Bollettino_Salesiano_196403


Bollettino_Salesiano_196403

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1.3 Page 3

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« Curissimi Cooprratnri. 11n 1•,1sto cantp(I
di apos1ola111 (nmili<1,r<• t'Ì .~i aprt> di11a1tzi:
è tll'C'l'.çsario tlifendPrP f> immunizzare i
,figli col contrm1i·el1•no di 111ta istruzim1<'
catechistica assidtw e proporzionala 11l-
/'1•tlr, con un'u,<sisienz,,. rigifanfl• " for/1•.
con la preorr1Lpazi,n11• patt'nw P nwtcnw
di form/lrli alla preghicm e di portarli nllu
jreq11Pnza dei Sacramenti. Che f1>s« non
jàrebbe Don Bo.w:o oggi per çufNJrP ta111n
girwMtrì insidiata i11 t1mt1> fornw ~ lspira-
tP11i al suo amore per le nninu• dei girma11i,
mol1iplirate i rostri sforzi <'d11catiz-i ,, 11re11-
d1•fl>-vi tl'rnmente II crrnre lo .~t,frezza w,l-
/'a11 ima Jei 11ostri _figli ».
Così il r<'v .mo Het tor .i\\lagi:iinre nel
pn·hentare ai lettori del BollelliM la
l·ampagna a111111ale « Fcu11igfi11 crl$IT<ma
ed11catrirc• ». proposta ai 11o~tri Cooperatori
per qnest'anno.
li titolo slei,,so « Famiglia ed1H·atri1·e »
di<·e che i ge11..itori debbono csf<f're P1lu(·a•
lmi, am,i i primi e più qualificati educaton
dei loro lìgli. Per 11ue;;lo il Hettur Maggiore
li invita a i,.,pirnr;,,Ì a Don Bw,cu, educatore•
,, formatore irnpa~·cg/!iahilc> di anime cri•
;,, t i a u e .
l Coopera lori che hmmo già poi uto J>fO·
111'11.Ziarc alla prima Confrrenza a111111ale,
hanno !.en titn illu'-ITare <yue~to l ema: « //
Sistema prP-1·e11tivo di Drm Ro.~eo m•lla 1•du-
cazione dei figli ». ()uì vogliamo ~C'm plic<>·
ruenle richiamare al1·une idf"e fondamentali
che s,'rvano n facilitare ai ge.uilo.ri la pra-
tica dì un !-i-sterna la cui cffil'acia ngµ-i l-
uni, cr;;almentc rit-onosciula.
« T.'ctluraZÌ(llle !'arti' di formar<' hrli
uomini », 1ipt'lcva Don Ho::l'll. E intcnJt>va
una formazione integrale. di cui diedo
magnifico c,-.l'mpio. Ma al ,.crtire st1·tt ({
:,emprc la fornui:.1ione religim,a ,. mo,·alt•
e la prqtaralione fini ,:opraunatu1·ali
Per que~La forrumi:ionP 11mmta 1· cristiam1
arlollÒ il « Sistema prevllnlivu ». appliean-
d<~lo 1·011 Lauta ricd1ezi-.a di 1•lemcttti uuovi
da dar~li u.na impronta del Lullo originale.
« Que;;co sistema - ,•gli scrive - si ap•
poggia tutto :.opra la rngione, la religiMw
e :.opra I' amorernff•zz,i ».
a;

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« Quanrlo ron la molla della ragione
~i Bono falli persuasi che la , era ricono-
~cenza al Signore deve ei;plicarsi colresc-
guirue i voleri, col rispettare i suoi pre-
t·e1 ti. q uclli !ipecialmen Ie che inculcano
ros!'ervanza ilei n•riproci 110s I ri clnveri.
l!ran parlr tlel lavorn educativo l! già
fatto» (Don 8o8ro).
TI Santo non impone mai la ~ua aulo·
l'ità. (u tuue le rose rhe coman.òa ::ii
ilimo:;l ra ragiouc, olc. nou ,..olo. ma vuole
che i ~11t1i educandi capi~c·ano la ra~ionc·
, olezza rlcll'online dato.
I ~<'nilllri che ne seguono rescmpio. i.i
preoccupano di essere sempre ragione, o1i
l'nn i loro fl~li. nel trnt Lamento rome uelle
esi.gruze, ne~li obiettivi che ;;i prefiggono
r·ome nei metodi dei loro interventi. Es1:1i
tengono <'On i figli un dialogo ~empre
aperto per im,egnare loro le ragioni di
ciò che comandano c·omc di ciò che proi-
biscono: per ;.viluppare in e:-si la capa-
cità di ragionare e avviaTli progrC':,,,i-
" amente a rendersi conto. a dare I' ri-
t'<'V'ere spiegazioni e moLrn <lei bene
t·he debbono fare e del male che debbono
evitare.
La « ra1,,ri.011e » nel metodo educativo di
Uon Bo~co prende ,;pesso l\\1spetto di una
paterna e fraterna presenza vigile e amo-
revole in funzione illuminatrice. diret-
ta ,.;oprattultO :1 t·ostruirf'. I genitori
fanno conoscere le norme di condotta ai
figli, poi vigilano in maniera che questi
abbi,rno sempre sopra cli si'- l'occhio
dgile dei genitori, che con modi amo-
ro;.i parlano, se1·vouo di guida ad ogni
evenlo, clàn no consigli e amo1·evolmen te
correggono. che è tp1anlo dire mettere i
figli nella impo~:.-ibilità di commettere
mancanze.
Anche nei rimproveri e nei c-astighi
Don Bosco vuole che i ge1utori abbiano
somma cura di ragionare il colprvo!e. in
modo da riuscire a guad¾<Tflame il cuore
e far sì che il tiglio couosca la necessità
del castigo e quasi lo desideri.
Oggi i tempi sono cambiati, molte cose
;m ,;ono trasformale. Qual è il criterio di
ac·ceuazione o <li rifiuro delle « no, ità »
della vila o di educazione dei figli? Sono
ancora sC'u1p1·e lt> r•i-igcnzr> 1lclla rngio,w.
1·onvalidatP <·on q1u·lle della n>/ighme: non
al rli 11ua, ma neppure al di là.
« La i;ola Rcligio11C' - ha ~<'ritto Don Ro-
st•o - è capace di cominciare e compine
la grande opera di una vcrn cdueazione ».
« L'educozionc è cosa ciel cuore. e del
cuore Dio solo è padrone. nf' potremo
uoi l'iu~cire a cosa alcuna. H' Dio 11011 ce
ue in~egna l'arte e non cr 11e dà in mano
[,. chiavi. Procuriamo dwu1uc di impa-
dronirci di l(ue11La fortezza. chiusa !<empre
al rigore e alrasprezza. S1 udiamoci di
farci ama1:e. ,rinsi1111arf' il i,1•11timm1 10 dPI
dovere e del santo timore di Uio e vedremo
con mirabile facilità ap.rirsi le porte di
Lan Li cuori ».
Al maeslro Bodrato. chP gli aveva ch.i.e-
i;IO notizie ,.u] suo hl!'iLCma educativo,
Don Bosco ri~pondeva: « Religione e ra-
gionf' sono le due molle del mio sistema
di educazione... Quanrlo si ;.. ginuti. con
raiuto del Sil?Jlore, a far pe11etrare nellc
loro anime i principali misteri della nostra
santa Religione. la quale. tutta carità,
ci ricorda ramore immeni<o rhe Dio ha
portato all'uomo; quando ~i an;va e far
vibrare nel loro cuore la coi·da della rico-
noscenza che gli si deve in ricambio dei
bcnefìci che ci ha ,;ì largamente compar-
Lili..., creda pure che gra11 parte J el lavoro
Pducativo è già compiuto».
Ma anche in questo cam po D òn Bolico
è pratico e conc~eto: la religione deve
essere alimentata ron la rncdilazione delle
verità eterne e con la pratica dei Saera-
meuLi. Ecco, in proposito, due battute del
gra.ucle Educatore:
« Alcuni riducono la religione a un puro
sentimento. Cna delle magagne della peda-
~ogia moderna è quella di non voll'rc che
nella educazione si parli delle massime
1 ttirne e soprau utto ddJa morte e del-
l'inferno ».

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« Si elica pure quanto si vuole intorno
ai vari sistemi di educazione. ma io non
trovo alcuna base sicura. se non nella
frequenza della Confessione e della Comu-
1tione: e credo cli non dir troppo asserendo
che, omessi questi tlue elf'menti, la moralità
resta bandita )).
·
I genitori che applicano il sistema edu-
cativo di Don Bosco, mirano a questi
risultati. Nella loro famielia Idclio è di
casa: geniI ori <' figli cvruÌividono aperta-
meulc il modo cristiano tli pensare. giu-
dicare e agire in ogni circostanza: la pre-
ghiera in <'Omune è la com1egu1>1rna piì1
logica di questo modo rii pensare: i mo-
menti e le azioni principali della E!Ìornata
sono ,:;egnati dalla prcglut"ra: papà ,.
mamma soriv i primi e i più effit·aci rate-
chisti dei loro figli. non solo l,ambini f'
ragazzi ma anche mlolescent~ il ~anlo Ho-
~ario ;. la ei-pre~~ione della « corona» ,lei
lif!li attorno ai genitori. stretti ila un
amore che ,-i alimenta ai grandi mistf'ri
cristiani: tlal sanluario 1lellR famiglia i
lìgli , engono ÌIHH'!\\Lati nella p·irrot'chia e
nc·gli orgaimlllÌ giovanili. dove l"apostolaln
e la vii a lit nrgica f' sacramentali' compic-
i ano la loro opf'ra rcligioso-educati·1,a.
Risponde Don Bosco: « Ciò non basta:
manca il meglio. Non basta che i figli
:,;iano amati; debh,n10 ronoscerè di essere
amati». Non basta rhe i genitori facciano
Lutto per loro amore, ma per un amoTe
troppo allo. troppu remoto. proteso veri-o
fini futuri. Essi devono amare tutte le
cosè che piacciono ai loro figli. secondo
l'Nà, il $CS!;O, l'istruzione. rindoll'. il gu-
sto c l'interc!'lsc ilei momento: e quindi
anche certe lecite manif<>s.taziuni e mocla-
lità modemf' e un po· originaJi. che ai
loro figli piacciono. Non ba,,ta ancora:
papà e mamma non si i,entano infastidii i
umiliati nel parlel'iparf' alle l"icrea-
ziorlÌ infantili rl.ci Jl)ro figlL ma lo fac-
ciano per ._,,utiri;i e manten<>r:<i ci;.,i f'te:-.,i
brio"·anili e ~ercni. and1e ,:e t·o~La lorn
sacrificio. 'ìc ust'irà un gradito eilctto:
i figli :>a1•anno certi dell'amore rlc1 geni•
lori. lo ~entiranno 1<0a"1-e t' f"orlC" e ,1•<lranno
~empn· i11 !ali' Iure i loro genitori. anch<>
nc·l ru<mwuto del rid1iamo a rot-<> m<>no
piacevoli. quali la di.-.<'iplina.. lo "tll!lro.
la mor1 i6.caziouc. 11 clima deHa casa e
della vita familiare ~arà lo slancio e l'amore.
che si estenderà con fal'ilc generalizza-
zione ad o/!ni aLtintà richie<>ta.
Non sono pochi i gerùtori che si lameu-
ta110 che i figli non banno con e,,si confidenza
ed espansività. che li vedono intristire privi
di 'l'era leti1.ia f" vivacità giovanile o eva-
dere in cerca di altre guidf', di alu·i :-foglli.
Ta'li genitori clieono ~re~so: ma i miri
figli non sono amali abbastanza·? Parlri I'
madri crerlcmo cli cs~ere. e sono anche
effet Livamcnte, «martiri» d<'l lavoro pro-
fe1-simuùe e domestico. della preoccupa-
zione cli mantenne i figli uutriti, ve;-;tili,
istruiti. cli tt>ner bella e t·omo<la La casa.
di procurare i mezzi p<>r i tlivertimenti
e i , iaggi, di preparare loro un avvenire
agiato. sicuro... Epplu-e non vedono nei
figli la corrisporulenza che YOITt'bhero c
vanno cb:icdenùosi: « !\\la l'o::;a ntalll'a au-
"Ora? ».
Per la rinai.cita della sereuità comune
dei /!euitorj e dei figli Mn· thuit1uc lrion-
Jare il Sii-tema prcve11lh o. Padri e Ula1lri
<>iauo LOtalmeulc declirat i ai loro figli.
pronli ad ascoltare semprP ogni loro dub-
bio, a lenire 0~1i loro pena: tut1·oechio
a sorvel!liare la loro condotta. tutto
cuore per rercar,· il ben<> !->pirituale e t em·
11orale <li coloro che la Prov, irlenza ha
lon, affidato.
La ,;1 a di farn~lia ha i suoi moou:nli
di <lolore, di lristezza. di sofferenza di
vario genf'TC. di disagio e preoccupazione.
Ma ""PP~m· quel-'ti momenti debbono se-
gnare il crollo ilei clima di carità e amore-
, olezza. « Comg({io. dil.-tti figli <' figlie -
ripete Paolo VI a Iutti i genitori - Noi
vi siamo vicini con la qu01idicma preghiera,
affine/i?, il Signore ,,; qcrompagni sempre
r11l suo feneris.~imo 1• prom,id11 amore. soste-
nendin,i 11ell'adempimento dei rostri do1•eri
di t>durntori e di plasmatori di 1:osci11nzt>.
,1i11tandu1•i a s11p11rt1re le prove. ronfortando11i
sempre in ogni ora della 110.~t,a t•ita ».
:m

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L'auausto Pellearino della pace
da L O..-servat ore Romano
Cenrsal,~mmc. Epij,mi11. OappPrlullo un ulto
f>ndt>fqiinre di p11/111e, P poi tnppeti lwlli!lSimi sul
rnmmino rhr Puofo VI, il Virario di GPsÌI. rio
''"''" pu1·orri>rr II pietli.
/\\ion i-'1> rfr/,iunlQ pìì, "pprOJ1ri1110 per dire•
l'l't1l11Si(l,sm(1 ,, /"U<1111nh 1•il1rc111tP tribwato dui
Pnlesti,resi 1/i ogf!,i 11 ( '11/11i du• ;, ri•r,1111) nrl
tUJIIII' 1/el ~igrror/'. del trionfale iTt,[{rl'Sso u Ceru•
,mll'mmr ili Gesù mNle,;imo. qu!'I ,l!iorno rlw "J!.f{i
r•iene rie1·01·a10 ne/111 DomPnÌC11 tf,,1/t> /Julme. 11,.
r biamo rii·issnto .Jllef11jn di ,w11i ,,ero/i or so,u>.
nel se!!:110 dei rami di ulil'o.
Sn~l,rn 1111 mirCll'Olt>. mu tale Ì'. SI' tutti. qui
u Geru.~alemme. l'r,rnlm e l't>brPo. il berl,ero e
il ,eentili•. ha1111n trol'l1l0 l'arrordn nPll'innn di
p1tt!r inwnato d11/ Po111efice f'11olo f'J. su questn
Terrn """'"· 111·P i11 ogni flll?,nlo cli strndr, sino "
ieri scorge1•1111w sol<lati armati e pro11ti 11/ jiwco.
l)i pure sembro che si sfo mnteri11/i::flt11 ogni
cosa all'arrir-o d!'I I'ellegri110 l>ia11co. I rolli
-:01111 i/luminuti di 1w11 foce rm11ple1r1111e111e as-
.~l'11tr ieri: cmd1e coloru rl1P nei ,·ari uffici sono
pri'pMli ullt1 ~nlrnµu11rrli11 dl'.gli intore.çsi di
ru::zu P di rf'li1.t:ionl'. mostrano 1111 tono ,mot>o
11!'1 c()n1n11tlo. " In dona11 rorte_,io r!JllP 11/1,i
spo11t1men rordinlità. Si sente dir<> i11torn11 rh,,
in t/lll'•li f!,iurni Cion111r1i \\ \\Ili st11 reft.br11n1/o
unu clr.lle sue jr.•te piì, l11•lle 11Pi CiPii: e rerrn-
mt>ntP r;_~ti llff/1mp1r,a11t1 Pt1nlu I I nPI suo Pdlr-
!!,rinrr,1t,gio. Uul~,, .sponlt/111•11 11//11 memoria in
'l""~tn 111omP11tn r inrilo t!i 1'11p11 Gi-011ru111i il
µ,iorno rh-/l',,p,•rt11m rii'/ Co111·ilio: pMliumo ile/I,,
rose d1P ,·i 1111isco1111 P tr11/1m·Ìllmo quelle ,·fu,
possonf! di.spit1r1•rd!
Om ,!!li Ebn>i ripPtono quello che noi diciamo
e credimno d,•1/" I11tica Le{{ge: Ue Jlussein e il
Capo m11s11/nu1110 di Giordonio .~ottolinP111w
aspetti ('01111,rri atr l.w11rri.,mo e 11/ Cri.~1i11111'•
simo. Tuui i llSomm11 sono alla rirerrn 1lell11
parol<i dell'auortlo: si urctr /"nrcordo perdu\\ .çi
brcmw la puce. Qui si /rn sete di pace. t,,J è
somm11mP11tl' 1<iµ,,1ijìrativo il J11uo r/,e si cere/I
il segno de/111 f'"r" i11tomo 11/111 fif!.urn del J i-
c11rio di Ce.~i,.
Chi i11frr11i potrei 1to11 tenere nel giusto conto
le intese. anthe s1• reltrtÌI'!'. r11ggi11111P.<i in questi
ginmi in Giord1111i11 e in Isrn<'le 11/ .fine ,li Juci.•
liture 11/ massimo i p11ssagµi dl'i peflt>grini "'
s1•g11ito ciel P(lp11 dall'una alraltra Jro11ti11ra?
Citi soprtl/111//fl potrù 1lime111irnrl' il folti.~simo
gruppo dei cli{!,nitari. cfrili. militari e relip,io~i.
rh1• /111 .,ost1110 per più ore su/111 phrz::11 111!/istante
/40 la porta ,li D11mr1sro, sopportm11li1 ,w frl'ddo
intrn.•issimo! S1u11e111/o: p11triorrhi c1111Qliri, or-
lodassi p, rnpti; dig11i1nri tmglicani e musulmani
er11110 II gnm.ito II gomiw II parlt!n,i, u sorri-
1/('rs1 e ;wc11nbiarsi il .rnluto di pace.
I rronisti riferiranno ,mipirrmente srtll'imle-
scriribile inalleso strarip,mwnto deliri folla rlw
l,11 sommer,:o In n111rrlii1111 ,lei 81mto Puda
al suo arrit•o 11 CP.rwwlemme. Nor, sono stati
pussiliiIi 1/i~ror.,i 11.lfit-illli. i ronr:e11n•oli tli rito
a1·c11r!llm111>nte prt!fiispo.<ti. 1\\la q11ale ,Jiscorso
potrt'/1 e.<~Pr<' f>ÌÌI 1•loq11e1111• ,Li quel desiderio ili
og1111no ,Li poter t•edere il Pupa cli Romrr, mani·
jl's/1110,si i11 1w nssa/10 e1rL11.~i111;numtf' 11i c:or·
doni dc/111 fllllizia P poi alla mt1cchi11a di
PuoltJ I I? Bisog1111 r~flettPre rhP gli 11rnbi r/11'
Og!f.i ,,11fornrrn re<lere il Papa saprrn110 ,·he qne.sto
f'rn il Capo dt>l/11 Religio111• rnttoliw. il T"icurio ilei
N11z11nmo. che renira a G1!rus(ll1•mme prllegri110
per pregare. 111 più /.isog111>r1Ì pèn.sore tigli (lrt'/1i
rii trionfo. agli strist'io11i 1:/w p11res11r11110 i
/110,1!.Tti dore il Pnp11 tltwf'rc, P"·•s11re cori su
srritlo: « He11re1111111. '1pos111/o dellt1 prtre ».
--'
\\fo In pace r conquista e n>sln s11rrifirio.
GC'sÌI 111 nostra parr ro.~tò /111/iri/,ili 1/ofori
e la morte sulla crorc. ()mr.çi II rirnnfore q11t•.çt<
1eri1tì ili ""/nrp />terno " prnr11te clttf/11 ~tori,1. il
~anto Pmlri•, 1111,·he qui arcomp11g1111111 rin 111wtt'-
ro.~issinw p11polo. si i'> rl'r11111 111>1/'orto del 1;e1h-
.~em11ni e 11i piedi de/111 ro1·rin ore G1•sù .rnr/1)
.~a11g11e e r"isse /ti .ma triste:za di morte, il
/Wess11gf{err> di pace si è rrm:oLto per preg1m.>
con /1> .~tesse parole di Gesù. ril'roc11ndo 11el
rcmto somml'sso e grure d1>/ « P(l,çsio » i mo·
menti 110/nini, le circostaru:I' dolorose in cui
Gesìt f11 111,rinto "I p111il>olt>: perehè gli uomini
at·11ssero pm·t>.
-·--
J,',tltimo giorno 1/pl ""P" in TPrrn Sa11111
lnsria in noi il prt~f,wro dt•ll'ir11·p11so e ,/elfo
nrirrn. E fu fesw del/' Ep1fr111i11. 6 gf'1uwio: il
Papa si ì.• rera111 11 JJetlemm<• n celebrare In s,w
,t!1im11 \\/i>s.~a i11 Terra S1111t11 s1tlla pietra ove
ji, fl"Sto il nato Heile11rore. Q11i hn par/rito
l1rngr1me11tl' e 111'1 s110 di.<cor.so tulli potrurwo
li>gµerP. l'Ome /"11b/1iamo sentito 11oi, che il suo
pel/e.gri11aggio di preghiera e di sncrifirio, è
r•oluw essere arrrom l'i11t'it11 dell'l/ngP!o ,/ella
p11re ogli uomini cli buona 1•0/omà perrhè ~i
11mi110 rnme Cl'sù r-olle.

