Bollettino_Salesiano_193608


Bollettino_Salesiano_193608

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ANNO LX - NUMERO 8
1° AGOSTO
1936 XIV
Conto corrente con la 1)()$la

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BOLLETTINO l'ERIOOJCO MeN.
Anno LX - N. 8
~JLE PER I COO.
PERATORI DRLLE
AGO STO
S A L E S I A N O OPERE E MlSSIONI
Dl S. GJO. BOSCO
1936 - X IV
CONTO CORRBNTU
CON L>. POST,.
SOMMARIO: Don Bosco Ira gli Tnseenand. . Souo la cupola d eJJ'Auslliatrice. Sole.nnl "Te Deum" pel trlonro
d'llalia in A. O. La Consacrazione del Tempio di Maria Ausiliatrice in Roma . • D a lle n os1.re Missioni: Equa-
1orc; Giappone. Grazie. . In memoria e benedizione: Comm. P. Bernardi. • Necrologio. Lettera di D. Glulivo.
Don Bosco fra gli Insegnanti.
Dal 26 aprile al 3 maggio si sono svolte le
prove scritte dei concorsi magistrali ai quali
han preso parte circa 30.000 maestre.
Il primo tema per il concorso generale, as-
segnato dal Ministro dell'Educazione Nazio-
nale, era così concepito: « È impossibile edu-
care l'infanzia senza posseder.ne la confidenza
e l'amore 11 (D. Bosco).
Noi sentiamo prima di tutto il dovere di
attestare a S. E. il l\\rlinistro De Vecchi il nostro
grato compiacimento per la scelta del tema,
il quale non e solo un buon tema per una prova
di esame; ma oltre e fuori della prova di esame
potrà rimanere sempre come mònito e direttiva
nello svolgimento della missione educatrice,
perchè esprime uno dei principi più efficaci del
metodo educativo di D. Bosco.
Infatti in quel primo sogno che Egli vide
quando contava appena dai nove ai dieci anni
di età, si legge subito al principio la seguente
sentenza che può considerarsi come l'articolo
base del suo metodo: No11 colle percosse, ma
colla mansuetudine e colla carita dovrai gua-
dagnarti questi tuoi amici.
Questa sentenza dice dunque che il primo
lavoro da compiersi neU'opera deUa educa-
zione è quella di arrh·are al possesso della
confidenza e dell'amore degli alunni, che è
quanto cl.ire guadagnarseli e farseli amici.
Nè si accontenta di additare il programma:
ma insegna anche il modo come srnlgerlo e
la via da tenere per raggiungere lo scopo,
quando dice: 11011 colle percosse, ma colla ma11-
suet11dine e colla carità. E sono così due i còm-
piti necessari all'attuazione del programma:
uno negativo - 110,i colle percosse, e l'altro
positivo - ma colla mansuetudine e colla ca-
rità.
li primo còmpito impone che ci sforziamo a
spogliar l'animo di qualunque forma di vio-
lenza, materiale, morale, spirituale, intellet-
tuale, e questo non già per una passiva rasse-
gnazione o per un supino adattamento; ma
per una intima e profonda convinzione della
nostra mente che ci renda sinceramente per-
suasi che la violenza non pui> mai essere mezzo
o strumento atto a produn·e risultati veri e
degni della missione educativa, e a farci ca-
pire che se anche con atti violenti si può
riuscire a fermare un disordine e a reprimere
una insubordinazione, non si arriva però con
questo a correggere e a migliorare, cioe a edu-
care. E si deve riflettere che l'immobilità e
l'ordine non sono la stessa cosa, perchè l'ordine
è manifestazione di vita e di libertà, mentre
l'immobilità, per sè sola, è mortificazione del-
l'wrn e dell'altra. Non si deve quindi credere
che per ottener l'ordine basti tener per forza
ciascuno al suo posto, percbè a questo modo
si verrebbe a dire che il modello dell'ordine
ben inteso esiste solo nelle carceri, dove nes-
sw10 si muove dal suo posto appunto perchè
sono carcerati, ossia privi di libertà e tenuti
colla violenza.
Questa necessità di spogliarsi cli ogni forma
di dolenza deve però essere intesa con di-
screzione in modo da non giungere alla conse-
guenza estrema che basti poter notare un atto
di violenza per sentenziare che chi lo commette
è incapace e indegno della missione educativa.
Pur troppo nonostante tutto il buon volere, o
per acerbità di temperamento, o per inespe-
rienza, o per mancato governo di sè, o per
altra manchevolezza nostra, che son tante,
avverrà che si manchi. D. Bosco stesso, nel
sogno, si sente inculcare questa massima proprio
nel momento in cui si era lasciato andare ad
atti violenti: tanto cbe parrebbe il caso di ri-
petere qui le parole del Vangelo: chi è senza
--- peccato scagli la prima pietra.
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-

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È dunque precisamente perchè si sa quanto
sia facile lasciarsi trascorrere ad atti violenti,
e quanto sia difficile liberarsi da questa mor-
bosa tendenza, che viene una intimazione cosl
recisa - ,wn colle percosse - intimazione che è
insieme una disapprovazione, un divieto e una
condanna, e tanto più significativa se si riflette
che D. Bosco se la sentì intimare per essere
ricorso ad atti violenti solo per far cessare la
bestemmia e l'offesa di Dio.
Si vede quindi quanto sia necessaria questa
operazione continua e perseverante di spoglia-
mento di ogni forma di violenza, perchè l'animo
sia atto e disposto a effettuare la seconda pane
del programma - ma colla mansuetudine e rolla
carità - la quale è la parte positiva e fattiva
che richiede un atteggiamento abituale e con-
tinuativo, e non può essere attuata a sbalzi
contradditori tra la violenza e la carità che do-
vrebbe intervenire per rattoppare gli strappi
fatti dalla violenza e si rinnoverebbe quel che
dice il Vangelo, che volendo cucire un pezzo
nuovo su un tessuto che ragna non si fa altro
che allargare lo strappo.
È detto: colla. mansuetudine e colla carità
dm•rai guadagnare questi tuoi amici; donde
si vede che tutta l'opera educativa deve essere
hasata sulla carità, diretta dalla carità e nu-
trita di carità. E quando si dice carità non si
parla di carità in genere, m;i di quella forma
specifica di .carità fatta per educare, cioè della
carità mansueta - colla mansuetudine e colla
carità. Beati mites quoniam ipsi possi.debunt
terram, è detto nel Vangelo, e anche qui si dice
che colla mansuetudine si deve guadagnar
l'animo degli alunni e farseli amici, ossia pos-
sederli come cosa nostra.
È l'abito di questa carità fatta di mansuetu-
dine che si nutrisce di pazienza, e da questa
virtù ricava la forza di tollerare senza arren-
dersi, di resistere senza sconcertarsi e senza
colpevoli debolezze, di perserverare nell'attesa
come fa l'agricoltore nel coltivare la terra e
attenderne i frutti; è l'abito di questa carità
mansueta che forma l'educatore secondo lo
spirito di D. Bosco e produce, a suo tempo,
risultati certi e duraturi nel campo dell'edu-
cazione. Dicevano già anche i Romani che a
ottenere grandi risultati era necessario et magna
f acere et magna patì: grande attività e grande
pazienza.
Potrà forse parere che con questo si venga
a eliminare dal programma educativo il castigo
al quale si attribuisce un'efficacia educativa
che qui verrebbe a mancare, e occorre in
proposito una parola di schiarimento.
----
-
Si tenga presente che nel Metodo educativo
di Don Bosco, l'alunno è mantenuto in un ·
ambiente dove tutto è regolato secondo le
nonne del vivere cristiano e quindi sa di es-
sere sempre alla presenza di Dio e sente salu-
tare timore dei castighi temporali ed eterni
che attendono coloro che trasgrediscono la
sua santa legge, nelle istnizioni religiose, e
tutte le sere in quel sermoncino che si chiama
la buon.a notte, sente nella parola viva del
Superiore i1 richiamo a quelle verità e alla
sua responsahilità verso di esse, ha il sacra-
mento della confessione che lo guarisce e lo
rinfranca, ha La pratica delfa Comunione fre-
quente che lo nutrisce e lo rinforza a correre
la via della virtù, ha tutti gli altri aiuti che ven-
gono dagli atti di pietà inerenti alla vita cri-
stiana; e chi pensa e vive cristianamente sa
quanto tutti questi mezzi siano efficaci a for-
mare una coscienza delicata e responsabile e
quindi a tener lontane quelle vere colpe che
veramente meritano castigo.
Ma quando tutto questo non bastasse, e
nascessero dolorosamente casi pei quali il
castigo sia ragionevolmente richiesto, allor-.i
D. Bosco voleva che esso non fosse applicato
come pena e pun1z1one, ma apprestato come
medicina e rimedio. Perchè non voleva che
nel colpevole si vedesse un delinquente, ma
un debole e un infermo. E come per guarire
gli ammalati non si usano le bastonate ma le
medicine, e queste stesse amministrate io
dose prudentemente misurata e per di più
con tutte le buone maniere per vincere la ri-
pugnanza dei pazienti; cosl voleva che si fa-
cesse pel castigo. Il quale spogliandosi del suo
carattere di repressione violenta si presenta
invece come medicina e ricostituente e in tal
senso può anche essere accolto dal colpevole.
In tal modo il castigo non è eliminato, ma di-
versamente atteggiato, e in questo suo atteg-
giamento non disdice, ma si concorda assai
bene efficacemente al metodo educativo che
ha per base programmatica: la carità mansueta
e la pazienza fattiva.
Ecco perchè si diceva in principio che il
tema proposto non era semplicemente un
lavoro di esame d~ esaurirsi nelle ore ad esso
assegnate; ma che doveva rimanere come
prezioso ricordo da tener presente nelle espe-
rienze della missione educativa, per poter
svolgere io essa tutte le buone attività e ini-
ziative personali, per sentire tutta la responsa-
bilità e il rispetto alla persona dell'alunno,
perché si possa avviarlo a diventare un buon
cristiano e un vero galantuomo.

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SOTTO LA CUPOLA
D ELL'AUSILIATRICE
IL mese di giugno, infervorato specialmente
dalle grandi solennità della SS. Trinità, del
Corpus Domini, di San Luigi, del Sacro Cuore
e di San Pietro, grande affiuenza di pellegrini.
Il registro ne ha segnati: da Monte Carasso
(Bellinzona); da Lodi; da Cremona; dal Belgio,
presidenti e presidentesse della I. O. C. col
fondatore e cappellano generale can. Cardijn;
dal Borgo S. Paolo di Torino, Oratorio fem-
minile delle Figlie di Maria Ausiliatrice; da
Brugherio (Milano); da Druent; <la Mendrisio;
da Desio, 500 Dopol,voristi; da Cairate; da
Strambino; da Perosa Argentina; da S. Mau-
rizio Canavese, Novizi dei Fratelli Maristi;
dall'Argentina; da Brescia; da Locarno; da
Lugano; da Chiavari; da Firenze; 120 Dopo-
lavoriste della Ditra Levi; ecc.
La festa di S. Luigi fu decorata dalla pre-
senza di due Ecc.mi Vescovi: S. E. Mons. Le
Gouaze, arcivescovo di Haiti, che ee1ebrò la
messa per la sezione Artigiani, e S. E. Mons.
Coppo, salesiano, che celebrò per l'Oratorio
festivo. Per gli studenti, che solennizzavano il
loro Patrono, celebrò il Rettor Maggiore. I
soci della Compagnia S. Luigi disposero una
pittoresca illuminazione nell'ampio cortile,, Do-
menico Savio" e, la sera della vig~lia, tutto l'Ora-
torio vi si raccolse a cantar inni aJ Santo,
alternati dal concerto della banda musicale e
chiusi da un discorsino di S. E. Mons. Coppo.
Devotissime le due processioni dell'Oratorio
festivo e della Casa-madre, che, seguendo la
tradizione, si emularono nel far trionfo al
Santo. La festa fu coronata a notte nel cortile
dell'Oratorio festivo con spettacolo pirotecnico,
cinematografico, e còncerto. 'La vigilia della
festa del Sacro Cuore, S. E. Mons. Perrachon
delle Missioni della Consolata, per delega-
zione arcivescovile, amministrò in Basilica la
santa Cresima ai nostri alunni ed ai parroc-
chiani. Concorso imponente di tutto l'Orato-
rio alle processioni cittadine del Corpu$ Do-
mini e della Consolata, e riuscitissima la pro-
cessione eucaristica parrocchiale.
Omaggio delle D am e Patronesse.
Le Dame Patronesse del Comitato Centrale
colla Presidente Effettiva Marchesa Carmen
Compans di Brichanteau Challant Marsaglia,
convennero ben due volte all'Oratorio nel mese
di giugno: il giorno 2 pel loro pellegrinaggio
Torlno. Prospe1to dei lavorJ dJ ampllan:u,n10 del
santuario di M arla AusUiatr lce nel mese di giugno.
annuale di divozione alla Vergine SS. Ausi-
liatrice; il giorno 27 per presentar gli auguri
di tutte le Dame Patronesse delle Opere e
Missioni Salesiane aJ Rettor Maggiore in oc-
casione del suo prossimo onomastico e4 offrir-
gli l'esposizione di arredi e paramenti sacri
per le nostre Missioni che ogni anno allesti-
scono ormai da tre lustri con tanto amore e
tanta generosità. Ascoltata la Messa nella cap-
pella << Pinardi », passarono nel salone della
esposizione ove erano stati disposti preceden-
temente con mano delicata 80 pianete, 2 pa-
ramentali completi, 3 pluviali, 15 cassette-al-
tari portatili, 2 annadi farmaceutici, 4 cassette
di pronto soccorso, tovaglie da altare, camici
e cotte, purificatoi, corporali, palle, manu-
tergi ecc., frutto della carità del Comitato Cen-
trale e del Laboratorio permanente della sig.na
Ferroglio, dei Comitati di Catania, La Spezia,
Pordenone e Marsala.
L'inaugurazione fu presieduta dal Rettor
Maggiore e si svolse secondo il programma.
La solerte Segretaria signorina Contessa
Maria Teresa Camerana fece prima la rela-
zione annuale dell'attività del Comitato, rile-
- - vando le iniziative patriottiche di propiziazione
r79

