Bollettino_Salesiano_194503


Bollettino_Salesiano_194503

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ANNO LXIX
SALESIANO N.3 -Sped.inabb.
postale - Gruppo
MARZO
1945 - XXIII
L'ora della carità.
«Nel mondo, se togli quelli che fan del male
e quelli che lo subiscono, chi ci resta ? » s'è
chiesto uno dei più riflessivi autori contempo-
ranei in una sua recente pubblicazione . Ci
resta, a noi pare, chi, pur soffrendo dei mali
comuni, trova nella Fede la forza non solo di
sopportare le proprie sofferenze, ma di mettersi
anche a servigio di quelle degli altri, per alle-
viarle e confortarle . È il miracolo del Cristia-
nesimo che genera l'eroismo della carità . Anche
in questa guerra, che ha rivelato la più selvaggia
ferocia degli istinti umani, fra i sinistri bagliori
della crudeltà emergono i prodigi della pietà
cristiana . Cominciando dal Vicario di Cristo,
che mantiene il primato della beneficenza
aprendo il cuore a tutti i bisognosi e chiedendo
aiuto per tutti i sofferenti fino agli estremi
confini del globo, la Chiesa prosegue questa
sublime missione con un'organizzazione di
opere caritative che è tanto più ammirabile
in quanto non ha cespiti finanziari ed è fatta
solo per amore . Arcivescovi e Vescovi hanno
seguito l'esempio del Papa e creato nelle
rispettive diocesi Comitati di assistenza e di
soccorso di cui beneficiano particolarmente
sinistrati, profughi, sfollati, poveri e derelitti .
E si prodigano personalmente nel ricevere, nel
visitare, nell'aiutare spiritualmente e material-
mente tanti sventurati . I Parroci gareggiano
cogli Istituti religiosi, esponendo anche la vita
per salvare innocenti . Tutta una folla anonima
di anime generose, benestanti e poveri, si
spoglia di abiti, si priva di cibo, di legna, va
a mendicare quando non ha nulla da dare,
per concorrere al sollievo degli infelici . Incre-
dibili sono i sacrifici che si compiono giornal-
mente da queste creature che vivono eroica-
mente il Vangelo . La stampa ha fatto qualche
cenno della raccolta di indumenti per gli in-
ternati e di altre iniziative dell'Arcivescovo di
Milano . Noi siamo testimoni qui a Torino di
quello che fa il nostro Arcivescovo nelle car-
ceri, nei campi di concentramento, nei capan-
noni, negli ospedali ; da più mesi egli è riuscito
ad organizzare la distribuzione giornaliera di
seimila minestre . Abbiam visto Parroci mo-
rire stremati dall'apostolato della carità, fra il
pianto inconsolabile degli innumeri beneficati .
Molte famiglie han voluto a pranzo nelle sante
feste profughi e sinistrati . Le Conferenze di
S . Vincenzo ed opere similari continuano a
soccorrere i poveri a domicilio sobbarcandosi
a disagi indicibili per arrivare a tutti . Le diffi-
coltà delle comunicazioni non ci permettono
di fare una statistica completa della nostra
partecipazione . Ma qualche dato lo possiamo
pure offrire ai nostri Cooperatori perchè ve-
dano come la loro carità viene distribuita .
Oltre alla missione educativa ed all'ordi-
nario sacro ministero, le esigenze di guerra
hanno impegnato, in questi anni, collegi e
confratelli in tante forme di apostolato stra-
ordinario che, se aumenta i sacrifici, dà il
conforto di far un po' di bene a chi più ne
ha bisogno . Un bel numero di Cappellani
continua tuttora a prodigare l'assistenza spi-
rituale sui fronti di combattimento e sui fronti
del lavoro, fra gli internati e fra i prigionieri .
Altri sacerdoti, col benevolo consenso delle
autorità, prestano tutte le cure possibili nelle
carceri, fra gli ostaggi e fra i rastrellati, al-
leviandone i disagi e facilitando la chiarifica-
zione di tante situazioni . Altri ancora si espon-
gono anche a gravi pericoli per lo scambio
dei prigionieri, degli ostaggi, dei feriti, degli
ammalati . Vari collegi, più o meno sinistrati,
hanno smistato i locali con profughi e sfollati .
