Bollettino_Salesiano_195409


Bollettino_Salesiano_195409

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m
La statua di Maria Ausiliatrice, collocata nella nicchia che è di fronte al pulpito.
Occupa il posto di un'altra statua della Madonna (oggi conservata nel museo
copertina
« Don Bosco » presso le sue camerette) che il Santo pose in questo luogo, dove il
27 aprile 1865 era stata benedetta con grande solennità la pietra angolare del
◄------• Saii'tuario. « Singolare circostanza, che non è senza grande significato e spiega perchè
Don Bosco volesse qui aperta una nicchia e coUocata l'Ausiliatrice, la vera pietra
angolare di tutta l'Opera sua». (Don GrnAUDI, li $antuario di Maria Ausiliatrice, pag. 93).
1UESE DI G-IUGNO
SACRO CUORE· DI GESU'
" Ecco quel cuore che ha tanto amato gJi uomini ".
(Nostro Signore a Santa Margherita Maria Alacoque).
ASCETICA
<• Adveniat regnum tuum ! >>. Istruzioni
sulla divozione al Sacro Cuore di Gesù,
coll'aggiunta del formulario della consa-
crazione solenne.
L. 40
ARDITO Sac. DAVIDE. - Il balsamo della
vita. Nuove letture per zl mese. del Sacro
Cuore di Gesù, offerte ·a coloro che lot-
tano e soffrono, prima della colpa, dopo
la colpa.
L. 220
ARDITO Sac. DAVIDE. - Il Cuore che ha
tanto amato. Terza serie di letture pel
mese di giugno dedicato ali'esercizio del-
!'amore, della confidenza nel Sacro Cuore
di Gesù.
L. 240
ARDITO Sac. DAVIDE. - Sacro Cuore di
Gesù, confido in Voi ! Letture per il
mese di giugno dedicate ali'acquisto della
confidenza nel Cuore Sacratissimo di
Gesù.
L. 200
BARATTA Sac. CARLO. - Sessanta consi-
derazioni sul Santo Vangelo ad onore
del Sacro Cuore di Gesù, coli'aggiunta dei
Nove Uffizi e di altre pratiche di pietà:
Nuova edizione.
L. 90
BusuTTIL E. V., S. J. - Certezza della
Grande Promessa. Pagg. rno, for-
mato tascabile.
L. 80
CALVI Sac. Dott. G. B. - Il libro della
·Grande Promessa. Riflessioni, Uffizi,
Messa e preghiere in onore del S. Cuore
di Gesù e in modo particolare per il
primo venerdì del mese. Pagg. 248. In
broMITTL
L.rw
CASTELLANO Sac. N. M. - Il Sacro Cuore
di Gesù. Nuovo mese di giugno. Se-
conda edizione.
L. r50
(Continua in 3a pagina di copertina)
Per ordinazioni rivolgersi alla SOCIETÀ EDITRICE INTERNAZIONALE
Corso Regina Margherita, 176
TOR IN Q (7 2 5)
C. C. P. 2 / 171
Per le spese di spedizione aggiungere ai prezzi segnati il 10~;,

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A. LXXVIII • N. I
1° MAGGIO 1154
Bollettino Salesia,no
lMIAlrtllA AUSIIILIIATIR.IICE
salvezza del mondo cristiano
AIUTO DEI CRISTIANI è il titolo delta nostra celeste Madre, che suona dolce e
melodioso agli orecchi dei suoi divoti.
Esso richiama le meravigliose manifestazioni dell'interessamento e dell'amore di Maria
Per coloro che confidano e sperano nel suo divin Figlio.
Queste manifestazioni assicurarono la vittoria dei Cristiani contro i nemici che ne
tentavano la distruzione. Furono
miracoli di grazia, con i quali i
deboli confusero i forti, gli umili
vinsero i superbi, la giustizia pre-
. valse sull'iniquità.
Ciò che Maria, Aiuto dei
Cristiani, fece per la . fede cri-
stiana, lo ha pure compiuto per
ogni singolo cristiano. Ciò che
Ella operò nel passato, continua
a operarlo oggi.
La nostra speranza che venga
distrutto il male preparato contro
il mondo cristiano, la nostra fi-
ducia nella conversione degli ape- ,
ratori qel male e degli anticri-
•stiani, che minacciano rovina, è
riposta nell'amorevole, materna
sollecitudine che Maria, Aiuto
dei Cristiani, ha per i suoi figli.
L'Em.mo Card. ·Normanno Tommaso Gilroy
Arcivescovo di Sydney (Australia).

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Tra i più validi apostoli di Maria, Aiuto dei Cristiani, un posto eminente è occu-
pato dai Figli spirituali di S. Giovanni Bosco.
I Salesiani dimostrano in tutto il mondo la divozione verso la loro celeste Madre,
con due mezzi di grande efficacia.
Anzitutto essi parlano di Maria con eloquenza e convinzione, il più frequentemepte
possibile.
Inoltre fanno di se stessi e delle loro opere di zelo gli strumenti attraverso cui la
Vergine dà prova del suo potere presso Dio. I Salesiani infatti intraprendono opere _
che sono evidentemente superiori alle loro forze; si lanciano in imprese, che sembre-
rebbero destinate al fallimento: così essi offrono a Maria l'occasione di fare ciò che
a loro è impossibile e di cambiare il fallimento in successo. E sempre Maria interviene
in loro favare.
In tal modo i Salesiani glorificano Colei che disse: « Ha operato in me grandi cose
Col~i che è potente, e Santo è il suo nome ».
È stato per me un privilegio vedere i Salesiani in azione non solamente in Au-
stralia, ma anche a Qoa, in India, in Giappone, come pure in Europa. Ovunque si è
verificata la stessa cosa. L'illimitata fiducia in Maria, Aiuto dei Cristiani, produce
risultati che sono positivamente prodigiosi.
Il mondo oggi, come sempre, e forse oggi più di prima, ha bisogno della benedizione
di Dio onnipotente per ;alvarsi dalla rovina.
Questa benedizione si può sicuramente ottenere mediante una universale e tenera
divozione del popolo cristiano verso Maria, la sua Madre e Regina, verso Maria, Aiuto
dei Cristiani.
>B NORMANNO TOMMASO Card. G1LROY
Arcivescovo di Sydney.
L'arma che abbatterà il colosso
A Fatima la SS.ma Vergine ha- voluto
prendere il nome della Madonna, del
Rosario. In tutte le sue apparizioni, ha racço-
mandato la recita del Rosario . Ridoµo, questi
orgogliosi che non credono che al valore della
ragione e del potere umano: ma il Rosario
può di più, per lo ·stabilimento della giu-
stizia, dell'amore e della pace, che tutte le
armate delle nazioni, i soccorsi della scienza
e gli sforzi della politica.
Quest'arma spirituale agisce col potere di
Dio. E di questo nessun cristiano può dubi-
tare: gli uomini s'agitano, ma è Dio che
dirige la storia.
Il Rosario può sembrare sproporzionato
all'opera di edificazione d'un mondo migliore.
Il gesto umano di rovesciare la pietra che
chiudeva il sepolcro di Lazzaro lo era pure
per il miracolo della sua risurrezione. Quando
l'azione di Dio si dimostra visibile ai nostri
occhi, tutto diviene piccolo dinanzi ad essa. ,
Con questa piccola 'arma - che ci insegna
a meditare e ad imitare la vita di Cristo -
Colei che nelle litanie i fedeli invocano come
l'Aiuto dei Cristiani, farà crollare il co-
losso dell 'antiDio marxista.
Card. EMANUELE GoNçALVES CEREJEIRA
Arcivescovo di Lisbona.
162 -

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PERCHÈ fu avversato il titolo
"AUXILIUM CHRISTIANORUM"
Quando Don Bosco, nell'autunno del 1863, si il 17 settembre 1860, e la battagtia di Castelfidardo
recò alla sezione << Servizio Tecnico dei La- le terre pontificie dell'Umbria e delle Marche
vori Pubblici>> di << Palazzo di Città», per ottenere venivano annesse al Regno Sabaudo. Era fin troppo
l'approvazione del disegno, appena· abbozzato, evidente eh_!! anche la presa. di Roma era ridotta,
della chiesa che stava per erigere in onore di ormai, solo più ad una questione di tempo.
Maria Ausiliatrice, incontrò una brusca e pronta Questi gravi avvenimenti se, per una parte,
reazione..Gli edili della Municipalità trovavano avevano sortito l'inevitabile effetto d'approfon-
quel titolo << impopolare», << inopportuno J>, intriso dire, esasperandolo, il fatale contrasto storico tra
di << bigottismo>>. Consigliarono perciò il Santo a cattolico e cittadino, dall'altra, avevano vivace..:
cambiarlo. Don Bosco, che capì perfettamente mente riaccese nell'anima profondamente religiosa
malto più di quanto il suo bonario aspetto abi- del popolo italiano, le speranze di non so quale
tuale non desse ad intendere, non fece più que- inaspettato intervento celeste.
stione di nome; lasciò che
il tempo operasse in suo fa-
vore.
<< Quella voce Auxilium Chri--
stianorum - commentano le
Nuove ricerche storiche di Don P. Brocardo,
Direttore del Pontificio Ateneo Salesiano, hanno
Memorie biografiche - suo-
nava a certe orecchie come
una specie di sfida. Si vedeva
un non so che di opposizione
reso possibile chiarire un punto rimasto fi-
nora misterioso: l'ostilità della Commissione
tecnica dell'edilizia presso il Municipio di
alle massime della rivoluzione
e a' suoi trionfi: pareva come
Torino al titolo di « MARIA AUSILIATRICE»
una nuova bandiera che si le-
~asse nel campo della Chiesa~-
Questa spiegazione risponde a verità, ma è
piuttosto vaga ed indeterminata, come lo sono,
del resto, le poche allusioni di Don Bosco.
Ad entrare nel vivo della polemica soccorre,
invece, una laconica frase della marchesa Fassati,
grande benefattrice dell'Oratorio, la quale, in un
suo quaderno di memorie inedite, alla data 12-6-64
scrive: << Lunedì si metterà mano alla costruzione
della chiesa di Don Bosco. Tutte le difficoltà preli-
minari sono state finalmente appianate e Dio sa
quante gliene vengono sollevate.
>> Lo hanno criticato a causa del titolo di Auxilium
Christianorum, che viene considerato come ostile
al Governo, a cagione di Spoleto J>.
In codesto clima d'accesissima passione patriot-
tica e religiosa le miracolose apparizioni d'una
antica immagine di Maria Ausiliatrice, nei pressi
di Spoleto, rese clamorosamente note nel marzo
del 1862, apparvero a tutti come l'attesa risposta
del Cielo. I fatti di Spoleto ebbero, in vero,
immediata e vastissima risonanza dapprima in
tutta la penisola e poi anche in Europa. A gal-
vanizzare gli spiriti, mantenendoli in uno stato
di permanente tensione ideale, confluivano fattori
di varia natura. I prodigi, a volte strepitosi, che
si dicevano operati nel luogo delle apparizioni;
le documentate, vibranti Relazioni di Mons. Ar~
naldi, Arcivescovo di Spoleto, araldo infaticabile
dell'Ausiliatrice; il solenne tempio votivo che
stwa sorgendo, come per miracolo, con le umili
I fatti di Spoleto. offerte dell'umile gente; gli articoli dei massimi
organi della stampa cattolica, come L'Osservatore
Nella città umbra stava realmente accadendo
qualcosa, che destava viva apprensione negli uo-
mini politici della Capitale del giovane Regno
d'Italia.
Quando il Santo si presentò in Municipio per
Romano, lo Stendardo Cattolico di Genova, il
Difensore di Modena, l'Osservatore Cattolico di
Milano, il Giornale di Roma ecc., tutto concor-
reva a dare risalto a quella ondata di entusiasmo
che aveva, nella città di Spoleto, il suo centro
l'approvazione del suo progetto, il Risorgimento
Nazionale entrava nella sua fase risolutiva. Con
la capitolazione della Rocca di Spoleto, avvenuta
animatore.
Per fervore di consensi e di iniziative, per am-
piezza di documentazione e vivacità combattiva,

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meritano una menzione del tutto particoh•.re l' Ar-
lmonia e l'Unità Cattolica di Torino. Si deve so-
prattutto a questi organi di informazione se l'Au-
siliatrice apparve, nella caligine dei tempi, la
divozione mariana dell'ora. Quel nome glorioso,
legato alla memoria di gloriosissimi pontefici,
assumeva nelle trepide giornate che precedet ·
tero il '70, il valore d'una bandiera e di un
simbolo. << Per tutti
è a sperare - notava
Mons. Arnaldi - che
sia pegno di non lon-
tano trionfo per la
Chiesa militante, che
ha riposta ogni spe-
ranza in Maria. Torna
in acconcio la rifles-
sione con/ortantissima
che la manifestazìone
prodigiosa è avvenuta
non solo nel cuore del-
/'Archidiocesi spoletina
e nel centro del!' Um-
bria, già proposto dal
Matteucci, ora mini-
stro n~l parlamento, a
luogo di Città Capi-
tale del nuovo regno,
ma nel punto centrale
eziandio di tutta Ita-
lia, il che desta fi-
ducia che Maria, stella
propizia, non tanto ir-
radierà coi fulgori delle
sue grazie l' Archidio-
cesi di Spoleto e l' Um-
bria, ma diffonderà su
tutta l'infelice penisola
l'influsso benefico del
suo valido patrocinio>>.
La vittoria è di Don Bosco.
Tanta esplosione di fervore marian.o e papale
finì per insospettire ed irritare, oltre ogni cre-
dere, la nuova Rappresentanza Municipale e le altre
Autorità locali sottoposte ad un Regio Commissario
che, a sua volta, era alle dirette dipendenze del
Ministero dell'Interno di Torino. Atti di violenza
ed odiose vessazioni
furono perpetrate ad
opera del Delegato di
Pubblica Sicurezza; la
stampa liberale e mas-
sonica sparse favolose
e ridicole invenzioni,
ma nessuna minaccia
valse ad arrestare l'im-
peto prorompente del-
la fede popolare. Le
relazioni · fra la Curia
ed il Municipio, già
estremamente tese, fu-
rono, ad un · tratto,
bruscamente interrot-
te. Sotto l'accusa di
<< censura alle istitu-
zioni dello stato, pro-
-vocazioni alla disob-
bedienza contro le leggi
della pubblica; autorità,
wto di cangiamento di
governo >> Mons. Ar-
naldi venne citato in
tribunale, indi tratto
agli arresti nella Rocca
della Città, l' ù giugno
del 1 863. I veri mo-
tivi della sua incar-
cerazione non erano
quelli sventagliati e
;!l\\ilH\\!!i)iitlHHii!iiii\\lll!l
\\_ln~_J"J_V,_~,.; dd/4 - ~ i \\ ~
~mi
:,~..::.~.
Scrive il Direttore di Hongkong-A erdeen cuzioni, registriamo un'espansione prodigiosa.
Durante la guerra fu così per Shanghai e
1: :;: .;:•: :•:•:.;
La Madonna non ci abbandona, e se da
un lato ci cacciano, dall'altro l'Opera si
il Nord della Cina; ora il
per quelle altre regioni, nelle
fatto
quali
si ripete
forse, in
espande: Filippine Formosa - Indo- condizioni normali, non ci saremmo recati.
,::::
::j:}.:::j,
cina!
A bocce ferme, resterà l'una e l'altra parte:
Sempre così: nelle guerre e nelle perse- beo gratias et Mariae!
,.. .,
,i !i~ r!!l~1~mnUHii/~~~~1!~i~~1i~iHH!~H!i~i~iliim?1mm~fIf;iifHHNlilmHHH!Hm!iH!!HilHH#fi!H!H!!f!UHt!H!Hf

