co - \\'";u1ati F.. e G. - Ver,ini.ano A... Yu~ncuo 1\\1
- Fam. \\l~t:ni - \\•i11ont" ,•... Volp:Uo Tontlln Eh:na Z■c­
canti L.. • Z11nctt1 G1u1eppina.
L'ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONI con
aede m TOI\\INO, eretto in Rnte l\\lurnli, con
Decreto I J 11,•nnnio 1924, n. 22, pu,\\ 1,·!(almente
rlcevt?re l.rgtili cd lfrtdita. Ad evitare po1sibili ~on-
ti,;;ta.zmn, si con,igliano le 5el!'Uenl1 formule:
Se tr1u1a,1 tl'un l..egato: • •.• la11Cio •ll*/Jtlluto S11J,._
11a,w p,r lr ~\\li1-1it111i co1t $et/e in TòtuttJ a llt<>lo d1
k'!lato la oomrrut di f.ire... (oppure) l'immobile
sito m .•• •·
Se tratt.1"'-i, Ut\\ cce, di nom.inarc: cn~de Ji o.uni -.o-
sl:llnr.a l'I lituto, I• formula potrebbe C5S<'l qu<Slll:
.. A11nul111 ug11i mia prc,cedro<c J,.pu•i1.,onc leilto·
n1errt,1ri11. Nomino mio en:d~ univer$11k I'J.111'/ulQ
So/asimw prr ,~ ,'\\,/i,1/n11i co11 sedt ,·,, n,,i1111, ln.cionJo
aJ 1..~s,-u quante, rni i.lppàrtiene n l1uw.Isia~i titolo 11,
(/11oga t d111,1)
(Jirmu p,r r,/r.o)
l07

3.10 Page 30

▲back to top
.......----------•,
I
\\
I
\\
\\
Vl~l~m1t
di S. DOMENICO SAVIO
LA MORTE, MA NON PECCATI
Jf- Riconoscenza fatta preghiera - Grazie,
o radioso Cim inetto Santo, grazie. A te già
più volte ricorsi e tu più volte prnntameme mi
esaudisti. Tu mi liberasti da un pesante in.,cubo
che t!\\IltO mi fateva soffrire, tu mi facesti otte-
nere con tanta facilità un importante documento,
tu mi facesti conseguire in modo così hrillante
altri utilissimi documenti di studio, tu mi im-
petrasti preziose gra,1ie spirituali. Nelle tue can-
dide mani pongo ora l'inno della mia ricono-
scem;a. Presentalo tu all'Immacolata Ausiliatrice,
Madre nostra. Continuami ora la tua celeste pro
rezione, ottenendomi altre grazie spirituali, prima
fra tutte quella di essere fatto degno di entrare
un giorno con te nell'eterna beatitudine in delo.
J\\lotte di Luino (Varese)
Prof. UMBERTO PRIMO FoRESE coop. sal.
Jf- Grazia ottenuta mediante l'abitino di
S. Domenico Savio - La successi,•a morte di
tre creaturine aveva molto rattristato mia sorella
Nel dicembre del 1955 ossa aspettava di nuovo
ìl dono di un bambino, ma era molto pn1oc-
cupata, pensando alla sorte dei precedenti. Mio
marito allora chiese e ottenne da un sa-
cerdote salesiano un abitino di fì. Domenico
fìavio, unitamente a un lihro di preghiere. Diedi
subito iJ tutto a mia 1,orclla, la quale, costretta
a letto, accolse il dono con molta fede.
TI medico curante, prof. Bracco di Torino,
espresse chiaramente il suo pensiero: (e Occorrerà
un miracolo~- Essa frattanto non cessava di rac-
comandarsi alla intercessione dell'angelico Samo.
[] 20 agosto 1956 il Signore le donava un
bel bambino: cosa incredibile se si pensa che,
oltre a rimanere sei mesi a letto, mia sorella
era stata colpita eia diversi altri disturbi. TI
himbo ha attualmente due mesi e sta ottimamente.
e Quanto sopra ho esposto la verità, come è
verità che noi pensiamo a S. Domenico Savio
come ali'Angelo delle famiglie, sempre promo
a soccorrere non solo i fanciulli, ma anche le
loro mamme.
Torino
LAURA ZANI
'JCUI
1t-- Le guarisce il marito e sistema il figlio
- Mio marito, già sofferente d'un male incura-
bile, fu ricoverato <l'urgenza all'ospedale per
iùccra perforata e, Jata la sua grande debo-
lc,1za, fu ridotto in fin di vita. Mi rivolsi allora
con fiducia a S. D. Savio e posso dire con gioia
che l'operazione riusci bene. A S. Domenico
Savio raccomandai pure la domanda d'accetta-
zione d'un figlio in un collegio per -figli di in-
validi al lavoro e fui, contro ogni aspettativa,
esaudita.
Cem11u;i di Capo di Ponte (Brescia)
TERESA PRUTLT m ToRJU
Jf- Guarita da paralisi facciale - Il 9 novem-
bl"e la mia bambina accusò forti dolori aJla nuca.
La sera del terzo giorno constatammo una pa-
ralisi facciale al lato sinistro e dovemmo rico-
verarla <l'urgenza perchè la poliomielite (tale i
medici definirono il male) si sarebbe estesa
se la febbre non fosse cessata. Angosciata mi
rivolsi a S. Domenico Savio e lo pregai con
tutto il cuore. Egli csai.Hll la mia preghiera.
AJ mattino cominciò il miglioramento, la febbre
scomparve e con essa scomparve pure la pa-
ralisi facciale.
Bari
ANNA PERAGINE
*
Maria Mancuso (Falcone- Messina) da parecchio tempo at-
tendeva che una 1,.traz1os:-1. creatunn:.i venl$se a rallegrare
la sua ,;asa. A questo fine s, rnccomnndò a S. G. B. e a
S. O. S. e la b'Tnzia venne con la nasoirn d, un bel bambino.
Dina Anita (Tormo) avèva il tìi,:lio da tèmpo sotlcrento.
A nulla erano val,;e le cure mediche. TI giorno stesso in
cu , invocò $. D. S. cessarono come per incanto 1utti i mali.
Caterina Dallor10-Bergano (Bra-Cuneo) r,.ò.l?razia 11 san-
tit,n Domenico Savio e imptortt continua protezione.
Margherita Raloerl (Tonno) manifesta la sun profonda n-
eonoseenza a S. O. S. per 11 felice esito d, un intervento
ch1nirgico e conscgu~nte n.uari11ione.
Severino doli. Valsania. cos,rctto a dividere il suo tempo
tra l'impiego e gli stud,, si raccomandò a S. D. S. e oc
sperimentò la sensibile protezione fino al è1>nseg-uimentO
<!ella laurea.
La DireHrlce dell'Istituto M. Auslllatrke di Al~sandrla
dichiara che u'na suora ddla sua comunità ottenne ,fa 'S. O. !:i.
la gunr, gione do un mnk che la prcoccupa,•a aSSijl

