Bollettino_Salesiano_196407


Bollettino_Salesiano_196407

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1.3 Page 3

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L'Oratorio nella parola di Paolo VI
Uno stupemlo fenomeno rii popolo
<< L'Oratorio è La scuola della bontd e della pietà;
è il laboratorio delle coscienze giovanili;
è l'allenamento ai grandi doveri della vita;
è veramente un vivaio di uomini sani, onesti, intelligenti e attiz1i;
è uno stupelldo fenomeno di popolo >>
II 23 gennaio scorso Sua Santità Paolo V]
riceveva in utlienza i compone111i il Con•
i-igu o Dirrttivo della Confederaz.ione TI a-
liana Oratori e Circoli Giovanili. e i Rap•
presentant i de lla Federazione In lernazio-
nale llei Movimenti Giovanili CaLtolici
Parrucrhiali. Dopo aver loro espresso il
s uo paterno grazie << per l'amore ch e por-
tano alla gioventù», ribadiva l' importanza
della missinue d egli oratori e circoli gio-
va11ili e la perenne attualità del loro com-
pito, che s la a metà strada Lra quello
della scuola e quello della famiglia nel
quadro dell'educazione delle giovani ge-
11erazioni a l scm,o vivo della cattoucità.
· «Tante - diceva Sua Santità - son o
le is tituzioni che si occupano d ella gio-
ventù da sembrare difficile, a 111·iwa vi-
s ta, riservare alla istituzione, che , ·ui pro-
muvete, un 11ome, un po.'!Lo, una funzione;
la famiglia e la scuol a specialmente ham10
tale 1>rccedc n:r.a. ta le dignità, tale auto-
rità nel l'ampo dPll'ed ucazione delfado•
lescenza i:: della gioventì1 da non lasciare
spaz.io - così parreLbe - ad altre opere
rivolte all'età gim a11jle: e. JIN di più,
iniziative e associazioni speciali per ra-
gazzi e por giovani - nei o;et Lori d el cli-
vertimento, d ello spurt. dell'a ttivil-à rn·
ligiosa e cattolica stessa - si ron t e11<lo;no
tosi l' onore e la capacità Ji allriurc a
la g ioventì1, ch e si direbbe t"uperilua e
q ua11i ingombrante l'impresa. cbe volesse
con esse concorrere nt>lla misi-ione di
avvicin are e di formare la giuvcnti1 stessa.
Invece la tradiziu11c st orica. da una
parte, e Ja realtà sociale odierna, dall'altra,
ci mostrano quan to sia provviden ziale, 1011

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necessaria pot-remmo tuttora dire, l'fstiLuzione
oratoriana. San Filippo e San Giovanni Bosco,
per attenerci a due soli nomi di incont-esta•
bile autorità, ci dimostrano quanto sia sa-
piente. quanto benefica l'inserzione della loro
al Iività edu.caliva nel contesto delle cure e
delle opere che si occupano cli gioventù; Cl'si
non banno invaso un campo altrui. banno
occupalo un campo rimasto incolto, anzi da
altri non bene coltivabile».
Scuola popolare di bontà
« L'Oratorio - ha proseguito il Papa -
come il patro11age o altra analoga istiluzioru>.
si è, dimostrato ed oggi più che mai si di-
mostra opera egregiamente romplementarc sia
drlla farni!!'lia. chf' ùella scuola, e si attesta
cò111e opera fondamentale per quella famiglia
e quella seU<1la che guida l'uomo alla vii.a
religiosa t>ol1cttiva. e cl1e si chiama la par•
rorchia.
Non r a voi, espertissimi in materia. che
Noi dobbiamo descrivere e gi™tilicare qut~~to
foaomeao, perch,~ voi sapere benissi mo che
l'azione vostra a vantaggio delle ai1ime gio•
vanili è, generalmente parlando, iudisperuia-
bile: in via ordinaria, si può dire, il ragazzo.
il giovan(• uou attinge psicologicamente, nè
può spesso effettivamente attingere dalla fa-
miglia l'assiHtenza relig:iosa e morale. che voi
~li prodigai e: nè la scuola, a11che se huona.
può arrivare a quei temi Pd a quei metodi
d'alto valore t'lico e spirituale, che invece ~pc·
r.ifìcano l'erlucazione oraloriaua, e oe fanno
un'ottima ed efficace iniziazione alla vera vita.
L'Oratorio. o, co01e dicevamo, altra opera si•
mile, è infatti la palestra clclle forze morali
e religiose, impiegate con diretta e saggia in-
tenzionalità e con tenden.ziale rendimento d1
massimo grado; è la scuola della bontà I!
della pietà; è il laboratorio delle coscienze
giovanili: è l'allrnamento ai grandi doveri
ùeUa vita: i- la tessitura dello buone amicizit•,
che daranno poi aJla compagine sociale la
sua più sohietLa e solida coesione: i- vera•
mente uo vivaio di uomini sani, onesti, in-
telligenti ed al tivi: è uno stupendo fenomeno
di popolo.
Voi sapete benissimo questi aspetti eque-
Hi meriti delle vostre istituzioni giovanili:
,~omr sapete quanto siano bPnemecit.e per
110 la loro apntura a I utta la giovt>ntù d'un
dato ambiente; come tendano perciò ad es-
sere accoglienti della ' massa • giovanile nella
sua lolalità. e si raccomandino perciò per tale
loro carattere popolare. ,lovfl è facile soor-
~erc cerLe profonde affinità fra l'educazione
demoeratica e la pratica della cru·itiì vcroo il
pr<,ssimo. E sapete anche quale lavoro peda-
gogico po~sa svolgere nel grandi' ovile ora-
toriano, sia per portare la gioventù al livello
della formazione comUJle. sia per sperimentarla
in proce~si elettivi e selettivi, che possono
fa.re dell'Oratorio u.n corpo rlai molti organi
divrrsificati, e clic possono convertirne al-
cuni settori in bacini di ~ullura di allrc asso·
ciazioni specializzate, che esigono e dànno ai
loro adepti partirolare forma'l.ione e particolari
qualifica7,ioni ».
L'Oratorio è per la massa
Paolo Vl continuava delineando una delle
caratteristicltc dell'Oratorio più care a Don
Bosco, che lo chiama « la parrol'chia dei
fanriulli abbandonati » e lo vuole aperto alle
masse dei figli del popolo, per i quali .« ;,
l'u.nica tavola di salvamento >>.
(< L'Oratorio, ossia l'opera di racc•olta e di as•
sisteuza all'intera popola.ziouc gio,·anile d'una
data comunità. non si oppone infatti a.ll'esi•
stenza nel suo seno, o al suo 6anro. di quelli'
altre a,;soriazioni parlicolari, cli quelle, in
primo luogo. dell'Azione CattoHca; ma iu
vece vi prepara il campo ove esse possono re-
clutare le loro schiere, già addestrate da
una formazione di base, e dove possono cscr•
citare qualche loro prima attività e trasfon•
dcre quella più vivace animazione da cui sono
caratterizzate. L'Oralorìo è per tutti, l'.Asso-
riazionc cattolica è per alcu.ni più volente•
rosi: l'Oratoi;.io genera ed offre il grande campo
della vita giov11nile comunitaria, l'Associazione
vi sceglie e vi coltiva il gruppo idoneo a p1u-
ticolare formazione; l'Oralo'rio si misura so-
prattutto con le> statistiche quantitative, l'As-
sociazione con quelle qualitative: l'uno e
l'altra sono complementari e si iutegrauo a
vicemla.
Non spendiamo altre parole per fare l'apo•
logia delle care e provvide istituzioni a cui
voi date il cuore r l'azione. Vi basti sapere
quanto anche Noi le apprezziamo. e quanto
perciò le incoraggiamo».

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« Disse loro:
Lasciate che i bambini vengano a me...
E abbracciandoli
e imponendo loro le mani, Il benediceva»
(M11rco, X, 14-16)
La catechesi: scopo fonda-
mentale dell'Oratorio
Dopo aver cs1nt's~o un Suo <r pri-
m<> voto per la ('Onservaz-ii>ne. l'effi-
cienza. l'incremento dei no$lri Ora-
tori », iJ Papa ha CObÌ <·onclu~o:
« Altro voto '\\01<tro si <' r.hc q111'.'\\l()
noHre i;,tituzioni voglfano hCmprc
man1cnel'c il luro ori~inario I' ma-
gnifico caraItnf" religioso e familiare.
Sia.J.no i primi ad augurare chi' esi:;1>
abbiano oirni incremento interiore ed
e~tcriore. atto ad attrarre, inleres-
sare, formurr la 1!10'-entù; abbiano
a pel'ft>zionare la loro arte pcdago•
,ziea 1> s,--iluppll1'e la loro orgauiz•
zazioue. ad ahhPWre le loro serli,
a,l offrire divcrlimcnti sportivi. ri-
crPati"i, t11ri~tici non <"he avvia•
menti professionali e cultlITali quanto
migliori p<m-ihili. P così ,,ia: ma
pen~iamo cl:ir non sarebbe pro-
gre,i~o, ero ,leU,• ibt ituzioni medesime
.se esse 11011 a-ve!'~ero sempre. (·Ome
i;copo principale, quello dt>lla cate-
chesi, dell'istruzione religiosa, della
cultura cali olica. della formazione
alla preghiera <' alla vita cristiana;
come pure pensiamo che sarà un
pregio ù1confondibile il loro. se o,a•
prai1_r10 !lemprc circon,lare il giovane
d'un'atmosfora di bontà, di confi-
denza, di affezione, di amicizia. di
colloquio individuale, di letizia sem-
plice, pura e sana, non ,,ofistica e non
(•qui, oca; familiare in una parola,
veramente caratteristica di quella
pedagogia cl1e meli e a dfretto e fìdurio,rn
contai to l"edu<"al ore con l'alunno. e fa del
mal"~tro un patire ed un a.miro. e che tanto
bene qualifica la tradizionale fisionomia del-
l'Oratorio. autorizzandolo a fur proprie le
parole deU'apostolo Paolo: " Se aveste ancht•
migliaia ,li precettori... ma non avete molti
padri; per mezzo del \\'angelo io invece vi
ho ~onerati in Cristo Gesù " ».
Qut>Sl'ultima caratteristica dell'Oratorio per
Don Bosco è essenziale. In ambienti giova-
nili dove liberamente si accede e dondt> li-
beramente si parle, soltanto una l'orna mo-
raie amala ha virtù di ottenere la frequenza
e <li far regnare il buon ordine. fu una granùc
citlà ,l'Italia uno sLuclcnte, inLerroiato percht'
avesse lasciato un ricreatorio laico atlrezza-
tissimo per frequeutare l'Oratorio. ri11pose:
« Qui c'è il cuor e ». Risposta che , aie Intt a
un'apoloii;ia <legli Oratori organizzati (' di-
retti ro11 la paLcrniLà di Don Bosco. Tali
Oratori sono sempre altnali e continuano ari
essere l'arca di ~alvezza per il mo,ulo gio-
vanile dei nostri giorni; ancor oggi essi co-
sLituiscono l'opera veramc11le popolare di Don
Bosco, opera alla quale è più legata la sua
fama di apostolo della gioventù.
111

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l'"r la camptiym1 11 Fmniglia Cristimu~ .Educnll'ice »
L~ATMOSFERA
DOMESTICA
Non è ram cl1<' per~one adulte ~iustifichino
una certa 'libertà' rii parola e di compor-
tam('ntt, alla prl'l,cnza di un bambino di
meno di 1-5 anni. dicendo: « Tanto 11011 capisce
ancora... ».
T.a p~icolog:ia moderna ha dimostrato chi'
questo è un errorP gravr, che polrebbe a1H•he
pagarsi poi a caro prc;r.zo. È ~Lato provato
"he molte condotte ,Jclinquenzìali. che si ma-
nifestano inspiegabilmcn1e dall'adolescenza,
banno la loro oril!:ioe in quello chP il ra•
gazzo ha violo, dsauto e sofferto, più o mcli()
iuc-onsciamcnte, in una famiglia · disordi-
nala ·, nei primissimi ailllÌ della su:i vita. La
cosa r così sPria rhe merita che se ne ,li-
scorra CQn calma. pcrchè i nostri Cooperatori
non restino nel pregiudizio comune in pro•
posito. ma - comprendcnrlo l'impÒrl a.L1·u1
estrema della prima educazione familiare -
s'impegniuo in un'a;r.io1w CO<'rtmte nelle loro
famiglie e in 11111, ,-forzo di illuminazione tra
gc11itori e per~oue amid1e.
t uol!I la risposta di un t,Jucalore •peri-
meu talù a una madn; rhe g li a, e,·a chieHo
{f11a11do do, rva cominciare a educare il suo
bamJ,ino d1e ave, a or111ai rlut· a uni: « Si-
~n<>ra, torni a 1·as>1 e rorni nei subito, pcrchè
lei ha già perb() due anui! )>. DaJla uMrita, il
bambino (' capace di reagire in qualche modo
all'ambiente che lo drco1ula e llaJ St'coudo
mese, quando comincia a ~orridcre a !lua
madre, si stabilisce un rapporto con le fi-
gure familiari. che si fa -,cmpre più ,ignifica-
tivo, da cui ilipentlerà i1.1 buor1a parte il Lipo
futuro di per,;onalità e di rompoTtamenlo.
.Ma com'e po8sibiJe se I'' età d, ragione si
pom: ver1<0 i 6-7 a111.1i e, prima, il bambino
.sembra incapace ,1, ragionare e anche di com-
prc11dcrr idee, norme l' valori? L'apparente
mistero è rivelar o ljUanclo si "tnga a sapere
cll·lla presenza 11el l1amlii110 di una sprdP ,li
11:! ,·,m1pre11sio11P vitole delle norme o.: dei valori
· incarnar i ' nel romportamento <lei genitori.
Jn termini tecnici. i pHicologi parlano di
« introiezione dellP figure paientali in azione•
,li ruolo»: il che significa, in termini più sem-
l)lici. l'hr il barnhi1rn g uarda a quello rhe falllln
i genilori, a rome si comportano tr;ci di loro.
a come lo trattano abitualmente e a comr
reagi.sro110 agJi evvt>nimf\\Oti della vita, in-
teriorizza e assimila scn:r.a <Jllasi accorgersern•
quelle modalità di con<lou n, impara a ri~pet•
ttrrc e ad apprezzar.-, lruindi a imitarr. cruanto
vede rispettato e apprezzato dai genitori. che
c~li ama e da cui in tullo c:lipPurle.
Tn proposito vi è una belliHsitru1 affermazioni'
cli Pìo XU. eh,: accerta in pieno le costatazioni
delle scicuz.- psicopc1lagogiche (' CMÌ ~i i>Rprimc:
« La 1>sirologia e la pedaiogia morlcrn1• met•
1011,, forteme11te in evidenza l'imporlanza del-
l'erl11cazio1w ricevuta negli anni dt>lrinfanzia.
Qu.-llo c-lw fonna allura il fanriullu non è un
inse~nam1mto orale più o meno ~istematiro.
ma ~oprattutto l'nnr11 del focofori,, l11 prc.~c>nz»
e il contegno dei genitori, d.-i frau•lli e clelle
son·llc, del _,;rinato, il corso ,folla ,ira quo-
1idiana ron tulio quello che il bambino v<'de.
intende, risc11tc. Ognuno rii <jucsti eleme_uti.
forse minimo in sè, lascia tuttavia in lui uno
traccia e u poro a pflco dPtPfmìna ~li arteggia-
mèntì {011dament11/i cltr egli prenderà nelh
vita: fiducia nelle pcr~one c he lo circonrlano,
frauchezza, d,1<:ilità. spirito d'intrapn•~a e di
dis"iplina. rispetto dell'autorità, o. al ◄·ou­
trario, individuaJismo egoista, insuhorJina-
zionc e ribellione. L'azio11e dolce ma CQ!!_tantc
di una famiglia sana, concorde e h1'n costi•
tuita, regola gli ii,tinti naturali, li dirigr in
un senso preciso. li coorùina e fog~ia cosi
nature armoniche. piename11te sviluppate in-
di, ,dualmeutc e socialmente. Lo squiliurin
familiari' invece si ripercuote sui fa11ci11lli e
ne fa e~scri im;tabili, viuime di tliscordan7,e
e di soprasi,ahi intimi, incapaci di formare
un a et·ordo profondo tc::i le loro tendenze in-
nate e l'id<·ale murale».

1.7 Page 7

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Di qui l'<'normr rrlìponsa'hilità dei geni-
tori, cl1e devono rendersi capaci di crearr e
mart1eJ1ere <rurll'aura se.rena e o.rdina"ta del
focola re domestico, cli mostrare ai figli quel-
l'esemplarità perfetta da cui dipende iu ~an
parte il loro avvenire personale e ~ol'iale. È
- lo ripetiamo - un fallo accertalo che la
delinquenza minorile è legata quasi sempre
a pn'cspecicuza infelice dei primi anni cli
vita i11 famiglie spezzate e, ancor più, cliscordi
sui valori da l'ostenere e da comunicare. in•
coerenti o iuditferenti .riguardo alle basi stesse
della vita morale, religiosa e sociale. Come
Ì' pure certo che i carat Lcri forti e he11 riu-
sciti, le personalità armoniche e feconde
- quali ritroviamo nei Sa11ti - sono state
preparate, 11ei primissimi anni ddla loro vita.
dall'azione « dolce, ma costante, di una fa.
miglia ~ana. conoorùc e ben costituita».
A costituire qi.1el clima ideale di vita fa.
miliare concorrono molli elementi, tra cui
la sicurez~a econl)mica. l'elevazione del tono
culturale, la ca$a s u/Ticientem entc ampia e
accogliente. l'ossenranza di un orario ragio-
nevole ina preciso. la tranquillità e la pace
11ei rapvorti reciproci ecc. In particolare ,or•
remmo far notare un rhto secondario che.
però, gli studiosi deJla fami~Ha teudono a
valori;,.zare st'mpre di pi,ì: l'utilità òi istituire
1• celebra.re · con intima g101a ddlt> usanze
familiari. di i;tahilire come un 'c-erimoniale
di famiglia' per circostanze regolari e ricor•
renti, specie in occasione di feste reJigioK1·
(Pasqua. Natale. SanLi patroni...) o familiari
{compfaaurù, ricordo ru .cicoi:renz.- fcliri o
tristi del pa8Salo familiare...). Si tratta di
creare e continuamenle •ricreare' !"unit à <!ella
famiglia coo tulta una catena di riti .familiari
che - se collegati ,Toluta=ente con quelli
comuujtari della liturgia - concorreranno a
esprimere, a~Ji occhi riel bambino. la sacra-
lità della fami/!lia. a rinforzare il legame isti•
tnzionale lrn famiglia e religione, e a dare
:.,] c'a?.ionn educati va u 11,1 ~l raordinaria effical'ia.
È staio eletto' famiglia: piccola Chirsa! •. T' riti'
e le usanze familiari. in quanl o incarnano e
<·011ti11uamcn1e rinforzano , alori affettivi, mo-
rali e religio~i. possono diventare come dei
1<anamen1ali, c-hc ren,lono efficace la grazia riel
matrimonio anche 1wl suo momento rtlueal ivo.
In un mondo in lra~fornuw;ionc, iluche la
famiglia sta cambiando. L \\n·ycnirc ddlt1
11uova sorietà e della Chiesa. c he riuasce dal
Concilio, è lef!:alo iu buona parte all'impegno
di rinuo,·amento c di azione educai iva dei
rristiani nel cuore della famiglia.
SACERDOTI NOVELLI
DI 16 NAZIONI
ORDINATI
NELLA BASILICA
DI MARIA
AUSILIATRICE
La domenica 9 febbraio
nel Santuario di Maria
Ausiliatrice a ltri 33 Sale•
siani venivano ordinati
Sacerdoti da S. E. mons.
Giuseppe Cognata, sale-
siano. I novelli Sacerdoti
sono tutti allievi d el Pon•
tlficio Ateneo Salesiano
e provengono da 16 Na-
zioni diverse. Gli italiani
sono 9, i colombiani 4, gli
Indiani 3, gli inglesi, I bra•
silianl, gli statunitensi e
i giapponesi, 2. L' Austria,
l'Australia, la Cina, l'lr•
landa, il Messico, l'Olan•
da, il Perii, il Portogallo,
l'Uruguay, hanno ognuna
up rappresentante. I no•
vem Sacerdoti furono fe-
steggiati nella Casama•
dre con una grandiosa
accademia presiedutadal
Successoredi Don Bosco
11:l
------------------------------------------

1.8 Page 8

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Libertà
dal l'osceno
U u gruppo di cinquanlatrè deputali banno
prescutalo alla Camera una intcrpdlanza ri-
volta al Presidente del Consiglio <lei Mi-
nistri e ai Miu.isu:i dello Spettacolo, degli
lnterni e della Giustizia, per conoscere quali
provHclimenti intendano premlr-re e promuo-
vere sul piano esecutivo e lcgi»lativo. per
consentire l'applicazione delle- al I uali norme
cbc regolauo la revisione cle~li bpettacoli ci-
nematografici da pnrle tlelle competenti Com-
missioni le quali, nella mag~iur pa-rte dei
casi. interpretano il conccllo di « buon co-
stume » in modo del tullo estraneo allo spi-
rito ,lt>lla legge. coucl·tlcndo il « nulla osta >)
a film iJ cui <·onlonuto è così palesemrnte
offensivo persino dello ~tesso l>Uo11 costu_me
iu senso penalistico, da determinare il suc-
cessivo intervento della Magistratun.
L'Osservotore Romano ne fa questo com-
mento:
La interpellansza dei p(lr/nme11tciri clemocn-
stiani P.sprime il sentimento della maggioranza
dei ci/lodi11i 011esti, che si chiedono come si
conceda /'imnmni11ì a prod1.1zio11i cinematogru•
fu:he palesemente illecite. offensi1,e de/In decenza
e della morale, se11za il divieto delle spec~fìche
Commis.~ioni istituite per garantire il bno11 co-
slutne, sulla base della esplicita legge.
Vien fatto, alfo lettura della circo1i.sta11:;:iuta
motivazione dell'interpellanza, di esclamare:
« Finalmente!». Noi abbiamo sostenuto chP
l'errore 1io1~ è nella legf!e, ma nei modi di ap-
plicazione, anzi 1/i evasw11e dalla legge, propri.o
ltì dove la lesge sarebbe .mfficiente a tutelare i.I
« buon costumi'» moralmente P civilmente inteso.
Auguriamoci rhe il sentimento comune, final-
mente man-i.fe.~taUI. abbia a conse111ire correz'ioni
e interventi tali da ridare jiducw alla gente
onest(I e 5anzione ai merca111ì cli malcostume.
Stagione nera del cinema
Che questi « mercanti del malcostume »
svolgano lllla sempre più intensa e indistur-
11 ✓• bata attività, lo dice all'evidenza l'articolo
dell'Assistente clel Centto Cattolico Cinemato-
grafico, intitolato « Stagione nera deJ ci-
nema », comparso sa L' Osservatore Romano
del 19 febbraio u.
Ne riportiamo i passi più importanti e
invitiamo i genitori a meditarli per evitare
a se stessi la dolorosa sorpresa di veder eli-
si rutti in pochi ruin11ti iJ lavoro premuroso
sacrificato che vanno compiendo per l'edu-
cazionl' dt>i figli.
PurLroppo. sollo il profilo della moralità.
dobbiamo osservare clw i1 peso degli spl'tta-
coli negativi Qa negatività considerata non in
termini solo qua11LiLati,·i. ma ronu• ,·irulenzn
di male presente in alcune operi,) offrrliri dagli
schermi italiani nel 1963, i' addirittnra schiac-
ciante a confronto della produzione sana, la
quale non ha avuto che rariflaimi esem-
plari di opere artistieame11 Le e spiritualmente
valide.
li quadro
riassuntivo
dei
p:iurl11zi
morali
del
C.C.C. sulla programmazione cinematogra-
fica del 1963 ci mostra globalmente. sulla
scorta delle cifre, un lieve regre~so dei film
poi<itivì (dal 67,81 % dd 1962. al 65,94°10 del
1963) e un leggero aumento rii quelli negativi,
con particolare riferimènto agli « esclusi » (dal
17,91% al 19,92Dfo).
La prima conslalaziou"' dolorosa elw gl'in-
dici morali suggeriscouo. è che la produ.!ione
malsana - di cui l'Italia purtroppo conserva
il triste e inglorioso primato - è andata con-
solidandosi, offrendoci un vasto eampio11ario
di vergogne e di scelleralczze ciuali mai ~•erano
viste nella storia del cinema.
ÌS stata una stagione di inaudìle mortifica-
zioni per quanti hanno dovulo seguire, per
obbligo di ufficio o per dovere di stato, i 500
e passa film proiettali dagli schermi ita-
liani nel 1963.
Mai, come iI1 certe occa~ioni offerieci dalla
cinematografia deteriore degli u ltimi tempi.
abbiamo sentito - noi della Commissione
ecclesiastica di revisione - l'inadeguatezza
rlella classifica nostra più gravr - « esciuso »
- per esprimere la malizia e la pericolositìt

