Bollettino_Salesiano_195608


Bollettino_Salesiano_195608

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Noi non ci fermiamo mai; vi è sem-
p1•e cosa che incalza coslL... D al mo-
n1ento che noi ci fermassimo, la
nostra Opera comincerebbe a deperire
llON llOH!Xl, Il 31 mdgQ-1(1 187,1
* ANNO LXXX. N. 8 16 APRILE 1966
Peuo tto quindicinale ddle Op•re • Miuioni dr S.n GioYtnni 8oKo
DmEZIONE GENERALE: TORINO 712 ·VIA MARIA. AUSILIAT RICE 3 2 · TELEF.22-117
La regina delle .iniziative
'\\e! quadro delle attwtta proprie tlei Diri-
e genti della Pia Unione il posto centrale senza
dubbio occupato dall'organizzazione dei corsi
di Esercizi Spirituali per Cooperatori e Coo-
peratrici. Questa è, comc fu detto, la pietra di
paragone dello zelo dei nostri Ddegati. Il co-
raggio che ebbe Don Bosco nell'organizzarli fin
dal 1847 tra gli stessi birichini dell'Oratorio
festi,·o costituisce la risposta più persuasiva alle
difficoltà, anche gravi, che tale organizzazione
porta con sè. Gli Esercizi Spirituali, come tutte
le opere destinate a dare frutti reali e dura-
turi, richiedono negli organizzatori un ottimismo
e uno spirito di sacrificio tali che non si arrestino
ili fronte a ostacoli, contrasti, fatiche di ogni
genere. Il grande bene compiuto negli anni
scorsi, la piena soddisfazione di quanti vi hanno
partecipato ci danno la certezza che l'iniziativa
sarà benedetta da Dio e coronata da buon successo.
Ricordiamo le norme già date per una saggia
organizzazione:
Ogni Ispettoria deve organizzare alm1mo
un corso di Esercizi per soli Cooperatori.
Si esortano i Delegati fspettoriali a rad-
doppiare i corsi di Eserci1.i per Cooperatori e a
insistere pcrchè diano la preferenza agli Esercizi
chiusi., che sono più completi e quindi più
fruttuosi.
3° Studiarne bene e tempestivamente l'or-
ganizzazione, il luogo, la data e la propaganda.
4° ~tirare al programma massimo, sia per
la durata (3 giorni), sia per le pratiche di pietà
e il silenzio.
Non escludere gli Esercizi aperti, per non
privare cli questa grazia troppe persone che
non potrebbero assentarsi Ja casa per alcuni
giorni consecutivi.
Organizzarsi e specializzarsi•• sono le due
inderogabili esigenze del tempo. Oggi la vittoria
è di chi meglio si organizza e meglio conosce
e disimpegna .la propria parte. Che il Salvatore
non abbia da rimproverare anche a noi che ~ i
figli delle tenebre sono più accorti dei figli della
luce •!...
Noi non vogliamo sottovalutare le difficoltà
che i Dirigenti incontreranno nell'organizzare
gli Esercizi per i Cooperatori e per le Coopera-
trici, ma conosciamo il loro zelo e abbiamo
ferma fiducia che la Provvidenza farà anche,
all'occorrenza, dei miracoli per aiutarli a pro-
curare al maggior numero possibile di Coope-
ratori dei loro centri questa grazia straordinaria,
indispensabile per formare dei cenacoli di spi-
ritualità salesiana anche tra i nostri Cooperatori.
impegno mensile
PER I DIRIGENTI DELLA PIA UNIONE
L,organizzazione tempestiva e accurata dei Corsi di
NB - Termine ultimo per comunicarne la data a.I Centro: 3 0 1Lprile
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la seconda Gonlerenza annuale
OQriama ai Deùtgati 1; tli Confe1•enz,ie,ri 1ma, tra,coia rper la seoa,nda Con/ei·enza lvi Ooo11eratori
Conferenza salc-siana
f' lesta di Ma.ria AusiJin(.riee
Jl Regolameuto della nostra Pia Unione, al
11. 4 del capitolo che lratta degli <• Ohbl.ighl pal'-
ticolari>>, prescrive: « Ogni wwno s·i faranno al-
rnena t1/ll,e can/erenze: ~ina nella festa di Ma1·ia
A.tisiliatr-ice, l'a7lra ,in q·1ie1fo di S. Francesco di
Sales».
Questa prescrizione non ò da, confondere con
la disposizione del capo p1·ecedcnto n. 8: i Nol
giorno di S . Ftancesco di Sale;, e nella festa di
lliria Ausiliatrfoe, ogni Direttorn, ogui Decu-
rione nHlllllerà i suoi Cooperatori per aiùmarH
reciprncamente aUa divozione verso questi ce-
lesti protettori, invocando il loro patrocinio a
flue di pèrsevrrnre nelle opere mcom.inciate ;,è-
condo lo scopo tlell'.A.s1:-ociazion1H.
La tradizione formata dallo stesso santo Fou-
tlatore di..~tin~ue molto bene il diverso ftr1e. Egli
i11fàtti, mentre uoi giorni propri delle due feste
peu.~ava a infervorare Cooperatori e Cooperatrici
a.Ila pra,tica il.elle due divozioni con tutta h. 80-
lenuità vossibilo, soleva invece tenere la Oonfe-
i·enzn di famiglia durantt- la novena. o 11ei giorni
i<eguènti le dite :feste. Ed era uu trattenimento
familiare snllo Opere Slllesiane con rll{)ùornarnia-
ziouo di qualche forma ili apostolato particolarn
suggerito dalle circostanze.
