Bollettino_Salesiano_195601


Bollettino_Salesiano_195601

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l'."\\ C"OPf.HTTN\\. Una volta Don Bosco sognb dJ lro.-us:l in San Pfet ro1 dent ro la grande nicchia che si apre a de.stra della n.a•e
centrale,. sosua la bronz:4!a: statua del p.rlm.o Papa e il medaglione di Pio IX. Non sapeva cofflf! fo!ISe a p ltato lauU e non
•i cl.avi& pace. Guardò --Altorno a.e ri fosse m.odo di scendere: .ma non vid e nulla . Chi:amb, gzidb; m.a. ncuuno rispo!le. F in.al--
mente, vin to d.all'ango~ .-i ,s,regbl)... E b be·ne oggi, proprio dall'alto di que U8i n icc.b:ta1 d omin a U m.a.gnt.fico Don Bosco
del Canonica, che qu i r-iprod\\1ciam.o.
u11 ',>pPrr1 utilissima p e r tutti i Rt>ti.m.i Sa c:Rriloti
CL\\'.\\ s\\R:\\IA1\\UO, 8. D. B.
LA SEMPLIFICAZIONE DELLE RUBRICHE
Commento a l D ecreto d ella Sacra Cong r egaz on e dei R i t.i del 23 marzo 1955
\\ oluni<'ttò 111-8 di bo pagine
L. 250
È il commento del D ecreto più completo, chiaro e p1:eciso fra. quanti s ono tin01-a. apparsi
libri d'ispirazione relig·iosa per la gioventù
Alme opere particolarmente indicale par reQali in occasione di nvv11nlmenll relléiosl e per la tonoscen1a della ooslra lrnhQloo&
Cappello
Passar~III E.gloge
Cavallero Gemma
LA MAMMA DEL BAMBINO GESÙ
Pagg. 270, cun dlustr.u1oni d·anc s:1cra e n:dutc dei Luoghi Santi L. 1000
1•: il librn tlr/fo r,.,,rit1r, 4'lt110 /)t1uin1..' dotùzirh,. ,li ft·dt! ~ di 1,,-J/r:::::.a, /Jt'' rrtmn 1i'a,·m,,mr ,lr,·rrte,
p, r t•11,rti ~ pro;on,li rr.tpiri d,,Jr,mimt1. 1-.' /',. lt1tr-it:t tou fu .uw predt1ra t.onuurnza dell'ortr tWr•
ran,·a, parlo ai la11cml/i dtri quali cn110l"t·r II ftc'rft: :i1J11r rutJre t ,;urti '("t1{ibili.s,·,m1
SORRISI DI LUCE E ARTE
Pagg. 122, con tavole fuori testQ Ji notissimi! opere d'arte . . . .
1100
,1,,. , ,,, <,/IUltfOrilir, ropiMli J'.rlnlna prrsu,trJ tll rmfu;:ZÌ ullrl!Jl1mf,- filf""-' ,ii .,n,ui O tp•.'f~,/i ~ ,mi:,•lin
«' oglngutfiri. s,-,11111> crrh
rm.:a::n ltN..!,,J!t'rt'lnnu aur p,a,·,-1"' ,1,u'ffr t,aJ:inr. arrirrl,;,•. ,/,, ,w,qr•·/it·~
rtpnu/11 ,,,,,; ,ra,tt·
Cuman Pertile Arpalice
LA STORIA PIÙ BELLA narrata ai fanciulli n el paese di Gesù.
Pagg. 2_ì2, con 1Uustraz1oni d'arte sacra e fotografie ,lei Luoghi Sanu
850
I.ti do11a p,i, f,rl/o t qtullu di Gesti ,. ttt•s,u,1 p,,na poUn'I 11arrr1rlt1 m fotzrmlh rat, maq11,ort LIJ-
norcorw d,11,, IOJtJ mmnn t' 11w1.uz1nn .,·rd11~wut1 di ,.,de riti! nun In ( ':.1111tW f>ttrtilt.•
Cuman Pertile Arpallce
STORIE MERAVIGLIOSE DI TEMPI LONTANI
Pag. Vlll·:?ì0, con riproduwm1 d'open· d'arte
1000
Crm dilr ~cm·rn·,,le t ort,n, nu l'.-J1,t,,r1• ho 11nrrnln 111 'l""-flt• P<IJ!Hhl , p,usi più mgge,tir; J,-1/a R1hh,,1
,J, ti,., l ~n,1 m,rratinm p/,,11ita1 muu1·t1le llf!I tom t ,,, !I,~ sju11wr11r,-. r,f,rPndt J,fli "·'"'' lt•,r,i dtl (jr,1111/~ /.ihr"
,. h p/<1,-,n,1 o, <"<mdtJrt' /mr,·i,1 pt>r por~e,-lt. 1<JII ,·ume nmMum. alfo rurfr-1\\it,J
pit,.;ni
Pl!llissier Marcello
LA MAGNIFICA AVVENTURA
\\1ta rumam:ata d1 S. G. Bosco n.irrata a1 g10vani. Tn11.luz. di R. B1.AN1Jl:-iO-Ross1.
Pagg. 200, con illustraz1oni di I,. 1}1gliallo
'i 50
li grande a(1Q.HOJo dello _(!lQf t'IIIÙ r1t•i1·r ,n qflnlt p,,~mr ,-on tutto la lwmnn.,·n prw.uo 1/1 mto ·1tr1
mtrrmn.-nl( 'f/>t .f(I ai ser, 1zù1 ,Id Si;.:nn,~. I II protfl t'mwU11,,. nrllu 1J11,1ll" J uarrtlf,1 J,4 t·irt·11rlo ler-
,'t.tltl fit,f S,wtn p,,•molllf'if ) di ,11~1n·rm11tie le/111111 t ,,,suuìhilr- rii pr,,/lm,/, rdu ,piritrt-1/i
per ordinazioni
1;J,.
SOCIETÀ EDITRICE INTERNAZIONALE
Corso Regina. Margherita, 176 - T oi-ino 712 - c. c.p. 2 1171

1.3 Page 3

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ORGANO DEI COOPERATORI SALESIANI
ANNO LXXX N. 1
t GENNAIO 1956
Il Successore di S. Giovanni Bosco
a,t!oop~~atou lalt!.liani
Beuemeriti Cooperatori e A111iei de/tOpcra Salesi'ana,
Tomw, festa ddl'lmmncolatn Conce,innc •cJSS
durante l'anno ebbi frequenti occasioni di inviarvi nofo:ir del lungo viaggio, che per grazia di
Di(') potei compiere attraverso le nostre li;pettorie e l\\Iissioni d'Oriente; e fui lieto di sapere da molti
Lii voi che avete goduto accompagnandomi <li tappa in tappa con la preghiera, mentre , i facevate
un'idea sempre più largtt del lavoro che compiono i Salesiani e le Figlie di Maria _\\usiliatricc nel
mondo. Ripetiamo insieme il Deo ttratias e dicit,mo umilmente: " È il Signore che ha fatto questo,
cd è una meraviglia agli occhi nostri ,>.
Ora, all'aprirsi dd nuovo anno 1956, eccomi nuovamente ,1 porgervi gli auguri e ad assicurarvi
le preghiere Ji tutta la r:.uniglia salesi11na, sempre unita e concorde nell'invocan: per voi le bene-
dizioni celesti, in ringraziamento della benevolenza di cui le date continue prove.
Un centenario particolarmente caro
l\\Tcntrc dappertutto arrdiamo lavorando per meglio organizzare e mo!Liplicare le file <lei nostri
Cooperatori, ct:co quest'anno giungere propizio un centenario carissimo, di cui già fece cenno il
Bolleth-,m Salr.~_:a110.
. La prima coc,peratrice di i-ìan fiiovanni Bosco. tutti lo sappiamo, è slata l'incomparabile su.1
I
DorneaJ.c:a, 13 nov. la TV, iniz:ia:ndo
il programma ., Italiani P.,roJc;:i ",
p..-ese:nt6 la figura dJ Don Boaco.
L'ultima parte della trumiasione-
{u riservata a un'int&rruta col
Retior Mag!Jioxe, c,,b" parlò del SttO
recente viaggio attraveHo tre Con-
llnenH. lntervhtali pure alcuni
fiale:&iani d,alle na.do.nl vtsit.l.le,
c:om.e sJ vo-dè nell.,ill; foto.
.!lache J,. RAI U giorno 1 gt>n-
naio ~. Y,, sil.baio. all.a ore 17, neJ
p r ogxa.m.ma. u So.z:ella Rad\\o ,, di·
retto agli inferm.i, presontel'à la
Basilio.a d.1 Ma.da Ausiliiltricc, Don
Bo&co e,, la e.ua Ma.d.oaua, generon
di gT•zìe, con inlorviste d.t O gra•
ziatJ '' 1 cU t est.hnonl che conohbuo
Don Bosco e del Re-v,mo Rettor
Mag-giore.
Invitiamo i nostri u arnie.i II a met•
teTsi in ascolto.

1.4 Page 4

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madre, ì\\Iamma :\\largherita, l'umile vedova
dei Becchi, divenuta ormai l'ideale; figura di
madre educatrice d'un Santo, sua collaboratrice
fedele, sacrificata, santa essa stessa e modello
di santità familiare.
In quest'anno centenario della sua santa
morte le pagine del Bollettino richiameranno i
mirahili esempi della sua vi.la, tramandatici fe-
delmente <lai figlio suo e ricchi di preziosi am-
maestramenti pt!r i genitori e per gli stessi
educatori. Sarà infatti di grande edificazione per
tutti rilevare come questa donna del popolo,
nella sua sempltcirà e con la sua scarsa istru-
zione, attinse dal Catechismo e dalla pratica di
una vita cristiana esemplare una sapienza ecce-
zionale nel guidare i suoi tre figliuoli e nel pre-
parare Gio\\'annino a tfo,enire quel Santo e quel-
l'Educatore che noi oggi \\'enniamo.
Sarebbe desiderabile che in tutte le famiglie
dei nostri cooperatori e cooperatrici fosse letta
una delle biografie c_hc furono scritte di questa
santa donna, tanto più degna di essc.:re onorata e
am,1ta, quanto più vi~sc po,cra e umile, na;:costa
e sacrificata, accanto al grande suo figlio.
:-,rcli'onorare l\\lamma :\\largherita sarà caro
a tutti I membri della nostra Famiglia che
siano insieme onorati i genitori dei Salesiani
e tielle Figlie di :\\lana Ausiliatrice, ,·ivi e de-
funti. da considerarsi primissimi tra i coope-
rntori salesiani.
~el giro che ho fatto in Europa, in Asia e
nell'America del )..ord, tra le iniziative origi-
nali di cui ebbi a godere, una delle più care
mi fu quella di ,e<ler riuniti in akunc case
principali delle lspettorie visitate i genitori e
i parenti prossùni dti Salesiani e delle Figlie
di :\\faria Ausiliatrice, per dar loro occasione di
avvicinare il Rcttor Maggiore e di essere da lui
conosciuti, ringraziati e benedetti. E in alcuni
luoghi ho potuto segnalare alla pubblica am-
mirazione e decorare di speciali medaglie r
diplomi di benemerenza qualche mamma o
papà che avevano regalato a Dio due, tre e
anche quattro o più figliuoli. Oh quanto mi
sarebbe caro iniziare que,!'anno un albo d'onore
in cui registrare i I om· di quei genitori che
donarono a Dio gli oggetti più cari del loro
cuore, attirandosi tesori <li grazie in terra
e un premio mcomparabile cli gloria m
Ciclo!
Ma ciò che i! veramente Jo,eroso per tutti i
figli e h: figlie tli Don Bosco è procurare che i
loro genitori e i parenti prossimi non ricevano
soltanto il Bolll'ftino, ma siano regolanncntc
inscritti alla Pia L 11io11e dei Cooperatori, ne
abbiano il diploma e partecipino al tesoro di
indulgenze concesse dalla generosità dei Sommi
Pontefici. Sia questo il primo frutto dd Cen-
tenario <li !\\Iamma :\\1nr~herita.
2
La Strenna 1956
La Strenna che per l'anno nuovo mi pare
opportuno dare a nitti coloro che vivono nello
spirito di S. Giovanni Bosco. e ispirata dal
bisogno estrt:mo di istruzione religiosa che ri-
scontrai nel giro compiuto attraverso a t:lnk
terre pagane o paganeggianti. Eccola:
lducatorl, allievi, ex allievi e cooperatorl
salesianl diano la massima importanza
all'istruzione religiosa, soste-
gno della Fede e guida stcura nella vita
Come vedete, tale Strenna è anche per voi,
cari Cooperatori e benemerite Cooperatrici, che
dovete essere i Salcsia11i nel mondo !! portare
nelle voi-tre famiglie, nelle parrocchie, tra i vostri
amici e dipendenti lo spirito di Don Tiosco.
In primo luogo procurate cli nutriI"'·i mi stessi
col pane fresco e saporoso della parola di Dio.
Quanti e quanti cristiani credono di saperne
abbastanza di religione., pcrchè da giovani hanno
studiato il Catechismo e frequentato una scuola
di Religione! Quanti s'illudono di poter par-
lare e discutere det problemi della Fede e della
morale cristiana, di saper rispondeTl· alle obie
zioni con l'istruzione elementare dei Ùt>Jici anni 1
E non pensano neppure che la Religione cat
tolica è una scienza assai più complessa e su-
blime di quelle che si studiano alle Università
per conseguire i titoli di rlottore, di inge~nere,
di chimico e di avvocato.
Percbè molti perdono la fede? Perchè non
studiano affatto la religione, o non la smcliano
in proporzione della loro cultura profana, L
perciò la loro fede resta come soffocata, impo-
tente, anemica.
Voi invece, Cooperatori carissimi, fatevi un
dovere di frequentare le istruzioni catechistiche,
le spiegazioni del santo \\·angelo domenicale.
Anche se siete persone colte, troverete che la
parola di Dio, accolta con semplicità, penetra
nella mente e nel cuore come la luce e il ca-
lore del sole, confortando, illuminando e gui-
dando nella \\'ia della verità e della giustizia.
E leggete libri buoni, ri,·istc di cultura reli-
giosa, giornnli cattolici; evitate le letture frivole
e mondane, i giornali che prescindono dalla
religione o che, peggio ancora, vilipendono Dio
e i suoi ministri, scherniscono e combattono lt,
~ante massime del Vangelo. Come si può cre-
scere sani e prosperosi n:spiranùo aria infetta

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e nutrendosi ùi cibi nocivi? C'ome è possibile
mantenere viva, pura e operante la fede, e con
la fede i costumi, se si leggono libri, giornali e
riviste dominati da un naturalismo pagano o
agnostico o, peggio, imbevuti di spirito antire-
ligioso e settario?
L'errore poi si presenta spesso in forme
seducenti, e non è sempre facile scoprirlo: è
come gli stupefacenti o gli anestetici, che vi
addormentano in modo che non sentite i tagli
del chirurgo, o vi Lolgono il dominio della vo-
lontà.
Oggigiorno uno dei mezzi più efficaci per
mantentrsi forti nella fede è prender parte a
corsi specializzati di istruzione religiosa, a con-
ferenze sui problemi dd giorno, tenute da pe.r-
sone di \\·era competenza, o meglio ancora riti-
rarsi qualche giorno a fare Esercizi spirituali
chiusi, per una revisione profonda della propria
vita e un aggiornamento serio sui doveri del
proprio stato.
Carissimi Cooperatori, a questo \\'i esorto lutti
in nome di Don Bosco: sarà il modo migliore di
praticare la Strenna per ciò che spelta a voi
personalmente.
Contro l'ignoranza religiosa
Quanto al vostro interessamento per gli altri,
il campo d'azione sarà svariato e ampio a se-
conda della rnstra posizione familiare e sociale.
:\\Ila, come cooperatori salesiani, dovete pn:oc-
cuparv1 in primo luogo dei vostri figliuoli e
della gioventù, Ji cui potete avere anche una
lontana responsabilità morale. Aiutate inoltre i
parroci, i maestri, le famiglie dei vostri vicini a
difendere i giO\\·ani dall'ignoranza religiosa e
dai pericoli morali che insidiano la loro inespe-
rienza. Accanto a Don Bosco si vide la nobiltà
prestarsi a fare i catechismi: il conte Car, il
marchese Fassati, il conte l'rovera di Collegno
si facevano un o nore di aiutare il Santo nel
suo Oratorio. Quanto lavoro ci sarebbe oggi per
aiutar~ i sacerdoti ncile asgociazioni giovanili,
nei circoli sportivi, nelle scuole serali, n'!lle
colonie estive al monte e al mare! Tocca ai laici
farsi cooperatori dei sacerdoti nella ùifesa e
nell'aumento della fede, mentre crescono i
mezzi di perversione per la gioventù e tanti
genitori trascurano i loro doveri, lasciando ai
figli la più perniciosa libertà. È appunto questo
l'apostolato specifico dei cooperatori salesiani.
TI venerato Rettor Maggiore defunto, Don Ri-
caldone, per commemorare il centenario del primo
catechismo fatto nel giorno dell'Immacolata
nella chit.-sa di ~- Francesco d'Assisi al gio\\'ane
muratore Bartolomeo Garelii, nel 19.p iniziò
una campagna catechistica che, appoggiata alla
Libreria della Dottrina Cristiana e al Centro
Catechistico. ha svolto in quindici anni un
mirabile apostolato.
\\ edete, per esempio. il lavoro compiuto nel
solo 195:;:
Attività catechistica: !(tornate cmechis1iche: n. 53
- settimane \\.'lttechistkhe: n. -l 7 - çnn1,rre,si l':1Techbtic1:
n. 11. lrl tali occa~ion1 ,i tennt•ro confen:nie speciuliz•
7,ate ;1i se~ut'nti ceti di persone: catec:hbti, maestri,
suore, clero, por,olo. geni tori, i.:in,·<mrt1. 11 rutale
delle conferenze super~ di molto il migliaio. In tutte
le parrocchie si sono fondoii o 1ncrementm1 , "ruppi
dei catechisti e delle curei:his1c.
A rtività buona stamp a: cntechìami: oltre 300.000
copie - tesri d1 reltgiunt" per scuoi.- medie: oltre
50.000 - testi di fnrma?.ion<' cateehist ,.:~ e culn.1ra re-
ligiosa· oltre 60.000 volunu - :1lbi i11u~trnri di ma-
terie religiose: nitre 550.000 - $USsidi orjlan1z7.ativ1
vari per l'insegnamento del c-~techi~mo: oltre 240,:,00
- nel settore ricreativo: oltre -45.000 \\'Olum1.
Attività filmine: Il repnrto Filmine nd 1955 h;1
curnto l'esecuzione di ben 157 soggetti, <li o:ui I r2 no-
v,11, assolute e +s riedizioni da binnco-nero a fcrrania-
,o)or
Merita particolare ril1e,·o il ,,omplctamemn del , Ca-
techismo ai ragazzi• in 38 filmine; è un catechismo
completo di vaste propor,-ioni, ,1 ~olori.
rvra tutti quelll che presero lodevole parte allo stabile Impianto dell'Oratorio e
dell'Ospizio di s.an Franoesço di Sales, 1111A donna vi ha, che vi prese una parte pre-
cipua; donna che dled.e In questo l'esempio e l'eccitamento a tutti gll altri; donna che
per la prima Inalberò su questo suolo Il vessUlo della carità a vantaggio del gio-
vani poveri e abbandouatt, I quall a giusto titolo la chiamarono madre; donna, che
per questa Impresa si pose come alla testa di nna ma di altre lnnamerevoll, che cammi-
narono, ommlnano e cammineranno sopra le sue pedate lol'1le slno alla fine del secoll"
DON LEM OYNE, Mem. Blogr,, Il. p. 518

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Desidero pure ùar una lode speciale ad una
atti,·ità missionaria che ,la qualche tempo va
<litronùendosi tra le cooperatrici e i coopera-
tori. i\\1i riferisco ai Caterltis,ni di periferia, che
si sono dimostrati di straordinaria utilità per
bonificare intere zone popolari e dei quali si fa
cenno nel nostro Bollettino.
Accanto a questo apostolato del libro, delle
riviste, delle filmine, delle mostre, ddla predi-
cazione, vorrei poter elencar<:: pure il lavoro
compiuto nelle nostre scuole e negli oratori, m
Italia e all'Estero, nelle :\\lissioni specialrn<::nte,
dai salesiani, dalle Figlie di :\\Iaria Ausiliatrice
e da tutti i nostri zelanti cooperatori: quale
sforzo catechistico, quale coro meraviglioso di
voci e di lingue diverse in lode a Dio e per il
bene dellt: anime! Ognuno di voi si senta or-
goglioso di partenpare attivamente a questa
santa crociata. Risuoni al nostro orecchio ancora
vibrante la parola di Don Ricaldone, lii santa
memoria: <• T'orrei fossero tufli persuasi che la-
t•rirnre nel Catechismo ,, per il Cali'rhismo è 1111t1
glorit1, 1111 h('llejìn"o grande, 1111a fonte di meriti.
e Cort1gf[io, ac/11nq11e! ogni solco che .ri (Jpre una
nuo'f'a mew: che si prepar4
\\1i augurò di potervi dare, l'anno prossimo,
un rc~oconto consolante del lavoro che si sarii
fatto per l'incremento dcll'ìstruzione religiosa
nella gioventi1 e nel popolo.
Ora eccovi, hcncrnerili Cooperatori, l'elenco
consueto delle nuovt: fondazioni che la Divina
Provvidenza ci ha permesso di rcalizzan: col
vostro concorso, nelle singole Nazioni.
Fondazioni
Salesiani
In EUROPA
Italia: ad Arese, Istituto di ric<lur:tWHU.' pt>r
ra.1sazzi da, 6 ni 18 anni; u ,\\Ti.ssaglia, :'\\oviziato; a
Gfllli/>nli, Aspirnntato e Scuole professionali; :1 Gdt1,
Parrocchia e Orfanotrofio: a T' t·11c::1a-.·1/brrl/l1i, Usrizio
cSogitiomo e;,tirn; a Venezi,,, Parrocchia <l, 'ì. Girolnmo.
Francia: a 1'1011/t:I Brr,ye, Orfanotrofio.
Germania: il Bn/i11u-TT'11t111u,·. Ospi~10 Pon Bosco.
Por1ogallo: il Opurw, Aspirnn1ato.
Spagna: o R1pnll-GeY011a, !;cuoia. elernentnre,
Esternato e Oratorio fosr1,·o; a lJrtrflos, !',cuoia :1gr1-
coJ:1 per interni; u Zrmzr, (Alava), J\\Rpirantnto per
studenti; a G11ia, Rc:uole dl.'mentari ,. Or,11orio ft>-
stivo; a Temr, Scuole dementari e A.sp1rnntato per
studenti.
Svizzera: a Frilmrgll, ()rfanotrnlìo.
In AMERICA
Antille: o C11p-llaitt1m, Orfnnotrotio; a Ct,b",
'-tudenttuo filosofico: a Smtl11rre (Porto Hicol, Estcr-
llllto con Scuole medie e Ornlori11 fosriw,.
Argentina: n Saltt1, Seminario; a S,rn Jwm, Par-
rocchia.
Brasile: ll<l Aret11w, Coll<•/!ÌO per fiuti <li ,,pera,;
,1 .~Tass<mnm/11/,a, Orat01'ÌC1 fe~ti,·o; a Taqu.·1ri (Ponv
Akgre), Scuola agricola; a -lnrwi,1detl(1, Parrocchia,
a Carpma, Aspmmtato S. Domenico Sm·io, Oratorio
festi,•o, Esternato; o ,Ha11a11s, Scuole industnull cd
ell"mcnttiri, Qrmon<> festivo; a Sallta 1'eresiuà, "\\Tìs-
sionc tra i Xavantes; a S1mtfl Brrrb11rrr, Ospizio cd
Orfanotrofio C<Jn Scuole rrofessiomLli e Orawriv fo,tivo
Centro Anlerica: 11 A/ltj11eln, A,,pirnntato S. Do
menico Savio; a Cart<1go (Costa Rica), C,1«;1 <lì orien-
tamento 81.(ricolo; :id ,·J11tig11~ Guatemt1fa, Studentaw
1colog1co e Oratorio festi,·o.
Cile: a Sa11tiaf!,n-.1v/aç11/. Aspirantato S. Oorncnico
So, 10
A Mi.molo o conforto d.1 quanti la•orano
per la
J l l E t i d i a n o C.llMl'.llGNll. DEGLI ABBONAMENTI
alle r-innov-ate " Ll!ltture Cattoliche 11•
12
proporu.am.o la .m.od.lta.dono dJ qu.este parole che Don Bosco scrJvo-va ai p.ropagandisti delL!- 0 Lcttuze
Cattoliche": u Le uaoclltrlc,nl o so,:letà &nt.lcrattoUc:he si gloria.no di ,rpargere fra I callolial a nill.lon.i a
milioni I loro scritti conompltorl della fede e dei cosi IUI\\.I, e 1101 catloUcl ..-o:r.renuno lasclarll vincere? Po•·
metlert!m.o cht! in meuo a noi v enga adulterata la fede, tnaltrattata la nostra 1ta»U!11.bna relfgiono, pe:rdu.h
la m.o.raliti. aen~n e.be cl adoperiam.o con ogni sfor2.o a fine di por-vi mi ugine pe.r bnpedire tanto male? n
IL GALANTUOMO 19&8
Almanacco d, Don Bo«eo per le fam,gl,c
A cqu istatelo presso l"am.mlnlsira:<lone di MER I DIANO 12
conto corrente P-OStale 2 ' 9562 - Via Marin Ausiliatrice, 32 • To1"lno
Una e op la L, 1 5 o - per quantitativi: sconti speciali

