Bollettino_Salesiano_197506


Bollettino_Salesiano_197506

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BOLLETTINO SALESIANO ORGANO DELLA FAMIGLIA SALESIANA
A. XCIX N . 6 MARZO 1975
Spediz. in abbon. posL - Gruppo 2• (70) - 2• quindicina
Vogliamo portare I Cooperatori Salesiani a diventare col/aboratorl coscienti,
Integrai/, a fianco di noi, non sotto di noi: non solo, quindi, fede// e docili esecutori,
ma capaci di res ponsabllltà apostoliche, pur sempre d'accordo e In sintonia col Sacerdote.
DON LUIGI RICCERI
BISOGNA LAVORARE
DI PIU'
Un pericolo in vista
Una cooperatrice che è stata sempre
attiva, e lo è ancora nonostante la
non più giovane età, scrive tra l'altro:
«$0110 perplessa e non eccessivamente
contenta di come vanno le cose. Ho
l'impressione sgradevole che invece di
voler lavorare con spirito di famiglia
si voglia burocratizzare i Coopera-
tori... >> (B. H. J. - Napoli).
Ritengo fondata l'impressione. Il
pericolo c'è e dobbiamo stare in
guardia.
Confrontando anche superficial-
mente il testo del Nuovo Regola-
mento, che pure è da apprezzare per
molti aspetti, con quello sempre at-
tuale di Don Bosco, si nota subito
una differenza che non direi acci-
dentale: quello di Don Bosco è più
concreto e immediato, entra subito
nella missi.one e spinge chi lo legge
a tirarsi su le maniche e a lavorare
senza indugiare. Osserviamo per
esempio il titolo: «Cooperatori Sale-
siani: un modo pratica per giovare
al buon costume ed alla à'vile società>>.
Le righe che seguono presentano
subito i primi cooperatori al lavoro:
«Zelanti sacerdoti e laici veunero in
aiuto a coltivare la messe che fin da
allora si presentava copiosa nella
classe dei giovanetti pericolanti... ».
T utto il breve testo del prezioso do-
cumento batte questo tasto!
Perché questo discorso?
Perché possiamo correre un serio
pericolo nell'Associazione. Spinti dal
desiderio di formarsi di più, di ap-
prendere tecniche sempre nuove di
apostolato, di aggiornarsi per stare
al passo con i tempi ecc., cose queste
non trascurabili, si può p erdere
quella caratteristica che è stata ed
è tuttora, per grazia di Dio, una
gloria di tanti cooperatori e di tanti
centri : quella del fare, del f are molto,
del fare mbito, nella vita di tutti i
giorni, nelle circostanze le più comuni,
con iniziative e mezzi che ogni coope-
ratore zelante deve saper escogitare,
anche senza tanti p rogrammi e pro-
grammazioni.
Solo facendo così si resta nello
stile salesiano del vero cooperatore.
Dicendo questo non si vuole di-
fendere l'improvvisazione, la faci-
loneria, il «si fa quello che si può... ».
Tutt'altro! Si vuole suonare un
campanello di allarme e richiamare
i cooperatori ad essere pratici, cioè
a fare, anche singolarmente, nelle
situazioni dove si trovano ogni giorno,
come casa, lavoro, ecc. I convegni,
le giornate di studio, le pubblicazi6ni
di vario genere, perfino il N u ovo
Regolamento e relativo prezioso com-
mento, sono mezzi, e null'altro, per
renderci p attivi e validi nell'apo-
stolato. Se cliventano fine a se stessi
e non producono frutti di coopera-
zione, siamo fuori strada. I nsomma
non bisogna perdere di vista il noto
rimboccarsi le maniche tanto fami-
liare a D on Bosco.
DON ARMANDO BUTTARELLI
In questo numero, tra l'altro:
• Il programma della Gior-
nata della fedeltà al Papa e
ai Pastori.
Le norme per l'autofinan-
ziamento in vigore dal
aprile prossimo.
PA RT I C O LA R M E N T E I N D I CAT O P E R I D I R I G E N T I D E I C O O P E R A T O R I SA L E S I A N I 37

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QUANDO E' COSI'
IL SALESIANO
PIACE SEMPRE
Dagli appunti di don Alfonso Ruocco un sacerdote
salesiano eccezionale, vicario dell'lspettoria meridio-
nale, morto a Napoli il 18 gennaio scorso, a 42 anni.