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e di ringraziamento per la vittoriosa impresa
coloniale in Africa Orientale, e commemorando
le Patronesse defunte.
Quindi prese la parola il nostro Don Ri-
gbetto, reduce dalla missione del Krishnagar,
per interpretare i sensi di gratitudine di tutti
i missionari beneficati dal Comitato e per il-
lustrare le nobili fatiche dell'apostolato mis-
sionario. Infine si alzò il signor Don Rical-
done, il quale, ammirato e commosso della gene-
rosità raggiunta anche quest'anno, ringraziò dal-
l'intimo del cuore le nobili Dame assicurando
le preghiere dei Salesiani e dei giovani. Con
confidenza paterna fece quindi il bilancio delle
gioie e delle pene di tutta la Famiglia Sale-
siana nei giorni trascorsi, invitandole a pre-
gare pel ritorno della pace religiosa nei paesi
perseguitati e pel trionfo dell'Opera di Don
Ilosco nelle terre di missione.
La festa del Rettor Maggiore.
L'omaggio del Comitato Centrale delle Dame
Patronesse fu degno preludio alla festa ono-
mastica del IV successore di S. Giovanni Bo-
sco che assunse anche quest'anno la massima
solennità. La vigilia di San Pietro, l'ampio
salone-teatro dell'Oratorio, artisticamente ad-
dobbato, si gremì letteralmente di Coopera-
tori, Exallievi, Dame Patronesse, Cooperatrici
ed Exallieve che gareggiarono colle falangi dei
nostri giovani, coi Salesiani e le Figlie di Maria
Ausiliatrice nelle testimoniaM,e di affetto e di
venerazione al Rettor Maggiore. Col Capitolo
Superiore e divCJ;;ì Ispettori Salesiani, face-
vano corona al signor Don Ricaldone il
Grand'Uff. Avv. Orazio Quaglia, Preside della
provincia di Torino, il Gen. Conte Prat, i
Dottori Bottini, Cavalli, Peynetti e Vidili, il
Prof. Com.m. Piero Gribaudi, l'Avv. Fino, il
Comm. Alpino, i Canonici Mons. De Secondi,
l\\llilano, e Caudera ed altre personalità del
clero e del laicato.
l,e Figlie di Maria Ausiliatrice erano rap-
presentate dal Consiglio Generalizio, dalle
Ispettrici viciniori e da numerose Suore.
Fra i doni figuravano alcuni saggi degli ar-
redi e paramenti sacri provvisti dal Comitato
Centrale Dame Patronesse, un pianoforte co-
struito dagli Orfani del nostro Istituto di Shan-
ghai in Cina ed una scrivania in legno cinese
e scultura cinese, doni degli alunni delle Scuole
Professionali di Macao.
In vista erano collocati il XVII volume delle
Memorie Biografiche di Don Bosco, compilato
da D. Ceria; il poderoso volume della St<Jria
--- - d'Italia di Don Bosco nello studio critico del
180
nostro Don Caviglia ed il Millesimo fascicolo
delle Letture Cattoliche. La presentazione del
XVII volume delle Memorie Biografiche fu
accompagnata dal giudizio di un valoroso scrit-
tore italiano, compendiato nel seguente periodo:
tt Il Don Bosco che esce dalle nuove pagine
è sempre più multanime e prodigi,oso. In un po-
vero prete tanta forza, e così illirnitata e sempre
vivacissima, fa paura. Si capisce la subitanea
e amplissima fioritura sa/~siana con quell'uomo
al cuore della Congregazione.
Sebbeii qui 11011 si perda un aneddoto, e si
proceda alla maniera di cronista e insieme di
documentatore, e tutto si 1·accolga' i11torno,' su,
e di Don Bosco, pur tuttavia queste 1UYVece11to
pagine 110n sono 01zeddoto nè cronaca 1w docu-
mentazione: sono storia. E, com.e la vera storia,
quando è vera storia, ispirano una fiere:::za,
una collsolazione forte, una pace, come ad avvi-
cùtarsi a Dio ».
Dopo la marcia d'introduzione, la banda
e la sdzola cantomm dell'Oratorio dirette dal
).1° Scarzanella eseguirono l'inno d'occasione,
su musica del compianto M 0 Dogliani; quindi
fatta la lettura delle adesioni e la presenta-
zione dei doni, sfilarono sul palco applaudi-
tissimi i rappresentanti dei giovani dell'Ora-
torio, degli studenti di Teologia e degli aspi-
ranti missionari dell'Istituto Rebaudengo e
della Scuola Agricola di Cumiana, alternandosi
con l'esecuzione di vari cori del 1vro Pagella,
che sedeva al piano. Pei Cooperatori ed Ex-
allievi prese la parola lo stesso Preside della
Provincia il quale con alata improvvisazione
disse al Rettor Maggiore la devozione e l'am-
mirazione di questa duplice falange che fian-
cheggia e sostiene l'Opera salesiana fascinando
pubblico e giovani colla sua calda, vibrante
eloquenza.
Chiuse la car.a adunanza il signor Don
Ricaldone ringraziando tulti del contributo
recato alla festa; raccogliendo poi con partico-
lare trasporto le ripetute evocazioni di Maria
Ausiliatrice e di S. Giovanni Bosco, animò
tutti all'apostolato più fervido per la diffusione
delle due grandi divozioni che gli stanno tanto
a cuore.
Nel quadro taumaturgico che veneriamo n.el
santuario - egli disse - Don Bosco ha fatto
dipingere la Vergine Ausiliatrice fra gli Apo-
stoli, quasi per dirci che ognu,w di noi dev'essere
1zel mondo un apostolo fedele e generoso della
di,vo:tione a Colei cui tutto dobbiamo per inej-
f ahile provvidenza di Dio.
Vivissime acclamazioni risposero alle paterne
esortazioni del signor Don Ricaldone e lo

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accompagnarono fino all'uscita, mentre la banda
suonava la marcia finale.
PLEBISCITO DI ENTUSIAS.1110
L'indomani il Rettor Maggiore celebrò la
Messa della Comunione generale nella Basilica
di Maria Ausiliatrice alle due sezioni riunite,
artigiani e studenti, e chiuse le funzioni litur-
Solenni "TeDeum" pel trionfo
d'Italia in Africa Orientale.
giche del giorno impartendo, la sera, la bene-
dizione eucaristica. Presiedette quindi il saggio Giornali locali e relazioni dei nostri Confra-
ginnastico annuale nell'ampio cortile D. Bo- telli ci hanno recato le prime notizie dell'en-
sco in cui artigiani e studenti si produssero tusiasmo suscitato nelle Repubbliche dell'A-
egregiamente in esercizi collettivi a corpo li- merica Latina per le nostre vittorie nell'Africa
bero con accompagnamento di banda, pro- Orientale. Le Colonie Italiane si sono raccolte
gressioni alle bandierine, figurazioni e volteggi nei nostri varii Istituti per ringraziare il Si-
al cavallo, esercizi obbligatori per l'Anno XIV, gnore con solenni funzioni e suffragare le anime
evoluzioni e marcie artificiose, e progressioni dei gloriosi caduti. Un cenno di cronaca di
alle parallele che riscossero gli applausi del quelle delle capitali:
pubblico.
A notte, gli studenti gli improvvisarono una
A Buenos Aires (Argentina) la nostra chiesa
bella luminaria nello stesso cortile e lo ac-
clamarono ancora una volta, insieme agli ar-
monumentale di San Carlo fu insufficiente a
contenere la folla degli Italiani. Celebrò il
tigiani, al discorsino tradi.zionale della « Buona parroco D. Farinatti, e l'Ispettore Don Reyneri,
notte», in cui il sig. Don Ricaldone rivolse con una nobilissima allocuzione, trasmessa
tutti i loro cuori al Papa, invitandoli, colle all'esterno dagli altoparlanti, esaltò nella grande
,._
parole di Don Bosco, ad essere sempre degni vittoria il trionfo della fede e della civiltà se-
figli e docili discepoli del Vicario di Cristo.
colare del nostro popolo cristiano. Facevano
corona alle LL. EE. l'Ambasciatore e l'Amba-
I lavori di ampliamento.
sciatrice, tutto il Corpo Diplomatico e Conso-
lare. Nel clero spiccava il venerando D on
,>
Le opere di consolidamento del Santuario, Orione. La. banda del Collegio Pio IX, e la
sono compiute per i muri periroentrali e dei fanfara del battaglione ~ Esploratori Don Bo-
due piloni retrostanti alla cupola maggiore, sco», all'ingresso ed all'uscita delle autorità,
adiacenti alla nuova costruzione d'amplia- suonarono la Marcia Reale e Giovinezza.
mento. Ciò permette la ripresa delle fonda-
S. E. Adotta ne diede subito relazione al
zioni della cupola minore, sospese per evitare Capo del Governo e ringraziò con una cor-
alla vecchia costruzione cause di perturba- dialissima lettera l'Ispettore salesiano
mento ai piloni fascio del presbiterio.
Già 18 colonne complete di marmo sono
allineate suJ lato destro e sinistro dcli'Altare
di Maria Ausiliatrice.
È terminato il getto del.la pensilina esterna,
che sostituisce il porticato del demolito por-
tico, e ci darà, senza ingombro di pilastri,
passaggi coperti dalle intemperie alle molte-
plici porte d'entrata e uscita del Santuario.
A Lima (Perù) intervenne lo stesso Nunzio
Apostolico S. E. Mons. Cicognani il quale ce-
lebrò la messa di suffragio pei caduti, e, dopo
il canto del Te Deum per la vittoria, impartì la
benedizione. Fece il discorso il salesiano Don
Luigi Fassio ex-Ufficiale del nostro esercito.
11 tempio di Maria Ausiliatrice era stipatissimo.
Col Ministro d'Italia S. E. Vittorio Bianchi
erano tutte le autorità della Colonia e l'Ispettore
salesiano D. Manachino.
ATTENTI!
Cooperatori, ricevete regolarmente il Bollet-
tino?
Badate be11e clze 11oi non sospendiamo mai la
spedi:no11e del Bollettino ai Cooperatori se 11011
in caso di morte. Se quindi qualche volta non lo
ricevete, vuol dire che è am,1enuto qualche di-
sguido postaleoqualche roistaali'ufficio spedizùme.
Avvertitene perta11to subito la Direzione Ge-
nerale Opere D. Bosco, Via Cottolengo 32,
Torino, 109.
A Quito (Equatore) la Colonia Italiana pre-
sieduta da S. E. il Conte Gaetani d'Aragona,
Incaricato della Legazione Italiana, convenne
al nostro Tempio dedicato a Cristo Re. Celebrò
la messa il direttore dell'Oratorio D. lzurieta;
quindi, esposto il SS. Sacramento, il sìg. Don
Giorgio Serié, Consigliere Generale del Capi-
tolo Superiore, in visita di quei giorni alle nostre
Case dell'Equatore, intonò il Te Deum ed
impartl la.benedizione eucaristica, commovendo
- - autorità e popolo con un magnifico discorso.
r81

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SOLENNI
"TE DEUM"
ALL'ESTERO PEL
TRIONFO d'ITALIA
IN A. O.
Le Autorità presenti
alle funzioni a Bue-
no§ Ahes, a Qullo ed
a Lima
- --- 182

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LA CONSACRAZIONE DEL TEMPIO
DI MARIA 55. AUSILIATRICE IN ROMA
Mirabili sempre le vie di Dio! Iniziato per
volontà del Papa e coll'ingente concorso della
munificenza Pontificia nel 1929, in occasione
del Giubileo Sacerdotale del Santo Padre
Pio XI, della Conciliazione dell'Italia colla
Santa Sede e della Beatificazione del nostro
santo Fondatore, il magnifico Tempio monu-
mentale dedicato alla Vergine Ausiliatrice
presso l'Istituto che porta l'augusto nome del
« Papa di Don Bosco », venne aperto al culto
colla consacrazione di Sua Eminenza il Car-
dinal Vica1;0 Francesco Marchetti Selvaggiani,
nello scorso mese di maggio, tra iJ giorno
onomastico ed il genetliaco del Yicario di Cristo,
proprio all'alba del Suo ottantesimo anno,
in un'ora in cui il popolo cristiano, minacciato
dal comunismo e dal neopaganesimo, ha più
che mai bisogno dell'aiuto di Colei che è, per
mandato divino, il gran prC$idio della santa
Chiesa mag11um et praeclarum i·n Ecclesia prae-
sidium, si11gulare Au.,;i/ium Chrislia11orum (San
G. Bosco).
Felice auspicio di giorni migliori per la
pace di Cristo 11el reg110 di Cristo che è il so-
spiro incessante del cuore del Papa nel vasto
programma del Suo glorioso pontificato.
presenza di una folla immensa, tra l'Ave 1llar,a
di D. AntoJisei e le Acclamationes del Ghidini,
un alunno porse anzitutto il saluto reverente
agli Eminentissimi Signori Cardinali Laurenti,
Lauri e Salotti ed all'eletta corona di autorità
e personalità del clero e del laicato, vescovi,
diplomatici e prelati, tra cui spiccavano S. E. il
marchese Serafini, Gover.natore dello Stato
della Città del Vaticano. S. E. il conte Pi-
L'omaggio aJ Papa.
Le feste, svoltesi con tutta la pompa della
liturgia, furono precedute da una solenne ce-
rimonia di omaggio al Santo Padre Pio XL
Omaggio non solo dell'Istituto che porta
il Suo nome e dei parrocchiani dell'Ausilia-
trice, ma di tutta la Famiglia Salesiana, lieta
di potere offrire al Vicario di Cristo, all'inizio
del Suo ottantesimo anno, finito, an·edato,
consacrato quel Tempio che canterà pei secoli -
in modo particolare la gratitudine del Papa
alla Vergine Ausiliatrice per la soluzione del
dissidio tra l'Italia e la Santa Sede attraverso
a quella Conciliazione che concesse al cuore
del Padre comune la gioia paterna di ridar
Dio aJJ'Italia e l'Italia a Dio».
Nel pomerigio del giorno 14, l'ampia na-
vata che attendeva la consacrazione, echeggiò
dei canti di devozione e di amor .filiale dei
nostri chierici e dei nostri giovani, fedeli in-
terpreti dei sentimenti dei Salesiani, delle
Figlie di Maria Ausiliatrice, Cooperatori ed
Ex-allievi verso il ~ Papa di Don Bosco li. Alla
- - Roma.• La facciata del tempio d.l Maria AusiHaU'ice.

