Bollettino_Salesiano_194602


Bollettino_Salesiano_194602

1 Page 1

▲back to top
BOLLETTINO ANNO LXX
NUMERO 2
SALESIANO
15 FEBBRAIO 1946
Ai Reverendissimi signori Direttori Dioce-
sani e Decurioni dei Cooperatori Salesiani .
Comunicazioni e note - Don Bosco mo-
dello del Sacerdote Cattolico - Echi di
cronaca : Torino, Avigliana, Parma, Vercelli .

2 Page 2

▲back to top
e Decurioni dei Cooperatori,
Con questo numero del Bollettino Salesiano prendiamo più diretto contatto con voi, rev .mi
Direttori Diocesani e Decurioni, che, nelle singole Diocesi e nelle varie Parrocchie, aggiungete alle
già molteplici vostre cure pastorali anche quella della Pia Unione dei Cooperatori e delle Cooperatrici
Salesiane .
È con profondo senso di ammirazione e con imperitura gratitudine che ci disponiamo ad appro-
fittare della vostra benevolenza per intensificare la riorganizzazione di questa istituzione provviden-
ziale sconcertata dal ciclone della guerra .
Per noi, voi lo sapete, è questione di vita o di morte . Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice
portano all'opera di Don Bosco la loro attività, abilità e doti personali ; ma si legano al voto di
povertà volontaria che li fa realmente poveri davanti a Dio e davanti al mondo .
I mezzi materiali per compiere la nostra missione, che, fra creature bisognose, sono assolutamente
indispensabili, ci vengono dai nostri Cooperatori e dalle nostre Cooperatrici .
Voi siete gli apostoli e i coordinatori di questa cooperazione . Dal vostro zelo dipende in gran
parte l'organizzazione dei nostri soccorsi . Ne avete documenti di attualità anche dalle pagine, del
Bollettino che vi danno relazione del bene che noi cerchiamo di fare nelle diverse parti del mondo .
La carità prodigata in misura considerevole pur nelle recenti contingenze del periodo di guerra ci è
venuta dai nostri Cooperatori e dalle nostre Cooperatrici, che hanno risposto ai nostri appelli sovente
con eroica generosità . Noi confidiamo quindi nelle vostre sollecitudini pastorali per ottenere, attra-
verso una efficace riorganizzazione della Pia Unione, un contributo proporzionato agli immensi
bisogni. Ne avete un'idea dalla circolare di Capodanno in cui il nostro Rettor Maggiore espone la
nostra situazione coi dati che finora sono a nostra disposizione .
Vocazioni.
Contiamo su di voi, poi, soprattutto, per la scelta di buone vocazioni. Voi, attenti a studiare
i giovanetti che crescono accanto alla chiesa, avete l'occhio fatto per discernere le anime privilegiate
e comprendere i disegni di Dio . Siete specializzati in quest'opera di elezione . E, conoscendo il pro-
gramma della Società Salesiana, potrete opportunamente avviare alle nostre case di formazione quelli
che il Signore vi rivela chiamati alla nostra vita . Noi non potremo mai ringraziarvi abbastanza di
questi regali. Ma, Maria SS . Ausiliatrice che guida ancor oggi a Don Bosco i continuatori del-
l'opera sua, saprà ricambiarvi questa solerte ed intelligente cura delle vocazioni con l'abbondanza
delle sue materne benedizioni.
Lo spirito .
Voi però sapete che la Pia Unione dei Cooperatori e delle Cooperatrici Salesiane non ha solo
lo scopo di sostenere le opere di Don Bosco . Ha soprattutto quello di diffonderne lo spirito nel mondo
per adeguare il fervore dell'apostolato alle esigenze dei tempi . Voi siete più di noi convinti che lo
spirito di Don Bosco è tra i più efficaci per promuovere la gloria di Dio e la salvezza delle anime
nella disorientata società contemporanea . Ne cogliete i frutti quando parlate di lui, quando narrate
i suoi esempi, quando celebrate le sue feste . Don Bosco esercita un fascino meraviglioso anche fra
le creature più traviate, ma specialmente in mezzo alla gioventù . La gioventù è la speranza del
domani. Potrebbe diventarne il terrore, se si sbagliasse metodo nell'educarla alla vita . Quanto con-
forto quindi alle vostre cure pastorali, al vostra sacro ministero, dallo spirito del nostro Santo!
È la miglior dimostrazione della sua gratitudine . Mentre voi vi sobbarcate a non lievi fatiche
per attendere alla Pia Unione dei Cooperatori e delle Cooperatrici Salesiane, Egli vi ricompensa
dando la giusta ispirazione alla vostra missione sacerdotale, animando il vostro zelo ai più generosi
ardimenti, e formandovi nelle Diocesi e nelle Parrocchie i più attivi collaboratori.
Fra i Cooperatori e le Cooperatrici Salesiane, infatti, quando vi sia la necessaria formazione,
voi trovate comprensione, adattamento e particolare abilitazione a quella cooperazione diocesana e
parrocchiale che vi è tanta utile in un campo di lavoro, per cui non si è mai abbastanza . Noi
preghiamo il Signore a moltiplicarveli e a renderveli sempre più zelanti e generosi .