1.9 Page 9

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dell'opera e per condannarla. E mai abbiamo
più "ihralo di dolore e di i,;d1•gno per l'i:usensa•
lezza di alcuni rappresentanti della produzione
- che hanno f!Cttato fango sui propri col-
leghi di categoria. incentivando il processo di
dissoluzione dell'economia cinematografica -:
per l'acquiescenza degli organi di vi~lanza
dello Stato e di moJta parte della stampa
e della critira cinematografica. E mai, come
in qualche occasioni", siamo rimasti i;go·
menti di fronte al silenzio, al conformismo
e alla pavidità di tante persone oneste. cal·
tolici mjlitanli ('omprcsi.
TI Santo Padre nd rcccntissiruo discori:,O
ai quarcRimalisti <li Roma allude prcdsa-
mente ai gravi riscru ciel « ~ilenzio ilei mondo
cattolico ».
Danni enormi alle coscienze
Di fronle a un cinema-,erità che presenta la
meur,ogna e le vedute personali dell'autore
- il più delle \\"Olle malate - di fronte al
realismo çhc slimola all'cvasionr del sopran-
naturale - come se il mondo sµiri tualc non
fosse « reale » - di fronti• ai ftlm-i11chicsl'a
rhe il più delle volt11 sono « falsi in allo pubbli-
co», in quanto riproducenti una realtà um:ma
e sociale studiosamcnt.e alterata o ricostruita
per ser vire incoufo1,sallill propositi sollo l'or-
pcJlo del « documento autentico», di fronte
allo scempio della Rtupidità e della porno-
gra6a filmata. viene da chiedersi: clii risar-
cirà l'enorme danno inferto a lle intellil{l.'U~f•.
Alle roiicienze. alla dignità di tanti figli di nio.
di cittadini, cli padri ,. madri rti fami!!;lia.
studenti, opl'rai. j!io, ani in via di forma•
zione e anche ragazzi? Persino il mite f' buon
Papa Giovanni. così alieno dalle polcmichl"
o dagli anatemi. non mancò di rivolgere
parole di accorato sdegno e di protesta per
l'ondata ili male :>olleva11tcsi daj!li :-pettaeoli
corruttori.
Ci sembra ili in, crtirc una impressio-
nante carenza di senso cli responsabilità a
tutti i li,·elli rispct to a questo fenomeno cli
malcostume che non esiteremo a definire un
vero e proprio « peccat(I t-ociale », al quale
tm po' tutti diamo concorso. chi con il con-
formismo. chi coo l'indifferenza, chi coD
l'acquiescenza. chi con gli interessi materiali
cliretti o indiretti e chi, soprattutlo. con l'oblio
~ci prccelU cristiani e degli insegnamenti
della Chiesa: co~ì gli imprenditori. così i
funzionari di Stato preposti al settore, cosl i
rappresentanti dei pnr1iù politici, eosl gli
cstirccnti, gli .spettatori ecc.
Dobbiamo tonifjcare /a coscienza delle
persone rette, dei responsabili de/ bene
pubblico, dei maestri e dei genitori della
gioventù stessa... nei riguardi della con-
cezione edonistica della vita e particolar•
mente nei riguardi della pubblica moralità
ogni giorno doppiamente offesa da mise-
rabili scandali di malcostume e da com•
piacente pubblicità che li divulga e ne fa
pasco/o di divertila curiosità come pure,
a quanto da ogni parte Ci è riferito, nei
riguardi di certi spettacoli palesemente
immorali, che disonorano /'arte, corrom•
pono il popolo, disconoscono il carallere
sacro de/la vita e, quel ch'è più, offendono
la legge di D10
PAOLO VI
Ateismo pratico
Pio XlL di , . m., già rilevò 11eJ di«cor$O
sul « film ideale» del 28 ottobri" 1955. il pe-
ricolo di una cinematografia in rui tutto si
muove « come se Dio non ll<listesse ». Tn
non 1iochi esempi della decorsa stagione., ci
è parso di vedere qualcosa cli brn più insidioso
e allarmante: la volontà prt:'cisa di attentare
alla visione cristiana dclh1 vita. w1 piano or-
dinato, e irl\\ isibilmentf' guidato. rli opere
tendenti a inculcare negli spettatori senti•
menti di uu pratiro atei~mo e di un aperto
amoralismo. Abbiamo visto la Chiesa. i luoghi
$acri, i MinisLri cli Dio, apparirr negli schermi
come fondi arcbeologioi, come scenografie a;;-
senti, senza roesia e incidenza su.i fatti umarri
narraù, oppure come rlementi odiosi di con-
trasto, come seg.ni di pri-v:ilegio, come 1;'>!prt.'8·
sioni cl.i tabù, come clementi « illloccabili »
- il cardinale mumrnilìcato I' « illcomunira-
bile » cli Fellini in « »! - quasi un momlo
sepolto e arcaico.
Tutto questo è avvenuto (e sta avve-
nendo) paradossalmente in halia, in epoca di
Concilio, in assoluto dispregio d.ei richiami dei
-pastori. dei Pontefici, dei Padri Conciliari,
che non hanno mancato cl.i elevare ener~ici
avpelli a] senso di responsabilità, di consape-
volezza cle11e supreme esigenze dell'ora. cou
appassionati imiti a rutti gli uomini di buona

1.10 Page 10

▲back to top
volontà. e in ~pccic a tutti i cred enti affinchè Sia qucRLo ric hiamo all'eccezionale momento
, oµliano dan' st·i:-ni di c·o('rcnza e cli a rmonia della s toria che ci Ì> dato cli vivere, il motivo
con l'affiato cle, anlc ddlu Spi:rilo Santo, ,li fondo drlla riscossa e dell'impegno dei cal•
prest"nll' come non mai nella sua Chie:;a, per 1olici dinaM,i al problema. Protesti &cnza
,·iv ificarla n("I ~uo <·orpo intero, in tutte le esitazioni la coscienza rristiana contro l' i
s ue membra e riclarle frcl"ch r,zza e splendor e a l moralità degli spcttacoH, ch e secondo la pa-
CO>"JleLLO del mon1.l11.
rola recente del Santo Padre, « disonorano
l'arte, corrompono il po-
polo, disconoscono il ca·
rnllcrc sacro 1.lclla v iLa e.
IL PONTIFICIO ISTITUTO SUPERIORE DI LATINITA
<1uel che è più. offendono
la legge di Dio ».
« L'Osservatore Romano» del ~7 febbraio ha pubblicato il
Motu proprio ' col quale il Santo Padre Paolo VI decreta la
fondazione del Pontificio Istituto di Alta Latinità.
Premesso che « è sempre stata ferma persuasione dei Sommi
Pontefici che lo studio della lingua latina e delle lingue antiche
sia indissolubilmente congiunto con l'istruzione e for.mazione
dei giovani avviati al sacerdozio >>, co.me è messo in bella evi-
denza nella Costituzione Apostolica Veterum Sapientia' di
Papa Giovanni XX.fil; premesso pure che « nulla vi è di più
necessario pe r far ben apprendere a.i nostrJ giovani le lingue
antiche che l'opera di valenti maestri : d ' insegnanti c ioè che
per profondità di dottrina, per dominio della lingua e conve-
nienti doti pedagogiche, sappiano impartire un insegnamento
tanto efficace e proficuo quanto dilettevole, si che i loro alunni
diventino capaci di ritrasmetterlo un giorno con pari frutto»,
Sua Santità Paolo VI decreta:
a lo esecuzione d elJa Costituzione Aposlolica ' Veterum
Sapientia ' del Nostro Predecessore Giovanni XXIIl, fondiamo
ed erigiamo presso il Pontificio Ateneo Salesiano il Pontificio
Istituto Superiore di Latinità, disponendo che esso inizi i corsi
accademici il più presto possibile.
f l L'Istituto dipenderà dalla Sacra Congregazione dei Se-
minari e delle Università degli Studi, non solo per la generale
vig,ilanza cbe essa esercita in materia a norma del c. 256 del
C.T.C., ma anche in forza di uno speciale vincolo di diretto pa-
tronato, affinchè il detto Istituto possa servire aUa Sede Aposto-
lica in tutto ciò cbe riguarda l'efficace incremento della lingua
latina nella Chiesa.
El Pertanto, Gran Cancelliere ne sarà i l Cardinale Prefetto
della Sacra Congregazione dei Seminari e de lle Università
degli Studi. E poichè la Società Salesiana si è assunto l'obbligo
di pro.muovere la prosperità dell'Istituto, al Gran Cancelliere
presteranno la loro collaborazione il Retto r Maggiore ' pro tem-
pore ' della stessa Congregazione Salesiana in qualità di Vice
Gran Cancelliere, noncbè iJ Rettor Magnifico del . Pontificio
Ateneo Salesiano.
Seguono altri nove articoli nei quali il Papa precisa la na•
tura e iJ governo, il progranuna, iJ funzionamento e iJ carattere
internazionale del nuovo Istituto.
Con la fondazione d el Pontificio Istituto Superiore di Latinità
anche Paolo VI ha promosso lo studio della lingua latina come
lingua ufficiale della Chiesa; ed erigendolo presso il Pontificio
Ateneo Salesiano, ba altamente onorato i figli di Don Bosco,
impegnandoli a mettere senza riserva alcuna le proprie mo•
deste fone a servizio della Chiesa, sull'esempio di Don Bosco,
per il quale ogni desiderio del Papa fu sempre un comando.
1111
Un pericolo incombe
sulle famiglie
A proposito di proteste,
il dott. Trombi, procura•
tore della Repubblica a
;\\filano. ha detto parol..
cht> dovrebbero essere mc-
clitale dai genitori chf
hanno ancor v iviJ il senso
,lella rcspon$abilità: « Tu
altri settori invochiamo
l'intervento ùel legislal •>re
a difesa dei prineìpi della
li bertà. elci diritto al la-
voro. del diritto di ll<'il'-
pero, della libertà ,lai
bisogno. E pere/tè non i1t-
vochinmo anche la libertà
clnll'osce11n? Bisogna inten•
dorsi lie ue su Libertà
clal/'osceno ', chii noi iuvo•
c hiauto. e non confonderla
con ' liber de//'o,;ccno ·,
rlcl malcostume. del turpi-
loquio che alui pretendono
come forme più evoluLc
dell'arte, e come iuinun-
ciabile conquis La del prll•
gres::;o e della cultura».
Quest'anno i nostri Coo-
peratori Slanno ~volgendo
la campagna proposta loro
dal Rei tnr Maggiore
ji1migli11 rristia,w ecluca•
tria; 111a è reale e in-
combente il pericolo che la
loro opera educali,a venj!a
neuLra1izzata <la uu cinemu
pagano dised1u;awre.
L'obbligo cli v igilare 6
grave pcT t ulli i genitori
ch e vogliono preservare ,
lo ro figliuoli da un'atmo-
sfera avvelenata.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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2.2 Page 12

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2.3 Page 13

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Nel centenario della Marchesa di Barolo 1785•1864
che congedò Don Bosco
• E ora che cosa potrà fare lei qui, se non di Perugi.l dove aveva fatto fucilare un sacer-
le porgo aiuto? Non ha un soldo! Lo so: e con dote innocente, essa rifiutò di stringere la mano
tutto ciò non vuole arrendersi alle mie pro- con queste dure parole: ~ No, non tocco la mano
poste? Peggio per lei! Pensi bene prima di de- ad uno scomunicato! •>.
cidere: si tratta del suo avvenire! Se lei non
acconsente, non venga più a vedermi perchè
le chiuderò la porta in faccia!
A parole così recise Don Bosco pensò bene
di fare una riverenza e congedarsi da colei che
cosi gli parlava. Nella sua povertà aveva spe-
1-ato di ottenere aiuto per sè e per i suoi ragazzi,
ma ora si trovava nella landa deserta di Val-
docco, fra lo squallore gelido della tettoia Pi-
nardi, senza alcuna speranza se non ìn Dio.
Chi, in tono così deciso, affermava di voler
tagliare i ponti con lui ?
L a sua famiglia d'origine - era di-
scendente del Colbcrt, il celebre ministro di
Luigi XI V - e quella di cui avt:rn assunto il
nome quando aveva sposato il marchese Tan-
credi Falletti di Barolo. le davano possibilità e
diritto di primeggiare tra le dame dell'aristo-
crazia piemontese. Suo marito aveva ricevuto
da Napoleone l il titolo di Ciambelhrno di
Corte e di Come dell'Impero.
Dopo la restaurazione fu dal re Carlo felice
eletto sindaco di Torino e con ogni cura pro-
mosse il bene materiale e l'elevazione morale
Era la marchesa Giulia Fallew di della sua città. Inoltre la Casa dei Barolo pri-
Barolo nata Colbert, una delle più nobili e ricche meggiava per l'abbondanza dei feudi e delle
dame dell'aristocrazia piemontese. Una donna ricchezze, che la collocavano in posizione di
c61ta, fine, ardita, dal temperamento vivacis- eCCC"GÌ011e fra quante altre nobili famiglie bril-
simo e impetuoso, ignara di qu:rnto sapesse di lavano allora in Piemonte.
paura o riguardo umano. sua dirittura mo- Il mondo offriva dunque alla Marchesa l'oc-
rale era così resistente che - in quei lempi casione di farsi notare nella più alta società per
dalle bandiere sempre pronte a mutar direzione la bellezza, il fasto, gli onori, la gloria. Ma la
e dalle schiene oltremodo Aessibili - mai seppe sua educazione, ancorata a ferme convinzioni
vol~ersi o piegarsi ad opinioni ed ,dee in ..:on- cristiane, la indussero a seguire una via del
trasto con la sua intransigente educazione cri- tutto opposta. Fu sensihile ai richiami più esi-
stiana.
genti di Gesti C risto e del Vangelo.
All'imperatore Napoleone il quale con lei, Spingeva la mortificazione al punto di por-
giovane sposa, aveva usato una frase sconve- tare su di sè un duro cilicio che le martoriava il
n.ieate, voltò sdegnosa le spalle. Camillo di corpo. La sua umiltà - tanto più notevole ,n
Cavour, che nel salotto di lei, frequentato dalla lei dal temperamento pronto ed altero - la ta-
più alta nobiltà, parlava di rivoluzioni per rag- ceva inginocchiare di fronte a chi l'insultava,
gjungere l'unità della Patria, venne interrotto nel tentatjvo di raffrenare le ire incomposte e
dalla Marchesa: « In quanto a me sono van- di piegare gli animi piì1 ritrosi, cosa eh<' le toccò
deana e vandeana morrò! avversa cioè a qua- di fare più volte durante il suo apostolat,o lr~
lunque specie di rivoluzione. Ad un generale, le carcerate, con le quali passava parc.::chie ore
già intimo di Casa llarolo. ritornato dalla presa ogni mattina.
lllf

2.4 Page 14

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Il biografo afferma che durante i
cinque lustri di vedovanza la Mar-
chesa elargì in opere di benefi-
cenza pìi't di dodici milioni cli lire.
E nei trent'anni di vita passati con
un consorte anch'esso animato dagli
stessi propositi di bene, quanto
avrà speso? Fatto il computo in mo-
neta attuale, la beneficenza da lei
prodigata nella sua lunga vita rag-
giunge la cifra astronomica di
quindici e piì1 miliardi di lire.
Carità, la sua, che maggiormente
ci stupisce in quant<l la l\\larchesa
era nimicissima della gloria e lode
umarui. Quale esempio del buon
uso delle sostanze per i ricchi e i
benestanti di tutti i tempi I
La Famiglia Salesiana
ritiene doveroso ricordare questa
grande Dama cristiana nel cente-
nario dalla morte, soprattutto per
le relazioni che essa ebbe con
Don Bosco.
Era proprio Don Ilosco quel
sacerdote a cui ri,,olgeva le dure
parole citate all'inizio: e allora
come combiniamo la sua tanto de-
(.'antata umiltà e caricon un
parlare cosi aspro e poco cristiano ?
La marchesa Giulia Falletll di Barolo nata Coibert, la più carila•
tavole nobildonna piemontese del suo tempo.
In che cos."I Don Bosco aveva
provocato il suo sdegno per me-
ritarsi una simile reazione?
Ma dove la pia dama attuò in pieno i prin- Ci viene alla memoria il patriarca Isacco nel-
cìpi del Vangelo fu nella ca.i·ità effusissima con l'atto di benedire il suo figliuolo Giacobbe:
cui mise a disposizione dei poveri e dei dise- « La voce - ei;li disse - è di Esaù, ma le
redati il suo immenso patrimonio. Il Cielo non mani sono di Giacobbe ,i. Anche le parole della
aveva allietato le sue nozze col sorriso dei figli; :\\rlarchesa erano dure nel tono. ma il cuore era
ella vi riconobbe come un invito dall'alto a ri- buono e caritatevole. d'altra parte ci mera-
tenere come suoi i figli degli altri, specie i più viglieremo di quel suo risentimento, naturalis-
poveri e bisognosi.
simo in una donna come lei, quando si pensi ai
TI R(fugio per le donne pentite, la Fa- progetti che essa andava accarezzando, pog-
miglia delle Maddale11irie e l'Opera delle Mad- giandoli proprio sulla collaborazione di Don
dolene, l'una per la rieducazione delle mi- Bosco. Aveva compreso quale perla di sacer-
norenni traviate e l''aJtra per l'avvio allll vita dote egli fosse; pochi mesi di lavoro al Rifugio
religiosa delle migliori tra le pentite; l'Opera le avevano mostrato le sue esimie doti di mae-
di Sa11t'Ar111a per l'educazione delle ragazze stro, di educatore, di ministro di Dio e diret-
povere; !'Ospedale di Santa FilomeM per le tore delle anime. Probabilmente vedeva in lui,
bambine storpie e inferme; l'Opera delle Giu- cosl giovane e pur tanto maturo, l'individuo
fiette per le orfanelle; il Collegio di Barolo P.er adatto per fondare una Congregazione di sacer-
l'educazione della gioventì1 povera maschile; doti che si dedicassero all'assistenza spirituale
le Fom~r;lic di Operaie per le fanciulle povere delle numerose sue Opere. Nella sua mente il
che apprendevano un mestiere, impegnarono le: sogno, sulle ali della galoppante fantasia fem-
sue vistose sostanze. A lei si possono applicare minile, appaiiva felice realtà...
senza tèma di smentita le parole del Salmo: ì\\la le risolnte parole di Don Bosco avevano
«Dispersif, tledit pauperibus: ha profuso senza ròtlo l'incanto. Egli non poteva abbandonare i
misura del suo ai poveri ». U suo motto era: suoi ragazzi. E la J\\'larchesa che, nella speranza
ll!O << Diamo senza contare, Dio conterà per noi •>. di piegare ai suoi desideri il sacerdote, gli aveva

2.5 Page 15

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permesso di radunarli negli stretti locali da lui
abitati al Rifugio, quando questo venne im1u-
gurato, vide impossihile, anzi pericolosa, quella
coabitazione. L'unica via era che Don Uosco
licenziasse i suoi monelli e si impegnasse del
tutto nel Rifugio e Opere sorelle. Il lavoro non
gli sarebbe mancato, e assicurato era pure un
lauto stipendio...
Fu una tentazione terribile per Don
Bosco.
E fu bene che la l\\li1rchesa gliela presentasse
in tale maniera: se Don Bosco fos!lc rimasto
mez7,o mezzo fra il suo Oratorio e
il Rifugio, forse le mc, itabili fati-
che e i sicuri disinganni anebbero
potuto, un giorno, stancarlo e de-
ciderlo per la meno impcgnati,-a e
più comoda vita del Rifugio.
La l\\tarchcsa tngliò recisamente
il nodo: o con le mie Opere o in
giro per il mondo a pJtir la fame
con i suoi vn.,:,iluuu/1 '! (li chiamò
proprio cosi).
Fu un modo aspro che spinse
Don Bosco a prendere la sua de-
cisione risoluti\\a. Anche pt>rquesto
dobbiamo essere grati alla 1\\Iar-
chesa e dimenticare la fredde-✓.za
che ebbe in ség11ito per lui.
)ron c'è da mcrnvigliarsi: era
nobile, ero ricca. ero donna, era
animata dallo spirito del bene,
chiuso però da una ,·isualeaJquanto
personale... Il Signore permise che
non comprend~c la missione di
Don Bosco, come neppure aveva
compreso quella del Santo Cot-
tolengo.
Di nascosto, celata sotto l'ano-
nimo, e con unri certa parsimonia
continuò a beneficare Don Bosco,
e $Otto il velo di voluta freddezza
conservò alta stima per lui. Le
YOlte che le si presentò a palazzo,
gli parlava con atteggiamento so-
stenuto e comc.,gnoso, ma al ter-
mine dell'udienza gli chiedeva in
ginocchio la benedizione. Cosa che
non faceva con altri sacerdoti.
hene.ficati, un vero esercito di persone povere
e dimesse, che formarono l'ornamento pii, bello
del suo feretro.
Anche Don Bosco non dimenticò il bene ri-
cevuto dalla pia Defunta. Al funerale di tri-
gesima volle fos.,;ero presenti tutti i suoi n,-
g.tzzi a cantare la messa funebre di Don Ca-
gliero. Dal cielo la pia Dama anà certamente
sorriso nel vedere che coS:t erano capaci di fare
' , vagabondi di Don Bosco'.
)rei centenario dalla morte la Famiglia Sa-
lesiana depone il fiore della riconoscenza sulla
tomba di questa benefattrice del suo Fondatore
e, a quanti lavorano per la causa <lei bene, ne
addita l'esempio di bontà generosa e sacrificata.
Quando, il 19 ~cnnaio 1864,
la marchesa Giulia Falletti di Ba-
rolo, quasi onantcnnc, passò a
ricevere il premio della sua carità,
per tutta Torino si levò il pianto
accorato degli innumerevoli suoi
La bandiera di Don Bosco
a quota 7000
And rea Menano, Accademic o del CA I, ex allievo dell"Ora•
torio Saluiano della Crocetta di T orino, giunto aulla vetta
del Kyunka-Ri (Himalaya - m. 6975). posa per la foto con I• ban•
dlerine portate dall'Italia, tra cui quella di Don Bosco.
121

