Bollettino_Salesiano_195602


Bollettino_Salesiano_195602

1 Page 1

▲back to top
Noi non ci fermiamo mai;
vi è sempre cosa. che in-
calza cosa... Dal momento
che noi ci fermassimo,
la nostra Opera comin-
cerebbe a deperire
DON !lC,SCO, il 11 maggio 1875
PERIODJCO QUI:-JDICINALE DELLE OPERE
E i\\llSSI0:\\11 DI SAN GIOVANNI BOSCO
DIREZIONE GENERALE: TORINO (709)
VIA MARIA AUSILIATR!CE, 32
TELEFONO 22-117
Sulle t~UC!,C!,e del Saitto del laoo~o
Ci piovono un po' da tutte le ,parti d'Italia
.~ e ormai possiamo dire anche dall'Estero ~-
relazioni di Delegati, Delegate, Decurioni, Ze-
latori. Ferve dovunque il lavoro e, quel che più
consola, un lavoro condotto con spirito di de-
dizione salesiana e in adesione alle direttive date
dal Centro.
C'è da ringraziare tanto il Signore e c'è pure
da dire il nostro plauso alle tante anime che
nei più svariati posti di responsabilità prodigano
le loro belle energie per la Pia Unione.
Qui vogliamo invitare i nostri Dirigenti a
preparare e organizzare la 'prima Conferenza
seguendo fedelmente tutte le norme contenute
nel numero di dicembre del Bollettino Diri-
genti. Si ottenga in modo speciale che tutti gli
oratori di qualsiasi centro trattino l'argomento
presentato in largo schema nel numero prece-
d<;nte.
La Conferenza sarà una buona occasione per
fissare l'organizzazione del Comitato per il
Laboratorio nei centri Ispettoriali e in qualche
altro centro importante dell'Ispettoria. È un
punto del programma di quest'anno. In varie
Ispettorie possiamo dire che già funzionano
questi laboratori. Vorremmo che col mese di
febbraio in ogni Ispettoria ci fosse almeno uno
di tali laboratori. Lo zelo dei Delegati e delle
Delegate troverà Cooperatrici generose che vor-
ranno dare la loro opera.
Non è il caso di pensare a grandi realizzazic:ni
e subito: l'importante cominciare e fare qualche
cosa. La Provvidenza non ci verrà meno.
E le Zelatrici e gli Zelatori? Sappiamo che
in molti centri sono stati nominati e funzionano
già egregiamente. È necessario che entro feb-
braio in ogni centro ci sia almeno qualche Ze-
latrice scelta con i noti criteri. Zelatori e Zela-
trici saranno come la spina dorsale della Pia
Unione. Fra essi si procuri di scegliere qual-
cuno capace e volenteroso che si occupi delLi
diffusione della nostra stampa. Anche in questo
settore possiamo essere certi che se tutti ci sen-
tiamo mobilitati, il lavoro, anche modesto, di
numerose braccia darà un grande risultato.
Avanti dunque e Don Bosco benedica larga-
mente quanti lavorano per l'espansione aposto-
lica della Pia Unione dei Cooperatori.
PER I DIRIGENTI DELLA. PIA UNIONE
Preparare e organizzare in tutti i Centri:
a) la 1a conferenza annuale;
h) le feste del Patrono e del Fondatore;
e) la giornata del suffragio per i Cooperatori defunti.
11

