Bollettino_Salesiano_194405


Bollettino_Salesiano_194405

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MA GGIO
1944-XXII
•o LXVIII - Num. 5
oucqulo <1lle d1sp0slzlon1
•tr ~, per lo limlrozlone
Il, c..,no, l'edizione 1tol1ano
,1u11ce le alrre ed1zlon1
e-slere.
DIZIONE CUMUlATIVA

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PElHOOICO MEN-
SILE PER l COO-
PERATORI DELLE
OPERE E MTSSIONJ
01 S. CIO. BOSCO
BOltET~flNO
SJ\\lESI J\\N O
AMo LXVlll n. S
M AGGIO
1944-xxrt
/11 osuquio alfe dispo.tt:;i<mi mi11istariali per la lìmila.:iom, della carta, l'edizione italia,ra sostituisce le altre edizio11i estere.
SOMMARIO: La Carllà - Sotto la cuJ)Ola dcll'AusiHatrice ln rami.glia: flalia, Spagna • Dalle nostre Missioni:
Equatore - Necrologio • Crociala Mlssfonarla • Tesoro spirituale.
La Cc1rità
Il mese passato, abbiamo raccolto l'im:ilo
pasquale ad una decisa risurrezione spirituale. E
ci siamo impegnati in fervidi propositi di vita
cristù:mà con la fedele osserv:an:::a dei Comanda-
111e11ti della legge di Dio. Afo Gesìi ci ha detto
che egli è venuto a perfezionare la /pgge anticà.
Ed ha dithiarat.c the se la nostra giustizia, cioè
la nostra 'Virhì, la 11osfra santità, non sarti piu
perfetta di quella degli srriW e dei farisei, 110n
entreremo nel Regno dti Cieli. (MA't'r., V, zo).
Con questo egli ha precisato e/te lo spirito che
deve animarci nell'osservaw::a dei di,vini Coman-
damenti 11011 d,v'essere solo quello del timore,
ma quello soprattutto dell'amor di Dio e de/f'a-
mor del prossimo. Ha detto quindi l'ultima pa-
rola, ha segnato l'unico cammino della salve:::za
e della perfe:::ione, lroa,1dosi, secondo la profe:::ia
di Simeone, a rovina ed a risurrezione di molti
in Israele e quale segno eh contraddizione
(LUCA, li, 34). L'esperienza di quasi due mil-
Je,mi conferma questa 11etta posizione di Nostro
Sig11ore, il quale rimane sempre l'unico Sah•a-
tore del mondo, l'unico vero J\\;laestro e continua
la grande disc:rimina:::iòne del genere umano. Si
schierano alla sua destra quelli che a lui si af-
fidano e da lui aU.i11go110 ispirazione e gra:::ia di
vita; si dannano alla sua sinistra quanti ri-
fi11ta110 la sua redenzione. Una virtù distingue
gli uni dagli altri; i buoni dtli catti'l•Ì, i giusti
dagli empi: la 'l:irtù della Carità. L'lta detto ltti:
~ Da questo tutti riconosceranno c.he siete miei
discepoli se vi amerete gli uni gli altri•>. (G10v.,
XIII, 35). La can·tà è la virtù caratte1·i.stica
del cri.stiano. Non può dirsi vero cristiano chi
rinunzia alla carità. La carità - scrisse Sa11-
t'Agosti110 - distingue i figli di Dio dai fi-
gli di satana. E non fece e/Le ripetere quello
rhe già ave-.:a detto l'Aposto/o della can"tà,
S. Gùn:a,mi Evangelista, il quale nel capo III
e IV della sua pri111a lettera ne ha fatto una
vera trattazùme. Ecco i versetti principali:
<< In questo si distinguono i figli di Dio etl
i figli del tliavoro. Non è da Dio chi non pra-
tica la giustizia e non ama il proprio fratello:
poichè questo è il messaggio che udiate da
principio, che vi amiate l'un l'altro. Non
come Caino che era dal maligno ed uccise
il proprio fratello. E perche lo uccise? Perchè
le opere sue erano cattive, mentre quelle di
suo fratello erano giuste. Non vi stupite fra-
telli, se il mondo vi odia. Noi sappiamo che
siamo stati trasferiù dalla morte alla vita,
perchè amiamo i fratelli. Chi non ama rimane
nella morte (ossia: in peccato). E chiunque
odia il proprio fratello è omicida. E voi sa-
pete che qualunque omicida non ha 1:1 vita
eterna abitante in se stesso (ossia: non ha la
11ita della gra::ia che è semenza della vita etema).
Da questo abbiamo c~nosciuto la carità di
Dio: eh!! egli ha dato la sua vita per noi; ed
anche noi dobbiamo dare la vita pei nostri
fratelli. Chi ha dei beni di questo mondo e
vede il suo fratello nella necessità e gli chiude
- - h: sue viscere: come può avere la carità di
51

