Bollettino_Salesiano_195501


Bollettino_Salesiano_195501

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1.1 Page 1

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1.2 Page 2

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in copertina
◄--------
Cuod e bandiere da tutto il _mondo alle celebrazioni torinesi in onore di S. DOD1enioo Savio.
I ru lilH'<> d<t rt>gnlm·e?
Sceglielelo tra le edizioni S.E.I.
SCIU'J'TORI ITALTAVT DEL l'lOIIECEJ•,'TO
T CANTI EJWlGT
FRAM'~CO CHIBSA. - TEMPO DI MARZO.
Pagf(. J\\'-248 con illusrra«ioni di G. Cnso-
/11ru.
L. 110,
BRll:<O CICOGNA'sl.
L'ETÀ FAVOLOSA
J>"gg. IV-305 con illustr-J.zi(>ni di P. Ber•
na,,Jm,.
L. 12<X>
I{. 1\\1. lìF Ar-.G~1.1s. - APPARIZIONI DEL
SUD. Pagg. l\\'-176 con dlustraiioni d1 P Fer-
raris.
J,. 700
JVlA1HMl MORETTI.
50 NOVELLE. Pa-
i;:ine 1v-320 co11 illustraz1nni d, ;\\1. Vrl/nr1ì-
\\,farchi.
I,. 1 roo
Ff.RlllNA'll>O PAOLirnl. - NOVIU,LE TO-
SCANE. Pagg. 1v- 251 con illustrazioni di
C. Filipp~l/,-R. .Varali.
L. r 200
(JOLL. IJ\\'.--1 " 11'AL1A "
T1<r0 C.-\\.,1NJ.
lL LIBRO DELLE ORI-
GINI. L'epopea de, .Patriareh, narrata ìri
pmst1. Pagg. \\' 111 -240 con illusrra;,:ioni rratt<!
da inc1sioru di G. Doré.
L. 800
GwsrPPf FA'-CI\\.iLU. - IL ROMANZO DI
ENEA. T!Enei<le di Virgilio 11arrata in prosa.
Pag_e. xu-240 con illustrnzioni di L. T/J-
f!linllo.
I,. lloo
COT,L,JNA "PICCOLE STORIE"
LL,1c1 Uc;Oui-;1. - lL REGNO DI DIANA.
Storia della c,1c1w. l'agg. 288 con illustrazioni
da opere d'arte.
L. 1200
Fl<A"-<'W;cO YALOR!. - TRENTA SECOLI
DI INVENZIONI. Dalla sriem:a ,wrim nl/11
ho111hn nwm,ca On corso di stampa).
:VL\\RZL'\\.NO liERNARDI. - UN PO' DI PlE-
MONTE (D'i111mìr1e11te f)llb/1/irozio11e).
Errom•. CozzAN"I. - GENOVA E LA LIGU-
RIA (111 mrso ,li ,rampa).
Lcnm Lt:OLINJ. FIRENZE VIVA. Pagg. 286
con illustrazioni d1 R. Gw1r11fori. I,. 1400
l.111G1 GAlll>F'-ZIO. - TERRA VENETA.
Pngg. 1v-1118 con illustrazioni di R. Bù,son.
L. 800
(7INO TlllAI.DllCCT. - STRADA DEL CON-
SOLE. Pagg. Xlh106 cun illustrazio111 <l1
,,1 . .1/oreno
L. 1ooo
EDJLJQ'!\\,J "B[()GR,AF/E"
FRANCESCO SAVERIO.
2• ediz., pagg. z9H con m, ()Je fuon testo.
L. 1000
!Gl'IO GIORDM,I. - CATERINA DA SIENA.
Pagg. l\\'-262 con tllvole fuori testo. L. 1ooo
SALVINO CHlf.KElll-i11' - BEETHOVEN. Pa-
gine v111-268 con tavole fuori testo. I.. 1200
BF.Trt Co'ICA-'1'0s1. - MIC~LANGELO.
J>~i;;g. I\\ -236 con gall<!ne di tanJ!c fuori
te~tu.
L. 1ooo
(conLlnua a pag. J della copertina)
. . - Pet ordinazioni rivolgersi alla St1Jc centrale della Soe11IT.\\ E1>1l'TllCE fNTEU~;\\ZroNAt.l!,
l'orso Regina Margherita. 176 - To1uNo (725) • Conto corrente postale 2/171
Per le '>l)L-....e di ~pedizione aggiu.n~crt: ai prel.zi ...cetnalJ il 10",

1.3 Page 3

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Il Successor i SilD 6iOY i Bosco
ai Cooperatori Salesiani
Betlemme, festa di !'Ilaria SS lmma<:olatà, 195+ l'aureola dei Santi nel rentenariu della sua rò11-
sacrwrio11e alfa .\\,Jado1111a, r dfre1111to fa pì,ì co11-
'Benemeriti nostn Cooperatori e Cooperatrici, sal1.mt11 r11a!M, il più bel c/0110 di _'\\!aria SS.m-1
alla noslra Famiglia 11ell'~111110 li/ariano.
r·i scrivo da Betlemme, ove ho la grazw. di tra- Jlo ancora 7•rve in cuore le saam· impressioni delle
scoffere ltt festa defl'lmmacolata Concezione tra gioma/e lrascor,e a Roma r a Torino durante i
i Srtlesia11i i gilJ'o1a11i del 11ustr,, Orfanotmfto Cat- (1':Sl<'ggimn,•nti del nostro San/o. Per mf' uno de,
tolico.
momenti più cari fu q•tello in cui mi viidi circon-
Dopa le feste di Tarino in onore del novella Saflfa dato dai Presidenti 11ar::io11ali degli Ex allievi, rap-
Domenica Sm.'io1 sano _partito per •visitare le Ispet- -presenlan/i centinaia di migliaia di jìgfi ,·ducati
torie Or-ie11tali, dal!' Egitto alfa J>.l1lesti11a, dalla alfa smola di 8. (,"iin',umi Bosco, vè11.11ti a far
Persia all'l11dia, cii Siam, a/la Ci,w e al Giappon<'. omaggio <Il !uro ,",'auto, con gitn:anile lmldtw.:a e
E appunto qui a Betlemllw sono arrivata a cele- cou la pili ~•i.Ja rico11oscP11t:a.
bru.re .rnlennemenle la chiu-
,mra delf'.luno Jlariano
11ef{u Gmtta de/fu Vati-
vità, or•e ebbe inizio la
11os/ra reden:::rione. Quale
grazia per me e quale i11-
rR.i1Lfl-V-lli!.llllHLlli1J
1i111a gioia recitare la pre-
ghiera di consacrazione
al Cuore humacolato di
,Ilaria i11 questa Terra
Santa, wre,ulomi in ispi-
ritn a tut/a /11 Famiglia
Il veruno Rettor Maggiore e I rev mi Membr-i del Ca-
pitolo Supedo1 e sono profondamente grati a quanti hanno
d-ato il loro cordiale e pI·ez1oso conti-1buLo per l 'organizza
zio11e e lo svolgimento del vasto programma dei festeggia-
menti in onore d1 SAN DOMENICO SAVIO. riusciti u'l
trionfo del piccolo Santo e del suo gr·ande M:1estro.
Sa/e.tiaua e a[ popolo cri-
Nella 1mposs1bil1tà d1 fa1· peI·venll'e a ciascuno personal-
stiano che, sotto tutti i
rie/i, acclama .lfaria SS.
lmmacakila Jladre di Dio,
Regina del Cielo e della
terra, Attsiliatrice pote11te!
mcn le, come sarebbe loro vivo des derio. l'espressione del
loro grato animo, espi-imano pubblicamente I sensi della più
viva r iconoscenza a tutti: alle Autorilà ecclesiastlche, civili
e militari. alle Figlie d1 Maria Ausiliatrice, alle personalità.
agli enti ed as,oc1az1on1, ai cooperatori ed ex ali ievi, agli
am1cI dell'Opera salesiana dell'Italia e dell'Estero, ai carissimi
giovani, alunni e ora~oriani
Anno mariano,
I rev.mi Supenon pregano i signori Ispettori e Direttori
di farsi loro efficaci 1nterpret1 verso quantr hanno coope-
anno di grazie.
I·ato in qualsia,1 modo all'esito felice dei restegg1arncnt1.
Su tutti invocano le bcned1Z1on1 di Marra Aus1!1al1,ce per
Q1test'amtfJ 195-1 si chiu-
di' per 11oi ro11 w, bila11ci1J
l'intercessione del piccolo Santo. porgendo il ricono:,cente
a Jgurio per i l nuovo ;inno cii grazia
spi ituale V(rameute rm1-
sola11te. La .l1adonna ci
ha favoriti oltre ogni nostra aspettalh•a, fnne per ,1/a am:lw della ca11011i::za::irme del Papa Pit, \\'
premiare la Jetle e l'mnore con cui S. Giovanni tlohbwmo t111dare santamente. lieti. Egli' fu ('1J1Jpt•-
Bosco, un secolo fa, lavorava a preparare le fonda- ratore salesiano e fervente ammiratore e de11oto di
menta della costruzione gigantesca, che ora noi Don Bocca, al quale si glon"ò, nel r907, di decre-
tontemplimno con occhi di meraviglia. L'augurio tare il titolo di " l'merabile ".
ti111itlo elle ci srmnfrimnmo /'8 dicembre dell'anno La sua cano11i:::za:::io11e r ww stinwfo e un tm-
srorso, clie Domenico S<lvio avesse u. co11seguirt• gurio per il magn(fìco lavoro di organfazazioae
A. LXXIX - N. t
BOLLETTINO SALES IAN O 1• OENNA!O 1'155

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1 di diffu.riow rle(la Pia l 'nione dei nostri ( 'aape-
.-atori, già così be11é iniziato. Nel 11om.e di Don Bosco,
/Jmedico d1 cuore quanti l<l'éJora,w in questo campo
, rivolgo tt lutli un c,1fdo invito perchè cooperino
efjiracemente a/l'inrremmlo auspicalo dr1! Santo
Padre 11P{ Comreg110 rom.uno dt•I I952 .
Le recenti ca11onizzn::::ùmi ci dicono ancora una
'110/ta comi' la ('hiesa si arricchisca di Santi in og,zi
setolo, come li sce~t;n da tutti gli str{tfi sociali e spe-
ria!numte dal p(lpofo. La 11ostra 1"nmiglia, che rm-
1w1H1ra già trf' Santi e dodici Servi di Dw. que-
st'amw lm pohtlo im:::Jarf' ,l procnso dioasa110 di·
ww quarantina di i 1it1ime della rii:olu::::ione .1pa-
1;11ùla del T().]5-37, 11èlla s(J/11 lspntoria 1'arra-
gùm'.ff!; IIIW'l.'a gloria per la Con,:regazùme e noitri
i11tercessorz in Cù,/o.
Altri motivi di conforto.
!110/tu, come diretta rn11seg11enza del menzionato
( om•egno rm1u11w dei Cnoperatori, tihbia:mo 1.'eth,to
moltiplicarsi i corsi di E.1·Prcizi sp1htuali per i nostri
I','\\: ti/lievi, coopera/ori e rnoperatrici, ron grl/.nde
pru_{,llo per le anime e per l'incrcm1111/o della Pia
I nione. Oh, crescono di mmo in amw queste ,ftmte
iniziative presso gli lstih(ti Salesiani e delle PigliP
dì .11ario AusiliatriçP! li primo scopo dell'Unione
è la slmtificazioue dei suoi membri, fa vita cristiana
intensa, apostolica, e non 'l!Ì è scuola migliore det:li
l:'.tercizi rpiri/11.ali prr formare. i Cooperatori a
qul'lio zelo ìllumillato che caratteri~ò i primi
11iutanti di S. Giovanni Bosco.
Un'altra f!razia della Madonna dohbiumo nro-
uoscerla nei trr convegni che nel settembre scorso
.{Ì poterono fare a Torino, <1 Bologna e a Rom<1
per _çfudiare con timi i Direllori e Jncaricnti dei
11vstri Ora.tori festfri d'ltalia i gravi proble11ri di
quesl'npera prm,"l>itlenzia/e, la più cara a D011
Bosco. l'i posso assimrau d1P i 350 sacerdoti Sa-
le.ria,11: venuti a amvegnu 11e usci1·0110 infervorati a
moft,p/icttre li: loro forze e i111:it11:Jve per at1ir11.re,
ro!th.'flre I! 111a/lfe11ere ne.Ila -vita cn'stim,a eSl'mplare
q1w.nti più SfW'l'<mi sarà possibile, sah•nndoli dalla
corruzùme e d{l/l'irreligionc.
F, rhe dirvi delle nostre mamfestazioni per I'An110
MnrianoY Tttltr gli Istituti Salesiani e delle Piglie
di .'Ilaria Au.~ihatrice, gli e'!' allie1:i e i cuoperatori
andarono a gara nel porgere a _!Ilari.a SS.ma
onwg.(fi Jn·frati e pubblici, OrJ:a11izzt111do congressi,
arcademie, pellegrinaggi ai Santuari, pregando se-
condo le intenzioni del Sommo Pontefire. moltipli-
cando le imziatiw.:e di cariuì e di apu.1tolato e
soprattutto inten~ficrwdo glì sforzi per i•ivere più
sa11tm11ente.
Nuove opere s orte nel 1954.
SALESIANI
Erc(JVi ora l'ele-11co del/P opere nuove, alk qlla!i
con I'aiuto di Dio, abbiamo posto mano.
Ahhiamo creato 11uove l.!peNorie - 1111a in Ger-
numia, due nrl/a Spagna, wu, n~Ile Antille, una
nd Par<1guay e una rrisitatoria in Australia r
,1bbinrrl'I fondato le seg11ellfi Case.
Il Re, .n,a R.ettor !\\'la.!fg.iore benedice H mtovo .m.onumcn1ate :dt:n:re •• S. Giovanni Bosco, mirabile opera d'arte
del Sen. Rubino, in~ugurato lo = o novembre nel.la chiesa dell'Istituto « Edoardo Agnelli» dl TORINO.
2-