Altri si sono sobbarcati a veri sacrifizi per
ospitare giovani orfani ed abbandonati . Più
d'una chiesa è stata trasformata persino in
dormitorio . Il nostro collegio di Milano ha
accolto nel mese di dicembre 1 20 bambini
provenienti dalla Libia ed affidati recente-
mente alle nostre cure . Altri stanno per es-
sere ospitati in altre nostre Case .
Ci limitiamo ad un cenno più dettagliato
di quarto si è fatto a Forlì .
Due lettere del parroco Don Garbin, da-
tate al 1° ed al 10 ottobre u . s ., ci hanno dato
notizia dell'opera di assistenza organizzata

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dalla nostra parrocchia a favore dei poveri,
dei sinistrati e degli sfollati . Parroco e con-
fratelli, pur avendo canonica e chiesa sini-
strata, dopo aver ospitato oltre un centinaio
di persone nelle adiacenze della casa e perfin
nel coro della chiesa, si sono prodigati a rac-
cogliere e distribuire indumenti e grano ed
aiuti d'ogni genere ai sinistrati della città ed
ai profughi affluiti dalle zone d'invasione . Il
parroco accettò pure la direzione di un ospe-
dale capace di una settantina di letti, allestito
dall'Ente Comunale di Assistenza, e com-
pletamente affidato per la parte morale e ma-
teriale alla sua responsabilità . Lo inaugurò
il 1° ottobre celebrandovi la S . Messa e de-
dicandolo a S . Giovanni Bosco . I primi 33
degenti videro presto occupare tutti i letti
disponibili . Medici, infermieri e suore sfol-
late, con a capo un professore di anatomia
generale dell'Università di Bari, tutti ospiti
del parroco, si misero gratuitamente a ser-
vizio dei malati . Il funzionamento dell'ospe-
dale riscosse subito l'elogio delle autorità e
l'ammirazione del pubblico . A confortare i
parrocchiani, tutto il mese del Rosario venne
predicato ed infervorato da speciali fun-
zioni propiziatorie, dando incremento all'i-
struzione religiosa anche con una interessan-
tissima Mostra Catechistica .
Fervido pure, e quanto mai apprezzato,
l'apostolato delle Figlie di Maria Ausiliatrice
adeguato alle esigenze dello stato di guerra .
Assunte improvvisamente in diversi ospe-
dali militari, hanno rivelato ottime doti e
generoso spirito di sacrificio . Varie Case
hanno aggregato alle opere già esistenti se-
zioni di orfanelle, di bimbe sinistrate e sfol-
late . Asili e dopo-scuola hanno protratti i loro
orari per l'assistenza dei bambini durante
tutta la giornata . Nei centri principali le suore
si sono sobbarcate a fatiche veramente straor-
dinarie per aggiungere al quotidiano lavoro
la preparazione di migliaia di minestre gior-
naliere per mense aziendali o sociali, per re-
fezioni scolastiche e pei poveri, per l'assi-
stenza alle Conferenze Vincenziane sorte in
varie Case fra gruppi di impiegate, alunne
od ex alunne, per la visita ed il soccorso alle
famiglie povere, ai sinistrati, ai feriti nelle in-
cursioni . Un'idea della complessa cura che pre-
stano agli sfollati si può avere da una relazio-
ne della Casa «M . Mazzarello » di Torino,
che si prodiga specialmente a favore dei pro-
fughi della Valle del Roja, raccolti alle « Ca-
sermette » di Borgo S . Paolo . Appena saputo
del loro arrivo, le suore s'erano affrettate a
fare una prima visita di conforto, quando,
per disposizione dell'Eminentissimo Cardi-
nal Arcivescovo, vennero incaricate del ca-
techismo quotidiano ai fanciulli italiani (ai
francesi provvidero le suore profughe con
essi) e della distribuzione di indumenti . In
Casa si improvvisò un apposito laboratorio,
dove, col valido aiuto di alcune generose ora-
toriane, abili sarte, vennero adattate e rimesse
a nuovo le vesti e la biancheria usata che la
beneficenza dei buoni aveva fatto giungere
prontamente all'Arcivescovado e alla Casa .
