Bollettino_Salesiano_195701


Bollettino_Salesiano_195701

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I l'i COPl!R 111"\\
S. E, !'On. p.,11,. a cordlale colloquio col R,111or Ma11,?iorc dopo Il discorso commcmorntlvo u,nu10 nel
'>31ooe te;ilr<> di Valdoeco In occasione dell~ celcb~ulooJ cco1~narlc lo aru,re di Momma l\\larl!h~lta
vite di San Giovanni Bosco
AIIFFRAY SAC. AGOSTINO
CERlA ~ \\C. noTT. I t,;GE:--10
PJ\\Vl:,.lT SAC. tallOO
LIL\\JO\\ )';~ G. B.
SAI.OT"fl CARn. C:\\RI.O
CASSANO SAC. GIOVANNI
SCI.\\CC.ALCGA SU.1:.\\:-SO
LUIGI Tl'RRO:-;l:!
UN GIGANTE DELLA CARITÀ. San Giovanni Bosco
nella sua vita e nelle sue opere.
Tr,1duzione dal francese dd Can. Decio l)onati. \\'ol. m-8,
pagg. 535 . . . . . . . . . . . .
L. 1200
S. GIOVANNI BOSCO NELLA VITA E NELLE OPERE
, ol. in-4, pa1,tg. ·H2, 1ll11strato con 32 ta,ole a colori fuori ll'sto
del Galizzi, l~ato in piena tela, carta a mano . . . L. +ooo
S. GIOVANNI BOSCO
Cc11111 biografici. , ol. m-16, pagg. 232 con illu:itrazioni L. 400
S. GIOVANNI BOSCO
Fd1z. a nuovo di Don 4.\\, An1.1dc1. 2 volumi, pagg. complcs:i1ni
Vlll·730. . . . . . • . . . . • . . . • . . • . L. 2500
S. GIOVANNI BOSCO
Voi. in-8. pagg. 720 con ill11str~1zioni fuori testo . . L. 1200
DAI FATTI PIÙ BELLI DELLA VITA DI DON BOSCO
\\'ol. in-16, pagg. 206 . .
. . . . . . . . L. 200
S. GIOVANNI BOSCO
li Santo dei ragazzi presentato iii rag,1Z7.Ì con numerose ca, olc
fuori testo. Voi. in- r6, pagg. 301J . . . . .
L. 700
DON BOSCO - Abbozzo di un ritratto
\\'ol. in-16, pag. 264 con illu:;trazioni fuorr te:.;to . L. 650
I NO\\HA!
Lo spirito di San Giovanni Bosco
/J1K11111111ti ed esempi di vita cristi111111• .1\\uova cdi;,;ionc ampliala
e arricchita. Vol. in-8, pagg. 500
L. 1500
e 11 lihro una miniera preziosa Jl(T chi voglia conoscere:: lo ,-p,-
rito tli S. Giovanni Roseo.
1>eJ• onlitutzioni
t•it'fJlyei·si allt1
SOCIETÀ EDITRICE INTERNAZIONALE
Corso Regi.Da Ma.rgherita., 176 - Torino 712 - c. c.p.2/171
Pe, •~ ,.pese
dJ 5pedrz1on
ag111ung,•ri·
al preY.2J !'itsin.lli
Il IO

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ORGANO DEI COOPERATORI SALESIANI
ANNO LXXXl · N, 1
1• GENNAIO 1957
Il Successore di San Giovanni Bosco
ai (JooprtnloU taletiatti
Benemeriti Cooperaton· e Cooperatrici,
tli anno in anno, a mano a mano che il Signore
mi concede la grazia di visitare le Case salesiane
sparse nel mondo, di incontrarmi con tanti con-
fratelli e Figlie di ::Vlaria Ausiliatrice, la cui
gioia ha manifestazioni dolcissime, di leggere
negli occhi degli innumerevoli allievi, ex allievi,
cooperatori e fedeli l'emozione santa che pro-
vano nell'avvicinare chi rappresenta San Gio-
vanni Bosco, vado persuadendomi sempre più
che è stata una ispirazione venuta tlal Cielo e
che dehbo continuare a compiere questo pelle-
grinaggio fino alla fine, se a Dio piacerà con-
cedermi le forze necessarie.
Dalle cento e cento lettere so che avete se-
guito il mio viaggio con crescenre interesse e
aifetto, pregando e offrendo al Signore i meriti
dcl vostro quotidiano sacrificio, a.flinchè tutto
procedesse bene, serenamente, trionfalmente. E
godo tli potervi assicurare;; che le vostre santi.:
mtenzioni furono accolte da Dio; mi parve in-
fatti d'essere tenuto quasi per mano, sostenuto.
consigliato ad ogni pa,sso dall'invisibile ma reale
presenza della Vergine Ausiliatrice, da San Gio-
vanni Bosco e dalla schiera dei nostri Ranh e
Servi cli Dio, nonchè dalle anime dei nostri
trapassati. Com'è emozionante viaggiare, librati
tra cielo e tetTa, nelle mani ù'un pilota esperto
ma impotente contro gl'imprcvisti, e pensare
e che la propria vita nelle mani di Dio, unico
padrone;; ddla vita e ddla morte! Meditazione
:;;aiutare, che e bene fare anche quando si e.am-
mina coi piedi in terra, o si riposa in casa pro-
pria. Siamo sempre e soltanto in mano a Dio:
i.la Lui la vita, a Lui tende il nostro viaggio,
in Lui il riposo definitivo e la pace be2•;1 1.r ,-h•
vive operando santamente.
Impressioni e rilievi sull'America latina
Non starò a ripetervi le soste e i viaggi fatti da
gennaio a metà agosto scorso: sono oltTe 250 le
Case salesiane visitate tlagli Stati Uniti alle An-
tille. dal Centro America al Messico, dalla Terra
del Fuoco al confine col Brasile; più di -2700 i
Figli e le Figlie di Don Bosco, innumerevoli le
folle di ragazzi e cli fanciulle, di cooperatori e
di -amici. Quanti i chilometri percorsi? Eh! poco
importano le cifre; ciò che importa e il trionfQ
nel mondo Jell'Ausiliatrice e del suo servo fedele
Don Bosco, il concorso generoso della nostra Fa-
miglia all'estensione del Regno di Gesù Cristo.
Qui l'oble11lvo ha fissalo Il sìg. Don Zìgg!ottl nell'alto di
decorare un... imperatore, nientemeno! f.: 1• « lmper3tore- »
della gara catechistica della nOStrJ Souola Agrl<;ola d1
Del Valle (Argentina)

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Oh, l'America latina! Ricca d'ogni hcn dì il Cattolici~mo ha fatto rapidi progressi l' le cir-
Dio, aperta ad accogli<:re braccia e intelligenze coscrizioni c1:dcsiastiche sono cresciute da 70 a
J'ogni paesi: per sfruttare i tesori del suo -:uolo 350. Dappertutto si è ridestata la fede e la pra-
e sottosuolo, intenta a educare i suoi figli e a tica rdi~o:;a, sono aumentate le vocazioni locali,
fondere le razzt: in compatte nazionalità, supe- con l'affiusso ùc!l'emigrazione sono entrati pure
rando gli ostacoli degli spazi immensi e della gcnero,;.ì mi!l~ionari europei cd è cresciuto di
natura selvaggia! Ma noi cattolici sentiamo col numero e di forza il clero locale.
Papa soprattutto le ansie spirituali J.i quei po-
Tuttavia se confrontiamo la situazione reli-
poli, • magnifica faLtngc di figli della Chiesa, gmsa delle nazioni cattolicht· d'Europa con
schiera compatta per generosa fedeltà alle tra- quella delle grandi Repubbliche dell'America
dizioni cattoliche dei loro padri ». Xella lettera latina, sentiamo il bisogno di ringraziart! il Si-
inviata alla conferenza generale dell'Episcopato
latino-americano a Rio dc Janeiro nel luglio 1955
il Santo Padre diceva: ~ :Nutriamo nel nostro
gnore per le nostre maggiori possibilità spirituali.
Il Padre Ca,alli S. J., nel quaderno del 3 $et-
tembre 1955 Jdla Civiltà Cattolica, a commento
cuore la speranza che fra non molto l'America del Congressc, Episcopale ùi Rio de Janeiro,
latina pos,'la trovarsi in grado di rispondere, con scrive: ~ Il Clero, stando a dati approssimativi,
vigoroso impegno, alla vocaziom:: apostolica che ammonta a 15.658 sacerdoti secolari e 15.262
la Provvidenza divina sembra aver assegnata sacerdoti religiosi per i 1 56 milioni di cattolici;
a codesto grande continente, di aver cioè un
posto preminente nel nobilissimo ufficio di co-
un sacerdoic per cinquemila abitanti, mentre in
Spagna ve n'c nno per circa .po fedeli, iu Hdg10
municare anche agli altri popoli, per l'awenire, uno per 520 e in Italia uno per 750. ;\\fa tenendo
i desiderati doni della sakezza e della pace•; conto del clero che vtramente è impegnato in
ma insieme non nascondeva la sua ~ trepida cura J'anim.:, in Bra,'>Ìlc ve n'è uno per 14.000
ansia 1) <• non vedendo ancora risolti i gravi e sem- fedeli, in Argentina uno ogni 12.000, in Mes-
pre crescenti problemi della CbiL'Sa nell'America sico uno ogni 10.500. E se pensiamo all'esten-
latina,.
sione di ct:rte parrocchie. il problema tldla vita
Sono oltre 16o milioni d'abitanti, che cre- religiosa st fa più complesso che nei paesi di
scono ogni anno di hcn tre milioni, e per In vera missione tra i pagani, poichè il sacerdote
mass-ima parte di religione cattolica, grazie al i.leve percorrere fino a 300 chilometri per ve-
lavoro di evangelizzazione compiuto dai missio- ùere, istrnirc e dare i Sacramenti a popolnzioni
nari spagnoli e portoghc.-si nei secoli X\\"J, XVIf cattoliche solo poche volte all'anno~.
e XVIII. L'ondata rivoluzionaria del ~ccolo XTX
fu nefasta per la fede, in Ame,ica pii1 che nella
nostra Europa; sicchè all'apertura del s1:colo XX
Dlffieoltà e conquiste salesiane
dal Messico alla Terra del Fuoco si avevano sol-
Per ciò che riguarda noi, per esempio, la par-
tanto 70 circoscrizioni ecclesia.'lticbc. Ma in rocclùa di Chos l\\lalal, in Pawgonia, è vasta come
questi cinquant'anni, in un clima politico meno 1I Veneto, con 25.000 kmq., circa 25.000 abi-
sett.lrio e niù rispetto~ dei diritti della Chiesa, tanti e una quarantina di centri o\\'e po~~ono af-
fluire i fcddi al pas.-:aggio del
parroco.,\\ Comodoro Ui\\'ac.lavia
le due pnrrocchic comprendono
r10 mila kmq. con 100.000 abi-
tanti: a nord sono 350, a on:st
450 i chilometri che le sepa-
rano dalle Ande e dal confine
col (. ile. La parrocchia di
Puerto Desc.·ado hn popolazioni
a circa 600 km. sul confine: col
Cile e 20.000 abitanti sparsi su
una superficie come il Pie-
monte, la Lombardia e il Ve-
neto insieme.
Per dare un'idea dcll'am-
pic1.za e clcUa gravità del pro-
blema, eccovi la Diocesi di
Vìeclma, affidata ai Salesiani
.ROSAIUO
Collegio •· i:lnn Jos6 .. • Gnu.lltlalma al Rllllor Maggiore l'olTcria dcl donl, mn a••al
più IIJ'Ddlto 1'11.moro ent~laua che i giovani Areentln.l nutrono per Don Boà(:o,
all'estremo confine australe c.lel-
1'Argentina. Comprende lo bel-
lezza di 662 mila kmq. con
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circa 300 mila abitanti, 26 parrocchie e 60 chiese
sparse in una terra ricca di bestiame, dì pe-
trolio, di carbone fossile, di piombo e di
sempre nuove miniere. Le strade sono difficili,
l'inverno è rigido e ventoso; eppme l'uomo
trova rimedio a tutto per correre in cerca delle
immense ricchezze naturali; ma è in pericolo di
dimenticare la sua anima, se il sacerdote non
può raggiungerlo.
È pur vero che, dal nostro arrivo in America,
la sete delle anime infusa da San Giovanni
Bosco nei missionari ha fatto miracoli su miracoli.
Il contributo portato dai Salesiani e dalle Figlie
di Maria Ausiliatrice in soli 80 anni è vera-
mente mirabile, se pensiamo che di anno in
anno ci siamo spinti in tutte quelle Repubbliche,
abbiamo fondato chiese e case, suscitato voca-
zioni, educato la gioventù, convertito pagani,
penetràte pianure e montagne impervie, erigendo
oltre 700 case e popolandole con seimila Sale-
siani e tremila Figlie di Maria Ausiliatrice.
Don Bosco fin dal 1884 aveva predetto questo
(( sviluppo meraviglioso>>, e l'omaggio che dap-
pertutto fu tributato al suo successore, dalle
Autorità e dal popolo, è dovuto agli operai
evangelici che in questi ottant'anni hanno lavo-
rato con fede e dedizione, osando l'impossibile,
rischiando la vita, logorando le forze, mirabili
strumenti dei disegni provvidenziali di Dio.
convertito dal Card. Cagliero. La sua Causa di
beatificazione avanza rapida, ricca ogni giorno
più di grazie straordinarie. Anche l'allieva delle
Figlie di Maria Ausiliatrice, Lama v-icuiia, ac-
quista crescente fama e prestigio per la sua in-
nocenza e il suo eroismo, e Dio voglia che tocchi
a questi due fiori americani salire accanto a
San Do:menico Savio, quali modelli della gio-
ventù del nuovo mondo, dopo Santa Rosa da
Lima. Questo sarà uno dei frutti più squisiti
che Don Bosco sognava di ottenere col suo si-
stema educativo e col lanciare i suoi primi figli
al lavoi-o missionario.
Molta messe, pochi operai
Cooperatori carissimi, vi posso assicurare che
ancor oggi il lavoro e febbrile. Dappertutto ho
constatato che se il problema della disoccupa-
zione è quasi sconosciuto in America, perchè
tutti i volonterosi trovano lavoro e pane, per i
Salesiani e le Figlie di Maria A,1siliatrice il
problema più grave è la soverchia occupazione,
l'impossibilità di attendere a tutto il lavoro che
preme in casa e fuori. Se potessimo raddoppiare
o triplicare il nostro personale, anche il bene si
moltiplicherebbe e salirebbe il livello della vita
cristiana, giacchè dove arriva l'azione del sa-
cerdote tosto si raccolgono frutti copiosi.
Se io vi dices.'li, per esempio, che soltanto in
Argentina accanto alle cento case dei Salesiani
sono in costruzione 45 opere di ampliamento o
di rinnovamento, vi darei un indice ùcl con-
tinuo sforzo che si va facendo dovunque per
provvedere ai cresciuti bisogni e sollecitare dalla
divina Provvidenza gli aiuti materiali e insieme
la grazia di molte vocazioni. Oh, come si lavora
e si prega per coltivare le· vocazioni sacerdotali
e religiose, per avere seminaristi, aspiranti chie-
rici, allievi coadiutori! San Domenico Savio, che
ha ovunque numerosi imitatori, ha un emulo
in Arge,ntina nel Servo di Dio Zeffirino Na-
muncur:i, figlio del cacico araucano Namuncura,
BAHIA BLANCA (Argcntina) - Il Rettor Maggiore con
Marcello Nrunu11cura, nipote del servo di Dio Zeflìdno, at-
tualm.ente aLUevo 11:rtiglano del nostro collegio'' La Piedad ••.
Doverosi ringraziamenti
Non voglio concludere questa rapida occhiata
sul viaggio compiuto, senza porgere pubbliche
grazie alle Autorità ecclesiastiche e civili e spe-
cialmente ai Reggitori e ai Capi di Governo di
tutte le Nazioni visitate, per l'onore che mi
hanno tributato, dichiarandomi ospite ufficiale,
prendendo parte ai solenni ricevimenti, deco-
randomi delle più alte onorificenze e facilitan-
domi i viaggi, specialmente nell'Argentina, che
dovetti percorrere in ogni direzione.
Io attòbuivo tutti questi onori al caro Padre
Don Ilosco, ai nostri valorosi conquistator~ alle
eroiche Suore che han seminato di sudori e di
sangue le terre evangelizzate, e goùevo pensando
che tutto tornava a incoraggiamento dei con-
fratelli e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, im-
pegnati attualmente nel lavoro, a edificazione
degli allievi, ex allievi e cooperatori, che ci fanno
degna corona. Maria SS. Ausiliatòce e San Gio-
vanni Bosco compensino tanta hontà, moltipli-
cando ai Governanti gli aiuti per una sempre mag-
giore prosperità e pace di quelle nobili Nazioni.
3

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Strenna 1957
Xon vi p,m: opportW10 ch'ill approtitti d1
questa occasione per stimolare i genitori t• gli
;:,.J'('I corso <lell'annJ, e specialmente verso la educatori a educare seriamente e fortemente la
conclusione dell':urno scolastico, mi giun!'cro in- nostra gionntù? So cli proporre una cosa ardua,
formazioni sull'andamento delle gare catechi- so che la fnrmazionl.' del c~ranae .lei giovani è
stiche e sul lavoro di alcuni gruppi pi1'1 zelanti impresa ben più cc11nplessa che ini;egnarc let-
per l'attuazione tiella stre1rna 1956 sull'insegna- tere o scienze; so che costa molto meno inse•
mento catechistico.
J:!nnrc a scrivere correttamente o interpretan· un
Son certo che San Gimanni
Bosco avrà applauùito dal Ciclo
all'impegno ùci maestri e th:gli
allievi, dei parroci e delle suon:,
dei catechisti e delle catechiste,
che si adoperarono per intcn-
sìfic~1re l'insegnamento, si1sc1-
tart· l'l!mulazìonc, promuovere
mostre e gare solenni, asse-
gnare premi d'eccezione.
Come avrete osservato, ;1nch1:
tra i Cooperatori e le Coopc•
e ratrki si accesa una santa gara
per aiutare i parroci e i saccr-
ù11ti a raggiungere persone 101 -
tane dalla chiesa, zone periferi-
che delle città, ambienti freddi
e ostili alla Religione. Qualche
cpisodìo è stato pubblicato sul
Bo/let1ù10 nella rubrica dcsu-
nata a1 Cooperatori, e sento ti
don:re di rt:mlcrc pubbliche
grazie:, in nome ùi Don Bosco,
a (llll!.:ite anime fervorose che
hanno preso sul serio l'invito
JUN[Y,. DE LOS ANOES (Ari:en1(n.1J • I cadchl l'alnefìlu e Namuncura •alul~no
e rin,cr..u:lano il Rc11or Mag&Jorc, servendo~! del loro " len~u.1raz" (in1crrrc1c).
cklla strenna e &i sono indu-
striate per correre in aiuto elci prossimo biso- passò <l'autore. L'inttlligen:,.a non trCl\\'a l'osta-
gnoso. Quest'opera di misericordia è assai pi11 colo delle passioni, <ldla natura ribelle, non ha
meritoria che quelle di dare ,1 pane, il \\·cstito, da lottare con l'amh1ente, coi compagni. li bene
l'alloggio agli affamati, aì mendicanti e ai sen- da compiere costa molto più che la verità da
zatetto: dare il pane <lell';inima, la veste della scoprire; e l'educazio1 del carattere <leve in-
Grazia di Dio, portare nella Casa del Signore segnare a conoscere ciii che è bene e aiutare 11
chi se ne stn fuori alle intemperie, oh come g1ornne n praticarlo; dc,·e mum·erc la \\ olontà,
serve a completare l'opera <lei sacl·r<loti, com..: in<lirizzJrla, sorreggt!rla, rìmuon~rc gli ostacoli,
pui> llirsi Azione Cattolica e come concorre u vincae gli scoraggir1menti, alternare i premi e
dar Yita al Corpo mistico della Chiesa! Conti- le correzioni, dimostrare affetto senza essere de-
nuate, carissimi, in questo lavoro e potrete dirvi bole, additare le mètc e attendere che le !orze
nri Salesiani nel mando, come vi voleva Don si rinfranchino in un allenamento graduale e pa-
Bosco.
ziente a tutte le virtù.
E ora vi comunico la Strl!nna T957, che si
Quanti sono i genitori e gli educatori che sa1U10
ispira al centenario della morte tli San Do-
menico Savio, il mirabile esemplare suscitato
compiere questo lavoro con zelo e sapienza,
costania e amore ~
dalla Provvidenia per i vostri figli, per i nostri
Y cdcu: quante scuole fate percorrere ai vostri
carissimi aUicvi:
figli per completare la loro cultura ìntelleuuale,
quanti libri, quanti esamì; e per l'educazione del
Nel centenario della morte di
San Domenico Savio, egli sia modello
a tutti di fermezza di carattere e di
fedeltà nell'adempimento dei nostri
doveri verso Dio e verso il prossimo
carattcn.:, della volontà, quanti ci pensano: !;e
non ci avesse pensato nostro Signore dandoci i
Comandamenti e i Kacramcnti, se non se ne in-
caricasse la Chiesa con l'insegnamento dr! ca-
techismo e con la \\'illl della Grazia, :,.e non c:i
fosse 11 sacerdozio ~·attolico, il laicato cattolico,
4

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la famiglia cattolica, chi richiamerebbe gli uo-
mini a praticare la virtù e ad aborrire il vizio?
Pcrchè Don Bosco ba conquistato tanta stima nel
mondo 1 Soprattutto perchè il suo sistema edu-
cativo, attinto dal Vangelo, concorre a formare
i giovani nel loro carattere, sostenendoli nella
lotta contro i vizi e nella pratica delle virtù, ad-
ditando lor0 l'ideale della vita ndl'amor di Dio
e del prossimo e nel perfezionamento intellet-
tuale e morale di se stessi.
Compiamo quindi insieme, cari Cooperatori,
questo lavoro santissimo e animiamoci tutti,
sacerdoti, genitori ed educatori, a difendere i
giovani dal male che li circonda e ad avviarli
alla pratica della virtù sull'esempio di San Do-
menico tìavio e di tanti altri veramente merite-
rnli d'imitazione.
Fondazioni 1956
Anche nel 1956, con l'aiuto della divina -Prov-
videnza e la generosità vosli-a, ottimi Coopera-
tori, abbiamo potuto ~enire incontro, almeno in
parte, ai desideri delle Autorità ecclesiastiche e
civili con nuove fon<la~oni. Ecc<>ne l'elenco.
In EUROPA
S.-lLESIANI
Italia: a Fo,;ombro11e, Oratorio, Parrocchia e Aspi-
rantato; a lV/andiirìa, Oratorio festivo, Jstituto pro-
fessionale; a Castel Gandolfo, Seminario per Ucraini;
a Zafferano Etnea, Casa per Esercizi spirituali; a
Piacenzfl. Oratorio e Parrocchia.
Germania: a Newrkirchn,, A.~pirantalo; a Ke111pte11,
Pensionato per stuùenti.
Iugoslavia: a Lj11blja1111-Raluw11ik, Parrocch1.1.
Spagna: a Cabe.zo de Torres, Aspirnntaro per stu-
denti, Scuole -esterne, Oratorio festivo; a Lo Al11111na
de Dona (Jodina, :\\spirnntato per coàdiutori, Scuole
<'Sterne, Oràtorio festivo; a La Cvrwìa, Orfonot rofio
con Scuole professionali. Hop:ar Csrlo :-.orelo; a Lt·un,
Asp1rantato, Oratorio fosti,·o; a J',1erida, ColleITTO.
In AMERICA
Antille-Cuba· a Santa Clara, Scuole profess,iona li,
Argentina: " San ,llarti11, Parrocchia; a S(111 Ra-
Jae!, Oratorio, Scuola prnfessionale ed elementare.
Brasile: a Cm:::eiro, Aspirantato; ad Jtajai, Scuola
secondaria e &piranrnto.
Colombia: a Se11das, Scuola professionale; a D11ì•
tama, Collegio per studenti.
Messico: a Querétaro, Scuole primari~ e secon-
darie, Or:1torio festivo; a Sa,, l,111:i;i Pato,<i, Aspù-;mroto
per coad1uro1·1, Oratorio festn-o.
Perù: a Chos1ca, Studentato filosofico.
In ASIA
India: a CttlwfltJ, Scuola professionale; a Co-
lornbu (Ceylon), 0nuorio; a Crrm11 Poì111, Casa per
aspiranti.
1n AFRICA
Ruanda: Umndi, Semmnno j\\[inore.
In AUSTRALIA
Ad llubart, Parrocchia; a Port Pirie, Scuole pro-
fcssionnli.
nvolto dalla vera UNGHBRI
prlm.a che il c:omunismo ateo vi compìsse 1a sua opera nefasta. Budapest du-
rante il Congresso EucadstJco indetto nel 1938 per celebrare 11 nono cente-
n~rio del Re Santo Stefano. Cardinale Legato: Sua Eminenza Eugenio Pacelli.
5