Nella pl'illla confernnza che tenne a 'l'orino,
il 16 maggio 1878, nella chiesa <Li S. Ji'rancesco
di Sales, J)er ei,empio, s'indugiò sul tema del-
l'edncazione della gioventù. E t.ermiitò con l'ap-
1m&sionaLo appello: 1, Volete fare una cosa buonà1
"Educate la gioventù. Volete fa.Te una cosa santa~
Educate la gioventìt. Volete fare UDa cosa sau.-
Li$sÌ!na.t Ellurate la giovcntiì. Volete fare una
cosa divina-'? Etlucate la gioventù.>>.
El)beue, quest'a.n.no, in occasione della festa
di .','la.ria Ausiliatrice e nel ricordo del centenaiio
ùel trausito di :.\\larnma .M:argberita, vi i:Itvitianic►
a portare il vosLro pènRic1·0 i;oul graJ1 problema
della famiglia e ùellu vita cri,-tiana iu farnig1ia.
È un problema moHo grave i;u cui il Santo
Padre in quei.ti anni ha più volte l'ichiamato
l'attenzione di tutto i1 wondo cattolico. Se n'è
trattato anche in varie settimane di studio da
personalità del clero e del lai<iato cattolico. Si
ò avuto qualche risonanza in ambieni;i non
cattolici.
Ma bisogna riconoscere ohe la Chiesa cattolica
è l'unica a difende.re la santità, il prest.igio e la
missione della famiglia con la cliguitù e l'ardore
che si deve. (Veilere la racl'()7/a dei i/-isr,orsi del
Santa Padre Pio XTJ).
FamifJUa: santuario diss:u•r:i.to
L'istituto della famiglia passa per una grave
crisi, acu.itii tlaJJ.'a,:sorbiruento della donna a la-
\\rori sproporziouati, a compiti Rociali e politici
che la clistraggono troppo ùa,l sautuaJ"iO domestico.
Questa crisi è stata preparata: I) dnll'irupeTVer-
sare della. corntzioue, ~he esiMpera fu.lo aJJ.'osst's-
1$Ì'Orte gli ~timoli peggiori tlelht natura umana
tarata dal Ilecmtto; 2) dalla, cli~sacra.zi<me e- laiciz-
za,zione del rn,ttdmonio, che e1'alt11 come }Jl'O·
g,·esso il divorzio, la limitazione delle na&cite, e
altre mostruosità; 3) tlal totali.tru:iswo ili st~1lo,
cbe ù.is_pone aThitrnriam.eute it suo tale1Uo dei
mombri della famiglia e ne fa un cantiere statale.
Vi concorre la stamp,t liconziosa e oscena, e
}liù a,ncora il cinema e la televi~ione. coll l'esal-
tazione ùelle turpitudini, ilei vizi, (le_gli ~ea.ndali
fa.miliari.
In una pastorale collettiva, i Vescovi di Francia
nel l H51 deploravano tanta dt>pravnzione oon
que.~to accol'ate pal'Ole: <• A mig1iain ,•ecliamo Ro1·-
gere quello unioni olio non sono ohe incontri
provvisori dovuti al oapriocio o alla pa~siono cli
un giorno, in cui i figli sono orfani del loro padre
e della loro rnadro "iventi. TI clisa$tro di quo11t,a
sitnazione è .immenso. So 11011 si arresterà, questa
travolgente fiuman,i ci conclmrà :;iUa (fooa.denza
o alla morte, percllè solo la fomiglia normale
potrà arrestare i due grandi mali di cui si sofrre:
l'immoralità e la lotta 17iolenta, ili classe o.
Troppe famiglie sono r idott,e ad alllerghi, dovo
genitori e figli si 1·itrovnno solo per mangill,Te o
clo1·mire, ma non si comprendono, non si inton-
dono, non si ama110 pi1ì.
('on l,ro questo orrendo spettacolo cli ùissQlu -
zio11e, noi al)bimno il mirabile spettauolo della
VergiM che cli\\renta Ausilin,trice della SS. Tri-
nità per 11, costituzione <folla Divina Famiglia
sulh1 ter.ra. Abbiamo lo s1)ettauolo di i'.Iamma
Margherita, la. mamma <li Don Bosco, che, dopo
avel' spos~1to 1lll vedovo con un :figlio ili no-ve
anni. .A.ntonio, o con la madre a carico. allieta la
casa di altre dllC oreatTll'e, Gimieppe e (Ho-vauni;
poi, riJ.uauenclo a sua volta vedova, 0011 c:1uesti
ulti.Jui in tenera età, sostiene la compagine fa.
uiiliare, porta ciascuno dei tigli alla sua mòta, e
Giovanni aJJa $antità. R tutto questo, nella sut\\
povera condizione; in tempi diffioili di guerro,

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ili invasioni e di carestia; in una modesta fra-
zione di paese, lontana da ogni comodità,. ( i-e-
dere i p'l'imi aa111itoli del volume I t]{'7l~ l\\feruorie
Biogrnlìohe di Don Bosco).
.l~~uniglia.: citm1w ap..-rto
tLllo zelo dei Coop«.'ratorj
Gli esempi dolla Sacra Famiglia e quolli della,
famiglia, di Mamma :'11:argherita oi possono far
apprezzare sompre meglio il gr;m tesoro di tma
famiglia veramente llristiana.
La fo.iniglin è " la oelh,la jondatmentale della-
-1<ooiet<Ì wnana )>, diceva il Santo Padre Pio XU
ad llll gruppo di padri rli famiglia, il 18 set-
tembre 1951. E ~ogg.itmgeva: <• Giaouhè da Dio
deriva la sua esisto1rna, la sua ùiguità, la flua
mnzioue socia.le, la famiglia ne 1·isponde a Dio.
I st1oi diritti ed i suoi I)tivilegi sono inalienabili
o intaugibili •· Esorta.va quindi a difeu<lern par-
ticolm·mimto: l'indissolubilità del matTirnoui~, la
protezione dolJa vita auche pTima della. nascita,
il diritto al lavoro, a(l un'abitaziolHl conveniente,
il diritto f:Ui figliuoli auohe di fronte allo esigenze
eccosHi ve dello Stato, la lil>ertà ili educarli nt1lla
V(,ra fode. di mandarli a scuole oaLtoliohe. la tu-
tela d!li costumi...
