Bollettino_Salesiano_195505


Bollettino_Salesiano_195505

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1.1 Page 1

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:to M:AD70 10§5

1.2 Page 2

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----------
Quaresimali
ARRIGIIJ:-11 P. .-\\'IGJl.l('O
Snn'" 1ER l'ard. I1.uuo'1~<>
CONFERENZE QUARESIMALI
,·,11. l.
fol. 11. .
fol. m.
\\ "ol. I\\"..
I.. 4 00
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I ,. 4-00
DIO CON NOI
Predir/11, pa In ,p1Mc·5Ì111<1. 2" edizimw. \\ 'olume in- 16 di pag. 365.
IL REGNO DJ DIO
L. 350
Co11f1-rrn;:;(· q11m,si111alì cli ap,,logi·tita. Ynl11m.: in-16 di pag. 158.
L. 200
Predicazione
PER LA BUONA PREDICAZIONE
Trtt/1(1/0 dì ,wrra eloq11e11;:;a. \\ "olumc in- 16 di p,LJ;. -1-00 . . L. 400
FuRNARI \\ ' 11•0
DELL'ARTE DEL DJRE
In quauro libri. fin. edizione. Due , olumi in-16 di complessi,·c
pag. 1010 . • • • . . • . . . • . • • . . . . . L. 1200
PAGINE D'ELOQUENZAANTICA TOLTE DAI SANTI PADRI
Yolume in- 16 di pag. +-H . . . . . . . . . .
L. 500
l\\]Alt!OTrJ :-,a1.:. P!ETllt )
J'l:.LLECJU:-JO U. ì\\J.
PIERIN I E. - COLLI G.
PENSIERI SCELTI
dai .1;ra11di seri/lori a11tìc/1i , mui/1mi ,f,1g111 11a::im1,·. Pa~. 240, in- 16.
VOX PATRUM
L. 280
Pensit•ri dei S. Padri sullr feste liturgidu•. \\ '0l11me in-16 di pag. 328.
SAGGEZZA
L. 350
.--lfuri.s111i - P('//.siui - ,.J11cddr1ti. l'ag. 96 . . . . . . . . L. 100
.::>ERT!LI.ANGE.'1 .-\\. D., O. P.
L'ORATORE CRISTIANO
Trattalo di Predirn,:;inue. Prefazione del P. G iliet. Traduzione Jcl
~' P. (;. S. ~ivoli. Bel volu me p:1g. 336
_ _ _ _ ___?,(_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ __
(~
L. 500
Per ordi11azioni
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rjvolgersi alla SOCIErfÀ EDITRICE INTERNAZIONALE
CORSO REGINA MA.RGHERITA,176 -TORWO(725)-c. c.p. 2/. 71
Per le !iopese cli !,p~dfzione agglunAere ai prezzi segnati il I o '',1
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1~ COP.ERTl NA : 'li 11 •1.: "l..fni o u ,. né' coro di m ess~s:~J au~uraH mc.s.:J in onda dalla RacUo tdJc\\'i"lone l m.lian.'1 per il Rev~n10
!{tuo, ;\\J.UU!ion· t.· vcr \\U,s:ìrm:uJ bah.o.::,,.1o1ni ,oarsi nelle nazioni d'Orienle .si è fan.-, uilire ,1nclu.:: la "' OCC dcgl'innr;centi

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Senza d1 essa, quasi nulla...
Con essa, quasi tutto...
Venti anni fa i Religiosi di Spagna ne fecero un'esperienza dolorosa. Lo riconobbero, dopo la
bufera, le vittime stesse
<• Koi avevamo molte opere, ma non una stampa proporzionata Noi possedevamo chiese, con-
venti, collegi... ma non la stampa sufficiente a difenderli~-
Mons. Coubè, molti anni fa, mentre si feliciLava con il proprio paese, tanto generoso, agg1un
geva ~ La Fra11CÙ1 cattolica ha profuso milwm e miliardi in opere ucellentz come ospedalt, scuole,
chiese, conventi, missioni. Certa.mente queste opere merita110 tutta la nostra simpatia, e ha11no fatw
molto bene; ma permettetemi d1 dire che vi è un'altra
opera, alla quale bisognerebbe dedicarsi con maggiore lar-
ghezza, perche e destinata a impedire a queste f ondazwm
di crollare. l'opera della buona stampa. Non sarebbe più
Nel XVI Anniversario del-
efficace, per qualche tempo, pensare a fondare e diffon-
dere buoni giornali? Ricordate l'inesorabile ventà: la
stampa è tutto. Se i cattolzci, là ove hanno costruito
cento chiese, ne avessero sacrificate dieci per la fondazione
l'Elezione e Incoronazione di
SUA SANTITA. PIO X[f
d1 ima buona stampa, 11011 avrebbei-o perduto le altre no-
vanta».
il pensiero e il cuore di tutti
Noi abbiamo idee sublimi, bastanti a entusiasmare
la folla. Ma troppo spesso le teniamo gelosamente fra
noi e per i nostri amici. Esse sono come torpecliru
i membri della Famiglia Sale-
siana si rivolgono all'amatis-
dormienti, poste in acque dove non si avventura il
nemico. Noi dobbiamo fare la guerra di oggi con le
armi di oggi. Stampa moderna contro stampa moderna.
Non bastano le lamentele sullo spirito corrotto del se-
simo Padre e Pastore per
ringraziarLo delle recenti
prove della Sua augusta be-
colo: bisogna agire. Non basta neanche predicare per
le vie; la folla e così presa di frenesia per la vita,
così distratta, che bisogna raggiungerla col più potente
e più diffuso mezzo di propaganda. la stampa.
nevolenza * rinnovarGli i voti
di ogni consolazione e pro-
sperità * elevare fervide
Ecco perchè già un secolo fa un Santo che vedeva
preghiere perchè le Sue sol-
lontano disse: (< Prima voglio fare una tipografia, poi
una grande tzpografia, poi molte tipografie... >).
Don Bo~co, spinto dal suo mtuito di precursore,
lecitudini apostoliche, il Suo
vitale insegnamento, abbiano
fu scrittore, tipografo, editore.
sempre più vasta rispondenza
Il Biografo, già nel II volume delle l'vfemorie, scrive:
« Don Bosco aveva subito preveduto come la scuola e la
nel mondo.
stampa, diverrebbero inevitabilmente i mezzi più potenfl
_ _____,j
di cyi si sarebbe valso il demo11io per disseminare il male
e l'errore 111 mezzo alle moltitudini. Così Egli ri.solse, e fu costante impegno di tutta la sua vita. di
educare la gioventù e il popolo anche con i buoni libri. E incominciò ad applicarsi a scrivere per dare
alle stampe. A questo fine toglieva molte ore della notte ai suoi nposz e nel giorno occupava tlltti gli
istanti che la cura de, suoi giovanetti e il sacerdotale mimstero glr lasciavano liberi,, .
Dai suoi primi lavori cli quegli anni lontani (184-1), fino alla fine della vita circa un crntina10
furono gli opuscoli i fascicoli, i libri usciti dalla sua penna, senz.a contare la stampa periodica.

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Per mli p11bblicazioni era suo sogno a1·ere una tipografia LULta su.1. E presto il sogno dil'ennc
rta ltà. l\\lodcstameme in principio, in virti't di uno <lei suoi fondamentali principi di azione: ,, l.'i111-
porta11te è co111i11ciare, ci .1i perftziona per •via... ».
1n una stanza al pianterreno Egli installò la prima tipografia: due vecchie macchine a ruote, un
torchio da stampa e qualche cassetta di caratteri; per motori, le braccia dei suoi giovani.
Nel 1875 la tipografia dell'Oratorio già contava dieci macchine, con fonderia di caratteri. sre-
reotipia l' calcografia. Nel 1883 il Sac. Ratti (il futuro Papa Pio Xl), ,·isitamlo l'Oratorio, pott:va
rallegrarsi col Santo del sapiente ed anlimentoso sviluppo da Lui dato alle arti grafiche.
Fin dagli inizi il suo sguardo sembrarn già contemplare i grandi labo ratori che sarebbero sorti
un p•>' dappertuno, le ctntina ia di macchine moderne e quella mo ntagna di libri. di opuscoli, di ri-
vi~te che da queste officine anebbero portato al mondo cristiano la verità sorto tutte le sue forme.
Per dirigere il larnro nella tipC>grafia, come negli a ltri laboratori, D on Bosco dovette ricorrere a capi
es.terni, finché potè realizzare il suo ideale con una delle sue più geniali c reazioni, il religioso laico,
capo d 'arte. Solo cosi, pensal'a il Santo, era possibile riunire nd capo dei suoi laborato ri coscienza,
competenza e senso di educatore, clementi ind ispensabili per fom1are cristianamente i g io,·ani
anig,iani.
La :;cuoia tipografica di Don Bosco raggiunse tale perfezione che nel 188.J, gli fu possibile parteci-
part" all'Esposizionl' '.'\\azionale dell'Jndustria, delle Scienze e delle Arti. TI visitato re, nd reparto di
Don Roseo. gode, a lo spettacolo, stupefacente a quel tempo, della confezione di due libri: Fabiola,
il celebn: romanzo del Card. \\\\'iseman, e il Catechismo, seguendone i passaggi dalla fabbricazione de lla
carta lino alla rilegatura e doratura dei volumi. 11 lavoro molteplice e mernviglioso si svolgeva sotto la
diraionc e la sorveglianza di la ici che i visitatori non pote,ano credere fossero autentici religiosi.
« Av:remo Umlt tipografie... +. La profezia sorridente del Santo a i suoi primi apprendisti, quando
Egli lascia,a la terra (1888) e ra divenuta una realtà.
La prima celebrazione liturgica
della lesta di
SAN DOMENICO SAVIO
avverrà il
9 marzo
Al nuovo Santo q uindicenne aflìd1amo la n:istra gioventù,
r;erchè cresca negli Ideali dr PIETÀ, PUREZZA, APOSTOLATO.
È il messaggio d1 più urgente attualità che Eglr ci trasmette oggi.
Ma ai suoi Successori, specialmente al compianto Don Ricaldone, era riservato il me rito, sul-
l'esempio ciel Padre che in queste cose dichiara,·a di ,·oler esser all'avanguardia, di mobilitare al ser-
vizio di questa grande impresa la tecnica piì1 moderna.
Così al • Colle Don Roseo,, ove è l'umilissima Casa natale del Santo, è sorta una delle più im-
portanti Scuole di Arti grafiche d'Italia, con la Scuola di Magistero che, con un corso di sette anni di
preparazione tecnica, lancia dei maestri d'arte, anime d i apostoli, formatori a loro 1•olta di capi d'arte
pcr le Scuole professionali di Don Bosco nel mondo.
Ma stampare libri buoni non è tutto. Bisogna diffonderli. La Casa editrice è la conseguenza logica
.iella tipografia. E Don Bosco fu anche Editore e fondò una Libreria che col tempo ebbe un'impor-
tanza consiclcrernle e oggi è tra le più g randi Editrici d'Jtalia.
Per volontà del venerato Don Rical<lo ne sorse pure la Libreria della Donrina Cristiana,, che
ha sede a Torino: essa diffonde soprattutto la letteratura catechistica.
L e filiazioni di q ueste tipografie salesiane sono assai numerose in Ttalia e all'Estt:ro.
Come si vede, dalla vecchia macchina a braccia installata da D on Bosco a \\"aldocco un secolo fa,
del cammino se n'è fatto.
Lo zelo ciel Santo, che nel suo spirito profetico aveva prt:1 isto le dc,·astazioni morali e sociali
che avrebbe operatO certa stampa e col suo genio precursore a,·eva guidato i suoi figli a innalzarle
contro le dighe provvidenziali della bucma stampa, è stato ampiamente benedetto da Dio.
Ai nostri Cooperatori d iremo in un prossimo numero come possano essere i continuatori ciel Padre
nell'apostolato <lella buona stampa in casa e {uori, segnando loro alcune d iretti,·e per lo svolgimento
della campagna proposta loro per quest'anno e che è stata ispirata dallo zelo apostolico di Don Bosco.

1.5 Page 5

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CENTENARIO
car o a Don Bosco
Nell'aprile <lei 1859 Don Bosco pubblica\\'a la se-
conda edizione ddla sua Storta d'Italia racronlatu
alla gi()'l,'1!11//Ì du' suoi prùm alntaton ai 11ostrigion11.
Tra le no, ità che la disunguc.:rnno dalla prima
edizione figur.H ano sette biografie di personaggi
illustri della prima metà del secolo, i quali colla
vita e colle open! a,·evano dimostrato che la re-
ligione non soffoca ni: s, ia gli inge~i. ma anzi
li alimenta .: h innalza.
fa·co quanto scri,·c Don llnscu <lopo meno <li
quallro anni dalla morte del Rosmini, avvcnutn
,I Stresa il 111 luglio dd 185,
Lu filosofia clii' lw per Ùm/m di far COIIIISCtrt fu
t•erità, t .t:uidurt l'uomo alla fuga del male t ulla
pratica dr/ bt11t, ebbe m1 grmult colti'l!aturt nel-
/' Abate A11to11io Ro~mini. Egli traeva i suoi r,atali
da ricca e 11ohile famiglia di Rovereto, piccola cillù
presso Trmto. Forte di complessione, fornito di
11rotirsimo i11tellello, applicossi cosltWttmn1tl' agli
.tlud1. I pii ruoi genitori, ptr assicurare al figliuolo
una buona educaisione, vollero che fosse allt't•ato
sollo i loro occhi medesimi pr{)fJf]edendolo di huo11i
prrcettori. Egli tra pio " coliti 111,,ssÙn(I auid11ità
coltivOtJa gli studi piu s,.,.:ni.•\\la la 1:irtù p11i ct1-
rnflenstica del Rom1i11i fu la cantò t'ersu g!, 111-
/l'lid. Era edificante spenaculo il vedere un gùx:1-
11eflo tla dodici II quindici 111111i sfar lo11ta1w dai
pubblici spellacoli, privarsi dl'I' trastulli, rispor-
miarr in tuffi i modi per uf'l'r dauaru da largire in
elemosine ai /><)t'trtlli. Fu più t•olte t·edut11 t1Jmare
tl casa co11 le saccocce s:mu111t 111 danaro, e talwlta
privo di alcuni dei suoi abiti sff'ssi, che egli il'lJet·a
dato ai poveri. li suo gmndl' 111geg110, la 11111 assi-
duità allo studio, la sua carità cagio11avu1111 111era-
t•igliu ai suoi maestri e co11disct>poli, du jì11 d'allora
co111i11riaru110 a prm,osb"care quald1t rosa d1 grnnde.
A sedici a1111i deliberò di ab/1racciare lo staio
ecciesiast ico .. .
J,esse I' studiò in Rovereto i principali l'islnni
di jilosojia rhe corrl'f)a1w i11 quei tempi i11 Italw
t in Fra11cù1; r disg11stat11 tl1 tutti, ,ttli era gw
balr11ato alla mente quell'uno che sfTiu!fe Ìlmeme
la ragioni- e la f etle...
Invitato dal Palriarca d1 1·r11ezia ad aceompu-
g11orlu a Roma, R/Js111i11i flrcelt<) l'i11vito. 111 q11ellt1
ANTONIO ROSI\\.IIN I
rl{.,wretn 17117 Sir~• 1!155 ,
co11gi1111t11ra strinse amici::io culi' .-lhatr Jlauri>
Cappe/lari, asstmlo i11 seguito al Pn11tijicat11 rul
nome d1 Gregorio Xl'/. D11ra11te q~I soggiomo a
Roma il Pontefiu Pio 11 lo i,rvirri ud tKCl'{>IArsi
di prop,~sita della jilosojìu. Ritomatu i11 patria si
1Lpplicà agli studi cn11 tait• assùluitù che te11M!tl del
prod1gi(JS/1.
.l/u lu spirito d1 carità 111a11ifestatu fin da gi,>-
t•i11el/o l'accompag11ava i11 tul/1 i suoi passi; ,,
se poiehr da solo "''" pot/!1/a /art! del br11e a lllfli
siccomr desiderava, pemò di chiamare a eh,
lu aiutasse. .--1 questo fine /011d1} /'Istituto de lla
Carità, t•olgarme11te dtflo dei Rosminiani tlul
s111J F()11datore (1828: apprnva2. della Santa Sede
21 settembre 18:19).
Por/afosi a Jlila11u ( 1826) per meglifJ 11/te-nderc
11i suui studi, pubblicò it•i diverse opm• di jilosojìa.
.-1lessa11dro lJ011:;0111, che ,.,-0; girì conoscele per 111
d1Jtle prod11:::io11i lrlfeflme, q11a11do ebbr IPtto quegl,
scritti, st11zo mai ot·er11f co11osduto /'aurore, ehl11'
11 dirr: ~ Un gra11d'11111110 il cielo ha datu all'lta/ù,
e alla Chiesa 11ell'a11ffJre di qul'SIO libro».
1·m11to di 1111otJo II Roma (1828-1830), otf,, 11110
StcQ11c/<1 t'olia !ti wce del supremo Gerarcu, che
allora utt Pio T"ll I, rhe lo esorta a prosef!uére III l-
i'impresa i1Lm111i11ciuta 1n questa occusicme il Papa
gli additr} 1111 opuscolo a11011i1110, e11cu111ia11do11e assm
il 'l!igorl' ,, la wstaw:,11 degli 11rgo111mt1 c1111 roi em

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sCTi:to. L'op11scolo era del Rosmini stesso, che m-
u,rogato del s110 pa,ere, non potè far sl che il Papa
no11 n auorges.,e del curioso auidmtt, e 11011 fl
rallegrasse coll'autore nco11oscmto.
Fra la mo/Illudine delle opere d1 questo 111s1g11e
filosojo e ~crittore ve ne furon/J alcune che ie,mero
ripr(lf;aU dalla Chtesa t messt all'Indice de, l,bn
pro1b11i. [Cog1 nelle t:dizioni tino alla settima
compresa; nell'ottava corresse in alcuna, dut• in
tutto, che noi sappiamo essere La coslituzù,11e
secondo la giustizia socralt, Milano e Lugano 1848,
EP(1 intanto ntirat;as, all'amato soggiorno di
St,esa per 1tn continuare, le sue opere d, cantd e
di studio, I suoi 1wd1 assidui e prof011d1 furono
causa che nel r855 cadesse III grave malatlia. Ag-
gra•vandost ogm di più il male, non 1a1dò a ma-
mfestarsi il pericolo d, perderlo Alo/ti illustri per-
sonaggi, fra I quali ftlom. '1oreno, l'escavo d1
Ivrea, t il ulebre Alesrandro J'10:nzon1, tie11nero a
fargli vmta. A quanti egli parlava ,,egli ulttmì
gwr111, a tutti raccomandat;a la salute dell'a11ima.
Finalmente assistito dagil amzà, circondato dar re-
ligiosi del suo ordine c,11 dat·a il nome d1 suoi fi-
l1 hr.n i cinc-.ini della Scu ola O . Rinaldi di IJO"JGKONG acc-ohiono con gio,a S. F.M. il Card. Spdl man.
e Delle rmq11e pwghe della Cl11esa, Lugano 1848. glzuob, mun,/o dez conforti della cattolica relig1011e,
Non h,mno contenuto fi losofico].
dopo hmga malatlla, mmi 11el primo giorno di
Questo fatto, il quale 111 oltn· sarebbe stato m(r luglio 1855, i11 età di anni 58. (Opere e miu,- di
tivo dr sdegno e di ristntime11to, fu appuntu quello Don Borro, voi. llI, pp. 458-461 ).
che fece conoscere al mondo tutto che il Rosmmi
alla prof011dità della mmza accoppiava lo f er- In questo breve e succoso cenno biografico nel
mezza e l'umiltà di buo11 cattolico.
quale la simpatia e l'affetto sorpassano l'abilità
Come dunque gli fu partecipato che quelle ope- dello storiografo e rivelano l'uomo di cuore,
rette erano statt pr<nbite, senza dar segno di rire,i- bisogna distinguere le notizie da una parte, i
timenro, rispose con le segumti cristiane parole: nessi e i conccni, cioc gli apprezzamenti e le
Coi sentimenti del figliuolo più devoto ed obbe- valutazioni, dall'altra. Lt. prime Don Bosco de-
diente alla Santa Sede, quale per grazia d1 Dio sunse da una pubblicazione che i sacerdoti Ro-
sono sempre stato di cuore e me ne sono anche sminiani avevano fatta uscire in Milano nel 1855;
pubblicamente professato io le d ichiaro di sot- i secondi, cioè i nessi e 1 concetti, non ebbero
tomettermi alla proibiz1ont: delle nominate ope- per fonte che la conoscenza personale, la dimesti-
rette puramente e semplicc:mente e in ogni miglior chezza col grande prete roveret.ano, la stima e
mo,;10 possibile, pregando da assicurare di ciò il la riconoscenza nei suoi riguardi, in una parola,
Samo Padre e la Sacra Congregazione.
la mente e Il cuore d1 Don Bosco.
D1 più scongiurò pubblu:amenle alcuni a non cer- Negli anni che succedettero al 1859, fino al
care di difenderlo coi pubblici scritti, face11do loro 1888 e più ancora nei seguenti fino a questo del
intendere quale dfrpiacere simtle difesa gl, a,mbbe centenario, potè aument.ire la mole delle infor-
recato.
mazioni circa il Rosmini, poterono uomini quali-
i