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messi m circolazione dalla
propaganda. Lo rileviamo
da una risentita e fiera pro-
testa dell'Armonia: << Grandi
24 MAGGIO. MARIA AUSILIATRICE
delitti contro la rivoluzione
hanno commesso e commet-
tono ogni giorno tutti i ve-
In quest'anno a Lei sacro la Madonna
ti attende pellegrino alla sua Casa
scovi. Ma uno dei più rei
è l'Ecc. Rev. Mons. Gio-
vanni Battista Arnaldi, Ar-
civescovo di Spoleto. Egli
ha additato all'Italia e al
mondo cattolico il potentis-
simo Aiuto dei Cristiani,
nella Madre di Dio: Egli
ha provocato in favo re della
Chiesa l'intervento di Colei
V~lia san~ nella mtti d~
Sante.l\\-t:~•dat~s/' y .,_'
.: ;,<- -,
· Sòlenae::.pg,it.U:i
· n~ llèv.nt;t Et . ..~
doa i~i.a.Enmi.
~iv~vo dl..~6l!Ìtto1
Oo~~re:eds e;.zx~6;3~0~: .S~o:sl~~:.tf~u~#i~;,iti1mrR.•O--~~~--~~:t~~i.n;~ne~-.
che è terribile come una or-
dinata falange; egli ha su-
scitato in tutta la plebe cri-
Ore :io,3òf•Ft:mziqa~<cti e ~ • .fLLPMINAZIQNE
e concèrto.
··
stiana una straordinaria de-
vozione verso Maria SS. ed
{jlicordatevi che la Vergine ha messo in serbo tutte quelle grazie
ha promosso l'edificazione di
che. sono necessarie a ciascuno di noi per la nostra anima,
un sontuoso tempio in suo
pel nostro corpo, per i nostri genitori, parenti, amici. Per darcele
onore, là presso a Spoleto,
aspetta solamente che le domandiamo. Se dunque Ella le tiene
nel centro d'Italia, dove la
preparate, se è pronta a concederle a chi le domanda, con qual
rivoluzione, disperando dian-
divozione noi ·non dovremo pregarla, specialmente in questa no-
da e a Roma, voleva fabbri~
vena di Maria Ausiliatriée!
· San GIOVANNI Bosco.
ca ·si non sappiamo quale ca-
pitale>>.
Non è possibile àddentrarci nel seguito del vezza delle anime ~ e purificandolo da tutte le
racconto, ma dopo quanto abbiamo esposto, incrostazioni e contaminazioni della politica e
l'ostilità degli architetti torinesi verso il titolo di delle polemiche transitorie del tempo. In altre
/luxilium Christianorum non è più un mistero. parole, ridonando al culto di Maria Ausiliatrice
Don Bosco, che seguiva << con grande contentezza>> il suo ·respiro cattolico ed universale, con finalità
- come dice una memoria del tempo - i fatti di esclusivamente religiosa, egli ne faceva una divo-
Spoleto e che era in intima relazione epistolare zione sempre vivà, sempre attuale, sempre pre-
con Mons. Arnaldi, sapeva benissimo donde pro- sente, ponendo, . al tempo stesso, le premesse
venivano le ostilità. Manovrando con estrema della sua irradiazione universale nel mondo.
abilità e con grande pazienza, seppe, t~ttavia, Oggi, come ai tempi di Pio IX e di Don Bosco,
imporre, al momento opportuno, la sua volontà, il Patrocinio di Maria è volto meno alla conser-
perchè era quella di Maria. I disegni della Basi- va~ione degli elementi effimeri e caduchi dell'in-
lica, conservati nell'Archivio Edilizio di Torino, volucro umano della Chiesa che alla difesa dei
recano, infatti, in bell'evidenza: ~ Pianta di una valoii eterni ed universali dei quali essa sola è
chiesa dedicata a Maria Auxilium Christianorum >>. portatrice e custode.
Portano la firma del Santo, dell'ingegnere Spe- Ogni cooperatore salesiano, ogni ammiratore
zia, dell'ingegnere Galutti per il municipio, e di Don Bosco, ogni cristiano convinto, deve sen-
la data 14 maggio 1864.
Valore perenne.
tirsi impegnato in questa lotti che non conosce
soste e non ammette riposo. Si tratta di preservare
il tesoro della Religione, della Fede, del Dogma
Questo episodio, all'apparenza trascurabile, ha, e della Morale dalle insidie dell'eresia marxista
invece, nella vita di Don Bosco rilievo ed impor- come dalla risorta_ concezione pagana della vita.
tanza notevoli. Esso dice che scegliendo il titolo In questa pacifica oattaglia, non siamo soli! Ci
di Auxilium Christianorum per la sua chiesa, egli· soccorre l'onnipotenza vittoriosa. e materna di
ha voluto e saputo inserirsi, con santo coraggio, Maria Ausiliatrice. Mai come oggi risuonano,
nel vivo del movimento mariano dell'età che fu infatti, vere le parole di Don Bosco: (( Maria
sua, assumendone, positivamente, tutti i valori Ausiliatrice è un terribile patrocinio: terribile per
di vitalità perenne - divozione mariana in fun- quelli che vogliono opporsi ali'opera sua, ma onni-
zione e difesa della Fede e del Papato per la sai- potente per coloro che si tengono sotto il suo manto>>.

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lANNO DI
Dalle .Case delle Figlie di Maria Ausilia-
trice affluiscono le relazioni che attestano
il fervore delle ini-
ziative mariane, pro-
mosse dovunque, ìn
nobile gara d'amore
a Maria. Il numero e la mole di tali no-
tizie ci obbliga a limitarci a cenni generali.
[I CONCORSI
In tutte le Ispettorie è stato lanciato un ben
organizzato Concorso Mariano. Tale concorso è
suddiviso per categorie, ossia: per le piccole del-
l'Oratorio e delle Scuole elementari, per le ora-
toriane più alte e le alunne delle Scuole medie;
per le allieve delle Scuole superiori e le studenti
.universitarie; per le aspiranti e le novizie.
Le rispettive prove sono duplici: una orale
sul programma fissato, e una scritta su temi
adatti all'età e cultura delle concorrenti.
Altrove il Concorso è basato su di un punteggio
stabilito su questi elementi: votazione settimanale
scolastica; condotta; studio del catechismo ma-
riano; compilazione del quaderno mariano; ese-
cuzione, da farsi durante le vacanze, di lavori e
iniziative sulla Madonna, di libera scelta; rela-
zionè mariana da eseguirsi in classe. su tema
inviato in busta chiusa dall'Ispettrice.
li] INIZIATIVE RELIGIOSE E DI APOSTOLATO
Ce n'è una fioritura che ha trasformato le
Case delle Figlie di Maria Ausiliatrice in aiuole
profumate dei fiori più eletti.
Gara catechistica mariana e congressino ma-
riano in ogni casa. - Peregrinatio Mariae nelle
famiglie delle alunne esterne. - Intronizzazione
dell'Immagine di Maria Ausiliatrice nelle famiglie,
con appositi quadretti portanti a · tergo la pre-
ghiera di consacrazione. - Pellegrinaggio collet-
tivo ogni sabato ad una delle chiese mariane
della città. - Gara per la raccolta dei titoli più
belli della Madonna. - Rosario meditato ogni
sabato. - Spiegazione e commento in forma d;
congressino di un privilegio di Maria ogni 24 del
mese. - Sostituzione di quadri profani nelle case
delle allieve e oratoriane con riproduzioni di
quadri artistici della Vergine. 7 Diffusione di
medaglie e targhe _mariane per automobili. -
Apostolato delle tre Ave Maria prima di andare
a riposo, della preghiera prima e dopò i. pasti
e della giaculatoria alla Madonna al suono delle
ore. - Altre iniziative di apostolato, quali la << Gior-
nata del libro di Maria», la << Festa della Mamma 1>
· con un dono mariano preparato da ogni figliuola,
la << Gìornata della medaglia di Maria >>, con larg.,
distribuzione di medaglie, ecc.
[I OPERE DI CARITÀ
Eccone alcune, ad edificazione.
In una casa, nella festa di Don Bosco, fu alle-
stito il pranzo per 100 bambini poveri e da gen.
na:o si è assunto l'impegno di preparare ogni
giorno la mensa per 2 5 disoccupati della parrocchia.
In un'altra casa, già piena di orfane, si è cer-
cato dì fare ancora un posto, pregando la Ma-
donna d'inviare una bambina povera, in segno
del suo gradimento. Ed ecco bussare alla porta
non una ma tre bamb.ine, poverissime, che fu-
rono accolte come inviate dal Cielo.
In altro istituto le alunne si sono proposto di
privarsi della frutta'ogni sabato, devolvendo il pic-
colo risparmio per 24 battesimi di bimbe infedeli.
L'ardente amore a Maria ha spinto le alunne
di un convitto a fare la promessa di astenersi
dal cinema per tutto l'anno, offrendo i relativi
risparmi per opere di carità.
In altra casa c'è la << Cassettina della Madonna>>,
che raccoglie il frutto delle rinunce personali,
devoluto all'opera caritativa proposta mese per
mese.
Persino i bimbi degli asili rispondono con ge-
nerosità che commuove all'appello della carità in
onore di Maria, col rifornire ogni giorno il cestino
di un loro compagno povero.
Certo a tanto amore filiale la Mamma celeste
sorrìde di dolcezza e compiac_enza materna. ·
166 -

1.9 Page 9

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Qui DON BOSCO
risponde a una
domanda legittima:
PER CHI SONO
GLI ESERCIZI
SPIRITUALI?
Come fu annunziato nel numero di aprile, tra le
iniziative di quest'Anno Mariano, si riprenderà anche
quella. - che risale a Don Bosco - di organizzare corsi
di esercizi spirituali per i cooperatori e per le cooperatrici.
Mentre i Rev.mi Ispettori pensano all'organizzazione
del corso che avrà luogo nella loro Ispettoria a como-
dità dei cooperatori più vicini, rivolgiamo a tutti un
caldo invito ad approfittare di questa grande grazia
servendoci delle parole stesse di Don Bosco. Sono
pensieri tolti da un abbozzo di introduzione agli esercizi
spirituali al popolo, in data 30 novembre 1843. Il Santo
aveva allora 28 anni di età e 2 di sacerdozio.
<< Gli esercizi spirituali altro non sono che una
serie di. meditazioni e d'istruzioni, che sono fatte
per muovere l'uomo all'amicizia con Dio....
» Lo stato presente degli uomini, quanto alla loro
vita spirituale, li fa dividere in tre classi: gli uni
pel bene dell'anima nostra, giorni di salute e di
santificazione ...
» Quelli poi che si trovano nello stato di tiepidezza
hanno pur essi bt'sogno di fare gli esercizi spirituali.
I tiepidi sono quelli che, contenti di non cadere in
enormi peccati, vivono senza darsi cura di avanzarsi
nelle vie del Signore. La sacra scrittura ci dice
.essere meglio che costoro fossero o totalmente freddi
nel servizio di Dio, o del tutto caldi. Perchè chi
è freddo può essere che si metta con impegno nella
1Jia della virtù e si avanzi; al contrario il tiepido
si trova in pericolo di grave caduta, con poca spe-
ranza di rialzarsi... Chi può dare una scossa, una
spinta a queste anime tiepide? I soli esercizi spi-
rituali sono capaci di scuoterli dalla codardia· che
già li dispone alla perdizione.
La PllGil\\111 dei COOPERllTORI
che vivono in disgrazia di Dio, gli altri che sono •> Posto che l'uomo, sia peccatore sia tiepido, ha
nello stato di Junesta tiepidezza, gli ultimi che motivo urgente di fare gli esercizi, si potrà pur
sono stabili e fervorosi nel divino servizio.
dire lo stesso di quelle anime buone, che si trovano
Ora io dico che tutte e tre queste classi.d'uomini ;ief felice stato di grazia di Dio, e instancabili pro-
h'lnno bisogno degli esercizi spirituali. Infatti si grediscono nella via della virtù. Anche costoro
iroverà qualcheduno tra di voi che sia in peccato hanno bisogno d'esercizi spirituali. Saranno· costoro
mortale? oh! che stato lacrimevole è il suo! tanto Più infervorati degli apostoli, più puri, più santi
più se è ingolfato in lunghe catene di peccati laidi, della Vergine SS., più avanzati nella perfezione
o in qualche abitudine inveterata. Egli si trova lon- dei fedeli dei primi tempi? Eppure il Salvatore
tano e diviso dal suo Dio, il suo cuore è indurato, comandò loro che non partissero da Gerusalemme·
il suo intelletto oscurato può conoscere a stento le sino a che avessero ricevuto lo Spirito Santo (Act., I).
cose riguardanti la sua eterna salute... Frattanto Ubbidirono gli ·Apostoli e con Maria SS. e gli
egli vive i- suoi giorni nemico a Dio, maledetto altri fedeli e discepoh·, radunatisi insieme in luogo
dagli angeli e dai santi, con l'inferno aperto sotto d'orazione (vera figura degli esercizi), nòn altro
i piedi... Che farà un peccatore che si trova in facevano che occuparsi delle lodi del Signore, rin-
lacrimevole stato? Oh! beati giorni dei sànti spiri- graziarlo, benedirlo: et semper erant in templo
tuali esercizi! siete voi che rendete a quest'anima laudantes et bènedicentes Deum.
la vita perduta! voi siete qual pioggia abbondante . •> Dunque, qualunque sia lo stato in cui uno si
,;he ammollisce i cuori a-rzche più induriti, voi fate trovi, ha bisogno degli esercizi: il peccatore perchè
scendere su di noi la celeste rugiada! Sì, peccatori si converta, il tiepido perchè diventi fervoroso, il ·
fratelli e peccatrici sorelle, questi sono i giorni an- giusto affinchè possa perseverare nel bene >t (Mem.
nunciati dall'apostolo S. Paolo, giorni gradevoli Biograf., XVI, p. 6o2 ss.~.
e ~ ~ (!,
D. Bosco oggi ripete a ciascuno di voi il suo pa-
terno invito e vi ricorda che gli esercizi spirituali non sono soltanto per le anime pie che
aspirano alla santità, ma per tutti i cristiani che hanno veramente a cuore la salvezza
eterna della loro anima.
Per informazioni e adesioni. noolgersi · al
Rev.mo Signor Ispettore dei Salesiani, a usw
dei seguenti indirizzi:
CATANIA - Via Cifali, 7.
GENOVA-SAMPIERDARENA - Via C. Rolando, 15.
MACERATA - Istituto Salesiano.
MILANO - Via Copernico, 9.
NAPOLI - Via A. Scarlatti, 29 - al Vomero.
NOVARA - Baluardo La Marmora, 14.
ROMA - Via Marsala, 42.
TORINO - Via Cottolengo, 32.
VERONA - Via Antonio Provolo, 16.

1.10 Page 10

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DonBo~
DON BOSCO ha aperto, anzi spalancate, ai sorridenti che, con il cuore di Don Bosco,
suoi figli, nella capitale Bangkok, le porte comunicavano loro affetto e gioi3.
delle prigioni dei minorenni.
In quella occasione i salesiani constatarono
Quando, nei primi anni del nostro soggiornp quanto bene avrebbero potuto fare a quei poveri
in Siam, ammiratori del sistema educativo di giovani se fosse stato possibile avvicinarli.
Don Bosco suggerirono al Ministro della Giu- Si presentarono quindi al Ministro chiedendo
stizia che i salesiani avrebbero potuto occuparsi semplicemente di avere il permesso di fare per
con frutto dei discoli,
i giovani del Riforma-
quegli rispose che i bud-
torio qualcosa di ciò che
disti non abbisognavano
dei cattolici per redi-
mere quella gioventù.
Ma nel Natale 1952
-~,:SORiq~: PI DON BOSCO
'TRA 1 ·COIUUPENDI S~SI
' .. ,_
,.\\'e;, ,, "<
fanno per quelli del
<< Don Bosco->>. Il nome
del « Don Bosco >>, i
cui frutti di educazione
la banda del << Don Bo- RELAZIONE D:t OON CESARE CAS'l'.ELLINO . hanno raccolto i più lu-
sco>> - così è semplice-
singhieri encomi anche
mente chiamato l'Istituto
dal Governo, fu la mi-
e professionale salesiano in Bangkok - fu invitata gliore raccomandazione. Il permesso fu dato
ad accompagnare alcune benefiche persone che senza restrizioni.
portavano la befana ai detenuti minorenni in Il Direttore del «Don Bosco » presentò il sotto~
città. Con i giovani suonatori, vi andò pure un scritto al -Direttore del Riformatorio, che si disse
gr~ppo di allievi e di salesiani. Era la prima felice che Don Bosco nella persona dei suoi
volta che quei piccoli delinquenti vedevano volti figli entrasse a redimere quei poveri traviati.
168 -
La banda del « Don Bosco » di Bangkok con il Direttore, Don Castellino e "1alcune benefattrici,
davanti al Riformatorio dei minorenni.
1