2 Page 2

▲back to top
Lo spirito della
1. L'unione <lei buoni nel fare il bene
I,o spirito della Pia Unione
dei Cooperatori salesiani è an-
zitutto spirito di unione tra i
buoni nel fare il bene.
Il Regolamento composto dal
santo Fondatore si apre proprio
con questo appello accorato al-
l'Unione: <, In ogni tempo si
giudicò 11ecessaria l'unione tra
i buoni per gio11ars i vicendevol-
mente nel fare il bene e tener
lontano il male... Dovranno i
figliuoli della luce esser meno
prudenti che i figliuoli delle te-
nebre? 1Yo, certamente. Noi cri-
stiani dobbiamo unirci, in questi
difficili tempi, per promuovere
lo spirito di preghiera, di ca-
rità con tutti i mezzi che la re-
ligione somministra, e così ri-
muovere o almeno mitigare quei
mali che mettono a repentaglio
il buon costume della crescente
gioventù, nelle cui mani stanno
i destini della civile società >>
(Reg. Introd.).
Ricordiamo che Don Bosco
visse ed organizzò tutte le sue
opere in pieno clima di risor-
gimento, quando i. patrioti da-
vano il sangue per l'unità della
Patria e gli << ipocriti del pa-
triottismo>> - come li bollava
Silvio Pellico - dividevano gli
animi e scompigliavano le file
dei buoni per indebolire i fe-
deli e rafforzare i sovversivi
con il proposito massonico di
distruggere la Chiesa mentre si
faceva l'Italia. Egli si trovò di
fronte alla persecuzione che,
con la legge Rattazzi, chiuse
seminari e case religiose, di-
sperse vescovi, sacerdoti e suo-
re, confiscò istituti e conventi
benemeriti, riducendo il clero
ai minimi termini, togliendogli
il pane e i mezzi necessari alla
cura delle vocazioni.
Di fronte allo smarrimento
dei buoni egli tentò, con altri
pii sacerdoti, fin dal 1850 l'u-
nione di laici volonterosi in
<< una pia società provvisoria che
'fosse come il principio di un
consorzio in grande >> sotto l'in-
vocazione di San Francesco di
Sales (Mem. Biog., IV, 171).
Continuò a caldeggiare que-
sta unione negli anni seguenti
specialmente con le sue Let-
ture Cattoliche, che nel 1861
lanciarono un appello con que-
sto grido: << Non è più un mi-
stero che si fa guerra al Capo
della Chiesa Cattolica per di-
struggere, se fosse possibile, la
stessa Chiesa ... In tal guerra,
che è guerra di Dio e nostra,
ogni uomo è soldato: tutti dun-
que i veri cattolici si uniscano
alla difesa del Romano Ponti-
ficato, ossia della Cattolica Re-
ligione... Italiani, voi siete emi-
nentemente cattolici: dichiaratevi
tali anche in questo supremo
momento e sia la vostra più glo-
riosa divisa: Cattolici col Papa>>
(Mem. Biog., VI, 86o).
Ci mise due anni a compi-
lare il Regolamento della Pia
Unione; ma l'introduzione, in
tutti gli abbozzi, batte lo stesso
chiodo: la necessità dell'unione.
E;, scorrendo i primi tre abbozzi,
ci si vede l'ansia di unire il
J!punti
per la formazione
dei Cooperatori
maggior numero possibile. Pri-
ma la chiama Associazione sale-
siana, poi Unione cristiana, poi
.Associazione di opere buone; indi
Pia UnioneCooperatori Salesiani.
Xel terzo abbozzo scrisse ad-
dirittura che l'associazione ha
per fine di << assuc iare tutti i
buon i affinchè un iseano insieme
le loro forze aiutandosi vicende-
volmente ad operare il bene >>
(}'.fem. Biog., XI, 535).
Xon è il tema più corrente
sulle labbra e negli augusti do-
cumenti dell'attuale Sommo
Pontefice Pio XII, che sollecita
il concorso di tutte le organiz-
zazioni cattoliche all'apostolato
dei laici, a fianco dell'Azione
Cattolica? Ora i Cooperatori
salesiani devono sentire al vivo
il bisogno di questa· unione e
di questa collaborazione. Vi-
viamo anche adesso ore di
smarrimento e di disorienta-
mento. Tutti gli empi fomen-
tano la discordia, lfrge l'unione:
1) fra i Cooperatori e coi
Salesiani nello spirito dell'As-
sociazione
2) col Yicario di Cristo,
col Papa, coi Vescovi, col Clero,
che è nota caratteristica di
tutte le istituzioni di Don Bosco;
3) con tutte le altre orga-
nizzazioni cattoliche, comin-
ciando dall'Azione Cattolica
vera e propria, collaboraddo
volentieri in tutti i campi, re-
ligioso, assistenziale, educativo,
sociale, politico, per il trionfo
del regno di Dio e la salvezza
della civiltà cristiana nel mondo.
DELEGATI.
DELEGATE
Il materiale di propaganda annunciato nel numero precedente del
Bollettino Dirigenti è utilissimo per essere distribuito in occasione
DECURIONI
della Conferenza.
Provvedetelo in tempo.
Per i PILMS documentari salesiani vedere pagine 38-39
34

