Bollettino_Salesiano_194604


Bollettino_Salesiano_194604

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BOLLETTINO ANNO LXX
NUMERO 4
SALESIANO
15 MARZO 1946
I Direttori Diocesani - Comunicazioni e
note - Don Bosco modello del Sacerdote
Cattolico (continuazione) - Echi di cro-
naca : Capranica, Penango Monf . - Pianico .
Necrologio .

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I Direttori Diocesani,
Parecchi Direttori Diocesani dei Cooperatori Salesiani ci hanno chiesto istruzioni sulle funzioni
del loro ufficio . La risposta può interessare tutti i nostri benemeriti Direttori Diocesani . La pubbli-
chiamo quindi nel nostro periodico che ha anche lo scopo di dare norme e direttive di Cooperazione
salesiana .
Ai Direttori Diocesani è affidato il compito :
I -- di completare e tenere aggiornati i quadri dell'organizzazione nella propria
diocesi .
A questo scopo sono pregati di :
a) Fare e tenere aggiornato l'elenco dei Decurioni della diocesi . (Chiederlo alla nostra dire-
zione : Via Cottolengo, 32) .
b) Proporre alla nostra Direzione - plausibilmente coll'approvazione dell'Ordinario -
i Decurioni per le parrocchie dove mancano .
c) Proporre le sostituzioni in caso di morte o di trasferimenti dei Decurioni; e favorirci
brevi necrologi dei Decurioni defunti .
d) Fare avere alla Direzione generale, se è possibile, l'ultimo elenco stampato o manoscritto
del Clero della diocesi, almeno dei Parroci .
Questo elenco ci è necessario per la ristampa, che vogliamo presto curare, degli Elenchi dei Diret-
tori Diocesani e Decurioni delle varie Ispettorie salesiane d'Italia .
II - di promuovere il movimento salesiano nella diocesi .
A questo scopo :
a) Ricordino, raccomandino ai Decurioni con avvisi nei Bollettini Diocesani o con apposite
circolari:
1 - di tenere aggiornati gli elenchi dei Cooperatori;
2 - di tenere le riunioni prescritte dal regolamento per le feste di S . Francesco di Sales e
di Maria SS . Ausiliatrice ;
3 - di promuovere le feste : a) di Maria SS . Ausiliatrice; b) di S. Giovanni Bosco ; e) della
Beata Mazzarello .
b) Promuovano conferenze di propaganda salesiana, prestandosi a tenerle personalmente
o invitando conferenzieri salesiani .
c) In occasione di convegni e congressi salesiani non manchino di intervenire, e di portare
l'adesione e la benedizione dell'Ordinario, incoraggiando l'intervento dei Decurioni della diocesi .
d) Inviino alla nostra Direzione relazioni di feste, conferenze tenute, e, lodevolmente, il
resoconto annuale del movimento salesiano in diocesi.
I Direttori Diocesani praticando queste norme terranno desto, svilupperanno sempre più nella
loro diocesi lo spirito di S . Giovanni Bosco e si renderanno benemeriti dell'Opera salesiana .
A loro le benedizioni del nostro Santo e il ringraziamento del suo Successore .

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Comunicazioni e note
Dopo la conferenza di San Francesco
di Sales .
I rev .mi Direttori diocesani e Decurioni
hanno dovuto per lo più sostenere da soli
quest'anno l'organizzazione della Conferenza
salesiana, in occasione della festa di S . Fran-
cesco di Sales . Le difficoltà delle comunica-
zioni hanno impedito in più luoghi l'aiuto di
qualche salesiano dai collegi anche più vicini .
Siamo quindi doppiamente grati a quanti
si sono sobbarcati a tenere personalmente la
prescritta conferenza ai Cooperatori e li rin-
graziamo di gran cuore degli elenchi aggiornati
e delle offerte inviate al Rettor Maggiore per
aiutarlo a fronteggiare la tremenda situazione
finanziaria ed a provvedere soprattutto alle
numerose case di formazione che gravano
completamente sulla Congregazione .