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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E fui senz'altro introdotto.
quei poveri -giovani al delitto. Ed è proprio allora
Che pena! In un vasto recinto, alcùni padi- che il missionario ha c·ampo di consolare, correg-
glioni in costruzione a due piani, in legno, e gere e redimere.
un duecento e· cinquanta ragazzi dai ro ai 18 anni,
Ora fra essi funziona con frutto una bibliote-
seduti a crocchi o sdraiati sull'erba. Bastarono china, le ricreazioni sono movimerltate, il lavoro
pochi minuti di permanenza là dentro perchè la e lo studio amati e, come mi dichiarava il Diret-
vista e l'udito mio rimanessero turbati. Chi mi tore, tutti sono più allegri e ubbidienti.
1 accompagnava dovette accorgersene e mi disse:
<< Purtroppo non abbiamo ancora laboratori e non
Ogni tanto i ·salesiani e giovani del << Don Bo-
sco >► vanno a 'passare una mezza giornat1 · con
possiamo occupare questi giovani, e poi i maestri- loro, fraternizzando e tenendoli allegri col suono
guardiani sono pochi e poco interessati dell'edu- della banda (che pur essi sognano e che potrebbe
cazione e buon costumè di questi poveretti>>.
far loro tanto del bene), con canti, giochi e gin-
Man mano che ci avvicinavamo a qualçhe nastica e con qualche regaluccio.
gruppo, si irrigidivano sull'attenti mentre l'espres-
Il 28 gennaio u. s. il Ministro della Giustizia
sione dei volti diceva che irrigiditi erano spe- inaugurava solennemente la nuova sede e i la-
cialmente i cuori. Ma il cordiale sorriso del sale- boratori: i soli stranieri invitati ufficialmente e
siano, accompag~ato da qualche frase scherzevole, presenti in prima fila furono il Direttore del
ruppe t.osto il ghiaccio.
<< Don Bosco » ed il sottoscritto, che S. E. il
Poco dopo erano tutti radunati. Fui loro pre- Ministro ringraziò calorosamente per il bene
sentato dal Direttore con parole piene di ammira- fatto a quei poveri giovani in sì poco tempo.
zione per l'opera svolta a pro dei giovani del
Ecco quello che anche qui ha fatto D. Bosco!
<< Don Bosco>>.
Noi stessi siamo meravigliati delle facilitazioni
Da quel primo incontro, attendono il giorno e libertà concesseci dalle autorità. Abbiamo già
della mia andata settimanale come una fest<l. Al raccolto anche qualche frutto più prezioso ac-
mio arrivo, preannunziato per telefono, trovo tutti -cogliendo al << Don Bosço » alcuni di quei giovani
i giovani radunati per l'istruzione morale· che che, scontata la pena, hanno supplicato di esservi
infioro di fatti della vita di Don Bosco; poi, quando accettati.
persÒne generose me ne dànno la possibilità, di-
Mentre preghiamo i nostri cooperatori di aiu-
stribuisco dolci e frutta. Dopo qualche giochetto tarci a ringraziare Don Bosco per averci aperto
e un po' di canto, si scende in· cortile. È il tempo questo nuovo campo, li preghiamo di supplicarlo
propizio per l'incontro personale, in cui si ven- che rinnovi anche qui le meraviglie già da Lui
g0no a conoscere storie tristi che hanno condotto operate tra i corrigendi della Generala in Torino.
Seguendo la graziosa costumanza indiana, un orfano di Katpadi inghirlanda S. E. Mons. Mathias, Arcivescovo di Madras,
presente all'inaugurazione della nuova scuola professionale.
- 1-69

2.2 Page 12

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GIORNATE INDIMENTICABILI A FERRARA
Le solenni celebrazioni per la riconsacrazione
del tempio di San Benedetto, distrutto dalla guerra,
vennero preparate dalla Peregrinatio ·Mariae. La
visita di Maria Ausiliatrice alle Case salesiane
dell'Ispettoria Lombardo-Emiliana assunse a Fer~
rara, per desiderio di S. E. l'Arcivescovo
Mons. Ruggero Bovellì, carattere cittadino. Egli
stesso, insieme col clero secolare e regolare, volle
ricevere la Madonna sul sagrato del Duomo,
dove arrivò preceduta da un lunghissimo corteo
di automobili. Dopo l'Arcivescovo, · parlò il
sig. Ispettore Don Cesare Aracrì facendo la storia
della venerata immagine benedetta da Don Rua
nel 1894 e consegnata con L. 2 5 a Don Saluzzo,
inviato a fondare l'Opera salesiana a Milano.
Dopo tre giorni di feste ali'Ausiliatrice pelle-
grina, il 16 marzo ebbe inizio la predicazione di
S. E. Mons. Giovanni Lucato, Vescovo di Isernia
e Venafro, che preparò i fedeli alla consacrazione
del Tempio. Questa fu compiuta dall'Arcivescovo
il giorno di san Giuseppe. Per_ la posa della pietra
sacra dell'altare maggiore usò la cazzuola che
servì nel 1865 per murare la pietra angolare del
santuario di Maria Ausiliatrice in Torino.
Una folla di giovani empì il grande tempio per
assistere alla prima messa, celebrata dall'Arcive-
scovo.
Nel pomeriggio di sabato 20, l'Ecc.mo Arcive-
scoyo con altre autorità religiose accoglievano
alla stazione ferroviaria di Bologna S. Em. il
Card. Ildefonso Schuster, Arcivescovo di Milano,
che dopo una breve visita all'Istituto salesiano di
Bologna, dove riceveva l'omaggio -del Card. Ler-
caro, dei salesiani e degli 850 allievi, riprendeva in
automobile la via per Ferrara, con un seguito di
macchine sulle quali, con le altre autorità, pren-
deva po~to anche il rappresentante del Rettor
Maggiore, Rev.mo Don· Luigi Ricceri. Nono-
stante la pioggia, una gran folla accoglieva festo-
samente il Cardinale, che rivolse la sua parola
ai fedeli associando i nomi e le opere di San Be-
nedetto e di San Giovanni Bosco. Sua Eminenza
rièeveva quindi le autorità cittadine. .
L'indomani, festa di San Benedetto, l'illustre
benedettino celebrava la S. Messa ad una molti-
tudine di giovani di Azione Cattolica, convenuti
con il loro Presidente Centrale Dott. Mario Rossi.
Seguiva la Messa del sig. Don Ricceri per i
Cooperatori ·e gli Ex allievi, mentre il Cardinale
si recava a visitare il parroco Don Michele Gre-
gorio, infermo. Questi, nonostante le sùe gravi
condizioni, voleva indossare le insegne del suo
ufficio e ricevere in piedi l'eminente Visitatore,
conforto che compensava in parte il grave sacri-
ficio di non poter vedere, dopo essersi tanto pro-
digato, la sua bella chiesa riaperta al culto.
Al pontificale solenne, celebrato da Mons. Gio-
vanni Lucato, assisteva pontificalmente il Cardi-
nale e, in abiti pontificali, l'Arcivescovo di Fer-
rara, alcuni abati benedettini e vari prelati. Lo
Studentato teologico salesiano di Monteortone curò
il servizio liturgico e il programma musicale.
Le. celebrazioni si conclusero nel pomeriggio
con una grandiosa accademia, durante la quàle
l'on. Camillo Corsanego lumeggiò la figura di
san Benedetto e illustrò l'architettura del ri-
sorto Tempio cinquecentesco inquadrando tutto
nell'attività di Don Bosco e dei suoi figli, succes-
sori degli antichi monaci nel curare lo splendore
artistico e la vita cristiana nella celebre abbazia.
Accolto festosamente un ex allievo reduce dalla Russia.
Domenica 28 febbraio il éollegio salesiano
«Astori» di Mogliano Veneto accoglieva trion-
falmente l'ex allievo Medaglia d'oro tenente me-
dico .Enrico Reginato, reduce dalla Russia. Vi
ritornava dopo una parentesi di 25 anni, di cui
la mttà trascorsi in Russia, ricevuto da un'esph-
' sione di entusiasmo e di gioia che gli diede l'im-
pressione di essere tornato l'allegro ragazzo di
un tempo. Alle parole di saluto rispose lasciando
ai giovani questo ricordo: « Per essere bravi
ex allievi è necessario essere buoni allievi>>.
Il Direttore celebrò quindi una Messa in suf-
fragio dei Caduti in Russia, alla quale l'eroico
reduce assistette con la mamma a fianco stando
sempre in ginocchio, raccolto e visibilmente com-
mosso. Al Vangelo il celebrante parlò esaltando
lo spirito cristiano dimostrato dall'Ex allievo at-
traverso le vicende tragiche della prigionia, du-
rante la quale aveva rivelato tanta fermézza
di carattere, generosità, rassegnazione e fede
da riuscire, nonoshnte' la penuria di mezzi, a
salvare la vita a centinaia di prigionieri e a dif-
fondere ovunque luce e coraggio.
All'uscita fu assediato da mamme di prigionieri
in Russia e dagli ·allievi. Egli parlò con tutti,
diede soddisfazione a tutti; ma, nonostante· le
insistenze e pressioni, non parlò mai di sè; illustrò
invece con compiacenza l'eroico comportamento
dei compagni. E, strana coincidenza, mentre
l'umile esaltava gli altri, la radio annunziava che
la Patria aveva concesso a lui la medaglia d'oro
al valore.
170 -

2.3 Page 13

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fa[19tlJJ/~kI\\lJ:4 ~t,till
iij Un gruppetto di salesiani
1
~=~~r~a:c:~so ~~~~~~~t:e~ai:~~
Georges di Woluwe (Belgio),
La grande Questuante
diretti a Kigali, capitale amministrativa del Regno di Ruanda, .
ne) Congo Belga, per assumere la direzione di una Scuola
di Don Bosco.
professionale.
La scuola era già stata iniziata dai Padri Bianchi; ma la
« lo ho una grande Questuante
necessità di un insegnamento professionale organizzato su
- diceva Don Bosco ad alcuni
base più vasta, come desideravano i dirigenti del paese, ha
signori di Parigi - che mi
deciso la trasformazione di questa scuola di missione in
procaccia il panico per i miei
Scuola Tecnica ufficiale.
uccelli chiusi in gabbia. La mia
Il Ruanda, dove evangelizzano i Padri Bianchi, è stato defi-
grande questuante è Maria Au-
nito da S. S. Pio XII << la perla delle Missioni Cattoliche ».
siliatrice ». « Essa - spiegava
più diffusamente ad alcuni
ex allievi sacerdoti - conosce
Nell'ottobre scorso Ibraim
Abdel Kader, Ispettore
delle ricerche tecniche, dopo
una visita alla Scuola del
Cairo, scrisse: << Una scuola come questa è una buona e sicura
base di riuscita per la costruzione del!' Egitto industriale».
Altra importante visita fu fatta all'Istituto Don Bosco di
Alessandria dall'inviato speciale dell'UNESCO, Prof. Frank
Ellis, incaricato di redigere un rapporto sulle condizioni in-
dustriali e artigiane nel Medio-Oriente. Il prof. Ellis, dopo
essersi soffermato per oltre due ore nelle varie sezioni, scrisse
sull'Albo d'Oro dell'Istituto:
<< L'eccellente riputazione dell'insegnamento e del lavoro degli
alunni di cui avevo sentito parlare, è pienamente giustificata, e
srmo proprio felice di aver visitato questo bellissimo Istituto».
A sua volta il Dott. Mohamed Aly El Naggiar, Ispettore
Generale al Ministero dell'Istruzione Pubblica, dopo aver
espresso le sue congratulazioni alla Direzione e agli .alunni,
proseguiva: << Faccio voti affinchè tutte le Scuole dipendenti dal.
nostro Ministero raggiungano una_ tale per/ezione ».
che Don Bosco ha bisogno di
quattrini per dar da mangiàre
a tanti poveri giovanetti che gli
pesano sulle spalle; conosce che
è povero e che senza soccorsi
materiali non può tirare avanti
le opere intraprese a vantaggio
della religione e della società,
e quindi che cosa fa Maria?
Da buona madre va alla cerca,
e va da ammalati e dice loro:
· - Vuoi guarire? Ebbene fa' la
carità a quei poveri giovani, da'
una mano a quelle opere, e
io farò a te la carità della gua-
.rigione. - Vede in quella .casa
regnare. la desolazione per causa
di un figlio scapestrato ·e dice
al padre e. alla madre: - Vuoi
che questo disgraziato si ritiri
dalla mala via ? Ebbene tu dal
tuo canto aiuta a tògliere dal
.Qllllllil_ Durante un solo anno
(1953) nell'Ispettoria del
pericolo dell'anima e del corpo
tanti altri poveri figli abbando-
nati, e io richiamerò a più savi
Sud India furono costruite
consigli il tuo figliuofo. - In-
tre nuove case.
somma, Mar~ Ausiliatrice in
A Tirupattur S. E. Mons. Mariaselvam, salesiano, bene-
mille maniere consola quelli
disse un nuovo fabbricato che permette di dividere l'oeera
che aiutano l'Oratorio, e a noi'
in due sezioni: aspirantato e orfanotrofio.
non resta altro da fare che di
A Katpadi, nuova cittadina confinante con Vellore,
non renderci indegni deUa sua
Don Tuena, con là cooperazione generosa degli amici svizzeri,
protezione». .
potè innalzare un bellissimo fabbricato per 200 artigiani orfani
e poveri. Ulteriori sviluppi sono già progettati, ma tutti a
beneficio della gioventù povera e abbandonata. All'inaugura-
zione furono presenti le autorità con S. E. Mons. Mathias, Arciv. di Madras, che aveva regalato
il terreno. Il Ministro dell'Industria parlò due volte esprimendo la sua viva soddisfazione per 1a
· cura dei ragazzi poveri che i salesiani si prendono in quella parte dell'India tanto bisognosa.
La terza nuova casa è quella di Basin Bridge-Madras. Fin da quando i salesiani andarono
a Madras, misero gli occhi su1 terreno sucui oggi sorge, come il più adatto per una scuola pro-•
fessionàle; ma difficoltà insormontabili vi si frapposero per 25 anni, finchè gli stessi oppositori .
l'offrirono spontaneamente. Anche quest'opera è per i giovani poveri ed ha lo scopo di addestrarli
in un'arte per prepararli a guadag~arsi un pane onorato.
- 171

2.4 Page 14

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O Domenica 7 marzo a BOLO-
GNA S. Em. il Cardinale Arcive-
scovo consacrava un altare a S. Gio-
vanni Bosco nella Cripta della Me-
tropolitana di S. Pietro. Ideatore
dell'altare, l'architetto ing. Enzo
S:agni: autore del quadro, il ·prof.
Giuliano Amadori, ex allievi salesiani.
L'altare fu offerto daf Comm. Fede-
rico Cecconi, Presidente regionale
degli ~x allievi.
O Il riuovo Delegato Apostolico
della Giordania, Sua Eccellenza
Mons. Silvio Oddi, ha celebrato il
suo primo pontificale in Terra Santa
nella nostra casa di BETLEMME
in occasione della festa di Don Bosco,
che trascorse tutta tra i Salesiani
delle tre case della Giordania (Be-
tlemme, Cremisan e 'fantur), rac-
colti a Betlemme.
O Al primo Convegno di studi
di sociologia religiosa, tenutosi al-
l'Università Cattolica di MILANO,
suscitò vivo interesse la relazione
del nostro Don Grasso sui risultati
di una indagine sugli orientamenti
religiosi-morali della giòventù ita-
liana di oggi.
O Nella nuovissima città di IU-
DIBANA (Venezuela), costruita dalla
Compagnia Petrolifera << Creole >> per
i propri ope,rai e impiegati, fiorisce
già l'Opera delle Figlie di Maria
Ausiliatrice.
O Un nuovo seminario intitolato
a Domenico Savio è sorto a PUNTA
ARENAS (Cile). S. E. Mons.'Vladi-
miro Borie, salesiano, emanò il de-
creto di erezione canonica nella
festa di -s.· Giovanni Bosco.
O Il 24° anniversario della morte
di Mons. Luigi Versiglia e di D. Cal-
listo Caravario fu commemorato da
S. E. Mons. Michele Arduino a
BAGNOLO PIEMONTE, nell'Isti-
tuto missionario che s'intitola ai due
gloriosi ,salesiani barbaramente tru-
cidati da soldati bolscevichi il 25 feb-
braio 1930 in Cina,
O I militari di stanza a TORINO
hanno 'compiuto il loro pellegrinag-
gio mariano a Maria Ausiliàtrice,
dove poterono soddisfare al precetto
pasquale affollando la basìlica per
otto giorni. Il 25 marzo celebrò e di-
stribuì la S. Comunione lo s.tesso
Ecc.mo Ordinario Militare, Moris.
Arrigo Pintonello.
~ Quattro. Messe d'Oro furono
celebr~te lo scorso marzo nelfa
stessa città, TORINO, lo stesso
giorno, da · quattro sacerdoti sale-
siani: D. Antonio Calvi, D. Giovan~ì
Faccaro, D. Pietro Gullino, D. Gian-
luigi Zuretti. Altri Salesiani la cele-
brarono altrove. A- tutti felicitazioni
e auguri.
Il venerando Don Gregorio, .parroco di S. Benedetto a FERRARA, autore dell'Ìnno « Giù dai colli... », visitato da Sua Emi-
nenza il Card. Schuster. - Da sinistra: Don Bussoletti, direttore dell'Istituto Salesiano - Don Gregorio - il dott. Bianchi,
nipote - il Card. Schuster - Mons. Bovelli, Arcivescovo - il dott. Villanova, medico cur.>nte.
~ 172