4 Pages 31-40

▲back to top

4.1 Page 31

▲back to top
S. E. MONS. FELICE AMBROGIO GUERRA
n. a Volpedo (Alessandria) il 7 dicembre 1866 ·~ a Gaeta il l O gennaio 1957
Nel 1880 fu presentato quattor-
dicenne a S. Giovanni Bosco, il
qui1lc, al sentirne il nome, d.il;se
con paterno sorrjso:
- Felice Guerra! Un bel nome!
Vuol dire che dcvi fare al de-
monio anà... guen·a felicè.
Eg)j stesso nel suo vulumeno
Alla swola di Sa11 Giovamii
Bosco (1934) narra con vivezza cli
stile i suoi successivi incontn col
Santo a Lanzo, a Valdocco, a
Valsalice e :1 San Benigno. Del
Padre lo colpi soprattuno lo sguar-
do buono e penetrante. • Oh, la
potenza dello ~guanlo di Don
Bosco I - scrive - quante cose
diceva alle nostre anime! Non era
nece.ssario che ci avvicinassimo
molto a lui per essere sogg1ogat1
dal suo fascino: vicini o lontani,
sentivamo ùi muoverci sotto quello
sgunr<lo p.:rwtrante, che scendeva dirilt11 :il cuor.: .:
parlava secondo i segreti bisogru di ognuno... •·
A Lanzo fu conqui~'tato nllu vita salesiana dalla bontà
dei $UOi superiori. Parlendo per le ultime vacanze
passò a Valdocco per confidare il suo segreto a
Don Bosco, che lo trattò con s1 rnordinnria confi-
denza.: • Pnrlava con me - scrive - come se si tro-
vasse davanli non ad un ragazzo, ma ad un adulro,
e m i metteva al corrente delle co~e della Congrewizione.
Forse era questa una delle arti del Santo per guada-
~narsi il cuore dei suoi fururi tigli... ,.
Durnnte il noviziato che fece A Ban Beni,:tno nel
r885-86 solto hl guida p~tcrna di Don Giulio llar-
beris, Don Bosco visitò i no\\Tizi e si fermò trà loro
tre giornj, ascoltandoli ad uno ad uno e dicendo loro
una di quelle parole che non si d1mcntìcano. 11 2 di-
cembre 1886 fu ancora il buon Padre a riceverne h1
profe~sione rdiJ(iosa, e~ortandoli con ardore illa pm-
tica della cantll. L:t parol.1 del Snnto accese nel cuore
del giovane Guerra la fiamma della voca'zrone mis-
sionaria. Volle però c8pOrre il ~uo desideno a Don
Dosco, il quale, col c,msenso, gli wetlll ,mclu: PfC·
ziosi co11:;igli. Anzi il buon Padre volle fa rgli tr.iscor-
rere il tempo della prcparaziunc immediata all'Ora -
torio ùi Valdocco con la graditissima incombenza
di servire fa McsStl al S:tnto.
Il giorno doloroso clcll'addio, nella bnsilica di '.vlaria
Ausilratrice, prt:sente il Card. Alimonda, r)on Bosco
diede l'abbraccio paterno ai fo,1i partenn. • Gmnse
an the il mio turno - scrive lvlons. Guerra - e qu,isr
-vncillnndo per la co111mo1,io11e, mossi ad abb1·acciare
l',unarissimo Padre. Nli strinse al cuore con effUBiom,,
rni gu,lTdÒ negli occhi un istante, mi sornse. Non
tento neppure di esp□mere quel che mi disse con
quello sguardo, quel $Orri~o: la mia penna non ne è
capace. So che quello ~guardo, quel ~orriso mi so-
stenne nel lungo viaggio per le Americhe, nelle lun-
ghe, difficili faticlw del mio apostolato, mi sostiene
ancora adesso mentre ancndo l'ultima chiamata del
Signore,,.
Non ci è possibile Ma neppure tratteggiare a gnmùi
linc~ il suo moltepl1ce apostolato in vane Repuh-
bliche d'Americu; ci luniteremo a farne un mdice.
Fu prima nell'liruguay, do\\'e
completò i suoi stadi e foce le sue
prime armi nt'll'apostolato sale-
siano; successivamente fu Diret-
tore e lWaestro dei 2'oviz, a Las
Picdras, poi Direttore e l'arroco à
PaysanJù. '.'sel 1902 fu ch1ama10 in
Argentina, quale direnore del ):(ran-
de collegm di ilahia llhmca e pro-
feJ,sore di Teologia e Diritto Ca-
nonico a, chierici dell'hpenoria.
Tn quegli anni_ collaborò a vari
giornali cattolici con articçli ;issai
,1pprezzati.
Mons. Caghero, che lo ebbe
compaitno in alcuni viaggi altra-
verso la Patagonia, ,w appr.:zz6
le bel!., <loti e gmu1do, nel 1<)08,
fu çlctto pnmo Delegato Aposto-
lico del Centro America, lo chiesi'.!
quale Auditore della Delegazione.
A Costarica, ~ecle _del Ddegato,
come nelle altn, capirali delle Rqrnhbliche Centro-
Americane, rifulsero J., sue qualità di brillunte
oratore e di orJ(tmizzatore. Perciu Papa Bene-
detto XV nel 1915 lo eleggeva VesC(>vo ~ lo desti-
nava, quahi Ammlnisrratore Apostolico, all'antica t'
gloriosa archidiocesi di Santiago di Cuba. Piacque
tnnto la scelta nl popolo cubano che l'anno seguente
la S. Sede le> promovc,•a Arcivescovo della Città.
Nel decennio in cui resse l'importante Arcrudiocesi
lavorò indcfrssamente a rmnov-arc la vita religiosa
de, suoi dioccsam; visitò mternmente l'archidiocesi.
procedendo in parte a cavallo e in parte a piedi; lono
contro l'introduzione del divorzio; chiamò il San-
tiago I Salesiani e so!<pirò di avere anche le Figlie di
M. Ausiliatrice; si diede egli stesso u predicare con zelu
e formò J!rupp1 volanti di miss10nan per ridestare la
vrta cnsti,ma; promosse la buona stampa fondando
anche un giornale in difesa della Chie,;a, e ne riduss<'
al silenzio i nemici con la sua penna vigorosa; costnù
2 1 chiese, ne riedificò altre semidistru1te, restaurò )(I
cattedrale, fondò numerosi collegi e ottenne dai pubhlrcr
potr.ri la ricùstruzione della grami-, strada del Cobre.
Anche negli anni dclk1 sun vccchiniu con iimrò n pro-
digarsi in qud !tworo missionario che gli era stato
tanto caro: invece delle torride pl~ghe cubane, divenne
campo delle sue ta11che l'Ltalia. Nelk ~u,· frequenti
predicazioni mirò sopratruno a diffondere b diYo-
zione ,1 M. Ausiliatrice e a S. Giovanru Bosco, dei
cui s,muJacn volle dotare a sue spese parnechie chiese
e case sah!srane e delle Figlie di M. Ausiliatrice.
Gl i ultimi anru furono impreziositi dalle sofferenze.
che nt: prepararono l'anima generosa al premio.
Si spense seremanente, come foirrunella mancante
d'olio, senza alcun segno di agonia, assistito dal fra-
tello salesiano Don Cnspmo e dal confratelli.
Ai funerali intervennero tutte le autorità eccle-
siastiche, ci, ili è mùJt,1n, anzi tuttJ Gaeta. Volle
pontificare il venerando Arcivescovo Ivlons. Dionigi
Casaroli di 88 anni e assistette ìl suo Coadiutore.
Mons. Lorenzo Gar_gitùo.
Il Procuratore Generai<' Don Castano ne tessè
l'elogio funebre. La salmn fn trasportata a Roma t
sepolta al Verano, non lonrnno clal suo 11rande maestro
il Car<l. Giovanru Cagliero.
109

