Bollettino_Salesiano_193607


Bollettino_Salesiano_193607

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, ANNO LX - NUMERO 7
1° LUGLIO
1936 XIV
Conto corrente con la posta

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BOLLETTINO !'ERJODICO MEN-
SILE PER r COO-
Anno LX N. 7
PERATORI DELLE
LUGLIO
S A L E S I A N O OPEREE MISSIONl
or s. GTO. nosco
1936 XIV
CONTO CQRRBNTR
CON LA i'OSTA
SOM'MARIO: Al Santo P adre Pio Xl vita vita vita I • Sotto la cupola dell'Ausiliatrice•• Dalle noslJ'e case: Fo.
glizzo, M ila.no, Haitl, Messico. • D alle nostre missioni: Pe,- l'ampliamento della basilica di M. A. • Cina. Un
lus1ro nel campo di u.o marHrc. • Giappone. Messo blondcgglanu,. . Slam. Vita mlsslonarla. Grazie aur i.
bu.ite all'Intercessione di Maria SS. Auslli1ttrlce " dJ S. Giovanni Bosco. Lettera dl D. Giulivo. • Necroloitio.
Al Santo Padre
PIO XI·
vita vita vita!
Il 31 maggio u. s. il Santo Padre Pio X I è
entrato felicemente nell'ottantesimo anno deUa
Sua vita. L'alba di quel fausto giorno, salutato
da tutta la Chiesa con immensa letizia, sor-
rise al Vicario di Cristo con nuove promesse
di benedizioni e di grazie pel trionfo della
pace di Cristo nel regno di Cristo, che fu il pro-
posito ed è il programma inalterato del Suo
glorioso Pontificato. Stretti al Padre in un
palpito solo, i figli sparsi in ogni parte del
mondo L'han confortato delle loro preghiere
e dei loro voti, mentre, nella Basilica Va6cana,
rappresentanti della Gerarchia e dell'Azione
Cattolica, dei fedeli dell'Universo, con mi-
gliaia e migliaia di voci, in un tripudio infi-
nito, chiudevano il Te Deum di ringraziamento
coll'appassionata invocazione: «A Pio XI vita,
vita, vita! •· La Cappella Sistina, sotto la
direzione di S. E. Mons. Lorenzo Perosi, ha
ripetuto per la circostanza la cc Messa grande»
composta dal Maestro pel XIX centenario
della Redenzione e per la canonizzazione di
Don Bosco. Al termine della messa i cantori
pontifici hanno eseguito l'Oremus pro Pontifice
ed il saluto augurale Ad multos annos, che lo
stesso Maestro espressamente compose pel
genetliaco di Sua Santità.
Nel corso della liturgia di Pentecoste.
lo Spirito Santo pareva aleggiare nel Tempio
massimo del Cattolicesimo, divino auspicio
di quell'assistenza soprannaturale che, se ha
soccorso tutti i Papi nell'eserCJzio del supremo
magistero, ha sfoggiato una magnificenza
singolare nei quattordici anni di Pontificato
dell'attuale Pontefice gloriosamente regnante.
Pontificato condotto con rettitudine ammira-
bile, con tatto squisito, con genio sovrano,
con cuore paterno, attraverso alle crisi più
alJarmanti del pensiero e dell'azione, fra le più
strane e deleterie complicazioni della politica
internazionale, sotto il turbine sanguinoso
delle più violente persecuzionj del comunismo
e del neopaganesimo che hanno mietuto e
---- - mietono tuttora in tante nazioni del vecchio
1 53

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e del nuovo continente innumerevoli vittime.
Pontificato condotto colla fede incrollabile di
San Pietro, coll'amore ineffabile <li San Gio-
vanni, colla passione apostolica di San Paolo
per la pace di Cristo nel regno di Cristo. E co-
ronato di trionfo. Ovunque furono uomini di
buona volontà, superate le catastrofi della
guerra mondiale, il programma. del Papa ha
avviato popoli e governi alla prosperità della
pace. Dove non venne compreso o apertamente
mteggiato è ancora il tormento insanabile delle
più losche passioni che giocano tristamente
le sorti dei popoli in tragiche esperienze col-
l'orrenda prospettiva del naufragio completo
della civiltà. Epperò, se i figli che vivono nella
casa del Padre hanno festeggiato la cara data
colla gioia espansiva di chi gode tutta la dol-
cezza dell'affetto paterno, gli occhi dei pro-
dighi, gli occhi degli estranei guardavano
anch'essi al Vicario di Cristo, all'unico Vicario
di Colui che disse: Io sono la via, la verità e
la vita (S. G10., XN, 3). Vibrava ancora l'eco
della Sua parola ammonitrice che, pochi giorni
prima, il giorno Suo onomastico, all'inaugura-
zione dell'Esposizione Internazionale della
Stampa Cattolica, aveva denunciato, per l'en-
nesima volta, le insidie e i pericoli del comu-
nismo e del neopaganesimo, richiamando
autorità e sudditi alla realtà delle cose, ed
indicando a tutti l'unica ancora di salvezza
nella dottrina di Cristo, nel magistero infallibile
della Chiesa Cattolica.
E la figura del Vicario del divino Maestro
splendeva più che mai in quell'ora come
unico faro nel mar procelloso di questo mondo
in tempesta.
Il nostro omaggio.
Presenti in spirito nella BasilicaVaticana, dal-
le nostre case, dalle nostre chiese, noi fondemmo
in quel giorno mille e mille voci al canto della
Chiesa universale e pregammo pro Pontifice
nostro Pie: «Dominus co11servet eum, et vivificet
eum, et beatum f aci.at eim1 in terra, et non tradat
eum in a11ima.111 inimiconun ejus: lo conservi
il Signore e gli dia lunga vita, e lo faccia felice
anche qui in terra e non permetta ch'ei cada
nelle mani dei suoi nemici ». Colla venerazione
cristiana al «dolce Cristo in terra» e coll'amor
filiale al «Padre comune», era nei nostri cuori
la riconoscenza particolare che la Famiglia
Salesiana deve al « Papa di Don Bosco ».
Memori di tante predilezioni, rivivendo le
ore più gloriose della nostra storia, nella basi-
lica di Maria Ausiliatrice, presso l'urna di
Don Bosco Santo, salesiani e giovani·, coope-
- - ratori ed ex-allievi, figlie di Maria Ausiliatrice,
1 54
cooperatrici, alunne ed ex-alunne, implora-
vamo al Papa vita, vita, vita...
Ma fin dalla vigilia, superiori e giovani del-
l'Istituto salesiano ch_e porta il Suo nome,
Pio XI, accolti in particolare udienza, avevano
wniliato al Sommo Pontefice l'omaggio più
bello e più caro di tutta la famiglia Salesiana:
il Tempio monumentale di Maria Ausiliatrice,
sorto per espresso desiderio del Papa e col-
l'ingente concorso della Sua munificenza in
via Tusculana, consacrato il 17 dello stesso
mese dal Cardinal Vicario, ed aperto al cuJto
con un solenne ottavario e colla festa litur-
gica del 24 maggio, fra lo splendore delle
porpore di undici Cardinali ed il fervore di
un popolo tripudiante di gioia.
Di questo dìremo nel p.rossimo numero,
premendoci ora di assolvere l'augusto man-
dato di ripetere con tutta la stampa cattolica
l'allarme paterno lanciato dal Papa alla inau-
gurazione della Esposizione lntemv.ionale.
Grav i ammonimenti del Papa
nell'ora che volge.
Il più grande perico lo.
Il primo e più grande e generale pencolo
- disse allora Sua Santità - è certamente il
comunismo in tutte le sue forme e gradazioni.
Tutto esso minaccia e apertamente impugna
e copertamente insidia: la dignità indiv:iduale,
la santità della famiglia, l'ordine e la sicurezza
del civile consorzio e sopra tutto la religione
fino all'aperta e organizzata ni!gazione e impu-
gnazione di Dio, e più seg11at{l:111et1te la Religione
Cattolica e la Cattoli.ca Chiesa. Tutta ,ma
copiosissima e purtroppo diffusissima letteratura
mette in piena e certissima luce tm tale pro-
gramma; ne famw fede i saggi. già in diversi
paesi (Russia, Messico, Spagna, Uruguai,
Brasile), praticati od attentati.
Pericolo gra11de, total.e e pericolo u11iversale;
universalità che, co11tinua11umte e senza veli
proclamata ed invocata, procurala poi e promossa
da unapropaganda per la quale nulla si risparmia,
è più pericolosa qllll11do, come ultim4mente viene
facendo, assume atteggi.amenti meno violenti e
in apparenza meM empi affine di penetrare in
ambienti me,zo accessibili e ottenere - come
purtroppo ottiene - co11nive11ze incredibili, od
almeno silenzi e tolleranze di inestima.bile van-
taggi.o per la causa del male, di f1mestissi111e
conseguenze per la causa del betie.
E, di fronte alla indifferenza della stampa
non ufficialmente cattolica-cosi avara di spazio

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Rom.a. Il San10 Padre inauiruxa 1•Esposluone lruernulonala della Sl,unpa Cauolka.
col Vicario di Cristo, mentre dovrebbe onesta-
mente raccogliere le Sue parole e diffonderne
fedelmente il pensiero- dando solenne mandato
ai giornalisti presenti di illuminare le masse
sul tremendo pericolo, soggiwise:
Voi direte, dilettissimi figli, che avtte fleduto
il Padre Cum,me di tutti i redenti, il T"icarw
di Cristo, profondammte preoccupato e addolorato
di questo massimo prricolo che 1m·11acria tullo
il 111011do e chegià l,i parecchie parti r('ca da1111i
gravissimi, e più specialmente 11el 111011d-0 europeo.
Direte, dilettissimi figli, che il Padre Camune
11011 ressa di segnalare il pericolr, r/1e 11wlti,
/ruppi, sembrano ignfJrore o 110n rico11oscernt la
gra,:ità e la immmm::a. Direte aJtche, come .\\'oi
a voi didamo, che è lm•orare ad appia11are le
vie e facilitare i triunfi del segnalato pericolo
/11/to quello che si lama desiderare e 111a11care
o tutela della p11bhl1ta moralità e a difesa e
rimedio contro quel neopa_,:a,usmo al q1wle la
immoralità così f,1dlme11te e quasi inevitabil-
111n1tt si allea, siu purt• sotto la i•, rnice di
rnffmata ciriftcì. mafrri(llt.
Unico porto di salvezza:
La Chiesa Cattolica.
Vicario eziandio del u Buon Pastore ,, non
si limitò il Santo Padre a denunciare il
pericolo più grave dell'ora che volge ; ma
s'affrettò ad indicare al mondo l'unico pono
divino di salvezza sicura: ln C hiesa Catto-
lica ed il sussidio provvidenziale dcli'Azione
Cattolica:
E diretr pure, dilettissimi figli - son le 8uc
parole - e 1ion v i st01u:herete di ripetere rlte il
1'icorio di Cristo 11011 solta11to come Padre Com,me
di tutti i rredentt, ma anche e più come jigliQ d, I
suo tempo: 111m soltanto per il brne della Chiesa di
cui è Capo, ma a,u:he per il hml' gt>11trale, rrede e
dice alto essere i11s11rrogabile S1midio la Cliiest1
Cattolira come l'unica cot1snt•atrice del vero e
genuino Crùllanesivw. Che rimarzc infatli, fuori
della Chiesa Cattolica, dopo le vt•re devastazioni
del così dttto libero pensù-ro, dt•l liberalìsmo e ddle
di1.·erre pretere Riforme, clie rimane della dottri11a
- - di Gu,i Cristo, data dai I'a11g1·lie dalla legittima