2.5 Page 15

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Hanno fame della parola di Dio. Gli abitanti del villaggio-monastero dalle II alle 12
, la domanda che mi sorse spontanea
E tando il villaggio degli indi di Puerto Casado,
reve distanza dal villaggio, in un terreno
to, ogni famiglia tiene gli animali da cortile,
nel Chaco Paraguayo.
& .. aiali e qualche mucca.
Il paesetto non è formato dalle celebri tol- a_r Tutto il terreno è cintato con filo .metallico,
derias, o capanne dove risiedono una o più fa- ·5d è separato dalla selva e dalle costruzioni
miglie, in compagnia spesso delle galline, dei :(Ilei bianchi.
maiali e dei cani, ma si tratta di un villaggio con , . Non molto lontano dal villaggio, vi sono ancora
a - una cinquantina di casette, linde, belle, co- alcuni toldos, che.offrono uno spettacolo desolante.
st~ui~e d~gl'indi,. con l'aiuto e l'assistenza del
Sono famiglie _di_ leb?~osi_? - doma~do:
m1ss10nano salesiano Don Bruno Stella. Due ~J# - No. Sono famiglie d1 mdi che non s1 sen-
strade ben tenute lo attraversano. Ogni casetta tono di rinunciare a una bibita fortemente al-
ha il suo giardino, dove non ~ancano mai i . coolica, la carìa. Tale rinuncia è condizione indi-
fiori. Al di là ..della strada vi sono i piccoli ·orti spensabile per avere una casa nel villaggio. ·
ben coltivati. Al centro del paese si apre una Questi poveretti non nutrono diffidenza verso
piazza, e al posto d'onore s'erge un piccolo altare il missionario, anzi vedono volentieri che i loro
dedicato a Maria Ausiliatrice.
figli frequentino la casa dei missionari, e inviano

2.6 Page 16

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le loro figlie alla residenza delle Figlie di Maria I ragazzi si recano più tardi alla residenza mis-
Ausiliatrice. Infatti mi ricevettero sorridenti, quasi sionaria, dove sono assistiti da Don Stella. Pec-
tutti distesi a terra, e gradirono caramelle e im- cato che la mancanza di personale non consenta
maginette.
di far loro scuola regolare.
·
Al villaggio cnst1ano tutti s1 sentono felici. Verso le undici si vedono tornare lentamente
Piccoli e grandi nutrono affetto filiale per i mis- dalla fabbrica i gruppi degli uomini. È l'ora del
sionari. Gli uomini vedono in Don Stella il loro pranzo; ma tutti, prima di recarsi i'n famiglia,
padre e capo. Le donne e le ragazze considerano entrano in chiesa per la scuola di èatechismo,
Suor Eugenia come una mamma.
che non vogliono perdere. Sentono la breve e
La loro vita si svolge così. Verso le cinque amena spiegazione del missionario e dopo, con
del mattino si sente la sirena della fabbrica del cresciuto appetito, si recano allegramente alle
loro case.
Verso le due del pomerig-
gio, quasi come in processione,
le donne vanno alla chiesetta
per la spiegazione del cate-
chismo. Molte portano i loro
bambini, ma nessuna si lascia
distrarre dai pianti e dalle
grida dei piccoli. Oso fare loro
alcune domande di catechismo
in spagnolo: mi rispondono
ottimamente.
I ragazzi hanno la lezione
di religione più tardi, mentre le
ragazze vengono istruite dalle
suore.
Insomma tutti ascoltano gi~;.
nalmente la parola di Dio.
All'avvicinarsi della sera si
assiste a uno spettacolo incan-
Nuovi tabernacoli di Gesù Eucaristico.
Prime Comunioni di indigene a PUERTO CASADO.
tevole. Termàfato il lavoro, a
gruppi, gli incli ritornano len-
tamente al villaggio. Poco dopo
arrivano le indiette, cantando
tannino. Quasi tutti gli indi lavorano in questo e formando corona a Suor Eugenia, che viene
stabilimento. Non molto dopo un bel gruppo di a consegnarle alle rispettive mamme, non senza
indie, la maggior parte con i bambini in braccio, dire a ciascuna una buona parola, e informarsi
. vanno alla santa messa. Sono accompagnate dalle dei bisogni più urgenti. I ragazzi vi si recano
figliuole grandicelle, le quali si avviano poi alla ordinariamente prima.
residenza delle suore, dove passano l'intera gior- Finita la cena frugale, tutti s1 radunano in
nata, attendendo alla scuola, al laboratorio, ai piazza. Gli uomini conversano a gruppi. Don
lavori domestici e ai giuochi. ·
Stella passa fra loro e risolve i piccoli problemi
p,.u'
« •.• per me è rimasto sempre " Don Bosco ", da quando l'ho conosciuto,
bambino e monello, da quando gli mettevo le mani nelle ampie tasche
per rubare le caramelle, da quando mi ripeteva: " Sta buono e sii
divoto della Madonna!... ".
» Quei quattro anni passati presso il Santo sono il più bel ricordo della
mia vita e sono certo che se mi salverò ~ speriamolo! --'-- lo dovrò
alle tante benedizioni che mi ha date, alle numerose volte in cui ha
appoggiato Iè sue sante mani sul piccolo mio capo irrequieto... ».
P. RIGHINI, S. J.
174

2.7 Page 17

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che gli presentano. I ragazzi giuocano in una
partè della piazza, mentre in altra parte cantano
e si divertono le ragazze. Il quadro di Maria
Ausiliatrice, tra candele e fiori freschi, pre-
siede alla vita di quella grande famiglia.
Passato un bel tratto di tempo, suona una
campanella. Tosto cessano gli schiamazzi e le
chiacchiere, e tutti si avviano verso il quadro
della Madonna. Si canta una lode in onore della
Vergine, e quindi si recita il santo Rosario. Com·
muove sentire da lontano il suono compas-
sato e pio deH'Ave Maria.
Finite le litanie, il missionario rivolge a tutti
la sua parola paterna, la << buona notte,,: un au-
gurio, un avviso, un incoraggiamento ad essere
buoni.
E così, serenamente, tutti 1 giorni dell'anno.
Avventurato villaggio cristiano! Il Sigaore ha
benedetto i suoi eroici missionari i quali, guidati
sapientemente dallo zelante Vicario Apostolico
Mons. Angelo Muzzolon, hanno saputo trasfor-
mare i ripugnanti toldos in giocondi focolari
cristiani.
Nella missione del Chaco Paraguayo, presen-
temente, così bene organizzato esiste solo questo
villaggio cristiano I ma si avvicina il momento in
cui questo monastero fervoroso avrà imitatori
nelle tolderias di Puerto Guaranì, Puerto Sastre e
Puerto Pinasco, dove lavorano indefessamente altri
Salesiani e altre Figlie di Maria Ausiliatrice.
Nelle preghiere dei nostri benefattori ed anche
nel loro aiuto confida questa missione, così povera
e sacrificata, ma tanto promettente.
Sac. MODESTO BELLIDO
Visitatore della Missione.
Buon appetito, cari indietti. .
11ccanimento di persecutori,
fervore di cristiani.
Sfogliando la cronaca dell'unica Casa
delle Figlie di Maria Ausiliatrice, ancora
aperta in Cina, al di là della cortina.
... Questa notte è stata triste e al tempo stesso
gloriosa per la Chiesa: ben 23 sacerdoti sono stati
portpti via da varie Case religiose della città.
La chiesa più colpita è stata quella di Cristo Re,
rimasta senza neppure un sacérdote.
Mirabile però il coraggio dei cristiani che, ac-
corsi, come al solito, per ascoltare la prima messa,
sono andati tutti in massa dalla polizia, chiedendo
che venisse rilasciato almeno un sacerdote.
L'hanno· ottenuto, ma con la clausola che sia
custodito dai soldati giorno e notte.
Appena entrò in chiesa, i fedeli, temendo che
fosse stato costretto a firmare per la chiesa nazio-
nale, gli sono andati incontro chiedendogli in coro:
« Padre, hai forse dato il nome alla riforma ?.••
Se sì, noi non ascolteremo la tua messa... •·
Dopo un momento di trepùlo silenzio, si ode
risonare deciso il «no • del Sacerdote, seguito da
un esultante Deo gratias ! • dei fedeli.
Finita la Messa, una supplica generale: Padre,
benedicici! •· E il· Padre alza la mano a benedire
i presenti, fra i quali la vecchia mamma che piange
sommessamente; poi s'allontana tra le guardie...
... Un g~ppo di fanciulli si sta preparando
alla prima Comunione. Il piccolo Pietro di
sei anni soltanto, due settimane fa aveva con-
fidato alla Suora una sua pena: ·
-- L'anima della mamma non è bella, perchè
non ha la grazia di Dio !. ..
- Ma perchè dici questo?
- Perchè la mamma non va a messa alla
domenica e al venerdì ·mangia carne, benchè io
al giovedi sera le ricordi di comperare il pesce.
Mi dice di sì, ma poi troviamo sempre la carne:..
Io non ne mangio...
Dopo un momento d'interruzione, riprende:
- Suora, voglio farmi prete!
- Perchè?...
- Perchè il prete ha il potere di assolvere i
peccati, e io voglio assolvere i peccati della
mia mamma, affinchè Gesù la faccia diventare
di nuovo bella e resti sempre con lei...
Incoraggiato a pregare e .a offrire i suoi piccoli
sacrifici, se ne· andò contento. E oggi, eccolo arri-
vare di corsa con gli occhi brillanti di gioia, per
dire tutto d'un fiato:
- Suora; SuQra, l'anima della mia mamma
è bella; non c'è più il peccato... La mamma è
venuta con me a messa e 'si è confessata!...
Nella lotta lunga e implacabik, Dio confonde i
persecutori, col fervore degli umili e dei piccoli.
- 1 75

2.8 Page 18

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Come ubbidendo ad un misterioso impulso dei loro
angeli, oltre cento genuini selvaggi Xavantès - terrore
dei civilizzati - sbucano alfimprovviso dalla foresta e
circondano pacjfi.ci l'altare della Messa Giubilare del
venerando DON COLBACCHINI, da oltre cin-
quant'anni missionario nel Mato Grosso (Brasile).
Ne scrive egli stesso al -Rettor Maggiore.
La basilica più splendida.
Sono certo che tornerà caro al suo cuore
paterno sapere come questo vecchio missio-
nario ha celebrato il 50° della sua prima Messa
il 20 settembre 1953. Non in una bella chiesa,
t-a lo splendore di luci e di paramenti, tra le
armonie di musiche e di canti, con solenne ac-
compagnamento di clero, parenti e amici, ma
nella solitudine della foresta, in una povera ca-
panna di foglie di pàlm~, . sulla sponda di un
fiume di tristo nome e tra selvaggi di non meno
trista fama, si è svolta la festa del mio giubileo
d'oro sacerdotale. Il canto degli 'uccelli, il gorgo~
gliare delle acque, lo stormire delle fronde fu
la soave musica che accompagnò la mia messa
giubilare.
··
Al mio cuore di vecchio -missionario nessuna
cosa avrebbe portato maggior giubilo in quel-
1'ora. che l'avere attorno a me le anime per le
quali mi ero volontariamente isolato nel mistero
di quella foresta: i Xavantes !
Era ormai ora di celebrare la Messa; ed io,
in attesa che le poche persone del luogo. si dispg-
nessero ad assistervi, me ne stavo seduto solitario
sul tronco di una grossa pianti caduta sulla sponda
del fiume. Contemplavo il panorama che si sten-
deva magnifico al mio sguardo. Ma io vedevo
al di là della densa foresta: davanti alla mia mente
passavano le aldee dei selvaggi sparse per quelle
ignote regioni, vedevo i miei cari Xavantes aggi-
rarsi nella boscaglia e sognavo la gioia di averli
àttorno all'altare, sul quale tra pochi mom~nti
sarebbe disceso il Re del cielo. E nel vedermi
così solo, senza un confratello, un amico, senza
nessuno dei miei cari e senza la grazia sospirata
di avere attorno a me almeno una bella corona
di seh::aggi, provai una profonda tristezza e le
lacrime caddero dai miei occhi. Era bel). duro
trovarmi solo in un giorno di tanti soavi ricordi!
176 -
li Visitatore straordil\\llrio, Re-
verendissim~ Don Bellido, tra
due Xavantes, marito e moglie. ·
Si tratta del cacico di una tribù
non ancora avvicinata dai mis-
sionari. Egli però ha già· avuto
contatto col bianchi, dai quali
ha ricevuto i vestiti che indos-
sano lui e la moglie.

2.9 Page 19

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Spuntano cento Xavantes!
Ero assorto in questi pensieri,
quando improvviso echeggiò un gri-
do, poi un altro più acuto. Non c'era
dubbio: era il grido inconfondibile
dei selvaggi. Quante volte l'avevo
udito echeggiare nella foresta! Tosto
udii chiare queste parole: Ahoè, ahoè! assuadì
cedì! Xavantes, Xavantes! Amici buoni! ... Il
mio cuore sussultò: erano proprio i Xavantes.
ntornarono conducendone una parte. Ripeterono
il traghetto fin che tutti mi furono attorno. Erano
un centinaio: la mano di Dio li aveva condotti
(Sopra)
Don Colbacchini con due
cacichi Xavantes. Al centro
il terribile Ereboanan, che
pare abbia partecipato col
cacico Giurura al massacro
dei due missionari salesiani
il 1° novembre 1934.
+-
Bambini Xavantes che con-
templano . il missionario.
Che uomo strano! la bar-
ba... le vesti..
Sulla sponda opposta vidi spiccare tra il verde
delle foglie il rosso scuro di uomini che si ap-
prossimavano alla riva e gesticolavano gridando:
Ahoè!
I pochi civilizzati delle due famiglie di quel
luogo, accorsi al grido dei Xavantes, dissero:
<< Sono i Xavantes che chiedono che si vada a
prenderli>>. << Andate in fretta - risposi - sono
felice che siano venuti! >>.
Subito due canoe si staccarono dalla riva, si
diressero a tutto remo verso i selvaggi e rapide
proprio in quell'ora perchè io li avessi vicino
celebrando la Messa d'Oro.
Erano uomini, donne e bambini. Sorridenti e
affabili mi venivano incontro ed io p~rgevo loro
il mio saluto e il mio abbraccio. I bambini mi
cirCQnàavano curiosi e i più grandicelli si face-
vano coraggio ad accarezzarmi la barba. lo la-
sciavo .fare, contento della loro affettùosa espan-
sione. .I più piccoli in braccio alle mamme vole-
vano imitarli e allungavano . le lorò . manine per
toccarmi la testa e la barba. Le mamme ne erano
Per i vostri figli I
Una lettura ~~a. ist~ttiva; interessante:.
GIOVENTU' MISSIONARIA
· . Rivilta Missionaria, a du& colori, in rotocilco, 24 .paginè. Rela1ioni; usi, costumi, curiosità, episodi di lutto il mondo missiOll4Ì'io;-c
ABBONAMENTO ANNUO: L. 3(io ~- Sòsteriitore:. L. 500.. - Vi~ Cottolengo, 32 - T!lrino. - sèrvi,~~.! ·:·
del Conto Corrente Postale, deUe Opere. Gener~li Don Bosco, specificando per Gioventù Miisionarià."
- 1 77

2.10 Page 20

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contente e me li accostavano perchè facessi loro
una carezza. Tutti si mostravano allegri, ma il
Il fiero pasto.
più felice ero io, perchè avevo vicino a me i sel- Dopo la messa, mi trattenni con i selvaggi
yaggi tanto desiderati.
cercando di contraccambiare come meglio potevo
le loro manifestazioni di amicizia. La difficoltà
Tra i selvaggi scende Gesù ... era capirci. Avrei voluto, in quel momento, il
dono delle lingue; ma dovetti accontentarmi di
Il piccolo campanello chiamò per la messa. un po' di mimica e d'intuizione. Mi fecero in-
I pochi civilizzati entrarono nella capanna, ma 'tendere, col fare un vuoto nella pancia e met-
anche i selvaggi vollero entrare. Dissi che li tendovi la mano, che avevano fame. Cercai di
lasciassero venire; ed essi, contenti, si misero soddisfare il loro appetito con alcune radici di
vicino a me. Erano uomini, donne e bambini. mandioca e con altro poco che si aveva. Poi
Tutti si erano addossati all'altare, tanto che a pregai il signor Ladislao, capo e patriarca delle
stento potevo girarmi per il Dominus vobiscum. poche famiglie di quel luogo, che mandasse i
I bambini erano proprio ai miei piedi e le mamme suoi• uomini alla caccia. Dissi quindi al cacico
pure. Al mio fianco gli uomini e, in prima fila, il Giurura che si preparassero delle capanne per
vecchio cacico Giurura che, a quanto dicono, ·fu difendersi dalla pioggia che sarebbe venuta verso
uno di quelli che tolsero la vita ai due missionari sera, come suole avvenire in questi climi e in
salesiani. :Le donne e i bambini prendevano in questa stagione. Ad un èenno del capo, le donne
mano l'orlo del camice e della pianeta, guardando si misero subito al lavoro. Furono al bosco a
incantati i ricami e i fiori; gli uomini si accon- tagliare pali e foglie di palma, e poche ore dopo
tentavano di toccare le bianche tovaglie e, vedendo le capanne erano pronte. Il lavoro di preparare
che io giravo i fogli del messale, anch'essi lo vole- la capanna è riservato alle donne. Gli uomini
vano fare. Temevo avanzassero la mano sul calice, stanno a guardare e vi entrano quando è pronta.
ma non osarono. Profondamente impressionato e Verso sera gli uomini mandati a caccia torna-
trattenendo a stento le lacrime, celebrai così la rono portando due splendidi cervi e due cinghiali.
mia Messa d'Oro. Era la prima volta che i Xavan- I selvaggi, appena li videro, diedero grida di
r
te; assistevano alla rinnovazione del Sacrificio allegria. La cacciagione fu subit'> messa a dispo.
consumato da Gesù ·Cristo sulla croce per la sizione dei Xavantes. Gli uomini si misero a
salvezza di tutti gli uomini ...
spellare gli animali uccisi e a squartarli, mentre
Lieta brigata di ragazzi giapponesi, alunni della Scuola « Don Bosco» di TOKYO, in gita sul laghetto di Nojirl.
NELL'IMPERO DEL SOL LEVANTE È il primo volume della
collana « Vie d'Oltremare•
dioso del mondo giapponese.
Nelle pagine di Mons. Ci-
curata dall'Ufficio Missio-
matti vibra la sua anima
nario Salesiano.
di· scienziato e di artista,
L'opera, dovuta alla penna di Mons. Cimatt1, per ma soprattutto il suo cuore di apostolo: quasi mai però
l'autorità di chi l'ha scritta e per la nutrita e docu- a; pare il ~uo nome.
mentata stesura dei fatti, ·si presenta come una fonte
li bel volume consta di 250 pagine con numerose il-
di prim'ordi11e per il missionologo e per lo stu- lustrazioni.