1.9 Page 9

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gnatti Morano di Custoza, Ambasciatore d'Ita-
lia presso la Santa Sede, accompagnato dal
segretario comm. Cassinis; S. E. il conte Ca-
pello, Ministro di Nicaragua presso la Santa
Sede e Contessa; S. E. la signora De Estrada,
Ambasciatrice di Argentina presso la Santa
Seùe; il dott. Ponti, segretario dell'Ambasciata
argentina presso la Real Corte, in rappresen-
tanza dell'Ambasciatore S. E. J. M. Cantilo,
cd il signor Foppe, addetto all'Ufficio Stampa
dell'Ambasciata stessa; le Loro Eccellen7,e
Mons. Migone, Arcivescovo titolare di Nico-
media, Elemosiniere Segreto di Sua Santità e
Mons. Migliorelli, Vescovo titolare di Samo;
i Monsignori Rossi, Cercone, Vagni; il
gr. uff. Beccari, il gen. Turano e signora,
l'avv. comm. Gessi, il prof. Benassi, il com-
mendator Di Rienzo, il prof. Barberis, il com-
mendator Angella, il comm. Arcioni, il Padre
Drago dei Figli dell'Immacolata ed altri mol-
tissimi rappresentanti di Ordini e Congrega-
zioni religiose maschili e femminili, con Sa-
lesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice dell'Ispet-
toria Romana e d'altre parti del mondo.
Prese poi la parola il Nostro Rettor Mag-
giore, che, come successore di S. Giov. Bosco,
sciolse l'inno della gratitudine di tutta la Fa-
miglia Salesiana al Santo Padre, con protesta
di devozione illimitata e di filiale affetto, e
presentò l'Oratore gr. uff. avv. Orazio Quaglia.
Coll'eloquenza che lo distingue, l'illustre Pre-
side della Provincia di Torino, svolse il tema
~ Don Bosco e il Papa » strappando frequenti
calorosi applausi all'eletto uditorio col fascino
irresistibile dell'amore di Don Bosco al Papa.
La consacrazione e l'ottavario.
La consacrazione era fissata al 17 maggio.
Il S. Padre, - bontà ineffabile! - si degnò
di disporre colle proprie mani le sacre Reli-
quie che Sua Emmenza Reverendissima il
Cardinal Vicario Francesco Marchetti Selvag-
giani espose quindi nella cappella provvisoria
dell'Istituto Pio Xl, la sera della vigilia.
Alle 22 s'iniziò la veglia col canto del mat-
tutino e delle laudi, ed alle 6 del mattino in-
cominciò il rito suggestivo della consacrazione
che si protrasse fino a tarda ora. Mentre il
Cardinal Vicario consacrava l'altar maggiore,
gli Eccellentissimi Arcivescovi e Vescovi Mon-
signori Guerra, Spolverini, Lisson e Miglio-
relli consacrarono rispettivamente gli altari
di S. Giovanni Bosco, S. Giuseppe, SS.mo
Crocifisso e SS.mo Sacramento.
Al termine della consacr37..ione, all'ingresso
- - del tempio, il Cardinale consegnò al nostro
Rettor Maggjore le chiavi della nuova chiesa,
ir.di celebrò all'altar maggiore la p rima Santa
Messa.
Dopo il Card. Vicario celebrò il sig. D on
Ricaldone, e, verso mezzogiorno, il parroco
Don Rotolo.
Il concorso della folla, già notevole in mat-
tinata, si accentuò durante ìl pomeriggio.
Il nuovo tempio divenne mèta di un inin-
terrotto pellegrinaggio di fedeli che ammira-
vano l'imponente edificio sacro, sostandovi in
devota preghiera.
La sera del giorno della Consacrazione,
verso le ore 18, una pittoresca processione
mosse dalla Cappella provvisoria verso il tem-
pio colla statua di Maria SS.ma Ausiliatrice
e l'insigne reliquia della quinta vertebra di
S. Giovanni Bosco, già offerta dalla Società
Salesiana al santo Padre in occasione della
Canonizzazione ed ora dallo · stesso Pontefice
donata alla nuova chiesa, per esser posta in
venerazione nell'apposita edicola sull'altare si-
nistro deJla crociera, dedicato al Santo Fon-
datore e dominato dal quadro di Don Bosco,
regalato anch'esso dall'Augusto Pontefice.
Benchè strettamente parrocchiale, la proces-
sione riuscì molto imponente.
Oltre ai duecentocinquanta giovani dell'I sti-
tuto Professionale Pio XI , vi parteciparono
larghe rappresentanze degli istituti ed oratori
femminili diretti dalle Figlie di Maria Ausi-
liatrice in Roma e le associazioni parrocchiali.
Molta folla seguiva e faceva ala al passaggio
del sacro corteo nel c1. cortile Don Bosco » del-
l'Istituto, nella via omonima e nel breve tratto
di via Tuscolana sino all'ingresso della Chiesa.
Portava la reliquia S. E. Monsignor Vincenzo
1\\1igliorelli, Vescovo tit. di Samo, assistito dal
clero salesiano. La statua, che posava sopra
un piedestaJlo ricoperto di fiori, era sorretta
dai giovani e dagli uomini delle Associazioni
Cattoliche.
Giunta nel tempio, la statua venne collo-
cata sulla mensola eretta nel centro dell'abside
sopra l'altare maggiore; indi Sua Eccellenza
Mons. Giordani, Vescovo titolare di Mindo,
pronunciò un eloq_uente discorso intrecciando
le glorie di Maria Ausiliatrice a quelle del
Pontificato e parlando della Dedicazione del
Tempio. La memorabile giornata venne coro-
nata dalla Benedizione Eucaristica impartita
da Sua Eminenza Rev.ma il Sig. Card. Eu-
genio PaceUi Segretario di Stato di Sua San-
tità e Protettore della Società Salesiana.
Segui quindi il solenne ottavario con spe-
ciali intenzioni ogni giorno secondo il pro-
gramma fissato.

1.10 Page 10

▲back to top
[I lunedl fu la Giornata del Papa »: fun-
zioni, preghiere e comunioni tutte per Sua
Santità.
La prima Messa fu celebrata dal Reve-
rendissimo Don Francesco Tomasetti, nostro
Procuratore Generale. Quindi, la funzione delle
Rogazioni. Pellegrinaggio della Parrocchia del
Sacro Cuore di via Marsala, con Santa l\\1essa
celebrata dal Parroco Don Brossa. - Alle 10,
!\\lessa solenne pontificata da Sua Eccellenza
Rev.ma :\\Ions. Luigi Olivares Salesiano, Ve-
scovo di Nepi e Sutri. - Alle 17, erezione so-
lenne della Via Crucis, con fervorini, fotta
dal Rev.mo Padre Leone da Caluso, Camer-
lengo del Ven. Collegio dei Parroci di Roma.
- Pellegrinai;,c;io della Parrocchia dt S. :Maria
del Buon Consiglio. Alle 19, Rosario. Di-
scorso di Sua Ecc. Rcv.ma Mons. Olivares
,ul tema: S. P,o 1", Pio VII, Sa11 GiO'Va11111
Bosco, Pio Xl e .liana SS.ma Ausiliatrice
Inno: Coeleslis Urhs .71'rusalem - Benediziont:
impartita dall'Em.mo Card. Lorenzo Lauri ,
Penitenziere Maggiore.
li martedì Giornata dei Benefattori con
!\\lessa celebrata dal Sig. Don Giraudi, Eco-
nomo Generale, e Rogazioni. - Quindi, pel-
legrinaggio della Parrocchia di Santa Maria
Liberatrice, con santa 1\\Iessa celebrata dal
Parroco Don Colombo, e pellegrinaggio del-
l'Istituto Salesiano di Genzano. - Alle ro,
Messa solenne pontificata da Sua Eccellenza
Rev.ma Mons. Federico EmanueJ, Salesiano,
Vescovo Tit. di Filomelio, Ausiliare dell'Emi-
nentissimo Card. Sbarretti. - Alle 17, pelle-
grinaggio della Parrocchia di S. Barnaba e
dei Ss. Marcellino e Pietro a Tor Pignattara.
Alle 19, Rosario • Discorso di Sua Eccel-
lenza Rev.ma Mons. Emnnuel sul tema: Ri-
connsa!Tl)Ia di Don Bosco Santo verso i Bene-
/ attori - fnno: Coele.rtis Urbs Jem.ralem - Be-
nedizione impartita dall'Ero.mo Card. En-
rico Gasparri, Vescovo di Velletri, Prefetto
<lei Supremo Tribunale della Segnatura.
l\\Iercoledl Giornata per le Missioni •: Mes..~a
celebrata dal Rev.mo P. M0 Raffaele M. Bal-
dini, Priore Generale dei Servi di Maria •
Rogazioni. Pellegrinaggio della Parrocchia di
Ognissanti, con santa l\\lessa celebrata daJ
Parroco Don Roberto Risi. - ~lessa solenne
pontificata da Sua Ecc. Rev.ma Mons. Emilio
Lisson, Arcivescovo titolare di Metimna. -
Alle 17, pellegrinaggio della Parrocchia dei
Ss. Fabiano e Venanzio. • Alle 19, Rosario -
Discorso di Sua Eccellenza Rev.ma Pietro
Pisani Are. Tit. di Costanza di Sciza sul tema:
Mana SS.ma A11siliatriu t le Missioni - Inno:
Coelntis Urbs Jtrusalt'111 - Benedizione Euca-
nsuca impartita dall'Em.mo Cardinale Pietro
Fumasoni Biondi, Prefetto di Propaganda Fide.
Giovedi Giornata per le Vocazioni Eccle-
siastiche•: Messa celebrata dal Rev.mo Padre
Martino Gillct, Superiore Genera.le dei Do-
menicani. - Pellegrinaggio della Gioventù Fem-
minile di A. C., con santa ~lessa celebrata da
Sua Em. Rev.ma il Sig. Card Pietro Boetto. -
Alle 10, Messa solenne pontificata da Sua Ec-
cellen1,a Rev.ma Mons. Felice Ambrogio
Guerra, Salesiano, Arcivescovo Tit. dt Yerissa.
• Alle 16, Benedizione dei Bambini e offerta
dei fiori alla Madonna. • Alle 19, Rosario
Discorso di Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Fe-
lice Guerra sul tema: JJaria SS.ma rl11silta-
tr1ce e le Voca-.::io,u' - Inno: Coe/eslts Urbs Je-
msa/1'111 - Ilencdi;r,ione Eucaristica impartita
daJl'Em.mo Card. Luigi Capotosti, Datario
di Sun Santità Pio XJ.
VenerdJ Giornata per la Patria . L'alba
del nuovo Impero impresse a questa giornata
un entusiasmo ed un fervore straordinario,
dominato da palpiti di profonda gratitudine
a Dio per la benedizione concessa ai nostri
soldati civiliz:tatori.
Messa celebrata da Sua Eccellenza Rev.m,1
1\\Ions. Francesco Borgoncini Duca, Are. Ti-
tolare di Eraclea, Nunzio Apostolico. - Pel-
legrinaggio della Parrocchia dell'Jmmacolaca,
con santa Messa celebrata dal Rev.mo Padre
Luigi Casari!, Superiore Generale dei Giuscp•
pini. t\\Iessa solenne pontificata da Sua Ec-
cellenza Rev.ma ;\\lons. Angelo Bartolomasi,
Arcivescovo titolare di Petra, Ordinario Mi-
litare per l'ltalia. - Alle 17, pellegrina~gio delh1
Parrocchia <li S. Croce in Gerusalemme
Alle 19, Rosario - Discorso di Sua Eccellenza
Rev.rna Mons. Bartolomasi sul tema: l',-faria
Santissima Ausiliatnà e l'Italia - lnno: Coe-
lestis Urbs Jemra/m, - Benedizione Eucaristica
impartita daJI'Em.mo Card. \\ ' incenzo La Puma,
Prefetto della Congregazione dei Rdigiosi.
Sab11to ~ Giornata per l'Azione Cattolica ~
l\\less:i celebrata dal Rev.mo Padre Wladimiro
Ledocowski, Preposito Generale della Com-
pagnia di Gesù. - Pellegrinaggio della Parroc-
chia di Santa Maria degli Angeli, con santa
l\\lessa celebrata dal Parroco !\\lons. Giuseppe
GiovanelJi. - Pellegrinaggio dello Studentato
Filosofico Salesiano di Lanuvio. - !\\fossa so-
lenne pontificata da Sua Ecc. Rev.ma Monsi-
gnor Giuseppe Cognata, Salesiano, Vesco,·o di
Bova. - Alle 17, Pellegrinaggio della Parrocchia
di S. Elena; quindi primi Vespri solenni pon-
tificati da Sua Ecc. Rev.ma Mons. Vincenzo
Migliorelli - Discorso di Sua Ecc. Rev.ma Mon-
- - signor Giuseppe Pizzardo, Arcivescovo tito-
r85