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f'lGLIE DI \\IARI,l A.USILIATRl<:E
In EUROPA
Italia: ., Gt-lo (Cnltan1ssetta); a Grin::ono di Ce-
Wt'r,• (Cuneo); a T.oria (Trcvtsl'l); a Rocwmalatma
(ll.-lo.lcn:1) e a S. G,, •orio (Cntania): con Scuola ma-
terna e di la,oro, e.loro-scuola, Oratorio ft:~!l\\'O, Ca-
techismi e Opere 1mrrocchiali; a Biurna Inferiore
(Varese) con Pensionato per srudtmti e Laboratorio;
a C.:11mi1111a (Torino) con Cor.,i professionali· a Lugo
(Rll\\'<·nna). a .lliswg/10/a (Como), a Sondrio e a So-
t;erato (C11tanzaro) con l'incarito della cucina " Rtmr·
darobu elci loculi IRututi salesiani.
·
Belgio: a BQkrijk con Scuoln clernenrnre completa
e Oratorio festivo.
In ASIA
Isole Filippine: n Baco/od (Negros Occ.) con
Scuoln matern:t, Oratorio e Opere sociali.
In AMERICA
Argentina: a Cordoba, con le consuete p restazioni
dì cucina ., guarJ.1robn all'ht1tuto salesiano e annessi
Cntcchi11.mi; a Prm111rì aS!lunsC'ro la direzione dì un
internuto di ben11fìcenz.i con Scuola materno, demen-
tnre e di lavoro, Oratorio festivo.
Brasile: a Ba,m ,lo Ga,çt1$ (J\\fato Grooso), una
Cua ì\\l.tssione con Scuola elementnre e Oratorio fe-
stivo; o Gaiano (Goias) con Scuola mntcrn:i, bcuola
elemcntnre, Scuola domestica e ~erale, 01111orio fe-
s1ivu e Catechihmi parrocchiuli; a Sdo Jo,ìo d~l Rei
(l\\linas) con Scu<1la elementare, profes.~ionale e on-
""""" ,-czione femminile dellu f'ncoltò d1 Filosofia,
Orotor,n fesnvo e Carech1sm1 parrocchiuh.
Bolivia: a La Pm:, uno st·conda Cnsu in Villa
Victonil con Scuola elementare e di lavoro, Oratorio
e Catcdusmi parrocchiali.
C hile: a Talw, una seconda Casa con Scuola ele-
mentare gratuita, Oratorio e Cnrcchismi p:irrucchiali.
Colombia: o /)arranquilla, uno terza Casa con
Scuola elemcntan, e profcsMonulc, Orator10 festivo;
a C11n11,, un3 seconda Casa con Scuol3 èlcmentare,
proics•ionale e Onnorio festivo.
Eq uatore: a G/11guCl:::o, unu C,1:;a ~liss1onc ncll'O-
r,ente Equ;uori11no per l'as•i~tcnza .ùle kivnrctte.
Stati Uniti: 11 lJef{f(J'lce, (California), con Scuole
parrocch1ali e Ormorio festi\\'o,
Et In terra pax!
O Gesù, Re pacifi.co, quanta pena per il ruo
Cuore dolcissimo e compassionevoli:, questa uma-
nita si:mpre agitat.1 da contrasti cli interessi, do-
minata dalla superbia, dall'avarizia, dalla vio-
lenza e dalla lu!lsurial
li "ilatale che suole annunciare la pace agli
uomini cli buona \\'olontà, qui:st'anno è stato tur-
bato da rumori di guerre, da Jiscu~sioni senza
hne, da minacce e repressioni sanguinose.
Ma come può regnare la pace tra gli uomini
di cattiva volont11? Dove è- posto al bando Dio
e non se ne riconosce la sovranità nè la legge
ordinatrice della vita umana, quale pace può
aspettarsi, quale pacifica convivenza? Chi non
vede che dove è escluso Dio, è bandito ogni
vero amore e la vita diventa quasi un inferno ?
ti
Carissimi Cooperatori, a noi tocca pregare,
pregare e vivcrt: in perfetta carità con Dio e col
prossimo. Apriamo il cuore e le braccia• ai pro-
fughi. agli infelici, a tutti i po\\'eri e soprattutto
a quei che vi\\'ono lontani da Dio, i più desolati
ed infelici tra gli uomini.
Noi abbiamo aperto le porte delle nostre ca.se
di Gallipoli e di Bellano e riunito colà alcuni
confratelli e Figlie di Maria Ausiliatrice l nghe-
ALLA RADIO
Il 30 gennaio al le ore u la RAI
m etterà in onda su prograinma
nazionale nella rubrica « Radio
per le scuole » In rndio scena
I}
LA BUONA r-ìOTTE
DI MAMMA MARGHERITA
resi, per ospitare ed educare un bel gruppo di
ragazzi e ragazze u~citi dalla tormenta unghe-
rese. Se qualcuno invierà loro un attestato di
affetto, sarà come una carezza materna sul viso
del figlio sofferente e una prova d'amore cri-
stiano veramente universale.
Nuovo viaggio In .America
E ora vi porgo gli auguri e le preghiere dei
Salesiani e delle Figlie di :\\.]aria Ausiliatrice per
il nuovo anno 1957. Invoco su di voi ogni bene-
dizione e grazia celeste dalla nostra Madre Au-
siliatrice, <la San Giovanni Uosco e da tutti i
11ostri Santi. E voi non dimenticate mai il Pater,
.cl.ve e Gloria che vi chietk il Regolamento,
unica pn..-ghiera prescritta ai membri della Pìa
Unione d1.!i Cooperatori salesiani; e vi sarò
~rato se vorrete Jirne un altro per me, che a
febbraio intraprenderò, a Dio piacenJo, un
nuovo viaggio attraverso le Repubbliche Jel \\; e-
nczuela, della Colombrn. dell'Equatore e del
Brasile. Ne avrò pt'r otto mesi, giacchè m quelle
Rcpubhlichc rrovcrò le l\\li~sioni dell'Alto Ori-
noco, di Mendcz, <lei Rio Negro, del Rìo l\\Ia-
deira e dd ì\\lat•> Gru:<so, e desidero tratteni:nm
coi nostri missionari un po' pi11 a lungo, a mia
eùificazione e per loro conforto. Continuate a
pregare per le :\\lis.~ioni e ad aiutarle nella mi-
sura delle rnstre forze: condiviJerete i meriti
dei nostri missionari e vi assicurcrt:te la grazia
della pcr$CVeranza nel bene.
Vostro aff.mo e obbl.mo
Sac. RllN:\\TO ZrGGtOTTJ

1.9 Page 9

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1Jrni !fuxlf
lit Jlli9iuft8
n 81 c. m. rieorrn la rostu
di San Glov.wnl Bo8eo.
Pubblioando
qnl'lltn corriSJIOUd<'HZll
dal (tiaplltllle
lntmdlumo 1·endcre
omaggio
(11 titolo non lo direbbe!)
al nostro SllJlto Pndre
e Fondalorll,
Il cui metodo eduootlvo
opcru meravi11lie
lu ogni l'ùtegorl.n di glOVlllli,
anche tra 1rul\\lll scesi
J'Ìin baSljO.
Nessm1.a 111er1:wigti,a,. Vi }'ti Umile
volte a 'l'orino per nsdiBtll'l'o i gio-
1J1.1111i earcl/'Tat-i, ohP 1~es&1mo tro-
verà strano che miche oggi - per
rnezzn dei 1m.Qi fryli - rg/.i cc-»-
tinui il su.o a,postol,ato fra i dete-
11.u(i in l-/ltto il m,oHdQ. An,c!Le
in Gia71po1ie. Bubito dopo la
guerra 11,11. stilesiano a11,1Ù!ll1a. re-
golttrinent.e ogni settirruma nella
/am,osa prigio-ne (li S·1tg(lm,n a
visita/re- i deten1tti poz.itic-i. i
cosiddetti «grand·i cri111.in-aU », tra
i quali e'erano or.-11iinistri. ge-
nerali Il (1lii utfi<>iali. Parecchi
ascoltavano volenlderi le istru-
zioni ca/cchistiohe e giuilc1Mw
ctrrivò Jìnu nl btt/leli'Ìmo. A·11Mr
oggi co-11tinua qu,ut,'apostolatQ.
A ]fi!7az,iki le prigi<mi dt,lla
pro-vi1wi,a; 8<m-o pooo distanti dalla
•1w8tra sc«Qla, e i dete1!1Uti chB
la àe8iderano pos80'no a8coltare
ristru;ri.one religiosa ohe ~na
•volta la setUma,na, im,,parte loro
,a Dir~llore sa,lesid,no; e ogni
a1111w a Natale, •i M8l1'i giov111n·i
sono am111,ess·i 11AJlla prigiqne a
dare per lìutti ttna serata iU di-
ve_rtimento, con banda e teatro.
I]n at~no si proietto anahe il
1nm, Don Bosco, e i 11rigionùn-·i
stgitirono con c0Rt11wssa si1npa-
lla U Sant<> i1i t!isito alle. pri-
gioni d-i 'I'Q1'ino.
Oggi però parliamo ài 1~i caso
recente e veram,mle curioso. :ll-
l'inizù, dii qitest'amw .; 1wstri
chierici filosofi di Ohòfu tinda-
rono a fare ttn<i visi/ti a,lla pri-
gione gionatiile d-i Kawi,goe. ti
&ir/Ja 30 Km,. da Tokyo. Passa-
ro1io un palio di ore in8ili:rne ai
giovcmi dt1te1mti, giocawlo con
I-Oro ti palla,..canestro e frater-
<n'izza11dQ (JioeQndamumte alla Don
Bosco.
fl 1liretwre del pe-riitenzia1"iO
venne poi. ·m personn a rinyra-
zùi,re e insistette perchè w,~ sa•
1.umZotc an<l,asse a IMwr1· 111it.J.
<xmferen.za ai rleterwti. Fin, scelta
clell'arqomento fu tler.i.~n ti-i. la-
sciarla ai giovani stessi. La
gra1i nuigg.for<~nza chie8t1 che •ii
m,issionario ·parlasse a loro della
reliyi011,t cattoUoo. Andò il sa-
C(ffdote, lewne una mczz'orti di.
conferenza a /tu.tti i trec&nto gio-
vani ra<l-wnati nel salone. e dopo
pranzo per circa tre ore si in-
trattenne con 1,11, gruppo dei pvù
int1tYessati che àcsideravn 1ilte-
ri-01i spicgaziowi. Il direttore,
cl,e al mattino era i,en1ul-0 i-n
p6Tsona oon la sua macclt-ina a
prendcrn il sacerdote, ;11 .~em1>re.
prei;enle, v11fore.ssatissinw.
Un mese dopo si -ripetè il trat-
tenimento. È bello vedere co1nr
qltCBti prigionierb, siti pul'B per
curiosità, sentano volentieri par-
lare di religione; ma il piiì in-
teressante è che ·il dir.et/oro stesso,
lnum pagano, i11c11.iea wi suoi
gio,vau i, la religione eoine mezzo
n.ecessario il-i elevazi<>ne, e con-
siglia foro ili pregare per l ro-
va,re rassegm:izfo11-fl e conforto.
.Natura,vm<mte per 7a siui. m.e11-
tc,lità pagana qualu111,q1ie rtli-
{IÌO'IUJ 1>uò sm·vi.re, In omag_qio
alla libertà di 'Teligi.one, ma non.
nasconde la s•u,a simpatia per i./
cattolfoesi:m,0.
Di fl(ln Roseo po-i è enti,.~iasta.
Ne ha letto I.a vitn rlell'Ji'IJ.Uray,
·nella traduz,io-ne qiappmiese, che
un missionario fra.ncese gli aveua
im~p1•est.ata qu.ando era a Se1,dai,
ed è rimasto i1npre11sio1H,lo so-
-pm/.lutto da,/1'episudio di[/,(1. «Ge-
1urrala »: da allura si st1"11igge rlal
tlrs·iderio di ripetere anrhe 7-i,i
quella singullire avv1mt,imi. Ha
già provala in 7>-ìccola lasC'ia-11ik>
andare /uori a un conoorsa /)an-
1lisU-00 q1mlcuno dei S'lim pom
sen.za sc<Yrta, nonostante le di-
sa-pprm•azi011i dei superiori, e
l'esperimento è rii1,sC'ito.
Ora si sforza wi fare ca,;frire 8
rendere acootto ai suoi wllabo-
rntori lo spirito e il 1neto,lo di
Do·n Bosco, «il ve-ro 11Ielodo btto-
110 », aJe)•,rw bui con, lum.ta con-
1,inzione, per redim«re vera-
mente questi ')!overi pri!]it.>"flieri ~.
Se tm [fiorno 1·i1,~c·is~e ti ripetere
l'1Wvent1ira <li Don DoRC-O e con-
dwrre ,ul U'fla a7legra scmwpa-
gi,ata. i 811,oi cari'. giovani, sen:m
g·iiard·ie e con mi.e/!e8so, q1~el
gio1-110 Règnereblie il soo piìi
arnbito trionfo, e u,rh n,u,o,vo iriunfo
per Don Bosco.
BASILICA DI MARIA AUSILIATRICE · TORINO
SOLENNTT.4 DI S. GlOV,1NNT BOSCO E S. FRIJ.NCESCO DI SALES
22 O&NIIAIO - Comincio I-a Novena di San Gi0vann1 Bosco, predico\\• dal
Sac.. Pietro Ciec.-arellì• .s:slesiano.
JT CllNNAIO - FESTA Dl S. GIOVANNI 80500
Orero: Pom1ficak di S,E.Mons,CarloAngeJerl,Vescovo Ausiliare di 'l'ortona.
Ore 16,30 Vespri Pontificali - Discorso di S. E. Mons. Angeleri - Benedizione
impa.rtitn da Sua Em, il Card. Maurilio Fossati, Arcivescovo di 'forino.
3 r'EBBRAIO - FESTA DI S. FRANCESCO DI SALES, Patrono Opere Salesiane.
Ore 10: PQ!ltificale di S. E. Mons. Giuseppe Garneri, Ve•covo di Susa,
Ore 16,30: Ves-prl Pon1j_fìcali Diacono e Bene-dizione Eucaristica impanil.a
da S. E. Mons. Cameri.
Prima Conferenza annuale
al Cooperatori salesiani
(li\\1• Domenica 27 gennaio, ore
16,30
7

1.10 Page 10

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DON BOSCO
visto da 111t poeca uruguayano
Nella capiln.lH ùell'llnt~1lny si è cc•lo
brato il primo ceutc>1111rio clrlla m1"1'il :1
ili nnu li<·i l<Uoi piì1 ill11~1 ri tigb, .l11m1
Zorrilla d.- :-;;ru ~fiirl iu. 11onw di ,•t•r-
.satile i111(1•g111>: ùiplumatil'u, ministro, fi.
nauzfore, i;(1rittoro pm•La.
In wtn, uoufereuza. th•l 1-l uovl'ml)r!I
1900, tlnraute il congre,;•o dei cooJwra-
t.ori coh•hraio a Hm•1iu, .\\irP,;, clirt•va:
llh! siate i br·nvennti 11lla nostra-i tt1rnl,
voi. ol timi mi;;!'ionari ~al<',-ia.u.i... ~un
siete voi i l<'igli rii 11111'I l>ou Bo~co cliii
illcomi11ciil il s110 11poxl,tth1 (.n raùunautlo
iutoroo 11 ,;e i rap;azzi r:imlngi d.!llfo stmd,1
tli Torino1 Duu nu~cu io lo ricortlo ht-nu,
e lo ,·1•1ln l'hiarameute nrUa mia in111rn
gin:11,io111• t•ltt· tante voli,. ha perva:-o cun
la ~na faccia. sorriclenLu o i suoi occhi
pie11i ili ltwo .tereua, o ili 1lolci bNtodi
zioni! Lo vedo 11,l,l,omintn n11,[az:.:i
po,,•n ,ottu gli alh..ri dci rnbhor!{hi
dPIJa 1·ittfl.. Lo circon,lnva il portento; un
p,ffl11vio di i,nlllllloss1~ lt•nernz.za ~omlm,vii
soaturirn r.orne aureola dalla sua. loi:ortt
veste 11,1m: il l1errct,t.,1 cho eini:tevn i Kllui
ca.pl•lli o lu~cìavn in o><,;i la sua tra11cia
•ircuhro, sellibrava pru,li,-porro per il
11.Ì.Illl,u q11,•l 11ohili,si1110 t·11po che ~i l'l1i•
ua.ya ••t111 11aL11ralcr.za 1<111la ,-palla tlt)"tra,
in ai 1.~·~i11me11 u, ili iu,,"a11rihile iutl11l-
genza.
~ E 1111unL11, fermezz,1 ili rlecisioue c'"rn.
in q1wl111 fronte er111.t.1 111'1!.1 ~na umiltì1 u
inacc,·"ihile allu ,;cor.1g:.,riarueuto! (}11:inta
ilolt11:ozz,1 ,11 11ueU.1 h,11·ra che, a.•,t·NHl-
danclo pen11ieri l1i 1•inlo, n parl,n-:t del
11ai·a1liHo col Hol o i-110 i,orriKu! 1)011 Bo~co !
il lrnon Don Bosco. il rrle.~Liall'- amico!
~ia(;(• i lwnvenuti :tlla 1104ra l<'rr11 Yo1
uhe viveto 1h•I suo ,pirilo!
Quako,n ,li simile <• ,1111·!11• cli pili. bello,
1lis;;!' nel l,(ing-nn 192!1 prr 111 hf"atificaziono
,lei l',1dr,,. Nel tlam por rn,lio le, « B1101w
notti ,;nlrsiane •· 1,ii:li nmcludev:1 1·011
un'it]JUt\\trofo ge.u.ialc. l lopu tlì avere• nu
jrlll'alo: , Hnoua noti<>. si~ori, b111111n
noti,•!•• si rivol.-'e n I )1111 Ilu~•·o: Buou
giorno. Don Bosco. bnon iriorno! »
E tntto l'a,ffetto e l:1 Kliwa Gite p 1·0-
fossava per il Padrt'. Zonilla e..ten,lt>vn
andto ai ti2li.
Qm11ulo i tigli ili J)on Bo,co gi11111-,•ru.
nel 1!177, ntilta Rf'p11l1hlitia orientali- 1lf'l•
l'Urn~nrny, trovnrnno uel pontn ,Jnau
ZorriJJa 1111 «vel'o t~•Kot'o ,,. elio dimost,1·ò
semprn ]Jer !'-!'Si Aimpalin, " amicizia.
8
Cosi potrt:bhe dclimrsi l.1 Commemoraz1onc
centenaria di l\\Iamma l\\larghcrita a Valdocco:
lo spirito ùella mamma huona cli. Don Bosco
parve aleg~iarc nel grande leatro e dire ai nu-
mcrosist,.im1 cou,enuti, tra cui il primo grnppo
eh ~iornni profu~hi C n~hen:si, che essa viYc
tuttora <lo,unque domma lo spirito del suo
grande Figlio, che è spirito di bontà e <li carità.
Con l'orntorc uffic1alc. l'Eccellenza Giuseppe
l'ella, eranc> il Rcv.mo Rettor ì\\:laggiore col l'UO
Capitolo, 8. E. '-lon:>. Arduino, l'Eccdlcnza Bo-
n-tti, il prefetto dott. Saporiti, il sindaco a,\\.
Pcyron, il gcn. De ~Iichclis comandante la bri-
gata carnbini~ri, gli onorcv<1li Quarcllo e Sa\\'io,
il rettore dcli' LJnfrer&ità prof. Aliara, il sindaco
di Capriglio, paese natak di ::Vfomma :.\\Iarghc-
rila, e molte altre personalità. Dall'alto dd quadro
l'hc la raffigura col santo Figlio, la buona mamma
sorride,a alla grande famiglia salesiana l' ai pii:-
coli profughi l.:ngheresi, ormai parte ddla mc-
dl'sima.
Dopo la mt1rcia <l'introduzione e un 11 coro tli
testa~. eseguiti con gusto dai giovani <lclb Ca:-a

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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ll grande. reatro cli Vatdocco
duraaic fa com.men1orazione centenaria
di Mamma Margbcrlta.
L;, platea o lè due gallcrl1> furono
talmente affollate di cooperatori e amici
che non vi trovarono posto
i 700 giovani della Casa Madre.
In primo plano la banda e la corale.
madre, Don Favin.i presentò con nobili espressioni l'ill11strc Oratore. Rievocare una figura cbsi scm-
plic<.;, così limpida, ma anche così complessa come quella della madre cli Don Bosco non è compito
facile. Eppure la commemorazione dcll'On. Pelta riuscì superiore ad ogni elogio, per profondità cli
pensiero e acutezza cii analisi. .Attraverso il ragionare semplice· e suasi,·o dell'Oratore la mirabile
l\\liamma dei Salesiani è rivissuta come esempio di fede, di lavuro e di temp.:rnnza, le tre grancli di-
rettrici della vita della madre e del tiglio. Una fé<lc sempliee, alimentata col costante contatto con Dio
e attraverso la preghiera; un lavoro che traduce in opere l[Uanto sostanza tlello spirito affrontando
con fortezza, come le seppe affro.ntare lei, vedova giovanissima con la mamma e tre figli da mante-
nere, le preoccupazioni del terribile quotidiano; una temperanza cristiana che ha tutte le caratteri-
~tiche della virtù soprannaturale.
L'attenzione dei presenti, già viva, si fece vivissima, e la commozione più intensa, quando l'ora-
tore rievocò il profetico <<sogno>> nel quale Don Bosco aveva visto il trionfo della t,()cietà Salesiana
nei secoli e aYeva udito una voce che diceva: << Il lavoro e la temperanza faranno fiorire la Congre-
~azione salesiana•). L'Opera salesiana era 11ata sul lavoro e sulla temperanza di l\\lamma l\\tiargherìta;
cloveva fiorire col lavoro e con la temperar1za di Don Bosco e dei suoi figli.
I punti salienti della conferenza e l'accenno aWC"ngheria furono accolti con calorosi applausi,
1:ome applauditissimi furono i tre profughi che salirono sul palco per ringraziare il Rettor Mag-
giore a nome di tutLO il gruppo e del salesiano profu&;o con loro. Don Csonka, unghtrese, profes-
sore a1 Pontificio Ateneo Salesiano, a mano a mano che 11 ragazzo parlava, traduceva quei rnoni troppo
strani per le nostre orecchie. Alla fine il Rettor .M'aggiore diede a ciascuno il suo abbraccio paterno.
~egl'intervaili delle esecuzioni musicali la signora Perotto interprete\\ la gioia d:i tutti i ge-
nitori <lei Salesiani nell'aver dato un figlib a Don Dose<). Quincli la figura di Mamma :\\farghe-
rita fu rievocata in una riuscita scena radiofonica, preparata dal nostro don Tularco Bongioanni
9