NESSUNA LEGGE CIVILE
PUO' TOGLIERE ALL'ABORTO
PROCURATO IL CARATTERE
DI CRIMINE MORALE
Cosi i nostri Vescovi
L'educatore:
- l'uomo che non si scoraggia mai;
- l'uomo che guarda con fiducia nel futuro;
- l'uomo che si incarna nell'ambiente educativo
(familiarità con gli educandi);
- l'uomo che ha molta fantasia e profonda simpatia
con gli educandi;
- procura di farsi amare prima di farsi temere;
- ha per tutti i ragazzi un amore intenso (amore-
vol~zza) e puro (la purezza dona autenticità al suo
amore);
- si sacrifica per i suoi educandi (morte e risurre-
zione);
- sa scoprire nei cuori dei ragazzi la nota giusta
che possa vibrore.
L'animatore:
è colui che è dappertutto nel gruppo:
- in testa per dire ai più arditi: riposatevi un po'!
- a destra e a sinistra per prendere per il braccio
colui che potrebbe smarrirsi;
- in coda per battere sulle spalle dell'ultimo e
dirgli: bravo, vedo che cammini!
Tutti i punti nel tempo e nello spazio sono equi-
distanti da Dio: perciò ci possiamo far santi in ogni
tempo e in ogni luogo.
Adulti e giovani: i primi hanno l'ancoraggio alla
realtà, la prevalenza del << buon senso~; i secondi la
tensione verso l'ideale. L'assenza di un polo della
dialettica produce massimalismo o fissismo.
La preghiera della vita ha bisogno della vita della
preghiera. Se i tempi sono cauivi, viviamo bene e i
tempi saranno buoni: i tempi siamo noi.
La comunione è sostegno della nostra speranza.
Lo Spirito Santo è il sostegno della nostra comunione.
E ci vien dato nella Comunione.
Dove c'è crescita c'è rischio. Bisognerebbe inventare
una teologia del rischio. Non si può vivere senza rischi
oggi; non è morale evitare delle soluzioni solo p erché
implicano dei rischi.
Carenza di preghiera e fobia di testimonianza sono
le prove più comuni di una fede pagana verniciata di
cristianesimo.
Vai pure a dormire perché non hai fatto penare
nessuno; perché nessuno ha pianto per te; perché hai
sparso luce e gioia attorno a te; perché oggi sei stato
migliore di ieri. Coraggio, domani andrà meglio.
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(Dal e Notizia,lo • detrlapettorla meridionale, febbraio 1975)
(dal documento del Consiglio permanente CEI del 6 feb-
braio scorso)
Sotto la pressione sempre più capillare e martel-
lante, e spesso purtroppo determinante, di una larga
parte della stampa, di fronte all'agitazione sfacciata
di taluni gruppi, davanti al fatto della legalizzazione
dell'aborto introdotta in altri paesi e ai tentativi In
atto di screditare quanti ancora credono nel valore
intangibile di ogni vita umana, molte persone ri-
schiano di abbandonarsi all'opinione corrente con ras-
segnazione passiva e sfiduciata.
In tale contesto i Vescovi invitano i credenti e tutti
gli uomini di buona volontà ad una responsabile ri-
flessione sui dati della fede e sugli altissimi valori
In gioco nell'attuale dibattito sull'aborto.
• l 'aborto << Inteso come interruzione volontaria e
direttamente perseguita del processo generativo della
vita umana»(« Il diritto di nascere», Documento del
Conslgllo permanente CE/, 11 gennaio 1972, n. 3) è
un grave crimine morale, perché viola il diritto fonda-
mentale all'esistenza, che Dio ha impresso In ogni es-
sere umano, anzi viola tale diritto nei riguardi di un
essere umano innocente e indifeso.
<< Riaffermiamo che quand'anche e comunque fosse
liberato in certi casi dalle san-zioni della legge civile,
l'aborto non perderebbe mai il suo carattere di cri-
mine morale» («Il è/lr/tto di nascere», n. 8).