3 Page 3

▲back to top
il Cooperatore... provveduto Ispunti per
conferenza mensile
Non si può nè operare ~è ca-operare senza es-
sere provvisti di mezzi adeguati e sufficienti.
La prima condizione per essere cooperatore
salesiano è di avere almeno r6 anni e di essere
un buon ·cristiano, ossia un uomo di fede. L'età
minima è stata fissata in base al diritto cano-
nico: per poter essere ammessi a fare la profes-
sione religiosa in un Ordine o in mia Congrega-
zione bisogna aver compiuto i r6 anni. Era l'età
minima richiesta anche per arruolarsi nell'esercito
romano. Oggi è l'età minima per essere consi-
derati dei lavoratori. Il limite di età quindi è
lì a significare che si tratta di arruolamento in
un esercito specializzato per la conquista e per
la difesa del Regno di Dio sulla terra. Quale
esercito pacifico, è formato non da soldati, ma
da <•lavoratori>>. La loro specializzazione è nel
campo della fede: devono essere essenzialmente
dei maestri di dta cristiana.
Come non si potrebbe concepire un salesiano
che non lavori con spirito di fede e che non
educhi per formare il vero cristiano, così non è
possibile concepire un cooperatore che non pos-
segga lo stesso anelito soprannaturale.
Per la\\'orare con Don Bosco bisogna esser'e
provveduti anzitutto di fede viva.
La Strenna del Rettor Maggiore per l'an-
no 1956 indica tanto ai Salesiani che ai
Cooperatori la via più breve per la grande << prov-
vista •> di fede:
« Diamo la massima importanza all'istruzione
religiosa, soster;no della Fede e guida sicura
nella vita ,,.
L'istruzione religiosa è dunque la parola d'or-
dine per tutto il mondo salesiano. 11 chiaro che
per istruire bisogna · essere istruiti, come per
provvedere bisogna essere provveduti. La parola
latina instruere che ha dato il nostro istruire,
significa appunto prcmvedere, eq1iipaggiare.
Al giorno d'oggi chi vuol tentare un'impresa,
sia pure la scalata del Kz, mette tutta la sua
preoccupazione nella preparazione minuziosa e
nell'equipaggiamento perfetto.
Il Cooperatore è - come il Salesiano - un
araldo della fede cristiana sia con l'esempio sia
con la parola. Guai a lui se non è equipaggiato
per la sua impresa' Il Rettor Maggiore lo dice
chiaro: ,, Il sostegno della fede e la guida sicura
nella vita è l'istnizione religiosa >>. E ci si istruisce
in due modi: ascoltando e leggendo.
<< La fede entra per le orecchie ,,: Fides ex
auditu. Lo dice San Paolo e gli possiamo
credere! Ma lo stesso San Paolo ci avverte che
dobbiamo attingere la fede dalle parole umane
senza ricercare altro che la << sapienza di Dio•>.
L'ape non si cura dei bellissimi petali, nè del
profumo del fiore, ma si preoccupa solo di aspor-
tare le stille di nettare che le serviranno per
elaborare il miele. Il discepolo di Cristo che sa
far tesoro della parola di Dio è paragonato ap-
punto all'ape operaia (apis argumentosa).
Gn esempio mirabile di ascoltatore della parola
di Dio ce l'ha offerto il éompianto Don Anto-
nio Cojazzi. Chi 11011 ascoltava volentieri Don Co-
jazzi? 1°ur non essendo un grande oratore, aveva
un'efficacia di parola che legava l'uditorio. 1Ia
Don Cojazzi era a sua volta un perfetto <' ascol-
tatore•>. Tanto alle prediche domenicali quanto
alle conferenze lo si vedeva in prima fila sempre
armato di taccuino e di matita. Don Cojazzi
prendeva appunti persino durante le conferen-
zine del più 111 desto Delegato di Aspiranti di
A. C., persuaso che c'è sempre qualcosina da
imparare per tutti.
Ma oltre che per le orecchie, la fede entra an-
che per gli occhi, con la lettura. Oggi anzi è più
facile e più comodo leggere che ascoltare (ed
è forse per questo che la grazia di Dio è più
abbondante nell'ascoltatore per via del maggior
sacrificio). Le spese maggiori in tutte le nazioni
civili, dopo quelle degli alimenti e degli arma-
menti, sono certo quelle della carta e della stampa.
Sono i giornali e le riviste che fanno l'opinione
pubblica e l'opinione corrente ossia il vangelo
di questo mondo. !,a Burma Stampa è tanto ri-
dotta che per tirar l'attenzione deve presentare
il suo nome quasi sempre con l'iniziale maiuscola!
Il Ho/lettino Salesiano del 1955 ha riportato
delle statistiche comparative che fanno pensare
e tremare. Ma la statistica più efficace è quella
che può e deve fare ogni Cooperatore seguendo
queste due d·)mande generali:
r) Che stampa entra nella mia casa? (quale
quotidiano? quale settimanale? quale riYista di
letture? quale libro? quale altro periodico?).
2) Per la mia formazione come cooperatore
salesiano cosa ho letto finora? (Vangelo? Testo
di religione' Vita di San Giovanni Bosco? Vita
di Domenico Savio? Vita di Mamma Margherita'
Il Manuale del Cooperatore di Don Favini e di
Don Ceria ì Con Don Bosco e coi tempi di
Don Auffray?).
la Giornata del
Suffragio
"Il giorno dopo la festa di S. Francesco di Sales, i Cooperatori Sacerdoti sono invitati
a celebrare la Santa Messa per i confratelli defunti; i Coofieratori non Sacerdoti pro-
cureranno di fare la Santa Comunione e di recitare la terza parte del Rosario "
(Rega!., c. VII, n. 4).
* I Dirigenti ispettoriali e locali si adoperino per aiutare i Cooperatori e le Coo-
peratrici a compiere con zelo questo atto di fraterna carità, facendo loro rilevare
la graz.ia che potranno avere anch'essi dopo la loro morte.
15