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Dio in se? Cari figlioli miei, non amiamo
a parole e colla li11gua, ma colle opere e
con verità» (ossir1: prntira111c11tc ,, si11cera111e11/e).
(1 G1m., Hl, 10-18).
Ptr qut•s/o, il 'l:n1era11do nxchio, a11che 11egli
ul11ì11i w111i, quando più cht cm/e11arit) t•ani'l:a
purtalu alla china, 11011 fact"t.·a che raccoman-
dare m f rdrli l'am()r Jrntrr110. li u .t:li ossert'n-
r,mo cl,,, ripeft"l.'ll se111p1<e la slesm raff()IIW11da-
::;io11e, cngli oahi f(m,jì di lagrimP, 1•sdt1111ai·a:
«È il precetto ùcl Signore! E se si prati<.'3
questo, h:1sra ! >l.
l'aichè, real111,•11te, l'amor del prossimo che
;, frullo n•ra caritrì cristiana 110n è che 1111
r~(lesso dell'amor di Dio. f; la prcn.•a, In di-
11J()Sfru::.il.>11e pratica dd i•1•ro muore che, ele-
-;•m1dosi a Dio, si prodiga, per aistumo im-
pulso, " lutti i nostri fratelli i11 G1·sù Cristo.
/,' Aposwlo ha s•ril11ppato a111pia111e11/e questo
ronatlo nel capo [f' de/lc1 sua prima h-llua
rnn ljlltsle parn/i>:
riw.Carissimi, non vogliate credere n<l ogni s pi-
ma rroYatc gli spiriti Se SOlU) ùa Dio:
po1thè mòlli falsi profoti sono ui,;citi per il
mondo. Da questo si conosce lo spirito di Dio:
ogni spirito che confessa che Gcsìt Cristo è
venuto nella carne, è da Dio; ma 0~11i spirito
che divide Gesù non è ùa Dio: anzi questi
t< u11 anticristo, il quale avete utlito che viene,
e già fin cl'adesso è nel mondo. \\"01, cari fi-
gliuoli, siete da Dio e avete vinto l'anticristo,
pen.:hè Quegli che è in ,·oi è più potente ùi
eolui che sta nel mondo. Essi sono <lei rrwn<l():
per quc!ltO dicono cose del mond() e<l jl mondo
li ascolta. ~oi siàmo ùa Dio. Chi conosce
Dio ci ascolta; chi non è da Dio non .:i ascolta.
Con questo criterio noi J.islinguiamo lo spirito
di \\'Crità dallo spirito <l'errore. Carisgimi,
:imiamoci l\\1n l'altro: perchè la carità è Ja
Dio. E chi ama è nato da Dio e conosce
Dio. Chi non ama non è giunto alla conoscenz.1
d.i Dio, perchè Dio è carità. In quc$tO si è
manifestata la carità di Dio \\'crso <li noi, che
Dio mandi, il suo l1n.i.genito nel mondo, af-
finché per lui abbia mo la vita. Ecco dove
rifulge la carità: non (si tratta di una st·mplicc
corrispon(lcnza tla parte sua) come se noi
an:.ssimo am11to Dio; ma s i è che egli e.i ha
:imati pc! primo ctl ha mandato iJ suo Figliuol•>
a propiziazione pci nostri peccali. Carissimi.
se Dio ci ha amati in tal guisa, noi pure doh-
hiarno amarci l'un l'altro. '.\\'"essunn ha mat
veduto Dio. Se ci amiamo l'un l'altro, Dio
abita in noi e la c11rità <li lui è in noi pcr-
fcua. Da questo <.:onoscianm che si.amo in lui
e che egli è in noi: pcrchè egli ci ha dato clel
- - suo spirito. E nni abbiamo \\·cduto e attestiamo
52
che il Padre ha mandato il suo Figliuolo S:1l-
\\'atorc del mondo. Chiunque confesserà che
Gcsì1 è il Figliuolo di Dio, Dio abita in lui e
lui in Dio. E noi abbiamo conosciuto e cre-
duto nlla carità: e chi sta nella carità sta in
Dio e Dio in lui. In questo è pcrft:tta la ca-
rità J.ì Dio in noi, se abbiamo fiducia p<:I di
<lc:1 giudizio: perchc cp1:1le egli è, tali siamo
pure noi in questo mondo. li timore non ist.ì
colla ca.-ità; ma la carità perfetta mand'I vi,1
il timore, pcrchè il timore ha tormento. e chi
e temé 1101\\ perfetto nella cadtà. ~oi adunqu,:
amiamo Dio perchè egli pc! primo ci ha
amati. Se uno dirà <e lo amo Dio,,, e odierà il
suo fratello, è mentitore. Infatti chi nori :mu
il suo fratello, che vede, come puÌ> amar Dio
che egli non vede? Or Dio ci h:1 pn1prio
comandato qu;;sto: che chi ama Dio, ami
anche il proprio fralcllo . (/ G10,·., c. I\\')
ì-: il Jirect>llo d('{ Si'g11ure! La 'Lr:g_l!t> t111tir11
ll'i'l!'l'u protlamato: Amerai il Sig1111re D:o
tutto con tutto il tuo cuore, con tuttn la-
tua anima t: con tutta la wa mente. Quc::;l<1
è il massimo e il primo Cornandamcnt'l. 11
secondo poi è simile al primo: amerai il ll o
prossimo come w stesso. (\\Lvn., XXIJ, 38).
lla IJll<'slo secondo prtwl/o Gesti l'ha est<•so e
Pf'rfr:.i1111aln finn n fame il distirllii•o rigorui11
l'Cl l'roico dei crede111i: <( \\ .i do un coman •
d.arnc:_nto nuo\\'o; che vi amiate a \\'iccnch
comi: io ho amato voi l) (G10, ., Xl I[, 3+):
1c n mio precetto è questo: che vi amiate a \\"i-
cctlda c,,me io ho amato voi•> (G10Y., X\\", 12';
,, To vi comando ·questo: di amarvi a \\'i-
ccntla >> (Glov., XV, 17). Non poh-va 1•.m1re
più esplicito, ni: più categorico. Egli ha ,·o/ufo
pre-z•pnire ogni pericolo di i/111.1·irme: chi I i111111::.i11
alla rnritlÌ frater11a 11011 è più aìstiano. Lo spet-
tarolo che cc,11nrth•<1 ·i pagw1i alla 1.·ista dii
primi cristiani era proprio questo dl'll'amor frn-
tr,rno. Confusi i11 1111 sol palpito di fed(> e di
c11ritrì, ricrhi e poz•eri, patri::.i e p/1,bei, p,1dro11i e
schicn1i, da. Cemsaf,,1w11r a Roma, facf"i•a110 ,m
ruor solo ed 1111'a11i111a sola, slrnppa11do t1f pr11-
ft111i 1111 grido 11111111i111e di ,1m111ira:::i,me: ,, G,wr•
dal<' come si t1111r1110! ».
Bisogna leggeri' /'11lti111a pagina dt•! capo 11
degli Atti ùegli Apostoli per cmuprendi:re il
fervore di cariltì rhe c111i111m·a qut·llc cu1111111ità
·,wscrnti., Dopo a·.:er dneril/o il Ballrsimo
dei tremila convertiti dalla• prl'dica-;;i1J11e di
S. Pietro, il IacrQ IPsto s,,ggi1111g1•: Ed erano
assidui alle ì~truzinni ùcgli AposlOli, cd alla
comune frazione <l.d pane e nll'orazionc. E
tutta la gente era in ansioso rispetto: poichè
~li Apostoli facevano molti prodii,-!Ì e mira-
coli in Gerusalemme. E lutti i crc<lcllli erano

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uniti ed avevano tutto in comune. E vende-
vano le possessioni e i beni e distribuivano
il prezzo a tutti secondo i bisogni. Ed ogni
giorno trattenendosi lungamente tutti d'ac-
C(lrdo nel tempio, e spezzando il pane per
le case, prendevano cibo con gaudio ' e sem-
plicità di cuore, lodando Dio e SlLscitando
simpatie in tutto il popolo. Il Signore poi
ogni giorno aggiungeva alla stessa so1.:ictà
gente che si salvasse.
· L'amor proprio e l'interesse, quando 11011 pure
fp più ahbielte passioni, ha11110 fatto pur-
troppo assai presto scemare in molti quel pri-
miti1•0 feroore. l'ila se c'è 11n'or" in cui do-
t.'rebbe n'prendere tul/a la sua generosità ed
ab11ega:::ione è ind11hbùu11e11/c quest(I in cui i
bisogni a11111e11tmzo a dismisura. Q11tmta genll'
sew:::a te/lo e senzt1 lPlto, senza •vesti e sen~u
pane, sen!.::a lavoro e se,1:::a risorse!... quanti
bimbi derelitli, affamati, 01fcwi, abbando11ati!...
È proprio il momento di ric()rdare che a nulla
giov:a la 11ostra fede se, potendoli soccorrere,
ci rifiutiamo Dice bene l'<lpostolo S. Gia-
como: Se il fratello o la sorella non hanno
da vestirsi e mancano del vitto quotidiano, e
uno di voi dice loro: - Andate in pace, scal-
datevi e saziatevi - senza dare loro il neces-
sario: che cosa gli serve la fede? (GL\\C., Il,
15-16). Bùogna leggf!re il capo V della stessa
/etttrra dm/egli ridnama al dovere coloro che
stan bene ed /,anno me:::zi e defra11dm10 perfino
la giusta mercede agli operai, mentre comiglia
01 poi·eri la pa::im:::a e la fiducia in Dio.
,1la più che le ,,,im,cce, valgano ad inft•rvorare
la nostra carità le calde esortazioni di Nostro
Signore Gesù Cristo il qunlP ci garantisce che
neppure 11/L birchier d 'acqua fresca dato per s110
amore resterà se11:::<1 mercede. <• Tutto quello
che voi farete al più piccolo fra i miei fratelli
- egli ha detto - lo riterrò come fatto a
me* (:\\ifaTT., X, .p: X.'-.-v, 40).
C'e infine un'altra pagina e/te 11011 dobbiamc
mai dimenticare. Ed è queUa i11 cui Gesù descrive
il giudizio jìnale. Com'egli prenderà allora le
pm·ti delle vittime, dei sofferenti e dei bisog11osi!
Egli dirà - riporta S. Matteo - a quelli che
saranno alla sua destra: << Venite, o benedetti
del Padre mio, a prendere possesso <lcl regno
che vi è stato preparato fin dalla creazione
del mondo, perche io ebbi fame e mi deste
da mangiare; ebbi -sete e mi ùcste da bere;
fui senza tetto e mi ospitaste; non avevo ve-
sti e mi rivestiste; fui ammalato e mi visita-
ste; ero in prigione e veniste a confortarmi».
Allora i giusti gli risponderanno: « Signore,
quando mai ti vedemmo aver famè e ti demmo
da mangiare, o aver sete e ti demmo da bere?
Quando ti vedemmo su1za tetto e ti accogliem-
mo, o senza vesti e ti rivestimmo ? Quando
ti vedemmo ammalato o in carcere e- ci re-
cammo da te? ,1. Ed il Re risponderà: «Tn
verità vi ùico, cii) che avete fatto ad uno
<lei miei fratelli, sia pure al più piccolo, l'avete
fatto a mc ,i. Poi dirà a quelli di sinistra:
« Andatt.: via da me maledetti_ al fuoco
eterno che è stato preparato pc! diavolo e pei
suoi ministri. Perchè io ebbi fame e non mi
deste da mangiare, ebbi sete e non mi deste
da bere; fui senza tetto e non mi accoglieste;
non avevo vesti e non mi rivestiste, fui am-
malato cd in prigione e non mi visitaste•·
Allora risponderanno essi pure: ~ Signore,
quando mai ti vedemmo affamato cd asse-
tato, senza tetto o senza vesti, malato od
in prigione e non ti rendemmo questo ser-
v1Zio? ,>. Ed egli risponderà: " 1n verità vi
dico: cii1 che avete rifiurato ad un solo di
questi piccoli, l'avete rifiutato a mc ». E
andranno costoro al suppli.zio eterno; i giusti,
invece, alla Vlta eterna. (ì\\l,·1.,-., XXY, 3r-46).
Ecco quale importtm:::a da il SignorP ali'eser-
ci:sio defla carit<Ì fraterna, fino alle opere di
misericordia. Si può dire che imposta il giudizio
del genere 1w1a,w quasi esclusivamente s1t que-
sto suo precetto. Qual conto pertanto avranno
a rendere a Dio fui/i glì operatori di iniquità
che approfittar10 dei torbidi per grassare, per
depredare, per 'l.•iolentare!... 1la qual conto avrcw
pure a 1"e11dere coloro che, potendo, rirnsmw di
soccorrere quelli che soffrono!
U,i VescO'Vo ha detto giustamente clze ~ questa
è l'ora dPlle miserie degli uomini e della mise-
ricordia di Dio ~-
' Le miserie 11wrali forse superano ancora
q11efle materiali.' /\\la ci consoli il pen.sare che
se vi f1ffo110 e vi sono di q,wlli che di111enli-
ca110 il grande precetto della carità, si ua ri11-
rm1.mndo ùt tutte le darsi socùlli u11a promet-
te11te fioritura di eroismo e di martirio che ri-
velano il lievito del Cristù11,esimo, la sacra
fiamma dell'amor fratertlQ. Sappiamo/i cogliere
a nostro conforto, ed a speranr:a di 1-isu.rrezione.
E per parte nostra schieriamoci generosamente
a strumenti della misericordia <!i Dio 11ell'eser-
cit:io deffa carità.
Don Bosco, che è vissuto di carità, che non
ha esitato a mendicare per far la caritd, clze
ha pmdig"to tutto quello che i buoni gli lzatz
dato per soccorrere i bisognosi, ci. i11fo11da tutto
il suo spirito e ci spro11i a/l'eroismo, se occorre,
per alleviare tante sventure e soccorrere tante
miserie. Ricordiamoci delle sue memorande pa-
role: «.In fin di vita si raccoglie il frutto delle
opere b1wne ~-
- 53