Problemi comples~i ohe ~j impongono a quauti
hanno reRpon,:al;i it:ì so0iali, ma anziLuUo a.i ge-
ni tori. t'ooporatori o Coopera,Lrici debbouo sen-
tirli anoho ph\\ al vivo. perchè Don Bosco ha
ilnpresso il carattere di fa.cniglia a tutte le sue
isti,tuiioni. E }Iart1llla .Marghe1'ifa, (lOJìO avol'
fat,to la sua parLe di madre uella famiglia BoE<oo,
,;i fece l!la.lllllia ùi tnt,ti i biric,hi.ni dell'Oratorio,
.scendendo col suo santo figli11olo a Valdocoo,
doye si sacrifì.<lò per quei poveri ragazzi fino alJ,\\
morte. Ci fu un momento in c11i non ne potè
_più. E, raccolti i suoi pochi indumenti in un
involto, d.iSJ:le al figliuolo che preferiva tornarsene
,1,l!a (1tùoto clei suoi campi. Don Bosuo non ebbe
Ja forza di opporle wrn. parola: sapeva bene quanto
costasse :far da. mamma a cel'ti sca.vezz:wolli!
~i limitò ad alzare ~li oc;chi e a indicarle con
l'i11clice il ('rocifiss-o. Mamma 1\\farglrnrita gnardò,
poi alibas~ò gli occl1i e, disfa.condo il su.o involto,
mormorò commossa: « Ho capito )>. E rimase al
suo postò :fi.uo all'ultimo. Il 25 novernbl'o 1856
mtti i giovani dell'Oratorio lit piangevano: era
morta la loro mamm;J..
Quest'f'J)i~ocUo p11ò dar forza a molti genitori
nel compimento della loro missione anche quando
si presenta più ardua ed ingrata. Può ispirare lo
)';elo rli Cooperatori e Cooperatrici a i-ioompon-e
famiglie disciolte. I'uò infervorare anime più
generoso a far da mamma a poveri orfanelli.
Qua.uti Istituii e quanti Oratori hanno ancor
<lggi lo loro buon.e *mammo Margherite ~I
l<~antiglia: santuario don.1.cslico
Per animare i oTistiani a cvltivare questo spi-
rito di famiglia, la Chiesa fin daJl'antfoliità hR-
consacrato lo prime settimane dopo il Natale
alla meditazione dei misteri della vita domostio"'
di Gesù. E, quando lo sètte antioattolicl10 od i
governi lil1erali é1ominati dalla ma.ssoneria 11re-
sero a scristianizzare la famiglia per sovvertire
il fondamento della società civile, introdusse nena
lit11l'gia una t'osta ap_posita: 1:i. fesfo della Sacra.
Famiglia (Leone XIII, dopo l'enciolica s11l ma-
trimonio cristiano). Il Card. 1-ubustor, nel sno
Liber Scwrame1ilonini mette in evidenza il Ga-
1·1tttere di santuario dato da Dio alla famiglia,
rifacendosi arl un'a-0uta osservazione ili Tert\\11-
liano, il q11ale scrisse ohe «la pxin.rn, o più antica
Chiesa è in oiclo, dove nella Diviua Triade ri-
troviamo le due note ossenzia,li della Chiosa
no&tra: l'unità nella phmtlit.à, uuit:'t di essenza.
e phm,lità clclle pe1·sont1». E soggiungo: «Disceso
frn 11oi il Verbo di Dio -per la salvezza dl'll'umau
genere, 11011 vollè adott1i,re un genero <li vita
!!Olital'io ohe lo meLi.e,S.,;e fuori del consorzio dogli
11om:i11i; ma, rip.rocluce11do in terra quello ùhe già
la Trinità, era da Li.1t;ti i secoli nei cieli, por mezzo
dél maLtimouio verginale di )fa.ria e di Giuseppe
si formò una società o chiesa domestica, iu f\\Ono
alJa quale egli si degnò d:i nascere e òi trasem·-
rere la maggior pal'te della sua vita mm'tale ».
Fece cosìi l modello di ogui vera fami~lia eristian:1,.
In essa: il padre neve sentil;e la sua {lignit;ì, e l;i,
sua respon~ahilità di r avvivare il f'enso floll'au-
horità di Dio, del culto e della docilità ohe a, Lui
dobbiamo, mentre ne incarna fa Provvicleuza so-
.s!,onendo il peso clol mantenimento o dell'edu,
ea-zione: la mamma devo pmdigare la tenerezza
del cuore nel rendere aocoglioute l'aml>iente c1o-
mestico, o nel curare Ja formazione adeguata doi
figli; ed i figliuoli devono confortare i genitori
Clou la cordi~.Je co1·ri~-poude.11za alle loro onrc.
La famiglia di Don Bo!!co con lo mirabili lezioni <li
1fa.n1111a }largl1oritabasta a da:rci ottimeispirazioni.
Qualche r
sitlla
Famiglia cristiana.
1. 010ltDANI
u. SR1>mH1A.
.A ' )f. RULLA
F . D );GNI
·ra. •ro•rn
o,. :ll.ARCKESI
o. M,\\.R(' ITTIS:I
A, JlRUCCULERl
o. l'lCCIOLI, O.F.M.
Il mu(rirnonio cdstiarto. i\\fil:m•l, 1031 (◊pera tU 1,ari collabomwri).
T,11 famiglia. i\\Ji)ano, 10:35,
J<lonlo della fumiglia eristi,t1111. Breaci:t, 194 ~-
li d iritto cli ram!rdit1 nel nuoro eo,lioe chilo italiuuo. Padova, HJ43.