4.2 Page 32

▲back to top
Un ~
milttlno di agosto dell'87,
più forte volontà, poteva passere
nel collegio di Lanzo Torinese,
tutto il giorno.
lo scrivente, salite con la tesla
Lavoratore s1raordinario Don
nel sacco le scale e giunto sul
Ceria, mo non è questo il se
pianerottolo del primo piano, s1
greto della sua grandezza. Per
trovò come per incanto a un
scoprirlo sarebbe necessario sol-
pa:;so da Don Bosco, fermò là in
levare un velo dalla sua anima
alto ad attender qualcuno. Lie·
modesta e naturalmente schiva,
tissimo ddl'incontro, gli baciò
e fore per lui quello che egli
con affettuoso trasporto .la mano.
fece per Don Bosco in quel
Don Bosco gli chiese il nome.
volumetto che lo iniziò agli studi
Uditolo, fece un - Oh I di
del Padrr: Don Bosco con Dio.
grata sorpresa i Indi proseguì:
Solo pochi intimi e i fortunati
- Sono contento... - Ambe
che lo ebbero direttore di spiri1o
le orecchie ~lavano tese in an·
sanno che Don Ceria fu soprat
siosa aspl'tta.:ione; ma non fini
tutto uomo di Dio, ricco di
le frase, puchè sopravvenne il
qualcuno che attendeva e lo
rapì •
DON EUGENIO CERIA
quella vita interiore di stile sa·
lesiano che non solo non è osta
colata dal molto lavoro, ma trova
Cosi Don Ceria nell'introdu·
zione al suo Don Bosco con Dio.
biografo di Don Bosco
storico della Società Salesiana
in esso alimento e stimolo.
Se ne ebbe conferma in questi
ultimi mesi, quando all'impa·
« Cr~do che commentava lo
• 8lel11 4•12•1170
t Torino 21-Mm
regglabile lavorahwc era inflitto
stesso Rettor Maggiore il giorno
il tormento d1 lunghe ore di
della Messa di Diamante d1
inazione.
[)Qn Cc.ria - :,e tornasse a comparirle Don Bosco
Don Ceria - gli dice, amo un giorno a
come quella volta a Lanzo, col medesimo sorriso titolo di sl,llie, o - lei ha scritto una montagna
di compiacimento, ma con l'al!'~•unta di qualche d1 libri; lei ormai si è immortalato e di le, s1
paroh, le ripeterebbe quel saluto che lei non ha parl~rÌI fìn che si parlerà di Don Bosco e dell'opero
mai potuto dimenticare: " Sono cr,ntento!" S1, sua.
caro Don Cerla, permetta che come indegnis
- Non ci penso nemmeno- rlsp1>ndeva asciutto
simo successore di quel gigante di s,mtltà, senza
sa invece che cosa mi µreoccupa? il Giudizio
timore di err.ire, le ripeta J suo nome: " Sono di Dio, a cui forse oggi stesso dovrò presen·
contento di lei e della sua lunga corriera salesiana, tarmi...
ne sono contenti i confratelli, l cooperatori e gli
Non può negare però che quello di biografo
ex allievi, ne saranno contentJ i posteri, che tro- cli Oon Bosco è un bel titolo d'ini:-resso in Pa
veranno indissolubilmente unito al nome di Don radiso.
Bosco quello di colui che completò le Memorie
- Vorrei avere un altro titolo più interessante:
Biogro(icl,e del Santo, curò la µubblicazione della quello della fedeltà a Don Bosco e al suo spirito.
sua Autohiol(ra/ìa. raccolse i volumi delle Let
fere, ne dettò una compendiosa e clàSSlca Bio-
gra(Ìa, ini:z:1ò la storia della Congregazione con i
primi volumi degli Annali e divulgò la conosce.ru:a
dei primi SucceS1;ori di Don Bo!ieo, degli Eroi di
santità della nostra famiglia e del Santo da cui
prendiamo ,/ nome, con incessilnte vena di scrit-
tore e con cuore di flgho e di devoto " •·
Nell'episodio e nel commento c'è tutto Don
C'eria, o almeno il Don Ceria degli ultimi 30 anni,
dal giorno In cui il Servo di Dio Don Rinaldi,
allora Rettor Maggiore, lo fobe dai prediletti
studi umanistici, nei quali si era fatto un nome,
per donarlo agli studi della vita e delle opere del
Santo Fondatore,
Nel nuovo campo Don Ceria svobe un'attività
che ha del prodigioso. Tuttavia la mole della
In questi ultimi tempi abbiamo anche speri-
mentato la grande carità di Don Cerla e il suo
amore per il Bollettino Sa/esianv, di cui rivedeva
ogni mese le bozze con la diligenza che gli era
propria, largheggiando in direttive e consigli.
Ancoro pochi giorni prima della morte, con uno
sforzo supremo, trascinandosi. venne a trovarci.
- Oh, Don Ceria, che onore questa sua vi·
sita I Ma perchè faticare tanto a venire fin qui'?
Non ho ancora visto il BolleHino di gennaio;
non posso più applicarmi in nulla; ma al Bo/
letti110 non rinunzio.
C'en1 ancora, nel vecchio cadente, il salesiano
dell.:i prima ora con la sua caratteristica incon·
fondibile: l'amore a Don Bosco e alla Congrega·
zione.
produzione storica e ascetica non muove a me
Sono contento' - avrà :ripetuto il Don Ceria
raviglia chi l'hil potuto seguire nella resistenza 11 santo fondatore al suo ingresso in Paradiso,
al lavoro. l"ino all'ultima guerra e anche dopo, - sono contento di quanto hui scritto pl'r far
s1 alzava olle tre e trenta e, dedicata la prima conoscere la mia opera e il mio spirito, ma sono
ora del mattino al breviario, alle cinque era già ossai più contento cli quanto hai fatto per imi-
all'altare. Attendeva quindi al ministero delle tarmi, innalzando in mio onore, col monumento
confessioni e alle otto si metteva al tavolo di la- dei tuoi scritti, quello ben più prezioso delle tue
voro, al quale, grazie alla forte Obra e all'ancor virti1.
110