1.5 Page 5

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SOTTO LA CUPOLA
DELL'AUSILIATRICE
Jl mese di marzo è trascorso senza notevoli
avvenimenti nella Casa-madre, angustiato però
giorno per giorno dall'inasprirsi delle azioni
ili guerra che hanno stroncato l'opera nostra
in altri centri, accumulando rovine su rovine,
senza permetterci di aver notizie sicure dei
Salesiani, delle Figlie di l\\Iaria Ausiliatrice e
degli alunni di varie Case della stessa. nostra
h:.'llia. Gli Esercizi spirituali, il pio esercizio
ùella Via Crzm:ç e la festa di San Giuseppe,
celebrata con speciale fervore dai nostri alunni
artigiani, hanno dominato il programma reli-
gioso.
Il 12 marzo abbiamo ascoltato l'accorata
parola del Papa cbe, dopo aver soccorso di
volta in volta le nostre città colpite dai bom-
bardamenti, con lettere riboccami di angoscia
e di amore paterno ai singoli Vescovi e con
l'elargizione di migliaia e migliaia di lire a
favore dei sinistrati, ha sentito il bisogno di
ricorrere all'aiuto <lei buoni di tutto il mondo
per aver i mezzi necessari a continuare la sua
opera caritatevole ed a soccorrere anche l'in-
descrivibile angustia della città di Roma e
delle popolazioni affluite alla Capitale dalle
zone di operazione.
L'Oratorio Festivo ha dedicato la festa di
S. Giuseppe ad invocare speciali benedizioni
sulle fum.iglie operaie. Ha fatto anche la tra-
dizionale processione colla statua <lei Santo
ed ha coronato le funzioni ascoltando la pa-
tema parola del Rettor Maggiore il quale ha
pure imparLilo la Benedizione Eucaristica.
Essendo stata per la terza volta requisita la
nostra Scuola Agraria di Cumiana, i nostri
alunni colà sfollati si dovettero disperdere:
molti ritornando alle loro famiglie, altri tro-
vando ospitalità ad Ivrea, altri adattandosi
ai disagi dei viaggi per frequentare le scuole
del nostro Istituto di YaJsalicc, altri ancora
riducendosi qui con noi ad affrontare i peri-
cdi delle incursioni, confidando in Dio e
nella materna assistenza di l\\laria Ausiliatrice.
Nella settimana di Passione e nella Setti-
mana Santa il Santuario ha accolto numerose
schiere ùi operai e di operaie per la prepa-
razione alla Santa Pasqua, mentre alLri predi-
catori Salesiani si recavano nelle fabbriche
e nei paesi ,icini a portare la parola di Dio
a tante anime.
A compenso delle angosce si è così avuto
.il conforto di una generosa ripresa di vita
cristiana in molte famiglie corroborate dalla
grazia di Dio ed infervorate- d..1Jlo spirito di
carità cli Nostro Signore.
La Domenica di Passione e quella delle
Palme, ci parve di rivivere, per qualche ora,
le belle giornate dei tempi normali quando la
nostra Basilica rigurgitava di fedeli e di pel-
legrini. Da ogni parte della città e- fin dai
paesi vicini convennero infatti al santuario
numerose famiglie operaie assistite dai Soci
delle Conferenze Aziendali per la Santa Pa-
squa, alla quale erano state in precedenza
preparate con appositi tridui di predicazione.
Cdebrò il Rettor l\\Caggiore il quale, al Van-
gelo, rivolse loro la sua paterna parol:i, in-
trattenendoli familiarmente sulla santità della
vi1a cristiana., ispirata alla le~ge di Dio cd
animata dall'amore d i Nostro Signore. In Ba-
silica trovarono copia di confessori, sicchc po-
terono accostarsi alla santa Comunione colle
migliori disposizioni. Assistevano alla funzioni!
anche gli zelantissimi soci delle Conferenze, che
si dedicano al provvido apostolato con uno zelo
dcgno del più allo encomio. Al termine della
funzione venne distribuita ad ogni capo-fa-
m iglia una copia del Santo Vangelo affinchc
possano leggerne spesso le sacre pagine ai
loro cari e trarne ispirazioni di vita cristiana,
di conforto e d i elevazione.
IN FAMIGLIA
G r a v e 11 o n a L o m e I l i n a - Inau-
gurazione di una statua di San Gio-
vanni Bosco.
Il 30 gennaio u. s. anche Gravellona Lo-
mellina ha visto appagato uno dei suoi ardenti
desideri colla benedizione ed inaugurazione
cli una statua di S. Giovanni Bosco, a l qualt
tutta la popolazione porta tanta devozione.
La bcne<lisfc il rcv. Parroco Don Fonio. Fece
il panegirico del Santo il rev. Parroco cli Al-
bonese Don Masperi. La festa sì iniziò con
una Comunione veramente generale. Chiuse
le s<>lenni funzìonj la 13encdi~ionc Eucaristica.
D alla SPAGNA
Abbiamo ricevuto i primi due numeri ùd
Bollellil10 che si è incominciato a stampare a
Madrid e spigoliamo alcune notizie d11: fa-
54

