Bollettino_Salesiano_197404


Bollettino_Salesiano_197404

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BOllmlNO SALESIANO
EDIZIONE PER
I DIRIGENTI DEI COOPERATORI
Spedizione in abbonamento postale
Gruppo 2° (70) - 2• quindicina
Vogliamo portare I Cooperatori Sales/ani a diventare collaboratori cos cienti,
integrali, a fianco di noi, non s otto di noi: non solo, quindi, fede/I e docili esecutori,
ma capaci di responsabilità apostoliche, pur sempre d 'accordo e in sintonia col Sacerdote.
DON LUI GI RICCERI
A. XCVIII. N. 4 • FEBBRAIO 1974 • DIREZION E GE NERALE 10100 TOR I NO • VIA M. AUSILIATRICE, 32 • TEL. 48.29.24
nel nuovo
regolamento
ognuno
potrà dire:
Ml Cl RITROVO
Domenica 20 gennaio se. , l'apposita
Commissione Centrale per il Nuovo Re-
golamento, concluse i suoi lavori. Il Re-
latore del Progetto - si quale tanto
deve l'Associazione - fa un bilancio
del lavoro e dà un giudizio su/l'impor-
tante strumento che presto sar/J messo
in esperimento (D. A. Buttarelli).
Caro Armando, mi chiedi se sono
contento del lavoro svolt o, del risultato
ottenuto e perché. Ti dirò sinceramente:
sono contento e molto, e per una lunga
fila di ragioni. Prima di tutto perché il
"nuovo Regolamento ad esperimento"
non è stato fatto al di sopra delle teste
dei cooperatori ma con le loro teste e i
loro cuori. In effetti, hanno contribuito
alla sua progettazione, alla sua matura-
zione e al suo miglioramento un nu-
mero notevolissimo di cooperatori e di
altri membri della famiglia salesiana che
operano nelle seguenti nazioni: Africa
Centrale, Brasile, Centro-America, Bel-
gio, Austria, Brasile, Ci le, Filippine,
Germania, Inghilterra-Scozia, Italia, Ju-
goslavia, Portogallo e Spagna. La Com-
missione internazionale ha avuto cosi a
disposizione una imponente massa di
schede (oltre duemila), frutto del lavoro
responsabile del consiglio e dell'assem-
blea nazionale d"Italia e di Spagna, di
25 consigli ispettoriali, di 65 consigli
locali, di oltre cinquanta singoli coope-
ratori, di un elevato numero di delegati
e delegate, di cinque commissioni ispet-
toriali di Salesiani e di una commissione
internazionale delle F.M.A., presieduta
da Madre L. Galletti.
Questo materiale vasto, diversificato
e debitamente catalogato, è stato rias-
sunto e condensato in una relazione di
ben ottanta fitte pagine (copie sono a
disposizione dei ccnsigli nazionali e
ispettoriali che ne faranno richiesta).
Contengono impressioni, giudizi posi-
tivi e rilievi critici, suggerimenti e pro-
poste, interrogativi e messe in guardia
dai rischi cui si può andare incontro
con determinate scelte. Sono stati espressi
da persone semplici o da personalità
qualificate, da giovani o da adulti, da
cooperatori di cinque continenti, con
culture e mentalità necessariamente di-
verse, operanti presso opere dei Sale-
siani, delle F.M.A., come fuori di esse.
Tutto questo, e gli stessi giudizi ne-
gativi (pochi per la verità), hanno of-
ferto alla commissione centrale moltis-
simi emendament i migliorativi, l'hanno
guidata nella conferma di molte scelte
fatte nel progetto proposto olla discus-
sione, gliene hanno fatto introdurre al-
cune altre di rilievo; altre gliele hanno
chiarificate o rettificate. In alcune que-
stioni su cui vi era disparità di vedute, le
hanno consentito di raggiungere delle
convergenze. Sovente le hanno consi-
gliato di lasciare libertà di movimento
ai centri e ai diversi consigli dei coo-
peratori. In breve, non solo i contenuti,
ma le stesse parole o frasi o formula-
zioni del testo cosl corretto si può dire
che sono frutto del lavoro dei coope-
ratori.