Mafl•imoulo o Inmigli,i. Rom.a, 10•14.
],>'1 folrn.iglin. Rònta, l!l-!5.
Il n1ull'imo11io e In famigli" ('ristiit.1111. '11-lilll.no, l94n.
I,11. r,mtiglla cristi11.11n. Roma, l(H4.
Santth\\ <lell:1 l,unig·lln. S.E.I.. 1948.
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Lo spirito dDa PiaUnione l per la formazione
dei Cooperatori
4. S01niglimiza con la, vita salesilt:na
Dalla storia della Pia l;nione,
come dalle sobrie espressioni
del Regolamento, appare molto
chiaramente che Don Bosco
intese formare, con la Pia
Unione dei Cooperatori, dei
«veri cristiani ,1, cioè dei cri-
stiani esemplari che vivono nel
mondo con fervore di spirito
cristiano dedicandosi all'apo-
stolato. Per questo presentò la
Pia Unione come tma specie di
Terz'Ordiue degli antichi. E i
Somtni Pontefici, da Pìo IX
a Pio XII, l'arricchirono di
Indulgenze e favori spiritnali
proprio per questa sua fisio-
nomia di Terz'Ordine moderno,
in cui, senza abbondare in pra-
ticlle di pietà speciali e senza
ùuporre penitenze. si ispira
]'apostolato non solo a vantag-
gio del prossimo, ma come ele-
mento di santificazione dei soci.
Questa inteuzioue era forse
più fortemente espressa nel
primo abb::>zzo del Regola-
mento del 1874. «Ecco lo scopo
di quesl'associciziane: - vi si
legge - umre i buo!li. cattolici
in un sol pensiero e 1m, solo
lavoro per p,•omuovere la propria
e l'altr1~i salveJ1za secondo le re-
f{Ole della Societa di S. Fran-
cesco di Sales o.
Per <1uesto la citiamo Asso-
ciazio11e salesiana e ne giusti-
fico la fondazione come ri-
chiesta da molti. «A1olti fedeli
cristiani - continua il mano-
scritto del Santo - molti cttk
torevoti personaggi, per vìeppi-à
assicurarsi ta. loro eterna sal-
ve;:;:1i, hanno ripetc~tamen te ri-
eMesto una associazione sale-
siana, la quale, secondo lo spi-
rito dei congregati, porgesse agll
esterni una regola di vita cri-
stiana praticando nel secolo quetle
i·egole che sono compatibili col
toro stato>> (.lllem. Biogr., X,
1315- 1318).
Kel secondo a bbozzo si espri-
111eva con qu este parole: «Fine
pertanto dt questa associazione
si è d1 proporre alle persone che
vivono nel secolo un tenore di
vita, il quale ·in cerio modo si
cwvicini a quello di chi vive di
/allo in Congregazione religiosa »
(ibid.). E nel terz.o abbozzo,
del T875: ~ Suo scopo ge·rrerale
e di stcibilire una ma,ziera di
vivere da buon cristiano che de-
sidèra sincerame-nte salvar l'a-
nima propria e 11el ten-ipo stesso
proc·urarsi al cuore quella pace
che invano .~i cercci net mondo >>
(Me.m. Biogr., XI, 5.35 e segg.).
Nel Regolamento definitivo
è scritto che Scopo ;onda.men-
tale dei Cooperatori Salesiani si
è far del bene a se stessi cQt_;
un tenor di uila. per q1trt'l1IO si
può, simile ci quella che si tiene
nella vita comune ~-
Parlando di religiosi e di
vita comtwe, il Santo pensa\\'a
senz'altro ai Salesiani. Il suo
ideale era di fare dei Coope-
ratori «altrettanti salesiani nel
inondo », la sua «lon.gn manus >>
come disse a Don Achille Ratti
nei colloqui del 1883 . Abbiamo
il verbale di 1ma Conferenza
tenuta da Don Bosco nel po-
meriggio del 6 febbraio 1877
nella chiesa di S. Fra1tcesco di
Sales ai Salesiani: 211: tra pro-
fessi, ascritti e :ispiranti: • La
seconda di quelle opere che do-
vevano mette.re llll seme -
egli disse, dopo aver parlato
dell'Opera dei ·' Figli cli ~!a-
ria ", - è l'Opera dei Coope-
ratori Salesiani. Bss<i è apvena
incominciata e già molti v i
sono ascritti. Lo scopo è 1.m ,,i
ceudevole aiuto non solo spiri-
tuale e morale, ma anche ma-
teriale. 8e ne vedrà il grande
sviluppo. Son andrà molto che.
,i vetlrrmno popolaz1011i e città
i11lere. unite net Sig1101'e in 11in -
calo spirit1tule con la Con#PC'!{a-
zio11e s11/esia11a... Io spero che,
se corrisp:mdi.amo al volere di
Dio, 11011 pa.sstr(IIUIO molti 1m11i
che te città e le popolazioni intere
non. si distìngue1•a11110 dai Sa.le-
sia1ii che per le abitazioni *
(Mem. Bwgr., XIII. 81}.
Teuiamo ben vreseute questo
a ltissimo ideale cli Don Bosco.
e l'iso ,i,
Si terranno per Cooperatori e Cooperatrici in un soggiorno delizioso a 800 m. sopra Zaf-
ferana Etnea (Catania) sul dorsale dell'Etna con bei boschetti all'intorno e splendido
panorama sul mare.
O corso per Cooperatori si svolgerà dal pomeriggio del 28 aprile al _mattino del 2 maggio;
quello per Cooperatrici dal pomeriggio del u maggio al mattino del giorno 16.
È il periodo ideale per trascorrere qualche giorno nel clima siciliano in posizione b ellis-
sima, donde l' occhio spazia sulla pianura sottostante, ricca di vigneti e di aranci e J.ùnon.i
in fiore, sino ad abbracciare tutto iJ mar Jonio e le coste della Calabria.