1.6 Page 6

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ranno certamente piacere ai nostri Coopera-
tori. ln tutta la Spagna ì: una fervida ripresa
di attività -salesiana. Coopt-ratori ed Ex-allievi
vanno a gara ad aiutare i nostri Confratelli e
le Figlie di Maria Ausiliatrice a rifarsi dei
aperta l'Assemblea in nome del Rcttor Mag-
giore, leggendo un'affettuosa lettera del quarro
Success<tre di Don Bssco. Diede il benvenuto
il Dirottore del CoUcgio SS. Trinità, mettendo
la Casa a disposizione degli Ex-alli.cvi. Quindi,
danni dei rivolgimenti trascorsi ed a svilup-
pare Oratori cd Istituti per accogliere cd edu-
care cristianamente tanta gioventù.
sotto l'abile direzione del Regolatore, si ini-
ziarono le relazioni e le discussioni. L'aw. Mo-
rales, Presidente dcli' Unione di Utrera, tratlò
Centrale Catechis tica.
Colla benedizione del Signore e ccmfidando
dell'orientamento del Circolo Domenico Sa-
vio, come Aspiw11tato degli E.,·-n!li,·vi, col pro-
posito di formare adeguatamente i fotW'i cle-
menti delle classi dirigenti.
11c.:Jl'aiuto dei Cdopc:ratori e degli Ex-allievi,
si ~ inaugurata a Mad, ;d una Cl'l!tr(l/e Catechi-
stica sulla stampo di quella. istituita dal nostro
Rettor Maggiore qui in Torino, collo scopo di
Il Pres:dente della Tarragonese, sig. l\\1a-
nent, illustrò la funzione <lell'Ex-allievo come
Cooperatore Salesiano, insi.9tcndo sul concetto
che i nostri Ex-allievi devono pur essere i
favorire l'inscj!namcnto della Religione nelle nostri migliori Coopcratori.
scuole parrocchiali, negli Oratori festivi, nei
centri di cultura, nelle scuole pubbliche, nei
collegi, nelle associazioni e nelle famiglie
li Presidente dell'lspcttoria Celtica lrattb
dei mezzi di fom,azionc delle Unioni Ex-al-
lievi: pratiche di pietà, esercizi spirituali, ri-
cristiane. La Centrale ha lanciato subito una
bella serie di pubblicazioni, traduce11do anche
il volume del nostro Rettor Maggiore sull'Ora-
torio festi·vo, Catechismo e forma,;;;ione religiosa.
tiri mensili, circoli di studio e << salesianizza-
zionc » delle case degli Ex-allievi coi quadri
di 1\\laria Au:-iliatricc r di Don I.losco. 11 ve-
terano sig. Ccrvera, paladino delle assemblee
Ha iniziato una hihlioteca scenica catechislica anteriori, diede lcm1ra della relazione del
L<l ha preparato pure una serie di filmine Notaio di l\\Iadrid sig. Gonzalvez, il quale
catechistiche che illustrano il Catechismo e all'ultimo momento era stato impedito d'in-
la Storia Sacra. La Centrale ha incontrato le tervenire da doveri <l'ufficio. La relazione
più lusinghiere accoglienze nelle diocesi e volse sulla posizione dcll'Uniono Ex-allievi
nelle parrocchie e fa bene sperare del suc- rispetto all'Azione Cattolica, come Associazione
cesso <lei suo provvido apostolato.
Ausiliaria.
Particolare interessamento suscitaronò le
Quinta Assemblea Nazionale degli Ex-ai-
liev i Salesiani.
,
nuove proposte di organizzazione della Fe-
derazione Nazionale e di quelle Regionali e
locali, con un organo nazionale di affiata-
Riuscitissima la Quinta Assemblea Nazio-
nale dei nostri Ex-allievi tenutasi lo !-corso
anno uci nostri Collegi di Siviglia e di l;-
mento e di ispirazi9ne. Tr.attb in particolare
dello rivista il Regolatore sib"' Torrente, pro-
ponendo per titolo Dan Bosco in Jspag11a. A
trcra anche per commemorare il Giubileo Sa- sera l'l'nionc locale offerse ai convenuti una
cerdotale tic! nostro Rettor l\\'Iaggiore.
splendida accademia di omaggio durante la
Preparata da una ben organizzata propa- quale l'insigne Cooperatore sig. José l\\lùngc
ganda di stampa e radio, attrasse parecchie J3erna1 c.into le e;lorie di Si, iglia con la sua
centinaia di Ex-allievi. attorno ai tre Ispettori fascinantc eloquenza. Chiuse la giornata I' I-
Salesiani, ai mcrnhti <lei Consiglio Nazionale, spertorc della Betica colla trndizionaJc (< IllJS!Q!._
ai Presidenti e Consiglieri Regionali, cd ai • notte~- L'indomani, dopo la :\\lessa, l'Isprt-
tre ex Jspcttori tanto cari e henemeriti, Don tore dcli' lEpettoria Celtica, Don Bellido, be-
:\\lanfrcdini, Don Vii'ias e Don Pastor. Sua nedisse il vessillo ddl' LT nione di Siviglia, es-
Eminenza 11 Cardinal Arcivescovo mandò la se::ndo madrina Donna I.rene Nalùa dc Tcr-
~ua paterna benedizione e le Autorita, impe- ran. Quindi tutti presero il treno per l"trcrà
gnate in quei giorni a Compostella, cordiali clove si tenne l'assemblea conclusiva. Lctte
adesioni. Celebrò la -;\\,lessa ddla --Comunione le adesioni del Capo dclii) Stalo, del Ì\\ unzio
generale 1' fspcllorc dc.Ila lspctloria Tarrngo- Apostolico, de::l Primate:: ui Spagna, tli vari
n(:sè Don Alhert<>, implorando col canto del Ycscovi, Autorità e personalità, i convenuti
r'rni CrMfor .l'assistenza dello Spirito Santo. ricevettero il saluto di un cx-allil·vo e ui un
Quindi, sollo la presidenza onoraria dei ::ìu- alunno. Quindi prese: la parola il Presidente
prriori e del Presidente )Jazionalc, hspettore Nazionale sig. Angelo Garcia de:: \\ ·i-nucsu per
della Retica, Don Fforen?.O Sand1ez, tlichiarb rin?,raziare i --Superiori e presentare il nostro
I
55

