Bollettino_Salesiano_195406


Bollettino_Salesiano_195406

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A. LXXVIU N. b
IS MARZO t9S4
PERIODICO QUJNDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI Dl S. GIOVANNI BOSCO
PER LE CASE SALESIANE I DIRETTORI DIOCESANI E I OF.CL;RIOK I
DlREZION E CEC-:ERALl;l· TORINO (711<,) • VLA COTTOLENGO. 32 • TELEF ll•U?
TACCUINO DEL DECURIONE
51 ptega di Dnservare dilrgente'Tlente questo numero perchè
a) può offr'•e 5punti per le Conferenz.e annuali e mensili,
b) contrene ar gomenti che interessano l101·gan1:i'.1'at·one de,
Cooperatori $alesi.ani e che verran no r 1pres;.
19 Marzo, venerdì. - Festa di San Giuseppe, uno de,: principali" Patroni della
Famiglia Salesiana con San .Francesco di Sales e San Luigi Gonzaga.
Indulgenza plenaria pei Cooperatori Salesiani.
24 Marzo, mercoledì. - Commemorazione dj Maria Ausiliatrice.
25 Marzo, giovedl - Annunciazione di Maria SS. Indulgenza plenaria pei
Cooperaton· Salesiani.
26 Marzo, venerdì - Anniversario della santa morte (1908) della Serva di
Dio Suor Maddalena Morano, Figlia di Maria AusiliaLrice.
E in corso la sua Causa di Beatificazione e di Canonizzazione.
6 Aprile, martedì. - 44° anniversario della santa morte del Venerabile Don
Michele Rua, I0 Successore di Don Bosco.
Aveva 73 anni; era stato per 20 anni Prefetto Generale deLLa Congregazione
Salesiana e per 22 Rettor lv1aggiore.
8 Aprile, giovedì. - Anniversario della morte del Servo di Dio Don Augusto
Principe Czartoryski, salesiano, spirato santamente ad Alasst·o nel 1893
a soli ~S anm. E 1:n corso la sua Causa di Beatificazione e di Canonizzazione.
PENSIERI TRATTI DAGLI SCRITTI DI S. FRANCESCO DI SALES
" Dio non misura la nostt·a perfezione dalle n1olte cose che
facciamo per Lui, ma dal modo di farle".
" Procurate di mamenere sempre l'amore della propria abie~
zione, pe-rchè questa virtù è del continuo Il!;!Cessaria anche
per le persone ben .incamminate nella via della peri'ezione ".

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( 9 , , d i 1 1.a111. Et!f_lo
Dl:LI.A DIREZIONl: DELIA
PIA UNIONE DEI COOPERATORI SALESIANI
Superion, della Pia Unione è il Rc:ttor Maggiore della
!• Societa ~alesiana, 11 quale affidll la Direzione genera.le ad
un Consigliere del Capitolo Superiore:
attualmente L 11 Rev.mo Don Lu1Gr RICCERr.
Il Comigliere Capitolare preposto alla Pia Unione è coa-
diuvato:
a) <la tm Seg,etario gencrnle;
b) da un Delegato, salesiano, per ogni Ispenoria, alle
dipendenze dell'Ispettore: Delegato Ispettonale;
e) da un Delegato, salesiano, per ogni Casa salesiana,
alle dipendenze del DJ..[ettore: Delegato locale.
Nelle Parrocchie m cui non vi è Casa salesiana e dove v1
·siano almeno dieci Cooperatori se ne affida la cura ad un
Decurione, che può essere il Parroco, o qualche alrro buon
Sacerdote, o laico esemplare.
In tutte le Diocesi, dove il numero dei Cooperatori è
notevole, s1 prega l'Arc1Vescovo o Vescovo, Ordinario dio-
cesano, a designare un sacerdote costuwco in d1gn1tà a pre-
siedere ai Decurioni col titolo d1 Dfrettore Diocesano dei
Cooperatori.
U Direttore DJocesano, i Decurìoni ed i Salesiani Dele
gari Ispe1torialt o Locali, possono essere coadiu'vati, a loro
volta, da Zelatori e Zelatrici, scelti fra i Cooperatori e le
Cooperatrici più idonei e più fen·enti.