3 Page 3

▲back to top
Comunicazioni e note
Ringraziamenti .
La nostra prima parola, in questo numero
dedicato ai benemeriti Direttori Diocesani e
Decurioni dei Cooperatori Salesiani, è una
parola di vivo ringraziamento per la solleci-
tudine con cui hanno risposto all'appello di
aggiornamento degli indirizzi lanciato in co-
pertina dal Bollettino di gennaio . Continuano
a giungerci giornalmente precisazioni e ret-
tifiche, che ci permettono di ovviare alla disper-
sione di copie che oggi costituiscono una
enorme spesa .
Questo risparmio, insieme colla riassunzione
della parte devozionale del periodico Maria
Ausiliatrice, imposta da esigenze economiche,
ci permetterà di intrattenerci mensilmente con
loro per mezzo di questa edizione che vorrebbe
essere di collegamento diretto, al fine di curare
sempre meglio l'organizzazione e lo spirito
della Pia Unione .
Istanza.
Dopo la parola di ringraziamento, ancor una
calda preghiera di voler continuare il loro
efficace interessamento, perchè tutti i Coope-
ratori e le Cooperatrici Salesiane si affrettino
a mandarci il loro attuale indirizzo . Sappiamo
quanto lavoro gravi oggi sulle spalle del Clero,
con tanta varità di apostolato e tanta urgenza
di opere di carità pei bisognosi ; tuttavia pen-
siamo che i rev .mi Direttori Diocesani e Decu-
rioni possano servirsi del valido aiuto dei
Zelatori e delle Zelatrici, e riuscire così a
rivedere, senza troppa fatica e perdita di
tempo, l'elenco dei Cooperatori e delle Coo-
peratrici affidati al loro zelo .
Norme pratiche.
Perchè poi la loro opera abbia il corso
normale, ci permettiamo di raccomandare a
chi non l'avesse ancor fatto :
1) di procurarsi e conservare sempre presso
di sè l'elenco dei Cooperatori e delle Cooperatrici
del suo centro ;
2) di tenerlo a giorno, comunicando alla
Direzione Generale qui a Torino le correzioni,
i cambiamenti, i decessi ;
3) di accrescerlo di nuovi, buoni elementi .
Nuove iscrizioni .
Nel promuovere nuove iscrizioni alla Pia
Unione, abbiano la bontà di, tener presente:
I) Le Condizioni prescritte dal Regola-
mento :
a) Età non minore di i6 anni .
b) Godere buona reputazione religiosa e
civile .
c) Essere in grado di promuovere, per sè
o per mezzo di altri, - con preghiere, offerte,
prestazione di apostolato o di lavoro - le
Opere della Pia Società Salesiana .
2) La necessità della Iscrizione canonica.
Non basta chiedere il Bollettino per diven-
tare automaticamente Cooperatori . È neces-
sario chieder l'iscrizione formale alla Pia
Unione .
Solo così si possono acquistare le indulgenze
e godere i favori annessi al sodalizio.
3) Non occorre però che tutti i Coopera-
tori siano iscritti individualmente . I Capi-
famiglia e i Capi-istituti possono iscrivere, sotto
il loro nome, tutti i membri della loro famiglia,
degli istituti e delle associazioni che presiedono .
4) La Pia Unione non lega alcuno in
coscienza ; quindi vi possono partecipare anche
i religiosi e le religiose .
5) Per necessità economiche, preghiamo
vivamente a non far pervenire più di una copia
del « Bollettino » nelle singole famiglie, istituti
od associazioni .
6) Una grande carità verso i defunti sarà
quella di annunciare subito il decesso dei
Cooperatori e delle Cooperatrici Salesiane alla
Direzione generale, perchè si inserisca al più
presto il nome nel necrologio e se ne sollecitino
i fraterni suffragi .
" Gioventù Missionaria " .
Ottimo mezzo per promuovere le vocazioni
e lo spirito di apostolato anche nelle file della
Gioventù Cattolica, è il nostro mensile
GIOVENTU' MISSIONARIA .
Ne raccomandiamo quindi la diffusione nelle
famiglie e nelle associazioni . - Abbonamento
di favore per Gruppi A . G . M . L . 5o -
Ordinario L . 6o - Sostenitore L . 75 - Be-
nemerito L . 100.
Corrispondenza .
Per ogni corrispondenza, preghiamo di scrivere
sempre esclusivamente al RETTOR MAGGIORE
DEI SALESIANI o alla DIREZIONE GENERALE
OPERE S . G. BOSCO - Via Cottolengo, 32 -
TORINO (109) .