1.7 Page 7

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fìcat.i apprezzarlo come una delle sei o sette in-
telligem,e che sono le vene dell'umanità (MAN-
ZONI}, come l'uruco pensatore che abbia profon-
damente compreso i lunit.i del pensiero moderno
e sviluppato l'esigenza criuca nei suoi Lermini
esalti e nella direzione precisa (SCIACCA), come
un tal uomo di cui bisogna notare i dìfeni, al-
trìmenli le sue qualità sono cosi alte che lo fa-
rebbero credere sovrumano (MA.~ZONI), come
uno dei più grandi maestri di ascetica, un asceta
egli stesso, che conobbe anche le vie dell'eroismo
(AULETTA)· ma tutto questo e altro, non che
sminuire, accresce il valore dei nessi e dei con-
cetti del cenno biografico.
Pur scnvenùo pianamente per 1 g10vani, Don
Bosco non potè non volere scolpire nella toro
mente le due note caratteristiche del pensiero e
dell'azione rosminiana. il culto della verità e la
pratica della carità, il pnmo ridotto a coerentis-
s1mo sistema filosofico, la seconda trasfusa nel-
l'Istituto della Carità.
Il Santo conservò immutati i suoi nessi e
concetti fino alla morte. È noto ai lettori delle
~Vfemorie Biografiche (voi. XIII, p. 22, nota 2)
che due religiosi, recatisi a visitare Don Bosco,
cercarono di persuaderlo a togliere dalla sua
storia d'Italia il cenno biografico, ma egli ri-
spose che non poteva farlo perchè quelle parole
erano la pura verità. Per Don Bosco la veriLà
era, come per il Rosmini, una dolce tiranna.
Ai med~imi letton non sarà sfuggiw (vo-
lume XVIII, p. 469) che il 25 novembre del 1887,
Don Bosco, ormai al terz'ultimo mese di vita,
ricevette la visita graditissima del signor Vin-
cenzo Tasso, prete della Missione, il quale nel
1862 era stato alunno dell'Oratorio, e più tarcli,
nel 1908 sarà vescovo di Aosta. Nutriva un af-
fetto e una stima grandissima per Don Bosco.
Orbene, il signor Vincenzo Tasso, divenuto
Monsignor Tasso, scriveva, in data 2 febbraio 1909
a Bernardino Balzari, Preposito generale dei R0-
sminiani, la seguente lettera conservata nell'ar-
chivio di Stresa:
Non ricordo bene l'anno, ma poco prima delfa
morte di Don Bosco e quando erano vive le questioni
intorno al Romrìni, io ho voluto interrogare quel
sant'uomo per vedere cosa 11e pe11sasse; ed eg/1 mi
rispose con tutta semplicità press'a poco cosi: ri-
guardo alla sua filosofia io non me ne intendo guari
e non potrei pronunciarmi; non solo a Torino ma
anche a Roma c'è chi la giudica m un se11so, e chi
in un altro. Ma quello di cui m'intendo e di cui
posso giudicare, e che so positivamente, st è che a
principio dell'Oratorio, quando egli era a Torino
veniva spesso a trovarmi e non partiva mai senza
lasciarmi qualche cosa per i miei poveri ragazzi.
Qualche volta mi aiutava a fare il catechismo, e io
ammiravo come quel Grand'Uomo sapesse abbas-
•arsi tanto, e mette1si alla poitata dei m1e1 pove11
ragazzi, con ima semplicità che incantava. Tal-
volta si fermava a recita, e il , osario con noi ed
era una grande edificazione il vedere con du di-
vo:none, modes1,:a e fervore prega~•a C'osi qualche
volta è venuto a dire la Messa e non ncordo di
aver visto 1m prete a du la !\\.fessa ron tanta divo•
zione e pietà come Rosmim S1 vedeva che m•eva
una ferl.t v1v1..mma, da cui prO'Uenlva la s,w rar1tà,
la sua dolcezza, la sua modestia e gravità esterio,e.
Avendolo conoscmto cosi da vici-rzo ff concepito
tanta stima di lui, come pure era stimalo e vennato
da alt11, quando poi l'ho se11hto tanto critica,e ho
~1
Uuua la vita cristiana I
è una vicenda di consolazioni
e di aridità. La consolazione
non è segno che andiamo avanti,
e l'aridità non è segno che an-
diamo indietro. Dobbiamo vi-
vere di fede: la fede deve aiutare
nella cons o lazione a non pre-
sumere, e nello s tato di aridità
a non diffidare.
ANT ON IO ROSMI NI
pensato che alcum lo facessero tn buona fede e con
vero zelo, stimando pencolose le sue dottrine, ma
mi è venuto anche il sospetto che a/lii lo facessero
per mvidia. Ma lasnamone il giudiz10 a Dio, che
a suo tempo saprà fare trionfare la vellttÌ e la gw-
stizia. Quella che posso assicurare si è che a me
non fece che del bene, u materiale con le sue elemo-
sine, e morale con la edificazione che diede u me
e ai miei giovani. Ecco quanto ricordo e che posso
attestare coram Deo.
In questa celebrazione centenaria, che raccoglie
attorno al nome del grande Sepolto a Stresa i
rappresentanti più qualificati del suo pensiero e
gli stimatori più competenti della sua virtù, i
Figli del suo santo ammiratore Don Bosco, oltre
che far propri i nessi e j concetti del Padre. s1
uniscono di gran cuore: al coro di lodi che echeg-
giano nel mondo cattolico ad esaltazione e gloria
del Grande Roveretano, che del Samo Torinese
ha pienamente compreso lo spinto e generosa-
meme aiutaro l'opera.
85

1.8 Page 8

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nella~ASA
clez PADRE
La fosta ,li f:an Giovanni Bosco a , aldocco
non può avere, per la stagione in cui cade, gnindi
Tra i pampini di quelfà llife
inanifesra:i.ioni esterne, ma m compenso si svolge
,n una calda atmosfcr..i di afft:no e di di,·ozionc,
lhe la rende cara a quanti vi parteapano
il sorriso e! fa benedizione
di Don & sco
A preparare i cuori aveva sen ito la novena
prc<licata tfai nostri don Bronesi e don C1cu1a, a chiedere al Santo che I loro figliuoli cresces-
mtJ'ltre la RAI a\\cva predisposto gli animi sero buoni come, accanto a Lui, era cresciuto il
0ovamh con \\ anc trasmissioni, dal 18 al suo drscepolo prediletto, San Domenico Savio
28 gennaio
Dopo i vespri pùncificah, S. E. Mons Bar-
11 mattino del 31 gennaio, dopo le numerol>e bero cantò le lodi <li San Giovanni Bosco con
sante \\1e..~~c. tra le quali quelle: ùel Re\\•.mo cuori: di ex allit\\'O e con competenza di smdioso.
l'rcfeno Generale Don ,\\lbrno Fcdrigorti e d1 Sua Eminenza il Card. Fossati, sempre cosi
$. E. ~Ion!">. Arduino, nella Basilica affollatis- benc\\"Olo e paterno verso la famiglia salesiana,
s,ma S. I:.. vfons Luigi Barbero, Vescovo Ji chiuse la fesUI. con la trina benedizione.
\\,igevano. celebnsa il solenne Ponuficale, con li Poniificalt: della festa di S. Francesco dj
~cita musica egregiamente ~uua dalla Schola Sale:.. 1I 6 febbraio, fu tenuto da S. E. Mons.
cuntorum dell'Oratorio, diretta dal \\faestro Don France;;co 1\\I. Franco, \\'cscovo tiL d1 Ilio che
l,.asagna e Jccompagnala dal Maestro Scar.tanclla. nel pomeriggio disse un edificante panegirico
Grazioi;a e certo tra le più care al cuore di del Santo Vescovo di Ginevra.
Don Bosco la funzione pomemliana della bc-
La domenica 13 il diretrore del Pontific10 Ateneo
ncilizionr de, bambini, che raccolse :morno al Sal~iano Don Pietro Brocardo tenne una dona
~uo altare un gran numero di mamme venurc conferenza ai Cooperatori Salesiani.
Sw. Ee<:t'll<:nza Mons11tno• M1chele Azdu1no con i Salesiani e l par~nll che il 31 1cruu.,o inv...,ono me3UUJ a, ~f1uiomu1.
86

1.9 Page 9

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-
Sulle
1f giorno :JI genrwÙJ u. s., la Radiotelromo11e
Italiana mise m (lnc/a per i programmi d'olt1emare,
a piu riprese, una serie d1 messaggi indirizzati al
Rettor J\\lfaggiore - che sz trovava in India, e
precisamente a Sh1llong - e pe, i vari missio1101i
salesiani spa-rsi 11el/e 11azir,ni d1 Onente.
Parlò per pnmo il Rev.mo Prefetto Ge11e1ale
Don Albmo Fedngottt, imnando il sria saluto al
venerato Supen·o, e della famiglia salesiano e os-
sic11ro11do lui e /11 /ti i salesiom e cooperaton del
costante n"cordo che per foro m11ro110 supenon
salenalll e raga:::zi d' Ttalw.
Quindi si preumavo al microfono la Rev.1110
Madre L inda Lucotll, Supenora Ge11e1ole delle
Figlie d1 M. A us-iliatnce, e con •voce 'Ulbrante di
com1110:zio11e rivolgeva un devoto saluto al Rettor
Maggwre e un materno messaggio a t11Lte Te sue
Figlie missionarie.
Segu.i-vano numerosi aflrt messaggi da pa,te d1
parenti, confratellt, co11osce11t1, amÌC1, benefattori
che volevano iuviare ai mùsio11arz e alfe missionarie
dell'Estremo Onente i loro sa/uri e il loro ricordo.
Commove11il , h-a g l, a ftn i messaggi d1 S. E.
Mons Arduino, espulso dalla Cma, al suo fedele
g1egge d, Shwclww, quello d1 Don Suppo, le C'Ul
mcende dz prigiomero der' rosn sono note m nostri
letton, quelli di Nfamma Fl!ls e di :Uamma !Ha-
-racchino, del giovane prete cinest Don f.ia11g del
giapponese Don K amagorc,rà e di Don Lum<m<t
a J\\'101is. Cunatti, il 11otiss1mo fonda1ore della
11ostra JVHssione m Gwppone, che celebra quest'a11110
la rua ,'\\lessa d'Oro.
A conclude1e la lieta e simpatica trasmzssione
vemvano al rmcrofono 1 1appres:e11ta11t1 dei 10.000
asp1ra11t1 m1sS1onw I safes1a111 e degli alhl!'I.~ del-
l'Oratono d, Valdorco, che trasmette·uano un cor11
di saluti, preghiere, canti, sopra/tuffo al Rev.mo
Rettor /1.faggiore, da cui sam,o d1 essert ricordati
con particolare affetto e che pregavano dt /arsi
i11terprete, per essi. presso 1 t'ari mzssio11ar1 del/' 4s,a
e dell'.4.ustralia.
Sullo s/011do, 11 suono feslos<, dellt ca111pam· d,
r·aldocco e le voci argen r111e delle animate 11crea-
zio111 nei wrti/1 dell'Or11toria ricordava110 ai 50-
lesialll del mondo la t'lto della ca.sa puterna e Ji
assicurav ano della costa.11/e zmir,ne spin'tuale nd-
l'11nica amorev ole J wnigha di Dor, B osr.u.
Radiomessaggio del Rev.mo Prefetto Generale i.o gli altari di San Giovana.i
Bosco e di San Domenico
Sav.io.
« L'anno scorso il nostro Ve-
nerato Rettor Maggiore, in-
viava un saluto paterno ai Con-
Cratelll sparsi in tutto il mondo,
per via radio. Quest'anno mi è
grato inviare uo rispettoso e
luto fraterno anche a tu1ti j
confra1eUi che lavoran o nell'O-
riente salesiano, assicurandoli
deUa nostra solidarietà e del
ricordo costaole nella Basilica
della nostra Ausiliatrice, e pres-
» Auguriamo che, incorag-
gia ti e coosolati dall..\\ vi.sii.Il
del Padre, si sentano tutti ri.n-
fra.ocaci nello spiri10 e p.-onti a
serapr:e nuove conquiste per la
gloria cli Dio » .
filiale saluto allo stesso Vene-
rato Su periore, che sta visi-
tando te case dell'Oriente sa-
lesiano.
Radiomessaggio della Rev.ma Madre G•enerale
)) Lo faccio a nome dei me.m-
bri del Capitolo Superiore, dei
confratelli della Casa Madre e
di tutti i confratelli d'Italia e
del mondo.
» Tutti seguono le peregrina-
«La ossequio, Venerarissimo
Sig. Don Ziggiotti, anche pet
le altre Madri. Cortesemente
invitata a inviarle un messaggio,
felicilà ed il lo~o en~iasmo.
>) Noi continuiamo a seguirlo
nel suo apostolico v iaggio coi,
La pregh.iera più fervi.da e più
,;ioni del Successore di San ne sono lie1a e graca.
sentita.
Giovanni Bosco con l'affetto e
» La ringratio con la più viva
►) Alle Suore voglia dare il
la preghiera, affincbè il suo
riconoscenza per il bene che
saluto delle Superiore tune, e
viaggio sia felice, fruttuoso. Al
prodiga alle Suore che visita.
le assicuri del oostro ricordo
..
tempo sresso rivolgiamo un sa-
» Ques te ml s c rivono la loro
costante. Ci beneruca tutte)►•

1.10 Page 10

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L' immagine di San Domenico Savio nelle famiglie
Dal 28 novembre scorso nel/'atrio delle Scuole comunul, di Borgo
Son Pietro di Monco/ieri (Torino) domina un'artistico statua in bronzo,
che presenta Domenico Savio scolaro nel/'otto di rivoll!ere un invitante
saluto 01 compagni ,n arrivo. L'iniziativa è tanto bell"a che c'è do ou-
- gurorsi che lo figura dell'angelico modello degli scolari campeggi in tutti
g/1 edifici scolastici, allo scopo d'invitare I condiscepoli a imitami' le vutù ,
COOPERATORI i
Fro1tonto i nostri Cooperatori possono attuare nell'ambi/o della fa
miglia quanto in più vasta scalo andrà realizzandosi con i progrewvi
sviluppi del culto al santo Giovanerto. Affìnchè f amabile fìgura del no
ve/h, Santo resti bene scolpita, con i suoi lineamen/1 e più ancora con i
suo, esempi, nella mente e nel cuore dei loro figliuoli, i genitori la met-
tano sotto i loro occhi, esponendone e diffondendone le immagini, i quadn,
le statuette nelle loro famiglie e nelle famiglie dei parenti e conoscenti.
In occasione di battesimi, cresime, prime comunioni, onomastici, prem1a-
ziot11 e gare catechistiche, , genitori, , padrini, g/'insegnanti hanno l' op
porlunità d, fare ai loro figli o figliocci o alunni l'utile regalo di un
quadro, d1 una medaglia, di un c1ondolo, d, una statuetta che richiami
loro le virtù e gli esempi di questo mirabile modello.
Edificanti, tra le altre, le 1mmagin1 ricordo di Primo Comunione,
con l'effigie di Domenico Savio a colori e con i quaHro celebri propositi
da lui presi nella prima Comunione.
~H1>ridif1110 12
LETTURE CATTOLICHE
J\\lAl<lO
Ogni mamma cooperatrice salesiana dovrebbe farsi un vanto di esporre
nel luogo più bello della casa o in capo al letto dei suoi bambini la sor-
riderrte figura di San Domenico Savio per assicurarsene la prntezione
su, figli e sulla sua opera di educazione materna.
Oltu. ali, \\tJ/[,'r rubr1rlu:
J1.\\S '\\,,f'JIIJtM I.a nit•5t!ia dJ ~n
\\ tncei-lao f,m fJnld)
t...'ascoluuort" tlt:.Jtli An_trrli,
"'"-1.-\\RF';,,;-CJ J,,.ùb,..t,- rn
Per gli ammalati sono particolarmente indicrite le immaginette con
reliquia, che lo Direzione Generale Opere Don Bosco tiene a disposi-
zione dei cooperatori e dlvot1 che ne fanno richiesta. La fede su.~citota
dolio reliquia del Santo si è dimostrata 1n molt, casi decisamente efficace
F1n.t- ,/ro tu! na~ttdli
L'immagine del candido Fanciullo, esposta in famiglia, ricorderà al
Giappon,.. 19~~
U \\Oho dtd r.1-appone t.o: '--.,.n,-
bla1ol ' LI.
..\\..nsia r,thtioc;-a '-' c:.rrotice:simo
in G .• cii "l"t1M , ...,J I l l:M-\\~1-\\
Il colloquio di Trui,hi .'lal!>lì
t:OI figli. J; (, \\"1-.F.:\\olJ
genitori il dovere di educare cristianamente I figliuoli seguendo la so·
piente pedagogia di Don Bosco; ai 'figli sarò di stimolo a imitare lo pietà
fervente, la purezza angelica e l'assiduità nello studio del loro santo
Condiscepolo; a tutti farà sentire il bisogno d'invocarlo, ben sapendo
quanto sia potente sul cuore di Dio l'intercessione di questo Innocente.
L'.trh. di t:.1~!-er CllJ.J(), J1 A.
l \\RR"FD
A edificazione dei nostri Cooperafon possiamo g,à c,tare qualche
esempio. Cosi ci è giunta notizia che una mamma ogni sera raccoglie
Il cardin'lfle bev~ tm chlnouo.
,I.i L. Uu,1<--•JJI
1 suoi figliuoli in preghiera dinanzi al quadro di Son Domenico Savio,
adorno di pori e di luci; clie un maestro ho dedicato la wo Mia sco-
H;1 dato5e.r,nhur., .ì..i nm:,trt mor•
rl di Cef-.tlonia t• di Orecl:,, ,I,
P'\\i>lU V1rJ-N'lll\\:
A1•r.r11t11r, dt-1/11 .r:,11:,ia· Che-.shi-
re, ~). a~o dell:a R. A. F., ù1
,;H)\\',\\NSl l·ht-if,i'
lastica a San Domenico Savio e ogni giorno lo prega con 1 .1uo, sco·
faretti, dQpO aver procurato a ciascuno un quadretto del Santo,· che gli
alunni di un collegio, /,cenziati quest'anno, honno voluto for omaggio
a tutti I collegi e le scuole della città di un quadro di Son Domenico Savio
e di un esemplare della sua biografia; che in un'intera nazione va dif-
"l"uo"·e gallèt le ... tn1t'blì norù-
"-"Ot.l atlrav~rso h, Alpi, <l, C;
fondendosi l'uso di collocare l'immagine del Savio sulla culla dei neonati.
( t,.~TJ,J.1,"JUNt Ili
I 'altra Gern1anhl, pttl(mr d 1
lli1ui,,. ~.rrn~m• ,·ri-.ti~n,, r1c11iJ1
1 1hm" mt·~i dt<1 tqn11'\\t" hitJ,
L a diffusione dell'immagine del Ragazzo santo nelle famiglie e nelle
scuole rientra llelfC1postoloto della buona stampa proposto per que-
st'anno a tutti i nostri Cooperatori. Essa Jappresenta un contributo,
Tt~nH
se si vuole p,ccolo, ma prezioso per arginare la colluvie di rotocalchi,
f.f! ~1.>ir-i:10 d~i Cu~4.""on,.
quadri e figure mondane che penetrano purtroppo anche nelle fonuglie
cr1st1ane, con grave danno degll innocenti. All'opera, dunque! Fra le
"'JB. /lw.artdinmu ,~/ pro n;,,1
tante figurine de, campioni dello sport che possono sotto gli occhi dei
nu•u~,~, r 1rr,t1::u 1111/11
,, C"a ienA t.ldht Luc-~ ,>.
nostri raga~zi, non manchi quella di questo piccolo grande Atleta dello
spirito. E Domenico, una volta e11f1ato nella vostra famiglia, penserà
lui a difendere la v,rtù dei vostn figli.
...
88
I

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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$u1 Eccellenza Mons Gabriele Garronc, Arcive-
govo .:oadiutore del Cardinale d1 Tolosa, nel bnl-
lame panegirico che tt'nne in onore di San Domenico
Savio, s'introduceva con un p~n,1cro che esprime
una realtà conferrnntll dall'entusiasmo con cui le masse
cli llJ!ni paese 11ccorrono a onorarlo
La mortt d1 11n gi0t•a,1e1to q11md1a,me ,wn , u,, at•·
teni,,~to atto a cu,,rr,u,w~re il mondo. ;,na t~Mro ,ntu
chr II sptgm a pochi ,mm d, nà 111,n mfJdijiro l'asptfl()
dtllt ro;e pi,~ cht non n muti un potsagg,o per un soffio
t,t,1ti, che nt porti 'C!iu un fiort pT1maurrile. La uom-
par r, di !lit f111tt/!lflO, la cui stmpbrr tslSUnza pttstma
"" 111/rtccio di ,,iundt s,mplirissim~. •ton fa storia Un
b"o" p1ovamtro, ,ma b11ona famiglia rristiano, 11n b111m
sourdou sono cou tanto semplu:i da uon 0t. e, t·alort:,
Wo oggi noi possiamo comuua,t d,t i gi11d111n dt'I
mando t i gwJ,:,1 1101/ri 11011 sono q11tlli di D,,. ptrtlit
r,on corris1xmdo110 o/I<, rtaltà .-1 qutstD g1i,,•anrttn rhr
m11ort ntll'umbrcz, tmnqw/Ian,entt, fra 11 padre t In madrr,
11c/ mo paesello u11mro, a qut.110 gio,•arietto del q11ale
soltanto pochi Jmtcru/1, conouono ,/ 11ome, og,ri ntll'm11 -
l't'•" 1111"0 w Cl,i-,a innalza prrghitrt, ri"BrO#IUrtdo
Dio d'anrlo dato nl mondo•·
Jn occasione della festa d1 Don Bosco i Maestri
Cattolici d1 Roma ,ollero onorarne il grande
;\\)unno. La celebrazione fu promossa dal '10T;i-
111t11to Maestri d1 Azione Cattohca e vi collaboro
I'Assoczaz11me Ita!ta11a Maestri Cattohci. La onorò
con la s ua presenza l'Em.mo Card. Benedetto
Aloisi Masella, Prefetto della Sacra Congregazione
dei Sacramenti e nostro veneratissimo Protettore.
A lui faceva corona un eletto sruolo di auto-
rità. Il coro del!'Ail\\IC, diretto da l\\fons. <":ipal
letti, cominciò con un inno a Don Bosco. Mons.
G rego rivolse parole di omaggio a Sua Emi-
nenza. Quindi il nostro Procuratore Generale
Don Castano tenne la conferenza su Domenico
Savio. Dopo un'altra esecuzione corale, chiuse
Sua Eminenza esprimendo il suo compiacimento e
il suo augurio per l'attività dei Maestri Cattolici.
La gioventù dt Vohe-rra, dove i salesiani la-
vorano con frutto da pochi anni, ha onorato con
entusiasmo il suo modello, apparl!O per l'occa-
sione in una nuova artistica tela, benedetta dal
Vescovo Diocesano S. E Mons. Mano l $maele
Castellano, che in un magistrale discorso presentò
D omenico Savio come frutto dell'opera sacerdo-
tale di Don Bosco.
La festa dd ragazzo Santo ha 1sp1rato al \\'e
scovo d1 Reggio Emilia, S E. Mons. Reniamino
':ìoccht, nuovi forti accenu per impegnare mag-
giormente tuta alla salvezza e difesa dei ragazzi
O tutti sentiamo questo urgente do,erc o sarà la
distruzione. delle nostre parrocchie. Se oggi non
coltiviamo I giovani, domani sarà il deserto at-
torno agli altan.
A Mondov ì Piazza (Cuneo), dopo una setti-
mana d1 preparazione, il Duomo accoglieva at-
como al Santo una folta schiera d1 giovani, che
poi nel pomeriggio ne accompagnavano proces
sionalmcnte 11 quadro, bcnederto dall'Arciprete
:Vlons. Monlrucchio.
Anche tra la pace dei monu ammantati di
bianco del montano pae.'it' di Semogo (Sondrio)
Domt·n1co Savio ha attratto a s1. tutto 11 po
polo per tre giorni, nei quali con abbondanti
predicazioni per categorie fuiono tiallati I temi
dell'educazione cattolica. Anin:a dello straordi-
nario movimento il Parroco D. Benigno Boria.
Il degno omaggio che la città di Salta ha vo-
luto rendere a S. Domenico Sa~10 fu preparato
con conferenze i.n tutte le scuole e ctntri culturali
cittadini e con la diffusione di volantini e bio-