2.2 Page 12

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ed eseguita a cura della Radiote/e7.iisio11c ltaluma: « La buona notte
d1 .Mamma ':\\1arghcrita:». La scena ricordava l'entrata del primo
r~azzo •interno• a \\·aldocc:o, l'ospitalità da lui rice\\'Uta, e il com-
miato materno la-:ciatogli <la l\\lamma Mnrgb.erita prima del ripo~o
nel lettuccio cli fortuna, da lei stessa allestito nella povera cucina
di casa Pinardi.
Alla fine parili il venerato Rettor '.\\1aggiore. Rifacendosi alla
radioscena, sottolineò la felice coinciden:,..a dell'arrivo <lei primi pro-
fughi ungheresi con la data centenaria. '\\1amma \\largherita cento
anni fa accoglieva con cuore materno il primo orfano inviato li.alla
Provvidenza; oggi, dopo cent'anni, qut:sti nove che presto sa-
ranno Xo - bussano alla stessa porta, riCc\\'endone la stessa calorosa
accoglienza.
Quindi il signor Don Ziggiotti rivolse la sua parola particolar-
mente ai genitori dci Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice,
dichiarando che la festa della i\\Iamma del primo Salesiano era pure
la fosta di tutte le mamme e di tutti i bahhi <lei Salesiani. Poi
annunciò che presto saranno decorati con medaglia i genitori che
hanno tre o più fìgli tra i Salesiani o tra le Figlie ùi Maria Ausi-
liatrice. Citò quindi onore alcuni nrllni: la famiglia Baratto con
2. salc..~iani e 6 figlie cli :\\I. A.; la famiglia Campora (.c\\rgentina)
con un salesiano e 6 Figlie di l\\I. :\\.; la famiglia Castellaro (.\\.r-
J?Cntina) con t salt·siano e 6 Figlie <li M. A.: altrl' 6 fornir.fa~ che
IJurante In uommemorazlonc dl M Mar,iherita, n Houor Mag111orc, tra lo
crosclarD dcell •pplausl e Lo co.mmo-done- di tutd I presenti, abbracc,ia I
tre giovani Un_cberesl cho lo banno ringraziato a nome del cnmpagni.
hanno dato a Don Roseo 6 figli;
16 che ne hanno dati 5; 72 che
ne hanno <lati 4; 285 che ne
hanno ùaù 3. e:\\la - concluse
Don Ziggiotti - darcmr, il di-
ploma anche a chi ne ha dato
uno o due, pcrchi- forse il sa-
rnficio non e stato minore, e
non inferiore la generosità con
Dio».
Il sabato precedente l'Ec-
cellenza Maria Jen·olino, sot-
to:.cgretario alla Pubblica lstru-
z1one1 aveva tenuto alh1 RA r
una conversazione su Mamma
\\fargherit.'l un gioiello per
finezza e nobiltà di pensiero -
dalla quale era bal-znta \\'Ìva la
figura forte e soave, laboriosa
e pia, sollecita e materna della
I\\ lamma di Don Bosco e dei
primi orfanelli dell'Oratorio.
* Dnlia tomhn alla a1lla! Ln prima
reo alla 1t1k1111e glorifira:rio11e di
Mr11111na ,Warl(herita ~Jo(rn., ,i~[.
l'Orulorio di Torino, ri ebbe in
CAPRIGLIO, suo paesr/Jo nalù:o,
dM•e per mi::intiva dtl Panoeo
llm. Do11 l:Jartolomeo .Vova.-ese, ;,
() dicembri' /11 solmntm1t·11rr 011orata
/11 santn ,Ummfla di Dm, Bosco.
41 mattino, dopo In lllrssa e il ,Ii-
s,orso di D1>n Fur:ini, f11 inaug11rata
,ma lapidi' commemorntÌfill.
.Ve/ pomeriggio il Vicr PrnidenU
J,1/a Camua, On. RaJHlli, con•
1rrrmreo Jj ,\\ln11mw Uarghmta,
11t 1n111e fa rommemurazw11e riffi•
ria/e e S. E. /WQm. Ca1111u111<ro, Vr.
mn:o di Asti, /'addit11 aTI,· mamnu
qrtnle modrllo dì madre ms1im111.
Df}N RINA.LDI riel/a Basilica di Uaria Ausiliatrice
ll 5 dicembre, venticinquesimo anniversario della morte del Servo di Dfo Don Fìlippo Rin:ildi, teno
Successore di Don Bosco, la sua salma è stata trasferita dal cimitero, ove era inumata nella to-mba della
Famiglia Salesiana, alla cripta del Santuario di Maria Ausiliatrice, nella Cappella delle Reliquie. Don
Rinaldi fu il primo a idean- e volere l'ampliamento della Basilica, divenuta insufficiente per Je folle
di devoti che vi t,ccorrono, sp,:cial.mente nelle solennità. Era quindi giusto che la sua salma trovasse
un posto nella chiesa che Egli volle J)iù grande e più degna della Vergine Ausiliatrice. Anche la cre-
scente devozione per il Servo di Dio, che invocato ottiene 11traordinari favori divini, ba consigliato
questo trasferimento. Così presso la tomba, ove riposano i suoi resti monali, la pietà dei fedeli tro-
verà conforto nella preghiera, che ne implora l'intercessione presso il Padre celeste.
Con una cerimonia privata, la bara, accompago.ata da largo 11tuolo di Salesiani e di Figlie di Maria
Ausiliatrice, è stata tumulata nella Cappella delle Reliquie, dfotro l'altare dei Santi Pontefici e Con-
fessori, che si trova nella piccola abside coperta di ricco mosaico a fondo oro, con la croce genunata
tra le palme.
* Una p,ccolu lapide, collocn1a nell'inlcrno della Cappella, dlce
QUI Rlfll$,\\ ~ l'll{f DI cn1s1·0
IL SERVO DI DIO DON FlLlJ>l'O RINALDI
1 TI!R'l.O $l'CCESSORI! UI :iAN OIOVANNJ BO,;l:O
10

2.3 Page 13

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LA PAGINA DEI COOPERATORI
Festeggiati a Roma Igenitori dei Salesiani
L'iniziativa lanciata dal Rettor Maggiore cli
coru.tt1emorare il centenario della morte della
Mamma di Don Bosco in tutte le Ispettorie con
il convegno dei genitori dei Salesiani e delle
Figlie cli Maria Ausiliatrice ha avuto, per l'Ispet-
toria ùel Lazio e della Sardegna, degna attua-
zione neU'[stituto Sacro Cuore a Rom.a.
I graditissinri ospiti si sentirono subito in U11
clima cli schietta e affettuosa cordialità. Circa
250 babbi e mamme circondavano l'altare di
J\\faria Ausiliatrice nella Basilica ùel Sacro Cuore
la mattina del 7 novembre, mentre il Rev.mo
Ispettore don Lnig:i Fiora celebrava la S. Messa
per loro: «Don Bosco - disse l'Ispettore
celebrando a que!!to medes.i:tno altare la storica
Messa del 16 maggio 1887, interrotta ben 15
volte per dar :,-:fogo alla commozione, comprese
appieno la missione compiuta sotto la sapiente
gai.da di Maria Ausiliatrice; cosi voi. ai piedi
cli questo altare, comprendete il grande dono
che Dio vi ha {atto chiamand-o i vostri figliuoli
a seguirlo nella famiglia di Don nosco ».
Simpatico l'incontro svoltosi poi nel cortile
pavesato a festa, tra i genitori e i giovani del-
l'Istituto, che vollero ringraziarli per l'educa-
Zlione cristiana che ricevono dal lavoro generoso
e sacrificato dei loro figliuoli.
Quindi nel salone teatro avvenne l'incontro
intimo e familiare. ~ Voi siete parte viva della
Famiglia Salesiana• - affermò don Armauùo
Rult..•u·elli, delegato Ispettoriale dei Coop.;ratori,
nel preseatare il programma dell'incc;mtro.
Dopo cli aver tributato un doveroso omaggio
ai genitori deì Salesiani defunti o lontani in
terra di ]\\fissione. ricordò le :Ma.mm.e -fortunate
che a Don ]3osco donarono non uno, ma tre,
quattro e anche cinque figli. Era presente, ha le
altre, la signora Pugliese, madre cli beu tre_
Sacerdoti salcsi11.ni e di due Figlie di Maria Ausi-
liatrice, tutti presenti attorno a Jei.
Don Giulio Reali, Parroco di 11aria Ausili.atnce
al Tusculauo, t{:Jllle la co1lllllemorazione ufficialr
di 2.famma Margherita.
Parole co=osse di riconoscenza a Dio furono
pronuncbte dalla signoru Maria Scampini, che
ha la gioia di avere tutti quattro i suoi figli
Salesiani missionari. Le corali dell'Istituto e
dellt! Figlie di M.aria Ausiliatrice eseguirono in-
dovinati ed artistici canti.
I,a rev.da Jl.fadte Ispettrice, anche a. nome delle
Ispettrici di Spagna e cli Sicilia, presenti alla
manifestazione, disse parole di circostanza, inter-
pretando le Figlie cli Ma.ria Ausiliatrice.
Segai poi un'ora di serena gioia, quando ge-
nitori e salesiani si assisero ad l1ll fru.uiliare
banchetto, serviti a mensa da Salesiani
La Benedizione del S. Padre a Castelgandolfo
pose termine alla bellissima giornata.
I
ROMA • l giovani del "Sacro Cuore " rendono omaggio genitori dei Sal.,..ia,ni e d"11e Figlie di M. A. che hanno parte•
clpato alla "Gio~nata della Riconoscenza ", tenutasi In occasione della commemorazione cen1enaria diMammaMargberlta.
11

2.4 Page 14

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qermania
4ufeditv,a ifl 1///i/cia
lhtn triplice mn11ill'~t.1zione t<nl,·,iuna nella, G11rmn11i:1 meri-
dio11:1l1• diede oe(•a.~inne al R.rno ~ii.;. llon Zi~:imfi di rivedere
I,• ('a,,1 ill'll"fspe1l11ria ùi \\[onat·o. E.~li <'hhe eosì m1,do di c·onsta-
lnn· il mirnbile e prngr••,-,no ,wiluµp11 ,li 011e.re, ri,ortc ,·ome pt,r
innrnto ùalle ruviue 1]Plln ,:,ierrn. lntt lo dello ~pirilo Mgnnizzn-
tin, IPclei;co e delln t,:l'IH'ros-a coop<'l"llzio11e di enti l':ll'it.ilivi. cli
bern•fo t.tori e dello ;;Ll'Rf!o Governo.
l':u·tito il 29 olf.ol11·t1 tln Torino, fr,,c, mm 11rima to.ppn :i, Trento,
n!'rollo cou c11tu11iasmo dni l.30 A>-pirnnti di 11uel uost rn l;;tituto.
Gi1111t11 al Brennero, e,.,.,, rI"]wlton• cli :\\Ionaco ehm Gi,n-,mni
Grr·im•r, pronto ,111 an·ompngu:irlo in 1111w-chi1m prr tutra
l'l,;Jl(•ltoria. l'rimn tli toreare il ~uolo gnmnnwo. il Rettor
l\\lal,(1-:iorr sosta u, Fnlpnuis, in 1\\11,t,r.ìa, f'alntrno con g1orn
clai ,·onfrn1elli e l,:Ìovani rlel Jll'nsion:itn .i:ll('siano. l'oi pr11$c/±11e
JH'r la B:1,·iern. sotto 111 11Pve. cl!f' !'a•le ,;euz,1 poM1 nmmaulatHlo
cl'uu c:tnclido tnppt•to t 11ttri qnell:1 1,•girine al11cst n•.
La nostra opera di è\\lonaeo 1·hht· ori!Zi.u.i umili~~im1•: 1111a ba-
rnr,•:~ di legno e ,prnh•he decir,n cli appreullif\\ti. tlrn e 1111 com-
pll'><~o mn.esto~o di Nlilk1, r.he Ul\\colJ.!011n un mrzzo 1nit:liu.io di
pe11~ioua.uti delle ~<'nolo profes~iounll r 1Uetlié. ~1.wnnlo ~ori:(e la
1'11iesa Jlll,[rocchiale, molto freqneutata, e un ora.torio 1•011 lol'ali
111t0vissimi, t>ale guie e ariose, atlr1·1-r.nt11ra moderna.
Da )fonaco con I re ore di muN•hina tocc:l R<'fll'n-.h111·11 (Rl\\-
lishona), la stori,·11 ,•il t à dulle chi,·,., \\'et u:ite, della rnu~irn ~:u·ra
e clelle ~dizioni li1 nr~iche. I Fil,l'li cli Don Bo~co vi t.Pngono un
JHìllKionuto morlello. llf'('O!l;liento e JIIO(lerno.
l)a Regensuur1t ~i p,1._,~,t a E11,.,,d01•i, ~ede ùrl 11ovi1.ìato "'11<'-
siano. L'antica. nbb:11.iA henede11i11u ,, l'artbticn rhil-.,11 barorra
Anche ne113 G«mani.l libera si sono rtnno,111~ le s1<55e ~enc, di
gioia e di entusiasmo allorno 111 Padre cieli:> F~miella Salulana.
nrn risuonano tléllP \\'"Oc1 !?io
\\/IIIÌli tlci novizi. ll1•g111 !'011tì
mmturi, url lodiirn il ~ìgnore
dt•i veueramli 11111ur1l'i di 1111
11'111)111.
Il Rettor :'lh1ggion• lui In con•
sol,1zinne di imµori11 l'uhito tn -
,m, lure <• la meclaglia del comliutor•·
11 ui111 Irent.i1u1, lii izi, mentr11
i 1wrentì a~si~to110 rou vivo
iutf're.,Re e compo~tn commo-
:,:imrn nlla rt•rirnonin nuova
per loro.
Alt re tre ore cli nnto lo 1101
I:1110 a H111·!lhnm,1•11, al coli
r finti COll A n~Lri:1, in amenu
pm1izìo11c tra il fi1m1c lnn ed
1111 :1111iro castel111, rlnve i -:a .
!t•sia1ù hanu,1 l.1 ,•nra Ù<'l ,e.
111i11,1rit• clioNis,1110. Vidno a
1ptt•,t,t1 cittacl11111 sorge· il c0leb1·(•
:--unt unriu havarPKl'· di ·\\lto(,.
I in~. J'er<'i,1 il Ki11;. Don Zig-
,!.!'iol-tì ..:o•lit 1h•Ynln men te u,
JJÌPrli della ruinu.•olu~a irurnn-
~i1w. per ringrazinre la Y8TJ!Ìlltl
h,·111.>dl'tta rlt•llc- ì111111111eri grazi,·
1·1111ce."Re ai Figli 11i lJon Bosco
ttc<lla Gernii,11111.
Allrn mi-tn I• \\\\'aldwink1•l,
('n~I è statn halte1.tala élai :-a.
11•-.iaui la lo,•alità ove "Or,!!;e 111111
1111:;trn ,asi :1 !'cttuln J>rufr!..--ÌO·
nale, composl,:t di 111111 trentina
di pacliglio11i, u11 vorn villag-.
11;10 con la ;;1111 eh·i;tr:wle cbie~n.
li nome è do\\'11to all'amenit:ì
drl l110~. un .111~0!0 di p11c1·
tra hogcl.Ji e t•ulli11e. f: l'nnit•o
internato 1mlesh1110 c·on labo-
mt.01·i al completo, compre~i gli
edili, poil'M iu Gl'rmnnin gli
a llie,·i ar1ii.,rin II i ;ai recano a
imparnn, il nwstiere prei;..-,O I,·
olllrinic: e fahbrkhe della eitt à.
i-: imo spttlnMlo vedere a1 mat-
lino centiuniu <li allievi 8cia-
ninre con le loro l1iriclette o
1110Ioeicli 1>er poriII rili sul luogo
,1t,J la,oro. Alla sera ritornano
:il pensionalo o passano le
l:UiP ore primn '1<'1 riposo nello
fit.mHo, uellu. pro_ghirra, oppure
nc,lle accoJ!lienl i ~nle rli sva~o r
ll•t.tura, <1otnte ui hìbliolr<'hiill'
ri•·rhe <li ,ulmui t• di rivi,;l c-
1,riuvanili.

2.5 Page 15

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Questi allievi !leml)rano al-
tretta11 Li ometti, ben compresi
della fiduri,. riposta in loro ùài
Sl1periori, C'11e li educano au
uua bc1ie intrsa libe.rt:à e allo
spirito di U1,rniglin.
La giornafo, più caratteristica
per il Rettoi- J\\fal-(giore fu la
domenica, 4 novembre. t,raseorsa
nel nostro istituto di Bene-
d.iktheue1·n, uolla :RaYiera, me-
ridiona.le. È una vera piccola
UnivC'rsità degli Sludi, perchì>
11cc.anto alla, ~essant.ina di Teo-
logi vl è l1ll gruppo di studenti
di filosofin P liceo, 1rn bel 11t1-
Sembrano amici d'antica data! Un ve•
tera.no dulia " Associazione Cacciatori
e Bosca!oU " bavaresi in divisa di gala
pres<'11ta al Rettor Magl(iore l'on\\aggio
degli associati.
Piccolo artista. L'aspirante sal~siano dl
Bw<heimora èsoddlsfal 10 perchè Il Suc-
cessore di Don Bosco si è compiaciu10
diammirare Il suo strumento music:ile
Fiato aUe trombe per celebra.re l'arrivo
del Successore di Don Bosco! La banda
dei cacciator1 e boscaioli di Bcnedllu-
beuern (.Bavie.-a) volle riserv.,to a se il
servizio d'onore.
mero di giovani <'oatli11tori del
magistero p1·ofe.ssionale e pt1,·
re<:clLi raga,IBi ,LSpirant i alla
'7ita sale.siana. Que$L'anno si
testeggiilllO i primi 25 anni <li
lavoro ùei Pigli di Don no,.co
in (]\\lesta votustiF\\$ima Ahhazia.
E per decorare la solennità tu-
rono in~tati il Rev.mo Don
Ziggiotli. f\\. E. tllou,;. J'reun-
(lorfer. Vescovo ilioceBill.lo e
grauùe nostro amico, il Dott.
"Klin~er. .Rettor l\\Ia.gnifico del-
l'Universilà di Monaco, gli
lspPi,iori di Monato, dell'Au-
si ria e di Olanda, e vru:ie :.ilLre
personalit/1.
13

2.6 Page 16

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Alla S. ~lessa partecip:i il popolo e presta
servizio crounrn In, l,amla e l'11,11~ociazio11u dei
ciwdalori l' boscaiuoli, tnt li nel car:11.t<'riRtico
<'O"t ume bavnrese, rrl'llllti gli i;tnuuenti nm~icali
s'innalza una nuo-.a mae,;to;,.a chies.'l, co~lruita
secondo 1a tl.'1·nìra m0tl8ro.a e recentemente con11n,-
cL'\\ta dal Yc~covo ùioce.~nno. .A \\Vii.rzburg il
6Ì!!:. lJon Zig~otti trnscorre due wornate S<•rtme.
oppure i fucili e le scuri, bene inquaclru.ti e chiutsr da unn. origi.nnlc 11:ara ratechistica, svoltasi
c-ollr facce abbrou.zat,e dnl sole. Durante Li sul tipo di • hu,da o rnrldnppia •·
fun11ione r1·sta.no immobili come ><tatuo e fanno
ric•onla.re gli eroi leggcndnri del tempo di Gu-
glielmo Tcll. .A.Jln tiera. una cUl.8l!ic·a n,ccademio
corona le ma.nifest azioni.
Da Wiirzhurg altra corsa lungo la ma~nilìca
aut,c1atra.da cllilla Rl'nanià fino all'industre <'.ittà
di J\\.lannlwuu. .Anche qui l'opem salesi!lna è
ruoHo fì.orent,·. Di fronte all'Istituto è stata •·retta
TI 5 novembre vede il Rettor .Maggiore a U11a grande c•lrie,m. f)till'occhlale, cho rispoude a
Ran1hergo, Pialiendorl, ~eui.ladl o \\Vtirz-
buro: una scorribanda lungo le strade della.
Baviera, t.rn foreKt.e, villn,g~i e città, prati ·e
campi a perdita d'orchio.
Bamberga. e Neu~tn.dt acc·olgono gio"vani delle
Rcunlo eleiuonta.ri, medie r profoi:11ionali in t,re
J)Cll>1ioruiti. mentrr• Pfaffondorf l> sedc cli rn1
orfanotrofio 11cr nn centinnio di fanciulli seozn
gti11itori o 11hbanclo111iti. Qnest a i11tilnziom• attira.
cume sruu11rc, le ~ìmpatie delle autorità o delfa
popolazioue, che vedono eome il metodo di Don
Tios.co ridà veraru('nte una famiirlia a (·bi non
ha mai conosciuto le dolel'zze dul focolnre.
tulle le esjg(•nze di una ,;ani\\ lllOclf'ruità.
s,•guendo 1'11uto,.trnda tino a lJlma e inol-
trandosi poi lungo le fertili terre defla ha!l!!a
B:wirrn. bi arriva alla nostra ca11:1 IJL'T a.~11iranti
di Buxht>inl- 1 180 giovani oc\\lll(HillO rantica
abhazi.1 e il mod11rnissiruo editìrio 1wolailtico.
arioso, ~aio, <'ircontlnto ria ampio pareo. La ,-ec-
chin rhies;1, - che durante la primn nsirn del
Rei lor Mngjtiore 1•m in cn11tli?.io11i di ci('('l'Cpi-
tezza avanzata - li ~tata rost.1uiratn. ripulitn e
trasformata in un gioiello d'urti'. ('ordinlis,.inln
l'1wcogliemm degli nspirànt i e fllijl.o;•o il rit:evi-
menlo dela(li allievi ili Kt>tnpten. gra7iosn ritta.-
Nella semta. eccolo rio1>,ulo co111e in t,rionfo dina bavnrt"'è. Nt•l lardo vomerigl-(io fa rii.umo
a \\\\liirzburg. Fiaccole, handa, t·Bnti o com- a Monaro l'Oll una 1tiornat1i luminui.n,, eh<• 1Jirre
plimenti t<JÙutano la. venuta elci Succ,is.~ore di la visione ch:illa corona alpma <'hl' cirroncla il
Don Bosc!o nella storica capitale Mila Frnnconin, fa.go di Cu~t ;mza.
111111.i<i distrut.ta dal [urore bellico dei hombarcla-
menti cd ora riRorta per la volontil len.u•e doi
A Mona,·o il sia:. Don Ziggiol1i rireve l'uhimo
,;uoi abitanti.
sal11to dl'1 c•onfru!Plli e f:'Ìovaui, mdunnli nel
ln quesln. città sl,occiò In prima opera ~t\\leaiano, teal ro. Gli filuuo c·ornna i direttori drlle ('a~r (lel-
1livcnnta oggi un grande ,..titnto per 400 allievi
,Jc,lJ" v:irie Rcnoll' mPtlif' e profpi;~ionali. Accanto
l'Ii;pt·t tori,1.
\\ noHr, 1•111 cnore ripì1'lln di dolt•i C'll\\or.ioui e
l{rnÙit.f'. inlpt'l's~ioni
per tutte le <'os,· helle
e b1111ne visto nella
ri:,;ort,a G-ermania. il
venerato H1•ttor
:\\fn!l'~orr prc>mle TJO-
Rto 111ill'e!'\\p1·r,~o del
Brenni,ro P dopo
uun lort"'('e soMtll aJ .
rrstiluto Dun HoS<'O
di Yerona. il U no .
veml1re gimti;re fe-
Licernrntt; a Toriuo,
rlo'<'1· il primo ab-
hrac1·io è 111•r iJ Ca.
tel'hi1ta (;Puerafo
don Antal. l'n~he
resr, a.I tJua.J!I t'ilpl'i-
me Iut f o il suo
dolore per In luttuo•
sis,;ime viconde cho
la Patria subiva in
L'afrlo dcll'àccoglhm1~ e modernissimo penslona10 &aleslano dl RA'n5B0NA.
quri tristi ~ìomi.
14