1.7 Page 7

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pe11, una TV
« f:: ora pit1 che mai n«-re,:,i-ario I' urg1•nlc
forntare nei ft>deli cma coscienza rclla J.-i t.lo-
vfri cri,;Liani ci:rn l'uso tiella 'l'dn isio11c:
una coseirnza. cioì:, che sappia ac-certare gli
l'V<'ntuali pnicoli e :;i at1c11ga ai ~iullizi tJ.,J.
l'l\\utorità ecclesiastica sulla moralità delle
rappre::<cn1 azioni I dctrà:,,nwssl'.
Siano illuminali iu primo luogo i gemtori
e gli t>ducalori. allinchi' non abuiano a pian-
~ere quanclo non saranno più in tempo ,ulle
rcn-inl" bpiriluali ◄11 innoren:,;c pcnl11l1·.
Coloro spel'ialmcnlr chr la Chirsa ehiama
1wlr \\po~1ola1u Cat111lico a 63.ll('O tiella (;e.,.
rarchia co1t1prPndano la necessità rii intra-
pr<•1Hlere opporllrne i11iziu1it-e per f'ar ,enlire
la loro prc~enza in que~lo campo, prima
chl· sia trop1w lanli. \\ ue~~u11u è )('(·ilo
contemplare inerti• i rapirli h\\ iluppi d,·lla
Tclt>visjoue quando ":t il pCil enlissimtl in-
Jlw;bo f'lw c•,;,,.a indubbiarnentr i'> in ~ra,lo di
e,rreilarc l'ulla ";la uu.r.ionale. sia ael pro•
muo, ere il ben<· come ud dillondcre il male
l\\{i al vl'rifitar;:.i di I'\\ c-111 nali abusi e ùegc•ne
razÌClllÌ, ai cattolici La~Lcr:1 "' ar.s<·nc Hcmpli cc••
mCal t' a deplorarli. quando in, l'C't' sarà 11c•ces·
11ario addit11rli c·on hC~11a la1,i,mi ben prncise
e tlocunwn1a1,•. Tul La, ia la uo~L ra opt'ra :<a•
rchlw hf'n luu~i dal ~où1lil!farl' iu pieno i nostri
dc•qid,•ri e le nostre speranze se si limita~~••
tiemplicl'rnl'nlt' acl una difesa dal mah· ,. 11011
Sd ri~olves8e invece io una vigorosn attuazione
,kl hmw. La mèta d1e nui ,o:.:liamo adt.lit,nvi
((UC,-la: che l11 1'dt', isione noti ...ia sohauto
mMalmr111,• im·en~urabW>. ma 1liH·11Li al1 rct1ì
cristionamrntt' crlucatril'e ».
Da quc·stc· parole cU Pio '-.Il apparr evi-
d,.nte la delicata sii uazione dei privai i utenti
e degli abroltatori ,. Rpellalori rlelle Ira'l111is-
sio11i l<·levisivc. •\\d csi,;i compete uu diritto
el.ir è· anc-l1e un clovl're e <·on~isLe nella fa.
r-oltà cli approYare h• lra~mi~~ioui clic lo me-
ritano e tli ripro, ar<' q11dlr t·hl.'. ,-oprall ullo
flal punto di , ista morale, I11rbino o ,ìolino
la sanlità rl,·1 focolare tlomc,ilico.
()ucslo ,lirirto-do,ere di approvazione o di
ripro, azioni' può es,en• e,;ercitato per una
maggior efficacia delle sne mruùfcsta:i:ioui, con
u11 l':{crcizio eollcuiv1, tlc•gli ult·nti o 1lrgl1
spctlator-i; e l'esercizio collt-u ivo comporla
la t·o~tiltlzionr- di un'n,;~ociazioue d,e, comt•
appunl o r .\\ r,\\l{T, rappresenta le iqtallZ(' •lei
ratlio-Ldt>•jll'l lai ori aò:<ot·iat i, pc-r , , olgere h·
relativr attivi1à e,ec11tin· t·on proliuo.
E1·co pl'rrhè siamo ..l1iama1 i anehe noi a
n·11dcrc ,cmpre più n1lirla la voce che ma-
11fft•sla la , olontà d1•lla colll'lti, itì1 t·al tolica.
i;: un apostolato che rientra in pie110 nellu
c·a111pag'na • di qu.....,t'anno: Famiglfo rri-
stia,w rdnrutrice. Tnfalli, a differenza ,lrl
teatro e drl ,·inema. c·Le li111i1a110 i loro sprt -
laeoli a quanti , i arcedono per hpontam•a
:lccll a, la Tt•levi~ione si ri, olg\\' ;.oprallutlu ai
gruppi familiari. compo~Li di pt!r~onc ,li O¼,"flÌ
1·là l' ci portu in casa il g-iornnlc·, il 11otiziariu
, ario, t,, hJlellacolo...
Qursta , alorizzazimrn ,Id Il'l◄•,;1w11 al1>re Ì'
al ccntTo dev;li int(•r1•,;,;i d◄•ll' -ls~r,ria::Ì0111' lta•
liuna f...roltntori R11di11 e TelrspPLlàlori ( \\ l \\ ll'l')
che Lia publ,licatu i11 que,-t1 giorni v:Li atti
ulliciuh ,lei ~uo I C:ongrc-.so 'iazionah·, te-
nulo a Roma in primavera ,;11( tema « La
Televisioni· nrlla , ila italiana ». Nl'I volunw
la posizioni' (]p] tdC:'spcll atnn· di fronte alla
Tclevisio11r prrsa in rsanu• ~otlo quattr o di-
,., inti pn,lili: dapprima ron~i.tc•ramlo gli effetti
culi urali di tale posiiione, poi quelli di coslumc,
qui111li lf' c·arallc•ri$Lichc c·lll' ,lifft•n,,m:ia110 il
mezzo tt•lcvi~•vo dul!li altri si ruirwnl i drUa
cornuuicazio11<' $O!'ial•·· I111ì111• la ~il uazion!' ì'
esaminata boli n il prolìlo giuridico, eon par-
lit·nlarl' rignarclo alla natura e> alla fo11zio1>a-
lità cl◄>i controlli che la leg~c impom· alla
RAl pl'r far valere i giusti clirilli tlcl 1◄•le­
spctlalore ( l
> Mandare la propria adesione all'AIART (As-
sociazione Italiana Ascoltatori Radio e Telespet-
tatori) in via Federico Cesi, 44 - Roma. La quota
sociale è poco più che simbolica: 200 lire!
(I) La Trlrt•i~io,.,. n1•/ln ,,i111 i111/innn. t\\ui ,1.,1 I Con•
~•~"'" Nuzimmlc AJAHT. e1.fo:inue AIART. l/10 l"'"
thw, formnto 17 U. pr~izo lir,• 500 · l~omu I\\16~. ', I

1.8 Page 8

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La profeszii.aavdvieDro'ona pBuonsctio.no
N el r94r don \\latteo Cravero, salesiano,
stava attraversando una corsia nel reparto fem-
minile dell'ospedale di Nostra Signora a San
Francisco negli Stati Uniti. Era il giorno
del Ringraziamento oarionale.
TI sacerdote scambiava cenni e saluti con al-
cune di quelle ammalate per le quali egli era
un vecchio conoscente e un visitatore atteso.
ln un letto d'angolo giaceva silenziosa una vec-
chia tutta chiusa nel suo dolore. Le si leggeva
la tristez:r,a e h1 solitudine negli occhi; ma essa
cercava di nascondersi con un'indifferenza quasi
cinica. li prete stava per p:iss:ire oltre, ma non
volle mancare di rholg<:rlc un saluto incorag-
i;iante. Gli par\\'e <li aver parlato a un pezzo di
~hiaccio: la donna non mosse un muscolo. Il
sacerdote, piuttosto deluso, pensò che era me-
glio andare avanti. Prosegui, ma solo per pochi
passi. Si sentì stranamente inchiodato a quel
posto. Si avvicinò al letto della donna. Le
chiese:
- Posso fa.re qualcosa per voi? Sarei lieto
di aiutarvi.
Gli occhi della donna scintillarono con un
lampo di disprezzo.
- No, non voglio aiuto da nessuno di voi
preti. Lasciatemi t ranquilla.
Le sue parole uscivano tronche e rotte da
bn:v, respiri. Soffriva dolon lancinanti.
Accortosi di aver te.ntaco inutilmente, il sa-
cerdote si volse per ripartire. Strano I qualche
cosa sembrava che lo richiamasse indietro.
Tentò allora un'ultima volta. I lineamenu della
donna erano di tipo italiano; l'accento stesso
4:? la tradiva. Il sacerdote si volse a lei parlandole
nella lingua materna, dato che anche lui era
italiano. La barriera crollò. L'ammalata co-
minciò a rispondere con parole brevi alle do-
mande centràte che il prete le rivolgeva. Ci
vollero pochi minuti di colloquio per scoprire
d1e tutti e due provenivano dalla stessa pro-
vincia d'Italia. Questo rese più fucile il loro
dialogo. Poi don Cravero ' lanciò la lenza ' nelle
profondità dell'anima, parlandole nel dialetto
nativo.
Ciò confortò il cuore della donna. Essa non
seppe resistere e subito tutt'e due ricordarono
le loro colline !omane, il paese, la gente, gli
usi locali.
Il sacerdote però si teneva prudentemente
discreto. Si era accorto che la vecchia cam-
biava subito la conversazione appena lui sfio-
rava l'argomento religioso. Fu una conversa-
zione amabile e cordiale che si svolse fra loro
due; forse una delle più faci li e soavi che la
donna avesse mai tenuto. Un pesante br usìo
avvertì i due che l'ora delle V1Site stava per
scadere. Il sacerdote non avrebbe voluto stac-
carsi dall'ammalata, ma il segnale della fine gli
offrì il destro per tentare ancora una volta d i
parlarle dell'anima. Prese il cappello e mentre
stava per uscire, disst!:
- Sono realmente cc>ntento di averla in-
contrata. Quando starà bene, non manchi d1
venire alla chiesa dei Santi Pietro e Paolo;
i figli di Don Bosco saranno felicissimi
di aiutarla.
La donna ebbe un gemito; il suo viso di-
venne bianco come uu cencio. Fissò gli occhi
sconcertati sul prete che la guardava torrcg-

1.9 Page 9

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giante nell'alta statura sul vano della porta. Quella bambina era emigrata negli Stati Uniti
Balbettò emozionatissima:
e ave,·a condotto una vita che era stato un
- Don Bosco?... Ma come sapete?...
impressionante avveramento della profezia di
E scoppiò a piangere tra singhiozzi irrefrena- Don Bosco. L'incontrc, còl Salesiano aveva rea-
bili. Poi raccontò la sua storia.
liz:r,ato anche l'ultima parte del vaticinio dei
Santo.
Durante gli ultimi mesi di vita infatti la
donna, in quel letto d'angolo, soffri dolori acu-
Quando Don Bosco si recava in qualche tissimi, ma non soffrì più sola; riceveva ogni
paese del l\\lonferrato, tutta la gente correv.i a mattina Colui che è la sorgente di ogni conforto
dargli il benvenuto. Durante una di quelle vi- e di ogni aiuto.
site il Santo aveva preso dimora ndla canonica. ~lorì col nome di Don Bosco stùle labbra.
Come al solito, una folla di
visitatori si assiepo per ve-
derlo. Una mamma lo venne
a trovare con la sua figliuola.
Voleva ri..:e,ere la benedi-
zione del Santo e desiderava
che Don Bosco benedicesse
anche la sua bambina.
Quando il Santo si tro,·ò
solo con mamma e figlia,
non badò al visino intelli-
gente della bimba, ma si
mise a parlare con la mam-
ma. Fu soltanto quando la
donna gli chiest: di benedire
la fanciullJt, che egli si ,·olse
lentamente verso cli quella
e le mise la mano sulla testa
in una strana maniera. Gli
occhi del Santo e quelli
dell'innocente bambina si
i ncroci.arono.
- Caterina, piccola Ca-
terina, - le disse Don Bo-
sco adagio e molto serio. -
Tu adesso sei una buona
bambina; io so che tua
mamma. è contenta di te.
.Ma verrà tempo in cui tu
passerai il mare e andrai
in America. Allora, piccola
Caterina, tu perderai la fede
e quasi quasi perderai an-
che l'arrima. Ma non aver
paura; i miei figliuoli, cioè
i Salesiani, saranno a pren-
der cura di te; ti salveranno
dall'orlo dell'inferno.
Un "Centro Giovanlle" sorgerà a MIiano
Quella profezia, espressa
in termini così chiari, scon-
volse la madre; la bimba
cominciò a piangere. La
La prima pietra del "Centro Giovanile Don Bosco", che sorgerà su
un'area di oltre tremila metri quadrati vicino all'Istituto salesiano, e stata
benedetta da Sua Em. il nostro card. Raul Silva, Arcivescovo di San-
tiago del Cile. Alla cerimonia erano presenti le massime autorità cittadine.
madre intanto chiese una L'edificio, che sarà alto sette piani, comprenderà un grande auditorium,
spiegazione, mentre Cate-
rina singhiozzava.
- Che il Signore abbia
cura di ll!i ! - Furono le
ultime parole del Santo.
~on Yolle dire altro.
una palestra regolamentare, le opore parrocchiali al completo, aule sco-
lasUche, sale e campi da gioco, la Libreria Edit,lce Salesiana e altre
attrezzature. Ancora In un plano del moderno edificio saranno razional-
mente sistematì i laboratori di elettrotecnica ed olett,onica. Al Centro
Giovanile si affiancherà anche un Centro di studio, con lo scopo di offrire
agli educatori un ambiente decoroso e adeguato per svolgere ricerche,
Informazioni e studi riguardanti I problemi educativi.
,;:J

1.10 Page 10

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-1l ]Z_ettcr Maiiicre
festeiiiatc
a 7Z.cma
1,1ualt· « Padre Conciliari'», il ri-v.mu no-
Sir~ Rc>llor Ma;!f!:iorc don Renato Zi~l?;iollt
fu prrst>n l1• an1·he alla 'l'(·t1111la :::,•~~iotl<' ddla
{!Tantle Assi~c Ecunwnira e alle riunioni deUa
Commis;;ionc per i H,·ligio~i. ili cui l'rtl >'talo
rli-tto ml·mhro ,lai compianlu Ponl<•fic1~ Gio-
vanni ;\\._;1,.111.
Egli ehlrn co~ì 111od1> ili in1·1mt rar~i no11
,olo 1•011 gli E1·1•f'llenti~si111i ,\\rrivPH'OYi e
Vc~covi Salt·siani. 11111 puri• con nwn1•rosi
altri Presuli. ,wn pod1i tlci quali lu imita-
rono u fourlare nuo,c i;cuol,• profrs~ionali
m•ll1• loro lJiorc,i. l'u rl roppo ùo, t>l te li-
mi tarsi a ~1·mplici prnnwssr e a ripetere il
lam,•1110 di (;p,ii1: « La mc::<~c ;, nwha. rna
gli operai ~0110 p•H•hi... ,>.
Egli c>hbe pure la lwlla surtc• di parte•
ci1iar•· con tutti i ~upcriori rc•ligiu~i aJ tmn
~pn1ialr udienza papule· ,. rl.i a~si,-t..rr all,·
lwal ilìtc112i11ni d,•1 , en. LPrmanlo )lurial-
do e <lt•l ;;rullo giovane art i~iano '\\ 11nzio
S1ùpri.zin.
li 1:! mn e mbrr l'li<pt'lioria romana volle
fo,,tep;giarnt• l'onomas1i,·o - San HenaLo -
co11 clur lu.11:i:iuni 1li~1 iute. \\I malti.no il
signor don Zi¼(giotti fu imitalo a l'1•l.chrare
la ~aula ,1r,.,sa nrlla Bai,ilica cll'I S. tuc>n· e
a ri\\ olp:n«" la paruln a Iulii i ~alesian_i dl'll(l
Casf• tli form,:11.ionc> rh•U'Urhc, al!li A,piranti
eh,! Ma11clrio11c lii S. Tarcii.io e alk rap1>rc-
Sl'11tan:r.e dviii' Fielie di Maria Au~iliatri<·c.
clr,i Cooprralori e' llcglì Ex allic, i. Ouraute
l'aiape familiare fu circ·omlato da Sua Emi-
nenza il cartl. Haul Sih a e da allri Prl'lati
salcgiani: dagli li;petlori di Roma, \\ ucoua,
Bari e Napoli<' da tulli i Dirt'tlOri dl'll'lsprt-
toria Hnrnano-Sarda. con la c·oroua ùcgli si U•
dculi d!'I Pontificio Ateneo Sale:-iano. Alla
sera lu festa ouonrnsl ira si rondm,c· con una
act•adPmia intinta nel No~iz:iato ili Lanuvio,
dove hcnedi~c la prima pietra tll'll'cril-(CJHlo
Oratorio ft•;,tivo.
Il nostro Superiore approfittò deU,· punse
scLtimanRli conee~sr ai Paclri Conciliari per
rt;1·arsi n visitare tutte le Case Salesiane <li
Rorua e quelle cli forma..:ionc 1lt-l Lazio. dc>lln
Campania, della Si,·ilia ,, 1lcll1• Puglic. ,•on
d1w ('U11lale a Lorl'lo e a Pietra.,auta 1wr
,al11tar"i q11egli a~l'irai11i. ~on climPntid1 le
Figlie cli ,1aria .\\u~iliatrice. c bc lo accol;.l'CO
in , arie loro Catie <li Roma 1· iu 11ul'l11• 1lis-
~.-mi11atc lungo il tragitto delle sue paterne
percwinazioru.
A Homa. ol trl' alla , r><I iziont• elci Novi:i:i
s, oltasi ron solennità nel Tl'mpio rii San Gio-
" a.un.i Bo~1·0. il ,ii,:. don Ziggiot Ii , olle pre-
senziart• allu prl'miazimtt• scolasi ka nci-:li 1~, i-
Iuli Tert'ba GPrini a Poni\\' '\\fam1110J., ,. al
Pin '\\ I ili ,·ia Twwolann. \\ l'outr \\lruumolu
parlel'1paro110 quasi tutti i no~I ri \\ e~ccn i e
S. E. \\l1111h. Ilorgatli prnnuu<"ÌÒ il ,li><t·or~o
ufnciah·. nel 11uah- ri,·ol~e ai ~rnitor1 1m prr-
sua,-i, o app1•lfo a n1Uaborarf' ,wlla formazioni•
c·ris tia11a e eh ica dei loro ligliuoli. \\U'Tsli11110
Pio XI parlarono ascoltati~~imi Sua Em. il
1·ar1\\. Lt>rcaro di Jfologna 1• S. E. il \\1i11i-
slro rlclla IJifosu Andreot li; intcr"cnuero nu-
mt."ro;.i V1•~1•0, i hah•~ia.tu ,. personali Ià del
campo (•Ì\\ ile, scolastico e mili Lare. Prc1•t•d1•n-
tcmente a Ponlc Mammolo il Bntor ~Ja~-
giore a,,l'Ya ricevuto l'oma~gio di Lulli gli
Arci,escovi e Vescovi Sal<·~iani pre~1•ut i al
Conrilio. N1•l clima di i111imità familiare del
trallenimcnto ave"a portalo mlii nota di , ivo
int,•res;,,i. ru1che '" tlll'~la, S. E. mon~. Au-
1011io Raraniak. nrci,·escovo cli Pozn:'ui (Po-
lonia), che !l"O' a far te) cc•nno delle dillì1·olLà
t' sofft•renze clei cattolici poln<'ehi.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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2.2 Page 12

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2.3 Page 13

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,rag- T.'annuulc fosta onontaijlica rlr! Reltor
giorr. che non polè e~scre C"Piebra1a il giorno
in cui cndeYa - il 12 novembre - pcrl'ltì-
impeùit() ùal Coru·ilio. fu lra.«porlaln qne1<t'au-
no a mctù dicembri'. e ~i svolse con , iva par-
tecipazione Jella famiglia dt•IJ'Oratorio.
Già la ~era <ld 14 ebbe luogo l'accaùemia,
onorala daUa pre~enza 1frl Supcrion· (;encralt·
dei Pl'. Giufleppiui, P. Antonio BoscheLLi,
chr recò tra noi l'autorevole e cara partcci-
paziom· della Ji'amiglia rrligio1<a dd M1uialdu,
il nuovo ll!"ato clw in <[LI!"Ì giurui era al
ceni r() dei frsteggiameuti organÌll½ati in suo
onore dall' \\rchiJioce~i di Torino.
11 IraLtru.imenlo accademico si :,voi.e l ra
la ,,onsueta c-0rnicc di cauti e di ~uoni. la
f>arlccipèiziunc de>Jli amici e btmcfallori del-
l'Opera Sale<.iana. Assai apprezzali i Ili-
scorsi tlcl rar,prcscntantc degli F.x allievi,
doli. Sihio Chfo,.a. P dei Cooperatori, on.
\\ aldo Fusi. NcJla voce pacai a e commoasa
del primo vibrava la riconosccmr.a d,•~li in-
uu lllt~rrvoli Ex alli1•vi spar~i nc·I moudo, per
l'inrst.imabile dono ricevuto dai fil-l'li di Don
Bo~t·o: la forma2io111• e la "i-;ion!" cristiana
tl--lla , ila. Il st>condo rilu"ò con f1·licl' elo•
queuza il valore ~ociale 1• al 1nalc rl,•ll'ott imismn
ùi Don Bo~co e l'almo.~fera di seri•niLà. di
1:ace. e di ordine che regna nella Fami1.dia
Sale;;iana.
E il HeLLor i\\/faggiorr ur diede uu'ar~'ttta
dimostrazione, riforcudo il hr<'YC dialogo in-
lt•Fsuto poro 1,rima cui Sindaco di Torino,
eh,· p1·r~onalmenlc - qual11 nilj.ziouato cx
allit>vo - si era rt·cato alJ"Oralorio per una
hrevc vi,-iLa, limitala al pochis,;imo tempo
eh,· gli concedeva una imrninenLe seùu.tu
collsiliarc.
U :'ignor don ZiggiolIi, rispondendo a un
accenno 1•hc il cortese visitatore aveva fallo
aUe preoccupazioni incre11Li alle alte re~poru;a-
ùilità che gravano i-ul Superio.re di una Con-
gugazione così vasta e attiva come quella
Salesiana, giovialmente rispondeva chi! più
v;ra\\Ì prcoccu11azinni crn110 qut>llc iucomhcnti
~ulla carica del Sindaco di una ci11~, mmc
Torino. c che il Hc11 or :\\fa..<rior<• dei Salr-
si.am.. non a,eodo da , inccre lt">'"O' flpo~izio11i che
o~tacola110 l'op<·ra di 1111 Sindaco ,lemocra-
tico. non a,r,·a l'he da guidari• 1111 esercito
tlo1·ilt> ~- tli~ciplinato. t•omc qm·llo tiri suoi
cor1..fratt>lli t' dt'i raga:w:i aflìdat i a llo11 Bosco.
La t-ua 11uiudi 1·ru una fo1ica in grau parte
allf"" ial a dalla tluc·ilit à ,, <lall'alTcllo 1ld ~uui
fi:;li.
L'a<•l'a1lf"miil riu~rì un v1•r() t·on,c!!llO di
cuori. Dal t.lireuore della Casa ,1adn· ùon
G io, anni Biru.tcol ti, cbc l'aprì. aJ H1·t I or
\\taggiore che la d1iusc. fu un t•l'heggiarf' di
, oci vibranti di affellu e cahk di sinccritl,.
~lli'iutr◄•sso Jr! lealro il Ilcltor '1al!gion:
1• gli intervenuti poterono ammirare la ri.:ca
<·~po~iziorw di arredi ~at•ri. ,fono tl1·llr C-oo-
prratrid ,l'ltalia al , Sut('t'scSorr tl1 Don
Bo.,co e frutlu di 95 Laboratori lituq.r.ici ope·
ranl i prc~iu> le• Ca~c ~alt'sianc t' <ll'llr Vi,.,.Jie
ù.i l\\laria Ausilialrice. La mu~tra di qucsl'an~10,
per numero t• riccbc1r.za tli lavori, ha ~•gnato
un nolr\\'ulc aumento su qul'lle degli armi
prccedrnt i. 1-1iungendo a ra11tloppi;;1re il 1111·
11111ru d,·i lavori eseguili. TJ Rrtlor l\\fa~briore
se n!" rompiacqul' ,·i vnmente.
U giorno ::ltlgut.:nle, iseden<lu a mi,usa ron
tutti i Salt•siani della c·a-.a ~1adn•. il si6ri1or
don Zigg-iotli confermò il suo o LI imiorno cou
la lcllura ,lellr fra~i più Hignificali, e clic
aveva spip;olato dalle lettere ricc, ute rlni
700 allic, i clcll'Oratorio, e rbe rivelavano
inr~plorati r anC'be inallPsi lampi di f(E'!lia-
lità e di intui;,,ionc, tali da t•dificarr e com-
mtm, Cri' tut Ii i -presenti.
1\\on 111ancò la vore dei Salesiani che la-
vorano .. soffrono ,wlla Chicqa del Silenzio,
Ì.11lcrprlllata da un fapetltlrc di quelle zone.
Fu una gioia prr Lu ILi il s<•nl ire esuli are la
rroka fr•dcltà <.li quri confratelli in me:r.;i;t~
alle provi" più dolorose e dure. e il saper!" cbe
fio.ri~couo le vocazioni anche in un <"lima
così disa,lallo.
1,a festa, incorniciala da solenni funzioni
r<"ligiose, si cl1iu~c lai.1•iando~i dietro una 'IC'Ìa
ili immagini festosr e di sc11limc,1ti nuovi e
inal lesi, ispirati dall'affetto confìtlculc clii'
domiua ncUc case di l>on Bosco.

2.4 Page 14

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Apostolato dei Cooperatori di Guayaquil
Da una relazione del Delegato lspettoriale don Giovenale
In Guayaqull (Equatore) ci sono 4 Case de, Sa-
lesiani e J delle figlie di Maria Ausiliatr,ce; per
questo Don Bosco e i suoi Figli sono conosciutis-
simi, stimati e benvoluti. Appartenere all.J fa-
miglia Salesiana è ritenuto un onore; sapersi
Salesiani, anche se della terza Famiglia, è un pi.a-
cere che si cerca di meritare con la vita e con le
opere. Cosl la pensano qui. E non è raro in-
contrare Coopen,tori di M.?ssa e di Medita-
zione c Comunione quotidiana; di vcdere
nelle loro case l'immagine benedetta del!'Ausi-
liatrice e del Sacro Cuore, che in lempi dì-
stìuti hanno diffuso a migliaia; di saperli pro·
pai:atori del Rosario in famiglia, de.Ila buona
stampa; catechisti nelle scuole e nelle parrocchie
Hanno un organo mensile, El Cooperador
Salesian/1, formativo e informativo. Ogni mese
comunica ciò che si è fatto e ciò che si deve
fare, in modo che coloro che nel mese prece-
dente sono rimasti un po' inattivi, hanno la
possibilità di airgiornarsi anche sul piano apo-
stolico
M1 limito ad accennare, tra le tante attività
a due.
A favore dei poveri. Si è costituito «El
Ropero del pobrc ·• (Laboratorio del povero), che
conta un centinaio di Cooperatrici, le quali lo
sostengono con l'offerta; una ventina di Coo-
peratrici assistenti sociali, che visitano men-
silmente oltre 150 famiglie bisognose; una tren-
tina di Cooperatrici che cuciscono; una Coopera-
trice che dirige tutto questo lavoro. Nell'anno
in corso • cl Ropero ha cucito 101 1 capi di
vestiario per J45 bambini, ha procurato scarpe
a 2n bambini; a ; 1 neonati il corredo; un
vestito per le migliofi alunne della scuola par·
rocchiale; lenzuola, coperte, zanzariere per la
<;olonia dell'Oratorio; un taglio di vestito per le
bambme del coro della Parrocchia Don Boseo;
272 capi d, vestiario ali'Aspirantato, oltre d
viveri di diverso genere in varie occasioni;
1ll al Lebbrosario in ogni visita quindicinale ha
lasciato viveri, dolci, riviste, libri, medicine ccc.
e ai Agli dei lebbrosi un vestito.
Ma ciò che conta in tutto questo lavoro è il
bene che si vuol fare alle anime. Anche questo
anno le famiglie che si sono regolarizzate çon
il !Vlatrimonio ecclesiastico sono oltre duecento;
14J , bimbi batte::zati; 2 1 battesimi e JO Prime
Comunioni di adulti; più di 200 Prime Comu-
nioni di bimbi.
In favore delle vocazioni. Si è organizzato
l'OVIS, Opera Vocazioni lspett.orie Salesiane •·
fra Cooperatori e Cooperatrici gli iscritti al-
J'OVIS sono circa 500: essi favoriscono con la
pre~hiera, il sacriflcio e l'offerta le nostre
Vocazioni. Persino 4 conventi di Carmelitane,
uno di Francescane e uno di Domenicane,
tutti di clausura, han chiesto di essere iscritti
alla P U., disposU ad aiutare in questo senso.
Ogni mese si raccolgono circa 4000 sucres,
corrispondenti a zoo dollari.
Ciò che interessa è ehe flno a pochi an ni fa
lo stato religioso e sacerdotale era assai poco
apprezzato e pochissime le vocazioni. Questo
anno abbiamo avuto la consolazione di vedere
anche lre Cooperatori entrare nel Noviziato.
Forse interesserà conoscere come si svol-
gano queste attività.
u) Valorizzando le nostre Opere. I flgli delle
tenebre col solo promettere conquistano, e noi
che -abbiamo I fatti, dovremmo essere da meno?
b) Dando conto, come faceva Don Bosco,
di quel che si fa più sovente possibile. La gente
si meraviglia come non ci fermiamo mai e
ha fede in Dio per mezzo nostro
c) Organiz=ando atti\\ ità varie per scoprire
chi ha doti per lavorare. Una volta scelti, fldarsi
di loro, vigilandoli salesianam~1te.
E i mezzi? L'esperienza insegna che ogni
iniziativa, se ben organizzala, non può costi-
tuire un deficit.
Ma forse_li segreto di tulio è che quando
uno fa, il Cielo prima e la gente poi, l'aiuta.