1.7 Page 7

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di n11ove Case nel 1933
Colombia; a Cali, Purrocchta; a Bogurti S1utlen-
tnto filosofico; a La Ceja, "ìo,·iziato Sacro Cuore;
o .'\\,losquera, Aspirnntato per coadiutori.
Equatore: a <,'fiig1wzu, :.\\li~siont e 'kuole elementari.
Paraguay: il Coratr.•/ O,·irda-l'il/ar, ica, Parrocchia.
Bolivia: a Lrl Pt1::-C:11/acot11, Asprrantato S. Dome-
nico Sa\\ io per chierici e coadiutori.
Stati Uniti: a /Ju111i11f{ltt1:111-...J.lah1ma, Scuole per
fanciulli negri; a //im·irh-lJf1St1J11, A~pirnntato.
Canadà: a Sh~•·brtJoke, Scuole per alunni inglesi.
In ASIA
Corea: a K,..a11gp1, :·k11ole profcssioru1li.
Filippine: a /Jacofod-r ,,.1,mas, l\\oviziaro; a Cebrì,
Ospizio e Orfmotrofo, S. Giuseppe; a .l[m,i/a-1lnkati,
Parrncchi1l Orntorio quotitliuno.
India: a _'\\lndras- 1/vbl/!()rt!, Collegio San !leda; a
Sl1illong, Collr.-f(io Sant'Amonio; 'le) Vlalabr1r, .\\spi-
mntato e 8cuolc elementan
Persia: ad .·ll111d11r,, Colle.Rio; ud hpalmn, Scuole
profcss10nah.
Vietnam: a Saigon, Scuole professionali ed de-
mentan.
In AFRICA
Congo Belga: a Elistlbet/n,ille, Scuole professil'.l-
nali Don Bosro.
Mozambico: Parrocchia, Scuole elementari c Scuole
professioll'lli
In AUSTRALIA
Sidney: Scuole professionali.
di lt1at·ia Ausilitttricc t1 1 I )
I
In EUROPA
Italia: a Dusto Arsic:w IV,in,s;:J, una seconda Cusa;
a G,i/111rnfr (\\'ar~>se); 11 Ft1!rhem (Torino); a L'.l,111if(I;
:i Rt1n,/edr (Snnc.lrio); il Rft,, (\\lilnn,1); a Srm La-
1emm del l'ullo (Cosenza); 11 Sa11 111/'helr 11/ Ta,:li11-
111,•11tu (Ycnezial; a Va!.llio dì H1ellu, Scuoltt materna
e di lavoro, Dopllscuola, Oratorio feSl!\\'O, Catechismi
e opere 11arrucchiali; ,1 (;r.'Sl!Jw/irQ (!•'orli), uno Coiunia
marina pcrrnancntc, a Ottrr-6w111 /Napoli), una terza
or,~- Cas.a. con h-1 direzic)nt:' e H-;.~t...tenzn ".i-Ul ltn Or() !lllc.
p,,,,w,o nl!e della • Ca~a del La\\'oro S. Luci11 •; ad Av·1/,//it11u;i
(Torino), 11d ~Jreu /:\\ltltlllO}, a
(Curteol e
11 Parmn, con l'inL~lrico ùelLl cU.:iru, e ~u.11ùaroba dei
locitli [,;tituti ~nlesiam.
Gerrnania: a Jfo11ur1J, umi terza Casa con Pen-
sionato per uio\\·ani operaie.
Portogallo: a Opor11>-l•ì1;:: tlo Douro, ,\\~pirnntuto,
Coionì,1 halneare t"Sti, a e Orawrio ft:sti,·o
Spagna: ad lra••clcll /l\\'ladnd), Scuola dement:ire
diu_m;t e ser.1lc, Scuola profos~icmale, Or/ltòrio fo-
~ti, o; a El P/n111fa /'.\\.ladn<l). A,puan•ato e Postu-
1uo con annesse ::icuol.: de=ntari, Lahonu.nno,
C.1ratorio festi\\'o e Dispens.11io; a S1t•i1du1, ~tnn quinta
Ca.sa nel Borgo S Bernardo con Hcfettonu ,;col.1-
stico per bimbe povt,rc, Scuola $Cnlk, Orawrio fe-
~tirn e Catechismi parrocchiali.
In AMERICA
Brasile: a /,ore11a (San Pau]o), W\\ lstlluto Pcdago-
P.ico Lniversitario, con Pcn~ianato per studenti e
C,1techismi nelle Scuole secondarie go,·emati"e; .,
C:11111/id (l\\fato G1·os~n1 aggumst•ro oltre due Case,
alle tre già esistenti: una con Scuola professio'lnl~,
Stuola serale due Or:11ori fost!\\ i e cinque Centri
di catechismi, Ambulatorio, DispcMorio e oltre Open.>
sm·inli; l'altra per as,umervi l'incurico delb cucina
di,! loc:>le lstit1110 snl(•sì,mo; Il R,c,:fe (13uà Vistll), unn
terza l'..tsa, per 1:1 cucmn e l(uardaroha di qudl' Isti-
tuto salesiano e per l'Oratorw fostn o e i C:utech,s,ni.
Colombia: n RQ11otc,, uno quMt8 C:1,;u nd l:lori;o
:-,, Anna, con Scuola profoss1onnlc e nnncssi L"orsJ
dcmtintnri e Or.t1oriu (,:sti,·o; a F/ G:1!a111,, (I :u,lu\\
Scw,!a d<.-mentaru, s~uola normak agrÌ1'11l« e Ora-
ll>rio (f!'itivo; a Popay•lll (Cauca), u-m scconJo C'a·;.t
con Scuoio comm1<rci:1lc, L'nrsi d',struzione elemen-
tare e professionale, Oratorio e Sn1ob fosti\\'a
Costa Rica: a S·m .'!osé, una ter;.,;o <.:as·1 con 1'cn-
s1on~to per studenti univcrs,rane, Asilo ,nfantile,
Or,ttodo fr~ti," e C:1lcchi,mi; a 81111 I ·,ttJ ,lpl J1wa,
Scuola materna, ckm~nlare e di lavoro. Catechismi
e Oralorio festi,·o per i rigli dei coloni iutliani,
Guatem.ala: a Q:i~zaltemml!o, Scuola materna ed
dcrnent;,rc, ficuola di h\\\\'oro e Clrnturio festivo.
Nuovo viaggio 1956 Quando riceverete questi) numero dd Bo/leltiuo, a Dio piacendo, sarò
n•1ovamente in viaggio, per continuare l'incontro familiare <.:On i salèsiani, le Figlie di :'lifaria Ausi-
liatrice, i cooperatori, gli allievi ed ex allie\\ i di alcune Tspcttoric americane. Comincerò dalle Antille,
l\\fossico e Centro America, per passare poi nella Rcpllbblir;a Argentina, la culla delle nostre
Opere in America. Sono trascorsi appena 80 anni <lacchi: Don Bo~co nel novembre 1875 spediva
i suoi primi missionari a Buenos Aire.s. E ora tocca a me la bella sorte di andare nel nome li
D 1n Bosco a benedire il lavoro di tanti fratelli e sorelle, sparsi in tutte quelle fiorenti Repubbliche
e •unta.mente orgogliosi di portare sì largo contributo all'apostolato delle anime.
Accompagnatemi con la vostra preghiera ed io non vi dimemicher/1 è vi 11cn,: lirò ogni g10rno
con tutte le vostre famiglie, specialmente nella cdcbr:ttiom• ddla santa ì\\Tessa.
\\'i auguro un anno riccQ ili grazia e di prospcrità. '
Vostro obhl.mo e aff.m11 Sac. RENArO Z1cc10T'U

1.8 Page 8

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~4??#/UZJ~e/u/a
parrocchiana, esemplare
Mamma Margl1erita 11011 sa-
peya nè leggere uè scrivere
pcrd.1.è ai suoi tempi le fanchille
dd popolo 11011 freqneutavano la
scuola, anzi nei paesi 11011 esi-
stevano neppure scuolt: per
esse. Sob qualche privilegiato
fanciullo pur appartenendo alle
classi muili. poteva l'tutliare,
per lo pitì quauclo dimoslra\\'a
attitudini spiccate per il sa-
cerdozio, come .wcaùdc per (;fo.
vauuù10 Bosco, il granrlc figlio
di l\\taq~herita.
Ma lei, la madre, non sape,·n
ueppurt' lracciare la sua finua.
Eppure... era istruita molto
istruita, tanto che Don Bosco
imparò molto ùa lt:i, e non
s)lo Don Hosco.
Mamma llargherita era molto
blt uila nella reli~-io11e <: :<ape,·a
a memoria il Catechismo. Delle
altre sdenze non si curò mai.
A che cosa le sarebbero servite?
Neppure si preoccupò di parlare
correttamente in lingua. Csava
il ùialetto per tntl<' le sue re-
lazi mi s'.'lciali - non erano
111 lte e la lingua italiana
s:;ilo quando recitava le for-
mule dd catechismo. l\\la que-
ste le sapeva proprio bene. B
<lire che c.:rano ton1ite e cor-
pose, ù1 un ben nutrito ita-
liano del Seicento. Marghe-
rita le a ,·.cya apprese con gusto
e le sape'-a richiamare a tempo
e luogo milla conversai.ione fa-
miliare, come nell'affettuoso
rimprovero; nel riclriru:no ai
granùi doveri, come nclle esor-
ta-doni alle virti1 quotidialle.
Ma do,·e e qua11do imparò
quel sole.une e sugoso cate-
chismo, se non a\\'e,·a , isto
altri libri che il messale sul-
l'altare e il Leg_~endario ùei
Santi tra le mani di qualche
ve<"drlo i islruito • durante le
hmgl1e ...-cglie invemaH nella
stalla? !,'aveva imparato /-re-
q11n1//111do la panoccl1w. Mar-
gherita Bosco fu una <:sem-
plare pru:rocchiana, J.,a par-
rocchia in ogni secolo, nei paesi
cristià1ù. fu la più gra11de, la
più freque11tata scuola del po-
polo, che in essa si incontrava
con il suo Signore, che Yeùcva
dipinto sulle pareti o scolpito
sugli altari, con la )Iadonna
e con i $auti come u1 uu pic-
colo -paradiso terreno: lo ascol-
tuva llella spiegazione che lo
zelante parroco faceva del ,·an-
gelo e del Catechismo. conver-
sava con hti nelle preghiere
tra1lizionali, nel canto <lei Ve-
spri e delle Locli popolari, cosi
fresche di poesia e vive di sen-
timento. Le più belle di quelle
lodi passarono poi all'Oratorio,
cantate da llamma Margh1.'-
rita e da D011 Bosco con un
sapore di buon tempo antico.
Una profezia di San Giovanni Bosco
SI ì, iqiento Il I» oltohrìJ .oorso ILrllu 1·entr,111d11 et.ii di i,t 01ml Suor f'ruu-
c&ei, Ti>,h1. dolio ('oni:ri)g'ozione dolle t'hdic di CuriM cle-1111 SS. Anrumr.lota,
clopo 66 ounl di I li.il rtllj?IO~ll. RillllLSUl orttUUl lill'etò. di ~el ,umi, fu
rlc101 Malo ullll'Osplzio dello l'oHrr' Phrlle di llr~, q11t1ndo 1111 irlorno obhr u
ir11•11utr11r-i t•on Don no,eo, che1 lr predl,se Il tuhu·o. li follo ,11·1en11e1 1·0,l.
lllllL glornnc clll'iotl,•1m11 11n•sij 1·,111 si' 111 pl1·1·oln orfuulL e ~1 r1•ejj dlii Snnto
per ~hioderc di polor entruro tra le Fil!'lie cli ,fariR An~illutricr. •· 'io. 110
- rlRpO>l' Dnn llos1·0 - lei Dllll ,; farò. ,aort1 ". (!uludl rl\\'Ollo~l allt1 1•lè-
cola, po<1111dolr UIUL UliHIO sul r11110. 1•1111ll11uù: •• (!ne,lu l,Ì c•he Hl far~ Rllf1r11!"
l,n gioi une. ehe de~irler111:1 c·11nsu1•rnr,i ul Sig1111r1•, 1·i11m1;y 11ddc,lornta. Don RoR1·0
nllorl\\ 11rr contortnrl~ 11~11'inns1•. •· \\s11eltl lrr nu'-i e poi... ,•edri\\. •·. no110
tre me,i lu elornno mori. Lo 11icroln ('Rterinn 'J'e.~llL inYecc.- n :lll an11i entra,·u
nel 110\\'h,into d~lh1 1"11?lle ili ('urlh\\ iu )[onlulllll'O,
Dw1que nella pnrrocchia Mar-
izherita apprese le granù.i ve-
rità che fecèro di lei una fan-
ciulla pura e riser\\'ata, una
sposa perfetta, una rnadre esem-
plare, una autentica cristiana
secondo le domande e le ri-
spos~ del Catechismo e della
catechesi udita uella chiesa.
F,d ella camminò sulla via
ùella legge di Dio, si ispirò
ad essa, non si preoccupò che
di essa nella sua vita faticata
e nel suo magistero di madre.
Si assicuro cosi una autorità
incontras at.a. pcrchè ad ogni
comando, aù ogni avvertiJ.ue;:11to
o riprensione poneva il sigillo
di quella legge che la t.rasceu-
deYa e che la poneva al di
sopra di ogni critica o ribel
!ione. ~ Il Catechismo ù.ice
così... ,1. • Clte cosa ci insegua
il Catechismo? " • Non ricordi
la predica del prevosto ' •
'.\\Iauuua i\\Iargherita esig1ffa
che i suoi vambini lt! ripete.5-
sero ù1 sunto le istruzioni do-
menicali del parroco. e Gio-
vannino specialmente le ripor-
lava alla let.l<'ra.
Ogni ùomcnica conduceva i
:suvi figliuoli alla pau.u<.:clùa "iu
cla quando essi poterono 1.'lllll·
mina.re. Li yestiYa con spe-
ciale elc~auza, li pettina\\ a con
cura e pl!rsino legava i loro ca-
pelli ricciuti con nastriiù a
, h :tci colori, cosi ùa farli sem-
brare angioletti. Tutto per dar
rLwto al giomo del Signore,
nella casa del Signore. elle era
la parrocchia.
La strada era lunga. auche
le furuion.i non erano brevi,
giacchè dopo la santa )fessa
il parroco spiegava il Catechi-
smo. ma quegli ancioldli, ac-
cmit.o alla loro nuunma, be-
vevano la grazia e la p:irofa
ili Dio, per vivcme e parlarne
h1tta la settituana. In quelle
prediche ce n'era per tutti,
per ~li adtùt.i e per i pkcolì,
per i genitori e per i tig-liuoli,
e tutti premlcvano hl loro
parte, con semplicit\\ e con
fede
Parrocchia. rasa di Dio e
dei buoni cristia.ti. scuola ùi
verità. e di buon coshune.
~1annu.a Margherita tr~se da
te l'alimento della sua santità
e la sapiente nonna della sua
opera educatirn..

1.9 Page 9

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nell'mmmlle festa
i paradossi Don Bosco del Padt·e
e Forulato1·e
in
L'orfano di Castelnuovo diverU1e il padre di
uno sterminato numero di orfani; il pastorello
della contrada dei Becchi doveva essere accla-
mato guida illuminata e sicura della gioventù
moderna; il contadino, il garzoncello di caffè,
l'allievo sarto, l'apprendista calzolaio doveva
aprire scuole airarie, laboratori, istituti profes-
sionali per operai specializzati. Lo studenH:,
che non aveva soldi per comprare i libri, doveva
diventare scrittore e promotore di cultura nelle
8cuole elementari, medie e universitarie.
Povero, innalzò templi, ospizi, <>ratori, col-
legi. In tempi difficili e ostili per gli Ordini e
le Congregazioni religiose, fondò una Congre-
gazione snellita nei modi, rigida nella sostanza.
Quando pensava <li occuparsi solo della gioventù
maschile, la Vergine gl'ispiri> e Pio IX lo in-
" Per mP Don Bo~co è un ,ni3tPro. Pi,ì lo
3llldio, meno In capisco! Lo r,edo sern1>lice
e itroordinario. nniile e grm,d;,, pot'Pro "
occupato in Ji,,cgni rafftissimi e in Of-'PCl-
ren::.a non attuabili; e tuttauia, bcnchè con-
trariato e direi iucapace, rie.•ce splPndida-
menù> nelle su.e imprP.-f/. P= me Don Roiwo
è un mistero!... ,.
coraigiò a prendersi cura anche delle fanciulle
fondando le Figlie di "\\Ilaria Ausiliatrice. Fallì
il suo ideale di essere missionario e diventè>
padre d'innumerevoli missionari. Alieno da ogni
politicantismo, fu spesso al centro di gra\\'Ì que-
stioni riguardanti la Chie:;a e lo Stato. Piemon-
tese, in tempi in cui il Piemonte costruiva
l'Itali.i, legò il suo cuore e l'opera sua alla uni-
versalità della Chiesa Cattolica. Bcnchè italiano,
suscitò incontenibili entusiasmi a Parigi e a
Barcellona. Fedelissimo a Pio IX, fu amico
degli artefici del Risorgimento. Figlio devoto
della Chiesa, assunse atteggiamenti profetici
nelle ore della rivoluzione, ripetendo solenni
parole al Pontefice in procinto di abbandonare
Roma.
Rinno\\·ò dalle fondamenta i metodi edu-
cativi senza uscire ~1a1 solco della tradizione
cristiana. Fu il più grande pcuagogo dell'età
moderna senza essere un pedagogista; fu maestro
e il suo pensiero i: condensato in pochissime
pagine. Domando ai suoi discepoli, piccoli e
grandi, la sottomissione piena della volontà, e
forse nessuno pi11 di lui rispettò b libertà degli
alunni. Ad essi diecle ampia facoltà <li movimento
nei cortili per chiedere loro il massimo della
serietà morale.
Carattere concreto e positivo, realizzatore e
organizzatore solido, fu sognatore come pochi.
Lavorò instancabile, ma ebbe illimitata fiducia
nella Provvidenza, meritando di operare pro-
digi. Del lavoro fece una preghiera; dtl cuore
una fonte di bontà, della \\ ita un Jono ai figli
e un'offerta suprema a Dio.
Ai ricchi dis.c;c cht: essi <lm cvano riconoscenza
a lui per l'occasione d1c loro porgeva <li farsi
dei meriti, aiutandolo nelle ::1uc opere. ~ei suoi
figli di adozione volle ricchezza di mezzi e po-
vertà di spirito. 1nterpretli come pochi il co-
mandamento dell'amore. e la sua fu potuta de-
finire tl..1110 storico Crispolti "castità st:lvagia ».
Fu largo cli perdono e intransigente col male.
Comprcnsivo sino alla longanimità nelle con-
tingenze, inesorabile nei principi. \\'isse nel-
l'Ottocento e il suo messaggio non teme il
tempo. Fu un pret·ursore nel risolvere la que-
stione sociale chiamando le varie classi alla
collaborazione.
l suoi Oratori e 1stituti sono frequentati da
alunni di ogni ceto senza distinzione tli tratta-
mento; alle adunanze degli cx allic,i adulti,
accanto al professionista e all'uomo di altn cul-
tura, siede l'operaio in fraternità di vita, che
non è semplice cameratismo. !\\/elle grandi città,
oltre i collegi e gli esternati per studenti, l'Opera
Ji Don Bosco riserva le sut• forze migliori per
gli Oratori, gli Ospizi e gli Orfanotrofi con
scuole professionali attrezzate secondo ì criteri
della tecnica moderna, la cui urgenza si mostra
ogni gi()rno pi1'1 grande, rivelando sempre meglio
il genio precursore di Don Bosco.
SUOR LUCIA E I SALESIANI
"lo ho sempre nm.ato mollo S. Giovanni Bosco
a causa della sun missione in mezzo alla gioventù.
Queslo è Il se!ll'elo per salvnre il mondo, che si
~ allontanato da Dio. Salva1e I giovani e fate loro
comprendere aua.nto essi siaoo cari a Dlo ...
S\\:OR l.t'CI,\\ 01 fATIMA
Don Tvmaso Perèlru, nipok d1 Suor Lucia - lll1à
dei rre fannull, ai qualì applU'W la l\\ladonns a
F~t,ma nd I<)l7 ~ stuto ordinato Sacerdote
-..alesinno nelfu SpnQ'nu..
7

1.10 Page 10

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Una cooperatrke assù;te le brunblne ~
BRATTO DF.LLA PRESOLANA (Milano)
grande
urgenza
dnl R,golamhHD de, Coopemlofl ,11t~-
siu11i, <'Ompilnt1) do Don Bosco·
1v Maniera di cooperare
l" Promuovere catechismi, so-
prattutto irl quei luoghi dove si
manca cli mezzi materiali e mo-
rali.
4 La carità verso i fanciulli pe-
ricolanti: raccoglierli, istruirli
nella fede, avviarli alle sacr.::
funzioni, consigliarli nei peri-
coli, condurli dove possono es-
sere istruiti nella religione, sono
altra messe dei Cooperatori Sa-
lesiani.
Chi non fosse in grado cli com-
piere alcuna di queste opere
per sè, potrebbe farle per mezzo
di altri, come sarebbe animare
un parente, un amico a volerle
prestare. Tutto quello che si
raccomanda pei fanciulli peri-
colanti, si propone ezianclio per
le ragazze che si trovino in
pari condizione.
6 Si può cooperare colla pre-
ghiera o col somministrare
mezzi materiali dove fosse ne-
cessario, ad esempio dei fedeli
primitivi, che portavano le loro
sostanze ai piedi degli apostoli,
affinchè se ne servissero a fa.
vore delle vedove e degli orfani.
8
cLl.a Clut!!u, 111 questu nostro fl!ll1pu d, eresi e di false up,mom,
diffuse con spavente11ole rapidità, ha bisogn? di fedeli 1uffìcientr
mente istruiti 11~/la religione cattolica per resi,tere e rontrubattere
gli attacchi di safclnu e dei suoi satelliti
Nello scorso (Jnno in alc11ne città r/' Italia Couperaton e CMpe·
r<1frici hanno aiutato , catechismi di periferia, con i 1,upl, conqui-
sturono 11asle zone abbandonate e in nreda alla viù compassio-
nevole miseria. 1 Cooveratori si prestarono con le macchine e
come autisti; le Cooperatrici af/ianC(lrnno l'opera dei Sacerdoti
e delle Suore.
A Catania fu r.os1 prov1·eduta I'a,;sfatrn=a m ~e, centri p,,riferic,,
,, Palermr.> in due. a Sant'Agata di Milite/lo e a Barce/Jona in
altri centri di difficile accessC1. A Messina e ad Ali Terme s,
orgunizd, una vera conquista della paiferin.
A Napoli 1i lavoro ml riom ubban1onato del Petrnio; a Roma nella
zona detta La Garbate/la. A .1\\1!i/ano s1 aprirono Oratori in punti
periferici, anclie assai scomudi e /on/ani, con soddisfazione dei
Parroci. A Barona (Milano) oltre il catechismo e l'Oratorio, .~i
potè organ,z::are una colonia estiva. A Torino pure, nella zona
d, Via Fraftini, detta volgarmente La Coren •, Suore e Coope
ratrici strapparono alla corruzione dei nemici di Dio più di un
centinaio di fanciulli. Cosi al Rel(io Parco si diedero in nluto ai
catechismi parrocchiali
Furono in tal modo catechizzate alcune m,glima di {lcrsone e
centinaia di fanciulli furono preseri,atl dalla corruzione e dal vizio.
Ma l'urgenza del'istruzione religiosa si fa sentire anche per gli
stessi Cooperatori, che per loro 11ocazione formanti come 11no mìlì:ia
avanzata della Chiesa, in quanto ne difendono e ne estendono la
verità. Pertanto in più luoghi d'Italia per l'anno sociale 1955-56 si
stanno organizzando corsi di istruzione religiosa specializzata per
Cooperatori: a Torino-Valdocco, ove già nel decorso anno ave1111no
avuto luogo gli incontri catechistici con i Cooperatori di Porta
Palazzo; a Mi/ano, ad Acqui, a Parma, o Reggio Emilia, dove
saranno tenute istruzioni sullo Chiesa, segno di contradclizione
per gli empi e di vìttoria per I veri cattolici.
Diffondiomo con ogni mezzo la parola di Dio: è il mezzo più
sicuro per sgominare i nemici della Chiesa.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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ZELATORI E ZELATRICI IN AZIONE
Il rcv.mo Vicario Generale di Reggio Emilia,
Direttore dei Cooperatori, ha riunito gli Zela-
tori e le Zelatrici delta città per una concreta
intesa sul programma d'azione. Tutti furono
d'accordo di continuare a svolgere le seguenti
attività: 1." Catechismi giornalieri e festivi in
aiuto ùei Parroci; raccolta di offerte e og-
getti di valore per l'incoronazione ùi I\\laria
,\\usiliarrice al prossimo maggio; prepara-
zione delle feste salesiane a carattere cittaùino,
quali quelle di Don ilosco e di ~!aria Ausilia-
trice; alimentare il fervon: personale con
l'a.c;siduità al ritiro mensile ogni 2+ dd mese,
con recita del S. Rosario, predica, preghiere della
huona morte e henedizione.
Anche gli Zelatori e le Zelatrici di Cori'gli<1110
d'Olrantò (Lecce) continuano con assiduità en-
comiabile a incontrarsi tra loro e col Delegato
ogni 22 Jd mese per prtepararc i hìglictti d'in-
vito al ritiro mensile ùl:l z+ successivo e per
scambiare iùcc e nc:cvcre direttive.
D AL LAMBRO ALLA PRESOLANA
~cli'anno decorso, fen·enti cooperatrici mila.
ncsi, sotto la guida ddh.: Figlie di }\\,)aria Au-
siliatri<:c, hanno compiuto una meravigliosa
opera di apu~tolato allà periferia della grande
metropoli lombarda col dare vita a<l alcuni
Oratori fosti\\·i c catechismi parrocchiali.
Alla Jfarona, zona del ba~-so Lambro, trova-
rono particolarmente difficile il campo. La di-
:-tanza fu vinta per la generosità di una coope-
ratrice che: pr.:stò ogni ciomcoica la sua mac-
china con l'autista. Ma altre pit1 gravi difficoltà
:;i frapponevano. Le associazioni atee laYora-
vano ùa tempo a ronnare le anime giovanili.
Che fare? I ,o ;,:clante parroco, cooperatore sa-
lesiano, nolc~giò un pullmann, e per mezzo di
una cooperatrice del luogo, sostenitrice delle
opere parrocchiali, riusci a rintracciare e a
conJurre all'Oratorio molte bambine.
Altre cooperntrici milanesi fornirono indumenti
per le più povere, abitini per il teatrino, che si
fece spes:;o con grandissimo diletto della popo-
lazione.
L'ammirabile parroco affittò una casa per una
colonia estiva a Bratto della Presolana e le orato-
riane della Barona ebbero modo di rinfor;,:arsi
nello spirito e nel corpo. Così nella ridente colonia
le Suore, aiutate da zelanti cooperatrici, assistet-
tero agli incontri delle fanciulli: con i loro ge-
nitori, i quali constatando con commossa me-
raYiglia la provvida opera <lei sacerdote e delle
Suore a favore delle loro figliuole, comprende-
vano che la vera carit;'i e la disinteressata a.o.si-
stcnza ai bisognosi risiedono sollanto in ~cno
alla Chiesa cattolica.
ANCHE IL " VADEMECUM"
i\\<l Acqui, il giorno 23 ottohrc si inaugurò
solennemente l'anno sociale della Pia Unionc
dei Cooperatori alla presenza ili i:ì. E. Mons. Giu-
seppe Dell'Omo, \\' cscovo diocesano.
Le Figlie di Maria .\\usiliatricc, che con zelo
appoggiano e incrementano la Pia Gnione, ve-
dono con gioia quegli egregi cooperatori e quelle
ottime cooperatrici frequentare con assiduiH Li
loro casa.
Ì\\elle riuniom mensili poi e una reciproca
e:ara di aiuti proposti e accettati. \\'edere le
adunanze degli Zelatori e ùclle Zelatrici, in cui
il Direttore Diocesano ascolta o indica soluzioni
o direttive! i'oichè i Coopenitori ,li Acqui, col-
tivati nello spirito c attiviz;r,ati nell'apostolato,
ogni anno si propongono squisite opcrc di bene.
Per il 1955-56, po:r esempio, il loro bel /'a-
demecum stampato, su cui sono indicati i titoli
ddle conferenze e le inizi.iti\\·e religiose e sociali
di lutto l'anno, segna le seguenti attività: a) un
corso di catechismo sulla Chiesa per i coope-
ratori; b) aiuti all'Oratorio con l'acquisto di
sussidi; r) concorso allo premiazione cate-
cliistica degli alunni delle scuole elementari
cittaùine; d) costituiionc di un laboratono li-
turgico missionario.
Nella giovane [spertoria Olanuese si sono
tenuti quest'anno a Rotterdam i primi Ese,·cizi
spirituali per le Cooperatrici salesiane. Le par-
tecipanti veni\\'ano da tutta l'Olanda. Lo spirito
salesiano e l'atmosfera di gioia e di fiducia che
vi regnarono furono per molte una rivelazione;
e alla fine degli Esercizi Lutle dicevano: i, Ri-
torneremo l'anno pro:1Simo
!)