2.6 Page 16

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lniziative per la campagna
FAMIGLIA CRISTIANA EDUCATRICE
Ciclo di conferenze a Valdocco
La r(lmp(lgrw m11uu~le «_Famiglia C,:-is~ian.a
E,liicutrice » ha suggerito 111. Cooperatori d, To-
rino /'org(lniz11azi.one di una serie di conferenze
ad <tlt,1 livello. rhe hanno avuto per argomento
temi della 11u1"~sima attualitcì: La Famil!;lia
e lo SLato; La Famiglia e il t empo libero;
La Famiglia " la Scuola;. La Famiglia ~ L~
Chies a. Le tennero rispet111,amer1te oratori rh
ecrerionafe competenza: il sen. nv1,. Giuseppe
A/essi f'arn. Amedeo Pe}TOri. il prof. Naza-
reno Patfoffaro. l'on. avv. · Raimondo Manzini.
Tttter!'enne alfe conferen;:,e il Rev.mo Rellor
Maggiore don Rerwto Ziggioui e,_ qnnndo gli
fu pos.~if1ile, anthe il T'escoro coa,11111ore. S. E.
mons. .Stejimo F. Tinii;ef/a. Quanti ebbcr~ la
forttt11a di parteripan,i - e furono molti ~
.~0110 unanimi nell'a.D'ermnni che l'interesse dei
temi tr(l/tati, la soda dourinr, e l'accento _di 1·011-
1•iurio111> degli illustri onitori fecern d, q11f_lle
quattro sere la migliore pre:11essn pe~ 111~ f11mvo
trionfo della grazìa " del/ "more di Dio nelle
{ami.glie.
Un gruppo missìonario volante
A Salerno la nostra Campap.mi ha ispirato
quest'altm i11iziativo, che fu concertata in~ieme
clol Consiglio dei Cooperaio~i e cltil_la _G11~nt,'.
Parrocchiole di A . C. In diverse numom di
Consig/iq e di Giunta si discusse la cos1i111-
.io11e di un Gruppo Jl,Tissiona~o vola!1te, , che
fosse dispo.~1-0 nd attuare un pw110_ ~' azione
prestabilito. Si offersero 29 tra uommi, dorme,
È uscita la terza edizione di
DON BOSCO NEL MONDO
Piccola enciclopedia salesiana, Il volume di grande
formato (20 "'. 29) ha 450 pagine ricche di illustra-
zioni. Presenta tutto su Don Bosco, I Salesiani.
le Figlie di Maria Ausiliatrice, i Cooperatori, le
Opere con statistiche, la diffusione e ogni attività
salesiana nel mondo, VI sono Inoltre 120 pagine
di Illustrazioni fuori testo in rotocalco, 32 cartine
geografiche a colori, cronologia (Don Bosco e I
suol tempi), genealogia di Don Bosco, ecc. È il
libro che fa conoscere a fondo l'Opera salesiana,
Prmo la Editrice ELLE DI Cl Torino-leumann Preuo L 3800 fr1111co
122
gio1,a11i e sig11ori11e, che furono divi.~i in quattro
gmppi. Ogni settimana .ri visi!a,i_q <Jl~tJllr~ fa:
miglie da parie dei quattro gruppi, ~ in g,orn1
distinti, per dare modo al parroco ili ac:compa-
grwre ogni gmppo. La visita alle famiglie. p~ear;-
11unciata in tempo. si .q,olge nel pomeriggio
clei giorni fis~ati. Lo scopo è di avvicinart>
tmzitutto alctlne famiglie che da qualche tempo
si sono allo11t1mate e di discutere con loro - e
possibilmen,le anche con le famiglie del viri-
nato - .m temi familiari. Intanto si lrn modo
rii sondare .mila vita religiosa , morale e so-
dale. Ogni gnippo hll un segretario im;arico.t~
di redi~ere i verl,ali delle visite. Ogni 15 gi.or_m
il Gruppo i\\llissionario si radunò per sentire
le relazioni delle dsite e risof,,ere i11sième i pro-
blemi i11contrati nelle famiglie visitate. Queste
prime visite .iervira,mo ili rodogp;io per /1>, vi-
~ite alle fami!!;lie dei lo11ta11i.
Il Gmppo 'Missionari:o ha (ni;;iot? il su~ la-
voro con una tre sere di studio e di preghier<t.
Al termine fu ricevuto dfl S. E. I'A rcfrescoro
Primate di Salerno, che di grcm cuore bene-
disse l'i.niziativa, dalla qwrle .si augurn rile-
1u111ti vantaggi spirituali.
Fiera del libro educativo
Un'nltrrr. bella inizin1i11a che mira a illumi-
nare i ge11itori s11i problemi essenziali de/In
loro 111i,çsio11e di eduratori dei loro fi~li. i'> quella
dei Cooperatori di Roma. Dietro semplice ~i-
chiesta , i Celllri del Lazio pos.mno ,dle$tlre
in loco ww « Fiera del libro educativo » a
cura di w, gruppo di Cooperatrici che si pre-
stano per questo lavoro, presentando il meglio
che esiste in campo editoriale .<zii tem11 clelfo
f<1miglin educatrice.
Quattro sere per I geni4 ori
TI Ce1Ltro Cooper(ltori di Borgom(lnero in
collaborazione con ln Giunta Parrocchiale, ben
e1u: sapendo g11111110 sia d~[fu:ile ~ggi, /'arti' di
rare in famiglia. ha orgamzzato per ttll/i ~
ae11itori de/fa Parrocrhin q11attro co11fere11ze di
~sperti orntori sn, temi di vi~ale impo~t~nza:
Ecco uli argom enti: 1. Aspetti pedagog1c1 ne,
rappo~ti tra f(lmiglia e ~c.uola; 2. Aspe~ti m_o:
rali 11elln td11c1izio11e fam1lwre; 3. Aspetti med1c1
nello svi/u.ppo del ragazzo nell'età .<cola.stico.;
4. AspeLti re lip;iosi r11.,//'rcl11mzinne dei fiJ!li.

2.7 Page 17

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.·<::~~::;,:···, ~
...
.
...... ,:_·_·:·i~~i:: - -
ORIZZONTE
Sli~lESI ANO
Un nuovo trono all,Ausiliatrice
nella capitale portoghese
Il ct•nll•1u1rio d1·ll'inizio della Ba,..ilira Ji
Maria A11,i11ntric•~· in Torino e iJ ,011 di>ll'O-
l'crn Sale,,iana in Portoiallo sono i,tali rdc-
hruti t•o11 , arir manift·~tazioni nella c•apital1•
porlop.hc..e. l)i rp1c~ll' la più bofonne fu 1'11-
pcrt11ra aJ ru llo 1h·l Tempio di Maria 1\\u,..i-
liatrice.
Sua El·r. il N unzio \\1>e.1stolicu 111011,-. J\\1a,...
~imiJiano Fur,-1cnl11•rl{. il 30 gennaio. , i~ilio
1ldla fe,.ta di an (,ioHrnni Bo;;co. cun-.ac•ran,
la chiesa. mcutr.- o.Itri i,ri Ecc.mi \\rch,•,rmi
,. \\ e~co, i. lui ti Coop1•ratori ~afo~iani. cun-
~11cravano i M"I altari laterali. Fu quindi cc-
1.•brato il primo poni ilicalc da S. F.. il :\\ 1111ziu.
Escgu.irouo i canti le scuole ~alei;iarw ,li Li-
i-liona, cli Maoiqur e di Mogoforr~. Lt· f1•~11·
culminarono il gioruu 31, i;ol{'nuità di Sun Gio-
, anni BoH·o. ,. furouu onorate dalla prcll1·11za
riel Pre-.irlent,· ddla Re11ubblica. ammira~lio
Amerij!o Thornaz. Coopnator1• sale~iano. eia
vari :\\rini~tri e 1wn-onalità diplomati<·lit·. ci-
vili e mililari.
Dnpo la S. M,•,sa fu posta la primu flÌl'lra
del DUO\\'f) ra,liglio11r delle S1·11011· pruf•·s~io-
nali. pre:;ei1li I,· ~,cssc autorità.
JJ •ulennc T'r De1m1 fu pr!',it·dutu da
S. E. m1111~. Emunuclc> do,- Santo, Rodia.
\\ icari() Gt:111·rah•. quale rapprt•,ent:11111· ,h-1-
l'Em.mo Cardinalr PatriarcJ. as,entt· ,110 rnal•
:,rratlo per malattia.
L·architc>tto (;in,anni Simoe:., obhc>tl1•nllo
ai canoni tl,•lla pitr moderna arrhit1•11 ura. ha
dato a l..i~bo11u u1111 delle più belle. lumino~,•
e accoglienti c-!1iCijC del PorLogallo. È n una
sola navata. ampiu, slanciata. aflia11c111u rla
•ei altari d1•tli<-111i al Sacro Cuorr. al111 Ma-
e. Lls~ona (Portogallo) S. Il Nunzio Aposto11co mons Massimiliano Furstenberg
con altri Ecc.ml Vescovi portoghesi, mentre rlce1ono l'omaggio della gioventù salesiana

2.8 Page 18

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donna di Fatima, a San Giuseppe, a Sant'An-
tonio. a San Giovanni Bosco e a San Dome-
nico Savio. U n ampio mosaico rappresentante
La gloria di Maria Ausilianice divide la grande
navata dalla zona absidale. Le vetrate laterali
presentano una panoramica tlei mi,-teri del
Ro~ario, ispirata ad un alto senso rel4,rioso
c·he invita alla preghiera.
La facciata prinfipale Ì' clominata da una
g randiosa vetrata spes:;a tre centimetri, ron
i ~imholi cl1e si riferiscono alla vita drlla Ma-
donna. Per l'originilità con cu.i è atata con-
cepi ta tale vetrata è considerala una mera•
viglia.
L'or~ano, costruito in ltalia. domina l'or-
chestra dit-tro l'altare maggiore, :;u cui tro•
neggia la statua cli Maria Ausiliatrire, ed è
ricco di 2300 canne. Al fondo del tempio,
che ac:coglie 2000 fedeli. un'altra grande tri-
buna è capace di 300 pe-rsone.
I commenti del popolo sono lusinglueri.
Una distinta Cooperatrice ha detto: « Di tlttte
le cltiesc modcr.ue ùcl Portogallo che io co-
nosco, e sono molte, c1uesta è la più bella "
quella che più parla all'anima. Le linee so-
brie, la luco diffusa dallll rirche vetrate, la
,.,oavità dei colori ùcl presbite.rio, l'orgauo, la
ricchezza e semplicità <leH'altar maggiore e
<lsgli ahari laterali, la perfezione della sLalua
ili Maria Ausiliatrice e l'ambiente raccolto
t.oggiogano cd elevano lo spirito».
In poco 11iù di un qu.i.uquennio il Porto•
gallo ba rlcclicato a Maria Ausiliatrice quattro
A Don Bosco
in Italia
Com'è noto. il 31 gennaio 1958, in occa-
sione della proclamazione di San Giovanni
BobCO, patrono degli apprendisti, l'allora mi-
nistro del Lavoro on. Luigi Gui, su iniziativa
del Ministero dei Lavoro, fece cel ebrare con
la massima solennità la « Giornata dell'ap-
prendista ». Da allo.ra l'Istituto Nazionale pet
l'Istruzione e l'Addestramento nel Sellore Ar-
tigiano (lNlASA) ha contimtato a celebrare
l'annuale festa inquadrandola nella fesfrdtà
tlcl Patrono della gioventù lavoratrice. Le
manifestazioni hanno riunito anche q-ucst'anno
gli apprendisti tlei corsi compl emrnta-ri e gli
a!lievi dei Centri di arldestramenlo profes•
s ional<' TNIAS!\\.
templi: a Lisbona, a ;\\1ogofores, a Funchal e
a S. Viecntc di Capo Verde.
<< Ciò che più consola - scrive l'Ispettore
don Armarulo da Costa Monteiro - è il ve-
dere cume la nuova chiesa porta le anime
a Dio. Sono in1iumerevoli le pcl'!jOne che si
f&mano a pregare e si acco~tano ai Sacra-
menti. L'Ausiliatrice dal suo lrono li attrae
e li porta a Gesù..-».
Lisbona (Portogallo) , Il Presidente della Repubblica firma la pergamena della prima pietra
per il nuovo padiglione delle Scuole professionali

2.9 Page 19

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Patrono degli apprendisti
Ci è giunta rcla1,io11e dclle celebrazioni di
Catania. Napoli, alerno, Bologna. Faenza_
Reg~<> Emilia, Forlì. fnrara. Parma. Pa, ia.
Uo,igo. dei \\.ari Centri del , icentino PCI'.
O\\"unque ì· Hala prc~enlala ai gio, ani la, ora-
u,ri la figura del loro Patrono e si è- rnc8bO
l"nc·ccn lo sul l'Cn~o rristiano del la\\l)rn. Por•
,icolore solenuil t1 ebbe ln festa di Salerno, cc-
lC'hrata in cattc1lralc, ,love S. E. l'Arci"c"l'O\\ o
Primate moli,. Demetrio }foscato ha lwne•
dt:tto la ba11di1•ra d,·ll'L~làSA. di cui ì> ,t11tu
madrina la pn•,ide11t1· nazionale on. \\ itloria
Tilomanlio. ;\\ nrhe a1l Anro1111 la N•lc·lira-
7Jone è stata r1rt•,ie,luta ,la S. E. I' \\re1q•,c·o, u
mons. Bignamini e ,talla Pre!'identc Na:.eio11alt•.
A propo~ito ili r1ue~te feste i·n.çserratorl'
Uomnno tlc•l 31 ~ennaio u. s. ha ,erittu: « t
811pl'rfluo r icordar<' a quanti ~i intcr<•l'~nno dei
prohlt•rui cd11l'UI i, i e del la, oro giovanile. l'Ctme
ban Gio'l.anni 130,co rappresenti. 11011 MolinnLn
11110 li1mi11osa Jìiruro di Nl11catorc e fo111lator<'
di nnn irrnnrl(' ~i-uoln 1wdagogfoa. nrn I 1101110
<'111,•. nella prim11 1• ,wlla ~Peonila nwt à cli•l
secolo scor,.o. ,;<'ri-~<' il primo contrai 10 mo-
ùcllo Jj app rcn11i,,rn10 per nlllllero-i gi°' iul-'lli
di Torino <' rll'l l'i1,monle determinan,lo. ('o,ì,
un movimrnto di prol<·ziont> drgli appr1•n1li~1i
che non soltanto in Italia. ma in tulli i l'ucsi
ci, ili, ha dato i migliori risultati.
L' ls1 ituto IN IAS \\. sempre !1l'll,,ibil1· cd
8Jl<'rl o ai probh·mi Jel mo111lo drl la, oro. n<'i
limiti delle sue )10•!-Ìbilità inlcmlc· manl<•nl-'rr
, Ì\\ a questa 1ra1liziom·. Artigiani. in.,e1,.11rnnti
rd apprenfii.,ti hanno rollahoralo ogni anno
affincbì- l'ini·t.iati,a a,e~,c i po sibili ~,iluppi
cd hanno rirordato in oc<·a~ionc della festh iL11
del Patrono della gio,enlù la\\'oralricr, i eom-
piti e le lìualit ì1 ,li formazione profc11sio11alc
dcll'apprendiHat n artigiano, nonl'hi• la IÌl,!ura
d1·l !,!rande edm·ulnrc ».
nella Spagna
li 31 gennaio a \\laùricl, nel Palazzo dello
Sporl. 10.000 allie, i dt•llc scuole <' dei <'<'litri
,li f'ormazwnc profci,,),ionale assistellt•ro ullu
Mchi,11 celchratn 111:llo oladio d a S. E. mnn-
e'iguor Carda Lobigucra in onore del loro
Patrono. Erano pre,cnli il Di:retlon· j;:l'IWrole
1ldl'lm,cgnamento Profe~sionale e molt<• oltre
pt•r.,unalità. Al termini" della ~e:o•a fu ('OU•
talo rinuo a Don Bo~co e un apprcndi,..ta pro•
nunziò al mkrofono una commo,cnlc Jlft'·
~luera al Santo del Lnvoro. Qoinrli il Circo
.:-\\ltboff <l.iedc sputtncolo alla grandiosa as•
bemhlea gio, unile•. 111lendendo cli onorart• il
proprio proteli ore ~an G-io, anni Bo ro, c•he
ì> anche il Pal rono 1lrJ?_li acrohal i e rlt•lla J!<'lllt'
drl circo.
ln Jt<,lin nnchr le due .\\.i,-odazio111: \\{MC
( Associazio11t: lt uliano M.aestri Cntt olit•i) e
'1MC (Movi111cn1 o ) taestri Cattoli1·i) ha11110 cc·
lrbralo la rc~tll ,lei loro Patr ono ('Oli n·ri•
monir rrligios1• e ,•on incontri proficui t1<'i
quali è SI ata proiN tata nuova luce sulla ine-
sauribile fij!uru ,li Educatore che (-',,..i ammi-
rano in Don Bo,eo. In molti di qul',I i ,·on•
Hgni r oratorr ha mtratlenuto i mat•stri ;.ul
tema di :rrantl,· al Iualità c< ~cuoia e fomiglia ».
invitamfoli a,l una ,-apiente collaborazini1e.
N:ella Spaprin il Sindacalo Nazio11al1• dello
SpeU11colo ha fr11tri;tgioto il ~uo Putrono San Gio-
n111ni Busc•o ,·nn 11110 i-anta Ml'ssa nella uhie,11
dcfl'Immafolota 11 Mad1"j1l. Vi ai-si~Lclll'ro il
Oirelletr1• fH'11,•ral1• cldla Ci1wmal<11,!rnfia ti
Teatru ,. altri" p,·r..oualità drl Sinò,u·ato ddlo
, p1"llac<1lo. Il l<'m11io era gremito tli arti~ti
del cin,·, dd ,..atro <' ,li altrc attiYitn artistiche,
i quali all'u,cìta furono a-.,aliti ,lulla folla.
a,ida di aulo!!rnh.
Rinviato il Capitolo Generale dei Salesiani
La co11rnrn:ionr 1/t'I X I\\ 1ttpi10/o Gr,rtrnle,
rl,,. si sarf'bbl' 1/oruto tenere 11ell'U[!.ost11 del cor-
renti' m11111. ron l'outori:::o::itml' 1/r/111 Surra
Cone:re~n:::,011e ,lri Relil!,iosi. è sltlla rima111/o111
alla· prim111•1'rt1 dtl 1965. TI motira piì, impor•
tallle è c/11' nP/111 prossfmn SPs.~ione del Co11·
rilio f a1irn110 1/o1•ra111111 l'SSl'l'P trn/1(1/~ h• q111••
stio11i i11er1'11ti ,,1111 1•it11 ,lei Relif{ÌOSÌ ru>Ì /uro
rapporti ra11 fo Vinresi. Il' '1i.~sio11i I' /'11po,çto•
foto sociali'. ,litro motiro della di/n:ion11 ;i iJ
dr.siderio rii ronrnrflrl' il Capitolo Ct11,ro/, ,,,.,
. In prim" 1·0/tn II Roma. nella nuora ~,.,Je del
Ponti.fir:i<I lttm-<1 Sal,siano. rhe sta <org,ndo
in l'al .,fa/ama " clic 1,arà in grado di ospitare
como,lameritr i mrmbri del Capitolo. rhe su-
pereranno i /50. J,a data di conrar:arione per-
tanl(I ,, i / gfom11 /4, marzo 1965. dmrmrica,
in cui ar•ra11110 i11i..io gli E~ercizi Spirituali;
dal 22 in poi romi11r,wm1w i fowri delle Oim-
111issio11i, l'rle:ione dei Sup,rìori (nnrht> ,lel
Re1tor \\1ag~iorP, dir srade dopo 12 ,11111i) e
le dwussionì dei temi. e•,~ dn 11ug11rar:1i rhe
per qurlla 1latt1 ,; possa compiert a11d1I' lo
ronsacrnzìo11,· del Tempio di n11 Ciornn11i
Bosco sul Colle 11utìo.