2.2 Page 12

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-
grafie. L'l~cc.mo A1 civ. Mons. Ta
velia :::: D B. aveva presentato a
tuna l'Archidioce•i la iigura lu-
minO$a del Giovane santo in una
bella pasroraJe. Le manifostazioni
rdig1osc e civili culminarono nel
Pontificale tenuto nella mar:.5t~a
Cattedrale di Salt:. con l'omelia
d1 Mons. Arcivescovo. Dopo il
solenne Te Dewn, un trionfale
coneo accompagnò la statua di
S. Domenico Savio, acrraverso le
\\'ie della cml, fino al collegio,
dove tucta la gioventù di ~alta
si consacrò al salito adolescente.
tenuta dal Dott. Gioachino Gant1er, uno degli 11orr:ini più dotn
della Bolivia.
::an Domenico Sa\\'io e ormai conosciuto in Roli\\·ia ed è no-
t<.:vole il iano che già da due anni figura negli statuti come
Patrono degli aspiranti della ]. E. C. (Gioventù Studentesca
Cattolica,.
Kon meno g1a1 C11ose lu ano le
cdebraz1om dì Mendoza, che si
s, olsero nella sontuosa te srorica
basilica dì S. Francesco con l'in-
rervento dt:I \\"esco\\o S. E. :'\\lons.
Alfon~o ?\\I. Butelcr. :'\\e! pome-
riggio si snodò la processione con
la partccipaz1onc d<:lle auto1 ità, in
parncolare del Direttore generale
llclle Scuole della Pro\\'inci;., che
tc-nne un b<:llisstmo d1scor~o alla
massa di popolo as~1epata nel cor-
•ilc de collegio, t• che in prece-
denza ave ·a autorizzato i ~acerdoti
salesiani a illustrare la tigura di
~- Domenico Sa, io in tutt1.: le
~cuolc.
Don Pie1<0 M . W.ppin, s O. 8 (1 onuuio òel 1u11 libi e ,n,le,;c "Domenico
S;,vlo, stnto 1dolesccntc1> 1>U-On Robvt F \\\\a,tncr, Su,dacc, di New York.
li volum_c t ton1210 aual &r.tdil<> •!l'On. Wa2n.r, ,rudioso del problemi edu•
ca1ivl d ~J 11Jc,rno " capo di u rui fom1,ua modello
l'reO(;CUpazione degli organiz-
i,imri delle fe~tt a Sucre fu
quella d1 far conosrere !:, Dome-
nico Savio. Quindi per turno pas-
sarono tutte le scuole della città
nel nostro tealrino, dove veniva
proiettat,1 la filmina del ::ianto e
si parh1va di D011 Bosco. Negli
ultimi tre giorni s1 fece anche
un'intensa propaganda per radio.
Al mattino attraverso la radio dei
PP. Gesuiti, nel pomeriggio per
le onde di un'altra radio cittadina
1 nostri allievi con canti, recite
e discorsini misero in movimento
tutta la città. TI Congresso Ma-
riano Nazionale offri a molu pel-
legrim l'opponunità di partecipare
alle feste. Oltre il solenne Ponti-
ficale dell'Ecc.mo Arcivescovo, si
ebbe la commemorazione ci, ili:,
Caratteristica dt:lle feste di Punta Arenas fu un entusiastico e
tihale amore al Papa, degnamente rapprt~• ntaco da S. E. il 1'unzìo
Apostolico :\\fons Rcbasuano !faggio, cht sì comp1a~que d1 presie-
dere alle intense giornate in onore del santo Alunno cli Don Bosco.
Il crionfalt ricenrnt.mo fatto al ~unzio 1: lt tn1srnissioni radio
prepararono gli sp1ri11. Una serata di gala al l carro ;\\fomc1palt,
rallegrata dalla banda del Reggimento, interesso il grande pub-
blico. Cnndiose lCJ concentrazioni giovanili, affollatissimo il
Pontificalt: con l'omelia di Mons. ~unzio imponentt: e applau-
dici: s·ma la sfilata delle mass, giovanili fino al Palazzo del
Governo a rendere omaggio a S. E. il .Nunzio Apostolico e alle
Autorità.
Un complesso di avvenimenti che lasciò un ricordo salutare
in quel popolo, nel quale i primi l\\fiss1onari salesiani hanno
unpresso un'orma profonda d1 bene.
Una festa a S. Domenico Savio che riveste carattere di par-
ticolare interesse pu le note dolorose condizioni d'ambiente, è
quelia fatta a Sbangbai 11 21 ovembrc in coincidenza con le
foste dt Tonno. :-;, nuscì a far stampare immagìni, distrtbuue
medaglie, preparare nuovi scenari per il bozzetto del Santo
11 concorso superò le aspettati, e.

2.3 Page 13

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Al mattino chiesa zeppa. Nel pomeriggio il tentrn attrasse
molta gente, quanta ne poteva contenere il locale, cortile
i;J:t;(t]
compreso. Impartì la benedizione S. E. ~fons. Walsh, }\\J. >'I.
I nostri ragazzi con ,·ero sacrificio si erano recati per olrn.:
un mese dopo la scuola, digiuni, a preparare i canti e il
teatro. L'apparato esterno, forzatamente limicaw. t"u ben
compensato dal frrvort: t: <lai sacrilìcin.
La capitale Lima, dove fioriscono
quattro Case:: saltsianc, ha reso ,1
S. Domeoii;o Sa\\'io un omaggio $cn-
tito e grandioso. II fer\\'On; del I rilluo,
predicato da Ecc.mi ()raturi, andii
crcsct:nJo c culminò nella festa. (~li
animi erano stati preparnti dalla Radio
Nazionale, che trasmise conferenze
L 'entusiasmo col quale si onorò San Domenil."o Savio a
e Dublino don1to in gran park al fiorente • Club Raga;,;zi
Don !fosco" del sobborgo Drimnagh. associazione <lioct:sana,
c he ha costruito n:centemente una nuorn bdlis,;ima se<lt: per
1600 ragazzi con i giochi più s,·ariati. Il Samo fu prese nt,tto
come modello di autodisciplina e di pietà serena.
delle più note pt.:rsnn.d1tà nel campo
cducatil'O, dalle migliaia di hiografic
e d.igli avvisi affissi nnn soltant;> alk-
d1iesc, ma anche s~1i tram, ~ugli au-
tohus e nei negozi Tremila gio\\'ani,
in gran pane allic1 i dt·i collegi e
scuole gol'c::rn,ui,·c, con1e1111crn nel
A Limerich, nella cattedralt:, si raccolsero 3000 giornni cortilt.· del l'olleg-io salesiano a ren-
a onorare S. Domenico Savio.
11 piccolo Santo fu feslt:ggiato ancht: in alm: città d' Ir-
landa. i\\e daremo relazione nei prossimi 1rnmcri.
dere omaggio al Ragazzo santo. Tenne
il ::mlenniss1mo Pontihl.;ah: l'.-\\rcin:-
sco1 o l oadiutore in rappresentanza
dt:I l'anlin,t!e Primate, impedito dall:1
su., ultima malattia. Innumcn:\\'C1li i
U grandioso on'laggio delle Scuole de11n capitale del l'er-u a
San Domenico Savio n e l corille del Coll<,j?Ìo salesiano di LIMA.
hahhi é le mamme accorsi cui loro
tigli a prostrarsi davanti all'altare del
santo Giovane. Si pub dire che
tutta Li111.1 ha Sentito il mcssagg-io di
Dnme ni rn Savio, la cui inte1·ccssione
e molto efficace, come dimostrano
i numt'rOsi cx 1·ow presso il suo
altart:.
.\\111:he a Piura k reste a S. Dome-
nico SaviCJ rivestirono carattere di
vera apoteosi. 11 cortik• dd Collegio
non fu sufficiente a contenere la gio-
vcnti'.1 aec<>rsa in massa a rcnckrc
omaggio alla simpati.:a figura del
nuo, o Santo. Suhit◊ dopo ne fu ac-
compagnata trionfalmente l'immagine
nella Cattt:drale, dove per qualtro
giorni fu un affluire continuo di fedeli.
Primo tra i di\\·oti S. E. il \\'escovo
Mons. Federico Perez Silva, che su-
bito dopo la .:anonizzazione aveva
proclamato S. Domt:nico Savio Tito-
lare e Patrono del suo Seminario.
La festa si chiuse nel teatro princi-
pale di Piura, do,·e vari Oratori laici
tesserono le lodi del Santo, cletìnt:n-
dolo 1• il fiore pili bello di tutti i
si$tt:mi pedagogici ij_ Le autorità al
completo fttrono presenti alle cclt:-
brazioni religiose e ci\\'ili. La parte-
cipazione dei cittadini fu tait: che si
può affem1are non ess.:r\\'i in Piura
una sola persona che non conosca
Domenico Savio.

2.4 Page 14

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« Il yiu st o fiol'i 1ù t·muc 1m luw »
P roprio n el!' India, - iJ p ae.e d ella p alma
per eccellenza questa Cra;,e biblica, coo r ife•
rim e nto a D on Bosco e a lla ~ua u pe ra., ha avuto
la sua massittta realizuu:ione. li nosLro ven1;ra10
Re11ur \\iaggiore ha trascorso u n mese intcrCI
p er vi~itare "con occhi di m e raviglia" le uos1re
M~sioni e Isriruti de ll' Jndla Sud . dalia costa
6o ri1a del Ma labar con Bombay e Goa a quella
frastagliata d el Coromandel con l'Archidioces i
d i ~ adra.-. e la D iocesj di Vello re, per poi spin•
gersi sulle incantevoli Nilgiri Hills - Je colline
Azzurre - ove sorgono le Case di Formazioue
di Yercaud e Ko tagiri. Un complesso di 28 C:1$e
e St..11ioni missiona rie con 2r5 salesiani, una buona
parte dei quali di orig ine indi1o1oa. TI suo c uore
ha esultato di vivus im.i gioia dinanzi a qutsta
merav iKliosa fioritura di vocazioni indigene: 40 N o•
vi:t.i indiani a Yercaud e oltre 300 Aspiranti
indiani a Tirupauur. Cosi i !>ale.;,ianl coadiuvano
efficaceme nte n eU'lndia la forma7ione del clero
indigeno.
li s ignor Don Z ig(ioni ha pure visitato nel•
l'India Meridionale urul do7.l.in:i di case 1enure
dall e Figlie cli Mari:i Ausiliatrice, le quali, 11 fian-
co dei Figli di Don Bosco, compiono un' opera
provvidenz iale di bene nelle scuole, ospedali e
orfanotro fi, opera a llamente apprezzata anche daJle
autorità locali.
IL RETT RMAGGIORE NELL'INDIA SUD
Ch,uso 1Anno Maoano a Bet lemme, il Rcttor
M aggiore spiccò il volo per la Siria, dove, fot ta
una prima tappa a Damasco per visitarvi le fioren ti
opere delle Figlie d, :viaria Aui.iliatrice, il I o di·
cembre volò su Aleppo. Il primo a dargli il ben·
venuto all'aerodromo fu S f Mons. Fatta)
M e1ropolita d'Aleppo, Presidente dell'Opera Clor
gio Salem, affidata al Salesiani Al ricevimento
ufficiak, oltre la Signora Salem vedova del Fon•
datore, parteciparono tutte le Autorità. Il giorno
12, con tratto di paterna bontà, si spinse sulle men•
tagne del Li bano per visitare a f<ortoba la re
cente Casa d elle figlie di M Ausiliatrice, d ove
ebbe la gradita sorpresa di constatare che in soli
tre mesi le Suore erano riuscite a conquistare il
cuore dell intera popolazione accorsa ,n massa, con
le autoritA, a rendergli omaggio
Nel visitare la no~ lrd opera di Beirut, capstalr
del Liba110 ,I Successore d , Don Bosco ebbe ac·
cogliente più che cordiali dagli f.m m, Card. T11p
poun1 e Agag1aman, dal Patriarca Greco Cattolico,
da tre Arc111escovl , dal Ministro dell'Educazione
92
Naziona le e dalle altre Autorito. Particolarmente
fami liari> l'accoglienza di S. E. li N u Mio \\ll ons. Bel
trami.
I no allievi dl'I nostro lstrtuto di Teheran nel·
l'Iran hanno la gioia di avere tra loro il Rettor
Marg,ore 1! giorno 14 dicembre. Lo onorano pure
le Autorit à eccles1ast1che e c1vil1, tra le quali ec-
ce!~ S. E. l'In ternunzio, M ons. Perni, nostro effe·
zionato Ex allievo, che lo circonda cttlle p1u affet·
tuose premure, fìno ad 11cccmpagnarlo all'.ieroporto
Il 17 dicembre parte per l'India Sorvolando im·
mense distese desertiche e catene d1 montagne,
parecchie d elle qu ali raggiu ngono i 4000 metri,
arriva a Karachi, accolto con ineffabile cordielltà
dal Delegato Apostolico S. E. Mons. Alcum Van
Miltenburg, Arcivescovo della capitale del Pa-
kistan. Nel visitare il complesso delle magmflche
opere cattoliche che circondano la Cattedrale, ha
la gradita sorpresa di trovarvi anche un orfano·
trofìo dedicato a S Giovanni Bosco. Oltrepassate le
ubertose pianure della costa indiana, eccolo tra i
2000 e più allievi del nostro grande Istituto di

2.5 Page 15

▲back to top
Bombay, accolto come un padre, acclamato come
un sovrano. Duninte la sua permanenza nella
citta ha poi modo di const.atare quanta stima v1
godano i fìgli di Don Bosco. Glielo conferma elo
quentemente: l' accademia che gli viene offerta
nell'ampio cortile gremito di persone.
Bellissin"a imµresslone- ebbe pure dell'apostolato
delle figlie di Maria Ausiliatrice in terra indiana,
visitando la Scuola o Auxilium ~ di Bombay, nella
quale vide una vera folla di fanciulle e di giova-
nette ubbidienti e: affezionate alle loro educan c1
\\ 11t11f,, ~11i 1 / ,mli I :~ 111.,.;
Governatore e il signor Don Zlg-giotti; imparte
la benedizione S. E il Patriarca
La vigilia di Natale in auto, per aereo e nuo·
vamente 1n auto sale sulla catena dei Monti Az-
zurri (Nilg-1ri) fino alla ridente cittadina di K o
togm, dove ha sede il nostro studentato fìlosoflco
con quaranta chierici tra I quali passa un delizioso
Natale. Il giorno di S. Stefano procura la g,oia
della sua pr~enza alle Novizie delle figlie dr
M Ausiliatrice Nel pomeriggio visita quattro
degli otto Oratori festhd, dove i nostri chiericr
s1 esercitano nell'apostolato. Al sue arnvo accorre
tutto il popolo, mentre i giovanetti, muniti di ban-
dierine, gh gridano 11 loro benvenuto ed c,e1?:ui
sc:ono in suo onore canti e dan:ze
li 21 dicembre, dopo aver volato e viaggiato in
treno, eccolo alla frontiera portoghese di Goa.
Sull'auto del Patriarca percorre 60 miglia attra·
verso la foresta goanese, tra paesaggi rncantevoli
Oltrepassata la vecchia Goa, di cui non rimangono
che due chiese e qualche rudere, entra a Pongim,
r~idenza del Governatore di Goa. Preceduto da
un corteo di giovani, tra un voriopinto sventollo
di bandierine e lo sparo di petardi, attraversa la
città e giunge ali' Istituto salesiano G li porgono
il saluto le autorità civili e militari, con a capo 11
Ministro portoghese dell'Educazione Nazionale
Lo acclamano entusiasti i ragazzi, mentre la folla
fa ressa per baciare la mano al Successore di
Don Bosco. All'accademia che si svolge all'aperto
partecipano il Governatore, il Patriarca e le altre
autorità. Segue la benedizione dei padiglioni delle
scuole professionali Tagliano i nastri S. E. li
Il z8 lo trascorre viaggiando. L'auto scende nelb
pianura attraversando magnifìche foreste ii graz1os1
villaggi montani, passa per Salem, città compie·
tamente indiana dall'aspetto miserabile, quind,
percorre un altro tratto di pianura e poi s'inerpica
sul monte, dove sorge il nostro noviziato nel vii·
laggìo di Yercaud. In quell'oasi di grazia e d1 le-
tizia ti Rettor Maggiore si trattiene due giorni
rendendo felici quei cari novizi, che gli fanno dono
di un crocifisso, opera d1 uno dr loro, dr un cuore
in legno di sandalo, contenente le loro promesse,
e di un album di fotografie li signor Don Zig·
giotti li ringrazia e propone loro di offrire ogrn
giorno <1lla Madonna tre doni: la croce dei sacri
DOVE GESO HA REDENTO IL MONDO - 11, RBTTOR M AGGIORE CELE13:R.A LA SM'TA MESSA SUL CALVARt O
93

2.6 Page 16

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flc1, l'album dell ~ èJzion, sa ntifìcate, 11 cuore di
un amore arden1.P.. Alla ~ buona notte t poi an-
nunzia che darà a ciascuno un immagine con la
sua firma I novizi vi scriveranno i loro propositi,
che s'ingegneranno di mantenere almeno per
10 anni, al termine dei quali invieranno l'immagine
al Rettor Maggiore, che ne manderà loro un'altra
di congratulazioni.
A mezzogiorno del :, 1 dicembre entra nella
cittadina di Tirupot'fur. Case basse, ricopc>r1.e dj
paglia, vie formicolanti d, poven esseri che 11
clima e la fame snervano e abbrutiscono· ecco la
penosa impressione d1 chi entra. I nostri due
Istituti sono vere oasi di pace e d1 serenità. Ap-
pena l'auto entra nell'ampio cortile, esplode la
gioia degli aspiranti e degli orfani Il Rettor Mag-
giore sale sul palco preparato all'aperto: m un
tripudio di esultanza, di canti e di suoni si svolge
I'ilffettuoso omaggio.
Ne.I pomeriggio visita i locali deJl'aspirantato
e dell'orfanotroflo e ammira gli ampl,ssimi cor-
tili e campi da gioco. Interessanti le varietà degli
animali di quella regione: scimmie che circo-
lano a gruppi per i cortili danneggiando non
poco i tamarindi e le piante da frutto; scoiat-
toli graziosissimi, che a centinaia si arrampi-
cano sugli alberi o fanno delle scorribande nei
cortili; corvi, avvoltoi, buoi dalle lunghe corna,
vacche che circolano liberamente, rispettate e ve-
nerate dagl'ind(1.
Jl capodanno 1955 dà l'impressione d1 una gior-
nata di primavera, tiepida e luminosa Il Rettor
Maggiore visita e ammira l' Istituto delle Fi1rlie di
M A., frequentato da oltre 500 allieve. La gior-
nata si chiude con l accademia-omaggio al vene-
rato Ospite. Si fanno onore la banda e la corale
che esegmsce anche canti 1n italiano, intramez-
zanti scene drammatichP e caratteristiche danze
indiane. Graziosa l'offerta di una rosa di un ramo
d'olivo e di un cedro, simboli della salute, della
pace e dell'amore. Il signor Don Ziggiotti ringrazia
e augura a tutti sanità, pace di coscienza, amore
fraterno. Anche l'Oratorio festivo e una parrocchia
tenuta dai salesiani vogliono festeggiarlo e inghir·
!andarlo secondo l'uso.
Il J gennaio il buon popolo d1 Polur, con a capo
il Parroco salesiano e le figlie di \\Il. A., ha la gioia
di acclamare il Successore di Don Bosco, che si
ferma ad amministrarvi 22 bnttesimi. Rimontato
in auto, attraversa la città sacra di Tiruvannamalai,
dove sorgono numerosi templi indù, tra cu, uno
di proporzioni gigantesche con tre monumentali
torri d'ingresso alte circa 60 metri Giunto ad
Arni, trova un'altra parrocchia salesiana e una
bella Opera delle Figlie di \\Il. A., le cui allieve
gli porgono il benvenuto ed eseguiscono tipiche
danze in sao onore. F inalmente eccolo a Vellore,
la capitale del North Arcot con 120.000 abitanti.
LA GHlRLANDA DELLA RJCONOSCEl'-'ZA DELLA GIOVENTÙ INDIANA AL PADRE DELLA FAMI GLIA SALESIANA
94