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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lare di Nicea, Segretario della S. C. per gli
Affari Ecclesiastici Straordinari, sul tema:
Maria SS.ma Ausiliatrice e l'Azione Cattolica
. Litanie Lauretane - Benedizione Eucaristica
impartita da Sua Em. Rev.m1 il Sig. Card..ca-
milio Laurenti, Prefetto della S. Congregazione
dei Riti. - Alle 22, 1t Corte di Maria n - Espo-
'>izione del SS.mo con fervorini tenuti dai
Rev.mo Don Pirro Scavizzi. • Santa Messa
di mezzanotte.
Chiusura trionfale.
1l ciclo delle foste si chiuse il 24 colla festa
di Maria SS.ma Ausiliatrice. E fu una g-ior-
nata proprio trionfale.
Le cerimonie s'iniziarono alle 7 con la l\\lessa
celebrata dal signor Don Ricaldone, seguita
dalla Messa cli Sua Eminenza Rev.ma il Si-
gnor Cardinal Domenico Iorio Prefetto della
Sacra Congregazione dei Sacramenti.
Alle 10 tenne solenne pontificale l'Eminen-
tissimo Card. Salotti, il quale pronunciò una
splenclida omelia salutando la Vergine Ausilia-
trice protettrice del Pontificato, dell'Italia e
della Famiglia Salesiana.
L'affluenza della folla, notevolissima fin dal
primo mattino, offriva nel pomeriggio uno
spettacolo meraviglioso.
Verso le I7, prima cioe che avessero uùzio
le funzioni pomeridiane culminanti con la gran-
diosa processione, la nuova chiesa, i cortili
dell'Istituto Pio XI e le adiacenze erano gre-
miti di fedeli provenienti non solo dal popo-
loso quartiere Appio, ma da ogni parte di
Roma e dalle cittadine dei Castelli.
Dopo la recita del Rosario ed il canto
dell'inno Saepe dm11 Christi incominciò a
snodarsi l'imponente processione che scortò
la bella statua della Madonna attraverso le
principali vie della parrocchia.
Il sacro corteo era aperto da squadre di
«Balilla» precedute da trombettieri e tamburini.
Seguiva la banda della Scuola Agricola San
Tarcisio, l'Oratorio festivo Pio Xl, i giovanetti
dell'Istituto D . Bosco e delJa Scuola Agricola
S. Tarcisio, la sezione maschile del!'Asilo
Savoia diretto dalle Figlie di Maria Ausilia-
trice. Venivano poi gli alunni dell'Istituto
Pio XI seguiti dai giovani d'A. C. della par-
rocchia e di quelle limitrofe, dal folto gruppo
degli Ex-allievi e dalle rappresentanze degli
uomiru di A. C.
Dopo questa prima parte dello sfilamento
nel quale predominava l'elemento giovanile
ricco dj belle promesse, venivano le confra-
--- -- ternite delle parrocchie di Ognissanti e del
186
Quadraro, indi il piccolo clero, i chierici sa-
lesiani dello studentato teologico, i chierici
di S. Callisto e quelli del Collegio internazio-
nale salesiano di Roma.
Procedeva poi il clero parato, tra cui no-
tavasi il signor Don Ricaldone in pluviale e,
dietro, le LL. EE. Rev.me gli Arcivescovi e
Vescovi Monsignori Costantini, Bartolomasi,
Pisani, Lisson, Cognata, Migliorelli, Gabriele
Perlo, in pluviale e mitra bianca.
Seguiva la sc/10/a cantomm, che durante
il percorso ha intonato devoti inni e mottetti,
indi venivano i paggetti e gli araldi di Maria
Santissima Ausiliatrice che precedevano la
statua, poggiante sopra un piedistallo artisti-
camente coperto di fiori.
Dietro alla statua era l'Em.mo Card. Vicario
in porpora circondato dalla sua nobile corte
e d.i molte personalità ecclesiastiche e laiche,
fra cui notammo il presidente della Giunta
diocesana di Roma, avv. gr. uff. Vignoli, con
l'assistente ecclesiastico Mons. Rovella.
Venivano poi le rappresentan7..e delle Fi-
glie di Maria Ausiliatrice, e la banda Pio X,
indi il consiglio diocesano delle Donne e della
Gioventà Femminile di A. C., le associazioni
femminili della parrocchia e di quelle limitrofe
e quindi una vera marea di folla che allungava
la sfilata a perdita d'occhio.
La processione, partita dalla chiesa alle
ore 18, vi è rientrata verso le 19,30 percorrendo
le vie Tuscolana, Camilla, Appia e Clelia.
All'ingresso del nuovo tempio la Vergine
Ausiliatricefu salutata dagLi squilli delle trombe
lanciati dall'alto della cupola. Un particolare
interessante: fra le trombe che venivano suo-
nate vi era quella d'argento donata dal Santo
Padre Pio XI al «suo >) istituto.
La bella manifestazione si chiuse con il canto
del Te Deum e la benedizione impartita dal-
l'Ero.mo Card. Vicario
L'udienza pontificia all'Istituto Pio Xl.
Sei giorni dopo, L'Istituto Pio X l , che aveva
offerto a Roma la gioia di tante feste soste-
nendone le non lievi fatiche, ebbe il premio più
ambito con una affettuosissima udienza pon-
tificia. Era la vigilia del fausto giorno gene-
tliaco del Santo Padre. E Sua Santità ricevette
superiori ed alunni colle associazioni interne
di Azione Cattolica nella Sala del Concistoro.
AJ suo ingresso nell'aula il Santo Padre fu
salutato da vivi applausi, e dal canto dell'Ac-
cla111atio11es a sei voci dispari del Ghidini, e
dall'Ave Maria, a quattro voci dispari dell'An-
tolisei.

2.2 Page 12

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Sua Santità, accompagnato dal Direttore Don
Simonetti e dal Parroco Don Rotolo, passò tutti
in rassegna, dando a baciare Ja destra, quindi,
prima di safue in trono, si soffermò ad ammirare
i doni offertigli, tutti usciti dalle varie scuole
d'arte dell'Istituto: due candelieri in bronzo
sbalzato, copia nel terzo grado dei candelieri
che adornano l'altare maggiore della nuova
chiesa di Santa Maria Ausiliatrice al quartiere
tuscolano, un artistico albo con le fotografie
della cronistoria della costruzione e consacra-
zione della Chiesa progettata dagli ' architetti
Valotti e Mosso; la Messa Au:dliwn Chn'stia-
norum del prof. CarneYali, composta in occa-
sione della consacrazione del nuovo tempio
a Maria Ausiliatrice, con parti variabili com-
poste dal salesiano maestro Don Antolisei; le
ultime pubblicazioni edite dalla scuola tipo-
grafica con superbe rilegature in pelle bianca
e ornamenti e taglio oro; una cinquantina di
copie di un grazioso libretto con la Enciclica
del Santo Padre Pio XI sul Sacerdozio Catto-
lico; un artistico cavolo intarsiato in argento
con lo stemma del Papa; un elegante vasetto
portafiori, della scuola meccanica; un'artistica
incisione del prof. Arcioni, raffigurante Maria
Ausiliatrice, con le date che ricordano la pro-
tezione dcli'Auxiliwn Christianorum a San
Pio V, a Pio VII e a Pio XI che volle la chiesa
a Lei dedicata. L'incisione reca la seguente
dedica: « A Sua Santità Pio XI che volle in
Roma il tempio di Maria SS. Ausiliatrice, in
segno di perenne riconoscenza per i Patti del
Laterano, i Salesiani di S. Giovanni Bosco ».
fl Santo Padre, ammirati gli oggetti pre.;;en-
tatiGli dalle diverse scuole e.;;presse il Suo vivo,
grato compiacimento.
Prima dell'udienza Gli era stato umiliato
un devotissimo indirizzo di omaggio che di-
ceva così:
Beatissimo Padre,
Oh, quanta immensa gioia, quanta intima, ineffa-
bile emo'""ione nei nostri cuori. Noi, umili alunni del-
l'Istituro che s'intitola all'augusto Vostro l'<ome,
abbiamo )'ambitissima sorte, con a capo il nostro
Direttore, ed insieme con i nostri Superiori e M.aestri
d'arte, di essere ammessi all'augusta Vostra presenza.
Noi, quasi figli prediletti, siamo chiamati a far
coronu a Voi, o Padre e Pastore di tutti i fedeli, a
voi, o dolce Cristo in terra, a Voì, o Padre Santo,
proprio in un giorno intimamente caro al Vostro
cuore, nel giorno che segna l'inizio dell'ottantesimo
anno della Vostra vita.
Ed in quest'ora di immensa esulca.nza per noi, ci
sentiamo santamente orgogliosi di farVi corona, o
Beatissimo Padre, proprio mentre risuona ancora
vibrante in tutta l'Urbe l'eco trionfale di quelle feste
che hanno apportato consolazione e conforto a Vostra
Santità, le feste celebranti la consacrazione del nostro
Tempio a Maria SS.ma Ausiliatrice.
Si, Padre Santo, queste feste sono àuscite vera-
mente solennissime perchè indette come in Vostro
omaggio, e nel Vostro augusto Kome, perchè cele-
brate sotto i Vostri augusti auspici.
Si consacravo il Tempio che la Santità Vostra ha
Yoluto eretto in Roma ad onore deJl'Ausiliatrice fin
dall'anno del Suo Giubileo sacerdotale 1929, l'anno
deUa Beatificazione di Don Bosco, l'anno dellu Con-
ciliazione.
Si consacrava dunque, o Padre Santo, il Tempio
dei Vostri gloriosi ricordi. Ed ecco pcrchè la Santità
Vostro si compiaceva di preparare con le auguste
Sue mani, nel giorno stesso del Suo Onomastico.
le Reliquie del consacrando Altare t\\Jaggiore. Ed
ecco perchè a queste feste si ebbe il concorso dt
dodici Eminentissimi Porporati e di quattordici tr.i
Arcivescovi e Vescovi.
Ed ecco perchè quella consacrazione è apparsa o
tutti come un grande trionfo di innumerevoli anime
ed innumerevoli cuori attratti alla Vergine Ausilia•
trice. Ed in questo momento cosi solenne anche d,
tutto questo tanto magnifico esito di feste umilmente
e devotamente Vi ringraziamo, o Beatissimo Padre,
con rutta l'effusione dei nostri cuori, a nome de.Ilo
stesso Rettor Maggiore dei Salesiani, D. Pietro
Ricaldone, che ha voluto vivere con noi quei giorni
di ineffabile gioia.
Ed ora, Padre Santo, nella faustissima circostanza
di questo Vostro settantanovesimo compleanno, dav-
vero venerando e davvero memorando, permettete
che i Vostri dilettissimi figli formulino per Voi i
più ardenti voti di prosperità ed incolumità perfetta
e cli molti anni ancora di vira in pieno ,-igore di spi-
rito e di forze. E questi voti che Vi facciamo col
cuore stesso del nostro incomparabile Padre e Mae-
!ltro D. Bosco, salgano sulle ali delle nostre preghiere
più ardenti, fino al trono della Regina del popolo
cristiano, affinchè Lei, la celeste ispiratrice e con-
fortatrice Vostra, li mandi ad effetto in tutta la loro
pienezza per il bene di tutta la cristianità per il trionfo
della uera pace di Cristo nel R eg110 di Cristo.
E dopo i voti nostri, gradite, o Santità i nostri
canti, gradite i nostri doni, gradite tutta l'esultanza
dei nostri cuori. Degnatevi infine, o Padre Santo,
di coronare la manifestazione giovanile del nostro
perenne, totale ed incondizionato attaccamento aUa
Sede di Pietro, con la Vostra più ampia e paterna-
mente generosa Benedizione Apostolica sopra il
Rettor l\\:1aggiore e su tutta la Congregazione Sale-
siana, sopra di noi, i nostri cari, e particolarmente
sopra i benefatrori del Vostro Istituto e del Yostro
Tempio.
Beatissimo Padre, nel momento solenne della VQ-
stra Benedizione, noi vorremmo che tutto il mondo
da Voi paternamente e sapientemente governato,
fosse prostrato con noi ai Vostri piedi. Noi vorremmo
che rutto il mondo cattolico fosse animato dalla stessa
nostra divozione al Papa e dal nostro stesso amore
alla Vergine e venisse ad avere neUa Vostra Aposto-
-- - lica Benedizione una caparra sicura di quelle innu-

2.3 Page 13

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Consacrazione del
Tempio di
S. Em. Il Card. Salotti fn
l'ingresso -pel pontificale.
I.
~$
" i ..
1}
·J1
- --- r88
Da
.u'nisira
a
dut,0
1
dall'alto
in
busso:
Interno
del
Tempio.
-
L'uscii.a
della
processione.
-
$.
En:
Al12r maggiore. • Interno della cb.lesa visto dall'aJtare. • Rettor Mairgiore e Vesçovi in proce55lot

2.4 Page 14

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Maria Ausiliatrice
in Roma.
S. Em. 11 Card. Pacolll
do_po Il pontificale.
• S. Em. IJ Card. Vicario durante la Consacrazione. . Consegna delle chiavi al Reltor Magelore.
roc:essioM. • Trasporto della statua di Ma,-ia Ausillatrlcc e d ella reliquia dJ Don Bosco nel T empio.
-
-

2.5 Page 15

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merevoli grazie spi.rituali e temporali che la Vergine
Ausiliatrice vuol diffondere a piene mani sull'Urbe,
sulla cara Patria nostra l'Italia, e su tutto il mondo
dal nuo,·o fulgidissimo trono che la Santità Vostra
ha voluto innalzato in Roma a Suo maggior onore
e trionfo.
IL PADRE AI FIGLI
Rispondendo ai sentimenti espressi nel de-
voto indirizzo, Sua Santità disse:
«Anzitutto wz bravo di cuore a tutti quanti
co1igratuland0Ci in particolar modtJ col maestro
del coro per la sua abilità e pazien:::a: due /attori
necessari per otf.enere una co11certa::io11e così
perfetta: belli i canti, bella la musi.ca, gara11tita
dal 1u1111e dell'autore ben noto. Belli ancora i
doni usciti. dalla vostra abilità e da 1m se11time11fo
filiale die li rende tanto più belli e preziosi al
cuore paterno. Bello pure il ricordo che Ci OfJete
portalo c<m la eloquente incisione; ma bella e
soprattutto mag11:ifica la vostra presenza, ancora
viva e palpitante delle feste in onore di Jl/laria
Ausiliatrice del vostro e del nostro Istituto, che
.~i è voluto intitolare al nome nostro, a Pio XI,
ciò che è stato accordato non sen:::a nostra diffi-
coltà.
JV/a Ci era flenuto alla mente a questo propo-
sito quanto Sa11t'Ambrogio scriveva alla sua
sorella Santa l\\tlarcellina, mentre il saflto Ve-
scovo si accingeva alla costruzione della Chiesa
di Stnit'Anzbrogio in ]Vlilano, quella chiesa ve-
neranda che, dopo essere passata nei secoli, fatta,
rifatta e restaurata, pur resta nel piano prùnitivo
e conserva alcune parti originali. IL Santo scri-
'lleva alla sorella che la Chiesa aT1dava avanti
ed il popolo cominàava già a chiamarla Ambro-
siana, di Ambrogio; e aggiungeva che verame,ite
si poteva scegliere meglio il nome, ma che non
vedeva alcun male nel fatto che i buoni figliuoli
volessero chiamare la Chiesa con il nome del
padre. E questo stesso vogliamo ripetere Nui ri-
cordando in particolare modo i rapporti perso-
1mli Q!IJuti con S. Giovanni Bosco, con Don
Bosco, come tutto il mondo chiama miche oggi
il Santo. E vogliamo anche ricordare il nome
Santissimo e potente di .1l1aria Ausiliatrice, di
cui tutti hanno bisogno, specialmente il Papa.
Tutto 1111 insieme, dmUJUe, di belle e sante
cose i figli dilettissimi Ciportano e Ci richiamano
con la loropresenza. E nulla più bello è al Nostro
cuore che la visita di tanti buoni figlioli e il loro
indirizzo così devoto, elevato e filiale dove Ci si
dice tutto queUo che essi/armo in buona ed ottimo
spirito, in solerte lavoro, 11ell'adempime11to dei
- doveri della vita. Lo spirito che anima così /e-
1 ()0
conda operosità risponde al nostro essere vero
ed alla nostra destinazione eter,ia. L'attività
materiale si ferma al confine del'esistenza ter-
rena; ma l'anima 11011 è chiusa da questi limiti,
110n si esaurisce nella vita mortale che è 1m sem-
plice episodio; essa tende al fin.e ultimo, a Dio
11ell'etemità d~lla visione beatifica.
Ci compiacciamo davvero di voi perchè sap-
piamo qual è la vita domestica nella famiglia di
Don Bosco, Ci congratuliamo con voi e con i
vostn· Superiori, che, in tanti modi, provvedono
oltrechè alla vostra formazione spiritual.e, al
vostro allenamento professionale con tanti frutti
e cosi consolanti risultati, e tutti vi benediciamo
e di gran cuore. Ed intendiamo di benedire altresì
ittite le a11ime che hanno di voi così bene meritato,
le voslre famiglie e specialmente tutte le care
perso11e verso le quali avete rela-:::ioni di ricono-
scen'l:a 1>.
Ricevuta devotamente la Benedizione Apo-
stolica, la schola cantorwn esegui l'inno Fiori
e canti a quattro voci dispari del ma~'tro
Antolisei, composto per la circostanza, termi-
nato il quale i giovani nuovamente acclama-
rono al Sommo Pontefice con fervida dimo-
strazione. Sua Santità allora volle pronunciare
alcune bre\\'i parole di compiacimento e cli ri-
conoscenza che i giovani portarono nel cuore
come il dono più bello.
PER LE MISSIONI SALESIANE
CASSETTA CAPPELLA
AUa qr,all! li apporrà ili ,ma larga il nomi! della
persona offerente.
Cassetta fo legno con tabernacolo . . L. 350
Piviale e velo omerale .
8o
4 pianete di colori litutgici . . .
2.50
Camice, cingolo, rocchetto
55
Tovaglie lino e piccola biancheria per la
Santa Messa
Pierra Sacra
30
1s
Calice coppa d'argento
75
Teca per il SS. Sacramento e pisside
20
Raggio per In Benedizione
• 75
Turibolo e navicella
5S
Vasetlo per l'Olio Santo
25
Crocifisso, candeliere, ampolline, piattino,
patena
25
Asperge, carte gloria, scatola ostie .
20
Messalino, porta Messale, Rituale
80
Campanello, lampadinn, pisside
45
Totale L. 1200