4.3 Page 33

▲back to top
Altri Salesiani defunti
Sac . Giuseppe Spriano , t n Suntiago (Cile).
Degli So anni r.li vitn 58 li trascor$e come miesÌt)na.riv i11
Armuica. Lavori)' a1 fianco di "'jssioneri salesiani Uella prim.J
ora, qunli 1vfons. F'agn~no. Don Tomatis e l\\1ons. CosLa-
magnu, c.onclividcndo con c~sì il lavoro, la povçru\\, i 8tu:ri~
fid di quei tempi eroici. Ebbe partichlari o1ttitudini per ,di
uffici amministrntivi .ed e.ciercitò l'lrnportante cnricn. di Eco-
nomo lspèttoriulc, rendendo alla Con~regazìane prtzi03i
$:ervizi. Del $UO ministero sacerdotale goù~ttero spccinlmc-nrl"
i mnlnti degli ospedali, ohe Don $priano sapeva pre.p~rnrc.
a11a mone con Ultto e unzion~. Le gr.avi sofferenze tlegll
ultin,.i anni lo disrws.ero al J)r(!mio.
Sac:. Vlrgtnjo Ras(lbJo, t a Samp1erdorena o 81 '1,llno,
l)1ré~fte ve-rie ooure Case rivel:nndo'5i ric.co Ui 1.0101 cariu\\ 4•
fedeltà n Don Bosco. Nei r.8 anni che fu PaTroco a Sampier•
darena lavon) senza trcg-t.ia nd confessionale. neUn pr cdica-
~iooe, ntll'opcro assi.i:1eni.ialc. Particolnrmontc ptr ì poveri e
gli ammalali rI,·clò sempre cuore d i padre. A tutti fu esempio
di ~erenità e di fede nelle o r e dolorose dell'uJlim.o cqnf:Htto.
Cooperatori defunti
P. Pie tro RJgblnl, S. J. t a Torino il z r -1-1 957 a ~5 anni.
Non inlc•ndi1ut10 qui di dcl iot-drc- qucstn rwhiljssim11 e po-
polarissima figurtL di F iglio lii S. hrnazìn. Ci pr~mc ~oJo
dire ch e daglì otto :rnnì, quando conobbe e, avvicinò Doo
Bo,cu nel Coll~gio di Valsalice fino agi! 85 amò [I Ranto d,
un itmor-<..' ardente e co~tanrv, e fu atnnt() e ~tima.to ù;t ttltt1
-j suoi Successori1 dal Ven. Don Ru:1 aU'auuate Rettor !vfo-g-
gicre. FinQ al termine dt1 .suor giorni scese pellegrino a Val-
docco, fcrmnm.Jo:;-i in preghiera dav:mti all'urna del Santo.
Vicino n lui ua giorno prcgnva una signorA vestita a lutrQ;
dopo quale.be momento <li commossa pra;,-Jone-, .gli çhiese:
• li Santo ern tnnto huono come tutti lo tlicono? •• Oh, s\\.
- rispose con prcmurn - molto, molto di più di quello
cht' si r,uò pcnb::.11·4!, L'ho conn8c-iu1~; J1 ho ,•isto p~r .ftnni nt·1l11
mfa infanzia! o. La signt>rn lo gun.rdò e, con le Inerirne u,~h
oc-chi, escl.omò: Fortunarol ,.
n,, Ec:cc, 1;01oc: rwl 1953 scnvevn <li Do1'\\ Aosrv nel v()Jumt~ S. Gla-
'Ch>tin, Bi•srO ,wJ ritt,rtf1j è llt·llo viln d1 r'.\\; t1lliroi: « Qhd "'"
tnno ;q guuuw I S~L~. quando lo t~ldi p,•r l'rdtim4. tir,/t(I m•l tor
h,, tile di rralducco, nella qelrbra2.irmt' dt'I Sltn 071nmo,;t<f&o, sono
r,,H,wti ta-ntt mmi mo 11nu ,,m, 1/imtntit:0.10 lo bt./la fi,i11r,1
dil />a(/r( b,w,u, rlw mi /:a btt1.J1cltuo. d1t• lw f>ojtlM lii ~,rn Stml.a
mono prnteltricc sui. mrn cape,, dre 1111 ho dffM: t .\\ta fmmm,
~ii ,fe1,1t>tn della tvtadtm,rnf •· Ed n11the oro qunnJt1 tJUri cm,-
tllH,1 rh" la treccliìnia. a,,anzlttO ntm mi d1} S.otJetdno j,ncidiv,
ho la rispn:rlo fJrt,nlo e flua: , 'P: <hh1ro! f-lf'I 0:11 dì nJt! mtJlt.f
btmt'di'triflm d1 S. Gfof'fW1'; /JnFtO! F. mi .stimh 't'1Tam,•rlt,
fortunatn di auerh, c-0-nosculttJ, ve11t'Tato, amalo tr m.e /t..l ·vul-D
anc:c1ra 01.fRÌ im,mizi - t<1.d ccm11 l'l:t1 diphlltJ il Rolli11i - t:f>n
lu pitth/c, u·w,itd/i,t(l, di,;tt1J sulln ptrM)1tO, tiru,miat,, dn fil'-'
f.' da altn rumt1ro1i ragazz1,, f:m..otto, ~<>rridcnt.e, amobi/;s.ri,n().
Pqi lasciai il Cr.llqio di Val.ral.ice t r,qµ 1·id.i pirì il Samo Pro-
Ulfl)rl': uu1 q,~undo - .Hutll'rtlr. ullni'u ull'MUi'o 111 w1 cnlltf{ÙJ
dei PI:,, Gt!t1,:tz t'I , 0 /t!hhrtHQ 188~ le,,.ri sul 'Jlio,..ntl.lt lo .uta
scumparsa, Pe-ma1 c.he ero stato ,lat)t.•rro [Qrtµ11at<» di arerlo
co11osciuto e amato, I! ,:,,eomi11ciai ad ù1uocarltJ, cota che fa.c.du
ancora Of.!l!t. ~rm sQm11• ,iolctz;;.a... pr~!land1Jlo q~ni Riorno subito
dopo il mitJ S. Jg,ta::iQ •·
Sac. Francesco Ga ttinoni, arciprete di Barloss1na (Milano)
Parrooo zelantissimo, mentre J:JÌ prodigava per le anime. rin-
novnva la chies-a e creava un imponente com_pleuo di open.·
d i rdigione e di henefi:cenzn, tra le. qunli l'Oratorio. Decu-
rione salesiano fin d.R-1 n123, nulri'"·n gronde ilnrnrt per Opn
Bosco e per l'opt..>Ta s ua, alla qualt: inviò numerose. voea.-
z1onì.
Giu seppe Rlccerl, t .Mlneo (Csla11ia) il 2,-1-1957.
Sereno come un patria.J·ca. edificando quantt venivano a v1si-
u1rlo. coofon.ato ripututomcntc dni Ss. 8.ncrament1, çhu..1sc lo sua
lunga t,çiom:.na l è.tfet,8. cri4-rianament~ vissuta. Fcl1cc ed onw-
~Ifoso di uver d:.1to tt Don Bosco due stioi figliuoli - don Luil!i
e don çarme.lç, - ai sentiva Iegnto olla Congregnziooc corra•
alla s-un seconda famiglia, di cui i:.em.,iva con ~ioia t1ul Bollt!l•
tino Salesiano. da oltre 60 nrt.ni, l 'ntti9it,1 o lo sviluppo. 8envo~
luto da. 1utti per In suct hont:ì, nlla sua morte, ebbe dn Autorit.\\,
Concittaùmi, Salcsinni, una mu(lifestazionc ehc dice.va la st ima
che Eidi godeva e il rimpilltlto che lnscinva. li Si~nor e dia a
Lui e allu Cortsort.e, che L'ha pr eceduto da 1,.lue anni. il premio
Lici giusti.
Achille Pavoni, t il 22-xu-1<;56 a Roma.
Dcvotrssimo di S. Giovanni Bo:.co, lascia: ricordo imperituro
Ji rc11 1r.urlinc e di gènC.t'C>SA, RCr..:rH1 hont-À d'onimo. Strupo-
l o.so nL•ll'adc:,mplmcntQ del prc;prm ,.-1(,..,c:.rv. donc'> tutte le sue
entrgie per il bene: della nume-:rosa famiglia e fu lieto di of-
frire "ll'I stituto delle FigHe di Ma.ria Ausilfo.trice due fi~
gliuole, Sr Roffaelln e Rr. E lena.
Prof. Antonio Gigi). t a Firenze.
All'UnivcrsitA. di Pisn t!bbc, più che profcs~ore, maes._tro e
gui1LI il Serve> di Dio G ,u,cpp,· ToniC1lo. I.a •u• fodc fu ali-
mentata da.11.:i 1\\lèss-a e Comurrione quotidiane e dalla i;ecitn
del S. RQsnrio in fanllglin. Le,::-v.evn e-on entus.insmo il Bol-