La retta per i quattro giorni è stabilita, come minimo, in L. 3500.
Si accettano anche Cooperatori e Cooperatrici dell'Italia continentale.
Scrivere al Rev.do Delegato lspettoriale Cooperatori, Via Cifali, 7 - Catania.

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«Shiit Chow, 1 z febbraio 1 910. - Sen.za
,l!Iuria Ausiliatrice noi Salesiani siamo 1mlfa.
Sau l,uigi Gl'ignon di Monfort. l\\ei prum ca-
pitoli del sno libro Stilla Vera det•ozione a M .1r1a
... Nlons. LUIGI VERSIGl,IA ~- Il protomartire sale- SS.ma egli accenna appunto a un nuovo Medioevo
siano nel giorno steSSo della s11a consacrazione cristiano con nuove crociate e 1movi cavalieri:
vergava pei suoi confratelli missionari in Cina i cavalieri delllt Madonna,. Che abbia previsto la
questo ricordo iu cui vibra il pii:t genuiuo pen-
siero di Don Bosco. E se uon. potrebbero nep-
pure esistere i Salesiani senza Maria Ausiliatrice,
Pia Pnioue dei Cooperatori col suo programma
e i suoi apostoli cli bene in mezzo al mondo?
È certo che ogni vero cooperatore ~ un araldo
a maggior ragione le Suore di Don Bosco che della devozione alla Madonna in casa sua e. uel-
da Lei prendono il nome. E che cosa sarebbe l'ambi<:mte in ctù vive. Si dirà che la forza di
allora dei Coo1>eratori e delle Cooperatrici?
trasfonnare le menti e i cuoi:i atton10 a noi
l ,a graude e triplice famiglia salesiau.a è tutta viene solo da Dio e precisamente dallo Spirito
opera della 1\\fadonna, che l'ha suscitata per la
salvezza della fede e la difesa del Papato nel
Santo. Ma è ancora Sau Luigi Gri!,'llOn di Mon-
fort che ci assicnra che «quando lo Spirito Santo
periodo forse più insidioso della storia della trova ilfaria iu un'anima, subito vl accorre e vi
Clùesa. Doll Bosco ne era intimamente persuaso compiè le sue meraviglie~. Sappiano dunque i
e perciò era sempre se-
reno soprattutto uelle più
gravi difficoltà. Quando
le incomprensioni tunane
sembravano trayolgere
tutti i suoi disegni ebbe
a dire: << Credono di aver
Ja seconda '13.l a
a che fare con Don Bosco.
ma hanno da fare con la
< ~punti 7Je1· ln '011/m·en.za 111ensile a.i Coo11erutm·i
Madonna: non ci riusci-
rauno ,,.
Due a.mii prima della sna morte llel celebrare nostri Cooperatori e le zelanti Cooperatrici qual è
la S. '.Messa nell.a Tiasilica dcl S. Cuore a Roma, il segreto della oonr1uista salesiana: mette.re, come
Don Bosco fu visto pia11gere ben quindici volte. Don Bosco, tnt-ta la fiducia nell'Ausiliatrice, la
_\\.veva visto ripassare davaati a sè tutta la serie sposa dcllo Spirito Santo.
in.Ìllterrotta degli interventi materni di Maria
Ausiliatrice dal sogno dei nove anni fino alla ,. Clù parla spesso ùi Dou Bosco è certo
conS<tcraziorte cli qnella nasilica.
i-: la stessa coustatazioue che fanno tutti i
Salesiani :ml letto cli morte: la Madonna li ha
presi per mano. li ha condotti da Don Bosco, li
ha guidati nel loro apostolato, ha coronato le
loro fatiche, ha rimediato alle loro manchevo.
lezze.
Anche l'essere Cooperatore o Cooperatrice è
una vera vocazione salesiana e come tale è un
dono di Dio comunicato direttamente da Maria
Ausiliatrice. È Lei che. ha scelto e contim1amente
sceglie i <• Salesiani esterni>►; è Lei che loro ispira
le varie forme di cooperazione; è Maria Ausilia•
trice • la ragione della loro vita ~-
che l'ha nel cuore. perchè « la lingua parla di ciò
che trabocca dal cnore o. Lo stesso è dell'amore
verso la ;\\,fadonna. Chi non ha mai suggerito ad
altri la devozione a Maria AusUiatrice può es-
sere certo che non la possiede. Ch:i non ha mai
fatto la Kovena cousigliata da Don Bosco per
ottenere irazie da Maria. Ainto dei tristiani.
non saprà mai consigliarla ad altri. Sia impegno
cli ogni Cooperatore e di ogni Cooperatrice co-
noscere e far conoscere la potenza dell'interces-
siom~ della Madonna di Don Bosco. Il Bollettiuo
riporta ogni mese grazie ottenute con la Novena
all'Ausiliatrice. Si facciano leggere a quanti co-
nosciamo trovarsi nell'afflizione e forse nella di-
sperazione pcrchè lontani dalla fede. Si spieglù
•>.,-, Il ristabilirsi del Regno di Cristo sulla terra
loro come devono fare la Novena, assicurando
anche la propria partecipazione ad essa. Il resto,
r-1arà pre;parato dall',n·vento del Regno di Maria, ossia la trasformazione del cuore, che è il primo
come l'anTota precede il sole. Noi ci accorgiamo c più grande miracolo, verrà da sè. Non per nulla
che ii Regno di :!-.'!aria è già cominciato anche la prima condizione che Don Bosco mette per
ufficial111e.ute. La proclamazione dclla festa della l'èsito della Novena è proprio quella di accostarsi
«Regalità c1i Maria SS. ~ avvenuta nell'Aruio ai sacramenti della Confessione e della Comu-
Mariano 1954, a quattro anni esatti dalla pro- nione durante i nove giorni. È il sangue di Gesù
clamazione del dogma dell'Assunzione della che opera prima sull'anima e poi sul corpo.