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Tradizi.one? Che cosa rimane dei Sacramenti
da Gesù Cristo istituiti? Che cosa rimane della
stessa Sua Penona? E nella Chiesa Cattolica
11011 possiamo, nell'ora attuale, no11 additare
come sussidio particolarmente provvidenziale
l'lL"'Ìone Cattolica, stata già l'efficace collabo-
ratrice del primo Apostolato Gerarchico nella
evangelizzazione del 111011do giacente nel paga-
nesimo antico.
Abbiamo espressamente detto che intendiamo
parla.re non soltanto come Capo della Chiesa
Cattolica, ma anche e più come figi[() del tempo
nostro, e volevamo dire come perso11almente te-
stù,umi e partecipi degli eventi che minacciano
ai nostri contem,pora-nei ed alle istituzioni 11elle
quali si svolge la loro vita e indrviduale e dome-
ttica e collettiva.
Parliamo cosi perchè da tm certo punto di
vista - il punto di vista degli CfJenti ultimi e
d finitivi - più peJ1osame11te ci occupiamo delle
istit1t...-iom· sociali e statali puramente umane e
terrene1 che della stessa Cattolicn Chiesa. Non
è che non Ci affligga profo11dame11te anche il
solo p~ro delle tribolazioni che le forze del
male preparano al mistico Corpo di Gesù Cristo
tiella perso11a dei buom e fedeli servi di Dio, e
più ancora il pensiero del 11aufragio che tante
anime patirwmo nell'imperversare dell'errore e
del vizi.o spalleggiati dalla molen:.ra, dall'iT~-
ganno, ed anche dalle inique leggi, come già
per ripetuti saggi vediamo a'l."Venire. 1"Vfa la
Chiesa è istituzione divina ed ha in suo favore
le divine promesse. Le forze avverse possono
assumere le proporzioni più minacciose, i loro
assalti possono diventare più che mai violenti
od i11sidiosi; ma sta scritto: non praevalebunt;
è parola divina, e sillaba di Dio non si cancella.
Certammte non fauno buona ed assemucta po-
litica (anche questo vogliamo dirvi) quelli che,
ostacolando la vita e l'azione della Chie.sa ed
anche solo impedendone il pieno e libero :roiluppo,
ri11u11ciano con ciò stesso ai validi e preziosi
contributi che Essa ed Essa sola può portare alla
pubblica sicurezza, alla vera pace, al pubblico
bene.
Coi quali contributi la Chiesa Cattolica, voi
lo direte altamente, non inl1mde p1111to nulla
usurpare di quello che alla politira propriamente
detta appartiene in ragione del suo fine, usurpa-
:::io11e contro verità oggi affermata per creare
alla Chiesa Cattolica ogni sorta di difficoltà ed
escludere la sua bmrfica a:;ione proprio da quei
più vasti campi che ne ha11!10 m~ggior bis_og~o
e piu ne profitterebbero: I.a gwventu, la f amzglta,
la scuola, la stampa, le masse popolari.
La Chiesa riconosce allo Stato la sua proprin
- ---- s/1:ra d'azione e ne i11scg11a, ne comanda il co-
scien:Jioso rispetto; ma non può ammettere che la
politica /accia a 1neno della morale e non p11ò
dimenticare il precetto del divin Fondatore che,
setondo la forte e profonda espressi.011e del nostro
grande !11an:::oni (Osservazioni sulla l\\Ioralr
Cattolica, Capit. III, in Princ.), le c0111a1ula·va
di occuparsi in proprio, << di impadronirsi della
morale II do•111mque essa entra e deve entrare:
docentes eos servare omnia quaecumque man-
davi vobis (M,\\IT., XX.VIII, 20).
Raccomandato innne lo zelo missionario
come la più vera e genu,:na continuazione del
primo Apostolato Gerarchico, e quindi, della
più alta ed importante efficienza dell'll.zione
Cattolica, passando ad impartire l'apostolica
benedizione, chiuse il paterno discorso con la
preghiera liturgica del tempo pasquale:
" Mane nobiscum, Domine ,,.
Finiremo poi - riportiamo ancora le precise
parole di Sua Santità - impartendo dal cuore
pieno di riconoscenza verso Dio e verso gli uomini
t11ttè quelle be11edizio11i che il vostro interprete Ci
chiedeva: tutte e per tutti quelli cli'egli passava
iri mpida rassegna nella sua memore e pensata
enurnera::ùme: Govemi e Jl,[inistri, 111.agistrati
e Ft111zio11ari; persone u_{Jiciali e personeprivate;
Vescovi e sacerdoti, religiosi e laici; lavoratori
del pensiero e dell'arte tecnica e del!'of>era 111a-
1male. Una grande be11edizio11e a tutta questa
Esposizùme che tante preziose cose accoglie ed
insegna: le conceda il buon Dio clze lza cosi visi-
bilmente benedetto la pre:parar::ione e ne ha fatto
cadere gli iniz ii in così insperatamente propizio
clima generale e locale, l011ta110 e vicino, fino
alla quasi esatta coincidenza colla leti:::ia trion-
i aie di tutto un grande e buon popolo per u11a
pace che vuol essere e d'essere confida valido
coefficiente e preludio di quella vera pace europea
e mondiale, della quale l'Esposizione stessa vuol
essere ed è 1111 chiaro simbolo, un saggio reale, uno
stnwumto efficace, 1111a fen;ida e fiduriosa invoca-
z ione che in tante lingue t•uol dire a lutti, a Dio e
agli uomini, çil Cielo ed alla terra: Pace,pace,pace.
All'orrendo grido de-i Sen.::a-Dio la Nostra
Esposizione risponde con la fiduciosa, affettuosa
preghiera liturgica del tempo: Mane nobiscum,
Domine, quoniam advesperascit, rimanete con
noi, Signore: un torbido •vespero, che sembra
annuncio di più torbida notte, i11co111be al mondo
intero: rimanete con noi, ed anche nelle tenebre
ci splenderà e guiderà la vostra luce: rimanete
co11 noi, mane nobiscum. Domine.
Accolga il Signore la preghiera del Suo
Vicario!

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SOTTO LA CUPOLA
DELL'AUSILIATRI CE
Il mese della Madonna ha riveduto anche
quest'anno i tradizionali pellegrinaggi degli
?1 Oratori Salesiani cittadini, che hanno portato
migliaia di giovani, di padri di fa~igli_a e
patronesse ai piedl di Maria Ausiliatrice m
pittoreschi cortei, animati d~lle b~nde, fr~
canti entusiasti e sventollo di bandiere e di
stendardi. Primo venne l'Oratorio « Michele
Rua » della borgata l\\lonterosa, il 3 maggio.
Giovani e padri di famiglia assistettero alla
messa celebrata dal sig. Don Fascie e si acco-
starono alla santa comunione. La Casa-madre
offerse come al solito la colazione a tutti e la
banda e la fanfara chiusero il pellegrinaggio
con un breve concerto nel cortile D. Bosco.
Lo stesso giorno p~lleg~arono ~ Val~oc~ le
impiegate della Umversità Cattolica di Milano
guidate da Mons. Galimberti che celebrò per
esse nella cappella « Pinardi ». La Schofa C011-
tor11111 degli interni cedette il posto ai Cantori
del primo Oratorio festivo per la Messa so-
lenne che ci ha fatto gustare ottime esecu-
zioni.
Tra i numerosi pellegrinaggi della prima
settimana notammo: il giorno 4 quello di Mo-
riondo Torinese; il giorno 51 quello irnpo-
nent1ss1mo di Strasburgo: 410 pellegrini,
diretti a Lourdes, ascoltarono la messa in
basilica a fecero colazione nell'ampio• refet-
torio degli Artigiani. Lo stes~o ~om~ v_isit~ron~
la basilica e la Casa-madre 1 giomahst1 svtzzen
in viaggio per l'Italia.
A sera grande entusiasmo in tutto l'Ora-
torio per, l'adunata indetta dal Duce e l'a:1-
nuncio della vittoria e del trionfo lìoale m
Africa Orientale. Nella mattinata del 6 e del
7 maggio, il can. Arisio c?ndu~se a far Pas_qua
gli alunni dell'Istituto fccnico Somme1ller
nella cappella w• S. Francesco di Sales.
ll pellegrinaggio Ungherese con l'Emi-
nentissimo Cardinal Primate.
Il giorno 8, nelle prime ore del ~trino,
sostarono all'Oratorio sessanta pellegnru fran-
cesi delle associazioni di A. C. di Parigi di-
retti a Roma, che, godendo della più cordiale
ospitalità assistettero anche ai preparativi
pel solei;_ne ricevimento dell'atteso pelle~ri-
naggio Ungherese guidato daU'Em.mo Cardmal
Primate Giustiniano Serédi: oltre 300 pel-
,,legrini con S. A. R. l'Arciduchessa Elisabetta
di Absburgo. Gli augusti Ospiti furono accolti
alla stazione con tutti gli onori. Erano ad
attenderli S. Em. il Card. A.rciv. cli Torino
Maurilio Fossati, col nostro Rettor Maggiore
ed il sig. Don Giraudi, toC?a~i es~ressamente
da Roma. Le autorità ferroviarie QUSero a loro
disposizione la s~letta :eale,_ d?n?e, dopo le
presentazioni, gli Emment1_ss1mi p~ss_arono
all'Arcivescovado, mentre I pellegnm, su
eleganti torpedoni, raggiungevano la basilica
di Maria Ausiliatrice, accompagnati dall'Ispet-
tore Salesiano D. Antal. Avevano appena
preso posto nel nuovo tempio, che giunse Sua
Eminenza il Cardinal Primate e, fatta l'adora-
zione al SS. Sacramento, impartl la benedi-
zione di Maria Ausiliatrice. Dalla basilica
S. Eminenza coll'Arciduchessa e coi pellegrini
passò in teatro, ove già stavano radunati tutti
i giovani artigiani e studenti coi superiori fre-
menti di entusiasmo, mentre la banda suonava
l'Inno Pontificio.
Un giovane studente porse l'omaggio del-
l'Oratorio con un devoto indirizzo che venne
subito tradotto da uno dei nostri chierici
ungheresi. Alle parole del ~io':'inetto Sua_ Emi-
nenza rispose in forbito ,tahano compiacen-
dosi di tanta festa e cli tanta allegria salesiana,
fondata sulla purità di coscienza; protestò il
suo amore a Don Bosco e disse che a Roma,
ove si recavano a fare omaggio al Papa in
occasione del 250 anniversario dell'aiuto por-
tato da Innocenzo Xl alla liberazione di Buda
dalla minaccia ottomana, ammirando la statua
di Don Bosco in San Pietro, avrebbe ricor-
dato con grande affetto l'Oratorio cli To~ino,
la Casa-madre di tutte le Opere Salesiane.
Vivissimi applausi coronarono le parole di
Sua Eminenza; quindi la banda intonò l'Inno
Ungherese cui i pellegrini associarono il canto,
e coronò la cordiale dimostrazione con la
« Marcia Reale li e « Giovinezza ».
Commossi, i pellegrini si sparsero per la
casa nei luoghi più cari santificati dalla pre-
ghiera e dal lavoro di Don llosco e, dopo un~
rapida v:isita alla città, ripartirono alla volta di
Roma. Sua Eminenza visitò anche l'lstitu.to
Teologico della Crocetta e l'Istituto Rebau-
dengo, indugiandosi con particolare interesse
nei laboratori.
Tripudio nazionale. - Solenne " Te
Deum " per la proclamazione del-
l'Impero.
La domenica 10 fu dedicata a funzioni di
ringraziamento pel trionfo dell'impresa co-
- - loniale in Africa Orientale, l'annessione del-
1 57

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Torino. - L'Em.mo Card. Sertdi, Prunatl' d'Unl,bula, accom
· pa_gna10 dal R.-ttor M<1e'flon e dal Supulorl, vl1lla l'Oratorio.
l'Etiopia e la proclamazione dell' [mpero.
Cantò il Te Deum il Rettor Maggiore, alla
presenza di tutti i giovani e di tutte le asso-
ciazioni di Azione Cattolica della Parrocchia e
della Ca,;a-madre.
I gio, ani t.lel primo Oratorio festivo vollero
rendere omaggio alla l\\ladonna, pellegrinando
anch'essi in basilica per la messa e la santa
comunione distribuita dal sig. Don Fascie.
Alla messa solenne cantò la Schola cantorum
dell'Oratorio S. Paolo. Durante il giorno, grande
propaganda pel 1, Quotidiano cattolico ». Tra
i pellegrinaggi, seg-naliamo quelli di Como,
Chieri, Brescia e Butrigliera d'Asti.
li giorno 12, ottanta pellegrini da Soresina,
col parroco O. Sinellì; il 14, altri qo pelle-
grini delle a..-;.<;ociazion.i di Azione Cattolica di
Parigi; quindi pellegrinaggio delle Patronesse
dell'Oratorio San Paolo. Alle 9,30, la basilica
si gremì di fanciulli cattolici dcli'Archidiocesi
Torinese, oltre un migliaio, che tennero poi con-
vegno nel nostro teatro e coronarono la gior-
nata colla prcmia7,ione dei ,-incitori delle gare
di Catechismo e la processione eucaristica,
presieduta dallo stesso Ero.mo Cardinale
Arcivescovo che reg~eYa l'Ostensorio. li
giorno 15, visita del P. Augier S. J. superiore
dell'Opem Timon-David di Marsiglia; il giorno
16, un pellegrinaggio della parrocchia di San
- - Giuseppe cli Mulhouse (Alsazia). La domenica
17, pellegrinaggio dei giovani e padri di fa-
tn.iglia dell'Oratorio di San Paolo. Celebrò il
s.ig. Don Candela. Dopo messa, colazione e con-
certo della loro banda. Alla messa solenne,
cantò la Schola ca11toru111 dell'Oratorio l\\l.ichele
Rua t. In mattinata ancora, convegno degli
Insegnanti dell'Unione Don Busco con messa
del sig. Don Fascie nella cameretta di Don
Bosco. Nel pomeriggio, omaggio dei parroc-
chiani di Maria Au.<;iliatrice: visita processionale
alla basilica, predica e henedi:1.ionc. Il 18,
pcllcgrinarono al santuario i nostri Ascritti
dagli I stituti di Chieri Villa Moglia u e di
Pinerolo; alle 10,30 giunse un pellegrinaggio
Austriaco. Il 19, pellegrinaggi,, delle Patro-
nesse dell'Oratorio Michele Rua n; il 20,
il CollcJ?io 1 Rotondi di Gorla :\\Iinore, col
Rettore Mons. Villa che celebrò in basilica.
Il 21, festa del!'Ascensione, pellegrinaggio
degli Oratori festivi della CroC'ctta, $. Luigi e
Valsalice.
Alla messa solenne l'Istituto Teologico
Intemru,;ionalc della Crocetta esegui la nuova
messa (XXI) <li Don Pagella, pd centenario
della conversione di San Paolo, omaggio alla
memoria del nostro compiamo D. Paolo
Ubaldi.
Nel pomeriggio, convegno delle associazioni
interne di Azione Cattolica degli l stituti
femminili della città.