4 Page 4

▲back to top
Per predicatori di Eserclzj
Leggendo attentamente il Regolamento della Pia
Unione è facile rilevare una magnifica traccia
di istruzioni per la predicazione degli Esercizi
Spirituali ai Cooperatori ed alle Cooperatrici.
Don Bosco scrive chiaramente che: Scopo fon-
damentale dei Cooperatori Salesiani è far del
bene a se stessi con un tenor di vita, per quanto
si può, simile a quello che si tiene nella vita co-
mune.
È per questo - egli soggiunge - che la Pia
Unione «è considerata dai Sommi Pontefici
come un terz'Ordine degli antichi, con la diffe-
renza che in quelli si proponeva la perfezione
cristiana nell'esercizio della pietà, qui si ha per
Jìne principale la vita attiva nel!'esercizio della
carità verso il prossimo, specialmente verso la
gioventù pericolante>> (Regol. l~III. Vedi anche
discorso di Pio XII).
Eccoci adunque di fronte: 1) ad un tenor di
vita di perfezione cristiana; 2) al mezzo prin-
cipale, che è l'esercizio della carità verso il
prossimo, specialmente verso la gioventù peri-
colante.
A} Il tenor di vita fa pensare al << sobrie, juste
et pie vivamus >> di San Paolo ( Tito II, 12) ed
è descritto minutamente nell'ultimo capo del
Regolamento dove:
a) si raccomanda: la modestia negli abiti, la
frugalità nella mensa, la semplicità nelle sup-
pellettili domestiche, la castigatezza nei discorsi,
l'esattezza nei doveri del proprio stato, l'impegno
di far osservare e santificare anche ai dipen-
denti il giorno festivo;
b) si consiglia: ogni anno un corso di Esercizi
Spirituali; ogni mese l'Esercizio della buona
morte, con confessione e comunione come al
termine della vita; ogni giorno un Pater, Ave
secondo l'intenzione del Sommo Pontefice (com-
mutato ai sacerdoti nell'intenzione per il Papa
nella recita del Divino Ufficio;
e) si inculca: la maggior frequenza possibile ai
Ss. Sacramenti.
BJ L'esercizio della carità è specificato nel
capo Il-IV con una indicazione generica: << la
stessa messe della Congregazione di San Fran-
cesco di Sales >>; e in particolare:
BARCELLONA - Direttori salesiani e Dirigenti della Pia Unione Cooperatori dell'lspettoria Tarragonese col sig. Ispettore,
attorno al Rev.mo signor Don Ricceri.
36