2.6 Page 16

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DALLE NOSTRE MISSIONI
EQUATORE
Macas esultante riceve il Vicario Apo-
stolico.
Veneratissimo signor D. Ricaldone,
Ancora sotto l'emozione profonda per la
venuta del nostro Vicario Apostolico Mons.
Domenico Comin in Macas, sento il bisogno
di partecipare anche a Lei tutta la nostra
gioia.
Per le piogge torrenziali, per le difficoltà
delle strade pantanose, da oltre un anno nella
nostra Missione non avevamo più visto il
veneratissimo nostro Pastore. Quando si seppe
della sua imminente venuta, fu quindi un fre-
mito gioia nel cuore di tutti. Tutta Macas
si animò. I preparativi furono subito intensi
e fatti con la partecipazione di tutto il popolo.
Sorsero, come per incanto, nelle lunghe e
spaziose vie della «perla dell'Oriente amazo-
nico », archi trionfali di palme e fronde, recise
dalle vicine foreste; e trofei di rose e d'altri
fiori e scritti diversi ad abbellire i punti prin-
cipali, nei quali il visitatore, tanto desiderato
e atteso, doveva passare. Anzi, per evitargli
le difficoltà delle ultime due ore di cammino
a cavallo, nell'ultimo tratto del percorso Su-
cua-Macas, ove le paludi abbondano e nelle
quali la cavalcatura sprofonda ad ogni passo,
i Macabei, di comune accordo e sotto la intel-
ligente direzione dì Don Vigna, superiore
della Missione, arditamente ricostruirono un
antico passaggio che costeggiava le sponde
dell'impetuoso fiume Upano.
ÌNGRESSO TRIONFALE. - TI 3 marzo,
Sua Eccellenza giunse, accompagnato da Don
Giovanni Ghinassì e dalla Superiora delle
Figlie di Maria Ausiliatrice, Madre Maria
Valle, tra l'echeggiare giocondo delle campane
e le note marziali della Banda del Circolo
Cattolico. Sorridente e benedicente, s'avviò
alla piazza che si distende davanti alla chiesa,
dove si compiacque di assistere benevolmente
alJa modesta accademia che i soci del Circolo
San Giovanni Bosco e i bambini delle scuole,
gli offrirono.
Era uno spettacolo commovente il vedere
circa un migJjaio di persone che s'accalcavano
attorno a Sua Eccellenza, per baciargli reveren-
temente l'anello. Ed egli per tutti aveva un
sorriso, una parola buona, una carezza.
Seguito quindi dal Direttore della casa e
dagli altri Confratelli, Monsignore pa5,sò a
visitare la chiesa, dove ammirò la grandiosità
architettonica dei nuovi altari laterali, e parti-
colarmente dell'altar maggiore, in puro stile
gotico.
SUPPLICA ACCORATA. - Non man-
carono i figli della foresta, i poveri Kivari,
che lo supplicarono di far loro una visita,
- all'altra sponda del fiume Upano, dove, da
:::::

2.7 Page 17

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cinque anni, fiorisce la Missione« Sevilla Don
Bosco», nei pressi di quella che fu l'antica
città spagnuola di Logrono. Commosso, il
venerato Pastore promise di andare qu;mto
prima.
Al tramonto la gente sfollava per ritornare
in famiglia, mentre si ripercotevano, per la
foresta millenaria, gli ultimi echi della banda
e delle campane.
Il mattino seguente e fi.nchè il nostro Vi-
cario Apostolico rimase tr-a noi, aumentò
sensibilmente il numero delle persone che si
accostarono ai Santi Sacramenti, e vi fu un
gran risveglio di fede. Il primo venerdl del
mese poi, la Comunione fu veramente gene-
rale; e tutti, proprio tutu, preparati dalla
Veglia Eucaristica della sera precedente, ri-
cevettero dalle mani del u Padre" Grande
l'Ostia di pace e d'amore.
La domenica, S marzo, dopo la solennissima
benedizione, tutto il popolo, preceduto dal
Parroco, dal Clero e da :Mons. Vescovo si ri-
,•ersò negli ampli recinti del nuovo Cimitero,
che Sua Eccellenza do\\·eva consacrare. Fra il
silenzio riverente di tutti, fu accompagnata
nel nuovo sepolcreto la salmo di Don Prieto,
riesumata dall'antico Camposanto. Al centro
della tomba, sopra i suoi resti mortali, cam-
peggia la Croce, che ricorderà ai posteri il
generoso apostolato di questo ardente Missio-
nario.
ALLA RESJDE.VZA DI SEVJLLtl DON
BOSCO. - li ro marzo, Mons. Comin, sfi-
dando il tempo incerto e la pioggia imminente,
si recò, secondo la promesl>a fatta, alla riva
dell'Upano. I numerosi Kivari erano ansiosi
di rivedtm.: il loro amato Padre. Rumorcg~ia-
vano cupamente le onde del fiume, soggetto
a piene rapidissime. La canoa, unico mezzo
di transito per questi fiumi, aspenava, sferzata
dalle onde, alla riva di uno dei bracci laterali.
Il primo braccio, con remate vigorose, si potè
passare quasi senza emozione; e cosi, dopo
un lungo tragitto a piedi, si arrivò al secondo,
che si do,·eva invec1: traghettare a dorso
d'uomo. Per chi non conosce i fiwn.i d'O-
riente, è difficile farsi un'idea di quanto siano
pericolosi questi tragitti. Si balza sul dorso
del caricatore che, annato d'un lungo bastone,
affronta la corrente entrando con risolutezza
in acqua, dove, a volte, affonda fino alla som-
mità del petto. E veramente invidiabile è la
gioviale serenità con cui :\\lonsignore affronta
questo e altri ostacoli di viaggi tanto pericolosi.
Quando finalmente tutti, un dopo l'altro,
fummo giunti con gran pena all'altra sponda
- - ci affidammo alla nota \\'lllentia dei giovani Ki-
vari per sorpassare il rimanente braccio del
fiume, dove le onde impetuose pare,,a doves-
sero travolgerci ad ogni istante.
Già venivano incontro i primi Kivari cri-
stiani, festeggiando l'arrivo del loro « Padre
Grande•• com'essi chiamano il Vescovo, con
grida di gioia, e con spari di mortaretti. Fino
alla residenza della Mi~ione, era una massa
imponente di K ivari (oltre 150) che s'accal-
cavano intorno al Vicario Apostolico. Ed
ecco, d'un tratto, si vedono due Kivaretti
aprirsi un varco tra la folla e, giunti davanti
al Padre, con le mani tremanti per l'emozione,
offrirgli fiori e frutta della foresta.
Si radunarono quindi tutti nella grande
chiesa provvisoria e, dopo un'allocuzione loro
rivolta in kivaro da Don Chinassi, Sua Ec-
cellenza passb a premiare con aghi, spilli di
sicurCZ-.la e specchi, i più a.<;Sidui alla Missione.
l\\lentre i selvaggi acc<>glievano i doni con
grida di gioia, uno dei Kivari cristiani, ingi-
nocchiato vicino all'altare, proruppe in questa
supplica: , Pastore buono, dacci un Padre
stabile, che rimanga qui tra noi! Concedici il
Padre Angelo Rouby, che da tanti nnni ci ca-
techizza e possiede oramai cosl bene il nost ro
difficile idioma I ».
All'accorata, insistente richiesta, ripetuta in
coro da tutti i presenti, Monsignore non potè
dir di no, e p romise che li avrebbe acconten-
tati al più presto. Venne quindi fotto un po'
di Catechismo collettivo e, prima che i Ki\\•ari
se ne tornassero alle loro lontane capanne, si
posò per un bel gruppo fotografico. QuinJi
Sua Eccellenza visitava, una ad una, tutte le
case dei primi Kivari cristiani, già uniti dal
vincolo santo ciel Matrimonio. Sono i primi
frutti di tanti anni di lavoro, e riempie l'anima
di consolazione dolcissima il vedere la corri-
spondenza dei giovani e delle ragazze all'in-
tenso lavoro di preparazione catechistica della
Missione Salesiana e ddlc Figlie di Maria
Ausiliatrice.
Peccato che una giornata cosi bella dovesse
terminare con un furioso acquazzone, che ci
raggiunse appena intrapresa la via del ritorno.
L 'acqua gelida ci inzuppò fino alle ossa. Lungo
il di.fficilissimo percorso, constatammo una
volta di più la potenza dell'aiuto di Maria
Ausiliatrice, specialmente quando attraver-
sammo, per la seconda volta, l'Upano, fattosi
sempre più turgido e terribile: ogni ondata
face,·a scuotere violentemente la debole im-
barcazione e pareva volerla inghiottire. Do-
vemmo passare ad uno ad uno, data la enorme
piena del fiume, sulla canoa, per non accre-
scerne il peso.

2.8 Page 18

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Era sera quando giungemmo, stanchissimi Secondo il Decreto, l'educazione nelle Scuole
e bagnati fradici, alla Missione di Macas. deve prendere questa posizione: « Si faccia
Recitammo l'Angelus col cuore colmo di attenzione di non recar pregiudizio al senti-
gratitudine verso Dio, che ci aveva concessa mento religioso, cresciuto nella famiglia e
una giornata cosi piena di emozioni apostoliche. nella comunità, e si abbia riguardo ai bisogni
Sua Eccellenza si fermò ancora due giorni religiosi del cuore degli scolari, in modo che
nella sua diletta Macas; poi dovette, per lo non si manifesti alcun disprezzo o minor con-
stesso cammino, a cavallo, ritornare a ?vlendez. siderazione per i medesimi. Si deve cercare
Eccole, amato signor Rettor Maggiore, la di valorizzare le buone religioni (le fedi ve-
relazione dei bei giorni testè trascorsi.
ramente oneste), e di sradicare invece le su-
Imploro umilmente una sua paterna bene- perstizioni, dannose per l'ordine pubblico e
dizione per me e per tutti i Confratelli di per il buon costume. Se pure non è permesso
questa casa, mentre mi professo.
di dare nelle Scuole una educazione confes-
Suo dcv.mo figlio in C C.
sionale, è pero molto necessario di curare,
Sac. S1:-.101'TITI CAii.LO
Missionario Salesùmo.
Macas, 15 marzo 1936.
per mezzo della educazione scolastica, il sen-
tim.cnto religioso, allo scopo della formazione
del carattere. Tuttavia, l'educazione scola-
stica deve prendere, come punto di partenza,
l'Editto imperiale sull'educazione e non per-
GIAPPONE
mettere che venga impartita una educazione
che se ne allontani per il contenuto e per il
metodo•·
In cerca di basi religiose...
E di tali bisogni naturali dell'animo fa fede
J
anche la fioritura di queste manifestazioni re-
Rev.mo ed m,unisrimo ngnor D. Rica/done,
ligiose, pullulanti, come dissi, al momento
attuale in Giappone. Disorientamenti, ceno,
Da qualche tempo, col rafforzarsi in tutte le deviazioni dal punto fondamentale religioso:
fonne dei culti più o meno ufficiali, si assiste - per molti, mezzo di guadagno o d'altro, per
r.
ad una fioritura di altre manifestazioni di altri, espressioni di vago sentimento - ma
colorito più o meno religioso, che si espandono lUlto ciò dimostra la potenzialità spirituale di
non tanto nel popolino, quanto nelle classi queste popolazioni.
intellettuali, nelle classi dirigenti e tra il ceto Sono alle volte uomini illetterati, che si
medio in genere. I dati ufficiali contano a mettono alla testa di questo movimento e atti-
oltre 400 le diverse manifestazioni a tinta re- rano le folle. Nel 1930, un mercante di car-
ligiosa, sorte, come sétte eretiche, in seno ai bone lancia al pubblico un appello misterioso
culti più in voga. Sarebbe interessante stu- di fede; in due anni ascendono a 6000 gli
diare le tendenze, origini, credenze, mezzi di addetti, ed ora si contano a migliaia al nord
propaganda di ognuna di queste manifesta- del Giappone, specie tra fanciulli e fanciulle
zioni. Pel Missionario è una necessità, perchè delle classi elementari e Scuole femminili
dimostrano, non foss'altro, le tendenze psi- medie. Preghiere, canti e libri e una pubbli-
cologiche qutsto popolo, le quali possano cazione mensile La fiamma eterna •• tengono
essere le molle di scatto della sua anima verso vivo il fuoco. La tenue quota di 20 yen mensili
i problemi dello spirito. Bisogna confessare (di cui i 5 per le pubblicazioni e 5 per il fondo
che tali problemi, e in modo speciale il pro- di mantenimento) - amuleti scaccianti ogni
blema religioso nei suoi rapporti con l'edu- malattia e sedicenti immunizzanti da ogni
cazione, vanno in Giappone assumendo im- male, fatti meravigliosi, che sì attribuiscono
portanza somma, richiamano l'attenzione anche al fondatore a sostegno delle nuove idee, come
delle Autorità, ed è noto anche all'Estero il la semplice applica,:ione della mano diretta-
Decreto del novembre dell'anno scorso del mente sulle parti doloranti del corpo, o vicino
Ministero dell'Educazione con cui, pur non alle medesime, mormorando speciali formule
revocando le disposizioni emanate nel 1929 deprecative, senza bisogno di una fede spe-
(proibizione, cioè, nella scuola. dell'insegna- ciale, per guarire, ccc. - popolarizzano sempre
mento religioso e di ogni genere di feste reli- più la nuo,,a religione.
giose confessionali}, si segna tuttavia un de- Altro corpo religioso, attualmente assai
cisivo cambiamento nell'atteggiamento del diffuso, è il Gruppo Hito no miclu· (via del-
Ministero dell'Educazione di fronte all.1 Re- l'uomo). È certo uno spettacolo interessante
ligione e alle rnani_festazioni di fede religiosa.
--- - il riunirsi di buon mattino (alle cinque) <li
193