1.8 Page 8

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Il triduo e la festa di MariaAusiliatrice. Il 28, pellegrinaggio di varie scolaresche
Il fervore mariano, cresciuto di giorno in
giorno, raggiunse il sommo durante il triduo e
il giorno della festa. La vigilia, celebrò 1a
messa degli studenti S. E. Mons. Mazzini.
Nel pomeriggio uscl il sole, e l'Oratorio si
elementari di Torino e un bel gruppo di
Dame-Patronesse dell'Opera Salesiana in Asti;
il 30, pellegrinaggio dei Cooperatori, e delle
Cooperatrici dell'Oratorio di Romans (Francia);
il 3r, concorso di pellegrini di vari paesi e
pellegrinaggio ufficiale dell'Oratorio Festi,o
affollò di cittadini, devoti e pellegrini che,
in serata, gremirono basilica, cappelle e
piazza. Si dovette lrasformare anche il teatro
in cappella con 16 confessionali per le con-
fessioni. In cortile venne eretto un altare per
la celebrazione di messe durante il pontificale.
del « Martinetto » colla nuova fanfani e tutte
le associazioni con bandiera. Il mese di maggio
si chiuse colla grande solennità di Pentecoste e
con speciali preghiere pel Santo Padre che
entrava nell'8o0 anno di vita.
Pontificò i primi vespri S. E. Mons. Perrachon,
il quale celebrò poi anche la messa degli stu-
I lavori di ampliamento.
denti, il giorno della festa. Anoue, illuminazione I lavori per le opere di consolidamento del
e ·concerto della banda dell'Oratorio; quindi Santuario, proseguono alacremente, a norma
veglia santa, messe e comunioni ininterrotte del programma stabilito. A tutt'oggi sono
dalle 0,30 a mezzogiorno. AfBusso straordinario. state infisse 165 puntazze, pari a metri
Pontificò alla messa solenne ed ai secondi .t72,50, ed iniettati 1700 ouint'lli di ce-
vespri S. E. Mons. Pi-
11ardi. La Sclwla cantorum
dell'Oratorio con quella
dell'Istituto Teologico
Salesiano esegul egregia-
mente la messa del Ca-
risio. Alla processione
imponentissima parte-
cipò anche l'Eminentis-
simo Cardinale Arcive-
scovo 1\\faurilio Fossati.
I giornali hanno calcolato
un 20.000 persone in
processione ed oltre
60.000 spettatori. Pur-
troppo la pioggia la sciu-
pò sul più bello, obbli-
gando a rientrare preci-
pitosamente in basilica,
quando la statua aveva
fatto appena un quarto
del percorso. S. Emi-
nenza impartl la benedi-
zione dall'altare e sulla
porta.
Tutta l'ottava, conti-
nuarono i pellegrinaggi
con speciali funzioni.
La sera <lei 25, assi-
stette in forma privata
alla predica ed alla be•
nedi.zione anche S. E.
Mons. Castrale. li gior-
no 26~ celebrò all'altare di
Don Bosco S. E. Mons.
C. Duarte Costa, vescovo
cli Botucatù (13rasile).
- 59 Torino. • Quauro delle preziose ~olonne dJ marmo, nppeoa inoal%llle.
1
:::.:::

1.9 Page 9

▲back to top
mento. Detto lavoro si è per ora limitato
ai due soli piloni retroi;tanti alla cupola mag-
giore, ed adiacenti alla nuova costruzione di
ampliamento.
Sono stati gettati altri 500 mq. di solai,
e sono stati impiegati altri 50.000 mattoni.
In elevazione, si allineano già le svelte
colonne di marmo, sormontate dai capitelli
e dalle trabeazioni, che costituiranno la galleria
perimetrale.
I n prepara1Jonc, le armature per il getto
del solaio coprente la sagrestia.
DALLE NOSTRE CASE
ITALIA. Foglizzo. - Il Cinquantenario del-
l'Istituto Salesiano e dell'Oratorio fe-
stivo.
Cinquant'anni fa, nel 18861 tutto il paese
di Foglizzo accorreva festoso incontro a Don
Bosco il quale si recava personalmente ad
aprire e benedire l'Istituto S. Michele nella
tenuta dei Conti Ceresa.
La data giubilare ebbe degna celebrazione
la domenica 3 maggio u. s. con una festa in-
dimenticabile. Protagonisti furono gli Ex-
allievi Oratoriani i qualj vollero anche inau-
gurare un artistico stendardo di Don Bosco
a ricordo perenne di questa prima tappa cli
lavoro, simbolo e sprone alle generazioni che
crescono. Lo benedisse S. Ecc. l\\Ionsignor
Luigi Oli-..ares, Vescovo cli Nepi e Sutri, uno
dei più amati ex-Direttori dell'Oratorio, e
fecero da padrini la Maestra Novara Teresa
e il Segr. Politico Angelo Balocco.
Giornata d'intensa gioia spirituale e cli care
rievocazioni per tutti, fu per Don Bosco
Santo una giornata di trionfo. Il Prevosto
D. Gera volle con delicato pensiero far coin-
cidere la prima Comunione dei fanciulli, la
Comunione Pasquale degli uomini e la Festa
solenne di Don Bosco. Coincidenze eleganti
e provvidenziali. Don Bosco visse con questo
unico ideale: portare a Gesù i giovani per por-
targli poco a poco le famig)je e la società.
E per Fogliz:7,0 fu una vera Pasqua.
Nel triduo predicò in Parrocchia il Salesiano
Don Ettore Carnevale. La domenica cantò
Messa l'Ispettore Don Zolin con assistenza
Pontificale di $. E. Mons. Olivares, il quale
di$SC un'affettuooa omelia a commemorazione
del Cinquantenario.
Vescovo, Salesiani, Autorità religiose, civili
e politiche si raccolsero poi nell'Istituto con
- - 110 Ex-allievi per l'agape fraterna. Fra i brio-
16o
disi di occasione, applauditissimo fu quello
di Don Nigra, che tessè brevemente l'aurea
cronaca del lavoro compiuto dai figli di Don
Bosco a favore della gioventù del paese nei
50 anni trascorsi.
Nel pomeriggio si fece la processione in
onore di Don Bosco Santo attravcn;o al paese.
Le vie del percorso erano letteralmente un
trionfo cli addobbi, di ghirlande e di fiori: ogni
rione aveva il suo spunto originale, in una gara
generosa che costò lavoro notturno di mesi
e mesi a tante famiglie. Prestarono servizio
d'onore tre bande musicali: quella di Foglizzo,
diretta dal Sig. Reincro che già era suonatore
quando 50 annj fa si ricevette in pac.se Don
Bosco; quella dei giovaru cattolici di Monta-
naro, e la pittoresca banda dell'Oratorio «Mi-
chele Rua II di Torino.
Bellissima corona alla festa fu la proiezione,
per gentile concessione dell'Arciprete di San
Giorgio, del film sonoro • Don Bosco •·
Cosl la voce cli Don Bosco, benchè attra-
verso l'interpretazione dell'arte, si fece riu-
dire dopo 50 anni nel paese che fu l'ultimo
visitato dal Santo prima del suo trnnsito.
- Milano. - Inaugurazione del nuovo edi-
ficio delle Scuole Professionali.
Nel pomeriggio del sabato 30 maggio, colla
solenne inaugurazione della seconda ala del-
1'Istituto Salesiano di Milano - destinata
alle Scuole Professionali della meccanica.,
dcll'clettromeccanica, del libro, del legno,
del cuoio e dell'abbigliamento - il grandioso
tempio cli Sant'Agostino ha completato la
sua cornice secondo il magnifico disegno ro-
manico dell'Arch. Arpesani.
La cerimonia, per quanto contrastata dal
maltempo, si è svolta secondo il programma, co-
minciando col ricevimento del Rettor Maggiore
verso le ore 15 lilla stazione centrnle. Osse-
quiato da un cospicuo numero di autorità,
cli Cooperatori Salesiani, di distinte persone
della Parrocchia, da, Capi-stazione princi-
pali Comm. Simili e Cav. Malvasio e da
altri funzionari delle Ferrovie nella saletta
particolare, il sig. Don Ricaldone fu condotto.
in corteo di automobili, all'Istituto, ove i
giovani, schierati nell'ampio cortile, gli fecero
la più festosa ed affettuosa accoglienza.
Alle 17 l'ampio :;alone-teatro dell'Istituto
rigurgitava cli autorità e personalitll e dj una
eletta folla cli invitati.
Col rappresentante del R0 Prefetto, erano
il Comrn. Politi per il Podestà, il Comm.
Belloni, Preside della Provincia, il Col. Pen-

1.10 Page 10

▲back to top
La nuova gara aperta alla carità dei
nostri Cooperatori e alla pietà filiale
dei divoti di Maria SS.ma Ausiliatrice.
SESSANTA LESENE
DI MARMI PREZIOSI
Offerta per ogni lesena: Lire seimila.
Tempo per il versamento si no a tutto il 1937.
Su ogni lesena s-arà scolpito in caratteti d'oro
il nome degli oblatori
I PRIMI SOTTOSCRITTORI.
1. Torino. - Comitato Centrale Dame Patronesse
Salesiane.
2. Torino. - lng. Roberto Daubrée.
3. Torino. - Famiglia Rigoli.
4. Rovereto. - Amici di Don Bosco.
S. Cav. Leandro Francese e Maddalena Fissare.
6. Fossano. - Città e Diocesi-
7. Bra. - Famiglia Maurizio Aprile.
8. Modena. - Allievi, Ex-allievi, Cooperatori.
9. Tunisi. - Patronato Sacro Cuore.
1O. Lione. - Missione cattolica italiana.
11. Parma. - Istituto salesiano S. Benedetto - Coo-
peratori e Cooperatrici in memoria di
D. C. M. Baratta.
12. Faenza. - Mario Ghetti.
13. Allievi delle Case Salesiane della Sicilia.
14. Allieve delle Case delle Figlie di Maria Ausi-
liatrice della Sicilia. _
15. Torino (Crocetta). - I devoti della Cappella di
Maria Ausiliatrice di via Piazzi.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

▲back to top
naroli pel Corpo di Armata e di Divisione,
il Cons. De Vecchis per il Comando della
Milizia, l'On. Buronzo e il Cav. Pace per
l'Artigianato, l'On. Mazzucotelli, il Comrn.
Lamberti Bocconi per la 1\\lagistratura, il
Comm. Balestri, R0 Provveditore agli studi,
il prof. Alberici, il Conte Carlo Radice-Fos-
sati, il Conte Sen. Eugenio Rebaudengo
Presidente Internazionale dei Cooperatori,
il Conte Giuseppe Caccia-Dominioni, il Conte
Annoni, il Gr. Cr. Gabardl, l'Avv. Arpesani,
figlio del compianto architetto cui si deve il
progetto della chiesa e dei palazzi dell'fat1tuto,
il Gr. Uff. Nob. Mario Genorazzo, il Comm.
Legnani, presidente degli Ex-allievi salesiani,
il Comm. Ramelli, il Comm. Scuri, il Gr. Uff.
Pavesi, l'Arch. Zanchctta, il Comm. Daniele
Castiglioni, costruttore del nuovo palazzo, con
l'Ing. Giuseppe Ilrambilla, cui si deve il disegno
interno della nuova ala, il Comm. Pavonelli,
Mons. Soldini, il Rettore dei PP. Gesuiti e i
Rappresentanti di altri Ordini religiosi, il
Comm. Fasani, Fiduciario del Gruppo Rio-
nale, il Dott. Berra de « L'ltali:i », il Dott.
Pinetti del "Pro Familia 11 ecc.
Circondavano il Rettor Maggiore l'Economo
generale D. Giraudi, D. Candela Consigliere
professionale, l'Ispettore per la Lombardia
D. Luigi Colombo, D. Lorenzo Saluzzo,
Direttore di Sondrio e Fondatore dell'lsti-
tuto di Milano, e tutti i Direttori dell'Ispettoria
salesiana Lombardo-Emiliana.
L'adunanza s'aperse coll'indirizzo di un
allievo che porse l'omaggio dei giovani alJe
autorità ed ai benefattori. Frattanto giunse
S. Em. il Card. Arcivescovo Ildefonso Schuster,
accolto da una vibrante. dimostrazione di affetto.
All'indirizzo dell'alunno fece seguito il Di-
rettore dell'Tstituto Salesiano di Ferrara,
Don Secondo Rastello, con un carme esaltante
l'opera di S. Giovanni Bosco.
La Schola cantorum dell'Jstituto, accompa-
gnata dalla banda diretta dal M 0 Luigi Musso,
svolse quindi il programma che preparò il
pubblico al magnifico discorso inaugw-ale
del Sen. Stefano Gavazzoni. Rievocati i
tempi di D. Bosco e lo spirito nettamente
anticristiano che li dominava, l'oratore ri-
levò le ragioni che al Santo hanno suggerilo
la creazione della sua opera, specialmente nel
campo dell'educazione professionale artigiana
per rifare cristiana l'anima del popolo. E ne
trasse la logica conseguenza che la festa delle
macchine rombanti nei nuovi lahoratori si
trasformava in una festa dei valori dello spirito
che assurgeva a particolare ed altissimo signi-
ficato nella grande ora della storia italiana, nella
quale s'inauguravano nuovi, gloriosi destini
della Patria. Cessati gli applausi che coronarono
la splendida orazione, S. Eminenza il Cardi-
Milano. - li nuovo edJJ'lclo deU'lstituto salesiano per le Scuole Professionali.