5 Page 5

▲back to top
o
a Oooperatorl Salesiani
a) promuovere novene, tridui, esercizi spirituali
e catechismi, soprattutto dove si manca di mezzi
materiali e morali;
b) la cura delle vocazioni di giovani e di adulti
col consiglio e l'indirizzo a scuole, collegi, se-
minari adatti con speciale richiamo all'Opera
dei Figli di Maria Ausiliatrice;
e) la propaganda della buona stampa con la
diffusione di buoni libri, foglietti, giornali ecc. ;
d) la cura dei giovani pericolanti: raccoglierli,
istruirli nella fede, avviarli alle sacre funzioni,
consigliarli nei pericoli, condurli dove possano
essere istruiti nella Religione;
e) la preghiera e l'elemosina.
Il tutto animato da uno spmto di unione fra i
buoni per promuovere lo spirito di preghiera e
di carità con tutti i mezzi che la Religione som-
ministra (Introd. c. I).
Da questi rilievi emergono i
TI.s';M.w, I
nr
&JI""
fllll'Ji'litlHIJt7:J'~il1..i'J:.ft.,
1) la perfezione cristiana; eccellenza, dovere,
caratteri della santità salesiana;
2) il tenor di vita: spirito di povertà, di castità
e di obbedienza secondo il proprio stato; osser-
vanza e santificazione del giorno festivo in tutti
gli ambienti in cui_ si ha autorità; pratiche di
pietà (Esercizi Spirituali, Esercizio di buona
morte, Pater Ave giornaliero; frequenza dei
Sacramenti (Confessione e Comunione);
3) l'apostolato, con tutta la gamma delle indi-
cazioni;
4) il senso della Chiesa e lo spirito di umone
attiva nel Corpo Mistico;
5) il vincolo della Società Salesiana con lo
spirito di attualità di Don Bosco;
6) la divozione alla Madonna come Ausilia-
trice, per la formazione di apostoli.
1/<: NB. - Per le meditazioni: dobbiamo stare alla tradizione trattando i Novissimi e non sostituire questi temi
si forfemente efficaci e formativi con conferenze di cultura religiosa. Queste, se mai, si potranno svolgere in
forma di conversazio.,e nelle ore di sollievo, ma in modo che non distraggano dal fine degli Esercizi Spiri-
tuali e dal raccoglimento indispensabile.
(continuazione del numero
precedente, pag. 478)
PSICOLOGIA* PEDAGOGIA*· DIDATTICA CATECHISTICA
TERSTENIAK - La metodica dell'insegnamento re-
ligioso. Vita e Pensiero, Milano, 1945.
MARIO CASOTTI - L'Educazione Cattolica. Brescia.
GIOVANNI MoDUGNO - Religione e vita. Brescia.
DoN EDOARDO POPPE - Catechesi e Educazione.
Ancora, Ed. Milano, 1950.
NosENGO Prof. G. - La vita religiosa dell'adole-
scente. AVE, Roma, 1944.
VARI - Pedagogia della Persona (Quaderni di Pie-
tralba). La Scuola, Brescia, 1952.
Toni TrnAMER - L'Educazione spirituale del
giovane. Venezia, 1940.
ToTH TIHAMER - Cristo e il giovane. Emiliana
ed. Venezia, 1940.
CoJAzz1 ANTONIO -- Alla scoperta di te stesso.
S.E.I., 1943 (s• ed.).
LUISA GuARNERO - II mistero dell'amòre (soltanto
per i sacerdoti). Marietti, 1953.
LUISA GuARNERO - L'età difficile. Marietti, 1950.
ENRICO MoNTALBETTI - Religione e Scuola. Elle
Di Ci, 1948.
ANTONIO ALESSI - L'Educazione del Fanciullo.
Messina, 1955.
GESUALDO NosENGO -- L'adolescente e Dio. UCIIM,
Roma, 1951.
1111 PER LA PRIMA INFANZIA
Fr. LEONE DI MARIA Se. Cr. - L'educazione reli-
giosa del bambino nella scuola materna. Sussidi,
Erba, 1953.
PERINO-BERT Can. MICHELANGELO - La religione
nella scuola materna. Elle Di Ci, 19.54.
37