Una legallzzazione dell'aborto, che significasse un
riconoscimento da parte dello Stato di un diritto al-
l'aborto, sia pure in casi determinati e a =rte condi-
zioni, è contraria alla retta ragione, la quale esige
anche da parte dello Stato l'obbligo di assicurare
l'assoluto rispetto di ogni vita umana innocente, spe-
cie se indifesa.
• Pur essendo inaccettabile una legge che depena-
lizzi l'aborto, rimane però aperto il problema di una
possibile revisione delle sanzioni penali per l'aborto
procurato, nel senso della loro entità e qualità. Al ri-
guardo riconosciamo che è conforme a giustizia te-
nere in debito conto oltre le aggravanti anche le at-
tenuanti che riducono In alcuni casi la colpevolezza
e il dolo.
• Si rende necessaria un'azione educativa più ampia
e profonda, capace di generare e di sostenere una
forte coscienza umana e cristiana di fronte al com-
pito di rispettare e promuovere ogni vita d' uomo, e in
particolare la vita non-ancora-nata.
<< ~ neceuario porre In atto una serie di iniziative
per far fronte al problema della gravidanza indeside-
rata nel matrimonio, quali: una tempes1.iva opera di
vera educazione sessuale e di preparazione al matri-
monio, per formare a un autentico senso di paternità
responsabile; indicazioni chiare circa I metodi di l'il-
gola.zione delle nascite, conformi alle dichiarazioni
della Chiesa circa la moralità coniugale; la diffusione
di consultori prematrimoniali e matrimoniali, accessi-
bili e disponibili per tutti» (" Il diritto di nascerti»,
n. 11).

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SE LA COMUNITÀ
Cl SARÀ VICINA ...
COSÌ AL
CONSIGLIO
NAZIONALE
LETTERA DEI COOPERATORI SALESIANI AL
SIG. ISPETTORE (con preghiera di portarla a cono-
scenza del Capitolo Ispettoriale).
Rev.mo Sig. Ispettore,
Verotza, 27 dicembre r974
a conoscenza della convocazione del Capitolo Ispetto-
riale, ci permettiamo di inviarLe qualche nostra riflessio11e,
anche quale segno di gratitudi11e per le amorevoli atten-
zioni che Lei, fin dai primi giorni della Sua venuta nella
« S. Zeno l>, ha dedicato alla nostra Assooiazione.
Ella è veramente riuscita a farci capire la bellezza e
a farci provare l'orgoglio di far parte a pieno titolo della
Famiglia Salesia,ia !
Abbiamo letto e meditato a lungo il nostro << NU-Ovo
Regolamento~. consegnatoci quest'am10 dal Rettor Mag-
giore, nostro Superiore e Padre. Ci era stato promesso
nella Dichiarazione del Capitolo Generale Speciale in
risposta al Messaggio dei Cooperaton· (Doc. r8). Ci è
parso un dono meraviglioso che ha superato ogni nostra
attesa, dandoci l'identità e il posto c/ze Don Bosco aveva
previsto nel suo << progetto 1►.
Ci rendiamo conto che la Congregazione ora attende
molto da noi: addirittura che << ne siamo l'anima ».
Riusciremo davvero a vivere questa straordinaria voca-
zione da tradurla in opere che magnifichino il Signore
e onorino la Chiesa e la Famiglia Salesiana? Compren-
diamo che, anche con tutto il nostro entusiasmo, ,da soli
noTl riusciremmo a concludere molto. Per questo motivo,
Signor Ispettore, ci rivolgiamo fiduciosi a Lei, che rap-
presenta per noi il Rettor Maggiore, per chiederLe umil-
metzte ma con/liale insistenza, di far presente ai nostri
Confratelli de Capitolo la prima fondamentale nostra
istanza : che i Salesiani sacerdoti, come maestri di spi-
rito e di dottrina, siamo sempre più dispom:bili per la
formazione e la guida spirituale dei Cooperatori.
Se La Comunità tutta ci sarà vicitza, noi potremo davvero
inserirci nel suo piano pastorale ed essere testimoni nella
Chiesa locale e nella società, veri Salesian.i nel mondo,
corresponsabili della missione di Don Bosco.