4 Page 4

▲back to top
Don Bosco modello del Sacerdote Cattolico
A vostro conforto spirituale vi offriamo alcuni
rilievi del nostro D . Ceria sullo « Spirito Sa-
cerdotale di Don Bosco» .
Lo Spirito Sacerdotale in Don Bosco .
Enunciare così l'argomento è far sorgere
una pregiudiziale : ci fu dunque uno spirito
sacerdotale di Don Bosco? Sarebbe assurdo
pensarlo . Unico il Sacerdote, Sacerdote eterno
Gesù Cristo ; noi, sacerdoti, sì, ma pro Christo
legatione fungimur . Nessun sacerdote ha diritto
di esprimere da sè uno spirito sacerdotale di
sua creazione ; ogni sacerdote ha stretto dovere
d'imprimere in sè lo spirito dell'unico Sacer-
dote e quello esplicare nell'esercizio del mini-
stero sacro . Qui più che m ai, sufficit discipulo,
ut sit sicut magister eius .
Presentiamoci perciò il quesito a quest'altro
modo : qual fu lo spirito sacerdotale in Don
Bosco ? Ci sarà dato coglierlo nel commento
che faremo a un'autentica, animosa sua di-
chiarazione .
Nel 1866 passioni politiche prolungavano la
vedovanza di cent'otto sedi vescovili italiane .
Nel Governo però si armeggiava in cerca di
accomodamenti . Il Presidente del Consiglio,
Bettino Ricasoli, invitò Don Bosco a Firenze
col proposito di valersene come d'intermediario
officioso presso Pio IX . Don Bosco, che d'una
sì lacrimevole condizione di cose non era
stato mai spettatore inerte, va alla capitale
provvisoria, sale a Palazzo Pitti, entra dal
Ministro e, prima di mettersi a sedere, di-
chiara testualmente : «Eccellenza, sappia che
Don Bosco è prete all'altare, prete in confes-
sionale, prete in mezzo a' suoi giovani ; e come
è prete in Torino, così è prete a Firenze :
prete nella casa del povero, prete nel palazzo
del Re e dei Ministri » .
Prete . . . prete . . . prete . . . : sette volte vi ripic-
chia . Don Bosco parlava abitualmente adagio,
con dolce gravità, dando peso a ogni parola ;
mai modi vivaci, mai espressioni forti e con-
citate : chetava anzi bel bello chiunque vi si
lasciasse trasportare . Così dovette esprimersi
anche allora . Ma la calma imperturbata di quei
sette rintocchi quali risonanze avrà avute nella
testa del Ministro ? Se questi avesse dato
segno di cascar dalle nuvole, Don Bosco ne
avrebbe attutito la meraviglia ridicendo a lui
press'a poco quel che aveva già detto ad altri :
« Le par nuovo il mio linguaggio, perchè Ella
non ha mai avuto occasione di parlare con un