2.5 Page 15

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lf
Il tempio visto dall'a1>s1e1e, tra le due all dell"lst,tuto
Anche nel mese trascorso, intorno al ti>mpio
di Don- Bosco del cammi110 :;e n'è fallo.
Neppure il maltempo, chi' fu particolar-
mente insistente, è riuscito a interrompere
i lavori, che sono im1ece co1ùiniwti nell'in-
terno. Si sono i11 questa manfrra recnpP-
rate le armat11re dei transi'lti, che furono
subito utilizzate per i pilastri porta-rupola.
Questi, con la loro strutturci, possono già
dare a chi li guarda a11clw .~olo di sfuggita,
una prima rndimentale idea della sua con-
.figurazione.
Anche i ra.mpa11ili, cilla loro i'Olta. liamw
fatto un balzo in avanti e hanno raggiunt<>
tutt'e due quota trenta. Sono arrivati cinè
al colletto che preludia ali"impostazione della
rella campanaria. Occorre però non la-
sciarsi indurre in errore dallti riproduzione
del progello: il colletto. pPr ragioni di este-
tica e anche di stabilitù, è stato abbassato al
livello deffa ba.<;e del timpnno e perciò l'ollezw
dei campanili 110n è più così pronunciata.
L"altra cosa che sì sta afll'stentlo alacrP-
menl(' è l'impiauto di ri.~caldamento. Più
che di impianto S<rrebbe meglio parlare di
impianti. al pluralP. Sono infatti due: uno
per le sacrestie " l'alloggio del personale
addetto al tempio P l'altro per la chiesa
inferiore. Quello degli alloggi sarà ad ac-
qua; il secomfo ini·rre, che dot•rà pmvvedere
al riscaldamento di un arnbiente più raslo
e unico, sarà ad aria. li rnm•imento clel-
raria poi non sarà soltcmlo ~dato al JP-
nomeno fisico ro1111e.~so con il su11 riscalda-
mento, 11J11 sar<Ì aiutato da mo/ori chi', pro-
tetti da apparecchiature appn~itamente stu-
diate, ne annulli>rtmno quasi il rumori'.
Timo 110mmau,. allo stato attuale dei La-
vori. In mole df>l tempio è già rnnsideret1t,le
e tale do indurre u,t giudizio posirfro sopra
l'insieme chP ne risulterii a opera compiuta.
J ppflegrini. non ianto pochi come potrPbbe
far supporre la stagione. lo g11arda110 gùì
ammirati e calcolano. sulla l,ase delle 110-
tizie raccolte, il /Pmpo che ci ,,orrà per ri-
tornare a inaugurarlo. Noi diciamo sempre
che dipende anchf• da loro: e non dfria11w
una bugia.
/411

2.6 Page 16

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-:~::::r
--- "~:;;/[ --
ORIZZON1i11E
SALESli liNO
7 5 anni di lavor salesiano 1n E uatore
LI ~cl laul aci1111u<:~imo d,•i Salesiani ndl'E-
qmll nrc i- sta to 1·l'ld1ralo con l'inaui-.'1.1razione
dl'll't•difirio per le Opcr,, sociali 11 San Domc-
ui('(1 Savio» 01 Ila 1·apital1· Quilu. Sq,uì ud
Teatro J\\azionnlo <<Sucre» l'ncnHl,~mia enm-
mPmoral iva, alla yuale, rol l'oiu11zio \\pn,to-
,li- licu S. E. mun,;. 1\\lfre.lu Brunirra, inlrncnnc
nffirial uu·nl e il (;e" rruo Uì'lla prn;ona 1li>l
niRI ro ,lell'F.,luC'azionr. N<'I corso drlla reri-
u1onia. furono 1•on,.rgnalr ai Sah~~ia11i lrr 1l1·-
coraziom. dc>crl'tntc risprtlÌYamcutc dal Co-
verno. dal '-1inis1ero ddl'Educaz1one e dal
CoJLsiglin muni,-ipafo ili Qnito.
Tre oratori rsnltarono I<' bc11P1111•r(•11zc dri
figli ùi Don J3o~co 1wl campo t-orialt•. cuhu-
rale e rt•liµiu,o. J I ministro ddl'Etlucnzi()ne,
,Loti. llmlwrto \\ a1•a~ C6mez, 1,Tii1 allievi) pn
,ci anni dt'll'Oralorio fostivo di Quito. ù,.fiuì
il la.,oro bal<"•iano « r111i11entrmc1111· ctluca~ivo
e sorinle » H affermt1 chr « i Salcsia1ù ~ono
~lai i i pi1>rÙf'ri ÙC'U'rducaziom• I rcni1;u 11rl-
l'E11ualore » e che per qursto hanno mt>rÌlato
aO Lanuvio (Roma) • Il Rettor Maggiore don Renato Zfggiolti benedice la pri ma pietra del nuovo Oratorio festivo

2.7 Page 17

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la gratitDdinc del Governo. Lo slesso Mi-
nÌ~lro, pcr;ioua,ggio cminentf' df'I Laicato caL-
1olieo nell'Equatore. volle folfritani pubhlica-
ttu-utr con don Carlo lzurieta, che t.lirigf' l'Ora-
torio da J,2 anni e per il quale uutrc un amore
liliale.
A nomf' dt>lla Con¾!rcgazivn<' l'i~rwtt ore
(lon \\ngelo Correa ringra~iò. 1lichiara11ùo clic
po>r i :figli dì Dc>n .Boiico la miirlivr<' rirornpt>m;a
alle loro fatiche era il conipiat•imen1 ◄1 df'lla
Chie1;1a, ilHcrprt>lalu dalrt•rc.1110 Nunzio, e il
ricono,;cimenlo del GoYnno. e1--presso in forma
lui,.inl!hiera ,lai liUU rapprci;cntaute. As,il"urò
inoltri\\ !'11r la 11iù wande soddi1--fazioll(" cli•i Sa-
h•siarù barchhe s1a1a qudla di i,onlinuan· a
ronsacrurf' lutti' l r loro t11,•rgic piir il ùcur
ùrUa gioventù t>quatoria11a.
Congréssino Mariano Volante
L' fapelt()ria ijalc•siana San Lui~i del Nor(l-
f'~l del Brnsilt>, run scdt> a Rt·<'ifo, durautr i
mP~i tli :;1•t11•mbr1• e ot1ohr1· sco1·si. ha pro-
mosso un « Congrc-ssiuo 1\\lariauo \\ olnlll!' »,
col triplice »ropo ili comn1cmomr,· il 60° 11<·1-
l'Tncorouaziouc ili Maria Am,iliatrit·r iu To-
rino, di propagar(• la tll'\\ozionc a }laria \\11-
silinl ricc e rii incrt>Htt'nl an• I,• vocazioni r;,lj.
gio~t• c- sa1·enlo1 aJi.
Fu denominato « Con~rf'qsino \\ olanll' >1 p('r•
f'hè il gruppo prn11101ore .;i Ì'" l raRpurtalo in
Yaric rittà. do, e ha tenuto 1111 piccol11 eou-
gr(•~so (.li l rP ¼,>"lOrni. svolgf'nrlovi tre t,·mi:
Un tema lc>ulugii-o: Cor1<"('tlt1 sut"ia/P del 1i1olo
« 1\\/aria A11sìliatrire >>.
ùn l<'tna ,aoriro: Oriqinl' ed 1•s1uwsiMll' del
1"11110 di l'\\frrria 1usilialrÌrl'.
l n t<-ma a~cetko: Pnuirl,e sp11cijic-he de/In
dP11u::io11i' 11 1Uari11 . 1usi/i<1tri(:p.
Com<' chimrnra. in qna><i lui lt' IP cii tì1, <''1•
,<Lata una 1noc11~sio11e lumiuoi<a P l"incorona-
:riom· di Jlaria Au,-,ilial ri1·e. E a 1•1,udusion c·
di lullu, Ri è- organiz;;ato uu impon,.mte pcl-
lt-~rinaggin di o ltre 500 p1·l"l'o11tJ òn R;,,cifc
uJ ~an111.irio di .,furia .Ausiliatrirc ili Jaboalao.
li Congressino è stato tw a110 tli uuhidieuza
r.. alla Vergini'. st'('ondo sprcs~imw di D,m IJo-
~co: « La ,Uadonna vuole chi' In o,wriamo sotto
il 1i1-0lo tli .1\\1/Jria Au.~ilialrit-e »; I." allu stt,sso
D;m Ilo~co: « Propagate la devo:;ìone 11 \\!aria
A usiliatric-e... Se sape.51e quante "nime 11110/
f!,Uadugnare al cieln Mariu Ausiliatrice per
111eun dei Snlesiani! ».
Giubileo d'oro
dell'Archidiocesi di San Salvador
L"Archidiocesi di San Salvador (El Sal-
Yatl.c,r- C. A.) ha celebra[() il giul.iil,•o ,l'oro
drlla sua 1•rr-a~io11c 1·1u1011ica, avvl'nula per
l'opera diplomatira di mous. G io1,a11ni Ca~lirro.
primo f'arilinalc> ,._aJf',iano. invialo (lalla S. Scùf'
<·omc Vi,itatorc l\\po~tolico tlel Centro \\nwri,,o
dal 1908 al 191 t. Suhito ,lupo, n,·l 1915. a
H.oma riccn·va il capp<·llo cardinalizio.
Mon"- C.airli(•ro fl'iun,,(• pt'r La prima volra
in lt'rra salvadoreua il 12 ft•hbraio 1910.
arrulto 1rio11-f.tlnu-111t• in San Suln1dur. dopo
aver vhilato l,· He11uhblirhe ,li Co~la Rica.
Nicaragua t• l-Io11ò11ra~. « \\lon~. Cal!lii:ro, òil'c
uno di•i suoi biografi. in (m'nra ...i mo~trava
J>t'r dicri minuti diplomalÌl'o c JH'r cinquanta
ll.ÙJ1uli mi-.sionarit1 ». U i, uo la,ur(> a11cl:1va
dircttameutr alle a11imr.. Nonoi<tante le clim-
Ct>ILà mos,f' dalla mas:;oneria, in po<'hi mtsi
di <'OUlnlLi con le Au1orità go,,·rnath ,,. riuscì
a fare tli Sau Saln11lor la ~Pdc di ttna Rapprc-
sr111 a11za diplumalic:11 (lt•lla S. Sctl,·. L" 11 f"pl,.
liraio dd l913 la ,'apitalP na t·l,•,aLa a SPrle
1111,,,., lllf'tropolita, e eon1emporan1·ament<' crauo
creai<" due
,.rdi ,suffra{!;ant'<'.
Simili f'ruui d(•lla sua aziouc: 1liplomatiea
mons. C:agli,•ro raccol8e in altre Rc:puhhlif'hc
,1,,1 Crntro <\\rn11rit•a. Basti tlirr r h c aJ suo
~iuugcrl" nel C:i-nl ro Anu-rica vi Prono uu nr-
CÌVPS!"ovo r qua11ro vt•st·nvi. e a lla sua par•
lenza lasciava organizzala la grrar<'11ia con
quatlro an•iv!'~covi, no,,, , t>!<co, i f' q,;rnll ro
"it-ari apostolici.
In ()Cca,.in11,• d.-llr fr,1 r giuhilari tll'll'ard1i-
cliocr-~i òi Sun Salvador ritorna quindi in primo
piano il riror1l1> tli mun.~- Ca;!;liero. l'uomo
di cui si ;. ser, ila la Prnvvidcnza per la
rostituziom• della Gerarrlua 1·cclc1sia,;1ica c1•n•
lroa111ericaua. È signifit·al ivi> chi' la pcr!'ona
incaricata òi regolare questo D<'<'n·~cirnrnto
della Chie~a in 1,•rra crn1roarul'ri1•a11n ~ia
~I alo un figlio prrtlilello di Ouu llo~co. Per
mt'zzo d1·i suoi lì~li, il Sa111u ha nie,,o pro-
fonde radici uel Paese co11 numcro><i ,. 6orrnt1
collegi nostri e (ldlt> Figli,· cli '\\faria Au-
si1int rif'e. JJ PaN•e ha corri~po1ato da11d11 alla
Famig,lia Salesiana uumf'r()~t' vo1•azio11i, , ero
miracolo in quànlo anchl' nel Centro Amf'rit1a
si sente la gra111 le sc.n,:ie;-.za 1li olt>ro. Don Bosco
ua puri' dato alla Ch.it>,-a fillh adoreua due ~uoi
fi!!li vescovi: mons. Pi,•1 ro l\\rnoldo \\paricio y
Quintanilla, ·vesc·ovo di Sau Vicenlc, r moUB.
ArtUJ"O H.i vera Damas, vescovo Au~iliurc: ÙJ
San Salvador.
;;1

2.8 Page 18

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San Fernand o (Flllppine) Il nuovo Asplrantato San Domenico Savio
che può osp1tare oltre cento ragazzi Filippini per prepararli alla vita salesiana
Continuano le pacifiche
conquiste di Maria Ausiliatrice
La taumaturga ~tatua cli Maria Au~iliatricc
venerala nel auo Sautuario tli Sigsig (Equa-
tore) è stata bOleuueml.'n1c incoronata.
Questa cerimonia fu , oluta a complemento
dell'altra dell'8 dicembre 1961, quando Maria
Ausiliatrice ,euiva proclamala Patrona del
Centro Cantonale. Le Autorità ,,ccle:,ia,,ticbc.
muuicipali e cantonali con larghe rappre~en•
tanze <li Collegi »alc~iani e cli Scuole puh-
blicht> si rlicdero ron\\-egno ndla piazza adia-
c:-eole alla Ca<aa salesiana per clarc il benve-
nuto al Nunzio Apostolico. S. E. moru;. AJ.
fr,·tlo Bru nic ra. all'ArrinIBt'(I\\ o di Cucnca.
al Vc~rovo ~al csit1no mons. Pintaclo. al Go.. cr-
natorc rlt>lla Pro" inria r al Sin,laco di Cucnca.
NPI fratte mpo un aerro survolaYa la duà
i.nonrl.audola ,li mnnifP'<tini a ll us ivi al memo-
rabile a"r,•erumento dcll'inroronarioue. Poi
sfilò il corLP<►• a cui p resero parte più d i 10.000
per~our.
11 rappm,entante rlf'l Papa rf'lelirò la M\\'ssa
pontifìcalf' e hrn1,disi:e I.e preziose roro1w r lo
ard tro. l\\Iontent u solrunc ecl Pmozi1>nan te
quello cl1!U'iucorona:,;ione, ~uuolinPato da in-
lcrlllÌilahili ap-plausi. !IH·ntoliu ,li ba.nùine e
;;2 pianti di gioia, mentre uno stormo di bianche
rolomhc, lanciate dalla torre del Santuario.
voltPggiavano «ul tem pio e porta, ano lontano
il messaggio delra, venuta incoronazione.
Si snodò qui.nùi per le vie della città im-
bandierata la procesi.ione. che portò in trionfo
I'l\\.ui-ilia Lricc i11coro11ata. \\ Ua fine l'ecc. m.o
Arch ebCovo di Cuenca rom,acrò i,olennemente
a Maria Aui-iliot1·ice il Can to ne Sigsig. ChiUBe
la mcinorahilc giornata l'impom'ute « slìlata
della Feùe ». Le vie somigliavano 111111 inter-
minahile rolonua di fuoco. meni rl" e(·heggia-
vano preghiPrc• e canti o:mnnanti alla Vergine
inco ronata. Al termine della sfilata l" b-i,ettore
salc;.iano di Quito parlò e impartì la benedi-
zione di Maria \\usiliaLrict: all'illlillcn;;a mol-
ti1 u1li11e.
A Le6n Don Bosco
si è aperta la strada coi miracoli
La Provvidenza ba voluto che Don Busco
i·omim·ias~,~ 111 s ua op,•ra 1lt>gli Oratori con
un orfa110: Bartolonwo Garrlli. Tn tuttt> Il' sue
fonda:i;ioni il Santo 1•hlw 1111.a predili>:i;iom•
pl'r i ra~azzi orfani. poveri 0 nbhandorLati.
N1•l .Messico gutlc• la prt•dilc•zione di D011
Bo8co !"opera di Le611, la qual e da cx fattoria

2.9 Page 19

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« Salila Rosa» ;,. diventata la « Città del
Ragazzo ». ,·be ac<·oglfo Tagazzi poveri. com-
pletam,•nte gratis.
Nel fissare i suoi occhi sulla (•ittà di Lc·on
Don Boi,co ~celse il punt.o strategico. bOI to
lo sguardo di Cristo Re, ai ph,di del monte
Cuhilete, cuorr e crntrn geografico del Mes-
~ico. Da alcuni anni il Santo. moltiplicando
i prodigi, aYr, a sm,cit.ato in Lron una YCra
ondata di ammirazione e cli popolarità. Ogn.i
martrdì, ,i:iorno drdicato alla sua 1•ommf'mora-
zione, i Leoue8i in massa 11.i portavano in
pellegrinaggio atl una rappella dedicala a
Dou Bnsco alla pPriferia della città. 1\\Iau
mano rlw il Sauto operava nùracoli, i tlcvoti
aumentavano. al punto che fu ,wccsRario
trasforman· la cappdla in grand.iosn ~antuari,,.
Y('JlllP d, fatto illihiata una magnifica
rhiei;a, i rui la,rori però ,;i nrt•llilrono peT in-
sullìcirnza di mezzi. Tntto r.p1csto prima
ancor.i clw i Salf'siaui 1·nlra"l~1·r<1 in I.1•6n.
Qua1tdo quNI i ,i giunsero nl'I 1959. di<<'is1•ru
sullilo di rontinuan• la t'0"1mzi1mf' df'I ~an-
tuario. Pooo dopo S. E. m1ms. :\\lanut•I lllartin
allìdò loro la « Ciltà del H.8'?azzo » 1•d ,•,-si
cominciarono ~u hiLo i la,·ori di am111od,•r11a-
11wnto t• ingrauùimento dcir.-dilì,·io ,, ~or►raL•
tutto cambinrouo il mi,todo di ,·ilura1:ionP,
11egu!'ndo il ~i~trma ym•v,·nti,o «li Don Bosco,
oh.e trasformò radfralmt,nlt' la vita rU •pu-i
poveri ragazzi ahhandona.ti. portandoli in
uu clima familiare di lavoro ,. di gi,,ia.
ragazzi era lalc che lo si de-~idcrerehbP in
molli no~tri collegi, anche qui nel ~lessico.
lnoltre. un piccolo clero imp1wcabile.
Questa tribì1 dei ;\\lixell ~i rifugiò neUe parti
più alle della sierra per non c~seTc conquisi ala
dagli Aztechi, e ci duscì: ma ora vive in
,i:Tande abbandono spirit.uale per la mancanza
di sacerdoti. e in grande misnia 111a1crial,·
perchè- non ba quasi terra co1tivahi1.-. Si
pen~a che raggiungauo /{li 80.000. Sonu du-
e-ili. pii, intelligenti. Don Flon,a li hu ,lefini Li
fedeli infedeli. Fedeli, perchè quai;i 1u1Li hat-
lezzati; iufc<lrli, perchè moltu:,;imi nou :;anno
neppure pr,,gare. La dillicoltà è che vi, onu
illl'Jwr,,i ~u queste mont.aguc sco,,ce~e te col
pericolo che la Chiesa li perda: percb.è li
laauno j{ià rnggiuuti i bCmina1 uri ,1.-Ila ziz-
zania. Finora. abbiamo due parrocchie: Tla-
hu.itoltep1w r \\yutla. L"i.,cc.mo Delrgalo
Apo~tolico chiede che quanto prima pre11•
tliamo le q11at1 ro cht' <'i mancano 1wrchi· la
mi~,i1111c ,iio tutto ndli> no~trc mani e il no~lro
laH1ro 8Ìu 1,iì1 effi1·a•••·· Cretlu che 11uesl<> 11i
renlizz1:ri1. 111.1 1111amlo? Intanto ~j la,ora
mollo nelle ilur parrocchie dw abhia.ruo.
\\1cntre ,cri, o. i nostri Tcolo!!i in "acun;i;a
!'tanno e, at1~<'lizz11111lo in amue,hw: ;;c•ri, 0110
contenti~~imi.
Pus~o aig1uug.-r1• ,-lu• 1lallo ~c,,r~o ollohrP
a Tlahui1oltPpe,· ~i trovano le l<'ip;lie di \\faria
\\usiliatrice e ,; In, urano llla~nifwamente
h,·nc ».
Progressi
della Missione
tra i Mixes
(Messico)
« Ilo potul o visi tare•
- ~,·ri\\'C I'lspl't1orc- ~a-
lesiano don \\lhcrto L6-
pez - la 11ù.,»io11c ,lei
)lix.e,-, che si trova nella
zona piì) impeTvia del
massiccio Z('mpoaltep,•lt.
ùu111lc ><i diramano Il' due
«randi cordi1?:liern che
;crcorro110 Jq repubblica.
Anche i no~lri con-
frat••lli hanno otlenuLo
l'incredibile. Nella lles~a
che cdebl'ai la dome-
nica 10 no, embr,•. qua~i
piami alru<lire recitar<'
in "pagnolo da tullo il
popolo le stegse preshic-
rc che si recitano nei
lLO~ t ri collegi. La chiesa
era pi<•na. ll coro dl'i
Hongkong Le banda composta dagli Aspiranti salesiani