2.10 Page 20

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Il cinquantenario
dell'Ospedale Italiano
di Damasco
Le Figlie di Maria AusiliaI rice ha1mo ce-
lebrato il cinquantenario del loro arrivo a
Damasro (Siria) per la fondazione drll'Ospe-
clalc Ttaliano. dove per lunghi anni, fmchè
noTI si poti• avere altra sede, fu annessa Ìll
m1'ala a parte anche la Scuola [taliana.
Alfa celt>brazionc si trovarono presenti
S. E. l'Internunzio Apostolico mons. Punzolo.
S. E. l'Ambasciatore d'Italia dott. Pcrrone
col perl'onale dell'Ambaseia ta, e un gruppo
di benefattori e amici dell'Opera.
Celebrò la santa Messa l'Ecc.mo Internunzio.
che rivolsr pure la sua fervida parola d'oc•
casione.
Tenne il discorso commemorativo l'Am-
basciatore. il quale notò che non era facile
les~erc la storia di que~li cinquant'anni, u1-
tre<'ciata ai grandi avvenimenti mondiali che
si 1:JUccedcttero. Ma, nelle alterne vicende
- d.iss(' - sempre la Santa Chiesa Cattolica
Nuove circoscrizioni
ecclesiastiche
Una n uova OioC0$i 1n lndJ3 e
una nuovu P.-e{ettura Apostolica
in ColombJa tiO.no state create
recentemente dal Santo Padre e
affidate alla Socjetà Sale$lana. La
Diocesi è quella di Tezpur, CO·
stltuilll da territori che apparte-
nevano alle Diocesi dJ Sblllong
e Dlbrugach, ambedue rette da
Vescovi Salesianl. La Pre reuura
Apostolica di Arlarl (Colombia)
ha UD territorio disfaccato dal
Vicariato Apostolico di Vlllavi-
cencio. No·n si conoscono ancora
i nomi dej!'LI Ecc.ml Presuli delle
due nuove circoscrizioni eccle-
siastiche
Laurea In musicologia
presso il Pontificio Istituto
di Musica Sacra
ROMA TI 25 gennaio u. s.
conseguiva il dottorato in musi•
oologia presso il Pontificio lsti-
1uto df Musica Sacra il primo
salesiano, don Giuseppe Gerardo
dc Sousa di San Pllulo (Brasile).
Il Preside. dopo averlo dichia-
rato laureato (< summa cum lau-
de». commentò: cc È unn tesi
magistrale, che fa onore al Pon-
tificio Istituto dj Musica e alla
Congrej!a~ione Salesiana ». Poi fece
un ampio elogio di Don Bosco
che, come fondatore di una So-
cietà Reli~iosa, sos1enne il va-
lore pedago~ico della musica "
volle la scuola di canto e la banda
11!() JJ .neo laureato svolge la sua auì-
vità come maestro cU coro, pro..
ressore di <:omposizione e dl
storia de)Ja m·u.sica in un Con-
servatorio statale dJ San PauJo.
Le Figlie di M. Ausiliatrice
a Malta
ùRASRJ (Gozo) • Con veni gioia
è stata salutatn, dopo lun11hi anni
d'aucsa, la prima fondazione delle
Flglle di Maria Ausiliatrice a
Malta, e preclsame-nte in Ghasri,
nell'Isola di Gozo, voluta dalla
benefica slgnoriml Sondi che, In
attesa del pro~e1tato edlflclo per le
aspiranti, mJse a dispQs-ixione la
propria cas.'l, pe.rchè si potesse
dar subito principio all'a$11o, a1
laboratorio e alle a.lire ope_re
pàrrocchiall. La Casa è intitolata
a Laur:, Vtcui\\a.
Iniziative utili
LODI • L'Ufficio Missionario Dio•
cesano di Lodi, 11 ricordo della
restaur.ata cattedra.le e dc.I ritorno
delle ossa del Patrono San Bassiano
nell'ouavo suo centen3rio, ha in-
viato in dono un calice a tutti I
Missionari oriundi lodigiani. "'l'ra
di essi, dieci saleslanl, che lavo-
rano in otto na-zioni
Una tesi sui Cooperatori
TORINO • Una Figlia di Maria
Ausilla1rice brasiliana. che sì è re•
t:entcmente diplomata a1l1fstttuto
Internazionale Superiore dì f'eda-
go,iia e Scien,:e Religiose, ha svolto
come tesi « I Cooperatori Sale-
sianJ e l1Ap0stof.ato ». In essa
mette a confronto te due realtà,
confron_to quanto mai jmpor-
cante. non solo perchè in rapporto
ad un argomento di aµ,ssima
a11ualllà quale è l'APostolato del
Laici, ma anche ~ soprattutto
perchè coglie la vera essenza del
Cooperatore Salesiano, la sua ra-
gion d'essere, cl>e è predsamente
t'apostolato
Prima Messa nelle carceri
TORINO Numerosi carcerati
hanno pianto ru.sistcndo alla prima
Mt!$8 del novello sacerdote sale-
siano del Però don Mlguel Pi-
casso, che volle cosi in qualche
modo imllare Don Bosco. che si
recava &pesso con San. G. Cafasso
a visitare I ca.rceraci. Alla commo-
vcnce cer-imonia erano presenti
400 detenuti. In un banco a
pane assfste.v3 lo mam.m,a del
novello sacerdote. c he dopO aver
bacialo le mani consacnHe del
6glio, ha abbracclatq I due dc-
tenu..ti c he gli hann.o servito la
Messa. Poi. nel teatro, I carcerati
han.no improvvisato 31 sacerdote
novcUo una piccola accademja che
ha commoss.o LuttJ I prese.nei
Don Bosco
Patrono principale di Brasilia
BRASlLIA (Brasile) • San Olo•
van~I Bosco, che era Patrono
secondario di Br-.isllia, è stato
proclamato Patrono principale allo
s1esso cr,olo di N. S. detta ,, Apa-
r-ecida •>, Prolettrice celeste del.
1'immen.c::s Federazione hrn'-ile.na
Scuola dedicata a Don Bosco
Gli insegnanti delle Scuole el •
mentari di Pianella (Pescara) hanno
declso all'unanimità di Intitolare
a San Giovanni Bosco fJ nuovo
edlfì.cjo scolastico, iwrto di re..
cente nel centro urbanistico, moù-
vando la loro domanda al Mini-
stero con gli al clssim.l merlei
acquisiti d.• Don Bosco nel campo
educativo. Il Mlnis1cro della Pub-

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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e la Madre Patria 1-'assisero con volto di ca·
Ebbe poi un ricordo per quanti promossero
rità al éapczzalc ùcgli infermi, vegliando ogni e la, oi:arono per la 1:onti11uìtà dell'Op<rra, di-
agonia, piangentlo i morti e consegnandoli cendoli Lutti « '\\<fissionari ». dall'indimentica-
a Dio.
bile comm. Scl1iapparclli_ fondatore del!' A,:-
TuI ti seppero comba1 tcrc la buona bat- sociazio11e Nazionale per Missionari il aliaui,
taglia, auch<' le numero:;e cx allieve, cristiane al segretario generai(' conte Venerosi coi suoi
f> musuhnane, cLe durante l'occupal':ìone cPr• valirli collaboratori, ai medici che si susse-
carono rli mettere in salvo quanto era po~si- guirono via via, fino all'atluale direttore e
bilc per riconsegnarlo poi, a ,ruerra finita, primario prnf. Conti col suo aiutante d01-
alle Suore.
tor Dumma:r, e infine alle Figlie di Mai-ia
Ne) mezzo ;.ecolo di storia di quest'opera Ausiliatrice, parecchie delle quali già riposano
- a~giunse - vi sono pagine luminosissime nel piccolo camposanto latino, rlopo aver re-
cli pura gloria a Dio, che i,;i legi?:eranno sol- clinato il capo stanco, contente di morire nel
lanro in eiclo.
sol,io dissodato Lra sudori e lacrime.
... . ...............,.... ........... ...__........~........................._... -- ---~,-................_.............,..........,..............._....._.,.~............, .......,...............................__.....--,.~
blica lstruzfone ha da lo ,I ben~-
stare alla proposta. L'amminlstra-
z.iooe comunale provvederà ad
app0rre sulla façclata esterna del-
l'edificio la carga con il nome
di Sao Giovanni Bosco.
Premio nazionale
a " Jovenes"
BARCELLONA (Spajlna) • La ri-
yjs10. mensile por la gioventù
,, Jovcnes,,. che ha t4 anni cli
vita, il ro dJcembrc u. s. ricc-
vcue dal Ministero de11'1nforma-
z.ione e Turismo il << Premio Na-
zionale 19fi3 deltn stampa "J(lo-
vanile ». t;: una dvist3 moderna.
arlle, una delle più dilTuse nella
Spagoa tra I ragazzi. I; stampata
dalla EDOSA, Editrice salesiana,
presso le scuole profes~ionali, la
cuf fondazione risale al tempi
d i San Giovanni Bosco (J884).
« Jovenes » è diffusa anche nel
pa~i dell'Amedea l.atina
I Salesiani a Cerignola
S sorto uo lslltulo ,;aJesiano a
CERIGNOLA (Foggia). Si inLIIol"
a Mons. Donato PaCundi ed è do-
vuto alto ><elo e alla l(enerosl1à
del Vescovo S. E. mons. Ma-rio Di
Lieto. VI runziona già un Cen tro
dJ addostramento per elettro•
meccanici e tele.radio. Ai Sale-
siani è stata pure affidata la par.
roochla dl Cristo Re. Intanto pro-
cedono i lavori per la costru•
z.Jone deUa chiesa parrocchiale e
dell' lsUtuto, che prevede ulte-
riori sviluppi o la possibili1à di
un largo apostolato ira quelle
popol~lonl.
Don Bosco e San Domenico
Savio in una scuola di Bari
BARI Nella •cuoia elementare
che por1a i1 nome del Sa('lto dei
g;ovanJ è stato scoperto un bu•
'iilo marmoreo che roffi,{ur:1 Sao Gio..
vannJ Bosco e San Dome.nico Savio.
Dopo ta eonsacrt12inne d"11:t scuoi:,
e la b<lnedizlone. l'Arcivescovo
S. f;. mons. Nlcc,derno ha assi-
slito ad un'accademia. Quindi il
Presule ba posto in evidenza la
gt:niate isiituzione pedagol(ica di
Don Bosco.
Messa d'Oro in Missione
HONGI<ONG · Per la prima
volta un missionario salesiano
della Cina ha potuto cetebrnrc
1n Missione la sua Mess.1 d'Oro.
f:: don Oatdfoo Bardclll, uno dei
prim.J e più benemeriti sales-ianJ
in Cina. Alla Messa giubilare fu
assistito daU'attuaJe Ispettore don
Ma,;siml110 e dall'ex Ispettore
don Brag-u, che gli aveva scrvho
la prima Mess..1 come e< diacono n
cinquant'anni prfmn
6 aprile:
54° anniversario della santa morte
del ven. Don Mie ele Rua
L'eroicità delle 1•irtù di Don Rtta è stata proclamata
il 26 giugno 19.53 e da quel giomf1 possinmo invocarlo
come Vnrnrabile. Ora .,iamo <mmra in at/1'.!U,r di uno
dri due autemici ,nirm:fJli, in base ai qiiali possn ,,s-
sere elevalo all'rmore degli Altari. Orbene: i mira.coli
si 01tengo110 dnl Signore con frn,enti, p reghiere, ron fu
fede vi,,;a nelrirrtercessionr dei Santi, quando si pre-
sentano casi di infermità dichiarate inguaribili dnlla
scienza medictt.
Permettei.e quindi che vi rinnovi un caldo invito:
facciamo dolce pres:,ione alla nostra Ausiliatrice, ai
nostri Santi e Servi di Dio, a.ffinchè ci aiutino a otte·
nere presto la beatificazione del primo e pih fedele di-
scl!polo di San Giovanni Bosco. cresciuto alla siia scuola
fin dagli 8 a11ni, .fedelissimo suo aiutante per 42 anni
e poi per 22 s,w primo Successore.
Se avNe o conoscete ammalati gravi e ing11aribili.
interponete l'inlercessiofll' di Don Rua, o .$upplica.t,,
i S<tnti a 11oi cari che l'ottengano per glor(ficnrP quPsto
grande Servo di Dio.
SAC. RENATO ZICGIOTTI
12,

3.2 Page 22

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Il fratello del Papa
visita le opere salesiane
Lo !,('Or.o 11:eonaio il ,.,en. J.oùoviro )(on-
tini. frateUo di S. S. Pt1C1l~ \\, J, fu a Bangkok
per 1111 (•ou ve~no dl'lla U TCEF. Il Sena1ore
e la Signora Giu,..cppina nei giorni ili penna•
ncnza in Bangkok i-i rtcarouo og111 giorno alla
chiesa di 0011 Bo,..co per a~colt arr la S. '.\\Ie~..a.
:'.'ìt•lla ,•n,a ~a1e~iana a une-.'-a rire,1>1 ll'rn l'en-
lm,ia,1 ico ,-,aiuto <ki 250 orfani (lt•lla S('uoln
proi'e~bionale Dou Bo&co e dei quaHi I000 al-
lie, i d<•llu Scuoln 1--c,·ondaria S1111 Donwnirn
Savio.
TI 19 grnnaio rl"rettorr cl,•i Sale,inni
don Pietro Jellil'i nrrompal{nn, n gli illu,1 ri
osritj ulla ~lisbinnt• 5alr.,.iaua, e prPcisam\\'nl1'
ncll'iruportanu· t•t•nt ro <li Rau l'ong. l vi n!lsi-
,-,tl'llt·ro alla S. l\\lt>~,.,11 e ::-i a<·t·osturon.o alla
Comunione con t><lif1cazionl' 111.'1 1:;ou alliC\\ i
delJa S1•uola e cl,,( miitliaio di rri,t iani. folwi
di , rtlcrc il frat<>llo lici Papa. \\ i,,itarouo i11
seguii o auche le Opl'Tt:\\ rlclk Fi~li1· tli Maria
Au~ilintrirl' e l'O~p1•dall' dei Camilliau.i.
Nçl pouwriggio, nt•t·mupagnal i 1111 S. E. mon-
s~or Curn•110. g li illustri o~pìli '<i ,,pini-t•ro
fmo a Ratburi. ce11tro de] \\il'ariato. do,c
furono fPl'tosame11t1• accolti liai piccoli scmi-
nariqi e dai mili,· allievi t'd aJlic,·e tlrll,•
:-iruol<> Nlltolicbe 1,..-aJi. Jn ,eraIo il Senatori'
23 aprile
Solenne apertura
del Mese
di Maria Ausiliatrice
t• la Sij!rwra rientruro110 in Ban1{kok. ammi•
rati per quanto 11v1ivano potu10 ,c,lere dei
frulli ,l,•1 la, oro mi•sioua·rio <' 1lopo a, er la-
sriato iu 1u11i una ,trati•~rma imrrr..111onc pt:r
la loro hontù. ~cmpliri1n e pirtà.
Purt- ,wl genmuo s('or~o furouo O!<prti cl(•i
Reali <lrlla Thnilantlin i Sovrani ilei Rel~io.
Prr tutto il tempo d1c lt> Loro l\\la,••I à e il
,egui10 '<01,tgiornarouo III Ban~kob. , olll•ro cbr
il :,a.lesia110 rlon (; u,.taHt Roo,.,n... hPlga, i-i
ponasw ogui gforno t\\ l>aJazzo p1•r cp[Pbrarvi
la S. M,•~;;u. che i.'ra ,-rn ila tlallu i,tc;;so rt•
Baldo, ino. ,\\.oche nei ,·iaggi 1111raverso il
Pae,.c;, i Ht>ali del Ilrlgio ,·ollero riti• il ~acer-
dote :-al1.-~iano li arrnmpagnaia,-r. per poter
assistere o~ni giorno nlJa S. \\lt·,~a. f:: ;,tata
una efficace tcstitnoniruu:a di \\'ila crisliana
,istiuta tla,·01_1ti allr autorità e al popolo thai,
dotato di '"ho ~P.ntimcnto rcligio.•o.
R21tburi (Thalland,a) , Il tratello del P11p11 sen Ludovico i.,onlinl e la S,gnora
con mons Carretto asslatono all'accademta del novelli crislmatl

3.3 Page 23

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IL TEMPIO SUL COLLE DON BOSCO
L'nbs,de del templo v11la dal cortile dell'lstltuta
Rir1m.,.,osi il trmpo, il fo11oro /111 preso subito
un altro ritmo, anche, puc/1Ì! la mano d'o•
pua è .~l'1uibilmt11te a11m11111n1a t il nwttriulfl
i111a1110 n.Dluito Ì' staro subito II portata ,li
mano. Del resto, la mole ,.~tema del INll/>Ìo
r oramni q11e/lt, rhe ;; impo11e111t, q11rrdrn1a.
tlomin111rirl'.
Priro, oltre alla cupola, pPr ,.,,; .si ba/10110 i
ftrri " ,i prep11ra111, le ~agome 1/a parecd1io
umpo. r'l> ancora il teuo dn s1,ndue ,. i due
i·ampanili da ron•plPtarf'. F, app1111u, su questi
d11e seuori rhe si 11pro110 le 1>ro.•pe11fre dei pros-
simi mr.,i.
In quanto al tetto della navata centrale ,. 11ft
trtmseuo, siamo a buon p111110 rott le capriate
l'ht lo 1le1·orto rirerere. Perrhè 1to1t si trnttc,
qui di larorMt df'i legni a rui ~Qidnre de/IP lt·
l{Ole, m11 di preporare delfe trm•11t1 di ceme,1111
rhi, siano di.~postl' n sopportare il peso impo•
11tnie ddla ropertum metallica progetta111. Si
stnnno upp111uo allestendo tali som•#!11i i quali,
Pssendo nll'alie.zzn di oltre l'enti mttri dal piana
drl pariml'llto e a circ11 trenta dul ~uolo, $0110
,ti difficili' impostn::ione. ~ÌII per Il' acrob1izie
,·hr imp,mgo,w, rlir per i pPrirnli ni qual, f"·
t11/111e11t1• 1•.spongo110.
\\ell'i11tl'rno, fn1•orita tlnll'nccorgimealo dPl/t
int.,/aiatu,,. di plastica e dal calo,,. dei lt'rmo-
sifoni, è .,empre continuata l'nrricciatrirn. :;;,
trt11tu, t·a111e si ;. Jmo. ,li-i 11111ri delle sngre.1tie
r hgli r1/loggi dr/ persona/!' di smùio. pii, f11-
c,/i n e.,strl' rip11rnti dal frttltlo ,. pni or11111ui
dl.'jiniti 11rlla sost11nzn.
A1ome11ta11eammte è stattJ sospt'-11> il ln1•nro
,h•lle scat·111rici, le quali si ~ono trorllle a ,lo,·er
fro11tèggillr, dut opposte difficolrà: qurlln dr/
g,'1,i che loro contrastaua il passo e qucl/11 ,lr,/
,li~g.elo rl,e. ron pericolo. lo farorirn oltrt mi-
suru. Ci si può già fare tl(l o~ni modo u11'idea
pii, clir $Ommari11 del ,,ano che lii' ri.~11/terà <•
lal'oro finito , per il posteggio delle macchini' "
gli nitri .~m izì ili assistmza ai prlfPgrini,
Qui l'il'nt bene trm:rrit•ere quallto esollomente
1111 secolo fa - primavera 1864 - Don Bo.sco
srrfret·a 11i suoi btn('.(auori dopo at·l'r posto la
/>rÌmn pil.'trll del S11nt1uirio di llaria A.usilta-
tri!'e in Torino: « Per C"ondurre a compimt,IIH>
quc;;ta Snrlla Opera. nou avf'ndo i ml'zzi ne-
r,....~a.ri, non po,-;,o far ahro cbr JOl'ttere ogni
m,a fìduC"ìa nella Oh;ua Pro'7'-i<li-nzn e rac-
romanda.rmi alla carità rlei rlhoti di Maria,
fra i quali pcru;o tli potere 1·on ra{!ione an110-
v1•rare la S. , . >>. SostéJ11tmlo la frasP « dit oti
tli '\\.fario » ron t/lll'St'ullra: « cliroti di Do11 Ho-
sro », il .mo Sucrrssore se11te di poter fM 111,11
li> parole del unto l'ond11tore, co11diride111lo11e
111 pieno lo fid,u:io . rhe drl rtsto ho il co/111111/o
dell'esperiell~a.
l :.!fl

3.4 Page 24

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n mt>zzo alle diflìcoltà che ostacolano il
la,oro apo,-toliro n,·lla re~ione di Pun,, (Pl'rù),
c,·1•0 che lu l)ivina -Prov, idl'nza vie11r i11coutro
ui nostri i,.forzi fClll tlc i , eri miru1·uli.
Qu.c:,la \\.oha ci rifniumo soltunlo al ,le-
,tar;i pro1li~iu~o di \\Clfazioni ,-acn1Jntali ,.
rl'li~iose i-ia nel campo ruaschill'. rome in
,pu·llo ft>111rt1i11il1-, lascia111lo da parli' le Coo-
1•rrati,fl lii t'rl:'dito, Il' Sruole Catechistiche 1wr
ra1c•rhisti i111ligeni. lt• S«·uole Radiofonioh,•
per co mbat h·rc J':malfobt>tismo e promuo, •·n·
lo i;,-i.lappo ,ocial,• 1•,·1·., di 1·ui ,.j è fallo
re11no altra volta.
i\\hhiamo già avuto orrnsimw di ma11ifr•.
,tari' che la Diuresi ,li Puno i-i I ro, n in un
in11nen<;() altipiano a l'irca -UlOO ml'tri di
nhl'zza, con una popolazione di I00.000 aniuw.
)ll'r Il· quali hanno soha1110 no,e purroc1·hic
con 22 sa1·1·nlu1 i ch:diti al lt1,oro parrocchialc:
~1•11za p<,,-!!ihilità di OHr•• nuovi 1101•t>nlo1i cln
rinquc anni. Le prinll' ordiuazioni si spera di
a, c.rlt· ~olo fra tre a1111i.
onostante il fJUOtlro scoufco rtunte e i rr11•
p:iudizi t111ntlro H1lt11 ~t'colari co111ro la iazva
indi~enn ri1,.•uardo al 5aeerdozio (almeno
1'80°0 •0110 intlip;cni) da aJcuni anni in fJUII
le ,ocazioni -sono andati• auoll.'ntando , i~ihil-
mentr, lìno al punto tla giungtrt·. l'anno sror Ho,
alla dum 111:'cessità ,li tlo, er rifiutare alru11c
,orazio11i pt·r maiwa11za di po~to ntU'antic-o
~l'minario ,nnore. g r1ucsto. nonoHante d1e
il la,oro di rerlu1nnw11to sia ~e rio e n
horoso.
Unn lwn intesa cumpagua ,ocaziouale t·t111
direllori e promotori ,lelle , ocaziuni fa tro•
\\'are o~ni anno r1•111 inaia di ra11tlidati. Cmi
1111 la, oro parrocchiale ~i He l~ouo tra tli
c>~si i migliori. i quali verranno seguìti tla
, icino dal Parroco. Si tiene molto coulo ch·lla
loro ,,ila "lll'ràm1•ntulr I' cri,-1ia11:1 in ~e11er1•.
I :111 Puno (Peru) • Il nuovo Seminario M inore Reg,onale, cne nrll Inaugurato In parte pr,mo dolla testa do Marta Ausiliatrice