Ogni giorno, così, verso l'una del pomeriggio,
due suore andavano, e continuano ad andare
tuttora, alle « Casermette » con grossi cesti di
indumenti pei primi bisogni, e la merenda
poi fanciulli ; distribuiscono i soccorsi, pren-
dono nota delle particolari necessità, fanno il
catechismo nei cameroni, s'intrattengono con
le mamme, aiutano, indirizzano, secondo i casi .
Alla domenica lo spettacolo è forse più
singolare : accompagnate da un gruppetto di
oratoriane, le suore vanno a prendere la bella
fila di bambine italiane e francesi per condurle
all'oratorio, ove, accolte a festa dalle compa-
gne torinesi, passano il pomeriggio, allietato
per loro da qualche sorpresa, ascoltano il ca-
techismo, ricevono la benedizione del SS . Sa-
cramento, e, consumata la consueta merenda,
vengono riaccompagnate alle improvvisate di-
more, con un festoso, amichevole arrivederci .
Di altre iniziative diremo altra volta .
Radiomessaggi .
Il 28 febbraio u . s . giungeva al Rettor
Maggiore il seguente radiomessaggio dalla
Segreteria di Stato di Sua Santità : « I Su-
periori e i Confratelli stanno bene . Mons .
Comin (Vicario Apostolico di Mendez e Gua-
laquiza), Don Reyneri (Delegato del Rettor
Maggiore pel Sud America), Don Tozzi (De-
legato pel Nord e Centro America), Don
Manachino (Ispettore delle nostre Case nel
Perù e nella Bolivia), Don Corso (Ispettore
delle nostre Case nell'Equatore) e Confra-
telli godono buona salute ed ossequiano . In
omaggio al desiderio manifestatoci dal Santo
Padre iniziammo qui (in Roma) ed altrove
vari Oratorii e Doposcuola . In molte Case
si stanno attuando belle e buone iniziative
per i ragazzi abbandonati . Sorsero così i
nuovi Orfanotrofi di Don Fidenzio (a Ta-
ranto), di Don Caría (a Perugia) e di Don
Antonioli (all'Istituto Pio XI in Roma) .
Molte altre Case aumentano la beneficenza
ed ospitano orfani e sinistrati . Prego . inviarci
a mezzo dei soliti messaggi i Ricordi per i
prossimi Esercizi Spirituali . Ci benedica tutti .
I Superiori e i Confratelli» .

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NECROLOGIO
Salesiani defunti:
Sac . MARINONI ERMENEGILDO, da Pieve Porto
Morone (Pavia), † in Tunisia nel 1944 a 82 anni .
Salesiano di ottimo spirito, animato da fervido zelo
sacerdotale, prestò il suo ministero con particolare pre-
dilezione fra gli emigrati, cattivandosi stima e benevo-
lenza da tutti .
Sac . CAT TANEO FRANCESCO, da Pandino (Cre-
mona), † ad Avigliana (Torino) il 14-I-1945 a 81 anni .
La fama di Don Bosco l'attrasse alla Società Salesiana,
dopo dieci anni di ministero sacerdotale esercitato in
diocesi . Partì subito per le Missioni e, fatto Direttore e
Parroco di Contractación (Colombia), spese gli anni mi-
gliori della sua vita fra i poveri lebbrosi con eroica ab-
negazione ed inesauribile bontà . Tornato in Italia come
delegato al Capitolo generale nel 1922, fu trattenuto a
prestare la direzione spirituale nella Basilica di Maria
Ausiliatrice ed in altri collegi .
Sac . GARAGOZZO GIOV. BATT., da Randazzo
(Catania), † a Genova- Sampierdarena nel 1945 a 75 anni .
Trascorse la sua vita salesiana tutta nell'insegnamento
e nel sacro ministero, infervorato dalla devozione a Don
Bosco che l'aveva accolto fanciullo all'Oratorio di Torino .
Sac . ALMASIO GELINDO, da Solbiate Olona (Mi-
lano), † a Montodine (Cremona) il 21-XII-1944 a 74 anni .
Accolto anch'egli all'Oratorio da Don Bosco, crebbe
alla scuola del Santo e prestò le sue cure sacerdotali
specialmente nelle nostre case di formazione .
Sac . TEMPINI OTTAVIO, da Capo di Ponte (Bre-
scia), ad Alassio (Savona) il 22-I-1945 a 65 anni.