Il Centenario della Casa-madre .
siane . Perchè vi fa la parte principale Maria
SS . Ausiliatrice nel suo magnifico santuario .
Qui è quindi il luogo più adatto per avviare i
giovinetti soprattutto delle sane famiglie cat-
toliche della campagna, che dimostrano segni
di chiamata allo stato ecclesiastico o religioso .
I superiori sono ben lieti di fare qualsiasi
sacrificio pur di accogliere i giovinetti privile-
giati che saranno i pastori e gli apostoli del
domani in questa povera nostra patria ove c'è
tanto da rifare . Per qualsiasi informazione
possono rivolgersi direttamente anche al Diret-
tore dell'Oratorio di S . Francesco di Sales,
via Cottolengo, 32 - TORINO (109) .
Per la beatificazione del ven . Dome-
nico Savio .
Invitiamo a promuovere particolari preghiere
pel felice successo della Causa di beatificazione
del caro alunno di Don Bosco, il ven . Domenico
Savio . Il Processo è molto bene avviato e
speriamo giunga presto agli atti decisivi . Ma
occorre molta preghiera .
L'argomento di attualità per altri convegni,
quest'anno, è dato specialmente dal centenario
della fondazione dell'Oratorio nella tettoia della
casa Pinardi, qui in Valdocco . Come tutti
sanno, Don Bosco riuscì a fissarvi le tende,
il 12 aprile 1846 . Non faremo feste straordi-
narie, perchè il 12 aprile è il venerdì della
settimana di Passione, e, d'altra parte, la nor-
malità della vita è ancor tanto compromessa,
che non si può pensare a solennità di celebra-
zioni . Tuttavia, conviene invitare i nostri Coo-
peratori e le nostre Cooperatrici a fare un po'
di bilancio da quella modesta tettoia iniziale
all'attuale sviluppo dell'Opera di Don Bosco
raggiunta in un secolo .
È tal prodigio della Provvidenza Divina che
varrà a consolarli dei sacrifici che si impongono
per aiutarla, e ad animarli a sempre maggiore
generosità .
I Direttori diocesani ed i Decurioni, mentre
per primi vorranno gradire l'espressione della
nostra più viva riconoscenza, si rendano inter-
preti dei nostri sentimenti anche verso tutti
i membri della Pia Unione per la loro generosa
cooperazione .
Vocazioni .
Ricordiamo poi che l'Oratorio di Valdocco,
la Casa-madre, è l'istituto ideale per la cura
delle vocazioni ecclesiastiche, religiose e sale-
Posta e corrispondenza .
Preghiamo ancora vivamente a voler indi-
rizzare qualsiasi corrispondenza esclusivamente
al Rettor Maggiore della Società Salesiana, via
Cottolengo, 32 - TORINO (109) - Tel . 22117 .
Saremo molto grati anche per ogni risparmio
di spese di posta, che per la nostra Direzione
generale costituiscono oggi una cifra preoc-
cupante .
NOVENA
consigliata da S . Giovanni Bosco per ottenere
grazie e favori da Maria Ausiliatrice .
1° Recitare per nove giorni : tre Pater, Ave, Gloria al SS .
Sacramento con la giaculatoria Sia lodato e ringraziato ogni
m omento il Santissimo e Divinissimo Sacramento, tre Salve
Regina a. Maria SS . Ausiliatrice con la giaculatoria Maria .
Auxilium Christianorum, ora pro nobis .
2° Accostarsi ai SS . Sacramenti .
3° Fare un'offerta secondo le proprie forze per le Opere
salesiane.
4° Aver molta fede in Gesù Sacramentato e in Maria SS .
Ausiliatrice .