3.5 Page 25

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Qu1•lli {'he possonn. frequentano i r/1111,
voc111:io11ali. \\ er...o In rìaw d..tra11uo ili', ,mo
~m,1.-nl'rc llll esame pori i{'olarc di 11wturitò
,N·o111l0 formulari claLoral i Jal net torc drl
Srmmorio e ,enl,!ono act·t·11a1i quelli rh"
~0110 !iilali appro,ati in quest'uJ1ima ~cle:i:itm!'.
Duranti' i q11at1 ro ITJ('~i clw li :,!'parano dnl
loro ingre..so in Scmiuario rimangono) ant·or:t
~olio osiservazio11c-. Qunndo ne hanno la po~-
~ibiliti1, si esige- c he pa~hino una tJUOla a ti•
toln di pensione meu~ilt•. Ogni anno 1wi t-i
ct•rcn di aumentare qurl minimo di pen~,o,w:
il ehe .,; è riusciti a ollt•ncrc in pieno. 1101111•
stanle che in pa1<~nl•l reizolarmenlr ne-.s11110
dcti~c niente.
E non è "-oltanto In Dwcc~i che va racco•
gliendo queste vo1Jo1.ioni, le quali si di mo•
~trono sempre più per.:c, t'ranti e di grandi
speran:u: per la loro df'dizion<i ali,, btudio f'
alla ,irtù: ma '-ODO a111•lw i 110!-Lri alcQi:rni.
i Paùri France;,cani e p1'r6no altri Rcli~ioM
che non lavorano nc·lla Oiocc,-i.
E riò clie succed<' 1u·l monno ma8chik,
avvit•11e, bcnchì- iu minor scala, lra le gio-
' a1lf'lll:', Perfino ~i s tanno formando tre ,wovr
fomigli<' religiose ,·on elemento al.wrigcno
allo ~ropo di altt.'mlere ai bi~ogni del luogo.
Tmto questo mera, iglio~o panorama ha
fallo concepire le più lu,,ingbiere 1,peran7,f'
pn l'a, , •enire e quindi non è da st upirs1
Re si I' pensato alla 1·0,1ruzione di un nuovo
e gro111lioso Seminario Minore Rt>izionolc.
capo('r ,li ricevere 200 ragazzi.
T.c difficohà non sono state poclw ni•
pirrole. l\\fa Dio è potrntc <', pur nu11 a, ..111111
all'inir.io il denaro necessario. C<'Cll che con•
tiamo ~iii f}itl ili un anno tli inrnl..rrotto la-
voro di coi,,tru7.ione. ammali dal termo pro-
po~ilo 1ri11au~urare iu que,.to a11rile la prima
parte c111nt<'c di accogliere ton •eminarisli.
Non possia111u ras~egnarci al pen...iero che ,,1•
quest"anno J,. vocazioni rilìu1at1•, per ma11-
canza di pol'lto, fluono solo a l,·1111<', il prob·
:,imo anno 1rnrcbbe-ro. per 11uello che già Ri
pre, ede. olire una ventuia. Qur~I o ,arebb<'
un autenLi,·o rrim.ine per una rt>gione chr
langue per mancanza di ,;a1wrdoti. Eppure
tra poco il denaro 1:<ta per e;.aurir><i, St· in questi
momenti difficili il Snc-ro Cuore. per l'awnento
della cui g iuria tra i ;,uoi fratt•lli t<i formeranno
i nostri Sc111i11ariati indigt'ni, non ci invierà
lo somma ,li 50.000 dollari che ci manca,
noi do, remo so~pendcre i la, ori e ra,~cgnarri
a continuare n perdere numero,.c , ocazioni,
mentre i no~tri indi muoiono ,c-nza l'as~i-
stenza di u11 ::-ac<"rdote.
TI ~acrilil'io la Uhcralitìt tli anime ge•
nerose come (J11elle C'be finora abbiamo tro-
vaLo, fnrauno ~l che sia pm,11ihile 11011 solo do-
tare di sacerdoti il no~lro popolato alti-
piano, ma ( Dio lo , oglia e l'i as('olti!) in•
viarli da queste altezze alla conqui;,ta dcl
mondo per deporlo ai piedi Cri~lo Rr,
quale ri, h i"rcnia di una millenaria leggeuda,
la quale tlicc che dal nostro lago sacro, il
Titicaca, ui,cì una coppia i11kaic11, figli del
dio Solr, 1wr fo11dnro nel Cuzco il più graude
impero anwricano: il Taliuautì..uyo.
p,.,,,. JULIO M, CONZAt,€7. J\\UIZ S .D.B.
I ,scol'O ,li
(Puù)
Pellegrinaggi
Mentre invitiamo i Cooperatori e Devoti torinesi a renderè il loro omagitio quotidiano
ali'Ausiliatrice intervenendo ad una delle fu_nzioni del mese a Lei sacro, vogliamo
porgere un anticipato benvenuto ai Pellegrini che affluiranno a Valdocco da ogni parte
d ' Italia e dell'Estero durante i mesi estivi.
In quest'anno centenario dell'inizio degli scavi della Basilica molti Parroci e Dirigenti
della Pia Unione Cooperatori Salesiani ci hanno espresso il desiderio di organizzare
pellegrinaggi di Cooperatori e di fedeli a Valdocco. La Vergine Ausiliatrice <ipalanca a
tut1i fin d'ora le braccia perchè il loro pellegrinaggio al i,uo Santuario non sarà che iJ
compimento della volontà da Lei espressa a Don Bosco in un celebre sogno profetico:
<< In questo luoli(o, su queste zolle bal(nate dal sangue dei martiri Solutore, Avventore
e Ottavio, io voglio che Dio sia onorato in modo specialissimo... ».
Sul luogo indicato dalla Vergine sorge d2 quasi un secolo il Santuario di Maria Ausiliatrice
e l'augusta volontà di M.aria va compiendosi quotidianamente in forma stupenda.
Questo avverrà anche per i pellegrinaggi di quest'anno se saranno bene organ1zzati e
se i pellegrini ricorderanno che la frequenza ai santi Sacramenti è sempre lo spettacolo
più consolante e commovente che si a.mm.ira sotto le volle della Basilica. Essa risplende
di ricchi marmi, risuona di musiche melodiose, ma l'ornamento più prezioso sarà
sempre la folla che si accalca attorno alla mensa Eucaristica, sotfo lo sguardo soave e
benedicente dell'Ausiliatrice.

3.6 Page 26

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Quando la Santa Sctll' nel 1922 affidò lu
Ri111111w,a ancora il Bhutan Mll ~ettore orif'll•
Mis,,ione JrU'Assam ai Fi!lli di Don llo~co, tale rlcll'llimulaya. ÌÌ: una re~ione montana
quella Prefott1ua co111pre11clcva oilrc l'A~s1u11 di cirrn 50.000 kmq. r uua popolazione al
i du1: ~lU tl•rt.Jli limitrofì ck-1 ll11utan I" del Ma- di sollo tli 1111 milione tli anime. Ogni 11tati-
nipur. Do, Pvano pa~sure molti anni perì, stica è multo incerta in quc,.,10 pae~f' ~per•
prima dli' i 1101,lri \\fo,,,iouari pote"'l't"ro 1111r duto ~ul Tetto del ,1ondu r f'Uf' gl'indi~t•ni
piede nel ,tanipur. incu1wulo tra l',\\,~am I' amann 1·hrn111are coJ n o mr ,li << 1l Pae~e del
la Ili:rmaniu.
J)ragonf· Tonante». 'd Bhutan non ci ;,.0111,
~· u quello il graudP 11ri, ileµ:iu di S. F.. 111011• nè radio nè giornali. nì- mezzi moderni rii
signor M11re11~0. Appe110 ,•lt•Htlo alla sv<l1· \\l~- locomnzimw. Tutto è ri111aRlO fermo <' arri'•
sroYil,~ di l)ihrugarh, e~li , olle subito pc111,ar1• tralo di duemila e più anni.
alreva11~cliz1,uzionP <l1•llt· n11mero"e trihì1 aho-
Il primo «·ontatto co11 l'Ckt'idcnte a, H'nnc
ngenP cl1·i monti del l\\la11ipur. Nel 1952. dulJa nel 1627 quando due mii,~ionari cattoli,·i pro-
lontana Dihru~arh, egli sll•-i,~o com.i11('iù a , i- , enienti 1lal Tibet lo allra,er~arono. Poi "'l°l'•C
1,itare il Mllllipur. ".Erano , ÌOJ!gl Juu~his~imi. di nuo, o la eortina di ft>rro. I lama buddi~t•
quasi s1·11qm· a piedi, p,ir valli e mo11 Ii 1•hP che hanno c~ercitalo Sf'mpn• un pot!'rl' a<;~o-
digradauo nr8o la Birmania. Lo zela11lt" Ve- luto nel Bhutan, non p1:1rmi1:iaO mai rh<' uuu
sco, o , itlti s ubito le grourli possibili c•he s tranie ro ciualsiusi s i i. taliili•~e tra cli loro,
offri\\'a 11uPI nuo,o campo di apostolato e tanto mrno un mi!,~ionario, cht• predin111rlo
non chhe 11ure fincbl-. quattro anni più tardi. una religione nuova li avr1·Lbr t-pode~tati.
non riu,-cì ad aprire nella rapitale lmphal la
Chi 1:,cri, e ricorda uua ..ua breve , i1-ita
prima i-tazionc missi1maria.
nel Paese del Dragone Tonanti". Mi Lro, avo
Oggi il ManipITT conLa Ltc residenu, un allora, nel 1934, nella rtli~~ione di Ttzpur,
fìorc1llt> « Centro Giovanili• Dou Bo~co » 1•011 confinante nppunto col Bh111 un. Avevo vit<to
oltri, 300 giovarli e una Scuula tenuta dalle mòlte volte lunghe teo.rill di Bhutanci,i 11crn-
Figlie di llari11 \\11,-ilintrit·t· t•on 600 fanciulle. dere 11ui merrati deJla pianura a."'"ame~c. Ah i,
I caltulici del )lanipur sono quas_i 15.000 e robusti. rii bell'a.spetto e con visi ouc.-.1 i. 11011
queUu t·lac co11oola il t"uor«• drJ mis•ionario è potevano non fare unn buona impressione-.
il , rderc che una treni ina di gioYani ,.,ono Gli uomini porta, ano 111111 , c~te che arri, a, a
già, f'lii 1wl t.euunario tlitlcr,uuo di Dilirugarh all'altrzza df'l ginocchio. legnta alla vit 11 con
l!I!? e chi ncll'm,pirantatu walcsinnu di Shrllong. molti giri dt, una ~ciu rpn di i,ota. Le donr111

3.7 Page 27

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i>ranQ rivestil<' di un lungo pt'zzo di ~tofln
a r ighe colorate. drnppi-ruriato e fermato ron
ferou11-tli d"argcntu. Portavano al cullo groi,1<1
pez:d tli corallo µcz11:o. turche:-,. ambra e or•
uaml'III i in fiJigrnua d'oro.
1 llhutanesi amano ~rendere clni loro monti
nelle , ruli sotto,,, anii. tanto in quella elci•
l'A!'!'am ad oriente rome in <1urlla del 81•11-
gala acl orridentc. f: per lor11 una nerf',bil à
anche per prov"Vrdrrsi di nrtiroh che nel
Bhutan non ~i trovano, come lo z1H•ch,·ru,
il sali•. il petrolio e altri manufatti.
1 Druk-pa o uonuni del tucmo. l'Ome i Bhu-
tane:,i amano defu1ir~i. rifletl ono l'asprezza
cJclla natura che li rirrotHla. Di Ol'i~i11e mon•
gola. hanno poche parole ma molto Ji<en~o
pratico e non paH•ntauo il lin·oro t' la fa.
tica. Uomini e iJonue .,i di,idouo rquamrnte
gli oneri casaliu~hi: e non è raro il ra,o tl'in•
ront rare donne rh<'. al ritorno dai l'ampi.
portauo Rulle 1,pallc cariclù di più di treut a d1i•
lograrnmi; mentrt' nri rorlili dc•IIP case> ebse
filano e te,sono la lana dd ·Yak. la fau,o,a
rapra ciel Tibet. La donna bhuta1w,e ì· uu'ot•
Lima padroua di t•asa. \\l ma11i110 <li~tribui~t·••
lt pro,, iHLe per la gioruala. Poi ai:;i;egna aJl1·
fiomestichc e ai figli i loro vari compiti dw
saranno ~crupolo,amf'nt!' e~ei!uiti.
~el Bhutan non ~, trovano t"ond1zioni ili
estrema mberia. cnnw uPl!:li ali ri rrnt>si a~ia-
tici: il rn<'ndicante è raro: non , 1 ~ono gra111l1
concentramenti di r.apilaJi e prittiramrr110
o~ni bhutanei.e ha abbastan:,;n cli rhe man-
giare e , c~tin.i. '\\Tt>Ut• piej?he rlC'I ~uo ampi,,
'IICl!tilo il bhutanese "l riponr uu 3,--.ortim,•nltl
di o~f'!'II i che -crvnno p<'r l1· ner,•-~it à quot Ì·
diane. t•omprrsa una roppa orlnta di arg<'•llo
(che fa eia piallo ,. da hicchicrc in..iemr) t•
i:nnnc lr sc·ntole dd brtf!I. il «urro~ato drl ta-
bacco, comune cll'I rr~to con le nit re trihil
aborigene dell',\\sqam.
A, C\\"O tentato tnh olt a di aprir.- una con-
' el'8a7.ionr ,•on i Buthanesi. anrh·r,.,i parlt>
del gregge affidato alle nostre enr<'. Ma pii,
che un lar~o sorribo e un profondo inchino,
non riu~cii mai u RI rapparc clai « Figli tlel
Dragone Tonanlt' ». Sapevo clw pc>r ~reu<lere
nell'A,~am i Bhutane~i ~i costruivano dei ponti
<li bambù per aurawri-are i fiumi e i preci-
pizi. AHivano pt'tll l'ordine a!.<,,,oluto di di-
strug~1ml quei ponti al loro ri1 ornu.
Un !!Ìorno mi trovavo in una piantagione
di tè proprio s ul limitare del Bhutan. U "1111
i,te~...o nome « Bhutia•l'bang » nl' inclicava la
posiziorw. Il diretl ori' dcll'azien,la, un inglc.,,·,
aveva co~truito degli arquedot ti clic incana•
la.no l'acqua pro"e11ic11tC' dai monti del Ilbu-
Assam (lndln) • Fumat11u1 Kameng, sui co11nn1 coi Bu-
ttian, SI notano le carattcrlsllche -somatiche mongoliche
tau. ()ut•lla matti11.1 111i cli,.;,c: « Patire. ,cuoi
fare unii ftl\\~;,eg~111 .~ 111•1 ~hulan '! D1•, Il an•
dare a i'<pezionare I,• i<orp;enl i 111,ll'acqua ».
l\\rcettaj lwn '\\-Ol1•111ieri la propnst a fu ro...ì
che penetrai prr lo pruno volta in territorio
hhutane~e. Ci inoltrammo per qualrbe chi-
lometro ~cnza inconl run• anima , i" 1.1. Si '\\"C•
<leva.no ndla tt'rra ~ufl.ìc·e 1.- impronte tlì
mandre di e lefanti che erano pasNate per là.
'ugU ullwri ~i rinrorr(•, a1u1 sriinmic I' SCI)•
iattoli. "lull'altro.
Ci fermammo prc~~o la <;Orgcutc d1 acqua.
li clirellort• dell'azienda ,i a,en1 fatto co-
,Lruire una gran va,-;c11 p()r ral'coglicre l'acqu11
limpidissima che la ri,·mpiva ,.i110 all'orlo.
1\\[j raccolsi 1111 momento ira preµhit•ra. Pt>n•
savo e prC{!avo per qut>i i,impatici Rbutanesi
..J1c a-.,,1•vo vi"to sui nwrcati. Oh 1·omc a, rri
clcsideralo tlar loro I' \\1·1p1a Vi\\"a attinta alle
fonti del Salvator e! Prima di partirfi l'~ttas~ì
una ruodaglietta d cll'Ausiliatric.r r lu la.~ciai
c·aderc ÙNltro. La vitli ~cìntillarc ~ul f<mdu
òclla , ,i,.ca.
Do,e, ano pa,;sarc i,,-allamt:ulc lrenl•awu.
Pochi mcMÌ fa il primo :\\foùstro del Bhutan
audò in pe rsona a far visi tu ali" Ispettore
Salesiano ,, senz'altro gli dis:;e: « Io ho
'\\-i,to qui a hillong che cosa a, ot1· fatto per
la pow·ntù khasi ». Jl o compiuto i miei !;tucli
nel Collcµio ùei ant'Etlmondo (tenuto a
Shillong dai Fratrlli fh•lle Scuuh· Cri~tiane
lrl.i.nde-Ri). Hu Yisitalo più YOlt~ la vosLra 1:i:t

3.8 Page 28

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Scuola Professionale Doo Bosco
e ne son rimasti) sempre assai
ammirnto. Jo voglio che voi
,·eniate nel mio paese a fare
fo slesso per i nostri giovarli.
Vi daremo ogni aiuto: vi apri-
remo tutte le porle; ma vo-
gliamo clw anche nel Bhutan
sorga presto una « D011 Bosco
Tcchnical SchooJ ».
Cosi Don Bosco andrà presto
nel Paese del Dragone Touanle.
Sono già ~Lati scelti coloro
chi" formeranno la prima ijpC·
dizione salesiana nel Bl1utan.
L"annò 1964 rimarrà memora•
bile nella Congregazione perchè
, edrà i primi Salesiani partire
dalla CatLedraJe di Maria Au-
siliatrice di Shillong e iniziare.
nel nome di Don Bosco. un
nuuvo capiLolo di q-ucl magni-
fico poema che dalla Terra del
Fuoco ha raggiunto oggi il
« Teuo clel Mondo ».
OON LUICJ RA VAJ,,ICO
•••••••••••
A1'entre il Bolleu-ino va in
maccl1i1ua ci ~i,mge fo notizÌll
che i due Ispettori Salesiani
delf'Assmn e del Benga.la, s11
invito del Got'fflW del Bhutan,
fecero un sopralnogo n Plrnnt-
sholin. rm paese, .~ituaro sn 11110.
bella collina nell'foterno del Bu.•
1/ra11. Il Governo <wevu ini•ialll
w1cr jeep con 1111 1,ffìcìnle n ri-
c1Were i due IIIissioncrri sniPsi<uii.
nlla stazione di frontiera . Ci
scrit,ono e,1111.siasm.crti delle bel-
lezze del Paese del Dragone
Toncrn.te. Il Ministro dell'Ed11.-
caziorui e 1111 inf{eg11ere si mi-
sero a loro disposizione per
preparare i piani della 11110110
Srw,lr, Professiorwle rhe .~or·
gerii app1mlo a Pl11mtsholi11.
Si spem e/re per lo festa di Don
Bosco del 1965 i snlesiani pos•
sano dare inizio alla loro opera
'ed1m1tivo per i pircoli bhuta·
nesi. pPrchP 1inclr'essi erano
stati visti dal 110s!ro Pt1dre riei
1!14 suoi sogni profPLici.
ri
''Radio
Caiari"
Q uanclo nel 1950. in occasione dei 25 anni di vita della
l rclalura Apostolica di Porlo Velho (Tirasile), si tirarono
le somme del lavoro compiuto e da compiersi, il Prt>lato
S. E. mons. Giovanni Cost11 vidi' che molto rimaneva lla
fare nel campo dell'evangelizzazione. dell'istruzione, nella
lotta contro l'analfabetismo e contro il comunismo inva-
d<'nte. Era necessario fare di più e fare presto, nonostante
la scarsezza di personale. A questo fine i1 Vesr,ovo decise
di servirsi della radio per raggiungere, oltre le scuole della
Missione, anche gli agglomerati umani nelle tenute, coltivate
a caucciù. Occorreva qu.iud.i impiauLare u.ua p iccola sta•
zione radiolrasmittente a diretto servizio della Missione.
I primi tentativi per l'attuazione del piano si fecero
nel 1953 con matel'iale di fortuna. .Ma ocl 1959 i ragaz3i
tlr.ll'Associa:11ionc Gioventù Missionaria in I talia e una
munifica persona offersero i mezzi p«'r acqui~tare llll appa-
n·crhio trasmittente e ricevente tldla Ditta Geloso di
Milano. E ra una st.a:11ionr da ra<liotlilcuauti P.Y.8.Y.11.,
ma che poteva rendere già un 8ervizio prezioso: infal ti
i missionari della foresta amazzonica potevano parlare
con i loro confratfllli del Brasile. Colombia, Paraguay,
Argentina, Venezuela e Uruguay, e aucbe. nei rasi urgentj,
comunicare con le autorità civili. Servi.zio ancor più pre•
rioso e umano aVTehbe potuto prestare la modesta Ira-
smitteole della Prolatura, vasta quanto l'Italia. se avcase
poluto tener~i anche in cortlatto con i piccoli aerei usati
dai costruttori di una grande autostrada attraverso le
foreste dell'Amaz7.onia: dirif(erli nella rotta, portare un
aiuto nei casi non rari di incidenLi, tenersi in contatto
con l'autorità e con i familiari in tali rirco~tanze l' r.o-
opcrare alle loro ricerche. Ma per qm'Slo occorreva uua
t.rasmitlenle pitr p1>teute e il Vescovo-'\\fi~sionario, asse-
condato da un esperto e intraprend..nte missionario.
studiò comr attuare queste migliorie.
In u.n primo tempo egli progeLLò una trasmittente (:on
un ra~gio di recezione di 35 km. che ovrebbe permesso rii
arrivare alle scuole della Prl"lat ura; ma poi, per rag-giungere
anrh1> lo scopo di cui sopra, ottenne in r►rcstito dal
Governo della Provincia una vecchia trasmiur.ntt: Ji gut>rra
fuori uso, con lu11ghez:11a d'onda di 60 metri. Meni rl' s,
facevano le pralid,e presso le com1>etenti autori1à fctlcrali
per la sua installazione, si seppe che altre Diocesi e Pre-
latnre del Brasile possedevano delle stazioni trasmittenti.
Allora l'Ecc.mo Prelato, per essere all'avanguardia com.e
voleva Don Bosco. deci$C di cambiare la t rasmittente di
60 watt con un'altra di 200 e più. lo ossequio al desiderio
espresso nella Conferen:,;a dei Vescovi del Brasile. la<( Tra•

3.9 Page 29

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3.10 Page 30

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GIAPPONE
1
'
Paese
che
vai ... 11
Suonano il u cotò ".
FILIPPINE
Banda del " Don Bosco Techn,cal
lnstitute" di Mandaluyong.
CILE
Gruppo folcloristico dell 'Ora-
torio S. Maria Goretti nella
Parrocchia Maria Ausiliatrice
di Santiago.