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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le donne erano in faccende per preparare la legna basso. Di tanto in tanto riposano, ma presto il
per il fuoco. I bambini stavano attornò guardando cacico dice: <e cedì, durè, bene, bis!,> e riprendono
e aspettando avidi ch_e la carne fosse abbrustolita. · a cantare e a danzare finchè il capo non dice:
Presto tutto fu pronto. Sulla brace crepitavano basta·!
pezzi di carne sanguinolenta che i selvaggi riti-
ravano dal fuoco appena abbrustolita alla meglio
e ancora scottante prendevano in mano e divora-
vano senza badare a cenere o ad altro. Tutti
mangiavano allegràmente strappando coi denti
dagli ossi la carne ancora vermiglia. Tutti ne
ebbero a sazietà. La distribuzione di un po' di
farina di mandioca e di rapadura, specie di zuc-
chero greggio, pose il colmo all'allegria.
Offrono la carne strappandola
con i denti.
Così venne notte. Si era nel plenilunio. Tra
Per tutto il tempo della danza il cacico Giurura
volle che io stessi seduto vicino a lui, e dovetti
fare anche questo sacrificio. Quando Dio volle,
disse che bastava e che andassero a dormire; e
così tutti si ritirarono. Li salutai accompagnan-
doli nelle loro capanne e mi ritirai io pure nella
mia. Dopo una giornata di tante emozioni, ero
veramente stanco.
Prima di gettarmi nell'amaca e abbandonarmi
al sonno, mi raccolsi in Dio e lo ringraziai più
col cuore che con le labbra. Con tutto l'affetto
di figlio ringraziai pure la nostra dolcissima Madre
Maria per avermi maternamente aiutato a rag-
giungere, attraverso tanti pericoli, il mio più
caro ideale: avvicinare i terribili selvaggi Xa-
le grosse nuvole che vagavano nel. cielo, il chia- vantes e farmi loro amico e fratello.
rore della luna illuminava di fantastica luce quel- Così Iddio dispose che io passassi la giornata
l'angolo di fiume, la foresta, le capanne e il pic- del mio Giubileo d'Oro sacerdotale.
colo spiazzo su cui ci trovavamo riuniti in allegra
e fraterna compagnia coi selvaggi. Gli uomini da
una parte, le donne coi bambini dall'altra, tutti
Sac. ANTONIO CoLBACCHINI
missùmario salesiano.
attorno .al fuoco, ridevano, scherzavano e man-
giavano.
lo mi trattenevo con loro e specialmente coi
fanciulli, che mi prendevano per mano e volevano
che mi sedessi tra loro, mentre mi offrivano dei
dtdla 1laJ4g,o.ftia
pezzetti di carne che tenevano in mano e si mo- .
8travano contenti quando accettavo e mangiavo.
Gli uomini poi esigevano che stessi seduto
per terra con loro e che mangiassi insieme con
loro la carne che, per servirmi meglio, mi offri -
vano strappandola coi denti dalle parti dell'ani-
male che stimavano più saporite. Li accontentavo
dimostrando piacere per affezionarmeli sempre
più, ma Dio sa con che ripugnanza!
Nella Missione salesiana .di C HO S
MALAL, nonostante le condizioni
sfavorevoli di un lungo inver_no, si pote-
rono effettuare, nel 1953, 25 missioni cor-
diglierane con i frutti espressi nelle cifre
seguenti: battesimi 730 - prime comunioni
479 ·;. comunioni 2514 - cresime. 238 - ma-
trimoni 83 - ore di _catechesi e di predica-
zione 6o5 - chilometri percorsi oltre ~ -
La danza e il canto.
Ad un cenno del cacico gli uomini si alzarono
e, prendendosi per mano, fecero un largo drcolo.
Stando un po' curvi verso il centro e con gli
occhi bassi, incominciarono il canto seguito dalla
·danza. Con ritmo esatto ciascuno allontanava i
due piedi e immediatamente li riuniva battendo
forte in terra. Dopo un po' di canto e di danza,
il circolo si aprì e vi_ entrarono le donne. Come
gli uomini, si presero per mano e chiusero an-
ch'esse il loro circolo, rivolte al centro e rima-
nendo separate dagli uomini. Mentre nella danza
gli uomini disgiungono e uniscono i piedi a tempo
col .canto, le donne a piedi giunti, nello stesso
ritmo, fanno un piccolo salto in avanti e un altro
indietro e così proseguono per un buon tempo.
Il canto dei Xavantes non ha melodia: è una nenia
monotona, e triste, in tono ora più alto, ora più
Durante l'anno si terminò la costruzione
della chiesa di Las Lajas, si proseguirono i
lavori delle chiese di Loncopuè e Taqui-
milan, ma le straordinarie nevicate recarono
danni ingenti a quasi tutte le chiesette
della Cordigliera, danni che non potranno·
per ora essere riparati perchè urge aiutare
le popolazioni flagellate dalla crudezza del-
l'inverno e dai disastri di inondazioni e
interruzioni di vie, provocati dallo sciogliersi
delle nevi.
Nonostante queste .condizioni sfavorevoli,
l'estrema povertà e la mancanza di personale
missionario, si '1ll avanti fidenti e· grati a
Dio per le quotidiane conquiste.
Sac. MARCELLO PIO GARDIN
missionario salesiano.
- 179

3.2 Page 22

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Il missionario salesiano DON LUIGI RAVALICO visita mille catecumeni « Chin », sparsi
in venti villaggi sui monti Letha dell'Assam (India) e amministra 253 battesimi versando
lacrime di gioia per la fede che anima quei neofiti che, dopo dieci anni di attesa, accol-
gono il missionario come l'inviato del· Cielo. Nella prima parte (vedi numero· di marzo),
. presentata la tribù dei Chin, D. Ravalico ha narrato le prime tappe del su. o viaggio apostolico.
Riprendemmo presto il cammino perchè vole- pregavano, felici di ave_r per la prima volta in
vamo giungere a Gelngai prima del tramonto. mezzo a loro il missionario. Ne battezzai 22, che
Non è prucfente viàggiare di notte nella jungla trovai preparati.
assamese. Gelngai è un grosso villaggio sul pendio La mattina ·del 19 riprendemmo la salita per
di un colle. Qui abbiamo una decina di famiglie Khulien, distante una ventina di chilometri sul
catecumene. Ce ,n'erano moltè di più, ma qualche versante occidentale. Presto raggiungemmo la
anno fa una epidemia menò strage tra gli abi- zona delle conifere, e il paesaggio si fece più at-
tanti, perchè non c'è assistenza medica e la gente traente con le pinete arabescate di profumate
non osserva le regole più elementari dell'igiene. orchidee e le radure smaltate di fiori. Per lungo
Il giorno appresso - 18 ottobre - il mondo tratto noi). incontrammo anima viva. La foresta
cattolico celebrava la Giornata Missionaria. At- è stranamente silenziosa. A un tratto un serpente
torno al povero altare di bambù i catecumeni attraversa sibilando il nostro viottolo e scom-
pare nella macchia.
Sull'altopiano troviamo alcuni
catecumeni di Khulien, venuti
a incontrarci. Hanno portato
· il loro inseparabile zu (bevanda
ottenuta dalla fermentazione
del riso) e me l'offrono felici.
Per far loro piacere ne prendo
un sorso; i miei compagni lo
tracannano senza complimenti.
Khulien è ancora lontano.
Dobbiamo scendere in una val-
lata per salire un altro monte.
Qui c'è un. gruppo di case e
facciamo un'altra sosta. Arriva
una carovana di Chin che sono
stati al mercato di Sughnu a
scambiare i loro prodotti ed
ora fanno ritorno in Birmania.
Portano specialmente sale, che
scarseggia sui loro monti.
Quando mi vedono, s'inginoc-
chiano e chiedono la benedi-
zione. Hanno tutti al collo la
medaglia della Vergine Imma-
colata. Partono veloci perchè
hanno ancora molto cammino
da fare. Anche noi riprendiamo
Dopo il Battesimo, i neofiti di LAIGIUTI attorno a Mons. Marengo.
Ognuno di essi ha in mano l'immagine del santo di cui prese il nome.
la salita e raggiungiamo, dopo
due ore, la meta.
180

3.3 Page 23

▲back to top
La serata a Khulien fu piena. Riu-
nione con canti, preghiere e amichevole
conversazione sino a tarda ora.
La .mattina prestissimo si suonò il
gong e si fece l'interrogatorio dei cate-
cumeni pronti a ricevere il battesimo.
Lukas, il catechista, fungeva da inter-
prete. Poi ebbe luogo la cerimonia,
sempre tanto commovente, del battesimo,
seguita dalla celebrazione della santa
Messa e dalla comunione dei neòfiti.
Andai quindi a benedire le loro capanne.
Quella mattina a. Khulien amministrai
26 battesimi.
Il Signore è arrivato in mezzo a noi.
Vecchio sacerdote pagano e capi guerrieri Naga in abito di gala con
alabarde sormontate da lame taglienti e con lunghissime. coma sul capo.
Si trattava ora di raggiungere il vil-
laggio di Mulien, che distava solo una
quindicina di chilometri, ma presentava partico-
lari difficoltà per l'ascesa ripidissima. << Padre,
non avventurarti lassù: anche noi troviamo molto
_difficile andarci>>, così mi avevano detto i cate-
cumeni di Khulien. Eppure ero deciso di an-
darci perchè sapevo che mi attendevano co'l
benedire le capanne dei cristiani, essi si rivol-
sero al catechista dicendo: << Vogliamo che il
Topa (Padre) benedica arrche le nostre case. Da
oggi noi desideriamo divenir cristiani>>. Li ac-
contentai, ma prima che io aspergessi le loro ca-
panne, il catechista gettava nel fuoco l'avanzo dei
ansia. Avevano persino inviato due gio-
vanotti a farci da guida. Non so pro-
prio come feci ad arrampicarmi su
quel monte. Per dei tratti fui spinto su
di peso dai due provvidenziali messi.
Poi discendemmo in una valletta cir-
condata da alti monti e, al calar del
sole, giungevamo a Mulìen. Quei fer-
venti catecumeni non sapevano come
manifestare la loro gioia. Il vecchio
capo del villaggio mi era venuto in-
contro appoggiato al suo bastone e an-
dava ripetendo: << Il Signore è arrivato
in mezzo a noi·>>.
Ma la gioia più bella la provai la
mattina dopo, quando mi vidi circon-
dato da 35 catecumeni pronti -a rice-
-vere il battesimo. Una madre di fa-
miglia che non poteva reggersi in piedi
per l'elefantiasi, si era trascinata carponi
nella cappellfl, perchè anch'essa deside-
rava di essere battezzata insieme col
marito e coi figli. Un gruppo di pa-
gani stava osservando dalla porta e
dalle finestre. Quando ebbi finito di
Questo novello sacerdote salesiano indiano distribuisce per ]a prima
volta la santa Comunione. La chiesa è gremita, ma papà e mamma
hanno naturalmente il diritto di precedenza.
~ 181

3.4 Page 24

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sacrifici pagani, consistente in _un involucro di
Pioggia e sanguisughe.
foglie secche con le offerte fatte ·agli spiriti.
Il giorno 24 prendemmo la via del ritorno. Si
pensava di rifare lo stesso cammino. Ma all'ul-
Una profezia di Don Bosco. timo momento si cambiò itinerario e puntammo
su Shingtong a nord-est per guadagnare un
Il 20 ottobre raggiungevamo il villaggio di giorno. Fu provvidenziale. Il tempo, che sino
Kathong, a circa 10 km. a nord-est di Mulien. allora si era conservato bello, cambiò d'improv-
Notai in questi villaggi una grande miseria. La viso e una pioggerella fine fine ci accompagnò
natura del terreno non è adatta alla coltivazione per tutta la giornata. Quella sera raggiungemmo
del riso, che è il loro cibo principale. Devono - il villaggio di Paikhong, stremati di forze e in
accontentarsi di granturco e di radici che trovano condizioni pietose. La mattina dopo amministrai
nella foresta, specialmente durante i mesi che 12 battesimi.
precedono la raccolta del riso. Io ero giunto Partimmo lo stesso giorno, decisi di raggiun-
appunto nel mese più difficile per loro. Quale gere Shingtom prima di notte. Quei 2 5 chilometri
non fu la mia sorpresa qùando venni a sapere ci costarono assai cari perchè cominciò a piovere
che avevano mandato a comperare un po' di riso sul serio e tutti i sentieri si trasformarono in
per me a oltre 20 km. di distanza! A Kathong torrenti. Ma il tormento principale fu quello -
battezzai il numero maggiore di catecumeni: 49. delle sanguisughe, che numerose si aggrappavano
Il 21 ottobre, dopo una salita di 14 km., giun- ai piedi e alle gambe producendo ferite .e rivoli
gemmo a Quongtal, sulla frontiera della Birmania. "di sangue. Non mancò qualche scivolata e caduta.
Pensai allora ai nostri confratelli che lavorano Ma .come Dio volle, quella sera, giungevamo ~
con tanto zelo nella città di Mandalay e mi risuo- Shingtom e quei bravi neofiti si dettero d'attorno
narono all'orecchio le fatidiche parole del nostro per venirci in aiuto.
santo Fondatore: «GiorM verrà che i Salesiani La mattina dopo, amministrati altri 7 batte~
dell'India, della Birmania e della Cina s'incontre- simi, proseguii per l'ultimo villaggio di Shingk-
ranno e si daranno la mano».
hamphai, dove altri 18 catecumeni furono rige-
A Quongtal amministrai 31 battesimi. Qui nerati alla grazia. Quando rientrai stanco a Di -
feci conoscenza con Man-za-khup, un vecchio brugarh, ero soddisfatto, ma non pienamente:
venerando che è il vero re dei Chin del Manipur. mi assillava il pensiero della mancanza di mis-
r
M'invitò in casa sua e mi fece sedere su una sionari che potessero alimentare il fervore di
specie di poltrona ricoperta da un drappo rosso. quei cari neofiti e preparare la fondazione di re-
Naturalmente mi offri una tazza di zu e si disse sidenze missionarie stabili.
fortunato della visita di un • Nomo di Dio».
Sac. LUIGI RAVALico.
lt, ~ deU .
~
...eseguisce in pochi minuti i computi più complicati!
Ma non è necessario incomodare la <• macchina mtelligente » per conoscere quanto da-
naro occorra al Successore di Don Bosco per mantenere i giovani che, dal Ginnasio alla
l
Teologia, dall'Avviamento al Magistero, si preparano nelle nostre Case di formazione
d'Italia all'apostolato salesiano.
S !>no circa due mi 1a !... Se per ciascuno si spendesse giornalmente solo L. 500,
quante lire occorrerebbero al giorno, al mese, all'anno?..•
Per rispondere non occorre il cervello elettronico; basta il bambino delle elementari.
Ma ogni mamma, ogni papà sa bene cosa costa oggi un figlio di 15-20 anni che studia.
Cinquecento lire•.• sono pochine per coprire tutte le spese. E allora?•••
Don Bosco stende la mano per essere aiutato a mantenere i suoi figli che, nello studio
e nella preghiera, si preparano a portare lo spirito del Padre nel niondo, che ne ha tanto
bisogno.
_
Se ogni Cooperatore, ogni Cooperatrice, come omaggio alla Madonna di Don Bosco
nel mese a Lei dedicato, offrisse anche solo la modesta sommetta occorrente a man -
tenere per un giorno un aspirante salesiano, quale aiuto, quale sollievo ver-
rebbe a Don Bosco nella persona.del suo Successore!...
Noi abbiamo tanta fiducia nel buon cuore dei nostri Cooperatori, ai quali Don Bosco
a ripete la sua parola: « Lasciamoci sempre guidare dalla carità, la quale poi tornerà nostro
vantaggio».
Il Conto Corrente Postale accluso in questo « Bollettino ,. servirà a facilitare la
esecuzione dell'opera buona.
182 -