Posso aggiungere ancora un ri lievo:
al termine di quattro intensi giorni la-
vorativi (in media undici ore al giorno),
sono pienamente soddisfatto; il testo
del nuovo Regolamento è risultato
molto migliorato, più fedele al progetto
del nostro Fondatore, veramente i nter-
nazionale e universale. La Commissione
si è manifestata felice del lavoro fatto.
11 Cooperatore che, dopo l'approva-
zione autorevole del Rettor M aggiore e
del suo Consiglio, lo leggerà, lo medi-
terà e lo pregherà, potrà dire, e me lo
auguro di cuore: mi ci ritrovo, sono
contento di lavorare così con Don Bosco I
Tuo DON MARJO MIDALI 9

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ANNO SANTO
ANNO DIVERSO
un impegno che va mantenuto:
DIFENDIAMO LA STABILITÀ
DELLA FAMIGLIA CONTRO LA LEGGE
SUL DIVORZIO
Ecco alcuni dei 11 punti conclusiviII che i delegati
diocesani per l'Anno Santo hanno sottoposto, al
termine dj un Convegno organizzato appositamente
per loro, all'attenzione della conferenza dei Ve-
scovi italiani.
Orientamenti generali
1. Il piano pastorale << Evangelizzazione e sacramenti>>
resta l'impegno fondamentale delle nostre chiese parti-
colari.
2. L'anno santo deve collocarsi in questo quadro e
diventare propulsione e verifica di tale impegno. Si pre-
suppone perciò che le nostre chiese siano in << stato di
evangelizzazione >>, e si deve evitare che la celebrazione
giubilare venga recepita come <1 restaurazione >> di una
religiosità di tipo prevalentemente esteriore o devozio-
nale.
3. Anche il t ema del p rossimo sinodo, << Evangelizza-
zione del mondo contemporaneo 1>, riporta allo stesso
impegno ed evidenzia la necessità p er tutte le chiese del
mondo di interrogarsi se e come annunciano Cristo
oggi.
4. Le prime risultanze della ricerca socio-pastorale
«Evangelizzazione e sacramenti >> hanno posto in luce
notevoli carenze della pastorale italiana, in molti casi
estranea agli interessi ed alla vita dell'uomo contempo-
raneo, ed incapace di raggiungere e coinvolgere i lon-
tani dalla pratica sacramentale. La riflessione chiesta a
tutte le chiese particolari in preparazione all'assise si-
nodale può diventare, in questo contesto, occasione pri-
vilegiata di coraggiosa presa di coscienza.
5. La sostanziale convergenza di questi tre momenti
che caratterizzano l'impegno pastorale in Italia, non ha
impedito al convegno di notare la perplessità e le dif-
ficoltà per una azione unitaria.
L'accavallarsi degli impegni pastorali e la ristrettezza
delle scadenze previste, lasciano infatti realisticamente
intravedere che il contributo delle chiese particolari po-
t rebbe bloccarsi su un momento solo senza sviluppare
tutti gli stimoli a una globale verifica.
6. Per superare questi pericoli di superficialità, incon-
gruenze o giustapposizione di attività pastorali, è dunque
necessario rivedere il rapporto reciproco fra piano pa-
storale, sinodo dei vescovi e anno santo. Questo com-
porta che ogni diocesi abbia un p roprio piano pastorale,
in grado di armonizzare organicamente proposte pasto-
1O rali e attività conseguenti.
Il nostro programma non ammette alterna-
tive o equivoci. Il Consiglio nazionale a suo
tempo fece la sua scelta: opporsi alla legge in
favore del divorzio. Ora l'associazione (cioè
tutti i Centri e tutti i singoli cooperatori), man-
terrà fede all'impegno preso, operando con
lealtà, fermezza, civica correttezza, a carte sco-
perte.
OGGETTO DELLA NOSTRA ATTENZIONE
È la difesa dell'indissolubilità del matrimonio
come tale, a prescindere se fu contratto o meno
con il sacramento. Questa difesa si riflette sui
più deboli e i più indifesi: il coniuge che non
m erita e non vorrebbe divorziare, i figli, vittime
dell'egoismo degli adulti che vogliono imporre
la loro decisione, e i giovani che si preparano
a formarsi una loro famiglia.