ll!ttb,o Sttl11sla110, nel c1ualc amminwa i prot:rrèssi dello spi-
nto di Don llosco nd mont.lo. Si compiacevo <Jj e.ss-ere coo-
p<:rntorc e ancora neJJ'ultima mnlattill otfrl ,,cr la Pie Unione
preghiere e dolori.
Giovanni Sella, t o _Monte di Malo (Vìcco.-a) • 90 onni
Cooi)erntore salesiano dai Le-mpi di Don Do:;co. o.ffrl urin
colqnnn J)er 1•amplinmento della Rasilu·a J1 "I. Ausi'l.iotrice,
ùiedo una figli;I al)e Mi~sioni rra le Figlie di J\\11. A. e due
nipoti rtlla Societò S.alesiana.
GJovanni Marforl, t a Livorno il 26-xt1-1956.
Fu il <;:<>st.ruttorc (lr,lla nostra belln pnrrocchia-sant unrio del
~acro Cuore e dell'lstituto salesiano di Lnrorrw. (;ourW
pure nltre nosrre opere in HaJla ~ all'esctro. 11 compianto
Card. Hlon d, o-uni qual voltR vçniva in hniia, chiedeva d i l ui,
tanto carn era il r icordo che aveva lasciato in Polonia. Cri-
stinno ricco ù i fede, offri il figlio M ichele a D<>•I U<>sco,
G iulio <lesare Stefanutti, t I' u- 1-1057
Passò la vita. al servizio déll'brituto Salesiano di Livon,01
(Urm\\do con zelo encomiabile il decoro del temp10 del Sacr~
Cuor e qua.le sacrestano. 1\\llent rc aJ mattino prestissj mo pre-
paravo l'occorrcnrc per la cclcbntzione delle san te Messe,
ci1nt&\\1 n le todj del Signore. Ern suo vanto l'nvcr Jnscg1rn.to
pc:r .50 anni il c:nrech.i~mo ai ragazzi clelht p:l r rocchia.
Pr of. P asquale Car n e v a le, t :i M acerat3 il 26-x1- r956.
Ehl1e una particolare devozione a S. Ciovan ni Ro~co . Amò
la Congregaz.ione Salesiani, dì cµi p.nrb:iva con ontus.i-nsmo
f' che a.iutava. con 1,t'Cncrosirit F.r.;1 ragg-J:ilnte di gioia quando
pote-va far $'-pere che- un bel nudco di ~uoi nipoti snno Sa-
lc,-shm1.
P aolo Costa, t • ~lontoggio (Genova).
Fu coor,cratoro nffi.17,jc,rullo nJla l?in l niitme ed enrus1asta deJ
l'>rojfrnmma trncciamle da Don Bos.oo, nel qua1t: \\!Cdt.:va un:.1
vm foci]~ e sicurn Pet santàfknrc e santiii.cartti.
G iu seppina Do ff,Sotta , v ed. Lo55, t a Jmèr (Trencu).
1\\llm.lre beaedctt'l cli undtc1 figli, srìmò la sua come una m 1s-
sione ':i.a.era. Un 1rngicn lncidc:ntt le l()l.•H,• il miirito i n µn
momtntn p·arcicol1irmt:tUt difficile, u èausa ddla e-rave po-
\\o't:rt.A d~Hn fa.miglio e dctln _i:iovane eta dei figli. Es-so affronto
crora_g:giosame:ntc !a v.:dov:iln:za e ln povc.nit, com1-um.11l1dn::tj
per Jl hN1~. sopl'nttuuo morale, d~i !IUOi fittli, ri'-·dQ.1,dò doti
di verti cdw.:atri-cc... Al l:1lr'oro 11u:e.s~unre univn un intc.n-<5u
Hpirito llÌ pr(!i?biern, rrovnnùo l.t S.WI forza ne..lln t-,,,tessn, nelJ.1
meditazi-one e nelln frcquenzn ai Sacramenti. Yide cosl shoc.-
c!ar.e nell.1 sua forn1J;tHn cinque voçnz1001 rchgtOtic; tre figli
Sale~,ani e- due figliuole Dumcnit:Uh:, Trovava inoltR Lcmpu
per ~tedicarSi ud opere Ji ap':)stolato e! (u per lun.J?hi .tnni
l'animo dell'Lnione Donne P1 A. C. della :suo p11rrncçh1a.
L.1 sua prc1-thter.1. anche tN i dolm·t <lc;.:,li ultimi ~1un1I ru:
• Sia fonn 111 Volont:\\ di Dio,, Morì loscian,1o à rutti la luc,
(iel S\\H) uempio e de.Ilo. 1ìu~ fede, sem_plice- e forte
Altri Cooperatori defunti
Ailemsnd G1ulta ,\\pp,,11,l,no ,\\ona - liuld, \\1argheritn -
li-11r-b,u:allo D. ViLo - lfattistella ,Eh•11:~ Bennmuti t;iwep-
no. pin+l - Renzo GìO:!uè . Benoleui H.l!trina - Oinncc, Carll, ..
Bigo (.;~1tcrin:1 • IhonB7. Emilio .. Bon<?mo S11 l vator1: -
tch iazzo Fiorina - 8ca1c() t-Jnrja - 13rn~:HO FcrdinanJo - C:ù-
di:r-1:'l J\\nirela - Cannli Gaetano - Capir-anio Ewnacchio - Ca-
p r -ioglio Giu.,;epµinn - Cntani Fortunata - CavnJlern Gio
\\'.tnni - Cl·nnli Rc,s(I. - Chiarcn?.a .An!lclit - Cokui Afcss"nt.lro
- Colombi Giuscppè - Costo P•olo - Cunc~z Loren,o • Cu-
r,·one F ran ca - Deflorian C lemente - Della Paolera Elvira
- D i~tt.:firno D. Domc.11ico - Doni Lu.ig1: - Fabbri,rntorc D .
Dòmi,nico - Fflrn.0ni Gi ulia. - Forca Costnntino - Ftrruri
G io Hatta - Ferran Quirino - Foss;u1 .\\nn.i - F rida GhJretti
- C,affuri Lucia - Galtuocio Romano V.intc:nzina ... Galvagni
Rina - G nzzoli Cìovnnn i - Ghia Outto A n g~la. - C~oda Se-
bastiano .. Gnllo AII01sio F!m, Ha - Grizzo A nna - Guada~nj
Nino - Lipari Fi)jppo Lisco O. Michele - J,obbi~ Angeluu
- L m;ano :\\11.aurizio - Lovera Giovanni Battista - 1\\1aggi Aùe-
lirnt fu Giuseppe - lvlassenmo Erne..~a - 1\\-:Luconi Francesca
- Maurintt Gn-\\2-fann - Mauro T eodolinda - Mazze;i;zj --Oe-
nedètlò - Mcravii;liu Maria - Mondo D Camillo Monti
l,UÌA'i - l\\.lora lvlari~ ved. (;jorda ~l<Jn>ne D. Ambrogio
.. 1Vl osca Giorto Seb-nstiano • Mosconi Amelia - lVlotrini
i\\ilarietrina - Nnnnarone Nunzìo - Nava l'Ylaria - Nicoli Cor-
tinqvis Pa,lma - Noè rvlHriu ... Paignni Adrhmu. -- Paragcma Cle-
mentina Bozzo - Pennnz:io Giuliano - Pc--rsico Luei-a - P..e-
titti Bartolomeo - Pétris Giacomo - P ia.aa AndTea - Pianj
Ortensin • P1~:ea F.hsabettu - -Picçinln lVlw-ianna - P1C1:ioli
Ann.a - Pili :\\1attà Gl~cppt! • P iotti Luci<\\ - Pirri Ai-;$t.Jnta
- Pirronti Isabellu - Pirrone Rosaiia - Poli Luig.ia - Polilfori
D. E-u~i::nlo - R:tinero I\\1arcelto - Rèvetria An_gelo - Rizzo
Frnncc~ca - Ro~iiet Am~lina - Rove-san l\\tlons. Giuseppe -
Ru~iadi Emi lia - S,tlagor Maria - Can. S11-lani - Rnnti l..ui111
~Cà.J'Ìano Giuseppirut • ScJt.iaffirto G iovanui .. Schil).ppa.r elli
Ft..:r-raro FeHcita - Si:hiariti Francesco - Sooffed Donna En-
richetta .. ScottoreJli Antonio - !icrosopp1 Leo - Tabone Ot-
mvia - Tirelli Antonictl• - Tondi D. Lu,~i - Trovato Fe-
lice - Tuninetti Antonio - Ugo Eurn.sia- .. Vtt.lcnli Giuseppa
dj Ptc-tro .. Valtofina .:\\lessaodro - Vwdini D. Giulio - V-an-
dini lda - Vecch io Ranto - Virano Antonio - VolpJ Giulio
- Zanc.ler.igo Rosolio Giovmuu - ZHI1c.llo Eleonot'O - Zanon
Dom iti Ilo - Zenz,ani Pietro.
111