2.7 Page 17

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-
Vi fioriscono quattro opere: tre dei salesiani e una delle Fighe
cli M A. Il Rettor Maggiore fa il suo ingresso passando tra due
fltte ala giovanili, sopra un viale tappezzato di iscrizioni d, ben
venuto. Salito sul palco d'ono,e, viene inghirlandato ben nove
volte dai vari gruppi di allieva ed allieve Don Ziggiotti non può
celare la commozione e la gioia che gli procura tanta gioventia
cosi affezionata a Don- Bosco e a1 suoi -fìgh e flglie. li 4 gennaio
è giornata piena di funzioni, d1 conferenze, di udienze, da visite
La vigilia dell'Epifania giunge a Kotpod1, dove assiste ad una
vera epifania di opere salesiane. Al mattino inaugura ufficialmente
il nuovo e già fiorente Istituto , Auxillum ~ delle f M. A e ne
benedice i magnifica locali Subito dopo è accolto all'Orfanotrofio
S Giuseppe, anche questo moderno e grandioso A mezzogiorno
ha la gioia di riabb1acc1are S E Mons. Math 1as, Arcivescovo di
\\.1adras, col quale nel pomeriggio procede alla benedizione d.zlla
prima pietra del!'erigenda Scuola Superiore, qumdi ali'~ Auxiliurn,
si svolge una solenne accademia in suo onore, presenti Mons. Ma-
thias, Mons. Tanjore e un bel numero di ben2fattori e amici
Il 6, festa dell'Epifania, cantata la Messa neJla cattedrale dì Vel-
iore, consacra il resto della giornata all'intimità con i suoi figli
li giorno seguente anche il 1illaggio di Pollikonda, dove fiori
scono una parrocchia salesiana e un orfanotroflo delle f. M A.
può sfogare il suo affetto a Don Bosco accogliendone il Successore
con canti e danze graziosissime.
L'8 gennaio è giorno d1 giubilo per Sogoya Tottam, dove pro-
spera una scuola agricola in mezzo a un terreno endo e stepposo
che i nostri confratelli vanno trasformando in fertili campi di riso,
frutteti e coltivazioni vane. Vera oasi in mezzo al deserto, forma
l'amrniraz1one d1 quanti la visitano. Ll Rettor Maggiore benedice
la nuova casa, dì cui è già costruito il pian terreno Subito dopo
visita un'altra oasi, l'oasi d1 vita cristiana della nostra parrocchia
di Uriurkuppom, dove alla notizia del suo arrivo i parrocchiani
sbucano veloci dalle loro capanne per vederlo e festeggiado
lllolte lingue, 1111 solo linguaggio.
finalmente il 9 gennaio arriva all'ultimo grande centro di at
tività salesiane nell'India Sud: Madras. L'accoglienza è degna
della grande città cattolica indiana e s1 svolge al « St. Gabriel's
School •• presenti i membri della famiglia salesiana dei vari isti-
tuti cittadini maschili e femminili. Sei giovani si presentano al
Rettor Maggiore portando ciascuno una ghirlanda e an vassoio
di frutta e gli dànno il benvenuto nelle sei lingue principali del
l'India. Ciascuno veste il costume della regione che rappresenta
Il sig-nor Don Ziggiotti li ringrazia col suo accogliente sorriso e
afferma che se le lingue sono diverse, il linguaggio è unico: il
grande amore a Don Bosco, che egli ha compreso a meraviglia
in tutte le città dell'India per cui è già passato.
Nel pomeriggio, con S. E Mons. Mathias e col suo Ausiliare,
si reca alla nostra Casa di Basin·Br,dge per l'inaugurazione del
nuovo grande ediflcio, che sorge nella zona più povera della citlà,
ove brulicano innumerevoli indiani agglomerati in capanne pri-
mordiali in preda alla p•iù squallida miseria Il Rettor Maggior~
taglia il. nastro e fa l'ingresso ufficia le, quindi \\.1ons. Mathias
espone brillantemente li fine che si propone la Chiesa cattolica
nella sua opera sociale.
li 10 genn<1io celebra nella Cattedrale sulla tomba di S. Tom-
maso Apostolo. Interessante la visita alle opere cattoliche che
sorgono attorno alla cattedrale, frutte, del dinamico ardimento
del!'Arcivescovo Math ias Notiamo il grande Orfanotrofio, la
u lilgh school ,, frequentata da oltre 600 allievi, e soprattutto ìl
Centro Cattol,co, grandiosa costruzione che accoglie le varie at-
tività cattoliche, tra cui un pensionato universitario.
L'Archidiocesi
di
MADRAS
È molto significativo il quadro
scatistiche L954 deJJ'Archidiocesi
di Madras-Mylapore nel Sud Jndia.
Su una superficie rii appena 6100
Km.• vjve una popolazione che
supera 2.800.0<Jo ahica.nti, in
grande maggioranza indu; solo
76.773 sono catto1ici, con un au-
mento di 554 unità sull'anno pre-
cedente. La cura d'auim.e è affi-
dai.li a 43 parrocchie ben attrezzate.
l matrimoni celebratj ascendono
a 590 fra fedeli; solo i;o i .misti.
Fiorentj e numerose le scuole
cauolicne dell'Archidiocel,i, dove
si avvicendano 28.356 tra alunni
e alunne, nelle varie sezioni Ele-
.meotarì (ro.226)1 Medie (2.044)1
Superiori (12.742), Professionali
(734), Universilllrie (2610).
Le opere caritacive hanno i loro
centri in .r9 orfano1rofì, J ricoveri
per vecchi, 8 dispensar; e un
ospedale.
11 "Centro Cattolico", che è ri-
tenuto l'ed.ifìcio moderno più bello
e imponenre di M.adras, ospita, in-
sieme con gli edifici che gli stanno
sorge.odo .intorno, le varie attività
cattoliche della cirtà e diocesi: le
sedi cenr.raJi dell'Azione Cattolica,
della Legione di Maria, delle Con-
ferenze dj S. Vincenzo; saJe di let-
tura, uffici d'infoJ'1Tl3.Zione, banche
d'assicurazione, studi per medici
e avvocati cattolici, scuole di av-
viamento prof~sionalt:, pensionato
universitario, salone per conferen'l.e
e rappresentazioni drammatiche,
attività edjtoriali, ecc. È un com-
plesso mirabile, degno di un Arci-
vescovo che ha per molCo: "aude
et spera ".
L 'Archidiocesi dj Madras-My-
Japore, affidata a.i Salesiani, è
rena da Mons. L. Matluas, coa-
diuvala dal Vescovo Ausiliare M<:>n•
signor F. Ca.rvalho. Il personale
missionario comprende c31 sa-
cerdoti, di cui 68 del Clero seco-
lare, 29 Salesiani, c4 Gesuiti,
2 Frati Minori 30 fratelli coadiu-
tori e 580 suore, di cui 410 indiane,
appa.rtenenri a 16 CongregaTioni
religiose.
95

2.8 Page 18

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Lo stesso giorno visita la bella chiesa parrocchiale di Chingleput,
officiata dai salesiani, cQn accanto la grande • Scuofa S. Giuseppe~
con 800 allievi esterni, diretta da due salesiani. Il Rettor Maggiore
vi è accolto con solennità e onorato con esercitazioni ginniche.
Ad una commovente manifestazione di fede assistette pure a
Perambur, dove i fedeli tn buona parte anglo-indiani vollero ascol
tare la sua Me.~sa, comunicarsi e tendergli omaggio davi,nti alla
loro ampia e bella chiesa Anche nella Parrocchia di S Francesco
Saverio, vicino alla Casa lspetloriale, ebbe il conforto di incoro-
nare la statua di Maria Ausiliatrice e di benedire i quadri e gli
stucchi destinati alle case de.i parrocchiani.
( 'ome il B,ma.11au 'l'J·<'e.
Il I z è giornata consacrata alla Casa di Basin-Bndge, che rac-
coglie le nostre opere piu caratteristiche· l'oratorio, le scuole pro-
fessionali, l'orfanotrofio. Non può tuttavia sottrarsi dal far vi
sita alla grande Scuola • Santa Maria •, diretta da tre salesiani
coadiuvati da insegnanti esterni. È una delle piu apprezzate di
Madras. Vi sono alunni europei, anglo-incLanl e indiani. C'è anche
un gruppo di cadetti dell'Aviazione che, all'ingresso del Rettor Mag-
giore, rendono gli onori militari Segue un signorile ricevimento.
Verso sera si svolse la grande accademia-omaggio dell'India Sud
al Rettor Maggiore, presenti cooperatori, amici, personalità varie.
Lo stesso Ecc.mo Mons. Mathias tiene il discorso d'introduzione
p~rlando dell'origine e sviluppo dell'Opera salesiana nell'India.
Al termine, davanti ad una magnifica allegoria vivente, preparata
dalle figlie di Maria Ausiliatrice, Don Ziggiotti rivolge un com-
mosso grazie agl'intervenuti e paragona lo sviluppo dell'opera sa-
lesiana al famoso ~ Banayan T ree~ (Ficus Bengalensis) di un giar-
dino di Madras, che ricopre coi suoi tronchi una superflcie di
circa 5000 metri quadrati
Anche l cento chierici del grande Seminario diocesano di Poona-
ma/lee - a :z.o km. da M adras - diretto dai salesiani, ebbero
l'onore e la gioia di accogliere tra loro il Rettor Maggiore. Tor-
nato alla Casa ispettoriale, il signor Don Ziggiotti trova tutti i
direttori e i parroci dell' lspettoria, ai quali tiene conferenza. A
mezzogiorno è ospite del grande Collegio del Padri Gesuiti. Più tardi
ha il conforto di benedire la prima pietra della I Chiesa San Dome-
nico Savio•, che sorgerà sul terreno della «St. Gabriel's School •.
ii
J S ua P.u. Mons. Giull(I Rosales, Arcivescovo di CEBU (Filippine). tra
i "Ragazzi della •,a-a.da". CgU li atna tàrtlo e. nelJtt sua bonta. c-onsi•
c.Jera JR nuuv11 npeta in toro fa,•oré <"O.Oh! I-" pitl bella dtJl~Anno ~lariano.
Subito dopo tutti i salesiani dì
Madras e dintorni sono raccolti at
torno all'amato Padre, che rivolge
loro la sua parola d'incoraggiamento
a proseguire, ~ulle orme e nello
spirito d1 Don Bo.sco, la [Q.ro ma
gnifìca opera apostolica così visi-
bilmente benedetta da Dio. Alle
ore 2.0 partecipa, presso il • Centro
Cattolico• al grande banchetto in
suo onore, con le LL. EE Mons.
Ma1:hias, Mons Carvalho, Mons.
Tanjore, i Su-periori degli Ordini
,·eligiosi, i parroci e s.icerdoti del
clero secolare, autorità, cooperatori,
amici e salesiani d1 Madras L'agape
viene rallegrata da musiche e canti.
In fine si brinda al Papa, a Mons.
Mathias, aJ Rettor Magg-1ore, ma
invece di alzare il tradizionale bic
chiere di spumante, si leva un lim
pido bicchiere d'acqua fresca, per-
chè il proibizionismo non permette
bevande alcooliche
« ln<li<t, glo1·ia mea ».
La giornata 14 gennaio, l'ultima
che passa a Madras, comincia con
la meditazione predicata e la santa
Messa nella Casa ispettoriale delle
figlie di M. A. Piu tardi le Suore.
le orfane e le alunne della Scuola si
uniscono per offrirgli un grazioso
omaggio di filiale venerazione.
Nel tardo pomeriggio presiede
la prima riunione dei Cooperatori
salesiani del Sud India, presenti
Mons. Mathias, Mons. Carvalho e il
signor Ispettore. Il Rettor Maggior<?
distribuisce i diplomi e S. F.. Mons.
Mathias, dopo un brillante discorso
sulla natura e finalità della Pia Unio-
ne, dà ai soci anche il mandate uffi-
ciale di lavorare nell a sua Archidio-
cesi come Azione Cattolica.
Il prirn,, diploma fu dato a
S. E. Mons. Carvalho, Vescovo
Ausiliare. In fine il Rettor Maggiore
ringrazia l'Arcivescovo e tutti i
presenti, inneggiando ali'India cat
tolica e auspicando che il motto
che ama scherzosamente ripetere
Mons. Mathias e hic domus meo -
Indla glorio mea », Don Bosco dal
cielo possa ripeterlo con crescente
compiacenza paterna: "India gloria
mea! •· Se i suoi figli e le sue figlie
- esclama tra la commozione ge-
nerale il Rettor Maggiore - con
tinuera nno a lavorare nelle spirito
e con lo zelo del Padre, a questa
luminosa aurora salesiana nell'India
seguirà uno splendido meriggio.

2.9 Page 19

▲back to top
o
La stampa cattolica onora il Titolare e il Fondatore dei Salesiani.
J dipet1den11 de/l'Osservatore Romano t d1>l/a Tij;ografta Poliglotta T at,rana ha11110 so/e1mizzato
in•ieme la festa d Sa,, Franctsm di Sales e d ~a" Gzo•Mnni Bosco, P,otellor, della Stampa Cattolica.
Sua Eu.:sa lfo,s Lu1P1 T aol,a, r·àgere, rt di Roma, celebrò la S. Heisa rulla cl11t.a tkl Go-
ienatoraro della Città del Vaticano tMcc1ando, al Vangelo, un suggestivo quadro della missione di
Do,, Bosco nell'ambito della stampa, della quale non si itnncò ma, di rilei·are l'importanza per la for-
mazione della vita rristio.na. Così, pe, la sua ,mdtiforme att1v1tò anche in q11tsto campo, divenne uri faro
pmt11ale per tutti , lavoratori riel libro, del gio111ale, della stampa cattolica.
Sua Eccellmza ricordò pure 1I Protettore dei giornalisti San Francesco d1 Sales.
Anche nella Basilica salesiana d, Roma, ugumdo una cara trad1z1011e, s1 sono raao/11 un bel gruppo
d1 giomalisti e d, p11bblicisti eattolici pn- onorare , /ero Patro110 San Franusco di Sall's e San Gio-
vanni Bosco chF, come bene rilevò il celebrante Don Fav:1111, u11tì cosi profondamente la nobilrd e la po-
ttnza dell'apostolato della b11011a itampa Ja divenime stre11u.o pioniere, sp,.c,e d1 quella che sa adegums,
santamente alla mentalità del f><ìpo/o.
Nuova cappell ben11detb daJ OvdinaJe Aloisi Masell,
Nella festa rii San GiO'IJa11111 Bosco le Figlie di 111. A11s1liatrice della Ca.sa lspmorwle di Roma
ebbero la gioia di maugurare la nllQVIJ cappella, ampia e lummosa, rinata ml suolo d, quella disJrutta
nel traguo crollo del maggio 1953. La benedisu e vi celebrò la soma Messa m u11 tn·o,ifo di luci, dr
fio11 e di canti I' Em.mo Card. Benedetto A loisi llasel/a, Protettore delle due famiglie salesiane.
Segui imo spontaneo e affet111oso omaggio all'illustre PorpoYllto, che rievoeò la sua presenza nella notte
del dolore e SI disse lieto dr poter ora assocwrn alla g101a ca1111we, augurandosi che il sacnficio dtlle due
Suore, vittime del erollo. porti tra le alunne del be11emerito Istttuto una consolante fioritura di vita crùtza110.
I ., Il Pn •,.lllu,t• &Jf'lla Rc:.pu bhlh ...,. dd \\. E ~t-.Z I 11 ha ,,ar r~•
cipat o u tl.e. t.d cb..-zfon l rlrl 6,1 d~11 -0p~r.t .aleà i4n.a net t•
c~p 1rnl,~ i-.t:C'ùlo in "i.."(i r.~ ;,11Jlt- n o~tre :S<"U Oll• ,~r o fc.,.c;Jon.ih ,
Nel numero di febbraio abbia-
mo clm notiz·a dell'incipiente
opera di Cebu a tavore de, ragazzi
della strada. Ora possiamo aggrnn
gerc che la popolarità del nome;;
di Don Bosco si allarga e che il
popolo non crede: ai suoi ~chi
ntl ·edere i ragazzi così cambiati
Quel nostro direttore ci scn\\;e
moltrc che finora la Provvidenza
li ha assistici con tratti davvero
prod1g1osi. Cosi a Natale furono
spc~i in c.loni ai ragaz2i peso! 81,40.
Lo stc.:sso giorno il direttore nce-
vette pesos 881 ,40. Altra 1,olta spcst
peso5 2,20 in medicinali e due ore
97

2.10 Page 20

▲back to top
dopo ne riceveva 220,00. In altra ci1costanza spendeva pesos 10,00
e dopo poche ore ne riceveva rnoo oo La comcidenza dei nu-
meri fa pensare ai fatti che s1 leggono neUa vita di Don Bosco.
•7/ffil1fJ!J/Jlll Simpatia per Don Bo,-co.
Da 25 anni i Salesiani lavo-
rano in Thailandia, ma il loro
preimgio non fu mai così
~rande come da quando s1 dette prmcip10 alla Scuola Tecmca
Don Bosco, esclusivamente per orfani e ragazzi poveri.
L'opera desta la simpatia di tutta la cittadinanza di Bangkok,
ma soprattutto delle Autorità. La moghe del Primo Ministro.
Donna La-pd Phibul Songghram, è Consigliera del Comitato
delle Dame Patronesse per la raccolta di fondi per l'erezione
dei nuovi edìiìci.
In lutte le riunioni per lo studio di nuove opere sociali sono
chiamaci anche I Salesiani, e la scuola Don Bosco è oggetto
di studi Sperimentali da parte degli studiosi di problemi soc1ali-
sono professori, medici, personalità note nel campo educativo che
vanno ad ammirare i miracoli del sistema preventivo di Don Bosco.
Persino i Bom:i srudiano il metodo usato dai Salesiani, con la
speranza di scopnrne 1I segreto.
Il giorno del genetliaco del Primo l\\Iinistro, Maresciallo Ph1bul
Songghram, il nosrro Don Ullìana andò a porgergli gli auguri
accompagnato da cinque ragazzi. Appena il Ministro seppe che
erano i figli di Don Bosco, andò loro incontro ed ebbe parole
di congratulazione per la loro fortuna d1 appan:enere alla scuola
Don Bnsco. Quindi al missionario che lo ringraziava della :;ua
bontà e dell'arnro prestato, disse. *La scuola Don Bosco, io
l'aiuterò sempre ».
Una graziosa conferma la si ebbe recentemente. Alla scuola
Don Bosco arri,·arono in regalo dall'Tt.alia due barili di vino da
Messa. Donna La-pd venne a sapere che i Salesiani trova.vano
difficoltà a svincolarlo per l'alro prezzo della dogana. Ne parlò al
Primo Ministro, il quale pagò lui stesso la dogana e fece per-
venire il vino ai Salesiani con una bellissima Lettera, nella quale
s1 dichiara\\'a lieto di favorirli percltè aveva saputo che il vino
sarebbe stato usato per la celebrazione della Mes.,,;a.
I sessant'anni di lavoro
salesiano furono com-
memoratial tramonto del-
l'Anno Mariano. Il P re-
sidence della Repubblica, accompagnato da vari Ministri, visitò
il grande Collegio S. Francesco di Sales di Caracas, accolto dai
t 500 alunni, e vi rimase un'ora, che dedicò in gran parte alla
visita dei laboratori, partendone pieno di ammirazione per il
lavoro realizzato dai figli di D on Bosco.
Viva simpatia destò pure la sfilata della gioventù salesiana per
le vie della capitale. Lo stesso Arcivescovo Primate Mons. Gu-
glielmo Luca Castillo, primo ex allievo del Collegio, volle cele-
brare per loro nel Santuario di<• N. S. de la Candelaria+;, menLre ai
cooperatori e agli ex allievi era dedicata la domenica seguente.
Anche la Compagnia Shell per il petrolio volle partecipare al-
l'omaggio di riconoscenza Scelti attori della Compagnia interpre-
tarono con arte episodi salienti della vit.a di Don Bosco, che la
Televisione trasmise per la durata d1 tre quarti d'ora.
(Je111iale
e atdita i.dea
fu quella det+e F,gfle Maria
Ausil1atr·ce d S Frane sco d,
Cal eor" a (Sta:: ur, ;;i) o met-
tere u"a ">ota rnar,a,a nella
granae carata so ui a ~eners1
ir. onore d Cr•sto'oro Co
lor100 netl'a!'1n versano ce la
scooer:a de Al"f'er·ca Ot1:e
nuto .I co~senso prepararono
un art,st1co carro !"ariano che
iigurò rella imporerte sf11ata
de'la comen1ca IO ottobre, fra
rriolt1 a,tr allegor•c, pa.,.riot-
t1c,, oolit1c, commerc1al1, ecc ,
tutti d1 carattere profano.
11 Carro ricordava , ...,..,es-
sagg1c d1 Fat. ma s1.;I Rosa.-,o
t-.'Tto b a'1CO e a··gerteo. oor-
tava una grande àncora cor
I' rnmagine oel Cuore lmr-ia
colato d• Mar,a, e le scr;tt;e
* ANNO MARIANO
* MARlA r\\JOSTRA SPEP.AI\\JZA
* RECITATE Il ROSAR O
PER LA PACE DEL MONDO
Cinque fanciulle b1anco-ve-
sute e altre dieci con vesti az-
zurre figuravano i Mister· del
Rosario, mentre trasm•ss1on1
rad1ofon1c'>e d ffondevano
canto del! Ave /"lana
La gente, ass;epata in doppia
fta al ~assaggio dei carri, sor-
presa e amm rata a quella
candida visione, prorompeva
h entusìast,c, aoplausi, man
dando bac· alla Madonna. Molti,
togl1endos1 di tasca o dalla
borsetta la corona del Rosario.
l'alzavano verso 11 Carro, q.ias
per una pronta nspos~a. ,n
cor-iinciando a recitare l'Ave
Maria
Lo scopo ooteva qu,nd1 dirsi
raggiunto: accenoere una fìam
Ma e amore verso la SS. Ver-
gine. Ma qc1ale non fu la me-
rav,gl ,a, al::\\!-11 g orni dopo.
nel sapere che al Carro Ma
nano era stato as,egnato il
premio!