UN MODO DI AGIRE
• Profondamente convinti della bontà della
causa per cui operiamo, noi cooperatori agiremo
con grande senso di r esponsabilità, senza di-
sertare o tentennare. Lavoreremo non per una
« battaglia » o una « crociata » ma per un con-
fronto civico e democratico, sdrammatizzando
il fatto, e con la persuasione che se « spacca-
tura » vi sarà, sarà soltanto quella già operata
nel nostro popolo con l'introduzione della legge
sul divorzio.
UNA LINEA DI AZIONE
• Anzitutto: conoscere il problema, approfon-
dirlo, farsi idee chiare e convincenti sull'argo-
m ento, imparare a risolvere i dubbi e a rispon-
dere alle obbiezioni. Questo è il punto di par-
tenza indispensabile a chi vuole svolgere un la-
voro serio.
« Cooperare » alla diffusione dell'idea in tutti
i modi possibili: nelle conversazioni occasio-
nali, in fa.miglia e nel lavoro, tra amici; incontri
o tavole rotonde che ogni cooperatore può or-
ganizzare presso famiglie o ritrovi ; diffondendo
stampati...
Collaborare con altri gruppi o comitati esi-
stenti nella nostra zona. In caso di necessità
prenderemo noi l'iniziativa.

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ANIMARE
E
ORIENTARE
blimandola, e conta su di essa come
qualcosa di irrepetibile per com-
piere la m issione del Cristo To-
tale: Cristo + io = noi! Se io dico
a Cristo un "SI" che m i impegna
tutto e per sempre, Egli assume
la mia storia nella Sua e cosi io
Il nuovo Segretario Generale dei coopera-
tori. Don Mario Cogliandro.
divento il protagonista della storia
di Cristo. La vocazione apre l'io
verso il TU e verso il tu I
DIO •••
1) chiama me, da tutta l'eternità,
per i suoi piani;
2) dà, senza consultarmi, una
Persona di base e i Doni di natura
e di grazia;
3) affida un progetto, da realiz-
zare in collaborazione (cooperatores
Dei estis);
4) manda a realizzare me (ecco
l' urgenza di farmi anziché di fare)
e il progetto, dinamicamente;
6) in gruppo (chiesa): con-voca-
zione, entro una comunità a servizio
della comunità. La persona non
può compiersi se non aprendosi al-
l'altra;
6) nel mondo. ~ essenziale nella
imoia+
esistenza
il mondo.
concreta: io sono
La necessità quindi
di incarnarmi sempre più nel mon-
do in cui vivo per cristianizzarlo,
di conoscere i segni dei tempi, di
impegnarmi pienamente.
Mi è stata chiesta una parola per
il Bollettino Dirigenti a pochi mesi
dalla manifestazione esplicita della
volontà di Dio che mi ha chiamato
a un servizio più esteso nella no-
stra Famiglia Salesiana. ~ un sa-
luto affettuoso agli amici e colla-
boratori, un grazie sentito per gli
auguri e gli incoraggiamenti che
mi sono pervenuti da più parti, una
richiesta di preghiere perché Cri-
sto mi sia luce, Maria aiuto, Don
Bosco guida.
11 Con timore e gioia grande cor-
sero a dare l'annuncio» (della ri-
surrezione ai discepoli di Gesù)
(Mt. 28, 8).
Questo è il clima spirituale che
sto vivendo nella Casa Generalizia:
timore, perché cosciente dei miei
limiti e delle vostre attese; gioia,
perché attraverso i contatti e lo
s-tudio scopro ogni giorno pil'.1 la
meravigliosa in-tuizione di Don Bo-
sco sull'impegno dei laici nella
Chiesa e la sorprendente attualità
e validità della cooperazione sale-
siana autenticamente realizzata; an-
nuncio, valido per me e per ogni
delegato, consigliere, cooperatore.
Lo sintetizzo in poche idee.