1.5 Page 5

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In Eurnpa:
AUSTRIA,: a .Johnsdorf, Ca~a d, For-
m.1Zi0ill' per Coadiutori; a f,.'1nge11/11rl, Isti-
tuto , Vio>:C'ntirnum *• Pensionato studenti.
BELC 10: a Hefrhrrren, St:uula Profos-
sio11ale
FRANCIA: a Amlvessy, Studentuto l'i-
losoti..:o; ;1 Ghambery, Orfanotrofio; a
St-Pièrre de C/,m1die11, Foyer Don Bosco,
Aspirantato.
GERMANIA· a CMta11::11, Pensionato
Stud. e Artig.; a Jù.11.keratb, Norn,foto; n
Neustadt, Pensionato artii:: e sruJ.; a
Pfaffeudr,rf, Orfanotrofio.
IRU\\i\\DA: a Dll/,/m, Pensionato Uni-
,·e111illlrio.
ITALIA: a Com,uwn (1.ecce), Istituto
Enologico-Agrario e Orntorio quotidiano,
a Pie,Jim1J1ite ,l'.-llife (Cuserta), htiruto
Ragar.zi d1 Oun Rmco, 0,1·anotrofio e
\\.spirantuto t 'oaµiutori; a Salenm, Par-
rocd11a e Oratorio quotidi:1110.
SPAGNA: a Cdceres, Scuole elementuri
e Professionali; a El RO\\'O, A•p1ranrnco e
Scuole esterne; a A-Tadrid. Delum, de fa
Vil/r1, Ort·an'Jtrofio per figli ferrovieri;
u Posadus, Studentato Teologico; a Pueb/a
,I~ la Cal:::ada, Scuole ed Oracorio festivo.
SVIZZERA.: a Ji',-iburg11, Pen'<u)nato
Universitano e Pensionato Artigiano.
''folle Americhe:
A!\\TlLLE: ad 1Jrrny11 .1.Varcmj1,, Novi-
ziato per la nuova lspettoria.
ARGENTINA: a Corduba, SlUJcntato
Filosofico; a P1mla Vidal. Oratorin quotì-
diano e Chiesa pubblica; a San .-lmlmmo.
Novi1.1ato e Scuola Agricola,
CILE: a Punta Are,u,s, Parrocchia
Cl'Ìsto Operaio e Seminario Dioccs:1no.
1Sr11'UTO AGNF.LI..I · TORINO Al centro dul nuuvo altare domina la
grande stalua di Don Bosco, cui danno rilievo le figuc_azinnl. marmoree di
tutta l'Oper.a sale5iana che lll clr<:ondano. Nello sfondo Mam AusHutrlce.
CANADÀ· a Vancoui1er, Parrocchia,
Oratorio festivo e Assistenza Emigrai,
lv1ESSICO: a 1Uex1caltzwgo, Aspirantato
FIGLIE DI MARIA AUSILIATR[CE
elcmentan e secondarie.
PARAGl'AY: a C:unmel Ot·ietlfJ, Scuoi., Agrupc-
I.e Figlie di ,•lfaria Ausi{iatrice 11e//'a,ino r95,J
cuaria e Orntono fosti\\'O.
ap, irrmu le segrMmti Case:
VENE?:UEI.A: a Bo/ea, S (;11neflpe, Aspm1nt.1ro
per Coadiutori; a Coro, Pw Xli, Scuole ekm e s1:con-
d8rH:, a .Jr11lihm1a, Scu()le elcmentBri; nella M1sr,,me
dell'Alto Ori11nrn, a C11mmo/o, Scuola •.i\\grii:nh 1•J
elemer1tan per gli indii{eni, a Fs,,t,, del Ratm1, Mis-
sione e Scuole elementari.
In A'iia:
GTAPP()NE: a Kirsuki, Missi,'m-" e Orntorio festì\\'C>;
a (ls1,k1, Missione, A~ilo e Oratorio festivo.
INDIA· a RtJgmam, num·o centro ili Missione;
a Be,illlmJ>Ore, Mì~~ione e Clue~a pubhlica; a Ch111g/ep111,
Parrocchia e Scuole medie; a /)Qnm-Dooma, .lvli!IS1one
con Parroccui:l; a JJndras Lu-:::, l'arrocchìa e Istituto
:Ecclesia~tico per il Clero ::'k'<.·olare; a Nangpnh, Par-
rocchia e ::icuule; a Rm1aghflt, Reiidenz;i .\\lissionaria;
a Sa,1;aya 1ì1ttam, C.:ulon.ia Agricola; ,1 Shil/01ig- M.11wklwr,
Parrocchia e Scuole.
IRAN a Aboda11, Chle,;.1 e Srnolc.
In Europa:
ITALIA: J Toruw (Uorg;lta l.csna). """ Student.110
lnkma1.ion;1lc Pedagogico ('atechi~tico per Figlie d,
lVlaria Au..-;il ialrke neo-prufesse e CCtn anncs~c Opw:c
popolari; a Hmgo S. Morlrtm (Ales.~anciriu), a Mo/I
(Tonno), a Pamta (Corso TnllSte), a Sn11ta /Viaria
a Colle (Luc,;a), a ~anta MtJria della Ver,a (Pavia).
a Srmmo (L'Aquila), u Traf>twi: &:uolu mutema e di
lavoro, dopo-scuola, O,·a.tnrio festivo e Opere par-
rocc.-hiali; n Mila1111 (Via Timavo), Scuole commerdali,
Pensionuto, Orawno fost1vo; n Tara11to (Rione 1!,1li11),
Scuol,1 mal<'rna ed elementare "Orfanotrofio; a ,Jdr,1110
(Catunia), Orfanotrofio; a Custe1!1111z11 (Varese), Casa
di Ripnso per Vecchi.
l:;P•\\GNA a Valdepe-iiu.,· (N. Cusrilla), Scuole elè-
mencan e secondari", Rc11oh d.J lavoro e Oratorio fe-
~t.Jvo; a Se11illa (Nerviòn), S<.:uolu materna, elemt!lltarc
e di lavoro, Scuole serali e Oratorio festivo.
In Africa:
SWAZILAND: a B.-emersdo,·p, Scuole gmnasmh per
inwgeni.
In Asia:
I ,IBAì'\\O: ad Hartaba - primi, fondazione lihanese -
Scunl.i m.aternu cù elementare e dratono fo.itivo.
-3

1.6 Page 6

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T;,.l)fA: a Kmptul, (Vellure), l n,v,,Nta, affiliata
;11l'l'n1, cr~,t~ (;o, crnati,a di l\\fadr.,,, e 11nnesse Scuole
c-le111r•r1turi, \\'i,ltc ,ti ,-illaggi, 01,ttoriu fcMti,·o; a lùrriforri
(~laù,11,), l'rnsionato per L nìn.•rsit11ri1i Ca11nhche.
G IAPl'O:S:l·.: ;1 ,\\Jel(11ro (Tokyo), Scuole c-lementnri
e On1101111 fosthn; ., Ya111111111kfl (Tok\\l>), Orfanorrofi,1.
plmP 11 1/l)S/ru picco/n Smtto, rlu: dal suo all<m
sorride o ciascuno di nui pmc/ammulo ad alta
i•vr1: ,, f?(ltevi santi anrhe 1.,oi, non è difficile; se
111111 v·i fate .ra11ti, 1u111 fate mii/a nel/a vita"·
Hrl l'(CII /11 •• Strm11a t:
F,m,., In America:
,\\RGE:\\TI:-:A a
(Sanra l'è), f,l e.ha tli ~o-
viz,ato ,lell'lspe1wri11 , S. <lei Hoillnn•, ~nn an-
nt.>ssc Scuqfc clenwntan e 01.1tono fcsti, o.
San Domenico Sa"·io ai giovani addita la
via della virtù; ai genitori e agli educatori
la sapiente pedagogia di San Giovanni Bosco.
BRASll .I~: .1 Cmubf (;-,.. Pu-
mni,l, Snmln mutcrna ed el~-
men!llre, 1-:dt,.nndnto, Oratorio
resti, o; H <:a111{'n '.ùn·os (Sont,1
l'uturinnl, A,p1rnnt.ito \\•lissm-
n irio c ,11111t."<5c :,,cuo!C' e(cmen•
tBn e On,tnrio frsti,o; a
Carh<H'ira /),, Compo (:\\lmns)
s'mt.-nrt<-nrono della cucina e
i!tJa1 dawhn ddl'I 1111110 :-.alc-
,1ano, inu:wrulu pu1 t• un,t .Scuora
Dorn,:,11c.1 t <)rntono fe-ti\\'o.
U IJAT! ,'\\I \\I..,\\: 11 Gw1tr111n/<1
(.'1/.\\ l,l pru1r,1 fond,1zmne nell,1
H.-pul>hltl,I , ~,·uni.i rnmi:ma
cù elemcnrn11·, S,1101., '11 '"'"'o
e 2 Oratori le.ii, I.
:-,'f'A'l'l l ~ l'l'l· a E/1:::t1bt1h
(:,.;C!\\, \\ cn-r, ), S<euula lillll~na.
~<·uolc J arrvcduah, Oratono fe-
~u, o, Cmrdu m1 p.1rrocch1al1
l'Hl <,L:AY Rodrigue::(~
Cooper11fori l' CtJl/pemtrici,
impnralr du ,'-,'an Gwra,111i
Bosro a t"durnrc i fig!ìJtoli t
gli t1(lirt•i; prnuletet:i mm
.lrl/a i:111,·111/IÌ, s,,l,catda dal
111alr, g111Jatrla <I Dw, 11/I'm-
srrvxm::a ddla ma legi:c, <1/
risprlto dtI pmJsiino, al du-
t'l/'t' f' al ,<11crUic10. alrami-
(lf:ù, J, Gn,i e di llr11w.
Q11w1/11 lavoro potete farr 111
rn,1·11 1 fiwri, se ri /asriat,
1t111q11ùt,m• da questo ideai,
<a/1~im10! <.J11esftl ;, c111Jp, ra-
zir111i g11mi1u1, 11 cui 't'i in•
nt11 .'>. (,,fot·1m11i Bo,ro m I
11n111r di ll,1ria A 11sili11tri-
,-e, l<1 su11 gr"'uiP 1/11estrt1.
Jose), Sc11ol,1 clc111u1tarc e Om-
tono lc.'."tJ\\ o.
\\"I "ll.Zt El ,\\: a J1111ihm1t1-
l·'11mg11r111ri ( flalcon I, Scunle ele-
nil·nt..tn e ( >rotorjo fcstì\\·o; .,
C"'nrur,u-.. tltt1111trfl, l ·a~~t J1 Vur..
mazionr. e nnnl"SS3 ~~uola n1a-
tcrna; ,1 ,<;, 1-'c rnmulo de .:ltu-
bt1p,1 (( lrinoro), l '.ssa :\\li,;sione
con :-<cuolc de111entari, RefrttP•
no per h1mht l'ltl\\ <"re, Oratnrio
011dla rh,• i Salesiani e le
Ì-'it;fie di 1foria Ausiliatrin
/w11111 lll',f,!li istituti, 111:gli
1,rM1iri , 111'11' 111issiu11i, /11•
!1 lo anche t 1oi nelle ~•o,tr,
(,,1111glir., , e/li i·ostre parroc
d,u, in muto ai Sacerdoti
11e/le p, mmriu::foni, 11ella
v,ta s1111loM!e, ne/IP officim,
rc,tiH, e Cntt•<hlkl111 parr0<-
cltiah.
In Aw;h·alia:
AJ ltl,1,1id,-llm"kly1, P11rh
pnmu lonJ~7.ir111e austn••
lmnn , Snu,le Pnrro,·d,i,lli,
mfanule L'tl elcnll:ntare, Orato-
rtu lt·,tl\\o, Cntt~l11~mi paru.k!-
cluali.
J..o s~•ptnro SantQ lnvha I compattni o segwrne
le orme, Quc,1• l'idn do,all r:~ 11lllc,·I che col-
lOCllJ'ono qll"-'12 bella sta1ua di S Domenico
S;>vlo nell'atrio delle :,cuole C".omun'11i d1
Bo11to <;,n Piciro dJ MONC:AI lf,HI (Tonno)
lll'i crm11111i r nei parl11mc11-
li .rlt'SSi: prMrr11pnte1•i ""'
gram/1· /irr,h/rw1r1 dei giuu11111,
1w11 pnmellf/1' rhr dir•11J1ti110
fuci/r prt'da dei calti1:i 11 che
ue.sm110 111 l/'c1hh,wdm111. St11-
hJe l',1f>p1 Ilo frequmte del
Sommn l't111t,jice, dei I 1sto-
,.,, dtt Sai-rrdolt ,. delle .1111,,-
Le p,rd1tr p,ti f!rt'lt:i cltr cl1Jli!iia111t1 d1p/,m11 f 11t! rit,ì rir1ifi; /atrl'i forti del dirillo ,li /)iu w/lr u11i111e;
tm su di 11ur,1'm111,, sono In r/111w1r11 forzalf1 c/1•/I 1 t1prFt, gli ordii · w/l'i11sùli,1 org1111i:::zat11 ai i/1111111
Casa I!uri11 .tl11siliatrir1• di f'f'flii//11 nd/11 Ci111 1k/lu R, lit.:ilme dai su11i 111 miei. I ,giovani ,ç,1110 I,
e dd/'Or(a11otrt>/i,, di lla111Ji m•I I'irl- \\11111. 11111/trn pri1111 Y!illime, le più fucili, !t• piti 11111,tero.w.
pu111giw1111 /11 prft:it'JIIÙJ dì S. H. \\/o11,. -l11t111(Ìo
Bar1111inh, I r,·r.m:o .1lu.1"i!it1re di G111 zno m Polo1110,
e qur/la c/1 S E. Hons. Slr{mw 7'rnrl1ta, l',:scmc >
L'urgenza di un problema.
di J.1tu111cnce ù, ( cCtJslovaa/11a, romr p-lTr la morte
improvtisfl ,li S. H. lfo11.r. Pe1olo ~1arwselvam, J
scor,u tf1 1'r/for, m I11dia.
0/tr, <1 t/l1eJ/o i111p 'f:lllJ personale di coopn-11r,
alla rdur.m:io,w cris1tu11a dr.//11 gun·eutù, mi -pari
dm• ro.w 11witar..•i a dare uno seuardo 11/l'ortz-
Strenna per il 1955.
i' p11i c/11• 11at11mlF. r/1e !,, 110.rtm 11/le11zio11e e
:;:1mt1 111is.tùm11n·,, e ud ,1ff<m1pw:11ar111i nel ..:iaggw
r/11• Ilo .fua11do, 11n11 srilo r1111 /11 t•ostr,• prc'ghi< rr,
11111 1111clte cun In prwcr11p,1zi111w di mste11N1 le
dinizumc si t·11~i:mm, 11el pmss11111J wu/lJ, a conlem- 1l/fo·iu11i. I'rdete CQJl tJU11/c• (ucilitii è ~lato ridotto
4-

1.7 Page 7

▲back to top
quasi a zero il lm•oro di secoli 11e//a Cina crmm-
11ista! Come 1m peccato distruggt• i11 1111 so/tJ istante
l'i11ca11to deUa vita di grazia ili un'a11ima, così le
forze avvene poswno in poco tempo /ermare gli
sviluppi del regno di Dio 11dle anime. Che sarà
del Cristianesimo in Cina i' e d1P costi pu,para
i11 India, ove un malfote.w 11a-i:io11alùmo potrebbe
impedire ai missionari di accostare altri trecentCJ
milioni di 1101m·11i? Avrete letto gli appelli dei
uoslri rescovi dì Sl,illong, di Dibrugtll'h, f' di
Kri.sl111agar; conoscete qumdi le loro strettezz!! I!
le loro ansie di conquista. A noi premono le anime,
mJ11 facciamu 11epp11r l'ombra di politim; ~•og/i,mw
istruire ed ele'l.:are alla vera civiluì quelle popola-
-zioni ì111111merevoli così ben disposte. Aiutull'CÌ
dunque a preparare altri -:ilissionari e socc01refe
con la vostra carità gli er01ci apostoli di prima linea.
Ln Ponulìcia Università Salesiana.
Stiamo per Ìlliziare tmcltP 1111'altm opera m1f1or-
taute per la vita della Sonetà Salesiana. Già
dal 1940 la Santa Sede ci ha cu11cesso di i11i'Jiarr
1m AtMl(<O Poutificio per prepamre tu!eguat(llnente
alla nostra 111issirme i sacerdoti e i d11cmt1 di /ilo-
snfia, pedagogia, teologia e diritto ca11011iw. ·
Ora, dopo quiudi.d anni di attt•sa, col creu:eri
de,t;li studenh· t' delle e.rigenze didntlic/11', ti è sem-
hrato doirrroso pensare a m1" sede apposita, che
possa ri1111ire httte le Faco!t,ì e mpitare r;li allievi
provem·r11t1 dalle nostre 55 Jspcttorie. Stiam() 11/ti-
ma11do i preparativi e nel :,:955 speriamo di por
mano ai lavori. Si tratta d'un fabbricato per 500
persmie, co11 /11/ta il fabbisogno d'nna Università
di StL,di e di 1m grandè Seminario, co11 annessi
Oratorio e Parrocchia. E dobbiamo farlo iii Romff,
offìnchè ai 1w.ftri co11fralelfi sia da/o di 11ii1ere ac-
umto al Snmmo Ponlejìce, 1111/"cuore della Cristia-
11ità e di assisterP t1i grandi <l'l!Veni111.~nti de/In
i1ita della Chiesa, po>·/lilulu11e scolp,to nella mente
e nel rnore per tutta la 21ifa l'Nlijìcanle ricordu.
Saremu lieti di drdiC<lre qualcl,e ambirnte al
1w11u: di qu~i coopera/ori che ~•orra.nm, aiutarci
111'/la costru~io11e. d mn tempo sau111110 rè.ti 110/i
i particolari. Per om mi limito a ,·i7.•olger1•i un
ca/dfJ appella, ,;ella curte--J:::a di suscitare Ira lutti
i sa/esùmi e co()pera/(,r( del mondo una 11oh1le gara
prr co11correre al/'erl':::ione della 11umumental1• Op,•ru.
C'arù.timi r·0Qpen1tori nostri e henemen'te Coope-
ra.lrici, il Santo Bombino dalla sut1 Culla, la T'er-
KÌlle SS.ma dàlla Grott11 di Betlemme e full, ,
11ostn santi Protettori v,i he11Pd1amo, vi ricompen-
sino e co11ceda110 1111 m1110 fel,"i-e m•/111 grado di
l)itJ e 111,Jla pt1.l'I' del "<'ice11M<•ofr, amori' cristìa.110.
::-iac. Rr'<,\\TC1 Z1<:<H0Ti·1.
(.H>tl•,) La Basilica durante il Pontificale di Sua Em. il
Card. fossati. La iircmisce una folb, che però rappre•
senta solo la pa1:te della moltitudine che potè entrare.
-s