2.2 Page 12

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con i cooperatori
Da tempo avevamo in animo di aprire
questa rubrica. per oifrire ai nostri Coo-
pera.tori l a. possibilità di com'llJl:ica.rci i
loro peusieri e pNsentarot l e loro do-
mande, come anche per aver modo di far
conoscere tanti esempi edificanti. Siamo
lieti che la lettera di uno zelante Coo-
pera.tore ci o:ffra l'occasione di comin-
ciare. In essa. ci si segna.la. un gesto che
merita. di essere conosciuto.
• ..• li Kio1w1 iu rni ,i i~••ri;<,.fl [m i ( ',,opero.ton
><,lh'wiaui. 11 ciuò trn 111111i fil, il m~. C':nfo B. ~i
i111po"1• 1111'operu h1wnn. Qne.~lo mio umico ù
1111 111u·,tn P ~cr11p11loK11 i111pi(•l-(11tu hat1t'..1rio, mt1
non 1111,,ii·•h· "P"•·i.Lli 1lut i per l'apostolato alt iw•
o c1i11·l!u.
La purtinab ,ll'I ,·1•1·1·hio Jrnlazzo uni Pg-li abit:1,
mia pnn•m vNl•n a .,,m trn tii,:liuoli. 11011 nn•v11
,w. ,111'tld1,11ti t1u>ll;zi p, ,. paJ.::11'1' b, rolla 111 tigli<>
1ui11.1ri~t11.
tJ1t:111tn ,·i l"·rorrnrr•l,lw p1Jr ~Ìllll!!l•ru nlla
,unm111 ri..t,iusta,
1' i1111111111tnmila lini..• P t-r ,pll'I figlio ,,w,Hln
htwua parto dolili po1111iu1u1 di 111!11 111an111 n 1wr
!.(li altri mi n~l,(i11..10 1·011 il mio l11vorn tli sarta
o .-011 In 1111111n••.• 'la la pt'ln,..iouo 11011 ho,la.
J.'a111ic II tl\\'M·a in 1•roc:nmm111 ili 1·11111prnr,i
1111 ,uf1rnhito nm>\\" !,'l'i){io ..Je.!!at1t1•. Lu ,!l•,i-
dorava a11dw s11.1 1110J{lit•, che lo invitu\\·a (1 farn
1•1•01w111ia Jltlf l(IIO~to. l't'Upr in d1111111111t11111il.~ lire•
Prl\\ ri t1Mdtn 1• m1•I tf'r,1 rl:1, pHrll', 11011o~t:111lc Il'
forti 111.-.,0 ùovuw p:ig.1w 4ueU'11111111 111•r il ma~-
~ioro 1l1•i ,-11oi fi:!liuoli, ormai ,-t111l1•11t11 ili IÌl·•·o.
[I huon ragi"'1i1·m ,.. tli tino .1I """ :apparta•
lll(Jlllfl II ridi,1•f1H.' lw-111 .
E1·,·11 111111 il hl'11dut t1111• "" P.1•co Il• 1·i1111nm1ta-
miln lin'.
Naturulrnoulo il soprul11 to Huu fa "0111pn1to.
Pa,.~ì, l'inH:rnnta, vom10 In )'rirnavcr11. l'u,1111.0.
LI ::i1•tui1111rio riilu,-,e 111111.si ., nulla la rettu. ma
ti giovn,w. all'inizio ,lt·l 11110\\·o nuuo ,ç11Ja,.lfot1 ,-i
111111nalò •li polmouito e (u ri11111ud,1tn i11 iflllli!?lia
por la ,·,,11,·11!0<1·01t7.n. La h11011a port111,1i11 111111
o~av11 parl11rn 1lel!i. ,-u1• fnrl,i ~1w~t· per In 1111•1lif'i111•
,, i rit"o,til lll'flli al rag-. t 'arlt,. rua l'l!li lo 1<1•ppe.
l>opo 1111 !!Ìuruu ,li ri!lt•~;;ioui ,. llllll ,aula t 'vmu-
11io11n in unorn di .\\!aria ,\\11,ilint rfoe . ,i <l, d,:.t•.
• .\\ nl'lw rru• t':ttlllo 11011 ,·omp rt>rù il t;uprn-
hit u. A111111 pii1. a111w 1111·1111. 111111 co11t.ao. ~1•n:,rn
1111 ri111µia11 lo a l morulo p11a1ì ..u1 LU\\ oln dt•ll:1
pnr inl't'Ì:I i 1•i11111w bii.:lit:t Ii ,la <lì!!l'LIIIÌla.
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,li~-."
,p11·1la ,, · a a li.i mogli" t•lt,i lu rit11}'rn,·1•m,·n.
,le"' ('11 l'1111p11rntorc1
ai11t,1rll la 110,tru ,-ant:1
Holiµ io11,, a, rnr"i ,tnula 11.,J 111111ut,,. In uiutu
la, ('h il',:i tl<111m11lo i 1111•t1,i di st111li11ro n 1111
l,1:1vo giovano dw ,ln111a11i ;,,1r:'1 prl'l,• 11 pn·11i-
l'lwrÌl pl'r nw. Jtt•r 1,, ,. l'l'I' i 110,tri h1!liuoli "
1111 .'L cam111i11arn la rdi:.:inlll' ,111d1t1 p.-r 1111i..
L:~ n10_1!li11 ta11rpw fll"r~1111•11
IIEL L UNO - li 11ruppo di Cooper.a1r ki salcsian~ che presero purlc a11ll Eserd>.1 lit>lrhua ll
IO

2.3 Page 13

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* li «('ullee:io di ~farln » <LI lmOVl'I-;
(('utuoial. ltl più 11nlk11 l'a•a Hiculn
dclle l'h;ll~ di 1hlrl11 Au,Ul:iirll'll, hll
rt1le1Jrnto Il ~110 7:,0 di lo11d11rcio11r 1'1111
,trlllldin~l te~h•ll'll:hlllll'nti, 11r~,l~dutl
d1111· Ecr.mo 31on8. l:IN1thll~llo, Arri-
' e~eo,-o di l'u1unla, e con IIL 11,trlr-
rl1111zJone di h1tt11 111 popol1ul1111e.
li monwnto t•nlminnrltt> ~• rbho nel
htrdo 11omtrl~>glo, c11rnndo Il ~lurn-
lacro cli :\\lorin ,\\ u,ilintrirc rkHrtle
s. dalle IIUllCI di E. l'.\\rt•i\\'e,<•OHI lu
1'~1llr l'Uron11 t-ra lr 1u-rl1111111zlonl
clelh1 lolln r,nltuntr.
l,11 dn111rnk11 1 M ,rttembrc. di-
nanzi 111111 reslden111 clellll Mlssio,w
~lllrsliwn. p8H~11h1 11 frsta. 11rr-
senll ,·ari!• ..lutorl11I In tc•nntn cli
~••le. r•hht• h111e:11 n Kulumlnn•. 11t•I
fntnne:11. (.'OJIWO nl•: u;,\\., lu 1•011-
sre:011 di uu ~igulUrath o dono rin
1111rtr rii iì. '1. Il ltc• 1lrl Rel~lu 111
il t !<llC'rrdotl >llh)l'inni, :!O ~,ic·rt·dotl
secol11ri o -l fmuc·Psrnnl. r.r Figlir
di 3lariu Auslllatrlee sono :I:!: altre
lilO suore a.11p1Lrt~ne:,1110 ud ullr~ ('11n-
gn•g111.ioni r111l!!ln,1•, Su 11011 IHIPU•
htzionc di 2. l 7i.!IOO t c•nttollc•i ~onn
3~.rns. Ln Oi111•usi fn fondntu e nf-
lldutu nl snle~lonl nel lllii~.
-,, ('1111 dtlf'rtlo Ml Pre~id~ntP 1lelln
Rrpuhhlle11 tu 1•1H1forlto II Suor .\\lnr•
e:heritn Ucntn. Fhdiu cli ~!uria Au-
•lllnlrh-e, l'olio onorlllceniu rii r11-
,n.liere nJ merito d~lln HtpuhbliM
ltnl1111111. ('011.t,~guù l'onnrifl,•rr1zo. 11
11nesl.11 umll~ ,norn 1111rtlm1hc. 11
110111e del Uon•rno. il 81•11. Oo. {11trlo
(,ra"'· ull,1 pre~eun di nlUllerosc
p~~vuulltr\\, lrK U irlubllo rii l11tt11
l11 11011olnT.ionP cli ('()',EOLLU.O.
doH Suor lh1r~herlt..1 h1n,r,1 du ph'r
di 11m1mnt'11nnl. Al111 conl'lnsion~ d~i
fl'-<lrll'irlumentl l'u111l11• ,noru rin-
* Il S,uito l'uclr!' Pio ~11 hn 1·011-
lerlfII nn'1t1H,,,,i11111 onorlllt·un,u 11l-
l'lnslr.:t1r toop1•rntcm• ~•tlc•,i1100 dcl-
l' Ult l'H UA\\ dull. Ghtlin l 'rsllre
(l11rl'i,1 Olc>rll. rlr:?11:rndol11 mr111h1·0
della l'onUlldu A1•c·Hd1•wl11 drll~
S(!lenzr. AU'ou,aggio 111Terlo 11ll'll•
lustre sclcnzlnto 1wl111 srdc• dell' l nl-
\\'N"<ità di llonte, idro 1111rlrripuro1111
l'EN·.mo /'i'undo .\\.1111~tolh'o. l'Arei-
\\ rsuovo. ,11111,;trl ~ ulln prr,muliitù.
* Il :'llac..,tro Antonio Andn. s,ih•-
slQno 1•011dlutorc•. mo~lre 11111,teo-
10~11. cli p11--,1g1d11 11 I.IO~I•: In
o,pitl' Mli'Arc•11tl1>111lo drlh• S1•irnz1•.
Letterr ~ Rrll,• .\\rtl ,, drl ('1msrr-
rntori11, Il rul JHret1ore ~ 11111ko ,,
lrr1 ltlo 11nunlrnlure del 1'1ar~lro. L11
~tnrnp11 lio11r~1• ••osi ~t•rh r111: cc 11111-
nltu ul PB.1,1z,o ~1111 l'l!•tro. t• \\1•1·11-
dcmln di l,imw 11hhc In lorl1111,1 tli
nsc·oltare 11110 dri ,uol 11lì1 lm4r.:ni cor-
srttlmo ll1rll11 dt•I ,te. Al~~~;1111lru
'lst•n,e. Il r11p11n•,N1h111te 111-l ltr
ron,r~nc) 111 1111dre clel ha111hl1111 nu
rofrlnrtlo con 1111 :1111'110 p~•· t11rn-
crli0Jo ~ nu hh·clt\\eirt• •l'"aral'nt.o t"On
inri•ll la lrlfPrll Il, Q(lnnontntn tlullo
,·orona r~a~ht. iu,hntHi c·ou un ,uh,..
mlno,ll p111·ro di ,folT11. L'A111minl-
stratorr drl Trrritorlo •pit•.irò il ,i-
~11lflrllto ,lei ll:~~111 rr1ralf'. rhe I> IUl
premio 11ll1• r,uui!:11~ 1111wrro,e, rosi
rrequ~ntl lJ'II I ('nttotki, e il llin1-
torr •11lr,i11no tr11rl11,,1• in kilwnir,1
lu lrtt.MIJ nutoi,:rufo drl Ile rbr :r1·-
1•rflo1u tl'l's,rrr Il 1111,Mno dt>I Qrtll1110
llirlio ch-llu hrlla l,1111le:li11 rrl~tlnml.
* Il 16 o11oltre 11. ~. n ('OSTA 01
UOYWO fu irurnrrurntn In <t f'nsa
clrlln ClioHnlì• », drdic·nl11 11 81111
mornnnl 1111,c·u. r:011l'rn. ~r11111li1•e
8 lwlln nrllr Mli' 1111~11 ttrd1U1'tt11-
ulehr. In , ol11tJ1 ,lnl ltel'. l'nrroru
per l'rdu1·11zio111• 1·ri~tin1111 dclh1 o:io-
l'l'lllìr. u eo111prrnd1• <rttr 1111l1• 1w1
Il ('ntrrhl,11111. Ire 1wr h• nssol'in-
zirmì, uuu sitl,1 111•r ghwbl d11 t..n olo,
rillu ,ole1t11 r,~r In T\\. lu hlbllotern.
la dir1•zionr e• nno ,pnzloso ,•ortile.
* -'irl rn;;;; in rip11r,1tn r rinuornl:1
lll 1·e11tenurl11 (•hfo,n cli 'i'elh,r1•.
INTI! :\\-.'lt Il, 1·011 unu spr•~n cli oltre
100.000 rupi~. p111·l Il l<i tnllloui:
or11 rij~u i• tnlc- cln -<en-irr dt>gn11-
111~11te rhl c·nlll'clrnll'. lnoltr~ ,01111 in
1m1i:etto tre nuoH• r1•sid1•11zt 1111,.
~ionnrie con s,,uote: l·o~i pun~ Mi
sin 1,eus1u1d,1 ul plr•,•11111 ~mnluurlo
11er Il <11111le 11t•oo,·rnn11 .io.ooo ru111...
'\\rllu lliot•e;,I di \\'l'llore lurnr,11111
1m11:lù dlrendu: u 011'1:'l ml uirll• dulu
111111 ••roN• : (;;; ~1111I In llon llo~c•"
ml hu cl11to c1ue,h1 (lndh'urrrlo Il ('ro-
eills,o)... Erro l'nn~urio: rnn lit
C,rm•o rlt Gn~ò e '"on la f'roee delln
R~puhbllrn 110<,.:11 11rerc•cl~n I tutti in
Pur,,cllso! »
* A e11r11 del Munirlpfo rii Pt.~m.
ltOLO. nnRpic·C' In Sllf'i~fl\\ Storico Pi-
1rc•roh•s11. ,0110 ,L,ile lnH111111rn111 11111
1•0L11• rii $nn ,11111rl1.lo dn~ lapidi
fOllllllC'IIIOrllthe dt•I ,o::!?ìoruu. nel
li:!1'16. di Sun ◄ lio,011111 Bosco, e delln
dituorn deU'iJ1si1rne 11rotes~or1• Fel'lli-
ruu1do H,1b11tt11. 1·onlont111tor~ delw
Snl'leld Slorkn S11h11Jphrn. lltllr in-
sig-11i lle:ur~ 1h•I l<1111to del J:io1·nnl ••
clello sh1dlo~o di,.~p t•on t•fll1•uciu il
~t•nntoré pro!. Ttalll '\\Iorio Surro.
* Il 1ore~hlc•nh- 11(•1111 t',1111c•r11 dt•I
l,n, ori) di 'rre, lrl, dop11 111 ~• , Mbtto
1•011 0lc11nl nitri dlrle:entl le Scuole
profrsslon11II dell'l~tiluill ~ul(•qi,1110 di
ri1••lo1•ru:loo~ di U~lrnrnhe~- r.ER-
MAXL\\ rspres~r In plen11 ~uddl-
sluzlone rii t11tti ,·on <111o~le pnrnle:
" SiBlllO unnuinlli d'overr cons111-
tulo rho In 1111est'f<lflt11lo cl sono
e,•c•enenll po:111lhlllh\\ di rornnire huoni
01,rr,1I. I rrwlodi d'lnseg-11ur11e11to h11-
111ullt11 do ln,e1?111rnti elle sono 11l-
l'ul!ezzu del loro l'Ompllo. I meni
dhh1ttil'i e rattrozzulum 111odrrn0
tl1•i lah11r11lori otironu pil•nt, 1rn-
r,111zl11 di M11•1•esso. 1 locnli ~p111-1t,.l.
ben nernti o illumiuuli. l1norist·c1110
l'igll'Ul' ~ l'amore al le,oro. Si1u1111
U1•tl di te~Umo11h1rc• ~h•• 11ue~te sono
Scuoi~ prol"~slo1111l1 t•,emphui ».
rispond,•nli cl1>I l!el~io. Il M0 Andu.
•pN•illlM,1 1wll11 ,111rl11 ch•lln muaic'n.
t~ii-li hll H1l11to hc>r1eflriurt• I suoi
(•ulh•i:111 1in111•,i d1•ll.11 suu I u,111 eru-
di.,.iont- t-011 uJt int.-r~~~ante w-tndio
·x,·1 su " UJJ ,tn111p11tori 11 1·0111110,itorl
di mnsh•u llont•,1 Ml Sl'l'l!IO
».
li l'rtl"ld1,111!• ~i f Pt•c lntrrprc•t~ dPl-
l'A1·1•1Lclo111h1 rore:endo nl dotto ruu-
skolmm s11l<-..in1111 ,·h e ron1rrntuln•
7.Ìl>Di >I.
* .'irll'A~11ir1111l11l11i.11l11siu11odi lforu.t
r<ong "uno ,11111 llft1•tt11t1 1111e,1,'1Lu11•>
i 11rh11I glornni del \\'lE'l'XAJU c•lrc•
ilrsldrruno fnrsl sule~lfllll. F.s•l fug-
girllno tlllllu xonu nord. ~olto il
c•ontrolltt ti~! comnnl:<U, r furono
on lntl In lstihrti cli rducnzlonc• 11
S11l1ton. Sri di e~sl hanno t1bfoslo
di l11rMi s11le•hml e furono ln, loti
nello ( 'R~II di Huno: Kone:. l'u nlb·11
gruppo rii J:it)111nl 1·i~tn11111~~1 ,I trnrn
rll'llr Jlili1i11lur. nncb'efisi noplr.1111li
nll11 , Un s11lrsinrrn. l,a fede di
c1uc~tl r11ll111l1•I per~Pl(llltJttl /> lilli
e• prnforul11, e le , ori1zl1111I .1101,c,inno
tomr llnrl tm h• ron,w.
* l ,11 Ml,~ione solrslnna rii ,luunrrtl>.
Ilio U>1u11/ls-A111,11.onM - nRA-
SlLE - hr mPZze> at!ll Indi tnrl11t10'<.
tur,1110, r 11an11n11_.,, hn erlehrnto
Il :!Jio di fondu-zione. I loslcoon-
mrntl !<I ~1·11l~~ro ron lit pnrtrripa-
zlonr rii piìr di :!000 Indi cli lnlt.11
h1 1:01111. l,11 1\\ll~•ionP rros,iedr lnt.-r-
n11ti mas~WII r ft•mrulnili, 1111• si c•du-
r1u10 plìr di :1011 ulllm-1. che in questa
tlrroqtanza lnlr11tte1111~rn irti ludi eon
1111'11rcurlemia m11~i,•o-lt•tler11rl11.
Il

2.4 Page 14

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,J
DonBo ~
GIUBILEO D'ORO Il 25 aprile u. s. la Supaiora Generale delle Fif//ie
di Maria Au~iliatrice, Madre LINDA LUCOTTl,
compiva felicemente dnquan(armi di profes.~io11e religiosa. Per sua espressa volontà la data
era passata nel silenzio, ma non nell'oblio. Infatti il 29 ottobre, sua festa onomastica, fu tras/or
malo dalle affezionale Figlie in una solenne manifestazione di a/fello, di stima e di gratitudine.
Per la fauMa ricorrenza convennero alla Casa Generalizia le ls~tlrici d'Italia e d"Europa con
alcune Direttrici e Suore. Una sug11eslica nota d'inlemazionalità portarono le nol'izie di Ca-
sanorn e le suore dell'Istiiulo Internazionale , Sacro Cuore , apparlemmti a i:entidue nazioni.
Da{ Valicano giunget•a la benedizione del Sani<> Padre in un prezio.w documento, nel quale è
detto che al Papa ,, sono note le in.çi,gni benemerenze e/rifa veneranda Suora"·
La serata augurale della vigilia raccolse attorno alla Maclre larghe rappresenfanze di Suore
delle case della città e centri piri vicini. Non mancò la noia di fresca gÌOL'inezza, portata da uno
stuolo di eclucande, in rappre.'ìCnlanza delle innumcrei:oli schiere gio11anili eclucale dalle sue /i11lit.
Il giorno della Jesta celebrò lo \\les~ Rev.mo Rettor Ma_l!giore, che con gli auguri si compiacque
di tenere la mt·ditazione predicata. Deeno coronamento della giomnta fu la /unzione serale con
la briosa parola del Rn•.mo Don P11ddu, Segretario del Capitolo Superiore.
Il giorno dopo, festa cli Cristo Re. le rappresentanze di luiti gli Ora/ori della città stiparono la
diiesa per ofirire alla i'vfadre venerata le preghiere. la gratitudine e la rinnovala proml'.SSl1 ,J; ./e
deità di tutte le Oratoriane del mondo. Il Reo.mo Don Bellido propose l'esempio de/l'angelica
loro compaana lAura Vicuna, col l'Oto che il Signore 1)0,r/ia alori/icarla presto sugli altari.
Altro qmaggio offrirono le Oratoriane nel pomeriggio con un grazioso tratlenimento impernialo
~1 trionfo Ji una vocazione re/igio.,a, espressivo simbolo Jell.a. data giubilare e augurio per una
fjoritura di vocazioni sempre pi'ù rigogliosa.
MONGOLIA - Alll~"I del Collegio .. Don no.co ".
Al «ouo U Corulalur" e dlrenore con un prufcaore.
12
Jtc,11
111 Mongolia
Il nostro Don Tassinari, già
Ispettore in Giappone, trovan-
dosi ospite dei Padri d1 Scheut
presso Kobe, s'incontrò con
un Padre rifugiato dalla Cina,
Parlando con lui venne a sapere
che quando era m1ss1ona1 10 ,n
Mongolia, aveva fondato una
scuola con stamperia dedican-
dola a Don Bosco. Aveva do-
vuto far trasportare le mac-
chine a pez.z:i, a dorso d1 ca-
vallo. per centinaia d1 chilo-
metri e attraverso ,I deserto

2.5 Page 15

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li 16 ottobre u. s. ~, poneva
la prima pietra del Centro
.Profe55io6alc di CAl.TANlS·
SE'J'TA, destinato agU or•
fanl e ai l'lgU degli o;olfataJ:
opera urgente e attua per
il pro,perarceconomico dd
la zona. Erano presenti ll
card. Ruffini, IJ Presidente
della Regione, on. Aleni,
Il Ve.covo Mons. G. Iacono
e tutte le a-utorltà provin•
daJI e cittadine coi bene•
fattori dell'Opera. Sua Ec:c.
Mons. lacono c:onc:ludeva ta
c:e.rlmonla meuendo In rl·
lievo l'alto valore c:ulrurale
e sodale delJ'ùtlt-u:,;fone, cbe
segnerà un passo decisivo
nel rnigUoramenio della
gioventù operala dJ catta•
nJsseua.
.,
l _,,
l\\ell'imponente l.stimw. sorto a Gallipoli
(Lecce) sulla \\"ia <lei Lido per opera <li ,\\lons.
Sebastiano ~atali, ricevuti ùa l\\Ions. Vescovo e
dal Sindaco e accompagnati dal Clero e dal
popolo, sono entrati i Salesiani.
( ìallipolì volle dimostrare tutta la sua rico-
noscenza ai figli ili Don Ilosco accogJieodolt
esultante; e S. E . :Vlons. Biagio D'Agostino li
onorò col suo personale intervento.
J stli Salesiani destinati al nuovo I stituto,
accompagnati da S. E. 1\\ lons. Rotolo, Yescovo
J1 A!tamura cd Acqua,·i\\'a delle Fonti, dal-
Il
l'Ispettore Don Pilotto e <lai Direwm <lcllc
Case del Salento, facevano il loro trionfale in-
gr<!sso tra due fitte ali di popolo plaudente nei
pressi della cappella dt:I Carmine, dove, dopo
il saluto di «benvenuto•> porto a nome della
cittadinanza dal Sindaco. ra~. S:ilvatore f\\'lagno,
si formava la solenne processione eucaristica.
La tolla, assiepata ncJ piazzak <lell'lstttuto,
ascoltava quindi rinirente il discorso del suo
\\ e::scovo, che solennemente affidava ai figli di
Oon Bosco la gioventù di Gallip0li.
~
mongolo. Il racconto entu-
siasmò l'Ispettore e lo )pinse
a chiedere al Padre I partico-
lari della magnifica Impr·esa
Poco dopo il buon missionano
lo compiaceva con vna lettera
della quale Lraduc1an10 i punti
piÙ Ìmpor't.ant1:
1, La scuola è uno degli ele-
menti essenziali per la cristia-
nizzazione dei popoli.
" Nella nostra missione esclu-
sivamente mongola di Poro
B lgason i missionari msegna-
v·ano solo 1.rn po' di doctrin:;,
dal governo cinese fosse un
elemento di disgregazione della
società mongola e d1 degene-
razione dei CO$LUmi.
" Per rassicurare I Mongoli e
dissipare i loro leg1ttim1 ti•
mori, il Vicario Apostolico
volle fondare una scuola, nella
quale sI sa1·ebbe insegnato
esclusivamente 1n mongolo Nel
luglio 1934 10 fui incaricato
di questa impresa che s1 pre-
sentava assai d1 Rklle. poichè
non c'era nessun manuale in
mongolo,
moni10la di lutto il paese. A
patrono fu scelto il grande
amico della gioventù Don Bo-
sco. allora appena canon 1z!ato.
La prima volta ehe se ne ce-
lebrò la festa. 31 Rennaio 1935,
non avendo nessuna immagine
del santo Pat:·ono. d1segna1 un
ingrandimento 48 60 cm del-
la foto che trovai sulla sua bio-
grafia. Ai lau vi scrissi questa
invocazione 1n mongolo• an-
ghun Jowanes Bo~oko, mani
hamaghalan soyorha1: S. Gio-
vanni Bosco, proteggici!
cri.tiana e a qualche allievo
!'alfabeto mongolo. Il guverno
temeva che una scuola fondala
, Il collegio fu l'unica scuola
cattolica mongola ed anche
l'unica scuola esclusivamen,e
La scuoi~ fu occupata dai
comunisti cInesI I'! I novem-
bre 1941 ~-
~-~ì>QQ'Q>Qs:?<.&";ò&~&'S<'SòbMèxx">6ò<.,66.~>0<'x~oo<XlO~>OC<:'.X>Cx.Xx>OO<X><>vOOOC>00<::>vs)<X