2.2 Page 12

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Milano. - li nuovo laboratorio di elettro-meccanica inaugurato nell'Islitu.to Salettlano.
nale con tutte le autorità lasciò il salone e si
diresse al nuovo palazzo, ove tagliò il nastro
tricolore posto all'ingresso e, raggiunto subito
un piccolo altare dominato da un busto di
D. Bosco che era stato eretto in fondo al porti-
cato, iniziò il rito della benedizione. Compiuto
il rito, Sua Eminenza pronunciò brevi, affet-
tuose parole esaltando la grande Opera di
D. Bosco, uOpera universale che costituisce
un grande impero esteso in tutte le cinque
parti del mondo 11. Impartita ~uindi la bene-
dizione pastorale alla folla delle autorità e
degli intervenuti, l'Arcivescovo prosegui con
essi la visita alle scuole ed ai laboratori ammi-
rando la modernità dei locali e delle macchine
e l'intenso fervore del lavoro.
Dalla I.unga officina dei meccanici, intenti
alle nuovisime macchine di precisione, dei
fabbri edili, degli artisti del ferro battuto, dei
uldatori e dei forgiatori, i visitatori passarono
nel laboratorio dei cal1.olai ed alla mostra delle
calzature, salendo poi ai laboratori dei sarti
ed a quelli dei legatori. In una ricca vetrina
erano esposti saggi di rilegature artistiche,
destinati a biblioteche o ad esposizioni che
frutteranno nuove lodi e medaglie alla rino-
matissima scuola la quale conta già oltre dicci
onorificenze, decretatele, ne.i soli ultimi cinque
anni, da esposizioni nazionali ed internazionali.
Interessante il laboratorio dei tipografi com-
positori, tutto aria e luce. Attraversata la
scuola di disegno e d'incisione di clichés, i
visitatori si soffermarono a lungo nel salone
delle macchine tipografiche, che stampavano
sotto i loro occhi l'opuscolo ricordo dell'inau-
gurazione.
Al terzo piano visitarono le aule scolastiche,
l'ampia sala di studio, gli ariosi dormitori;
quindi, scendendo per lo scalone principale,
il Cardinale e le Autorità si congedarono dal
Retmr Maggiore e dai ·Superiori con parole di
fervida ammirazione e di alto elogio. li sig.
Don Ricaldone si trattenne ancora l'indomani
per chiudere il mese di maggio consacrato
alla Vergine Ausiliatrice.
HAITI. - Inaugurazione dell'Opera Sale-
siana.
Abbiamo già accennato anteriormente allo
sboccio dell'Opera Salesiana in Haiti; ora
siamo lieti di dame un resoconto più ampio,
corrispondente all'importanza dell'Opera ed
alle circostanze davvero singolari in cui essa
si è svolta.
Come si sa, la Repubblica di Haiti oc-
cupa ad occidente un terzo dell'isola, desi-
- - gnata da Cristoforo Colombo col nome di

2.3 Page 13

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Milano.
Hispantola. Il suolo è quanto mai montagnoso,
con qualche vallata che ne costituisce la pane
pitì fertile.
Essendo il clima tropicale, lo sono pure
per conseguenza i prodotti, fra cui predomi-
nano il caffè, la canna da zucchero, il tabacco,
la banana, ccc.
Cuore del paese è la Capitale Port-au-Prillce,
con oltre centomila abitanti. Si asside al piede
dei monti che le fanno corona, di fronte ad
una baia vastissima, protetta contro i venti
di ponente da un' isola assai ampia che ne
custodisce l'entrata.
La popolazione è quasi totalmente nera,
con una minoranza mulatta, che ne forma
l'aristocrazia.
L'indipendenza sorta dall'insurrezione degli
antichi schiavi, che spazzò l'esigua colonia
francese, fu vittoriosamente mantenuta contro
, le note spedizioni militari inviate da Napo-
leone Bonaparte.
Il paese, che traversò un lungo periodo di
guerre fratricide e fu occupato per un tempo,
dopo la guerra mondiale, dagli Stati Uniti,
è attualmente impegnato in un'opera di seria
ricostruzione, di cui è anima il Presidente
Stenio Vincent.
L'Opera Salesiana rientra nel programma di
rinnovazione del quartiere popolare di Port-
s. Em. il Card. Scbuscer pronuncia la ror•
mola delJa benedizione.
au-Prince, detto 11 La Saline n, organizzata e
proseguita dallo stesso Ecc.mo Presidente.
- - MJlano. • L 'Em.mo Card, Scbuster colle Autorità e col Rellor Maggiore inizia la vlslla alle nu ove Scuole
Professionali.

2.4 Page 14

▲back to top
rn
HAITI - Inaugu-
razione dell'Ope-
ra Salesiana.
Dall'alto in basso:
L'Ecc.mo Presidente
della RepubbUco col
Nunzio A1,os101lco e
tullo l'Episcopato
alla cerimonia Inau-
gurale. • Gruppo 11e-
neraledelle fanl.liu Ile
educato dalle Suore
coll'Ecc.mo Arcive-
scovo di Santo Do•
mingo Mons: Plttini.
- Il fronte dell'edi•
Belodelle Scuole Pro-
fessionali.
--

2.5 Page 15

▲back to top
Le condizioni di miseria materiale e morale
del quartiere non si possono descrivere. Si
doveva anzitutto sostituire le vecchie capanne,
veri covi di immondezza e degradazione, con
case decenti cd igieniche. La sostituzione si
iniziò e procede sistematicamente.
Si dovette poi pensare all'educazione deUe
bambine e dei bambini condannati ad avviz-
zire in ogni senso fra tante lordure. E qui il
nome di Don Bosco fu suggerito dall'Arcive-
scovo locale Mons. Le Gouaze e soprattutto
dal grande amico di Don Bosco S. E. Mon-
signor Giuseppe Fietta, Nunzio Apostolico
nell'Isola.
Proprio in quei giorni, un anno e mezzo fa,
sbocciava l'Opera nostra nella prossima Re-
pubblica di Santo Domingo, sotto l'indirizzo
del nostro Don Pittini, oggi Arcivescovo della
Capitale.
Questi, chiamato dal Presidente Vìncent
a Port-au-Princc, iniziò e condusse a termine
i preliminari, conchiusi poi dal Signor Don
Candela nel suo passaggio per l'isola.
Le Figlie di Maria Ausiliatrice si sarebbero
incaricate delle bambine, i Salesiani della
gÌO\\'entù maschile.
Le prime, giunte colà ai primi dello scorso
ottobre, si misero subito all'opera con un bel
numero di ragazze, che a prima vista, sembra-
vano assolutamente incorreggibili.
Chi le vedesse, dopo solo un semestre di
lavoro educativo, avrebbe innanzi a una
nuova testimonianza dell'efficacia dello spirito
di Don Bosco posseduto ed applicato dalle no-
stre Suore.
Frattanto in un terreno molto ampio, cli
fronte a quello delle Suore, è sorto, come per
incanto, uno splendido edifizio destinato a
Scuole di Arti e Mestieri, che sarà il campo dei
Salesiani.
L'edificio fu inaugurato c~lla massima so-
lennità il 29 marzo u. s. dallo .stesso Ecc.mo
Presidente, alla presenza di tutto il Governo,
dell'Ecc.mo Nunzio Apostolico Mons. Fietta,
<li tutti i Vescovi della Repubblica e delle
più distinte famiglie della Capitale.
:Benedisse i locali S. E. Monsignor Pittini,
Arcivescovo di Santo Domingo, che rivolse
nobili parole di gratitudine e di plauso alle
autorità presenti.
Le bambine dell'orfanotrofio delle nostre
Suore cantarono l'Inno nazionale tra la sor-
presa e g1i applausi dei presenti.
MESSICO. - Chiusura e confisca di tutti
i Collegi ed Oratori salesiani e delle
Figlie di Maria Ausiliatrice.
Ci duole immensamente di dover: confer-
mare la notizia ornai trapelata della chiusura
e confisca di tutti i Collegi ed Oratori Salesiani
e delle Figlie di Maria Ausiliatrice nella grande
ed eroica Repubblica del Messico. Il prov-
vedimento rientra nel piano generale di perse-
cuzione religiosa, che fino a pochi mesi or
sono ci aveva risparmiati. I nostri Istituti,
destinati all'educazione specialmente profes-
sionale dei figli del popolo « dei più poveri
tra i piccoli, dei più piccoli tra i poveri », go-
devano infatti la stima generale e la simpatia
delle stesse autorità e del governo, essendosi
attrezzati, per la carità dei Cooperatori, se-
condo le moderne esigenze della tecnica per
la miglior formazione della classe operaia. I
principali ebbero visite e plauso perfino dai
Presidenti della Repubblica che li confortarono
a più riprese di speciali riguardi. La carità,
prodigata per amor di Dio, proprio ai biso-
gnosi, agli orfani, ai derelitti s'imponeva anche
aUe persone più avverse alla religione. Con-
fratelli e Suore, con sacrificio immenso, si
erano adattati di volta in volta a tutte le esi-
genze governative pur di salvare l'essenza
della fede e la morale. Le ultime disposizioni
però attentar-Ono addirittura a questi supremi
tesori e la loro situazione si fece estrema-
mente delicata. Dal dicembre del 1935 al marzo
di quest'anno tutti i collegi vennero rapida-
mente occupati. L'autorità disperse giovani,
salesiani e suore, in 2+ ore, confiscando locali,
macchine, suppellettili, ecc. In qualche collegio
lo sfratto fu protratto di alcuni giorni per dar
modo ai confratelli ed alle suore di cercare
presso pie persone un tetto e un pane agli
orfani che non avevano proprio più nessuno.
Cos1 l'opera nostra fu stroncata nell'ora in
cui era, anche umanamente parlando, più ne-
cessaria. Confidiamo tuttavia che l'eroismo
dei fedeli della cara Repubblica e le preghiere
di tutto il mondo cattolico abbreviino i giorni
della prova, ed affrettino, col ritorno della pace
.-eligiosa, anche l'ora del nostro ritorno per la
salvezza di tante anime e la prosper-ità del
Paese. Intanto raccomandiamo caldamente a
tutti i nostri Cooperatori i confratelli e le suore
cosl duramente provati e soprattutto i poveri
giovani dispersi fra i pericoli della vita e l'in-
certezza del domani. '
- - TROVATECI NUOVI COOPERATORI
166

2.6 Page 16

▲back to top
DALLE NOSTRE MISSIONI
Per l'ampliamento della basilica
di Maria Ausiliatrice.
Conti11ua la gara de, cristiani delle nostre
.llissi01u per cor1correre in qualcl,e ,n()do all'am-
pliamento della basilica di Jl,faria Ausiliatrit:t.
1'1o<Ù!ste offerte, raggranellate a costo di tanti
sacrifici, che, t1u'11lre dicono l'effetto di quei
nostrifratelli verso la ,lladonna di Dor, Bouo•.
t'lllgono ad i11cornggiare i più ahhimti u/la mag-
giore :nu.-rosttc1.
Per l'o110111astico del ReUor l\\Iaggiore so110
arrivate:
L. 500 dalla 1\\Iissumr d, Slullong: la mi.sno11r
chr perdrlte nell'it1cn1dio, il venerd) santo u. s.,
tutta la sua sede centrale;
L. 250 dalla Nlissitme del Siam.
Il Signort li rinumeri al ce,1/0 per uno colle
tue gra::ie e benedizioni.
CINA
Un lustro nel campo di un martire.
Amatissimo Padre,
La cittadina cli Lin Chow ebbe la ventura
di ascoltare, per la prima ,,olt.a, circa 50 anni
or sono, la Buona Novella dal Missionario
Padre l\\la, colà invitato dalla famiglia Cin,
unica famiglia cristiana, non del luogo, ma
lrasfcritavisi per ragioni di commercio.
Il buon seme fece subito presa, ma non potè
svilupparsi molto perchè Padre 1\\ta non vi
potè fissare la sua residenza e dovette accon-
tentarsi <li visite periodiche che furono poi
contumate da altri missionari.
Doveva toccare al nostro Don Caravario,
50 anni dopo, la fondazione d'una residenza
lissa. Al s110 arrivo trovò appena lLO centinaio
dt cristiani. Pieno di buona volontà, fidente
ndla Divina Provvidenza, egli si slanciò subito
con tutte le sue forze, nel nuovo campo del suo
apostolato.
Visitava famiglie, <lisperdeya pregiudizi e
superstizioni locali, predicava infaticabilmente;
con la dolcezza e con la carità conquideva tutti.
Dovette lottare per tarsi strada; ma fece un
bene immenso. Nella cittadina di Lin Chow,
il nostro Don Callisto riusci a moltiplicare il
numero dei cristiani. l\\fa una tragica immatura
morte stroncò tutta l'attività del giovane apo-
stolo, il quale fu chiamato da Dio a godere i
frutti della sua breve, preziosa esistenza.
Nominato Don Giuseppe Cucchiara Su-
periore del Distretto, toccò a mc la sorte di
dividere con lui la continuazione dell'opera
dell'eroico D. Callisto.
Giungemmo a Lin Chow dopo un viaggio
di I r giorni, fatto tra innumerevoli difficoltà.
I cristiani accorsero tutti e, alla buona, cerca-
rono ùi dimostrarci la loro gioia. Ci volle
qualche giorno per ambientarci e per cono-
scere tutti i cristiani; quindi ci mettemmo
all'opera. Per dare un maggior incremento
allo spirito cristiano, cominciammo col far
molto solennemente le feste principali, scuo-
tendo anche col cullo esterno il torpore delle
anime semi-indifferenti.
Esisteva gìà una piccola scuola. Con non
pochi sacrifici, si cercò di rifur~a, ampliandola
nei limiti del possibile; e cosi sorse il piccolo
collegio, cui demmo il nome di l\\Iaria Ausi-
liatrice. Anche gli allievi, da una settantina
che erano, in breve aumentarono fino al bel
numero di duecentotrenta; e potrebbero es-
sere di più, se i locali lo permettessero. In
epoca non lontana, speriamo di poter rime-
diare a questa deficienza e cosl contribuire
in più larga misura al benessere spirituale di
tanti poveri bimbi. Gli Ispettori scolastici, in
diverse occasioni, ebbero parole di lode per
questa Scuola, e il Provveditore agli Studi di
Canton, nell~ sua visita, cosi si espresse: u Nelle
Scuole tenute dai Cattolici si va volentieri,
perché in esse si studia veramente e vi si
acquista la virtù vera e soda .
Si apri, appena possibile, anche un dispen-
sario per i poveri. Fu una ,•era provvidenza.
Quanti dolori, quante sofferenze si poterono
lenire; quante lagrime si poterono risparmiare
od asciugare! Ec.1 ebhe l'approvazione univer-
sale. Anzi, la Lega I nternazionale contro la
cecità in Cina, per testimoniare tutto il suo
appoggio morale, volle concedere una medaglia
cli benemerenza al Superiore del Di.stretto.
Ma qualche tempo dopo irn1ppero nella
cittadina i comunisti e seminarono ovunque
il terrore e la miseria: gettarono sul lastrico
120 famiglie, ed estorsero alle ,\\utorità_ 200.000
lire. I Missionari, anche in tale dolorosa cir-
costanza, fecero <lei loro meglio per confonare
i più sventurati soccorrendoli come potevano.
Venne stabilita una \\;isita regolare e periodica
in tutte le fami~lie e s'introdusse la bella
usanza della benedizione delle case.
- - In seno alla Comunità cristiana vennero