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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tllnittenl t' dt>I Collegio Dn11 Jfo.:;eo » pT1•~1• il
nome di << Radio Caiari ». dal no1u1· ,li
un'anti1·a Iriht',.
« Ra,lio Caiari » comiru·i1-► con 2 ore di Ira•
111nissioue ~iornaliera f• dopo qualche me~c
passò a 3 ore. La t:ra-.mittente era allor.i in-
s-tallata in una ,;tanzuc1·ia nella qual,• non
tllavano più di -1, per..01w, eppure al sabnto
andava in onda il programma « Tribuna li-
bera», 1luvc parlaYano cli ,olta i11 ,olla pcr-
11one q11alifì c11tf' come 1l ottori, av...-ocati. pro•
fcssori. I.a pnrte musi!'alc era sostenuta con
clischi e 1·1rnti ehe i giovani allievi tra~m1lltc•
,·ano tlnll'ut ti~uo corridoio. Alcuni \\'Olentt>ros,
ex allievi '181!',,iani da, ano t 11110 l'aiuto che
potevano, gratuitamrntt•.
In oss1•qui11 alll" legii;i hrn ~iliane di telct'O·
municazionc, il Vescovo fondò una Socie! ì,
per Azi1mi e trasferì gli si u1liosi io un lo1·ol1·
più adatlc, alle f'~igenze ll.'eniche. lntanto rn-
gna, a una trasmittente ,li lO00 \\\\atl 1•011
antenna, modulazione di frt-qucoza ere. \\In
dove trnvarr i milioni oc,·orrcnti? ~es,una
banca era 1lispo,ta a tale pre~tito. per IH ra-
gione che la t rasmitteuU> era troppo lontana
dai ceni ri... Ci pensò la Provvi,lcuza.
Qua i all'improvviso giurlH' un cousilli-rt>·
vole aiuto d l'I Rettor Magiriorc dei Salesiani.
U ~unzili \\po,tolico cli Ilio di' Janeiro ,1
S. E. ,rons Costa. che c•hit•dc,•a cli ebsen•
autorizzar o a fare 1111 presti, o bancario di
5 milioni di cruzeiros. riRpon<lcva iuviandu
un 3Sl!Ct-(llO del rnNlri;i mo , al ore, « re;,idun »
cli una ~omma destinala clall'Opera drlla
S. Tofanziu 1wr l'i,npianto fii sruole radiofo-
niche in Brasile.
Si era nt'll'aJ!O,"lO 1962, alla ~igilia ddl11
più gravi• t·ri~i furnuziaria bra,,iliana. I11 1111
halenn S. E. 111011s. Co~to aC"quislò un Ira-
smeu it ore di 250 watt. un altro di 1000 c
una « eonsoll'lte » per la regoluzione di ~uono,
ultimo modello della Tdefunkcn. Fece pure
l"ordina1:ionr di una torn.> mrt allka tras.mit
teute, alta 64 metri, e cli \\'ari altri apparet>chr
minori ma nrces~ari. Ratlio « Caiari n di H11111:
così una cl1•lle migliori lici Brasile.
La Provvid1•11za conlinuò ad aiutar!". Tutto
il materialo venne trruspurtalo con aerei SJH'·
ciali del ~liniqero dell'AMonautica. Per i tra-
smcltitori, ahi più di 2 mt•lri. ,enne me•so
a disposi1:io11c uu aereo ,pt>rialc che tra--porl a
i camions e gli elicotteri; per iunaJzarc ruu-
te11Da il Goveruo offerse ori dintorni d1·ll11
città di Porto Volho uu vasto terreno che
p1•r 7 mN,i oll'anrw è wra polu,lc e per i n•·
stanti IDl''!i una ,tcrpaglfa con coRLantc peri•
colo 11'iurt>111l1. Radio Cninri intanto ti\\ 1·, n
riscO."l;o la più ampia simpatia da ogm celo
,li persour, prOll'-Staulr eompr.-~i. 1• I ulli 1lit••
dero gcnerOl<O aiuto di mcu,r materiai..- rwr
s;marc e si11u•maro ,prt·l t crrvrw: il Go, 1•r110
rlPlla P ro, inria, l'Acronautic•a, il indaco, 11l-
nr rmle l>ittc e privati. Inoltre la Prrluturu
non paga ni> lu1·c, artpta. olio Di1•,,,·I.
necessari al funzionamento dt:11la 1rasmi11r1111•.
Tutto qur~to prrchè autori1:1 ,. privati baruw
!'ompre~n l'utilità pubblica di qul'!'t'oprra ,li
ei,ilizzaziom· cli cultura.
Oge-i il 93 11er cento degli utenti di rntliu
a_ Porlu \\ t>llw. dentro un raJ?~io cli 300 km.
,-mtonizzano con H.adio-Caiari.
o.1tr1• i .•llllri~j _e vari programmi 1elig-iosi,
01;m mau11111 v , e 1111 prog ramma di rdut'n•
Inleressanle "pieghevole" a due color,
e 20 domande (In nero)
e 20 risposte (In colore)
su
e
F AT
ESI ru
TERZA FAMIGLIA 01 OON BOSCO
Edito dall'Ufficio centrale
via Maria Ausiliatrice, 32 . Torino
zione doruestica e di cultura. lramm.,zzatn
tla mu..il'O. III quest'anno 1964 funzionera1111u
nella Prdatura cento scuole raJiofoniclir nru-
tale crounmicamrnte, pt>r il ,u,;,.,idfo a,Tli in-
segnanti. dnl Governo. Que~,,., scuolt> ~è'lr;.w·
ranno 110\\11 11011 esistono al In• ~nwle oppun•
dove gli in~1•1tnanti non sono all'altezzn d,·1
loro compito.
I risultati po-.ith·i rhc Ha,hn ( arar, ha ot-
lf'nutn. e piìr ancora q11rlli rlw potrà a'l:re
nel ra rnpn aoC'iale c rc-ligio,-o. !10110 nOll'"'lì
r ricono~ri uIi. P t•r la pierra i>llìcicnza cl,•lla
Hadio vi t10110 ancora 1luc dilli<•oli à: il prrso
nal(' e l't:11rrgia elettTil'll Pl'r ora uu ,.olo
~arerdot,• r1·~ponsahile della g<'•Lion,· rco-
nnmica, tet'nica, artistica e prt, 10 and1e rll!ll,·
scuole radiofoniche. La dillienlt à delrcnc•rl!:io
elettrica cl1•riva dal fatto rl1c i :?:ruppi dr1.
Ir ogeni d<•lla riuù lavor11110 11 intermittl'nzn.
Per ovviar,• u ,1uesta diffiroltìr la Prelnturo
ha <lovulu uffrontarf' una 11uo,a 'l]}CRa p1•r
pro,vcdcrl' un ~ruppo d..-1 lrOJtl'llO proprio prr
i tra~mrllitori e uu altro prr lo st udio.
La Prm, id,·11za, <'0ffit> ci hn aiutai i linor.i
a -mperare o~ni diffic(lltà prr la rcaliz:-,aziorrt•
cli quest'opna indispensabili' prr il proµn•,,.o
c•ivilt> e rc•liµio so delle uosLre popolazioni, ci
soccorrorù uni-ora per lu solu1.if)ne rii qu P~l c
nuove t1CCC;1~ità, e Radio C..:aiuri potrà ~vol-
f?"l'rc lo splendido apostolato ~m•, ji;to e voluto
ila chi con prr,·eggeotc larghr1:1.a di , ·Nlutc
ideò e n•aliuò la cora!,(!!i•)~a rmprr~a.
OO'i \\ ITTOHIO llr.O
mi$1io111,rro ,aluìc111u " l 'orto r·~//10 (Llrn ◄ilu)

4.2 Page 32

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Una m edaglia nel fango e nel sangue
Giorni fa, il più piccolo dei miei sette figli,
\\'iuorio, di dic10tto mesi, si arrampicò su di
una sedia metallica a sdraio, che si trovava sul
balconcino del primo piano rialzato, alto
u, metri se.i. Arrivato cima alla ringhiera, si
capovolse nel vuoto, portandosi , in due rasi di
terracotta con fiori, uno dei quali parò prima,
si frantumò e ricevette sui suoi cocci il piccolo,
che , i hattè la fronte riportando due tagli alla
faccia. L'altro vaso gli <.-addc sulla testa. Vit-
torio rimase come morto. Fu portato all'ospe-
dale, dove gli curarono le ferite con questa
prognosi definitiva: in pochi minuti avrebbe
dovuto morire, data la gravità delle fratture cra-
niche e frontali. Tnvece, ora pt:r ora, i medici
che venivano II vederlo, lo trovavano meglio,
fmchè dopo quattro ore si mise a dormire calmo.
Tuttavia ancora il mattino seguente il profes-
sore ripetè che solo un mir.icolo poteva salvarlo.
Quel giorno vennero in casa le autorità compt:•
renti J fare un sopralluogo e tro,·arono unJ me-
d..glietta di l\\ laria Ausiliatrice immersa ndla
terra dei vasi e nel sangue. Il maresciallo dei
carabinieri disse alla mia bambina che li ac-
compagnarn: Tienila da conto percltè qut:lla
ha salvato il tuo fratellino •· Poi tutti: il Padre
Guardiano dei Cappuccini che era accorso al
letto del humbino, i medici e i vicini che
avevano visto, parlarono ùi miracolo. È per
questo che io mi sono sentito in dovere di <lame
awiso a Torino. l\\li perdonino il malscritLo:
ho qui con me il piccolo \\'iuono che vuol gio-
care e mi fa piangere per la felicità di vederlo
nvo.
Sat•1g11n110 S. P. (Mndcual
ERNSTO FE.RRl
Guarito da esaurimento nervoso
Adempio con la presente un \\.oto fatto a
!\\laria Ausiliatnc.:c l'anno scorso quando mi tro-
' avo colpito 111 modo preoccupante da Cl1Uuri-
mento nervoso e mi vedevo cosi temporanea-
mente impedito nel proseguimento dei miei
studi. Invitato allorn da mia madre, sempro.: ri-
conoscente a ì\\laria Ausiliatrice per altre grazie,
iniziarn con fede la novena consigliata da Don
Bosco e in breve tempo viùi risolversi ftlice-
mente la mia maJauia. Poichè in quell'occasione
promisi che avrei reso pubblica la grazia attra-
,·erso il Bollettino Safesw,w, vi prego di ac-
consentire al mio desiderio, riconoscente per il
continuo aiuto che la Madonna di Don Bosco
presta alla mia famiglia.
fùmi (\\'i«m>.a)
l'RA~C'f!;C-0 ORSO
La s inus ite era scomparsa
Nel 1963 i medici specialisti mi <lisSt:ro che
dovevo cssère operata di sinusite, essendosi ri-
,·elari inutili tanti trattamenti e non a,·endo
avuto nc..-ssun miglioramento. Allora mi ri,·olsi
fiduciosa a :\\ faria Ausilintrice e a San Giovanni
Bosco e con tanto fervore chiesi una pronta
guarigione. Dopo qualche tempo mi presero
un'altra radiografia e con grata sorpresa i me-
dici rit>C0ntrarono che la sinusite em comple-
tameme guarita. Riconoscente, in,..io questa pic-
cola offerta e chiedo a l\\laria Aus1liatm:e e a
Don Bosco la protezione su tutta la mia famiglia.
lq111q11, CC1lrl
l'IA ROSSl 01- SFRASANl
Il professore non voUe operarla
Fui portata d'urgem:a in ospedale per foni
dolon all'addome ed i medici decisero ùi ope-
rarmi al pili presto, avendo un attacco di ap-
pendicite acuta. Quando entrai in sala opera-
toria, mi rivolsi col pensiero a Maria Ausilia-
trice e a San Giovanni Bosco per invocare la
loro protezione e nel contempo vidi le loro im-
magini come a rassicurarmi. Era rutto pronto,
manca,a solo più l'iniezione dell'anestesia, ma
quando arrivò il professore, non volle ope-
rarmi pcrchè era in dubbio che mi avessero
fatto tutti gli esami, e mi rimandò in cors.ia.
Dopo quindici giorni di analisi e raAAi costa-
tarono che avevo un grosso calcolo alla cistifcle,
che mi aveva portato molto pus interno. Quindi
se fossi stata operata quel giorno, sarebbe stato
molto pericoloso. Or,11 perfettamente ~uarita,
ringrazio i miei Benefattori: Maria Aus1li.1trice
e San Gio,11nni Bosco.
Tonno
t.AROLINA RtCO GAll)AXO

4.3 Page 33

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nttcnut,. /Nr l','nte,,,.snnnt ti, 1\\1aria Allnlialric, r d1 S. Gio-
va1111i Bo,ro, cl, S. Moria Mazzar~/llJ, di S. ~mnuco S®fo
i J; altri Stn.ti di Dio - alt.uni hanno and,~ irwinto of/~rt11 al
~rmosint ptr tante M~ntt Jr' ringraiiat1t11110 - l stgt1('tll;:
Agotnino M. Cnrrnelu ved. Tavernes~ Ahisotto ~•nmcc,ca
Alberto Caterina - Aldo,·ini Ter~n - Allais. Giacomt'> - Alle-
ruzzo Maria Teresa - Alliod Carlott.a - Ambrasso Roso - Am-
brnsio M icllele - Ammt• Lina - Aml)fl rone Giorf(io - Andreis
An~èlit~ • Anello A!(alll - Angeleri Emma Angelini ALieie -
Angs1 Carola • Ansaldi Lucia ved. Avntaneo - Apicello \\'in-
CCll7.in• • Ardigò Elvira - Ariotti Albino - Arrnund An~dica
ArTigo Damiano - llacchinnc Rinn - Badi Enrichcita - Rnl-
driirhi E. - Ballnrio Caterino - Ballatore Domenico - Barba
Giuseppina ... 9:nberq Maria - .Barbieri Carolirui - Barìsone
Elisa - Barotto loie - Battaglie Linda - Bausola Costantino -
Beccio Giu!!<!ppe Tino - Belleri Ambrosina • Oelleri Cecilia
Belli• Mario Cra;ia • Aellini Elsa - Bellini Sero.fina • Oem-
massar Marco • Oenelli Adele - Benzi CiuS<!ppina - Bcrlendis
Luigi - lle:mnsconc l\\1aria - BcrtorclU Giulia - Bestcnte lVfaritt
Bionchenn Delfino - Bich Francesca - flideni doti. Michde
• llig•tt• Stoppino Carla - Bind• Lucial)O - 13ioley Oetemps
Roso - Diondn Cristina • Iloccassini F8111. - Boicri Li011 - Bona
Albertina - Bonfanti MariA - Bonino Luigia - .13Qnurn BasiHn
• Bouun Rosa .. 13onianino Ma.r10 - Boracchmi GioV"nnna
Uorassi Anna - B()rmolini C.rlo - Ro.~clli Bianca - l!Qtlini
Sen,pide M•ria - llracclli Immaeolam - Bracooj Dora - llrunca
,~malia • Briga Cateriru • Brillii• Virginia • BrQSStt Fraru;esco
Druno7.zi Pietrq - Buila Maria - Burc.h.eri Rosaria - Busacca
B~i Buslocclli Mario - Ruttafuoco Caterina - Cabrino Bcllua M.
• Cucc,o Corln • Cai:n• Em,li• - Culdini Lauro - Callori Sorelle
- Cameni l\\-Toria - Canuruinn:n Anmninn - Campagnoni Pa<llo
• Compan Callisto • Campese Lcti~ia - Campori Luisn ved.
Agnelli - Canzani Eh•,ra • Capello M•n• - Cappelli Lucio -
C.rciofolo VinccnzQ - C•rdonn Ceciba - Caria Grnnella Elena
- CarlnndQ Giovanni - Carlesso Luigia - Carli Edda - Carone
:Viaria ... Cnros$0 Ottavia - CarregR:ia Celestìna - Ca11:1 Riru1
- Casalcgno Doriano - Citsarini l1t1no - CIU!arotti Ciovanlll -
Casazz,1 Rosa - c•...,,.. Ciovanna - Ca$Sinadri Anlfiolina -
Cas-tcll1 Zenaide Castellino Giovanni - Cos.tiglloni G:deazzi
Elvin - Carulli Checchina • Cat;an,a Margheri,. - Cattoi
Giuseppina - Cav,gli• Linda ved. Moro - Cedro Ciu$eppin.,
- Cerellà Erminia Cen,uo Castigliano Albinn - Cherubini
1\\1ana - Cluappc.r-o Magnono DomeniC'J. Chiesa Cas>rsi A,.nita
- Chimiru1 lJnw,rro Rosa - Oùnellato Antonio - Ci:incio Pul-
virCnti Rosa - Cicmtna Nt-Jda - Cielo Mah,•ina - Ciocca Pasquu-
lina - Cirio 1'3olo - Clerici Giuseppina - Clerico Alberto -
Coccolo ValeriJlllo - Com Clelia Colla Giuditta - Colombo
Lina - Colombo Stella Rosa - Conci Maria - Consiglio Car-
melo • Conrnldo Aosuntu Come Elisabetta • Conti Sil\\'la
Continella Giuseppma - Copp•no Mario - Corbolani Tilde -
Corti Adal11iso - Corti Giuseppè - Cost•gliolo Art:hina - Co-
sta.n1.o Rino - Cottitto Mena - Covezzi Oieach1 Mrrriu - Cra-
vcri Giovanna - Cripp~ Cc..sarina - Crosio Giova:nnt - Cruanole
Giuseppe - Curtino Cuta!!1lori Li• - Dancga Tomagno Adelina
O.no.i Rosa - D'angela Cume.lo - De Benedetti A. Maria -
Dedoni Maurizio De Filippis Matilde - De Florian Adele
- Dc Giuli Antnniena - Degli Osti Anna Maria - D<:janaz Er-
ne.tn - Del Cnnto Guido - Del Vorno Mìchcle - Dc!J'lsol•
Antonio - Del Nisro V..-rn - Dello Ri.tsso Dont - De Martin
Mariann,na De Paol.o Rarbara - De Pauli• l\\1ar11herft• • Dt
Rosa Vera - Desarini Fabio - De Silvn Mu.risa - De Sintone
Maria - De Vecchi MariR Ai.Sunta - De Virgilio MichcJb •
Di fluri Elis•be1111 - Di Cesore Giuseppin• - Di F1lto G-. -
Di Finii-io Sellli Cecilia - Di Martino Rosalia - Di Prima Fran-
cesca - Dondeyna-z Man:ino - Doro Suor Linda - Eforo Rina
• Emiliani Piera - EvR.ngd~t• Cristino - Fonciullott, Anelito
- Farald, C. Raua - Fasselt.o Augusta - Fqsson Linda - l'auòr
Ooodna - Fa.usti Lu.ci11 - F11va.lini Francesca - Favre Oberi
Delfina .. Fnvre f'>almiru - Ferr:ari Antonio • Ferrando Urunn
- l·.e. rnri Francesca - Ferrari Teresa - Ferre.ro Adelia - Ferrero
Franco - Ferrcro rose - Fe.rrcro Lujgi - Ferrcro Virginia --
FiRu~ Maria - Fiore Ida - Fiori vcd. Rnvasi - Fior-ina Clovaoni
• Foddai Caterina • F(lglia Rosina • Forruir.i Ftuncesco - Fos-
son Linda - Fn1,'llle Antonietta • Fn,nchini Elisabetta - Fran-
zoni Giuseppin:1 - Frasca Carmela - Frati Elide - Fumo M.ar-
cllc-e Fd,ce - Fu,ii Mario - G11dd1 Licio - Goggino Michele
• Galluni Gu1ilielminu - Galliani Luigi - Caimkri Muratore
'Teresa - Gambini Giuseppina • Game.TI) Ma.ria - Garsi MD.rio
• Gaui Marie - Ca~ti 8o Matilde - Ga\\ti Pie0t - Gennaro
Elena - Gennaro Giacomo - Gentile l'rancesco - Gcrace Cate-
rina - G~romia Maria - Ghellioni Maria - Ghersi Angelo -
Chcrsò Prospero - Ghirurd, Lour,, - Gh,rl■ndD Rosa ,,ed. Viol,,
- Glùvardln Emrsto - Ciannccchini Alice - Gibelli Cleliil .
Giglioni Rosa Gino Mu:rul vcd. Acuto Giolfrè Domenico
- Giorpi Albeno Ciovannelli J:nm. - Giusti (..'nstino - Onemml
Oellim Serafina - Goldoni Goldc, - Condla ;\\-lnria - Clotzini
M. Lui.. - Crasse110 Wanda - Greppi Aid., • Grirn Maria
- Grillone Gìor.d:mo Marin - Crillone Rosinn - Criomo Dora
- Grossi Mll.nna - Guav.oui 1,#idia - Henr1od Dicmoz i'.1onica
- Lo Barbern Elisa • Lacatena Carmin~ • 1,an•itano Maria
• La Roccn MBri~ - La Rocca Pasqualina. - L.rt llosa Rito -
Lazzara Leonena - La.zza-rini Pi~ra - Leotta Emanuela - Lerd.a
Dalm•sso - Lio Ruor Cecilia - Lo Piccol<l Fam, • 1-oreti Rosy
- Loss Ernesto • Lo Turco Agata - Lovat<l Giuseppa • Luise
l\\llaria - Jncomettl Z-snar-in Rina - Jnv~rnizzj lliau lsoatdi
Anno - rvoldi Marghcrit• - l\\lllicchiuroln Venditi> Lino - l\\'ln-
dioi Livia • Madonnini Luigi • Magro Emma - Mllldino Gia-
cinta • Mandello An.n:i - Jvlomluzio Vincento - J\\.la.nfredin•
Domenico - Pvlanginì Lina - l\\lanis Aagcliqi - l\\1annino Ro-
••li• - Mopelli t;,,novdfo - Mora,ilìono :\\!,rin - Moran11on
Camilla - l\\Jarchcsini Giu""!>pina - MnrchiatQ Giov•nni
Ma.rello Barbara - Marino Annn - Maritano Euremrn - Mamttn
1\\114ta - Mar,,eddu Stcllio - Mascheroni )\\.I.aria - Masio Co-
lornbn vcd. Pertino - Massu Coniugi - t\\1assçni Bordin :\\nita
- Mattarolo Eugenio - Mattei Franco - Mauri [sola - 1\\1117..zini
Mario - :vlazzucco Giulia Mclelli Adel:ùde - Melina Gio-
vanni - MeJler, Frane= - Mcnin, Olga • Mercenari F.:ster
• Merel.11 A.o;;!elo - '\\-Terio Giacomo - Merlo Pino \\'ed. Roni-
facio - Merloni Sorelle - Milanesi Innoci,nzn Mllàno Marghe-
rita - Minghi Dina - Minnella Ninetto - Momp Angela • Mon-
ferrini Irrna - Montagna Mnrin• - Montoni Rruno - Mont•-
perto Carmela • Monti Palù ltnlinn - ;\\ll()ntÌCfln~ Dank -
fv'fora Coterina .. !\\1ornlcs Cnterinn - Moriclli Sjlv-ù1 - l\\,foros1
Anna - 1\\1orosi Antomu - !\\1ott11 Ciuseppina - l\\1ottaJa Vinctnz:a-
l\\r1ur~Ia Ant6nia - Mu~ini ~:t - M~uruca Cecilin l\\lus.u-
MICO Cernrcto - !\\·aselli ~1aria - Ncgrini M'ario .. Negruzz,
L<.-oninldè - '-licohno 8'lnta • Nocera Lim Obinu Gioi~
Maria - Onofri l\\lnrio - Orcgloa Giuseppina - Orlando D. Giu-
seppe • Osella Giuseppe • 0101in Mar", - P,,dova11i 1\\o~ei,nn
- Pagani I rma - --Paladino Maria - Palermo "F.nnc.u.ce,<:, - Pomir
Luigi - Papi<1li Maria - Panno L.1na Silvino - P.rino \\11ICi:o
- Parisi Lçrjzfo. - Pasétti Ermanna J'as1 Lina• Pnsino Firmino
Puson Domenico - Putorino Pn.squnl,na - !¾trini Ro,.. -
Pavio l'iorenz.a - Pedemont" Virrfinia - Pedretti M•ri• - Pellit-
teri Teresa - P~lonero Salvatrice • fltnW Lllci:i Peri 1\\fart3
ved~ .8ov1 - Peroni Agostino • Pesen\\o Luigi Pettenuzzo
Radam~• Peverano Edvige - Picchi Don Alberto - Pieron~
An,gda - Pilan Velia - Piombo Gt!mma - Pio·vano Ersilia -
Pir,,i Fortuna Tina - Pieni Ernuni~ - Pluchinorta Conccmnn
- Pompei Ma.ria - Pompeo Linn - Pon1e: '!\\tlaria - Pon,i Rossini
l\\.faria - Porrini lsolina - Porro RomB.no Pcrtn l\\,fari-a - Poz-
zoli Maria - PrevcdelH Gio,•onnn - P rina llattist 11 - Pronznto
Luigia - Provini Ido - Q.u•dronti M•rio - Quaa.giotto Luigi
- QW1sso Eugenia Quinrru:elli Elisabet1<1 - RaVetti Michelino -
e Odette - Rnvlola Lui(,d - Raz,..1100 Luigiru. - Rec:agno Eme.sto
RL-cagno Ernesto - Rec11gno Rnvern Onorina • kOllJ!iO !\\,Lirio
e Ros• - Rcau Domenica - Rep0..i lmuna • Rcpo.'IO"i Roomn
RC'Y Anna ~ Rìca~no Sorelle - R)ccobcne. Rosina - Ri<:cobcn1
Lino - Rigoni Giuseppe • R.inaldi V,tl()rìo • Risoiro Cecilia
Rizzo C.,Jego Emmo - Rol,nldo Ida - Robusti Linda - Rocca
Pc.i~ Maria - Rolando Cesare - Romngaa Manoja Lina -
Romani M,ina - Rombi Cimotti To«~1' - Roo Carlo • Ro,n
Clot Adde - Rossi Adolfo - Ro""i Annina Rossi Cosr:i Vlor:1
- RoHi Landonìra - Rosttl"Olle Antonio - Rovelli Mari-a Lui~a
- Rubbiancsi ZoeUo - Ruffini Mari9 Ruffino Giovanni -
Rumeo Salvatore - Sah• Mari• - Si1c:co .\\clJI S•cco Pasqtu-
lina - Sagri,nani Flora - Samm.1n:o Fronca - Sammartin,,
Francesca. • S.amorè Giovanna .. Samu.ete Nicola - San,guinen1
Olga Sanll Santina - Santllli Fratelli • Sapmo Simone • Sa-
n,cco Gomma Sllrchelti Serafino - Sartu .'leiddu Angelo
Seazzols E
rerm Vera
r-neSsetgarcSeIh'ili=rò -
-NSune<rrzaìnfSinenrn-~nSaci-anSdeirnsiaLnitni aC-.
Sci"•
Uau•
Scrveno Sguerso Morio - S,:.snna Maria - Sgammetilio Sorelle
Sidonia Beth.a.z • Simonotto Francesca - Sis-i Giuliano - So-
brero E leonora - Sollaz:io Marin - $oprnnu Alfredo • Sordo
Maria - Stoppani Antonio - Strona tlfario - Tabbone Muia
- Talestri Call Lconzia - Tamognone, Giuseppina - Tamone
Flora - Tn.nsini lnes - Terranova. ~la.raruronc Giuseppina ..
Test• Carla Testa Cecilio - Togni Pierina - Togn, Sperun""
- Tognc,Iinn Primina - Tolone Antonietta - Tomaaini Giancarlo
- 'J'ornielli Maria - Tortora Ang~la - T~cttno Maria - T~hc_r
Nataliru1 - Tr,bocco Giusepp,c - "rrucoo Gina • Turolla Maura
Vacc1relk1 'vfari•nn• - Vaglini <;:orrndo • Valeggi \\lirginia
- Valente Maria - Valcntini Marin ld:1 vcd. 'l'uzì - Volloti
lol t: - Valvassori Bice - Varenna Maria - Varese Riw Voyr
Mana - Vcllono l\\.foria - Verga Irma - \\"emne,;.e Ulrl"lhna -
Versetti Maria - Ver,ino Mastimim, - V1anéllo Luisa Viectu
Anna Vie-ni Niclot Em.m.lA - Vigaua Mario - Vfohl Giovnnni
- Visc-iola Filomena - Visentm Frant:.esco - Vitale Agnese -
Vuillcrrn01 Annita - Vuillcrmll% Glusçppillll • Zago Ter,.fn•
• ZamJonclla Anna - Z.a.non .Anna.odo --- Zito Catherioe - Zon-
coda Raffaele - 7..orzoli Cian1>1cra - Zucchcll, Bruna.
1:lU