3.5 Page 25

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--,
Tra i Bororos la civiltà cammina.
I salesiani giunsero la prima volta alla ca-
pitale del Mato Grosso, Cuiabà, il 18 giu-
gno 1894, guidati dall'intrepido Mons. Luigi
Lasagna, secondo Vescovo salesiano.
Nel 1895 fu affidata alle cure di Don Giovanni
Balzola e di altri due salesiani la colonia bororo
«Teresa Cristina~ sul Rio S. Lorenzo, dove vive-
vano riuniti circa 300 Bororos.
Lasciata contro la nostra volontà quella colonia
.nel 18<)8, i salesiani diressero le loro fatiche al -
l'altipiano orientale del Mato Grosso, lungo la
linea telegrafica, dove erano frequenti le tragedie
per gli attacchi traditori dei Bororos.
Il 17 dicembre 1901, guidati dall'eroico D. Gio-
vanni Balwla, una comitiva di salesiani con al-
cuni familiari e un gruppo di Figlie di Maria
Ausiliatrice partirono da Cuiabà e dopo 31 ·giorni
di viaggio penoso sotto piogge incomode e a volte
torrenziali si fermarono a 480 km. a oriente di
Cuiabà, sulla sponda del Rio Barreiro, affiuentè
del Garças nel luogo ·chiamato Taxos. . Sorse
.così la prima missione salesiana fra i Bororos.
Di là si irradiarono le varie residenze, che di-
vennero centri di educazione per i Bororos e
più tardi anche per i figli dei civilizzati. dove
un tempo era deserto e vi era pericolo di tradi-
meI'.to e di morte, si estesero le culture tipiche
della civiltà (mandioca, canna da zucchero, caffè,
.riso, orti) e le residenze missionarie divennero
garanzia di tranquillità e di pace per tutti.
Prelazia 4; Registro do Araguaia.
La Missione salesiana del Mato Grosso ha la
responsabilità della grande Prelazia di Registro
do Araguaia con 175.000 km. quadrati. Confina
a Oriente con il rio Araguaia e al Nord raggiunge
lo stato del Parà. Conta sette grandi residenze.
ALTO ARAGUAIA - Cittadina di mille abi-
tanti, occupa un posto-chiave fra Mato Grosso
e Goiàs, sul confine dei due stati,' come punt0
nevralgico della camionabile S. Paulo-Cuiabà. La
missione vi mantiene il Patronato salesiano con
104 interni e 121 esterni; dal febbraio scorso vi
funziona anche il Ginnasio <• "Padre Cadetti>►, in
omaggio. al dinamico Ispettore che lavorò tanto
per lo sviluppo delle missioni del Mato Grosso.
Le suore vi hanno un collegio con 8o interne
ed altrettante esterne. Esiste un ambulatorio che,
oltre il collegio, serve la città e i dintorni, man-
cando altri servizi medici.
ARAGUAIANA - Al princ1p10 del secolo
era l'unico punto abitato nei 6oo km. che corrono
da Cuiabà all'Araguaia. La Missione vi · costruì
due collegi, uno dei salesiani che conta oggi
58 interni e 46 esterni, e l'altro delle Figlie di
Maria Ausiliatrice con 56 interne e 59 esterne.
Entrambi posseggono un orto dove gli alunni
si esercitano nei lavori agricoli, avendo ogni mis-
sione il carattere di Scuola agricola, come ogni
collegio delle suore ha per le ahmne un COl;SO di

3.6 Page 26

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taglio e ricamo e di lavori domestici per prepararle
ai lavori di casa. Grande impresa di utilità pub-
blica è pure lo sbarramento del torrente Lage
per rifornire energia e luce elettrica a tutto il
paese. Inoltre 1a· missione per facilitare le comu-
nicazioni aeree costruì un campo di atterraggio
di metri mille per cento, utilizzato dagli aerei
militari del Correio Aereo Nacional.
GUIRATINGA - È una piccola città con
tremila abitanti. È il centro del commercio di
perle e diamanti. Attualmente è la sede del-
l'Ecc.mo Prelato Mons. Giuseppe Selva. La città
sorse verso il 1925; vi esistono ora due collegi,
uno dei salesiani con ì30 alunni, l'altro delle
suore con 180 alunne. Entrambi rappresentano
un grande fattore di progresso per quella zona.
centrale ·che non possiede ancora buone strade
rotabili, ma ha il vantaggio di una linea aerea
regolare che unisce in poche ·ore Cuiabà a S. Paulo.
MERURI - È l'antica colonia del S. Cuore
sul rio Barreiro, dai Taxos trasportata qui. Vi è
in questa colonia un buon numero di Bororos
riuniti in villaggio e civilizzati, che lavorano al
fianco dei missionari. Ivi si educano 58 interni
e 18 esterni; le suore hanno 54 interne e IO esterne
e il Giardino d'infanzia per tutti i bambini bo-
roros. La colonia possiede una ben montata offi-
cina di meccanica e di falegnameria con mac-
chine per riso, caffè, frumento, granturco, con
luce elettrica e forza idraulica. Vi funziona pure
un Csservatorio meteorologico che dipende dal
Ministero del!'Agricoltura.
SANGRADOURO - È una piccola colonia
di Bororos, che si ingrossa di tanto in tanto per
l'affluire di Indi che vengono da Rio S. Lo-
renzo e Rio Vermelho. Per fertilità di terreno
S~ngradouro ha vantaggi notevoli sulla colonia
di Merori, che è arenosa. I salesiani vi manten-
gono 68 interni e IO esterni; le alunne delle
suore sono 42 interne e 10 esterne.
La Scuola agricola di Sangradouro ha al suo
attivo buone culture di riso, caffè, canna, · fru-
mento, fagiuoli e una grande varietà di prodotti
orticoli, grazie alle acque del canale della Mor-
tandade, opera di grande ardimento, realizzata
dieci anni fa dalla Missione salesiana. Gli alunni
si prfparano ad essere un giorno ottimi f azen-
deiros e fattori di progresso per tutta la zona.
Sangradouro dal 1948 ha un campo di atter-
raggio; possiede ambulatorio per i Bororos e
per i civilizzati; vi funziona anche l'Osservatorio
meteorologico.
POXOREU - È una cittadina già svilup-
pata, benchè conti pochi anni, essendo centro
diamantifero in concorrenza con , Guiratinga.
L'Esternato S. Josè, delle Figlie di Maria Ausi-
liatrice, raccoglie 300 bambine e bambini. _
XAVANTINJ\\. - Sorse per iniziativa della
Fundaçao Brasi/ Centrai sulla sponda destra del
Rio das Mortes. Conta attualmente_ 300 persone,
residenti parte in Xavantina e parte nei dintorni.
I Salesiani vi lavorano dal principio del 1950
per l'assistenza religiosa e culturale dei grandi
e dei piccoli. Vi· è scuola diurna con 52 alunni,
e serale per gli adulti. Possiede un Osservatorio
di meteorologia.
Il contatto con i Xavantes è sempre più sensi-
bile. Facilita l'opera di ·evangelizzazione la pe-
netrazione recente di una rotabile che la Fun-
daçao Brasi/ Centrai ha pro-
tratto per più di 200 km. oltre
il Rio das Mortes, tagliando a
mezzo la zona degli Indi. An-
che la Forças Aéreas Brasi/,ei,ras
con i_ suoi viaggi settimanali
da Rio a Manaus per Xavan-
tina e campi intermedi rende
possibile sorvolare e conoscere
meglio quella vasta foresta ver-
gine, dove si annidano i
Xavantes.
In queste 7 Missioni del
Mato Grosso lavorano 36 Sa-
lesiani e 35 Figlie di Ma-
ria Ausiliatrice. Alunni in-
terni 308; esterni 387; alunne
interne 257, esterne 614.
A Dio solo l'onore e la
gloria.
Sac. Gumo BoRRA
Ispettore salesiano.

3.7 Page 27

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Felice esito <,lella rischiosa operazione di
« lobectomia ». - Mio figlio, padre di due
bambini in tenera età, fu colpito da grave malattia
polmonare. Dopo molte cure riuscite vane, fu
consigliato di recarsi da un valente specialista,
che dichiarò necessaria l'operazione detta « lo-
bectomia>>. Fu per tutti una dolorosa sorpresa.
Il medico curante, informato, lo sconsigliò deci-
samente: << Non la faccia: è una operazione molto
pericolosa, è un rischio! >>. Che fare ? Come un
lampo, ci venne in mente la potenza di Maria
Ausiliatrice e decidemmo unanimi di affidarle
con piena fiducia il malato. Cominciò allora la
catena di grazie che lo salvò. Dopo un mese di
analisi e di preparazione, fu operato di lobectomia
superiore destra con esito felice. Ora da quattro
mesi ha ripreso il lavoro e non accusa più nessun
malanno. Siamo tutti convinti che si tratti di una
vera grazia di Maria Ausiliatrice e di S. G. Bosco.
Milano, via Losanna IO.
ERMELINDA DEGIOVANNI.
La sig.a Degiovanni Ermelinda è persona pia e degna
· di fede, e risulta veridico quanto qui lit/a attesta.
Il Parroco
Sac. CARLO BARG!GGJA.
" Non mi rimaneva che prepararmi al
gran passo". - Nel maggio del 1953, fui ri-
dotta in fin di vita per un rene che non funzio-
nava affatto, causandomi dolori indescrivibili.
I familiari e lo stesso dottore curante avevano
perso ogni speranza e a me non rimaneva che
prepararmi al gran passo. D'urgenza si chiamò
il sacerdote per l'amministrazione degli ultimi
Sacramenti. Passai tra la vita e la morte la notte
e il giorno seguente. Intanto però si era inco-
minciata una novena a S. Giovanni Bosco.
La Direttrice dell'asilo delle Figlie di Maria
Ausiliatrice .mi esortò ad inghiottire con un po'
di acqua la reliquia di Don Bosco: io la tran-
gugiai, piena di fiducia, e da quel momento con
meraviglia di tutti cominciai a migliorare. Ora
sono guarita e mi occupo dei lavori di casa come
prima.
Rivarolo Canavese, Villaggio S.A.L.P.
DOMENICA NARETTO in MERLO.
Idea o ispirazione del cielo? - Da dieci
anni la mia salute andava deperendo. Le cure e
le medicine, invece di guarirmi, sembravano peg-
giorare le mie già tristi condizioni. I medici 9rmai
disperavano di poter curare efficacemente il mio
deperimento organico, fatalmente progressivo.
Perduta ogni speranza umana, pensai allora a
conformarmi alla santa volontà di Dio. Mi venne
però un'idea: raccomandarmi ancora una volta a
Maria Ausiliatrice con una novena, facendo voto
di recarmi, guarita, al suo Santuario di Torino.
Fu un'ispirazione del cielo, perche, dopo dieci
anni, la mià salute cominciò a rifiorire e il mi-
glioramento continua tuttora.
Falicetto di Verzuolo (Cuneo).
ANGELA MARGHERITA Rossi.
Per essere ·apostoli della divozione
a Maria· Ausiliatrice
A chi nel 1878• aveva- chiesto a Don Bosco
come . avrebb_e potuto far conoscere . e amare
Maria Ausiliatrice, il Santo .rispose:
- Parlando opportunamente di Lei con le
persone che ci avvicinano e specialmente
con gioventù:;
- scrivendo qualche parola su di Lei in
ogni nostra· lettera; .
-,.. rivòlgendo a Lei' chi ha bisogno di grazie
speciali e ·raccontando favori ottenuti per
suo mezzo;
- distribuendo immagini, libretti, medaglie
che rièordino la bontà di Maria SS.ma;
·recitando e facendo recitare spesso la
giac~latoria: MARIA, AUXJLIUM CHRJ-
. STJANORUM, ORA PRO NOBIS;
~ co1»,iglial1do di dare il nome AUSILIA
alle _bambìne da battezzare;
- celebi;ando con ·la maggiore solennità
possib.iJe la sua· festa non solo in chiesa,
ma ànèhé cori accademie e processioni;
- ~gabndo quadri di Maria Ausiliatrice
_. per le fa,miglie, per le parrocchie;
-- dando il suo titolo a nuove opere e
. fondaziohi.

3.8 Page 28

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Mio figlio Michele di anni 17 era affetto da grave
malattia. Data la sua gracile costituzione, i medici
curanti dubitavano molto che la superasse.
Affranto dal dolore, un giorno, a casa di un Parroco,
mi posi a leggere il Bollettino S:ilesiano, ove notai le
tante grazie concesse da Maria Ausiliatrice e da S. G.
Bosco. Mi sorse spontanea l'idea di chiedere loro la
guarigione di mio figlio. Da quel giorno il ragazzo co-
minciò a migliorare fino a raggiungere la guarigione
completa.
Solofra (Avellino).
ANTONIO FAMIGLillTTI.
All'inizio dell'ottavario di San Giovanni Bosco,
venni chiamato d'urgenza per battezzare il neo-
nato Agostara Giovanni di Salvatore, colpito da bronco-
polmonite acuta che lo ridusse in fin di vita. Dopo di
aver amministrato in fretta il santo Battesimo, preve-
dendo già prossima la fine, invitai la madrina Capi-
tummino Salvatrice e gli astanti a recitare la preghiera
a Don Bosco, mentre io tenevo poggiata sulla fronte
del bambino la reliquia del Santo. Subito il bambino
cominciò a migliorare sensibilm~nte sino a riacquistare
la salute.
Isnello (Palermo).
Sac. GIUSEPPE PERI
Decurione salesiano
Maria Ausiliatrice mi ha salvato la mia piccola
Maria Ausilia di due mesi e mezzo, colpita da
bronco-polmonite, che un consulto medico aveva de-
finito umanamente inguaribile. Nel dolore più acerbo,
unita a mio marito, promisi a M. A. di prendere parte
alla veglia santa del 23 maggio a Torino, se ce l'avesse
guarita. Era passata un'ora dalla promessa quando la
bimba, già cadaverica, sorrise. Era l'inizio della ri-
presa, che fu rapida e completa. La notte della veglia
.non fu sufficiente a ringraziare la Vergine Ausiliatrice.
Caluso.
MARIA MINETTO in Bo1ou.
Desidero soddisfare il debito di gratitudine verso
la Vergine Ausiliatrice, per la materna assistenza
prestata alla nostra pensione ~ontana di Cogne (Aosta),
alla Coloma marinà Pontificia di Ventimiglia, alla
Colonia montana del CIF di· Brolo (Novara).
Furono messe sotto la sua valida protezione; e delle
numerosissime ospiti che portavano- la sua medaglietta,
CUORI IN PREGHIERA. - Ricordiamo
ai nostri Cooperatori che nel mese di MAGGIO la
Famiglia Salesiana è invitata a raccogliersi in fra-
terna solidarietà di preghiera per i Salesiani, le
Figlie di Maria Ausiliatrice, i Cooperatori, gli Al-
lievi ed Ex allievi delle seguenti lspettorie:
25 aprile
I maggio - GERMANICA
2 maggio - 8
- INGLESE
9
- 15 » - JUGOSLAVA
16 » - 22
- OLANDESE
23
- 29
- POLACCA NORD
·30
5 giugno - POLACCA SUO
6 giugno - 12
- .PORTOGHESE
nessuna ebbe, durante il soggiorno, il più lieve incon-
veniente, e tutte godettero ottima salute. .Siano rese
grazie a sì buona Madre.
Vercelli. La Direttrice dell'Istituto «Sacro Cuore•·
sento il dovere di esprimere pubblicamente la mia
profonda gratitudine e quella della mia famiglia
al S. Cuore di Gesù ed a Mar:a SS Ausiliatrice per
le numerose grazie ricevute in questi ultimi anni, da
quando cioè più intensamente li abbiamo amati e
pregati. Debbo infatti a loro la mia salvezza in guerra
e quella di mia moglie alla nascita del primogenito,
lJ nostra sistemazione successiva, la vincita di vari
concorsi e la discreta agiatezza.
In onore di Maria Ausiliatrice ho imposto alla bam-
bina, natami recentemente, il nome di Ausilia. A parte
invio il mio mensile contributo per le Missioni Salesiane.
Genova.
Dott. CARMELO BERRETTA
ex allievo salesiano.
per un caso fortuito mi si era spaccata in bocca la
dentiera. Parte di essa andò in gola e scese fatal-
mente. Fui ricoverata d'urgenza all'ospedale: i pro-
fessori dichiararono trattarsi di un caso particolarmente
delicato. Fui sottoposta più volte ai raggi e a vari ten-
tativi: non si riuscì a estrarre l'apparecchio. Ricorsi
allora con fiducia a.Maria Ausiliatrice e a S. G. Bosco
e presto ne fui libera; non senza stupore dei medici.
1._}loria a Maria Ausiliatrice e a S. G. Bosco.
ANGELA MARCHI'
Cooperatrice salesiana,
I' 30 luglio la nostra figlia Laura venne visitata dal
dottore, che le trovò i sintomi di una terribile ma-
lattia: la poliomielite. Il suo stato era già allarmante.
Perciò il medico ordinò l'immediato ricovero all'ospe-
dale. Noi, divoti di S. G. Bosco, ne invocammo subito
l'intercessione. L'aiuto del potente Santo fu sensibile,
perchè il miglioramento della bambina cominciò su-
bito durante il trasporto e continuò rapido fino alla
guarigione.
S. Vito al· Tagliamento.
GINA e VnTOR[O SIMON.
M io marito, da 6 mesi disoccupato, aveva invano
cercato lavoro presso diversi padroni. Esauriti
tutti i mezzi e le possibilità umane, mi rivolsi con
fede all'intercessione di S. Giovanni Bosco, invitando
a pregare altre anime buone. Ne!Ìo stesso giorno in cui
avevo posto la mia fiducia nel Santo, ottenne il desi-
derato impiego. Rendo pubbliche grazie a S. G. Bosco.
Calliano Monferrato.
ROMANA Toso.
II giugno u. s. il nostro piccolo Oscar, di 2 anni,
cadeva in una pentola colma di acqua bollente, ri-
portando ustioni giudicate gravi dal medico.
Disperate, la mamma ed io, votammo il nostro
tesoro a Maria Ausiliatrice e a S. Giovanni Bosco.
Posammo inoltre sul suo corpicino la reliquia del
Santo e cominciammo una novena.
Dopo sole due ore i medici, tornati per un consulto,
trovarono il piccino di molto migliorato. Oggi, a nove
giorni dall'incidente, il bimbo è stato giudicato guarito,
senza nessuna delle conseguenze temute.
Domodossola.
La nonna e la mamma del pic-
co/9 Borsotti Oscar Maria.
186 .....