2.7 Page 17

▲back to top
Già molto si è fatto e scritto
per 1mz1are la costruzione.
Conferenze, foglietti di propa-
ganda, appelli ai buoni... Già
qualche cosa si è raccolto, ma
quanto manca ancora! Però noi
non disperiamo: la Vergine
Santa saprà certo suscitare ani-
me generose di buoni coopera-
tori e di provvide cooperatrici,
che ci torranno d'impaccio e ci
forniranno i mezzi necessari.
Sar~ la prima Chiesa, che i figli
di Don Bosco Santo innalze-
rànno alla loro Madre Celeste
nell'Impero del Sol Levante.
E speriamo di poterla aprire
al culto entro il 1937.
Takanabe. - Battezzat i U giorno della Canonizzazione di Don Bosco,
P:isqua 1934, l\\ltli col nome di Giovannl
A opera compiuta, si avve-
rerà, anche per la Cina, la pro-
fezia della Vergine Ausiliatrice
fondate diverse Associazioni religiose di Azione al suo fede! Servo San Giovanni Bosco: «Hic
Cattolica, dando grande incremento alla pro- Domus mea, inde gloria mea 1,. Affretti quel
paganda tra i pagani. Si apri una scuola ca- giorno, amato Padre, la sua henedizionc.
techistica, che ba già dato ottimi risultati; e,
tra i pagaoetti, si fondò una Compagnia, che
si intitolò degli «Amici di Domenico Savio ».
L'Oratorio Festivo venne trasportato in una
aff.mo in J. C.
Sac. ANTONIO DE AMtCIS
l\\lliss·io,uuio Salesiano.
sede più adatta, e si iniziarono anche le Sci.iole
serali, sempre affollatissime. Si aprì pure un
GIAPPONE
Asilo; e, sempre con l'intento di attirare sulla
via della_ Fede più pagani che fosse possibile,
si usarono tutti i mezzi: conferenze, foglietti,
Messe biondeggiante.
Amatissimo Padre,
cinema, gare catechistiche, _piccole lotterie, Le scrivo dopo una commovente cerimonia,
ecc. Si tennero vari Congressini di Azio11e svoltasi nella modesta e ancor disadorna cap-
Cattolica e Mariani che fecero del gran bene. pelletta della nostra Scuola Professionale di To-
Dopo interminabili pratiche, durate oltre kio. Ho ancora il cuore colmo di santa letizia.
due anni, si potè finalmente -
comperare dalle autorità civili
un appezzamento di terreno,
da destinarsi all'uso di Cimi-
tero cristiano. In esso, appena
si potrà, verranno a riposare le
ossa del Sac. Beniamino Ronchi
e del Coadiutore Sturm, che
tanto buona memoria lascia-
rono in questa cittadina di Lin
Chow. ,
Questo quinquennio di in-
tenso lavorio missionario ha
fruttato 1039 Battesimi, di cui
175 di adulti.
Un'altra bell'opera, che tanto
stava a cuore anche a :Mons.
\\'ersiglia e a D on Caravario,
è l'erezione in corso di una
- - Chiesa degna dell'Ausiliatrice.
Toklo. - li doti. Paolo Sato YolcbJ con altri tre semlnarlSII salesiani.

2.8 Page 18

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nè posso trattenermi dal parteciparla anche
a Lei... Un giovane giapponese, coltissimo,
laureato in scienze Fisiche e Matematiche
alla Imperiale Universjtà Professionale di
Tokio, emetteva stamane nelle mie mani l'a-
hiura dal protestantesimo e riceveva «sub
conditione » il S. Battesimo. Gli imposi il
nome del!'Apostolu delle genti, che a noi è
doppiamente caro, ricordandoci anche il se-
condo Successore del nostro Santo Fondatore.
Da un anno, e cioè da quando la Scuola
venne trasferita da Oita a Tokio, quest'au-
tentico Professore, che abitava nelle imme-
diate nostre vicinanze, venne spontaneamente
a chiedere di essere istruito nella religione
cattolica. E fu assiduo e docile all'appello
della Grazia. Or non è molto mi confessava
che fu indotto ad abbracciare la nostra santa
Religione il giorno che gl'insegnai a recitare
l'1c Ave, Maria... ». Quella preghiera lo con-
qrnse interamente. Volle approfondirsi nella
Fede Cattolica, e ne divenne entusiasta. Desi-
derò pure di conoscere, particolareggiatamente,
la vita di Don Bosco; e il nostro Santo volle
subito premiarlo, scegliendolo come suo figlio...
Oggi, il professor Paolo Sato Yoichi è già
qrn nella nostra Casa in qualità di aspirante
sliesiano. Che il Signore gli dia costanza nel
santo ideale!
E questo - se è forse il più bello, data
l'alta personalità e la maturità intellettuale della
persona che lo rappresenta - non è l'unico,
ma il quarto fiore che la Scuola Professionale
Salesiana di Tokio offre alla Cbjesa, nel suo
primo anno di vita. Altri tre giovani hanno
preceduto il professore. E si chiamano: Gio-
vanni Bosco, Domenico Savio e Pietro. Tutti
nomi luminosi e che ci richiamano tanti santi
e dolci ricordi. ...
Amatissimo Padre, questa è già prova evi-
dente che la scuola fa opera di apostolato,
benchè sia ancora lontana dal poter esplicare
tutta quanta la sua attività nel campo immenso
che le è affidato.
Già da un anno ci troviamo in questa gran-
diosa plaga della città; ma difettiamo ancora
di tante cose che ci sono pure indispensabili
nello sviluppo della nostra opera. Come Lei
sa, recentemente, questa nostra Scuola Pro-
fessionale venne riconosciuta dalle Autorità
Provinciali di Tokio; ed ora si attende anche
il riconoscimento, che non può tardare a lungo,
da parte del Ministero della Pubblica Istru-
zione dell'Impero. Ma tale riconoscimento
porta con sè degli oneri assai gravi, per cui ci
è giocoforza implorare l'aiuto dei nostri cari
Cooperatori e delle nostre Cooperatrici.
Dobbiamo pensare ad ampliare i locali, a
forrure macchine e materiale ai laboratori già
esistenti, e ad iruziare nuovi corsi professio-
nali. Inoltre è necessario raccogliere il fondo
in denaro, prescritto dalle leggi vigenti, e
mettersi in grado 'di pagare a tempo debito
gli stipendi ai professori, che son quasi tutti
esterni.
Amatissimo Padre, quando mi guardo at-
torno e penso a tutte queste cose che mancano,
rimango un po' perplesso ed accorato; ma
poi, rjpensando all'opera ciclopica compiuta
dal nostro Santo Fondatore con degli inizi
cosi umili, con una fede sovrumana nella
Divina Provvidenza, allora mi rianimo su-
bito e penso che il Signore certamente non
ci abbandoned1. Oh si, susciti egli anime ge-
nerose, e muova i nostri innumeri Cooperatori
a venirci in aiuto I
Implorando la sua benedizione, godo pro-
fessarmi
Suo dcv.mo figlio in G. C.
Sac. ANGELO MAR.GIARIA
Missionario Salesiano.
SIAM
Vi ta missionaria.
Amatissimo Padre,
Il mese di gennaio ha visto avverumenti tali
nella nostra cara Missione, che mi è dolce dar-
gliene notizia a.ffinchè ne geda il suo cuore e
ne esultino quanti seguono con affetto il la-
voro dei suoi figli al Siam.
LA NUOVA CHIESA. - Quando do-
vemmo demolire, perchè minata dalle formiche
bianche, l~ modesta cappella-scuola, che pur
rappresentava un non piccolo sforzo dei nostri
zelanti antecessori, non abbiamo potuto, come
era nosqo vivissimo desiderio, porre mano ad
un nuovo tempio del Signore. Ma fu sempre
il nostro sogno, mentre, edificata di sana pianta
la scuola, le fwizioni religiose andavano svol-
gendosi in un'aula della medesima trasfor-
mata in casa di Dio, ed il ritmo deJla vita cri-
stiana aveva un aumento di fervore e di nu-
mero, veramente consolanti.
Un giorno il piccolo gregge - circa 400 -
si trovò di un sol sentimento, come se si fosse
data la parola... Si passò di casa in casa. Nessuno
mancò all'appello; a.ozi vi si aggiunsero altri
delle cristianità vicine, i fogli bianchi si riem-
pirono di nomi e di cifre. Tutti diedero quel
che potevano e più ancora.
- --- li nostro Don Terpin si mise all'opera per

2.9 Page 19

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tracciare il disegno e dirigere l'impresa, i con-
fratelli lo coadiuvarono del loro meglio; si
videro cosi sorgere muri e colonne con una
lestezza che stupiva; ed il 6 ottobre io ebbi
la gioia di aprire al culto la chiesa di San
Giuseppe, circondato dalle i:,ersone e dai cuori
di una foUa di cristiani, tra cui primeggiavano
quelli di Ban Pong, orgogliosi deUa nuova
casa di Dio, che era poi anche casa loro.
Il Signore pose il colmo alla gioia comune
facendo arrivare proprio quella mattina i nuovi
Missionari che mi trovai davanti mentre fa-
cevo il giro della chiesa, compiendo il rito
solenne della BeneJizione.
SACERDOTI NOVELLI. - Fu nella
nuova chiesa che ebbe luogo l'ordinazione di
otto cari confrarell.i. La seconda, dopo il nostro
arrivo; la prima, per quanto io sappia, in questa
circoscrizione missionaria.
Qui al Siam, dove è tradizionale che i gio-
vani vestano l'abito giallo, mentre il rito deUa
elevazione a «bonzo» assurge a vera festa di
famiglia dando diritto al massimo rispetto in
casa e foori, una consacrazione sacerdotale è
una grandissima consolazione per tutti. J cri-
stiani, commossi di ammirazione e di venera-
zione, la salutarono con santo orgoglio e vi
si prepararono con tutto l'entusiasmo del loro
fervore. Il giorno fissato, 26 gennaio, una vera
folla accorse aUa sacra funzione. Tutte le re-
sidenze erano rappresentate. Notammo con
piacere, molti giovani cristiani e buddisti, i
quali ottennero dai parenti di poter star fuori
di casa tre giorni e vivere con noi, seguendo
i programmi, ore memorande di gioia cristiana.
Non piccolo trionfo dello spirito di Don Bosco.
Uno dei gruppi più numerosi intervenuti
alla festa, che comprendeva i giovani di Bang
Nok Khuek, Nok Mottanoi, Me Klong, Vat-
phleng, esploratori, soci del circolo di A. C. San
Francesco Saverio, i confratelli dello Studen-
tato filosofico e teologico, a Rajaburi, dove si
recarono per prendere il treno, ebbero un."l.
bella sorpresa. TI Colonnello comandante la
piazza li fece ricevere dai soldati schierati;
e, dopo un cordiale benvenuto, ordinò che
si svolgesse tutto un complesso di operazioni
militari, con sparo a salve di cannoni e mi-
tragliatrici, chiudendo l'omaggio coll'offerta di
un rinfresco. Alla partenza del treno i soldati
erano ancora schierati e gridav;mo sonori e
scoppiettanti i loro « evviva! ». Da11e vetture, la
banda, diretta dal nostro confratello Monti, ri-
cambia,,a il saluto con note gioconde.
LA VISITA DEL PRI.MO MINISTRO.
- Ci giunse la notizia del suo arrivo a Ban
Pong, verso le 9 pomeridiane di sabato, quando
la Compagnia drammatica di Bang Rug Tan
stava calcando con onore le scene davanti ad
un pubblico imponente.
Egli veniva dal suo paese nativo, Kanburi,
per via di fiume. Fummo a visitarlo per espres-
so suo desiderio; e, benchc lo sapessimo in
periodo di riposo, impostogli dai medici, osam-
mo umilmente invitarlo a farci una fugace
-
r70
-
Ban Pong, - Dopo I'orcUnazio.nc sacerdotale.