Noi speriamo, anche con l'aiuto dei nostri Delegati, di
poter trasmettere il nostro i'deale a tanti giova11i che
amano Don Bosco, cosicché la nostra Assoa'azione si
rinvigorisca e sia conosciuta in tutta l'lspettoria.
Per questo scopo chiediamo ai confratelli salesiani una
preghiera quotidiana, promettendo a nostra volta la nostra
modesta preghiera per le vocazioni religiose e per un
felice esito del Capitolo Ispettoriale.
I più. codi.ali saluti a Lei e a tutto il Capitolo Ispetto-
riale.
Suoi devotissimi
COOPERATORI
CONSIGLIERI ISPETTORIALI
Gli obiettivi principali erano questi:
Elaborare il programma per l'anno 1975-76;
Adeguare lo Statuto del Co11sigfio al NuQ'IJO Rego/ame11to,
particolarmente nella voce autofinanziamento;
Eleggere il Segretari-O Nazionale-coordinatore.
Per questo le due giornate preventivate (18-19 gennaio, a
Grottaferrata), si rivelarono quasi insufficienti, e questo fu
W1 limite così come lo fu, e maggiormente, la scarsa presenza
degli aventi diritto-dovere a partecjpare. Segno dj disinte-
resse? non è facile affermarlo. Ma è un fatto che preoccupa.
Quasi però a compensare questa grossa lacW1a e a mostrare
ancora interesse per l'associazione, presenziarono anche
Don Raineci e Don Fiora e ci fecero V1sita Don Cogliandro e
Don Archenti. Don Vacale bre e il Dott. Capuzzo, presenti
alla seconda gjomata, furono un seg,w del rapporto cbe ci lega
alla Federazione Italiana dei nostri fratelli Ex-allievi.
I risultati banno raggiunto la sufficieru:a. Ora il Consiglio
ha il suo statuto aggiornato (chi vi vedesse solo l'aspetto giuri-
djco non avrebbe colto nel segno. L<i stesso problema del-
l'autofinanziamento dj cui sono state approvate le norme, ha
dei risvolti che non si possono ridurre al solo fatto economico).
Il programma del prossimo anno è stato definito, e l'anticipo
nel tempo consentirà un respiro maggiore a tutto vantaggio
della sua attuazione (interessante il tema di studio sull'impegno
per la giustizia e il modo concreto con cui si celebrerà l'anno
centenario delle Missioni).
Infine l'adeguamento al nuovo Regolamento trova una sua
realizzazione nella designazione a Segretari<> Nazionale Coordi-
natore di Giuseppe Giannantonio che già ricopriva l'incarico
nella forma prevista dal vecchio statuto.
La Liturgia della Parola e quella Eucaristica, e la medita-
zione dettata da Don Archenti, diedero sostanza di spirito al
nostro incontro. La conclusione non poteva essere diversa. La
visita a S. Pietro volle sjgnificare la partecipazione alla vita
della Chiesa, oltre che essere un simbolico anticipo del Pelle-
grinaggio nazionale del prossimo maggio.
• A titolo di cronaca, parteciparono:
Gianfilippo Casanova (!spett. Novarese); Angelo Tei e
Paola Grazia Ronci (!spett. Adriatica); Franco Missaglia e
Marisa Attanasio (Campania); Luigi Sarcheletti (Jspett.
Vene~a-Verona); Cerruti Mauro (!spett. Veneta-Mogliano);
Marchitelli Gerardo, Scafati Domenico e Maria De Grego-
rio (Lazio); Don Busato, Don Fallica, Don Tonn_ini, Don But-
tarelli; Suor M. Rampini, Suor M. Giannantoni, Suor A. Cre-
scenzi, Suor G. Catalano, Suor R. Tosi, Anna Tamburrini
(per le VDB), Pierre Donnct e Gino D'Arcangelo. Inoltre
Giannantonio, Lazzara, Di T ommaso, Montano, Albert,
Onofri, della Giunta esecutiva. Regoli, i lavori Sarcheletti.
IL CONSIGLIO NAZIONALE NELLA SEDUTA DEL 19 GEN-
NAIO SCORSO ELESSE, A NORMA DEL NUOVO REGOLA-
MENTO, Il PROF. GIUSEPPE GIANNANTONIO A SEGRE-
TARIO NAZIONALE COORDINATORE.