2.10 Page 20

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Pror r,,;so f V C 10
SALTA (ArJ:enlioa) • Sua Ecccl•
lenza mons. Carlo Mariano Pé.rez.
SalC!.iano. vescovo dJ COmodoro
Rlvadavia, è stato promosso alta
Chiesa metropolilann di S:illa, la
.sede arclvescovìle oocupa1n fino
allo scorso anno dal nostro com•
plan10 mons. Robec10 Tnvclla. Al
nuovo Arcivescovo le (e11citazioni e
gli auguri deUa Famlglla salèlJana
La commenda
d ell Elefante Bianco
a un Sa es,ano
BANOKOK (Thailandia) • Nd Pa-
lau.o del Gcwemo S. E. Il Ml.n:istro
dcg.Ji El.ieri Thailandia ha c:on•
st"gnato al ml!isiomu:io sales.inno
don Giov,innl Ulllaoa la Com-
menda de.U'El~fantc Bianco, con-
lerlla~li da S. M. Il Re. Nella s1oria
tre \\'olle centenaria de-Ile Mis-
s.ioni ce uohche di Thailandia tt
Il ~econdo missionario che viene
onoroto con questo allo rlcono-.
,cimento. li pl'fmo fu il ,-aJe,,iano
don Masslmill"no Com;ero, dlre1-
cnre della $(;noia professionale di
Bansik<>k
Apos tola to catec histico
tr , e c citi
MOCA (Rep. Dominicana) • J,'al•
tiviril carecb.istica delle Figlie di
Mana Au."iilialrice.. giil cosi v;151a
nei tr~ Orororl e nelle quauro
r.a1echesi, si è es1esa_ anche nelle
Carceri. t p(lver-f rt!clusj auen•
dono Il ""baco con grande cfesj.
clcrlo e dicono che l'ora del Ca·
ccchlsmo ~ l'unico conforco della
sectimana. Gli s1e,;.~i tltri1ten1i del.le
Carcffl attestano quanto ~la mu•
t!ua la condona del ca.J"C<'.rall attra•
vet".sc, l'opèra delle suore-.
Svilupp i
di una famiglia religiosa
f o n ctata
d L ::, I ,r, ,.
TAISHA (Equatoce) • Le figlie dei
Sactl Cuori di Gesu e di Maria,
fondace nel r90~ dal $ervo di
Olo don Luigi Varbra, ~leslano.
con lo scopo primario della cur:t
del lebbros.1, banno già rag-
giunto il migllaio ed ora sono
entrnce per la prima volcn nelle
missiooi p-roprt.unentc dcue. ec,n
la fondazione di lD1'l residenza
missionaria a Taisha, era i Kivarl.
Il P , e.,identc dell'Equat ore
r
i $ 1fn, r
Ml':NDEZ (Equa10,e) • La clltà
dl ~fé:ndcz ha celebrnto i suoi
clnquant'anni d1 vita con una
c,eric di festeggiamenti onorali dalla
pres~nza del Presidente della lle-
pubblic,,. S. E. il Vicario Ap<>stollco
mons, Pintado. (ra l'entusiasmo del
presenli, ~ncd:b;.se ti nuovo aereo
inglese, capac:e dJ tr!ISpor1are se·
dici passeggeri e che pw'> alter•
rare su u.na plsra di ~oli duecenco
metri. La giorruua fu conclu'ioa
con la lnnugu.razJone del monu•
mento creuo neJ f(iardJno pub-
blico Jl missionario sale3iano don
Albino del Curto. !'(ramie pio-
niere e beoeranore di Méndez.
On oran o
un sacerdote cooperatore
fa!tn
eo
blENA . Mon.sij!nor Enrico Petr,11!
Vit.-:a.rio generale di Siena e Coope-
ratore sales.i.ano. nc!l'ouobre scor•
so ru consacrato Vescovo. I Coope-
ratori Sf!'flcsi vnllero festeggiarlo.
A cale scopo ~1 r-lurnrono nella
chiesa delle Sorelle dei Povl!rl,
dove, S. I;;. mons. Petrllli cele•
brò la S. Messa e tenne loro un dl-
scon;o animandoli ad esstre ap0..
sloll per rcaU=re li loro mouo
•e Da mihl animas o. Al tc..nnim:
della Messa gli ru offerl<> un qua•
dro di Maria Ausiliatrice.
Ln prima fondazione
delle Fighe
d1 Maria A u!<iliatrir,n
a
GHASRl (Malia} • Da molti anni
crn viwmente des:fderota una Con-
dazlone delle Figlie di M. Ausl-
lia1ricc a Malta. Con vero com-
piacimento, qulndl. venne salutaca
la loro prim.a opera a Ghasrf.
nell'Isola di Gozo, voluta dalla
benefica signorina Bondi, che in
attesa del prof;(Cctaco edillclo pu
le AsplranU, ba mes.«o a dil,po-
si.zlone la propria casa, per dar
principio subito all'asllo, al Jabo-
racorlo e alle altre opere par-
rocch.lall.
l'c1ntl i carcerati
n
SAN PAOLO (Brasile) • U cap.
pellano della prigione di San
Paolo. don l~maele Simoes. nle-
siano, si serve de.113 musica per
ingentilire e fa.re piu buon.i golf
animi del dctenucl. Egli ba sà·
pu10 sozoprire vocl e sensibilità
arcisclca ln quelle bocche nbl-
1uacc ad e,,presslonJ dl rlbel·
!ione e di odio. Da parte loro I
carceraci hruuio compreso che
possono valori=lre le loro qua-
li per miglior are. L'encusia,;rno
lnaueso con cui IJ pubbllco ba
nt·coho I due dischi Incisi nella
prigione, è garanzla della vall-
dlcà del messaggio vlbran1e nelle
voci virili dl euorl che soffrono.
Le Figlie
di Maria Au matrice
Dubli
DU13UNO (Irlanda) • Le Figlie
di Maria Au.,lliiHrlc:e hanno rea-
lizzato la prima fonda7ione nella
Capitale lrlnndcsc, dovuta nlla gc-
nerMilà della slgnorn Fagan, già
loro bcnernurlcc di Limerick "
dl Brosna. La benefica !tll(nora
offri allo sc<1po la sua casn, sul
eaneello della quale appariva l(là
JI nome di Santa Maria Mazza.-
rcllo, in dni:raziamento di una
graUa nllracotosa da lei ricevuta
pre11ando la San1a
Come e sorta
.. y ;ua ca.,
PUEBLA (Mess,ico) • Una cas.1
per aspiranti ol sac:crd«nio è sta-
ta aperta a Villa de Xicotencatl,
a dieci chilometri da Pucbla. Li
nuova opera si deve alla gene•
rosi1à dei coniugi dr. Ju.m Mora
Orti, e ,lgnorn Emma, che d o-
narono la parte di eredil~ desti-
naia nlla complanca ll!!lluola Mari>
Scel.la. L.1 nuuva fondazione por•a
Il nome di « VIiia Scella» a ri-
cordo della defunta,
11 n OV Z"'l'O
.. 'h I Il
WARRENSTOWN (ll'lantla) Fino
all'anno scorso gli Irlandesi ch.-
enl.J'avano nella Famiglia ""'"·
~fa.na si recavano a rare il novl-
:tiruo in lnghiherra. Giorno me-
mQrando per la Società s:-,tesiana
In Irlanda fu quindi quello della
professione religio~-;;1 dèl pdmo
gruppo di novizi ~aleslanl, avvc-
nuca In lrlantla nel nr>vl n:uo

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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■pffto a W■tttnstnwn ru,J t 96.z.
Sie<:omc, quttll> novblato ha prin•
cipalmentc, lntcnll missionari, •u•
bllo dopo lo p rofes•lone fu cnn-
segnam la lcmen1 di obbedienza
a lff nco-prnressl, dcsllnall alle
Misgoni dtll'lndi.:i
Ie
a Fo,mnc
llONGKONG Anche l'Isola di
For:m""~ ha ora I Fl,:11 di Don Bo-
sco, I primi $ale~lanl, pru-till d.'i
Honxkonr, hanno Iniziato, trn I
w.,;agl dclla povertà, L, loro opçm
nctb clttadloa di T:llnan lo sco~o
maggio. Fu loro di conforto l'e,;.
sere st;;tl a,:colll con .entu~l:tm,o
da ,,,, ~llic,-1 dl Hongkonl! e, di
Macau, feUcl di ri\\'eden, loro
antlcbl •uP<"rlorl ,tabUlr5l nel-
l'Isola, che .l('C<>lllfe numerosi uni•
verslmrl cx ~mcvi.
Un francobollo
commemoraltvo
per « Padre Juan .,,
I' nn f,,,lo
rie, f O
BOOO1'A (CQlombia) - Dnn Gio•
vanni del IU~to .. o Padre Juan » ..
l'Apgstnlo della ,ona • 211 l ,11·
ctin » di Bo1t.01à, C stato ,ecco•
feme..nte- nnnr.uo dal mlnùt.ttlQ
cùlk Po,tc, e Cnn1unlcazìoni <'Olom-
nbno con un fr.mcobollo commc,-
morath..o ritcantc la ir;ua cniau.•
con qutlla d<'l ,uo <"elcbre G.-.u
Bambino. N,•ll'nlto del fruntn•
bollo si ICMl(l•' C( Opera Soclale
S"1csian.-i · Dhlno Infante Ce.u '
• 20 Lucllo • B01101., Colombia
• (188.z-19s7) ... mentre in balao
c'è questo cf.,R•"· " P. Juan. "po•
'1-tOIO dci fançiullf ,~ dt."J Po'\\·cr, ~,.
I> I.& deflnblonc piu vera di qu,.
,10 d.-gno Dallo di Don Uo<.ca.
l.a c.-aus" di h,•~tlllc:t7ione di qu<··
,10 santn S•1c•lann ,. ~1:11a lntro•
dnua nell',orshhllc» ,I di 80110111,
Per l'lstruzlono
.. nrnfA sionnle
IV
GOVAP (Vfotnam) · Al "Fo)èr
Don lloseo n t.U Govap p1t.,..,,o
Salicon ~ono •hlll lnauJ{ur.itl I
nuovi loaill ,kl laboratori, .u,.
nc,ssl al compl..,tn !ialesiano ehe
Mplta c~tJna,:, di gionnl •kt•
oam11i e offre toro. con una g.
na formaz.ion,~ r~UaJ,Qfia. la ~
;ibllità di Jl<'rfulonarsl In una
professlon~. Il n.l!tcro inaugurale
p,.,.. fu 1,1gUato dul Mlnl•iro dell'Azione
Soclnle, Il quale, con la sua
~za h., vulutn 1c,,1imoniarc In
11r•titudlnc d<:I Go~erno.
oni native
DIBRUGARII (lndlal • S. t;, niun-
sltnor Oreste, l\\lurc,nl!O, ~k.,1.1-
no, \\'e1cavo dcli:, Dlncesl di 1)1
La Maria Ooretti Khasi
/117 giul(no scorso ha fatto Il suo trionfale ingresso in Cielo una
bel/'anima del villaggio PANGKYA, sulle colline J<ho~i nel/' A1S<im
(/nd1a). l la quindicenne 'Vferlin Kshiar. lnquella notte essa dormiva
,on çua ~orti/o di 9 anni, quando un suo parente male intc-n·
:ziono1o, for:uto la porla, entrò nella camera e tentò di stranrro·
lare lt due dormienti. La sorella più piccola riu,ci a fun1re, ma
senti chìcuamcnte sua sorel/o dire al mo/fattori-· Perchè 1•uoi che
faccìa il male? lo non arcomenliro mai e poi mt,I! ,
Merlir, t'Ttl stata catec11m1~n,, per due 011111 t (ìnulmente, con il
permr,sn di suu madrt, era stata buHezzuta dal mi,sionano suh·
~iano Jon Co.,ta, il i~ dicf'mbre Jr/ 1Q6:. Dnpn ,I bat/e51mo sì mo,rtro
<emprt fen·rnlt nello pruticu Jri .\\1/oi Jo1·er1 rt'h~wsi e non m<1nnl
mai al/,• f11n=mnr di chit$U. Brillm·a pu lu rnu pure:=n. I.' a«as·
sino I,, cr11 111/t> calcagna da (Jualche tempo, ma rsst1 era sem;,n• ri-
masta feJeli,<imu olle promesse fotte a Cc-,ì,. Il 1111ssionario cl,m
T uligi, mleminrJ, che 1•ì.,itò la capanna J,wc ,\\lrrlin fu uccisa, v,
trov,\\ due Jmlmt' benedette, eh,• ,,,,u u,·e1•0 purlut, dalla c111•11clla
di T\\'nra1: r,n s1mbt1lo dtl wa uttu tr01c,, 111 I Jurc la proprfo , 1tu
per J;fe111l.•re la ~·,rti, della prm:==u.
l 'ofocau.,to di Merl,n hu l(l<Ì dato i suoi fr111t1: un "'" /raie/lo
e una sua sorel/o sono cat1•f1111,en1 et/ i 11111/ti rm•11,bri dello sua fa
miglia lo saranno tra p11ro. \\//ro fatto chi! l1•stimn11ic, il sacri/1tw
di ,\\ltrlìn 11 che il 1·illag,w J, TJ11Jnghna1, d,>l'e \\fu/in eru ",lita
parlec,pnre alll" r,unwn1 /am,lwri, ~t'l ora r11n•el1C•ndo>1 a n11u111
l'Ìta e met1endu" sulla I io Jelln nritù
bTuitarh (1'or<l•lndi:t), erettn n.,,
''>~H. ha c1.uo lnb.Jo ad una nuo\\a
impor1an1c o,~·r.a de:§:l.inJtu :.d
~4ilcunn: ht , ua alla tfo"·an,:
Dl~I cnl <l~m <ttolart! n:itl">:
o la St'ut>I,, \\pootolica o Pic-
colo Sc-mln::trlo Tra Il 1,rhno
i:;ruppc, di ~lovnnl ac,,oltl nel
nuo,·o Scmln.,rln, ~Ile 6ono 1.lclla
jliownc crl"h1ni1à di liuni:dunai
sulle colline dd ManipW'. O,cd
anni fa •i 11,·cva in Hun11dun11 11
primo ba11.,.1mo. Oggi Hungdun11
~ divencato un ftort::nte- ~n,ro cri--
1.tlanc, t h.1111• d.110 tredici :u.plnntl
aJ sacudouo.
Un ufficio mobile
da informnzaoni
N"I Su.d-Lod,~, e-on centro nella
Casa sa,lcai,111;1 di Che.1pe1 (:-lorth
Arcui) ha pr<:M> ,;1;1 un « Uffi-
cio MobHe C,1110ll<·o di lllform.,-
.tlonc "· L'l.lllkln consiste In un
elegante ~.unfom.·lno cbh.1.M>. prov-
visto d~I r,lu mndl"mi ,w....-..ldl p,t.'r
far gàunacrr ,t messa,u:io dt•I
Van~clo ~• r,iu remoti villani
Ha~ tra t'..tlcro. un abbond,ntc
r"l)fflOJ'IO di tllmine tttnkolor,
pttpar:al< ,l.tll;& L. 0. C. cl) I'<>•
ri.no. con comm,·nto regi.sir.un in
Ungun vcmMola." lllm in 16 mm.
sulla ,·Ila di c:~~u e dl Sar11I,
Nuova scuola sales, na
In Tha1land1a
lJn2 tumln&wl ._. moderna 1iteuota
In ccmcn10 h,i preso IJ po,10
deU'an1lca scuoi~ rcmmlnili, 1n ,.,.
jlno a 8ut:111nokkhuek, ltlò C4'ntro
della MissJono sales.lan:I dclln
Thallandla. Per l'inaugurJzlon"
volle c,a,,erc, pthcnte S• .E. Il l'rc•
reuo della PTo, incla di Mcklonll,
che 1.agll6 11 n.asrro si.mbolkn
S.. E Mon,. Plto1ro C:lrreuo 1,.,nc-
dtssc t luc-Jll nd qu.,li cr.. ~,~1.1
r,repar:,13 un.1 ln1.rc,,san1e Mo.tr.a
di lavori fcmnllnlll.
r,;

3.2 Page 22

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Un Oratorio per giov entù
religiosamente abbandonata
Vicino a Barrciro, la citi à piìi indust riale
dr! P ori ogallo. vi è un ag~lomeraLU di
19.000 aLitanti, la mag/{ior parte se1iza 1r-
ligionc, pr<>venifnLi da Lulle lr parli del Paese,
attratti dallt> nuovi· inclu&rie. I prolt~t anti
e i comuniRLi hanno ;.reh o questo luogo ,~ome
centro clella loro propa~anda. Vi sono 6 erntri
di varie !lelle. Vi !lOUO 26 !lcuole primarie
e pn::;to ,aranuo 36. Di;,graziatamenle non
r'i- ancora la parrocchia, quantunque vi ,.;ia
una chie.a gra11d1• e modcrua.
Lo zelante parroco ùi Alhos \\ cdros. che
si porta sul luogo la 1lornenica. 1,offriva nel
"ellere cht• la gio, enlù H•niva su senza edn-
razionc rcligio><a. \\ndò allora a chicd,•re aiuto
ai SaleRiani. :Non es,-endo loro pos;;ihilr aprire
una casa, si offcr~ero di aprin i uu Oratorio
fesLÌ\\'O, cd egli approvò commosso.
\\ datare dallo ~ror,-o ottnhrr. ogni domenica
i:i porlauo sul luogo tre ~t udenti tc-olo~ e
un i,at·enlot1• 1IPI Coll,•giò S. José Ji T~isbona.
Barrelro (Portogallo) • I pr1n,, ani1c1 del Salesiano che
vi ha aperto un Oratorio
La prima doml!t1iN1 ebhrro 120 ragazzi nella
mattinata e 200 nel ponwrig~io. 011 po-
tendo disporre per ora tli cumpi di palloue.
hanno ,,h.tcmalo giochi da ~ala n1•lrampia
tripla JP.lla cliit•~a. I giovani sono già oltre 300.
;;(; sono p•'rÒ molto \\i,i e irrequieti. La prima
volta ch r cn.trarono in chiesa, semhravano i
monelli visti da Don Bosco nel suo sogno
dei nove an.n.i!
I Sale8iaui addetti a quest'Oratorio inco-
minciam, ad 11, c.·r•i dellt> cunst)lazi()ni. I gio-
vani entrano in chiesa con più ordinP e vi
stanno rompo~ti "' atte,uti alla p.rPùica P al
commt'tLlo della \\fo~-~a. Sono ;;tate organiz-
,1atP clas~i di caH~clii.8mo, accompagnate cla
proiezioni fi~,e. 111 locali a parli' fanno pure
il ratechisnw a :lOO bambine.
« Tu tutto cp1e~to nuovo la,·oro - scri,t•
il ~accrdote incaricalo dell'Oratorio - l'i
, e<le chiara la lwnedizioue 1lel Cido, per in-
tercessione dl'll'Ansiliatrire e rii San Giuseppe
Oftc:raio. Patrono del nuovo Oratorio».
N el villaggio lebbroso
delle C oloane
Nell'i.,olt•t L,1 1kllc Coloanc, di frontt· a
\\lacao, c~islc ila molto tempo. a poca ,U-
1:,tam;a dal , illaj!gio di Ka O. un lehbrm;ario
a cui il Goq,ruo portoghe~r assicura i mezzi
di sussislenza e l'as;:ii,1cuza medica. La cura
F11iritualc dei lcLùro>-i, due Le.rzi dei quali
sono cristiani. ,cniva assicuratu periodica-
mente dul missionario drll'i~ola. Ma dnllo
scorso agosto il ~ale~iauo don Guelauo Ni-
cosia lia preso residenza nel lebbrosario. in-
fo111len1lo ai ,uoi abitatori una nuova vita.
11 lebbrosario. da lui denominato. col con-
senso degli abiLanti, « Villaggio dell'Addolo-
rata». si va t ra«formaudo. Per !iUO intcrrs-
snmento sono stnti regalati agli abitanti gli
'llrumenù per rolLivar~i uu ori kcTio. Sua
Ecc. il Vcseo\\·o ha regalato una pompa a
niotorc che. ap11licala al pozzo locale. per-
mette: all'acqua di arrivare alle rasr. Fra
Ùrn\\'c il , illairgio anà pure u11 gruppo clct-
lrog,•no. che darà luce <1 tutti e la pos~ibilità
a clou "l'ieosia di illustrare il catcchi~mo cruo-
t idiauo con le fi lmirw Don Bosco. L "attività
del 1Iissiouario non si limita prrò all'as-
sistenza spiri111ale dei Jebbro~i, ma iai spinge
ai , illaggi di Ka O e- ili llak S1111. ùve tutLi
sono pagani. In es~i. coa<lim a l o ,!alla ~im-
patia t·he si è :11·quista La fra gli ahit :1a 1-i <i
r con aiuto di un ~alc..iano coa<liut ore che ogni
sabato e rlomcuica Ja,,cia la scuola di Macao
prr rrrart'i 11llc Cùloane, ha t•onùnciato l'Ora-
torio fesli,o nei locali delle scuole f'lemrntari.
Gli inizi fii un oratorio in terra pagana ~ono
l'cmprc sui grneri.~. Prima "ollanto il gio1·0.
pui viem· la buona stampa. poi l'i:ru<egnanwnto
di. qualche ro~a clw piare ai ragazzi. e i.n-
fìne. ultimo 111 ordrne di Lempo ma non tli
importanza. il eatt>Chibmo.

3.3 Page 23

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Un anno di lavoro salesiano
nel Texas
Da oltre un anno i Salebiani si trovano
nel Texas e lavorano nella parrocchia di
:"i. S. ili (,uatlalupe di Haymon<l, illc. <e U
\\ CRCO\\'O - !<cri, r ùi là don Luigi \\ yornl
ri , u.ulr molto lie,w. Quando a.hhhnn<J preso
possesso della parrocchia. respirò e di~H· che
-.i rompiva uno rlei ,<uni ,ogni pii, grandi.
Pubblicamente r per iscril to elogia il nostro
powru laYOro e ci ha fat Io clono di tnl 1o il
tcrrilorio che forma la prm incin di Willal'y.
la quul,· ha uu!I eslem,ione <li .5095 miglia
f(llarlratc• e unu popolazione rli circa 20.000
111.iitanti. Oltrl' la chiesa parrocd1ial<'. che è
g-rande e rhe Lo domenica s 1 riempie tre volte.
liobhiamo attendl'rc ad alu-r olio ' mis~ioni •.
l·iuquc delle quali hanno la ehit>Ra. La po•
pula.r.iouc vh-c in una i1,'Ilocanza c-l1r spa-
,·c-n1a. nm è affamata di Dio. f Sal1>~iani
1rngono auch<' la ,-c;-uola primaria parroc-
chiafo e> la catccbt>si. t·ambie11te è po, r-ro.
T111 la la provincin Ì' i,1 ruia ~iluaziorw ana-
lop:11 a quella clt'llc pcriferfr· delle ~ran1li me-
tr()JJ~Jli, con Lulle le loro mi~tric niatrriali
e morali. Siamo in una zona di fronl iera e
c1rconda1 i tla protestanti C'he 11011 dormono.
Sole, qu.i in Raymond, illc. una dttà di l:!.000
abitanti. ahbiamo 18 chie~e protl'"ta.nti e
la dicianno, e~ima la ~1a11 cOblrul'ndo i Mor•
ruooi a pochi metri da uoi. Prirna dr•lla
llOS"tra Yenuta vedevano il sac1'.rdo11• una, 111La
al mese e così la pnpolazionl', quasi in 111as»a.
per la facilità cl i a," i-
cinarc il ministro pro-
tcstallll', lo ha stiguiLo.
Se 1HT('mo saccnloti suf-
fìrienti, potremo crear!'
no11 uno ma dieci Oratori
e iu hrc,e riaVl'J'I.' callo-
lica la massa della popo-
lazione. Pro-.a d1•1la wa
corrii<pondcuza al nostro
lavoro pos~o11O \\l!isere
tfUCSle cifre. Nell'anno
passato qu.i ahLiawo
an1to 522 batte~imi, più
ili 600 cresime, 68 matri-
mc111i c 61 ~cpolturl.'... ».
Alla esposizione professionale
di Bangkok
Nella prima ~cl Limana dello scorso dicembre,
per inizialiva del ,tini1,lero della Puhhlica
lstruzion.-, si tenne a Rau:,:kok la prima Espo-
"izione clcll1• "<'utile inrl u~t ri a li e proft>$~ionali.
Nei 11aòi!.{Lio11i dl'lle rlivnsc ~cuoie si poi e, a110
ammirare i la\\l,ri I' gli •l<'•~i 11llil'YÌ aJ la,orn.
La Sruola profrs~ionale Don Boseo della ea-
pi1aie era pre,,•111I' eou lavori ùei Yari re-
pari i: ,lel fc•r.ro, ,lrl lewio. del lihro. rlc•ll'ab-
t.i~liamenl o. r con un gruppo di alli1·, i.
J'Espo.~iziorn• fu a peri a dalle LL. 'fJ\\f. il
re· r la r,1~i11a della Thnila11clia. du• eon multu
srguilo cli pc>rsonaliLà rrn~~.irono u ,isitarla.
Si fermarono a lungo ru•llu !'tand « Don
Bosro ». dm e ron , isibil,• compial'cnza r
intt'n•s~t· ammirnro110 i lavori e•pn•li e i gio-
, arù allic,; ~l·nltori. che riprn,lucevano i>U
nu- plance <li legno l<'k figt1n\\ di persunaggi
tnlogiri thai. uicntn> altri cra110 i11lenli a
produrre cordami dalla Jìhra dc•Tia no"c ùi
COl'<'O (•on ma1•fhi11c sc•mpli<>i, id.-at<' llal mis-
siouario salt>siano don Pietru .l cilici e costru.i lr,
dalla ,tr•~a S!'uola profe•,iouale Don 80"1·0.
« Facili.' r , ani n![giosa in<lu,;tria ,·asalin i:a,
mcritcYole di essere difl'lu,a tlu Yaslù ;.cala
a beneficio delle noRtre popolazioni rurali ».
t•om111cnt11runo i Suvraui al Dirrt Iorr d1·ll11
-.cuoia don Gumicro e all'ideatore ciel pa•
diglione ùo11 Gar,·ia.
La lele~isionc nazionule intcrntisù il pub-
blico alla ,t>mplice r utili· invcnziont· elci
missionario. facendone ved1>rc il funzionamento
c-011 i ragazzi del « Don J3o,l'o » a1 lavnro.
Sahuayo (MesslcoJ , Il coa-
(i,utore salesìano Pedrllo Var•
gas, circondato dall'affetto del
giovani Aspiranti all'apostolato
del maestro d'arte salesiano
tra la gfovenlù operaia

3.4 Page 24

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PROBLEMI GIOVANILI
IN GIAPPONE
La 1ruhfur11Ht'l.io11e ,lt•I (:iappo1w ud 1lupo•
:;(lll"rra fu Irnppu v iul1•nt11 1• 1mprov, i,a; fu
un.i 1ru~for111n:r.imw ,-,•nza 111·,,una 1•n11.ir11•
7ion.-. 1l11 un 1<i,-1,•ma totalilario 1·ompl1·10 a1l
un rc!!iuw ,lrmorraticn. Era 111•1°1''-"ario ,111,-ure·
11 poro a J10t•u 1p11•,ta df't11111•r,1:r.ia rwr ot1t-ucr1•
rlw il popolo fo.,,e in ~rnd,, ,li 1·u111prr1ul1•rh1
,. ,li Gt•n in<f'IH' h,•ne. ,tauri, 1101•sta av, pdu-
lczzu r 1•11,ì la lih!'rt,, , r1111c inteha troprw
, ol1t• !'01111' lilirrl Ì118~/!io f'OII i COll"l'/!111'11 li
cli.sae;i.
C'.h.i -oprallllllo ri..1·n1ì tli fJlll''-li di-:t:?I fu-
rono i ::tio, 3111. SPnza uuu l?uiilu in fo1111~lia,
p1!rd1ì· il gi,1 d1•holt· si;,11 li1111·111o relij!io,11 n11
i-<·111upar,o 1•11 u111•hc pcn·li,· il , 1•ro amur pn•
trio 1·ra nollalo con In arunlilta. i ;:ri,nnni
tl'uggi «i -111111 ,pntiti N1111pl1•1,u11,•11tP uhl,au-
donali. Il mae,lro. <'hl' prima clt'IJa i:m•rra
,•ra un pic,1•010 ilio a ('UÌ tutti iruli,1in1a111,·11l1•,
allievi e pun·ull. tlon·,a,w 11111,idirc, perdc111•
~Il n,mplc•lanwnto il suo u,N•111lt•n11;. [noltn• 1,,
rnr:::a ~(h·11at a ui 1ltv,·r1 inwnr i. r rnppi tlt·i qunli
immorali. ha p11rtn10 111111 ,1141il1hrin 11cll'a11i1110
,lei !!io, 1111i. dw fa p1·0,ar1•. li g,1H•rnu ,1,•,,;,1
ne 11rcm·1•up.ito. tani n 1'iì1 ..Il!" i deliIli rlt•.i
mi,u,r,•nni ,anno au01e111aml11 1•1111 ritmo i111-
pre,si111111111 ,•. Solo la s1•1111la fonrlata ~11 prin-
1·ìpi ~a11i ,. rt·li~io,i può 11.1lv1m• la ~ioHHIIÙ
tl'tJ~~i.
La ~,·1111lu p:inppotH'~t• 11tlirrna i• cornpl..to•
rr1!'Ull' lai1·,1. 1111101•3 ,li 1pwll'in~••!!111t111enlo 11111·
r.tlr cht• a, 1·, u nd pPrioclo prc·•ul'llico. bu,alo
,ia pun• ,ul ,hi111oi,mo n 111,·!!lin ,ulramor,•
patriollit•o. 111.i d1e pur ,laudo una 1·1luc·u•
i.inuc hl>I In 1·1·rl I a,p<'l I i fol,iftrat u. prmltH'P\\ 11
dei fruii i tli 1111ti.,là e di rÌi!fH'l Io , i1·1Jntl1•, ole.
La muncanrn rii q•w~I o i11,e;;r11umcuto m~
raie «i lra,l111•1• in dfrr all,1r111a111i di ,l..ti111
,H mi11orc11111. \\el 196:! 1 1·a,i di <lcli11q11t•117a
mino, ile t-llJ•eraruno Ja t·ifru ,li un milion,•,
, he equi, al,• u 11ue~ta p•·r,·t•ntuulc: su mili••
1agaz:r.i t! ,uµuu.e, 52 1,011v <'t1lp1·1·nli cli ulli•st•