1.7 Page 7

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Don Rosès, già redattore dell'edizione spa-
gnuola dd Bollettfrio Salesiano qui in Torino
e maestro di tanti ex-aUievi, il quale, essendo
giunto allora dall'Italia, descrisse le conùizioni
della Casa-madre dopo i bombardamenti e Le
angustie del Rettor Maggiore fra La rovina
di tante Case nelle diverse nazioni in guerra.
Chiuse il convegno l'Ispettore della Betica,
impegnando gli Ex-allievi all'attuazione del
programma approvato, col proposito di esser
sempre «gloria e corona » del nostro Rettor
J\\iaggiore.
SARAGOZZA. - TI 2 dicembre u. s. S. E.
l'Arcivescovo J\\lons. Domenech ha benedetto
solennemente la nuova cappella di S. Gio-
vanni Bosco che oltre ai giovani dell'Oratorio
accoglierà ben ,presto centinaia di alunni delle
nostre Scuole Professionali in costruzione. Ac-
cnlto festosamente ùagli Oratoriani e µa una
folla di personaiità, di Ex-allievi e Cooperatori,
Mons. Arcivc~covo impartì la benedizione
rituale cd iniziò subito la celebrazione della
Santa Messa, distribuendo numerose Com.u-
nioni. Passò quindi nel salone dove ricevette
l'omaggio ùi una graziosa accademia allietata
dalla banda del Corpo di Polizia Armata chC'
aveYa già prestato servizio d'onore al ricevi
mento e durante la funzione. D omina l'alt.in:
della nuova cappdla una bellissima statua
di Don Bosco uscita dalle nostre Scuole Pro-
f1..-ss.ionali d, Barcellona.
CADICE. - L'ispettoria Bctica ha aperto
in Cadice un Apirantato per Salesiani Coadiu-
tori. Ne con ta , già 38. Auguriamo di cuore
che si moltiplichino e riescano a fornire cosl
ottimo personaJe alle nostre Scuole Profes-
sionali.
HUESCA. - Le nostre Scuole di IIucsca,
il 5 dicembre u. s., han Jedicato tutta la gior-
nata alla memoria degli eroi della «Crociata
per Dio c per la Spagna 1>. inaugurando la
nuova sede della sezione Ex-allievi ed una
lapide commemorativa dei Caduti. Presie-
dette la cerimonia S. E. il Vescovo diocesano
coi Governatori Civile e Militare, numerose
personalità e rappresentanze tli Ex-allievi dalla
Capitale e <lai dintorni.
SANTA Crmz DE TI:.'NEitrrn. - Tutta la stampa
locale ha trihutato ampi elogi aJ lavoro delle
Figlie e.li Maria Ausiliatrice che già accolgono
più tli un centinaio di orfanelle nel loro Isti-
tuto e ne vanno aumentando il numero man
mano che riescono ad aver pèrsonale.
VALLE NOSTRE MISSIONI
EQUATORE
Dagli « A1111ali della Società Salesiana i>.
I\\IATAR6. - Nd nostro Collegio S. Anto010
da Padova si è costituito un ferventissimo
1, Circolo Missionario l) formato Jai soci delle
Compagnie religiose e dedicato alla memoria
di uno dei no~ri più illustri martiri dell'ul-
tima persecuzione, il wncrato Ispettore D. Giu-
seppe Calasanz. I soci della Compagnia <lei
SS. Sacramento, che ogni giorno fanno spe-
ciali prcijhiere secondo l'intenzione missio-
narìa <lt:I 8. Padre, hanno inaugurato anche
un "•Centro <li Stud i ~lissionari i) per appro-
fomli,·e la conoscenza delle Mis~ioni e dell'apo-
stolato missionario
1\\1.Annm. - Il nostro Collcg10· S. Michele
Arcangelo di l\\lac.lrid i.: uno di quelli che ha
sofferto maggiormente dei rivolg imenti tra-
scorsi, perchè si trovav;i proprio nella zona dd
fuoco. Riparato ormai nelle sue linee generali,
ospita da un anno duecento alunni delle quat-
tro classi elt•mentari, cd estende ormai l'opera
sua con l'inaugurazione <li un Oratorio festivo
e l'aggiunta e.li <luc classi. Anche gli Ex-al-
lievi cd il Circolo ~ Domenico Savio !> ban ri-
preso wr pieno la loro attività
L'esilio dei Salesiani.
Continu-a1.1one \\'CJ1 n. prèceJente)
L'Ispettore si recò in seguito ad assicurare
le cose a Riobamba e a Cuenca. Nelle memo-
rie del tempo sono lodate la serenità e la calma,
che non lo abbandonavano ma.i in delicati
frangenti. La sua parola incorava i timidi e
conteneva le impulsività sia nei confratelli che
nei giovani più grandi. Lontano com'era dai
Superiori, li informava _di tutto; se mai le loro
risposte tardassero a giungere, pregava e \\>°i
agiva con risolutezza e prudcnz.1.
Nonostante la bonaccia che dicevamo, c'era
ndl'aria odor di polvere. L'Intendente di Po-
lizia compariva ogni tanto in casa a perquisire
e a inquisire, sempre sospettando che si na-
scondessero armi e si tenesse mano a ordire
u.na cospin1zionc. In città, assembramenù di
gentaglia raccozzata a<l arte sbraitavano contro
i religiosi. Perchè i poteri puhblici potessero
agire, bisognava bene che si facesse udire la
voce dd popolo! Una sera i Salesiani furont,
avvertiti che vi sarebbe stato un assalto al
Collegio. Non ci fu verso <li mandare a letto
56

1.8 Page 8

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,
U coadiutore Pancherl su uno del •ari p0nti da lui costruHI nelle nostre Miss-ioni dell'Equatore.
i giovani, che, dato di piglio ai bastoni della
ginnastica, si appostarono in attesa degli assa-
litori. Questi sulla mezzanotte, trovato molto
popolo quasi a guardia della casa e visti accesi
nell'interno i lumi, non si arrischiarono a fare
atti di violenza, ma, urlando parolacce da tri-
vio, presero il largo. L'indomani Don Calca-
gno si recb dal Generale per sapere se sarebbe
tutelata la sicurezza de' suoi giovani. Il Gene-
rale gli rispose constargli che si ordiva una
cospirazione contro il Governo. Don Calcagno
gli domandò se credesse che fra i cospira-
tori vi fossero anche i Salesiani. - Non so,
rispose. Ammiro i vostri sacrifici e non mi
mostrerò insensibile. - Cosl fiicendo, Io li-
cenziò. Si poteva dunque arguire che, se in-
tomo a lui vi era chi vedeva di malocchio i Sa-
lesiani, egli non pareva dello stesso tenlimento.
Pochi giorni dopo una persona privata av-
vertì al Protectorado che si stesse all'erta, per-
chè la Polizia aveva ordine di catturare tutti
i Salesiani di notte e condurli in esilio. Don
Calcagno mandò subito dal Console germa-
nico, amico della Casa, pregandolo che difen-
desse i Salesiani da siffatte persecuzioni. Il
Console andò tosto in persona cl.a Alfaro per
appurare la cosa. - Io non ho nulla contro
i Salesiani, rispose, e desidero che si sappia.
- Avendo poi soggiunto il Console che si
buccinava dover essi venir esiliati di notte
come i Cappuccini, replicò: - Se fossero col-
pevoli, non di notte, ma in pieno giorno il
farci uscire dalla Repubblica. - Delle parole,
ma la voce correva insistente e prendevano
corpo i timori.
Un fatto accrebbe le apprensioni. Una mat-
tina irruppero nel cortile del Collegio molti
sbirri, comandati da un ufficiale famoso per
atti sanguinari. Costui esigeva la consegna
delle armi. _Si ave,•a un bel dire che armi
dentro non ,•'erano I Egli strepita,'a e chiese
di vedere certe casse piene di cartucce. Gli
mostrarono alcuni cassoni accatastati presso
un muro. I suoi uomini si buttarono sopr~
e li scassinarono. Li trovaron piene di matto-
nelle refrattarie, con le quali si dovevano fare
ripa.razioni al forno. Si sarebbe potuto ridere
dello smacco; ma simili sospetti facevano pro-
nosticare poco di buono.
Tanto tuonò che piovve, anzi fece gran tem-
pesta. La notte sul 24 agosto avvenne simul-
taneamente una triplice irruzione della Po-
lizia: al Pr<lteclorado, a La Tola e al :-'1oviziato.
Al Protectorado l'ufficiale, che comandava
la pattuglia, fatti radunare i Salesiani, intim9
loro che s'incamminassero vers" il Palazzo di
Polizia, accordando pochi minuti per fornirsi
di abiti. Don Calcagno tentò di opporsi; ma
pòichè vide inutile, anzi pericolosa ogni re-
- - sistenza, desistette, e tutti scortati a guisa di
57