A LUI L'AUGURIO AFFETTUOSO DI GENEROSA TESTIMO-
NIANZA E LA SOLIDARIETÀ DEI COOPERATORI.
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D tRC:VON C. •«-Nltfll:A.LE OPe...-C DON •oaco
IL RETTOR
MAGGIORE
PER LA
"GIORNATA
DELLA
FEDELTÀ"
I Cooperatori Salesiani si pre-
parano a commemorare, rico-
noscenti al Signore, i cin-
quant'anni di sacerdozio di
Don Luigi Riccerl, Rettor Mag-
giore, nel quale riconoscono
il Padre, il Superiore, l'infati-
cabile riorganizzatore dell'As -
s ociazione.
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COOPERATORI FEDELI AL PÀPA
EAl PASTORI
LA GIORNATA DELLA FEDELTÀ
(indicazioni pratiche per i centri)
Più la Santa Sede sarà bersagliata
più dal Cooperatori sarà esaltata.
Don Bosco
FINALITÀ: È largamente diffuso
nei nostri giorni uno spirito di cri-
tica demolitrice e irrispettosa verso
lo stesso Pontefice, l'Episcopato e
il loro magistero. La «Giornata» ha
lo scopo di richiamare i Coopera-
tori e altre persone al dovere di
reagire decisamente, sensibilizzan-
dosi ad una fedeltà a tutta prova,
continuando cosi una gloriosa tra-
dizione mai venuta meno.
ATTUAZIONE: Ecco uno schema
che potrebbe- essere seguito dai
Centri che organizzano l' incontro:
- All'lnlzlo: saluto di un coopera-
tore che presenta la giornata e ne
spiega le finalità.
- Quindi Liturgia della Parola: si
può seguire quella che l'associazio-
ne ha preparato per la circostanza
o altra del genere.
- Conferenza sul tema: La nostra
fedeltà al Papa e ai Pastori - perché
- come (30-40 minuti. Qualche canto
di gl'\\,lppo o comunitario).
- Liturgia Eucaristica (prepararla
bene e attuarla con calma. Offer-
torio speciale - obolo da offrire al
Vescovo o al Papa).
- Messaggio di solidarietà al Papa,
firmato da tutti i presenti, anche
ragazzi e giovani.
LA PREPARAZIONE cosi:
- Invitare al più presto un confe-
renziere adatto, che abbia un lin-
guaggio comprensibile e non s ia
compromesso o strumentalizzato
in qualsiasi direzione.
- Fissare la data (non coincida con
altre iniziative nella zona).
- Sensibilizzare i CC. e propagan-
dare /'Iniziativa Il più possibile,
ançhe tra le persone normalmente
asi;enti dalla vita ecclesiale, con
volàntini, ciclostilati...
- Assicurarsi la presenza del Ve-
scovo e del clero.
- Tavolo del libro (encicliche, do-
cumenti del Papa e della CEI, ecc.).
- Diffondere /'immagine del Papa
a ricordo della giornata.
- Cl/ma dell'incontro: gioia e se-
rietà di impegno; dialogo e com-
prensione per chi non la pensasse
come noi.
- Date possibili: 25 aprile (S. Mar-
co) - 6 maggio (S. Domenico Savio)
- 28-29 giugno: Ss. Pietro e Paolo
(più indicati di altro ma rischiosa
per fine anno scolastico).
- Durata: per attuare lo schema
proposto occorrono almeno due ore
e mezzo, il minimo cioè per un in-
contro serio che vuole raggiungere
lo scopo.
COSI IL MESSAGGIO DI SOLI -
DARIETÀ A PAOLO VI
- li Consiglio ne prepara in prece-
denza il testo, anche abbastanza
diffuso ma spontaneo nel linguag-
gio. In esso si riafferma la fedeltà
al Papa, ai Vescovi e al loro Magi-
stero. Detto testo viene comunicato
all'assemblea.
I messaggi scritti su normali fo-
gli formato protocollo, possono es-
sere inviati all'Ufficio nazionale che
ne curerà la presentazione al Papa
(Inviare entro luglio).