Vergine al cielo, ha segnato l'Ìllizio glorioso del Ecco percl1~ spesse volte persino la Novena a
Regno di ::Yfaria i.-ull'wnanità tutta quanta, già Maria Ausiliatrice non ottiene il risultato pro-
consacrata al suo Cuore Immacolato fì.11 dal 194z. m:sso da Don J3o.sco: 11011 c.'è stato l'adempi-
I trionfi della 11/Iadonna. pellegri1U~ in oglli terra mento esatto e sincero della prima condizione.
e persino tra popoli pagani ci assicurano cl1è noi I.e altre due conlizioni, quella delle preghiere
viviamo nell'èra fortunata predetta da un grande annesse e quella dell'offerta, spuntano da
santo vissuto 250 anni fa e che della devozione come le viole in primavera, una volta che nel-
n :Maria SS. fu forse il più grande apostolo: I'a.11in1a c'è il sole.
157

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em
Gli zela{ori V. D. a Settefrati
(Frosinone) e P. N. a Capranica
(Viterbo) (località ove non sono
opere sale:liane) ogni anno curano
lo svolgimento della Festa in onore
di Don Bosco, contribuendo anche
per le spese.
JSPETTORIA ROMANA - Lo-
devole gara d'iniziative
Il Delegato frpettotiale D<n, B11t-
fn,·elli ci co1111mica alc1111e forme di
coope:razione salesiana a cartlttere
individuale e collellivo, che addi-
tiai110 come esempi da imitate.
A Lanusei (Nuoro) la coopera-
trice G. ha potuto svolgere l'aposto-
lato catèchisticQ, preparando olla
1u Comunione tre giovani pastori.
La coopen\\trice D. A. (Roma),
assù;tendo un'ammalata grave, da
tempo priva del conforto religioso,
ha avuto la gioia di farle ricevere
i SS. Sacramenti.
Alla cooperatrice T. F. di Roma,
è stato possibile avvjcinare fan-
ciulli dei baracconi e de.i circhi
equestri, per l'istruzione catechi-
stica. Ha così aperto la strada al
.Parroco locale che poi ha visitato
le famiglie.
La cooperatrice G. R. (Roma)
provvede alle spese di due aspi-
ranti al sacerdozio, nell'Istituto
salesi.ano I l\\llandrione i, Roma.
L'ing. G. G. B., ottimo coope-
ratore, da poco defunto, ha com-
piuto l'ultima sua opcr:a di bene,
dando lavoro in un cantiere ad
un ex-allievo sale.siano disoccupato,
che viveva nella più desolante
miseria.
Il cooperatore prof. G. S., Di-
rettore didattico a Sanluri (Ca-
gliari) può svolgere la sua coope-
razione inculcando la divozione a
S. Domenico Savio agli alunni
delle sue scuole. Questi ultimi
hanno acquistato con i loro ri-
sparmi una bella statua del Santo,
che è servita per celebrare Triduo
e Festa come inizio spirituale del-
l' anno scolastico. La sacra lrruna-
gine poi, tornata trionfalmente
nella $Cuoia, venne collocata al
posto d'onore, il più centrale e
più visibile. per gli scolari.
11 c0<>peratore avv. F. R. offre
generosamente la sua casa per le
_regolari riunioni mensili dei Coo-
peratori del quartiere di Monte-
re- sacro (Roma), i quali non hanno
un'opera salesiana ·vicina ove
carsi. Un sacerdote salesiano, de-
legato per i Cooperatori, può così
ienere il Ritiro in una forma che
riesce gradita e frmtuosa.
Tutti i Cooperatori di S. Apol-
linare (Frosinone) si sono prov-
visti del quadro cli S. Giovanni
Bosco, che tengono esposto in vista
ne.Ila propria casa.
A Cave (Roma) per lo zelo del
Presso le pie Unioni di via Ap-
locale Decurione, Mons. L. O., pia, via Margbera, Istituto Pio Xl
coadiuvato da alcuni cooper:atori, di Roma, si svolsero Ritiri pasquali
è stato possibile far conoscere agli per Cooperatori.
alunni di tutte le scuole la figura
luminosa di Savio Domcnìco. A
rutti si diede un'iillmagine, e con
i giovani si organizzo la festa in
onore del piccolo Santo.
I cooperatori N. A. e A. V.
(Roma-S. Cuore), mettonò il loro
tempo libero a disposizione del
Delegato cooperatori, per il di-
sbrigo del non poco lavoro
segreteria.
La cooperatrice Contessa T. F.
A Roma param,mti sacri ·e in-
dumenti veng-0110 confezionati da
alcune cooperatrici, presso le Fi-
glie di M. A. (da Margheni,
via Dalmazia, via Tuscolana) e
presso j Salesiani (Istituto Pio Xl).
L'insegnante G. M. (Roma)
legge periodicamente la biografia
di S. Domenico Savio ai suoi
alunni, i quali attendono raie let-
tura come un premio.
di .IVI., coadiuvata da altre iscritte,
Tre cooperatori hanno fotto
sta curando l'edizione di un'Agenda pervenire la rivista /l.1eridùmo 1 2
per fa casd, èhe porterà un pensiero agli ammalali di tre Ospedali di
cristiano in ambienti difficilmente Roma, partecipando cosi alla co-
raggiungibili.
siddetta , Carena della luce».
- - ---------------~---
i
.-
Il Cooperatore è un cristumo impegnato a ,·ealizza,•e la santità. Se
11011 è 11ella santità, 11<)11 può cooperare olla sant;ficazione, stto primo
compito, come non può prete11dere di guidare 111t'a11to chi ignora la
strada che deL•e percorrere. La santità consiste i11 ana cosa .1Qla: amare
davvero il Signore, il quale non in.imra l'amore dal cumulo delle pa-
role ma delle a:tio11i , .