3.5 Page 25

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contro la legge criminale. fnollrc 932.100 ra-
.gao,d " ragar.ze hanno avuto a cht' fare con
la polizia per 01Te1,c rr1i1101·i. Se ~i paragonano
q1,1este cifro con quella <li 40.000, totale de.i
crimini dci gioYani neU'anno prc-ccdcntc la
guerra, si può intuire la gravità dd problema.
Nel 1956 iJ 42,2 per cenlv dei violatori della
legge crinùnaJc erano ragazzi delle scuole;
nel 1962 la cifra è· salita al 58,3 per cento.
U Mini1;Lcro ùclla Pubblica htruzione a
rar,rione ne è allariuato. Già parecchio t,•mpo
fa I rati ò di rimettere J>in~egnamento morale
nelle sruole clrmentari. Così veunc stabilita
un'ora srttimanalc per que~lo insegnamento.
Ma le difficolr à ~ono gra" i. perrhì- manca
una qi_1aJsial'li hasr reliµiv~a soli<la. l'cr questo
stato di co~e. i parenti vedono co11 simpatia
lt- s1:uolr cattoliche, prrchì• ~anno 1·hc i lo·ro
figli ricevono uua c,lueazionc 8ana si1·ura.
<:hc li aiuta a divenire uomini rli carattere.
figliuoli a1fezionali e lrnoui ,·ittarli11i. lJ '1i-
nistl'ro della Pubblica btruzione <'OH l'ÙlsP-
f,'JU1mc11to moralt' mira appunto aJ rìsana-
111en10 drlla gioven1ì1. a forman· l"auimo <l!'I
ra~azzo allo "pirito drmncratico. a i11culcare
il rispelto ,!ella vita. dt•lla pn,-onalità l' th•i
diriui dl'll'uomo, a parll'cipare allo sviluppo
tecnico. c11lt11rale e morale d,·Ua na~ion,•.
1 ratLolici in Giappone la\\llrano illlt•n~a-
mPnte in qul'slo campo con lt• loro ~,·uole
che JHIU son() ni· porlae. nè iuli•tiori a qudle
govl'tnatiH'. con in piì1 il gr1111elt- , 1mtaggio
rht' il loro in"ef!namcnro ì- ha,.ato :-u prinrìpi
~rrauit:ici. perd1Ì" fondali su Colui chp è rAa-
tore di ogni !lor.ict ;1 perfrtI a.
Pt>r compr;,ndcrC' quanto la Chiesa Catto-
lica in GiapptmP lavori ,wl campo Jdl'"duca•
zionr. bastino al,·um• ,·ifre rect-nl i: Cat1olici
308.000; Urtiver~ità e htirul i ~upt•riori, IO:
Junior Coll,,f!es (u11i..ersitl1 ùi <luc anni). 31:
Se·uolt• m1•dit! inferiori. 96: \\11•,lie superiori, 10-l.
D1m 801,eo. in w1u dei ~uoi ml'ra, iglioRi
i>ogni. narra di un 1<110 , iaggio al tra, erR0 il
mondo. in Yi•ita ai luoµ:hi o\\-e i suoi figli
a"rehlwro tlov1110 lll"H>rare. Egli non ,olo vi-
i;ita tulli i conLinPnlÌ, ma dt>~(•rh e a11d1c in
moclo mirabile i luoghi con una prPci,-i<me
mall'malica: fra 11ues1i il Giappone con la
sna imml'nsa rapitole Tokyo. Quellta ,·isione
è taulo più 1,ig11ifìe1lliva i11 quanto ai L1•mpi
di Don Uosco il Giappo11c era Yeruruc11te un
pac~c di sog110. Le not izic riguardanti questa
nazione no11 solo cra110 ~car,w, ma auche vaghe
~ imperfcttr.
Tani i anni dopo la morlt> ,lei Saulo. ,
precisamente nel 1925, un drnppf•llo di ani-
mosi Salf'siani, capeggiati e ~nidati eia quel
grande mis,.ionario éh(• è mons. Vincenzo Ci-
malli, realizzò il sogno cli Dvn Bosco, ini-
zianclo ndfa città dì Miyazaki iJ larnro mis-
sionario e salesiano. TI seme gctlaLO a Miya-
zaki si svilllpJlÒ, damJo foizie► nella città rli
Oita alla prima scuola profos~ion.aJe « Don li'i>•
sco ». Era una piccolissima cosa. por.lii al-
lievi, piccoli nmhienti, una pic·cola Iipowafia.
ma ruolt o, iuohissimn cntu1,iasmo. Tu11 avia
quei,,ta seuola uou poteva ~vilupparsi Ù1 un
clima pro, incialc: t>d ecco il lrapianlt) alla
capilalt- Tokyo. Gli inizi furono molto duri,
tra dilli:coltà cli ogni p;ennr. Il fonùarur,· tli
qucsra Rcuola. don An~elo Mar1,.riaria. 1 ►rima
<li lutto comperò wt vasto lt·rre110. che ohm
la ~cuoia profe•sionale, dm e, a o~pil ar<' per
w1 den·nnio a11d1,· lu stud<'nlato fiJosofico-
ll'ologir·o.
fl Il·rn•1w era allora alla periferia di Tokyo,
tra campi ,. boschi: pareva 1111 luogo ~enza
po,sibili1à di ~viluppo, ma il l<'IIIJHì t·nmpì il
miracolo. Lo sviluppo ~plohi,o dPlla capitale
nel clopog1wrra. \\ alorizzi:, in mollo i11s1wra1 o
la po~izione dl'lla scuola professionale Don Bo-
~1'11. La H·cchia e gloriosa ~r11nla. -ttpt'rat a L.1
bufo.ra ,lrllu ~tlt'rra. ~i an iì, um passo gio-
Yarull' a r.1ggiu11irere una bella noloril'I à, non
~olo tra la popolav.ionr l'ircoll\\ i1·i11a. ma nrgli
slessi umbienti govnnati,-i. ,•hc \\l'<lc>.. ano nrl-
l'ime·grn1mc·nt11 profo~sionale e morale• cle.lla
1w1;tra ,wuola u11 motle•llo ,la imiLari•. Così in
hrnc tempo il nume.re> ,lc·gJi iùli""i supi>rò
11 au..igliai,l.
Lo ~,iluppo industriale· d,·1 (,iappo11e, cl,c
ha dc·l mera, iglioi.o. ha fo110 eomprendt>re
airli uomini di governo la lll'l"P~sitiì di scuolr
professionali. li Giappone maura di mac•stranzc
CJUalifi1·ate pn la $Ua grande ind 11~1 ria. Il iro•
vcrno pereiò recentemente ha p1•n.•ato di i;..ti-
t uirt• ilrgli lsti1 uti <'Uperiori di in~1•µuam1•n1 ()
profi,~~iouule. per creare q111•1le maE>sl rauze
di eui ha assolutanwntc Lisog,w. l Salesia11i
hanno prr..,o la palla al ba.ho: la ~c11ola pro•
fcRsio11ale ùi Tokyo era aùulla a trai-formarsi
in 11110 di quei,Li h1it11li i,uprriori di inseç-na•
mento profe.sf<ionale. perchil già preparata ,lallu
sua lunga esperienza. Dopo cilligl'ntf' prc-pa-
razionc. ~i inollrì, Ja 1loruantla formale nl ~jj.
nistero rleUa Pubblica f,itruzione chr. cono.
scenùu a fo1Hlo la nostra ~cuoia, coueesse
subilo l'apprO\\'aZione pt-r 11· I re facoltà tli
t•lcurirità, a.rti grafiche e di;,eguo in<lu,•1rialr.
l•'u un !-:"rande onore, gia<'<"ltè t'ra il primo
fatitulo superiore prhato ad c~~rrf• approH1to.
Uon Bo8cu dal cielo deve a, cr gioilo assai m,

3.6 Page 26

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Tokyo (Giappone) Feah1 sport,~a alla Scuola profestlonnle "Don Bo■co"
fll'r <JUCJStO rÌl'Ollo•c-imento ,ll'lh· autoritit. in
uu l':u·,e non rri,riano. <lrJ ln,oro cl,·i ~u,,i licli.
c'.dl'imnwcliatt, ,lopòl!Ul'rnt •or~c a 'li,a•
zaki. -ullt> TlJ\\ in,· ,lrl Piccolo Si,minario: la
« 11) 11i:;a Gal...ui11 » c·ht-, 11111t0,liu1le il fotto ,li
1••M•n• posrn 11 Miyuzaki. 111111 1•i1tà so110-.,i.
luppala. arrivò a impon,i 1011111 che Il' 011-
1orit à della pro, im·ia cb..ie,,•ro rhl'. oltr,· al!,•
da,,i ,lclJ,, m1•1lit• inleriori t• •up1·riori. •• R!!·
j!Ìlllll!C•"e r1...11tu10 •upt•riurt• cli Il\\ \\Ìalllt'llln
1·0111m(•rr-ìal,·. I S11l,..,iani , i mi,no tul 11· I,•
loro forze il l11ro i>nlm,iasmo; e la ~euulu.
n;,i ,.uoi 1200 ullic, i. ,-.ta a cli111o~trare la ~ua
Hlalità e il ,uo pn·,tigiu.
O,aka. il t·1•111 ro 1·omuwrri11lt• pn ecrdl,•n ✓ a
,h•I Gi11ppont•, , i1lt• ~or~nt•. :Hwora f•èr l'in•
1uiz.io11e e il l1noru <l1 dora ,\\r,~do ,tar~iaria.
in una delle pilì lwlle p11!111.ioni ncUa 1·i Ilà.
unn grau<le "l'\\lola. la « S,•iko Gakuin ». 1·1111
111cdic inferiuri ,.uperiori. Hapidamcmle ,i
nnilata ~, ilu111'a11ilo t' i.m1111m•n1Jo,i allu nm•
._j,1,-razione del puhhlico. tanto che io 110,·o
pii1 ,li <lic1·i anni di , ila. ha '-t1pcralo il mi•
gliaio ,Li allie\\. i.
E ant'ora loruamlo allo r11pi1al,·. in 11u lt•r•
r,•110 eia• t•rll a1•11u1lr1no~u. a,·,•anto a una
f;(I gr.111<le chic,a, lu « Edo no Santa )!aria»,
,1,rg.- 1111'al Irn ~ruola, lo media inf,•riuri• ili
'l••guro, 1111110 api,n·u.at.1 1wr la ..u;1 ,•du1·a•
ziune -,•ria 1• .,icura.
\\la il 1·a1111t1i110 tl,,11,• !:il-noie ,al1•,i1111t• in
Giapp11111• non ,-i è ,uwuru unc:,laln. Si <'3lll·
mina. anii ,; , orrehlw 1·orrcre, mn ri •11110
tanti o,turoli: ,·iò 110110,11111tr. quc,r·a11110 Ml ,~
.ipcrta a Ka,q1,a.ki•)ol..11hama uu·a1t ra !!rande
-cuoia 11u·1lia ,uperiorc, c·h1: non a, en,lu po•
tuto rru, 11r,• po,-to a ,r,•;.:urì, per m11111·a11za
ili -pat.io. ha s(•iat1111lo rwl , icmo 11•rrit1,ri11
rii Yol...ohama.
l'\\011 ~i pu,·, lacar poi ,li ◄lur oper,• prella•
mcntr ~nll·,rn111•. qucl11· d1·i due orfa11nl rofi di
Xakat,-u rwU-i-vla cl,·1 K \\lbhu. t' ,li Tnh n·
Kokuhunj1, con uu e,m;plP•~i,·o u1wwro di
400 rlll!Uqi d1t· frcrsuclllllllll le ~l'uoh• i1111•ruc
dcmru I:ui ,. uicdi,• wforiori pai:eggial ,,.
11 la, oro el,r la ,-cuoio rattolica vu t'Olll•
pic111hl in 1111•uo alla i:io\\.1·11tì1 ,!i11p11n11p,-.1~ ;,
appr,·z2a1i,,-i1110. ,oprallullo n..l periodo molto
ddil-ato ,·h,· i.I Giup1111111• .:-la al trii\\ ;-r,anclu.
E i fi;,tli ,li Uou Bo,-co J1t•rt ano il loro 111u1lt•-.1o
comrilrnlv in 11ue,,10 c111111111 1lt•ll'e1l111•u1.i1111e
gio...-a11il1•, rhc è loro , 01110 ,. loro ,·oroua.
DO:\\ 1:tfl\\.\\;\\è,'f '1\\:\\Ht:AZZA
saltsfo,w

3.7 Page 27

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"Con ipoveri ri conduco aDio"
La fame "si sapeva che- c'era; ma oggi è stata scoperta·•, disse li Santo Padre Paolo Vl nel
suo primo messaggio natalizio. Il cardinale Sllva nel CIie, mons. Pintado tra i l<ivari del-
l'Equatore, I Vescovi sale-stani del Brasile lavorano attivamente tra le classi povere e affamate
U nianissimo, toccante. profondo e si>tnplire come 111111 1,agtna
tli Vangelo [u il primo me~saggio natalizio di Pnolo VT. Si
ri, 01'1>. all'immru!'la famiglia umana. augurando paC'e. ~ercnilù.
letizia. fiduda l' folicità ')Uella iuleriore. qurUa vera. quella
personaJe. quella profonda P siureru ») a tutti. ma iu primo
luogo ai solferenti.
Porgendo all'umanità il suo augurio « fratcruo e paterni)».
Paolt• Vf parlò della fame: « Si "aveva che c'era: ma oggi
è stala scoperta». Più di melÌ1 del genere umano non ba
pauc u ~ufficicnza.
« La crescita clemografìca delle regioni affamatP - disse il
Papa - non r ancora rt,mpensala dalla cre,,cita ccouomica
dei mezzi rii Russistenza, mcnlrc è accompagnala dalla diffu-
sione dei mt-zzi d'ir1-formazione <' di cuhurn, i quali 1là11110 a
tale stato di sofferenza una coscienza inquicl a e ribelle. La
fame può rliventarp una forza ~ovversiva di COllSPguenzc
incalcolabili ».
Gli stuclio~i del fenomeno, affermò Paolo VI. ,.ono lalvolta
tenlati di ricorrere a rimedi peggiori del male. come le carn•
pagnc antifecondative, 111a « questo non Ì' degno d<•lla civiltà».
« Sappiamo che il problema rlell'aume11lo dcmograf1co dei
popoli privi di mrz:r.i sufficienti rl i Rlll,~islem~a è molto grtl\\ e
e complesso: ma non si può ammettere che la ~ua Rolu:1.1onc
consii-ta nell'uso di weLodi contrari alla legge di Dio e al
rispetto sacro tlon1to a l matrimonio e alla vita na8eente ».
Si moltiplichi piulto,;to il pane « mediante uu'oeonomia prov-
vida ~ nuova ».
Qualche rcnno di quPllo d1e si ala facendo a qursto riguardo
ncn'Amcrira Latina ri.,,ela clic 1p1esla « cco11omia pro~ ida
e nuova » ;. già in atto.
Nel Cih• a r4-'alfazare la riforma sodale ~i ruo:<se per priu1t1
la Chiesa. con in te;,ta il nostro cardinale Sih a, arcivc11co"'
rli Santiago. Nella conferenza che tenne al Ltatro Carignano
in Torino lo scorso novembre. presentalo un quatlro reali~I ico
della 8Ìtua?.ionc rdigiosa. economi1'a e ~01•iale d,.JJ',\\.,uerica
del Sud, illus1rò gl'impcgui della Cliie~a per rcali,17.a,e una
riforma ~ociali> pacifira e fautrice di hcnc;;~en• e pro~re8Rn.
Tali imppgnj s1 possono sintftizzarc così: azione ,;ullc cla1tai tli•
Vicariato Apostolico di Méndez
(EQualoreJ Il missionario dirige
i piccoli K,vari nelfa raccolta della
canna da zucchero
fil

3.8 Page 28

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rÌ!!l'llti 1wr convinccrl(• 11<-lla ucccs~il ù cli ~a-
rrilì«·i ogl!i <'OD e nonni lwncfici nt•I futuro:
pn•-,•nttuionc di ,-olutinni l'rh,tianc ai pro•
hlt•mi ,-1wiali: C•t·mpio dc·ll" Epi,-t,opato. il 11ual1·
rinum:ia alle terre• appurtl'lwnti ai Yc~co,arli
per ro11,c~11.1rh· - clopo prudente prcpara-
ziorw tlei contadi11i n fori,, fruttare :i~li
a:,:r1rohnri Rte~~i, i r1uali ne cJi,engono 11ro•
pricl uri attra,cr,o un flll/!llllH'lll(► a lunj!a
,rnclt•111a.
lJ11 c·a-o l'Ollt·n•to.
l ' 11 gmr1111 «li h111· !!i11gno. u uua , 1·ntina
cli d1ilnnwlri da Sa11ti~i,:o. 1wlra11ticu latifonclo
cc I o~ ~ilo,>> di 1'1rqu,•. c·o111i11dò la Hifurma
u~rari~.
« lo ~0110 l< IOIO ro~l{CIIO dr vivaci cri1id11·
- ,li~H• il , ,·~rovo di Tait-a. mon~i:(11ur T.ur•
rain, 1·•>11•egnando la IPrra a, contadini. \\li
hanno ,lrtto eh<' ~ard>u•· ,tato un faJJi11w1110.
rh,· ,oi nou ~arc-.tc rapac-ì 1U la,orarc• ,la
•oli, dw io c·ro un , i,-ionari,,. Ho r.-...i•I 110 .i
11ut•,t1· nilic·lu_• prrd1ì· lin frdur1a 111 Dio r
poi 1wr<'liì· ho fiduria in , oi. Couùuri,1 o~i,:i
'lual1·0,<11 cli p;rantlt- p1•r l'tn \\t't1.ire d..t Cii.. ».
(hc era s uccc~~o .1 r.11~ 'iilo,?
La picrolu ccrirn1111i11 ,li 1·un,cgna clrlb lnrn
ui 1•011ta,li111. pr1•,ic•cl111 a u Ime ~iug1111 1111
mnu,. Larruin. mr.l lt'\\ il il punto fiualc• ;1 1111
111t·••• c• ttlt'IIO Ji 1·011\\ ,·r-nzioui 1•011 I,· fo111i1,1li,•
d1•!!li agrit·oltori dw hl\\ur:nano i 180 etluri
,li I.o, Silo,,_ pniprt<ll à tl,•lla «liotl(>~i. Cli ' I"'•
l'iuli~l l rl1•U·eco11omin ugrarm erano gi11111 i alln
1·11111•l11~in111· cli<- il mt•zzo 111iglinrr di rt•alizzar;•
111m riforma aµruria. rni;:diorando la prmlu-
:rioru- ti upr,·n1l11 I., prirta :1lla proprìc•I i1 111•r
I 1111 i. c•ru di ,·omi11riarc· ,·,111 una ,·oopl'ful i, u.
Cuopt•ral i, a 1Ji hn uro, 11111 ,uwhe roopaati\\':t
cli fnrmaziour e ili ori1•11tanwnlo. chi· 1wrnll't•
1,•.,1• l'u,·qui,to clc•l!li , 1r11111,•nLi ,li l:1, or,, ,.
h1 fonna,dom, ,lc•i ;•api 111li.
I l!Ln· ,dh tt•rru vc1111c co11~('g11atu ai 1·011-
rndi11i la ,11111ma JH'r ,·0111pt.rar1• un t rallnr.- ,.
le 11111,·1·hc• ueces,11 r1,• I"'' una l.au.-ria.
Tutti q,n·,ti prog,·1ti luruno prima ,olio•
po,11 nll'nppro,·azìonc· ,l.•1 capi fami;.:-lia. I )i.
,·iotto fo111i~li.. rntraruno c·osì in ro-,r·--o cli
1111.-llc• trrr,•. Le c ast~ cli uhitazionc ,·,·nrwro
ro~truill• 1u 1111 1111i1·0 ra~~ruppamenlo. cion
l'impianto forilitato f ►l'r l'arqua e per la hm•.
I 1•0111mliui ch-c•i~t·ro cli l11vurar<• a turun 1111i
\\ ari ~otlori: ogni fami~lia. mc.-;c prr 11u·,e,
N1ml,iu 111·1·upaiio11c in 111mlu tla impratirhir-i
di tutti i v,iri a,-Jwtti ,lc-lla ,ita produlti\\o
di Lu, SiJu,.,
l}u,·11., prima n•uliuazionc attirò l'i11t1·rt•i--.•
111 t 111 Io il CilP. li ~ranclc ~ettirua.nalv il111-
~1rnt o Errilla gli 11,•,lieò la copertiuu ,. 1111
11111µ11ifì1•11 articolo ili cluc• pagine com·du111
eia frt1 o.
« \\on ahhiamo \\ nl11111 clarc uno s p!'ll:tculo
dih~t· un 1·urrr,-p r,111lt•1111· - o girarc· u11
film eon i migliori allori. No. Tullo ;,j s\\ obe
11a1 uralmenlii <·on In ~ente dl'I lun;.:-o; In e<10-
pcrath a ahcrì, il livello di cdu1:a1.ionc del
pne;,e ».
,w, * 111 1·111lm,. a \\ uhlorrc) t•ru ,li 1•u~~uggio
mvn,-. Pi111u1lo, ,1•,-co,o Kalc·,iurrn 1lc·i Kivari,
i 1t•rribilì ,. hnu .i poco tempo fa irri,lucihili
Ki, ari clc•ll'E◄JU:tlor(•. È ìl ••11•(••·•'<lrt• c• il con-
tinuatore ddl'o1u•ra di altri ,lu,· ,·,·~1·11" i Qale-
,.jani: mcm... Co..1amag11.a e 11111th. Comin. Gli
eh.ietlemrnu 1111 piccolo colloquio. Sup1•, amo
rlw 1•ra 1111 H·sruvu dalle lar!,(111' i1h•1• :-ociali.
- E i l:\\1vuri H► 1Hl rlocìlc. 111.1llc•ahili ?
Più i gio, uni t•he li' rlo1111c ,,i ri~pose.
- I ragazzi ,-mw rnlusia,,ti. l.n r:1gaz.-,e invece
-.ono pi111tfl,to Iimid1• e ,chh r•rrc· hi· abituale
da l>ecoli 11 1·11111lurn• uua ,ila ,li tulla aolto·
nù~--iorw. Xnn 1·i .,,mo cac•it·hi. !'>olo famiglie.
- In1.-lli::1•111i, i K.ivari?
L'auno ~ror.,o i<i 1liplo111ì1 il primo mat'-
sl ro kh aro. (J,w,t'anno saranno altri tn,. Dm·
ki\\·aretlt• ,-1a11110 frr1111flntaucl11 I,• scuoh• 111a.gi-
'>lrali per .Il\\1°nlart• maeslre.
li nu,t re, icl,•alr - 1·0111 inuù mon... 11in-
ta,lo - ì· cl, formare la famiJ,:lia rri~tiana,
come nud,·o -.inm, ,l,.lla ..urit•tù. Oa rag:uzi
i Kivari , i,111111 in piena lilwrtà. I f!t'nitori
rugiunanu rosi: « Il ragiuzo ì· 11111 e) lil,c·ro.
!•accia cl111111111· 1·ìì1 rhe , uolt·. (';; il r,• della
foresta ». Furono diOidli, cp1i11di, 1 ,,rimi ten•
tal ivi tli rup:i,:ruppare i ragazv.i iu 1111alrhe in-
l<'rnato per 1•1l11<'arlì; sca1,1n1\\:t1110 co1w· an-
!{Ui.lie. ,\\,lc·,so ur,erc-: ne continmo pii1 rii 156.
L'anno ,.,·or,o LPnPmmo la primo a-.-<t'mbl,•a
plPnaria cl1·i Kintri !kl uu~tro t1·rritor.io di
mi,-sione. l'u 111,-ru,,o e ,arato uno ,;latuto.
111111 ,-perii• cli t·oclirc lrgi,lu1ivo " proce-
clt'ttr all'rl.•zio11t• <lei s indaco. A l\\utnlt' chLl'
luogo la SN•u11Ja u,ssembh•a 1• fu tlc1•i1;a la
l'ondazionr 11,·11,• roopcrat IYC cli cn·clìto. di
,,oru,umo 1h•ll't·,lilizia. È a111·t1ra un p1•rt0Jo
di roda;.:-~in, 11uello che ,-1iamo , i~1·mlo.•\\b-
ltiamo i,-1 it 11i10 t'l'III ri di U1l.t,•~1 runwnto c he
l;Cn ano andtP li t raeciarc le ,1 rmlr che collc-
gan1> lt• ,11ri1· 1-inuìl'. I mit•t K1var1 hanno
col>truito 1-(tlll is un campo rii aviaziorlC con
ima pista 111crfl\\•i1,dio,a. Ahl,iu111u a111·he i111-
ziato un ,·or,n fli inf1•rmit·r1· ron ambulatorio
I' disp,•11,-ar111 nw,li,·o. l',·r atJ,,._u 111111 ..i cono-
scono tra ì l\\i, ,1ri le malatti,• tipidw dc, pac,.,
ah.amenlr i111l11,triali. J K.i,ari i~noranu il
cancro ,. l'infart o o gli altri mlii cli ruor,..
Hanno inn-r,· alta la murtalit,1 i11ia111il1·: stt
I 00 m·m111l1 c•ir,:a 62 muoiouo rwl pnurn arme
cJi , ila. J\\11111 1•011osrouo le co~id1ll11 LP mulat tic
dd ht,nc,s1•rc•. -
Dopo un pi,•culo giro d'onzzm111: sulla >iua
diorei,i, n11>11s. t•i,11 ,11lt, cu11 •lu1lc ,·on c;;prel;-