In un clima di speranza, nella
nuova visione dì fede del mondo
e della storia, con la mistica del-
l'amore, il cristiano sa che Cristo
in lui e con lui è il protagonista
della sua vita. Dio prende sul serio
Cristo che si incarna nella nostra
vita, senza distruggerla, anzi su-
Ecco: l'impegno pieno. Per me
esso si attualizza in una vocazione
e in una missione salesiana, della
quale debbo approfondire i conno-
tati, che debbo nutrire con la dot-
trina, lo studio, la spiritualità, gli
strumenti per la formazione per-
manente, pena l'anemia spirituale
che vanifica il progetto e me. Ne
11 La Chiesa del futuro» di Horte-
lano ho trovato una frase che mi
ha fatto molto riflettere: 11 Quel
che io ho e faccio lo può avere e
fare un altro, ma quel che io sono
posso esserlo solo io».
Don Ricceri, chiamandomi a que-
sto servizio e tratteggiandomi a
larghi tratti il lavoro tra i Coopera-
tori, concluse quel colloquio con
una parola sconvolgente che è un
programma troppo impegnativo per
me, ma sarà facilitato, lo spero, da
ciascuno di voi: 11 Devi essere l'ani-
matore degli animatori». Nella par-
tecipazione del dono di noi stessi,
già cristificati e salesianizzati, ai
fratelli, con una trasformazione in-
teriore per una liberalizzazione a
tutti i livelli (cfr. ls. 61, 1), sta la
risposta all'invito pressante del
Rettor Maggiore: ANIMARE E
ORIENTARE. Con disponibilità e
ottimismo, dinamismo e gioia sfor-
ziamoci di essere animatori entu-
siasti e orientatori fedeli, in cam-
m ino verso Cristo, nella Chiesa
con Don Bosco !
Roma, 20 gennaio 1974
SAC. MARIO COGLIANDRO 11

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PRESTO SARÀ
PROMULGATO
IL TESTO DEL
NUOVO REGOLAMENTO
un grazie a quanti vi hanno
contribuito a tutti i livelli
vi sarà forse una piccola delusione,
perché il Regolamento è concepito
come regola di una Associazione di
Cooperatori e non come regola di Coo-
peratori che formano un'Associazione.
Ad ogni modo esso offre una base so-
lida e ampia per cominciare un pro-
gramma di formazione, di revisione di
vita ecc., per ciascun cooperatore...
Termino. La mia impressione è ottima
e credo che con il nuovo Regolamento
si è raggiunto tutto quello che durante
tanti anni abbiamo desiderato che in
esso vi fosse » (O. Saverio Rublo).
« .•• Il testo del nuovo Regola-
mento mi soddisfa veramente per-
ché mi pare che il Cooperatore cl
si possa trovare ben inserito in
qualsiasi punto. Anche se questo
nuovo Regolamento è più lungo di
quello di Don Bosco p, ~so che al
cooperatore non spiaccia, avendo
ora la possibilità di sentirsi ben
inserito in esso. Questo sarà molto
importante per i nuovi e lementi
che verranno tra noi » (Ausilia
Burzio).
I COMPONENTI LA COMMIS-
SIONE CENTRALE PER LA STE-
SURA DEFINITIVA, INTERVISTA-
TI, SI SONO COSI ESPRESSI :
«... Sarà il tempo e gli stessi coope-
ratori a giudicare della sua validità,
però ora si può senz'altro pensare che
esso è il meglio che si potesse atten-
dere. Il N.R.C., cosi come si presenta,
è "concettoso" , pieno di idee in molti
casi nuove; per questo sarà necessario
un lavoro lungo di divulgazione. Penso
che un numero grande di cooperatori
non ha compreso realmente l'importanza
di questo documento; I contributi, pur
essendo validi, non sono stati completi
come io mi aspettavo; anche se sono
stati numerosi non sono stati tanti come
si poteva supporre, dato il numero dei
cooperatori che formano l'associazione.