2.10 Page 20

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Ban Pon•· Le LL, Ecc. U \\;e>,covo ordinante Mom. Pe.rrlcr e U MJnlluro PleolpotenzJarl-0 d'llalla, Conte Negri
colla SIJnora ■ulslono all'aec:ademla o fferta dal noslrl sjovanl si.mesi In loro onore.
visita. S. E. Parja Pahon accettò. Alle 9 era da
noi accolto al suono dell'Inno Nazionale, tra
animate grida di e,"'"Ìv:i •, in una fantasma-
goria di luci e di colori. Strinse la mano a tutti
i Salesiani presenti; disse che si ricordava an-
cora del nostro concorso alla Festa della Costi-
tuzione in cui ottenemm<> il primo premio;
ebbe parole lusinghiere per l'opera dei Missio-
nari che volle salvaguardata e protetta con la
libertà religiosa, sancita cltllo Statuto, e si mostrò
delicatamente sensibile alle parole del Supe-
riore, che metteva le umili forze della famiglia
salesiana al Siam a sua disposizione per il
bene della Nazione. I nfine chiese di vedere.
in particolare, gli otto che dovevano ei;sere
ordinati l'indomani, per esprimere loro tutto
il suo compiacimento e la sua ammirazione.
S. E. ha suscitato in tutti il più vivo entu-
siasmo, congiunto ad un senso di profonda
gratitudine.
PO,\\IERIGGJO Dl RICO.\\OSCENZA E
DI GIOIA. ·Il pomeriggio del 26 fu la
festa della riconoscenza e della gioia. Ricono-
scenza a :\\Ions. Perrier, anzitutto, e, nella sua
persona, ai suoi zelanti Missionari. Egli ve-
oiva a chiudere fra noi il !luo 25 di Episcopato,
e credo non sia stata poca la sua consolazione
nel vedersi circondato di popolo e di giovani.
Di popolo, che egli ancor conosceva ed amava;
di giovani, che forse non conosceva più nella
totalità, ma che tutti gli Yolevano ugualmente
bene. Gli dicemmo il nostro "grazie » e, ri-
cordando le tappe più memorande dello svi-
luppo missionario al Siam, non potemmo non
richiamare alla memoria quell'ottobre 1927,
quando, guidati da lei, amato Padre, entrammo
nel Golfo del Siam al canto di «Lodate Maria ~,
e, giunti alla capitale, sentimmo per la prima
volta la voce paterna del Vicario Apostolico
di Bangkok che ci disse tutta la sua soddisfazione
per l'arrivo dei nuovi operai.
Pomeriggio anche cli gioia; perché se al
mattino, dopo la consacrazione, i novelli Le-
viti furono fatti segno a commoventi dimostra-
zioni di affetto, ora si sentiva il bisogno dì
vederli, d1 contemplarli con agio, di dire e
fare per loro qualche cosa. Essi non erano
degli estranei, ma venuti, per mirahile dispo-
sizione della Provvidenza, giovani in Missione,
erano stati, a suo tempo, maestri ed assistenti;
ed ora, gioventù e popolo si sentivano legati ad
essi, come a gente di casa. !\\lomento di inespri-
mibile contento quando ci vedemmo davanti
le squadre ginnastiche di quasi tutte le resi-
denze pcJ saggio collettivo. Quella di Ban
Pong si produsse magistralmente anche con
esercizi particolari, gruppi e piramidi.
I «bravi ~. i battimani, le acclamazioni non
mancarono ai nostri ginnasti. S. E. il Conte
Negri, Ministro Plenipotenziario d'Italia, volle,
alla fine, stringere la mano e complimentare il
nostro confratello Oegano, che aveva abilmente
diretto l'esecuzione. Quanto bene possono fare
- i nostri Coadiutori in Missione!
17 1
-

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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Alla sera, corteo attraverso le vie della cit-
tadina. Banda di Bang N"ok Khuek in testa,
folti gruppi di gÌo\\"ani con lampioncini, sa-
le..,iani, popolo; e un grido solo di e\\•viva e di
gioia... uno di quei momenti d'entusiasmo che
non si possono più frenare, ma inquadrato
in una serena, composta disciplina. E non avrà
<letto niente al cuore della folla lutto quell'am-
mirabile affiatamento di anime? Certo che era
accorsa a noi una moltitudine tale, da aver
l'impressione che si fo~--ero pressochè spopo-
late le vie e disertati gli spettacoli cinemato-
1-,rrafici. Vicino a noi, nella memcmmda gior-
nata, volle essere tinche S. E. il nostro vene-
rato Delegato Apostnlìco, l\\lons. Columbano
Dreyer, con un nobile telegramma, che fu
letto tra la più \\'l\\'a esultanza.
GRAZIE!... - Oh, lo rfrol~iamo davvero
cordiale e riconoscente a S. E. il Conte Yittorio
cd alla sua <le~nissima consorte la signora
Contessa MerccÙ(.'S Negri. Presenti alla hm-
zione, con un caro gruppo cli connuzioruli, vis-
sero con noi e per noi, con tanta delit·atezza
d'animo cd elev,ue:a.a di sentimenti, da la-
~ciare in tutti un senso intimo di conforto,
un ricordo incancellabile di una signorilità che
concilia il rispt-tto e la venerazione.
Nella loro prima visita alla Missione avevano
\\'Oluto far dono <li un cartoccio dolci ai
giovani di Bang :'\\ok Khuek.
Ora, la loro hontà ci diede il mezzo d'allestire
una bella loueria, mille premi, di cui i nostri
hirichini \\'anno matti. Dimostrarono, del resto,
quanto fossero contenti, quando il nostro chie-
rico Prachum disse in italiano, e spie~b in
lingua nazionale, chi fossero gli autori dell'atto
gentile, e rinl(raziò a nome di quella turba plau-
dente.
S. E. il Conte .:\\egri si è degnato di scriverci
cosi in data 27 gennaio: a Mi atlreuo a porgerle,
anche a nome di mia moglie, i nostri più vivi
ringraziamenti, per la bella festa a cui ella
cd i buoni Padri salesiani hanno voluto che
assistessimo ieri... Abbiamo potuto const.,tare
una volta di più l'opera mirabile <li loro tl.ftti
figli di San Giovanni Bosco e l'alta stima che si
sono acquistatn presso queste Autorità locali
e presso il pop<+lo Siamese, che circonda di
rispettoso affetto e dà volonter()j;O concorsll alle
iniziative salesiane. Con vera e profonda emo-
zione .abbiamo assistito alla consacrazione dei
nuovi otto Sacerdoti salesiani, che \\·engono ad
arricchire le file dell'Ordine per il bene delle
giovani generazioni di questo Paese•.. ».
IL COXGRESSO GIOVAX/Lf:'. - Coronò
- - le nostre foste un Congressino giov.111ile. ::\\on
ebbe grande apparato esterno, nè poteva averne.
Poche sedie per i Superiori, alcune pancbe
per i grandicelli, l'erba del prato per gli altri,
per tutti la volta del cielo. Pareva di rivivere
una scena dei prati di VaJdocco. Il tema:
la carità rristiana. Lo si scelse apposta pcrchè
si pensava che non poteva non intere:,san:
quella gioconda massa in cui, se i buddisti non
erano in prevalen7.a, erano certo in numero
considerernle. Li abhiamo visti infatti ascol-
tare le lezioni dei \\'ari oratori e qua~i pendere
cl:\\I loro labbro. Dopo le emozioni ,issute, i
loro cuori erano più che mai disposti a ricevere
la pnrola buona, a sentire quell'inno al Cristia-
nesimo çhe è carità, che ne crea gli eroi,-mi,
e ne tipiega i motivi.
Ci fu anche, tra quei che parlarono, un oratore
che noi diremmo a laico ~=il Direttore della
nostnl Scuola Normale di Bang ?\\ok Khuà.
Primo tentativo dell'apostolato laico della pa-
rola, che non sarà l'ultimo.
li Congresso che em stato baciato dai miti
rag~i del tramonto, fini nel crepuscolo, quando
la campana della re,-iùcnza sona,·a il saluto
alla Vergine. La piccola turba si al;r.ò e recitò .
l'A11f!rlus con vera divozione, in un coro ar-
monioso di voci... Era il •grazie» alla ;\\la-
donna, a l\\laria Ausiliatrice.
Il buon Padre Richarù, antico missionario del
posto, che accettò di passare una giornata
con noi 1)er rivedere un luo~o a lui tanto caro,
ci scris.~ poi così: " Il Signore vi ha ùavn:ro
benedetti. Ban Pong non l'anei più ricono-
sciULo, se non mi v-i fossi recata il passato
anno. l\\ti unisco a voi per ringraziare la Pro,·-
videl\\'✓.a ».
Oh si: a Dio solo l'onore e la gloriai
PER .1LTRE ME1'E. - Ed ora, amato
Padre, ci prepariamo a<l nitri cimenti, con le
braccia protese verso il Sud, e, con le braccia,
il cuore. Il desiderio è divenuto fiamma e i;o
che si è pronti a quah.,ia,.i sacrificio (non man-
cano daV\\·ero !) pur di arrivare a far del bene.
Gliene scriverb altra volta. Mi pennetta tut-
tavia che le ripeta quanto le scrivevo or non è
molto: senza l'aiuto suo e dei nostri buoni
Cooperatori e Benefattori, 11iJi siamo immobi-
!i:J::ati. Bisogna che la carità inesauribile delle
anime buone ci aiuti a camminare il\\1tnti ~.
Gradisca i filiali oma~gi dei suoi l\\lissionari
<lei Siam e ci benedica tuui.
Suo aff.rno in C. J.
l\\lons. G.,ET.,~o PA:-OITI
Prefetto Apostolico di Rajuburi.
Fl'bbraio 1936.