2.7 Page 17

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~ Anno centenario della morte di San Domenico Savio
Un, ragazzo che conqui.sta il mondo
Chi ha seguito sul Bollettino la relazione delle
feste celehrate in onore ùi S. Domenico Savio
dal 1950, anno della sua beatificazione, fino ad
og!6,, ai è fat-to un'iùea del fMcino che esercita
sulla gioventlÌ di ogni paooe. È un crescendo
continuo che fa pensare che l'angelico alunno
di Don Bosco sia dostinato ad acqi.ùstarn un:1
grande popolarità 1101 mondo.
In molte Dfooesi ò stato soolto come patrono
della gioventù: così in Austria, o nel M11ssico, per
volontà unanime dell'Episcopato; così la Federa-
zione Internazionale dei Pwm OU111t<JreH, diffusa
in tutto il mondo con J30.000 associa.ti; così
lo Stato ùi Amazonas nel Bra..~e. e-ha lo b..i,
eletto patrono per volout:\\ couconlè delle Auto-
rità ecdesiastiche e go\\l'ernntive.
L'Arcivescuvo ili T.oreuto ill uu mernlwabilo oon-
vegM di tniglia.ia giovani lla tutta la Diocesi,
lo scorso maggio, li volJe consaora,re al Ra-
gazzo Santo. I Comuni di )foncalieri- Borg<,
S. Pietro (Torillo), di !llontodino (Cremona), di
S. l:¼regorio (Catania) hanno intitolato a Lui le
nnovo scuole comunali. Oltre i semp1·& più nu-
merosi Oratori aaleiri:mi ded.ioati a S. Domonico
Savio, recentemente le l'a.iTocchie di Piauozza
(Torino), _\\frrandola (Moden!J,), Orzivecchi (Bre-
scia), Terrossa (Verona), Nocern Iuferiore (Sa-
lerno) hanno costruito model'lli e ben atiòrezza,ti
Omt,ori iestivi e li ha.11.no wtitolati al più giovane
dei Sa.ntL A Roma è Btu.to dedicato a ::i. DoIUo-
nico Savio l'importante 01>1.1r11, governativa «A11ilo
Savoia,> con Se.uole elomcntari e profoi,;sionali.
L'Arcive.~covo di Pima (Perù) ha scelto oome
pat.rouo del suo Seminario l'angeliéo candidato al
sacerdozio. perchò aiuti i giovani seminaristi a
raggiungere la mètu. elle egli non potà raggiun-
gere. Ad Hawloy. Fa.ruborongh (Inihilterra), a,
Landser (Francia), a La Voga (Rep. Dominicana)
sono sorte 1<- prime chiese a lui dedicate.
A Cà !\\follo (Rovigo) è in co.itnu~iono la chiesa
che sarà dedicata al Sltnto Allievo di Don Uosco.
Negli Stati Uniti, in InghiH~rrA, e nel (}iappone
vi i,ono già vari <:entri clel cosiddetto v Club
Domenico Savio *, che lìor~ce trn, g-li ~tmùmti
delle scuole pubbliche con ~1·anùe vantaggio
spiritual& dei giovìl.ui soci. Qua, e là sol!o ~ùrti
monumenti, furono dedicato vio, erutti altari;
rtei Reminari, uei collegi, nelle famiglie. JH'Tsi110
uol reparto mate1nità di qualche os11edalo ai sono
es.poste e ,::j onorano le dolci semhiauze <le.I Ra-
~azzo ,1anto.
A. 'l'orino f&iuugono som1a·0 pit'1 nnmero>,o lo
rnlaz:ioui ùi grazie attribtùt;e alla sua, iui,crces-
sioue e si rooltiJ)licano le riehiE>sto di reliquio o tli
abitini rli que.-,to provviden~fale Angelo delle Fa-
miglie, ohe mentI·o assiste le mamme nel compi-
mento della loro delicata mìssione, si presenta n.i
lì.gliuoli modello di pietà, ubbiùienzn e candore.
E t,utto questo l:Wlo per accennare ad alcu110
delle tante e svariate illiziative cho Auto1·ità,
Vei;1;ovi. Associazioni giova1tili, Na,v.ioni intoro
dedicano alla glorillcaziono dol santo Adolescente,
auspicato rnodollo di 11na gioventù «sana. sa-
piente, santa». r.ome la voluva Dou l3osco.
Visione d'insieme della
gluventù di MANAUS
convenuta nel Parco deJ
Congresso per assistere
alla proclama.:iooe di
San Domenico Savio
Patrono deUa Gioventù
Amazonica.
15

2.8 Page 18

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Dmncnfoo Savio
Putnmo deUu Giol'cnltì ,lmu.:;ouic<&
La prnda111.1ziou,• fu r.11t.1 ,li ro111tu1(i nr1·orrlo
!LaUu .\\ utorità re14_,-j1,,,,, 11 ~on:,rnaTini cld!o Ktatn
tli _.\\111:17.1111,1~ (Bntsilu), 1:11:1. set.tirnauH di fel'to,
di tr:i-<111ii,;><ioui mcliofu11frlu1 t" cli l•onfornnze a
tutti i ;.(rlll'Pi ~cnl11~1id II rollev;i 1lt•II11 c11pitaJo
dello ~I nt 11 .lla1rn11,, pn•pnr,u-oao gli animi. Gli
e<lucatoti, all'u11:mimil11, rhìe.;ero dm :--. l)onu:--
nico Scnvio (u,.se dit-hìar,11 Q P.1lro110 clt•lla ~iovcntù
Ania.1.m1iou.
Rnhnto 2\\1 settemhrr, I 11!.(,i i giuvnni ra(lnulti
nella µin:,;za del C'o11;.:n,i;J.u1 pre~o11tn1·unt1 wm
\\'isiom, ~rawlio,;.i. E lii. l'Arcivt1;:,l'IH'n u1etro-
11nlit11110, 1laY,llllÌ all'J..11i«•11pato Am111.111iièo. al
Rar1prnM•11ta11t,e rlel <ìnv, ru:\\toro, allo autorità
1·ivili, milil:tri e, scolastii•lm, lC'!lS<' il 1>,,1,re10 dPI
(inverno 11'.Jllo ;:,tato. 1•.ho ~(ahili~cfl clm Lulti gli
@ni ìl :l0 ~Il hato di !tf'\\tmn bro t<ill ,:1,Jc,hra.t.o iJ
0/01'110 della Oiiwe11lì1 ~<>tLo il JHl!,roci.J.ù.l, di :-:. Do-
rrH•nic·o S,wio. (~niJHli la 11,m,,;:1 1,.•iovanil11 l'isp1•~0
c·111,11siasta ;1ll1· rlc,111a111le dli' l'Art:i\\•eis,•ovn h• ri-
n,l~o sopm la ~c·clta del i-ad<J a suo Patrono.
Domenieo Sat'io a Bomba.y
I tinvuni ,li Bombay. a111'11<1 qmilli pn21111i,
r,11111~1:0110 l>umo11i,·o :,a,·in o ~li vog.lim10 1!1•11,•.
l' u'ultima pw,•a ~i è a,·ma cJ1UU1do fu mpprn-
,,,ntalo pt1r t n· .!:"iorni c:111h1,..11th·i nn 1lrn11111111
d111 110 ri1•,·u,•n l,1 , ita. ns>1i~tt•l.trtro 3:;uo ~iovuni
tl,,flo varie ~1•1tul1• pubhlh·ho ili Bonaha~T. in 111,v,-
sirn1t parte pn1I1111Ì. o cima. :won a.dulti.
Sua Bw. il l :ml. Gracia,, .\\rciv1•s1m,o ,li Burn-
hn:y. lotlù 11lt:1111rutc questo lavoro e ,-c.ttulirwò
l'iut11rl!'-"(' •· 111 rnt1·olta altl)111.i011e pn•~t.at.1 ,la
1pu•lla rnolt.it111U110 di :...-iovani. molti 11,·i qnali
11l11ln soona cl•·Un morte 11'-I i:),i.t1to 11v11 put,,ruuu
ln•na.ro le lat11•i1110.
Il ,urrlso angelico del dlclassenenne Fero.indo
Cntò, porto&hese, emulo di S. Domenico S;wlo,
A c1•11to anni dalla murto del primo ra~azzo clrn
0011 liobco cond11,~o per la vi11 clella sanlii ti.,
qHoRt:i trnva. iu1001· ~cmprn nello cn~e saloHiano
11H olì11111 vropizin.
li 2tì l111{lio s1·or~o ù morlo a Lii;hona Fern;uul<l
l'ali, •li 17 anni. ~invune tipo!!ni fo 11101le)l(I, l'urnlo
di H. Dome.nico 811vio. \\s-piruvn ,1] ..11,·on111zio 1•
aVtlY(t offarto la, vit.it por il P;1pa, i 'l'aberrnuioH,
le vo1·:tzim1Ì e n1li11chò uou ~i cr11nmett1•s,,;1•ru
rc,,..,uti in collemo. l suoi fmu•rali turouo 1111
rrioufo. È gfa in prepar.1ziono la hio~rafia o \\ i
HOllu ammiratori oho chiedono ~rnzio per ~un in-
letrio~Rione.
l<:mm llll sal,!gio <11•i suoi p1·01m><ili: « rnq/i11 t•s•
.~1·rn s1111/n. JJ« n,y/io l'•~•'ff .,n11/n sern1111/n,,,; ,lei
s1111l1 Sa,·mmeuli ,(tifo CQ11je.,~t/,U~ I c,,1111111Ì(111r:
p1·11,111111tlo <fi 111i1•i Y,n•/Nsimi, alla 11111rlt-. al f111111i;i11
,, 1u/io11r/11 cmi odio i11ft,1ito U pee1•1tfo, ror1lio 1:~"''rt•
,;1111/,1 scljne11d11 1 co11~iqli dr1 111111 confessore ,.
,lirdl11re ~11iril111,I,; l'llf!/it> 1u;s1·r11 ,;anlo, Sl'!}1t•'u1fo
lti mia rnea:io11r. l'oqlin essere ,m11lo titJ~id1:rn111lo
sem p1·11 di 11w1·ii'e />iuliosto clte 1w1·,·11rtn.
per lo iclo tlei RR, ,,,111,i icontinuano tn molti luoghi le reste In onore di S. D. Savio. Non cl è possibile d:a.rne
rdasione, ma cib non Impedisce cbe Inviamo li nostro pla-.so a questi :a:dAnti
Pastori che, soUeciti di prucrvare I loro giovani dal pcrlcoll che ne Insidiano il
candOff, presentano loro questo candido Giallo fiorito nd g.lardlnl della Clbie.sa.
lfi

2.9 Page 19

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TOKYO . S. E. l'Arcivescovo M(>nS, Pietro D oi benedice la nuova c hiesa
parrocchiale dedicata a M. Ausilialdce. Nello sfondo il palazzo centrale
deU<> Scuole professionali ricostrulto dopo l 'lncenclio del 15 febbraio 1955.
è risorta più bella
la Scuola professionale distrutta dall'incendio
Corno fu ùolorn~a la uotizia ùell'ilu:!'ndio e di;.,tJ•u1,ione ili gran
parte rklfa no,,1,n, fìcuola 1,ròfossiomùl' <li Tokyo, altrettauto lieta
ò <JUel!a delJ'iHilllA'Ul'a1.iQne ùòlht HcuoJa riCORtrnita pilÌ hclla e
più "ranùe. Le fo~to Ri svolisoro d,tl l!l al 23 ottohre scor~o. Fu-
rouo,.,aperte eon la çoni'egna dn, pal'l,e del \\'ice-.A.wùm-:c·1atore d'Ita-
lla, .l\\larche$e l\\farieui, della meilaglia, rl'oro a l val01· civilfl alla
me111orfa. di Don Atlino Roncnto, che uell'incenùio avevì~ pensato
prima a salvare il coni.nttello Giappouese elio rse ~tesso, com-
piendo il impremo sacrificio <li sè. Qnindi il ~farchl'.18~ .Iliarieu.i
tagliò il 11a::;trv ddl'E~posiziùne Didattico-Scolas!foa,, allestita
nelle aule tlr,lla Sr.nola o piu,sò a, visitarla uo)l. ft'lonf.. Cimatti, al
qua.le plll·e il Governo Italiauo 1tveva con;feritti la medaglia il'oro
pe1· aver fatto conoscere in Giappone, Corea e hlm1cim'ia il nome
d'Halfa co11 i suoi numerosis<Simi ooncerLi nHL~io,ùi e Ropra.ttnLLo
con l'alto a;;cendente tlella sua ieratica figura.
In apposito locale era stnta allesUt,t auchè una piccola mORtra
catech.istica J)t'l' ùimostraro la, vitaliU, e l'1uùversalità della Chfo,;a,
Cattolica, con sala riservata al]n. Congregazione Salei,iana. Qne-Rte
(lne sale, la cattolica e la sale1.<ia.na, attrassoro il più ""'ivo intereSfle
di tutti; ma specialmente ùei genitori e parenti clegli al.lievi,
nella q ua::;i totalità. pagani.
Il giorno 20 iu ùcùfoato ai tra.di1,ional.i saggi J.,>in.nici autun-
nali (gli iuulokai). La domenica. 21 oLtobre, Sua Ecc. J\\LonR.
Pietro Tatsun Doi, Arcivescovo
,Li 'l'ok_vo, beuedi~Re kObmue-
ment<- l;i, nnova .PàrroMhia ili
~hlmoi~nsn, :mnosA11 alJa :-<cuo-
la. LH !lhia~a N:l i:;tata l)romcssa
iu voto alla Vergine _.\\.ui;ilia-
i,riee uel lontano I~45. <lunmte
l'i11furi1ue dei uatnst,rofiei bom-
hnnlaruenti .-mila ca.piLa.1e del-
l'Tmporo del 1"\\oll.,evarrt('. J\\loll~-
C'imatt.i enmpose per l'occa-
sione una llcvotL~tiinta :ì\\f0$><:t
11olifonin1 JJnter Gral-iae, é<IB-
guita sotto ht sua direzione, uou
ilu1ppuntalJile gm,to m UHicale,
dallo eora.li ùello ~tndcnta.to
saleHinno di Chofa e della par-
rocchia di Shimoigu.sa., rl111•auLe
il solenne pontificale.
~e! :EJnmeriggio, rtel teaf;ro
gremito cU a.llitwi o cli fedeli, si
>'Volse una ~ìmpaticu garn ,,,, _
hechisLica tlt11di alumti cristiani
della Scuola. ,-:eguitn. dal111, ra.JJ-
pro$enta,zione <lei dra.mn1H mis-
~ionario Pa<lrr filP[a., dire1,1 a.
<lall'a,11 tore don Clotloveo Tas-
sinari, magfatrnlmento intcr-
111·etatu. tlalla. lìlodra.m mati<':t
dPlio Studentato salesfouo ili
Cltofll e Mguita, con vivo iute-
resRc rln,l pubblico.
Gli nlLri du,, [-:'iorui di cele-
hraiio11i fnrqno allieta.Li tla gare
spor tive e rla 1 re altre rnppre-
sent11.zicmi tea.t.r11Ji.
Qncsk fc>~to della f;c11ola, alla
qual i tanta impor1;n11zu e s:o-
lèm.ùtà è data uel Ginppune,
riusuitono beae oltre ogni ai,pllL-
Làliva.,. (\\ sarvi.roao a, far ,•,o-
noscoro e st.imaro sempre, lJiù
qun:;ia S<:moln oattolit,a, fon -
data con nmili i11izi nel 1034,
aIla p11.riferfa delia popolo1:1is •
~ima capitale del Gi::qipone,
P<l ora ri~lll'gitante cli oHi-a
uttoeeuto allfovi. i quali, sotto
l'egid1t, llcl gr:1,utle "Eduoatnre
,lella giovcnt.1'1, ;il va.uno pla -
1:1mando a, nobili ic1e11Li. iu itID-
l>ient,e pe1-meato di principi
cristirui.i.
17

2.10 Page 20

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!J ,·olumi
'- motivo di co11forto ~, <1I Pap a
UltirnnmeuLo 1l111l'Etlit.rieo Sa1esinuu « Don ]3o.
~•·o :;1ia • di Tokyo furono pregeut11ti in dovoto
11mai::-1.:fo al Santo l'adrn, quale JJiccolo Be!?Ilo di
tili.110 ohhudienza II utt;11•camentu nllo dire.ttiva
ùolh Sant11 Sede, t,rn vnlllllll rilog:iti w cuoio
himuio, overa ùell'nrti1.,riauato gi,HJJHIUtillll, I YO·
lumi JJre.~ontati e1·1rno il Nuovo Tt•,.,f.a1ne11t o
in liul{ua popola.r11, 11,,1 <1uale sono 11,-;uitti già oltr~
cenLoventimila copio nel breve 1..riro cli cinque
anni; l'Imitazione di Cr isto, o il l\\lc..,...,alino
quot idiano ad mm dei iedeli, que.~to puro
t.r11tl0Ho in 1:in.,,,171la popoln.re, secondo lo re<:eutis
simo riformo litnrg'rnho, edito allo soopo di ren-
◄1111·0 1,1.m1pre più fooilo u iruttuosa h~ rrn,rteeipa
ziono dei fedeli Gill,pJIOll08Ì al t\\llUtO sacrificio
1l1<lln \\[e.;sa.
l tr.• volumi non souu cli<" una minirna p:ltle del
l'ahhonùaute la,oro di pubblicazioni oaltulieh11
e,li1,., clalln nostra F.ditrice di Tokyo, eho ba sa-
puto imporsi all'it l t,ouziouo dei Cattolici in Giap-
p,11111 ,,.111 libri v,•raul(llllo costruttivi, e con la
J>ll hhlil:azione òi • Yita Cattolica•• cho rla mnili
inizi ò ora uttesa cuu :widità noll'nmhiento cat-
tolico e Lra i ,,iJ11pati1.1.anti, o la oui tiraturn
ruonsilo bn già rap;gi1utlo lo 13 mila COJJie: picool~
<•ifrn i,;t• bi paragonn l't>ll le centi:nufa, di migliaia
di.copie delle gmndi rivisto pagairn del W:ippone:
ma non tra.scurnhilo, ~o si pei.1sii nlln limitata
cerchiu di lettori ai quali è diretta.
1 1 rn volumi sono frutto delle apo:;toliche fatiche
del nOl!tro don Jt'oùerico .Barbaro, la ctù autorit:\\
Ill'I campo lihrario cattolico nel Ginppone ò in-
uo11to1-1tnta.
Il :;antu Padro, con lutt,era del Sostituto Mons.
l~1·1l'Au◄ 1ua., isi ò tll'la,'llUto di gra,clire l'umile oma~-
,ino (accepta a1l,,10,l1111t ei f11ere et solaeii t•ausa),
., di rkono,;cere pah•mamente le :-olt•rti fatiche
ùt•lla e Don Bosco ~ha nel dilatnro con la stampa
il Rl'gno di Cristo.
1..'IS'fITUTO SAl,ESIANO PER LE MlSSJONI con
IC<lc in TORINO,. uetto in Ente .\\1orale con
[?ccreto i:t gcnru1io 1924, o. 22. può legalmente
nuvere Legati cd Erttlità. Ad evimrc pu$<ibili con•
1ea1azioni si consi11linno le segucnu formule:
trattasi d'un l,egoto: • ... 1asc10 ali' btituto Sale-
siano per le ll,fis,io11i con ted, in Tori,io a titolo d,
l~eto la somma di Lire.. (oppure) l'immobile
l}tO m...... •
Se rrattasJ, mnce, d1 nomtn..re crede d, ogni so-
tlDnz.1 l'lstin110. la _rormula porrebbe, ~-, questa
•... Annullo o"n' m,n precedente d1spossz1one testa•
mcniaria. Nom, no mio erede universale I'Jslilnto
S<ll&iano per I• Missioni con mk in Tori110 lasciando
oJ C"80 quanlo mi •ooart,ene o quol11a'•; titolo,
eLuogo , dau,)
t Firmu ,,., uteso)
18
11 Sntlosegrehu:fo Bisori al
Colle Don Uo'-lt;O
Il 18 nov11mh1·0 n . 11.. l'Eccellenza Guido l3isorl,
SoUosnzyetariu al ;\\lìuisteru <lo1,1;1i 1':Htt.'ri, /tiuD•
geva nl Cullo llon BoRco, dov'orn rioevnto d:ll
Siir. l,petturo don A. 'l'uitto, dai l:>ttj.>t'l"Ìori e dai
2;;0 1-,•fovani n,piranti ◄loll"btit:uto, che, gli im•
provvir<arono 11n conliak benvenuto con cnnti
u bo.nùa. L'iliuRtro Ospite dil.41,u tuth~, la sua
1m11nirazione i ►~•r l'Opera SaleHiana e il suo
11more per Doti Uosc·o. Opera e amoro che erano
urei;cimi all'eunusima potenza orn chu aveva
potut,o a:nunfr:in, i ben attrezzati lnboratori, uoi
quali venj!ono pr..,1,arnti i futuri Capi delle Seuofo
proff'~-<ionnli S'lll'si1uie. ma Fl)Nlinlmente le umi-
MADRAS (lndi2) Una delle grnndl Of>Cfl' rl'.illzzate cl.a
S, E. Mons. M,uhw s. D, B. é la nuova Parrocchia di
N. s. di Fatlmn, bened etta Il :u ottobre 1956.
li"><ime origini rli Uon Bn•co nt•lfa puveru;simn
lll'6Cltn dov'è nato, visitando lo qunlo .,i ora sc•n-
tito commo,-,-o liuo aliti lacriruf• :il µt.,nsiero df11
contrasto tra la µovcrtà del Santo o la m-an-
11io><itìi. llell'Clpllm Ila lui foutlat.L, P11rlarul; poi
dei dostìni della Pi.tria e <lei tri«ti nvveuimeutj
attuali, ebbe 11spr11~;;ioni che ◄lioevnuo il imo alto
sentire oristinno o lo. sua. viva fo1le cli o:ittolico
l'!lllvint.O.
[etiJ:f,1 (,\\ ,·ana} - S. Em. il Cardinale
\\l,anucl A rle a s,a y llt•lanéotu·L
, ii-,il.11 i S aJPs iani
li I li agosto u. ~.. giorno natalizio cli S. G. Bosco,
S. Rm. il Carrlina!t, Manuel A.t1,•aga y Betancuurt
onorò con la. sua, ,iAita la Casa di Arrovo Naranvo
d1e o~ita gli n,;.piranti e ..tud11nti ·,u Filo..Òfi~