1.8 Page 8

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San Domenico Savio nelle case e nelle scuole.
Quelli tra i nostri Cooperatori che ebbero il
piacere di assistere alla conferenza tenuta a Val-
docco in occasione delle feste a S. Domeruco
Savio da S. E. l\\laria Jervolino, Sottosegretario
alla Pubblica Istruzione, sul tema: << T,a mamma
cristlllna di fronte a.I piccolo Santo>►, non dimcn-
richcranno tanto facilmente l'intima gioia pro-
vata nel conoscere quanta luce Ji bontà abbia
proiettato sulranima <lei Savio l'opera sapiente
dei suoi genitori. Don Roseo è stato il grande
artefice della sua santità, il 1, sarto •f, come si
espresse Domenico Savio, ma la <• buona stoffa •►
che il Santo trovò nel ragaT,lO fin dal primo in-
contro, l'avevano preparata i genitori.
.Ne trasse argomento l'oratrice per mettere in
rilievo, con ossen,azioni acute e pratiche, la re-
sponsabilità dei genitori e particolarmente delle
madri nelJa preparazione della figliolanza alla
vita. Sull'efficacia di questa educazione dQmC-
stica e soprattutto materna le offriva, a com-
m ~nto e dimostrazione, luminosi esempi la bio-
grafia del Savio, capolavoro agiografico di S. Gio-
v; nni Bosco.
Ma l'eloquente parlatrice non dimenticò che,
oltre a essere madre. occupava anche un posto
assai eleYato nel dicastero che presiede all'edu-
(';]ZÌ.One nazionale; onde seppe toc-care molto
bene dei n1ppòrti che debbono sempre correre
tra la famiglia e la scuola, e ciò quando disse
del Sa"Vio accolto da Don Roseo nella Casa del
suo Oratorio, dove l'opera del padre e della
madre, grazie al suo metodo educativo, non
finiva ma si perfe?..ionarn.
Da tutto ciì> trasse la doppia esortazione ai
genitori di ispirarsi alla cristiana saggezza della
famiglia <le! Savio nell'allevare i figli, e agli
insegnanti e alle insegnanti di far conoscere ai
loro alunni quella perla di scolaro, glorificato
dalla Chiesa.
Il nostro richiamo alla conferenza <lell'On. Jer-
volino ha per iscopo di raccomandare ai nostri
Cooperatori e alle nostre Cooperatrici d'intro-
durre nelle proprie case la divozione al novello
giovanissimo Santo e, se maestri e maestre,
d'insinuarla nelle loro scolaresche, sicuri di veder
fiorire la bontà e la moralità tra i loro allievi.
A tutti infine il consiglio di voler diffondere
anche in altri ambienti familiari, in cui possono
farsi sentire, la salutare conoscenza di un tanto
virtuoso e simpatico adolescente.
Già nel 1862 un Provveditore agli studi, libe-
rale ùi tre cotte, si lagnava con Don Dosco perchè
suo figlio, dopo aver letto la vita di Domenico
Savio scritta dal Santo, era diventato a fanatico».
E voleva dire pio e modesto, due effetti che ci
auguriamo continui a produrre nei figliuoli dei
oosLTi Cooperatori la lettura della vita del Gio-
vane Santo.
Jllt?ttidiano 12 I LerruRe cArroucHe
SOMMARIO· Gennaio 1955
La parola del V0 Successore di Don Bosco.
li Diario di Anne Frank - di .i\\R1.,·rmE VF,;<-o.
Il Bambino l)ato per essere Re - di 00Ron1Y SAWES.
La Città Umana: processo al 54 - <li E1.,cl!N10.M1:-.ow.
.La Cattedra: i problemi della vita moderna nei
cliscorsi e documenti pontifici.
Presto si farà sera - Nm ella ili !vumr,;;o l\\loRIITTT.
Io e Tu - Com·ersm;:umi: , Tutte belle cw,e..., ma la
,·itn è un'allTa cosa. - di CAllLO CARBO"IP_
Misurate la \\'Ostra culturn - di E~uuo GA11110.
Len:ere a Giorgio - di A1mcv~.
I Cattolici e la guerrn in Indocina - di To~,,..~o OLMARIA•
Che cosa pen~a.110 dei ilisch1 \\'Olanti uno sc,en><.iuto
e un teologo.
• Qui si risponde; - a cura di GtNO ConALLO.
La tclevì,,ion~ ha trent'anni - di Al.no ANGt.LINL
Cose di questo mondo: fotogtammi su tutti i meridiani.
C'È ANCOR.A POSTO PER LA CARITÀ?
Dieci consigli a c::lù racconta barLtllette - di C. CASA-
GEOGRAFIA DELLA CARITÀ - di A. VESro.
1L F. A. c. E DON PAOLO ARNABOLDI - di L. llimP.scm
L'ABBÉ PIERREE I COMPAGNI DI EMMAUS - di E. l\\,.IAA1N1
LllGNO.
Libri per voi.
Un libro condensato: [/ Messia di Rérny - La dram-
CATERINA UUEKELE CASE DELL'AMICIZIA- di G. ll/lRRA
matica ·vicenda di un prete oltre cortina.
* lndlrlr:zare gli abbonamen1i (L. 1200 - Estero: L. 16oo) a Librtria Dortrina C1·fr1ia11a - Via Maria Ausiliatrice, 32 - Torino.
6~
c. c. p. 2/17196

1.9 Page 9

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CHIUSURA DELL'ANNO MARIANO A VALDOCCO
La consacraz1one della famigliH SalesiHnH all'Immacolata
La data centen(Jria de/1'8 dicembre, ~·ia nel Sa11-
/ua.rio di 1\\!la.ria Ausiliatrice come nella grande
e famiglia rkll'Omtorio, stata cel.ehrata con fer-
v•ore straordùian·o. Solenne la triplice 11a·veria,
predicala dal salesiano Don Luigi Ricaldo11e; so-
lemu·xsima la festa del/' Tm11ulcolatu.
La tradizionale accademia della vigilza nou vide
quest'unno l'amatissimo Rettor illat;ginre, ma i
prese11il ne udirono con e,rwzwne il paterno mes-
SO,f'.,gio da Betlemme, il paese di Gesù, dove avrebbe
celebra{() nel Santuario della 1Vati11ità e cousa.crato
l'i11tera Co,,gregazio11c al Cuort' immacolato di
Ala.ria. A suo nome e con lo stesso cuore chi1t.-e il
tratte11i111euto - che banda, ca11torw e declam<l-
zio11e ave·vano fatto splendido in og11i suo numero -
il Prefe/Jo Generale Drm Albi110 Fedrigotti, rie-
voe<mdo felicemente i fasti della Famiglw di Do11
Bosco, segnati nelle loro tappe più importtu,ti dal
nc,11te e dalla potenza di 1/aria lm111acolata.
Nel giomo della sole1111ità la Busi/ira pareva
dù;entata i11u(fficie11fe a co11te11ere '" fol/11 dei di-
vori, eh,: dalle prime ore del mattino jmo alla lWessa
vespertina la occupò, i,~fitte11dosi (li/a 11/essa di
S. F,. J/ons. . lrduiuo e al Puntijicufe, celebruto
da .S. E. Mons. Secn11do Garri.a S. D. B., Vi-
cario Apostolirn del'Alto Orinuc11 11el T"enezuela,
e reso più grandioso dallo l·lupl'lldo programma
musicale sv.·olto dalla Cantoria dell'Oratorio.
Toccante lo storico 111m1u•11to nel q,wle, clitumzi
a Gesù Eucaristico, tutta la Famiglia Salniana
s1 co11.1'acrò al Cu1Jre Immacolato dt 1Warza, pe.,-
bocca del Preft>tto Generale, che pmwmziò l'atto di
co11sacrazùme a tW/111' del V ,S'uccess11re di Don
R(l.~co.
(}umi,;
di lllll<T ltalia, ot-
/roverm il ,<eroi-
l!;Ù) te{Pviri(IO, SOflO
fmnt-111 si,/ tempio
Pllllr-ijicale i11 0110-
, e del Ragc1z;:o
e A tulti gli amici delle Miss1on1 ricord1dmo la nostra Rivista GIOVE N 7 Ù MI 5 SI ON ARI A.
Ogni mese porta I suoi lettori in un settore del vasti!>s1mo campo missionario.
Relazioni missionarie. racconti, curiosità, usi, costumi dei ptLJ svanau popoli, attraent1ss1mo
romanz.o missionario
Ah hona te vi a: G I O V E N T Ù MISSIONARIA
~7

1.10 Page 10

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rJdi
di S. DOMENICO SAVIO
Torino, dove il " piccolo Gigante della virtù " confermò e attuò
il proposito di farsi Santo, dal 13 al 21 novembre scorso gli
ha reso onori trionfali. - Decine di migliaia di giovani conve-
nuti da ogni parte del mondo haIJno acclamato al loro santo
Patrono per quelJe stesse vie per cui Domenico era passato
umile e modesto scolaro.
Si chiude così a Valdocco il grande arco che vide, in un se-
colo, lo sbocciare e il coronarsi glorioso della sorridente san-
tità di un Giovane, che il Santo Padre presenta "come fulgida
gemma nella densa coorte dei giovani vincitori del secolo".
S e Ro11u, Il 011ura, Torino Il ama!
scrivevano i gim a netti a caratteri c11-
bitali quando Don Bosco, dopo un
\\'Ìaggio trionfale, torml\\ a al soo caro
Oratorio. Cosi hanno ripetuto col
loro incontenibile entusiasmo al loro santo Com-
pagno le nùgliaia e migliaia di giovani convenuti
a ValJocco da lutto il rnon<lo.
Roma l'ha onorato con il trionfo della Cano-
nizzazione, come solo la santa Clùesa cattolica
sa pn:pararlo ai suoi Eroi; Torino l'ha esaltato
con l'am()rc travolgente dei 1.:uori giovanili, 111
una giornata splt:n<lida di sùl1:.
Celebrazioni civili.
L'indimenticabile manifestazione tli <lom1:niL-.1,
::1 novembre, la pii1 grande che si ricorùi <lopo
la canonizzazione Ili lJoo Host.:O. fu pr1:parat.1
da un ciclo di solenni cerimonie ùurantc una set-
timana. Prima le celebrazioni ~-ivili, iniziat(,'Si
sabato 13, con la commemorazione tenuta nel
Teatro della CaSll madre <lall'On. EJoan.lò :\\[ar-
tino, in sostituzione Jcll'On. Andn:otti, impedito
per indisposizione.
8-
Erano prcsl'nti Sua Ein. il Cani. .\\iaurilio Fos-
sati, ,\\rcivescovo di Torino, il suo Ausiliare
!\\fons. flottino, :.\\fons. Arduino, S. E. il Prefetto
della città, il Prcsidcmtc cklla Cort,· d' '\\ppello,
il t,indaco, il Rcttor -:\\1Tagnifico <lell'lTnivcrsìtà.,
alcuni onorevoli e altre personalità.
\\1.:compagnati daJ Rcttor l\\Iaggiore S1g. Don
Z1ggio1.ti col suo Capitolo, frcero ingresso nella
sala accolti da un applauso, che dn cnm: ova;r,ionc
all'aprirsi del velario e all'apparire smagliante del
grnnde stendardo di S. Domenico Savio a col-
loquio col suo Maestro. L'Oratore, che dichiara
compiacente di aver frequentato ragazzo un
Oratorio intitolato a Domenico Sa\\'io, presenta
l'Adolescente Santo comi.: frutto mirahik· dcl-
l'ed11caz1one di )on Bosco. 1• ~l Santo dei giovam
e dei nostri tempi,,. A 15 anni, come disse Pio XI,
una vera e propria pcrfczionC' di vita cnstia11a.
e i.:on ,1uelle carattcristi.:hc che bisognano ai
nostri tempi per poterle presentare alla gioi entù
otlierna. Oou U1Jsco ebbe l'arte tli rendere facile
anche la santità, facendola consistere in una "ita
dominata da un'allegria sana, serena, cost,nlte, frut-
to tldl'csatto aùempirnento ilei doveri quotidiani.
Cosl Domenico Sano, che ~i presenta eroico nel
sacrincLO ma col sorriso sul labbro, nesce simpa-
tit-iss.imo ai gioyani.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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Alla conferenza, ap-
plauditissima, seguì un
brillante concerlo vocale
delle Scuole deil'Onitorio
e dell'Istituto ,, Conti Re-
baudengo •> con perfette
esecuzioni corali a +v. tl.,
dirette dai Maestri Don
Luigi Lasagna e Don
Dario Composta. All'u-
scita i corLili e la basilica
illuminati davano all'Ora-
torio il volto della ksta.
Il JuncJì 15 non~mhre
fu la giornata tled il'.ata
al Clero secolare e re-
golare, con la conferenza
di S. E. Mons. Gilla
Gremigni, Vescovo di
Novara, sul tema: « no-
menim Sa1'io, frutlo del-
!'opera sarerdoÌale di San
Gio-,~anni Bl)sco ». Face-
vano corona a Sua Em.
il Cardinale Arcivesco-
vo, il Rettor Maggiore.,
:Mons. Tavella S. D. B.,
Arcivescovo di Salta nel-
l'Argentina, :\\Ions. Ro-
stagno, rescovo ùi 1rrca,
Mons. Hottino, l\\lons.
Arduino, i Superiori degli Ordini religiosi in - alfermè> I'( lraLrice - pok prodigiosamente
To1ino e molto dero.
svilupparsi, pcrchè l'ambiente Llella famiglia era
e L'Ecc.mo Oratore esordì col <lire che Domt-- esemp!an.:, pncht la mamma capì il tesoro cli
nico Savio il capolavoro di due Santi: Don Bosco gra;,;ia che Dio aveva posto 1,cll'anìma <lel suo
e il Savio stesso, che assecondli l'opera di Don Bo- lighuolo e ne a~seconùò la Yocazione. L'opern
sco, nel quale trovò il ,\\laestro, il Padre, l'Amico delicata e sapicntt' <li mamma Sa1io, velata da
e il modello insieme. Quindi, premessi alcuni un discreto silenzio quasi come quella d1 1\\Taria
princìpi sull'educazione crjstian.i, lavoro ùi Dio nd \\"angelo, si ritrorn nella \\Ìta del Fanòullo.
e insieme della creatura, ricercò, attraverso le
Il concertò \\-oc.1le, eh<' ha concluso la nhrantt
commoYenti pagine scritte da 8. Giovanni Roseo, manifestazione, fu t'scguìto con rara competenza
le idee direttrici della pedagogi.J salesiana, quelle dalla Sc.:uola dell'Istituto Maria ,\\usiliatrice, di-
linee che ha11110 formato in Domenico SaI io il retta dal i\\T•• Don \\"irgilio Bellone S. D. R.
capolavoro pedagogico del santo Educatore.
All'usrira dal leatro, S. E. Maria Jervolino ac-
La dotta e brillante co1ifcrcnza fu salutata cohie gentilmente l'u\\\\'lto <l1 tagliare il nastro
da w1a fervida prohmgata at.:clamazione. Subito per l'inaugurazione dello spettacoloso Banco d1
dopo il Pontitìcio Ateneo Salesiano presentì> un beneficenza, este:;o quanto i portici del cortile
artisLico concerto vocah: di cori a 4 , . p., diretto
dal \\Io Don l\\fichele Pessione, S. n. B.
Il 18 no,·embre la conferenza fu dedicata alle
Don Bosco. .\\d allietare la cerimonia giunse
propizia da 1\\ladrid la Banda del S. Fema11do.
Ultima, nel ciclo delle celebraziom civili, la
:Vfamml'. Alle 16 la sala era aJ completo .àlla conferenza dotta, meditata e brillante insic·mc del
presenza del Retlor \\laggiore e di molk altn· Prof. Xazarcno Padella1·0, Direttore Gtm.:ralt- dd
personalità, S. E. :Vfarìa Jcrrnlino, sottoscgrl·- Comitato Ct:ntrale ptr l'Edncazione Popolart:,
tario all'Istruzione. tenne la conferenza, che fu sul tema <, Domenico Savio .finre del n~lema edu-
,ma piacevole e brillante conversaz_ione con le cativa di Don Roseo». Una folla d1 colto pubblico
mamme. li tema fu
« La mamma crtsliana di
fronte al piccolo Santo 11.
La santità di Domenico
S:JJ'R-\\
Dielro ogni bandiera c:entiru11ia di occhi attenti cercano la piccola Urna dove la
santità di ua loro compagno ha scritto per semp,re: I.a morte ma non P"-ccatl! '
-9