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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,
Per inizi:it inl dei S.,lc~inni dell,t ~elle ISOLE FILIPPINE, che leste 1':11rono S,111 Gim·111111i l:Jo,ro.
Parrocchia <li S. Giu~eppe, a TA- hanno I' Jm1nacola1a lomc Parrona Sua Eminenza il Card. J,ercaro li
RANTO è ,u110 in:iugurato, nel principale e ]I lari" Au$i)ia1rice cumc ununr.:n con IH su,t presenz.-a e si
rione delle nuo,·e case popolari, un Patrona di molte Diocesi e Cn11e- compincel'n di nsststere ad un hril-
hel monumentino ,1 Mana Ausilia- Jrnli, l'Ausiliatrice: Pellel(rina è p,ls- lnnre 1ra11enimcntn dnto in ~uo on11re
trice, cirrnndato da aiut>lc. Ì~ il AAl:l beneddtn e benedicente, ~u~ci- dni nlf.!O izi dd , Lun.1 Par!.. ,.
primo monumento crctio ulla i\\ln-
donna nell.1 ci1t/l dt Tar,mto. Pen:il,
I:, festa ebhc un c11ruttcre cittadino
e intc1,·cnne person:1lmente l'Anci-
tando n unque len·or~ d'c.nrusias.mn
~ ("unductndu anime fii s~u.:-rmnenti.
I l!io,-an, di Tarh,c e di l\\1nnila ~i
rrncumrnno un qwidrcrto dell'Au-
11 Natale 195+ hu segnnto pc, le
Opere ~a lo;siane Ji HONGKONG
un':,Ira quota di hatte,;i1rn: Par-
,·esco, o S. E. l\\ luns. Bernardi, che
htnedisse il piccolo mrmu111cn10.
Il Collel(io l\\laria Ausìliutricc
di Lima PERÙ -, Yinciture del
Ccmcun;o Cnrechistico indetto in OL·
casiune del Congresso Euçanstico I'
:\\fariam, Nitziomllc, nce, elle d;illc
m:mi dell'Em.mo Card. 'l'edeschini,
I,el(alo di S. Snmirà, il Diploma
d'onore, cconc .. <:ampw,u m1a1i1110 ,.
di tuui gl'i~1i1u1i mi,di religiosi c
laid di L1111u, Callao e Balne~trios.
S. E. l\\ lons. .Antonio Torrini,
Arci1e~co1·0 di TREVISO, hit be-
silwtrice da appendere in c.1sn. tn
modo che cenrinain di famil{lie ura
hanno l'Ausiliarnce al posto d'ouore.
Per f,I\\ orire l'.1Jl~iornnn1ttnto 1t
l'approfondimento dtlln ,,ulrnra pe-
dagogie., dei Sttcerdoti, diocesani e
rd1,;iosi, in cura d'anime, in,pc.1-:rn.n;
in opere educ»rin,, incaricati <lel-
l"insc15namenro della relil(ione ndle
,cuole o della ped:1g,1gia nelle Case
di formazione per il Clero, l' lstituw
Superiore di Ped.1gogia del Pontificio
Arcneo Salesiano di TORINO, con
l'appro, aiioné e l'incnraJ{l..,iament<>
dell'nuroritil ecdesinsrica, ha inde110
un cor so di Pedugogi,1 per il Clero.
rocchin S:mt"Anwnin, 127; Scuola
S:in I .ui11i, 28; :-ìcuoln D. 1: ;1ippo
Rina.Idi, -1<>; Ahcrdeen Tn1de :-ìchool.
-! ,l; Tnng Kinl( l'o Trade Schoo l, 35.
Tomie:: 279.
I,.1 l.'ns:1 ispdtnriale di Rio de
J,meiro - BRASILE - ha ccle-
b,~,10 il ~uo Ciuhileo d"ari:rento con
l'inten-enw di Sua l·:m.z,i il Car-
dinal (;i,1como <le Barros Camara
e delle LI,. EE. IC:h cziu Gomez de
Oli,cin1, Arei,·. di l\\lariana, Fran-
cesco de Aquino Correa, Arei,. di
Cuiahit, e Pietro .ì\\1:,ssa, \\ 'esco, o
tit. di l-lehron, rutti e tre $alesiuni.
Per r occasione fu inaUj(Unlto un
nedetto l:i prima pietra della nuorn
mtoYO padiglione a rre piani lun110
chiesa p:1rrocchinle, che s:trà dcdi- A BOLOGNA l(li ur11,ri compo- 77 mcrri.
c.lta a S. Gio,·nnni Roseo, nel nuo, o
quartiere popolare ,orro nd do-
POJ!Ul•rra.
nemi lo :-ìpettncolo via!!J!iunte l ,una
l',irk , il 7 gennaio ~cor,o hanno k-
MCL!J.dato con le fan,i.itlie il lorn .;e-
:-,.;idl';1rnpio lumino,<! "' rio della
Scuoln :-;,,n (;,o,·annt Bosco di BOL-
ZANO è: state> solennemente imiu-
f!Ur:Ho un busto di bronzo. n ricordo
del gruade S.tnto eh., ha daro il
Il
nome non solo ulln Scuola. ma a
tutro il \\!asta rione: 1-tdiacente.
A 'l'u Due, nei pl'ess, d, Sai)(on
- INDOCINA - sono ~rnti ulti-
mati i In, ori di C<lstruzione dellè
Cili\\t di legno, d1e alla fine dd g~n-
nnio sc111"'0 hanno ospituto i 300
C)rfoni profughi d,1 H a Ì'oi Durante
il sol(1t1orno prO\\ \\'isono n Ban l\\te
Thunt, l:t l'r<", idi,n:,a non ha mai
lasciato m:incn,c il neces~a,·io. Al-
cun<' C.tse sale~iune, e parecchi be-
ni,fa11ori de)(li S t,tti L•niu si er,.no
assunto i l rnitnh.!ni,nento t.li uno o
p1ì.1 orfani.
S. E . Dr. Giuseppe l\\farw l. emus. Ministro uegli ln<erni di El Salvador, in un lcr•
vido discorso di d.ogio per l'opera dei Salesiani. afferma di rendersi interprete
della d cono~cenia délle piu alle Au1orilà per le grandi benemerenze dei Fi,!li di
Don Bosco nel campo dell'educa'lion~ della gioventU nella Rep. di El Sah1a<1or.
L:1 Casa sak-;;i.ma di ilrcmerdurp
- SUD AFRICA - ha ospitato
la conft:rcnza dei.li in~gnanri c:ot-
tolici ~...\\frlcani, raccoltisi per sc:clm•
hiare idee ed esperien1.e e ispirarsi
a l metodo educ"ti10 dt Don Bosco.
99

3.2 Page 22

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Al tramonto di quest'anno 1954 desidero far
giungere ai nostri Cooperatori la visione di qualche
tratto della nostra vita missionaria u-a i Xavantes,
in queste lande boscose del Rio das Mones.
Questo fiume divenne famoso fin dagl'im21
del 1700. quando le carovane dei Bandeirantes,
partite da S. Paolo in cerca di Indi e di oro, lo
resina, come l'ave,·ano chiamata i due missionari
salesiani trucidati dai feroci Xavantes.
Vicino a quel luogo, a circa quattro chilometri
più sopra, si sono stabilite sulla sponda del fiume
alcune famiglie di civilizzati, il cui capo e il nostro
amico signor Ladislao Cardoso. Là, sotto una
misera capanna di paglia, celebrai il 20 settem-
scopersero e risalirono incontrandovi l'oro, ma
anche la tremenda ostilità dei selvaggi e le ter-
ribili epidemie dei tropici, che seminarono la
morte tra quegl'intrepidi esploratori e li deci-
marono tanto che, inorriditi, gli diedero il triste
nome di Rio das Mortes.
Un'oasi sul fiume della morte
Sulla sponda destra del grandioso e magnifico
Rio das Mortes, a circa r 50 chilometri da Xavan-
tina, scendendo il fiume, s'incontra la foce di
un fiumicello di abbondanti e limpide acque. A
poca distanza si alzano colline fiorite, che dànno
un aspetto gaio e poetico al panorama, sebbene
sia in piena foresta. In questo luogo sta sorgendo
la nostra Missione. Essa porta il nome di S. Te-
bre 1953 la mia Messa d'Oro, presenti un bel
gruppo di selvaggi Xavances.
Questi selvaggi, dopo l'incontro di quel me-
morabile giorno, non si allontanarono più dal
luogo. Andarono gironzolando nei pressi, sempre
in attesa che il missionario tornasse. Appena sep-
pero che eravamo giumi, subito accorsero e im-
provvisarono attorno a noi le loro capanne. Ma
per don Fasso e don Sbardellorto, giunti là con
scarse provviste, non prevedendo d'incontrarsi
subito con i selvaggi, il caso fu serio.
L'indio non si stanca mai di chiedere: vuole
tutto quello che vede. È sempre pronto a man-
giare, non è mai sazio e dice di aver sempre fame.
Curioso e inquieto come un bambino, tulto vuol
vedere e toccare; se non ci mette le sue mani,
non è contento, e bisogna aver pazienza, molta
I OO

3.3 Page 23

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pazienza Cercando di accontentare rutti il meglio
possibile, i due missionari s1 privarono del ne
eessario e, venute meno del rurto le provviste,
provarono la fame. Passarono giorni <.: settimane
cibandosi solo di radici cli mandioea eone o ab-
bnmolite e, quando la fortuna -,orrideva a qualche
pescatore, di un po' dÌ pesce.
Una barca a... slnghiouo.
I rifornimenti, per la lontananza e la scarsezza
d1 mezzi di traspono, sono difficiliss1mi. L'unica
via di accesso alla Missione è il fiume. In qut.sta
zona ci rro\\'iarno ancora nell'alto cor~o del Rio
das 'l\\fones, che ha la corrente forte con rapide
pericolose. In alcuni punti le acque vertiginose
~•mgorgano tra pietre e macigni, lasciando solo
uno stretto passaggio per le imbarcazioni.
Abbiamo a nostro uso due piccole piroghe,
ma sono molto instabili e di piccola portata.
Abbiamo anche un motore fuori bordo 12 lIP,
l'unione: la duahtà di gruppo e di luogo avrebbe
causato difficoltà gravi e forst: fatali pct l'avve-
nire della Mis~ione. Il viaggio di discesa non fu
buono. Il morore non funzionava ben<: e di tratto
in tratto si fermava, mentre l'imbarcazione pro-
seguiva trasportata dalla c_orrentc:: e proprio vero
che a scendere tutti I santi aiutano! Passammo
la none sono le stelle in un piccolo isolotto del
nume, nella nostra amaca sospesa tra due alberi.
Il giorno seguente, quattro chilometri prima di
arnvare alla foce del fiumicello ove sorge la nostra
Missione, ci fermammo per salutare l'amico e
lenefattore signor Ladislao. Ci accolse con gioia
e a cena ci presentò un prelibato piatto d1 uu--
taruga, specialità deJ Rio das Mones e di quasi
tutti i fiumi affluenti dell'Amazzoni.
Presso la sua residenza c'erano quelle poche
famiglie di Xavantes che si ttnevano separate
dal gruppo che già si era fissato vicino alla Mis-
sione. M'mlraucnni con essi e, per mezzo di un
interprete, parlai col cacìco per convincerlo a
U ,t-nr-r.tnt.lu Jon Cul-
b•,1.:hinJ 'UI Hlo d..,.
l"vforh:,
Cum,· , !\\av'4nt~ l'u·
-..1ru1-.&:ono lt- loro ca•
iunn.- i\\l , t"I dtt' d.-Ua
"-<'hrh u-o 11 ,,_.,.h·.tuio :li
&!.,oro.
t h• i,rinu ,:oh;a , ht
ttùt"·•U b..an,t,inf U"an•
\\lf'donv bt bbtU"".t
, •...,1t Jd 1',,h.,.~lvnario.
generosa offerta d1 un eminente benefattore delle
:\\liss1om salesiane. Certo il motore rende più
facile e rapido il viagi?io. ma non mancano gl'in-
cern, poichè va soggeno ad improvv1s1 guasti,
che riescono fatali quando non vi è possibilità
di aiuto per ripararli È quanto avvenne nel-
l'ultimo viaggio che feci neU'ottobrc scorso.
Mi ero recato alla Missione di S. Teresina pei
trattenermi un poco con 1 selvaggi e coi civiliz-
zati, ma soprattutto per ottenere da u11 gruppo
di Xavantes, che dimoravano non !omano dalle
famiglie dei civilizzati, di riunirsi a quello che
già si era fissato vicino a noi. La cosa non era
facile, sia per l'influenza dei civilizzati, che
sempre: tende a sfruttare l'indio, sia per la rilut-
tanza del cacico, che aveva avuto forti divergenze
con l'altro cacico. Eppure bisognava ottenere
unirsi ai compagni. Quel cacico, che aveva sempre
dimostrato molta stima per la mia età e la barba
bianca, all'udire che io lo invitavo a trasportarsi
presso di noi nella Missione perchè ero suo amico
e veccluo, m1 guardò fisso, chinò il capo e tacque
pensie1 oso Compresi che le mie pa, aie gli erano
scese al cuore Alla santa messa dd mattino se-
guente, coi c1vtli2:zaù assistette anche lui con
tutti i suoi uomini, donne e bambuu. Tutti mi
fecero molta festa, Cercai di fai loro capire che
Ii desideravo con me nella Missione. Il cacico
ascoltava fissandomi con i suoi piccoli occhi.
Poi d isse. forè, inrè! Sedi, sedi! Sl, sl... sta
bene, buono! ~- Ma tosto soggiunse: « Adii,
adù! Aspetta, aspettai>>. Capii che, pur volendo,
era ancora indeciso Posi la cosa nelle mani di
Mana 8S., salutai, salii nella barca e partimmo.
IOI

3.4 Page 24

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Un nuovo vHlagglo nella foresta in poche ore.
Tn poche ore amvammo alla nostra incipiente Missione. Sulla sponda del fiume don Sbardellotto
aspettava insieme con tutti i Xavantes Scambiati saluti e abbracci, c'incamminammo verso la ca-
panna che il missionario aveva appena finito di costruire con l'aiuto dei selvaggi e di alcuni civilizzati
Nella densa foresta vergine ,con eroico sforzo di volontà, di fatiche e di sacrifici, i due mis-
sionari, tagliando alben ed .u:husti di ogni specie, avevano aperto un grande spazio che avrebbe
reso possibili le costruzioni definiuve. Bisognava pure fissare il posto per I'aldea dei Xavames
Consultandoci l'un l'altro, si stabili anche questo. Rimaneva però l'mcognita se turu si san:bbero
decisi a fissare ivi la loro dimora. Era nostro yivo desiderio che per la fine dell'anno mariano tutci
quei selvaggi si riunissero in un solo villaggio vicino a noi. Per questa grazia nvolgevamo preghiere
a l\\!faria Ausiliatrice perchè compisse la sua opera così meravigliosamente mrziata col mandare a1
piedi del missionario i selvaggi pr<>pno nell'ora della sua Messa d'Oro.
Avevamo già passato quatcro giorni nella Missione e si pensava al ritorno Con me doveva
\\,aggiare don Sbardellotto, col quale avrei dovuto recarmi a S. Paolo per assiJ:.tere alla consacrazione
episcopale di S. E. Mons. Camilla Faresin, Vescovo Ausiliare cli questa Prelazia. Ci trovavamo
sulla terrazza della nostra capanna discorrendo sul progetti e speranze della nuova J\\.iìssione. 51
prospettavano fiori. ma sopranutto spine, e ci si incoraggiava dicendo che le opere di Dio rich1e-
dono tutto questo Ad un sereno otumismo c'invitava il canto degli uccelli del bosco e il mor-
morio delle acque del fiumicello che passava ai nostri piedi... Quand'ecco sbucare dal sentiero
della scii-a, in fila indiana, vari uomini che impugnavano arco e frecce, e subito dietro a loro
le donne, curve sotto il peso di tutte le loro masserizie,
accompagnate <la uno sciarne <lì bambini. Era il desiderato
gruppo <lì Xavantes che arrivava 1•••
DALL' 1.'VTERNO DELLA f:JNA
Il cacico Jurura si avvicmò sorridente e disinvolto, di-
cendo: «Siamo arn\\'ati e vogliamo fare qui l'aldea per noi ,i.
Triste bilancio
11 nostro cuore sussultò dL gioia. Pet dimostrargli la nostra
soddisfazione t'inviLammo a condurre tutti - uomini, donne
e bambini - a rice\\·ere qualche cosa da mangiare. Argo-
mento più persuasivo non si sarebbe potuto usare, e l'allegri:1
dei selvaggi fu completa. 81 preparc'i subito una grande quan-
tità di farina di mandioca con grandi pezzi di rapadura - una
C i serivono eia H o ngkong che
il 20 dicembre scorso sono arri-
v ati da Sbangbai gli ultimi due
salesiani europei: Don Kreut:7er
e Don Candusso.
Restano quindi da soli, in balia
specie di zucchero greggio - in tale abbondanza che lutu
di se stessi e nell'atroce alterna-
ne rimasero contenti. Vennero turti e, naturalmente, coi nuovi
tiva di scegliere tra l'apos tasia e
arrivati anche quelli che già erano sul luogo.
Subito dopo, insieme con L maggiorenti, si andò dove
doveva sorgere il villaggio. Ne rimasero soddisfatti. Anzi
vollero che ,·cnisse segnato da noi anche il punto dove sa-
rebbe stata costruita ogni capanna. Li compiacemmo e se-
gnammo sulla terra grandi circoli a relativa distanza, in se-
micerchio, così come costumano costruire le loro aldee. Si
misero subito al lavoro. Gli uomini con scuri e accette avute
una roorre di stenti e d ' inedia
- la più comune, perchè il mar-
tirio violento è esclu..<.o per prin-
cipio - ancora 2 1 salesiani Ci-
nes i, d ei quali 6 in prigione a
Pechino, 1 in prigione a Shang.hai,
1 ai lavori forzati a Kun Ming,
2. ai Lavori forzati a S hanghai, 2
fuori comunità, 9 in piccole co-
da noi corsero al vicino bosco per tagliare i pali necessari.
munità.
Era bello vedere l'entusiasmo con cui si aiutavano a vicenda
e l'allegria con cui cagliavano grossi tronchi, se li caricavanG
sulle spalle e li portavano sul luogo, doYe altri non meno
allegri facevano buche profonde e li piantavano.
li lavoro di tagliare e piantare i pali e riservato agli uo-
mini, come quello 4i costruire lo scheletro della capanna;
mentre alle donne rimane il compito di tagliare e caricare le
foglie di palma per rivestirla e coprirla. I giovanetti si affati-
Da Pechino si è sapum che
anche i confra1elH che si crova-
vano a domicilio coatto s ono
stati passati alle carceri. Ad ec-
cezione di uno, .i cui p arenti sono
riusciti a fargli pervenire qualche
vestito i_overnale, a nessuno è
stato possibile portare alcuna cosa.
Si hanno invece buone notizie de-
cavano a pulire attorno alla capanna, strappando arbusti e
gli aspiranti salesiani Pechinesi,
sterpi, che portavano lontano divertendosi a mettervi fuoco
dei quali un buon g ruppo conùnua
Così si comfociò il nuovo villaggio indigeno di S. Teresina.
Fu quella un'altra grazia di Maria Ausiliatnce.
a studiare latino e riesce a fare
1,pesso ba S. Comunione.
Si sa pure che un confratello
(continua)
Xavantina (Brasile)
Sac. ANTomo CoLBACCHINf
missionario salesiano
in prigione a Shanghai non potrà
durare più a luogo perchè è già
nell'ultimo padiglione dei prigio-
nieri malati gravi.
102