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Dal prossimo aprile:
AUTOFINANZIAMENTO
segno di maturazione
e corresponsabilità
Il Consiglio Nazionale, nella
Riunione del 18-19 gennaio se.,
appro-oò la seguettte linea opera-
tiva:
L'originalità e lo spirito di fa-
miglia della nostra associazione
esigono che in essa non vi siano
quote.
Per vivere però nella giusta au-
tonomia richiesta da noi stessi,
per partecipare direttamente alla
vita della nostra Associazione, e
anche in ottemperanza all'art. 32
del Nuovo Regolamento (<< L'As-
sociazione è sostenuta ai diversi
livelli da offerte libere »), si ap-
prova quanto segue: Ogni Coope-
ratore, opportunamente sensibiliz-
zato, dia almeno una volta l'anno
un contributo finanziario propor-
zionato alle sue possibilità e di
cui egli stesso stabilirà la consi-
stenza, distinto però dalle offerte
previste per le due « conferenze
annuali » (che saranno inviate,
come di consueto, al Rettor Mag-
giore), e dalle offerte per il « Bol-
lettino Salesiano ».
I contributi siano offedi in
maniera che restino anonimi e
non siano mai registrati nomina-
tivamente, ma solo globalmente.
O~ni Centro determinerà il tempo
piu opportuno e i modi di attua-
zione dei versamenti.
I contributi saranno cosi ripar-
titi: ogni centro tratterrà il 50°,0
per le proprie esigenze; invierà
42 poi distintamente il 25% al Con-
siglio ispettoriale (da utilizzare
anche per l'ufficio ispettoriale
delle FMA) e il restante 25% al-
l'Ufficio nazionale che, a sua volta,
ne inoltrerà il 5% all'Ufficio Cen-
trale.
I Consiglieri e i Cooperatori
che ricevono il « Bollettino » par-
ticolarmente indicato ai Dirigenti
sono invitati a sostenerlo econo-
micamente.
QUESTE NORME VANNO IN
VIGORE FIN DAL CORRENTE
1975 E SARANNO OGGETTO DI
VERIFICA E DI EVENTUALI
MODIFICHE NEL PROSSIMO
CONSIGLIO NAZIONALE.
Come debbono essere utilizzati
i contributi
n Centro utilizza i contributi
per quelle spese che sono a van-
taggio di tutti i CC e cioè spese
di ufficio (cancelleria, propaganda,
telefono, postali, ecc.) e spese per
le varie iniziative (esclusi però
pellegrinaggi o corsi di esercizi
e simili, per le quali attività ogni
partecipante darà la propria quo-
ta). I Centri presso le FMA ter-
ranno presente il n. 7 della Co,i-
-oenzione stipulata tra i Superiori
interessati: « Il Sacerdote irtca-
ricato del servizio ordinario e
straordinario mene rimborsato
delle spese da prelevarsi dalla
Cassa del Centro ». Non è neces-
sario pertanto dare un onorario
per conferenze, predicazione, con-
fessioni e simili, ma solo le spese
di viaggio, le quali però non do-
vranno più essere sostenute dalla
nCobmiluanncitiào
delle FMA.
deve essere comunicato
a tutti i CC del Centro.
ll Consiglio Ispettoriale utilizza
i contributi per il funzionamento
dell'ufficio ispettoriale, sia SDB
che FMA, e per le esigenze ana-
loghe a quelle di ogni Centro. ll
suo bilancio sarà comunicato a
tutti i Centri.
• I contributi inviati all'Ufficio
nazionale serviranno per il suo
funzionamento, per i vari servizi
di collegamento e coordinamento,
per rifornire i centri di schede,
dei vari moduli e degli « atte-
stati », per sostenere le spese di
adesione a organismi nazionali,
consulte e simili. Il bilancio di
previsione deve essere approvato
dal Consiglio Nazionale, e a fine
anno un collegio di tre revisori
ne accerterà le entrate e le uscite
e ne darà relazione, per la dovuta
discussione, allo stesso Consiglio
Nazionale.
Altre indicazioni
Le spese per la partecipazione
a incontri organizzativi e convegni
vari, ai vari livelli, non dovranno
necessariamente essere sostenute
dalla Cassa dell'Associazione. I
Centri e i Consigli ispettoriali de-
cidono in proposito.