2.2 Page 12

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S E. Mons. Vincenzo Gilla Gremigni esalta in S. Domenico Savio il capol..woro educativt> lii Don Bffl;cu.
da,•a11tl a Sua Em. il Car,t. Fossaei e a numer()s() Clero.
composta d'insegnanti di ogni classe, di capi
d'istituci, ispettori e direttori didattici, gremiva il
Teatro, quando fecero ingresso ìl Rcttor Mag-
giore e 1e Autorità, tra cui i Provveditori àgli
studi d1 Torino, di Asti e di Alessandria.
L'illustre Oratore, postosi inizialmente il pro-
blema che cosa è l'adolescenza e che cosa la
santità, affermava e provava che S. Domenico
Savio è il prescelto dal Signore per indicare agli
educatori. e in genere a tutti gli uomini, che fan-
ciulk:r.ira è anche, e soprattutto, una larga apertura
verso la santità. La conferenza, seguita con vi-
vissimo interesse, strappò all'eletto uditorio vi-
branti applausi.
La serata si chiuse con una brillantissima e
suggestiva esibizione tlei due complessi artistici
salesiani giunti dalla Spagna. La Banda dei gio-
vani del S. Fernando di .:\\Iadrid eseguì peai
cla6sici e fo]cloristiri, mentre « La Rondalhui di
Saragoz:ta presentò la _'fota aragonese: un'estrosa
composizione di canti e clam:e popolari, accom-
pagnati da una magica orchestrina a plettro è
nacchere. L'originale e perfetta esecw..ione dei J11c
complcsiii spagnoli di fama nazionale piacque im-
mcnsamentt: al pubhlico.
Triduo religioso.
Alle celebrazioni civili, il 18 novembre, segui-
rono le feste religiose nella Basilica di l\\Jaria
Ausiliatrice. Sull'altare maggior(• era esposto il
j?;randc arazzo della cannni:r.zaz10ne, tra nno
splendore <li luci c un giardino di fiori; lateral-
mente, gli arazzi dei due miracoli; mentre l'altare
di S. Francesco di Sales era stato trasformato
in altare provyisorio del Santo con l'Urna pre-
ziosa che ne racchiude le sacre reliquie. Prota-
gonisti delle onoranze tributate nelle mattinale del
triduo furono i ragazz-i. Primi, quasi settecento
chienchctti, la cui distesa da,ami all'altare e
sotto lt: navate della Basilica appariva una fiorita
di gigli. Celehrantt:, S. E. l\\fons. Tavella. LTn'altra
ondata di studenti delle ',cuole pubbliche della
città si succedeva alle I o per ascoltare la l\\1essa
cclehrata ùa S. .E. Mons. Rrnolo, S. D. H.
l\\ nche nelle mattinate seguenti folle ùj gio-
Ycntù maschile t femminile ùcgli Istituti n:lig1m,i
e delle Scuole puhhhche si avvicendarono ad
ascoltare le Messe degli Ecc.mi \\'escavi e a
preg.irc, commossi e lieti, davanti all'urna tli
un ~anto, giovanetto come loro. Quindi as:si-
stC\\'ano nel teatro a lla proiezwne della filmina
Domenim S<tl'Ìo, sonorizzata su nastro magnetico
con dialoghi, musica e: canti.
L'incessante atflusso di fcdcli al Santuario
assunse un'animazione ancora più intensa ncHc
due funzioni pomeridiane. ndle quali alla persun-
sirn e calda parola del \\'escm·o di Ci1sale \\Io1 -
signor Angri.sani suj tre 1emi: f1ie1ù,_ p11rez:.,r1,
apostolato, e a quella eloquente e fervida ùd
Vescovo di Asti :-lons. Cannonero, s1..i temi:
udio al pecca.tq, devo:::-irme allu 1/adom,a, den,-
zione all'Eumrùtìa, seglli,-a la hencllizione eu-
caristica impartita da un Vescovo, mentre sulla
marca degli oranti tornavano a spander~1 le YOci
armoniose e suggestive della 8dwlc1 runtr,mm
dtll'Oratorio alla prima funzione, e di <1t1clb ddlt>
Figlie di :\\1aria Ausiliatrice alla seconda.
Festa di gioventù.
Kd pumenggio di sahato, J-o novembre, l'Ora
rll'lla Jmtemit,ì salesiana raccolse nd Teatro della
Casa madre la gi01enti1 salesiana d·Europa, c:on-
Ycnuta a Torino per Il: feste del santo Fonda-
tore della Compagnia ùdl' Lmmacolata: una spet-
tacolosa ad1mata d1 circa tremila giovani, italiani ed
esteri, testimonianza , iya d.dla fraterna solida~
10 -

2.3 Page 13

▲back to top
riétà che U11iscc i discepoli ùi Don Bosco al di
sopra <l'ogni frontiera.
Alla simpatica manifc..·mizionc e.nino presenti
il rev.mo Rettor l\\laggiorc con gli altri Superiori
e gl' Ispettori d'Europa, il sen. ing. L nurgo,
l'avv. Hrusa, presidente internazionale della Gir1-
ventt'1 fìalesiana, l'av". Zacconc, prcs.itlente nazio-
nale, i Presidenti na1:ionali ùdla Federazioni: Ex
allievi e altre personalità.
Jl trattenimento fu aperto con la benedizione
<l.el Labaro del Centro Internazionale delle Com-
pagnie Rc.Ligiose impartita dal Rettor Maggiore.
Quimh il Presidente Internazionale porse ai con-
venuti un caloroso saluto.
L'ora della fraternità, i cui numeri forano pre-
sentati in l'arie l.ingue, ,_j sv()lse con cosl geniale
intreccio di saggi artistici l' folcloristici (danze,
cori, recitazioui) da scatenare ondate di frenetici
applausi: lituani, ~cozzesi, irlanùesi, aragonesi,
fi.amnùnglù e valloni, francesi, austriaci e italiani
d'ogni regione si sono succeduti sul palcoscenico,
ei;p1·imen<lo con le lorn esibizioni gcniah la leLizia
che si alimenta all'inesauribile fonte della grnia
Giornata trionfale.
Giornata memorahilc sopra tutte quella di
domenica 21 novemhn:, giornata irradiata dalla
letizia incontenibile delle masse giovanili conve-
m1tc da ogni nazione, attratte dalla potenza soave
e irresistibile del m<·ssaggio Ji bontà che 8. Do-
menico Savi,, reca alla gioventì1 del nostro tempo.
L'Onorevole l,;d()3rdo Martino conun.emom S. Do-
m~nlco S.1vlo alla pro:sen,a dell'Em.nto Card. Mau-
rilio Fossati e delle mMsimc AulfJrità df Torino,
- 11

2.4 Page 14

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..~. fu a .y.,dlo tlel ,7rn11,le
kr1-lw ,le/la è,a.~amtulre,
Dalle prime ore del mattino fino alle priml·
ore pomeridiam: la nasilica ftt affollatissima.
!\\ rasse di pellegrini accorsero ininterrottamente
ad asrnllare le sante l\\lt:ssc celebrate a tutti gli
altari e a quelle che si dovettero celchrare nella
chiesa sttccttrsale, in q11ella di S. .Francesco di
Sales e nell'ampio teatro. Agli altari di Maria
,\\usiliatnce e di S. Domenico Ra\\:ÌO ::;i succedet-
tero .1rli Ecc.mi \\'e::;covi. Alle 8,30 nella chiesa
di S. Frnm:esco il re\\'.mo Prefetto Cenerale
cclehrè> per i Presidenti nazionali degli ex allicYi
di tutto il mondo. La stessa impronta di univer-
salità domine', l.1 magnitica manifcslazionc che si
svolse alle 9 nella Basilica, quando il Rettor
"aggiorc sall l'altare pt•r le delegazioni giO\\·anili
italianc ed esten:. Xdl'ampio presbitero labari
e h:m<liere cn,ciate deJlc Compagnie italiane si
affiancarono alle grandi hancliere fiarmninghe,
francesi, ingle,o,i, austriache c spagnole. Ai posti
d'onore assistevano alla S. ;\\ k:;su il sen. Luigi
Burgn, il dott. Enrico Vinri, Prcsitlcnk della
c;.l.A.C., giunto appositamente da Roma, e
l'a,1•. Angdo Drusa, Presidente lntt'ruazionalc
delle Cornpàgnie Religiose. .\\I Yangc:lo il Rettnr
J\\laggiore si , olgeva a q11cll'imme11:;a distl'sa di
lCSle giovanili e rivolge, a loro una I ihrantc esorta-
zione invitanJo i g1mani a oricntar~i 1·crso gli
ideali di San Domenico Savio. La Sànta :.Vlessa
fu commentala neJle va,·ie lingue dei parteci-
panti su testi tratti da parole di San Dome-
nico Savio.
Contemporaneaml'lltc sulla p1axza la Confede-
razione Mondiale degli Ex allievi offriva a Don
Bosco un omaggio floreale deponendo ai piedi
del monumento un grande cuore palpitante nel
rosso 1-ivo dei garofani coi quali era stato fon11ato.
Parlarono il Decano dei Prcsi<lemi nazionali
ing. Angelo Garcia De Vinucsa e il grand'uff.
Arturo Poesio, Presidente Intcmarionale, dando
ai presenti la più vi\\"a sensazione della stretta
unione che lega tra loro gli Ex allicn Jeì cmquc::
continenti. Suhito dopo agli applausi <Jd ev-
viva scroscianti dalla folla si tinirono le bande
e le campane in w1 trjpudio di festa indescri
vibile.
A tanto festoso clamore doveva scg111rc pit!
tardi la raccolta assistenza a.I solenne Ponti-
ficale, celebrato Ja Sua Em. il Cardinale.: Arci-
vesco,·o nella Ilasilka, letteralmente stipata dw
fortunati che erano 1·iusciti a entrare.
Grandiosa visione, quella del presbitero acco-
glicnte Arcivcscoyi e Vt::scovi in tutta la sugge-
stività dei lorc> ahiti ponti:ficali; altamente s1gru·
lìcatha la pn:sc.;nza dd rappresentante del Go·
12 ,_

2.5 Page 15

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L'eletta assemblea di Educatori convenuti a Valdocco per
ascoltare la dotta conferenza del Prof. Nazareno PadeUaro.
vemo: S. E. !'On. Bisori. sottosegretario al "\\li-
nistero degli Interni, fiancheggiato <la altri par-
lamentari, tra i quali il sottosegretario all ln-
dustria S. E. Quardlo, e dallt: massime autorità
della Città e della Provinci,\\.
Ancora ai pieili dell',dtare inondato cli luce,
recinto di fiori e dominato dalla soave figura <lei
Gio~·anctto santo, il gruppo .dei Llisct:.nclenti <leUa
famiglia Sa,io, le autorità tli Riva <li Chieri e
di Castelnuovo Don Bosco, il Rettor 1\\faggiore
col suo Capitolo, e col Procuratore Generale, il
Consiglio Generalizio ddlc Figlie di Maria Au-
siliatrice e gl'Ispettori s,tlcsiani d'Europa.
Profondamente esprL-ssiva l'esecuzione <lelfa
::\\llessa \\"I del ::\\lacstro salesiano Don Alessan-
dro De Bonis, appositamente composta per le
feste torinesi di S. Domenico Sa\\io: spleo-
tliùo tessuto di idee musicali, fluiùe, elc\\'ale e
di equilibrato gusto moderno, interpretata con
fine senso d'arte Jalla Corale dell'Oratorio Ji-
rctta dw nostro l\\I0 Don I ,asagna. La commossa
paroh1 dell'Em.mo Principe della Chic::.a ac-
crcbhe splendore alla cerimonia, mentre la sua
trasmissione per radio e televisione offrì a
innumen.:voli devoti del Savio la possibilità
di assistere in ispirito alla grandiosa celebra-
zione.
La Processione.
l\\'Iovimc11tata e brevissima anche la pausa del
mezzo<li, poicht: i vari gruppi che dovevano
prender paite alla trionfale proc,,ssionc, già ali.:
1+ dove,ano concentrarsi nei luoghi loro asse-
inati. Lun~hi tratti dei corsi piu \\"icini all'Ora-
torio hen presto si \\Ìdero stipali di colom1e t: co-
lonne di ragazzi e di giornuetle, appartenenti a
istituti e Ornto1; salesiani e ddle Figlie di .'.\\laria
A usihatnce, ali".\\zione Cattolica e ad altri lsti-
tuti. Alle ore 15 cominciò la sfilata ili queste
fittissime schiere dr giovani allineati per wc.ci e
durb oltre due ore. Migliaia di bandiere, <li ves-
silli, di labari svettanti al sole, darnno un'anima-
zione insolita alla massa densa, multicolore, entu-
siasta di quella gioventù cosmopolita. Alle note
i::quilta.nti delle venti bande musicali gitlVanili
s'intrecciavano i canti e le preghiere che in lingue
J.iverse si levavano dai vari gruppi, mentre la
gran folla as$Ìcpata lungo il percorso era soggiò-
g-ata da un forte senso di commozione per Lanlo
gioire cli fanciulli, e di meraviglia per cosl stran-
pante eppur ordinata moltitudine di allievi sa-
lesiani.
Pittoreschi e nutriti anche i gruppi di semina-
risti e ili religiosi e religiose <li Lutti gli Ordini e
~ r3

2.6 Page 16

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Istituti; al completo la Ciunta Diocesana di
A. C.; numerosissimo il clero, seguito dal Rcttor
.i\\lagg1ore col suo Capitolo e dagli Arcivcscov1 e
Vesco,i, le LL. EE. i 1\\!Tonsignori: Roberto
'favella Arciv. di Salta (Argentina), Tlano
Akini Arciv. tit. di Nicea, G iuseppc Turcios
Arei,. di Tegucigalpa (Honduras), Giuseppe
Durzio Nunzio Ap. a Cuba, Egidio Luigi Lan-
1,0 Vesco\\o di Saluzzo, Federico Emanucl
Vescovo tit. di Ezane, Gaudenzio Binaschi
Vescovo di Pinerolo, Sebastiano Hriacca Ve-
scovo di Mondovì, Rakatore Rotolo Prelato di
Altamura e Acquaviva delle Fonti, Giovanni
Lucato Vescovo d1 Isernia e Venafro, Francesco
lturriza Vescovo di Coro (Venezuela), Giusep-
pe Angrisani Vescovo di Casale, Carlo !\\llorio
Vescovo di Pavia, Carlo Stoppa Vesco\\'o di
Alha, Vincenzo Gilla Gremigni Vescovo di No-
rnra, Francesco Bottino Ausiliare di Torino,
Michele Arduino Vescovo di Rhiu-Chow (Cina),
Giacomo Cannonero Vescovo ùi Asti.
E<l ecco l'urna del Santo, innalzata su di un
carro ornato da 25.000 garofani bianchi e rossi,
donati dai salesiani, allievi e cooperatori della
Liguria, avanzare lenta tra due ali di folla plau-
tlemc, scortata <lai Presidenti nazionali degli
Ex allie,;. La seguono le Autorità, primo fra esst
il sottosegretario S. E. Bisori, Rappresentante
del Governo. Quindi l'interminabile schiera degli
Ex allie,·i, dominata dal gonfalone della Federa-
zione internazionale; e poi, a perdita d'occhio,
uomini e rappresentanze cattofa·hc con ban-
diere.
Accrebbe solennità all'ultimo tratto tiella pro-
cessione la partecipazione dell'Em.mo Cardi-
na1e Fossati, che dal Santuario della Consolata,
::;aiutato dalle acclamazioni della folla, prese posto
dinanzi al carro insieme con altri Vescovi.
Tndcscrivjhih i fremiti d'entusiasmo suscitati
dall'arrivo del Santo a Valdocco.
Poi, fattosi un improvviso silenzio, si leva
squillante la voce del Cardinale Arcivesco,·o per
comunicare ai fedeli in ascolto l'alto messaggio
di Sua Rantità Pi-0 Xll al Retlor .Maggiore:
<< Paternamente presente con la gioventù
salesiana d'Italia e del m.ondo alla solenne
celebrazione del novello Santo Domenico
Savio, l'Augusto Pontefice è lieto di additare
ad essa l'angelico alunno di S. Giovanni
Bosco, nuova fulgida gem.ma nella densa
coorte dei giovani vincitori del secolo, se-
guaci del Mistico AgneJlo.
» Da Lui implorando alle schiere giovanili
di ogni paese che ne accompagnano il trionfo
luce e conforto ai santi ardimenti della vita
cristiana, ad esse Sua Santità invia di gran
cuore, sprone alla virtù e auspicio di grazia
per i più nobili entusiasmi del bene, l'im-
plorata apostolica benedizione ».
TI messaggio è ascolta.o con raccolta venerazione
ed è salutato da un'acclamazione che sembra non
aver fine. Le grida di viva il Papa si ,;petono a
lungo tra l'agitarsi delle bandiere e lo sventolio
dei fazzoletti, finchè scendono solenni e devote
le note ùt:l Ta11tum lfrgo che preparai10 alla
Benedizione Eutaristica, ultimo dono di soavità
e di luce al tramonto della memoranda giornata.
fl Centomila giovani - scriveva li I'ojJolo
'f\\r/lO'VQ hanno insegnato in serena letizia quanta
SoJeonc PonùJkalt' nella Basilica di Mada Ausiliatrice. Il rapp~csentanlc del Governo S. E. Bisorl
con le ah-re AutoTità a~co.Hano t·o.m.elia di Sua Emincn.1;."1 il Cardinale Mdudlio •"'~,ati.