ORAZIONE DI S . BERNARDO
Ricordati, o piissima Vergina Maria, non essersi mai udito
che sia stato abbandonato chi ha ricorso a Te, implorato il
tuo aiuto, chiesto il tuo soccorso . lo, animato da tale con-
fidenza, o Madre, Vergine delle Vergini, a Te ricorro, a Te
vengo, peccatore contrito, dinanzi a Te mi prostro . Deh, o
Madre del Verbo, non sdegnare le mie preghiere ma ascoltale
propizia, ed esaudiscimi . Così sia .
(Indulgenza di tre anni ogni volta che si recita ; Plenaria,
una volta al mese se si recita tutti i giorni e si compiono
le altre pratiche prescritte per le indulgenze plenarie) .

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Don Bosco modello del Sacerdote Cattolico .
(Continuazione pag . 20) .
II .
Prete in confessionale, ha soggiunto Don
Bosco . Qui ci vorrebbe un volume . Un volu-
metto c'è e s'intitola : « Don Bosco amico delle
anime » . Autore, Don Francesia . Una dovizia
di particolari e di episodi ; ma spigolatura di
reminiscenze personali, e quindi buon contri-
buto alla storia di Don Bosco confessore, piut-
tosto che storia completa . Afferma il coscien-
zioso biografo più volte citato : « Ogni frase di
Don Bosco fu un eccitamento alla confessione» .
Iperbole, evidentemente : ma fossero sempre
giustificate come in questo caso le iperboli!
Confessando, più che non in qualsiasi altra
maniera, Dei adiutores sumus nel salvare le
anime . Colui che in tutte le sue ;ante industrie
ebbe per movente la sete di anime, è naturale
che non si stancasse di udir confessioni . Auto-
rizzato dal Papa Pio IX a confessare quocumque
E cclesiae loco, egli confessò in chiese, case,
ospedali, carceri, su carrozze e diligenze, per
vie e per campagne, per ogni dove . Ma, sa-
pendosi inviato dalla Provvidenza per i giovani,
nel confessar giovani non lesinò tempo, forze,
sacrifizi . Così facendo, depose il Card . Ca-
gliero nei processi, Don Bosco «diede raro
esempio di costanza, sacrifizio e pazienza am-
mirabili . . . Lavorò come un martire, e meritò
la palma del martirio, se, come dice San Fran-
cesco di Sales, questa si acquista non solo
confessando Dio innanzi agli uomini, ma anche
confessando gli uomini innanzi a Dio » .
La cronaca degli ultimi due mesi, sotto il
1 7 dicembre, ci tramanda la notizia di un fatto,
che si direbbe l'ultimo canto di un poema .
Narra : « La sera, una trentina di giovani delle
classi superiori salgono alla sua camera per
confessarsi . Avvisati non essere opportuno che
Don Bosco li confessi, perchè sfinito, non si
muovono . . . Don Bosco, saputolo, pur ricono-
scendo di non poter reggere a quella fatica,
esclama ripetutamente : Eppure è l'ultima
volta che potrò confessarli ! - E li fa entrare » .
L'apostolo della confessione si rivela pure nel
modo di confessare . « Era breve, senza fretta,
benigno al sommo», ci attesta il Card . Cagliero,
suo penitente per anni e anni . I superstiti dei
fortunati che ebbero la sorte di confessarsi da
lui, ricordano tuttora l'efficacia e l'unzione de'
suoi consigli .
III .
Ed ecco che abbiamo cominciato a vedere
Don Bosco prete fra i giovani . Egli li amava .