prete cattolico » . Del resto, qui, Don Bosco
aveva semplicemente alzato un po' più il tono
su d'un motivo a lui familiare : « Il prete è
sempre prete, e tale deve manifestarsi in ogni
istante » . Ora, per Don Bosco, esser prete
voleva dire quel che per tutti i preti : Da
mihi animas, cetera tolle, come ha messo nello
stemma della Congregazione . Se n'era fatta
una legge fin dall'ordinazione sacerdotale :
« Patire, fare, umiliarsi in tutto e sempre,
quando trattasi di salvare anime » . Se l'era
ribadita a più riprese, come quando, sei anni
dopo la Prima Messa, fra i ricordi degli eser-
cizi spirituali si trascrisse questo dal Criso-
stomo : « Il sacerdote è soldato di Cristo » .
Sicuro : anche il soldato è sempre soldato, cioè
sempre di servizio . Ed ora vediamo rapida-
mente la prétrise di Don Bosco all'opera .
I.
Prete all'altare, dic'egli in primo luogo .
Essenzialmente, i preti sono ministri dell'al-
tare, altari deserviunt . Attorno all'altare si
svolge il culto divino ; sopra l'altare si offre il
divin sacrifizio . Il culto divino, osserva, bio-
grafo e testimonio, il Lemoyne, fu « anelito
dell'anima di Don Bosco » . Povero, innalzò
con magnificenza le sue chiese . Esigeva decoro
e nettezza nell'interno, proprietà e ordine nei
vasi sacri e nelle sacre paramenta . Scrupoloso
nell'eseguire le prescrizioni liturgiche, voleva
nelle sacre cerimonie diligenza, nel canto e
nella musica la massima accuratezza . Insegnò
egli stesso e faceva insegnare a servir Messa .
Oh, la fede con cui Don Bosco guardava al
Santo sacrifizio della Messa ! Ben la dava a
vedere prima, durante, dopo la celebrazione .
Prima di celebrare . Eccolo scendere per dir
Messa . Tira dritto senza fermarsi nè deviare .
Salutato, risaluta con un sorriso ; si lascia
baciar la mano, ma non proferisce parola . Il
pensiero dell'azione da compiere lo assorbe .
In sacrestia si prepara posatamente . I suoi
preti che nella preparazione andassero per le
spicce, venivano senza fallo da lui richiamati
a maggior serietà .
Durante la celebrazione. Raccolto, divoto,
esatto ; pronunzia chiara, nulla di affettato ;
generalmente, mai più di mezz'ora . Portava
seco le Rubricae missalis per rileggerle di quando
in quando ; il prezioso libretto si conserva,
logoro dall'uso . L'esempio del padre influiva
sui figli . Il Marchese Scarampi esprimeva così
la sua impressione : « Vado volentieri a sentir