2.6 Page 16

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A VALENCIA (Spagna) si è chiuso il processo infonnatlvo sulla fnm3 di mru:tlrlo
dei Salcshtnl e delle FiglJc, dJ Maria Auslllatrice Cùducl vhllme del rossi nel r936.
Lavoratori 'Fiat'
dal Rettor Maggiore
Il giorno 11 110\\CUJlll'O 111.;;;, 1igilin
1IPll'onomasti1·0 drl RrUorr ,tu1(11'1on•,
i.I ruccop:ll<-v1111() 11 Vu ldu<•co I mppresen-
tnntl dei n umerosi ~ 11.llio1l sull'sloui
hl\\Omlorl Fiut, 11rm ruienti dn orntorl n
i<;iit uti ()i op:ni purle d' H11lw . Unn f(U111m11
rnrlu 1111C'hu urU'ordlne ~oclule, por.-tc~
111·1•nnl11 nl d iri~cn te Fiut si Rlllornl"n
l'o11rr11i11 111,1u11vHl1• P Il luttorlnu.
Ernno r:111pres~nt11l11 IuHe Il' sezioni del
~ri111d~ 1•0111plc~•o lnd11sltiale la SeM
('unlrnh•, bi Flul S,wJono .\\nto, lu Fli1t
S4!1ioue ,\\1 h> t11•irli Stltbllimuntl \\ elh oli,
11nlorl, Snl11 rro11t. In S111t, 111 Grundl
'.\\Jolorl. le Ferrlerl', lr l'oudrrie, h1 S,·1111111
.\\ Uie, i 1-'lol.
Furono prr,rnti,11 11I lhltor '1,urglorfl
,tal ro11u11. Dot1. Vhllll. 1ko-;,rr•ldrntr
uUJ.lonalo dt!lrll ox nllfo1 I 6 t•ontllrellore
~'llnilurio dcll1l .)f 11t1u1 Fini. Il siir. I>on
Zlfrglot1i griull l'omniririfl lllhtlt o hw1t,·,
t uut II tcnrr<- 111111 In hu ndlern 111 Uon
Dost•o 1•011 11111\\ \\ ltn ,•rl~Unnn e,e111;,Ltu1•.
Per l'orrn,lon~ In ollr,10 1111 ,·alit•t• ,Il
11n.;1•nlo ludnrutu, 11t'l(llt1 ,Il 111Tt•lto 1• di
111111,•~tunenlo dul 1lcw111ll11 r 11li1 1•~ nllit>Ii
salc,Juul. hnornlorl della J,'(nt. Don r,•lli,
s11hisl11110, rappello no del l1n oro. rim.:rnzio
li Rrtlo1· , r11.{{g,ior~ jlt'r t,mti ulti Ji s1f11l-
•ll11 p;tlPrniltl. VN'SO gli l.'X nlllM I 111 rn-
"ltlOri, e 11 11011111 fii tutti pruUJ.l,~ fNlell .1
nirli in,.,ir111l111rnll di l>on ll11sro
,,,.
~---;.JA,.J: a ·Nel~ T1R'"l
ll .. !Jl'anello cli "-f'llllJ)a ••
t\\.. henedello da Pio I X . dopo
Ol1J1111"ann i Il 187a, per
u;.u,ro la helb t,,;prns-;10111! rlett11 Dou I-tua 25 anni dopo,
f11 l'auuo i11 11ui Dio dietlo Dou .Bo><co alla J.'ruuci:t•.
11 9 nuv<•mbro I K7!i ~iunsero a ~izza duo sa<·erdnt i, uu /lhie,
rico 0 ua con.diutorc.1. N'o;i~uan ca~u fu aperta piì1 pnvcmml'nto.
La prinu ~era, all'nrrivu rloi ,,;a[esin11i. 11011 ,,i fnrono ,-1•1ii<•
,;utliuienti por i µre,f'nti, o 8i feci' u~o tloi h·tti p1•r ,-ed(•rHi. Fu
propoi;t o tli n~1<egnarf' ai nuovi lll11.0slri una pe,n>1io1w il i soo
Cranrhi, rnu l>on Bosco clil'\\SO rho ora, troppo o rhe hus(uv,1 ltl
tnt'b\\. !.,a 1•.o:,.u, rii.apnt,:i ili llitt~. destò t>uln:iia~mo " 1111 rorn
rii ludi. TI Vo~co,"11 "\\lorn,. Pit,tro Sula (;lsdarni,: " Or;l Mpi~C'n
pon·hò Dou Bosco è cercato <hlppertutl.o ».
~:wqne cOtiÌ il l'nlro1iaqe Sf-l'ierre. dm oreblw l'Ì).!uglio:,.n
,;ott-o la hened.izioue tlel :'liguorl! i.uvh,tl1gli tlal f'iuo \\'kadu.
il Servo Dio Pio IX cou pan,!" profetichl': Si:i 1111ei;t.'t>pern
4uul grano 1U ,;e1rnp,1 die llivo11!,1t un 1,rrauclo nlhcro, tulehl,
multi rolomhi po~s.1110 ricoverar~i ,;otto i ~uoi rami. e no ~ti:r
loutr1110 lo ,;;p,11·1•i(•1·<, ».
L'nll,eru. gettale profo11ùo rn,liui ,\\ ~izzn. crohbe l{itrant<I
u ste.➔O i ~uui rnrni por la li'r;11w,rn. non :ihhnttendosi ncrn-
1110110 ~utln l'imp11lo detl,i l1·mpm•ta ch(I ue sl'1nti. E OJ:rf!;i,
lt; uMe di 1>011 liU~(•,u i11 Frn11ci:~ ~(mo !li Il 1009 i ti!1;li le lil{li<'
eh,• vi lavom11u, µor la. •a.lvei11.:1 ,lelln ~iovenlìt.
LcutJHJ ~all'Siluio in t 1•1·1•a di Lo u r◄lei- - !>.i quattru
:rnni i pellegrini ,Ii Lourtlos poi-~ono ,aisitnm nna h(•lla :\\fo~tm
\\lh•~ional'i;i, apert:1, a q11aldll' minuto ~opm In lJn~ilit·a.
Q11,,~t•a11110 vi ,i ammira la clocn11u111t:udo1111 ,Id laY11r,,
111h-~iow1ri(l c•ompiuto 1wlk ,\\mrrit·lw. \\11drn i ~nh•siani '"i
hanno un bel pa.di~lioue. ch(1 docmnm1ta l'alti\\·itii doi uo<tri
111i~~io11ari nr-11' \\mf'rÌ<',l ùol ~n,I.
l'>i prev1•clo l'he l:i. .\\11>:<tra nnit _,ùt.<'riori >-\\'ilut•Jti uel lfl,"iH,
(;(lU(onariu tloll':.tpp:u·izio11c, per il tprnle fon•nHo i I_Jrop,uM i,i.

2.7 Page 17

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1~~, .tl ,;,,,..__J~~~ Til]Q)l,rE !}----t\\I ''\\t'
rna nuo,•a i1wollà uni-
IL:
n•rsilaria - .-\\ Miyazitki.
pre'<~ll la nostra. :,((•.uolll, si è,
aperto il d C'orso ruiversitario
,li l't1111111ernio •· approvalo r<>a;olarm1mte dnl "\\fiu.i~fcro 1lel-
l'fatrn-i:ionl' con Dc•t•reto del 211 marzo p.p. Il primo auno mn-
uw1 f P fili ,ùlicvi. ma ,,j dovette acrettar11è oltre un <·cntiuafo.
.\\folti j:!;iovaui atlentleva110 l'nJlertura cli questo cor<:10. unico
del p;encn, nella provincia di Ali.vazaki. Era stato ric·hie:1to in-
~istontNneule dalle uutorità della l'refet,fura, tll1r banno pro-
me"SO a.ppogg;io u1tn•a\\e o aiuti finanziari, e realmente éltllmrn
nurnll•nondu i loro imp<·l,.rni. :-ii dovette tribolare molto per
ntloncrc l'approvazione. specialmente per la diffkoltil di tro-
vare i prnfo"~ori cfolle materie principali r ronviucerli a Lni,-
r..rirsi " Mi;va.z,iki: 11\\ll que~te tliJ:lì.,oltli ff'('NO rktltllf(' pili
cl1i1ir,m1eute l'appogl.(io 1lclle Autorità ({ovcmatin• 1! Lu loro
simpatin, pl'r lH iuiziutive cattoliche.
('vui ()lll"•IO corso univt',uit ario. ,·i p1·,,1umialllo s11prutl ntto
Ili 11l11trgnre 111 llOstra t<fern di prup,1gaJHla mi~sionariit. In <:npo
nlla li~llt clellt• male,rit> p;enE'lrnli, i• segii:itn b ~ Religione . t,
l'in~rg-n11mento ò im·ominciato col prilllù (rioruo di s1·uoh1
vio11e 1-f'g-nito t-ou :;erieti, e intl'rtls~!I dagli allie,vi. l'uo 1](\\i
ilu,• in<•egnauti ùi n•lip;io11e è ulenlf'll\\Ollu ebl' f<. Ere ~tona. W11,-
kida, Jl:ÌÙ, v(l~<·ovo ili Yokoharnu, ch11 si è> clic·hiarato pronto
ntl aiutare col suo nolo zelo la nostra ,..cnola di Miyazaki.
In 11.ue~ti )!iurni ~ ~lato purl.l 1ùtimato il unnvo salouu-te11tro.
,·he potr.ì iu:11oglier(' oltre ru1 miA"Haio cli per,;on!' per teatri,
rtlnfere11ze, coucf'rti. " 1>ervirn da A11h1 i\\ra1<11a.
~__Jp R 111 E
Cuzco ('<'IPllT'u il uint~il••o
~ j !iii.
V d'oro 1lcl h""oro ;;all'!-HlDO
Le fe.~tc llmarono trl' giorni
I' furm10 prece<lute ,la. un cortc,n ve~pertiuo di c::i.rri allegorie-i,
,ti pa"sllg((ÌO tlei qnali 110a liurulllln di l{(lnte Ri rivorsò Aulle
piazzo o hml(O i viali. Tl primo giorno f1t dedicai.o n San
Domenico Savio. li ,;E'(•rmdn fn l'Cm~a<·rnto a \\1arin RR.11,;i
\\nsiliatrit-e. ll ter:.11) giorno, 11utorità. o pubblico rierupirouo la
ba,iiJica <·:itte<lrale, dovo pontiffrò l'Ecc.mo A1·civescovo. cht>
t!mne il diRcor~o commom.orntivo. Regnì una imponente sfìh1tu
della p;i,wentù 11\\llf,ehile e fenuuiuile clelln città, c-hict~'-Ì ro11
la c-on~"l,.'113 cltilla 111eflaglia <l'ariz-eulo al Collegio.
li Club "Domenico Savio "
e u Bale&lano coadiutore
a colloqalo con U principe Takamatsu
Si ebluuta Luigi b'.ù wo.lJo, tli lltlZlomtlità
~luppoar~o. 1-'n li 1>ortin11lo neltn nO!<trll
s,·110111 di ~liyaz1tl.i, ~ di slwforo 1lirig1•
il Cluh Dom(lllkO Sn,lo, uru1 n(II lti\\ 11~1
suo J!enore che impres;;ionò nnche Il ltel-
tor )fap;gioro nello ,un 1·1~11.u, prrrh~ r-l
traUJ1 di 11.Jlll , eroi 11 ('omp11.gnl11 relh:dMa
lottu di nlllerl Pl\\ll'ILnl
'.lirl ('lnlJ !'i sb1 atle!l'rl, ,i !l'ioca a si hnpurn
o dlvenl11re buoni: co~I eg-11 splei:n nlle
mammr r al bablJI qnundo TU11110 11
1•hiedru,r informnztunl, Nnturlllmrn1r nnllo
,ul111111nze ~i lusei:-nnnn puri' lotli saere
e 1111 p!l' di eeteehismo: m,1 nncbi, <1ne•to
~olo pPr divN1111N' hnonil...
I ~c,ullorl 11r1•1111~1'1110110, Rl intert'sqano,
1• llntwono eol 1111rlecipare 1uu•hf' loro
!.liti ,Un Ilei pie-Nilo ('lnh. Quule m(lrll•
rhdiu quindi $e 1111aln1110 dei:li stc~•l ire-
nitori lbll•ce per •t11dl11re sul ~erio il
t•nfochl~mo/
Il ('luh hn I ,noi l1rne.!11ttorl: In t'MJIO
nlln IM,, t•'i• Il 11rinripr T11k1111111t~11, lm-
tollo dl'll'lmperntor~. !>. ,\\. lmpt•riale h11
11111ntl1Llo prr li ('luh Dom,•nko Sn I lo cll
~liynzaJ;I I suol 11uguirtl doni. Kn1rnbr irll
S(•rh (I 1·011 I,, IIIRa~imu ('Ollfltl(lll.7.11, proprio
rome for~T!I Hon Uo~co !'On 111 C11~u re,111•.
In 11i1111no era nmrnnzlalR tmn ,·isitn
tll R. \\. il prinripe '1'11kama(~u n )Hy,1•
znki. Munito Ml d,null pormes,1. il nostro
hrig1) tunto abU.mrnf<' che ,i rece cnel-
toru nellu tl•lo tlellr 11dle117,~ partiçolnri,
e rln~•·J Il p:1rhtrl' a t.u pM tu con li Prin-
l'lp1•, ncllu ,m1 cùiurr,1 prlrnta, 11ll'l111!el.
(•o~I l'inh•re.snlo ,l1111so dr$rrh-o l'in-
••tmlro In 111111 IPtteru: « Snn .\\.Ile-ii,,
si lnlornu) 1ninut,uurnle ciel fh1b Oom~•
nh•ù SuYIO r 11.uelle delln nostrn i:lcnoln
e dt•I 111101 o <·orso nninrsllurio n1wrto
11uest'11nno. ChiPsP pel'!,lno Il nmnrro dP•
1:ll Allievi h8tf.,zzll1i. In fine, ho olforto
n S. A. una ml'd1111"1io ro11 ;\\1uriu .\\us!-
li,1lri1'e dli 111111 1111rte e 81111 llonrnni1•11
Su1lo d11il'111tr11 ». ll~ntu ~rmplielhl!
JvUYAZAI<l (Giappone) - La Scuola salesiana. che è anche sede del Cor•o l.Jnlver&ltarlo di Commercio.
15

2.8 Page 18

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:r~'T ~- BEALIZZAZ.IONI
[;'°" k t;n1i ~ 1
Che giova, fratelli miei,
se uno dica di aver la fede,
e non abbia le opere!
Potrà forse salvarlo la fede!
Che se nn fratello e una sorella
sono ignudi e bisognosi del vitto
quotidiano, e uno di voi dica loro:
" Andate in pace,
riscaldatevi e satollatevi '';
e non diate loro le cose
necessarie al corpo, che gioverà!
Cosl la fede, se non ha opere,
in se medesima è morta.
dal ! uovo Testamento, Giac. II,14-17
_.. I
S. E. Mons. Luigi A1alhias, Arcivescovo di
Madras-Mylapore (lndia Sud), ha compiuto re•
cenlemenle un giro di propaganda negli Stati
Unili, in Francia e nel Belgio. Nelle sue confe-
renze l'illustre Prelato salesiano sostit!Ile questa
lesi. Il lavoro svolto negli lstiluli educativi
rimane spesso Jrustralo se non si solleva anche il
livello sociale ed economico delle poverissime /a-
miglie cattoliche, cominciando col dare loro
un'abitazione decente e morale. I loro figliuoli
quando lasciano le nostre magnifiche isliluzioni
con tutti i con/orli che vi si trovano: aule, studi,
dormitori, elettricità, bagni, cortili, ecc. e rilor
nano alle misere capanne dei loro genitori, si
trovano a disajfio, si sentono umiliati e quindi
disorientati anche nella vita spirituale.
Convinto della necessità urgente di provvedere
a questa deficienza, in occasione dell'Anno Ma
riano, in risposta all'appello del Santo Padre,
Mons. Mathias intraprese una campagna in fa-
vore dei senzatetto. Nella sola città di l\\!adras
su di una popolazione di 1.4CO.O(O abitanti,
A MADRAS (India) m o lte fa=iglie catto licbe vi vono ancora in m ise re capanne di fango e fogliame...

2.9 Page 19

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oltre 100.000 vivono in misere capanne di fango
e fogliame , e 25.000 famiglie vivono all'aperto.
Anche la maggioranza delle /amiglie cristiane
- oltre 4000 cattolici - abitano in capanne,
nei sobborghi della città, e persino presso la
calledraie.
La campagna per i senzatetto cominciò nel
gennaio scorso, e meritò gli elogi del Sindaco di
Madras, Mr A. C. Chidambaran, un indù, e
la simpatia della popolazione. fl 16 ollobre
scorso nel consegnare il quarto blocco dei 35 ap-
partamenti pronti, il Sindaco disse che bisognava
francamente ammettere che l'Arcioescot10 di
Madras aveva fallo arrossire il Municipio della
ci/là, perchè nulla si era fatto che potesse para-
gonarsi a questa opera altamente sociale. Egli si
augurava che gli impiegali del municipio andas-
sero a vedere con i loro occhi quelle ca.~eHe ben
costruite ed economiche, ed espresse l'augurio
che altre istituzioni, inleres.~ale u1 benessere ma
leriale dei poveri, emulassero l'Arcivescovo. Per
dimostrare la sua soddisfazione. consegno all'Ar--
chidiocesi come dono personale pel fondo dei
senzatetto, mille rupie, ossia L. 125.000.
La costruzione degli appartamenti e in mal-
Ioni e calce con intonaco di cemento, il letto in
cemento; il legname usato è il tek, che le termiti
non possono distruggere; ogni appartamento è
formalo da un portico, una stanza grande, una
01clna, un ba_qno, e costa 700 dollari, circa mezzo
milione.
Ci sono gli addetti che ne curano la pulizia una
o due volle al giorno; due volle alla selfimana due
Francescane Missionarie di Maria visitano .qli
appartamenti per vedere che siano ben /enuti e
dànno lezioni pratiche di igiene alle mamme,
mentre una volta alla settimana un dottore cat-
tolico visita le famiglie, specie i bambini.
Mons. l\\1athias nel suo giro di propaganda ha
raccolto i /ondi per altri 120 appartamenti. Ma
per i hisogni della sola Madras ci vorranno al-
meno cinquecento caselle popolari. Cia~cuna di
elise porterà una lapide col nome del beneJallore
o dell'Ente che l'ha ofierta.
Ecco come s i pr esentano le n uove case popolari c05truite da S. E . Mons. Mathias, Arc ivescovo di Madras.

2.10 Page 20

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ckll,e
MlSSlONl
La persecuzione continua
()i Het'i1'1>111l //11 T/111t9l,rn1!J:
L'!; sette1nlm, fil ru-rc,,tato 11 Sban~hai il Yc•-
"t()vo ~1011,-, Kioup: im1i<•mo c•ou parc.wchi preti
,. C'rì"liruù. nli alt,ri preti, tra c,.ui i noAtri. fu-
n>no ~ollopusti a indottriuarueulo iutc•1siflcato,
allu ('tmclm,ionc flrl quulr-. il 26 ~ottnmhri:-. Don
Luiiri 'i.eh fu 1·i,·hic•,-lo ili lì.r1111u·t• le tre i111lipen-
lleuz('. <•,inò ra1lr~io1w alla c·hic•s:i naziuuu l1> co-
m1111i»tn. Rispn~o ebe l)Otev:rno f:ui(li l'iò clte
volevano, nrn (',he non nvrehbe 1mii lirmnlo. J.1t
,;(ll'/1 >1tc,~n fn arrn«tnto.
T>o11 F1·11.rn·e.~1·0 Liang. pllnoc,o e dirct tore di
~han.!\\'hai- Yu.ul,{tzepoo. òoveth1 subire vari 80·
pru,-i. dopo i 11ua.li fn arrestato; (,on lui ehhero
la >'trssa sorte i sale~iaui c·oaùintori P:wlu Liu
~ Girol.Ulltl Yp. Sella ~tc~•a noti"' del 26 t1et-
temllre anohe 1ma 1-'igli:i rii :\\lariu A11siliat1'ice.
Suor :-iper,mz,1 MtlClmy, vc,mit' fai.la auare bru-
HClilllCule tln lt>Uo l' <'Olltlorta iu 11r;gione.
Uua lell(•ra di nn'altm l!~iglia di Mariu Aut:'\\i•
liutrièe dn t 'onlon nnnnuziuva l'arresto del ohie
rit-o ,;ale~iuno (:i11"(1PJ1e Ilo, <,'hf' da qualch<' nnno
r'i trnvu.vn fnvl'i di <'oruuuitù. ('obi i 1ml0:1iani
t·ine-si iu 1wigio110 KQno Iii.
t:li t>X nllievi • 1•· (>X nllie,·e si ru,u1teugo110 f<•
<loli e Nmtiuuano a svolgere l'itpoAlolato che {
loro po,-'!ihile nel duro re_gime di coutrollo I' d
><pionap;J{io.
Dalla lf'llcCrU cli w1'ex allieva alla ,.un ;rntica
Tliro1 lrill<' ~;\\ppiamo ohe fu rinchiusa per lrn
meso in nnn ,-tanzu. o tiottopo~ta ad un 1ulòoL-
tri11nmenf o t•ontu_malo. l'fillza m1 1111111101110 cl i
ro~pirn i11 tutto il ~iomo.
Rim,iatn i11 ftmùglia, cori<e ~uhiU, ;1Un chie:,;a
tli ~au <{iovanni Bu8cu. ove ,!l'ettando><i oi piedi
<lolla statua di Maria ~1u;iliatrice, piru1S<1 a
lung-o. , Jfo mw 110/rei dire aggÌllll/ttl - ~e /;-
111ie /(l1•rimt f11ro11r, di 7,e11a, di aiuia II di Mmmo•
-::il,nc».
E l'011L'nuav1t: ;, Il nostro buon Direttore 110n
C''è piìt ~lato !'011,/0110 in 11riaione) 11111 sento elle
In .llodmrno è 711 miri .J/1.1111111<1, e- 110n 111; ,,bba11
,/111/&rrì. n,11·a11/i Il Le-i 110 ri1rnm111to l',,uerta di 11>1'
.,tes8ct. Tutta la mia s-pera11za, ,l'ora iimanzi, scirà
1w/l'ai11lo ilel buon Dio; r poirlii ;, rolonlà sua
f'!te ~11Uria11111 trn po', 1•o!Jlio ro11se-rvnre l'allegria rli
11rim<1. III Jirf'y,1 J11'r ollr11erc sol-0 qur~fll: 1·m1ileri•orr
i11t11l/a /11 9nui11 dr/ santo Bal/eRinw...
L'ultbno l(nlnde lstltuco ptt Scuole professionali fondato dal sale!llanl
a HONGKONG è frutto deU" ae.nerosltà del Cooperatore Tan!I J<lnlt Po.
18

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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--
tlr1'0.ltm. in l'{'l:'IÙll) ad arre--:ti M'VO!lllli Ìll
ritti1, si vido liceuziata rlall:1 lami!?lia l'!10 l'.1v,,,·1~
f1,•1·11lta, o così 110 S\\'rivi,: • .1des1111 ,.,,,,,prr.11'111
,~>111,· lii l'ila m~ti111w 11i<1 ,111 tr;ioro 11a-.·1>J1/o 1Ir!"•
40.000 lagas
-:,io~Ì1<•Ì111<>. l'er il 1,1io «ll11l't'a111e11/o al/11 [f1II'. lll'JI•
~u,w 11,i r,wle acccllar<' in msu; il Sig11nrr, 11ertl,
i,1. qur11/11 111mne11/11 ,/i l'slrrnw l1i~og1111 ·111i lut uiu-
atterulono Cristo
/11/11 ,1 /mrltrf 1.11u1 1•11.111rrrllt1 ,ruza p11rt,1 1· s, 11:ti
/ì11•t<lre... .lfo ,.;i;, 1111/fo: /111t,, l'" la glnrill ,li /)w!...
Ehl,i l'onnro ùi ac<·ompaguan• ~- 1:. \\1011~.
,\\ 11111•,t,· noti7.il'I 1wrn 1111tl0d ,laU1l t ·1110. rn!'.,.1, !lre~t•• M1ucm:to. \\"P~·m·o ,li T>ihruirarh, 11l'l-
ng~i1111~i,uu11 nlnrn\\l ri~hu <'111• in ,Inta :?lì ~<'!~ 1'11lt irnn 110 ,·ia,.:A"io llp(ll!toli,·o 1111ravc·r.,o I.i
to111hrn ,,,or,;o 11110.t lrn 1-'i~lio cli \\lttl'Ìa .\\11,ilia.• :\\Ji,,,imu• 11,·l \\luuipur. tra i Taugkl111l Xa;.:ct, 1111n
trit·c, l'iu-<civauo a inviar.i ,l:t 1111 1·arnp1• ,li lavoro volt,1 f:111111~i rnditllori ,li lo>'!•• 11111:tttP. 1:111 la
,lclln ('e1·uslovncchi:t!
prim.1 vultn ,•lou ]!I ZC'lnnto \\'os1•uvu mi~sio11ariu
I ..... ,'-;i1111111 ~t:111/ITI" ,,, ~,,,;,,, JIIJ};/(1 (/11/1/1,ud,, si pn,111lr\\'n il ltis~<• Ili :t\\1•n, 1111 1•0111pai.(110 m•I
,/11/11/,,): il lumn, ,' 111w1i J'""1111I, • •1/,Li1111111 t, ,.• ,,1111 j(Ìrn 111i~~io11ario.
111i1111l11 in ril11t1lo lti 111irli111rn p•r,•/,;. J1ÌtJ1tru
l'rnuer tu clm i -lll.000 111,•111hrt clPlJS t rihìt
wo//11, ,, ,.;,; ha rnm 11111:hr. 1•i'i1 ymr,• l,, w,stro fu• vin1110 in nllatr1ti in ,·1111.1 nlf,, 111otal!1w. ,,Ju,
li~,. fini ,·,irririrw il Jr/(11/11, ,. i l,1r11ri ,/',111/111111,, ,-p "'"11•1 ,li f.wilo ùifr....1, 111111 httllu ili fa1•il•• a,•.
,/urr,11111111 fi1111 ,11/11 n 1111/11 ,li fi(.,i, J:11111l,im>. f.'l....""o. T..t~ ,·u1unni,•az:ic,ui t rn, villUj:'i!io u ,·iU.,g~io
.'1111n111 1wr,i lm111111ill,• ,,j tl,·,/i1•h1,111w 1·1111 1111Wtl' Il.\\ \\'Oll).(Ullo pc>r ,l"nli<•ri 111111 "''111)11'1• ,•1111111,li. ,1111'1:0
,i//r 1wHlre m·t·u1u1:::11111i...
Jll'f l:t. \\'nA'11t,1zi111w u..sni ri).(ug-lin~u.
n111111111,lif1111n /lrl't/hirrt... ,., IINÌflltl/1 11/11'/illil 11/1,1
I '1'1111\\!l, h11I-Xngu :-0110 11q~11••f:1t ti nrl 1111,1 1·iIa
1111n/r,1 ()11r111si111a [.l/11,lrr t;, 11rml•}. 11rt't1h111111t1 ,,,r piutt..-tu clura ,, rld,hn110 lottnr,• ('1111tro la pu,
Id t' 11(T,-iu111,1 il 1wdt11 l1u•or11 •t1<'<J11till le ~11•· in• n•rtà. '1'111 t:1via lrn11110 1111 carar t,•r,· niuviulc• u
(, ,,~iont...
n10•1tu, 1111111110 il ,•àuto r, l.1 11111,fcn ,, .,i 111,h,lll•
.\\11,·ho dalla Lit111111i 11i '-' l\\\\'11tu pw vi,~ iniliri•l1a
la rlulurn~a <•oufer111u ,,h., 1111'111trn 1"il,(li11 •il :\\f:iria
,\\11,.ilii~ti•ko v<>m1<1 dr,pm·tot:i io Hiho1·i11.
,1011.1110 facil1111•11t,• :ul 1111 ·,1111 ;(ria ,p,m-i1•r11t., .
L11 luro n·liµium· <' ilei I1pu :111i111i~ta.•\\ 111111,·t•
tm111 l'P~i~t••mrn oli ~11irili l1111111i 1• ili ~piriti "al•
livi. :-;un ~i ,·11r1t11n ,IPi pri111i. 111c11ln• ai ><e·•
l/1111,1.- 11otizit1 c·i f:1111111 111111,an: piì1 i11t1111<:1, e-muli 111Tro1111 -,11·rilil·i ..i... pu~su1111 ,·arhu·11 ,lal-
lll"llln oi llllllillrll,i lii;li 11 li1diu tli Jlo11 B11<1·0 l'l)ffPrtu ,li 1111 uun, a c11wlla ,li 111ainli ,. cli hufali.
..J11• ..o!Trono oltro rort ii, 1, 111 ,•ni ricnnlo ,g,irll'.,I clm imm/tlano ..ri-0111l0 cerl1111111io (' riti tra,luiourili•
:-111111'-'1111•:i rlal ruon- 111 pn·:d1h·r-a 1•h•• l'Ì p11111·
,11ll11 lal,hrn la. I'hii•~.1: l',-,.,,1,in11w 11rr i ,,,,,,,, i
Ha.1111<> l'i1l1•a cli 1111 E11to ..11pri•11111, 11111 molto
,·a~a. 1,c• 11rnlil'lw rc•fi~j,.,., t,01111 1111 mi.sto cli l'll•
/miri/i aQ/illi t• }ll'lljllltllni: Sa(l'II, Il ...,,,,,,.,,.,., i 11.-rst iziord 11 ,li arti 11rn~i1·lrc·, -011 o l'it>-,;olut 11
lllflÌ ,,,.n·i t• /ilinal, ,/11 oy11i lnrn ln/wl,1=io111· ,. controllo 1l1•gli slro{!OUi. Da 1111Hpn p11m In 1·0-
------------
Missionari di laUo
t noto al mor,do missionario
che In Argentina oggi non s,
parla più di Missior,1 proprtd•
rnenLe dette; ma quando s1
tratta d1 parroccl11e d1 30.000
anime sparse sopra un'esten-
sione d1 90.000 kmq.. n terreno
monlagnoso, con poche strade
e molli sent1er1, con 60 ta-
z1on1 e con solo due sacerdoti,
uno per ti centro e un •econdo
per h rimanente popolazione.
ct s1 persuade facilmente che,
se cambiano le parole•• resta
tutta la realtà miss onana
S1 pcn$i alle d1ffico ùt der
v1agg1, d1sponendos1 d u., unico
me1.zo di trasporto. 11 cavallo.
Certamente rn 18 an.,, dr apo-
stolato m queste Cord,gltc:-re,
ho potuto imparare bene l'arte
dell'onesto profittatore. V1ag-
g1ator1, commerciant1, pastora:
di lutti mi servo per fadl1tare
i m1e1 passaggi da una stazione
all'altra, perchè non è poss1-
brle coprire 6000 e p1ù ch1lo-
metr1 con 11 so o cavallo. M~
questo resta sempre e in ogni
caso I mto motore e la rT'ta
macchina. Per esempio nel
cuore dell'inverno mi è toc-
cato scivolare per le sponde
del fiume Colorado pe~ un
percorso da circa 600 chilo-
metri a schiena dr mJla e con
tutte le del1z e dell'inverno.
Assicuro però che non mr è
costato nessun sacrifìc10, nern-
meoo ,I dorm.re nella neve,
appo6grato ad una pietra, ad
occl,• aperti, ;ittento che i giu-
menti non scapp;issero. L'altro
giorno, avendo fretta, ho per-
corso in 7 ore circa 80 km, dt
montagna, Su slrac.la asfaltata e
con uria bella " F1at" sarebbe
un d1ve.-t1mento. ma io do-
vetti v,agg1arc: 1n cond1z1oni
alquanto diverse...
Qualc1,e c.1f1 .i sull'attività 1nts-
sionaria di ,m anno Battesimi
529 M.1trìmon1 91 • Prime Co
munion1 306 Cresime 293 •
chilometri percorsi 5560.
L'Austllatncc, nost•·a Regina.
ci assiste con bontà materna.
!:'i.1c ,ti\\RCI I LO G\\HDIX, ,. D. u.
d,r~ttmt' tt p,n,oro