6 Page 6

▲back to top
gnerebbe fare una revisione, ve-
dere un po~ se sono ancora in
vita, se hanno il diploma, se il
loro recapito è il medesimo, ecc.».
Con molto piacere accettai il
delicato incarico della revisione
e aggiornamento delta lista rice-
vuta.
11 traffico maggiore fu quello di
trovare le strade perchè Napoli,
da un punto aìl'altro della città,
è piena di vicoli, di vicoletti in-
terni e poi anche lo stesso nome
L'azione delle FiOlie di Maria Anslliatrite a Napoli
delle strade è molte volte cam-
biato; ma il mio buon Angelo mi
aiutò moltissimo in questa ardua
Dalla relazione della Delegata locale delle Cooperatrici salesiane delle Case
di Napoli-Vomero, Napoli Santa Caterina, Napoli Istituto S. Giov. Bosco
impresa.
Jsa maggioranza di questi Coo-
peratori e Cooperatrici sono ex
allievi del Vomero e dell'Istituto
RETATA ... VOMERESE!
L'attività svolta per rintracciare...
o (per essere in argomento) ripe-
scare i numerosi e dispersi Coo-
peratori del Vomero è stata un
lavoro capillare: sera per sera,
rione per rione, casa per casa.
Quanti degli elencati godono già
la oace dei giusti e, forse, accanto
a Don Bosco, continuano ad es-
sere... Cooperatori! 'vla anche qui
in terra, il nome di Don Bosc0
continua ad esercitare un influsso
magico e difficilmente chi lo . ha
conosciuto si allontana da lui e
dalla sua Opera.
(Juanti episodi lo dimostrano!
Jvla sarebbe lungo enumerarli.
Qualche volta-, è vero, il ve-
dere una Suora alla porta dà a chi
apre un)aria 1nolto interrogati\\·a:
<< A. vete sbagliato, ~)uora, qui non
dei miei gin apostolic1, anche
perchè caddero nella rete parecchi
pesci che ne nano usciti ...
li lavoro continua ancora e
Don Bosco continua a trovare
simpatia! Che i suoi Cooperatori
siano quali li vuole!
Gli Esercizi per le Coopera-
trici hanno dato la prima efficace
risposta a quanto è stato fatto.
L'impegno nostro è stato com-
pleto. La Madonna faccia il più...
Così sia!
« ISTITUTO S. G. BOSCO»
NAPOLI
Nello scorso febbraio la signora
Direttrice mi affidò un elenco di
Cooperatori e Cooperatrici con i
vari indirizzi e n1i disse: <1 Biso-
Salesiano di Caserta; altri sono
fornitori dei nostri Istituti. ,Molti
sono deceduti e molti sono am-
malati; altri hanno cambiato abi-
tazione. Tutti ricevono volentieri
il Bollettino.
Alcuni lo ricevono perchè pas-
sando da Torino in viaggio di
nozze e visitando le Opere di
S. G. Bosco, lasciarono a Maria
Ausiliatrice la loro offerta e il
loro indirizzo.
Altri si dicono Cooperatori ma
sono invece benefattori. Per esem-
pio salgo una scala al quarto
piano, busso a una porta, tni
apre una signora che mi fa tanta
festa.
<( Venga, s'accomodi ►>. <1 Scusi-~
le chiedo -- riceve il Bollettino
Salesiano? ». « lvia certo che lo ri-
ceviamo, mio marito è l'avvocato
del Signor Ispettore>>.
c'è nessuno ... )) ; oppure: <i Non ab-
biamo spiccioli ... >►• ]\\fa basta una
parola... un nome ... e le pone si
aprono, si sorride e si conclude
felicemente.
In uno dei rioni della periferia,
tra pietre e calcinacci dovetti
li,lm, documentari salesiani
cercare alcune famiglie. Imbruniva
e l'improvviso abbaiare di un ma-
stino mi fece tremare le vene e...
a colori e in IJianco e nero
il cuore. Ì\\ion sembrava davvero
il Grigio!. .. Mi feci animo e con
le mie compagne di lavoro, due
Sono pronti i primi documentari_ sales(ani r~alizzati da una
delle migliori case italiane. Ne diamo I titoli:
assidue oratoriane, andai oltre. Un
bimbo semivestito, non del tutto
hn-ato ma con due occhi semplici
"I- Il Colle Don Bosco - a colori - (la terra ove nacque
Don Bosco con le grandiose realizzazioni sorte in essa).
e vivaci, mi corse incontro per
chiedere na figure/la ... e dopo di
lui?... Oh... quanti, « quali co-
"I- Ragazzi nei campi - a colori - (la Scu_ol_a agricola sale-
siana in tutti i suoi aspetti: tecnici, educativi ecc.).
lombe dal desio chiamate!•>. Non
mi lasciavano più! Sembrava una
banda... musicale. Cantavano, fi-
schiettavano, bussavano felici alle
porte dei Cooperatori! È un rione
schiettamente popolare.
Così, a suon di n1usica, un'ori-
gin:.iìe musica scugnizzesca, con-
"I- Tecnici di domani " a colori - (la Scuola professionale
salesiana).
"I- Con Don Bosco attraverso i continenti - a colori -
(Il viaggio del Rettor Maggiore d~i. Salesi~ni dal~'Egi~t~ ?
Hongkong: grandiosa e suggestiva v1s10ne d1 mondi e c1v1lta
a noi sconosciuti, <love si ama tanto Don Bosco).
clusi il mio lavoro di quella sera;
e non vi nascondo che fu una
Usciranno presto altt"'i ftlms e ne daremo annuncio.
delle avventure più simpatiche