5 Page 5

▲back to top
Messa all'Oratorio, perché i preti giovani di
Don Bosco dicono Messa da vecchi, mentre
altrove si vedono preti vecchi dir Messa da
giovani, frettolosamente» . Vige tuttora presso
di noi la consuetudine da lui introdotta, che
negli annuali esercizi i preti si servano la
Messa l'un l'altro per iscoprirsi i difetti .
Dopo celebrato . Solo ragioni evidenti di carità
lo inducevano ad accorciare il ringraziamento .
Un inciso ben significativo è caduto dalla
penna del biografo . Era il dì della consacra-
zione del santuario di Maria Ausiliatrice . Gran
da fare all'Oratorio, ospiti illustri da complire,
viavai di personaggi . Don Bosco, arrivato al
termine il lunghissimo rito, celebrò la prima
volta ai piedi della Madonna, a ora molto
tarda . Don Lemoyne, che gli servì la Messa,
narra : « Ritornato in sacrestia, dopo lungo rin-
graziamento s'intrattenne alquanto con ecc . » .
A Frohsdorf, nell'83, dal Conte di Chambord,
gravemente ammalato . Viaggiò due notti intere .
Fatta breve visita all'augusto infermo, passò
a celebrare nella cappella del castello . Il
Principe non vedeva l'istante di riaverlo presso
di sè . Avvisatone mentre faceva il ringrazia-
mento, Don Bosco accennò d'aver inteso, ma
continuò a pregare . Giunse un secondo messo ;
nuovo cenno del capo, ma senza interrompere
la preghiera . Commentava poi un conte Du
Bourg impaziente per il suo Signore : « Tutto
termina a questo mondo, anche il pregare di
Don Bosco » .
(Continua) .
ECHI DI Cominciano a giun-
gerci le relazioni delle
feste di Don Bosco e di S . Francesco di Sales,
che, anche quest'anno, si sono svolte con frutto
CRONACA mezzi di fortuna ; ora
mancano i mezzi per
riedificare quello che la guerra ha distrutto ;
la stessa fede produrrà gli identici miracoli » .
nelle nostre case ed in tutti i centri di coope-
razione salesiana . I nostri rev .mi Direttori Dio-
cesani e Decurioni si sono prodigati con affetto
e zelo veramente ammirabili . E noi vorremmo
aver spazio per illustrarle tutte . Ci acconten-
tiamo di far qualche cenno delle Conferenze
salesiane, in questa rubrica che mettiamo appo-
sitamente a disposizione dei nostri Direttori
Diocesani e Decurioni .
Prosegui parlando della genialità degli Oratori
di D . Bosco « che furono allora, e sono oggi
ancora : la vera tavola di salvezza della gioventù
dalmalcostume ;ilmezopratcdieun
formazione cristiana alla classe popolare, che
altrimenti non riceverebbe ; e di favorire l'in-
contro del prete e del giovane operaio per la
conoscenza degli stati d'animo delle classi meno
favorite dai doni dalla fortuna . D . Bosco fu
TORINO . Nella basilica di Maria Ausilia-
trice si è tenuta il 10 febbraio, con intervento
di una vera folla di Cooperatori . Don Mar-
coaldi, nella luce del centenario della Casa-
madre, che ricorre il 12 del prossimo aprile,
ha tratteggiato l'attività svolta in questo secolo
di storia, indugiandosi ad illustrare il multi-
forme concorso dei Cooperatori .
pure un grande iniziatore quando istituì le
scuole professionali per l'elevamento morale,
intellettuale e tecnico del popolo . A distanza
di cent'anni l'Opera di D . Bosco è di una
autentica attualità . Ma la fiamma che sostenne
tutta la somma delle fatiche di D . Bosco e
che lo condusse ai trionfi della santità prima
e della fama poi, è basata sul suo intento che
fu quello di far del bene a tutti, senza distin-
Ad AVIGLIANA, nella parrocchiale di
S . Giovanni, favorito dallo zelo del prevosto
Teol . Menzio, il 3 febbraio, ha parlato il
nostro D . Carnevale. I novizi e gli aspiranti
del nostro istituto « Madonna dei laghi» hanno
prestato il servizio liturgico e corale .
zione di classi, di idee o di partiti . Fondò la
sua attività non sulla forza che distrugge, non
sulla giustizia umana che ormai delude ; ma
sulla bontà di Gesù e del Vangelo che edifica
sempre » .
A VERCELLI, nel nostro Oratorio del Bel-
vedere intervenne lo stesso Ecc .mo Arcivescovo
A PARMA, anche quest'anno, il 3 febbraio, Mons . Imberti, accolto a festa dai giovani e
si degnò di tenere la Conferenza S . Ecc . dai parrocchiani che avevano l'onore della sua
Mons . Vescovo Evasio Colli, nella-nostra par- prima visita . Don Coiazzi illustrò, da pari suo,
rocchia di S . Benedetto .
il « Concetto cristiano di cooperazione » . Sua
S . Ecc . prese lo spunto dal centenario del Eccellenza chiuse, con paterne parole di inco-
primo Oratorio, per cogliere da D . Bosco raggiamento e poi passò in chiesa ad impartire
l'insegnamento di una viva fede nella Provvi- la Benedizione Eucaristici ed amministrare il
denza Divina . «Allora D . Bosco iniziava senza Battesimo al bimbo di due giovani sposi .