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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= SIVIGLIA (SP".t"'1à) - Sun Ecc. l'Arcivescovo e il nostro l'rocuraton: Generate
olla chiusura del processo dlocesnno dei martiri salesiani dell'Andalusia.
11aleliia,ni. Sua Em., dopo il co:rdiale ricevimout.o, in risposl,a alle
parole d:i benvenuto rivoUegli da] Direttore, ricordo le relazioni
avnt~ da tm suo zio sacerdote co.n Don Bosco e i Sale,,iiani,
rievocando va.ii epi~odi dena su:i infanzia quando, con lo zio Ric-
cardo ilistrilnùva il Bollettino Sa1Psùuw per le vie della 11ittà. Parlò
puro con entusiasmo della Blill devozione a Don Bo~oo, sottoli-
neando di propo.si1 o il nome ffillliliare (t Don Bos1;0 ~. p1;1r dimostrare
quonto intima, antica e familiarn fosse la sua devozione e vene-
Tazione per il San1o. S. Em. ricordava ancora c1m gioia le solenni
feste che si celebravano nella sua fanciullezza in onore di Marin
Ausiliatrioo. Disse della lilla sòc1cliaCazione aru cun'ILatareil 1rresco11te
numero delle vocazioni antillano e, commosso, imparti la sua
paterna. benedizione ai l)rosonti e a tlitta l'opera salesiall!'l.
Chiuso a SIVIGLIA, aperto a MADRID
il proces~ dei Martiri salesiani
La dumt)uitla 4 uovembrc a Siviglfa fu <'-elebmta la sohmuis-
sima. chiuo,ura del prvc0$s0 diocesano dei 22 .Martiri SaJ.e,iiani
ùell'Alldalu,;ia. Con l'Ecc.mo Arcivescovo coadiutore <li Siviglia,
era.111; pro,icnti il rev.mo Don 1',fodesto Bellido del Ca-pitolo Su-
periore, i cinque IspetLori ili Spagna, i Direttori delle cm-se del-
l'Andalll!lia, i rappresentanti dt"gli altri Ol'ùini Religiosi, autorità
e molto popolo. Diressero la cerimonia il proouratoro generale
non Don Cà~tano, il postulatore ùeuerale Don Bianohini e il vfoe-
po:;tufatore nazionà.le
Burde11.$.
S. E. l'Arcivescovo tenno cpùucli 111ùillocuzione, nella quille
disse tra l'altro: ~ Come in un hel giai-tlino il BOlt>rt,e gfardi.lliere
circonda ili più assiduo cure un'aiuola scelta, dove custodi,;ce i
li.ori più belli o délicati. coRi uel gin,nlillo della Clri~a vi sono
aiuole speciali dovo si ooltivano i fiori pi1'1 bolli e proflltllati. E nna.
ili queste ;i,iuole elette ò la Sociot,\\ s,\\lei;iana, crea.La tla R. Gio-
vanni Bosco, i1 grande apofitolo flella giovenlù, il redout.ore ùella
classe operaia. ohe nelle a,ue i-:ouolo o nei suoi oratori fe;sti vi seppe
forgiare un:i, gioventù oriatiana e allegra. Oggj vog.Li.'1mo esaltare
questa aiuola, coglienùo ventitim, fiori :ws;;i cli martirio tm i
m1me1·osi figli di Don Bosco. che seppN·o dare gonorosameuto la
loro vita per Dio e per la Clùe~a •>.
11 9 ottobre aveva avuto luogo a Madriti l 'apertura llel Processo
Diocesano per i 42 Martiri Sa,le1,i::ulÌ dell'lspettoria Celtfoa.
La solenne coi-irnonia era stata celebrata nell'episcopio sotto
la presi(1enz[l, dol Patriarl\\ft Afadriù, presenti l'Arcive~cnvo
·Mons. Emilio Lisson, il Rov.mo Don Bellido, tutti gl'bpettori tlella
Sp.i.gna, i familiari delle vittime e numerose rapp:re1;en~an.ze.
Prem.iato un Of>Ostolo
degli emigrati italiani a
Buenos Aires
1n occasiono del 60 anni d1 ~n-
c..rdor.lo del salesiano DON GW-
S:EPPB SU'flmA. il Gommo
Unllano gli 1w ~onlerito In
« Stcl!Ji nl mei·ito d11Ua Solida-
rietà Nnz:lonale » 11ei· pr~ullan
l'op11r,1 1!11 lui ~rnlln in Ja,·ore
dogll ~migrnti ltaIinni nel '.\\les-
siuo, Centro Amerira, Equatore
e Arg1•ntb1a. Don Sutera nel
rinrm17iiare alfermò l'he quanto
anv;i potu.lo renllzzure di btno
nella 8llJl dia lo do\\·ovu ul tutto
ohe ffVe\\'a sempre messo In pra-
tie-11 il progrmuma uhe 1,11i em
stato t11'0po~to da S. Pio X: « Il
missloruulo ehu dtiijWeri< t'tlceo-
gliere frutti abbondanti nel suo
IJH oro dcn prelii«rersl C'ostan-
teUlllllte un lil.--1110 eu1·11ri~ti<·o ».
Il Governo spagnolo
a un salesiano argenti1w
Il llinistro deirll Esteri dJ S11u1.."lln,
in oer,11,sione dell'nltlmo « Con-
gresso di Acc,ulmùr déll~ lJn-
gu~ », celobntosl in l\\ladrid. ha
conTeTito al nostro DON ltO-
DOU'O ltACWCC!I. Aceademioo
Arir~.nlino, 111 Contmendu del-
l'Ordine di Isabolh, lit C11tt<tllr11,
qualo rkonoscinrnnto d1ill1• bene-
merenze aeq1dstafo dnl sn.lrsiano
nella llrig= o h~tt;c,ratnrn ~pa-
iroola.
Decorazione a 11.n
capo d'arw salesiano
Il Sotto~ogretnrio 11ll11 Pubblica
h1ruzione, pr,•sio!INHIO in Li-
sbona alla dlstrlbuz.lono dei di-
plomi di compiuto tlrodnlo a 2i>
al.lievi dell~ nostro Seuole pro-
fes~ionu.li, ha r.onlorito al sa-
lesi,u10 Al'illLLE ltLlRCHE'l"l'I
lit dP•·ornr.lonP di « Cavnlle,~
delb1 Pubhlir11 Tstrr1zior1~ ». cho
Il Prl'sldente cllll Portog111lo di
ha decrctoto per i suoi 30 MOi
di laToro tra In gioventù po1 nra
11nrt.ogheso, fl'u1lo m11estro di
IIJ't.l !,"l'Sllfbo. Il coadlntore Mar-
chetti ò anche autore d1 due vo-
lumi molto apprezzati: « O IIn•
11ro.~or 'l'iJ)o~rnfo ».
19

3.2 Page 22

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I SPAGNA
UUliO
Orfanotrofio
Snlcsmno
.ll/Nnìzio rk[/'n,mo
,'lt•nla;stfrn I u ,·1,1w
g11rato a Ln,Gc,r,oi1•
,m gm11,li1>•,, ,,,fa.
1wfru/io c.t>n Scnnle
7,mfrssion1tli. Bar,.
rQg/hrù HOO 1dlie1•i,
/11/li c,r/1111! ti, fin
Prm·,ncw.. 1°1; staro
nffid1itn a, NMc.sia-
111 ,/ullt A 11/r,ril{l
Gr11·,·1·1iati1•t. d //11
.,ole11nc i11aug11m-
ti<me nss,st,tk lo
,trssQ Capo 1/,1/{,
Sfa/.,, 0r-neralis.~;.
mn Pt'llilr.u.
nrtist.ito mouummto a S. IHon1Tllli
Hostu. in t~stimoni1rnin d,•l ~uo
,uuor~ 11er il 8111110 ~ in~i1•11l~ 1l~lla
~tilt ri<·ouo~1•pn:ro , 1•r,o I,• l'i~"lie ,li
:\\l,uio A11silii1t.rl<•1•, eh~ nei dm• loro
i::rnndi eolle11;l honno fau1 tu mm·ltato
cou li loro luv11ro n hm1eficio dellu
!(IOYORti1.
LA.\\.7)S}ìR • La ri1hldhl8 <li 1,nndser
In Als117,1a. d1è os11it11 i Fiii:li Ili Uon
Jlos,·o ,lui 11)~!1, lrn arnto 1'1111oro di
a 1vre b1 11rÌ11111 tbie~a lr:mre~& ,tedi-
entn a S. n m1wn it·<l Sili lo. Sortu ,u
11i,t'l!'l10 dell',m·hi11•tio III. Miillcr. è
rius••itn un Hro !!'.loinllo e porlu nelln
su11 lueriato un e:mndio~o uffresro
m11111·1•~rntnnte lh\\u Bosco col suo
su11 to Alli~rn.
I PARAGUAY
Il Presid~nt•• ,1,•Un, Rcpuhhlifit,
,l~it,lll<ln lu uo~tn1 s,·nol,1 A1,:ricola
di YJ!M'>Lr>li, urnnifo~ti> -- sono le
su,• 1111rnlu « pruton1ln nmmiru•
zione per l'npcr,1 con1•robt ,. Hnl·
meni" ,,ostrnttlrn d1e i ~nlesiani
~·oll!;◄'mll uri Pnra!tu11y. Vemmrnt.,
- so1,:glun,~ - non crNlo iti uùel
ordii... \\' OL(IJ0 oocnp11nni dirett.n-
ITA l,IAl
('AS'l'fl l,LANZA (Ynrrsc! • S. F..
M,111~. llohln,·lnl, An~iliure dnll'i\\r,hr-
"''" o di M1111110, hn hr1wd1•t1.11 hl 11110111
~cnola di .\\ l l lllutCJltu lnrln~lrio ,~
1111110,sn unu ('11811 « M:arin Ansiliu-
trlc·e ». Ammirnndo l'imponm1tt• rno-
1lrrnissimn <•osf.ruzimw. Suu l•'. trel•
1Nl7.R l~ll\\Olllrn bi "snntn t.r1111,rit,\\ »
delle Fhtlir di ~1",·in An~lllnl.rl,•e,
d10 hn il suo 81''1:rl'to iu Ullll !!Tand,,
ti!lnciu in Dio e nel 11otcnt-e aiuto
dello V1\\l'J?Ìll<'.
LA PAZ • Le gra.,•I 111•1•esslto\\ de~li
omhienti 110,·1•ri di Ln P11z ind11~~en1
il l\\,milo A(lORtolico in lloliriu.
~• ons. nnh<'rto Mozzoui, li ton luro
l'espl'rirnza ('IISÌ honc rinsl'itll in
ILllw.: l'i~t.iluzlone di colonie rstin.1
prr hBmhini l)isog1w:1i. LI! UJollo
1lillicoltn !nronn su11crnte dalla co-
stn.nzu drl i'ìuni.io II tl1•i suoi i,ollu-
horntorl r d,ll g~•nProsci aluto del
t';ii.hofiç n~urr S1'l'vfoès. A poc!Ji
20
1,hilonwtri dnl!a elttò, in 1111 eòill1·iu
0011c1•srn dnl (Jo\\'oruo, ò fitntn or,:-&-
nin11{11 111 l'ofoniu « furlb1, >>, rho
tn dul' 1111•111 hu ospita1to r;;;o hu.m-
hini tru i [liù (lowrl. Dlreri0lll' ,,
nmminl,tTo>i<11111 !111·onci nftlllulo ui
Snlpsiani.
BUANU,.E7
BELO IJORrnO\\''l'E - 11 ra•(•or,I
di 11post.oluto cmnplo il ùollt1~·io
Pio Xlf, IIIIQ delle 1111uth'o i'OSO
,Mie Fi!l:li<' di 1\\-1. A.. dclln l'ithì.
l,n l?M .11111 M,1dro J'i(•rinn l'~fo1udd,
Iisit11t1·i1·1• ~tmordlnariu, Yi 1ro1ù un
coul[Jlesso di 14(10 alu1me cho fro-
t111Nttnno le s,·uolo diurne ~ ~<•rall,
• 2 1:,0 or11 torlunc, cli~ si l'alll 111111110
Ogui alomellirn nei 1·in1111e O1·at11ri
sostenuti dolio l<k•s~u N1S11.
..___
SAX('1'1 Sl'TRlTUS · T,11 storirn rlt-
tlldlna Sancti S11iri1us, trnlln 1u·o-
vinci11 di Villn~. hn i111111lzatu in lllln
[lUh~llr:i 11luzzn un ll'rnniliuso l'
111entt1 di 1111~Rta i~t.itnzlour. Il Pa-
1·11g11ny hn hisog110 ,·ho •~ vostrP
sruol1• ~i m oltl[llidtino ra 11itlumente,
1•<•t'l'hò in 31111lir111.i saturi dl eri~tin-
11csla1w e dill"f S'lnseirnn Il timor
1li Ilio si uoslrnlsce la l'atri11 ».
lrnW itOCIIF.Ll,E - I Snll'RiauI di
i'Ìl'\\V R11cb11lfo hllll!ltl rmuL,to l'As-
sodu,Jone di Ue~iJ Adolos,•c11tt-, rou
lo SCO[IO l'lao « lfl dii iuo. 80lllJllÌt'ihi
dt•I P,ml'lull(I Gr~ìt &i rlftt•tta n~I
rul(>LJ.zl 1k.llr flruoh• p1·ima1 rie: il
er,1~N~tt' i11 ~tpi,1u.zu, ctù e t.,'TH7.hl
1lnl ·• (liornn11 C'rMo" si mo~tri
n~!l'li 11dolosre11ti d~IIP Scnoftl medie:
l'incll'u.blie <nulit,\\ 1M ltPdt1nlore
g·uidi i µ'iornui n,,; loro ~t111li 11ni-
YCl'$ib1ti l). A ,11•e~to scopo rA s~<•-
•·aazt011P, che COlllprcndo frn i suoi
llS~O('ill PN'ROUe di u111bo i sessi
d11i 12 nl :to ,rnui. lut i suol
Rtutut,i Il lo Sl(P [U'Olll0RSl', frn 1,,
11111111 11nell.n di r ,,operare nllo •11lm-
dorc ,1,,1 S1111i.1111.1•io di (Jp,u) Atlull'·
~eent1• ,1 N,1z,1rt't.

3.3 Page 23

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(}
I
dn
Nell'uHùno incontro mensile dei Coope-
ratori J'argomenco che domlnò la nostra
conven;.azionè fu naturalmente l'Ungheria.
e in particolare le Opere salesiane d'Un•
gheria. Tutti però restammo col desiderio
di avere no tizie più sicure e precise, non
dico sullo stato attuale di tali opere -
cosa, c::rcdo, hnpos:sJbllc. per ora - ma-almeno sullo :-.--viluppo
dei Salesi:mi In Ungheria prima che questa bufera sca1enaia
da Salana li disperdcsscs. Coop. L. Gurnl!TTJ - Torino
l,e Opere salesiane in Ungheria prima della
guerra erano fiorenti, quantunque ancora Ìll pe-
riodo di espansione. Le Case erano 18 e tra esse
alcune còn scuole professionali, ginnasio-liceo e
scuole inferiori. Avevamo due Istituti di riedu-
cazione elle lavoravano con ottimi risultati, 9
parrocchie e Oratorio festivo annesso a quasi tutte
le case. f,a Società F,ditrice. Don Bosco diffondeva
in buon aumero libri e riviste. Sua Em. il Card.
Mi11dszenty, prima di essere imprigionato, ci aveva
offerto ua Istituto e una Parrocchia proprio nel
cuore di Budapest.
l )a dnque an11i i nostri povcrj confratelli sono
dispersi. Il comunismo non tisµcttò neppure gli
orfanotrofi. I sacerdoti furono obbligati, per poter
vivere, a lavorare. nelle fabbriche come mcccauici
ed elettroteçnici. Alcuni furono condannati a
·h a ro e fino a r 4 a11.t1i di carcere per delitti
inesfatenti. Dalle poche notizie elle ci giungeva.no
da loro, capivamo che il loro cuore era a Torino
ed aspéttavano con -fiducia la liberazione.
Maria Ausiliatrice ci ottenga la gra1.ia di poterli
riabbracciare tutti e di vederli a lavorare negli
istituti riaperti per la rieducazione ùi ta11ta gio-
ventù elle, anche se fiera della sua indipendenza,
è moralmente rovinata dalle idee materialiste.
- ~ Lessi tempo fa su di un settiman~le cat•
~~f,!!,~f _7 _) tolico che il Vaticano detiene, dopo gli
. (I\\/_,j;~-_i.,~•;l
l1~~n~
lrn!..--J:;t'
Stati Uniti, la più grande riseTVa <turca
del mondo. Con tutea questa grazJa di Dio
non si potrebbero aiutare i mLc;sionari cho
spesso sono pove-ri e mancano tutto?...
Le confesso che - allievo dei Salesiani
d1 Panna nel lontano :r902, sotto la direzione di quel
sant"uomo di Don Baratta - certe notizie atte a scredJ...
tare la Chiesa e il Papa mi fanno proprio male...
C. PAOOYAN - Vero11a
Lei gentilmente mi unisce anche il foglio che parla
tli codesta strepitosa riserva aurea. Una cifra
da sbalordire! Da accogliersi certo con beuefi.do
d'inventario. Del resto mi conforta il fatto che
tanto Lei che io abbiamo per la nostra età una
buona dose di pn1ùenza inuata e at·cp1isita per
cui siamo corazzati di fronte a spari troppo ru-
morosi. Non tutti però sono cosi, e a questo
mondo c'è tanta gente che beve a garganella
ciò elle le fanno bere. Ma la risposta è facile,
Anzitutto l'articolo è ai1onimo e le notizie anouime
lasciano sempre perplessi e non si fa loro torto
a crederle frutto di fantasia maligna.
:\\-Ia Lei dice che la notizia fu data da un setti-
manale cattolico. Siia attento a quel «catto]jco >>,
che si può usare solo quando t\\ll giornale iliµende
dall'Autorità ecclesiastica. Ora il settimanale u1
questione dipende solo dal suo direttore c-lte, se
fosse di pri.ndpi del tutto ortodossi, non stam-
perebbe articoli e non indulgerebbe ad illustra-
:>.ioui che non sempre si accordano con la cristiana
ca.'!tigatena. Lei chiede ancora se questi denari
(veri o presunti) non potrebbero servire a fare
tanto bene.
Domanda più che lecita e difatti l'anonimo este.11-
sore dell'arti<?olo in questione confessa che gli
w, orga1ù1m1i finanziari dd Vaticano 1< so110 gli unici
che amministrano tesoro di oro da trcrsfonnat'e
q1wtidianame11tt in tesori di bo111tì: i:n soccorsi, in
sovYenzioui a enti religiosi. in fi11aniìaruenti a
grandi ùiiziative e attività cattoliche, tesoro che
non serre a interessi individuali, ma a tutto
il corpo tlclla cattolicità... ~-
A. prova di questo Lei può leggere sui giornali
catlolici (gli aJtrj preferiscono tacere su questo
argomento) che dovunque c'è bisogno di aiuti e
soccorsi per pubbliche necessità, la Pontificia
Opera df Assistenza è- 1a prima aù arrivare.
Anche del Papa si -può ripetere la frase bella del
nostro Manzoni, che egli è «come il mare che
riceve acqua da tutte le parti, e la torna a di-
stribuire a tutti i fiumi>>, E se è cosi. resta solo
da augurarsi che questa monta.,,.<>na d'oro - se
c'è - iuveçe rli diminuire, cresca sempre più!
Sono un Cooperatore ed ex allievo e mt
si offre spesso l'occasione d1 discorrere di
Don Bosco tr~ colleghi e amici. Ma la rnia
cultura salesiana è limitata al ricordo di
quanto udiie lessiin CoUegio e alla lettura
men~ile del « Bollettino Salesiano». Qual
è la biografia più complelà di Don llo~co ?
A. BERNAROJ • Bo/ogm,
Anzitutto congrah11azioni per la sua assiduità
nel leggere mese per mese il Bollettino, che è
certo una buona fonte di aggiornamento salesiano.
Delle molteplici biografie ili D011 Bosco le co11-
sigliamo quella in due volumi del Lemoyue o
quella in 1111 vohun~ del Carù. Salotti, pubbli-
cate entramùe dalla S.E.I. di Torino.
Per la conoscenza sia. panoramica che particola-
reggiata delle istituzioni salesiane le servirà a
meraviglia l'annuario salesiano uscito proprio in
qu.L'Sti giorni col titolo Don Bosco nel mondo,
un bel voltune ricco di illustrazioni, di cartine
prospettiche, di profili. È e<lito dalla I,ibreria
clella Dottrina Cristiana (L.D.C.) che ha filiali
nelle principali città d'Italia.
21

3.4 Page 24

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delle
fa\\JSSJONJ
Biglietti d'ingres.~o nei villaggi paga,ii
La jeep correva veloce lungo la via che da
Ma eccoci a Jowai. Le scolaresche ci aspettano
Shillong porta a Raliang.
impnzienti. Hanno cretto persino archi trionfali.
Quante volte avevo percorso a piedi o a ca- Siamo nella Missione di Santa Teresina. La
vallo quei cento chilometri, quando la strada
era una mulattiera! i?. bello ricordarç quelle
snervanti marce sotto la pioggia o il sole cocente.
chiesa domina il grosso borgo, ove sono sci dif-
ferenti sètte protestanti con un moderno ospe-
dale. Per noi Jow:ti è un posto a\\"llnz:uo sul fronte
Yorrei dire che persino i sas::ii di quell'aspro missionario. Il centro cli Jowai fu aperto 30 anni
cammino mi sono familiari. Eh, sl ! le ho ancora or sono <la Don Domenico Farina, la cui vita
davanti agli occhi quelle salite e yuelle foreste I upostolica ha qualche cosa di leggendario per le
E quei birhoni di muli che talvolta mi facevano traversie, difficoltà, povertà sopportate col più
un dietrofront improvviso e via di galoppo v,;;rso puro spirito di abnegazione e san<> ottimismo.
pa..c;coli ubertosi, eù io a rincorrerli... Ora si che Appena fuori d.ùla macchina, fummo accolti da
siamo signori: viaggiamo sulla jeep!
un improvviso ac4uazzone, che non era certo
:\\Ia ecco laggiù un folto gruppo di gente. la pioggia di rose di Santa Teresina. Tutto ha
Siamo a 1.,-mmolong, dove una graziosa cappella fine a questo mondo, anche il bacio dell'anello
hiancheggia sulla collina e una campana suona sott<> l'acqua torrenziale di Jowai.
a ·distesa. Sono i cristiani che ci aspettano. È la
quinta volta che oggi fean.iamo la macchina per Il gloria finale
ricevere omaggi di affetto.
:\\la la pioggia non cessò. Rannicchiati nella
Due uova, due pere, due bambini
jel'p fra scossoni e l'infuriare degli elementi, ar-
rivammo ai piedi della collina boscosa su cui
A volo colgo alcune frasi: «Klmblei: Ben tor- sorge Raliang. La strada cede il posto ad una
nato!>> << Sci molto più grasso». <• Ora non siamo
più orfani,). « ·\\bbiamo tanto pregato per tel ~
pista non selciata. La jeep affonda nel fango,
le ruote girano, girano; ma la macchina non si
Sono espressioni sincere di povera gente che in muove. Che fare? Fermarci? Io sorridendo in-
questi mesi lavora nel fango delle
risaie; sono volti emaciati dalla
malaria, ma tutti sorridenti nel ve-
dere il Pastor,; di ritorno dall'ftalia.
Una donna mi dà due uova, un
fanciullo due p<:rc e una nonna si
avvicina con due bambinelli di-
cendo: «Prendili. ora sono tuoi
fiili. Il babbo e la mamma sono
morti•· Prendo nota, prometto: il
cuore vorrebbe agire subito; ma
vedremo a Raliang.
Su un tragitto di cento chi-
lometri vi sono quattro fermate
obbligatorie, dove k macchine
provenienti da opposte direzioni
sostano prima di riprendere la
marcia. Vì sono così pochi inci-
denti stradali e noi impariamo a ,\\l;SAM (lndm) • L'arrivo del Vescovo In un villaggio è
non aver fretta.
acmpre \\l11ll fesUI per tu11I, ma apcclalmen1a per I fanciulli.