3.2 Page 22

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m11co o Jnrmuaflo ~ulla pu.i:-lin.
in 1•apuuue ,tporL<' a tutti i n:uU
,, ..i h1tte le inlomperie. .Mo111,i-
guoro mi fu di e~empio per il
suo arnmirahilo ;;pirito ili ,meri-
ficio u por ]11 1,1"]11 upo.,.lolico,
elio non ;,j ,m1e11tirouu in nes-
;;mui clelle critiche ,;il 11nzio11i
in l'llÌ venimmo a t ronm:i.
E~li Kte~.oo ili:-iril111i non Il, pro-
]11',e Illillli I,, pò('ho nlfldi<-ine 1•he
avevu ricC'vuLo nalln r:arih\\ dei
hu1wfatLon ,l'Europa P 1l'àme,
ril·n. l~ piìt cli nna voll,:1 ,,j d1i11ù
pt r•o11almeute :l 1lisi11Iett:11·<· "
hrmcla ro lo ferite e le pitl1-d1e ili
q11e1:1t:i povera g-1mte.
l viU,tggi vii-itati furono I:i Nnl
DlBRUGARII (Assàm-lndla)-S. e.Mon.ç.Marengo ,on u.n gruppo dl giovani Tangkbul- uu complesso di 1·ir1:-II S00 1•,tlto•
Naga r.içcolti nella Scuola dì Dibrugnrh per prepararsi ad essere ·• caurchlsti "· liri. tutti convertiti nel gu·o 1Ji
qllesti uHimi tro amù. e ili
:!00 1·atec1rnw11i, 1•he rit·1w1>rau110
I ~louo pal{lllll~ va p1,nl!'111lo l'a11t.i1,n ,luw.inw i1 But.111~11110 tlC'I p11rioùo natalizio.
~otto I'i1l1:!11~t10 ilo! i,ri~ti:-me,;imo. ehc, In mag~io-
rauzu dui T1tni:;kl1111 lm ro1tosoiulo per l'o1mr,1
.\\.bbomlant<' la U1os~o raerolta in questi primi
auni ,li la.,·oro. ma. rtnant,l pili ril(Oitliosa cp1C1lh1
dei 8,11.tii;li ,uuc·ric·;i,ni. i 111u1li da trN1l'1111ni
1,nrornuo in ()IIC~tl' 1erre. .ii 1uit<<1ÌOJU1rì 1•11ttu
lit·i ern proc·lm,n l'ontrat t fino :1 pochi rumi fa.
\\tu np1}(l1111. qnest-i rominciurouo a lavor1.1.ru. il
111nvi1111mto clelle 1·ouven1ioni 111 l'->ll rolil'esilu11 fu
,l!lhito ruolto forte 1• ~a.rehl>e 1u111he pitì rnpidu
i-e ci fuR~t• ~uflfoieuzn ili mozzi o lii uùsi;ionari.
<'Ile ci promrltl.'! llll j)l"IHfillJIO :l\\'VHllirt,!
\\I pri11cipJ1• dol nuovo aU11n. a.I ritomo di Uon
Ravali<"o, :\\Ton~. \\\\,,iuovo ti]Wrtl cli pot tir ., prire
1111 11110\\"n tlit;tratt.o rui~sio11ario m'l \\l.u1ipur ,.
:--i r,reYe1h" pPr 1\\UOn\\ t1HO ~tro-~randf' DlOYiut(}Jlf I)
ili eonver,;ioui, for~o q11:ilo r11ra1t11'11te i,i ò avvi·-
ra.to uclle .\\Iis~ioni. ,111 il ,.i1n·es><O 1IC1l nn,i!,ro
t 11111e dicevo. hu .tc<·om111i.g11nlo \\fon~. Vo-
~covo Ira questi popoli. Poroorrnmmo ,·ir<·ll 220
l'hilonmtri per ert-i ~<.'11ti~n iu 111ezin alla for1;JSla,
lavm·o 11ipen!ler,ì i11 grau 1n1rl<• d:l,IIP p1·e1thierr•.
tlai ,;.tcdlì!li P ll,tgli .tinti 1·lir l'i v••ri"1111w ,la!!;.i
arnioi d"llo ~lts~ioni.
llllU!g-i,111,lu cibi 11(111 eonfanmt.i al uo;;tro i;Ln-
nel Vic.u•iato Apostolico di Sa.kania
CONGO BELGA
li 17 di!·~111hr~ l!l:\\i\\ S1111 l-'N·<•llrnz11 li 011,. V1111 Il 1•11~ill•n,
~lll1•~iu110. \\l1'11rlo \\.tlO~lollt•O cli SAlrn11i11. ,ty~rn it t•ouforlo
dl ortli1111r1• Il 11rlmo S111·1,rrlut11 iurli~~no nal.h o del lnoiro.
'111•e111t1411at1rn itnnl di IAllhl!hl, tll lrnoro 1• tli ~llC'rilll'i
, 1•11il'nn1> li111L1111r11h• •·oronull 1•1111 l'cmli1111~io11r di ""rio
Klbokll e, ehe dul lmtll"shno 11I succrrlo~io hn 1111,tur11fo
20

3.3 Page 23

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l..i1 l'rnfottur.~ \\1,oslolirn tli '-liynzaki. 1•1m1111i1·.1m011lt• 111li1l11ti. ,lnll'inizio all.1 c•,111!.(n•::iu;iu11t1 ~.1!u-
,.ja11a, rwl I11-11. pl'r li, 1lilli<·oltà 1-opr11vvo1111l0 allo scop11io 1lelh gul'fm. pa,,t, al l'lt•ro i111lil-(••1111
cornu tutto l11 dio,·11:<i ,lt,I l:i.1ppom,• .,,1 i\\l1h11 1111 A111mi11i,trni11rn .\\pn~tolit·o !!Ì,1)1p1111, ,•. Vi r11uti1111a -
ro1111 a h1vornru i mi,~io11nri ,~alo-;iaui. ::--,•~li :11111i ,lj 1,.ru,•rm, p,si 11011 JIOlt>rorw far<• 11111ltn. 111:1 i;i
,fur;m1·1111u iu h1Ui i 11111,ll ,li m:mtNlt'l'II I,, po,izioui 1•ot11(11israt,,, lhll'hì• :1Jl'11lli11111 111omentu fttn,uu
i11l11rnali tra le A"Ol!• dt<I 111or1IP A,m. Xoppun• 1111 lllll~ll dopo, 111 g11urrn liuivll (lri ll(!C18to l!ll.,1 " 1
mi,1.~i111111ri poterono lornart• 11111• lorn rt~~i,lt•111.r ripruntlort• il la\\'oro l'lll\\ gioia 1, ri11111l\\'uto ~1,m,•io.
:-\\i 1mtì1 allora in t 111 tn il Gi,1pp1111e 1111 r,,rn,ro iu~olil" t 1111'.wi,,mt nata ,impnt in , ''"'" la rt>li!!i11111•
uattulicn. 1·lu, ,1prì il 1•1wr1• 1h•i 11u,~io11nri all,• 11ii1 !,di,• ,pnan:r.•·· \\)1•1111.i ••re,l..ttt-rn ,t•117.'nltro 1111
uu rlo•d,u oricntamcm,1 ,t,,t Gwppu1m n,r,... il I ri,1ia111•,i11111 ,., ,:;i par1t·, porfu111 ,i,.Jl'.,rn 111•! l~i:ipph1t1•
u ,li ,·onn•r~ioui in nu,,a. l..1 \\li,-,iuno ,),,) 1;iapJ11>110 t11rnì1 ,Hl ,1n·r11 l'irn•,i,-1ihil1· ~1ttrattivn ,1,,j
to111pi ,mlii>hi. Tlit11rnaru1111 i mi,.;.iunari .,,pubi, 111• arri1·11ro110 dl'i 111101·i cla lut 111 I, p.trti 11!,I rnp111!u,
\\I muli i, 111lu11t.a11al i tialla. t 'iuli tl.tlla p11~1•1•111.inn,• N>llìlt tti~t 11, p11~,;:1ro1111 1i la vomn, i II in ppn111·.
P,•r farn pnRto e, tla!' luvoru a que~ti 1111m·i upt•rai evnn1t11lil'i appnrlen<>nti n oltn :111 f'1111l{r,,!,!:11.in1d
clh•1·r.,11 furono loro ,·,•1h1t i ,li,i di,t n•tl i 1(11 11\\';llt~rlìu:m·. ,ol tu for11111 ,li \\'irnrit, I lt•(egatu. ,, i
\\',•,1•01·i !!ÌU)lJ1111w,i li ne,•ul"·ro n hrne\\'in npPrt,, m•II(- lori, 11iw•1.:-i.
J•:. S. \\lnu... P11k;.J1ori, \\',•.uc,vo ,li Fukuulm, il •1nalu ,,ra an..Jw A1lllllllli,trnto1t .\\po,tulil'o 1lt•ll:~
J'r.,ft-t I ur:i, ,li :lli_yazaki, 111•! l!l-l!J iu,·it<• l:1 I 11111~rt•!!azionù ~al,,.iau:t II cedere 111111 ,l1•llo due pr1t\\'Ì11r11
oivili ildl11 Prcfettnm ui 111i,,ionuri i-av,·rinni cli l'armll, i ,p1ali ,lallil ( 'iua ohii,1lm a11u di n-a,fonn•i
;i lavnnm• in Uiappuuc,. Fu 1111•~,a. a lnrn di,.111bild1111ti la pro1·i111·i1t lii .\\liy:umki ( I!l,,11) 11 i mi~~innari
~u lt•,l1111i 111•1 Ifl,51 ~i rii imro110 ltl'lla 111·uvi11ria ti i Oil u. 1'111• rimast' a IU,lata ad ••-~i tla !>v1rni1·1i1.i,t1'u,
1.1011 c·u11tr.11to µarlì1·ul.1n, ,111!):1 1l11rt1t:l ,ti ,·,,111i,•i11,pw a1uù. " 11i1,•111w co,-ì •111,·lla ,•ltl' noi t:11iumia111u
la ,1/ 1811w,,, ,;nl~,;,,,,,, d1 IJi/11,
.\\I mum.,uto ,h•ll11 ,1i\\"i,in111•. m·I 1-(Ìlli:ttn lfl."111, lii pro,·iu,•i,1 ,li llita 11\\'M·;, ,0l11 In• n ,itleuzu mi, -
,ion,11w (llit.-i, Sakat II o lkpf'n), 11 1)111• ,•1•111ri 111•,·ou,lllri (l',uki 11 '.\\lurit·) 1lun, ,i 11111!:n.1 cli ta11111 in
lauto .1 ,Jirn la )11••,a, 11 ,, fartl ,·at.wlii,1110. :-.'on :tl'l'Urlu )'ili r!:t Jll':1~nr11 alht Jl!'ovi111•ia, di .\\Ii~ :11.:11,i
Il Renor Mnl!tlorc, ln ,·lsila olla llorencc Opera <1..11., 1'11(11< di M, A,aillalJ'k., • BEPl'U, ascollJ Il •alutt1 di un.t glapPone.~lna.

3.4 Page 24

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(ùove ll\\'l'VllUl() llt~ciato 11i1111ui., rc,-i1l('nt.e: ~liyazaki, .Miy:tkenoju, Tanu. 'l',1lrn11:iL,· e ~ob<'oka; 1• clm·
,•entri KE>roudari: Tnmitnka o Ahur1il➔11. ritenendo tuttavia La scuola ili \\liyaznki ). ;;i pott\\ aumtmtarn il
numoro Ilei missionari e i11lomiiflcarn il lavoro nella ~Jil:lsioue di Oiia. thc> in du1111<' anni urrivi', nd
avere 1111 n1m1ero di re~idcnze e di 1·1,ntri soco11dori ,-upl"riore a 11111>U11 che nl momr11to tiella ùivio<ione
awwa t11tt-u la L'refettura \\postoli<-a.
l'fol l!l50 fu t'!.hlt·uita a Il •11p11 un;1 hella nhil\\sll•,.ant11ario in rc111c11to armato, tletlir11t11 o ~lnria .\\usi
lianice: l'au110 clopo fu il tnruo di Oilo. centro
Ynio ,-te,;,m proprio 400 auni primtt. Questa im-
portante l'la'-$itllJnz11, ('ompletnmé11le hmrinta clu-
ranle la !.!Uerr!I, >\\lava ri>'nr~endo sopra un piìt
ampio terreno e in migliore po,;izionc. no) centro
clell:t uittù. Per rnmmemor:ue 1legu:1mcntr> lo i;tu-
u1 rit·u <.;e11tennrio fu <·ostrnit,1 nua. hrlla (•hieMt
1·1,mE111to anuatu. cli slile roma11h·n-rno1leruu.
luni,:a :37 metri, l,u-ga J l, e alta 12, ohe fu benu-
th,U,a <• 11,•rlka,l:i al lfanlo I' I I 11ove111hr<• I 9f>l.
Xe-llo :1i1.1~~0 :111110 ve11u1• rrPH a 1U1tl 1ni~'(i01w
~uwaut o al nosl ru ot'fa1tot rutio ùi O.,ud11 I{uen.
po1•0 loutanu dalin dtt,\\ cli .Yal.alim. l,1 4tw.le lta
ln più untk,1 rn~i,ll-111,a llt>ll:i proviJwi,1. :s'.<'l 11-152
:<i a pers(• lll1,l Il UOVtl \\fo,.,iom· llèli,l rii cl i lliltt.
dove ila tL'lllJIO "i <le'\\itlr•mva awLtero 1111 111i~.:1io
narto 1staliile. F'11 nc-c111i'\\t at o un bel ;;al0110 di una
~0110111. 1luvc· bi si:,.l!'mì1 la rPsidenza o \\;1 capp11ll,1,
1• l'n1u11> d.orw 1111 fahbri<iato utti~uo J)(ll' l'a'lilo;
la num•n mi><~innc· fu lltiltf' n<.•(•olta <falla popoltt-
zio110, r i rris1i1111i d.a -1 rht> nano nH'i11izio. ra;!(-
~iUJt/?"0110 og!!i il 1111mero cli 70. Nl'l I11r,;1 fu
a1•qniAta10 nu'ampio terreno :~ l'su/.'i. proprio
'lotto l'altura. ,lell'autico ()ast<'IIO <li (Homo l'\\orin,
,, vi si costrnì la rl'sidenza clol mi~sionario ron
la cappellti, " UII hcll'm1ilo pili' I,51) h:imhiui, ri•
l"ltil'~lo insi1:1te1d t•mentr tl11llu popoht1,ione.
~el lfli'H ft11•0110 .3JJ01'le ,lur nuovr rt'~illenz(' con il m.is~iu11nno i;tabile: (bi1, o l(it,•11ki.- o 'LIIC
f<( 'aiillu ò stato iniziato il l.·woro nrlln citt!1 <li. S11eki.
fu quesli !J t·,mtri priuoipali lavorano quintlid 1ni.!>-Kiouari, i 4.1wti t•urtuw p11n1 i r-enh·i ;,e1·0t11lari
(l\\lorie, Yokka,iC'd1i, 'fakado. 81111go :\\lori, T,mkmni. Nu.ga~u e P.akanoicchi) viRit!lnduli regolan11e1llo
nun volla alla t<Ollima11:.1 prr cl.lre l'i;sll•nziontl 1-.,1ed.1i~1ka ai c·nte1•um1>11i e la s11ntn i\\los1m ai crit;lfani.
1~,,,.
I
-~
Carità e Catechismo
~
ymndi rekoli <li Dio
Pulur (tod1e1 Sue.O. nO\\'rmbre I OS~
- . ;I
\\
Il SJgno...e mJ COAcedc molte COD•
solazioni nd mio lavot'O quoti•
diano aJ dlspensuio, dove mJ vmo
ctn,ondata da centinala di penone
poverissime e anche da non poche
'
rh:che, le quali dlcoAO dJ venir
volentlerJ da noi, pcrc::hè trovano
lutto pullto e ordinato, e pet'chl
non si fa dlstinz.lone fra cattolici
e pagani.
r
Uopo hl vislla all3 Missione d1 OITA, U Successore di Don Bosco parie sod·
disfallo e compiaciuto per I rapidi sviluppi dovuti allo Rio del suoi fil!II.
Curo anc:bc una cinquantina di
lebbrosi, con un nuovo ritrovato

3.5 Page 25

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In cin,11111 tlt>Uo1 11•-i,l,•111.c prindpali ,,•;. pura l'asilo, hnon nwzzo
pur nn·i<·inare lf. fami1di1·. o in quu:;i tut111 funziona l'oratorio rlo-
11H•11kal,.
l'oi 1:; mi,,-iouuri, t-nllnlloruno nella :\\li,~imu• du~ fratelli t•o:ulin-
tori, il ~rnppo clt•i 1•011frntelli eh, dirìl(ll l'Orfanotrofio di 0 ..,111,\\
1(111111, li· l~iglic di ;\\lari,~ Au~ilialriC(• con clne f\\oronli operi' 1i lkpym
u a Ozai, lo :--uore tl1·1ln. f'Olll(reguziouo i11di~on11, Charil.n~ • c•uu 1111
o,11izio P"r Vf'-Cf'hi " lr ~11orn indig-mw clollu i'\\ugutà cou tLU pwcolu
orfanutrolìo, pure a H,·ppn.
'Pgnf'ndo le dirnttiv1, 111i,-~ìm1arit, 1U Pio XI. abhi:11110 1ier,•.1to
~oprnttutto di ot•e11p.trt1 1tra,latamt>.nt•1 tutti i posti principali tlel
I >i,trutlo (niant·a ~olu l:L zona cli Takotu) e• in ,·i1111111, ,u111i ,-j <' {,Hlo
iu rf'll'"llo semm \\'t1J'1ll11«'t1fr molto.
J)11po il fiuizln 1,11t11~i11-1110 ch•I llopo11:111•1T1t. i11 tutto il t:i,1pp1111u
Il\\ 1<Ìlua1.io110 ò tornnla pro"to uormuh,. doli ,liOk,ile in q111mtn a nm
v1•ri:<in11i, e• hi"o~1u\\ Iaticarn molto per gnarl:tgoure u.ui.nw nlh1 I 'hi11a.1,
T11tt11\\·ia ,.j cl1ivo ~nanlaro 1•011 fitlucia all'a\\' \\·1•11il't•. XPI po)lolo giap•
1m1w,1• 11011 ma11,·.1nn lo 1111i111t· rettr> c•lll' t•er,•:uio la YPriti1; i mis-
•in1111ri v.111no ultrPzzn111ln,ì ,.,,.mpre più p1·r l'upostnlato; n an·anlo
alln l'11ìc·~• ,..org-0110 sc•mi,rn piì1 1111111erri-1• lt• ~,·noie ,·attnlic•h,• I• Il'
,,,,,•ro "01•i:1li che, i111•i111110 :Llln ;;tarupn, l1worn110 a 111·ppiir.1n• l'.1111•
lti1•11lt· fan>nwule 11l!t1 t,011V1J1'1<ioui. fat't1n<lo pc•uolrnrf'.."-i:t pul' lt•11ta-
m,•11tl', in tnttr- lu ....fNt' ill•lla sOt'ietà i print'ipi u lo "l•irit11 dr>I \\'1\\nc1•lo.
lli:~i i fc1h•li 1h-lln .\\li,,ion,• ti.i Dita tHmu ,lnN1tila. l 11,.,.ln 111is,
,ionar1 11011 110,s.,01111 cli11w11tiran• elio IIPll,1 -1•,·1111,ta 11w1,·1 •lt•I s,•,·ulo
X\\'I m•I Hungo - la n•gione di Uit:1 - i 1·risforn1 ,.,orpas,.,arono i
1li1•1•i111iltt, u l'antica .\\lisoion1' rli J,'unai, fomlat a 11/ll ~av1•ri11, rn 111•r
1111 1r1•11ton1ùo il rentro più fior1'11le e 11iouro 1lol r,ri,;tiaua,;i1110 giuppu-
Jll'~o. 11olto l'egidn tlf'I 1L1imio eri;,ti:1110 Otomo :--ori11, tm1((, ,,Jt,, 1wl
I/i!'l~ du I l':\\pa Sisto Y \\·mmc ~celta uomt• ,.,,h, ilei µrimo \\'1••1·0\\'o,
il 1paat,, <•hbt• UJIJllllllO il titolc, rii v~.•l'H\\'!1 rii F'unui, e la pic-rnla
d1ii,,11 cli allora ve111111 l'l'l'I ta nello ,;fr-~11 lt11111,o n l'al t1•clt,1l11.
I 111i-<sion11ri !":tl,••iani ,.,j m1~11nmo - r. 1wr 111w--to lavornno inrle,
fc1<><:1111u11to - cli poh•rn c<ill>,t\\!!l)rtf6 .11 1·l11ru 1dnpp111u~,..., frn ,·c•nti
a1111i, .illn, ;11•,uti,ni:1 tlol c·cmtratto, I;~ 1,lol'i1•a '1is,ionH fiorn11t1• tli
cri~t inui romò in 1rntii•o: 11 ili ,·où11ro In holb chi(••n ùi OitiL l'idh:1111-
t arc1 l.t 1•nltetlrall\\ rii>! 111111vo \\'t•scovo 1lalla ri~orla Diol'e"i di Pnnai.
Jllatia
aualllatrloe delle ne PJgUe
nel Chaoo Paragua,o
« ... Sl11m11 11111 u l'uNlll l'lnn,r11
du 1·i1111111• 1111111. ~ lo ho te fortu1111
di potermi ,•11111pletru.11ento cle11le11rc•
allu ~11--10111'. rh1• ,1 lro\\11 11 pli1 1ll
un 1'11lloml'lrct 1Wl11 no,tra ru,,,.
do,,, ubhl1111111 1.- dl!H ,,pc•n p~r
i li~i dl'I rh llbwll. addetti Mlln lab-
brit•a drl 1,111nlno.
.\\nd1111d11 e, \\l'lll'nd11 In ,·11rrrtt11
a tiro di r111 nllo, p,1,,11 1111111 111 111111
l.tlurn11t,1 hl h-a itli Indi. l'n,•1•111
,wuoln. ,•nt,•ehl,mo ,, lnliornlorlo 1111~
lndll'llll In 1111 11111lltrll11111• 1'111• alln
,1,11111•11h•11 ,nw pnrc• 1111 1·•11pl'II~
~ d,a ...aha l'l11r111at11:,-ri1f11·.1.
\\"i.Jl11 11nrhl' lii t,,ldrrla. ptr prrn•
d1·nnl rnrn dc-I nt>1lnti r drl Hl·tbi.
P tii, ml tlcì 1111wl,o di , t•r-4"! 1'111•111111
rltrP11rr,1lrlt•c, tiri llnlf,..,ltno ,111 1•111111
di 11111rt•111f.
.111 11,1~•11tu do, Nu1110 ll111i111l'rl 11
shulinrl' 1'11mhh•nll• r II carnttere dr1tl l
indi In tl'l,rrA 11 •Il du<1•1ut11 In Jlot•
ti1•ul1<n•. lln..J11• 1'11111111 ,1•11r,,11, \\ nnu
'inolo 'IRrlann. run l'ainlo cli ,1,1rl11
\\u,IIJ"tri,·r, •i ,, put11(11 nulun,,r11
un primo irrnprn di rntecumeui dl
111J1:U11rl ,pMn111P, fr1< I •1u11ll •I tro,ù
ren or~ ,. 1u-r,1•1 rr11nz11, t1111t11 "111•
In lnllo 1'11111111 111111 ,I ohl111 111111 ,11111
n~~t'fl/1, tfol ('nl,·rhisutn.
•:.11, t'osi ,I 1•hhrrn I 11rl111I halt1•,ln1l 1111••
ml11l,lrull dll S.
lt·d rio \\p,..toltr11,
Sono P""~II uh-uni mr,i• ., •1111•,tl
,•itri n~olltl ,1 1111111lc•mrnn11 huuul e•
f1·n ,ntl. n1·,·o,b1Julo"'t (•~nl domr•
llÌfa ~on dM oto 1•n11dorr 11th1 ,Kn1,t
C't111tunl01II'.
Qu~~to Il pu11110 cli lhwllo 1'111•
,! ,p~ru potr.\\ rc•ndt'r 1°rt-ll111111 t11ltJ1
h1 lllll'-Q tiri IIHI ludi di t•u~rlu
l'i11o~r1.11t.
:-:uur ,\\sca,I,.\\ l{1>llRH,l'EZ. F. ~I. \\.
acncrtcano In plllole, Chll 1cmbra
efficace. Poche setdman11 fa, uno
di questi poveretti, In cu... da
nove mul, veniva a dl.rml tutto
concenro che orft'.lllf era In p-ad.o
di rlprendn-e il suo lavoro di la•
vand~o. Lo •I vedeva lnfatt.l dal·
l'atpctto del volto e delle mo,mbra,
meno con/le e doJorantl.
Non ti pub do,scrlvcrc l'uproe.utone
di ,rlola e di gratitudine che tra•
spariva dlll s uo sguardo: non sa-
pendo come maolfestarle, ml mue
In mano un pacchèulno di pa-
~tlt:Jle da pochi soldi.
11 lavoro al dlspuuario ml pro-
cur• anche l'~ione di amml•
nlurare moltl battesimi "In extre•
ml• " al bambini. Qu~ce ~ono le
grandi coru1ola:i:lont che ranno di•
m.e.ntlcarc: cu11_0: sta.ncbe:$u, lon•
taaaiua una palrla e ucrtncl
quotldlani.
Jnolu:c ml è >Jnto .illdato l'Ora-
torio, non IIOIO alla domenica, ma
ogni siorno aJJJ, bambine che vc.n•
gono al doposcuola e •'lntrattftl•
cono con noi, rleevuido una buona
parola.
Nel muc d'ottobre, nel due In•
tca-valU dcUa scuola, andarono
tutte, catrollche e papnc, a fare
La loro vlllta ln Chiesa per la Madre
Genuate, tn preparauonc alla au:a
festa e al mattino fu una •ara
~ arrlvnl'C In tempo alla S. Man.
A.nsl, appena n,cglle, per far plu
pr'C$CO venivano dJ corsa. co,1
corn'crano. ,en&a neppur lavarsl
e pcnJnaral, e 11 pub lmmasJn11re
In quale •lato!
Sono tutte bimbe povett del vii•
la«gjo, molro affeslomue a noi e
pronte a far cbé loro •I dice.
Nel giorno di 5. Ermelinda furono
pre:rn.late le plu assidue, col dono
di un fauolullno coloralo, che
tanto deslduano.
La lingua " tamil" è molto dlfti•
elle., ma vedo che, anche ln quu10,
Il Signore fa mlnlcoll con lte ,uc
lllUSI0OUllt, percht, con la aol.a
ma&'ol'Crta di studio quoudl;ano,
riesco a cavarmela aet uiio ufficio,
e ancbc a prc:panore la leslonc1na
di catechhmo per la dom.cruca.
~u~,r ~IC4 •l l!'ti;A \\ , i\\:\\1 O, I . \\1. '