3.9 Page 29

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per grave malattia nel 1947 fui allontanata dalla mia
· amata famiglia; ebbi la grazia della fede e della
fiducia nell'aiuto di S. Giovanni Bosco e· di Maria
Ausiliatrice. E il miglioramento fu continuo, fino
all'avvenuta guarigione, comunicatami dal professore
nel maggio scorso. Avevo lasciato tutte le· cure, te-
nendo vicino a me solo la reliquia di S. G. Bosco.
. Milano.
PIERMARIA CAIMI .
Jn seguito a sospetti e a calunnie da parte di gente
che ambiva occupare il nostro posto, fummo so-
spesi dal servizio. Provammo il dolore più grande della
nostra vita, perchè l'onore se n'era andato. Ci rivol-
gemmo allora con fiducia illimitata ai grandi Santi•
Don Bosco e Don Rinaldi e massimamente alla cara
Madonna Ausiliatrice affinchè ci aiutassero a soppor-
tare con cristiana rassegnazio~e la pesante croce e fa-
cessero rifulgere la nostra innocenza. E realmente,
dopo qualche tempo, la nostra causa fu risolta splendi-
damente e noi avemmo la gioia di riprendere il nostro
posto.
Casatisma (Pavia).
Coniugi IOLE e DOMENICO LONGA.
I genitori della piccola Manfrinato Liviana, di anni
due, colpita da gastroenterite con avvelenamento
e ·guarita quando ogni speranza pareva illusione, in-
.ten.d~no rendere pubblica la commossa loro riconoscenza
a Maria Ausiliatrice, cui avevano affidato il loro teso-
ruccio, quando la scienza medica sembrava impotente ..
Per la malatina avevano pregato molto la Madonna i
bambini _nel mèse di maggio.
Valliera di Adria (Rovigo).
Don ARMANDO 0TTOBONI, parroco.
IALTRI CUORI RICONOSCllNTI I
Nel cortile della Casa di BERNAL (Argentina), primo aspi-
rantato salesiano di America, si è svolta la solenne ceri-
monia dell'imposizione dello sèettro a Maria Ausiliatrice,
effigiata in un quadro benedetto e inviato da San Giovanni
Bosco per quella Casa di formazione.,
Compi il rito S. E. Mons. Borgatti, salesiano, Vescovo di
Viedma, che ragazzo aveva maturato la sua vocazione sotto
lo sguardo della stessa Madonna.
Rachele Belotti Del Dottore (Torino), per la guarigione
da bronchite acuta con complicazioni polmonar'i e principio
di pleurite.
Maria Sella (Lòzzolo), per la guarigione della mamma
da una piaga divenuta cronica.
Agnese Peiretti (Carignano), per averla aiutata in un mo-
mento tanto difficile.
M. Castagneri (Torino), per il ritorno ai Sacramenti d1
una persona che da 50 anni ne era lontana e per la guari-
gione di una nipotina.
Letizia Tappa (Grazzano Monf.), per la perfetta guari1.>ione
del marito, che si era fratturato la colonna vertebrale.
Superino in Bauçlucco (Savigliano), per la guarigione della
bimba di due anni da convulsioni e del fratellino da otite
purulenta perforata, dichiarata inguaribile dal medico.
Felicina Bonino (Lessona), per la promozione della figlia
al concorso magistrale e per la propria guarigione.
Wilma ·Barbieri (Vezzano sul Crostolo), per l'incolumità
delle figlie in un grave incidente stradale.
Enrico Vanzo (Lecéo), afferrato dalla corrente elettrica,
riusci a liberatsi invocando D. B. e rimase illeso nella caduta.
Giuseppina Dedin ved. Boem (Somma Lombardo) rende
grazie a M. A. per essersi potuta ricongiungere ai figli e per
altri favori.
Carmela Aldegheri (Illasi), con l'aiuto di S. G. B. potè
evitare un'operazione consigliata dai medici, e -guarire.
Giuseppina Fumagalli Vercesi, ex allieva (Milano) con
suppliche ardenti meritò la grazia di avere una bimba e di
evitare un intervento alla sua nascita.
Teresa Cereda (Olginate) ringrazia commossa M. A.
e S. G. B. che le salvarono, incolume il figlio, investito da
una macchina in piena velocità.
Ci hanno segnalato grazie
ottenute per l'intercessione di Maria Ausiliatrice e di S. Gio-
vanni Bosco, di S. Maria Mazzarello, del B. Domenico Savio
e degli altri Servi di Dio - alcuni hanno anche inviato offerte
ed elemosine per sante Messe di ringraziamento - i seguenti:
Allasia T., Bailo V., Baroero G., Baron F., Belgrano L.,
Bernesega I., Bianco M., Ristagnino A., Bonato S., Bon-
giovanni A., Bonsaver M., Bretto G., Cacciane M., Ca-
pella R., Carazzo D. F., Cavaglieri R., Caverzari P., Ce-
retti P., Cerutti C., Congiu A., Costa C., Crava A., Da-
vico M., Defilippi A., Dell'Acqua N., Del Ponte L., Del Vec-
chio F., De Rossi A., Di Fresco V., Di Vittorio C., Famiglie:
Brambilla, Gnavi, i\\fanetti, Mironi e Ortàlda; Fantini A.,
Fattori R., Ferrero E., Figini A., Fora G., Franco M., Ga-
retto G., Gargiulo C., Garibaldi-I., Gervasi E., Giangarra S.,
Giovara R. e D., Grasso S., Greppi M., Gurzo A., lrnari-
sio L., Lasagno M., Lindiri G., Madoma A., Malfa Dott. A.,
Manini R., Marco, Martini M., Ma:tzucchi C., Millera A. M.,
Mirabelli F., Mottura A., Musso L., Musso T., Neirotti C.,-
Nencioni D., Novelli G., Nuti A., Nuti-coniugi, Oddone T.,
Ottonello C., Pacileo C., Pansa B., Pasino B., Pecora L.,
Peirone G., Penasa B., Perona P., Piccinelli P. e M., Pic-
ciotti E., Pini-coniugi, Cisano A., Poggio B., Poli P., Po-
g)iotti G., Precerruti S., Ratto T., Reinaudo D., Repett_o E.,
Ricchini G., Riconda G., Righetti C., Rua G., Saglietti C.,
Zucca Mons. Can. S., Sansoè G., Saracco A., Savoia M.,
Schaffer L., Sereno A., Settimano C., Sibona D., Succa
Don L., Tura E., Vacchino L., Vaira V., Valegno M., Vinci-
guerra C., Virando L., Visca C., Vitali-coniugi,
~ 187

3.10 Page 30

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LETTERA. INEDITA DI S. MARIA MAZZARELLO
È cliretta::a Don Giovanni Cagliero, che un Missionari salesiani in America. Da questo auto-
anno prima aveva lasciato la direzione generale grafo emana un profumo di semplicità, di umiltà
delle Suore per guidare la prima spedizione di e di amore alle anime, che rivela la santa.
~ :'Padre',·
Vfoa Gesù e Maria!
le~f~z.fattt ;tN~taie;.}•Alt~ vìgiUa ':
.ai ~anotte cin,.que ragàzze. fecero
e imi~ <J~Ì~,prtgato di cu01;e il Bambino
'"tQè$1};/ij~ ' ~:ti
si4ni, fo abbia,(n,<J>tegato, di benedire Ìe loro fa,.
;. .tiche'tè4mòlare'.i
ìte:.di tuie codÌ!St~;;(Ì'nitne dell'America; La giornàta
poi si fiMst iU:.<santà:
preghi per lOTo soltanto
... del Ìktmbineìlo ~s*,., Non creda però che lo
posso a,ssjrurare èhe non v,a,do una volta avanti
al Sigrtoi'è sert.ta che'lo Pf,ég'h'i'
buon. F>adre,, e -così' pure fanno tutte le altre,.
E lei si :ricorda ancora delle sue · . . .·. Ji, MomesèJ.,. Se sapesse quante suore e postulanti
vi sono che non conosce! bisognere~be.t,ìi9prip.cb.e venisse• atìederle. Almeno se non. può ancora
venire, abbia la bontà di chiamarc(Ptèsto noi, v,e nec sono tanté che desiderano proprio di
andare, ma sette principalmente sono già preparate, e queste sono suor Maddalena Martini,
suor Emilia Bornia, suor Adele David, suor Celestina Riona, sùor Carmela d'Ovada, suor
Clotilde Turco, suòr Maria Mazzarello, cioè io.
Il Sig. Direttore .dice che siamo ancora troppo giovani; ma mi sembra che siamo già
ben ben vecchie, io sono già quasi senza dèr'tti ..• e. ho molti capelli bianchi, ancora assai che
la .cuffia li copre!! Per spaventarmi mi dissero pure che in Patagonia vi .sono quélli che
ma~giano i cristiani, ma io non ho paura perchè sono tanto secca che non mi vorranno
mangiare certamente! È vero che siamo buone a niente, ma coll'aiuto del Signore e colla
buona volontà spero che riusciremo a fare qualche CO$a. Faccia dunque presto a chiamarci ...
Oh! che piacere se il Signore ci facesse davvero questa grazia di chiamarci in America!!
Se non potessimo far altro che guadagnargli un'anima, saremmo pagate abbastanza di tutti
i nostri sacrifici ...
In principio del mesè di ·dicembre abbiamo aperto una· nuova casa a· Lanzo... Quasi
nello stesso tempo venne pure aperta una casa a Lu ... Cosicchè adesso abbiamo già otto
Case, compresa questa, e, grazie a Dio, finora vanno tutte assai bène, la S. Regola viene
osservata e i Suoi ricordi anche, ossia non offendere e non offendersi, la carità pure
. regna dappertutto. Voglia Iddio farei grazia che si continui sempre così, anzi [chel pos-
. siamo acquistare nella virtù e sopra tutto il S!fO S. Amore...
·
Abbiamo tante postulanti. .. recitano sul palco, fanno le -commedie f una che è Maestra
fa l'arlecchino sul palco e d fa ridere tutte quante. Ve n'è ancora un'altra maestra, ma
è un'anima lunga lunga quasi senza voce: •.
[Dopo aver comunicato la morte edificante di una suora, proseguiva: J Adesso non ab-
biamo più nessuna ammalata, chi sa qual sarà la prima ad andare nella casa del Para,,
diso? Sarò io?. me fortunata se fosse così. Ma non sonò ancora a tempo perchè io non
voglio perdermi per via, ma voglio subito entrare ·in quella deliziosa Casa. Preghiamo
· [un] po' davvero che possa rendermene degna, morendo a me stessa e al mio amor proprio,
che ne ho tanto tanto che ogni momento. inciampo e cado a terra come un ubbriaèo...
Baciandole [la] mano. La prego d'impartirci la sua paterna benedizione e nel Cuore di
Gesù mi confermo di V. S. R.
Morne,e, 27-xn-1876.
1-t----,/ ~~·~d.,_
-k--t ~~-e.,,/t:,(i,~~
188

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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o ~ a_ SANTA
EllO
Grazia prodigiosa. - Mi ero appena ristabilita da
un doloroso intervento chirurgico che un forte indebo-
limento alla vista e continui dolori al capo mi costrin-
gevano a tornare all'ospedale.
Il professore specialista disse trattarsi di << papilla
stasi bilaterale•> all'occhio sinistro. Il caso era grave
e preoccupante. Dopo un mese di degenza e nuovi
esami, i medici diagnosticarono un tumore cerebrale.
Mi fu consigliata la trapanazione della base cranica e
non mi venne nascosti> il pericolo di incorrere nella
cecità più completa.
Mentre io, conscia della gravità del caso, sgomenta
per il pericolo che incombeva, chiedevo al Signore
aiuto e -forza, le consorelle ponevano il mio caso nelle
mani della Santa Maria Mazzarello.
Al professore che mi esortava all'atto operatorio
risposi che non mi sentivo, e dietro sua proposta tentai
un ultimo esame pneµmocefalo. Mentre attendevo
d'essere trasportata nella salà radiologica, invocai con
fede la Santa perchè escludesse l'operazione.
In tanta sofferenza fu immenso il sollievo che provai
quando sentii dirmi dal radiologo: «È escluso l'atto
operatorio•>. Ero stata esaudita, e i professori curanti,
che due giorni prima avevano riscontrato esito positivo
all'esame arteriografico, non. nascosero la loro mera-
viglia attribuendo il caso ad un intervento sopran-
naturale.
·
Con cuore riconoscente ringrazio. la potente Santa
per la segnalatissima grazia.
Foglizzo.
Suor ESTERINA M1NETTO, F. M. A.
Guarisce da meningite tubercolare. - La mat-
tina del 16 agosto mia sorella Elvesia fu colta improv-
visamente da acuti dolori al capo. Venne chiamato il
medico di famiglia, il quale dichiarò trattarsi di cosa
grave e ordinò l'immediato ricovero all'ospedale. Tra-
sportata d'urgenza alle Molinette, dopo vari esami, fu
giudicata affetta da meningite tubercolare con compli-
cazioni. I professori le diedero cinque giorni di vita.
Immaginarsi l'angoscia mia e dei miei cari! In tanto
dolore mi rivolsi con grande fiducia a Maria Ausiliatrice
e alla nostra Santa Madre, incominciando subito una
fervorosa novena; alle mie preghiere si unirono quelle
delle Superiore e Consorelle della Casa «Madre Maz-
zarello •> e di altre Case dell' Ispettoria. Dopo un'alter-
nativa di penose sofferenze e di insistenti preghiere,
l'aiuto divino si dimostrò veramente sensibile. Il mi-
glioramento andò sempre più accentÙandosi e, dopo
due mesi e mezzo di degenza all'ospedale, mia sorella,
con grande gioia di tutti, ritornò a casa completamente
ristabilita. A detta dei professori, la guarigione va at-
tribuita all'intervento divino.
Torino.
Suor WANDA CARDINALI, F. M. A.
-- Francesco Adagno (Moncrivello) aveva la nipote colpita
da peritonite diffusa. I medici si erano dichiarati impotenti
a salvarla. La sua fine sarebbe stata imminente. In tali dispe-
rate condizioni sì rivolse a S. M. M. con varie promesse.
Subito la vide riprendersi e migliorare fino alla guarigione.
I sanitari dissero che non poteva essere che un miracolo.
Angela Tacco in Fassino (Vezza d'Alba) dichiara che la
sua piccola Carla cadeva dal balcone a cinque metri d'altezza
rimanendo in tale stato da far credere inevitabile la cata-
strofe. La sorella Suora invitò tutti ad affidarla a S. M. M.
Subito la piccola cominciò a migliorare in modo cosi sor-
prendente da meravigliare gli stessi dottori. I più contenti
furono i nonni, che vollero offrire alla cappella della borgata
dove vanno in campagna una bella statua di M. Ausiliatrice.
La famiglia Bongiovanni Rivoira dichiara che la sorella
Domenica versava in gravissime condizioni per continuate
emorragie dovute a u~ fibroma. Non potendo essa subire
l'operazione per l'estrema debolezza, fu raccom3ndata, a
S. M. M., per la cui intercessione l'ammalata l)otè ripren-
dersi ed essere oPerata felicemente.
Arturo Cortis (Alessandria d'Egitto) aveva un collega
d'ufficio sofferente in salute. Non reggendogli l'animo di
vederlo soffrire, incominciò con ardore una novena a S. M. M.
Dopo qualche tempo, aveva il conforto di trovarlo sano e ve-
geto al suo posto di lavoro.
G. Mosso (Poirino) da 7 mesi soffriva di dolori reuma-
tici a una gamba. I rimedi non servivano. Una Figlia di
M. A. le suggeri una novena a S. M. M. Farla, applicare
una _reliquia e migliorare fino a completa guarigione fu la
stessa cosa.
Sac. Angelo
Mazzia (Rogiano
Gravina) aveva
un fratello am-
malato. I medici
lo avevano di-
chiarato inguari-
bile. La fami-
glia si rivolse a
M. A. e a S. M.
M. e il fratello
migliorò e guari
fino a poter con-
seguire l'abilita-
zion• .magistrale.
MAGGIO
lit
Santa Maria Mazzarello