La nomina dei Direttori Diocesani, dei Decurioni, dei
Ze!aton e delle Zelatrici viene fatta da Torino, con Diploma
speciale, dal Rett0r Maggiore, su designazione dell'Ordi-
nario pei Direttori Diocesani, degli Ispettori pei Decurioni,
Zelatori e Zelatrici.
~
Condizioni essenziali per l'iscrizione alla
PIA UNIONE DEI COOPERATORI SALESIA1'1
1) Età: almeno 16 anni compiuti;
2) Buona riputazione religiosa e civile;
3) Essere in grado di concorrere, con la pre-
ghiera, con la collaborazione diretta o indi-
retta, con offerte, o con qualsiasi altro
mezzo, all'apostolato salesiano, o informato
allo spirito di San Giovanni Bosco, soprat-
tutto a vantaggio della gioventù.
lVJon,. Vt.-..:ovo di N<,v:.1a ha
porum fart· vhita al Papd e
così seriv.-.:
« È 5tata la prima volta che
ho veduto il l'apa malato. l 1•
gliuoli miei, non so dirvi quel
che ho pro~aco. Lln nodo d,
pianto mi 1w pre,r,o alla gola .,
ho d ovu10 l011ur con me stes,,n
p e1. no n c<:drro.
>• L a boo1à del Papa! L'ho
pregato di permettermi di ri-
Lirarmi., per non gravar sulla
" J'4fr-ed4e
qatut,ti di4f,,itueli!"
più che t;videnle stanchez;,.a.
Mi ha rispo5to con un fil ù,
voce. "Resti• E son rimasto,
trovando a falica le p..role per
i nteressa.rio a c<>,.e che dovevano
fargli pi.ac:ere.
» E quando bo dovuto ri3.!.
s umere un cosi caro coJloqwo
durato più di mezz'ora, non
mi sono venute alla men1e chu
due frasi dette appena m'ero
ingin occh1a10 ai suoi piedi:
>l "ilfi se11 ln tanto male...
e , s ubito dopo: "So:pesse
quanti dis·r>iacel'il " ».
Poi il Vei;c1w11 così continua:
« Fratcfli e figliuoli, queste
parole mi staranno ,.empre nel"
l'anima. Vorrei c he dalla mi.a
passassero anche nella vostra,
d estinate carne sono a fare,
tanto del bene.
n Il Santo l'adr<: è malato di
fatica, è malato per quanto ha
lavorato al <-ervizio della Chiesa,
per quan10 ._; ha dato, con una
genero'iità regale.
n 11 Sall(O Padre è malat<
perchè ha tanto sofferto: e sono
i figli c h i. lo
frire ».
hanno fatto &of
j

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Soprattutto: idee chiare!
~ulla ~j improvvisa.
n 17 e 18 febbnuo u. s., s1 tenue a Toriuo
nella Casa Capitolare, il secondo Com,egno
de-i Salesiani Delegatt al/4 cura della Pia Umo11e
nelle d1ec1 lspetwrie d'Italia.
:\\perse 11 Com·egno il Retlor l\\laggiorc.
re, .mo Don Renato Ziggiotti che, con com-
mm enti richiarru alle v1sio111 td 2-gli ideali d1
Don Bosco, dispose, nellll cappella delle ca
merette del banto, 1 convcnub a comprendere
la missione loro affidata dai 6upenori e a com-
pierla cor generosa ded1Z1one perchè la Pia
Unione fiorisca sem;:irc nello spirito del Fon-
datore, e Cooperatori e Cooperatrici si sentano
veramente membri di famiglia: la terza nostra
Famiglia spmtuale.
Assistettero all'apertura ed alla prima adu-
nanza anche gli Ispeuor1 d1 Barcellona e d1
.\\ladrid
Presiedette il Com·egno 11 C'oruighere Ca-
pit0lare preposto alla direzione generale della
Pia Unione., rev mo Don Luigi Riccen.
Il rev.mo D on R icceri espresse la sua sod-
disfazione di pot ersi incontrare coi Delegali
Jspectoriah, su cui conta tanto per realizz~re
il piano di attività di cui ciascun.o ave\\a già
lo schema sott'occhio, perche nulla si im-
pron·isal
Qumd1 li esonò alla più ampia discu:,sione
per fissare idee chiare ed un programma ben
definito, con concorde decisa volontà di azione,
animata da profondo spirito di fede, senso
pratico e costante fervore, ricordando il gmsto
concetto dei Cooperatori e delle Cooperatrici.
che non s1 devono confondere coi semplici
nostri benefatton.