4.4 Page 34

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::
[Èn inlnce1J1>ù111e ti;
S. DOMENICO SAVIO
Verdetto medico: meningite fulminante
Scrivo a nome di mia sorella e di tutti i miei
parenti, che uniti ringraziano San D omenico
Sav10.
Verso mezzanotte di Natale, mentre i
quattro nipotini attendevano i doni di Gesù
Ilamhino, la loro mamma senti,~a un rantolo
prolungato nella camera dei bambini. La più
grande, Silvana, era rimasta completamente ri-
gida. 11 dottore, arrivato verso l'una, la portava
personalmente all'ospedale di Alba.
«Niente da fare; meningite fulminante o, fu
il verdetto dei mediçi,
La bambina non dava alcun segno d1 vita,
rimaneva gelida, la bocca le veniva aperta rnn
difficoltà e la lingua veniva portai.a nella posi-
zione normale con l'aiuto di pinze. Alla notizi.1
di un imminente decesso, mia sorella gridò:
"Domenico Savio, l'affido a te, salvala!•>.
Quindi passò tutti i letti del salone supplicando
ogni malato di pregare per la sua bambina.
Verso le sette del mattino i due professori
che entravano in sala medica, si trovavano a
costatare un fatto. La bambina era ritornata in
sè, chiedeva meravigliata del nuovo ambiente
e dove fossero i doni di Gesù Ilamhino.
A detta di tutti, dottori, suore, infermieri e
malati, D('lmenico Savio ha fatto bene la sua
parte.
Udine
Al.DO BRUNO co•diutore salesiano
« Lei ha ricevuto una vera grazia! »
Travagliata da forti coliche renali, fui rico-
verata in clinica. Dopo le prime cure, mi si
disse che avrei dovuto sottopormi ad accerta-
menti radiografici per vedere se si trattava di
calcoli. Preferii rivolgermi a San Domenico
Savio, di cui son tanto devota. Applicai la
sua reliquia e lo pregavo continuamente che
mi liberasse da quelle sofferenze. Dopo quat-
tro giorni, fra atroci dolori, emisi un calcolo
· che per la sua grandezza fece esclamare al dot-
tore: «L ei ha ricevuto una vera grazia I •>. Non
cesserò di pregare un Santino cosl miracoloso.
MO Napo/,
MAFALDA INGL.ESll
La fistola si chiuse durante la novena
Ero afflitto da wia fistola, che continuamente
si chiudev.1 per poi riaprirsi dopo due o tre
giorni, facendomi vivere in continua ansia.
Questo durava da un anno e mezzo, quando
un giorno lessi sul Bollettino Salf'sirmo della po-
tenza d'intercessione di San Domenico Saviù
e di Don :Vlichele Rua. Subito mi procurai
l'abitino del ' Piccolo Santo ' e dedicai ai due
Servi di Dio la novena di N:itale del 1962.
Durante la novena la fistola si chiuse e da
allora passato più di un anno) non si è
aperta pii11 anzi si è completamente rimarginata.
Sono immensamente grato a Dio per questa
grazia, perchè oltretutto si è rafforzata la mia
Fede, che quakh(' volta vacillava.
Tarnnl!J
GTOVANNl SIJ;CI
R. e G. Moccrl (Campobcl11,. Trap.rni) afflitti do nt,n poter
sver figli per incompatibilità sanguiJ{Tla, ~i rivolsero fer-
vorosnmcntc " S. D. S., che li esaudl con unu bambine.
che sopravvisse, contro il verdetto della sc,enzn medie.<.
lo ie Cblarenza In Tig.>mo (Piazza Armerina- Enna), fa-
~cnù11 una novena a S. D. S .. ebbe ,I figliuolo desiderato.
Franca Lanu Ferrari (Prasch-Alcss.) ringrazia S. D. S.
che àlutò il fiJllio a lasciare certe compagnie P a rimcucrsi
.i;ullo hvona vin.
Aurelio e Maria Vicini (Lafoa1e-Milono) con fc.rvide
prt:J?hit:-rc a S. O. S. ottennero un miul ior11ntento nC!Un
salute del loro bambino.
F:,m.l,!li.a Clnquini (Livorno) annun>.in d 'aver conseguito,
per la protezione di :;. D. S., una buono salut~ per la
ma1nm.a e: ì1 bambino. ai quali la scienze, n,edicu pro-
nclsticav.J s .;-uri!.
Teres.i Mauel (S. Romano-L ucca) prnticand<, la d~vozìone
a S. D. S. ebbe felicemente un figliuolo, nonostante l'età.
G. Glovannlnl (Casubianca-Todno) ottenne il ristabili-
mento in salute del nipotino, mccomnndandnlo a S. D. S.
Provvidenza Romano In Ricolta ($. Giuseppe Jato-Agri-
gemo) pregando S. D. S. e portandone l'abitino, potè
diventar mnmm11 ~enza le compli-,:.z,oni previste.
RJna Picca (Vaeso.na-Cuneo), afflitto da cattivo prono-
suco, supplicò S. [). tj. 8 concederle la desiderata crea-
tura, e Qttenne un bel bambino.
Evelina Atre De -Upero (Siuriius Donignla-Snssari) rac-
comandò a S. O. S. il suo p,ccolo, caduto nell'scquu
bollente, con gravo ustioni. e potè riaverlo completa-
m~nte guarito.
Maducci.9 e Carlo Sironl (Varese) dichiarano, li Jlloroa di
S. D . S., che in occasione della nascita del piccolo Gian
Domenico, fu scoo~iurata la temuta setticemia invo-~
c..ndo il piccolo Santo.
Francesco Costa (Napoli) affiùò a S. D. S. una figlia
ammnlata con setticcn,ia, e l'ebbe salva

4.5 Page 35

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Wiiif;;/;,· ···:::;liiiiilllii
..
ç
.
1mmi~~;.
=:::::::~:~!~: :0w !l?ci dtl d, tfllt:fl'('IJ/J{lt/1.(;
C'< •('2/)I)
ti:@1'0.-t~fi]l~~r• .ti1rllltt:it%:t!J#:.:&qir..(f:1~'$àf!ti:";%&:t:;;if:.%;I@'l&?t)
-i
DON FILIPPO RINALDI
Guarita da grave m eningite
Fui avvisata che la nipote Ernestina era ri-
coverata all'ospedale, tanto grave che solo un
miracolo poteva salvarla. Subito pensai che il
miracolo ce lo avrebbe ottenuto Don R.inaldi,
ch'io ebbi la fortuna, non solCl di conoscere
ma di avere per mio Direttore spirituale
per vent'anni. Andai al capezzale ùrll'amrna-
lata: non dava segno di conoscere nè di ca-
pire. Le misi un'immagine con reliqui'.l di
Don Rinaldi sotto il guanciale e con una sua
sorella incominciammo la novena. Intanto do-
mandai al professore l'v1assobrio, che l'aveva in
cura, qual era la diagnosi della malattia. :\\li
rispose: <( Si tratta di grave meningite; dalla
puntura lombare è uscito tutto pus >1. l\\la ben
presto Don Rinaldi incominciò a confortarci.
Dopo tre ore ch'io avevo messo la reliquia al
contatto dell'ammalata e ripetutamente la chia-
mavo per nome, ecco che mi risponde, come
se si svegliasse da un profondo sonno. Erano
{8 ore che aveva perduto conoscenza e la pa-
rola e non aveva piì1 preso un sorso d'acqua.
Mi disse: (( Zia, hai fatto bene venire a tro-
varmi, sono contenta•>. Poi a poco a poco andò
migliorando cd ora incomincia a disimpegnare
1 lavori di casa senza nessun residuo della ter-
ribile malattia.
'I'orÌtrQ
TERESA l\\JUSSO
al mio grande compaesano e subito ottenni un
pronto giovamento: i disturbi cessarono, non
ci fu più bisogno di alcuna operazione e d'al-
lora respiro benissimo.
La .1/nn/'ermto (A les•andria) CEhESTINA DE ALESSI
Soffriva da dieci anni
Da circa dieci anni soffrivo di un tormen-
toso male d.i capo, che i medici non sapevano
diagno!:ticare. Durante lo scorso inverno il
disturbo si accentuò destando serie preoccu-
pazioni. C'on fiducia mi rivolsi al Servo di Dio
Don Filippo Rinaldi. Da allora cominciai a
migliorare ed oggi sono in condizioni di salme
pcrfenamente normali. Invio offerta per la sua
beatificazione.
Nnvnm
FfiliNANDA Ml>LLA
Invocando Don Rinaldi scompare una ciste
Afft:tta da una ciste, fui esortata più volte
dal medico a sottopormi a intervento chi-
rurgico; mi raccomandai invece al servo ùi
D:o Don Filippo Rirntldi a mezzo di una
novena. Continuando nelle preghiere la ciste
cominciò a scomparire, sino a guarigione
completa. Rendo pubblica la grazia, impc-
trando da Don Rinaldi continua protezione su
di me e sulla mia famiglia.
F,•letr~ /Tonno\\
MARIA ,\\OELAlDE CARLEVATO
Evita una operazione che per l'età
preoccupava
Da otto anni ero afflitta da fastidiosi polipi
al naso, che mi procuravano tremendi e con-
tinui raffreddori. Nel 1958 fui operata e l'ope-
razione fu più seria del previsto per una insuf-
ficienza cardiaca. Tuttavia il male ricomparve
ben presto con il suo seguito d i raffreddori,
che non mi davano pace nè di giorno ne di
notte. Nuove visite presso specialisti rivela-
rono la necessità di un secondo intervento. Fu
allora che mi rivolsi con fiducia a Don Filippo
Rinaldi, pcrchè mi aiutasse a evitare un'ope-
razione che alla mia età preoccupava mc e i
miei cari. lncomincia.i con fiducia una noven.i
A D (CaMma) raccom•ndò • D. F Il. il marito, in1:pu•
$l:lrn~11rn accusato e sòspcso tln l lnvuro, Pnco tempo dopo
i1 marito, riconosciuto lnnoC"entt, fu reintegrato al lavoro
<:On i,:li stipCndi arn•tnui.
N. N. (Torino) invia offerta e andlo d'oru per nngraz,nre
D . F. R. di uru, triplice guarigione e per av"r trovato lavoro.
Veci. Delfino _\\8ugnolo-Cu!ll!ol è ri,-onos<:cnte • D . F. R.
per grazia ric~Vula.
Ales~io Cretti (Ctratello-llerl(orno) rmgraua D F H.
per consi:guito favore.
lolaoda Lngnn (T orino) nngraztn S. D. S. e D. F. R.
pe.r l'ass,s:tcnzn avulo. in una lunj.,'1.l Illnlattia e per la
gu.arig-ione conseguita.
Una F. M. A. (llraslle-Tspett. M. A.) obbligats o riposo
assoluto, ln sei ~iorni ottenne 1l proprio riin.abilimeoto
in salute rivoh:endosi con unu noveno a D F. Rinaldi.
Maria Cino (Lecce) raccomandò caldamellte a D. I~. R.
unJ. pc:rsonu c:trn ammalata di bronchite asmatica e n~
ott\\:nne la g-uorig:100~.
111

4.6 Page 36

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HCROQATA 7fflll!tlfflfii:!
TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000
per co111,incim•e una Borsa occorre 1,n ,n.inimo di Lire 10.000
Borse da. completare
Ilorsa: Maria Ausiliatrice e S. G. Bosco, a cura di Borga-
tello Angela in Gallo (Torino) - I, .,o.ooo.
Borsa: S. Cuore di Gesù. Maria Auslllntrlce, S. G. Bosco
e S. Domenico Savio (13•), a cura <lei Con. Liherio Pit-
tari (Messina) - vers. L. 30.000.
Borsa: Per I genitori deCuntl, in mffragio (Panna), n CLIJ"8
di N. N. · vers . L. 30.000.
Borsa: Don Bosco, secondo I~ i11tem:rioni di Natali Ada
(Ascoli Piceno) vers. L. 20.000.
Borsa: Maria Ausiliatrice, a cura di Maria Pia (Torino)
r(I vers. L. 20.000.
Borsa: Auslllatrlce Immacolata, a cu.ra di Losanna Pietro
(Torino) • t 0 ,•trs. L. 15.000.
Borsa: Maria Ausiliatrice, protegel i miei figli, a cura di
Orl.ando Giuserre (V,mczia) • vcr.s. L. 15.000.
Borsa: S. Giovanni Bosco, prokggi m~ i miei cari (Roma),
a cura di Alinn 13racco · vers. L. 10.000.
Bol'Sa: Maria Ausiliatrice e S. G. Roseo, e cul'JI di Gia-
nannesC'hÌ Cecilia (Gro$seto) - r0 vers: L. 10.000.
Bon;a: Maria Ausiliacrice e S. Domenico Savio, a curn di
Paola Dondli (Parma) • ,• v•r•. L . 10.000.
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Cnmastri (Roma) - •• vers. L. 15.000.
Borsa: Don .Bosco. r.oncedì la grtnia a mia mamma. a
cura di Bethas Albertina (Aosta) - vers. L. 10.000.
Borsa: S. Giovanni Bosco, i11 "1onwria dtlla prof.sa Pa-
,cJ,ttto C,lettt (X IX•), a cura dell'Unione Don Bosco
fro Eùucatori (Torino) - vers. L. 10.000.
Borsa: Spoto Giacom o (Trapani), su011do I~ su, Ì>tltn~otti
- 1° vers. L. J0.000.
Borsa: Mari.a Ausillalrlce, S. G. Bosco e S. D. Savio,
proteggete Ada, a cura della famiglia Dc Guglielmi Giu-
seppe (Imperia) · 1' veT5. L. I 0.000.
( conti1111a)
Borse complete
Borsa: Bnrisooe Guido . 111 rÌCQrdo, ,mJJragtf) e ,ironoscen::.a
a S. G. BoscQ p. I(, r.. a cura di Barisone Eugenio (Snvona)
L. 50.000
Borsa: Mari.a Ausiliatrice e S. G. Bosco. a cura dcll'arc.
Lu(&i Mattei (Catanzaro) L. 50.000.
Borsa: Gesù e Maria Ausiliatrice, benedite 1/ matrimonio
, IH bam/ii,re di M. 1. l. (Asti} · L. 50.000.
Borsa: Maria Ausiliatrice, per ri11gr1111:iamento e uamdò le i11-
1~n~io11i di T,resina Crotli-Anlo11i•tti (Bergamo)- L. 50.000.
Borsa: Maria AuAlllatdce e S. G. Bosco, rontedelt la ialute
a N. P. M., i,, ,uffragio dei genitori, a cura di I. M.
(Messina) · L. 50.000.
Bo..,.,., Maria Ausiliatrice e S. G. Bosco. pt!r ollentr• una
grazia a 1111 partnfo di NlMia Diomo:: (Aosta) - L. 50.000.
Borsa: Maria Aus.illalrlce e S. G. Bosco, protogg,te , b,-
n edìt, la Sardegna. a c11ra di Claudia de Murn (Catrliari)
- L. 100.000.
Borsa: Valle Don Paolo, n cura di 1111 suo ex allievo - L. 30.000.
Borsa: SS. Cuori di Gesù e dl Maria AusUlatrlce, Santi
proteltorl, Doo Bosco e Oomenic.o Savio, ;,, rhigra~iomerito
di panico/are e imporrm,te cro::ia (Como) • (,. 50.000.
Borsa: S. Cu.ore, Maria Auslllatrlce e S. G. Bosco, sero11dn I•
mte,u,ù,m tl•I Dou. b'mw111e/e Sratigna (Taranto)• l.. 50.000.
Borsa: Maria Ausiliatrice e Don Bosco, in uuesa dt waztt
(Torino) a curn di Sales l•rancesco L. 50.000_
Bor<a: Can. Chiesa e 01n. Po.zzetll (Roma). n curn d,
N N- · I,. 50.000
Borsa: Maria Auslliatdce a S. G. Bosco, proteggde mio
sorel/o Giu.seppi11a lo wa famiglia - L. 50.000.
!)orsa: Maria Ausillalrice e $. G. Bosco, itt ~uffragio d,i
no1mi Maria Francesca e PtJ.Squnle Milord, 1101ic/J~ i11
flÌUto protozilme pa me, a CUJ11 di Merin Oem!llli ( Va-
rese) • L. 50.000.
Borsa: S. Lolgl, per 011orare e $11.fJragare l'anima del/,
•ore/le Luigia , Vir_qi11in, a curu di Don Pietrino Ca~ti
(Calo(liari) • L. 50.000.
Borsa: San Domenico Savio, 51:rm1do le iuten::ioni di Don
Pietrwo Ca,11 (Cagliaci) - L. 50.000.
Il.orsa: S. Giovanni Bosco. in memort.a di Osvaldo Avam:it,i,
a cura di Maria Avanzini (Varese) - L. 50.000.
Borsa: S. Domenico Savio, prottW i figli di J'l[llria At1an-
:,i11i (Varc.•e) - L. 50.000.
Borsa: Rlnaldl Don Flilppo, t111spicat1do11• lo hratifo:o:rio,1e,
• çura cli Bianchi Giuseppina (Como) - L. 50.000.
Borsa: Rua Don Michele, venerabile, P"' rico11ouenza
e tontim,a proteziQrrt. a cura del prnr. Gioacchino Sas-
sani (Ancona) L. 50.01>0.
Borsa: S. Domenico Savio e Don Filippo Cerntll, a cura
ùei coniugi !\\1. G. C. {'forino) · L. 50.000.
Bors"1: Maria Auslllatricc, Don Bosco e Don Michele
Rua, in rillj/ra.:iam,:1110, o n,ra di Galanti '.fotilde (M••~•
C•rrara) L. 50.000.
Borsa: Gesù, Sommo ed Beerno Sacerdote. a cura dei C-Oo-
p1muori di Limosano (Campobasso) (s•) P•r il 50• di Sacer-
dozio dtl Salefiano don Gia1111a11to11in D<1111t11i<'o - L. 60.000.
Borsa: Maria Ausiliatrice, S. G. Bosco. n cura di Roberto
Francesco (Asti) L. , 00.000.
Borsa: Lambertenl!lti-DeJI'Agostino a curu della prof.sa
Enninia Dell'A~ostino (Sondrio) L. 50.000.
Borsa: Divina Provvidenza, i1, mffrllf{io dei miei defunti,
a cura di N. K - L. 50.000.
Borsa: M3rla Auslllatrlce e S. G. Bosco, a cura di Dondcro
Maria (Genova) L. 50.000.
Borsa: Spirito Santo, irr mffragio dei miei dtfm,ti. cura
di N. N. L. 50.000.
Borsa: Maria Ausiliatrice e S. GlovannJ Bosco, p.g. r., ei,n,o-
cazion• di pregltiem, n cura dì P. Pintovcd.Dalbi • L. 50.000.
Borsa: Maria AusilL1trlc<o, proteggi Franco e G,om,i (To-
rino) - L. 50.000.
Bo.sa: Maria Ausiliatrice, pertlté benedica un prog,tlo di
btneficr111Za, a cure di Amnio Gorrct (Aosta). · L. 50.000.
BorSa: Maria Ausiliatrice e Don FUlppo Rlnaldi, a ,,if-
(ragio del ,mrrito A"l(elt;, della suoce,a e par la wl11te dei
miei ji,:li, curo Ji E. M. (Pavia) - L. ;o.ooo.
Borsa: A s uffragio dei de(unti delle sorelle Plrozzlni-
Ceppomorelll (Novara\\ L. 50.000
Borsn: Mada Auslllatrice, 1n mffragio de/I« amme ,ante
del Pur,:utorio, a cura di .Barresi Concettn ([leggio Ca-
labria) - L. 50.000.
Borsa: BlsdomlnJ Onella, per 1m miisionario clte pre11hi
,uondo lt sue i,,te~l)nÌ (Siena) • L. 50.000.
BorSa: Maria Ausiliatrice e S. G. Bosco, pe, preuroart la
fami~lio do Olf'll male. cura di Po~1• Giuseppe (Tori1Jo)
L. 50.000.
Borsa: In suffragio dei nostri deCuntl, a cur• delle sorelle M.
('l'orino) - L. 50.000.
Rorsa: S. Cuore dl Gesù, Maria Aw,illatrice, S. G. Bo-
sco e Santi Saleslanl, prougpete nì11tnle la mia figlia
e la ma famiglia, n cura di G. E. (Vercelli) - L. 50.000.
Borsa: S . Giovanni Bosco e Santi Sa.Jesianf, iero,,do ft inten•
zitmi d, Ar,:enun-.\\fin11oll1-.\\lercedet (Torino) -l,. 50.000.
Bors.,: Allendo la grazia completa, Don Bosco ottienlla
dall'Ausiliatrice (3•), a cura di Anna Bioncht Caccia