2.7 Page 17

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Gli onori: del trionfo a Domenico Savio, per quelle stesse vie dove era passato rag-dZZo modeSto e inosservato.
gioia si.a donata dalla religione sentita e prati<.-ata;
centomila spettatori di questa stupenda ed esal-
tante parata di giovinezza cristiana h:rnao com-
preso che il mondo di og~ - e anco( più, il
mondo di domani - ha in se tanta forza 1.·iva da
sommergere il male e da instaurare una sempre
piì1 alta, durevole e arridente civiltà 1►•
Il "Magnificat" di ringraziamento.
Fu tanta la gioia comune per la splendida
riuscita delle feste che il Rettf)r Maggiore, quella
sera, voUe che tutta la famiglia dell'Oratorio si
raccogliesse ndla Basilica e cantasse il !vlag111ficat
di ringrazrn.mento a !\\Tana Ausiliatrice. Seguirono
le prcghic,·c ddla sera, dopo le quali egli ste;;so
dicdl· la (e b11011a notte"· Ringr:v.ii) confratelli e
giovani, che con le_ lon> preghiere avev.mo ollc-
nuto otto gwrni di splendido sole, tanto più
provvidenziali in questa stagione, e offrl ai gio-
vant della Cm,amaùre una gita-pellegrinaggio
alla casetta natia di Don Bosco e a quella di
Mondonio, dove morì Domenico Savio. <• Verrò
anch'io co11 voi - disse e così pagherò i miei
debiti e.on tutti cantr,ri, 1m1sici e clero che
avete fatto così hene la vostra parte ptr mwrare
il 'lmstro Compa,e;nr, e Jllr,tlello. Postlmna111 poi
partirò per un lunghissimo ~•i:Oggio in Estremo
Oriente porla11do1.•i tutti co11 me i11 ispirilo, e vai
accompagnatRmi con la preghiera, .reg11e11do111i sulle
apposi/e cartine r11e saramw e.-posle nei vostri
albi crm bandieri11e clu: ù1.lichera11n.1 le mie tappe ,.
Una famiglia
grande quanto il mondo.
JI 1unc<ll 22, il Signor ))on Ziggintti presie-
dette alfa giornata di sLudio del Convegno mon-
diale degli Ex allievi, né- volle mancare al ricevi-
mento o1frrto ljt1clh1 sera ai +o Presidenti Nazio-
nali nel Palazzo Comunale dal Sinùaco avv. Peyron.
Alle 22,30 il Rett<>r Maggiore e i l'residenli
Nazionali assistettero anc<)ra allo" spettacolo tra-
smesso per tdl'visionc di alcuni gruppi folclo-
ristici ,;pagnoli lituani e scozzesi, nell'intervall<J
dei quali il Comm., Pocsio e i rappresentan•i di
altre 1.:in<jue Nazioni furono intc.!rvistati e npresi
dall'obiettivo televisivo.
li giorno 23 anche i Prcsu.lenti N.u1onali si
n:carono in pellegrinaggio alle casette natle di
Don Hosco e di Domenico Savio, e chiusero la
giornata col ricevimento loro offerto dal Vice
Presidente Nazionale Comm. Dott. Vidili, a cui
intervenne anche il Rcttor l\\Taggim·e.
(;!'illustri Rappresentanti degli Rx allievi di
tutto il Mondo Salesiano furono cosi comiuistati
d"1l1'aHctto del ~iguor Don Ziggiotti, che ancora
a sera inoltrata corsero alla stazione pèr salutare
un'ultima volta il Succ.:sson: di Don [fosco in
partenza per il su-0 lungo giro in Oriente.
Cosi le feste a 8. Domt'.nico Savio l'Obero il
suggdlo più tipicamente salesiano: l'affetto, che
lega salesiani e allievi, ex allievi e cooperatori
in una sola famiglia, grande quanto il mondo,
la famiglia di Don Bosco.
- r5

2.8 Page 18

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(sopra) 1650 del "Piccolo Clero". (sotto) I 3000 delle Compagnie della Gioventù Salesiane
16

2.9 Page 19

▲back to top
opra) Rappresentanze dall'Italia e dall'Estero.· (sottc,) Una delle scolaresche di Torino.
17

2.10 Page 20

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ID O INI IBOSCO
HEl lftOttdo
' - '1ALIA La prima Scuola statale intitolata a S. Dom.enico Savio fu inau-
. ''
gurata domenica 28 novembre u. s. a Borgo San l'idro, frazione
di oltre 6000 abitanti dd comune cli Moncalicri (Tormo).
Tenne il discorso inaugurale il Sindaco, presenti tre Onorevoli,
il Prefetto Generale dei Salesiani e il Dott. Vidili, Vice Presidente Nazionale degli Ex aUiev,, a1
quali si deve la geniali: iniziatÌ\\'a. Seguì un grazioso saggio degli scolaretti.
Nell'atrio della Scuola un bel monumento in bronzo rappresenta 6. Domenico Savio scolaro tm
scola,·i, in atto di porgere ai compagni in a1T1vo un invitante benvenuto.
e La domenica 31 ottohre si è inaugurato a ForU il nuovo Istituto salesiano Orselli-Santucci. La
cerimonia fu resa solenne dalla presenza delle LL. EE. i Vescovi di Forlì, Mons. Babini e di Berti-
noro, Mons. Bondini, <li Mons. Zoli Carlo della Scgreterill di Stato di S. S., del Prefetto Dott. MaZ7.a
e delle altre Autorità. Tagliò il nastro l'insigne benefattrice Signora Maria Pia Marnbelli ved. San-
tucci. L'imponente costruzione si allinea di fronte alla grande e nuova monumentale clnt:sa di S . Riagm
e a lato del modernissimo 01·atorio S. Luigi. Q\\lcsto complesso edilizio che si cstemli: sopra una su-
perficie di oltre 10.000 metri quadrati, è stato definito ~ la cittadella salesiana>>. « L'Oratorio e il Col-
legio scriveva un gìornalt: cittadino - dut' compiessi i1e-ramerll.e grandiosi, dei quali la TIO&tra citttl
s •11tfro da tempo la 111a11ca11za e che sara11110 per la ,ws'/ra }l'()r/l e per la di-Ocesi una vera beued1zione ,1.
e An ·hc a Parma, la domenica 7 novembre, S. E. Mons. Colli e le massime autorità cittadine si
SOù(• <latì com·egno a S. 1:lencdetto per l'inaugurazione della nuoya sede del nostro Liceo scientifico,
provvidenziale realizzazione dei Salesiani ~ i quali - ha detto ì\\fons. Colli - danno 1111 concreto
=~- A1Sf L~• esempio di q11eil1J che è lo spirito d'miziativa, contribuendQ a ri.mlvere 11 grave problema dell.a islru:Jio11e
sen':!o rlw lo Stato debba affrontare alcun onere*·
... ·:_ •\\ ,
S
li 12 ottobre, festa della J\\ Iadonn,1 rmrnacol;1ta << Aparncida •1, pa-
trema del Rrasilc, gli allievi salesiam <lello Stato cli S. Paolo hanno
~ - - .,,~')#1) __ . ~ reso nn fervido omaggio a Maria Immacolata nel suo Anno, a S. Do-
menico Savio nella sua canonizzazione e alla città di S. Paolo nel suo
IV centenario. Circa 3500 g10vani, raccoltisi nel cortile del <• Liceo Sacro Cuore 1, attorno al novello
VescoYo salesiano i\\fons. Camillo Farcsin, si consacrarono a Maria Ausiliatrice, quindi stilarono, per
le vie principali, tra gli applausi della popolazione-; rendendo omaggio al Governatore della eitLà, che
si prcscnt6 appositamente alla facciata del palazzo per assistere alla sfilata.
b lnHlil_ Sua Em. il Cardinale Valeriano Gracias, il 18 ottohre scorso,
~
in un pubbhco rice\\-imcnto nella città di :\\fadras, dichiarò: << f'i-
sila11do la città ho />aiuto c1111st.at.are qua11fo lo Chil':Srl, sotto la guida
dRll'.1/rcivescovo JJ;Jrms. Nlatltias, con la col111boraz1,111e del sur, C/er(),
secolare e regolare. e delle re!ti;ùise, lw compmto per ìl progrpss,, culturale, civile e momle di /1,ladras. Smw
circa 50.000 i f:ÙYoa11i educati rristùwame11te.
•> Questa matfwa continuava il Cardinale - ho v.,isitato la Scuola 1'emica diretta dai Padri Sa-
lesi.a11i, che segna il pri11cipio di u,1 mavi111e11t11 111>cessan·o />er il prngresI11 della 1111stra vita 11azùmale. Se
e nel passato sfata l'educm::ùme letteraria quella che ha assorbito parte delle al/wita della Chiesa ù1 [mlw,
negli anni che verra,mo dovr,:i essere l'impresa urd1111e11fom dei Padri Salusiani a dare a questo Paese
tante di quelle Scuole ProfessÙHu,li che lumrw res,J famow la Cm1greg,1ZÙJ1li' i11 altrr parli del mondo.
Scuole 111•1/~• quali i 11/Jslri !(im.'m1i imparaamw utili mestieri e arti, pr.eparandosi r1 sastenere ima pm·te
importa11ll nella Nuova h11/ù1, per il f>ml(re$so della Na-::ione ».
Su;i Eminenza proseguiva ri..:ordando che, 30 armi prima, quando arrivi> in Jn i1a ":ì. E. l'Arcive-
scovo Mons. Mathia-;, v1 erano soltanto , 1 salesiani, mentre oggi la Congrcl{azione di Don Bosco
conta 500 rcligir>si tlie lavorano con succes~o m molte parli dell'India.
18 -

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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IL il ottobre ~co so 11 Rev mo Rettor
MaJ'.g1ore volle prt•ntJer pa te al gran-
dioso pe'iegnnagg1 o niuatò dag
Ex alhev1 s1ci.l alla l\\laulmma cl<•Ur l .n-
t"l·inw cli ~il"'.t(•11...a. Circa 3000 pelle
grini, a bordo dr 50 pullmann, si rac-
col<~r o ai p1ed1deli'lmm:igine miracolu:,1.
ti signor Don Zigg1otti cdebrò e rivol~e
a1 convenuti cornmo\\lenu parole sul
~1gn1ficato del pianto della Madorra. Il
giorno prima aveva cornp1uto la ceramoma
della vestiz1on<: ai 39 novizi salesiani
(,,./)r,,) Pari;, Il Heuor Ma1111iorc.
Jr,ttol I .a rq:as.sn , lci peUcgrini.
( ' : R I JI O X I A
N ,./ pomrrt.lJgÌ<> d1 s,1h11tn JO n01,embre ndfo c,111,~rrttl'
,11 /)un /1Q.rro svolget n Ullfl rommn,·en/1' r,nmo11in.
J>1,:C1n11 ,,/I'(I/tare sta, mw ,,uattm gun nni ,/,/111 <."0111-
P,I1(t1hI dr/I' l11wwcol<1ta de{/'(lru/0110 Salesu11111 ,/1 11,f'ln
sr,/ .Alrirt i11 />rul'Ì11tifl d, Salemo. E,rmu H/111/1" To11,1<1
p1•r p,u /1, ,pare (1//e solt•1111i 1111m{fPs1t1::i11,11 ili rmrirr ,/,·I
!{h1rin.w /)1rr11/Q Santn " pn Prrgare il Rc/1,;,r .U11y;:11,r,•
che t•o/rs;e app,mtnre <11/la loro h,ouliem """ 111,·d,1,:lin,
d11• r/ 10 ntl't:cmbre llrf't•a110 ,iun1ta d<tl S. l'11tb1·
J,m 111111111tdagli<1 wmmmwrntn ,, d<'l/aR,gnlit,i d1 '111-
n11, una ,/1 qur/lR rhe r/ n,rt'rm/ir,. 11. s. ,I P11pn ,. 'l'ttl
,1,,.. r1r,p1mtaro 11,gli sre,uior,i, dii Snntuari Afmium.
li S. Padre, a,·e11do sap11111 i wci del/11 <.'0>11(•111:,,in
,l,//'/111r11t1ttJ!afll del/'Ora/ur,o tli Vtrtri si sart·hl,~111 lru-
T'flll r111rl ma1tit1Q i11 Stln Pit·rr11, .,e 11n11 111• I, m·é,.•e mt•
c,,,,,,we, perfm l'rmm,me rlumlr<>, dze si 11bba11è 1/ ~o nttobrt!
siti lo,11
m """ 1fispost1) dir, m ua ecc, ..,0111111',
fmu fow un 111111 li, ml'dt1Nl111 CQ11111Ir111uratn a da t1f>-
p1111t11ni " ,mmt' rlcllt1 S1U1 .<,·,m11111 st1·<rt1 1111/11 Loru lmn-
,lit.,-11,
r, Orn rni /11 J•11rrm·111111 al R,11,,,. 1111.111:iore, rr/1<1
l'app1111tw.<c alla /11111,lu'rn nm lr .1111· 1111111i, le piiì 1/e,:m·
nella F,mmdta .\\'alr.<w11n n rt1pprt><1·111ttrr- quelle ,ifl I•;.
d,,. ,·11,zo di .\\'ostro Sig,wrt'. li S11c,·r•wrt' ,li San Gfot·mmi
B11sc-o si lotl{<rnt11/,r. 11 <QII i puso1ti r ,,.,, gli altri
uri rapp11'a<cnt.:t mio. A• et·a "f>prr$o ,In/la rndio t' dm
gu,rnali come rsSJ si a<111Q prodìgnll per soaorrt're ta11ti
fwtelli 11d{a tiurn prtnw. /l do1111 t<f<':;1,mnlr rlt'/ S . f'r.dr,•
on I.a piri bP/1/l ,i1rn11prnrn fUl'Ulll r1/111 $/1111,fo di uir,t,I
r/Jc li ,mn•r, di$l1t1ri.
- 19

3.2 Page 22

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d Araras, nello Stato dì San Nella ;mrrocchia salesiana di Con- dove la scarsii;1 delle vocazi()ni i:
Paolo - l1i1.blL- - le Figlie 1:t:pcith - .•·;·
\\\\ - si è resa pj,1 sensibil<' tlal prol(ré~sì,·o
di lviaria Ausilintnce hanno otte- syo(ca una campa,tn:i per la recita sviluppo dell'Opera ttoslrn. f.e 5
n' uto d,illa Radio lo<.-ale <li trasmettere dd S. Rosario. L'entusiasmo fu L,,pettorie sule11ia.u~ spugnole hanno
ogn, sahato sera la cos, d~tta "Ora rale che si giunse alla bella cifra di comp,uLO il ~acrificio con lodeYole
dell'affetr11 a 1\\/fariu lmmucolata ,. +00.524 • Rosari. Lu campagna lii sp1rìco missinnari<1
Per turno, le Fi~lie di Maria, nlunne, duuse con un pel!egri11ug~1() 11 T"ìlfa
on1toriunt:, ex allieYc, s'incarièan<l lfari11 Atnili11do1·t1, a quattro leghe
<lei pro~ramma, preparando ti 1·ac- dalla cinii. \\'i parteciparono oltre S. E. l\\Ions. Umberto l\\Ialchiodi,
C<Jnto <ldle pii., celcb1·i app11rizio111 5000 r,c1-so11e e S. E. Mons. Emilio ha consacraw la nmwa ch11-sa cL
della 'vladonna. e di mirac,111 e con- Sosa S. D 8., amministrò 1275 Cn:- BASSANu (Piacenza), nella qual~
vcr,ioni, o cspn'1endo pw1ti dd q1111c.
e stato assai .11nmirato l'altare mar-
do~ma e del culto alla \\'en~inc, con
moreo a S. liiov~nni Bosco, dono
l'intermezio di pol!Sie e cam1 ma-
La (.'a-sa S. G,uscppe tielle Fil{lie munifico Jel Cumm. Frnnco Ve-
nan1.
di 'vforin Au.<iliatrice a t
.,_ \\ g,$1.zi
(Alessandria), prese purte alla :\\lo-
l Salesi,ml a Shillong, A,,am
str,1 delle atti,it11 economicl1e del A Caracàs \\ ': · ,L\\ m \\ -
IJL hanno foruhto una nuo,·" Tortonese•, inau~uratn alla presenza Suor Carmen R. :\\lu~a, F. M. A
pmTocchia nel cuore dell:1 città. delle LL. EE. l'Arcivescovo di Tor- di mrninn.alitù peruana, è stut,ì tk'CO-
nella roccaforte dei protestanti. Si tona, il Ministro dei L~vori Pub- rnta dal Go,·erno Venezud.mo con
lottb tre anni per l'acquisto del ter- blici e il Prefetto della Pm\\'incia, e ta Medagliu ù'Oru dei h.-11cm~rill
n.;no: tinulir\\cntc ci s1 riusci e il
29 a){nsto S. F.. '.\\lon,. FerrJndo
hcnedice,·a la chiesa, dedicata u
S, Giuseppe e costruita »u tlisegno
del salesiano Santi J\\fantarro.
Su:\\ Em. il Card. J\\laurilio Fos-
sati, il 14 novembre u. s. h11 mau-
gurato il nuo\\'O e moderno Unllurio
di
11 (Torino), che lo ze-
hinte Parroco e 1'.0oper-.ttore sale.siano
('an. I,udov1co Pennazio volle de-
dicare a San Gio,·.mni 13osco
\\ San l'aolo
-il
Collegio S. Agnese, a ricordo dcl-
i'Anno :\\lariano, è ùin·ntllo una
specie dt u lntért\\az,onak i\\farian~ "•
perchè nel nome dcll'Ausiliatrict· si
è aperto ad accoi;ilicr!: le li1;lìe ùeqlì
t·migrnti di tuni i Pae~i, le quali
nppunto per la diliicoltà della lin!lua
non sa rebhcro ~t-dte accettate m
ncssuo'alrra casa d, cÙllc~,:wne.
È stata <le<l,cata u San G1ornnni
Bosco lu nuo, 1 chiesa <li l • I
[ , u-, · ' (Cdine), sorta con i
tonlribut1 della popnlazionc per ini-
ziativa dcll'arcipreu, I>oo Fruppa
,. per l'opt'ra :tssiùu;ì Ji Don L,uc1-
rino di Fanc.
r,,,,,,,,, vi otlt:nne il L"
ro11 Grande
ilfecla1tha d'Oro nt:lla 5e,;ione di
Did,mku
Le e~ alhe, e delle Fighe di Maria
Au~ilìatrice <li ('iuùad 'l'rujillo -
S
r: . _ , -
stanno
s,olg,•11<.lo felìcemenre una campagnu
per la regolari,;1.~7.ion.e cli molte fa-
1rn!(lie col marrimonio c1;sti:,no <'
un 'aJn·:, per l'intronizzazione di
:Vlai·ia Ausiliatrice m,gli Ospedali "
Cliruche della t.:itt/l. Suno già qu.tt-
tro "(li Osp~d.dì e trerita le cliniche
p(,,;te cosi ~ollo In protezione della
;\\,l:iùonna, con tle\\'ole èenmonie
,..-olte,i ali.i prc~enw ùel pcrsorn1le
sanitario e degli ummalut1.
Il nuovo Pam,nato (Oratorio) <l1
l'Ef
.., , in dloc,:si di Vicen,,a
e pr0\\·inc1a dì \\'eronu, è stato ùedi-
catn a San Domenico Savio. El!!-
gimza1 modernità, arn1onia <li lin-ec
f:lllilo dell'èdificio un'oasi di pre-
1:hìcra e ili ricreaztone che nun sfi-
1iurerebbe in centri cittadini.
L"uumento considerevole Jelle , o-
cnzio,u salesiane nella
\\GN \\
!,a reso po,~ibilt- l'ìm io di 52 snle-
s,ani ndle Repubbliche d'.\\merica,
Jell'istruz1one pubblica. La deoo-
rn.ione le "enne con~eb'Ttflt.l con
1-rande solenniti, dallo stesso l'res,-
dentt dc-11,1 Ri,puhhlka
A rièordo dell'Anno i\\Ia1iano un
comitato di huon.i 1:uopemtori• volle
collocare sul ciclqp1co scoglio d1
f. (Carn.nia) unJJ m:u·-
morea statua ùi i\\fa1;a Ausiliatrice.
S. l . l\\lùms. Sal\\'atore RuHso b
bene<lice"a tru gli enil'a d'un po-
polo f'estàllte.
1'el nostro Istituto 'l'ecnit·o .\\({nl•
rio e per Gcometn <11 L ) ]l
.;r rro~mo), la domenìca 31 Ol•
tuhre scorso, il Prefetto Generale
Rev.mo Don Albino FecL-igotti be-
ned1ce,•a solennemente la p.-ima
pietra ùi uru, nuo,·~ ala di 47 metri,
che completerà ltt ..:ostruzioni nuove
di quelln lforentt· noslri1 Scuola.
l·n bc,l demo dl."ll'.\\nno l\\1uriano
alle F'i,ilie di Mnrìa /\\llsiliatnoe è
stato il loro ingresso nel T .., \\
con l'apertura della Casa di Kartal•a
con scuola e Oratorio festì,·u, ac-
colte con entusiasmo da una. popo-
lazione semplice e bu<>na, deside-
rosissima delle Suore
zo ...