4.2 Page 32

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I+NOSTRI+MORTI+
SAl.ESIANJ DEFUNTI:
Sar. Fil JN('f..SCO SAVERIO /,,INNA, t ,, llhcrlanJ,~
(Un1<1lc) ,I 1o•l-1Q51 74 ann,.
Sar F\\ R/(Y> (AHf' l\\'O, t u Rumo (S Cunrd il
r l,.11-14,15• • X 1nn1.
Sar. GIUSHPl'E G,lG<ìf'l<O. t n I.a Sp,•1ii11 il 1.1-11-1,1~ 1
u bo anni.
!,ar. FU-ISCl·'S('O MIINJA, t a l'.sna,nà ti 7-x11-1<153
u 73 unn.ì
Comi. ,1,\\Gr-:t.O CANT1IMESS1I, t II fl11r1<u S. :\\-1,irtrno
ti 19•11• tq,4 ~ 8o KllllÌ
CMd. T,T~IRISTO HF.UN,1Rf'1Nl. 1 a ltoma (S. l'uore)
il to•l•l<IH 11 74 ann,.
COOPERATORI DEFUN 11.:
~"" 1·..,;,..,,..., il ('ar<t• .,,,s.<;t.HO Ht~l>,~11. f a
ltr,nta il IHU-1954 a 77 unn,.
C.:on lu, ,I Sacro Cull,:gt<> hu pcrduto uno dc, ~UOI ttternbr,
più 1llustr1 per s:,nt1tl di \\Ila " per dourin~.
Fin J.- ciov11nc $arcrdutc ;unò occup.ar-.1 Udla u;,nvcntù,
per I• quale chbe unu r,1rtrcr.htrc preJ1lez1u111· d1c ron~rrvi,
hno alla m,,n.· Dall'•po tol,uo tra i i:io\\'an, non lo Ji,tohc
n~ !1intcnso la\\or,, !ilÌèfltìfico. uC Ja qra,·Jtù. de1tlt unici so•
,tenroti, nè l'clevnzionc ulld Pt1rp-0rn.
L11 P11n1i~Jia :Salc,illll.-. ncorJ.n cc)n r,conoscrnu contt"
ahbi,t su;ie<)ltn voh•tH1cri~ quuttn• anni fn, t'in.v1to u pnrlar1~
uel Il. Domcn1,·o :-a,•m nella b11S1hcn dd Sac.:ro Cuore dr (,~,u
a Rom~. Lo srlcnùido paneJlirrn, dclin<11 la fii:ur,r do! lkato
,1 p~rfo.zmnc in uno !ilJlu ,·hc, pc-r l'iemphc1tò 1.·d cffi~acio,
oric1111m <la vicmn all:c m.cnn·ra di Uon Boscu nella hiasr11fi,.
del Sauo.
(Jr, l'fl, .l,,t1, .'IJIRIO CUNll!T'l'J, 1 u S. ·\\mhroJlru
Olona (\\'nres,·) 11 7q .,nni do eta.
-\\nmt,, rc.·tru nohihnsin10, t.:U0rt" ,1:randc, mtcllrt:,1.·.no non
con\\llfl(". fu ~upntU.ulCn huon cr1i.ltano C" ft.·n·t.•nk cunpcrJtorr
Atnò farti\\ ,1mrnh: Oun Ru-.co ... si r1tcn1tt· onorato n,:rn1
,ohn che poti.· o ...pil&rc1 rn occu.smne J, !'-i~. l:!t:crcj,::i, 1 pretlt-
t"aturi t;ah.-,fani udlu su.a cJStl
\\ chi lo ft-llclta\\ I\\ pc r if multo r,cc\\ Uto itur S1,:rr1or... e per
la Aua ,n~olarc 11b1lotà nd Ji<hm:o cl<-gh affu1, ù11:e,a \\I,
c. h1an,nnn fonunuro. Sl. lo. l!i(Hlo, Ln mio fortun11 C :1v1.•1 Jotu
n !\\tana ,\\u~1hatni.e 1n mio ,\\nn1l e alla \\'1s1tat.ii,ne ha fllM
~-ndr•' 11.
-~LFS,?'.-J'YDUO PASTOIU, I l\\lil•no d •1-111-1,,,4
li 87 llf1JII,
(. rt-.tr:tnu r ..empl.1re e padre urnnlule. , ,e la :-.Uil lun~"D
,·t111 con ~r1ri11.1 di n•ro lipo t11]dtu, ~rt"ondo il rrot:ratnmu
ùt'I roopt. rntort..· mtles.i1.uu,. sut11smcntc orgnulio:'i.n d._tver do
nato I),,,, llo;cn I OllOI dur, r11:11 Lo,g, <'Ù An11d,1
r•ARUI.J~.-l BHR1 /\\/, j u P1;111 • 115 ann,
l·u ~trva buono e lt:Jdi.· JJ. UHI, u cui t..on~1wro nwnh·
e cuore p1.·r tutta ,~ \\'tta. not.ita dJ mtefhgc•n7.., \\ 1\\4 (" lii
anrmo nohdc e scn=,1lule, scris:;c nun1l"ru ~ or,e1e Ji ~enrn.·
Htrin; mnlt, ch·II~· ~1unli U!je1rono ndlc l.rtlurr Cottnfulu·.
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111 TORLNO. l•rctro in Ente- Mural,~ con l)t~i.:rctn I J ~tl'll-
na.iu tc)2~, n. ~.l, pub legalmente r1c.cVl're Lrf,:"ti c:d E"redu,,
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l.J.J1 1,1), 111voca,,do Gc-~l1 eh,· O\\ 1,'\\'H rtC'.cYHl() nm;un1 quult.·hc
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,I, forti• e s..u,:l(.Ìn. di non t·omunr Ì11t~ll11.zçn1:i,1, dc-J.in\\ h, suH
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tlU 1nti J',tcetl:\\lA\\.'"ano profo11dt."1r.1 la luce: che: c-man~n• dal
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alimcntft\\'H con In mua!-la 4uutiJ1ana, u::raficrtto ud l11vuro,
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t:on..~>li.v,1 pcn ,nndn che 11 SU!nor~ lo &l\\"tehbc rn·on,pen .ato
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z.. , hcu., I ,1hcr• - 'l.a1at1 ( 'lclcu
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4.3 Page 33

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la protezione di M. Ausiliatrice e di S. G. Bosco (2•) -
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4.4 Page 34

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- vers. 25.000.
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dria) - 1° vers. 15.000.
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Antonio, Margherita Zanon R. - Somma prec. 7000 -
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Borsa RUA D. MICHELE E SUOR TERESA PENTORE,
a cura di Rosa Fiore (Vercelli) - Somma prec. 26.000 -
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Borsa RUSSO GIUSEPPE, in suffr. e memoria, a cura
della ved. Esposito Lucia (Napoli) - 1° vers. 10..000.
Borsa RUA D. MICHELE,- Somma prec. 28.703 - Tuscano
Carmelo 1000; Bonetti Remo 10.000 - Tot. 39.703.
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ricordo, a cura di Radici Maria (Brescia) - Somma prec.
23.050 - Abeni Ester 1000; Avanè 2500 - Tot. 26.550.
Borsa RINALDI D. FILIPPO - Somma prec. 34.700 -
B. D. a mezzo D. Olgiati'G. 10.000; Bussane Angelo 500
- Tot. 45.200.
Borsa RINALDI D. FILIPPO, a cura di Margherita Plaz-
zotta (Buenos Àires) - Somma prec. 10.000 - N. vers.
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rese) - Somma prec. 10.000 - N. vers. 5000 - Tot. 15.000
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Cavallotti {Alessan.) - Somma prec. 28.000 - N. vers. 8000;
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Satta {Cagliari) - Somma prec. 21.000 - N. vers. 6000 -
Tot. 27.000.
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19.850 - Renza Figini 5000; A. E. D. 1000; Davico Lina
e sorelle 3000 - Tot. 28.850.
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- Somma prec. 33.500 - N. vers. 3000; Merigo Battista
500; N. N. 5000 - Tot. 42.ooò.
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DEL PURGATORIO, a cura di N. N. (Valperga Cana-
vese) - Somma prec. 3600; A. C. Viano 2000; Sorelle
Lepori 500; Giuditta Regalzi 20.000 - Tot. 26.100.
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a cura dell'ins. Pucci-Cagnoni (Lucca) - Somma prec.
10.000 - N. vers. 10.000 - Tot. 20.ooG.
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prec. 2100 - Emilio Carone 1500; Bagnati Luigia 10.000;
Protti Giuseppina 300 - Tot. 13.900. ·
Borsa S. CUORE DI GESÙ, perche .dia pace al mondo, a
cura di S. I. - Somma prec. 28.440 - Oberto Fontana 500;
Avv. P. Rossano 1000; Zeno Maria 2000 - Tot. 31.940.
Borsa S. TERESA DEL B. GESÙ (II•) - Somma prec.
34.595 - Zoffi Luigi 5000 - Tot. 39.595.
Borsa S. G. BOSCO, SAVIO D. B., D. RINALDI F., a
cura di Cardaro Margherita e Adele (Enna) - Somma
prec. 25.000 - N. vers. 10.000 - Tot., 35.000.
Borsa S. CUORE DI GESÙ, M. AUSILIATRICE, D. BO-
SCO, a cura di A. F. M. V. L. (Faenza) - Somma prec.
10.000 - N. vers. 5000 - Tot. 15.000.
Borsa S. CUORE DI MARIA E D. RUA, proteggete le voca-
zioni sac., la mia famiglia, in suffr. della mamma Orsola
(Terni), a cura di Salotti Antonia - 1° vers. 10.000.
Borsa VENGA IL TUO REGNO, a cura degli alunni del
prof. Vevey Abele (Torino), Somma prec. 29.060 - N. vers.
3360 - Tot. 32.420.
Borsa VILLA DUILIO, in suffr., a cura della consorte e
figlio_ (Cremona) - 1° vers. 2500.
Borsa Z. A., in memoria e suffr. dei genitori, a cura del figlio
Giuseppe ex ali. sai. (Treviso) - Somma prec. 10.000 -
N. vers. 10.000 - Tot. 20.000.
(Continua).
LETTURE
CATTOLICHE
" DON BOSCO "
Maggio:
RunLLO U~ucc10~ - LA 'MAMMA PIANGE! (Teleracconio):
Inoltre: Aroiv. di .Lìsbona: La luce di :Itati~ (Discimo); E. GARRO: La bellezza fisièa di
Maria Vergine, secondo an_tlche testimonianze; M. BlÌllNARDl, La Vergine delle vette (Poesia);
E. GARRO, ÌI quadro della Madonna· (Racc~nto); COLOMBI, Po,esla. mariana della Polonia
martire; U. MIONI, L'alabarda di S. Sergio {Continùqzione e fine), ecc.
Indirizzare gh abbonamenti (Italia, annuo L. 800; semestrale L. 400 - Estero, annuo L. 1000; semestrale L .. 50~)
all'Ammini.strazione_delle Letture Cattoliche: S.E.I. - Corso Regina Margherita, 176 °· Torino (725) - C. C. P. 2/171.
Autonzzaz10ne deT Tribunale di Torino in data 16-2-1949 - n. 403.
Con approvazione ecclesiastica.
Off. Graf. S. E. I. - Direttore: Dott. D. PIETRO ZERBINO. Condirett. respons.: D. Gumo FAVINI. via Cottolengo 32 - Torino (709).
192

4.5 Page 35

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CmAVARINO Sac. L. - Il piccolo mese
di giugno dedicato al Sacro Cuore
di Gesù. Facili letture per ogm giorno
del mese, con analoghi e ben adatti
esempi.
L. 1oo
Col Divin Cuore al Getsemani. Medita-
zioni del!' ora santa per ciascun mese
del!'anno, dedicate alle zelatrici di tutti
i segretariati d'Italia e alle anime amanti
del Cuore di Gesù.
L. 60
GAUTRELET FR. SAv., S. J. - Il Sacro
Cuore di Gesù. Meditazioni per il
mese ai giugno precedute da nozioni sulla
di'vozione al Sacro Cuore di Gesù. Ver-
sione dal francese a cura del Sac. Prof.
G. Albera.· 4° migliaio.
L. 125
GUERRA A. - Il Confessore secondo il
Cuore di Gesù. Considerazioni proposte
ai sacerdoti novelli.
L. 80
La .divina Volontà e il Sacro Cuore di
Gesù. Pagine affidate alla umiltà di
JWaria Vergine Immacolata, madre di
Dio e madre della santa umiltà. Pagg. 80
L. 70
MACCONO Sac. FERDINANDO. - Medita-
zioni sui Nove Uffizi e le Dodici
Promesse del S. Cuore di Gesù. Se-
conda edizione.
L. 30
MACCONO Sac. FERDINANDO. La di-
vozione al Sacro Cuore di Gesù.
L. 50
Piccolo Breviario del Sacro Cuore. Brevi
uffizi per ciascun giorno della settimana.
Estratti dalla vita e dalle opere auten-
tiche di S. Margherita M. Alacoque.
Pagg. 224.
L. 1 50
Se mi conoscessi!... Foglietto di 8 pagine
dedicato al Sacro Cuore di Gesù e a
Maria SS. Ausiliatrice.
L. 5
VALLE Sac. PAOLO. - Gesù mio! Col-
loqui.
L. 60
MANU ALI DI DIVO_ZIONE
CALVI Sac. Dott. G. B. - Il libro della
mente rifatta, 75° migliaio. Con lega-
Grande Promessa. Riflessioni, uffizi e
tura in tela nera, fogli rossi. L. 700
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e in modo particolare per il primo ve-
nerdì del mese. Pagg. 248. Brossura.
In tela, fogli oro.
In pelle, fogli oro.
L. 1000
L, 2000
L. 120
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cro Cuore di Gesù in latino e in italiano -
Le preghiere quotidiane - Altre pratiche
di pietà. Pagg. 62. Brossura. L. 60
l\\IACCONO Sac. FERDINANDO, s. s. - La
Piccolo Breviario del S. Cuore di Gesù.
Brevi uffizi per ciascun giorno della setti-
mana estratti dalla vita e dalle opere ·
autentiche di S. Margherita M. Alacoque.
Pagg. 224.
. L. I 50
divozione al S. Cuore di Gesù. Istru- · Pratica dei Nove Uffizi del Sacro Cuore
zioni e preghiere.
L. 50
e altre preghiere. Pagg. 32. L. 25
Manuale delle anime vittime del Sacro Tutte le mie divozioni al Sacro Cuore
Cuore di Gesù. Volume tascabile di
di Gesù. Pagg. 107. Brossura. L. 80
pagg. 750; nuova edizione completa-
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che respingono, con le notificazioni
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ti primo votume di una nuova collana di pensiero e di cultura
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Necessario come pochi altri volumi, questo Itinerario alla gioia è il breviario indispen-
sabile all'uomo odierno che, invano, cerca la gioia nei passatempi e nei divertimenti. I
cristiani devono sempre essere lieti, godere della serenità che offre il ricordo di Dio.
Il salice piangente non porta frutti! Una sommaria rassegna dei motivi della gioia dà
un sintetico panorama dei problemi critici. Itinerario alla gioia riprendente - in un certo .
senso - l'Itinerarium di San Bonaventura, insegna agli uomini come vivere nella gioia
continua senza affidare il corpo agli insegnamenti del celeberrimo Gayelord Hauser. La
suprema avventura umana è liberarsi dal giogo del corpo. È duro, ma il cristallo è luce
·ed è roccia: la luce trasfigurerà la roccia.
Per ordinazioni rivolgersi alla SEDE CENTRALE della SOCIETÀ EDITRICE INTERNAZIONALE
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