2.9 Page 19

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- 94 - EQUATORE • S. E. Mons. Comir, fra I Klvarelll loternl de.Ila Missione di Macas • Pr.hne Comunioni all'Ora•
torio salesiano di Quito Gruppa generale del Klvari ac:cotsl a ricevere S. E. Mons. Comin. a SevUla D011 Bosco.
1

2.10 Page 20

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questi fedeli, in gran parte mercanti ed operai;
e nelle grandi città vi è perfino speciale ser-
vizio di tram e auto per loro. Al fondo della
sala vi è una specie di santuario; e, al di sopra,
incorniciato, il rescritto imperiale del 1890
sull'educazione. Al segnale si apre l'adunanza
col battito delle mani, l'una contro l'altra, a
riprese, segnale della preghiera - recita della
preghiera mattutina, che si conclude col canto
dell'inno, a voce di popolo, accompagnato dal
piano - si chiude il velario - un microfono
è collocato nel centro e, davanti a quello, i
fedeli, alla presenza di tutti, espongono le loro
necessità. Il rito è compiuto, e cosi ogni mat-
tino. La colazione, che è servita in seguito, è
buon richiamo ed armonizzazione d'idee e di
cuori. La principale dottrina di questa sétta
è detta ofurikae o, più originariamente, 0110-
rikne: pcrchè il fondatore assicura la gua-
rigione dei mali col trasferimento delle ma-
lattie degli ascritti nel suo proprio corpo. I
fondi-culto sono raccolti in maniera pure ca-
ratteristica: contributi liberi o secondo le ca-
tegorie. Tre categorie di fedeli (devoti, quasi
fedeli, fedeli) fonnano il corpo religioso; il
passaggio graduale da una categoria all'altra
è segnato da somme corrispettive, proporzio-
nate in valore a criteri diversissimi, che fanno
ascendere assai i contributi... Chi non abbocca
all'idea di benessere del proprio corpo, della
guarigione di malattie, ottenuta non già con
la cura medica, con medicine spiacenti, con
tagli dolorosi... ma col misterioso e suggestivo
trasferirsi del male fo un altro, che si sacrifica
per lui ? col complesso di pratiche, che assicu-
rano l'immunità da ogni male, da ogni peri-
colo?... E sono milioni e milioni di yen profusi
per... fare star bene la pellaccia e... le tasche...
In una fonna ancor più moderna, più gustosa
al palato della speculazione monetaria, tanto
dei singoli che di società commerciali, si è
iniziata un'altra manifestazione a colorito re-
ligioso (Seicho no ye - Casa della vita), che
in sostanz!½ prendendo elementi fondamen-
tali, atti al suo scopo, da tutte le religioni pre-
cedenti, costruisce il suo fondo coi contributi
dei fedeli , cui distribuisce i dividendi, che
pare ascenderanno, pel corrente anno, al 40%.
Chi non resterà attirato a dare il nome ad una
religione, che sa curare cosl bene gli affari dei
suoi devoti ?
Una delle mire poi di queste manifesta-
zioni religiose è di attrarre nella loro orbita,
per quanto è possibile, la classe intellettuale.
li grande mezzo, la Stampa, e, quel che è
più forte, la Stampa organizzata. Ed e~o en-
trare in scena nomi noti e cari aJ popolo giap-
ponese: col romanzo, con Ja novella, con la
rivista, col giornale, con fogli volanti, ecc.,
adattati ad ogni classe di persone, l'idea cen-
trale religiosa è inculcata goccia a J!OCcia, e il
fondo-culto assicurato.
È difficile seguire la ridda cinematografica
di queste manifestazioni semi-religiose.
Tutte queste religioni, basate su principi
materialistici, d'interesse corrente e riguar-
danti non il mondo futuro e quanto in esso ci
attende, ma quanto interessa lo sfruttamento
piacevole del mondo presente, sono capite fa-
cilmente e facilmente abbracciate in pieno.
Eccole, amato Padre, una paJlida idea dello
sbizzarrirsi della povera testa umana, quando
non ci vede chiaro nei problemi dello spirito,
o quando, nelle sue considerazioni, si ferma
solo al di qua. Ed ecco un nuovo campo di
azione del Missionario.
Sale piò intensa e più capita e, speriamo, più
efficace la preghiera quotidiana del Sacerdote
missionario al Benedictus...: J/luminare his qtu
111 tenebris...
Mons. VINCENZO CIMATfl
Prefetto Apostolico di li(iya~ak,
Miyaznk,, 1 marzo 1936.
PER LE MISSIONI SALESIANE
CA'ISBTTA Al.TARE PORTATJLF
Alla quale si apporrà ;,, ,mo targa il nome della
persona offereme.
Cassetta in legno con mensa
L. 1oo
Pianeta a doppio indritto .
65
Camice, cingolo
45
Tovaglie e biancberia piccola per la Santa
Messa
30
Pietra Sacra . . . .
1s
Calice coppa d 'argento
75
Teca per il SS. Sacramento
20
Vasetto per Olio Santo
25
Crocefisso, candeliere, ampolline patena
25
Asperge, scatola ostie, carte gloria
20
Rituale
. .... .
20
Messalino e porta Messale
~o
Totale L. 4QO
CASSETTINA PER I $$. SAORAMJ~NTI L. 125
AMBULATOR IO MISSIONARIO
ARREDAMENTO AMBULATORIO. Letto, armadio, lavabo,
irrigatore, tavolo, sedia, sgabello, secchio, steriliz-
zatrice, ferri chirurgici, materiale per medica-
zione L. 1300. - Armadietto farmaceutico, L. 250
Cassettina portatile di pronto soccorso L. 100.
Per le offerte e per schiarimenti rivolgersi aJla
Presidente: M.sa Carmen Compans d.i Brit;Jw11tea",
- Via Magenta, 29 • Torino).
195
-

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

▲back to top
GRAZIE
attribuite all'intercessione di
MARIA SANTISSIMA AUSILIATRICE
e di San Giovanni Bosco.
Racwmandiamo 'fJivamente ai gra:,;iati, nei casi di
guarigione, di specificare sempre be11e la malal(ia e le
circostanze. pi,) ;,nporta11ti, e di segnare chiarame.11te
la propria jir111a. No11 si pubblica110 i11tegralme11te le
relazi<mi di grazie cmonime, () firmate rt>lle semplici
ùiir:ialz.
Un debzt() d1 gratilttdine. - Sciogliamo un gran
debito di riconoscenZà verso Maria Ausiliatrice e
S. Giovanni Bosco.
TI nostm angioletto, Dinuccio, nel gennaio u. s. fu
assalito da un impro,•viso e violento attacco di dolori
all'addome, con vomito.
Il medico, chiamato d'urgenza, ordini> che fosse
trasportato all'ospedale dove gli specialisti riscontra-
rono un caso grave di appendicite acuta e di perito-
nite, e procedettero all'operazione con prognosi
riservata.
i\\la, anche dopo l'operazione, rimanendo gravi le
condizioni del bimbo, i dottori non ci davano spe-
ranza di poterlo salvare.
Affranti dal dolore, spedimmo un cablogramma
a Valdocco chiedendo preghiere e pi:omettendo
l'offerto di mille lire per l'ampliamento del San-
tuario.
Il bimbo, con sorpresa dei medici, superò la crisi,
entrò rapidamente in convalescenza ed ora gode
perietta salute.
lvlantenendo la nostra promessa, innalziamo, dal
profondo del cuore, lodi alla Vergine Ausiliatrice
e al suo Apostolo e invochiamo la loro assistenza
sul nostro figliuolo e sulla nostra famiglia.
New York, 24 febbraio 1936.
Coniugi A.,-romo e GISA VACCARO.
Da circo se, metri d'altezza. - Il 31 maggio u. s.,
mentre si preparava la processione di Maria Ausilia-
trice, il nostro alunno di 1 ginnasiale Foà Fabrizio,
sportosi inconsideratamente dal cortile al vano che
illumina l'andito sottostante, vi precipitò a capofitto
sbattendo sul pavimento dall'altezza di circa 6 metri
e rimanendo,':i immoto. Appena lo vidi tra le braccia
degli accorsi, grondante sangue dalla nuca, ebbi il
timore d'una sciagW'll irreparabile. Sopravvenuta
una commozione cerebrale il fanciullo non dava se-
gno di vita. Anche quando dopo molti sforzi rinvenne,
parlava da smemorato lasciando nei presenti l'im-
pressione, che anche guarendo sarebbe rimasto de-
ficienre. Il dottore, chiamato d'urgenza, era impen-
sierito. L'affidai all'Ausiliatrice. Mi pareva impossi-
bile che si dovesse proprio suggellare il suo mese
con una disgrazia sl grave. Impegnai gregoriani,
alunni e confratelli tutti in una gara di preghiere
alla Vergine. Fummo più d'una settimana in trepida
attesa. Ma ecco finalmente la parola rassicurante del
dottore: t Direttore, le cose vanno benino •· Difatti
- - le pulsazioni, prima diminuite assai, presero ad au-
mentare; gli fu permesso un vitto p1u sostanzioso e
più tardi anche d'alzarsi. Ora completamente rista-
bilito ha potuto sostenere regolarmente gli esami.
Mentre espàmo pubblicamente la mia riconoscenza
all'Ausiliatrice, compio il voto mandando una offerta
per l'ampliamento del suo Santuario.
Roma, Ospizio S. Cuore. 22 giugno 1936.
Don A.,'NIBAUl BORTOLUZZI, direttore.
Interessi sistemati. - l\\li sono rivolto a i\\faria
SS. Ausiliatrice per ottenere il suo ,-alido patrocinio
pel buon andamento di vari miei affari. A tal uopo
feci la novena in preparazione alla sua festa, ed in
quel giorno mi giungeva la notizia che i miei desideri
erano esauditi. Con profonda riconoscen?.a
Bassa11ello (Viterbo), T7-6-36.
GIUSTO l\\lAIUANI.
Povorùce 1111a vocaz-io11e. - La mattina del 24 mag-
gio scorso si presentava in portieria del Convitto
S. Luigi una signora che pregava il sottoscritto di
far pubblicare sul Bollettino Sal11siano la seguente
grazia.
• Ho un figlio che studia con l'intenzione di farsi
sacerdote, ma mi mancavano i mezzi per poterlo
mantenere in Seminario; no confidato le mie ansie
a Maria Ausiliatrice e Le ho chiesto aiuto per inter-
cessione di D. Bosco. Io questi giorni, che prece-
devano la sua festa, ho fatto una novena; e la l\\Ia-
donna di D. Bosco mi ha esaudita in modo insperato.
Infatti un lascito di una piai,ersonn mi tranquillizza
per sempre l'avvenire. Sieoo rese grazie a Maria
Ausiliatrice e a D. Bosco a cui affido pure la voca-
zione del mio figliuolo. Presento pure una tenue
offerta per le Opere salesiane•·
Gorizia, Convitto Sales., 28-V-1936-À'lV.
Sac. G1ov. FAARtS, Saler:ia110
Don Bosco Santo riconduce ,m'anima a Dio. - Da
poco meno di 40 anni un mio amico, di oltre 60 anni,
aveva abbandonata ogni pratica religiosa e di conse-
guenza non aveva più soddisfatto al precetto Pasquale.
Di carattere ottimo, sempre uguale a se stesso, non
una parola men che corretta usciva dal suo labbro.
Anche nelle dolorose fasi di una lunga, crudele, ter-
ribile malattia, che lo aveva colpito senza speranza
alcuna di guarigione, sempre paziente e rassegnato:
• dovrà andare cosi •, diceva lui sempre perb con la
speranza di giorni migliori, ignaro ddla gravità ed
incurabilità del male. Rispetto umano, affari, e altre
cause lo avevano allontanato dal retro sentiero nel
quale ers stato incamminato da fanciullo.
Era mia preoccupazione, nelle mie frequentissime
visite, come amico e più come Sacerdote, prendere
tutte le occasioni per dire una buona parola. Egli
accettava, ma taceva. Era giudizio dei medici che
avesse solo poche settimane di vita.
Siamo in prossimità della S. Pasqua· come potrò
vincere quest'anima?
Un'idea: gli parlo di D. Bosco ch'egli imparò a
conoscere attraverso il Bollettino Salesia110 che io
mensilmente gli davo a leggere. Ignaro, come si è
detto, della gravità del suo stato, sperava la guari-
gione. 11 E se mi facesse guarire? t, mi dice l'infermo,