3.9 Page 29

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3.10 Page 30

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4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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sioni di sereno ouimismo,
poggiato snl Signore.
Spi.ne e tribolazioni -
Jict>, - non mancano; ma
conforta il fatto che paralle-
~.-aa). Il Rosaria contra ..
,,elefante
lamcutc al rro1:,rr<•~so rcli~io-
so, si verifica un clecisu prn•
gret<RO sociaJe et! economico.
Il missionario salesiano don Domenico Curto scrivé da Dùmra
(India - Assam)·
Il maestro Dipin, /ebbro.so di Rongkugiri, tornava dal visitare un
parente ammalato. D'un tratto l'ide quulcosa dm·a11ti t1 sè, nero e
rrrosso. Do buon Caro, seppe subito Ji che cosa si tratlaVù: un M11n,:ma
È ~ittnta tlal Brasile> uoa
copia del 111e111on111d11m c·on•
~epialo la noLte dé'l 14 luglio
al presiJenle Goularl eia
parte Jcll'cpiscnpato dd
Braiailt• {tra i quali ._j conta
un buon gntppo <li \\ c,eovi
(elefante), e tornò indietro precipitosamente. Que~to povero maestro
ha gli occhi guasti dalla lebbra, ma le 11recchie gli dettem ~uhìto I' im·
pressione rii essere circo11dato da elefa11ti. Si ~arebbe arrampicato su
di un albero, ma, purtroppo, si frnvuvn in una radura coltivata a
riso. 1nta,,to il pachiderma .~i uvi•ic111ava a lw ed egli capi che ben
presto lo avrebbe ridotto in una misera poltiglia sanguigna, come
tante volte è mccesso a tanti della sua tribù. DeHe um> sg_uard11 in
~a1e~iani): ri,·liiama, a l'at-
ll·11zione dc•I ~.,, crrto l:iUl•
ra;:-itaziune comunista che
infcs-ta il Pae~e f' a,,rr1i,a
clw le cla~si possi<lt>nli tlo-
, ,,, ano mctlrr,· lìne ai loro
« abusi che costituiscono un
a1te•l!giamf'11t11 .li suirirlio ».
Citando le parolt• di Gesù;
giro e vide un tronco d' albuo spezzato: costernato, "' si apµnggiu
preparandosi alla morte. L'elefante rrli si avvicino, lo annuso <lo
capo a piedi con la prr,boscide. Dipin credette giunta l'ultima wa
ora. Tremante e sudando frftitiv, rirc,rse ali'u/(ima speranza: il suu
Rosario. Tirù dunque fuori la corona e la mo'>fr.l all'elefante. Oue·
sto annusò l'uirgetlo che gli ,·cniva presentalo, mandò un tremenda
barrito e scappo via di corsa, seguito da tutta fu 111andra, di cu, era
,I capo. Proprio quella 5era stessa, lo arrivavo a R,,ngkugiri. dopo un
« Ilo pieLà di <1ur~10 pu-
polo ». l'ep1scopato hras1-
lia110 clicltianwa che l'ra
ur~enfc lanciare uu appello
a c·oloro cht· in 1•0~1·ir11za
sono n:8pon~uhili ,lellu mi-
~c-ria tlt>I popolo; « E--ii-1 ,. 1111
meJie di assenza, quando mi giun,e tfav<1nli Oipin ancnra rutto trem<1nte
e mi raccontò l'accaduto. Conc,scentlo la lncalìtà e I'1ndil'itluo, credetti
come credetti ali'assicurazione che ,m fece a conciustone. ,, Padre, d'oro
mnanzi magari ~enza camicia, ma mai più sen;;a Rowno •· Posso
assicurare che lo M at!onnu mostra una veru 1iredilezio11e per 11ue,<;t1
miei Gora lebbro~i, oprrnndo pmdi!/i tli conl'ersit'lnt e di guarigioni
prutill o l'Ì!'ro. un rlPHidcrio
~mo<lato cli guaùaguu - rli-
rc,ano i \\ t'sr,n i - rlrn seeon,lo la morale•
crihtiana mnila il nnmr di furto».
cla11·lo ai po, t'l"I QuP.,1c, partile· 11011 ~o-nu
mie•. ma di Gesù Cristo. che •·ì ha 1h 1-(Ìucli
1·are e pn•"~<> al cui LrilJunale uor1 a, rm1110
Oggi pii, d1c mai urge que~Lo apo,1 ohuo
!'O('Ì:Ùc ,chO i peneri. l>on Bo~cn lru offt•rln
ai Cooperai ori ~alc~ia11i la pt)~•ibilit ~1 cli trll"I
tcrr al '-c•rvizio li<·i Jl"' c--ri lt> loro ri~nr,c·. la
loro inllue•nza. lt· loro c;apac·i1à. il loro tc>mpo;
buon gioco nì· pretesti t·rtvilli•.• l11tlio col
,lan i l1(·11i ,li fori 1111a \\.i mrtlt· i11 manu u11a
chia"<': <'011 t(llf',-ta ,·oi polr.lc aprir" il Ci,.Jo
oppure l'iuf,•r11u. \\.prircte \\.Ili i ,u~tri ~•·ri1-,rnr.
i ,obrri rr,.ori pt·r famf' parte• ai pnv.-r('lli d1
4' propone rome ric-orup,•u•a i , anlllf;!;~i i;r,iri- Cri,,10? , oi ro11 rii, stu~so audretr apr,·11,lo, 1
tuali che procura la carità. « lo , r C'ondurn il Cif'lo. Li chiud..rrlc inYece p<'r eon~cr, arh
a Uio per illl'ZZO tiri po, 1•ri - ,lirr, a il
Santo ai 8uoi Cuop('rnlori. - l<l<lio ha fatto
il 1w, rro prrchi· si grn11la1,?ni il Cil-h, 1·1m la
I' p<'r far11e mal uso, "<•nza clan i pt·n~icro tli
chi soil ~l'. di chi slcmta la vi la tli chi batte
la via della p<·nliz-ione? Ehlwne• con 11u.,,1a
r!ls!«'gna1.ione e ,·on la pazi,•nza: OHI ha fatto cbiavr ml'dcsima ,oi vi chiuderete il Paradiso
il ri,•ro p<'rrhÌ' ~i 1-ah i ,•011 la cari1à. Taluni e ,i aprirc•lt· l'iufn110 ».
creclono lrcito godere tul Ii per sì· qu1·i heni
Hitorna. u conclu:m111c. l'aug-11r10 di :::i. San-
ùi forlm1a che il Signore· ha i1Jrn NlUCf''-1,,Ì: tità Puolu \\ [ 11d \\h•s~aggio uatali~in: « Chi'
lecito conservarli, farli fruttare, aelop<'rarli lu cacilÙ 1·cb'l1Ì rn'l monrlo! dw l"a11wrc 1wr-
cmue loro pan· e pial•f', H'nza furnE- parte al- Lalo eia Cri~Lo. vruuto bambino ~ilJl no~tca
cuna ai hi,-ogno,-i. AILri giuJiciwo di fare 11h- terra. e da Lui accc»o fr:i gli uon1i11i, ~•in-
ha~1 a1111;a (1ua111lo 1lar1110 qualche pìrcola mo- liam1111 ~•·1111•rr- piìi, fino n di, cnlare ,·apac,•
ne ta o som minjblrano 'IuaJchc soccon,o ruro ,li toglier,• clalla no~tra ci"iltà il disonore della
e> 1-leutato. Qneslo è u11 inga1u10. Grsù Cri,Lo m.ii;eria. gra, anlc• ~u uum.ini uu:<lri simili, ,,
comanda la carità: • Ciò che "i sopravanza in Cristo no~tri fratcUi! ».

4.2 Page 32

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« Don Bosco ha fatto trenta miracoli! >►
Ì:. l'esprcss1one che dà meglio l'idea d1
<Juamo è 111:caJuto alla Colonia alpina del
Scstrière, ove si trm·avano in vacanza natali.da
un gruppo d1 l?iovani ddl'Ora1orio Agnelli,
affidati alla protezione di Don Bosco.
Alk 7130 del 28 ùiccmhrc, mentre il Sak-
siano incarit..ito acccndc\\a l.1 luce della cap-
pella, una hammata immane, seguita <la un
boato spa,cntoso, facc,"ll s.1hare in aria un
terzo <lcll.1 Casa alpina. Un.t fuga di gas,
,·erificat.isi durante la notte e non awcrtita,
aveva c:rns.1to il ~rave incidcntl',
Si puè> immuginarc lo sgomento di quei
primi istanti. Dal fumo, dalla polvere, dalle
macerie, sbigottiti e 1111ontiti, a uno a uno,
tutti risposero all'appello.
La co:-a s~·mhra,a così im:rcllihilc, che :,j
npetè pii1 mite l'appello: tutti vi\\'i, nessun
ferito, nes..~un assente! Qualche scalfitt11ru,
alcuni un po' impigliati tra rottami cd .issi,
ma in pochi minuti furono liberati. Solo il
~alesiano della cappellina era rimasto sepolto
tra le mactrie; m:1 ben prc--tn fu lihcrato e ,e la
caYÒ con alcune ~ottature.
Accorsero le autorit.1 del Scstrière, i cara-
hinieri, C>pcrui con il necc:.s.irio per liher.irc
dalle maccric i ragazzi; ma 111tti restarono
sbalorditi e come fuor <li :,;e al st:ntire che
non ,i cranu nè morti nè feriti I
Vi furo110 tr,wi spezzate, lamiere contorte,
pietroni scu!!linti in tutte le <lin:zioni; ma i
ragazzi, tanto quelli rima:.ti fr.1 le m.l\\:cric.
come quelli ln111:1au lontano in mcuo alla
neve, l:li trovarono tutti vivi e salvi.
Fu allora che un cx allicrn, offrendo una
somma <li denaro per i primi aiuti, <lis:,;e
emozionato: Don Bosco h.1 fatto trenta
miracoli I •· Tanti, infatti, erano i gioYani.
Grazie al ~ran Santo e grazie a rutti coloro
che in c1uci terribili momenti ci furono vicini.
Per tutli noi resta
un impegno: \\-ivcrc con
Don Bo,;co e come \\'Uolc
Don liosco!
001' OIXO CA\\".\\1,1.11'I
d1rctturc
uu
Sestrière (Torino) - La Casa A1p1n11 salesiana dlslrutta por un terzo
la matt,na dol 28 dicembre
Salvi nel disastro
del Vajont
Sono sempre stato de-
\\'oto di .\\IariaAusiliatrice.
La notte del 9 otto-
bre 1963 mi trovavo al
loggiato, con altre due•
muc:;trc, nelle scuole ele-
mentari di Eno-Ca~o.
Proprio quella orrihik
notte ero inquieto. Da
parecchie sere non avevo
sul mio comodino l'im-
magiIle della l\\la<lonn:1.

4.3 Page 33

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Perciò decisi di cercarla fra la montagna di
libri gettati a casaccio per terra. L'immagine
i;altò lunri dal primo libro che aprii e l,1 posi
sul comodino. Poi, 11011 so perchè, pcsc.:ai gnlf,
sci.1rp:, ,cstiti e allciugamani e me li po:;i ,ml
capo. Alle 22, 10 succede il disastro del'a dig;,
del \\'aJont: pietre, vetri, !i3S!:li e acqua si ab-
battono su di me. 8::ilto dJI letto e l'acqua mi
copre Imo alle ginocchia. Invoco ).laria \\usi-
liatricc e riesco a uscire sul corridoio dO\\ e,
st•hbcnc Mordito da un colpo ricevuto alla tc.c;ta,
raccolto ntlte le mie forze, r.1gl{iungo le maestre
e le trascino in uno staniino la cui finestra
l{Uarclava il so,•r.1stantc paesello. Di là ,i met-
temmo a uri 1n•, d1iedenùo aiuto. Immersi nel-
l'acqua. aspcll:unmo un lll'I pcn,o prima che
due bm\\'Ì giornni, muniti d1 una lunga sCJ.la,
ci Yenissero a trarre in salvo aura, crso le fi.
ncstrc. Al buio, nella strada, t":tddi parecchie
rnltt: battendo le ginocchia su pietre taglienti.
Ne ho avuto una sinovite con sci,uica acuta nlla
gamha sinistra c uno stordimento cht· ancora
pers1lltc, ma suno vivo!
Rinc:razi" pcrt.into la l\\Iadonn,1 per ;n er sal-
;-ato mc e le due maestre da ,;icur.1 e orribile
morte.
llarra{ra~c,1 11-rrna)
ot~11urr pn l'tnt"l l.JIOIV tll ~tn,- t l1111l1,11ric~ t d, ·"• <i1tt-
tv1vu R,,up. Il S. \\h1r1a \\lu:.a,t/"1. d1 S. Dntnrn,,tt ~\\'m'in
, ,h ,t1r1 .'\\01•,t, J, DM - a/rum hamto andu 11n·,at4 1,/Jn ,,. rd
Ja'"" rl.-1111111t1r fttr
Aft'ilt J, rmtr,1r,mu,11tn - , ,,.~,, 1111:
\\hh.alc: r-~.am. - •\\ccc:irnnn \\ni111 \\liari:1 • \\t:l·omcrn GiU9':Pr'•ll•l
\\lbulJm \\dtltnil \\hf\\l:t11 1>.a'l')U llc - AllemanJ1 :"\\mQ
Alhunc \\1n.1hn • .,\\U1ono Porro t\\,tc~ - ,\\1lrat1 .\\l.1dd:llcn.1
• ,\\mttn <;,rolanu - .\\ll'W:'rio .\\m11h1. \\ndrl!Olu Luur,. Ar.a,:nn
Ho- 1 • .-\\rolla \\lana Grazia .. \\tuho :\\lana e P1ctrv lt.111ir,ta
D,lhn> - 11;,llarini ~db - llortoeno l\\tlllriauna l.auu H;Ui, -
11110 I ""'· - H:arut2Ria kou - U.aui H,u - Be: 1ru!hc.r1 Clctnè"nte-
11,llutt, nill1 - lklNh AIUltlo - l~ll"<'lllli' l.ihtr-a - llcr,ra-
ma't4·.Q . \\nti:t"la Hcmu,.lm1 l .,lllln;1 • ftern,wxu Tdeq • llc:r•
tdht. l,tuo - B~non T'rrcu lh.-rtu111 Oth\\la • Hcthu Tt1,n.lto
HumcJu l-Oluuqi - Bu1ni.b1 :---1l\\0iln" • lli.mc::o R.Qii-a • UH\\\\'-' M •n•
• Hotlti ~lwlh:lc- - BoqilhlltO Ortitla - ti(l~Jno c.·•n••l)A 14i•<m1h.Jr
- lk,hto !\\1 u·l.{herit,t - Lktnitni ~l.-r1• • U,,nìfoci,, AnrlP.a.. hc:mu11>
9o...,., 1..,,unt lfoninacam C,rov•no, .. H,1r,r11ro \\ .... Buna..11 ~rflh•n1.
or,l,ln - Ronnhu., Ofelia - lloo<l..-111 l\\lari• •
Il. - llo><II>
\\'cturll<ll - llòlu.ro Trooou llt~1I Wilma - llorttn, ,\\laroa
1'111 .. llouo Ori.!'a • Bon:~ Odi• H-J. ,o1an - Bnuheni llanna
- 11..,..,..,~11, Goeumo - llra1C11 :\\hn'" • Brnca,,l,r, :I.I.ria
Hruno Ca\\ . Fr••""~ - Hru•zo~ k1n11 - Bucc1ttu Anton1c:tt2
.. Hua1U c;,o,--.nn1 .... Bu,s,t,n, koaina <.411roh Rou C11ka6(no
Ch1•ra - C•l<l•r~lli GUJdr, F.l<1u - C'alOll<'ro Gt11kp~ - Colo-
n ,,, 1.uon • Cantù Guerra. ( r11t1n.a • CAppeU:mi 1\\a1nvndu
M1in11 Camr.vale lAlcu;u\\o c ..mo\\·1111 P1t-rìr.- - Caruia.o 01.
t I'· m ... t:a~nrint G1usepJ.un.~ - C,w,1nn» F:am ... C:i.v,1r~11 M 1rin
Ct:rano Jut mtl.1 - Cianini \\.1 t.uu,1lh1 - Ciii i J\\taru t\\me~11.1
• l:,m, Ndla - <:,-atto 11.lan• ( krlc, :-.tan" • Cola.io ll•hl11rc:h1
'l'cr"'"''' • <.:oHctti Pe11t:.i,..'Tul0 • (\\dombo Lucia - C'une Ehir11.
Conf•ltimori Fam.. Cofll(iU (.,iu4('pp('I • Contt Luciano• C-n•t•
An,omt"Ua. l'atIJ.tliola ,\\r(hlO:l C".A>AC"nhno Iole - Co,·1 J:..tcr
- <.'rc-mot'Ul'U A9la&OISÌ• - Crolla Carlo Crou1 F.rllel'tu • Cua:!
Sttf.anaa - Cucat10 Franca - Cucchcn1 Luna - Cun1hut1 Càtt:•
rina .. Cus1n1 Elena • o•,\\nn• C11tc-nna • D'.-\\le11&10 f~hu?e.
Oal Gundc Paolina - natrn.a.uo l..c~ D&mLrini T1.•f4.fl ..
l11m.1an1 .\\rnu-o .. O.ana G1ac,neo • l>a Prati CcJombQ 'fin.a •
De An.,cl, A~•"' - Dc C..n1<lli lii«., - De Felice C('"'""' -
Ul• Fr11t\\~c .ço 0..rm.clina .. Dt,> Ct111l,i1 :,;;1rtt\\ri \\.1ad,hleU'4
l)cJ llu~.a ,tuttoo - Della\\·c.."' <iuh1.·ppm11 - Dell'F.rha Ll1Ulli1·pDa
l)dl'l,n!.1
Oc I.oro:n•i
Antonio
Deh\\uo
-
Oc
Oc
Jull,
M mo
IJrhu -
Mafl.;
MOadriparl-nonoll•\\mt,mI•in
"°"" \\nn,:uo - Oc Pru,qual,· ltl•p0 - 1), lkncdctto ~•h atroce •
Di \\Lu,:o ,tr, ulf. Fc<knso U, \\!•uro Canncliru - l >irél•
mce Cas, ,1.aareUo • o.o.i1icno Irene - 0..nda
t'n-
r 1dto Rua F..::lal0$2 \\1 in:i .. Flllltuo rlina - l-"•hon ~cr..tmo
1-'awto Elma - Fa,<10 Re) ~hria - fa rrr l'almin 1-·cdcli
\\dr:k • f~.Jriu, Anna 1-c,rano Anna Fernno Hu<ian
lt11ut1tu - l ttrTMO 'lmli • fttnu.r1n1 \\ntonJCtta h.:rrcro
R,t◄ l • 1llr,p1 \\\\'cn,.2hcr Adl!lc filip)10 Fnnc:esco F111u l1e.·1la
f',tdlU F,,11tio Sorelle • 1:•ntnnt t.u11a - For~t.a \\ r...:(.·M.a ..
F~rn..,r, .\\l(,,n.,, Fr-a1rnlo \\111oni, na 1.-CllDC<'..,lt-t11 l-'•m.
.. I r111witu ( :1ulia Fren Luli,1 • fl'um .'.\\.t. Pitt - G ..biano W:t-O•
mt·U.a l'.Jo:.,rdo. - \\.,-adJ.1 Tcrcsn <i-t1Wlni St"rl.'llc (i'°'u.lo
·\\nn1 \\.l~ra .. Gillùo L.cnJ C.udn Pu.1ro - C.tlli,mo lJ1•nn11
< ♦,t)lo !\\.1ntJ.no l"nanruaco • <,,Ilo P1n.1 - Gamh..2n,,:.1 \\1iartl ~
<•antl"'-·llo Hn,mn - G;irh,n ;\\.;.it Ima .. (,11rzon1 ~orti l,011.1
u.uJ10 .\\irUttmo - G.,\\':tut. \\,·cu.Una. Ccm C.:ccilia Ccrm.ano
hturncrui - C,t-rrn1t1ar10 Rocco - ',t.>r,lu :\\f 1ttu .. t,hddtlh
FniI.l.l.·~o ... <,lul•rUt Cdlar,nu - Gblh,tt1 (_.j'-1\\'ltURa • Gh101u
reRU 01MX~ne \\1.t1uldc Gt«mto GtO\\'"llnm f,u.n-nor)oit
Gum - Giuduw 'l"raMt-.w \\1-cht-hna c.,.,d~u-.o Cataldo ..
CIOilrt.a 1..aurn .. n~,.o Crnanu.de .. l,on.ell.t :\\forfa GorJi.:tro
Tc-rzo • Gar~n• C,u nno Grefff\\l ~onda '-rorn."h1 \\tan~
GroPf'(J l.eotnhlc- C.ucrrest \\hc.Jdlh:n:a (,uufd ·r('rèS,.1
\\lui1U1n \\1.ann .. G 1hno Paola - Guit'dt1 1...t.u;;Ji J,nin Sp0-
1-.ut:t.l .. tnrT0~11do . • 111. F :\\L \\ ..c..;ampi1:rd.arc-rut .. Luu.ro
.\\lbin• - L.antt.-rnn l♦.h1 - 1-.in1.ani l..tJ1i."1 .. 1 t.tS'I l•0o"'t• - La Ruc,11
u,.11.., P.,o1a - l .1.ui_t\\11 \\111ri11 - Sr>ina ('11tlo l' 01Jl" - Le:onfort1.:
<.•1111rmdn - I.dli, Huu • t .innndi :\\lnrl.J - I,,,
G1us-eppin.-
- l.ofUlinout \\nna \\turi., • Lucduni Luuu■ Lttr-.Nh, 2\\l■na­
turb • ;\\laimr>nc Ro-1~ri ■ .. :'.\\l1una ,tH111 :\\l1,lJ1:1 \\un.i • :\\fon
Jma Corm,.-1, .. \\lan-lmo Eliaahc-ttie • \\hofrin .-\\n111, l.:, - '-l.:an..
,11".ilOOn, m~ l.ua,a:1 \\l.11ntoon Cor,nna \\luu..t1 Sofut Ernc•
nin.1 - :.\\1..tth ,na .c;u.1Rllf)Jm1 • ~brdua1e l r.anct'.kO - \\t•-
rc-nah1 P:.ar-cnh ....1.,uu • i\\lartdhno \\ltiu :\\l•n,nelh Franaa
'la,arìno C~k hn• M..,pcro 1.u,.., \\lauuc,co Lui111a
- \\lu1racaar._,. lr-t-nr .. \\luu \\itnoc l\\lcdic, Giuseppe
\\terrtlo s,n... \\1,,teUo tc:urc- \\1 con, l..111,11 ... \\.linen, ~ \\ t '
~loca \\ncd..11 \\liluft.·mnu Fttm. - \\l(,ntnlJo LuJ&l'l - l\\lont.,ni
On..°"te ... ~l1,nh•lh1 hth ou- ~lontu11,tt1 :--.·mtinu • \\ton l\\lnrrn
- l\\llot' 1rrn,, G.,1 l11 \\niuntt~tlat - ~lun~rc1hl t•,ctro • Mul"lfioni
Pietro • Nunt B ,nz.u11 F.rminin Ncrit I e\\,r1o • S':11ali :\\-tmtosi
E1.i.1 ~ ~,col.1.1 ~,h"' ,u,·e Rosolia - '\\'.oh•tt1 l..u1111n51 - "mcl-
len.1. C,o,3nm. :"-iu,ii (;10,anna .. 011\\.:"ru l.11d11 .. 0f"lf1 C..tlJi.:...
rini Roberto Pqnm11 f.·ana - Pabdmo S.h'l.irnce ... Paol,
( ,ulliana .. r"ont l.,tW:r.- • Parino <..;1u~PJk! P»ruch ~lana -
l~rulo ;-;.crcfk .. P:•rtC"l \\·1udf'ta - P&,-qll.3frlU ,\\tn<-1.i:a - Pasquino
FraOCdC'o • ra."lor :\\1anl:tO Fed..erico .. r .111onru ,,.. 0rt'(1U.18
Pn·aral.Jo 1-ucu - t•cttan~i PiJ1t11.111t~ • Pc,,.lrah Ouu - Pc:11"-
r,nu :!\\.br11i l'cni,rt> ~,h;a:tn El~.a - l'c-nl'l,l C11rozzì Tercu
- Perdu~ LUJ1t1• l'trrclla Pa..1u.alc. c. A..-unt• • P~tr.lh I'
Picc:ollo Vlatm - Pktrclli ¼ria - P,,1nni Rm• • l'oda Zanon
Artgclina - PoMIJ rn.:ni: Porti Nrn.t Puu..oli-llt:.11.abic- l\\farì11
Pr-.no Fnm. • Prnro ~l"("<,mdin11 ... Pna.\\·cuoni l\\lariu ... Premo!.
l.u,gi ru11h•I AJi11c,in• - (Junnn, 1...oputdo • ltu11a Giulrn
Rd<l(rilli Ovidio - na,cra U~ni11n• • lkllh I.«Jp<>ldo - RA:b•-
.d,oui Emih• Ru•cud, Manrherita R,b~ro .\\rma - Ri•i \\lar111
• R,,'0(1.,1 Cw,,ann, .. Ri"DO l'aoln - RoUO-ui Oc,uma - ROh
n.,.., Auncn.a
• Romb
..
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R.Autlhnc:t.rrnu:oc;,..c,RnroAm-biRoci;h.:,..r..H~.cu.:"-!'
-
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RollàllJin Emao\\Jdé."
crcw • lt)nco T. -
Ro....,tto M•nucau - Ro.i Gianc.rla -
Rou - Rubwla
S.&50 Rin■ - RUkloc,na ,\\ruu :\\!aria - :-;,bauni Eh, - :-.>es H,....
- s:uo 1:e<M"nc.... ~ ,hm~f\\• Gioo .. S1111od11u l..,.ac1a • ...:;ù\\"'AgllO
G,w.cppina '-ianna l·nn.Cl"$C8 Sanaonc C;1m1eb • S:1ntm1
Zcffirloa .. S,mrc,lmi C:.-mìllQ - s.u·dcltn i·1llf)J'lll SJmcmo
G,onuu - S•v•rtu J'1aoh1 - Sa,m Cihiuxzu l\\hri1.t - Sb,1rddlotto
Luci,,• !;hcn1inl p,,,I. C\\•udfo - Scd•I Pi,.iillo S.1n11no - Schi,<lu
Teresa • Schjro t-:n..-:Q - S,·hne1dcr Fr,cJa .. s..-.ch1 Ann..1 - ~r
IOT10 U;t.}lit: t)ia • c.:~,·cu• \\.lllria • ~irianm l..Ollil'Ì .. ~i11to Gnii,c_p-
pina • Soccon1 G1uicpp1na - Sorti Gio,,nn1 Spnd;:1 Clelia ..
.Sp;zgnnh \\J.~ - ""r,,ct l.atd1a Fraocewca .. "l ,hflic, !\\fs.n.a.- •1a1a1uai
\\t...n11 - 'l •llar1n, P11Mt1Ulc Tambornint Ann• - Tambunno
P1PP• - Tr•IJ, lnna - Trncb,., F.ldli. Tcnr, hm T1m<o1~
l.candro-Tm,,"',oru (';M)vanna- Tomatt'I fto.a • 'I •'1lellàv, Llul(la
- Tonon1 (t,u1cr~.,.na ... T'oppia L.1diJ Tuna L.ucì~ - Ton~
•rcres" - To:1inu ~t....rt• Pi• - Tnu1t,eho k,w:1n111 - Tnnc:lucn
1:1vir;\\, T1Jcc.1 \\ trJrrot1• -\\lba - t m~n., <.~rmda - \\' .ccan111
t:'&l-;UlfWii Ani:i:cl,1 .. ,·.lle1i,,i Jm,a ... \\'nlpottdi t•n. Il. Gk,van,,l
- Val.sc,i,, A1ndu• Vtmostct Le-a • \\ nunoH \\11unl • Vcw"
G~p-are • \\'ilh, l•tJtlD \\·1n,·cn1.i l 1:ht!n .. \\ llllll 1r11 Ciu..q1pi.na
• \\'ola Oorn,·moa. • \\\\,,at Carolina .. \\\\'id111c1 <. lil,,,Un,1 - \\Vu,il..
lrrmet ,\\.ùalJw1.a l..-nd1 l'inuc.:u1 i'.oncU,1 (. 11cnna • Zann
L>omcni,o 1-''a,n - Zr.l.,..,Uo Giun.n.a Ztni Cmt.c-J1pc- Zi:a
fe"il-:ètta - :l'A>ll \\lona..
Ui