A parte queste considerazioni preli-
minari credo che il lavoro generale è
stato una esperienza importante, vera-
mente rivoluzionaria... » (José M. Hér-
nandez).
cc L' impressione più immediata e
lrresistibìle è quella che nasce dalla
convinzione che In questi giorni si
è approntato non tanto un semplice
strumento, ma una vera regola di
vita, che sicuramente porterà a
tutta l'Unione dei Cooperatori sa-
lutari benefici. Finalme nte si ha
in mano un qualcosa di s o stanzioso
e valido I Si è sgombrato il terreno
da tanti equivoci, malintesi, ap-
prossimazioni che hanno molte volte
nel passato ritardato, se non ad-
dirittura ostacolato, l'opera apo-
12 stolica. La figura del Cooperatore
in questo nuovo Regolamento vie-
ne delineata nella s ua chiarezza e
s emplicità e l'anima vi trova un
vitale nutrimento.
Sono poi particolarmente soddi-
sfatto perché l'apporto dei laici è
stato sostanzioso; nel nuovo Re-
golamento si colgono la loro sen-
sibilità e le loro istanze. Vi si sente
la base, la partecipazione viva di
molti, tanti Cooperatori sparsi in
tutto il mondo. La loro volontà è
stata scrupolosamente rispettata
nel nuovo Regolamento, che è stato
fatto, come fu giustamente osser-
vato, "con la testa dei Cooperatori
e non sulla loro testa". In questi
giorni, in ogni momento del lavoro,
si veniva a contatto con questa
gioiosa realtà: i Cooperatori esi-
stono veramente e si fanno sentire.
Grande è stata la partecipazione e
la responsabilità da parte di tutti;
c'è ormai una presa di coscienza
che non può non far ben sperare
per il prossimo futuro.
In questi giorni ho potuto an-
cora di pii':1 convincermi che essere
cooperatore non è una cosa f acile,
ma è anche cosi bello ed esaltante 11
(Giuseppe Giannantonio).
e ... È stato un lavoro duro e pesante
perché è stata controllata ogni espres-
sione affinché i I contenuto fosse chiaro
e preciso. Ciò ha richiesto molta atten-
zione e continua tensione... Abbiamo
ottenuto un Regolamento abbastanza
breve ma completo. Per chi sperava in
un regolamento che dicesse tutto e
servisse come regola di vita spirituale
LA COMMISSIONE
CENTRALE ERA COSÌ
COMPOSTA:
Presidente: Don Giovanni
Raineri (Direttore generale).
Cooperatori: Piè.rre Donne
(giov. coop. - Svirzera)
Giuseppe Giannantonio (se
gret. naz. cc. - Italia) - M. Pi
Onofri (gio"·· coop. - Italia)
- Ausilia Bur-1.:io (giov. coop.
- Italia) - M. José Hemnndcz
(giov. coop. - Spagna) - Ar-
turo Qucsada (coop - Spa-
gna).
Salesia,ii: Don Mario Co-
gliandro (Scgr. gen.) - Don
Paolo Natali (del. isp. - Ita-
lia) - Don Saverio Ruhio
(del. naz. - Spagna) - Don
Ruggero Van Se"'eren (Bel-
gio-nord).
F.M.A.: Madre Letizia Gal-
letti (cons. generalizia FMA
- incaricata del sett. coop.)
- Sr. Maria Rampini (della
casa generalizia).
Esperti: Don Giuseppe Au-
bry (dicastero della forma-
zione) - Don Agostino Ar-
chcnti (capo dcll'uff. ccntr.
cc.).
fovitati-uditori: Sig. Ernesto
Zanella (coadiutore dell'uff.
centr. cc.) - Don Giovanni
Chcrubin (dicastero pasto-
rale adulti).

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«... La g101a e il lavoro, che sono
due aspetti dello spirito salesiano, han-
no dominato il tono generale. A mio
avviso questo documento indica molto
bene la nostra missione e ci permet-
terà di realizzarla meglio. Spero che
sarà accessibile a tutti i Cooperatori
del mondo, anche a quelli dell'America
Latina, dell'Asia e dell'Africa... >l (Pierre
Donne!).
« Sono molto contento del la-
voro svolto e di essere stato invi-
tato. Per me, in primo luogo, è
stata una esperienza validissima,
che certamente non dimenticherò;
anzi farò in modo che dia tutti i
frutti possibili per me e per tutti
quanti mi circonderanno. Un altro
aspetto positivo che ho trovato è
questo: il desiderio più crescente
ancora di studiare questo Regola-
mento, attraverso il quale mi ver-
ranno idee più chiare e precise
sulla vocazione, sullo spirito e
sulla missione del Cooperatore.