4.7 Page 37

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L.10.300 -dott. l'anizzi Carlo. ex allievo (Imperia) 30.oOP
- Tot. L. 50.300.
Borsa: Maria Ausiliatrice, per l'adozìo11e dì '"' 1\\/ìsr-itma.rio,
a cura di M. A1u:io (Padova) - L. 31 .500 - dort. Panizzi
Carl9, L. 2.0.000 - Tot. L. 51.500.
Borsa: Maria AusUiatrice. converti U popolo russo, a cura
del dott. Panhzi Carlo (Imperia) - L. 50.000.
Borsa: Maria AusUlatdce, converti Il popolo cinese,
a cura del dott. Panizzi Carlo (Imperia) - L. 50.000.
Borsa: S. Domenico Savio, a cura dei coniugi Benino
(Cuneo) - L. 50.000.
Borsa: S. Giovanni Bosco e S. Domenico Savio, siat, g,-
11erosi di grazie per gli offerenti, a c,ura di Leam.ini Pia
(Svi.uern) - L. 64.178.
Borsa: Sacro Cuore di Gesù, • cura di Biaresc Emma
(Cuneo\\ - L. 50.000.
Borsa: Blarese Ida, a c\\lra dello sorella Letizia (Cuneo)
- L. 50.000.
Borsa: Ma.eia Auslllatrlce e S. G . Bosco, secondo 111 inren-
ziorù di Flora Musurnca (Reggio Calnbria) - L. 50.000.
Bocsa: Augusta Regina Auslllarrice, esauditemli, a cura
d, Rosetta Demartini (Genova) - L. 50.000.
Borsa: Maria AuslUatrice, u,condo le intenziom di Al-
fonso Maria e Lui,a Remo11i (Alessandria) • L. 50.000.
Borsa: Maria Ausiliatrice, ÌJJ ruffragio di Dòn Gi1,sepf>t
Miglia, Salmono, a cura di Dora Viviani-&llotti (Mi-
lano) - L. 50.000.
Borsa: San Giuseppe, .1.co11do le inunziom d, Man·an1
l'vlaria (Milano) - L. 50.000.
Borsa: Rlnaldl Don Filippo, secondo il desiderio della
d,Junta Sw.ia Gi,,r~ppina (i\\1ilano), a cura della sorelle
Maria Snntini-!:lusia - L. 50.000.
Borsa: Montlni Osvaldo, vice presidente, e Bertolino
Antonio, in suffra~-io " ricordo, a cura dell'Unione Ex
allievi del ,• untorio festivo Don Bosco (Torino) -
L. 50.000.
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Oavico (Torino) - L. 50.000.
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a cura di N. ):. - L. 50.000.
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fragio, a curo di L. Facchinj ('l'orino) - L. 50.000.
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vanni Bosco, in suffral(Ìo delle nnime dei miei J!t11itor1
congiunti, a cura di R. (Ragusa) - L. 50.000
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do/umi, a cura della figlia Bina (Palcrrno) - L. 50.000.
Borsa: Genduso Gaetano e Lind11. ;,, <11jJra!ftO della sorella
Bit/O (P..Jermo) - IJ. 50.000.
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Giu,eppe e Clotilde Branda L. 50.050.
Borsa: Maria Auslliat:tlce, libera dal ,110/e la mia J1ario
ron Guido - L... 50.000.
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N. N. (Piaccn211). - L. 50.000.
Borsa:Mollll.Marengo, vescovo nell'lndia, per fa costmziono
dJ nuow semi1111rio. a cura di Paola Cant-si - L. 50.000.
Borsa: S. Giov,,nnl llosCo, a suffragio di Vimi,u'a e Fra,r•
ctuu Canosi, a curn delle figlie. Michelin~ e Paola (Mi-
lano) · L. 50.000.
Borsa: Maria Ausiliatrice e S. Giovano! Bosco. a cure del
Parr Mattt>i Luiiti (Catanzaro) - L. 50.000.
Borsa: s. Dom.eoico Savlo, l)oo Michele Rua, veoera-
blie, e Don Ri.nald.i, datomi salute all'a,rima al corpo,
cur,o di N. N. (Udine) - L. 50.000.
Borsa: Don Bosco Santo, a cura del dott. Luigi Baldassi
(Modena) L. 50.000.
Borsa: Modena e Toesca, a mffraxio (Imperia) - L. 50.000.
Borsa: A suffragio dei miei mortl, e p>t_(!hier, pe,- lofario
Moìh110, offermto ( Imperia) - L. 50.000.
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viso) • L... 50.000.
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(Torino) - L. 50.000.
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R.lnald.i, stcorido I~ intmzioni dd ,oniugi Cono (Asti)
- L. 50.000.
Borsa: Boccatatte Don Giovanni, • cura d, un cx allievo
- L. 50.000.
Borsa: BeUoni Marianna e Volpi Giuseppina, a cura di
Belloni l\\Iaria, defunte - L. 60.000.
Borsa: Maria Auslliatrlce, invoco il tuo divino aiuto,
secondo I~ intenzioni di E. L. F. (Varese) - L. 50.000.
Borsa: Maria Au&illatdce e Don Bosco, a curs di Camastri
Ennio (2•) - I~. 52.000.
BQrsa: S. G. Bosco, proteggi i mlel figli, a cura d, Fer-
randn Gaggcrn (Genova) - L. 50.000.
Borsa: MorcUlni Don Francesco, suddiacono, 111 mfJTflgio,
a cura della Mamma e Zia Besana (Milano) - L. 50.000.
Borsa, Maria Auslilatrlcc e S. G. Bosco, i11 111jfrQ!fio della
Madr, Masim Mana. .a cura della figlia Anna (l.:dine)
- L. 50.000.
Borsa, SS. Cuori di Gesù e dl Maria, soccorrete 1?1i affilmati
dell'India, a cura di Benone Cesarina (Pavia) L. 50.000.
Borsa: Simone Michele, prowedìtore agli Jtudi di Ales-
sandria - L. 30.000.
Borsa: Satus lnflrmorum. ~ curn di L. M. (Torino)
- L. 50.000.
Borsa: S. G. Bosco, a cura del prof. Belzcr Giuseppe
(Alessandrin) • L. 50.000.
Borsa: Rloaldl Don FlUpp0, servo di Dio, p. g. r., a cu.ra
di L. A. · L. 50.000.
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fi.iira e spiritual, u11itamrnu a quell,1 dei familiari de/1111/1
- L. 50.000.
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ruffragif> ddla /llamma, 8rustio ,11(1.rìa, a cura di C. I.
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A,m/la (Bergamo) - I•. 90.000.
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.4.ncil/a (Befl!llmU) • L. 90.000,
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gra,:;in, cura di Adnlf{isn Brnces~o (Genova)• L. 50.000.
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BgUo!, a cura di Bindi Moria-Alben11hi ($iena) - L. 51.000.
Borsa: Anno Santo, G,uliana, Ct1rln, NlariaUM.w, Enzmll,
Maria A11tometta, !111110 Marin , Marc,1/a L11,ia, a cura
do Riccardo Luna (Roma) • Ootr. P,mizzi Carlo, L. 40.000
(Imperia) - L. 52.000
(rorllim,a)
L'lSTITUTO SALl,;:SIANO PER LJ! MISSIONI
con sede in TORINO. eretto in Ente Morale con
Decreto 12 gennaio 1924, n . 1.2. può legalmente
ricevere ùga1i ed l':Mditd. Ad evitare possibili
contestazioni si consigliano !e seguenti formule:
Se trattasi d'un legaro: , ... lascio ali' Istituto Sa-
lwano P" I, Mi«ioni con ,ode in To•i110 a titolo
di legato la somma di Lire... (oppure) l'immo-
bile sito ,n... ,.
Se tranas1, in\\'ece, dJ nominare erede di ogni so-
stanti l'Istituto, la formulo potrebbe esser questa
, .. Annullo ogni m,a precedente disposiz,ooe t<tSta•
roentarin. Nomino mio tlede universale I' Trtituto
Sal,riano t,e,- le Miuioni consede1n T-orino. lu.sciando
ad caso quanto m, appartiene a quelsiasi titolo•
(luo110 ~ dala I
(firma r,e, utuoI

4.8 Page 38

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l nos1ri morti ,,I
SALESIANI DEFUNTI
Sac. Paolo Scelsi i o P•lermo o 92 onm.
Sac. Agosdno Raseto t • Parma a 88 onm.
Sac. Gius e ppe Carnps t a Cordoba (Spagna) • 83 anno .
Sac. Giorgio Wagner t e Fulpm~ (Ausrria) 77 anni.
Sac. Leone Chlstè t • Gorizia • 70 anni.
Sac. Giovanni Cassanello t ad Asunti6n (Por•!llJ•Yl
a 6:z. anni.
Sac. Nk:ola Rosalio t Guadalajarn (Messico) a 39 anni.
Coad. Ambrogio Basilio Glovanntni t " L, Spc>ia a
78 anni.
COad. Giuseppe Rivero t o Talea (Cfle) 77 anni.
Coad. Giuseppe ZupplroU t a Bolo""" a 74 attni.
Coad. Domenico Dal Cln t a S. Meuro Torinese• 61 anm,
Coad. Sebastiano Lalacona t a Bu<>nos 1\\ine• (Argen-
,ina) a 61 anno
COOPERATORI DEFUNTI
Savino Olbltonto di Qo anni e Chiara Musso do 76 onno
t a Barletta (TI,\\ri),
Genitori di gnndc fede, seppero acceru.rc da. 010 la nume-
rosa ligliuolanzs di t s figli e vivere di 1oro e pe.r loro.
premurosi della: loro educazione schicunmente crl,;u11na
Furono modelli ai fi11li di onestà, loboriosi1tl e flducia nello
Divino Provvidenz;a. che invocavnao ruttt: le sere CQn lo
recita in comune del SanLo Rog.ario Il Signore Semhrn
HSCl'$Ì compiaciuta della. loro bonti• chi:1nu1ndo allo vit~
rèli~iosa quattro <;lei loro fiJtli: P. C"rmint Cuppuccino
don Vittorio snJesinno. e duè Suorr d 1 Jvrea.
Ella Gobettl t • T•rcenro nel Friuli.
Affezion1uo Cooperau:>rc. am1c\\\\'a IR Chiesa ~ la nosun C..:on-
urcgazionc. 01,lni giorno pcrco"cva un chilon'letro str-ndo
per RJtcolrare la s.antn l\\lessa, e qucs1u anc-he ~uu..ndo era
ui~ pros,imo ai 90 onni. Quando propos.c al nipotino Ji
l.'fltrarc 1n un lstiruto Salcsiuno, Don Bosco non t;ra coao•
sciuto in fami1,din. Ci pens~ lui nei giorni d, l)J'~p•u·azione
alJ11 panenza, raccontando ogni aèn un tàuo dcli• vha del
Santo alla famiglia raccolta intorno nl focolare. Oggi quel
nipotino è il 1n.isslo,rnrio dcJ R,rnuafo don Luiui Goheui
LuJ,:I Alessl t o Citmdelln • 45 11nm
Ent\\1siastK Cooperatore 8n lc~fllno, nell~ diffic()hil. ricorrevo
1tll'inrercessi<lne r,orente Ji Don Roseo e dclln sua Avvo-
C"ftt9. lVl-arie (\\usilintrice ·r·Tase-orse la ,·Ha s=-onticandos,
per la fam•Rlia... cui lnscia un J:ronde esempio di bunt"
onestà e dediiione eroica aJ dovere. ll frEltf'llo salesiano e
lo sorella Figlfa di ~lari:a A us,liatnce lo r.-cconiao1.fan" a,
romuni suffragi
Cap. Luigi Bo:.:r.o 1 • Genovn
Presidente della S. Vincenzo. socio d1 A. C .. pronro do-
vuo4uc ci fosse da far del benè. fB"SCIB di sè un ricordo im-
perituro di bontà, reltitudiue e ~enerosuà non comuni
Accoglìe\\'8 1uni I biSORJ)OSi vh·cnllo in profondirfl la malia
timu deJ Vangelo; Non sappict la destra quello che fa lo
sinistn:a •· Assiduo e h:dcle Coopcnuor~. diede alla Conkre-
iazione duè sacerdoti· don AgoMino e dnn Giovanni
Fioravante Carraro t • Campo••mp,e.ro (Pndova).
Uomo dl i.nteR"Crrimi c.ostum1, cducù còn profondo senso
cristiano , suoi tigli. 11 suo nmore a Don Boic(> lo rendeva
ory-oglioso di avergli du.to un fi~lin. Coronò I.a sua esisten.7.11
con l'olocausto di una lunp1 so!Teren:eu santificata
Giovanni Mellano t Saluzao (Cuneo)
Esert,plare padre di famìg1iA e strenuo difensore della
causB c1Utolica, lavorb per ct:msc.rvurc le fede nel popolo
Died~ due 6gli alla Socièt1\\ satesiann e si ~pcnsc santifi-
cando indicibili e interminabili dolori
Antonio Petruccl t • Roma a 77 •noi.
Padre esemplnn.· di Qunu.ro figli, fre cui un-a Figlia d1 Marin
J\\usilìatrice. ins~gnO il viver cristiano piU con l'esempio
cht con ts parola. Fin dati-a giovinez,:a si accostò opoj
q_iorno aUn mensa eucaristica. Nutri unn divozior1c tene-
. rissima aHa i\\1adonn11 non u·alucicrndo maj iJ 1-tosario in
larniglia. Vis~e più per gli altri rhe per sè e partecipò
at11va.mente alln Yita par-rocchiaJe.
Francesco ChJarl 1 a Connohio (Novara).
E",c allievo d<>II• Cn•• modre d, Vnldoc«) dol 1805 al 1808.
Cooperarore S.-lci,;iano, dc:1,·otiS!lin10 d, 1\\1..a.rii Ausiliatrice,
San G. Bosco e del \\'cn Dl)n Run. niutò le Opere Sa.
letiane in vita e, m morte,
Tere5a Giaccone ved. Mlnasso t • l\\1ondov, V,coforce.
lddio rho chiamata ll dopo una l\\lnga \\(ita santificnra
dallo pjetà e ttUIO dedita a opere do bonrA, •l molteplice l:1-
Y0ro e a.i gntvi titerlfic.i per il bene dl!i numerosi fia-H. tra
quali don Ortavio, snlcsiano
Maria Trevisani f S"'•ona a 8/i anno.
Dopo un lun,zo insegnamento che le meritò lu n1e.d3gl111.
d'oro <bi Pubblico i-tinistero, si era dedicala ad opere di
be.ne, aiutando coi auoi risparmi le Mis-9ioni è il Seminario.
Al11t morte lasciava unn g-c:OèJ"O!ltf donazione alle Opere Sale-
siune.
Aonso Lulgla ved. Scaglia T il S•vona.
Nella sua vito ebb< un unico scopo: fore del bc11e. E lo
fece o piene mani, coopenrndo nell 1npostol11ro sale.siano
e diffondendo 1a dévozione a Marin /\\uslliatrice.
Pasqualina Magni 1 • Milano a 86 ,nni.
Precoceme.nte \\•tdova con sette figli, ,1it,c nel nvoru e
nella preghiera amando Dio con splendore di fede e dì
riconoscente Jrenerositi\\1 donandosi comptctamcnte DI
hene della fami~lia e çiel prrusimo. OC\\'Otissirn11. di Mari•
Au3iliotrice ti di Don Bosco. donò due figli alta Coogregu.
zione.: don Eugenio e il coad. Riccordo, e una figliu ali' l sti-
turn di Matia /\\usilintrice, merhando dal Rctlor l\\faggior•
i.mo speciale. diplomo di benem~ren~a
Giovanna Oe Grandi ved. Ferrarls t Oe,,ona (Vercelli).
Pt.r 50 anni propagò la divozione Il. Sao Giovnnni Bosco
per tutto il poes-e e da molti anni ne organizzava snçhe Ja
festa in purroc.chia servendosi di clemnsine raccohc con
non pochi sacrifici. Ootats dì buon senso e di buon cuore,
~i focevR rutto a tutti porrondo nelle fanugJ,e oace ~ nei
cuori bontl\\_
Ginevra Maria Antonia Biffanti ved. Milan.
l',,. 42 enn1 nmo.nev11. vedova con cinque figli. di cui {1 mol,t-
giore di 7 ~nni. Lì nllcwò cristianamente -.: quando i pr1m1
due espressero il desiderio d1 consacrar-si Al Sìpnore, chinò
il c-apo Questo sacrificio le donò I~ gioia dj twere due fiu:h
~:accrdoti Cappuc-cini. Poi un ter:to fiplio. 11 21 t1nno, lascìh
l'impiep:o e la /ami~lin per entra.re dai SolesJani. Solevu
ripetere: , Il SiJ;::nore ml ha dnio cinque fil?li ~ m~ nr. ho
chiesti 1re: sono 1n debito anrnr-n di duit1
carouna Sciabbarrasl.
Cul'lper:Hncc zchante in \\'1111. \\'Ollt• c.ion11nuare a bcnehC'llre
in mnrte lascin.ncJo Òt:)Ì beni oer lo futur:1 Open Sa1cSÌQOil
in L'trntctitlì lt\\-gn~tnto}
Teresa BeUonl i " Tre,·,Rlio (llèrgumo\\
La t1ua vltu. di fede, d1 bcmtÀ e- d, s..acrific.H, lUrt;e .,i.pc.su
nell'umile ::;cn·iiio del pros!Cimo. b rese un :1 1ut11 Pre-
sènLe ln ogm opera dl bene sostcnn~ particolnrmcnte
le ini:r.i,uive di 11postoluro dellB P U . a,u111odo sopnututtu
le vocaziu1,, sKlet1.i.ine
ALTRI COOPERATORI DEFUNTI
/\\imar Adel•ido /\\mbrogelll F.lvir• Amcroo Luigi•
Ani;;ioi Oblnu ~1fodo Angioni l\\1ichele. - Arbezzono
Agostino - Uaçilieri l\\ila.rwheriro. - 1fald3sso Aurora - Ba-
stont-ro C.:.hiaffredo - Httllio Oio•,:a.nm - Bc.nciol'im Gemma:
- Bianchi Euidio - Rorra Prancesra Uuonsant.i J!spC?d1lo
çancpa Luigi - (;.uppelll<l. Lu,~ - Caprio'(lio Mstrin - Ciµ1i~
Ciwcpp1nA. - Coda l~rmencgilda - Coronu Gi.t.como - Cotra
Amelio. DoIla Valle Giuseppè - De Ambroiri Paola - Della
l\\iltle.ui:a Pagnutt1 Angela .. Fntco Giu~l11rJ() GìuHa - F.alzct.t1
l-;-ntnee,cn - Famiani J\\nna - Fcrrari Giuscppin=- - F'ol-
lacchio Stefano - ÙaRliardi t\\rcansrelo .. Gay .'\\mcalia -
Oemellaro D Curmelo - Cerh Bmmo - Golz, Vincènr.o
Greto Ro.s[I. ~ Cuat;cO Santlna - lanni C,nmelia • Mam!in:
Pietro - l\\'Janzonl lsa\\:,cllD - Mnrangoni Luigìa l\\1arè
Oonms Vincenzo - l\\rlnrhu Sini ltiiltA - Ma.ssaglin t.udA
- Merlini .Agnt:"c - "-1igliorini Albino t\\·1ilidon.1 Rosario
- 1'1oitre Margherita • ~1o1Jo Giovanna - ~1ura G,ov,rnni
. Negrini Genove.fr.11 • Pan Provvidenza Parietri \\nto-
niettà . Pariilotto Emilio - Pasquak• Dona1Q • Pedrow
Msru-herita - Pe.n:ico Caterina - Prono Cristma - Rutto
Margheritn - Rocc11ro Frnnc-e1n,o - H.unu Rosa • San1uccu,1
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4.9 Page 39

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4.10 Page 40

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su 40 tavole fuori testo
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In ogni pagina don Berruti risplende della
rara perfezione di un vero Servo di Dio.
La sua spiritualità è così ricca e solida
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PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI SAN GIOVANNI BOSCO
Direzione: via Maria Auslllatrice, 32 - Torino - Telefono 48-41-17
Al l O del mese: per I Cooperatori e le Cooperelrici Salesiene
Al 15 del mese: per i Dirigenti della Pie Unione
Si Invia graluitamente
*facciamo noto ei benemeriti Cooperatori e alle benemerite Cooperetrici
che le Opere Selesìene henno il c. c. poslele con il numero 2-1355 (Torino)
sotto le denominezione: Direzione Generale Opere di Don Bolco Torino 712
Ognuno pu6 vele,..ne con ri•parmio di spe.,a, nell'inviere le proprie olfetle,
ricorr.,ndo all'ufficlo postale locale per Il modulo relativo
*IMPORTANTE - Per correzioni d'indirizzo si prega d'Inviare anche l'indirizzo vecchio.
Si ringraziano Islgg.Agenti postali che resplngona,con le notificazioni d'uso,! Bollettlnl non recapitati.