4.4 Page 34

▲back to top
CROC
TOTALE MINIMO PBB BORSA L. 50.000
tl rltrJ/I!tl!7d
Borse da completare
Borsa Maria AusllL~trice e Don Rinnldl FIiippo, o cura di
.-'l.ni,elo l'er1t1 (f'uicenz:1) - Tot. 30.000
Jlar,.a l'llarf3 ,\\w,illatrlce e S. G. Bo.co, pmlr!llltlf In rnin
/att11glin, c:ur11 <l, Tina ,tan,m:hi (l'i:1ccn«1} T,!I. 31.300.
Borsa !\\tarla Au•lll.airicc e S. Giovanni Bo-""0, m11tatr , miri
f,nt,lli, a cun, <l1 \\'. Y. (Trento) • Tot. 3-1.550.
Borsa l\\1arla AusJll3trlce, prot,!illi mr ~ la ,ma famiglia,
a cura di Laut·a Curino (Cuneo, - 1" v~r4. 10.000.
u, Borsa Marl<1 Aw.llfatrice e s. (llovannJ 80sco, nttrnelem,
::w:n<1 riel/a peru,,aam:a firUJlr, n ~uro è. M T in-
~~gnnnw (1\\lc••ino) - •" vers. 10.000.
Borsa M3donoa dell'Aiuto, offena d11ll'.\\rcir,rere Decurione
" <lai (,oopormori d, Campobcllu d1 1,,caca (A,meento),
a curo <l1 D. b•ulo - 1' vers. dott. Lu11l1 l.1calz1 1000:
,>n. Lu,111 (;jglia lOOO: &TI'. Giu,,,ppc ll~IIK 1000; Fu·ata
Calogero 1000; n111. Alfredo Sammarco 1000: 'Ro,;a ::iadi
1000; prof. l uhrona 11.!nazio looo: ~com. Cm!>cppc Cìott:.
1000: c,w. Y1nct"n'lo :'\\utar.c.tefano e Rn~rna Cah.st.!ìrnnt< sooo;
,ac. Giu,cppt D'Antona rooo; \\'ari nfTcn·nll 15.000 - To•
ta/r 25.000.
Uors,i Marln Au.llla1rlce e S. GloVllnnl Bo•co, " me111aritl
, ,'1~Jj,, 1Jp//t1 .f~rrlifl .·lt1to11it.ttd, a curn di Tira•lli Giovanni
(Rtt$Gm\\ 1• 1cr,. z5.ooo.
80P1n Mutcr Olvlrrnc Graliae e Ausililttrlçc - Don Rinaldj F.,
a cur" d, C I::. (Ales.-.,mdria) - Tur. 2 r .ooo.
!lorsa Mar ia Au<lllatrlce, S. Giovanni Bo,co e S. Dome-
oleo Savio, proli''ll(~U la t •ora~-io,u rcli;:111u1 ,·h, nfo mtJU
rr.ei 1111n:on1, a cura d1 P. T. - Fa,ani Lui11ia 5000. :VI. I'.
10.000 - Tot. 31.000.
Bona Mitria Ausiliatrice, ~rcltè guarttra mio mndu, a cura
d, Cater,nn n,~ulco (ì\\apoli) • ,. Yrrs. 10.000
Borsa Marla AWilll:trrlce, secondo/., ì11IMr·inm ,/; (,. T .-/. ,11.
(Trenlo) • l'ot. 20,000.
Bor.111 Maria, Mlldre mia , fiducia mhl, o cura di 8. C.
(T rento) - 'J'r,t 25.000,
Bor,;n MnrL~ Ausiliatrice e S. Giovanni Bo.•to, J>erc/1,! pro-
/egga110 sempre In >ros/rn famifi!/ia, a cura d, Cnrlu Linda
.làmpurdl, (:,.:apuli) - r• V<t>. 10.000.
l:lor.<a Maria Au,flfatrlce e S. GloY.tn.nl. Bo~co. d11uri pare
, ta/11u, o cura d1 F"ranceschin, Ann• (BoJz3no) - Rin.mi
:\\.larccllo 10.000 Tot. 36.000.
r.,, Rorsa l\\,farche"4! Giulia, Leone e Ro,,e11a, cura di .-\\le.;.
sandr0 e <.:ri,trnll ,\\1 •
20.000.
Borsa Maria SS. Aw;lliatrice e S. Giovanni Bosco, f?Ttari-
lemi, p,ol<'f!Rtlemi r011 1 miet cari. 11i nta e" ,,, mQrt1~, 11 cura dj
A. G. (l\\'t.:,smn) - Tot. 1.5.000.
Borsa Mru-là Auslll:llrice, aiulaumù!, " mra i.li Zottll//J Lui-
,:ia (Vcrorrn) - r• "~'"- 10.000.
Borsa l\\llarla Auslllarrlce, S. Giovannl Bosco e S. Dome-
nico SavlCI, />r<·J!/11< p,r la t10ttm Jnmigliu, a cura di Rina
Edoardo Valli (Parma) - Tot. 21.000.
Don.a M::uia Auallfurice e S. Giovanni Bosco (.:•), a cura
di Bianchi :\\laddalena (Vicenza) - Tut. ~5.000.
llorM: Mondinl Don Francesco, rn sutfn1:r10 ~ ,uurdo. a cura
dd dott. \\luno Prctralune:a (C..lifnrnra) 1• ,·er.. 9262..
Borsa Mari3 Ausfllalrlco e S. Giownnf Bosco, fttofe,:geteci
i11 1,•ira , i11 mortr, u cura di Tt'.l"C•n T~rrnni (l'a,·io) - T1>-
1all! +s.0OO,
llor~11 Mario Ausiliatrice e SanU Snlusfanl. gullritr i 1111r1