4.4 Page 34

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S. DOMENICO SAVIO
Guarito da meningite purulenta
Il mio figli<> Gino, a sei mesi di età., fu col-
l)ito da meningite purulenta. Fu ricovt:rato ,11-
'ospcdalc, ma per cinque mesi le cure non eb-
bero alcun risultato: il bambino cm sempre
grave.
1\\1..i venne in mmo il flollettino Salesiano,
Jt,vc lessi le gnzie ricevute per intercessione
di S. Domenico S:ivio. La ::;pcranza si rianimò
nel mio cuore. Chiesi a Torino w1 abitino del
Santo e lo indossai al piccolo Gino. !\\Tcraviglial
Lo quindici giorni ci fu restituito completamente
guarito. Anche il dottore cur,1nte dichiarò un
vero miracolo che fosse guarito.
Riconoscente a S. Dome11ico Savio, lo rin-
grazio con tutta l'effusione d'affetto di cui è
capace il cuore di uua mamma.
/l/11ntebel/u1w (Treviso) RlNA MOIU. lN in !lt\\NnlERA
Evitato un doloroso intervento
[I mio bambino Ermete, <li iinni 10, doveva
subire un u·apianto t)sseo per una scafoide tar-
sale destra. Prcg.ti tanto 8. Domenico Savio
affinchè, intercedendo presso '.\\ laria SS. Au-
siliatrice, fosse evitalo tale doloroso intcrvcnlO.
La preghicr.i ven•1c esaudita e il 11110 bambino,
con una semplic-: oper.izione <li superficie sulla
parte malaLa, è guarito perfettamente.
Ringrazio la :\\ladonna e Domenico Savio e
unisco una modesta offerta.
l\\'nvnrn
GIUSEPPE 11IANC,\\R!)J
« Non farmi fare brutta figura!... »
11 marito di un:1 mia nipote. padn: di due
bambini, in seguito a un incidente stradale, ri-
portò una grave frattura cranica, p~r cui rimlSe
in stato comatoso per venti giorni. I medie, Ji-
speravano di salvarlo. Allort1 mi venne l'idea
di portargli l'abitino di S. Domenico $:1vio.
Glielo inciossai alla presenz.a dei suoi genitori,
che quasi non volevano pcrche g,::mc scnz1 fede.
lntanto pregavo cosi: t Caro S. Domenico
Savio, non farmi fare brutta figura davanti a
cm questa gente c dà loro prova dd ld tua potenz~
d'intercessione presso Dio ,1, Da qud momento
il malato cominciò a riprendere la conoscenza
c poi guarl. Ogni volta che anda\\>a alla visita di
controllo, i medici gli chiedc,·ano come avesse
fatto a guari rt· nelle condizioni III cui era il suo
cranio. Desideriamo quindi rt-ndere pubblica la
nostra riconosct:m,,a.
Fw,1/r di R,,,, (F.,rrurul
lll.I!NI\\ GRECII!
Il dottore si lasciò sfuggire la parola
« miracolo »
Lu gioia di una nuow creatura venne fune-
stata d;1l sopraggiu11ger mi di una gravis!lima
cmorr.1gia, che.: provocò una «fìhrinolisis ».
L'emorragia fu tale che del mio san!-,ruc non
rimase nulla e fu sostituito con trasfusioni. Il
polso er.1 qu·:si impercettibile. I medici credet-
tero che non ci fosst: più niente da fare. Allora
ci affidammo a S. Domenico Havio. Il dottore
e che mi aveva in cura non credente, ma doJici
ore dopo s.i bscil, sfuggire la parola «miiacolo ».
E commenti> che cr,1 davvero un miracolo che
io fossi ancora in vita. Per questo d ico il mio
grazie più ferveme a S. Domenico Savio.
.U,jico n. F
ALICI~ AYI\\I.A 111' R.
Coniugi Antonio è Oon1enJca Scalva (S. l1em1,,tno t'nnn•
v1:::ie) c111l l'animo corr11n1}!iSO ~ n~onosc<>nte comunH;nno
che S~ D. ~- on-enne lor(> una .segnala ta t'!l'n7JO nt'lla
occasione ddh~ n.a:-1,ctf:t dtdl:l ~i•c-ondo1?.cn1tH.
A.S.M. (Motlcnn) prtoccuputissmla per la ~-,Iute dd
nipotino rivolse ferventi prc[(hicrc a S. D. S. ottenendo
un c-hinrin,etttu dd m.tlc e l'avvfamt•nto allu gwrii::ionc.
Giuseppina Vign:i Ser verti (Alba-C:w1.-o) comunic• con
riconoscenza lu prqtezionc di S D S. per una gio,•,utè
m HJn~ ._.. lu implnr,1 pc:r un'aJ1 ru
Franco Sergio (Carmai.nnln-Tonno) ottcnn.- du S. O. S.
ft1 gu..1ng1onc spontnneo d1 un:i {?'rave ferua faccrale,
che non s1 t..•,;e ottenuta con le suture mt."Ù1cht.""
F.L.A. (Como) con rm,i;hicrc a S. O S. e ton l'abitinCI
11vu10 ort.-nne I~ felice n.,scita e Aorida sature <lei ,uu
harnb,no.
Edda Altaflnl Tram.baloU (Zcln-Rovll!ol, n1<>iwl« il
primQ ban1bino, foce ricc.>rso n S LI. $ 1ndo~sando
1'11b1tino e fu t$3udha neUe !I.Uc ~pcr,1n1.c.
Alberta e Giovanni Candin /TrnpllnÌ) annunz1ano con
~•01a che la I-Oro fom11:lio è srata rallegrat;i tl,tl sornsc,
01 un brn1bo rned.ante preghiere a S. D. 5. e l'uso del-
l'abrnn"

4.5 Page 35

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17) ; I
II
DON FILIPPO RINALDI
La bimba
immediatame nte ccse da sola...
La mia bambina Rita, all'età di d11t· anni, a
causa di una tenac:c im1ppetenz1, era ridotta in
misere condizioni. ~on av<.-va la viv:icità <lei
suoi coetanei, rimaneva silenziosa c rcclimn~1
la lt.'lltina.
Che pena per mc \\nlc.:re, ormai cl,1 tami mesi,
la mi;1 unica hamhina così sfiorita! Piangevo
tutti I giorni; e nel \\Celere gli altri himhi paf-
futi e \\ irnci, chiedcrn sempre al Signore di he-
ned1rc anche la mia n'-':!tura.
Una llcra ero sola in casa quando vennt il
portalcm:re e mi consegnò il R11/I, tlitw S<1I, -
nano. La mia hambina cm lt davanti a mc col
capino reclinato sul suo scMiolone. l\\li misi ,t
leggere il Bollettino ton devota ansia, come ho
:iemprc fatto fin da ~ÌO\\,metta; arrivat,l alla pa-
gina dd caro !')cn·o di Dio Don Filippo Ri-
naldi, gu mlai qud buon \\ iso e pi.•n~cndo gli
dis.'\\i, alludendo all.1 mi.i h,1mbin1: 11 t "he pen·1,
Don Rirrnl<li I o.
Immediatamente, dico immc:Jialllmcnte, la
mia Rita con grande vivacità sce!-c tla sola <lal
seg~iolmw, prese l.1 palla giacente .,i suoi piedi
l' comim:il> a land.nla alla pan:1c, salrn11do t'
gridando gi11liv11.
La mia impressione fu indescri, ihile: hrividi
di freddo ini si Jiffusero subitu pcr lUlt() il
corpo. Rimasi muta a guardare il mio piccolo
IC.-S<>ro, mentre sentii in cuore la voce buona d1
Oon Rinnldi che mi <liccrn: ~ Cosi i;ar~ sem pre
la tua hamhina !
È stato p roprio cosi: la mia Rirn ba o~J!•
nove anni t·J é una bimba buona, sana, .-i,·acc,
intelligl·nti.:.
Da quel giorno Don F ilippo Rinaldi mi hn
fatto infinite J?razie e favori cd Ol{ni volta mi
e ritornata :1 mente con insistenza la grazia della
mia hamhina cJ ho compreso che nl Serrn
Ji Dio :.arebbe stato gr.1dito dtc io l'avessi
pubblicata.
Rom11, vi11 l'ampi Flqi«i, 4J
IN'I•.~ BANOINEI 1,1
Una grazia attestata da un Vescovo
\\Ii trov.irn a '\\e,, York., in ccrca d1 fondi
per la mi.1 diocesi di \\'cllore: era il mese di
maggio di qucst'an110. Una buona hcnefat-
tnce m 1 fece partecipe di 11n'angosc1n che la
1onnellli1\\':I. L111a sua cugim1 aveva sposato un
uomo che er.t de<lilo al \\'izio Jtl h(.'re; anzi,
ormai akuolizzato. li vizio l'aveva talmente
preso che aveva perso l'impiego e )'l.l\\",I rov1-
nanclo b famiglia. "on c'era \\'erso di cambiar lo:
era un alcooli;,2..ato cronico. Suggel'II alla be-
nefattrice! di ri,•olgers1 a Don Rin~1ldi e di inr-
ziare una nrwen:1. d'intc,;.a con la cue;ina. Anzi
le offrii ,1lcunc immagincllc di Don Rinaldi con
la reliquia. I.a novena fu iniziata. I•, qu i av-
venne il fatto prodig-,oso. Al terzo giorno della
novena l'uomo, mistcriosament{', s~n.ia che nes-
s1rno i:li die'--sse nientl', smette improvvisa-
mente di hcrc c da allorn 11011 tocca pii1 ne "·ino
n& liquori. I-fa ripre:-o il suo larnro, la famiglia
si i! r.1s~en:n·tta e 1ut10 11roce<le n,·1 mie;liore
dei modi.
1-.IClSS, Il\\\\ !UI:. !IIAkl \\~AYAGA.\\I
Ye1'roVo 1at..s111no d1 \\ c.11(,rc-
Guarita da postumi di fle bite
Circ.1 u11 ,umo fa, 1c.~ii1 nel Bolh111m1 Sale-
(Ìa110 cht· il S,-r,o di Dio Don Filippo Rinaldi
.l\\cYa pii1 ,ohe ottenuto da Dio la gu:1rigione
di casi gra, 1 d1 flebite. Essendo affiilla dal 19.p
da pos1111n1 di Aehitt: obliterante con edema
ftlln gamba i:inistra, applicai con fiducia sulla
t.!:.!rnha malata una rdiquia del Servo dt D10.
promettendo di fondare, a guarigione oue-
mna, una horsa missionaria. La gamba, che
era molto gonfia, si e 1101cvolmer11e sndlìta c
non è più dolente; è pure scomparso un eczema
quanto m,ii doloroi:;Q e io lavoro tulio il l?iorno.
Spero che Don Rinaldi mi farà gu.,rirc com-
pletamente. Imanto comincio ., ringraziarlo
tlì cuore.
l'ah•nno
Ant-.1F. Pll(TI{) MANDALÀ on

4.6 Page 36

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Tina Van-eJU (\\lnncaho--.\\rn) raccomAnJ•ndo o O. F. R.
lHll c;ngn.ocn 1n condjzioru prt>tu;cup:ttHÌ d1 llaluk. \\'iJt'
,I r,ronto maztn ddlu 11unn11innc,
Una Direltrkè deUe F. M. A. n11en<e ,·on1c i:ra✓.ie p&rti-
colar, di O, F, lt. la 1?1us1a 1..icrnaz1on, d, una penono
e I• ..ens1b1lc .,.,, ,lcnu durant,;: la colontA <,<tlva delle
bambine,,
Un3 famiglia rkonosccnte ( Hcll1nzaqo-~o,·,1rol ts<.cndn
,n unn 1,..-rntndc tribul.nz1ont per la s1tuo:1..iont.~ ciel 1hchut
In r1U·<:om11nd/, ft-r1·orosamcn1c d D. F . n, ottenendo una
Jchcc s.oluz:1nnt•.
F.ai., Merlo (:\\hlano), ridoll.l 1n irra•i raci:o,,tà per la
mi,1hlttta Jd 1uar1tu. do\\1:Uc \\.cndLic:- ti ''1.1'01:10 e f;.ar
antc.:rrompcn~ 111, \\.tu,1i ai h.l:(li. Prr ~ilmlol •t occon,· da
••~<re s1■1a P•l!■Ll con , arnbioli fala1•. Nella e<,stcm"•
zinne •i rivol«· a l1. F. R. Con <audi• pr<:~hi1·ra fidurio..
poti· riaver..: part<" Jcl tlcn.mru c orknt•rc, un nul{horantcnto
r.1l rnanto.
Oeltin.l Cr.avcra (~1n:ll :\\lonf-Alc...andria) operata d, cal-
<'tlh rpatici, n~'ft<l<lc in fom11 p,u l{OIVc per wltcra21onc della
rc1,1mnt: p1lortt·H :S:d ,ortr,pur'fi II un nuo,·n Ulh:.n·cntu
chirurn,co 81 r•rcon111.11Jl1 lcn·1dnmcntr a D. F. R., ullc•
111:ndo piena 5:rntnl,(innt'.
Dora G:.llo ,n .\\lon1h·eros ( l'unta .\\ha \\r"'cnt1na1 nel
vu-o Je,;iili:ro<• d, guanrc J., dolori r,un1a11c1 eh, le 1mre•
J,,.no di <illt ndfrc alle {i,.~,ndc d1 osa, •i ru·oho, a
I), l·. R. e tu csi111<lila.
M.;trgberlta UoJlu (1"orlno) l'Un pro.tt>nJn r1conosctn1.li
rende pubhhdtc J:rllZII! u D. F. R per tn<thc grnu" rtu,-
\\-Ulc, 1r.1 cur la liba,iz1onc, da un incubo cbc la facc\\'ll
molto Solfnr,.
Crl•lùu Ronco (\\'illBno,·.1 d' \\•t•l '"',•ntlo un duo 1n ~up-
r,urn✓.ionc. h1.ndn.- npl·ru.t.i 4u11ttro \\·oltt:. rrirgù O. F. R.
i1: ritro\\·Ò lu sunitù pt:rliurit.
Mun1wykr Jo,cphlne (!la,1lea-S,·u,urn) attnbwscc a
special,...,rno 1111,10 di Don lt1nalJi l'a\\'cr potuto acttrtar,,
t.·nn ras.~nu1<1nt" la \\"Olontà d1 Oso. •c"-omp.rh?nata Ja
\\'1 inne chrar~ J,l pruprro bene • da .111111 1piritu1h e
tL-1npurali
l'l.& Grillen,onl (R,mini•l~urll) renJe 11n.,ic " D. F. R.
•,·,·rie cnncc"<I la 1.•nU!l* d1 vcdrrc la fi11ha &<rcn:1 e, frloté'
dopo Wl lung, pe-r,odo d"1n,:nrnpr~n$1ont e tmt~u.a..
:iuor Pimn.a R.amonl. Otreuricc F. M. A. (,-rnmcllo-PM\\,a)
tn unn dl~lu.'":11:a altuaZJ0nc 1nvo1..".'fl con hut,n esito l'tnr<"r•
,·tnw tl, non ~ llinaltl1,
Irma Calvi Ma11ana (!\\ltl,11111) in,·ia offcrt• ptr uttcnuru
mcJ1azioni d1 l) . Il ndla uu~ri111011, ti, 1 mantu,
1A>ttopos.to ad atto chtrur~u. n..
Sorelle Avvlieruno (fulha1c-~uvara) sono ri,nnosc,nu D
l), n. per ch1•n, a:.s1>1c111;1 e ,·onfunn <>11<·n111u al p•drc,
ntl Jtco.-.o dclii, m.il,mia •• nelle drco,ht111.t• della mPrlc.
TI"' Bonuru (l\\lcssmn) 11w1a ntT•rta a u11orc tl1 l\\1. A. ~
dt JJ. F R r.r a,·cr 011tnu1a la pcns,onr, puma im1iu•ta·
rnc-nrc- _. ncK■'
L'ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSrONl
con •etlc in TORINO, cretto rn En1t \\forale con
Decrc:10 1. 11=naio r<>24, n. :u, può l~,olmcnte
nce,cu, /_. a/I ed Frr,/rtti. Ad evitare r- •~ibìli
cont.n,1ar1nm con-.1ghano le seguenu tormule-·
Se 1rau11,r d'un lci:atn: • ... loscio ali' lw11110 Sa-
Imano per I~ J\\tu.riom ro11 udt III Torirto a titolo
di legato In ,omms d1 Lire... (oppure) l'immo•
b1lc a110 in... ,.
Se, U'llt1<1a1, in,·cce, d1 nominare c:rrdc di .:ni ;,0.
v.an:ta l'l1mu10, la formula pom,bb.:- eurr quteSU·
, ...Annullo ngn, mw precedente Ji,p.,•ruone tt•ta•
menuiria, Nomino mio rredc univcn.,11~ l'l,1i1uu1
Sat,,in110 ,,..r ,~ Aliniom ,.,,, srdtin ·roriw,, la~ctando
aJ c:.so qu~nro mi appanienc a qual,rn,i titolo•
(luo~n , d,1MI
( fi,m<' ~• ,-uro!
70
,~ l noslri morti .-_
Dott. VINCENZO VIDILI
P'ddrC atfeuuosisslmt> dl •ci ll&huoll, Presldenlc d•llà
FedeTD~lon• naz.ional~ h.1llnna e Vlccpr"8idenw dcllJ
Conrcd.ra,I ,ne mandl.,lc d•11li Ex ,111Je,,1 di Don no..co,
medico munlllco ,U lnnumu~-v<1li IWllc,l,tnl, rcllRlo•I r
poTff'I, ~ mancato all'lmpro- per infarto car,llaeo.
la \\.·l0 1u.. di .Natah,, nt"IJ".u:nbulntorlu ~lutue- Fl.;a•• E
cadu10 ,,u1ndl, come- aveva desidcratn, "ul campo dir:1
favoro.
U dou. Vldlli er:i un e, l•Uano convln10, O:ii Salcshtni,
• Cum-.111>~ prima e od Ala•slo P<>I, a,·eva impanalo a
,.,ner alta la front~ In ..ocl,1/1, pror,.,,.._.ndo sen.za rl•pc,ul
umani •u;, fede. DI Don Bosco aveva una stima ocon-
fin.u.a, per 1,uJ 1m1rlva l'.mOTc dl un lìtUuolo ~tfcuun•
slsslmo, d~ I ul :l\\·ev,1 rrl'dli:110 un:i carlrà Amabll<',
che n.on u~meva df ,c:omodar.l a tulle lè ore. per don.tra.I
al poveri, attll umili, ;il piccoli. Sono lnf>III ,;en2'1 nun1ern
I ruala1I cli., hanno trovato nel don. Vldill, con l'al>II<'
..m.itarlu, Il fra~llo prvmuml<l e buono 'l ra questi anche
,vi membri del C.,,pl1ulo Superlorr, N>m<• I compl:tnll
dòn Farwra r don Bèn'u1I. Un fi11lo non ayrc,bb., ('O•
&uto prod.l&ar&J con plu um_ore auorno al Joro tetto.
Parlando di don Betru1I, soleva dire che con,;ldanrva
una i:r:i,la l'aver cur:110 o lungo un Sanw e cito, Il ~uo
leno era •uuo per lul I.a plu t!loquente canedra di ,a-
piem:i e ,ti bon 1~-
C'hiam.ato d:al com11lan10 Rctlor MaQiorc don RrClll•
clone 11 mansioni dlre10,e nella or1unlT.Zarlone do,1111
u alllovl di Don Bo-<:o, .., ne >l'nll onorato l' si ml...,
,,.,o con en1u,lllbmo al l:woro, I un che nl)n uev~ mal frequcn-
,.,cun divertimento perché! ,ok,·a dcdlcarc 1u110
il suo 1emfll) alla ramlqlla e alla (ll"Cl(-ione, ,id• In
ques.ta nuova :uthllit Il ■uo plu gndlto " hobb>· "• eh 1111
""~bbe 01Tet10 Pò'>il-1111:i dl ln1«cclàre ~ u.o,tll
della prof~"lone le ulolc di un lnten•o apos1oln10 pc:r
Don Bm,ca.
Ndlll •ua alta carica dl Prcsldenlc nulona.le o di \\'lèè•
prt..-slUc-nte lott:rnazit>n.1(('. , i ...Itò tutltt le, regionJ t1 1l1all.a,
l,i Fn1nd•, I• Spaqn.a • l'America Llllin.& per parn:<,fr:.n-
a Conv~11nJ nazion,,11 rc11ionall e locali. I ""a-11\\ci di