3.3 Page 23

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UN CENTENARIO (ìLORIOSO
DALL'ASSAM AL TIBET
Campo irrorato di sangue.
S. E. ;\\fon~. :.\\larc.:ngo, \\'c,cmo <li D1hrugarh,
seri, I!:
f:'sallr1111rnle liii S<'(f}/o ju, due Padri dc//tl 1\\Jfr.
sio11i /ùf,n, di I'ari1;i, clof>11 ripetuti uolci trnlatfri
/1tr rntmrP nella 1'err11 dti /,1wu1. .,•e111t•mw 11111,.
sacrali proprio sul li111il11re ddla mha ugug1111ta,
qu1111do ìl loro sog110 staL•a per di-1:mirt rr.altti.
,",'oltm,to Jupo /O anni dall'ea:idi11 di q11e.ti
i11trr/1ìdi missirma,i, Uu11111 lor11111<a ,1 1111111d11n• i
~imi Operai 11!'1/'_-lssa111, "flid11111/o q111·.1t1, i111n11•m1i
rnmf'" 11i f'adri Sah'lltrmm/1 J'edi·schi. fJopo 1111
i·n1tr1111ù, di /11v1ru faticoso r S11f'1~ 11ft'. gli .:e
la11ti l'adri si t.idao rostrrf/1, t1lln tcoppio tiri/a
prima !:I/erra 111m11lialr, ad ahb111u/r,11arc il ca111p11
da !tm, t!1,111d11to crm 11111/i Mtt'TIJÌri.
L Fi):li di /)1111 !Josm lu11m11 og_i:i il j>ri'i•ilr,11,10
di lavomrr nel rm11/>o irmralr1 dal sm~t:JUI! ,, dal
.mdt,rr drf!fi <Jpf'Y<1i de/1<1 !'rima ""' , Ji 111ictai-
cm1 e,mft,mza dQt·!' qlltlll ha1111 > .,, 111i11ato nrl
dufore e 11cl/11 prcn:•1. .Ila coluro clttJ hat:110 sparso
il Stme Il< I w11.i:u1 t nel s11Jor1• gmlo110 ''/1/{l- ùmcme
con qur/11 dw 111iet1J1w, p r le 100.< oo pecorelle
che .t:iii h,111m1 tm1·atu la p111:r 11 ·ll'<h•ilr di ('11'.1'10,
e per le 1111,:liuiu rhe i11sÙlf11/r•1111'•1/11 ha/!011,, ullu
porla di 11111·.it'Ol'ilr.
Uno ,:lei dieci banchi ,tclla >:rnnde f..ouena r1ru l\\tl\\;!ìtoni. S .. t-:.. ~talla JervuHno. compnua la t:l·runonta inaugurale,
,;i ~ccinl?<-' .anch',•~Fa u... lenta.re la forluna.
~ 21

3.4 Page 24

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,-
Sui monti degli Abor.
Ecco le date piu salienti di questa eroica im-
presa, che ha avuto nel sangue il s1,10 glQrioso
epilogo.
I Padri delle Missioni Estere d1 Parigi nel
c8+7 ebbero dalla Santa Sede il difficile inca,-ico
di stabilirsi nel Tibet per riprendere l'evangeliz-
zazione lii quel pac·sc che, sotto i PP. Gesuiti
prima e i PP. Cappuccmi dopo, aveva assistito
ad una bella fioritura ·cristiana, hcn prci;to
stroncata da una persecuzione istigata dai lama.
Dopo vari tentativi di penetrare nel Tibet
attraYerso la l\\ longolia, i Padri Francesi pensa-
rono ali'Assam come un ponte di passaggio e
nel 18<;0 la Santa Sede sanziom1Ya l'unione
<lcll'Ass-arn al Vicariato Apostolico dd Tibet.
~dl'april.: di quell'anno tre missionari raggiun-
gevano l'.\\ssam « bruciati dal sole, punzecchiati
dalit' zanzare ç sfiniti dalla stanchezza!►• Dopo
un anno cli sosta nella cittadina cli Gaul1ati, al-
lora capitai<! ddl'Assam, il P. Krick, risalendo
il Hramaputra, raggmngeva la cittadina di Di-
brugarh e si stabiliva nel fortino di Saikhoaghat,
hene accolto da un gruppo di soldati inglesi.
Da questo fortino il P. Krick <la solo doveva
avventurarsi su yuci monti inaccessibili, abitati
<la tribù feroci come gli Abor e i lvlishmi, che
formano come un baluardo formidabile tra
l'Assam e il Tibet.
Lo stesso missionario ci lasciò relazione della
sua prima visita nel villaggio Munbo degli. Abnr:
~ Diciotto giovanotti mi vennero incontro ai piedi
dei loro monti. '\\ppena ci mettemmo in cam-
mino, 1 due pi1'1 giovani pn!S~rn a coprirmi di
fogliame e a biascicare non so quali scongiuri.
Quando uscimmo dalla densa foresta, mi fecero
passare attraverso un corridoio formato da archi,
frecce e disegni di mostri e demoni. Volevano
in tal modo scacciare dal mio corpo gli spiriti
maligni. Mi condussero nel capannone centrale
dove gli anziani mi attendevano. Appena posi
piede dentro, t,ssi levarono grida assordanti.
Era il colpo lìnale per liberarmi dagli spiriti 1,.
Fra le tribù dei Mishm.i.
La via attravcnio le trihù e i monti dei Mishmi
pareva la più facile per raggiungere il Tibet.
P. Krick vi fece una prima lunga escursione, dal
15 dicembre del 1851 al 18 marm Jel 1852 cd
ebbe la gioia di raggiungere effettivamente il
campo <lei suoi sogni. fo una sua relazione
l'eroico missionario descrive il grandioso scenario
di quei monti, forestt: e fiumi: alberi giganteschi
inghirlandati di orchidee e liane, fiori d'ogni
genere, getti di felci, ciutfaie di bambù e, a cor-
nice, le vette immacolate dell'IIimalaya. Fu du-
rante questa escursione d11: dovette far uso dei
ponti :Vlishmi, consistenti in corde di liane
con un cerchietto di bamhù, sospese sui torrenti
impetuosi. Il missiona1·io doveva introdursi in
quel cerchio e lasçiarsi scivolare sino :r metà e
poi lavorando <li braccia e tli gambe risalire verso
l'altra sponda. Dopo giornate di viaggio avven-
turoso e difficile, raggiunse uno degli ultimi
,illaggi Misluni.
Il <:apo<lanno del 1852, uno dei portatori si
av,·icina al missionario e gli clice: <1 Non dormire
stanotte: ho sentito che ti vo~liono uccidere».
~ 22
Serata deUa Fraternità a Valdocc:o. l primi apparsi s1>lla scena furono ! r.i•
gazzi delli! Lituania: bioncil, blancovestlti, l glovanl fratelli d 'ollr~ cortina.

3.5 Page 25

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Ala egli era troppo stanco: ~ 1\\Torirc o non mo- M:i altri capi tribù ostacolarono il suo passaggio
rire poco importa - rispose. Io ho bisogno e f'. Krick riusci a proseguire il cammino soltanto
cli dormire. E poi non sono mrssionano? •·. dopo aver dato loro tutto. Dovette cedere per-
Si svegliò che il sole era già alto. Si guardò at- sino la veste talare e l'ultimo paio di cab:oni !
torno: era ancor vivo! Ringraziò il Signore e,
preso un boccone, la caro\\'ana si mise in cam-
mino. Quella stessa giornata sentì di nuovo che
i capi avevano deciso la sua morte. <• Ormai mi
IJ martirio.
t:ro rassegnato al pensiero della morte scri- L'anno seguente P. Krick tL'ntÌ> di num00 di
veva. - Le forze mi venivano meno e una ca- raggiungere il Tibet attraverso le montagne
duta mi aveva causato una profonda ferita alla Abor, ma sen~a riuscirvi. Colpito dalle fehbri
gamba. Pw-e confidavo nel Signore e nutrivo mal.1riche ed estenuato dalle fatiche, fu coFl-
sempre la speranza ùi raggiungere il Tibet•>. sigliato d.i fare un breve ritorno in p;itria per
La sua speranza non dove,·a esser delusa. Il rimettersi in forze. !< Nu, nn rispose il va-
16 gennaio, passato il fiume lspak, il sentiero si loroso missionario se devo lasciare I' .\\ssam,
allargii e alle nude rocce subentrarono fresche sara solo per tornare nel Tibet ,1. Difatti nel
pinett. In lontananza, stù declì I io del colle, si fohhraio del 1854, in compagnia del P. Jfourry
scorgevano ddle capanne. ~ È il primo villaggio da poco giunto dall'Europa. riprendeva il cam-
tibetano ,,, gli dissero i portatori. A quelle parole mino \\"crso 11 Tiher. ,-olle ritornare per la stessa
il Missionario si fermò e, gettatosi in ginoc:chio, via, attraverso le montagne dei Mishmi. L'espe-
csdamò: « Tibet! Tibt.-t! A Te, o Signore, le rìmza del passato ili sarebbe ,;tata di grande
primizie della mia esultanza!,>.
aìuto. Da unà lettera del P. Il<Jurry a.ppn;n-
Ma purtroppo la gioia del Missionario durò cliamo che incontrarono molte difficoltà: ,, Per
poco. I Tibetani lo accolsero molto freddamente, 90 giorni scrive - dovemmo andare scalzi
e dopo qualche giorno Jovette prendere la Ylll per conservare l'unico paio di scarpe, già in
del ritorno per ordine del governatore della cattive condizioni. Camminammo per due set-
provincia. Fu un viaggio disastroso. Il capo timane souo la pioggia. Dovendo cibarci solo
Jingsha aveva giurato di ucciderlo. Egli aveva cli riso bollito, eravamo spesso ammalati e per
già inviato due messi con l'ordine dì uccidere il guarire si stava sd.caiati vicino .ti fuoco... ». Tn
missionario durante la prima traversata, ma una lettera del 29 luglio, sci mesi dopo la par-
.....
yuesti all'ultimo momento non avevano cisato. tenza, P. Krick scrive,·u: ,, Siamo giunti nel Tihet
Buon per lui che ora nel villaggio di J ingsha era in giorno di sabato e ahhiamo ·consacrato alla
riuscito a curare un infermo e così cattivarsi le Jvfodonna la nostra missione... ,,.
simpatie del feroce capa, che lo lasciò andare Poi silenzio assoluto. Solo in ottobre sf venne
dandogli anche qualche dono per il lungo viaggio. a sapere la triste realtà. r due .missionari si erano
I giov;µli deJln " Rondatla " dt Sar-ago7..m interpretano l.:i " Jota •1. Cos:tum.e, oacchere, chltatte, gU OC·
chietli vlsi:11 e 1a spfgljat..zza, di qw,.sti piccoli spa2n0Ji hanno suscitato l'entusiasmo e !lii appia.usi di tutti.
~ 23

3.6 Page 26

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fermati in un paese cli confine con l'intenzione
di apprendere un po' la lingua tibetana t md-
tersi in forze prima cli proseguire il viaggio sino
a Lhassa. Senonche una mattina irruppero nella
loro capanna un gruppo <li _\\Iishmi guidati dal
loro capo Kaisha. Vi trovarono il P. Hon1T~-
infermo e lu fecero a pczzi. Anche il P. Krick
ebbe la stessa sorte. Dcrubarnno .i missionari
di tutto, e ne gettarono i resti nella jungla_
stazioni missionarie gravemente danm~ggiatc. Purt:
e Mons. Man:ngo non si perso d'animo e si i:
accinto non solo all'opera di ricostn.1zione, ma
anche a quella di portare la Fe<le fra le tribi1
aborigeni dei monti. che battono con insistcn:r.a
alle porle dell'O\\·ilc ùi ('risto.
Sac. LITIGI lli\\\\'ALTCO,
missinuario sa/p,<iano.
Cent'anni dopo.
Son passati cent'anni Ja.ll'eccidio de i due eroici
missionari. Oggi l'Assam conta due Diocesi rnn
un totale.: <li centomila cattolici e una mera, igliosa
fioritura ili istituzioni e open:, altamente apprez-
zate dal Governo. (< TI sangue <lei :Martiri è
seme di nuovi cristiani» ha detto Tertulliano e
lo ripete la storia di lutti i tempi. Il 17 dicembre
del 195r nella Ba.~ilica di Maria Ausiliatrice in
Torino ~- E. Mons. Oreste Marengo veniva con-
sacrato primo l'escovo di Dibrugarh sull'Alto
Bramaputra e nelle sue mani passaya la sacra
eredità dei :\\Iartiri ass.amesi. La Dir1ccfil di Di-
brugad1 è stata provata in questi pnmi anni
della sua esistcn:r.a da scosse cli tcnemoto, d.a
cicloni e alluvioni che hanno portato I.a strage
e la morte fra queste infelici popola:r.ioni_ La
scuob delln .\\ lissionc è stata distrutta; altro.:
Gli Ecc.mi Arcivescovi e Vescovi escono
dalla Basilica.
*
Gli Ordini Religiosi e il Clero - - rappre-
sentanti della Ch~sa Docente - rendono
onor.! al più bel frutto giovanile dell'opera
sacerdotale ed educativa di Don Bosco.