3.5 Page 25

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coraggio il mio compagno Don Tonello col
dirgli: • In questa for'--sta tre anni fa una tigre
rapì un ragazzo della nostra scuola e poi se lo
mangiò 11. Questo pensiero ci aiutò ad affrontare:
(1ANDIDATO AGLI ALtUU
la pioggia 1: il fango. Nel frattempo i cristiani
sarebbero venuti in soccorso. Si andò avanti ora
il pnnc1pmo delle Pampas
affondando nel fango, ora .sguazzando nelle poz-
zanghere. Arrivammo cosi in vetta, inzuppati,
infangati e malconci. Era l'ultima tappa dal-
I.'Chscrvntorc Romnno lw ()11bhlicato:
l'ftalia a Raliang. Anche qui le campane comin-
•t Questa mattina :u dicembre 1956, nel
ciarono a squillare e allora fu un accorrcr1: di
Palazzo Apostolico Vaticano si è adunata
gente da tutti gli angoli. Si cantò l'inno di occa-
sione e si lesse l'indirizzo di omaggio, mentre il
la S. Congregazione dei Riti Ordinaria,
nella quale gli Em.mi e Rev.mi Signori
Vescovo stava -ritto sotto l'ombrello con quei
vestiti così poco pontificali: tutti gli occl,i erano
CardJnali ed i Rev.mi Prelati Officiali
hanno discusso suJla introduzione della
su di lui come nella cattedrale.
Causa di beatificazione del Servo di Dio
O Raliang, ultima Th11lc, nel cuore della
ZEFFlRINO NAMUNCURA, giovane
giungla! Amo questo posto cosi lontano e così
difficile, dove da tanti anni preti, coadiutori.
dell'Oratorio salesiano».
.suore hanno scritto pagine belle di eroismo
cristiano.
Ze:1}111110 /\\am1111c"rd, /1glio ,Jet ctu:ico Em11-
111u·l, Narmmcurd, SÌJJ11o•·t. delle Pampas,
,,,wq11c a Chimpay (Pol11111mia) il 26 ngosfo
Chi adotterà un orfanello ?
1ll86. J\\,Jun.,. Cagliero lt, nmdusse giorxml'llu
11èl ct11lt'gÌU Pio rx di lJ111mos Aires, duve
Don Cinato h.a ricostrutto e...: IIQ'lJO e ahhdlito
la scuola dementarc della :Missione. Sulla fac-
ciata si legge in caratteri vistosi: « Scuola ele-
mentare San Domenico Savio 11. I 150 scolari mi
diedero un saggio tld loro amore per il caro
santo dei giovani, con canti, declamazioni e gara
catechistica.
La visita alla Santa fnfanzia mi commosse.
m<1stro granJ~ intt7't'SU f)t'r /11 scuola, ~•im111-
m1ml dt!llt! pratiche di pi~t,1 e si ml!, simpatico
n tutti i compagni. D,i quat1do t!hbe tra le 1111,m
la vI1t1 dì S. Dommit:o Sal'io non pensò clic
<1</ imitarfo. Per metterlo lii gmdo di raggiu11-
1'~rt1 il suo id~ale di 11posl<1/ato tra ì fratelli
t111ligeni, kfous. Cagliero lo co11d11su in Italia.
Il ,,mri·c,bile Don Rua lo 1•111/t ro11 sè a me11sa.
S. Piu .'( lo nuvttte m mi1tn:a pn,JJ1la. .llurl
Non avern J.imcnttcato i due orfanelli affidatimi
u Ro111<1 l'1 I muggto r90.5 a 18 mmi.
lungo la via. Ora 60 bambini e bambine dai
3 ai 7 anni, tutti lindi e puliti attendevano il
Vescovo per salutarlo cnl loro dolce: Khublet,
Bishop! J...'1mlifei, Bishop! Ognuno ha una storia sono rimasti orfani. Due anni or sono scoppiò
<lolorosa: sono poveri fiorellini che sullo sboc- il colera in un villaggio di acçesso molto difficile.
ciare nlla vita hanno incontrato la tormenta Le suon: vi portarono i primi soccorsi. Il morbo
purtroppo distrusse intere fa.
miglie e le suore ritornarono
a. cm.a con bambini ancora lat-
tanti. , Non pos~rnmo più ac-
cenarnc - mi disse la madre
Superiora.
'\\Jon abbiamo
più posto e , i sono ancor:.,
in lista tami casi pietosi ch11
aspcttano , . ::\\.ft:ntrc i bambini
cantavano una dolce melodia,
io pensavo ul sacrificio della
suora che giorno e notte sta
con loro. La casa non ha
nulla di tutto qudlo eh<.> ri-
corda i nidi <l'infanzia belli
e accoglienti di altri posti più
ricchi e aiutati da buone be-
nefattrici: in Raliang di ric-
Un quadru plm,1lcu 5u1Jc ••PJ>Jri:tlonl dJ Fatima, prcp.1ru10 dagli alunnJ dull<> ,.:uol
caltollchc, dl RALIANG IAss.1m-lndla) J)<!r festeggiare l'arrivo di Moll!i. Ferrando.
chezza c'l· solo il grande cuore
ddlc suore.
23

3.6 Page 26

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S. E. Mnns. FERRANDO
con un eruppo dJ novizi 5alesiaru.
Bimbi apostoli
Abbiamo sLùle colline Kha-
si altre scuolette sul tipo di
quella di San Domenico Sa-
vio a Raliang. Non è facile
penetrar<· in un vill~giò nuo-
vo e rompe re il ghiaçcio della
diffidenza. Ma basta aprire
una scuola e dopo pochi mt:si
il biglietto d'ingre~'SO per
1101 è assicurato. Ke1 \\'illagg1
e sobborghi che circondano
Shillong DonFoglia ha aperto
dodici di qut:ste scuolette.
K el mese di agosto io ne be-
nedissi due nuove.
L'arnvo del \\'escovo e dei
m1ss1onari nel 1·illaggio è
si;;mpn: salutato dai [anciulli
che ci vengono a incontrare
e c,i accompagnano lungo le
viuzze fra le capanne con
canti e suorù. Sullo ~piazzo,
davanti alla $cuoia, saggi gin-
nastici, quadri plastici, danze,
rallegrano i cuori. Tutto il
villaggio è là rad.unat0. Le
mamme sorridono contente
nel contemplare i figli e am-
mirano il loro attaccamento
ai Padri, così grande che mai
vorrebhcr" lasciarli. n capo
del villaggio si al7,a per rin-
graziare, e le parole sotto il
Yelame della roi..za eloquenza
tradiscono sentimenti che
vanno ben al di là del for-
malismo. Davanti a quello
spettacolo nuovo, essi vedono
i frutti di una educazione ba-
sata sul vero amore e sulla
bontà disinteressata.
Tutte le case del villaggio
sono ora aperte pt:r noi. Ma
noi non parliamo <l.i religione.
Sono i piccoli apostoli che
preparano la via e guideranno
a noi gli adulti.
~ STEFANO FERRANDO
Vescovo di Shìl{o,,g (fodia)
2
il lebbroso
Milhong è 11 villllggjo principale dello tribù del Mayol nella nuova Missione
.salesiana del Manlpur (lndia). Recentemente S. E. Mons. Marengo, Vescovo
di Olbrugach, e Don Ravallco fecero una lunga cscurs-ione su quel monti
centrali della regione per visitare Je numerose incipienti cristianità. Vi incon-
trarono varie dlfficollà e ostacoli, specialmente la pios-gia cont.inua e l(lt'•
renU impetuosi. Tuttavia ebbero la gioia di ammioistrnre circa 200 batte•
$(ml di adulti. 1 bambini erano stati bat1czzarl dal 111il;sionario ln una vlsira
precedente. Questo commovente opisodio ci é stato inviato dallo stesso Ve-
•covo Mons. Marengo.
Terminata la cerimonia del Battesimo , il catechista mi disse:
- Ci sarebbe ancora un uomo che desidera il Battesimo, ma non
puo venire.
Se è ammalato da non rotersi alzare, lo battezzeremo in casa.
f. un lebbroso che le autorità del villaggio hanno isolato.
Non ha nessuno che si curi di Iui?
Si', ha la famiglia, ma 110n gli è permessa la coabitazione.
Da casa gli portano da mangiare: a lui è proibito entrare nel vil-
laggio.
- Sta bene, andremo a trovarlo e se è preparato, lo battezzeremo
- Sa leggere e ha imparato da le preghiere. Prima di amma-
larsi non ne voleva sapere di religione e si ubriacava spesso. Ora
sono due anni che è colpit o dalla lébbra e prega sempre, e così fqrte
che lo si sente ancl,e da lontano.
Attesi inutilmente che la pioggia cessasse. Nel pomeriggio, accom·
pagnatq dr., due bravi giovani, andai sotto la pioggia dirotta da
quel poveretto cbe, abbandona-/o dagli uomini, aveva trovato Dio.
Il vi/Jaggjo di Mithong sorge in una piccola radura: tutto attorno
è foltissima foresta. Percorsi un chilometro circa di un melmoso
sentiero battuto so/o dalle vacche che pasco/(rno liberamente nel
bosco, e dalla moglie e (ìglia del lebbroso che due volte al giorno gli
portano un piatto di riso. Davanti alla porta della capanna, ma
ad una certa distanza, la -figlia stava parlando col padre, quando
noi arrivammo. Forse era corsa ad avvisarlo che stavo per giun-
gere. La capanna era un tugurio. Tre pietre per focolare, una zucca
per l'acqua, un barattolo di alluminio costituivano tutto il fabbi

3.7 Page 27

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Nella giungla misteriosa
Festa di anime a Tateja, villaggio sperduto nell'Assam - 11 batti-
cuore di un povero missionario - Cortesia e gentilezza indiana
()a s<·ttc giorni m,111g1avo poco e anùmo dimagrendo. :\\Ta nrrivai a Tateja e lt· cose cambiarono.
'l'atcja è un villaggio sperduto nella giungla; prima di arrivarci ero dovuto p;ts~are per altri sctte
, illaggi, dove virn110 popolazioni misere e primiti\\e. l\\Ii avc\\'ano chiamato pcn:hè rnlevano istruirsi.
ì\\la quando sentl\\'ano clw cosa ,·olcrn dire vh·cri: una vitil. cristian,1, si davano per sconfitù. l\\on se
la semhano. Cortesemente mi dicevano, con un mezzo sorriso un po' spento: • Ci penseremo,, e
mi auguravano buon \\"Ìaggio. \\la io i:apivo dai loro sorrisi, dalle loro occhiate e dalle loro mezze e
cortesi parole che mi allontanuvano per sumprc. l\\'Ii faceva male al cuore il pensare che sette villaggi
della giungla, con popola
-
zioni in stato miseral:iilc,
chiudc,ano le: porte a Gesù.
~la a 'l'akja fu un'altra
di MITHONG
cosa.
Appcna urrivato, i gio,·a-
notti del luogo mi offrirono
~ogno del povero relegcztu. Lu, e-ra accoccoluto ~apra una stuoia,
una gallina ben cucinala e
a1•volto in una $Udiàa e lo,ora coperta. Sullt, stuoia v'tra pure
un piatto di riso. con olio e
una co11ìu sgualcita Jel libretto di pre(fhiere ,n /,ngua manipur,.
(;I, presi la mano che non osm·a tendermi t' mi ingmocchiai 5111/a
,tuoia accanto a lui; era 11uella la posizionr più comodo per me.
Gli feci qualche domando e lvi mi racconto la suo storia, ma riel
,uo Isolamento, della pena rii dover pas.sure i ginrni e le notti da
solo In quella tana, neppure un accenno. I ndl ~i sruperse per rm,·
,/rc,rmi il suo male. Era già 11ello stadio ulceroso, bt"nchè 11011 molta
avanzato. Nei miei giri mi lOIIO imbattuto i11 molti casi di lebbra
in stadio anche più avanzato, ma i colpiti continuavano a vivere
con la famiglia, amorcl'olme11te assistiti senza r,pugnan.=a e paura
di contagio. Anche la moglie di qu~to po1•eretto sarebbe più che
peperoni. Cose da leccarsi i
baffi, dopo selle giorni di
astinenza ,: digiuno.
·A Tateja mi aspettavano
da tre giorni. Mi accolsero
con una esuberanza di soi-rrsi
e t.Li gesti. Attaccai discorso
in lingua khasi; qualcuno
mi rispose, ma i più non mi
capivano. Parlai in lingua
felice di tenerselo in casa, mo de,·ono accett(lrc le disposizioni, fnr~e
Caro; anchc qui pochissimi
sngge mt, inconsciamente crudeli, del mogglr>renfl del villaggio.
- Dunque vuoi proprio il Battesimo? - ',(li chiesi alla fìne del
mntru colloquio.
- /; l'unica cosa che de.~1dero, dato che non 110 ,peranza di guarire.
Le preghiere le sapeva; J, fede ne aveva ptù di me. Recitammo in·
sieme l'atto di dolore e poi sulla sua fronte sce.,e il lavacro di ril(t:-
nerazione, mentre io pro111mz1avo commosso le parole che avreh
licro dato candore e vi/a u quella povera anima rinchiusa in 1111
corpo in ~facelo. Pregammo ancora msieme. Poi lasciai quella ca-
panna, ove avevo imparalo asst,i più di quello che avessi ptJtuto
insegnare.
l;ra il quarto giorn,, di pioggia: non c'era mez::o di asciugare i 1•e-
sliti. Nella ste.ssa capanna, costruita per noi, uavamo nel fanl(o e
mi i1llesero. Notai con sor-
-presa ohe le ragazze e lc
donne se la ndernno spas-
sosamente e cingueua\\·ano
tra di loro in lingua Lyng-
man. E io non ci capi\\'O
nulla. L'ilarità toccò il ver-
tice quando io, che gron•
davo sudore, mi tolsi co11
nobile gesto, il cappdlo.
Yiùi che molti si portarono
le mani all,1 bocca per non
ne,//'ne qua. 1\\Ta tuHi i dimgi e contrattempi ernno stati paflal, ad
usure, dalla visita a q11rlla capanna cbe la Grazia di Dio ha
ro1111utilo in un Cc,/i•nrio, ove un'anima privilegiata sa stare in
crote con Gesù e cvn Lui soffrire e pregare.
esplodere in risate fragorose
e si torcevano le labbra cer-
cando cli frenarsi. Capii su
bito l'imprudenza che avevo
commesso: la mia chioma,
Due giorni dopo Mons. Marenl(o e Don Ravallco J;isclawno Mithoni: sempre
•0110 la ploi:gla per v-lSJ.tare altri villal(ll.i. Al momento della partenu una
110111ne veniva a salutare Il Vescovo e ,ili coDRgnava un bel pollo: "Mio
fl'ldre cl rlni:r.,rla per la ,·l•lla che gli hai C..110 e \\'\\loie, che prend,o qucs10
.,_._.--=-:,::,_ ____,.._.....,,,,,.,._._, pollo: ù potra scnire nel v1al!elo ». Ero il dono dcl lebbroso.
in completa rovina, di fronte
alle loro foltissime capiglia-
ture, ai loro caschi <li capelli
corvini, mi rendeva ridi-
colo. Serpeggiòun mormorio
sommesso; udii piccole ris:1
25

3.8 Page 28

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lJ .nussfonarto si prepara a partire. ll n ka trap ,,, cesco
impermeabile intrecciato di corlccce di bambù e foglie dl
banano, racchiude lo stretto fabbisonno: l'altarino, la sca•
tola dei mcdlclnall, una coperlà e la zanzariera.
soffocate e ìl tumulto smise. Suppongo che
avessero ragionato e compreso che io ero come
un albero, con molte radici nella barba (e la mia
è una barba molto venerabile) ma con niente
rami sulla testa. Peccato!
Venne la sera; la folla mi si raccolse attorno.
Parlai a lungo di religione, in due lingue. Dopo
di me si alzò a parlare il capo del villaggio.
Tenne un discorso chilometrico. Non capivo una
parola perchè parlava in lingua Lyngman, anzi
avevo un po' di batticuore e un vago sospetto
sull'efficacia delle sue parole. Ma mi ricredetti
perchè mi accorsi che il popolo di quando in
quando mi guardava; i visi sì schiarivano e si
aprivano in espressioni di sorridente felicità op-
pure, improvvisamente seri, facevano cenni di
affermazione e di assenso. Sotto il diluvio di
quelle parole la folla stava come ipnotizzata.
Quando finl, notai che il sudore gli gocciolava
a rivoli lungo la schiena abbronzata, che scintil-
lava al lume della mia lampada tascabile. Mi
scoccò un bianchissimo sorriso e, con un leggero
inchino, venne a stringermi la mano e si sedette
al mio fianco. Poi con la tela del turbante co-
minciò ad asciugarsi il sudore.
Licenziai la folla e fermai presso di me gli
uomini del villaggio; essi sj disposero a semi-
cerdtio, seduti all'indiana. Vicino a me si rac-
colsero i giovanotti. Ma la folla uon voleva an-
darsene e ristagnava, facendo siepe alle mie
spalle. Ne approfittai per parlare ancora di Dio,
dell'anima, di Gesù, della vita cristiana. Vidi i
loro occhi accendersi di gioia; facevano con il
capo continui cenni di assenso.
A un certo punto buttai la proposta più
azzardata:
- Siete disposti ad accettare un maestro-
catechista ?
- E come no ? - mi risposero. - Dio ci
ha creati per essere cristiani.
- E se il maestro viene, gli darete da man-
giare?
- Se il maestro viene, gli daremo da man-
giare e costruiremo una capanna nuova per lui
e per la sua famiglia; lo aiuteremo a coltivar<.
il campo e avrà molto riso.
E mi spiegarono che avevano già disboscato e
bruciato un pezzo di terreno per piantargli tutto
il riso che voleva.
- Osserverete il riposo frstivo? Andrete in
chiesa per essere istrniti ?
- Sì, Padre.
Ma qualche viso rimase sprangato. Un uomo
si alzò e mi espose il suo cruccio:
- Padre, ci sarà permesso di entrare in
chiesa vestiti come siamo ? Dopo il raccolto del
riso sa.remo in grado di fare qualche spesa, ma
ora, no... non possiamo.
Molti erano privi di indumenti. Ma troncai le
difficoltà dicendo che Gesù cercava anime e non
camicie... Allora le fronti si spianarono e gli
occhi ebbero un. ciso di gioia.
Li accomiatai che era tardissimo. Pregustavo
la gioia cli una notte quieta, riposante. A notte
fonda Li sentii ancora discutere a bassa voce. I
giovani facevano opera di persuasione sw più
restii del villaggio.
La giungla naufragava nel buio. E il sonno
venne come un viaggio su mare calmo.
Mi alzai al terzo canto del gallo.
Stavo pensando dove poter celebrare la Messa
quando i giovanotti mi vennero a chiamare e mi
condussero a una capanna. Le ragazze e le fan-
ciulle l'avevano spazzata bene e ne stavano or-
nando le pareti laterali con frasche e ghirlande
di fiori.
La capanna era piccola; dentro ci stava appena
il celebrante e il chierichetto. Ma si apriva verso
l'esterno e il popolo, raccolto sullo spiazzo, po-
teva seguire tutta la funzione.
Detti un'occhiata curiosa per vedere come si
disponeva la gente. Alcuni ragazzi trasportavano
dalle case vicine travi e stuoie per far sedere la
folla. Soprattutto stuoie e stuoini; ce n'erano di

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grandi cd erano quelli del riso; ce n'erano di
media grandezza cd erano dei materassi e dei
letti; ce n'erano di più piccini ed erano quelli
dei bimbi..
Cosl il villaggio si dispose tutto intorno,
mentre io preparavo l'altare. L'altare fu presto
fatto; non feci altro che rovesciare e capovolgere
la mia gerla da viaggio e vi collocai sopra una
tavola orizzontale, che non era altro che una
porta di bambù scardinata da una casa. La co-
perta, su cui alla notte si avvoltolava il ragazzo
che mi accompagnava, servi a ornare la parete
di fondo e a difendere le candele dall'aria.
Aua sera misi in azione il mio piccolo gram-
mofono portatile. Avevo con me tre dischi con
incisa la voce di un potente tenore. A quell'in-
solito richiamo mi si precipitarono attorno,
prima i fanciulli e poi gli adulti. Kon furono
contenti finc-hè non sentirono i dischi almono
tre volte. Io vi intercalai un po' d'istruzione reli-
giosa e, alla fine, al suono del mio grammofono e
al ritmo del loro jazz, improvvisarono alcuni
giri di danza.
Il mattino dopo detti l'addio, con un vivo
rincrescimento nel cuore. Quattro robusti gio-
vani mi vollero accompagnare sino al fiume. Io
ai nostri
benemeriti Cooperatoci
l'.ieordiamo
GIOVENTU' MISSIONARIA
È Ja nostra rivista missionaria
in rotocalco, a colori, utilissima per tutti,
ma specialmente per la gioventù.
e Abbonate i vostri figliuoli; farete loro un dono utile e interessante
Abbonamento a~uo L. 500
Direzione e Amministrazione: via Maria Ausiliatrice, 32
Torino - c. c. p. 2/r.355
Celebrai la Messa, che .fu la prima in quel
villaggio sepolto nella giungla.
Con garbo mi invitarono a sorbire una tazza
di caffè e mi mostrarono un maialino, ucciso e
scuoiato in mio onore, che stava rosolando al
fuoco.
Entrò il capo villaggio e dichiarò solennemente
che quel porcellino era mio se mi fossi fermato
un'altra notte con loro. Interrogai il portatore che
mi lanciò un'intelligente occhiata di assenso.
Eravamo tutti e due stanchi. Non potevamo sot-
trarci alle insistenze di quella buona gente e a
un'offerta cosi appetitosa.
Quel giorno curai alcuni ammalati; tracciai i
piani della futura chiesa e scuola e scattai anche
le mie prime foto a colori.
"\\'issi per un giorno la vita del \\1illaggio. Notai
che la loro giornata è orientata sul sole; durante
le ore calde il piazzale e le vie rimangono deserte;
gli uomini e le donne sono a lavorare nei campi,
i ragazzi a caccia nella. giungla o a pesca nei fiumi;
le fanciulle raccolgono legna e portano l'acqua;
i vecchi e i malati stanno chiusi nelle capanne..
Ma a sera il villaggio prende vita; si sente il
chiacchierio delle donne, i gridi dei fanciulli, le
voci gravj degli adulti e, a tratti, il rullo dei
tamburi. A notte fonda tutto piomba in un
immenso silenzio.
scherzavo; supponevo che le acque del fiume non
fossero pericolose. Pensavo che, essendo in pe-
riodo di magra, il guado non fosse difficile. Visto
a distanza il fiume, che porta il bellissimo nome
di Um Blei, cioè Fiume Dio, mi pareva un rivolo
di acque limpide. M'ingannavo; quando ci ar-
rivai vicino vidi che il fiume era vorticoso e
scrosciante. Mi sarebbe stato impossibile pas-
sarlo senza l'aiuto di quei quattro torelli di gio-
vanotti.
'Strinsi la mano a quei cari -&gliuoli, detti loro
le mie ultime raccomandazioni, li caricai di saluti
e di auguri per il villaggio e ci lasciammo.
Tre giorni di cammino mi separavano ancora
dal più vicino villaggio cristiano. Dovevo seguire
i vecchi sentieri della giungla che risalgono i
secoli. Ho la convinzione che le strade romane
cli Giulio Cesare fossero nuove quando queste
piste erano già decrepite. Eppure sono ancora I.e
stesse.
Entrai nella giungla; ritrovai il caratteristico
odore del sottobosco e i ciuffi di alberi folti e
misteriosi, cosi folti e misteriosi che l'occhio
non può spaziare sul panorama tropicale. Ma il
mio cuore era allegro e l'anima, stupefatta, can-
tava il Magnificat.
Sac. GIULIO CosTA
missionario salesiano
27