Ji11li, n e11rn di Cccch..lta Rin,1 e \\lfon~ina (Trc\\'is<>) -
Tnt 15.000.
llorso Maria AIL~illatrice, S. Ghwnnnl Bo..co e S. Dome-
nico Savio, auurrrut;ci co11tuuu1 p,vtl-:10,~. a cura ùj G. O.
(Cunl"o) • Tot. 25.000.
!lor,., Mari.a Avvocata e, AmUIJlrice " t.lamma Marghcrlu,
a t:ura della L1n1itdìa :\\lil!hclta - t 0 \\·crs. 22.000: ;-..;. :i-:.
5000; S. R. 12.;oo - Tot. 311,500.
(co11111111a)
BorHe complete
Uol"!òiH Protdocimf Francesco. u t-'Ul'A d1 Moria Pros<lo1·i11ti,
l'ònu.·. ùu ù1~pos-lzionc tt'!!l:tum~n1nri;1 - L. 50.000.
11,,r,n Pro,;doci.m.l Rosa, ., cur,t <lr :\\I. Prosdocjrni, co111c
JA dh,pn ,a:lÌOm: U.-stamentnrin - L. 50.000.
&rs.a Prosliocinù !\\-tarla E1tl,laca, a rura dr l\\1. P. crunl' ù•
Ji~po t.z1onc tt.-~tnment:ann - L. 50.000.
llon;a Prosdoclmi Giulio. cura d1 :\\I. P. com.e da d1sr,o-
tz101u.· k>tanu:-ntaria - I.. 50.000.
llon,u l'ro«doclml Bisi Maria, a cu,a <l1 M. P. come da
Ji..roM1.1onL· r1,:;:stamentarn1
L 50.000.
flursa Go11gia dott. Luigi ,,,,,,.,,,, curo dcll:i ,·ed. T,-re,;n
llripnonc G. (Torino) L. ~o.ooo
flor.u Per In salveZZà delt'anlnrn kun o 11uarlC1lone del suol
muli. n cura d, Uog-g,a Uiu· I.. 50,000.
llor,11 Anlme del P urentorlo. • ,ur,, J, B. B. JO.ooo; C.o-
r r,nn .ut~l .22,000 ... Tot 51..000.
ilor a lkrtnlini Maurizio (Tremo) - I.. 50.000.
llor -,a Maria SS., Mamma no..tr.., ml benedica. ~ cura di
Cnrho \\I. Teresa (.\\itr11rcn10) • I•• ~o=.
Buo;, S. Te,_,. del Bambino Ccsu ,a111m11i la prot,;;iorrr t
/'m11t11 <1/1,1 mia fomiglia, a cura d, (,. F. Z, (Piac~.a) •
I.. 50 ooo
lk,,...u Moria Ausiliatrice e Don 80$<:0, r,rnte!fl(etemt, o curw
J, 'I. ",. trnmue 1\\1. \\1. (Gcn11yaJ - L. 50.000,
lltrrs• A Maria Ausiliatrice, <t}J111rhr {>rotc,:11a la fnmir:lra di
lt11!iflli1111 l)<n•irQ (l'.S.A.) - I 50.000,
Hor•u RCJ:!lna del cielo. prMl'Jtl[t , 1111r1 fi-J!/1 ort1. I! snnf)rt.
;1 curn d, t\\laria Spaian, (Bcnrnrno) • I.. 50.000,
Dur. 1 Barbc.-ro Frances:co, in sujfrniri·o e ril'ordo, a curu J1
Carolina Barbero (;\\ovara) • L. 50.000.
llors.1 M.1rla Aus:i.1.ìatricc, 111 111Jf,agio ,1,.; ~oltri morti e pu,.
tr:w11r ,l,//11 /nrm.~J,a di Ga//011, l'nmo (\\l,lnnn) - L. 50.000.
Bor"'1 Mitrl.a Inunm:olaia. prtgnlt p,r mr, n cura di ,1. R.
(Fin·nid • L. 50.000.
Ut,r~a Per onor.ire Il Cuore SS. dJ Gt..'llit e aiutare un chie-
rico <nlc.,lano, :i cura di l\\fagirio Frnnl< (U.ftA.) - L . 250.000.
Borso Gesù Sacrament,,to. l\\farln Aw.llla1rlce e S. Pio X.
r1tr,nwh· allo fede rriftia1w mm /1, r ·ru1ft cart11 a c.uru di An-
gl'lin,1 Suwl li (l'.S.:\\.) - L. 50.000
lior,,11 Vostl Don Samuele C••l - !10.1>•1> Emilio 500; \\ il-
lntu l\\lari;t 1000 - 1'01 50.~qb.
llol'll.ll RlnaldJ Don Filippo. a cura Jr Gio\\"unm i\\fa.,er.,
L. !io.ooo.
Dn""1 Au<lllalrice Regina, sah,,.cll ( r') r ,rrando I, inte11::foni
tiri d,,tt. /'11111::::i Carlo (lmp,rroJ • I.. _ço.000.
Uor...si Z. A. M. in m~111oria t ~,~01t11,/W dri ,Zf'nitori u curn
dtl flutio G c.x 111lic,•O •alt,<,tUI\\O (Trc,·iso) - L 50.000
Bor11.1 Divina Provvidenza ( 1::•), n ~ur,1 d1 Uoglionc Fran-
Cè~co ('l'orino) - L. 50 ,000.
(ro111i111111)
BOLLETTJ'>;Q SAI ,ESL-\\..'-1O Autorfna1ione del Tribunnle dt Tonno 111 data 16-~-Jç 19 - n. 403. Con •1•1novat1one eccle,io,lica.
,a- MARZO ros7 A~- ,o LXXXI. s . s nirett. l'c:ilft.; Sac. Dott:. PJETRO Zurn1so1 ,·,a ~lana Ausì.ltatncr-. JZ. Torino 712 • Off. Gndichc SEI