3.7 Page 27

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•• •••...........w..............................................r.m...a.T..T..T........................-.n.·.·.·.·.·.·.·.·.·.···.·.·.·.·.··.·.·.·.·.·.1
••••
........ . .. . ........... . ............... . . ........ ····:..:..:.:=·e···.=.·=.·,··s .··e ===== ·=.1==:==·1·· ..:·n·=.·o·· · ••••
■■■■■
•••••
■ ■■■■■
• ••••••
I
t!
===· ■■■■
••••
.... . . . .... . .... . . .. . . . .... ... ..
....•...•.•.•••••.....•lii•.■• ......••............••........•.•.••.......••.•...•...•........•....••....
ae ■■■ •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• ••••••••••••••••••••••••••
··················~··. ···············••··•·· ···••.!...!.!•••~!..!.•~~~······································
L'immensa pianura del Chaco Paraguayo Bo-
real scende soavemenk dall'Ovest ali' Est limi
alle sponùe del tium,· PiJraguay. Allo sguardo
ùi chi risale il gran fiume, dalla conlluenza del
Pilcomayo fino a Bahia Kegra, in un percorso
di oltn: 800 km.. si presenta il contrasto delle
due sponde: la sinistra, alta. bella, e.on terre on-
dulate e fertili: la destra a\\'apza ne11a papetua
monotonia di una pianura interrotta rare \\'olte
da qualche eleYazione, in una superficie di
230.000 km'1.
Questa interminabile pianura è densa di foreste
cli quehradzo, albero ricco di tannino, e di iunu-
mcrcvoli boschi di palme. Nella stagione delle
piogge è sommersa; Ili tJuclla di siccità è comple-
tamente arida. 1 pozzi d à,nno acqua salata non
potabile.
L'abitante del Chuco Borea! ha numerosi
nemici. Senza contan: il calore soffocante, lu
mancanza di acl1ua e d1 commestibili fn:sch1, è
molestato da innumerevoli zanzare (mosquitos) che,
specialmente alla sera, si abbattono sopra pcrscnc
e hestie con una v()racità sorpre.ndentc. (j sono
inoltre sette famigli e di serpenti velenosi, il
curiyù, serpente hou di gran forza, e il yaguaretè
o t11~re. che ucc=dc uomini e bestie.
L'l1ad1ero o boscaiolo t: l'eroe di queste terre
inosp't1. Taglia e prepara il q11ebrac!w per quat-
tro Compagnie che fabbricano il ta1111inn, tutte
sulla sponda destra del fiume Paraguay. L hachero
vive una vita errante, sottoposto a tutte le incle-
menze d,·1l',m1biente.
.\\ rispettosa distanza
dalle popolazioni civili
,· clallt fabbriche, pian-
tano le loro tende gli
ind;gcni, che prestano 1
loro servizi caricando sui
bastimenti 1 sacchi di
tannino, o trasportando
con i carri tirati da sei
o piii buoi i pezzi d1
quc'1racho ai poni \\Ìeini.
Circa duemila vi, ono in queste reg10n1. Ogni
tribù ha la sua propria lin~ua, sebbene in lJUasi
tutte s1 cap-isca 1I Cuarani.
l,'b;ola T11r111fiyt1.
Il 19 m trr.o dd 1920 p·trtiva da Ast111c16n,
capitale; dc:l Paraguay, il primo g ruppetto di mis-
sio nari ~lesiani con a capo Don Emilio Sosa
Gaonu oggi Ycscovo di Conccpçion del Paraguay.
Il primo Cl'ntro Ji missione: fu F11erf1, Olimpo, a
797 km. ,ti nord di :\\;;t111cion, sul .fiume Para1Zuay.
Oa que l uentro di rniss101,e per he n lJllattro
:mni si percorse il iìmm in una lunghezza di
8 0 0 km, visitando i porti, i paeselli. le isole.
ammi n_:stran<lo i santi s/!cramenti e portando
tlonu1riue la p;trola di Di,
:,.,.dl'anima grande dell' spettorc di a llo ra,
Don R1ccanlo Pittini. allL1ale ,\\rc1q:sc0Yo di
Ra11to Domingo l' Pnmate delle Indie, nacque
presto ride;1 di fondare 1U1a \\lissionc di carattere
stabile-, c hc godcs~c- di pit:na libertà ndk sue terre
<:! ndh sua o rganizzazione. Dopo molte fatiche,
cercando un posto sulle sponde del fiume Para-
guay e nell'interno dei boschi, si potè ottenere
un'is,ila chiamata "Tagatiya •>, dove il 3 I gen-
naio H)25 mettenno piedtl i Salesiani. 1Jna mi
st·rahile capanna serYì loro di cappella. d1 re-
fettorio, <li donù.itorio. Pn:sto mcon.unciarouo ad
affluire gl'im!ig,,m, eh~ aum.:ntavano <li .1:,riomo
m giorno. Assistnano doc:ili al\\a scuola di ca.te•
2.2 novcmbr-c: ~t.·r,ua di còlnre
n inu..-rnaz.ìonale .
n1lcroron1,
della Radio Tclev-kionc: h:.. tr., .
stnCS$Q le lmpr"'<S:.!oni dei Prl'·
t,hlènll N:tzionali de2:II Er-al-
lievi. Qui parla il Delegato dj
llaill.
- 25

3.8 Page 28

▲back to top
t'hismo, di i:anto, d1 lettura e di ariunt·tica. Im-
pararono pure a s..minarc i loro orti e a goder~
per la prima rnlta I prodoni della terra.
Siccome vÌ\\C\\llnu tutti in~icmc nello stc.-.'I(,
tolJ.o (capanna), il coadiutore saltsiano Gregorio
Acosta tagli/, 600 palme per fare loro case indi-
' iduati. Ma 1:cco la grande innndazione dl·I
fìumc coprire tullo, dimostrando che quell'isola
n~n _era il_ luogo piì1 confacente per una resid<inza
1niss10nana.
,\\ '1wN, f'ill'1Uf/Ìl> i1H1iyeuo.
ìncomincili alloro un duro t',Lhario per otte-
nere le terre vicine all'isola in terr;t fcnnii. Don
Riccardo Pittini e Uon Emilio Hosa lurono gli
eroi <li queste trattnuve. Il 6 settembre 1926
Don Sosa e il coadiutore \\lfrcdo Fcrnan-
dez st trasfcrirc,nn :il nuo\\'o terreno pt:r fare
la prima casa, p,u;s,111tlo la prima notte alle in-
temperie.
In quei giorni erano arrivati ad aumentare il
numero dc.:i missionari Don Livio Farina dall'I-
talia, Don Giuseppe Drago dall'Uruguay.
li 21 mar;m UJ1.7 cominciarono a funzionare le
nuove scuole; si fecero di nuo\\'O le (.':!Se per gl'in-
digd\\i, s'intraprl·sern i lavori dei campi, e la vita
missionaria prmdpiò la sua attività. li 20 . mag•
gio arrivarono anche le Figlie di ~\\Iaria Ausilia-
trice. -
Nei giorni fcsti\\'i si cdehra, ano lt· :..une M~sc,
alle tiuali assiste\\ ano le famiglie i1l<ligcne della
~Iissionc, facendo molti la santa comunione.
L'ultima i\\Iessa crn cantt1ta dagli stessi indigeni.
I.e ore amimeridianc si pa,;savano tra giuochi e
:iJunanzc. Nel pomeriggio suona\\·a la C;tmpana
t: tutti \\enivano all'oratorio: rag,lz.!i, giovani,
vecchi.
Net giorni feriali, di buon mattino, si dicevano
lt· sante ::V[esse, alle quali aS;;1steHmo molti in-
digeni. .\\Ile sette andavano al lavoro, rimunerato
con paJ?a settimanale.
Le s1:zioni del lavoro t•rano queste: l.1voro
d.:lla terra - tagliare ull~ri nel bosco, portarli
a cas,1, spaccarli e portarli con i carri urati <la,
l>ttoi fino al punto di vendita - curare il bc:;ti,1111e
che doveva aliment,u·t• la .\\fissione - curare le
api che davano il nùdc e la cera per le c,intlclc -
industrialii;zarc la mantlioca, specie d1 patata
lun~a. dalla quale si wglie l'amido e la • farigna..
I>1rigern.no il lan,ro i mbsionan e anche civili
<li ottimi costumi, che erano modelli agli ind1gcru
'l'uttc le sere, dopo la cena, i lavoratori si radu-
navano nel cortile e dicevano le prc~hit·rc: m-
lìnc si d1va loro l:1 llmmu Xolfe s.1lesi:ina e si
t.~mgcJa\\ an<>.
Il p1'iuw 1•,•~t·o1•"·
Mcntr,: nella i\\lissiunc si svolgevano h: attività
narrate, altri l\\1issionnri lavoravano lungo 1I
fiume Para~uay. n;rso il nonl
$Ulano le Figlie di MarlA Au,111lat.r:lcc.

3.9 Page 29

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In Puerto l'inasro la compagnia
della fabbrica aveva co~truito una pic-
cola chiesa e dal 1932 il missionario
salesiano vi era stato nominato cap-
pellano.
In Puerto Casado, altro centro di
fabbricazione del tannino, nel 1928
sorse una bella chiesa fatta dalla Com-
pagnia e c.-aldcggiata dall'indimenti-
cabile Don Livio Farina.
~el 19+8 la Santa Sede elevava la
missione a r'iroriatr, Apostolico, no-
minando primo Vicario Don Angelo
Muzzo16n, di nazionalità uruguayano.
La prima sede del Vicariato fu
Puer/1) Pinasco, che ha una popola-
~ione di 8000 abitanti, e a cui ap-
partiene la fabbrica di tannino Ju-
t1~malio,wl Producls Corporation. La
compagnia donò al VescoYo una pic-
cola casa e alcuni mobili.
Dal ,949 sono sorte sette nuove
parrocchie, nelle quali si lavora con
entusiasmo e con lena. Vi fioriscono
le Associazioni Religiose, l'Azione
Cattolica, i Centri per operai, i,I
Piccolo C1cro, gli Esercizi Spirituali
per il popolo e chiusi, conferenze
all'aperto e altre atti~;tà.
Si percorre la campagna portando
la parola di Dio alla gente lontana
ed amministrando i santi sacramenti.
Si fa l'Oratorio giornaliero. Due par-
rocchie banno banda musicale. Le
confessioni e le comunioni sono in
continuo aumento e la vita spiri-
tuale progrC;'tlisce costantemente.
4() fumig liP nwd,•fln.
Dal 194-8 l'atti,;tà tra gli mdi è
svolta con metodo. Jn Puer/Q Pina-
sro, mancando un luogo adatto. si
" li Cuore de_gli Ex. allievi ili 1utto U mondo a Don Bo~co ": cosi ern scritto
•~ml grande cuore di fiammel{giand i!arofà.n:i posto dJ fronte al monumento~
venne facendo 1I catechismo nella
tolderia (capanne degli indi) tutti i grorni all'a- 1\\ltro passo 1mp1)rtantc e decisivo per l'avve-
perto fino al 1950, quando pote essere costruita nire della Missione: fu fotto nel r951. Poichè le
una scuola \\'Ìcino alle:: t:apanne.
Compagnie di tannino sono padrone della fah-
Gl'indi cristiani, col trasferimento della Mis- bnca, delle terre e ddle cas" operaie, e per sistt.'ma
siom.: al 1·cro Clwco, si traslocarono quasi tutti non ve,ndono nè regalano le loro terre, il Vicario
a PurrtfJ ('asadu, dove c'e una gran fabbrica di Apostolico dovette trasferire la sua sede a Fuerte
tannino. Qui si è organizzata l'attività tra gli Olimpo, paese libero, dove ognuno è padrone della
indi, con l'efficace aiuto delle Suore. Al pre- sua casa c della sua terra, e:: là comperò ,ma casa
sente c'è 1111 bel paesello tutto di inùij!eni per il Vicario e un hcl terreno per il seminario.
cristiani che fo~ano 40 famiglie modello. I ,a L'avvenire è ricco dr hc!Je promesse, che la
domenica tutti assistono alla santa Messa e quasi benedizione del Signore (· l'aiuto di l\\1ana
tutti fanno la santa Comunione.
S~.ma Ausiliatrice vanno trasformando dì giorno
Anche negli altri centri mi:;sionaci gl'indi tn giorno in consolanti rf'.tltà.
banno tutti i giorni scuola di catechismo e,
alla sera, scuola di lettura e di aritmetica.
Un 1\\Jimonnrw salesiano dr/ Chaco.

3.10 Page 30

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~-
Sorretta da due mani invisibili. - La sera nuta nel salto fatale, e riconobbi, piangendo, il
antecedente la festa della Maùonna della Neve, sensibile intervento di Maria Ausiliatrice.
salita sull'altare per riordlnare i canùelieri, il
piede slittò e caddi all'indietro, tràscinando
con me un candcli<:n: del peso di dieci chi-
logrammi.
Baflaglia Tem1I' (Padova).
Suor J\\TARlA D1 GIUSTO,
11r1vi-::i(J tra le F. M. A.
La mia '\\laestra present<.\\ terrorizzata, gridò
con grande fede: << JHaria Auxilium Chrislià-
1mr11111! n perchè la ::Vladonna scongiura..i,sc La si-
curn C,\\tastrofe, poicht: già mi vedeva battere
contro i gradini di marmo o contro la colonna
laterale. Invece pote constatare con stupore che
io, dopo aver girato prodigiosamente su me
Don Bosco esaudisce la preghiera di una
innocente. - Una mia nipotina cli quattro anni
e mezzo, che fin dai suoi primi anni aveYa ck-
l'tato in noi serie preoccupazioni per una costante
ripulsione al cibo, nel dicembre scorso fu colpita
stessa, sccndevo lentaniente, come sorretta da da dolori \\'iscerali che in due giorni la ridussero
duc mam invisibili, fuw ad adagiarmi sul pre- in condizwni allarmanti. La cosa era grave anche
sbiterio.
pcrchè la piccina, di temperamento nervoso, era
Alzatami come stordita per non sapermi spie- refrattaria ad ogni azione medicamentosa.
gare come non avessi neppur scntitfl toct·ar Ed ecco il fatto che ha del prodigio. Mentre
t::rra, fui presa e.la forte commozione per la sen- noi. pregavamo il Signore a volercela salvare, la
sazione del misterioso tocco che m'aveva soste- piccina sp1mta11eame11/e, senza che se ne fosse
fatto cenno in preceden-
za, ua sola e ad alta voce
SOLENNITA' DI S. GIOVANNI BOSCO
si rndte a pregare S. Gio-
vanni Bosco. Dopo tanto
soffrire, placida si ad
E DI S. FRANCESCO DI SALES
<lom1cnta e si risveglia
perfettamente guarita. TI
2:2 Gm,"NAIO - Comincia fa Novena in pnore d1 S G1onmnt Bosco.
30 GE1'KAIO - Ore 17= l'rirui Vespri Pontifìcoli.
giorno dopo avern già
ripreso la sua energia e
vivacità, come se nulla
31 GEN1'AII.) - FESTA DI SAN GIOVANNI BOSCO
a,-cssc sofferto.
Ore 10. Solenne Pontificale n,lchrato da S. E. Mons. Lui~i
Barbero, Vcsc-ovo di Vigevano.
Ore 15: Solenne BeneJ1zione dei bambini.
1\\apoli.
AI BERTO DE 8!\\101'.'if.
Ore 16.30: \\"espri Pontificali. Discorso di S. E. Mons.
Barbero e Benediz,one impartita <la S. E. IL CARD. MAU-
RILIO FOSSATI Arcive,;covo Torino.
Guarita da artrite
6 FEBBHA10 - FESTA DI SAN FRANCESCO DI SALES, Pan-ono delle
Opere Salesiane
Ore ro: Ponrificale di S. E. Mons. Francesco M. Franco,
\\·escovo tit. di Uio.
Ore 16,30: Vespri Ponlificali. Discm;;o di Sua Eccilllcnza
e Trina Btine<lizic)nc.
deformante. - Colpita
da terribile malattia -
artrite deformante - fui
immobilizzata per lungo
tempo in preda ad acute
sofferenze, accresciute da
T3 FEBBRAIO Ore 16,30: CONFERENZA ANNUALE AI COOPERA-
TORI SALESIANI.
altri malanni.
Dopo anni di cure,
riuscite pressoche inutili,
28 -