Attratto dai pubblici licei alla vita salesiana, vi portò
tutti i tesori del suo ingegno, della sua cultura, del suo
gran cuore animato dal più fervido zelo . E prodigò 1a
sua specializzata erudizione classica nelle nostre scuole
coll'insegnamento e colla cura di apprezzatissimi testi,
educando i giovani secondo lo spirito di D . Bosco con
santa passione di apostolato .
Sac . MATKOVICS GIOVANNI, da Markotabo-
doge (Ungheria), in Cina nel 1944 a 37 anni .
Mani assassine hanno stroncato l'esistenza di questo
giovane missionario che aveva votato tutta la sua vita
con sublime abnegazione all'apostolato nelle nostre Mis-
sioni della Cina .
Ch . RIGODANZO SEVERINO, da S . Giovanni
Ilarione (Verona), in Cina nel 1944 a 29 anni .
Ch . POZZA RENATO, da Cornedo (Vicenza), † a
Bagnolo Piemonte (Cuneo) il 22-X-1944 a 23 anni .
Ch . GENERO MATTEO, da Arsiero (Vicenza), † a
Piossasco (Torino) il 28-XI-1944 a 20 anni .
Ch. CONCAS FRANCESCO, da Arbus (Cagliari),
a Piossasco (Torino) il 17-XII-1944 a 16 anni .
Ch . HESSELMANN ENRICO, da Bochun (Germa-
nia), † in Francia il 6-VI-1944 a 33 anni .
Ch . KIENER GIUSEPPE, da Hansenried (Germa-
nia), † a Kremsier (Moravia) il 26-VI-1944 a 27 anni .
Coad. GROSSKOPF GIOVANNI, da Hirschaid
(Germania), il 27-IX-1944 a 33 anni .
Coad. HESTEL GIOVANNI, da Rechembach (Ger-
mania), † in guerra in Russia il 15-VIII-1944 a 32 anni .
Coad. MONICO VIRGINIO, da Dongio (Canton
Ticino), † a Frascati (Roma) il 4-VI-1944 a 57 anni .
Cooperatori defunti :
Mons . Dott . LUIGI PEDRELLI, † a Bologna il 16-1
u. s . ad 86 anni .
Direttore Diocesano dei nostri Cooperatori, era una
vera gemma del clero bolognese cui porgeva l'esempio
d'illuminata saggezza e di ardentissimo zelo, reggendo
per 56 anni, con cuore di padre e sollecitudine di buon
pastore, la parrocchia dei Ss . Vitale ed Agricola in Arena .
Mons . Can. DOMENICO FROLA, † ad Ivrea (Aosta)
il 19-1 u . s . ad 83 anni.
Canonico Prevosto della Cattedrale, da 25 anni reggeva
anche il Seminario Maggiore della Diocesi, formando il
giovane clero, più che colla parola, coll'esempio di una
vita fulgida di virtù sacerdotali, di mirabile santità e zelo
pastorale . Confessore ordinario del nostro Istituto Card .
Cagliero, ogni settimana, nonostante il peso degli anni
ed i disagi delle stagioni, continuò a prestare il suo pre-
zioso ministero ai confratelli ed agli alunni con l'abne-
gazione della più ardente carità.
Can . Prof. Avv . DOMENICO BUES, † a Torino
il 15-I u. s . a 75 anni .
Arcidiacono della Cattedrale, Dottore Collegiato e
Professore nel Seminario Metropolitano, alternava l'in-
segnamento col sacro ministero, dedicando la sua bella
intelligenza e tutto il suo zelo pastorale alla formazione -
del giovane clero ed all'assistenza degli Universitari di
A. C. A noi lo legava cordialissimo affetto e grande di-
vozione al nostro Santo fondatore Don Bosco .
P. ANTONIO M. MELLICA, Barnabita, † a Torino
l'8-1 u . s . a 74 anni .
Parroco della parrocchia di S . Dalmazzo in Torino,
e per più anni Provinciale dei Barnabiti, visse tutto per
la sua chiesa, pei suoi confratelli e pei suoi parrocchiani,
prodigando senza misura i tesori del suo gran cuore umile
e generoso, colla semplicità e l'abnegazione dei santi,
-specialmente a vantaggio dei poveri e dei sofferenti .