Il contributo per l'ufficio na-
zionale e la quota di abbonamento
al « Bollettino per Dirigenti » sa-
ranno effettuati sul c.c.p. x/52186
intestato a « Cooperatori Salesiani
- Viale dei Salesiani 9 - Roma »,
indicando con chiarezza la cau-
sale del versamento.
In pratica: per il corrente 1975
si consiglia di agire cosl a partire
dal prossimo aprile:
a) Sensibilizzare i Centri com-
petenza del coordinatore e del
Consiglio);
b) Raccogliere i contributi dei
singoli CC entro il periodo di
tempo che ogni Centro determi-
nerà; versarli; iniziare la nuova
contabilità;
e) Chi riceve il «Bollettino Diri-
genti » versi quando può L . xooo,
come detto avanti;
d) A fine anno chiudere la con-
tabilità ed esaminare il bilancio,
modificando, se occorrerà, norme
e indirizzi.

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LA TESTIMONIANZA
DEGLI ALTRI
(da varie relazioni)
Una delle caratteristiche del Cooperatore è quella
di operare umilmente e senza clamore nelle varie si-
tuazioni della vita.
<1 Ad AOSTA i Cooperatori lavorano con ammirabile
zelo in tutti i settori: nelle proprie famiglie anzitutto,
nelle banche, nel tribunale stesso e ovunque si pre-
senta un bene da compiere. Essi, sparsi qua e là, sanno
offrire il loro entusiasmo e il loro servizio alla causa
dei più poveri ed abbandonati tra i loro coetanei e
sanno realmente agire con inventiva in forme attuali
ed efficaci ... ».
GAETA, ricordando un passato ricco di iniziative
<1 ••• a vantaggio dei giovani della città e per aiutare i
giovani aspiranti missionari: insegnanti che educavano
con il metodo di Don Bosco, il laboratorio e la leg-
gendaria lavanderia, la preparazione del corredo ai
giovani missionari partenti, la beneficenza in molte
circostanze>>, esprime anche il rammarico per la mutata
situazione e il mancato ricambio di forze giovanili tra
i cooperatori. <• Dobbiamo chiamare in aiuto i giovani,
comunicar loro gli ideali di Don Bosco, dar loro fi-
ducia... e richiederne l'impegno fattivo. J primi Coo-
peratori e le prime Cooperatrici di Gaeta erano pure
giovani ed hanno operato prodigi perché si sono sen-
titi interessati in ogni attività e si sono visti dare piena
fiducia i>.
Intanto, un motivo di soddisfazione: ora che l'opera
salesiana locale attraversa un periodo critico per una
ristrutturazione delle sue attività, i Cooperatori stanno
mostrando a fatti che non desiderano far morire il
«loro» oratorio. Per questo almeno un centinaio di
essi si sono impegnati a sostenere parte delle spese
necessarie con un contributo annuo, a sensibilizzare
autorità e popolazione e a trovare nuovi sbocchi e stru-
menti per l'apostolato giovanile.
Un settore altamente redditizio dal punto di vista
educativo è quello degli insegnanti. Per questo nel
Lazio si cerca di non trascurarlo. «Anche quest'anno
l'adesione al incontro dell'anno, svoltosi a Roma-
S. Cuore il 23 febbraio, è stata discreta, malgrado
fosse una giornata impegnativa per le elezioni nelle
scuole. Le presenze oltre cinquanta. Il tema: <1 la no-
stra responsabilità nei confronti dell'Orientamento dei
giovani•> è stato brillantemente trattato da Don Ilario
Spera, salesiano, animatore ispettoriale per le Vocazioni,
a cui ha fatto seguito un vivace dibattito da parte degli
insegnanti. Le parole dell'ispettore Don De Bonis
hanno chiuso la simpatica e istruttiva riunione che
verrà ripetuta i1 27 aprile a Frascati>>.