Differenza sostanziale.
Benefattore può essere chiunque fa qualc.he
offerta o beueficio alie Opere e l\\Iissioni Sale-
siane, a qualsia.si religione appartenga.
I Coopet·atori e Le Coope, atrici sono wvece
i nost, i (( Terziari>>, che strmgono coz Salesiani
e con le P1g/i.e di Alaria Ausiliatrice 1m •IJmcolo
spirituale, col deS1de1 o d: vivere salesia11amn1te
11e./ mondo, secondo le loro condizioni~ f ace,.do
il maggior bene possibile, soprattutto alla gio-
ventu, nello spirito di Don Bosco.
S1 trarta di cattoHc,. praticanti, Jercenti ed
atti',,-1., eh;. costituiscono la terza Famìglia sp,-
ritu.ale fondata dal Santo e canonicamente ap-
provata ed ari icchita di i ndulgen1ae e di pn-
vilegi dalla Chiesa.
In questa luce 11 Segretario generale enu-
merò 1 complli specifici degli Tncancati Tsper-
toriali. che vennero illuscra1i e discussi nelle
quattro tornate di studio
Li segnaliamo schemaucamcme anche a1
rev.m1 Direttori Diocesani e Decurioru perchè
cono~cano la funzione det Delegati nell'ambtto
delle rispettive Ispettane Salesiane e si ri-
volgano ad es<>i per quanto li possa interes-
sare.
Compilo dei Delegati.
I Delegati lspettoriali della Pia Unione
devono·
1) promuo, ere, regolare, favorire, documen-
tare l'anività della Pia Unione nell ambno
della loro l spettoria, alle dipendenze degL
I spetron. nelle Case Salesiane e nei Centri
presiedut i da.i D ecurioni;
2) darne relazione penodica al Consigliere
Cap1t0lan ed all'Ufficio Centrale di Torino,
3) comunicare alla direzione del Bollettino :Sa-
lesrallo ll· notizie più unportanu con even-
tuali documentazioru fotografiche
4) svolgere le praache per le proposte e le
noIIlUle dei D irettori Diocesani, D ecu-
rioni, Zelatori e Zelatrici. e farne per-
venire i relativi D iplomi;
5) vagliate e trasmettere all'Ufficio Centralt: i
dati e gli indmzz1 - per nuove iscrizioni
variazioni, correzioru, elimmazioru - dei
Cooperatori e delle Cooperatrici dell'Ispet-
toria,
6) costnuire Com1tat1 ispettoriali di Azione
Salesiana e farli funzionare;
i) soprattutlo mfen orare la cura spmruale
dei Cooperatori e delle Cooperatrici nelle
Cast e nei Centn, specialmente con:
a) le dtJe Confer;;:112e annuali,
b) la Conferenza o fouzione mensile (il
24 di ogni mese) con l'E,,e cizio della
buona morte,
e) corsi annuali di EserC'lz1 Spirituali;
d) I& g1omata del Suffragio "liillluale
(30 gennaio);
(continua a pag. 118)
<tS

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la
Selfanfasei anni la.
Nel 1878 Don Bosco teneva la prima conte-
renza ai Cooperatori di Torino. Ad un certo
punto egli disse
• Sono cento e piu ua chiese e case aperte, ed
oltn- 25.000 tra g1ovanett1 interni ed esrerm che
ricevono educazione religiosa nelle nostre r.ase.
*Chi fece tuno ciò? lh prete~ - No. Due?
rlu:ci, cinquanta?... Neppure un I umern mag-
gion; avrebbe potuto far tanto.
,i Furono I tanu Cooperatori e Cooperatrici che
da ogm paese e città si tmirouo d'accordo
ad aiutare quesu prea, ad aiutatt don Bosco... •·
Don Bosco fu definito «form1d. bile I-' rnra-
torc 1> - Del lavoro fece lit sua santa passione: un
lavoro senza tregua, multiformi.:, - un lworo
condotto con spirn:o paol no: ,, rutto a rutti o pe,
1a1 tutti salvi!
Ma purtroppo don Bosco, che pure s1 prodiga,
s1 moltiplica, non bada a sacrifiz1, deve constatare
che non b:\\sta la sua ~ola a.zion< .