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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,lecisi di affidarmi con pien.i lìducia ad un medico
celeste e mi rimisi a S. (;io\\'anni Bosco perdu'.:
volesse ottcni·rm1 da :\\!aria Ausiliatrice la sospi-
rata salute. Don Bosco mi .1scoltì.> in formu sor-
prendente. Infatti cnentn.' scrin> posso <lire di
essere 4uasi completamente guarita e di poter
attendere ai mili la, ori. Fin che avrò ,ita sarò
ricono:..centissima ai miei cde:,ti benefattori.
Ca111po111rili1111 di Gaù1rù1~ (Treviso).
LUTGI.\\ l'AllOVA:-- di 1'11- rno.
La i\\htdonna ascoltò le OO$tre pn:ghicre. Le
mie conllizioni miglior.1rnno: la febbre cc~o
presto, le ferite rimarginarono e il 24 ugnsto,
giorno dedicato a :\\!aria SS. \\usiliatricc, per la
prima \\'olla potei fare akuni pas.'li. Oggi 1.·am-
mino hcn diritto come ;;e 111ln an:ssi $Uhìto akun
incidente.
Cwm (Egitto).
::\\TARIO \\L\\!'.GA:'l!F.I.U, t,\\ allil"l:o.
Poliomielite scompar!>ll senza la.sciar tracce.
Fra un tram e un autobus. Il 7 luglio
u. s. mi n:ca\\'O al l.H·oro, quando un autohus
crnm) courro il tram su cui mi trovavo c cau~è)
la motte a uno e fori gravemente me e altri Juc
g-im ani.
Traspurtato d 'ur~enza ali'ospedale, fui sotto-
posto aJ un'operazione che durò cluc ore. A,c,o
il hacinu rotto e spostato, alt re <18$3 ~poi:,latc e l.1
vescica forata.
Poichc le mie condizioni erano l!r,n-issimc e 1
mcilici duhit:iv:mo <li salv:irmi, acc.>lsi l'imito di
un sact"rrlotc ,.,,Jc..iano e mi affiilai a \\faria \\11-
s1liatnct•. ricc\\clll la sua bcm di1.iont" e promi~i
L'11 uuuhrc il nostro pi,colo ::\\lidwlino cli
tluc- anni e mezzo fu Lr>lpito tla forw lchhrc.
I mcJ10, m:rnrsi pruntume11LL, dichiararono po-
liom.iditc all,1 _gamba dcst ra. 11 c.1so era d1spcr:1to.
Ci ri,olgcmmo quindi subito a :\\Caria .-\\usiliatric,
faeendoll· l:i no\\'ena suggerita ,la Don Bost-o,
con la pron1t:,-sa di far puhhlìcare la grazia.
Suhitu dopo le prime cure, il bambino d1stc,c
la gamba e oggi lo vediamo rnrrcre Ìni;it'rn~· rnn i
compagni m perfetta guai igium•. Chi conosn· la
poliomielite conciivirlcrÌI certamente la nostr:i
profonda n(ono,-ccnz..1.
S. H/1n " J>,a111si (t•ampoba.,so).
di far pubhlic.irc la grazia.
St UA:,Tl.\\:\\O l'tl IH.ITA,
--
...,
Notturno a Valdocco.
Scintilla di gioia la grande cupola sorta sull'umile nido del Ragazzo Santo.
- 29

4.2 Page 32

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flc uvifuaMl~!Vli dJ
SellAJO dJ 1Jw
DON rlLIPPO AINALOI
Aveva g1a pregato molti Santi. Affetta
da male che non perdona, fui ricoverata all'ospe-
dale, dove tre mesi di cun: mediche non mi
avevano giovato. Anzi ero peggiorata, come ri-
sulti> da UJU1 radiografia e da un consulto di spe-
cialisti che mi dichiarb spacciata. Ave\\'o pregato
l'Immacolata di Lourdes, )ifaria Ausiliatrice,
S. Ciovanni Bosco, 6. D()menico Savio, S. Fran-
cesca Cabriui, 1na senza risultati che fossero tan-
gibili. Un giorno mi venne tra mano un'imma-
gine del Servo <li Dio Don Rinalùi e mi sentii
ispirata a chiedere a Lui la mia guarig10ne.
Oggi ho la gioia di dichiarare che sono guarita
e ho già potuto riprendere il mio lavoro, pur
11sandomi qualche riguardo. I dotoori mi hanno
dichiarata « fortunata», ma io so che devo tutto
dopo Dio - al suo Servo Don Rinal<li.
Data la natura del mio male, prego pubblicare
la grazia con le sole inizia.Li.
PulHey (Inghilterra).
Signorina A. C. R.
Guarisce dopo cinque anni di dolori. -
Da oltre cinque anni ero sofferente di artrosi
lombo-sacrale, tanto che dovetti lasciare la mia
occupazione. Provai tutte le cure, rua peggiorai
continuamente fino ad essere costretta a tenere il
letto per oltre due mesi con dolori così intensi
che mi impedivano ogni movimento.
In quei giorni ricevetti dai Salesiani un'in1-
magine di Don Rinaldi, al quale mi sentii spinta
a rivolgermi con profonda divozione e fiducia.
E Don Rinaldi, alla presenza del quale da bam-
bina. avevo recitato tante volte all'Oratorio, mi
L'$aud.l: per la sua intercessione, oggi posso dire
di essere guarita.
Torino.
LUIGINA VARVllLLO GtoRGTS.
con tutto il cuore rendo wnili e fervide grazie al
Servo di Dio D. Filippo Rinaldi, per la gwm-
gionc da grave mnlattia ottenuta interponendo la sua
dli.:acis~ima interoessionc \\oi;rlia tLI Cielo r onhnuare
ed estendere lo sua protezione su quanto ncorruno alla
~ua mirubilc bontà, che già in tc,rrn fu n,ram~me • un
rnggio dello. bontà divina,
C.\\ROJ.TNA TtTRCO.
Elvira Ferr~ ((;.,r1a .\\bi.:_11uirc) ùw,a_ oJfrrta in ron~u-
ii~mcnlD a D. F R. per ~,-,ria a,so,tìbl in uua Jllh..-ilc
doppi;t opcn17.ioncj subitt-1 i11 i..-rtuto di e~tn•ma dehoie-1.za.
Rosa Poggio (Alessandria) invoc-1tndo D . F R !{Uarl
dn dolori nevralg,d " dn anemia ccn·brnlc, çhè le medicine
non tlvevano mitigato.
Suor Anna Ferrarotti (Vercelli) il\\'t"\\'9. un nìpotc inge-
gner-t.• che da rernpo "SÌ lro,·ava drnoccur,ato. Al ternuoe d,
unn fervorosa nn,..enn n D U. 11 nipote ~ra ~a st~couto
Lu<tla MagJJano (l'orino) r,ttl,nn<! la r:uari/!iunc del rf1a-
pto. ricoveraro d'urgen7J'I .all'osrwdale con s~;.1r.1-a pruhabi-
lì1u cli salvurlo.
Antonietta Montaruli (RuvQ do P.) dovendo ,ostenL'l"e
J.!'li e~amì di un ,·onc.orso. sperimenti> 11We\\---idt-n7.a l'uiuro d1
S. C. 8. e di O. F. Ruialdi
Ernesto BartoU (Torre del Grèco) ~uarl d11 ar1rosinov1te
traumatica al ginocchio destro. qu:lrn.fo. secondo 1\\:samt:
r<Jdiografico e il parere del medico, la 1ramba sarebbt> n-
1n1J.Sta tesa.
Nulra Marla (Bosconero) rcnw: pubbltça 1111a hella "ra1,ia
·ottenuta ùa S. G. ll. ~ Ja D. F. R. e nl' invocu la prote-
zione su tutte la f.Jmigha.
Glu.seppe VigUattl S. D. B. (Torino) d,chi:tr.J. cl1e b •o-
n:Jln dOVt-'Va ~uLttt un'operazione. Per suo 1..-ons1gliu ~i pregf,
O. F. R. " lo ,orelb, àl 1uo111c11Lo dcll'opcr,12.iouc, Vi:llf\\C
congedat.a " dicbrnrau, guarilll.
,t Gennarina Acelo (Cnmw.:r,na) rre(mosccnte 1). F . R
per t1n•-rla tiberatu da forti dolori ncvrnlgic,.
Carolina Robotti ved. GioU1u (Alcssanùn~) ù~ molt11
tc.mpo cerca,·.a w1 allo~giu. JI sesto giorno ùi una novena
a O. H. ne trovò uno :1dutto ftlh1 sua cond1zmnc.
M.. BrU$1Sca, ferito d1 gut!fTìl, amn1alatn~u da hronè'.hlt.e
cou c:omplicazionf. c.·bhc 1ru rmmn un'cmm"gint" di O R.•
gli s1 raccomandò f/ -.i ~tl guarito,
Benvenuta La Chiaoo (Marsala) colpita da tumore ma-
ligoo alla geni.:1va, affido la difficile cw:u n D . F . R. cd 01n11
Jichinrn esultanl<, di essere completamente 1,_,uantn
Giovannn Torta (Torino) malata di pleurite e po, di uron-
chiw, nfllitta che ai suoi quattro ~li mencat<Se il suo aiut<>.
invocò O. R. fn esnutl,ta in rnodo meraviglioso.
Una Figlia dl Maria Ausiliatrice (l'adova) àffc1ta da ver-
samenti) plcurie.o peritoneale, si n1ccornandù cnn foJ11! a
D . F. R. e, ntt:ennc la ,:uarJ~ioni:.
Giovanni Bonaccorsi (S. Grei.:orio d, -Catania) <>ttenne
da O R. la J.,'Taz1a della pronunzia chiara delle paml~, mentr<e
pnn.111 i,rn ,iffouo da halbu,.,e.
Antonietta Bertone (Tron,.ano) ~tlrihuiscc a D. R la
guarig-ione di p'-'rsona cara, affetta de pericoloso t."$ounm"nto
30

4.3 Page 33

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I+NOSTRI+MORTit
SALRSlANJ DEFUNTI:
t Sa,. GIOVAJ\\'NT PTSC'HF.R, a Arncrsfoon \\Olanda)
11 10-v1-r954 a 74 anni.
S,u. RARTO/.OMF.O DAL BI '/XC'O, t a Pcrn ùi
Fessa ti 17-vw-,954 a 53 anni.
So,·. UC,'0 BER1"ANJ, t a Gcm,va l'll-v111-1954.
t CunJ. ANDREA LUKAS SAJTN, a Valcncia (Ve-
ne7.uda) il 2-111-1954 a 5.a anni.
t Co,,d. GJUSEPPE ZAJC, a Amc,r,;foort (Olanda) il
25-n-1954 • 38 anm.
Stie. LUIGI ROTT.UA1'R, t a Pueno Ayacucho (Ve-
nezuela) 11 ~6-L~-1954 a 62 anni.
COOP"ERATORJ DEFUNTI:
Mom. ROSARIO D'ANDREA, t a 1\\1),:ssina ,I 7-x1-195◄.
Era direttore diocesano dei C'0<1peratori salesianj dell'Ar-
,·hidioccsi di Messina. figura simpatica di sacerdote ze-
lante e colto. uomo di vasta e ~lun\\inata cultura, oratore
di Jargn f11rna, lascìa gra.ndr rimpìanto nel cle:r,> d-i !Vles:-;ina,
di cui era aut~ntica gloria.
Profuse i tesori della sua cultura ,. del suo grande cuore
nel11inst•1-,rnamcnto in Sèminerio. a senrizio ddln Diocesi
LOm,- \\'icarfQ Gcne:r.:-lle e cnmt Assistente Ecclesiastico
dell'UCD/ " dei Laurc!ati Cattoli<i.
Per 25 anni professore di Rcliitionc presso il 1.jceo Mau-
roJico, ritrovò nt~l contatro quoudiano coi g1ovan1 quella
frcscheu.n di spirito che gli foce amare ardentcmc,ntc Don
Bosco è la sua opera, di cui fu ze.lautt: propagatore, tiincer:o
amico cd ~n.tusrnste cupµeratole.
t TOM,lll.·1S0 PAOLI, il 28-LX-1Q54.
Cristiano fenrente t: cooperatoc-e affezionato, diede alla
ChièSa· qunttro tigli: due alla Sooeta Sale.sfana - Don Igino,
mis~1<1n-ario, e Don l'io - uno alla Congr~azione dei Pa-
vonoan, " l'un,ca liuliuola ,ùfo l-igl,e della Carità.
t PIETUO PF,ROTTI, a :-i. Giuseppe di .Busca (Cuneo)
il 27-1x-1954 a 81 ,umi.
Il ~uo tu 11 tr.lpasw dell'uomo !!itt<ro che, vissuto .-bi-
tuàlmente nella !,!ra?,.,ia di Dio, passa .sereno ad una vita
mil!.liore. R1cevuLa l'Estrema Urizl01lt.!, esclamò: ,, Sono
contènto o,,me un re •, Uitd" al SignQTC due figli: Don Gio-
venale, mwsionano ~alesrttno, e une fudia aWl~titutn dc.Ile
Fii:die d1 J\\larin Au•ilì>1trin:.
LU/Gl ;1t1EREGJ-IF.1Tl, 1· " Castano 1 (Milano) ,I
-4-x-1954.
Eccellcnw cris tiano, Javornt.ore instanc~hjle, fu -anche
apostolo battagliero q11nndo l'onore dclla Religione 1" ri-
chiedeva. Donò nlla <..:onureg.,zione il ,uo Don Giust:ppc,
dircllor-e • Volterr11.
t D1111. G!CTSEPPE LORENZONE, :i J'olonghcra (To-
rino).
C..:ristianu c-1ttadlno e.H•mpla.rc, pr~tò d.isintaessm:amente
la ~ua vpera aUn Scuola A~rin S:1l~"1ana di I ,nn1hnasc o
per rrent1ann.i> b\\'nJgendo dlic."11<:c: azione d'inscwinmcnto e
d'educazione.
ALFONSO C"Al.ZAVARA. t ,I :1.8-x-1954 a f,111ma
(Treviso).
Fu profondamente devoto d., S. Giovanni .Bosco e assiduo
·,m letture della sua vita. Di ,2 figli, metit volle ed11é11ti nei
Collegi salesiani. ( J,li,1ia offo_rse al Signore 3 fi!(liolc, ddl.,
•1uali una udi' Istituto delle Figlie di Maria Ausiliat-rice.
l Tnmo di caruttcrt:" fortt: \\: dl volontà tt'nacr, se-ppc c~-..;ffe
tale anche ndla frde " nella pratica cri~tiana, fino "'Ila hdla
l"I.Ìt di 88 anni.
AJ\\GHLA FIASTASI, t a Cniccttd dtl M. a ij, anno.
Donna di fodc grllt'ljtièa, madre di 12 figli, dui, Jei quali
donò al Signore, unn Suor~ e 11 nost:r<l Oon Lmbmt1. Amava
Tntensamt:ntt- la Madonna r ~i t,.-pen.:w con il suu nome Aulh:
labbra.
f'<Jnre.0<1 Do111111 .i1JCHF.J,IN,·1 .BalLS.-lAJO ,·M. LBO-
t NETTI, ad Andcill (llari) a 72 ann, il 10-x1-11)54-
Pr~p•r•ta da lunga e dolorosa rrutlattfa, si sp~nsc serena-
mt>nt,· domandando Luni i conforti rf'litdosi. Seguendo l'e-
~cmpio della sorella, Donna Grazia llalsamo. fondnrrit:e del-
l'JRtìtuto Sal~$iano di Brindisi, volle ricordarne 11:i mcn1oria
.arricchendo la Chiesa armessa d1 un orgnno 1nonumenta-Je.
SEVERJ'NO GlUSEPP/NA l'ETt:NZJ, t a Brani,·o
Uièrgamo) il <J lui?lio è il 3 ottobre 1954.
An1bcduc_ coopemu>ri salesiani. viss<~ro sanLB..111e.nte unitj
edificando tutti cc,n la loro pietà e fede in Dio. Éducarono
a quc~ti sc:ntimenti k loro tre figliu e ne donarono due "1-
l'Ts1iluto delle Fi11lie di Mana ;\\usil1a1rice. l,n morte li
colse col sorriso sulle labbra.
B/rE CJAPH1'T/, t a Voltcm1 il .2-f-~·"154•
l'vladrc estn1pfarc donò tutte lt- ~ue cnerR1t ella casR e
1
allo chiesa. Vc.nuti i f'ialesian, a Volterra, fu 11n0 delle più
nttivt e g-enern~e benefattrici. la meZ7Al o J.fftJ\\'i sotfer~nzl·1
diede esc-mpio di serenità e confom11tà al volere d1 Dio e
meritò di chiudere i suoi ~iornj 1I 24 del mese, sttcro a \\,1.
\\usiliatrice. Al 1\\,1:arito e alle Fi1the, cht? ne sèR1,1ono gli
esempi d1 generosità. con<l()g1ian2c e suffrngi.
ALTRI COOPERATORI DE.FUNTI:
Ardizzon< Vincenzo - Bastian, Francesco - Ber!Ola Am-
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legato la ,omrua di Lire... (oppure) l'immobJle sùo in... •
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4l ••• AnnuUo ogni mia prt.-ccck·nte disposizione U~t!aan1entnria. Non1ino n1iQ c.rcd~ univf"r~ale L'l.slituto
SIJlesfoM pu le Mìssior,i con ,~de i11 Torma, lasciando ad esso quanto mi appartiene a qualsin~i titolo •·
([,-uogo e tiara).
(Fin11a P"' 1•.<t~so).
- 31

4.4 Page 34

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Autorizzazione del Tribunale d, Torlno m data 16-~-1949 - n. 403.
Con Approvazione l~ccle,uasuca
Oflìcine Grafiche SEr - O1.rettore responsabtle: Sac_ Uott.. P,en10 ZEROINO Vta L\\1ario Aus11ìutr1cc. 1i - Tonno (701)),
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4.5 Page 35

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4.6 Page 36

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