1.9 Page 9

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malfattori, uscirono. I giovani, una cinquan-
tina che non erano andati in vacan7..a, prccipi-
1ati giì1 dalle camerate, strillavano, piangevano,
pregavano la l\\Iadonna. Le loro grida, echeg-
g-iando nel silenzio notturno, si ripercuotevano
dnlorosamentc nel cuore dei Superiori, men-
tre si allontanwano in mezzo a 6o soldati.
Nel Palazzo di Polizia, nessuna formalità d'in-
terrogatorio, gli stranieri furono rinchiusi in
una angusta cella, dove stentavano a respirare;
gli Equatoriani invece \\·cnnero obbligati con
la forza a riwrnare. Alcuni protestarono ener-
·gicamcnte di voler seguire i loro Superiori.
Sopraggiunto il comandante e saputo che il
pit, accanito a resistere ern il cl1icrico Yi1tori,1
se Emanuele Egas, lo prese L'Oll e ricondusse
alla Poli:t.ia, ordinando a1 soldati di far ftwco,
non appena qualcuno tentasse ancora di op-
porre resi~tcnza. Giunti in Collegio, li caccia-
rono nel parlatorio con guardie alla pc>rta. Che
fare? Gli uni, avt'ndo breviari, recitarono i
sette salmi penitenziali, gli altri il rosario. Do-
vettero stare fino alla mattina. Erano due
coadiutori e dieci chienci. Egas, il primo Sa-
lc~iano dell'Equatore, traspo1-tato dall'esubc-
r:in7..a dd suo temperamento e sfidando le mi-
nacce, non volle assolutamente staccarsi dai
propri Superiori; fu quindi· tr:1sci11ato ndla
sorte comune. ..\\ile quattro, fatti montare a
cavallo, attraYcrsarono la città, ancora sepolta
nel sonno. Pn.:ccdcva un picchetto <li artiglieri;
li stringeva ai fianchi e ~errava alk spalle una
s<1nadra di gcndanni. L'n ufficiale della scorta,
quando si passava dinanzi al palazzo di Al-
faro, si accol't<> al por1on1.: e atLravcrso lo spor-
tello apertosi ~cambiò alcu11c parole con chi
stava in attesa. Fuori di cntà, in luogo desc1·to,
venne ordinato l'alt, il cui prolungarsi metteva
angosciosi dubbi nell'animo degli arrestati.
Cominciava a quell'ora l'ansio1:o travaglio
del coadiuton: Panchcn. Egli, solito a passare
la notte pn:sso il cantiere d1 La Tola, crasi
$cntito bruscamente sve~liarc tla concitati colpi
alla porta. Disccs(I in gran fretta, si tro,·b tli
fronte a ntto armati, che si prl·cipirarono den-
tro, intimandoglì di precederli, pcrchè dove-
vano perquisire l'ahita:c:ionc c C(.'rcart: le armi.
Dopo l'inutile fatica se n'andarono. Quando
poi cgli prima del 1.:onsuell> si recò al l'rotectu-
rado per fare con gh altri le sue pratiche di
pietà, trovò la casa in subbuglio e molte ~ar-
dic poste là a impedire che nessuno uscisse o
entmssc. Con la forza si spinse oltre. Chierici
li giovani lo attorniarono, griùandogli confusa-
mente le ,·icendc di quella notte. Corse al
Pala:1.:1.0 di Polizia, ove domimdò dei Salesiani.
Gli fu risposto con mal garbo che erano par-
58 --
titi. Allora il suo amore forito esplose in parole
di fuoco senza risparmiare nessuno dei respon-
sabili. All'improvviso quattro roani lo affer-
r.i.rono e lo spinsero a viva forza dentro un vano
stretto come un armadio; emparedar dicevano
il rinser rare a quel modo un cristiano fra quat-
tro anguste pareti. !'Jcl buio di quella segreta,
riflettendo che Don Bosco non avrebbe agito
così, ne provo rimorso e p1·esc a dire il rosJ.rio.
Ycrso le nove, tratto di e padroneggiando
i suoi nervi, subì un lungo e insultante inter-
rogatorio, fimto il quale ft1 scortato al èollegio,
dove sotto i suoi occhi si apposero su tutto 1
suggelli, con l'ordine a lui di presentarsi al-
l'Imcndenle di Poli7..ia dopo pranw. Provvisto
alla refezione dei giovani, tornò alla Polizia;
ma con sua sorpresa fu J.ichiarato libero. li
ì\\ linistero si affrettò a mandire od Collegio
un Direttore laico. \\'olevano fare lo stesiw a
La 'l'ola; ma le proteste <li Pancheri contro
la ,,iolazionç della proprietà privata valsero a
far desistere: gli venne però imposu) di custo-
dire sotto la sua responsabilità e a disposizione
del Governo quanto ivi si trovava. Da quel
giorno al buon Coadit1tore toccò la sorte di
drfendere da solt) l'onore e gli interessi della
Congrc~azione.
!\\Icntrc Don Calcagno e i suoi aspettavano
quale decisione si prendesse sul conto loro,
ccci) arriYan: dal Noviziato in mezzo a un plo-
tone di gendarmi il Direttore Don Guiùo
Hocca e il Catechista Don Felice Tallachini.
Li avevano strappati brutalmente ai loro venti-
quattro novizi, che ind-1r110 supplicavano di
poterli accompagnare. Pa11chcri ponò anche a
:-:.angolquì la sua provvida as!'istenza.
Questo bravo Salesiano si diede con tutta
attività e zelo a invocare protezione dai Con-
soli tedesco, francese, perua110 ln favore dei
deportali e <lei chierici rimasti; il Console ita-
liano era as!'Cnte. Correva poi da una all'altra
dc!IL--.. tre Case, cercava mezzi di sussistenza,
nel Prol<'c/ql'ado parlava financo dopo le ora-
zioni Jclla ~.i.•ra. Scrive un testimonio: (• L'uùirc
quelle sue p;irole, quel vedere un secolare
d 0 alta statur.1, con tanto di barba, tutto com-
mosso, produce,·a in lutti noi un:t grandissima
impressione. Esortava alla perscveranz:1 nella
vocazione; il che la prima Sèra ci commosse
fino alle lacrime e si sarebbe sacrificata la vita
per trionfare in mezzo a tante diflìcoltà ~- Quc-
~to trionfare si riferiva alla vittoria contro le
male arti usate <lai pcrsecutori per indurre i
chierici cquawriani a deporre l'abiw e abban-
donare la vocazionc. Persone pie larghcggi:t-
vano in soccorsi, primo f.ra tutti I'Arcivcs~·ovo
Pietro Raffaele Gon1.alcs-Callisto. (C:o111,,,,,,;).