M AMMA MARGHERITA
116
Don Bosco sente che da solo non arriva a Iuu,1·
nella sua d1v1na opera d1 salvare anime ha bisogno
di chi lo completi, lo supplisca nei mille quott-
dia111 bisogni sempre crescenti.
F. vero, Egli avrà man mano dei figlioli, delle
figliole spmtuah sacerdou, relig10s1, suore, che
gli saranno a f.anco nell'apostolato yiovanile; ma
egli sente che in tanti settori, per certe mansioni,
per tante attività gli occorreranno speciali colla-
boratori soprattutto laic1, quelli che domani ac-
camo a1 Salesiani ed alle Figlie di Maria Aru,1
liatnce formeranno la terza famiglia dt Don Bosco,
il suo terz'Ordine, prendendone lo ;;pirito, per
potenziarne e diffonderne· le opere nel mondo.
C o-opern fori.
È così che Egli, con la sua mentr. 1va e pra11ca,
e cerco illuminata dall'alto, conccpi~ce la prima
idea dei Cooperatori, da coloro cioè che - laici
o sacerdoti - si sarebbero affiancati a lui, av1eb-
bero operato CQII lui (co-operaton I} in tanti set-
tori dell'attività salesiana.
Ed eccoli questi benemeriti già all'opera nei
primissimi anni dell'Oratono accanto a Don Bosco
nei prati d1 \\ a\\docco, quando ancora non c'era
un Salesiano, non wia F1gl1a di M A. 1••
Sacerdoti come il Teo!. Horel, il Teol. Vola,
S. Giuseppe Cafasso, Laici patrizi come il Conte
Cais, il Conti Callon, il \\1archese Gustavo d1
Cavour; profossiomsn come l'Avv Molina; com
mcrc1anti come Gagliardi e Fino; operai come il
falegname Piota.
E che cosa facevano questi co-operatori di
Don Bosco>
r Sacerdoti si prestavano per I catechismi, la
predicazione, l'amministrazione dei Sacramenti,
l'assistenza spirituale; 1 Laici or~anizzayano le
rìcreaziorn, le rcste, facevano scuola religione,
di lmgua, d1 aritmenca, anche net g1orm feriali,
alla sera, ~opportando spesso gravi disagi. Chi
poi s1 interessava d1 cercar h1voro a.i giovani di-
soccupati, chi li forn•va del necessario per u11-
z1are il lavoro, chi V1s1cava i giovani nelle botteghe
presso i padroni.
C'erano fra 1 Cooperatori dei medici, come il
Dottor Velia: questi v1s1tavano anche a domicilio
e gratmtamente i ragazzi di Don Bosco; e - fa
notare il Santo - per merito di questi cantate-
voh cooperat0ri i figli del popolo erano trattati
come i figli dci grandi signori1

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_/)
,,
r,-OPZU
At punti dc é o ere•iza di Coo~~rato~i Sales1a'li
1enu·a 4 febbra e; L. ne la Basti ca e Mar.a
Pu·1 atrrLe dal R-ev.mo Don Luigi R1cc.er1,
Cons1gl1ere Capitolare per la PI A U f\\l I ON E
E le donne?
E le donne <!per loro natura bcnefi.cbea (Pio IX)?
Non potevano manca.re le Cooperatrici!... Merce
la loro opera don Bosco ha saputo creare agh
inizi dell'Oratono una vera famiglia.
1883 - A S. Giovanni Lvangelista:
Que,;ta associazione ha lo scopo di umre i buoni
cristiani e fare del bene alla civile società, lil fa-
vore specialmente della pericolante giovemu ~-
È l'idta fondamentale che Don Bosco mette
subito all'inizio del Regolamento dei Coopera-
C'era già Mamma Margh.erita, la prima grande
r generosa Cooperatril:o di Don Bosco..
Ma a lei vennero a<l affiancarsi altre donne, unm:
tutte nel vincolo dolce e famvo della cant.à: la
grande dama, come la Man.hesa F assati. la buona
!Si~nora come la mamma e la sorella di Mons. Ga-
ton:
« Dobbiamo \\1nirci in questi difficili ten1pi
per promum ere lo <;pidto di carila a favore
della gioventù nelle cui m.ani <,ono i destini
della Socit:tà ».