3.6 Page 26

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C',m(M<1tc <>fP•I ro•n
,,.. (.#'f>Bt• (•,,..,,,,o ',arNunen-tofs-, ,•(f In
Uoriu , ,.,,.,Un1t~1,~ e t·rtl,--,.tta rl•~ ,.,.,.,. ,,,_.,,,. t ,uir,u·oli
.._\\, GIO\\'\\SSI HOs(.'O 11 fl•l l-1M;s
I lebbrosi di Contrataeion innalzano a Maria Santissima Ausiliatrice
un grandioso monumento
Quando un anno fa scmbra\\';1 imminente la
chiusura di questo Laz7.arctto di Coutratacion
e ~ìà era stato firmato e notific:ito il de-
creto mini;;tcrialc che stabiliva non dovervisi
pi11 ammctLcrc nuovi ammalati, tulli i dt.,genti
con i familiari r1.-siùenti con lor,,, videro così
farsi impronisamente critka la loro situa-
zione e minacciata la sussistenza di llUCSLO af-
lollato centro di settemila abitanti. Fu allora che,
con rnrnmm ente· fede ricorsero a i\\ IanJ Ausi-
liatrin· 1wr -1congi11rare la tti1, ckcisa estinzione
dd J,.17.zarctto e promisero, :1 grazia ottenuta,
<li elc\\'arlc un grande monumento.
Ehhcnc
e la co:.a chhc dell'incredihilc
pcrd1t: contro il nomlalt: corso Jegli e\\·enti
pa,-~ati ,1ppena pochi ffil''-i, 11n Jcneto contrario
:mnulla\\ a il primo c si riapri\\ a al Lazzan,tto la
prosp,·uh a d'csisttn;rn; :1nzi il r;o\\·emo si
mostre', llisposto a ni;oln•rnc i problemi e a fa-
\\ urirnL· lo sviluppo.
'l'uui ,idero in questo improniso cambio di
,l.:cisioni un palese intcrwntn ddla :\\ladre Ce-
lcMè, clll~ que:.-ti huuni abitanti .1,c,~Jno im·0<.-:ito
con a!\\soluta fiducia e fcn i,1.1 diH1zionc.
Immcdiatament..: si po--c mano alla realiaa
rione ùd ,oto c•m il cnn,orso t."lltusÌa,;t:1 lii
mano d'opera e J olkrtc cll'lln popula7.ionc tutta,
povera ,li ml!zz1, ma rin·a lii i.:cncrosità e fer-
vore 1l'ligioso. Basti dirl" che il monumento è
rn~t.ito, rakolanùo la snl,1 spcsa , iva, pi i1 Ji
,cntimil.1 pL·,;(1,-, equi,-:iknti .1 c:irla quattro mi
li1111i ,li lire: somma rag~r.incll:11.1 con mille ri-
nunzie e sacrifici tra ljllt.'-'ti pm cri ammalati del
pii1 tcrrihilc male. l.1 lebbra, e trn i loro non
uwno (l(l\\'cri familiari.
li 111.mumento con la hasc e alto 18 metri,
ccl i: rnlloc:no su 1111':11L11ra prospiciente il I az-
zarctlo r <lominant,: un'immensa zona, Ybihilc
da tutti I paesi e citt:t per un ral(gio lii r,1ol ti
chilometri.
Testimonianza mag'nitit.-:1 di fede mariana da
p.trtc tli una popola~ionc edu<:ata da oltre un
cinquanknrùo dai Fi~li di Don Ro,sco alla
piì1 for\\'iùa delle Ji,ozio,,i r.a!esinne, la ùi,o-
:1irmc a i\\Iaria Ausiliatrice.
I !ebbro.si di C:untr.ll,u:16n (Cotomt,l.1J " p<•rrnnc rlC<ll'do
della mlrncolo1,;1 prote%1on.- di M~,1~ Au•lll~trlcc.
fAhC77, cora,plt.-s.~wa · r8 mctrll
Co11trattu-iu11, novembre ''J'-«i
Sac. GUGI IFl.~10 ui:-m ,i,u,sE. Jirettorc

3.7 Page 27

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Maria Santissima AnsiUAtrice sventa uno spaven oso piano incendiario
Domenico Sai,io glorificato tn un celebre Santuario Argentino
La comunità salesiana <li Corrientes rende
pubhlicl11; grazie a i.viaria Ausiliatrice per 1.i
valiua protezione accordala a questa casa e a
tante case di allievi, ex allievi, cooperatori e
amici della nostra opera.
Il 19 ùi scttcmhrc u. s. alle ore 16 ùoveva
scatenarsi in città la persecuzione contro i cat-
tolici con l'attuazione di uno spaventoso piano
incendiario. Si sono trovate le liste, lh:bitamcntt:
documentate, nelle quali figurano la nostni casa,
la chiesa dj :\\1. Ausiliatrice c anchL le case
<lei nostri co()peraton e allievi. Tutto era prc·
disposto e i persecutori nei loro ridotti attcn
<lcvano il segnale convenuto. Ma la divina Prov
vidcnza tre on: prima interveniva miracolosa-
mente per manuare a vuoto quegli infernali
disegni.
Questa comunità aveva fatto voto Ji un pel-
legrinaggio al Santuario della Vergine di Itatl
l' di glorificare il suo fedele servo S. Domenico
Savio, introducendone l'immagine nd celebre
Santuario. Pertanto la domenica 6 novembre si
svolse il grande pellegrinaggio ùi tutta la fa-
miglia salesiana Jel littoralc nord argentino,
p1·esict!11to clal Vescovo ~- E. ::Vlons. Francesco
\\·iccntin, nostro insigne benefattore, il quale di
sua propria mano imroni7.z/1 l'immagine tli
8. Domenico 8avio nel massime, Santuario della
provincia ili Corrientcs, perchè vi restasse esem-
pio e vessillo di purezza.
Corrienles (,\\rgentina), 15 novembre r955
:-i,ìc. Eucm,;10 \\f. F. Drz, direttore
*Guarisce da tubercolosi in una notte -
Colpita da emolisi, mi sottoposi ad un accerta-
mento ratliograiìco, che confermò una tuberco-
losi polmonare, per curare la qu;tle fui ricoverai 1
in un sanatorio. Una pleuritc secca impedì la
cura del pneumotorace. Si pensava quindi aJ
una piccola operazione, quando sopraggiunse
una pleurite cssudati,·a con febbre alta e alcuni
litri di liquido. Questo nuovo male aggravò le
mie condizioni fino a portarmi in pericolo pros-
simo di morte.
:\\1a Don Bosco vegliava su ili me. llna notte
che la febbre era silita a 41, ebbi la forza di
togliere di sotto al guanciale la reliquia del
Santo - un frammento di lino da lui usato
e con immensa fiducia la ingoiru, pregandolo che
mi salvasse, non per me immeritevole, ma per la
mia vecchia mamma, malata di artrite deforman-
te, che puntava tutte le sue speranze su di me.
Presto mi ad<lonnentai. TI mattino la tempe-
ratimi era scesa a 37,5, il liquido era scomparso
con immensa meraviglia dei medici, e io nipi-
damcnte guarii. Gli accertamenti praticati per
aver piena garanzia della mia guarigione furono
molti e noiosi, ma diedero per risultato che i
miei polm,mi erano perfettamente guariti. I.a
miglior conferma fu che potei affrontare le fa-
tiche d'infermiera della mia cara mamma, con
stupore delle migliori celebritil mediche che
mi avevano curata.
Roma
.\\ ~GF.LA FRA1'C"E5CA ScHTFON1
Il dottore conferma l'aiuto del Cielo
Da mesi mio marito era affetto Ja t.b.c. I .e cure
mediche, nonostante lksscro ottimi risultati,
erano riuscite solo a migliorarne lo stato.
Perciò mi rivolsi, con grande fiducia, insieme
con min marito, a J\\laria Ausiliatrice e a S. Gio-
vanni !tosco, che non tardarono a far vedere il
loro miracoloso intervento.
La lesione ai polmoni oggi è perfettamente gua-
rita, tanto da suscitare mcraYiglia e sorpresa nel
dottore, che conferma un evidente aiuto <lei Ciclo.
Riconosccntissima al potente S. (;iovanni !fosco
e alla sua i\\Iadonna per questa grande grazia,
continuo a rivoll.(enni a loro con cicca fiducia.
lloncalieri (Torino) TliREs>. i{AUl"IO in C \\\\ ALLO
BASILICA Dr MARIA AUSlLlATRICE • TORINO
Solennità di San Giovanni Bosco
e di San Francesco di Sales
z.z r,1~N'AtO ~ Comincia la Noven-a 111 onore d1
San Girnanni Ao~c,,
zo l:>"NAl<l - FESTA Dl S, FRANCESCO Dl SAI.ES
Pntrono de.Ut: Or,èrt' Salesiane.
Ore 10: Pontifir,le rli Sua Ecc. Mon,. Michele Ar·
dulno, !,,uc;lano.
Ore rh,10: Vespri PonrificaJ1 • Panegirico 1.~ Trina
Benedizione.
30 r.~r-:N'A 10 - ()re 17: Primi Vespri Pontificali,
31 GESNAIO - FESTA DI SAN GIOVWI B08110
Ore ,o: Pontificolc •olonne crlobrnro do s. E. Mons.
Glov. Batt. Pa.rodl, Vescovo di Savona o Noh.
Ore t _!i: Benedn:ione de, hamhtn1
Ore 1~.30: Ve,ipri Pontifir•li - O,scor,,o di i:iua Ec-
ct·llenzo • ne.ne.dizione Eucnri,tic:, impartita da Sua E.m.
iJ Card. Maurilio Fos.sad, Areive·:•H:ovn di TuTint>.
5 ffJIBKMO - Ore 16.30: PRIMA CONFERENZA
ANNUALE Al COOPERATORI SALESIANI.

3.8 Page 28

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* Da luni:thi anni ero sofferente per ,·nrie e dolo-
rose malattie, che mi la~ciavnno in preda ad uno
scoramxinmento inesprimibile e causu,,uno un ucerbo
dolore ai miei carissimi fil(li. La scit.-nza medica, l'as-
sistemm e le cure che I fi.i.di mi prodigavano non :we-
,·ano giovato. Ln giorno una mia prossima parente,
sapendomi lettrice del Bollertmo Sa/esi11110, mi ~ug-
geri di affid11rmi n l\\Iaria Ausiliatrice e a S G. Bosco.
Le nostre preghiere furono efficaci: a poco a poco
migliorai tanto dn poter consolare e rendere tron-
quilln ](I mia fami~lia. Sia.mo lutti oltr~-n10do rico-
n()$centi.
A,11
PETR0~7LLA CntARL\\ CA~Tl:-SO
* Il mio car<> tHip-;i era affetto da grave bronco-
polmonite. Le sue condiz1on1 si fecero sempre più
all,mnnnti, al punto che i mt:dici dichi~rnrono di non
srwrare di salvurlo. Nipote dr un Sulcsiano ed ex
nlheva delle Fight: dt !\\fari~ Ausiliatrice, con viva
fede, insieme con rutti ì m iei cari, mt nvolsi a Don
Bosco " alla poti:ntc Ausiliatrice per ottenere dal
Cielo quelln che- C?li uomini non potevano darci. E
la nosLrn fede fu prtlmi.ata con la iiuarigione pronta
e complctt1 del mio cnro pop,,.
.;;ono pure grata .\\ Maria -\\u~iliatrice per ahri seirni
di visibile protezione su persona a n1e cnra.
Ce,111.mpl'
l{OSETTA DE ;-.1.ARco J\\u.cCARRO:,.B
* l\\lia moglie cm da qu:ilche anno tormentata da
dnloro~b~imi dì!<iurbi epatici e, nonoswnte le cure
continut., ti male proseguiva inesorabile. ~cl mese
di gennaio del corrènte anno, dopo un'ittcri7,ia in-
tensa, preceduta d11 coliche tremende e dolorose, fu
neccss.rriu il rKn,cru i1nn1ediatu in u11H cliu.ica. pc:,
l'intervenLO chirurg-ico. Questo, a parere dei sanitari,
si pre<ientavo. dif!:icile e irte> di incognite. U nostro
pen_siero si rivolse subito a Don Bosco, di cui siamo
ranto divoti. Confortaui da una sua rcliquin e- fidu-
ciosa m lui, ~• sottopose nll'atto operatorio, lung-his-
simo e laborioso. l\\1:t tutto andò bene: San Giovanni
Bosco ci fece questu grande grazia.
Alonte Celio (Homal
ROBERTO G1onG1
* AnJ.(usnato da vario tempo p<:r un penoso di-
sturbo, feci la no,·ena raccomandata dn Dun Busco
al SS. Sacramento e a Maria Ausiliatrice; e la Ma-
donna, che alla prima nO\\'l,na volle prO\\'are la mia
fede, durante la 6econdn mi concesse In i::rnzia di far
cessare il dis1urho. Grati>-simo ringrazio fa buona
.Mamma del Cielo, ment!"e continuo ad invoca(e
fiducio~o il ~uo uiuto per altro male che i medici
non sono ancora riusc1t1 u diagnosticare.
Ales (Ca,rdiari)
~se, CARMELO Co:--11
* Qualche mese la fu.i colpita da un tumore al-
l'esterno del \\'iso. Due medici mi dis,;ero che l\\ll.rei
guarita mediante lu cura dei ruggi X. Mi sottoposi
a quella curo, che doveva durare sei mesi. l'er re-
carmi aU'ospedal;, dovevo fare Qg11i volto un viu1rnio
di 50 chilcnnetri. litanca e sfiduciata di questi mezzi
umani, m, raccomanda, con fervore a l\\loriJJ Ausi-
liatrice, il S. Giovanni Bosco e a S. Mar in Mazza-
rcllo. promettendo di puhhlicare la grazia e di fare
un'nffprt:t per le Opere ~nlesiane. Con stupore dei
'll.ed1c1, sono guarita in un mese c mez7.o,
Pu:a.1r.a (Torino)
ROSA FAUR~
26
Altri cuori riconoscenti
Gae tano Lo G iud ice (Enna) ammalato dt arter1osclerost dn
di,:cl anni e rldouo ormai agli l--stremì, sì raoçmnandò i.t
I\\ I. A. e a S. G. B. e migliorò in modo da po1,•r ri,·ède ro
1 $UOi e.ari lontnn,.
Isabelln De Santunn (Son Sah'lldor-C. A.\\ rin~ra~,n !\\( .\\.
~ S. (i. B. pt·r 8\\'Cr ri~nato il fin.tao d1t unn. gran.. mol:ltti3.
Margherlm Gallo (Tonno) mundll un'offert;i u :-.. (; Il.
in rin<;roz1amento per il felice ~•ito d, unn ditticil,ss,mn
Opc,·fUZlLlDC.
J co niugi Giacomo C! Lina Colombo (Be1nll:n:u) rjnuntZl8..ftO
S. G. B. per l'n~itcten-za J>I"O<li~,o~ lnro pr~to.tu in c-1rt'O•
::-.tanze penose.
Emma Blogllo (Ver,elli) rinh'Tn>·in '\\I A. t: S. G. 13. che le
hanno sah-a10 la fìelia. cu\\ r idotta in fin dì , 1Ut., ,. il lìgliu,
!lnch't:s.so gran.: per infarto iil 1.:uorc,
Celesdna Cena ( Hoscheuo-Ch,vasso) nllic un pn:l'<ilo obolo
alle \\li$~inni sal.:si•ne in riconoscen,:;1 o 1\\1. A e 11 S. G. U,
per 1,truzia r-1Ct!\\'UU.
Maria Dorgn.ro (Torino) rin~r,,,ia \\I. ,\\, e S. G n. prr
la t...'l.Jar1~ionc da una dolorosa S("JO.t tt...1.
Vlrgfol:, Gamalero (Strc\\1-,\\lc$•At\\Jria) renJc gra,.,., n
l\\1. A. eo a S. G, B. pc-r tn·cr ottenuta un;t hu,mR si~lctna-
zinnc dd Iratclln.
Maria Ca1>ello (Tonno) espn111e la ~ua 1n<1tonda rJC"ono•
sc~nr,a " :\\I. A. p~r ln guarig.ionc J,tlla dopnia fratturo di
un 1U"tu,
Mel chlori na Gedda ('l'orino) nc011o•~cn1e tm~ra.z,a :\\I -\\.
e 8. G. ll. per l'ottenuta gu:1ri~ionc.
Ellsabeltl Comola (Genova) deve 1111'mterccss1one d,
S. G. U. se non s, 11pcterono ntroc1 coliche renali, che d,f-
ficiln1ente ovrchbe ~uperate per la gnmùe debolezza in cuì
~• troçava. l';_: riconoscente anche: pc-r ultro grazia.
Giuseppe Pavia (Isola J'A.ii) rende noto che per inter-
L-e:io~iouc <ll l\\.1. A .. e di S4 O. O. vuc:nue ..alcune grn.tic,
1m cui qu•lln di e,;rare un difficile .. d"l<iroso int..n•en1n
chìrurJ?ico, chl· pareva inè,•itahi1t:.
Fmnces.:a Rlva e figlia (Sparonel sono ncor1oscen1i u :\\f. A.
per alcune ~raz.ie e fovon ottenut.J con la novena cons1-
1-t"I 1ata <la Don Bo~co,
Alfreda Consol e (:\\fostrc) affidò n S. G. U. la uonnn N,l-
pitu dn una gruve affezione ali,· \\'ie re"J'Ìnln>ri.. ed ebhe
la irioia di ~ssc.rt: usauJita.
Luigina Canone (Rosi~nnnu llerrom) ~olpih1 dd mllle
unprovviso e ricoYerarn all'ospedale, foce ricorso a \\1. A,
'-" fu ~ah~a le.i ~ la ~ua crcaturin.l.
An nunziata Bartolln! (t,;~,·i11m,-Bolo11J1a) a,·e,.,, la zia 11ra-
\\.i!:-..'iima per intr;s. ica.ziunl' e n1ul ùi L:Uorc~ la mccon,nndù
Il 1\\1 \\. e 8 S G. n. e la zia llUOrl. nono,t,u,tc l'ctà ovan-
zatu.
A ugusllt Scaglia S1ra1do11l (Varallo Sc:.ia) dfoh,ara com•
mossa e nconosccn1c: eh.: 1\\1. A. e S. G. B. le hnnno s.J-
rn1u n ~uo picsnl11 l1it!l'o, colpito ùa ptrtos-se con cnm•
plie"2:ioni hronco-pnlmonari.
O. B. Badasci, cx 0ll1e,·o salesiano, rm~raz10 lii. A. e
:-,. (;, Il pt!r unu -Rrnnde. grazia rlcc\\'uta. t:- H\\\\ Hl gc.ner-o.~n
otf<:rta.
Corinna Frnnzl R. ( -\\lhano Vcrcrll,•,e) con animo ri~ono-
~ccnlc nn~T.lZÌà di cuore ;\\L ,\\. e S. G. B. per il felice
es,to dclrcsame di •tatn del figlio ,\\rturo.
M. Racltl (CaumrnJ i, v,vomcnre ~rata a M. ,\\. e o S. G. B.
per la protezione (1ttcnuta su d1 un :;,eçondo purto e to1pcru
sempre nella loro protezione sulla fam,~l,o tutta
Iride Brusi (Spccchio-Pnrmn) JJVcndu la mamma ,cria-
n,~nk mnla1,1, comindò la no,ena a !\\II, A. e subito I,,
marnnta a01n.inciò a rniclionlrc.
M . DI Stefano (Catania) dichiara ohe inrncando M. ,\\.
ottenne che lo mamma J!Uans.,qe da un disturbo ,·he due-
med1c.1 non avevnno potuto eliminare.
Lina Me.s1udno (Torino) raccomnndautsi a M. A. e fl
S. G. 8. per ot1cncrc il rientro a Torino, dopo t<1n1t> prc-
l{llre v~nnc c~audirn. Ora attende altre grazie.

3.9 Page 29

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" LA MORTE MA NON PECCATI"
« Forse la signora non vorrà, perchè è protestante »
- Un giorno un nostro fanciullo mi ,-i pr6cnto e mi
disse che un suo amico era molto mal.tto e ~rn, a per mo-
rire. Io gli promisi le nostn: pr~hicn: e ~li diedi una
reliquia di S. Domenico S,1\\'io. Egli mi fece notare che
forse In mnmma non l'avrebhe ,1cccttata, pcn:ht: era pro-
test.rntc. lo lo assicurai che lutti i cristiani prcl(,rno e gli
dissi ili dare la rcli4ui.1 proprio alla si~norn pregandola di
applicarla al suo ragazw morente.
Dopo alcuni giorni il fanciullo , ennc.> da me pieno di
~ioia: t Suora - mi disse il mio amico è salrn •·
La madre del gio,·ane dichiarò per iscritto che dopo
l'11pplic.1l'-ionc della reliquia aveva notarn 1111 ~ran<lc cam-
bianwntn.
Gra1-ic, Domenico Savio: forse la guari,;:ionc potrà con•
Jurli all.1 Chi..--sa.
Xett• Jrm·y (Stati l ~niti)
Suor ~I. Pucm,
Risero i presenti e mi considerarono credula -
Porto o.:chbli spc..:iali e assai costosi, pcn.;hé gi:, operata
.ul un occhio. feri, attingemlu acqua dal mio pozzo, pro-
iondn lrc:,lici metri e con cin:a sette mc.-tri d'ac4ua, mi
caddero in esso e spmfonJarono.
1'1,;r rinnovarli s,1rcbbc occorsa una nuova v1s1ta dal
pnif. ~iwlato <lclla clinit-a ùi Pa,·ia cd io soffro moltis-
simo u \\ iaggiare con qualsi~i mezzo.
Prl'gai S. Domenico Savio; k1tai un unnno ad una
cor,la e la manùai nel pozzo, fiduciosa che il Santo avn:hbe
p1.:scatl) per me.
Riscn> i pr1.:senu e nu considerarono prc.~untuosa e
crcù11la, rnJ quando tir.ii l'1111cino dal pono, attaccati al
mctk,imo con la p11nt.1 della stanghetta (non so proprio
per t111,il..: forza rinuncs:lcro attaccati) c'erano i miei oc-
chiali. Ringrazio S. Oomcnico Savio, mando la mia of-
fcrt.t c adempio alla mia prnme,;sa di farvi conoscere il
Jatto, che potete anche puhhlicare con la mia firma.
qi:ug111Jlfl di Bro11i (Ptl\\ ia)
T1-:1msA Lo,mAtU>t
* è\\Tio liulio G1org10, d.1 4u.1kh,· 11nno
fuori corso ru-lla fit,-ohà d'in!!ef!nttia p,·r
una lerie di dolorose c1rco<taru:e. nel m.,g-
J?ÌO u. s. do\\ e, a dare• 111 1<$i, ma le diffkohà
emno molte. anche prrchc 1I prorc~oorc ,·hl
11hcl'nvcyu 11s~,!gn.1111, ,·rn fuurr Homa. \\'e-
111\\ Il c;.,,l " muncar;ili l11 1111id.1 e il con~h:lio,
il eh..- pro\\'ocavn in lui dei momen!I df
.1hhatr1mento. tamo ,la ,·iL•erc tentato, pita
da una ,·olta, da rimm1ù.,rc ancom.
:..oltantu iu •pcra,·o ,·d ni:ni \\'olt,1 ,·hc
,c:d"'o mio figlio ,,bh:1111110, fa.:e.o cc-lc-
hrnrc una santa l\\lessu e msistc\\'o sempre
più per solk-dlurc d:t s . l>omcnìcu Sa\\'10
la <u:i y-al,da int1,rccss1om•, promertcmlo la
pubhlic.17.ionc <·J un'o1Tl•l t,1 per le ()(11,; 1,.
Mlc.,iani.:, nunchè pin·oli fìnrl'lli. A ·ew, un.i
tc·dc ~.-,mtinata nd tiUO pnwrc. E non f111
ddu,a, Il mio Cinr11in si laureò l'ultimo
1:1omo dd mc-se d, '\\lan 1, t'd io man1cn!:o
le prr•m~e.
Nun1111 \\ "ia P Cc, s;.l 1 1J
A'<:-A u"J\\\\ 111 ,, ,,,,,prrtltnr~ ml,•t11111a
* I miei Jue fo1li non si de,1deYni10 mui
u compìere il rn,ce!lu pR"'-JI.Ule, nonn,tantc
1 mid ripetuti con<111h. ~li rivols, 11llora
hdu,·insa a S. Domr-nu:n Sa, io, p ~ J o l o
,li alluminarli e di ottenermi la erazu1 da
lllrli uccostare alh1 Sam.1 .\\kn,;a Euam•cica
prima della scadcnz.it dd 1c:nnme ,·aliJo per
11 f'l'l'C<:tto. TI santo Giovinetto mi ha csau-
di111 ed io lo rina1azin d1 cu,in, e lo prego
da proterutere scmpn: i miei cari ti1?liuoli
e lu mi3 fomicli,1 .
E. Il.
* H11ru1ne di,;.abitnlu e in vendita un im-
mnhìle limitrofo nlla ,.,.~ canonica e 11lla
1;a~rcqtiR della chìr~a pau,>t:rhinle. ~i ini-
:,i,,nn pr1ltichc p,:r crd.-rlo come sede di
<>fl!;lf1izzazioni untin.·liw,,.,•. Affido l.1 ""'·'
al ,,,ro S. Uomcnicn t lo faccio pr~are dai
h1mb1 Jell'A~ato. Ed ceco che le tr.ntaU\\'C ai
11vn,11no, lo ~tab,lc è aRi111110 a ,-ari int1ui-
hni cJ è CYÌtato l'increscioso \\'icinato. ::\\lan-
1,•n1m la prorn~s:, il, puhhliC".are la gn1,:i11.
Cmtl'I C11r/fo- di Holo111111 n. l'rnno GnmtA
:!7