3.2 Page 22

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GRAZIE
sentimmo profilarsi un attacco di appendicite.
Intervenuto il chirurgo, la sera stessa la bambina,
attribuite all'intercesajone d1
MARIA SANTISSIMA AUSILIATRICE
dalle 11 a mez7,anotte, è stata operata.
Nello strazio indicibile ci raccomandammo a
S. Giovanni Dosco e a Maria Ausilitricc, chiedendo
e di San Giovanni Bosco.
grazia per la piccina e legando al suo petto una re-
Raccomandiamo t;iVmnente ai graziati, m't casi d,
guarigione, di specificare sempre bene la malauia e le
rirr:()stanze pitì imp,,rtanti, e di seg11ura chiara,mmle
la propria fin11a. Non si p11bblttm10 integralmente le
refazirmi di grazie ,111u,1ima, o firmate colle semplid
inir:iaH.
liquie del Santo.
L'operazione riusci bene, ma la fobbre, anche
dopo sei, sette giorni, persisteva,
ln,ocammo ancora l'aiuto di S. Giovanni Dosco
e potemmo constatare che 11 giorno della sua festu,
il 26 aprile, la febbre cessò adùirittura per mez7.a
giornata e scompar\\'e definitivamente dopo qualche
G11arisre da grrt1Je malore. - Colpito da grrwe
malore che in pochi giorni si rivelò minaccioso, ri-
corsi eon rutto fiducia all'intercessione di ;\\1nrin Au-
siliatrice e del fedele suo sen·o San Giovanni Bosco,
chiedendo a Dio la guarigione.
li Signore mi fece prima passa.re attnlven;o alla
grave prova di un serio arto operatorio, al quale
dovetti sottopormi impreparato, ma con una grande
fiducia oell'assistenza materna di :Ma.ria Ausilia-
giorno.
La bambina ades,,o, grazie a Dio, è completamente
ristabilita, c per onomre la Madre Divina e Don
Bosco Santo prega di pubblicare sul Bollellirto la
grazia ricevuta.
La bambina col padre verranno a Torino a rin-
graziare S. Giovanni Bosco.
Roma, ro maggio 1936.
Prof. GAMBINO BALDASSARRE.
trice. Benedisse però sensibilmente l'operazione,
Guarito da bro11copol111onite coriiplicata e it11ossi-
tanto clw in pochi giorni potei notare i rapidi pro- c=ione dei reni e del fegato. - Nel mese di set-
~ ressi delb. mia guarigione.
tembre u. s. mi trovavo, con i miei compagni <lei
O,mi, a due mesi di distanza, riconoscente a Maria collegio di Penango, in ,•Uteggiatura &a le montagne
Ausiliatrice ed a San Giovanni Bosco per la valida
intercessione, sciolgo il voto fotto, mandando la mia
modesta offertn e pregando la Vergine Ausiliatrice
di Aosta.
Verso la fine mi sentii triste e agitato da uno strano
malore; tosto ricorsi a S. G. Bosco pregandolo ohe
a continuare sempre su di me e sulla mia famiglia non pennettesse maggior mnJc.
la sua materna protezione.
Ritornato al collegio fui consigliato a recarmi in
r..
Chioggia, 20 aprile r936.
DANTE RrCCJ\\RDO CJ.iraRF.ORrN.
famiglia per ristabilirmi. Ma quivi, dopo pochi
giorni, fui preso nuovamente e con maggior violenza
Una grazia segnalata. - Nel gennaio 1935 mi
ammalai dj poluumite alla base $Ì11istra. Ero appena
guarita da questa grave malattia che venni colpita
dal male, che mi costrinse a tenere il letto. Passai
due giorni in piena conoscenza, poi entrai in delirio
e rìmasi completamente fuori dei sensi. Ciò che mi
accadde in seguito mi fu narrato dopo, poichè io
da flebite, ed ìn seguito ancora da febbri continue
a carattere settico-piermico, con manifestazioni emo-
raggiche del tipo di Verloff.
Per oltre un anno mi sottoposi ad ogni sorra di
cure, non escluso un intervento operatorio. La febbre
cessava per qualche giorno tanto per drumj l'illu-
sione dì essere 1<U:trita; poi riprendeva invece con
maggior violenza e saliva fino oltre i !lntdì
ribelle a tutte le cure che mi prodigava il mio me-
dico curante Dottore Vito Bellisario, cui devo tanta
riconoscenza.
In questo frangente ho pregato Maria Ausi-
liatrice promettendo dt pubblicare la grazia sul
Bollettino se avessi ottenuto la sospirata guari-
gione. Ds circa tre mesi la febbre è scomparsa e
non mi accoTSi più di nulla.
Fui visirato da tre dottori i quali riconobbero lo
stesso male: un attacco furioso di bronco polmonite,
meningite ed intossicii.zìone ai reni e al fegato.
Aumentando il male, i douori, compreso un pro-
fes,;;ore giunto apposiromeme da Alessandria, mi
lasciarono spedito sen7.a speranza alcuna di guan-
gione. fl mio delirio continuò per alcuni giorni
finchè entrai in agonia e ricevetti i conforti religiosi
e l'Estrema Unzione.
Intanto per me sj pregava nel mio Collegio, in
varie case di Suore, dai paTe.aii, fratelli e amici.
In chiesa si lasciarono accese le lampade innunzi
all'altare di Maria Au$iliatrfoe e di Don Bosco.
Tre potenti iniezioni di 1J.i d1 litro ciascuna, mi
con giubilo inMlzo i più vivi ringni2iameori a
l\\laria Ausilialrlce.
ln fede.
TERESA REGALDO nata CLARA.
ridiedero per qualche istante lu conoscenui, ed io
ne approfit11ai subito per chiedere lo guarigione,
promettendo di far puhblicare In grazia.
Perdei nuovamente l'uso di ragione, ma In grazia
Cessa. la febbre. - Il giorno di Sabato Santo la non tardò a giungere: il male andò man mano sce-
mia figlioletto Franca si era ammalata con febbre mando e potei riacquistare l'uso dei sensi; scompan·e
leggetn; perdurando però questa il Junedl di Pasqua anche a pooo a poco la febbre, continuai a mij:Jlio-
chiamai il medico, il quale diagnosticò dapprima rare e in pochi giorni fui dichiarato fuori pericolo.
uru1 forma di febbre reumatica; ma quale non fu il
I medfci attoniti hanno successivamente constatato
nostro sgomento, quando il venerdl successivo, la mia completa guarigione.
non cessando la febbre e richiamato il medico,
- - Dopo lunga convalescenza mi trovo ora perfetta-
173

3.3 Page 23

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mente in salute e ringrazio di tutto cuore S. Gio-
vanni Bosco di l8nlo favore!
Cuccaro 1"101,ftrrato, 20 febbraio 1936.
ETTORK BRUSASCO.
G,,arito da mas1uidit11. - Lo scon;o dicembre il
nnstro bambino Lu1g1 di anni 6 venne ricoverar.o
in un ospedJ1le di l\\lilono per essere curoto di mastoi-
dite. Dopo un certo p<:nodo di degenw, tornb a casa
perchè rirenuto R'Ullrito. E invece, a soli 10 giorni
di distanza, il male riapparve più IP'li"e e minaccioso,
t.into che il profC$."4re curante giud1eb inevitabile
l'intcr,·ento chirurRieo.
Ci rh-oli:temmo ullon1 fiduciosi all'mtercCll:o1one di
:\\lnria Santissimo Au~ibatrice e di S.in Giovanni
Bosco iniziando uno fon·orosa novena e promettendo
trice, ebbero l'effetto mimcoloso di ritornare in
vita la giowne, con meraviglio deglj stessi otto
medie, che la curavano e che già avevano di11pcràto
di sah-arla.
Ora la llignorina e gli altri sette colpiti dallo ste.11,0
malore, tra cui mfo figlio, i.ianno bene e voi:tliono,
tutt'insicme, che sia ricordato nel Bollett1110 il
scgnoluto favore di cui rendono vivissime grazie ul
Santo D. Bo'ICO e allu Madonna. Ausiliatrice.
Torino, maggio 1936.
EUCE.'110 l\\lOSTAt.TI.
Guarito da li/o. - )lii) figlio Antonmo, l'unno
scor.,o, fu :-orpreso dal ùfo che in breve lo porto m
fin di vita. Curalo con olfouo anche da parte del
medico, d1wemmo tuttn\\'ln con.~tntarce che tutte le
Torino• • Un'lnlllllllllo:i deUa proee..s-Jone dl Maria Au,illia.trfe.,,
uru piccola offel'UI e la pubblicazione della grazia
ricevuta. La novena non era ancora ultimat:t, che
già constatammo un notevole miglior11mcn10.
A guarigione dcfini11va, con gioia ndempmmo il
voto fatto, dc\\'otumcntc grati e riconoscenti.
Voghwa, 25 nprile 1936.
GINA e DANTS Ì\\IARC'HIJSI.
Guarigione m1rarnlom. - ~elio scor-~o mto,;e di
flprile, un'intera fami11lia di Palermo, rimane\\'a Vit-
tima di un av,·denamcnto, per cause non ancora
h{'ne accertate, ma che I me<lic, hanno .1tiud1caro
effl'tto di cibi ovari11t1. Coi disturbi 01 dinari tutti
ebbero la febbre dn 40, u 41 gradi, mu chi pcricolb
tru la vita e la mone, nonn~tanre il pronto intl'rvenco
c.lelle primarie autoruà mediche, fu la s11{1lonna
Caraletta, che per 24 ore rimase sen;,..a polso, come
esanime. Le ,·i,·e in"oca1.ion1 de, conitiunti \\'ÌCtni e
-lontani al Santo D. IJosco e alla Madonna .\\us,lia-
174 ::::::
risorse umane riusci,'lln.o tnutìh. Allora ci rh·olgemmo
con viva fede a S. Gio,·anni Bosco pcrchè ci otte-
nei.se lo suo salvezza.. Le nostre pavere preghiere
non furono vane. Il Snnto dci giovani ci ottenne
dal Signore la guarigione perfett:ll.
Con onimo traboccante di riconoscenza invio
un'offcno per le Opere S.,lc~iunc e la prego di ,olt·r
pubbhcure la segnalatissima grn2111 nel Bollrtt1110.
,\\fa/etto, 30 aprile 1936
PARRINELLO Xt:'-lltATO di ..\\.•-.ro;-..1;,;o.
Saft•n III una pmrolnsa ead11ta. - Era la festa d1
D. Bo~co Santo. Assistevo I l(iovonctti dell'OrntC>1io
festi\\'o, portecipando ai loro .i:tmochi con vivo ..une-
resse. Rincorso da uno di l'SSi, nello slancio dcll11
cors11, undai a finire scnw u,·,·cdennene contro il
basso muro Jell'intercaped1m·, che separa lo c.1-..i
dal cortile, in fondo a cui &i tro,a,ano ammuccruotc
delle grosse pietre. L'urto lu tuie che inevitabil-

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,
mente precipitai di sotto, senza aver tempo di po-
Gru,.rigi.rme prodigiosa! - Nell'aprile del 1934
termi in nlcun modo trattenere. Nel cadere però il improvvisamente avvertii dolori fortissimi allo
'
mio pensiero si rivolse subito alla Vergine SS.ma stomaco e n1 fegato, Fui sottoposta ai raggi ma non
Ausiliatrice, che venne palesemente in mio aiuto, risultò nulla di positivo. I dolori intanto pcrsistcv&no;
'
mostrando ancora una volta la sua potente interces-
sione presso Dio. Infatti mentre la caduta poteva
essermi fatale, ebbi solo una leggera estor!lione al
piede sinisrro, da cui mi posso dire ora completa•
mente ·guarito.
ma temendo una operazione, mi trascino, sino a
novembre senza chiedere altre visite. Aumentati
in modo impressionante i dolori e, riscontratasi una
collicistite complicata ad appendicite, fui consigliata
o farmi operare d'urgenza. Subii l'operazione il
Riconosccntissimo rendo pubbliche grazie all'Au- 23 gennaio 1935 e rimasi all'Ospedale Maggiore
gusta Regina del Cielo.
Amelia (Temi) 9 maggio 1936.
di Bergamo sino alla fine di mar7.Q. Rientnlta in
comunità, dopo appena un mese, eccomi nuovamente
Ch. RlJGGIBRO DOMENICO.
Novi:rio Salesiano.
G1tm-iro da eczq,nn. - Nel mese di ottobre scorso
la mia bambina di 17 mesi fu sorpresa da un eczema.
Riuscendo inutili tutte le cure dei dottori, la rac-
comandai a11'1ntercessione di Maria AU6iliatrice e
S. G. Bosco e misi sotto il capezzale della mia piccola
un'immagine reliquia di D. Bosco. La guarigione
fu completa ed io rendo pubblica la grazia con pro-
fonda riconoscenza.
Caltanissetta (Vallclunga).
BUCCOLA LoRl!NTINA.
Guarisce il mio bambino. - Il mio caro Nunzio,
d'anni sei, da un po' di tempo soffriva forti dolori
in un orecchio.
Visitato dai medici, gli fu riscontrata un'otite
minaccios~ che rendeva urgente l'operazione.
In tale frangente, incomiJlciai subito una novena
a S. Giovanni Bosco e dopo alcuni giorni il male
scompaYtJe tranqulllamente sen7,a bisogno di inter-
vento chirurgico.
Ora egli gode perfetta salute.
Riconoscente a San Giovanni Bosco, desidero
far pubblica la grazia, ed invio la mia tenue offerta.
Legnano, 9 aprile 1936.
RoSTNA CARNEVALl! in CoRSrco.
assalita e con maggior violenza dai doloti colici.
Rivisitala dal professore che m'aveva operata,
riscontrò la necessità di ripetere l'operazione; mn,
data l'alta temperatura prodotta da setticemia, la
dovette differire al z settembre. Credevo già d'essere
guarita quando ricomparvero i vecchi dolori. Il
dottor curante incerto sul da farsi mi sospese ogni
rimedio. Allora, certo per disposizione della Divinn
Provvidenza, mi capitò fra le mani il libro
La Terra del Fuoco, del defunm Salesiano Don Bor-
gatello, e presi conoscenza di tutto il bene che in
quelle terre desolate fanno i missionari di Don Bosco
Santo, coll'aiuto di Maria Ausiliatrice e del loro
Fondatore.
Decisi allora di comiJlch\\rc una novena di fen·orose
preghiere per ottenere de Dio, mercè la potente in-
tercessione di Maria Ausiliatrice e di Don Bosco
Santo, la sospirat1ss1ma guangione. Ser1onchè
alla line della terza novena non solo non ero miglio-
n1tn; ma pativo dolori cosl atroci che credevo di
morire.
Era, ~ noti bene, il z4 DQvembre del 1935. Fu
una crisi violenta che si risolse, il giorno stesso nella
definitiva guarigione.
Ho ripreso om1ai la vita di comunità e attendo a
tutti i miei doveri. Delle sofferenze patite non mi
resta più che un lontano ricordo, e in cuore una
Salvo da certo 11a11fragio. - Domenica 3 mag-
gio ultimo scorso alle ore 13 uscii di casa in
bicicletta per sbrigare una commissione. Nel ri-
torno, avendo urge117,a di trovarmi all'Unione Ex-
aUievi e padri di famiglia per aprirne la sede, credetti
profonda riconoscenza verso i miei potenti Inter-
cessori.
Invio una tenue offerta per la celebrazione di
una S. Messa all'altare dell'Aiuto dei Crisriani.
Bonate sotto, 1-5-1936.
bene di percorrere la via più breve passando ac-
canto al Canale Giovanni Lanza tra la casa del cu-
stode del Canale e il molino Deambrosi del Valen-
tino. Disgraziatamente inciampai col pedalino in
una pietra e precipitai nel canale. Tentai invano
ogni sforzo per risalire a riva, e infine, rassegnato a
morire, recitai con fede l'atto di contrizione e mi
raccomandai a San Giovanni Bosco.
Un istante dopo mi sentii sospinto verso la sponda
del canale e, aggrappatomi all'erba, mi potei salvare.
Dopo alcuni minuti di riposo potei, da solo, far
ritorno a casa per mutarmi i panni. Tutte le carte
che avevo nel portafogli erano rimaste inzuppate
dall'acqua. Solo l'immagine di Don Bosco, che io
porto sempre con me, era perfettamente asciutta.
Riconoscente faccio la mia tenue offerta con pre-
ghiera di pubblicare la grazia sul Bollettino.
Sr. Mow1m1 MARIA COSTANZA.
Stlora di Carità della B• B. Capitanio.
Guarita da ,mtero-colire. - Mia moglie venne
colpita improvvisamente do . una forte tm/ero-colite
con infezione intestinale ed alta temperatura che
destava le più gravi preoccupaz.ioni. Durante la se-
conda notte il male s'aggravò ancora e in modo
impressionante. Invocai con viva fede il mio pro-
tettore Don Bosco Santo affinchè, coU'intercesione
anche di Maria Au.~. mi ottenC$Se la guarigione della
cara infenna. Non erano trascorse 12 ore cbe il
male prese una piega benigna e s giorni dopo il
dottore curante potè dichiarare scomparso ogni pe-
ricolo di morte. In 15 giorni mia moglie era per-
fettamente guarita.
Riconoscente invio l'offerta promessa.
Val,mtino di Casale, 5-5-1936.
Ou11eo, 8-4-1936.
RATTERI EVASIO.
- - AAMANDI GruSEPPI?.
1 75