7 Page 7

▲back to top
Salgo una scala, busso, escla-
mazioni di grande sorpresa: Oh! è
lei Suor E.? - La signora era una
mia ex alunna di terza elementare
di Gragnano, sposata a Napoli.
Una signora aprì uno spiraglio
di porta, ma non tolse la catena:
<i Suora, scusate... non c'è mio
marito... qui vengono tanti ladri...
io ho paura... ,,.
« Kon abbia paura, signora, non
sono una ladra, vengo solo per
sapere se riceve il Bollettino,,.
Un'altra signora, appena aperta
la porta, non mi dette nemmeno
il tempo di parlare, mi mise in
mano dieci lire e stava chiudendo
la porta. ,, Scusi signora, un mo-
mentino,,. Rimase poi mortifica-
tissima e mi fece le sue scuse.
Era la mamma di una nostra ex
allieva.
Una signora mi fece molta
festa. « Che piacere vedere le Suore
Salesiane! Io sono molto devota
di S. G. Bosco, ho ottenuto me-
diante la Sua intercessione mol-
tissime grazie,,.
Fn Cooperatore ammalato si
commosse e mi confidò tutte le
sue amarezze.
Cna Cooperatrice pianse tanto
nel raccontarmi le sue pene.
Questo avvicinamento capillare
è valso così anche a dare un po'
di conforto a tante famiglie pro-
vate dal dolore e dalla malattia.
Il lavoro continua ancora e ogni
giorno si ripetono scene di am-
mirazione per l'Opera di Don
Bosco e si fanno nuove conquiste
tra le file della terza Famiglia sa-
lesiana.
ORFANOTROFIO
« S. CATERINA DA SIENA>>
NAPOLI
Anche per l'Istituto S. Caterina
risuonò caldo, da parte delle ve-
nerate Superiore, l'invito per un
riordinamento in grande stile della
cara famiglia dei Cooperatori e
delle Cooperatrici salesiane.
Ci vennero affidate, per la re-
,·isione e aggiornamento delle liste,
tre zone importanti per numero e
ceto, quali: Chiaia, S. Ferdinando
Montecalvario, Posillipo; e si ini-
ziò, con l'aiuto di Dio e in unione
con Don Bosco, il gran lavoro di
accurata ricerca dei singoli.
Molti sono stati gli incontri
commoventissimi, le scenette sim-
patiche, le sorprese, il che sembrò
accorciare le distanze, superare fa-
cilmente gli ostacoli, aprire le porte
non solo delle case, ma dei ·cuori.
La gioia di questa nuova forma
di apostolato spicciolo ci ha dato
il grande conforto di riavvicinare
alla famiglia di Don Bosco tante,
tante anime allontanatesi forse per
le tristi vicende della vita.
Al tepore dei cari ricordi di un
tempo lontano, l'antica fiamma
sembrava riaccendersi nei loro
cuori vibranti, come un giorno, di
giovanili entusiasmi.
Spigoliamo dalle quotidiane pe-
regrinazioni qualche istantanea che
valga a fissare tutta una gamma
di genèrosi sentimenti.
A Posillipo, in una campagna
sperduta ci sorprese una pioggia
a dirotto. Ci imbattemmo in una
cara donnetta. « Chi cercate?''· E
si ricorda
che il Centro di Torino non fa alcun noleggio di films.
I Signori Ispettori Salesiani,
gli Uffici Ispettoriali dei Cooperatori,
gli Uffici di Propaganda
possono acquistare le copie alle condizioni
già comunicate per circolare.
Sarà così facile avere la disponibilità di copie
in ogni regione.
È necessario fare subito le ordinazioni
per avere presto le copie.
Per ordinare i films rivolgersi
all'UFFICIO STAMPA SALESIANA CENTRALE
Via Maria Ausiliatrice, 32 - TORINO
Sezione Films
alla nostra risposta: « Come avete
detto ? Sono proprio io ! Ma come
fate a sapere il mio nome? Per
carità accomodatevi. Con questo
tempo ricordarsi di me! Sono a
servizio e altro non posso donarvi
se non la mia preghiera, il mio
lavoro, il mio sacrificio,,.
Chiedendo il nome del padre
(un notaio), si presenta il figlio e
con innocente inganno e ridendo-
sela del· nostro imbarazzo dichiara
che lui, figlio, al pari del padre
è Cooperatore salesiano.
Una cara vecchina più che ottan-
tenne, tutta emozionata, si scusa
di non poter intervenire alle adu-
nanze e dice che offre le sue sof-
ferenze. Ignora certo di offrire la
parte migliore.
,, Cooperatore io ? altro· che, ma
il merito è tutto del Signor N. N.,
Decurione impareggiabile che esco-
gita mille mezzi per tenere viva
in noi la fiamma della carità. E
fa frequenti ricevimenti in casa
sua con lo scopo di raggranellare
qualche bella sommetta da offrire
alle Opere <;li Don Bosco».
Grande la gioia di un ex Ammi-
nistratore di una delle nostre case
di Napoli. Si diceva felice per es-
sere stato ritroYato. Riandava al pas-
sato con le lacrime agli occhi ricor-
dando figure di Salesiani e nomi
per lui indelebili. Come avrebbe
voluto eternare quelì'incontro !
<< Il signor Tale? Deceduto!>>.
Come tale risposta riempiva l'animo
di amarezza! Tosto però ci si ri-
confortava sentendo che era morto
da buon cristiano, orgoglioso del
nome di Cooperatore, lasciando ai
familiari, in dolce eredità, il Bol-
lettino Salesiano.
Vivissima la sorpresa dei più,
sentendosi fraternamente ricordati
e ricercati, senza alcun interesse.
«Cooperatore io? non ho mai
dimenticato di esserlo, anzi ho
trasmesso ad altri il mio grande
amore e la mia grande ammira-
zione per il caro Don Bosco e le sue
Opere». E giù a raccontare, raccon-
tare con sensibile commozione.
Si potrebbe continuare ancora
la catena interminabile della lunga
e laboriosa ricerca, ricca di epi-
sodi e di emozioni.
Ora i convegni mensili sono la
dolce oasi di queste anime desi-
derose di fare del bene secondo
la propria possibilità e capacità.
Gli Esercizi Spirituali del 7-11
settembre p. riconsolidarono quel
po' di bene che si è potuto fare
e fecondarono i propositi per un
maggior risveglio di apostolato
prima in seno alla famiglia col
coltivare nei figliuoli i più nobili
ideali, e poi in mezzo al mondo
coli' esempio Yivo della vita cri-
stianamente vissuta.
39