3.10 Page 30

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La fede in M . A. lo ha salvato - Mio figlio.
colpito da forti dolori addominali, venne tra-
sportato d'w·gt!nza all'ospedale, dove per due
giorni non se ne seppe diagnosticare la causa.
.Finalmente si manifcstb la peritonite e lo stato
dell'ammalato preoccupò molto i dottori, che
davano poche speranze.
Subito dopo l'operazione, gli sussurrai al-
l'orecchio di aver fede in M. Ausiliatrice e in
Don Bosco, che l'avrebbero aiutato. Stette in
pericolo di mmte per ben tre giorni, ma final-
mente cominciò a migliorare eù oggi ringrazia
con noi i suoi Protettori.
Pozzo/o Formig.aro (Alessandria)
PIETRO SCOTTI
*
Lo salva Don .Bosco - Per meglio illustrare
l'intervento del mi() grande Protettore, trascrivo
quanto fu pubblicato dal quotidiano Il Tirreno
del 30 ottobre 1956, edito a Livorno:
1\\ foRTALF. PERlCOLO CORSO DA UN FERROVIERE
Jlorlale rischio ha corso ieri sera alla nostra
stazione centrale il ferrr:,-viere Pier Luiti Picchi di
tl1117Ì 22
Il Picc/11 tt trovava m servizio alla cabina A
e ad wz certo momento per esplicare il suo compito
si i11ca1m11inava fungo i binari. Ma a causa del-
l' osrnrità 11011 si accùrge'va di a11rlare verso una
aiuola, esistente a breve dista11:1:a dalla cabilla.
f:: perriò accaduto che egli inczampasse 11el bordo
dell'aiuola formalo di pietre e perdesse l'equilibrio
cadendo verso il binario, su cui in quell'istm,te
passava un locomotore.
Il povero f erroriere veniva urtato dalla pesante
macchina e scaraventato violentemente a terra a
poclti centimetri dalle ruote, che per vero miracolo
11011 lo hanno travolto.
Il grido del poveretto era stato avvertito dal
personale del locomotore e degli altri ferrovieri, che
gareggiaiiano subito nei soccorsi, provvede11do a che
il Picchi fosse trasportato all'ospedale.
fo a$la11teria egli veniva vùitato dal dott. Per-
rucci, che gli riscontrava ali'anca una vasta co11-
/11sio11e e lo giudica'Qa guaribile i11 una dieci11a di
giorni. Ben poca cosa se si pensa al treme11do pe-
ricolo corso dal Pfrchi stesso.
28
Quello che il giornale chiama << vero miracolo>>
fu Op<.:rato da Don Bosco, il mio grande Protet-
tore, del quale io sono ùevotissimo.
Castelnuovo Garjag11a11a (Lucca)
PrnR LtTIG-I P1ccm
*
Riconoscente a Maria A. e a Don Rinaldi
U 13 luglio 1955, fui .ricoverata quasi d'ur-
genza nella clinica di Padova perchè affetta da
adenopatia ilare polmona.n: con febbre.
Fin dall'inizio i dottori mi curarono con
rocnLgenlentpia; la cura scmhrava non dare ef-
ficaci risultati.
Il giorno 29 dello stesso mese, venne a visi-
tanni mia sorella Figlia di Maria Ausiliatrice, e
informatasi de-I mio stato presso i medici che lo
davano pt!r gra"e, mi esortò a pregare con fede
:Waria AtISiliatrice e il caro Servo di Dio Don
Rinaldi, la~ciandomi una sua reliquia, che ri ~
tenni con devozione.
Quel giorno stesso, la febbre incominciò a
diminuire e la mia salute a migliorare prodigio
samcnte. :.VIi furono cambiate le cure e, con
sorpresa degli stessi medici, il giorno 1 r otto-
bre 1955, potei ritornare guarita alla mia famiglia.
Nel settembre scorso, il Signore mi donò un
bambino, sano e grazioso. 1n riconoscenza al
Servo di Dio Don Rinaldi, gli posi nome Filippo.
Ora mantengo la promessa di far pubblicare
la grazia; e alla prima occasione manderò il mio
anello <l'oro a lVIaria Ausiliatrice.
Cinto Caomaggiore (Venezia), ottobre 1956
BRUNA Lo1GtA MARSON in GASPAROT1·0
CLJN!CA MEDI("/\\ GE'XElù\\LE
della Univcrsirit d, J>adova
Si cerri/ira che la signom Luigia Marson è ,101a
,Jege,,te presso lo 11ustra C'li11ira J l,dirt1 tlal , 3 lugli,,
a/1'11 ottobre 11i55 pe1c/1e affetta da ade11opa1ia ilctre
pc/monare. Al/0 i11i:;,o della degtr1,::a [11 traltat<1 ro11
rotntl(enterapia j,t1r un totale di .zooo r; in seg1,1itu,
muhe a domicilio dopo In di111is.ri(J11c, fu tràltdtrr ro11
idra:,ìdr d1•ll'11rid1J iso11icotù1fro o ridì p.e-riodid. L'ade-
e 11opotia è a11daùJ progtessita.111e11t,• rh/11c,111/Q,i, la Jrh-
hr~ sromparsà , le ro11di:::iòJ1i (Tltuali della pw::irnlc
ja,m/J rite11ere clte- la forma ,nurhosa possa con.•id~rnrs;
rli11itamc11te guarita.
p. 11 Direttore
Dvn. GmvA,'<r<I CALLJAlH

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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Don Bosco guida la mano del chirurgo
:vtio habbo era Ja anni sofferente per forti do-
lori addominali pcr doppia ulcera gastroduode-
nale. I medici, duta l'età avanzata e le condi-
zioni della sua salute, rèse precarie dal male, ri-
tenevano dannosa una operazione chirurgica, e
con cure cercarono, ma inutilmente, di lenire le
;.Ue sofferenze.
1\\ello scorso febbraio il male si aggravb m
modo tale da rendere necessario un intervento,
nonostante le gravi condizioni del malato. In
tale dolorosa situazione ci rivolgemmo a S. Gio-
vanni Bosco, certi che con la sua inlt:rccssione
avrebbe guidato la mano dd chirurgo e guarito
il babbo.
E fu realmente cosi. Ora il babbo, perfetta-
mente guarito, rin~razia con mc e con la fa-
miglia S. Giovanni Bosco e desidera che si pub-
blichi la gra?.ia.
Colle Don Bosco (Asti)
PIF.TRO PELLIZZATO, salesiano
UnaMessa all'altare diMariaAusiliatrice-
Un grave esaurim<•nto ncn•oso mi ave\\ .i colpita;
a nulla avevai10 gim·ato le cure me<l1..:he. l na
mia prossima pan·ntc, cooperatrice salcsiann,
fece celebrare una '\\'Tessa all'altare tli l\\farin
Ausiliatrice in Turino e inviò un'offerta chic-
<len<l<> la grazia della mia guarigione. Io mi unii
con #!"rande fedi: alle sne preghiere e promisi d1e
awei fatto pubblicare la grazia se fossi guarita.
La :\\ fadonna ci csauJì cd io adempio la pro-
messa. ri.ngraziantlola con runo il cuore.
Lt' sono pure g-nirn per la guarigio11e di u ,1
nipote da grave malattia.
Asti
MARIA Ct..l.llUCJ
Una famiglia preservata da gravi disagi -
Trovatomi sull'orlo dd licenziamento per lìnc
laYoro e sotto l'incubo di vedere la famiglia
pri\\'a del necessario, mi raccomandai con la so-
lita fede viva a Don Bosco, all'Ausiliatrice e a
tutti i nostri Protettori. Promisi di segnalare la
grazia sul nostro cnro Bollettù10 e di fare umile
offerta. La grazia venne e in modo superiore
ad ogni mia richiesta: sono tuttora al lavoro, t'
la benevolenza dci miei superiori mi fa ottima-
mente sperare per l'avvenire.
Kon e la prima gr.izia; anzi è l'ultima di una
serie che potrei definire ininterrotta. !·fart.>i grato
se rnlcste segnalare come i nostri Protettori siano
costantemente b,mcvoli verso chi li prega e ri-
pone tanta fiducia in loro.
Pal/erone (Massa Carrara)
Cos-rA:-zo ~l.\\RCEKARO fu COST~"l"ZO
-
--
.c1~h~~:-,s~'1àtf~iìie·- .._, :
-
I • .,. e--f.-.~
'ty::,i.,.1---(p,
ft
t lt
ott~1lulr per /'mltrrt's.uout ti, ..Vnr,u .rl1nil111tr1,e r. th S. G1Q-
tarmi IJ'1nu. di ._",". \\la,i11 ,lJa:::rzarello. di .\\... T)Qmt1tfro Sacia
e Jr altri Srni d, LHo a/rum lwNnn omhr 1,u'i.1110 a/Ime
~J ~lemosmc prr 1,mt, ~lcHe di rim.:r,1:iam,nto - , ug:untJ:
A. :\\I. :7\\J., \\bntl'I .... 1 Acuto :\\J••.\\ghemo (; , A1rold1 C..
F11m. ,\\li-manna, Alletto I....\\rnh.runo ~t.. Bonalun, An•
dr-~oni.•.\\.n.:l'hno l\\l , \\utnntlli L .. A.rado t:., F,,m ,\\rduino
Antonio, .\\rpina T-:., .-\\rri~oni C. B., .\\\\ crUltKO .\\,, lbima 1\\.1.,
BnjRno A,, Bnld1:r.1-one C., Balla Huròonc J .• H\\lllunn Rita,
R:1li11rctt1 Sr. 1\\.1., Bnrloui Cunncl:11 H:itte:t,:;~11 t., B:iz1.u110 G .•
llecchio T., Urcu:h11 E.• Dollnvia Gi1J~L·ru)t-, lfoncllini C.,
Bens1 T.• F'um, U~ruomQ 1 Berta T .. lfrrtolin .\\,, Uertolo U.,
Bcrtnna•Ut>\\'ic.,1 13t•r11onr l\\-[arim1, F11m. Urnnc,n!u, UUolchi G.,
Boc<:-anlo A., Uon, ir11 I ••, Borri Uruncuo \\' .• ao~c,, L., Yosio
Carlo ,\\lht>rto. l·k,~so ..E•• Ho:sso Dorma ~t,n:hcnta, Brnn-
cheuo T. Urucco Pa,·cnl. Br2neno \\ , <..."11Lu.1u A., Canua G.,
Camiciobli 1-, l'amilloni :\\I. Teresa. <'anale ~I , Cantù M •.
Capah T ., Cardc-lhni n., Cll0$~0 O., Carrara R.. C~ta-
gneto R. e \\t., Ca.-st~Uino G~. Canurha 1-:•• Cutia-Jione: E.,
r., c.. Cdli
D
,
Cetona
i\\f•
1
Ce-ruui
D .1
Ch,apr,n
'I'~ rcU
8dlazZ1,
Chiari Lu1j!'mlll, Cu~·nctll
CbJ"'3
Ckr1co i\\• Coil.t:A E..
Colom.hino l <.:omh11 A., Comouho I,., P.1111n. Cunfoni,
Conte E., <\\,turo ,1\\nnn, Costan·u11,,m,1.('" 1mr,ul(t1olu, Co~tan-
tini A.1 Cosur,7.o A , ~ I •., Cus:\\ro C., U.,ln,,1:11110 Il., O'Amicu
1-'ditia ~ la.rmdi11 Dìlnl1u A., U~t1s,-ttu I"., Dt.- Ah11tc R.•
D..e Amhrc)k:10 l ,., l)t, Francesi L., OdouJc- Cl1 111ru, Jlt11 Bianco
D., Oc ~1mt1 l\\cttmu, O{ Franci:·H·o A<lt:lt:1, ll1 ~'htrco \\:in-
c..,~nzo. Orsavo ~l., Dl'u~co l\\,l., Eliu l\\l., l~n.tllUtUo C., Fuira I\\I.,
J:'antino r>.. f'ur111:1 ;\\.• F'a\\."J.no lvl., Fam l cdi.Il, Fcrrc.ri
t:ar:Jo, 1 ■m t·'ctrcro, Fiore L., Fior10 (; F'tautU G., Flec-
chi Y ~. !·lt:cduc. R., f:'o~lmo G., Fontanom.• <,.• l•orn~ris. T
romi R .. I'ranc,..,a F., rmnchi G .• f•m. l·r«IJ,, fn11<ro :\\I.,
Fumero I••, G. D ., Gallina .~. Gill1on1 :'Il, Fam, Gallo,
Galla Tl'!rc:1:a in t:re:t Gah'aeno G .• Gatt•ldo ~In.ria, Gel-
mclti L .• t_;tnf1 r , Ghcrlone. ':\\t., Ghtw-lmnc G •• Ghisliçr;
Cr, P.., C1acomino 1-n,estina, Gia:nol:11 C., Glanott1 C., Gi~
,1.. daro \\'Jrafin
(ijlardt"n,-to
ic,1.;1.,
C,trurJi
c;1rdP-n1
Antunia, GirArdo R., (tinudo F .•
O .• Girdamnn G., Jl'.qn Giovll.Do.
GiuJjo
Ooh\\!tlO G., Gorfa ~l., <TnnJi lJcHina, Gri!-
finl Annu, c;u1u1c11 I., Guccini 1\\1. 1.\\.,rc&a, Oucrru A., Leddi G.1
LeonL.1rdj g,, I ,('t..111c
z<1n1 E., Lu~urini P.1
E., Lodi lsabdlo,
Lupe, G. 1\\.1.. M . n.,
l1ont,w 1..,, T.o.rcn•
l\\luM"11N1[ L,.1 Fam.
i\\.1aina.nii, ~lantinl A., \\of:1rch~ui L '\\1., ~11un:hi,.t L., Mar-
chi:sio L.., ~111uu1:i:o CJ., l\\·[atac.Qhini (,. _:\\.lu1:.1.on1 A., I\\'hHl•
zio G.~ ~INhno E. , .\\lilettn R .• :\\tomo ~1- , I\\londino A.•
~fonti F
.:\\lossmo
.1r
l\\.lurcna S.,
., !\\tur.atori
1\\lorl"tti C.,
R., .:\\lus1■ri
i.\\lo~l"il R.• \\1oschicuo
T ., \\luno ( ,., :\\egri
C .•
T ••
Xiooi \\I. <; , ~~"""' D . .\\., Occh,en• •.\\., Oddon, L.. Or-
hmdo ~L C., 1':1cdl11 Sih-ia Panina T. r .uinr Gianni. Pas
•r.. scca O ., Pa1tocald1 Leda, Pa..,k F. fJaltormcrlo ~1., Patrucco
P. P1n·e110 '.\\1
Pl·U?.7.n Bru.st<ico '.\\1 \\ •• i:•cron #\\1., Pcr--
n:,n~ Ervunj, Pcan~ 1~., Piccioni G., P1lono Filomtm,. Por-
c:.el11.1.n;1 \\1 , Pon11cui \\l , Prati Gaet11no, (Ju"ro11r R., Rai,
neri l\\l., llt't1 f;-ra~icll,t, Re!~ali Catalul·do Frnt1nina, Re\\~tt
AnnP. I\\111n..1., U1u-at G., R1qo G. Ri.f,ttlni D .• Kubjno C., Ros--
1
sero ,\\., nns~•• Scrntìnn in Cjllnrio, Ruthnt!n).(a (, .• Rugia
M•cldak11.1, llu•cr,n, E., Salgarella Flruno, S11ntlrl T., Sc,i-
gliQlà Sutn <.:lauJin~. Sca.lniano Trrcim, F."n Sc.-vinu, Se
raie P. 1-·nm S1·rra. :-;,cc-1rUi (;.• St..-11.- ~I. l\\.l., ti'. G .• Tam-
burelli RafT•elc. ·r-runti.no L.. TcrntnU\\..1 A., r-rc,io c ..
Tor:1•co A. Tona T .. Tr-ibono r,., Tun;hc-u, Ofrl1a, \\",a
dientc P., l"on1uij1 Va.uninu. Yalinclll :\\,I,,. \\'anzc:tti ~l.
\\'a.tano .-\\.. \\'rrcrlh /\\., ,·emazia U.• V,rccs1 R. \\"in.ndo L
Zanello \\I. e R . 7.1nom T •• Zannno k . Z,10 I oum \\!aria
di tu/li i din1l1 d, l\\.l,uit.i Ausi/iat,itl' e ,/i .\\' Uio,,w111i Bott_•i,
le pa,tholnti intentimu ,/elle sey11e11ti pl'tsmt~ ;
Allon, \\1 ••.\\n~cli ,\\ .• .\\ndrconi !lon,ilumi A•• Arpm• E.,
Ac.thuano G., 1· am. Barolo, llecchio T., Bcrur,.~ V.. Be-
r;oui L., Ui,10 () Ut1::.)iacino .:\\I., l3o~lion~ H.. lJon,·ini L.
Barello 1,.• lior•ni:n S,, Rost'.O I •.• Fam. Hrio■clu. Campn
:\\I. L, C11ru:dolo I... Ca.stagnr:tta T., CuzoJa R., Combi A .
Conta I·.., Coppo ;\\I , Dacattcr.a F., Domd~ llrnolma L.
Della Utlla 1\\1., llcvalle C.• F.rl,,1u \\I Il , l,;ula R., Fan-
tino R.1 Fu:uiu E.• f'cdericu E., F'am, J-'enctti, Ferro C.
Fiorà A., Ci•llrnoi L., Gassino O., Gv.zano :\\•• Gh1go P.
Gtrardo Jt,. (Ynt G .• Frègorfo V., heU11 (.'. 1 Leoncini 1\\.1.
l\\.[arino A., l\\.Ja8u1.·lh A., ~lçrlino E .• :\\J1rn1,ic1 A.• :\\]orello G.
Mussa l\\l., Nc·irtifli C.1 Ormezzano A., <;iltm~llo O., Gennn C.
Pe-r,w.zo llruf!Ml-l(IU J\\1. A., Pinzz::g, f:., Pi1.zomo C., l'c>nchion,·
F.• Prinu C., Ret~ohli G., Ri.s....:.:0110 V.. 1 Rivu F.1 Roui A ..
::ichionu.ti ~t.• .S11mond.1 1\\t., SpaTa l'., 'l'o,cnm I..• \\,.nn
zeui l\\t.. ,·,·rmtzt.• n .. \\'athung .R., Vi-ano l. VtnnJo L.
Zenelb R ., Z.~nfrnmundo #\\.
.:!9

4.2 Page 32

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Per intcr~ione del Ser'vo di Dio
DOil IILIPPO RIIDUDJ
Uno spiritista fanatico si converte
Souo cappellano dell'Ospedale di Carità di Conunba (Mato
Grosso - Brasile} e mi è grato cedere la penna alla suora infer-
miera, testimone principale della grazia ottenuta per inter-
cessione del Servo di Dio Don Rinaldi.
«Il 28 maggio p. p. si ricoverava in quest'ospedale uu uomo
di una sessan.tina d'anni, ammalato di insufficienza cardio-
renale: uno spiritista fanatico e membro attivo del direttorio
della setta spiritista in città.
~ Nemico acerrimo deUa religione cattolica e principalmente
della SS. Vergine, si inviperiva ogui volta che sentiva pre-
gare e soprattutto quando udiva recitare il santo Rosario.
~ Spacciato dai medici, fu avvicinato a più riprese dal cap-
pellano, il quale però, scorgendo inutile ogni tentativo di un
ritorno a quella fede che l'infelice aveva, fin da giovane, ab-
bandonato, decise di affidare il difficile problema all'inter-
cessione di Don Rinaldi.
~ La mattina del giorno IO di ag-0sto, vigilia della sua morte,
si decise improvvìsamen.te a romperla colla setta spiritista.
~ Mi chiese di chiamare il cappellano, perchè voleva confes-
sarsi. Il che fece, infatti, facendo l'abiura e iJ:rvocando più
volte il nome della Vergine SS., di cui baciò commosso la
medagUa, in mezzo al più vivo stupore degli astanti, che ben
lo conoscevano per l'odio che ancora pochi giorni prima aveva
dimostrato contro la nostra santa religione.
• Ricevette i Ss. Sacramenti e attese sereno l'arrivo della
morte, ormai pentito e riconciliato con Dio•.
Co,rumba (M.ato Grosso-Brasile) Don LORENZO SCRIBANTE
Tutto inefficace tranne la preghiera a Don Rinaldi
Già da lwig'o tempo atietto da diabete, il 20 agosto dello
scorso anno fui costretto a mettermi a 1etto cou un tremendo
mal di capo. Il llledico dichiarò trattarsi di arteriosclerosi ce-
rebrale con chiari sintomi di trombosi, e ordinò subito l'appli-
cazione delle mignatte, ma il mal di ca.po persisteva e io len-
tamente perdevo Ja conoscenza. Per suggerimento di una mia
figliuola, Figlia di Maria Ausiliatrice, e di alt.xe Suore, i miei
familiari iniziarono un.a fervida novena a Don Filippo Rinaldi
e mi applicarono una sua reliquia.
Il settembre, un secondo medico tentò inutilmente altre
cure e, poi.chè tutto si mostrava inefficace, avverti la famiglia
dell'imminente pericolo. Dico la famjglia, pe:rchè i.o avevo
perduto affatto la conoscenza. L'angoscia dei miei cari fece
più ardenti le loro suppliche e, contro ogni speranza umana,
continuarono a sperare e a recitare la uovena e ad applica.re
la reliquia. Pian pi.ano cominciò a notarsi un miglioramento,
che si fece di giorno in giorno più deciso e, tra lo stupore dei
medici, mi portò a superare il terribile male.
Palermo, via Dalmazio Birago, 9
MICHELE DI MARco
30
Iolanda Camponero Zamnrilti (Ge-
novn-Nervi) avCùdo il JigJjo malato
di esaurimento ner'vo~o e irutbile allo
studio, con grande fede lo raceolllllndù
a D. R. e, dopo poco tempo, lo vide
m1gliornre fino a j?t1arigione completa.
Rina Flecbia (Ivrea) rmg-razia viva-
mente D. R. per aver ottenuto di evi-
tare un secondo inten•ento chirurll,ico.
Pia Fagluoli ved. Maschi (Verona)
d.icl,j!IJ.a che D. R. l'aiutò a evitare
un intervento chirurgico et in segno
d_j riconoscenza, proructte perenne at•
tatcamcnto aU1< Opere di Don Roseo.
Giuseppina Salvatore (Montesarchio-
Renevento) ringrazia il Servo d, Dio
D. R. della paterna 11ssistenza presta-
tale in 1nomenti di angoscia e ne in-.
voca lp continue prote--Lione.
TCTcsa Fornèrls (Torino) più volte ha
esperimentat<J la protezione di D. R.,
ma in modo particolare ncll'occasione
delle complica:tioni se-t,>"\\Jite alla rot-
tura di un braccio.
Suor Ester Veda.DI (M11nno) ricorso
con fede all"interccssione di D. R.
e f.u lfl,'>erntu du una fe.bhre persistente,
di cui si trovò la causa solo dopo aver
pregato il Servo di Dio.
Sac. Giorgio Pieri (Gualdo Tadino-
Peragia) manifesta la sua gratitudine
al Servo di Dio, perchè più volte
raccomandò a lui gl'interessi dells
farniJ<lia e ne constatò la valida pro-
tezione-.
Angela Proslo (Casnle Monferrato)
desidera rendere pubblica la prote-
zione manjfe.,ta di D. R., da lei espe-
iiroentata in due dolorose occasiont
Màriuccia Paveslo (Torino) crovàn-
dosi in condizioni del tutto sfavore•
voli dovute a esaurim.ento nervo.so,
affidò i suoi esami di abilitazione a
D. R. e ne toccò con mano il pietoso
intervento.
Angela 1..azm.dnl (Snmarnte• Varese)
invocando D. R. ottenne al figlio
lavoro, e proprio dove prima era
sempre stata re.~pinta; e alla figlia )a
1tta2ia di evitare un passo sbagliato
nella aistemazione familisre.
Rosario ed Emma Sabatlni (Scansano-
Grosseto) ring-raziano il Se,-vo di Dio
D. ll. per aver loro ottenuto una
grazia tanto de,ideu,ta.
Virginia Odiard (Ivrea-Torino) aveva
neces$ità assoIuta di una grazia per la
quale aveva pregato inutilmente. Con-
sigliata a rivolgersi a D. R., al ~crzo
giorno della novena, ottenne quanto
desiderava.