Fratello del nostro Don Giacomo, amava l'Opera di Don
Bosco e la favoriva cordialmente in ogni occasione .
CHIABRANDO MICHELE, † a Coazze (Torino)
il 19-I u . s . ad 84 anni .
Accolto, a 12 anni, all'Oratorio, da Don Bosco stesso
nella sezione artigiani, fu dal Santo preposto ai nostri
laboratori di Tolone e di Marsiglia mentre si apriva la
sua strada nella vita, che ornò di costante fedeltà all'edu-
cazione cristiana ricevuta, lasciando nel paese edificanti
esempi di rettitudine e di pietà .
BONGIOVANNI VINCENZO, † a S. Maria Rocca
(Cuneo) il 25-XI-1944 a 59 anni .
Padre esemplare di 11 figli, vide premiata la buona
educazione impartita, colla vocazione di uno di essi alla
Società Salesiana .
TERESITA JELMINI ved . CASALEGNO, † a To-
rino il 18-1 u . s . a 65 anni .
Fervente Cooperatrice, spese la sua vita nell'insegna-
mento e nella cura della famiglia, benedetta da Dio
colla vocazione del figlio Don Corrado alla Società Sa-
lesiana .
Altri Cooperatori defunti :
Allegra Paolina, Campertogno (Vercelli) - Asherto
Paolo, Torino - Belmondo Ronfano, Scalenghe (Torino) -
Borghi Antonio, Barlassina (Milano) - Borgnis D . Gia-
como, Como - Brambilla Francesco, Conto - Calvi Giu-
seppina, Carisio (Vercelli) - Cardonato Agata, Villardora
(Torino) - Costa Giovanni, Pessinetto (Torino) - Depaoli
Rosa, Torino - Foresti Malvina,VM.(ioA)gnlfeas
- Gottardi Luigia, Marmirolo (Mantova) - Gregorio Lo-
renzo, Carmagnela (Torino) - Grosso Maddalena, Vi-
gliano Biellese (Vercelli) - Lanfranco Antonio, Valfenera
(Asti) - Leone Francesco, Costanzana (Vercelli) - Mar-
cato Anna, Mombello (Torino) - Meloncelli Abele, Pre-
molo (Bergamo) - Notario Teresa, S. Benigno Can. (To-
rino) - Perfumo Elisa, Rocca Grimalda (Aless .) - Pilenga
Lanfranchi Caterina, Urgnano (Bergamo) - Porta Pietro,
Calliano (Asti) - Portalupi Ottavio, Casale Moof. (Aless.)
- Portesio Anna, Cavallerleone (Cuneo) - Pozzetti Paolo,
Roddino (Cuneo) - Prini Palmira, Tortona (Aless .) -
Rabuffetti Franco, Albizzate (Varese) - Romagnolo Anna,
Casale Monf. (Aless .) - Roncallo Luigi, Genova - Ruf-
fino Michele, Giaveno (Torino) - Santicoli Giovanna,
Pian Camuno (Brescia) - Stephan Arrighini Teresa, Mi-
lano - Valvasoni Ada, Milano - Varetto Vittoria, Rivalba
(Torino) - Vercelli Giacinta, Vergano (Novara) - Verna
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Bruni - Somma prec . 15 .380,70 - N . N . 15o ; Prato
5 ; P. R . 2 ; C . M. 1 ; E . A . 1 ; L . M . 1,8o ; Prette
Odasso 8 ; C . F . 4 ; C . B . 4,40 - Tot. 15 .556.90 .
Borsa FANTOLI GIACOMO, a cura di Fantoli Ame-
glio Angela - Primo versamento 5000 .
Borsa FERRANDO DON G. B ., a cura degli ex allievi
e cooperatori di Novara - Somma pre.c 16 .750 - Qui-
lico Don Sebastiano 20 - Tot. 16 .770 .
Borsa FARINA DON LIVIO missionario nel Chaco
Paraguayo, a cura di Teresa Musso - Somma prec .
3733 - Nuovo versamento 1000 ; Guaschino Maria
Rossi 25 - Tot . 4758 .
Borsa FASANO MARGHERITA, in memoria della
mamma - Somma prec . 6515 - N . N . 500 ; Nuovo
versamento 2000 - Tot . 9015 .
(Continua) .