3.2 Page 22

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acceso da un vivo raggio di speranza. • Se è volontà
di Dio lo potrii certamente •• rispondo io. E, con UM
spcran7,a ancor più viva di una guarigione ancor più
bella, mi reco presso il Rev.mo Direttore del locale
Istituto Salesiano al quale racconto tutto e dal quale
ritiro una immagine con reliquia del Santo, che mi
affretto di porlare all'infermo.
Ancora un raggio di speranza accende i suoi stan-
chi occhi, la bacia, e ne legge ad alta voce la preghiera.
Si fissa sulla nota che dice che Don Bosco raccoman-
dava, a meglio ottenere le grazie, di àccostarsi ai
SS. Sacramenti.
Richie$tO del significato, gliene do spiegazione.
Dopo pochi gior~ mi chiama e mi dice con commo-
zione: • Indovini chi ho visto? Ero qui sdraiato sulla
poltrona: li, di fronte a me: D. Bosco mi guarda,Ta
sorridente •· • Ebbene, rispondo io, sa cosa vuole da
lei? Che si avvicini al Signore e che speri in Lui •.
• Ebbene sì, mi replica, voRlio che lei stesso mi con-
fei;si e mi porti il Sjgnore •. S. Giovanni Bosco aveva
vanto un'anima. Era il 14 aprile. Un mese dopo
passavll a miglior ,·ita.
Faeu:::a, 1936.
Sac. Au>o VERNOCCHl.
Guarito da 111orbtllo e bronco-polmo11i1e. - Con
eterna riconoscenza depongo la mia offerta al San-
tuario di Maria SS. Ausiliatrice per la completa
guarigione del mio piccolo Andrea, avvenuta, ri-
tengo, prodigiosamente. Affetto da morbillo con
grave complicazione di bronco-polmonite diffusa, il
bimbo fu ridotto agli estremi. Lo stesso medico cu-
rante giudicò il caso ormaj disperato. ;\\li rivolsi con
fiducia all'intercessione della J\\Todonna del Santo
Don Bosco, ed a quella del Ven. Domenico Savio,
e la guarigione venne contro ogni previsione.
Pav:011e Cmrovese, maggio 1936.
PET1TTI FRANCESCO di ANDRllA.
Tuui co11so/nt,. - L'anno scorso, di questi giorru,
il nostro babbo era gravemente ammalato di bronchite
trascurata. La notte di Sant'Antonio, pareva mo-
risse: ma fu una crisi favorevole. Però la convale-
scenza, lenta e incerta, mise in pensiero j medici.
Allora noi, sci figliuoli, con la mamma e la nonna,
per consiglio di un buon S>lcerdote che ha conosciuto
D. Bosco, incominciammo una noYena a questo
santo, pregandolo che ci ottenesse da Gesù la salute
del babbo. Ogni giorno che passava il miglioramento
non fece che accentuarsi fino a che tutti i timori
scomparvero. Ora, dopo un anno, continuiamo a
ringraziare San Giovanni Bosco di averci ridonato
la gioia. Abbiamo già mandato un'offerta, e ci ri-
corderemo ancora di aiutare le opere di Don Bosco,
perchè egli ci aiuti ad essere buoni.
Viareggio, 13 giugno 1936. G1c1 BONVINt.
Guarito da un fte1110114. - Nel mese di aprile u. s.
mi si presentò un flemone al dito medio della mano
destra. Sapendo come tali forme ru infezione sono di
solito molto dolorose, lunghe a guarire, e talvolta
anche pericolose, mi rivolsi con fiducia a S. Giovanni
Bosco perchè mi liberasse da possibili complicazioni
e mi intercedesse una sollecita guarigione. Fui operato
<lue volte néllo spazio di pochi giorni, e l'infezione fu
sollecitamente circoscritta e quindi domata, tantb
che in tre settimane, dall'inizio della malattin, la
ferita era già chiusa e la cicatrizzazfone completa.
U chirurgo mi ha più volte ripetuto che in un primo
tempo l'infezione gli era apparsa assai grave, tanto
da dover nutrire qualche dubbio sulla possibilità
di salvare il dito stesso.
Mi piace di ascrivere questo felice risultato al.la
chiesta intercessione del Santo e di Maria Ausilia-
trice, alla quale pure rivolsi spesso il mio pensiero
e le mie preghier~ durante la malattia.
Unisco alla presente una modesto offerta promessa
per i laYori di ampliàmcnto del Santuario di M. Au-
siliatrice.
Firenze, 31 maggio t936.
Lu1c1 GALARDI, Farmacista.
Cade dal secondo piano e resta illeso. - Il giorno
11 corrente il mio Gabriele ru tre anni per un inci-
dente cadde dalla finestra del secondo piano sul
cortile. Terrorizzata per l'angoscia, io, nell'accorrere
presso il cnduto, invocai Don Bosco Santo e l\\l[aria
Ausiliatrice. La grazia fu concessa, poichè invece di
tro,,are un cadaverino infonne, come credevò, trovai
il pjccino tramortito, ma senza alcuna lesione, tanto
che il giorno dopo si potè alzare e raccontare ridendo
la sua straordinaria caduta.
Con vera riconoscenZll devotissima
Spiazzo Rendena, 14-5-1936.
AIIDTLlA COLLINI.
Una grazia segnalata. - Una buona signora ha
fatto pervenire a questa Curia l'offerta di L .... da
trasmettere a codesto Istituto per una grazia ricevuta
da S. Giovanni Bosco, con preghiera ru pubblicare
In grazia sul Bollettino dell'Istituto.
Detta signora riferisce quanto segue:
L'unico figlio, gio,·ioetto di quindici anni, accusò
dapprima un forte male all'orecchio; ma il medico
non seppe precisare la natura del male, poichè so-
pravvenne subito una complicazione di meningite
in una forma gravissima e pericolosjssjma.
!'.ei momenti di dolore più atroce tutti i familiari
raccomandarono il giovanetto a S. Giovanni Bosco,
mettendolo sotto la sua protezione. Le preghiere
rivolte con Uf\\ll grande fede al Santo Ottennero la
grazia. Quando i professori a,,evano dato all'infermo
ancora pochi giorni di vita ordinandogli delle inie-
zioni di morfina per calmare le atroci sofferenze,
esso cominciò imptO\\'Visamentc a migliorare e, in
pochi giorni, si spera abbia a riacquistare la guari-
gione completa. Al giovinetto non è rimasta nessuna
imperfezione e non si riesce a spiegare il fatto se
non ricorrendo ad un intervento soprannaturale.
La madre adempie con questa offerta il voto fatto
al Santo e innalza a Lui ancora la sua pregbiera
perchè, dopo avergli saivato il figliuolo, glielo \\ 'O-
glia sempre proteggere.
Gradirei un cenno di ricevuta.
Coi dovuti ossequi. li Ca11celliere Vescovi/~
Sac. Dott. ALBERTO GALBJAn.
N. B. La fa,niglia desidererebbe mJere w1 m,mero
- - del Bollettino. L'indirizzo: Sig. Fulvio Poli. - Cremonfl.
197

3.3 Page 23

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Gum-isce da pleuro-polmonite influenzale. - Il
3 marzo u. s. mio marito si ammalò di gravissima
pleuro-polmonite inAuenzale e in pochi giorni fu
ridotto in fin cli vita. Quando le risorse della scienza
medica parevano ormai esaurite, rivolsi un'arderrte
preghiera al nostro gran Santo, supplicandolo,
quand'anche io ne fossi indegna, di ottenerci la
grazia della !l'uarigione almeno per le mie bimbe
innocenti.
Feci celebrare una Messa all'altare di D. Bosco,
misi una reliqui.a del Santo sotto il g uanciale del-
l'ammalato e promisi che avrei pubblicata la gra-
zia, che ci saremmo recati tutti a Maria Ausilia-
trice per accostnrci ai SS. Sacramenti e avremmo
fatta un'offerta, secondo le nostre forze, per le Mis-
sioni Salesiane.
Dopo lungn convalescenza, è ormai guarito e con
sincera fede, con fonna convinzione e riconoscel\\7.a
profonda, sciolgo la prima parte del voto in attesn
di compierlo interamente, appena possibile.
Segnalo contemporaneamente un'altra grazia, ot-
tenuta in questi giorni, col rinvenimento di una
carta importante, che temevo smarrita, e invoco la
protezione di Maria Ausiliatrice e di S. Giovanni
Bosco s u tutta la mia famiglia.
Chivasso.
[n fede.
J\\1.ARIA VnTONE in BERSANO.
Guanto da calcoli al fegato. - Il nostro confra-
tello Barbero Paolo, fu tormentato per tre mesi
da calcoli al fegato, ribelli ad ogni cura, finchè le
frequenti crisi non l'ebbero ridotto agli estremi.
Allora i dottori J.issero che essendo la sua sorte
ornai decisa, conveniva tentare, ultima debole
speranza, l'operazione. Il paziente, avvisato del pe-
ricolo imminente, preferl affidarsi alla volontà del
Signore, attendendo dall'intercessione della Vergine
e dal nostro Santo Padre D. Bosco la salvezza. La
sua fiducia non fu delusa. Mentre confratelli e gio-
vani pregavano per la suo salute, egli pregò Don
Bosco che ci lasciasse fare in pace la festa della Im-
macolata, e nel momento più acuto della crisi tran-
gugiò, come medicina, una reliquia ex i·ndume11tis
di S. Giovanni Bosco. Si passò in pena e in ansie
tutta la festa; ma da quel giorno si iniziò un miglio-
ramento che lentamente lo portò alla completa gua-
rigione. Ora il nostro caro confratello, con mera-
viglia dei dottori e gioia nostra, terminata le con-
valescenza è tornato alle sue occupazioni con lo
stesso z-elo e attività di prima. Siano rese infinite
grazie a D. Bosco e a Marill SS. Ausiliatrice.
Tnrino, Istituto Card. Richelmy 1ogiugno 1936.
Sac. ÙIOVA>'INI Succo. Direttore.
Ringraziano ancora della loro interces-
sione Maria SS. Ausiliatrice e S. Gio-
vanni Bosco:
Bianconi Bice(Sannazzaro de' Burgondi) per l'otte-
nuta guarigione della nipote.
Bombardieri Antonio (Camini di Reggio Calabria)
per il ristabilìmento in salute di un bimbo già spe-
dito dai medici.
Sorelle Penna (Alassio) pe~ una segnalatissima
-grazia ricevuta.
.::::::.
Comaschi Giulia (Genova-Ri-varolo) per l'ottenuta
guarigione da artrite urica.
Peliserpi coni"gi per la guarigione della figlia.
Del/'A,tdro,o Carola (Chiesa cli Sondrio) per una
segnalatissima grazia ricevuta.
Stllrzo Caterfoa per molteplici e segnalati favori
ottenuti.
S. G. (Desio) per la guarigione di un bimbo
colpito da bronchite capillare soffocante e per quella
della moglie colpita da inAuenza seguita du pol-
monite.
N. N. R. (Mondovl) per l'ottenuto migliora-
mento in salute.
G. S. per grazia ricevuta, implorando guarigione
perfetta.
M. T. pei molti favori ricevuti e particolarmente
per la recente segnalatissima grazia ottenute per
la bontà paterna di Don Bosco Santo.
D. ]\\,furia (Racconigi) per lo scampo da un duplice
fatale pericolo quando stava per essere mamrnA.
Ga!do Ada (Napoli) per evitata operazione chi-
rurgica.
Burgarella Italia (Palermo) per l'ottenuta guari-
gione da un male insidioso.
B. Z. (Torino) pel felice esito di una grave ver-
tenza giudiziaria.
Suor T. O (Ziano di Fiemme) per essere stata
preservata due volte da grave malattia.
A. G. B. (Romagnano Sesia) perchè non ostante
la sua malferma salute, e contro le stesse previsioni
dei medici, potè esser mamma per la seconda volta.
O. C. B. (Montechiaro d'Asti) per grazie rice-
vute, invocando protezione.
A. E. per la guarigione da un male di petto.
G. C. (Jerago) per la riconosciuta piena irrespon-
sabilit.~ in un grave incidente automobilistico.
M. G. (Bra) pel felicissimo esito di esami.
S"or M. M. F. di M. A. per aver potuto ritor-
nare fra le sue consorelle e riprendere le sue ordi-
narie occupazioni.
M. B. per aver potuto preservare da un'inon-
dazione la propria cantina.
Aliberti Domenica pel felice esito di operazione
chirurgica implorando continua assistenza.
Guasco Angelo (Vignale Monferrato) per l'assi-
stenza ottenuta in una difficile operazione.
Cmdugi Soglio Gil4Seppe e Olga per la guarigione
del loro bimbo.
Gorlani Adelaide (Brescia) per la guarigione della
sorella da polmonite bilaterale a 75 anni.
Rigardetto Livio (Torino) per l'ottenuta i:(Uarigione
da polmonite doppia.
Co11it1gi Gays Giuseppe e Cateri11a per grazia stra.
ordina.ria ricevuta. lnvinno una cospicua offerta
a favore dei giovani dell'Oratorio.
Buono Michele (Rocchetta Pontestura) per la gua-
rigione del figlio da pleurite.
Ricc-iralli Giacomina (Calcinato Bresciano) per la
guarigione della bambina.
Messina Ca/er,doli Maria Teresa (Palazzolo A-
creide) per l'ottenuta guarigione di persona cara
colpita da grave infezione e per essere stata essa
stessa liberata da fortissimo dolore nevralgico.