Santità fu per Don Bosco educare cristimiame11te la gioventù. E
come Don Bosco vuole si compia questa educnzim,e? Insegnandole la
Dottrina cristia11a e facendo/a accostare ai SS. Sacramenti. Ecco il
Secondo tompìto del. Cooperatore: essere cooperatore del CMechismo,
della partecipazione ai Sacramenti; fn:re da calamita a q11esto scopo,
da sp,rrtimme, da lraino, da trattore, seco11d.o i cmi. li Cooperatore
deve domandarsi: , Che cosa faccio io?,. Se la rispos/a è. positiva,
egli è al S11.o posto, divérsà1111mtc deve pensarci m.
Don Bosco ha messo i Salesim,i a servizio della Chiesa e del Papa.
Terzo co111pito del Cooperatore, che deve anche esse,·e il voto più ar-
de111e del mo cuore: me/lere la sua azione a servizio della Chiesa.
Questa è là strada: se vogliamo essere nella santità, dobbiamo essere
nella Chiesa, co11$ci della sua guida anche per i 11011 credenti. La Chiesti
ha 1111a forza di coesione di cui dobbiamo essere convinti. Questa è pure
la strada che dobbiamo percorrere per il rinnovamento della società,
come volle e fece D o11 Bosco, disseminando nel vecchio e 111wvo mo,uli.l
i suoi figlì, a servizio della Chiesa e del Papa.
Parole pronunziate da S. 'E. 111ons. A.NDREA PANCRAZIO,
Ve~covo Coad. di Li\\'omo, iilla prima Conferenza
dei Cooperatori nell'Istituto Santo Spirilo.
Se i .nostri Dirigenti ci segnaleranno altre autorevoli
voci, saremo lieti di pubblicarle.

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al Santuario di
Maria Ausiliatrice
e olla
Casa Madre di
Don Bosco
G JIDA-RT<":ORD0 del ~antwirio di Maria AU5l.lìatrlce e della C:L"3Madre cli
Torino-Valdocco: un bel fascicolo di 36 pagine, formalo 56 X 60, tn rotocalco a
due .-olorl, con un centinaio cli lllusu:ozionl.
Indispensabile ai pellegrini e utile a chi, non potendo recarsi a Torino, vuol co-
ooscorc i l uoghl sacri s..'\\.lesi3ni.
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l:J'')'ST DET. 'PELLE ':B.WO al Santuario di Maria Ausiliatrice.
Contiene: una bella immagine-foto della J\\,1adonna di Don Bosco (fonna10 20 x 30)
.. Gulda..ricordo .. Don Bosco e le sue Opere - Missioni salesiane - 10 Cartoline
(soggetti m.iss:ionari cin~i. Sànti salesiani) .. 3 cartoline-foto salesfane ~ s imma-
gini sacre. La busta: L. 200.
Gli Organi7.zatori di pellegrinaggi faranno un ottimo servizio al pellcgdnì ordi-
nando in precedenza un numero sufficiente dJ << Gulda-rlc:ordc, » per offrire ad
ogni pellegrino la possibilità cli prenderne visione e preparatsi ad appreuare me-
glio le meraviglie operate dalla Vergine e dal suo Ai:0s1010 nella terra benedetta
di Valdocco.
VERCELLl - Convegno Diret-
trici Delegate Pia Unione
Approfittando della festa ono-
mastica dell'Ispettrice Rev.ma l\\tfa-
dre Cevrero, il 19 marzo, con-
vennero alla Casa h;pettoriale le
Direttrici di tutte le case dell'Ispet-
toria Vercellese, con v,lrie D ele-
gate,. per trattare dell'organizza-
zione e del funzionamento della
Pia Unione. :Fu invitato il Segre-
tllrio Generale, il quale illustrò am-
piamente il pensiero de-l santo
Fondatore e poi sciolse le difficoltà
che gli vennero proposte. Pane-
cipò all'adunanza anche il Direttore
dell'Istituto Salesiano Don Tomè,
Parroco del Sacro Cuore, il quale
concordò, seduta stante, di tenere
la prima Conferenza annuale presso
le Figlie di lVfaria Ausiliatrice che
hanno la Casa Ispettoria1e in po-
sizione più ccntr:tlei la seconda,
nella buona stagione, nll' Istituto
Salesiano. La Delegata lspettoria!e
Suor SLradella presentò il pro-
spetto del movimento della Pja
Unione, costituita presso ogni
Casa delle Figlie di Maria Ausi-
liatrice, rilevando l'aumento delle
iscrizioni nel corso di quest'anno.
L'anno scorso si ebbe una conso-
lante partecipazione ai due Corsi
di Eserèizi Spirituilli per Coope-
ratrici e si spera di averne anche
di più quest'anno. Le Suore la-
vorano con molto impegno. E la
Madre le incoraggia con fervore.
BOLOGNA - Giornate salesiane
La p:irrocchia salesiana Sacro
Cuore mserì nel suo calendario
del mese di marzo u. s. una t Tre
giorni t di aggiornamento sàle-
siano. li parroco Don Gavinelli
invitò il Segretario Generale della
Pia Unione Cooperatori ad illu-
strare o.i parrocchiani più ferventi
lo scopo e la missione della terza
Famiglia spirituale di S. Giovanni
Bosco. Presentato dal Delegato re-
gionale Don Ceresa, egli tenne
due conferenze al giorno mettendo
nella giusta luce questa grande
istituzione, s piegando il programma
di vita cristiana e di apostolato
proposto dal Santo, e facendone
rilevare i vontaggi spirituali, i pri-
vilegi e le lndulgenze. Al tem1ine
delle giornate furono distrìbuiti
appositi moduli per le domande
d'ìscrìzione che molti si affrettn-
rono a compilare per partecipare
subito ai vantap;gi spirituali del-
!'Associazione.