3.5 Page 25

▲back to top
j
Il 5 01cembre abbiamo chiuso l'Anno Mai 1ano
a Sakan1<1 con una giornata memoranda. Tutte
le M1ss1on1 hanno partecipato alla festa. Da El1-
sabethville era giunto Lln t, eno speciale pieno
di pellegnni e d1 g1ovan1 b1anch, e neri con la
fanfara indigena. Tutto il Vicariato era in resta.
la Messa pontificale fu celebrata all'aperto p, es~o
la nuova J?rotla d, Lourdes. Il Vicario Apostolico
S. E Mons. Vanheusden S D B. consac1 ò so-
lennemente a Maria Immacolata il suo Vica, iato.
Le Autorità c1vd1 furono t utte preserit1. Gli Eu-
ropei s, unirono ag1'1nd1gen1. Imponente la massa
dei giovani. che forma,•,ino una be1!1ss1m11 cor'ona
attorno alla !?rotta e al loro Vescovo, durante
la suggestiva cerimonia. Mentre s1 snodava la
pittoresca interminabile processione serale con
fìaccole. la fan tara ind1gend esegui I m1 °110n
pezzi de l ~110 repertorio. Nel tripudio genera le
1 p1ccol1 l i,ln 111 esclamavann I agg1anti: "Che
bello! che bello! ", mentre i;l'1nd,geni, estat1C1,
npetevano la stes~ cosa n,.lla loro lingua· •· Te
pa bu<uma! ".
Con pari solennità s1 celebrò a Kafubu la fe• ta
dell 8 dlcernbre, che culminò con la consacrazione
solenne dell~ nostra Congregazione a Maria
Ausil1atnce. Per l'occa~ ione l'an tica fornrnla di
ronsacra21one era stata tradotta 11"1 lingua indigena
Cibemba e stampata sulle immagini dai nostri
alli~v, neri. Moltissimi crist·ani dei dintorn:
;ennero ad assistere alla eccezionale ce,-imonia
coronala dal canto del " 1e Deum ".
Kafubu 1Ccngo Belga).
Sac. Francesco Leheen, S. D. B.
Vicario I Oelegelo lspclloritle,
C HI USURA DELL.ANNO MARIANO A SAKANI>\\
(Conl{o Bdp)
(do//',i/111) S. E. MoM. \\ 'anhc,u,,den. Vicario A1>1»to·
1icn1 1>nr1endn da.Ha nuova grotta di Lourde4, I-.1 reca
a cc,lebr11rc Il Pontifìc~le,
Anche 1•e,erci10 rcndr gll onorJ.
Unll .,J,lon~ dei numerosis,bni ragaul bl•ncht •
nrd in1e,venutl alla ff',sU1.
L 'IS'MTUTO SALESIA NO PER l, E MISSIONI cu11 ,,·J~
ir, TORI NO, t·reuo m Ent..· \\Jo111h: \\.·on l )L•t.:n to 1'l g-t.'n-
naio 11/.l.-f, u. 2l, 1nuì h.•s,:ulrnvnk ric~\\'l•tc Lruat, l'd h'u·ditti.
Ai! t.:\\ illlrt ro~,-ihili ('.OlHl :"ihlZltll)I ~i \\tllÌSlLdia11u h- l'L!UC!lti
f.,rmuk
S<- tn11.,,1 ,l'un Ltt[ll/h
. l"it~IO .,r1,1it,1to .St11( ,,,,,,o
fHt I, l/,~uom thll s rd~ ,-n Tot111,, a 11tolo J, !1..•\\!-110 1.- -.c,nuna
d1 L,n-... (11rrun·J 1'1mmuh.lt: Mtn m .u .
S'-· 1rnth1" 1 nn 4-:Clf". dr nm11tnMrc t>re<le d, o\\,!'111 -.o• 1onz.1
l' l &111utn, lu fur11\\ulu r~un.-hhc t-JiJirr qUt"'.\\ta: .. \\nnullu
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t.:rr/,. ,,, 1't>'rw<,, li1~c.ianJ11 ;tt.l ,... ,o ,,uunh1 nu Rf'lrurlicne u
tfual,u,-.1 tttolu
(J...u,,ro , tlu111
I Fi1111<1 f>t, U ldO)
TOJ

3.6 Page 26

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baluardo d'ortodossia
J Salesiani giunsero a Pechino
I II dicembre 1946 e subiro si
adoperarono per introdurvi la
consuetudine salesiana della com-
memorazione mensile di Mana
Ausiliatrice ogni 24 del mese. La
pia pratica ebbe inizio il 24 gen-
naio 1947 con una messa all'altare
della Madonna nella Cartedrale
Pei Tang (chiesa del Nord) es-
sendo i salesiani ancora sprovvisti
di cappella. Questo fino al 24 mag-
gio 1948, quando finalmente eb-
bero sede propria, inaugurata ap-
punto con la festa liturgica di
Maria Ausiliatrice di quell'anno.
Da questa data anche la comme-
morazione mensile ebbe luogo nella
cappella salesiana. Data la lonta-
nanza del posto, il concorso de,
fedeli fu scarso all'inizio, ma verso
la fine dell'anno e al principio
del 1949 i devoti aumentarono,
anche per le condizioni in cui
-..-enne a trovarsi la città nella
guerra civile. S. E. Mons. Tchao,
amministratore dell'Archidiocesi,
in assenza di S. Em. il Card.Tien,
consacrò l'Archidiocesi a Maria
Ausiliatrice, che immediatamente
fece semire la Sua materna pro-
tezione salvando la città dagli or-
rori della guerra civile.
La e, liberazione» sopravvenuta
non raffreddò l'entusiasmo delle
folle cristiane, che continuarono
ogni 24 del mese a compiere le
loro divozioni nella cappella sa-
lesiana di Maria Ausiliatrice. La
cooperazione del clero locale, sia
secolare che religioso, fu ammj-
revole: una sola preoccupazione
in tutti: far onorare Maria Ausi-
liatrice. Il 24 maggio 1950, 6 Ve-
scovi, un centinaio di sacerdoti,
il grande Seminario al completo
e più di 3000 cristiani festeggiarono la gran Madre dd Cielo
quale preludio della solennissima chiusura del mese di maggio
nella Cattedrale, ove più di 10.000 cristiani intercalavano le die-
cine del Rosario col canto della giaculatoria: Maria, Auxilium
Christia11orurn, ora pro nobis.
Ne bastò la persecuzione religiosa, che nel 1951 incominciò a
infierire più crudele che per il passato, a far diminuire l'entu-
siasmo dei fedeli. Che anzi accorrevano da ogni parte della città
non solo, ma anche da vari punti della vasta Archidiocesi, della
Provincia e fin dalla lontana Manciuria. Si ebbero episodi signi-
ficativi e commoventi, come quello dei poveri tiratori <li car-
rettino che stabilirono di non trasportare nessuno la domenica.
Avendo constatato che le entrate settimanali risullavano supe-
riori alle precedenti e tali da compensarli ad usura della perdita
domenicale, decisero di recarsi in gruppo in pellegrinaggio ogni
24 del mese alla chiesetta di Maria Ausiliatrice.
Quanto tutto questo fervore influisse sui 150 giovani ricoverati
e facile immaginarlo. Anch'essi si diedero attorno per onorari:
la Vergine SS. nel miglior modo possibile. Tutto continuò re-
golare nell'Istituto, anche quando tuni glj altri istituti educativi
catrolici erano caduti sorto il dominio dei comunisti. Anzi la
chiesa salesiana veniva considerata come un baluardo dell'orto-
dossia nella lotta ingaggiata contro le forze del male, e quanti
del Clero e del popolo volevano restar fedeli alla Chiesa e al
Papato, si stringevano attorno ad essa per assicurarsi l'aiuto
della l'vladre di D io.
La partenza del Direttore, che veniva incaricato del governo
di tutta l'l spettoria, e l'occupazione parziale dell'Istituto da
parte delle autorità governative nel dicembre 1952 non fece
diminuire l'afflusso dei divoti. Difatti il numero di questi con-

3.7 Page 27

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unuò ad aumenure. Parrocchie
111tcre si portavano ai. piedi di
~1:tria Ausiliatrice per implorare
ti suo materno aiuto, per raffor-
zarsi nella fede o per ri tornarvi
se l'errore avesse potute aprire
q1,~icne breccia nel loro cuore.
Date k circostanze nuove crea-
te~1 col nuovo ,cgime, non era
raro il caso che gruppi di operai
giungessero alla cappella nelle pri•
missime ore del mattino per poter
c:sser pronti al lavoro nelle ore
prescritte.
I l 24 maggio 1953 segnò l'apo-
geo per l'Ausiliatrice a Pechino.
P1u di 500c. pellrgrini si penarono
alla Casa salesiana, dove si svol-
~ero tutte le funzioni con la mas-
sima solennità consenma. Xume-
rosissimc le sante Messe, di cui
quattro cantate; gli agenti comu-
nisti si aggiravano tra la folla,
rna sen.m potente raffrenare l'en-
tusiasmo.
51 continuò nell'opera e nel la-
voro salesiano fino al d1cerpbre.
quando si ebbero nuove espulsioni di ~acerdoti e vescovi stra
nieri, colpevoli di aver proposto di mandare al Papa un mes-
saggio di fedeltà. Un tentativo, a cui non fu estranea la frode,
tu fatto da.i fautori della ritorma religiosa, ligi al Governo co-
munista, per far proclamare la c.hiesa ~ nformata ~ centro della
dfrozione mariana. Il tentativo tali' per opcr2 degli stessi fedeli,
che il 24 gennaio 1954 risposero accì)rrendo in numero stragr2ndc
(più di 3000j alla chiesetta salesiana.
La reazione non s1 fece anendere. li 26 dello stesso mese altri
saccrdoò furono espulsi, tra cui gli ulumi due ~ales1ani europei.
TI 3 marzo successivo, arresto in massa di un'ottantina sacer-
doti e laici conosciuti per il loro att.accamento alla Chiesa. Dei
salesiani il direttore, Don Paolo Fong era condono in carcere,
mentre altn due 5acerdoti è tre coadiutori venivano rc;legati 10
stanzette separate nello stesso Istituto, per essere poi più tardi
trasferiti in prigione.
Quando, il 2-1 marzo, le ma~~e dei tedeli s1 1:carono come di
consueto per la commemorazione mensile, fu negata loro l'en-
uata nella cappella, o ·e non si potè più celebrare la S. :\\l essa.
L e masse, mginocch1atc in terra da,·anu al monumentino di "viaria
Ausihacnce cantarono le lodi alla Vergine senza che niente po•
tcsst. farle tacere Così fu troncata o meglio sosp~a. l'O pera
salesiana di J>echmo. 1 cui giovani, anche di~persi, conservano
m:I cuore l'antico attaccamento a ·Maria Ausiliatrice e a Don Bosco.
Sac. SAn:ruo Fns
nJssio11ario ralesia•10
, , t, Tu111 1,<1,.t I raia.u ·l, an~h t. I c tne.-... 1! <.:on lo ru 1 auualt I pcuore- th•" '-l~rio 4'u ~ui..r.ap.-.rr hlnUau,a de.Jla
C.1,a "-:lh.•-uiln~ t S1rdc.nlt .1a1>ostolo tJt'll 1AUJri,llln1rk .: ..t Pt:1.hlnn
fo1 hu.ssc.J I f\\O,!o,tri u~;a77i di P,•chinn dor,u hl
s.. '1C">....,. ~..a.ntaaa tn C;;ut"dr.11e. ~ f "eriono .n1.hr ,·,.rl .c<".tth,rt ~u1,ftn&f ..ilUa Uontu" F"nan rf, c.;1,n~, n·nurl pr, H ~ n ttt
. .. ... ._ I A. J
,'o Il, ,\\
1 ' ... , , . \\ ; : ..
"
I
105

3.8 Page 28

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l~ dlutilial11-i~C!,
suoi. divoti
Due volte s alve p er visibile protezione
della Madonna. - Il giorno 26 otcobre si ::oca
tenò quasi all'improv, iso un violento temporale.
Le nostre alunne rnomarono di corsa dal vicino
fiume, ove si erano recate per il bucaco. Appena
entrate m casa, si udì un grande fragore come di
qualche cosa che cadesse dall'alto. Un forte ura-
gano aveva scoperto parte del tetto del dormi-
torio, facendolo cader<: proprio nel passaggio,
dove alcuni secondi prima erano passate le
alunne. Tutte ,·idero in questo l'evidente prote-
zione della Madonna.
Mentre, commGsse, si ringraziava la \\ ergine
Ausiliatrice, il temporale si faceva sempre più
minaccioso con LUoni e lampi terrificami, che fa-
cevano temere qualche cosa di grave. Difatti
pochi minuti dopo uo fulmine cadde sul dormi-
torio delle bambine, scese la scala passando in
mezzo alle alunne gettandone alcune a tei ra e
Nella cerr~ndensa con l a Dii.-erione
GeJlerale Opere Don :Bosco - special-
mente sui conti correnti postali -
preghiamo di scrivere sempre con
clliarena e precisione il proprio indirizzo
uscì nel cortile facendo un buco nella parete.
In seguito ne cadde sulla lavanderia un altro
che attraversando la parete foce tre buchi nel
portico e diede una forte scossa a runa la casa,
spaventando le alunne, che paurose corsero nella
piccola cappella a implorare l'aiuto della ivlaùonna.
E la Madonna col suo manto materno, ci salvò
anche questa volta. Grazie, o Ausiliatrice, a Te
la perenne riconoscenza delle tue Figlie missio-
narie di Tapurucuara (Rio Negro - Brasile).
Suor lsoNNI PETRONILLA F M. A.
Direttrice
L ' unico rimasto illeso . - Nella notte tra il
25 e 26 ottobre u. s. fui colto dall'alluvione oella
casa di uno zio a 'I\\ITaiori (Salemo)
La casa era ritenuta la più sicura del paese
perchè fabbricata in cemento armato e per questo
motivo vi trovarono ricovero altre dodici persone.
Un'ora prima della catastrofe, dato il grande
pericolo, cercai di fare un atto dì dolore il più
perfetto possibile e poi m1 affidai a Maria Ausi-
ltatnce. Dopo un'ora esatta, l'acqua travolse le
fondamenta del palazzo che crollò.
In quell'attimo, ultimo mio grido fu. J\\larui,
.-luxzlium Clmsh'anorum.
Quando, dopo circa mezz'ora, riuscivo a libe-
rarmi da solo dalle pietre che mi avevano coperto,
constatai che ero illeso, unico tra le venti persone
che in quella grave ora SJ trovavano nella casa.
Infam il tragico bilancio fu di r2 morti e 7 fe-
ritt gravi lo solo illeso. Sono sicuro che I.i
Madonna. da me con tanta fede invocata in
quell' istante, ebbe a distendere sulla mia povera
persona 1I suo manto di madre.
Dort. Gn:SEPPE CoNfORTI
« Come per miracolo, tornò da morte a
vita ». - Molti e gravi mali, venuti come in
serie, avevano ridotto la mia cara Orestina di
anni 6 in condizioni tali che i medici dovettero
rim10ziare a guarirla e mi consigliarono di ripor-
tarla a C3$.i daU'ospedalc; perchè potesse chiuùere
i suoi occhi innocenti io famiglia.
A una forma di tonsillite si era aggiunta una
complicazione di sospetta setticemia e menmgite
e quasi contemporaneamente la broncopolmonite
e una forma acuta di pericardite puruh:nta con
enorme ingrossamento del cuore e del fegato,
che provocò il tracollo. Per colmo di sventura,
mentre l'esile fibra della bambina combatteva
contro questi mali, sr sviluppò anche la nefrite.
n mio cuore di mamma non volle arrendersi
all'evidenza <lella p rossima fine e mi rifiutai dt
portarla a casa. fnvece si cominci<, a pregare da
tutti, specie dalle Suore dell'Istituto Don Ilosro,
la Vergine Ausiliatrice; e la Ma<l-0nna, che ha il
cuore di una mamma, si commosse al mio do-
lore. Come per miracolo, la figlia tornò da morte
a vita. Desidero perciò che M. Ausiliatrice venga
glorificata con la pubblicazione di questa grazia.
PadO'Ua
EMMA StLVESTRINI
Dopo la mia laboriosa giornata di auc,sto, rincasa.i
e tarda ora e d urame la none fui colto da pericoloso
infarto del miocardo, che mi immobi!iz?.ò a lungo in
letto.
Data la necessità di lavorare, essendo io solo che
guadagno nella mia famiglia composta di cinque membri,
rru rivolsi con profonde fiducia e Maria Ausiliatticc,
JO( I

3.9 Page 29

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a e: G. Bosco e a S. Domemco :::avio, chiedendo le
grc;,;1a dt tornare m gnido dt Ja,ol1lrc Fui =ud1t e,
g,a,Jc a D10, conrmuo a ster bene.
P!El\\!NO p,.11.ACCtlJNI
\\ :I I fratello Vmc.em,o ~,a SUltO neo\\ en,:o d'ur-
- gmza all'ospedale pc• una 11rnc or,eraz1one Tor-
nato a cas~, parve c;hc tUrto proccdes-st bene, ma dr,po
qu~lche settimana fu coli,ito da dolon ,•1oknti e nuo-
,ame:,tc portato all'o:;pcdate Qui I dotton rnnaiero
1,uple:,1, non nu..<cendo a 11,d1\\ 1duare la caul'<! del
male. Ebbi allorit l'1sniruionc di comincnu-e uni no-
vt:na a J\\laria Au~1lrnrricc e a ::,. G, Boaro, di cu, m10
fn1tcllo è tanto dn oto Al terzo J1,1orr,o commciò 11
m1ghoramcn10 che lo ponò alla L'U•mrmnc
Caroana (.;\\'oura)
TU<E:i\\ FALCIOLA \\'Cd 8.~LCll/il
\\ 1'() figlio Ev11.fl!!ehsta d1 anni E era stato onerato
Ile 1onsillc L'intc:, cnto ch1rur1,11co cm 11us.:110
bene, ma ne gegui un'cmorn111io che I più potenti cmo-
•uuc: non riuscirono " lrcnare e cht ridusse il mio
hanibmo m 1in d1 Yitn.
Afln>r.rn d11l dolore e Uu>.Jl speranza m ultcnon
mtcn·cnti clm1ci, m, ,wolri • S Gio\\lnni Bo50U \\"cr•
•.ando tulle le mie Jacnmc Il cuore dd l!Tlin ~anto
non seppe rts,~tcrc, l'emorraRia ces..«i> e mio fiish(} fu
$~!\\'o,
A.,tnzo (Napoli)
1'1Am.~ PAJ•OLtilO
~1aria Bo,co (P1&n Correte} dice d, cuore il g o nru:t
a M A e a !'. G B per la gua11,:10nc di .lil& sua fiJ;li~La
Giu,;tpl)ina Dcllin<> (Orbllssano) •ocldtsfa ,1 1uo dtb1to
di ~1t1tudmc ,•e:~o l\\1. A. pt!r la rn1:-ctna 3.f$,~t,n1-a :a.e-e.or•
datn • le, < al fiJ?lio 10 una infrrm11i.
Glus1huo G=o•-~• (C:onvJTto Baor • S\\i.zuu) ~ rieo•·o•
!c.~nt ~1111 la. •n cara 1\\Iadonr.a per avc...r ctttn~to m
buon m•~•- r•rr..-,,to m Ila uli;:c
Domen,c.o Oberi (Rl\\'IU& Toq ~ ric~r.o~ccntt .i l\\t :\\,
e a S G H. per ,·ane grazie nccvutt: e la suppl,.;1 dt cr.n-
11nuare sulla fam1gl1a la lnrn i,otcntc J'lrote.zio,·,,.
ù1or1na Galleano (C•r•m•~n• l'rrmcntc) d,d11r1 con·,·
m!l§o e r conoscente d,c S G Il la hbero da un act:t,
co ore d cu, ne med,c, nè r:rd,oi:rtt"• u·n-ano scopnto la
causa
Alle, Maine& (Ocreolo) ottenne do 1\\ I, A. e da ~ G 8.
che 11 namina cvstul'lr un'optratiOl'l"
Vnalio Canudda (Coll.lnu) rcndt pubbliche due i;uu1-
111c.r. ..,, "' I evitata opcrn1c, e della ,s-0alla, r co,-,-u.a.
an o,. e •a...c n ..{r2\\ 1 ca....drnor;.
Ro•arl>t Sueurel.b (C.tan,a) ringrn,a 1 ' · Cuore d1 c;c,1,
<hc, per 1ntuc,ss1nn~ d1 M ... e d1 S G. B., la libtrò d•
una ni1lttt1a polmonfire.
Maria C~>nclru. (Gcr.c,-a-kn-arolo) e ucono>ernlc a M A.
e II S <;, B. per a,c, C""l'lttto un'(lp<'N.:t:JOn<: caro fu:èllo
F:rar.c,,cn,
Mar.a c..,;telll (GtrcM,anoJ 011.-nnc da ).I. .\\ la 11uarr-
~umc. drlla oi;orelia Ja \\~crti,1.unc ~ah1nt1t1cs dichtar.ua 1ncua•
•ib1k t d1 più, la 11,~ negau f'<n'1oru d, m,·alid,rll
' an G. llos<:o c1 ha esaud,u nella 1crr1bìle notte 1n
cui, nella località :\\lnscco (Li, ellam! si era S\\llup-
pato un min;1ccioso incendio.
Le fiamme 111,.zare dal , t:nro lamlmono la noMra
c.is..: ma allu nostra im·<K"aieionc a1;4:orata a~ G &Ko,
qunndo propt10 non \\ i crJ più nes.<una fpenuua, ecco
che con n1e111, •~lia d, tutti I presenti, rimasti impotenti,
le fiamme si ririrarono nonMtame il nmo contrario,
t la nostra Cll&a fu salva. Hin11razio di cuore Don Bo:.co
td mnto rutti ad m,·oc.,rlo
I f>wliul .'1muo-Lit·tlloto (Genova)
LUIGINA GRASSO
NtsTOIU HAROSCt lF.1 U
Altri cuori riconoscenti
Amdu Pln, (Moden11) ~ nnta 1 ;\\f. .; , eh b 11uari da u,,a
1rombollch11< d1rh1ara-tt ini;uanl>ilc e con probsbilr com-
f'IICl.1.Ìone di ca:,crcns
Gius,,ppc M\\lgelli (Tortn l nngrull <!1 IUIII) cuort M A
r S. G. B pei 11 11uaril(1nnc dt'I figlio Francesco, doro u r
{l;ra,c mc1dtntt c:emion,st cr
Cristina Tirante (Carm■l(nola) o-oundcli n d1fficoltl
sul Ja,oro, •mocò M. A e S G B. e fu aaudn,a
Mariuccu Zaurua (Tonno) nngnus ~I A. " :;, G H.
ptr !'1Ls..•i•ttr.u &\\'Uta m un periodo parucolarmom" dtl1c110.
Mar:ia Canal>.no (Cuo~n•l ottenne l1 11uarig1one CIJln•
ritta del •11ar1to, colpito da fora esa-.rimer.!o ner\\'C>SO che
perdurava da due ann,
Omodeo f<om. florlo (Cur.a.;noto P) in ue 1u\\cr><n1J
cl>uu-niic, ""ocll con fcd, S (! B e n< consllltÒ la paJ.,.~
pro1a1onc,
Ang.iolln• Bc,llo (Pian Crm·to) rml(rui1 M. A. e S. C. 1:1,
pu •Vccrlc ;.U1,rlltJ apidamentt una fu,rl,a J~ pltuntt
BARCEl.LONA-TIBIDABO · $1 ■v\\ltln.a al compimento li
m•lnlfico Templo Nulonale Espiatorio al S Cuore di Gesù,
previsto da Don Bo•co lo vbtonc ntl rll86. Ecco finita una
delle quattro torri che circonderanno la 1orre cu 11rale che
sarà •ormonta.111 dalb p-ande statua dd S. Cuore.
107