Se poi questi insegnanti, seguendo i loro confratelli
salesiani, si dedicheranno alla cura degli antichi allie1)i
si avrà l'optimum. A questo lìne mira il Minicircolo
che, sempre a Roma, è stato istituito ed è animato
dall'insegnante Dina PaolineUi in collaborazione con
q_ualche collega. Il foglio che collega questi ex-allievi
nferisce tra l'altro: (i L'incontro del 14 dicembre 1974
ha riuniti sotto lo sguardo amoroso della Madonna
wi folto gruppo di circa 70 ragazzi, ex-allievi di inse-
gnanti Cooperatrici, dagli II ai 16 anni. Erano pre-
senti anche alcuni genitori dei giovani, suggellando
così l'armonia che regna nell'ambiente salesiano. La
messa, celebrata in suffragio dell'anima di un caris-
simo runico scomparso, ex-allievo anche lui, alla pre-
senza dei genitori, e l'avvicinarsi dei giovani alla Mensa
eucaristica, hanno dato all'incontro un alto tono di
spiritualità. Nel corso della riunione è stato stabilito
di istituire il Premio della Bontà, da conferire al ra-
gazzq che si sarà particolarmente distinto in qualche
atto di bontà. Le relative relazioni, sottoscritte dai
genitori, dovranno essere consegnate nella riunione
del febbraio p. •>. - <1 Cari amici, il 31 gennaio u.s.
ci siamo riuniti nella Cappella dell'Istituto S. Cuore,
sotto lo sguardo benedicente di M. Ausiliatrice e di
S. G. Bosco, e il piccolo rinfresco ha lasciato un dolce
ricordo delle ore passate insieme. Cerchiamo di essere
uniti nel pensiero e nell'azione, poiché 'Vis unita for-
tior', dice anche Don Bosco. A voi, piccoli 'Cristofori',
il nostro saluto affettuoso e l'augurio di andare pi'ù
su, più su... ».
Ma una testimonianza particolarmente incoraggiante
ci è offerta dalle Giornate della Famiglia Sales iana,
a livello locale e ispettoriale, che si stanno celebrando
in diverse ispettorie, e di cui sarà data relazione.
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za Spedlz. In abbon. postale - Gruppo 2° (70) quindicina
BOLLETTINO SALESIANO
Quindicina/e di lnlorm1ulone e di cultura rellgiosn
S'invia gratuitamente ai Cooperatori, Bene-
meriti e amici delle Opere di Don Bosco
Dil'ezione e a mministrazione: via Maria Au-
siliatrice, 32 - 10100 Torino - Tel. 48.29.24
Direttore responsabile: Teresio Bosco
Redattore: Armando Buttarellì
Autorlu. del Trib, di Torino n . 403 del 16 febbraio 1949
C. C. Postal• n . 2-1355 intestato e: Direzione Generale
Op•,. Don Bo•co Torino
C.C. P. 1-6115 lntHt. e Dir. Gen. Opere D. Bosoo Roma
Per cambio d'lndlrluo Invi.are -hel'lndirizzo precedente
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Vieni anche tu al PELLEGRINAGGIO NAZIONALE
COOPERATORI 10-11 maggio
UN ITINERARIO DI PENITENZA " SEGNO" DI CONVERSIONE E RICONCILIAZIONE
Sabato 10 maggio, ore 17.30 - Momento associativo: Incontro dei gruppi - Liturgia pe-
nitenziale - Riflessione sulle finalità dell'Anno Santo, in preparazione all'acquisto del
giubileo (sarà presente il Rettor Maggiore). - Ore 21 (per chi lo desidera) partecipa-
zione al "Rosario pubblico" in Piazza S . Pietro con gli altri pellegrini.
Domenica 11 maggio, ore 1O - Acquisto dell'indulgenza giubilare in S. Pietro e parte-
cipazione alla Liturgia Eucaristica celebrata dal Santo Padre.
Iscriviti al più presto presso il tuo Centro.
CONOSCERE DON BOSCO E IL SUO
MESSAGGIO EDUCATIVO
attraverso la lettura della sua Biografia
Nuova ristampa con foderina aggiornata
A. Auffray, VITA DI S . GIOVANNI BOSCO. Pagg. 280, ed. SEI
Edizione speciale per i Cooperatori, non commerciabile, a L. 1.200 - Tiratura limitata
a sole 5000 copie (disponibile presso il proprio Centro o l' Ufficio nazionale).