1.10 Page 10

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NECROLOGIO
Sales iani defunti:
,','1ir. PRADEU..-1 FU I \\'CE.'>(,'0, d,1 Brym,·ck
(Pruss111), a C:r.crw1s1sk (Polon1al. il .1-1 1<>-11 a
7 l .111111.
S,,r "1. ILD01TI , I,\\ f,F.LO, tla ~lar11i.:11a11.1 tli
Po (l rcmonal, t a Sant1,1~0 (<.uha) il +·'• 1<1.13 a
ol, anni.
Co11d. RO.U I\\ I\\' <>SI. 11.IJO, d., ( 'ordcnon~
(l dtnl'), -t a Bdlunn ,I .25-11-19-t4 a 75 1111111.
<:owl. ftR.l1Y(.'l/l 1,1 '/GI, da l-l11n111i (ForllJ,
t II Cnrnagucy (Cuba) ,l 7-x1-19+J a 71. unno
Cot1d, ROR 1·r:7.K I <'OST I \\'TI\\'(), tl.1 H,,.
t \\ <,\\.t•nnct10\\\\1Cè (Polo111,1),
;1r<::I\\ 14 (Poloni.,) 11
C1-x11-H),H. a 44 anni.
(.'11a,I WOJTKOll'/1I K C,/L SE!'PE, J,1 ~d,-
\\\\ct ,~ (Germania), t sul fronte ÙJ itucrm russo 11
1 -1-1111 ~ 37 :rnn1
Cl,. tr. ll.'TJI/\\' Fil I \\ 'CESGO, <l,1 \\lc1;:kll1i.:-
t lio,·,•11 (Gcrman,al, in i•u..rr.1 11 20-1-u14+ :1 2X :m111.
t:11. t,. W 11/,l1l:'HS ,;101· JS\\'J, ùa E~,.-n Bor-
beck (Gcrmani.i), t 111 vu,·rra nd 19.n a 30 .mni.
Ch. 1,. C.-11'.lSl\\l Gll 'SEPPH. <la Cu,tdla-
ynzw (Belluno). i a Pws,,i.co (Turino), l'll-11-111++
a zo anni.
Cooperatod defunti:
S K RTW.Jf.Ul().\\S. (;{()S['l~C.1'1''1'.IIWSSI
l'rsrm·o ili Fr/tr, r Rt'll1111n, t il 3-111 u . s. nel Rr nnni
Resse )ler oltre lrcnt'muu la diocesi bcllu11..,c,
modello al Clero ccl :ti pn)lulo ùi cccclbC virtù pa-
~tor.ili. :\\l ite cd umile d1 cuore, impen.01111va in-
fotti la fi1:ura del bu,rn l',"rnrc e ~i prodiµ:wu 111
hcnt.• delle anime con Lllrn picci, ed uno :.wlo fouo
di amore e di ah11cg11zio1w Di, isc t.·oi suoi fcd1·li
le sofferènze e eli orrori th que,111 ,. ùell'altr,1 J!UCrr,1,
so,tcnt·nù.inc la l'cJc ·" 11.1 fra gli c,c1111 1>iù 1urh1-
nobi. Curò con p:1rticnl.m; affetto I:, form.iz1onl'
dd 1(1nrnnc clero ,. 1',1Jlo,1oh1tn dell'.1. C \\1-,,,1
rcr Uon 13obco una er.111d1; dc,ozionc ,. lll'r l'Opcra
no ,lm lo: più curùiuh, 1utcrnc sollcc1tuJi111
STU.IRD! ,\\L.J.RI.I I rd. VACC./, I a l'u1r111n
l'll-111 u.•. 11d Rs an111.
\\'1~sc L, su.'l lun1,,,'!l 111<1rnat,1 nella pn·i:h,~rn " nel
l.1n1ro, modello ai sum curi d1 for\\'ÌÙu ,·it.1 ~·ristion,1.
S1 !!pcnS<C scrl'namcntc. confortata dalla i:11,m Ji
u, cr tfato il figlio Dnn C:i,1comn :illa Soci,·111 S.,1.:-
•iillln cd una fi'.sli.1 ull'lst,tuto ddlc Fil(IÌc ,li ;\\l.1ria
,\\usih:11ricc.
Altri Cooperatori defunti:
0ulw ì\\fatiltle, Ou111111mo (Aless.) - Bcllm7.nlt J.o.
n,nzo, . lgnosine (Bre5cia) - Bricalli (,,uscpfle, c:a-
1pou,o (Sondrio) - Callcri Oort. Giu,;eppe, C,mnri/11
(\\'nt't'M:) - Ca=si Pl'r,zotti P.,olina, Colombnro (Br.:-
~ci.1) - Cavatlern Lnr1:n1.0, ,\\fombaru~::o (.\\ ~ti) -
Chk·~a Beniamino, .\\/011111el/i ( Povin) - C.:1mul11i
Guiùo, I "1i:1111r,r o (L' c.lin.:) - Cnrtclani AdclJi,l~.
l ·e,r11t·11t11 (( r.:m,,na) • Di G.i,p,·ru GS?lidmn, l'm:-
teb/1<1 (Udmt:) - Gilàrd1 G1ur«:f'Jl<·. ù11"biu.n,, (P.,.
,·,a) - ~1M,nn Lrnn, Pit·1·,• ti,•/ <:111,n (l'avio) - ;'<1,1'-
solll Enrico, Trm/1 Fuullt;e (\\ ,·rcelli) - l\\lcllonu
Luil(ill, Frmuhù,i (Alcss.) - l\\ l<•m:l,(utto Lui1:-i, <},,.
11eg/ù1110 (T n.-,·,~•>) - :\\lcnzm Lmm.,. Torino ;\\11•
r:icca :\\fario, \\l,•~::t11111 B11:/i(Pa\\'Ì.1l- :-..ciiri \\'inccnw,
Jto,uicrll, (l'J, 1.1) - Or,..,.mi:o \\tt1l1:1, .lfon::11 (:\\-11-
lanu) - 1'1u111a10 ,\\n11do, C1111r,·11 (t,;'c.l111e) - :-.a,11-
n,tti (,ÌO\\IIIHH, A::<'glro (Ao,1.,l - Sc,,laro Alfuns,1,
Borl(o S .Ut1r11tw (Alc!<.<s.) - \\\\·riin,1110 Tc:rcsa. \\/un-
rn/itr, {Tornrn).
Crociata missionaria
Borse complete.
Borsa Gil/m,IRDO E CI( l, I I />IO DI S.H'OI I,
11 cura d1 (;1ul111 Pio d, S,l\\um da Stiva 1:crnma,
com~ d:1 d1spo«izinne tc~h1t11c11ti1rio.
B<>ri.1, RJ,\\ . IU)I RODOLl~O H P, llJ<IIR l in
llll'ffi<mu ,. suffral{io, a cura J, I Comm. Ra~. R,.
nalJi .\\ou>nio • Somma pite:. 10.000 - A comp1-
ml't1to 30.000 - Tot. 40.000.
Borsa C:Ol'JI \\1/,\\'0TTI DOl/J;\\ICO S. I.
Borsa .H. I/H. I . lr'SILI lTRIC:E (38•), a m,·mori,t
e suffruJ.:111 dd Sue. Gluone rnuc<,'sCo di Go1-
rinu (Cuneo) - Somma prcc. 18.000 - Ghin111:
C:1.mnlll II compamcnm ::ooo - Tot. ::o.ooo.
Bor,.1 DES< ILZl DO.\\' <JH SJ-.'PPE, a c:ur.. <lt:-
uli cx .ili,. , della <..,-..., d, S,l\\ona - ~0111m.1
prcc. 1 151 In onore ,h ~ - Ginachino 5+5; l n
"' ul11cn1 .1 compimento 16.400 - Tot. 20.or1h.
Borsn S I,'- F, l R. l CllELE, nff,·rta ùa A. (;, p,·r
impctr11r<• l'aiuto del Signore.
Borse da comple tare.
Ilo.--., Y. S l>Rl. BOSCll/!.'1'TO t: S CE(;lf.1.1
- :-.omm,1 pr.-:. 10.220 - Sch,:tlluu, C,;ap. Prosp.·ro
30, Sch1alhn11 :\\\\'\\'. Rucc:o 1000 - Tot, 10.z.50.
Bor--a OR /'l'<JIUO SALES/ I \\'O D . BOSCO/,\\'
.'i li.( /./.O - Summ,1 J'r<'C sooo · '-· X . 500
- Tot. s;;oo.
13nr,.,n l'U I',[)/ G,H'. a cur., Jd liRlìo D. Carlu
e ddl"' \\ cJ. \\I. G F.:n1Hdin - :,;omma. pn•c.
1 3.000 - ',uovo ,·er,.,umcntu 2000 - Tot. 15.000.
Borsa PO/_f I I){)\\ 1:/./0 n curo dt•lla \\lamma
I rma \\las1110 ,cd. Polla - Somma prec. 1,so -
Z11r,ii Paol111.1 50 - Far. 1230
r,,,_ 13or~n PEDC s,1.,•1.1 DO\\ I.( TG/ Somm.1 prrc.
17.97.2,65 - Bruni Ester 100 -
18.072,(15.
Be1rsn Pl.AXZOTT,<1 .1/,\\"J'O.\\J,\\'(J. Somma prcc.
7u2,50 • \\lnriiherita Ph1z?ot1n 50 - Tnr. 7272,50.
8orsn POGl.10 DO,\\ GIOVI\\\\'/, Pa.rre)co d1
1'11:?lmlc in suffragio, a curu d1 (,. L. - Summa
prcc. 1000 " '\\. ~- 50 - Tol . 1050.
8or~a REGI \\ l PACIS Dl .l!O.\\DOV] - ;-;.,mnn
prcc. 6,f17,10 - Rossi Giorgio fu Frnnc:e,;co 500
- Tot. 6917,10.
- - 59