« Basta che siate giovani, perchè io vi ami »,
confessa loro nella prefazione al Giovane prov-
veduto . Li amava da prete .- « Difficilmente
potreste trovare, soggiunge ivi stesso, chi più
di me vi ami in Gesù Cristo » . E lo dimostrava
da prete, non risparmiando fatiche, pene e
sacrifizi d'ogni genere per il bene delle loro
anime . Li trattava poi da prete . Una sua mas-
sima, costantemente predicata e praticata,
sonava così : « Far in modo che non mai un
fanciullo parta malcontento da noi » . Parlava
loro da prete . Monita salutis dabat eis : questa
la sostanza dei suoi discorsi ai giovani in
pubblico e in privato . La salvezza dell'anima,
prima sua parola a ogni alunno che entrava
nell'Oratorio ; parola ultima, quando quello ne
usciva ; parola, diremmo, di prammatica, ogni
volta che lo rivedeva . E le magiche parole
all'orecchio ? Se ne può leggere un bel flori-
legio nella Vita . Infine, li educava da prete,
applicò, nell'educarli, il metodo preventivo
rinnovellandolo e appoggiandolo tutto, dice,
« sopra la ragione, la religione e l'amorevolezza » .
Dal primo uso di ragione sino all'estremo suo
respiro Don Bosco fu tra i giovani angelo del
Signore .
IV .
Prete sul pulpito. Don Bosco si pretesta
prete a Torino, prete a Firenze ; cioè, dovunque
vada, ci va qual ministro di Dio, ad dandam
scientiam salutis plebi eius. Il ricordo lasciato
al futuro Mons . Spandre, Vescovo di Asti,
allorchè giovinetto, passava dall'Oratorio al
Seminario diocesano : Quaere lucrum animarum,
non quaestum pecuniarum; l'avvertimento scritto
per i suoi primi missionari : « Cercate anime,
non denari, nè onori, nè dignità » rispecchiano
fedelmente i principii a cui egli informò sem-
pre azioni e parole in qualunque parte lo
chiamassero zelo sacerdotale o esigenze sociali .
Uno sguardo a Don Bosco nelle sue peregri-
nazioni apostoliche . Predicò moltissimo e in
tantissimi luoghi . Non mancarono nemmeno
a lui spiriti tentatori . Non ne fa mistero egli
stesso in certe sue Memorie inedite . Il buon
ingegno e i forti studi sul principio gli diedero
qualche briga . Oh, la voglia di comparire!
Ma charitas Christi, l'amore sacerdotale delle
anime, stringeva il fedele ministro del Signore
più forte di qualsiasi tentazione . Possedette in
alto grado l'efficacia della parola ; ma a predi-
care si preparava umilmente . Ammoniva : «La
predica che produce migliori effetti, è quella

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meglio studiata e preparata». E umilmente
pregava ; anzi, mentre a Torino confessavasi
ogni otto giorni, durante le sue predicazioni
si umiliava più spesso al tribunale di penitenza .
Non che patisse menomamente di scrupoli ; ma
si studiava tanto più di piacere a Dio, quanto
maggiori desiderava ottenere i frutti della
grazia .
Tali disposizioni d'animo gli mettevano sulle
labbra gran semplicità di argomenti e di lin-
guaggio . Nelle diciannove volte che fu a
Roma, finchè la salute glie lo consentì, le sue
prediche non si contavano . Orbene, il P . An-
gelini gesuita, dopo aver ascoltato un suo
sermoncino, esclamò : « Quanta unzione! quanta
verità in poche parole! » . E verbum Dei non
est alligatum . Di un suo discorso, tenuto a
Roma nella chiesa di sant'Agostino, dinanzi a
molta aristocrazia, scrisse chi lo accompagnava :
« Sferzò, e per bene, e nessuno si lagnò ; anzi,
tutti ne furon lieti . - È il Signore che parla
per sua bocca, - si va dicendo » . Le stesse
disposizioni d'animo ci spiegano pure come
suoi loci communes nel predicare fossero la
confessione, il peccato, i novissimi, e senza
far differenza di luoghi o di persone . Invitato
dalle religiose di un illustre monastero a fare
il panegirico nella festa della Patrona e trovata
la chiesa piena di cospicui signori e nobili
dame in grandissima aspettazione, si condusse
destramente a imperniare il discorso sulla
necessità di tendere alla perfezione e di salvar
l'anima per mezzo di confessioni ben fatte .