3.5 Page 25

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T>t~ grazie. - Mio marito, in una paurosa ca-
duta dp una littorina in corsa, fu ridotto in condizioni
disperate. In tanta angoscia, mi rivolsi con gran
fede a Don Bosco. Egli ascoltò le mie suppliche cd
ottenne la guarigione del caro infortunato. Ancora
a San Giovanni Bosco mi rivolsi per un -altro amma-
lato, colpito da un impro"'•iso esaurimento ner-
voso di forma a=i grave ed anche questa volta il
Santo ci esaudl. L'ammalato si rimise in brevissimo
tempo e riacquistò il primitivo benessere.
Alessa11dria, 2.Q-4 1936.
CAPI\\/\\ N0VARESTO OTTAVIA.
Lettera di Don Giulivo ai giovani.
NECROLOGIO
Salesiani defunti:
t FAGGIANI FRANCESCO coad., da Ronchis di La-
tisana (Udine) a Int:ra (Novara), l'8-5-r936 o Sr nnni.
t SOBA D. PIETRO ClW~ESTWO Sru:., da Sémano
(Spagna), a Asunci6n (Par~uay) il 22-3-1936 a 66 anni.
ZOETMULDER GIOVANNI eh., da Rotterdam
(Olanda), t a Recife (Br.a•ile) il JQ-3-r936 a 22 anni.
REVTGLIO G1USEPPE con.d., da Novara, t a Li-
sbona (Porto!{llllo) il 14-3-tQ,6 li 7r nnni di età.
CTVALLERO GIUSEPPE coad., da Cuneo, t n
Londra (ln11hiltcrra) il :n-,•1')36 n 68 anni di età.
QUADRI JSj-lJA coad. da Sarteano (Siena), t •
Campinas (Brnsile) il 28-2-1936 a 71 anno di età.
CALLONI n. MANSUETO, sac., dn Buscate (l\\Ii-
'ano), t n Lavrinhas (Brasile) il 16-3-1936 a 61 anno di età.
CASTRO D. GIOVANNI, sac., da Montilla (Spa11na)
t il 7-3-1936 a Calcutta (India) a 33 anni di età
Ozio e tifo.
Cooperatori defunti:
Carissimi,
CIJN. GJACOMO M/Glf.ETT!, t a Ctt~lià ìl 12
mi pnr di v,derl'i mi monti o al mare o nalln dolce pace
tùlù t,'OllTt tare (ami~/~ godervi I, ,,nca11,re, ben meritate,
dicembre 1935 a 84 anni di etù. Per 4r anno prestò le
cure del suo ministero ai nostri giovinetti, come confèSSorc
nell'Istituto Salc•iano De Caroli. Zelante Decurione dd
io ,p,ro, doM un anno di ttudio coronato do unn be/In pro- Cooperatori del Vicariato, ricordavn sovent" colle lacrime
mo:::iona. E t!odO nnch'io della t,"1).<lrn l(ioia della vo,trn n11li occhi, l'incontro a'IUt0 da 11iovanctto con D. Do,co,
allwia. llfemore però della t,,,pidm:ione di S. Gi11van11ì
Boscr, che r/1innUJva le vacanze la vendemmia d~I dmvolo,
vi raccomn11do raldammte di non perder« ,m 1e,npo tanto
prr3itno, ma d1 approfittarne per l'one<to ripa,o rlelln
, ,o,tra mente e pel ristoro dtllt vo,tre (or~ /irirhl' , mornli.
e si prodigava generosamente per l'incremento dell'Opera
Salesiana.
M.4RTA
PRAGA
ved.
nvv.
Fen-ero
t
a
Torino
il
9-
5-r936 a 9, anno di "tà. Durante la sua lunllft vita bencfin~
tutte le opere pie., ma predilc:sse gcnero.ament1< le Opere
Sa.Jesinnl! di S. Gio. Bosco e quetl.- di S. Giuseppe Bene-
Fu«itr t,fftanto l'ozio, che non è r;poso, mo ahbominet.•a/e detto Cottolengo
rilnssamtntn d'ogni nobile tntrflia con dann" mtnlcolahile
dtll'nnima e ,ùl cor'f>"• No11 vi 1pouPrtitt ron swdi {atico,i,
mn no11 rimm::inte n.ll'estrd-.io dell'inl(P/(110 ~ della ,n,mo,.,;a
can q11nlcl,e utile c11f1t1m q11ald1e h11onn l,1111,n; """ far•r•
del/, l!f"rmdi o.,ercitnzi"ni, mn non trn,rurnre quella ,ann
educazim,e fi,kn e/re potrete Jrnrre da onrsJi ,Jiporti. Ful(-
,riu f>érn il Tifo de/1,li ,pori, la gronde ep1de111ia di,i nostri
Altri Cooperatori defunti:
Bag-lfÌ Maria, Nese (Berjl&mO) - .Bagnaru Francesco,
Sr,hiaco (Roma) - Bni Cntt!.rina, Torino - Ba•~o Domenica,
Torino - Beltrami Gio,·anni, beo (Bre.,cia) - Boatu Gio-
vanni, Trwi11.lip (Bergamo) - 13ordnne Mar!lherita, S.
St~fn,10 Rotro (Cuneo) - Dorio Nicola, CoHit:liole d'Asti
(Asti) . Bussolini Antonia, Casorate Sl:tnpione (Milano)
11in11,i, tlte c.om•flrle I'onnto JM~t> in unn ,~1tra otsusiond - Caligaris Luigia, Oum11.o Monferrato (Alessandria) -
f,t'T 1nnti ~iot"<mi, La vitn ; qunlro<n rii 11ul!lio cli, ttnn par-
r,1a o palla n cn/ci, t!d l deplnrn:ole che tn,rr, l(io, ani 11011
1of!11Ìt10 che palloni e mm t<iva,10 rh, di... calci/ So(>rnttutto
dtpltm:,·ol, q11,,,uJo il tifo f>eÌ dif>OTli ditnmorn della famil(lia
" i11d11c, n trn<curat'e i dot,tri relirtiosi e mngari In ,tusn
mr<ta festfra, P: In r:in ret(in rii• condur, nl pnean,simo.
Canta DeIBna, Vil/onOf)a d'Asti (Asti) · Carderi Clelia,
Napoli - Carlini Dante, Fr>sdinOfJO (ìvtassn Carrara) -
Cava11na An~cla ved . Metlano, llforano Po (Alessandria) -
Chiasso Maria F'erracilio, Prnlormo (Torino) - Conti Emi-
lia vcd. Bressanelli, GrOfJellona Toce (Novara) - Carbo-
lanl Don Livio, beo (Brescia) - Onllera Mnrietta, lsoln
S Antonio (Alessandria) - De Giorgia Giovanni, Gttrma-
Ai•ele rempo n divertirf"i con criterio e modera!llione, q111'nd1 gno (Novara) - De Monte Mons. Giuseppe, Cividnle Del
çon vero vonlOf./f!IO de/Ta rostrn sa/11t11, ftm!lln .,ncrijù;are ,
d0<•eri filiali di {nmiglia • , doveri cri,1inn1 di figli dt Dio
Si rnrco,rtn del cnrd. Merr,• <hl Val, che, l(iot•a11e <111dent•·
qr,ando gia 1mtifJn la l'Om-:nnne al ractrdo:rio, ern n.11,or~
ar,passion.atimma ed abilissrmo in ogni ((mera di sportJ •·
For1e nuotatore, va/,mt, tiratore di (11cile, _1mo de, mi1eliori
Friuli (Udine) - P. Faber, Tokvo (Giappone) - Fal{nani
lmelda ved. Farina Frane.bini, Rimini (Forll) - Ferrarie
Malvina, Viarigi (Asti) - Fcrraris Margherita, Mn11ta-
bo11t (Asti) - Fioretta Francesca n. Garelli, Torino -
Frnncon GiuseppiM, Sal/,ertrond (Tonno) - Garetti Don
Solutore, Pavone Ca11nvese (Ao~ta) - Giuliano Francesco,
M11rn:::::nno (Cuneo) - Glendi Angeln vcd. Simonelli,
n.llietJì di scherma, era addiri1111rt1 ~ericolaco tJel cnf'al- Voltri (Roma) - Giuseppino Lombardi tu Salvatore,
cau. E vi 1i nhba11do11nvn con grondo traJporto. Sicc/1è , Casamicciola (Napoli) - Macchi Don Luigi, Vunnt•
padr• ,m giorno., dir,orrtndo della ,un voca,:ione: Coma
fn;rai - gl, ch•~s• - a farti sacerdote, mantre ui co,i
amante de,:li sports. dei ,:iuochi delln equita:tione? •· li
grovan11, du, nvetJn una valontd di ferro, ben nll•11ata a.nchs
nell'eserri:;.io delle , irr1i nue.uarie al sncro mi11istero rispose
(J\\'fìl•no) - Maglinno Laura, Napoli - Melandri Achille,
Bngn.aravallo (Ravenna) - Melaragni Luigi, Coppito
(Aquila) - Monti Vivina, Rqnc<lf(lio (Reggio Calabria) -
Morando Teresa, ved., S. Pier D'/lrma (Gcno\\'11)
MU$So ~argherita, Torino - Nicastro Prof, Gio,-anni,
S111era (Caltanissetta) - Parrucca Cen-atto Teresa, Ro11ca-
pro11tamente: Per O,o si dove e si può sacrificare rutto ( 1 ), glia (Atessa.od.ria) - Perla Filippo, CaramJ1f!11a Pietrt.
Magnifica rùposta, con(mnatn da/In vita d•I futuro ,ncer- (Cuneo} - Pi$ano Dott Pietro, Mar1dm (Cnii;hari) -
dote, rnrdi,rale e re![retario di Stato d, Pio X.
U11iteln nlla grande raccoma,uiazio11e eh• /n,;m;a S. Gio-
t-anni Bouo a, 111oi giM•lJffi: Fate in modo che il demonio
non vi trovi mai Jisnccupau, ••oi <JVTUe il hinario pià
,iruro ppr lancinre a/In torrn In vo1tro gi0t·inezza embe-
Pon-o Ciovanni, Al(lirmo d'Asti (Asti) - Prono Giuseppa,
Mo11tn11nro (Torino) - Rossi .~nibale, Vi,inal, llfonf~r-
ralo (Alessandria) - RugJ!_ttone Giuseppe, S. Pietro
Mosn:zo (Novara) - Sca11:lione Gioachino, S. Pietro Patti
(Messina) - Scandolari An11elina, Tione alle Ville (Trento)
- Scuderi LuiRi, Ortatiano (Napoli) - Spiotta Virgini?,
ratrte, colla certezza di l<Krar la meta, stmza droia-ziom e Monugioco /Alessandria) - Spoglionti Aurelio, Fir111,-
,en~a scontri. Fard d,J capotrimo ti vostro
:ruola (Firenze) - Suor Anneua delle Fedeli Comp. d,
OoN GsvLTvo Gesù, Torino - Tornasi Brigida, Cognoln (Trento) -
Trucco Lujgi, Genova - Venturi Giuseppe, LodtllO dt
- - (1) Mons. Pro CHNcJ, // Card. Mm·1-• del Vnl. PaK. a5. Rom/o (Bre9cia) - Venor Don Rodotro, Prodolono (Ud,ne).
Con pe.rmr;f.aO dcll'AutorllA &cl~.slast1tll. - lJ1rcllol"C reapouabllet Q.. GUIDO FAVIN.I
To..-lno • Tit>0J1ra8a della SodelA f.dllrlce lnlernaziooale, CoMO Reiflaa Morgherila, 171.