3.10 Page 30

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" lA MORTE MA NON PEC1.A TI"
<< Attribuiamn tale a,·venimento ad un mi-
racolo )), di~ero i dotiori. - 1\\1i.a figlia \\ngio-
lina d' anni 14 J;i mattina del+ serrembre u. s tu
1mprovv1samente colpna da un male: misterioso
che le portò febbre alt1ss1ma I dottori locali ri-
scontrarono gra,e smdrone meningea. Dopo
qualche giorno, la ragazza s1 era aggravata 1.anto
che non dava più segru di ,·ita Allora mi rivols1
con grandissima tede a S. Domenico Su io e la
manina dd eiorno assistemmo al miracolo,
riconosciuto anche dai medici, come ri!\\uli.a dal-
l'unito arrestato. La gioia dt rum fu grand1sslllla.
Sono un povero operaio e ~- Domenico Savio
ha avuto compassione di me, cht. gli sarò rico-
noscente fin che camperò.
Ceglie Messapica (Brindisi)
Pll'TRO ELlA
I K11 , \\Hi \\lt ,1, ,,
{ rrrm h, "'li' ,,::ui
l"J,a .. ln1 rl I, P rU
u mt 1<4 ,In (. ,r Jr Jf,., n-
11 "41 mr u ,·11,1 l,1I ~ ti nnbrt ul 1 lii. l,Jlt,
mr r trr<lar a rttu d✓, er,u • Jn lru111t m\\:-
u ·nitt,. »<" f,,/, l•dl(t.t, l fu ,,,,, ,-r11till~ ù,1 I,; ,,, f.t
JlliÌI,• Il mt.111// I,
~\\ rl I J" ,,_,,,,,,, fi, J11 mr. 1"1i'r1,nwlml't1/i' 11•1• lulul J
l',".,.,.,,Jlltl i..,•1111t1J.''""' lfW 1{1'u.1J mtt1t1t 11i1ho m,r1 , dt1lln
iJ~~·w ( "" ,d,.uti'• ,.d 11t/r,li11111mo tait' ,1t"frt11mr11'11 ud
111, n,iruc" e, ,•, rift1ft1u "" rrf'.h1rl(II .J,ft111,r,-rr 1c1r 1
,-,, "'' 1,1.1 ,.,,,,11·111111 1/al/1J legJ!t!.
t·c.?l1r :\\lr-'1"..-r" t• ii~-~11•19.;;.1
[ I •Il I k1 I
Guari,;ce prodigiosa.mente iJ professore
che J'ha dipinto. - S. Domenico Savio ha
ottenuto una grazia ~traordinaria al Prof. Girasi,
noto pittore che aveva appena finito d1 dipingere
un bel quadro del Santo per la chiesa salesiana
d1 Caserta.
Domenica scorsa, mentre si recava ad Arco
Felice con l'l ng. Cubirosi, all'impro\\·viso fu
preso da uno strano malore he gli tolst l'uso
della mano e poi del braccio. ~1 accorse di essere
staro colpito da un grave male e pregò l'arn1co
che lo accompagnasse all'Ospedale militare uella
Marina J1 direttore, Col. Pezzi, constatò che si
trattava di 11ombos1 cerebrale e lo ftce accom-
pagnare m autoambulanza a ca,a dove disse alla
figliuola che il padre doveva considerarsi morto.
Furono chiamaci subito tu111 i familiari e valen-
tissimi rned1c1 che cenrnrono l'1mposs1bile, dt
sperando di poterlo sah-an:. li figlio Vilcono,
allora, andò nello studio del pad1 e e con forza
disse a Domenico Sa,·io ~ Papà II lw d1pmto e
tu devr sulvarlo/ e lasciò una candela accesa.
Due ore dopo, il babbo era completamente fuori
di pericolo.
e Oggi il prolessort arzillo come prima. Gli
stessi medici sono convinti del prodigioso incer-
\\ ento del piccolo Savio.
CflJetta
Sac.. ANTONIO MARRONE
Duettare lstzturo Salesiat10
S. Domenico Savio lo guari,;ce e lo... pro-
muove. li zz maggio u. ~ una febbre. che
oscilla a da ,10° a .p0 , costrinse a letto, affetto
da tifo, il giovanetto del no~tro oratorio ~ino
Grasso <li anni , 5. I prodotu americani ordina-
tiglt non ebbero efficacia alcuna suIla malarua
Il ragazzo, ridotto aglt estremi prendeva solo
acqua. In quei giorni alla zia Giuseppina Pugltsi
giunse l'Eco dell'OratonfJ c:on la figura di S. Do-
menico Savio. Subito lo portò al nipotino. perche
°"' ricorre:;se con fiducia a lut 1no, al vederlo,
esclamò. • Se Domenico Savio m1 concede di
guarire e di sostenere gli esami, gli prometto di
iscrivermi alla sua Compagniao. \\'olle recitare il
Pott·1 r1oster, ma la febbre gl'impe<li d1 continuare.
La mamma accese due lumini e pregò con fer-
vore insieme con i familiari,
Quando tornò il medico, si meravigliò di tro
vario sfebbrato e, ignorando che s'eran fanc:.
suppliche a Domenico Savio, aggiunse: ~ .Ma
questo è uno scherzo della malattia o un mira-
colo del Padre Eterno•· La gioia della guarigione
fu accresciurn dal buon esito degli esami
Catama, Oratorio S. Filtppo Neri
Sac D0M1-.N1co LA Ponn
Dtrettort
108

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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R inl{raz,o il Scr\\'o di D10 Don l'ihppo Rinaldi per
.-r fa,ori:
, \\ Al Cairo nel 1947 I lsoruto :::,ales,ano, m circo-
~t..nzc dolorofe e delicate:, ne usci con onore e: con
de<:oro.
2) Al Cairo nc:J 1950, in pochi g1om1, oncruù la
s;u.ng1nnc: da una c:maturra con tc:bbrt. molto alta
3) In quest1 giorni, in una ind,~posfaione grave:,
invoc:indo Don Rinaldi mi trovai m cond1z1one di n-
pr1:ndc:1c: 1I mio lavoro.
In molte alue occasioni ho provato efficace la in-
terce..sionc del Sc:f\\'O di Dio.
Bo, •omanero {Novara)
Don \\'1noR10 Bomou.so, ~- D . 8
E ro scenica, in passl\\to, circa l'efficacia dell'imer-
ces, ione dei Santi. Fatta perciò qualche 1ara ecce-
zione pc:r Don Bosco, considerato quasi d1 famiglia,
non ho ma, affidato ad alcun Santo le mie necessJCo.
J\\111 Don Rinuldi rm ha fatto camb1Arc opinione. Fu
mia wr<La, F,s,:li~ di ;\\!ana ~sihatrice, a (armi co-
nos<erc la sui; patema boml, runa •or-za di mttrcessionc
sul cuoi e di Dm, in una carco,ni;m;R che m1 tenne m
ansia per la mia saluce Da allora continuai ad affidare
al Servo di D10 le mie quotidiane d1ffico!ÙI r,er la fa-
mi!!lia e per I scuola • ,oc1ando spesso allt' mie pre-
ghiere quelle dei 1TUei scolaretti. Ed onr rendo pub•
Iliaca la mia p1ofonda riconoscenza con la promessa di
apnre am1 cuori alla fiducia m Lui.
Ni:r::a Monfenaco
INES MADDALl!NA CALOSSO
:v'I. •o figj,o Giovanni, colpno durante una gara di sk,
- da un ,·,oJemo attacco di perionire al dente e ,,.,,.,.
nuto subito dopo aver cagliato ,I traguardo sentì na ,
cutiuarsi il dolore in modo tait che mutili apparvero
rum I c;ilmant1 sapientem~nte usar, da qu■uro medici.
Si tratta\\'ll da 1n1ervcnire coi ferri, 1I che era reso ,m.
possibile dalln località montana e dalla notte tncom
bente Fu allor-J che, mentre cercavo nel mio porta-
fogli r, relJquu1 di Don Bosco, mi venne prima fra le
maru quella di Don Rmaldi Col pieno consenso di
mio figlio 4uind1ccnne, gh applicai ad immediato con-
tatto con la guanCJa dolorante la p1C(;ola reliquia. Fu
un attimo, e eubico 1I dolore scemb per scomparire
quindi del rutto, consentendogli perfetto riposo du-
rantt la notte, che i medici a,•evano previsto al{itatn
Perfemunenle riposato e ~n~• p1u alcun dolore,
scomparsa anche l'infiammazione, il matti.Ilo successivo
patè sotropori;i a rutti gh interventi del caso
fa? i ha \\'Oluto offrire a Don Rm..ld1 il modesto
premio che ave,•a ,•mto nella gara e riceve-re m rin•
"ra:z,amrnco la S . Comunione.
Cu~o
,\\vv. DINO A,oREtS
Mi piace segnalarlt: una 11rnzia da Dio ricevuta pe1
l intercessione del Sen·o di D10 Don Fìltppo Ri-
nz.ldì Essendo afferro da &orditi, proat>tu da mfluenza
e fors<' anche d.&ll' età avanzata, m1 affidai a Don Ri-
nald1 e fui esaudito col ritorno dcll'udim quijSI normale
senui più bi•ogno dell'apparecchin Il Servo di Dio
mi \\'enne su~11eri10 da un sacerdote sales1ijno dopo
aver tatto l'offert per una borsa completa per le !\\fu.
siom.
Vi,11i,zw, S. Crocr, Cn/1, Co1ni,r 2257 A
C'omm. Prnf AMEOEO Gorr.-.11.01
Maria Bono LiJ>"'ndi (S. ,\\lbano :-o:ura) rrndc gruit a
D. F. H ptt l'o111n10 cs110 di un'oprrumne sublra dalle
mamma ,n condiz,on, diffic1l,
Don. Eraldo Sacchi (Torme) è g,-atn a Don Rinald1 ~•
11 uhdo auro concettogli.
Franca Capra C , Lu Monf.,,....,o, po•1J1s1 sono la pro-
rez1one di D. F' R., l(uori m pochi ~iorni da male che a,·rebbt
richu:~to lunga convaltsce.nia
Maru Beltrami Inscenante (Mon) •• nccomandò a S. G. B
r a D. F R., nttcncndonc un cvidenir aiuto llJfl1 «ama d a
concor"lo
Picchi auor Marlù (Alessandria) rcnd, l(razic a O. F. R,
cht pr c•ervò le Iunne dalla terribile minaccia dilla polio•
'Ilicli1 che s.erp< 1!11. a,·a ndlc scuole , ìcm" e onenne al-
•·15 ,tr ,n confon,nrissimo ·16orirc da opere
Dorino Ghislandl (Pslu...ago). rrovandosi in pnrucolan
nece,.sni chiese aiuto a O I• R e ne obbe pronto •occorso
Oou A. C. dichrar che Il'insorgere di complicnioni
n ,e (\\.lito a mterven10 chirurgico, m,·ocato O. F. R., 1uno
s, è rioolto nel migliore dei modi.
Anna Prrll nn11ra-.1a O. F. R. per tre grazie ricevute e
cbjcde che 1., continui le sua protn,on~.
Domenica Ca.J1:11no (Lustrna S . G""ann•) t !(rara
D R che l• guar1 1>roru~iosamcntc d• "n papihom malii:no
Ugo eh. Esp,nol• (Cordobo) dich,arn che rsccomandb a
O R un fratello malato da parecchi anni e ne ,,ttcnnc I•
gu._riJ;u ne
Cecllla e Ml>r&hcrita Glpn1e (Tri,111nano Ud,ntese) da
tanto tempo oppresse da lunl{hc c co,101, cause contro per·
sone molevolc, prcL{nrono R. e furono prontamente
.,.aud,tc
109

4.2 Page 32

▲back to top
Ci hanno segnalato grazie
I_
ottrnut< pn l'intJJrcessÌOnt di Maria Ausib:otria t dt S Gio-
i·onni Bou~. d, S. Morto Ma:::iartllo, di S. Domtmro Satllo
, cìtg/i alm S,rv, d1 Dio aln,m honrio anche iT1'lliaco offeru
td tllmosint per sante Messe d, ri11i,é,iiam~nto - , ~·eguetJtl
Aceto G., Aliber11 G . Alo, L, Amore A An1ean1no :Vl
Append,nì A.. Arata L., Arruffo C., Assalon, A , Augello S ,
Bagti~ni Be11so, Baiotto F , Barro G , Ba:;s1gnwa C., B•u-
ducco P e B., Berett11 C, Bergero R., Berulmio M in
Pons, Benolino V., Bertolo A., Bertone R., B ianco :\\!.
Bil\\-a E. Bocca M C.., Bonavero A., Borelio G., Borghese F..
Bornam G., Bottnro E, Brambilla T., Branca C., Bril{lltÌ A,
8.rìtto G., Bruno M., Buggia R . Buni~·a. T., Bu.,onera M .
Cagnassi A., Campagna C., Caporlingua G., Caros,ell i 1
Ctrotti M., Caruso La Destro A., Castel!• R. Castiglia O ,
Cav~di Scarlarn R., Cclli E., Cena A., Cena M., Cerpon, M.
Cerrano P n. Dtlù C•saro M ., Chiaraviglia M. Chil-
Jemi L. C!aretti M , Colli A. Colombo G., Colombo S.
Coniugi 13assano, Colombo, Ghisolfi e Martinengo, Con-
Madre ELVIRA RIZZI
tra.fatto A., Co,·a Erba E., Cravino G., Cravinn G. e M
Cravino P., Cresta O., Cubaddn ...., Cumin•tto D., Dal- Vicads Gen e rale delle Figlie dj Maria Ausiliatrice
tnazzo G G., Davoglio E., Dc Mard\\J G., Donrc :Vl < R.,
De Paoli Comm., Dezzant C., 01 Bianco C., Dragano l\\l.,
t a Torjno 11 27-1-1955 n 73 anni
D urando ì\\l., Fab1an1 C., Fattori R., Favc-ro M. Ferra-
rom E., 1-·errarom R., Fcrruo L, Ferro A. M., Ferzero M.,
Florio A., Fontana A. !VI Forestiero M., Fcatllni A., Ga-
baUo A., Gabutu G., Gallett, T., G•Ho P., Garharmo L.,
Gariglio S., Gastone G., Genta A., Gent1le G., Germano A.,
Gwclùno C., Giaccone f Gumcarlo L., Gio,·anetto L.,
Figura scl1intamen1e salesianrl d, re/ÌJ(u;sa e dr su-
p,mora, tutta ferrnre di p,età e dt zelo; lineare r,e/1.o.
rettìtudir,e
spese w. m
d
a
ell'ammo, semplice,
t•Ìta t rasfondendo
serena, amabile rn;l tra/10,
ne/l'ind~fesso ardore per il
bene gli insegnamenti di S. G. Bosw e di S.M.l\\,1a;z;:arelio
Giunipero M., G,ustetto L., G,ustetto R., G ,vone E. C,-
n,nt E., Gondlll :Vl. Gonelli1 V., Coretto M., Gotta <.:. e
famiglia Guama A., !orino Lagu.zzi R., Las•l!J'l• \\., I all-
nario C., La.uareschi G., Lo DcslrQ A., Lo,·era G., Luon, D.
Maggintlli I., Maf(f!ioram P., Moina C., Ma.in.a M., "vlan-
drile 1', l\\lantclli C. M., Marana A ., Marchetti {..., Ma-
rengo A., Mamni G. M., Martino T., Migliarini G., Mi-
tetri R., Minecto L. Modica N., Mogni E., Montagna A.,
Si era formata cosi al/(t scuola de, pmm Mis.,ionari
d, Don Bosco in Buenos .4ires, dove - figlia di ita-
liani e tlfgentina di nascita - era entrata quindianne
trti le Figlie Maria Ausiliatrice.
Intelligenza pronta e vwa, compiuti gli slt11i1 superio11,
svolse per un ve,1te11nio 1m feco11d1mmo apostolato edu-
catu.oo tra la gw,:entù come ìmegnante ed asnstenl~-
Monrnguti G. e M., Morello G., Morsclh G, '-legrini M.,
Nominata D1rettnce della Casa d, Ba!tia Bianca.
Neyvo, X Ormez,.ano M., Orsucc, L. Pacchiodo G. e A.,
Pa1?lia.r, G., Palermo-Colombo, Papale R., Pa.acch1 A.,
Peono ll., Perego <.:., Pentenero F. e M .. !'eretti M., Pe-
nno I., Perone P., Piletta D., Pip ,no C., P1ratel11 L., Pomé C.,
Poni N., Preverino M., Principiano T., Quaglioui T., R •-
seni S., Ravenna C.. Reyneri M., R ,ando G., Ribaldonc
Dr. P .. Ricc- V., Rinaldi C., Rizzandclli G., Reati.• ,A
interisificò ed estese la ruo opera di fonnnzione giO'l!anile
Nel 193 T, in qualità di JspetJri.ce, resse per un se1-
sennio le Case del Cile, e quindi l'lspettoria A rgen tina
, S. F rancesco d, Sales-, dO'Ue nell'ottobre del 1938 la
raggiunse la nomina a Consiglrera Genernle dell'lsJùuto
Venuta in I tal·ia nel 110t.•embr11 s:u:c11ssivo, recando
Roi S., Rolfo ì\\1., Rossi M., R osso C., RovaniaC., Rovan ,a G., "'" le sue spiccate dÒti di menu e di animo le pre-
!;airo C., Srunarotto G., S•ntin, Sru:ch1 A., Snasso M.,
Sciuuo T., Sereno L. e B., Sibona D., Sibona L., Sih·c-
strini T., Simoodi E.. Soffietti G., Solaroll E_, Somale M ..
Sorelle Fem,ri, Sonana P., Standero M., Stanzan1 E.,
St roppiano, Tabusso A., Tagliabue Giorgetti G., Tc-
d~sco I\\I., Tenea C., Tessaro A., 'l'urina G., U<bRn D.,
Vnccuo C., Valle L .• Valle S, Vanni G., Vcnditt1 N., Ver-
!(Dano G., Verncm L., V,ara G., \\ 'iberti L., Zalfsrom l\\,l.,
Zanon J Zorzat1 Gomba M., Zucco 1
zio,e esperienze d'oltreocermo, compi. in seno al Consigli.o
Generalizio un proficuo lO'l.'oro, specie col d,reito pensiero
del.le Case di Formazione e delle Missioni. Parti.color-
mente importante la sua opera nell'ultimo p1modo thllo.
guena in Italia, quando, resasi neussario. la d1.vi.rione
del Consiglio GMeralizio, per mantenere le comunica-
ziom in Paesi al di Id delle separazioni bellùhe, venne
t ra~{erita a R oma, doi•e con caritatevole solleeitudine ri
occupò de/I'assiste,:za alle pOtJere bimbe della strada
Nominato t,ffidolm.ente in rp.ust.o stesso periodo - nel
1943 - Vicaria Generale e confermata poi in tale ca-
R accomandiamo caldamente alle preghiere
rica nei due successivi Capitoli Generali, contmuò il .<WI
mfancabile lavoro, quale attivo., fedele, '.lffettuosmima
coll.abaro.trice della S:.ptriora Generalt, !inchè la ma-
di Wlli i dei·ori di ll!!cma Au.sdwtnce di S. Giot·am11 Bosco lartia non lo rwtò in preziosa missione di sofferen..:a.
le partico/Qn 111te11:,,om dtlle seguenb persnn,:
Inchiodata a letto da ben quindw mesi, tn tma quan
Adriano G., Anselmo O Astori E., Avalle C., Bel"i'(ero R.,
Bertazzo V., Blengmo G. e G., Borello G., Caglierò V.,
e<rmpleta immobilità, t>isse d, prephiero e d, offt!Tza, nello.
più mirabile e serena adenone al volere di Dio.
/
Carello E Cavallero M., Celli E., Chiara G., Cn,a.rabairl,o G.,
Sempre in pieno lucidità di pensiero conscia del suo
Chiesa C Chiolo M., Cotta M. A., D.omosso E., Daoglio E rapido declinare, il ro ge,maio, chiese e ru:eiette con
Datrino A., Deu;ani E., Fado A., rea A., F1leppo D., fon- singolare pietd t santi Sacramenti. Confortata dalla spe-
tana R., Fus, T., Gallo P., Ganglio S., Gastald, L., Giac- ctale Benedizione dei Santo Padre, i>11prezio,ì fino a/l'e-
cone A., Gianpanco. Giolitto G., Giovannin1 1\\.1., Magra P
s.remo le ore <kll'att~o incon.ro con Dio, dischi:.sole
Menzio P., Monti A, Mussa coniugi, Nata M , Oc~elli G.
Peana B., Perego C. Piana S Picco G. M., Piolano M.,
Ricci D., Rolle G., Salvatori R., Sarton E., Sibona D
proprio all'apn·rsi dello. sua Festa onomastica
Fra , su.ai ricordi, rp.,esto ·
Sormano M., Terrone R., Turine.tto M. Tn:lloni l\\1.,
• Cercare solo e sempre la volontà di D10 e viverle
Vacchino R., Valetti E Valle L. Vallmo M., Vcdwgc, G., col canto del cuore anche quando c'inchioda e e,
,
Verbena P ., Vcmert1 L., Viberti L., Villa F
crocifilll,(e..
110