4.3 Page 33

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Salesiani defunti
Sac. Domenico Tosan, t a Niz~a l'l lore il 4"n:-1956 a 88 mni.
S'incontrò con Don ll6sco a Nizz-a 1\\-tnre all'età di 15 anni
e fu ,ubitc;, çonq~1sia1c;, dnlla tenerena del l'adre e dnll'am-
bicntc Ji gioia cht.t regnitV:l in quell'Oratorio sa1ttSian1). U11
giorno Ebbe t•onore di servire ln Messa a Don llos.co, il quale.
òl t~rmjne, JlJi mhe due dito sulla fronte come per indicare
c.he doveva csscru suo. Ne.I r88s, do\\:>o un _pran7,o ptc~so ti
famiglia Olive, il Santo disse una dc le s11c famose paroline
all'orec.c.hio deJ giovane Tosan: ~ Avrni molto da lottare in
questa mondo•· E reni.mente Don 'J'osnn ebbe molto da
~offrire e dn lottare, spccinlmcn,e nei 40 anni di missione
ncll'AfricA del Nord, ma non perdette mai la serenit/t o il buon
umore che aveva appreso direttamente dal Santo Fondatore.
Sac, Pasquale Richetra, t a Castellammare di Stabia (Na-
poli) il 1~-Xl-1956 8z anni.
1"orine.sc nasçì.ta, lavorò 43 anni in 1\\meriça e 19 nel-
l'lspettoria Napoletana. Dopo aver cs.e.rch~to il ~uo apostc,..
lnto nel Cile0 nella Bolivia, nel PerU e nella Colombia~ fu
eletto Ispettore nelle Isole Antille, dando ovunque esempio
di laboriO'Siu\\ instancahilc unita ad una ç<Jnt;nua unione con
Dio, che n.lime.nta\\'8. con la m<:ditàzionc, per la qualo aveva,
si direbbe, un vero culto, convJnto ,com1era della sua neces-
n Sità per gli ilposrolj di ,'itn artjva. nosuo \\"'enernnclo Ve-
scovo S. E. Mons. Emanuol scrivé: • Don Richctt~ è stato
un .autentico figlio di Don Bosco; pio, z~lantc e atti\\'i&sìmo
nelle Mis!>ion.i, e poi confessore santo. Sono sicuro che è gei
in Paradiso con l'amato e ijt'andc Pedn: Oon Bm:co •·
Sac. Sebastiano _Luserna, t a Gerusalemme il 30-Vlll- tJ)56
a So anni.
Con Don Luserna è scompar.;o un altre;, dc.i pochi sur>èrstit:i
che hanno cooosc.iuto il Santo Fonc..larore.. Aveva S anni
quando, e Pinerolo. fu presentato n Don Bosco de unn 2ia:,
che lo offriva. al Santo perchè lo a:ccetrnsse n Torino pçr
fame un 5-acet'dotc. Don Bosco, voltosi al h:HnhinQ, gli disse:
Adesso sei troppo piccolo; più tardi ci fa.remo runici•· Le
vicende dello vita gli fet"ero prendere altra direzione., rn.a la
profezja di Do·n Bosco doveva aV\\'"etn..rsi. Infatti il giovane,
già più che ventenne, lesse sul B<1llntino Sal1uian" che i
Salesiani accettavano anche aùuJti per il sacerdozio. Chiese
di es.sé.re accolto e fu ba.on s.ole.sfano per 54 anni.
Sac. AbiUo A. Pr>eto, t a Oporto (Portogallo).
Dì.rettore dell'Oratorìo ven. Michele Rua dj Arcosa (Vinna
dQ Castelo), dopQ aver lavorato con 7.elo stuordinori<1 a
propagare la. divòriooe a Maria Awri.lfatrire. ofl:ri lo sua vi.tn
a Dio per il trionfo dell'opera saJesion-a o Via.nn do Caste.lo
e Dio l'll.ccettò. I suoj funerali furono lo prova deU'.nnpc-
camcnro del popolo all'opera salesiana. Uomini e donne di
ogni cl-asse sociale pi-ungendo gli baciavano te mnni e face-
v:ano toccare corone alle tme dica.
C:Oad. Ar11;elo SoNJi, t a Cwitba /Urasilo) a S3 anru.
Nacque :i Vignola (lvlassa Carrara), m1 a e:> anni ebbe la
fortuna di p~are da Torino, dove vide, parlò ~ sì confessò
da S. G,o.,.anni Bosco. Quell'incontro lo conqu,s,ò alla caus~
~alesìana, allu quale diede tutte le sue e.ne.rgie 6no alla_ morte.
Lavorò specialmente neJ Brasile, dove per 20 annl fo anche
procurato1·e fede.le e gradito pe, tuue te case del l'vlato Crosso
prc~o iJ Governo dello Stato. Umile, pjo, venatile e so.mpro
pronto il Lutto~ fu per 64 anni un sn.l-esiano m-0dello. Negli
ultimi anni parlava del Paradiso come. .se ~ lo possedesse.
A chi gli donumdavn il pcrchè di w.nta cttrtc7..za r ispondc\\'a:
Don Dosco non prometteva aj s-uoi figli: pnoe, lavoro, ptt•
radiso? U pane non mi è. mai mancato, del 1.-voro ne ho nvuto
molID. or.n lipetto fJ Paradiso ,.
Sac. Felice Ga-mano, t a Montevideo (UrugWly) o 75 anni.
Sac. Gulvan.ni Eberle, t n [.,:i Plntil (Argentina) a 53 aoni.
Sac. Romano Wecla'Wck, a Sao José do;; Campo• (Bra-
sile) n 49 anni.
Sac. Gilberto Lulgf Olfvelra di! Barros., t a Kitcr6i rBra-
sile) b 45 1;m11j.
Sudd. Franco MoN:Ulnl, t 89rm10 di Sondrio a z6 ~nni.
Cooperatori defunti
S. E. Mons. Cesare BOCCOlerl, t a Modena il J r-x--1956
a 81 anno.
Compi i primi -scudi prc.sso i Soma,cb.1 11ella nativa Rapallo
e li continuò prima in Seminario e poi n l{brna nel Collegio
Capranicn, dovo fu compagno di S. S. Pio Xll. T.autea-
tos.i in Teologia e Diritto Canonico, fu succ~sivaau:..rne pro-
fessore nel Seminario di Chiavari e Cancelliere di Crnia.,
.\\.rc.ipi-ete a Rapallo e, nel tQzt, Ve~covo ùi ~arn1 e ìerniJ
dove uno dei suoj primi atti fu fa chiamata dei Sn.leslani.
Nel 1940 fu promosso Arcivescovo di l\\Iodena, che l'aYeva
conosciuto e a.mmi.rato QeJ '3.1, in occas.i-one delle .solennis-
sime feste di Doa Bosco, di cui ave"-a parlato con l'entu-
siasmo di un figlio. T Modenc..'l-i non J1menticheranno ma.1
ciò che. l\\'Jon1>. Doccole.ri. ha fatto specialmente durante il
periodo trh;tissimo tJella guerra. Cosl i Salesiani ricorde-
ranno sempre con com.mozione l'inc.notevole bonh' con cui
purtecip~va ~d ogni m;1nifestaiionc. e s'intratteneva con loro
ç eo1t i giov:i.n.i. 11 compianto Arcivescovo, che alla sua en-
trata nYevu avuto attorno s sè tutta In città. in festn, ai suoi
i, fllflerali chbt a1,cor11 prc:.:cnce tullit Modenu e Diocesj, ta.rita
era stara O.i:lni Le.mpc, l'am.tnira:zione da lui riscossa presso
ogni ceto 01 per.sene. J Snlestanl jn pnrticol.n.r~ -nlla venera-
zione per il c.nmphnto PaNtorc uniscono afl'ttto e dCOno-
scen7.a imperitltnt.
r Prof. Enrlcolloggto-Lera, t a CaJ.ania il 7-x1-,95t\\ a 94 anni.
Scienziato noto in tutta Isola e pnrticolBnncntc apprezzato
n Cutania, dove fu maestro per molte generazioni dj giovarù
in vari Ì9tituti e nll' Univers:itll1 fu -soprnrruno un cristiano
pratioante fino ella frequente conf-es1ionc e comunione. Per
Don BQ500 eOIJe un culto 1:1:pcdulc o un'ammirazione senza
limiti per l'Opl.!ra dei suoi Figli, r-rn j qunli e.bbe la gjofo di
annoverare nncbe uno dei suoi numerosi fiuJìuoli. i1 nostro
Don L9renzo.
lng. Giuseppe Cantafio, tl 4-x-u;s 6 a Cstnnzato,
CoopcratoTe sa.lesiano e devotiss.imo di 8. Giovanni Bosco,
lascia di sè imperituro ricordo per la. su~, bontJ\\, rei titudino_
fedo e tou.le f:!edizione alla sua cara fam1gLa.
N. D. Margbl!rita Dufour -Cataldi, t il 22-x-19;6 • Ge-
nova.
Oc,nna di profonda fede_. appaneo..eva 3 un.a illustre fa.miQ:fo1
che ebbe tanti .rnpporti diretti con San Gio\\.":tnnt Bosco.
Essa $tessa lo aveva conosciuto e ne ero :stato ht::nedett.a: e
di Don Roacn, come tuLta b ~ua· fom,ig.lia, fu eostant<•mr.nte
:immiratrice de-votn e validn cooperatrice..
Donna Maria Cappelleri De Blasio di Palini, t " Roc-
cella Jonica il 1 ~-•x- 1v56 a 74 anni.
U-i .anticn e nobile famiglia, si distinse per il suo ltunpe:ra...
mento energ,co e voJitjvo, per la fode \\.;v-n e operante e per la
sui. squisilu cunt~, che la reso st:nsibilissimn a..lle sofferen7..e.
del pros.simo I! s-empre pronta n lenirle. Devota di S. Gio-
vanni Hosoo. ne sosunne le Opere e fondò una borsa per il
m:mren1m(mlo ugli t;(Udi di un futuro sacerdote salesiano.
Dcaiderò a Roccdla un Oratorio salesiano, che avrebbe f.O•
stenuto con tutti i mezzi. Si servl sempre del suo pres:ti~io
perso.pale per tnfhure. sulln convers,one di oomi-ni illustri
001.o(i:imente -ntei e ma.Bsoni. Laaci.-1 in rutti un p rofondo
rimpianto.
Orsola BJandino, t a Villardora (Torino) a 6Q ann,.
Cooperatrice dj pietà. soda e ottiv::t, visse in pieno lo spirito
di Oon Bos..co facendo del suo lavoro u.na pn,--ghie.ra continua,
in fabbrica, nei camp1 e in casa. Senà in modo particolare
la bcllc~z:l clell'o_postQl:no missionario. e cooper<) allo rrocjorn
missionaria foncln.ndo alcune borte, frutto ~li una rigorosa
economia~
Margbaita Pacrucchl,
Elisabetta Raved,
Ct10pcr;1trie.i ~ Pillroocs~c dell'Oratorio Don Bost(J di, Asti,
seppero unire ad una pratica cristian.a es.t:mplar,., un1attività
carit-atjvn e nponoHca che non te.me s3crHicio. Perciò la loro
m1:moria è in hc.~nt.!dheionc.
Altri Cooperatori defunti
Alc,ato Virg,mo - Andriola Amalia - Aymcriro Teresa - Bu-
bensi DiJnno Ficlà.lima - Barberis Aogéla - Durcellnudi Elì-
sahetta - Barsotti Emma - Bellotì Cnrlo - Heltrnmo Enrica
- BoccttrddJi Giovanni - Brossa Antonio - Cndc.:na Pietro •
Cnva;gnn D~ Antonio - Corradini Giovanni - Cortese Maria
- D,Ambrosjo Domenico - Dominis Casjmiro ~ Donazzi
M:irlo - Dunori Aurelia - Fobhm Pirtro - Fcrrcro r.uiH;ia -
Frmeo Ca1criua GaglfordOltO G-a.ndolft1 Germano Dnt-
t1sta - Gi-ammaroni GiUSl!ppjna .. Giuppone Cl)roHnu - Crosso
Cesare - lonn1 Angclo - Leveque AJJw111a - LQcatl Cate-
ti.Ila - Locati Giovat1oa - Malondrii, Gius,:ppc - l\\,lapclli
Luigi - M~rtin,ni De Stèfani Anun - l'\\1.igliorin, Anirelo -
Paseni Ros:n. Rnma - PierOpna D. J:»letro - Razeco Figari
Nicoletta - 8aggiorato AméUa - Sala Giuseppe - Soavi Maria
- Salvndori Oiooig, - Sulvudori Ignazio - Scardiru Serafina
- Tanci D. Vittoria - T'eruggj Sern-finu - Vunini Cesira -
Villa Maria - Zanella Giuseppe.
31

4.4 Page 34

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CROCI t'.
I
\\.
'
........
TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000
t/clf(}Jftif!{f
florsa s. Cuore di G6ù, Maria Ausiliatrice, co11cedet1· a
Db11 Bo!co per 11oi grn:::ie spirit11ali r teint,oruli e la s11lll1e
etcr71a, a cura di S. L . (Catania) - CarmcJina Lo Vcccbjo-
.\\fosti r75 - Tot. 30.404,
Borsa S. Domenico Savio e Don Bosco, ottenete. da/la Ver-
~i,,e Ai,s-iliatrice le l{ra:::ie 11rf!e11ti di m,i ob!Ji1m1u bisog,w,
• cura d1 Anna Bomno-H•ani G1us~ppina 10.000 - 'rot. 15.000.
Borsa 55. Cuori dJ Gesù e Cuore addolorato e immaco•
lato di Maria, 8 cura ctcl Mc. 8. L. /;\\[ilanv) - 1° ,·cr~. 25.000.
Bursa S. Gioy-.umi Bosco e S. Doml>Il.ico Savio, protegge-
1cmi! (FO!!giu), ,1 cura di Titinn Taf.{arell, - L. 30.000.
Horsa S. Domenico Savio e S. Giovanni Bosco, a cura di
L. C. 1Varese) - !0 ViJrs. 10.000.
l:lorsa S. Giovanni Bosco, benedite /11 mio fig(i11~/a, a cura
cli Chirittn Bello-A~sunt.à (l{t!ggio Calabria) - Tot. 32.000.
Borsa S. Domenico Savio. prote{!_g1 i g:z.ouanì che ti sunc, af•
/id,~t•. a cur., d, C. e; (Torino) Bottinelh AI1ton1etta
~ooo - Tot. 26.000.
Horsa S. Giovanni Bosco e S. Domenico Sav:ìo,. prot.egflet~
it famig/i~ di Ca/tamssetta, a cura di Bruno Salvatrice •
,o va-rs. 15.000.
Borsa SS. Cuori di Gesù e di Maria, S. Giovanni Bosco,
pu ottemrre gro.s:ie ,pìritua/i r fempurali, a cura di Giu-
~epp~ Maria Zongh1-Lotti - Vibl!rti Teresa 5000, Mi-
glictta Ettore 1000 • TòL. 16.000.
l)orsn Signorini Don Mario, a cura d.el n,pote Scrgw -
Rina Pirrclli 1000; Ernma Berto)as() 5000; Nucda Pinna
2000; Esente Gina 2000 - Tot. 17.ooo.
13orsa Ulln Giuseppe - Coniui,i Actis 2000 - Tot. 15.000.
Borsa Vallese Madre Angela, a cUTa di Piazzano Maria -
F'orni Edvii.(e ,000; Lalvario Colombina 5000 - Tot. 14.200.
Borsa Aglmus, a cura di Azzarello Vincenza Maria (J'a-
lermo) - 1" ,·~rs. 30.000.
Borsa Attendo la grazia completa da Maria Ausiliatrice e
Don Bosco. a cura di:-.;. B. Comu,.zi (S,\\\\'ona) - Tot. 21.000.
Borsa Anime del Purgatorio, a cura di l\\lilano Akssandra
- FercLnaudo Ceschia 1000; Cristanclo Rachele 500; U1ce
Caretta 100: Cl:U'mina.ti Pier-à 10.000 - Tot. 19,050.
Borsa Anime sante del Pur_gatorio, le più abbanc.Jorulle,
a cura del Canonico Frezz• Pasqnnle (Reggio Calabria) •
Tot. 40.000.
Borsa. Ag~z;,;i sorelle edueatric'i; Cenci -UmbertQ. r0 Pre-
sidente Scuola }l1!fltema-Voli>11go, i11 tl[{Jmgio, a ,,,ra
Aldo Cavalli (Crel1'1ona) - TQt. -H:ooo.
Uorsa Beltrami Don Andrea, a cura cli Anfos~t prof ~!aria
T,;:resa - 'rot. 25.000.
Borsa Boselll Giovanni. a cura dei fratelli - Tot. 45.000.
Borsa Berruti Don Pietro (z') • Scaffone Giuseppina 500;
C:omm. Ginv Bernocco 5000; Dora Sall)a ins, (CàlJlnznro)
z,i.ooo - TQI. 48. r50.
Borsa Beltrami Don Andrea, a cùta della Càsa salesiana
\\Jori:omancro - \\ 1far!!herita :\\"obili 500: Lilia11 Tito
5000 - Tot. 18. 261
Hor~a Beltr.imi Don Andrea (-1-•) - N. N. t.rainitc Lst.. i\\1.aria
Ausiliatrice di Modica 15.000 - Tot. 33.960.
Borsa Colleonl Ursinn, i11 suffragio, a curo della Madre
Contessa C:.:olleoni (Roma) - Tot. 30.000.
.DorsR cassar.! J'\\lladdaJena, m s11f/rc1gio, a cura di Cnssarà
Pietro (l'alermo) - 1" vers. 27.000.
Borsa Chfosa del Sllen,iD e suoi martiri, a ritonlo di t11Ui
gli opprn•i - Maria Luvagetto 2000; Mal'ia Luisa Aùa1;lia
r 5 .000 - Tot. 3 1.500.
(continua)
Borsa S. Giovanni Bosco, a cura di O. E. <Torino) -
I,, 50.000.
Horsa Pace Marla tu Antonio, in .m/frbgi.o e rnt:mon'a, a
cura cli Honcetti Valentiru, (Brescia) · I,. 50..000.
Borsa S. Domenico Savio e Don Filippo Rìnaldi, o cu-ru
di Rina Gaudcnz10 Stoppani (.lsovara) - L. 50.000.
DoMòa J.mmacolata Au...i;-iliatrice Regina, eroudisc1 f,, 11<,strr
pr,whitrt•, p~r cura di Antonictti Acide (Vercelli) - L. _10.000.
Oorsn Doa Bosco ù Domenico Savio. a cura dj N. :'\\. (Son-
dr11>) - I.. 50.000.
llors~ Maria Ausiliatrice, S. Giovanni Bosco e S. Dome-
nico Savio, a cmn cl, Persico B,ai:10 (Torino) - L. 52.000.
Borsa Nostra Signora. a cura dei Coniu~i N. "l. ..\\rancio
(Lucca) • L. 50.000.
lfor~'il Schlael'fer Oon Gi9vanni (2•), a cura di E. L. O.
I.. 50.000.
l:lnrs.t S. Giovanni l'latri$ta, Cl suffragio de,. defm11, del sac.
C1oi,anm Battista Calm.~•w (Asti) - 1.. 50,000.
Borsa Madre Màzzarello, perdi~ ('ònlinui ii suo aiuM, a cura
della fan.ùstlla Xo,iarn (Como) - L. ,o.ooo.
Borsa Gesù. Maria, vi amu, s(.l/-v:ate anime e la uri11 famiglia;
Dun .Bo.reo lnterredd~ per il ritonm a Di.o di qu.elt'unima,
o cura di ::-, N. (GenQva) • L. 50,000.
Ilorsa SS. Vergine Ausiliatrice, proteggete la n1ia famiglia,
a cura d, Mario :'\\ave (Venezia\\ - L. 50.000.
Rorsa Rinaldi Doo Filippo, conredi11u q1,ella g,azia, a cura
di E. Coccia (Genov-~) - r,. 50.000.
llm sa S. Giuseppe, a eura di Camilla .llron7,101 (Varese)
- L. 65,000.
Borsa Susa Giuseppe., a cura di Tabacco Rosa ('Torino)
- L. 50.000.
Dorl)a S. Cuore cli Gesù, Maria Ausiliatrice, Don Bosco,
aiutate e p>'OleggNe le 1w.,trr famif[lie, a cura di T. Bcrnardi
(Torino) - L. 50.000.
norsa Barbero Francesco e congiun1i defunti, :i cura di
Barbero - L. 50.000.
Borsa Sacra Famiglia, i11 suffragio d,lla sorella Giustina,
a cura ciel frarnllo C. G,ovann, (Enna) - L. 50.000.
Borsa Danovi Don. Mario, in lltt}fag_io ci memon"a, a ~urn
di S. D. (l\\.lila.110) - L. 100.000.
llon;-a Bauezzad Marianna ved. Danovi, in 1mmiaria e suf-
fra;!io, a cura di S. D. (i\\lTilano) - L. 100.000.
Tiors-a Simonetti Don Aristide, i11 munwria ~ sz~(fragio, a cura
ddl'li1lionc cx allievi Don Bosco cli Genz•no di Roma.
Due TIorse - 1.. I 00 .000.
Bo.sa Maria Ausil1a1rlce e S. Giovanni Bosco, i11 .ruffragio
,/elfr unim, del PwgtJJririo, otl'crra ,Ju una r,ia pcrso11a pre-
seute nlln funzion~ Jclht partenza dei ,nissionari - L. 100.0Qo.
Horsa Oh! Maria. as$istete i miei cad in vita e in morte,
a cura d , Mana Santa11:ost1no (Vercelli) • L. 51.000
(co11t1n11a)
B0LLETTINO SALESIANO
l"' GENNAIO I9_i;7 A.NNu LXXXI N. r
Autotiiza'lione del Tribunale di l'oriao m dato 16-2-, 949 • n. 401. Con npprovaz1onc ecdoS1...,t•ca,
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A.LESSI VfoNs. Dr. Glt"SEPPE
AROSIO Sac. LLIGI
BoGGIO Sac. PIETRO
CARNINO Sac. LmGT
:\\IAlUNl J\\,fons. TE.'\\HSTOCLE
PAGJ,:,; Sac. ANTONIO ENRICO
RULLA A.
VITALI Sac. Lurn1
Il S.Vangelò
predicato
Et dixit eis: <1 Euntes ùi m1111dum unìversmn, praedirate Ev,an-
ge/ium omni creat:11rae l>.
(MARC., XVI, r 5).
LEZIONI SCRITTURALI
Coffjl!Yenze biblù:o-pa,e11etù:he (l(/ 1t.10 dei predictr/rJri.
Voi. I. L'apostolato di S. Paolo. Pag. +65.
Vol. li. Introduzione ai Vangeli. f>ag. -140.
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