Ogni giorno una riga almeno, come
si suol dire... » (Arturo Quesada).
«Abbiamo studiato minuziosamente
le risposte pervenute da tutte le lspet-
torie per prendere in considerazione de-
sideri, proposte, suggerimenti e con-
sigli, con il massimo rispetto per quanto
esposto e con la percezione che i coo-
peratori si sono messi di fronte alla
realtà attuale del mondo che esige dai
cristiani una testimonianza convinta e
concretamente espressa e vissuta.
Credo che il Regolamento, cosi come
si presenta ora, rispetti i I sogno, iI de-
siderio di Don Bosco.
Non sono mancati momenti in cui,
per trovare la linea autentica e per non
st.;cc<'!rsi dal pensiero di Don Bosco,
ci siamo trovati con proposte divergenti.
Momenti di perplessità, senza dubbio.
Ci siamo sentiti anche impari di fronte
alla responsabilità e alle necessità di
risolvere alcuni casi. Ma soprattutto e
in tutti, la cordiale fraternità, la com-
pattezza e la volontà di servizio con
attenzione a Dio, invocato quotidiana-
mente, ha sempre guidato il nostro la-
voro e le nostre soluzioni... » (Madre
Letizia Galletti).
« Sono contento del lavoro svolto
e del risultato ottenuto. La rea-
zione dei Cooperatori del Belgio-
Nord al riguardo del nuovo pro-
getto di Regolamento era molto
positiva. Personalmente ho potuto
costatare che le osservazioni per-
venute dalle varie parti del mondo
salesiano sono state valutate e ri-
spettate al massimo nella nuova
stesura.
Lo svolgimento dei lavori della
commissione era qualche volta di-
f ettosa a causa di una mancanza
di un regolamento per le discus-
sioni. Molto positivo però era il
fatto che ogni membro poteva
esprimersi con franchezza e che
tutti i modi presentati venivano
accettati o respinti soltanto dopo
una votazione» (D. Ruggero van
Severen).
LE FASI DEL NUOVO REGOLAMENTO
dalla base al vertice
Una commissione tecnica elabora il "progetto"
e lo trasmette ai centri.
Roma : casa generalizia, 7 •8 aprile 1973.
Il "progetto" viene discusso ed emendato
Assemblea nazionale italiana. Ariccia- Roma, 2-4 novembre 1973.
La commissione centrale, sulla base delle indicazioni
ricevute, elabora il testo definitivo che sarà esaminato
e promulgato, dal Consiglio superiore salesiano,
ad esperimento.
Roma : Casa generalizia, 17-20 gennaio 1974.
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Brescia.
Partecipanti
agli esercizi
spirituali.
VITA
DELL'ASSOCIAZIONE
VASTO (Chieti) È nato il Cen-
tro CC., dopo un discreto periodo di
formazione dei primi 15 componenti.
Questi sono entrati nella famiglia du-
rante una cerimonia veramente in-
tima e suggestiva, ricevendo l'atte-
stato dalle mani dell'ispettore don
Morlupi. (Del Centro e dei suoi im-
pegni, si parlerà in altro numero).
SARDEGNA Convegno dei con-
siglieri locali, a Cagliari, il 19 gennaio
scorso, presente l'ispettore don S. Dc
Bonis, << allo scopo di rendere più
agile e più aggiornato il Javoro dei
Centri, più facile e proficuo il coor-
dinamento in campo regionale, più
concreta e attuale la programma-
zione l>.
Il tema dibattuto quest'anno (Aborto: diritto
a nascere o licenza di uccidete 7) ha riscosso
ovunque particolare Interesse, con parteci-
pazione più numerosa del consueto.
Nella foto: un aspetto della conferenza svolta
sotto forma di tavola rotonda, a Poten2a, Il
18 giugno se., con la partecipa2.ione di un
giurista, di un ginecologo e di un sacerdote
moralista.