3.10 Page 30

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]<.iconoscenti aL \\lencniliile
E_...._..
Mille centimetri cubi di sangue coagulato
scomparsi ;\\ti,, r.10 Paolo, padre Ji otto
h:unhini, fu opcr:lto <li tumore ul pcritom:o.
(,h furono tagli.Ile due costole. Dopo l'opcra-
ziont: sofferst• molto cù ebbe fehhrc altissima.
l )o<lici giorni dopo sopraggiunse la polmonitt:,
superata fclii:c111cntc. ..\\la il suo fo,ii:n rimaS<
e!ltrcmamt·ntc m<lebolito: la fcrit.1 cr;1 piena ùi
pus, il rt:spiro .liflicilc e irn.:golarc, lo sguardo
, ago. talvolta pcnh:, a anche la conoscenza.
I.a diagnosi medica tro,·i> 1ooo centimetri
cuhi di sangue c11,1gul.tto nel tora1.-c, che gli
1mpcùirn Ji rcspir:irc. il dottore senrcniiò: È
n~·cessaria un,l nuo, n operazione per ~ah arlo 11.
e t :--.-on la potra superare». risposi. , Eppure
l'unica via per ~tt!v11do ~. insi~tctlc. C1 vuole un
miracolo, pcm,a1 in. E non vcdcnJo nd numero
.lei BollPf/1110 S'll,simw che mi l'llpiti, 1r:1 mano,
akun ringraziamento a Don Rua per e:raiic
n..:cvutc, pen,-ai tra di mc: Don !tua , noie:: ri-
m mere umile arwhe in paradiso. l.ppure non
<luh1to ~tdla ~antit:1 del pnmo ~ucccss,,re d1
Don llosco. Lui mi <leve aiutare. t'ominciai
subito la nO\\·cna con la promessa di puhblicarc
l:t grazia sul Jlr,l/r1ti11n.
Il ter.to giorno della no\\"ena dmn.mJo al me-
dirn: o Come ~1,1 mio :zio?•· , :\\lolto meglio
rispose.
\\bhiamn \\"Oluto \\isitarlo ancora
1111a volta prima dell'operazione. Diagnosi: p
nessuna traccia del san1,rue coagulato. :-,;on è
pii1 nec..:ssariu !'operazioni:». lìli praticarono la
trasfusione Jcl sangue, lo iio migliori> e, <lopo
qualche scuiman.1. tornì, sano era i suoi cari.
Podsused (Cro,1z1a), ~ ottobre H)55
Sac. l\\lARr:>;o \\IA,nH\\ salesiano
11 dottore aveva dichiarato c he senza un
miracolo non sarebbe guarito ;\\lio papà,
al•·età di -19 anni, fu preso impro\\\\ i~amcnrc da
un collasso l'llr.li.u:,, che fcnni1 la circolaziom:
del sangue. Il dottor.:. fatta la l11a;no::.i, con-
211
11tati1 d1e senza un miracolo non si sar<·hhe
potuto ristabilin• e che :u1che in qul·sto caso
sarehhe rimasto con qualche arto ruraliziato.
\\pplicati i rimedi lll'Cc,,-ari, consiglio di chia-
man: il parro..:o per gli ultimi sa.:r.imcnti e di
a\\'\\crtirc i figli e i parenti lontani .
l·n amico di famiglia tclcfon/1 .1I scminario
pcr ti\\ \\"l'rtirmi tlcll'acc:1du10, dicendo clw ~~· non
mi fo:.si atln;tt,llo avrei trovato mio p11pi1 già
morto. Subito mi rimisi a Don Rua, chiedcnJo
l'hc In conscn as.--e in , ila e senza alcun arto
offeso. Promisi chl· a, rei fotto puhhlie;irc l,1 ~razia
per .11Trl'ttarc la su.i hcatifi.:arionc. Fm l-sauJito:
min papa, dopo duc giorni, fu dichiaralll fuor Ji
p1 ncnlo, e ~opo 15 giorni potè lasci,m: il letto
~11.1ritn.
.llc.uùw, Seminario Ardvt:.~covile
Scmin.1rista GtO\\As:-.1 C'r 1.1
*!\\Ilaria Curtetti (S. Ambtut.!W-Torino) l!l,lfh a un'of-
fl-11.1 per unù 1,11ande 11rn1.111 otlt:nura da l>on 1{1,ia,
l"l~l·n·unùusi <l1 .ntJart• in l'"'""oml à sciot.:ltlrt' il ,UO
\\'oto ,ulht tomb,1 J.-1 potente U\\'\\'OC"1to.
Una f"ii:lfa di Maria Au-.iliatrice (M1la11u) lrn ,pe-
riment 10 m torm,1 ta11~1h1le la pm1tz1or1e Jcl \\ e-
n,nth1h, L>on Ru.1
Sac. Giuseppe Campanini, salesiano (Torino)
1i111:u1:w1 ìl \\'en<'r,thilt•, dw gli ha ottenuto ùt i:ua.
nrc mpid111nence ,fa una risir>ntu facciale e d, ripren-
t!.,.-,· il HUII miniskrn sact-nlotale
P11ola Botta, mae,,trn (Hr1>:;.511sco-C11ncoJ rn,·ocò
J),,n Rua e ne ehlw .uuto " i;ruuri111onc da ulcera d110-
<k-n~le c:un emonJuia 1mern,1, che da mesi l,t tacern
soffrir<'
Don Enrico Rayf(as,;e ('-ie,\\ Rochellc-St,n, l..11111)
, iu111111.i11 il ,·en. Don l{ua p.-r la pr<Hcz11m, 11\\·urn tn
due circostun;r,e, ~re,,111lnwn1e in u11a cndutn, che
11vreblw potuto a,·er 111,1\\·i.,ime consi,gucnze, uncche
per l'er., dj 7i anni.
Francesco LuoHi (Turino! L'Olpuo da gran, m~-
latllil di cuore. rtCMl'ie ,-on fiducia all'intctet'-".S1om• del
\\ l"II 01Jn Rua e ot1,•nnc la grazia J, poter np,cn, ere
le ~ue uhi1 w1li oc,·11p,1wmi

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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Per iIÙcrce§ione dd Scrvo di Dio
DOil IWl'PO mmtm
Cade da un'auto in piena velocità - Lo
scorso sett.:m.bre, mentre le nostre alunne tor-
navano liete <la una passeggiata, una <lcllc più
piccole si sporse dal parapetto dell'auto e caJ<le
., terra rimanendo come morta. Sperando fosse
ancora in vita, subito la votammo a Don Ri-
naldi. Giunte a casa, la soccorremmo come fu
possibile, invitammo un medico a venire per
aereo e si passò la notte trepidando e prcgruido.
Tncti dicevano che era impossibile salvarla.
Percii, il parroco le dic<lè l'Estrema Unzione.
fl mattino dopo giunse ìl me<lico, che volle
si portasse all'ospcualc di 1\\li11ciros. Si collocò
il letto con la malata sul camion e si partì. u-
rono sei lungluc ore tli lrcp1da:t.ione. All'ospedale
la doppia radiulè:rafì,1 ci assicuro che non c'era
akun org11no vitl'llc lt•~o ,. :iccrehhe l,1 spernn7a
.!ella guariginnr. :\\oi la hi~àunmn nelle 111uni dei
medici, ma più ancora in quelle di Don ninaldi,
òc, secondo tutti i testimoni della Jolorosa
vicenda, l'aveva già salvata da sicura m()rte du-
rante la It.u1ga attesa.
Le compagne, sebbene povere, vollero contn-
lmire a inviare un'offerta <li ringraziamento.
.-1l!u Araguaia (\\lato Grosso Rrasile)
Direllrice, Suore t A/111111e
de/f'Jsli/11/fJ i, .\\!aria A11;\\•ilir1dora•>
*
Invocando Don Rinaldi scompaiono tu-
mori e ulceri tfonto il do\\'cre di rin1~raziarc
pubblicamente 1\\laria Ausiliatrice e il Servo di
Dio Don Filippo Rinaldi per i molti segni di
predilezione dati alla mia famiglia.
Cito due casi.
Mia sorella l\\largherita, essendo tormentata
da gravi disturbi, volle sottoporsi ad un esame
radiografico. Il responso fu terribile: tumore Yi-
scerale. Restava da specifìc:tme la natura e de-
terminare la data per l'intervento chirurgico. Ma
noi facemmo subito ricorso ai nostri Protettori
~~ il male scompan·e.
Il secondo caso riguarda un'altra mia sorella,
Maria, mamma di due figli. La visita medica
attribuiva il suo malessere generale a<l un'ulcera
duodenale, e i primi esami radiografici confer-
marono la diagnosi. Per cui necessitava l'inter-
vento chi.rurgico. l\\la anche questa volta, da noi
pregati, intervennero l\\Iari:1 •\\usiliatrice e Don
Rinaldi e rnia sorella si ristabilì in salute e potè
rìprendere le sue faccc_;ndc, senza sonoporsi a
operazioni chirurgiche.
Tnrino
Don J•o~o FRANCF"C-O, safesi0110
Cessano i dolori invocando Don Rinaldi
Soffrivo da anni <li dolori allo stomaco ~·,
per quanto non mi mancassero cure ,·ivendo
io e lavoranllo in un ospedale, non riuscivo a
liberarmene. Uno zio salesiano mi consigliò di
chiedere la guarigione ·1I Servo ùi Dio Don Fi-
lippo IUnaldi. Sebbene 11011 lo conoscessi, lo
pregai fiduciosa e o~gi posso dichiarare a SU3
gloria che da hcn <lne anni non sento più ;
dolori. Bisogna aver provato a soffrire tanti anni
per apprezzare l'inestimabile dono concessomi
da Dio per intercessione <li qm.'sto gram.le Servo
di Dio. Ora non lascio sfuggire occasione di
farlo conoscere e imncaro.:: mi pare un buon
me~o per sdchitanni con lui.
lanzo Tor111ese, Ospedale :Vlauriziano
Huor LDMO"'mA \\'ALRN1'1 '<UZZI, s.d.c.
n.,n Lina Qualni (Pono d'lschU1-'lapoli) applfoando l'immagint
tli
Rinald, ~ulla paru, dolrmtnt<', si ~ti liberatu dal
suo male.
Lucia MJgllone (S. Mn,irrz,o Csna,·ese) &\\'endo npormto m
µna caduta la rott1.1ra d1 una spaUe, per la $U8 tords eti.
teme\\ a di non tornu.re in grado di adopera.re bene il brac-
,·,o: mn i;on l'intèrc~ssione di Don Rmald, guarl b"nis.s,mo
Emilia Cbessa (Torino) colprta da pun:si lacciaie, con dolor•
si capt>, d 1i~sc a Don RinPl,li eh~ la liberasse tlni dolori
e fu in,nH <liut11n,c11l1: t.liiaudiw.
29

4.2 Page 32

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Salesiani defunti
Sac. Edoardo Dufre"bou, r • ~lontc,iJeu (lfru11u:oy) 11
f)-\\'U-1Q55 a 8.z anni
Fu uno Uc1 prim1 ~ J)iù m:\\il(m sale!!ii■ ni d\\•ll'l, rug.uJ)' Fi•
i,tliO ,li uo nt)to 11'1.a~•mnc.· e: frntcllo Ji uomini irrt'Hgiosi dffe-
nuti cdrft11 ndh n·,zione. (lllilndo fu onlin.uo ~ucerdo1e non
<"blle- ..i.Cca.ntu ti "e 1h·ripurr- un t1nrt:-n1e, m:1 &UJ/1 poii."tb ntolto
•~mpu che dìvcnnt! il centru mnJ"al C" ddla sua fantil{lia.
Lit eaH\\.'dra di ni!lt:Strn fu tu. sua i,rh,na: lo. •ah per hcn (16
anni. fino .1 7 1tt1Jrni pr1mD ddla monc, m1-1C"1:nt1nJo leu~ns-
tura re s-torì:.1 n"clle s{'1mfo sup~riori. 1:--u pochi premiato in
concor~• n117.1onalJ e ,n~t,rnaz10n::d1. Ma fu 1iopr.1uuuo >-1-
ct:rdot~. Po.ase,..h<th· tutu· ft: Juri Jrl t,trnnùt.· orntorll. t le! t'ier-
cltò in ti.ttrL, e nll"e,,.tero, ~ompktnndo I~ sua m1ss1one nel
<:f.1rlfC"<s-1iun:1k. <.:urne ult:sianQ, ~hbe aJ summu ur:td.o )';\\mere
.1 Dun lJcHc.:u, cilrftlteri~iico t.lt•i ~•lcalnn1 dtlla prima ora
Lomo tli profonda ,·itn intC"riore, fl ,t1omo in 4..~tll compì
.,:I; So anni, \\·olle l'Estrema l'l\\Zit•nc, f't,rc:h~ all:1 mi:4 ttà,
Jkc,·,1, t' con I mid acciacchi, po,ISt1 morire nl"I mom~nto
meno pc.n.s1110
La notfaio rlrlta sua $,mtn ,n<,rt~, trlt'IDe!iiSa J~lh& rndiG a: ti.ii
~iornnli con 11mr,i clu1:ti, ,i diffuse per tutto Ja Rcpnbbhc3.
S-;oc. Giu seppe Ber talna, t ~ Biella il :zo-1x-1955 • 6z ,mm
Sac. Fulberto Gruber, t n Veronn il 15-Vt11-1Q55 81 onni.
s"-"- A g os tino W r ob el, t ., Cam•Y1111ucla (C Ameri~•l il
Q-\\'I 1tl5S il 83 .rnn,
Sa"- Glm,eppe R amwaJ, t ~ Lubtn,o Wielko (Polo111a\\
il h \\'I ttlSS ~1 (,t, ,inni
S 'l.c. Ant-otlio Faure, J a Gror,"-c Rhlnehc (Froncinl il 20•
'" t•~S5 a 57 nnn,
Sa c. Regls Po-ncet, t" l\\1.r•i11li• 11 ,5-1x-10,s ., 39 ,nni
Cho Stefano Karne.r, t a Vicnn:1 il 21-111... JtJ~S a 2s a.nni
CoalL Glu•eppe Marcos, 1 a Compello (Sp;i11n•l il 1Q-IV•
H)~S ,. fn •111ni
Cooperatori defunti
M ons. l utiàn Fuentes F igueroa, Prr>l()llt>tono 1lposMliro,
1' Lu.mc.a,;. (\\'cne-1:utla) il 2.2.-x-u,ss a 1 ann11
$uc:crJutc e p~_rraco '11 non camune p11~w. di cuore gen.:roso.
d1 zelu arJtn1i~a.imo, opertò a tutti i prolalcrni ùcll'af)(>itOlau,
moderno. cerci> $Olo le nniml!! attT·s.vcrso le p i ù ~variate tHti•
V!h\\ cantat1\\.·c e ~Qci;1li
Pu.H\\lc:rt ddla Ra_Jiu L,ttrolica nd Vcnezucl.1 1 fondatort d'unn
ru dc.llc fHU 1?rand1 orga.ni:ttr-cz:1011.i cattoliche di soccorso dd
rocl)e, ahre.1J1 il promotore del primo 1Mitutu d"istru7um,-
•ur,c,.•rit>rc p;nrocchìnlc.
Orj:lnnizz.aton: Jcl i1rimo pelle-.rtnna,c:g10 vcnexuelC100 n Rom a
t: m Te, ra :-;anta, nd :suo vi,•issimo a mure a.I Papa, condus_.~
p.,, pc:t'$onulmc.-nt~ ben nc->vc pcllegrinaS,Csci ul plct.li del Yì-
t"ario di Cr-isto.
Per le ~ue imp.arcautfohil.i Uen-.!n'le.rf'rtz.t: i1 favon: del pt,polo L'.
pnc1irolo1rmt:.tU1· \\lcll:1 '(:iove.ntù povera e abba.ndona.tA, fu
thiu1nato .,;r>rvo ,Jr, ft11f frt e Prt1t~t(Qrt" drl/'1n.f,m~iu,
Ammira.Lure J , S. G. ltosco e Jd ,uu ~,!-itrmu cdu~1111vo.
volti.! nffidu.-rc - fin ,i.I 1Q32 - la propria bc-nefit.o Uf)uu
dl'I/ 8110,i C1mogli"' di C'.a.raca8 olle FiRli~ di :Vhrfo Au!tilrn
tnc-~. p,:r 1~ qunli nu1 ri t1cmnr~ J.- piu r,rufond..l e affc-ttuo~a
stimi-'
Autorita e pol)olo ~areggJu.roJm ud tnhut:u-, MLr.1ordmar11:
onor:i.n,:.e funeUri aU'iMignt bt'n~J.stcore, aecompugn;incluno
jn piani,, h.1 vcnrrutw Snlmn ttll11 pace ddla. tomhA tlu lu•
prescelta. nella c.1ppell111 dcli;, ..,(c.....,a 01H·1a, per ri111ane.rc per
st.•mprc ,u:cantu alla Canciullc:T.:ta povcn1, ~Quo lo ,ciuuardo
della 'vfudonn;.t del Uuon Com,'f~lio
Mons. Pielro Tb:lan l, Dcc~no del Capaolo ddlo C,,ueduJe
c.h F~ltrt•1 yi:\\ Vu:ann (}entr11lc ,h·H:1 D1ocesi1 -t il ,R-x1~H)5;
n 77 an11i.
Cuore an.tc:ntt" t: ,tt11mo apcrtn .l qJJntn Ji :1.:anamçnt~ mt,,
derno gio\\·n altn cun, Jt-lle anime. fu un con~into ~ostcnitor~
delle forme µ1ù ardite di npo:stQ1a10. ,1uali l',\\, C. e I~ or-
gnni.%7.a.idun, ~uej.,h . fu !ilinccro e •tfeY.io1u1c, coupcratore •tt-
lesinm, t: calùca<.tlÒ la fonda?.:ionc di uno nostrfl npe-ra 11 fo"ehre.
Sac. Lucio F e.rC"a s-x.L A,ciprcte d1 Pcrnumi■ f PaduH1).
t Il 12-l'lll•l QSS,
'J'ei 52 ttnni di sncru nunistcro fu .apostolo ddl'.,1more .111'1•,u.
.:l1rciitin e dell:} dfvo,:lont' ~1111 l\\l1tdonn.a
:lO
Con la 21uj tquisita l>unw e e.a.riti conqui.st11\\·u_ 1 cuori: ncsttur'I
moribondo gli rifiutò di ricevere i Sac:rum~nti
Cooperuore Salc:11anu, am6 nssai Oon llosco. cdd,randon(
cou soltonità le feste e fnvortmdo le voca1;1onl 1taJesiant:. Pochi
KiOrn1 pnmu d1 morire. mo!ttrando ad un ~"l1.-~1ano l:1 ,1an-
~e1ta dove cele.br.wa, JiM,e: • Sono unte, divnto rh Dnn1t-
nico Savio: sto facendo u n~ no\\·ena .tflìnchè mi t>ttenita di
Jl\\Utire del tutto o d1 andare in Parad1~0... •. É Domenico
lo punò II\\HÙ, do,•è \\11"3 prta-a ner I ~uoi p:,jrracrhinni
Don Salvatore caforio, pan-oc<> Je, :as, J\\ted;c1 • S," u CT•·
ranto), t Il 16.x IQ~~-
Grnnd~ ammìra1orc di Oon Hn~è'o I!' 7.rhtnh.' cnupcr:unri:,
s~f,lu\\ A"li esempi del l\\l aestro, donandosi i(cn~ro1umrnt~ 1..•
cercando 1ooln la g lonu di tl10 1.· il hene ddh· anrn1l". ~pi:c1a:-
d; 11u<II< dei fonf'lulli.
Dott. Attilio Jon, " h•n-• il 5 , , 955 :i '1J .,nn,
l"edc ,·ivn, spirito d1 ~acrificio, carnu granJe furono ,,. <.·a-
rattcn.suche dt1I huon Dotton,, da lutti ncercuto c.ornt: lo
,pedalistA ~ompMt·nte: é l'amico sincero. Oevt,to lii ~ Cio
vnnni Bosco e amminu.orc delle ue npcre. l)l'Odi-gò lt 1ut
cure con .un•-u·~ e ,h..·\\ltr.iont! ~i ~ulc~illtU :iuli \\$f)irun1i ml'--
-tiontui t.!rll'htttulo • C.1rdinal C:1'1l1t·rn • r,1.4 r nitre- -:zs ,mn1.
In nconos.c1rn.:n1n tielle l1enl?!m~rC"nz1.· .,tquil!iòtatc t.:un · l11 t.u:,
carità J]N,·m Lnti e Isliluti rdi,;:rio~l dtt11Jini, cli cr,, ~1111.1
conferita ln Corumcnd~, <ldl'Ordme lii Son Gnn::ario I\\1.lm10
1'c rnçço01aud1amo l'amm:1 clt:t.ta ullt: 1ueJ,?hiere Jt:-1 Coopernton
C..v. Gaetano Bonfan tl, t • \\lun,;a il , o-~1-105~
Nc1i'!o;"ima fi;.:ura di apO!!-h,lo, ,·splicc', U suo 1.cl1) udh· piu
,tworiatc forrn, di 11.tu,..it\\l apo5tolica 1.,• cant,un.11, rentl,...n1.tofii )t
ruu, c11ro per turn :rt\\t:.a inconfond,hilc 11ut,1 Ji honi.n,·tJ dn·
infondt,..., •~cnità ._. tl\\luC'1a
11 suo irnnde c-uon· p;1lpi10 d, amore spi.:c•olc: per gh tunma
l:ili, ohe atcomp,tf,(llÒ ai pu.·di drllt1 Vt•r,,:,nc.- hiianea compicndh
l.Jcn cinqu11nta<lu~ \\·Ùt~~i n Low-dcit , m1.•n1einclt1, 11--.1 1 primi
italianj, 11 d~corn·ir<,me de.Uu mc:d:t,Ltli I d'arJ,f(,"01o ddl' flmp,tu
lilr: d , Lou rdc~.
Ma il campo di 1-a.voro t.Ll hu pred iletto fu quello dt.~i J.tiO
v-an1. n1 quali ,ane,·a 1W!:t1l1Qre l'omore alla Grnzrn iu più
~uhtimi idenli di flura..za. !IU-<Cltandu tra luro numcro,:;c ,·o-
caziuni. Si c:ontano più di cinquantn giofnni do lm Jndu•Jz..
z.ati nlh1 Corrl(re~ai,one i;.aJe,;i.tana L' .iiutati R na~uriorHtL4 rc L.i
mCtm. Pt-r ques.to i ~uctr.asori di Don Bosco. dal Vcu. l)t.Ut Run
A11t1 oll'attu'Olt', lo r iconobhcro e henedis~e-ro quote imr,atcJ?~IJ
b1fo · suiCH~core d, vo0A7,iom •t e rntt.a la. fnrr11glin !-iBl~rnn.t
~li 8t"rhor,'I ,mpcrit'1ra ricono:H:cnxo.
Domen ico cast e lllno, 1 i, C.:hiu.s:1 Pcsio {Cuneo) 11 r7.~1
1955 a 54 unn,
Padre profondament~ cristinno. arpo~A•O semp,e c;-cn1 f<!.Cn ...,
ròH1t,1 ogni opera buona. MililO fin eia ttiO\\'-ane neUt. file dd
I'A-z.iont: Cnttolic-a, di cui éopri\\'a 111 c,nric-n di Prc..111idcnk
dell'Cnion~ LTomrn,. Frotcllo di due soucnloti solt::s1An1 e 7.1!
lame ~oupenuore. diede ~en~ro~amrnte I Dan ffui,;co il au.c.i
prirnou~nltu. Sopportò cor\\ mirahtlc forza tl'Rnimn il mill4
che fu (ra.·vo,alih u lun,go e. 3ccot1osi r,er pnmo deJr1n•,'Jçin.an;1
d~ll'ultimn nra. t.:hie!"~<" e ric~\\"t:'lh4 C'On lntnna 1,,d.-.ln i l"onforti
r~lit,:io~i. Al lìltlio ~~l i:;.iano, J.?1u1110 :lppcnn in tempo 11 su(I
e:ape-zzale. d(S.Se: • Ora lm Gcsu, pe-r mc vh crr o ml1rirr t
la Jltrs,rn <'O!ill" rnccom;utùo1 ,.ni.:hc- rn a Don no~ro I tu.01
dun [rat,·llini " l,1 mamma•. Ai func.rnli partecipò. coa il
consiglio muni,:ip:de :d co,nr,leto e l'inu•r,, popnl~2.~ont", .1.ncln
un.a ruppre.s..enliln'f.il ,lcth~ Catcr ~al, Mlinl' -.li FnS!li,::w t" lh Cnncu
Conte C..rto Adolfo Ca,telnuovo d i Torriuza, t • n..,.J,
gher11 11 rfl..\\'ll•JQSS•
Nobile di 1u,n'no p1Jm~ che di san1-tur. compre1.è la a,:cra.ndt."7.'7.;,
di Onn liQsco e iaoprez~r. 1'1mportanza c.lell'nrnh-lOIJ.1tf> com-
piulo ~bi ,-.uoj figli nd mttndo. n.ppt)JUz:rnndolo r.un l.1 ~w1
op~ra di f<'r,·ento roopc,ratorc:-. j\\;°t:U'ultimo mnbtt1o4 cb1u.• il
conforto di fr4,.•q11cnt1 \\"f:\\Ìta di Sailesj1,1,n1 e di l'1J;:liL' cli '.\\·1.arht
AusHiatric.e. che m,m1fe11tnrono la loro rìconui;ccnz.1 o.ru 11l
con copiosi su1frog:,.
Sc:ar afonl Giulio , t 11 , 5-\\'TII•, Q55.
An1mo sere.on d1 lavoratorr-. t'tllth·ò, nella d1vo1,1onc 1Ha ;\\h-
donna, \\~ii• cri•tianu utlortio !' ,~. tra i ~-uci foml1itari l.
curò con la preKhiern e l'affetto fa ,·ocazjone sa.lr-sum~ c-h-1
suoi nipoti.
Serafino ~
. t a lfarcc.llonu (l\\losg,nn) il Q·K 1Q,S "
71. anni.
Nella aua l1bori~a .1f1orn11cu d·tntu.,11~rrtmo fun7.ionino pt"r
çirçn -40 sn111 esr,letò CQn cuho rdiw:imm diffic.:111 e Jellt'atc
m..in,-ionf. ViJ>SC' iotnlm1:nle. dedhu .a.1111 fDmi~ha. lictis.simo c ht..·