3.4 Page 24

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IN MEMORIA
NECROLOGIO
E BENEDIZIONE
Salesiani defunti:
Fra le anime f/6ttl!rose che, per mnore di Cristo, si
prodigarono con rri.,tiana carità a benefici.o delle opere
pie., rirordiamo co11 se11Si di particolare gratit,uJine e
di commossa ammira:::iionl! il
Comm. PIETRO BERNARDI
Consigliere Kediviale del Governo Egiziano
BARALE D. TO.UMASO, sac. da Roccaforte (Cuneo),
t a Lirna (Perù) il 15-3-1936 n So anni di ec:i.
A 22 anni domandò a Don Bosco d ' essere accolto tra
i Sa!"8iani e partì ancor chierico per la Patagonia con
una delle prime spedi.>,ioru missionarie. Dalla Patagonin
pa!lt<ò nel Tln1sile e netl'Urugw,y, o,,,.mque amato e ve-
nerato per l'amabilità del suo carattere, la prudenza della
sua direzione, e la generosità Jet suo spirito tutto sale-
Riano. Chiuse i suoi giorni come un pat.riarca nel Perù
circondato dall'affetto e dalla ;,>T&titudioe di innumeri
ex-allievi, allie,~, e coiifratelli
Consigliere alla Corte d'Appello in Egitto.
Piemontese di 11osc-ita, dalla forte terra 11atale trasse
la tempra odam.a11ti11a d'1J11 wrattere integerrimo che
lo designò e lo serbò sempre caro ed apprezzato nelle
alte carie/te ricoperte.
Frequentò i corsi di Legge all'U11iversità di Torino,
BELT,ONI D. GIOVANNI, sac. da Borgo d'Onf!l!lia
(Imperia), t a Geru.~alemme (Pale~tina) il 5-5-1936 a
77 anni di età. Col cugino ean. llclloni -passò alla Società
Sale,,iann mentre dirill'eva l'Orfanntrolìò di Gerusalemme
e spese tune le sue energie nelle nosrre Case dj Paleatina
con ammirabile spirito di pietà e di sacrifì7,io.
BOCCA GJOVA1VNf c<1ad., da M<1n<lovì (Cune<>),
t a Lima (Perù) il 28-1-ro36 a 78 anni di età.
n~li mmi 1868-1872, rome allieuo del Collegio Carlo
Alberto delle Antiche Province, istituito per fornire
CORDOVA D . ;tJTCFTELF., i;.ac. da Friai1 (Puù),
t a Bnrrama (Perù) il 24-2-1936 30 anni di età.
ai giuua11i di scarsa fortima i mezzi 011de compiere gli
MILHARCfC LADJSLAOch., da Cruscé\\Tje (Trieste),
rhuli i11 seguito a cuncorso per esami, ""iport011do il t a Barrane.~ (Perù) il 24-2-1016 n 27 anni di età.
primato di class(/ica, ed i pieni voti assoluti ù, llltti
'!li esami dei q11attro armi di studi mriversitari. La mo
dissertazio11t di laurea /11 dichiarata meritevole di
Cooperatori defunti:
.,.
slmnpa e stampata a spese del }tl[inistero. Giovanissimo
m,rora, pttr la sua dottrina e per l'ù,tegrità del si.o
J10NS. DOTT. GAE1,'Af',TO ,-.,,I.4Sl, t a Belluno il
1-6 u. s. a 66 ._nni di età. Oirenore dei Cooperamri, eN
in Diocesi veneratissùno come cUrettore spirituale, edu-
rarattere, /11 scelto dal Governn Italiano a rapprese11- cat<>re e pubblicis1a. Laureato in filosofia, teologia e di-
tar11 l'lttdia presso i tribunali misti rh~ furono istituiti
ritto canonico, profu~e la sua crudjzione nei $Cminari
diocesani, nelle pubbliche scuole ,. ndla redazione dei
11e/ 187c; 11ell'E1titto, dove pauò .,-0,1 parte della S1IO acttim.anali cattolici, comacrando opere di 11ran pregio
es,sten:::ia.
alla soluzione di importanti problemi pedagogici e morali
contemporanei. Piissimo ed nttiviasimo, spese rutta la
Quando, alla fi11e del 1922, il Bemardi si avvi®a sun vita nella preghiera e nel lavoro, maestro e modello
al termine del mo glorioso cinl]lla11te11nio (lfltzta110,
dietro im.•ito dell'ill11Stre e venerato suo 11ipot11, il com-
al clero per esimie "irtù sacerdotali e pastorali, reggendo
anche la diocesi come Vicario Capitolare e coprendo ul-
timamente In carica di Decano nel Capitolo della Catte-
pianto Padre Semeria, fo11datore dell'Opera Nazionale drale. Devotissimo di S. Giovnnoi Bosco ispirò ai suoi
pro Orfam di Guerra dell'Italia meridio11ale, si ritirò
esempi soprattutto il suo zelo per l'educazione dello
gioventù, e la curn dei sofferenti nell'ospedale e ndle
11ella solitudine e ne/I.a pace d'ima piccola villa a Mo11- carceri.
terouo al Mare presso La Spezia, ili tJicinam:o del-
l'Orfanotrofio irriziatosi ùz quello stesso mino e che
porta il suo rwme.
Quivi sere11amente s, spense il 13 agosto del r935
i11 età di 84 armi, lasciando il suo patrimI)nio, frutto
dei suoi risparmi, ali' Ente .'lllforale de11omi11ato lstit11/o
Salesia110 per le Miss-ioni, coll'obbligo - è detto nel
testamento - di fondare 1m Istituto che educhi i gio-
v ani al culto del dovere religioso e civile.
!~'opera, deg11a del suo ,unne e della ma generosa
carità, sorgerà nel s,w forte Pie111011te, ch'egli tanto
omava, e dirà pei suoli la 1111111ificmza sua, eleva11do
mi11terrotto al cielo l'i11110 della gratitudine della gio-
ventù m,vmtttrata cui aprirà la via della '1-'Ìla col/'e-
d1uazio11e cristiana.
Ricorre11do ;,. questo mese il pr11110 cmmvcrsario del
m o trcmsilo, 11oi lo rtu:coma11lfiamo intanto caldame11tr
m mffragi di /111/i , CaopYatori.
DO.V GJOVANNl OF. JENNJS, t a Villamagna
nell'aprile u. s. Pio e zelante sacerdote, resse dapprìma
la parroccpia di Rocca Caramanico, poi, minato dal male,
si raccolse tutto nella preghiera, lasciando preziosi esempi
di rare virtù sacerdo111li.
GTOVANNA NEPOMUCENA DOUACfl, t a
Gorizia il 3-5- u. s. ad 88 annj di età. Dal padre, già po-
destà di G<>rizia, oooperatore salesiano iscritto ancorn
dal Santo Fondatore, apprese l'amore o Don Bosço ed
ali" Opere salesiane. Educata al più puro senso della vita
cristiana, spese l:t su,1 lunga e preziosa giornata nel so-
stegno delle opere pie, della buona st»mpa e di ogni
buona ini,,iativa, chiara pe.r virtù soda e pietil profonda,
aru.mirnbile per lo zel(I nel campo dell'apostolato.
Nob. Cav. Uf]. AtJTJ. ANGELO DONI, BIANCBJ,
t a Varese il :u giu'tflo u. s. o 56 anni di età.
Affezionatissimo cx-nllicvu, fervente cooperatore, fu
insigne benefattore dell,o Opere salesiane centrali e locali.
Devotis.simo di D<>n 13osco, c<1me tutm la famiglia, seppe
ispira.re aglj insegnamenti del Samo In $ua vira pre.zio,,a,
serbando imatta la sua fe<k anche nelln grande prova
delhi lunga malattia cbe lo trnuc alla tomba. S. Gio,'llnni
- 99 - Bo~co cuj avçv.a tr1b\\ltato tanta festa in occasione tlclln
1

3.5 Page 25

▲back to top
bca1ific.azinne e canoniua:i:fone, gli a,Tl j!'i.\\ affretutta la
!floria del Cielo. :-.:oi ruttavi■ lo raccumand1omo colda-
rrucnte 11i comuni sufTra1,11.
lmrtti Luiiri.a, Ouimiu110 (.'\\lcssandria) - ,ra,z111i .', •un·a,
Sn•i11liani ( Luce■) - '\\lagno \\',l~ecchi \\IJriJ, Afaano
Lombardi> (Ber~mo) - '\\lnrchcsini l,ujtri, l/nrr11KII (Ber-
DON SALVA TORF. ! ..·I CORTE, Vicari<l fora.neo,
t Oecuzion~ dei Cooperatori 11 Cnmmtrnu11 il 9-5-1936-
lnvocando '-laria ..\\u•iliatr,ce di cui a.-eva prorairato fcr-
~·idamcntc il culto ndla popolazione del suo Vicariato.
<'hiu•c la 1ua lunga ,·it■, ricca di J'lictà e di zelo ucerdorale.
:Somina10 o.,curione d.illo stt'SSO Don Bosco, di cui
con~cr-11,a un prczi0<0 auto!,ITlfo, impCjl'IIÒ 1uu" l'a_nima
tua nella curo delln Pia L nione, fondò """ bo.-.~ mi~sio-
a, nnrin ,a le~inna e si prodi$!/) acmpre l(encro~nmcnte per
le op~re no•trc. A lui dr,•e l'offerta dclln direzione del
locale Orfanotrofio Lonl(o olle Fiiilie di .l\\laria AU11iliatrice,
che ne conscn•eranno la memoria con partieolere ,·ene-
rv:tonc.
.l/0.\\S. COSTAXTI'\\;() OF. S1-\\fOXF. t il 30 nuag-
""'° ,iio u. •· (.;~nonico dell1 Ca11,•dral., di ..\\1fri111cn10, profes-
al ~,minano, ,inima ■r,ltntr di ap<><tQlo, con•ncr"i
pr<•.1.io1c encrJ,!ie al rnovirnt'ntn catroliet, e alt'a1inn~ dei
Cooperatori salesiani di cui fu benemerito O ,r,•ttor«: nio-
,;inmo) - M*rc:-hini Cnrlo, Firr,,:,e - '.\\forino \\ 'iunria ved.
Spin,i~a. Houanr, (Cuneo) - ,1arronc Dntt. J.<1jf(i, Tor-
nimf>nrt• (Aquila) - .l\\faz:i:arclln Su,fano, .\\!Qmrs, (Ales-
•ndrill) - :\\1azzini Ca.rio, Vign·11no (P,wia) - l\\latachini
Cater ina ,•ed. Zennoni, .\\lr.:::omwie" ('-ou.nt) - Me,;sa
Annetta, (.LJmo (Milano) - i\\l inoli :\\lari■, 1'11ler'11he11Jino
(Como) - :'\\l oneni Vittorio, Fiusq d'Artirr, (\\'enezi,a) -
Mon11c .\\ gnese, Fossa110 (Cuneo ) - Pas11uali Lino, Pon-
Lri'moli ( Ma,sa) - l'oli Lnun, l\\1,chelin,, /111Q/a ( 13olo1tna)
- Porti1Clintti Ganas Cosum w, :JtaddtJltma d, Gim:eno
(T orino) - Porrigl iJmi G~aos F ilomeno, ,\\laddaltt1a d,
Gim•rno ('r orino) - PriUIJl Giovannina., Carut•a.!(l(io (Ber-
g~mo) - Rabellino Gincin1a, Cortemilia (Cuneo) - Raffa-
,11hcllo S.,rafina, ,\\/orna, (Al<ssa.odria) - R~n" Anronia,
Crcm, (.-\\o,ta) - T omaaini Domenica, Z11,..:go (~h,uera -
- - \\'en1uri GiW1eppc, LoJ«uo di RJn;a10 (BrttC'Ì&) - Zeno-
niAni Angclona, _Vanno (Trento).
cesano.
Cl/IO.VE GASPARE, t ali., .:\\loro di Cann~qnol.i Lettera di Don Giulivo ai giovani.
il 1h 111u11no u. s. " lii! anni di ctà. Ottimo no rrn C0<1pc-
rn1urr, padre è<t'111plarc, "''PI"' educare cri.i,aru,nwn1e
La cura del sole...
la ,ua l•mi11lia, li,rn di ,·cdcrc il fi2lio Oòn Gu11lidmo
ndla s.,c,ctà ~alcsiana.
Carissimi.
,I,, qunldu~ on111> lto p,~10 "" i1trrtntcntr> 11r,u,rtlitrorio
. In•. ,/l)OLFO JJ0,'1,,J, I ,1 Tonno I 8-ll•l<IH n t,5
anni d1 cth. Cnv. d, Gr. C.:rnce della Corono d'lt~ltn -
Gn1.ndc L llil'inle de, ~•. M11uri1.10 e T.auaro - :-Vh•Ja11ha
d'orn d.-1 Henementi ddl'l,uruw,ne e f'rc, id«:1>1..t S.Xillle,
J>C)rtb n<!llc ■IR cariche 11mmin1straci,·e e ndl'nerc1zio
della profe,,ione La rrt1ì1uJinc- c-.~plare dd •uo ~pirito
profondomcntc cattol,co. Cordiale C()(lpt,ra1orc, b.·ncficò
làruanu:n1c..• le ope-~ e mi,sioni '111esia.nc in ,·ita e in morti!.
/11 r11ra ,Id sole. l,11111,{ò I• 1P11•1li:' d~l mnr,, fra lr pinrl</ di!1
mmtti.. fJl'r/ino rul enr1n tl~i più 111odest,' fi.mrti, rt·rt, ,cwg~rl!
mi,:/in,a di colo11iz. rlintrr11pirh,, the tmdo110 sop,a1111110 n
pr«11r<trt' n/1, giot;am J!~nl'1'a:ii>ni il b.:n,/irio tiri rn«i sn-
lari più rlf,rari a puri/ir11rr l' rinfrancar l'orl[Otci,m-,. La
pmf'f ,,In i"i:iatit·a mi rid1imJ1a "" cpiso.fio ltt10 J'a~""
uorso in rm f>{Tir,diro rtlit:ioso. ~:,ila rhiua pn"occ/11a/,
M./Rl.·1 CALltJ. 11ata PRl\\1,/VESJ, t 11 1.i11nrne1to
(Canton Ticino) il 7 rttnRIUO u. «., con 1utt1 1 conforti
reli1po•i cd edificante pietà. Ucnedetta pcraon11lmentc d,i
S. E. !\\lon.-. VcS<lo,·a ili l.uii~no, chiuse a 42 1mm nppen11
la au~ , 11■ prcZl{)oà laocilnJo al matito, ai ~t• liglwli,
p11.rrn11 t con0$CClltÌ Rii t·-rmpi lurnìn0$i ddlc piu belle
\\'irru dumc:,,1icbe, ch;li ~ rdi1110,.e fondarc •u una pietà
profondo e caronate ,falltt e.riti\\ ircnerc= ,·he prud«ll!l'-'ll
• tultc le Of>etl: buon~.
P,·i primi SaJ...,ian,, all'Or.uurio di L~ano 4Upruttuno,
fu unQ \\.'tt·n n1amma. Sorra t•rtdjtà di fon,il{lia, nutriva
unti tenerissima divoziunc II Maria Ausilintrice c.'J n Don
llosco e ru felice il C11orno che por~ condurre ullù nostrn
llainlla tutta la ma...,.rr= dcli~ fabbrica dd :.uo Con-
l!Ortc, due anni or sono. GI, l~1tnt1 Saluiani del C'1nton
..l'u;sno ne ~crbcntnno la mcm•,n3 con particul:tr(' enni•
tudme; no, t. raccorn.andiamo caldamente, ai sutirain dJ
tolti i (."ooperatc:,ri, mentre rin11onJJmo al manto, ~indaco
di Li1lt1<netto, ed a tutti I parenti le nostre più v,ve con-
d0Rlrn11~e.
di 1111 , if/111r11i11 mari110, il por,oro MUT1"nt'l1 da pur,·uhù,
trmpo ,,,, ,,rcchio pe.«ntnrt eh~ 1r11rro"l't.a dellt' ore in rT,ina
,,t Ol(11i pomn-iRJ!io. sr,Jutu ,',, 11110 d~,' banchi p,·,, prtmimi al/,,
bo./1111t1rn, r:li orchi flui tnhrrnarolo, le labhra mutr ,lfe-
r01 iqlintn Ji q,,.,lla pilltl ,i,~f{olar,, un brl f(ÌfJnoò gli mosu
In d11mond11: Jfa rhr (111, qui tanto ump,, u11::11 .,tir p;,-
rnln ! •·
f'acrm la c11ro d,J sol,... 11/1 r11pot• il -,«r/110 snrndcmdo.
E pouhi il parroro rndut;int•n a eapire: Veda 1Dlll(t11ns11
- w1111, RMtt spe11de 1111 t11Dllf~ di soldi p~r roderla mra.
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