~talcli, che non disdegnavano di unirsi nell'umile
I due appelli.
stanzetta alla contadina dei Becchi, a rammendare
i poven srracci dei ragazzt ili Don Bosco, a for-
Questo suo 111sistente invito ai cattolici ad
nire la biancheria nuova, a controllare persino la ùnirs1, ad organizzare le loro forze pn una azione
pulizia dei lenì e d1;gli stessi ragazzi!
comune di bene nella società, era tanto più si-
Un'azione uomini e di donne che fiancheg- gnificativu in quanto ben alrro mvito (che Don
g1aua e completano l'apostolato un sacerdote Bosco certo non ignorava) nsuonavn già dal '48,
lll forma e con st,!e così nuovi, dice realmente smJStro, mmnccioso, in Europa e nel mondo...,
qualche cosa d1 nuovo!
un invito rivolto specialmente alla povera geme,
_J
alla clàssc operaia, ad unirsi, a far: massa, ma pur-
Unione dei cal folici. troppo non nell'amore e nella religione, bensì
nell'od10, per la lotta e per la rivoluzione demoli-
Due grandi idee infattt sono gem1ogliate nella trice d1 ogni forza spirituale.
mente e nel gran cuore di Don Roseo, anche se Don Bosco, con la chiaroveggenza dd gemo e
ancora non hanno la piena forma e il completo del Santo, mml quale evoluzione sociale e re-
sviluppo che prenderanno nell'evolversi della ligiosa stesse fermentando e vide subito I metodi,
storia. i buoni cattolici devono unirsi, se vo- le forme adeguate per rispondere alle nuove esi-
gliono mfluenzarc beneficamente la soc1cta, se non genze, alle s1waz1oru che andavano delineandosi.
vogliono farsi polverizzare, divisi come atomi. E così fece \\lScire dai Loro palazzi I patt;zi, le
Questi laici debbono affiancare e integrare l'apo- nobildonne torinesi, pcrchè scendessero ·nei prati
stalato del sacerdote nei seUori e uei mo<li con di Valdocco, in contatto ,:on i barabba e con i
sentiti alla loro condizione.
monelli per curarne 1 bisogni mate1iali e dello
E che questo fosse il pensiero - la prcoccu spirito.
pazione di Don Bosco, ce lo attesta, ce lo dimostra Non solo - ed ecco un'altra noVltà! - Don
lui ;;tesso.
Bosco chiamò a collaborare in questo apostolato
Sentiamo 1e sue parolt::
accanto alla gentildonna, la casalinga e la popo-
1878 - Nella prima citata conferenza ai Coo- lana, accanto al nobile il droghiere e il falegname.
peraton ormai organizzati:
Egli accomunò ed affratellò i suoi collaboratori
<• Ringraziamo il Signore per averci rt1dunatì nel cercare il bene, ignorando distinzioni d1 cla.."Si
in un corpo compatto e messi 11ella condizione di e di ceti, che pm esistono tradizionalmente anche
poter fare un gran bene i).
in Confraternite e pie Assouazion1. Egli attu<'>
188o - A Borgo 8 Martmo:
un piano di apostolato religioso e sociale, che
<• Desidero farvi ben comprendere il bisogno potremmo chiamare «collaborazio11e di classi 1>.
che vi e oggi che i buoni cristiani ~ ums,at10 Tutto queslO concepito, attuato già cento anni
fra di loro per promuovere il bene e combattere il or sono, ci fa pensare quanto sia meritato il ti-
male, perchi:: ms unita Jortior = l'unione fa la forza. tolo - dato a Don Bosco - d1 precursore dell'A-
Una volta pottva bastare l'unirsi nella preghiera· zione Cattolica, di cui l'Union~ dei Cooperatori
ma oggi con tanti mezzi di pervertimento, soprat- fu - com'ebbe a dire Pio XI un preludio e
tutto a danno della gioventù, bisogna unirsi nel un pruno abbozzo.
campo dell'azione cd operare!;.