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Borsa RASETTJ CATI. FELICE, a cura del per-
sonale degli stabilimenti Raseni - Un gruppo
di impiegati 336,50; Un gruppo d'opemi 663,50
- Tot. 1000.
Borsa ROA1ANO PROF. DOTT. BENEDETTO,
~ cui:a di D. R. CuneÒ - Somma prec. 15.000
- P. L. 30 - Tot. 15.030.
Borsa RUA DO!\\' MJCHELE (4") - Somma prec.
9313 - Rag. Lui~ri Cannle 100; Fnm. Marocco
100; Giuseppe Bruco 100 - Tot. 9613.
Borsa ROUB1· DO.V A ,VGELO PRO KIV.flRI -
Somma prec. 900 - Amelia Campori 700 - TùL..
1600.
Borsa REGLVA SACRATJSSJ.WJ ROS.-:IRI OR.cl
PRO NOBIS, a cura di Clara Pailiamn1 - Primo
versamento 800.
Borsa S. CIOVAN.11."l BQSCO, a cum di N. X
{Bubbio). Primo rnrsumemo 3000.
Borsa S. ANJ'ONIO DI PA.D01'A - Sommo prec.
4870 - Ajnardi Vittoria ved. Rodari 20; Tambroni
Guglielmma 10 - Tot. 4900.
Borsa S. BEl\\'EDETTO E S. SCOL,.JSTTCA -
Primo versamento Ds. P. L. rooo.
Borsa S. GJOVA.iVNI BOSCO B. M . .U,4ZZ.-l-
RELLO E S. TERESA DEL B. G. - Somma
prec. 13.010 - Nino Bragante 25; Negro Gil-
seppa 10; Morej Angela 15; 1\\larocco Drago
Collo 20 - Tot. 13.0$0.
Borsa S. VdLER/0 (LU MONFERRATO) ·
Somma prec. 3410 - Forai Rosinn 15 - TM. 3425
Borsa S. FAMIGU.4 ES. GIOl'ANNI BOSCO.
.i cum d1 i\\l. B. - Somma prec. 1.,.300 - O,-.
P. L. 30 - TQt. 19.330.
llorso SAVIO D0.HE,VJCO (4•) - Somma prec.
13.328 - J\\lorcj Angèla 5; Roellll Agnese 10:
Fedele Bussone 10 - Tnt. 13.353
Borsa SACRO CUORE Dl GESÙ CO.\\!Ti'lDO IN
I "01 (3•) - Somma prec. 17.473,60 - Montab()n1
!rene 800 - Carlona Frarero 33 - Tot. 18.306,60
llorsa S. ELENA, MARIA AUSILl,,.JTRICE, D.
BOSCO, n cura di G. E. - Somma prcc. 11.000
- Nuovo v"rsam,mto 4000 - TQ/. 15.000.
ll1>rsa S. TERESINA DEL N. J. (P.4,'\\.'IPA)
Somma prec. 6603,40 - Due Co,iperatnci Sale-
siane 100 - Trii. 6703,40.
Borsa S. Cl'ORE DI GESÙ (2") a cura della Par-
rocchia di Comcno Eupilio - Somma prec. 40::,
- .Nuovo versamento 2120; N. N. 430 - Tot. 2950.
Borsa SOL1LRO DO.V G,:lET.-JNO, <1 curn di
alcuni parrocchiani d1 Airw10 - Somma prcc.
rS.372,30 - Tina i\\larghe 300; Grazia l'viaria 200:
Cammazio Luigi 250; Allievi Fmnco 250 - Tot
19.372,30.
Borsa SACRA FAJIIGLJA (8•) - Somma 1mic.
10.881 ,so- D. Bressan Eusebio 500 - Tot. 11.381 ,50.
Bonra S. CUORE DI GESÙ, MARIA AUSILJA-
TRTCE, S. GJOV.-J.NNJ BOSCO, a cura di
1\\1. V. Padova - Somma prcc. 2500 - Nuovo \\'er-
somcnto 500 - Tot. 3000.
Boda S.JCRI CUORI DI GESÙ E DI J\\,fARI.4
Somma prcc. 5,340; Dina Pui.itti Ccfis 500;
Guizzett1 Francesco 25; Dessilaui Luigw 10;
Rina Navire 500; BaLtalo Cristina 200 - Tot. 6575.
Borsa S. GIUSEPPE, a cura di Garretto Dall'A-
gata Luisa Lehmann (Argentina) - Somma prec.
15.408 - Gatti Vìrginia 400 - Tot. 15.808.
Borsa S. CUORE DT GESÙ DT A/ARIA E
S. GIOVANNI BOSCO Ml AFFIDO A VOT,
o cura di Luisa Devoto - Somma prec. 10.590 -
Carpaneto Rina 50; Annunziata Ghigliorti 10:
Are. fo1'tu7.zi D. Riccardo 50 - Tot. 10.700.
Bc>rsa SOSSELLA DON AUGUSTO, a cum de-
gli ex allievi di Legnago, omaggio a D. Ricol-
done nel G1ub1leo Sacerdot:1le - Somma prcc.
10.000 - Nuovo versamento 150Q - Tot. n.500.
Borsa UBALDI PROF. DON PAOLO (2•), :1 cura
del Come init. Lt:one Roc.:ro di Monticello -
Pnmo versamento 500.
Borsa VARJANT DON GJOV/INNl, a cura di
V. L. (]\\,ulano) - Primo versamento 3000.
Borsa r··ERSIGLTA JIONS. LCJTGT E CARAV..-1-
RIO DON CALLISTO - Somma prec. 13.053,50
- Sorelle Prc,\\·asi 100 - Tot. 13.153,50.
Borsa VOST/ DON SAMUELE - Somma pree.
8588 - Maria Bianchi 20; Monasterolo Giovanni
25; Sac. Anfelo Rizzati 500; Pozzi Francesco
100 - Scovazzi :.\\!arietta Quaranti 25 - Zarzi
Parolma 50; Bettin1 Paolo 100; Mons. A!beno
C'on101?lio 500; Mario Na,·e 200 - Tot. 10.108.
( S~1t11,).
TESORO SPIRITUALE:
R;- l Coopemton che, coujessati e ro111mrict11i, visitano
uno chi~s:1 u pubblica cappella (i Religiosi e !e
li~iose, la loro cappella privata) e quivi pregano se-
condo l'inrenzionc del Sommo Ponte_fice possono
acquistare:
L'l'KDU.GE'JZA PLENARIA
1) Nc.:J i:iiorno 111 cui d~nno il nome alla Pia U11io11e
dei Cooperfllori.
2) Nel giorno in cui per la prima volta s, con53-
crano al Sacro Cuore di Gesù.
3) Tutte le \\Oltc che per ono giorni continui at-
tcnùono agli Esercizi spirituali.
4) In p111110 di morte se, confessati e comunicati, o
,1lm\\'no contriti, invocheranno divotamente il
Santis,rmn Nome ùi Gc.sù, colla bocca, se po-
tranno. od almeno col cuore.
Oc:-11 MESE:
1) 1n un giorno del mese a Ìoro scelta.
2) Il giorno in cui fanno I'Eserrhio i/('l/tt ll110110 11mru.
3) Il giorno in cui partecipano alla Con(('rtme:a men-
sile salesiana
NEL :'\\IES~ 01 ;\\(AGGIO A'<:HI!:
Jl giorno 3 - Invenzione della Santa Croce..
li giorno 8 - Ap-parizione di S. Michele Arcangelo.
Il giorno 18 - Ascensione di N. S. Gesù C. al Cielo.
li giorno 24 - Fc!lta di l\\,laria Allliiliatricè.
lJ giorno ~li - Pemeco$le,
Con approv-.tzjone Eccleslastìca • Torino « Au1orizzazione del Mln. Cuhura Popol:ire N. 379 del 7 genn. 1944-XXH».
01l, Grar. della Società Edltr. ln1èrnaz. • Direuore responsablle: O. GUIDO FAVINI, via Collolengo 32., Turino (1091
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