Si quis loquitur, quasi sermones Dei .
Viaggiò poi in lungo e in largo anche per
affari ; ma, abituato al pensiero di Dio e del-
l'eternità, era sale e luce, cioè prete, nelle sue
relazioni e conversazioni ordinarie nè più nè
meno che sul pergamo . Onde colse nel segno
quel marchese di Villeneuve, che a Marsiglia
in un eletto circolo di persone aristocratiche
uscì a dire : Dom Bosco préche toújours .
(Continua) .
ECHI DI CRONACA
CAPRANICA . - Per la festa di Don
Bosco i nostri Cooperatori di Capranica si
raccolsero attorno all'Arciprete, per la santa
Messa e la santa Comunione, rinnovando i
propositi di intensa vita cristiana e di coscien-
ziosa educazione della gioventù .
Nel pomeriggio del 3 febbraio, tennero
quindi un'assemblea generale alla quale inter-
vennero oltre un centinaio ; e, per aderire al
caldo appello del Rettor Maggiore, raccolsero
una bella somma che trasmisero all'Ispettore
di Roma pei «ragazzi della strada» .
PENANGO MONFERRATO . - Nella
cappella del nostro Istituto missionario, gremi-
tissima, tenne la conferenza salesiana, il 3 feb-
braio u . s . il rev .mo Arciprete di Grana,
Teol . Guido Raiteri, il quale, prendendo per
modello Mamma Margherita, trattò del pro-
blema più vitale della ricostruzione : l'educa-
zione cristiana della gioventù .
PIANICO (Brescia) . - Il Parroco di Pia-
nico, D . Giacomo Ghetti, è certo tra i Decu-
rioni più zelanti del culto di Maria SS . Ausi-
liatrice e di S . Giovanni Bosco . Tra il 1932
e d il 1929 vi edificò e dedicò al loro nome
la chiesa parrocchiale, ove cura lo sviluppo
delle due divozioni con ammirabile fervore .
Durante la guerra affidò alla Madonna ed al
nostro Santo la protezione del paese e dei
soldati . E, grato del sensibile patrocinio espe-
rimentato, appena avvenuta la liberazione,
pensò a promuovere grandiose feste di ringra-
ziamento che culminarono in solenni funzioni
e trionfali processioni colla statua di Maria
SS. Ausiliatrice e del nostro Santo .
NECROLOGIO
Mons . FORTUNATO BONETTI, Arciprete di
Legnago, † il 23-VII-1945 .
Dopo brevissima malattia, quando maggiormente
urgeva la sua presenza per la ricostruzione morale
e materiale dell'importante parrocchia, il Signore
chiamava a sè lo zelantissimo Pastore che si glo-
riava di cooperare all'incremento delle Opere e
della devozione a S . Giovanni Bosco .
Don GIUSEPPE GIRELLI, Arciprete-Vicario Fo-
raneo di Legnago-Porto (Verona), perito in se-
guito a tragico incidente il 12-I U . S .
Anima grande, cuore generoso, apostolo di tutti
i penitenziari d'Italia, era tanto affezionato al-
l'Opera Salesiana, e si prestava sempre volentieri
per la predicazione nei nostri Istituti . Nell'ultimo
tragico periodo della guerra, che portò la rovina
nella sua diletta parrocchia e nel nostro istituto
di Legnago-Porto, ospitò fraternamente alcuni no-
stri confratelli nella sua casa di sfollamento, divi-
dendo con essi pane, sacrifizi, trepidazioni e lavoro .
Sac . ENRICO GATTA, parroco di Sasso e Hussaga .
Zelantissimo Decurione, fondò anche una borsa
missionaria . Aveva messo la campagna sotto la
protezione di Maria Ausiliatrice ed ogni anno man-
dava relazione della preservazione delle terre dalla
tempesta, unendo l'offerta sua e dei parrocchiani .
La Madonna lo aiutava anche a salvar le anime
da ben più temibili tempeste .