LIGURIA-TOSCANA Premesse
per una ripresa e uno sviluppo del-
l'associazione. Ad << ••• Alassio, a Sa-
vona, a Figline, a Sampierdarena-
Ist. e a Firenze-Parr., si costitui-
ranno o si riorganizzeranno gruppi
di cooperatori. Vi sono buone spe-
ranze per la nascita di gruppi giova-
nili a Genova, a La Spezia-S. Paolo,
a Figline... >>.
Il 3I marzo, giornata di spiritua-
lità per i Centri FMA di Toscana,
ad Antignano, presenti i delegati
ÌsJ?ettoriali don Natali e Suor V. Car-
rai.
ROMA I consiglieri per le voca-
zioni dei Centri della città, si incon-
trano ogni terzo giovedi del mese per
una 'preghiera comunitaria' e una
14 riBessione sul loro settore C:i lavoro.
lspettoria
Meridionale.
Esercizi
spirituali per
gg.cc. a
Corato- Bari,
20-23 settembre
scorso~
QUALI VOCAZIONI
DOBBIAMO CERCARE?
a) Vocazioni per la nostra Con-
gregazione Salesiana.
b) Vocazioni per le Figlie di
Maria Ausiliatrice, aiutando e in-
dirizzando alle nostre Suore le
candidate, che si possono pre-
sentare in tante occasioni di
ministero.
e) Vocazioni (non è fuori po-
sto la parola} per i Cooperatori
e le Cooperatrici. A Bologna e a
Milano si sono formati due gruppi
di giovani Cooperatori. Si segna-
lino agli incaricati lspettoriali,
D. Ceresa e D. Strappazzon, i
soggetti ritenuti adatti.
d) Vocazioni per le «Volonta-
rie di Don Bosco >l, che, come sa-
pete, è un Istituto secolare con
voti.
e) Vocazioni per i Seminari
Diocesani e per altre Famiglie
Religiose, sia maschili che fem-
minili.
DON GIUSEPPE BERTOLLI
(dal «Notiziario» delrispettoria
Lombardo- Emiliana)
\\

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NOTE
DI
SEGRETERIA
• Si richiama vivamente l'attenzione dei consigli, lo-
cali e ispettoriali, sulla necessità di mantenere del
tutto aggiornati gli schedari degli iscritti. In caso
di nuove iscrizioni, decessi o cambio di indirizzo,
deve essere apportata sempre e tempestivamente la
corrispondente modifica sullo schedario.
Per questo ogni centro deve preoccuparsi di noti-
ficare simili o altre variazioni all'ufficio ispettoriale,
usando sempre e soltanto i relativi moduli nel nu•
mero di copie richieste. Tutto ciò potrà forse sem-
brare eccessiva burocrazia; è soltanto, invece, ri-
spetto verso i cooperatori, amore all'ordine, esigenza
associativa.
Qualora lo schedario fosse stato trascurato per
qualche tempo, occorrerà senz'altro aggiornarlo.
Termine di riferimento per eventuali controlli sarà
lo schedario ispettoriale; ma per eventuali ulteriori
necessità anche lo schedario centrale è a disposizione.
• Coloro che fossero nuovi del... mestiere prendano
nota dalle seguenti indicazioni per l'inoltro del mate-
riale di segreteria:
A-CENTRI
richiesta per attestati per nuovi cooperatori - no-
tifica di decessi o cambio di indirizzo - richiesta
di moduli in bianco - moduli dei consigli locali -
invio delle relazioni delle conferenze annuali :
Corrispondere sempre e solo con l'Ufficio ispet-
toriale dei Salesiani o delle F.M.A., a seconda che
siano presso la Casa del Salesiani o presso quella
delle Suore.
Le richieste di attestati in bianco non possono
essere assolutamente evase in nessun caso.
La corrispondenza di carattere amministrativo per
il "Bollettino Salesiano" (nuovi invii, cambio di in-
dirizzo, sospensione) può essere indirizzata diretta-
mente al " Bollettino Salesiano" - Via Maria Ausilia-
trice, 32 - 10100 Torino. Allo stesso indirizzo con-
viene inviare la breve descrizione biografica per il
Necrologio dei cooperatori defunti (ferma restando
la notifica dell'ufficio ispettoriale a mezzo dell'ap-
posito modulo).