4.5 Page 35

▲back to top
'LINEA RECTA BREVISSIMA' i libri
che si possono leggere
nnche in tram
.~~IHRIO FIIA'<Cf)
IL SIGNIFICATO DELLA FTT~O-
SOFIA ITALIANA
L. 100
GRAFI' P. O,
I NOSTRI FRATELLI SEPARATI
D'OCCIDENTE
L. 75
BEIUETTO Il,
LA RIVELAZIONE BASILARE.
LA TRINITÀ
L. 120
llRI.NELLO ARISTIDE
I NOSTRI FRATELLf SEPARATI
D'ORIENTE .
I,. 50
GRA:1.101.1 ANGELO
TRAGUARDI
Gll!DI AGOSTINO
MANZONI EUCARISTICO
L0\\1:mA DI CA.~TIGL!O:<!E
IL COTTOLENGO
L. 80
L. 175
L. 35
f'.\\l.l.lARI PAOLO
GESÙ, L'UOMO-DIO
L. 80
f'Al'PELLO CARLO
LA VISIONE DELLA STORIA CN
G. B. VICO
L. 125
1\\11\\RIAN I ~IARIA:-:(l
L'ORDINAMENTO ECONOMICO
DI DOJvlANI
L. 75
!\\.lON r1 llf\\ltnmro
LUCI CRISTTANE NEL PASCOLI L. 40
LA COSCIENZA MORALE NEL-
L'OPERA LETTERARIA 01 D0-
STOJEWSKJ
L. 200
('/\\PLIANI GIOVAN'II
SINTONIA TRA FEDE E RAGIONE L. 1zo
CASTEI.J,INO GIORGlO
CHE COS'È LA BIBBIA. Voi. I L. 100
CHE COS'È LA BIBBIA, \\'ol. TI L. 75
('F.RIOLI E.
lL REGNO DEI POVERl
L. 200
ERNESTO RENAN
L. 100
LA FAMIGERATA INQUISIZIONE L. 150
Plr.:l'ROliONO LUlGl
DOLORE "E AMORE
L. 30
Pl'C'CI liNIUCO
IL VESCOVO DI ROMA NELLA
VITA DELLA CIIlESA
L. 50
lt,\\ICII •\\t;<TSTt>l(T
LA QUESTIONE GALILEIANA
RJSOLTA
L. 60
CHIMIN61..Ll Pll!lll1
CHE COSA PENSI DI GESÙ
CRISTO?
L. I 00
C()JAZZI A'll'IO'IIIO
IL VENTIDUE MAGGIO MAN-
ZONIANO .
L. 90
L'ANIMA UMANA NON MUORE L. 75
MADONNA PELLEGRINA
L. 120
PECCATO E REDENZIONE
L. 60
VI PRESENTO SAN PAOLO
L. 110
OAFFARA MA.IlCOJ.INO
DIO, L'EVIDENTE INVISIBILE
L. so
D't\\POLLO P. GIUSC:PPP
GALILEO GALILEI
ne AGOSTINI NICOLANGEt.0
PERCHÈ CREDO IN DIO?
L. '10
11,\\\\'AGLIA GIOVA"l'.':I
PcRCHÈ IL DOLORE?
L. 80
ESISTENZA Dl mo
L. 100
SANT11.I I P. HEGINALIJO
COME POTENZIARE LA VITA
L. So
S(:ARPA A-rflLJO
ATTUALITÀ
DI GIACOMO ZANELLA
L. 100
SINTESI SOCIALE CATTOLICA L. 70
SO i.ERi GIAC0\\·10
LA PROPIUETÀ
L. 140
5TIULIA'<() ~- c.
PERCHÈ TALUNI NON CRE-
DONO ALLE VERITÀ CRISTIANE L. 90
1·1~MARA rusrm10
lL VALORE STORICO
DEL VANGELO .
L. 50
CEIIQ.,;A PJ.IITRO
Vox clamnn11s
DEMIURGO O CREATORE?
L. 75
AGIRE
L. 50
------------------------
JJer m·dinazioni
rivoly~rsi allci SOCIETÀ EDITRICE INTERNAZIONALE
Corso Regina. Ma.rgherita., 176 - Torino 712 - c. o. p. 2/171
l'er le spese
di spedizione
aggluogcre
ai prezzi seanad
il 10%

4.6 Page 36

▲back to top
BOLLETTINO SALESIANO
- ~ Periodico quindicinale delle Opere e Missioni di San Giovanni Bosco
DIREZIONE: VIA MARIA AUSILIATRICE, 32 - TORINO - TELEFONO 22-117
* AL 1°DEL MESE: per i Cooperatori e le CooperatriciSalesiane
* AL 15 DEL MESE: per i Dirigenti della PIA UNIONE
SI INVIA GRATUITAMENTE a Spedizione in abbona.mento posta.le a Gruppo 2°
IMPORTAHTE
Per correzioni d'indi-
rizzo siprega d'invia.i•e
anche l'indirizzo vec-
* chio. Si ringraziano i
Sig.Agenti postaliche
1·espingono, con le no-
tificazioni d'uso, i Bol-
lettini non recapitati
I
I
I la traduzione italiana
di un celebre libro
francese I
I
I
I
I
I per or,Una.zioni
I nV<Jtgerst u,LL«
I
BERTHEM--:BONTOUX
SANTA FBAICBSGA ROMANA
e il suo tempo 1384-1440
T1:aduzione di Donna MA.RIA BENEDETTA RIVALDI Monaca
Oblata di S. Fea.ncesca Romana clel Monastero cli Tol' de' Specchi
Vnl11me tn•i!, p,u,,g. l>\\I:! • I. tr,◄HI
L'Em..rn.o Cardinale Alfredo BaudriJlart, 11.ccade.m..ico dJ Fra.n.cla. scrive nella
preta~ione- aWedfaione- ba.acese de1J1 opera:
cc •.. Un.a vita com.o quelJa di Santa Francesca Romana, al centro di u.n'epoca
profondamente turbata. sj traslo.nna In un canto di gloria a onore del.la Chiesa
Cattolica, in. un allo di fede nei riguazdJ cli Colui che ha p.ronunclato le parole
fo.nd.a:m.e-ntali: •• Tu set Pietro e su questa piet:ra edi.ficbe.i:ò la o:ùa CWesa ''.
Francesca ha creduto a questa parola voi ci credete e noi ci cl'ediamo. Possa
il '1'0Sho lib"to contdbulre a ra.dicare questa rede n@ll'ani.m..o dei cristiani. che
troppo 1acllm.ente s-1 lasciano trascinare dalle clrcosl anze di un giorno Rillet•
tano \\ll\\ poco Riusciranno a l'lconoscere O carattere di santirit che Ja Chiesa
rivendica e 11azione perm.anente della Provvidenza che- la conduce»~
SOCIETÀ EDITRICE INTERNAZIONALE
Corso Regina Margherita, 176 - TORINO (712)
conto corrente postale 2117I