8 Page 8

▲back to top
una grande biografia del
"Console di Dio"
ALDO VALORI
Gregorio Magno
Gregorio detto Magno e fatto santo dalla Chiesa, è un grande norne, che
nessuno può ignorare; tutti se non altro conoscono la riforrna importantis-
shna nella :m.usica religiosa, che da lui ha preso il nome e lo conserva.
Ma quella fu una piccola parte della sua gigantesca opera di Papa, d'uomo
politico, di scrittore, di romano. In un denso volum.e Aldo Valori ha voluto
presentare in forma piacevate e al tempo stesso severamente storica la
figura così complessa di quell'uomo eccezionale che dal chiostro trasferito
sulla cattedra di Pietro, in tempi luttuosi per Roma e per l'Italia, seppe
lottare efficacemente con i Longobardi invasori, con la malfida Corte di
Bisanzio, con le infinite sventare che colpirono in quel torno il mondo cri•
stiano, ristabilendo anche la disciplina del clero, dettando leggi e consigli
autorevolissimi ai Vescovi, stabilendo con energia il primato della Sede di
Roma sopra i dissenzienti d'Asia e d'Africa. Formidabile figura di Pontefice
che riempie di sè tutto lo scorcio del secolo VI e getta le basi della grande
espansione della Chiesa nel VII. Basti ricordare che a Gregorio si deve in
gran parte la conversione al cattolicesimo dei Longobardi, dei Visigoti di
Spagna e infine dei nuovi dominatori anglo-sassoni della Gran Bretagna.
••••novità Pagg. 233
con illustrazioni
fotografiche
•••••L. 1000
per ordinazioni
rivolgersi alla SOCI.ETA EDITRICE INTERNAZIONALE
TORINO " corso Regina Margherita, 116 * conto corrente postale 2/1 il
BOLLETTINO SALESIANO
Torino (709) - Via Maria Ausiliatrice, 32 - Telefono 22-117
importante
Per correzioni d'indirizzo si
prega d'inviare sempre, in-
sieme al nuovo, completo e
ben scritto, anche il vecchio
*indirizzo.
Si ringraziano i signori
Agenti postali che respin-
gono, con le notificazioni di
uso, i Bollettini non recapitati
Facciamo noto ai benemeriti Cooperatori che le Opere Salesiane hanno
il Conto Corrente Postale 2-1355 (Torino) sotto la denominazione:
Ognuno può valersene, con risparmio di spesa, nell'inviare le proprie
offerte, ricorrendo all'ufficio postale locale per il modulo relativo
DIREZIOBI &EIERALR
OPERE DI D01 BOSCO
TORINO (709)
* A.DTORIZZAZIO~H; DEL Tltrnl:~Af.11; 0J TOH!NO [~ DA'l'.\\ lfi-2-1\\J!U - N". -!(H. COS APPROVAZTONI<J ECCLl<lS!ASTICA
DTRE'f'J'OJ;!,: ltE~po:,;:,,;.\\[l!J.E' SAC. DO'J'1' PIE'l'RO ZEHBi:",O VI\\ '.\\L\\JUA .\\U8TLIATRirE. ;1:2
TO!:T'W f/m))
OFFIUINE GRA FIC~J:R SET