4.7 Page 37

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1rn1po e di denAro r lchle,11 d• 1alJ vlJ!!l!.I Il con,l,l<'rnv.,
un ~olllevo e u n rlott'lro prr Il suo s p irito, u n•nmblt,l
nccaiilone ocr 1n1vrundurc nce1U a lt.,.i li ~uo om.ort" t•ko•
no2tunttt a. Don 80~0 e a i -.uot tigli, ;.m or e nd <1u;tl.c-
non '\\-'l>lte ~~e.ere 9'«'0ndo a n~su no~
Fu pr"""'1tc :li Conar""51 pa.nam<,rlo.ni t•nutlal 11
Buenos Ai,.,.. nel 1q,6 e II SJn Paolo del Br.hllc nel 1q6t .
In tale clrC0912na ,isllO alcuni lebl.>r oarl e li' \\.fl.,.lon l
Salfiiane <kl M1110 <:rn,,.so. prendendo ditttlo conu1110
con i Bororo,; • I Xavante5. In quella <>eca'Jom; v.,11,
Care ogni cio.rno la S. Comunione. ed cn cc,nmo,tnle
vederlo loiùnoochlalQ ali.a bal~w.,ra, contuso con I Po•
veri Boror o,,.
l funerali r lu,.clrono un'apoteosi dJ ,1ffe11n. !'ltc-scol 1tJ
tra I~ fnll.i d i 11mi~I ~ ,M beneficati, si po1e,.1nn vr •
d <!re alte .,.,,.,.nn.alltà, q u:111 Il Sindaco di Torino ., Il
Re1tor Maolore dc,i s.,1..,.1an1 con I mcmb,-1 del Cupi•
1010 Suf)l)rlorc. I.A b 1r.,, n<'I ,uo lr.UL•lto a l efntltrrn,
•l f<.>nnb da•-anti alla , ua l.llnto amata Ra.•llkm d i l\\11 trii,
Au...ilLurfce. dove r kt""'C"UC :l.l"'tCOrn un'ulllm.111 Mncdl-
zton<'. qu.,.,,i II con erdo da Don Bosco e d.111• d ll<'tla
Ft.'<ltt-aziooe de11li f ~ allkvf, :\\Ì quali avc,11 donoto le
•uc piu belle r n<eraio di menu, r di cuore.
\\'oce unanime dJ itu.iatl l°h.lnno cono6du10• cc Il do11or
\\'ìd11i era un uomo le cw pre•enn a faccv., del lx-ne ...
SALESIANI DEFUNTI
a, Sa c. Giuseppe 4n_4alone t o Catania a 86 anni.
Sac. Pietro Diqulcr 1 • \\lonrc-,dco (Uru~u,v) • onn,
Sa c. GlovannJ De A.JbH'II t l,',\\qu, la a "• artru.
5.3-C. Umberto VlandlJ I o 'hcuau a S• anni
Sac. Gl.rolamo Dc M aNln t • Belluno a 83 Hru
Sac. Paolo Crusanno t a Mea.,na a 7< anni.
Sac. Gfov1uu1J kvCl"lft.lN t • '!ontev,dro l l'ru"1••l')
Sac. llh:CU'do Barrucco t ad \\tqcc1ru (Spa11na) ••2 annr,
Sac. Giuseppe Squeri t a Bucno• Airea a ~o •nn,.
Coad. Davide Battbton t Torino • 8> ann,.
Coad. Celestino Ponzo t a P,"..,..co ('rorinol • 77 anni.
Coad. Giovaeni Ochoa t • l'ua;eo C!l11a11n•l "' 37 anni.
COOPERATORI DEFUNTI
S. E. MONS. 41.F0NS0 CARINO t a Roma a tot ,,nni.
1)ti nor.i.s~imo \\rcn·t-•4'.'uvo uhr1rentco:1no , net1tn t,nori
ton0t1cono le. ..,r■arJ1n•n~ b~nrmer~t" acqm1tate nel
lunuhi~imo pcnmJo ,h :ttl•.,.11.1 pr6'!iO la S. Scdr .\\ noa
orcmc complt:rarc: d uuadro auutando cl,-.: rH:1 lu~h,
•nni di •"c:nn.ancnJ11 alta c:,aa Conruc-t:ai1onc dr.i R,tt.
1\\.1on•. Carinci. !\\a t"on1rabu1t('J al rrocf"e"ao delle! l"au•c d1
he.ar1ficazione e canomi~1i.1one dei not.tri Santi e: Sen'I
dt Ojo In paruoolue- 11,rnta rilievo un 1uo rc\\'.cnt, appn-a-
nnu~nto. In una wtcrvtt•a concdsa nc1rh lihlff1i :ianm
dt1h, ~uu c,ntcno1ri,i t'!Jlat~niii, int 1nroa-ato ,iuak (Ofite •tac.i
l" tl,,-u ni ùd S.&n t o dtr r,iò lo a, cv:a colr,.iro nello- ■tutlio
cirUe C•u~ Lruttau: u'I un ft\\U1rantenn.io, ri•o06c: l)111t Flffftt11
P,r l'n1tdnr1~ l)TM t•rdr11aiul, M dr/la mo Opne1 ~ tu .-nf'rll-
t'itliOJa c.rm1pltui1U J,.tlu :,uu ficwra
Mons. Lino cassanl.
f.' nwno a ~o"•r• 1I 10 no, t:.mbrc u. :1. ■ U cr.i di Q-4 anni.
Fr11 il Dc-ano Jd C. lc:ro nonrese. ma per n<11 ,I p1\\•
:anh(O alliC'VO J, !°'•n Gmvannt BGlco. ~cndu ttllt) rtr
1,uanro 11nr1 aH'Outono di Torino dal ,1,c2 al 1~8tt.
\\1ona. C-nru s1a10 h1 tnc-r,110 il ricordo da 1uo1 in-
conui con Don Bo•<·o. Il n<»tro Bo/1,ttrnr, ne ha pubbltuco
J'inte-r-essa.nte rcb.110J1t' nel num1.:.r0 di .aprile. tlel I qt,z..
l-omen'av11 \\."inu1mo 11 ncorùo di quegli :1noi1 nf parla\\·•
titmprc ne:gh 1ncontn dt:t Sale1o,an, c:on lui \\·•·riunéote
•• tenti\\,. Sllllcti..no.
l•u ief11oussjmo 1acc:-rdofc r ric.r tunwh1 w1ni r,,rro~:o JeU~
f)11rroc:cl,ia di ~unt F.uftm•~: quindi c.:m.>n!co del Capi.
tolo t.!clla C:1tteJr1k di cui era prc\\·Osto dtal 1Qfl.2.
\\1iu:ntl!o.Jli1mo dello 1haJ111, del1■ cultura e dell'arte, qu"nJo
ebbe plU tc=mpo l1hicrt.> ,talle: ,urc- µ11.1tonl1. a1 ilt' htb ..iqli
.a. tudi predilcui: d1 archéulna,a.. J, ,1:oria, d1 arte.
~hl,..,. onJb la Soc1e:t.l ~,onèA ~o\\,ar.,;ac. fu colto daJl.1 morte:
m alttf'
ancora acn, tn,fo, attorno ild una \\.-alta opc.r t
111!.'!H ■rtìsti novarn,
S; i-, ~pento per cotlaqn card1,1cu 1n H'ft\\llH.t .a ,hot tmr,ih o.
nel tcn::un·o d1 ,uccorrerc l:1 IOfc:-lla chr •• cn 1c11ttU.
ni,de =""ella casa ,~1 qu, I pumcnlfl,l10 non e eu nr.,1\\ln
•lrrn: ma aiamn trf1t (ht- f)qn Hoh-o Ali e.ra act'11nto, (ome
l'1ndlme.nticahile mon,. I.Jno 1emprt.! lo \\.·cdt:"1•1 Wu nt<Jltt
ntrattt, qu• e I, d111t'mm1u aul11:: r,arc.ti della cia1i.
M di osnus..,a.M.lchde mandino, ..\\rcidiacono d•lla C'atrcdrole
t)nl suo Vèscovo, H •L•nn J1 Dio :\\-f nniJ ftou.t, µrani.k
<lmt(.O di Don Uo:itu, ìlVe,a .i1pptt!•u iad ■m:nf" ,1 noiJtrn
S.1nto, a.U nmrnirur"t- Jr opere, aJ uprn·1.i:arr1c lu •111rJto.
P ne- t.ras11t.• zsp1nu,onc pi:r il 1110 p1u cho ana 1ntcnnr mini•
11:ern ~.t~érdot11i1~, nm1a, rato ,n m.1mm.J pàrtr all11 !nrma•
zionc dea a,ovam :o;ennn.,i1t1. 111"orea.nu::t.4Ztonc Jdt'.\\ f"~
f~n,nunite e: ...~J,1 <·ure d(1 nrccr-ltl. \\nuno muc e, JlUH1mo.
J'N)n:a,~■ ndl~ d11•n1un~ delle anime l'am■b1I\\; dtM"rnmnc
d1 S.an Fnntctto ,ti Sala.
Don Scetano Mellanl', p•rro,:o ù, San G,U,., (Torino).
CuTÒ con ~pr,1~-siomno nmore JI dC!Cnro ddb •u• ch1a.,.
c:he nnno,·o ~ ,abbeJJi Hcc~nremeruc 1u·c-,-. f•tto d1pm1ttn.!
un ~rantlc r~uiHtro pc-r l'alt.ar maaio!1ute, r:11ppu•senuntc
,uh,-,.. S. hp:i.dìo e S. li10\\'-an111 Umico in ■dur,J.;uon~ JC'll'Fuc:'I•
reati■, \\fn tu 1011111trutto uomo di nre.,hiu11:
"lire.;
dte- «,uatr, e:n il 11uo or1mo e più rr1ldhtt.JO 1avurn r,cr
l.t sah·e;;:r.o ùc1 11u,1 ru.1rroc,n;rrni
IEmJJlo Ma.reo M11ncardl t ad \\l...undrla a '7.J ftll"1.
Cnsti•no fe.nt-nh:. ('"c,,-,r,cnton, :a:ffczt0n•111.:11r110 11 non Bo-
sco e a11_. •ua Orc-ra. ebhc la g101~ J1 -cooperare ndla fQrtld
piu clctu, Jon•nJo Il 14,hu Jon G1weppc ali• l"...>n,rr& c:>i,nnc.
Ermanno f'allcctl f a .S,,glio J' \\rn • 64 •nn,
ebbe <h D,u ti .fono Jdl• bont.l. ~ ne val•~ "" d,-~ntarC'
l'amico {,:dclc, 11 coniu:ttc:rr 11•1-r•.:e. 11 fratrllo bu(lnO, d1e
c::on,,nce-,a •m•1tuuo eon l.t, SU3 ,ct,èmftlarnl Ila oltre
tr m'anru jJ :tuo ■moro ali' \\usiliatnc.·c lo pona\\'a opn1
.JJ Ola-SI ~IO " Pltllft'! I.- non\\. lll ..,·egJu1 nc-1 IUU ~amu.ario
Fededco Feyles t , Kl•·• di Chieri 3 8- anni
Il la"·oro e Jg l'1'UHuth1H· f1,1rono 11.• d1n1t1v~ c.ir-Hu •ua \\'Jll~
Fm fcltcr di •••tr d.1w ■I !-t•norc due figli il p.,Jrc Dumtnico
1111~ '\\HS"tit1 111 i.ll!IJ, l'"t>n•ol.1111 r Suor Anna a ll'h,tiruto
delle Figlie. d1 M \\u·olu,trir<' l..1sc1J in q1.1ant1 lo , onoh•
bcro l'esempio vho dc-ll'operancc (..'ooper•r~rr: !-i•l"!\\i.tno.
Euf'rina C.tteUa n.l In Papnelll t a 'olllw,o ul Rubi-
cone (Furl,).
Il ucrificio,. li prc-J;.hltra, JI tavoro. T'.amorC" rurouo 11 f,aln!"
quotiduuw della ,ui. ,11a.. t:cducaTìon1.: protondtmc::nt.:
c-rin1ana data a, fiwh le:- proc:urò. tra le: :altre u,dJ1•f:auani.
I.a -,01a, ili un Avho ••ct"rJotr: don Rli!.mo \\ncH' 111 ehi■..
rnau d1 Dio cnl Houno rra le ma.tu e I'arc:uhci col .arn10.
Am.aUaLan,terlved.ZaneUa t~ c·,.rruro(l'odo, ■ la Ko ,mni.
\\'ii.e dJ f~dc, dunanJCl con 1eneroso :11u·nht.:10 al !'ihcoort:
due figli • Oou Hu•co e <luc nipoti ~ l i11s1unar1; \\ÌOc dj
•peronaa (lol r •rndl~o. t,redili11endo le ~ì.•o•l~tunr Jolln
mistricorMia ,·iu-= ùt \\·•rillÌ, r,ri\\·nntJnitj per dr,nnrc. Elihc.·
i.n 1nortt: 1I conforcn •h aA-.trc u-si~tita di.,,1 t1.ct1 r n, roti
r d1 ncen~,re tutti 1 1:011(,,rtt rdigio.-1.
Maria <:a.rpa.nClll ved. Pul t • :-:uca l\\'•r..t·)
llonrua di fede, , •••e fOcrt-nte a.1 suoa pnncip1 e hedele-
a.i do-.ers Ji una m 11dre \\<rno Dio e la fanua:•ia. S1,;ppc
11nch~ te-nt'n:i II d1.posi11onc ddb pa.nocchia. ton \\if:"llr
m•icma prc,·cn:c,1..t• frre- dclJ'Euca.roua il tuo panr
,11.mtidiano e tro.. o n,.11, d1rozion.c a \\.t. ,\\u1•l111r,c.r la
1~ fottr;. e la 1u.1 u,o,a. 10J't11nuno dopo cheo la flwl111 \\"1n-
c, mina e.ntiò nella l· am•Jitli• eh Dun .U1Jtco
Luigia Bandlslol v~d. Gallo ! a r~111Jo V•nalo> (Voorafal.
L Jt,da 1 e->ctnpio di un~ ,ico ieri91itna umit..: . 1ntcou1.a di
fede, d i nrcahit ra e- ,ti 11,·orn. OieJt ,t !lun Uu co il 1uo
dfin Enrico, che lucu\\ rrnnl re pt"r ti G1np1uuH 1)10 111
prerntù J11nJulc Il contorto di spi.cure tr:. le •ut: hr11i:~tia4
ALTRI COOPERATORI DEFUNTI
\\anolett1 F.1· n11 \\rm..nd \\"incc.nm .. \\1•n P 1qua •
Ball~no 1.wg, a ll•rollo ,\\nRcl• Bdlrm \\n,.,n,o • Brl•
tnmc Lwai .. llcncru Giacomo - lk.l.,u dutt ltnmano -
Brizxi :\\Jnìam \\)bcr1r11i ~ Brusa Ctcilt111 • C'lmPlil.Vfl•n
Guido - Carr-.a \\'alçrm - Car1otto Cah.'tu\\11 <.:il\\. •rn■ro Lui"
l!lna - C(:rl"' Linda Cl•ri F.rnNU - C1,,r,ini l-~rmctr,,
• Coz211ri V1tldt10 .. Cutn<"'-a Dl!lfina - Falco TtrNI •
Fns.il Bas1HQ I ttrtrtt 1·:nriC"hetta .. G.a1 n1 n11 .\\n&itla .. Gt!lli
Ercole - G111'0Ulnu Giacuiuo l..t.or1 D •.\\ ntu1110 ... 1.'Ep,.
,copo Gn.U1tppc l..1 <.:"~11.i l\\thriann,, - ,1~u•c:1Hin l>u:uo ..
l\\1nrtcllt.lm fil<>m•n• • \\laniico ..\\n11el• \\ 11lana111 .\\urtli•
- \\lu G " t't'PPfft:1 ~tod1cn Sofia ... 4'\\i 1col11. t•u.ncn,c.1
• Ohne.ro a,. dr .\\udio .. Clrland1 1 1onn11 - Pado,·•m
Ardu1n.J - Pu.-mn, l..uc1a - Pil•tonc Gio-.anm ftUISC'Oh
D. Ciro - R.aunont11 \\ in, cn~n - R..1:mpcUo D Snh aturt" -
Rebora. Roa.a - Rc..·1,:11 ~,frhn• - R.csn• ArmanJo Ric,arJ1
conte Lèopoldo Hr>ii M1Jdal<na Romano f) Grq:ono
. Rou .\\nl!tl0 t{r)!lirlt1 Gio\\,nru • S~lun1d1 .:\\me:J~
Santaa01riuno I iou:1 ltoa.• • ~antancdo l.tud a ..:,,huJcl-
1,·,·. touo Giov inm • "-Mh l..ui5:1 - Sonc1no :\\taria Pia - Trm-
ll(';Sf1ru
'f 110 .. 11•unuat111 Rocco - ..l'otdtll4 >.naiohna •
l'orta Vua-1m11 ,.-cd. Jlè'thi• - Viuh .\\br.imo - Z1-nn.arc.> :\\bri•. 7 1

4.8 Page 38

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O CROCIATA 7ff1/J!fJ/!flllfl
TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.00D
p e r c-mt1 i 111•i<,rl' 111111 B o ,.sa m:corr<• m1 1ui11i1no d i /, ire J(J.000
Borse complete
l''"''" Bo= Don Bo,,<>o, 111/t1rtd1
Uurin .Ju11lt11trtff lt
,:ra:rt pu i mtti wr,, ~ niro d1 C. C G. C\\ltlonu) • I.. 50.000
Rot!la Papa Ciovilnnl XXIII,,, cura dd!e tclefonì,:c.\\7n·ndu
l"d,·fo1ùca di S1~1u. 111,111.1 S. Sttfono (G,·11<1v 1) l,. 50.000
.llonta R01,,o Pl<'m>, 11 ,·ur,1 di Hm,,o :\\1.ttrn (lTJmc)
I.. 50.000.
Bon.J M~rla Auslliutrlc~ ~ S. C. Bosco (i•) 11 cur,1 Jdlu
looug]ia (_'4m,hlfl lflnin,) • l~ 50.000.
BQ.-sa M:uia Au•lllalrlc-e, ,oli·a I'ltn/1,1 p,-, ,I S, C11nrr
I, <;,..,,, • curo d, <'•rcllo C..rh, 1<.:nmo) • I .. 50,000.
Bor.aa ,tana,oni Patn1ua. ,,, 1ulfrt1(10 r. ,rr,Jrdv, • c;ur■
della fil!IÌ• Tcntol1111 \\l.,d,lalena (Urcscia) • I ,, ~o.ooo.
Bon;.:i Rosa Gluscs,pe, ,,, J1'1fr,1~w ~ m~nwr,(,, e ira Jdl.a
rnoi:lic Tcrttohm :\\lnJJul,111 (lln:sc1a) • 1~ 50.000.
Don-~ à memorf.l "' ~uffr:tctfo del n,ìel defUnli1 u t uru
,h Len.a t <?Il<' (\\1111111<1) L. 50.000.
Ror,,-.a Ru,1 Don Mtctt~I~. Don Filippo Rlnnldl" l'udrc Lt'o-
l'Oldo, iu wf{rn~1•1 ,I,, {,at,,lli tli I'. r• (Trento)• l.. 50.000,
Bo"'-' Fe.rrt."rO Ro-... '" :wm pratrllori !\\farla Au-.1ltnufn:,
s. c. 8(1!1("0 e Vt"ncr~hllc Don "-1.ichel<' Ru:i, f>~' /11 ""'·
p,, ,,, "' r,r,,t..~ff.>nt> r
,:ru:ur ruttut, (1•onn••) • I.. 50.000.
Borq :\\brla Au,lllatrìce, "' ,111fr,1,t:o .li 111/,,..·m l:'ttorr,
a cur.11 d, T. :\\l ■lv,nn ( \\lcumdna) - I,. <,.ooo.
8>...a :-01.lrb Au•lllatricc,, S. C. BosL-o, Don \\1khelo, ll.u..
Vc,n.,,,.bilc, e S. U . SA•·lo, o cura di Pr;nd1 :\\l•tJ1l1l'11tJ1
l' { , ,ov._nn~ (('un,.,) • I.. 50.000.
Borsa Don RinJldl, 1n r,n;:rrt:u,mcnlu ,. 111{f111tt10 d, "l'r••
l>orn F:ttt>r,, a ~11r. ti, ·1• '.l11lvir111 (Alt.,,...ndr111l. I,• .-0.000.
l.lorso Marl-l Au<lll;,,rlce, 11 nrordQ e S1!/]rt1flÌn ,/, 8, rr,,m/o
,.r;mseppin,1 Ant,.,/ini,1 u n1ra di l',,;. I\\;. ('rorinnl - I,. 50.000.
llorsa Bene,llc,enlf•C"urnl'ro, d,/11n1, fomi~li•·• n ,·uni d1
•'-. :"i (Tor111<>) • I... ~o.c:,oo,
Bor.ia Berruu Don r,~tro, tt cura di T. Il. {{':suk :\\!un•
ftrraro) - l.... ~o.ooo.
11o"3 Caccia n.rand·un.. G iu"'p~. alla J1111 '""1 me»t11r"1
,/., parti! J, o'w111 ltif,::,n l11:ur1 .. l.. •u.ooo.
Boru J\\Llr i.l Au•1ll.11ric•• e Don 110,,co. u cura della fa.
11111?lia Mnrocduno ( \\ 11) • L. _,;o.oo,.
llorl<ll M:iria Au,llln1cr..-,•, s. U. Bosco e S. Mul.i Ma,-
nrc-llo. pt'r 1111p,·tror,- rr,1:ir ,,,mf'lrt,,. a <'Uni dt C,01d1·na
Guultdn,n ,. fonti"'h t ,·rnrino) - L. 50.000.
Borsa Voca710nl ,.,r...,lnnc, " curn Jd ùou. Vir~m,o
\\mcJt·n \\ni:••lla (l'.1.-ma) • J,. 50.000.
Uo"'9 S. Cuor~. M:trf-.• Au,Hhu.rfce e S. G. Bo~co. 1: ,·uru
,,. ll4 ~;.e\\ l>uh11~r.1 v,•d. 1ondon (Au,cA\\ ... l#o ~0.000.
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~-urJ di \\IJ1n111ana \\1wcla (l'una) • L . 100.000.
1\\o:--sa M2ria Au.11•,llrkc,. S. c;, Bosco e tutti i 'l.mll Sa·
J:;,i,,iani. t,er tro~,n rtrrt,,ta ~ Jn ncer-u~. u cun J, ,\\n..
1h,,n,· Xuer-·h (\\lnh.) • I.. 50.000.
8or~::1 Sacro Cun,e 11, nc"u, ~la.ria Aw,ili:uricc e S. G. Bo-
s~~o, u: w.vrm:,,, ,J,1 i,:,,,,tnr,. u. ,·ur.1 di .\\lfn•4lo <.:. (:'\\"..
v ,r;,) - L. :-0,000.
Borsa Dun 8n-..co s.,n to. , twmu/i <JY(lflf:clli'm mrmn ,,
,,, s,~o,a.'li,J .ir d1111 J.,11,,, f•rtluni,.,, u i~ur~, e.li ~. I>. \\-L1raa
\\\\. Ccnit i ll'n1An1.urol I.. ço.ooo.
Bors:, S. Giov.tnn1 8c>'llCO ~ S. D~ Savio, ,,, r ,111 I•p1rant,.
mu.1,m,an, pqt·n,1. 11 l"Ur■ d1 G1uscpp1na U1 (.;pm (,\\cn ..
i:cnfo) .. L. <.15...p;
Borsa Rossi TolTolnnl 1.ìnct.a. cura dei li!!h Ga, 11no, R na.
,\\nhlnio c :\\lui:hrnia Zanc,n (27•1 (\\"K~nul • IH ,o.ooo.
BorS3 Rossl Toffolonl l.lntL&, a cu.ra d<i tigli G 1<·1.tno.
Rina \\.ntunu, ,. :\\luri:hcrllll Zannn (zS') (\\'1c,11,a) •
L. 50.000.
Bo,...a Rlnaldl Don l'lllr,po, servo di Dio (i•) p. g. , d.,
l\\lnri,;hc-rit11 Ro,. ,i Z~nnn (Vic·c11.za) • I . 50.000.
Bo"'a Maria Au,111.atrke, 11 curn ùl dnn Gi11s<'f'P'"
Andlì (;\\lilan,,) - L. 50.000.
Bor,;a In ,u1Tn11tfo delle •nlmt' del cari dc(untl del
doti, :\\-larlo lAnnlo ('l~•rlllO) • L. IOZ,000.
Bo~ Per u n chl<-rlco Salc.\\,,L,1.Do po,·cro. o c:uru J, ~ - ;\\
(..\\i:n1..'<'ntol • I.. ~00.000.
Bors.Ji 1\\Ltrl:11 Audhum nostrum. llffplura11tio '""' ,t,a:rn,
u ,·ura d1 :-,.. ~, fl 'oru,o} • L. 50.000.
11,,r<a Mnrla ,•\\u•lllatrin,, S. G. Bosco e S. D. SJvlo, 111
suff,m::,o J, .l/drJll,,·r,t,, Pd/mrri in lppc1ht,. n cur11 dd
pr ,I. C,mv lppohu r \\n.-on;a) L. 50.000.
BLll'Sa San GJov.:.1nnl U<>sco. prntt(!J!I i 1mrt Ji1tli', u rum
ù, '\\. t-.. (\\·,-.-ccli,) I.. 50.000.
Boma M:lrln AU!llJ1.- 1rlct- e S. G. Bosco, "' mc-mtJtlll ,. ul/•
(ru<1io dr l.JJt,tl , /lr,1lriu Sltlrt~n (Cr,·mohn l 1,. 50.000.
Bo~a ln ,ullr.:1110 dtl ~enlcori di F11u~111 Cnrndl (1-'i-
rcll7.e) - L. so,ooo.
Bor<a M. Au.,llbatrl.,._.. e, S. G. ~ . 111 >1d1r,1~10 ,In c,rn
Jrfurtll, sc,,ondo 1-, 111ttnz:1oni dell'atfrr~r11,•;,.; l\\t, (Curno)
L. :;o.ooo.
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