4.3 Page 33

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i cinque ti11li c:resc,eucro all'ombra d1 :\\!aria Au,,liatn<a ~
,h S. G1ovann1 ll~co e chf: uno d, es.si d1ven1~•a Sale.-i•no.
lnrorau1a\\·"1 ,,uantc famialie di. ■mte1 a\\: vidna,·a ad u·\\ ,11rt-
1 loro fiRH •• nottri laut ut1. Fervente coopc:ra1orr, •ì iPCtUC"
roì nom, di 1\\1. Aus,huricè e di Oun Roseo ,ullr labl>ra,
Rosa Rhso, t il ~s-~-•~ss • Onan, llormid• (Al~uandn•I
'.\\l.adre d1 otto figli. condu,~ con una san1a morte- un.a VJU
d, :1traorJinaraa 1uivi1.\\, animar, da, prìnc,pt di un Cria111-
nnimo intcaralc da cui nnn ,·olle m•i d~Hcutr t-- Ad~mp.tutt
t~rmplarrnrntc, i au oi doveri cli mildr~ e dì •Po••• ••pcv11
UU\\.'■re. al tt-mpo per le, up~re di ,arità. • nd •i dedlc:"v•
1 on tanta abnegaiionc. 11 Sj~nott ,nlle- premiarla col conre•
dc-tic un ft.rho 111.aca-dorc ulWanQ. ,10'1 Giu,.epp~ Fu pure
adancc coopc-ratricc: per 1ua 1ni>'ieti,-.. •• \\('nrn.uo nella
chwai panocdualc i qu■dn J1 ~1uia .Au,iha.111cc e dt S. Gto-
va"nl Bu-au,. c:1 numero,t" ft1mia.1ie Je,=aono Il Bt;/lttt,na .i..·altoano.
Maria Andaloro.
sacrificb il un 1de...11 dt "ua rd1.no1■ per a&Jcre at::conda
mamm:i i,:': 01 frat~ 1 ~li, pur nd mondo, coh1\\ò ge:.Josa..
nlt'nlc d fiore Jclla ,:c-r.:1n1r~ nella n1cf\\Jtt°2:z.a e nd racco1:li.
rnento ■ttr,rn<l a Gctù :,;,ic r,mcnuto l'in d■ u:io,·meu:a mi
htò nclh: flh\\ d~ll• C10,c:n1ù C11ttnlic111. l...c 1ur clt·uc nrt{1
frcrro fiorire nc.-lla faml111iza t.luc "'"CJl1t-ioni: J\\w:,,"t1nu, 11aJij
i.ano d1 t>nri llu,.co, dt"I qttale fu ,rmprc de~ou1111un2~ e I'■~
che .\\ml1r~o. dom~niaano.
P"' .1i:.i l~ :l 1 1t1a prematl ""'n olla: 1tu cnn ,,n fr:dC' eh
uh .mi s.,c-. :a111t.·nu, eh,~ ne -.•ctt~ ·u 1nmrcH1lc fHtt::à.
Carmina kmlnl vcd. Conte Cazullnl, 1 ·"' ,\\las,io 11
J•\\1- JQ,5;: • 7h :anni.
Z:clAntt oooc-raince s:aln11n •. -1 r• fl'UI ~,. onorata Ja 111pp;ar.
renere slranuca nohtle famttli• Cuuhrh di ,\\lnsao, e.be osp11b
f)on Bosco n l lont,;no •eUcmbre dd 1870, quando 1I Santo
\\t •i ttra,;1 per t.a fond■z,onf' Ud Collrgu1. V11ne lcttc-rC" sc.r,111
•l1 propno 11111,tno Jnl Sentn e con,l'r'l-'41lL· rdii:JO!IIIAmrntC". tifi..
u11ncntuno ' " 11n..AJ01.a 1n11c1~••• l>on Ho•co, at,nprc •l 'nv•
mcntr< r1c:uno,cr11t\\" ,er.o i tuoi b.:ndattort. li.'! • ._,. iH;& 01tt"•
nuto un hc-1 posto tn P.araJiso.
Giulia Zan1<1tJ ved. Tqllarerrl., t •J .\\luno Lombardo
( lleraamo) 11 Zl•'•IQH a M ann,.
,·,nu l)onna d1 Cll-'fl'IJllnri
1,.·r1!(o.n■nr1 c-JuC"ò 1an1111nrn1t· 1 1uoi
f1..l1 1 ;1i c.1u:.1t1 ino,·,·idc 1mdu: il p:.11,•• 11uinidianu, ~ucnJt\\ ri--
1nJJt111 vedo,·:a 11n .,.ifJ\\'ano tt.i Il su.o ■tuorc • t>nu lk.sco to
fc:cc 1;1oirc:- quando uno dt;t fi.r1i cntrb ntlla Soc1r.t\\ ~•l<:'$1ana,
0:albln2 ou,rnJno, t Torino • -;tt anni Ji m
,olo 1.a morh1 ftrn,ò L.t 1011 m.t11u hc-11c:A1.-11, ;,tn·uire .,pena
11 hu1.0J!no•1, 11t•n1pre rnou111 • conft•:llfl!U11Tf'4 p■ rfln1t"tH1 peC' 1
nu11n :\\li".sun.irt. A lt-i •• c.1~-.·e u.nchc la tonduaont' J1 alcune
llon~ ~h,1tnMrlc. e.on le •suali ,·oli~ protunvarc il 1uu apo•
1flllatQ oh, e 1, moue
Altri Cooperatori defunti
\\ll1·Rt11nz...1 I' 1,: ,111al1n1 \\i ,J,n. f diC't' A,rhcro ~larathf'rtLI
1Jcnn3 <•tUtcpptn.1 .. .Hf'rtinu O \\aoatìno .. Dianrh,
, ;,u.. n 1-:1 mmta .. Horon l~ontina nus~i Clar• • Ca,
lotto Gitn'llnru - C111!'-.t.111nrro !\\Jadtlsalrna - Cavalltn .:\\fa-ria
t•atcrin.a l l11ri \\1,nt."r\\'ina - C,brurtu Ottv, ·iu f)cl Hu:1-0
Jlnncesco l'monuc.'I l·<·hcc - Fri nli Antonio Fam.D
\\nw:dina \\.~1"lrrti1l1ano
l·"air.,im> Cau::riM
l·'auncheth
I>. Rumo1,:, l ìo1ìni Prof. cm.anJo - Funuaa1h Pìct.ro
t ;•is:li.ardonc l)ca,o,-a.nn, I 1uu,na .. ( ,arsnulo l \\ ~iccd.a
nuab1.•r ~lana - J.tne\\ t>ou. l .uiii I .ncatc:lh Pa~tualc
I tmnrd1 \\1h1ftf') - At.-1lon: Oou. Pt11r11-lc - l\\1crltni Z.aira
\\l1c-hH1rd1 I r1111c. Man 1vc:llo .. ;\\1llc-uo \\"fr~1ni:, l\\·tirianl
\\ 1qdnur - \\liU.t C"'are '•znri Z.sacc;hc:ui <.:arulrn, - Ne•
L'Uc:lh f>ou.. (~11ulo - fl••t.t trcnc - r,uriui Gact•nn .. Pt.."flion
fJ'1lomt"na , rd. l':enu Pi:tnc.a C,us.c·ppc - Pol1taU1 Carmel_.
- t•urro .\\lnundro - Pozr, F.nc:-a Ra,a lcr. - Rc1u111ni '.\\lort•
IMMnro t.iru\\11:1 Santi l•:1n1l10 Tailleur - Sartori l\\htilde :'\\h-
'-'>1tH1 - Scrn l>cpa.u G1usr(lpirui • 'f\\,v"ma Lcti.1.ur .. Teah
l>orne-nic,1 - '1''°"t.i Pi..rinu ·roninì ;\\timi - Vulllno F:rmc•
J1nd• .. Zinco ,\\ttgelo • 1.:antni Cl1ud1n1. - Zavauaro Borio
\\laa(cl• • ,,...\\lllUTO Gcom J>,crn>.
!.'ISTITUTO S AI.ESIANO PER LE MISSIONI cun
uJc i'n TOI\\INO. • r,•11<• ,n 1-:nh: \\forai, on
llctrrro n 11r ,naio , ;;-'-4 " z, può lei?alm,·1 1,
ri,tHrc: lAt<1tì rJ Eu,f,1,,, ,\\,J .,,-nar,, p<m1h1h con-
tc!.tt1ziun1 .,.j ,·otuiJ.tlin.nn lt♦ sc,nu:·ntJ lorrnulc:
"""d ~,• 1r111ms, ,l'un l,rgalo : ... la•<'ÌO :ili'l,t,tutu S11/,.
Ji<t lr .lJi.nfo,rj ,011 irti~ ;,, To,inQ tnolo Ji
lri:oio la •omrnll d1 J,ir..... (oppure) l'm,mnhilc
s,10 ,n_.,
~. tNltta>t"t, in,·cc~, J1 nonunare r:rrdc Ji Ol,.'TII ~o•
~1•n7.a l' l• tlluto, la formula potrcblw ~sser quc..1n:
• ,. ,\\nnull" ogni mili precedente di.p11S1i:ionc testa•
nu:ntarLll. ~mnuin mio crcJ~ unn frule P/1trt11tn
.,a/r:iano p~r lr \\lwiom ron udr ;,, I onno, lul"ian,lo
•1d n,o 4u:an10 m1 •rpArtu:.nc a qualsia.si IJtolo
(/•.,oga ~ Jut,1)
(Fi11,1,1 prr rHc u).
Il 6 novcmbl'I<, all'età di qua!l:l IIS anni, si ,pc.
sneva serenamente n1<Ua sua casa di Belluno
l'ln•lcrie nostra Coope:rurl«
Contessina GIUSEPPINA AGOSTI
Ultima dlsce.neknte di antlchlHJma e nobile ,,..
m1a1i. bellu-, ne ha reso illu.rtt U nome
vivendo lo semplicità e dlsral:4:0. donando Il suo
!K'r ali orfani, I poveri, !fil abbandonati.
Fu prcsidcnre del primo a,:uppo femminili< di
AsJon1< cattolica della 1ua città , DalDll della
Croce Roua nella guerra dcl 1915•11, p,,r molti
anni presJdcnle dW1< Conf1<ttnn di San Vin•
censo e affezionata e 1tc.n1<rooa cooperatrice
salulana.
ltduc:ata daUc Suore della Vlslm••onc, nel Con•
vcnro cm con,crvava Il Cuore di San Franc:esco
di Sales, ne divenne devotlntma e ne apprese
la fede opcrot• " la sch.lcua pie'-'· Quando I
ftctl di Don 805CO furono chla.m.atl a Belluno,
a loro rivolu la su.a maacrna at11<ndom• e •e•
ncvolc.o:i:a.
Coroni> Ja benefica e tunp eshtcn11a con un
sena-oso " no,11c cesto, per IJ qu.aJe Il rlct\\rdo
della aua famlstla !l'fltcri pe:renn1< In lldluno
e ndJa ConCffCll,Xl.one AlesJana. Vol11tendo la
sua cura aidl orfani e al ft,:11 dcgJI operai, de,
stlnl) l'lotero 1uo patrimonio alla fondaslon"
di un p,an.d1< lltlttuo In aeuuno per la iSt:.n.1•
:uone pn>fcs.slon111e clella atovauu e ne affld6
ta realluaslonc aJ figli di Don B01co. I lavoi-1
di CO•tru&Jon1< dcll'Opcra. che si lnrltola " fili•
turo Agosti " • perpi,tuare Il nome ddla sua
faml1Ua. com.I nd.avano Pl'OJ>riO quando il SI•
pore chlatnav. al p.rcmlo eterno la grande
Bcnd'artrlce.
I run1<r-aU rlu1clrono un ,01enoe tributo di rl•
cono,uo~ con la pa.r«cipa.•Jonc dcJ.le pfù co,
5Plau, Autorità " In p.an.lcolatt di S, E. Mons.
Muccln, Vescovo di Belluno, il quale volle lm•
partire nella cattedrale l'auolusione al tumulo
e dire nobJU parot" •UI vaJoi-e .-oc:1a1e del cesto
compiuto dalla detunra Conteso.a.
Il Rev.mo Rertor Maggi.ore espresse al cong-luntl
I ,cntlmco.d di viva condor,tla,ua di tutta la
Faml1Ua salulana, as,Jcurando fca-vlde pre•
g.hlcrc, di suffrairto, e fu rappresc:nlato aJ fun1<•
raJI daJl'Ispeuore delle case del Venuo•
:u

4.4 Page 34

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TOTALE MIIUMO PER BORSA L. 50.000
,
,
J!rJ/l!tlfltl
Bot "le
Borsa S. Cuore di Gesu e Maria Addolorata - Somma prec.
4000 lnii. Guido :-.r G>ttti 20.000 Tal Z4.o:>0.
Uorsa $. Cuore di Gesù, confido In vol (1') - Sommll prec.
11.750 - l'edrazzino L. P. q.oo; Zueeh Sofitt 1500, .Mo-
~tc.rolo G ic>,·unnl 500. DC"voto L. rooo - Tnt. ,6. i 50.
IJorsa S. Rlta da Casda, f>rlllt[:Ki g/1 opicolton e ,~ loro fa-
miglie. Somma prec. 27.700 - C. t. 500. Gioda l\\faria
l!ooo; Curon• Emilio 2000 - Tot. ,s.200.
Borsa Savio Ida - Somma prec. 30,700 - Sa,·io Osvaldo
5000 - Toi. 35.700.
Borsa S. G. Bosco, aumentateci la fede, a cura di l\\laria
e Caterina Roagmt (Cuncnl • Somrna prcc. 20.000 - ~-
vcr~. 5000; Avv. Pa,,lo Grn«si 500 - Tot. 25.500.
Rorso Tubino GioVllnnH, o cura di Pellerono Riw - Somma
prnc. 32.000 - N. v.r,. 5000 - Tut. 37.000.
Tlc>rsa Ulla Giusappe - Wrs. 7000; Sere Ilordh ,l,la11a
1000: C<Jnìue1 Actis 3000 - Tor.. 11.000.
llorsa Ulcelli Oon Giuseppe, ., cura di Cr1l11 (,irnlamo
1Rom•l - S"mmu prcc. 10.000 - Giovunn, Ddl'Orc0 ,;ooo;
\\.ltli.:ri GìuJio l>ooo; Ocll'Orco GiuscJ>pc 4000. TroLti
Lu11d 500, Susuni Lioncll1) 1000 ; Bosalo Giuscpp<· ,oo;
Flamini Gino 1000 - Tt,1. 28.000.
Bor,;;a Valt~nf'-"' MiehelL•. 111 ~,rjJr., n ~~urn tlP1ll:1 tì,~li~ '.\\I Ro-
,aria \\' l"eri8n1 ('\\apoli) - ,·cr,. 10.000.
Bo~a Vergine AusUfntrkc, r.tmlplrll:mi fu ~uurt.f!Ìtm, ~
,scu/u, il miti desù/,riu. " cura di Elrnn R1cc1on1 \\'.\\1ila11n)
Sommo r,rec. ro.ooo • :\\. Vc.'cs. ro.000 • Tot. 20.000.
Rn,-.,11 V0stl Don Samuele (2') - Somma prcc. 41 .2Q6 -
lk11in.i Paolo 6500; Ru:isso Emilio ;oo - T,,/. 48,z96
llo1sa Vergine Addolorata, n c.um do F.lcna Caffuriv-Ot-
tohnì (Romn) - Somma prec. 25.000 - Ottolin1 Hcdcs,·h,
l0.000 - T<>t. 35.000.
flors.a VJ,tna prof. Uda TaKtiantl (2"l .. tll V<-'rk. S1'00.
Unrsn Zullan Valentina ved. Dorlgur,,1-Buno (lldluno),
s curn dello f:.un. Dor1t?uv.ì . , u ver,. 10.000.
z.. Ròrsa A. M .• in t1UJ11torifl. r. ,;u{fr. dti l[~m·ror,, ,1 cura del
figlio G. ex nll. sol. (Troviso\\ - Somma prec. ~o.ooo -
:-,., vus. 5000 - Tot, 35.000.
Ror,;11 Zortea Don C~lso (2•), a cura deull e, ,ne, ,Lrll'.fo.
xilìum - Somma r,re('. 14.500 - ~- '-C-N. 11.000: Giulit1no
Guido 500 - T~t. 26.000.
llon-a Amlghe11i Giuseppe (~ •), per il ntomt1 del tiq/i<,
,lolla R1mi11 , in 111ffr. de/111 moglie nommica C"ìnda ;,, . 1.
- Somma prc,c. 11.600 - 1'. ,·,rs liooo - Tot. ,9.6oo
Borsa Abnue M3.rianna Castelnuovo di Torazzo. 1.1 curn dèi
tiJ/li Maiola ,. \\dnlfo - 1• vers. 25.000.
llnJ"Sà Agal<ri sor<:ilc cducairicl: Ceni Umberto 1" Pr,si-
1/,,,1, Smtll" mnt,-mo. (Crtmmm) in <irffr., • cura •\\ldn
('uvrtlli - Somma prec. 10.000 - N. "'"' 7000: Oosio lsn-
lina 1000 Tot 18.000.
Oorso AnZlnl Don Abbondio (8•) - Somma prcç. 36.100
~ lnlvin:1 Hurht'ris 2000 · .\\iassa Giovuru,i 300; cl< alf1t'\\'B
5000: un:., tnan,m:, r,c-nnn~t'nte 5000 - Tnt, 48.(>oo
Rorsa Ai defunti rratelli; Leonardo. Corrado. Domcnici
Ciocla•Amighetti, e secondo le mttnr:,oni rii Gwromo .-l1111-
l!hett, (TI~r~mol - 1 ver.... 6000.
llòrsll A $. G. llo,IC(), p. g. r., a curn di Pil{nato Giuseppè
Faletro (Roma) - ,-er,. 5000.
r,,,, Borsa Amadcl Angèlo t3•). • ourn di Zuçi,11 Italo (Ancona)
- Somma pr~c. 3-+.800 - '-· wrs. 9000 -
43.800.
.Bon,a Astorl sac. prof. Mario (~·•1 • Somm• prec. 22.000
- Rìnoldi 4000 - Tor. 26.000.
Tiorsn An,adei Don Angelo netto spiri10 di Don Bosco
{i\\l~ssion), Sor. ~llmo-De JJomeniro e C'nrsu11iro - Somma
prec. l0,000 - ;\\, ver,. 5000 - J'<Jf ~5.000.
Hor,;n Anzlni Don Abbondio (9•). T'm1.11rlu um/irlllt> - l ·na
ex sJl1~v.a1 n cura <lì nn1mc riconòs.cc11t1 • 1i.1 \\"crs. 10.000
- Curatu GiuscppinJ rooo - Tot. 1 1.ooo
(l'onrinuu)
Bo , ... nt
Uursa Tulli I SanU dJ Casa Savoia, ft curn del Cnnte Carlo
Adolfo C,tstelnuovn di Tnruzza - L. 50.000.
ilors.1 Conte Carlo Adolfo Castelnuovo di Toraz.7.n, u cura
<lellJi Cc,nt~"'ìna "•mia Cu,telnuovn dì TrirJ~za • L. 50.000.
ll11r~o. Ahrate J\\.farinn_na Conr-ess:i di forazzn. u t.:ur.i. di I\\laiol:i
t• Carll) \\Jolfo l '11,;tdnuo,·d c..li Tnr-.ixzn - L. ,o.ooo.
l.lor'4 M. Ausiliatrice, S. G Bosco, S. D. Savio, m m.//1
rr~rn,) · J,!i ,mci rl,frmh r p~r a.iuli ipirituuli r ror/1nrt1li 11//11 famt);diu
r. s.
L. 50.000.
Hor.sa M. AuxiUum Chrl$lianorun1. S, C. Bosco, ~ santi
,"-,'ur<cn"n, proteJ.?,:tt,·a sr•uprr - :-;umma prec. 30.000 ....
~ \\ i:rs. 20.000 - T11r 50,000.
ll<>rS!l J\\1. Ausillairlcc e S. G . Bosco, f>r<!(tl1' p,, 111>i , pr,
i 1UHl1i 01,·i, u cura tl1 Vaini l\\.11.1tlcn t: SeconJin1.1 (I\\lun-
do\\"l) - Smnrn'l pre~. J(J.ooo \\;_ ,·er.,t. 11.000. T1,t. c;o.ooo.
R11r$U M. Aw.illllirlcc e S. G. llo,<eo, p1111t,:~, tr , 1,,11,d11,
le ,w,111, (1J111i~/i, (a"). 11 cura dell,, r.m. Ravenna (Gen....,.,)
- S<>nnna prrc. ,1-6.,00 - Fatn. Sa,i11h.1 1000; 1am Firp<>
1500· (am. Olivali G. 1000; fam. C:iurvilli H. V 500
fam. R•vvnna 1000; Ri1vcnn11 liiuscppin,i 500 - 7'ul. ;+ooo
8nr'"1 PoUa Don Ezio (3 'l, , curn dl'i çon1u1-r1 .\\. Hesoz?.t·
M11rìn Gonelln /Varese) - -:omrna 11rcc-. 42.700 - :--. vcr,.
llooo, c;,usoppe G,,ndlu 1000 - Tot. 51.700.
Ut11"Sa Rua Don Michele e Suo:r Ter~sn Pentore. a cura
di Ros~ Fiore nd. Snnt'.\\gootìno (Vcr<"ell1) - 80mm,
pn:<.". 47.000 - N. ,·f!.rs. 1-;..000 - Tot 62.000.
Bnr,a Rossi Toffoloni Llncfa (6•). in suffr.• u rurn dc, fi~lt
Gal'!auo, Rina, .\\n1,1noo, R l\\lal'l(herit~. Zamin R, IVi-
ecnz-J) - l.. 50.000
Tinr~a S. Caterina da Siena, a cura di Bcrnrnt ~aterirna m
Hen?.i (Frand~) - L. 511.500.
Borsa Barkhello Elisa e Alberto (Trrdso) - L. 100.000.
U1!rs1 Marfa SS. e S. G. Bosco, pwt,-gg~tr la ,alut~ ,pir,-
wnle t marrrìnlf' e il /"1·0;0 dei miri fiJdi. a curo di C...
l. <,. (\\lil11nw\\ - I 50.00'>
Uor~a Ausiliatrice Regina, salvaci! t1 srrondo lt• JJJtt11-,itmi
dr! dMt. Pw,iz:d Curio Cl mperm) - I.. 50.000.
Hnrsa Ces"Ù, ~Il.• d'amore, a cura di C. !\\1. /:\\1.-,.,;ma)
- Snmma prcc ao.ooo - "l. ''N's. ;io.ooo - Tot. 50.000.
11,.,,. S. Cuore di Gesll, M. Au.sU!ntrlcc. Don Bosco, rnn-
fido i11 1'01, secondo le mtenz,on, di Qunrello Felicita
(Alessnndna) • L. ;o.ooo.
Bor:-:;a Cesti Sacramenuto e M. Au.silia1rice.. a. ('un:1 ù.clk
sorelle ;\\ I. (l'rncrolo) • L. 50.000.
C('onti111111).
BOLLETTINO SALESIA-.:O
l'"' OENS1UO r956 ANNO lXKX~ N. J
12
Autorizza7,lonc del TnbunoJe: di Tonno ln d,Ha 16-2•10,1Q n. -1-ol, Con Jppr:o,·az-.onc c:cclt)81j1'5rtca..
Din:u. rc.sp.: Sac. Oou, 1'1b.T8.0 Zt.RBINO. via 1\\11.nrrn Ausiliatrice, l2. Tortuo(709).-0tr. nn.1,1lchcs.:;Ef

4.5 Page 35

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..
A 1m~10 S at·. L t11G1
llrn:Gao ~.,c. l'11ITRO
Il S.Vangelo
predicato
Ht di.ti/ n s. Ew,tr.s 111 mwu/11111 1mii:crs11111, prcudiratr Enw-
.e,,/i11111 1111111i rrrolur,u ,1.
(ì\\l ,m·., '\\.\\ I, 15).
LEZIONI SCRITI'URALI
Cm1J,•1, ,,..,. /1il,/iu,-parn1,•ti,·lt, ad "'" riti prt,lic111,,n.
\\'ol. I. L 'apO!.tolato di S. Paolo. P,1ir. 4b_:;.
\\'ol. 11. lntroduzione ai Van~eli. P,&ll, 440.
\\'ol. 111. TI prologo di S. Giovanni. Pa~. 26<1.
\\"ul. l\\' Infanzia di Gilsù. l',11:. 4,Jo
L. 400
I.. 400
I.. 250
L . 400
TRIPLICE CORSO DI SPIEGAZIONI EVAr-;GELICHE
DOMENICALI
'<'<t,11,/., il \\f,.s,.,/,. Rom1111<1. \\"olumc m-1-i tli pa1t. 1>00
TUTTO IL VANGELO IN DUECENTO OMELIE.
IL VANGELINO DOMENICALE
/lr,>1 11 ,·on wdrn1!..·u,11i f)t!T / , , ln111,•1u,-h, f'" / ;
lun1t• 111-1 h 111 pal!. zXI>
/tJH( ,/t,JJ'nnn,-, /,/tl TJIUO, V(J-.
,.. .100
PENSIERI DAL VANGELO
\\ ..turn~ in• , Ji pa~ 2;0.
L. 30,:i
LETTURE MORALI SUI V.Al\\GELI
Ht 1 1 \\ ,\\.
Vn ,1.1 ~..l•• L 1 11.1
MEDITAZIONI EVANGELICHE
\\ol.
Dall'Avvento aJle Ceneri.
I,. -400
\\'ol. Il Dalla l" Domeni~ di Quaresima aJ Sabato dopo Pentecoste
L. 500
\\ "ol. li i. Dalla 1• Domenica dopo Pen1ecos1e al 15• Sabato do po
Pe.n!e<:o;.tc.
1- ;iOO
\\'ol I\\'. Dalla 16" Domenica dopo Pen1ec:os1e atl'A,•vt·n10. L 440
I VANGELI DELLE DOMENICIIE DELL'ANNO E DELLE
PRINCIPALI SOLENNITÀ
U1/lr«i11111 r to111111,m11. '- um n t·d1Y.11111.,, l'a~. 37b ia-16.
L. .1-70
Per ordinazioni 111:0(~,rsi alla Srdt' C,utra'e iif la
SOCI E'!'.\\ IW l'l"RICE IV J'F R~ \\ ZIO~ALE
l"OJl:,11 lll'G IN.\\ '.\\I \\UGllrHIT \\, I ;(1
l'. C, p. 2 171

4.6 Page 36

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·:-~i.·e·Ott·ÈT·TiN()',~~s~A-i 'i :s_·fA·N·o ~-.IMPORTANTE.
PeriÒdico g·uin·d·j.c·in·a.•le_ d_e_lle-_.Op_e. re· . e Mis·sioni. di ~. an c;i_iova.hni Bosco
-Dl,,l.liZ•. IO- RB. :
VIA..
MlBU
... . .
.AU... SI- LUTB..IC·E... ,
32- -
TORINO
...
.
·T. ELUON.O.
22-Ì17 .
·- . '
*AL 1°DEL ~SE: p~r i Cooperato"i•ie le Cooperatrici Sa.l~siane
* AL i5 D:ÈL MESE: pe1: i ~il-igenti clella Pli VNIONE .
.
'SI INVIA GRATOITAMilNTE II Spedizionç in abbo1:1ame1Ìto posta.le • Gruppo 2 °
Prizezrocsoi.rprreezgioandi'indv'iniadrie-
ànche l'indirizzo vec-
chio. * ringraziano i
Sig. A.genti postali che
respingono, con le no-
tificazioni d'uso, i Bol-
lettini 11011 1·ecapitati
ALDO VALORI
Gregorio Magno
Gregorio detto Magno e fatto aanto dalla Chies a , C un gran.do nome, che
nessuno pub ignora.re; tutti s e non altro conoscono la riforma irn,PoTCantis-
sim..a ncll& lllwrlca religiosa, che da lu.i ha preso il nome e lo conserTa..
Ma qu~la fu una piccola parte della s-qa gigantesca opera di Papi11 d'uorn.o
politico, di scrittore, di ro.mano. In u..n denso volume Aldo Valori ha voluto
presentaYe in forrna piacevoJ.e e aJ tempo stesso sevezanu!.n.te &toricil la
Jigura cosi colt\\plessa d1 quell'uo:nl.o eccezionale che dal chiostro tra.sferito
&1l1la cattedra di Pieho, in tempi luttuosi per Bo.ma e l)e-r l'It alla, seppe
lottare effi.ca.cemeute con i Longobardi invaAori, con la maJ.fida Corte di
8 isa11:zio1 con la in.finito svento.re che colpirono iu quel torno il mondo cri-
11tl.ano, :ristabilendo anche la disciplina dal clexo1 dettando leggi e consigli
aut0Jevollf19;irn1 a.i Vesco"ri, stabilendo con enugia il prbnato della Sode dJ
Ro.ma sopril i dissenzienti d'Asia e d'Africa.. Foz:mtd.abilt! figura d.l Pontefice
che rle.mple cli llllto lo $COroio del se,;olo VI e getta le basi d ella 9"&nde
e -spa:nsione dilla. Chie.s.a nel Vll". Basti rtcordaz:e eh~ a Gregorio si deve in
gran pane la converslone al catlollce,wno del -X.ongoba.rd.i, dei Visigoti <li
Spagna e infme dei nuovi aonu:Datozi a:nglo-• assoni dcilla Gran B..retagna..
Pagg. 233
con Ulustrazio:ni
fotografiche
••L. 1000