(continua).
r17

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Compiti dei Delegati . («mli•llllJ dc POt
e) lo sviluppo delle llOStrc divozioni ca-
ratreristtclte a Gesù Sacramentato, a ".\\Ilaria
Aus1ltatnce, a S. J'rance,;co dt Sales, Sau
Giovanni Bosco, S. Mana Domenica l\\laz-
zarello B. Domenico Sa, io, ecc.;
f a tr<: pie iniziatn·e occasionali, fe~te
religiose, pellegrinaggi, ecc;.;
g) diffusione della hl1ona stampa;
8) curare la propagarida Sd es1ana t: la diffu-
:.ione dr.I Bol/ettmo Salrszaun e delle Let-
ture Cattoliche in particolare;
9 far ~ur zionare gli Ufuc local1, istiruiu 111
ogru Casa salesiana;
xo) tenere i rapporti regolan col Superiore
Capitolare, con lTfiicio Centrale coi Di-
renori D10cel'!an1, Decurioni e Delegau
locali salesiani.
Pet" le nuove Iscrizioni.
Vii•a racromandcnione si e fatta di curar-e
diligentemente le nuou iscrizioni alla Pia
Unione
a) facendo conoscere bene lo scopo, gli irn-
pegni e i vantaggi;
b) assicurandosi delle d,spos1z1om dei nchtt
denti, secondo le norme: fissate dal Rego
lamento: almeno r6 anni di età buona
riputazione religiosa e ci,·ùe - volontà e
possibilita di concorrere con la preghiera,
con la col1aboraz1one personale, con offerte
o con qualsiasi altro mezzo. all'apostolato sa•
lesiano o informato allo spinto di D. Bosco,
soprattutto a vantaggio della gioventù;
e) procurando al più presto ai ouo 1sc:itt1
il relativo Diploma co. Regolamento;
d) facendo pure pervenire a quelli che già
non lo rir-evessero. il Bollettrno Sales-iauo
con ind1rizzo ben chiaro e preciso
e) segnala11do cotJ sollecitudine all'Uffic10 Cen-
traie le variaz1on1 di md r.zzo per evit e
dtspers,oni d1 copie del Bollett.na, e J'an
nuncio dei decc&st, per affrettare i suf
trc1gi ai defunti
La fonte genuina
Il mattino del r8, il venei..ndo Do!" Ce.
lo storico della Cougregaz1one, accond1sce
a dire una sua parola ai Delegati e !t intrauenne
brevemente sullo spinto cL Don Bosco, eso
tandoli a cercarlo nella fonte pm gènuina ed
autorevole. i r8 volumi delle Memorie Bfo
grafiche di Don Bosco.
Chiuse i' Convegno il Renor i\\,Jagg1ore
rallegrandosi sopiattutto dei proposn1 prat1CJ
a c.ui i Delegati applicheranno il loro zelo
Rifacendosi alle lillpression· delle sue v1sitl
alle Case d'Italia, l rancia, ~pag11a, Portogallo
Austria e Germania in questi pnm1 dicrnssette
mes, del suo rettorato, richiamo ancora l'at
tenz1one dei Delegati sull immenso bene che
la Pia Unione compie nel mondo e consente
s~ di comniere alla Società lt.;siana ed all'Ist1
tuto deite I- 1glie di Maria Austliatncc Coope-
raton e Cooperatrici nutrono tanta devozione
a Don Bosco e portano tanto affetto alle opere
del Santo, che non misurano sacnfic1 per aiu
tare I suoi figli spirituali. Noi dobbiamo
qu111di dar loro rutto il conforto della nostra
assistenza religiosa e della to1 maz10nt salesiana
perchè il bene che essi fanno risponda sempre
meglio ai bisogm delle arnme e alk esigenze
dei tempi, secondo i desideri del Santo Padre
Le Sedi Ispettoriali.
Perchè 1 Direttori Dio :esaru, Decunom,
Zelatori e Zelatrici possano prendere contatto
coi rispectiv1 Delegat l spettoriali pei ( oopera-
tori, ripe~uuno qui gli i11dinzzt delle 10 sedi
Ispettoriali d' ltalia.
/,pettona CENTRALE Piazza i\\Jaria Ausdiatnct 4 - ·1 ORINO (709;
lspettona SUBA J.,PINA · Via Cottolengo 32 'l ORINO (709).
l~pettona ADRJATICL1: fstiruto Salesiano - l\\IACERA1A
hpettona LJGURF-TOSCAN.il· Via C. Rolando 15 - GENOVA SAMPJERDARENA.
lspettorw LOMBARDO EMILJllNA. Via Copernico 9 - MII ANO (507).