4.3 Page 33

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PREGHIAMO PER I NOSTRI MORTI
Salesiani defunti:
So, G I '4COMO .'1RZZAC.4::iA, t a Tormo 1'&-n-1955
a 8-1 anni. Di /u,i pat'/tumc nl'/ p,uxumo ,:um~,o.
Sor DOMENICO CRRRAT-n 1 & S Paolo <Bru,lr)
l'&-x-195-4 a 7-4- anni.
Era .m11 dc, ulcs,an, più conosc ,u11 ullc quattro ls~toric
bruihant e altro\\C ptr le alte uriche occupate. F:ra stato
Jspcn<>rr a Punta ,~ rcnu (Cile) e • S. Pa11lo dd Bruilc.
Visitatore in Portouello e, durante l'ultima guerra, ave,·■
acc<omp■gnato comr Consì1dicre ,I Re,· mo Don Rcyncn,
Rappresu,unte del Hutor Ma1qporc per l'America del Sud
Bdlisa,ma 6gura d, aal"51ano 11 cer.to pu ccr.to, Don Cer•
•.,_o ebbe la cornmtc prcoccupu111nc d, po"cdcre e com..
r,,carc agi, 1hn 11 genuino sp,rno d, Don llo,co
Sar S/ilfERJNO .-1NEDDA 1 a Ca1<lia11 11 :.8•Xll·•YS◄
Sl4 an ,i
Sar J-0.\\f.\\lASO S111.E, t I C'astellammuc d1 S,.abr■
n ~J-'l:11-1954·
Sr,r Fh'L/C/ANO IJNZU, t a Alcoy (Spa~no) l', 1 d1•
cembro 195-4 a 72 nnn,,
t Sor. l,/1/01 .)fENTASTJ, I l.u,no (Varc&e) il 11 no-
vembre 1954, .a Jli ann,
Cor.rl. ALFONSO ROVERA, t a P,oss:asco 11 27-vu-1954
a 7c anni
t c~ad J,UJG/ CAN~LJ, I Pms~a•co il 3r-x11-195,
a 75 nn1
Cooperatori defunti:
JJ011 C,/USEPPJ:, C.ADALf.1~, parroco ddl lmnm·o-
1:>ta, l),rott0rc Oiocc-uno dei Coopcrntori, + • Molrc11•
(Ban) il 20-:u-195◄•
;\\'onro o. allitvc,, c:ollaborb con ardore •Il• fondauonc
e orcaniuuion" del ricrarono e circolo Don Bosco della
c..:ancdralc. Quale D,rertort d1oc01<an0 dc, Coopcrator,,
vide appagato il sun ordente dc•1derio di una 1stituv.1onc
saJcsiana in Molfttu, per ls cu, chiesa di S. Giuseppe donò
vn u fabbncabilt.
Sa,. .ALFONSO 1-"RATTJNI, t a Belhnzai,:o (~ovari)
il f>-1-1955 87 an~
G10\\'lnetto frequentò le ocuok _,,nna,ual, all'Orarorio d,
Val<lncco, vivent• Pon Boscu, dal quale ., confessò speHt
volte, rip0rtandonc un ,;cordo mc:ancellabile
MICHEJ.E PAl'ESE, _. V1nch10 d AHi il 21-u1-o954
a. by .inni.
Vito, la ,ua, tutta Jat1 al la,·oro, alla fan1111h1 alla prc-
1,llutra Il Parroco del paese •ffcrma: • Con la morte d,
P apà Pavese acompuc una delle: più belle cd esemplni
figure dd nostro p1uc: lo posso afftrma.rc con tutta 11 s,n.
ccnti della mia coscicnu di ttcerdotc e di parroco . :So,
pos,iamo ll(lliunittrc che amo ardentemente Don Bosco <
fu felice di dona<Jil1 11 suo Don Stefano.
BONATO GJOl'.~NNI, t I Campolon110 aul Bron1a,
il 10+1955
Padre c•cmpla.c cl, ,cnc fi11l1, cbhc la gra111 d, donarne
due a Oun Bosco r,rlla SocictA Salesiana
ER.W~STO T/OZZO, t a !llalborghcno (Ud.in~) il
17-i.1 - 1 9 5 4 .
I noratorc mMancabile e ammarato per la suo retlitu•
dmc, era orgog)io,o di avere un fi"lio salc•.iano. Nelle a\\'•
vtrsiu aolcva ispirarsi a Don Bo.eo pCl" im11an:e la ~ercnatà.
/I1.8/NA BORTOLI ,,,d. ZOLIN, t a Brei:an2c (\\/1-
~cnu,) ,l Is·>-ll·1954 a 76 anni
Anima profondamente cnst,ana e cooperamcc da lunN•
dati, Jonò generosamente ur, figlio alln Congregaziunc
Salcaian> e due 6gl e ali'l,t,ruto d1 Maria Au,ìliatricc:
.\\!ARIA MONTICONE t.·td. CASETTA, t a San Da-
miano d ,\\sci il 23-~11-1ç54 a 87 llMi,
l\\lamma del no•tru Don G,ovanni Casetta, i;1i lspcttore
nella Thailandia La fede fu come il pane quot1d1ano dcli~
s.ua lunga e sanu euatcnza
VITTORIA A/ROLO/ CRESPI, + • H\\lt!O Ars:z10 d
2l.·X•l9H-
Nobìle figura di n,adrc czi1tian1, vi,,.c per P,o e per I•
fam,~111. Prof11sc I ttsnri del ,u<> ,·utJrc ntllc opere d.-11'1-
po.telato cn,ciano e prcdilusc qudlc di Don Rn.eo, 1 c:u,
fu Jìeu di donare ìl ii lao Don Luigi, 1rar..ndo col rimpianto
d, nou 1•cdcmc l'o1d1 ,on~ .sacctdotale
LUCIA G//J.NF.SJ1'/ ud. TURIU, 1 G•llio (V,.
cc:nu) il 9-im-195• a 9: anni
Sull'ctcml'io d1 Mat:ima !1>1■fl!h<rtU per 11 quale nl!tt11 •
l(rande vu1~n.z.10nt', \\'15&<' 01 fede t "u adorna d1 dcne ,~?r!.Ù
Allc1·0 c:r1iuanamonte 1:na numuou fam111ha td ebbe 11
conforto d t ll\\'cre due 611h "ccrdo11, uno dei 9uoli salesiano
GJACJl\\'TA GlOANA, t a Gia,·eno il 26-x11-19H
Vi~se HJ,;ucndo le dirn11 ·e a, ut< dai Scn·i d1 Dia Don
Rua ~ !)on Rmald,, ntllt loro viil,re al $UD Orator,o Coo-
pnatnce fcdchssuna, ■V\\-.Joro l'uionc con l'cffcrta di 30
inni d, prc1Zhicre ~ d, 1ndic1b1h soffcr=u
t .\\tADDtll,EN.-1 'r.•11 1ERNA, il t6-x1t-11J54.
C:ooptratrt<c devota, amò e aiuto fattinmente le opttc
di Dnn Roseo Chi.,.c la aua giornata terr.,n• a 86 anni, nelle
p,cna lidu~, d.:l m1tc•no amplc;;,o ddl'Aus1l1atrtcc.
SEl'F.RINA PE.7RANJ n. PJ-.JRA!.:J. t ti rc-vu-1954
a jt anno.
Vitisc con1acrau -al bene della nun,crosa f1.mu.d11t1 che formò
allo ,pir,tn cnstìano ,c,pratrutto con l'cscmpto Edificante
la sua r:as•ci:nazione alla ,-olonri d, Dio, che la prO\\'Ò con
lunghi ann, di dolo,,_ parala,,. Amò 1ntcnnm~te Don
l!o,co, a cu, donò tre fiiihe nell' l~muto delle r,)!hc dr :I,\\ A
IJL1'0MffU BENDJNELl,J, t a Pi"'•• a :,.:,<'vole (J>i-
~to,aJ • S4 anni.
Ebbe una V1U1 di 1acrific:1 e di •pinc, chr ..mprc dep<Uc
.., pi«J, d,na Croc-c, O\\"C amnsc IOIU e con~10• .1-·u coo-
pcra:ricc f,dclt delle f,i:ilic d, Maria Au~11i1tn«
GR,lZl.-1 MONDJO, t a Catania nel 11ct1na,o ''JSS•
Pia, 1rl1r1t< r dcvottu,ma tiella J\\1Adonnn, •nd1va sanra-
mtnlc fit·u d1 avcrt' un fiuJio ssu:t"rdutc s-alt.1uano.
ALJ-'ONSA DEI, PJO.HBO ,,,,, PECORINI, t a Bor
gomanc::ro a Ei<; .. n1.
fede, r.m,i:lia, apustoluo furono le diretti\\ e lumino~·: dtlla
sun vita pia, operosa, tsemplar<! 1·u tra Il' prime coopera•
t.rici della s.ua città t: ,o,.tcnn~ 41c-tnprc g1:nrro~amcnte. uuni
1n17i81t\\'. ~-res1an
Altri Coop eratori defunti:
.'\\j!1citcr Maria .\\lbonett, Gwvanna ,\\!c..,n O. Lu1r-;,
- Ausili Ma•"1mi ?\\hddalcne • Bald,nnnc G,us<ppc - Bo-
retro :sli<"Olctt:a - Dattàlllmo Ctcil,a Rdlunono !\\hrt?hallt
Bianchetti Colomba B11mchm1 Rosa B111•tt Sropp,no
Prosptra Binelio Secondina B,aaz2a Bcnmct lton!nA
D. Giovanni - Bosco G ,onnni · Bono Giuseppe llr••
danjni Mar,a Breuan Maddalena Bruno Lui,i, <.:a-
lesmi Sante • Careu, l.ibc.raaa C...clla G,wcppt - Ca-
valiera Carlo - Ca,·alleri Emura 1n M>..<(llm • Cauolli Giu-
seppina . Cella Doll'len1co • ( cS<·h, Ro~si Em11n,a • Cit•
tadina Maria - CollRtini C.:arlo C:vlumba Fn,ncc,co - Contu
Vitalia Rosa - Co..u Antonio · (;racco An11cl1 D'Agostin,
Domenico Dall'Oppio Prof. Renata Danni Paolina
Ot Filipp1 Pietro . Di G,o,-ann, Eh•ira • Donnin, Don. Gio-
vanni Omo . Faso!: Domenico - Foua Cuohn1 • Gaffun
Giuditta Giramm1 Angelo G,usto Lorenzo • Grilltni
?-;auarena • Groppo Enrico Groa•o Maria Gntt1 Marta
Guai• CcJare • Gucrrini Maai11 Landini :-=atalt - Mar-
gaora Porcaro Maria Massarcll, Assuni.a Muttorocco
Tcrt'51 • M1ttol1nì Yalcnuno Mau,a Ona.-io • Miglio
Carlo Monui;;l,o Remo • :-=ord10 Mino• Od,.,o G,us..-ppe
- Paglia Beatrice Paoli Rosu Pi<$quale '.\\•!aria · p._..,"'
Alberto Pellegnn, Antonio Ernesto • Piacrnia B1i;1m
Caterina • P,ana G iovanni J'rctrumala Rag. E\\lgcnio •
Piru Mancosu Filomena - Pollina Anna - Pozzan Maria
• Prrdclh Bruna Ron,1UU O Giuseppe · R.r;.ldi M=imo
Rolero Virginia - Rollone Albino · Rotta.ras Ravui Le•
tizia • Ru~so Li~i,o Serafina Salerno Fcbronìa • Salo-
mone Adelma • S1lv1d0ri Pante Angela • Satina Francesco
. San1clli !\\Ilaria Schiusi Ida - Tacite AlrSl!andro Tafi
Giustrpe - Tamburelli Agostino Tegauin1 Ncroo - Tome,
Raffati• 'fomcllcri Francesco Torricelli Teresa T111•
ton Maria - TrombetUI D. Lu,g~ Tubu-1 Oc Besi '.\\1arui
. V•~o Fedele • Veru.o "'nl'~lina Vinu Lui11, • Z..nchi
Giovan111-Zancllo.to St<llo • Zt1pp• Dr. Ettore.
1 11

4.4 Page 34

▲back to top
II
I
CROCIATA
TOTALE MINIMO P~R BORSA L. 50.000
Borse da completare
l¼rsa M .AUSJUATRJCE E S G BOSCO, proz~m
i r101 n figlr, a cura dt1 con,ug, Giovanni Bc1toz..i Al>-
,t1,a Pucci 1n• (Llltea) 1• ven1. 1000
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R. L. Somme prcc. 31.000 - :O: nt!. 20.000 -1"ot s:.ooo
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Giac,nla Gua et· Somma prcc 25.000 K ,•cn! >5.000
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l\\edolli t L'dinc Somma prcc 25 ooc - "' ,·cr 25 ooc
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Borsa ANGELI CUS10D1, cura d, R111 Fo~e11- Doria
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Bo...,. S ISJDORO, cura d, R,u l'o,;,,au-1> ,ria G,ncwa)
!iorsa S CUORE DI GES(J, M AUSILJATRICE. S GIU-
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t uro,r.-fo /, '"""::iom r/1 1.mda C,,1,glio ,·,d A111ro ( fn,.
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nomi /1, ,r11arigrm1t, a cura d1 As,untu Re (PI\\ ,a) - L. 50.000.
Bo~a TORNIAMRNTI ANGELIC.-l t•td.SBARBORI a-cu-
,,,,,1, ra del li11lio D \\mbrogw S Parroco• Bernarc.• t• 1 • L. 0 000
Borsa DON BOSCO,
p,ù umn110 Purn ror. Jlfo,nmo
11 mct1.o J, G. B. • L. 50.000.
Bor5a M . AUSll.lATRlCH, DO/\\' BOSCO, att,ndo tu
graz,o int•ocata. cura di Fran~ Mana (Torino)- L 50.o«>
Borsa S CUORt. DI GESU F. !\\I I .VIMACOI ATA,
s,ro11do l'inten%J(ll/t d, 111, C, C. L (Rsvenno) L, 50,000.
Sorsa (.'7.ARTOTffSKJ D. AUOt'STO. SERVO Dl
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B~n;n DI MARlNO ANGELINA (4•)1 cura del fiRlio e nipote
(Napoli\\. Somma prec. 45.000 - N. ,•crs. 5000 Tot 50.000.
Bo~ M.4DON,\\A DI LOURDES, a cuo del C nonl.èo
Raffiiclc Abbatangclo I~ ·ellino) • Sommo prcc. •7 001
- N. vcr• 3000 - Tor 50.ooL
Bor..a M AUSJJ../ATRICE, S G. BOSCO. !vi. MAZZA-
RELLO. "'n,ff, dt/la ...ad.,, p• •I \\I Gr,ffno (Torino)·
Somma prec. 25.000 - :-. Hrs. 2s.000 Tor. 50.000,
Bc,r~a BERTOLONE AGRIPPINA IN RJCCERT ,n mc,
morin, a cura del don. Pietro Falco - L. 50.000 (x,g•tl
BOI.I..ETTINO SALESIANO
1°M\\lll01955. ANNO LXXIX.N'
112
Autorizuiuun, del Tribunale d, Torino ,n Jllll 16-2-1949 n, 41>3 C:or> •P1>rovazlnne ecc11,,.,1•1.ca
Direttore rc,pons11bilt Sac. Don, Pu:r110 ZERArNo, ''"' Mana Aui,ili1tricc, 32 - Torino (709),
Offici Grafi, ~e SEI

4.5 Page 35

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Il S.Vangelo
predicato
Et 11.••Jt e Eunres 111 tmmdum un1t1er!tm, praed:caù Eva.
ge mm omn creaturae
(MA e, XVI, 15).
At.ESSJ MONS Dr GIUSEPPE
AR0s10 sac. Lurcr
Boccro Sac Pnrrno
CAR.-.r111,o Sac. Li,;1c1
:MARINI Mons. TEMISTOCLE
PAces Sac. ANTONIO EN'RJCO
RULLA A.
V1TAL1 Sac. 1 u1c1
LEZtu:-.:1 SClUTI'URALJ
Ca• ,..ri:n;;~ bib u:o-pa t vlit ad , o ui predu:t.tor
Vol
L 'apostolaLo di S. l'aolo. P~i1. ~6s
Voi Il Introduzione ai Vllngelì. Pei;. 440
Vo lii Il prologo d1 S. Giovanni. P2g_ 266
Vo IV Infanzia di Gesu. P&J? .: -
L. 400
L 400
L 2.50
L. 400
TRIPLICI CORSO I1l SPIEGAZl0:0-1 EVANGELICHE
DO:\\-fr--,;1CALI
ucun "
L. 700
TIJTI'O IL VA..~GELO l'\\ DL'ECE:"'\\TO 0\\.11-:.LIE.
Vo •n-8 d1 ;,•"' €00
I.. 650
IL V~NGELJNO DOML~ICALE
B,n, ,,. ·le "':ìon pt le .~ ,, n, 1:e e le fu•, dell'anno liturgico. Vo-
lume in-16 di pag 286
L 300
PF'\\"SH· Rl DAL YA~GlI O
-•6 di i;2
L. 300
LET'TL'Rl:. '\\!ORALI l I \\' A -..;GELI
L. ?50
J\\1ED1TAZI0:-.'1 EVANGLLICHE
\\
Dall'Avvenro alle Ceneri
L. 400
Voi 11 Dalla 1 Domenii,a di Q\\taresima al Sabato dopo Pentecoste
L 500
Val lii Dalla '-,. Domenica dopo Pentecoste al 15• Sabaro dopo
Pente.cosce
L. 500
Voi IV Dalla 16• Domenic-,1 ùopo Pencecoste .11l'Avvento. L. ~◄O
I VA..."\\CLLJ DELLE DO.'.Vll'"-.ICHE DELL'A'\\NO E DELLf.
J>Rl'\\CIP.\\LI SOLE1'."\\ITÌ\\
L. 47
Per ordinazioni rivolgersi a la Sede CentrRle della
SOCIETA EDITRICE INTERNAZIONALE
CORSO REG ..~CHFlllTA, 17 - -l.. INO (725) '-
z/171
Per lt: spese di sped!'zionc ai iuntcre al preu! serr.2tl il 10%

4.6 Page 36

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I
I
una grande santa
IGINO GIORDANI I
I
C
TERNA
I
I
D
SIEN
I
I
I Pag.IV-262
I con tavole fuori testo
I ti.-atte da opere d'arte
I L 1000
E un.,;, biografia che , anravl'tsO 811 eventi es1e.rnt.
rice.rca cU continuo i misteri di urùan.im.a da una poten.z.a
e orlg1nalhà ln•orpauate e meHe lo rilievo I
vnlorf unive.rsa.ll della sua OJ)t:i-n, '" un'età dJ lrapass:o.
Su un fondo obfeulvame.nte 11or-Jco, t.raneceiato con rapide, m.a
pre.cf.s~ carauerU'~ioni, santa Oltcri.na si leva col suo fascino
turnlnoso. fatto di una sa.nu11 lnc()nfondlblle, dl un amore sovnuna.no
al Sanirue di Cristo e alla passione della sua Chiesa, e di una
,plrhwdllà pcrsonole, dolre e ferma, ardente e profond~. che
,Uumina l'azione dJJJe vene della conte.mpJadonc.
Rivive nel libro la crande mls1ica "la geniale donn2 potillca,
te cuJ vedute oltrepassano uom\\nJ e avveoime.nu del auo te01p0
La Santa vi appare come il capolavoro non più supt,ra10
ùella femminllhà, tr~sverberaui dalla gra,ia
PER ORDINAZIONI rmo/11,rs, alla Sed, Centrai# dtlla SOClf A &DIT81Ci; INTERNAZIONALE
CO RSO REGINA MARGHERlT.-\\,176 • TORINO (725). CONTO CORRE:-ITE POSTALE NU~!ERO 2 / 171
: -~· ----~-~-- - ..... ·.· .. - _,,,.. ,. ..... - .. - . ._.. ._.._. .... .,,. -........ _... . --- ... _. ... ·- -__ ·...._ .....,.. ··...... --.. ...~:--
PaccHµno noto_ai beu_e1uerlti C~operatori e -al~e_b.ene1uerite. Coope-_-. · - --~ -:·.-~ :~ -~.... -;- .~ .--: ·
ratrici-·che. le .~Oi~1·e _Salesiane . hanno _il c·put.o Corre11t~ ' Pòsta.le ·. : -:-·:-- _., -;..~·-:'· .":_-, -~-.:·.:.
~on u_·N ·u _~~-~-~ -:2·_1~-~5 -~T-~~-l-1!~L~_ottQ -~.à ~(~~~~o:ni_i~a~~ou·e_~-~~ -numz,oJ;E_GÈ_N_ER~L~ ·y· j
__ , :~: .y·· ..-·v-•',-·.-.-~- ·•-_.·_--._ •._--.- · .. , ~ "'•.-~ .·-.• 'OPERE·DI1>0N ,BOSCO·. ·
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O~l~O-pnò~-al~~eu~·-cin..rispi1~o•di'snès~:n;u·fu\\;ia.r~ -ie-pl'O~-ri~-:-
offert'a,.1~ioo~~-ndo' ~lì'.u!fiçio: pofita1e· "io_c;ll~ . Jl~1· )l~nÌ.o.du.lò··J:;~lati_vo~-
~T~RINO~S.?'09}'·. :.•·:;~:
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