Offerte raccolte in occasione delle due conferenze
annuali: inviarle solo e sempre a mezzo modulo di
c lc /p/ n. 1 -5115 intestato a: Direzione Generale Opere
Don Bos co - Roma - Via della Pisana 1111, indicando
chiaramente, nel retro, che si tratta di offerta rac-
colta in quella circostanza.
IB - UFFICI ISPETTORIALI
Q1.1elli delle F.M.A. faranno sempre pervenire al
parallelo ufficio salesiano una o due copie, a seconda
del caso, del materiale che riceveranno dai centri.
Quelli dei Salesiani invieranno all'ufficio nazionale
(Viale dei Salesiani, 9 - 00175 ROMA) una copia delle
relazioni di tutte le conferenze annuali, dei moduli
dei consigli locali e le relazioni di attività varie con
relative foto (altri moduli, indirizzare aJl'ufficio cen-
trale - Via della Pisana, 1111 - 00163 ROMA). . Le co-
municazioni ai Centri presso F.M.A. siano fatte sem-
pre tramite la delegata ispettoriale.
Comunicazione: A tutti i membri dei consigli per-
verrà provvisoriamente (senza particolari impegni
finanziari) il Notiziario del Comitato nazionale per
Il Referendum abrogativo del divorzio. ~ uno stru-
mento per tener viva la loro attenzione nel caso si
dovesse svolgere l'attesa consultazione popolare. 15

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Spediz. in abbon. postale • Gruppo 2° (70) • 2• quindicina
BOLLETTINO SALESIANO
Si pubblica il 1° del mese per la Famiglia Salesiana; Il 15
del mese per i Dirigenti de, Cooperatori
S'invia gratuitamente ai Cooperatori, Bene-
meriti e amici delle Opere di Don Bosco
Direzione e amministrazione: via Maria Au-
siliatrice, 32 10100 Torino Tel. 48.29.24
Direttore responsabile: Teresio Bosco
Redazione: Armando Buttarelli
Autorizz. del Trib. di Torino n. 403 del 16 febbraio 1949
Per Inviare offerte servirsi del C. C. Postale n. 2-1355
intestato a: Dlrez. Generale Opere Don Bosco - Torino
Percambio d'Indirizzo Inviare anchel'indirizzoprecedente
PER UNA
CONCRETA
APPLICAZIONE
DEL
METODO
PREVENTIVO
DI
DON BOSCO
16
Perché i cooperatori appren-
dano meglio l'arte di educare i
giovani e si qualifichino come
educatori nella missione salesia-
na, l'Associazione CC. organizza
delle apposite giornate di studio
sul tema:
IL COOPERATORE
EDUCATORE DI RAGAZZI
E DI ADOLESCENTI .
CHE SI ISPIRA A DON BOSCO
(Studio del metodo preventivo
applicato ad alcune situazioni di
vita dei Cooperatori).
L'iniziativa limita volutamente
il suo interesse all'età 8-16 anni
e intende offrire il suo aiuto a
queste tre categorie di persone:
genitori
insegnanti di scuole elementari
e medie in servizio attivo
giovani animatori di gruppi.
(Conseguentemente non sono
interessati i genitori i cui figli non
sono nell'arco di anni indicato o
gli insegnanti fuori servizio).
Grottaferrata (Roma), presso le
« Francescane Missionarie di Ma-
ria », via Anagnina 12 (telefono
945.82.38) - 16-20 Marzo 1974
(inizio ore 17 sabato 16 - termine
ore 15 di mercoledì 20 - Un pull-
man partirà per la sede del con-
vegno alle 15,30 del sabato da
Roma, Via Marsala, 42).
Iscrizioni: presso gli uffici ispet-
toriali CC., su apposito modulo, e
con versamento di L. 2.000 su
c.c.p. 1-52186, intestato a Ufficio
nazionale cooperatori - Roma.
Quota: L. 16.000, comprensiva
di pensione completa (camere
1-2-3 posti), servizio pullman e
dossier delle lezioni.