J·pettor:'a \\TAPOIETA\\4 \\ia A. Sc-ar1:irti 29 al Vomw-o - -:-.;:APOLI ,1f15)
Ispettoria NOTl'AUESE - ALESSANDRINA: Baluardo Lamarmora 14 NOVARA.
/;,pettona ROMA.'\\TA \\ ;a '\\I..rsala ..:.2 - Rff\\l.\\ (121).
lspttto1w SICULA: Via C1fal1 i - CATANIA (2n9)
lspettoria VENB'T'/1.: Via Amomo Provola 16 - VERONA
lll:i

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54-195
CentPnario della morte dell'immor-
tale autore de " L e mie prigioni "
RAVELLO FEDERICO
~
DOUITA
SILVIO PELLICO
Volume in-8 di 303 pagine, con illustrazioni fotografiche.
Collana << Edizioni Biografie»
Lìre 1200
In occasione del priruo centenario della morte
del g1ande Saluzzcse, la S. E.. f. ha pubblicato
una palpitante biografia del Pellico, 1mpontlnte
per notizie storiche e rarità illustrazioni do-
cumentarie.
Dalla piana e semplice prosa del Ravello (uno
dei piu erutnenu studiosi del Pellico) nasce d1
nanz1 ai nostri occhi, con una eY1denza che
diremo fo1ografica, la dolorosa figura dell'antico
prigioniero dello Spielberg che turlo sofferse
e pali ntl duplice amore per la Patria e la
libertà.
Per ordinazioni rivolgersi alla Sede C'entrale della SOCIETA EDITRICE I.KTERNAZIONALF,
Corso Regina Margherita, 176 TORINO (725) Conio Correnle Post,ale 2/17l
Au1or,:1.uwor:c Jcl 'I'nouna!c d1 Tonno m data 16-;z,-19i9 • a. 403
Con •pprov12.1onc .ecde$r~•uca
Offic:,ne Grofiche S. E. r. • Redr,tt~re e Condirettore rcsponS11bìle· D Gu100 rAVt.Ni, vta Cottolengo, 32 Tonno [709),
l J•acc,amo noto benemeriti Cooper'.itol"i che le Opere Sulesiane haooo il
Conto Corrente; P~tale nwnero 2-13a(> (Torino) l:.OtlO la dl:Jlominazione:
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Spediz. rn •bbon po.::ah Gruppo 2•
l~PORTAN'lE
·c.: t:..o;-rez..ton d1 m
dir12w si prega d1
U:IVUl!'"e sempre, ,n
Slcll'< al nuovo
com;,leto • \\,e.n
ermo anche 1
vecch•o indL•12.20.
Si ringraziano i
,ignori Agenti
l'o~la.l.i che; re-
spingono, con le
notificazioni di
uso, i Bo.lleuini
non recapitati,

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BIBLIOTECA DEL "SALESIANUM"
" Sal,esianum " ri'l,·ùta trimestrale per coloro che si occupano
di problemi teologici, filosofici, giuridici e pedagogici
nello spirito di S. Giovanm Bosco
DO!vIENICO BERTETTO
NOTE SULLA CAUSALITÀ SACRAMENTARIA
presso i teologj cattolici moderni
Pagg. 69 . . . . . . . . . . . . . . . , . L. 200
PIETRO ERAIDO
LA RAGIONE VERSO LA FEDE
NELLA TEOLOGIA DI EMILIO BRUNNER
Saggio critico
Pagg. 88
))
NAZARENO CAMILLERI
DE INEFFABILI ESSENTIA METAPHYSICA
LIBERTATIS
Pagg. 55
))
GfORGIO CASTELLINO
LA STORICITÀ DEI CAPI 2-3 DEL GENESI
Pagg. 31
J)
GIORGIO CASTELLJNO
L'INERRANZA DELLA S. SCRITTURA
Pagg. 39
))
EMILIO FOGLIASSO
TEOLOGIA MORALE E DIRITTO CANONICO
(Circa la rettificazione dei cenfìni tra le due scienze-discipline)
Pagg. 36
. . . . . . . . . . . . . . . . >> 150
G. LADRILLE
GRACE ET MOTION DIVINE
CHEZ S. THOMAS D'AQUIN
Pagg. 50 . . . . . . . . . . . .
)} 200
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