ROMA-TESTACCIO - Zelo di
Cooperatrici
I Cooperatori e le Cooperatrici
della nostra parrocchia di S. Maria
Liberatrice, e in particolare il
gruppo delle Zelutrici, s1 sono sc-
gnalati per lo zelo col quale hanno
svolto le attività loro proposte dal
Delegato. Ecco le principali:
Nel mese di marzo alcune Ze-
latrici, nello spirito della Strenna
<lel Rettor Mag1,,'Ìore, sotto la guida
del Rev. Parroco, s'impegnarono
11 fondo per preparare al precetto
pasquale le operaie dei vari opifici
della Parrocchia. Tennero a tal
fine tre conferenze preparatorie
alla Pasqua in ciascun laboratorio
e riu~cirono a condurre prima al
sacramento della Penitenza e poi
01111 S. Comunione un centinaio
di operaie e alcuni operai (la quasi
totalità). Le ottime Cooperatrici,
che in buon numero accompagna-
rono all'altare le operaie accostan-
dosi anch'esse alla sacra JVIensa,
hanno poi offerto loro una buona
colazione e un ricordo della Pasqua.
Nei mesi di novembre e dicem-
bre le stesse Cooperatrici riusci-
rono a portare al signor Ispettore
la cospicua somma di L. 254.000
di iscrizioni alle Messe Perpetue
della Pia Opera del Sacro Cuore
in Roma.
Da alcuni mesi presso la guars
daroba dell' lstiruto funziona un la-
horatorio1 frequentato da alcune
Zelatrici e Cooperatrici che, sotto
la dù:ezione della mamma del
l;'arroco, si radunano due o tre
volte per settimana e làvorano per
la chiesa e per ciò che occorre
ai confratelli della cnsa.
VALLECROSIA (Imperia) -
Com.memorazione di Mam-
ma Margherita
Le Figlie di 1\\1:aria Ausiliatrice
hanno organizzato una comine-
mortizione di Mamma Margherita
per le mamme delle alunne di
quella fiorente scuola. Invitate con
apposita circohu·ina, hanno ade-
rito all'unanimità. Nel salone-
teatro dell'Istituto il delegato ispet-
rlale <lei Cooperatori Salesiani,
Don Dàldan mi!I.!- in rilievo i pregi
di Mamma Nlarghcrita, educatrice
model1o, dolce ma risoluta a un
tempo, scendendo ~l pratico, con
esempi convincenti atti ad orien-
tare alla formazione ed educa7,ione
dei figli.
L'oratore conclude invitando
tutte a iscrive~i fra le Coopera-
trici salesiane, a imitazione di
Mamma ì\\fargherita che fu la
prima, ripromettendosi di ritor-
nare una seconda volt.a per spie-
gare meglio lo scopo della Pia
Unione, e i vantaggi spirituali che
si possono godere appartenendovi.
Si distribui a rutte in omaggio
una copia del Bollettino Stilesianò
e una di Nferidiario 12, invitando
a leggerli e in seguito a fare l'ab-
bonamento.

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,.,, I
u
G. BATTISTA LEMOYNE
novità,
per tutte le mamme
I
I
I
I
I
MAMM MARGHER A
l<t l Uad'l'C (li S. Giovanni Bosco
volume in-18, pagg. 203 - nuova edizione
sOV1'acope1'ta illustrat11,
L. 350
Questo volume non solò vuol s-crvh:e a perpetuare Ja memoria di Marghe.rila Bosco e deUa cooperazione da tel prestafa
al caritatevole suo lìl!liuolo nella fond~ione dell'Oratorio, ma è anche uno specchio delle più pure virtù criStiane e casalinghe.
11 libro non descrive fatti straordinari ed eroici, ma ritrae una vita scmplke, costante nell:1 pratica del bene-, vigilante nel-
l'eduç,,zione dei figli, rassegnata e prevjdente nelle angustie della vit;i, risoluta in lutto ciò che Il dovere le imponeva.
Non ricca. m.a con un cuore da regina, non istruita in scienz·e profane. n1a educata nel santo timor di Dio. priva ben
presto (li cbj doveva esi;ere il suo sostegno. ma sicura coll'energia della sua volontà appoggiata all'aiuto celeste, seppe
c<,ndurre a termine felicemente la niJssJone che Dio le aveva affidata.
per orcLnazioni rivolgersi alla
Torino 712, corso Beg:na Margbarita, 176 - o. o. p. 21111
BOLLETTINO SALESIANO
Torino (712) - Via Maria Ausilìatrìce, 32 - Telefono 22-117
i nipoi·tante
Per correzioni d'indirizzo si
prega d'inviare aenipr~, ln•
sieme- al uuovo, co.1;npleto e
ben scritto, uche il vecchio
*indlrbzo
Si l'ing%aziano j signori
li.genti postali che re.-pln•
gono, con le notificazioni cU
uso, I Bollettini non recaJ>ltatl
Facciamo noto ai benemeriti Cooperatori che le OpereSalesiane hanno
il Conto Corrente Postale 2-1355 (Torino) sotto la denominazione:
Ognuno può valersene, con risparmio di spesa, nell'inviare le proprie
offerte, ricor1·endo all'ufficio postale locale per il modulo relativo
DIREZIONE GENERALE
OPERB DI DON BOSCO
TORINO (712)
* AUIJ'.OllJZZAZIQ,'ijF. OF.L TRIBUNALE DI TORINO IN DATA l6-2- l\\J4U ~- 40a. CON !\\PPROV.-\\ZlONlil ECCLESU.STIOA
lHRF'lTOUJI' rrcr.:sro;r,::RAl'tlLF!' SAO. OOTT FIF.'l'RO 7.FrR-JllNO \\'IA MAHlli HT~lli1A'l"HI08 !12 ,·onrNO (71 2)
OtPHJINE ORAPIOII& Sl'lll